Liberi tutti? Qui un film qui un libro
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Liberi tutti? Qui un film qui un libro
Qui un film Giacomo, un giovane favoloso Tutti al liceo hanno un’idea fissa del poeta Giacomo Leopardi come una persona infelice: con il film “Il giovane favoloso” di Mario Martone, si prova a sfatare questo pregiudizio, ma in parte anche a confermarlo. L’interpretazione di Elio Germano rende bene la tragicità del personaggio, la cui vita fu inesorabilmente scandita da una lunga serie di delusioni, a partire dallo “studio matto e disperatissimo” impostogli dal padre, che gli causò gravi problemi sia di salute che di relazioni sociali, rendendolo di fatto un recluso in casa, passando per varie delusioni in campo amoroso e gli alterni successi come letterato prima amato, poi trascurato, quindi di nuovo amato . Il film presenta nel complesso un Leopardi vittima delle situazioni, ma capace di riscattarsi con la ricerca del bello che trova nella poesia. Un paio di note dolenti del film sono la recitazione e la regia. Diversi interpreti, particolarmente quelli secondari, non sembrano personaggi di un film, ma piuttosto attori di teatro; la regia è classica, senza infamia e senza particolari lodi, fatta eccezione per alcune inquadrature di Recanati e di Napoli a dir poco spettacolari , anche se forse è più merito del nostro Bel Paese che del regista. “Il giovane favoloso” è una pellicola che dà un’idea diversa dell’autore Leopardi, sicuramente più avvincente di quella che si può trovare nella piatta biografia di un qualsiasi libro di antologia ; a livello cinematografico, si merita un bel 3/5. Elena Bordignon 5 D/ES 8 qui un libro “La verità sulle emozioni”. Gianrico Carofiglio,celeberrimo scrittore di Bari,ex magistrato,proprio lui. E’ stata un’emozione inappagabile quella di scoprire che un grande scrittore sarebbe stato ospitato nella libreria vicino alla mia scuola per presentare il suo nuovo libro, quella libreria in cui tutti i soldi che entrano lenti come tartarughe nel mio borsellino ne escono fuori veloci come coniglietti. Stretti nella saletta bar della libreria, noi, il pubblico, eravamo rapiti dalle parole dello scrittore, che ha intrapreso una conversazione frontale, senza perdersi in soliloqui, rispondendo a tutte le nostre domande e instaurando una piacevole aura di amicizia. Non abbiamo parlato del suo nuovo libro, quanto della sua esperienza di scrittore e il suo desiderio di diventarlo fin da piccolo, delle caratteristiche della sua scrittura e di consigli per apprendisti scrittori. “Lo scrittore deve raccontare la verità. Non per forza fatti veramente accaduti, ma la verità sulle emozioni”, dice. E’ la frase che più mi ha colpito mentre stavo seduta per terra, sulla mia borsa, rosicchiandomi un posto per poter sentire anche io le parole dell’uomo il cui nome vedo di continuo sul ripiano della mia libreria. Al termine dell’incontro esco dalla sala con due libri autografati e io e mio papà ci allontaniamo verso la macchina, discutendo dei discorsi dello scrittore. Lisa Boglione VBginnasio Periodico del Liceo Porporato, - Anno XV, n.5, marzo 15- ins. resp. J. Gabbio / M. Vassallo Liberi tutti? Noi siamo liberi. Hahaha, ma che bisogno c’era di dirlo? Lo sappiamo tutti, quanto sei banale. Giusto, allora forse la vera domanda è: chi è compreso in questo “NOI”? Perché, a quanto mi risulta, in Turchia i Curdi non sono liberi di possedere la terra su cui hanno vissuto per secoli, in India e Pakistan le persone non sono libere di attraversare il confine tra i due paesi perché sono brutalmente divise da un muro e ,in Nigeria, le ragazze della nostra età non sono libere nemmeno di far vedere il proprio volto. Oh certo, ma si tratta di Paesi a kilometri di distanza, noi cosa possiamo fare? A noi cosa importa? Okay, ma aspetta un attimo, quel tuo amico che vive qui da sempre ma che è arrivato dalla Libia quando aveva un anno, lui ogni mese ha paura che gli revochino il permesso di soggiorno e lo rispediscano in quello stato di cui non ha nemmeno un ricordo. A me lui non sembra libero. E tu, tu che non sapevi tutte queste cose, secondo te sei libero? Libero di informarti come vuoi, in maniera oggettiva, su qualsiasi cosa tu voglia? Nei mesi che sono trascorsi, attraverso il tema bimestrale sui diritti umani e la giornata autogestita , abbiamo cercato di farti ragionare su tutto questo, abbiamo provato a spingerti a cercare una risposta a queste domande, abbiamo tentato di farti immaginare come sarebbe il mondo se fossero rispettati i diritti di ciascuno di noi, ma ora è venuto il momento di smettere di pensare e di cominciare ad agire. Dobbiamo informarci per diventare persone che hanno una voce da far sentire, persone che non hanno solo degli ideali, ma anche dei fatti concreti su cui basarli. Farlo da soli pare difficile, impossibile, per questo abbiamo scelto come nuovo tema bimestrale la “comunicazione”, per farlo insieme. Riempite con ciò che volete questa parola, con fatti d’attualità, con ricerca storiche, con opinioni sul cyberbullismo o sull’ uso dei social network e sull’informazione manipolata dei media. Accettiamo tutto, vogliamo tutto, per confrontarci, scontarci e crescere insieme, per poter scrivere su quei due cartelloni a scuola, sotto le scritte “ noi siamo liberi”e “ nous sommes livres”, NOI SIAMO LIBERI DI SAPERE. Irene Dragonetti Gemme di un’altra primavera Il mio già citato collega Mario Glaro, di cui s’è parlato qualche numero fa, ha assegnato ai suoi allievi di prima un tema dal titolo Dire “Ti amo” a 15 anni è possibile? Mi raccontava il collega, con cui mi confronto molto, di quanta maturità, equilibrio, buon senso traspariva da quei temi. E poi i sogni belli, le attese di vita, la vocazione alla felicità. Sì, la primavera germoglia nell’aria di marzo. E intanto una primavera fatta di sole e d’azzurro sboccia nei cuori di tutti i ragazzi che sognano in grande. JG 1 Il privilegio di essere imperfetto Riflessioni e Riflessioni Mentre andiamo in stampa, presso la succursale, Avete cali di autostima? Vi prosegue la mostra promossa dal dipartimento di sentite a disagio con voi matematica stessi e con gli altri? Da Rivolta a studenti delle scuole di ogni livello è qualche tempo non riuscite adatta anche ad un pubblico più vasto. ad uscire di casa se non vi Ha carattere interattivo: specchi di vario genere sentite a posto con voi stessi? consentono al visitatore di comprendere Allora “Il privilegio di essere “riflettendo”, le differenze fra i vari tipi di imperfetto” è il laboratorio simmetrie e le loro proprietà. che fa per voi! No, non è un Si tratta più di un laboratorio interattivo che di una centro di psicologia, non vi mostra: le camere di specchi sono numerose in faranno stendere su un lettino modo da poter essere utilizzate da uno o due a raccontare i problemi della studenti alla volta, inoltre i ragazzi potranno vostra vita segnandoli cimentarsi a costruire strutture geometriche, piane scrupolosamente in un e solide, di vario tipo e a risolvere problemi taccuino. Vi siederete dietro presentati sotto forma di rompicapo e di gioco. un banco e vivrete il Una parte della mostra è dedicata specificamente bellissimo laboratorio che ai cristalli ed alla loro forma macroscopica e Isabella Picotto ha preparato microscopica, per dimostrare concretamente come per voi. Due ore la matematica sia capace di rendere visibile assolutamente ben spese: l’invisibile. video, canzoni e parole Il concetto di gruppo è lo strumento matematico sull’accettarsi per come si è, “nascosto” in tutte le attività proposte dalla soprattutto non cercare di mostra, che è quindi una guida alla scoperta di eliminare i propri difetti, questa invenzione fondamentale della matematica perché sono quelli che ci moderna rendono unici. Una riflessione sulla vera bellezza, una critica a quelle Un salto all’università false e fredde della TV e la L’ex allieva Chiara Perrone consapevolezza che hei racconta il suo nuovo mondo amico, sei fantastico così Fino al 2 luglio anche io mi aggiravo per i corridoi come sei! del Porporato, forse un po' stufa di vedere sempre Francesca Cavallin, 5Bg le stesse facce e desiderosa di uscire dal mondo del Liceo, piena di aspettative per il mio futuro e anche con tante domande sull'università che attendevano una risposta. Ora il mio mondo è diventato quello universitario, così lontano da quello del Liceo e portatore di grande libertà, ma che necessita anche di grandi sacrifici. Continua a pag. 5 2 Le nostre amiche foglie A tutti è capitato di uscire nei corridoi durante l’intervallo e posare lo sguardo sulle foglie: ammucchiate tutte insieme sembra quasi che si abbraccino. Quanti intervalli passati a chiacchierare vicino a loro o a guardarle dalla finestra! Giorno dopo giorno stavano fuori nei giorni di pioggia e facevano da cornice agli avvenimenti che succedevano all’interno. Per non parlare delle giornate di neve, quando nel silenzio le ammiravamo dipingersi di bianco. Quanto odio e quanta invidia abbiamo provato invece le mattine guardandole, chiedendoci per quale misterioso e oscuro motivo noi dobbiamo alzarci presto la mattina per andare a scuola e invece loro se ne stanno tranquille con nessuna verifica in programma o con l’ansia di essere estratte di qualche materia, a volte sembra proprio che ti deridano quasi a dire: “Ha-ha ti aspettano sei lunghe e interminabili ore di scuola invece a noi noo”. Altri giorni i più intrepidi nei giorni caldi si sono arrischiati ad andare più vicino alle foglie con una mezza idea di buttarcisi dentro come fossero fatte di zucchero filato, con qualche rimprovero da parte dei bidelli; spesso invece erano oggetto di fantasie per evadere per pochi minuti dal clima scolastico ( cosa che in minime dosi non fa mai male); tutto sommato le foglie hanno ravvivato le nostre giornate e i nostri intervalli con la loro presenza vivace. Claudia Baccolo, IV A ginnasio San Valentino 2015: innamorati vs single E' il 14 Febbraio. San Valentino. Questa festa dalle origini incerte incombe ogni anno su di noi travolgendoci con le numerose pubblicità televisive dedicate, i manifesti a scritte rosa e la prospettiva di decine e decine di coppiette felici a camminare mano nella mano per strada. Insomma, la prospettiva della giornata perfetta. Ovviamente non è sempre così. Spesso il San Valentino porta con sè anche questioni esistenziali come "E' passato un altro anno e sono ancora solo/a". Oppure "Si dichiarerà proprio oggi?" O, per chi sceglie semplicemente di ignorare la festa, "Cosa c'è in frigo?" Ma cosa è successo quest'anno il 14 Febbraio? Come da programma, si sono riempiti i social. Gli innamorati postano foto della loro giornata insieme con commenti tipo "Ti amo vita mia #SanValentinoconte#iltop#tiamotroppo" Praticamente come sbattere qualcosa in faccia a tutti gli altri che non saranno mai felici come loro. La Vodafone però, ha dato l'opportunità quest'anno di ribattere, mandando gli auguri a tutti i suoi clienti. Inutile dire quanti abbiano postato subito lo screen del messaggio vantando con fierezza di aver almeno ricevuto gli auguri dal proprio operatore telefonico. Nella vita reale intanto, un po' tutti hanno avuto la loro occasione di festeggiare. Mentre tra una foto e l'altra da caricare su Facebook le fatidiche coppiette scorrazzavano nell'atmosfera romantica della città, anche molti solitari si sono riuniti per fare i "forever alone" insieme. Magari con una maratona di film e serie TV o appostandosi su una panchina e additando gli innamorati che passavano mangiando cioccolatini a forma di cuore. Insomma ragazzi, il divertimento, da qualche parte, c’è per tutti. Alessia Canale, VBG 7 Quando si fa squadra Ancora un racconto dell’indimenticabile esperienza teatrale del linguistico Per le seconde linguistico già dietro le quinte la noia e l’agitazione stavano prendendo il sopravvento e molti tentavano di distrarsi: chi ascoltando musica, chi riposando sui materassi,chi chiacchierando, chi ripassando la parte. Pur avendo provato diverse volte, durante il primo spettacolo, rivolto ai ragazzi del liceo,gli attori erano in apprensione, ma sul palco tutto cambiava, infatti grazie alle luci non riuscivamo a vedere il pubblico e questo ci ha permesso di recitare con più calma.Le altre sezioni delle seconde linguistico hanno preso posto al fondo dell’auditorium e grazie alle loro risate e ai numerosi applausi sono riuscite a rendere partecipe il pubblico e a tranquillizzare gli attori. Il momento che ho preferito di più è stato proprio questo: il lavoro di squadra, oltre che l’emozione di recitare su un palco in una lingua che non è la propria. Durante il secondo spettacolo eravamo tutti abbastanza rilassati. L’ansia è tornata invece quando hanno preso posto nel pubblico i genitori, perché si aveva la possibilità di mostrare le proprie capacità . Eleonora Scaccia Sanremo 2015: il boom delle canzoni italiane Sanremo 2015 è stato un festival meraviglioso, pieno di sorprese e di tante emozioni che ci hanno trasmesso i cantanti. Mi è piaciuto molto Carlo Conti, che ha presentato tutto il festival con grande energia e appoggiando sempre questi meravigliosi cantanti. Infatti, si è affermato che questo Sanremo è stato il più bello perché è riuscito a unire i ragazzi giovani alle persone più anziane, che sono state felici di rivedere sul palco molti ex vincitori. Mentre i cantanti…non so bene cosa dire… sono stati tutti molto bravi, hanno cantato delle canzoni stupende e per me tutti hanno vinto Sanremo. Il mio preferito è sempre stato Lorenzo Fragola, un cantante di 19 anni che dopo aver vinto X Factor, con “The Reason Why”, si è 6 catapultato sul palco dell’Ariston. Sara Dipietro 1AL Re e regine Si intravedono occhi lucenti celati da mascherine bianche. Furbi sorrisi che fanno capolino da sotto il trucco da clown. Tante bambine indossano leggiadre coroncine che cingono loro il capo. I maschietti si sfidano con spade laser, altri tentano di salvare il mondo con un costume da spiderman indosso. Si odono le voci delle mamme, che urlano ai figli di non disperdersi tra la moltitudine di persone presenti alla sfilata dei possenti carri. La musica inonda le strade, i saltimbanchi fanno mille acrobazie mentre i pagliacci annodano palloncini di ogni forma e colore. Si percepisce un odore dolce aleggiare nell'aria, facendo venire a tutti quanti, grandi o piccini che siano, un piacevole senso di fame golosa. I coriandoli inondano le strade, mentre le stelle filanti si intrecciano nelle parrucche dei partecipanti. Tutti sorridono con una luce di divertimento nello sguardo. E le maschere del carnevale troneggiano sula folla come se fossero re e regine di un regno perduto. Greta Gabrieli VBG ORA E SEMPRE RESISTENZA La compagnia teatrale 3D parla ai giovani del Porporato Quando abbiamo saputo della proposta di rappresentare il nostro spettacolo “ORA E SEMPRE RESISTENZA” al Liceo Porporato in occasione della giornata della memoria, tutti noi componenti del gruppo “3D CUMIANA TEATRO” abbiamo avuto una duplice reazione. La prima è stata di entusiasmo per l’onore di condividere insieme agli studenti, attraverso il nostro spettacolo, l’omaggio a tutte le vittime della SHOAH ricordate nella giornata della memoria. L’altra reazione è stata quella della perplessità, per non dire del timore di non essere grado di trasmettere nella sua pienezza, agli studenti, il messaggio insito nella nostra rappresentazione. Quando, lo scorso anno, abbiamo allestito “ORA E SEMPRE RESISTENZA” il nostro gruppo teatrale voleva innanzitutto ricordare, rendere omaggio, nella ricorrenza dei settant’anni, ai 51 civili cumianesi uccisi dai nazisti; in secondo luogo si voleva sottolineare il grande valore della Resistenza, il coraggio dei partigiani (per la maggior parte giovani) che, a rischio della propria vita, hanno combattuto il nazifascimo per rendere libera la nostra terra. Il nostro quesito era: ma i ragazzi capiranno? Oppure troveranno noiose e pesanti le due ore passate con noi? Ed è con questo dubbio che abbiamo iniziato lo spettacolo. Ma con il passare dei minuti, con lo scorrere dei vari momenti del canovaccio, sentivamo (noi attori, cantanti, musici, danzatrici) nella platea un silenzio “assordante” , pieno di intensità, di concentrazione e di emozione. Pareva quasi che i ragazzi fossero con noi sul palco a condividere le stesse sensazioni. Questo clima di condivisone, di complicità si è concretizzato nei numerosi ed inaspettati applausi che abbiamo ricevuto. Alla fine della rappresentazione il nostro “dubbio” era completamente scemato. Gli studenti avevano recepito alla perfezione il nostro messaggio e come se non bastasse ne abbiamo avuto la controprova nel gradevole scambio di opinioni avvenuto al termine dello spettacolo. Abbiamo ricevuto da parte di tutti gli studenti del calore e dell’interesse assolutamente inatteso. Tutto ciò ci sprona a continuare nel diffondere questi messaggi di impegno, di lotta per la libertà, valori questi che non hanno tempo; anche voi ragazzi fatevi, sempre, testimoni di tali valori. Ma questo momento di incontro non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la disponibilità dimostrataci dalla Preside, dal consiglio d’istituto e soprattutto dal professor Gabbio ai quali va il nostro profondo ringraziamento. Ma il nostro grazie più grande è rivolto agli studenti che hanno partecipato all’incontro e come abbiamo urlato insieme prima di congedarci …….”ORE E SEMPRE RESISTENZA”. Per il gruppo “3D TEATRO CUMIANA”, Diego TURINETTO 3 Emergency al Porporato Cari lettori del giornalino scolastico, no, devo ricominciare... in effetti non tutti leggono il giornalino scolastico,ma questa è un’altra storia, sto divagando, ricomincio. Cari studenti della scuola, oggi è il giorno dell’autogestione, un giorno che si aspetta da tempo e che scatena sempre un certo entusiasmo e puntualmente si è indecisi su che attività fare:ce ne sono troppe e tutte molto interessanti! Io comunque sono stata ad Emergency. In ogni caso il laboratorio di Emergency è stato emozionante. Penso che abbia fatto aprire gli occhi a tutti i presenti, che abbia fatto capire che ci sono molti motivi per fermare la guerra e aiutare la gente:feriti di guerra,malati; arginare la povertà e collaborare per dare una mano. Ecco. Gianni Salza ha tenuto il laboratorio, facendoci vedere video e parlando di Emergency con l’entusiasmo di un volontario che ci crede davvero tanto. Gianni ha proposto a tutti noi di provare ad avviare un gruppo giovani di Pinerolo di Emergency, per offrirci la possibilità di fare davvero qualcosa di concreto. Sarebbe bello se tutti partecipassimo,cercando di dare attivamente aiuto. Vi dico che se volete informarvi potete mandare una mail a [email protected] sul gruppo giovani di Pinerolo, e per maggiori informazioni su Emergency visitate il sito www.emergency.it Grazie per l’attenzione, Lisa Boglione,Vbginnasio. 4 ...e a Torino Le luci di Torino scintillavano. Via Garibaldi e via Carlo Alberto risplendevano di luci d’artista, e anche se erano solo le cinque di pomeriggio, nel cielo opaco invernale scintillavano come piccole lucciole in un bosco di palazzi e monumenti. Intanto in corso Vittorio Emanuele II,numero 65, l’info-point di Emergency si era trasformato in un negozio di natale,che vendeva oltre a gadget come magliette e calendari, tanti oggetti che erano stati regalati al negozio proprio per sostenere la causa: trucchi, alimentari particolari di ogni sorta,collane costruite a mano da quelle donne che altrimenti rischierebbero lo sfruttamento, cappelli arrivati d ir ettamente d all’Afgh anistan,sciarp e morbidissime di cachemire,portapenne, borse e moltissimi oggetti costruiti da volontari di Emergency. Gente di ogni sorta,età e abbigliamento entrava per curiosare o semplicemente perchè interessato alla causa e ammiratore di Emergency; chiedevano le cose più diverse, ognuno con un tono di voce diverso,con uno sguardo diverso e con un’intenzione diversa. E cercare la maglietta della taglia giusta o correre in magazzino quando finivano le tazze non era la cosa più semplice del mondo: però era tanto bello,tanto tanto, poter soddisfare chi stava dall’altra parte del banco o potersi finalmente impegnare in qualcosa in cui si crede fermamente e senza esitazioni da tanto tempo. E’ stata un’esperienza a dir poco meravigliosa. Tutto il ricavato è devoluto ai centri medici di Emergency in Afghanistan. LB Tutti punti di una circonferenza. Che cos’è la democrazia? “Demos” e “cratos”, popolo e potere, potere del popolo. Nell’antica Atene il popolo adulto, tolte le donne, gli schiavi e i meteci, si riuniva nell’assemblea e partecipava alla vita politica, i cittadini venivano sorteggiati per ricoprire tutte le cariche (tranne quella di stratega perché bisognava avere doti da generale). In questo modo tutti i cittadini avevano le stesse possibilità di entrare in politica; Vernant infatti definisce la democrazia greca come un cerchio, in cui ogni punto della circonferenza è equidistante dal suo centro: chiaramente democrazia diretta. Al giorno d’oggi in definitiva siamo troppi e con troppe idee diverse per poter partecipare tutti ad un’assemblea; per questo motivo la democrazia dell’oggi prevede l’elezione di rappresentanti. Per Vernant la nostra figura di riferimento questa volta è la piramide, poiché il potere ha un peso maggiore man mano che si sale nella piramide. Aristotele diceva che l’elezione è propria dell’oligarchia mentre il sorteggio è da attribuire alla democrazia, quindi qualcuno obietta che la nostra non si possa definire democrazia in quanto non siamo noi direttamente rappresentati, altri controbattono che eleggere i cittadini per le cariche pubbliche potrebbe significare trovare il cittadino non adatto a svolgere correttamente la propria carica. Dobbiamo anche ricordarci che le donne gli schiavi e i meteci a quel tempo non potevano e non erano rappresentanti, mentre nel nostro tempo lo sono, fortunatamente. In sintesi, le differenze tra la nostra democrazia e quella greca sono molte e i problemi sono diversi ma ugualmente difficili da risolvere. La prof.sa Pazè ha chiaramente illustrato queste differenze e questi problemi durante la giornata autogestita,spingendoci al dibattito e ad aprire di più gli occhi su tematiche che non possiamo permetterci di non comprendere. Claudia Baccolo, Lisa Boglione Vbginnasio Un salto all'Università (continua da pag. 2) Certo ora non mi devo svegliare tutti i giorni con l'ansia della verifica o dell'interrogazione e gli esami diventano una benedizione, poiché ti obbligano a studiare! I docenti sono straordinariamente preparati e disponibili, ma se non li si va a cercare non si preoccuperanno mai di te, infatti con i numeri che si trovano a gestire il rapporto con "mamma-prof" è impensabile. I compagni di università sono tanti, forse troppi, non si ha un'atmosfera familiare come quella del Liceo, magari si frequentano alcuni corsi in comune e altri no, alcuni cambiano, altri scelgono di non frequentare più, quindi fare amicizie è più difficile, ma le ore passate con i nuovi compagni posson esser straordinarie e l'università diventa davvero un piacere. Per me è così, oggi son davvero soddisfatta della mia scelta e felice di dovermi svegliare alle 5.20 per essere a lezione alle 8. Buon proseguimento di anno a tutti e in bocca al lupo ai maturandi. 5 Chiara Perrone