Mass Media e salute mentale
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Mass Media e salute mentale
Il coinvolgimento della comunità e gli interventi multisettoriali in un approccio globale al sistema Fabrizio Starace, Manuela Ciambellini, Luca Negrogno, Tilde Arcaleni, Angelo Bagni Progetti di inclusione sociale del DSM - DP Social Point Progetto di inclusione sociale del DSM – DP Màt – Settimana della Salute Mentale Progetto di sensibilizzazione, promozione e formazione Osservatorio Salute Mentale e Fuori come va? Progetto comunicazione sociale (analisi carta stampata e rubrica) Punto d'ascolto Sportello di accoglienza informale gestito insieme alle associazioni di utenti e familiari presso il CSM Mo Ovest La Fonte Progetto di riqualificazione umana e urbana in uno stabile di proprietà dell'Azienda USL svolto attraverso una coprogettazione aperta Social Point – Empowerment di singoli e di contesto Obiettivi: •Sostenere il capitale sociale degli utenti dei Centri di Salute Mentale sviluppando percorsi di partecipazione e cittadinanza attiva auto-organizzata o attraverso la rete associativa e di volontariato presente sul territorio •Diffondere una cultura della salute mentale come “bene comune” volto a valorizzare risorse e ad investire nel valore della responsabilità individuale per il benessere collettivo Social Point – Empowerment di singoli e di contesto Livelli di intervento: •Inclusione sociale utenti dei CSM: attività di cittadinanza attiva in circoli, associazioni, polisportive, … (nel 2012 132 utenti, 112 enti); •Coinvolgimento di utenti e famigliari nella progettazione e nella valutazione della qualità del servizio; •Sensibilizzazione, formazione, informazione dei cittadini sui temi legati alla salute mentale; •Lotta allo stigma e diffusione di un’idea positiva di salute mentale come oggetto di responsabilità collettiva. Bisogni e contesto Utenti dei CSM caratterizzati da scarsa contrattualità sociale, reti sociali limitate, tempo di vita vuoto Burden familiare, sovraccarico Centri diurni sovraccaricati, cronicità, progetti terapeutici senza prospettive riabilitative, limitati sbocchi dei percorsi riabilitativi sull'asse casa-lavoro Contesti espulsivi, assoggettanti e stigmatizzanti, dentro e fuori i servizi Soggetti e reti Referenti dei CSM di Modena e della Provincia (dal 2013) Associazione di Familiari “Insieme a Noi” Associazione di Utenti “Idee in Circolo” (dal 2011) Consorzio di Cooperative CSS Centro Servizi per il Volontariato Rete locale associazionismo, terzo settore, società civile Rete nazionale dei movimenti e dei coordinamenti sulla salute mentale (Forum Salute Mentale, Parole Ritrovate, CNSUM, Unasam...) Metodi Progettazione partecipata, momenti assembleari, coordinamento ristretto e allargato, equipe multidisciplinare, confronto con gli stakeholders EVOLUZIONE DELLE FINALITA’ PERSEGUITE Facilitare l’utente in un processo di empowerment costruendo insieme una proposta di impegno attivo del tempo libero; Valorizzare la soggettività, cioè la possibilità di gestione della malattia e la capacità di elaborare progetti di vita; Promuovere e radicare nel territorio e nei servizi un pensiero diffuso volto a valorizzare il sapere, le risorse e non solo i problemi dei cittadini con disagio psichico; Parlare di guarigione e miglioramento della qualità della vita individuale e associata Promuovere forme di auto-organizzazione, automutuoaiuto contrattualità collettiva rispetto al funzionamento dei servizi e Misurazione degli esiti Miglioramento delle relazioni degli utenti che hanno svolto percorsi riabilitativi Aumento significativo dei legami intrecciati nell’ambito della rete primaria rilevato con carta di rete (parenti, amici, vicini-amici, colleghi-amici, utentiamici) Sviluppo della rete dei soggetti associativi coinvolti sul territorio della provincia L'analisi dei verbali delle assemblee e dei momenti di coprogettazione ha mostrato che la “competenza sul disagio psichico” diffusa dagli operatori in situazione si è via via trasformata in capacità di accoglienza, sensibilità diffusa e capitale sociale tra i soggetti della società civile Crescita e sviluppo dell'associazione “Idee in Circolo”, affiliata Arci, fulcro di autogestione e progettazione delle attività di sensibilizzazione svolte dagli utenti, punto di raccolta dei progetti di automutuoaiuto. Attraverso i focus group svolti con utenti, operatori e volontari, si è rilevato che l'inclusione sociale, da bisogno iniziale, è diventato strumento per rendersi visibili, e dimostrare di avere risorse e contrattualità nei rapporti con il tessuto sociale Màt – Settimana della salute mentale (2011 – 2015) La costruzione condivisa di un bene comune Le articolazioni del DSM hanno condiviso con le associazioni la progettazione, l'organizzazione, il coinvolgimento degli utenti, degli operatori e della cittadinanza. Edizione 2015 periodo di progettazione partecipata da Febbraio a Settembre 90 proposte dal mondo dell’associazionismo, della cooperazione sociale, delle amministrazioni pubbliche, della scuola, dell’università, del volontariato, delle associazioni di categoria, delle associazioni professionali e del mondo imprenditoriale 3 assemblee pubbliche aperte alla cittadinanza, ciascuna con una presenza di circa 80 partecipanti più di 80 eventi più di 150 enti coinvolti tra promotori e collaboratori Iniziative in 50 sedi, in 15 Comuni della Provincia presentazioni di libri 14 spettacoli teatrali proiezioni di film spettacoli musicali gruppi di automutuoaiuto “aperti” su problemi specifici come l’abuso di sostanze e l'esperienza dell'udire le voci Temi dalla lotta alle mafie, alle nuove dipendenze, agli interventi precoci sul disagio giovanile, dalle politiche sanitarie al ruolo dell’associazionismo, dall’inclusione degli studenti disabili a scuola alle migrazioni, dall’autismo alla scrittura autobiografica, dalla contenzione meccanica al superamento degli Opg, al rapporto con i Mass Media. Coinvolgimento della cittadinanza La Settimana della Salute Mentale ha coinvolto mediamente 200 unità di pubblico per ciascuna iniziativa. All'interno del progetto sono stati realizzati momenti di diffusione via radio, tv e giornali, che hanno notevolmente allargato la diffusione delle iniziative L'accesso alla pagina di Màt sui social network è stato monitorato costantemente. Durante la settimana alcune migliaia di utenti si sono connessi con la pagina di “Màt – Settimana della salute mentale” sui social network Fuori come va? - Comunicazione sociale partecipata L'osservatorio su mass media e salute mentale A partire dalla “Carta di Trieste” sono state sottoposte a metodica osservazione le 3 testate della stampa locale analizzando 827 articoli per 29 mesi, dal 1/05/2011 al 30/09/2013 Gli articoli sono stati selezionati utilizzando le seguenti parole chiave: schizofrenia, psicosi, matto, delirio, pazzo, folle, psichiatria, psichiatra, ansia, depressione, mania, paranoia, salute mentale. Misurato quante volte sono comparsi i pregiudizi più comuni rispetto al disagio mentale (pericolosità, inguaribilità, improduttività, incomprensibilità); analizzato la “definizione” del cittadino con disagio psichico, la terminologia per definire operatori, luoghi di cura, trattamenti e farmaci. L’utilizzo di termini “generici” e negativi come follia, raptus, vizio parziale di mente è notevolmente calato: dal 54% al 3%. I termini che più ci avevano colpito in negativo: stato di delirio di gelosia, raptus, pericoloso, sono tendenzialmente in diminuzione. Dagli incontri di sensibilizzazione con i giornalisti sono nati momenti di conoscenza e formazione reciproca. Costruendo saperi condivisi su i media locali hanno modificato il modo di parlare di salute mentale. La rubrica mensile “Fuori come va?” Soggetti promotori: La Gazzetta di Modena Ufficio Stampa Azienda AUSL Ufficio Stampa Arci Dipartimento di Salute Mentale Associazioni di utenti e familiari Gli utenti, i famigliari e gli operatori dei servizi di salute mentale costituiscono il gruppo di redazione della rubrica mensile “Fuori come va” Sono state pubblicate interviste, racconti personali di utenti e familiari, informazioni sul funzionamento dei servizi e sulle possibilità di guarigione Si tratta di uno strumento di sensibilizzazione, di una scuola di collaborazione tra soggetti diversi, un'occasione di visibilità pubblica per utenti, operatori e familiari Punto d'ascolto – Coprogettazione di un CSM Percorso iniziato nel settembre 2013 per rilanciare il CSM Mo Ovest e aprirne la progettazione alle associazioni di utenti e familiari La coprogettazione ha prodotto: l'avvio di gruppi psicoeducativi dedicati ai familiari l'apertura di un appuntamento settimanale con le associazioni di utenti e familiari nel CSM La fonte – La rigenerazione umana e urbana Percorso iniziato nel febbraio 2014 Recupero di un bene pubblico di proprietà dell'AUSL, rimasto inutilizzato per tre anni Apertura di un percorso di progettazione partecipata tra SERT, associazioni di utenti e familiari Coinvolgimento dell'associazione “Orti condivisi”, che si occupa di riqualificazione urbana attraverso l'orticoltura Le associazioni stanno cercando di riportare la centralità della azione di rigenerazione sul lavoro, intendendolo in modo differente rispetto all'impostazione istituzionale dei percorsi di “formazione e osservazione” Creazione di una rete nazionale con le esperienze simili di “Impresa sociale” CRITICITA' E CONTRADDIZIONI La cultura dell'empowerment e della partecipazione non è ancora diffusa omogeneamente nel servizio Nel DSM rimane scarsa la percentuale di interventi “partecipativi” Non si è ancora definito un modello univoco di strutturazione dei percorsi formativi, che tenga conto dell'importanza del coinvolgimento della cittadinanza Sono in corso sperimentazioni (utenti stabilmente in equipe, cooprogettazione, ecc) ma on si è ancora definito un metodo univoco per dare alla cittadinanza un ruolo incisivo nella programmazione delle attività di tutti i settori di DSM Le procedure rigide per gli accreditamenti e per le convenzioni (accordi regionali con l'ospedalità privata ed esternalizzazioni di prestazioni ad alta integrazione socio-sanitaria) costituiscono un limite ai processi di “analisi partecipata dei bisogni” da svolgere con l'utenza e la cittadinanza nel suo insieme C'è il rischio che la prassi del servizio vada incontro ad una divaricazione: da una parte processi ad alta densità “inventiva” e “relazionale”, che producono empowerment e partecipazione, dall'altra interventi omologati, standardizzati e istituzionalizzanti Creare esperienze dirette di salute mentale, permette di contrastare e ridurre lo stigma, sviluppando legami di cooperazione e fiducia tra chi vive il disagio, i cittadini e gli operatori dei servizi L'apertura alla partecipazione va di pari passo con la formazione di una nuova soggettività degli utenti. Gli utenti che partecipano sperimentano un aumento di autostima, una crescita del senso di efficacia e della speranza nel futuro, una maggiore fiducia in sé e un maggiore capacità di salvaguardia dei propri diritti Il maggior coinvolgimento nelle scelte del servizio espone il singolo operatore e l'organizzazione alla critica, all'incertezza, alla necessità di sviluppare una “capacità inventiva” che può essere supportata solo con nuovi strumenti di governo Il coinvolgimento dei cittadini, come interlocutori con cui confrontarsi nel costruire politiche di salute mentale restituisce protagonismo e competenza in salute mentale al territorio ed al tessuto sociale organizzato, ricostruendo la salute come tema di interesse comune. www.matmodena.it