VA - istituto di istruzione superiore ugo mursia

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VA - istituto di istruzione superiore ugo mursia
Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore
“UGO MURSIA”
via Trattati di Roma s.n.c. 90044 Carini
Tel. 0918688072
Fax 0918668877
Codice Fiscale: 97039720822
Classe V A I.P.S.S.A.R.
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO
DI CLASSE
Il Coordinatore
Prof.ssa Teresa Sacco
1
Anno Scolastico 2012 – 2013
Indice
I -PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
I. 1. Dati identificativi dell’Istituto……………………………………………………………
.p. 2
I. 2. Le strutture ………………………………………………………………………………
.p. 3
I. 3. Presentazione del contesto territoriale……………………………………………………….p. 5
II- STRUTTURA ORGANIZZATIVA GENERALE DELL’I.P.S.S.A.
II. 1. Struttura organizzativa dell’IPSSAR- indirizzo RISTORATIVO…..…………………… . p. 7
II. 2. I Profili professionali………………………………………………………………………..p. 8
II. 3. Quadro orario del Biennio e del Monoennio (ordinamento previgente)…………………...p. 9
II. 4. Quadro orario del Biennio post- qualifica( ordinamento previgente)………….………..….p. 10
III- PROFILO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
III. 1. Elenco dei Docenti, tipologia di nomina, funzione all’interno del Consiglio di Classe…..p. 12
IV- PROFILO DELLA CLASSE
IV. 1. Elenco degli alunni- Percorso scolastico………………………………………………….p. 13
IV. 2. Credito scolastico attribuito agli alunni negli anni precedenti……………………………p. 16
IV. 3. Presentazione della classe…………………………………………………………………p. 17
V- PERCORSO FORMATIVO
V. 1. Consuntivo delle attività disciplinari……………………………………………………….p. 25
V. 2. Consuntivo dell’attività di “Alternanza Scuola-Lavoro”…………………………………..p. 67
VI. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO………….…….p. 71
VII- GRIGLIE DI VALUTAZIONE
VII-1Griglia per la valutazione della I prova- Tipologia A-B-C e D…………………………..p. 74
VII 2. Griglia per la valutazione della II prova…………………………………………………p. 77
VII 3. Grigli per la valutazione III prova (legislazione – storia)
p. 78
VII. 3. Griglia di valutazione per il colloquio……………………………………………………p .80
ALLEGATI
1) Esempio della simulazione della I prova…………………………………………………p. 74
2) Esempio della simulazione della II prova
p.91
3) Esempio della simulazione della terza prova…………….……………………………. .p100
IL CONSIGLIO DI CLASSE…………………………………………………………….. ….p. 101
2
I.1. Dati identificativi dell’Istituto
Denominazione:
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “UGO MURSIA”
Sede centrale:
via Trattati di Roma s.n.c. 90044 Carini
Tel. 0918660099
Fax 0918688992
Codice Fiscale:
97039720822
Codice Istituto:
P AISOO4009
Codice I.P.S.S.A.R.:
PARH00402E
E-mail:
[email protected]
Sito web:
www.iiismursia.it
Certificazione di Qualità ISO 9001- annualità 2010/2011
STAFF DI PRESIDENZA
DIRIGENTE SCOLASTICO REGGENTE : Prof. GIOVANNI LO CASCIO
DIRETTORE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI: Sig.ra LOREDANA GARIFO
COLLABORATORE VICARIO. Prof. VINCENZO VASSALLO
COLLABORATORE: Prof. GIANFRANCO RESTIVO
FIDUCIARI: Prof. GIANPAOLO GIUSEPPE (via Pascoli) , Pro.ssa FRANCESCA BIONDO( Liceo
delle Scienze Umane), Prof. FILIPPO SGROI (IPSEOA serale)
SUPPORTO Responsabili di plesso: Prof. BALDASSARE BILELLO (via Pascoli), Prof.ssa Di Vita
(Capaci), Prof. ssaVizzi (sede centrale)
Indirizzo dell’Ufficio di Presidenza: via Trattati di Roma, 90044
3
I. 2. LE STRUTTURE
Al momento attuale l’Istituto dispone, nelle sue diverse ubicazioni, delle seguenti
strutture :
Sede di Carini
• Aule
•
1 Biblioteca
•
1 Aula di Disegno
•
1 Laboratorio di Scienze, con Planetarium, stazione metereologica e di rilevamento
•
1 Laboratorio Televisivo
•
1 Laboratorio di Informatica
•
1 Sala-Bar
•
1 Laboratorio di Cucina
•
1 cucina dimostrativa in Via Pascoli
•
1 Reception
•
1 Laboratorio Linguistico-informatico
•
1 Laboratorio di Pasticceria
•
1 Laboratorio di Gelateria Artigianale- Fondi FESR
•
1 Laboratorio di Lavanderia - Fondi FESR
•
1 Laboratorio Cinematografico- Fondi FESR
•
Aula Magna
•
Palestra
4
I. 3. PRESENTAZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE
L’Istituto d’Istruzione Superiore “U. Mursia, nato negli anni settanta come Liceo Scientifico, oggi
comprende anche una sezione di
Servizi per l’Enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ex
I.P.S.S.A.R. sita a Carini negli edifici di Via Pascoli e nei nuovi locali di Via Trattati di Roma(ex
Caserta) e una di Liceo Socio-psico-pedagogico sita a Capaci.
Caratteristiche della comunità e del territorio
Il paese di Carini sorge su una collina, a 181 metri sul livello del mare, all’interno dei monti Ericini.
La cittadina fu identificata con la misteriosa Hyccara, che il mito vuole fondata da Dedalo. Distante
circa 26 KM da Palermo e circa 10 dall’aeroporto di Punta Raisi, il suo territorio si estende fino al
mare. Il paese possiede un ricco patrimonio artistico, culturale e storico e sono presenti siti di
notevole interesse archeologico, retaggio di antichissimi insediamenti.
Negli ultimi decenni il paese ha subito considerevoli cambiamenti, in quanto l’insediamento
industriale e l’espansione edilizia interna hanno profondamente mutato la morfologia territoriale di
Carini, che da paese tradizionalmente agricolo è divenuto sempre più periferia urbana, con un
numero crescente di abitanti provenienti da Palermo, per lo più appartenenti a classi sociali di
estrazione medio-bassa.
Il tessuto socio-culturale, alquanto eterogeneo, presenta un tasso di disoccupazione elevato ed uno
scarso grado di alfabetizzazione. In questo contesto, caratterizzato da un limitato spessore culturale,
si colloca l’Istituto, unico polo d’Istruzione Secondaria Superiore Statale, oggi punto di riferimento
per la rinascita culturale e la promozione umana, civile e professionale della comunità carinese.
In particolare, l’offerta dell’Istituto è rivolta ad un bacino d’utenza abbastanza vasto, che
comprende i comuni limitrofi. Si registra infatti un consistente fenomeno di pendolarismo di alunni
provenienti dai paesi vicini. L’istituto è infatti frequentato da alunni provenienti da Capaci, Isola
delle Femmine, Torretta, Cinisi, Villagrazia e Terrasini, comuni ai quali la scuola è collegata
attraverso un servizio di pullman di linea e privati.
Il contesto socio-economico territoriale di Carini e del comprensorio in cui è inserito l’Istituto è in
espansione ed in continua crescita demografica, con forti problematiche sociali ed occupazionali,
che influenzano il processo di insegnamento-apprendimento. Alla crescita demografica
esponenziale non corrisponde un’adeguata offerta di servizi e strutture; pertanto la nostra scuola,
deve farsi carico di accogliere una popolazione scolastica sempre più numerosa, con difficoltà
organizzative pressanti, dovute anche all’insufficienza dei locali e delle strutture. Per quanto
riguarda l’aspetto socio-economico in generale, il tenore di vita della popolazione scolastica è
medio-basso, il reddito pro-capite delle famiglie residenti e i livelli di scolarizzazione degli abitanti
5
sono scarsi. Inoltre il territorio non offre sufficienti servizi e attrezzature per il tempo libero e per le
attività di aggregazione dei giovani, mostrandosi deficitario per quanto riguarda le risorse culturali
esterne e le associazioni. Il tasso di abusivismo edilizio e i problemi ad esso connessi, quali la
criminalità giovanile, la tossicodipendenza e l’alcolismo hanno raggiunto un livello preoccupante e
sono in continua crescita e fanno riflettere anche l’elevato tasso di disoccupazione, l’abbandono
scolastico e la profusa povertà culturale, che si riscontrano nel contesto ambientale.
E’ in questa realtà che la scuola deve assolvere la sua funzione educativa, cercando di consolidare il
senso civico ed il rispetto della legalità nei giovani e scontrandosi spesso con le dinamiche
controverse di un territorio a sfondo fortemente mafioso. Essa deve far fronte alle attese, ai bisogni
e alle esigenze non solo di carattere formativo ma anche occupazionali e di crescita morale e civile.
Il contesto locale risulta caratterizzato dal progressivo affermarsi di attività a vocazione turistica ed
aziendale e da una dinamica occupazionale che, da una parte richiede un livello di qualificazione
professionale sempre più elevato e specialistico, dall’altra una continua capacità di adattamento e
disponibilità al cambiamento.
La scuola, in tale contesto, oltre ad assolvere ai suoi compiti educativi, cerca di far fronte alle nuove
esigenze di carattere formativo, sulla base di una chiara conoscenza del contesto umano, culturale e
socioeconomico in cui essa è inserita. Si propone, pertanto, di essere risposta concreta ed operativa
alle attese, alle esigenze e alle necessità della comunità fornendo agli allievi:
•
una preparazione di base completa
•
abilità trasversali valide per tutti i settori
•
integrazione tra conoscenze di base e competenze professionali specifiche
•
adeguati strumenti per una consapevole definizione del proprio progetto per il futuro
Offerta formativa territoriale
Dal punto di vista dell’offerta formativa, il territorio di Carini comprende le seguenti istituzioni
scolastiche :
−l’istituto comprensivo “Laura Lanza”
−la SMS “Calderone”
−la direzione didattica “G. Falcone”
−l’Istituto comprensivo “R. Guttuso” a Villagrazia di Carini
−l’istituto Superiore paritario “A.Volta” ad indirizzo commerciale
−l’istituto Superiore paritario “B. Pascal” ad indirizzo commerciale
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II- STRUTTURA ORGANIZZATIVA GENERALE DELL’ I.P.S.S.A.R.
II. 1. STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL’ I.P.S.S.A.R.
Al momento attuale l’Istituto prevede classi con ordinamento previgente, articolate nei tre diversi
indirizzi di cucina, sala-bar e ricevimento, secondo il seguente percorso:
•
Nel primo biennio, i giovani ricevono una formazione integrata, che contempera l’esigenza
di acquisire competenze professionalizzanti con quella di promuovere la crescita della
personalità dell’alunno. L’integrazione di vari livelli di conoscenze e competenze permette
all’alunno di raggiungere una maturazione e una consapevolezza tali da poter scegliere con
piena capacità la specializzazione più rispondente alla attitudini personali.
•
Durante il monoennio, l’alunno potrà conseguire la qualifica professionale in uno dei
seguenti settori: Cucina, Sala-Bar e Ricevimento. La qualifica è spendibile prontamente nel
mondo del lavoro.
•
Il secondo biennio post-qualifica permette di approfondire la preparazione culturale e
professionale con insegnamenti volti a caratterizzare la specializzazione conseguita con la
qualifica, anche attraverso stage formativi e lezioni teoriche, rientranti nella 3° Area. Gli
alunni possono conseguire, dopo la qualifica, il diploma di maturità, che consente loro
l’accesso a tutte le facoltà universitarie.
Il diploma di qualifica offre la possibilità di :
• lavorare come addetto ai servizi di Cucina, di Sala-bar o di Ricevimento
• Completare la formazione professionale proseguendo gli studi
• Lavorare come assistente di Laboratorio presso gli Istituti Alberghieri
Il diploma di Maturità offre la possibilità di :
•
•
•
•
ottenere l’iscrizione al REC per l’esercizio di attività turistico-ricettive autonome
accedere a qualsiasi facoltà universitaria
insegnare presso gli Istituti Alberghieri
inserirsi, grazie alla professionalità acquisita, nel settore turistico-alberghiero
7
II .2. Profili professionali:
Operatore dei servizi di ristorazione settore cucina
L’Operatore ai Servizi di Ristorazione Settore Cucina, al conseguimento del diploma di qualifica,
deve possedere le seguenti abilità:
•
esegue con discreta autonomia la preparazione di piatti caldi e freddi;
•
valuta le merci all’entrata e soprattutto i prodotti in uscita;
•
predetermina i tempi di esecuzione del lavoro (specie in relazione alle richieste della sala);
•
dispone di un’adeguata formazione culturale e di una preparazione professionale flessibile;
•
conosce la microlingua di settore delle due lingue straniere studiate;
•
conosce i principi nutritivi e di conservazione degli alimenti, oltre alle principali
modificazioni organolettiche e nutrizionali che avvengono durante la cottura;
•
è in grado di partecipare all’elaborazione dei menu’ giornalieri e rotativi;
•
conosce la normativa riguardante il settore specifico;
•
partecipa alle operazioni di manutenzione degli utensili e del materiale di cucina e
situarsi con disponibilità e correttezza all’interno della brigata di cucina;
•
Operatore dei servizi di ristorazione settore sala-bar
L’Operatore ai Servizi di Ristorazione Settore Sala-Bar al conseguimento del diploma di qualifica,
deve possedere le seguenti abilità:
• accogliere i clienti e di assisterli durante il consumo dei pasti e di eseguire con discreta
autonomia tutte le fasi riguardanti il servizio in ristorante o in altre strutture ristorative,
nonché le principali attività inerenti il servizio di bar;
8
• ha una buona formazione culturale e una preparazione professionale flessibile e polivalente;
• si esprime con correttezza e proprietà di linguaggio ed è in grado di stabilire rapporti
comunicativi adeguati all'interlocutore ed alle situazioni.
• ha una valida preparazione linguistica in due lingue straniere con conoscenza della micro-lingua
di settore;
• conosce gli impianti delle strutture ristorative e dei reparti con i quali è in grado di stabilire
rapporti di collaborazione ed integrazione;
• e’ in grado di partecipare alle operazioni relative al cliente;
• sa utilizzare le attrezzature di cui cura e controlla la pulizia; è responsabile dell'aspetto e delle
dotazioni delle sale.
• conosce i principi nutritivi e di conservazione degli alimenti.
• conosce i centri di attrazione turistica esistenti nella regione.
Tecnico dei servizi della ristorazione
Il corso post-qualifica si rivolge agli allievi in possesso della qualifica prevista offrendo loro la
possibilità di conseguire il diploma. Il percorso scolastico destinato alla formazione di Tecnici dei
Servizi della Ristorazione, oltre a fornire agli studenti un solido bagaglio culturale tende a fare
acquisire una professionalità solida, articolata e polivalente. E precisamente, il Tecnico dei Servizi
di Ristorazione è il responsabile delle attività di ristorazione nelle varie componenti in cui essa si
articola, in rapporto anche alla specifica tipologia di struttura ristorativa in cui opera. Pertanto egli
dovrà avere specifiche competenze nel campo dell’approvvigionamento delle derrate, del controllo
della qualità, della quantità, dei costi della produzione, della distribuzione dei pasti,
dell’allestimento di buffet e di banchetti (organizzati in occasioni conviviali sia all'interno che
all’esterno dell'azienda), della organizzazione del lavoro e della guida di un gruppo e delle sue
relazioni
con
gruppi
di
altri
servizi.
Poiché egli potrà assumere livelli di responsabilità che possono essere anche elevati, dovrà
possedere conoscenze culturali tecniche e organizzative rispetto all'intero settore.
Il tecnico conosce il mercato ristorativo e i suoi principali segmenti, l'evoluzione degli stili
alimentari e dei consumi a livello locale, nazionale, internazionale. Conosce l'igiene professionale,
nonché le condizioni igienico-sanitarie dei locali di lavoro. Conosce la merceologia e le più
avanzate tecniche di conservazione degli alimenti, anche alla luce della moderna dietetica.
Conosce le norme antinfortunistiche e sulla sicurezza dei lavoratori; conosce inoltre le norme
giuridiche inerenti le aziende ristorative. Sa utilizzare gli strumenti necessari per conoscere o
valutare l'andamento del mercato della ristorazione al fine di programmare e valutare la propria
attività e quella dei singoli reparti.
9
QUADRO ORARIO DEL BIENNIO E MONOENNIO
II. 3. DIPLOMA DI QUALIFICA( ordinamento previgente)
Materia
I
II
Lingue e Lettere
italiane
I Lingua straniera
II Lingua
straniera
Storia
Matematica ed
informatica
Diritto/economia
Scienza della
Terra
Biologia
Alimentazione
Religione
Educazione
Fisica
Laboratorio di
Ricevimento
Laboratorio di
Cucina
Laboratorio di
Sala-Bar
Elementi di
gestione
aziendale
5
5
Monoennio Monoennio Monoennio
CUCINA
SALARICEVIMENTO
BAR
3
3
3
3
3
3
3
3
2
3
2
3
2
2
4
2
4
2
2
2
2
2
2
2
3
2
2
1
2
3
2
1
2
3
1
2
3
1
2
1
2
3
3
-
-
12
3
3
16
-
-
3
3
-
16
-
-
-
2
2
-
Amministrazione
alberghiera
Trattamento testi
Geografia
turistica
Approfondimento
-
-
-
-
3
-
-
-
-
3
3
4
4
4
4
4
TOTALI
40 40 40
40
40
10
II. 4. DIPLOMA DI MATURITÀ
Tecnico dei Servizi della Ristorazione
MATERIA
Lingua e Lettere
italiane
Lingua straniera
inglese
Lingua straniera
Francese
Storia
Matematica ed
informatica
Alimenti e
principi di
alimentazione
Religione
Educazione
Fisica
Laboratorio di
organizzazione e
gestione servizi
ristorativi
Economia e
gestione
aziendale
Legislazione
Alimentazione
TOTALI
IV
4
V
4
3
3
3
3
2
3
2
3
3
3
1
2
1
2
3
3
4
4
2
3
30
2
3
30
11
III - PROFILO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
III. 1. COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
N°
Disciplina
Docente
Laura Sichera
(commissario
interno)
Servizio nella
classe
1
Italiano e Storia
2
Francese
Miceli Tiziana
IV; V
3
Inglese
Letizia Campo
V
4
Economia Aziendale
Bono Vincenzo
IV; V
5
Matematica
Concetta Richichi
V
6
Legislazione
Sacco Teresa
(coordinatore e
commissario
interno)
IV; V
7
Alimentazione
Bellino Angela
IV; V
8
Educazione Fisica
Gaglio Giovanni
(commissario
interno)
9
Tecnica dei Servizi Ristorativi
Giampaolo Giuseppe IV; V
10
Religione
Prestigiacomo
Domenica
Tipo di
nomina
In ruolo
V
In ruolo
In ruolo
In ruolo
In ruolo
In ruolo
In ruolo
In ruolo
IV; V
III; IV; V
In ruolo
In ruolo
12
IV- PROFILO DELLA CLASSE
IV. 1. ELENCO E CURRICULUM SCOLASTICO DEGLI ALUNNI
N°
Cognome e Nome
Curriculum scolastico
2008 1°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R.Carini
Esito
Promossa
2009 2°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Carini Promossa
1
Bonura Anselma
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
Qualificata
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4° A Servizi della Ristorazione sez.
Promossa
I.P.S.S.A.R. Carini
2
Carollo Giuseppe
2008 1°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Carini Promosso
Promosso
2009 2°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Carini
Qualificato
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
Promosso
2011 4° A Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2008 1°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R Carini
2009 2°F Progetto sez. I.P.S.S.A.R Carini
3
Di Benedetto
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
Claudia
I.P.S.S.A.R Carini
2011 4° A Servizi Ristorazione sez.
Promossa
Promossa
Qualificata
Promossa
I.P.S.S.A.R. Carini
4
Falzone Marco
2008 1°D Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Promosso
Carini
Promosso
2009 2°D Servizi Ristorazione (cucina)
Qualificato
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2010 3°A Servizi Ristorazione sez.
Promosso
I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4° A Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
5
Gaglio Francesco
2008 1°D Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Promosso
Promosso
Carini
2009 2°D Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
13
Carini
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
Qualificato
Promosso
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4° 4A Servizi Ristorazione (cucina)
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2008 1° D Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
2009 2°D Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
6
Gaglio Giuseppe
Promosso
Promosso
Qualificato
Carini
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
Promosso
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4° A Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2006 1° G Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
2007 2° G Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
Promossa con debito formativo
Promossa
Non ammessa
Qualificata
2008 3 °D Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
7
Gaglio Karen
2009 3° D Servizi Ristorazione (cucina)
Promossa
Non ammessa
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2010 4° D Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2011 5° D Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2007 1° B Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
Non Promossa
Promossa
2008 1° B Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
8
Gallina Daniela
Qualificata
2009 2°B Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
Promossa
2010 3°A Servizi Ristorazione (cucina)
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4A Servizi Ristorazione (cucina)
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
14
2007 1°E Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Promosso
Promosso
Carini
Qualificato
2008 2° E Progetto sez. I.P.S.S.A.R.
Carini
9
Gumina Francesco
2009 3°D Servizi Ristorazione (cucina)
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
Promosso
Non Ammesso
2010 4°D Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2010 5° D Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2008 1°B Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Promossa
Carini
2009
Promossa
2°B Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Qualificata
Carini
10
Impellitteri Ivana
2010 3°A Servizi di Ristorazione(cucina) Promossa
sez. I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4°A Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
2007 1° A Tradizionale Liceo Scientifico Promosso
“Ugo Mursia” Carini
2008 2°A Tradizionale Liceo Scientifico Non Promosso
“Ugo Mursia” Carini
2009 2° D Progetto sez. I.P.S.S.A.R. Qualificato
11
Troia Lorenzo
Carini
2010 3°A Servizi di Ristorazione sez. Promosso
I.P.S.S.A.R. Carini
2011 4°A Servizi Ristorazione sez.
I.P.S.S.A.R. Carini
15
IV. 2. CREDITO SCOLASTICO ATTRIBUITO AGLI ALUNNI NEGLI ANNI PRECEDENTI
N°
Cognome e Nome
Credito terzo
Credito quarto anno
anno
1
Bonura Anselma
5
5
2
Carollo Giuseppe
5
5
3
Di Benedetta Claudia
6
7
4
Falzone Marco
7
7
5
Gaglio Francesco
5
6
6
Gaglio Giuseppe
5
5
7
Gaglio Karen
5
4
8
Gallina Daniela
5
6
9
Gumina Francesco
5
4
10
Impellitteri
5
5
11
Troia Lorenzo
6
4
16
IV . 3. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe V^A I.P.S.E.A.O risulta composta da 11 alunni, 6 maschi e 5 femmine.
Gli alunni, provengono dalla IV^ A, ad eccezione degli alunni: Gaglio Karen e Gumina Francesco
che provengono dalla V^D, essendo ripetente. Nel complesso, il gruppo classe ha maturato una
socializzazione positiva, nel corso degli anni scolastici fatta, non solo di rispetto delle norme, ma
anche una certa solidarietà che è il frutto di un rapporto positivo anche degli anni passati,
socializzazione funzionale all’apprendimento. Pertanto risultano avere sviluppato le abilità di
convivenza civile e collaborazione per raggiungere obiettivi comuni.
La partecipazione alle attività didattiche è andata crescendo, durante il corso dell’anno scolastico.
Infatti, all’approssimarsi della scadenza degli esami di stato, un crescente interesse verso le singole
discipline, ed una maturazione reale, hanno concorso ad incrementare la partecipazione e
l’interesse. Tuttavia, l’impegno, è stato sempre sollecitato dai docenti: solo per alcuni è diffusa
l’abitudine a produrre con regolarità compiti a casa, partecipando attivamente alle proposte
educative e didattiche messe in atto dagli insegnanti. Sicuramente non è stato favorevole alle attività
didattiche né il primo periodo dell’anno scolastico, in cui gli studenti hanno partecipato alle
manifestazioni studentesche di protesta e di occupazione, né il fatto che molti insegnanti sono
cambiati al quinto anno, fattori che hanno causato un periodo di rallentamento e di adattamento . È
stato, pertanto, necessario uno sforzo doppio, sia da parte degli allievi che hanno dovuto adeguarsi a
nuovi metodi di lavoro, sia da parte degli insegnanti, che si sono trovati nella necessità di conoscere
le specifiche dinamiche di questo gruppo classe e hanno dovuto costruire, partendo da zero.
Tuttavia, fin dall’inizio si è, comunque, formato uno spirito di collaborazione attiva e convergente
fra docenti e allievi venendo a costituirsi un dialogo interpersonale educativo, costruttivo ed
efficace, punto di partenza necessario per il raggiungimento degli obiettivi relazionali e di quelli
didattici.
Gli allievi, nel complesso, hanno mostrato, nei confronti delle materie tecniche, un interesse e una
partecipazione costante, raggiungendo sufficiente competenza e professionalità. Hanno partecipato
con interesse alle esercitazioni e alle attività organizzate dalla scuola. In generale, gli alunni
mostrano padronanza nell’organizzazione del servizio di ristorazione, in tutte le varie fasi,
nell’utilizzazione delle attrezzature e nella capacità di destreggiarsi nelle diverse situazioni.
Diverso è stato l’approccio con le discipline teoriche. La classe si è presentata eterogenea sia sul
piano delle capacità sia su quello del possesso delle conoscenze e delle competenze di base, poiché
si è risentito delle lacune pregresse. All’inizio dell’anno è emersa una situazione di partenza per lo
più mediocre, e solo per alcuni sufficiente, per ciò che concerneva il possesso delle abilità
linguistico- espressive di base, sia orali che scritte, che risultavano mediamente lacunose e a tratti
17
insufficienti, e delle capacità di rielaborazione autonoma dei contenuti, mentre più diversificata è
apparsa la situazione per ciò che riguardava le conoscenze e le competenze specifiche delle singole
discipline, i cui livelli sono stati direttamente proporzionali all’impegno profuso e all’interesse
mostrato dai singoli allievi verso le stesse.
Inoltre, va detto che, grazie anche alle attività di recupero curriculari e extracurriculari, mentre
buona parte delle classe ha migliorato in modo apprezzabile il profitto scolastico, un piccolo
numero di alunni, particolarmente impegnati e interessati, ha compiuto progressi consistenti,
raggiungendo pienamente gli obiettivi di ogni disciplina in modo discreto.
Per ciò che riguarda il metodo di studio, che risultava, in alcuni casi, poco organizzato e
mnemonico o organizzato solo nelle parti essenziali, sono stati raggiunti significati progressi. I
docenti, del Consiglio di Classe, si sono attivati durante il corso dell’anno, sia nell’ambito delle
singole programmazioni individuali sia nell’ambito di una prospettiva collegiale e interdisciplinare,
a mettere in atto strategie che potessero stimolare negli allievi processi di apprendimento più maturi
e consapevoli, oltre che meglio organizzati, sul piano del metodo. Per il raggiungimento di tali
obiettivi si è dato spazio, all’attivazione di forme di didattica attiva, allo sviluppo di percorsi e
moduli interdisciplinari,
di mappe concettuali,
al fine di stimolare, negli studenti, un
apprendimento autonomo, consapevole e il più possibile vicino ai loro stessi interessi.
Dalle verifiche effettuate e dalle osservazioni sistematiche nel corso dell’anno scolastico sono state
individuate tre fasce di livello:
alunni
che hanno partecipato in maniera costante, acquisendo conoscenze e
competenze discrete nella maggior parte delle materie;
alunni che pur avendo partecipato, a causa di lacune pregresse e ritmi di apprendimento
lunghi, sono in possesso di conoscenze appena sufficienti;
alunni che hanno partecipato con impegno ed interesse discontinuo, pervenendo ad una
preparazione frammentaria e superficiale.
Gli alunni nell’ambito dell’area di professionalizzazione (ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO)
hanno partecipato al progetto “Addetto alla Pasticceria”, sviluppato in due anni, dalla durata di 132
ore. Quasi tutta la classe ha partecipato alla Crociera-stage (alternanza scuola/lavoro) dal 21 al 28
aprile c.a.. Inoltre, gli alunni Impellitteri Ivana e Falzone Marco nell’ambito della realizzazione del
PON C1 hanno effettuato uno stage a Parigi del 27/09/ al 17/10/2012; l’alunno Gaglio Giuseppe è
stato impegnato nel lavoro in azienda svoltosi all’Hotel “Villa del Sole” di Grosseto dal 23/09/ al
14/10/2012 e gli alunni Di Benedetto Claudia e Troia Lorenzo nell’ambito del progetto PON 5
hanno partecipato ad uno stage lavorativo di 120 ore nel mese di ottobre presso la struttura
alberghiera “Magaggiari” di Cinisi.
18
I docenti si riservano di svolgere attività di approfondimento e consolidamento durante l’ultimo
periodo di attività didattica, e di svolgere attività di recupero in itinere laddove fosse necessario.
OBIETTIVI EDUCATIVI RAGGIUNTI
La maggior parte della classe, al termine del percorso formativo, mostra di avere raggiunto in modo
adeguato gli obiettivi fissati nella programmazione iniziale del Consiglio di Classe:
OBIETTIVI EDUCATIVI TRASVERSALI
•
•
•
•
•
•
•
Educazione alla democrazia, alla libertà, alla legalità, alla solidarietà come modello di
partecipazione sociale
Sviluppo della coscienza di sé stessi e del territorio circostante
Condivisione delle regole
Valorizzazione delle differenze
Acquisizione di autonomia e assunzione di responsabilità
Capacità di organizzare un metodo di lavoro efficace
Capacità di lavorare in team
OBIETTIVI DIDATTICI DISCPLINARE
AREA UMANISTICA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Finalità
Acquisizione di competenze comunicative in vari contesti e settori, soprattutto di tipo
professionale
Arricchimento del patrimonio lessicale, italiano e straniero
Rafforzamento della padronanza sintattica
Acquisizione di una autonoma capacità di lettura
Sviluppo delle abilità di scrittura
Sviluppo della capacità di un autonomo approccio al testo
Acquisizione delle competenze di analisi testuale
Acquisizione della consapevolezza della specificità dell’espressione letteraria e delle
relazioni della letteratura con la tradizione e con i vari fenomeni culturali e sociali
Formazione umana e culturale degli allievi attraverso il contatto con realtà culturali diverse
dalla loro
Sviluppo delle capacità di collegare i contenuti acquisiti in un contesto interdisciplinare
Acquisizione di un metodo di studio autonomo
Conoscenze
Conoscenza delle principali correnti e delle figure più rappresentative della produzione
letteraria italiana del Novecento.
Conoscenza dei principali eventi storici del Novecento, nella loro evoluzione diacronica e
sincronica
Conoscenza di alcuni aspetti peculiari della lingua francese e di quella inglese, con
particolare riferimento ai diversi settore della ristorazione
19
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenza di realtà culturali diverse dalla propria attraverso un’ analisi comparativa ed
una presa di coscienza dei valori socio culturali e dei costumi delle altre comunità, con
particolare riferimento a quelle inglese e francese.
Potenziamento delle conoscenze lessicali e delle competenze linguistiche
Competenze
Saper strutturare discorsi anche di tipo argomentativo in modo logicamente sequenziale e
grammaticalmente corretto, sia in italiano che nelle lingue straniere inserite nel curricolo
(inglese, francese);
Leggere testi di vario genere, riconoscendone le caratteristiche fondamentali;
Operare l’analisi, anche semplificata dei testi, riconoscendone la struttura e gli elementi
caratterizzanti;
Elaborare testi scritti diversificati, funzionali agli scopi ed alle situazioni. Gli alunni
dovranno dimostrare di avere sviluppato le competenze indicate soprattutto in contesti
specificamente professionali;
Essere in grado di storicizzare un testo letterario, inquadrando l’opera nel suo contesto
storico-culturale;
Formulare commenti motivati e coerenti ai testi letti;
Utilizzare un linguaggio tecnico nella produzione orale e scritta, sia nella lingua madre che
nelle lingue straniere oggetto di studio (inglese, francese);
Saper contestualizzare geograficamente, cronologicamente, culturalmente avvenimenti del
presente e del passato;
Saper dare informazioni in lingua francese e inglese su ricette, caratteristiche regionali e
argomenti del settore ristorativo del proprio Paese e degli altri paesi oggetto di studio.
Saper comprendere e redigere mappe, itinerari, ricette in lingua inglese e francese
Saper scrivere menu e brochure in lingua inglese e francese
Saper dare e comprendere ordini in cucina e in sala in lingua inglese e francese
Capacità
Capacità di lettura e analisi di un testo
Capacità di sintesi
Capacità di argomentazione coerente
Capacità di esprimersi utilizzando il linguaggio tecnico del settore ristorativo, in italiano,
inglese, francese.
Capacità di organizzare un metodo di lavoro autonomo
AREA SCIENTIFICA
Finalità
•
•
•
•
•
•
Sviluppare la capacità di ragionare in modo coerente
Introdurre gli studenti al ragionamento logico ed ai linguaggi formali e fornire loro semplici
strumenti di comprensione e di indagine
Far cogliere le differenze tra il linguaggio naturale e quello numerico
Abituare all’ordine e alla precisione non solo formali, ma di pensiero ed esposizione
Far acquisire un linguaggio matematico
Favorire lo sviluppo di una cultura scientifica intesa come capacità di orientamento ed
interpretazione in un ambito del sapere in sempre più rapida e continua evoluzione
20
Conoscenze e Competenze
•
•
•
•
•
•
•
Conoscere e saper utilizzare le tecniche e le procedure di calcolo studiate
Comprendere il senso dei formalismi matematici introdotti
Comprendere l’importanza delle funzioni matematiche
Sapere utilizzare il linguaggio matematico-scientifico
Saper organizzare il proprio lavoro in modo consapevole ed autonomo
Saper analizzare semplici problemi
Saper comprendere il valore strumentale della matematica per lo studio delle altre discipline
AREA TECNICA
Finalità
Acquisire la conoscenza dei meccanismi della percezione e dell’osservazione in riferimento alla
comunicazione
Acquisire la consapevolezza delle dinamiche di gruppo
Acquisire la consapevolezza della diversificazione dei bisogni del cliente
Comprendere i principali fattori che determinano la comunicazione e l’informazione in un sistema
in un sistema aziendale
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze e Competenze
Conoscere gli elementi caratteristici dell’azienda turistica
Conoscere l’aspetto finanziario ed economico della gestione aziendale
Conoscere l’importanza dello svolgimento delle attività economiche sul territorio
Conoscere gli aspetti organizzativi e gestionali delle aziende turistiche
Conoscere le dinamiche dei flussi turistici che interessano il territorio
Saper redigere un business plan
Saper redigere un budget
Conoscere i principali obblighi contabili delle imprese
Conoscere le caratteristiche dei conti finanziari ed economici
Conoscere le principali imposte dirette e indirette italiane
Saper redigere un bilancio in forma semplice
Saper comprendere ed utilizzare il linguaggio matematico e scientifico
Conoscere gli elementi fondamentali della comunicazione sociale
Conoscere il ruolo delle relazioni umane e delle relazioni pubbliche all’interno dell’azienda
Conoscere gli elementi e le strategie di marketing
Conoscere la legislazione nazionale e comunitaria sul turismo
Saper compilare lettere aziendali, e-mail, comunicati, circolari
Saper comunicare in maniera efficace i propri bisogni
Comunicare utilizzando i termini e gli atteggiamenti corretti nelle diverse situazioni.
21
Alternanza Scuola-Lavoro
La classe ha svolto l’attività di “Alternanza Scuola Lavoro” in strutture ricettive del territorio.
Tutor del corso è stato il Prof. Leonardo Pendola. Si rimanda in proposito all’apposita relazione
sull’attività di Stage, che costituisce parte integrante di questo Documento.
Metodi e Strumenti
Il conseguimento degli obiettivi trasversali e disciplinari si è basato sull’adozione di metodologie
didattiche in grado di attivare un coinvolgimento motivazionale e adeguate allo sviluppo cognitivo
degli alunni.
Si è fatto pertanto ricorso al:
•
Metodo deduttivo (lezione interattiva).
•
Metodo induttivo.
•
Metodo della ricerca.
•
Metodologia interdisciplinare- ove possibile-.
•
Metodi di didattica attiva: problem solving, brain storming
•
Attività laboratoriali
•
Stages
Strumenti
•
Test di ingresso per l’accertamento dei pre-requisiti cognitivi.
•
Manuali e materiale bibliografico.
•
Sussidi audiovisivi ed informatici.
•
Materiale didattico predisposto e fornito dai docenti.
Verifica e Valutazione
Oggetto di verifica sono state:
•
Singole unità didattiche.
•
Un insieme di unità didattiche.
Tempi della verifica sono stati:
•
Inizio d’anno, come prove di ingresso.
•
In itinere.
•
Conclusive.
22
Gli strumenti utilizzati per le verifiche sono stati:
•
Test semistrutturati (quesiti a risposta aperta; quesiti .a risposta multipla; quesiti vero
/falso/perché) ed elaborati scritti (analisi del testo, relazioni; saggio breve, articolo di
giornale; brani da commentare; temi).
•
Interrogazioni individuali orali di tipo formale ed interrogazioni rapide dal posto.
•
Verifiche aperte all’intera classe tramite colloqui.
•
Ricerche individuali e/o di gruppo.
Simulazione delle Prove Scritte
•
N° 2 simulazioni della Prima Prova scritta effettuate in data 26/03/2013 – 14/05/2013
•
N°2 simulazioni della Terza Prova scritta effettuate in data 20/03/2013 – 13/05/2013
•
In data 21/03/2013 è stata effettuate una simulazioni della Seconda Prova dell’Esame di
Stato, una seconda prova è prevista in data 23 Maggio . Un esempio di tali prove, completo
di tabelle di valutazione, è allegato al presente Documento, di cui costituisce parte
integrante, e avrà valore di indirizzo per la Commissione esaminatrice nella scelta della
tipologia della III prova.
Valutazione
La valutazione è stata espressa in decimi attenendosi ai seguenti criteri:
•
Conoscenza dei contenuti disciplinari.
•
Competenze linguistiche.
•
Competenze applicative.
•
Impiego consapevole del lessico specifico della disciplina.
•
Capacità di rielaborare le conoscenze acquisite in modo autonomo e critico.
In sede di valutazione, fermi restando i criteri sopra esposti, sono stati considerati inoltre:
•
i livelli di miglioramento espressi rispetto alla situazione di partenza.
•
l’impegno nello studio.
•
la diligenza e la puntualità nel rispetto delle consegne.
•
la partecipazione all’attività didattica come capacità di ascolto e di dialogo
Per quanto riguarda i criteri di valutazione da adottare nel corso dello scrutinio finale il C.d.C.
seguirà le indicazioni ministeriali e i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti. In ogni caso
l’ammissione all’esame terrà conto dei seguenti parametri:
•
capacità espressive
•
capacità logiche
23
•
frequenza
•
impegno
•
abilità professionale
•
progressi compiuti rispetto alle condizioni di partenza.
Gli alunni diversamente abili verranno valutati ai sensi della legge quadro 104/ 92 e successive
integrazioni e modifiche.
24
CONSUNTIVO DELLE ATTIVITA’ DISCIPLINARI
MATERIA: ITALIANO
A.S. 2012 – 2013
DOCENTE: SICHERA LAURA
LIBRO DI TESTO: Marta Sambugar, Gabriella Salà, LIEM vol. 2, La Nuova Italia.
CLASSE: VA
PROFILO FINALE DELLA CLASSE
La classe V A è composta da 11 studenti, 6 maschi e 5 femmine, tutti provenienti dalla IV A, ad
eccezione di due alunni ripetenti della VD. Si tratta dunque di una classe poco numerosa e affiatata
che ha partecipato alle lezioni con sufficiente interesse ed educazione . Il clima educativo è stato
positivo, caratterizzato dal reciproco rispetto e dallo spirito di collaborazione.
In partenza la classe palesava competenze disciplinari non particolarmente solide e sistematiche e la
maggior parte di loro adottava strategie di apprendimento convergente e mnemonico. Per questo è
stato necessario proporre strategie di apprendimento finalizzate ad una maggiore autonomia del
sapere. Alcuni, sempre motivati e desiderosi di apprendere, hanno raggiunto risultati apprezzabili
acquisendo anche un certo spirito critico e, se è vero che permangono limiti evidenti nelle analisi
testuali più rigorose e qualche impaccio nei collegamenti organici fra i vari fenomeni intellettuali, è
altrettanto vero che questi ragazzi sentono almeno l’esigenza di affrontare le tematiche letterarie e
culturali con un minimo di personalità e qualche accenno all’autonomia critica.
Per altri, invece, per i quali lo studio domestico non sempre è stato costante e approfondito, anche a
causa di impegni di lavoro extrascolastico (una parte della classe partecipa al bilancio familiare con
lavoretti occasionali concentrati soprattutto verso il fine settimana) , la conoscenza degli argomenti
appare meramente limitata e mnemonica. Per quanto riguarda il percorso, a causa di un periodo di
autogestione e poi di occupazione della scuola, senza per nulla criticare le ragioni di protesta giuste
e legittime dei ragazzi, ho ritenuto opportuno organizzare i contenuti attorno ad alcuni percorsi
modesti (e forse semplicistici), ma che dovrebbero avere il pregio di una certa linearità. Gli autori
sono stati studiati cercando di evidenziarne gli aspetti biografici più rilevanti, i temi, la poetica e i
problemi suscitati, tanto più se essi risultavano attuali e/o significativi per gli studenti e il loro
vissuto. Si è dato spazio al quadro storico, sociale e culturale in cui autori e movimenti si collocano,
cercando di sviluppare opportuni collegamenti.
Tra marzo e aprile è stato attivato un corso di recupero extracurricolare il cui obiettivo è stato quello
di offrire agli alunni l’opportunità di esercitarsi sulla scrittura documentata, scrittura valida per la
prima prova scritta all’esame di maturità. La maggior parte degli alunni ha frequentato
costantemente, partecipando attivamente alle attività e mostrando un adeguato interesse verso gli
argomenti trattati nei singoli incontri. Il percorso ha prodotto importanti occasioni di
apprendimento, di discussione e analisi di alcune tematiche di attualità, opportunamente scelte per
stimolare le capacità argomentative e offrire spunti di riflessione.
ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE FINO AL 14 MAGGIO: N°88; FINO ALLA FINE DELL’ANNO
SCOLASTICO PRESUMIBILMENTE: 97.
CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI FINO AL 14 MAGGIO
1.
D
ALL’ETA’ DEL REALISMO AL DECADENTISMO
Il CONTESTO
Il quadro economico
Il quadro sociale
Il quadro culturale
LE IDEE
Il Positivismo
25
A.
Comte, “Che cosa significa la parola positivo”
C.R. Darwin, “L’uomo è il risultato di un’evoluzione”
LE POETICHE
Il Naturalismo
E. J. De Goncourt “Prefazione a Germinie Lacerteux”
E. Zola, “Osservazione e sperimentazione”
Il Verismo
L. Capuana, “Verità e immaginazione”
G. Verga “Prefazione all’amante di Gramigna”
2.
GIOVANNI VERGA
La Vita e le opere
La formazione e le opere giovanili
Dal Romanticismo al Verismo
Il pensiero e la poetica
Le strategie narrative di Verga
La visione della vita nella narrativa di Verga
Vita dei campi
I Malavoglia : trama e tematiche
Lettura e commento: “Prefazione al romanzo”
Lettura e commento: “La famiglia Malavoglia”
Lettura e commento: “La Tempesta in mare”
Novelle rusticane
Lettura e commento: “La roba”
Mastro don Gesualdo: trama e tematiche
Lettura e commento: “L’addio alla roba”
3. IL DECADENTISMO NELLA CULTURA ITALIANA ED EUROPEA
Il Decadentismo: il contesto culturale e storico.
Il Simbolismo francese
C. Baudelaire
Lettura analisi e commento: Corrispondenze.
Lettura analisi e commento: l’albatro.
S. Mallarmè
Lettura analisi e commento: “Brezza marina”
Rimbaud
Lettura analisi e commento: “ Vocali”
Cenni sulla Scapigliatura
E. Praga: lettura e commento: “Preludio”
Cenni su Giosuè Carducci: lettura e commento: “Pianto antico
4.
GIOVANNI PASCOLI
La Vita e le opere
L’infanzia, la formazione , l’impegno politico
L’attività poetica e critica
Il pensiero e la poetica
Tra simbolismo e sperimentalismo
Pascoli e la poesia italiana del Novecento
Il fanciullino “E’ dentro di noi un fanciullino”
Myricae
Lettura e commento: “Lavandare”
26
Lettura e commento:“Novembre”
Lettura e commento: “L’assiuolo”
Lettura e commento: “X Agosto”
Canti di Castelvecchio “Il gelsomino notturno”
5.
GABRIELE D’ANNUNZIO
Vita e poetica
Laudi del cielo….
Lettura e commento: “La sera fiesolana”
Lettura e commento: “ La pioggia nel pineto”
6.
DAL PRIMO NOVECENTO ALLA SECONDA
GUERRA MONDIALE
Il CONTESTO
Il quadro economico
Il quadro sociale
Il quadro culturale
LE IDEE
La reazione al Naturalismo e la crisi della ragione
La filosofia antipositivista
La nascita della psicanalisi
LE POETICHE
IL Crepuscolarismo
Il Futurismo
7.
LUIGI PIRANDELLO
La Vita e le opere
L’infanzia difficile, gli studi e la prima produzione
L’eclettismo letterario: novelle, romanzi, saggistica e testi teatrali
Il pensiero e la poetica
I modelli filosofici e la visione dell’esistenza
La rivoluzione teatrale
L’umorismo “Il sentimento del contrario”
Novelle per un anno
Lettura e commento: “ La patente”
Lettura e commento: “Male di Luna”
Il fu Mattia Pascal
Lettura e commento: “Cambio treno”
Uno, nessuno, centomila
Lettura e commento: “Filo d’aria”
Contenuti che saranno presumibilmente sviluppati fino alla fine dell’anno scolastico
LA POESIA ITALIANA NEL NOVECENTO
G. Ungaretti
L’allegria, “ Fratelli”
S. Quasimodo
Giorno dopo giorno: “Alle fronde dei salici”
E. Montale
Ossi di seppia: “Non chiederci la parola”
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Lo studente che ha raggiunto gli obiettivi minimi sa:
27
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Individuare le coordinate spazio-temporali del contesto storico - letterario
Individuare modelli culturali, idee, valori di un ‘epoca
Conoscere la biografia e la produzione letteraria di un autore
Conoscere il pensiero dell’autore e la poetica di un autore
Contestualizzare il testo in relazione al periodo storico e alla corrente letteraria
Riconoscere le principali caratteristiche dei testi poetici e in prosa
Individuare temi e messaggi
Cogliere la funzionalità delle scelte stilistiche in rapporto alle intenzioni comunicative dell’autore
Individuare gli elementi di innovazione al genere
METODOLOGIA
Il metodo si è basato sulla lezione frontale interattiva anche facendo uso della lettura collettiva
come punto di partenza per lo sviluppo di un dibattito aperto sopra gli argomenti. Si è fatto ricorso a
strategie di apprendimento diverse e cambiando di volta in volta in modo da interessare gli alunni.
MEZZI DIDATTICI
Libro di testo – fotocopie fornite dal docente – ricerche sul Web.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Per quanto riguarda le verifiche in media sono state effettuate due interrogazioni orali e tre prove
scritte a quadrimestre.
La valutazione ha riguardato le varie abilità (singole o integrate) e la competenza linguistica.
Essa si è basata sulle capacità acquisite tenendo conto dei progressi ottenuti rispetto, alla
preparazione di partenza, all’impegno e alla partecipazione dimostrati nel corso dell’anno.
La valutazione di fine periodo ha tenuto conto dei risultati delle prove sommative svolte in itinere e
degli altri elementi concordati in seno al Consiglio di classe (impegno, partecipazione, progressione
rispetto ai livelli di partenza) senza tuttavia mai prescindere dal raggiungimento degli obiettivi
minimi disciplinari prefissati.
Il profitto risulta mediamente sufficiente, buono per alcuni; un gruppo ristretto di studenti,
nonostante l’impegno profuso, per lacune pregresse e difficoltà espressive, non raggiunge
pienamente gli obiettivi prefissati.
28
CONSUNTIVO DELLE ATTIVITA’ DISCIPLINARI
MATERIA: STORIA
A.S. 2012 – 2013
DOCENTE: SICHERA LAURA
LIBRO DI TESTO: Franceschi, Ricciardelli, Quercioli, Voci dell’uomo e della storia, vol. 2,
Bulgarini
CLASSE: VA
PROFILO DELLA CLASSE
La classe V A è composta da 11 studenti, 6 maschi e 5 femmine, tutti provenienti dalla IV A, ad
eccezione di due alunni ripetenti della VD. Si tratta dunque di una classe poco numerosa e affiatata.
Il clima educativo è stato positivo, caratterizzato dal reciproco rispetto e dallo spirito di
collaborazione.
Sotto il profilo strettamente didattico, gli alunni pur dotati di sufficienti capacità cognitive,
mostravano di possedere un modesto bagaglio culturale, caratterizzato da conoscenze essenziali,
difficoltà espressive sia orali che scritte, e un metodo di studio non del tutto organizzato ed
efficace. Sin dalle fasi iniziali, inoltre, la classe evidenziava verso la disciplina un interesse
superficiale ed un impegno non sempre costante. In linea generale la conoscenza dei contenuti non
era accompagnata dalla tendenza ad affrontare i problemi in modo critico e personale. E’ stato
necessario ricorrere a strategie varie per stimolare l’interesse e sollecitare l’impegno.
Metodologia adottata
Si è fatto ricorso alle lezioni frontali per inquadrare i diversi fenomeni storici nei loro caratteri
generali e per indirizzare gli alunni ad un’analisi più specifica delle loro peculiarità politiche,
economiche, sociali e culturali, nonché all’individuazione degli elementi di continuità tra i
fenomeni stessi. Per raggiungere tali obiettivi, si è puntato anche su metodologie ritenute più
coinvolgenti, atte a suscitare l’interesse e la curiosità e a favorire lo spirito di osservazione, attuando
continui confronti tra i fatti studiati e il mondo contemporaneo e stimolando i ragazzi ad interventi
diretti e alla discussione.
Strategie per motivare e favorire l’apprendimento
Utilizzo di mappe concettuali; brainstorming; utilizzo di schemi; utilizzazione di prove
differenziate; valorizzazione ed apprezzamento dei progressi; didattica modulare.
ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE FINO AL 14 MAGGIO: N°36; FINO ALLA FINE DELL’ANNO
SCOLASTICO PRESUMIBILMENTE: 42.
CONTENUTI DISCIPLINARI SVOLTI FINO AL 14 MAGGIO
Modulo 1. LA NASCITA DEGLI STATI NAZIONALI
1. I problemi dell’ Italia post – unitaria:
L’Unificazione – Le divisioni socio – economiche – La piemontizzazione – La questione
meridionale – L’analfabetismo - Il brigantaggio – La politica economica della destra - Lo stato
accentrato.
2. L’Europa nell’Età del Liberismo
La nascita politica della Germania – La guerra austro – prussiana – La guerra franco – prussiana
– La Francia – La Comune – L’impero asburgico – L’Inghilterra – La Russia.
3. La spartizione del mondo
Caratteristiche del colonialismo africano - Caratteristiche del colonialismo asiatico – La
spartizione del sud-est asiatico.
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Modulo 2. IL TARDO OTTOCENTO
4. La società industriale moderna
La II rivoluzione industriale - Aspetti: tecnologici, economici e sociali – Il positivismo.
5. L’Italia liberale e la crisi di fine secolo
La questione romana e la questione veneta – La sinistra al potere: Depretis – Crispi al potere – Il primo
governo Giolitti – La crisi di fine secolo.
6. L’Europa alla fine dell’Ottocento
Modulo 3. IL NUOVO SECOLO E LA GRANDE GUERRA
7. L’età giolittiana
Lo sviluppo industriale dell’Italia – La politica interna – La politica estera e la guerra in Libia.
8. La Prima guerra mondiale
Cause – Il fallimento della guerra lampo – L’ Italia dalla neutralità alla guerra – La guerra di posizione –
la fine della guerra.
9. La Rivoluzione Russa
La rivoluzione di Ottobre – Lenin alla guida dell’Unione Sovietica – La Nep.
Modulo 4. IL DOPOGUERRA E L’ETA’ DEI TOTALITARISMI
10.L’Europa e il mondo dopo Versailles
I trattati di pace – La crisi del 1929 : dagli Usa al mondo – Il New Deal.
11.Il dopoguerra in Italia e il Fascismo
Il biennio rosso - La nascita del movimento fascista - La marcia su Roma - Le Elezioni del ’26
e l’assassinio di G. Matteotti - Le leggi fascistissime – I Patti Lateranensi - La propaganda L’ideologia di regime e la trasformazione della società.
12.Lo Stalinismo
L’ascesa di Stalin e l’industrializzazione dell’Urss – Il terrore staliniano e i gulag – Il consolidamento
dello stato totalitario.
.
Contenuti che saranno sviluppati presumibilmente nella seconda decade di maggio
13.Il nazismo
14.La seconda guerra mondiale
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Lo studente che ha raggiunto gli obiettivi minimi sa:
•
•
Collocare gli eventi nel tempo e nello spazio.
Riconoscere le periodizzazioni storiche e gli elementi essenziali di un fatto storico
• Ricavare le informazioni principali dalle fonti
• Utilizzare la terminologia di base della disciplina.
• Sintetizzare i fatti storici esaminati.
MEZZI DIDATTICI
Libro di testo – fotocopie fornite dal docente – ricerche sul Web..
VERIFICA E VALUTAZIONE
Sono state effettuate prove di verifica scritta differenziate (temi storici e prove con domande aperte
e strutturate), nonché verifiche orali.
La valutazione si è basata sulle capacità acquisite tenendo conto dei progressi ottenuti rispetto alla
preparazione di partenza, all’impegno e alla partecipazione dimostrati nel corso dell’anno.
30
La valutazione di fine periodo ha tenuto conto dei risultati delle verifiche sommative svolte in
itinere e degli altri elementi concordati in seno al Consiglio di classe (impegno, partecipazione,
progressione rispetto ai livelli di partenza) senza tuttavia mai prescindere dal raggiungimento degli
obiettivi minimi disciplinari prefissati.
Alla fine dell’anno scolastico la classe si presenta abbastanza eterogenea sotto il profilo dei risultati
conseguiti:
•
•
•
un ristretto gruppo di alunni ha pienamente raggiunto gli obiettivi prefissati, conseguendo una
preparazione più che discreta, grazie ad un impegno costante.
Un secondo gruppo ha raggiunto gli obiettivi prefissati, conseguendo una preparazione sufficiente.
Un terzo esiguo gruppo presenta conoscenze frammentarie.
.
Materia: LINGUA FRANCESE
Anno scolastico 2012-2013
Relazione finale lingua francese
Prof.ssa Tiziana Miceli
La classe, alla fine del quinquennio, e' arrivata alla conclusione del proprio percorso con un numero
esiguo di alunni. Per ciò' che riguarda il francese in particolare, la docente ha conosciuto la classe
nello scorso anno scolastico e notevoli difficoltà' sono state immediatamente riscontrate sia a livello
cognitivo che a livello di produzione sia scritta che orale.
A causa di un lungo periodo di malattia della docente, protrattosi fino a fine anno scolastico, pur
permanendo, per alcuni, alcune sostanziali lacune, gli alunni vengono ammessi alla classe
successiva senza debito formativo. Tali lacune si sono evidenziate da subito nel corrente anno
scolastico, ma gli alunni hanno risposto in maniera differente:alcuni più responsabili e consapevoli
dell'impegno che avrebbero dovuto affrontare a fine anno hanno cominciato a studiare con serietà e
profitto anche se non sempre soddisfacente e proporzionato al l'impegno profuso; altri, meno
responsabili, hanno cominciato ad impegnarsi tardivamente e hanno incontrato difficoltà che non
hanno consentito loro di raggiungere risultati soddisfacenti.
Il programma e' stato svolto nella sua interezza, nonostante le premesse, perché ci si è avvalsi della
collaborazione di un'assistente di lingua madre che per un'ora settimanale ha aiutato la docente nello
svolgimento del programma, trattando in particolare la parte relativa alla francofonia e alla cucina
dei paesi francofoni. La stessa ha,inoltre, documentato gli alunni, con filmati, fotocopie e documenti
autentici, su alcuni aspetti della civiltà francese. Dal punto di vista socio-relazionale, la classe ha
sempre tenuto un comportamento consono al contesto scolastico ed i rapporti personali tra gli allievi
e tra allievi e docente sono sempre stati rispettosi del ruolo di ciascuno .
Il lavoro in classe si è basato su una continua interazione tra docenti e allievi e all'interno dello
stesso gruppo classe al fine sia di sviluppare competenze specifiche in ambito disciplinare sia di
preparare i giovani al dialogo democratico e all'autonomia delle idee.
La valutazione ha tenuto conto di:
-raggiungimento degli obiettivi
-grado di maturazione delle conoscenze
-capacità di correlare e confrontare gli argomenti proposti per seguire un itinerario tematico
all'interno degli ambiti disciplinari con riferimenti pluridisciplinari
-capacità di sintesi e coerenza dei concetti espressi sia durante le prove di verifica ( compiti scritti,
colloqui orali, prove semi-strutturate e questionari) sia durante il normale svolgimento della vita
scolastica
-uso di una terminologia linguistica corretta e specifica in ambito professionale
-capacità di comprensione dei testi letti
31
-capacità di approfondimento e di rielaborazione personale e critica
Carini,li 15 maggio 2013 Prof.ssa Tiziana Miceli
Anno scolastico 2012-2013
Programma svolto di lingua francese
Prof.ssa Tiziana Miceli
Modulo1:" Le recrutement"
Le recrutement
La lettre de motivation
Le C.V
Modulo 2:" Le vin"
Histoire du vin
Les regions vinicoles francaises: les cepages
Les appellations
La degoustation
La Champagne et la metode champenoise
Modulo 3:" L'histoire de la cuisine francaise"
Les origines
Le Moyen Age
La Renaissance
La revolution et la naissance de la restauration
Le XX si??cle : la nouvelle cuisine
Modulo4:" Paris et l'Ile-de-France"
Paris entre passe et avenir
Les cafes parisiens
Modulo 5: “La cuisine francophone”
Le Liban
Le Belgique
32
Materia: LINGUA INGLESE
RELAZIONE FINALE DELLA CLASSE VA
ANNO SCOLASTICO 2012/1013
MATERIA: INGLESE
PROF.SSA: CAMPO LETIZIA
La classe in esame è composta da elementi quasi tutti regolarmente frequentanti, il cui rendimento
complessivo disegna con chiarezza i lineamenti di un contesto umano che si segnala e si qualifica
per doti comunicative e capacità di interscambio. La vivacità caratteriale e temperamentale dei suoi
componenti, di là dalle differenze individuali si è posta, a mio credere, come aspetto positivo ed
eloquente di un’intelligenza pronta e sollecita, in grado di garantire, se opportunamente stimolata,
apprezzabili risultati. Tuttavia, nel corso dell’anno scolastico, è parso evidente lo scarto tra le
potenzialità chiaramente ravvisabili, e l’effettiva realizzazione di esse. Si è evidenziata un’oggettiva
disomogeneità sia dal punto di vista dell’impegno e della costanza che da quello della conoscenza
delle strutture della lingua. Pochi infatti sono riusciti ad ottenere risultati apprezzabili perché dotati
non solo d’ interesse e buona volontà, ma anche di un’ accettabile capacità espositiva in L2.
Il resto della classe ha mostrato fin dall’inizio dell’anno diffuse difficoltà a causa sia delle profonde
lacune pregresse che della mancata abitudine ad esporre oralmente gli argomenti trattati in lingua
inglese. I suddetti alunni, nonostante le difficoltà, hanno comunque mostrato grande interesse per
gli argomenti tecnici del loro settore di specializzazione trattati e hanno cercato di superare le loro
difficoltà con l’ausilio di ripetute esercitazioni linguistiche.
Alla fine, è stata apprezzata la forte determinazione che gli ha permesso di raggiungere un livello
sufficiente, mentre per i più meritevoli si può parlare anche di buoni risultati.
33
PROGRAMMA D’INGLESE
Libro di testo: BETWEEN COURSES
An English Journey Through International Catering
UNIT 5 INTERNATIONAL COOKING
From Muddy Fields…The golden Grains of Life
Great eating Adventures in South-East Asia
Spicy India
Far Eastern Cusine
Mexican Cusine
Pasta: an Italian Passion?
Where does Pizza come from?
The Bread Eaters
All the World loves a Potato
Meat lovers
Fish lovers
CVILIZATION: Jamaica
RECIPES AND WINES: Emilia Romagna
UNIT 6 THE WORLD OF WINE
Drinking Wine
Modern Wine
Choosing Wine
How to read a Label
European Wines ( France- Germany-Spain)
CIVILIZATION: California
UNIT 7 BEER AND CIDER
The History of Beer
The Breewing Process
Pubs
CIVILIZATION: Ireland
UNIT 10 FOOD AND HEALTH
Food Health and Fitness
Diets
Lifestyle Diets ( Macrobiotics- Vegetarian Diets- The Food Pyramid-the Mediterranean Diet )
Food Allergies
Food Intolerances
Eating Disorders
Anorexia
Bulimia
Food, Fashion and Advertising
Advertising Analysis
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CIVILIZATION: The USA
RECIPES AND WINES: Sicily
Materia: ECONOMIA E GESTIONE DELLE AZIENDE
RISTORATIVE
Docente: Prof.re Bono Vincenzo
Corso: Tecnico dei Servizi Ristorativi
Ore effettuate: al 15 Maggio 103
Da effettuare: ore 16
Libro di testo: Economia e gestione dell’impresa ristorativa – Autore Caterina De Luca,
Maria Teresa Fantozzi – Casa Editrice Liviana
COMPOSIZIONE DELLA CLASSE:
La classe. composta da 11, alla fine dell’anno scolastico risultano accettabili le competenze
minime acquisite da una buona parte della classe . Si individua qualche elemento con
mediocri abilità di base e carenze metodologiche , un buon gruppo invece dimostra discrete
capacità di apprendimento ed è in possesso di un adeguato metodo di lavoro. La classe si
dimostra disponibile all’apprendimento , curiosa nell’approfondire le tematiche trattate e
partecipa attivamente al dialogo educativo . Dal punto di vista disciplinare la classe si
presenta responsabile e rispettosa, creando un piacevole rapporto di lavoro.
METODOLOGIA
Gli argomenti dei moduli sono stati affrontati facendo ricorso alle seguenti metodologie:
lezione frontale per la rappresentazione iniziale dei contenuti
lezione partecipata attraverso la collaborazione attiva degli alunni
problem solving
brainstorming, e studio dei casi
esercitazioni pratiche individuali e di gruppo
STRUMENTI
Il libro di testo
Riviste specializzate,
Manuali e procedure informatiche
VERIFICA
Le verifiche sono state effettuate per accertare le diverse abilità e i vari livelli di conoscenza,
competenza e l’efficacia del percorso formativo. Sono state effettuate prove di verifica
formative e sommative sia orali che scritte.
VALUTAZIONE
Le valutazioni parziali e finali hanno conto di tutti gli elementi possibili che intervengono
nel processo valutativo e pertanto saranno tenuti in considerazione:
metodo di studio e impegno, applicazione e partecipazione
evoluzione rispetto al livello di partenza
35
conoscenze acquisite e capacità critiche
maturazione delle capacità e delle abilità.
CONTENUTI:
Titolo del modulo A : La gestione finanziaria
Composizione del Modulo:
UD 1 Il fabbisogno finanziario
Le fonti di finanziamento
Analisi delle fonti di finanziamento
Il leasing e il factoring
Prerequisiti del modulo
1. – Conoscere il concetto di capitale proprio e di capitale di terzi
2. – Conoscere il concetto di finanziamenti e di investimenti
3. – Conoscere il concetto di patrimonio aziendale
Obiettivi del Modulo
a Conoscere il concetto di fabbisogno finanziario
b Conoscere il rapporto esistente tra finanziamenti e investimenti
c Conoscere le caratteristiche del leasing, dei diversi tipi di leasing e del factoring
d Saper distinguere le differenze tra fonti di finanziamento interne e quelle esterne
e Saper distinguere i motivi che spingono le imprese a ricorrere al leasing o al factoring
Titolo del modulo B: La Gestione Economica
Composizione del Modulo:
UD 1 Il sistema dei costi-ricavi-reddito
La gestione, il reddito d’esercizio e il reddito globale
Costi e ricavi
La competenza economica dei costi e dei ricavi
Collegamenti fra situazione patrimoniale ed economica
UD 2 Controllo della gestione
Classificazione dei costi
La formazione del costo di produzione
36
Il break even point
Calcoli per la determinazione del prezzo di vendita
Prerequisiti del modulo
1. Conoscere l’azienda e i suoi elementi costitutivi
2. Conoscere il concetto di costo e di ricavo
3. Conoscere il concetto d’inventario e di patrimonio
Obiettivi del Modulo
a Conoscere il concetto di contabilità analitica
b Conoscere le diverse tipologie di costi
c Conoscere le tecniche di ripartizione dei costi comuni
e Conoscere il break- even point
Titolo del modulo C : La gestione amministrativa
Composizione del modulo
U.D 1 Contabilità aziendale
Le scritture contabili obbligatorie
La contabilità elementare delle imprese ristorative
La contabilità generale
U.D 2 Il bilancio di esercizio
Principi di redazione del bilancio
Le parti del bilancio
Gli allegati del bilancio
Indici della struttura patrimoniale
Indici dell’equilibrio finanziario
Indici di redditività
Prerequisiti del modulo
1. Conoscere il patrimonio e l’inventario
2. Conoscere il concetto di costo e di ricavo
3. – Conoscere il concetto di risultato economico d’impresa
Obiettivi del Modulo
a Conoscere le operazioni di gestione esterna
b Conoscere i principali obblighi contabili delle imprese
c Conoscere le caratteristiche dei conti finanziari ed economici
d Conoscere le fasi del processo di rilevazione in contabilità generale
e Conoscere le principali imposte dirette e indirette italiane
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f Conoscere i motivi per cui è importante effettuare l’analisi per indici
g Saper registrare in contabilità generale semplici operazioni di acquisto e vendita
h Saper redigere un bilancio in forma semplice
Titolo del modulo D : La programmazione aziendale e il Budget
Composizione del Modulo:
UD 1 La Programmazione aziendale
UD 2 Il Budget
Prerequisiti del modulo
1. – Conoscere l’impresa turistica
2. – Conoscere l’organizzazione e le risorse umane nelle imprese
3. – Conoscere il patrimonio dell’impresa turistica
4. – Conoscere la gestione economica delle imprese turistiche
Obiettivi del Modulo
a) Conoscere la pianificazione di un’attività turistica
b) Conoscere gli elementi essenziali di un business plan
c) Conoscere il Budget come strumento di programmazione e controllo
d) Saper redigere un business plan
e) Saper redigere un budget
Titolo del modulo E: Il marketing
Composizione del Modulo:
UD 1 Il Marketing strategico e operativo
La raccolta dati
Analisi della situazione interna e esterna
Le strategie di marketing
Marketing mix
Controllo dei risultati e la valutazione
Prerequisiti del modulo
1. Conoscere il concetto di pianificazione di un’attività turistica
2. Conoscere il concetto di programmazione aziendale e Budget
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3. Conoscere il concetto di gestione finanziaria
Obiettivi del Modulo
a Conoscere gli elementi del marketing
b Conoscere le strategie di marketing
c Conoscere alcune tipologie di prodotti turistici
d Conoscere la politica dei prezzi dei servizi turistici
e Conoscere le strategie di comunicazione nel turismo
f Conoscere il concetto di marketing plan
g Conoscere il concetto di marketing integrato
39
Materia: MATEMATICA
IL DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO
RELAZIONE INDIVIDUALE SULLA CLASSE V A
MATEMATICA
Prof.ssa Richichi Emanuela
Il livello medio di partenza registrato all’inizio dell’anno scolastico, attraverso la somministrazione
di test d’ingresso concordati con i colleghi della stessa disciplina, è stato, nel complesso, sufficiente.
L’attività didattica si è svolta alternando momenti di lezione frontale, necessarie per l’introduzione
di nuovi concetti, con lezioni dialogate dalle quali gli alunni stessi potevano trarre le informazioni
necessarie per costruire autonomamente la conoscenza. Nella realizzazione di ciascun percorso, un
primo momento è stato sempre dedicato alla verifica ed al recupero dei prerequisiti richiesti, per poi
procedere alla presentazione del problema e, quindi, alla ricerca della strategia di risoluzione. Nella
fase della sistemazione teorica dei concetti introdotti, si è cercato di spronare gli allievi a
partecipare attivamente alla lezione attraverso la costruzione di schemi e schede riepilogative. La
fase dell’applicazione aveva come obiettivo quello di consolidare le capacità acquisite: i
procedimenti risolutivi, quando è stato necessario, sono stati descritti da tabelle in cui venivano
evidenziati i passaggi salienti. Un altro momento importante dell’attività didattica è stato quello
finalizzato all’analisi del testo ed alla successiva schematizzazione, per avviare gli allievi ad un
migliore metodo di studio ed all’approfondimento personale. Si è insistito, inoltre, sull’uso di un
linguaggio sufficientemente rigoroso nella definizione di concetti ed enunciati delle loro proprietà.
Non sono state date dimostrazioni dei teoremi studiati, dei quali si è curata, invece, tenuto conto
delle indicazioni della Direzione generale dell’istruzione professionale, la loro “utilità”. Nel corso
dell’anno scolastico la classe, in generale, ha partecipato al dialogo didattico - educativo mostrando
interesse e volontà di apprendere raggiungendo un livello di profitto, nel complesso, pienamente
sufficiente.
CONTENUTI SVOLTI
Concetto di funzione
Classificazione delle funzioni
Dominio di una funzione
Intersezioni di una funzione con gli assi cartesiani
Segno di una funzione
40
Limite di una funzione: concetto intuitivo
Il calcolo dei limiti:
- il limite di una funzione algebrica razionale intera per x che tende ad un valore finito c e
per x che tende ad infinito
- il limite di una funzione algebrica razionale fratta per x che tende ad un valore finito c e
per x che tende ad infinito
Gli asintoti di una funzione
Derivata di una funzione
-
La derivata delle funzioni elementari:
-
Le regole di derivazione:
La regola di De L’Hopital
Grafico qualitativo di una funzione
I concetti di analisi sono stati affrontati da un primo approccio al relativo calcolo; successivamente
si è approfondito l'aspetto legato alle proprietà a anche l'utilizzo in contesti diversi. Si è cercato, ove
possibile, di mettere in evidenza i collegamenti tra strumento matematico e sua applicazione in
ambito tecnico.
A) OBIETTIVI:
Obiettivi affettivi: quelli stabiliti nella programmazione del Consiglio di classe.
Obiettivi cognitivi:
CONOSCENZA
COMPRENSIONE
APPLICAZIONE
ANALISI
SINTESI
VALUTAZIONE
-descrivere i modelli presentati, evidenziandone
le proprietà
-sapere riassumere concetti in una esposizione
rigorosa
-sapere applicare le tecniche apprese in nuovi
contesti
-trasferire criteri
-sapere selezionare elementi fondamentali di un
argomento trattato e dedurre relazioni
-sapere progettare esecuzioni
-sapere individuare e correggere errori e
incongruenze in un processo
B)
CONOSCENZE
CAPACITA’
COMPETENZE
• Conoscenza degli aspetti • Sapere descrivere i modelli • Definire, in modo semplice e
principali rispetto ai concetti
evidenziandone le principali
chiaro, i concetti di limite,
di:
proprietà
derivata e integrale .
funzione, dominio, limite, • Sapere riassumere concetti in
Enunciare le proprietà del
asintoto, derivata
limite, della derivata e
una esposizione semplice e
41
chiara
dell’integrale
• Conoscenza degli elementi
principali del linguaggio • Sapere applicare, guidato, le • Calcolo di limiti e derivate
specifico della disciplina e di
tecniche apprese in nuovi • Utilizzare, guidato, i concetti
linguaggi simbolici e grafici
contesti
studiati per lo studio di
caratteristiche
di
una
• Conoscenza delle regole • Sapere trasferire criteri in
fondamentali di calcolo
situazioni semplici
semplice funzione razionale
relative a limiti, e derivate
intera e fratta
• Sapere selezionare elementi
fondamentali
di
un
argomento trattato e dedurre
le principali relazioni
• Sapere formulare ipotesi in
situazioni semplici
• Sapere leggere, costruire ed
interpretare semplici grafici
• Sapere progettare semplici
esecuzioni
• Guidato, sapere individuare e
correggere
errori
ed
incongruenze in un processo
valutando i risultati ottenuti
C) STRUMENTI
FISICI
• Libro di testo
• Fotocopie
FORMATIVI
• Schematizzazione di procedimenti che mettano in
evidenza la motivazione dei passi fatti e i nodi
fondamentali del percorso
D) METODOLOGIE
• lezioni frontali
• lezioni dialogate
E) CRITERI DI VALUTAZIONE
Tutte le verifiche hanno avuto lo scopo di monitorare l'apprendimento degli allievi per intervenire
tempestivamente con azioni di recupero e di valutare il raggiungimento dei livelli minimi di
accettabilità in corrispondenza dei quali è stata stabilita la soglia di sufficienza. Nella valutazione si
è tenuto conto, oltre che del raggiungimento degli obiettivi fissati, anche dei progressi conseguiti
rispetto alla situazione di partenza, dell'impegno e di eventuali analisi delle difficoltà riscontrate in
media dalla classe nell'affrontare la verifica proposta. Nella valutazione delle prove scritte il
punteggio finale è stato definito in base ai seguenti criteri di valutazione:
il voto finale attribuito alla prova è stato formulato in decimi, considerando l’intera scala di
valutazione da 1 a 10 in base al punteggio totalizzato dall'alunno e alle fasce di livello stabilite per
ogni prova. Nelle prove scritte è stato attribuito il max punteggio ad una risposta corretta e
completa, un punteggio compreso tra zero e il punteggio max ad una risposta incompleta o
parzialmente errata, zero ad una risposta errata o omessa.
Il punteggio assegnato ha tenuto conto:
42
della correttezza dei contenuti trattati
della chiarezza e del rigore espositivi
della scelta di tecniche risolutive e loro corretto uso.
La valutazione delle prove orali ha tenuto conto di:
• Osservazione dei materiali prodotti e sistemazione delle conoscenze (appunti, esercizi svolti ..)
• Conoscenza di termini, procedimenti, ....
• Comprensione dei concetti, procedure, proprietà,...
• Applicazione di tecniche, di simboli; descrizione del percorso seguito
• Analisi, scelta e motivazione di percorsi
• Sintesi e costruzione di relazioni
• Valutazione della coerenza tra dati e risultati
Il voto finale attribuito alla prova orale è stato espresso in decimi .
PARAMETRI
Nelle prove orali le fasce di livello e corrispondenti voti sono stati così stabiliti:
Voto
Livelli
Prestazioni
L’alunno conosce minimamente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è in
grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici in modo
superficiale; è in grado di formulare strategie risolutive con notevoli difficoltà in
1-3 Grav.insuff. situazioni semplici e di esporre con linguaggio stentato.
L’alunno conosce parzialmente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è in
grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici in modo
parzialmente corretto ; è in grado di formulare strategie risolutive con qualche
4
Insuff.
difficoltà in situazioni semplici e di esporre con linguaggio modesto .
L’alunno conosce complessivamente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è
in grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici in modo
complessivamente corretto; è in grado di formulare strategie risolutive, guidato, in
situazioni note e di esporre con linguaggio impreciso.
5
Liev. Insuff.
L’alunno conosce sufficientemente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è
in grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici in modo
corretto ; è in grado di formulare strategie risolutive autonomamente in situazioni
6
Suff.
note e di esporre con linguaggio semplice e chiaro.
L’alunno conosce discretamente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è in
grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici in modo
corretto ; è in grado di formulare strategie risolutive autonomamente in situazioni
7
Discreto
note e di esporre con linguaggio chiaro.
L’alunno conosce pienamente gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc.. ; è in
grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici con sicurezza ;
è in grado di formulare strategie risolutive autonomamente in situazioni nuove e di
esporre con linguaggio chiaro e pertinente.
8
Buono
L’alunno conosce in modo approfondito gli elementi, le definizioni, le proprietà ecc..
; è in grado di applicare procedure risolutive e di utilizzare strumenti logici
autonomamente e consapevolmente ; è in grado di formulare strategie risolutive
autonomamente in situazioni complesse e di esporre con linguaggio rigoroso.
9-10
Ottimo
43
Palermo, 15 Maggio 2013
L’insegnante
Prof.ssa Richichi Emanuela
Materia: LEGISLAZIONE
DOCENTE: TERESA SACCO
LIBRO DI TESTO: G. BACCELI – M. MICELLI “Diritto delle imprese ristorative”
SCUOLA § AZIENDA
N° 54 ORE DI LEZIONI EFFETTUATE SINO AL 15 MAGGIO
CLASSE V SEZ. A I.P.S.S.A.R.
ANNO SCOLASTICO 2012-13
RELAZIONE FINALE
MATERIA: LEGISLAZIONE
DOCENTE: TERESA SACCO
LIBRO DI TESTO: G. BACCELI – M. MICELLI “DIRITTO DELLE IMPRESE
RISTORATIVE” SCUOLA § AZIENDA
PROFILO DELLA CLASSE
La classe V sez. A, ha mantenuto nel corso dell’anno scolastico un comportamento, corretto e
disciplinato non solo all’interno dei suoi componenti ma anche con l’insegnante con la quale si sono
instaurati buoni rapporti umani, improntati al rispetto e alla stima reciproca. Tutti, anche se in
maniera diversa hanno partecipato all’attività didattica ed educativa proposta, conseguendo risultati
nel complesso positivi anche se differenziati in relazione alle capacità e agli sforzi adoperati.
In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
CONOSCENZE
- Conosce il concetto di obbligazione e di contratto.
- Conosce i principali contratti tipici.
- Conosce le tipologie contrattuali d’impresa.
- Conosce le norme fondamentali relative al diritto del lavoro.
COMPETENZE
- Sa classificare le varie forme di impresa e di società
- Sa individuare i vari tipi di contratto e coglierne le differenze
- Espone e concetti acquisiti in modo corretto
CAPACITA’
Una buona parte della classe è in grado di:
- Saper sistemare logicamente e riesaminare criticamente quanto appreso
- Saper evidenziare possibili collegamenti e/o analogie tra caso concreto e fattispecie astratta.
44
METODOLOGIA E STRATEGIE DIDATTICHE
Premesso che i singoli contenuti modulari sono stati esaminati previo accertamento dei prerequisiti
formativi, le metodologie di insegnamento sono consistite in:
- illustrazione del percorso formativo di ciascun modulo, al fine di rendere consapevoli gli alunni
dei processi di apprendimento e degli obiettivi da raggiungere;
- lezioni frontali, limitatamente a introduzioni di carattere generale, esposizione di concetti
astratti;
- sistematizzazione dei risultati emersi da discussioni, lavori di gruppo, ricerche,
approfondimenti di carattere tecnico e professionalizzante;
- lezioni dialogica con coinvolgimento della classe;
- letture e analisi in classe di documenti o testi giuridici ed economici;
- problem-solving;
- attività individualizzate e di sostegno.
STRUMENTI E SUSSIDI DIDATTICI
Oltre al libro di testo in adozione, utili strumenti didattici sono stati: il testo costituzionale, il codice
civile e le leggi speciali pertinenti i singoli istituti in materia turistica proposti.
VERIFICHE E VALUTAZIONI
Il monitoraggio della classe, avente lo scopo di accertare il processo di insegnamento
apprendimento in relazioni agli obiettivi prefissati,è stato realizzato con frequenti verifiche in
itinere al termine di ogni unità didattica e durante lo svolgimento di ogni singolo modulo. Le stesse,
sono consistite in :interrogazioni, dialogo, discussioni di gruppo, interventi spontanei.
Successivamente, se necessaria, è stata svolta un’attività di recupero degli alunni insufficienti,
seguita da una nuova verifica che, in alcune ipotesi ha consentito di colmare l’insufficienza.
Sono state somministrate, nella seconda parte dell’anno scolastico, anche le simulazione di terza
prova nella forma della tipologia c.
GRIGLIE DI VALUTAZIONE
Nell’attribuzione del voto, al termine di ogni verifica si è tenuto conto della griglia di valutazione
elaborata nella riunione dipartimentale all’inizio dell’anno scolastico nonché di quella elaborata dal
consiglio di classe per la correzione della simulazione della terza prova.
PROGRAMMA SVOLTO AL 15 MAGGIO 2013
MODULO 1: IL CONTRATTO E L’AUTONOMIA CONTRATTUALE
U- D. 1 – IL CONTRATTO –
- Il contratto in generale –
- L’autonomia contrattuale –
- Gli elementi essenziale del contratto –
- Gli elementi accidentali del contratto –
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U. D. 2 – RESPONSABILITA’ CONTRATTUALE E CLASSIFICAZIONE DEI CONTRATTI –
- La responsabilità precontrattuale –
- Il contratto preliminare –
- La classificazione dei contratti –
U. D. 3 – INVALIDITA’, RESCISSIONE E RISOLUZIONE DEL CONTRATTO –
- Cause di invalidità del contratto –
- i vizi originali –
- i vizi sopravvenuti –
MODULO 2: I PRINCIPALI CONTRATTI DELL’IMPRESA
U. D. 1- I PRINCIPALI CONTRATTI DELL’IMPRESA –
- Il contratto di vendita –
- Gli obblighi del venditore –
- Gli obblighi del compratore –
- I contratti particolari di vendita –
U. D. 2 – I CONTRATTI DI TRASPORTO E DEPOSITO –
- Il contratto di trasporto –
- Il contratto di deposito –
- Il deposito irregolare –
U. D. 3 – I CONTRATTI DI FRANCHISING, LEASING, FACTORING - Il contratto di franchising –
- il contratto di leasing –
- il contratto di factoring .
MODULO 3: I CONTRATTI SPECIFICI
U. D. 1 – I CONTRATTI DI SOMMINISTRAZIONE, CATERING E BANQUETING –
- Il contratto di somministrazione –
- Il contratto di catering –
- Il contratto di banqueting –
U. D. 2 - IL CONTRATTO D’ALBERGO –
- Il contratto d’albergo –
- Gli obblighi delle parti –
- La registrazione del cliente –
- Tipologie di contratto d’albergo –
- La prenotazione e la caparra –
U. D. 3 – IL DEPOSITO IN ALBERGO –
- La responsabilità dell’albergatore –
- Responsabilità limitata e illimitata –
- La responsabilità del ristoratore –
U. D. 4 - IL CONTRATTO DI LAVORO
- Il lavoro autonomo e subordinato –
- Il diritto del lavoro –
- Le fonti del diritto del lavoro –
46
U. D. 5 – IL DIRITTO SINDACALE E IL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO- Diritto e libertà sindacale - La disciplina dei contratti collettivi –
- Lo Statuto dei lavoratori –
- Il diritto di sciopero - Il rapporto di lavoro subordinato –
- L’assunzione –
- Il contratto di lavoro –
- La sospensione e la cessazione - Il licenziamento –
U. D. 6 – Il CCNL NEL SETTORE TURISTICO - Soggetti e comparti interessati –
- Il rapporto di lavoro –
U. D. 7 – L A SICUREZZA SUL LAVORO
- La legislazione
- Responsabilità delle aziende –
- Campo di applicazione del d.lgs 626/1994 -
Carini li,
L’insegnante
47
Materia: ALIMENTAZIONE
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“UGO MURSIA”
“Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”
Classe 5°A
CONSUNTIVO DI ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
ANNO SCOLASTICO 2012/2013
Disciplina: Scienza degli alimenti
Docente: Bellino Angela
Classe 5°sez A
N° 67 ORE DI LEZIONI EFFETTUATE SINO AL 15 MAGGIO
LIBRO DI TESTO : A. Machado - SICUREZZA ALIMENTARE E DIETETICA –
Ed. Poseidonia
PROFILO DELLA CLASSE
La classe è costituita da 11 allievi, 6 maschi e 5 femmine provenienti, perlopiù, dalla 4°A
La legittima astensione dalle lezioni per l’occupazione, motivata dalle precarie condizioni di
vivibilità del plesso, nonché le difficoltà nel processo di apprendimento hanno comportato un
sostanziale rallentamento nello svolgimento della programmazione durante il primo quadrimestre.
La situazione iniziale caratterizzata da livelli di competenza mediamente sufficienti, con qualche
lacuna di base per alcuni, e la scarsa applicazione allo studio, è migliorata nella seconda parte
dell’anno.
48
Durante il corso dell’anno ho sempre cercato di responsabilizzare gli alunni, invitandoli ad un
comportamento più maturo e collaborativo, allo scopo di coinvolgerli nelle attività proposte.
Il rendimento non è stato uniforme, i risultati possono essere considerati sufficienti per la maggior
parte. Non sono, però, mancati casi di insufficienza legati alla scarsa volontà di recuperare da parte
di alcuni allievi che non erano motivati allo studio.
Oltre alle attività ed ai contenuti esposti nella programmazione sulla disciplina di base, sono state
svolte attività di recupero delle abilità di base post curricolare, dedicate in modo specifico alla
revisione di alcuni argomenti trattati ed al potenziamento dell’abilità di scrittura, lettura e
comprensione del testo. Complessivamente gli obiettivi sono stati raggiunti dalla maggior parte
degli allievi, sebbene con livelli di approfondimento diversi in relazione alle attitudini, capacità e
impegno dei singoli.
I risultati ottenuti sono nel complesso da ritenere sufficienti, pur permanendo in alcuni casi
difficoltà concettuali e di metodo che non permettono di elevarsi al di sopra della sufficienza.
Le abilità di base sono state attivate attraverso compiti specifici ed esercitazioni.
TEST E/O GRIGLIE DI OSSERVAZIONI UTILIZZATI PER LA RILEVAZIONE
Non sono stati effettuati test di ingresso. Sono state effettuate ore di ripasso su argomenti svolti
nello scorso anno, utili a recuperare alcune parti del programma che costituiscono prerequisito per
lo svolgimento di quello del quinto anno.
OBIETTIVI
I contenuti del programma si propongono di ampliare ed approfondire le conoscenze acquisite dagli
studenti nel corso di qualifica, passando da un’interpretazione educativo- alimentare del primo
biennio e prevalentemente merceologica del terzo anno, ad un’analisi sistematica dei processi
alimentari, nutrizionali ed igienici correlati alla ristorazione.
CONOSCENZE
• Comprendere l’importanza dell’applicazione delle norme igieniche nell’ambito ristorativo.
• Comprendere l’importanza di una sana alimentazione.
• Conoscere la spesa energetica dell’organismo e comprendere l’importanza dell’educazione
alimentare.
• Comprendere gli effetti di scorrette abitudini alimentari.
COMPETENZE
• Valutare il dispendio energetico
• Analizzare ed applicare i diversi tipi di dieta
• Riconoscere gli stili dietetici
• Saper leggere ed interpretare le tabelle LARN e le tabelle di composizione chimica degli
alimenti
• Conoscere le linee guida, per una sana alimentazione nelle varie fasce di età.
• Individuare le più comuni malattie che possono essere controllate da un regime dietetico
particolare.
• Comprendere gli aspetti caratteristici dei disturbi comportamentali nella nutrizione.
• Individuare le principali tecniche di conservazione degli alimenti.
49
•
•
•
•
•
•
•
•
Identificare le modificazioni organolettiche e nutrizionali che subiscono gli alimenti come
conseguenza dei trattamenti di conservazione e/o di cottura.
Capire il ruolo degli additivi alimentari (aspetti tecnici e legislativi, innocuità o nocività
Individuare le principali cause di contaminazione microbiologica e chimica degli alimenti.
Identificare le principali patologie alimentari e le loro modalità di trasmissione.
Acquisire norme igieniche e comportamenti corretti nella manipolazione degli alimenti e
nell’uso delle attrezzature e superfici di lavoro
Identificare i requisiti fondamentali che i locali adibiti alla manipolazione degli alimenti devono
avere
Conoscere gli elementi che concorrono a determinare la qualità degli alimenti
Indicare le caratteristiche merceologiche, igieniche e nutrizionali che valorizzano la qualità di
un prodotto alimentare
Identificare le differenze principali tra frode commerciale e frode sanitaria
CAPACITA
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di interpretare le tabelle LARN ed applicarle per la realizzazione di una dieta
equilibrata.
Saper elaborare la dieta più adatta per fasce d’età della popolazione e per persone che praticano
attività sportiva.
Riconoscere le principali tossinfezioni alimentari.
Conoscere le principali tecniche di conservazione degli alimenti ed il ruolo degli additivi
alimentari.
Usare un linguaggio specifico accettabile sul piano lessicale e sintattico.
Utilizzare autonomamente i testi
OBIETTIVI MINIMI
• Comprendere l’importanza dell’applicazione delle norme igieniche nell’ambito ristorativo.
• Comprendere l’importanza di una sana alimentazione.
• Conoscere la spesa energetica dell’organismo e comprendere l’importanza dell’educazione
alimentare.
• Comprendere gli effetti di scorrette abitudini alimentari.
METODOLOGIA ED ATTIVITÀ
• Apprendimento per scoperta;
• Lezione frontale: (comprensione testi – discussione)
• Lavori di gruppo
• Lezione interattiva
• Didattica orientativa
MEZZI E STRUMENTI
Libro di testo, fotocopie, materiali on-line e altri testi reperiti dall’insegnante
VERIFICA E VALUTAZIONE
Strumenti per la verifica formativa
50
Prove strutturate, temi seguendo le indicazioni del M.I.U.R. per lo svolgimento della II prova scritta
dell’esame di Stato.
Strumenti per la verifica sommativa
Prove scritte su argomenti svolti ( anche come simulazione della II prova scritta in preparazione all’
esame di Stato )
Prove orali
CONTENUTI
MODULO 1
Contenuti
I RISCHI E SICUREZZA ALIMENTARE
•
Contaminazioni alimentari e principali malattie trasmesse con
gli alimenti
•
Tossinfezioni, infezioni e intossicazioni alimentari
Fattori tossici e contaminazione alimentare
•
UA
•
•
contaminazione chimica da : metalli, fertilizzanti, fitofarmaci,
farmaci utilizzati in agricoltura e in zootecnia;
contaminazione naturale;
contaminazione fisica;
Contaminazione biologica degli alimenti
51
• I prioni
a) encefalopatia spongiforme;
• I batteri
a) riproduzione batterica
b) spore batteriche
c) tossine batteriche
d) fattori ambientali e crescita microbica
• Tossinfezioni alimentari
e) salmonellosi
f) stafilococchi
g) botulismo
h) clostridium perfringens
i) listeriosi e shigellosil colera,tifo e paratifo
• I virus
a) epatite A
• lieviti e funghi microscopici
a) lieviti
b) muffe
• Parassitosi
a) amebiasi
b) giardiasi
c) teniasi
d) ossiuriasi
e) anasakidosi
f) trichinosi
Nuovi alimenti e OGM *
•
•
•
•
I nuovi alimenti;
Alimenti geneticamente modificati;
L'etichettatura degli OGM;
Rischi degli OGM;
52
MODULO 2
Contenuti
LA PREVENZIONE E CONTROLLO PER LA SICUREZZA
ALIMENTARE
•
Norme igienico-sanitarie nei servizi ristorativi
•
Disposizioni legislative (H.A.C.C.P.)
•
Qualità degli alimenti
•
Frodi alimentari
Igiene e sicurezza nell’ambiente ristorativo
•
•
•
•
•
UA
I locali
Le attrezzature
Le fasi della lavorazione
Il personale
L’ambiente
Controllo qualità e sicurezza alimentare*
•
La sicurezza alimentare
•
La sicurezza alimentare in Europa
•
L’ autocontrollo e il sistema H.A.C.C.P
•
Il controllo ufficiale in Italia
•
Le frodi alimentari
•
Qualità totale degli alimenti:
a) DOP
b) IGP
c) STG
d) Le frodi alimentari
53
MODULO 3
Contenuti
CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI *
•
•
•
Conservazione degli alimenti e le Mild Technologiens
Classificazione dei metodi di conservazione
Principali cambiamenti delle caratteristiche organolettiche
degli alimenti a seconda del sistema di conservazione adottato
Metodi fisici
• Basse temperature:
a) refrigerazione
b) congelazione
c) surgelazione
• Alte temperature:
a) pastorizzazione;
b) sterilizzazione;
c) Disidratazione:
d) essiccazione,
e) concentrazione a caldo ed a freddo;
f) liofilizzazione;
g) radiazioni anti-germogliamento;
h) modificazioni dell’atmosfera: atmosfera controllata/modificata,
sottovuoto.
• Tecnologie emergenti
Metodi chimico - fisici e biologici
UA
•
•
affumicamento;
fermentazione
Metodi chimici naturali
•
•
•
•
•
sale;
zucchero,
olio,
aceto;
alcool etilico.
Additivi alimentari
•
•
•
•
additivi e coadiuvanti;
ruolo sulla salute umana;
conservanti : antimicrobici, antiossidanti;
coloranti, aromatizzanti, addensanti, gelificanti, stabilizzanti,
emulsionanti;
54
MODULO 4
Contenuti
FABBISOGNI DI ENERGIA E DI NUTRIENTI
•
•
•
Abitudini alimentari;
Gli standards dietologici (indicazioni);
Alimentazione equilibrata;
La bioenergetica
• Generalità;
• La misura dell’energia;
• Calorimetria diretta;
• Calorimetria indiretta;
Fabbisogno energetico
•
•
UA
•
•
•
Il metabolismo basale(MB;
L’azione dinamico specifica degli alimenti (ADS) o
termogenesi indotta dagli alimenti (TID);
La termoregolazione;
L’accrescimento;
Le attività fisiche e il fabbisogno energetico totale;
Il peso teorico o desiderabile
• Il peso teorico secondo Broca e Lorenz
I LARN e la dieta equilibrata linee guida per una sana
alimentazione
•
•
•
•
LARN e dieta equilibrata
LARN e fabbisogno di energia
LARN e fabbisogno di nutrienti
La piramide alimentare
55
MODULO 5
Contenuti
ALIMENTAZIONE NELLE VARIE ETÀ E CONDIZIONI
FISIOLOGICHE E NUTRIZIONALI
•
•
Alimentazione equilibrata per fasce d’età
Tipologie dietetiche
Dieta nelle diverse età e condizioni fisiologiche
UA
•
•
•
•
•
•
•
dieta il primo anno di vita;
dieta nei bambini in età prescolare e scolare;
dieta negli adolescenti;
dieta negli adulti;
dieta negli anziani;
dieta in gravidanza;
dieta nell’allattamento.
Diete particolari
•
•
•
•
•
LA DIETA IN CONDIZIONI PATOLOGICHE
MODULO 6
Contenuti
UA
dieta per lo sportivo;
dieta mediterranea;
dieta vegetariana;
dieta eubiotica;
dieta macrobiotica.
•
•
•
•
Patologie correlate alle scorrette abitudini alimentari
Cibi consentiti, limitati e “proibiti”
Cancerogenesi e malattie del benessere
Malattie alimentari legati ai disturbi comportamentali
Dieta nelle malattie dell’apparato digerente
•
•
la celiachia;
intolleranza al lattosio.
Diete nelle malattie cardiovascolari
•
•
ipertensione arteriosa
iperlipidemia e aterosclerosi.
Dieta nelle malattia del metabolismo
•
•
diabete mellito;
obesità.
Alimentazione e cancerogenesi;
disturbi del comportamento alimentare
56
•
•
•
Alimentazione e rischio tumorale
Anoressia
Bulimia
PREDETERMINAZIONE DELLE CORRISPONDENZE TRA VOTI E LIVELLI DI
CONOSCENZA E DI CAPACITA’
Griglia di correzione
Indicatori
Nulla
Insuff
Mediocre
Suff
Discreta
Buona
Ottima
1
Pertinenza alla traccia
0
0.5
1
1,5
2
2,5
3
2
Conoscenza dell’argomento
0
0.5
1
1,5
2
2,5
3
3
Linguaggio tecnico-scientifico
0
0.5
1
1,5
2
2,5
3
4
Correttezza grammaticale,
sintattica, morfologica
0
0.5
1
1,5
2
2,5
3
5
Rielaborazione personale
0
0.5
1
1,5
2
2,5
3
Voto
Totale
*argomenti che verranno svolte dal 15
maggio al termine dell'anno scolastico.
DATA 09/05/13
57
Materia: EDUCAZIONE FISICA
Docente Prof GIOVANNI GAGLIO
Libro di testo adottato :PRATICAMENTE SPORT
Ore di lezione effettuate______( 1° quadr.__21_______2° quadr. __24___)
Obiettivi realizzati con attività pratiche
-Potenziamento delle funzioni organiche e dei muscolo scheletrici
-incremento dell’elasticità muscolare e della mobilità articolare;
-incremento della destrezza;
-conoscenza degli esercizi basilari atti all’incremento delle qualità motorie di base;
-conoscenze delle regole e della tecnica di gioco della pallavolo
Obiettivi realizzati con attività teoriche
-conoscenza generica degli argomenti trattati
-capacità di mettere in pratica norme di comportamento utili alla prevenzione di infortuni
-conoscere le principali modalità di prevenzione riguardante l’igiene dell’alimentazione in relazione
all’attività di movimento
Contenuti
Attività pratiche, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi sopracitati
Attività teoriche, finalizzate alla conoscenza delle seguenti tematiche:
-apparato cardiocircolatorio e respiratorio
-apparato osteoarticolare e sistema muscolare
-effetti del movimento su apparati e sistemi
-i traumi da sport più comuni e nozioni di pronto soccorso
-il doping
-Cenni di scienza dell’alimentazione:i principi alimentari,alimentazione dello sportivo
- -storia dell’educazione fisica
-le olimpiadi
Metodi di insegnamento
Per quanto attiene le attività pratiche,queste si sono svolte,con una prima fase di riscaldamento,una
fase di lavoro specifico e una fase finale di attività ludico-sportiva
Per quanto attiene le attività teoriche,queste si sono svolte in forma di lezioni frontali e discussione
con interventi degli studenti
Mezzi e strumenti di lavoro
-Libro di testo, fotocopie di argomenti trattati, palloni
Spazi
Aula, spazio esterno e interno
58
Strumenti di Verifica
La verifica teorica è stata fatta con l’osservazione continua,domande e prove strutturate
La verifica pratica è stata eseguita attraverso l’osservazione sistematica delle diverse attività
motorie proposte, individuali e a squadre.
Valutazione
Nella valutazione ho tenuto conto
-dei livelli di partenza e dei miglioramenti sia dell’esecuzione individuale che collettiva
- partecipazione attiva e propositiva
-delle conoscenze teoriche e scientifiche della disciplina
Conclusioni didattiche
Il programma di Ed.Fisica è stato da me svolto per far capire agli alunni che un giusto equilibrio
psico-fisico favorisce manifestazioni motorie più controllate ed armoniche e ciò si ottiene solo se si
hanno le conoscenze scientifiche di ciò che si fa: Quindi l’educazione motoria è stata finalizzata
non solo alla crescita biologia, psicologica, sociale affettiva, ma anche alla crescita cognitiva e
culturale. L’attività è stata quindi rivolta alla formazione dell’alunno sui versanti pedagogicoculturale e tecnici-operativo, per poterlo inserire al meglio nella società come individuo osservante
delle regole e del vivere civile che è l’obiettivo primario di tutte le discipline.
59
Materia: TECNICA DEI SERVIZI RISTORATIVI
Docente: GIUSEPPE GIAMPAOLO
Ore di lezioni svolte: 76 (fino al 15 maggio)
Ore da svolgere: 12
LIBRO DI TESTO : FOOD & BEVERAGE MANAGER- Le Monnier Scuola- di G. Frangini e
A.M. Benedetti.
Profilo della classe:
La classe quinta A di ristorazione formata da 11 alunni, nel complesso omogenea risulta
facilmente gestibile, sia dal punto di vista dell’interazione fra allievi che nel rapporto con gli
insegnanti. Dal punto di vista didattico - disciplinare la situazione è
buona, sia per quanto
riguarda il comportamento ed il rispetto delle norme basilari di convivenza scolastica, che per
quanto concerne la motivazione allo studio. In quanto alla mia materia gli alunni hanno mostrato
interesse continuo per le attività svolte in classe, evidenziando adeguate capacità di
comprensione e produzione a livello teorico, riuscendo a conseguire un profitto nel complesso
buono, non tutti comunque hanno sfruttato al meglio le proprie capacità.
Finalità
- Favorire mediante l’acquisizione di conoscenze e di prestazioni specifiche lo sviluppo delle
funzioni intellettive (attenzione, memoria, analisi, sintesi, valutazione, creatività).
- Favorire la progressiva maturazione della coscienza di sé e del proprio rapporto con il
mondo esterno per effettuare scelte consapevoli , responsabili, autonome e libere.
- Favorire l’uso di un linguaggio specialistico per comprendere e comunicare dati.
- Acquisire competenze sia come privati cittadini che come professionisti della ristorazione.
60
CONTENUTI:
Modulo A: Igiene e antinfortunistica
Contenuti:
U.D.1- Il sistema HACCP;
U.D.2- Criteri di igiene e quadro normativo in materia alimentare;
U.D.3- La sicurezza sul lavoro.
Modulo B: Il vino
Contenuti:
U.D.1- Produzione e classificazione;
U.D.2- Lo champagne e i vini spumanti.
Modulo C: Abbinamento cibo-bevande
Contenuti:
U.D.1- La degustazione del cibo;
U.D.2- La degustazione del vino;
U.D.3- L’abbinamento cibo-vino;
U.D.4- L’abbinamento cibo con altre bevande (acqua e birra).
Modulo D: I prodotti del settore food
Contenuti:
U.D.1- L’offerta di mercato: i prodotti conservati e le gamme alimentari;
U.D.2- I marchi di qualità dei prodotti alimentari;
U.D.3- I prodotti biologici e geneticamente modificati;
U.D.4- I prodotti sottovuoto e la loro distribuzione;
Modulo E: Organizzazione e programmazione del lavoro
Contenuti:
U.D.1- La gestione del personale;
U.D.2- Orari e turni di lavoro;
U.D.3- La programmazione in base ad un’utenza fissa o occasionale;
U.D.4- l’organizzazione per regole e per eccezioni;
U.D.5-L’analisi del mercato.
Modulo F: Il menu
Contenuti:
U.D.1- Definizione e criteri di base;
U.D.2- Tipologia di pasto e relativi menu;
U.D.3- Menu particolari;
U.D.4- Gli altri tipi di carta.
Modulo G: Catering e banqueting
Contenuti:
U.D.1- Caratteristiche delle attività di catering;
U.D.2- L’organizzazione del servizio e forme di catering industriale;
U.D.3- Il servizio di banqueting;
U.D.4- Il banqueting manager e i costi del banqueting.
61
Obiettivi richiesti per il modulo A
- conoscere tutti i contenuti dell’unita didattica relativa alle applicazioni HACCP, al fine di
garantire una corretta prassi igienica nella manipolazione degli alimenti e garantire il consumatore
finale.
- sapere creare un ambiente di lavoro per la manipolazione degli alimenti.
Obiettivi minimi: conoscere le nozioni di igiene degli ambienti di lavoro del personale e degli
alimenti.
Competenze:
- saper applicare il sistema HACCP al fine di garantire l’igiene dell’ambiente, delle persone, delle
attrezzature e delle lavorazioni.
- conoscere l’iter di autocontrollo alimentare HACCP per prevenire ed evitare contaminazioni dei
prodotti alimentari.
Prerequisiti: conoscenze basilari delle normative igienico-sanitarie.
Metodologie: lezione teorica, libro di testo, ricerche.
Verifiche: orali e simulazione pratica.
Tempi: 600 minuti.
Obiettivi richiesti per il modulo B:
- conoscere tutti i contenuti dell’unità didattica relativa ai vini.
- conoscere le tecniche per la produzione dello champagne e degli spumanti.
Obiettivi minimi: la vinificazione. La differenza tra champagne e spumante.
Competenze:
- conoscere le diverse tipologie di vini.
- sapere abbinare i vini ai diversi piatti nazionali e regionali.
Prerequisiti: conoscenze basilari sul servizio dei vini in sala.
Metodologie: lezioni frontali, ricerche,libri di testo e materiale didattico.
Verifiche: orali e simulazione pratica.
Tempi: 400 minuti.
Obiettivi richiesti per il modulo C:
- conoscere gli accostamenti vino-cibo, al fine di far apprezzare al cliente, sia le sostanze olfattive e
organolettiche del vino, sia quelli del piatto che ha scelto di mangiare.
- conoscere gli accostamenti cibo – bevande.
Obiettivi minimi: conoscere l’abbinamento dei vini regionali con i principali piatti della nostra
regione.
Competenze:
- sapere abbinare applicare le regole di base per proporre un corretto abbinamento tra vino e cibo .
- sapere abbinare il cibo con altre bevande.
Prerequisiti: Conoscenze basilari di sala-bar e abbinamento vini-cibo.
Metodologie: Lezione teorica, libro di testo, ricerche.
Verifiche: orali e simulazione pratica.
Tempi: 400 minuti.
62
Obiettivi richiesti per il modulo D:
- conoscere le caratteristiche delle principali categorie di prodotti alimentari disponibili sul mercato.
- essere in grado di selezionare i prodotti più adatti alle diverse forme di ristorazione.
- sapere distinguere la differenza tra un alimento biologico ed uno geneticamente modificato.
- conoscere i diversi tipi di conservazione.
Obiettivi minimi: conoscere i principali prodotti alimentari e come conservarli.
Competenze: - sapere riconoscere le caratteristiche dei prodotti offerti dall’industria
agroalimentare e mettere in pratica i metodi di conservazione più appropriati in base all’ esigenze
dell’azienda.
Prerequisiti: conoscenze basilari dei vari segmenti del mercato ristorativo e delle regole
fondamentali di igiene degli alimenti.
Metodologie: lezione teorica, libro di testo, ricerche.
Verifiche: orali singole e collettive.
Tempi: 400 minuti.
Obiettivi richiesti per il modulo E:
- lo studente al termine del corso di studi alberghieri, deve essere in grado di gestire e coordinare il
reparto del F&B. Quindi deve essere atto al comando, possedere capacità di organizzazione e
programmazione dei reparti alberghieri-ristorativi come manager di settore. Deve conoscere tutti i
contenuti dell’unità C.
- saper determinare l’offerta ristorativa più adeguata al segmento di mercato in cui si opera.
Obiettivi minimi: deve essere in grado di pianificare il lavoro, in presenza di grandi o piccoli
gruppi e con clientela fissa e occasionale.
Competenze: saper gestire i vari reparti con giusta coordinazione, programmazione e
organizzazione
Prerequisiti: conoscenze basilari di organizzazione e amministrazione alberghiera.
Metodologie: lezione teorica, libro di testo, ricerche, stage presso aziende di settore.
Verifiche: orali e simulazione pratica.
Tempi: 700 minuti.
Obiettivi richiesti per il modulo F:
- apprendere le funzioni dei menu e i criteri di base per la loro stesura.
- conoscere i diversi tipi di menu.
Obiettivi minimi: conoscere i diversi significati del termine menu e i principali tipi di menu.
Competenze:
- imparare a riconoscere i diversi tipi di menu.
- conoscere le regole tecniche, economiche e di marketing che concorrono alla stesura dei menu.
- imparare a progettare i menu a seconda della condizione sociale, dell’attività professionale,
dell’età, dello stile di salute, della clientela e in rapporto alla tipologia di azienda ristorativa.
Prerequisiti: conoscenze basilari inerente le varie forme di ristorazione , le differenze tecniche,
organizzative, giuridiche e gestionali che caratterizzano le varie categorie di aziende ristorative.
Metodologie: lezione teorica, libro di testo, ricerche di gruppo.
Verifiche: orali
Tempi: 400 minuti.
63
Obiettivi richiesti per il modulo G:
- conoscere le differenti forme di catering e la normativa che le regola.
- conoscere le caratteristiche del servizio di banqueting.
- conoscere i sistemi di gestione del servizio di catering e sapere organizzare i servizi per banchetti
e ricevimenti.
Obiettivi minimi: sapere riconoscere la differenza tra il servizio di catering e quello di banqueting.
Competenze: alla fine del modulo, l’alunno dovrà apprendere le caratteristiche fondamentali delle
aziende che si occupano di catering e banqueting. Inoltre conoscerà le regole di programmazione e
organizzazione dei servizi per banchetti e ricevimenti.
Prerequisiti: conoscenze basilari sui settori e le strutture della ristorazione collettiva e sulle regole
di organizzazione delle aree di produzione e di vendita.
Metodologie: lezione teorica, libro di testo, ricerche.
Verifiche: orali e simulazione pratiche.
Tempi: 500 minuti.
64
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA SVOLTO FINO
AL 15/05/2013 DI RELIGIONE CATTOLICA
(A. S. 2012/2013)
Docente: Prestigiacomo Domenica
Disciplina: Religione Cattolica
Libro di Testo: M.Contadini–A.Marcucci–A.P.Cardinali, “Nuovi Confronti”, Ed.Elledici–Eurelle
Classe V Sez. A I.P.S.S.A.R.
Profilo della Classe:
Per quanto riguarda il profilo generale della classe si rimanda, nello specifico, a quanto è stato detto
collegialmente in sede di consiglio di classe.
La classe, comunque, durante l’anno scolastico non ha presentato, nell’ora di Religione Cattolica,
problemi dal punto di vista disciplinare, gli alunni hanno mostrato un grado di socializzazione
accettabile ed un comportamento corretto sia tra di loro, sia nei confronti del docente.
Si è potuto costatare che l'ambiente socio culturale di appartenenza è piuttosto omogeneo.
Gli alunni hanno evidenziato livelli cognitivi molto eterogenei, la maggior parte risultano autonomi
nell'organizzare e gestire il proprio lavoro in maniera distinta, emerge nel complesso che un gruppo
di alunni è in possesso di buone conoscenze e abilità, mentre un altro piccolo gruppo necessita di
stimoli adeguati pertanto è in possesso di sufficienti conoscenze e abilità di base.
Obiettivi Educativo-Didattici Raggiunti:
Per quanto riguarda gli obiettivi educativo-didattici raggiunti si fa riferimento alla relazione del
Consiglio di Classe.
Articolazione delle Competenze Disciplinari in Abilità e Conoscenze:
Competenze
Lo studente al termine del corso di studi ha maturato le seguenti competenze specifiche:
•
•
•
Sviluppare un maturo senso critico e un personale progetto di vita, riflettendo sulla propria
identità nel confronto con il messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della
solidarietà in un contesto multiculturale;
Cogliere la presenza e l’incidenza del cristianesimo nelle trasformazioni storiche prodotte
dalla cultura del lavoro e della professionalità;
Utilizzare consapevolmente le fonti autentiche del cristianesimo, interpretandone
correttamente i contenuti nel quadro di un confronto aperto al mondo del lavoro e della
professionalità.
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Obiettivi Specifici Di Apprendimento del Quinto Anno
(Gli obiettivi specifici di apprendimento sono declinati in Abilità/Capacità e Conoscenze
riconducibili in vari modo alle tre aree di significato: antropologico-esistenziale, storicofenomenologica, bibblico-teologico).
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Abilità/Capacità
Lo studente al termine del corso di studi sa:
Motivare, in un contesto multiculturale, le proprie scelte di vita, confrontandole con la
visione cristiana nel quadro di un dialogo aperto, libero e costruttivo.
Individuare la visione cristiana della vita umana e il suo fine ultimo, in un confronto aperto
con quello di altre religioni e sistemi di pensiero.
Riconoscere il rilievo morale delle azioni umane con particolare riferimento alle relazioni
interpersonali, alla vita pubblica e allo sviluppo scientifico e tecnologico.
Riconoscere il valore delle relazioni interpersonali e dell’affettività e la lettura che ne dà il
cristianesimo.
Usare e interpretare correttamente e criticamente le fonti autentiche della tradizione
cristiano-cattolica.
Conoscenze
Lo studente al termine del corso di studi ha maturato le seguenti conoscenze:
L’importanza del ruolo della religione nella società contemporanea: secolarizzazione,
pluralismo, nuovi fermenti religiosi e globalizzazione.
L’identità del cristianesimo in riferimento ai suoi documenti fondanti e all’evento centrale
della nascita, morte e risurrezione di Gesù Cristo.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II come evento fondamentale per la vita della Chiesa nel
mondo contemporaneo.
La concezione cristiano-cattolica del matrimonio e della famiglia; scelte di vita, vocazione,
professione.
L’insegnamento del Magistero della Chiesa su aspetti peculiari della realtà sociale,
economica, tecnologica.
Contenuti Specifici del Programma: Moduli e Unità Didattiche Sviluppate:
Modulo I: Una Società Fondata sui Valori Cristiani.
Unità Didattiche:
U.D. n. 1 La Solidarietà.
U.D. n. 2 Una Politica per l’Uomo.
U.D. n. 3 Un Ambiente per l’Uomo.
U.D. n. 4 Un’Economia per l’Uomo.
U.D. n. 5 Il Razzismo.
U.D. n. 6 La Pace.
U.D. n. 7 Una Scienza per l’Uomo.
U.D. n. 8 Principi di Bioetica Cristiana.
U.D. n. 9 Biotecnologie e OGM.
U.D. n.10 La Fecondazione Assistita.
66
U.D. n.11 L’Aborto.
U.D. n.12 La Morte e la Buona Morte
Modulo II: Il Dialogo per un Mondo Migliore.
Unità Didattiche:
U.D. n. 1
U.D. n. 2
U.D. n. 3
U.D. n. 4
U.D. n. 5
U.D. n. 6
U.D. n. 7
U.D. n. 8
Il Dialogo tra le Religioni.
La Chiesa Cattolica aperta al Dialogo.
Stranieri in mezzo a noi.
Le Religioni e la Salvezza.
Il Problema della Salvezza.
I Nuovi Movimenti Religiosi
Il Fondamentalismo.
Il Sacro nel Mondo Contemporaneo.
Metodi e Strumenti:
Il metodo di insegnamento privilegiato è stato quello esperienziale induttivo per mezzo del quale si
sono stimolati gli alunni ad un apprendimento attivo e significativo in cui ricerca, dibattito e
sperimentazione sono serviti per il raggiungimento degli obiettivi specifici.
Si è fatto uso del Libro di Testo, del Libro Sacro della Bibbia, dei Documenti Conciliari, dei
Documenti del Magistero, di Ricerche su Internet, di Video Cassette e CD Rom.
Verifica e Valutazione:
Mezzi di verifica sono stati test d’ingresso, interrogazione-dialogo, questionari, test di verifica,
mappe concettuali.
La valutazione finale è stata adeguata ai criteri di valutazione di tutte le altre discipline.
Nel valutare si è tenuto conto del raggiungimento degli obiettivi, dell’interesse, della partecipazione
e delle abilità acquisite.
Monte Ore Annuale n. 33 - Ore Effettive al 15/05/13 n. 23
Ore da Svolgere dopo il 15/05/13 n. 4
L’insegnante
Carini, lì 15/05/2013
________________________
67
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA
RISTORAZIONE
“U.MURSIA”
CARINI
Alternanza scuola lavoro
ATTIVITA’ DI INTEGRAZIONE FORMATIVA POST-QUALIFICA
CLASSE V A I.P.S.E.O.A
BIENNIO FORMATIVO
FIGURA PROFESSIONALE:
ADDETTO ALLA PASTICCERIA
Il curriculum scolastico dell’Istruzione Professionale, prevede un’area di
professionalizzazione “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO” volta a fornire una
formazione spendibile nel mercato del lavoro. L’alternanza scuola lavoro viene
sviluppata in due anni, nelle classi quarte e quinte del corso post-qualifica di tecnico
delle attività alberghiere, con un monte ore complessivo di 132 ore. Lo scopo del
progetto è migliorare l’efficacia didattica del percorso scolastico, fornendo agli alunni
l’opportunità di inserire un’esperienza in impresa durante il proprio percorso di
formazione.
La finalità è quella di assicurare agli alunni, oltre alle conoscenze di base,
l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
I risultati attesi sono relativi a tre segmenti:
- il primo è didattico per favorire la motivazione allo studio e l’accelerazione
dei processi di apprendimento;
68
- il secondo è orientativo per aiutare gli alunni ad acquisire una conoscenza del
mondo del lavoro e delle capacità in esso richieste e nello stesso tempo per
valorizzare le vocazioni e gli interessi di apprendimento personali;
- il terzo è finalizzato a fornire una maggiore opportunità di
professionalizzazione con l’acquisizione di competenze di base.
Il percorso formativo è stato strutturato in moduli, affidati ad esperti interni
all’istituto, con lezioni teorico svolte nei pomeriggi infrasettimanali. Durante i
due anni scolastici, gli allievi, inoltre, hanno svolto un periodo di stage (40 ore
per ogni anno scolastico). Al termine di ogni attività (moduli didattici / stage)
sono state effettuate valutazioni dei livelli di preparazione conseguiti dagli
allievi, attraverso verifiche teorico (test)- pratiche .
La microspecializzazione, da conseguire nel biennio post-qualifica è stata
individuata:
1. Dal profilo professionale tracciato nel programma ministeriale del tecnico delle
attività alberghiere, che deve svolgere un ruolo di organizzazione e
coordinamento operativo nel settore risto-ricettivo.
2. Tenendo conto della realtà risto-ricettiva presente nel territorio e quindi delle
relative offerte occupazionali.
3. In base alle risorse disponibili alle esigenze e aspettative dell’utenza coinvolta
nell’attività programmata.
Descrizione della figura professionale
L’addetto alla pasticceria è una figura professionale oggi molto richiesta dal
mercato del lavoro, questa figura ha una precisa specificità funzionale che lo
differenzia dal pasticcere e dal fornaio tradizionale per le conoscenze tecniche, per
i modi di preparazione e di conservazione dei prodotti ed anche per quanto
concerne la gestione e l’organizzazione di un’azienda. Questa figura professionale
deve possedere conoscenze tecnico pratiche relative a: caratteristiche delle
materie prime; tecniche di composizione delle ricette; tecniche di impasto
collegate all'utilizzo delle moderne tecnologie; tecniche di lavorazione del
prodotto destinato alla pasticceria e ai forni; tecniche di presentazione e
decorazione dei prodotti finiti; utilizzo di attrezzature tradizionali e di quelle a
tecnologia avanzata nel settore sia di pasticceria sia di panificazione; norme
igienico – sanitarie e legislazione in materia di lavoro. Egli dovrà essere sempre
molto attento all’evoluzione del mercato relativi ai gusti del consumatore, per
poter predisporre nuove tipologie di paste e nuovi abbinamenti in pasticceria.
69
OBIETTIVI DEL SAPERE:
L’alunno dovrà:
1. Conoscere le normative di riferimento
2. Conoscere le esigenze del territorio
3. Conoscere il sistema ristorativo nazionale e internazionale
OBIETTIVI DEL SAPER FARE:
L’alunno saprà:
Coordinare i reparti attinenti le attività di pasticceria
Gestire le risorse umane in relazione agli spazi, tecnologie, prodotti, tendenze
OBIETTIVI DEL SAPER ESSERE:
L’alunno:
E’ in grado di applicare strategie gestionali per valorizzare la propria azienda. E’ in
grado di contestualizzarsi con le realtà economiche convergenti, fornitori e clientela .
COMPETENZE TRASVERSALI:
Competenze comunicative, relazionali, di problem solving ecc., che entrano in gioco
nelle diverse situazioni lavorative e consentono al soggetto di trasformare i saperi in
un comportamento lavorativo efficace in un contesto specifico.
Competenze tecnico-professionali
Le competenze tecnico professionali sono costituite dai saperi e dalle tecniche
connesse all’esercizio delle attività operative richieste dai processi di lavorazione a
cui si riferisce, nei diversi ambiti professionali.
Abilità tecniche relative al mercato e alle strategie delle imprese.
Conoscenza dei meccanismi gestionali dell’azienda.
Sbocchi occupazionali: strutture turistico ricettive, pasticcerie, industrie dolciarie.
70
ORGANIZZAZIONE DEI MODULI
Prima annualità classe IV°
Seconda annualità classe V°
MODULO PROFESSIONALIZZANTE
Disciplina
Ore
Modulo n. 1 Introduzione al corso
2
Modulo n. 2 Legislazione specialistica
10
Modulo n. 3 Microlingua Francese
20
Modulo n. 4 Simulazione aziendale
20
Modulo stage
Docente
Interno
Interno
Interno
Interno
40 ore 2011/12
40 ore 2012/13
Totale ore
132
Lo stage dell‘anno scolastico 2011/12 e 2012/13 si è svolto presso le strutture di
pasticceria presenti nel nostro territorio.
Il percorso professionale è iniziato il 30/01/12 e concluso in data 20/04/2013.
Gli alunni hanno frequentato regolarmente il corso, dimostrando di avere raggiunto
gli obiettivi formativi e professionali descritti nel progetto, che ha permesso loro
d’acquisire una capacità operativa – funzionale, appropriata al profilo in oggetto.
Carini, 29/04/2013
Il tutor
____________________
71
VI- CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO
(artt. 11 e 12 DPR 323/98, modificato dal DM 42/07 e dal DM 99/09)
CREDITO SCOLASTICO
Il Consiglio di classe attribuisce ad ogni alunno che ne sia meritevole, nello scrutinio finale di
ciascuno degli ultimi tre anni, un apposito punteggio per l’andamento degli studi, denominato
credito scolastico. Tale punteggio esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva
raggiunta da ciascun alunno, con riguardo al profitto e tenendo in considerazione anche l’assiduità
della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, alle
attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Al fine della valutazione del
credito scolastico si fa riferimento alla seguente tabella ministeriale:
TABELLA A
(tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998,
n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007 e dal D.M. 99/09)
Media dei voti
Credito Scolastico (Punti)
I ANNO
II ANNO
III ANNO
M=6
3-4
3-4
4-5
6< M ≤ 7
4-5
4-5
5-6
7<M≤8
5-6
5-6
6-7
8<M≤9
6-7
6-7
7-8
9 < M ≤ 10
7-8
7-8
8-9
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla
precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M
dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al
dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi.
72
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO
Si attribuisce, a giudizio del Consiglio di classe, tenuto conto delle indicazioni ministeriali e le
disposizioni del Collegio, il punteggio massimo della fascia in presenza di almeno tre voci positive
tra gli indicatori sottoelencati:
1. Assiduità nella frequenza. Indicatore: non più del 10% di assenze sul monte ore annuo di
ogni singola disciplina;
2. Media superiore o pari a 0,5 (ad es. 6,5; 7,5….);
3. Interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo. Indicatori: interventi
pertinenti durante le attività didattiche, attività di ricerca e approfondimento individuali o di
gruppo, atteggiamento propositivo nei confronti dei compagni, partecipazione attiva alle
attività dell’istituto;
4. Interesse e impegno nella partecipazione alle attività complementari e integrative (con
esclusione dei corsi di recupero) promosse dall’istituto in fascia pomeridiana di durata non
inferiore alle 15 ore, (per i Progetti FIS è necessaria la partecipazione al 70% del monte
orario) per gli alunni delle classi terze dell’IPSEOA si terrà conto della partecipazione alle
attività di Stage;
5. Partecipazione a gare e concorsi cui la scuola ha aderito (Olimpiadi di informatica, della
matematica, manifestazioni e gare enogastronomiche e di accoglienza ecc.);
6. Per gli alunni delle classi quarte e quinte dell’IPSEOA sarà attribuito il punteggio di punti 1
in considerazione della frequenza alle attività di alternanza scuola-lavoro (numero di
assenze max 20% del monte ore);
7. Possesso di un credito formativo maturato nei campi riportati nella seguente tabella:
AMBITO
ATTIVITA’
NOTE
ECDL
Aver superato almeno 3 esami
Corsi di lingue
Superamento dell’esame finale( o di almeno un livello
per la certificazione europea)
Didattico
Lavorativo
Corsi di arricchimento
Superamento dell’esame finale (se l’esame finale verrà
extracurricolo (IAL, ENAIP, effettuato dopo
il 15 maggio, il credito formativo sarà attribuito nel
etc.)
prossimo anno
scolastico)
Esperienze lavorative
Devono essere coerenti con il corso di studi ed avere una
durata di
almeno 100 ore. È richiesta la documentazione degli
73
adempimenti
fiscali.
Esperienze di volontariato e di
solidarietà
Dono del sangue
Volontariato
Dono del midollo osseo
Corso di Primo Soccorso
Attività a tutela dell’ambiente
Artistico
Partecipazione ad attività
culturali,
artistiche e ricreative
Attività sportive
Sportivo
Devono essere svolte in ambiti della società civile legati
alla
formazione della persona e alla crescita umana, civile e
culturale e
prevedere una durata di almeno 30 ore.
Almeno due donazioni o una donazione ed iscrizione ad
una
associazione di Donatori di sangue.
Iscrizione all’ADMO ed essere stato sottoposto alle visite
di idoneità
Superamento del test finale del corso di Primo Soccorso
Partecipazione a corsi, seminari o attività volte alla tutela
dell’ambiente
per una durata complessiva di almeno 20 ore.
Superamento di esami al conservatorio
Esperienze condotte in bande musicali per più di 20
ore/anno
Attività teatrali con impegno di almeno 20 ore/anno
Concorsi di poesia o narrativa a livello regionale o
superiore
Devono essere svolte all’interno di Enti o Associazioni
riconosciute a
livello nazionale o Federazioni affiliate al CONI. Devono
prevedere un
impegno settimanale minimo di tre ore. E' richiesta
certificazione.
8. Impegno e partecipazione nelle ore di religione cattolica o nella materia alternativa;
Relativamente al punto 7 è necessaria una documentazione attestata dagli enti, associazioni,
istituzioni presso i quali il candidato ha realizzato l’esperienza e contenente una sintetica
descrizione della stessa che consenta di valutarne la rilevanza qualitativa con riguardo alla
formazione personale, civile e sociale dei candidati, e la consistenza quantitativa dell’impegno
profuso dallo studente. (almeno l’80% del monte orario)
Per quanto riguarda i criteri di valutazione degli apprendimenti e i criteri per l’attribuzione del voto
di condotta, si rimanda a quanto stabilito nel P.O.F. dell’Istituto. (pag.73-74)
74
VII- GRIGLIE DI VALUTAZIONE
GRIGLIE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
CLASSE 5° A/ CANDIDATO …………………………………………………………………..
Punteggio massimo: 15/ Livello sufficiente : 10
INDICATORI
DESCRITTORI
PUNTI
1.Comprensione
consegne
Comprensione
testo
2.Quantità e qualità
delle informazioni
a)
b)
c)
d)
a)
b)
c)
3.livello
morfosintattico e
lessicale
4.Capacità di sintesi
5.Rielaborazione
critica
d)
a)
b)
c)
d)
a)
b)
c)
d)
a)
b)
c)
d)
Dettagliata (coglie le inferenze)
Globale (coglie gli elementi impliciti)
Parziale /superficiale (coglie gli elementi espliciti)
Errata /non risponde
Pertinenti ed esaurienti , rielaborate in modo personale
Abbastanza pertinenti, anche se parzialmente riprese dal
testo
Parzialmente pertinenti, riprese quasi interamente dal
testo
Inesistenti
Chiaro, scorrevole, lessico vario ed appropriato
Abbastanza corretto, lessico talvolta ripreso dal testo
Elementare, semplice, lessico comune
Incomprensibile
Logica / Corretto l’uso dei connettori
Accettabile/abbastanza corretto l’uso dei connettori
Parziale / limitata
Incongruente
Personale , con citazioni, documentate
Originale, ma non approfondita
Appena accennata
Inesistente
PUNTEGGIO TOTALE ATTRIBUITO
3
2
1
0
3
2
1
0
3
2
1
0
3
2
1
0
3
2
1
0
/15
COMMISSIONE D’ESAME:
Italiano
Alimenti e alimentazione
Inglese
Francese
Legislazione
Educazione Fisica
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
75
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA B – SVILUPPO DI UN ARGOMENTO (saggio breve, art. di giornale)
CLASSE 5° A/ CANDIDATO …………………………………………………………………..
Punteggio massimo: 15/ Livello sufficiente : 10
INDICATORI
DESCRITTORI
PUNTI
1.Aderenza alla
a) Ottima ed approfondita
3
traccia, utilizzo dei
b) Sufficiente
2
documenti e
c) Sommaria con evidenti lacune
1
competenze
d) inesistente
0
2. Livello morfoa) complessivamente corretto
3
sintattico e lessicale
b) frequenti errori non gravi
2
c) qualche errore grave
1
d) molti errori gravi
0
3.Forma
a) Chiara /coesa/ adeguata
3
b) Comprensibile /talvolta un po’ schematica
2
c) Elementare e non sempre chiara
1
d) Incomprensibile
0
4.Organizzazione e
a) Logica /coerente/articolata e documentata da dati
3
argomentazione
b) Logica e abbastanza coerente
2
c) Parzialmente coerente/ limitata/ripetitiva
1
d) Incongruente/ non sensata
0
5.Rielaborazione
a) Con apporti personali validi e significativi
3
critica
b) Originale ma non abbastanza supportata
2
c) Appena accennata
1
d) Inesistente
0
PUNTEGGIO TOTALE ATTRIBUITO
/15
COMMISSIONE D’ESAME:
Italiano
Alimenti e alimentazione
Francese
Inglese
Legislazione
Educazione Fisica
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
76
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA C: SVILUPPO DI UN ARGOMENTO STORICO - TIPOLOGIA D: TRATTAZIONE DI UN TEMA GENERALE
CLASSE 5° A/ CANDIDATO …………………………………………………………………..
Punteggio massimo: 15/ Livello sufficiente : 10
INDICATORI
DESCRITTORI
PUNTI
1.Correttezza e
a) Contenuti errati, non pertinenti
0
pertinenza dei
b) Contenuti molto limitati, talvolta errati
1
contenuti
c) Contenuti abbastanza pertinenti, talvolta un po’ generici
2
CONOSCENZE
d) Contenuti pertinenti, completi, numerosi, documentati
3
2.punteggiatura,
a) Molti gravi errori morfosintattici, ortografici e di
0
ortografia,
punteggiatura
morfosintassi
b) Errori diffusi
1
COMPETENZE
c) Errori non gravi e lievi imperfezioni
2
LINGUISTICHE
d) Sintassi efficace e appropriato uso della punteggiatura
3
3.proprietà lessicali
COMPETENZE
LINGUISTICHE
4.sviluppo
coerenza delle
argomentazioni
CAPACITA’
a)
b)
c)
d)
Nessuna
Lessico povero e non sempre appropriato
Lessico limitato ma appropriato
Forma chiara e scorrevole, lessico appropriato
0
1
2
3
a)
b)
c)
d)
Nessuno sviluppo né coerenza delle argomentazioni
Sviluppo limitato, argomentazione ripetitiva
Argomentazione accettabile e abbastanza coerente
Argomentazione organica, completa e documentata
0
1
2
3
5.Elaborazione
personale
a) Nessuna
b) Limitata, appena accennata
CAPACITA’
c) Originale, ma non approfondita
d) Efficace, con citazioni, documentata
PUNTEGGIO TOTALE ATTRIBUITO
0
1
2
3
/15
COMMISSIONE D’ESAME:
Italiano
Alimenti e alimentazione
Francese
Inglese
Legislazione
Educazione Fisica
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
77
GRIGLIA DI VALUTAZIONE:
alimenti e alimentazione
PROVA DI ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
Alunno/a _______________________________ Classe ________ Sez. _______
Indicatori
Nulla
Insuff
Mediocre
Suff.
Pertinenza alla traccia
0
0,5
1
Conoscenza
dell’argomento
3
Linguaggio tecnicoscientifico
4 Correttezza grammaticale
0
0,5
0
5 Capacità di elaborazione
1
2
Ottima
2
Discreta/
Buona
2,5
1
2
2,5
3
0,5
1
2
2,5
3
0
0,5
1
2
2,5
3
0
0,5
1
2
2,5
3
Voto
3
Totale
78
TERZA PROVA LINGUE STRANIERE
IL CANDIDATO__________________________
Comprensione ed
interpretazione del testo
•
•
•
Completa
Parziale
errata
•
•
•
0,50
0,25
0
Uso della lingua
Competenze grammaticali, lessicali,
sintattiche e comunicative
•
•
Corretto
Incerto e/o scorretto
•
•
0,50
0,25
0,50
Capacità di
analisi e sintesi
•
•
Efficace
Essenziale
•
•
0,50
0,25
0,50
Comprensione ed
interpretazione del testo
•
•
•
Completa
Parziale
errata
•
•
•
0,50
0,25
0
Uso della lingua
Competenze grammaticali, lessicali,
sintattiche e comunicative
•
•
Corretto
Incerto e/o scorretto
•
•
0,50
0,25
Capacità di
analisi e sintesi
•
•
Efficace
Essenziale
•
•
0,50
0,25
0,50
0,50
0,50
0,50
79
GRIGLIA DI CORREZIONE DI LEGISLAZIONE E STORIA
PUNTEGGIO
TIPOLOGIA
QUESITO A RISPOSTA MULTIPLA
0 PUNTI PER RISPOSTA NON DATA E/O NON CORRETTA
0,25 PUNTI PER RISPOSTA CORRETTA
QUESITI A RISPOSTA SINGOLA
Max PUNTI 1 PER OGNI RISPOSTA ESATTA
(vedi i criteri elaborati)
NULLA O DISORGANICA
CONOSCE ALCUNI CONTENUTI
CONOSCE IN MODO SUFFICIENTE QUANTO RICHIESTO
__________________________________________________
PUNTEGGIO
0
0,20
0,30
_____________________________
CONOSCE DISCRETAMENTE GLI ARGOMENTI
0,40
HA UNA CONOSCENZA APPROFONDITA
Competenza
(PUNTEGGIO
MAX 0,30)
Capacità
(PUNTEGGIO
MAX 0,20)
SI ESPRIME IN MODO POCO COMPRENSIBILE CON GRAVI ERRORI
FORMALI
0,50
PUNTEGGIO
0
SI ESPRIME IN MODO COMPRENSIBILE CON DELLE
IMPRECISAZIONI
0,10
SI ESPRIME IN MODO CORRETTO E COERENTE
0,20
SI ESPRIME CON PRECISAZIONE COSTRUENDO UN DISCORSO BEN
ARTICOLATO
0,30
PROCEDE SENZA ORDINE LOGICO
PUNTEGGIO
0
ANALIZZA IN GENERALE GLI ARGOMENTI RICHIESTI, CON UNA
MINIMA RIELABORAZIONE
0,10
ANALIZZA GLI ARGOMENTI OPERANDO SINTESI APPROPRIATA
0,20
80
VII.5 - Griglia per la valutazione del Colloquio
INDICATORI
CONOSCENZE E INFORMAZIONI
DISCIPLINARI
CAPACITA’ DI ARGOMENTARE E DI
OPERARE COLLEGAMENTI
DESCRITTORI
PUNTI
Conoscenze lacunose, frammentarie, disorganiche (insufficiente)
0-1-2-3-4
Conoscenze parziali con alcune lacune (mediocre)
5-6-7-8
Conoscenze soddisfacenti (sufficiente)
9
Conoscenze sicure e più che soddisfacenti (discreto)
10
Conoscenze sicure, diffuse e con alcuni approfondimenti (buono)
11
Conoscenze complete e approfondite (ottimo)
12
Argomentazione poco organica e priva di raccordi (insufficiente)
0-1-2
Argomentazione talvolta disorganica, con raccordi semplici e guidati
3-4
(mediocre)
Argomentazione nel complesso organica con raccordi semplici ma pertinenti
5
(sufficiente)
Argomentazione diffusamente organica con raccordi pertinenti
(discreto/buono)
6-7
Argomentazione ampiamente organica e autonoma, con raccordi pertinenti e
critici (ottimo)
COMPETENZE LINGUISTICHE ED
ESPOSITIVE
8
Espressione incerta e/o approssimativa, con carenze lessicali (insufficiente)
0-1
Espressione talvolta incerta e/o poco sicura, con lessico spesso generico
2-3-4
(mediocre)
Espressione, nel complesso, chiara e corretta, con lessico semplice (sufficiente)
Espressione sicura e chiara, con lessico, in genere, appropriato
5
6-7
(discreto/buono)
Espressione organica e coerente, con lessico appropriato e specifico (ottimo)
8
CAPACITA’ DI ANALISI E DI
Mediocre/sufficiente
AUTOCORREZIONE DELLE PROVE
Discreto/buono/ottimo
1
2
SCRITTE
PUNTEGGIO TOTALE ATTRIBUITO
/30
81
Allegato n. 1.
Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore
“UGO MURSIA”
Anno Scolastico 2012 – 2013
Classe V E I.P.S.S.A.R.
Da Alcyone
Di Gabriele D’Annunzio La sera fiesolana
Tipologia A - Analisi di un testo
Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscìo che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso1 e ancor s’attarda a l’opra lenta
su l’alta scala che s’annera
5
contro il fusto che s’inargenta
con le sue rame spoglie2
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule3 e par che innanzi a sé distenda un velo4
ove il nostro sogno si giace5
10
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo6
e da lei beva la sperata pace7
senza vederla8.
Laudata sii pel tuo viso di perla9,
15
10
o Sera , e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l’acqua del cielo11!
Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva12
tepida e fuggitiva13,
20
82
commiato lacrimoso de la primavera14,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l’aura che si perde15,
e su ’l grano che non è biondo ancóra
25
16
e non è verde ,
e su ’l fieno che già patì la falce
e trascolora17,
e su gli olivi, su i fratelli olivi18
che fan di santità pallidi i clivi19
30
e sorridenti.
Laudata sii per le tue vesti aulenti20,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora21!
Io ti dirò verso quali reami
35
22
d’amor ci chiami il fiume , le cui fonti
eterne a l’ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro23 dei monti;
e ti dirò per qual segreto
le colline su i limpidi orizzonti
40
s’incùrvino come labbra che un divieto
chiuda, e perché la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
e nel silenzio lor sempre novelle
45
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l’anima le possa amare
d’amor più forte24.
Laudata sii per la tua pura morte,
o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare
50
25
le prime stelle !
Note:1. Fresche ... silenzioso: il poeta si rivolge ad un “tu in cui si può identificare la donna amata. Egli si augura che il suono delle sue
parole sia fresco come il fruscio delle foglie del gelso, che un contadino silenzioso raccoglie alla luce incerta della sera. 2. scala ... spoglie: il
tronco del gelso, ormai privo di foglie, risalta di un colore argenteo nel vago riflesso della luna che sta per spuntare; su di esso spicca la scala del
raccoglitore, scura nell’oscurità della sera. 3. la Luna ... cerule: la luna sta per innalzarsi sopra la linea dell’orizzonte. 4. par ... velo: il vago
chiarore emanato dalla luna, ancora dietro la linea dell’orizzonte, si distende come un velo sulla campagna. 5. ove ... si giace: il poeta e la donna
contemplano il paesaggio della sera immersi in un sogno estatico. 6. e par ... gelo: il tenue chiarore fa già presentire quello che poi la luna
diffonderà sulla campagna. La luce fredda della luna è associata al fresco della notte. 7. beva ... pace: la campagna assorbe il refrigerio del
fresco notturno dopo gli ardori del giorno. La luce fredda della luna, identificata col fresco umido della sera, è assimilata ora ad un liquido
fresco che la campagna beve, ricavandone ristoro (pace). 8. senza vederla: la campagna arsa dal sole assapora il refrigerio della luce lunare
prima ancora che la luna spunti. 10. Laudata ... o Sera: riecheggia il Cantico delle creature di san Francesco, in cui è ripetuta la formula
83
«Laudato si’...». 11. grandi ... cielo: gli occhi umidi della sera sono le pozze in cui si distende silenziosa l’acqua caduta dal cielo. 12. bruiva:
in D’Annunzio la parola assume un valore onomatopeico, ad indicare il picchiettio delle gocce di pioggia sulle foglie. 13. fuggitiva: è stato un
rapido rovescio primaverile, subito cessato. 14. commiato ... primavera: la pioggia è come il pianto della primavera che si accomiata, per
lasciar posto all’estate. 15. novelli ... si perde: le pigne novelle, con il loro color roseo, sembrano dita che giochino con il vento che trascorre fra
esse e si perde lontano.
16. su ’l grano ... verde: il grano non è ancora maturo, ma non è più verde. 17. su ’l fieno ... trascolora: il fieno tagliato già sta ingiallendo. 18.
fratelli olivi: l’epiteto è di nuovo francescano. Nel Cantico san Francesco chiama «fratelli» e «sorelle» le varie presenze naturali. 19. santità ...
clivi: le foglie verde argenteo degli ulivi danno ai colli una sfumatura di pallore; il pallore a sua volta si collega con idee di santità e di
ascetismo. 20. aulenti: profumate. 21. cinto ... odora: la linea dell’orizzonte è come il ramo di salice che cinge il covone di fieno. 22. reami ...
fiume: la voce del fiume risuona di inviti all’amore. 23. fonti ... mistero sacro: le fonti erano considerate sacre dagli antichi. 24. segreto ... più
forte: la curva delle colline sul limpido orizzonte è paragonata alla curva di due labbra, chiuse da un misterioso divieto che impedisce loro di
parlare, ma che sono ansiose di rivelare il loro messaggio. Questo desiderio le rende belle al di là di ogni desiderio umano. 25. pura morte ...
stelle: il passaggio dalla sera alla notte; pura perché il cielo è sereno.
COMPRENSIONE
1. Riassumi brevemente i contenuti di ciascuna strofa e delle laude corrispondenti, individuando in
ognuna una parola-chiave.
2. Quali sensi sono coinvolti nella descrizione del paesaggio?
ANALISI
3. Individua le allitterazioni e le sinestesie presenti nel testo e spiegane la funzione.
4. Individua e trascrivi gli enjambement presenti nel testo.
5. Perché la frase “ la pioggia che bruiva tepida” (vv.19-20) rappresenta una sinestesia?
a.
Perché unisce una sensazione visiva ad una sensazione tattile
b.
Perché unisce una sensazione uditiva ad una sensazione tattile
c.
Perché unisce due sensazioni tattili
d.
Perché unisce due sensazioni uditive
6. Rintraccia nella poesia quali elementi sono antropomorfizzati e indica quali caratteristiche di essi
sono messe in evidenza.
7. Come potrebbe essere interpretata l’analogia “fratelli ulivi/santità” proposta ai versi 29 –31?
a. Gli ulivi, a causa del colore verde chiaro delle foglie, ricordano il pallore e il sorriso dei
monaci i quali, a loro volta, rimandano a un’idea di santità
b. La famigliarità degli ulivi nel paesaggio cantato dal poeta rimanda all’idea di fratellanza e ad
una sensazione di serenità, condizioni che, a loro volta, sembrano avvolgere il paesaggio
stesso in un alone di santità
c. L’ulivo, essendo simbolo universale di pace, richiama alla mente del poeta la santità e la
serenità dei monaci, un’aura di sacralità sottolineata dallo stesso colore verde chiaro che le
sue foglie danno ai colli
d. L’ulivo, simbolo universale di pace, sembra sorridere attraverso il pallore delle sue foglie ed
è proprio questo sorriso a farli sentire al poeta come fratelli
8. Dal punto di vista metrico e stilistico, D’Annunzio adotta:
a.
Le regole della poesia tradizionale, rispettando la lunghezza dei versi e le rime
b.
Versi di lunghezza variabile e posizione libera delle rime che conferiscono una raffinata
musicalità al testo
c.
Versi di endecasillabi e rime alternate
d.
Versi di ottonari e trisillabi alternati in una successione fissa.
9. Nella seconda strofa (vv.18 – 21), i numerosi complementi di luogo ( “su i gelsi e su gli olmi e su le
viti/ e su i pini” ecc. ) da quale elemento morfologico sono retti?
a. Dal sostantivo “pioggia” (v.19)
b. Dal verbo “bruiva” (v.19)
c. Dall’aggettivo “tepida” (v.20)
d. Dall’aggettivo “fuggitiva” (v.20)
84
CONTESTUALIZZAZIONE
10. Collega le tematiche dominanti di questo testo con altri testi dannunziani.
11. Inserisci Gabriele D’annunzio nel contesto storico e culturale in cui si trova ad operare.
ATTUALIZZAZIONE
12. Il testo di D’annunzio può essere collegato a problematiche attuali? Motiva la tua risposta.
Tipologia B – redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale
Consegne
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: PIACERE E PIACERI.
DOCUMENTI
«La passione li avvolse, e li fece incuranti di tutto ciò che per ambedue non fosse un godimento
immediato. Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti i più alti e
i più rari diletti, ricercavano senza tregua il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e giungevano così
oltre, che talvolta una oscura inquietudine li prendeva pur
nel colmo dell’oblio, quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’esser loro ad avvertirli
d’un ignoto castigo, d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più
sottile, più temerario, più imprudente; come più s’inebriavano, la del loro cuore ingigantiva,
s’agitava, generava nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non
trova la vita che nella combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro,
come balza d’un tratto una polla viva sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico
d’un bosco; ed essi vi bevevano senza misura, finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima, sotto
l’influsso dei desiderii, per un singolar fenomeno d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole
d’una esistenza più larga, più libera, più forte, «oltrapiacente»; ed essi vi s’immergevano, vi
godevano, vi respiravano come in una loro atmosfera natale. Le finezze e le delicatezze del
sentimento e dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.»
(Gabriele D’ANNUNZIO, Il piacere, 1889)
«Piacer figlio d’affanno;
gioia vana, ch’è frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventò la morte
chi la vita abborria;
onde in lungo tormento,
«Volti al travaglio
come una qualsiasi
fibra creata
perché ci lamentiamo noi?
Mariano il 14 luglio 1916»
(GiuseppeUNGARETTI, Destino, in Il Porto Sepolto,1916)
85
fredde, tacite, smorte,
sudàr le genti e palpitàr, vedendo
«Il primo sguardo dalla finestra il mattino
mossi alle nostre offese
il vecchio libro ritrovato
folgori, nembi e vento.
volti entusiasti
O natura cortese,
neve, il mutare delle stagioni
son questi i doni tuoi,
il giornale
questi i diletti
sono il cane
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
la dialettica
è diletto fra noi.
fare la doccia, nuotare
Pene tu spargi a larga mano;
il duolo musica antica
spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
scarpe comode
che per mostro e miracolo talvolta
capire
nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
musica moderna
prole cara agli eterni! assai felice
scrivere, piantare
se respirar ti lice
viaggiare
d’alcun dolor: beata
cantare
se te d’ogni dolor morte risana.»
essere gentili.»
(Giacomo LEOPARDI, La quiete dopo la tempesta,
vv. 32-54,1829 (in G. Leopardi, Canti, 1831)
(Bertolt BRECHT, Piaceri, 1954/55
(in B. Brecht, Poesie, trad. it., 1992)
«Il piacere è veramente tale quando non si rende conto né delle proprie cause né dei propri effetti.
(È immediato, irrazionale). Il piacere della conoscenza fa eccezione? No. Il piacere della
conoscenza procede dal razionale ed è irrazionale.»
(Andrea EMO, Quaderni di metafisica (1927-1928), in A. Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981,
2006)
«I filosofi ed i sinonimisti vi spiegano con paziente sollecitudine la differenza precisa che passa fra
la giustizia, labontà e il dovere; ma voi stessi potete persuadervi che essi fabbricano un mondo di
carta pesta. Ciò che è giusto è buono, ciò che è dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è
giusto e buono. Ma non vedete voi il circolo
eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in un alcun luogo e mai non finisce?
Studiate il cerchio, perché in verità vi dico che la sua geometria morale abbraccia la storia del
mondo. Le gioie della giustizia e del dovere esercitano la più benefica influenza sulla felicità della
vita e, rendendoci calmi e soddisfatti nel presente, ci preparano un avvenire felice. Chi possiede
maggiori ricchezze di fortuna, di mente e di cuore, ha
anche maggiori doveri da esercitare; ma tutti gli uomini, purché abbiano soltanto un’individualità
morale, devono essere giusti e buoni, e devono quindi rendersi degni di gustare queste gioie
sublimi.»
(Paolo MANTEGAZZA, Fisiologia del piacere, 1992 (1ª edizione 1854)
Sandro BOTTICELLI
Pablo PICASSO
Henri MATISSE
86
Nascita di Venere, circa 1482-85
I tre musici, 1921
La danza, 1909-10
AMBITO SOCIO – ECONOMICO
ARGOMENTO: I GIOVANI E LA CRISI
DOCUMENTI
La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava
di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione
di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32
casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a
quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori
italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia,
solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.»
(45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011)
«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra
25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al
3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5%
tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si
aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del
nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler
mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e
Germania (35,2%). «La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di
giovani lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della
turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il
2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che
senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il
2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34
anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1
milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno
622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord
ed il Sud del Paese che non il Centro.»
(Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012)
«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso
formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve
misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata
triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo
posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a
valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei
laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto
– la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo
svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei
laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto
il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.»
(ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica)
«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al
college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò,
e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia.
[…] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da
palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro
tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non
buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i
risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce
interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già
cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”. »
87
(Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011)
AMBITO STORICO - POLITICO
Argomento: DESTRA E SINISTRA.
DOCUMENTI
«Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso
atteggiamento rispetto all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala
moderata e quella estremista, tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento
rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e
movimenti politici, in queste quattro parti: a) all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme
egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più importante, tanto da essere diventato un’astratta
categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e situazioni storiche diverse è il
giacobinismo; b) al centro-sinistra, dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali
potremmo oggi usare l’espressione «socialismo liberale», per comprendervi tutti i partiti
socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e movimenti
insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle
destre reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’eguaglianza,
si attestano e si arrestano sull’eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da
parte del giudice di applicare imparzialmente la legge; d) all’estrema destra, dottrine e movimenti
antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il
fascismo e il nazismo.»
(Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli editore, Roma 1994)
«Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale della
politica nei nostri giorni. Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali. Nel primo senso
infatti, il modello di riferimento è sempre di tipo bipolare. Laburisti e conservatori, democratici o
repubblicani, gollisti o socialisti, liberaldemocratici o socialdemocratici: la struttura binaria della
politica nelle liberaldemocrazie d’occidente sembra un dato acquisito. E dunque la scelta tra
destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra e centro-sinistra è invocata come l’inevitabile evoluzione di
ogni sistema. Ma anche il pensiero critico verso il modello liberale si è sempre svolto all’insegna
dell’invocazione di un dualismo che ricalca i termini di destra e di sinistra. Il marxismo si fonda
sulla lotta di classe e sulla contrapposizione tra proletariato e borghesia, capitalismo-socialismo o
democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi nel bipolarismo tra nord e sud
del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del nazionalismo, della
destra classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da Schmitt nell’opposizione tra
amico e nemico. La politica nasce a partire da quel conflitto. Da noi la matrice cattolica ha
temperato entrambe le posizioni, marxista e nazionalista, ma ha anche temperato il bipolarismo
liberale. Il «centro» come luogo di mediazione e di purificazione del conflitto, nasce da noi
nell’ambito di una visione cattolica, ecumenica, fondata sull’et et e non sull’aut aut. Ma la
secolarizzazione, la scristianizzazione della società italiana, conduce a due effetti opposti: la ripresa
forte del bipolarismo tra destra e sinistra o la neutralizzazione della politica e dunque del conflitto,
attraverso un nuovo luogo di mediazione e di depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra.
Questo nuovo luogo di spoliticizzazione è rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico.
Attualmente la nostra democrazia è aperta ad entrambe le ipotesi.»
(Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore, Firenze 1995)
«Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile riconoscere,
per chi fosse disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le stesse divisioni valoriali
che sono presenti in tante altre democrazie. Se destra e sinistra significano qualcosa, infatti, esse
88
indicano posizioni diverse su due problemi: le libertà economiche e i diritti civili. Quanto al tema
economico, la destra predilige normalmente la libertà rispetto alla eguaglianza e la sinistra
l’eguaglianza rispetto alla libertà: la destra è, in materia economica, più «liberale» e la sinistra più
«socialista». In tema di diritti civili, invece, le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si
tratti di matrimoni fra omosessuali o di concessioni di diritti agli immigrati) e la destra è più
«tradizionalista». Questa divisione fra una destra liberale e tradizionalista e una sinistra socialista e
libertaria la si ritrova ovunque nel mondo occidentale. Variamente declinata a seconda delle
specificità storiche di ciascun Paese.»
(Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011)
«La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica dell’Italia
repubblicana fino al 1992 (con la non secondaria eccezione del consociativismo), una caratteristica
ereditata dal conflitto fra fascismo e antifascismo; mentre nell’Italia liberale si è manifestata in
maniera radicale in pochi casi critici: nel conflitto fra Cavour e Garibaldi e negli anni
immediatamente successivi, nella crisi di fine secolo, nel primo dopoguerra. A questi casi si devono
aggiungere le quattro volte (1878, 1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di sinistra
contrapposti alla destra. Ma di norma la contrapposizione mancò perché questa esaltava la lotta
politica che invece i detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare. È vero
che col socialismo si affermò una sinistra di classe che, in quanto tale, era intrinsecamente
contrapposta alla destra. Ma la natura di classe e, nelle intenzioni, rivoluzionaria del socialismo e
poi del comunismo non costituì mai una reale alternativa di potere. Quasi sempre destra e sinistra
sono state entrambe deboli e si sono confuse fra loro nella maggioranza parlamentare, secondo la
fisiologia del sistema politico nel quale si governava stando al centro, e spesso secondo le sue
degenerazioni trasformistiche. Talvolta destra e sinistra si sono confuse nella stessa persona: tipico,
ma non unico, è il caso di Giolitti che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la sua consueta politica
di sinistra, di allargamento delle basi sociali dello Stato, usando strumenti di destra, cioè gli umori
conservatori, di norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e la burocrazia, conservatrice
quasi per definizione. In alcuni casi la confusione fra destra e sinistra ha acquistato un carattere
diverso, si è realizzata con l’uso che la prima ha fatto della seconda, per allargare l’egemonia e
consolidare il potere. I due casi più importanti sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al
trasformismo ereditato da Depretis, la tradizione garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la
sua formazione e il suo temperamento di rivoluzionario. Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva
alla destra un carattere particolarmente aggressivo (evidente nel fascismo) perché, privata degli
ideali umanistici che ne costituivano e ne costituiscono l’essenza, sopravviveva solo nei suoi
comportamenti variamente sovversivi.»
(Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002)
AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
Argomento: LE RESPONSABILITA’ DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
DOCUMENTI
«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si
insistesse a oltranza su un punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per
il genere umano, o neutro, o nocivo. Non innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno
concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto
solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e difficile: ma accetterai di
studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia un
credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse
materiale e intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso
l’itinerario dei tuoi compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza
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neutrale: sei abbastanza dotto da saper valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba
o un cobra o una chimera o magari nulla.»
(Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997)
«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni
indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare
alla conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il
mercato. Un valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente
ed economicamente utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della
scienza applicata il riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha
dimostrato la recente vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids
[…]. Il mercato non è in grado di distribuire gli “utili della conoscenza” all’80% della popolazione mondiale.
Per costruire il futuro coi mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al valore di mercato della
conoscenza altri valori: i valori dello sviluppo umano.»
(Pietro GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001)
«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di
un’autentica vita umana sulla terra.»
(Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990)
«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora
scissione) del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero
sul serio le sue affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul
serio Ettore Majorana, aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più
che Segrè parla di «cecità». La ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse
disposto a considerarla come provvidenziale, se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere
l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose provvidenziali – sarebbero stati disposti a
considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»
(Leonardo SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975 Pag.)
«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da
che essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da
vincoli religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere
degli esseri viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca
scientifica deve accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare
progresso e non regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di
conseguenza non ci si può subito rendere conto dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe
saper rinunciare.»
(Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007)
Tipologia C
Temi di argomento storico
Le caratteristiche della prima guerra mondiale, nuove rispetto agli eventi bellici tradizionali,
sono legate ai fattori politici, economici e culturali che contraddistinguono le situazioni nei
vari paesi all’inizio del Novecento. Esponi sinteticamente tali fattori ed evidenzia il rapporto
che esiste tra essi e le conseguenze negative che il conflitto mondiale induce sul piano
politico, produttivo, sociale, finanziario e culturale nell’Europa dopo la guerra.
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Tipologia D
Temi di ordine generale
Paesi e città custodiscono un immenso patrimonio artistico e monumentale che, oltre a
rappresentare una importantissima testimonianza della nostra storia, costituisce al tempo
stesso una primaria risorsa economica per il turismo e per lo sviluppo del territorio. Affronta
la questione anche in relazione all’ambiente in cui vivi, ponendo in evidenza aspetti positivi
e negativi che, a tuo giudizio, lo caratterizzano per la cura, la conservazione e la
valorizzazione di tale patrimonio.
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura
91
Simulazione 2° prova d’esame
Tema di: DI ALIMENTI ED ALIMENTAZIONE
Ipercolesterolemia, e ipertensione come fattori predisponenti delle malattie
cardiovascolari: il candidato tratti l’argomento soffermandosi in particolare sul
ruolo delle frazioni LDL e HDL del colesterolo, sui concetti di pressione
arteriosa minima e massima, sull’importanza del sodio come fattore causale
dell’ipertensione. Passi poi a illustrare le misure dietetiche da adottare in caso
di ipercolesterolemia e ipertensione.
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Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore
“UGO MURSIA”
Anno Scolastico 2012 – 2013
Classe V A I.P.S.E.O.A.
SIMULAZIONE III PROVA SCRITTA
CANDIDATO/A…………………………………………………………
DISCIPLINE COINVOLTE
TOT.
INGLESE
FRANCESE
STORIA
LEGISLAZIONE
EDUCAZIONE FISICA
TOTALE GREZZO
TOTALE PROVA
N.B.
Per lo svolgimento della prova i candidati hanno a disposizione 90 minuti.
Non è consentito l’uso di calcolatori.
Non è possibile effettuare correzioni alle risposte date, altrimenti la risposta verrà
considerata nulla.
Non è consentito usare la matita.
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TERZA PROVA D’INGLESE
CLASSE VA
Traditionally someone born in the East End is known as a “cockney”, although this name is now
given to anyone who speaks like a Londoner. Cockney is one of the most famous British dialects
and it is still spoken in certain parts of London. It developed in Victorian times when East End
criminals used a slang which made it difficult for the police to understand them.
It is called “rhyming slang” because words are replaced by other words or phrases which rhyme.
For example “loaf of bread” means “head”, and “butcher’s hook” means “look”.
Usually, only the first word of the phrase is used and common expressions are “use your loaf”or
“let’s have a butcher’s”. In addition, certain vowel sounds are changed so that the sound in “late”
becomes more like that in “light”.
ANSWER THE FOLLOWING QUESTIONS
1.What is cockney and when did it develop?
2.Why is it called “rhyming slang”?
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LINGUA FRANCESE
Des bulles à la conquete du monde
Le succès mondial du champagne n’a pas d’ équivalent dans l’univers viticole. Le champagne
incarne une boisson élégante à l’effervescence jouyeuse, mais aussi une région viticole de 33000
hectares . Facile aà memoriser et à prononcer dans toutes les langues, le toponyme nà pase u besoin
d’etre traduit pour que ses bouteilles parviennent dans les 170 pays où ce vin est bu.
Les primiers textes qui moment ce vin champenois remontent au IX° siècle.Pendant les foires de
Champagne , qui ne sont plus qu’un souvenir depuis anglais, flamands et lorrains recontraient les
banquiers florentins à Troyes et à Reims, où l’on vantait le vin du couronnement des rois de France.
En 1584, le vigneron Pierre Gosset fonde la première maison de vins en Champagne produisant un
vin tranquille très prisé. A cette époque, ce sont les négociants anglais qui sucrent le vin pour
obtenir une seconde fermentation qui donne les builles. Ils sont d’ailleurs les premiers en 1664 à
évoquer la pétillance du champagne, le mot “bulle” n’apparaissant en France qu’en 1712.
Désormais le marché a conquis le monde entier, y compris l’Arabie Saoudite où le champagne entre
à travers l’hotellerie.
Répondez aux questions
1) Qu’est-ce qui se passait pendant les anciennes foires de Champagne?
2) Qui a obtenu les premières bulles et comment?
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Materia: legislazione (tipologia mista: c + b)
Cognome e nome: _____________________________________________________
Scegli la risposta corretta tra quelle sotto riportate.
Qualora un preliminare di compravendita non sia eseguito l’altra parte può:
o Chiedere solo il risarcimento del danno
o Andare direttamente dal notaio per fare il passaggio di proprietà
o Rivolgersi al giudice per ottenere una sentenza che abbia come effetto quello di
permettere il passaggio di proprietà
o Esercitare il diritto di proprietà indipendentemente dal contratto definitivo
E’ possibile vendere la cosa di un altro?
o Si, ma ha solo efficacia obbligatoria
o No, salvo che l’acquirente non sia a conoscenza che la cosa è di un altro
o No, non è mai possibile a meno che una persona non agisca come rappresentante di un
altro
o Si, purché il pagamento del prezzo sia dilazionato
Nella vendita con patto di riscatto:
o La proprietà passa all’acquirente solo dopo che è stato pagato il prezzo
o La proprietà passa all’acquirente ma il venditore può, esercitando il riscatto, ridiventare
proprietario del bene venduto
o La proprietà passa all’acquirente solo dopo che il tempo trascorso per esercitare il
riscatto sia definitivamente scaduto.
o La proprietà passa quando è stato pagato il riscatto
Quali dei seguenti elementi non è causa di nullità del contratto:
o Assenza dell’accordo
o Causa illecita
o Errore nella valutazione del bene
o Oggetto indeterminabile
1) Qual è la differenza tra gli elementi essenziali e gli elementi accidentali del
contratto?
Punti….
96
2) In che cosa consiste la responsabilità precontrattuale?
Punti….
Totale punteggio…./
97
Simulazione Terza prova ( Storia )
Alunno/a: ________________________________________________
classe: V A
1) La riforma elettorale di Giolitti approvata nel 1912 ammetteva al voto:
a) Tutti i cittadini di sesso maschile e femminile che avessero compiuto il
venticinquesimo anno di età e avessero un certo reddito pro – capite.
b) Tutti i cittadini di sesso maschile che avessero compiuto il ventunesimo anno di
età.
c) Tutti i cittadini di sesso maschile che avessero compiuto il trentesimo anno di
età, età che si abbassava a ventuno per gli alfabetizzati o coloro che avessero
compiuto il servizio militare.
d) Tutti i cittadini, maschi e femmine, che avessero compiuto il diciottesimo anno
di età.
Punti….
2) Nella prima guerra mondiale l’Italia inizialmente rimase neutrale perché:
o Le forze dell’Intesa avevano promesso al paese i territori irridenti, in cambio della
neutralità.
o Il partito socialista si opponeva all’ingresso in guerra, come dimostra la campagna di
stampa guidata da Benito Mussolini, direttore dell’Avanti.
o L’Austria aveva dato inizio a una guerra offensiva, in contrasto con la Triplice
Alleanza.
o Numerose manifestazioni, durante quelle che furono poi chiamate le “radiose giornate
di maggio”, chiedevano che il paese non entrasse nel conflitto.
Punti….
3) Dopo la rivoluzione d’Ottobre Lenin stabilì:
a) Il ritiro della Russia dalla guerra, a condizioni durissime, e lo scioglimento
dell’Assemblea costituente, eletta con suffragio universale.
b) Di continuare la guerra e di rispettare l’Assemblea costituente da poco eletta con
suffragio universale.
c) Di trattare condizioni di pace favorevoli con l’Austria e la Germania e di rispettare
l’Assemblea costituente da poco eletta con suffragio universale.
d) Il ritiro dalla guerra e il mantenimento dell’Assemblea costituente, eletta con suffragio
universale.
Punti….
4) Alla fine della prima guerra mondiale, dallo smembramento dell’impero austro ungarico nacquero alcuni nuovi Stati:
a)
b)
c)
d)
La Cecoslovacchia, l’Austria, l’Ungheria e la Iugoslavia.
La Repubblica polacca, l’Austria, l’Ungheria e la Iugoslavia.
La Cecoslovacchia, l’Austria, l’Ungheria e la Serbia.
La Bulgaria, la Cecoslovacchia, l’Austria e l’Ungheria.
Punti….
98
1) Delinea le caratteristiche economiche e produttive dell’Italia durante l’età giolittiana.
Punti….
2) Quali condizioni di pace furono imposte alla Germania alla fine della prima guerra mondiale?
Punti….
Totale punteggio…./
99
PROVA SIMULAZIONE ESAMI DI EDUCAZIONE FISICA
PER I QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA:
RISPOSTA ESATTA PUNTI 0,250
RISPOSTA ERRATA O NON DATA PUNTI 0
COGNOME _________________________________________ NOME_______________________________
Per ciascun quesito scegliere una sola risposta, barrando la casella corrispondente
1.Il tessuto osseo è costituito da:
□ osseina e sali minerali
□ midollo osseo
□ fibre nervose
□ vasi sanguigni
2.Quali sono le funzioni dello scheletro:
□ dare forma al corpo
□ proteggere i muscoli
□ permettere solo il movimento
□ sostenere il corpo, proteggere gli organi interni, permettere il movimento, produrre globuli
rossi e globuli bianchi del sangue
3.Le ossa si dividono in:
□ ossa del carpo, del tarso e del metatarso
□ ossa allungate e tozze
□ ossa larghe e piane
□ ossa piatte, corte e lunghe
4.L’apparato cardiocircolatorio è costituito dal cuore e da:
□ vene e capillari
□ arterie , vene, capillari e sangue
□ arterie e vene
□ capillari e arterie
5.Il sangue, prima di giungere ai vari tessuti, svolge diverse funzioni:
□ incrementa la pressione
□ circola nei vasi e trasporta gas
□ incrementa la frequenza cardiaca
□ trasporta ossigeno, sostanze nutritive, gli ormoni e gli enzimi
6.La parte liquida del sangue è composta da:
□ Acqua, sali minerali, zuccheri, proteine, altre sostanze
□ Plasma e cellule
□ Acqua, zuccheri
□ Cellule e plasma
7.Il sistema muscolare è costituito dall’insieme:
□ dei muscoli striati e lisci
□ dei tendini e legamenti
□ delle articolazioni
□ dei muscoli
100
8.Il cuore è formato:
□ dai muscoli lisci
□ dai muscoli scheletrici
□ dai muscoli striati
□ dal muscolo cardiaco
9.Gli organi della respirazione sono:
□ bronchi e polmoni
□ vie aeree e polmoni
□ naso, faringe e polmoni
□ naso, bocca, faringe, laringe, trachea, bronchi e polmoni
10.Quale funzione svolge la respirazione interna?
□ Approvvigiona di ossigeno le cellule e ne elimina l’anidride carbonica
□ Assimila le sostanze nutritive da immettere nel sangue
□ Consente gli scambi gassosi
□ Garantisce la presenza di sangue nei tessuti
11.Gli alveoli polmonari hanno il compito di:
□ scambiare sangue e aria
□ consentire il passaggio dell’aria nel sangue
□ favorire il passaggio dell’ossigeno nei capillari
□ facilitare lo scambio dei gas tra aria e sangue
12.Il sistema nervoso si distingue in:
□ cellule nervose e gangli spinali
□ dendriti e neuriti
□ sistema nervoso centrale,periferico e autonomo
□ neuroni motori e sensitivi
101
□
IL CONSIGLIO DI CLASSE
RATIFICA DEL DOCUMENTO
Docente
Materia/e
Sichera Laura
(commissario interno)
Miceli Tiziana
Italiano e Storia
Campo Letizia
Inglese
Bono Vincenzo
Economia Aziendale
Richichi Emanuela
Matematica
Sacco Teresa
(commissario interno)
Bellino Angela
Legislazione
Gaglio Giovanni
(commissario interno)
Giampaolo Giuseppe
Prestigiacomo Domenica
Firma
Francese
Alimentazione
Educazione Fisica
Tecnica dei Servizi
Ristorativi
Religione
Carini, 16/05/2013
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giovanni Lo Cascio
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