Il Museo della cultura del pane di Ulm
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Il Museo della cultura del pane di Ulm
22 ARTIGIANATO «Il pane irraggiungibile» – sempre d’attualità, purtroppo. «L’uomo con la mano levata», acquarello di Marc Chagall (1911). panissimo | 30 agosto 2013 | Nº 35 Modello di manifesto per una Mostra particolare. Anche il Panettone per una Mostra sui grandi lievitati. Potrebbe essere la meta di un «pellegrinaggio» per tutti i fornai Il Museo della cultura del pane di Ulm La millenaria storia del pane raccontata – audio-cassette anche in italiano – attraverso riproduzioni e dipinti dall’antico Egitto in poi, voluta dagli Eiselen padre e figlio, collezionisti e mecenati per decenni vicini e interessati al settore panario e dolciario. Vari anni fa Ercole Pellanda che per la SMPPC curava le trasferte di gruppo per svago e arricchimento culturale, visitò il Museo restandone entusiasta; sentimento comune, credo, provato da tutti i visitatori. Voleva portare i colleghi in un solo giorno; troppo impegnativo se già il viaggio prende 11 – 12 ore. Ma buona proposta per chi lo può fare su un fi ne di settimana. Perché c’è altro da vedere in questa incantevole città attraversata dal Danubio. Cenni storici Luogo di nascita di Albert Einstein, genio della fisica, Ulm è sede della Cattedrale a cinque navate la cui costruzione iniziò nel 1377, grande monumento gotico con il campanile più alto del mondo: 161,5 metri. Di fronte, sull’ampia piazza, sorge e crea un contrasto architettonico ardito quanto indovinato, sta il Municipio; una costruzione bianca di curve morbide, solare, quasi mediterranea, da Costa Azzurra. Scendendo verso la parte bassa della città, dopo l’edificio piramidale in vetro che ospita la Biblioteca e porta alla sponda sinistra del Danubio, si costeggia e si attraversano canali che fanno di Ulm una piccola Venezia del Nord. Belle costruzioni risparmiate dai bombardamenti della guerra, ospitano negozi di antiquari e ristoranti di buon livello. Scopriamo il Museo L’edificio che lo ospita è a poche centinaia di metri dalla Münsterplatz, ed è una costruzione ultimata verso la fi ne del 1600 voluta per farne magazzino del sale e di altri generi di lunga conservazione. Ammirevole la struttura interna in legno distribuita su sei piani. Il Museo, che ne occupa tre, racconta i 6000 anni della storia del pane attraverso 700 oggetti – dei 16 000 che conta la collezione completa. Aperto nel 1955 per volere degli Eiselen – padre e figlio – gli industriali che fondarono la «Ulmerspatz», una delle prime imprese a occuparsi di coadiuvanti e semilavorati per la panificazione e la pasticceria. A proposito, il termine Spatz – passero – è il simbolo della città e lo si trova qua e là in città, Vista sui canali che scendono al Danubio e fanno di Ulm la piccola Venezia del Nord. Vi appare anche il Passero (der Spatz), simbolo di Ulm. dipinto sui muri e riprodotto in statue dipinte. Durante trent’anni gli Eiselen finanziarono il Museo, l’unico al mondo di tale ampiezza e abbondanza di reperti, ancora oggi modello – mai eguagliato – per quelli che sorsero di seguito. Dopo di che, a occuparsi della gestione toccò a una Fondazione. Il significato della raccolta Il Museo si è posto il compito di far conoscere la storia del pane – pietra miliare nelle vicende dell’alimentazione – seguendo le fasi del suo percorso, ancora oggi d’assoluta precedenza per il problema della fame nel mondo. E lo fa partendo dagli albori della coltivazione di cereali – in modo pregevol- Impastatrice, terracotta egizia (1500 – 1000 a. C.) ARTIGIANATO Nº 35 | 30 agosto 2013 | panissimo 23 28esimo Mondiale di ciclismo per panettieri-pasticceri-confettieri Giornata delle due ruote a Löhningen (SH) Al via domenica 1 settembre 2013 nella località sciaffusana di Löhningen, quasi 150 panettieri-pasticceri-confettieri di 10 nazioni, che si contenderanno le medaglie in palio. Esposizione che riguarda anche il pane della fame. mente didattico a uso delle scolaresche che lo visitano – e proponendo l’attenzione rivolta al pane da artisti sconosciuti che si sono espressi in varie forme durante millenni, alle opere pittoriche specifiche del Rinascimento, fino a quelle realizzate ai giorni nostri. Quella avviata dagli Eiselen è davvero un’iniziativa di grande rilievo che vive in costante evoluzione. Accanto all’esposizione stabile, nell’ultimo ventennio il Museo ha proposto mostre mirate che ampliano il discorso sul mondo dell’alimentazione attraverso i cereali, l’arte molitoria e il mondo dei lievitati d’uso quotidiano – quando sono disponibili! – a temi storicoculturali fino a quelli di bruciante attualità come quello in corso sulla fame*, affrontato riferendo sulle grandi carestie e le tragiche follie dell’uomo che l’ha usata come arma. Da far rabbrividire le Fornaio che soffia nel corno per annunciare che il pane è cotto; al forno si possono portare altri cibi da cuocere (1681). foto dell’assedio di Leningrado da parte dei nazisti e durato 900 giorni tra il 1941 e il 44, in cui morirono di fame oltre un milione di persone, un terzo della popolazione d’allora. Prima era toccato all’Ucraina – già granaio dell’Europa – con 4 milioni di morti tra il 1932 e il 33 –; poi alla Cina di Mao – tra i 20 e i 40 milioni di morti nella Lunga Marcia; e continua ai giorni nostri in molte parti del globo. Da mettere in memoria il detto citato su una delle foto di questo servizio: «Un tavolo senza pane è solo un pezzo di legno». Nereo Cambrosio *Fino al 3 novembre 2013; significativi lavori di Käthe Kollwitz – Mario Matasci la presentò nella sua galleria vent’anni fa, e fu un grande successo; poi di George Grosz e Max Beckmann, fustigatori della ricca borghesia tedesca del primo Novecento. Tavolo di riunione della Corporazione (Zunft) che inglobava anche i mugnai. Lo scrigno custodiva le decisioni importanti (1701). Sotto il patronato dell’Associazione svizzera panettieri-confettieri, i 150 concorrenti gareggeranno sul circuito di 9,6 km, da percorrere da quattro a otto volte secondo i limiti d’età, per la conquista delle nove maglie iridate. Grande colazione del Fornaio Gli spettatori, oltre ad assistere alle appassionanti gare, a partire dalle 7.30 potranno godere della ricca colazione pubblica offerta dai panettieri-pasticceri-confettieri sciaffusani proposta nel capannone prossimo alla partenza/arrivo delle gare. Al completare la festa che precederà le premiazioni, anche una tombola dotata di sorprendenti premi. Farà da degna corona al tutto l’esposizione dei soggetti decorativi realizzati dagli apprendisti del ramo locali. Gli organizzatori attendono un folto pubblico per l’evento – unico – organizzato da una categoria specifica di artigiani, lo merita. Ragguagli Le gare inizieranno con quella dei veterani (61 – 70 anni) alle 8.00 – percorso di 48 km e si chiuderanno con quelle degli amateurs (21 – 30 anni), rispettivamente seniori 1 (31 – 40 anni), entrambe in partenza alle 13.30 sul percorso di 76,8 km. ■ I numeri di partecipazione saranno assegnati il sabato 31 agosto tra le 14.00 e le 16.00 sul luogo di partenza/arrivo. L’assegnazione ha luogo anche un’ora e mezza prima delle partenze. Se possibile, però, annunciarsi il sabato. ■ Al banchetto serale del sabato – a partire dalle 18.30 – chiuso con il buffet dei dolci (CHF 30.– bibite escluse) nella Trotte Löhningen, possono partecipare anche i non concorrenti. ■ La maglia nazionale – obbligatoria per i gareggianti – costo CHF 85.– e i fuseaux, si possono acquistare alla consegna dei numeri. Markus Tscherrig L’ultima volta che la Svizzera ospitò il CM, fu a Bowil i. E. (2003).