andrea - TD Tecnologie Didattiche

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andrea - TD Tecnologie Didattiche
ANDREA:
un servizio di documentazione
per operatori educativi nel settore
dell’Educazione Ambientale
Annamaria
Fichera,
Giancarlo
Marcheggiano,
Giuseppe Mazza,
Istituto di Psicologia,
CNR, Roma.
ANDREA è un progetto di ricerca educativa
finalizzato ad aiutare un generico operatore
del mondo della scuola, o dell’associazionismo, o anche un politico o un amministratore che intenda realizzare una proposta di
Educazione Ambientale. ANDREA presenta
e facilita l’uso di strumenti didattici efficaci
per la conoscenza, l’esperienza diretta, l’intervento sull’ambiente. Nella progettazione
della banca dati si è contemporaneamente
studiato il tipo di offerta disponibile da parte
della comunità dei soggetti attivi nel campo
dell’Educazione Ambientale e, di contro, le
esigenze e le difficoltà di azione dell’utenza.
Per quanto riguarda quest’ultima va sottolineato il ruolo di ANDREA come strumento
di promozione e innovazione educativa. Con
la consapevolezza richiesta oggi a tutte le
agenzie della cultura di massa1 la banca dati
ANDREA si pone in rapporto dialettico con
la propria utenza e mira a esplicitarne i bisogni, a promuovere e stimolare richieste educative articolate e complesse. L’Educazione
Ambientale infatti ha come fini il cambiamento dei comportamenti, l’acquisizione di
responsabilità, lo sviluppo di qualità dinamiche oltre all’indispensabile acquisizione di
contenuti: i processi di apprendimento attivati presuppongono quindi un impegno particolare da parte degli operatori educativi2.
La documentazione in ANDREA
Andrea è costituito da quattro archivi correlati che danno informazioni su:
- quali soggetti si occupano di educazione
ambientale, su quali argomenti hanno lavorato, cosa offrono a una possibile utenza, come contattarli (Archivio Enti)
- qual è la loro produzione (ad esempio
guide, manuali, quaderni, video, software,
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ecc.) utile per approfondire argomenti di
Educazione Ambientale, formulare proposte o venir guidati in particolari attività
(Archivio Materiali)
- quali sono le loro attività e iniziative in
corso (ad es. campi scuola, corsi, escursioni o visite guidate e simili), come fare
a frequentarle o ad avere informazioni
puntuali su date, costi, tempi di iscrizione
ecc. (Archivio Iniziative)
- quali sono le loro iniziative già concluse,
ma rilevanti come possibili modelli per
future esperienze educative (Archivio
Esperienze)
Ciascun archivio è organizzato in un insieme
di schede di documentazione secondaria realizzate a partire da questionari per l’archivio
Enti e per l’archivio Iniziative, dall’analisi
degli oggetti da descrivere per l’archivio
Materiali, dall’analisi di un semplice multimedia (facente a sua volta parte dell’archivio e consultabile anch’esso tramite Netscape su Internet) realizzato dai soggetti produttori seguendo una guida proposta da ANDREA. Quest’ultima parte della ricerca è attualmente in fase di riprogettazione: guida
ed esempi di multimedia saranno pronti per
settembre 1996.
Le schede di tutti gli archivi hanno una struttura comune e constano di quattro “pagine”
diverse (fig. 1):
- dati oggettivi: corrispondenti a nomi, titoli, indirizzi, elementi di catalogazione (recapiti).
- dati soggettivi: cioè descrizioni, fornite
dagli enti produttori, di se stessi, delle
proprie iniziative, dei propri materiali (descrizione).
- dati di indicizzazione: indici utili per la
ricerca e il recupero dell’informazione
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
Figura 1.
elaborati dai documentalisti di ANDREA
(sommario).
- collegamenti con gli altri archivi: ad
esempio il tal quaderno è stato prodotto
dal tal Ente e descrive la tal Esperienza o
Iniziativa alle cui schede è reso possibile
un accesso diretto (prodotti).
Il Thesaurus di ANDREA
L’indicizzazione è il processo nel quale il
documentalista elabora un’analisi concettuale del documento primario esaminato e assegna ad esso degli “indici” utili per la ricerca
e il recupero. Tale analisi deve riflettere sia
gli intenti dell’utenza, sia le finalità del sistema informativo considerato.
Gli elementi individuati dal gruppo di ricerca di ANDREA per guidare l’utenza all’analisi degli oggetti presenti nella banca dati
corrispondono ai campi di indicizzazione
per le schede dei quattro archivi. I termini
per esprimere questi concetti vengono ricavati da un Thesaurus sperimentale per l’Educazione Ambientale sviluppato all’interno
del progetto di ricerca3. Il thesaurus di ANDREA è un thesaurus a faccette organizzato
in Microthesauri disgiunti contenenti i descrittori per i campi di indicizzazione. La figura 2, mostra i Microthesauri; deliberatamente non vengono differenziate le Iniziati-
ANDREA, scheda di presentazione
ANDREA, Archivio Nazionale di Documentazione e Ricerca per
l’Educazione Ambientale, è un sistema informativo dedicato a operatori
ambientali dentro e fuori la scuola. Nasce da una collaborazione, l’Accordo Quadro del 27/2/91, fra Ministero dell’Ambiente e Ministero della Pubblica Istruzione per l’attuazione del Piano Triennale per la Tutela Ambientale 1989-91. Nell’Accordo Quadro si stabiliva la costituzione di un “Centro Nazionale della documentazione in materia di Educazione Ambientale”
la cui progettazione veniva affidata al dr. Francesco Tonucci del Reparto
di Psicopedagogia dell’Istituto di Psicologia del CNR. A partire dal ‘93 il
Ministero dell’Ambiente ha finanziato il progetto e il Ministero della Pubblica Istruzione ha fornito il personale di ricerca, insegnanti comandati.
Nel luglio ‘94 è stato sviluppato il primo modello di banca dati informatica
su cui sono state fatte sperimentazioni, verifiche e variazioni fino ad arrivare nell’estate del ‘95 a un sistema relativamente stabile che oggi è già in
larga parte consultabile tramite Netscape su Internet al
http://www.psicoped.rm.cnr.it/
I dati inseriti hanno ancora carattere prototipale, sono infatti presenti circa
80 enti, 450 materiali, 100 iniziative e 6 esperienze, selezionati secondo
criteri di funzionalità alla fase della ricerca e non di rappresentatività sul
territorio. Il progetto è stato nuovamente finanziato dal Ministero dell’Ambiente per il biennio 96-97, PTTA 94-96, e il Ministero della Pubblica
Istruzione ha rinnovato l’impegno, con l’accordo quadro del febbraio ‘96,
a distaccare presso ANDREA il personale per la ricerca. In questo prossimo biennio la banca dati sarà arricchita di un nuovo archivio, l’archivio
dei Temi; verrà definito il modello di documentazione multimediale delle
esperienze; il campione presente verrà ampliato a duecento enti, e a tutta la
loro produzione; verrà definita una versione stabile del Thesaurus di Educazione Ambientale e verrà completata la traduzione e integrazione su Internet delle interfaccia di interrogazione.
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
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ve dalle Esperienze o dai Materiali, indicati
con il nome generale di Prodotti. Si vuole
così suggerire indirettamente all’utente, interessato a organizzare un progetto di Educazione Ambientale, di far uso di “strumenti”
diversificati, scelti in base alle finalità, o
all’ambiente considerato, o ancora al tipo di
utenza o ai contenuti e alle metodologie (parole chiave) e non soltanto di manuali!
L’esigenza di lavorare all’elaborazione di un
Thesaurus di Educazione Ambientale non
nasce però solo da necessità dettate dalla
pratica della documentazione e dalla richiesta di efficienza del sistema di recupero
dell’informazione. Il mondo dell’Educazio-
ne Ambientale è a tutt’oggi un eterogeneo
complesso di soggetti spesso distanti per
cultura, metodologie di intervento, obiettivi:
cooperative agricole, società di servizi, enti
di ricerca, associazioni ecologiste, enti locali
ecc. ANDREA propone con il progetto thesaurus una base per un linguaggio comune a
fondamento della costruzione di un comune
tavolo di discussione e confronto fra i diversi soggetti.
L’interfaccia di interrogazione
dell’archivio informatizzato di ANDREA
Nella progettazione dell’interfaccia di interrogazione di ANDREA si è tenuto conto
Figura 2.
della eterogeneità
dell’utenza cui si rivolge l’archivio ed
in particolare del
TAVOLA ENTI
diverso grado di
confidenza con i siTIPO
stemi informatici
e/o con l’educazioDi che tipo?
Microthesauri Enti (Triangoli)
ne
ambientale
SEDE
Dove?
(EA). Uno dei problemi
classici
nell’interrogazione
SERVIZI
SEDE
SERVIZI
STRUTTURE
TIPO
di una banca dati è
quello relativo alla
conoscenza del
TIPO ENTE
Cosa offre?
STRUTTURE
contenuto della
banca medesima.
Cos’è?
TIPO
Non sempre chi inPRODOTTI
terroga può prevedere cosa troverà
Dove?
SEDE
nell’archivio. ANPAROLE CHIAVE
DREA, come banca
per la documentaECOSISTEMI
zione sull’educazione ambientale, si
Per chi?
DESTINATARI
pone anche l’obiettivo di fungere da
stimolo all’utente
SEDE
TIPO
DESTINATARI
AMBIENTE
inesperto. Sulla baFINALITÀ
se di queste consiPer fare cosa?
Cosa fa?
derazioni sono state
Su cosa?
realizzati due diverPAROLE CHIAVE
si tipi di interfacce
di interrogazione:
TAVOLE
PRODOTTI
una per piani di inPAROLE
FINALITÀ
CHIAVE
teresse e l’altra per
richiesta diretta, attraverso schede.
Su cosa?
Mentre l’interfaccia
per richiesta diretta
Microthesauri Prodotti (Triangoli)
è di fatto molto dif-
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TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
CENTRO DI
EDUCAZIONE
AMBIENTALE
CENTRO ESPERIENZE
AREA PROTETTA
LABORATORIO TERRITORIALE
AULA VERDE
PARCO
CASA-LABORATORIO
ENTE LOCALE
ASSOCIAZIONE
FATTORIA
ORGANIZZAZIONE
COOPERATIVA
MUSEO
SOCIETÀ
TIPOLOGIA DELL’ENTE
CENTRO DI
DOCUMENTAZIONE
ORTO BOTANICO
SCUOLA ELEMENTARE
OSSERVATORIO
NATURALISTICO
ISTITUTODI
FORMAZIONE
SCUOLA MEDIA
BIBLIOTECA
IRRSAE
ISTITUTO DI
RICERCA
ISTITUTO CNR
UNIVERSITÀ
fusa, anche se con numerose varianti, ci
sembra che quella per interesse mostri alcuni aspetti innovativi.
L’interrogazione per piani di interesse
Nell’ambito del gruppo di lavoro del progetto ANDREA è stato definito un insieme dei
possibili interessi del generico utente di ANDREA. L’insieme è stato organizzato in una
struttura ad albero. La struttura ricavata (fig.
3) è strettamente correlata a quella del thesaurus che viene utilizzato per l’indicizzazione degli oggetti conservati in ANDREA:
le schede di documentazione conterranno almeno un riferimento ad ognuno degli aspetti
enucleati.
Di fatto quindi se un primo criterio di organizzazione è la suddivisione tra il CHI e il
COSA, tra cioè chi si occupa, in vario modo,
di EA e cosa è stato realizzato sull’EA,
esperienze, incontri, libri, audiovisivi e
quant’altro, sia il CHI che il COSA sono poi
stati organizzati quali risposte ad alcune domande “comuni”, senz’altro pertinenti: DOVE, COME, PERCHÉ, PER CHI, DA CHI,
ecc. L’interfaccia di interrogazione permette
di muoversi attraverso i rami dell’albero delle risposte e di indicare a che livello di specificità e quindi di profondità si intende arrivare.
L’impegno si è indirizzato a progettare
un’interfaccia di interrogazione che riorganizzi il materiale raccolto secondo criteri
non specialistici, ma volti a orientare e a stimolare le curiosità di un’utenza varia e diversa.
Sarà poi l’utente a indicare quali di queste
richieste desidera definire meglio e quali invece lasciare, per così dire, generiche.
L’idea è che attraverso il passaggio dall’una
all’altra di queste domande, nella mente
dell’utente (ma anche, in maniera indiretta e
del tutto trasparente all’utente, nel programma), vengano via via precisandosi delle curiosità, delle esigenze a cui trovar risposta:
in altre parole vengano formulandosi delle
richieste (che sono le stesse che il programma invierà alla banca dati per il recupero
delle informazioni, in maniera indiretta e
senza richiedere all’utente alcuna operazione
né tantomeno consapevolezza dell’operazione).
Di fatto le differenti opzioni che si presentano ad ogni livello di ogni ramo dell’albero
vengono presentate all’utente anche sotto
forma di icone. L’utente, selezionandole attraverso l’uso del mouse, potrà indicare il
suo interesse per l’aspetto specifico e passerà alla videata che presenta le opzioni di
livello inferiore.
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
Figura 3.
55
Sto cercando
ENTI
di Tipo
CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
TOSCANA
con Sede in
che Offrono
che Producono
CORSO DI AGGIORNAMENTO
con Attività sul Tema
SVILUPPO SOSTENIBILE
Nelle videata è stata scelta una rappresentazione differente per quelle opzioni a cui corrisponde un ulteriore livello di specificazione e, viceversa, per quelle che risultano essere ad un livello terminale (l’albero non ha
infatti uno sviluppo omogeneo su tutti i rami
e all’interno dei rami stessi).
Figura 4.
Figura 5.
Relazioni tra le entità rappresentate nella Banca dati
Soggetti
Forniscono
Realizzano
Organizzano
Esperienze
Producono
Affrontano
Producono
Mettono a
disposizione
Iniziative
Temi
Affrontano
Producono
Affrontano
Materiali
Servizi
Strutture
Soggetti
Realizzano
Organizzano
Producono
Forniscono
Mettono a disposizione
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Esperienze
Iniziative
Materiali
Servizi
Strutture
Esperienze
Iniziative
Materiali
Affrontano Temi
Producono Materiali
Affrontano Temi
Producono Materiali
Affrontano Temi
Man mano che l’utente opera le sue scelte,
può in ogni momento richiamare sullo
schermo una frase corrispondente alla richiesta che sta via via formulando. Ad
esempio all’inizio la frase sarà semplicemente:
cerco qualcuno…
ma via via potrebbe diventare:
cerco un centro di educazione ambientale…
cerco un parco o un centro di esperienza…
cerco un parco o un centro di esperienza nel
Lazio…
cerco un parco o un centro di esperienza
nelle province di Roma o Latina…
cerco un parco o un centro di esperienza
nelle province di Roma o Latina che organizzi visite…
cerco un parco o un centro di esperienza
nelle province di Roma o Latina che organizzi soggiorni o escursioni…
ecc.
Nella visualizzazione della frase risultano
evidenti sia le scelte già operate, che quelle
eventualmente da operare. (fig. 4)
L’architettura di ANDREA
L’architettura di ANDREA è organizzata intorno a due elementi principali che esamineremo separatamente: una base dati ed una
interfaccia di accesso. Il database di ANDREA è costituito da alcuni archivi gestiti
da Oracle 7 in ambiente SCO-Unix. Gli elementi informativi principali sono raggruppati in 4 tabelle che raccolgono le informazioni relative alle quattro entità fondamentali
rappresentate in ANDREA: Enti, Esperienze, Iniziative, Materiali a cui si aggiungono
alcune altre tabelle che servono a mantenere
i legami tra le varie entità (fig. 5). A ciò va
aggiunto un Thesaurus di termini di educazione ambientale che viene utilizzato oltre
che per l’indicizzazione anche per guidare
l’utente in fase di impostazione della query,
così come nella fase di estrazione dei risultati della stessa. La struttura è quella tipica
delle basi di dati gestite con Data Base relazionali in cui un opportuno uso di primary
key, foreign key e di tabelle ausiliarie consente la gestione delle relazioni tra le entità,
sia che si tratti di associazioni 1-molti, molti-1 che molti-molti; situazione quest’ultima
tutt’altro che infrequente in ANDREA specie per quel che riguarda le relazioni con i
termini del Th. L’attuale struttura delle tabelle è il risultato di un progetto che ha subito via via vari affinamenti, a partire da un
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
primo prototipo realizzato nella primavera
del 93 verso il quale era stata costruita una
interfaccia con Toolbook e che è stato utilizzato prevalentemente all’interno del gruppo
di lavoro. La struttura attuale è da considerarsi pressoché definitiva e potrà subire solo
lievi modifiche alla luce dell’ulteriore sviluppo del progetto che prevede, nel prossimo
biennio, l’aggiunta di un quinto archivio relativo ai Temi di educazione ambientale.
La scelta di Oracle 7 come DBMS è stata
dettata, oltre che dalle ottime qualità del
prodotto, dalla vasta gamma di piattaforme
supportate (oltre 90, 60 delle quali di tipo
Unix), cosa che garantisce al crescere delle
dimensione della Banca Dati, fatto prevedibile per un Archivio Nazionale, di poter migrare in maniera semplice e indolore verso
piattaforme con performances adeguate. Un
semplice meccanismo di Import/Export, presente in tutte le varie piattaforme supportate
(dai Pc Intel fino ai Cray) consente infatti
una facile importazione/esportazione di interi database, utenti, permessi di accesso ecc.
garantendo così in pochi passi di ricostruire
l’intero ambiente di lavoro su calcolatori
completamente differenti sia per microprocessore che per sistema operativo.
La costruzione dell’interfaccia
In considerazione del fatto che l’utenza cui
si rivolgeva ANDREA non era tale da far ritenere che fosse in possesso di competenze
informatiche, particolare attenzione è stata
posta fin dall’inizio allo studio di una intefaccia semplice e intuitiva, necessariamente
grafica, che consentisse anche ad un utente
del tutto digiuno di conoscenze informatiche
di poter comunque impostare condizioni di
ricerca complesse. Questo ha condotto, per
quel che riguarda gli aspetti metodologici,
ad una riflessione della quale si parla poco
sopra, mentre per gli aspetti informatici ha
imposto un lavoro di valutazione degli strumenti disponibili per la sua realizzazione.
Scartata una prima ipotesi di realizzarla con
Toolbook, dal momento che ci si era imposti
di non limitarsi al mondo Windows, ma di
garantire la possibilità di accesso anche al
mondo Mac e Unix, ci si è orientati nell’autunno del ‘93 verso un prodotto (Oracle
Forms) commercializzato dalla stessa Oracle
e disponibile sia in ambiente Windows che
Macintosh che Xwindows. Con tale strumento è stata realizzata oltre ad una applicazione per la immissione dati anche una se-
Schema della logica di funzionamento dell’applicazione
in fase di impostazione della query
ANDREA
chi/che cosa
selezionare termine
Thesaurus
scorrere TH
avviare ricerca
risultati della
ricerca
conda interfaccia di interrogazione che è stata usata per verificare la validità di alcune
idee che intanto venivano messe a punto. Intanto cominciava a profilarsi la crescita vertiginosa di Internet e, all’interno del gruppo
di lavoro, si è subito intuito che non sarebbe
stato possibile per un Archivio Nazionale
non essere presente. Bisognava sviluppare
una nuova interfaccia che consentisse a qualunque utente di Internet di poter consultare
ANDREA con gli stessi strumenti che utilizzava normalmente per “navigare” nella rete.
Figura 6.
ANDREA su Internet
Portare ANDREA su Internet significava
rendere accessibile ad un Browser WWW la
banca dati gestita tramite Oracle. L’ipotesi di
far gestire i dati ad un sistema di Information Retrival come WAIS è stata scartata in
quanto avrebbe imposto delle limitazioni
che all’interno del gruppo di lavoro sono
parse inaccettabili, in particolare sarebbe diventata molto problematica la gestione del
Thesaurus. Il prototipo realizzato, giunto anch’esso ad uno stadio pressoché definitivo,
si regge su 4 componenti fondamentali :
1) Il database Oracle
2) un Web server (viene usato il server NCSA)
3) un programma C in grado di fare da ga-
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
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Schema di processo
Web Browser
Web Server
Shell Script
Programmi C
Banca Dati
Programmi C
teway tra il server Web e la banca dati
Oracle
4) un gruppo di programmi C e script di
shell Unix usati per :
a) consentire la navigazione nel Thesaurus
b) memorizzare le condizioni impostate
dall’utente
c) costruire, sulla base delle condizioni, la
frase SQL da inviare al gateway
d) formattare il risultato inserendo i link opportuni
e) consentire la navigazione all’interno
Figura 7.
Figura 8.
Navigazione all’interno dei risultati della ricerca
Risultati della Ricerca
Sommario
Help
58
Recapiti
Prodotti
Quadro delle
Condizioni
Descrizione
nuova Query
dell’insieme di risposta ottenuto.
In concreto all’utente viene offerta la possibilità di navigare, con tecniche ipertestuali,
all’interno del thesaurus di ANDREA muovendosi a piacimento in ampiezza e profondità e potendo selezionare i termini di interesse (fig. 6). Si noti che nessuna delle pagine visitate (i vari rami del thesaurus) è un
documento html statico. Le pagine vengono
tutte generate “on the fly” ogni volta che
l’utente effettua un click del mouse su un
termine. Questo garantisce che i dati presentati sono sempre aggiornati e che ogni variazione all’interno della banca dati è immediatamente disponibile all’utente ; contemporaneamente viene mantenuta memoria delle
selezioni effettuate. Quando l’utente, impostate tutte le condizioni che ritiene utili, preme il pulsante “ricerca” avvia un programma
C che traduce le condizioni memorizzate in
una frase SQL per il gateway Oracle. Viene
effettuata una ricerca nella banca dati e il risultato viene intercettato da un altro programma che sulla base di un file di descrizione formatta il risultato, lo invia al Web
server che a sua volta lo invia al browser
(fig. 7). Un processo analogo avviene sia
quando l’utente si muove all’interno del thesaurus: fare click su un termine si traduce in
una richiesta al gateway Oracle di fornire
tutti i sottotermini di un dato termine (discendenti immediati di un dato nodo di un
albero n-ario) sia quando a partire dall’insieme degli elementi appartenenti al risultato di
una ricerca si scorrono le varie pagine (attualmente 4) in cui è organizzata l’informazione su ogni singolo elemento (fig. 8). Anche in questi casi, naturalmente, si tratta di
pagine dinamiche che vengono costruite solo al momento della richiesta sulla base di
alcuni files che ne descrivono il layout.
Ipotesi di Sviluppo
Quella cui si è fin qui accennato è una delle
interfacce che si intende mettere a disposizione dell’utente di ANDREA. È in fase di
sviluppo una seconda e più tradizionale modalità di interrogazione che si base sulla metafora della schede. Sempre tramite browser
WWW sarà possibile avere a disposizione
una scheda elettronica per ognuna delle entità presenti. L’utente avrà la possibilità di
assegnare un valore ad alcune voci, inserendolo manualmente o scegliendo da una lista
contenente l’insieme dei termini possibili.
Naturalmente anche in questa modalità sarà
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
mantenuta la possibilità di “navigazione”
all’interno dei risultati della ricerca, di passare agli archivi collegati, ecc. Un ulteriore
elemento di sviluppo è costituito dal progetto dell’archivio Temi. L’idea più accreditata,
in questo momento, punta a realizzare un archivio di oggetti molto simili a brevi voci
enciclopediche. Se questa idea dovesse affermarsi, si porrà il problema di consentire
una ricerca full-text e quindi, molto probabilmente, si andrà verso l’integrazione,
all’interno della Banca Dati, di un sistema di
Information Retrieval. In linea di massima si
sta pensando ad una interfaccia unica, sempre via browser WWW, che dialoghi contemporaneamente sia con Oracle che con
NOTE
1 cfr. Crasta, Madel
“La costruzione della
raccolte” in: Geretto,
Paola (Ed.) “Lineamenti di Biblioteconomia”. Roma, La Nuova
Italia Scientifica, 1991,
43-78 p.
2 cfr. Posch, Peter
“Research Issues in
Environmental Education” in : “Studies in
Science education”,
1993, v.21, 21-48 p.;
Cogliati Dezza, Vittorio (Ed.) “Un mondo
tutto attaccato : guida
all’educazione ambientale”. Milano, Franco
Angeli s.r.l., 1993; ENSI (Environment and
School Initiaves); Losito, Bruno (Ed.);
Mayer, Michela (Ed.)
“Environmental Education and Educational
Innovation”. Frascati,
CEDE (Centro Europeo dell’Educazione),
1995.
3 Un thesaurus è un
particolare vocabolario controllato in cui i
termini vengono organizzati in gerarchie semantiche. Le gerarchie
si basano in genere su
relazioni di tipo appartenenza, parte/tutto,
generale/particolare.
Tali relazioni non sono
date a priori, cioè intrinseche ai termini,
ma corrispondono agli
intenti del particolare
vocabolario. Un thesaurus utilizzato da
una biblioteca speciale
di geografia ordinerà
ad esempio in un’unica
gerarchia i nativi di
Roma, quelli del Lazio
e quelli dell’Italia. Invece in un thesaurus in
uso in una biblioteca di
storia dell’arte gli abitanti di Roma da una
parte e altri abitanti
del Lazio dall’altra,
potranno ritrovarsi in
gerarchie diverse.
Questa specificità delle
gerarchie, oltre alla
peculiarità dei termini
usati nel campo
dell’Educazione Ambientale ha reso difficile e di fatto impossibile
usare direttamente thesauri già esistenti in
campi limitrofi. Tali
thesauri sono comunque stati usati quali
“thesaurus source” come ad esempio: CNR.
Istituto Tecnologie biomediche. Unità di ricerca Documentazione
ambientale “Thesaurus
per l’ambiente, Versione trilingue per l’Italia”. Roma, 1991.;
Commissione delle Co-
WAIS. Se si dovesse procedere su questa
strada molto probabilmente WAIS verrà anche sfruttato per indicizzazione dei dossier
delle Esperienze (piccoli ipermedia che documentano in maniera più ampia e diffusa di
quanto non si possa fare con una scheda, le
esperienze di educazione ambientale). Per il
momento l’accesso a questi racconti/descrizioni delle esperienze è previsto solo dall’interno della scheda che contiene gli elementi
informativi principali. Se l’idea di affiancare
ad un RDBMS un IRS dovesse affermarsi,
non vi sarebbe motivo di non consentire,
tempi del progetto permettendo, una ricerca
full-text anche all’interno di questo tipo di
documenti.
munità Europee “Thesaurus europeo
dell’educazione”. Lussemburgo, Ufficio delle
pubblicazioni Ufficiali
delle Comunità europee, 1991; Cedefop
(Centro Europeo per lo
sviluppo della formazione professionale)
“Thesaurus multilingue della formazione
professionale”. Lussemburgo, Ufficio delle
pubblicazioni Ufficiali
delle Comunità europee, 1992.; Houston,
James E. (Ed.) “Thesaurus of ERIC Descriptors”, 13 edition.
Phoenix, Oryx press,
1995.
4 cfr. ad es. Laswell
1948
5 ESEMPIO: si può
pensare ad esempio ad
un utente che sia interessato ad avere informazioni su qualcuno
che ha operato
nell’EA. Dovrà subito
operare la scelta fra
CHI e COSA, optando
per il CHI. Come ulteriori specificazioni del
CHI, l’utente troverà le
seguenti possibilità che
riguardano alcune sue
caratteristiche: COSA
FA?, DOVE?, COSA
OFFRE?, SU QUALE
ARGOMENTO? e DI
CHE TIPO È?.
L’utente può scegliere a quale di queste
domande dare ulteriore specificazione e
quali invece lasciare
“libere”; potrà inoltre
scegliere anche il livello di specificazione,
decidendo in quale
punto interrompere il
proprio cammino
all’interno della domanda. Se ad esempio
l’utente ha interesse a
specificare “che tipo di
qualcuno” sta cercando, si troverà a scegliere tra le seguenti
opzioni: enti di formazione, enti di ricerca,
enti locali, enti nazionali, enti di produzione, associazioni, centri
di educazione ambientale. L’utente potrà a
questo punto indicare
una o più di queste alternative ed eventualmente indicare ulteriormente il tipo che
interessa qualora una
delle voci selezionate
presentasse ulteriore
specificazione; ad
esempio i centri di educazione ambientale,
sono ulteriormente
suddivisi in: laboratori
territoriali, centri di
esperienza, parchi, orti
botanici, zoo, musei.
TD n. 8/9 Inverno 1995-Primavera 1996
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