Le `ndrine si prendono il bar della Milano bene
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Le `ndrine si prendono il bar della Milano bene
Le ’ndrine si prendono il bar della Milano bene » DAVIDE MILOSA Milano D ue vetrine e la grande scritta: “Bar vecchia Milano”. Sta in corso Europa, pochi passi da piazza San Babila, altrettanti dal Duomo e dalle vie del centro. Locale discreto, frequentato da avvocati, broker di Borsa, modelle. Passandoci davanti ti aspetteresti di tutto, ma non di trovarti di fronte a una proprietà della 'ndrangheta. Proprio qui con il palazzo di giustizia dietro l’angolo. Sarà il solito giro di prestanomi. Falso. Perché qui, incredibilmente, la mafia si fa vedere. AI TAVOLINI DEL BAR, dietro la cassa, negli assetti societari. Ed è una ‘ndrangheta tanto nobile quanto potente. Sì perché il proprietario del locale è Rocco Barbaro, soprannominato u Sparitu, figlio diretto di Ciccio Barbaro detto ‘u Castanu, l’ultimo grande padrino ancora in vita delle cosche di Platì. Infiltrazione Il boss Rocco Barbaro capo dei clan del nord Italia ora latitante possiede un locale vicino al Duomo Dall’Aspromonte al salotto di Milano. Giusta parabola per un boss, Rocco Barbaro, definito “il capo di tutti i capi che stanno qua sopra”. Tradotto: referente delle cosche per l’intero nord Italia. La carica è di rilievo. A tal punto influente che negli ultimi 40 anni, prima di lui si sono succeduti solo tre persone. L’ultima fu Carmelo Novella, il boss secessionista ucciso in Lombardia nel 2008. E fu proprio Novella, prima di finire crivellato di colpi davanti a un cappuccino, a conferire tutte le doti possibile a Francesco Barbaro (mai indagato) figlio di ‘u Sparitu. Intercettato nel 2013 un gregario dei clan spiega: “Se l’è preso la buonanima di Nunzio Novella e gli ha dato dalla A alla Z... Quando ha fatto i diciott’anni, gli ha dato dalla A alla Z. A prescindere che è un bravissimo Mani sulla città Una camionetta dei carabinieri in Duomo Ansa ragazzino però non ha niente a che vedere con il padre”. Questa la fotografia scattata dai carabinieri del Nucleo operativo di via Moscova. Fotografia che impressiona se si pensa che senza timore la ‘ndrangheta è arrivata a farsi vedere in volto per le strade nobili della città. Il nome di Rocco Barbaro era già citato in una recente indagine sul potente clan Papalia di Buccinasco. In quegli atti emergeva il ruolo di capo. Le intercettazioni successive hanno fatto il resto, dimostrando la sua regia, non solo per acquisire il bar Vecchia Milano, ma anche naria di Platì, nota anche come per dirimere contenziosi. Al i Fascisti. L’incontro avviene proprio fianco il figlio France- all’esterno del bar. Per questa sco che con lui, spiegano i ca- vicenda Rocco Barbaro, 50 anrabinieri, gestisce diretta- ni, è indagato con l’accusa di mente il locale. Non solo dietro intestazione fittizia di beni. P o c h e s e t t ialle società, ma mane fa gli inveanche dietro al stigatori con in bancone. Dopomano l’ordinandiché ci sono i c o l l a t e r a l i d a L’intercettazione za firmata dal giudice milanese controllare. Un gregario dei si sono presentati a Platì per arreT R A D O T T O : clan spiega in starlo. Hanno m a c c h i n e t t e macchina: “Lui percorso solo pomangia soldi. chi metri della Nessuno proble- è il capo di tutti i strada che dalla ma, un paio di te- capi che stanno caserma, un temlefonate e si fissa po dimora dei l’incontro. Dove? qui sopra” clan, porta daDavanti al bar. vanti al ristorante Chi? Un bel gruppo di uomini legati alla ‘ndran- il Platano, e Rocco Barbaro è gheta. Summit clou ripreso in tornato a essere ‘u Sparitu. In diretta dai carabinieri che in realtà, forse nemmeno è dovuun’annotazione scrivono: “Si to scappare. Chi lo conosce besegnala anche l’incontro del 12 ne dice che da mesi e cioè da giugno 2013 che avviene tra quando è stata resa pubblica la Francesco Barbaro, Giuseppe notizia del suo ruolo di capo, Grillo, Rocco Musitano, legato viveva da fuggiasco. alla omonima famiglia origi© RIPRODUZIONE RISERVATA