Gazzi
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www.gazzetta.it Venerdì 4 febbraio 2011 1 e Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 115 - Numero 29 LA SVOLTA UNICREDIT HA SCELTO L’OFFERTA DEL GRUPPO DIBENEDETTO PASSI LO STRANIERO Una Romamericana C’è la fumata bianca di RUGGIERO PALOMBO Prima furono i russi della Nafta Mosca, ma il Paese non era ancora pronto ad accoglierli. Poi Soros liberò il sogno, ma anche l’altrui golosità, talché finì con lo scappare inorridito. Infine toccò a Vinicio Fioranelli, e non fu un bel vedere, secondo quello che ora pensano anche i magistrati che lo hanno fatto arrestare. I soci Usa: «Proprietari tra due settimane» 3 BIANCHI, BOLDRINI, CATAPANO, CECCHINI ALLE PAG. 14-15 L’ARTICOLO A PAGINA 14 3 Francesco Totti e Rosella Sensi FOTOPORESS LA CORSA SCUDETTO I NERAZZURRI VINCONO A BARI (3-0) E VOLANO AL TERZO POSTO INTER NEW ENTRY Scala la classifica (-7) coi gol dei nuovi. Chivu, che follia JUVENTUS Errore di Palermo Morganti fermato per 2 o 3 giornate Kharja, Pazzini e Sneijder in gol. Pugno non visto del romeno a Rossi (rischia fino a 5 turni): «Chiedo scusa, mi sento un uomo di m....». 3 DA PAGINA 2 A PAGINA 6 3 CENITI E OLIVERO ALLE PAGINE 12-13 UNICA A GUADAGNARCI Sembrava che anche l’Inter volesse celebrare la Giornata della Generosità: un tempo regalato al Bari. Poi ci ha ripensato, ne ha fatti 3 e, unica tra le prime otto, ha vinto. Così ora è terza, a +2 sulla Roma che incrocerà domenica, virtualmente (recupero di Firenze) a -4 dal Milan capolista. MILAN Ecco Yepes, l’idolo che non ti aspetti «Chissà se segno» L’ARTICOLO A PAGINA 6 3 3 DELLA VALLE A PAGINA 8 di LUIGI GARLANDO IL ROMPI PALLONE DOMANI SPORTWEEK di Gene Gnocchi Thiago Silva Nicole Kidman e il Super Bowl Primo problema per gli americani che compreranno la Roma: vogliono imparare l’italiano da Totti. L’abbraccio fra Houssine Kharja, 28 anni, e Giampaolo Pazzini, 26 anni: i nuovi arrivati subito a segno nell’Inter di Leonardo AP SPECIALE RUGBY DOMANI GLI AZZURRI DEBUTTANO CON L’IRLANDA 3 AL CENTRO MOTOGP E ROSSI CHIUDE BENE I TEST: «ADESSO SONO OTTIMISTA» Sei nazioni: 12 pagine in regalo DEL GIORNALE Simoncelli un giro da record 3 FALSAPERLA 9 771120 506000 10 2 0 4> A PAGINA 24 Gillette Fusion. Performance incredibile anche sulle pelli sensibili. Il Meglio di un Uomo TM 2 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT # SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA BARI GIUDIZIO 0 3 INTER 77 MARCATORI Kharja al 25’, Pazzini al 49’, Sneijder al 50’ s.t. (4-3-1-2) (4-3-3) Gillet; A. Masiello, Glik (dal 48’ s.t. Rivas), Rossi, Parisi; Donati, Almiron, Gazzi; Bentivoglio; Rudolf (dal 24’ s.t. Huseklepp), Okaka Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Materazzi, Chivu; J. Zanetti, Thiago Motta, Kharja; Pazzini, Milito (dal 16’ s.t. Sneijder), Eto’o (dal 43’ s.t. Cambiasso). PANCHINA Padelli, Raggi, Codrea, Romero, Kapunek. ALLENATORE Ventura ESPULSI nessuno AMMONITI Glik per gioco scorretto, Parisi per proteste, Bentivoglio per comportamento non regolamentare. PANCHINA Orlandoni, Nagatomo, Obi, Coutinho, Pandev. ALLENATORE Leonardo. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia, Thiago Motta e Materazzi per gioco scorretto, Eto’o per comp. non regolamentare ARBITRO Romeo di Verona NOTE paganti 22.064,incasso di 658.582,50 euro; abbonati 14.057, quota di 162.580,00 euro. Angoli 2-3. In fuorigioco 3-0. Recuperi 0’ p.t., 5’ s.t. POSSESSO PALLA BARI 48% PASSAGGI POSITIVI INTER 52% TIRI IN PORTA IIII BARI 4 BARI 82% INTER 83,5% TIRI FUORI IIIIII IIII INTER 6 BARI 4 IIII INTER 4 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO SECONDO TEMPO 10’ Punizione di Almiron, vola Julio Cesar e devia in angolo. c GOL! 20’ Maicon stringe al centro e libera un rasoterra sinistro: Gillet blocca. c GOL! 21’ Due tiri di Almiron e Maicon in 30’’, entrambi fuori bersaglio di molto. c GOL! L CLIC INTER, SETTE GARE IN FEBBRAIO. E DOPO CALCIOPOLI NON HA MAI VINTO A TORINO L’Inter in febbraio è attesa da un vero e proprio tour de force: 7 gare. Domenica sera arriva a S. Siro la Roma, mentre il 13 nel posticipo i nerazzurri vanno sul campo della Juve. Curiosità: da quando è scoppiato lo scandalo di Calciopoli, l’Inter a Torino in campionato non ha mai vinto: due pareggi per 1-1, prima della sconfitta per 2-1 nello scorso torneo. Il 16 febbraio i campioni d’Italia giocheranno in casa della Fiorentina il secondo e ultimo recupero per il Mondiale per club. Sabato 19 a San Siro arriva il Cagliari, mentre il 23 sarà la volta del Bayern Monaco (andata ottavi di Champions). Il mese si chiuderà in casa della Samp (27 febbraio). 25’ Kharja a sinistra, dialoga con Eto’o e segna con un diagonale mancino 49’ Lancio per Pazzini che s’invola e di destro firma il terzo gol in due partite 50’ Zanetti crossa sul secondo palo, Kharja stoppa di petto per Sneijder che segna DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BARI dKharja-Pazzini: è l’Inter a sfruttare la frenata del Milan. Ed è il mercato a dare quest’altra spinta per la rimonta scudetto, mentre il sigillo finale arriva dall’infermeria: dopo 50 giorni Sneijder butta le stampelle e si prende la sua bella soddisfazione. Non illuda il punteggio, dilatatosi nei minuti di recupero col Bari sbilanciato per cercare il pari. Fino al 49’ s.t. è stata una faticaccia, con rischi annessi (Julio Cesar di nuovo protagonista) ma stavolta l’Inter chiude senza reti al passivo. Non capitava in campionato da fine ottobre, nella gestione Leonardo è la prima volta. Oltre ai tre punti ecco l’altra nota lieta di una serata priva di lampi e perciò di spettacolo. Inferiorità Per 70’ la sfida è rimasta livellata in basso, un equilibrio imposto dalle difficoltà di manovra dei nerazzurri, lunghi e sfilacciati, irretiti dalla tenace opposizione di un Bari che va elogiato in blocco per professionalità e spirito di BUM BUM INT Batte il Bari e va a -7 Chivu pugno a Rossi Kharja sblocca, Pazzini e Sneijder in gol dopo il novantesimo Brutta partita e gestaccio impunito del difensore sullo 0-0 Julio Cesar fa una parata super su Almiron e l’Inter chiude senza subire gol. Non capitava da fine ottobre sacrificio, ma anche per l’acume tattico del suo allenatore, capace di approfittare delle numerose assenze tra le fila dei più forti rivali. Senza Stankovic e con Cambiasso e Sneijder convalescenti e perciò utilizzabili col contagiri, Leonardo ri- nuncia al trequartista (Coutinho) in favore del tridente, per cercare evidentemente di far suo il match attraverso la bravura dei tre attaccanti. In realtà la scelta mette l’Inter in una scomoda inferiorità numerica a centrocampo, e da qui nasce un primo tempo del tutto inespressivo. Perché Thiago Motta viene infastidito nel suo compito di playmaker centrale da un puntiglioso Bentivoglio, ai suoi lati Zanetti e Kharja trovano la puntuale opposizione di Gazzi e Donati mentre Almiron resta libero di impostare la manovra in quanto Milito, che in teoria dovrebbe andare a contrastarlo, in pratica lo fa solo un paio di volte. Brivido Questa libertà di azione induce Almiron a provare subito (9’) la percussione centrale, sventata in extremis da Ranocchia, che rimedia l’ammonizione entrando fallosamente. Lo stesso Almiron calcia la punizione in modo perfetto, indirizzandolo nel sette: Julio Cesar vola a deviare in angolo. Per poter costruire qualcosa, stante la situazione di paralisi del centrocampo, Leonardo dovrebbe muovere i terzini. Gli esterni difensivi di Ventura, cioè Masiello e Parisi, sono infatti alle prese con Eto’o e Pazzini, e quindi se Chivu e Maicon decidessero di spingere con convinzione il Bari si troverebbe in difficoltà. L’iniziativa la prende Maicon, al 20’ ed è lui stesso a concludere la percussione con un sinistro insidioso che Gillet neutralizza tuffandosi sulla destra. Il brasiliano alla lunga sarà tra le pedine chiave del prezioso successo mentre Chivu, inspiegabilmente, si farà notare solo per un cazzotto a Rossi (12’ s.t.) che adesso produrrà prova tv e con- VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 R # IL FILM I nerazzurri dilagano nel recupero V Cristian piange «Scusate mi sento un uomo di m...» «Spero che le mie figlie non guardino queste immagini». Rossi accetta: «Giudicheranno altri» MATTEO DALLA VITE FRANCO CIRICI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA 13’ ER seguente squalifica: contro la Roma domenica sera vedremo Nagatomo? La svolta Dopo questo primo tempo sprecato in cui lo 0-0 è apparso lo specchio esatto del labirinto in cui si era ficcata l’Inter la svolta non poteva che arrivare dalla panchina. Entra Sneijder e quasi per magia dieci minuti dopo Kharja duetta con Eto’o ricavando dalla sua iniziativa il tiro che fa benedire a Moratti i soldi investiti sul mercato di gennaio. Attenzione, il Bari riesce a replicare, a costruire un paio di insidie (Julio Cesar vigila) ma col passare dei minuti l’Inter trova la maniera per disinnescare l’avversario. E nel lungo recupero ecco che Pazzini va a colpire ancora (terza rete in due gare) con classica azione di contropiede e capitan Zanetti sempre con la collaborazione di Kharja, regala a Sneijder un gol di speranza. Coraggio i guai stanno finendo, l’infermeria va svuotandosi e il Milan è più vicino. Quanto al Bari, fa bene a crederci: prima o poi gli capiterà di mettere assieme due vittorie di seguito. Quel che servirebbe per alimentare le speranze. SECONDO TEMPO La follia di Chivu Con la gara inchiodata sullo 0-0, Chivu molla un pugno a Rossi: sarebbe rosso, ma il gesto sfugge all’arbitro SKY Il marocchino Houssine Kharja, 28 anni, segna per l’Inter il gol dell’1-0 a Bari PIERANUNZI LA MOVIOLA di Francesco Ceniti 2 Squalifica certa: l’interista fermo da 3 a 5 giornate Romeo dirige bene, ma sull’economia della gara pesa la mancata espulsione di Chivu al 13’ della ripresa. Questo l’episodio: dopo una punizione di Eto’o la palla è allontanata quando a centro area Chivu molla un clamoroso pugno sul viso di Rossi (che gli dava le spalle). Il gesto sfugge alla quaterna arbitrale. Oggi scatterà la prova tv: squalifica certa, minimo 3 giornate (ne rischia fino a 5). Per il resto, al 22’ il Bari reclama un rigore: Bentivoglio in dribbling mentre Motta entra in scivolata, il biancorosso cerca e trova il contatto con le gambe. Giusto non concedere rigore, forse eccessivo il giallo per simulazione. Nel secondo tempo, regolare l’1-0: Eto’o è tenuto in gioco da Rossi. 49’ SECONDO TEMPO Il timbro del Paz L’Inter chiude la partita nel recupero: ci pensa ancora Pazzini a segnare con un preciso diagonale che batte Gillet, non perfetto nell’occasione LAPRESSE BARI d«Mi sono comportato da uomo di merda». C’è modo e modo di sbagliare, ma c’è anche spazio per chiedere scusa. E chiedere scusa, a volte, dà un senso vero alla vita. Christian Chivu arriva davanti alle telecamere con la voce rotta dal pianto e l’affanno di chi si vergogna. E fa: «Con quel briciolo di dignità rimasto, chiedo scusa innanzitutto a Marco Rossi, perché nella concitazione di una partita ho perso la testa. Poi chiedo scusa a tutta le gente che guarda il calcio, alla società e soprattutto alle mie bambine perché so che se un giorno, in futuro, guarderanno queste immagini, potrebbero vergognarsi di me. Sì, mi sono comportato da uomo di merda». Poi passa Marco Rossi e dice: «Lo capisco, scuse accettate, nel calcio può succedere. Ora però vedrà chi di dovere come risolvere questo episodio. La partita sarebbe cambiata. Con Chivu non c’era niente altro. Materazzi in campo mi ha consigliato di darmi una calmata perché se no venivo espulso io». Finisce bene, quantomeno. co fermo e prima di una punizione di Eto’o: mentre le squadre riprendono posizione il romeno col caschetto tira un pugno a Rossi da dietro, la terna non vede però Marco Rossi resta a terra e scoppia un bel caos mentre Chivu si allontana dalla ressa-rissa. Forse era successo qualcosa prima, forse no, però c’è un... però grande Fair play Ventura In tutto questo, Gianpiero Ventura è sì arrabbiato ma con Fair Play. «Alla fine della partita sono andato dall’arbitro Romeo a fargli i complimenti - dice il tecnico del Bari -: ha condotto una delle migliori partite che abbia visto, ma tranne quell’episodio. Evidentemente credo proprio non abbia visto l’episodio, quel pugno insomma, anche perché in caso contrario avrebbe preso le sue decisioni e la partita sarebbe cambiata. Il fatto è che quest’anno, purtroppo, non riesce ad andarcene bene una». Ventura, insomma, usa comprensione verso il direttore di gara ma sa che forse quell’espulsione avrebbe dato una sterzata alla gara. Ma la sterzata finale, nel brutto, la dà Chivu. Le scuse: un gesto bello quanto brutto era stato quello in campo. Minimo tre turni Succede tutto a cavallo fra il 12’ e il 13’, a gio- 50’ 7 SECONDO TEMPO Tris finale L’Inter dilaga sul Bari rassegnato: arriva anche il terzo gol grazie a Sneijder che da pochi passi, dopo l’assist di Kharja, non ha difficoltà a superare Gillet ANSA LE VITTORIE DI LEO Tra campionato e Coppa Italia l’Inter allenata da Leonardo ha vinto 7 volte su 8 (una ai rigori con il Napoli in Coppa Italia). Unica sconfitta a Udine per 3-1. così: non si fa, e minimo saranno 3 turni di squalifica, visto il precedente Eto’o-versus-Cesar. Dopo Chievo-Inter finì così. La prova televisiva scatta a palla lontana, a terna... bendata con condotta violenta: e Chivu, questa volta, dovrebbe proprio finire sotto lo «zoom». Ha fatto quel che non doveva fare ben sapendo, oltretutto, che un colpo alla testa o al volto può creare danni. «Sì - fa Leonardo - l’ha colpito e non va bene. Se lo multeremo? Vedremo, però le cose sbagliate sono sbagliate». E le scuse attenuano tanto. 3 Cristian Chivu, 30 anni ANSA GOL DI PAZZINI CON L’INTER L’attaccante ha segnato un gol ogni 45’. Entrato a inizio ripresa con il Palermo, ieri ha iniziato da titolare. Per lui 3 gol in 135’, uno ogni 45’, con la Samp ne aveva segnati 6. 4 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5 R SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA Infinito Kharja: «Segno e mi diverto» Pazzini guarda avanti: «Era troppo importante vincere visti i risultati delle altre squadre» DAL NOSTRO INVIATO MATTEO DALLA VITE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BARI d L’irrefrenabile Pazzo. «Dobbiamo andare avanti così, con questa fame - dice Giampaolo Pazzini, 3 gol in due gare -: oggi era troppo importante vincere, soprattutto visti i risultati altrui. Qui c’è una voglia matta di vincere». Il numero 7 che sancisce il meno 7 dal Milan: roba bella. Kharja ovunque Pazzini infila il 2-0, ma l’altra storia di qualità è di Kharja che sblocca una gara gommosa e mette pure l’assist per il rientro di Sneijder con allegato il 3-0. Perché Houssine, il seguace di Pat Vieira, quello che raccattava i palloni (e i pantaloncini) quando Leo giocava, scambia con Eto’o e mette dentro il suo pri- mo gol interista che significa 6 punti in due presenze. Houssine, numero 14, è entrato nell’Inter come se ci fosse da tempo: tempi giusti, forza e dolcezza nei piedi, visione verticale e poi è chiaro, ci sta che arrivino anche errori, ma sai che su di lui puoi contare perché in campo ci sta con la fame di chi ha fatto la gavetta in qua e in là. «Posso giocare ovunque - spiega l’ex Genoa -. Nel secondo tempo abbiamo giocato più in verticale. Leo mi ha chiesto di pressare Almiron e di sfruttare gli spazi che lasciava. Abbiamo punte che possono fare sempre gol. Oggi è toccato a me sbloccare la gara. Segno e mi diverto». Ora Kharja è dentro alla Rincorsa nerazzurra, molto dentro: ha sbagliato pochi colpi, e magari domenica ritroverà la sua ex squadra, la Roma, appena sorpassata. Bello stare qui In tutto questo, lui e il Pazzo e Sneijder sono le voci nuove del coro-Inter. «Se mi viene tutto più facile all’Inter — dice Pazzini a Sky —? No, diciamo che ho fatto 3 gol in due gare e per sono contento. Abbiamo faticato nel primo tempo perché il Bari aveva ritmi molto alti, pressavamo male. Dopo, noi ci siamo messi meglio e siamo riusciti a vince- Houssine Kharja, 28 anni EPA PAGELLE BARI GAZZI NON SI ARRENDE MAI INTER SNEIJDER CHE RIENTRO 5,5 6,5 Quinto ko di fila, 6 punti nelle ultime 17: la generosità non basta a6 h7 Ventura Almiron Forse i nuovi acquisti potranno aggiungere qualcosa, ma il dubbio è che sia tardi: prova a imprigionare l’Inter, ma pare più l’Inter a inciampare per un’ora. Gioca senza pressione e imboccando autostrade varie prova ad asfaltare Motta e chi capita. Il più vicino al gol su punizione, poi la stanchezza lo rende falloso. L’ALLENATORE IL MIGLIORE Vittoria che pesa, e senza gol subìti: la rimonta va S 5,5 L’ALLENATORE re. E’ bello giocare in un gruppo così». Wes e le dita negli occhi In tutto questo, l’altra resurrezione: si chiama Sneijder, torna dopo quel minuto con stiramento grave contro il Seongnam del 15 dicembre, riattiva una fase offensiva tappata dal tridente pesante e va anche in gol. Ora Leo ha una variante in più: lui che, come furono Mutu e Cassano, è manna per Pazzini. E a proposito del Pazzo, ecco Marco Branca, dt nerazzurro: «La scelta di Pazzini? Quest’estate non c’era quello che volevamo e non ci andavano bene le alternative. Piuttosto che comprare per comprare non abbiamo comprato. Quando si è presentata l’occasione l’abbiamo fatto volentieri e chiedendo un piccolo sacrificio al presidente. Pazzini si è inserito benissimo, ha trovato subito feeling. Meglio di così...». di ANDREA ELEFANTE h7 IL MIGLIORE Leonardo Eto’o Gli tocca ancora correggere la squadra: un’ora di un tridente di centravanti, sotto ritmo e senza vere palle gol, è un regalo rischioso. Poi, è tutto più logico. Cerca la posizione incrociando zona di competenza con Milito e Pazzini, poi la trova e attira falli e difensori come calamite: Rossi gli toglie un gol, ma gode Kharja. 5,5 6 5 6 5,5 6 6,5 6,5 6 6 4 7 Gillet A.Masiello Glik Rossi Parisi Donati Julio Cesar Maicon Ranocchia Materazzi Chivu J.Zanetti La rabbia è che fino al 2-0 si sporca appena i guanti, o poco più: poi su Pazzini non ha propriamente la coscienza a posto. Evita che Eto’o gli giochi troppo in faccia: appena può attacca, è sempre tosto, ma alla fine Samu frega pure lui. Non un mostro di sicurezza, anzi. L’unica intuizione davvero giusta è quando tira su la sbarra su Milito, cercato da Maicon. Un occhio a Pazzini in agguato, una mano a Glik e a Parisi quando Maicon diventa minaccia. Spezza in gola l’urlo-gol a Eto’o Metterla sulla corsa con Maicon sarebbe un mezzo suicidio: gli prende le misure per quanto può, non sempre. Per un tempo vince ai punti con Kharja, sbuca sempre a riciclare palloni e ad aiutare Masiello. Poi cala, e neanche poco. Un volo dei suoi su punizione di Almiron, i pugni su Gazzi, uscite spazza dubbi: valgono quanto un gol segnato più tardi. Il più continuo. Parisi sta nella cuccia, lui può dedicarsi a irruzioni varie, e indigeste: peccato che una volta non veda Eto’o. Il Bari si insinua più dalla sua parte, ma si arrangia sempre: un paio di incertezze, ma anche di uscite con classe. Governa d’esperienza, aggiusta un paio di situazioni spinose. Imposta, ma non tutto può partire dai suoi lanci. E sì che gioca anche benino, prima e pure dopo il raptus incomprensibile e imperdonabile. Bravo dopo a scusarsi Avere una squadra un po’ spaccata in due e fare sì che non si senta: un muro su Okaka lanciato è il suo marchio di fabbrica. 6,5 5,5 5,5 5,5 5,5 s.v. 6 7 6,5 5 Bentivoglio Rudolf Okaka Huseklepp Rivas T.Motta Kharja Pazzini Milito 6 s.v. Gazzi Chilometri su chilometri, non si accende la spia della benzina: è lui che accende quella dell’orgoglio. Vertice del rombo, più di sacrificio che di qualità: accende poche luci, alla fine deve abbassarsi su Sneijder. Sgusciando sgusciando, prova a intrufolarsi in area ma trova sempre chi gli chiude la strada. Sportella qua e là, ma è più velenoso (pericoloso è troppo), se va a cercarsi palla lontano dall’area. Un altro che la struscia poco e poco (ancora) fa vedere: il fisico c’è, forse anche i piedi, ma è da riesaminare. Spiccioli di minuti alla fine, quando la partita non ha più niente da dire. Ancora play basso. Cuce con i suoi tempi, che non sono di samba, ma lucidi fino alla fine: vedi palla per il 2-0. Fluttuante. Parte benino, pare ingolfarsi, ma rinasce più vicino alla porta, dove fa più male: gol e assist, basta? Porta lontana per un po’, ma va a cercarsi i palloni che non arrivano e si sbatte. Premio? Gol ufficiale n.99. È come se gli mancasse l’attimo, anche quando lo cercano: non (si) trova né profondità, né sponda giusta. Sneijder Cambiasso Il 15 dicembre s’infortunò subito, 50 giorni dopo segna quasi subito: miglior rodaggio era impossibile. Dentro per la resistenza finale, e anche per «scaldarsi» in vista della Roma. TERNA ARBITRALE: ROMEO 6,5 Vede bene su Bentivoglio che cade in area e sul mani involontario di Maicon; il cazzotto di Chivu non poteva vederlo. Almiron era da ammonire. Giachero 6; Comito 6,5 6 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA x l’analisi I CAMBI Sneijder e Cambiasso a centrocampo HANNO DETTO di LUIGI GARLANDO 1 [email protected] 5 RIPRODUZIONE RISERVATA L’UNICA SQUADRA A GUADAGNARCI V 16’ SECONDO TEMPO Primo cambio di Leonardo: fuori Milito dentro Sneijder, il brasiliano rinuncia al tridente per schierare un rifinitore come ai vecchi tempi ANSA 43’ Paradossale Leo «Tre punte, zero gol Con una invece...» GIUSEPPE CALVI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BARI dTroppi tre attaccanti, per fare gol? Leonardo non si nasconde e accende la spia della sofferenza evidenziata dall’Inter finché sono stati in campo, contemporaneamente, Pazzini, Milito ed Eto’o. «Sì, è stato un paradosso: con 3 attaccanti non abbiamo fatto gol, con due abbiamo segnato e, poi, addirittura con uno ne abbiamo realizzati altri due — dice l’allenatore —. Ma non boccerei il tridente, nella ripresa eravamo più presenti in area. E’ giusto, però, attribuire i meriti al Bari, che ci ha concesso poco e ci stringeva le linee. Lì davanti non trovavamo spazi e non siamo riusciti a fare arrivare tanti palloni. Quando giochiamo troppo bassi, gli attaccanti si ritrovano in 3 contro 4 o 5 avversari. Eppure, se nel primo tempo avessimo sbloccato il risultato, sarebbe stata un’altra partita». Eto’o decentrato Accetta di entrare nei dettagli tattici della sfida, per spiegare la posizione decentrata di Eto’o. «E’ una «Chivu da terzino fa ottime cose Eto’o si trova bene partendo da sinistra, e con Wesley ha trovato equilibrio» questione di trovarsi bene, di agire partendo dalla sinistra — fa notare Leo —. Anche quando siamo rimasti con due attaccanti, Eto’o ha trovato equilibrio con Sneijder in campo. Nel secondo tempo riusciva a conquistare spazi e a puntare l’uomo sulla sinistra; ma, in effetti, è stato più pericoloso quando ha occupato la posizione centrale. La fatica più grande, comunque, era rubare palla in avanti, perché il Bari imposta con i terzini e con i centrali. All’inizio della ripresa, la squadra era più presente nella metà campo avversaria». Staffetta studiata Il ritorno di Sneijder apre nuovi orizzonti: Leonardo ha cominciato a gestire l’olandese, creando una staffetta con Milito, non a ca- Kharja In questo ruolo gioco anche in Nazionale, mi piace aiutare la squadra. Se poi segno, è ancora meglio V Julio Cesar «Bello non subire gol dopo tanto tempo. Abbiamo preso l’ascensore. Speriamo faccia in fretta...» «Ma non boccerei il tridente. Programmata la sostituzione tra Milito e Sneijder» DAL NOSTRO INVIATO che anche l’Inter volesse celebrare V Sembrava la Giornata della Generosità: un tempo SECONDO TEMPO Meritato riposo per Eto’o: il bomber del Camerun ha corso per tre, sullo 0-1 Leonardo lo toglie per Cambiasso. Poi segneranno Pazzini e Sneijder REUTERS so. «Ho tolto Milito per farlo riposare. L’idea era cercare di utilizzare lui e Sneijder un tempo ciascuno. E sarebbe andata così indipendentemente dagli sviluppi della gara, dal risultato. D’altra parte, anche per Sneijder dobbiamo valutare che era al rientro dopo 50 giorni. Quanto alla spinta di Chivu, da terzino sta facendo cose straordinarie. Ogni partita ha la sua storia, io sono contento. In un campionato così regolare, sapevo che avremmo sofferto anche sul campo dell’ultima in classifica. Il Bari ha un suo gioco, sa creare problemi a qualsiasi avversario. E, sinceramente, il 3-0 finale è esagerato; il Bari ha venduto carissima la sua pelle. Per chi non ha visto la partita, sia chiaro che questo risultato è bugiardo. Per l’Inter non è il momento di fare bilanci. Siamo in corsa in tutte le competizioni, non posso dimenticare che abbiamo vinto 6 partite su 7 in campionato, però i conti si fanno alla fine. Mou? Non è proprio il caso di fare paragoni, è un amico». Q Leonardo, 41 anni, 7 vittorie su 8 partite con l’Inter CELESTE NAZIONALE DOMENICA ATTESO L’OK PER L’INTERISTA CHE HA GIOCATO CON L’UNDER 23 BRASILIANA Thiago Motta va verso l’Italia Abete: «Abbiamo fiducia che dalla Fifa arrivi un parere favorevole» LUIGI GARLANDO FABIO LICARI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dThiago Motta va verso l’Italia. La risposta della Fifa, pare positiva, dovrebbe arrivare entro 48 ore, massimo 72: giusto in tempo per le convocazioni di Prandelli domenica sera. E quindi l’interista sarà arruolabile per Germania-Italia, Dortmund, 9 febbraio. Documenti ok A spiegare la situazione è stato il presidente federale Giancarlo Abete: «Abbiamo consegnato i documenti alla Fifa. Riteniamo siano completi e abbiamo grande fiducia che entro domenica possa arrivare una risposta positiva per mettere fine a questa vicenda». Quale vicenda? Quella relativa al Thiago Motta «italiano». Nato in Brasile, con origini e passaporto che consentirebbero il suo impiego con gli azzurri. Ma non è così semplice come poteva sembrare quando, già nell’era Lippi, il suo nome venne preso in considerazione. Gold Cup 2003 Lippi non era Thiago Motta, 28 anni, centrocampista, brasiliano di origini venete, all’Inter dal 2009-10 AFP mai stato troppo convinto di Motta e la storia finì lì. Prandelli, invece, sì. Pochi giorni fa l’interista ha telefonato al c.t. per comunicare «ufficialmente» la sua voglia di Italia. Dov’è l’ostacolo? È vero che Motta non ha mai giocato con il Brasile A, soltanto con l’Under 23, il che non sarebbe un problema. Però, proprio con quest’Under, nel 2003 Motta ha partecipato alla Gold Cup, cioè l’Europeo del Nord America, dunque torneo «A», giocando 2 partite contro Messico e Honduras (infatti il Brasile aveva rinunciato a schierare la nazionale maggiore e non ha mai considerato nelle statistiche quelle partite). Insomma, un caso partico- lare. Per cui il parere della Fifa non è scontato come in situazioni più semplici. Parere Fifa Ma la Figc ha lavorato duro e quel che conta è la documentazione: ci sono le carte che dimostrano come il Brasile nel 2003 inviò l’Olimpica. Non solo: il Brasile non ha intenzione di «infastidire» la Figc. Così, completata la documentazione, la Federcalcio si è presentata alla Fifa per chiedere il parere decisivo sulla questione. Pare che siano arrivate rassicurazioni importanti da Zurigo e che si attenda soltanto il comunicato ufficiale. Oltretutto — particolare importante — le prove della cittadinanza italiana di Motta sono antecedenti alla Gold Cup: anche dal punto di vista delle intenzioni la buona fede dell’interista è salva. regalato al Bari. Poi ci ha ripensato, ne ha fatti 3 e, unica tra le prime otto, ha vinto. Così ora è terza, a +2 sulla Roma che incrocerà domenica, virtualmente (recupero di Firenze) a -4 dal Milan capolista. Ancora in gol Pazzini, ancora ottimo protagonista Kharja: benzina verde spillata al mercato, direbbe Andrea Agnelli. Non meno importante il terzo gol del rientrante Sneijder, che è di per sé un messaggio di sfida a chi sta in testa. L’olandese arrivò lo scorso anno alla vigilia di un derby, giocò subito, benissimo, e contribuì a disintegrare il Milan. L’Inter ha cambiato passo quando è entrato Sneijder ed è uscita una punta. Il calcio affascina perché non sarà mai matematica: aggiungere attaccanti non significa attaccare di più. Anzi. Ieri l’Inter ha segnato due gol dopo aver rinunciato a due punte su tre. L’avevamo sospettato in Inter-Palermo: questo tridente di prime punte è buono per la disperazione, non per l’ordinaria amministrazione. Bari lo ha confermato: squadra lunga, spaccata. Non succede solo all’Inter. L’azzardo di Allegri è aver trasformato un centrocampo storicamente creativo in un posto di blocco di mediani a sostegno della difesa: sette bloccano la partita, tre provano a sbloccarla. Tanto poi ci pensa quasi sempre Ibra. Più o meno fa così il Napoli che vive per il suo tridente magico. La Juve di Palermo, che ha terminato con Felipe Melo e Sissoko in regia, senza il deludente ma costruttivo Aquilani, ha ribadito la sua stitichezza di gioco. Quando si parla di Roma, si parla sempre di Borriello, Totti, Vucinic, Menez: chi sta fuori, chi entra, chi segna, chi sbuffa. Attaccanti. Questo è il campionato degli attaccanti: Ibra, Eto’o, Pazzini, Matri, Borriello, Di Natale... Un tempo per parlare di scudetto si parlava di Platini e Falcao, di Zidane e Pirlo. Oggi quasi solo di attaccanti. Abbiamo ansia di gol, ci manca la pazienza di costruirli. Giocatori come Pastore li teniamo in provincia, come vestiti fuori moda. Se sette delle prime otto non vincono è anche perché spesso basta fermare gli attaccanti per fermare le loro squadre. Fermare il Barcellona che comincia a creare un metro oltre il proprio portiere è molto più difficile. Se in Europa collezioniamo figuracce è anche perché da tempo abbiamo rinunciato al piacere del gioco, al divertimento infantile della costruzione. Mentre il Pallone d’oro ha premiato Messi, Iniesta e Xavi, pulce di talento, noi nell’ultima finestra di mercato siamo andati a caccia di attaccanti di peso e statura. In questo scenario, il recupero del piccolo Sneijder, che ha trasformato la brutta Inter delle punte in una squadra che crea, può fare paura. IL GRUPPO DEL TORMENTONE The White Stripes sciolti: niente più poporopopopò Il «Poporopopopò» dei Mondiali 2006 sarà solo un ricordo anche per chi l’ha inventato. Si sciolgono The White Stripes, il gruppo rock famoso (anche) per Seven Nation Army, canzone da cui nacque il tormentone. Lo ha annunciato il leader Jack White (in foto AFP, con Meg, sua ex e componente del gruppo): «Non faremo nuovi album né concerti». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente. 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La vettura raffigurata è una Classe GLK PREMIUM. 7 R 8 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A L’INTERVISTA LA SCHEDA Yepes O w I NUMERI MARIO YEPES DIFENSORE Con la Colombia ha conquistato la Coppa America A proposito di giovani, Pato soffre il dualismo con Ibrahimovic? «Non mi sembra. Io lo vedo sereno, ha qualità ma è giovane, è il futuro del Milan. Zlatan è il nostro valore aggiunto, ha già dimostrato di poter vincere le partite da solo. Ma per conquistare trofei abbiamo bisogno di tutti e due». Mario Yepes (foto AFP) è nato a Cali, in Colombia, il 13 gennaio 1976. Primi passi (da attaccante) nel Cortuluà, poi Deportivo Cali, River Plate, Nantes, Paris S.G., Chievo e quindi Milan. Capitano della Colombia, in carriera ha vinto 6 titoli, fra cui la Coppa America. Ibrahimovic con lui s’arrabbia spesso? «Zlatan s’arrabbia con tutti, anche in partitella. E’ fatto così, vuole vincere sempre. E’ la sua forza». Il difensore del Milan: «Voglio esultare sotto la curva. Allegri? Se lavori bene ti dà la chance» DAL NOSTRO INVIATO FABIANA DELLA VALLE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA MILANELLO (Varese) dMagari sta- volta non troverà chi gli regala torte fatte in casa o bottiglie di vino, perché da Veronello a Milanello le abitudini cambiano. Mario Yepes non fa i gol di Ibra né le magie di Cassano, però è entrato nel cuore dei tifosi. L’acquisto meno mediatico del mercato estivo (arrivato a costo zero dal Chievo), ha dimostrato a chi l’aveva bocciato troppo in fretta che a 35 anni si può ancora diventare una valida alternativa a Nesta. Mario è un sudamericano atipico: ha il look da Jack Sparrow («A Verona mi chiamavano il Pirata»), ama la musica latinoamericana («Ma non ballo bene come Robinho...»), però ha un carattere riservato e ama le serate in famiglia con la moglie Carolina e i figli Luciano e Miranda. A Milanello è arrivato da poco, ma in campo si comporta da leader e i tifosi lo apprezzano. Yepes, lei in sei mesi è passa- x E’ stato difficile inserirsi in uno spogliatoio così importante? «No, ho legato con tutti. Io cerco di imparare dai senatori e di aiutare i più giovani». 35 ANNI «Adesso mi manca di fare gol» Coppa America. Adesso c’è una sana rivalità per lo scudetto». Cassano è diventato un angioletto? Perché una riserva è diventato il beniamino della curva? I TIFOSI «Un feeling immediato che mi ha aiutato molto» (sorride, ndr) «Anch’io sono rimasto sorpreso. Ricordo la mia prima partita a San Siro, con il Palermo: ci fu un’accoglienza speciale. E’ stato un feeling immediato, che mi ha aiutato a integrarmi. Io non mi risparmio mai e i tifosi lo apprezzano». Io il nuovo beniamino? Sono rimasto sorpreso: un feeling immediato, che mi ha aiutato a integrarmi. Io non mi risparmio mai e i tifosi lo apprezzano to da quinta scelta in difesa a sostituto di Nesta. Come è riuscito a convincere Allegri? C’è stato un momento in cui ha pensato: il Milan è stata la scelta sbagliata? «Col tempo ha imparato a conoscermi. Ho dovuto affrontare una situazione inedita, ero abituato a essere titolare, però ho capito che avevo una sola strada per farmi apprezzare: allenarmi bene». «C’è stato un momento di tristezza perché sembrava non ci fosse spazio per me. Galliani l’ha capito e ha cercato di tirarmi su, facendomi sentire importante. Non ho mollato anche grazie a lui». Tutti parlano bene di Allegri. Che cos’ha di speciale? E’ vero che suo figlio aveva scelto il Milan prima di lei? «Ha conquistato il gruppo con la sua mentalità. Ha il pregio di non avere preconcetti: con lui sai che se lavori bene avrai la tua chance, come è accaduto a me. E’ uno stimolo per tutti». «Sì. Luciano è tifoso milanista da quando siamo arrivati in Italia. Nonostante Cordoba abbia tentato di farlo diventare interista... Io e Ivan siamo molto amici, insieme abbiamo vinto una 10 partite di Yepes in questa stagione: con il colombiano in campo il Milan ha un bilancio di 7 vittorie, 2 pareggi e 1 k.o. 5 risultati utili consecutivi per il Milan da quando Yepes ha sostituito Nesta: 4 vittorie (2 in Coppa Italia) e 1 pari «E’ un bravo ragazzo che sta lavorando sodo perché vuole tornare al top. Si è inserito bene perché è stato accolto senza prevenzione». x LE PANCHINE «Ho avuto un momento no Devo ringraziare Galliani» C’è stato un momento di tristezza perché sembrava non ci fosse spazio per me. Galliani mi ha fatto sentire importante. Non ho mollato anche grazie a lui Materazzi ha detto che il Milan si è rinforzato perché ha paura dell’Inter. Che aria si respira nello spogliatoio rossonero? «Non c’è paura, solo rispetto per le dirette concorrenti. Ci siamo rinforzati perché abbiamo avuto tanti infortuni». In Colombia ha cominciato facendo l’attaccante, in Italia ha fatto un solo gol in due anni e mezzo. Le manca segnare? «Un po’ sì. In Francia avevo una media più alta, ora però conta di più dare sicurezza ai compagni. Però mi piacerebbe esultare sotto la curva...». L’EX DOMENICA IL GEORGIANO INCROCIA PER LA SECONDA VOLTA I ROSSONERI DA AVVERSARIO Kaladze: «Al Milan gli allenatori decidono poco» «Non so di chi siano state le colpe per come mi è andata. Ma non ho rimpianti» ALESSIO DA RONCH a migliorare il presente. Diciamo che dopo un’operazione alla cartilagine del ginocchio ho avuto bisogno di tempo. Sono pesante, non vado in forma facilmente. Qui a Genova ho trovato le persone giuste per ritrovare la forma. Io non ho rimpianti». 5 RIPRODUZIONE RISERVATA GENOVA dKakhaber Kaladze sa- rà felice se riuscirà a battere il Milan, ma solo perché così realizzerà un’impresa straordinaria con il suo Genoa, non per spirito di rivalsa, anche se qualcuno sul suo conto deve essersi sbagliato: «Mi davano per bollito, per rotto, ma non era così. Su di me sono state dette molte falsità». Lei il 26 febbraio scorso disse: «Quello che sta succedendo intorno a me è una cosa molto sporca». Cosa intendeva? «Rivangare il passato non aiuta Magari l’ha fatta fuori qualche compagno potente? «Io al Milan ho solo amici, in ogni caso nessun giocatore ha questo potere». Vuol mandare un messaggio a Leonardo o Allegri? «Non c’entrano nulla. Gli allenatori al Milan decidono poco. Quello che dovevo dire l’ho detto a Leonardo davanti a tutta la squadra». Ma allora di chi era la colpa? «Non l’ho mai capito. Io resterò per sempre grato al Milan per quello che mi ha dato». w Preziosi invece ha creduto in lei fin da subito. Disse: «Prendo Kaladze e la mia difesa diventa una muraglia». IL NUMERO «Mi ha colpito il suo entusiasmo. Chi pensava che io venissi a Genova solo per un nuovo contratto non mi conosce: io nel calcio come nella vita do sempre il cento per cento. Vi dirò di più: potevo scegliere tra Juventus e Genoa. Ho voluto questa maglia perché avevo bisogno di un’avventura così». 10 stagioni di Kaladze con la maglia del Milan (arrivò a gennaio 2001). In rossonero ha vinto 8 trofei e segnato 13 gol E la difesa con lei è diventata davvero una muraglia. Basterà per fermare il Milan? «Qui c’è Dainelli, grande giocatore e grande uomo. C’è Criscito, il terzino della Nazionale. Ci sono Mesto, Moretti e Chico, forti ed esperti. Io sono solo uno dei quattro. Ma la difesa è forte perché viene aiutata dalla squadra. Di là ci sono Robinho, Ibrahimovic, Pato. Ibra è il più forte, ma non sarà la prima vol- ta che me lo troverò di fronte. Voglio solo ricordare che nessuno è imbattibile e che io, con il Milan, in casa del Genoa ci ho perso. Nulla è impossibile con un pubblico così». Però c’è Eduardo in difficoltà. «Mi fa piacere parlarne, perché l’ho visto piangere. Lui vive un momento difficile, ma deve ascoltare uno che ne ha passate di peggio: è forte, ha solo bisogno di superare questa fase e ce la farà se capirà che gli errori fanno parte del calcio e quelli di difensori e portieri fanno più clamore». Quale potrebbe essere l’arma segreta del Genoa? Kakha Kaladze, 32 anni, primo anno al Genoa TANOPRESS «Abbiamo giocatori che possono darci di più: Zuculini, Veloso, quest’ultimo di grande qualità. Loro possono farci fare il salto di qualità, come Destro, uno che ha un futuro garantito». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 R SERIE A UN TRIO IMPORTANTE Due grandi leader e un professore per ripartire di slancio GATTUSO VAN BOMMEL SEEDORF La grinta Riecco il lottatore. Rino si era infortunato durante il riscaldamento prima di Milan-Cesena. In questa stagione era partito in panchina, ma si è conquistato in fretta la fiducia di Allegri L’esperienza Giocatore duro, ma bravissimo a interpretare il suo ruolo e a governare il centrocampo. Subito in campo in Coppa Italia a 24 ore dalla firma del contratto, subito squalificato in campionato. Rientra a Marassi La classe Seedorf è il candidato ideale come alter ego di Robinho, finché Boateng resta fuori. All’occorrenza può trovare posto fra i tre di centrocampo, anche se Allegri (e non solo) lo preferisce più avanti P ALESSANDRA BOCCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO dTre rientri e una notizia brutta, anche se non imprevedibile: Massimo Ambrosini potrebbe stare fuori addirittura due mesi. «Il calciatore Massimo Ambrosini ha riportato la lesione di secondo grado alla giunzione miotendinea del retto femorale della coscia destra. La prognosi è di 6-8 settimane», ha comunicato il medico del Milan, Gianluca Melegati. Ritorni Allegri dovrà rassegnarsi: tante partite importanti, fra le quali Milan-Napoli, Juve-Milan e le due sfide di Champions League col Tottenham, saranno da giocare senza il capitano, che potrebbe rientrare per il derby del 3 aprile: una brutta botta per il centrocampo. In compenso, Andrea Pirlo ieri si è allenato regolarmente, e per domenica, contro il Genoa, il tecnico potrà contare Gattuso e Van Bommel Ecco il Milan dei guerrieri Allegri perde Ambrosini per due mesi, ma contro il Genoa ritrova peso a centrocampo. Seedorf in ballottaggio con Robinho su tre ritorni importanti: Van Bommel che ha scontato la squalifica, Gattuso e Seedorf. Assetto Van Bommel prenderà probabilmente posto in mezzo al campo: ieri durante l’allenamento ha dimostrato quanto sia abile a parlare con i compagni e a gestire i movimenti del centrocampo, nonostante qualche problema di lingua. Problemi però che il capitano dell’Olanda sta cercando di risolvere in fretta: prende lezione, ha già chiesto qualche libro di italiano da leggere e tenta già qualche breve conversazione con gli altri abitanti di Milanello. Gattuso, con il quale non avrà certo difficoltà di comunicazione, prenderà il posto sulla fascia destra, mentre per il posto sulla sinistra c’è per il momento una corsa a tre, con Merkel favorito. Flamini è tornato in campo contro la Lazio, ma in questa stagione ha avuto molti guai (dalla ripresa del campionato ha giocato due partite) e fisicamente non è al meglio. Fantasia Alla sfida per il posto di mezzala sinistra partecipa in teoria anche Clarence Seedorf, che però Allegri preferisce utilizzare dietro le punte. Dov’è saldo Robinho, che potrebbe avere un turno di riposo dopo i tanti chilometri percorsi ad alta velocità in questi I medici confermano: per il capitano infortunio più grave del previsto. Salterà anche il ritorno di Champions a Londra mesi (più facile però che il turno di stop arrivi semmai a Parma, dopo il mercoledì delle nazionali). E’ proprio Robinho l’uomo che fa girare il Milan, quindi non sarà facile per Seedorf riconquistare spazio. Rotazione Clarence era uscito di scena in un momento delicato, dopo essere stato contestato da parte dei tifosi a San Siro, ma non è il tipo che patisce queste pressioni. Potrebbe patire semmai il nuovo assetto del Milan, visto che in un centrocampo di corridori per lui è difficile trovare una dimensione, e Robinho è saldissimo nel ruolo di trequartista. Ma Allegri sta cercando di tenere tutti vivi anche nella seconda parte della stagione. Ieri la Panini gli ha consegnato la maxifigurina del Milan campione d’inverno. Per restare appiccicati al titolo nonostante gli infortuni, bisogna che Allegri tenga appiccicati i giocatori all’idea comune. Dal primo all’ultimo. 10 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A Il Napoli riparte con Ruiz e Mascara Mazzarri costretto a cambiare una squadra stanca. In difesa Santacroce e Cannavaro MIMMO MALFITANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA NAPOLI dC’è la necessità, adesso, di programmare il turnover. Al di là del risultato, la sconfitta di Verona ha evidenziato, per la prima volta, un Napoli stanco e poco reattivo. D’accordo, ci sono stati soprattutto i meriti del Chievo a redimere sul nascere le voglie dei napoletani di accorciare lo svantaggio dal Milan. Ma, una squadra così dimessa non s’era mia vista quest’anno. Le ultime fatiche, tra campionato e Coppa Italia, hanno preteso un dispendio di energie alto. Disagi che Walter Mazzarri è riuscito a gestire fino a domenica, strapazzando la Sampdoria, prima di cedere al Bentegodi. «Forse, avrei fatto meglio se avessi fatto riposare qualcuno» ha detto l’allenatore all’indomani della sconfitta. Un’ammissione che apre all’ipotesi di un piccola rivoluzione per la gara di domenica, al San Paolo, contro il Cesena. Esordi Ce ne potrebbero essere due: Victor Ruiz e Giuseppe Mascara, che ieri pomeriggio è stato presentato ufficialmente. Il primo, addirittura potrebbe trovare posto dall’inizio, magari in luogo di Aronica, mentre per l’attaccante potrebbe esser- LA PUNTA CATANESE «È l’occasione più grande Non la fallirò» Edinson Cavani a testa bassa nell’amara serata di Verona, col Napoli battuto 2-0 dal Chievo RICHIARDI E Hamsik promette: «Partite come quella di Verona non si ripeteranno. Ci sarà subito il riscatto contro il Cesena» ci l’opportunità di subentrare a partita in corso. Il rendimento di Campagnaro, Cannavaro e Aronica ha avuto un brusco calo proprio mercoledì sera, quando i tre hanno penato dinanzi a Pellissier e Moscardelli. Prestazioni che avrebbero convinto l’allenatore a ricorrere a Santacroce e Victor Ruiz con l’unica conferma di Cannavaro. A centrocampo, invece, avrà poco da scegliere, Mazzarri: la squalifica di Pazienza gli imporrà l’impiego di Yebda, indisponibile contro il Chievo. Rammarico Il giorno dopo non è stato facile ritrovare il sorriso. A Castelvolturno c’è la con- sapevolezza di aver sprecato un’opportunità importante, visti i risultati delle antagoniste, di rinforzare il secondo posto e di accorciare sulla capolista. «Sono molto rammaricato per la disfatta di Verona. Se vogliamo restare nelle posizioni di vertice, prestazioni come quelle di mercoledì sera non dovranno più verificarsi. In tutti, però, c’è la voglia di un riscatto immediato: contro il Cesena vogliamo dare ai nostri tifosi una bella giornata di calcio e, soprattutto, i 3 punti» ha detto Marek Hamsik che a Verona non ha vissuto sicuramente una serata esaltante. Lui, più degli altri. NAPOLI (g.m.) Entusiasta come un ragazzino, nonostante i suoi 31 anni. Giuseppe Mascara si è presentato così in conferenza stampa, in attesa di fare il suo esordio in maglia azzurra contro il Cesena. «È l’occasione più importante della mia carriera. So a cosa vado incontro e quale sarà il mio ruolo in questo gruppo — dice la punta catanese —. Davanti a me ho tre fuoriclasse, ma nel modulo di Mazzarri posso giocare in tutti i ruoli dell’attacco. Di certo, mi allenerò sempre al 100% per mettere l’allenatore in difficoltà nelle sue scelte». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 R SERIE A La Fiorentina riacquista Mutu stoppato: la società aveva chiesto che l’attaccante restasse fuori rosa (e senza stipendio) fino a giugno. Ora la procedura è stata ritirata. Ufficiale: il romeno perdonato e reintegrato in rosa. In campo già a Parma? Tappe E’ il 5 gennaio, vigilia della trasferta a Bologna, Mutu abbandona l’allenamento senza autorizzazione. Dietro c’è la mancata cessione al Cesena. La Fiorentina decide di metterlo fuori rosa. Si scatena anche una guerra parallela: tra Becali e la società viola (che tratta il rinnovo con Santana, corteggiato dal Malaga). Poi la svolta: Mutu lascia il vecchio manager e fa arrivare le scuse a dirigenza, squadra e tifosi. Chiede anche un colloquio privato con Andrea Della Valle, dove ribadisce il proprio pentimento. Qualche giorno di riflessione, poi la scelta di dargli l’ultima chance: l’udienza è tolta. ALESSANDRA GOZZINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA FIRENZE dIl caso è chiuso, ecco che cosa c’è scritto nella «sentenza»: «La Fiorentina comunica che Adrian Mutu sarà reintegrato in rosa e risulterà, pertanto, a disposizione del tecnico Sinisa Mihajlovic». Il «giudice» Andrea Della Valle (dopo la vittoria contro il Genoa) aveva anticipato le proprie mosse: «Adrian torna in gruppo, la scelta è mia e me ne assumo tutte le responsabilità». Si conoscono anche le motivazioni: LAZIO Ecco Zarate Col Chievo farà coppia con Kozak STEFANO CIERI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMAdUno deve mettere la testa a posto, l’altro i gomiti. Entrambi hanno lo stesso obiettivo: condurre la Lazio al successo contro il Chievo. Saranno infatti Mauro Zarate e Libor Kozak a guidare l’attacco biancoceleste domenica all’Olimpico. Riecco Zarate L’argentino farà il suo ritorno in campo dopo la squalifica (di tre giornate, poi ridotta a due) per il turbolento finale di partita di Bologna. Pare che lo stop forzato abbia fatto bene a Maurito che ne ha approfittato per ricaricare le pile sia a livello fisico che mentale. Ha intenzione di riprendersi la Lazio e di convincere finalmente Reja e soprattutto di migliorare il bottino di reti, fermo a quota quattro da dicembre. Quattro sono pure le reti segnate da Kozak, ma in molte partite di meno. L’umore del ceco non è però dei migliori dopo che essere finito nell’occhio del ciclone per la prestazione di San Siro. Entrambi hanno dunque motivazioni a sufficienza per vivere domenica un pomeriggio tranquillo e produttivo. Allarme Mauri Chi contro il Chievo rischia di non esserci è invece Stefano Mauri. Il centrocampista brianzolo si è fermato ieri per un affaticamento alla coscia destra. Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, ma solo oggi si saprà qualcosa di più concreto. Se non ce la dovesse fare sarà confermato titolare Gonzalez. Avvicendamento sicuro invece in cabina di regia: il rientrante Matuzalem prenderà il posto di Ledesma. Atleti, dirigenti e amici dell'Ausonia 1931 partecipano al dolore di Maurizio per la scomparsa dello storico Presidente Francesco Barzé - Milano, 3 febbraio 2011. Partecipano al lutto: Antonio Ferrari. Attilio Bellet. Maurizio Prevedello. Aldo Frignani. Raffaele Rispoli. Enzo Rustioni. l’attaccante ha chiesto scusa e dato prova del proprio cambiamento, la Fiorentina ha bisogno della classe del suo campione ribelle. Allenamenti Oggi pomeriggio Mutu tornerà ad allenarsi con la squadra. Non solo: è molto probabile che domani venga inserito nella lista dei convocati di Mihajlovic e che domenica (a Parma) possa andare in panchina. C’è un doppio ostacolo: da qualche giorno il romeno sta curando una fastidiosa infiammazione al ginocchio, dun- que non è al top. L’altro problema è il ritmo-partita: Mutu non gioca da un paio di mesi, si allena solo da poco più di venti giorni, nei quali ha fatto più lavoro atletico che con il pallone. A Parma dovrebbe ripartire dalla panchina (niente da fare, invece, per Vargas: lesione dell’articolazione tibio-tarsica, prognosi di 2-3 settimane), per rivederlo titolare si dovrà aspettare la partita in casa del Palermo, sette giorni più tardi. E le richieste avanzate dalla Fiorentina al Collegio Arbitrale della Lega? Nessuna udienza, tutto Adrian Mutu, 32 anni, attaccante romeno della Fiorentina IMAGE SPORT 12 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A «Arbitri contro la Juve: perché?» Marotta «Le nostre rivendicazioni su Calciopoli pesano. E ci sono pregiudizi contro Krasic» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA me mai ci sia una difformità di giudizio così netta in situazioni simili. TORINO d Il problema non è Morganti, altrimenti sarebbe già risolto: l’arbitro di Ascoli non incrocerà più la Juve in questa stagione e probabilmente in carriera, visto che se non gli sarà concessa un’altra deroga andrà in pensione. Il problema, secondo i dirigenti bianconeri, è ben più ampio e riguarda l’approccio che tutti i direttori di gara hanno nei confronti della Juve. Nel suo accorato sfogo di mercoledì notte Beppe Marotta ha sottolineato che la preoccupazione non nasce solo dagli errori determinanti di Morganti a Napoli e Palermo. La Juve, ad esempio, non capisce perché Braschi abbia designato Morganti appena tre settimane dopo la pessima direzione del San Paolo; o perché nelle ultime partite ci sia stata una serie di gravi errori tutti a sfavore della Juve; o co- Effetto Calciopoli Dietro alla protesta della Juve c’è una paura sottile: «Non vorrei — ha detto Marotta — che le nostre rivendicazioni a proposito di Calciopoli possano far nascere un’attenzione particolare nei confronti della Juve». Proprio sabato scorso il presidente Andrea Agnelli aveva ricordato che adesso la società attende in tempi brevi la risposta all’esposto presentato parecchi mesi fa sul famoso scudetto del 2006. E le frecciate con Massimo Moratti, oltre a scaldare l’atmosfera in vista di Juve-Inter di domenica 13, evidenziano come Calciopoli sia una vicenda tutt’altro che sepolta. «Abbiamo pagato — continua Marotta — e adesso meritiamo attenzione e rispetto: ci sono state troppe clamorose sviste arbitrali nei confronti della Juve e anche i giocatori DAL NOSTRO INVIATO G.B. OLIVERO di valutare allo stesso modo episodi simili: «In Sampdoria-Cagliari — spiega Marotta — Agazzi non è stato espulso in una situazione analoga a quella in cui si era trovato Giandonato a Verona: e il nostro giocatore era stato sanzionato con il cartellino rosso che ci costrinse a giocare in dieci tutto il secondo tempo contro il Chievo». «I nostri vengono espulsi, gli altri graziati. Il peso politico non significa telefonare al designatore» sono molto arrabbiati». Pregiudizi Marotta, poi, lancia un altro sospetto che potrebbe anche costargli un deferimento: «E’ come se ci fosse stato un passaparola tra gli arbitri per non fischiare più falli a favore di Krasic: in ogni partita ci sarebbero punizioni per noi che non vengono sanzionate a causa del ricordo dell’episodio di Bologna. Non vorrei che ci fossero dei pregiudizi». In pratica, l’amministratore delegato della Juve vuole ricordare che l’arbitro è un notaio: deve limitarsi ad applicare il regolamento senza farsi condizionare dai precedenti. E poi deve cercare Beppe Marotta, 53 anni, infuriato a.d. della Juventus INSIDEFOTO 17a giornata 19a giornata Coppa Italia 23a giornata Chievo-Juventus 1-1 I bianconeri avevano contestato l’espulsione di Giandonato per fallo da ultimo uomo nel secondo tempo Napoli-Juventus 3-0 Proteste bianconere con Morganti per l’annullamento di un gol regolare a Toni prima del crollo Juventus-Roma 0-2 Bianconeri fuori dalla Coppa ai quarti, ma proteste per un fallo da rigore di Mexes su Del Piero Palermo-Juventus 2-1 Come a Napoli, c’è ancora Morganti di mezzo. L’arbitro non vede il mani di Bovo nell’area palermitana P ERRORI ARBITRALI Ecco tutti i casi sollevati dai bianconeri Peso politico Che la Juve non sia fortunata con gli arbitri è un dato di fatto: l’espulsione di Giandonato (Chievo-Juve: da 0-1 a 1-1), il gol annullato a Toni (Napoli-Juve finì 3-0, ma in quel momento era 1-0), il rigore non dato a Del Piero in Coppa Italia contro la Roma (all’87’ sullo 0-1) e il rigore e mezzo non assegnato mercoledì a Palermo sono tutti episodi importanti. E spingono ad allargare un po’ il discorso raggiungendo quella che, probabilmente e ufficiosamente, è la vera preoccupazione dei dirigenti e dei tifosi bianconeri: il «peso politico» della Juve vale quello di Inter, Milan e Roma? Questa è la risposta di Marotta: «Dipende da cosa significhi peso politico. Se peso politico significa telefonare al designatore per lamentarsi, è una cosa che non si può fare. Il problema è la mancanza di strumenti di controllo. Noi non vogliamo violare le regole, però abbiamo il dovere di valutare la situazione: un tempo si parlava di sudditanza psicologica, adesso si rischia di parlare di arroganza arbitrale». La Juve ha già tanti problemi: vorrebbe proprio evitare anche la paura che nel dubbio le fischiano contro. DOPO LA SCONFITTA I BIANCONERI DOMANI SERA IN CAMPO A CAGLIARI PALERMO IL PRESIDENTE NON CI STA Cercasi spalla per Matri Toni è pronto al rientro Zamparini picchia duro «Juventini, che patetici» DAL NOSTRO INVIATO FRANCESCO BRAMARDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA VINOVO (Torino) dPolemiche sì, ma esiste anche il calcio giocato. E visti i tempi che corrono, c'è un bisogno esagerato di far punti, di tornare alla vittoria, che in campionato lontano dall'Olimpico manca da due mesi (5 dicembre a Catania). Di calcio giocato, meglio dei limiti della squadra, dei motivi dell'ultima sconfitta, ne hanno parlato tecnico e giocatori ieri mattina all'arrivo allo Juventus Center, prima della sgambata sul campo. Autostima In un momento in cui tutto gira storto, l'infermeria è ancora piena, la condizione di alcuni giocatori è precaria, e la fortuna manca, per assurdo il torto subito a Palermo, il rigore negato, può servire da pungolo, rabbia da sfogare sul campo, già domani sera nell'anticipo contro il Cagliari. Per Delneri è il momento di agire più da psicologo che da allenatore, anche se la Juve è composta da giocatori non di primo pelo, ben sei ex campio- ni del mondo, sono pur sempre ragazzi e non robot, soggetti ad umori, esaltazione ed abbattimento. Motivo in più per sorvolare sulle pecche di una serata storta al "Barbera" non solo per Morganti ma per una squadra tutta che non è stata impeccabile a cominciare dalla stella più brillante, da Gigi Buffon. Gigi non si tocca «Gigi? E' il numero uno, non si tocca, non si discute" ha tagliato corto Delneri abbandonando la conferenza stampa. Si dovrebbe discutere invece della crisi di Krasic, involuto rispetto al giocatore imprendibile sulla corsia di destra al suo arrivo a Torino, o di Aquilani che non trova le giocate che lo avevano rilanciato in autunno. A proposito di Krasic una chiave di lettura l'ha regalata il tecnico del Palermo Delio Rossi, alle prese con lo stesso problema con i suoi stranieri in arrivo dall'est Europa: «In questo periodo sono in letargo come dei ghiri, sono abituati ad un altro tipo di stagione, in questo periodo sono in pausa ma torneranno brillanti a marzo». Toni In attacco è arrivato qualche segno di risveglio da Alessandro Matri. Tre conclusioni, uno ostacolata da Cassani, un' altra spedita addosso a Sirigu, prima dei crampi che hanno costretto Delneri al cambio. Già, i crampi, un campanello d'allarme, il segno di un lavoro sfiancate che non fa parte del bagaglio dell'attaccante che a Cagliari prima del passaggio in bianconero aveva una media di un gol ogni due partite (22). A secco contro il Palermo, se le statistiche vengono in aiuto ai bianconeri, sull'isola il neocentravanti è atteso all'appuntamento con il gol, da ex neppure una settimana dopo l'ultima doppietta nel giorno del congedo. Toccherà a Delneri decidere la spalla per lui: ancora Del Piero, alla quinta gara consecutiva, e decisamente affaticato, oppure rischiare dal primo minuto Luca Toni, al rientro in squadra dopo l'infortunio che lo aveva bloccato in Coppa Italia il 13 gennaio contro il Catania, distorsione al ginocchio destro. Ieri mattina Toni si è allenato regolarmente. Non ha nelle gambe i minuti ma assicura centimetri e peso. «I torti? Regalerò ai bianconeri un lacrimatoio» area di Thiago Motta): per questo le sembrano eccessive le lamentele dei bianconeri? «Rispetto a quanto subìto da noi, si tratta davvero di niente». ALESSIO D’URSO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA PALERMO d«Il pianto della Ju- ve è patetico, molto presto regalerò ai bianconeri un lacrimatoio dove poter riversare tutti i pianti per le ingiustizie subite dagli arbitri: d’altronde la storia ci insegna che da vent’ anni subiscono regolarmente torti e prevaricazioni...». Presidente Zamparini, si riferisce per caso al tocco di mani in area di Bovo? Luca Toni, 33, al rientro LAPRESSE 2 partite di Toni con la Juve L’attaccante campione del mondo è stato acquistato dalla Juve il 7 gennaio. Ha giocato da titolare la partita di campionato contro il Napoli, si è infortunato poi in quella di Coppa Italia contro il Catania «Un fallo ininfluente, Morganti l’ha considerato involontario. Il rigore si poteva anche dare, non dico di no, ma non avrebbe cambiato le cose: sarebbe finita lo stesso 2-1 per il mio Palermo, loro avrebbero segnato su rigore o, come hanno fatto, sugli sviluppi del calcio d'angolo, certo due gol non potevano averli...». Lei ha denunciato quest’anno 14 sviste arbitrali (l’ultima contro l’Inter, il tocco di braccio in Secondo lei il Palermo, anche in ragione del sorpasso in classifica, è più forte della Juve? «Nettamente, ma non ha ancora la forza psicologica della Juve stessa o dell’Inter. Anche a San Siro abbiamo messo sotto i nerazzurri, poi però abbiamo concesso troppo e subìto la rimonta». Con i risultati fuori casa si potrà colmare il gap? «Qualche anno ancora, la squadra non ha la mentalità di un grande club. Anche coi bianconeri sul 2-0 abbiamo balbettato un po». Con Rossi ha trovato ormai un equilibrio: mercoledì ha dichiarato che non lo solleverebbe dall’incarico nemmeno dopo 3 k.o. di fila... «Ma quello del rapporto col mio allenatore è un gioco che ormai piace tanto ai giornalisti, fatene ciò che volete (sorride): non ci sono proprio problemi. Ora concentriamoci sul Lecce». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 R SERIE A L’errore di Palermo costa a Morganti 2 o 3 giornate di stop L’arbitro dopo aver guardato la tv: «Non so che cosa sia successo, semplicemente ho visto un’altra cosa» y GLI ALTRI CASI ARBITRALI Ogni campionato ha le sue sviste arbitrali. In questa stagione le più evidenti sono state ai danni di Roma e Palermo. BresciaRoma 2-1 Alla quarta di campionato, la Roma perde a Brescia in una gara segnata dagli errori dell’arbitro Russo (fermato poi un mese). Negati due rigori ai giallorossi, concesso uno inesistente ai lombardi con espulsione di Mexes. Il presidente Rosella Sensi sbotta: «Una vergogna». CagliariPalermo 3-1 FRANCESCO CENITI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dStop a Morganti per 2-3 giornate. E’ il conto da pagare per il rigore non dato alla Juve mercoledì sera a Palermo (mano di Bovo). I vertici arbitrali non si nascondono: turno infrasettimanale molto positivo, ma guastato dall’evidente errore commesso dal fischietto di Ascoli Piceno. Detto questo, dalle parti dell’Aia non sono piaciuti i toni e le allusioni fatte della dirigenza bianconera. Frasi tipo «Calciopoli è finita» oppure «Fermate Morganti» hanno lasciato il segno. Il presidente Nicchi con parole pacate ha fatto trapelare l’irritazione, mentre il designatore Braschi ha scelto il silenzio, rimandando il confronto con Delneri e Marotta alla prossima riunione. Il tormento di Morganti Su un punto convergono i lamenti della Juve e la difesa arbitrale: l’intervento di Bovo era da rigore. La pensa così anche Morganti dopo aver guardato l’azione incriminata in tv. L’esperto direttore di gara non si capacità della svista. E non cerca scuse: «Non so che cosa sia accaduto, ero nella condizione giusta per valutare. Semplicemente ho visto un’altra cosa» ha confessato alle persone più care. In pratica è come se qualcuno gli avesse tolto in diretta il momento in cui Bovo colpisce il pallone con un pugno. Forse una questione di prospettiva, forse un movimento sbagliato. Parliamo di un secondo: perso l’attimo fuggente, Morganti non aveva più nessun paracadute. Le veementi proteste degli juventini non gli hanno fatto cambiare idea. S Emidio Morganti è nato a Ascoli Piceno il 23 luglio 1966. Di professione informatore medico, ha debuttato in Serie A il 14 ottobre 2001. La Juve lo aveva contestato anche per il gol annullato a Toni nella partita vinta dal Napoli al San Paolo contro i bianconeri Ma poi davanti alle immagini impietose, ha masticato amaro. Sa benissimo che l’errore gli costerà uno stop. Ma soprattutto il suo pensiero va a fine stagione: il regolamento gli consente di sperare in una seconda deroga (sarebbe l’ultima). La svista rende la strada ripida come il Mortirolo. Certo, se uno volta rientrato l’arbitro dimostrasse la solita affidabilità, i giochi sarebbero ancora aperti. Del resto solo 10 giorni fa è stato premiato come miglior fischietto della scorsa stagione. Ricusazioni impensabili Tornando alle proteste del dopo Palermo, una delle cose che più ha indispettito l’Aia è l’involontaria (almeno questa è la speranza) invasione di campo da parte della Juve. «Non vogliamo più Morganti» è una ricusazione bella e buona. Richiesta inaccettabile per Braschi e Nicchi. Il presidente dell’Aia ieri prima di entrare nella sede della Figc ha commentato: «Sulle questioni tecniche decide il designatore, non io e di sicuro non le società. Errore di Morganti? Non ci sono dubbi». Chiaro il messaggio di Nicchi: ognuno si assuma le proprie responsabilità, gli arbitri li gestiamo noi così come la formazione della Juve la decide Delneri. C’è poi un altro aspetto che spaventa i vertici arbitrali: il riferimento a Calciopoli è sembrato fuori luogo. Quasi un tentativo di fare ammuina: spostare l’attenzione dai reali problemi dei bianconeri. Anche perché Nicchi ha ammesso l’errore di Palermo, ma sulle altre rivendicazioni che arrivano da Torino le strade si dividono: il gol annullato a Toni e il rosso a Giandonato sono state giudicate decisioni corrette, mentre il rigore su Del Piero in Coppa Italia rientra nelle «scelte border line». Un saldo più o meno in parità con gli errori a favore (gol in fuorigioco con la Samp e rigore di Bologna). Nessun accanimento. Tantomeno su Krasic. Insomma, punti di vista distanti. Coperta corta Una ricusazione è poi inaccettabile per un altro motivo: Braschi ha solo 20 arbitri a disposizione. Se si accetta la logica dei veti incrociati, il campionato si ferma per mancanza di fischietti in breve tempo. Ecco perché bene o male tutti ruotano e gli stop sono più brevi rispetto al passato. Il problema è nato con la divisione della Can: urge una soluzione perché gli scompensi sono evidenti. Non solo, c’è anche la beffa: gli arbitri di A ora si ritrovano a guadagnare di meno. E questo non aiuta. Nella prima giornata del ritorno, il Palermo vede convalidata la prima rete di Matri nonostante il netto fuorigioco. Non è il primo errore ai danni dei siciliani. Zamparini non usa metafore: «Gli arbitri? Da incarcerare» R Carmine Russo, 34 anni, in questa stagione 10 gare dirette CONSIGLIO FEDERALE Abete dribbla: «Svista evidente ma la Figc è fuori» MASSIMO CECCHINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA d Sorrisi ed espressioni ecumeniche. Il d.g. della Juve teme che qualcuno faccia pagare ai bianconeri l’esposto su Calciopoli? Giancarlo Abete, presidente della Figc — al termine del consiglio federale di ieri — ha allargato le braccia commentando così: «Comprendo l’amarezza e la delusione in un momento già complesso dei bianconeri per un errore grave come quello di Morganti, peraltro già riconosciuto da Nicchi. Ma non c’è relazione tra le iniziative di politica sportiva da parte dei club e i comportamenti del mondo arbitrale, con i suoi errori. D’altronde, sappiamo come il confronto tra grandi club al 70% sia dovuto alla rivalità storica e al 30% si riverberi sulla Figc». E questo è anche una risposta alla minaccia di alcuni tifosi bianconeri di adire vie legali contro la Federazione. Rinvio Moggi Inutile dire, però, che l’ombra di Luciano Moggi si sia stesa anche sul Consiglio, che doveva decidere di affrontare il tema della radiazione dell’ex juventino, dopo il parere d’inammissibilità espresso dall’Alta Corte di Giustizia del Coni. Risultato? Rinvio al prossimo Consiglio, in programma il 22 febbraio. «Si lavorerà nei prossimi giorni su una norma che preveda l’istituzione di un primo e un secondo grado di giudizio di giustizia federale, garantendo il contraddittorio tra le parti». E i tempi? «Compatibili con le scadenze», ha assicurato Abete, alludendo al fatto che il 30 giugno terminerà la squalifica di 5 anni. Tra l’altro, in Figc serpeggia sempre il dubbio che Moggi neppure si avvarrà di questa norma, a cui comunque afferiranno la trentina di richieste di radiazione maturate fra il 2006 e il 2007. Ripescaggi & C. Stabilito poi che non ci sono problemi di utilizzo dei giocatori che, cambiando squadra a gennaio, debbano giocare lo stesso turno di Giancarlo Abete, 60 anni ANSA Il presidente: «Non c’è relazione tra le decisioni arbitrali e le scelte effettuate dalla Federazione» Radiazione di Moggi: rinvio. E sui ripescaggi: «Ok allo stop ma prima serve la riforma dei campionati» campionato o Coppa (casi Ranocchia e Sculli: «La norma non lo impedisce»), si è affrontato il tema dei ripescaggi. Risultato? Nuovo rinvio. Abete ha spiegato come quello dei format e dei ripescaggi siano da affrontare congiuntamente. «Vogliamo proporre il blocco dei ripescaggi in Lega Pro, ma deve essere accompagnato dalla riforma dei campionati. Il presidente Macalli convocherà la Commissione per arrivare a un progetto condiviso che riduca l’area professionistica e venga approvato entro la stagione in corso. Le nuove norme d’iscrizione 2011-2012 saranno molto impegnative. Non si tratta di introdurre un blocco dei ripescaggi, ma è sufficiente non inserire la copertura in caso di carenze d’organico». Oppure, si dice, farlo innalzando l’asticella (fidejussioni più pesanti etc.). Si attendono sviluppi. IL CASO PERMESSI CALCIOPOLI ALLA CORTE DEI CONTI Del Piero: «Non sono arrogante» Rinviata l’udienza per Lanese, Pieri e Gabriele TORINO Alessandro Del Piero spiega sul proprio sito di non aver fatto alcuna pressione particolare per ottenere sette permessi per la Ztl di Torino. «I contenuti di alcuni articoli apparsi sulla stampa, in merito alla mia richiesta dei permessi, non corrispondono alla verità e delineano un'arroganza che non ritengo caratterizzi la mia persona. In un paio di episodi è stata messa in pericolo la sicurezza dei miei figli. Ho presentato quindi, in momenti diversi seguendo le indicazioni di addetti ai lavori, richieste per poter accedere a vie di fuga da utilizzare in casi di emergenza. Domande regolari, senza alcuna pressione». ROMA (ma.gal.) È durata poco l’udienza di ieri davanti alla sezione giurisdizionale del Lazio (presidente Salvatore Nottola) per una stralcio del procedimento Calciopoli alla Corte dei Conti. Tutto rinviato a data da destinarsi. Il procuratore Ugo Montella, dopo la sentenza del processo con rito abbreviato del Tribunale di Napoli, aveva chiamato in aula Tullio Lanese (ex presidente degli arbitri condannato a Napoli a due anni solo per l' associazione) e l' ex arbitro Tiziano Pieri (condannato a due anni e 4 mesi più 22 mila euro di ammenda per associazione e frode sportiva). Chiamato dalla Corte dei Conti anche l’ex arbitro Marco Gabriele che a Napoli è stato assolto «per non aver commesso il fatto». La richiesta di rinvio è stata formulata dai legali di Lanese, ma il pm Montella non si è opposto. Il difensore di Gabriele voleva invece procedere proprio per ribadire l’assoluzione del suo assistito e chiederne il proscioglimento in questa sede, ma alla fine il collegio giudicante ha preferito aggiornare il procedimento in attesa che si chiuda il processo di primo grado anche per il rito ordinario del processo di Napoli che dovrebbe andare a sentenza prima dell’estate. Alla Corte dei Conti si dovrebbe ripartire in autunno. 14 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A il commento x w I NUMERI di RUGGIERO PALOMBO [email protected] 5 RIPRODUZIONE RISERVATA PASSI PURE LO STRANIERO A un passo da una svolta epocale. Ora l’accelerazione decisiva Prima furono i russi della Nafta Mosca, ma il Paese non era ancora pronto ad accoglierli. Poi George Soros liberò il sogno, ma anche l’altrui golosità, talché finì con lo scappare inorridito. Infine toccò a Vinicio Fioranelli, e non fu un bel vedere, secondo quello che ora pensano anche i magistrati che lo hanno fatto arrestare. Ecco perché oggi che la Roma sembra proprio sul punto e forse oltre di passare agli americani occorre prima di tutto professare prudenza. Perché ai colpi di scena siamo abituati e perché di trattative andate in fumo quando i giochi sembravano fatti se ne sono viste troppe. E tuttavia, la svolta ha tutta l’aria di essere epocale. Dopo l’ultimo passo falso, con gli arabi del fondo sovrano che appaiono e scompaiono nel giro di ventiquattro ore, l’accelerazione che Unicredit impone a se stessa e all’advisor Rothschild è nei fatti e torna utile per evitare qualche brutta figura. Thomas DiBenedetto, il bostoniano che si tira dietro i suoi quattro amici imprenditori che gravitano tra Boston e Miami, non è un nome che fa tremare le vene dei polsi e può non eccitare la fantasia di una piazza che vuole emozioni forti, ma se i notabili che hanno in mano le sorti della Roma si sono spesi fino a raggiungerlo a New York per trattare direttamente, qualche buon motivo deve pure esserci. Per la prima volta nella storia del nostro calcio, se si eccettua un fugace e irrilevante capitolo relativo a un Vicenza di tanti anni fa, un importante club italiano è sul punto di passare in mani straniere. In Premier League ci hanno fatto l’abitudine, e sembra si divertano un sacco. Qui siamo al primo vagito in culla, ma nell’era della globalizzazione è vietato scandalizzarsi e anche solo storcere il naso. Il calcio italiano, da De Laurentiis a Zamparini, da Preziosi a Ghirardi, ci ha d’altra parte già abituato ai «presidenti in trasferta» e non si vive più di soli Agnelli, Berlusconi, Moratti e, perché no, Sensi. Il sentimento, la fede, sono qualità che oggi possono anche arrivare strada facendo, sul campo, tra un acquisto importante e un progetto ambizioso. Provate a chiedere ai tifosi del Chelsea che cosa ne pensano di Roman Abramovich, scoprirete che a loro va bene così. Qui le dimensioni dell’operazione non sembrano possedere lo stesso respiro, ma Thomas DiBenedetto e i suoi amici meritano un’apertura di credito, non fosse altro perché il loro arrivo spazza via le tradizionali tavole imbandite della bassa imprenditoria politica romana. E poi, blackout col Brescia a parte, c’è la Roma di Totti, Borriello e Vucinic. Che ha davanti a sé una stagione ancora apertissima su tutti i fronti. Una società con maggiori certezze non potrà che farle bene. 120 milioni di euro che gli americani spenderanno per rilevare la quota di maggioranza della Roma 5 componenti del consorzio americano: oltre a DiBenedetto, si tratta degli investitori Ruane, D’Amore, Falcone e Movsesian 4 i concorrenti superati: Giampaolo Angelucci, Claraz Sa, un fondo arabo-Usa e un gruppo francese L’offerta è giusta La Roma sarà venduta agli americani UniCredit ha scelto: «La proposta DiBenedetto è la più idonea». La cordata Usa: «Entro due settimane saremo i nuovi proprietari» ALESSANDRO CATAPANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA dUniCredit lo ha designato: Thomas DiBenedetto è pronto a sbarcare a Roma. Manca l’ultimo tratto di strada. Come aver scollinato in testa un gran premio della montagna di hors categorie. Un uomo solo al comando, il gruppo è distante. Ma resta l’ultima ascesa. Non altrettanto dura, poco più di uno strappo, solletico per un grimpeur. Eppure — il passato insegna —, una crisi, un agguato sono sempre dietro l’angolo. Fino all’ultimo metro. Fino allo striscione del traguardo. La scelta Che, però, Thomas DiBenedetto ora è in grado di vedere, davanti a lui, culmine di una fatica che si porta dietro da quasi un anno. Quando gli venne in mente l’idea e salì sulla bicicletta. Ha 61 anni, origini ita- Thomas DiBenedetto, 61 anni liane, vive a Boston, passa tutte le estati a Miami, il suo pane quotidiano è il managing sportivo, socio di minoranza dal 1978 dei Red Sox di baseball, prossimo presidente della Roma calcio. Ormai è questione di giorni. Decisivo lo scollinamento di ieri, la designazione di UniCredit, giunta al termine dell’incontro della banca (rappresentata da Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso e l’avvocato Ro- QUI TRIGORIA IL FRANCESE IN NAZIONALE; TEST MEDICI PER L’EX INTERISTA CHE SOGNA IL BRASILE Menez: «Ranieri è nervoso» Adriano è giù: «Ho il malocchio» MASSIMO CECCHINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMAdChi sale e chi scende. Jeremy Menez e Adriano sono le due facce della medaglia giallorossa. Se il francese esulta per il ritorno nella sua Nazionale — che mercoledì sfiderà il Brasile — il brasiliano, dopo l’infortunio alla spalla, preme per svolgere la sua guarigione in Brasile, anche perché il suo morale è davvero ai minimi termini. «Ranieri nervoso» Cominciamo da Menez, che incassa il ritorno di fiducia del c.t. Blanc, punzecchiando Ranieri, che gli ha rim- proverato la poca continuità. «Forse l’allenatore era un po’ nervoso quel giorno — dice — per quanto mi riguarda mi sembra di offrire sempre buone prestazioni. Se non segno di più è anche perché devo difendere e non è scontato poi fare gol. Sta a me trovare il giusto equilibrio in campo, ma mi considero polivalente. Non vedo l’ora di giocare contro il Brasile». Test Adriano Ecco, il Brasile. Proprio dove Adriano vorrebbe tornare dopo l’infortunio alla spalla. «Io non so nulla e non ho dato alcun permesso. Lui a Rio? Forse lo vedremo su qualche BIA FUMATA A sinistra Jeremy Menez, 23 anni, arrivato alla Roma dal Monaco nell’estate 2008; a destra Adriano, 28, da quest’anno in giallorosso LAPRESSE e IMAGESPORT carro allegorico...», ha ironizzato Ranieri. In realtà a Trigoria raccontano di un Adriano depresso, che si è sfogato con i dirigenti Montali e Pradè, perché il dolore alla spalla in questa fase persiste (ma è normale) e l’umore vira verso il basso. «Mi voglio far togliere il malocchio», ha confidato. Risultato? Da oggi comincerà a sottoporsi ad una serie di test e non è escluso che domani vada col gruppo a Milano per farsi vedere dal professor Alex Castagna, il chirurgo che lo ha operato. Qualora l’unione delle componenti fisiche e psicologiche (soprattutto) consigli la sua partenza, è possibile che la Roma dia il via libera, ma non prima della prossima settimana. Probabile anticamera dell’addio? Ovvio, ma questa è tutta un’altra storia. (ha collaborato Alessandro Grandesso) berto Cappelli) con l’advisor Rothschild (Alessandro Daffina), Rosella Sensi, Attilio Zimatore e Antonio Muto, questi ultimi componenti del cda di Roma 2000. Incontro che doveva soltanto valutare le cinque offerte vincolanti, e invece ha maturato la grande decisione. La banca ha scelto, l’offerta di Thomas DiBenedetto è la «più idonea». Lo conferma il comunicato Italpetroli. «Dopo un’approfondita comparazione della documentazione, l’esame si è concentrato sulla proposta formulata dalla società statunitense DiBenedetto AS Roma LLC che si presenta come la più competitiva». Sono rimasti indietro Angelucci, Claraz Sa, il fondo arabo-Usa, il gruppo francese. Avversari distanziati e congelati. Almeno per i prossimi quattro-cinque giorni. L’ultimo sforzo Quanto servirà a GIUDICE SPORTIVO Mexes, insulti al quarto uomo Fermato due turni: ricorso MILANO Due giornate di squalifica per il romanista Philippe Mexes (foto LAPRESSE), fresco di convocazione con la Francia. Lo ha deciso il Giudice sportivo Giampaolo Tosel in merito alle gare disputate tra martedì e ieri. Il romanista paga «per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, insultato il quarto uomo». Si tratta di Marco Guida, 29 anni, consulente economico di Torre Annunziata ed amico dell’arbitro Russo, il fischietto che nella gara di andata fu contestato dalla Roma ed espulse Mexes. Il difensore francese avrebbe contestato il mancato recupero finale, rivolgendo quest’epiteto al quarto uomo: «pezzo di mer..». Mexes sarà multato, ma la Roma farà ricorso. Altri squalificati Il giudice ha anche squalificato per un turno Candreva (Parma), Pazienza (Napoli), Poli (Sampdoria). VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT ANCA DiBenedetto e ai suoi advisor — la banca Piper Jaffray, la Pricewaterhousecoopers, l’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci — per produrre approfondimenti tecnici che UniCredit ha chiesto a integrazione dell’offerta vincolante. Quando saranno arrivati, scatterà la trattativa esclusiva di cessione, per un’altra settimana, l’ultimissimo atto prima della vendita e dell’Opa. Solo dettagli, perché il grosso dell’accordo è stato già siglato a New York il 25 gennaio: prezzo di acquisto sui 120-130 milioni di euro, immediata ricapitalizzazione, UniCredit dentro con il 40%. La banca potrà successivamente venderne una parte (la metà) ad un imprenditore romano, legato al territorio, interessato alla costruzione dello stadio. Si sarebbe individuato il costruttore Luca Parnasi. Che squadra Nella DiBenedetto AS Roma LLC, la società creata per formulare l’offerta, ci sono i soldi di quattro investitori mi- y ACCORDO IN TRE TAPPE 25/9/2010 Thomas DiBenedetto è a Roma, assiste alla vittoria sull’Inter. I contatti con UniCredit sono già avviati, il business plan viene inviato anche all’advisor Rothschild. 12/12/2010 DiBenedetto è di nuovo a Roma e incontra Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di UniCredit: anche la banca vuole entrare nell’operazione. 25/1/2011 lionari, tutti amici di Tom DiBenedetto: Michael Ruane ha un fondo di investimento immobiliare; Richard D’Amore una società di venture capital; Arthur Falcone è leader Usa dello sviluppo immobiliare; Julian Movsesian — che ieri ha annunciato a Bloomberg: «In due settimane saremo i nuovi proprietari, siamo eccitati» — ha fatto fortuna con le assicurazioni sulla vita. Hanno grandi progetti per la Roma, vogliono trasformarla in una media company, svilupparne marchio, merchandising, comunicazione. Dotarla di un management di primo livello. Prevedono investimenti per i prossimi 5 anni almeno. Rosella Sensi, 39 anni, è presidente della Roma dall’agosto 2008 TEDESCHI Le ultime insidie L’agguato è davvero ancora dietro l’angolo? Sì, perché contrariamente a UniCredit, che in questa storia giura di aver sempre tenuto la barra dritta verso gli americani, c’è l’advisor Rothschild che non nasconde di preferire altre soluzioni, diciamo più autarchiche. Quindi, statevi accorti. Fino all’ultimo. I vertici della banca volano a New York e firmano con gli americani un memorandum d’intesa, preludio all’offerta. 15 R LE ESPERIENZE IN EUROPA Gli «yankees» nel calcio Luci e ombre Hanno conquistato la Premier League, poi il Psg in Francia. L’ultima frontiera statunitense per fare affari è il «soccer» STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMAdVolevano comprare il Colosseo, per ora si sono accontentati della Roma. Alberto Sordi aveva previsto tutto: Un americano a Roma è un film cult del 1954 e gli «yankees» erano raffigurati con una mazza da baseball. Oggi, negli Stati Uniti hanno scoperto il soccer e si sa come sono fatti gli americani: amano le cose in grande. Vanno alla conquista del mondo e il Far West, nel calcio, è la vecchia Europa, dove il football fu inventato dai loro antenati: gli inglesi. Nella Premier League, hanno già messo le mani sui club più importanti: Manchester United, Liverpool, Arsenal, Aston Villa. In Francia, sono calati a Parigi, controllando il Psg: operazione molto più facile dello sbarco in Normandia. In Germania, è decisamente più difficile: una legge tutela i club tedeschi, assicurando sempre e comunque la maggioranza agli imprenditori di casa. La Spagna è terra di sceicchi e di uomini d’affari indiani. Non restava che l’Italia, il paese dei nonni «paisà». E allora Roma, la capitale, il simbolo di quello che gli americani non hanno e sognano: storia, monumenti, passato. Ci avevano già provato già nel 2008 con Soros e saltò tutto all’ultimo momento: un rilancio da mercato delle pulci dell’ultimo secondo fece saltare l’affare. Stavolta, sempre che gli intrecci tra affari e politica della vecchia Italietta non provochino disastri, gli yankees hanno centrato l’obiettivo. Luci e ombre Occhio, però. In Premier League gli americani rischiano di fare la fine del generale Custer. A Manchester, i conti sono in profondo rosso e l’«americano» Glazer è stato osteggiato dal tifo duro e puro della città inglese. Anche a Liverpool l’esperienza statunitense è stata un bagno di sangue: bilancio in rosso, come le maglie dei Reds. L’Aston Villa di Birmingham è posseduto dal 2006 da Randy Lerner, imprenditore di Brooklyn con un portafoglio da 1,5 miliardi di dollari. In patria, possiede la squadra di football di Cleveland, mentre oltreoceano ha deciso di muovere il denaro buttandosi nel soccer. Il principale azionista dell’Arsenal è Enos Stanley Kroenke, grande capo dell’omonima Kroenke Sports Enterprises, che vanta partecipazioni nei Denver Nuggets di basket, nei Colorado Rapids del soccer, nei Colorado Avalanche di hockey su ghiaccio, nei Colorado Mammoth e nei St. Louis Rams di football. Per gli americani il business è business e se si tratta di guadagnare con lo sport, niente peli sullo stomaco. Il problema è che talvolta l’affare finisce male e chi ci rimette è il tifoso: sognava l’America, si risveglia senza un soldo. PER BENEFICENZA IL CAPITANO AL CASINO’ CA’ VOGHERA Totti e il poker di punte: «Rispetto le scelte di Ranieri» tridente e poi le quattro punte? Ora si dice che il tridente non può funzionare perché abbiamo pareggiato. Avessimo vinto, si sarebbe detto il contrario. A volte l’allenatore fa certe scelte e bisogna rispettarle. E poi tutti vogliono giocare». L’attaccante al tavolo verde: «I gol li ho sempre fatti e tornerò a farli. Scudetto? Milanesi in pole, ma noi ci proviamo» DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA dUn giorno nel triden- te, il giorno dopo contro un tridente. E’ andata meglio da avversario. Francesco Totti, testimonial di PartyPoker.it, è sbarcato al rinascimentale Casinò Ca’ Noghera di Venezia dove si sta giocando il prestigioso World Poker Tour. Ha sfidato per beneficenza un tri- dente di fenomeni del poker (il due volte campione del mondo Max Pescatori, i professionisti di Party Poker Giovanni Rizzo e Dragan Galic), ne ha vinto persino uno contro il campione croato, si è divertito e poi ha pure vinto alla roulette. Abbastanza per dimenticare la delusione del pari col Brescia? Quasi. «Le cose vanno benino. Anzi, stanno andando bene. Capita una partita come quella col Brescia. Il Francesco Totti, 34 anni, capitano della Roma, se la gioca testa a testa contro Max Pescatori, 39, uno dei più forti pokeristi italiani I gol e la sfida all’Inter Qualcuno dice che il Francesco Totti di oggi non sia così decisivo. «I gol? E’ un momento così. Li ho sempre fatti e tornerò a farli, di sicuro». Magari contro l’Inter. Il capitano alza il sopracciglio. «Ora penso a questa bella giornata veneziana, al poker e a una città particolare che amo. All’Inter comincerò a pensarci da sabato. Ovvio che sia una gara importantissima, siamo a nove punti dal Milan con una partita in meno da giocare. Facendo risultato a Milano possiamo restare in scia. Noi ci proviamo». Ci sono delle chips sul tavolo. Quante ne punterebbe Totti sulla Roma scudetto? Sorride: «Al momento nessuna. Milan e Inter sono favoriti, ed è giusto dare la preferenza al primo in classifica. Ma noi, ripeto, ci proveremo». Ultima battuta sulla cessione della società. Americani o no? «Aspettiamo la soluzione migliore per tutti. Se sono preoccupato? No, per nulla». 16 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A w Samp I NUMERI 9 Garrone è l’ora della riflessione campionati Quelli giocati da Palombo con la Sampdoria. Il centrocampista ha esordito in A con la Fiorentina nel 2001 1,5 milioni di euro E’ il contratto che lega Palombo alla Sampdoria. Ieri l’allungamento che lo rende blucerchiato a vita «Temporaneo scoramento» Ma il progetto va avanti: allungato al 2015 il contratto di Palombo 21 Riccardo Garrone, 75 anni PEGASO DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO GRIMALDI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BOGLIASCO (Genova) dFrugando fra le pieghe di una lettera aperta ai tifosi che molto dice, e ancor più sottintende, Riccardo Garrone riconosce quello stato d’animo da cui ora è pervaso, figlio della disillusione e delle polemiche, definito semplicemente come «temporaneo scoramento». E non per i centocinquanta milioni che — euro più, euro meno — la sua famiglia ha tirato fuori dal portafoglio nelle ultime otto stagioni e mezza, bensì per una situazione antipatica che si è venuta a creare intorno a lui e alla Sampdoria. Questa lettera pubblicata ieri all’ora di colazione sul sito ufficiale del club è solo apparentemente il modo di declinare l’invito per presenziare alla riunione dei club in programma ieri sera. Alla quale, peraltro, molti tifosi avrebbero rinunciato in extremis in segno di appoggio alla politica societaria degli ultimi tempi, mirata soprattutto al ripianamento delle perdite. Il fuoco «Non ho al momento lo stato d’animo adatto per affrontare un dibattito pubblico, che so già sarebbe impostato in maniera costruttiva. Ho un carattere impulsivo e amo esporre i miei concetti in maniera franca w I NUMERI 9 i punti in meno in classifica della Samp di oggi rispetto alla stessa giornata del campionato scorso, concluso con l’emozionante volata per il quarto posto e diretta. Non me la sento quindi di aderire ad un incontro che potrebbe rivelarsi al contrario, in questo particolare momento, deleterio e non produttivo». Garrone è rimasto turbato dalla contestazione dell’altra sera al Ferraris, ultimo atto di mesi durissimi iniziati con la vicenda-Cassano e proseguiti con i veleni legati alla cessione di Pazzini. Un presidente che vive «un momento di riflessione e turbamento», anche a causa della «or- Il presidente evita il dibattito: «Non ho lo stato d’animo giusto» Blitz ultrà in serata negli studi tv: ferito un giornalista mai annosa vicenda relativa al progetto per un nuovo stadio», che «mi ha fin qui tolto parecchie energie e portato ad una visione decisamente meno romantica di questo sport». I numeri Se aggiungiamo a questo una classifica che inizia a preoccupare, il quadro può dirsi completo. Nel dettaglio: nove punti in meno e cinque posizioni più in basso della stagione passata, un punto raccolto nelle ultime quattro giornate, con una situazione critica in infermeria almeno sino alla gara di domani a Udine. Tutto da buttare? Non proprio: ovvio, Di Carlo rimane in sella. Saldamente, secondo la versione ufficiale, ma è chiaro che per lui (sarebbe così per chiunque) diventano decisive (con Novellino e De Biasi in ballo) la trasferta di Udine, la gara in casa con il Bologna e il successivo recupero del derby, il 16 febbraio. Nel frattempo, però, un po’ di tasselli dovrebbero tornare al loro posto. Il simbolo Ieri, intanto, Semioli è stato operato alla caviglia destra ad Amsterdam e la Samp ha ufficializzato il prolungamento del contratto di capitan Palombo dal 2013 al 2015. Così supererebbe Vierchowod con 13 anni a Genova, due meno di Mancini, una vita: «Mi sento sampdoriano dentro e a tutti gli effetti, questa è la mia seconda famiglia». Che vive un momento complicato: «Abbiamo le qualità per reagire, anche se non posso certo dormire sonni tranquilli». Blitz Genova ribolle, in serata un gruppo di ultrà ha fatto irruzione negli studi di Telenord aggredendo e ferendo un giornalista, Matteo Gerboni, del Corriere Mercantile (medicato in ospedale). presenze in azzurro di Palombo. Lo fece esordire Donadoni nell’agosto 2006. Era nel gruppo del Mondiale 2010 TENSIONE DOPO LA CONTESTAZIONE DI MERCOLEDI’ Il Parma va in ritiro Paci: «Tifosi aiutateci» ELISABETTA RUSSO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dLa tempesta dopo la quiete. Il Parma è in ritiro punitivo, dopo la sconfitta in casa con il Lecce. La grande vittoria a Torino ha illuso un po’ tutti, ma poi il 2011 è proseguito con 3 sconfitte (Cagliari, Brescia e Lecce) e il successo con il Catania. Mercoledì la squadra è stata contestata al Tardini e nel mirino c’era soprattutto il tecnico Pasquale Marino. Ma la società fa quadrato e lo difende: «Sarebbe troppo facile che a pagare fosse una sola persona — dichiara l’a.d. Pietro Leonardi —. Da questa situazione ne usciamo tutti insieme, tutti compatti. Salveremo il Parma, ne siamo convinti. Per farlo però vorremmo vicini tutti, le polemiche vanno azzerate». Pregiudizi e difesa Il tecnico, però, non le ha mandate a dire alla tifoseria: «Le critiche? Determinate cose succedono dal primo giorno che sono qui, non mi meraviglia. Verso di me ci sono dei pregiudizi, non è mai scattata la scintilla fra me e Parma. Contestazioni premeditate? Sì e si vede. È dall’inizio dell’anno che si fanno paragoni con chi c’era prima, con Guidolin. Io so solo che il gruppo è sempre stato compatto». In difesa di Marino si schiera uno dei «veterani» del gruppo, Massimo Paci: «Nel calcio la cosa più importante è il risultato, quando non arriva, come con il Lecce, non va bene. Eravamo troppo presi dalla voglia di vincere a tutti i costi e alla fine non abbiamo pensato a non perdere. Ci voleva più equilibrio. Ora andiamo a concentrarci per la prossima partita, la società vuole dare un messaggio e credo che sia giusto farlo ora. I tifosi contestano perché amano la maglia e la squadra. Ci sono già passato e so che tocca a noi calciatori, tramite il lavoro, a riportare i tifosi dalla nostra parte. Chiedo ai nostri sostenitori di aiutarci domenica: ci devono sostenere sempre». EUROPEO UNDER 21, SORTEGGIATI I GRUPPI L’Italia becca la Turchia Ferrara: «E’ un girone duro» Angelo Palombo, 29 anni, regista Samp PEGASO MILANO Ora si fa sul serio. Ieri a Nyon sono state sorteggiate le squadre che parteciperanno alle qualificazioni per la fase finale dell’Europeo (Israele 2013) Under 21. All’Italia, in prima fascia, è toccato il gruppo 7. Ne fanno parte anche Turchia, Ungheria, Irlanda e Liechtenstein. Non sarà una passeggiata, anche perché i ragazzi di Ciro Ferrara cominceranno con due trasferte: in Ungheria e Liechtenstein. Il calendario è stato ultimato nella notte. Comunque, si partirà a settembre proprio per dare tempo al c.t. di strutturare al meglio la squadra che proprio martedì pomeriggio a Empoli avrà un test particolarmente impegnativo con l’Inghilterra. Ferrara dovrebbe chiamare i giocatori già da sabato sera, perlomeno quelli di B che, quindi, lavorerebbero un giorno in più, da domenica. Giudizio «Il girone che affronteremo è duro — dice Ciro Ferrara —. Gli ostacoli non mancheranno a cominciare dalla Turchia che ha giocatori validissimi. L’insidia maggiore l’avremo quando andremo a casa loro». Anche perché a Fermo, il 17 novembre scorso, l’Italia ha superato bene la Turchia con una doppietta di Macheda. Certo, Emre fa paura. E’ una seconda punta che sa far tutto e bene e alcuni club italiano lo hanno già adocchiato. L’Ungheria è una vecchia conoscenza azzurra: era toccata nello scorso biennio alla truppa di Casiraghi che, in trasferta, perse rimediando poi a Rieti. «Ora la squadra deve trovare i giusti equilibri e la maggiore intesa. Possiamo valutare altri ragazzi per fare poi le scelte migliori», dice il c.t. che oggi darà i convocati per Empoli. E verranno ufficializzate le amichevoli di marzo. Francesco Velluzzi VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 R «Scusate il ritardo Ora vedrete» L’attaccante del Chievo e un gol alla Del Piero per il 31˚ compleanno SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dMercoledì sera ha abbattuto il Napoli. Rete bellissima: palla «girante», tiro alla Del Piero. «Un amico m’ha detto: "Una volta quei gol li segnava Ale, adesso tu". In effetti... Però io calcio di sinistro». Ieri ha festeggiato il 31˚ compleanno. Davide Moscardelli, attaccante del Chievo, non è più di primo pelo: «Scusate il ritardo: che cos’altro vi posso dire? Ho giocato tanti anni in B, frequento la Serie A da pochi mesi e cerco di tenermela stretta. Alla mia età certe cose si apprezzano e si gustano di più». Fino alle lacrime, viene da aggiungere, visto che mercoledì Moscardelli, sostituito verso la fine, ha lasciato il campo con gli occhi umidi. «Ho pianto di rabbia, per aver sprecato l’occasione del 3-0. Non è semplice da capire: la disperazione per l’errore ha prevalso sulla felicità per il gol e per il risultato». Il ritardato arrivo sui grandi palcoscenici: colpa sua o del calcio italiano che preferisce gli stranieri? LA SCHEDA O DAVIDE MOSCARDELLI 31 ANNI ATTACCANTE Primo anno in A Finora 5 reti in 21 partite Davide Moscardelli, che proprio ieri ha compiuto 31 anni, è alla sua prima stagione in Serie A e finora il bilancio è positivo, 5 gol in 21 partite, l’ultimo mercoledì sera in Chievo-Napoli 2-0 ( i precedenti 4 li aveva rifilati a Catania, Genoa, Roma e Inter). Il «Mosca», dopo alcune esperienze nel calcio dilettantistico del Lazio, ha debuttato tra i professionisti nella Sangiovannese (C2 2002-2003, 15 reti). Poi sette stagioni in Serie B: Triestina (2003-2005); Rimini (2005-2007); Cesena (2007-08); Piacenza (2008-2010). Dotato sia sul piano tecnico sia fisicamente, Moscardelli è stato a lungo un cosiddetto attaccante di categoria. In totale, nei campionati di B, ha segnato 75 reti. Il Chievo lo ha acquistato a titolo definitivo dal Piacenza nell’agosto scorso e gli ha fatto sottoscrivere un contratto biennale (scadenza 2012). «Tutte e due le cose. Qualcosa ho sbagliato anch’io, per esempio la seconda stagione alla Triestina: doveva essere l’annata dell’esplosione, ma andai maluccio. Sono fatalista, si vede che il mio destino era scritto così». Lei è nato a Mons, in Belgio. Come mai? «Perché mio padre lavorava per l’aeronautica militare ed ebbe un contratto di tre anni in Belgio. La mia famiglia si trasferì lì, ma siamo italiani e siamo tornati. Sono partito dai dilettanti del Lazio: Maccarese e Guidonia le prime squadre. Sono diventato professionista in Toscana, alla Sangiovannese nella vecchia C2». NAINGGOLAN MOSCARDELLI SERIE A STORIE E VOLTI A seguire tonnellate di Serie B: Triestina, Rimini, Cesena, Piacenza. A Rimini suoi compagni d’attacco erano Ricchiuti e Matri: formavate un bel trio. «Se è per questo c’era anche Jeda. Matri è fortissimo, sono contento che sia arrivato alla Juve». Lei è tifoso romanista: giusto? «Ho frequentato la curva Sud, finché ho potuto, fino al 2002 circa. Ho visto x ha detto ROMANISTA, IN CURVA SUD Sono romanista, finché ho potuto ho frequentato la curva Sud. Ho visto iniziare Totti, impazzivo per Batistuta. E sulla pelle ho tatuati due colori, il giallo e il rosso Totti cominciare, sono impazzito per Batistuta e per lo scudetto. Bati era il mio idolo. Un tifoso mi ha ribattezzato Battigol, con due t, e non so perché: goliardate». Nell’andata con la Roma, a Verona, ha fatto gol. «Non ho esultato perché eravamo sotto e avevamo fretta di rimontare. Impresa riuscita: da 0-2 a 2-2». E se nel ritorno all’Olimpico le capitasse di segnare? «Lì sarà difficile fare festa. Sono un professionista, ma la Roma è la Roma. Non lo so, vedremo, se capiterà». L’attaccante più forte della Serie A? «Borriello, no? E’ della Roma... Beh, anche Cavani è eccezionale». Ha molti tatuaggi, a giudicare da quel che si vede nelle foto. «Ne ho quattro. Per lo più sono dedicati ai miei familiari, che mi vogliono bene a prescindere. Uno rappresenta la data del mio debutto e della mia prima rete in Serie A, 29 agosto 2010, Chievo-Catania 2-1. Confesso però di avere sulla pelle anche due colori, "casualmente" il giallo e il rosso». Sogna ancora di giocare nella Roma? «No, è difficile che si realizzi una cosa del genere. Eppoi devo tutto al Chievo che ha creduto in me a trent’anni. Il mio personale scudetto sarà la salvezza. E non mi pongo limiti. Vedrete. Ora che ci sono arrivato, in Serie A voglio restare il più a lungo possibile». Ciao mamma guarda come mi diverto A ottobre il mediano del Cagliari ha perso la madre, oggi gioca per lei FRANCESCO VELLUZZI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dTre dribbling, un gran tiro e un gran gol. Il presidente Cellino in estasi in tribuna. E il Cagliari che a Marassi ufficializza la crisi della Sampdoria. La partenza di Alessandro Matri, bomber da copertina e da rotocalco rosa, è già dimenticata. Cagliari ha un nuovo idolo: Radja Nainggolan, 22 anni, belga di Anversa. Padre indonesiano, col quale non ha mai avuto rapporti, mamma belga, scomparsa il 18 ottobre scorso, proprio il giorno dopo Cagliari-Inter che lui ha giocato con grande dignità. E questa è stata la svolta della vita di Radja, 23 tatuaggi sulla pelle, l’ultimo dedicato proprio alla mamma che lo ha cresciuto: «Che riposi in pace». C’è scritto così. Ora questo centrocampista, che abbina corsa, potenza e qualità, coi soldi che guadagna (il contratto in scadenza nel 2013 verrà presto ridiscusso e portato dagli attuali 200 mila euro a una cifra che dovrebbe raggiungere almeno i 400 mila), mantiene anche la sorella gemella, che gioca a calcio come lui. LA SCHEDA O RADJA NAINGGOLAN 22 ANNI CENTROCAMPISTA Lanciato dal Piacenza Radja Nainggolan è nato ad Anversa (Belgio) il 4 maggio 1988, da madre belga e padre indonesiano: così si spiega l’origine del suo particolare cognome. Parla 5 lingue: fiammingo, olandese, inglese, francese e italiano. Cresciuto nelle giovanili del Germinal Beerschot, è stato acquistato dal Piacenza nel 2005 appena 17enne. In Emilia è rimasto per 4 stagioni e mezza: 71 partite e 5 gol in B. Al Piacenza è stato anche compagno di Moscardelli. Nel gennaio del 2010 è passato al Cagliari e Massimiliano Allegri, allora allenatore dei sardi, l’ha subito lanciato in Serie A. Finora lo score di Nainggolan nel massimo campionato è di 29 presenze e due reti (il primo in ottobre col Bologna e il secondo mercoledì a Marassi con la Samp). Nainggolan è un centrocampista bravo a disimpegnarsi sia in fase difensiva sia in fase offensiva. Ha già debuttato nella nazionale del Belgio, in un’amichevole del 2009 contro il Cile. Oggi il suo cartellino appartiene interamente al Cagliari. Crescita dura L’infanzia di quello che sarà il pezzo più pregiato del prossimo mercato rossoblù non è stata facile. Nainggolan è cresciuto, molto in fretta, con la mamma ad Anversa. Lì a 15 anni lo ha notato Alessandro Beltrami, il suo attuale procuratore che, inizialmente, voleva portarlo a Palermo. A credere più di tutti in questo ragazzo (visto anche da altri italiani) fu Graziano Bini, capo degli osservatori del Piacenza che, su segnalazione di Totò De Vitis, lo portò in biancorosso nel 2005. Dove debuttò in B subito. Lo fanno migliorare prima Pioli, che gli dà fiducia, poi Ficcadenti che gli fa capire che alla qualità deve abbinare la corsa. La stagione che lo rivela è quella 2008-2009: 38 partite e 3 gol. Poi 21 gare e 1 gol in quella successiva, ma nel centrocampista belga crede soltanto Francesco Marroccu, direttore sportivo del Cagliari, che a gennaio 2010 lo porta in Sardegna. Radja non è un tipo facile e il feeling con Allegri non è immediato. Anche perché col Chievo si fa buttare fuori. Colleziona 7 presenze, ma d’estate il marine Bisoli, che in lui rivede un po’ se stesso, lo lancia titolare, complice l’iniziale difficile rapporto con la vecchia x ha detto IDOLO RONALDINHO Sono nato trequartista, per questo il mio idolo è sempre stato Ronaldinho. L’allenatore che mi ha dato di più è stato Pioli, poi Ficcadenti mi ha dato fiducia. Ora sono in A e la differenza si sente, ma noi del Cagliari siamo tosti guardia. Nainggolan convince sempre più, fino a guadagnarsi l’attenzione delle grandi, anche in Premier. E ora, ironia della sorte, è proprio il Milan di Allegri a guardarlo con interesse. Perché Ariedo Braida è un suo grande estimatore. Cagliari Massimo Cellino, che ha l’occhio lungo, lo ha già riscattato (meno di 2 milioni e mezzo il totale dell’operazione, ne vale già almeno 5). Radja, che presto firmerà un contratto per l’abbigliamento sportivo (la Nike è favorita), si sente un po’ sardo: «Dedico questa rete e questa vittoria alla mia ragazza, Claudia, sarda, che mi ha aiutato tanto», ha detto mercoledì sera a Genova. Vive ad Assemini, vicino al campo, va a mangiare spesso le specialità sarde in un paese, Serramanna, lontano dalla movida. Colleziona cappellini e profumi ed è legatissimo ai compagni della vecchia guardia che gli hanno dato una grossa mano. Poteva prendere una brutta strada perché nel calcio è un attimo perdere di vista la realtà. E Nainggolan è uno che non le manda a dire. A Cassano, che, magari, l’anno prossimo potrebbe essere suo compagno, ha spiegato che è meglio non fare il fenomeno: «L’ho buttato per terra. Io non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno». Soprattutto in campo dove Radja adesso ha il rispetto di tutti. 18 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A a 24 ATA N R GIO La guida CLASSIFICA 2010-11 fQuinta giornata del girone di ritorno Domani in programma due anticipi UDINESE (3-5-2) SAMPDORIA (4-4-2) LE QUOTE DOMANI ORE 18 1 = 1,60 LE QUOTE X = 3,65 2 = 5,50 3 ISLA 2 ZAPATA 23 ABDÌ DOMANI ORE 20,45 32 MACCARONE 8 12 GUBERTI TISSONE 3 ZIEGLER 25 MARTINEZ 10 DI NATALE 41 MACHEDA 17 7 PALOMBO MANNINI 26 VOLTA 78 ZAURI 8 4 14 MARCHISIO FELIPE MELO AQUILANI 6 GROSSO 3 CHIELLINI G PARTITE V N P RETI F S 19 BONUCCI BRESCIA (3-5-1-1) BARI (4-3-1-2) DOMENICA ORE 12,30 LE QUOTE 1 = 1,95 27 KRASIC 21 GRYGERA 10 LODI 15 MORIMOTO 17 GOMEZ 8 LEDESMA 3 6 18 SPOLLI SILVESTRE AUGUSTIN 21 ANDUJAR 12 MARCHESE 1 BUFFON LE QUOTE X = 3,15 2 = 4,00 DOMENICA ORE 15 1 = 3,80 X = 3,30 2 = 1,95 1 ARCARI 18 13 6 19 MORAS PORTANOVA BRITOS RUBIN 15 26 12 PEREZ MUDINGAYI EKDAL 7 69 9 DELLA ROCCA MEGGIORINI DI VAIO 11 LOPEZ 19 RICCHIUTI GENOA (4-4-2) MILAN (4-3-1-2) DOMENICA ORE 15 1 = 2,05 X = 3,10 2 = 3,70 1 VIVIANO 14 21 13 31 PISANI CANINI ASTORI AGOSTINI 8 5 4 BIONDINI CONTI NAINGGOLAN 7 18 9 COSSU NENÉ ACQUAFRESCA 10 32 DEL PIERO MATRI 85 CURCI PT LE QUOTE 1 AGAZZI 11 DOMIZZI 88 20 26 INLER ASAMOAH PASQUALE 7 SANCHEZ BOLOGNA (4-3-1-2) CATANIA (4-2-3-1) 1 = 2,80 X = 3,20 2 = 2,45 6 BELARDI 17 BENATIA SERIE A SQUADRE CAGLIARI (4-3-1-2) JUVENTUS (4-4-2) 5 ZEBINA 1 EDUARDO 6 BEGA 2 ZOBOLI 15 56 14 4 28 ZAMBELLI HETEMAJ ZANETTI FILIPPINI BERARDI 32 DIAMANTI 7 EDER 89 OKAKA 71 RUDOLF 27 BENTIVOGLIO 90 4 14 ALVAREZ ALMIRON GAZZI 21 33 52 5 PARISI ROSSI GLIK A.MASIELLO 1 GILLET 20 MESTO 3 DAINELLI 13 KALADZE 4 CRISCITO 18 RAFINHA 33 KUCKA 77 MILANETTO 7 ROSSI 83 FLORO FLORES 99 CASSANO 11 PALACIO 11 70 IBRAHIMOVIC ROBINHO 52 4 8 MERKEL VAN BOMMEL GATTUSO 77 76 33 25 ANTONINI YEPES THIAGO SILVA BONERA 32 ABBIATI UDINESE CAGLIARI BOLOGNA BRESCIA GENOA Panchina 25 Pelizzoli, 24 Perico, 13 Ariaudo, 28 Magliocchetti, 23 Missiroli, 10 Lazzari, 30 Ragatzu. All. Donadoni Squalificati nessuno Indisponibili Laner. Altri Dametto, Carta, Martignoni, Ceppelini, Giorico, Marchetti, Gallon. Panchina 22 Lupatelli, 21 Cherubin, 3 Morleo, 16 Esposito, 5 Mutarelli, 24 Buscè, 20 Gimenez. Allenatore Malesani. Squalificati nessuno. Indisponibili Ramirez. Altri Siligardi, Radovanovic, Paponi, Pisanu, Gavilan, Cruz, Krhin, Montelongo. Panchina 22 Sereni , 20 Accardi, 16 Mareco, 8 Vass, 33 Kone, 9 Caracciolo, 36 Lanzafame. Allenatore Iachini. Squalificati nessuno Indisponibili Dallamano, Cordova. Altri Daprelà, Baiocco, Possanzini, Jonathas, Kamalu, Nana, Leali, Hrivnak Panchina 73 Scarpi, 24 Moretti, 5 Konko, 42 Veloso, 71 Jankovic, Destro, 43 Paloschi. Allenatore Ballardini. Squalificati nessuno. Indisponibili Antonelli, Boselli. Altri Chico, Zuculini, Jelenic, Boakye, Sturaro, Doninelli, Perin, Polenta, Candia, Stillo, Rodriguez. MILAN 48 23 14 6 3 39 18 NAPOLI 43 23 13 4 6 36 22 INTER 41 22 12 5 5 39 24 LAZIO 41 23 12 5 6 29 21 ROMA 39 22 11 6 5 32 25 PALERMO 37 23 11 4 8 38 29 Panchina 12 Koprivec, 13 Coda, 27 Armero, 4 Cuadrado, 66 Pinzi, 16 Denis, 9 Corradi. Allenatore Guidolin Squalificati nessuno Indisponibili Ferronetti, Basta, Angella, Handanovic. Altri Elkstrand UDINESE 37 23 11 4 8 37 30 SAMPDORIA JUVENTUS CATANIA BARI MILAN JUVENTUS 35 23 9 8 6 37 29 CAGLIARI 32 23 9 5 9 27 23 CHIEVO 30 23 7 9 7 25 22 FIORENTINA 28 22 7 7 8 22 23 SAMPDORIA 27 22 6 9 7 20 23 GENOA 27 22 7 6 9 18 21 Panchina 1 Da Costa, 13 Perticone, 18 Laczko, 11 Koman, 14 Obiang, 4 Dessena, 91 Zaza. All. Di Carlo. Squalificati Poli (1) Indisponibili Semioli, Gastaldello, Pozzi, Lucchini, Biabiany. Altri Tozzo, Padalino, Grieco, Lamorte, Sampietro, Masi, Celjak. Panchina 30 Storari, 2 Motta, 15 Barzagli, 43 Sorensen, 5 Sissoko, 25 Martinez, 20 Toni. Allenatore Delneri Squalificati nessuno Indisponibili De Ceglie, Traorè, Iaquinta, Pepe, Rinaudo, Quagliarella. Altri Manninger, Salihamidzic, Giannetti. Panchina 1 Kosiciky, 14 Bellusci, 23 Terlizzi, 20 Martinho,, 24 Pesce, 7 Schelotto, 29 Cuomo. Allenatore Simeone. Squalificati nessuno. Indisponibili Biagianti, Izco, Alvarez, Capuano, Carboni, Potenza. Altri Bergessio, Cuomo, Llama Panchina 25 Padelli, 84 Raggi, 3 Codrea, 7 Rivas, 8 Donati, 22 Huseklepp, 14 Kopunek. Allenatore Ventura. Indisponibili Barreto, S. Masiello, Belmonte, Castillo. Altri Boerchio, Rinaldi, Romero, Ghezzal, Strambelli, Galasso, Kutuzov. Panchina 30 Roma, 17 Oddo, 15 Sokratis, 16 Flamini, 28 Emanuelson, 10 Seedorf, 7 Pato. Allenatore Allegri. Squalificati nessuno. Indisponibili Amelia, Abate, Nesta Legrottaglie, Zambrotta, Strasser, Pirlo, Ambrosini, Boateng, Inzaghi. Altri Jankulovski, Didac, Oduamadi. BOLOGNA* 26 22 7 8 7 24 30 PARMA 25 23 6 7 10 22 29 LECCE 24 23 6 6 CATANIA 23 23 5 8 10 19 30 CESENA 21 23 5 6 12 17 29 BRESCIA 19 23 5 4 14 18 31 BARI 14 23 3 5 15 14 37 11 22 39 ■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *Bologna ha tre punti di penalizzazione I blucerchiati sono nell’oblio dei bookies: un gol esterno vale addirittura 1.53 Incredibile le quote della Juve in questa fase: un primo tempo bianconero paga 3.05 Fiducia agli emiliani, che molto spesso sono imprevedibili: vittoria handicap a 4.05 Un Brescia in contro-rivoluzione: un gol lo farà? Proviamo il segno Gol a 1.82 E’ una sfida che storicamente è molto sentita: un Under 2.5 è di rigore a 1.70 LAZIO (4-3-1-2) CHIEVO (4-3-1-2) LECCE (4-3-1-2) PALERMO (4-3-2-1) NAPOLI (3-4-2-1) CESENA (4-3-2-1) PARMA (4-3-3) FIORENTINA (4-4-2) INTER (4-3-1-2) ROMA (4-3-1-2) LE QUOTE DOMENICA ORE 15 1 = 1,75 LE QUOTE X = 3,40 2 = 4,65 DOMENICA ORE 15 1 = 3,15 86 MUSLERA PROSSIMO TURNO Sabato 12 febbraio, ore 18 MILAN-PARMA ore 20.45 ROMA-NAPOLI Domenica 13 febbraio, ore 15.00 BARI-GENOA BRESCIA-LAZIO CAGLIARI-CHIEVO CATANIA-LECCE CESENA-UDINESE PALERMO-FIORENTINA SAMPDORIA-BOLOGNA ore 20.45 JUVENTUS-INTER MARCATORI 17 RETI: Cavani (1) (Napoli) 15 RETI: Di Natale (2) (Udinese) 14 RETI: Di Vaio (Bologna) 13 RETI: Eto'o (4) (Inter); Ibrahimovic (2) (Milan) 11 RETI: Matri (1) (Cagliari) 10 RETI: Borriello (1) (Roma) 9 RETI: Pellissier (1) (Chievo); Quagliarella (Juventus); Pazzini (2) (6 con la Sampdoria) (Inter) 8 RETI: Pato (Milan); Hamsik (1) (Napoli); Pastore (Palermo); Crespo (2) (Parma) 7 RETI: Gilardino (Fiorentina); Robinho (Milan); Ilicic (Palermo) 6 RETI: Maxi Lopez (1) (Catania); Bogdani (Cesena); Floccari (Lazio); Miccoli (Palermo); Vucinic (1) (Roma); Sanchez (Udinese) 2 20 3 26 LICHTSTEINER BIAVA DIAS RADU 32 11 6 BROCCHI MATUZALEM MAURI 8 18 10 HERNANES KOZAK ZARATE 80 31 MOSCARDELLI 26 PELLISSIER BOGLIACINO 23 16 6 CONSTANT RIGONI FERNANDES 4 12 5 20 MANTOVANI CESAR MANDELLI SARDO 28 SORRENTINO LE QUOTE X = 3,25 2 = 2,20 DOMENICA ORE 15 1 = 1,25 22 ROSATI 40 TOMOVIC 13 FERRARIO 8 MUNARI 27 JEDA 14 FABIANO LE QUOTE X = 5,00 2 = 12,00 DOMENICA ORE 15 26 DE SANCTIS 28 BRIVIO 20 18 VIVES GIACOMAZZI 10 OLIVERA 9 CORVIA 10 MICCOLI 72 27 PASTORE ILICIC 23 21 8 NOCERINO BACINOVIC MIGLIACCIO 36 5 6 16 DARMIAN BOVO MUNOZ CASSANI 46 SIRIGU 13 28 6 SANTACROCE CANNAVARO ARONICA 11 21 23 18 MAGGIO YEBDA GARGANO ZUNIGA 17 22 7 HAMSIK LAVEZZI CAVANI 17 MALONGA 10 23 JIMENEZ GIACCHERINI 18 14 8 PAROLO COLUCCI CASERTA 6 5 25 46 LAURO DAL BELLO VON BERGEN SANTON 1 ANTONIOLI LE QUOTE 1 = 2,35 X = 3,10 2 = 3,00 83 MIRANTE 2 ZACCARDO 29 PALETTA 5 LUCARELLI 18 GOBBI 10 DZEMAILI 14 GALLOPPA 13 ANGELO 11 AMAURI 21 GIOVINCO 11 GILARDINO 32 4 21 18 MARCHIONNI DONADEL D’AGOSTINO MONTOLIVO 23 31 5 25 PASQUAL CAMPORESE GAMBERINI COMOTTO 84 X = 3,35 2 = 3,90 1 JULIO CESAR 80 VALIANI 7 SANTANA DOMENICA ORE 20.45 1 = 1,90 13 2 15 55 MAICON CORDOBA RANOCCHIA NAGATOMO 4 19 8 ZANETTI CAMBIASSO THIAGO MOTTA 10 7 9 SNEIJDER PAZZINI ETO’O 9 22 94 VUCINIC BORRIELLO MENEZ 20 16 11 PERROTTA DE ROSSI TADDEI 17 4 29 77 RIISE JUAN N. BURDISSO CASSETTI 27 JULIO SERGIO BORUC LAZIO LECCE NAPOLI PARMA INTER Panchina 12 Berni, 13 Stendardo, 5 Scaloni. 24 Ledesma, 15 Gonzalez, 17 Foggia, 77 Sculli. Allenatore Reja. Squalificati nessuno. Indisponibili Del Nero, Diakite, Floccari, Garrido, Meghni, Rocchi. Altri Artipoli, Bizzarri, Bonetto, Bresciano, Manfredini, Quadri. Panchina 81 Benassi, 4 Gustavo, 11 Mesbah, 19 Piatti, 32 Coppola 21 Grossmuller, 23 Chevanton. Allenatore De Canio Squalificati nessuno Indisponibili Giuliatto, Ofere, Di Michele. Altri Petrachi, Donati, Sini, Rispoli, Bertolacci Panchina 1 Iezzo, 14 Campagnaro, 4 Ruiz, 8 Dossena, 77 Sosa, 9 Mascara, 99 Lucarelli. Allenatore Mazzarri Squalificati Pazienza (1) Indisponibili Grava, Vitale. Altri Gianello, Cribari, Blasi, Maiello, Dumitru. Panchina 1 Pavarini, 23 Modesto, 24 Paci, 4 Morrone, 13 Angelo, 84 Palladino,86 Bojinov, 9 Crespo. All. Marino. Squalificati Candreva (1). Indisponibili Calvo, Marques. Crespo e Nwankwo. Altri 16 Russo, 25 Covic, 22 Ze Eduardo, 38 De Vitis, 2 Feltscher. Panchina 21 Orlandoni, 23 Materazzi, 57 Natalino, 14 Kharja, 20 Obi, 22 Milito, 29 Pandev. Allenatore Leonardo. Indisponibili Samuel, Stankovic, Lucio, Mariga, Castellazzi. Altri Coutinho, Natalino. CHIEVO PALERMO CESENA FIORENTINA ROMA Panchina 18 Squizzi, 21 Frey, 2 Morero, 14 Guana, 84 Pulzetti, 77 Thereau, 11 Granoche. All. Pioli. Squalificati nessuno. Indisponibili Luciano, Marcolini, Andreolli. Altri Silvestri, Uribe, Morero, Jokic, Dimitrijevic, Faroni, Samb. Panchina 99 Benussi, 66 Andelkovic, 29 Garcia, 77 Kurtic, 11 Liverani, 4 Kasami, 22 Paolucci. All. Rossi. Squalificati Carrozzieri (fino al 5-4-2011). Indisponibili Pinilla, Goian, Balzaretti. Altri Brichetto, Acquah, Jara Martinez, Hernandez. Panchina 33 Calderoni, 3 Pellegrino, 77 Ceccarelli, 4 Appiah, 84 Rosina, 11 Budan, 70 Bogdani. All. Ficcadenti. Squalificati nessuno Indisponibili Sammarco. Altri Simoncini, Benalouane, Dellafiore, Fatic, Gorobsov, Piangerelli, Paonessa. Panchina 84 Neto, 29 De Silvestri, 14 Natali, 85 Behrami, 24 Cerci, 22 Ljajic, 10 Mutu. Allenatore Mihajlovic. Squalificati nessuno. Indisponibili Frey, Jovetic, Vargas. Altri Avramov, Gulan, Bolatti, Kroldrup, Babacar. Panchina 32 Doni, 25 G. Burdisso, 3 Castellini, 87 Rosi, 23 Greco, 30 Simplicio, 10 Totti. Allenatore Ranieri Indisponibili Adriano, Pizarro, Brighi. Squalificati Mexes (2). Altri Lobont, Loria. Davvero notevole la quota dei padroni di casa: proviamo un handicap X a 3.70 Sfida sull’asse del Sud sulla scia di ritrovati entusiasmi. Il segno Gol è una buona scelta a 1.65 taccuino IL NEO ACQUISTO DEL CESENA CASMS Felipe cambia nome Ora si chiama Dal Bello Senza tifosi ospiti 5 partite ROMA dVietata dal Casms la presenza di tifosi ospiti per Milan-Parma, Juve-Inter, Palermo-Fiorentina, Brescia-Lazio, Catania-Lecce. In B stesse decisioni per Empoli-Ascoli, Pescara-Varese e Novara-Torino. BOLOGNA Baraldi dai Carabinieri dLuca Baraldi ieri nella Caserma dei Cc di Bologna ha completato l’audizione che aveva iniziato il 25 gennaio nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato l’ex presidente rossoblù Porcedda per appropriazione indebita DIRITTI TV Su Sky il calcio sudamericano dSky ha acquistato i diritti per la Coppa America (Argentina 1-24 24 luglio), la Coppa Sudamericana 2011 e 2012 e la Libertadores 2012. Non solo ha cambiato squadra, passando dalla Fiorentina al Cesena, ma ha anche cambiato il suo nome. Il difensore italo-brasiliano (foto Polaris) spiega: «Non voglio più essere chiamato Felipe ma Dal Bello, in onore del mio bisnonno padovano. Faccio questo perché voglio voltare pagina e recuperare il tempo perduto dopo l’anno difficile a Firenze. Ho avuto problemi fisici ma soprattutto non sono stato quasi mai schierato nel mio ruolo naturale, quello di difensore centrale». Dopo la scoppola veronese, partenopei all’assalto. Ci sta un Over 3.5 a 2.70 Una sfida equilibrata che potrebbe regalare qualche rete in più della media: proviamo il Gol a 1.77 Big match con qualche assenza: l’Over da queste parti ci sta sempre! 2.5 a 1.75, 3.5 a 2.70 VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19 R MONDO FILIPPO MARIA RICCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA MADRID dSconfitto Jorge Valda- no, ora sotto con Pep Guardiola. José Mourinho vive in trincea e questo gennaio 2011 gli ha portato diverse battaglie, piccole e grandi. Diverse vittorie importanti, una sconfitta dolorosa, futuro a breve e medio termine più chiaro. Mou ha deciso di restare al Real Madrid almeno per la prossima stagione. Nelle ultime settimane il portoghese aveva fatto salire le quotazioni del legittimo dubbio: «Sono qui fino a giugno, poi si vedrà», «Per continuare bisogna essere contenti, cosa che va- Ha vinto Mourinho Resterà a Madrid ma senza Valdano Tra i due litiganti il presidente del Real, Florentino Perez, ha scelto Mou, buttando a mare il d.g. Valdano Michel Platini (Uefa) e Sepp Blatter (fifa) BOZZANI V Florentino Perez, 63 anni, ha guidato il Real Madrid una prima volta dal 2000 al 2006 e poi dal 2009. Perez è convinto che Mourinho sia l’allenatore giusto per far brillare e vincere il suo costosissimo Real. AP le per me come per il club». Nubi che sono state allontanate, insieme a Jorge Valdano. Il d.g. della Casa Blanca, parafulmine e uomo di fiducia di Florentino Perez, ha perso la sua battaglia con Mou, col quale non c’è mai stato feeling e che lo ha allontanato dalla squadra impedendogli di viaggiare col gruppo, di scendere negli spogliatoi e di farsi vedere a Valdebebas, e ha preparato le valigie. Cambio Florentino ha appreso dagli errori del passato, quando era sempre in prima linea: LA SCELTA DI PEREZ Perez sacrificherà il d.g. per dare pieni poteri al tecnico, che adesso punta alla Copa del Rey Il portoghese dovrà battere il Barcellona per vincere la coppa: «Nelle finali non sempre vincono i migliori o i favoriti» Adios Smentita la voce delle dimissioni immediate di Valdano, resta la sostanza. L’ex compagno di Maradona a fine stagione abbandonerà il Real: Perez ha deciso di sacrificarlo per dare ampia fiducia e pieni poteri a Mourinho. In Spagna molti si lamentano del fatto che con l’arrivo di José lo stile-Real sia stato preso a cazzotti. Florentino non condivide le preoccupazioni, ha un bisogno matto per immagine e prestigio personale di veder trionfare il suo costosissimo Real Madrid e sa quanta passione, energia, esperienza e valore impieghi Mou nel suo lavoro. È convintissimo che sia l’uomo giusto per puntare su Copa del Rey e Champions. La Liga? Il prossimo anno. s Da sinistra il tecnico Josè Mourinho, 47 anni, e Jorge Valdano, 55 anni, direttore generale del Real Madrid IPP gli allenatori godevano di così poca considerazione che si arrivò a licenziare uno come Del Bosque. Peccato capitale che il Madrid, 8 anni dopo, non ha ancora espiato. Nel suo secondo regno blanco Perez governa da lontano, e in Mourinho ha incontrato il leader necessario per guidare una barca tanto grande quanto poco stabile. Il portoghese in queste settimane ha flirtato con l’Inter, ma intanto ha continuato la sua lotta all’interno della Casa Blanca. Prima ha ottenuto il «9» che chiedeva. È arrivato Adebayor, baciato dalla fortuna di un gol al debutto al Bernabeu nonostante un’apparizione di 5 minuti. È arrivata la finale di Copa del Rey, che mancava da 7 anni. Verso il futuro «Un risultato che ci è costato caro: abbiamo dovuto fare un grosso sforzo per giocare due derby e due sfide col campione uscente, e lo abbiamo pagato in Liga. Però ne valeva la pena, per noi e per la storia di questo club. Ci siamo assicurati la finale e la possibilità di giocare anche la Supercoppa di Spagna, in agosto». Mourinho mercoledì notte guardava avanti. «Il prossimo anno avremo quattro attaccanti: Adebayor, Benzema, Higuain e Morata, che ora fa il suo dovere con la seconda squadra e a luglio sarà con noi». Altre parole per il futuro. Il Madrid non vince la Copa da 17 anni, per farlo dovrà battere il Barcellona il 20 aprile: «Nelle finali non sempre vincono i migliori o i favoriti». Mou ha cambiato pelle: si è messo in quelli dell’outsider per provare a far fuori il Pep, l’unico allenatore capace di fargli 5 gol e di vincere 5 volte su 5 contro il Madrid. Per rendere più dolce la sua permanenza a Madrid. Prolungata, e senza Valdano. ECA MARTEDÌ A GINEVRA ASSEMBLEA Dai grandi club arriverà un «no» al Mondiale giocato d’inverno FABIO LICARI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dMondiale d’inverno nel 2022? Addirittura per sempre, dopo Qatar 2022? Meglio non correre troppo. Squadre e leghe europee sono contrarie al progetto che Blatter e Platini hanno in mente da tempo — stagione nell’anno solare, fase finale a dicembre — e lo diranno con decisione martedì, a Ginevra, all’assemblea dell’Eca, l’associazione dei club europei che di fatto sostituisce il G14. Questione nazionali Fino ad oggi — grazie anche al riconoscimento di un nuovo ruolo politico nel sistema internazionale — l’Eca s’è sempre schierata con Fifa e Uefa. Compreso l’appoggio totale al fair play finanziario. Di recente, però, i primi contrasti sulla questione «assicurazione per i convocati»: i più agguerriti sono stati i tedeschi. Soprattutto il Bayern che ha perso Robben per un infortunio con l’Olanda e ora chiede un intervento Fifa per proteggere i club da rischi simili in futuro. L’Uefa è d’accordo, Blatter meno. Ora la questione può complicarsi per il nuovo calendario internazionale. E le tv? Club e leghe temono uno spostamento verso le nazionali («alle quali bisogna restituire qualcosa», ha detto Platini). Inghilterra, Italia, Germania, Spagna e anche Russia (che sta abbandonando la stagione solare per uniformarsi all’Europa che conta) sono contrarie. Temono una stagione da gennaio a dicembre. Temono di dover giocare a giugno, luglio, magari agosto, quando la gente è in vacanza e sottoscriverebbe meno abbonamenti alle pay tv (quelle che sovvenzionano il calcio). Temono che la centralizzazione dei diritti dell’Europeo sottragga risorse alla Champions. BRASILE L’EX MILANISTA DI NUOVO IN CAMPO, I TIFOSI CONTRO IL CORINTHIANS, AUTO DANNEGGIATE GERMANIA Dinho debutta, Ronaldo contestato Borussia-Schalke Stasera è derby ro mi hanno caricato». MAURÍCIO CANNONE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA RIO DE JANEIRO dNotte da ricor- dare per Ronaldinho e da dimenticare per Ronaldo. Mentre Dinho faceva il suo esordio nel Flamengo (vittoria per 1-0 sul Nova Iguaçu per il campionato di Rio), Ronaldo subiva un’eliminazione storica con il Corinthians ai preliminari della Libertadores (0-2 a Ibagué, Colombia, con il Tolima). Per la prima volta una squadra brasiliana non accede alla fase a gironi del torneo sudamericano (il Gremio salva l’onore). Esultanza I 42.108 spettatori (37.042 paganti) che hanno gremito lo stadio Olimpico João Havelange hanno disegnato anche un mosaico sugli spalti per dare il benvenuto a R10, il nuovo capitano del Flamen- A destra Ronaldinho in carne e ossa, sopra i tifosi con la sua maschera AFP go. Il suo debutto ha fruttato al rossonero di Rio 390 mila euro soltanto con il marchio degli sponsor sulle maglie. Ronaldinho ha battuto punizioni e servito i compagni, anche con colpi di tacco. L’ex milanista non ha segnato (il gol del Flamengo è stato di Wanderley al 40’ della ripresa), ma sicura- mente ha lottato (ha percorso 8.700 metri in tutta la partita). «Mi ha sorpreso, non pensavo che potesse rimanere in campo tutti i 90’», ha rivelato Vanderlei Luxemburgo, allenatore del Flamengo. «È la maggior emozione della mia vita — ha detto Dinho —. Ringrazio i compagni. Non giocavo da tempo, lo- Rabbia Ronaldo Il Tolima dunque ha sconfitto il Corinthians, che nell’andata dei preliminari era stato fermato sullo 0-0 in casa. «Non è una scusa, ma la Confederazione sudamericana non può permettere che si giochi su un campo in queste condizioni», ha protestato Ronaldo dopo il fiasco. Sul muro della sede del Corinthians, a San Paolo, sono apparse scritte: «Basta Ronaldo». Contestati anche l’ex interista Roberto Carlos, che non ha giocato per infortunio, l’allenatore Tite e il presidente Sánchez. Alcune auto dei giocatori sono state prese a sassate. Le perdite del Corinthians per l’eliminazione si stimano attorno ai venti milioni di dollari tra incassi e premi mancati. L’anticipo di Bundesliga stasera è gustoso: Borussia Dortmund-Schalke 04, il derby più sentito. 21ª GIORNATA Oggi: Borussia Dortmund-Schalke 04 (diretta Sky Sport 3, ore 20.30). Domani: Mainz-Werder; Hoffenheim-Kaiserslautern; Colonia-Bayern; HannoverWolfsburg; Norimberga-Bayer Leverkusen; Borussia Mönchengladbach-Stoccarda. Domenica: Amburgo-St. Pauli; Friburgo-Eintracht. CLASSIFICA Borussia Dortmund 50; Bayer Leverkusen 39; Bayern e Mainz 36; Hannover 34; Friburgo 33; Amburgo 30; Hoffenheim 29; Eintracht e Norimberga 26; Schalke 04 25; Wolfsburg 23; Kaiserslautern, St.Pauli e Werder 22; Colonia 19; Stoccarda e Borussia Moenc. 16. 20 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT su Gazzetta.it SERIE BWIN LEGGETE L’INTERVISTA A GUIDO MARILUNGO, NUOVO ATTACCANTE DELL’ATALANTA, COLPO DI MERCATO DI GENNAIO PER LA SERIE B do il centrocampo a tre, con Budel fra De Vezze e De Feudis, ma soprattutto con due punte di ruolo. Una mediana potente che alzi la diga e che garantisca quegli equilibri che talvolta son mancati, e che sappia supportare l’attacco «atomico» rappresentato da Bianchi ed Antenucci, con Sgrigna in appoggio. Alla prima uscita, il nuovo sistema di gioco ha superato l’esame, tant’è che i problemi, in Calabria, sono giunti dall’attacco, come ammette lo stesso Bianchi: «Dobbiamo diventare più cinici» riconosce il capitano analizzando i 19 tiri verso la porta del Crotone che hanno prodotto solo 1 gol. Ma il Toro ha fiducia, vista la qualità degli attori e la vena di Bianchi, che ha segnato gli unici tre gol granata del 2011. Il mercato regala un Toro diverso L’avviso di Cairo e Petrachi: «Adesso basta alibi» Così Lerda può preparare le nuove soluzioni FABRIZIO TURCO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA TORINO d I giochi son finiti, adesso conta soltanto far punti, già da domani, contro il Sassuolo. Chiuso il mercato più oculato degli ultimi anni, il Toro si specchia in una sola necessità: vincere. I tre punti, in casa granata, mancano da 48 giorni e quattro partite; quanto basta per inquietare una squadra che a gennaio ha messo in saccoccia soltanto due punticini e che ha visto di nuovo allontanarsi la vetta. Al risparmio Le scelte strategiche di Cairo (spendere senza CLASSIFICA SQUADRE PT G SIENA ATALANTA NOVARA VARESE LIVORNO TORINO PADOVA REGGINA PESCARA GROSSETO VICENZA EMPOLI CROTONE MODENA ALBINOLEFFE CITTADELLA PIACENZA PORTOGRUARO SASSUOLO TRIESTINA ASCOLI (-6) FROSINONE 47 47 45 40 35 35 34 34 32 31 31 30 29 29 28 26 25 25 24 23 21 20 24 24 24 24 24 24 24 24 23 24 24 23 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 PARTITE V N P 13 14 12 10 9 9 8 9 8 8 9 6 6 6 7 6 5 6 6 4 6 4 8 5 9 10 8 8 10 7 8 7 4 12 11 11 7 8 10 7 6 11 9 8 3 5 3 4 7 7 6 8 7 9 11 5 7 7 10 10 9 11 12 9 9 12 RETI F S 41 31 44 28 34 28 37 28 26 26 26 26 23 25 31 28 30 22 24 18 23 23 21 18 21 16 30 29 29 26 25 29 30 22 26 31 39 32 37 36 29 29 30 37 PROSSIMO TURNO Venerdì 11 febbraio, ore 20.45 ATALANTA-SIENA (0-1). Sabato 12 febbraio, ore 15 CROTONE-ALBINOLEFFE (1-1), EMPOLI-ASCOLI (0-0), FROSINONE-CITTADELLA (1-1), MODENA-REGGINA (0-4), PADOVA-TRIESTINA (0-0), PESCARA-VARESE (1-1), PIACENZA-GROSSETO (0-1), PORTOGRUARO-LIVORNO (0-0), VICENZA-SASSUOLO (1-2). Lunedì 14 febbraio, ore 20.45 NOVARA-TORINO (0-1). vendere) hanno spostato il mirino della critica dalla società al campo; tanto che a mandare urbi et orbi il messaggio, chiaro e tondo, è stato il d.s. Petrachi: «Adesso la responsabilità è di tutti, anche dei giocatori: il calciomercato è chiuso, devono pensare solo al Toro, 31 I GIOCATORI UTILIZZATI Il Torino in 24 partite ha schierato 31 giocatori: in questo campionato ne hanno utilizzato uno in più il Frosinone e il Grosseto. A quota 30 giocatori c’è invece l’AlbinoLeffe da gruppo vero, lasciando da parte gli interessi personali». Massima fiducia nell’allenatore, ma anche tanta attesa: «Lerda adesso ha tutto per far bene e per centrare la promozione» è il Cairo-pensiero che amplifica pressioni e aspettative. Insomma, il ragionamento è palese: di alibi adesso non ce ne sono più, ora si tratta soltanto di accendere i motori e di far correre la fuoriserie. Con l’obiettivo conclamato di centrare quella Serie A svanita sul più bello un anno fa a Brescia. Il futuro L’obiettivo di Lerda? Arrivare al punto di poter schierare anche il 4-4-2 che però in fase di possesso palla sappia trasformarsi in un 4-2-4, con Gabionetta (o Pagano, se non verrà risolta la querelle) sulla fascia. Un modulo che però potrebbe diventare anche un azzardo, visto che - a ben vedere - è un parente stretto del 4-2-3-1 utilizzato con alterne fortune per tutta l’andata. Sistemi di gioco Per riuscirci, l’allenatore ha già cambiato modulo fin da Crotone, varan- L’ANTICIPO ORE 20.45 La 25a giornata (domani, ore 15) f Tesser sorride: Novara al completo ASCOLI ATALANTA CITTADELLA GROSSETO PESCARA SIENA NOVARA PIACENZA Lupoli e Cristiano a supporto di Feczesin Colantuono sceglie Raimondi per Peluso In cinque ancora fermi Convocato Melucci Papa Waigo dal 1’ In difesa gioca Turati ASCOLI Hanno lavorato a parte Ciofani e Feczesin, ma dovrebbero recuperare. Castori pensa di far giocare Lupoli largo a destra con il compito di supportare la punta centrale Feczesin. A sinistra stesso compito per Cristiano. In difesa torna Gazzola. SQUALIFICATI Micolucci. DIFFIDATI Guarna, Pederzoli. PROBABILE FORMAZIONE (4-5-1) Guarna; Gazzola, Faisca, Marino, Calderoni; Lupoli, Pederzoli, Di Donato, Giorgi, Cristiano; Feczesin. All. Castori. ATALANTA Colantuono deve rinunciare solo a Manfredini, Padoin, Dalla Bona e Gentili. Raimondi per lo squalificato Peluso, poi ballottaggi Troest-Talamonti e Bonaventura-Ceravolo. SQUALIFICATI Peluso. DIFFIDATI Bonaventura, Carmona, Manfredini, Raimondi. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Consigli; Raimondi, Troest, Capelli, Bellini; Ferreira Pinto, Barreto, Carmona, Bonaventura; Marilungo, Tiribocchi. All. Colantuono. CITTADELLA Ancora a parte Carteri, Carra, Giordano, Scardina e Gabbiadini. Oggi l’allenamento di rifinitura, quindi le convocazioni di Foscarini. Ci sarà il nuovo arrivato Melucci. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Gasparetto, Gorini, Marchesan, Perna, Scardina, Volpe. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Villanova; Manucci, Gorini, Nocentini, Marchesan; Dalla Bona, Musso, Volpe; Bellazzini; Piovaccari, Nassi. All. Foscarini. GROSSETO L’unica novità dovrebbe essere Papa Waigo al posto di Soncin. In difesa conferma per Turati, in attesa di Petras. Serena, dopo le tre vittorie di fila, recupera Vitiello e rinnova la fiducia ai quattro di centrocampo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Allegretti, Caridi, Federici, Giallombardo, Soncin. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Narciso; Turati, Freddi, Rincon, Mora; Defendi, Vitiello, Allegretti, Caridi; Papa Waigo, Sforzini. All. Serena. Difesa da inventare Bianchi forse ce la fa Giacomelli già pronto Ariatti è l’atteso ex Conte conferma il duo Mastronunzio-Calaiò Pinardi sulla trequarti Gonzalez in panchina PIACENZA Difesa da rifare per le assenze di Anaclerio e Zammuto. Restano a casa anche Piccolo e Mandorlini, mentre Bianchi è partito ma non è al meglio (mal di schiena), anche se dovrebbe farcela. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cacia, Graffiedi, Zammuto. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Cassano; Avogadri, Conteh, Gervasoni, Zenoni; Marchi, Catinali, Bianchi; Guzman; Graffiedi, Cacia. All. Madonna. PESCARA Di Francesco potrebbe lanciare l'ultimo rinforzo Giacomelli in caso di 4-4-2: l’alternativa è giocare con Tognozzi davanti alla difesa e l’ex di turno Ariatti accanto a Cascione dietro a Sansovini. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ariatti, Nicco, Olivi, Petterini. PROBABILE FORMAZIONE (4-1-4-1) Pinna; Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini; Tognozzi; Gessa, Cascione, Ariatti, Bonanni; Sansovini. All. Di Francesco. SIENA Conte conferma Mastronunzio e Calaiò. Bolzoni prosegue il suo recupero, Larrondo è ancora a casa dopo l'operazione di appendicite e da oggi riprende a muoversi. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bolzoni, Carobbio, Coppola, Larrondo, Reginaldo, Vergassola. PROBABILE FORMAZIONE (4-2-4) Coppola; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Marrone, Vergassola; Brienza, Mastronunzio, Calaiò, Sestu. All. Conte. NOVARA Per la prima volta Tesser ha tutti a disposizione. Sicuro l’impiego di Pinardi dietro a Motta e Bertani, in difesa Gheller in vantaggio su Morganella. Gonzalez, non al top, parte. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Centurioni, Gheller, Gigliotti, Gonzalez, Morganella. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Ujkani; Gheller, Lisuzzo, Ludi, Gemiti; Marianini, Porcari, Rigoni; Pinardi; Motta, Bertani. All. Tesser. ARBITRO Stefanini di Prato (andata 4-2) ARBITRO Gallione di Alessandria ARBITRO Massa di Imperia ARBITRO Candussio di Cervignano (2-0) a (1-3) Atzori, manca solo Adejo Calori, l’idea Hochstrasser REGGINA PADOVA REGGINA (3-5-2) 1 PUGGIONI 13 COSENZA 5 BURZIGOTTI 15 ACERBI 89 LAVERONE 18 RIZZO 31 CASTIGLIA 21 N.VIOLA 29 RIZZATO 61 BONAZZOLI 87 CAMPAGNACCI All. ATZORI PADOVA (4-3-1-2) 1 CANO 75 CRESPO 34 CESAR 13 LEGATI 33 RENZETTI 8 BOVO 84 JIDAYI 11 GALLOZZI 88 CUFFA 63 ARDEMAGNI 20 VANTAGGIATO All. CALORI PANCHINA 12 Kovacsik, 17 Barillà, 55 De Rose, 32 Colombo, 8 Montiel, 22 A. Viola, 11 Zizzari. PANCHINA 26 Agliardi, 3 Trevisan, 90 Ronaldo, 30 Hochstrasser, 92 El Shaarawy, 9 De Paula, 10 Di Nardo. ARBITRO Tozzi di Ostia GUARDALINEE Tasso-Bagnoli PREZZI da 10 a 75 euro TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD e Sky SuperCalcio HD, Dahlia Sport (1-2) Inizio ore 20.45 (andata 0-4) MODENA PORTOGRUARO TORINO TRIESTINA VARESE CROTONE Ciaramitaro titolare Ancora fiducia a Cani? FROSINONE Recuperati Cristante, Tarana e Franceschini SASSUOLO Sgrigna trequartista Ritorna Ogbonna EMPOLI In difesa forse Grassi E’ la prima per Taddei ALBINOLEFFE Alemao o Carrozza per Neto Pereira? MODENA Perna rientra al posto di Diagouraga. Ciaramitaro gioca titolare in mediana. Alfonso (lussazione ad un dito) dovrebbe essere disponibile e partire dall’inizio. Unico dubbio in attacco: ancora fiducia a Cani? SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Colucci, Giampà, Gozzi, Pasquato. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Alfonso; Milani, Gozzi, Perna, Rullo; Signori, Giampà, Ciaramitaro; Mazzarani; Cani, Pasquato. All. Bergodi. PORTOGRUARO I febbricitanti Cristante e Tarana dovrebbero recuperare. Franceschini si è allenato regolarmente dopo l’infortunio all’inguine subito con il Sassuolo. Sempre indisponibile il centrocampista Mattielig. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI D'Elia, Schiavon, Tarana. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Rossi; Esposito, Madaschi, Cristante, Cibocchi; Tarana, Schiavon, Scozzarella; Cunico; Pià, Altinier. All. Agostinelli. TORINO Lerda conferma il nuovo 4-3-1-2, con Sgrigna che rileva Gasbarroni alle spalle della coppia Bianchi-Antenucci. In difesa rientra Ogbonna dopo aver scontato la squalifica. SQUALIFICATI Zanetti. DIFFIDATI Gasbarroni, Iunco, Lazarevic, Rivalta. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Bassi; D’Ambrosio, Di Cesare, Ogbonna, Garofalo; De Vezze, Budel, De Feudis; Sgrigna; Bianchi, Antenucci. All. Lerda. TRIESTINA Dubbi su Cottafava, Longhi e Gerbo. In difesa potrebbero esserci D’Aiello e il nuovo arrivato Grassi. E’ disponibile Gissi. In attacco Della Rocca-Taddei: esordio dell’ex bresciano. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Brosco, D'Aiello, Filkor, Marchi, Testini. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Colombo; D’Ambrosio, Cottafava, Malagò, Grassi; Antonelli, Lunardini, Gissi, Testini; Della Rocca, Taddei. All. Salvioni. VARESE Sannino deve fare a meno di Neto Pereira. Ebagua potrebbe essere affiancato da Alemao, oppure gioca Carrozza seconda punta con Concas e Zecchin sulle ali. Nadarevic (distorsione al ginocchio) è sempre indisponibile. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Corti, Dos Santos, Ebagua, Osuji. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Zappino; Pisano, Pesoli, Dos Santos, Pugliese; Concas, Frara, Corti, Zecchin; Ebagua, Carrozza. All. Sannino. Corini s’affida a Loviso Cutolo in attacco Santoruvo tre mesi out Ascoli va in Romania In mezzo c’è Riccio E debutta Bocchetti Mchedlidze k.o. 1 mese Foti e Lazzari sono out Fortunato ritrova Previtali e Hetemaj CROTONE Parfait non ce la fa e Corini si affida all’esordiente Loviso, che ha scontato le 3 giornate di squalifica. Sulla trequarti Russotto si gioca la maglia da titolare con De Giorgio. In attacco l’unico sicuro è Cutolo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Curiale, Parfait. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Belec; Crescenzi, Vinetot, Abruzzese, Migliore; Eramo, Loviso, Galardo; De Giorgio; Cutolo, Ginestra. All. Corini. FROSINONE K.o. Pestrin, Bottone, Biasi, Sicignano e Santoruvo, operato domani al tendine d’Achille (3 mesi di stop). Ceduto il difensore Ascoli all’Universitatea Cluj (Romania). SQUALIFICATI Catacchini, Beati, Guidi. DIFFIDATI Catacchini, Minelli, Sansone, Santoruvo. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Frison; De Maio, Terranova, Minelli, Bianco; Masucci, Grippo, Biso, Cariello; Baclet, Sansone. All. Campilongo. SASSUOLO Rientra Riccio e debutta Bocchetti, ma Noselli è squalificato, Bruno, Quadrini, Fusani, Polenghi e Troiano fuori. Rombo a centrocampo. SQUALIFICATI Noselli. DIFFIDATI Bianco, Donazzan, Magnanelli, Noselli, Troiano. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bressan; Rea, Piccioni, Rossini, Donazzan; De Falco, Magnanelli, Riccio, Bocchetti; Catellani, Martinetti. All. Gregucci. EMPOLI Mchedlidze fermo 1 mese: strappo al flessore sinistro. Foti e Lazzari ancora indisponibili per i rispettivi problemi al ginocchio. Fabbrini sembra preferito a Saponara. SQUALIFICATI Tonelli. DIFFIDATI Coralli, Foti, Gorzegno, Lazzari, Marzoratti, Musacci. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1) Handanovic; Vinci, Mori, Stovini, Gorzegno; Moro, Musacci, Valdifiori; Fabbrini, Forestieri; Coralli. All. Aglietti. ALBINOLEFFE Assenti Cisse, Girasole e Momentè, per il suo debutto in panchina Fortunato ritrova Previtali ed Hetemaj. Dubbi in attacco tra Cocco e Bombardini. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bombardini, Cocco, Garlini, Passoni, Piccinni, Tomasig. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Tomasig; Zenoni, Sala, Piccinni, Regonesi; Grossi, Hetemaj, Previtali, Foglio; Bombardini, Torri. All. Fortunato. ARBITRO Ostinelli di Como ARBITRO Velotto di Grosseto ARBITRO Calvarese di Teramo ARBITRO Baratta di Salerno ARBITRO Giancola di Vasto (1-3) (0-1) (2-1) (1-1) REGGINA Grande abbondanza per Atzori. Dei titolari manca solo Adejo, squalificato, più gli infortunati Costa e Giosa. In difesa torna Cosenza, mentre a centrocampo le novità potrebbero essere sugli esterni, con Laverone al posto di Colombo e Rizzato per Barillà. Tedesco non convocato. Al centro ballottaggio tra Castiglia, Viola e De Rose per due posti, con i primi due in vantaggio. In attacco la sorpresa potrebbe essere Alessio Viola, al posto di Campagnacci, a fare coppia con Bonazzoli. Squalificati Adejo. Diffidati Bonazzoli. PADOVA Rientrano Bovo e Trevisan dopo la squalifica. Il nuovo acquisto Hochstrasser è tra i convocati, ma parte dalla panchina. Il dubbio è se sacrificare il trequartista (El Shaarawy), per inserire un centrocampista in più (Cuffa). Indisponibili gli infortunati Succi, Di Gennaro, Vicente, Portin e Italiano. Recuperato, invece, il portiere Agliardi. Squalificati nessuno. Diffidati Cesar, Jidayi, Ronaldo e Vicente. IL POSTICIPO (1-3) Livorno-Vicenza si gioca lunedì Il programma della 25ª giornata sarà completato lunedì sera dal posticipo tra il Livorno e il Vicenza. La partita avrà inizio alle ore 20.45 e sarà arbitrata da Ciampi di Roma. VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 R DISCIPLINARE ALTRA RAFFICA DI PENALIZZAZIONI Puniti sei club Ascoli: 1 punto Pro Patria: -4 e saluti al primo posto Ternana: -1. Il Catanzaro va sottozero NICOLA BINDA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dAltri 11 punti di penalizzazione, e siamo a 81: praticamente 27 vittorie cancellate. Altre 6 squadre condannate, 2 delle quali ancora vergini prima di queste sentenze della Disciplinare. Sono 5 i campionati interessati: la serie B con l’Ascoli (1 punto, 6 in tutto), la Prima divisione girone B con la Ternana (1 punto, 2 in tutto), la Seconda girone A con la Pro Patria (primi 4 punti, che le costano il primato in classifica), girone B con la Sangiovannese (2 punti, 10 in tutto) e girone C con Catanzaro (2 punti, 5 in tutto e quindi sottozero in classifica) e Vibonese (primo punto). Come al solito si tratta di deferimenti della Procura federale su segnalazioni della Covisoc, ma le motivazioni sono varie. Prima divisione La Ternana e il suo presidente Angelo Deodati (2 mesi di inibizione) sono sta- Fabrizio Castori, 56 anni, tecnico dell’Ascoli, che con 6 punti in meno è penultimo a quota 21, uno più del Frosinone LIVERANI Seconda divisione Quattro i deferimenti per la Pro Patria, punita per un punto ognuno: uno per mancato pagamento di Irpef ed Enpals delle solite mensilità (l’ex a.u. Savino Tesoro ha patteggiato 2 mesi), uno per aver indicato un vice-delegato alla sicurezza senza i requisiti necessari (l’ex presidente Antonio Tesoro ha patteggiato 20 giorni), uno per gli stipendi di maggio e giugno non pagati entro il 15 settembre (la difesa ha prodotto copia dei bonifici, ma non le liberatorie: 6 mesi ad Antonio Tesoro), uno per gli stipendi di luglio, agosto e settembre (3 mesi a Savino Tesoro). Due deferimenti e due punti alla Sangiovannese (5 mesi all’ex presidente Andrea Failli) e al Catanzaro (5 mesi all’ex a.u. Antonio Aiello) per mancato pagamento di stipendi, Irpef ed Enpals relativi a luglio, agosto e settembre. E un punto alla Vibonese (3 mesi al presidente Giovanni Caffo) per i soli contributi di quel trimestre. Le prossime E non è finita qui. Martedì 8 tocca a Cosenza, Foligno e Salernitana (Prima), Brindisi, Canavese e Melfi (Seconda): un punto per tutte. E poi, puntuali come la Pasqua, in primavera avremo quelle per i vari adempimenti entro il 15 febbraio. Una strage. w LA PRIMA I NUMERI 29 Le squadre penalizzate a vario titolo tra serie B (1) e Lega Pro in questa stagione: il massimo è nel girone A di Prima (8) 81 I punti di penalizzazione complessivi per le squadre di serie B e di Lega Pro: il massimo nel girone B di Seconda (22) LA SECONDA Nuovo girone B: la zona playout è stata ritoccata Girone A: adesso al comando c’è la Pro Vercelli La situazione in Prima divisione dopo 21 giornate, gli incontri del prossimo turno (dopo la sosta e i recuperi) e la nuova classifica del girone B dopo la penalizzazione della Ternana. Questa la situazione nei tre gironi di Seconda divisione dopo le ultime penalizzazioni della Disciplinare che hanno colpito ieri quattro squadre: da segnalare che nel girone A cambia la situazione al vertice. GIRONE A Gubbio (-1) p. 42; Sorrento 37; Spal (-1) e Alessandria (-1) 33; Reggiana 31; Salernitana (-2) 30; Bassano 29; Verona, Ravenna, Cremonese e Lumezzane (-1) 26; Spezia (-2) e Alto Adige 25; Pavia 24; Pergocrema (-1) 22; Como (-1) 21; Monza 19; Paganese 13. Così domenica (ore 14.30): Alessandria-Paganese (0-1), Bassano-Monza (0-2), Cremonese-Pavia (1-0), Ravenna-Sorrento (2-3), Reggiana-Como (2-0), Salernitana-Pergocrema (0-2), Spal-Lumezzane (0-1), SpeziaAlto Adige (0-2), Verona-Gubbio (1-2). GIRONE B Nocerina p. 48; Atletico Roma 40; Benevento 39; Juve Stabia 32; Taranto 30; Foggia (-2), Lanciano e Siracusa 28; Cosenza 27; Lucchese e Viareggio 25; Andria e Gela 24; Ternana (-2), Foligno (-1) e Pisa 22; Barletta 19; Cavese (-7) 17. Così domenica (ore 14.30): Andria-Taranto (lunedì, ore 20.45, diretta su Rai Sport 1; 2-3), Atletico Roma-Foligno (lunedì, ore 20.30; 1-0), Cosenza-Lucchese (1-0), FoggiaBarletta (2-1), Gela-Lanciano (0-1), Juve Stabia-Pisa (1-1), Siracusa-Benevento (0-1), Ternana-Cavese (0-0), Viareggio-Nocerina (1-3). GIRONE A Pro Vercelli p. 37; Pro Patria** (-4) e Tritium (-2) 36; Lecco 34; Feralpi Salò* (-2) 30; Sambonifacese 26; Savona* (-4) e Rodengo (-2) 25; Canavese* (-5) e Renate* 21; Entella (-1) e Montichiari 20; Valenzana* (-1) 19; Mezzocorona e Sacilese 13; Casale 11; Sanremese 10. (**due gare in meno; una in meno). GIRONE B Carpi* e Carrarese p. 37; Giacomense 28; Chieti 27; San Marino 26; Prato e Poggibonsi 25; L'Aquila* 23; Gavorrano 21; Celano 20; Bellaria 19; Crociati Noceto* 17; Fano (-2) 15; Sangiovannese* (-10) e Giulianova 14; Villacidrese (-10) 8. (*una gara in meno). GIRONE C Latina (-2) p. 38; Trapani (-1) 35; Pomezia 31; Normanna 30; Avellino e Neapolis* 29; Milazzo 28; Vigor Lamezia e Matera 25; Melfi (-1) 24; Fondi 21; Brindisi 19; Isola Liri 17; Campobasso* 15; Vibonese (-1) 12; Catanzaro (-5) -2. (*una gara in meno). LA SOSTA Ricordiamo che domenica gioca solo il girone A, mentre gli altri due gironi fanno la sosta: ci sono solo i recuperi Crociati Noceto-Carpi e L’Aquila-Sangiovannese (B) e Campobasso-Neapolis (C). LE BALENE Serie B L’Ascoli è stato deferito insieme al presidente Roberto Benigni (condannato a 2 mesi) e ai consulenti Massimo Collina e Silvia Benigni (assolti) per il mancato pagamento entro il 15 novembre di ritenute Irpef e contributi Enpals di luglio, agosto e settembre. La difesa si è appellata alla crisi economica e al fatto che, gli incolpati, già inibiti, non avrebbero dovuto essere oggetto di deferimento. La pena più significativa, comunque, è quella per la squadra di Castori, che perde un altro punto e vede più complicata la corsa alla salvezza. ti deferiti per non aver pagato entro il 15 novembre la sola Irpef di luglio, agosto e settembre. La difesa ha ribattuto che il pagamento è stato fatto in ritardo, ma non è bastato: un altro punto alla squadra, risucchiata adesso in zona playout. Se non la trasmettessi, credo proprio che l’ascolterei OGNI GIORNO DALLE 11 ALLE 12 NEL PROGRAMMA IN “TEMPO REALE” CON MAX VENEGONI E MONICA SALA LO SPORT E L’ATTUALITA’ DIVENTANO SPETTACOLO radiomontecarlo.net 22 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 R FORMULA 1 I TEST DI VALENCIA LE NUOVE AUTO La prima classifica del 2011 P 1˚ Kubica 2˚ Alonso 3˚ Vettel 4˚ Webber 5˚ Massa 1’13’’144 RENAULT La R31 è la vera sorpresa, con gli scarichi avanzati e tante altre cose interessanti COLOMBO 1’13’’307 FERRARI Grande costanza di rendimento, tanti giri, un miglioramento da martedì a mercoledì: ci siamo AFP 1’13’’604 RED BULL Con lui la RB7 è andata subito forte e bene. Grande tenuta di strada ma pure maneggevolezza iNFOPHOTO 1’13’’936 RED BULL Martedì ha atteso a lungo che gli sistemassero la RB7. Solo ieri ha girato con continuità e costanza AP 1’14’’017 FERRARI Non appena è salito in macchina si è verificato il principio d’incendio. Poi ha girato, Molto bene COLOMBO Kubica e Renault, sprint finale Il polacco è davanti a tutti. Massa principio d’incendio sulla Ferrari ma la F150 è promossa DAL NOSTRO INVIATO ANDREA CREMONESI I TEMPI DI IERI... TEAM TEMPO GIRI 1. KUBICA Renault 1’13"144 95 2. SUTIL Force India* 1’13"201 117 3. BUTTON McLaren* 1’13"553 105 4. WEBBER Red Bull 1’13"936 105 5. MASSA Ferrari 1’14"017 80 6. GLOCK Virgin* 1’14"207 114 7. MALDONADO Williams 1’14"299 101 8. PEREZ 1’14"458 104 1’14"537 110 Sauber 9. SCHUMACHER Mercedes L’ala Lotus con il sistema che muove il flap COLOMBO 10. BUEMI Toro Rosso 1’14"801 11. KARTHIKEYAN IL CASO TRA CHIARIMENTI E DUBBI 12. TRULLI Ala mobile solo nella parte finale del rettilineo La Fia consente l’uso negli ultimi 600 metri per non facilitare troppo i sorpassi 5 RIPRODUZIONE RISERVATA VALENCIAdLa nebbia che grava sulle procedure di impiego dell’ala posteriore mobile comincia — seppure lentamente — a diradarsi. La Fia ha sancito che i piloti potranno azionare il pulsante che riduce l’incidenza del flap per incrementare la velocità, nei 600 metri finali del rettifilo principale. «La distanza tra le due macchine sarà misurata prima dell’ultima curva e se questa distanza sarà al di sotto del valore previsto (quantificato in meno di un secondo di distacco; n.d.r.) allora a 600 metri dalla staccata il pilota potrà cercare la manovra di sorpasso», ha confermato Aldo Costa, d.t. della Ferrari. Il tratto nel quale sarà possibile utilizzare l’ala sarà indicato da una striscia bianca verniciata sull’asfalto e per ovviare al rischio che un pilota possa azionare il pulsante (in maniera volontaria o no) prima della linea di demarcazione, il sistema verrà attivato tramite un impulso della direzione corsa, che userà lo stesso canale di comunicazione impiegato per accendere le spie sul cruscotto. Sino a quando non ci sarà il segnale, anche schiacciando il pulsante l’ala non si muoverà. Uso manuale Si è pensato anche a un eventuale black-out del sistema elettronico: in questo caso il pilota, autorizzato via radio dalla torre di controllo, potrebbe agire su una leva e utilizzerebbe il sistema in versione completamente manuale, rischiando eventuali penalità qualora lo attivasse in anticipo. «Secondo noi 600 metri sono pochi — ha sottolineato Costa — avremmo preferito un tratto più lungo ma la Fia non vuole rendere i sorpassi troppo facili». Comunque dopo la prima gara le procedure potranno cambiare ancora. E poi ci sono altri aspetti da chiarire: ad esempio come dovrebbero comportarsi i piloti che si ritrovano nel mezzo di un trenino?. Chi è allo stesso tempo lepre e cacciatore, avrà la possibilità di utilizzare l’ala per attaccare, togliendo questa arma a chi segue oppure no? a.cr. 5 RIPRODUZIONE RISERVATA POS.PILOTA Hrt* Lotus 73 1’16"535 63 1’17"648 38 * vetture 2010 ...E DEI 3 GIORNI POS.PILOTA NAZ TEAM TEMPO 1. KUBICA POL Renault 1’13"144 2. SUTIL GER Force India* 1’13"201 3. ALONSO SPA Ferrari 1’13"307 4. BUTTON GB McLaren*1’13"553 5. VETTEL GER Red Bull 6. DI RESTA GB Force India* 1’13"844 7. WEBBER AUS Red Bull 1’13"936 8. HULKENBERG GER Force India* 1’13"938 9. MASSA BRA 1’14"017 10. PAFFETT GB 11. GLOCK GER 12. MALDONADO VEN Ferrari 1’13"614 McLaren*1’14"292 Virgin* 1’14"207 Williams 1’14"299 13. HAMILTON GB McLaren*1’14"353 14. PEREZ MES Sauber 1’14"458 HRT* 1’14"472 15. KARTHIKEYAN IND 16. SCHUMACHER GER Mercedes1’14"537 17. ROSBERG GER Mercedes1’14"645 18. BUEMI SVI Toro Rosso 1’14"801 19. KOBAYASHI GIA Sauber 1’15"621 20. D’AMBROSIO BEL Virgin* 1’16"003 21. BARRICHELL BRA Williams 1’16"023 22. PETROV Renault 1’16"351 23. ALGUERSUARI SPAToro Rosso 1’16"474 24. TRULLI RUS ITA Lotus 1’17"648 25. KOVALAINEN FIN Lotus 1’20"649 * vettura 2010 VALENCIA (Spagna) d«Un anno fa di questi tempi navigavo in fondo alla classifica, eppure stavo meglio». La prudenza di Robert Kubica non è solo colpa di «una serie di guai capitati in fila», che gli hanno mandato a monte la mattinata. È che la F.1 di oggi è troppo diversa da quella dell’anno scorso per esaltarsi malgrado i tanti giri (95) e il miglior tempo di giornata (1’13"114), che è anche il più rapido in assoluto di questa prima sessione di test. La realtà è che in questo momento, come dice il d.t. della Ferrari Aldo Costa, «si brancola quasi nel buio». E senza riferimenti certi per le gomme (a proposito si è girato praticamente solo con morbide e medie) fare anche un solo km in più può risultare prezioso. Per questa ragione ieri mattina a Felipe Massa è caduto il mondo addosso nel momento in cui una fuga d’olio, finita sugli scarichi, ha provocato un principio d’incendio sulla F150, che ha costretto i meccanici a cambiare tutto il retrotreno: «Non è stata una bella esperienza — ha ammesso il brasiliano — perché ho perso tre ore e mezza. Mi consola il fatto che era un guasto di poco conto». Bilancio Costa traccia un bilancio positivo: «Dal punto di vista delle prestazioni non ci sono state sorprese, è andata come ci aspettavamo. Sotto il profilo della durata delle gomme abbiamo messo a segno dei bei miglioramenti e l’affidabilità è stata ottima per i primi due giorni, mentre la perdita d’olio è una sciocchezza». Felipe Massa, 29 anni, scappa dalla F150. Una perdita di olio ha innescato un incendio COLOMBO w NUMERO 285 Sono i giri fatti dalla Ferrari nei tre giorni di test per un totale di 1141 km: 821 km per Alonso (205 giri) e 320 km per Massa (80) Incognite Neppure vedere tante novità in giro per la corsia box, ha impressionato il d.t.: «Anche noi abbiamo tanta carne al fuoco, la vera Ferrari, sotto il profilo aerodinamico, la vedrete solo in Bahrain. Noi conservativi? Per avere una macchina vincente bisogna sempre trovare il giusto compromesso tra innovazione e affidabilità. Noi preferiamo un approccio produttivo a uno estremo». Nell’elenco delle cose che funzionano c’è il kers («è una evoluzione di quello del 2009»), e l’ala mobile. Mentre Costa ha ammesso che «le Pirelli rappresentano ancora un elemento da esplorare». Pirelli Gomme che hanno bisogno di una «doverosa messa a punto», ha sottolineato Costa. E qui pare di cogliere una lieve discrepanza con Paul Hembe- ry, il responsabile in pista della casa milanese, che invece annuncia una «lieve evoluzione» per i test di Montmelò. «Ma questa decisione — ha aggiunto — era già stata presa prima di questi collaudi. Non siamo noi a dover adattare le nostre gomme alle macchine, ma loro al nostro prodotto». Tra coloro che tifano perché le Pirelli da GP restino pressoché identiche a queste c’è ovviamente Massa, che si è subito trovato a proprio agio con coperture che vanno immediatamente in temperatura: «Per me vanno bene così, c’è poco da cambiare». E gli altri? Malgrado non abbia ottenuto prestazioni simili a Vettel, Webber sostiene che «la Red Bull merita un 9 per questi test». E Schumi alza le spalle davanti a tempi non esaltanti: «Con tante questioni aperte, è l’ultima cosa che guardo». PRESENTATA LA 908 PER LA 24 ORE Peugeot rifà il motore per battere la rivale Audi a Le Mans La Peugeot 908 con il nuovo diesel V8 che per regolamento prende il posto del V12 del 2010 PARIGI - Si parlava di Raikkonen e Loeb. Invece i due fuoriclasse che avrebbero riempito la bocca in sede di presentazione non ci sono. Ma la voglia di rivincita della Peugeot nei confronti dell’Audi è fortissima. Brucia ancora la sconfitta nell’ultima 24 Ore di Le Mans, quando i motori tradirono le tre 908 diesel che avevano fatto faville nelle qualifiche. A Parigi, nella cornice dei Campi Elisi, il numero uno di Peugeot Sport Olivier Quesnel ha svelato la nuova 908 che correrà l'11 e il 12 giugno a Le Mans, confermando i 9 piloti già al volante nella scorsa stagione. Gli equipaggi sono ancora composti da Alexander Wurz, Anthony Davidson e Marc Gené (vettura numero 7); Franck Montagny, Nicolas Minassian e Stéphane Sarrazin (8); Sébastien Bourdais, Pedro Lamy e Simon Pagenaud (9). Ma se gli uomini sono rimasti gli stessi, è cambiata molto la macchina. Un po’ per adattarsi al nuovo regolamento (motore non più V12 ma V8, con conseguente perdita di circa 200 Cv e velocità massima da 350 a 330 km/h), un po’ perché il propulsore andava irrobustito dopo la debacle del 2010. Gli interventi tecnici sono efficaci? Lo vedremo già a Sebring, il 18 e 19 marzo, nella prima gara del Mondiale Endurance 2011. Il rammarico più grande, per i tifosi Peugeot, è non poter vedere il re dei rally Sebastién Loeb al volante della 908. «Abbiamo provato, ma un pilota non può gareggiare al top in 2 Mondiali», ha detto Quesnel. Mauro Casadio 24 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT MOTOGP I TEST DI SEPANG RECORD PER IL PILOTA DI GRESINI QUALCUNO HA SOSPETTATO CHE AVESSE TAGLIATO LA PISTA Simoncelli, un tempo da non crederci! DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA SEPANG d Lo scorso anno di questi tempi si stava leccando le ferite dopo un gran volo. Commentò allora Valentino Rossi: «Queste gomme sono traditrici, se non le scaldi bene ti fregano. Marco imparerà». Lo ha fatto Simoncelli, visto che ieri di buon mattino, al terzo passaggio, ha piazzato un tempaccio record, di qualche millesimo meglio di quanto aveva fatto Dani Pedrosa mercoledì. «Ho imparato a scaldarle — sorride il ragazzo di Coriano — ma con quelle morbide è più facile. Allora in cento mi avevano detto che bisognava stare attenti. Però finché non ci sbatti il muso non te ne rendi conto. E io ci ho sbattuto la testa, due volte: la seconda ho perso la memoria e mi sono anche spaventato. In quei momenti, quando facevo una fatica bestia e beccavo due secondi, me lo chiedevo: ma ce la farò mai ad arrivare lì davanti?». Dubbio Ce l’ha fatta e ha sorpreso tutti. Tanto che dopo l’affondo di ieri mattina sono andati a chiedergli se avesse tagliato la pista. Perché, si sussurrava, «è impossibile che al terzo giro abbia fatto meglio di Pedrosa». Subito si è pensato che a sollevare il dubbio fosse stato il manager dello spagnolo, Alberto Puig. Immediata la spiegazione Honda: «No, sono stati quelli della Yamaha a prote- NEI TRE GIORNI Dominio Honda con Marco davanti a tutti P stare». Alla Casa di Iwata cascano dalle nuvole: «Ma stiamo scherzando?». L’ultima parola è dell’uomo Irta: «Il dubbio è venuto ai cronometristi e sono andato a controllare». In ogni caso Simoncelli si fa una risata: «Pensino pure che ho tagliato, non c’è problema». Però non si monta la testa. «Per il momento non ho ancora fatto niente, se non girare bene. L’anno scorso io e la squadra non avevamo idea di cosa stessimo facendo. Certe Marco Simoncelli, 24 anni, ai box. È alla seconda stagione in MotoGP sempre con Gresini MILAGRO CANONIERO volte il telemetrista giapponese ci diceva delle cose e non sapevamo nemmeno di cosa stesse parlando. Invece siamo cresciuti tutti insieme e devo ringraziare loro, Fausto Gresini e la Honda, perché non mi hanno messo pressione». Ambiente Essere in un team privato non è un limite per Marco: «Forse è la situazione migliore. Team privato, trattamento da ufficiale. È un po’ come stare nella squadra interna, ma da solo: perfetto». Adesso serve il salto di qualità. «A me sembra di guidare come l’anno scorso, ma poi guardo i tempi e vedo che sono molto più veloce. Non c’è stato un momento di svolta. Certo, io mi impegno: ho cambiato alimentazione per cercare di superare il problema del caldo qui. Mi alleno forte e studio molto gli avversari. Riguardo i filmati per capire come mettono a posto la moto, che marce usano, quali linee fanno». Prossimo obiettivo il podio: «L’obiettivo è salirci qualche volta e magari vincere una gara». Se qualcuno si preoccupa per un giro veloce a febbraio, forse ce la può fare. f.f. 1˚ Simoncelli 2˚ Pedrosa 3˚ Stoner 4˚ Lorenzo 5˚ Dovizioso 2’00"757 (giovedì) MARCO SIMONCELLI 23 anni - Italia Honda Gresini MILAGRO 2’00"770 (mercoledì) DANI PEDROSA 25 anni - Spagna Honda Hrc EPA 2’00"811 (giovedì) CASEY STONER 25 anni - Australia Honda Hrc EPA 2’00"845 (giovedì) JORGE LORENZO 23 anni - Spagna Yamaha EPA 2’00"945 (giovedì) ANDREA DOVIZIOSO 24 anni - Italia Honda Hrc EPA Rossi: «E io ora sono ottimista» Vale euforico: «La spalla ha tenuto e in Qatar si può fare bene». Ma c’è un secondo da recuperare DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA SEPANG (Malesia)d Livio Suppo, braccio destro operativo di Shuhei Nakamoto alla Honda, scherza: «In realtà abbiamo una sola moto buona e l’abbiamo data a rotazione ai nostri piloti...». Martedì Casey Stoner, mercoledì Dani Pedrosa, ieri Marco Simoncelli. Manca solo Andrea Dovizioso, comunque ottimo 4o, che ci sorride su: «Bene, dai, vuol dire che la prossima volta (si torna qui il 22 di questo mese per altri 3 giorni; n.d.r.) tocca a me». Conferme Nomi a parte il primo test dell’anno si è chiuso con diversi verdetti: nessuno definitivo, ma molti positivi. La Honda ha fatto un passo avanti — ieri Simoncelli davanti a tutti con una discreta simulazione di gara, 2o Stoner, caduto, 4o Dovizioso, 6o Pedrosa — e si candida come la forza nuova del campionato. La Yamaha ha tenuto botta, con il campione del mondo Jorge Lorenzo (3o di slancio a fine prove) e il suo compagno Ben Spies (5o) autori di una sequenza importante di giri veloci. Cresce anche la Suzuki (ieri Bautista ha accusato un malessere e ha girato poco) e, natu- ralmente, la Ducati. La rossa ha faticato, ma alla fine Nicky Hayden è risalito all’8o posto a 777 millesimi. Pure Valentino Rossi si è avvicinato, facendo meglio di quello che si poteva pensare alla vigilia (anche ieri ben 52 giri) con il distacco dagli avversari che si è ridotto a 1"085. Si può pensare di recuperarlo nel breve inverno di test, anche se mancano soltanto 5 giorni di prove prima del via iridato, il 20 marzo in Qatar. Gioia Quello che torna da Sepang è un Valentino euforico, anche se il fisico tentenna: «La spalla ha tenuto bene, anzi è migliorata andando in moto. Ma è tutto il resto che è distrutto. Perché non ho potuto allenarmi e nel pomeriggio sembravo una vecchia signora che tenta di muoversi su una moto». Stiletta a destra e a manca, soprattutto nei confronti dell’ex compagno Lorenzo, anche se riconosce che «tempi a parte, il più incisivo è stato lui, vista la sequenza di passaggi veloci durante i tre giorni». E quando gli chiedono se è d’accordo con l’analisi dello spagnolo, che prevede il campionato più combattuto dai tempi dei grandi americani (Anni ’90) sbotta: «Ah il suo Mondiale è il più combattuto, mentre i miei erano facili? Certo... In ogni caso, io sono sempre d’accordo con quello che dice Lorenzo, su qualsiasi argomento». Valentino Rossi, 31 anni, è alla sua prima stagione con la Ducati MILAGRO Analisi Torna serio quando si parla della sua Ducati: «Il test di Valencia non è stato realistico. Dopo 7 anni di Yamaha, salire il giorno dopo su una nuova moto non poteva essere automatico. Adesso sono più ducatista e inizio a capire come si comporta questa moto. Sono contento perché ho girato tanto, sono nei 10 e a circa 1 secondo. Anche con le gomme dure più o meno eravamo allo stesso livello. Avevo previsto di avere un handicap di un secondo per la spalla, ma non significa che oggi sarei in testa, perché la spalla mi limita meno. Diciamo che siamo a 5-6 decimi reali». E l’orizzonte non sembra più denso di nubi: «Abbiamo visto un grande Simoncelli, soprattutto su una pista che non gli piace, e con lui anche Spies e Dovizioso si sono avvicinati ai quattro di testa, che ora senza di me sono tre. Sarà sicuramente un campionato combattutissimo e sono meno pessimista di prima sulla possibilità di fare bene in Qatar. Vincere il Mondiale? Beh lì diventa tutto più complicato». Rossi soffre il caldo malese GETTY I TEMPI DI IERI POS.PILOTA NAZ. MOTO TEMPO (GIRI) 1. SIMONCELLI Ita Honda 2’00"757 (42) 2. STONER Aus Honda 2’00"811 (42) 3. LORENZO Spa Yamaha 2’00"845 (46) 4. DOVIZIOSO Ita Honda 5. SPIES Usa Yamaha 2’01"002 (60) 6. PEDROSA Spa Honda 2’01"241 (44) 7. AOYAMA Gia Honda 2’01"353 (63) 8. HAYDEN Usa Ducati 2’01"534 (60) 9. EDWARDS Usa Yamaha 2’01"651 (32) 10. ROSSI Ita Ducati 2’01"842 (52) 11. BARBERA Spa Ducati 2’02"030 (42) 12. CAPIROSSI Ita Ducati 2’02"057 (48) 13. DE PUNIET Fra Ducati 2’02"159 (57) 14. ABRAHAM R.Cec Ducati 2’02"645 (29) 2’00"945 (51) 15. CRUTCHLOW GB Yamaha 2’02"717 (44) 16. ELIAS Spa Honda 2’02"916 (55) 17. AKIYOSHI Gia Honda 2’03"452 (3) 18. AOKI Gia Suzuki 2’04"700 (46) VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 R MONDOMOTORI MOTO Diavel Ducati esagera Potenza, stile e grande guida Il piacere di condurre un mezzo da 162 cavalli con le sofisticazioni di un gioiello da gran premio MARIO LEGA n 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d«L’è cativa comm un Diavel». L’esclamazione di un tecnico bolognese che vedeva il nuovo progetto è stata presa in parola dalla Ducati. Borgo Panigale non aveva mai osato tanto come con la Diavel mettendo assieme design, prestazioni e tecnologia. Design La Diavel è affascinante con l’imponente serbatoione da 17 litri, due larghe prese d’aria laterali che corrono verso l’affusolato codino. Scarichi che disegnano ampie curve, per convogliarsi in due marmitte sovrapposte, telaio a traliccio in bella vista. I colori sono Rosso Ducati, Red Carbon (rossa e nera), e Black Carbon tutta nera. Prestazioni La Diavel è una vera Ducati con il propulsore testastretta di 11˚ da 162 Cv, che esalta la proverbiale coppia ai bassi regimi del 1198 cmc gestito dal sistema elettronico ride-by-wire che comanda l’apertura dei corpi farfallati. Migliora la guidabilità e si sfrutta la potenza agli alti regimi. Tecnologia Il Dtc, Ducati Traction Control, nello spazio di pochi millesimi di secondo è in grado di rilevare e controllare il pattinamento della ruota posteriore. Il sistema consente, nella configurazione sport, di scegliere su 8 profili il valore di slittamento del retrotreno. L’accensione della Diavel è comandata da una chiave elettronica che si tiene in tasca. La strumentazione ha un display superiore con i dati principali e uno inferiore con altre informazioni. L’impianto fre- IL NOSTRO GIUDIZIO nante ha componenti di alta qualità: dischi da 320 mm, pinze monoblocco a 4 pistoncini, pompe radiali, che combinati con l’abs Bosch-Brembo, garantiscono una frenata eccellente. Emerge in modo perentorio una gomma posteriore di grandi dimensioni che Pirelli ha disegnato apposta: 240/45 ZR17 Pirelli Diablo Rosso II, con tre diverse mescole. Mario Lega, campione del mondo 250 nel 1977, prova per la Gazzetta la Ducati Diavel. Sotto, nell’ordine, il dettaglio dei terminali degli scarichi; il doppio cruscotto e il frontale La prova Se al primo sguardo la Diavel può piacere o no, in sella ammalia. Sulle colline dell’Andalusia abbiamo avuto la sorpresa di guidare uno dei migliori prodotti Ducati degli ultimi anni. La Diavel è agile, a dispetto delle dimensioni. Il gommone posteriore garantisce più impronta a terra e mantenimento delle linee impostate, ottimo controllo in accelerazione e cambi di direzione sorprendenti. Il motore è potente e silenzioso, il che fa apprezzare il rombo che grazie agli scarichi indovinati emette un risucchio al rilascio del gas di «Nortoniana» memoria. Posizione in sella comoda per una guida rilassata, fatica al minimo grazie al bilanciamento ottimale. Al top pure la frenata, senza rischi di bloccaggio, mentre il freno posteriore ha la corsa un po’ lunga. Le pedane, basse ma comode, permettono inclinazioni di 41˚ prima di sfregare sull’asfalto. Volutamente rigida di sospensioni, con la mappa Sport diventa reattiva e si trasforma dando fondo alla cavalleria che è tanta. I prezzi vanno da 16.800 e fino a 19.900 per il modello più esclusivo, la Carbon. sì Agilità Sorprendente, la Diavel è sportiva ma anche comoda. Si può guidare in pieno relax Suono Il motore ha tanti cavalli e il sound è da pelle d’oca Gomma La posteriore extra large farà tendenza no Freno Quello posteriore è troppo pastoso. Cupolino Vista la velocità è necessario. Ma è solo un optional. Dettagli Moto curatissima. Per questo stona la valvola in evidenza che rovina il capolavoro degli scarichi PIAGGIO NON SI FERMA SVELATI A MONTECARLO I NUOVI PROPULSORI A BENZINA E GASOLIO Porter, tocco indiano nel diesel da 20 km al litro Il 1.2 Euro 5 è ideato a Pontedera ma costruito a Mumbai. Prezzo 12 mila euro MAURO CASADIO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d Piaggio pensa già al dopo-Porter: il presidente e amministratore delegato del Gruppo, Roberto Colaninno, ha svelato il progetto a Montecarlo, durante la presentazione dei nuovi motori diesel per il veicolo commerciale leggero. «Nel giro di 2-3 anni il Porter andrà in pensione», ha dichiarato. Precisando che il sostituto sta già nascendo sulla carta e dovrebbe avere una linea più accattivante del modello attuale. Il nome? Ancora segreto, come lo stabilimento di produzione. C’è però un indizio: il Gruppo di Pontedera sta diventando sempre più multinazionale, con l’at- tenzione fortemente rivolta all’India. Non è escluso, quindi, che fra 2-3 anni l’erede del Porter prenda forma in Asia. Oriente A Baramati, vicino Mumbai, Piaggio oggi conta su due stabilimenti gemelli, che impiegano circa tremila persone. Lì verranno costruiti tra l’altro i nuovi motori diesel P120 (1200 cmc) e P100 (1000 cmc), che completano la gamma di propulsori del Porter. E, molto probabilmente, sempre a Baramati, verrà realizzata una terza fabbrica, destinata dal 2012 alla costruzione della Vespa per l’India. Anche NT3, il prototipo a 4 ruote e 3 posti presentato lo scorso novembre, è pensato per essere venduto principalmente in Asia, dove i problemi legati alla mobilità sono diversi rispetto all’Europa. «NT3 sarà l’erede dell’Ape — ha affermato al proposito Colaninno —, non pensiamo assolutamente di competere nel segmento di Smart e Nano». non possiamo andare in Cina e in Brasile contemporaneamente». Nella sua dimensione sempre più mondiale, la Piaggio non dimentica dell’Italia. «A Pontedera – ha detto Colaninno – investiremo 40 milioni di euro per la costruzione di un centro ricambi per tutto il mondo». I motori Doppio debutto Su Porter e Porter Maxxi debuttano 2 motori Euro 5: il bicilindrico turbodiesel P120 da 1200 cmc (nella foto), e il 4 cilindri MultiTech a benzina da 1300 cmc. Restano le versioni Bi-fuel Eco-Power (benzina+GPL) e Green-Power (benzina+metano). A fianco i progetti del Porter del futuro, sotto il modello attuale rinnovato anche nello stile. Orizzonti Il radicamento sempre più forte in India e in Vietnam non esclude per Piaggio il rafforzamento in altri Paesi che crescono a ritmi vertiginosi. «Stiamo parlando con alcune società — ha spiegato Colaninno — per verificare l’opportunità di estendere al mercato cinese i modelli commerciali costruiti in India e Italia». Per quel che riguarda il Brasile, Colaninno ha rimarcato che «vorremmo essere presenti, ma Motori I progetti ambiziosi della Piaggio partono appunto dalla nuova gamma di motori diesel per il Porter, progettati a Pontedera e costruiti in India. Si tratta di propulsori Euro 5 che vantano consumi molto ridotti: meno di 5 litri per 100 km. L’altra novità è rappresentata dal 4 cilindri Multitech a benzina da 1300 cmc. I prezzi Con queste motorizzazioni il Porter sarà in vendita a partire da 11.600 euro (benzina Multitech) e da 12.000 euro (diesel 1200); il Porter Maxxi, invece, partirà da 14.400 e 14.540 euro. 26 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT C Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet: www.piccoliannunci.rcs.it oppure tutti i giorni feriali a: MILANO : tel.02/6282.7555 02/6282.7422, fax 02/6552.436. BOLOGNA : tel. 051/42.01.711, fax 051/42.01.028. FIRENZE : tel. 055/55.23.41, fax 055/55.23.42.34. BARI : tel. 080/57.60.111, fax 080/57.60.126. NAPOLI : tel. 081/497.7711, fax 081/497.7712. BERGAMO : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 035/35.87.77, fax 035/35.88.77. COMO : tel. 031/24.34.64, fax 031/30.33.26. CREMONA : Uggeri Pubblicità s.r.l. tel. 0372/20.586, fax 0372/26.610. GENOVA : Promospazio tel. 010/36.22.525, fax 010/31.69.58. LECCO : SPM Essepiemme s.r.l. tel. 0341/357400 fax 0341/364339 MONZA : Pubblicità Battistoni tel. 039/32.21.40 — 039/38.07.32, fax 039/32.19.75. OSIMO-AN : tel. 071/72.76.077 071/72.76.084. PADOVA : tel. 049/69.96.311, fax 049/78.11.380. PALERMO : tel. 091/30.67.56, fax 091/34.27.63. PARMA : Publiedi srl tel. 0521/46.41.11, fax 0521/22.97.72. RIMINI : Adrias Pubblicità di Rimini tel. 0541/56.207, fax 0541/24.003. ROMA : In Fieri s.r.l. tel. 06/98184896 fax 06/92911648 SONDRIO : SPM Essepiemme s.r.l. tel 0342/200380 fax 0342/573063 TORINO : telefono 011/50.21.16, fax 011/50.36.09. VARESE : SPM Essepiemme s.r.l. tel 0332/239855 fax 0332/836683 VERONA : telefono 045/80.11.449, fax 045/80.10.375. Per la piccola pubblicità all’estero telefono 02/72.25.11 Le richieste di pubblicazione possono essere inoltrate da fuori Milano anche per telefax e corrispondenza a Rcs Pubblicità agli indirizzi di Milano sopra riportati. Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge. 1 OFFERTE DI COLLABORAZIONE IMPIEGATI 1.1 ABILE impiegato commerciale, pluriesperienza ordini, offerte, bolle, inglese buono, francese ottimo, Office. 339.48.09.594. 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AGOS DUCATO FINAL EIGHT Giovedì 10 febbraio 2011 - Ore 18:00 Venerdì 11 febbraio 2011 - Ore 18:00 VS MONTEPASCHI SIENA VS SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO Giovedì 10 febbraio 2011 - Ore 20:30 VS FABI SHOES MONTEGRANARO CANADIAN SOLAR BOLOGNA VS ARMANI JEANS MILANO AIR AVELLINO Venerdì 11 febbraio 2011 - Ore 20:30 VS BENNET CANTÙ ANGELICO BIELLA TORINO 10-13 FEBBRAIO 2011 PALAOLIMPICO www.finaleight2011.it Title sponsor Top Sponsor Sponsor Tecnico Partner ufficiale Sponsor Tv ufficiale Media partner PREVENDITA: WWW.TICKETONE.IT - WWW.TICKET.IT INFOLINE 011-19829905 VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 R CICLISMO A UN ANNO DALLA MORTE Nel nome di Ballerini Bari e quei cento ragazzi in fuga Al quartiere San Paolo una scuola ciclismo intitolata all’ex c.t.: per scappare dalle cattive tentazioni 1 2 3 1 Il percorso di cross, fra palazzoni e palme, nel quartiere San Paolo 2 Foto di gruppo nel ciclodromo intitolato a Ballerini, come la scuola di avviamento al ciclismo 3 Ragazze sui cicloergometri FOTOSERVIZIO ACCETTURA DAL NOSTRO INVIATO MARCO PASTONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BARIdSara, 10 anni, l’ha cono- sciuto due anni fa: «E mi è piaciuto subito». Giuseppe, 11 anni in aprile, dice che «era forte, lo si vedeva dal fisico. Gli chiesi qualche trucco per arrivare primo. Mi rispose: stare dietro e non staccarsi mai». Elisabeth, 8 anni, si è fatta fare la foto insieme: «E anche l’autografo». Samuel, 9 anni, ammette: «Ho cominciato ad andare in bici dopo che l’ho sentito parlare». E Corrado, 8 anni, spiega: «Io volevo fare il ciclismo perché si pedala, si parla e ci si diverte. Invece il calcio è noioso». Educazione stradale Sara, Giuseppe, Elisabeth, Samuel e Corrado sono cinque dei cento bambini che a Bari, nel quartiere San Paolo, pedalano in nome di Franco Ballerini. Chi convinto, chi sedotto, chi spinto, tutti aiutati dal c.t. della Nazionale, morto il 7 febbraio di un anno fa. Un gruppo sportivo aperto a giovanissimi ed esordienti, e una scuola di avviamento al ci- L’ex c.t. azzurro Franco Ballerini, morto il 7 febbraio 2010 a 45 anni SIROTTI clismo: la bici come educazione stradale e culturale, la bici per farsi strada ed evitare vicoli ciechi, la bici «perché si pedala, si parla e ci si diverte». «Era il 2002 quando Franco è stato qui per la prima volta — racconta Tommaso Depalma, vicepresidente del Comitato pugliese e fondatore di questa eccezione —. Da quel giorno è diventato uno dei nostri. Prima con i progetti scolastici, poi faceva un salto, un salto di 750 chilometri ad andare e 750 a tornare, magari solo per dare una coppa al vincitore o regalare una borraccia, semplicemente per esserci». Prati e palme Era un vecchio, enorme edificio scolastico dismesso. «Abbiamo chiesto: possiamo usare l’area esterna? Ci hanno risposto: se la mettete a posto. Affare fatto — spiega Pino Marzano, che dal 2005 è l’anima e il corpo di questo centro —. Prati e palme, tagliaerba e cazzuole. Prima una pista diritta di 150 metri, 80 per lo sprint e 70 di minifuga, poi un campetto per bici ambiente e sicurezza stradale, quindi un percorso di 900 metri per il cross e uno di 700 stradale». Volontà e volontariato, soccor- so e sostegno. E un patrimonio comune che, fra acquisti e omaggi, è arrivato a una cinquantina di bici da corsa e a una cinquantina di mountain bike, e poi caschi, birilli, paletti, cartelli stradali, pedane, e poi un magazzino, e poi una palestra per l’attività invernale (basket, volley, pallamano...), e poi anche l’uso della palestra Il factotum Marzano: «La funzione è sociale, l’ultima cosa che ci interessa sono i successi. Ma quando c’è da vincere, si vince» dell’associazione sportiva Renshi (arti marziali) portando in dote quattro cicloergometri. E poi un viavai di amici, testimoni e personaggi, da Cipollini a Bettini, da Bugno a Fondriest, da Chiappucci a Moser, da Simoni a Quaranta, da Pozzato a Magrini. «Tutta gente venuta qui per l’amicizia con Ballerini o per la passione del ciclismo. In silenzio. Lontana dalle luci della ribalta. Non solo gratis, ma regalando il proprio tempo e spesso molto di più. E Renato Di Rocco, il presidente della Federazione italiana, qui è di ca- sa». Il Gs Bari è un’oasi, un’isola, un piccolo paradiso terrestre, un minuscolo universo ciclabile. È una nuvola atterrata in un quartiere tosto, palazzoni per 50 mila abitanti. È un’alternativa a tv e videogiochi, a divani e frigoriferi, anche a droghe e bullismo. «Due allenamenti d’inverno, in palestra, tre d’estate, all’aperto — continua Marzano —. L’ultima cosa che ci interessa è l’agonismo, l’ultimissima i risultati. Ma quando c’è da correre, si corre. E quando c’è da vincere, si vince». Case-famiglia La più recente vittoria è il campionato regionale esordienti primo anno, ciclocross, a Otranto, lo scorso 16 gennaio, Leonardo Fanfulla e Fabio Marzano hanno dominato la gara e sono arrivati insieme al traguardo. «Ma le nostre vittorie più belle sono i ragazzi delle case-famiglia che qui si uniscono, si sciolgono, si affezionano. O sono i due pullmini che siamo riusciti a comperare e con cui andiamo in trasferta, insieme, grandi e piccoli, la scusa del ciclismo e la forza delle bici. Per tutti è come Disneyland». Nel nome di Franco, e dei suoi insegnamenti. «Si raccomandava — tramanda Marzano —: l’importante è la sudata». 8 IL RICORDO LUNEDÌ IN TOSCANA Lunedì, a un anno dalla morte, Casalguidi (Pistoia) dedica una giornata a Franco Ballerini. Dalle 9.15, nella scuola Enrico Fermi, con Francesco Ginanni, Emanuele Bindi e filmati. Alle 16 la Messa; alle 17.30 presentazione del libro «Franco Ballerini campione in tutto» di Caterina Benini con Marcello Lippi; e dalle 18.30 l’incontro «Le strade di Franco»: racconti di amici, fra cui Martini, Cipollini, Bettini, Magrini, Tafi e Fornaciari DA OGGI AL 15 Ritiro in quota a Tenerife per Basso e Nibali Ivan Basso e Vincenzo Nibali sono da ieri a Tenerife (Canarie), con i compagni Capecchi, Agnoli, Caruso, Guarnieri, Paterski, Ponzi e Szmyd. Agli ordini del preparatore Paolo Slongo si alleneranno in quota sul Teide fino al 15. Il resto della Liquigas è invece a Cecina (Livorno). MARCATO Quinto posto in volata per Marco Marcato (Vacansoleil) a Saint Ambroix (Francia) nella 2ª tappa dell’Etoile de Besseges, vinta dal francese Lloyd Mondory (Ag2R) sul connazionale e compagno di team Anthony Ravard che guida la classifica. CANTELE Nella 2ª tappa del Tour del Qatar, successo dell’olandese Ellen Van Dijk (Htc), nuova leader della corsa, sulle 6 compagne di fuga. Prima italiana Noemi Cantele, 9ª a 1’45"; 10ª Valentina Scandolara e 15ª l’iridata Giorgia Bronzini, 2ª mercoledì nella 1a tappa. Oggi la conclusione. 28 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT BASKET EUROLEGA TOP 16 Difesa e Michelori Ventimila persone ammirano Siena LA SITUAZIONE Efes fallo a -2" Il Real vince all’overtime Clamoroso successo del Real Madrid che raggiunge l’Efes con 3 tiri liberi realizzati da Sergio Rodriguez a 2" dalla fine su fallo di Rakocevic. Nell’overtime, Tunceri perde la palla decisiva per i turchi. La pressione Mps schianta il Partizan in casa Pianigiani: «Una forza mentale straordinaria» DAL NOSTRO INVIATO PAOLO BARTEZZAGHI PARTIZAN 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BELGRADO (Serbia) dE’ un capola- voro compiuto nelle peggiori condizioni e con le spalle al muro. Bo McCalebb è fuori, Ksistof Lavrinovic è rimasto a casa per problemi di schiena, ma ci sono tutti gli altri e la squadra con la sua difesa prima di tutto. Siena inchioda il Partizan e vince la prima partita delle Top 16 rimanendo in corsa per i quarti. Se con il Real Madrid il partitone era durato solo tre quarti, stavolta la Mens Sana non crolla mai grazie anche al contributo di chi, come un grandissimo Andrea Michelori, contro gli spagnoli non era neppure entrato in campo. Forza «Nei primi mesi della stagione — dice Simone Pianigiani — avevamo espresso una delle migliori pallacanestro in Europa. La squadra non accettava di non andare avanti. Non guardo la classifica. Abbiamo avuto una forza mentale straordinaria». Con una difesa entusiasmante, Siena ha preso subito la partita in mano e non l’ha mai mollata. Il Partizan ci ha messo due minuti due a pro- SIENA 58 66 (15-19, 26-31; 41-50) PARTIZAN BELGRADO: Milosavljevic 7 (1/4 da 3), Bozic 3 (0/1, 1/1), Vesely 9 (3/5, 1/1), Gist 15 (1/5, 3/6), Katic 4 (2/2); Jerrels 13 (2/3, 0/3), Kecman (0/2, 0/2), Klobucar (0/2 da 3), Lucic 5 (2/2), Jawai 2 (0/2). N.e.: Bekovic, Dekic. All.: Jovanovic. MONTEPASCHI SIENA: Zisis 13 (3/7, 2/3), Kaukenas 14 (5/8, 0/1), Moss 2 (1/6, 0/1), Stonerook 5 (1/3, 1/4), Rakovic 2 (1/8); Hairston 3 (0/3, 0/1), Carraretto 10 (4/4), Ress, Michelori 15 (4/5), Akindele, Jaric 2 (1/3, 0/1). N.e.: Aradori. All.: Pianigiani. ARBITRI: Martin (Spa), Ryzhyk (Ucr), Garcia Gonzalez (Spa). NOTE - T.l.: Par 20/32, Sie 17/20. Rimb.: Par 32 (Gist 7), Sie 35 (Rakovic, Stonerook 7). Ass.: Par 10 (Jerrells 3), Sie 13 (Stonerook, Zisis 3). Progr.: 5’ 4-9, 15’ 15-23, 25’ 30-37, 35’ 45-61. Usc.5f.: Stonerook 38’05" (50-63), Moss 38’12" (51-63). Spett.: 19.255. GIRONE E Caja Laboral Vitoria-Panathinaikos Atene 77-70 (San Emeterio 21; Nicholas 15), Unicaja Malaga-Lietuvos Rytas Vilnius 98-91 (Tripkovic, Sinanovic 15; El Amin 14). Classifica: Panathinaikos, C.Laboral 2 vinte-1 persa; Unicaja, Lietuvos 1-2. Pr. Turno: Panathinaikos-C.Laboral, Unicaja-Lietuvos. durre il primo tiro. Va bene che sono quelli che segnano meno (66 punti di media) e tirano peggio in Eurolega, ma i primi possessi dei serbi non sono tali. I portatori di palla faticano a superare la metà campo, intrappolati da raddoppi che li fanno arrivare affannosamente a costruire un’azione che infatti nei primi tentativi non nasce neanche. Sarà una costante. Come le rimesse buttate via. Triple Due triple portano il primo vantaggio di 6 punti per Siena. Proprio i tiri da tre erano mancati nelle prime due partite di Top 16 dove la Mens Sana ha avuto un inedito 19% e ha abbassato la produzione offensiva da 78 a 66 punti di media (rispettata). Nikos Zisis, e Rimas Kaukenas sostengono l’attacco. Quando il lituano rientra, dopo i primi due falli in 3’, segna gli unici tre canestri nei primi 5’ del secondo quarto. Il Partizan è ancora fermo. James Gist, molto più disinvolto e pericoloso da fuori rispetto a quando giocava a Biella, segna la tripla che lo sblocca. Dal -12 i serbi tornano a -3 e sbagliano la tripla del pareggio. Sono due minuti di fuo- GIRONE F Maccabi Tel Aviv-Olimpia Lubiana 104-67 (Eliyahu 20; Shermadini 15), Barcellona-Roma 80-56. Classifica: Barcellona 3-0; Maccabi 2-1; Olimpia 1-2; Roma 0-3. Pr. Turno: RomaBarcellona (17/2), OlimpiaMaccabi. Andrea Michelori, 32 anni, utilizzato per la prima volta nelle Top16 REUTERS co, gli unici in cui Siena trema. E sta sbagliando tanto al tiro, anche da molto vicino. Però Marko Jaric stavolta c’è. Nato a Belgrado, è particolarmente fischiato dai quasi 20mila concittadini. Nel terzo quarto si accende Carraretto con 6 punti in due minuti e Michelori but- ta dentro quei tiri da sotto che Rakovic sbaglia regolarmente. E’ il segnale. Il Partizan torna a -5 al 28’ poi si spegne in palle perse, pasticci, forzature. Non è solo demerito, c’è una Siena di mezzo. «Sono orgoglioso dei ragazzi», dice Pianigiani. Ne ha ben donde. A BARCELLONA TRIONFANO I CAMPIONI D’EUROPA BARCELLONA ROMA 80 56 (21-17, 45-36; 61-45) REGAL BARCELLONA: Rubio (0/1, 0/1), Navarro 13 (2/6, 2/6), Anderson 16 (4/6, 2/3), Lorbek 2 (1/2, 0/1), Perovic 13 (6/8); Sada 2 (1/3), Vazquez 7 (1/2), Grimau 7 (3/6), Ingles 9 (3/3, 1/1), Ndong 4 (1/3), Morris 7 (2/3, 1/2). All.: Pascual. ROMA: Washington 16 (8/12, 0/1), Djedovic 2 (1/5, 0/1), Datome 4 (2/8, 0/3), Dasic 2 (1/2, 0/2), Crosariol (0/3); Smith 2 (1/2, 0/4), Traore 17 (6/6), Gordic 13 (2/4, 3/7). N.e.: Tonolli, Iannilli. All.: Filipovski. ARBITRI: Sutulovic (Mon), Dozai (Cro), Lottermoser (Ger). NOTE - T.l.: Bar 14/17, Rom 5/12. Rimb.: Bar 34 (Rubio, Vazquez 5), Rom 30 (Datome 10). Ass.: Bar 21 (Sada, Rubio, Navarro 5), Rom 10 (Smith 3). Progr.: 5' 6-6, 15' 30-30, 25' 57-41, 35' 69-50. F. tec.: Lorbek 27’54" (59-42). Spettatori 5358. DAL NOSTRO INVIATO MARIO CANFORA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA BARCELLONA (Spagna) dNessun miracolo in casa dei campioni d’Europa, com’era prevedibile. Ma nessuna gara oscena come quella di sette giorni prima a Tel Aviv, chiusa sul -41. Per l’attuale Roma, vincere a Barcellona avrebbe avuto il significato dell’epico, contro una squadra di Pascual che tra campionato (Acb) e Eurolega, ha ieri sera raccolto la dodicesima vittoria di fila. Non perde dal 16 dicembre, quando nella nona giornata della regular season europea, il Lietuvos Rytas si impose in casa di un solo punto (88-87). Questo, per far capire che macchina perfetta sono in questo momento i catalani. Sorpresa Differenze di valori a parte e considerando i 24 punti finali (80-56), la Virtus all’inizio sorprende. Anzi, va pure oltre la semplice sorpresa. Perché nei primi 18’ gioca alla pari, grazie alla verve dei due giocatori più contestati, Washington e Traore, che si caricano il quintetto sulle spalle, non sbagliano un tiro (5/5 il GIRONE H Fenerbahce Istanbul-Zalgiris Kaunas 80-72, Olympiacos Pireo-Power E. Valencia 77-62. Classifica: Fenerbahce 3-0; Olympiacos 2-1; Valencia 1-2; Zalgiris 0-3. Pr. turno: ZalgirisFenerbahce, ValenciaOlympiacos. GIRONE DI ANDATA Roma, l’Eurolega è davvero finita Washington e Traore, segni di vita Gioca alla pari per 18’, ma la sconfitta di 24 punti spegne ogni speranza GIRONE G Real Madrid-Efes Pilsen Istanbul 89-86 d.t.s. (Tucker 19; Thornton 18), Partizan Belgrado-Mps Siena 58-66. Classifica: Real 3-0; Efes 2-1; Mps 1-2; Partizan 0-3. Pr. turno: Mps- Partizan (16/2), Efes-Real Ali Traore, francese, 25 anni, miglior realizzatore di Roma a Barcellona CIAM play, 4/4 il lungo) e danno coraggio ai compagni. Dopo 15’ si è 30-30, poi tre errori difensivi e un passaggio a vuoto dello stesso Washington (prontamente punito col cambio da Filipovski), lanciano il Barca che con Navarro, Anderson e Perovic va al riposo lungo 45-36. Un +9 insperato, per una squadra dalla panchina chilometrica (e con fuori per infortunio Basile, a cui i tifosi locali hanno dedicato uno striscione in italiano «Forza Baso, siamo con te»), mentre Roma è sempre più contata (in dieci a referto) e deve inoltre fare i conti con l’amnesia da tiro di Smith. Che mette a segno i due punti che lo fanno superare quota 1000 nelle cinque stagioni in Eurolega , ma per il resto non incide mai (0/4 nelle triple). Emozione Se poi aggiungiamo che Djedovic (forse emozionato per essere tornato nella «sua» Barcellona, visto che il club è proprietario del cartellino) e Dasic vanno al di sotto delle loro recenti prestazioni, si capirà che Roma è andata oltre i suoi attuali limiti. E infatti, al 27’ i punti di vantaggio del Barcellona arrivano a 17 (59-42), la grande bandiera catalana San Epifanio applaude in parterre. Roma (che fa vedere un accettabile Gordic) non riesce a scendere sotto i venti punti di svantaggio, e chiude sul -24, mettendo un punto sulle seppur minime possibilità di qualificazione. Pubblico: +1 % Bologna super a quota 7972 Il pubblico della serie A è in leggera crescita e si è attestato nel girone di andata su 3859 spettatori di media (+1.1%, +4.1% di incasso). L’incremento si deve all’iniezione di paganti data dalla neopromosse Sassari (quinta con 4279, ben 1800 in più della retrocessa Ferrara) e Brindisi. La Virtus Bologna resta la locomotiva della serie A con 7972 spettatori, 900 in più della passata stagione, seguita da Milano con 4952 (+1555) e Siena con 4915 (-139). Sopra i 4000 anche Pesaro. Chiude ancora una volta Treviso con un misero 2475. Il dato migliore risale esattamente a 20 anni fa: 4275. Non è una buona notizia. EZE FERMO Ben Eze, nuovo acquisto della AJ, si è fermato in via precauzionale per un risentimento alla coscia sinistra. EURODONNE Si gioca stasera gara-2 degli ottavi di Eurolega donne. Compromessa la situazione di Taranto, che affronta a Praga l’Usk che l’ha sconfitta in casa in gara-1. Schio, battuto in Russia ma di solo 5 punti, ospita stasera alle 20.30 lo Spartak Vidnoje. In caso di successo delle italiane, la bella è prevista il 9/2. VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT BASKET 29 R TENNIS FED CUP: 1˚ TURNO w NBA TUTTI GLI AZZURRI K.O. Gallo si salva Ma è grigia per gli italiani Francesca Schiavone, 30 anni AP I NUMERI Flavia Pennetta, 28 anni AFP 5 Precedenti in Fed Cup tra Australia e Italia, l’ultimo risale al 1988. Le azzurre non hanno mai vinto 3 Fed Cup vinte dall’Italia: Charleroi 2006 contro il Belgio, a Reggio Calabria 2009 e a San Diego 2010 con gli Usa 7 Danilo Gallinari, 22 anni, 16.1 punti di media AFP dDanilo Gallinari. 27 punti, miglior realizzatore dei Knicks contro Dallas, gioca alla pari con Dirk Nowitzki. Ma non basta per vincere perché Amare Stoudemire, dopo aver segnato 21 punti nel primo tempo, resta a secco nella ripresa. Gallo gioca bene, soprattutto sfrutta le sue qualità in uno contro uno troppo spesso dimenticate, subisce falli (12/12 ai liberi), ma alla fine tira solo 14 volte, spesso non servito anche quando è caldo: «Danilo non è uno di quei giocatori che isoli e gli dai la palla, dà il meglio quando funziona il collettivo ed è una delle tante opzioni» spiega D’Antoni. Non ci convince. Cuban La sfida italo-tedesca del Garden è stata seguita da uno scatenato Mark Cuban, il proprietario di Mavs, il più grande avversario dell’accordo che permette ai giocatori Nba di vestire la maglia della loro nazionale. In settimana aveva addirittura proposto di proibire ai giocatori sotto contratto di partecipare a Olimpiadi e altre manifestazioni Fiba, suggerendo alla Nba di organizzare in proprio (non si sa con quali regole) un Mondiale. La sconfitta dei Knicks non è paragonabile al disastro di Toronto. I Raptors hanno perso la 13a gara consecutiva e solo Minnesota e Cleveland stanno peggio in classifica. Andrea Bargnani sta vivendo un peri- Segna 27 punti contro Nowitzki. Male Bargnani e Belinelli. Durant oltre i 40 per tre volte in 4 gare odo di involuzione preoccupante. I 12 punti realizzati fanno scendere la sua media partita nelle ultime tre gare da 21 a 13 anche per la terribile siccità da tre: 1 canestro negli ultimi 20 tentativi. E non prende rimbalzi. All Star Peccato anche perché queste brutte partite sono arrivate mentre venivano selezionate le squadre per l’All Star Game (sono state rivelate ieri notte). Anche Marco Belinelli continua a stentare: segna 6 dei primi 8 punti degli Hornets contro i Thunder poi non si vede più. E’ sceso a 4 punti di media con 6/24 al tiro e solo 2 assist nelle ultime 4 gare. Gli occhi erano tutti per Kevin Durant che per la terza volta nelle ultime 4 gare ha superato i 40 punti realizzati. Il questo momento è l’mvp della lega. Mentre i Cavs, alla 22a sconfitta di fila, sono a solo un k.o. dal record negativo di gare perse in una stagione. Partito LeBron, sono tornati i Cleveland Cadavers. chiabo RISULTATI Atlanta-Toronto 100-87 (J.Johson 37; A.Johnson 20), Cleveland-Indiana 112-117 (Session 25; Granger 23), New Jersey-Philadelphia 92-106 (B.Lopez 16; L.Williams 23), Detroit-Charlotte 87-97 (B.Gordon 20; S.Jackson 39), New York-Dallas 97-113 (Gallinari 27; Nowitzki 29), MinnesotaMemphis 84-102 (Beasley 19; Randolph 23), Oklahoma City-New Orleans 104-93 (Durant 43; Da.West 20), Denver-Portland 109-90 (Nene 22; Matthews 19), Phoenix-Milwaukee 92-77 (Gortat 19; Maggette 15), Utah-Houston 96-97 (Millsap 20; Ke.Martin 22), LA Clippers-Chicago 88-106 (Griffin 32; Rose 32). Le classifiche su gazzetta.it. Fed Cup dell’Australia. Il primo titolo nel 1964, l’ultimo nel 1974. L’ultima finale è del 1993 persa contro la Spagna Schiavone-Pennetta alla prova australiana Sul cemento di Hobart la Stosur guida l’assalto alle azzurre campionesse in carica. Barazzutti: «Una sfida apertissima» RICCARDO CRIVELLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d Un desiderio intenso non crea solo le occasioni, ma anche i talenti necessari per realizzarsi. Per inseguire i sogni, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta hanno messo in valigia nei loro mille viaggi lavoro, applicazione, tenacia, hanno assecondato la loro classe con il sacrificio e la tensione costante a migliorarsi. Fra’ e Fla’, due nomi una garanzia: la milanese è numero 4 del mondo, il meglio di sempre in Italia per una donna, la brindisina ha appena vinto il primo Slam in doppio ed è risalita al numero 16 in singolare. Insidie Non certo dettagli, piuttosto la conferma di un momento d’oro prolungato del movimento rosa italiano. E nel percorso di crescita delle due più forti tenniste azzurre, i trionfi in Fed Cup (tre negli ultimi cinque anni, un dominio) hanno rappresentato pilastri fondamentali per coltivare l’autostima e la convinzione di potersela giocare con tutte le big. Poi, siccome una gara a squadre esalta il gruppo e non si presta a nessuna delle regole tecniche ed emozionali di un torneo, può capitare che il primo turno da campionesse in carica riservi pericoli ben più insidiosi della tenera finale dell’anno prima. Perché gli Stati Uniti senza le sorelle Williams costituivano una preda facile, mentre l’Australia di Sam Stosur, per di più in trasferta, è un ostacolo con i controfiocchi, nonché una rivale storicamente impossibile, visto lo 0-5 nei precedenti (l’ultimo risale al 1988, però). Equilibrio Lo sa anche capitan Corrado Barazzutti, che mantiene la serena tranquillità di chi è conscio del valore del team: «E’ un match al cinquanta per cento, apertissimo. Loro saranno motivatissime, ma lo siamo anche noi. E comunque in competizioni a squadre la classifica conta poco, devi gestire non solo il gioco, ma le emozioni, le tensioni di sfide PROTAGONISTE AUSTRALIA ITALIA Samantha Stosur, n. 5 Francesca Schiavone, n. 4 Jarmila Groth n. 31 Flavia Pennetta, n. 16 Anastasia Rodionova, n. 64 Roberta Vinci n. 38 Rennae Stubbs, n. 11 doppio Sara Errani n. 44 così importanti». Non sono le condizioni ambientali e della superficie in cemento, identiche a quelle di Melbourne, a preoccupare, quanto le doti intrinseche delle avversarie. Samantha Stosur, numero 5 al mondo, ha precedenti favorevoli con la Schiavone (5-2, nel 2010 ci ha perso la finale a Parigi ma poi ha vinto al Masters, ma è 0-3 con Flavia Pennetta) ed è una formidabile doppista, un atout importante in una sfida che potrebbe decidersi all’ultima partita, considerando pure che la quasi quarantenne Stubbs da vent’anni è una delle migliori interpreti della specialità. E poi c’è la seconda singolarista Jarmila Groth, slovacca di nascita, approdata alla più bella classifica di sempre (31) anche grazie alla vittoria di inizio gennaio proprio sui campi di Hobart. Garanzie Non resta che affidarsi alle nostre consuete polizze: «Stiamo bene insieme — sorride la Pennetta — e anche questa è la nostra forza, un gruppo incredibile che continua a vincere da diversi anni». E leonessa Schiavone rilancia: «La pressione di essere campionesse e ricominciare con una trasferta così insidiosa e contro giocatrici così cariche è un dato positivo, significa che ci temono. Siamo forti e ne siamo consapevoli. Abbiamo le stesso entusiasmo e la stessa grande voglia di sempre». Sara Errani ci crede: «Giocare in trasferta qui in Australia non sarà facile. Quando siamo insieme tutte e quattro cerchiamo di pungolarci a vicenda in allenamento per tirare fuori sempre il massimo da ciascuna di noi. Far parte di questa incredibile squadra è un grande onore». La caccia è aperta. LA GUIDA In tv su RaiSport Diretta dalle tre di stanotte Il primo turno del Gruppo Mondiale di Fed Cup tra Australia e Italia si disputa sui campi in cemento del «Domain Centre» di Hobart, in Tasmania. Il sorteggio si è svolto ieri notte all’una italiana. I primi due match sono in programma stanotte alle 3 in Italia (le 13 australiane), gli altri tre domani notte all’una in Italia (le 11 australiane). La vincente contro la vincente di Russia-Francia. Convocate Australia: Samantha Stosur (n. 5); Jarmila Groth (31); Anastasia Rodionova (64); Rennae Stubbs (11 in doppio). Convocate Italia: Francesca Schiavone (4); Flavia Pennetta (16); Roberta Vinci (38); Sara Errani (44). I precedenti tra le probabili singolariste: Schiavone c. Stosur 2-5; Schiavone c. Groth nessun precedente; Pennetta c. Stosur 3-0; Pennetta c. Groth 1-0. In tv: diretta su RaiSport 1. Su Supertennis tutte le sere speciale alle ore 22.45. Le altre sfide: Russia c. Francia (Mosca, indoor); Slovacchia c. R. Ceca (Bratislava, indoor); Belgio c. Usa (Anversa, indoor). STARACE OK Ottavi a Santiago (Cile, 398.500 euro, terra) Starace b. Andujar (Spa): 6-4 6-1. QUI ZAGABRIA Secondo turno a Zagabria (Cro, 450.000, indoor): Ljubicic (Cro) b. Brands (Ger) 6-2 6-3; Gasquet (Fra) b. Clement (Fra) rit; Bogomolov Jr. (Usa) b. Petzschner (Ger) 6-1 6-2; Dodig (Cro) b. Marchenko (Ucr) 6-2 6-3. Secondo turno a Johannesburg: Beck (Slk) b. Soeda (Giap) 3-6 7-5 6-0; Anderson (S.Af) b. Sela (Isr) 6-2 6-4; Mannarino (Fra) b. Gremelmayr (Ger) 6-7 (2) 6-4 6-4. 30 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT PALLAVOLO ELEZIONE A VARSAVIA VARIE y ANASTASI Eccoti la Polonia «Che avventura» TRIONFÒ CON LA SPAGNA (a.a.) Andrea Anastasi è nato a Poggio Rusco (Mn) l’8 ottobre 1960 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dA Varsavia le ultime ore hanno ribaltato i pronostici e cambiato i pareri. Quel che sembrava non sarà, quel che era solo un’ipotesi è la realtà: da qui a Londra 2012 Andrea Anastasi sarà il c.t. della Polonia campione d’Europa in carica. Colpo di scena con sorpasso nel finale, dunque: l’eletto non è Fefé De Giorgi, che si diceva essere il favorito, ma l’ex c.t. dell’Italia che tutti nel mondo della pallavolo, anche quelli molto più bassi di lui, si ostinano a chiamare ancora Nano. E che ora dice: «Sono molto soddisfatto. Sono affascinato da questa avventura, sia per l’aspetto strettamente tecnico, che per l’esperienza umana: mi piace molto pensare che per un po’ vivrò a Varsavia». Elezione Il colpo di scena si spiega nella complessa procedura che in Polonia adottano per la scelta del c.t. Dapprima una commissione di allenatori fornisce le sue indicazioni sui candidati al consiglio federale. Che poi incontra i possibili c.t. Così Anastasi è volato a Varsavia domenica, De Giorgi il gior- no successivo. «Abbiamo parlato di tante cose — spiega il Nano — non solo di pallavolo e della mie idee su come dovrebbe giocare la Polonia. Mi hanno chiesto anche che musica ascolto, per dire». Infine i consiglieri votano il preferito. Non una nomina, quindi, ma un’elezione. Che nel caso di Anastasi è stata all’unanimità. I più maligni tra gli osservatori polacchi insinuano che tanta parità di giudizio sia stata aiutata dalla risaputa preferenza per Anastasi da parte del presidente Miroslaw Przedpelski. Comunque sia: «La cosa mi onora e mi responsabilizza ancora di più — commenta il tecnico — Volevo un modo per rimettermi in gioco e l’ho trovata». Passato e futuro L’ufficialità della scelta è arrivata ieri mattina. Anastasi era a Belo Horizonte: con Andrea Gardini, suo secondo in azzurro (ruolo che vorrebbe confermare in Polonia, ma la cosa è da definire) sta effettuando una serie di visite di aggiornamento in alcuni club brasiliani. E da là racconta: «La Polonia è la tradizione e il futuro. Per tutti quelli della mia generazione la nazionale di Wagner campione Mondiale ha vinto gli Europei 1989, i Mondiali, la World League e i Goodwill Games 1990 e Olimpica negli Anni 70 è stata un modello. Da questo punto di vista sarà un’esperienza completamente diversa da quella che ho vissuto in Spagna (da Anastasi portata al titolo Europeo nel 2007, ndr): nel Paese c’è una grande cultura di pallavolo». E una gran voglia di pallavolo che lassù è seconda solo al calcio, e nemmeno poi staccata di tanto. Basti dire che a Danzica si giocheranno le finali della prossima World League e che la Polonia ospiterà il Mondiale 2014. La stessa pressione mediatica, caso unico nell’universo del volley, è di stampo calcistico. Interesse per il gossip compreso. «La cosa non mi preoccupa. Anzi, sarà piacevole avere tanta attenzione». Con tutto quel che la cosa comporta. Nessuno ha perdonato al suo predecessore Castellani i risultati deludenti al Mondiale e nelle ultime World League, nonostante il successo all’Europeo 2009. «So che andrò a guidare una squadra molto forte, una nazionale di vertice. Non dico che sarà tutto facile: ma di sicuro sarà affascinante» Da c.t. Con l’Italia ha vinto le World League del 1999 e del 2000, l’Europeo del 1999, e la medaglia di bronzo all’Olimpiade di Sydney 2000. Con la Spagna ha vinto l’Europeo del 2007 CHAMPIONS DONNE ANDATA OTTAVI Colpaccio Pesaro Villa Cortese Battuta la Dinamo cede al tie-break Il muro e la coppia Flier-Hooker fermano Mosca dell’ex Costagrande CAMILLA CATALDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA PESARO dPesaro è in vena di re- gali solo prima del match. Carolina Costagrande, la campionessa che torna a casa riceve targa, omaggi, cori e striscioni dal pubblico, ma in campo la Scavolini non è generosa. Le campionesse d’Italia si guadagnano la prima fetta di qualificazione al secondo turno dei play-off di Champions, davanti al cittì azzurro Massimo Barbolini osservatore in tribuna assieme al suo vice Marco Bracci. Senza Godina La quasi imbattibile Mosca è squadra che punisce ogni sbavatura e a Pesaro ha giocato senza Elena Godina, rimasta in Russia per curarsi un’ernia. La solidissima Dinamo entra in partita lentamente (7-3), ma è presto travolgente: 10-14, 13-18, con troppi errori delle padrone di casa. Pesaro parte forte anche nel secondo parziale: 5-1 e il livello è elevatissimo. La Scavolini affonda il colpo con Flier e Hooker, per le russe sono pesanti i colpi di Costagrande e Nataliya Goncharova. Il terzo set è marcato dalle ospiti, Flier sigla il 19-22 ma la rimonta non si completa. E’ pallavolo eccellente al PalaCampanara, la Scavolini guida 21-19 e alla terza palla set porta le avversarie al tie-break. L’ equilibrio si rompe a favore di Pesaro sul 14-9, Usic, Hooker e il muro mandano nel pallone la Dinamo, che si schianta sul più bello. Ci si gioca tutto il 10 a Mosca. PESARO-MOSCA 3-2 (19-25, 25-14, 19-25, 27-25, 15-10) SCAVOLINI PESARO: S. Usic 19, Guiggi 5, Ferretti 2, Hooker 31, Manzano 11, Flier 28; De Gennaro (L), Saccomani. N.e. Olivotto, Pascucci, M. Usic, Cecato. All. Tofoli DINAMO MOSCA: Matienko 1, N. Goncharova 26, Perepelkina 11, Makhno 7, Costagrande 24, Gioli 11; Kryuchkova (L), Merkulova, Yagodina. N.e. Parkhomenko, Krivets, V. Goncharova. All.Losev ARBITRI: Vaz de Castro (Por) e Bernaola (Spa) NOTE Spettatori 1.800, incasso 7.500 euro. Durata set: 24’, 22’, 24’, 27’, 14’; tot. 111’. Scavolini: battute sbagliate 8, vincenti 6, muri 15, 2a linea 16, errori 19; Dinamo: battute sbagliate 2, vincenti 5, muri 15, 2a linea 11, errori 9. La Anzanello non basta, le polacche respingono la rimonta (m.l.) Un set e mezzo, il primo e metà del secondo, giocati sottotono contro un’avversaria regolare e organizzata sono costati una bruciante sconfitta al tie-break per l’Mc-Carnaghi Villa Cortese nell’andata dei playoff a 12 contro le polacche del Muszyna. Le padrone di casa hanno avuto in Jagielo, Kaczor e Stam i punti di forza. Con la nuova formula mercoledì al PalaBorsani servirà l’impresa: vincere con qualsiasi risultato (rispetto al passato, non vale più il quoziente set) e quindi aggiudicarsi il Golden Set di spareggio. Il risveglio delle lombarde sul finire del secondo ha prodotto un terzo e quarto set palpitanti e ben giocati con capitan Anzanello superlativa nei primi tempi e a muro. Reazione Abbondanza ha optato per la diagonale a stelle e strisce Berg-Hodge con Cruz e Negrini (poi sostituita da C. Benedini non ci sta: «L’Andriol non era mio» Il canoista si difende: «Assurdo accusarmi attraverso una foto: Da atleta mai visto quel boccetto» Con la nazionale L’ex c.t. dell’Italia batte De Giorgi nel voto federale: «Una gran squadra, mi divertirò» MARIO SALVINI IL CASO: SOSTANZE DOPING IN CAMERA Bosetti) schiacciatrici-ricevitrici, Jontes e Anzanello centrali, Cardullo libero. L’opposto americana ha fatto la sua parte, ma le pessime percentuali di ricezione, con Cruz bombardata e poco lucida in attacco, hanno pesato. Aguero non ancora al 100% e utilizzata per il servizio non è riuscita ad evitare il 2-0 del Muszyna, che annullato il set-point chiudeva 26-24. Vinto il terzo l’Mc-Carnaghi si è ritrovata e nel quarto ha raggiunto il 2-2 con un break di 8-0 da 17-21 a 25-21. La beffa nel tie-break, con 5 punti di Anzanello vanificati da Jagielo e Kaczor. MUSZYNA-VILLA CORTESE 3-2 (25-16, 26-24, 23-25, 21-25, 16-14) FAKRO MUSZYNA: Sadurek 5, Jagielo 26, Bednarek-Kasza 7, Kaczor 15, Stam-Pilon 13, Gajgal 6; Zenik (L), Wensink 5, Srutowska, Kasprzak 2, Kaczorowska. N.e. Platek. All. Serwinski. MC-CARNAGHI VILLA CORTESE: Berg 3, Negrini 2, Anzanello 17, Hodge 22, Cruz 14, Jontes 12; Cardullo (L), Aguero, Rondon 1, C. Bosetti 8. N.e. Kovacova, Lanzini (L). All. Abbondanza. ARBITRI: Hranic (Cro) e Van Gompel (Ola). NOTE Durata set: 23’, 28’, 27’, 27’, 17’; tot. 122’. Muszyna: battute sbagliate 11, vincenti 3, muri 13, errori 19, s.l. 9. Mc-Carnaghi: b.s. 13, v. 4, muri 14, errori 24, s.l. 8. y IL TOURS SUPERA MOSCA (a.a.) Il Tours supera la Dinamo Mosca: la vincente affronterà la vincente di CuneoBelgorod. MAURIZIO GALDI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA d Non accusa nessuno l’avvocato di Franco Benedini, Giuseppe Napoleone, ma lascia filtrare l’ipotesi del complotto nella vicenda che ha portato ieri il canoista davanti alla Procura antidoping del Coni. «Non vogliamo lanciare alcuna accusa, ma qui c'è in ballo un posto ai Mondiali e alle Olimpiadi. Il mio assistito è uno dei cardini della squadra. Trovo comunque anomalo il modo di procedere, di contestare attraverso delle foto senza portare l'atleta nella stanza e contestare le accuse mostrando il prodotto dal vivo». Testosterone L’avvocato Napoleone ha spiegato al capo della Procura antidoping. Ettore Torri, che Benedini è stato chiamato dal commissario tecnico della canoa, Josef Capousek, che gli aveva contestato — attraverso alcune fotografie — la presenza di Andriol (testosterone) tra le sue cose. «Erano foto di un cassetto con i documenti di Benedini, il suo computer e appunto il blister di questo farmaco. Franco ha pensato che fosse uno scherzo. Solo dopo ha capito che le accuse erano vere. Tornato in stanza ha verificato, però, che il blister non c’era e soFranco Benedini, 32 anni, prattutto i suoi documenti erano sul nato a Cremona comodino e non nel cassetto fotografato. Certo c’è stata una manomissione». Test antidoping «Abbiamo chiesto di essere sottoposti a un controllo antidoping e abbiamo ufficializzato la richiesta alla Procura — ha spiegato ancora Napoleone —. Inoltre siamo a disposizione per un confronto con la squadra, il tecnico e il compagno di stanza di Benedini al loro rientro dall’Australia». Tutto, quindi è rinviato al dopo 17 febbraio. Al loro rientro Torri chiamerà sicuramente Capousek, ma soprattutto Alberto Ricchetti che divideva la stanza con Benedini. «Le stanze non erano impossibili da raggiungere. Non sappiamo cosa sia accaduto, ma possiamo dire che disconosciamo sia il possesso che l’assunzione di qualsiasi sostanza vietata». Uomini (andata ottavi) Tours (Fra)-D.Mosca (Rus) 3-2 (20-25 18-25 25-19 25-23 15-6) Donne (andata ottavi) Muszyna (Pol)Villa 3-2, Prostejov (R.Cec)-Baku (Aze) 3-2 (19-25 25-22 25-19 23-25 21-19); Odintsovo (Rus)-Zurigo (Svi) 3-0 (25-21 25-15 25-18), Pesaro-D. Mosca (Rus) 3-2. UN CENTRO PER GLI EX ATLETI Nasce Cavrea e Masini propone «Intitoliamolo a Facchetti» ROMA «Col progetto Cavrea si va finalmente a colmare una lacuna che riguardava l'assistenza agli ex atleti. Per questo mi sono innamorato di questo progetto, è una di quelle iniziative che mi rende orgoglioso di essere presidente del Coni». Così il presidente del Coni Gianni Petrucci alla presentazione del Centro di assistenza valutazione clinica e ricerca ex atleti (Cavrea), nato da un'idea dell'ex azzurro del basket Massimo Masini con la collaborazione anche del presidente degli allenatori di calcio Renzo Ulivieri e seguito da vicino dalla federazioni di calcio e pallacanestro. Il Centro ha lo scopo di offrire assistenza, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, agli ex atleti di tutta Italia che possono presentare, in relazione alla loro passata attività agonistica, malattie invalidanti o comunque di ostacolo a una normale vita lavorativa e di relazione. «Siamo ancora in una fase di realizzazione - ha concluso Masini - ma vorrei che il Centro fosse dedicato al mio amico Facchetti, una straordinaria persona e un gradissimo atleta». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SCI COPPA DEL MONDO Sfida Karbon «Devo battere le mie paure» A Zwiesel domani l’ultimo gigante prima dei Mondiali: «Il ginocchio va meglio» Denise Karbon, 30 anni, (anche in basso) in questa stagione è 20a nel gigante di Semmering AP DAL NOSTRO INVIATO PIERANGELO MOLINARO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ZWIESEL (Germania) dA ottobre, nell’imme- diata vigilia della prima gara di Coppa del Mondo, Denise Karbon, faceva sogni d’oro. In allenamento filava come un missile e un’avversaria come la francese Worley, vincitrice di tre giganti di Coppa, tutti i giorni prendeva paghe da Denise sul ghiacciaio di Presena negli allenamenti comuni. Poi a novembre un crac al ginocchio destro mentre si allenava in slalom. L’ennesima operazione, il faticoso ritorno. Ventesima nel primo approccio a Semmering a fine dicembre praticamente senza allenamento, una buona manche nel gigante poi annullato di Maribor. Domani il gigante di Zwiesel, in Baviera, ai confini con la Repubblica Ceca. Avrebbe dovuto essere oggi, ma gli organizzatori hanno preferito anticipare lo slalom perché la pista stamane sarà spazzata dal vento. Il dolce ricordo Per Denise, 30 anni, non è una pista qualunque. Qui stagioni anni fa conquistò senza gareggiare la matematica certezza di aver vinto la Cop- RECUPERI A TARVISIO? Moelgg bloccata dal mal di schiena ZWIESEL (Ger) Nella riunione tecnica di ieri sera, oltre a confermare che stamane si svolgerà lo slalom perché la parte alta della pista sarà spazzata da forte vento, si è deciso che domenica sarà tenuta come giornata di riserva qualora per il vento non si potesse gareggiare domani in gigante. Nella squadra italiana qualche problema per Manuela Moelgg, bloccata due giorni fa dal mal di schiena. Si è parlato anche dei recuperi delle gare annullate per il maltempo (4 prove da recuperare). Tarvisio ha chiesto di recuperare la discesa di Sestriere, la Fis vorrebbe invece far disputare nella località carnica la supercombinata. Quasi sicura invece una gara in più a Splinderuv Mlyn (R.Cec). Due gare quindi dovrebbero essere definitivamente cancellate. pa del Mondo di gigante. Su tutta la zona dell’Arber ci fu un’alluvione con allagamenti e bufere di neve. «Furono giorni incredibili e meravigliosi — ricorda la Karbon —. Ero pronta a dare battaglia anche se avevo una mano fratturata, ma anche con il gesso fresco avevo vinto a Ofterschwang, ero gasata. Non gareggiammo, ma al pomeriggio andai alla Joska, la cristalleria dove realizzano il trofeo di cristallo, e lo vidi nascere dall’altoforno. La realtà Era quella del 2008 una Karbon quasi imbattibile, ora la realtà è bel diversa. «Mi mancano le gare — confessa — abbiamo provato a Maribor, ma con quella neve molle era impossibile e pericoloso. Peccato, ne avevo bisogno. Questa di Zwiesel è una pista tecnica anche se ha un lungo piano nel finale, ma spero soprattutto che si veda bene, perché questo, ogni volta che torno da un infortunio, è sempre il mio punto debole. Il ginocchio? Va meglio, ho più fiducia quando mi appoggio sulla gamba, mi fa male solo quando lo sovraccarico». Si è comunque parlato della possibilità di un nuovo intervento a stagione finita. «Per ora non ne voglio sapere — ribatte secca Denise —; dopo i Mondiali di Garmisch farò una risonanza magnetica e con il medico deciderò cosa fare. Adesso sono qui con la testa già rivolta ai Mondiali». Garmisch Già i Mondiali. Ci vorrebbe un miracolo domani per guadagnare qualche posizione di partenza poi nella gara iridata. «Lo spero e ci provo, ma so che non sarà facile perché tutte le avversarie saranno al massimo della forma. Adesso la mia condizione è cresciuta, sono riuscita ad allenarmi con continuità. A Semmering sono uscita dal cancelletto che non avevo affrontato tracciati superiori ai trenta secondi, ora la resistenza è a posto, a Maribor andava già meglio, ma è adesso che posso capire cosa valgo e cosa posso fare a Garmisch. La pista dei Mondiali è bella. La scorsa stagione mi sono piazzata ottava nel gigante delle finali di Coppa, ma dopo pochi giorni ho vinto le due gare riservate ai militari e alle forze dell’ordine, davanti a tante avversarie di Coppa. Spero sia di buon auspicio. Anche lì c’è un lungo piano finale, ma mi hanno detto che alzeranno la partenza, sarà la stessa degli uomini, con un primo pezzo ripido. Devo solo combattere le mie paure». 31 R NUOTO IL NUOVO CORSO y Oggi slalom alle 10 e 13 SLALOM DONNE (Zwiesel manche ore 10 e 13). Pettorali: 1 Zahrobska (Cec), 2 Schild (Aut), 3 Poutiainen (Fin), 4 Aubert (Fra), 5 Zettel (Aut), 6 Pietilae Holmner (Sve), 7 M. Riesch (Aut), 8 Noens (Fra), 16 Vonn (Usa), 18 Moelgg, 21 Gius, 30 Costazza, 39. I. Curtoni, 59 S. Fanchini. Coppa del Mondo (20 prove): 1. M. Riesch (Ger) p. 1232; 2. Vonn (Usa) 1087; 3. Goergl (Aut) 628; 17. Merighetti 279. Coppa slalom (6): 1. M. Riesch (Ger) 420; 2. Poutiainen (Fin) e Schild (Aut) 400; 12. Moelgg 92. Oggi Slalom donne a Zwiesel (Ger). Domani Gigante donne a Zwiesel e superG maschile a Hinterstoder (Aut). Domenica Gigante maschile a Hinterstoder. 8/2: Mondiali a Garmisch Partenkirchen (Ger, sino al 20/2). TV Oggi diretta su RaiSport 1 ed Eurosport alle ore 9.55 e 12.55 Lucas fa la star e nasconde la Pellegrini Primo allenamento a porte chiuse Fede: «Avevo bisogno di uno come lui» y In piscina dalle 6 alle 8.30 A Verona Piscina da 25 metri coperta Sveglia: ore 7.30 Mattino: ore 8.30-10.30 Pomeriggio: ore 15-17 Dopo il lavoro in acqua sedute in palestra Riposi: mercoledì pomeriggio, sabato pomeriggio e domenica Km: 16 al giorno A Parigi Due piscine da 50 metri (coperta e scoperta) Sveglia: ore 5 Mattino: ore Da sinistra: Luca Marin, 24 anni, Federica Pellegrini, 22 (e in basso) e Philippe Lucas, 47 LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO STEFANO ARCOBELLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA PARIGI dIl nuovo sodalizio italo-france- se tra Federica Pellegrini e Philippe Lucas, e composto anche da Marin, Camelia Potec, Amaury Leveaux e Benjamin Stasiulis, debutta alle sei, nel gelo e nel buio. Fede e Luca paiono minatori, non nuotatori: spossati dal viaggio in auto, ma attesi da quasi 10 km di un nuovo corso nella seconda piscina a disposizione: è qui che nasce la «difference». Alle dieci, l’allenatore capellone, anelli d’argento e catenine d’oro, entra al centro Largardere, incrociando il fratello di Jean Paul Belmondo, che chiede: «Allora, dov’è Federica? Siamo tutti curiosi di vederla in acqua». Lucas spiazza non solo il parente celebre: niente allenamenti a porte aperte. L’aveva già fatto al chiuso, lontano dalle telecamere, dai flash. La «prima» diventa quasi una recita dell’allenatore che portò a vincere tutto Laure Manaudou e che ora intende rilanciarsi con Federica Pellegrini, già vincitutto. Provocazioni Lucas è un profluvio di parole, ammiccamenti e provocazioni IL CONFRONTO A Parigi si allenerà nella piscina da 50 Anche tra i due centri di allenamento di Federica Pellegrini e Luca Marin ci sono differenze. Nell’impianto federale, la vasca corta è stata utilizzata d’inverno e fino all’apertura di quella attigua da 50 metri a cominciare da maggio. I lavori di ristrutturazione della piscina scoperta da 50 metri (perdita d’acqua) non sono cominciati: si dovrebbe sostituire le piastrelle con una fodera in telo plastificato. Il nodo è accelerare i tempi, perché altrimenti piscina non potrà essere utilizzata dagli azzurri. A Parigi, nell’impianto del Largardere Racing, all’aperto ma da 50 metri, la piscina è riscaldata a circa 30 gradi e i nuotatori possono entrare in acqua attraverso un tunnel che li porta dagli spogliatoi. A Parigi il gruppo Lucas può nuotare nella piscina Keller coperta da 50 metri. («voi giornalisti dovreste mangiare più pesce: non ho vinto solo con Laure, perché dimenticate record e medaglie europee della Potec?»). Un mattatore nelle cui intenzioni c’è in fondo la prima parola chiave di Fede: «Protezione». Philippe non rivelerà i metodi, i piani: «L’importante è la prestazione e di conseguenza il risultato. Con Federica non sarà un problema andare d’accordo». Fede non aveva mai assistito a una presentazione in cui il protagonista è lui, non lei. «Sapremo integrarci, ad alto livello non ci saranno questi problemi». Fede annuisce, Luca si professa entusiasta. Fede prova a riprendersi l’attenzione: «Perché sono qui? Avevo bisogno di un allenatore di forte carattere, avevo bisogno di una piscina da 50 metri e ora qui c’è tutto, ma vorrei sempre finalizzare la preparazione a Verona, vorrei preparare l’Olimpiade a Verona. Verona è casa mia, ora sono curiosa di lavorare con Philippe e scoprire Parigi». La incalzano sull’eredità-Manaudou: «Che l’allenasse Lucas è solo una coincidenza, non sono stata io il motivo della rottura e perciò non mi sento responsabile, lei è stata rivale anni fa, e mi ha aiutato a crescere. E poi la Francia non è un Paese nemico, non siamo in guerra e posso vivere tranquillamente anche qui. Con Philippe ci siamo scelti a vicenda, e grazie a un mese di lavoro con Bonifacenti mi sono presentata a lui con la tecnica messa a posto per tornare veloce. Ora possiamo cominciare, e per le albe non sarà un problema, ci abitueremo in pochi giorni, basta andare a letto presto». Complicità Lucas dice che con Fede sta nascendo una complicità di lavoro: «Parleremo molto, affronteremo ogni questione». Anche quella dei 400 dell’ansia? «Di problemi psicologici non tratto, faccio l’allenatore e discuto di cose tecniche e tocca a me risolvere i dubbi e prendermi le responsabilità, anche Phelps ha dei dubbi. Io sono duro nelle convinzioni. Di Fede mi piace la voglia di lavorare per continuare a vincere, di come sopporta le pressioni: aveva detto dopo Pechino che avrebbe vinto i Mondiali di Roma, lì ho capito che era grande: il 98% dei campioni non ci riesce». E tra Philippe e gli italiani come andrà? «Quest’anno sono andato a Roma per il Paris St. Germain, ma per veder giocare Totti. Era nel destino che mi sarei avvicinato all’Italia». 6-8.30 Pomeriggio: ore 16.30-18.30 Riposi: mercoledì pomeriggio, sabato pomeriggio e domenica Km: 9.4 (ieri) 32 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT fIn edicola con la Gazzetta la saga completa de «La L’INIZIATIVA Piovra» con tutte le dieci serie del mitico sceneggiato Così l’Italia ha imparato a conoscere Cosa Nostra Era il 1984, la fiction diventò riflessione. Ora la serie più nota della tv italiana torna in dvd 3 domande a... ANTONIO DIPOLLINA s GLI STORICI INTERPRETI critico televisivo Un successo merito della sceneggiatura di TIZIANA BOTTAZZO Abbiamo chiesto al critico tv Antonio Dipollina di spiegarci le ragioni del successo della Piovra. V Vittorio Mezzogiorno È stato Davide Licata nella quinta e nella sesta serie, tra il 1990 e il 1992 Piovra da record. Come 1«Merito mai? di una sceneggiatura strepitosa che ha saputo unire le regole del racconto popolare alla realtà. Ed era la prima volta che la tv proponeva di alzare il velo-mafia. Piaceva alla gente di gusti semplici». Le critiche per l’immagine «mafiosa» dell’Italia? «Giulio Andreotti criticò il neorealismo affermando che "i panni sporchi bisogna lavarli in casa". Poi è diventato il protagonista del Divo...». 2 Oggi si rischia l’autocensura? 3 «Non direi, la fiction Squadra antimafia ha avuto anche un discreto successo. Allora, con la tv commerciale sul nascere, gli sceneggiati Rai avevano praticamente il monopolio di ascolti. Oggi la frantumazione di proposte non consente questi record. E gli sceneggiatori preferiscono non mettersi in competizione creativa con una corazzata come la Piovra». V Remo Girone È stato il cattivo Tano Cariddi nella terza, nella settima e nella decima serie FILIPPO CONTICELLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dL’11 marzo 1984 non è una domenica come le altre. Alle 20.30 c’è la prima puntata de La Piovra, il nuovo sceneggiato di Rai Uno. Non una semplice fiction, ma una parola che farà epoca: da allora sarà sinonimo di mafia, organizzazione criminale con connessioni tentacolari al potere e alla buona società. È Cosa Nostra che piomba nella tv da prima serata per un successo planetario: 80 Paesi comprano i diritti per la messa in onda. Da oggi la Gazzetta dello Sport ripropone l’intera saga: tutte le dieci serie da quel 1984 fino agli ultimi due episodi del 2001, cominciando con un dvd che propone i primi due episodi a soli 3,99 euro (più il costo del quotidiano). Analogie o premonizioni? In 17 anni si sono alternati diversi registi, ma nella prima Piovra c’è la firma del maestro Damiano Damiani: 16 anni dopo «Il giorno della civetta», torna sull’argomento mafia, ma da una prospettiva diversa. È superata l’idea di un fenomeno criminale legato alla terra, stavolta c’è una potentissima holding criminale. E nei personaggi creati dallo sceneggiatore Ennio De Concini, i più attenti trovano anche qualche riferimento alla dolorosa attualità. La storia parte dall’assassinio del commissario Marineo in una città siciliana senza nome, non distante da Palermo. Proprio nel capoluogo della regione, cinque anni prima era stato freddato un capo della Mobile: Boris Giuliano, ammazzato nel 1979 da sette colpi di pistola alle spalle. Solo analogie? O forse premonizioni, visto che nel 1985, un anno dopo la messa in onda, la scena si ripete: è ucciso sotto casa il vicequestore Ninni Cassarà. Ecco che la storia sfiora la realtà, ma senza sovrapporsi del tutto: anche per questo, nell’epoca di Dallas e delle serie americane, il pubblico s’appassiona a vicende siciliane e italianissime. È l’epoca del governo Craxi e il Paese scopre per la prima volta che anche la fiction può fare riflettere. Quel commissario Il dibattito aperto nel 1984 continua ancora oggi: esperti di comunicazione e intellettuali della Prima e della Seconda Repubblica si chiedono se La Piovra non finisca per diffondere un’immagine negativa dell’Italia. Se ne occupano anche i politici: dalle burrascose interrogazioni parlamentari di Dc e Psi negli anni Ottanta fino alle critiche più recenti di Berlusconi. Ma il pubblico s’appassiona alla grande lotta a Cosa Nostra. Il primo commissario della serie è un poliziotto perfetto con debolezze da uomo imperfetto. Due facce dello stesso Corrado Cattani, eroe nazionale col volto di Michele Placido. Quella domenica di marzo del 1984 si presenta a sei milioni di spettatori e quando nel 1989 morirà crivellato da 70 colpi saranno in 17 milioni a piangerlo in tv. Dopo di lui toccherà a Vittorio Mezzogiorno interpretare il superpoliziotto Davide Licata. E poi ancora a Raoul Bova, nella parte del vicecommissario Gianni Breda. Saranno loro a continuare la guerra infinita alla Piovra e l’Italia rimarrà sempre lì, ad ammirarli in televisione. PIANO w ILDELL’OPERA LA SAGA IN NUMERI 9,99 Gli euro a dvd È di 9,99 euro il prezzo di ogni dvd della collana, a partire dal secondo. In edicola uno a settimana 17 I milioni di spettatori Furono 17 milioni i telespettatori che nel 1989 assistettero alla morte del commissario Cattani 80 I Paesi con i diritti Sono 80 i Paesi in tutto il mondo che nel corso degli anni hanno acquistato i diritti delle dieci serie della Piovra V Florinda Bolkan È stata la contessa Olga Camastra nella prima, seconda e settima serie Da oggi le prime due puntate a soli 3,99 euro Da oggi in edicola con la Gazzetta la saga completa della Piovra. Il primo dvd, contenente la prima e la seconda puntata della Piovra 1, andate in onda nel 1984, è acquistabile oggi al prezzo di 3,99 euro. L’appuntamento in edicola è per tutti i venerdì. Ecco nel dettaglio le prossime uscite. Oggi Piovra 1 - puntate 1-2 11 febbraio Piovra 1 - puntate 3-4 18 febbraio Piovra 1 - puntate 5-6 25 febbraio Piovra 2 - puntate 1-2 4 marzo Piovra 2 - puntate 3-4 11 marzo Piovra 2 - puntate 5-6 18 marzo Piovra 3 - puntate 1-2 25 marzo Piovra 3 - puntate 3-4 1 aprile Piovra 3 - puntate 5-6-7 8 aprile Piovra 4 - puntate 1-2 15 aprile Piovra 4 - puntate 3-4 22 aprile Piovra 4 - puntate 5-6 Ecco l’intera saga di una delle fiction più viste nella storia della tv italiana: in edicola da oggi con la Gazzetta VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33 R TUTTENOTIZIE & RISULTATI ALPINISMO: IN PAKISTAN Discesa nella bufera Moro al campo 1 Milano incontra Istanbul Senza Russo, c’è Valentino 5 RIPRODUZIONE RISERVATA Simone Moro, 43 anni Una bufera di vento ha rallentato la discesa di Simone Moro, Denis Urubko and Cory Richards che mercoledì hanno salito per la prima volta il Gasherbrum II in inverno. I tre, che avevano l’obiettivo di raggiungere campo base a quota 5100, hanno dovuto fermarsi a campo 1 (a quota 5900) dove hanno trascorso la notte. «Siamo stanchi morti, esausti — ha detto Simone Moro — E’ stata dura scendere, c’era una bufera tremenda e visibilità zero: per fortuna ora siamo fuori dalle rogne, da qui al campo base il tracciato è tutto segnato dalle bandierine». Al campo base sono rimasti Alex Txikon, Gerfried Göschl e Louis Rousseau che hanno rinviato la partenza per il tentativo al Gasherbrum I fino all’arrivo dei colleghi: «Vogliamo festeggiarli come meritano e aiutarli se ce ne sarà bisogno». ATLETICA: PER LONDRA La figlia di Marley veste la Giamaica Bob Marley ed Usain Bolt insieme ai Giochi di Londra 2012. Le divise, da gara e da riposo, che lo sponsor tecnico Puma fornirà a tutti gli atleti della Giamaica saranno infatti disegnate da Cedella Marley, figlia della leggenda del reggae, scomparso nel 1981. A darne notizia è stata la stessa Marley, cantante con il gruppo di famiglia e fashion designer. La conferma è arrivata da Puma, tramite il responsabile del marketing Antonio Bertone. SUMO: SCOMMESSE Lottatori ammettono il coinvolgimento Il ministro dello Sport del Giappone, Yoshiaki Takaki, ha dichiarato che almeno tre lottatori di sumo hanno ammesso il coinvolgimento nell'ultimo scandalo sui match truccati per le scommesse che ha coinvolto l'antico sport giapponese. Il ministro ha detto che l'Associazione sumo ha riferito che il lottatore Chiyohakuho e l'allenatore Takenawa hanno fatto la propria ammissione. Lo stesso ha fatto il lottatore Enatsukasa, di categoria inferiore. COMUNE DI PORDENONE www.comune.pordenone.it [email protected] Con determinazione del Settore Cultura Sport e Istruzione n. 201/0400/340 n. cron. 4056 in data 06/12/2010 sono stati approvati i verbali di gara relativi alla procedura aperta per l’affidamento del Servizio di ristorazione scolastica con fornitura di pasti agli alunni delle scuole primarie e secondaria di 1. grado e di distribuzione e trasporto pasti nelle scuole dell’infanzia statali cittadine - CIG 0551196D50 periodo: Gennaio 2011/Giugno 2015. Il servizio è stato affidato alla ditta CAMST Soc. coop. a r.l. - via Tosarelli 318 - 40055 Villanova di Castenaso (BO), - codice fiscale 00311310379 - che ha ottenuto un punteggio complessivo di 97,50/100. Ha presentato offerta n. 1 ditta, non sono state effettuate esclusioni. Inviato all’ufficio pubblicazioni della C.E.E. il 21/01/2011. Pordenone, 21/01/2011 IL DIRIGENTE - Miria Coan ATLETICA BOXE / STASERA AL PALASHARP DI MILANO dLa Thunder Dolce & Gabbana torna stasera al Palasharp (ore 20,45) dopo un mese di silenzio pugilistico a Milano contro la stessa squadra di Istanbul. In quell'occasione i ragazzi guidati da Francesco Damiani si imposero 4-1. Assenze Stavolta sarà molto più difficile ripetere l'impresa, poichè i turchi si sono rin- forzati, mentre Milano deve fare di necessità virtù. Assenti Russo (91) e Derevyanchenko (73), due pilastri sempre vincenti, rientra il leggero Valentino e debutta l'irlandese John O'Kane nei medi. Proprio su questi due nomi ruota l'interesse della serata. Valentino, campione del mondo in carica, avrà di fronte Redouane Kaya, Presente agli europei di Mosca dove impegnò il russo Selimov nei quar- ti, si presenta come test non facile. Valentino dopo una sosta forzata di quasi due mesi è in ritardo di condizione. «Debbo essere prudente - ha dichiarato - ma anche determinato, non possiamo permetterci passi falsi». Picardi Nei gallo contiamo sulla vittoria di Vincenzo Picardi, in crescita di condizione, che ritrova il giovane Selcuk Eker, alla sua portata. L'altro interrogativo riguarda il medio O'Kane, oro ai Giochi del Commonwealth, biglietto da visita da far valere contro il pericoloso turco Onder Sipal, campione nazionale, capitano della squadra, sempre vincitore. Vincere è categorico. Milano Dolce & Gabbana dopo aver espugnato Parigi, impresa mai riuscita alle altre squadre, torna in gioco per la finale europea. Realizzabile solo vincendo sempre. Sarà poi lo scontro diretto del 19 marzo a Milano (ultimo delle qualificazioni) a decidere chi andrà a Macao (Cina) per l'ambito trofeo. Rocky Giuliano Domenico Valentino, 25 anni, contro Farhany per Milano-Parigi BOZZANI Programma. Ore 20.45. 54 kg. Picardi c. Eker; 61: Valentino c. Kaya; 73: O'Kane c. Sipal; 85: Grisunins c. Beienaru; 91 Zimmerman c. Sivko. Howe, esordio rimandato «Rimango tranquillo ad allenarmi»: Andrew Howe, nel weekend, non sarà in gara nei 60 ad Ancona, come era nelle possibilità. Esordio indoor rimandato. AZZURRI AUSTRIACI A Vienna (completamento). Uomini: 3. La Mastra 6"90 (b. 6"89). 400. VII: 2. Moraglio 47"99. 1500. I: 3. Salami 3’44"18; 5. L. Leone 3’45"80. II: 8. Cugusi 3’55"98. Donne. 60. I: 2. Salvagno 7"50 (b. 7"61). II: 2. Iuvara 7"66. Batt: 7. De Ceseris 7"82. 200. III: 1. De Cesaris 25"44. 400. III: 1. Sirtoli 55"21. IV: 2. Grasso 57"19. GREEN INFORTUNATA La svedese Emma Green, rivale tra le più accreditate di Antonietta Di Martino per la stagione indoor, è costretta ad alcune settimane di stop dopo un infortunio subito a un tendine d’Achille al meeting di Hustopece (R.Ceca): «Non prenderò rischi — dice — ma non escludo la partecipazione agli Europei di Parigi». TYSSE RICORRE Il marciatore norvegese Erik Tysse, sospeso due anni dopo la positività (Cera) alla gara del 1˚ maggio di Sesto San Giovanni (Mi), ha fatto ricorso alla federazione nazionale dopo che questa ha confermato che il laboratorio di Roma, dove le provette del caso sono state analizzate, è in regola coi parametri Wada. BASEBALL MERCATO (s.cam) I Knights cedono a Rimini l’esterno Paolo Tanesini ed ingaggiano il lanciatore dominicano Rodney Rodriguez dalle leghe del Nicaragua. LIDDI PARTE (m.c.) Alex Liddi, uno dei top prospect dei Mariners, che lo hanno inserito nel roster del 40, è partito per Peoria, Arizona, dove dal 18 febbraio parteciperà allo spring training della formazione di Major League dei Seattle. Alex Maestri, invece, si sta allenando al Centro Coni di Tirrenia per la nuova stagione in Usa. BOXE HOLYFIELD SLITTA (i.m.) La ferita all'occhio di Evander Holyfield ha fatto slittare dal 5 marzo al 7 maggio il match contro il massimo danese Brian Nielsen a Copenaghen. Arthur Hein (Ger, 14-1) contro Francesco Versaci (17-1), titolo Ue dei mediomassimi previsto nel sottoclou, si disputerà invece il 2 aprile in Germania, località da destinarsi. GOLF SCI DI FONDO IPPICA 1/ SALTA IL QUARTE’ BRAVA GIULIA Promettente inizio per Giulia Sergas, ottava con 70 colpi, tre sotto par, nell'Isps Handa Women's Australian Open, torneo d'apertura del Ladies European Tour 2011 a Melbourne (Aus). Non ha passato il taglio Diana Luna, 72ª. Coppa in Russia Protesta a Napoli Ultimo test azzurro Ieri niente corse (g.v.) Riparte da Rybinsk (Rus) la Coppa del mondo di fondo, test prima dei Mondiali di Oslo (dal 24 febbraio). Assenti gli scandinavi (presenti solo due finlandesi). Oggi combinata(10 km donne, 20 km uomini), con la leader di Coppa, Justyna Kowalczyk, che tenta l’allungo nella classifica generale sulle norvegesi Bjorgen e Johaug. Tappa favorevole anche alle azzurre Marianna Longa ed Arianna Follis, in gara assieme alle giovani Silvia Rupil e Virginia De Martin, galvanizzata dal bronzo conquistato alle Universiadi. Nella gara maschile, assente anche il leader Cologna, provano a risalire in classifica generale i padroni di casa Legkov e Vylegzhanin, come pure Roland Clara dopo l’ottimo Tour de Ski. Rientro per Pietro Piller Cottrer, assente da dicembre. In gara anche Di Centa, Checchi e Moriggl. A riposo Scola, con la febbre, che dovrebbe essere in gara domani nella sprint. Domenica i nomi degli azzurri per i Mondiali. Oggi. 5 km tc + 5 km tl in linea donne. Ore 13: 1. Kowalczyk (Pol), 2. Longa, 3. Follis, 4. Roponen (Fin), 5. Tchekaleva (Rus), 9. Rupil, 15. De M0artin. Coppa del mondo: 1. Kowalczyk (Pol), 1401; 2. Bioergen (Nor), 922, 3. Follis, 880; 6. Longa, 763; 29. Genuin, 172; 52. Rupil, 58; 54. De Martin, 54. 10 km tc + 10 km tl in linea uomini. Ore 14.15: 1. Legkov (Rus), 2. Vylegzhanin (Rus), 3. Gaillard (Fra), 4. Chernousov (Rus), 5. Hiekkinen (Fin), 6. Clara, 7. Di Centa, 11. Piller Cottrer, 13. Moriggl, 16. Checchi. Coppa del mondo: 1. Cologna (Sui), 1197; 2. Northug (Nor) 774; 3. Bauer (R.Cec) 698; 14. Clara 344; 18. Di Centa 227; 30. Scola 185. Tv: dirette Eurosport e Rai Sport 2. NAPOLI Due rappresentanti della Slc-Cgil e della Uilcom-Uil si sono arrampicati sulla torretta della giuria all’interno della pista di Agnano. E’ stata l’escalation della protesta dei lavoratori dell’ippodromo dopo l’apertura delle procedure per la messa in mobilità di 27 dipendenti. Annullato il convegno di trotto col quarté.. A PARIGI Nel Prix de Chevilly terza Maestà di Casei (A. Guzzinati) e non piazzata Mary Winner (F. Nivard). Nel Prix de Chambery rottura per Legend Kronos (M. Esper), quarto Lunodue Ja (Mollo). IPPICA 2 / CARNIVAL L’italiana Lolamar vince in Dubai Lolamar, prima a destra, si salva DUBAI Colpo italiano al Dubai Carnival, in un handicap sui 2000 metri. Merito di Lolamar, della scuderia Siba allenata da Marco Botti e figlia di Martino Alonso, lo stallone rapito nel novembre 2009 in provincia di Brescia e trovato nel maggio 2010 in provincia di Napoli. Lolamar (M. Barzalona) ha respinto di una corta testa Shimmering Momento. Sempre per Marco Botti, prudente 5˚ Gitano Hernando nel Maktoum Challenge (m 1900) in vista della Dubai Cup vinto da Bold Silvano (Soumillon). A secco Dettori. IPPICA SECONDA TRIS 16-4-9 A Pisa (m 1500): 1 Melissa Robinson (A.D. Migheli); 2 Blu Emperor; 3 Golden Fong; 4 Sciolze; Tot.: 17,36; 4,04, 2,71, 3,11 (165,56). Quota : e 745,98 alle 256 comb. TEST IN GAZZETTA Formigoni si allena (l.a.) Il presidente se l'è cavata egregiamente. Roberto Formigoni, 63 anni, al vertice della Regione Lombardia, ha dato una buona prova di salute sportiva cimentandosi con il tapis roulant nella Sala Montanelli di via Solferino, ospite della Gazzetta dello Sport. Mancano 65 giorni al via della Milano city Marathon, proprio per questo, alcuni sportivi d'eccezione hanno misurato il proprio stato di forma eseguendo un test che prevede un'analisi antropometrica, valutazione del peso corporeo e della percentuale di massa grassa e magra. Il tutto sotto l'occhio esperto del prof. Gabriele Rosa. Dopo la prova, Formigoni sembrava soddisfatto: «E' la prima volta che corro su un tappeto, ma mi alleno abitualmente. Comunque, la mia distanza ideale è tra i 10 e i 15 km , la maratona può attendere». Il test del Presidente si è concluso con una punta di velocità sopra i 12 km orari, il che significa che è in buone condizioni per presentarsi anche stavolta, alla partenza della Stramilano. OGGI QUINTÉ A MILANO A San SIro (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Lalla Axe (20), Isy Pan (17), Mentiroso (13), Mogol del Cigno (6), Lobelia (19) e Infanta (10). 2ª TRIS A CAGNES Causa sciopero la gara in programma a Napoli è stata spostata a Cagnes-sur-Mer alle 14.35. SI CORRE ANCHE Roma (t. 15.10), Padova (15.25), Foggia (15.15) e Albenga (15.10). HOCKEY GHIACCIO MILANO CON ZANETTI (m.l.) Oggi (ore 20.30), in occasione di Milano-Appiano di A-2, i padroni di casa doneranno la maglia n. 4 al capitano dell’Inter, Javier Zanetti. L’iniziativa è a favore della Fondazione Pupi, rivolta ad adolescenti svantaggiati in una zona povera dell’Argentina. NUOTO Mondiali: Il Tar respinge ricorso del Salaria Village (fe. pas.) Ieri il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal circolo sportivo Salaria Sport Village sulle strutture sequestrate dalla magistratura relative ai Mondiali di nuoto. La motivazione è la seguente: «Il Commissario straordinario delegato per i Mondiali di nuoto Roma 2009, Claudio Rinaldi, non poteva rilasciare il permesso di costruire per la realizzazione degli interventi di ampliamento delle piscine in luogo della competente Amministrazione comunale». La nullità delle autorizzazioni era già stata sostenuta dai pm titolari dell'inchiesta nel 2009, quando furono apposti i sigilli al Salaria Sport Village e ad altri sei circoli romani. PALLANUOTO ANTICIPO QUARTA Oggi, alle 20.45 (dir. RaiSport 2), anticipo della quarta di ritorno tra Florentia e Lazio. Class.: Pro Recco 42; Savona 39; Posillipo 34; Brescia 25; Bogliasco 23; Florentia 17; Latina 15; Camogli* 14; Lazio* 13; Nervi, Ortigia 10; Imperia 1. (*una partita in meno) EUROLEGA Sarà lo Stadio del Nuoto di Roma a ospitare la Final Four di Eurolega, che da quest’anno sarà organizzata totalmente dalla Len. L’annuncio verrà dato martedì nel sorteggio dei quarti, a cui approdano (oltre alla Pro Recco e ai montenegrini del Budva) anche Jadran Herceg Novi, Vasas, Mladost, Partizan, Jug e Primorje. Così nella sesta e ultima giornata degli ottavi. Gir. A: Vasas (Ung)-Szeged (Ung) 11-10, Jadran (Mng)-Primorac (Mng) 9-10. Class. : Jadran 12; Vasas, Primorac 10; Szeged 2. Gir. C: Olympiakos (Gre)-Barcellona (Spa) 11-7; Partizan (Ser)-Mladost (Cro) 14-7. Class.: Mladost 15; Partizan 13; Barcellona 4; Olympiakos 3.Gir. D: Primorje (Cro)-Jug (Cro) 6-8, Eger (Ung)-Barceloneta (Spa) 8-10. Class.: Jug 18; Primorje, Barceloneta 9; Eger 0. SPORT INVERNALI SCI: MAZZOTTI D’ARGENTO (s.f.) Il medagliere dell’Italia all’Universiade di Erzurum (Tur) si arricchisce di un’altra medaglia: l’azzurra Lucia Mazzotti ha vinto l’argento nel gigante donne dello sci alpino a 29/100 dalla statunitense Vanwagner (Usa); bene anche Benedetta Cumani, 4a a 49/100 dal bronzo della Chrapek (Pol) . MONDIALI JR (s.f.) Ai Mondiali Jr di Crans Montana (Svi) la vice-iridata di gigante Lisa Agerer, ieri 26ª e migliore azzurra nello slalom (titolo all’austriaca Depauli con 90/100 sulla svedese Swenn-Larsson e 95/100 sull’americana Shiffrin, fuori la Curtoni) ha chiuso 4a nella combinata vinta dalla svizzera Holdener (alla 3a medaglia). Discesa maschile a Kljne (Slo) sugli austriaci Berthold (a 4/100) e Striedinger (a 44/100), con Andrea Ravelli 15˚ a 1”96; doppietta elvetica in combinata (10˚ Francesco Romano) con Schmidiger (2˚ oro dopo quello in slalom), davanti a Murisier e Brown (Can). Oggi il superG maschile. Bob e skeleton da oggi a Cesana A Cesana (To) si apre oggi l’ultima tappa di Coppa del Mondo. Si inizia oggi con lo skeleton. Nella gara maschile, dalle 10, al via Maurizio Oioli. In quella femminile, dalle 14, Elena Mandrino. In tv: su RaiSport 1 alle 11.25; su RaiSport 2 alle 13.55 e 15.25. MONDIALI FREESTYLE Così ai Mondiali di Deer Valley (Usa). Gobbe. Uomini: 1. Colas (Fra); 2. Bilodeau (Can); 3. Kingsbury (Can); 23. MATIZ. Donne: 1. Heil (Can); 2. Kearney (Usa); 3. Richards (Can); 16. SCANZIO. Slopestyle. Uomini: 1. Schlopy (Usa); 2. Carlson (Usa); 3. Henshaw (Aus). Donne: 1. Segal (Aus); 2. Turski (Can); 3. Herman (Usa). VELA Il 28 a Roma Il velista dell’anno Il 28 a Roma, a Villa Miani, si conoscerà il Velista dell’Anno, premio storico rinnovato per l’occasione. In lizza fra i velisti Lorenzo Bressani, Paolo Cian, Giulia Conti, Andrea Mura e Alberto Signorini. Come miglior progettista Luca Devoti, Alberto Simeone e la coppia Andrea Vallicelli e Alessandro Nazareth. Come barca Chestress 2, Esmit Europa 2 e Lelagain. Della Giuria fanno parte Pagnozzi, Croce Acciari, Briante e i direttori delle riviste di settore: Galgani, Sorrisi, Brambilla e Zaccagnino. AVVISO DI GARA - ROMA CAPITALE Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde - Protezione Civile U.O. Verde Pubblico e Decoro Urbano Piazza di Porta Metronia, 2 - Tel. 06.6710.93.12/15 Roma Capitale indice una procedura aperta con il criterio del prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs n. 163/2006, per l’affidamento di interventi necessari per il ripristino e il decoro di aree a verde di particolare rilevanza dislocate nei Municipi, compresa la fornitura in opera delle essenze e dei materiali necessari - n. 2 lotti. L’appalto decorrerà dal 01/04/2011 o, comunque, dalla data di affidamento del servizio, e terminerà il 31/12/2012. L’importo complessivo dell’appalto è pari ad €. 1.666.600,00 oltre IVA così suddivisi: I lotto - Importo complessivo posto a base di gara €. 833.300,00, di cui soggetti a ribasso €. 808.300,00 ed €. 25.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, oltre IVA; II lotto - Importo complessivo posto a base di gara €. 833.300,00, di cui soggetti a ribasso €. 808.300,00 ed €. 25.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, oltre IVA; I lotto: Codice identificativo gara (CIG) 0525781035. II lotto: Codice identificativo gara (CIG) 0525786454. Resposabile del Procedimento è il Sig. Claudio Turella. Per il termine e le modalità di presentazione delle offerte, nonché per le condizioni dell’appalto, vedere il bando pubblicato all’Albo Pretorio dal 04/02/2011 al 30/03/2011 e sulla G.U.R.I. del 04/02/2011. Il bando europeo è stato trasmesso alla G.U.C.E. il 28/01/2011. IL DIRIGENTE - Dr. Mario Vallorosi 34 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT GAZZA MONEY fProsegue il nostro viaggio alla scoperta dei più comuni strumenti economici w il I NUMERI 3,2 Risparmio Comprare valute, roba da esperti Anche in Italia i titoli che scommettono sulle monete estere Il consiglio: «Non rischiate più del 5% del vostro capitale» ANTONELLA BERSANI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dChe tentazione: guadagnare comprando soldi, i soldi degli altri Paesi. Eppure, come spesso accade in finanza, ciò che sembra facile non lo è. E viceversa. Quando si parla di dollaro australiano, yen giapponese, yuan cinese o franco svizzero, infatti, i termini risultano chiari e familiari sebbene gli investimenti valutari siano da considerarsi tra i più rischiosi e volatili in assoluto. Cosa significa? Vuol dire che nonostante si legga del continuo rafforzamento dello yen o del dollaro australiano sull’euro, prima di buttarsi nella mischia occorre un allenamento degno della maratona di New York. E sarà bene cominciare a far flessioni, perché dopo Londra e Francoforte arriveranno presto anche in Italia i Currency Etc (i titoli di investimento sulle valute scambiati come i titoli azionari) indicizzati all’andamento delle monete internazionali. L’appuntamento è per la fine del mese. «Ormai le valute sono l’asset di investimento più importante in assoluto, da tenere in debito conto in portafoglio», spiega Andrea Ciaccio, gestore del risparmio all’interno del gruppo Azimut. «E spiego il perché con un esempio: nell’anno della grande crisi, il 2008, l’andamento del mercato europeo è stato il peggiore, quello statunitense mediocre e quello giapponese il migliore. Se però sottraiamo al dato generale il movimento delle valute, il risultato netto è un "pari". È solo e soltanto il mercato valutario ad aver fatto la differenza». Per non sbagliare Già. Ma un piccolo risparmiatore, come può approfittarne? «Se non si è competenti, meglio evitare. E anche quando si ha esperienza meglio non investire più del cinque per cento del capitale in portafoglio», consiglia Massimo Siano, responsabile del mercato italiano di Etf Securities. «Investire in valute infatti, significa scommettere sull’intera economia di un Paese, sulla sua crescita economica, sui prezzi delle sue merci, sullo sviluppo dei traffici internazionali e sulla strategia politica interna ed estera». Insomma, le valutazioni sono tante e tali da non poter essere improvvisate «soprattutto in un mercato che LA PAROLA ASSET ALLOCATION Il termine asset allocation indica la distribuzione del capitale disponibile tra le varie tipologie di investimento, dette asset class. Ogni portafoglio è una combinazione tra queste, che possono essere orientate sul lungo periodo (strategiche), su orizzonti brevi (tattiche) e dinamiche, pronte cioè a inseguire le variazioni contingenti dei mercati. con la leva finanziaria può far guadagnare il 120 per cento ma anche falcidiare con perdite altrettanto importanti e repentine». I rischi Il rischio è davvero molto forte. E l’utilizzo di Etc ed Etf, che pure hanno reso più trasparenti le quotazioni e facilitato l’accesso a questo mercato, non lo riduce. Dall’inizio dell’anno, ad esempio, il dollaro Usa ha perso prima il tre per cento sull’euro, poi ha recuperato il quattro e in due settimane riperso il sette. Un’altalena difficile da controllare, «soprattutto in un periodo in cui il mondo va alla rovescia». Ovvero? «Yen, euro, sterlina, dollaro e franco svizzero erano considerate monete forti, oggi invece tra queste soltanto due non scendono», spiega ancora Ciaccio. «Paesi come Usa, Europa e Gran Bretagna sono infatti alle prese con gravi problemi strutturali, con il debito elevato e le loro valute sono a rischio. Tra loro è in atto una lotta durissima per continuare a sostenere l’economia con le esportazioni. Cosa che si può fare soltanto quando il cambio valutario è competitivo». Il risultato finale è dunque una grande volatilità delle monete, con sbalzi repentini dei cambi come sulle montagne russe. Non tutti si spaventano, però. «Con il quadro attuale — conclude l’esperto — ci si può fidare di tenere a lungo termine in portafoglio dollaro australiano e canadese, il franco svizzero e le monete dei Paesi scandinavi, di Israele e Singapore. Idem per quanto riguarda i Paesi emergenti». Quanto al resto delle valute, meglio muoversi in modo dinamico. In gioco ci sono le monete di Paesi che ciclicamente vengono messi sotto pressione. E ancora non sappiamo a chi toccherà nel 2011. I trilioni di dollari scambiati Secondo una ricerca della Triennial Central Bank, ogni giorno, sul mercato dei cambi, viene scambiata una cifra che corrisponde a 3,2 trilioni di dollari americani 500 I miliardi in titoli di Stato Il valore scambiato ogni giorno sul mercato dei titoli di Stato Usa è pari a 500 miliardi. Il valore scambiato sul mercato azionario, invece, è pari a 100 miliardi 10% La perdita dell’euro sullo yen Negativa, nel 2010, la performance dell’euro sulle principali monete emergenti: la valuta europea ha perso il 10% sullo yen cinese e sulla rupia indiana risparmiatore di FRANCESCO CARLÀ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA Va bene l’estero ma in Etf o azioni Il mercato finanziario più grande del mondo non è Wall Street, a New York, e nemmeno la City di Londra. La palma va di gran lunga al Forex, il mercato decentrato dove si scambiano tutte le valute, per un valore quotidiano stimato in 4 trilioni di dollari. Lo scopo principale dell’esistenza del Forex non è l’investimento (o meglio la specula- zione), ma l’assistenza delle transazioni commerciali tra aziende ed enti di Paesi diversi. Infatti la parte del leone non la fanno gli investitori privati e i fondi, ma soprattutto le banche. Istituti americani, svizzeri e inglesi. In testa a tutti la maggiore banca tedesca, Deutsche bank. Da sola vale il 18% delle operazioni. È un mercato che non dorme mai: 24 ore su 24 tutta la settimana esclusi i week end. Non mancano al Forex i famigerati derivati. Sto parlando essenzialmente di futures sulle valute e opzioni sui futures monetari. Adesso la domanda chiave: ha senso per un risparmiatore operare sul Forex scommettendo che salga il dollaro, scenda l’euro, o magari che si mettano a volare le valute più esoteriche: la lira turca o il dollaro australiano? La risposta è no. Molto meglio seguire altre strategie. Se, a puro titolo d’esempio, vi siete convinti che la moneta brasiliana, il Real, sia destinato ad apprezzarsi per via del boom delle risorse naturali, è assai meno rischioso (e volatile) indirizzarsi verso Etf o azioni. Lo stesso ragionamento potete fare se siete ottimisti sulle opportunità per qualcuna delle tigri asiatiche o, magari, v'interessa lo sviluppo del Cile. In ogni caso, tutte le volte che vi avventurate su mercati finanziari stranieri, cercando d’intercettare la loro crescita, usando Etf, azioni o magari obbligazioni (corporate o di Stato), ricordatevi che sono due le operazioni che fate: investimento e cambio. Per questo è molto importante avere una strategia informata ed equilibrata che tenga anche conto dell’età e della psicologia personale. Le scommesse lasciatele perdere. Comprese quelle sulle monete. VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT ALTRI MONDI libera dal Cda della Rai ai palinsesti di primavera. fVia Promossi Vittorio Sgarbi e Bruno Vespa: s 5 DOMANDE 5 RISPOSTE DETENUTI ECCELLENTI Ora lo stop al federalismo farà cadere il governo? Il governo ha perso sul federalismo, ma ha vinto sulla questione-Ruby, se cioè ai magistrati di Milano sia permesso di perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, l’uomo che tiene in mano le chiavi della cassaforte di Silvio Berlusconi (nella foto Ansa con Bossi). Secondo la Camera, questo permesso non può essere dato, perché a giudicare Berlusconi in un caso come questo deve essere, casomai, il tribunale dei ministri. Il presunto reato sarebbe infatti stato commesso da Berlusconi nel pieno esercizio delle sue funzioni. 1Sì? E la nipote di Mubarak? Appunto. La difesa parlamentare del presidente del Consiglio, affidata all’onorevole Antonio Leone, sostiene che Berlusconi non s’era reso conto della trappola tesagli dalla ragazza, era cioè davvero convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Quindi in quel momento stava esercitando il suo potere di persuasione nell’interesse del Paese, dato che – con la nipote in questura – il rais avrebbe potuto provocare un incidente diplomatico. 2 Chi può credere a una storia come questa? È la tesi dei difensori di Berlusconi, fatta propria da Pdl e Lega. La maggioranza alla Camera ha vinto 315 a 298. I suffragi a favore dovevano essere 314, ma ha votato sì anche Silvano Moffa, a suo tempo finiano. Altro caso da segnalare: Luca Barbareschi, che fu fedelissimo di Fini fino a poco tempo fa, ieri s’è astenuto. Lui ha detto di essersi sbagliato, ma da molti giorni i quotidiani parlano di un avvicinamento tra l’attore e Berlusconi (i due si sono anche incontrati a casa di Berlusconi, all’insaputa di Fini). Sarebbe una storiella, se la maggioranza non fosse tanto debole e ogni singolo voto così importante. 3 Infatti, quando s’è trattato di approvare il federalismo municipale… È finita pari: 15 a 15, perché il senatore Baldassarri alla fine ha votato contro. Ora, nel bizantinismo del nostro sistema accade questo: che il governo avrebbe maneggiato meglio una sconfitta che un pareggio. Il voto della commissione è infatti consultivo e in caso di parere negativo, avrebbe potuto procedere lo stesso emanando il decreto e motivando la differenza della sua posizione rispetto al voto contrario. Si sarebbe perso un mese di tempo, ma insomma... Invece in questa situazione non c’è un pare- NOTIZIE TASCABILI DOPO IL RICORSO DI UNA COPPIA DI PARMA Procreazione, i giudici di Milano «portano» la legge alla Consulta S Bernardo Provenzano L’ex numero 2 di Cosa Nostra, detenuto nel supercarcere di Novara, è gravemente malato (tumore alla prostata) e necessita di un trattamento specifico oncologico. Lo dicono i periti nominati dalla corte d’appello di Palermo. La prognosi parla di 2-3 anni Berlusconi incassa il no all’inchiesta sul caso Ruby, non passa invece in commissione la norma sul fisco municipale. Il consiglio dei ministri rimedia con un decreto, ma il futuro è sempre più nelle mani di Bossi [email protected] VITTORIO SGARBI CRITICO D’ARTE condurranno i talk show in prima serata su Rai Uno IL FATTO DEL GIORNO GIORGIO DELL’ARTI 35 R re contrario da cui prendere le distanze e si dovranno seguire altre strade, piuttosto tortuose e tema di discussione tra i vari tecnici degli schieramenti. Discussione non serena e non obiettiva, perché ognuno tira l’acqua al suo mulino. Quindi il federalismo nella parte che riguarda i comuni è per così dire impantanato. E tutto il terreno sul quale si muovono Berlusconi e i suoi alleati somiglia alle sabbie mobili: qualunque movimento sembra avere l’effetto di spingerli ancora più giù. È una delle ragioni per cui l’attività legislativa e quella esecutiva appaiono di fatto paralizzate. 4 Soluzioni? Non le conosce nessuno. Cioè nessuno sa dire come andrà a finire, perché certo un qualche esito questo cammino nel marasma dovrà sortirlo. Il Consiglio dei Ministri ha ieri approvato nuovamente il decreto, ma questo significa poco: il provvedimento dovrà comunque seguire di nuovo il suo iter parlamentare o, se si insiste con l’aula, bisognerà far passare i tempi tecnici necessari all’approvazione (il solito mese). La confusione è tale che ieri si sono incontrati, addirittura Bossi e Fini. 5 Che cosa si sono detti? Bossi vuole «andare avanti», una frase che significa: il federalismo deve passare a tutti i costi, senza però che si capiscano né il come né il quando. I due avrebbero però addirittura esaminato l’eventualità di un premier alternativo a Berlusconi e sarebbe stato pronunciato il nome di Maroni. Fini, dopo il voto, ha detto: «È una situazione senza precedenti. Chi conosce le regole della Bicamerale sa che in caso di pareggio il provvedimento si intende respinto». Il busillis è in quel «s’intende»: il provvedimento è tecnicamente respinto, anche se la commissione non ha di fatto espresso un parere negativo (vedi sopra). A Bossi, che prima del voto tentava di capire quali margini di manovra ci fossero, il presidente della Camera aveva detto: «Con questo governo e con questa maggioranza il federalismo non si farà. Bisogna che prima Berlusconi faccia un passo indietro». Di fronte all’offerta di Bossi di «un patto per le riforme» Fini aveva ribadito: «Non con questo governo e soprattutto non con questo premier». Una posizione simile – e a questo punto non è paradossale – a quella esplicitata da Bersani: «Se Berlusconi fa un passo indietro si creano condizioni politiche tali da permettere al Pd di discutere di federalismo». In altri termini tutti dicono a Bossi: molla Berlusconi e vedrai che il federalismo te lo diamo. Il Tribunale di Milano ha eccepito sulla legge 40, quella sulla procreazione medicalmente assistita, e ha inviato gli atti alla Consulta: la norma non garantisce il diritto alla piena realizzazione della famiglia. Il caso era nato dal ricorso di una coppia di Parma, che si era vista negare la fecondazione eterologa vista l’infertilità dell’uomo. ALLARME DELL’UNIONE EUROPEA Dato choc: un 15enne su cinque in Italia rischia l’analfabetismo Un quindicenne su 5 in Italia è semianalfabeta, privo «delle capacità fondamentali di lettura e scrittura». L’allarme lo lancia l’Ue, nell’ambito di uno studio europeo, sottolineando come i nostri giovani siano «a rischio di esclusione sociale». L’obiettivo dell’Ue è di ridurre sotto il 15% la percentuale entro il 2020, l’Italia è al 21%. IL PENTITO SULLA STRAGE DEL ’93 Spatuzza: «Firenze, ti chiedo perdono» S Renato Vallanzasca Condannato a 4 ergastoli e 270 anni di carcere, l’ex capo della malavita milanese degli anni ’70 ha chiesto al tribunale di sorveglianza di Milano il regime di semilibertà per lavori utili o di reinserimento sociale. L’udienza è stata rinviata ad altra data «Firenze, perdonami: diciotto anni fa ero qui come terrorista, ora sono un uomo pentito»: questo ha detto Gaspare Spatuzza ieri nell’aula bunker di Firenze, in qualità di testimone sulle stragi del 1993 compiute da Cosa Nostra, in particolare quella di via dei Georgofili a Firenze. Spatuzza è poi tornato a parlare di Berlusconi e del senatore Dell’Utri: «Il boss Graviano mi disse "sono gli interlocutori, attraverso queste persone ci siamo messi il Paese nelle mani"». I NUMERI DELLA CONFCOMMERCIO Neppure il Natale aiuta i consumi A dicembre il calo è dello 0,5% L’Icc (indicatore dei consumi Confcommercio) ha segnalato a dicembre 2010 un calo dello 0,5% dei consumi in Italia, a fronte dello 0,9% di novembre. Il dato evidenzia dunque un lieve recupero rispetto al mese precedente, ma pure una stagnazione della domanda. In tutto l’anno, la riduzione stimata è pari allo 0,4%. 36 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT # Moratti ha consegnato sei appartamenti a fLetizia Milano (quartiere San Leonardo) ad altrettanti padri ALTRI MONDI LETIZIA MORATTI SINDACO DI MILANO separati che vivono in condizioni di grave indigenza il Paese, per rifugiarsi a Cipro e oltre un milione di turisti è già fuggito (con perdite per il Paese di oltre un miliardo di dollari). E a nulla sono serviti gli appelli e le promesse governative. Egitto: il caos totale L’Onu lascia il Paese Ancora scontri tra i gruppi pro e contro Mubarak. Cecchini sparano sulla folla al Cairo. Ed è caccia ai cronisti stranieri w ANDREA PUGLIESE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dNonostante gli appelli, la battaglia del Cairo continua senza fine. Anche ieri, dopo una notte di violenze (oltre 1.500 feriti e dieci morti, saliti poi a 13), piazza Tahrir è stata infiammata dagli scontri tra i sostenitori del Governo ed i gruppi anti-Mubarak. In mezzo carri armati ed esercito, a cercare di tenere lontani i due cordoni di folla. Un clima da guerra civile, una scena che ricorda piazza Tienanmen, in Cina, nel 1989. NELL’EPICENTRO DELLA PROTESTA Uno dei manifestanti rimasto ferito in piazza Tahrir, cuore della protesta, al Cairo. È qui anche ieri sono proseguiti scontri e sassaiole, con l’esercito che invano ha cercato di riportare la calma AFP IL NUMERO 13 I morti in 48 ore Tra le violenze di mercoledì e quelle di ieri sono morte almeno 13 persone. Oltre 1500 i feriti Appelli Il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha provato a placare la rabbia della gente promettendo elezioni presidenziali ad agosto e garantendo che né Mubarak, né il figlio Gamal si candideranno. «Mubarak è un uomo di parola, manterrà la promessa di un cammino di riforme — ha detto Suleiman — Le abbiamo già individuate, ma per farle ci servono almeno 70 giorni, i giovani devono avere fiducia nello Stato». Poi il passaggio sulle violenze e sui morti, con l’invito ai Fratelli Musulmani al dialogo, invito subito rigettato: «Prima se ne deve andare Mubarak», è stata la risposta del popolo di El Baradei. «In queste proteste ci sono infiltrati — ha continuato Suleiman — I disordini sono frutto di un complotto tra pesi stranieri e alcuni partiti». Dal mondo Alcuni capi di Stato (Sarkozy, Zapatero, Merkel, Cameron e Berlusconi) hanno diramato un comunicato congiunto: «Il popolo egiziano deve poter esercitare il proprio diritto a manifestare pacificamente e beneficiare della protezione delle forze di sicurezza. Aggressioni ai giornalisti inaccettabili». Il vicepresidente americano Biden ha chiamato Suleiman chiedendo di cessare subito le violenze e di rilasciare i giornalisti. Oggi, infine, vertice Ue, con la possibile sospensione degli aiuti bilaterali (449 milioni di euro). Caos Ieri si sono visti cecchini sparare sulla folla, il sangue della gente da contraltare della protesta (una coppia di triestini sequestrata e poi rilasciata) e picchiatori ingaggiati dal partito di Mubarak per «punire» i manifestanti. Poi è partita la caccia ai giornalisti stranieri: tra gli arrestati anche Daniel Williams, marito di Lucia Annunziata, ex Washington Post, in Egitto con Human Rights Watch (organizzazione per i diritti umani). Il personale dell’Onu (oltre 400 persone) ha lasciato s LA MORTE DI ELISA La Procura: «Uccisa solo dal freddo» Elisa Benedetti (nella foto), la 25enne scomparsa sabato notte a Perugia e trovata morta lunedì mattina in un bosco a Casa del Diavolo, non lontano dal capoluogo umbro, è deceduta per ipotermia. Lo ha confermato ieri la Procura di Perugia escludendo che la causa della morte sia ricollegabile all’assunzione di sostanze stupefacenti I funerali di Elisa si terranno oggi a Città di Castello (Pg) Raffiche a 300 km/h Yasi si è «limitato» a raffiche di vento a Bollettino della neve VALLE D'AOSTA ANTAGNOD MONTEROSA SKI BRUSSON MONTEROSA SKI CERVINIA CHAMPOLUC MONTEROSA SKI CHAMPOCHER COGNE COURMAYEUR GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI GRESSONEY ST.JEAN M.SKI LA THUILE PILA TORGNON 40 / 70 40 / 70 60 / 190 60 / 120 40 / 130 60 / 100 60 / 110 60 / 160 50 / 90 80 / 200 60 / 130 40 / 60 4/4 3/3 15 / 15 10 / 10 7/7 4/4 21 / 21 11 / 12 3/3 37 / 38 13 / 13 5/5 17 17 95 46 20 8 36 60 12 156 65 23 PIEMONTE ALAGNA VALSESIA M.SKI ARTESINA MONDOL» SKI BARDONECCHIA DOMOBIANCA FORMAZZA LIMONE 20 / 190 100 / 140 n.p. / n.p. n.p. / n.p. 80 / 110 95 / 155 4 / 4 12 13 / 13 56 n.p. / n.p. n.p. n.p. / n.p. n.p. 3 / 5 n.p. 15 / 15 80 MACUGNAGA MOTTARONE PRATO NEVOSO MONDOLÈ SKI SAN DOMENICO S. GIACOMO DI ROBURENT VIA LATTEA n.p. / n.p. n.p. / n.p. 130 / 170 n.p. / n.p. 70 / 130 80 / 160 n.p. / n.p. 50 / 80 35 / 210 n.p. / n.p. 110 / 200 30 / 300 100 / 150 75 / 183 n.p. / n.p. 35 / 230 40 / 80 n.p. / n.p. 40 / 70 2 S 1 Il bimbo cammina sul confine della banchina e cade giù tra i binari della metropolitana 2 Un carabiniere si butta giù e riesce a salvarlo ANSA Un’abitazione di Tully, nel Queensland, devastata dall’arrivo del ciclone Yasi EPA Dati neve di www.skiinfo.it Sponsored by n.p. / n.p. n.p. n.p. / n.p. n.p. 7 / 7 25 n.p. / n.p. n.p. 8 / 8 35 46 / 50 300 LOMBARDIA APRICA BOBBIO VALTORTA BORMIO BORNO CHIESA-VALMALENCO COLERE FOPPOLO - CARONA LIVIGNO LIZZOLA MADESIMO MONTECAMPIONE PESCEGALLO-VALGEROLA PONTE DI LEGNO 1 d Salvato da un carabiniere-angelo custode. Una scena che ha dell’incredibile quella capitata l’altro ieri a Milano, nella stazione Loreto della linea verde del metrò. Un bimbo di circa 10 anni, di origini orientali, distratto dal suo videogame, non si è accorto che la banchina era finita ed è caduto sui binari. Alessandro Micalizzi, carabiniere di 26 anni in servizio alla stazione di Pioltello, non ci ha pensato due volte a salvarlo: è saltato sui binari e ha sollevato il bimbo, rimettendolo sulla banchina, poco prima che arrivasse il treno successivo. Quando è successo l’incidente il piccolo era insieme a una donna italiana, che camminava tenendo per mano un’altra bambina più piccola. Nella caduta il bimbo ha picchiato la testa, perdendo del sangue da un orecchio. La donna ha ringraziato il carabiniere, ma ha rifiutato l’intervento di un’ambulanza. «Yasi» ha travolto l’Australia Tanti danni, ma niente vittime 300 km/h nella notte tra mercoledì e giovedì. Per il bilancio definitivo ci vorrà tempo. Di certo, 170 mila persone sono rimaste senza elettricità. E ancora: nel Queensland è andata distrutta gran parte delle coltivazioni di canna da zucchero e banane. Tradotto in soldi, un danno di diverse centinaia di milioni di dollari. Il ciclone, dirigendosi verso l’interno, si è via via ridotto d’intensità. A circa 10 mila persone è stato consentito di rientrare a casa. Nella notte infernale sono nati tre bimbi: nessuno sarà chiamato Yasi. Bimbo cade tra i binari: salvataggio miracoloso S CICLONE DEVASTANTE INTENSITÀ PARI A QUELLA DELL’URAGANO KATRINA DEL 2005: DISTRUTTE CASE E COLTIVAZIONI dOre di terrore in Australia, sulla costa nordorientale del Quuensland, per l’arrivo di Yasi, ciclone di intensità 5, la più alta, paragonabile al Katrina che colpì gli Usa nel 2005. È uno dei più violenti uragani che abbia mai colpito l’Australia. Tuttavia, al momento, non ci sono vittime. Ed è un successo, se si pensa che la dimensione e l’intensità di Yasi hanno superato quelle di Tracy, che nel 1974 causò 71 morti. NEL METRÒ A MILANO n.p. / n.p. n.p. 8 / 8 35 15 / 16 50 n.p. / n.p. n.p. 9 / 9 45 6 / 6 27 11 / 11 38 28 / 30 113 n.p. / n.p. n.p. 12 / 12 58 11 / 11 30 n.p. / n.p. n.p. 7 / 7 15 PRESOLANA SAN SIMONE SANTA CATERINA 80 / 200 7 / 7 10 S. PELLEGRINO-FALCADE 100 / 150 7 / 7 30 PEJO 50 / 158 12 / 12 35 PINZOLO TRENTINO ALBA - CIAMPAC ALPE CERMIS ANDALO - F. PAGANELLA CAMPITELLO/MAZZIN CANAZEI - BELVEDERE FOLGARIA FOLGARIDA - MARILLEVA GHIACCIAIO PRESENA LAVARONE-RIVETTA MADONNA DI CAMPIGLIO MOENA - ALPE LUSIA MONTE BONDONE PAMPEAGO-PREDAZZO-OB. PANAROTTA 2002 PASSO DEL TONALE PASSO ROLLE 40 / 120 20 / 110 15 / 160 35 / 100 35 / 100 40 / 80 40 / 140 350 / 450 40 / 80 65 / 143 30 / 115 30 / 90 20 / 120 20 / 40 100 / 160 50 / 100 6/6 8/8 17 / 17 10 / 10 13 / 13 22 / 22 26 / 26 4/4 15 / 15 20 / 20 8/8 5/5 20 / 20 4/4 16 / 16 6/6 15 24 35 17 21 100 62 10 25 54 28 20 44 18 60 15 POZZA-ALOCH-BUFFAURE S. MARTINO DI CASTROZZA VIGO-PERA-CIAMPEDIE ALTO ADIGE ALPE DI SIUSI ALTA BADIA ALTA PUSTERIA BELPIANO CAREZZA CORNO DEL RENON FUNIVIE SPEIKBODEN GITSCHBERG - MARANZA KLAUSBERG LADURNS MERANO 2000 OBEREGGEN PLAN - VAL PASSIRIA 35 / 115 19 / 19 73 PLAN DE CORONES 50 / 180 6 / 6 15 PLOSE - BRESSANONE 0 / 150 10 / 10 30 RACINES 35 / 120 7 / 7 16 SAN VIGILIO 50 / 100 19 / 19 46 SOLDA 40 / 120 7 / 7 15 TRAFOI VAL D'ULTIMO VAL GARDENA VAL SENALES 10 / 60 20 / 20 58 VALLELUNGA 40 / 150 52 / 52 130 WATLES 25 / 100 32 / 32 77 50 / 200 6 / 6 111 65 / 145 16 / 16 40 VENETO 30 / 70 3 / 3 29 ARABBA MARMOLADA 60 / 150 7 / 7 16 ALTOPIANO DI ASIAGO 1 / 70 9 / 9 22 AURONZO MISURINA 60 / 140 8 / 8 20 COMPRENSORIO CIVETTA 35 / 120 3 / 3 16 CORTINA D'AMPEZZO 45 / 55 7 / 7 81 FALCADE 75 / 100 18 / 18 48 LESSINIA 70 / 170 4 / 4 21 MONTE BALDO 50 / 150 1 / 70 40 / 140 50 / 150 60 / 160 30 / 50 20 / 150 60 / 150 50 / 250 30 / 60 1 / 100 23 / 30 10 / 10 8/8 23 / 30 10 / 10 4/4 6/6 55 / 55 13 / 13 3/3 3/3 107 43 25 107 80 10 50 113 72 31 36 NEVEGAL SAN VITO DI CADORE SAPPADA 40 / 40 30 / 60 25 / 80 5 / 7 11 3 / 3 14 12 / 12 18 n.p. / n.p. n.p. / n.p. n.p. / n.p. n.p. / n.p. 40 / 80 n.p. / n.p. n.p. n.p. / n.p. n.p. n.p. / n.p. n.p. n.p. / n.p. n.p. 11 / 11 32 FRIULI VENEZIA G. FORNI DI SOPRA PIANCAVALLO RAVASCLETTO/ZONCOLAN SELLA NEVEA TARVISIO APPENNINO 80 / 330 70 / 90 85 / 130 100 / 160 40 / 170 100 / 150 40 / 50 40 / 60 28 / 29 22 / 41 7/7 24 / 24 37 / 37 19 / 19 4/4 6/6 62 18 24 80 115 50 9 8 ABETONE C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO CIMONE CORNO ALLE SCALE MONTE AMIATA OVINDOLI PASSO LANCIANO ROCCARASO TERMINILLO 40 / 90 60 / 100 80 / 100 50 / 80 60 / 110 40 / 160 80 / 140 60 / 100 20 / 50 21 / 21 10 / 11 20 / 21 7/7 8/8 9 / 10 8/8 20 / 22 5/5 54 29 48 11 10 30 12 100 36 VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT ALTRI MONDI Beatles su iTunes con Love, la colonna sonora dello show fIdel Cirque du Soleil: l’album sarà scaricabile da martedì con le versioni inedite dei brani «The Fool On The Hill» e «Girl» insuperabile». Nessun senso di inferiorità nei confronti di inni stranieri apparentemente più solenni, quindi. «No di certo, Fratelli d’Italia ha una freschezza e una fierezza che altri non hanno. E poi comunque l’inno è come il natale, non si discute. Al massimo dico che andrebbe eseguito qualche tono più in basso: a volte lo trovo troppo acuto, e magari è per quello che certi calciatori non lo cantano: perché non ci arrivano». Il patriottico Allevi: «L’Inno è la mia gioia» Fratelli d’Italia diretto dal pianista cult diventa la sigla di Radio Rai: «È unico» MARIO SALVINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dAndrea Lucchetta, con quella faccia e quei capelli può permettersi qualsiasi cosa. Anche di far alzare in piedi tutto il pubblico di un teatro e convincerlo a cantare l’inno di Mameli a squarciagola, come prima di una finale Mondiale, come se davvero fossero tutti «pronti alla morte». È successo lunedì e in fondo non è nemmeno una cosa così strana, visto che la serata, al teatro Gobetti di Torino, si intitolava «Fratelli d’Italia». Si celebrava il nostro inno nel modo più solenne e al tempo stesso semplice: allestendone una esecuzione della Orchestra Sinfonica nazionale della Rai, per l’occasione diretta da Giovanni Allevi. Che, come potrebbe dire chiunque altro della sua generazione, confessa: «Ricordo quando ero bambino e alla televisione sentivo nominare l’orchestra sinfonica della Rai. Nella nostra immaginazione era una specie di istituzione sacra, e lo è per davvero ancora oggi. Ero emozionatissimo e fiero di poterla dirigere». In onda Presentato da Laura Freddi, lo spettacolo (ricco di ospiti oltre Lucchetta) sarà in onda questa sera alle 21 all’interno di Invito Speciale su Rai Radio1. Mentre l’inno diretto da Allevi sarà l’apertura e la chiusura delle trasmissioni di Rai Radio 1 per tutto il periodo delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. «Sono molto di parte – spiega Allevi – ma quando si parla dell’inno tutti dobbiamo esserlo. Faccio questa premessa per aggiungere che trovo Fratelli d’Italia unico, S Giovanni Allevi, 41 anni, pianista e compositore. È nato ad Ascoli Piceno ANSA CINEMA /1 AL VIA IL PROGETTO «PER FIDUCIA» CINEMA /2 L’ATTRICE FRANCESE AVEVA 58 ANNI Corti e per internet: l’occasione giusta per 3 giovani registi Addio alla Schneider Il «Tango» con Brando stupì i benpensanti GABRIELLA GREISON 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA dFigurarsi se i temi sono accomodanti. Non è permesso. Non qui, dove il «padrino» si chiama Gabriele Salvatores. Si tratta di tre corti di giovani registi esordienti, che hanno dato sfogo alla loro fantasia e voglia di ribellione, per creare delle piccole opere d’arte che saranno visibili solo sul web (e da metà febbraio anche su Sky Cinema), per il progetto Per Fiducia (arrivato alla terza edizione), sostenuto da Intesa Sanpaolo. Dicevamo: Salvatores, che nella prima edizione ha firmato, insieme ad Olmi e Sorrentino, i primi corti, ha presentato ieri a Roma, i tre registi: «Vorrei lanciarli, dare loro la possibilità di esprimersi anche attraverso produttori più forti: perché il futuro è loro e perché solo investendo in nuove risorse il Paese può crescere». Dunque, è il momento di dare spazio ai talenti con storie selezionate attraverso un gioco narrativo diffuso nel web. C’è la storia di Biondina di Laura Bispuri: una bambina ribelle continuamente in fuga, dalla madre e dalla scuola. C’è la vicenda raccontata da Paolo Zucca in Cuore di clown: con il pagliaccio triste, che non fa ridere nessuno e non viene mai capito, tranne dalla sua innamorata. E c’è Omero, bello di nonna di Marco Chiarini: con l’uomo-bambino che ha occhi solo per la nonna ed è sommerso da mille paure, pure quando crede di averla persa per sempre. Gli attori, però, sono nomi noti: dalla Ragonese alla Caprioli. Tutto è molto piacevole, perché le storie sono brevi, ma intense. Saranno visibili sui siti www.perfiducia.com, www.intesasanpaolo.com e su Youtube. «In un Paese come il nostro — dice l’a.d. d’Intesa Corrado passera — si respira anche guardando piccoli film così». p Il costume della Fawcett la foto ora è un pezzo da museo È diventato un pezzo da museo il costume da bagno rosso indossato da Farrah Fawcett nel 1976 per un famoso servizio fotografico in occasione del lancio della serie tv Charlie’s Angels. Con quel costume la Fawcett posò per un poster che vendette oltre 12 milioni di copie. L’altro ieri, 2 febbraio, giorno in cui l’attrice, morta di cancro nel 2009, avrebbe compiuto 64 anni, i suoi familiari e il compagno, Ryan O'Neal (nella foto Ap), hanno donato il costume al Museo nazionale di storia americana a Washington. 37 R 5 RIPRODUZIONE RISERVATA Le attrici Isabella Ragonese (a sinistra) e Anita Caprioli LAPRESSE x GABRIELE SALVATORES REGISTA Vorrei lanciare questi giovani registi, dare loro la possibilità di esprimersi: perché il futuro è loro e perché solo investendo in nuove risorse il Paese può crescere dLa scandalosa interpretazione di Jeanne in Ultimo tango a Parigi, in cui recitò al fianco di Marlon Brando, è rimasta nella storia del cinema. Ieri Maria Schneider è morta a Parigi, dopo una lunga malattia: aveva 58 anni. A soli 20 anni venne scritturata nel 1972 per il film diretto da Bernardo Bertolucci in cui era protagonista di una storia d’amore con Brando e di una torrida relazione erotica. Quel film segnò un’epoca ma fu anche la sua rovina: dopo le riprese, scelse di rifugiarsi in un esilio forzato. Spesso, nelle interviste la Schneider manifestò una specie di «odio» nei confronti di quella pellicola che aveva sollevato un’infinita serie di polemiche in tutto il mondo, tanto che nel 1976 la Cassazione decise di mandare al rogo il film in Italia (alcune copie vengono conservate nel- Alien Ma quel che conta è «l’emozione, la gioia racchiusa in ogni nota», come dice Allevi. Sensazioni simili a quelle che hanno ispirato il suo ultimo lavoro, Alien e l’omonimo tour (via il 19 febbraio da Roma). E non è nemmeno troppo difficile immaginare chi sia l’alieno. «A volte mi sento davvero così, un alieno. In un mondo in cui tutti ti buttano in faccia la loro sicurezza, i successi, io non ho mai avuto paura a parlare dalle mie debolezze e dalla mia fragilità. Dovresti sembrare più umano, con ammissioni così. Invece sembri un extraterrestre». la Cineteca Nazionale). «La sua morte è arrivata troppo presto, prima che io potessi riabbracciarla teneramente, dirle che mi sentivo legato a lei come il primo giorno, e almeno per una volta, chiederle scusa» così il regista Bertolucci ha commentato la morte dell’attrice. Il riscatto Dopo Ultimo tango a Parigi l’occasione del riscatto per la Schneider fu quella che le offrì nel 1975 Michelangelo Antonioni in Professione: reporter, ma in realtà lo scandalo del film con Brando le restò appiccicato. Dopo, infatti, solo parti minori. Negli anni Ottanta, recitò con Beppe Grillo in Cercasi Gesù di Luigi Comencini. Nel 1996 venne chiamata anche da Zeffirelli per la trasposizione cinematografica di Jane Eyre. L’ultima apparizione al cinema è del 2008 in Cliente di Josiane Balasko. s. an. SUPERENALOTTO LOTTO BARI In alto l’attrice Maria Schneider in «Ultimo tango a Parigi»: in basso la famosa scena erotica del film con Marlon Brando ANSA/OMEGA 46 5 9 38 50 CAGLIARI 12 61 85 75 55 FIRENZE 78 5 20 28 75 GENOVA 35 44 32 41 81 MILANO 46 50 78 27 41 NAPOLI 78 69 55 27 70 PALERMO 43 78 66 51 12 ROMA 45 62 43 70 81 TORINO 17 VENEZIA 49 60 26 52 90 5 56 83 57 NAZIONALE 32 37 42 81 8 ESTRAZIONI DEL 3 FEBBRAIO La combinazione vincente 20 25 37 45 49 63 (Jolly: 73; Superstar: 37) Punti 6: NESSUNO (jackpot 14.000.000 euro) Punti 5+: NESSUNO Punti 5: 10 totalizzano Euro: 47.128,26 Punti 4: 1.237 totalizzano Euro: 380,98 Punti 3: 47.350 totalizzano Euro: 19,90 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 4 totalizzano Euro: 38.098 Punti 3: 215 totalizzano Euro: 1.990 Punti 2: 3.731 totalizzano Euro: 100 Punti 1: 25.878 totalizzano Euro: 10 Punti 0: 55.180 totalizzano Euro: 5 MONTEPREMI DI CONCORSO: 12.231.608,61 € 5 9 12 17 20 32 35 43 44 45 46 49 50 55 60 61 62 69 78 85 38 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT LETTERE dite la vostra Porto Franco INDIRIZZO Via Solferino 28, 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17. Email: [email protected] A cura di Franco Arturi Siete venduti, voi giornalisti. E vi dico a chi Esprimo il mio disappunto sull’obiettività della stampa sportiva attuale. Perchè nessuno scrive che all'Inter sono 5/6 mesi che un episodio dubbio non gli viene dato contro? Perché nessuno scrive che l'altra sera il Milan ha giocato contro la nazionale di judo? Perchè nessuno scrive che per quanto il gap sia enorme alla Juve non perdonano niente? Marco Alteri (La Spezia) A volte ritornano... Riecco Galliani che si lamenta del gioco duro dei giocatori della Lazio quando invece non si indigna degli insulti di Ibrahimovic all'arbitro (tra l'altro voi della Gazzetta non avete fatto menzione di ciò, chissà perchè...) Marotta e Delneri si lamentano dei torti subiti dalla Juve. Sono interista e forse qualcuno ora si rende conto delle ingiustizie patite per anni dai nerazzurri e dell'etichetta di «piangina» che ci era stata data proprio da coloro che adesso si lamentano. Massimo Colombo (Milano) IL TEMPO Il destino di Bologna no delle lamentele dimenticando i favori ricevuti in precedenza. L’altra sera abbiamo assistito alle invettive di Delneri e Marotta. Sulla Gazzetta si leggono le lamentele di Pozzo e di Galliani e allora voglio ricordare a questi tre signori i favori che evidentemente hanno dimenticato... Sono un tifoso del Bologna deluso dalla società. Non ne posso più, gli altri parlano di colpi di mercato, di calcio spettacolo ecc; noi di Irpef, aumenti di capitale, messe in mora, rischi fallimento. Il tutto proprio nella stagione in cui giochiamo bene. Possibile che una piazza come Bologna abbia vissuto il fallimento di Fortitudo, Virtus e calcio? Quest'ultima rischia inoltre di ripetersi. I tirchi Menarini, l'imbroglione Porcedda, lo spaventato Zanetti (di Baraldi non parliamone). Ma quante ancora ne dobbiamo sopportare? Meno male che ci sono una buona squadra e una tifoseria fantastica! Rocco Nicoletti Palermo) sono semplici episodi mentre quando capitano le stesse situazioni contro Inter o Milan sono scandali? Voi che avete fomentato Calciopoli e adesso che emergono altre verità state zitti. Vergogna... Purtroppo ultimamente ho visto un graduale avvicinamento al Milan mentre le altre vengono decisamente in secondo piano. Non capisco questo apparentamento non del tutto palese, ma chiaro, per esempio quando omettete di rilevare come i rossoneri sono ampiamente aiutati da errori o sviste arbitrali... Stefano Nunziato (Racale, Le) Non capisco come mai il presidente del Palermo Zamparini si scaldi tanto quando la sua squadra viene penalizzata. Dovrebbe agitarsi altrettanto anche quando il Palermo viene favorito. Vogliamo prendere in esame tutte le gare disputate dal Palermo sino ad oggi, da quando, cioè, Zamparini è diventato presidente della società siciliana? Alfredo Corru (Lodi) Cerchi di essere meno milanista e abbia un piccolo quantitativo di rispetto per la squadra campione d'Italia, d'Europa e soprattutto del mondo... Alessandro Cassano (Bari) Siete semplicemente patetici e venduti a Moratti. Com’è che quando certi torti arbitrali sono contro la Juve (nella foto Ansa le proteste dei giocatori a Angelo Giovinazzo Appena una squadra non riesce a vincere si assiste al teatri- Mi auguro sempre, quando propongo queste rassegne schizofreniche, che qualcuno s’interroghi sul come potremmo essere contemporaneamente venduti a una dozzina di poteri forti differenti. E che si dia risposte sensate. Io ci riprovo: non si sa mai. Con l’arma del pregiudizio, che è la favorita nell’arsenale del tifoso cieco e incazzoso, si colpisce a caso, ma sostanzialmente si finisce per spararsi nei piedi perché si impedisce al proprio cervello di funzionare. E’ un gran (relativo) divertimento leggere questi improperi incrociati, in cui tutti credono di aver capito tutto e invece non hanno capito niente. Il «dagli al giornalista» è il secondo sport preferito dagli italiani perché il primo è la caccia all’arbitro e al complotto. Dove ciascuno ha il suo elenco di torti subiti, la sua verità «politica» e una voglia di rispettare le regole pari a quelle di andare dal dentista. Dove finisce il calcio in tutto questo? Lascio spazio ai miei interlocutori, ammesso che ne siano interessati. Al calcio, intendo. Eugenio Golovko (Legnago, Vr) Le sono vicino. Certo è un destino un po’ strano per una delle città più ricche di grande sport d’Italia. Forse la contraddizione nasce proprio dal destino vincente della città: a quei grandi livelli è molto difficile mantenersi perché mancano gli investitori-mecenati. Ibrahimovic il mangia-Pato Secondo Lei, l'atteggiamento in campo di Ibrahimovic nei confronti di Pato è da leader? A me sembra mobbing molto ben applicato, da parte del clan dell'ex pizzaiolo Raiola, per aprire la strada ad un certo Mario. Pure Robinho ieri sera Domani Oslo -1 13 Aosta -3 13 Trieste Milano -1 Stoccolma Fabio Rossi Grazie. Anzi, Danke Mosca -1 10 Londra Bologna -2 10 Genova -3 Berlino 6 Neve Firenze Perugia 3 15 2 13 0 7.41 17.34 Sorge Tramonta 7.20 17.30 Milano Roma Sorge Tramonta Sorge Tramonta 7.39 17.36 7.19 17.31 La luna 9 Madrid Istanbul Ultimo quarto Roma Lisbona LAquila Nebbia Tramonta Parigi Ancona 8 15 Roma Sorge Il Sole domani 5 13 Venezia 7 Torino Temporali Vorrei fare una piccola annotazione alla risposta data al signor Orlando Pan. Vivo ad Hannover da piu` di 17 anni: giustissimo dire che Mailand è la traduzione tedesca di Milano, ma anche Milan è la traduzione inglese di Milano (il Milan fu fondato da un inglese). Detto ciò, le posso assicurare che non pochi tedeschi usano dire Inter Mailand (Inter di Milano). Milano Trento Nuvoloso Te Mailand e Mainz Il Sole oggi In Europa Sole Pioggia Mi paiono osservazioni un po’ frettolose e non molto solide. Le telecamere hanno mostrato Ibra prendersela con tutti, non soltanto col brasiliano: compagni, avversari e arbitri. Lo svedese è’ sempre stato così in campo, con ogni maglia. Ciascuno di noi, dall’oratorio in su, ha avuto spesso un compagno di squadra così: il migliore è spesso irreggibile. E quasi sempre ci si passa sopra per quieto vivere, soprattutto chi fa il fenomeno lo è davvero. Su Pato ho scritto spesso: si deve aiutare da solo, credo che ci riuscirà. www.meteo.it Oggi Coperto S. Davio a cura del Centro Epson Meteo LEGENDA Rovesci non gli ha dato una palla ed il ragazzo è parso veramente a disagio e la tifoseria (la parte più bovina) che ci sta cascando in pieno, al momento della sostituzione, ha fatto il resto. E' veramente deludente vedere trattato a quel modo un giovane talento. Atene 24 Febbraio Nuova Primo quarto 4 Marzo 11 Febbraio Piena 18 Febbraio -4 10 ROMA VENTI: 2 15 Deboli -2 Bari 8 5 13 Napoli Moderati Dopodomani Campobasso Potenza 3 14 1 8 Forti Molto forti Cagliari Catanzaro 3 16 Le temperature ieri in Italia Alghero Ancona Aosta Bari Bologna Cagliari min max 1 1 -2 4 -4 4 15 8 10 12 8 15 Campobasso Catania Firenze Genova LAquila Milano Napoli Palermo min max -1 11 5 6 -2 -3 7 10 3 13 12 14 10 8 11 13 Perugia Potenza Reggio Calabria Roma Torino Trento Trieste Venezia min max 4 2 6 1 -2 1 4 -1 9 4 14 14 10 9 11 10 2 14 MARI: Reggio Calabria Palermo Calmi 8 14 9 14 Catania Mossi 7 15 Agitati S.p.A. 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S Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS QUOTIDIANI S.p.A. 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Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 6,50; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 61; Cipro e 2,50; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 1,85; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 2,80; Svizzera Tic. Fr. 2,80; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 550; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 3,00. VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 R TV E RADIO I FILM DI STASERA Il regno del fuoco 1408 L’isola delle coppie Ex Centurion Quel pazzo venerdì sDi R. Bowman, con M. McCo- sDi M. Hafstrom, con J. Cusack sDi P. Billingsley, con V. Vau- sDi Fausto Brizzi, con Claudia Ge- sDi N. Marshall, con M. Fassben- sDi M. Walters, con J. Lee Curtis naughey (Usa, 2002) Nel metrò in cui lavora la madre, il dodicenne Quinn risveglia un drago. (Usa, 2007) Dopo la morte della figlia Katie, Mike pubblica libri su eventi soprannaturali. ghn (Usa, 2009) Quattro coppie in vacanza in un villaggio del Pacifico. Sole e mare, ma non solo. rini (It./Fra., 2009) Luca è alle prese con il divorzio di Caterina e Filippo che si rimbalzano i figli. der (Usa, 2010) Britannia, 117, battaglia fra romani e Pitti. Il centurione Quintus Dias si unisce... (Usa, 2003) La dottoressa Tess non va d’accordo con Ann, la figlia quindicenne. Gusti opposti. FANTASTICO Rai 4, alle 21.10 HORROR Rai Movie, alle 21 COMMEDIA Premium Cinema, alle 21 COMMEDIA Sky Cinema Hits, alle 21.15 AZIONE Premium Cin. Energy, alle 21 COMMEDIA Sky Cinema Family, alle 21 RADIO IN CHIARO RAIUNO RAIDUE TG 1 VERDETTO FINALE TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE BONTÀ LORO SE... A CASA DI PAOLA LA VITA IN DIRETTA TG 1 L' EREDITÀ TELEGIORNALE SOLITI IGNOTI I RACCOMANDATI Varietà 23.35 TV 7 0.35 L'APPUNTAMENTO SCRITTORI IN TV 1.05 TG 1 - NOTTE 1.35 CHE TEMPO FA 7.00 9.45 10.00 11.00 13.00 14.00 16.10 17.00 17.50 18.45 19.35 FILM SUL DIGITALE TERRESTRE LO SPORT IN CHIARO, SUL SATELLITE E SUL DIGITALE TERRESTRE PREMIUM IN DIRETTA 10.38 GLI ANGELI DI BORSELLINO SCORTA QS21 PREMIUM CINEMA 12.35 IL FIGLIO PIÙ PICCOLO PREMIUM CINEMA 13.05 FAST & FURIOUS SOLO PARTI ORIGINALI STEEL 15.00 IL MISTERO DELL'ACQUA PREMIUM CINEMA 17.04 LA PROMESSA PREMIUM CINEMA 19.14 LEZIONI DI CIOCCOLATO PREMIUM CINEMA 21.00 L'ISOLA DELLE COPPIE PREMIUM CINEMA 21.00 IPOTESI DI REATO JOI 23.00 L'ULTIMO UOMO DELLA TERRA STEEL CALCIO 7.00 10.00 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 14.40 16.10 17.00 18.50 20.00 20.30 21.10 20.30 21.05 23.25 23.40 1.10 1.20 1.30 CARTOON FLAKES RAI EDUCATIONAL TG2PUNTO.IT I FATTI VOSTRI TG 2 - GIORNO POMERIGGIO SUL 2 GIALLI SUL 2 NUMB3RS RAI TG SPORT - TG 2 LAW & ORDER SQUADRA SPECIALE COBRA 11 TG2 -20.30 CRIMINAL MINDS Telefilm TG 2 L'ULTIMA PAROLA TG PARLAMENTO METEO 2 IL TRIANGOLO DELLE... 20.30 BORUSSIA DORTMUND - SCHALKE 04 Bundesliga Sky Sport 3 e Sky Calcio 2 20.45 REGGINA - PADOVA Serie B Sky Sport 1, Sky SuperCalcio e Dahlia Sport CALCIO A 5 RAITRE CANALE 5 ITALIA 1 RETE 4 LA 7 RAI 150 ANNI AGORÀ APPRESCINDERE TG3 - RAI SPORT LE STORIE JULIA TG REGIONE - TG3 LA STRADA PER... COSE DELL'ALTRO... GEO & GEO TG3 TG REGIONE BLOB - SOAP LA NUOVA SQUADRA Fiction 23.10 PARLA CON ME 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.10 RAI EDUCATIONAL 1.40 APRIRAI 8.00 8.40 9.55 10.05 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.30 21.10 TG5 - MATTINA MATTINO CINQUE TG5 - ORE 10 MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE CHI VUOL ESSERE... TG5 STRISCIA LA NOTIZIA ZELIG Varietà 23.30 CHIAMBRETTI NIGHT 1.30 TG5 - NOTTE 2.00 METEO 5 NOTTE 3.05 UOMINI E DONNE 4.35 AMICI 6.15 8.35 10.25 12.25 13.00 13.40 14.35 15.05 15.40 16.40 18.30 19.30 20.30 21.10 CARTONI ANIMATI UNA MAMMA PER... KANGAROO JACK STUDIO APERTO STUDIO SPORT I SIMPSON HOW I MET YOUR... CAMERA CAFÈ CARTONI ANIMATI IL MONDO DI PATTY STUDIO APERTO GLEE TRASFORMAT DR HOUSE Telefilm 22.00 GREY'S ANATOMY 23.50 TUTTE LE EX DEL MIO RAGAZZO 1.55 POKER1MANIA 2.45 STUDIO APERTO 6.55 TELEFILM 11.30 TG4 12.00 WOLFF UN POLIZIOTTO A BERLINO 12.50 DISTRETTO DI POLIZIA 13.50 IL TRIBUNALE DI FORUM 15.45 CIMARRON 18.55 TG4 19.35 TEMPESTA D'AMORE 20.30 WALKER TEXAS RANGER 21.10 QUARTO GRADO Attualità 23.25 I BELLISSIMI DI R4 23.30 L'UOMO DELLA PIOGGIA 2.00 TG4 NIGHT NEWS 2.25 TANTO VA LA GATTA... 7.00 7.30 9.55 10.50 11.25 13.30 13.55 8.00 9.00 11.00 12.00 12.45 13.10 14.00 15.05 16.00 17.40 19.00 19.30 20.00 21.05 BIATHLON 9.00 Staffetta_MIXT. Dalla Turchia Eurosport 2 BASKET 20.45 NATURHOUSE FERRARA - FASTWEB CASALE MONFERRATO Campionato Italiano Lega Due Rai Sport 1 3.00 OROSCOPO PHOENIX SUNS OKLAHOMA CITY THUNDER HOCKEY 01.30 WASHINGTON CAPITALS - TAMPA BAY LIGHTNING 15.30 COPPA DEL MONDO Sprint Uomini. Dagli Stati Uniti Eurosport NHL ESPN America 4.00 18.00 COPPA DEL MONDO Sprint Donne. Dagli Stati Uniti Eurosport CHICAGO BLACKHAWK VANCOUVER CANUCKS 20.45 GALLES INGHILTERRA Sei Nazioni Sky Sport 2 SALTO CON GLI SCI 17.00 COPPA DEL MONDO Qualifiche HS 213. Da Oberstdorf, Germania Eurosport NHL ESPN America BOXE 21.00 MILAN - ISTANBUL WSB. World Series of Boxing. Milano Thunder Dahlia Sport 2 19.00 MONTESILVANO LUPARENSE Campionato Italiano Rai Sport 1 UNIVERSIADE 20.15 RK KRIM LUBIANA - ITXAKO REYNO DE NAVARRA 21.45 CAMPIONATO DEL MONDO PALLANUOTO Serie A1 Maschile Rai Sport 2 NBA Sky Sport 2 PGA European Tour. Da Doha, Qatar Sky Sport 3 Gigante donne 1ª manche. Da Zwiesel, Germania Eurosport e Rai Sport 1 12.00 UNIVERSIADE Gigante donne 2ª manche. Dalla Turchia Eurosport 2 20.45 FLORENTIA - LAZIO GOLF 11.00 COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS 10.00 COPPA DEL MONDO EHF Champions League Donne Eurosport 2 FREESTYLE Da Deer Valley, Stati Uniti Eurosport 2 SCI ALPINO RUGBY 13.15 COPPA DEL MONDO 18.45 ITALIA - IRLANDA Sei Nazioni Under 20 Rai Sport 2 Gigante donne 2ª manche. Da Zwiesel, Germania Eurosport e Rai Sport 1 0.15 0.25 1.25 1.30 OMNIBUS TG LA7 (AH)IPIROSO LIFE TELEFILM TG LA7 LA SIGNORA NEL CEMENTO ATLANTIDE MAC GYVER JAG TG LA7 OTTO E MEZZO LE INVASIONI... Attualità TG LA7 DOC DELITTI: IL MOSTRO DI NEROLA MOVIE FLASH OTTO E MEZZO SCI DI FONDO SNOOKER 11.00 COPPA DEL MONDO 14.30 MASTER Donne inseguimento. Da Rybinsk, Russia Eurosport e Rai Sport 2 Uomini inseguimento. Da Rybinsk, Russia Eurosport e Rai Sport 2 14.00 COPPA DEL MONDO 1ª manche femminile. Da Cesana, Torino Rai Sport 2 15.30 COPPA DEL MONDO 2ª manche femminile. Da Cesana, Torino Rai Sport 2 Radio Monte Carlo Speak Easy Ogni giorno, in pillole, Clive Griffiths (nella foto) insegna una parola inglese attraverso i testi delle canzoni Giorno 3. Da Berlino, Germania Eurosport TENNIS 13.00 QUARTI DI FINALE Torneo ATP. Da Johannesburg, Sud Africa. Supertennis 3.00 1ª manche uomini. Da Cesana, Torino Rai Sport 2 2ª manche uomini. Da Cesana, Torino Rai Sport 1 Alle 19 in diretta da Miami Beach, Vicky (nella foto) e i Babalu Bad Boys ci accompagnano nei ritmi della Florida 20.00 MASTER SKELETON 11.30 COPPA DEL MONDO 105 Miami Giorno 3. Da Berlino, Germania Eurosport 2 12.15 COPPA DEL MONDO 10.00 COPPA DEL MONDO PALLAMANO 15.55 18.00 19.00 20.00 20.30 21.10 Radio 105 FED CUP 1ª giornata. Da Hobart, Australia Rai Sport 1 SKY SPORT 1 10.30 CALCIO: MILAN - LAZIO Virgin Radio Music History Oggi Paola Maugeri racconta la storia degli Aerosmith (nella foto il cantante Steven Tyler) e della canzone «Pink» Serie A 13.00 CALCIO: BARI - INTER Serie A SKY SPORT 2 10.45 RUGBY: ITALIA INGHILTERRA Sei Nazioni 21/3 - 20/4 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/12 - 20/1 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 Ariete 6,5 Toro 6+ Gemelli 6,5 Capricorno 7,5 Cancro 6 Leone 5,5 L’intuizione giusta supportata da un cicinìn di strategia e di faccia di glutei vi fa ottenere molto. Pomeriggio di zebedei plumbei: state su. Se stamani qualcuno oserà contrariarvi lo mangerete con tutti i vestiti e la pancera. Ussignùr. Pomeriggio di soddisfazioni, sereno, suino. Stamani siete al centro di performance superbe. Ma poi potreste atteggiarvi a malpancisti, manco foste dei deputati: attivatevi. Vigore Ok. IL MIGLIORE Se stamani vi giungono news di soldi, nel pomeriggio saranno colloqui e p.r. ad avvantaggiarvi. L’amor impana e rosola cuore e sudombelico. Resistete al desiderio di paracadutare capi, colleghi e familiari fra gli alligatori dell’Orinoco e fate i vostri interessi. Pomeriggio OK. L’umore cola a picco, stamani. Nel pomeriggio pure peggio. Ussignùr, state su. Nonostante le spese inevitabili, la noia, l’ormone frust(r)ato. 24/8 - 22/9 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Vergine 6- Bilancia 6 Scorpione 6,5 Sagittario 7- CESARE BOVO Acquario 7,5 Pesci 6 Quando l’emotività cresce, i passi falsi incombono. Ma la ponderazione può scongiurarli. Lavoro stanco, sudombelico, però, muy scalmanato. Tutto (o quasi) va a gonfie vele, stamani. Ma poi potreste pigliar troppo d’aceto: state calmi. Sennò vi viene male pure la fornicazione. La mattina vi vede distratti e generatori di autosfiga. Nel pomeriggio la creatività riaffiora, insieme alla cooperazione suina di chi volete. Mattina di brio, colloqui e incontri giusti. Ma il pomeriggio farà forse registrare un eccesso di emissioni fumose dai vostri zebedei. Calmi. Il difensore del Palermo è nato a Roma il 14-1-83. Ha giocato con Roma, Lecce, Parma, Genoa e Torino. È nel giro della Nazionale. S’impennano le vostre quotazioni, voi potete chiedere e ottenere. Ma fatelo alla svelta: fetenti e concorrenti s’aggirano. Ormoni all’attacco. Lavorare in solitudine vuol dire anche lavorare in santa pace. Tenetene conto, prima di spargere lamentele su tutte le terre emerse. E seminate! LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI 40 R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT 6Nazioni SPECIALE RUGBY ICH DIEN MALLETT RISCHIA IL POSTO, SERVONO DUE SUCCESSI VINCERE VINCERE L’Italia ascolta unita l’inno di Mameli ANDREA BUONGIOVANNI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dIl dodicesimo Sei Nazioni, con il countdown verso la Coppa del Mondo giunto a meno sette mesi, dovrà chiarire se le Nazionali dell’Emisfero Nord, in Nuova Zelanda, potranno essere competitive. La supremazia di All Blacks, Australia e Sud Africa appare schiacciante. Ma per esempio l’Inghilterra, favorita del Torneo alla luce del rendimento nei test di novembre, sembra in grado di E’ l’anno della Coppa del Mondo: azzurri con tre match in casa e la trasferta in Scozia. L’Inghilterra squadra da battere tornare ai fasto del 2003, quando divenne la prima e a oggi la sola rappresentante europea ad arrivare al titolo mondiale. tiva al XV della Rosa. Un gradino più sotto Scozia, Galles e Irlanda, domani avversaria all’esordio dell’Italia. Pronostici Il Torneo, nella stagione iridata, può risultare falsato. Qualche squadra gioca a nascondino, alcuni protagonisti mirano a non farsi male. E’ però vero che, in passato, chi ha fatto bene qui, spesso si è poi confermato in Coppa. La Francia, lo scorso anno tornata al Grande Slam dopo sei edizioni, è la più credibile alterna- Per Mallett Per gli azzurri c’è un doppio obiettivo: far bene vorrà dire «salvare» la panchina di Nick Mallett e non dover vivere l’avvicinamento alla Coppa del Mondo con un nuovo allenatore. Anche se il rischio di ripetere la travagliatissima esperienza di Francia 2007 con Pierre Berbizier c.t. con la valigia è più che concre- to. Servono (almeno) due vittorie, proprio come solo nel 2007. La sfida all’Irlanda, che a causa degli infortuni ha nove titolari diversi rispetto alla formazione che da ultimo ha travolto l’Argentina, sarà subito indicativa. Senza dimenticare che i Verdi, ranking Irb alla mano, sono la quinta forza al mondo, mentre l’Italia è la dodicesima. Intanto domani il Flaminio, col suo «tutto esaurito» da 33.000 spettatori, offrirà la solita inebriante atmosfera. E’ il fascino del Sei Nazioni. II R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SPECIALE RUGBY ANDREA BUONGIOVANNI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMAdNick Mallett naviga a vista. Il suo mare è un computer della ristrutturata hall della Borghesiana, tradizionale quartiere generale della sua Nazionale. Il c.t. sudafricano «rema» da un sito all’altro. Forse a caccia di notizie sul suo futuro. Nel Sei Nazioni al via, si gioca tutto. I più sostengono che, dovesse andar male, il francese Jacques Brunel, sostituto designato, arriverà sulla panchina azzurra già dopo il Torneo. Altri che, comunque vada, il passaggio di consegne avverrà al termine della Coppa del Mondo, in ottobre. Lui, però, passionale come e più di un italiano, di abdicare non ha alcuna intenzione. Mallett, con quale stato d’animo si appresta a vivere questa nuova avventura? «Sono sereno e motivato. Con la coscienza pulita e la certezza di avere giocatori e staff dalla mia parte». E il presidente Dondi? «Anche: con me è sempre stato corretto». Però ha già pronto il suo successore... «Quando ho letto che Brunel aveva firmato un quadriennale, gli ho chiesto chiarimenti». 1871 1881 PRIMO TEST MATCH ECCO I DRAGONI IL PRIMO VERO TORNEO Il 27 marzo, un lunedì, a Edimburgo, in Scozia, il primo match internazionale: Scozia-Inghilterra 4-1 Esordisce il Galles, in casa, a Blackheath, contro l’Inghilterra: concede 6 mete, 7 calci e 1 drop È il primo anno del Quattro Nazioni completo, con la disputa di tutte le partite, e a imporsi è l’Inghilterra mia famiglia. Sono fortunato: potrei permettermi di stare a far nulla. Ma ho 54 anni, mia moglie non mi vuole a casa, mi ha minacciato... E amo troppo il rugby per restarne lontano». Perché insistere con l’Italia? Per lo stipendio? «No. Per non lasciare a metà dell’opera». In Inghilterra le hanno offerto il prestigioso ruolo di supervisore di tutte le Nazionali e uno da commentatore televisivo... «Non sono uno da riunioni e mangiate. Sono uno da campo. E con Sky il discorso è aperto: ci risentiremo in autunno». Ma uno come lei, che ha vinto tutto, non è stufo di perdere tanto e ricevere critiche? «Di questi ragazzi sono orgoglioso e all’ambiente mi sono affezionato. Sto bene, qui. Ci sono molti margini di crescita Mallett Li ha ottenuti? «Ha ufficialmente smentito e gli credo. Così come capisco che abbia dovuto guardarsi in giro per tempo. Anche perché forse io, a novembre, non sono stato chiarissimo». In che senso? «Mentre sul mio conto giravano voci infondate, per esempio quella che voleva fossi stato contattato dai Saracens, non ho subito specificato che era mia intenzione rimanere a guida dell’Italia». Perché non lo ha fatto? «Volevo riflettere insieme alla 1884 «Faremo bene e resterò c.t. dell’Italia» Il sudafricano rilancia: «Non voglio lasciare a metà dell’opera. Ci sono altri margini e il bilancio della mia gestione va interpretato» VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT III R 1892 1910 1911 1911 DOPPIA MAGLIA INIZIA IL CINQUE NAZIONI FRANCIA, PRIMA VITTORIA PRIMO SLAM: GALLES James Marsh è il primo a giocare in due nazionali: nel 1889 nella Scozia, tre anni dopo nell’Inghilterra Il 1˚ gennaio, a Swansea, in Galles, primo match del Cinque Nazioni: Galles-Francia 49-14 Prima vittoria della Francia, contro la Scozia, 16-15, a Parigi. La seconda arriverà solo nel 1920 Il primo Grande Slam del Cinque Nazioni è realizzato dal Galles: quattro vittorie su quattro incontri e i bilanci della mia gestione si possono leggere in tanti modi». Cosa intende? «Non basta confrontare la mia percentuale vinte-perse con quella di chi mi ha preceduto. Nelle "mie" 31 partite, abbiamo affrontate 10 volte le tre grandi dell’Emisfero Sud, sei volte all’estero, subendo solo una volta più di 34 punti. In casa con la Nuova Zelanda e in Sudafrica abbiamo subito i minori scarti nella storia degli scontri diretti. Abbiamo vinto in Argentina, abbiamo battuto la Scozia due volte su tre, per la prima volta abbiamo superato Samoa». Però, in tutto, ha vinto cinque volte... «Ma misurandoci quasi sempre con formazioni meglio piazzate nel ranking mondiale. E, poi, soprattutto, occorre essere realisti e pensare al vero valore del movimento: le due franchigie, nelle ultime quattro uscite, complessivamente hanno subito 28 mete». Troppe, non crede? «Fosse quello il nostro livello, poveri noi. Si dev’essere trattato anche di un problema di motivazioni. Ma garantisco: in Nazionale nessuno s’è mai tirato indietro». Non si imputa alcun errore? «Certo, in oltre tre anni ne ho commessi diversi. Ma sempre per andare a caccia di soluzioni a determinati problemi». A proposito: parte il Sei Nazioni e la terza linea, con Mauro Bergamasco, Derbyshire, Barbieri, Vosawai e Favaro infortunati, è decimata... «In touche non dovremo aver problemi, anzi. Ma rischiamo di soffrire nel gioco a terra». x Ha fiducia in Burton-Gori? «L’assenza che si avvertirà di più è quella di Gower, per l’esperienza e in difesa. In questo momento il limite maggiore è che tutti i miei mediani, nei club, hanno pochi spazi. Ma sulle loro qualità non ho dubbi. E poi abbiamo McLean, un giocatore sottovalutato che col suo piede sinistro ci aiuta a risolvere molte situazioni». E’ vero che un’Irlanda così debole, dati i tanti forfeit, non s’è mai vista? «Chi pensa così, ragione da arrogante. Questa Nazionale è figlia di Leinster e Ulster, franchigie promosse ai quarti di Heineken Cup e del Munster leader in Celtic League. Sommiamoci la loro storia: il resto sono chiacchiere». Arrivederci o addio? «Non sono pronto per la pensione». ha detto Di questi ragazzi sono orgoglioso e all’ambiente mi sono affezionato. Sto bene, qui. Lavorare come responsabile delle Nazionali inglesi? Non sono uno da riunioni e mangiate Ho riflettuto insieme alla mia famiglia. Sono fortunato: potrei permettermi di stare a far nulla. Ma ho 54 anni, mia moglie non mi vuole a casa, mi ha minacciato... E amo troppo il rugby per restarne lontano. Non sono pronto per la pensione Domani ITALIA-Irlanda ore 15.30 Domani Francia-Scozia ore 18 SECONDA GIORNATA Sabato 12 Inghilterra-ITALIA ore 15.30 Sabato 12 Scozia-Galles ore 18 Domenica 13 Irlanda-Francia ore 16 TERZA GIORNATA Sabato 26 ITALIA-Galles ore 15.30 Sabato 26 Inghilterra-Francia ore 18 Domenica 27 Scozia-Irlanda ore 16 QUARTA GIORNATA Sabato 12/3 ITALIA-Francia ore 15.30 Sabato 12 Galles-Irlanda ore 18 Domenica 13 Inghilterra-Scozia ore 16 QUINTA GIORNATA Sabato 19 Scozia-ITALIA ore 15.30 Sabato 19 Irlanda-Inghilterra ore 18 Sabato 19 Francia-Galles ore 20.45 ROBERTO PARRETTA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMAdLa cadenza dei suoi cap in Nazionale è biennale: due nel 2007, altri due nel 2009, sempre in Tour, prima in Uruguay e Argentina, poi Australia e Nuova Zelanda. Ora Kristopher Burton si vede consegnare le chiavi della regia azzurra direttamente per la «prima» del Sei Nazioni. Abruzzese Kris è australiano di Brisbane, ma la famiglia materna è abruzzese, di Luco dei Marsi. «Mamma Angela è nata poco dopo che i nonni erano arrivati in Australia. Zio Emidio invece era già nato in Italia. A Luco sono stato la prima volta 3 anni fa». Pessimo australiano, ma bravo abruzzese: non sa andare sul surf. «Mai avuto tempo per imparare, da quando sono bambino ho praticamente fatto tutti gli sport che esistono: basket, volley, atletica, nuoto. A 4 anni giocavo già a football australiano, come papà Colin». Contro i Verdi l’Italia giocò già nel 1988 E ottenne le prime vittorie importanti LA GUIDA Galles-Inghilterra ore 20.45 17 Successi Mallett, a guida del Sudafrica, tra il 1997 e il 1998 ha ottenuto la striscia più lunga di affermazioni consecutive Papà australiano mamma abruzzese Ha 30 anni e 2 figli «Sogno avverato» Il rugby «Ho iniziato a 12-13 anni, il primo anno giocavo ancora ad football. Poi però a scuola c’era solo il rugby. Nel Queensland ci sono tantissime squadre di rugby, io ho iniziato nella stessa di Luke McLean». In Italia nel 2005, al Benevento, poi alla Leonessa Brescia, nel 2007 va all’Orleans (nella Federale-1 francese) e Berbizier lo chiama in azzurro. L’esordio a Montevideo cono l’Uruguay (9 punti), poi nel 2008 a Prato. Infine, nell’estate del 2010, la Celtic League a Treviso. «Sono felice di questa opportunità. Ho sempre lavorato per arrivare in alto, ora speriamo di divertirci, perché questo è il rugby. Da bambino ho sempre guardato il 5 Nazioni ed è sempre stato un sogno giocarci. In Australia sarà notte, ma i nonni stanno dicendo a tutti di guardare la partita. Il mio idolo era Michael Lynagh, anche lui giocò in Italia». Kris è sposato da 8 anni con Jackie ed ha due figli: Jaden (4 anni il 17 marzo) nato in Francia, e Indiana (nata il 10 gennaio 2010) nata in Australia. «L’Irlanda? Le squadre affrontate in Celtic utilizzano le stesse strutture di gioco. Vogliono gestire sempre la partita. Invece domani dovremo cercare di farlo noi. L’intesa con Gori? Prima di andare a Treviso, con Ugo ho giocato anche due stagioni a Prato». No problem, quindi. s DEBUTTO A 30 ANNI Kristopher Burton è nato a Brisbane il 4 agosto 1980 (174 cm per 90 kg). Venuto in Italia nel 2005, ha esordito in azzurro a Montevideo il 2 giugno del 2007 contro l’Uruguay (29-5 per l’Italia). Ha giocato anche con la Nazionale seven Irlanda, la nostra sfida più dolce Chi pensa che questa Irlanda sia debole, ragiona da arrogante. E’ figlia di Leinster e Ulster, franchigie promosse ai quarti di Heineken Cup e del Munster leader in Celtic League. Sommiamoci la loro storia: il resto sono chiacchiere Oggi Vittorie Quelle ottenute da Nick Mallett in 31 partite a guida dell’Italia, in oltre tre anni di gestione, pari al 16.1% GLI AVVERSARI TRE TRIONFI AZZURRI NELL’ERA COSTE ARROGANZA PRIMA GIORNATA In regia va Burton 5 «Divertiamoci!» Precedenti Negli scontri diretti si contano tre vittorie dell’Italia (tra il 1995 e il 1997) e quindici dell’Irlanda PENSIONE LA NOVITA’ GIOCA DA MEDIANO D’APERTURA I NUMERI 18 ORGOGLIO CALENDARIO w Galles-Inghilterra Stasera il via Wilkinson riserva Galles-Inghilterra apre alle 20.45 italiane (diretta Sky Sport 2) il Sei Nazioni 2011. I padroni di casa, mentre a Cardiff fa rumore il trasferimento di Gavin Henson al Tolone, sono falcidiati dagli infortuni, ma in casa non perdono una sfida diretta dal 2003. Negli ospiti, acciaccato Croft, esordio del 24enne flanker Tom Wood (Northampton). Assente Moody, capitano è Tindall. Con Flood n. 10, Wilkinson parte dalla panchina. NAZIONALE A La Nazionale A di Gianluca Guida (ore 19.30 locali, le 20.30 in Italia), dopo la sconfitta della settimana scorsa contro gli England Saxons 45-17, affronta la Scozia a Gala. Italia A: Buso; Toniolatti, A. Pratichetti, M. Pratichetti, Sepe; Bocchino, Semenzato; A. Pavanello, Minto, Petillo; Bortolami, Furno; Cittadini, Sbaraglini, Rizzo. A disposizione: Manici, Al. De Marchi, Padrò, Belardo, Tebaldi, G. Pavan, Marcato. CARLO GOBBI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dGrazie, Irlanda: ci hai tenuto a battesimo. Come prima tra le squadre di lingua inglese nell’accettare la nostra sfida. Aprì il tempio di Lansdowne Road, con caps riconosciuti, già nel 1988. Era l’ultimo dell'anno. Ma anche la sconfitta, 31-15, suonò a festa per noi. L’Irlanda, poi, è stata la prima tra le Cinque Nazioni a entrare nel palmarès azzurro di vittorie. A Treviso, maggio 1995, un 22-12 prima della Coppa del Mondo in Sudafrica. Era la squadra di Georges Coste. E schierava già Dominguez-Troncon. Diego firmò il successo con 17 punti. E per la seconda, ma purtroppo ultima volta, si consegnò il cap a Massimiliano Capuzzoni, seconda linea della Mediolanum. Pochi mesi dopo sarebbe scomparso nel Tirreno per un incidente subacqueo. In casa e fuori I verdi sono stati anche i primi a consentirci una vittoria fuori casa. Era il 4 gen- naio 1997, giornata radiosa. Freddo polare, vento, stadio gelato dalle prodezze di una Nazionale, la nostra, indimenticabile. Fu un 37-29 entusiasmante. Ai punti di Diego, 22 con una meta, si aggiunsero le realizzazioni di Vaccari, Massimo Cuttitta e di nuovo Vaccari, con suggello di Dominguez a tempo scaduto. Un’apoteosi. Pacche sulle spalle e visi felici. La gioia inattesa stemperava i rigori del gelo. Un tè bollente con biscotti aiutò chi doveva raccontare l’impresa. A sera, cena festosa in un ritrovo tradizionale, da Gallagher, a Temple Bar, offerta da Gianluigi Vaccari, papà di Paolo. Aveva promesso: «Se si vince o se Paolo segna». Non una, ma due mete. Coi complimenti di molti irlandesi. Tripletta Venne Grenoble e il primo successo sulla Francia. E a dicembre, a Bologna, col Dall’Ara pieno che neanche al calcio, di nuovo 37 punti (contro 22) all’Irlanda (27 a firma Dominguez). Non era ancora l’Irlanda di O’Connell, O’Driscoll e O’Gara, ma schierava già Humphreys (poi Elwood) all’apertura, O’Kelly in seconda linea, Wood tallonatore e capitano. Grazie Irlanda, per averci accompagnato nel Gotha del rugby. Là dove, per noi italiani, pareva un sogno arrivarci. s LA SAGA DI DIEGO Diego Dominguez, 44 anni. Nelle tre partite vinte dall’Italia contro l’Irlanda fu protagonista: 17 punti nel ’95 a Treviso (22-12), 22 a Dublino nel 1997 (29-37), 27 nello stesso anno a Bologna (37-22). In azzurro Dominguez vanta 74 caps e 983 punti IV R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SPECIALE RUGBY s Ct azzurro per 3 anni S Pierre Villepreux, 67 anni, è uno dei più grandi tecnici del rugby. Estremo della Francia tra il 1967 e il 1972, da tecnico ha guidato l’Italia (1978-81), Tolosa e Francia. Attualmente è a capo della direzione tecnica dei Bleus 1915 1920 1927 STOP PER LA GUERRA LA «FULL HOUSE» DI SHEA L’OPINIONISTA Il «Championship» viene interrotto per la Prima guerra mondiale: riprenderà soltanto nel 1920 Galles-Inghilterra 19-5. Prima «full house»: il gallese Jerry Shea segna tutti i punti della sua squadra Nasce l’opinionista: Teddy Wakelam, inglese, ex Harlequins, diventa la seconda voce di Bbc radio co offensivo, ma è importante che l’Italia ritrovi il filone francese, che si adatta al suo rugby latino». Villepreux ci guarda «Lo Cicero il migliore» Sbagliato quindi affidarsi a Mallett, che lei critica anche nel libro? 5 RIPRODUZIONE RISERVATA PARIGIdPromuove Brunel, boc- cia Mallett e raccomanda di non ispirarsi in tutto al rugby francese, rischiando di vendere l’anima al diavolo, al business, allo star system di stampo calcistico. Pierre Villepreux, 63 anni, impostò il rugby italiano diventando c.t. nel 1978, prima di fare scuola col Tolosa e firmando due Grandi Slam con la Francia che portò a un passo Approva la svolta Celtic League? «L’idea è buona, ma il rischio è di abbassare il livello dell’Eccellenza, se non viene sostenuto da un’attenta politica di formazione». Globalmente, come valuta il nostro rugby? «Ha fatto grandi progressi, grazie anche a Berbizier. Tornare al filone francese è giusto». dalla consacrazione mondiale. Senza dimenticare una parentesi vincente a Treviso. Carriera gloriosa, raccontata in un’autobiografia uscita in Francia (Intercalé, Ed. Hugo&co). Jacques Brunel nuovo possibile c.t. dell’Italia, scelta giusta? «Lo raccomanderei come feci con Berbizier, spiegando ai dirigenti italiani di non fermarsi alle apparenze di un uomo dal carattere difficile. Brunel è forse meno ambizioso di me nel gio- DOMANI SPORTWEEK La Parigi di Mirco e signora «Si permise di attaccarmi senza motivo. Ma è acqua passata. Mallett non è un cattivo allenatore, ma non ha la cultura del rugby italiano, di scuola francese». «Il Barone meglio di Parisse. Brunel ok: a Mallett manca la cultura del rugby italiano» ALESSANDRO GRANDESSO V R Pronostici sull’Italia al Sei Nazioni? ché si sta trasformando in puro business. «Neanche la Francia lo vinse in dieci anni. Serve tempo, ma la direzione è buona. Farete un buon torneo. Avete molti giocatori interessanti, esempi per le nuove generazioni». «Quando girano troppi soldi diventa difficile proteggere l’anima. La tendenza è generale, ma spero che l’Italia impari dai nostri errori». Chi, in particolare? «Mi piacciono molto Canale, i Bergamasco e Parisse. Ma su tutti preferisco Lo Cicero». Andrea Lo Cicero, 34 anni: vanta 81 caps azzurri RESINI Rugby protagonista anche su SportWeek, in edicola domani. Protagonisti del servizio, realizzato a Parigi, sono Mirco Bergamasco e la fidanzata Ati, giornalista-sceneggiatrice di origini libanesi, Oltre a parlare della loro storia, l’ala azzurra anticipa i suoi progetti universitari (laurea in marketing) e commerciali insieme al fratello Mauro. Critica il rugby francese per- Con l’International Board lei spinge per il rugby spettacolo: l’Italia recepisce? «Il messaggio passa bene nell’emisfero Sud. In Europa, anche l’Italia fa la difficile. Ma è la sola filosofia vincente». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SPECIALE RUGBY 1932 1940 1948 FRANCIA ESCLUSA SECONDO STOP BELLICO GALLETTI CONQUISTATORI La Francia viene sospesa dal Torneo per professionismo. Sarà riammessa soltanto nel 1947 Il Torneo viene sospeso per la Seconda guerra mondiale. Si ricomincerà a giocare nel 1947 Prima vittoria esterna della Francia: a Swansea, contro il Galles, finisce 3-11 SIMONE BATTAGGIA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dDa ragazzino lo chiamavano Sean Fitzpatrick, perché nessuno riusciva a fargli fare un solo passo indietro in mischia. Nemmeno il fratello Simon, più vecchio di lui di quattro anni e mezzo, futuro pilone di Ulster e Irlanda: nelle sfide cinque contro cinque giocate nella fattoria di casa, Rory Best non concedeva un centimetro, nemmeno a papà John. Pecore e mischie A Poyntpass Rory venne iniziato alle oscure regole della mischia chiusa. Certo, per la maggior parte del tempo doveva pensare alla campagna. «Ho passato molte ore a fare da cane da pastore: io in giro per i campi a rincorrere le pecore e mio padre sulla porta del recinto». Contadini nell’animo, prime linee per vocazione. Anche papà era rugbista, pilone, e col figlio riuscì anche a giocare qualche partita spalla a spalla nel Banbridge, sebbene il sogno di una prima linea fatta di soli Best non si sia mai realizzato. Pochi anni più tardi, Rory Rory Best, 28 anni, 42 presenze e 4 mete con l’Irlanda RESINI affinò le conoscenze. Memorabili gli allenamenti del lunedì coi Belfast Harlequins: «Facevamo 60 mischie e 40 minuti di maul. Funzionò. Ricordo una partita contro Garryowen. Mio padre si spaventò vedendo noi ragazzini contro una squadra di uomini. Quel giorno gli facemmo un carrettino e una meta tecnica. Li impiantammo a terra». Terrore touche Più difficile fu imparare a lanciare in touche. Rory ricorda ancora con dolore una sera contro gli Ospreys, quando sbagliò così tanti lanci da essere sostituito. Era la prima stagione da professionista, con l’Ulster, e andò in crisi. «Ero arrivato al punto di sperare che la palla non uscisse in touche». Lo aiutò uno psicolo- 6 ICH Rory Best Il contadino che non indietreggia Nella fattoria di papà si sfiniva di mischie: «Ma per lanciare in touche mi serve lo psicologo» go, Mark Elliott. «Mi disse che a letto, dopo aver spento la luce, dovevo immaginare un lancio in touche e la palla che andava dove volevo. Pian piano riuscii a costruirmi quest’immagine, e mi servì. Come mi servì un altro suggerimento di Mark: pensare sempre alla partita successiva». Come Smit La terapia funzionò e nel novembre 2005 esordì con la maglia dell’Irlanda, a Lansdowne Road contro gli All Blacks, da sostituto. La prima nel XV titolare arrivò l’anno dopo contro il Sudafrica. Al 9’ la palla uscì e Rory affrontò la prima touche, proprio sotto la tribuna dove c’erano mamma, papà e la fidanzata (oggi moglie) Jodie. Venne chiamato un lancio lungo, che un vento maligno fece cadere nelle mani del mediano degli Springboks Januarie. «Pensai a fare meglio il lancio successivo. E mi aiutò il fatto che pochi minuti dopo anche il lancio di John Smit venne spinto via dal vento. E Smit di caps ne aveva sessanta». Rotto ma in piedi Domani contro l’Italia, Rory Best vincerà il suo 43˚. Sarà l’unico titolare dell’Ulster, a fronte di otto giocatori del Leinster e sei del Munster. Viene da un periodo difficile, dopo l’operazione all’ernia del disco che gli ha fatto saltare la stagione 2009-10. A novembre con gli All Blacks si è rotto uno zigomo, un mese fa ha preso una botta al costato e nei giorni scorsi un’influenza intestinale lo ha debilitato. Eppure domani giocherà. E fargli fare un passo indietro sarà difficile. DIEN Nazioni Le avversarie VI R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT VII R 1951 1954 1962 1963 80.000 A MURRAYFIELD TRIONFO BLEUS IL MATCH PIÙ LUNGO CENTOUNDICI TOUCHE A Murrayfield, Edimburgo, per Scozia-Galles 19-0 c’è il nuovo record di spettatori: 80 mila Prima vittoria della Francia nel Cinque Nazioni, anche se a pari merito con Galles e Inghilterra Il più lungo match del 5 Nazioni: per il vaiolo, Irlanda-Galles 3-3 slitta dal 10 marzo al 17 novembre In Scozia-Galles 0-6 si stabilisce il nuovo record di touche in un match internazionale: 111 GALLES IL FLANKER DEL CARDIFF Warburton «Sono forte come Bale» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d(si.ba.) Negli ultimi 13 anni, la maglia numero 7 del Galles ha avuto un solo proprietario: Martyn Williams. Il flanker di Pontypridd si impose quando ancora il Torneo si chiamava Cinque Nazioni, e dal 1996 a oggi ha messo insieme 98 caps, più quattro con i Lions. Una leggenda. Sam Warburton, 22 anni AFP Compagno di Bale Sam sogna di diventare una stella come sta facendo un suo illustre compagno di scuola, Gareth Bale, terzino del Tottenham che in Champions ha fatto ammattire l’Inter. «Anch’io ho giocato a calcio, e da difensore non ero affatto male. A 14 anni però ho capito che la mia strada era il rugby. Quelli come Bale appartengono a tutta un’altra categoria». Passaggio di consegne Per questo la sua mancata convocazione per il Sei Nazioni 2011 ha destato scalpore. La scelta di Warren Gatland è però la conseguenza di ciò che si era visto a novembre, quando FRANCIA L’ALA DEL TOLOSA Médard folletto istigatore 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d (si.ba.) Un predestinato, Maxime Médard. Quando esordì con la Francia, contro l’Argentina nel novembre 2008, la sua selezione a estremo fu considerata ovvia. Si contava così tanto in lui, sui suoi appoggi, sulla sua visione di gioco, sul suo essere così tolosano nell’inventare rugby, che in molti lo immaginavano eletto a vita come estremo dei Bleus. Provocatore Il problema però è che in Francia i talenti sono troppi, e mezza stagione storta può farti perdere il posto. Williams era partito per due volte dalla panchina, come sostituto di Sam Warburton. Martyn aveva lasciato spazio all’ex capitano dell’under 19 gallese già nella stagione scorsa, nei Cardiff Blues, per un infortunio. Ora però siamo al passaggio di consegne. «Sono sorpreso che Martyn non ci sia — spiega Warburton, che nel 1998, all’epoca dell’ultimo Torneo saltato da Williams, andava alle elementari —. Sto diventando titolare del Galles, ma so che non sarà facile. Dicono che sono un buon portatore di palla ma non mi considero tale, e nel gioco a terra devo migliorare perché tendo a concedere ancora troppi calci». Maxime Medard, 24 anni AP Così, dopo essere stato il migliore emergente del Top 14 2007-08 ed essersi confermato come titolare in nazionale (ala o estremo) per tutto il 2009, nella prima parte del 2010 si è smarrito, e il suo posto tra i Bleus è stato preso da Marc Andreu. Max non ha gradito, e nel barrage Tolosa-Castres del maggio scorso ha provocato oltre ogni limite il rivale, fino a farsi mettere le mani addosso. Mete da record Negli ultimi mesi, Max deve aver capito che il metodo giusto per riprendersi la maglia è un altro. Segnare mete a valanga, ad esempio: ora è leader dei marcatori del Top 14, con 13 centri in 16 e partite, e si è anche preso il record della realizzazione più veloce da quando il campionato è tornato a girone unico (2005), segnando al 18 secondo contro il La Rochelle. Domani contro la Scozia sarà ala. «Lo considero un po’ incostante, ho ancora dubbi nel dargli la maglia di estremo», ha detto in questi giorni il c.t. Lièvremont. Com’è dura, essere un trequarti in Francia... INGHILTERRA ALA DI NORTHAMPTON Ashton La potenza delle mete 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d(si.ba.) Ha segnato la meta più bella del 2010, secondo il referendum dell’International Board. Il 13 novembre a Twickenham contro l’Australia, Chris Ashton ha illuminato la scena con un’accelerazione inaudita, una volata di cento metri iniziata quasi sulla linea di meta inglese — dove i terrier di Johnson avevano rubato palla a Genia — e finita in mezzo ai pali, dopo aver prima puntato e poi circumnavigato uno come Drew Mitchell, che di certo non è lento, nè tantomeno sprovveduto. Chris Ashton, 23 anni RESINI Giocatore dell’anno L’esplosione sarebbe arrivata però nel 2009-10, quando segnò 16 mete in 20 partite di Premiership — secondo nella storia solo a Chapman, che ne segnò 17 per Richmond nel 1997-98 —: un exploit che gli è valso la nomina a giocatore di Premiership. Quanto al Sei Nazioni, ha giocato soltanto contro la Francia, l’anno scorso a Parigi. Quel giorno non segnò, ma Foden ancora lo ringrazia, per il passaggio che lo lanciò in meta. SCOZIA IL TREQUARTI DEL GLASGOW Max Evans nel nome del fratello 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d(si.ba.) Due anni fa, Thom e Max Evans erano sulla luna. Trequarti del Glasgow, giunsero al Sei Nazioni 2009 dopo aver fatto ammattire la difesa del Tolosa all’Ernest-Wallon, non esattamente il posto più facile dove andare a vincere in Europa. E poi c’era il lato glamour, con i trascorsi di Max nella band Twen2y4 Se7en e l’apparizione di entrambi nell’ambitissimo calendario dello Stade Français, Dieux du Stade, con un nudo integrale. La morte a un passo Due anni dopo, il Cardo inizia il Tor- Mete nel sangue Del resto, segnare mete è la cosa che a Chris riesce meglio, da sempre. Cresciuto nel Rugby League, cambiò codice nell’estate del 2007, passando al Northampton. Per i gialloneroverdi portò in meta la prima palla toccata nel match di apertura della National League One (la seconda divisione inglese) contro i London Welsh. Chiuse quella stagione con 39 mete in 25 partite, mentre l’anno successivo fu metaman di Challenge, pur non giocando la finale contro il Bourgoin. Max Evans, 27 anni FOTOSPORT.IT neo con uno solo dei fratelli, Max. Thom ha infatti chiuso la carriera, in seguito al terribile infortunio al collo che gli toccò il 13 febbraio scorso in Galles, quando lesionò due vertebre dopo un placcaggio di Byrne. I medici, dopo averlo operato due volte, dissero che era stato a un millimetro dalla paralisi, se non addirittura dalla morte. «Vorrei che non giocasse più, anch’io ho pensato al ritiro» disse due settimane più tardi Max, quando Thom era ancora in ospedale. La vita nuova Il recupero è stato completo, ma a novembre Thom ha saggiamente accolto il consiglio dei medici di chiudere la carriera. Qualche settimana più tardi, era già stato visto in compagnia della bella attrice Kelly Brook. Quanto a Max, pochi giorni dopo l’addio di Thom ha preso una tremenda botta alla testa contro il n.8 degli All Blacks Kieran Read, ma per fortuna senza conseguenze gravi. E così domani sarà a Parigi, di nuovo all’ala, per un Sei Nazioni che avrà un gusto del tutto particolare. VIII R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT Venezia Dubrovnik Bari Katakolon Olimpia Rodi Alessandria VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SPECIALE RUGBY IX R 1965 1972 1973 LA PRODEZZA DI HANCOCK CAOS IN IRLANDA TUTTI A PARI MERITO Inghilterra-Scozia 3-3: a Twickenham il primo «coast to coast», dai pali ai pali, quello dell’inglese Hancock Guerre a parte, è l’unico Cinque Nazioni non assegnato a causa degli scontri politici in Irlanda L’unico caso in cui le cinque nazioni finiscono tutte a pari merito, ciascuna con due vittorie Flaminio sedotto e trasformato taccuino Com’è cambiata la casa del rugby in 10 anni: più azzurro, più grande e dal 2013 sarà tutto nuovo Due treni per i tifosi da Milano alle 8.27 NICOLA MELILLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA d Un valore aggiunto. L’ingresso ufficiale dell’Italia nel Sei Nazioni è una data storica. Certo per il significato sportivo. Ma soprattutto per la «contaminazione», giunta in Italia con la palla ovale, di un certo modo di vivere un evento sportivo. Che poi è «il modo»: un happening lungo almeno 7 ore. L’arma vincente. Il 5 febbraio Fotogrammi. Nel 2000 uno stadio Flaminio da 26.000 posti con ampi spazi vuoti, preponderanza di tifosi scozzesi, qualche venditore di sciarpe e maglie fuori. Questo 5 febbraio Flaminio da 32.984 posti, tutti occupati, quasi tutti colorati d’azzurro, ma con migliaia di irlandesi che si mischieranno con appassionati arrivati da tutta Italia. Tantissimi bambini felici come una Pasqua. E qui siamo a Carnevale: vedremo in tribuna centurioni e pinocchi, pulcinella e cardinali. Tutti storditi: un po’ per la musica sparata nel pre e il post partita al Villaggio, un po’ per la birra che avrà riempito mi- w gliaia di pance e svuotato centinaia di barili, un po’ per aver azzannato chili di prodotti tipici arrivati da ogni angolo d’Italia e distribuiti da gruppi organizzati che ormai hanno il loro punto di riferimento. Conquista Roma e l’Italia hanno sposato l’evento di pari passo all’amore per gli azzurri. Le forze dell’ordine hanno capito che qui l’incontro fra tifoserie non potrà mai essere uno scontro. Cosa ci manca? I cori, quelli verranno col tempo. «Swing low, sweet chariot» cantano gli inglesi. Per ora i tifosi azzurri ruggiscono, cantano l’Inno, ogni tanto hanno intonato la Marcia trionfale dell’Aida, sui siti propongono «Azzurro» o «Volare». Ma sono caldi, molto più caldi di quel 5 febbraio 2000. Kirwan disse: «Il Flaminio, col boato della nostra gente, è il nostro Colosseo». Castrogiovanni ha ribadito: «Formidabili tifosi. Se cadi ti rialzano». L’impianto L’evento crea un indotto di circa 20 milioni di euro. Ma non è solo una questione di soldi. Per la cultura sportiva in Italia vale molto di più. I NUMERI 33 mila posti a sedere da quando, nel 2008, sono state montate le strutture mobili per l’ampliamento dello stadio La festa azzurra al Flaminio dopo la vittoria 23-20 sulla Scozia nel 2008 RESINI L’hanno scoperto le città che hanno ospitato l’Italrugby nei vari test match novembrini. Roma ha capito presto, non solo per la spinta del Board del Sei Nazioni, che il Flaminio andava adeguato, ampliato, ammodernato. Rifatti in questi 11 anni spogliatoi, sala stampa e tribuna, è stata ampliata la capienza con strutture mobili. Ora siamo alla svolta: la Federazione entro breve prenderà in gestione quella che divente- IL TORNEO IN TV Non dateci tifosi ma telecronisti Su La7 e Sky potremo vedere di tutto Il pubblico va anche educato non stordito Tuffo per una meta in bandierina: è uno dei casi di intervento più frequenti per il Tmo, che decide se il giocatore è uscito dal campo o meno RESINI VINCENZO CITO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dOggi possiamo scegliere se vedere la partita su La7 o su Sky Sport, una volta non avevamo niente, il rugby in tv era quello degli altri, il torneo si chiamava Cinque Nazioni e noi facevamo da spettatori. E si deve al grande, indimenticabile Paolo Rosi il primo serio tentativo di divulgazione dello sport. Passava il tempo più che altro a elencare le regole, sconosciute ai più e vista la rarità degli appuntamenti, la volta dopo aveva la benevolenza di rispiegarci la differenza tra calcio piazzato e drop, che noi profani avevamo già dimenticato. Eravamo un po’ tutti pionieri, giocatori, giornalisti, spettatori, tutto era cristallizzato in una immutabilità senza tempo. Si tifava per le altre Na- IL MATCH DI ROMA Crociati: 3 mesi di squalifiche per la mega rissa (r.par.) È arrivata prevedibile la mano pesante del Giudice Sportivo dopo la rissa che ha coinvolto alcuni giocatori dei Crociati e il pubblico delle Tre Fontane durante il match con la Rugby Roma: sei settimane (fino al 13 marzo) di squalifica per i parmensi Fa Atau e Woodman per aver scavalcato la recinzione. Per l’assistente allenatore dei Crociati, Leone Larini, riconosciuto dal Giudice come provocatore, 45 giorni di interdizione. Multa di 1.900 euro alla Rugby Roma. zionali: conoscevamo più quelle straniere che la nostra. Il salto Siamo progrediti. Come movimento, come spettatori e, di conseguenza nella copertura televisiva. Se c’è (tanto) rugby in tv è perché il rugby se l’è meritato. Una crescita non priva di distorsioni: non tutti quelli che ne parlano sanno di cosa parlano, da qualche anno però c’è l’accortezza di affidarsi a esperti del settore, soprattutto ex giocatori che è bello poter apprezzare in altri ruoli. Sono ragazzi che molto ci hanno dato con la maglia azzurra e continuano a darci oggi come commentatori. Attese Che cosa ci aspettiamo dalle tv? La7 ci mette entusiasmo, anche troppo e la passione per la maglia azzurra spesso sconfina nel tifo. Va tenuto conto che, negli anni, con la diffusione dello sport a tutti i livelli è aumentata anche la cultura rugbistica dei telespettatori. Stufi delle onorevoli sconfitte, sanno valutare da soli quanto sia ridicolo entusiasmarsi per un avanzamento di venti metri, mentre la squadra perde di quaranta. Da Sky Sport ci aspettiamo il massimo perché al massimo ci ha abituato. Quest’anno, oltre a tutte le dirette in alta definizione, la novità dell’interattività per vedere gli highlights in tempo reale. Alle tante spalle tecniche di valore, aggiunge la misura e la competenza di un telecronista come Francesco Pierantozzi, uno che sa snocciolarti cifre su cifre senza guardare un foglio. E alla bravura (come spesso succede) unisce l’umiltà. Annuncia sempre la presenza del suo ospite con la frase «Per vostra fortuna, ma anche la mia». Una eleganza di altri tempi. rà ufficialmente la «casa del rugby»: speciale, con una necropoli romana (scoperta sotto la tribuna e che ha rallentato i lavori) che diventerà nel 2013, grazie all’ok della Soprintendenza, un ingresso in perfetto stile «Roma Imperiale» di un impianto da 42.800 posti costruito intorno all’opera d’arte creata nel 1959 da Pierluigi Nervi. Il Flaminio avrà completato il suo percorso: sarà uno stadio da Sei Nazioni. 10 I mesi di lavoro da marzo 2012 per costruire lo stadio da 42.800 posti disegnato da Eloy Suarez. Costo 30 milioni COME ARRIVARE In occasione del sei Nazioni si ripete l’iniziativa del treno del rugby, dopo il boom per Italia-Australia a Firenze: un Frecciarossa dedicato al popolo del rugby parte sabato da Milano Rogoredo alle 8.27 per Roma Termini (arrivo alle 12). Due i treni ufficiali: il primo è già andato esaurito. Andata-ritorno e biglietto per il match a 996. Fermate a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Partenza da Roma alle 19.30. Una volta a Roma con la metro linea A scendete alla stazione Flaminio. E da lì una sana e rugbistica passeggiata lungo la via Flaminia. PERONI VILLAGE Il villaggio è un must Cantanti a sorpresa Si rinnova nel piazzale dello stadio la festa al peroni Village, aperto dal mattino e soprattutto con musica e ospiti sul palco a sorpresa e molto speciali per un terzo tempo a tutta birra. IN TV Dirette su Sky Sport 2 Italia differita su La7 Tutti i 15 match del Sei Nazioni saranno trasmessi in diretta su Sky Sport 2 HD. Partite dell’Italia anche su La7 in differita. X R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT SPECIALE RUGBY 1990 2000 2001 GRANDE SLAM SCOZIA ESORDIO DELL’ITALIA MOVIOLA IN CAMPO Scozia-Inghilterra: gli scozzesi entrano in campo camminando, poi vincono 13-7, con Grande Slam Nasce il Sei Nazioni, il 5 febbraio l’Italia esordisce con la Scozia e a Roma, al Flaminio, la supera 34-20 Italia-Irlanda, per la prima volta l’arbitro chiede l’aiuto del Tmo, che rivede le azioni alla moviola Dal Galles ai Pirenei Un mare di fedeli a Santa Maria Ovale A Cardiff è il gioco del paradiso, in Francia c’è Notre-Dame du Rugby. Primo valore: il rispetto MARCO PASTONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dLarrivière-Saint-Savin è un villaggio, un campanile e una chiesetta in Aquitania, nel profondo sud della Francia, dove si respira Atlantico e Spagna. La chiesetta era un antico oratorio romano, eletto sacrestia della parrocchiale: demolita la parrocchiale, la chiesetta venne trasformata in cappella. Si chiama Notre-Dame-du-Rugby, nostra signora del rugby. In una delle vetrate, sotto la figura centrale della Vergine Maria, è dipinta una mischia. In un’altra vetrata, Maria conforta un giocatore ferito. E in un’altra vetrata ancora, la Madonna tiene fra le braccia Gesù, che ha fra le mani un pallone da rugby. In un’altra immagine, ai piedi della Vergine e del Bambino, i giocatori saltano in touche e il Bambino lancia il pallone. Catechismo ovale La chiesetta di Larrivière-Saint-Savin è meta — il termine suona perfetto — di pellegrinaggio: ogni anno circa 12 mila persone, mille per mese, 30 al giorno, ovviamente più d’estate che d’inverno, visitano, venerano, ammirano, e anche pregano. Neogotica, di pietra nuda, Notre-Dame-du-Rugby è stata voluta non dall’International Board e neanche da un munifico e immaginifico sponsor, ma da un frate, l’abate Michel Devert, che riteneva il rugby come il migliore catechismo. Devert si è convertito all’ovale nel 1963, quando tre giocatori del Dax morirono in un incidente. Fra loro, anche Raymond Albaladejo, di una dinastia rugbistica. Quattro anni IL GLOSSARIO VIAGGIO NEI SIMBOLI DEL SEI NAZIONI di lavori, e l’inaugurazione del vescovo di Dax. Da allora il rugby francese si è così preso a cuore la chiesetta da trasformarla nella sua Basilica di San Pietro. Il paradiso dei gallesi Che il rugby sia una religione, i rugbisti lo sanno, lo sentono e lo tramandano. Non è un caso che l’uomo che introdusse il rugby in Galles, nel 1850, 27 anni dopo la storica trasgressione di William Webb Ellis (che corse con il pallone fra le mani invece che prenderlo a calci), fu un reverendo, Rowland Williams, del St. David’s College a Lampeter. Non è un caso che, sempre in Galles, e adesso anche nella pubblicità, si recita che il rugby è lo sport giocato in paradiso. Tant’è vero che il Millennium, lo stadio di Cardiff, ha il tetto apribile in modo che — così si predica — anche Dio possa guardare le partite. Stessi sentimenti e stesse preghiere anche dall’altra parte del mondo. In «L’arte del rugby» lo scrittore neozelandese Spiro Zavos spiega che «giocare e guardare il rugby era la nostra religione. I terreni dai quali seguivamo gli incontri erano le nostre cattedrali. I campi dove guardavamo giocare le squadre locali erano le nostre cappelle. I giocatori più bravi erano i santi e i teppisti avversari i peccatori. Gli arbitri che davano una punizione contro erano diavoli. Il grido di "Black! Black! Black!" che proveniva dagli spalti sotto forma di potente ruggito era la preghiera della Nuova Zelanda». E ancora: «Conoscevamo l’agiografia di tutti i più grandi giocatori: sapevamo come Bert Cooke, il piccolo, elettrizzante centro degli Anni Venti, un giocatore geniale, si infilò delle bottiglie di birra nelle tasche del cappotto per arrivare a pesare 60 chili». Rispetto La religiosità del rugby, o forse il rugbismo della religione, sta innanzitutto nei valori, quelli che fanno la differenza nella vita, e anche nello sport. Chiedete a qualsiasi giocatore di qualsiasi latitudine, livello e club, quale sia il valore numero 1, cioè il primo comandamento: vi risponderà «il rispetto». Il rispetto delle regole: non tanto quelle scritte — solo gli arbitri le hanno lette e studiate, costretti — ma quelle orali, quelle che s’imparano, a proprie spese, sul campo. Come subire maltrattamenti quando ci si trova in fuorigioco, semplicemente perché non si è autorizzati a essere lì. L’arbitro lascia correre, o finge di non vedere, o è il primo ad approvare. E come regolare i conti: un colpo proibito viene restituito silenziosamente alla prima occasione. E sulle tribune, si commenterà «well done», ben fatto. Il rugby appare come una religione monoteista, l’Ovale, in una terra promessa, Ovalia. Vanta un linguaggio e soprattutto un codice. Crea una ragnatela di legami e un senso di appartenenza. Più setta che popolo, più fedeli che seguaci, più fede che filosofia. Una volta battezzati, si rimane rugbisti per sempre. Spirito L’arbitro, a suo modo un missionario, deve salvare e salvaguardare lo spirito del gioco: non è uno spirito santo, e spiritoso in senso comico e alcolico lo diventerà solo finita la partita, nel terzo tempo. Lo spirito del gioco è durezza e ignoranza, è scontro e impatto, è lotta e battaglia, ma dentro i confini del regolamento. Aggressività non significa violenza. La frontiera è sottile, la terra di nessuno non esiste. Nell’alto livello, il professionismo ha elevato l’aspetto fisico e muscolare. E i rischi - di questo tutti i rugbisti sono consapevoli - esistono. LA STORIA GLI INGLESI LO CANTARONO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1988 Cucchiaio di legno, incubo reale Oti, l’uomo dello «Swing Low» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dIl Sei Nazioni è fatto anche di trofei simbolici, reali o immaginari, che nel tempo si sono legati alla storia del Torneo. Cucchiaio di legno È un trofeo immaginario e la sua attribuzione è dibattuta, ma nel Torneo conta moltissimo. Secondo la tradizione francese, assorbita nei decenni anche dal rugby italiano, il cucchiaio va idealmente alla squadra che perde tutte le partite di un’edizione. Negli ultimi anni, in Gran Bretagna si tende invece ad assegnare il cucchiaio di legno (wooden spoon) all’ultima in classifica, mentre il filotto di cinque sconfitte viene definito whitewash. A questa lettura si è adeguato anche il sito del Torneo. Calcutta Cup In palio, dal 1878 in poi, ogni anno, fra Inghilterra e Scozia. Nel 1872 un gruppo di studenti di Rugby si era trasferito in India, aveva fondato il Calcutta Rugby Football Club e, quando tornò in patria, nel 1878, con i soldi rimasti fece fabbricare un boccale di birra diventata coppa. Ora è assegnata durante il match del Sei Nazioni. Triple Crown La triplice corona va alla Nazionale britannica (le «Home Unions»: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda) che, durante un Sei Nazioni, batte le altre tre. Il trofeo è stato ufficialmente assegnato per la prima volta solo nel 2006: a conquistarlo è stata l’Irlanda, che nel rugby è indivisa fra Irlanda del nord (Ulster) e del sud (Eire). Trofeo Garibaldi Ideato per celebrare il bicentenario della nascita dell’eroe dei due mondi, il trofeo è in palio fra Italia e Francia, dal 2007, e assegnato durante il match del Sei Nazioni. Finora se l’è sempre aggiudicato la Francia. Il trofeo è opera di Jean-Pierre Rives, «l’angelo biondo» del rugby francese negli Anni Settanta, scultore. 5 RIPRODUZIONE RISERVATA Oti festeggiato nel match del 1988 d(past.) Twickenham, Cinque Nazioni, Inghilterra-Irlanda. Il 18 marzo 1988. Ogni volta che un giocatore inglese aveva la possibilità di segnare una meta, un gruppo di studenti della squadra della Douai Abbey, di Upper Woolhampton, a Reading, seduto in basso nella tribuna est, intonava l’inno della squadra di rugby della propria scuola. Quando Chris Oti, ala inglese di origine nigeriana, schiacciò il pallone oltre i pali irlandesi, l’inno venne cantato a tutta voce. Quando Oti fece la seconda meta, l’inno venne cantato a tutta birra. E quando Oti, in giornata di grazia, firmò anche la terza meta, l’inno venne cantato da tutto lo stadio. In quel momento, spontaneamente, divenne l’inno della Nazionale inglese. Era «Swing Low Sweet Chariot», un gospel dell’americano Henry Thacker Burleigh arrangiato da uno spiritual che suo nonno, uno schiavo, gli aveva insegnato nel 1866 (poi ripreso da un jazzista come Sonny Rollins e da una band reggae come gli UB40). «Chariot» significa carrozza, ma nello spiritual indica tutti i mezzi con cui gli schiavi fuggivano per la libertà (a piedi, attraversando fiumi per far perdere le tracce ai segugi, oppure su treni o navi), ed è sinonimo di «fuga». VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT XI R 2003 2006 2007 2008 L’ITALIA BATTE IL GALLES PRIMO PARI AZZURRO IMPRESA A MURRAYFIELD I 1000 PUNTI DI JONNY Dopo due anni a secco, seconda vittoria dell’Italia, stavolta contro il Galles, 30-22, sempre a Roma Per la prima volta l’Italia non esce sconfitta in un match all’estero: a Cardiff, 18 pari con il Galles Prima vittoria dell’Italia in trasferta: a Murrayfield, Edimburgo, batte la Scozia 17-37 In Italia-Inghilterra Jonny Wilkinson - primo nella storia - supera il tetto dei mille punti in Nazionale Pc, consolle, iPhone E’ uno sport hi tech La rivoluzione: il tempo di gioco si allunga e velocizza. Si copia la Nfl di football. E il 40% dei placcaggi lo fanno le prime e seconde linee LUCA CASTALDINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA dPer capire quanto è cambiato e come stia evolvendo sempre più rapidamente il rugby, un buon punto di partenza può essere l’ipertecnologica borsa da lavoro di Philippe Doussy, l’allenatore federale dei calciatori (e delle Accademie), reduce tra l’altro da uno stage a San Diego da Michael Husted, il coach dei kicker Nfl. Nel computer portatile del 40enne tecnico francese, spunta per esempio il file dedicato a Mirco Bergamasco con numeri, cifre, immagini e obiettivi futuri del nostro calciatore. «Mirco ha grossi margini di miglioramento che può conseguire perché mentalmente è fortissimo, è un freddo. Quando iniziò a calciare, a fine 2009, aveva un calcio di 40 metri. Oggi è sui 48 e l’obiettivo per il Mondiale è 54». Subito dopo ecco il tablet, che il l’ex giocatore di Montauban giustifica così: «Dalla scorsa settimana, filmo l’allenamento e pochi secondi dopo mostro l’immagine per individuare errori e correzioni. Sfrutto un software specifico che mi ha suggerito Husted. Consente di analizzare i movimenti di ciascuna parte del corpo: gamba, spalle, braccio». Musica per migliorare Poi ecco spuntare l’iPhone («Mi serve solo per i giovani delle Accademie. In allenamento mi metto di fianco al mediano che deve far partire l’azione. Con l’applicazione “Timbales” scandisco i tempi suonando le percussioni virtuali e poi do il via all’azione con un suono diverso e più acuto») e la consolle Ds («Utilizzo la versione Sport di "Training For Your Eyes", un videogioco con cui alleno i loro riflessi e la coordinazione occhio-mano»). Grossi e placcatori Ma il rugby del terzo millennio passa anche attraverso professionisti sempre Un kicker tenta un field goal durante una partita di football Nfl AP x Hanno detto Doussy su Bergamasco «Filmo Mirco mentre calcia e pochi secondi dopo gli mostro il video. Ora arriva a 48 metri, per il Mondiale a 54» S Zanato e il gioco effettivo «Oggi le terze linee arrivano al 100% di gioco effettivo, piloni e seconde a 70. Tanto per capire, le ali sono al 15 per cento» più specializzati. Così, se l’Australia ha commissionato a un biologo dell’università del Queensland una ricerca sui bioritmi dei Wallabies, gli Springboks hanno chiamato Cheryl Calder, la «visual coach» già vicina allo staff inglese ai tempi di Sir Clive Woodward. Altre ricerche testimoniano invece dove esattamente la palla ovale sia cambiato sul campo. «La rivoluzione riguarda i primi cinque uomini della mischia, che arrivano addirittura a effettuare il 40 per cento dei placcaggi di una partita», chiarisce Simone Santamaria, il videoanalyst romano che ha seguito Pierre Berbizier al Racing dopo l’esperienza comune con l’Italia. «In particolare, le seconde linee hanno conquistato un ruolo una volta impensabile nell’equilibrio della squadra: sono loro che comandano, numericamente, come partecipazione nei punti d’incontro e nella pulizia delle ruck». Come nel rally Ancor più merito agli uomini della mischia lo dà l’ex c.t. azzurro della Nazionale A, Marzio Zanato: «Nel Super 14 il tempo effettivo è tra i più alti del mondo: 34 minuti circa. Ebbene, se le terze linee arrivano al 100 per cento di gioco effettivo, piloni e seconde sono circa a 70. Tanto per capire, le ali sono al 15 per cento». Dati come questi consentono ovviamente di stabilire carichi di lavoro studiati su misura per ogni singolo atleta. «Una volta mi è capitato di riprendere con la videocamera un centometrista e una terza linea. Nel tempo in cui il primo finiva i 100 metri, poco meno di 11”, compiva un solo lavoro, cioè la corsa pura, il rugbista arrivava a otto, tra scatti, placcaggi e cadute. In pratica, il centometrista è una Ferrari: va allenato quasi esclusivamente sulla velocità, mentre una terza è un’auto da rally, è multidisciplinare e deve curare aspetti diversi della preparazione». IL FUTURO PER MISURARE GLI SFORZI DEGLI ATLETI Gli australiani usano già il Gps 5 RIPRODUZIONE RISERVATA d(lu.ca.) Altro che neve e fango: l’allenamento ovale è destinato a svolgersi sempre di più al caldo, nel chiuso di una palestra, con i giocatori-cavie circondati da macchine e softwarere. L’Ulster, per esempio, sfrutta un software per il virtual training: collegati a fili e sensori, gli atleti indossano un paio di occhiali 3D e vedono proiettata l’immagine di un avversario da placcare. Il video può ovviamente essere tarato con i parametri dell’avversario, rendendo così l’allenamento sempre più simile alla realtà. Visione periferica In Francia, invece, dalla scorsa estate Tolosa sfrutta il 3D-Mot, software che allena la visione periferica e migliora la reattività decisionale. Elaborato dall’università di Montreal, viene utilizzato nel calcio dal Manchester United e, a breve, anche dal Barcellona. L’esercizio consiste nell’osservare l’immagine tridimensionale di otto sfere gialle che roteano nello spazio. I numeri che ricoprono alcune di queste sono l’obiettivo del giocatore. Più ne riconosce e più il gioco si complica, con le palline che si scontrano e viaggiano sempre più veloci. Subito dopo il test, il giocatore va in campo ed effettua esercizi appositamente abbinati. Gps Il protagonista rimane però il Gps. Se Cardiff o il Racing lo sfruttano in allenamento, in Nuova Zelanda i Crusaders hanno chiesto di poter utilizzare i trasmettitori (un kit costa circa 3.500 euro) nelle partite del Super 15 e in Inghilterra il sistema è ormai consentito alle squadre della Premier. E più di un osservatore attento ha notato, in autunno, una piccola protuberanza sospetta sulla spalla del tallonatore dei Wallabies... XII R VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORT