Progetto del Direttorio della Banca d`Italia di chiudere le proprie
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Progetto del Direttorio della Banca d`Italia di chiudere le proprie
PRO-MEMORIA PER IL SINDACO DI PESCARA CHIUSURA FILIALE BANCA D'ITALIA - PESCARA In data 11 aprile l'ex Dir. Gen. della Banca d'Italia, dott. Saccomanni, ha manifestato ai sindacati e al Paese la volontà del vertice di procedere ad una ulteriore chiusura di Filiali della Banca d'Italia: quelle di tipo "specializzate nei servizi all'utenza" (come Pescara) e quelle "specializzate in vigilanza bancaria" (23 + 6), lasciando aperte solo quelle dei capoluoghi regionali. Questo piano fa seguito ad uno precedente deciso dall'allora Governatore, Draghi, nel 2006, che prevedeva la chiusura di 75 Filiali a fronte delle 98 esistenti, con la motivazione del contenimento e della razionalizzazione dei costi. La serrata trattativa sindacale costrinse la Banca a rivedere il piano e a chiudere solo 33 Filiali. La nuova rete quindi prevedeva: - 20 Filiali nei capoluoghi regionali (Vigilanza, Ricerca Econ., Tesoreria, ecc.) - 6 Unità dipendenti dalla Filiale regionale, specializzate in Vigilanza; - 6 Filiali ad ampia operatività - 6 Filiali specializzate nel trattamento del contante per la distribuzione e la raccolta di banconote nei confronti di banche e Poste; - 25 Filiali specializzate nei servizi all'utenza (tra cui Pescara); - 1 Filiale specializzata nel servizio di tesoreria dello Stato in Roma. La completa riorganizzazione si è conclusa solo a giugno 2012 e adesso la Banca vuole tornare a discutere di rete territoriale. Sicuramente le Istituzioni e gli attori economici presenti sul territorio non hanno piena coscienza di cosa significa la chiusura di una Filiale della Banca d'Italia, altrimenti avrebbero alzato con forza la voce già contro le chiusure programmate nel 2006. Compiti svolti dalla Filiale di Pescara Tesoreria dello Stato per le province di Pescara e Chieti Pagamento ed emissione dei vaglia cambiari Cambio delle banconote e delle monete Esame delle banconote sospette di falsità Informazioni sui dati della Centrale di allarme interbancaria (CAI) Servizio di accesso ai dati della Centrale dei Rischi Esposti in materia di servizi bancari e finanziari (solo ricezione) Ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario (solo ricezione) Consultazione di documenti storici Conta 34 dipendenti, oltre a un nucleo di Carabinieri di 16 elementi interamente a carico della Banca (che comunque assicurano un presidio di legalità al centro di Pescara). La Filiale con le sue Funzioni Istituzionali, insomma, è un presidio di legalità, di forte presenza dell'Istituzione che fa percepire la presenza dello Stato sul territorio, un punto di ascolto per il cittadino-utente che si rivolge alla Banca d'Italia con fiducia (dopo l'Arma dei Carabinieri, è tra le Istituzioni di cui i cittadini si fidano di più). Oltre al presidio di legalità di cui si diceva, verrà meno anche la cosiddetta economia dell'indotto: persone che ogni giorno movimentano la piccola economia locale (bar, ristoranti, edicole, ecc.). Dalla prima chiusura le Filiali rimaste sono state letteralmente svuotate di compiti: le attività prima svolte venivano via via accentrate o nella sede regionale (Vigilanza, Ricerca Economica, Trattamento del contante) o presso i Servizi dell'Amministrazione Centrale a Roma (contratti di pulizia e di manutenzione). In tal modo le Filiali lentamente stanno appassendo per consunzione. Con un servizio all'utenza più scadente. Fino al 2009 faceva ricerca economica e svolgeva compiti di Vigilanza Bancaria (analogamente, Siena da 5 anni non si occupa più di vigilanza! Forse la vicenda MPS poteva andare diversamente). Fino al 2011 curava e stipulava in autonomia i contratti di manutenzione e pulizia del proprio stabile (con ditte e artigiani locali). Fino al 2012 raccoglieva e trattava il contante per banche e poste. Prima le Filiali sono state svuotate di compiti e poi si è detto che non erano abbastanza produttive! *** Avendo la Banca d'Italia una compagine del Personale acculturata e professionale il 48 % del personale è laureato, i concorsi per l'assunzione sono molto rigorosi e in ognuno di essi viene messa una griglia di preselezione legata al voto d'esame, di laurea, ecc. in modo da poter scegliere sempre tra le persone più preparate del Paese - la Banca potrebbe rimodulare i servizi offerti ai cittadini. Cosa può o potrebbe fare la Filiale della Banca d'Italia di Pescara. L'Arbitro Bancario e Finanziario che dirime le contestazioni tra banche utenti bancari ha solo tre collegi: Napoli, Roma e Milano e sono sommersi dai ricorsi. Gli esposti bancari si presentano presso ogni filiale ma li trattano solo quelle regionali per cui la Filiale di Pescara lo deve spedire a L'Aquila. Pescara potrebbe tornare a svolgere la Vigilanza Bancaria come del resto fanno già alcune filiali ad ampia operatività (Forlì, Verona, Salerno). Può tornare ad effettuare le verifiche sulla trasparenza bancaria, per garantire ai clienti delle banche un'informazione corretta, chiara ed esauriente, che agevoli la comprensione dei rischi e dei costi dei prodotti finanziari offerti e ne consenta la facile confrontabilità con altre offerte. Alla Banca d'Italia dal 1° gennaio 2013 sono stati affidati i compiti che prima erano dell'ISVAP (ora IVASS) cioè la vigilanza sull'attività assicurativa. E' un compito tutto da sviluppare vista l'inefficienza del precedente organismo. Presso la Banca d'Italia è istituita la UIF (Unità di Informaz. Finanziaria), per prevenire e contrastare il riciclaggio, effettua l'analisi finanziaria delle operazioni sospette segnalate dai soggetti a ciò obbligati dalla legge 231/2007 (intermediari finanziari, professionisti, altri operatori non finanziari). E poi le Filiali potrebbero fare da consulenti economici per le Istituzioni locali Comuni, Provincie, Prefetture, Regioni, ecc. Potrebbero diventare uno sportello sempre aperto per la diffusione dell'informazione economico-finanziaria per tutti i cittadini-utenti bancari. Insomma le professionalità ci sarebbero ma non vengono sfruttate, in tal modo si cerca di giustificare una eventuale chiusura. Chiusura che comporterà per la città una perdita secca di posti di lavoro di qualità (nella fase successiva al terremoto dell'Aquila la filiale di Pescara ha svolto il lavoro di supplenza per tutta la regione Abruzzo, considerando che L'Aquila non è ancora nella piena normalità, chiudere Pescara comporterebbe ulteriori disagi all'utenza). Ma quello che fa rabbia e che desta più sgomento, è il fatto che la chiusura non è dettata da un bilancio economico negativo: se un'impresa non fa utili deve per forza di cose ristrutturarsi, tagliare settori, chiudere sedi, ecc. Nel 2011 l'utile d'esercizio è stato di 1.129 milioni di euro (1.129.000.000 €) Nel 2010 è stato di 852 milioni di euro nel 2010 (852.000.000 €). Nel 2009 di 1.669 milioni di euro (1.669.000.000 €). Una fetta consistente, però, viene elargita, sottoforma di distribuzione di utili ai partecipanti al capitale sociale, le Banche che ne detengono quote (cfr. all. pag. 341 "relazione al bilancio") e principali responsabili dei mancati finanziamenti alle imprese e al sistema produttivo. Inoltre, le risorse economiche della Banca d'Italia non derivano da entrate fiscali girate da ministeri ma da una gestione completamente autonoma: è una S.p.A. (la Banca che ogni anno apporta fondi al MEF: nel 2011 circa un miliardo di euro). Quale segnale si darà al Paese se si procederà ancora con chiusure di Filiali? Se anche chi fa utili (e che utili!) arretra e si ritira dal territorio, cosa devono fare le imprese in difficoltà? Il Progetto di chiusura delle Filiali della Banca d'Italia lascia sguarnito il territorio nazionale di un presidio di legalità e supervisione sull'azione dei soggetti economici e finanziari, in un momento di crisi come questo, lasciando spazio a criminalità e usura. E' un ridimensionamento della maggiore Istituzione di controllo nel Paese. FISAC-CGIL Rappr. Locale Banca d'Italia FABI Rappr. Locale Banca d'Italia FALBI Rappr. Locale Banca d'Italia ANTONIO CILIA 329-6251441 PIERLUIGI DI NICOLA 347-4168973 MARIO DI DOMIZIO 347-0835158