I diavoli - Liceo classico Scaduto

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I diavoli - Liceo classico Scaduto
Liceo classico “F.Scaduto”- Bagheria- Storia del cinema –prof .D. Aiello
SCHEDA DI ANALISI DEL FILM
Classe: II^ C - Alunna: Flavia Paternostro - Data 03\06\2010
1. Il film
1.1. Compila la seguente scheda riassuntiva delle informazioni più importanti che servono
per precisare le varie componenti del film che devi analizzare.
Componenti
Titolo
Titolo originale
Regista
Genere
Attori principali
Sceneggiatura
Fotografia
Informazioni
"I Diavoli"
"The Devils"
Ken Russell
Horror\Drammatico
Vanessa Redgrave (Sorella Jeanne), Oliver Reed (Urbain
Grandier), Dudley Sutton (Barone De Laubardemont),
Max Adrian (Ibert), Gemma Jones (Madeleine de Brou), Murray
Melvin (Padre Mignon), Micheal Gothard (Padre
Barrè),
Georgina Hale (Philippe), Brian Murphy (Adam), Christopher
Logue (Cardinale Richelieu), Graham Armitage
(Luigi XIII), John Woodvne (Trincant), Andrew Faulds (Ragier),
Kenneth Colley (Legrand), Judith Paris
(Sorella Judith), Catherine Willmer (Sorella Catherine), Iza
Teller (Sorella Iza).
Ken Russell, John Whiting
David Watking
Musica
Peter Maxwell Davies
Data di produzione
1971
Durata
111 minuti
Paese/i di produzione Gran Bretagna
Note particolari
Uscì nelle sale cinematografiche italiane il 7 gennaio 1972, ma
venne subito ordinato il sequestro a cura della
procura di Verona.
Premi
National Board of Review Awards 1971, miglior regista
1.2– La sceneggiatura del film è originale oppure è tratta dalla letteratura o da qualche libroinchiesta,saggio,biografia, ecc.?
La sceneggiatura del film è stata tratta dal romanzo "I diavoli di Loudun" di Aldous Huxley e
dall'opera teatrale "The devils" di John Whiting.
2. La storia,la struttura narrativa e i personaggi
.1 – riassumi brevemente la storia che il film racconta, badando a indicare l’inizio ( la
situazione iniziale e le condizioni che rendono possibile lo svolgimento delle vicende
successive), lo svolgimento ( sintesi delle vicende principali attraverso le quali si passa dalla
situazione iniziale a quella finale) e il finale ( come si concludono le vicende).
Inizio
Ambientato nella Francia del 1631, il film si apre con lo spettacolo "La nascita di Venere" il cui
protagonista è il re Luigi XIII. Ad assisterlo il cardinale Richelieu, primo ministro che vorrebbe
risolvere la questione dei protestanti. Al termine della rappresentazione egli confida al re di
sperare di poter assistere invece alla nascita di una Francia in cui Chiesa e Stato siano
tutt'uno.
Svolgimento
Il paese di Loudun è debellato dalla peste e Urbain Grandier, il curato protestante, celebra il
funerale del governatore George De Saint Marc. Durante la funzione, le suore di clausura
dell'ordine di sant'Orsola, ammirano da dietro le sbarre del convento padre Grandier,
affascinate grandemente da lui. Dunque arriva la badessa Jeanne, che inizialmente riprende
le altre per il loro comportamento sguaiato, ma in seguito si rivelerà quella più ossessionata
da Grandier, tanto che ha spesso allucinazioni erotiche e blasfemiche in cui lo divinizza.
Grandier ha una relazione con la figlia del procuratore Trincant e quando lei gli confessa di
essere incinta lui l’abbandona perché non potrebbe riconoscerne il figlio. La peste continua a
mietere vittime e il procuratore Trincant si presenta a Loudun per minacciare il prete dopo
aver saputo della sua relazione con la figlia. Madeleine De Brou, una giovane ragazza che
vorrebbe prender i voti, parla con la badessa la quale la mette in guardia circa la sua scelta
dicendole: "Quasi tutte le monache qui sono nobildonne che hanno abbracciato la vita
monastica perchè in casa non c'era denaro sufficiente per provvedere alla loro dote. Oppure
non si sposavano perchè erano brutte ed erano un peso per la famiglia. Queste comunità in
cui le anime dovrebbero bruciare d'amore di dio, sono invece soffocate dalle ceneri della
convenienza." Madeleine si confessa con Grandier e ammette il suo amore per lui, ma poiché
anche questo l’ama, è costretto dalla sua morale a rifiutarla. Nel convento intanto, durante
una preghiera, suor Jeanne sogna di essere posseduta da Grandier, sceso dalla croce al
posto di Gesù. Giunge a Loudun il barone Laubdremont il quale, per ordine del cardinale
Richelieu, prova a distruggere le mura del paese, ritenuto un covo di ugonotti protestanti.
Grandier riesce a fermarlo perché il barone sta compiendo il gesto contro la volontà del re, e
perché sta minacciando l’autonomia di Loudun. Suor Jeanne invia una lettera nella quale
domanda che Grandier diventi guida spirituale del loro convento ma l’uomo invece compie
una funzione privata nella quale si concede in sposo a Madeleine. La notizia si sparge
velocemente e chi ne soffre di più è proprio suor Jeanne la quale, vedendo Madeleine tornare
per rifiutare i voti, l’aggredisce insultandola. Al posto di Grandier si offre come padre spirituale
del convento di S. Orsola padre Mignon che però viene dapprima rifiutato e poi informato
dalla stessa suora che è posseduta dall’anima di Grandier. Il cardinale Richelieu, in combutta
con il barone per far sì che anche Loudun passi nelle mani dei cattolici, cerca prove di un
eventuale possessione demoniaca della monaca effettuata da Grandier e invita padre Barre,
un esorcista, a Loudun. Dopo diversi tentativi, tutti molto violenti (ed ai quali il popolo si
ribella) la badessa accusa definitivamente di essere posseduta dal demonio e che a
mandarglielo è stato Grandier. Condannando a morte anche le altre orsoline, Barre ottiene
che queste, per essere risparmiate, accusino il curato della medesima colpa. Grandier intanto
si rivolge al re per difendere l’autonomia del suo paese ed ottiene che le mura non vengano
distrutte. È lo stesso re che, recatosi a Loudun con una finta reliquia, smaschera il finto
esorcismo di padre Barre, ma al ritorno del prete, le suore lo accusano di stregoneria e
Grandier viene considerato ugualmente colpevole di eresia. Mentre una suora s’impicca per il
senso di colpa, la stessa badessa vorrebbe ritirare l’accusa ma Barre non glielo consente.
Vengono così mostrate in tribunale lettere, manoscritti e testimonianze varie che lo accusano
di essere uno stregone reo di traffici con il diavolo e di essersi servito di questa allenza per
sedurre e corrompere alcune suore dell'ordine di sant'orsola e di conseguenza viene
accusato di blasfemia, oscenità e sacrilegio. Allora egli si difende dicendo: "Accusatemi di
aver denunciato malversazioni e le disonestà del governo,e io mi confesserò colpevole. ma
come potete formulare accuse basate sull'ingenuità della gioventù, vecchie lettere d'amore ed
altri patetici ricordi stipati sui cassetti e sul fondo di cassapanche, cose che si lasciano per il
giorno in cui a tutti fa piacere ricordare di essere stati amati". Il barone De Laubardemont
spiega che per bocca di suore orsoline possedute il diavolo ha detto che Grandier è uno
stregone, e che quando il diavolo viene costretto da un santo esorcista dice la verità.
Grandier ribatte inutilmente mettendo in luce il lato politico dell’accusa mossagli dall’autorità:
"Falsità, falsità ed eresie. E il diavolo è un bugiardo, è il re delle menzogne. Se la
testimonianza del diavolo venisse accettata tutte le persone oneste correrebbero grossi
pericoli, perchè proprio contro di esse il diavolo infierisce più violentemente. Non avevo mai
posato gli occhi su suor Jeanne degli angeli fino al giorno del mio arresto, ma il diavolo ha
parlato e mettere in dubbio la sua parola è sacrilegio. Avete completamente sovvertito gli
insegnamenti di Cristo. Questa nuova dottrina, la dottrina di Laubardemont, la nuova dottrina
di Barret, specialmente escogitata per questa occasione l'opinione di uomini che non si
interessano di fatti, o di leggi o di teologia è solo un esperimento politico per dimostrare che la
volontà di un uomo può essere spinta al punto da distruggere non soltanto un uomo o una
città, ma tutta una nazione. "
Finale
La corte lo zittisce e lo condanna ad essere bruciato vivo. Al patibolo il prete, più volte
intimato di confessare di essere un stregone dice: "Mi dichiaro innocente di tutte le accuse ed
ho paura. Ma nutro la speranza che prima che questo giorno finisca iddio onnipotente voglia
concedermi che le mie sofferenze servano da espiazione per la mia vita vuota e disordinata
[...] Sono stato Uomo, ho avuto le donne e ho goduto del potere".
Urbain Grandier viene bruciato vivo nel convento delle orsoline di Loudun davanti al popolo il
18 agosto 1634.
Vengono fatte esplodere le mura di Loudun e padre Mignon, pentito, viene messo in un
sanatorio. Madeleine esce dal paese attraversando la breccia e si dirige su una lunga strada
seminata di ruote alle quali sono appesi i condannati a morte.
2.2 – Analizza la struttura narrativa completando il seguente schema:
° TEMPO E AMBIENTE
a) Periodo storico delle vicende narrate
La vicenda si svolge nel 1631.
b) Ambienti e luoghi principali
La vicenda si svolge in Francia, e soprattutto nella città di Loudun.
c) Arco di tempo in cui si sviluppa la storia
La storia si sviluppa in circa un anno di tempo.
° PERSONAGGI
Protagonista (chi è,descrizione fisica,cosa fa..):
Urbain Grandier, curato protestante, di bell'aspetto e attraente.
Personalità (carattere,abitudini,sentimenti ecc..)
Pur perseverando nel peccato, rimane ancorato all'amore spirituale per Dio.
Inizialmente conduce una vita sregolata, ingravida prima una ragazza, e poi ne sposa
un'altra.
Altri personaggi importanti:
Suor Jeanne des Anges, Madeleine de Brou, il cardinale Richelieu.
Descrizione (nome,aspetto fisico,personalità)
1. Suor Jeanne des Anges è la badessa del convento dell'ordine delle Orsoline. La sua
antica bellezza è stata deturpata da una gobba che lei non riesce ad accettare.
2. Madeleine de Brou è una giovane fanciulla che inizialmente vorrebbe prendere gli ordini,
ma in seguito si rende conto di amare padre Grandier, di cui diveterà moglie.
3. Il Cardinale Richelieu, primo ministro che vorrebbe risolvere la questione dei protestanti.
3. Significato globale del film
3.1 – Sapresti indicare brevemente qual è il messaggio più significativo del film?
La storia narrata da Russell consente diverse chiavi di lettura; La prima racconta l’ascesa
sociale e la decadenza corporea di Padre Grandier , un prete gesuita che seduce le vergini di
Loudon, e considerato una spina nel fianco per i grandi poteri Stato e Chiesa. Nonostante
Jeanne des Anges desideri, più sessualmente che altro, la sua presenza in convento, Padre
Grandier si invaghisce di Madeleine De Brou, fanciulla pura e giusta che diventerà sua
moglie. I due coniugi innamorati perseverano nel loro peccato ecclesiastico pur rimanendo
ancorati all’amore spirituale per Dio a cui non intendono rinunciare. Altra importante chiave di
lettura rappresenta la vicenda parallela di Jeanne des Anges, madre superiora del convento
delle Orsoline, donna deforme e frustrata per la propria condizione di religiosa. Repressa
sessualmente e psicologicamente instabile la giovane donna viene convinta, sotto tortura, di
essere posseduta dal demonio e spinta ad accusare Padre Grandier di stregoneria. Rifiutata
dall’avvenente sacerdote ormai sposato e sostenuta dai consigli del barone De
Laubardemont, Jeanne trascinerà alla tortura anche le consorelle orsoline e al rogo Urbain
Grandier.
Il tema della repressione sessuale, che caratterizza il film, è stato trattato da Freud in due
opere, "Al di là del piacere sessuale" e "Tre saggi sulla teoria sessuale", e ripreso in seguito
da Marcuse in "Eros e civiltà".
La repressione dei desideri sessuali, che ha caratterizzato la costruzione della società, oltre a
colpevolizzare le relazioni sessuali improprie, ha finito anche col punire l'eccessiva
propensione a comunicare attraverso i sensi. I limiti imposti dalla cultura sessuorepressiva
hanno pesato anche sulla sensualità degli individui, togliendo un potenziale di contatto e
scambio tra le persone ben più affidabile e attraente di quello basato sulle parole.
Con il progredire di una certa libertà nei costumi, oggi stiamo assistendo a una rivalutazione
della sessualità e delle sue manifestazioni, ma se non si pone l'accento sull'elemento di
mediazione offerto della sensualità il risultato che otterremo non ci soddisferà.
Civiltà e Felicità, secondo Freud, sono incompatibili per un motivo profondo: il progresso è
fondato sulla repressione degli istinti, cioè vive della rinuncia alla felicità, della sottomissione
dell'Eros.
Il punto di partenza del saggio di Marcuse, è dato dalla tesi freudiana, secondo la quale il
consorzio umano si evolve e si matura a spese degli impulsi istintuali: dal momento che
l'organizzazione sociale per esistere deve piegare e utilizzare gli istinti erotici del singolo, il
prezzo della civiltà è la repressione. La civiltà si basa, in Freud, sulla repressione e sulla
sublimazione degli istinti, procede in base a questa repressione e si nutre di essa, imponendo
all'individuo sacrifici sempre maggiori. La società accresce la sicurezza materiale, la
produttività e l'ordine, ma impedisce al singolo la piena esplicazione delle tendenze erotiche e
ne incanala gli istinti distruttivi sottraendogli, con queste energie, anche la libertà.
"La libertà non è un beneficio della cultura: essa era più grande prima di qualsiasi cultura, e
ha subito delle restrizioni lungo l'evolversi della civiltà."
Ogni civiltà è dunque repressiva.
Non si può più parlare di società in generale, ma appare giusto chiedersi quale sia la
repressione in questa civiltà, se essa non sia superiore al minimo necessario, se non esista
una repressione eccessiva e superflua.
Uno dei concetti fondamentali presentati in "Eros e civiltà" è quello del "surplus di
repressione", che indica la restrizione quantitativa della sessualità derivata dal dominio
politico ed economico.
Freud diceva che una repressione minima della civiltà era necessaria, ma secondo Marcuse,
nella società contemporanea, questa repressione sessuale era superiore alla necessità, ciò a
causa della forma storica che la società aveva assunto.
Freud distingueva inoltre due principi del comportamento:
• Principio di piacere;
• Principio di realtà.
Cioè rispettivamente: comportamento privo di repressione e comportamento civilizzato, quindi
repressivo.
La civiltà nasce dal principio di realtà. Nel nome di questo principio l’individuo si vede imporre
la rinuncia alla soddisfazione immediata degli istinti e la sua presenza è giustificata dalla
presenza di un mondo storico. L’ambiente esterno che reprime gli istinti e impone rinunce
all’individuo è, per l’uomo, una organizzazione societaria che esercita sul singolo una forma di
dominio e questo dominio viene presentato come necessario. In realtà questa repressione
non è solo organizzazione ma tirannia, il principio di realtà viene determinato per ciascun
uomo dalle forme storiche della società in cui egli vive. Marcuse accetta il principio di realtà
freudiano, ma poiché la società capitalistica impone agli individui una repressione maggiore di
quanto non sia necessario per la sopravvivenza della civiltà, chiamò "Principio di prestazione"
l’adattamento dell’uomo a questa nuova condizione.
Conseguenza della repressione è dunque la nervosi. Essa è un disturbo psichico, che si
consuma nella psiche e si connota come un atteggiamento a metà strada tra la difesa (il
tentativo di resistere ai cambiamenti possibili dell'Io ad esempio attraverso processi di
rimozione o repressione) e il desiderio (l'insieme di tendenze inconsce dell'istinto, in particolar
modo le pulsioni libidiche).
3.2 – Prova ad indicare quali sono i temi che il film affronta, aiutandoti con quelli proposti e
aggiungendone eventualmente degli altri:
x l’amore □ la guerra □ la giustizia □ la giovinezza □ la vecchiaia □ l’incomprensione □ il
desiderio di successo □ il destino x la natura □ l’ambizione personale x la violenza □ la
famiglia □ il futuro x le istituzioni sociali □ il lavoro
x la società che influenza l'uomo
□_______________________________________________________________________
4.giudizio personale
4.1 – Spiega se e perché ti è piaciuto il film (o non ti è piaciuto) tenendo conto del modo in cui
è stato realizzato (interesse per la storia narrata,recitazione,fotografia,costumi,musica ecc..)
Il film mi è piaciuto abbastanza. E' vero, è molto forte ed immediato, ma è giusto che sia così
perchè Russell è stato, se non il primo, uno dei primi a condannare e denunciare quanto le
facce oscure del Potere siano legittimate dall'ignoranza degli uomini, o i continui episodi di
corruzione della Chiesa. Proprio per questo è un film molto attuale, perchè ciò accade ancora
oggi.
Per quanto riguarda gli attori hanno reso bene il ruolo che rivestivano con una recitazione
naturale, ma allo stesso tempo enfatica.
La scenografia è volta a crare un’atmosfera surreale e stilizzata, e si pone in contrasto con la
pomposità degli abiti sfarzosi e barocchi del monarca. La scelta del trucco marcato sui volti
delle dame o dei morti colpiti dalla peste richiama uno stile espressionista.
4.2 – A tuo parere,è un film adatto ai ragazzi della tua età? Motiva la risposta.
A mio parere, per certi versi "I diavoli" è un film attuale, perchè tratta della corruzione della
chiesa o dei politici che fanno solo i loro interessi, quindi episodi che tutt'ora si verificano
nell'odierna società. Però c'è da dire che Russell racconta una reatlà ben lontana da quella
dei giovani.
5. Il Linguaggio del cinema
5.1 Riconosci se il narratore è
□ Interno__________ □ esterno__________
5.2 Il ritmo del montaggio è
Lento
rapido
x assente
alternato x_______________________
5.3 considera gli effetti di luce e l’uso del colore. Rivestono particolare importanza? Quali
scene ne risultano poste in evidenza?
La scenografia di Derek Jarman creano un'atmosfera surreale e stilizzata che serve ad
enfatizzare le varie scene del film.
5.4 Prendi in esame la colonna sonora e in particolare:
-la funzione del commento musicale:
La parte musicale del film è stata diretta da Peter Maxwell Davies, il quale ha saputo
sapientemente adattare le varie scene alle colonne sonore.
5.5 Considera la recitazione degli attori e chiarisci se è: □ naturale x enfatica
□ trasandata □meccanica □ teatrale □___________________________
x ad effetto
5.6 Parla della sequenza , a tuo avviso, importante e/o particolarmente significativa,
indimenticabile…
A mio avviso, la sequenza particolarmente significativa è la parte del film in cui si alternano
due situazioni: il matrimonio segreto tra Grandier e Maddalena, e l'autoflagellazione di suor
Jeanne che ha allucinazioni erotiche su di lui.
6 Storia del cinema
6.1 Chi è il regista? Aggiungi altre informazioni e la filmografia essenziale
Henry Kenneth Alfred Russell (Southampton, 3 luglio 1927) è un regista e sceneggiatore
britannico.
Nel 1956 inizia a girare cortometraggi, entrando successivamente nella BBC dove si mette in
luce con alcune azzardate biografie di musicisti e artisti (Elgar, Debussy, Isadora Duncan,
Dante Gabriel Rossetti, Frederick Delius, Richard Strauss) dominate da una potenza
drammatica che contrasta con l'abitudine allora acclarata per le ricostruzioni spettacolari.
Il suo esordio sul grande schermo è successivo, nel 1964, con Pepe francese (French
Dressing), cui segue il non trascurabile poliziesco-spionistico Il cervello da un miliardo di
dollari (Billion Dollar Brain). Il successo internazionale di Donne in amore (Women in Love,
1969), da David Herbert Lawrence, esagerazione figurativa d'impatto poetico, e il grande
scandalo de I Diavoli (The Devils, 1971), truculenta e provocatoria rivisitazione del Medioevo
delle streghe e sull'orrore del potere, lo impongono fra i più notevoli cineasti, impressione
confermata con una serie di biografie di grandi artisti dominate da un genio esuberante e
potentemente drammatico, quali L'altra faccia dell'amore (The Music Lovers, 1970), su
Čajkovskij, Mahler is still alive, 1974 su Mahler, Lisztomania (1976) su Liszt, che vira verso
toni fortemente grotteschi, e Valentino, sulla star del cinema muto Rodolfo Valentino).
Il suo cinema anarchico e visionario trova sfogo scatenato nell'orgia quasi mistica di Tommy
(1975), dalla rock-opera degli Who, e nel successo di pubblico di Stati di allucinazione
(Altered States) (1980), tratto dal romanzo di Paddy Chayefsky, storia tormentata di uno
scienziato che tenta di risalire all'essere primigenio.
Dopo essersi dedicato alla regia d'opera con esiti al solito deliranti, torna al cinema un po'
sottotono rispetto ai precedenti risultati con il thriller China Blue (Crimes of Passion) (1984),
eccesso su immagini sensuali e truculente, l'orrorifico Gothic (1986), incubo fantastico sugli
incontri tra Byron, Mary Shelley e suo marito P.B. Shelley e il dottor Polidori, dal quale
nacque il romanzo Frankenstein, e il grottesco L'ultima Salomè (Salome's Last Dance) (1988)
che gioca con il dramma sensuale di Oscar Wilde. Inizia infatti una parabola in un certo qual
modo discendente, nonostante la tensione mistica dell'horror La tana del serpente bianco
(The Lair of the White Worm) (1989), l'eleganza classica del documentario su Bruckner The
strange affliction of Anton Bruckner (1990), la forza drammatica dell'insolitamente realistico
Whore - Puttana (Whore) (1991). Dopo l'insuccesso di Oltre la mente (1995), biografia di Uri
Geller che conferma il suo interesse visionario per i territori del paranormale, ha continuato a
lavorare su produzioni autarchiche e indipendenti, inserendosi nel circuito underground
inglese.
Regista barocco, eccentrico, nevrotico e geniale, ha mostrato sempre una spiccata attenzione
condita da fantasmagoriche rappresentazioni figurative per le varie forme del delirio e del
genio, tra "visione" e "diversità". Coreografie, atmosfere, disprezzo della logica, scarti onirici,
accensioni di misticismo, pulsioni sessuali e mortifere costituiscono la spina dorsale di un
cinema le cui volontà espressive non si fermano davanti a niente. Nel contesto della
situazione storica, gli va inoltre riconosciuto di essere stato uno dei primi a introdurre in
maniera esplicita l'onirico ed il visionario nel cinema: i vari David Lynch e Michel Gondry
forse, vengono anche da qui.
6.2 Aggiungi informazioni sul contesto produttivo e/o autoriale, e altre notizie sul film
Uscito in Italia nel ’72 e accusato di essere la pietra dello scandalo "I diavoli" costò il posto al
giornalista Giovanni Roboni che lo elogiò tra le pagine del cattolico Avvenire, ma rese la vita
difficile anche ai due grandiosi attori protagonisti, Reed e la Redgrave, a cui venne vietato di
mettere piede nel Bel Paese pena il carcere. Quarant’anni dopo la Warner Bros ancora non
ha distribuito in dvd la versione integrale del film.