la gara EUROPA A SCUOLA
Transcript
la gara EUROPA A SCUOLA
EUROPA la gara EUROPA A SCUOLA Progetto, giochi e conoscenze Sono seicentodieci gli studenti trentini, appartenenti a otto istituti diversi, che partecipano quest’anno alla sesta edizione de “L’Europa va a scuola”, iniziativa realizzata dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, in collaborazione con numerose province - fra cui quella di Trento - ed altre istituzioni, compreso il Parlamento Europeo. Strutturata come un quiz, “Chi vuol essere europeo”, a cui le classi accederanno dopo essersi adeguatamente preparate utilizzando anche un cd rom, l’iniziativa è stata presentata all’ITI Buonarroti di Trento, lunedì primo marzo 2010, alla presenza, fra gli altri, dell’assessore provinciale all’istruzione Marta Dalmaso (accompagnata dai dirigenti e dai tecnici dell’assessorato), all’europarlamentare Herbert Dorfmann, al dirigente scolastico Paolo Dalvit. L’attività complessiva seguita per il Dipartimento, da Giorgio Battocchio e da Francesco Pancheri, direttore ufficio. Chi vuol essere europeo 20.000 studenti Nel percorso verso l’integrazione europea si avverte la necessità di informare e di formare nel modo più corretto possibile sull’Unione europea e sulle sue politiche, sulla storia e il suo ruolo nel mondo, sui suoi meccanismi di funzionamento. Diventa prioritario allora puntare sui giovani delle scuole medie superiori perché sono proprio loro i nuovi cittadini europei. Con questo obiettivo l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano – in collaborazione con le Province di Milano, di Catania, di Genova, di Pisa, di Roma, di Salerno, di Vicenza, di Trento, il Ministero della Pubblica Istruzione e con il supporto della Fondazione Banco di Sicilia, del Parlamento europeo, delle Rappresentanze in Italia della Commissione europea e degli Uffici in Italia del Parlamento europeo – ha realizzato cinque edizioni del progetto “L’Europa va a scuola” che hanno coinvolto in totale più di 20.000 studenti. L’ incontro di apertura - con la presentazione del quiz e del cd rom - si è tenuto il primo marzo 2010 presso l’Aula Magna dell’Istituto Buonarroti di Trento. Da un primo, informale “test”, la preparazione degli studenti trentini sulle questioni europee sembrerebbe piuttosto buona. L’assessore Marta Dalmaso ha colto l’occasione per auspicare che “lo sguardo rivolto all’Europa ci aiuti a guardare in maniera diversa anche il percorso fatto dalla scuola trentina in questi mesi. Al di là delle diversità di vedute, spero che gli elementi ‘europei’ di questo percorso, peraltro non ancora concluso, possano essere colti e valorizzati.” L’europarlamentare regionale Herbert Dorfmann, dopo avere sottolineato l’importanza di quello che si configura come il “primo processo di unificazione dell’Europa condotto con mezzi pacifici”, ha sottolineato gli aspetti a suo giudizio più significativi ma anche più problematici che l’unificazione porta con sé: il progressivo federarsi degli Stati, destinato a superare n.4 aprile 2010 gradatamente la dimensione degli Stati-nazione come delineatasi dopo la Rivoluzione francese, l’allargamento dei confini dell’Unione (ad esempio alla Turchia, che Dorfmann vede come molto problematico) e le politiche di coesione poste in essere dalla Ue. I partecipanti trentini A seguito dei risultati ottenuti con le prime cinque edizioni, l’ISPI sta realizzando, già dal gennaio scorso, la VI edizione dell’iniziativa che si protrarrà fino a maggio e che vede coinvolte, con la Provincia autonoma di Trento, altre Province italiane per un totale di 3.500 studenti. L’iniziativa promossa con un accordo tra l’Assessorato all’istruzione e sport della Provincia e l’ISPI ha coinvolto come protagonisti otto Istituti scolastici Superiori con la partecipazione di 31 sezioni e impegnando 610 alunni. Le scuole che hanno partecipato al Progetto in Trentino sono: istituto Martini di Mezzolombardo, l’Arcivescovile di Trento istituto Fontana di Rovereto liceo Rosmini di Rovereto istituto Floriani di Riva del Garda Istituto Ladino di Fassa liceo Rosmini di Trento ITI Buonarroti Trento. Il percorso è stato articolato in più selezioni: la selezione di una classe partecipante all’interno di ogni scuola, poi gli studenti suddivisi in sezioni hanno affrontato, per fasi successive, una serie di prove-quiz via internet confrontandosi con sezioni di studenti delle altre province italiane, quindi una selezione successiva da cui è emerso una classe vincitrice per ogni provincia ed infine le fasi finali, che si svolgeranno a maggio a Milano. La classe vincitrice che a livello nazionale si classificherà al primo posto vincerà il viaggio a Strasburgo. 41 L’articolazione del progetto Le iniziative che sono state realizzate nell’ambito del progetto, in ordine di tempo, sono l’evento di apertura a Palazzo Clerici (sede dell’ISPI a Milano) alla presenza di Parlamentari europei e di altre personalità del mondo politico, accademico e dei media in Italia e all’estero, l’evento di apertura in ciascuna provincia (alla presenza di personalità politiche italiane ed europee) in cui il progetto verrà presentato agli studenti e ai docenti delle scuole partecipanti, la selezione della classe vincitrice di ogni scuola (utilizzando il gioco “Chi vuol essere europeo”, inviato in tempo reale tramite Internet), l’evento di chiusura in ogni provincia per selezionare la classe vincitrice provinciale (tra le classi vincitrici di ogni scuola). Manca ora l’evento di chiusura da realizzare a Milano al termine del quale verrà selezionata (tra le classi vincitrici di ogni provincia) la classe vincitrice finale e l’assistenza online per docenti e studenti per tutta la durata del progetto mediante un apposito sito Web (www.europavaascuola.eu) e un Forum di dialogo moderato dall’ISPI (utilizzabile sia dagli studenti che dai docenti). Come funziona La gara ricalca la falsariga del gioco “Chi vuol essere milionario”, anche se i giocatori effettivi, invece di uno sono cinque, tutti posizionati davanti al video di un PC. Questi ragazzi sono i portavoce dei cinque sottogruppi in cui è stata divisa la classe dall’insegnante. Il resto della classe intanto si posiziona nelle postazioni preparate dagli organizzatori in fondo alla classe e funge da suggeritore: hanno a disposizione anche appunti, libri di testo e internet. Gli “aiuti” hanno la possibilità di essere interpellati soltanto due volte, pena l’esclusione, dai cinque compagni che realmente stanno conducendo il gioco. Le domande sono 16 e partono da 100 fino ad arrivare al milione. La classe che perde viene 42 eliminata ma poi può godere del ripescaggio. Gli alunni che hanno partecipato alla fase provinciale, a ricordo dell’iniziativa, hanno ricevuto un gadget diversificato a seconda della posizione in classifica della propria sezione. I commissari dell’ISPI hanno spiegato e vigilato sulla regolarità dello svolgimento della gara. La data fissata per la gara a Milano dove ci si confronterà con le altre classi finaliste è il 7 maggio, mentre l’8 maggio l’ufficio del Parlamento Europeo di Milano organizzerà una festa per i giovani. Superata definitivamente la finalissima, la classe vincitrice si recherà in visita a Strasburgo, dove potrà incontrare i membri del Parlamento Europeo. I punti di forza Per questa nuova edizione si è puntato su alcuni punti di forza: momenti di formazione e dibattito con gli studenti attraverso un linguaggio e strumenti adatti ai giovani; gli innovativi strumenti multimediali e interattivi come il Cd-Rom, il Forum e il sito Web (www.europavaascuola.eu). In particolare il Cd-Rom contiene interviste video a esponenti di primo piano a livello internazionale (Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione Europea, Emma Bonino, già Ministro per le Politiche Comunitarie, Hubert Vedrine, ex Ministro degli esteri francese, e altri nomi di rilievo come Sergio Romano, Luigi Spaventa ecc.). Ogni volta che l’intervistato tocca un argomento specifico, questo compare in una lista e può essere “cliccato” per ottenere informazioni e chiarimenti. Il CdRom contiene anche una ricchissima parte documentale; il Forum, moderato dai ricercatori e dal personale dell’ISPI, permetterà un continuo dialogo tra gli studenti di tutte le scuole partecipanti al progetto (per creare un senso di “comunità”). I docenti e tutti gli studenti avranno inoltre la possibilità di rivolgere domande e chiedere spiegazioni (sia di tipo “scientifico” che organizzativo) all’ISPI (on-line service); il focus sull’attualità comunitaria (sia nel Cd-Rom che negli incontri con gli studenti), con particolare riguardo alla difficile situazione dell’Unione e al ruolo della UE nella competizione economica globale; una modalità di apprendimento “divertente” tramite il gioco a quiz “Chi vuol essere europeo” (ben noto ai giovani)). A ciò si aggiunga un meccanismo premiante degli studenti sulla base dei punti conseguiti da ogni classe tramite il gioco. La gara finale al “Martini” di Mezzolombardo Lunedì 19 aprile 2010 si è svolta la fase di chiusura della gara provinciale che ha visto diversi istituti gareggiare tra loro e confrontarsi ad eliminazione diretta sulla conoscenza delle istituzioni europee. L’istituto vincitore è risultato essere il “Martini” di Mezzolombardo, seguito dall’Arcivescovile e, a pari merito, dal Rosmini e dal Floriani. Gli studenti sono stati preparati dai loro insegnanti e dai materiali multimediali forniti dall’ISPI. L’iniziativa ha attratto molto anche per la modalità con cui viene svolta, una vera e propria competizione a quiz fino allo scontro finale. Tra i tanti ragazzi presenti fuori dalla classe dove si sono svolte le selezioni, due ragazze sorridenti hanno raccontato che è stata davvero una bella esperienza. La loro prof di diritto ha prima iscritto la loro classe e poi glielo ha comunicato… ma loro l’hanno presa bene. Operativamente si sono divisi in cinque gruppi, ciascuno con un portavoce che si è offerto liberamente. È stato fornito loro dall’ISPI un Cd-Rom con la documentazione da studiare, anche se non con tutte le informazioni, una parte era compito loro reperirla. Hanno studiato parecchio, si sono impegnati tutti e anche a scuola hanno dedicato molto tempo a questa preparazione, sempre nelle ore di diritto, e comunque a partire dal mese di marzo. Le domande erano un po’ difficili, forse più del previsto ma si è creato tra i compagni un bello spirito di squadra. (N.B.) n.4 aprile 2010 n.4 aprile 2010 43