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L’ BURLANDO Giornalino della scuola secondaria dell’I. C. “BURLANDO” di Genova Anno 2, numero 1 - Marzo 2015 Tre giorni con le fiabe CHE Cosa abbiamo fatto? Questa nostra bella esperienza è cominciata mercoledì 10 Dicembre 2014. Appena arrivati a scuola, le nostre professoresse Marcenaro e Noce ci hanno presentato i bambini della 5B, con cui dovevamo svolgere un progetto di continuità sulle fiabe. Ogni bambino di quinta si è unito a due o tre di noi, alunni della 1A e della 1B della secondaria. Appena sistemati in gruppo, abbiamo iniziato ad accendere le nostre “lampadine” e a tirare fuori idee. Obiettivo: inventare delle fiabe ambientate nella Val Bisagno, possibilmente usando anche qualche parola in dialetto genovese… Ogni gruppo ha lavorato con entusiasmo, riuscendo a creare delle fiabe belle, anche se forse un po’ confuse !!!! Questo progetto è proseguito in altre due lezioni. Nella seconda, mercoledì 17 dicembre, abbiamo continuato a cercare idee per le nostre fiabe, le abbiamo terminate e abbiamo creato dei disegni ispirati ad esse, mentre nell’ultimo incontro siamo andati nell’aula computer del primo piano, dove abbiamo concluso l’attività trascrivendo al computer i nostri testi. Con l’aiuto delle nostre insegnanti di lettere, che hanno corretto e raggruppato i nostri “capolavori” e scannerizzato i disegni, abbiamo creato un piccolo libriccino che distribuiremo a tutti i ragazzi che hanno partecipato al lavoro. Se ne volete una copia, rivolgetevi a noi! Ci è piaciuto? Questo lavoro ci ha impegnato molto, ma ci ha insegnato anche che lavorare in gruppo è più divertente. A noi è sembrato tutto un po’ strano, perché ci siamo ricordati che quando abbiamo svolto il lavoro di continuità l’anno scorso eravamo noi i più piccoli! Non so se a tutti, ma di sicuro a noi è venuta nostalgia delle elementari, dove tutto era più semplice e dove c’erano meno compiti… Chiara Bontempi e Alice Scarso 1A Eccoci anche quest’anno con il primo numero del nostro giornalino. Scusateci per il ritardo, ma la raccolta degli articoli e l’elaborazione grafica sono stati piuttosto complicati... In questo numero troverete anche alcuni articoli scritti da alunni della scuola primaria. Chiunque voglia collaborare al prossimo numero, può inviare gli articoli (già pronti e corretti) ed eventuali immagini (foto o disegni) alle prof. Marcenaro o Noce. A presto! SOMMARIO Pag. 1 Pag. 2—3 Pag. 4 Pag. 5 Pag.6 -8 Pag. 9—10 Pag. 11—12 Pag. 13 Pag. 14—15 Pag. 16 Continuità Noi e la scuola Vita di quartiere Articoli scuola primaria Laboratori Viaggi ed esperienze Sport Giochi Cinema Umorismo 2 NOI E LA SCUOLA SOPRANNOMI PER TUTTI! La 1ªA si presenta Nella nostra classe, tutti veniamo chiamati con un soprannome che almeno un po’ ci rispecchia! Per esempio, Matilde viene chiamata “Pigna”, che sarebbe il diminutivo di pignola (in effetti lo è!). Poi c’è la “Gazzella”, cioè Alice, che viene chiamata così perché è molto agile e veloce. Chiara viene chiamata “Amplifon” perché non ci sente molto bene (soprattutto quando non vuole essere disturbata!) e quindi bisogna ripeterle le cose! Nel primo banco a destra c’è Eleonora, chiamata “Zoo”perché nella sua casa sembra che abbia proprio uno zoo da quanti animali ha! Di fianco a lei c’è Giada, che viene chiamata “Brunetta” (il vero motivo di questo soprannome non lo abbiamo ancora capito, anche perché non ha i capelli scuri!). Adesso tocca a Michele, chiamato “Bzz…”, visto che di cognome si chiama Api. Vicino a lui c’è Giacomo, o il “Torrone di Genova”. Il motivo preciso di questo soprannome non lo abbiamo capito, ma una cosa è certa: gli piace mangiare (soprattutto i dolci!) Di fronte alla cattedra è seduto Davide, che ha un soprannome troppo carino: Dobby”! Nel film di Harry Potter c’è un folletto che si chiama così; lui è piuttosto basso e molto magro, motivo per cui lo abbiamo chiamato così. Vicino a Dobby c’è Matteo che nel muoversi ha la grazia di un elefante in un negozio di cristalli. Per questo è… il “Tornado”. Adesso parliamo di Fred… Il soprannome scelto per lui lo rispecchia davvero: è il “G.G.T.”, che significa il Grande Gigante Timido; infatti lui è molto alto, piuttosto robusto e molto timido! Poi c’è Tommaso, che è il ragazzo più “gettonato” della classe, perché tutte le ragazze (o quasi) si sono innamorate di lui; infatti, è… El Conquistador”! Poi c’è “Giada al quadrato”. Questo soprannome se lo è aggiudicato Elena, perché è molto alta, al contrario di Giada, che è bassina. Nel banco vicino alla lavagna si trovano “Bigfoot” e il “Cecchino”, che sarebbero Hay-lin e di Lorenzo. Il primo soprannome è dovuto alla lunghezza dei suoi piedi (è anche molto alta…); il secondo, alla passione per le armi. Dietro a loro ci sono Alessandro, soprannominato “Orologio” perché durante le ore di lezione chiede sempre l’ora, e Luca, chiamato “ Rossonero”perché tifa per il Milan. Il più “gasato” ed esuberante della classe è il “Petardo”, cioè Daniel, che è seduto accanto al “Caschetto”, che sarebbe Andrea (ha i capelli tagliati a caschetto). Infine ci sono le quattro amiche: Jessica che è la “Fuggitrice”, perché alla fine delle lezioni si precipita a casa, Ludovica e Arianna soprannominate rispettivamente “Geco” (per assonanza con il cognome) e “Consulente Agraria” (perché le piace parlare di coltivazioni agricole). L’ultima persona rimasta è Alice che è… “No!” perché, se le fai una domanda, la maggior parte delle volte risponde in modo negativo. Secondo noi, la nostra classe è la migliore e la pù simpatica!! 3 NOI E LA SCUOLA I B… UNA CLASSE DAVVERO SPECIALE! La I B della nostra scuola è una classe numerosa, bellissima e con un sacco di ragazzini simpatici. Da un’idea dell’insegnante di italiano, abbiamo deciso di abbandonare i nostri nomi di battesimo e di darci dei soprannomi divertenti, originali e azzeccatissimi. Nella prima fila accanto alla finestra, troviamo la Cartolaia, una ragazzina molto disponibile e generosa sempre pronta ad imprestare materiale scolastico a chi ne sia sprovvisto; accanto a lei siede Occhi Lucenti che non è un’indiana ma una compagna chiamata così per i suoi occhi azzurro luminoso che quando c’è il sole brillano tantissimo. Sempre tra i primi banchi ci sono anche Picasso, lei per rilassarsi disegna in continuazione sui suoi quaderni e Walt Disney che legge e rilegge giornalini di Topolino. Dietro di loro sono sedute Sorriso Stampato, sempre sorridente e di buon umore e Primavera che è chiamata così per il suo cognome che ricorda appunto la stagione più bella. Dalle ultime file si sente il rumore di uno strano attrezzo… è Motosega che durante l’intervallo finge di tagliare a metà chiunque si trovi intorno facendo anche “Vruum vruum”! la sua compagna di banco è conosciuta come Carlotta Ferlito, una gran ginnasta appassionata proprio della famosa campionessa italiana. Davanti alla cattedra, in primo banco ci sono Hacker, intenditore e conoscitore di videogiochi vecchi, nuovi e sicuramente anche di quelli che devono essere ancora inventati e Estathè, sempre con il suo immancabile brick di tè - non l’ho mai visto bere altro a ricreazione-. Dietro di loro trasmette Radiolina! Parla e parla e parlerebbe anche con i muri! Treccani invece è un ragazzino che sembra abbia ingoiato un’enciclopedia da quante cose sa. Una fila dietro troviamo CR7 (sigla che sta per Cristiano Ronaldo), come avrete capito si tratta di bravissimo giocatore di calcio e Micetta che adora i gatti . Ci sono poi Adelina e Guendalina Bla Bla, due grandi amiche chiacchierone che stanno sempre insieme a spettegolare. I primi posti vicino alla porta sono occupati da Gallo, chiamato così perché col gel si pettina una meravigliosa cresta di capelli e Batuffolo una compagna minutina, morbidina e tenerissima. Dietro ci sono Cioccolatino, l’alunna più dolce della classe, non si arrabbia mai ed è un pochino timida, Scienziato—bravissimo nelle materie scientifiche, sempre preparato su qualsiasi argomento - e Pocahontas chiamata così perché assomiglia molto alla famosa principessa indiana soprattutto quando si pettina con le trecce. Infine ecco Raggio di Sole davvero carina e molto solare e Grifone un ragazzo che tifa Genoa e non si perde mai nessuna partita da quando è nato! Insomma, una classe unica, speciale e in gamba! Pietro Rivarola Caricature eseguite da Davide Cannella VITA DI QUARTIERE 4 IL NOSTRO QUARTIERE Dal nostro inviato: Emanuele Bonati 3A Con il primo numero del giornalino di quest’anno, vorrei inaugurare una nuova sezione dedicata al mio e al vostro quartiere. Sarò lieto di raccogliere le Vostre segnalazioni su eventuali problemi, malfunzionamenti, difficoltà che ogni giorno incontrate girando per le strade intorno alla scuola. Innanzitutto volevo ringraziare gli addetti del Comune di Genova, la Polizia Municipale e il Comitato dei Genitori per aver fatto spostare le strisce pedonali di via Montaldo davanti alll’ingresso principale della scuola al rettilineo, così da rendere meno pericoloso l’attraversamento; spero che in questo modo si sia risolto il problema dei gravi incidenti avvenuti nel corso di questi anni. Con questo primo articolo mi occuperò soprattutto della zona circostante la mia scuola: Via Montaldo alta. Un problema secondo me irrisolvibile è quello dei parcheggi. Pochi per una zona così popolata con il conseguente parcheggio selvaggio sui marciapiedi, che crea problemi ai pedoni, soprattutto alle mamme con i passeggini. Forse mettendo qualche paletto in più si potrebbe risolvere una buona parte del problema. Il secondo problema è quello riguardante una grossa crepa nel manto stradale, formatasi durante le forti piogge alluvionali di ottobre e novembre. La crepa è alla base della scuola I.C. Burlando ed è abbastanza profonda. Ovviamente sono già stati fatti i controlli per la sicurezza della scuola, ma è comunque da tenere sotto controllo tutta la zona soggetta a frane. E per finire, se ci fosse un po’ più di educazione civile da parte di tutti, i marciapiedi sarebbero più puliti: dalle cartacce agli escrementi di cane… Aspetto le vostre segnalazioni, perciò tenete gli occhi ben aperti e se riuscite inviatemi anche fotografie che testimonino il problema da Voi riscontrato. Ricevuto dalla scuola primaria ANDARE A SCUOLA FRA I PERICOLI di Emanuele Agosti 4 A Per andare a scuola da via Burlando alcuni di noi passano in passo Biscuola. Osserviamolo da via Cesare Cabella: è pieno d’erba e dopo c'è una galleria dentro il castello, c'è una scala piena di muschio nei muri,vetri per terra. In un punto c'è dell'erba e dentro c'è una pista di macchinine abbandonata,c'è una galleria con il pavimento ricoperto di vetri,con intorno un grosso scalino e il muro (da entrambi le parti) con delle scritte anche lì pieno di vetri. Vi sembra giusto? Che i bambini vadano a scuola lì che se cadi ti fai malissimo e ci sono un sacco di malintenzionati che si drogano? Allora rispondete alla domanda: vi sembra giusto? RICEVUTI DALLA SCUOLA PRIMARIA 5 HAI ANIMALI DOMESTICI? di Gabriela Grasmane Hai animali domestici? Se sì, questo è l’articolo che fa per te! Gli animali hanno bisogno di fiducia, amore… e anche di compagnia! I primi tre mesi dobbiamo passare almeno l’85% del tempo libero con i nostri animali per abituarli e dimostragli che siamo i loro padroni e che gli vogliamo bene. Se l’animale non vuole avvicinarsi a te, devi sdraiarti a terra e aspettare che venga da noi. Per premio dategli qualche crocchetta o una leccornia che adora mangiare… CORSO DI ROBOTICA di Emanuele Agosti Questa iniziativa viene eseguita dall’associazione:<Scuola Di Robotica>. Genovese;è un tempo predefinito di robotica dal 4 novembre a fine gennaio tutta per costruire con Lego Education Kit un coccodrillo che quando avvicini la mano te la mangia, per ora che è il primo anno che viene fatto nella nostra scuola ci sono stati molti iscritti sopratutto al martedì nella 4 A. Questa attività viene svolta in 4 B con la LIM (Lavagna Interattiva e Multimediale)e un computer dell'associa- I PREGI E I DIFETTI DEI SOCIAL NETWORK di Guglielmo Nicolini I Social Network sono ormai parte della nostra vita, e tendiamo generalmente a definirli un po’ poveramente rispetto alla realtà. Questi siti online hanno sia pregi che difetti, che ora analizzeremo, partendo dai dai difetti. La tua immagine di profilo può anche raffigurare te stesso e, vista la gente che gira nei social, un ragazzino o un bambino potrebbe essere perseguitato o ADDIRITTURA RAPITO. La seconda cosa, ma non per importanza, è il fatto che nel profilo puoi mettere il luogo di nascita, il luogo in cui vivi e l’indirizzo, e se un giovane mette i luoghi veri, non è al cento per cento della sicurezza. Ora vediamo i pregi: Puoi tenerti in contatto con chi vuoi alla velocità della luce. PROGETTO “100 CLASSI IN TV” Quest’ anno noi, alunni delle classi 3 A e 3 B della scuola primaria “Giovine Italia”, abbiamo dato vita ad un progetto dal titolo: “ Flauti e percussioni : musico anch’io a modo mio”, che ci vede tutti protagonisti. Sotto la guida esperta della maestra Mariolina e la collaborazione delle altre maestre, nel mese di febbraio abbiamo realizzato un DVD che testimonia il nostro percorso musicale, effettuato sia a livello strumentale sia a livello corale. Questo dvd ci permette di partecipare al progetto “100 classi in tv”, promosso dal Luber, Centro Europeo per la diffusione della cultura musicale nelle scuole primarie diretto dal prof. Bertozzi e a breve verrà trasmesso dalla RAI Regionale . LABORATORI 6 MUSEO NAZIONALE DELL’ANTARTIDE Il Museo dell’Antartide ha sede nella città di Genova, e più precisamente al Porto Antico. Questo museo propone un viaggio alla scoperta di un ambiente davvero unico e poco conosciuto. L’Antartide, a causa delle condizioni estreme, dei paesaggi glaciali e della distanza dalle aree antropizzate, rappresenta un laboratorio a cielo aperto di cui il museo permette di cogliere l’attività di ricerca scientifica, curata dall’Università di Genova. Vi si possono scoprire molte cosa interessanti, come la vita dei ricercatori nelle basi scientifiche e gli habitat naturali; inoltre si possono provare esperimenti e vedere video interattivi. Al laboratorio abbiamo incontrato la naturalista Sara che ci ha accolti e ci ha illustrato le caratteristiche principali del continente antartico. L’Antartide dista circa 1.000 km dall’America del Sud, il continente più vicino. Lo spessore del ghiaccio varia da 3 a 5 km. La temperatura più bassa del nostro pianeta è stata rilevata in Antartide da un satellite: - 92° C! I venti molto forti contribuiscono a rendere più difficile la permanenza umana. Il continente antartico è bagnato dall’Oceano Meridionale, dalle acque particolarmente salate e caratterizzato da specie ittiche adattatesi al gelo delle acque…….. La fauna è costituita da balene, leoni marini, foche, uccelli marini e pinguini. Le uniche piante in grado di crescere sono i muschi e i licheni. Per prima cosa però la nostra guida ci ha portato a visitare la parte del museo relativa alle missioni portate avanti dalle diverse nazioni (Italia compresa). Sono presenti diverse basi di ricerca, tra cui una italiana (Terra Nova), una italofrancese (Concordia), una americana (Faraday). Nel museo sono esposti anche dei modellini i alcune basi. Successivamente siamo andati ad eseguire alcuni esperimenti, tre per la precisione. Il primo ci ha permesso di capire, con una bacinella piena d’acqua, del ghiaccio, una borsa d’acqua calda e un po’ di colorante, come si creano le correnti marine che si spostano da punti caldi verso punti freddi della Terra. La seconda esperienza era incentrata sull’utilizzo del fotometro, uno strumento utilizzato per la misurazione dell’intensità della luce. La classe l’ha usato per calcolare le proprietà ottiche di tre diverse superfici: la neve fresca, il prato e la strada asfaltata. La visita si è conclusa con il terzo esperimento, il quale ci ha dimostrato come il vento (creato nel nostro caso da un piccolo ventilatore) influisce sulla temperatura antartica e sulla percezione del freddo. Riteniamo che questa esperienza sia stata molto interessante e costruttiva al fine dei nostri studi e consigliamo a tutti (studenti e non) di visitarlo. Mattia Romaniello, Simone Rapetti, Beatrice Laini, Clara Dellepiane, Giulia Rainero, Ludovica Fabiano 3D La base italiana di Terra Nova 7 LABORATORI LIBERA: NOMI E NUMERI CONTRO LA MAFIA Durante il Progetto di Educazione alla legalità svolto a scuola, abbiamo approfondito la conoscenza di “LIBERA” l’associazione nata il 25 marzo 1995, la cui figura di riferimento è DON CIOTTI, il fondatore, che tra il 1960 e il 1970 aveva fondato anche il gruppo “ABELE” e vari centri educativi e di recupero per ragazzi tossicodipendenti . Tutti gli anni “LIBERA” promuove una marcia in cui si ricordano tutte le vittime di mafia, il 21 marzo, il primo giorno di primavera, per comunicare la speranza della “rinascita”. DON PINO PUGLISI è un altro personaggio di cui abbiamo parlato a lungo, leggendo in classe anche alcuni brani dell’ultimo romanzo di D’Avenia “Ciò che inferno non è”. Anche Don Pino venne ucciso dalla mafia ma prima di morire perdonò il mafioso che lo uccise. I mafiosi ritengono che DON CIOTTI debba essere ucciso come DON PUGLISI. Esistono 4 tipi di mafie in Italia che sono:‘ndrangheta, camorra, cosa nostra, sacra corona unita. Il tema del nostro laboratorio era: LO STEREOTIPO DEL MAFIOSO STEREOTIPO: Opinione precostituita generalizzata o semplicista che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli ma si ripete meccanicamente. Dopo aver riflettuto sul significato di stereotipi e pregiudizi, abbiamo svolto degli interessanti lavori di gruppo. Abbiamo avuto modo di conoscere cose nuove, di riflettere anche su ciò che possiamo fare noi, nella nostra quotidianità, per promuovere una cultura del rispetto e della legalità e siamo andati a teatro ad assistere alla rappresentazione teatrale, scritta da Piero Grasso, “Dopo il silenzio”. Abbiamo vissuto una bella esperienza che ci ha permesso anche di comprendere meglio tutto quello che succede intorno a noi per essere anche protagonisti maturi e responsabili, Clavarino Federica Vergano Asia Palomba Ludovica Classe 3C 8 LABORATORI CONTA FINO A DIECI PRIMA DI CLICCARE “PUBBLICA” Internet e i social network: i nostri più grandi amici (o nemici?) Internet negli ultimi anni ha cambiato la vita della maggior parte delle persone, ma a volte in modo negativo. Noi con la nostra classe abbiamo partecipato ad un laboratorio con la polizia postale, in cui ci hanno spiegato i pericoli a cui andiamo incontro iscrivendoci ai Social network. Per prima cosa abbiamo fatto un gioco sugli emoticon, quelle faccine che si utilizzano quando si messaggia. Questo ci ha fatto capire che spesso attraverso il cellulare non riusciamo ad esprimere le emozioni che abbiamo in mente, che di conseguenza possono essere fraintese da chi riceve il messaggio. Ci hanno fatto dividere in tre squadre: ognuna doveva far indovinare agli altri l'emoticon assegnato. In ogni gruppo c'erano un modello, che doveva rappresentare il sentimento espresso dalla faccina, una stilista ed un fotografo che decidevano come “travestire” il modello, scegliendo abiti e accessori. Abbiamo visto che spesso non si riusciva a comunicare quello che si voleva. In seguito ci hanno fatto vedere un video in cui delle persone si facevano leggere la mano da un uomo che incredibilmente sapeva tutto di loro e della loro vita. Poi il “mago” ha svelato il suo segreto: andava nei profili di queste persone per scoprire le informazioni. Questo ci ha insegnato che, quando ci iscriviamo ad un social network, dobbiamo stare attenti a quello che pubblichiamo perché i dati che postiamo (foto o altro) non sono più di nostra proprietà e tutti ci possono fare quello che vogliono. Una ragazza che conosciamo, ad esempio, dopo alcuni giorni che aveva pubblicato una sua foto, si è ritrovata sui biglietti pubblicitari! Quello che ci ha colpito è stata la velocità con cui questo mago è entrato nei profili altrui. Quando postiamo una foto di noi con un nostro amico (minorenne), dobbiamo avere l'autorizzazione dei suoi genitori, se no possono denunciarci; e se noi siamo minorenni, nei guai ci vanno i nostri genitori. Sul nostro profilo dovremmo mettere solo foto nostre. Su Internet inoltre bisogna stare molto attenti a quelli a cui si dà l'amicizia, perché non sappiamo chi c'è dall'altra parte dello schermo. Noi vediamo la foto di una ragazza della nostra età, ma dall'altra parte ci potrebbe essere un signore di cinquant'anni… Io, Chiara, capisco benissimo come si possa cascare nel tranello così facilmente, perché ci sono passata. Quest'estate avevo aperto un profilo Instagram dedicato ai miei idoli: mi ero prefissa che su questa pagina avrei postato solo foto e notizie su di loro. Dopo un po' di tempo mi è arrivato un messaggio privato da parte di una ragazza, che mi chiedeva se poteva aiutarmi nella gestione della pagina; io ovviamente (come una stupida) ho accettato, e le ho dato la password per entrare nella page. Lei a un certo punto mi ha chiesto il numero di telefono, così che potessimo sentirci su whatsapp; io, che ormai mi fidavo, gliel'ho dato e così abbiamo iniziato a messaggiare. Mia madre per mia fortuna un giorno mi ha controllato il cellulare, ha visto le chat con questa ragazza ed è intervenuta. La ragazza alla fine non era un malintenzionato, ma mia madre ha agito bene, perché non possiamo sapere chi sia veramente il nostro interlocutore. Solo dopo mi sono resa conto dei guai a cui potevo andare incontro. Io, Eugenia, invece, sono su Instagram. Un giorno sono andata su Google e per curiosità ho messo il mio nome. Sono comparsi tutti i risultati delle gare a cui ho partecipato e le mie foto. Da quel giorno ho sempre tenuto tutti i profili privati. Un altro rischio che si può correre su Internet è il furto d’identità, cioè delle persone usano le tue foto per aprire altri profili, oppure può capitare che ritrovi la tua faccia su un corpo che non è il tuo! Il cyberbullismo è un altro problema di Internet. In questo caso le vittime vengono derise, a volte in modo pesante, sui social network. Si tratta di un fatto sempre più frequente e questo causa a molti ragazzi dei grossi problemi. In sostanza, il cellulare e Internet vanno usati con moderazione e con prudenza. I rischi, se li usiamo usato in modo sbagliato, sono tanti. Dobbiamo, quindi, stare molto attenti a quello che facciamo e scriviamo, perché lo scritto e le foto rimangono per sempre in rete. Chiara Felicità e Eugenia Accame 2A 9 VIAGGI ED ESPERIENZE BARCELLONA VISTA DA UNA GENOVESE Nel corso di una breve vacanza a Barcellona ho potuto ammirare una città per molti versi simile a Genova. Interamente affacciata sul mare e con i monti dietro, così mi è subito apparsa la città catalana mentre atterravo sulla pista, anch’essa sul mare, dell’aeroporto El Prat. Questa meravigliosa città, ricca di monumenti come la famosa Sagrada Famiglia, la cattedrale recentemente visitata anche dal Papa e che risulta il monumento più visitato della Spagna, ha inoltre un grande porto sul Mediterraneo, importante sia per il traffico merci sia per quello passeggeri. Alcune frecce stradali indicano proprio Genova come destinazione. Molto bello e ben curato il centro storico, con vie e viuzze che ricordano molto i nostri carruggi. Altre caratteristiche sono però tipiche e dovute anche alle opere realizzate dal grande architetto Antoni Gaudì che ha realizzato, oltre alla famosa chiesa già citata, anche Parc Guell e molte altre come Casa Batlò e Casa Mila, conosciuta anche come La Pedrera. Anche in questo caso le similitudini con Genova si potrebbero ritrovare nei nostri palazzi dei Rolli, forse meno valorizzati di quelli della città spagnola. La città si presenta pulita ed abbastanza ordinata. I parchi pubblici sono ben tenuti e con alcune idee simpatiche e di grande effetto: un labirinto, ad esempio, attira turisti tutto l’anno nel Parc Horta. In un altro parco, quello di Ciutadela, oltre ad una bellissima fontana, un Mammuth richiama foto sulla sua proboscide, ovviamente anche con me… a dimostrazione di come a volte bastino piccole idee per rendere attrattivo un posto altrimenti “normale”. Un’altra caratteristica che rende Barcellona molto bella sono le fontane, sia quelle dei parchi pubblici, sia la più nota “fontana magica” che in Piazza di Spagna attira tutte le sere, e tutto l’anno, molti turisti che possono ammirare i giochi d’acqua che si colorano di mille colori, accompagnati da una caratteristica musica. Per le vie, e soprattutto nella più famosa “Rambla”, la via principale di Barcellona con negozi, bar e ristoranti, girano molti turisti, che ammirano le varie attrazioni spostandosi prevalentemente a piedi. La città è comunque servita da una lunga metropolitana e da autobus di linea. Da segnalare infine la gastronomia, con alcune specialità che meritano proprio di essere assaggiate: oltre alla famosa e buonissima paella, che viene servita in molti modi, non ho potuto fare a meno di assaggiare (più volte!) la crema catalana, mentre altrettanto famose sono le tapas, cioè gli antipasti freddi e caldi che vengono serviti un po’ ovunque. Ma grazie anche alla tecnologia, ed in particolare a Tripadvisor, il sito che riporta giudizi, commenti ed idee per visitare ormai praticamente tutto il mondo, abbiamo potuto scoprire in un caratteristico locale del centro storico di Barcellona i churros, famosi biscotti fritti, da mangiare con la cioccolata calda. Anche questo è un bellissimo ricordo… Genova, gennaio 2015 Letizia Viscardi 2A 10 VIAGGI ED ESPERIENZE TRA I GHIACCI DELLA GROENLANDIA Quello di una mattina di Novembre è stato un viaggio immaginario che ci ha permesso di scoprire un nuovo e spettacolare mondo lontano da noi !! Ci ha guidati fra gli iceberg e i villaggi della Groenlandia Walter Bontempi, nonchè mio papà, socio dell’ associazione Italiammassalik (www.Italiammassalik.it) che si occupa di far conoscere e di valorizzare la civiltà degli Inuit. Ci ha raccontato del suo emozionante viaggio fatto nell’ estate 2013. Illustrandoci la cartina, ci ha spiegato come dall’Italia si può raggiungere l’isola più grande del mondo e in particolare la zona dove lui ha soggiornato. Bellissimi villaggi colorati e un immenso mare azzurro coperto dal ghiaccio facevano da sfondo alle immagini che ci ha mostrato. Viaggiando attraverso gli enormi iceberg ha incontrato differenti animali quali foche, diverse specie di uccelli e balene ed ha intravisto nell’acqua cristallina enormi banchi di pesci. Ci ha parlato anche della popolazione degli Inuit, del loro modo di vivere in una terra avara costretti per otto mesi all’anno a rinchiudersi in casa per le avversità del tempo, mentre d’estate sono impegnati a procurarsi le provviste per l’inverno mediante la caccia e la pesca. Uno dei loro passatempi preferiti è di sedersi di fronte all’immenso blu osservando gli iceberg illuminati dai raggi del sole e in tutta tranquillità ammirare le diverse forme che assumono modellati dal vento. Purtroppo però, questa popolazione è destinata a scomparire a causa delle nuove leggi della Comunità Europea sul divieto di vendita dei prodotti derivati dalla foca. Per finire mio papà ci ha raccontato il suo indimenticabile incontro con Robert Peroni, un italiano che da trent’anni vive nella terra dei ghiacci alloggiando nella Casa Rossa, una piccola casetta fatta di legno dipinta appunto di rosso, che serve per dare lavoro e aiuto agli Inuit ed anche per ospitare eventuali turisti. Finito questo viaggio immaginario, siamo tornati un po’ infreddoliti fra i banchi di scuola con la mente, felici di aver conosciuto un nuovo mondo e la sua civiltà. Sofia Bontempi HOME Abbiamo visto un bellissimo documentario del francese Yann Arthus Bertrand intitolato “Home” e ne abbiamo tratto alcuni dati preoccupanti. Guardatelo anche voi: si trova in rete! Viviamo in tempi eccezionali. Gli scienziati ci dicono che abbiamo 10 anni per cambiare il nostro modo di vivere, onde evitare l'esaurimento delle risorse naturali e l'evoluzione catastrofica del clima della Terra. Il 20% della popolazione mondiale consuma l'80 percento delle risorse. Il mondo spende 12 volte di più in forniture militari che in aiuti per i paesi in via di sviluppo. 5 mila persone al giorno muoiono a causa di acqua non potabile. 1 miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile. Quasi 1 miliardo di persone soffre la fame. Più del 50% dei cereali venduti nel mondo è usato come cibo per animali o come biocarburante. Il 40% dei terreni coltivabili ha subito danni a lungo termine. Ogni anno scompaiono 13 milioni di ettari di foresta. 1 mammifero su 4, 1 uccello su 8, 1 anfibio su 3 sono minacciati dall'estinzione. Le specie stanno scomparendo ad un ritmo 1000 volte piu' veloce del tasso naturale. I 3/4 dei fondali di pesca sono esauriti, impoveriti o in pericoloso declino. La temperatura media degli ultimi 15 anni e' stata la più alta mai registrata. La calotta polare è il 40% meno spessa rispetto a 40 anni fa. Potrebbero esserci almeno 200 milioni di rifugiati a causa del clima entro il 2050. Bocchio Michele, Nabbar Miloud, Ferradini Marco 3C SPORT 11 Il mio sport: il rugby Cari lettori, mi trovo proprio oggi nel glorioso stadio di Twickenam, sede dell'ottava edizione della Coppa del Mondo di Rugby che avrà luogo dal 18 settembre al 21 ottobre 2015. Tra pochi minuti inizierà la partita amichevole che vedrà contrapposti due avversari d'eccezione: Inghilterra e Scozia. Le due squadre hanno qualità diverse, ma la squadra in vantaggio sulla carta per qualità e tecnica è l' Inghilterra. Sembra incredibile, ma il rugby deriva dal calcio fin dal lontano 1823. Di esso però non conserva più niente, nemmeno la palla rotonda. E' infatti un vero sport di squadra, in cui, sebbene vi sia molto contatto fisico, fino a qualche rottura d'osso, contiene in sé il migliore significato di lealtà e rispetto per l'avversario unito ad un grande spirito di gruppo. Non a caso ogni partita è una competizione dove la parola vincitore non si utilizza, se non nel Trofeo Sei Nazioni, ed esiste il cosiddetto terzo tempo: un incontro tra le due squadre dopo la partita, in cui si condividono cibi e bevande e durante il quale si festeggia tutti insieme comunque sia finita. Non condizionato da interessi televisivi e da sponsor, il rugby non conosce atteggiamenti scorretti verso la tifoseria avversaria e verso l'arbitro, le cui decisioni sono sempre considerate giuste ed insindacabili; nel rugby non si verificano casi di razzismo o di truffe e/o di corruzione come spesso, purtroppo, accade nel gioco del calcio, ma torniamo a noi: il glorioso stadio di Twickenam, più di altri stadi, è davvero il sedicesimo giocatore in campo per i Leoni inglesi, anche quando è vuoto ti sembra di sentire l'eco dell'inno...”swing low, sweet Chariot”... E a proposito... ecco i primi giocatori che scendono al tempio... il tempio del rugby... Cari lettori... è il momento di passare la linea con un drop ai miei colleghi appostati a San Siro. Non so di quale partita vi daranno la telecronaca, ma certo sarà meno avvincente di quella che sta per avere luogo qui, sotto il cielo grigio di Londra… Edoardo Melani 2A La passione per lo sport Ciao ragazzi, per chi non lo sapesse io vivo per lo sport, in particolare per lo sci. Non sono una ragazza schizzinosa che passa le proprie giornate a dormire, limarsi le unghie o mangiare. La vita di uno sportivo sembra semplice perché fondamentalmente si basa su tre regole: allenarsi, mangiare e dormire. Lo sport però comporta sacrificio. Io, ad esempio, durante le vacanze di natale mi sono sempre svegliata alle 7.20 e alla sera non potevo uscire: alle 20.45 tutti a dormire! Lo sport richiede organizzazione per poter sfruttare tutti i momenti liberi per studiare rinunciando a televisione, musica e uscite con gli amici. Conosco ragazze che sono molto timorose di fare le cose per paura del giudizio degli altri. Io penso che personalmente, proprio grazie allo sci, ho imparato a farmi coraggio senza paura di quello che i miei amici pensano. Ho imparato anche grazie al mio allenatore, che mi dava della stupida davanti a tutti, per non dire altre parole, solo perché non riuscivo a fare un movimento. Due giorni fa, però, c’è stata una gara. Ho seguito i suoi consigli e ho dato il cento per cento; purtroppo però mi si è staccato uno sci e non mi sono potuta qualificare. Al termine della gara l’allenatore mi ha stretto la mano dicendomi: “Brava, hai fatto del tuo meglio, non me l’aspettavo!” Lo sport proprio per questo dà soddisfazioni, anche quando non si vince. Purtroppo, specialmente quando si arriva a certi livelli, può capitare di farsi male. Una mia amica si è rotta un crociato, un ragazzo che scia con me è finito al pronto soccorso perché si è rotto una clavicola. Io, per mia fortuna, mi sono solo contratta un muscolo del polpaccio… La cosa più bella dello sport è quella di svegliarsi al mattino pensando che sarà una giornata stancante ma divertente, che ti rende felice. Parlo per tutti quelli che praticano uno sport, o anche un’arte come danza moderna o hip-hop: se si fa una cosa, bisogna crederci fino in fondo, dare il massimo, rischiando anche se necessario. L’importante è provarci, perché poi non ha senso arrivare in fondo alla pista, alla fine di una partita, alla fine di un balletto e dirsi che potevamo fare meglio. Eugenia Accame 2A 12 SPORT TORNEO DI CALCETTO Anche quest‘anno si è disputata la Burlando Cup, ovvero il torneo di calcetto della nostra scuola. Il torneo ha visto la partecipazione di numerose squadre, cioè le classi seconde e terze. Dopo una lunga fase a gironi si è passati alla fase eliminatoria che ha visto passare alle semifinali la 3A, la 3D/A, la 3C, la 2D. Il torneo si è concluso con la sfida 3A vs 2D (arrivate alla finale dopo la sconfitta delle squadre 3C e 3D/A) Abbiamo stilato anche la classifica dei cannonieri: 1°: Steepan(2D) 2°: Rapetti(3D/A) 3°: Marcialis(3A) La finale che si è svolta il 5/02/2015 nella palestra dell’ I.C.BURLANDO è stata molto combattuta e avvincente, anche se purtroppo il risultato è stato condizionato dall’assenza di alcuni giocatori infortunati. Alla fine ne è uscita vincente la 2D con il risultato di 8-7, aggiudicandosi la famosa Burlando Cup. Molti partecipanti al torneo hanno fatto notare la scarsa partecipazione dei sostenitori alle partite: dalle prime partite, in cui i tifosi erano così numerosi da non permettere l’accesso agli spogliatoi, siamo arrivati alla finale con tante persone quanti sono gli studenti che hanno voglia di studiare (pochi…). Ma questo non ha scoraggiato le squadre nell’ andare avanti e nel vincere. Facciamo i complimenti a tutte le squadre (in particolare alla 2D) e soprattutto a tutti i tifosi che hanno incoraggiato i loro compagni. Poiché la squadra della 3D era composta da un solo calciatore (Simone Rapetti), per la stagione 2014/15 quattro giocatori della 3A (Giulia Boccardo, Matteo Desiderio, Nicolò Macrì e Andrej Mazzarello) si sono offerti in “prestito” per permettere la partecipazione della 3D (o meglio dire 3A/ D) al torneo. Ringraziamo la prof. Di Bella per aver organizzato il torneo e un gran saluto a tutti i nostri lettori! Matteo Magnano e Filippo Marcialis I finalisti con la prof. Di Bella GIOCHI 13 CRUCIVERBA … SCOLASTICO realizzato da Alessandro Marcialis 1A Riporta in orizzontale le parole nel cruciverba le parole delle definizioni: le lettere che appariranno nella colonna evidenziata verticale comporranno il nome di un altro elemento presente nella scuola…. 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) Le schede si attaccano con la... Italiano: grammatica, epica e ... Comprende l’aritmetica e la geometria Insegnano alle medie Il contrario del bullismo Può esserlo una lezione Il loro libro sacro è la Torah La lontananza dall’equatore si chiama... C’è a pennarello e a gesso, cos’è? Ci si tengono le matite e le penne 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 La cosa preferita dagli studenti è la…………………………………………………. DEFINIZIONI PAZZE Apollo: divinità invocata da chi si fa spennare dagli altri giocando d’azzardo Aroma: odore caratteristico della capitale d’Italia Duomo: cattedrale riservata agli uomini Lezioni: spazi di tempo per riposarsi tra una ricreazione e l’altra. Libro: reperto archeologico che i prof si ostinano a far usare agli alunni Moschettiere: famoso soldato che fa strage di insetti Muffa: mucca molto annoiata Nativi digitali: bambini che nascono con il pollice programmato per usare i tablet e i cellulari Tabellina: figlia carina di un matematico Verande: balconi con vista sulle montagne dell’America meridionale 14 CINEMA FANGO E GLORIA — La Grande Guerra Fango e Gloria è un film di genere storico-drammatico di Leonardo Tiberi;dove troviamo come personaggi principali Eugenio Franceschini, Valentina Corti e Domenico Fortunato. Il film è stato prodotto in Italia, alla fine del 2014, con una durata di 90’. Tiberi per realizzare alcune scene del film si è servito delle preziose pellicole dell’Archivio Storico LUCE, che sono state scansionate e colorate nel pieno rispetto della storia.Il film è centrato sulla storia di tre giovani amici: Mario, Agnese ed Emilio che fantasticano sul loro futuro, mentre l’idea della guerra inizia a diffondersi in tutt’Europa. Dopo lo scoppio della Grande Guerra Mario ed Emilio vengono chiamati alle armi mentre Agnese si ritrova a lavorare in una fabbrica che produce veicoli da guerra. In trincea il sergente Zabaglia mostra a Mario la foto della moglie e gli spiega che se dovesse morire quello sarebbe stato un segno di riconoscimento; così durante una licenza Mario propone ad Agnese di farsi una foto insieme per avere una parte di lei sempre con se. Prima di ripartire per la trincea Agnese regala a Mario un orologio con inciso il suo nome. Nel 1918 poco prima della fine della guerra Mario perde la vita durante uno degli ultimi conflitti; mentre morente giace a terra gli si avvicina uno sciacallo che gli ruba l’orologio unico segno di riconoscimento poiché la foto non era ancora pronta prima della sua partenza … se l’avesse ricevuta non sarebbe diventato uno dei tanti soldati ignoti. Lo stato Italiano per onorare tutti i caduti senza nome, scelse una bara che racchiudeva le spoglie di Mario che divennero quelle dell’eroe sconosciuto della Prima Guerra Mondiale. Leonardo Tiberi afferma: “La Grande Guerra, atroce e assurda, la prima globale, una feroce tempesta d’acciaio che ha devastato l’Europa e che solo in Italia ha spezzato seicentocinquantamila vite e ferito un milione di soldati. La Prima Guerra di macchine, di uomini e di industri combattuta da tutti, interventisti e pacifisti, da socialisti e nazionalisti, da analfabeti e grandi intellettuali“ Marta Soriani e Sofia Bontempi 3A LA STORIA DELLA GRANDE GUERRA RILETTA DAI GIOVANI DI OGGI MAI PIÙ TRINCEE In occasione delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, alcuni studenti delle classi terze hanno partecipato al Concorso indetto dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ecco l’estratto di uno dei temi che partecipano. Nel 2012 il premio Nobel per la pace è stato assegnato all’Unione Europea per “i progressi nella pace e nella riconciliazione” e per aver garantito “la democrazia e i diritti umani” nel Vecchio continente. Il ruolo di stabilità giocato dall'Unione ha aiutato a trasformare l'Europa da un continente di guerra a un continente di pace. Ma facciamo un passo indietro: a partire dal 1914 il mondo venne sconvolto da quella che Papa Benedetto XV definì, a ragione, un’inutile strage: La Grande Guerra. Il fatto che la Prima guerra mondiale sia stata chiamata Grande guerra è il segno più immediato della portata e della novità che questo evento storico ebbe sia oggettivamente sia soprattutto per le coscienze degli uomini che ne furono protagonisti. La Prima guerra mondiale rappresentò infatti un tragica novità rispetto alle precedenti esperienze belliche della storia umana, per il numero di paesi e di continenti che vi parteciparono, per la quantità dei soldati coinvolti e per la potenza distruttiva delle armi. In un primo tempo, i governi pensavano che la guerra sarebbe stata breve e di portata limitata, ma le previsioni furono clamorosamente smentite e, già dalla fine del 1914, la Grande guerra si trasformò in una guerra di logoramento combattuta in trincea. (…) La premiazione si svolgerà proprio il 24 maggio 2015 e noi incrociamo le dita e facciamo un grande in bocca al lupo a tutti i partecipanti. 15 CINEMA Colpa delle stelle Titolo: Colpa delle stelle John Green ha dichiarato che il titolo è ispirato alla famosa frase del “Giulio Cesare” di Shakespeare (atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto:”La colpa, caro Bruto, non delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni.” Titolo in lingua originale: The fault in our stars Autore: John Green Genere: romanzo rosa adatto ai giovani adulti. Data di pubblicazione: Gennaio 2012 Casa editrice: Rizzoli Il romanzo è entrato nella “top ten” dei libri più venduti al mondo con oltre nove milioni di copie. John Michael Green è uno scrittore statunitense che ha iniziato a scrivere alla fine del 2005. Nel 2006 ha vinto il PRITZ AWARD per il suo primo romanzo “Cercando Alaska” ed ha raggiunto il primo posto nella New York Times bestseller list di Gennaio 2012 con Colpa delle stelle. Oltre a “Colpa delle stelle” John Green ha scritto: Cercando Alaska, Teorema Catherine, Città di carta, Will Grayson. I numerosi personaggi hanno caratteri molto diversi: • la protagonista Hazel Grece Lancaster, che è anche la voce narrante, è una ragazza di sedici anni, malata di cancro, che si innamora di Augustus Waters. • Augustus Waters è un ragazzo di diciassette anni affetto da un osteosarcoma da cui sembra guarito del tutto, con una grande passione per le metafore. • Peter Van Houten è lo scrittore di “Un’imperiale afflizione”, libro che unirà Hazel e Augustus per sempre. Peter, uomo spregevole, alcolizzato e cinico, non mostra pietà per i ragazzi e per le loro sofferenze fino a descrivere Augustus con disprezzo dicendo che ha difficoltà cognitive e umiliando Hazel rimarcando il peso che la sua malattia porta alla società e alla sua famiglia. Trama: Hazel Grece Lancaster, una sedicenne malata di cancro dal grandissimo senso dell’ironia, racconta la sua storia d’amore con Augustus Waters nata durante un semplice incontro al gruppo di supporto e che si trasforma in un amore profondo quando i due giovani partono per Amsterdam con l’intento di incontrare il loro scrittore preferito Peter Van Houten autore del libro “Un’imperiale afflizione”.Mentre i due trascorrono un periodo felice ad Amsterdam Hazel scopre che Augustus è malato, i due fanno ritorno a casa dove Augustus, dopo un lungo periodo di sofferenza, muore. Il libro finisce con la lettera di Augustus a Peter Van Houten nella quale il ragazzo spiega allo scrittore quanto Hazel fosse importante e speciale per lui. “… Cos’altro dire? È così bella. Non ti stanchi mai di guardarla. Non ti preoccupi se è più intelligente di te: lo sai che lo è. È divertente senza essere mai cattiva. Io la amo. Sono così fortunato ad amarla, Van Houten. Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferite. A me piacciono le mie scelte. Spero a lei piacciano le sue.” Il libro mi è piaciuto moltissimo, non avevo mai pianto così tanto. Mi ha fatto riflettere su quanto sia difficile convivere con una malattia come il cancro dal quale non ci si separa MAI (da chiarire che non è un libro sul cancro). Leggendolo ho capito anche quanto sia bella la vita e come ogni persona possa renderla più bella, anche se per poco tempo. Consiglio il libro a tutti, ragazzi e adulti, perché non è troppo lungo e neppure difficile da leggere e, cosa molto importante, perché aiuta a riflettere sul valore della vita, troppo spesso presa con superficialità, dandola per scontata. Marta Soriani 3A UMORISMO 16 SI DICE IL PECCATO, MA NON IL PECCATORE… Ecco alcune “perle di saggezza” uscite dalle nostre verifiche EPICA Paride era una dea. Paride era il re di Sparta, marito di Elena.La causa della guerra di Troia fu il fidanzamento di Elena e Agamennone. Gli dei erano simili agli uomini, ma con dei poteri speciali (supereroi?). Afrodite promette a Paride di dargli la donna più bella del mondo, cioè la moglie di Orfeo re di Troia. Quando la rapì, il re di Troia infuriato chiamò Agamennone re di Creta per ucciderlo e riportare la regina a Troia. Troia si trovava sugli stretti di Eroforo Fosforo. LETTERATURA Dante nasce a Firenze nel 1200 e muore nel 1700. In seguito alla sconfitta della sua fazione è condannato all’Inferno. “Considerate la vostra scemenza...” (parafrasi episodio di Ulisse) Dante segue il sistema circoncentrico (geocentrico). Dante segue il sistema cardiocentrico. La voragine dell’Inferno si trova sotto la città di Gerusalemme ed è originata dalla caduta di Costantinopoli. GEOGRAFIA Nell’Artico c’è un clima caldo. Il deserto presenta incursioni termiche. A sud dell’Asia domina il clima Artico. I fattori climatici sono: la latitudine, l’altitudine, la temperabilità… Il deserto può essere roccioso, ghiaioso o ghiaccioso. La popolazione nei paesi ricchi non cresce perché non c’è più tempo di fare figli. S.O.S. STUDENTI: CONSIGLI PER LA SCUOLA • • • • • • • • • • • • • • • • Lo studente ha sempre ragione. Lo studente non commette errori, verifica la preparazione del prof. Lo studente non dice parolacce, esprime i suoi sentimenti e impara il linguaggio del volgo. L'alunno non sporca i banchi, li decora. Lo studente non dà soprannomi ai prof, applica lo studio dei sinonimi e delle metafore. Lo studente non copia, si preoccupa che il compagno non faccia errori. Lo studente se non risponde non è perché non sa, ma perché sa che il prof ha già la risposta. Lo studente non arriva mai tardi, è il prof che è in anticipo. L'alunno non grida, ha un forte timbro di voce. SCUSE PER NON ESSERE INTERROGATO Prof guardi, ho giù la voce. Se vuole scendo un attimo e la prendo. Lasciamo stare prof è meglio, non voglio sbatterle in faccia la mia intelligenza. Ho il diritto di rimanere in silenzio fino quando non vedrò l'avvocato. Prof non ho potuto studiare ieri, faceva così caldo che mi è evaporato l'inchiostro dei libri. Lei vuole interrogare me? Perché non posso interrogare io lei?! Facciamo pari e patta. Lei mi può interrogare, è vero, ma io posso fare cose molto peggiori alla sua auto. Non è che sono impreparato, diciamo che sono inversamente pronto. Facos Gaia, Gardella Marco, Pigoni Alice, Tangari Valeria 3C