33 Samuel Plimsoll l`amico dei marinai
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33 Samuel Plimsoll l`amico dei marinai
LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 33 Samuel Plimsoll l’amico dei marinai Modello della prora di un portacontainer con le Plimspll mark di Italo Ottonello U Non era un uomo scaltro, come oratore non era brillante, come scrittore era piuttosto modesto, ma aveva un grande cuore n viaggiatore americano, durante un suo tour europeo nel 1875-76, trascorse alcune settimane a Londra, dove visitò il Parlamento; per una strana coincidenza, durante la sua visita fu testimone di un fatto che lo impressionò molto. Un giorno, vide un membro del Parlamento precipitarsi nell’Inner Lobby (una sala fruibile ai visitatori) in uno stato d’incontenibile eccitazione, agitando le braccia e mostrando i pugni, esplodendo in esclamazioni come “I responsabili li smaschererò, tutti!”, “Imbroglioni!” e “Bugiardi!”. Più tardi apprese che quel deputato era Samuel Plimsoll, infuriato perché il suo progetto di legge sulla Marina Mercantile, era stato appena lasciato decadere da Disraeli, allora Primo Ministro. Era il giorno cosiddetto della Samuel Plimsoll, olio su tela conservato presso il National Maritime Museum di Greenwich, a Londra, collezione Caird “Strage degli Innocenti”, in cui il Governo escludeva tutti i progetti che non sarebbero stati portati all’esame dell’aula in quella sessione. Il progetto di Plimsoll, tendeva a proteggere i marinai dal pericolo di essere mandati in mare su navi inadatte alla navigazione, dato che molto spesso queste navi lasciavano il porto con l’unica prospettiva del premio dell’assicurazione. In questo modo le vite degli equipaggi erano di conseguenza messe a repentaglio, e i poveri marinai non avevano alcun mezzo legale di rivalsa. Il progetto di legge che Disraeli aveva fatto decadere, prevedeva, fra l’altro, che se un quarto dei marinai avesse presentato ricorso contro le qualità nautiche della nave, dovesse essere disposta una perizia, trattenendo la nave stessa fino alla esecuzione di quest’ultima e marzo-aprile 2016 33 LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 34 Il naufragio del mercantile Adonis, da una stampa del XIX secolo; spesso queste tragedie “annunziate” riguardavano vecchie carrette del mare costrette a navigare ad oltranza da armatori senza scrupoli che mandavano così a morte sicura interi equipaggi che, in caso fosse stata giudicata inadatta a navigare o lacunosa nelle dotazioni, gli stessi marinai sarebbero stati esentati da adempiere il loro contratto, salvo non fossero eliminati i difetti riscontrati. In Parlamento, quella sera, si pensò che il comportamento eccitato di Plimsoll avrebbe distrutto la sua reputazione e compromesso la possibilità di far passare il progetto. Al di fuori del Parlamento, tuttavia, l’effetto fu esattamente contrario, attirando presso il pubblico la comprensione dei suoi meriti sostanziali, ed il Governo fu costretto a rimetterlo in calendario per riesaminarlo. L’anno successivo (1876), fu approvata una legge più completa e perfetta, basata sugli stessi principi. Quello che segue è il racconto di come tutto questo accadde. 34 marzo-aprile 2016 La famiglia e gli inizi Samuel, nato a Bristol il 10 febbraio 1824, quarto figlio di Thomas Plimsoll, un distinto uomo d’affari la cui famiglia, per generazioni, era stata benestante; ma una serie di rovesci economici quando Samuel era ancora piccolo, influenzarono la sua prima giovinezza, obbligandolo presto a cercare la propria strada nel mondo. Ancora quindicenne, la sua famiglia si trasferì a Sheffield dove, ultimati gli studi, il ragazzo entrò come apprendista in uno studio legale. In meno di due anni, tuttavia, fu costretto a rinunciare agli studi di legge per questioni economiche e si fece assumere nella birreria di Mr. Birch, il sindaco di Sheffield, dove, per la sua energia e la sua risolutezza, raggiunse posizioni di responsabilità, nonostante la giovane età. Fermo e determinato, si dedicò a molte inizia- LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 35 Il vapore a pale Rothsay Castle, invece, quando affondò al largo del Galles nell’agosto del 1831, aveva il capitano ubriaco, 60 centimetri di acqua in sala macchine, le pompe non funzionanti e nessun mezzo di salvataggio, se non una lancia con una falla e senza remi. Le vittime furono 130 su 153 trasportati tive altruiste e caritatevoli. Mosso dal bisogno di più ampi orizzonti entro cui dare sfogo alle proprie energie, lasciò Sheffield e andò a Londra, impegnandosi, con un piccolo capitale, nel commercio del carbone, ma la sua prima impresa non ebbe successo ed egli vi perse il poco che aveva. Fu allora che, per necessità, dovette andare a vivere in una casa-alloggio per non abbienti. In questi frangenti, Plimsoll osservava attentamente tutto ciò che gli accadeva attorno, per cui apprese molto della vita e del carattere dei lavoratori, imparando a rispettarli, ed anche ad ammirarli. L’epifania dei coniugi Plimsoll Chi era dunque quest’uomo, eccitato ed indisponente, determinato ed empatico, che nelle notti tempestose si commuoveva al pensiero dei marinai nella burrasca? E come riuscì a trascinare una nazione dalla propria parte, e a diventare l’amico dei marinai ? Plimsoll non era un marinaio, né inventò la Marca di Bordo Libero nota come Plimsoll Mark o Occhio di Plimsoll, e forse non aveva neanche il merito per essere identificato come anima della lotta per i diritti dei marinai. Era un commerciante di carbone senza esperienze nautiche che, in seguito, diverrà parlamentare in un collegio elettorale, Derby, oltretutto privo di sbocchi sul mare. Nel suo impegno, godeva del totale appoggio della moglie Eliza, e riconobbe come lei, dopo averlo incoraggiato a farvi fronte, lo avesse appoggiato e seguito in ogni manifestazione. La sua dedizione era tale che fu lei a proporre al marito di vendere la loro casa, quando dovette difendersi dalle accuse di diffamazione dei suoi avversari. Una così ferma determinazione, nasceva da un episodio che vissero insieme sulla spiaggia di Redcar (North Yorkshire), quando la nave con cui Samuel rientrava da Londra, approdò, superando una terribile tempesta in cui molte altre erano affondate. Mentre si trovavano sulla riva, circondati da parenti di marinai in ansia e da vedove di uomini che non ce l’avevano fatta, grati per essersi ritrovati, fecero marzo-aprile 2016 35 LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 36 della protezione dei marinai, lo scopo della loro vita. I suoi contatti d’affari lo condussero ad ascoltare una gran quantità di naviganti, le loro condizioni di vita e le relazioni con gli armatori, accumulando tanti fatti e motivazioni di rimostranze da risolversi a lottare per ridurre le ingiustizie alle quali erano sottoposti questi suoi protetti. Resosi conto dei risultati che aveva ottenuto mandando lettere e documenti ai giornali, Samuel capì che era necessario un appoggio alla Camera dei Comuni. Decise pertanto di entrare in Parlamento e, nel 1865, si presentò come deputato della città di Derby ma non fu eletto. Fu più fortunato nel 1868, ed ottenne il seggio per i Liberali, con una larga maggioranza, principalmente per merito delle classi lavoratrici, che in lui avevano individuato un energico difensore dei diritti democratici. Anche quando la London, una nave mista, affondò con la perdita di quasi 300 anime, tra passeggeri ed equipaggio, l’inchiesta concluse che “dal momento che la nave aveva navigato in quelle condizioni già in precedenza, non c’era alcun colpevole”. In Parlamento Plimsoll ebbe bisogno di tempo per affermarsi come parlamentare; il suo primo progetto di legge sulle ferrovie non ebbe successo. Non solo non trovò appoggi alla Camera dei Comuni, ma fu anche rimproverato di far perdere tempo al Parlamento. Fu allora che egli incontrò il suo uomo, James Hall, un armatore di Tyneside che, già da alcuni anni, promuoveva l’idea di adottare una marca o linea di massimo carico: una riga convenzionale posta sul bagnasciuga, che indica la massima immer- Le accuse agli armatori Gli armatori sovraccaricavano le navi, e lo stesso carbone, imbarcato alla rinfusa, si spargeva sul ponte intasando gli ombrinali. Per poter trasportare un carico sempre maggiore, talvolta ricorrevano perfino ad allungare le navi. Ma una scorrettezza ancor più grave, era la truffa assicurativa delle coffin ships (bare naviganti) che consisteva nel ridipingere e cambiare nome a navi in cattivo stato, per mandarle allo sbaraglio assicurate per un valore eccessivo, lucrando sulla loro perdita. Circa cinquecento marinai annegavano così ogni anno, e nel 1871 un rapporto del Board of Trade riferiva che “856 navi affondarono entro le dieci miglia dalla costa britannica in condizioni meteo non peggiori di ‘vento fresco’ (forza 6 ndr)”. Altro problema era quello dei marinai: se, dopo essersi arruolati, constatavano il cattivo stato della nave e rifiutavano d’imbarcare, erano puniti con tre mesi di prigione, che molti accettavano piuttosto che rischiare la vita. In una di tali occasioni, un intero equipaggio rifiutò di salpare, e gli armatori lo sostituirono con uno di ragazzi d’età inferiore a 17 anni, che morirono tutti, quando la nave affondò, e, trattandosi “solo” di un mercantile, non ci fu una pubblica inchiesta. 36 marzo-aprile 2016 Benjamin Disraeli, rappresentante del partito conservatore e per due volte primo ministro del Regno Unito, fu un acerrimo avversario di Plimsol nella sua tenace lotta in favore della gente di mare LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 37 sione accettabile per un determinato carico (in base alle condizioni climatiche in cui dovrà navigare), come misura di sicurezza per garantire una certa riserva di spinta all’unità, ed evitare tragedie dovute ai sovraccarichi di merci. L’idea di Hall non era nuova; era stata adottata già nel XII secolo sulle navi venete, rappresentata da una croce, e su quelle di Genova, formata da tre linee orizzontali. Ma Plimsoll iniziò a tenere conferenze sullo stato del traffico marittimo e a raccogliere informazioni sui traffici più o meno legali, sentì i marinai, le loro vedove, i capitani, gli armatori, i costruttori e chiunque fosse disposto a parlargli. Con questo bagaglio, nel 1871, presentò al Parlamento il suo primo progetto di legge sul traffico mercantile e l’opposizione venne allo scoperto. Divenne subito chiaro che in una Camera folta di armatori con forti interessi, il progetto non poteva avere un cammino facile. Dopo aver subito una serie di controlli ed ostacoli, Plimsoll si rivolse alla Nazione per supporto, e si ritirò nel Cumberland a scrivere un libro, Our Seamen, An Appeal che diverrà famoso. Stampato nel 1873 in 600.000 copie, condensandovi la sua indignazione e le prove degli abusi che aveva raccolto, fu probabilmente uno dei testi più importanti nella storia della marineria, ampiamente ripreso dalla stampa, ed ebbe tra gli altri, il sostegno del Times. Le denunce di Our Seamen In che cosa tutto ciò sia consistito, si può apprendere delle pagine del suo libro. Egli indirizzò contro gli armatori un terribile atto d’accusa, che fece sussultare l’Inghilterra, riassunto in questo passaggio: “Ci sono molte centinaia di vite perse ogni anno per naufragio e, nella maggior parte, lo sono per cause facilmente prevedibili. Posso anche dire che non sarebbero perse, se la legge riservasse ai marinai le stesse attenzioni che riserva agli altri cittadini. Un gran numero di navi viene regolarmente mandato in mare in condizioni disastrate o con equipaggi talmente insufficienti, che riescono a raggiungere la destinazione solo con tempo buono e molte di esse sono così sovraccaricate che per loro è quasi impossibile raggiungerla, se il tempo è molto brutto. Posso dimostrare che, solo da queste due cause (...) deriva più della metà delle nostre perdite”. Cosa che non preoccupava gli assicuratori, perché la parte di rischio assunta da ciascuno era piccola, essendo ripartita tra più soggetti e di conseguenza le perdite erano modeste, mentre eventuali contestazioni sarebbero state impossibili essendo le navi in oggetto, finite in fondo al mare. Sulle navi a coperta continua i cantieri aggiungevano un altro ponte di carico, appesantendole e innalzandone troppo il centro di gravità. Per imbarcare un carico maggiore, talvolta l’alloggio equipaggio era riempito di merci, obbligando gli uomini a dormire sul carico. I marinai non avevano diritti; il vitto era orribile, ed una volta Plimsoll scoprì un barile di alimenti vecchio più di 40 anni. Ma non tutte le reazioni ad Our Seamen furono favorevoli. Come contromisura, invero piuttosto disperata, un armatore pubblicò un libello dal titolo ”The Plimsoll Sensation – A reply” che ne confutava le tesi. Presso il Governo fu ridicolizzato perché aveva la “colpa” di essere astemio, cosa non vera, e poi fu accusato di follia, per Tardivamente, ma anche il riconoscimento delle autorità cominciò a giungere a colui che tanto aveva essersi fatto influenzare lottato per i marinai; un busto in ricordo di Plimsoll dalla propria moglie, fatto nel porto di Bristol marzo-aprile 2016 37 LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 38 vano raggiunto un punto tale che opporglisi era come associare al proprio nome un marchio d’infamia. Norwood, tuttavia, non smise mai di tentare di vendicarsi. Trionfi tardivi in parlamento Da questo momento l’enorme attenzione della stampa attirò l’entusiasmo su Plimsoll: il Paese non aveva più dubbi sulle sue tesi, ed egli appariva sui giornali e sui periodici dell’epoca, sostenuto dalla gratitudine dei marinai e delle loro famiglie. Il suo libro e l’appoggio che ottenne, riuscirono a conseguire la nomina dell’auspicata Commissione d’Inchiesta Reale ma, le conclusioni a cui la stessa giunse, furono deludenti. Dopo un anno, non solo non era riuscito a far adottare una marca o linea di carico, ma dovette fronteggiare ulteriori difficoltà. Una società di navigazione, lo citò in giudizio per diffamazione, accusandolo di aver fatto circolare dei documenti della Commissione, sul conto di una delle proprie navi, interpretati in senso colpevolista, ma fu fortunato ad uscirne per un vizio di procedura. Plimsoll lottò per le riforme in cui credeva e percorse il Paese perché prendesse consapevolezza del problema, mentre continuava a tenerlo vivo alla Camera. Ma quando, al termine della sessione del 22 luglio 1875, il suo progetto di legge sul traffico marittimo fu rimandato ancora una volta dal premier Disraeli, egli perse il controllo. Dopo il sostegno Una volta adottata la Plimsoll mark, ci fu, tra gli armatori, anche delle masse acclamanti, le tredici accuse di qualche entusiasta che ne fece il logo della propria società di diffamazione, la perdita della propria casa, il navigazione libro, una campagna interminabile, Plimsoll diede sfogo alla sua collera in modo spettacoche ne avrebbe provato l’insanità mentale. lare. Infrangendo il protocollo della Camera, Parecchi armatori, inoltre, compreso Charles secondo cui un solo memNorwood, deputato liberale bro alla volta poteva stare di Hull, lo citarono per diffain piedi, quando Disraeli mazione. Il processo ebbe s’alzò egli rifiutò di sedersi, luogo a Liverpool e Norwood chiamò assassini gli armaperse la causa perché, proprio tori e furfanti i membri la nave sovraccaricata che della Camera che li protegPlimsoll aveva citato nel suo gevano. libro, dovette essere in parte Invitato a lasciare l’Aula urscaricata per poter superare lò, batté i piedi e, agitando la barra sul fiume Tyne. il pugno verso lo Speaker, La sconfitta di Norwood uscì gridando, cosa che colpì spinse molti altri armatori a Anche un notissimo tipo di scarpe da ginnamolto il viaggiatore ameriritirare le proprie azioni legali stica ricevette, come nome del modello, quello cano citato all’inizio. Nelcontro Plimsoll; le cose avedi questo benefattore dei marinai 38 marzo-aprile 2016 LegaNavale.qxp_Lega Navale 23/03/16 16:53 Pagina 39 l’occasione Eliza, dalla “galleria delle dame”, lanciava copie della sua protesta sulle teste dei giornalisti, seduti proprio al disotto. Come ci si attendeva, la stampa fu dalla sua parte, e questo fu il momento più alto della carriera di Plimsoll, anche se una settimana dopo fu obbligato a scusarsi per la sua condotta. Nel 1876 Disraeli non poté più opporsi a che il Progetto provvisorio fosse sostituito da una legge definitiva (Merchant Shipping Act) che stabilì un linea di carico obbligatoria, o Plimsoll Mark, nome con cui fu nota da subito. Ma le difficoltà del riformatore non erano terminate: Norwood, che in precedenza l’aveva trascinato in tribunale, avanzò alla legislazione l’idea di una linea di carico a cura dell’armatore, che lo stesso poteva posizionare a suo piacimento. Un capitano, un gallese di Cardiff, la pose sul fumaiolo della propria nave. La legge fu un trionfo dell’opinione pubblica sugli interessi particolari, ma non una vittoria definitiva. Ci vollero ancora quattordici anni prima che fosse imposta una linea di carico obbligatoria, e Plimsoll si rese conto che c’era ancora da fare. Quando questa divenne operativa, egli rivolse la propria attenzione verso misure atte a regolare i carichi sul ponte e sul trasporto di bestiame. Fino alla sua morte nel 1898, egli rimase un elemento indispensabile per qualsiasi movimento impegnato nella tutela del benessere dei marinai. Cosa sopravvive dell’opera di Samuel Plimsoll Nel frattempo, in Gran Bretagna, molte strade ricevevano il suo nome; nel 1875 Samuel e sua moglie assistettero al varo del Samuel Plimsoll, un clipper della lana dell’Aberdeen Line, che iniziò a trasportare migliaia di emigranti in Australia. La sua polena, raffigurante Samuel in redingote, oggi è conservata nel Maritime Museum australiano di Perth. Oltre alla famosa Marca di Plimsoll, anche il nome plimsolls, dato alle scarpe da ginnastica di tela, fu un omaggio nei suoi confronti; essendo di gomma sotto e di tela sopra, potevano essere immerse in acqua, in sicurezza, fino ad un certo punto, proprio come una nave da carico. C’è ancora un altro riconoscimento: il logo della Metropolitana di Londra, creato quale duraturo tributo a lui ed alle sue lotte per la giustizia. Infine, il riconoscimento che forse più di tutti viene continuamente mostrato ai londinesi: “the Tube”, ossia la metropolitana di Londra, ha adottato la Plimsoll mark come proprio logo Uomo leale, determinato, totalmente dedito agli altruistici scopi che s’era prefisso, combatté la sua grande battaglia a favore dei marinai britannici, contro forze spesso impari, risparmiando a migliaia di uomini una tomba d’acqua, per affermare i diritti del più semplice, coraggioso e sfruttato gruppo di lavoratori della Gran Bretagna. Il che gli valse, oltre ad un posto tra i migliori dei suoi connazionali, il titolo, più onorevole di un rango nobiliare, di Amico dei Marinai. La sua lezione rimane valida anche oggi: la sicurezza in mare è ancora un problema e la vita, non solo e non necessariamente in mare, è a volte ancora sacrificata al profitto, come dimostra la cronaca d’ogni giorno. marzo-aprile 2016 39