Confrontro tra ENDURO Stradali
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Confrontro tra ENDURO Stradali
SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 L’ ENDURO SI FA STRADA 124 TUTTOMOTO di Eliano Riva foto Carrer La filosofia costruttiva delle enduro non specializzate ha subito una profonda trasformazione a causa delle mutate esigenze dell’utenza e delle crescenti difficoltà logistiche per poterle sfruttare in fuoristrada: infatti sempre più numerosi sono i divieti d’accesso imposti ai mezzi motorizzati sugli sterrati. Lo sviluppo verso questo nuovo tipo d’impostazione progettuale non è stato né rapido, né indolore. Infatti, dopo lo straordinario successo conseguito dalle enduro mono a cavallo degli anni 80/90, il cambiamento dei gusti dell’utenza, l’aumento dei prezzi e l’aspetto sempre più ambiguo che rendeva queste moto prive di personalità difficilmente collocabili come tipologia, hanno portato a un progressivo calo nelle vendite fino a trasformare il settore in una nicchia. Ora le ex monocilindriche enduro, sfruttando diversamente le più importanti caratteristiche che ne avevano decretato il successo, sono diventate moto studiate principalmente per l’asfalto e l’uso utilitario e turistico. Abbiamo messo a confronto le tre migliori rappresentanti di queste “nuove” enduro: l’Aprilia Pegaso 650 “3” (L. 11.400.000), la BMW F650 (disponibile anche in versione depotenziata) a L. 11.900.000 e la Suzuki XF 650 Freewind che costa L. 10.495.000, tutti prezzi franco concessionario. TUTTOMOTO 125 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 ACCESSORIATE E BEN RIFINITE a mutazione compiuta dalle enduro stradali nella persoL nalità e nella destinazione d’uso è evidente già nell’aspetto delle protagoniste del confronto. Infatti a prima vista risalta come la somiglianza con le più o meno snelle e spartane tuttoterreno prodotte sino a pochi anni fa dalle rispettive Case, sia riconducibile soltanto alle coperture moderatamente tassellate e al manubrio un po’più largo di quello normalmente in uso sulle turismo classiche. Per quanto riguarda il resto delle componenti tecnico estetiche e accessoristiche, invece, sono paragonabili alle stradali pure: ampiamente carenate, eleganti e ricercate sin nel minimo dettaglio. Se lo scopo di soddisfare al massimo l’utente nell’utilizzo su strada è lo stesso, non altrettanto si può affermare per quanto concerne il tipo d’approccio alla materia proposto da Aprilia, BMW e Suzuki. Un fatto rilevabile già nell’aspetto delle tre moto, dove nella definizione dell’estetica i tecnici italiani e giapponesi hanno puntato su un design sportiveggiante, giovanile, mentre la BMW, tenendo fede alla sobrietà e concretezza tipicamente teutonica, propone uno styling assolutamente pragmatico e serioso. La Pegaso, completamente ridisegnata in ogni componente della carrozzeria tenendo conto anche degli studi effettuati nella galleria del vento, piace per il profilo appuntito e sinuoso, per le dimensioni importanti e le superfici levigate, che ne esaltano la maturità stilistica e tecnica. Proposta in due versioni cromatiche, blu e rosso, con plexiglas del cupolino in tinta, ha vernici brillanti e resistenti ai graffi: i vari tasselli in plastica della carrozzeria sono ben accostati e rispetto al modello precedente sono più semplici 126 TUTTOMOTO CARENATURE STRADALI Sviluppate con sovrastrutture d’ispirazione prettamente stradale le tre contendenti nell’aspetto rispecchiano pienamente le caratteristiche emerse nella guida. L’Aprilia, definita nel profilo con l’utilizzo della galleria del vento, è quella che meglio interpreta il concetto di sport touring. La BMW, seguendo le connotazioni tipiche delle moto teutoniche, è più attenta alla funzionalità che all’estetica. La Suzuki è quella dalle linee più giovani. da smontare e rimontare negli interventi di manutenzione. La F650, allestita oltre che nel nuovo giallo maja, anche in rosso fiamma, bianco aura e nero carbone con sella arancio e nero, è caratterizzata da un frontale dall’aspetto altero ed elegante, che grazie all’alto parabrezza e alla nuova carenatura del radiatore e della parte alta del motore, la fa sembrare un’autentica macinatrice di chilometri. Le varie gni condizione di marcia ma eccessivamente generoso nella velocità indicata. Il cruscotto della BMW, invece, è un po’ troppo spartano nel design e scarno nelle informazioni: inspiegabilmente al posto dell’indicatore della temperatura del liquido refrigerante (sostituito da una piccola spia che segnala l’elevata temperatura) ora c’è l’orologio analogico ed è scomparsa la spia della riserva carburante. Le spie di servi- CRUSCOTTI DIVERSI II più completo è quello dell’Aprilia (in alto). Il più tecnologico è quello della Suzuki e troppo spartano quello BMW. parti in plastica sono di ottima qualità, le vernici sono resistenti ai graffi e alle intemperie e l’assemblaggio è accurato. La Freewind, realizzata con livrea in verde-rosso e argento-blu metallizzati, è quella con il look più effervescente, caratterizzato da un profilo “svelto” che piace ai giovani e da componenti realizzate e assemblate con la certosina attenzione tipica delle moto giapponesi. Prendiamo in esame le varie parti delle tre contendenti partendo dal “ponte di comando”: l’Aprilia offre il cruscotto dal design più accattivante e sportivo, ben leggibile in o- zio e l’orologio sono collocati in posizione troppo decentrata che non ne consente l’immediata visualizzazione. La Suzuki è quella che propone il cruscotto più innovativo, con un quadrante digitale che comprende l’indicatore della velocità, del regime di rotazione del propulsore, del livello carburante e, a scelta, sono visualizzabili il contachilometri totale o quello parziale; mentre le ben visibili spie di controllo sono collocate nella fascia superiore. Per quanto riguarda i comandi al manubrio tutte e tre le moto hanno componenti di buona qualità, ma a questo TUTTOMOTO 127 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 proposito è la Suzuki a prevalere perché ha un acceleratore meno lungo nell’escursione e comandi elettrici meno ingombranti. L’Aprilia però è l’unica a offrire di serie gli utili paramani. In tema d’illuminazione i fari delle tre enduro consentono una visibilità notturna elevata, ma il migliore è quello della BMW perché offre il fascio luminoso più chiaro e diffuso. I tre serbatoi hanno un pratico tappo di rifornimento in alluminio incernierato (novità per la Pegaso) con serratura, ma se la Pegaso e la Freewind hanno un rubinetto con manopola facile da raggiungere e azionare quando durante la marcia si entra in riserva (ben 5 litri sulla moto italiana), non altrettanto si può dire della F 650. Tutte e tre le selle sono facilmente asportabili grazie all’apposita serratura e i vani portaoggetti e documenti sono raggiungibili agevolmente; quello della Pegaso è il più capiente. Fianchetti laterali avvolgenti che evitano il contatto delle gambe di pilota e passeggero con lo sporco proveniente dalle ruote e dal motore, ampie paratie che proteggono dall’eventualità di scottature da contatto con i collettori e i silenziatori di scarico, ben fatte carenature per la trasmissione finale che impediscono al grasso della catena di raggiungere i piedi e le caviglie del passeggero e ampi portapacchi muniti di ganci per ancorare i bagagli con corde elastiche, sono tutte caratteristiche comuni alle tre moto, in questo senso degne di competere ad armi pari con le turismo di cilindrata e prezzo notevolmente superiore. Esaminando la parte inferiore delle tre enduro a confronto troviamo comandi a pedale di analoga fattura, efficienti ma in materiale poco ricercato (ferro); mentre per quanto riguarda la carenatura paracolpi in plastica antiurto inferiore, l’Aprilia e la Suzuki per styling e protezione sono eccellenti; non altrettanto si può af128 TUTTOMOTO fermare per quella della BMW, che non avvolge altrettanto bene la parte bassa del propulsore e dalla zona vicina ai collettori di scarico accumula al suo interno polvere e fango. La BMW F 650 invece primeggia sulle contendenti per quanto riguarda la possibilità di parcheggio della moto, perché di serie è dotata sia della stampella laterale (su tutte e tre le moto comodamente azionabile stando in sella), sia del cavalletto centrale, che sulle rivali è invece offerto come optional. BAGAGLI NO PROBLEM I portapacchi sono ampi e consentono di trasportare senza difficoltà i bagagli necessari per il weekend o la vacanza. Dall’alto in basso, quello dell’Aprilia che ha le maniglie passeggero più pratiche, quello della BMW in fibra verniciata e quello Suzuki, il più originale nel design. SCHEMI TECNICI MOLTO DIVERSI Pegaso propone lo schema più moderno. Il teLlaioatecnico a doppio trave discendente TECNOLOGIE DIFFERENTI NEI TELAI Nella pagina accanto, la Pegaso mostra orgogliosamente il ridisegnato telaio con travi discendenti in alluminio: tecnicamente è il più avanzato della categoria. In alto, la F 650 che nel disegno dell’ossatura si rivela simile a quella della moto di Noale: il telaio però è realizzato in meno costoso acciaio. Sopra, la Freewind che adotta una struttura d‘impostazione enduro classica, ovvero con telaio monoculla sdoppiata in tubi tondi d’acciaio. in alluminio, con cannotto di sterzo e monoculla in lamiera d’acciaio scatolata, è stato ridisegnato e ha una diversa distribuzione dei pesi. Le travi in alluminio sono di maggiori dimensioni. Il cannotto è stato avanzato di 15 mm. mentre l’angolo di sterzo è stato ridotto per non penalizzare la maneggevolezza della moto. L’interasse è cresciuto da 1.465 mm a 1.480 mm. Per migliorare il comportamento su strade sconnesse e in velocità, la forcella è stata rivista nell’idraulica e la sospensione posteriore progressiva è stata modificata negli attacchi superiori dell’ammortizzatore, con una riduzione dell’escursione ruota da 170 mm a 165 mm e un abbassamento della sella da 860 mm a 845 mm. Come optional è disponibile un ammortizzatore dotato della regolazione a manopola esterna del precarico molla. Le ruote, con cerchi in alluminio da 19” e da 17” (ant. e post.) e l’impianto frenante a disco da 300 mm con pinza a doppio pistoncino anteriore e da 220 mm posteriore, sono invariati. Il propulsore, per ottenere un’erogazione della potenza più fluida sin dai bassi regimi, è stato rivisto nel profilo degli alberi a camme che comandano le 5 valvole radiali di distribuzione. La scatola d’aspirazione è stata ridisegnata, il filtro aria a cartuccia è di maggiori dimensioni e il nuovo tubo di scarico in acciaio inox ha una conformazione 2 in 1 in 2. La BMW F650 nel telaio riprende lo stesso schema a doppio trave laterale e monoculla dell’Aprilia, ma è completamente realizzato in tubi quadri e lamiera scatolata d’acciaio. Nelle misure fondamentali non ha subito variazioni e, nell’angolo di sterzo, nell’avancorsa, nell’interasse e nella distribuzione dei pesi, è impostato verTUTTOMOTO 129 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 so la ricerca della massima stabilità piuttosto che la maneggevolezza. Per facilitare il primo approccio con la moto, la sella è stata ridisegnata e ridotta di 10 mm nell’altezza da terra. Per i meno alti e le ragazze, è disponibile anche un kit che permette un’ulteriore riduzione di 50 mm dell’altezza della sella dal suolo. Le sospensioni, con forcella tradizionale e steli da 40 mm e con sistema progressivo e ammortizzatore idraulico regolabile tramite manopola esterna nel precarico molla, sono invariate; come le ruote e i freni, rispettivamente con cerchi in lega leggera da 19” e 17” (ant. e post.) e un impianto a disco anteriore da 300 mm con pinza a doppio pistoncino e da 220 mm posteriore. Il propulsore monocilindrico a 4T, prodotto come quello dell’Aprilia dall’austriaca Rotax, ha la distribuzione a doppio albero a camme in testa e quattro valvole e rispetto al modello precedente non ha subito modifiche significative: è affidabile e silenzioso nella meccanica e nello scarico e come optional è disponibile un catalizzatore che riduce drasticamente le emissioni di sostanze inquinanti. La Freewind invece ha una struttura di disegno tradizionale. Il telaio è un monotrave con culla sdoppiata in tubi tondi di acciaio, rigido e affidabile, mentre al contrario delle rivali ha uno splendido forcellone in lega leggera anziché in metallo. Le sospensioni sono composte da una poderosa forcella con steli da 43 mm e dal sistema progressivo posteriore con ammortizzatore oleopneumatico regolabile nel precarico molla. Come le avversarie ha ruote con cerchi a raggi in lega leggera, ma impreziositi da una resisten130 TUTTOMOTO PROPULSORI MADE IN AUSTRIA Prodotti entrambi dalla Rotax i propulsori di Aprilia (sotto a sinistra) e BMW sono progettualmente molto simili. Sono entrambi raffreddati a liquido ma sono diversi nel sistema della distribuzione: il motore della Pegaso è a cinque valvole radiali, mentre quello della F650 utilizza un classico schema a quattro valvole. ARIA E OLIO PER SMALTIRE IL CALORE Sotto, il monocilindrico a quattro tempi della Suzuki che al contrario delle avversarie ha raffreddamento ad arie e olio. È di progettazione recentissima e deriva da quello utilizzato dalla DR 650 SE. Per adattarlo alle esigenze più stradali della Freewind è stato rivisto in alcuni particolari della distribuzione e alimentazione. te verniciatura in nero. I freni sono a disco su entrambe le ruote, da 300 mm con pinza a due pistoncini anteriore e da 240 mm posteriore. Il propulsore, di recentissima progettazione, deriva da quello della prestante DR 650 SE, ma per rendere le prestazioni consone alla diversa destinazione della moto è stato rivisto in numerose componenti. Per incrementare la regolarità e la consistenza dell’erogazione della potenza e della coppia ai bassi e medi regimi sono stati modificati i condotti di aspirazione, le valvole sono di maggiore diametro e l’alimentazione è a doppio carburatore da 32 mm anziché singolo da 40 mm. L’accensione digitale a doppia candela è stata rivista nella mappatura della curva d’anticipo e lo scarico è stato ridisegnato. SONO STRADALI A TUTTI GLI EFFETTI gnare, e vivere, splendide avventure fuoristrada a migliaia di motociclisti: infatti sono da considerare come delle “tuttofare” stradali al 90%, che di quelle off road e tre protagoniste del confronto ormai hanno ben poco Lda spartire con le spartane e combattive enduro che a cavallo fra gli anni 80 e 90 hanno fatto so- QUESTI I DATI TECNICI DICHIARATI APRILIA PEGASO 650 CARATTERISTICHE BMW F650 SUZUKI FREEWIND 650 monocilindrico a 4 tempi Motore a liquido Raffreddamento ad aria e olio bialbero e 5 valvole bialbero e 4 valvole monoalbero e 4 valvole 100 x 83 mm / 651,8 cc 100 x 83 mm / 652 cc 100 x 82 mm / 644 cc 9,1: 1 9,7: 1 9,5:1 Potenza max cv/giri 48/6500 48/6500 47/6800 Coppia max Nm/giri 57/5200 57/5200 n.d. 2 Mikuni BST 33 2 Mikuni 33 2 Mikuni BSR 32 Distribuzione Alesaggio x corsa / cilindrata Rapporto compressione Carburatori forzata a carter secco Lubrificazione forzata a carter umido e radiatore olio Accensione elettronica digitale, anticipo elettronico Avviamento elettrico ingranaggi a denti diritti Trasmissione primaria multidisco bagno d’olio con comando meccanico Frizione / comando 2,75; 1,75; 1,31; 1,04; 0,87 Rapporti cambio 2,75; 1,75; 1,31; 1,05; 0,88; 2,41; 1,62; 1,23; 1,00; 0,28 a catena Trasmissione finale (rapporto) monotrave più piastre in alluminio monoculla in tubo quadro Angolo cannotto 28° 28° Avancorsa 108 116 mm 105 mm Interasse 1480 mm 1480 mm 1465 mm Forcella a steli rovesciati da 40 mm teleidraulica con steli da 40 mm Telaio precarico molla precarico molla con rinvio idraulico precarico molla 180 mm / 165 mm 170 mm / 165 mm 170 mm / 140 mm a disco da 300 mm con pinza a doppio pistoncino Freno anteriore Freno posteriore Ruote a disco da 220 mm a disco da 240 mm 2,15x 19 ant. e 3,00x17 post. 2,50x19 ant. e 3,00 post. 100/90-19 anteriore e 130/80-17 posteriore Pneumatici Lungh. x largh. x altezza Altezza sella Capacità serbatoio lt / riserva Prezzo teleidraulica con steli da 43 mm progressiva Sosp. posteriore Escursioni ant. / post. 28° non regolabile Regolazioni forcella Regolazioni sosp. post. monoculla sdoppiato in tubi 2180x880x1433 mm 2180x800x n.d 2190x865x1230 845 mm 800 mm 830 mm 22/5 17,5/2 8,5 L. 11.400.000 f. c. L. 11.900.000 f. c. L. 10.495.000 f. c. TUTTOMOTO 135 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 ripropongono, con le opportune correzioni, soltanto le caratteristiche di base vincenti. Come a esempio la posizione di guida che è unanimemente riconosciuta come una delle più naturali, comode e efficienti ai fini del controllo delle reazioni del veicolo. Se l’impostazione generale enduro è comune, comunque non significa che le tre contendenti offrano la stessa posizione in sella; anzi, tutt’altro. Ognuna delle tre ha caratteristiche particolari, che privilegiano un differente tipo d’utilizzo. La Pegaso “3” è quella che offre la posizione di guida di miglior compromesso tra efficacia nella guida sportiveggiante e comfort nella conduzione turistica. Le dimensioni complessive importanti consentono un’abitabilità ottimale per utenti d’ogni taglia e, grazie alla sella più vicina al suolo di 15 mm, rispetto al precedente modello il pilota siede meglio inserito nel corpo della moto, ma non infossato come le concorrenti, e libero d’avanzare o arretrare la posizione del corpo con facilità. Il manubrio adeguatamente distanziato dal busto e non troppo IN PRATICA APRILIA PEGASO 650 ANTIFURTO Bloccasterzo integrato nella serratura di contatto. Sotto la sella c’è spazio per l’antifurto fornito come optional. COMANDI Le leve sono ben fatte, i comandi elettrici sono efficienti, quelli a pedale sono al posto giusto, l’acceleratore è lungo nell’escursione BAGAGLI Di serie c’è soltanto il portapacchi, ampio e sul quale è facile montare un bauletto di grandi dimen- sioni; l’adozione di borse rigide laterali è resa difficoltosa dai silenziatori di scarico; sul serbatoio è possibile utilizzare una piccola borsa con ancoraggio a ventosa. RETROVISORI Molto buona la visuale e la stabilità. REGOLAZIONE SOSPENSIONI Soltanto il precarico molla, è un’operazione difficoltosa. RIFORNIMENTI Ottima l’autonomia, facile il rabbocco d’olio. BMW F 650 ANTIFURTO Incorporato alla serratura di contatto; sotto la sella c’è spazio per un antifurto. COMANDI Quelli a leva sono facili; da azionare; quelli a pedale sono ben disposti; il comando del gas ha una corsa molto lunga e i comandi elettrici sono efficienti. BAGAGLI Di serie c’è soltanto un ampio portapacchi ma come optional la BMW ha predisposto il bauletto, le valigie laterali e la borsa da serbatoio. RETROVISORI Ottimo il campo visivo offerto e semplice la regolazione. REGOLAZIONE SOSPENSIONI Soltanto il precarico molla, facilmente attuabile attraverso una manopola esterna. RIFORNIMENTI Buona l’autonomia offerta, facile da effettuare il rabbocco dell’olio. SUZUKI XF 650 FREEWIND ANTIFURTO Incorporato alla serratura di contatto; nel codino c’è spazio per un lucchetto. COMANDI Ben fatti quelli a leva; buona la disposizione di quelli a pedale, efficienti e compatti quelli elettrici, piuttosto rapido l’acceleratore. BAGAGLI Il portapacchi è ampio e robusto e non ci sono controindicazioni per montare un bauletto e delle borse laterali di medie dimensioni; scarso lo spazio per la borsa da serbatoio. RETROVISORI Ottimo il campo visivo offerto e semplice la regolazione. REGOLAZIONE SOSPENSIONI Soltanto il precarico molla e l’operazione non è di rapida e semplice attuazione. RIFORNIMENTI L’autonomia offerta è buona e i rabbocchi d’olio sono facili e rapidi da effettuare. 136 TUTTOMOTO alto, permette un’azione efficace nei rapidi cambi d’inclinazione. La BMW F650, delle tre, è invece quella che offre la posizione di guida più classica e d’impronta turistica: ha la sella più larga e vicina al suolo, il manubrio più alto, ravvicinato e meno ampio e, come l’Aprilia, ha le pedane leggermente avanzate. In sintesi, sulla monocilindrica bavarese, nonostante il serbatoio largo non consenta di stringerlo con le gambe, si sta seduti come in poltrona. Ci sono alcune controindicazioni: la sella molto incavata non consente di avanzare o arretrare agevolmente il corpo e la collocazione del manubrio e delle pedane non facilita il pilota nelle manovre rapide. La Freewind è quella con la posizione più raccolta, ma non per questo è poco adatta a piloti di alta statura. La sella consente a tutti di appoggiare saldamente i piedi a terra, il pilota è ben inserito nella moto, il manubrio compatto, ben angolato e non troppo alto consente di dominare e dirigere DIFETTI QUALITÀ lo sterzo senza eccessivo impegno e solo le pedane risultano essere un po’ troppo avanzate nella guida a velocità elevata. Per quanto riguarda l’ospitalità offerta al passeggero sono tre moto “OK”. Delle differenze tra una e l’altra comunque ci sono: l’Aprilia ha le maniglie d’ancoraggio più efficienti, la BMW ha la sella più ampia e la Suzuki quella meglio imbottita. Il livello di comfort garantito dalle tre sfidanti è decisamente elevato. In quest’ambito la migliore è la Freewind, perché, anche se ha il cupolino meno protettivo (eccellente quello BMW) ed è quella con la meccanica più rumorosa agli alti regimi, ha vibrazioni quasi impercettibili e le sospensioni che filtrano meglio le asperità. Anche le sospensioni della Pegaso lavorano bene sullo sconnesso e la protezione aerodinamica è ottima, ma a velocità elevata il plexiglas del cupolino produce turbolenze nella zona del casco e oltre i 6000 giri le vibrazioni prodotte dal propulsore di- APRILIA BMW SUZUKI • DIMENSIONI GENEROSE • POSIZIONE DI GUIDA • TARATURA SOSPENSIONI • EROGAZIONE POTENZA • • • • • MANEGGEVOLEZZA • STABILITÀ E PRECISIONE • COMFORT DI MARCIA • CARATTERE MOTORE APRILIA BMW SUZUKI • ALTEZZA SELLA ELEVATA • VIBRAZIONI ALTI REGIMI • MODULAB. FRENO ANTERIORE • ACCELERATORE LUNGO • LARGHEZZA SERBATOIO • PROGRESSIVITÀ SOSP. POST. • INFORMAZIONI CRUSCOTTO • PRONTEZZA FRENO ANT. • PEDANE AVANZATE • MECCANICA RUMOROSA • CAMBIO DURO • MODULABILITÀ FRIZIONE RIPARO AERODINAMICO TENUTA DI STRADA REGOLAZIONE SOSP. POST. OPTIONAL DISPONIBILI GRANDE COMFORT ANCHE PER IL PASSEGGERO Nel turismo le protagoniste del confronto si sono rivelate delle ottime compagne d’avventura, anche con il passeggero a bordo, al quale è offerta una posizione comoda che permette di stare in sella molte ore. TUTTOMOTO 137 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 ventano fastidiose su sella e pedane. La F650 invece offre una protezione aerodinamica eccellente, si può viaggiare a tutto gas per molti chilometri senza doversi abbassare per evitare l’impatto con il vento. La sospensione posteriore però ha una risposta un po’ secca e non tutte le asperità della strada sono ben filtrate; inoltre agli alti regimi e in fase di rilascio le vibrazioni sono sensibili su pedane e manubrio. Nella guida, le tre enduro hanno dimostrato d’essere delle stradali eccellenti, capaci di regalare al pilota soddisfazioni a 360 gradi, anche se in modo diverso. Hanno tutte costi di gestione piuttosto contenuti e nell’utilizzo utilitario risolvono alla grande ogni problema di mobilità quotidiana. In questo caso la migliore è la Suzuki, perché più agile e compatta nelle dimensioni e più adatta a svicolare con rapidità e facilità nel caotico traffico urbano. Nella classifica la BMW però segue a breve distanza, penalizzata soltanto da una maneggevolezza e un’agilità di sterzo inferiori. L’Aprilia rispetto alle concorrenti ha una sella più alta e di maggiori dimensioni che insieme all’inferiore raggio di sterzata non facilitano le manovre. Nella guida fuori dai centri urbani, la nuova Pegaso, la F650 e la Freewind danno le migliori soddisfazioni, ma hanno comportamenti differenti. L’Aprilia è quella che offre il miglior compromesso tra maneggevolezza, stabilità e comfort, permettendo di divertirsi nella guida sportiva su strade tortuose e garantendo un elevato comfort di marcia a solo o in coppia. I nei della Pegaso risiedono nel crescente impegno fisico richiesto, in relazione all’aumento della velocità, nell’inserimento in curva e nei cambi d’inclinazione nella guida sportiva e nella perfettibile stabilità dello sterzo. La BMW invece punta tutto su un utilizzo turistico e grazie all’eccellente protezione aerodinamica e all’ottima stabilità in curva e in rettilineo, permette lunghi e veloci trasferimenti autostradali e una guida rilassata su qualsiasi percorso; però è la meno maneggevole e quella che, causa anche la sfavo138 TUTTOMOTO LE PRESTAZIONI RILEVATE APRILIA PEGASO 650 BMW F 650 SUZUKI FREEWIND 650 VELOCITA’ km/h massima 166 165 162,5 dichiarata n.d. 163 n.d. ACCELERAZIONE DA FERMO da 0 a 100 m da 0 a 200 m da 0 a 300 m da 0 a 400 m (s - km/h) 5”6 8”8 11”2 13”8 - 150 5”6 8”9 11”4 14”2 - 143 5”5 8”6 11”1 13”6 - 146 RIPRESA DA 50 km/h IN 5ª MARCIA da 0 a 100 m da 0 a 200 m da 0 a 300 m da 0 a 400 m (s - km/h) 5”4 8”9 11”8 14”6 - 143 5”3 9”0 12”0 14”7 - 134 5”3 8”8 11”8 14”5 - 140 POTENZA E COPPIA MASSIME ALLA RUOTA cv/giri 44,97/6500 42,05/6500 41,64/6500 kgm/giri 5,38/5250 5,20/5000 5,16/5500 CONSUMO km/l urbano 14 14,5 15,5 extraurbano 18,5 19,5 17,5 autostradale (130 km/h) 15,5 16 14,5 massimo 9,5 10 11 autonomia media (km) 210 265 290 PESO kg verificato senza benzina 180 182 174,5 dichiarato a secco 161 176 162 NESSUN PROBLEMA PER UNA GITA AL MARE O IN MONTAGNA Grazie alle caratteristiche della posizione in sella e della ciclistica e con il supporto delle buone prestazioni offerte dai motori, con questo tipo di moto si possono tranquillamente affrontare spensierate gite ai monti e al mare e dopo una sgroppata in autostrada divertirsi nella guida su strade tortuose o arrivare fin sulla spiaggia. TUTTOMOTO 139 SUPERCONFRONTO TRE ENDURO MONOCILINDRICHE 650 revole posizione di guida, richiede il maggiore impegno fisico. La Suzuki Freewind invece è la più maneggevole e stabile in qualsiasi condizione: è la meno adatta al turismo a lungo raggio perché, anche se di buon livello, la protezione aerodinamica è inferiore a quella offerta dalle rivali e, causa le più contenute dimensioni, meno adatta al trasporto di bagagli; in compenso però è la più efficace e divertente nella guida sportiva sulle tortuose strade di montagna. Per quanto riguarda la frenata la migliore è la Suzuki, perché ha il freno a disco anteriore più potente, pronto e meglio modulabile nell’intervento; le altre due offrono un impianto analogo nelle prestazioni, ma la BMW soccombe rispetto all’Aprilia perché nelle decelerazioni più violente manifesta la torsione della forcella. Nessuna delle contendenti ha importanti controindicazioni nell’utilizzo su sterrati o sentieri a fondo compatto e poco accidentato. Nella scala di valore, affrontando tranquille passeggiate fuoristrada, le migliori sono la Pegaso e la Freewind; una perché ha sospensioni migliori, l’altra perché è la più facile da controllare in accelerazione. Per quanto riguarda le prestazioni offerte dai propulsori, ai vertici della categoria, ognuno ha in serbo un asso per prevalere sull’altro. Il 5 valvole della Pegaso è il più potente, veloce e brioso agli alti regimi. Quello della BMW è il più regolare nell’erogazione della potenza e della coppia a qualsiasi regime. Il mono raffreddato ad aria e olio della Suzuki invece è quello più consistente e pronto nell’erogazione ai bassi e medi regimi. ■ 140 TUTTOMOTO IN CURVA SONO STABILI E POCO IMPEGNATIVE ANCHE CON IL PASSEGGERO La facilità e la sicurezza di marcia resta elevata anche con il passeggero, sia affrontando percorsi con curve veloci, sia quelli tortuosi. La versatilità stradale, unita ai costi contenuti, è proprio la caratteristica vincente di queste moto. La BMW è la più adatta al turismo. Aprilia e Suzuki sono più divertenti da guidare. LA NOSTRA PAGELLA APRILIA PEGASO 650 BMW F 650 SUZUKI FREEWIND 650 Ottimo Buono Buono Buono Discreto Ottimo Discreto Buono Buono Buono Buono Ottimo Buono Discreto Buono Buono Ottimo Buono Ottimo Discreto Buono Ottimo Buono Buono Ottimo Ottimo Ottimo Ottimo Buono POSIZIONE DI GUIDA MANEGGEVOLEZZA STABILITÀ FRENATA SOSPENSIONI COMPORTAMENTO EXTRAURBANO Ottimo COMPORTAMENTO AUTOSTRADALE COMFORT FRUIBILITA MOTORE PRESTAZIONI VELOCISTICHE TUTTOMOTO 141