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Speciale Melo BRILLANTEZZA, INTENSITÀ E PRECOCITÀ A CONFRONTO I cloni di Gala che colorano meglio in pianura La necessità di un veloce rinnovo degli impianti per favorire la colorazione dei frutti è frenata dalla scarsa redditività della coltura in questi ultimi anni. Cosa emerge dalle prime osservazioni sul comportamento di recenti cloni nel Veronese Gino Bassi, Raffaele Ferraro La melicoltura di pianura cerca di resistere nonostante le crescenti difficoltà del comparto, che l’inizio della campagna 2005 sta ancor più evidenziando. La maggior parte degli impianti è localizzata nella Pianura Padana orientale. In questi ultimi anni vi è stata una forte contrazione delle superfici coltivate, ma la consistenza dei frutteti è ancora ragguardevole: superiore ai 7.500 ha in Veneto, di cui 5.150 nella provincia di Verona, e 6.500 ha in Emilia-Romagna; nel complesso circa il 22,5% della superficie nazionale coltivata a melo (dati Istat). Nel Veneto il gruppo Gala, oltre a essere il vero e proprio riferimento delle produzioni estive, è l’unico che negli ultimi quindici anni non ha mostrato alcun segno di flessione (se si escludono le più recenti Fuji e Pink Lady) attestandosi attualmente in provincia di Verona a oltre 900 ha. Le esigenze del mercato Ciò che non si desume dalle statistiche, ma che appare evidente aggirandosi tra i frutteti, è la necessità di un rinnovamento degli impianti di Gala, costituiti con i più vecchi cloni di Royal Gala, Mondial Ga- la e anche di Galaxy, con altri più recenti che presentino una migliore colorazione dei frutti in termini di brillantezza, di intensità, di estensione e di anticipo, che rendano questa varietà adatta alla coltivazione in piano e meglio rispondente alle esigenze del mercato. Segnali allarmanti si sono notati durante il caldissimo 2003, quando i vecchi cloni non hanno raggiunto colorazioni accettabili per la commercializzazione. Nella stessa annata si è potuto osservare che la migliore colorazione si è ottenuta con i cosiddetti cloni «slavati» rispetto a quelli «striati» e ciò ha riaperto il quesito su quali siano da preferire nelle condizioni della pianura veronese. I nuovi materiali Allo scopo di rispondere a questo quesito, da alcuni anni l’Istituto sperimentale di frutticoltura della Provincia di Verona organizza nel Veronese in collaborazione con il Consorzio ortofrutticolo zeviano una «Giornata Gala» in prossimità della raccolta (quest’anno il 9 agosto) dove si visitano impianti dove sono messi a confronto 2 o 3 recenti cloni caratterizzati da medesima età, stesso portinnesto (M9 o M9 simile) e identiche tecniche di coltivazione. Come qualche anno fa era stato segnalato l’interesse per la migliore colorazione di cloni come Delbard® Gala Obrogala* (dapprima) e Brookfield® Gala Baigent* e Gala Schnitzer® Schniga (successivamente), così in questi ultimi due-tre anni si è proceduto a verificare il comportamento di altri cloni proposti dal prolifico mercato vivaistico. Cloni che sono alla seconda o terza foglia e quindi alle prime produzioni comparabili. I nuovi cloni osser vati sono stati i seguenti: ◾ Annaglo* clone neozelandese di Royal Gala; ◾ Buckeye® Simmons*, mutazione di Mondial Gala individuata da Simmons in Usa; ◾ Ruby® Gala Gala Rossa* mutazione di Royal Gala ottenuta in Nuova Zelanda; ◾ Early Red Gala® Bigigalaprim*. Questi sono stati comparati con due riferimenti ormai consolidati nel Veronese che sono appunto Delbard® Gala Obrogala* e Gala Schnitzer® Schniga*. Le prime osser vazioni hanno confermato le descrizioni riportate dalla bibliografia: sono risultati di tipo slavato Early Red Gala® e Ruby® Gala, di tipo slavato-striato Buckeye® e infine di tipo striato Annaglo*. I cloni completamente slavati Early Red Gala®, Ruby® Gala assieme al clone slavato-striato Bucheye® hanno evidenziato un anticipo nella colorazione dei frutti e una miglior brillantezza rispetto ai cloni striati Annaglo* e Schniga*; questi ultimi infatti raggiungono caratteristiche simili ma qualche gior- Tabella 1 - Principali caratteristiche della colorazione dei frutti dei diversi cloni di Gala Clone Calibro (mm) Sovraccolore (%) Annaglo* Buckeye® Early Red Gala® Ruby® Gala Obrogala* Schniga* 70,0 74,1 74,4 71,0 71,5 73,5 83,5 83,5 81,0 87,5 76,25 81,75 Valori cromatici rilevati Tipo con il colorimetro Minolta di sovraccolore L a b striato slavato-striato slavato slavato slavato-striato striato 41,50 39,25 37,86 34,21 38,22 41,13 36,27 37,63 37,68 40,94 38,07 37,95 20,20 20,29 17,86 18,08 19,07 22,16 Rilevamento effettuato il 10 agosto 2005. L’annata favorevole allo sviluppo del sovraccolore ha quasi annullato le differenze riscontrate tra i cloni sia nei valori cromatici sia nell’estensione che è sempre superiore al 75% del frutto. La scelta dei cloni di Gala sul mercato è piuttosto ampia: in primo piano esempi di cloni slavati e il nuovo clone slavato-striato Bucheye e in secondo piano altri cloni di tipo striato L’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 37/2005 63 Tabella 2 - Indici di raccolta dei frutti dei diversi cloni di Gala Clone Durezza (kg/cm2) Stadi d’amido (gradi 1-9) Residuo secco rifrattometrico (°Brix) Acidità (g/L acido malico) Annaglo* Buckeye® Early Red Gala® Ruby® Gala Obrogala* Schniga* 10,2 10,4 9,7 9,7 9,7 9,6 5,0 6,2 5,5 5,6 6,5 4,4 11,9 12,4 12,7 12,6 13,2 11,0 2,5 2,8 2,8 2,8 3,0 2,8 Rilevamento effettuato il 10 agosto 2005. Tra i diversi cloni si rilevano differenze minime di durezza e acidità mentre i valori del residuo secco rifrattometrico e dell’amido sono leggermente inferiori nei cloni di tipo striato. Buckeye in fase di maturazione presenta una colorazione precoce e brillante di tipo slavato-striato no più tardi. L’estensione del sovraccolore, che copre in tutti i cloni almeno tre quarti del frutto, e i valori cromatici rilevati col colorimetro Minolta (tabella 1) forniscono dati molto simili che non mostrano differenze significative anche in considerazione di una certa variabilità all’interno degli stessi cloni. Relativamente alla partita di piante osservate del clone Annaglo* si è evidenziata rispetto a tutti gli altri cloni una maggiore disformità di colorazione tra frutti di piante diverse. In tabella 2 sono riportati gli indici di raccolta rilevati il 10 agosto sui frutti più colorati dei diversi cloni nell’ambito del calibro 70-75 mm; i valori riscontrati mostrano che i cloni slavati sono in uno stadio di maturazione leggermente più avanzato sia valutando il test dell’amido – che è superiore a 5,5 fino a 6,5 mentre per le striate Annaglo* e Schniga* è uguale o inferiore a 5 – sia in termini di residuo secco rifrattometrico dove gli slavati superano sempre i 12,5 °Brix. In termini di durezza misurata con il penetrometro manuale e di acidità espressa in g/L di acido malico i valori riscontrati sono simili per tutti i cloni e variabili rispettivamente tra 9,7 e 10,4 kg/cm2 e 2,5-2,8 g/L. Meglio «slavate» o «striate»? Nel complesso quindi le prime valutazione di questi nuovi cloni sono positive e vanno a confermare anche nel Veronese giudizi e considerazioni già colti in altri ambienti. I cloni Early Red Gala® e Ruby® Gala, peraltro molto simili, raggiungono più precocemente una colorazione brillante e ben estesa, ma la tipologia di colorazione completamente slavata può renderle meno apprezzate dal mercato. Annaglo* non presenta questa problematica dato che si colloca tra il gruppo delle striate, ma al momento, e relativamente alla partita di piante considerate, non sembra un miglioramento di altri cloni striati ben consolidati come Schniga* e Brookfield®. 64 L’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 37/2005 I DATI SU GALA IN PIANURA Leader in Emilia, terza nel Veneto Il rinnovo varietale in Emilia-Romagna è stato ragguardevole sul melo, la Golden Delicious ha perso il primato con solo il 21% della superficie ed è stata superata dal Gruppo Gala con ben il 24%. L’altra novità, la Fuji, si attesta al 14% del totale regionale superando di misura le tradizionali Red Delicious e Imperatore in netto calo. Il restante 17% include varietà classiche come Granny Smith e Stayman, ma soprattutto l’emergente Pink Lady (dati Centro servizi ortofrutticoli). Nel Veneto il rinnovo è invece stato più lento e anche analizzando la situazione della più dinamica provincia di Verona (grafico 1) si nota che la Golden Delicious costituisce ancora poco più di un terzo delle superficie coltivate, seguita dal gruppo Imperatore con ben il 23%. Terzo il gruppo Gala che con il 16% della superficie ha ampiamente superato le Red Delicious (7%), e anche la Granny Smith (9%, ampiamente al di sopra della media nazionale) che ha trovato nell’ambiente veronese una zona particolarmente vocata. Da qualche anno è presente anche la Fuji che si attesta al 2% con poco più di 120 ha, mentre è ancora fuori dalle statistiche Pink Lady. La Buckeye® si trova in una situazione intermedia con una colorazione precoce e brillante quasi come Early Red Gala® e Ruby® Gala, ma di tipo slavato-striato che riesce da un lato ad assolvere le necessità della pianura di raggiungere una bella colorazione anche negli anni difficili e dall’altro di avere qualche striatura e quindi di essere più in linea con i favori del mercato. Grafico 1 - Le cultivar di melo in provincia di Verona Altre autunnoinvernali (6%) Altre estive Gala (3%) Red Delicious (16%) (7%) Golden Delicious (34%) Fuji (2%) Imperatore (23%) Granny Smith (9%) Fonte: dati Cso. In conclusione non è facile sciogliere il quesito se è meglio la mela striata o slavata anche in considerazione dell’andamento attuale di mercato; sicuramente in pianura si deve sfruttare l’anticipo di maturazione e impiegare i cloni che colorano meglio anche nelle annate più difficili, ma deve anche essere mantenuta la tipicità della mela. La melicoltura della pianura veronese infatti non ha la capacità di imporre sul mercato una nuova tipologia di Gala e quindi partite che si discostano dagli standard richiesti possono trovano spazio, ma limitatamente al periodo in cui non è presente il prodotto ben colorato e striato delle zone tipiche di collina e montagna. Continueremo anche nei prossimi anni a seguire le performance di tutti questi cloni ed eventuali altri che si affacceranno sul mercato per verificare se confermano questi primi positivi giudizi anche in impianti adulti e per valutare negli anni se si verificano regressioni della colorazione dei frutti, fenomeni piuttosto diffusi soprattutto nei cloni striati. Gino Bassi Istituto sperimentale di frutticoltura Provincia di Verona [email protected] Raffaele Ferraro Consorzio ortofrutticolo zeviano