il coraggio di un sayan

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il coraggio di un sayan
FANFICTION su DRAGON BALL
IL CORAGGIO DI UN SAYAN
19 capitoli (in corso)
Note: NC-18 – Lemon – Dark - Yaoi
Autore: Gianpyno (indirizzo mail: [email protected] )
ATTENZIONE: questa fanfiction tratta argomenti riservati ad un pubblico adulto. Se continui a
leggere, ti prendi la responsabilità di dichiararti con più di 18 anni.
- I personaggi di questa fanfiction sono tutti maggiorenni, e in ogni modo si tratta di un’opera di
finzione che non trova alcun riscontro nella realtà. -
1 capitolo: Momenti eterni
Città dell’Ovest - 8 gennaio 943 ore 10,00
-Pan! Pan!- I funerali della nipote dello straordinario salvatore del mondo, Mr. Satan, si
concludevano con queste grida d’acclamazione miste ad applausi, lacrime e teneri abbracci. La
ghiaia e la gran polvere si sollevavano ritmicamente ad ogni passo di coloro che partecipavano al
corteo funebre. Quel mattino il vento era pungente ed il cielo nuvoloso, coperto. Ciò richiamava le
più tipiche sensazioni invernali: malinconia, tristezza, senso di solitudine. Seguiva, alla coda del
carro funebre, sua figlia Dyna, avvolta in un pregiato manto nero, vedova da ormai 50 anni ed
avanzata di età, che sembrava non volersi staccare dalla madre, come se vi fosse un vincolo sacro,
inviolabile, che le legasse. Non riusciva ad accettare l’idea che la sua cara e dolce mamma non ci
fosse più. Inutili furono le richieste e le preghiere che le vennero rivolte dai suoi familiari tra cui i
suoi cinque figli, ella era come se avesse davanti a se uno schermo che la proteggeva dalle influenze
esterne. Non piangeva. Non emetteva suono. Si accontentava solamente di rimanere attaccata a quel
maledetto carro che le stava portando via quanto di più prezioso le sarebbe rimasto. La situazione
rimase invariata sino al raggiungimento del cimitero, ove Dyna, con la forza, fu costretta a separarsi
dalla bara che racchiudeva in sé, il corpo fragile della centotrentenne Pan. La sepoltura avvenne con
un sottofondo di puro e gelido silenzio, intervallato da gemiti e forti singhiozzi.
-Papà quando ce ne andiamo?- chiese sottovoce Gohan Jr., figlio unico di Gaiden Goku Jr. un
trisnipote di Pan, al padre. -Ora andiamo… altri cinque minuti, va bene?- rispose amorevolmente
Goku, accarezzando dolcemente il figlio sulla testa e, poi, prendendolo in braccio. Il tutto fu
concluso da un tenero bacio sulla fronte del figlio.
Sembrava quasi che Dyna e la terra fossero collegate: ad ogni colpo di zappa sopra la bara di Pan, si
udiva, contemporaneamente, un urlo dell’anziana vedova. Naturalmente, a parte Dyna, nessuno
aveva avuto rimpianti per la morte di Pan in quanto ella aveva vissuto per un tempo da record ed era
morta per cause naturali nel sonno. Forte fu l’applauso che le venne rivolto dai presenti al funerale e
dal resto del mondo, che seguiva il tutto in diretta video.
-Sia resa memoria in eterno alla grande Son Pan, discendente del magnifico Mr. Satan, qui su
questa terra e sia resa gloria nel più alto dei cieli!- e, dopo che il Sindaco della Città dell’Ovest ebbe
pronunziato queste parole, un grande boato di festa, tra commozione e gioia, travolse l’intero
sfondo urbano. Fuochi d’artificio, spari, musica e cori furono avviati al termine del rito di trapasso.
L’intera discendenza di Pan passò dalla tristezza alla gioia in un solo attimo. Non vi furono più
pianti ma solo visi allegri, sinceri che si scambiavano occhiate di profonda amicizia e complicità.
Frattanto il piccolo Gohan, mano nella mano con il padre, saltellava canticchiando e calpestando
l’erbetta e qualche margheritina qua e là.
-E’ stata una grande…- commentava con occhi lucidi Goku assieme a sua moglie Kaddy,
riferendosi alla sua trisavola neodefunta. -E’ stata lei la prima a darmi dei consigli su come
affrontare la vita, su come difendermi e su come non abbassare mai la testa neanche di fronte a
quelle eventualità che possano sembrarci troppo grandi da reggere. Ti vorrò per sempre bene Nonna
Pan!- Una lacrima solcò il virile volto del giovane Goku che aveva lo sguardo rivolto al cielo. Amore mio…- sospirò dolcemente sua moglie che lo prese al braccio e poggiò la testa sulla robusta
e possente spalla del marito.
Usciti dal cimitero, l’euforia generale della festa cittadina organizzata in onore della defunta nipote
di Mr. Satan, coinvolse anche il piccolo Gohan che fu attirato da una coloratissima bancarella di
dolciumi -Guarda papà - dando un forte strattone al braccio di Goku e con fare sempre più insistente
– me la compri la treccia molliccia?- Goku lo fissò un attimo e poi annuì. Si rivolse alla simpatica
ed anziana donna della bancarella -Buongiorno… Può dirmi quanto a costare vengono tre di
queste?- -Cinque dollari- -Ok… ecco a lei… grazie mille, buongiorno!- -Buongiorno anche a
voialtri. Ciao ciao!- questi ultimi due saluti amichevoli vennero rivolti al piccolo Gohan, il quale,
stringendo forte forte la sua treccia zuccherata e fissando timidamente l’anziana donna dai capelli
grigio-scuro/bianco e dai denti storti e giallo/marroni, rimase immobile e con degli occhioni da
cerbiatto impaurito giganti. -Che fai? Non si saluta?- Lo ammonì la madre. Il piccolino commentò
con un incerto -Cià…-. I genitori sorrisero sornioni e ripresero il cammino. Gohan, ogni venti
secondi circa, girava la testolina all’indietro e cercava la figura di quella caramellaia strana che lo
salutava per poi rigirarsi timidamente per il senso di marcia.
Il tempo cominciava a migliorare sempre più. Il laghetto su cui si affacciava il Viale che portava al
cimitero cominciava ad illuminarsi dei timidi raggi del sole che penetravano dalle sempre più deboli
e sottili nuvole. Colto da un improvviso senso di sorpresa Goku bisbigliò alla moglie qualcosa tipo Guardà la! Ricordi?...- -Vero!- Esclamò Kaddy con tono felice e riprese -Sediamoci un po’ e
mangiamo qui la trecciccia… ehm…- -La treccia molliccia!!- sentenziò Gohan con la bocca piena e
aria di superiorità. Un’allegra risata coinvolse la giovane coppia che sedette in seguito su una
panchina “vissuta” in ferro, rivolta verso la ringhiera che consente di affacciarsi al lago. E mentre
l’infante continuava a gustare allegro il dolciume e ad osservare curioso il lago, scrutandone con
grande sorpresa qualche pesciolino, Goku e Kaddy stavano seduti abbracciati sulla romantica
panchina. -Ah!! Quanti ricordi…- Esalò Goku poggiando la testa su quella moglie. -Il nostro primo
bacio… - commentò Kaddy – quando quel furfante di Lauzer e la sua ragazza ci lasciarono qui da
soli… e poi… Ah… che bello!- I loro respiri erano grandi, rilassati come non mai. Un ampia veduta
del cielo ormai sereno e delle verdi colline oltre la grande distesa lacustre, consentiva i due giovani
coniugi di vederne al suo centro il frutto del loro amore, Gohan, giocare allegro e spensierato ai
bordi della ringhiera, mentre intonava canzoncine sconosciute, simpatiche, forse frutto della sua
piccola mente in costante creatività. -Guarda quant’è piccolo, bello, indifeso il mio principino…
Ricordi, Goku, quando l’infermiera lo uscì appena nato dalla sala parto e tu già piangevi a dirotto di
felicità?- -Quanto era piccolo… Avevo tanta di quella paura nel tenerlo che allora mi dovettero
assistere mia madre, mia sorella e mio cognato “No, lo devi tenere così”, “Ascolta che forse gli
viene meglio così…” Ah! Ah! Che storia ragazzi!!- Una risata liberatrice, spontanea coinvolse la
coppia decisa più che mai a voler fermare quell’istante per l’eternità: pace, unità, armonia, ma
soprattutto Amore, sì Amore, quel sentimento unico, inscindibile in altri, quella sensazione che si
prova quando hai davanti a te tutto ciò che realmente desideri. Si fissarono dolcemente per tanti
secondi che, nel loro piccolo, avrebbero desiderato l’immortalità… attimi… istanti… gocce di
memoria eterna si aggrappavano resistenti a quella fonte dell’Autentico Desiderio che univa il cuore
di Goku e Kaddy… Un bacio… Il sigillo del momento eterno segnò il definitivo raggiungimento
degli scopi della loro Anima mentre il vento, delicatamente, ne scuoteva le folte chiome e li
avvolgeva come un etereo nastro. -Goku…- -Sì amore mio…- -Mi ami?- -No…-la accarezzò
spostandole delicatamente i capelli dalla guancia sinistra-ti adoro! Tu sei la mia vita… Senza di te
io non vivrei. Se un giorno tu te ne andrai io chiederò agli Angeli di portarmi da te.- Una punta di
commozione addolcì il viso dell’amata che gli strinse forte la mano -Oh, amore mio… non dire
così… e Gohan?- Rivolse uno sguardo amorevole verso il proprio pargoletto che frattanto scopriva
le meraviglie della vita -Lui è il mio giovanotto… Se la caverà… Kaddy!...- Le strinse la mano
destra tra le sue e se la portò in viso -Io sono niente senza di te…-. Restarono così per un tempo
indefinito, infinito… fino a quando una voce estranea non li destò dal sogno -Scusi… saprebbe
dirmi che ora è?- -Eh? Cos-cosa? Ah sì… aspé… sono le 12,00…- Rispose Goku intontito con un
occhio aperto ed uno semichiuso. -Grazie!- Ribatte l’anziano signore in giacca e “coppola” che
abbandonò silenziosamente il posto -Le 12,00? Non sarà il caso che torniamo a casa?- chiese a
bassa voce Kaddy guardando il proprio orologio -Sì, infatti… Gohan!! Andiamo!- -Sé!- rispose
come di consueto Gohan -La vuoi smettere di dire “sé!” I bravi bambini non dovrebbero rispondere
così, sai?- lo ammonì il padre con sguardo serio e, lievemente, corrucciato in seguito ad una piccola
sberla sul retro della testolina -Se non la finisci con le buone te la farò finire con le cattive, e ti
darò…- -…Botte nel culetto! VABBENE!!...- completò sincronizzato il bimbetto sospirando e
abbassando lo sguardo alla ricerca di qualcosa di interessante da scovare a terra. Goku sorrise
soddisfatto e lo invitò a prenderlo per mano lasciando che sua moglie lo trattenesse a braccetto.
Felici, tornarono a casa approfittando della linea bus cittadina che, in occasione dei festeggiamenti
in onore di Pan, offrivano gratis, per quel giorno, il servizio di trasporto dal Cimitero Comunale al
Capolinea: quest’ultimo si trovava abbastanza vicino alla residenza dei Gaiden.
2 capitolo: Heri Vegeta Jr.
Contemporaneamente, anche Heri Vegeta Jr., discendente della stirpe Brief, si stava ritirando dalla
cerimonia funebre e, percorrendo la via principale della città, osservava sorridente la felicità sincera
e il rispetto che quella gente portava per la discendente della famiglia Son ammirando i titanici
striscioni e cartelloni realizzati, appesi “Pan nei cuori per sempre”, “Pan Vive!”, “Pan nell’Anima”
“Offerta: Pan di Zenzero - omini al cacao e vaniglia a 10.00 $ al kilo” quest’ultimo cartello,
pubblicità posta di fronte ad un panificio, lo destò dalla sua “sindrome di Stendhal” in cui era
caduto osservando gli immensi striscioni, e ciò lo fece ridere di cuore. “Bip… You have a new
message!” lo informò il suo palmare che estrasse agevolmente dalla tasca dei jeans blu scuro
aderenti che indossava. Lesse il messaggio “Sn arrivate le buste paghe!! Ciauz!” ricevuto dal suo
collega, nonché migliore amico, Gyan. -Wow!- esclamò contento Vegeta, ripose il palmare in tasca
e si diresse rapidamente agli uffici, situati poco più avanti proprio nella via in cui si trovava.
Il giovane Vegeta ha 28 anni, è la copia perfetta del suo avo principe dei Sayan (forse qualche
centimetro più alto ma con i capelli più corti, seppur folti e corvini) ed è una guida turistica. E’
laureato presso la facoltà di Lingue straniere ad indirizzo Turistico, parla e scrive correntemente
sette idiomi esteri: Cinese, Inglese, Filippino, Russo, Tedesco, Spagnolo e Portoghese. Mastica un
po' di Italiano e qualche parolina del dialetto Siciliano in quanto l'amico Gyan è di origini
prettamente mediterranee. Vive con la madre e il padre al centro città, titolari per discendenza della
Capsule Corporation che da più di un secolo opera nel territorio nel settore della ricerca scientifica.
E’ un bravo ragazzo e non ha mai fatto pentire i propri genitori delle sue scelte i quali lo stimano e
ne vanno orgogliosi. Ha una sorellina quattordicenne down, Sarya, che tratta con l’amore e la
premurosità che solo un genitore potrebbe e per la quale darebbe anche la vita: le ha donato il rene e
il midollo a causa di violente e fulminanti malattie che l’avevano colpita. A tutt’oggi, Vegeta è
iscritto presso un associazione di volontariato per la donazione del sangue e, quando ha un po’ di
tempo libero, regala un sorriso ai bambini malati in ospedale come Clown Therapist. Non ha una
vita sentimentale o, più precisamente, non la ha più da un po’ di tempo… La storia d’amore con
Bida di quasi sei anni era finita ad un passo da quel meraviglioso giorno… quello del matrimonio…
allora sì che tutti i sogni di Vegeta si sarebbero realizzati… peccato che, per colpa di quelle
maledette analisi, quell’utopia fosse andata persa per sempre… Vegeta comunque è un bel ragazzo
che non passa mai inosservato agli occhi indiscreti delle turiste alle quali parla della “Mole
imponente del cavallo” illustrando la statua del dio Odin a cavallo, situata in Piazza Ezixa, al centro
città: il riferimento alle mole equina trova immediato riscontro (da parte delle visitatrici più
maliziose) nella zona pubica della guida-sexy che, avendo alle spalle già quasi quattro d’esperienza,
indossa per l’occasione sempre un paio di jeans attillati e strappati studiati appositamente per
mettere in risalto quella parte del corpo; dopo i complimenti ricevuti dalle forestiere sotto forma di
occhiolini e mordicchiamenti di labbra, lui accenna un sorriso e lancia un’occhiata seducente e
conquistatoria verso colei con cui ha deciso di passare la notte, a prescindere che fosse sposata,
fidanzata o libera. A lui bastava avvicinarsela all'ora di pranzo e fissarne assieme un appuntamento
presso la hall dell'albergo al solito orario: le 22,30. Poi bastava portarsela o in discoteca o al pub
all'aperto sulla spiaggia: 2 Mojito o 2 Sex on the beach e se la sarebbe fatta in men che non si dica.
Poi però tutto finiva là, in una rapida scopata a notte fonda nascosti dietro l'albero fuori dal Meneito
o tra le barche sulla sabbia della Sincylicious Bay, a meno che lei non s'intrattenesse per qualche
giorno in più. Ma era questa la vita di Vegeta: la mattina tour della città assieme ai sempre nuovi e
noiosi turisti, quando non veniva nessuno era agli uffici ad occuparsi del centralino e di un po' di
contabilità, assieme al collega Zarthrus, namecciano di straordinaria simpatia che gli trovava
sempre il modo per far passare in fretta il tempo; per l'ora di pranzo, quando faceva mezza giornata
per contratto (ovvero Martedì, Giovedì e Venerdì; aveva comunque un giorno libero a settimana),
rientrava in casa pranzava, aiutava la madre nell'asciugare le stoviglie e, dopo aver visto la sua
telenovela preferita "Everytime" si recava nell'attrezzatissima palestra ove, con un simulatore di
gravità, una stupenda piscina olimpionica, un tapis roulant che consentiva di superare i 100 km/h,
dei pesi che superavano la tonnellata, poteva mantenere costantemente allenato e tonico il suo
giovane e scattante fisico da sayan che Madre Natura (grazie ai suoi avi) gli aveva donato. Arrivata
la sera, usciva con tutto il suo gruppo e rientravano insieme verso le 1,00-2,00 di notte divertendosi
e bevendo ma sempre consapevoli di ciò che facevano...
Briiip!! Vegeta suona il campanello dell'agenzia turistica per cui lavora, la "W.C.T.E.". -Wéee!
Veggè...!- lo accoglieva Gyan rispondendo dal videocitofono e ciò gli faceva accennare un sorrisino
laterale. Attraversato lo stretto e lungo corridoio all'entrata, raggiunge l'ufficio di Ternina, sua
datrice di lavoro, severa e per certi versi somigliante a sua madre in quanto l'aveva affiancato lei
durante i primi mesi di gavetta e lo faceva sgobbare l'intera giornata disordinando e facendogli
riordinare in ordine alfabetico tutte le carpette dei clienti storici con cui l'agenzia intratteneva
rapporti, gli faceva lavare più volte al giorno le vetrate dell'ingresso, il bagno, l'ufficio, lo faceva
sentire una nullità di fronte agli altri quando sbagliava a prendere una prenotazione nonostante
prima lo rassicurasse sempre con un "Tranquillo... Non si nasce imparati... Sbagliando s'impara!"
ma poi i fatti smentivano il tutto. Ora però veniva rispettato, la sua datrice di lavoro aveva con lui
un rapporto pari a pari, lo guardava con altri occhi, occhi di sfida, di rivalità e, a tratti, isterici.
"Tanto lavoro, poco sesso!" Commentava sempre nella sua mente Vegeta poiché lui sapeva
benissimo che Ternina, dopo la sua love story finita circa 2 anni fa, non avesse più "visto la luce".
Quel giorno però appariva rivestita di una luce diversa, sembrava più allegra, attiva, vitale e, per
una volta, non aveva più quelle gigantesche occhiaie che le circondavano le fosse oculari, sembrava
si fosse fatta una piastra e, stranamente, appariva più "interessante" del solito indossando una
sexyssima minigonna con spacco sul retro e un décolleté da paura. -Ciao, fustino di Buzzy - così lo
salutava ogni mattina, oggi però aveva una voce così sensuale da far salire una piccola vampata di
calore a Vegeta se aggiungiamo il fatto che era in piedi e stava ordinando il banco dell'ufficio,
maneggiando e sbattendo ritmicamente una risma di fogli, forse le ricevute dell'anno passato - ti è
arrivato l'SMS di quello lì?- Gyan, che si trovava là con lei, appollaiato su di una scrivania, mentre
che messaggiava con una delle sue cinque ragazze, rispose seccato ed imbronciato -Ehi, bella! Non
è perché ti sei vestita tutta quanta sconcia per una volta nella vita hai il diritto a trattarmi così!! Ha
un nome "quello lì"!-. Come al solito, nessuno gli diede conto. -S-sì... - rispose balbettante Vegeta a
Ternina, rimasto evidentemente stupito dalla tanta ed improvvisa carica erotica del suo capo - ma
come mai così presto?-. Ternina frattanto si era già seduta e stava cercando la busta paga del suo
dipendente - E ti lamenti? Anzi... Stavolta quel lurido di Crimbefir si sarà lavato la testa e un po' di
forfora eliminata deve avergli alleggerito il cervello... Comunque, tié, te lo sei meritato!- Vegeta,
firmando l'avvenuta ricevuta della paga mensile si accorse piacevolmente della presenza di un
particolare -Evvai!-. Aveva ricevuto un lauto aumento di 200 dollari nello stipendio in quanto nel
dicembre scorso, in occasione delle festività natalizie, era riuscito ad aumentare dell'11% il fatturato
medio. -Anno nuovo, vita nuova eh? A me invece tocca accontentarmi della mia solita misera
paga... E' sempre così dall'anno scorso!- Commentò melanconico e rassegnato Gyan, il quale però
riprese immediatamente a messaggiare mentre che si infilava il cappotto. -Ma se prendi 3.000
dollari al mese? E poi non fai un tubo di niente...- fu la risposta secca e accesa di Ternina la quale
ripose le altre buste nel cassetto ed indossò un elegante giacchetta bianca, prendendo con sé anche
la borsetta -Veggy sei con la macchina?- -Eh sì... vuoi un passaggio?- fu la risposta impastata di
Vegeta -Perché te l'avrei chiesto sennò stupidino!!- l'humour sexy di Ternina ed il suo ammaliante
profumo sembravano strusciare il mento di Vegeta che deglutiva a fatica osservando tanta bellezza
e felinità... -Già... - continuò imbarazzato - che sciocco che sono... Er... Tu Gyan?- -Beh, è ovvio...
che domande fai STUPIDINO!!- rispose l'amico imitando le movenze di Ternina. -Smettila!- -E
non guardarle ancora il culo, mascalzone!!- Gyan continuava a giocare parlando sottovoce e gli
diede uno schiaffo sonoro nel sedere; Vegeta rispose con una gomitata silenziosa sulle costole -La
vuoi finire, stronzo?- con un misto tra imbarazzo e divertimento. Usciti dagli uffici salirono tutti e
tre sulla macchina di Vegeta…
3 capitolo: Riso, cipolle e travestimenti
Erano già le 12,30 e la macchina di Vegeta aveva appena lasciato Gyan, che stava a 50 mt del posto
di lavoro ma non avrebbe mai rifiutato un passaggio quando questo era gratis, di fronte la sua
abitazione –Ciao ragazzi! E non fate cose porche in quella macchina!- -Idiota!- -Maiale!Sentenziarono i due rimasti sul veicolo. –Ih! Ih! A domani!- concluse Gyan chiudendo il porticato.
–Tsé… certo che quello con il sesso è proprio fissato! Mi chiedo come facciano a volerlo le ragazze
uno così…- si domandò schifata Ternina poi si rivolse al suo dipendente che le stava offrendo un
passaggio appoggiando la mano sinistra sulla coscia muscolosa del conducente –Magari fossero
tutti così dolci e gentili come te, Veggy…-. Vegeta era superimbarazzato… Come poteva la
secchiona capo-reparto che vestiva seguendo le mode di duecento anni prima, con due grosse
occhiaie da far invidia persino alle fosse delle Marianne, ad apparire adesso così incredibilmente
affascinante? Fortunatamente la mano femminile si staccò appena in tempo che a Vegeta venisse un
mancamento per le continue vampate di calore che lo assalivano, mentre deglutiva a vuoto e a fatica
e sudando (seppur invisibilmente). Si riassestò e, mentre guidava lanciava continue occhiate alle
lunghe gambe coperte da collant trasparentissimi, alle cosce accavallate sensualmente ma con una
classe ineccepibile ma, soprattutto, al vertiginoso decolletè che lasciava intravedere parte di quei
piccoli ma vulcanici seni. Eccitato ma tranquillizzato le chiese con tono rilassato –Ehi… capo. Lo
sai che oggi ti trovo più bella del solito? A che dobbiamo l’improvviso miracolo?- -Ih! Ih!
Sapessi…- commentò Ternina con voce da gattina –No! Non mi dire… L’hai fatto finalmente?L’altra gioì festosamente –Sì! Sì! E con quel bonazzo di salumiere che lavora sotto casa mia!Vegeta rimase piacevolmente sorpreso e a bocca semiaperta -Ma va? Ti va di parlarne?- -Eh… Che
ti posso dire…- si attorcigliò i capelli ad un dito –Beh… allora… ho visto che ieri pomeriggio non
era al lavoro come al solito e quindi mi sono chiesta come mai… Poi l’ho incontrato la sera a
QuickyPizza e m’ha detto che stava prendendo qualcosa per il suo bambino visto che sua moglie era
rimasta a far la veglia per il funerale di una loro parente e lui aveva deciso di rincasare. Poi l’ho
invitato a parlarne se ce ne fosse stato bisogno… - La donna lanciò un’occhiata furbetta a Vegeta
mentre continuava ad attorcigliarsi i capelli –Dai continua!- chiese Vegeta impaziente e incuriosito
–Ok…- gli rispose mordicchiandosi un labbro –E niente… poi ci siamo seduti su una panchina…
era veramente sconvolto quel poveruomo… aveva bisogno di conforto!...- concluse con occhi
languidi ma guardando la strada davanti a se che scorreva veloce –E tu glie l’hai dato!!- sorrise
furbescamente e lateralmente Vegeta –Eh! Eh! Beh… all’inizio voleva essere solamente un
abbraccio fraterno ma è stato lui a fissarmi negli occhi e dirmi “Grazie…”. Poi… mi ha baciata!
Che bello quel bacio! Era così carico di passione. Se ci penso mi vengono ancora i brividi…- aveva
le mani giunte incrociate e guardava in alto estasiata, meravigliata, sognante. –Ed è finita lì?- chiese
dispiaciuto Vegeta –Macché! Poi mi ha preso per mano, mi ha portato sulla sua macchina… e da
qui ti lascio immaginare…- scosse le spalle e riprese a mordicchiarsi il labbro stavolta guardando
Vegeta –Hmmm… E brava Ternina! Certo che lui non poteva tradire quella poverina di sua moglie
in un momento migliore…- commentò il conducente con il sopracciglio sinistro inarcato –
Sciocco!!- lei rispose girandosi verso la strada e scuotendo i capelli con la mano sinistra –eravamo
tutti e due stanchi e depressi… Questi si chiamano “momenti di debolezza”! Certo un po’ mi
dispiace per quella poverina di sua moglie però siamo esseri umani e tutti sbagliamo!- giustificò il
suo flirt della sera prima agitando le mani –E comunque credo che ci siamo aiutati a vicenda…- -In
che senso- Vegeta socchiuse gli occhi attento –Beh… lui mi ha fatto riscoprire la mia autostima ed
il fatto che, oltre a quel finocchio di Lauro, io piaccio ancora a qualcuno; io invece gli ho regalato
attimi di pace in un momento terribile… In fondo ho fatto un’opera a fin di bene.- “Sì certo…
Un’opera di bene!” pensava Vegeta abbozzando un sorriso. -Infatti alla fine mi ha detto “Grazie…
Sei stata fantastica! Sappi che se dovessi avere bisogno di me sai dove trovarmi!”. Ah! Che figo che
è!!!! Ahh!!- sospirò con gli occhi che godevano osservando una scena invisibile rivolti verso l’alto.
Restò così per qualche minuto -Ehi sognatrice!!… siamo arrivati!- -Ah… Sì… Grazie Fustino… Sei
veramente gentile! SMACK! – gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia –A domani!- -Di niente!
A domani!- rispose sereno Vegeta la cui libido era andata calando durante il viaggio. Lei lo salutò
ed entrò in casa chiudendo il portone.
Vegeta si diresse a casa con un’espressione sorridente: finalmente quella rompiballe, acida e
vecchia Ternina era stata sostituita da una più giovanile, provocante e soprattutto, tranquilla… Sì,
perché adesso non avrebbe più avuto il timore di lavorare, sospirando e roteando gli occhi col
timore che qualcuno potesse osservarlo lanciandogli occhiate maligne. Adesso poteva fare tutto in
santa pace e, in più, poteva farsi delle fantasie sul proprio capo… Sì, fantasie, lì non poteva che
finire visto che il suo Credo era “Mai avere una relazione con il proprio superiore o i propri
colleghi”.
Arrivato a casa, scese dalla macchina e si diresse direttamente nella cucina al pianoterra dato che il
suo stomaco non comandava altrimenti. Trovò sua madre che stava cucinando il solito riso e cipolle
con i capelli raccolti a mo’ di coda e un grembiulino bianco, suo padre, ritiratosi da poco dal
laboratorio, stava leggendo il giornale sulla pagina della Finanza e Sarya, ritornata dalla scuola
appena ricominciata dopo le festività, che stava per completare il 5° livello del gioco Tyni l’allegro
Orsetto che suo fratello le aveva regalato per Natale. A quest’ultima fu rivolto il primo bacio sulla
guancia da parte del ventottenne –Ciao Principessa!- -Ciao f-fatellone! Guarda ho f-fini-nito il
livello c-cinque!- -Ma che brava! E hai fatto tutto da sola?- si accovacciò per osservarla meglio
negli occhi a mandorla –Sìììì!!!- rispose felice e con la tipica “s moscia” che la caratterizzava! –
Bravissima!- concluse festante Vegeta prendendole il volto tra le mani e avvicinandolo al suo
riempiendola di baci carichi di sincero affetto… La quattordicenne non faceva altro che sorridere
spensieratamente. –Ciao Mamma! Papà!... Che si mangia di buono oggi?- disse appendendo il
giubbotto all’attaccapanni vicino l’ingresso e settando il palmare in modalità “Normale” che
appoggiò sopra il microonde… -Riso e Cipolle…- rispose la madre atona e senza battere ciglio –
Ancora??? Uffa! Saranno mesi che ormai mangiamo sempre la stessa cosa… Non l’avevi cucinato
l’altro ieri?- si lamentò il giovane con le mani ai fianchi e tamburellando con il piede destro. –Se
non c’è altro… E poi te l’ho detto che si doveva andare a fare la spesa… Tu e tuo padre non mi
ascoltate mai…- sentenziò la donna con provocazione –Nina ma io sono tutto in giorno in
laboratorio con te e lo sai… Quando ho un po’ di tempo libero vorrei passarlo diversamente anziché
andare a fare la spesa…- suo marito aveva assunto un aspetto innocente alzando gli occhi dal
giornale – E come lo passi questo tempo? Leggendo e dormendo!! E poi tocca a me fare sempre
quel poco di spesa all’ultimo minuto perché manca sempre tutto- rispose la moglie in maniera
accesa ed appendendo energicamente il mestolo negli appositi ganci sopra i fornelli. –Eh… Vegeta
apparecchia la tavola per favore che io qua sto esaurendo…- chiese seccata al figlio e passandosi
una mano sulla fronte per scompigliarsi i capelli. –Ok…- il ventottenne non proferì altro, si limitò
ad eseguire gli ordini. –Mamma che faccio con questa?- si riferiva alla tovaglia natalizia che era
rimasta sul tavolo –Mettila nel cestino della roba sporca che poi penso a lavarla…- Vegeta allestì la
tavola per il pranzo disponendovi sopra l’allegra tovaglia con i coniglietti fatti in punto croce da
nonna Bulma. Era stata macchiata con inchiostro indelebile ed adesso non poteva che essere
utilizzata solo per i pasti, quando non c’erano ospiti. Dispose le bacchette per il riso, i bicchieri ed
una bottiglia d’acqua: il frigo era così miseramente vuoto che la fetta di prosciutto buttata in fondo
sembrava essere morta per solitudine “Che ambiente inquietante…” pensò tra sé e sé Vegeta
osservando la scena. Pranzarono silenziosamente guardando la TV. C’era Everytime in onda e tutta
la famiglia alla visione della telenovela si zittiva perché era fortemente interessata, soprattutto in
queste puntate perché Tanya, la protagonista, era ritornata in vita grazie alle Sfere del Drago, e ora
si stava vendicando riempiendo di botte l’amante di suo marito. E poi zap… il notiziario flash che,
odiosamente, interrompeva a metà il film “Un bambino si butta dal centotrentesimo piano ma si
salva grazie ad uno strano individuo di gomma panciuto che poi però lo trasforma in caramella e lo
mangia […]”, “La compagnia teatrale Iden debutterà in città”, “Domani sciopero dei tassisti”. –
Cosa cazzo volete che m’importi del panzone che va al teatro chiuso per sciopero!?!- protestò
Vegeta sotto gli occhi attoniti dei suoi genitori –Che hai detto?- chiese curiosa ma divertita la madre
–Ah…-arrossì-“panzone” è una parola che mi ha insegnato Gyan… Vuol dire “grasso”…- -In
effetti Nina ti vedo più “panzona” del solito… non è che hai mangiato tu quel povero bambino?ironizzò il marito impugnando il mento tra le dita e scrutando attento il corpo della moglie. –
Maaaaaaaaaaahhhh! Che stronzo!- mentre lo picchiava –la mia linea è perfetta! Un clima d’ilarità
coinvolse l’intera famiglia che completò serena il pranzo. Anche Everytime era finito e adesso
Vegeta stava aiutando la madre ad asciugare le posate e le scodelle appena uscite dalla
lavastoviglie. –Io vado a fare un giro…- li salutò da lontano Mili, marito di Nina e padre dei suoi
figli che stava andando a fare la solita corsetta pomeridiana in giro per la città. –Ciao...- rispose la
donna senza voltarsi e le fecero coda il figlio e la figlia la quale intanto aveva cominciato a fare i
compiti. –Come sta la ragazza?- Interruppe Nina ad un certo punto il gelido silenzio che
attanagliava quella casa. –Ragazze?? Cosa sono le ragazze? Io sto bene da solo…- Vegeta cominciò
ad atteggiarsi –E poi ricordati che sono il discendente del principe dei Sayan, non so che farmene di
queste insulse terrestri!- -Sì, sì… E allora non ti sposerai mai?- -E’ perché dovrei sposarmi?…- la
cinse alla vita dal retro baciandola affettuosamente sul collo -io sto così bene con te!!- -Ah! Ah! Dai
smettila! Mi fai il solletico!!- il clima di serenità riprese a pervadere l’atmosfera del locale cucina…
Capsule Corporation ore 15,00 – Cameretta di Vegeta
-Uhm… vediamo un po’… che mi metto- Vegeta consultava il suo ampio armadio a sei ante
cercando di scegliere uno tra i 150 calzoncini sportivi che possedeva –ah sì… quelli là…- ne aveva
scelti un paio verdi che gli piacevano un sacco… Glie l’aveva regalati Bida e, nonostante
rappresentassero per lui un brutto ricordo, gli piacevano per il fatto che erano comodissimi ed
avevano una delicata lavorazione a mo’ di pelle di serpente nella parte posteriore. Frattanto si
ammirava allo specchio dell’anta richiusa indossando solamente un paio di slip e gonfiando i
muscoli –Kaharoth arrenditi! Sono io il più forte della galassia! Grrr…- gli piaceva imitare il suo
avo durante i momenti di rabbia, trasformandosi in Super Sayan dato che era identico a lui.
Vestitosi si recò nella sua personale ed attrezzatissima palestra nella quale aveva già cominciato a
fare un po’ di stretching per poi dedicarsi all’amato tapis-roulant con il quale passava una buona
mezz’oretta alla supervelocità di 300 km/h in pendenza 35%.... –Vegeta…- Quella voce stridula di
sua madre comparsa improvvisamente sul pannello di comunicazione video gli fece
improvvisamente perdere il controllo… Fatto sta che se non fosse stato per il suo essere Sayan,
adesso non sarebbe rimasto più niente di lui, nonostante i sostegni in schiuma di lattice posti per
sicurezza sul retro del tappeto… -Ahi! S-si può sapere che diavolo vuoi adesso?- chiese dolorante e
mezzo stordito alla madre –C’è qui il tuo amico Gyan… Lo posso fare entrare “Ehi ciao!!!” (lo
salutò materializzandosi sullo schermo)- -Gyan… lo sai che dovrei ucciderti per questo… Se hai le
palle vieni qui e sfidami!- Vegeta, con aria di sfida, lo invitò a battersi contro di lui, insaziabile
della voglia di veder qualcuno sottomesso a lui. –Sto venendo tesoro… mi presti un sottotuta?- Prenditelo dalla mia stanza!- Si voltò e riprese a fare stretching. Gyan, nonostante fosse un essere
umano, era comunque un avversario all’altezza di Vegeta. La sua straordinaria forza scaturiva tutta
dalla sua incredibile volontà e dal suo immenso coraggio. Vegeta però, alla fine, vinceva quasi
sempre. –Eccomi!!! Coraggio brutto scimmione preparati a morire!- Vegeta si era piegato in due
dalle risate. Quell’idiota del suo amico si era travestito con una strana bolla bianca sulla testa, due
spallette sferiche di color viola ed una lunga coda bianca. –Io sono Freezer e non c’è nessuno più
forte di meeeeeeeeeeeeee!!- Ogni incontro era così, tutto una scenetta –Vendicherò la razza sayan.
Stavolta non la farai franca Freezer! Yahhhhh!!!- Folate e tempeste di energia riempivano la stanza
nella quale, a gravità 100 volavano i due amici divertiti –Potere del cristallo di Lun… ops…- -Ah!
Ah! Ah!- era uno spasso nonostante si stracciassero completamente i vestiti. Ogni volta, al termine
dell’incontro, tutti e due cadevano a terra stremati, l’uno accanto all’altro traboccanti di sudore.
Gyan gli saltava sempre addosso quando Vegeta era sdraiato supino guardandolo maliziosamente
ma scherzosamente –Eh per il dopo cena???- -Levati imbecille!- il sayan lo respingeva come se
fosse una ragazza in cerca di post-liminari… In effetti Gyan era l’unico che lo faceva ridere di
cuore… l’unico che era riuscito a tirarlo su dopo che Bida se n’era andata… e quando Vegeta aveva
bisogno di compagnia lui scappava sempre abbandonando a casa sua una delle ragazze di cui era
“innamorato pazzo” lasciandole le chiavi. A volte la famiglia Heri, dopo gli allenamenti
pomeridiani, lo invitata a restare a cena e per la notte durante la quale faceva compagnia a Vegeta
nel sua camera con king size bed e la notte trascorreva a furia di cuscinate, film porno e partite alla
consolle… nonostante fossero quasi trentenni!! Questi erano quei momenti che alla giovane guida
sayan mettevano la pace nel cuore
4 capitolo: Ho paura...
9 gennaio 943 ore 03,00
“Dove sono” S’intravede un ambulatorio di analisi “Sì buongiorno… io sono… lei è… siamo
venuti qui… risultati…” “Oh… da questa parte…” “Che bello… è tra due giorni… Ci pensi
amore??...” “Sì… meraviglioso…” “Sig. Heri… le sue…” Gli si avvicina un’infermiera gravida.
“Guarda… aspetta un bambino…” “No, signorina…” L’infermiera si alza il camice e scopre un
grande grembo vuoto, freddo, carico di tristezza “Io sono vuota… tu sei vuoto…”
NOOOOOOOOO!!!!!!!!
Un grido disperato era scaturito dal giovane Vegeta che, nel cuore della notte, ad occhi ancora
chiusi era sobbalzato nel letto e piangeva, piangeva, piangeva sbattendo pugni forti e
riducendo a brandelli le lenzuola –PERCHÉ? PERCHÉ? PERCHÉ?-. Gyan, che quella notte
stava dormendo con lui, si svegliò di soprassalto –‘Geta che hai? Calmati! Calmati! Ci sono
io…- lo stringeva forte a sé e cercava di tranquillizzarlo posandogli una mano sulla testa e
accarezzandolo energicamente ma con tanto affetto… -Era solo un incubo… Tranquillo…- Il
giovane sayan aveva avuto un'altra delle sue crisi notturne… Quando lo colpivano non voleva
essere lasciato solo. Voleva qualcuno che gli facesse compagnia, non importa chi, perché
altrimenti non avrebbe preso sonno. Si precipitarono in camera i suoi genitori –O mio dio…
Che è successo?- -Ne ha avuta un’altra?- chiesero spaventati i coniugi. –Sì… ma non vi
preoccupate… ci penso io.- -Grazie Gyan… Comunque se dovessi averne bisogno i
tranquillanti sono lì, nel cassetto del comò… Buona notte! Grazie ancora…- -Prego signori
Heri…- Tornarono a dormire richiudendo silenziosamente la porta della stanza. Frattanto
Gyan teneva ancora stretto a sé Vegeta che, nonostante la possenza fisica, adesso sembrava un
bambino impaurito, con gli occhi persi nel vuoto, attaccato forte forte al suo papà… -Ho
paura…- -Ci sono io… Va bene? La vuoi un po’ d’acqua?- Vegeta annuì e sembrava molto
assetato dato che bevve un boccale in due rapidi sorsi… -Grazie…- Aveva capito che il suo
amico lo stava aiutando ma non riusciva ad uscire da quello stato di profondo sgomento e
tensione che l’avrebbe accompagnato per tutta la notte se fosse rimasto solo… -Dai su… ora
dormi… stringimi forte la mano che qua ci sono io e non ti lascio solo…- Gyan conosceva il
modo per tranquillizzarlo. Fatto sta che non appena glie la strinse, il giovane Heri si
addormentò rapidamente cadendo in un sonno profondo e ristoratore: era un segreto di
famiglia rivelato anche al migliore amico del figlio; infatti quando si verificavano certi episodi
anche la piccola Sarya, nonostante la sua malattia, riusciva a tenerlo a bada dandogli un
bicchiere d’acqua e stringendogli la mano. L’importante era però aspettare che prima si
addormentasse Vegeta…
Capsule Corporation ore 7,30 – Cameretta di Vegeta
Il mattino seguente i raggi del sole entravano luminosi ma sottili, filtrati da quella tenda che
occultava il paesaggio esterno. Erano quelle deboli luci le uniche ad illuminare quella grande
stanza. Erano le uniche a delineare lentamente e progressivamente i contorni nobili del giovane
sayan le cui gambe e torace erano scoperti poiché quando dormiva si accontentava solo degli slip e
di una coperta, dato che il suo king size bed era riscaldato tramite un sistema apposito. Era già
sveglio ma i suoi occhi si rifiutavano di collaborare. Era disposto in posizione fetale verso il lato
destro ed adesso cercava colui che gli aveva fatto compagnia tutta la notte e gli aveva regalato,
ancora una volta, quei momenti di pace che tanto desiderava avere. -Dove sei?- Cercava, ancora ad
occhi chiusi, il compagno cercando di abbracciarlo per intero come faceva ogniqualvolta lui restasse
là per la notte… -Dai vieni qui…- Continuava a vagabondare ad occhi chiusi strisciandosi per il
letto poi però si rese conto ed apri gli occhi: Gyan non c’era… Sbadigliò famelicamente poi si girò
e si sedette sul bordo sinistro del letto e restò per un po’ a verificare la situazione… Terminata la
breve “pausa di riflessione” si diede una sciacquata presso il WC personale e si guardò allo
specchio –Che sei brutto…- mormorò. Naturalmente lui, che era un forte narcisista, diceva ciò solo
per rallegrarsi ancora di più, quasi da far invidia a sé stesso. Indossò il pigiama e la vestaglia e scese
in cucina per fare colazione. –Ehi! Sconvolto dalla vita… Come ti senti?- Gyan era già seduto e
vestito facendo colazione. Assieme a lui c’erano anche i coniugi Heri e Sarya –Bene grazie… ma
che ora è?- -Le otto meno un quarto! Oggi abbiamo un gruppo di Russi, te lo ricordi vero?- Si
sedette anche lui a tavola tirando via una fetta biscottata dalla confezione, pronta per essere
spalmata con della marmellata di ciliegia –Ah! Vero… Ma che giro fanno?- -Chomp! Munch… Il
solito…- Rispose Gyan a bocca piena -Allora ti stiro i soliti jeans, tesoro?- -Se devi accendere il
ferro solo per quello allora lascia stare, mamma…- -No tranquillo, ci sono tutti i camici di tuo padre
da stirare… Per me non è un problema…- -Ok… grazie!- La colazione procedette tranquilla, intanto
che Gyan metteva un po’ di buonumore in quella casa con le sue battutelle occasionali fino a
quando “Benvenuti in quest’edizione straordinaria del mattino del TG9… E’ scomparso stanotte il
celebre tenore danese Sëlle Hedrik, che in questi giorni soggiornava presso la Città dell’Ovest in
quanto la sua compagnia aveva in programma la rappresentazione dell’opera “La Traviata”
dell’italiano Giuseppe Verdi. Chiunque abbia sue notizie è pregato di contattare al più presto la
polizia. Ci scusiamo per l’interruzione, vi auguriamo un buon proseguimento della visione.” –
Opporca! Ma è una mia vecchia conoscenza… Che ci faceva qua??- si chiese Gyan facendo cadere
sulla tazza con i cornflakes il cucchiaino che reggeva in mano –Si sarà cacciato nei guai ancora una
volta… Bah! Cavoli suoi!!- e riprese a mangiare tranquillamente così come il resto della famiglia…
Appartamento Gaiden ore 7,45 – Cucina
-KADDYYYYYY!!!! DOV’È IL MIO MIO CAMICEEEEEEEEEEEEE???- Goku era in preda al
panico in quanto era in ritardo come al solito… -È QUA! È QUA! Tieni!!!- La moglie glie lo porge
all’interno di una busta di plastica –Quando capirai che se ti svegli alle sette anche tu arrivi a lavoro
senza problemi??- Lo ammoniva mentre vestiva il piccolo Gohan ancora assonnacchiato e che si
sfregava l’occhio con il ditino. –Ciao ciao tesoro!! Ti amo!!!- le schioccò un bacetto fuggiasco sulle
labbra e ne diede uno sonoro sulla guancia del figlio –No… papà!!! Mi hai fatto fischiare le
orecchieeee!!!- prese a lagnarsi il bimbo mentre il padre lasciava la casa con un rapido “Ciao, ciao”.
“Stavolta mi licenzia, stavolta mi licenzia!!” Andava ripetendosi Goku freneticamente nella sua
mente mentre aveva gli occhi spalancati sulla strada e, tra l’altro, aveva assunto una posizione
buffamente curva al volante. Non esistevano semafori rossi, né esistevano incroci, macchine o
strade: per lui c’era solo il suo capo che l’avrebbe aspettato con la mannaia in mano all’ingresso del
supermercato in cui lavorava… Frenò rumorosamente e parcheggiò la macchina in maniera del tutto
storta. Sceso dalla macchina la solita doccia fredda lo attendeva –Goku Gaiden! Quante altre volte
dovrò sopportare i tuoi insensati e dannosi ritardi??? Il tempo è denaro e io potrei anche avere
intenzione di non sprecarlo più con te!! Chiaro??- Il signor McKawe era severo ma in fondo aveva
un cuore buono. Teneva a Goku come un figlio poiché lavoravano insieme da ormai 9 anni, dopo
che il sayan aveva deciso di terminare gli studi con un diploma di perito tecnico-industriale
specializzato in Elettrotecnica e Automatizzazione nonostante i 99 centesimi guadagnati durante lo
splendido esame di maturità. Inizialmente avrebbe voluto continuare con l’università (ed infatti ci si
era iscritto) ma, a seguito di una proposta di lavoro nel settore dell’elettromeccanica, lavoro che tra
l’altro consisteva in una sola settimana di prova con l’impossibilità di essere assunti (lui non ne era
al corrente), aveva perso l’opportunità di presentarsi agli obbligatori test attitudinali (non di
ammissione) che si sarebbero tenuti proprio durante quella settimana. Successivamente aveva
lavorato assieme al cognato elettricista ma le cose non andarono molto bene visto il suo spirito
ribelle del “Io non sbaglio niente!”… Restò per qualche mese senza lavoro ma poi una sua vicina di
casa le accennò che cercavano personale presso il supermarket ove adesso lavora, il McKawe
Corner. E lì è rimasto! Ogniqualvolta ritardava, ed anche in quest’ultimo caso, se la cavava con una
grattatina di capo e con un –Scusi, signor McKawe… non lo farò più…- -Che sia l’ultima volta
questa McKawe!! Dai, fila dall’apprendista che ti sta aspettando e, poverino, ha già tagliato 3.000
panini da solo…- -Volo!!- E così cominciava la giornata del giovane Goku. E’ responsabile del
reparto salumeria e gastronomia e, affianco a sé, ha un apprendista diciottenne. –Ciao Piti! Scusa
per oggi ma c’era un traffico incredibile…- -Ciao Goku! Non ti preoccupare… tranquillo.Fortunatamente per il padredifamiglia, Piti era un valido e tranquillo apprendista che riusciva ad
imparare subito e a destreggiarsi con facilità tra i più impervi clienti che andavano dai bambini
dell’asilo alle adolescenti arrapate che non negavano mai un occhiolino e un mordicchiamento di
labbra al capo-reparto, che ormai s’era abituato; c’erano poi le vecchiette storiche che arrivavano
già alle otto del mattino per prendere l’occorrente per il pasto di mezzogiorno –Ciao Goku! Bello
della nonna… voglio tre fettine sottili sottili di prosciutto crudo… però che siano sottili sottili
perché se no ti ammazzo!- concludeva sempre nonna Ena, una simpatica vecchietta molto bassa,
con i capelli bianchissimi, gli occhi azzurri e una velocità impressionante nel fare di tutto, anche nel
camminare.- -Va bene, signora Ena… Così ci siamo?- glie le mostrava ogni volta e lei rispondeva
con il suo –Sì! Bravo!-. Quella mattina procedeva tutto a meraviglia… Le feste natalizie erano
appena finite, la gente riprendeva tranquilla il suo ritmo di vita lavorativa e il supermarket poteva
nuovamente chiudere la Domenica. –Piti vado un attimo in bagno…- -Sì, va bene Goku…- gli
rispose mentre cercava un po’ di pellicola sotto il retrobanco. Mentre si stava lavando le mani,
Goku percepì qualcosa di strano nell’aria… aveva avvertito l’aura di un essere potentissimo
proveniente proprio dalla salumeria… “Chi sarà?” si domandò… Fece capolino dalla macelleria e
ciò che aveva visto lo sconvolse: un uomo, vestito con una strana tuta da combattimento, stava
facendosi preparare dall’apprendista un panino –Poi aggiungi questo, questo e quest’altro ancora…
No aspetta… Metti anche un po’ di questi tre- si udiva da lontano la sua voce. Ciò che sconvolse il
sayan non furono però il fatto che quello strano individuo fosse vestito in quel buffo modo e che
stesse richiedendo un panino per 180 dollari, quanto la sconvolgente somiglianza a lui stesso nel
corpo, nel viso, nel modo di tenere i capelli e nella voce… -Grazie…- ringraziò l’addetto alla
salumeria e si diresse alle casse per pagare, mentre già addentava il panino a sette strati. Chi era?
Goku restò attonito per qualche secondo. Poi si svegliò e scappò nella direzione di quell’uomo il
quale era già uscito dal negozio. Invanò tentò di cercarlo uscendo fuori… Non c’era più… Rimase
con gli occhi al cielo per un po’ e poi, sospirando, rientrò al locale ove lavorava. –Non pensavo
avessi un gemello Goku…- asserì Piti con ironia –Non ho un gemello…- sentenziò Goku serio e
con la testa abbassata… Ma chi era quello lì??
5 capitolo: Cavalli, mezzi uomini e "donne"
Città dell’Ovest - 9 gennaio 943 ore 11,00
-Allora… questa è Piazza Ezixa.- Vegeta era già a lavoro e stava guidando un gruppo di russi
sfoderando tutte le sue conoscenze in materia linguistica e artistica, portando a compimento un
lavoro a dir poco eccellente. Era una magnifica mattinata di sole ed il cielo era completamente terso
e non c’erano nubi. La temperatura gradevole e la presenza di qualche uccellino che fischiettava e
cinguettava rievocavano quanto di più primaverile possa esistere. La gente camminava tranquilla
per la piazza e prendeva tranquillamente un caffè o un pezzo di pasticceria al bar. Si stava bene,
insomma… Qualcuno però non si trovava molto d’accordo con quest’affermazione. Quel qualcuno
è proprio la guida sayan… Ma perché? C’era una giornata splendida, stava lavorando in santa pace
e come aveva sempre desiderato. Allora qual era il motivo di tale insoddisfazione inconscia? “IO
LO AMMAZZO APPENA LO PRENDO!” pensava tra sé e sé… Ma a chi si stava riferendo nei
suoi pensieri omicidi?? Ma come?... Stava indossando i jeans attillati che tanto gli piacevano per le
visite guidate ed era arrivato proprio al punto culminante, la Statua di Odino, e adesso si stava
lamentando??? “NO… LO AMMAZZO QUEL BASTARDO!” Ma che hai Vegeta? Perché tanto
odio?.... Ah!!!! Adesso è tutto più chiaro! Praticamente era arrivato al punto di spiegare ai turisti di
arrivare a parlare della “mole imponente del cavallo”, cosa che sarebbe piaciuta molto alle ragazze e
alle signore mature… peccato che solo di “turisti” si trattava… Ma di turisti con la “I” maiuscola…
Eh già… perché il giovane Heri si sarebbe aspettato una mandria di puledre prosperose russe, di
quelle fighe che ti regalavano emozioni immense ed indimenticabili, similmente alle Napoletane
che Gyan gli aveva fatto conoscere, con cui le trombate sarebbero rimaste impresse nella
memoria… Ma, purtroppo, niente di tutto questo… No, no! Si trattava di un gruppo di cinquanta
uomini russi inviati dall’agenzia “LOVE ENCOUNTERS G&L”… ancora non ci siete eh? Era una
mandria di gay incalliti che, arrivati al punto “X” in cui il cavallo e Vegeta avrebbero dovuto fare il
loro dovere, esprimevano il loro apprezzamento esplicitamente e in massa nei confronti del giovane
sayan con mordicchiamenti, slinguazzamenti, strusciamenti e paroloni vari tipo “Stasera a casa non
ci torni!” “Tu sopra io sotto!” “La mia camera è la numero…” e via dicendo. Purtroppo di questi
cinquanta, tutti trentenni, non se ne salvava uno, nemmeno il capogruppo purtroppo. Vegeta era più
rosso di un peperone e terribilmente imbarazzato. Certamente se l’avesse saputo non avrebbe di
certo indossato i jeans attillati ma quelli larghi e rossi, per evitare il più possibile allusioni al
sesso… E già… se l’avesse saputo che non c’erano tante ciccioline ad aspettarlo ma quelli che
sfilavano per il Gay Pride… “GYAN IO TI UCCIDERO’!”. Per nascondere l’imbarazzo, aveva
cercato di divincolarsi spostandosi verso la statua di Odino… ma il risultato non faceva altro che
peggiorare: Odino era rappresentato con una statua bronzea molto possente e muscolosa e ciò non
faceva altro che aumentare la libidine dei visitatori… Grazie al cielo lì vicino si trovava la
cattedrale cattolica di Maria Regina Cæli e gli animi un po’ si calmarono…
Ore 13,00
-Ok… Vi lascio e vi auguro buon pranzo… Ci vediamo alle 16,00 nella hall dell’albergo. Grazie e a
dopo.- Finalmente aveva terminato il giro mattutino con i cinquanta gay… Naturalmente non
mancarono i salutini “A dopo chiappe d’acciaio…” “Fai riposare Ivan per stasera!” Nella sua
mente, però, celato da un sorriso finto e tiratissimo, c’era un desiderio atroce di vendetta nutrito
verso il collega. Fatto sta che non tornò a casa per il pranzo ma si diresse rapidamente e con fare
“nervositoso” verso gli uffici ove avrebbe consumato freddo il lauto pasto.
SBAM! Aveva letteralmente distrutto la vetrata del porticato d’ingresso… -Bastardo dove sei??- Il
colpevole se la stava già ridendo sotto i baffi e lo si udiva già dal fondo del corridoio “Ah! Ah!
Ah!” –FIGLIO DI PUTTANA! IO TI DISINTEGRO E LO SAI CHE NON È UNA BATTUTA!!Vegeta era terribilmente adirato, stava per esplodere mentre che Ternina e Gyan se la ridevano in
ufficio. Quest’ultimo tentò di ripararsi con una carpetta e con alcune frasette di scusa –Eddai
Veggè… Devi imparare ad essere più “versatile”… Devi riuscire a soddisfare ogni richiesta dei
clienti…- Non riusciva a trattenere le lacrime dalle risate. Purtroppo ciò non bastò e fu preso per il
collo dal sayan che lo minacciava –TU!! LURIDO INSETTO!! TI ASPETTANO ALLE
QUATTRO NELLA HALL DELL’HOTEL… VEDI DI NON MANCARE O…- continuava a
strozzarlo e, finalmente, il povero Gyan annuì e fu rilasciato… -Ovviamente scherzavo…- rispose
superbo –COSA???- stava per riassalirlo ma la sexy direttrice cinse alle spalle l’imbufalito Vegeta e
lo tranquillizzò… “Dai, su… Fustino datti una regolata…- poi gli sussurrò all’orecchio- sarai
ricompensato a dovere!!- -Ok donna… ci conto!!- il sayan si era improvvisamente riappacificato ma
l’appellativo utilizzato nel definire il suo capo lasciò di stucco gli astanti. –C-come mi hai
chiamata?- si domandò scioccata Ternina mentre che indietreggiava con la bocca spalancata… A
questo punto non sapeva che rispondere –E-eh… Volevo dire “bella ci tengo!”… Eh… Sì, cioè,
insomma…- non sapeva come uscire da quella situazione imbarazzante -Ecco…- i grattacapi
aumentavano –Ho capito me ne vado… Ciao!- Se ne andò lasciando tutti un po’ spiazzati… Ma da
dove diavolo gli era uscito quel “Donna!”???
Appartamento Gaiden ore 13,45
-Sono tornato!!!- così salutava Goku la famiglia entrando dall’atrio. Appese il cappotto e si tolse il
maglione (che gettò sul divano). Restava a torso nudo in casa perché comunque i riscaldamenti
erano idonei a ricreare il clima estivo. Si sedette in tavola guardando la televisione: era l’ora dei
cartoni animati e già Gohan era diventato padrone del telecomando. -Che si mangia oggi?- -Si
mangia italiano: Pasta e ragù!- rispose sua moglie contenta dell’opera creata –E che schifezza è??chiese disgustato il marito –Molto gentile! Grazie mille Goku… - rispose offesa Kaddy –Sappi
comunque che questa “schifezza” al ristorante la si paga fior di quattrini!- -Sì sì vabé… comunque
riempimi il piatto che ho una fame che mangerei anche… un BAMBINO!!! RAUUURRRR!agguantò suo figlio Gohan, assorto nel guardare le pubblicità di giocattoli che trasmettevano in
quella fascia oraria, il quale adorava questi giochini del padre all’ora di pranzo, ed infatti risero
entrambi a crepapelle, solleticandosi a vicenda, finché… “Parla con lei, gioca con lei: è la Tavoletta
Magica! Falle domande lei ti dirà… la-a Veritààà! Perché èèèè… la Tavoletta Magica!!” Gohan fu
molto attratto da tale spot che interruppe i giochi con il padre. Si trattava di una specie di Tavoletta
Ouija elettronica per bambini, con tanti disegnini e lettere colorate –Guarda papà!! Me la compri?Goku fu anticipato da Kaddy, furiosa –NO! Queste sono cose brutte! E tuo papà non te le comprerà!
Ora siediti e mangia!- -Ma mamma…- -Niente mamma! Mangia o te le suono e poi vai a letto a
pancino vuoto!- -Uff…- le acque si placarono e la famiglia pranzò in silenzio.
-Kaddy era squisita!- Goku si congratulò con la moglie allontanandosi dal bordo del tavolo e
posando due mani sul ventre pieno: aveva mangiato tre piattoni di pasta! –Hai visto?? Meno male
che era una schifezza!!- commentò soddisfatta la moglie la quale però, giratasi verso il figlio, aveva
notato che quest’ultimo non aveva mangiato neanche metà piattino. –Gohan che dobbiamo fare?- Mamma non mi piace!!- La madre mise le mani ai fianchi e cominciò a tamburellare con il piede
destro, con aria alquanto rabbiosa –Non ti piace? D’accordo… Mangerai quel che è rimasto stasera
e adesso fila in camera tua e non uscirne fino all’ora di cena!!- Gohan pianse e corse nella sua
cameretta. –Kaddy… ma perché lo tratti così?- lui era rimasto seduto e lei frattanto era girata
lavando i piatti –Perché deve imparare a mangiare tutto! Non sai quanti bambini pagherebbero per
avere un centesimo di quello che ha lui?- Goku non proferì parola… Si alzò e le si avvicinò
lateralmente appoggiandosi con la mano destra sul lavandino –Sai, oggi l’ho rivisto…- -Chi?domandò la moglie –Quell’uomo di cui ti ho parlato… Sì, quello che ho incontrato sedici anni fa
quando mia nonna Pan si era sentita male…- -Ah! Quello della sfera?- -Sì!! Urca se mi somigliava!
Era identico a me solo che indossava una strana tuta… Forse la stessa di allora…- -E quindi?- -E
quindi niente… Io ero andato in bagno e poi quando sono uscito ho visto Piti che gli preparava un
paninone ad almeno sei strati… Avrei voluto fermarlo ma appena è uscito non l’ho visto più… È
sparito nel nulla!- La moglie frattanto aveva sospeso le operazioni di lavaggio, interessata
dall’argomento della discussione, poggiandosi anch’ella sul lavandino –Ah sì? Peccato… Magari è
qualche tuo parente!!- -Chissà…- si grattò la testa guardando verso l’alto –Comunque ora mi faccio
un bel sonnellino perché sono stanchissimissimo… Chiamami alle quattro meno dieci...- -Va bene!
Buon riposo amore…- lo baciò e si congedarono.
Passato per il corridoio, Goku aveva udito i forti singhiozzi provenire dalla cameretta del bimbo e si
assicurò che tutto fosse apposto. TOC! TOC! Entrò silenziosamente –Ehi, gioia di papà, che hai?Si avvicinò al lettino e si sedette ma non riceveva risposta in quanto il piccolo continuava a
singhiozzare voltato dall’altro lato. Si distese sul letto accanto a lui –Dai, piccolino, non fare così…
Lasciala perdere a mamma. Domani pomeriggio usciamo e compriamo la Tavoletta Magica, va
bene?- Il bimbetto, estasiato, smise di singhiozzare e si voltò dal lato del padre –Davvero?- Davvero! Però tu mi devi promettere che quando me ne vado scendi, chiedi scusa a mamma e
stasera mangi quello che è rimasto… Intesi?- -Sì! Va bene! Ti voglio bene papà!- Lo abbracciò
felice. –Anch’io ti voglio bene… ora però chiudi gli occhi e facciamo la nanna…- si
addormentarono insieme… abbracciati… padre e figlio…
6 capitolo: Nervosismo
Uffici W.C.T.E. - 9 gennaio 943 ore 20,00
Vegeta aveva appena finito il turno di lavoro e si prestava a sbrigare le ultime pratiche contabili
assieme a Zarthrus e Gyan. Ternina era già andata via. Il silenzio regnava sovrano in quegli uffici.
Ogni tanto qualche parolina sottovoce era scambiata tra il namecciano e il siciliano ma Vegeta
preferì non partecipare alla discussione: si era troppo vergognato per come aveva chiamato ore
prima il suo superiore “Donna”… nessuno osava rivolgergli la parola, proprio perché, conoscendo
Vegeta, quando s’innervosisce, diventa un toro infuriato e non ascolta nessuno. Si sedette nella sua
scrivania e consultò alcuni fogli con gli occhi apparentemente attenti ma realmente persi nel vuoto e
tristi. Era un clima brutto quello che si era venuto a creare. Fortunatamente il ghiaccio fu rotto da
Zarthrus che lesse ad alta voce un bando di concorso su Internet –Guarda!! 11 e 12 gennaio 943
Speciale II Torneo Tenkaichi per la solidarietà: lotte, duelli, sfide per un mondo migliore! Il
ricavato sarà devoluto in beneficenza all’associazione COLOMBA BIANCA, che si occupa della
costruzione di ospedali in Niger. In palio per il primo classificato un preziosa collana in oro e avorio
realizzata dal maestro Edris Maki. Quota d’iscrizione: $ 50.00. Termine ultimo per le iscrizioni: 10
gennaio 943.” Vegeta fu colpito da tale notizia ed infatti, pur restando in disparte, alzò gli occhi dai
fogli. –Hai visto? Tu che fai?- chiese il namecciano al compagno seduto vicino a lui –Non lo so…
Non ho mai partecipato a un torneo…- Gyan non era molto convinto –E dai!! Sei bravo, te la cavi e
poi sai come ci si diverte, no?- -Hmmm… va bene… mi hai convinto… Ma a quest’orario pensi che
sono ancora aperti gli uffici?- Zarthrus fu illuminato dalla risposta affermativa di Gyan. Lo chiese
anche a Vegeta ma per risposta ricevette solo un occhiata fulminante e pessimistica. Lo ignorò e
torno a Gyan, come se niente fosse successo –Vai amico!! Comunque credo di sì… aspetta…
Chiamiamo!!- Compose il numero e attese la risposta che non tardò ad arrivare –Buonasera, Sport
Center Città dell’Ovest! Posso aiutarla?- Parlò Gyan che era meno impacciato rispetto all’amico,
inserendo il vivavoce -Sì, grazie… buonasera… senta: abbiamo letto l’annuncio sportivo su Internet
riguardo il Torneo di arti marziali di giorno 11… possiamo prenotare telefonicamente?- -Certo…
quanti siete?- -D…- -Tre!- La risposta di Gyan fu interrotta da una voce di fondo: quella del
sayan… Fu fissato a lungo dai colleghi… -Pronto? PRONTO? Siete ancora in linea??- La voce al
telefono assunse un tono acceso –Ehm… sì, sì… mi scusi… Comunque siamo in tre…- Benissimo… Potrei avere i vostri nominativi?- -Sì… Militi Gyan, Heri Vegeta e Sym Zarthrus…- Ok… Vi aspettiamo giorno 11 presso lo Sport Center entro le 9,00… Grazie e buona serata!- Grazie a lei! Buona sera!- chiuse il telefono con un ampio sorriso sulle labbra –Evvai! Parteciperò
ad un torneo di arti marziali!!! Ma, dimmi Zarthrus, è difficile passare le eliminatorie?- -Dipende
chi incontri…- -Gyan ti aspetto a casa mia tra due ore esatte! Ci alleneremo per il Torneo e ti
spiegherò un paio di cose!!- Vegeta si congedò così dagli amici infilandosi il cappotto di pelle e
camminando sinuoso verso l’uscita. –Ma che ha? Prima neanche mi caga e poi mi dice di essere a
casa sua tra due ore, senza neanche salutare… è così... COSÌ…- stava per adirarsi ma poi sbuffò e si
rassegnò, abbozzando un sorriso e appoggiando la fronte sulla mano… -Vegeta…-.
Appartamento Gaiden ore 21,00
-Ciao!! Guardate che ho trovato oggi!!- Goku senza neppure togliersi il cappotto, ritornato dal
lavoro, porse il volantino relativo al Torneo di beneficenza alla moglie che lo lesse con attenzione –
E tu vuoi partecipare?- Si era già tolto il cappotto e lo aveva appeso –Non solo io ma anche Gohan,
vero?- Si abbassò e rivolse lo sguardo al pargoletto di soli cinque anni –NO!!- Kaddy strinse a sé
quest’ultimo in atto protettivo!! –IL MIO BAMBINO NON PARTECIPERÀ MAI A SIMILI
PORCHERIE!- -Suvvia Kaddina… lui è abbastanza forte e in grado di partecipare ad una simile
competizione… Vedrai che andrà tutto bene!- -Dai mamma! Io ci voglio andare! Ti prometto che
non farò più i capricci e mangerò tutto!- La donna tergiversò inizialmente, ma poi fu sciolta dalle
parole dei suoi uomini –E va bene… Però Goku mi devi promettere che se vedi che nostro figlio
non ce la fa sospenderai l’incontro!- Lui la abbracciò e baciò –Ti amo tesoro!! Ok te lo prometto!la felicità riempì l’appartamento, il piccolo Gohan e suo padre saltellavano di gioia. Cenarono e,
mantenendo la promessa fatta, il bimbo mangiò la pasta e ragù che aveva lasciato per pranzo,
consumando il pasto velocemente, sotto lo sguardo soddisfatto della madre. –Ma per le iscrizioni?chiese Kaddy terminata la cena –Devi andare allo Sport Center e ti iscrivi. Ci andremo domani
pomeriggio io e Gohan. Anzi… mentre che ci siamo e siamo abbastanza carichi, Gohan che ne dici
se andiamo ad allenarci un po’ nei Monti Paoz?- -SÌÌÌÌÌ!!!!- Il bambino era al settimo cielo. –Kaddy
ci sono delle tute stirate?- -Sì. Nel secondo cassetto a destra.- Aveva indicato un armadietto che
tenevano nel ripostiglio vicino la cucina. Goku tirò fuori una tuta rossa per lui e una blu per il figlio.
Le indossarono e si diressero, in volo, presso la località di destinazione.
Capsule Corporation – Palestra ore 22,00
Vegeta si stava riscaldando… Aspettava silenziosamente l’amico che sarebbe arrivato da un
momento all’altro. Si alzò la porta d’ingresso ai locali sportivi ed entrò l’atteso… Gyan aveva con
sé un borsone ed indossava una tuta nera. –Ciao Vegeta!- Non ricevette risposta… -Ok… da dove si
cominc…- Non aveva terminato di formulare la domanda che ricevette una forte gomitata nello
stomaco dal compagno. Ciò lo fece cadere e mettere a carponi riversando sangue e bile –Regola
numero uno: MAI ABBASSARE LA GUARDIA!- Vegeta s’impose sul compagno, ancora a terra e
dolorante, parlandogli di spalle. –Ma Ve..geta… anf! anf!... ti… sembra… anf!... il mod…- Anche
in questo caso non riuscì a completare la frase che ricevette un pugno sotto il mento che lo fece
sobbalzare all’indietro sputando altro sangue –Regola numero due: MAI PERDERE LA
CONCENTRAZIONE!- Vegeta stavolta lo guardava in volto dall’alto con le braccia conserte. -Ti
sono chiare queste due regole?- chiese con tono sprezzante e di tutta risposta Gyan si alzò
asciugandosi il volto fatto di sangue e lo fissò in segno di sfida –No, Vegeta… ne manca ancora
una!- Il sayan inarcò un sopracciglio –Ah sì!? E quale sarebbe?- Colui che gli stava davanti
scomparve tramite l’utilizzo della supervelocità e, confusamente, se lo ritrovò dietro ricevendo un
potente calcio nei polpacci. Il colpo fu talmente forte che si poté udire lo strappo di alcuni tendini.
Vegeta, che urlava dal dolore, si accasciò al suolo completamente incapace di agire. Gyan lo
guardava dall’alto con le braccia che gli scorrevano lungo i fianchi –Regola numero tre: MAI
SOTTOVALUTARE IL TUO AVVERSARIO!- Il giovane Heri lo fissò arrabbiato e desideroso di
vendetta ma in quel momento non poteva fare proprio niente: il dolore era accecante! Il compagno
tirò fuori dal suo borsone una piccola bottiglietta che adagiò vicino al ferito. –Senti Vegeta, per oggi
non mi va di allenarmi con te… Sei troppo nervoso e questo rischia di compromettere tutto. Vado
ad allenarmi da qualche altra parte… ciao!- Se ne andò lasciando il compagno steso a terra, senza
aver ricevuto un saluto di risposta. Vegeta bevve la Pozione che Gyan gli aveva lasciato lì vicino e,
in men che non si dica, era già in piedi scattante. Gettò la bottiglietta e, per la rabbia, scagliò un
pugno contro il muro, facendo crollare qualche pezzo di cemento.
Contemporaneamente, anche padre e figlio Gaiden si allenavano nei pressi dei Monti Paoz. Gohan
era già a buoni livelli ma ancora non era capace a trasformarsi in Super Sayan. Goku, da bravo
maestro, lo istigava e lo stuzzicava tentando di far scaturire la rabbia che c’era in lui. Di certo
l’uomo non avrebbe mai potuto utilizzare i pieni poteri contro il bimbo, ma comunque riuscivano ad
intrattenere una lotta degna di due veri sayan. –Devi arrabbiarti Gohan! Devi far uscire tutto
l’orgoglio sayan che c’è in te! Pensa a me come qualcuno che ti ha fatto del male o come un mostro
dei cartoni animati! Vendicati!- Questi erano i consigli trasmessi ma, ciononostante, i risultati
tardavano ad arrivare. Ad un certo punto, qualcosa di strano catturò la loro attenzione, tanto da
sospendere gli allenamenti… -Ehi, Gohan, aspetta… Lo senti anche tu?- -Sì, papà… Ma che cos’è?Una strana voce li attirò… Somigliava molto ad un canto, un canto di uomo… forse si trattava
addirittura di un vocalizzo lirico. Ciò che li stupì fu anche la pulizia e la dolcezza con cui era
emesso quel suono, tale da ammorbidire persino una roccia… Si avvicinarono al luogo di
provenienza di quella strana canzone e notarono un grande bagliore tra la folta vegetazione.
Avevano scoperto un piccolo cerchio senza alberi, con al centro di essi uno strano individuo che
brillava di luce propria, voltato di spalle. Attorno a lui, si ergevano attenti tanti scoiattoli, uccellini e
altri animali della foresta… cosa certamente insolita per quell’orario e che non fece altro che
suscitare lo stupore di Goku e Gohan, quest’ultimo incollato al padre per il timore di ciò che
vedeva. Ad un certo punto una quarta persona apparve dal retro di quegli alberi… -Hey…ma… sei
tu?- L’essere luminoso si voltò verso il quarto smettendo di cantare e fissandolo –Hedrik ma che ci
fai qua? E perché sei conciato in questo modo?- gli domandò timoroso l’infiltrato. –Sta
succedendo… sta succedendo di nuovo e anche la natura lo sa! Sta succedendo qui!!!- colui che
brillava cominciò a gridare tale frase ripetendo “STA SUCCEDENDO” per un numero imprecisato
di volte. Dopodichè si spense della luce e si accasciò a terra perdendo i sensi. L’intrufolato se lo
caricò a spalla e lo portò via con sé. La scena avvenne così rapidamente che Goku non fece
nemmeno in tempo a rendersene conto e perciò restò immobile e con la bocca spalancata
chiedendosi cosa fosse successo… Frattanto Gohan, stanco, si era addormentato attaccato alla
gamba del padre. Quest’ultimo lo accarezzò, lo prese in braccio e ritornarono a casa.
7 capitolo: Fattori estetici
Città dell’Ovest – Ospedale 9 gennaio 943 ore 23,00
Lo strano tizio, che era stato intravisto da padre e figlio Gaiden in un ristretto cerchio senza
alberi dei Monti Paoz, chiamato Hedrik dall’intruso apparso all’improvviso era stato
trascinato via da quest’ultimo che, dopo che l’aveva visto svenire, gli aveva prestato
immediato soccorso. Fu portato al pronto soccorso, perché il suo salvatore si era accorto che,
a causa di una profonda ferita nel costato, il povero cantante luminoso perdeva copiosamente
sangue… Tutto lo staff medico presente a quell’orario si mobilitò, in quanto la situazione era
abbastanza critica: Hedrik era già diventato pallido ed aveva un polso quasi inesistente.
-E’ lui! Il famoso cantante lirico Hedrik Sëlle!- gridò improvvisamente una delle infermiere
presenti in quell’area. –Avvisate la polizia!- Un tirocinante messo come receptionist per il
turno di notte, informò le forze dell’ordine che era stato ritrovato il tenore lirico scomparso
giorni prima. Una volante, che stava facendo la ronda in quella zona, non tardò ad arrivare.
Scese un robusto poliziotto che si accertò della veridicità delle informazioni e poi chiese –Chi
l’ha ritrovato?- Il receptionist gli indicò un uomo seduto in sala d’attesa che si stava,
terribilmente, mangiando le unghia dal nervosismo. Gli si avvicinò e poi prese la parola –Mi
scusi… è stato lei a soccorrere Hedrik Sëlle?- il nervosismo di quell’uomo si placò all’udire le
parole del gendarme. Lo fissò negli occhi e, dopo qualche secondo di silenzio rispose
timidamente –Sì…- -Benissimo. Mi presento: sono Takashi Rimiro, agente di Polizia. Lei è il
signor…- l’uomo si alzò di scatto e strinse la mano al gendarme in segno di saluto: -Militi
Gyan…- -Piacere Signor Militi. La aspettiamo domattina in Caserma alle 9,00 in punto
perché vorremmo porgerle un paio di domande… Va bene?- -D’accordo…- -A domattina
allora. Buonanotte!- -Anche a lei… Buona sera…- Gyan non parve tanto scosso dall’arrivo
della polizia e dell’appuntamento fissato, ma era terribilmente preoccupato per le sorti del
caro amico di adolescenza Hedrik… quante ne avevano combinate assieme: le fughe estive, le
serate in compagnia di magnifiche ragazze, le prime canne, l’avventura e il diploma al
Conservatorio di Amburgo. Al termine di quest’ultimo le loro strade si erano divise: Hedrik
aveva deciso di continuare per questa strada arrivando, per sua fortuna, al successo; Gyan
aveva preferito, invece, creare solide basi per il suo futuro lavorando nel settore turistico.
Questa notte però si erano rincontrati, ma il loro incontro era destinato a continuare? O era
destinato a finire inesorabilmente tra quelle quattro mura bianche? Era una battaglia
frenetica tra la vita e la morte. Una voce remota però ruppe questa situazione di tensione, era
la voce di un’infermiera avvicinatasi furtivamente da dietro Gyan –Mi scusi, è lei che ha
soccorso Sëlle?- -Ah? Sì… perché?- -No, niente. Le porto una buona notizia: il signor Sëlle si è
stabilizzato. Abbiamo provveduto ad effettuare una trasfusione di sangue in quanto ne aveva
perso già tre litri a causa di un’apertura anomala nel costato. Abbiamo provveduto a
ricucirla. E’ opportuno però che il paziente stia in osservazione per almeno le prossime 24 ore.
Vada a riposare, signore…- Gyan tirò un sospiro di sollievo -La ringrazio. Non sa come mi
sento sollevato. Ok… Buona notte!Uffici W.C.T.E. – 10 gennaio 943 ore 9,00
-Buongiorno a tutti!- Vegeta era appena arrivato sul posto di lavoro, salutando a voce alta ed
appendendo il giubbotto in piumino sull’attaccapanni nel lungo corridoio d’ingresso. –Ciao
Ternina… Ciao Zarthrus…- Per risposta ricevette solo dei distratti “Ciao…”. Restò immobile per
qualche istante al centro della stanza osservando, dispiaciuto, i suoi colleghi ma poi scosse il capo e
prese posto nella sua scrivania, consultando subito gli ordini di servizio della settimana. –Gyan non
c’è?- chiese agli altri due per spezzare quel clima insolitamente freddo –Mi ha chiamato e dice che
doveva andare in caserma per un interrogatorio… Viene tra un’oretta circa!- Ternina aveva osato
rispondere senza però staccare gli occhi dal monitor personale. Vegeta inarcò un sopracciglio e
dischiuse leggermente la bocca in segno di stupore –E che avrà combinato mai stavolta?- -Ha
ritrovato Hedrik Sëlle!- intervenne Zarthrus ma, anche lui, senza staccare gli occhi dalla propria
postazione di lavoro. Il sayan fu ancora più stupito da tale affermazione –Ma va! E come è
successo?- -VEGETA! PER FAVORE! Stiamo cercando di lavorare…- Ternina si era alquanto
innervosita perché, evidentemente, alcuni conti non le tornavano e, tra l’altro, era ancora arrabbiata
con il giovane Heri per ciò che era successo il giorno prima. Quest’ultimo ci rimase molto male ed
il viso assunse dei connotati piuttosto tristi –Ah, sì… perdonami…-. Il silenzio riprese a regnare
incontrastato…
Passò circa un’ora e un quarto, con sottofondo il ronzio di alcune mosche, finché –Qualcuno vuole
caffè?- chiese Zarthrus alzandosi e stiracchiandosi. Gli altri due annuirono e restarono soli. Vegeta
ne approfittò per chiarire la situazione: si alzò e si avvicinò al suo capo con l’intento d’intrattenerci
un dialogo. –Scusa, posso parlarti un momento solo?- L’interrogata, dopo qualche secondo di
assenza, alzò gli occhi incontrando quelli dispiaciuti del dipendente –Dimmi…- -Senti, ieri con te
mi sono comportato da vero idiota… volevo solo chiederti scusa…- Ternina sorrise ed annuì –Scuse
accettate!- Vegeta sorrise compiaciuto –Grazie… Era solo perché quando si creano queste
situazioni io ci sto male veramente, era tanto per chiarire un po’…- -Tranquillo! Poi oggi sono così
nervosa anche perché non abbiamo ancora ricevuto il pagamento di alcuni sospesi dell’anno scorso.
Quindi non ti preoccupare…- -Ok!- Vegeta si andò a sedere soddisfatto, era riuscito a risolvere un
problema.
Rientrò il namecciano con i caffè, ma non era solo: era tornato Gyan e adesso a Vegeta toccava
risolvere un’altra, delicata, questione. –Wèèè! Ciauu! Com’è andata?- Ternina era euforica nel
veder ritornare il suo “Fannullone da 3.000 dollari” –Ciao Bedda… No, tutto ok… Mi hanno fatto
alcune domande ed io ho risposto tranquillamente. Tutto apposto, tutto apposto! Ah, ciao Vegeta!- Ciao!- il sayan, pur mantenendo un atteggiamento serio, dentro di sé era un po’ felice, perché
almeno lo aveva salutato, si era accorto di lui.
Gyan prese posto nella sua scrivania e, sottovoce, il sayan comunicò con lui –Complimenti per il
salvataggio di Hedrik, comunque…- -Grazie!- Per Gyan, non era nella sua natura essere freddo e
quindi si voltò verso di lui quando rispose; poi aggiunse –Come va con le gambe?premurosamente, si era riferito all’inconveniente della sera prima che vedeva coinvolto un Vegeta
dolorante –Tutto ok, tranquillo. Comunque scusa per il mio comportamento di ieri, sono stato un
vero cretino!-. Vegeta era veramente dispiaciuto ed infatti al pronunziare queste parole, aveva
abbassato il volto. –Dai su… Non è successo niente! Non ci pensare più!- L’altro sorrise contento e
poi domandò –Ti va di allenarci a casa mia, oggi?- -Va bene, a che ora?- -Facciamo dalle quattro
alle sei?- Gyan consultò l’orologio e poi annuì –Ok… meglio così, perché poi devo andare a trovare
Hedrik in ospedale…-.
Vegeta c’era riuscito: aveva sistemato tutto.
Appartamento Gaiden ore 16,00
Il primo pomeriggio era trascorso tranquillo in casa Gaiden. Goku e il figlio stavano finendo di
sistemarsi indossando i cappotti poiché dovevano uscire per andare a pagare la quota d’iscrizione al
Torneo e per andare a fare un po’ di spesa, sulla base della lista scritta da Kaddy che poteva contare
sui suoi due uomini. Goku avrebbe approfittato della mezza giornata libera a disposizione, seguita
da altri due giorni di riposo per partecipare alla competizione –Andiamo?- Domandò il padre al
bimbo –Ciao Kaddy!!- -Ciao mamma!- -Ciao!! State attenti!-.
In macchina padre e figlio chiacchieravano tranquillamente, riguardo al Torneo di domani. Poi il
pargoletto fece cenno riguardo una promessa fatta dal padre il giorno prima –Papà… per la
tavoletta?- -Quale tavoletta? Ah sì! Va bene, te la compro!- L’infante era euforico, tanto da
abbracciare il padre mentre che questi era alla guida –Grazieeeeeeeeeee!- -Gohan!! Rischiamo di
fare un incidente!!-.
Capsule Corporation – Palestra ore 18,00
L’allenamento di Vegeta e Gyan era andato a buon fine. Seppur con qualche residuo di sangue e
qualche ferita qua e là, i due si ritennero soddisfatti delle due ore passate insieme. Tant’è che alla
fine si strinsero la mano in segno di amicizia e soddisfazione dell’altro. –Ehi… non è che avresti
un’altra di quelle pozioni miracolose come quella che mi hai dato ieri?- chiese Vegeta
sussurrandogli nell’orecchio –Cosa? L’estratto di cacca di bue?- il sayan era diventato cianotico in
volto e sentiva che stava per vomitarsi –Ah! Ah! Macché non è estratto di cacca di bue,
scherzavo…- l’altro tirò un gigantesco sospiro di sollievo -…ma è di sterco di blatta!- Non si
trattenne più… Gyan intanto se la stava ridendo a crepapelle perché sapeva che l’amico era uno
stomaco delicato per queste cose. Purtroppo il pavimento si era già macchiato di una sostanza
verde-marrone, volgarmente chiamata “vomito”… -Eddai!! Certo che sei un po’ esagerato!
Vomitare per certe cose!!- -Ridi! Ridi! Vorrei proprio sapere cosa fa schifo a te… e poi a ridere sarò
io!!- lo minacciava asciugandosi le lacrime, sgorgate col rigetto, e la bocca. –C’è solo una cosa che
mi fa veramente schifo!! Ma proprio schifo schifo schifissimo!- -E sarebbe?- -Il tuo culo peloso!!
Bleah! Roba da far venire i brividi!! Brrr… Ecco: sento che sto per vomitare… Aiuto!! Urgh!!chiaramente non vomitò, ma Vegeta avrebbe desiderato distruggerlo –Hey, IL MIO CULO NON È
PELOSO!!! GRRRR…- Si scatenò una lotta degna di una Goku Super Sayan contro Freezer…
Ovviamente vinse Vegeta trasformato in Super Sayan che s’impose sul rivale con un piede sopra il
petto altrui e le mani ai fianchi a mo’ di anfora –Sìììì!!! Io, Vegeta, principe dei Sayan, sono il più
forte della Galassia!! Ahrrr!!!- -Sì… ma ora non ti “priare” tutto!- lo provocò Gyan steso supino
sotto il suo piede. Non capendo il significato di una parola, il principe dei sayan si abbassò
mantenendo la stessa posizione “ad anfora” –Come dici ESSERE INFERIORE?- -Non si priasse,
signò Vegeta!- -Che significa?- -Non te la spacchiare!- -LURIDO INSETTO! Osi rispondere così al
tuo prestigiosissimo, magnificente, splendente sovrano?- trovò un guanto e gli mollò un colpo con
quello in faccia –Ordunque dimmi: qual è il significato della parola “spacchiare”, suono peraltro
fuoriuscito dalla tua insulsa e riprovevole apertura faringea…- -Come desidera… ehm…
“altezza”!!- Vegeta lo fulminò con gli occhi e aumentò la pressione del piede sul costato del povero
amico sottomesso –O-ok… coff! coff! Significa “vantarsi”… Complimenti! Hai imparato una
nuova parola in Siciliano! Vuoi aggiungere sul tuo vocabolario? SÌ/NO… scegli un’opzione!Vegeta lo guardò esterrefatto: fin dove poteva arrivare la stupidità di quell’uomo? Mollò la presa e
si diresse alle docce –Andiamo! (idiota…)-
Sotto le docce…
-Ma io non ho il culo peloso! Guarda… dove li vedi i peli?- Vegeta era rimasto molto colpito dalle
parole dell’amico dette, seppur scherzando, poco fa –Grazie! Sei trasformato in Super Sayan… I
peli sono chiari e non si vedono!- Stizzito, il giovane Heri tornò allo stadio normale e… dovette
accettare la dura realtà… -Vabbè… qualche pelo c’è, ma non è poi così male!!- -Scherzi? È
orrendo!! Comunque sia Vegeta… che fai stasera?- -Niente, penso che resterò a casa…- rispose il
sayan che si stava insaponando la testa –Allora ti va di venire con me a trovare Hedrik
all’ospedale?- -Ok ci sto!-.
Grandi Magazzini Satan ore 19,00
-Riso, curry, cipolle, mele… cosa manca Gohan?A me sembra aver preso tutto…- -Papà, ma stai
leggendo la lista dall’altra parte del foglio!!- -Urca è vero!! Uff… ora ci tocca ritornare all’ingresso
per i tovaglioli, e lo shampoo, e il dopobarba… Uffa!!!
Con una pazienza infinita, padre e figlio Gaiden riuscirono a completare la fatidica spesa. Gohan
aveva ricevuto quanto promesso, ovverosia la celeberrima Tavoletta Magica di cui continuava a
trastullarne la confezione giocandoci in macchina… -Che bello! Che bello! Ora ce l’ho pure io!!- Gohan, ascoltami: questa tavoletta non la fare vedere a mamma, va bene?- Il padre assunse un tono
serio, cercando il volto del figlio nello specchietto retrovisore –Sì, papà… Te lo prometto!- -E
un’altra cosa… appena arriviamo la mamma ci fa trovare pronto: mangiamo, ci vestiamo e ci
alleniamo per domani! OK?- -Sè…- -Gohan!!!- -Ehm… “sì!”-.
Contemporaneamente in Ospedale…
-Buonasera a tutti! Hedrik!! Come stai?- I due amici erano già in visita al tenore svedese, il quale li
accolse con un sorriso sincero, seppur carico di amarezza. Stava bene ma aveva attaccata una
piccola flebo e non poteva alzarsi dal letto. Con lui erano presenti la sua agente e la celebre soprano
russa Lyudmila Kokolska –Ciao Gyan! Che bello rivederti! È un tuo amico?- si riferiva a Vegeta. –
Sì, scusa! Vegeta, Hedrik! Hedrik, Vegeta!- In segno di riconoscimento si strinsero la mano -È un
vero onore per me poterle stringere la mano signor Sëlle!- -Figurati! Il piacere è tutto mio! Ma
perché non vi sedete un po’… dovrei parlarvi di qualcosa di veramente importante! Lyudmila,
Edna, potreste lasciarci un momento da soli io e queste altre due persone? Grazie mille…- Le due
donne esaudirono la richiesta senza indugiare oltre. –Allora… dicci tutto Hedrik!.- il discorso fu
aperto da Gyan, curiosissimo per natura –Ragazzi, non so come la pensiate voi ma per me sta
accadendo un’altra volta!- -Che cosa, Hedrik?!? Ti prego non cominciare a fare come ieri notte!- il
siciliano fu subito preso dal panico –Tranquillo! Calmati! Ieri sera ero in quello stato perché avevo
utilizzato un incantesimo Wicca.- -Wicca?- -Si tratta di Magia Naturale…- Vegeta chiarì
immediatamente i dubbi dell’amico, in quanto lui, per quasi sei anni, aveva convissuto con una
ragazza che praticava tale rito. –Ah! Vabé continua!- -E quindi, dicevo… ho utilizzato uno di questi
incantesimi proprio per mettere all’erta il numero di esseri viventi più alto possibile.- -A partire
dagli animali!- -Esatto! Loro sono gli unici in grado di potersi salvare e io avrei voluto chiedergli
aiuto…- -Ma si può sapere che cosa stai pensando che accadrà?- A questa domanda il ricoverato
strinse forte la mano a Gyan, seduto lì vicino… i suoi battiti cardiaci erano aumentati
improvvisamente… e così anche il respiro che diveniva sempre più affannoso… gli si era inarcata
la schiena in maniera impressionante… stava cominciando a contorcersi mostruosamente… soltanto
due parole poterono essere carpite: -…Torneo…Belial…- dopodichè Hedrik emise un forte urlo
perdendo i sensi. Gli astanti furono sbattuti fuori dall’équipe medica trepidante che curava l’ugola
d’oro.
-Si è stabilizzato… Dobbiamo effettuare ulteriori accertamenti. Però adesso è meglio se lo lasciate
riposare.- Queste parole, rivolte all’agente e alla collega del tenore, furono udite anche dalle due
guide turistiche. Mentre si dirigevano al parcheggio, Vegeta fu assalito da alcuni dubbi –Torneo…
Belial… ma a cosa si riferiva?- –Non lo so… Ma credo che domani ne vedremo delle belle!
Appartamento Gaiden – Camera da letto ore 23,30
-Si è addormentato?-Sì… era stanchissimo!-E tu no?-No! Ho preferito conservare le energie per noi due…-Benissimo, mio caro super sayan… Dimostrami quello che vali!
I coniugi Gaiden stavano per trascorrere insieme una notte magica… notte del Desiderio… notte
infinita… notte stellata…
Lei era già sdraiata sul letto ed indossava solamente della seducente biancheria intima in seta,
coperta da una leggera e trasparente camicia da notte. Aveva i capelli sciolti ed un viso
incredibilmente radioso, che pareva brillare solo dal sorriso ammiccante che lo contraddistingueva.
Lui invece le si avvicinò indossando solamente una vestaglia grigia con sotto un paio di boxer
aderenti neri… le loro labbra si sfioravano… potevano percepire chiaramente l’uno la voglia
frenetica dell’altro di possedersi… i loro respiri… il battito dei loro cuori… il bacio. Una sfida
frenetica, una rincorsa vedeva contrapposti lui e lei… marito e moglie… impegnati a inseguirsi…
perdersi e ritrovarsi ancora una volta… scambiarsi reciprocamente tutta l’essenza del proprio
essere. Una mano… tremenda e sempre curiosa esploratrice… la mano… partendo dalla coscia
femminile, era riuscita a sfilare via l’intera camicetta…due mani erano riuscite a liberare il corpo
maschile dall’ingabbiamento di una pesante quanto galeotta vestaglia... Tutti e due erano ormai sul
talamo a contemplare l’uno le meraviglie dell’altra… sopra e sotto… fuori e dentro… Come il
minatore scava negli antri più remoti della Terra, così la lingua di Goku scavava nel più profondo i
segreti della sua donna, in un tenera ma appassionante resistenza di labbra e mandibole… Lei… la
mano… galeotta… era ritornata… affamata di sempre più nuove scoperte… c’era riuscita anche
stavolta: il reggiseno era divenuto un brutto ed eccitante ricordo… Lui era già sceso… il collo… le
spalle… il petto… con la punta della lingua stuzzicava tenacemente i capezzoli rosei… e lei sentiva
di aver raggiunto l’apice della felicità: avrebbe desiderato vivere quegli istanti per sempre, istigata,
stuzzicata, eccitata dal proprio Maschio. Ansimante… Lui frattanto era già arrivato all’ombelico e
da lì, dolcemente, aveva violato le porte sacre di lei… Un gemito… più gemiti scaturirono da
quell’ingresso gentile e voglioso… pizzicante… Tutto però era cambiato: la barca aveva cambiato
dorso: lui, maschio, forza… sottomesso a lei, femmina, delicatezza… il pugno e la carezza… il
vigore e la debolezza… Anche lei, fragile, era riuscita a penetrare nel profondo dell’Anima
dell’altro in una tenera battaglia tra palato e gola… in un vorace solletico alle spalle d’acciaio… alla
grande piana di Marte… ai piccoli vulcani pettorali… al gustare appieno la sua Virilità tra le cosce
sode e muscolose… infiniti gemiti Suoi… -Kaddy mi sento morire!!- ma l’interesse altrui non
aveva occhi per vedere né orecchie per ascoltare… desiderava soltanto una cosa: l’appagamento…
Era arrivato, con i suoi caldi e densi flutti… amato… dolceamaro… incandescente.
Ma non è questo il Paradiso!! Vero, Kaddy?
Lei scivolò sinuosa strisciandosi lentamente e sensualmente lungo il Bastone Magico, finché non fu
completamente sopra ad esso, con due grandi, carnose e umide labbra pronte ad accoglierlo… Lui
era sfinito… -Ma come fai? Sono distrutto!...- La Debolezza rivelava ogni volta una sempre
maggiore forza… forza incontrastata persino dal leggendario Super Sayan… L’incontro…
l’intrusione… lo spogliarsi a vicenda di tutte le inibizioni… ritmicamente… su e giù… fuori e
dentro… il grave e l’acuto… schiena inarcata… occhi contratti!… respiro!… emozioni senza
tempo!… La punta del piacere… la Liberazione… il reale appagamento… -Ti amo.Sfinita, lei crollò accanto al corpo turgido del marito, abbracciandosi entrambi sudati e stanchi,
reduci di una faticosa quanto stimolante maratona nella quale inseguirsi e lasciarsi andare. –Goku…
ogni volta che faccio l’amore con te mi sembra di vivere queste sensazioni per la prima volta… Sei
così passionale! E ti amo anche per questo…- -Amore mio… guarda che notte magnifica!Potevano scorgere dall’ampia finestra della loro camera, privilegio riservato a pochi in quel
condominio, le meraviglie del creato, del firmamento, della Luna tonda e sfavillante. Era forse un
sogno?
8 capitolo: Vecchissime conoscenze
Città dell’Ovest - Capsule Corporation 11 gennaio 943 ore 8,30
-VEGETAAAAAAAAAAAAA!!La voce stridula della signora Heri già echeggiava per casa, cercando il figlio atteso dall’amico in
vettura. –SÌ MAMMA! STO SCENDENDO!- -SBRIGATI PERCHÉ GYAN È QUA FUORI DA
UN PEZZO E NON È GIUSTO FARLO ASPETTARE ANCORA!- -UFFAAA!! E BASTA!Vegeta era già sceso indossando un aderentissimo battle-suit nero, realizzato da suo padre. Portava
con sé anche un borsone con all’interno il ricambio, il portafogli, il palmare e una videocamera.
–Come sto?- chiese alla madre piroettando per farsi ammirare. Lei era rimasta semplicemente
stupefatta, incantata dalle fattezze del corpo del figlio…. Perfette… simili a quelle di un kouros
greco, forse anche con lineamenti più raffinati e quel tocco di classe in più che dal padre aveva
ereditato. Gli si avvicinò lentamente e con grazia, stringendo forte a sé il suo grembiule bianco,
come se stesse per avere un contatto con qualcosa di tremendamente divino –Vegeta!… lo sai che
per me sei l’uomo più affascinante del mondo, ma è già tardi e il torneo è alle nove… Dai, sbrigati
che si è fatto tardi… su, su!- La madre si era tranquillizzata e lo aveva accarezzato teneramente
sulla guancia; lui le cinse la mano portandosela alle labbra e la fissò negli occhi azzurro cielo –
Grazie mamma! Augurami buona fortuna!- le baciò la manina chiara delicatamente -In bocca al
lupo, figlio mio! Fa’ attenzione!- Si separarono e Vegeta, addentando una fetta biscottata, scappò di
corsa salutandola –Grazie mamma! Crepi! Ciaoooo!- Salì in macchina dove lo aspettava il collega,
lasciando sua madre, appoggiata su un fianco a braccia conserte, alla soglia della porta di casa
seguendolo con uno sguardo. “E’ mio figlio!” pensò felice la donna, sospirando. Poi rientrò
richiudendo dietro di sé la porta.
-Ma che ti sei portato?- chiese Gyan osservando la borsa dell’amico –Niente, ci sono un paio di
jeans, le scarpe della Thunder e una felpa blu scuro della Kimawa. Stasera appena finiscono le
eliminatorie voglio uscire: c’è la serata al Meneito! Poi ho portato la videocamera, casomai
facciamo che quando combattiamo ci alterniamo, che ne dici?- -Allora… per stasera, ok!! Mi pare
che ci sia il Videoke Party e la cosa mi alletta assai!! Comunque per le riprese e le fotografie ci
pensano loro!- Indicò due ragazze, carine, una bionda e una mora, sedute nei sedili posteriori, che
salutarono il nuovo arrivato, terribilmente imbarazzato per non essersi accorto della loro presenza. –
Ciaooooo!!!- Lo salutarono in coro, facendo trasparire una sottile sensualità dalla voce –Ehm…
ciao- rispose grattandosi il capo –piacere, Vegeta!- -Andzhelika! Ursula! Il piacere è tutto nostro!Il sayan deglutiva a fatica… erano proprio delle belle ragazze sulla venticinquina, e la bionda lo
attraeva non poco, in quanto aveva un vertiginoso decolletè che era proprio una tentazione. Ma non
c’erano dubbi su una cosa: Gyan aveva proprio buon gusto! E Vegeta ne era al corrente. –Loro
faranno la pausa pranzo con noi! Per i chewing-gum ci ho pensato io!- Gyan aveva assunto un tono
piuttosto convincente e a Vegeta s’illuminarono gli occhi –Eh! Eh!- il sayan sorrise avendo capito:
sarebbe stata sicuramente una pausa pranzo eccitante!
Sport Center Città dell’Ovest ore 8,45
Frattanto, padre e figlio Gaiden erano già arrivati a destinazione, indossando entrambi due tute blu.
Gohan era proprio carino con quella tutina e ciò gli consentiva di ricevere tanti complimenti dalle
ragazzine che passavano “Ma che bello questo bimbo!” “E’ proprio un bambolotto!”, sotto gli occhi
orgogliosi ma allo stesso tempo invidiosi del padre, che si vedeva offuscato dalla “luce” del
bimbetto.
–Papà ma ci sono tante persone qui!- chiese il bimbo strattonando Goku. –Sì… e ancora non sono
arrivate tutte! Hey…- si abbassò mettendosi allo stesso livello del piccolo interlocutore –Te la
senti? Se non ti va, guarda che io non mi arrabbio…- gli chiese premurosamente e accarezzandolo.
–Sì!- rispose deciso Gohan stringendo i pugni -Bravo il mio campione! YUHUUU!- Lo abbracciò e
lo fece volteggiare allegramente, divertendosi come non mai.
-Eccoci qua!!- Vegeta e gli altri erano già arrivati e si apprestavano a raggiungere la biglietteria. –
Ma Zarthrus?- chiese ad un certo punto Vegeta fermandosi di colpo. –Ah! Chi lui? Gli ho chiamato
e m’ha detto che veniva con suo fratello Niac.- Ripresero la direzione della biglietteria…
Fu Gyan a prendere la parola per primo -Buongiorno… Avevamo prenotato l’altro ieri…- -A
nome?- -Militi Gyan e Heri Vegeta…- -Ok… documenti?- Mostrarono le loro carte d’identità e
l’addetto compilò una specie di modulo, a mo’ di ricevuta –Ah! Per i biglietti spettatori?- chiese il
siciliano -Quello sportello laggiù!- indicò l’uomo seduto dietro il banco –Ecco a voi la ricevuta…
sarebbero 100 dollari.- Vegeta porse all’amico un bigliettone da 50 dollari e così pagarono il
dovuto, ricevendo un numero identificativo ed un piccolo omaggio realizzato dall’associazione
COLOMBA BIANCA: si trattava di un piccolo volatile bianco che reggeva una cesta di farmaci, in
onore della delicata missione umanitaria che l’associazione compieva. Sembrava fatta in materiale
sintetico. –Grazie mille, signori.- -Grazie a lei!- Si diressero verso gli spogliatoi, ma Gyan aveva già
lasciato le sue due “accompagnatrici” alla biglietteria per spettatori con una banconota di 20$. –Di
qua! Ci sono quelli maschili!- Vegeta aveva intravisto un omino stampato su una porta. Entrarono e
Gyan si spogliò indossando un sottotuta e una larga felpa. –Andiamo?- chiese il sayan –Yesss!!
Dov’è la custodia valori?- -Laggiu!!- si vedeva, di profilo, una massa di gente che, in fila, riceveva
delle chiavi da un ufficio per utilizzare gli armadietti dello spogliatoio, mentre altri lasciavano lì
degli oggetti di valore. I due colleghi optarono per la prima opzione e ricevettero una chiave col
diabolico numero “666”. –Cominciamo bene!- esclamò beffardo il siciliano osservando la chiave
argentea. Vegeta, in quanto credente alla religione Kaioshiniana, non capì il significato di tale
battuta, quindi decise di non parlarne. Riposero il tutto nell’armadio, tenendo con loro la
videocamera e la fotocamera di Gyan. –Buongiorno!- una voce familiare li salutò quando erano di
spalle. Si girarono verso la fonte del suono –Zarthrus!- esclamò contento Vegeta correndogli
incontro per salutarlo con una vigorosa stretta di mano, come si suole fare tra uomini. –Hey Vegeta,
Gyan! Come va?- chiese il namecciano scrutandoli –Bene, grazie! Hey Niac! Quanto tempo!- Gyan
aveva rivolto l’attenzione anche verso l’altro namecciano, timido e taciturno di natura –Ciao…- Partecipi anche tu?- chiese curioso Vegeta al minore dei fratelli verdi –No! No! Io faccio solo le
riprese!- rispose come se volesse difendersi da qualcuno/qualcosa che avesse intenzione di fargli del
male. Continuarono a chiacchierare per un po’ ed uscirono fuori a fare un giretto respirando l’aria
pura e calda che colorava quella giornata, già dipinta dai tenui e potenti raggi solari. La giornata era
magnifica, i bambini lì presenti giocavano allegri, socializzando facilmente, le madri spettegolavano
nonostante si conoscessero da appena due minuti, mentre i partecipanti si riscaldavano facendo un
po’ di stretching e risveglio muscolare; ce ne n’erano di tutti i tipi: andavano dai giganti agli elfi dei
Boschi del Nord, da scimmioni a stupende ragazze adolescenti, da anziani maestri a bambini di
appena cinque anni. Erano in tutto 254 e gli ottavi di finale del giorno dopo prevedevano il
passaggio di sole sedici persone al termine delle eliminatorie. Le battaglie potevano durare al
massimo dieci minuti ciascuna e, nel caso tale limite fosse stato superato, si procedeva a una sorta
di prova supplementare, che consisteva nel saggiare la forza dei due contendenti tramite un
misuratore speciale a forma di guanto da kick-boxing. Soltanto la finale non aveva limite di tempo.
Attirato da una strana sagoma, Vegeta si avvicinò in direzione del bar, dove aveva riconosciuto
quello strano uomo –Ma… è proprio lui!- gli corse incontro –Goku Gaiden?- l’altro, piacevolmente
sorpreso, domandò a sua volta –Vegeta Heri?- si abbracciarono amichevolmente –Hey! Quanto
tempo che non ci si vede! Ma dov’eri finito?- Goku era felice nel rincontrarlo. Fece una simile
domanda perché, nonostante abitassero nella stessa città, da circa dieci anni, al termine delle scuole
superiori, si erano persi di vista. La città dell’Ovest è grande e per questo avvenimenti del genere
sono possibilissimi! –E tu? Chi è questo bel giovanottino?- Vegeta aveva indicato Gohan –Lui è
mio figlio Gohan…. Saluta!!- -Ciao…- -Ma va? Hai messo su famiglia? Come si chiama la
fortunata?- -Kaddy… la ricordi quella che lavorava al Cow&Clint?- -La sexy barista bionda?- -
Esatto!!!- rispose fiero Goku facendo ballonzolare ritmicamente le sopracciglia. –E bravo Goku!gli diede una pacca sulla spalla –Ma partecipate anche voi al torneo?- -Sì. Ah, guarda che Gohan
nonostante i suoi cinque anni è bravissimo, quindi se dovesse capitarti sotto tiro ti consiglio di non
sottovalutarlo!- Vegeta si mise a braccia conserte e squadrò sorridente il piccolino, timidissimo ed
attaccato alla gamba del padre –Bene, quindi avrò un altro avversario valoroso contro cui
misurarmi!-. Si avvicinò la comitiva che faceva compagnia al giovane Heri, comprese le due
ragazze accompagnate dal siciliano. Vegeta passò alle presentazioni: Gyan, Zarthrus, Niac,
Andzhelika e Ursula. Goku fu molto lieto di fare la conoscenza dei suoi amici e, soprattutto, della
mora, ultima della lista, verso la quale cadde l’occhio di papà Gaiden per il vertiginoso spacco che
possedeva. Ovviamente il pronipote di Pan aveva fatto tutto con nochalance. “Goku sei sposato!”
pensò tra sé, nonostante la fitta al basso ventre che l’aveva colto improvvisamente.
La famiglia Gaiden si unì al gruppetto chiacchierando del più e del meno.
–Li hai visti?-Sì!-Sai, Goku stasera c’è la serata al Meneito… Ti va di fare un’uscita tra soli uomini come ai vecchi
tempi?- Vegeta aveva ripreso subito confidenza con il vecchio amico –Non lo so… dovrò chiedere
a mia moglie! Senti, ti do la conferma per l’ora di pranzo, ok?- -Ma non ti preoccupare! A limite
possiamo uscire solo per bere qualcosa… Non c’è alcun problema!- -Un valoroso guerriero sayan
non dovrebbe cadere mai in simili vizi!- una voce profonda, solenne, potente aveva interrotto
improvvisamente quella amichevole conversazione.
Tutti si fermarono e si voltarono.
Rimasero stupiti da ciò che avevano visto. A Vegeta e Goku sembrava mancare l’aria. Si strinsero
forte il petto. Il loro battito era aumentato improvvisamente e vertiginosamente. Avrebbero rischiato
il collasso se Gohan non fosse intervenuto provvidenzialmente –Papà ma chi è quello lì che ti
assomiglia tanto? E quello con quello strano cerchio in testa?- Nessuno aprì più bocca. Ma perché
tanto stupore?
-Ma tu sei!… voi siete!…- chiese Goku scosso da un’evidente agitazione. L’uomo che era di fronte
a lui era invece sorridente, vestito con una tuta da combattimento blu –Sì, mio caro Goku Jr… sono
il tuo avo Son Goku… e lui è…- quello strano individuo non aveva completato ancora la frase, che
lo shockato Gaiden si sentì mancare ma fortunatamente aveva contratto le gambe per ritardare lo
svenimento, venendo soccorso da Zarthrus.
Vegeta era rimasto sconvolto: accanto a colui che si presentava come Son Goku, leggendario
salvatore della Terra, stava, vestito con un battle-suit blu elettrico, a braccia conserte, con una strana
aureola in testa e uno scuro sorriso abbozzato, la sua copia perfetta. Nel suo cuore tremolante
temeva di sapere già la risposta ma volle un’ulteriore conferma –Ma a-allora… se lui è Son Goku…
t-tu…. t-tu s-s-ei…- -Vegeta, principe dei sayan, molto lieto mio caro discendente!- e si inchinò
elegantemente. La sorte toccata a Goku Jr, spettò anche al giovane Heri che però cadde a peso
morto senza alcun preavviso, salvato miracolosamente da Gyan.
9 capitolo: Forza e delicatezza
NOTA: Da questo capitolo in poi verrà fatta distinzione tra gli avi e discendenti, apponendo, a seguito del nome, le
abbreviazioni di Senior (Sr) e Junior (Jr).
Ma dico io!! Sono modi di presentarsi questi??- Gyan, infuriato, ammoniva gli avi dei due poveri
ragazzi svenuti al momento delle presentazioni. Gohan piangeva per la sorte del papà, coccolato
dalle due belle signorine lì presenti e Goku Sr sembrava alquanto dispiaciuto per la sorte toccata a
papà Gaiden, grattandosi il retro del capo. Al contrario, il principe dei sayan, era molto nervoso e
adirato e, stringendo forte i pugni, sembrava stesse per uscirgli del fumo dalle orecchie. Con molta
foga agguantò il giovane Heri, ancora incosciente, dal colletto del battle-suit e lo scosse
violentemente incitandolo a svegliarsi –CHE RAZZA DI DISCENDENTE HO? HEY,
RAMMOLLITO, DICO A TE! SVEGLIATI!- -LA SMETTAAA!!!- Gyan cercava di far smettere
Vegeta Sr ma con scarsi risultati. Quest’ultimo passò addirittura agli schiaffi sotto gli occhi
impotenti degli astanti: ciò però comportò il risveglio, seppur traumatico, di Vegeta Jr. –Ah! Ti sei
svegliato finalmente!- lo mollò e si rimise a braccia conserte –Tsk! Ma che razza di uomo sei?Vegeta Sr lo fissò disgustato, aspettando una risposta dal pronipote che ancora non aveva realizzato
cosa stesse realmente accadendo –Eh? Che cosa è successo?- Gyan, comprendendo lo stato
dell’amico, si chinò e gli fece il quadro della situazione –Vegeta… quello che vedi di fronte a te è il
leggendario principe dei sayan, tuo quadrisnonno o cinquisnonno… ehm… si può dire??... eh! eh!...
Comunque… è lui: quello di cento anni fa! Ti prego però, non svenire un’altra volta!- Vegeta Jr era
rimasto stupefatto con la bocca dischiusa: aveva davanti colui che aveva affrontato grandi nemici,
che aveva rischiato la vita e che si era sacrificato per il bene dell’umanità. Colui che, pur con
l’orgoglio e l’irruenza di un vero sayan, è stato capace di amare… Ha donato la vita ai suoi figli e
questi suoi stessi figli avevano permesso allo stesso Heri di esistere. Sarebbe rimasto ore, giorni,
settimane a fissare tanta grandezza, ad ammirare il suo modello di vita, a contemplare quei tratti
così nobili e fini che lo contraddistinguevano… ad osservare il corpo perfetto del grande e unico
Vegeta…
–Vegeta?? Ci sei?- -Oh sì… scusa!- Il siciliano era riuscito a riportarlo alla realtà. Si alzò e riprese
ad osservare attentamente il suo progenitore.
Contemporaneamente, anche Goku Jr si era risvegliato alzandosi aiutato da Zarthrus. –Urca! È la
prima volta che svengo!- esclamò. Come Vegeta Jr anche lui prese a contemplare quanto di più
somigliante a se stesso avesse davanti. –Eh! Eh! Come stai?- Goku Sr era stato molto in ansia per
lui. Comunque sia, il sorriso magico che possedeva riuscì a cancellare ogni ruga di preoccupazione
dal suo volto. –B-bene grazie…- il discendente rimase immobile per qualche secondo ma poi,
lentamente, si avvicinò al suo interlocutore con passi piccolissimi e goffi. Lo raggiunse e con le
mani poté tastargli le spalle e le braccia cercando di imprimere a sé le sensazioni piacevoli che
avvertiva, l’energia che gli trasmetteva. Si guardarono e si cercarono l’un l’altro scavando nei loro
occhi neri e innocenti. Goku Sr sorrise e lo invitò ad abbracciarlo… a tale invito il giovane Gaiden
non tardò a rispondere: si avventò su lui e lo strinse… dapprima adagio… poi forte… e sempre più
forte… pianse; non capì la reale motivazione ma non riuscì a trattenere le lacrime inconscie. –Dai
su, su… non fare così figliolo. Non è mica morto qualcuno!- Il carisma eccellente di Goku Sr nel
tranquillizzare le persone fece ancora una volta effetto. Si guardarono negli occhi nuovamente,
come se il più piccolo cercasse una conferma nel più grande… come fratello minore e fratello
maggiore, figlio e padre, l’uomo e il Divino… ripresero ad abbracciarsi…
Contrariamente, i due Vegeta si mantenevano distanziati come se fossero cariche della stessa
polarità. Il più giovane avrebbe desiderato reagire allo stesso modo del suo coetaneo… avrebbe
desiderato “sensire”, percepire con ogni fibra del proprio essere ciò che per lui si avvicinava più di
qualunque altra cosa alla Perfezione. –Almeno la mano stringetevela, no?- Gyan aveva fatto da
tramite tra Senior e Junior. Fu il primo ad allungare il braccio, sorridente… il secondo invece esitò
per mezzo istante… avrebbe saputo resistere a così tante emozioni o sarebbe svenuto un’altra volta?
Decise di rischiare… gli strinse impaurito la mano e l’altro, con vigore, suggellò il patto d’onore,
rispetto e appartenenza che li legava indissolubilmente. Si fissarono. Si perdevano nei loro occhi
profondi, nella camera degli specchi della loro Anima… Vegeta Jr non seppe resistere: si trascinò
verso di lui con il braccio altrui e lo strinse a sé vigorosamente, piangendo anch’egli come papà
Gaiden. Il principe sayan inizialmente restò confuso, non riuscendo a realizzare ciò che stava
accadendo, ma poi si sciolse e concesse un tenero abbraccio.
In seguito a questo tenero ritrovo, anche altri del gruppo si commossero, Gyan in primis versando
fiumi di lacrime seguito dalle due ragazze strette a lui –Oh… com’è commovente! Sniff! Sniff!molti furono i fazzoletti scartati e gettati. I due namecciani e Gohan preferirono restare ad osservare
senza proferir verbo. A questa emozionante cornice si aggiunsero i passanti alcuni dei quali
commentavano scherzosamente con “Bacio! Bacio!”, alcuni fecero un applauso. Le due coppie,
imbarazzate ma evidentemente felici, si separarono delicatamente. Tutti ripresero a procedere verso
il ring, ove tra poco sarebbero iniziati gli incontri.
-Buongiorno a tutti voi e benvenuti al Secondo Torneo Tenkaichi per la solidarietà. Questa volta a
sponsorizzarci sarà l’associazione umanitaria COLOMBA BIANCA che si occuperà di devolvere il
ricavato in beneficenza per la costruzione di un ospedale in Niger. Di questo progetto ce ne parlerà
l’ideatore: il Prof. Angel Davis! Prego…- al termine del prologo intrattenuto dalla presentatrice,
seguono applausi nel ricevere l’ospite –Grazie mille… Rinnovo il benvenuto da parte di tutto lo
staff sia dello Sport Center che ci ha gentilmente offerto la possibilità di ospitare qui il nostro
progetto di solidarietà, sia da parte dei collaboratori di COLOMBA BIANCA. Come ha già
illustrato la gentilissima Sig.na Leta, la nostra associazione ha lo scopo di aiutare, tramite la
costruzione di centri sanitari, educativi e ricreativi, le popolazioni colpite a tutt’oggi dalla grande e
scura piaga della povertà in Niger. Queste persone hanno un reddito pro-capite medio di circa 13
dollari annui e le speranze di vita si aggirano intorno ai 30 anni. – in molti si guardano sconvolti Come se non bastasse questa popolazione è colpita da malattie gravi e incurabili come l’epatite e la
difterite; tra l’altro, la scarsa educazione sessuale comporta la diffusione di tantissime malattie
veneree e dell’AIDS, piaga inesorabile che ha mietuto e continua a mietere decine, centinaia,
migliaia, milioni e miliardi di morti. Con l’organizzazione di questo Torneo che si terrà oggi e
domani, l’associazione ha intenzione di investire il ricavato nella costruzione di un ospedale
polifunzionale nella città di Agadez, situata al centro del paese. Come primo premio abbiamo deciso
di mettere in palio una stupenda collana in oro 18 carati e avorio, realizzata dal maestro e
benefattore Edris Maki che ha deciso di donare questa sua preziosa opera d’arte all’associazione.
Comunque sia, per ulteriori informazioni, potrete consultare i nostri stands. Scusandomi ancora una
volta per l’interruzione e ringraziandovi per aver partecipato oggi a questa magnifica iniziativa,
colgo l’occasione per augurarvi buona giornata e buon divertimento! Grazie ancora!- il Prof. Davis
salutò lasciando il palco nel sottofondo di forti applausi e la presentatrice prese la parola –
Ringraziando il Prof. Davis direi che è giunto il momento di passare alla fase “clou” di questa
giornata! Che si aprano le danze!- GONG! –Inizino pure i combattimenti! I partecipanti sono
pregati di recarsi all’ingresso 3, per consultare il tabellone e verificare l’ordine delle competizioni.
Grazie!- Gli interessati procedettero verso la meta. Gyan si congeda con le sue due accompagnatrici
con un bacio di “buona fortuna”, Goku Jr incoraggia il figlio e Vegeta Sr e Jr si fanno l’occhiolino a
vicenda.
–Gohan, che numero hai tu?- chiese perplesso papà Gaiden al figlio -0..5..6..!- -Ma allora sei il
primo!!- -Davvero?- -Davvero!! E contro chi sei? Aspetta… ecco! Il numero 211… Chi è?- Goku Jr
cercò suddetto numero ma non riuscì a trovarlo. –Hey piccolino!- Goku Sr, avendo udito la
discussione, si accuccia di fronte al piccolo Gohan e gli mette le possenti mani sulle spallette
delicate –Non devi aver paura di niente e nessuno, chiunque ti si faccia davanti tu devi sempre
guardarlo negli occhi e ascoltare ciò che viene da qui dentro- con una delicatezza inimmaginabile
gli porse l’indice nel petto, all’incirca nei pressi del suo cuoricino –Cerca sempre il Coraggio,
figliolo! Non farti mai vincere dalla paura!- -Gohan, su! Ti stanno chiamando! Sbrigati!- suo padre
aveva interrotto il tenero scambio di sguardi che c’era tra suo figlio ed il suo progenitore.- -Vai
Gohan! Io e il papà ti guarderemo da quaggiù. Non ti preoccupare perché non ti accadrà niente di
brutto!- Goku Sr aveva sussurrato queste parole alle orecchie del pargoletto, abbracciandolo stretto
a sé ed incitandolo a raggiungere il ring.
-Oh!! Eccoti arrivato n°0…56. Ma che sorpresa, abbiamo un bel bimbo che parteciperà al Torneo.la presentatrice si chinò verso di lui –Come ti chiami?- Gohan non rispose. Era timido di natura e
poi sua mamma gli aveva sempre detto di non dare confidenza agli sconosciuti. Un clima generale
di imbarazzo pervase l’intera sala, tensione fortunatamente sbloccata da quei suoi “due papà” che
gesticolavano dal fondo incitandolo a rispondere. L’angioletto rise e poi rispose –Gohan!- -Oh!! E
quanti anni hai?- -Cinque.- Intenerita, la presentatrice lo accarezzò sulla testolina –Ma allora sei
proprio piccolino! Un applauso per Gohan, grazie!- tutta la sala fu coinvolta emotivamente dalla
bellezza e dall’innocenza di quella creaturina tanto che l’applauso che ne seguì, si intuiva lontano
un miglio che fosse sincero.
Il suo avversario però non era ancora arrivato. Rapidamente, la presentatrice cominciò ad
annunciare il numero “211” una… due… tre volte… Niente, non si vedeva! Spazientita lanciò un
ultimatum –Il numero 211 è pregato di presentarsi entro 10 secondi sul ring, pena la squalifica
immediata dal Torneo e vittoria di Gohan per ritiro dell’avversario!!- Ad un tratto una voce acuta e
isterica giunse dal retro di una porta –Hey! Non spingete! Non è mica colpa mia se ho le ginocchia
legnose!!- Si trattava di quel pazzo di Gyan, spinto di forza da Vegeta Jr e Zarthrus. Con i piedi del
siciliano avevano già scavato due solchi lunghissimi e sempre più profondi –Vi dico che quello mi
ammazza!- Il giovane Militi era preoccupato ma i suoi amici non badarono ad ascoltarlo e lo
gettarono come un sacco di spazzatura sul ring. –Beh… meglio tardi che mai N°211!- commentò
ironica la presentatrice scatenando un clima generale di ilarità –Vorrei vedere lei affrontare un orso
bruno affamato!- la provocò Gyan scuotendo via della polvere dalle maniche. –Ma, con tutto il
rispetto per Gohan, stiamo parlando di un uomo bell’e fatto contro un bimbo di cinque anni!!- -Ma
quello è il figlio di quello là sotto!- aveva indicato Goku, ma si era confuso nell’indicazione perché
sia l’originale che il discendente erano uno a fianco all’altro e poi erano vestiti in maniera simile. La
gente, comunque, si girò verso il luogo indicato con la sorpresa mista a spavento dei due. –Beh…
insomma… Figlio di uno dei due! Comunque credetemi se vi parlo così! So che sono potentissimi
di natura. Me l’ha detto il mio caro amico… Ciao Vegeta!!- Vegeta Jr, chinato il capo, si era si era
coperto la fronte dalla vergogna “Io quello lì non lo conosco!” pensava. -E anche questo
mocciosetto qui, se s’incazza, mi fa il c…- La presentatrice gli tappò in tempo la bocca –Ehm…
D’accordo… Cominciamo il combattimento!- Non gli aveva neppure chiesto il nome.
GONG! Il fatidico incontro era cominciato. Gyan si reggeva a malapena in piedi dalla paura. Dal
canto suo invece, Gohan aveva assunto una postura sicura e pronta a reagire. “Ma che devo fare? Se
combatto sul serio passo i guai per il resto della mia vita, se combatto limitandomi finisce che
riposo in pace per sempre… Che devo fare? Oh Gesù aiutimi tu!” la mente del siciliano era confusa:
avrebbe potuto avventarsi contro quella creaturina o avrebbe dovuto lasciarsi sbranare da quella
creaturina???
10 capitolo: Sexy after lunch
L’atmosfera era completamente tesa. Il silenzio regnava assoluto dopo quel fatidico GONG!.
Esistevano solo loro due: Gyan e Gohan. Gyan era tremante, inarcato, in posizione di difesa. Gohan
invece, attento, era in guardia, sicuro, pronto a passare all’azione. Preso da una botta istintiva di
coraggio, il siciliano si issò su se stesso facendo scivolare le mani ai fianchi. –Avanti Gohan!
Fammi vedere di cosa sei capace!- lo provocò deglutendo a vuoto dallo spavento. Il bambino non
indugiò: scomparve rapidamente davanti agli occhi dell’avversario che, sbigottito, cercava quel
marmocchio a destra e sinistra ma senza successo “Ma dove diavolo è finito?” pensava terrorizzato.
–YAAAAH!- Un potentissimo calcio colpì alla schiena il povero ventottenne, scaraventato con
furia dall’altra parte del ring. Fiero di sé, Gohan venne incitato a combattere dai due Goku che dal
fondo lo incoraggiavano con “Bravo! Dagliele di santa ragione!”. –Ahi!!! Che male!- il suo
avversario si lamentava, ma mentre che faceva ciò, il piccolo supereroe gli stava già alle calcagna
precipitandosi infuriato verso di lui. Frattanto Gyan riuscì ad alzarsi e voltandosi,
involontariamente, colpì col dorso della mano sinistra il piccolo Gaiden che gli stava per saltare
addosso, spiaccicandolo bruscamente nel muro e, quindi, facendolo uscire dal ring. L’incontro era
finito, ma tutti furono presi da un’immensa pena per quel bambolotto di soli cinque anni che
giaceva a terra incosciente, fatto sta che nella sala nessuno osava commentare sull’accaduto,
preoccupati per la sorte toccata a Gohan. –Signuruzzu beddu! GOHAAAAAN!- Gyan fu il primo a
precipitarsi dal bimbo non ripresosi ancora. Arrivarono correndo anche i due Goku e Vegeta Jr,
molto scossi anche loro. Il giovane papà prese in braccio il tenero corpicino del figlio portandolo
immediatamente nella vicina ambulanza. –Gyan!! MA CHE CAZZO COMBINI?- Fu ammonito
dall’amico Heri che raggiunse il coetaneo Goku. Gyan restò solo con Goku Sr, il quale, visibilmente
arrabbiato, prese un pezzo di cemento armato crollato con l’impatto e lo sbriciolò sotto gli occhi
terrorizzati del siciliano –Tu la pagherai…- lo minacciò a bassa voce. Si girò e fece per dirigersi
anch’egli presso l’ambulanza –Signor Son!- la voce del ventottenne lo fece fermare di scatto; si girò
verso di lui –Tenga. Dia questa al piccolo Gohan.- gli porse una fialetta trasparente contenente un
liquido azzurrognolo –È estratto di fagioli magici. Si riprenderà subito!- Goku Sr non rispose e
corse direttamente dal nipote che si trovava in ambulanza disperato per le sorti del figlio. –Goku
aspetta! Dagli questa!- il guerriero sayan aveva raggiunto in tempo il pronipote che, prendendo tra
le mani la fialetta, curioso, domandò –Ma cos’è?- -Estratto di fagioli magici! Dagliela e si
riprenderà immediatamente!- Goku Jr ubbidì –Gioia di papà, bevi questa e ti sentirai meglio!Gohan riuscì, piano piano, a deglutire il liquido fatato: i lividi e i graffi sparirono magicamente; aprì
gli occhietti in soli cinque secondi –Papà…- -Figliolo!- Si abbracciarono, tra i baci e le carezze del
padre –Come sono contento che ti sei svegliato! Stai bene?- -Sì!- ripresero a stringersi l’un l’altro,
sotto lo sguardo soddisfatto di Goku Sr. –Come stai?- chiese ad un tratto Gyan, arrivato di
soppiatto. Nessuno osò rispondergli, essendo visto come una sorta di mostro: se l’era presa con un
bambino di cinque anni! Dispiaciuto per il clima che s’era creato, nonostante li avesse aiutati con
una preziosa pozione magica, si diresse verso gli spogliatoi dove prese a dare dei pugni contro il
muro –Perché? Perché?... Perché ho voluto partecipare… perché?? Ora tutti ce l’hanno con me!!
“Fai schifo! Ti avventi su un bambino di cinque anni! Che razza di uomo sei??”- -Io non ce l’ho con
te…- -Eh?- una seconda voce l’aveva distolto dai suoi sensi di colpa –Signor Vegeta…- si trattava
di Vegeta Sr, in controluce davanti all’ingresso –Perché dovresti prendertela? Alla fine tutti e due
partecipavate ad un torneo ed eravate entrambi consapevoli dei rischi che correvate. Quel bambino
era tutelato da suo padre ed era lui che doveva assumersene ogni responsabilità! Non se la possono
prendere con te solo perché ti sei difeso!!! Comunque a me fa piacere che tu l’abbia steso: era
troppo sicuro di sé e poi addosso ha il gene di quell’essere infimo di Kaharoth! Ah! Ah! Che
goduria!- Gyan, anche se non era molto d’accordo con la linea filosofica di Vegeta Sr, tuttavia gli
dava ragione: in effetti era un suo diritto rispondere ad un attacco e poi non aveva ucciso nessuno! –
Comunque non fare caso a Kaharoth: s’incazza sempre se qualcosa non va come dice lui. Non
sembra ma è così! Quindi preparati alla tremenda vendetta dei “buoni”, perché lui passa sempre
come l’eroe e l’avversario come quello spietato e senza cuore… Rassegnati, mio caro!- Con passo
elegante, Vegeta Sr scomparve proprio alla stessa maniera del suo discendente. Gyan, comunque,
era rimasto fortemente scosso dal significato di quelle parole: nonostante la durezza con cui erano
pronunziate, percepiva un forte senso di sincerità in esse.
GONG! Frattanto gli incontri proseguirono, vedendo protagonista l’allegra combriccola che si
distinse agilmente prevalendo su avversari di bassissimo livello per loro. Goku e Vegeta Jr si
disimpegnavano con classe sotto gli occhi fieri dei loro avi e, viceversa, questi ultimi offrivano
saggi della loro straordinaria tecnica e precisione. Anche Zarthrus e Gyan si divincolavano con
facilità negli ostacoli che gli si presentavano contro.
Alle 11,30 un piacevole intermezzo canoro concesse cinque minuti di ristoro per i partecipanti e il
pubblico. La bravissima cantante Sheila Bits, era ospite quel giorno nella Città dell’Ovest essendo
stata invitata dall’associazione organizzatrice dell’iniziativa. Coadiuvata da un coro di bambini
nigeriani, intonò una bellissima canzone: si trattava della celebre “Greatest Love of All” di una
famosa cantante di colore vissuta fino a cinque anni prima. La dolcezza e il sentimento con cui fu
espresso il significato di quella melodia, scaldarono i cuori degli astanti liberando qualche lacrima
di commozione e una tonante ovazione. Tutti applaudirono, tranne ovviamente Vegeta Sr “Stupide
e inutili smancerie terrestri!”, sotto gli occhi dispiaciuti ma comprensivi del giovane Heri anche se,
in fondo in fondo, era questo ciò che gli piaceva di più del suo avo: quel manto di tenebrosità e
mistero che lo avvolgeva.
GONG! Ripresero i combattimenti. Ad un certo punto avvenne qualcosa di clamoroso: Zarthrus, il
namecciano, era stato clamorosamente e rapidamente battuto al secondo round da un certo Mr.
Gigoo, un tizio panciuto, rosso e con un espressione terribilmente demoniaca. Ricordava vagamente
Majin Bu per le sue linee e movimenti. Restava comunque il fatto che era un avversario certamente
temibile ma questo non faceva altro che aumentare l’eccitazione dei quattro sayan, desiderosi di
averlo come avversario il più presto possibile. Contrariamente, Gyan non ci vedeva nulla di buono
in quello strano individuo. Non sapeva perché, ma all’improvviso gli ritornò in mente l’immagine
del povero Hedrik che si contorceva misteriosamente sul letto d’ospedale e pensava alle sue due
parole strozzate, gridate “Torneo… Belial…”. Era una specie di sesto senso che se lo stava
mangiando vivo.
Nel frattempo le acque tra lui e gli altri si erano placate, almeno con Vegeta e Goku Jr. Goku Sr
restava sempre della sua idea e, per questa ragione, non gli dava conto. Il siciliano si accovacciò
vicino a Gohan –Hey… posso parlarti un secondo?- -Che c’è?- -Ti volevo chiedere scusa per come
mi sono comportato prima… ti volevo regalare questa.- gli porse un gigante lecca-lecca zuccheroso
che il bimbo non esitò a scartare –Come si dice Gohan?- gli ricordò il padre –Grazieee!- Gyan gli
scompigliò i capelli in atto di tenerezza –Prego… Grazie a te Gohan! Sei un bravo bambino!-.
Pausa pranzo - ore 13,15
Gli incontri vennero sospesi per la pausa pranzo che sarebbe durate sino alle 15:00. Tutti avevano
portato qualcosa da casa tranne i due avi Sayan –Non ci abbassiamo a simili inezie!- commentò
autoritario Vegeta Sr. –Sé, sé!! E poi però venite a cercarle a noi le inezie per “allinchirivi a ucca e
l’amma”!- -Che hai detto?- domandò irritato il principe dei sayan. Scoppiarono tutti a ridere. Le
battute di Gyan in siciliano erano sempre uno spasso. Vegeta Jr spiegò al progenitore che
significava “riempirsi lo stomaco”. In effetti era proprio così: non appena Gyan uscì una teglia di
lasagne belle calde e fumanti, non pochi furono i piatti che si adagiarono immediatamente accanto
ad essa, tra cui quello di Vegeta Sr stesso –L’appetito di un sayan va sfamato prima di tutto!- Parole sante!- commentò Goku Sr con l’acquolina in bocca. Apprezzarono tutti l’arte culinaria del
siciliano: le lasagne per tutti loro erano una novità eppure i bis e tris furono in numero sopraelevato.
–Ma c’è ancora il secondo!!- li avvertì premurosamente Gyan –E che c’è di secondo?- chiesero in
contemporanea i due Goku. –Cotolette di pollo impanate!- -Ah!! Me li ha cucinati l’altra volta
Kaddy! Sono squisiti nonno Goku! Ehm… ti posso chiamare così??- il giovane Gaiden arrossì.
L’interpellato gli mise una mano sulla spalla –Certo che puoi, figliolo!- Sorrise. –Sì ma ora basta
con ste “carrambate” che sennò ricominciamo l’ultimo atto dei Pagliacci!- Ad ogni apertura di
bocca, Gyan era capace di regalare incalzanti risate a tutti. Apri il contenitore dove era custodita la
seconda portata e tutti furono piacevolmente attratti dal suo profumino –Hmmm… che buon
profumino!! Pancia mia fatti capanna!- commentò acquolinante Goku Jr –Capanna? Una goduria
così merita come minimo un hotel cinque stelle lusso! Ah! Ho portato l’insalata!- -Insalata? Com’è
fatta? È un'altra diavoleria terrestre?- chiese schifato il principe dei sayan –Macché diavoleria… c’è
lattuga, mais, pomodoro, mozzarella, olio, sale e aceto… Può il suo fine palato, ehm… “altezza”…
accogliere questa umile pietanza nella sua preziosa cavità faringea?- SBONK! Un bernoccolo
gigantesco… anzi due bernoccoli colossali spuntarono sulla testa del siciliano, provocati da due
forti pugni di Vegeta Sr e Jr. Il primo dei due tastò la pietanza –Hmmm… È ottima! Allora questo
mollusco è capace di cucinare!-. Gustarono tutti anche il secondo piatto e contorno, rimanendo
soddisfatti e sazi. –Ahhh!! Sono satollo! Sei da sposare!- Goku Sr si era complimentato con il
siciliano, ormai dimenticatosi del precedente diverbio intercorso dopo l’incidente con Gohan. –Sì…
lo vada a dire a quelle che appena ho detto “coppia” mi hanno piantato in quattro di denari!- -Gyan
si dice piantato in asso!- lo corresse Vegeta Jr -No, no! Si dice in quattro di denari perché prima
quelle tro…- si accorse della presenza del bimbo di cinque anni –Ehm… quelle donnine allegre si
sono succhiate il succhiabile, sia in senso metaforico che fisico…- -GYAN!!- commentarono
scandalizzate le due ragazze presenti –Sì, sì! Scandalizzatevi che per voi questi sono bacini del
buongiorno! Comunque sia, dicevo… prima mi dicono tutte “Che bello stare con te! I miei desideri
sono completamente realizzati e continuano a realizzarsi!” e poi appena gli dico “Cara, vuoi div…”
scappano di tutta corsa, lasciandoti povero e pazzo: in quattro di denari, ecco!- -E perché non in
tre?- asserì ironico Vegeta Sr –Perché il tre è un carico!!- -Uh?- solo Vegeta Jr poteva capire le
abitudini mediterranee del giovane Militi –E in due?- soggiunse Goku Sr –Se giochi a tre il due si
leva!-. C’era chi non continuava a capire… Fortunatamente il giovane Heri intervenne
provvidenziale spiegando le battute agli astanti… -Idiota!- quella parola era come il punto alla fine
di un discorso per Vegeta Sr.
Continuarono a chiacchierare sorseggiando un po’ di Zibibbo che, pur facendogli schifo, a Gyan
ricordava la sua “terra d’amuri”, la “Sicilia bedda so!”. Gli altri invece sembrarono apprezzare,
soprattutto il principe di sayan che aveva un futuro, o meglio dire, “passato” da sommelier.
-Veggè, andiamo a bruciare un po’ di calorie?- il siciliano aveva ricordato l’eccitante after lunch
che aspettava lui e l’amico –Amuninni!- rispose sarcastico Vegeta Jr prendendo la bionda per mano.
–Tiè, qua ci sono le chiavi della macchina. – glie le gettò e il sayan le afferrò al volo -Io e Ursula
andiamo a “vocalizzare” un po’ negli spogliatoi. Ah! Per i chewing-gum ne trovi una confezione
sigillata nel cruscotto! Andzhelika lo sa! Sciao ‘mbare!... Ah! E non mi fate troppa condensa!!- le
ultime parole del siciliano furono sfumate dalla lontananza sempre maggiore. –Beh… allora… a
dopo!- Vegeta Jr si congedò educatamente dagli astanti i quali commentarono arrapati sul bel pezzo
di gnocca che il giovane Heri si era scartato. –Ha proprio dei begli occhi e due belle sfere del
drago!! Eh, nonno?- commentò ironico Goku Jr dando una pacca alla spalla del suo avo –Dove sono
le sfere del drago?? Dove le hai viste?- Goku Sr, non cogliendo perfettamente il senso della battuta,
cercò a destra e manca le magiche sfere. Papà Gaiden svenne dallo stupore. Vegeta Sr si spiaccicò
una mano sulla fronte –Ma quanto sei coglione, Kaharoth???!!!-.
In macchina…
Arrivati al veicolo, ben nascosto tra le altre vetture vuote, Vegeta Jr prese il posto del conducente
che, come si sa, da sempre una sensazione di “potere”. Invitò la bionda ad avvicinarsi a lui
prendendola a cavalcioni su di lui. La esplorò e si esplorarono con la lingua, giocherellando,
scavando a mo’ di cozza e mordicchiandosi il labbro inferiore. La mano destra maschile si insinuò
tra i bianchi pantaloni aderenti di lei, raggiungendola sino alle intimità. Con dei colpetti decisi,
sensuali, ritmici le stimolò il clitoride, percependo poi una forte umidità in quella zona… goduria
confermata dalla donna che gemeva come una matta, una cavalla accaldata.
Ma Vegeta Jr voleva di più!
Con una velocità impressionante le percorse l’intera superficie corporea coperta dal maglioncino di
lei, raggiungendole il seno e tastandoglielo a piene mani, mentre con la bocca non la mollava,
combattendo a colpi di lingua, senza tregua. Sembrava quasi non respirassero! Rapidamente le sfilò
via il maglioncino e quindi il reggiseno mungendo i due vulcani e stimolandole i grandi capezzoli.
Andzhelika non capì più niente: stava vivendo una delle scopate più emozionanti e frenetiche della
sua vita. Del resto, Vegeta Jr sapeva come fare certe cose in fretta e bene, abituato a farsi le donne
sposate sul retro degli alberi, a cinque metri dal marito geloso e possessivo che cercava inutilmente.
Inversione di ruoli…
Dopo aver fatto parte del suo dovere, il sayan fu irruentemente schiantato contro l’altra parte del
veicolo e fu il turno della bionda che gli abbassò la cerniera posteriore del battle-suit, spogliandolo
lentamente dalle spalle in giù. Prese a stimolargli anche lei i capezzoli per inturgidirglierli e,
dall’ansimare frenetico, Vegeta si aggrappò con una mano nel poggiatesta del sedile e con l’altra nel
volante, sentendo che se la bionda avesse continuato ancora a lungo, lui sarebbe certamente
schiattato per asfissia.
-Abbassiamo sedili!- ordinò sensuale lei. Il vantaggio della macchina di Gyan è che, oltre ad essere
molto comodi, i posti anteriori erano completamente ribaltabili, creando un comodo due piazze. Si
distesero dapprima lateralmente e Vegeta le sbottonò e abbassò i pantaloni bianchi, strappandole i
collant e lasciandola in perizoma. La fece sdraiare davanti a sé, privandola, lentamente, della sottile
e trasparente “cintura di castità”. Le aprì le gambe e cominciò a pizzicarle la vagina, con dei colpetti
di lingua “innocenti”, poi mise in azione in muscolo boccale a mò di martello pneumatico, senza
sosta, proprio come se stesse baciando… per lui non faceva differenza! Sempre di bocca di tratta!!
Ma che polmoni che hai, Vegeta!
-Ora tocca a te!- comandò felino Vegeta, strusciandosi su di lei e raggiungendola fino alla bocca,
dove la baciò spudoratamente ma rapidamente. Si girarono invertendo, ancora una volta, i ruoli. Lei
gli tirò via il resto del battle-suit aderente appendendolo sullo sterzo. Naturalmente, data l’aderenza
della tuta, Vegeta non avrebbe di certo potuto indossare della biancheria intima sotto! Andzhelika
dapprima assaporò l’odore maschio del suo organo, poi prese anche lei a pizzicarne la punta, poi
baciò la Sacra Cappella e infine assaporò interamente il “Gelato al Sayan”, su e giù… su e giù…
come fosse un ghiacciolo alla fragola con ripieno al fior di latte: il ripieno, seppur caldo, meno
consistente ma, in compenso, pieno di grumi, non tardò a fuoriuscire. Lo sperma bianco e cremoso
riempì la bocca della bionda polacca che, goduriosa, continuava a leccarsi le labbra, ancora con
qualche residuo –Che buono!! Hmmm!! Fai bene crema latte di mandorla tu, eh?- il giovane Heri si
sentiva perso… anche Andzhelika, pur non essendo la migliore con cui l’aveva fatto, era una vera
bomba. –Poche ciance, donna! Prendi i palloncini!Vegeta l’hai ridetto… hai usato ancora una volta quel termine… “Donna”…
La biondina ubbidì e dal cassetto del cruscotto, estrasse una scatola ancora integra di preservativi.
“Sono i Fairplay al cioccolato al latte! Gyan ti voglio bene!!” pensò fra sé Vegeta Jr: quella marca
era la sua preferita e il suo amico lo sapeva bene. Andzhelika scartò la confezione e ne estrasse uno,
gelosamente confezionato nella bustina argento. La strappò con i denti fissando con occhi di gatta
quel vulcano in eruzione… quel pianeta in procinto di esplodere che si ritrovava davanti… Ricoprì
interamente l’asta fatata e stavolta concesse l’onore all’altra sua boccuccia di gustarsi appieno il
meritato premio. Era impressionante la velocità e, al contempo, la lentezza percepita dall’altro, con
cui la polacca saliva e scendeva… come un ascensore che risale a tutta velocità un palazzo di 300
piani e poi ridiscende bruscamente come se gli avessero tagliato i cavi per poi, magicamente,
risalire. L’atto durò a lungo: Vegeta Jr non era di certo un novellino e sapeva come allungare al
massimo possibile il piacere...
Venne… con un gemito liberatorio il sayan venne… La sua “assistente” si occupò di sfilare con
cura il contraccettivo ancora umido. Gustò, ancora una volta, il seme di lui, stavolta però con un
piacevole retrogusto di cioccolato al latte, in quanto era questo l’aroma del lubrificante.
Staccatasi dall’organo di lui, lo raggiunse, sdraiandosi di fianco alla massa di muscoli ancora
ansimante.
11 capitolo: I wanna dance with somebody
-Passami l’accendino, per favore.- Vegeta Jr si era appena acceso una sigaretta. Non era un
fumatore ma, dopo che lo faceva era sua abitudine farsi qualche tiro, come l’abitudine della
sigaretta dopo il caffè. Abbracciata alle linee perfette del corpo del sayan, anche Andzhelika
partecipava all’abitudine della guida turistica, aspirando un po’ di fumo con le sensuali labbra
carnose, appoggiate nello stesso posto ove prima quelle di Vegeta avevano lasciato un minimo
residuo di umidità. –Che fai di bello nella vita?- chiese gentilmente il giovane Heri, fissando il
tettuccio dell’automobile, alla bionda. –Lavoro in albergo per pulizie.- -Davvero? E che albergo è?-Il Pulviscolo, quello in Via di Eremiti.- -Ah! Il due stelle?- -Sì…- -Ma da quanto tempo ci lavori?-Tre anni…-.
Continuarono a chiacchierare per altri dieci minuti, nudi e avvinghiati l’uno all’altro, ma poi Vegeta
si accorse che erano già le tre meno dieci –Hey, mancano dieci minuti! Rivestiamoci!congedandosi dal rapporto con un bacio, i due si rivestirono. –S’incazzerà proprio Gyan, eh?Vegeta Jr non poté fare a meno di accorgersi di aver appannato tutti i vetri di condensa: ma del resto
è una conseguenza inevitabile! E poi è inverno, mica può lasciare gli spifferi!
Raggiunsero il resto della combriccola –Chissà quanto acido lattico avrai lì sotto, eh?- domandò
ironico il principe dei sayan al nipote che camminava con le gambe impercettibilmente divaricate.
Se una di quella distruggeva un sayan, figuriamoci che sorte sarebbe toccata ad un comune mortale!
–Mi avete riempito i vetri, eh?- chiese Gyan con tono di rassegnazione –Ehm… ecco… guarda…Vegeta Jr si grattò la testa cercando una scusa –Vabé, non fa niente! Almeno il deodorante alla rosa
selvatica copre la puzza di sesso…- -Ehm… ricordi che l’altra volta mi hai detto di buttarlo??- gli
ricordò il giovane Heri –Opporca nooooo!!!-.
GONG! Gli incontri ricominciarono. Ancora una volta la comitiva sayan più Gyan si distinse
agilmente nei due round che seguirono. Si riaffermò lo strano Mr. Gigoo, sotto gli occhi sempre più
paranoici del siciliano e quelli sempre più meravigliati di avi e nipoti guerrieri. Comparve anche la
figura di un certo Gertrudius, un uomo mascherato che non rivelava il suo volto. Per le due guide
turistiche e papà Gaiden, l’aura di quel tizio era molto familiare…
Ore 18,30
Finita la prima parte del torneo, che vide classificarsi agli ottavi di finale l’allegra compagnia sayan
più il resto, Gyan propose a Vegeta e Goku Sr di pernottare a casa sua la notte, dato che altrimenti
avrebbero dovuto raggiungere il lontano obelisco di Balzar: accettarono. Vegeta Jr volò con gli
ospiti facendogli strada mentre che il siciliano accompagnava le polacche.
-Questa è casa mia!- illustrò Gyan ai due antenati sayan. “Però… il buono a nulla ha una reggia
niente male!” pensò Vegeta –Ma che squallida catapecchia!- fu la riflessione del suo pensiero. –
Sono onorato di poter accogliere i suoi umidi piedini regali nella mia umile… ehm… squallida
catapecchia, Magnificissima, Superlativa, Eccezionale, Muscolosissima, etcetera etcetera… ehm…
“altezza” reale!- STHUD! SBONK! TUD! Ricevette due pugni in testa… anzi no! Erano tre – Ahi!
Ma perché l’ha fatto anche lei signor Goku?- -Non lo so, però è divertente! Eh, eh!- commentò
ironico il vecchio Son. –E lei che ne pensa?- gli domandò il padrone di casa. –Carina… ma dov’è la
cucina?- domandò ansioso Goku Sr cercando il locale intorno a sé –Perché?- GRAUUURR… Oddio che è stato? Gyan non sapevo tenessi dei leoni in casa!! Lo sai che è proibito?- lo ammonì
spaventato Vegeta Jr. –Macché leoni, è lo stomaco di Kaharoth, stupido quanto lui!- rispose
imbronciato Vegeta Sr. –Ok! Ok! Ok! Ora preparerò la cena però prima andatevi a fare una doccia
che state fitendo!- -Che stiamo…?- domandò il principe dei sayan sull’orlo di una crisi di nervi Fitendo… Ah, Vero! Loro hanno respirato l’aria del continente! Vegeta, pliss, spiegagli tu!!- Il
giovane Heri si prestò a spiegare il significato del termine siciliano utilizzato dall’amico per
indicare il fatto che fossero sporchi. –Capito??? Il bagno è laggiù- indicò una porta in fondo al
corridoio a destra –c’è tutto: asciugamani, scendibagno, saponette, bagnoschiuma, ecc. ecc. Se
volete poi vi prestò qualcosina per uscire e per la notte.- -Uscire??- Vegeta Sr era pronto ad
esplodere –Non ho certo tempo per simili inutili, oziose, perditempo e soprattutto TERRESTRI
mondanità!- -Lei Goku, si unisce stasera a me e Vegeta (si riferiva allo Jr) per una serata in
discoteca?- l’avo Son si grattò il capo -Discoteca?? Ah, sì! Mi ricordo che me ne parlò mio figlio
Goten: è quel luogo con tutto quel rumore… le luci… dove ti vendono una strana “polvere magica”
che porta il nome di una valorosa guerriera… Ok, ci vengo!- -Bene! Ah, un attimo che vi mostro la
vostra stanza!- Gyan invitò i due a seguirli “La NOSTRA? Allora vuol dire che dovrò condividere
la camera con quel mollusco di Kaharoth?” riflettè ansioso Vegeta Sr.
-NOOOO!! Questo no! Non condividerò mai il mio letto con un uomo e, soprattutto, se questo è
Kaharoth!- il principe dei sayan aveva avuto la conferma dei suoi dubbi, aggravata dal fatto che
avrebbero dovuto condividere un king size bed in ferro battuto, con al centro del capezzale un
quadretto a forma di cuore con gli angioletti innamorati -Daii!!- l’altro sayan gli si strusciò
sensualmente da dietro cingendolo dai fianchi –Staremo così stretti l’uno all’altro… ci faremo le
coccole… ci scalderemo…- Il volto di Vegeta Sr diventò rosso vivo –TOGLI SUBITO LE TUE
SPORCHE MANACCE SUDICIE DAL MIO CORPO!- gli urlò in faccia tanto da farlo sembrare
piccolissimo in confronto alla sua bocca. Perché non aveva reagito diversamente?
Ore 20,00
Le lancette dell’orologio camminavano tranquille, frattanto Goku e Vegeta Sr si erano già fatti la
doccia ed adesso erano in camera del proprietario a scegliere qualcosa da indossare, coadiuvati dal
giovane Heri. –No nonno Vegeta, non credo che i fuseaux neri siano proprio l’ideale per girare in
casa.- -Ma io voglio sentirmi a mio agio!- -Allora metti questo sottotuta che è diecimila volte
meglio!!- indossò quanto proposto e rimase soddisfatto. Goku Sr invece indossava già un paio di
jeans blu scuro con un maglioncino grigio scuro a cerniera laterale: completava l’abbinamento con
un paio di scarpe sportive grigio-blu. Una collana in acciaio e oro sporgeva dal suo torace: si
trattava di una spada capovolta a mo’ di croce; l’indossatore prese a trastullarla un po’, felice del
prestito fattogli dal padrone di casa.
-DONNAAAAAAAAAAAAA! E’ pronta la cena?- Alterato dalle parole del principe dei sayan,
Gyan si catapultò furioso nella sala da pranzo, dove frattanto Vegeta Jr aveva già apparecchiato il
tavolo per quattro. –Come cazzo ti sei permesso di chiamarmi??- SPLEEEN! Una padellata colpì in
faccia il povero Vegeta Sr, seduto al tavolo mentre che faceva zapping alla TV –Ops! Scusalo.
Quando stava con Bulma era abituato a chiamarla così. Non ci avrà fatto caso, perdonalo!- Lo
giustificò Goku Sr mentre che l’altro si accarezzava delicatamente il naso, mandando una serie di
maledizioni in lingua sconosciuta al siciliano.
-Ecco a voi! Pasta alla Norma e Falsomagro Aggrassatu. Due specialità della mia terra!- orgoglioso,
Gyan dispose sul tavolo le pirofila contenenti il primo e il secondo. –Che profumino invitante!! Ho
già l’acquolina!!- Goku Sr cominciò a leccarsi i baffi, voglioso di provare immediatamente quelle
squisitezze. “L’imbecille si dimostra ancora una volta un ottimo cuoco… ahi! Maledetto naso!” –
Che odore terribile! Sono sicuro che vomiterò!- inutile dire da chi uscirono queste parole.
Non vomitò nessuno. A cena ultimata, intorno le 21,30, Vegeta Jr si occupò di sparecchiare e lavare
i piatti mentre che il siciliano si sistemava per la serata. Naturalmente, Goku e Vegeta Sr erano
spaparanzati sul divano a guardare la TV, intenti a seguire un quiz trasmesso in prima serata
“Domanda da 50 $: Qual è il luogo dove nacque la tragedia greca? GREPULCA, GREGNOFRÀ,
GREGNOPLOTTE, GRECIA”. Con fare intellettuale, l’avo Son espresse la propria opinione –
Allora… secondo me Grecia non è: non mi suggerisce niente! Sono indeciso tra Grepulca e
Gregnoplotte, mi ricordo di una discussione con Gohan su un certo Piattone e Femore…- Irritato da
tanta ignoranza, il principe dei sayan lo rimproverò –IMBECILLE! La risposta è Grecia! Grecia!
Grecia!!! E poi si chiamano Platone e Omero! E tu cosa ridi?- si rivolse alla guida turistica intenta a
lavare i piatti che, divertita dalla situazione venutasi a creare, si piegava quasi in due dalle risate.
-Andiamo?- Gyan aveva finito di prepararsi ed era pronto a partire. –Ok… un attimo che poso
questo grembiule… e vado in bagno, perché mi sta scoppiando la vescica.- rispose velocemente
Vegeta Jr. –Quindi sig. Vegeta lei ha deciso di non unirsi a noi?- -Dai, Vegeta! Vieni anche tu!!!Goku Sr lo strattonò forte da un braccio. Attimi di silenzio regnarono. La TV fu spenta. –Uff!
D’accordo. Ma solo perché non saprei che altro fare!- Stranamente, Vegeta Sr decise di accettare
l’invito. –Evvai Vegeta! Dammi un cinque!!- estasiato, il sayan Son decise di rendere partecipe
della sua gioia anche il rude principe il quale, naturalmente, non rispose al “dammi un cinque”. Hey, tu!- l’avo del giovane Heri indicò il siciliano –Sì padrone!- -Non chiamarmi, così! Anzi…
chiamami pure così! Mi piace!- assunse un espressione orgogliosa e fiera di sé –Vestimi come si
conviene!-. Indossò un paio di jeans aderenti accuratamente strappati e un dolcevita a righe bianche
e nere, il tutto corredato da un paio di eleganti scarpette nere. –Soddisfatto?- -Come sto secondo
te?- chiese vaneggiandosi e guardandosi allo specchio –NARCISISTA! Sta bene! Comunque credo
che con un po’ di questo…- prese una boccetta di profumo –Che diavolo vuoi fare? Fermo! Cos’è?-Ma di cos’ha paura? È un profumo: è il CRYSTAL SHIELD al Vetyver! Provi!- gli adagiò la
bottiglietta e il principe dei sayan l’odorò attentamente apprezzandolo. Dopodichè se ne spruzzò
qualche colpo addosso.
Discoteca Meneito – ore 22,20
Arrivati al luogo prestabilito, i tre sayan e Gyan si ritrovarono con Goku Jr e sua moglie
Kaddy che era voluta venire dopo aver lasciato il piccolo Gohan a dormire dalla nonna
materna. Entrati, approfittarono della consumazione gratis inclusa nel biglietto per la serata e
dopodichè, si scatenarono a furia.
Oh I wanna dance with somebody!
I wanna feel the heat with somebody!
Yeah I wanna dance with somebody!
With somebody who loves me!
Quella serata era dedicata al Videoke Party e Gyan e Vegeta Jr si stavano scatenando sul
palco, dove era presente un gigantesco display per il karaoke dove tra l’altro veniva proiettata
anche la loro immagine, mentre che erano attorniati da centinaia di ragazze.
Vegeta Sr, invece, era rimasto al banco del bar, continuando a sorseggiare il Rhum e Coca che
gli altri avevano già finito da un pezzo: non essendoci abituato, per lui queste erano cose
pesanti! Ad un certo punto sentì due gelide mani avvinghiarlo per la vita –Hmmm… ma che
bella tartarughina abbiamo qui!- -Hey! Lasciami stare!- si scrollò di dosso quelle mani, si
voltò e vide davanti a sé una giovane donna avvenente, mora con colpi di fuoco, labbra
carnose e neo a lato della bocca. –Uh! Ma come siamo nervosi!! Com’è che non balli?- -Non
sono affari tuoi, donna! E ora sparisci!- rispose come di consueto il principe dei sayan. Gli si
avvicinò all’orecchio per stuzzicarlo –Se vuoi posso anche sparire ma non prima che tu mi
abbia concesso un passo a due nel retro del tuo bolide!-. Intrigato, Vegeta sogghignò e accettò
la proposta, chiedendo al siciliano il posto macchina. Tra la folla e il forte rimbombare della
musica house iniziò a urlare –HEY TU! DAMMI LE CHIAVI DELLA MACCHINA!- -COSA
C’È SIGNOR VEGETA? NON RIESCO A SENTIRLA!- -LE CHIAVI DELLA
MACCHINA!- gli fece cenno con la mano –CHE? I DIARI DI MARTINA? BOH…
COMUNQUE TENGA LE CHIAVI E CERCHI PURE IN MACCHINA!- gli gettò le chiavi
prendendole al volo.
-Com’è che ti chiami?- chiese Vegeta Sr alla misteriosa ragazza, mentre si dirigevano in
macchina, tenendola per mano –Lith! E tu, bel maschione?- -È veramente così importante?rispose con occhietti furbi il principe dei sayan. Lei si mordicchiò il labbro, eccitata –Hai
proprio ragione, non è necessario!-. Raggiunsero la vettura collocandosi nei sedili posteriori e,
subito, il sayan appoggiò di spalle al finestrino la trovatella, dopo che questa si era abbassata
la zip della giacca in pelle scollata che indossava, e cominciò a stuzzicarle con la lingua
l’interno dei seni, raggiungendola infine sulla bocca mentre che le slacciava il reggiseno. Si
tolse il maglioncino e prese a sbottonarle i pantaloni per poi gettarli nei sedili anteriori,
passando così alle operazioni di “controllo” nella zona X. Le insinuò prima una e poi due dita,
osservandola mentre gemeva. Vegeta Sr era uno che voleva essere completamente
protagonista attivo in un rapporto. Solo per i pompini poteva avvenire un’inversione dei ruoli.
Stava per sbottonarsi i jeans per passare all’attacco ma qualcosa lo bloccò bruscamente –
Dannazione! Mi servono quei dannatissimi palloncini pallidi!- -Cercavi questo?- La donna gli
agitò sotto il muso un preservativo ancora confezionato. Lui annuì. –Lascia fare a me!propose Lith. Stavolta fu lui ad essere messo a spalle al finestrino. Lith gli sbottonò i jeans e
glie li tirò via. Notò l’erezione del sayan sotto i bianchi slip e non fece a meno di notare anche
la lunghezza e lo spessore impressionanti del membro. –Sotto questo punto di vista sei un vero
e proprio campione, non c’è che dire!- Lui sogghignò maligno. L’altra prese a stimolarle lo
spadone quando questo era ancora sotto le coperte, cosa che fu molto gradita a “Sua Altezza”.
Poi però preferì gustarlo “al naturale”, comandata dalla mano regale situata dietro la nuca
che indicava il ritmo desiderato –Brava… così!-. Vegeta Sr venne copiosamente, come se fosse
stato in astinenza da un secolo, facendo addirittura fuoriuscire lo sperma dalla bocca della
compagna di ventura.
Inserito il preservativo, il sayan le ordinò di assumere la “posizione del missionario”,
nonostante la scomodità del veicolo, perché era la sua preferita. Con una foga ed un vigore
incredibile, Vegeta Sr sembrò voler letteralmente “sventrare” la povera Lith, soffocata da un
numero incredibile di gemiti di piacere.
Terminato l’atto sessuale, Vegeta Sr tirò fuori la mazza da baseball e, con grande spavento,
dovette constatare il terribile accaduto –Opporca… si è rotto!-.
12 capitolo: Alcol e residui
Città dell’Ovest – Casa di Gyan 12 gennaio 943 ore 8,00
-SVEGLIAAAAAAA!!!- -Eh? Uh? Lampo finaleeeeeeeeeee!!!- SBARUSH! SBAM! SDONG! La
voce stridula del padrone di casa aveva fatto svegliare di soprassalto il principe dei Sayan il quale,
molto cautamente, ha distrutto, fortunatamente, una finestra esterna con gli annessi vasi per piante.
–Il buongiorno si vede dal mattino eh?- commentò ironico Gyan, che comunque aveva la
caratteristica di prendere tutto alla leggera. Sconvolto, Vegeta Sr si guardava attorno per cercare di
fare un quadro della situazione: “Dove si trovava”, “Perché si era svegliato così bruscamente” e,
soprattutto, “Perché era a letto con Kaharoth”. Guardò il compagno, ehm… quell’essere spregevole
che condivideva con lui lo stesso capezzale: erano entrambi a torso nudo, anzi, con grande scandalo
di sé il nobile sayan notò che erano completamente nudi e, tra l’altro, lui aveva ancora indosso un
preservativo integro a copertura di un altro bucato sotto “Ma cosa è successo?”. Frattanto, Goku Sr
se la ronfava ancora alla grande parlando nel sonno –Hmm… tesoro…- impugnò a occhi chiusi il
braccio dell’altro –Hnn… prendi un po’ della mia energia… fagliela vedere tu… ronf… che poi…
hmm… ci penso io a te… uhnnn…- sotto gli occhi schifati di Vegeta Sr, il sayan si leccò
maliziosamente le labbra, fantasticando su qualche diavoleria erotica. Per fugare ogni dubbio, il
principe sollevò la parte di coperta nella zona intima di Goku ed ebbe la conferma che in realtà non
avrebbe voluto avere: anche l’altro indossava un preservativo! “O… mio… dio!”. Stranamente, non
reagì come avrebbe fatto solitamente, ovvero staccargli la testa di sana pianta, ma preferì continuare
a riflettere in silenzio, poiché non ricordava nulla della sera precedente… cos’aveva fatto, dov’era
stato e con CHI era stato.
Si alzò lentamente dal letto e si sentì come leggermente scombussolato, di certo non faceva fatica a
reggersi in piedi ma sentiva che l’equilibrio non era dei migliori. Ancora nudo, ma non
rendendosene pienamente conto, raggiunse il bagno dove si guardò allo specchio: aveva
un’espressione “allampata”, sconvolta, reduce di una strana, divertente e rischiosa avventura… ma
ancora non riusciva a capire bene cosa l’avesse ridotto così.
-È pronta la colazione!!- la voce della cucina li invitò a raggiungerla. Vegeta si girò verso il lato
della fonte del suono ma poi riprese a guardarsi allo specchio: tutto sommato aveva proprio una
faccina simpatica, solare, come non l’aveva mai avuta in vita sua…
-Ho detto che è pron… ehm, mi scusi…- Gyan, recatosi in bagno per chiamarlo, si accorse che quel
nanetto muscoloso si stava fissando allo specchio, completamente nudo e con uno strano
preservativo “a doppia fodera” ancora a rivestimento del suo arnese. Il principe dei sayan
continuava a tacere. –Guardi, se lo lasci dire, ma secondo me lei è proprio tirchio! Non è che si può
tenere un preservativo fisso… se vuole io ne ho una marea, ma non si lasci increspare a Geronimo!i consigli del padrone di casa vennero sfumati gradualmente dalla distanza che separava il bagno
dalla cucina.
Osservando quelle strane plastichine, Vegeta le rimosse osservando la bianca sporcizia che
infestava l’organo. Si portò le mani sotto il naso per percepirne l’odore: disgustato, li gettò nel
cestino adiacente il lavabo “Che puzza incredibile che mi fa!” Masochista, ripetè l’atto, per poi
tornare a schifarsi. Approfittò del bidet per lavarlo con cura e, nel sedersi, avvertì una sorta di
dolorino a livello dell’ano. Sentì qualcosa di corposo pendergli da quella zona: esplorò e, a grande
sorpresa, scoprì di cosa si trattava… sangue. “Ma che…?”. Impavido, si guardò il retro allo
specchio, usando come travi d’impalcatura, data la sua bassezza, il bordo del WC e quello del bidet
e notando, con immenso stupore, che tutta la zona dell’endobacino e prettamente rettale presentava
quegli strani residui… “Ma come…?”.
Qualche dubbio cominciava a togliersi dalla sua testa ma, per il momento, non fece caso alle sue
fantasmagoriche e assurde ipotesi. Tornò a risiedersi nel bidet, avvertendo ancora una volta quel
dolore ma resistendo. Lavò delicatamente la zona macchiata dai resti del lubrificante e dai grumi di
sangue, ricevendo la visita dell’amico, ehm… conoscente… essere inferiore! sayan. –Ciao Vegeta.Goku Sr si era appena alzato e, nudo anche lui, aveva raggiunto il bagno, gettando via il
preservativo ed alzando la tavoletta del gabinetto. Vegeta restò ad osservarlo, analizzarlo, senza
proferire la minima parola: aveva davanti a sé il suo più grande rivale e ora gli stava permettendo di
fare i suoi bisogni davanti a lui che si stava lavando? “Che ti succede Vegeta?”.
Altri dubbi cominciarono a fare i bagagli dalla mente di Vegeta: mentre che l’avo Son si lavava le
mani, il principe poté scorgere anche nella zona anale dell’altro diversi residui ematici. Ovviamente
Goku, da buon zozzone quale era, neanche badò allo sporco che infestava la sua asta e si diresse in
cucina.
-Finalmenteee! Buongiorno Altezza! Oggi Le serviremo Trionfo Imperiale di fette biscottate alla
marmellata di ciliegia, con burro, tè, succo d’arancia e quant’altro desideri.- Vegeta Sr aveva
raggiunto la cucina, indossando un paio di boxer e la vestaglia per ospiti che Gyan lasciava sempre
a disposizione di coloro che invitata a casa sua. Anche Goku Sr era già in cucina, seduto,
indossando anche lui la stessa vestaglia.
Assopiti nei loro strani e pallidi pensieri, Vegeta e Goku guardavano la TV a basso volume,
ascoltando il notiziario delle 8,00. –C’è qualcosa che non va?- domandò ansioso il padrone di casa
vedendoli in quello stato di simil rigor mortis. Lo guardarono per un po’, poi Vegeta prese la parola
–Cos’è successo ieri notte?- -A cosa ti riferisci? A dove siamo stati o al fatto che hai trovato le
lenzuola sporche di sangue?- -Entrambe le cose…- -Sì… chomp… voglio sapere… chomp pure io!
chomp… munch…- si uni al coro anche Goku. –Allora… la risposta è semplice: vi siete ubriacati e
avete fatto sesso… e che sesso!- SPLUT! SPRUUUT! Scioccati da una simile affermazione, Goku e
Vegeta sputarono tutto ciò che avevano in quel momento dentro la bocca, rischiando lo
strangolamento e il vomito. –C-come?- -COSAAAAAA?- chiesero allibiti e lucidi più che mai. –È
una storia moooolto lunga… ma ve la racconterò! Allora… “C’era una volta, in un posto molto
molto lontano…
FLASHBACK – Macchina di Gyan – la notte prima
“Ahahahahaha! Aurfhh… Avresti dovuto vedere come godeva come una scrofa in calore, quella
figona… Ah! SÌ! Sfondami, ah!!!! Hic!” Vegeta Sr raccontava agli astanti in macchina della sua
precedente avventura con Lith, sotto gli occhi scandalizzati del conducente e di Vegeta Jr e quelli
attenti e sbarrati di Goku Sr. I due avi erano completamente ubriachi fradici, inconsapevolmente, e
stavano delirando su certi argomenti, uno diverso dall’altro, senza un filo logico “E poi… hic! Mi
ha detto… no, tienilo tu… così, hic! Ti ricorderai del nostro incontro… hic! E io come un
coglionazzo le ho dato ascolto… Ahshuashua!!! Ahahah! Hic!”. Preoccupato, il giovane Heri
chiese all’amico se avesse bisogno di compagnia per tenere a bada quei due scimmioni traboccanti
di alcol –No, non ti preoccupare! Ho lavorato diverse estati a Rimini e non saranno di certo due
babbei come loro a mettermi in difficoltà… Buonanotte Veggè!- l’amico era già arrivato a
destinazione –Ciao e grazie di tutto Gyan. Ehm… nonno Vegeta, Signor Goku: mi raccomando, fate
i bravi!- Completamente in preda all’ubriachezza, Vegeta Sr tentò di raggiungerlo per dargli uno
schiaffo ma la sua prospettiva scombussolata dal Rhum e il sedile davanti a lui, lo fecero restare
appoggiato con il braccio sinistro accanto al poggiatesta anteriore –Hey, tu… hic! Come ti
permetti a… hic! parlare così al principe…- -Taci, Vegeta… hic!- Goku Sr lo tirò per il colletto del
maglioncino facendolo cadere all’indietro con la testa appoggiata alle forti gambe dell’altro sayan.
Si guardavano e ridevano a crepapelle, senza un valido motivo. Vegeta Sr si alzò e guardo negli
occhi l’avo Son. Agitati dal veicolo in movimento e ubriachi già di loro, si avvicinarono e, via via
che la distanza tra loro diminuiva, le loro bocche si dischiudevano sempre più, finché non avvenne
il contatto fatale: le loro lingue si sfiorarono… inizialmente… poi il principe volle di più: si dispose
a cavalcioni sopra l’altro e, tirandolo verso di sé con foga, iniziò a scavargli dentro con il muscolo
linguale; mentre che Goku si lasciava “esplorare”, questi, in preda ad un’eccitazione incredibile,
prese a spogliare Vegeta partendo dal bordo inferiore del maglioncino… L’avrebbero fatto in men
che non si dica! “Oh mamma mia… oh mamma mia…” pensava terrorizzato il povero conducente
osservando la scena dallo specchietto retrovisore: non aveva mai visto due uomini farlo e la cosa
lo terrorizzava. E se avessero coinvolto pure lui?
La strada sembrò accorciarsi provvidenzialmente, forse grazie anche alla velocità pazzesca con cui
il siciliano condusse il bolide. Frattanto Vegeta e Goku non avevano più addosso i maglioncini e
limonavano come due tori scatenati… baciandosi, leccandosi, stimolandosi i capezzoli… Gyan
rabbrividì ulteriormente ma reagì: erano ubriachi e non si rendevano conto di ciò che stavano
facendo. Era suo dovere aiutarli!
-Ok, piccioncini. La serata è finita: ora tutti a nanna!- -Nooo…- Riuscì a staccarli l’uno dall’altro
e gli rimise addosso il vestiario appena in tempo: Goku aveva già la cerniera dei jeans abbassata e
ciò che si vedeva sotto non prometteva nulla di buono. Nessuno dei due oppose eccessiva
resistenza. Furono trascinati entrambi nell’appartamento dal giovane Militi che, entrato, raggiunse
per prima la camera degli ospiti “scaricando” sul lettone i corpi ubriachi dei due sayan. Levò loro
soltanto le scarpe e li lasciò in balia della loro sbornia sul letto caldo.
“Oh mamma mia… oh mamma mia…” Gyan, era ancora preoccupatissimo, sentendo i lamenti
stomachevoli che uscivano dalle bocche di quei due sayan.
Passarono circa dieci minuti e le acque si calmarono. Dalla camera degli ospiti non usciva più
alcun lamento: forse si erano addormentati… Gyan volle verificare ma ciò che vide lo sconvolse:
Goku aveva sottomesso Vegeta, penetrandolo ritmicamente da dietro in una posizione a pecora,
con conseguenti gemiti, lacrime e urla di piacere e dolore dell’uno e dell’altro.
Terrorizzato come se avesse visto una scena de “L’Esorcista”, il siciliano si fece il segno della
croce e richiuse davanti a sé la porta.
… e vissero per sempre felici e contenti!”.- -Felici e contenti un corno!!! Che questa faccenda non
esca da queste quattro mura, sono stato chiaro?- Vegeta Sr, colpito da ciò che aveva udito, afferrò il
padrone di casa per il colletto e lo tirò verso sé, minacciandolo di morte se solo avesse spifferato la
benché minima parola sull’accaduto. –C-chiarissimo signor Vegeta! Non si preoccupi, con me è in
una botte di ferro. Anche lei, signor Goku, può contare sulla mia massima discrezione!- Con fare
minaccioso, Goku Sr lo squadrò, scrocchiandosi le dita –Lo spero per te.-. Gyan deglutì
terrorizzato.
Finita la colazione, si vestirono e raggiunsero lo Sport Center per la seconda e ultima giornata del
Torneo
13 capitolo: Degna discendenza
Città dell’Ovest – Sport Center 12 gennaio 943 ore 9,00
-Bonjour a tout le monde! Comment ça va?- Vegeta Jr, vedendo arrivare Gyan più i due sayan, li
accolse con il suo tipico saluto francese –Ciao!- ricambiò Goku Sr scendendo dal veicolo.
Naturalmente, Vegeta Sr non rispondeva mai ai saluti e, se proprio doveva rispondere, insultava
pesantemente con malvagie imprecazioni; quella volta però preferì il silenzio. –Ciao Veggè! Sei con
la macchina?- -No, sono venuto in volo… Più tardi forse vengono anche il mio vecchio e mia
sorella. Ma quelli che hanno?- indicò i due progenitori sayan che si stavano toccando, visibilmente
doloranti, la zona del bacino. –Chi quei due? Ehm… ecco… è difficile da spiegare…- -Cos’è
difficile da spiegare?- Vegeta Sr, con un udito da record, captò la conversazione fra i due,
insinuandosi minacciosamente e preparando, di nascosto, una carica energetica diretta alla schiena
del siciliano –Dai, digli tutto! Digli che il tuo squallido letto da quattro soldi fa pena… Coraggio!terrorizzato, Gyan deglutì e rispose –Beh… sì… ecco… sai com’è!... È che il mio materasso ogni
tanto fa i capricci, sai con l’umidità… si… ehm… “indurisce”- sentiva la carica energica ormai
sfiorare le sue vertebre –Ops! No, ma che dico “indurisce”, ehm… s’irrigidisce, ecco. E porta dei
piccoli doloretti alla zona lombare, tutto qui! Eheh!- Stranizzato, il giovane Heri lo squadrò in viso
–Ah, davvero? Ma non ti è costato diecimila dollari solo quel letto? Secondo me dovresti usufruire
della garanzia per fartene dare un altro! Non credi?- la carica di energia si era spenta, Vegeta Sr si
era allontanato con sguardo arcigno su Gyan che poté tirare un sospiro di sollievo –Fiuuu… Sì, hai
proprio ragione… penso che me lo farò sostituire al più presto…-.
-Ciao a tutti!- anche Goku Sr era appena giunto allo Sport Center per la seconda giornata del
Torneo di Beneficenza. –Ciao Goku!! Sei pronto per oggi?- Vegeta Jr gli diede un’amichevole
pacca sulla spalla; l’altro corrispose –Prontissimo, amico! Eh, scusa… Hai visto mio nonno?- -Sì,
guarda, è laggiù!- gli indicò il sayan seduto al coffee point assieme a Vegeta, intenti a mangiare
voracemente una trentina di croissant al cioccolato… a spese di Gyan naturalmente.
-Signori miei, buongiorno!- cortesemente, papà Gaiden si avvicinò ai due grandi eroi, i suoi miti da
una vita: Goku Sr non rispose perché aveva la bocca troppo piena per farlo; Vegeta Sr, lo fece
invece molto educatamente, proprio come si conviene ad un principe –Che diavolo vuoi? Non vedi
che siamo impegnati?- Allibito, lasciò silenzioso quello scenario di profonda e selvaggia natura e si
diresse dai coetanei, più “umani”, in attesa dell’inizio degli incontri.
-Buongiorno a tutti voi! E benvenuti nella seconda e ultima giornata del Secondo Torneo Tenkaichi
per la solidarietà. Quest’oggi, sedici valorosi si scontreranno in una lotta senza quartiere, ma
soltanto uno sarà il vincitore! Ricordiamo che al vincitore spetterà come primo premio una
splendida collana in oro e avorio, realizzata e gentilmente concessaci dal maestro e benefattore
Edris Maki. Beh, che altro dire… via alle danze!- GONG!
Al forte applauso post-prologo, seguì immediatamente la chiamata dei primi due contendenti sul
ring –Il primo combattimento vede Gyan contro Gertrudius!- Il siciliano si dirige con sicurezza
verso il ring, attendendo il suo avversario… quest’ultimo arriva, tenebroso, coperto in visto e con
una strana casacca nera da samurai. “Ti smaschererò Gertrudius!” pensò il giovane Militi,
ricordando l’aura avversaria che gli sembrava piuttosto familiare.
GONG! L’incontro era cominciato. Gyan assunse subito una posizione di guardia, scrutando
attentamente il suo avversario finché… PUFF! non scomparve nel nulla. Dal suo canto, Gyan
riusciva a percepire i suoi passi nonostante la supervelocità. “Non mi scappi!” con un gesto rapido,
deciso e intenso, il siciliano scagliò un potente calcio all’indietro, colpendo dritto sullo stomaco
l’avversario. –Ughhh… Che dolore!- esclamò quasi agonizzante Gertrudius, dato che i calci di
Gyan erano pesanti anche per un sayan come VegetaJr.
-Che potenza! Con un calcio l’ha messo al tappeto!- esclamò meravigliato Goku Sr che, assieme al
resto del gruppo, osservava l’incontro in differita. “Possiede un’aura spaventosamente immensa. Ma
da dove può trarre una simile energia un insulso essere umano?” si domandò nella sua mente
VegetaSr.
-Allora? L’hai finita di fare lo sborone?- osservando l’avversario inginocchiato dal dolore, Gyan lo
prese per il collo e lo portò sopra il suo viso con facilità, dato che il misterioso samurai era
completamente inerme. Lo scosse violentemente. –Allora??? Non mi dire che era tutto qui quello
che sapevi fare! Avanti, combatti come si deve!- L’altro dischiuse gli occhi e, con un sorriso
maligno, rispose –Come desideri!-. Sprigionando una forte aura dal suo corpo, Gyan, spaventato,
dovette mollare la presa del collo altrui. –HYPNOOOO!- Gertrudius, concentratosi, emise uno
strano grido che fece completamente andare in confusione il povero siciliano, che adesso barcollava
a destra e sinistra, vedendo davanti a sé soltanto immagini distorte e sfocate –Ma che cazzo… CHE
MI HAI COMBINATO??- similmente ubriaco, Gyan vagabondò per l’intero ring, inciampando e…
uscendo! –Ah! Ah! Ah! Continua a fare lo sborone adesso!!- -BASTARDO! TI GIURO CHE ME
LA PAGHERAI APPENA SARÀ FINITO IL TORNEO!- alle risa di scherno del samurai,
seguivano le terribili e pesanti minacce del siciliano che, nel frattempo, aveva radunato attorno a sé
tutti gli amici della comitiva. –Gyan, calmati! Ormai è andata, non te la prendere!- Vegeta Jr riuscì
a tranquillizzarlo e a portarlo negli spogliatoi per fargli scaricare i nervi.
-Vai Vegeta! Ora tocca a te! In bocca al lupo!- Goku Sr aveva ricordato a Vegeta Jr che lo stavano
aspettando al ring, in quanto era uno dei protagonisti del secondo match degli ottavi di finale. –
Grazie, Signor Goku. Crepi!-. Raggiunse il ring e, con grande sua sorpresa, vi trovò su una
splendida ragazzina sui 18/20 anni vestita in rosa: bel fisico, belle gambe, bel culetto… bellina
insomma!
-Il secondo incontro sarà tra Vegeta Heri e la bellissima Hinky!-.
GONG! La ragazzina dimostrava di avere una certa esperienza in fatto di arti marziali: infatti, non
appena iniziato l’incontro, cominciò subito a dare un saggio della sua tecnica sferrando
innumerevoli e velocissimi calci nel vuoto, come per intimorire l’avversario. Il giovane Heri,
compiaciuto, sorrise marpione e prese a ridacchiare silenziosamente. –Che cos’hai da ridere? Eh?
Preparati a morireeeee!!!- La volenterosa combattente si precipitò in fretta e furia verso il suo
sfidante che, non appena la ebbe a cinquanta centimetri di distanza, la bloccò per le braccia,
squadrandola sensualmente. –Eh? Che cosa fai? LASCIAMI ANDARE!!!!- la piccolina cercava di
dimenarsi ma inutilmente: la morsa di Vegeta Jr sembrava quella di 1000 camicie di forza.
Lentamente, il sayan le se avvicinò alle candide e tenere orecchiette, nonostante si dimenasse come
una matta –Stasera a che ora ti passo a prendere?- le parole sussurrate dal giovane Heri, furono
come discese dal cielo; fatto sta che la ragazzina, non appena le udì, smise di dimenarsi e urlare e,
sorridente, si avvicinò all’orecchio dell’altro –Alle nove e mezza: Viale dei Giardini, 121. Sii
puntuale!!- Vegeta Jr sorrise sensualmente dischiudendo appena la bocca, davanti agli occhi stellari
di lei. Presala in braccio, la depose fuori dal ring senza che lei si opponesse, davanti allo stupore
generale. –Ma cosa…?- persino la presentatrice rimase sbalordita da ciò che vedeva. Hinky si
allontanò dal ring, mandando un bacio alla bella guida turistica, che ricambiò con un occhiolino
conquistatore.
–Eh! Eh! Lui sì che ci sa fare con le donne!- commentò sarcastico Goku Jr –Beh, ti ricordo che è
pur sempre discendente del principe dei sayan… Un degnissimo discendente!- commentò fiero ma
serio Vegeta Sr, che se ne stava nelle sue in un angolo.
-Il terzo incontro si svolgerà tra Goku Son e il gigante T-Rey!GONG! –Roar!!! Microbo! Preparati a essere disintegrato!!!- il gigante dinosauro armato,
nell’intento di spaventare l’avversario, cominciò a ruggire e a barcamenarsi in preda alla più totale
pazzia. Goku Sr, che amava divertirsi, dapprima fece finta di scappare dai suoi colpi. –Non mi
prendi!- -GRRR… insetto!! Se ti prendo ti stritolo!- -Ah sì? Prendimi pure, dai! Sono qui!! Eheh!!stizzito e infuriato, il tirannosauro di latta lo impugnò tra le sue robuste zampe –Ahahah!! Vediamo
chi ride adesso! Ti ridurrò in polvere!!-. Con una pessima interpretazione, l’avo Son iniziò a
simulare dei lamenti di dolore –Ahi!... Ohi!... Uhi!...- T-Rey, idiota almeno quanto il suo
avversario, fu convinto di avere la meglio –Ahahah!! Che c’è? Non ridi più adesso? Le senti le ossa
che ti stritolando a poco a poco? Ashuaahahashua!-. Stancatosi, Goku Sr smise di simulare il mal di
stomaco (o forse un po’ l’aveva, visto che poco prima si era ingurgitato 30 cornetti al cioccolato!) –
Uff!! Quanto sei noioso!!! Certo che non c’è gusto a combattere con te: non hai inventiva caro
mio!- Il T-rex restò allibito: possibile che non gli avesse fatto niente? Eppure era 30 volte più
piccolo di lui! –Ma com… cosa??- -AHHHHH!!- sprigionando la sua aura, il vecchio Son si liberò
con facilità dalla morsa delle zampacce dell’avversario che poi colpì con una gomitata a centro di
fronte facendogli perdere i sensi e, quindi, cadere fuori dal ring tra il panico della folla.
-Che idiota quel Kaharoth! Deve sempre fare lo stupido!-.
Seguì lo scontro di Goku Sr, quello che vedeva protagonista anche il terribile Mr. Gigoo che
sarebbe stato prossimo avversario dell’avo Son.
Inutile menzionare gli incontri di Vegeta Sr e Goku Jr dato che: nel primo caso, al principe dei
sayan è bastato sporgere un pugno per far crollare l’avversario gelatinoso che gli si era addossato
pericolosamente e nel secondo caso è bastato schivare lo Yak infuriato che aveva preso la rincorsa
per colpire, facendolo, automaticamente, uscire dal ring a proprie spese.
L’intero gruppo sayan è passato. Adesso è il momento dei quarti di finale che troverà apertura con
lo scontro tra il misterioso Gertrudius e l’impavido Vegeta Jr. Chi la spunterà?
14 capitolo: Belial
“Chi sei? Perché ho la netta sensazione di averti già incontrato…” Vegeta Jr scrutava con occhi
socchiusi il suo avversario ovverosia il fantomatico Gertrudius. Aveva già constatato i poteri di
quest’ultimo e li temeva dato che un formidabile combattente come Gyan era stato sconfitto per sua
mano. Sapeva che gli bastava una sola sua parola per mandarlo in tilt. Temeva quelle cinque
lettere…
-HYPNO!- ecco che non tardarono ad arrivare. Il valoroso sayan cadde in uno stato di profonda
confusione, non riusciva più a trovare la coordinazione delle gambe per reggersi in piedi… vedeva
soltanto immagini confuse davanti a sé… “Oddio… come mi sento… sono così… agitato…”.
Barcollava, si lamentava, andava avanti e indietro senza riuscire a trovare un punto fermo finché la
sua rabbia non esplose in un violento urlo… si era trasformato in Super Sayan!
Il suo stato di confusione svanì sotto gli occhi increduli del misterioso samurai. Mostrò agli astanti
lo splendore delle sue forme dorate, la perfezione dei contorni di un vero angelo, quel manto etereo
che lo avvolgeva.
-Sorpreso, eh?
Gertrudius restò immobile per qualche secondo “Ma come… come è possibile?”
-Sono un super sayan ed in questo stato i tuoi giochetti di prestigio mi fanno soltanto il solletico.
L’avversario rabbrividì come intrappolato in una morsa glaciale. –Ma allora tu sei… tu sei…Infuriato, il super sayan Heri gli si scagliò contro –Io sono… parla, razza di imbecille!- e cominciò
a colpirlo violentemente, scagliandogli una serie di pugni nello stomaco. –Questo è per quello che
hai fatto al mio amico ed hai tentato di rifare con me!- Dette queste parole, lo colpì potentemente
sotto il mento, con conseguente perdita boccale di sangue, scaraventandolo dall’altra parte del ring.
Incosciente, il samurai restò disteso, immobile, sul freddo suolo invernale di quella piccola arena
raggiunto poi, a passo felino e felpato, dal super sayan.
Dolorante, fu preso per il colletto della tunica da Vegeta –Mostrami il tuo volto codardo!pronunziate queste parole, Vegeta gli strappò via il passamontagna che lo copriva… la verità gli
strinse il cuore.
-Signor… Signor Sëlle… io…- il misterioso samurai aveva un volto: quello del celebre tenore
svedese Hedrik Sëlle. Un silenzio tombale calò improvvisamente nello Sport Center… Tutti erano
rimasti sconvolti da quella incredibile rivelazione…
Una leggenda vivente del canto periva sotto i colpi di un biondo sconosciuto. Persino la
presentatrice non trovò parole per descrivere quanto stesse accadendo…
-HEDRIK!- la voce di Gyan s’impose su quella tormenta silenziosa. Aveva riconosciuto l’amico di
adolescenza e quegli istanti in cui lo vedeva sofferente, ancora una volta, lo trafiggevano
interiormente, come mille spade gelide.
-Sorpreso, eh? Che ne… pensi tu… stavolta?? COFF! COUGH!- il cantante aveva riconosciuto
l’espressione attonita e scioccata dell’angelo biondo che gli si parava innanzi. Quest’ultimo, colto
da un inconscio e immenso dispiacere, lo aiutò a rialzarsi, reggendolo sulle spalle. –Signor Sëlle
io… mi dispiace… non potevo sapere…-Non preoccuparti… COFF! ANF! C’è qualcosa di più importante di cui ti debbo parlare…Il silenzio adesso non era più totale, ma era misto a curiosità, mistero.
-Mi dica pure, Maestro!- Vegeta Jr, seppur colto da profonda pietà per quel pover’uomo, non osava
mancargli di rispetto, essendo un’artista di fama mondiale.
-Qui tra noi… coff!... c’è un nemico molto potente che dobbiamo contrastare… Dobbiamo
distruggerlo!... voi… anf! coff!... sayan… dovete…- cercò invano di farsi forza ma non ci riuscì,
trovando però sostegno nelle forti braccia eroiche della ventottenne guida.
-Signor Sëlle!! Chi è questo nemico? Chi è?- il sayan cercò di scuoterlo per ricevere risposta.
Un vocabolo tremolante ma sicuro fu pronunciato dall’agonizzante bocca del tenore –Gigoo…-.
Ma si trattava di quel mostro rosso terribilmente potente! Lo sguardo di Vegeta Jr si posò su quello
dell’indiziato. Quest’ultimo prese a innervosirsi incredibilmente, facendo fuoriuscire getti di fumo
dalle tempie.
-GRRR… HEDRIK!- come indemoniato, emise un urlo spaventosissimo, perforando il petto del
cantante con un potente raggio distruttore.
-Signor Sëlle!- il corpo inerme dello svedese cadde senza vita, sorretto dalle braccia del giovane
Heri.
-NOOO!!!- Gyan si era precipitato sul ring a prestare soccorso al suo caro amico, ormai sulla soglia
del trapasso. –Amico mio, ti prego! Non lasciarmi! Bevi questa, bevi!- gli adagiò una fialetta
miracolosa sulle labbra, sperando in una grazia divina.
Inutile fu l’eroico intervento del giovane Militi, poiché l’intera cavità faringea del cantante era
occlusa dal sangue e da degli strani corpi non identificati. Con le ultime forze rimaste, strinse forte
la mano del siciliano, trovando il fiato per la sua ultima parola -Belial…- detto questo, chinato il
capo spirò.
-NOOO!!- il pianto disperato di Gyan ruppe il silenzio. I suoi occhi divennero palle di fuoco…
Puntò lo sguardo su quello strano essere rosso, gommoso, maligno che adesso rideva
diabolicamente. –BELIAL! MOSTRA IL TUO VERO VOLTO!Mr Gigoo fu contratto da spasmodiche convulsioni. Tutti furono presi dal panico. Da quello strano
essere fuoriusciva un essenza oscura, cupa, che andava componendo un figura… disegnava un
profilo demoniaco.
-PAGHERAI PER QUELLO CHE HAI FATTO!- Gyan, tremendamente, aveva disposto per terra
la salma del defunto Hedrik. Adesso era più intenzionato che mai a far fuori quel bastardo demone
che gli aveva tolto qualcosa di veramente a lui cara.
L’intera essenza oscura era fuoriuscita e levitava. Sotto di essa però, il corpo aveva cambiato
colore: non era più rosso vivo ma aveva preso un colorito roseo. I vestiti erano cambiati…
scomparvero le corna ai lati ed al centro della testa spuntò una strana antennina gommosa… Ma
quello era il corpo di…
-Majin Bu!- esclamò con grande sorpresa Goku Sr. Si trattava della creatura creata più di un secolo
prima dal malvagio Babidi, che adesso giaceva incosciente per terra. Ma cosa stava succedendo?
Frattanto, lo scuro spirito fuoriuscito dal corpo gommoso di Majin Bu, cominciava a prendere
forma: un’esile creatura interamente rossa, due corna e delle zampe di gallina fluttuava sulle teste
degli astanti. Indossava un tunica gialla ed era armata con una spada.
-Belial! Possa tu tornare a bruciare nei più remoti antri dell’inferno!- all’udire le parole di Gyan,
Belial, il demone dai lunghi canini, prese a ridere sguaiatamente, mentre che il terrore cresceva,
inconsapevolmente, anche nel cuore dei quattro sayan, stranamente incapaci di reagire. Avi e
discendenti rimasero stupefatti ad osservare quella strana figura, come se ne fossero ipnotizzati…
-Io vengo per distogliere dalla pace questo mondo... sono lo spirito che nega tutto... tremerete del
mio ghigno…
Posseduti da quella specie di formula magica, tutti gli astanti rimasero ancora una volta in assoluto
silenzio, come di contemplazione. Soltanto Gyan capiva perfettamente ciò che stava accadendo,
strattonando violentemente Vegeta Jr, assorto anch’egli nei suoi strani e vuoti pensieri che
emergevano osservando il Male personificato. –Vegeta, ti prego svegliati! Dobbiamo eliminarlo
prima che sia troppo tardi!- Vano fu il tentativo del siciliano di risvegliare l’amico.
Frattanto, vedendosi avvantaggiato, il demone volante si scagliò contro Vegeta Sr che colpì con un
colpo di spada all’aureola, distruggendogliela e riducendola in frantumi.
–Possa la tua anima vagare in eterno negli abissi infiniti…- Incapace di reagire, anche se non ne
capiva la ragione, il principe dei Sayan rimase a bocca spalancata di fronte alla creatura rossa che
ora lo malediceva. Questa stessa prese di mira l’altro Vegeta, ossia la giovane guida turistica
ventottenne, anch’essa in stato di assoluta apatia.
-VEGETA SPOSTATI!- il siciliano cercò di destarlo ma il risultato fu inutile. Belial gli si
scaraventò contro afferrandolo per le braccia. Pronunziò anche a lui una misteriosa maledizione
porgendogli due dita nel basso ventre –Un attimo di felicità… le tenebre rivivranno...-.
-BASTARDO LASCIALO!- il demone mollò la presa e cominciò improvvisamente a bruciare:
Gyan gli aveva gettato contro dell’acquasanta che il defunto Hedrik custodiva all’interno della
tunica nera. I lamenti infernali scaturirono da quel corpo ora rosso… ora violaceo… ora
pallidamente giallo…
-HELIOS!- con il suo colpo micidiale, che vedeva lo scagliarsi di un potente raggio solare, Gyan
fece ardere vivo il demonio… il Male agonizzante era lo spettacolo più brutto che avesse visto in
vita sua: forti urla scaturivano da quel corpo ardente.
-Maledicto tuu, Gianni, in secula seculorum…
Il demone Belial, il cui nome sta a significare
“uomo senza valore”. Ha maledetto i due Vegeta e
Gyan pronunziando delle strane frasi.
15 capitolo: Rivelazioni
-BASTARDO! HA MALEDETTO ANCHE ME!
Gyan era in preda ad una crisi di nervi.
Belial l’aveva maledetto prima di scomparire e ciò non faceva altro che incutergli timore, ansia,
tremendo nervosismo.
Vegeta Jr, consapevole di non aver, misteriosamente, reagito si inginocchiò su se stesso… sconfitto.
Si tastò delicatamente la zona del basso ventre prima sfiorata dal demone per controllare se ivi
fossero tracce di corpi estranei.
-Ma cosa è successo? Perché non ho reagito?- si domandava turbato il giovane Heri.
Allo stesso modo, anche Vegeta Sr non si dava pace per il fatto di non aver contrattaccato al
momento del bisogno: quel mostro rosso gli aveva distrutto l’aureola ma, ciononostante, era ignaro
delle conseguenze che ne sarebbero derivate. –Ma dov’è finito quello strano cerchio dorato che era
sopra la mia testa?- cercava con le mani, a vuoto, l’aureola scomparsa. –Ricordo solo che l’ha
disintegrata… ma com’è possibile?
-Hey, Veggè! Come stai?- Gyan si avvicinò al compagno inginocchiato sul ring che continuava a
tastarsi il basso ventre, ignorando completamente la salma di Hedrik –Io? B-bene ma… cosa è
successo?- con occhi attenti ma, paradossalmente, persi nel vuoto, Vegeta Jr cercava risposte dal
caro amico. Quest’ultimo gli poggiò una mano sulla spalla in segno di conforto e lo accarezzò
delicatamente in testa –Siete stati tutti ipnotizzati dal demone Belial ma ora è tutto finito, lui se n’è
andato e non tornerà mai più… Va bene? Dai, vieni qui, abbracciami!
Il comportamento padre-figlio tenuto da Gyan nei confronti dell’amico non era poi così fuori luogo:
il siciliano aveva capitato che quello del collega era un comportamento pre-crisi che, altrimenti,
l’avrebbe colto e con conseguenze disastrose. Era sempre così: se Vegeta si risvegliava da un brutto
incubo e non trovava nessuno vicino a sé cominciava ad urlare e non la smetteva sino a quando le
corde vocali non gli si sarebbero spezzate. Nel suo corpo mastino di sayan, convivevano, a pari
passo, FORZA e FRAGILITÀ… batteva quel cuore di eterno bambino che Vegeta Heri conservava
dentro di sé. Non poche furono le volte che, in preda ad un attacco, Vegeta non chiamasse
nientemeno che la madre “Mamma! Mamma! Ho paura, mamma!”. Nessuno però lo ripudiava per
questo. O per lo meno quelle quattro persone che ne erano perfettamente al corrente: i suoi familiari
e Gyan.
-Ughnnnn….
-Eh? Ma cosa…
Un lamento aveva improvvisamente squarciato quel silenzio assordante. Ma da dove proveniva?
-HEDRIK!
Il celebre tenore svedese aveva emesso, ancora una volta, un piccolissimo gemito di dolore. Gyan
accorse immediatamente in suo soccorso sollevandolo leggermente dal busto.
-HEDRIK! AMICO MIO! Tieni, bevi questa! È l’ultima che ho ma per te questo e altro!- gli
somministrò l’ultima fialetta di estratto di fagioli magici rimastagli, salvandogli la vita. Il cantante
si riprese in men che non si dica. Si mise in piedi con un agile scatto.
-Ah!! Questa sì che è vita! Grazie amico!- Hedrik abbracciò caldamente il siciliano il quale
ricambiò con altrettanto affetto –Di niente, amico! Però promettimi che non ti caccerai più in altri
guai del genere!!- -Eh, eh! Promesso!-.
-MA CHE RAZZA DI STORIA È QUESTA? ESIGO IMMEDIATAMENTE DELLE
SPIEGAZIONI!- irruppe violentemente Vegeta Sr, precipitandosi sul ring e afferrando Gyan dal
collo.
-E CHE VUOLE DA ME? IO NE SO QUANTO LEI!- rispose l’altro sentendosi minacciato.
-Ok, ok! Spiegherò tutto io…- prese la parola il giovane Sëlle –Allora… si narra che mille anni fa,
alla base dei Monti Paoz fu incatenato un drago malvagio che prendeva il nome di Satana,
l’”avversario”.
-Ma si chiama proprio come…
-Il Diavolo, sì! Hai visto giusto, Gyan. Bene… questo drago era proprio la materializzazione del
Male puro: rivestito da una pelle di squame, esso, ogni 6 mesi, 6 giorni e 6 ore, perdeva una scaglia
di questa pelle, generando dei piccoli mostri che, via via, andavano crescendo acquisendo poteri
straordinari, tranquillamente paragonabili a quelli del dragone in sé… In tanti cercarono di
fronteggiarlo: cavalieri, guerrieri, re, eserciti ma con scarso risultato… Il dragone aveva già
devastato metà isola bruciando tutto ciò che trovava sul suo cammino. Un giorno però, un bambino,
un pargoletto innocente di cinque anni riuscì a fermarlo: con la sua purezza, la sua assoluta
ingenuità, riuscì a seppellirlo nelle profondità terrestri. Lì vi rimase sino al giorno d’oggi. La
profezia, però, voleva che fosse proprio un bambino innocente di cinque anni a liberarlo, tramite
l’uso di uno strumento terribilmente semplice e dilettevole.
All’udire queste ultime parole, Goku Jr rabbrividì inconsapevolmente.
-Per tutti questi anni, però, la forza di Satana è stata alimentata dall’opera delle sue creature, 13 in
tutto, che girano per il mondo mietendo vittime spirituali. Belial era uno di queste…
-Quindi ce ne restano ancora 12?- asserì Vegeta Sr, colto dalla curiosità.
-La verità è che fino a quando esisterà l’Universo, esisterà anche il Male. Esso è alimentato dalle
cariche negative che ognuno di noi libera durante la nostra vita… Sì, abbiamo sconfitto Belial, ma
questo non significa un peso in meno per noi. Anzi, una volta eliminato un demone, l’energia di
questi ritorna alla fonte di origine, ovverosia Satana. Lui verrà quando la sua ora sarà compiuta. E
quando verrà, non vi sarà né forza, né potenza in grado di contrastarlo. Soltanto il cuore puro di un
valoroso guerriero dorato potrà contrastarlo… la mano di Dio si poserà su di lui e le schiere
angeliche lo circonderanno: diventerà un guerriero invincibile. Il Male sarà sconfitto ma, purtroppo,
sarà destinato a tornare dopo 1000 anni allo stesso modo in cui se ne andato.
-Quindi l’avrà vinta sempre e comunque…- commentò rassegnato Gyan.
-Purtroppo è così. Ma sempre se viene sconfitto! È un avversario potentissimo e può sembrare che
la sua aura sia infinita quando ce lo si trova innanzi…- alle affermazioni di Hedrik, gli astanti
rabbrividirono.
-Sì, ma… che ne sarà di me?- Vegeta Sr aveva ripreso parte in causa, riferendosi alla sua aureola
disintegrata.
-Colui che viene dall’aldilà, se viene sprovvisto del sigillo divino, cioè l’aureola, resterà per un
anno a vagabondare nel mondo ove il sigillo è scomparso e, dopodichè, finirà nella Singolarità.rispose fermamente il tenore.
-La Singolarità? E che razza di postaccio è?- chiese sconcertato il principe dei sayan,
indietreggiando di qualche passo.
-È un luogo dove esisti soltanto tu. Per l’eternità sarai costretto a vagarvi, senza provare né gioia né
dolore. Non sentirai più niente. Resterai da solo… vagherai negli abissi infiniti…
“Vagherai negli abissi infiniti… Ora che ci penso quel mostro mi disse qualcosa di simile quando
mi distrusse l’aureola… Ma…”-Cosa posso fare? Non c’è di recuperare quel dannatissimo cerchio?Vegeta Sr fu alquanto intimorito da quelle rivelazioni, tanto che, in preda al panico, prese a
strattonare energicamente il giovane svedese. –Dimmelo! Dimmelo!
Commosso, il giovane Sëlle scosse il capo in segno di negazione –Purtroppo questo è impossibile…
Disperato, Vegeta Sr cadde sulle proprie ginocchia e urlò al cielo.
Tutti furono sconvolti da simili rivelazioni, ma qualcuno riservava ancora una carta –E se
utilizzassimo le sfere del Drago?- irruppe bruscamente Goku Jr. Una fiammella di speranza si
accese sui lucidi occhi profondi del principe dei Sayan. La speranza però si spense così come si era
accesa –È un desiderio troppo grande per Shenron…- sentenziò con voce cupa Goku Sr –Ma…- Ma cosa?- Vegeta Sr si alzò di scatto e lo raggiunse, alzandolo per il collo –DIMMELO
KAHAROTH! DIMMI SE HO ANCORA LA POSSIBILITÀ DI SALVARMI DA QUESTO
INFERNO!- A fatica, l’altro rispose –Le… sfere… di… Neo… Namek…- -COME?- Vegeta Sr,
stupito, mollò la presa.
-Dimmi, stupido idiota! Dimmi di quali sfere parli!- -Fiuuuu!! Vegeta, calmati… Parlavo delle sfere
di Neo Namek, quelle sono più potenti e possono esaudire anche desideri di questo calibro.- rispose
col fiatone Goku Sr. Vegeta Sr sorrise e portò lo sguardo al cielo, speranzoso.
-Eh-ehm… scusatemi…- la presentatrice s’infiltrò clandestinamente e cautamente –Possiamo
riprendere gli incontri?
16 capitolo: Vendetta alternativa
I combattimenti ripresero regolarmente. Vegeta Jr era passato di diritto alle semifinali in quanto
aveva sconfitto Hedrik (alias Gertrudius) nel combattimento precedente e Goku Sr era passato
anch’egli poiché Mr Gigoo, rivelatosi poi essere Majin Bu posseduto da Belial, era stato messo
K.O. in seguito all’accaduto.
Frattanto, il corpo gommoso di Majin Bu fu curato da Goku Sr che cercò di svegliare l’ometto rosa.
–Hey? Majin Buu? Mi senti?- -O-OH…- Con successo, la creatura di Babidi si svegliò seppur con
gli occhi intorpiditi -CIAO!- il saluto megafonato dell’avo Son contribuì al suo rapido risveglio.
Balzò in piedi. Si osservò attentamente le mani e i piedi, incosciente di ciò che era avvenuto. –Ma
cosa è successo?- chiese con la sua vocina buffa. Goku Sr gli spiegò il tutto, sotto il suo sguardo
curioso e attento.
Senza alcun problema, Vegeta Sr e Goku Jr riuscirono a passare alle semifinali, destreggiandosi con
decisione e velocità.
-Signore e signori…- prese la parola la presentatrice emozionantissima –Siamo quasi giunti al
culmine di questa magnifica iniziativa sportiva finanziata dall’associazione COLOMBA BIANCA.
Tra qualche istante vedremo sfidarsi su questo ring l’intrepida guida turistica Heri Vegeta e il
valoroso combattente Son Goku! Chi vincerà quest’incontro passerà automaticamente alla finale,
garantendosi uno dei primi due posti. Beh… che dire! Che cominci il combattimento!
GONG! Ed il combattimento iniziò! I due si osservarono, si scrutarono attenti. Fu silenzio attorno a
loro. Solamente il vento sussurrava parole tempestose in quel clima di calma apparente. Si poteva
percepire lontano un miglio che i due stavano già lottando tra di loro con la mente. Lui osservava
l’altro e viceversa. Per infiniti attimi vi fu un silenzio tombale…
“Vediamo come se la cava davvero il mio discendente…” Vegeta Sr scrutava la situazione da
lontano; a lui sarebbe toccato scontrarsi con il nipote di Goku Sr ma questo non gl’incuteva il
benché minimo timore anzi, pensò, che sarebbe stata una vendetta alternativa su ciò che non
avrebbe mai potuto avere e cioè: sconfiggere Kaharoth!
“Eh! Che strano però! Sto combattendo con la copia di Vegeta… Avverto un’aura potentissima in
lui, superiore di netto alla mia… Prospetto un bel combattimento!” Avanti fammi vedere ciò di cui
sei capace!- Assunta una posizione di attacco, Goku Sr istigò il giovane Heri che, determinato,
rispose annuendo ed imitando l’avo Son nella posizione presa.
“La mamma mi ha sempre parlato anche di lui. Dice che il nonno era sempre stato invidioso di
Goku in vita, per molti motivi: primo tra tutti il fatto che era riuscito a sconfiggerlo e poi perché era
riuscito a trasformarsi in Super Sayan prima di lui. Beh, nonno Vegeta, avrai la vendetta che ti
meriti!” Sono pronto!
All’udir le parole di Vegeta Jr, Goku abbozzò un sorriso e scomparve grazie alla supervelocità.
Stessa cosa fece anche Vegeta Jr. I loro corpi scomparvero e tutti quanti cercavano invano di
seguire il combattimento accelerato, le cui immagini comparivano e scomparivano ogniqualvolta i
due si colpissero, si scontrassero.
“Che bravo che è il nonno! Nonna Pan me l’ha sempre detto che era un grande: contro di lui niente
e nessuno ci poteva. Adesso però noto che Vegeta gli sta dando proprio del filo da torcere. La loro
forza è pari ma, nonostante tutto, noto una grande difficoltà da parte del nonno Goku nel pararsi dai
colpi che sta incassando.” Coraggio nonno Goku! Vai Vegeta! Siete i migliori!- Goku Jr assisteva
con lo sguardo rivolto al cielo il combattimento svolto in chiave superveloce. Notava con una
leggera linea di dispiacere che il suo avo stava incontrando notevoli difficoltà nel rispondere agli
attacchi subiti, mentre Vegeta Jr sembrava esser fresco come una rosa.
SBOOM! Un boato. Un forte polverone si sollevò dalla base del ring. Evidentemente qualcuno era
caduto violentemente, probabilmente scaraventato… ehi ma… chi c’è lassù? È Vegeta Jr!
Il giovane Heri, a braccia conserte, osservava compiaciuto dall’alto il lavoro portato a termine. In
quella prima fase era già riuscito tranquillamente a prevalere su Son Goku. Diradatosi il nuvolone,
però, ciò che vide lo stupì: Goku Sr era ancora dritto, in piedi, e si stava spolverando la manica della
tuta ancora impolverata –Bel lavoro Vegeta! Davvero un bel lavoro! Eheh!- -Ma come?- ancora
incredulo di ciò che vedeva, Vegeta Jr era rimasto ancor più stupito all’udire le parole del sayan
sorridente. –Ma ora si fa sul serio!- con tono deciso e imponente, Goku Sr si trasformò in Super
Sayan e lasciò che anche l’altro facesse altrettanto.
Vegeta Jr diventò un Super Sayan e fu raggiunto in volo da Goku Sr. Ripresero ad osservarsi
attentamente ma stavolta l’attesa non fu più tanto lunga… in men che non si dica, il giovane Heri fu
piegato in due dal potente pugno ricevuto dall’avo Son in pieno stomaco. Contrattosi, cercò di
neutralizzare il dolore stringendosi il ventre con entrambe la braccia. Era un dolore accecante…
fino ad ora era stato abituati ai pugni di Gyan, potenti sì, ma una bazzecola in confronto a quelli di
un vero sayan, un Super Sayan!
-Che succede? Già non ti reggi più?- con tono di scherno, Goku Sr lo provocò, aspettando una sua
improvvisa reazione. Stizzito dalla spocchia altrui, Vegeta Jr decise di terminare quell’umiliante
scena e assunse una posizione eretta e rilassata, sogghignando in gesto di sfida. –Ecco! Così mi
piaci!- commentò soddisfatto Goku Sr.
-Credi davvero che basti questo a fermarmi? Tsk! Non ti facevo così ingenuo… Kaharoth!- l’aveva
chiamato così… Kaharoth… quel nome che sempre utilizzava nelle sue frenetiche fantasie, nelle
sue tempestose corse con la mente: aveva davanti a sé una Leggenda… l’eterno rivale del Principe
dei Sayan. Stava combattendo contro di lui adesso: non era immaginazione era pura REALTÀ!
Con un gesto deciso si avventò su di lui ed iniziarono una battaglia a suon di pugni iperveloci.
Stavolta la situazione era veramente di parità. Anzi, pareva che Vegeta Jr fosse in leggero
svantaggio…
-HELIOS!- il giovane Heri scagliò sullo sprovveduto Goku Sr il colpo segreto suo e di Gyan.
L’avversario cercò, invano, di ripararsi ma fu travolto dalla tremenda furia del raggio solare.
Resistette, proteggendosi con gli avambracci incrociati, ma dovette constatare la presenza di alcune
bruciacchiature. –GRRR! QUESTA ME LA PAGHI!- Infuriato, Goku unì i polsi portandoli dietro
di sé…
-ON-DA E-NER-GE-TI-CAAAAAA!- il potentissimo colpo di Goku Sr raggiunse rapidamente
Vegeta Jr. Il giovane Heri però non si tirò indietro: portando i palmi delle mani in avanti, cercò di
bloccare l’onda e ci riuscì; successivamente, con una foga impressionante, emise un urlo e sprigionò
da tutto il suo corpo un’aura spaventosa: creando un’enorme sfera dorata, contrastò il raggio
energetico avversario e riuscì a neutralizzarlo… fu l’avo Son a rimanere coinvolto dalla potenza di
Vegeta Jr!
Stavolta però, Goku Sr non resistette: l’immane onda dorata derivata dal corpo sayan di Vegeta Heri
era stato un impatto troppo forte per lui.
Cadde, privo di sensi, sul ring. Nell’attesa trepidante del suo risveglio, Vegeta Jr raggiunse il ring e
si mischiò all’atmosfera generale di tensione. La presentatrice iniziò a contare…
- OTTOO… NOVE… DIECI!!! GOKU NON SI È RIALZATO! L’INCONTRO È TERMINATO!
VINCE VEGETA!
17 capitolo: Real power
-Signor Goku, la prego… Si alzi!
Vegeta Jr era preoccupato per la sorte toccata all’avo Son, il quale, per qualche istante, era rimasto
incosciente…
Il suo indice si mosse, tremolante…
-Oh, signor Goku!
Cogitabondo, Goku Sr cercò di prendere coscienza di sé, scavando un solco nel ring e provando a
rialzarsi. Fu aiutato dal giovane Heri che, solidalmente, si inginocchiò e ne adagiò il corpo
dolorante sulle gambe.
-Signor Goku, sono io, Vegeta, si sente bene?
-Che cos…a è succ…esso?- chiese Goku dolorante.
-Niente, è tutta colpa mia… Sono stato troppo irr…- non finì di dire la frase che Goku Sr, avendo
colto il significato dell’affermazione della guida, spalancò gli occhi e balzò in piedi, dimenticando il
dolore fisico.
-HO PERSO???
Vegeta Jr, grattandosi il capo, rispose con un cenno della testa. Goku Sr fu colto dalla disperazione
–NOOOOO!!!
Vegeta Sr, che aveva osservato in disparte la scenetta, rise sguaiatamente e di gusto. –Ahahahah!!
Quel fallito di Kaharoth!! Sapevo che prima o poi avresti fatto una figuraccia del genere!!! Ahaha!!
-Fossi in lei non riderei tanto…- Goku Jr interruppe l’ilarità principesca, fissandolo con occhi di
sfida, in quanto il prossimo incontro sarebbe stato tra loro due.
-Beh… capirai cosa vuol dire lottare contro il principe dei sayan!
Raggiunto il ring, con la sua solita camminata sinuosa, Vegeta Sr scrutò l’intero pubblico, cercando
la figura di suo nipote. La trovò. Il giovane Heri gli augurò in bocca al lupo con il pollice alzato e
lui rispose altrettanto. Goku Jr invece restò ad osservare lo sfidante in silenzio.
GONG! La scena si ripeteva… i due avversari si osservarono. Cercavano di penetrarsi a vicenda nei
pensieri… Vegeta sogghignò malignamente e, improvvisamente, scomparve…
Goku Jr, malgrado la sua abilità tecnica, riusciva a malapena a carpine i movimenti… destra,
sinistra, avanti… DIETRO! Il principe dei sayan si materializzò improvvisamente alle sue spalle. –
Tsk… sei lento…- Con una potente gomitata ricevuta sulla colonna vertebrale, a papà Gaiden
sembrò dovesse essersi spezzata la colonna vertebrale. Poteva percepire il terribile scricchiolio di
ossa spezzate, sentì fuoriuscirne il midollo… Ma queste sensazioni durarono poco… Furono
sostituite dal sapore del sangue in bocca… I pugni sottomento di Vegeta erano rapidi e rinnovavano
il dolore…
Il corpo del giovane Goku erano ormai in preda allo spasimo più totale... in balia della furia di
Vegeta Sr. La povera vittima non toccava più terra: era come se i pugni ricevuti annullassero la
gravità… Goku Jr si sentì morire in quegli attimi.
Cadde, inerme, al suolo.
-Hmpf! Non dirmi che è tutto qui quello che sai fare…- chiese Vegeta a braccia conserte al povero
Gaiden.
Di tutta risposta, l’altro si alzò in piedi e, seppur indebolito pesantemente dai colpi ricevuti, issò il
volto e si asciugò il labbro madido, intriso di sangue. –No… ora tocca a me!
Stupito da tanta foga, Vegeta inarcò un sopracciglio dalla sorpresa.
-YAAAAHHH!- Con una furia impressionante, Goku Jr si gettò contro Vegeta Sr. Quest’ultimo si
difendeva benissimo dai colpi che riceveva, acquistando un’espressione sempre più fiera e
“energica”. –Vedo che ti sei svegliato, eh? Si vede che sei nipote di Kaharoth: reagisci solo quando
sei stuzzicato!
-Ah, davvero?- senza che se ne accorgesse (e senza spiegarsi il perché della riuscita di tale attacco)
il principe dei sayan incassò un violentissimo e potentissimo pugno nella zona tra il pomo d’Adamo
e il mento… La cosa lo lasciò inebetito, in mezzo al ring, a tastarsi quella zona, mentre gli occhi gli
fuoriuscivano dalle orbite… Sentiva soffocarsi… non riusciva a respirare. Sentì solo l’impulso di
dover tirare la lingua fuori per farsi spazio nella cavità faringea…
-Chi ride adesso? Eh?- Goku Jr restituì pan per focaccia, schernendolo mentre era in preda ad un
dolore acuto nella zona tracheale… il povero principe dei sayan era in trappola… “Che diavolo mi
succede? Non riesco a respirare e poi mi fa malissimo! Maledetto nipote di Kaharoth… Ma ora ti
faccio vedere io!” Contraendosi, in preda alla rabbia più assoluta, Vegeta Sr si trasformò in Super
Sayan, liberandosi del groppo in gola. –Ahhh!! Adesso sì che è meglio!- espirò rilassato.
-E cosa credi di fare adesso?- lo provocò Goku Jr osservandolo nel suo nuovo stato.
-Fai il gradasso? Sappi che per te è giunta la finEEEEEE!- urlando, Vegeta Sr ruppe parecchie
vetrate, incudini e staffe. Ma Goku Jr non si scompose –Sa che le dico, anzi… guardi: userò solo le
gambe!- Con atteggiamento sbarazzino, papà Gaiden ripetè le gesta dell’antico nemico Freezer: tale
gesto fu a lui raccontato in una delle innumerevoli storie della buonanima Nonna Pan. Vegeta Sr ne
fu colpito profondamente: il suo avversario non si era neanche trasformato, li aveva prese bene,
eppure… adesso osava umiliarlo!
Goku Sr, osservante l’incontro assieme Vegeta Jr e Gyan, scrutò compiaciuto il volto del
discendente “Eheh! Goku, Goku! In effetti hai diritto anche tu di divertirti… Ma secondo me stai
facendo dei piccolissimi errori di calcolo con Vegeta… Spero solo per te che lui sia magnanimo
oggi…”
-COME OSI, BRUTTO INSOLENTE! COME OSI PARLARE IN QUESTO MODO AL
PRINCIPE DEI SAYAN?- irritato, Vegeta Sr decise di far valere le sue ragioni. –VEDRAI
QUANTO TI COSTERÀ CARA QUESTA TUA INSOLENZA NEI MIEI CONFRONTI!
-Avanti!! Cosa aspetta? Io mi sto annoiando!!
-GRRRR!!! AAAHHHH!!- la nobile figura dorata si scagliò, di tutta corsa, verso il proprio
obiettivo che, frattanto, continuava a starsene rilassato dall’altra parte del ring.
Con grande agilità, e conseguente stupore di Vegeta Sr, Goku Jr riuscì a schivare quell’astro dorato
che gli si precipitava contro, prendendolo poi a calci sul volto mentre che volava (mantenendo le
braccia conserte) –Ihih! Principe, la vedo un po’ in difficoltà!! Gradisce un altro po’ di zucchero
nella cioccolata? Ahah!- con fare piuttosto umoristico, papà Gaiden, concluso il suo discorso, gli
bloccò la mascella con i piedi e da là lo scaraventò, con tutto il peso del suo corpo, dall’altra parte
del ring.
Nessuno, compreso lo stesso Vegeta Sr, riusciva a realizzare ciò che stava accadendo: un Super
Sayan, il principe dei sayan, stava perendo sotto i colpi umilianti di un misero sayan (non di razza
pura) che, tra l’altro, si limitava all’uso delle gambe. Questo era più che un affronto per Vegeta:
stava vivendo una seconda sconfitta da parte di Kaharoth, da parte della sua discendenza!
“No… questo non posso permetterlo! Mi sto facendo umiliare da un misero sayan di razza inferiore,
e per giunta non trasformato! No!! Questo è un affronto troppo grande!” PREPARATI A
MORIREEEEE!!!- Con uno slancio improvviso, Vegeta Sr si gettò paonazzo su Goku Jr, il quale,
con grande maestria, schivava i suoi colpi mantenendo le braccia conserte e sghignazzando
antipaticamente. –Eh, eh! Sarebbe questa la forza del principe dei sayan?
Ma la cosa che realmente infastidiva Vegeta più di ogni altra cosa, era il fatto che quell’individuo
avesse le fattezze identiche a quelle del suo più grande rivale: Kaharoth! Aveva persino la sua stessa
voce… era così… IRRITANTE!
Con un rapido calcio, papà Gaiden lo colpì e sollevo da sotto il mento, frustandolo energicamente a
colpi di punta di piede –Cosa c’è? Dov’è finito il suo orgoglio sayan, eh Vegeta?- Vegeta Sr non
riusciva a rendersi conto di ciò che stava accadendo: era in balia delle violente e rapidissime
percussioni altrui… non riusciva a respirare… un calcio lo colpiva, e subito dopo un altro…
-YAH!- con una botta decisa sullo sterno, Goku Jr lo scaraventò dalla parte opposta del ring,
facendolo cadere a terra, inerme.
“Però… è proprio forte mio nipote! Ma da dove è sbucata quella sua spaventosa aura? È superiore a
quella mia e di Vegeta messi insieme… Se vincesse lui dubito che Vegeta Jr avrà vita facile.appollaiatosi su di un tetto per osservare meglio l’incontro, Goku Sr scrutava la scena con aria di
ammirazione per il discendente e, anche se un po’, di pietà per il povero Vegeta…
Abbandonato ormai dalle forze, Vegeta Sr cercò di reggersi in piedi: non aveva intenzione di
dichiararsi sconfitto. No! Mai e poi mai! Ma il tremolio delle sue gambe lo tradiva esplicitamente.
Nonostante tutto, non si perdette d’animo.
-Hnnn…- mangiato vivo dai gemiti di dolore, il principe dei sayan era deciso a reclamar vendetta –
Vediamo se adesso non userai le braccia…- -Uh?
Con un gesto secco, si portò dietro le spalle i gomiti, con i palmi delle mani rivolti in avanti. Creò
su di essi delle sfere di energia, che scagliò violentemente sul giovane Gaiden. Questi, avvertendo il
pericolo, dovette terminare il suo gioco e dovette abbandonare l’atteggiamento di spocchia. Cercò
di proteggersi dai colpi incassati, incrociando le braccia davanti a sé.
-Ahahah!! Vediamo se dopo questo resterà un po’ della tua cenere!- sfogatosi, Vegeta Sr lanciava a
ripetizione sull’avversario delle sfere dorate d’energia. Il tutto fu un concluso da un potentissimo
Lampo Finale.
Sicuro di aver avuto la meglio, Vegeta incrociò le braccia ed aspettò che il cumulo di polvere si
dissolvesse. Attorno a lui, occhi attoniti e impauriti osservavano la scena. Persino il giovane Heri e
l’avo Son temettero il peggio… Ma…
-C-CHE COSA?
Provocando lo stupore di tutti, il polverone si dissolse e rivelò il corpo completamente integro di
papà Gaiden il quale, con le braccia ancora incrociate, era riuscito a pararsi dai colpi di Vegeta Sr, a
spese della raffinata tuta da combattimento costatagli la bellezza di 150 $...
-LA MIA TUTA!!! GRRR… SIGNOR VEGETA: QUESTA ME LA PAGHERÀ!- con audacia,
Goku Jr si scagliò su di lui, abbandonando la pregiudiziale del “senza mani”.
Sconvolto dalla situazione irreale creatasi, Vegeta Sr restò confuso e cadde sul bacino mentre che
indietreggiava impaurito. Ecco che il braccio destro dell’avversario si alzava… Ecco che lo
raggiungeva in viso… Ecco che sentiva che stava per morire un’altra volta, seppur già trapassato da
un pezzo…
GONG!
-Ma che diavolo…?- bloccato da quello strano rumore, Goku Jr volle capirne la causa… Così anche
Vegeta Sr, che però temeva di svenire dato che aveva il pugno del nipote di Goku proprio a 1
millimetro dal naso… Pugno potentissimo bloccato provvidenzialmente da quel gong. “Sono salvo
per miracolo!” pensò tra sé e sé il principe dei sayan.
-I DIECI MINUTI SONO SCADUTI! L’INCONTRO È SOSPESO! SI PASSA ALLA PROVA DI
FORZA!
18 capitolo: Potenza distruttrice
“Figurati se adesso mi tocca fare anche la prova di forza… Con la forza che si ritrova il discendente
di Kaharoth mi batterà di sicuro… Gli basterà semplicemente agitare il braccio per surclassarmi…”
umiliato dall’immensa e inaspettata potenza del giovane Gaiden, Vegeta Sr non riusciva ad
accettare il suo destino e, ansioso e al contempo terrificato, attendeva la famigerata prova di forza
“E poi ha una potenza spaventosa!! Ma da dove trae tutte quel potere?? Quando è iniziato lo scontro
credevo d’aver davanti un rammollito con un livello pari solo a 1.000… poi lo avvertito
improvvisamente salire sino a circa 400.000.000… Possibile che dei così palesi mezzosangue, no…
che dico ‹mezzo›!!... la definizione più corretta sarebbe ‹portatori di una minuscola particella
sayan›, siano così forti? Che cosa c’è sotto?”
“Ma tu guarda quant’è forte il mio Goku! Neppure io sarei riuscito a contrastarlo… beh, senti chi
parla! Del resto io ho perso contro il nipote di Vegeta ma sarei pronto a scommettere che se non
fosse risuonato quel gong, del caro principe dei sayan non sarebbe rimasto molto di più che una
briciola… Eh, già! È proprio forte mio nipote. A tratti la sua aura era molto simile a quella mia e di
Vegeta durante la leggendaria fusione di 100 anni fa… quando davanti a noi c’era il potentissimo Li
Shenron.” Anche Goku Sr tirava delle somme sull’incontro appena disputatosi, sempre scrutando
dall’alto dei tetti “Mah… Comunque credo che anche stavolta a Vegeta toccherà l’ennesima disfatta
della stirpe Son! Ihih! In bocca al lupo, ragazzi!”
Fu portato sul ring il gigantesco guantone speciale (speciale per resistenza e precisione decimale; i
risultati dei concorrenti “standard”, venivano infatti misurati in cifre come 0,00005564…) che
avrebbe misurato la forza dei due contendenti. Esso era di colore rosso e recava sul retro una specie
di indicatore di potenza che aveva come massimo il valore 9.999, potenza pari a quella di 1 bomba
examagilica (creata con l’utilizzo di Examagilite, un rarissimo quanto prezioso minerale), capace di
distruggere un’intera galassia.
Il primo a cui toccò provare la propria forza fu il temerario Vegeta Sr. “GRRR… MALEDETTO
DISCENDENTE DI KAHAROTH! SPORCO E INSULSO SAYAN DI RAZZA BASTARDA!” Il
principe dei Sayan fu fortemente irritato dallo sguardo sagace di papà Gaiden che, ghignando e
scrocchiando le dita, lo fissava da lontano. Trasformatosi in super sayan di quarto livello, cosa che
lasciò sbalorditi i due discendenti (che chiaramente non ne avevano mai visto uno), il nobile
principe si preparò a scagliare il pugno con tutta la potenza che possedeva.
-YAAAHHH!- SBEINGGG! Vegeta Sr colpì con una potenza impressionante il bersaglio…
Sotto gli occhi sbalorditi di tutti, l’indicatore segnò il risultato….
6.589!
Suo malgrado, il giudice di gara dovette annunziare il risultato… -Il concorrente Vegeta ha
totalizzato un punteggio di seimila…cinquecento…ottanta… nove…
Nessuno osò proferire parola…
Quella cifra sembrò assurda… nessuno volle credere ad un evento del genere… Quel risultato era
così terribilmente surreale…
La paura calò tra il pubblico…
Ancora indigesto della sconfitta, Vegeta Sr attraverso la scivola che conduceva fuori dal ring,
scontrando lo sguardo odioso di Goku Jr, che ora si preparava a infliggergli una dura lezione di
vita…
-Signor Vegeta!- Goku Jr richiamò a sé l’attenzione del patrizio sayan che, tergiversando un attimo,
decise poi di voltarsi –Che questo le serva da monito!- Vegeta Sr strinse i pugni per evitare di
esplodere…
Posizionatosi davanti al curioso strumento, papà Gaiden si preparò a scagliare il pugno, mantenendo
lo status normale, conscio delle sue possibilità… Il braccio si leva… si scaglia verso il bersaglio
rosso... Ma…
L’imprevisto…
-Acc!!- colto da un dolore improvviso, Goku Jr colpì il bersaglio ma la sua forza era, stranamente,
stata attutita da qualcosa di anomalo… L’indicatore segnò…
4…
“Ma che diavolo m’è preso?” pensò il giovane Gaiden tastandosi il tricipite destro dolorante.
-Il concorrente Goku ha totalizzato un punteggio di 4… Vince il concorrente Vegeta!
-COSA????- Goku Sr sobbalzò immediatamente all’udire del giudice… Come poteva il
potentissimo suo discendente aver totalizzato un punteggio così incredibilmente basso?? Cos’era
successo?
-AHAHAHAHAHA!! BELLA LEZIONE DI VITA PIVELLO!!- Vegeta Sr rideva ora di gusto per
la vittoria ottenuta sul discendente di Kaharoth –Questa è l’ennesima dimostrazione che voi, miseri
esseri inferiori, a me, Vegeta, principe dei Sayan, potete solo su…
-NONNO!!!- lo interruppe provvidenzialmente Vegeta Jr, imbarazzato, tappandogli
immediatamente la bocca. Il nonno stava per completare la frase anche con un evidente gesto della
mano… cosa che, certamente, poco si addice ad un principe!!
Dimenticata la sconfitta subita, Goku Jr, tastandosi il braccio, rise di gusto per la scenetta a cui
aveva appena assistito… Del resto anche lui, come l’avo Son, era di carattere sereno e non se la
prendeva per una sconfitta subita… L’importante è migliorarsi!
-E LEVAMI QUESTE MANACCE DI DOSSO!!- il principe dei sayan, ancora trasformato, si
scrollò di dosso gli arti superiori del nipote, poi riattaccò –E quindi il mio prossimo avversario sarai
tu…
SWISH... Vegeta Sr riprese lo stato normale…
-La finale si disputerà tra Vegeta Senior, che usa presentarsi come “principe dei Sayan”…
-HEY PUTTANELLA TERRESTRE!! SAPPI CHE IO “SONO” IL PRINCIPE DEI SAYAN!
La presentatrice, sconvolta, riprese –Eh… ehm… dicevo… lo scontro sarà tra Vegeta, PRINCIPE
dei Sayan…
Vegeta ghignò soddisfatto…
-…E suo nipote Vegeta Junior. Ci vediamo qui, tra quindici minuti esatti!
19 capitolo: La finale (parte prima)
-Er… Signor Vegeta?
-Uh? Che vuoi?
Goku Jr, cordialmente, si avvicinò al vincitore dell’incontro appena terminato, Vegeta Sr…
Quest’ultimo però, con i suoi soliti modi bruschi, non ricambiò la gentilezza del gesto, rispondendo
con tono alquanto sprezzante…
-Niente, volevo solo complimentarmi…- sportivamente, il giovane Gaiden gli porse la mano in
segno di stima; l’altro però rifiutò, allontanandosi e voltandosi.
-Senti, io non mi abbasso a questi modi da rammollito e, soprattutto, quando a “stimarmi” è uno
sporco discendente di Kaharoth… E adesso vedi di girare a largo!!
L’altro ci rimase malissimo ma fu consolato dal suo avo che lo cinse per le spalle, mentre che lo
osservavano che procedeva sinuosamente in avanti, in una misteriosa direzione…
-Non prendertela, figliolo! In fondo c’è sempre da aspettarsi una reazione simile da Vegeta,
sappilo… Adesso però voglio vedere un sorriso nel tuo volto, eh?- carismatico, Goku Sr riuscì a
tramutare l’espressione nel viso di papà Gaiden, che ora possedeva un sorriso radioso, splendente,
tipico dei Son.
“Non ci posso credere… Io, Heri Vegeta Jr. contro il grandissimo Vegeta, l’originale, il principe dei
sayan… Sento che il mio cuore batte all’impazzata… Ho davanti a me il più grande dei guerrieri, il
sayan più potente della Galassia, colui che ha combattuto il temibile Freezer, Majin Bu, i draghi
malvagi… Oddio! Che sensazione meravigliosa! Che emozione!!!”.
-Hey, tu!
-Eh? Chi è? Oh, nonno Vegeta… che piacere vederti!- il giovane Heri, assorto nei suoi pensieri,
meditava ora all’interno degli spogliatoi, ove erano presenti anche Gyan e Hedrik, intenti a
discutere su varie opere classiche… Improvvisamente però irruppe anche Vegeta Sr, facendo sì,
com’era nel suo stile, che la sua sagoma fosse evidenziata controluce dai raggi solari provenienti
dall’esterno.
-Voi due: fuori!- con autorità, il principe dei sayan ordinò ai due amici di Conservatorio di
abbandonare i locali. Gyan non la prese molto bene. Minacciosamente, si avvicinò al nanetto
muscoloso, squadrandolo dall’alto…
-Senti… T’arrisicasti e nan t’arrisicari ‘cchiu! Capito?- Vegeta Sr non si lasciò intimorire anzi,
fissandolo dal suo metro e sessantacinque, gli lanciò un’occhiata di sfida.
-Con chi credi d’avere a che fare, smidollato? Vuoi che riduca in cenere te e questo pianeta?
-Mia cara “altezza”- riprese Gyan tossicchiando –Se non osa moderare i termini le sue regali
chiappe finiranno per essere esposte al celebre Musée d’Orsay di Parigi…- All’udire la parola
“altezza”, evidentemente sottolineata, Vegeta Sr non seppe più contenersi: si trasformò direttamente
in Super Sayan di quarto livello…
-GRRR!! NON… OSARE… PARLARMI… IN…- scandiva ogni parola accentuando ciascuna
sillaba, come se volesse oltrepassare il limite del super sayan… Fortunatamente intervennero
Vegeta Jr e Hedrik ad allentare la tensione, separando i due…
-Cortesemente, Gyan, Hedrik: potreste lasciarci un momento da soli?- con garbo e pazienza, il
giovane Heri invitò i cantanti ad accordare la richiesta del suo avo…
-Solo perché me lo chiedi tu, Vegeta!- Gyan, continuando a fissare lo sguardo inferocito di Vegeta
Sr, abbandonò gli spogliatoi, lasciando il principe dei sayan in preda alla più grande furia…
-NONNO, CALMATI!- trattenendolo per le spalle, e fissandolo, Vegeta Jr invitò l’avo a calmarsi…
E così fu…
-Che insolente… Come osa parlare così al principe dei sayan?- osservò Vegeta Sr, contraendo i
pugni e voltandosi verso l’uscita.
-Sì, sì, nonno, hai ragione… Però ti consiglio vivamente di non sottovalutarlo… I tempi sono
cambiati da cento anni fa ed adesso anche chi combatte ha raggiunto livelli molto più alti… Vedi,
quando si arrabbia, Gyan fa davvero paura… pensa che neppure io, trasformato in Super Sayan, a
volte non riesco a tenergli testa… È un’autentica forza della natura!!
-Hmmm… allora vedo che c’è ancora qualcuno più forte di me nell’universo!- commentò
incuriosito Vegeta Sr.
-Sì, nonno… Ma per quanto riguarda prima: dovevi dirmi qualcosa di particolare?
-Ah sì!! Allora…- Vegeta assunse una posa “filosofizzante” –Come tu ben sai, tu possiedi nel tuo
DNA il gene della più importante razza dell’universo: quella Sayan!- Vegeta Jr annuì col capo,
come per dire ‹Ti seguo!› -Tra l’altro, tu hai un’ulteriore vantaggio, ossia quello di essere
discendente della famiglia reale del pianeta Vegeta-VI, famiglia a cui fu portato rispetto per
prestanza fisica e preparazione bellica…- il giovane Heri ascoltava ammirante suo nonno. Il
principe dei sayan, da come poteva ben notare, possedeva una certe vérve nel parlare, cosa
certamente insolita per un tipo taciturno come lui. Eppure Vegeta Jr non riuscì a distrarsi un attimo
da quella conversazione, magari anche perché aveva davanti a sé il suo mito, la sua più grande
Leggenda!
-…Ed è per questa ragione che oggi, comunque vada l’incontro, io sarò contento lo stesso. Sarò
fiero di vincere o perdere contro il sangue del mio sangue!- terminato il piccolo sermone, Vegeta Sr,
stranamente sorridente, poggiò la mano destra sulla spalla sinistra del pronipote -Buona fortuna,
figliolo!- pronunziò poi a chiusura del loro dialogo.
-Anche a te nonno!- A sua volta, compiaciuto, il giovane Heri poggiò la sua mano sulla spalla
dell’avo, ricambiando l’augurio. Rimasero a fissarsi dolcemente per un po’ di tempo…
-VEGETA E VEGETA! Sbrigatevi che già la presentatrice è sul palco!!- proruppe immediatamente
Gyan, avvisandoli dell’imminente inizio dello scontro.
-Signore e signori… siamo finalmente giunti al momento più importante di questa meravigliosa
iniziativa finanziata dall’associazione umanitaria “COLOMBA BIANCA”. Tra qualche istante
assisteremo alla favolosissima finale, che vedrà scontrarsi Vegeta, principe dei sayan e il suo
coraggioso discendente Heri Vegeta Jr! Ricordiamo che stavolta l’incontro non avrà limiti di tempo
e quindi i due lottatori saranno liberi di dare sfoggio alle loro più raffinate e ricercate tecniche,
regalandoci, sicuramente, uno spettacolo emozionante, degno di rimanere nella storia del Torneo
Tenkaichi… Ma adesso accogliamoli con un applauso!! Signore e signori… ecco a voi: Vegeta Sr e
Vegeta Jr!- terminato il suo breve prologo, la presentatrice invitò gli astanti ad accogliere
calorosamente i due. Così fu… Un applauso scrosciante e intenso li accolse gaiardi sul ring, mentre
che vi si ci apprestavano a salire sinuosi, com’era tipico nel loro stile.
Una strizzatina d’occhio partì da Vegeta Sr ad indirizzo del discendente, il quale ricambiò con il
pollice alzato della mano destra.
GONG! La finale ebbe inizio.
C’era emozione nell’aria. Lo si poteva percepire dagli sguardi attenti e vivaci degli spettatori. Goku
Sr e Jr sedevano su di un tetto, osservando in lontananza l’incontro…
-Secondo te chi vince?
-Vegeta…
-Grazie, questo lo immaginavo!! Ma chi dei due?
-Shhh! Segui l’incontro!!
Avo e nipote si squadravano da una punta all’altra del ring… C’era profonda ammirazione e
rispetto nei loro occhi. Lo si leggeva lontano un miglio.
Vegeta Jr tornò a contemplare la figura eterea, divina del suo progenitore, perdendosi in quegli
occhi vacui e profondi… “Ma è vero tutto questo?”
SWISH! Rapidamente, tramite l’ausilio della supervelocità, il principe dei sayan scomparve.
Inizialmente sorpreso, Vegeta Jr non capì, ma poi sorrise e decise di seguirlo, volatilizzandosi anche
lui.
L’incontro era adesso “aereo”… Differenti tonfi di energia, di esplosione comparivano di tanto in
tanto, sottolineando il fatto che chi si trovava lì era qualcuno di realmente potente.
-Coraggio, Vegeta! Non importi alcun freno! Libera la forza sayan che si cela in te!!
-Oh, nonno… Ma io…
-Niente “ma”!- Vegeta Sr si trasformò in Super Sayan, scagliando un violento pugno al nipote a
centro di stomaco –Cosa aspetti, eh?- il giovane Heri, seppur ancora piegato dal dolore, ghignò.
-Come desidera, Altezza!- si trasformò anch’egli.
Il pubblico adesso, poteva perfettamente osservare quella scena: due creature dorate adesso
volavano sopra i loro volti. C’era chi li definiva “angeli”, chi “creature mistiche”, chi scattava
foto… C’erano ragazzette e signore mature che sbavavano alla vista di quei due fusti, che gridavano
a voce alta il loro numero di cellulare e indirizzo di casa…
Con sguardo seducente e, approfittando dell’occasione (dato che era la finale e il tempo a
disposizione era illimitato) i due Vegeta volsero a quest’ultime lo sguardo, assumendo pose
alquanto provocanti e ammalianti. Ciò mandò letteralmente in delirio il pubblico femminile!
-Tsk! Donne! Vedi quanto basta per far perdere loro la ragione!- ironizzò Vegeta Sr; riprese –Ma
adesso è finito il tempo di scherzare!! Ora si fa sul serio!
-Giusto!- rafforzò il giovane Heri.
Assunte nuovamente le pose di combattimento, i due presero a fissarsi…
“Coraggio, nipote mio! Facciamo vedere al mondo di cosa siamo capaci!”
CONTINUA…
Il Bazar di Mari
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