Magazine n. 33 del 21 settembre 2011

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Magazine n. 33 del 21 settembre 2011
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CORRIERE
ilD E L L A
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t
edizioni MEDIASPEED - 21 settembre 2011. SINTESI SETTIMANALE DA ILCORRIEREDELLASICUREZZA.IT
SICUREZZAVIRTUALE
PER GLI SPETTATORI DEL FULHAM FC
NAVIGARE SU
FACEBOOK
ORA è PIù SICURO
GDF /1: SCOPERTI
«AFFARI SPORCHI
A PERUGIA
GDF /2: DUE MAXI
SEQUESTRI
DI SIGARETTE
CERTIFICAZIONE
USA PER ENTERASYS
NETWORK
S I C U R E Z Z A
Beni per 100 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del G.I.C.O. (Gruppo
Investigativo Criminalità Organizzata) di Perugia e Firenze, mentre 16 persone sono state
arrestate dai Carabinieri del R.O.S. (Raggruppamento Operativo Speciale), al termine di
una vasta operazione congiunta che ha interessato le province di Perugia, Caserta, Ancona,
Firenze, Padova e Pesaro. L’operazione Guardia di Finanza/Carabinieri – denominata in codice “Apogeo” – è stata condotta nei confronti di un’organizzazione criminale dedita ai reati
di truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture per
operazioni inesistenti, con l’aggravante del metodo mafioso.Il provvedimento di sequestro
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CORRIERE
ilD E L L A
Guardia di Finanza: scoperti «affari sporchi» a Perugia
SICUREZZAVIRTUALE PER
GLI SPETTATORI DEL FULHAM FC
L
a squadra di calcio del Fulham Football
Club, partecipante alla Barclays Premier
League (la massima serie professionistica
inglese), ha implementato un nuovo sistema
di sicurezza basato sulle soluzioni di unified
storage di EMC e su piattaforma VMware, in un
ambiente private cloud. EMC ha introdotto un
sistema wireless CCTV IP sul proprio unified
storage, collaborando con il fornitore di software
di video management, Genetec: la soluzione è
accessibile da dispositivi mobile come gli iPad
permette permettendo così agli addetti alla security del Fulham di controllare in maniera più
efficace gli spalti e migliorare, di conseguenza,
la sicurezza dello stadio.
Vantaggi per il cliente
- Ritorno sugli investimenti: il Fulham prevede
di ammortizzare la soluzione in due anni di
operatività, attraverso il risparmio sui costi
operativi, il recupero di spazi utili ed il consolidamento di oltre 36 server virtuali in soli 6 server
fisici. - Maggiore agilità: gli addetti alla sicurezza – e le forze dell’ordine - possono accedere
ai video in streaming delle telecamere da qualsiasi luogo, 24 ore su 24 e sette giorni su sette,
utilizzando quasi tutti i dispositivi disponibili sul
mercato. - Maggiore efficienza: lo spazio storage
e i requisiti di raffreddamento e di energia sono
stati ridotti sensibilmente migrando l’infrastruttura data center tradizionale del Fulham F.C. in
un private cloud sfruttando lo unified storage
EMC e VMware. - Gestione semplificata e
funzionalità doppia: lo unified storage EMC permette al Fulham di far girare servizi, sia basati
sia su file sia su blocchi, da un’unica soluzione,
grazie al software di gestione storage Unisphere
di EMC. In passato il Fulham F.C. utilizzava una
rete di 6 registratori VHS e 27 telecamere per
osservare le migliaia di visitatori presenti nello
stadio Craven Cottage. Basato su un’infrastruttura di storage stand-alone, il sistema era costoso
e presentava problematiche rilevanti in termini
di gestione e manutenzione: ogni videocamera
richiedeva un controllo prima di ogni partita e i
nastri video dovevano essere esaminati manualmente in caso di disordini sugli spalti. Il nuovo
sistema CCTV basato su IP ha richiesto poche
settimane di implementazione. Il club può ora
beneficiare di un sistema di video sorveglianza
innovativo che include 63 videocamere in alta
definizione (HD) - sia presso lo stadio a Craven
Cottage che al campo di allenamento di Motspur
Park – che operano in Wi-Fi e all’interno di un
ambiente di storage virtuale, consentendo così
di guadagnare spazio e ottimizzare i costi. La risoluzione delle videocamere è sufficientemente
nitida per consentire agli addetti alla sicurezza
di leggere un numero di targa a 120 metri di
distanza – con un dettaglio visivo che potrebbe
essere portato come prova in un eventuale processo giudiziario – e il sistema è intelligente ed
efficiente: le video camere registrano a basso
livello di definizione fino a quando i rilevatori
di movimento attivano automaticamente la
registrazione in HD. L’attivazione, unitamente
all’indicazione di eventuali tafferugli, è notificata agli addetti alla sicurezza i quali, in questo
modo, non devono monitorare in contemporanea 63 schermi. Ospitare il sistema di storage
in un ambiente cloud permette agli addetti alla
sicurezza di poter accedere a qualsiasi filmato
di sorveglianza dalla videocamera prescelta
su quasi tutti i dispositivi mobile, utilizzando
un’applicazione sviluppata ad hoc da Genetec.
In questo modo il team preposto alla security
può monitorare costantemente la sicurezza dello
stadio e del campo di allenamento, sia on-site
che off-site e individuare, ripescare e rivedere i
tafferugli in pochi minuti. Anche l’affidabilità è
garantita. Eventuali blackout della CCTV, dovuti
a interruzioni dei server, potrebbero rappresentare un rischio inaccettabile per la sicurezza degli
spettatori del Fulham. L’ambiente virtuale fa sì
che, nel caso uno dei server dovesse smettere
di funzionare, il servizio verrebbe automaticamente trasferito su un altro server in grado di
gestirlo, riducendo così al minimo qualsiasi tipo
di rischio per la sicurezza. Utilizzando vSphere
4.1 e vCentre per gestire in modo intelligente il
proprio storage virtuale, il team IT del Fulham è
anche in grado di garantire che l’infrastruttura di
storage sia sempre in funzione e ad un livello di
produttività ottimale.
NAVIGARE SU FACEBOOK È PIÙ SICURO
Sharesafe è una nuova applicazione gratuita,
in versione beta, sviluppata da F-Secure specificatamente per proteggere la navigazione su
Facebook da spam e link pericolosi. Si tratta di
un’applicazione molto semplice da utilizzare,
che consente di eseguire la scansione dei link
prima di pubblicarli in bacheca, in modo da
verificarne la sicurezza. Grazie all’enorme
popolarità, Facebook è diventato un obiettivo
sempre più appetibile per i criminali online
che attraverso i loro post diffondono virus e
spam creati ad arte per adescare e truffare gli
utenti. Fino ad ora, non esisteva alcun modo
per sapere se un link presente su Facebook
portasse effettivamente a un sito web innocuo
o a qualcosa realizzato ad hoc da un gruppo di
criminali.
Progettata con lo scopo di impedire la diffusione di link a siti maligni, ShareSafe
utilizza una tecnologia in attesa di brevetto
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per individuare messaggi di spam o malware
su Facebook, permettendo agli utenti di vedere se un link è stato inviato e controllato da
ShareSafe. Facebook è un fenomeno globale;
la sua forte crescita negli ultimi due anni ha
decisamente cambiato il modo con cui le persone condividono le informazioni con i propri
amici e familiari”, afferma Sean Sullivan,
Security Advisor di F-Secure. “Oggi, le persone comunicano attraverso i social media
più che con qualsiasi altro mezzo. Criminali
e truffatori online sfruttano questa tendenza
per trarre profitti attraverso l’invio di spam
e malware. Oltre a fornire un servizio utile,
ShareSafe è un’applicazione divertente che
rende Facebook un luogo più sicuro per tutti”.
inoltre un ottimo mezzo per scoprire link nuovi
e interessanti messi a disposizione dalla community ShareSafe grazie alla funzionalità “Top
Links”.
degli ingenti beni nelle disponibilità dei soggetti indagati, residenti nel capoluogo umbro ma origine campana e
risultati in stretto collegamento con alcuni esponenti del noto clan camorristico dei “Casalesi”, giunge al termine
di difficili indagini di polizia giudiziaria e tributaria che hanno messo in luce le attività delinquenziali realizzate
nel tempo dagli arrestati. Gli stessi, in particolare, avevano investito nei circuiti economici legali ingenti capitali
provenienti da attività camorristiche mediante la creazione o l’acquisizione di società operanti nel settore alberghiero, della ristorazione e dell’edilizia, molte della quali con sede inesistente o fittiziamente collocata all’estero,
nonché operanti mediante “prestanome”.A tali attività illecite, peraltro, veniva affiancata l’acquisizione di attività
imprenditoriali in difficoltà finanziarie che, una volta “svuotate” della loro sostanza economica, venivano utilizzate per il compimento di sistematiche truffe in danno di fornitori, avvalendosi anche di false fatturazioni per
operazioni inesistenti e di distrazioni di capitale, fino a condurle al definitivo fallimento.
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O RWRWI E. IRL ECDOE RL RL IA ES RI EC DU ER LE LZ AZ S AI .CI UT R E Z Z A . I T
TECNOLOGIA
UNIFIED CAPABILITIES
CERTIFICATION PER
ENTERASYS NETWORKS
L’intera linea di switch riceve la certificazione
del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti
Enterasys Networks, la divisione sicurezza e infrastruttura di rete di Siemens
Enterprise Communications Group, ha
raggiunto un importante traguardo che
sottolinea ulteriormente l’alto livello di
innovazione tecnologica della propria
offerta.
L’intera gamma di switch prodotta
dall’azienda, composta dai modulabili S-Series e K-Series e dagli
impilabili C-Series, ha infatti superato
con successo tutti i test effettuati dal
Dipartimento della Difesa degli Stati
Uniti, ottenendo la Unified Capabilities
Certification, ed è stata inclusa nella
lista dei prodotti approvati per l’utilizzo
nelle infrastrutture mission critical
dell’organo federale americano.
Grazie a questi riconoscimenti, che si
aggiungono allo standard Common
Criteria conferito alle soluzioni NAC
dal governo federale, tutti gli enti che
fanno capo al Dipartimento della Difesa
potranno implementare gli switch di
Enterasys con la certezza che questi
prodotti sono conformi ai più elevati
standard in termini di infrastruttura di
rete e di sicurezza.
Le soluzioni di Enterasys hanno ottenuto punteggi molto alti nei test che
sono stati fatti durante il processo di
certificazione. Nel dettaglio, l’azienda
è stata riconosciuta primo vendor a
dimostrare funzionalità di sicurezza
end-to-end utilizzando gli standard
CAC (Compliance Access Card),
IPSec e 802.1x, e a testare con successo
una piattaforma per la gestione sicura
della rete su Windows 2008. Inoltre,
Enterasys ha registrato un ottimo posizionamento nel test Assured Services
LAN (ASLAN), a dimostrazione
dell’alto livello di sicurezza e delle
elevate funzionalità offerte dalle sue
soluzioni.
“Da sempre Enterasys vanta un rapporto di proficua collaborazione con
la Pubblica Amministrazione”, spiega
Chris Crowell, presidente
e CEO di Enterasys
Networks. “Grazie a
queste certificazioni,
potremo incrementare
ulteriormente la nostra
presenza all’interno delle
strutture del Dipartimento
della Difesa, offrendo
soluzioni complete e
affidabili in termini di
sicurezza ed efficienza
operativa”.
Enterasys sta affrontando anche le procedure
necessarie per ottenere
ulteriori certificazioni federali come la
FIPS (Federal Information Processing
Standard), lo standard Common
Criteria e la Unified Capabilities
Certification per le soluzioni wireless e
per l’Enterasys Network Management
Suite (NMS), il Network Access
Control (NAC) e l’Intrusion Prevention
System (IPS).
Inoltre, gli switch S-Series, K-Series e
C-Series stanno per ricevere la certificazione I3MP, grazie alla quale verranno
inclusi nel programma di modernizzazione delle infrastrutture dello U.S.
Army, e sono inclusi nel test USGv6
che verifica la compatibilità degli
switch con il nuovo protocollo IPv6.
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GDF: DUE MAXI
SEQUESTRI
DI SIGARETTE
Le Fiamme Gialle scovano
e sequestrano oltre 17 tonnellate
di «bionde» fra carichi
di copertura in transito ai porti
di Brindisi e Cagliari
Tornano prepotentemente alla ribalta i traffici
di sigarette di contrabbando che, proprio in questi
giorni, registrano due maxi sequestri operati dai
finanzieri dei Comandi Provinciali di Brindisi e
Cagliari. Il primo sequestro ha avuto come scenario il porto di Brindisi, scalo nel quale i militari
della Guardia di Finanza, in collaborazione con
il personale della Dogana, stavano eseguendo dei
controlli sui container e sugli automezzi in transito.
E’ stato proprio durante il controllo ad un autoarticolato con targa bulgara, ufficialmente trasportante
della semplice uva da tavola, che le Fiamme
Gialle brindisine
hanno scovato
le sigarette di
contrabbando
per un totale di
oltre 7.500 kg.Le
sigarette, l’autoarticolato e finanche
lo stesso carico,
ovviamente,
sono finiti sotto
sequestro.La seconda operazione
è stata sempre
condotta in uno scalo marittimo, stavolta quello
di Cagliari, dove i finanzieri hanno proceduto al
sequestro di 1.000 casse colme di “bionde” per un
quantitativo di circa 10 tonnellate. Le sigarette,
in questa circostanza, erano state occultate all’interno di un grande container imbarcato su una
nave diretta al porto di Marsiglia (F).Da rilevare
come, proprio per quest’operazione, si sia rivelato
indispensabile lo scambio informativo con il II
Reparto (Relazioni Internazionali) del Comando
Generale del Corpo che ha fornito ai colleghi brindisini gli input investigativi necessari per la buona
riuscita dell’operazione stessa. Le 10 tonnellate di
“bionde” sequestrate, di marca “Richman”, provenivano da un porto degli Emirati Arabi e la loro
presenza all’interno del container è stata accertata
grazie anche agli scanner di cui si avvalgono la
Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane,
apparecchiature dotate di una tecnologia molto
avanzata che consentono di scovare le merci di
contrabbando anche fra i più disparati carichi “di
copertura” che le organizzazioni criminali utilizzano per eludere i serrati controlli compiuti negli
scali marittimi italiani.
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