COLLETTANEA
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q u a d e r n i d i e s o t e r i s m o # 1/2015 COLLETTANEA ARCANA www.luciferomorker.it # 1/2015 ARCANA Ghāyat al-Ḥakïm Il fine del Saggio Pseudo Maslama al-Magriti. Capitolo primo. A che livello sei della conoscenza del sapere .................................................................................... p. 5 Capitolo secondo; Che cosa sia la negromanzia e quali siano le sue caratteristiche ................................................. p. 9 Clavicula Salomonis Regis Capitolo 2. Dei giorni, delle ore, e delle virtù dei pianeti .. p. 13 Isidori Etymologiæ .......................................................... p. 17 Indiculus superstitionum et paganiarum ...................... p. 19 Giamblico (Ιάμβλιχος) - De Mysteriis Aegyptiorum Distribuzione cosmica dei generi superiori; Tutto è pieno degli dèi e la divinità l’illumina dall’esterno ..................... p. 21 Passibilità e impassibilità ................................................. p. 25 Hermes Trismegistus, Tabula Smaragdina.................... p. 27 Segnalazioni ..................................................................... p. 29 2 Introduzione Fa piacere sapere che i propri sforzi vengono riconosciuti. Fa oltremodo piacere (per un malato di libri) il fatto che le proprie pagine virtuali abbiano contribuito all’acquisto di un libro in più. Mi ha scritto un utente ringraziandomi per la condivisione di questi estratti, e mi ha detto che l’anteprima del Picatrix lo ha invogliato ad acquistare il libro cartaceo. Bravo Mörker! Un contributo dato per l’acquisto di un libro. L’utente, poi, diceva di essersi scaricato tutti gli altri contributi in file pdf e di averli stampati sia per leggerli con comodo sia perché non aveva voglia di aprire tutte le pagine, ritornare all’indice ecc. Si, effettivamente la collettanea risultava un po’ macchinosa. Più che una Collettanea Arcana rischiava di apparire come una Collettanea Incasinata... Bisognava rimediare a questo potenziale disagio per l’utenza. Come? Semplice: facendo io il file pdf da scaricare comodamente e stampare ancor più comodamente. Ma si sa... Le cose fatte a metà non mi piacciono. Collettanea Arcana dunque diventa solo Collettanea; di volta in volta poi sarà Arcana, Magica, Astrologica ecc. Una vera e propria rivista virtuale a cadenza trimestrale. E scusate se è poco. *** I contenuti del primo numero sono quelli già pubblicati. Dal prossimo numero tutto subirà un leggera variazione ma, come sempre, perché rovinare le sorprese? In calce ad ogni estratto saranno segnalati i libri completi di indicazioni bibliografiche; i testi che saccheggio non sono tutti facilmente reperibili ma se qualcuno vuole cercarli nelle indicazioni troverà il titolo, l’Autore, l’ISBN, l’anno e persino le pagine da cui ho attinto1. Ricordo che questa rivista è gratuita solo se stampata per uso personale. Qualsiasi uso differente da quello indicato è da considerarsi illecito. I brani riportati appartengono ai singoli autori o editori. 1 Quando gli estratti sono due o più l’indicazione bibliografica viene resa in calce all’ultimo. Se due o più estratti provengono da differenti traduzioni di una stessa opera le indicazioni saranno date in calce ai singoli paragrafi. 3 Le Quattro Streghe, Albrecht Dürer. 4 Ghāyat al-Ḥakïm Il fine del Saggio Pseudo Maslama al-Magriti Capitolo primo A che livello sei della conoscenza del sapere Sappi, fratello carissimo, che il più grande e nobile dono che Dio fece agli uomini di questo mondo è la conoscenza, poiché conoscendo acquisiamo notizia dei fatti più antichi e di quali siano le cause di tutte le cose di questo mondo; di quali cause siano le più prossime alle cause di altre cose e del modo in cui una cosa si accorda con un’altra, sicché veniamo a conoscenza di tutto ciò che esiste e di come esiste, di quale sia la gerarchia in cui una cosa deve essere posta e in che luogo sia colui che è fondamento e principio di tutte le cose di questo mondo e per mezzo del quale tutto è separato e di tutto, antico o nuovo, noi abbiamo conoscenza. Egli in verità è il primigenio e nulla gli fa difetto, né ha bisogno di qualcosa d’altro, poiché è causa di se stesso e di tutte le altre cose senza necessitare di altre qualità. Egli, in verità, non è né corpo né materia, né è parte in qualcosa d’altro all’infuori di sé, bensì esiste in se stesso. E perciò non può essere che detto “uno”. Quindi esiste propriamente una sola verità, un’unica unità e per mezzo suo ogni cosa riceve unità. Egli è anche la verità suprema né ha bisogno di altre verità: ogni cosa da lui ha e riceve verità. Eccetto lui ogni cosa è imperfetta; infatti egli solo è perfetto. Né possono essere, senza di lui, verità o unità perfette, in quanto solamente la sua verità e la sua unità possono essere dette perfette. In verità, tutte le cose gli sono sottoposte e da lui ricevono verità e unità, generazione e corruzione come per propria causa. In virtù di questo è possibile sapere in che misura, modo e qualità ogni cosa partecipa di quelle. Egli soltanto conosce l’ordine e il grado di generazione e corruzione di tutte le creature e quali siano le cause prime, intermedie, ultime delle loro corruzioni; e quali siano le cause ultime delle loro corruzioni, poiché queste non sono causa di alcuna generazione, mentre le intermedie hanno causa nella loro corruzione ed esse stesse sono causa di corruzione di tutto ciò che 5 esiste sotto di esse. Dio è causa di generazione e di corruzione di tutto ciò che esiste sotto di lui e [sa che] nulla è più alto o perfetto di lui e quale sia la causa di questa generazione e corruzione. Né c’è, oltre a lui, qualcuno che possa conoscere perfettamente la gerarchia del creato, in che modo gli esseri ai livelli più bassi ascendano in forza della similitudine dell’uno con l’altro per entrare in contatto con quelli ai livelli più alti, e come da questi si discenda lungo la gerarchia per entrare in contatto con i suoi infimi gradini. Infatti Dio è la sola e prima filosofia perfetta e scienza di verità. Sappi che il co- Miniatura da un testo di astrologia attribuito ad Alfonso X di Castiglia. 6 noscere è cosa somma e nobile e che devi ogni giorno studiare nel rispetto del volere di Dio – cioè per sua concessione e per sua bontà – poiché la conoscenza, l’intendimento e la bontà da lui procedono. E il suo spirito è una luce nobile e alta. Chi in lui intende studiare, deve spregiare le cose di questo mondo perché finite e incerte nella loro durata. Infatti da lui, cioè dal mondo superiore, discende lo spirito dell’uomo: e per questo è naturale che l’uomo desideri ritornare al luogo da cui proviene e da cui ha avuto origine. Lì verrà a conoscenza di cosa sia il mondo e delle sue manifestazioni, e in che modo sia stato disposto dal suo creatore. Questo tipo di conoscenza costituisce la vera sapienza. Saprai dunque che Dio è colui che ha fatto e creato il mondo nella sua interezza e tutte le cose che in questo esistono, e che il mondo e tutto ciò che contiene dallo stesso Altissimo è stato creato. Il motivo della volontà divina è oltremodo profondo e difficile da capirsi, sebbene con lo studio e la scienza sia possibile comprendere ciò. Questo è il più grande dono che Dio stesso fece agli uomini: che si applichino a capire e conoscere. Infatti studiare vuole dire servire Dio. E tieni presente che il sapere possiede tre qualità, delle quali la prima è che sempre aumenta e mai diminuisce, la seconda che sempre innalza e mai avvilisce e la terza che è sempre visibile e mai si nasconde. Esso possiede anche tre punti di forza, dei quali il primo è che fa spregiare le cose di questo mondo, il secondo che fa acquisire onesti costumi e il terzo che non insegna se non ciò che esso vuole e predilige, penetrandolo con la forza della ragione e della volontà. Sappi dunque che il segreto che vogliamo svelare in questo libro non può essere colto se prima non si è raggiunto il sapere. Colui che vuole acquisire il sapere deve studiare le scienze e conoscerle per ordine e in dettaglio: infatti questo segreto non può essere posseduto se non dal saggio studioso delle scienze secondo il loro ordine. In questo segreto c’è una grande purezza che ti potrà essere di grande aiuto. 7 Una pagina del Picatrix. 8 Ghāyat al-Ḥakïm Il fine del Saggio Pseudo Maslama al-Magriti Capitolo secondo Che cosa sia la negromanzia e quali siano le sue caratteristiche Ora ti spiegherò quale sia la scienza che si chiama negromanzia. Chiamiamo negromanzia tutte quelle operazioni compiute dall’uomo in cui sono totalmente coinvolti l’intendimento e lo spirito e in cui l’intendimento accompagni, agevolando o provocando, le cose meravigliose che con essa vengono compiute. E queste sono cose difficili da comprendere per il nostro intelletto e per i nostri sensi perché siamo privi di termini di paragone. Ciò accade in quanto le potenze divine sono coinvolte nella realizzazione delle summenzionate operazioni: insomma questa scienza è oltremodo profonda e difficile da comprendere. Parte delle operazioni di questa scienza procedono da spirito a spirito, quando si agisce per similarità, senza coinvolgere l’essenza. E la fattura dei talismani è l’azione dello spirito sul corpo, mentre quella alchemica riguarda le azioni del corpo sul corpo. In generale, chiamiamo negromanzia ciò che implica un qualsiasi fatto celato ai sensi e che la maggior parte degli uomini non sa in che modo né per quali cause avvenga. I sapienti chiamano i talismani “telsam”, che possiamo tradurre come “ciò che vìola”: infatti ogni operazione compiuta per mezzo di un talismano è una forma di violenza che vince l’oggetto in funzione del quale il talismano è stato composto. Per ottenere questa vittoria si sfruttano le proporzioni aritmetiche e le influenze celesti. I talismani, per raggiungere questo scopo, vengono composti di corpi [materia] in senso proprio e in tempi opportuni; le suffumigazioni, poi, rendendoli più efficaci, attraggono ad essi gli spiriti, e questa scienza è simile alla natura dell’elisir poiché vince i corpi e, alterandoli, li riconduce ad altri corpi più puri: così, dunque, operano i talismani, agendo sempre con una forma di violenza, alla stregua del veleno che, diffondendosi e alterando i corpi, Il costringe alla sua natura, 9 cosicché il corpo si trasforma in un altro corpo con la violenza della composizione che opera in lui. Sappi che il carattere di questa sostanza detta elisir le deriva dall’essere composta di terra, aria, fuoco e acqua. Questi quattro principi attivi agiscono in essa e le conferiscono il suo proprio carattere e sostanza, sicché, una volta entrata in profondità in un qualunque corpo, diffonde il suo carattere perché questi, alterato, sia più alleggerito, obbedisca più docilmente e sia trasformata la natura delle leggi che lo governano. L’elisir opera similmente in campo alchemico poiché senza fatica converte i corpi da una sostanza a un’altra più nobile, comprendendo lo spirito, la materia bruta e il disarmonico, togliendo rumore e bassezza. Questo è il segreto dell’elisir secondo gli antichi saggi. li nome di elisir si può rendere con “principio attivo”, poiché spezza gli altri principi attivi riducendoli a sé e inoltre trasforma una proprietà in un’altra fintanto che non l’ha ricondotta a propria somiglianza. L’elisir, in parte, non può essere composto se non di animali, alberi, piante e minerali, secondo quanto affermano coloro che sostengono che deve essere simile al mondo, e il mondo dalle suddette cose è com10 posto. Dunque, l’elisir deve essere composto delle stesse simili cose, giacché ciascuna parte di esso accoglie l’altra in sé e l’una penetra nell’altra: infatti né gli alberi, né gli altri vegetali, possono stare da soli, né gli animali senza i vegetali, allo stesso modo in cui i minerali hanno bisogno del crogiuolo, della forza del fuoco unita all’umidità e della forza dell’aria, e in tal modo l’elisir viene composto. Tutto questo lo troviamo nel libro detto Liber de Ordinationibus [Libro delle regole]. Torniamo ora al nostro argomento. Io affermo che la negromanzia si divide in due parti, ovvero quella teorica e quella pratica. Teorica è la scienza delle posizioni delle stelle fisse e del modo in cui i loro raggi colpiscono i pianeti in movimento, giacché da esse sono formate le raffigurazioni celesti e le figure del cielo. Essa serve a conoscere le raffigurazioni del cielo quando si vuol fare ciò che si desidera. In ciò va compreso tutto quanto è stato detto dagli antichi saggi a proposito della scelta delle ore e dei tempi per operare con i talismani. Sappi che colui che conosce compiutamente l’arte di fare talismani, ugualmente deve conoscere le costellazioni e gli oggetti che servono a fabbricarli. E anche le parole sono una parte della negromanzia, perché la parola ha virtù negromantiche. Così dice Platone: “Così come con parole volgari e spregevoli ci rendiamo nemico un amico, allo stesso modo con parole nobili e amichevoli ci rendiamo amico un nemico”. Da ciò risulta evidente che la parola ha virtù negromantiche. Tanto maggiore è poi la potenza [dell’opera] quanto più principi attivi simultaneamente si coniugano: allora l’arte della negromanzia è completa. Quanto sopra è la parte teorica. Quella pratica consiste nella composizione delle tre sostanze con il potere amalgamante delle stelle fisse: i saggi chiamano questo “potere”, ma non sanno in che modo agisca né come si debba adoperarlo. Dopo aver congiunto queste cose, dotate dei suddetti poteri, esse devono ricevere il calore elementare e ciò avviene per mezzo della suffumigazione che serve a completare l’opera ancora incompleta. Deve poi ugualmente ricevere il calore naturale, il quale è quello che serve alla consunzione. Queste due operazioni non possono essere complete senza lo spirito dell’uomo e dell’animale. Sappi che l’arte della negromanzia si acquisisce da una parte con la pratica e le opere, dall’altra con i corpi sottili. Quella che si acquisisce con la pratica e le opere, proviene dall’insegnamento con il quale operò il saggio che conosceva il mondo della sfera lunare e quello che parla nel libro Dell’Agricoltura, così come egli stesso dice al passo che comincia con “Prendi quattro uccelli…”. La parte che si acquisisce con i corpi sottili, invece, deriva dalle opere che compì quel saggio che operò con il movimento della sfera di Saturno e anche quello che conosceva il moto della sfera di Venere. Anche questi due si espressero nel succitato libro. Gli antichi saggi Greci operavano coni corpi sottili per modificare l’aspetto e per far sembrare ciò che non è. Chiamavano questo “scienza dei talismani”, cioè yetelegehuz, che si può rendere con “attrazione degli spiriti celesti”. E danno questo nome a tutte le parti della negromanzia. Essi ritennero che non si potesse giungere a questa scienza se non per mezzo dell’astrologia, né da questa poterono mai svincolarsi, sicché era almeno indispensabile conoscere le raffigurazioni che si trovano nell’ottava sfera e il loro moto e anche quello delle altre sfere, nonché la divisione nei dodici segni [dello Zodiaco] con i loro gradi, 11 la loro natura e le loro qualità, e di ciascuno di essi il significato nelle cose terrene e il ruolo di tutti i pianeti nella casa di ciascun segno, oltre al moto dello Zodiaco e agli altri fatti connessi a questi argomenti. Inoltre bisognava conoscere la natura dei sette pianeti, della Testa e della Coda del Drago, la loro posizione nel cielo e tutti i significati per le cose terrene, gli ascendenti e le radici dei significati, che sono le radici dell’astronomia, nonché conoscere quale dei sette pianeti domina in una raffigurazione, il suo ordine in quel settore e saper estrapolare il ruolo dei pianeti nello Zodiaco. Queste Da: Picatrix, Ghāyat al-ḥakïm Il fine del Saggio Pseudo Maslama al-Magriti Curatore: Aldo Paolo Rossi Traduzione di Davide Arecco Ida Li Vigni e Stefano Zuffi Editore: Mimesis Anno: 1999. ISBN 9788887231465 Collana: Airesis Estratti: p. 29/33. 12 sono cose senza le quali nessuno può riuscire nella pratica della scienza negromantica; e si trovano tutte nei libri di astronomia. Ecco cosa dice il primo dei sapienti che parla nel suddetto libro Dell’Agricoltura: “Mi innalzarono sopra i sette cicli”. Ciò vuol dire che conobbe tutti i loro moti e qualità con la forza della conoscenza e dell’intendimento. La stessa cosa dice Dio quando afferma: “Lodiamolo nell’alto [dei cieli]”. Anche qui il significato è che Dio diede all’uomo intendimento e intelletto affinché potesse giungere alle alte conoscenze. Clavicula Salomonis Regis Capitolo secondo Dei giorni, delle ore, e delle virtù dei pianeti Quando vorrai compiere una qualsiasi esperienza od operazione, dovrai dapprima disporre di tutti i requisiti e strumenti che troverai posti nei Capitoli che seguono; e dovrai computare i giorni, le ore e gli influssi delle Costellazioni, come detto in questo Capitolo. Perciò, è bene tu sappia che le ore del giorno e della notte sono, insieme, in numero di ventiquattro, e che ogni ora è governata da uno dei Sette pianeti nella loro successione regolare, a cominciare dal più alto per finire più basso. L’ordine dei Pianeti è il seguente: il più alto è Saturno (in ebraico יתבש, Sbabbathai); sotto Saturno c’è Giove (קדצ, Tzedeq); sotto Giove, Marte (ידאםם, Madim); sotto Marte, il Sole (שםש, Shemesh) sotto il Sole, Venere (םגונ, Nogah); sotto Venere, Mercurio (בבוב, Kokav); sotto Mercurio, la Luna (חנבל, Levanah). Il dominio dei pianeti su ciascuna ora comincia all’alba, col levarsi del Sole nel giorno che prende il nome dal Pianeta corrispondente, e il pianeta che segue domina l’ora successiva, secondo l’ordine. Così, Saturno domina la prima ora di Sabato, Giove la seconda, Marte la terza, il Sole la quarta, Venere la quinta, Mercurio la sesta, la Luna la settima, e Saturno ritorna a dominare con l’ottava ora, poi seguono a turno tutti gli altri, poiché la successione dei pianeti non cambia mai. Allo stesso modo, per ogni altro giorno della settimana. Osserva che ciascuna esperienza od operazione magica deve essere eseguita sotto il pianeta, e in genere nell’ora, corrispondente alla natura dell’operazione stessa. Per esempio: nei giorni e le ore di Saturno potrai eseguire evocazioni di anime dagli Inferi, ma solo di coloro che sono morti di morte naturale. Analogamente in tali giorni e ore potrai operare per portare buona o cattiva fortuna a edifici; ottenere Spiriti familiari che ti assistano durante il sonno; provocare successo o rovina legati ad affari, patrimoni, beni, messi, frutti e cose consimili; potrai acquisire conoscenza; potrai portare distruzione e dare morte, e spargere odio e discordia. Dovrai notare con cura e osservare tutte le istru13 zioni fornite in questo Capitolo, se vorrai aver successo: invero, da esse dipende la Scienza Magica. I giorni e le ore di Giove sono propizi per ottenere onori e acquisire ricchezze; stringere amicizie, conservare la salute, raggiungere tutte le mete che ti prefiggi. Nei giorni e le ore di Marte potrai compiere esperienze riguardanti la guerra; ottenere onori militari; acquisire coraggio; rovesciare i nemici; e inoltre provocare rovina, strage, crudeltà, discordia; potrai causare ferite e dare la morte. I giorni e le ore del Sole sono molto favorevoli per effettuare esperimenti volti a ottenere il benessere mondano, le speranze, i guadagni, la fortuna, la divinazione, il favore di principi; per dissolvere sentimenti ostili e per trovare amici. I giorni e le ore di Venere sono favorevoli per formare amicizie; per trovare cortesia e amore; per le occupazioni gioiose e piacevoli, e per i viaggi. I giorni e le ore di Mercurio sono favorevoli per opere a beneficio della facondia e dell’intelligenza; della sagacia negli affari; delle scienze e delle divinazioni; delle cose meravigliose; delle apparizioni; e per ottenere risposte riguardanti il futuro. Potrai operare sotto questo pianeta anche per sottrazioni indebite; per 14 scrivere; per architettare inganni; e per i mercanteggiamenti. I giorni e le ore della Luna sono favorevoli alle ambasciate; i viaggi; le spedizioni; i messaggi; la navigazione; le riconciliazioni; l’amore; e per l’acquisizione di mercanzie attraverso l’acqua. Le ore di Saturno di Marte e della Luna sono tutte favorevoli alla comunicazione con gli Spiriti; quelle di Mercurio lo sono per recuperare tramite gli Spiriti oggetti rubati. Le ore di Marte, poi, servono per richiamare le anime dagli Inferi, specie quelle degli uccisi o dei morti in battaglia. Le ore di Saturno sono anch’esse appropriate a richiamare le anime dei trapassati, in particolare quelle dei morti di morte naturale. Le ore del Sole, di Giove e di Venere sono adatte a preparare qualsiasi operazione riguardi l’amore e le cose piacevoli, e per le operazioni di invisibilità, come si vedrà in seguito in altre parti di questo libro. Le ore di Saturno e di Marte, e anche i giorni in cui la Luna si trova in congiunzione con essi, o quando è in aspetto di opposizione o quadratura, sono eccellenti per compiere esperienze di odio, inimicizia, litigio e discordia, questioni riguardanti controversie legali, e altre operazioni di simile natura, come descritto in seguito. Le ore di Mercurio sono favorevoli a compiere esperienze relative a giochi, scherzi, svaghi, ribalderie e simili, e per esperienze che appaiono meravigliose e stupefacenti, come quelle di cui si dirà più avanti. Le ore del Sole, di Giove e di Venere, particolarmente nei giorni sotto il loro dominio, sono favorevoli per tutte le operazioni riguardanti cose fuori dell’ordinario, insolite e sconosciute. Le ore di Venere sono inoltre favorevoli alla preparazione di farmaci e veleni legati alla natura di Venere; inoltre per preparare polveri che provocano la follia, e altre cose simili. Le ore della Luna sono favorevoli a prove ed esperimenti relativi al ritrovamento di proprietà rubate, per ottenere visioni notturne, per convocare Spiriti nel sonno, e per preparare qualsiasi cosa riguardi l’acqua. Per quanto concerne le cose pertinenti alla Luna, come l’Evocazione di Spiriti, le opere di Necromanzia, e il recupero di proprietà rubate, è necessario che la Luna si trovi in un Segno di Terra, ovvero in Toro, Vergine o Capricorno. Per l’amore, l’ottenimento di grazie e l’invisibilità, la Luna deve essere in un Segno di Fuoco: Ariete, Leone o Sagittario. Per l’odio, la discordia e la distruzione, la Luna deve essere in un Segno d’Acqua: Cancro, Scorpione o Pesci. Per esperienze di natura peculiare, non facilmente classificabili, la Luna deve essere in un Segno d’Aria: Gemelli, Bilancia o Acquario. Ma se tutto ciò ti appare difficile, ti sarà sufficiente tener conto della Luna dopo la sua Combustione, in ispecie quando ritrae i suoi raggi e appare invisibile. Il periodo dopo la Combustione è favorevole a ogni genere di esperienza: perché il tempo fra la Luna Nuova e la Luna Piena è adatto a compiere tutte le operazioni di cui abbiamo parlato finora. Tuttavia, il periodo in cui la Luna è decrescente, è buono per la guerra, la discordia, gli ostacoli. Il periodo in cui la Luna è quasi dei tutto priva di luce, è favorevole alle operazioni di invisibilità e di morte. Ma bada infallibilmente a non dare inizio ad alcunché quando la Luna è in congiunzione col Sole, perché tale aspetto è estremamente sfortunato e non conseguirai alcun esito. Quando invece la Luna intensifica i suoi raggi, e accresce la propria Luce, allora potrai compiere ciò che vorrai, seguendo le prescrizioni di questo libro. Inoltre, se vorrai conversare con gli Spiriti, ciò lo farai soprattutto nell’ora e nel giorno di Mercurio, 15 con la Luna in un Segno d’Aria o di Terra, come già detto, così come il Sole. Ritirati allora in un luogo segreto, dove nessuno possa vederti o importunarti prima che l’esperienza sia compiuta, sia che tu voglia compierla di giorno che di notte. Ma se vorrai compierla di notte, cominciala una notte e completala la notte seguente: se di giorno, tenendo conto che il giorno ha inizio al levar del Sole, completala il giorno dopo. L’ora Da: La Chiave di Salomone Curatore: Fusco Sebastiano La chiave di Salomone: la magia evocatoria. Editore: Venexia Editrice Anno: 2005 Collana: Le porte di Venexia ISBN: 88-87944-34-2 EAN: 9788887944341 Estratto: p. 83/88. 16 di inizio è l’ora di Mercurio. Poiché nessuna esperienza di conversazione con uno Spirito può compiersi senza la preparazione di un Circolo, qualsivoglia esperimento tu decida di intraprendere per conversare con uno Spirito, dovrai prima imparare a erigere il Circolo nel modo appropriato. Fatto ciò, circondalo con un Circolo dell’Arte per ulteriore cautela ed efficacia. Isidori Etymologiæ Il primo mago fu Zoroastro, re della Bactriana, che uccise in guerra il re assiro Nino e le gesta del quale, secondo la testimonianza di Aristotele, sono descritte in due milioni di versi. Molti secoli dopo, Democrito perfezionò quest’arte, al tempo in cui anche Ippocrate eccelleva nell’arte medica. Le arti magiche sono fiorenti presso gli Assiri, come dice Lucano: “[ … ] alcuni conoscono il destino scrutando le viscere, altri osservando gli uccelli, altri ancora studiando le folgori celesti oppure mirando le stelle secondo i dettami Assiri”. Dunque, queste vane arti magiche si sono sparse in tutto il mondo perché insegnate e tramandate dagli angeli malvagi, per mezzo della loro limitata conoscenza del futuro e delle evocazioni infernali. Loro invenzioni sono l’aruspicina, l’arte degli auguri e degli oracoli, la necromanzia. Né v’è da meravigliarsi intorno agli inganni dei maghi, dal momento che le arti malefiche procedettero tanto oltre da produrre risultati apparentemente assai simili a quelli stessi di Mosè, quali il mutare i bastoni in serpenti e l’acqua in sangue [ … ]. I magi sono quelli che, a causa dell’enormità dei loro delitti, sono definiti abitualmente anche malefici. Essi turbano gli elementi naturali, stravolgono le menti umane, riescono perfino ad uccidere senza l’aiuto di alcun veleno, con la sola potenza dei loro incantesimi [ … ]. Infatti, evocati i demoni, osano spingerli ad uccidere i loro personali avversari. Si servono per questo di sangue, di vittime, spesso profanano i cadaveri. Necromantii sono detti coloro che paiono resuscitare i morti per interrogarli e costringerli a rispondere loro. Difatti nekròs significa in greco “morto”, e mantèia “divinazione”. Per questo si infonde sul cadavere del sangue, poiché si dice che i demoni amino il sangue. E quindi, nelle cerimonie necromantiche, si aggiunge del sangue all’acqua affinché questi siano più facilmente attirati dal colore sanguigno. Hidromantii sono detti così dall’acqua. Difatti l’idromanzia consiste nell’evocare in uno specchio d’acqua le figure dei demoni, e vedere e udire cose per mezzo di loro o dei loro inganni; versando del sangue nell’acqua, si possono evocare nello stesso modo anche i dannati. Questo tipo di divinazio17 ne ci viene dai persiani. Varrone dice che vi sono quattro tramiti per la divinazione: la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco. Abbiamo dunque la geomanzia, l’idromanzia, l’aeromanzia e la piromanzia. I divini sono detti così quasi “pieni di Dio”; essi si presentano come pieni di spirito divino, e con fraudolenta astuzia pretendono di predire il futuro. Da: Isidoro di Siviglia, Etymologiæ, VIII, 9, in P.L. LXXXII, coll. 310-315 cit. in Magia, Stregoneria, Superstizioni nell’Occidente Medievale. Curatore: Franco Cardini Editore: La Nuova Italia Anno: 1979 Collana: Strumenti/Guide Cod: 359492X Estratto: p. 146/148. 18 La divinazione si basa difatti su due aspetti: l’artificio e l’estasi. Gli incantatores sono detti così perché si servono, per la loro arte, della parola. Gli arioli sono detti così perché pronunziano le loro nefande preghiere presso le are degli idoli, offrono sacrifici infami, e con queste cerimonie ottengono dai demoni dei responsi. Indiculus superstitionum et paganiarum (VIII sec.) L’ Indiculus superstitionum et paganiarum è un elenco di pratiche pagane in uso nell’VIII secolo e testimonia una trentina di pratiche diffuse tra i frisoni e i sassoni; L’Autore, probabilmente egli stesso un sassone convertito al Cristianesimo, è anonimo. Il testo è in latino ma tramanda alcune delle prime parole in olandese. Esiste una pagina di wikipedia in olandese consultabile al link: http://nl.wikipedia.org/wiki/Indiculus_superstitionum_et_paganiarum 1) Sacrificio ai sepolcri dei morti; 2) Sacrificio sui cadaveri (dadsisas); 3) Celebrazioni paganeggianti nel mese di febbraio, con l’uccisione di maiali; 4) Delle cappelle e dei templi pagani; 5) Sacrilegi commessi nelle chiese (canti e danze); 6) Culto delle foreste; 7) Culto delle pietre; 8) Sacrifici a Mercurio e a Giove; 9) Sacrifici offerti a santi; 10) Filatteri e le legature magiche da portare allacciati al braccio o alla gamba; 11) Sacrifici alle fonti; 12) Incantesimi; 13) Auguri tratti dallo sterco degli animali, dei cavalli, dei bui e degli starnuti; 14) Divinazioni e sortilegi; 15) Il Nydfyr, cioè il fuoco prodotto da legno sfregato con legno; 16) L’esame del cervello degli animali; 17) Venerazione del fuoco; 18) Luoghi incerti che si venerano come luoghi santi: 19) L’uso dell’erba chiamata Santa Maria (cui si attribuisce potere magico); 20) Le feste fatte per Giove o Mercurio; 21) Riti in occasione dell’eclissi di luna; 22) Tempestari e quelli che consacrano gli amuleti o distillano filtri; 23) Solchi tracciati attorno ai villaggi (i quadri magici); 24) Corse pagane in onore di Freia; 25) Culto dei cadaveri; 19 26) Idoli di pane; 27) Idoli fatti di panno; 28) Idoli portati nei campi; 29) Mani e piedi di legno, fatti se- Trad. In Magia e Stregoneria nel Medioevo Autore: Raoul Manselli, Editore: Giappichelli Anno: 1976 ISBN-10: 8834814029 ISBN-13: 9788834814024 EAN ebook: 9788834896983 Estratto: p. 88/89 20 condo i riti pagani; 30) Credenza nel fatto che le donne mangino la luna e possano togliere il cuore agli uomini. Ιάμβλιχος De Mysteriis Aegyptiorum [Distribuzione cosmica dei generi superiori. Tutto è pieno degli dèi e la divinità l’illumina dall’esterno] Con questi ragionamenti abbiamo, dunque, provato che tutta questa divisione è falsa, la via per la ricerca delle proprietà è contraria alla ragione, porre ad abitare separatamente in un certo luogo gli dèi non ne coglie tutta l’essenza e la potenza. Sarebbe, perciò, legittimo lasciare da parte la rassegna degli argomenti da te opposti a questa divisione degli esseri superiori, in quanto che alle vere nozioni essa non contesta niente a proposito; ma, poiché bisogna mirare piuttosto al ragionamento e alla divina scienza, e accontentarsi di argomentare ad hominem, quanto a noi, per questa ragione, riconduciamo questa questione disputata al di fuori del soggetto a una discussione ben ragionata e teologica. [9] Io perciò suppongo che tu non ponga questa questione: per quale ragione, dal momento che gli dèi abitano soltanto nel cielo, ci sono da parte dei teurghi invocazioni agli dèi terrestri e sotterranei? ǀ Infatti, non è vero il punto di partenza, che gli dèi si aggirano sol- tanto in cielo: perché tutto è pieno di essi. Ma ponga questa: come alcuni sono detti acquatici ed aerei ed hanno in sorte chi un luogo, chi un altro? Come hanno scelto parti limitate di corpi, pur avendo una potenza infinita indivisibile illimitata? Come sarà possibile la loro unità, se sono separati da limiti individuali di parti e sono distinti per l’alterità dei luoghi e dei corpi a loro soggetti? Ora, di tutte queste e innumerevoli altre questioni simili, una sola è la risoluzione migliore: considerare il modo in cui gli dèi attendono al governo delle parti assegnate ad essi. La divinità, sia abbia a sorte alcune parti dell’universo, come il cielo o la terra, sia città sacre e regioni, sia alcuni sacri recinti o statue, illumina tutto dall’esterno, come tutto rischiara dall’esterno il sole con i suoi raggi. Come, dunque, la luce avvolge ciò che illumina, così anche la potenza degli dèi ha abbracciato dall’esterno ciò che di essa partecipa; e come la luce è nell’aria senza mescolarsi con essa ǀ - ne è prova che nessuna luce ri21 mane nell’aria, non appena si sia dileguata la sorgente luminosa, sebbene rimanga in essa il calore, dopo che sia scomparsa la fonte del calore -, così anche la luce degli dèi splende separatamente e, ferma stabilmente in se stessa, va avanti attraverso tutti quanti gli esseri. E certamente la luce che noi vediamo è una sola continuità, dappertutto la stessa tutta intera, sicché non è possibile che qualche parte ne sia recisa e staccata, né comprenderla in un circolo né allontanarla mai dalla fonte luminosa. Non altrimenti, dunque, anche l’insieme del mondo, che è divisibile, si spartisce in relazione alla luce una e indivisibile degli dèi. Questa è una e identica dappertutto interamente, è indivisibilmente presente in tutti gli esseri che possono partecipare, tutto empie della sua potenza perfetta, per la sua illimitata eccellenza di causalità conclude in se stessa tutti gli esseri, resta dovunque unita a se stessa, collega ai principi gli estremi. Questa imitando, l’insieme del cielo e del mondo percorre la sua rivoluzione circolare, resta unito a se stesso, ǀ guida gli ele- Anubis, Dio dei Morti, chino sulla mummia di Sennutem Tomba di Sennutem, Deir el Medina, Luxor (1400-1350 a.C.) 22 menti che vorticosamente si muovono in circolo, tiene insieme tutti gli esseri che sono l’uno nell’altro e tendono l’uno verso l’altro, definisce con proporzioni eguali anche i più distanti, fa constare le estremità con i principi, come il cielo con la terra, produce una sola continuità e accordo di tutto con tutti. Chi, dunque, vedendo la chiara immagine degli dèi così unificata, non avrebbe ritegno di concepire intorno agli dèi che ne sono la causa un’opinione diversa e introdurre in essi divisioni in sezioni limiti corporei? Per conto mio, credo che ognuno stia in questa disposizione di animo. Se, infatti, non c’è nessun rapporto, nessuna relazione di simmetria, nessuna comunione di essenza, nessuna connessione secondo la potenza o qualche atto fra chi governa e chi è governato, chi governa non sta affatto, per dirla così, in chi è governato, perché nessuna estensione di distanza nel tempo, nessuno svolgimento nello spazio, né divisione in parti, né altra equazione di questo genere si produce nella presenza degli dèi. Ché negli esseri della stessa natura ǀ per l’essenza o la potenza oppure, direi anche, della stessa specie o della stessa razza si può concepire che siano compresi o subordinati, ma tutti gli esseri che sono totalmente interamente trascendenti, quale alternazione o totale penetrazione o individuale circoscrizione o svolgimento nello spazio o quale altra cosa simile si potrebbe mai giustamente concepire in essi? Ma, io credo, ciascun essere che partecipa del divino è tale da parteciparne secondo la qualità sua intrinseca, alcuni come esseri dell’etere, altri dell’aria, altri dell’acqua: appunto questo considerando, la teurgia si serve dei rapporti e delle invocazioni secondo questa divisione e questa affinità. Quanto alla distribuzione nel mondo dei generi superiori, valga quel ch’è stato detto fin qui. 23 Nefertari e Hator XIX Dinastia, Tomba di Nefertari, Valle delle Regine, Egitto. 24 Ιάμβλιχος De Mysteriis Aegyptiorum [Passibilità e impassibilità] Dopo di essa, di nuovo proponendoti un’altra divisione, separi le essenze dei generi superiori secondo la differenza tra ciò che è soggetto a passioni e ciò che non lo è. Ma io non accetto neppure questa divisione. Nessuno, infatti, dei generi superiori è soggetto a passioni o ne è senza come se si opponesse al passibile o fosse per natura ǀ in grado di ricevere le passioni e se ne liberasse poi per la sua virtù o per qualche altra superiore condizione del suo essere. Ora, perché essi sono assolutamente al di fuori dell’opposizione del patire o non-patire, perché non hanno affatto la natura di patire, perché hanno per essenza la stabilità immutabile, per queste ragioni pongo in tutti i generi superiori l’impassibilità e l’immutabilità. Considera, infatti, se vuoi, l’ultimo degli esseri divini: l’anima, libera dal corpo. Essa che è cosa al di sopra della natura e vive la vita non-generata, qual bisogno ha della generazione o del ritorno alla natura nel piacere? Ed essa che è fuori di ogni corpo e della natura spartita in relazione al corpo e che è separata del tutto dall’armonia che scende nel corpo dall’armonia dell’anima, in che cosa partecipa del dolore che porta alla distruzione o dissolve l’armonia del corpo? Essa non ha neppure bisogno delle impressioni che vanno avanti alla sensazione, perché non è affatto contenuta in un corpo e, non imprigionata dove che sia, non ha bisogno di cogliere percezioni mediante organi ǀ corporei di alcuni altri corpi posti al di fuori. Essa che è totalmente indivisibile e permane in un’unica identica specie, che è in se stessa incorporea e non ha niente in comune con il corpo che nasce e patisce, non può patire niente per divisione o per cambiamento, né niente assolutamente avere che sia relato ad un mutamento o ad una passione. E neppure quando, un giorno che sia, è entrata nel corpo, l’anima patisce, né essa né i principi che dà al corpo: poiché anche questi sono forme semplici e uniformi di una stessa specie e non ricevono nessun turbamento nessuna agitazione che venga da se stessi. Certo, da quel momento in poi l’anima 25 diventa per il composto la causa della sua passione, e naturalmente la causa non è proprio la stessa cosa di ciò che è causato. Come, dunque, mentre gli esseri composti nascono e muoiono, l’anima, che ne è la prima causa della generazione, è di per se stessa non-generata e non-corruttibile, così, mentre gli esseri che partecipano dell’anima patiscono e non hanno assolutamente la vita e l’esistenza, ma sono implicati nell’indefinito ǀ e nell’alterità della materia, l’anima è in se stessa immutabile perché per essenza è superiore al patire, e non perché abbia acquisito l’immutabilità in una libera scelta tendente verso l’una e l’altra, l’impassibilità e la passibilità, né perché l’abbia acquisita come accidentale in una partecipazione del suo essere e della sua potenza. Ora, dal momento che per l’ultimo dei generi superiori, l’anima I Misteri Egiziani Testo greco a fronte Autore: Giamblico Curatore: Raffaele Sodano Editore: Bompiani, 2013 Collana: Il Pensiero Occidentale ISBN carta: 9788845272042 ISBN E-book: 9788858759455 Estratto: p. 31/41. 26 cioè, abbiamo dimostrato impossibile la sua partecipazione al patire, che bisogno c’è di applicarla ai demoni e agli eroi, i quali sono eterni seguono dappertutto gli dèi conservano anch’essi allo stesso modo un’immagine del governo degli dèi s’attengono senza posa, sempre, all’ordine divino e mai l’abbandonano? Ché, questo, infatti, noi sappiamo senza dubbio alcuno: la passione è priva di ordine imperfetta instabile, perché non appartiene per nulla a se stessa, ma è legata a ciò da cui è contenuta e a cui è asservita allo scopo della generazione; essa, perciò, conviene a qualsiasi altro genere piuttosto che a quello che è sempre ed è unito con gli dèi, e che percorre insieme con essi lo stesso ordinato circuito. ǀ Impassibili sono, dunque, i demoni e tutti i generi superiori che seguono insieme con loro. Hermes Trismegistus Ermete Trismegisto Tabula Smaragdina Tavoletta di smeraldo Verum, sine mendacio, certum et uerissimum. La verità è senza menzogna, è certa, è autentica. Quod est inferius est sicut quod est superius, et quod est superius est sicut quod est inferius, ad penetranda miracula rei unius. Ciò che è sotto è identico a ciò che è sopra, e ciò che è sopra è identico a ciò che è sotto; questo permette di penetrare le meraviglie dell’Unità. Et sicut omnes res fuerunt ab uno, meditatione unius, sic omnes res natae fuerunt ab hac una re, adaptatione. Tutte le cose derivano da sempre dall’Uno, dal Logos dell’Uno; così tutte le cose sono state create dall’Uno, in conformità. Pater eius est sol, mater eius est luna. Portauit illud uentus in uentre suo. Nutrix eius terra est. Suo padre è il Sole, sua madre la Luna. Il Vento lo portò nel suo grembo. La Terra è sua nutrice. Pater omnis telesmi totius mundi est hic. Costui è il padre di ogni realizzazione in tutto il mondo. Virtus eius integra est, et uersa fuerit in terram. Il suo potere è totale quando si è mutato in terra. Separabis terram ab igne, subtile a spisso, suauiter, magno cum ingenio. Separerai la terra dal fuoco, l’impalpabile dal compatto, ma con delicatezza e con grande attenzione. Ascendit a terra in coelum, iterumque descendit in terram, et recipit uim superiorum et inferiorum. Sic habebis gloriam totius mundi. Sale dalla terra al cielo, e poi ridiscende sulla terra, e associa il potere di quanto è sopra e di quanto è sotto. Così avrai la gloria di tutto 27 Ideo fugiet a te omnis obscuritas. il mondo e ogni tenebra si allontanerà da te. Haec est totius fortitudinis fortitudo fortis, quia uincet omnem rem subtilem, omnemque solidam penetrabit. Questa potenza è potente più di tutta la potenza, perché dominerà ogni cosa impalpabile e penetrerà ogni cosa solida. Così il mondo fu creato. Sic mundus creatus est. Da qui sorgeranno mirabili corrispondenze; Hinc erunt adaptationes mirabiles, quarum modus est hic. Itaque uocatus sum Hermes Trismegistus, habens tres parte philosophiae totius mundi. Questa è la loro regola. Per questo io sono chiamato Ermete tre volte Grande, perché io governo le tre parti della saggezza del mondo tutto. Completum est, quod dixi de operatione solis. Si è concluso quanto io ho detto circa l’azione del Sole. In Arcana Mundi, Vol. 2 Divinazione, astrologia, alchimia. Curatore: George Luck Editore: Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla Collana: scriuttori greci e latini. Anno: 1999 ISBN: 9788804454922 Estratto: p. 259/261. 28 Segnalazioni - Novità e classici Lidia Fassio Simbologia di Saturno. Come venire a patti con il Grande Vecchio Spazio Interiore Anno: 2014 Collana: Karnak P. 208 ISBN: 978-88-97864-55-4 € 20,00 Tenete d’occhio questa casa editrice: www.spaziointeriore.com. Stanno pubblicando un sacco di libri davvero belli. Ho apprezzato moltissimo il testo Il Sistema dei Simboli di Toni Allen edito nel 2014 e lo consiglio a quanti volessero comprendere il linguaggio degli Arcani Maggiori (da accostare al classico di Oswald Wirth, I Tarocchi, Mediterranee e al testo di Jodorowsky, La Via dei Tarocchi, Feltrinelli). Ancora di più sono stato colpito dal bellissimo saggio di Lidia Fassio su Saturno. Di seguito le note di copertina: Nel corso della vita, Saturno sottopone ciascuno di noi a prove ed esami. Questo archetipo, infat29 ti, scandisce le varie fasi dell’esistenza, e a ogni passo testa le capacità che abbiamo acquisito, obbligandoci a fare un bilancio di ciò che abbiamo costruito e spingendoci ad abbandonare ciò che non ci serve più. Saturno costringe a raggiungere forza interiore, morale, logica, senso dell’organizzazione e capacità di individuare e perseguire gli scopi. Con questo libro, Lidia Fassio ha deciso di offrire ai lettori un’analisi attenta e completa dell’archetipo saturniano, ricostruendo la storia di uno dei miti più antichi della cultura occidentale, che ha Santa o Strega Autore: Peter Dinzelbacher Edizioni: ECIG Collana: Nuova Atlantide Anno: 1998 ISBN: 8875458499 EAN: 9788875458492 Esaurito presso l’Editore; reperibile solo su ebay, maremagnum, abebooks o librerie antiquarie. Insolito e prezioso studio. Di saggi dedicati alla santità e alla stregoneria se ne contano a migliaia. Si contano sulle dita, invece, quelle opere che scelgono di espandere la linea di demarcazione tra i due 30 ancora una grande influenza sulla nostra vita, e analizzando il significato astrologico del Grande Vecchio nelle case e i suoi aspetti con gli altri pianeti. Simbologia di Saturno rappresenta uno strumento di comprensione senza precedenti, utile sia agli esperti di Astrologia, sia ai lettori che desiderano conoscere alcuni tra gli aspetti più importanti del proprio tema di nascita. Le note di copertina sono tratte dal sito www.spaziointeriore.com che offre anche un’anteprima gratuita del libro in pdf. approcci al Divino fino a vederli contaminare vicendevolmente. O almeno quelli che lo fanno in modo serio... Dunque quanto era folle, quanto eretica, la strega nel suo amplesso demoniaco del sabba? E quanto era altrettanto in odor di eresia (e follia) la santa che raccontava dell’unione carnale col cristo? Lo studio del Dinzelbacher, pregevole nello stile e rigoroso nell’argomentare e trattare la materia, ci apre uno spiraglio su una visione nuova, certamente più prossima a quella che fu la reale vicenda terrena di tante donne; donne passate alla Storia quali mistiche o streghe, a seconda del loro asservimento o della loro intolleranza ai dettami del potere. Al di la di agiografie e folklore. Streghe in volo. Dettaglio da un’incisione del De Lamiis et Pythonicis Mulieribus di Ulrich Molitor 31 q u a d e r n i d i e s o t e r i s m o COLLETTANEA www.luciferomorker.it