EUROPA - Fondazione Edmund Mach

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EUROPA - Fondazione Edmund Mach
EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E. Mach
ALL’INTERNO
ISTITUZIONI
L’esito del Consiglio
europeo
del 30 gennaio
AGRICOLTURA
-Spreco alimentare
-Benessere animali
ENERGIA
-Luci a LED
APPROFONDIMENTI
-Il Patto di bilancio
-La riforma della
protezione dei dati
Fondazione E.
Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 16 n° 1 del 1° febbraio 2012 – 341
1962-2012: 50 anni di Politica Agricola Comune
1962-2012: la Politica Agricola Comune compie 50 anni e
il 23 gennaio scorso la Commissione europea ha dato il
via a “50 anni di PAC: una partnership tra l’Europa e gli
agricoltori”, la campagna informativa che nel corso dei
prossimi mesi celebrerà il compleanno un po’ in tutta l’Europa comunitaria.
E’ stato proprio nel gennaio del 1962, precisamente il giorno 14 che, dopo 140 ore di lungo negoziato, il Consiglio
dei Ministri dei sei Stati membri che all’epoca costituivano
l’Europa comunitaria prese la decisione di creare un’organizzazione comune di mercato per ciascun prodotto agricolo e di istituire il FEOGA, il Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia in Agricoltura.
Come Europe Direct Trentino sta riassumendo in questi
mesi nel programma televisivo “Europa in campo”, numerose sono state le tappe importanti della PAC nel corso
dei 50 anni; solo per citarne alcune ricordiamo l’istituzione
delle quote latte nel 1984, la riforma Mac Sharry nel 1992,
il rilievo assegnato allo sviluppo rurale alla fine degli anni Novanta, la riforma Fischler del 2003, il raddoppio
della popolazione agricola europea
con gli allargamenti dell’Unione del
2004 e del 2007, per arrivare agli
attuali negoziati sulla nuova riforma
della PAC per il dopo 2013.
Sono stati cinquant’anni importanti
come hanno ricordato le varie personalità che il 23 gennaio hanno dato il
via a Bruxelles alle celebrazioni.
Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel
Barroso ha evidenziato come la PAC si sia evoluta nel
corso dei decenni, modernizzandosi gradualmente per
stare al passo con i tempi, sia da un punto di vista di sostenibilità economica che ambientale.
Mette Gjerskov, ministro dell’agricoltura dello Stato membro che dal 1° gennaio scorso è titolare della presidenza
dell’Unione europea, vale a dire la Danimarca, ha sottolineato che la PAC è stata il cuore dell’Europa comunitaria
fin dall’inizio della storia europea. Auspicando un futuro
sempre più “verde” dell’agricoltura dell’UE, le parole del
ministro hanno fatto emergere anche la sensibilità ambientale tradizionalmente molto elevata nel paese della
Sirenetta.
Il ruolo storico dell’agricoltura nello sviluppo dei popoli è
stato ricordato dal commissario europeo all’agricoltura, il
rumeno Dacian Ciolos, che ha messo in risalto la complessità dell’attuale Politica Agricola Comune rispetto a
quella dei primi decenni: tematiche quali ad esempio le
fonti energetiche, la lotta al cambiamento climatico e il
benessere degli animali non erano assolutamente considerate cinquant’anni fa, mentre oggi sono al centro delle
decisioni. Come pure le sicurezze da offrire ai consumato-
ri, europei e non; e qui il commissario ha ricordato come i
prodotti agroalimentari europei siano i più controllati e i più
sicuri del mondo. La PAC ha inoltre messo in primo piano
la qualità dei prodotti europei, riconosciuti e apprezzati in
tutto il mondo, mentre non è da dimenticare quella che è
probabilmente la più importante modifica dell’ultimo decennio: l’aver posto al centro dell’attenzione la creazione e
il mantenimento di un territorio rurale vivo, dove l’agricoltura si integra con altri settori dell’attività economica e sociale: dal turismo, all’artigianato, alla piccola impresa, dall’ambiente, all’istruzione, all’occupazione.
Paolo De Castro, presidente della commissione
“Agricoltura” del Parlamento europeo, ha concluso gli interventi della manifestazione di lancio della campagna sui
50 anni della PAC ricordando che le istituzioni alla guida
dell’Europa comunitaria e anche le regioni hanno in questi
mesi una grande responsabilità: costruire la PAC del futuro; e per il futuro dell’Unione europea è fondamentale che
l’agricoltura mantenga un ruolo importante all’interno delle diverse politiche comunitarie.
Dopo la cerimonia di avvio del 23
gennaio, la campagna ha visto come
primo atto la messa in linea di un sito
web dedicato (http://ec.europa.eu/
agriculture/50-years-of-cap/
index_it.htm) che comprende tra l’altro due spot promozionali, una video
intervista al commissario europeo e
l’elenco dei diversi eventi di celebrazione che saranno organizzati nei vari Stati membri nel
corso dei prossimi dodici mesi.
Non sarà infatti assolutamente solo Bruxelles a celebrare
il compleanno dell’agricoltura europea; il primo appuntamento è programmato in questi giorni proprio in Italia: in
occasione della Fieragricola di Verona la Commissione
europea sarà presente con un proprio stand informativo e
nel pomeriggio di giovedì 2 febbraio si svolgerà un seminario rivolto ai giornalisti agricoli imperniato sui 50 anni
della PAC e sul futuro dell’agricoltura europea.
A fine febbraio sarà la volta di Parigi mentre in aprile toccherà a uno dei paesi del Benelux. Nel frattempo, dal mese di marzo, una mostra dedicata ai cinque decenni dell’agricoltura europea inizierà un viaggio che la vedrà toccare
numerosi Stati membri.
La campagna è rivolta ai cittadini in genere, non ai soli
agricoltori, e per arrivare in particolare al target giovanile
sono stati attivati anche dei canali sicuramente apprezzati
dai giovani: ecco quindi la possibilità di entrare in contatto
con l’agricoltura europea tramite Facebook e Twitter.
Nel frattempo Europe Direct continua a fare la sua parte
con il programma radio televisivo “Europa in campo”...
GO
In onda: -su RTTR il sabato alle 18.45, la domenica alle 14.15,
il martedì alle 22.45 e il giovedì alle 12.00
-su RTT-La radio il venerdì alle 11.10 e la domenica alle 7.10
Accordo europeo sul Patto di bilancio
Quello del 30 gennaio 2012 era sicuramente uno dei Consigli europei più attesi degli ultimi anni e l’esito è stato
fortunatamente positivo: l'Unione europea ha raggiunto un accordo sul nuovo Patto di bilancio, che rafforza la
disciplina imponendo regole di rigore comuni sui conti e sulla crescita.
L’esito positivo non è stato comunque indolore, in quanto al termine di un serrato negoziato, l’intesa è stata
raggiunta da 25 paesi su 27: sul cosiddetto “Fiscal compact” al Regno Unito, escluso fin dall’inizio, si è aggiunta la mancata sottoscrizione della Repubblica ceca, anche se è possibile un ripensamento di Praga.
La dichiarazione conclusiva sulla crescita e sull'occupazione è stata invece approvata da 26 Stati su 27: ne è
rimasta esclusa la Svezia in quanto il premier, che guida un governo di minoranza, non e' stato in grado di sottoscriverla ''per ragioni parlamentari''.
Tutti e 27 hanno invece firmato l'intesa sul nuovo fondo salva-stati Esm. ''L'accordo a 25 è un grande risultato,
considerando che la UE è composta da 27 Stati membri'', ha commentato soddisfatto il presidente Ue Herman
van Rompuy e soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Bce Mario Draghi che ha così commentato: ''il fiscal compact e' un primo passo verso l'Unione fiscale e certamente rafforzerà la fiducia nella zona
dell'euro''. Maggior dettagli nella sezione “Approfondimento”.
ISTITUZIONI
Qui la dichiarazione integrale rilasciata dai membri
del Consiglio europeo al
termine del vertice del 30
gennaio: http://
www.consilium.europa.eu/
uedocs/cms_data/docs/
pressdata/it/ec/127610.pdf
Calano le monete in euro contraffatte
La lotta contro la contraffazione dell’euro in UE ha registrato un nuovo successo. Il numero delle monete di
euro contraffatte tolte dalla circolazione nel corso del 2011 è sceso del 15%, passando in un anno da 186 000
a 157 000 unità. Il taglio da 2 euro rappresenta quasi i due terzi di tutti gli euro falsi individuati e si conferma di
gran lunga la moneta più falsificata. E’ opportuno evidenziare che il numero complessivo di monete falsificate è
già molto basso rispetto alla quantità totale di monete autentiche dei tre tagli più elevati - 50 cent., 1 € e 2 € messe in circolazione (circa 16 miliardi di monete) e coincide con una moneta falsa per ogni 100 000 monete
autentiche.
Questa riduzione della quantità di monete di euro falsificate è dovuta all’impegno congiunto di Stati membri,
Commissione/OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), Banca Centrale Europea, Europol e Interpol che
hanno attivato valide misure di prevenzione e individuazione dei falsi.
Il Parlamento europeo contro lo spreco alimentare
Ogni anno, fino al 50% di cibo commestibile viene sprecato nelle case degli europei, nei supermercati e nei
ristoranti e lungo la catena di approvvigionamento alimentare, mentre 79 milioni di cittadini UE vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari. Il 19 gennaio il Parlamento ha
chiesto misure urgenti per dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari e per migliorare l'accesso al cibo per i
cittadini più vulnerabili.
Poiché i cibi sono sprecati lungo tutta la catena - produttori, trasformatori, distributori, ristoratori e consumatori i deputati chiedono una strategia coordinata, che combini misure a livello europeo e nazionale per migliorare
l'efficienza, comparto per comparto, dell'approvvigionamento alimentare e contrastare con urgenza lo spreco di
cibo. In uno studio pubblicato dalla Commissione, si rileva che, se non si farà nulla, lo spreco di cibo crescerà
del 40% entro il 2020.
Per ridurre drasticamente lo spreco di cibo entro il 2025, la risoluzione del PE chiede di promuovere nuove
campagne di sensibilizzazione, sia a livello europeo sia a livello nazionale, per informare il pubblico su come
evitare lo spreco alimentare e anche su come leggere le etichette (“da consumarsi preferibilmente entro il” è
diverso dalla data di scadenza). Gli Stati membri dovrebbero introdurre corsi scolastici e universitari che spieghino come conservare, cucinare e scartare gli alimenti. Per promuovere l'idea di utilizzare il cibo in modo sostenibile, i deputati chiedono che il 2014 sia proclamato "Anno europeo contro gli sprechi alimentari".
Per consentire ai consumatori di acquistare solo la quantità di cui hanno bisogno, gli imballaggi per alimenti
dovrebbero essere offerti in confezioni di varie misure e progettate per conservare al meglio gli alimenti. Inoltre,
per i deputati, i cibi vicino alle date di scadenza e i prodotti alimentari danneggiati dovrebbero essere venduti a
prezzi scontati, per renderli più accessibili alle persone bisognose.
Le norme sugli appalti pubblici per la ristorazione e l'ospitalità dovrebbero essere modificate per assicurare
che, ove possibile, gli appalti siano aggiudicati alle società di catering che utilizzano prodotti locali e ridistribuiscono ai bisognosi derrate alimentari ancora commestibili o, a titolo gratuito, alle banche alimentari, piuttosto
che procedere allo smaltimento.
Sono inoltre richiesti un migliore orientamento delle misure di sostegno a livello dell'UE per la distribuzione di
prodotti alimentari ai cittadini meno favoriti dell'Unione.
Migliorare il benessere degli animali
Il 20 gennaio la Commissione europea ha adottato una nuova strategia quadriennale per migliorare il benessere
degli animali. Le norme UE in questo campo sono spesso molto specifiche e settoriali e l'attuazione diseguale di
tali regole da parte dei paesi dell'Unione crea condizioni distorte di concorrenza. Considerata la diversità dei climi,
dei terreni e dei sistemi di allevamento in cui tali norme si applicano, era dunque necessario un cambiamento per
rendere applicabile in maniera uniforme la legislazione. Il mancato rispetto delle normative comunitarie è uno dei
fattori più gravi che agisce sul benessere degli animali in Europa. Inoltre, il mercato non fornisce incentivi economici sufficienti per indurre negli operatori il rispetto delle regole. Il piano d'azione prevede una proposta di normativa completa sul benessere degli animali e il rafforzamento delle norme già esistenti, pur con una certa flessibilità
per consentire agli operatori di raggiungere i prescritti standard in materia di benessere.
La nuova strategia -che prevede azioni fino al 2015- prende le mosse dal programma d'azione comunitario per la
protezione e il benessere degli animali adottato nel 2006, che raggruppava i diversi aspetti della politica europea
sul benessere di miliardi di animali allevati a fini economici. Il settore agricolo è quello è quello maggiormente inte-
ETA’ DELL’EURO
Qui tutte le informazioni
sulla lotta alla contraffazione
dell’euro:
http://ec.europa.eu/
anti_fraud/pages_euro/
index_it.html
CITTADINI
Risoluzione del Parlamento
europeo del 19 gennaio 2012
su come evitare lo spreco di
alimenti: strategia per migliorare l’efficienza della catena
alimentare nell’UE
AGRICOLTURA
ressato e si stima che nelle aziende di tutta l'Unione vi sono circa due miliardi di volatili e trecento milioni di mammiferi. Anche la popolazione degli animali da compagnia ha numeri molto alti: sono circa cento milioni i cani e i
gatti. Il valore annuo dell'allevamento è stimato a circa 150 miliardi di euro, mentre il contributo dell'Unione a sostegno del benessere degli animali ha un importo annuo di 70 milioni di euro versati agli allevatori principalmente
nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale.
...ma in Italia le galline ovaiole non stanno bene
C’è anche l’Italia fra i 13 Stati membri sollecitati dall’UE ad adeguarsi a una normativa del 1999 che vieta l’impiego di gabbie di piccole dimensioni per l’allevamento delle galline ovaiole.
In dodici anni Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo, e in poco meno Polonia, Cipro,
Lettonia, Ungheria, Bulgaria e Romania non sono intervenuti per introdurre delle cosiddette “gabbie modificate” che danno alle galline ovaiole maggiore spazio per nidificare, razzolare e appollaiarsi.
La direttiva 1999/74/CE impone infatti di usare le gabbie che concedono a ciascuna gallina almeno 750 cm² di
superficie , un nido, lettiera, posatoi e dispositivi per accorciare le unghie in modo da consentire alle galline di
soddisfare i loro bisogni biologici e comportamentali.
È essenziale che gli Stati membri ottemperino pienamente al disposto della direttiva. È chiaro che gli Stati
membri che non ottempereranno ai loro obblighi legali, non solo produrranno effetti negativi sul piano del benessere degli animali, ma determineranno anche distorsioni del mercato e situazioni di concorrenza sleale. Gli
Stati membri che continuano ad usare le gabbie "non modificate" mettono in una situazione concorrenzialmente svantaggiosa le imprese che hanno investito per adeguarsi a queste nuove misure.
Per ulteriori informazioni sul
benessere degli animali
nelle aziende – Galline ovaiole:
http://ec.europa.eu/food/
animal/welfare/farm/
laying_hens_en.htm
Dite la vostra sulle luci a LED in Europa
L'illuminazione LED è una delle tecnologie più versatili e più efficienti dal punto di vista energetico, considerato
che consente risparmi energetici ed economici fino al 70% rispetto ad altre soluzioni. Una più rapida diffusione
del LED assicurerà il successo del settore europeo dell'illuminazione e contribuirà a ridurre il relativo consumo
energetico del 20% entro il 2020.
Ma questa tipologia di illuminazione incontra ancora diverse difficoltà sul mercato: il LED è venduta a prezzi elevati perché si tratta di una tecnologia più sofisticata, non esiste molta familiarità tra i potenziali utenti e c'è una
mancanza di standard comuni.
Per questo motivo, sulla scia del Libro verde sull’illuminazione del futuro, la Commissione europea ha avviato
una consultazione (aperta fino al 29 febbraio) per raccogliere le impressioni dei cittadini sulle proposte dell'Unione. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "L'importanza di diffondere le luci
LED è più che evidente: permettono di risparmiare denaro e di migliorare lo stato di salute del pianeta. I cittadini
europei sono invitati a farci pervenire le loro idee su come accelerarne la diffusione e ottenere i risultati maggiori
in termini di posti di lavoro e risparmi che l'Europa potrà conseguire grazie ad una maggiore diffusione di questa
tecnologia."
Le domande centrali della consultazione vertono sul tipo di azioni che potrebbero contribuire al superamento
degli ostacoli esistenti alla diffusione del LED in Europa, riguardano la sicurezza, la qualità e le aspettative dei
consumatori nel mercato europeo, e chiedono espressamente nuove proposte di cooperazione del settore dell'illuminazione, con architetti, progettisti, installatori di impianti elettrici e addetti delle costruzioni e dell'edilizia.
Con il graduale ritiro delle lampadine tradizionali dai mercati dei Paesi UE, che dovrebbe essere completato entro
settembre 2012, circa 8 miliardi di lampadine a incandescenza dovranno essere sostituite con forme di illuminazione più efficienti dal punto di vista energetico, nelle case, negli uffici e nelle strade d'Europa. Tra queste figurano le tecnologie LED e OLED (LED organico), note anche come Solid State Lighting (SSL). Le soluzioni SSL
offrono sia illuminazione di alta qualità che rendimento visivo, oltre a soluzioni estetiche sempre più raffinate.
Queste tecnologie possono guidare l'innovazione nel settore dell'illuminazione e delle costruzioni e offrono enormi opportunità per le nostre imprese, la maggior parte delle quali sono piccole e medie imprese che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro e alla crescita dell'Europa.
ENERGIA
La pagina web della consultazione pubblica:
http://ec.europa.eu/
information_society/
digital-agenda/actions/sslconsultation/index_en.htm
La società civile europea per una Comunità dell’energia
La costituzione di una Comunità europea dell’energia è un’idea che fu suggerita originariamente da Jacques
Delors, ex Presidente della Commissione europea. Ora tale proposta è stata confermata dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), l'organo consultivo dell'UE che rappresenta la società civile.
Preoccupato dallo scarso progresso registrato nel completamento del mercato interno dell'energia elettrica e
del gas, il CESE ha rilevato con amarezza che solo il 10 % dell'energia elettrica transita da un paese all'altro,
che ai consumatori non è consentito optare per un operatore stabilito all'estero le cui condizioni siano magari
più allettanti, che la povertà energetica è in aumento, la pianificazione delle reti è in gran parte gestita a livello
nazionale, e che l'UE non ha negoziato in maniera unitaria con i paesi fornitori, ponendo se stessa e gli Stati
membri in condizione di svantaggio. Il CESE ha così sottolineato l'importanza di un approccio congiunto nei
confronti della produzione, della trasmissione e del consumo dell'energia, aggiungendo che gli Stati membri in
questo settore devono agire "responsabilmente" e con spirito di solidarietà europea. Ha inoltre messo in guardia dall'abbandonare troppo presto fonti energetiche a basse emissioni, poiché questo potrebbe mettere a
repentaglio gli obiettivi della politica energetica dell'UE.
La ricetta del CESE per creare una Comunità europea per l’energia prevede la creazione di gruppi regionali, al
cui interno i paesi e gli operatori possano coordinare le decisioni chiave in materia di mix energetico e sviluppo
della rete.
Per quanto riguarda l’impiego di energia rinnovabile nell’UE, è fondamentale che gli Stati mettano in comune
le risorse nazionali per incanalarle verso progetti in linea con gli obiettivi europei sulle rinnovabili, dichiarandosi
inoltre favorevole all'utilizzo di obbligazioni per il finanziamento di tali progetti.
Parere del CESE sul tema
“Coinvolgere la società
civile nella creazione di
una futura Comunità europea dell’energia” del 18
gennaio 2012
www.eesc.europa.eu
Inoltre il CESE propone di creare un "gruppo europeo per l'acquisto del gas" al fine di rafforzare il potere contrattuale degli Stati membri e delle società ed ha avanzato la proposta di istituire una struttura comune per
l'approvvigionamento di gas e altri combustibili che contribuisca ad abbassare i prezzi.
Fondamentale per la creazione di un Comunità europea dell’energia è anche l’apporto dei cittadini e quindi la
partecipazione pubblica; a tal fine il CESE ha proposto di creare un forum europeo della società civile incaricato di seguire le questioni energetiche e che dovrebbe operare in stretta collaborazione con le istituzioni europee.
Proprio ieri, 31 gennaio, si è svolta una conferenza dedicata al tema della possibile Comunità europea dell’energia.
Quanto soggiornano in albergo gli Europei?
Secondo una recente indagine di Eurostat la situazione complessiva nell’UE, per quanto riguarda il numero di
notti passate in un hotel europeo, può considerarsi positiva. Questo significa che l'Unione europea nel suo
complesso sta reagendo positivamente ai picchi negativi del 2009 dovuti soprattutto alla crisi economica.
Rispetto al 2010 sono i paesi dell’est Europa a detenere il primato in questo settore, presentando nel 2011 un
netto aumento delle notti passate dai propri cittadini nelle località turistiche in patria: in testa troviamo la Lituania con un +20%, seguita da Bulgaria (+15%), e Romania (+13%). Graduatoria che viene confermata anche
se consideriamo i pernottamenti di turisti provenienti da altri Stati dell’Unione: Bulgaria e Lituania evidenziano
un +19%.
Altalenante la situazione italiana dove si evidenzia che le località turistiche del Belpaese hanno avuto un calo
del 5,1% nel numero di notti passate in hotel da parte dei turisti italiani; l'Italia è così uno dei pochi paesi fra i
27 Stati membri dell’UE a non aver recuperato il segno positivo dopo il calo generale avvenuto nel 2009. Nonostante il sesto posto assoluto per numero di notti (133 milioni), dall’indagine Eurostat emerge che l’Italia è
stata scavalcata da Germania e Francia, che contano rispettivamente 190 e 135 milioni di notti presso strutture alberghiere da parte dei propri cittadini. In testa si conferma la Spagna, che probabilmente ha maggiormente approfittato della crisi del nord Africa che ha frenato molti turisti europei che frequentavano abitualmente il
sud del Mediterraneo.
Sono invece aumentate le notti passate nel nostro paese dai cittadini di altri paesi dell'Unione: oltre 116 milioni, con un incremento del 3,9% rispetto al 2010; il dato vale il secondo posto in classifica, dietro alla Spagna,
che ha segnato un aumento del 14,7% con ben 177 milioni di notti.
Premio “Carlo Magno” aperto fino al 15 febbraio
C’è tempo fino al 15 febbraio per proporre le proprie iniziative nell’ambito del "Premio europeo Carlo Magno
della gioventù". Il Premio viene assegnato ogni anno dal Parlamento europeo assieme alla Fondazione del
premio internazionale Carlo Magno di Aquisgrana a progetti, intrapresi da giovani fra i 16 e i 30 anni, che favoriscano la comprensione, promuovano l'emergere di un sentimento comune dell'identità europea e diano esempi pratici di cittadini europei che appartengono a una stessa comunità.
Così come per le passate edizioni, i progetti vincitori devono rappresentare un modello per i ragazzi che vivono in Europa e offrire esempi pratici di vita europea, intesa come comunità unitaria.
I tre progetti vincitori, scelti fra quelli designati dalle giurie nazionali, saranno premiati rispettivamente con
5 000, 3 000 e 2 000 euro. Nell'autunno 2012 gli autori dei progetti vincenti saranno invitati ad una visita al
Parlamento europeo mentre i rappresentanti dei migliori progetti dei 27 Stati membri potranno partecipare alla
cerimonia solenne di premiazione che avrà luogo ad Aquisgrana (Germania), il 15 maggio 2012.
Ricordiamo che il primo premio dell’edizione 2011 è andato alla rivista britannica online "Io e l'Europa", mentre
il secondo e il terzo premio sono stati attribuiti rispettivamente all'associazione greca "Balcani oltre i confini"
per un cortometraggio e al progetto spagnolo " Progetto scena Erasmus".
Il formulario di candidatura, di facile compilazione, è disponibile nelle 23 lingue ufficiali, sul sito del Premio
Carlo Magno per la gioventù.
TURISMO
I dati completi dell’indagine
sono disponibili sul sito di
Eurostat all’indirizzo:
http://
epp.eurostat.ec.europa.eu
GIOVANI
http://
www.charlemagneyouthprize.eu
Giovani talenti per l’Europa
La Rai radiotelevisione Italiana con Parlamento e Commissione europei e Dipartimento per le Politiche europee
con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, ha lanciato un concorso per idee innovative, con l’obiettivi
di diffondere la cultura della cittadinanza europea e in particolare del volontariato europeo.
L’iniziativa, denominata Rai Nuovi Talenti per l’Europa, intende stimolare in modo interattivo il pubblico più giovane e creativo che naviga su internet, per favorire una sensibilizzazione partecipativa sul tema della cittadinanza
europea e delle opportunità che offre ai giovani.
Il bando di concorso prevede la realizzazione di un breve video della durata massima di tre minuti.
Potranno essere inviati spot pubblicitari, cortometraggi, reportage, interviste, animazioni tridimensionali e simili,
dedicati al tema del volontariato europeo e alle opportunità che la cittadinanza europea offre ai giovani. Il concorso è aperto a tutti i cittadini maggiorenni.
I partecipanti sono chiamati ad iscriversi al concorso, sul sito dedicato, compilare un quiz introduttivo e poi…
dare sfogo alla loro creatività. Il tutto deve essere fatto entro l’8 febbraio, data ultima indicata per l’invio dei lavori
realizzati.
Successivamente una giuria di esperti del settore si riunirà per visionare i video pervenuti e decretare un vincitore, che riceverà in premio una videocamera ad alta definizione, per poter così continuare la sua carriera da video
maker!
www.europa.nuovitalenti.rai.it
BANDI APERTI
Erasmus Mundus:
La Commissione europea invita a presentare proposte per
l’attuazione delle seguenti azioni:
_ Azione 1: Programmi congiunti Erasmus Mundus
_ Azione 2: Partenariati Erasmus Mundus
_ Azione 3: Promozione dell’istruzione superiore europea
Azione 1: Mira a promuovere la cooperazione tra gli istituti d’istruzione superiore e il personale
accademico in Europa e nei paesi extra-Ue, con l’intenzione di creare poli di eccellenza e di fornire
personale altamente qualificato. Questa azione prevede corsi di Master e dottorati congiunti. Tali
programmi congiunti devono incoraggiare la mobilità tra le università dei consorzi e condurre all’ottenimento di titoli riconosciuti congiunti, doppi o multipli.
Azione 2: Mira a promuovere la cooperazione strutturata tra le istituzioni di istruzione superiore
europee e dei paesi terzi tramite la promozione della mobilità a tutti i livelli di istruzione per gli studenti (studenti non laureati e master), i dottorandi, i ricercatori, il personale accademico e amministrativo (non tutte le regioni e i lotti possono comprendere tutti i flussi di mobilità).
Azione 3: Mira a promuovere l'istruzione superiore europea attraverso misure che aumentano l’attrattiva, il profilo, l’immagine, la visibilità e l’accessibilità. L’azione sostiene iniziative, studi, progetti,
eventi e altre attività collegate alla dimensione internazionale di tutti gli aspetti dell'istruzione superiore, quali la promozione, l'accessibilità, la garanzia della qualità, il riconoscimento dei crediti, il
riconoscimento delle qualifiche europee all'estero e il riconoscimento reciproco delle qualifiche con
i paesi extra-comunitari, lo sviluppo di programmi di studio, la mobilità, la qualità dei servizi ecc.. Le
attività possono assumere diverse forme (conferenze, seminari, laboratori, studi, analisi, progetti
pilota, premi, reti internazionali, produzione di materiale per la pubblicazione, sviluppo di strumenti
di informazione, comunicazione e tecnologia) e possono svolgersi ovunque nel mondo.
Scadenza: 30 aprile 2012
GUUE C 381 del 30 dicembre 2011
PARTNERSHIP
Proposta dalla Turchia
Una scuola primaria e media inferiore di
Kepez (Turchia centrale) ricerca partner
per un progetto Comenius già pronto per
essere presentato. I ragazzi coinvolti
hanno un’età compresa tra i 6 ed i 14
anni. Il tema del partenariato sarà l’uso
sostenibile e condiviso delle risorse idriche.
Per maggiori info:
[email protected]
In Romania
L’associazione Esperando lavora da più
di dieci anni con persone disabili. Per la
scadenza di febbraio intende presentare
un partenariato Grundtvig ed è alla ricerca di potenziali partner e di idee per
arricchire il progetto. L’associazione ha
una solida esperienza in precedenti progetti nell’ambito del programma di apprendimento permanente (LLP). La sede
è a Baia Mare (Romania nord occidentaGioventù e democrazia:
Nell’ambito del progetto “Together”, dedicato al be- le).
nessere sociale in contesti urbani e la compartecipazione dei cittadini alla sua definizione, il Comu- Per maggiori info:
ne di Pergine Valsugana ha lanciato un nuovo progetto rivolto ai giovani. L’obiettivo è quello di office@esperando
riuscire a progettare, dopo una fase di ricerca, un’azione di corresponsabilità nell’interesse dei giovani e della comunità. Il percorso progettuale prevede:
Ungheria in canoa
•
una fase di ricerca nei mesi di marzo, aprile e maggio;
L’associazione Open space di Szekesfe•
un soggiorno di 10 giorni a Braine L’Alleud (Belgio, sede dell’ente capofila), dove il gruppo hervar (Ungheria) ricerca partner per un
incontrerà gli altri gruppi provenienti dalle città partner (Lettonia, Polonia, Belgio, Francia e progetto dedicato all’acqua e alla luce.
Svezia), per un confronto sul tema della democrazia e della partecipazione giovanile ai pro- Al progetto hanno già aderito altre due
cessi decisionali;
associazioni (dalla Polonia e della Ro•
Un incontro di fine progetto a Moulhouse (Francia) per le presentazioni finali del lavoro svol- mania). Lo scambio avrà luogo dal 7 al
15 agosto 2012, a Szigetköz, coinvolto.
Chi? Possono partecipare al progetto giovani di età compresa tra i 18 ed i 25 anni. Il gruppo di gendo ragazzi dai 16 ai 25 anni.
lavoro sarà composto da sei persone. In caso di numerose richieste di partecipazione, si terrà un Il progetto si svilupperà attorno a due
tematiche chiave:
colloquio motivazionale.
-l’acqua (esperienze in canoa lungo il
Quando? Il percorso partirà a marzo, per andare a concludersi a dicembre.
Costi? I partecipanti dovranno farsi carico solamente del 30% dei costi di viaggio. Tutte le altre Danubio, scoperta della flora e la fauna
dei fiumi e laghi, i miracoli ad essa assospese sono coperte dal progetto.
Come iscriversi? Ci si può rivolgere allo sportello della gioventù di Pergine Valsugana ciati);
([email protected]), sito in via Guglielmi 19, oppure scrivere un messaggio all’indirizzo casapic- -la luce (un breve corso di fotografia).
I partecipanti alloggeranno in un [email protected].
peggio della zona e durante le attività
Maggiori informazioni? Contattare Emanuele (tel. 3933861810, e-mail [email protected]
verranno suddivisi in piccoli gruppi.
Scadenza: 17 febbraio 2012
Per maggiori info:
Internet più sicuro:
A seguito della Decisione n. 1351/2008 del Parlamento euro- [email protected]
peo e del Consiglio, relativa a un programma comunitario pluriennale per la protezione dei bambini
che usano internet e altre tecnologie di comunicazione, la Commissione europea invita a presenta- Giovani attivi in Polonia
Un’associazione polacca di Lublino
re proposte , perseguendo quattro linee di azione:
propone un corso di formazione rivolto
1. la sensibilizzazione del pubblico - Azione 1.1: Rete integrata Centri internet più sicuro;
2. la lotta contro i contenuti illeciti e i comportamenti dannosi o pericolosi “in linea” – Azione 2.1: a giovani che lavorano con giovani e
progetto mirato per migliorare le forze dell’ordine nell’identificazione e analisi di agenzie di porno- che vogliono migliorare le loro capacità
di organizzare attività.
grafia minorile;
3. la promozione di un ambiente “in linea” più sicuro – Azione 3.1: Rete tematiche per la promozio- Il corso, rivolto a massimo due giovani
“over 18” per ogni organizzazione, si
ne di esperienze positive online rivolte a bambini;
4. la creazione di una base di conoscenza - Azione 4.1: Progetto per il potenziamento della cono- svolgerà dal 19 al 26 agosto 2012 a
Zwierzinyec, vicino a Lublino.
scenza – Studiare l’impatto di convergenza della tecnologia sui giovani.
L’invito a presentare proposte è aperto a tutti i soggetti giuridici stabiliti nei paesi membri e nei pae- Per maggiori info:
[email protected]
si EFTA (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) nonché alla Russia, per quanto riguarda l’Azione 1.1.
Scadenza: 29 marzo 2012
http://ec.europa.eu/information_society/activities/sip/funding/projects/index_en.htm
LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi
(gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.
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Eurostat, Energy, tran sport and environment indicators, edizioni Pocketbooks, 2011. Manuale statistico contenente i principali indicatori in tema di ambiente, energia e trasporti nei 27 paesi membri dell’Ue.
CEDEFOP, Empowering the young of Europe to meet labour market challenges. Findings from study visits 2009/2010. In questa pubblicazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale l’attenzione è rivolta alla facilitazione dei collegamenti tra mondo dell’istruzione e mercato del
lavoro.
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, Ripensare
la montagna, Materiali di lavoro di Economia trentina, 2011.
Commissione europea, Imprese & Industria Magazine, n. 12, dicembre 2011.
In primo piano: il progetto di navigazione satellitare “Galileo”; le 21 nuove destinazioni europee di eccellenza; le buone pratiche nei microcrediti.
Eurostat, Active ageing and solidarity between generations. A statistical portrait of the European Union 2012, edizioni Statistical books, 2012. Il 2012 sarà
l’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni e
per l’occasione il Servizio statistico europeo presenta una raccolta di indicatori
statistici relativi alla “terza età”.
CEDEFOP, Study visits for education and vocational training specialists and
decision-makers: a European Union programme. Vi potrete trovare i riferimenti per le visite di studio riservate a specialisti e decisori politici.
Dipartimento di Diritto internazionale e dell’Ue dell’Università di Bari, Sud in
Europa, dicembre 2011. In primo piano: le immunità parlamentari europee; la
cancellazione del volo ed il danno morale; incontri di calcio in esclusiva e pay
TV; la politica ambientale; la nuova politica di coesione 2014-2020; la riforma
della politica comune della pesca; le prospettive di allargamento ai Balcani
occidentali. In calce le sezioni dedicate ai bandi di gara e alle norme di interesse generale.
Rappresentanza in Italia della Commissione europea, abCDEuropa: guida al
wiki dei CDE italiani. Una preziosa guida alle principali tematiche legate all’Unione europea, a cura della rete dei Centri di documentazione europea (CDE)
italiani.
Commissione europea, Politica di coesione 2014-2020. Investire nella crescita e nell’occupazione. In sintesi le novità e le cifre della nuova politica di coesione, che partirà col nuovo bilancio settennale comunitario.
Commissione europea, Research.eu — Results Magazine, n. 8, dicembre
2011. In primo piano: la future terapie genetiche contro le malattie celebrali; le
sfide future dell’energia da fusione laser; la crisi e le telecomunicazioni; nuovi
materiali creativi per l’abbigliamento.
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è
sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO
via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. +39 0461 519121 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected]
Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it
Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Paolo Pezzin,
con la collaborazione di Europe Direct Emilia e Matteo Fornara
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
APPROFONDIMENTO
I punti principali del Patto di bilancio
- Chi partecipa: Tutti i paesi dell’Unione tranne la Gran
Bretagna e la Repubblica ceca. Londra si è tirata fuori
fin dall'inizio, mentre Praga, a sorpresa, all'ultimo momento, ma è comunque possibile che il paese dell’est
rientri in gioco.
- Obbligo al pareggio: L’accordo tra i 25 introduce la
regola del pareggio di bilancio nelle Costituzioni nazionali e/o in legislazioni equivalenti e prevede "sanzioni
semiautomatiche" contro ogni "violazione del criterio
dell'avanzo". L'equilibrio di bilancio è definito come un
deficit strutturale (al di fuori degli elementi eccezionali e
del pagamento degli interessi sul debito) ad un livello
massimo dello 0,5% del PIL. Per i paesi che hanno un
debito al di sotto del tetto del 60% del PIL il margine di
tolleranza sale all'1%. Le procedure potranno essere
bloccate solo con una maggioranza qualificata contraria. Per mettere in
atto le nuove norme sul pareggio
di bilancio i governi hanno un
anno di tempo a
partire dall'entrata in vigore dell’accordo.
-Sanzioni:
La
Corte di giustizia
europea
potrà
imporre sanzioni
fino a un massimo dello 0,1% del PIL ai paesi che non introdurranno
l'obbligo del pareggio di bilancio nelle norme nazionali.
Le multe dovranno essere versate all'ESM-European
Stability Mechanism, il fondo salva-Stati permanente
che dal primo luglio prossimo subentrerà all'EfsfEuropean Financial Stability Facility. A decidere un importo delle ammende "adeguate alle circostanze" sarà
la Corte di giustizia europea e la sanzione pecuniaria
potrà scattare quando il Paese al centro della procedura risulterà recidivo, cioè dopo che non avrà una prima
sentenza di condanna emessa dalla stessa Corte.
- Chi denuncia: sia la Commissione europea che uno
dei paesi firmatari dell’accordo avranno la possibilità di
denunciare ai giudici europei un paese indisciplinato.
-Riduzione del debito: Il Patto prevede l'obbligo di rientrare verso il tetto del 60% del PIL recuperando 1/20
l'anno della parte eccedente il 60%. Quanto stabilito fa
riferimento al cosiddetto six pack, il pacchetto di disposizioni sulla nuova governance economica, dove sono
indicati gli altri "fattori rilevanti" che concorrono a determinare la sostenibilità di medio periodo: spesa pensionistica, attivo patrimoniale e indebitamento privato. I
riferimenti a questi fattori sono particolarmente ben visti
dall’Italia, paese che presenta i valori di risparmio privato tra i più alti al mondo.
-ESM, aiuti solo ai firmatari: L'avvio di "nuovi programmi
di assistenza finanziaria attraverso l'intervento dell'Esm
sarà condizionato alla ratifica dell’accordo da parte del
paese interessato". E’ stata rimandata invece al vertice
del primo marzo prossimo la decisione sulle risorse da
destinare all’ESM: 500 miliardi, come vorrebbe la Germania, o almeno 750 come chiedono la Commissione
europea, il Fondo Monetario Internazionale e alcuni
paesi, tra i quali l’Italia?
-Paesi no euro ai summit: La Polonia chiedeva ci poter
partecipare ai vertici della zona euro, pur non facendone parte. Il compromesso raggiunto accoglie parzialmente questa richiesta, prevedendo ''almeno'' tre
summit dell'Eurogruppo l'anno e la partecipazione dei
paesi firmatari non euro ad "almeno" uno di questi.
-Entrata in vigore: Il Patto diventerà operativo il 1° gennaio 2013, non
appena
"sottoscritto
da
almeno 12 paesi
membri dell'euro". Il processo di
ratifica (per via
parlamentare
o
tramite referendum) è deciso dai
singoli paesi.
-Il Patto nei Trattati: Entro cinque
anni le nuove
regole fissate dal patto devono rientrare nella cornice
dei Trattati europei esistenti.
Come prevedeva l’ordine del giorno del summit si è
anche discusso di crescita e di occupazione perché,
come si legge nelle dichiarazioni finali, ''stabilità finanziaria e consolidamento di bilancio sono condizioni necessarie per la crescita, ma non sufficienti''.
Il presidente della Commissione europea Barroso ha
presentato un rapporto dettagliato sulle prossime tappe
per la crescita e l'occupazione, che in verità non prevede (come peraltro non poteva prevedere) particolari
risorse; da parte sua comunque la Commissione è
pronta ad accelerare l'impiego dei fondi europei non
spesi: un importo non indifferente, che assomma a circa 82 miliardi da utilizzare entro il 2013, otto dei quali a
disposizione dell'Italia. Questi fondi dovranno essere
destinati a progetti volti alla creazione di posti di lavoro
soprattutto per i giovani.
Barroso ha anche proposto di inviare un team di esperti
europei in Italia e in altri sette paesi che presentano
un’alta disoccupazione (come ad esempio Grecia e
Spagna), con l’obiettivo di lavorare fianco a fianco di
governi e parti sociali per valutare progetti di creazione
lavoro anche con l'aiuto dei fondi europei non spesi.
APPROFONDIMENTO
Riforma della protezione dei dati nell’UE
Più tutele per i singoli, meno costi per le imprese
Il 25 gennaio la Commissione europea ha proposto un’importante riforma globale della normativa comunitaria del
1995 in materia di protezione dei dati personali, con gli
obiettivi di rafforzare i diritti della privacy on line e di stimolare l’economia digitale europea. Il progresso tecnologico e
la globalizzazione hanno radicalmente mutato il modo in
cui sono raccolti, consultati e usati i dati personali. Per
giunta, i 27 Stati membri hanno attuato la normativa del
1995 diversamente, con conseguenti divergenze sul piano
dell’effettiva applicazione. Un'unica legge porrà fine all'attuale frammentazione e alla gravosità degli oneri amministrativi, promettendo alle imprese risparmi per circa 2,3
miliardi di euro l’anno. L’iniziativa contribuirà a rafforzare la
fiducia dei consumatori nei servizi on line promuovendo, cosa
quanto mai necessaria, la crescita economica, la creazione di
posti di lavoro e l’innovazione in
Europa.
"Solo 17 anni fa nemmeno l’1%
degli europei sapeva usare
Internet. Oggi non si contano i
dati personali trasferiti e scambiati attraverso i continenti e per
l’intero globo in qualche frazione
di secondo" ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente
e Commissaria UE per la Giustizia. “La protezione dei dati
personali è un diritto fondamentale di tutti gli europei, eppure non sempre i cittadini sentono di avere il pieno controllo dei propri dati. Le nostre proposte creeranno fiducia
nei servizi on line visto che saremo tutti più informati sui
nostri diritti e avremo un maggiore controllo di tali informazioni. Nel far ciò la riforma provvederà anche a semplificare la vita e a ridurre gli oneri delle imprese. Con un quadro
giuridico saldo, chiaro e uniforme a livello dell’Unione si
potrà sprigionare tutto il potenziale del mercato unico digitale e saranno stimolate la crescita economica, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro.”
Le proposte della Commissione aggiornano e modernizzano i principi stabiliti dalla direttiva del 1995 sulla protezione
dei dati personali, in modo da garantire per il futuro la tutela dei diritti della privacy. Rientrano nel pacchetto di riforma una comunicazione strategica in cui la Commissione
fissa gli obiettivi, e due proposte legislative: un regolamento che istituisce un quadro generale dell’Unione per la protezione dei dati e una direttiva sulla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati a fini di prevenzione, indagine, accertamento o perseguimento dei
reati e nell’ambito delle attività giudiziarie collegate.
Questi i principali cambiamenti introdotti dalla riforma:
-un insieme unico di norme di protezione dei dati valido per
tutta l’Unione. Saranno aboliti gli oneri amministrativi inutili,
come le prescrizioni in materia di comunicazione a carico
delle imprese, che risparmieranno così circa 2,3 miliardi di
euro l’anno.
-Invece dell’attuale obbligo di notificare tutti i trattamenti
alle autorità di protezione dei dati (inutilmente burocratico
e che costa alle imprese 130 milioni di euro l'anno), il regolamento prevede maggiore responsabilità e un obbligo di
rendicontazione per chi tratta i dati. Ad esempio, imprese e
organizzazioni dovranno comunicare quanto prima
(possibilmente entro 24 ore) alle autorità nazionali di controllo i casi di grave violazione dei dati.
-Le organizzazioni avranno a che fare con un’unica autorità nazionale di protezione dei dati nel paese dell’Unione in
cui hanno il proprio stabilimento principale. Analogamente,
sarà possibile rivolgersi all'autorità di protezione dei dati
del proprio paese, anche se i dati sono trattati da un'impresa con sede fuori dell'Unione. Ogniqualvolta sarà necessario il consenso per trattare i dati,
occorrerà chiederlo esplicitamente: il consenso non può
essere presunto.
-Sarà più facile accedere ai
propri dati personali e sarà agevolato anche il trasferimento dei
dati da un fornitore di servizi a
un altro (diritto alla portabilità
dei dati), il che comporterà un
miglioramento della concorrenza tra i servizi.
-Il diritto all’oblio permetterà di
gestire meglio i rischi connessi
alla protezione dei dati on line:
chiunque potrà cancellare i propri dati se non sussistono
motivi legittimi per mantenerli.
-Le norme UE si applicheranno anche ai dati personali
trattati all’estero da imprese che sono attive sul mercato
unico e offrono servizi ai cittadini dell'Unione.
-Le autorità nazionali indipendenti di protezione dei dati
avranno maggiori poteri in modo da applicare meglio le
norme UE nei rispettivi paesi. Potranno ad esempio comminare, alle imprese che violano il diritto dell'Unione, sanzioni pecuniarie; complessivamente si potrebbero raggiungere somme fino a 1 milione di euro o pari persino al 2%
del fatturato mondiale annuo.
-La nuova direttiva applicherà i principi generali e le norme
di protezione dei dati alla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Le sue disposizioni disciplineranno i trasferimenti di dati sia nazionali che transfrontalieri.
Le proposte della Commissione passano ora al Parlamento europeo e agli Stati membri dell’Unione (riuniti in sede di
Consiglio dei Ministri) per la discussione e, una volta adottate, non entreranno in vigore prima di due anni.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della Commissione europea dedicato in maniera specifica alla protezione dei dati personali: http://ec.europa.eu/justice/dataprotection/index_en.htm