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Numero 7 - anno 16 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55
7/2014
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ARRIVA L’ADBLUE!
Da settembre 2014 è in vigore anche per le auto la normativa Euro 6.
Co.Ra. si è fatta trovare pronta con un’offerta di AdBlue nel pieno rispetto
della sua politica di qualità.
Dal primo settembre di quest’anno è
entrata in vigore la normativa Euro 6
anche per tutti i nuovi modelli di auto
venduti nell’Unione Europea. Una sigla
quella degli Euro applicata all’automotive diventata ormai di uso comune e
con la quale si va a identificare un insieme di nuovi standard europei sulle
emissioni inquinanti.
Attualmente esistono già alcune case
automobilistiche che hanno in produzione i primi modelli di auto Euro 6: si
tratta dei modelli Audi A4, TT e Q7, del-
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le gamme BMW serie 3, serie 5 e serie
7 e dei modelli Mercedes delle gamme
E, S, R, M e GL. Inoltre l’AdBlue é da
tempo richiesta per la maggior parte
dei veicoli industriali (sia autocarri sia
autobus) immatricolati dopo l’ottobre
del 2006, infatti per i loro motori si era
ricorso all’utilizzo dell’additivo anche
per rispettare i parametri Euro 5.
I vantaggi del suo impiego sono l’elevato grado di efficacia con cui sono
eliminati gli ossidi d’azoto generati nei
gas di scarico, inoltre la loro depura-
zione a valle del motore non provoca
un maggiore consumo di carburante,
ma anzi si possono riscontrare positive
ricadute sotto l’aspetto dei consumi.
È quindi abbastanza intuibile come
dotarsi di AdBlue e garantire la sua fornitura a camionisti e automobilisti può
diventare un’eccellente opportunità di
business sull’area di servizio. Per quanto
riguarda la vendita stessa dell’AdBlue e
per l’effetto “traino” che avrebbe sulla
vendita di gasolio e servizi vari.
Cos’è l’AdBlue
AdBlue è il marchio registrato per
l’AUS32 (Aqueous Urea Solution
32.5%) e viene utilizzato nella riduzione selettiva catalitica (SCR) per ridurre
le emissioni degli ossidi di azoto dai
gas di scarico dei veicoli dotati di motore diesel. Come suggerito dal nome
si tratta di una soluzione al 32,5% di
urea di alta qualità (quindi con bassi contenuti di calcio, metalli, biureto
ecc.) in acqua demineralizzata. La soluzione non è tossica, non è infiammabile e non è pericolosa da manipolare.
Tuttavia la soluzione può essere corrosiva per alcuni metalli e deve essere
stoccata e trasportata utilizzando materiali appropriati.
Il marchio AdBlue attualmente è detenuto dalla Verband der Automobilindustrie (VDA), l’associazione tedesca
dei costruttori di veicoli, che garantisce
gli standard qualitativi in conformità
con la specifica ISO 22241. Perché tale
soluzione possa chiamarsi AdBlue deve
contenere una concentrazione specifica di urea tecnica e soprattutto rispettare dei rigidi parametri qualitativi che
regolano i contenuti di metalli, calcio,
biureto e altri componenti che, se presenti nell’AdBlue, comporterebbero
danni irreparabili per i catalizzatori.
L’AdBlue può essere prodotta con due
metodi: per produzione di sintesi direttamente dal processo di produzio7/2014
ne dell’ammoniaca/urea, oppure per
dissoluzione di urea tecnica in acqua
demineralizzata. Il secondo metodo
è quello che comporta il maggiore
rischio di ottenere un prodotto fuori
specifica o con la presenza di impurità. Ne consegue quindi che l’AdBlue
derivata dalla produzione di sintesi
sia la più pura, infatti questo metodo
garantisce un prodotto pienamente in
specifica e l’azzeramento dei rischi di
contaminazione. Il vantaggio di questo
metodo sta nel fatto che l’urea pura
viene trasformata direttamente in AdBlue durante il processo di produzione,
rimanendo sempre allo stato liquido e
senza aggiunta di sostanze o possibilità di contaminazione. Nella produzione per dissoluzione invece l’urea
utilizzata è quella che normalmente
viene solidificata, si tratta quindi di
una soluzione a cui vengono aggiunte
sostanze (anti-impaccanti) per facilitarne la conservazione e manipolazione e
che successivamente viene dissolta in
acqua: gli additivi utilizzati nella fase di
solidificazione o le sostanze usate per
la conservazione possono portarla fuori specifica.
Infine, non tutta l’urea in commercio
può essere utilizzata per produrre AdBlue, ma esclusivamente quella con
determinate specifiche chimiche, la
cosiddetta urea tecnica che rappresenta però una parte molto piccola
della produzione mondiale: infatti la
gran parte è usata come fertilizzante,
in particolare l’urea in granuli non può
essere usata a causa delle impurità.
Quali i rischi?
I sistemi SCR sono molto sensibili alla
qualità dell’AdBlue utilizzato. È quindi
estremamente importante che l’AdBlue sia in specifica e non venga contaminato durante il trasporto, la manipo-
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LA TECNOLOGIA SCR
Con la denominazione SCR (Selective Catalytic Reduction) s’intende la
tecnologia che consente di ridurre
le emissioni fino ai valori limite richiesti. La tecnologia SCR è la sola
ad assicurare l’abbattimento delle
emissioni gassose e contemporaneamente a rendere possibile l’ottimizzazione dell’efficienza e dei consumi
del motore. Il sistema SCR è spesso
abbinato a un filtro antiparticolato
(DPF) che viene inserito a monte del
convertitore catalitico SCR.
Il sistema SCR si avvale di un catalizzatore montato a valle del motore per trattare le elevate emissioni di NOX formatesi per effetto
della combustione, ottimizzato
in funzione dei consumi e delle
particelle. Ciò richiede l’impiego
dell’agente riduttore AdBlue che
viene iniettato, secondo un dosaggio esattamente definito, nel
flusso di gas di scarico a monte del
catalizzatore SCR, dove viene dapprima idrolizzato in
ammoniaca e CO2 per poi trasformare nel catalizzatore
l’ossido (NOX) in azoto (N2) e vapore acqueo (H2O), enlazione o la conservazione. Un aspetto
fondamentale da considerare è che i
danni che possono derivare da un AdBlue che contiene calcio o metalli fuori
specifica non sono immediatamente
visibili, ma si manifestano dopo un certo tempo e anche dopo molti chilometri. Per esempio, l’eccessiva presenza di
calcio, con i relativi depositi di calcare,
può non creare problemi nell’immediato, ma finirà per intasare gli iniettori
e danneggiare il catalizzatore dopo alcune migliaia di chilometri.
I problemi che possono nascere da
un AdBlue di bassa qualità sono di
due tipi: l’invecchiamento e l’avve-
Catalizzatore SCR
trambi componenti dell’aria che respiriamo. La quantità di AdBlue consumata corrisponde a circa il 2-3% del
consumo di gasolio.
lenamento del catalizzatore. L’invecchiamento è dato dalla presenza di
sostanze che fanno perdere efficienza
e riducono la vita del catalizzatore e la
sua capacità di funzionare (limitandone la superficie utile); il catalizzatore
è progettato per durare tutta la vita
del veicolo, ma se si usa un AdBlue
con parametri fuori specifica durerà
di meno e dovrà essere sostituito con
ingenti costi.
L’avvelenamento è tipicamente dovuto
alla presenza di metalli (per esempio
zinco o rame) o sostanze inquinanti
(che non devono essere mai presenti
nell’AdBlue) che rovinano immedia-
LE PROPRIETÀ DELL’ADBLUE
L’AdBlue è una purissima soluzione acquosa di urea al 32,5% la cui
purezza e qualità è garantita dalla
specifica DIN V 70070. Non è una
sostanza pericolosa, essendo incombustibile e atossica e viene trasportata in un serbatoio separato sui
veicoli a gasolio dotati di sistema di
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riduzione catalitica selettiva (SCR).
In condizioni ottimali (temperature
tra -5°C e +25°C in contenitori chiusi)
l’AdBlue è conservabile per almeno
un anno; in caso contrario cristallizza a -11°C e oltre i 30°C può decomporsi per idrolisi, va inoltre evitata
l’esposizione a radiazione UV.
tamente il catalizzatore e lo rendono inutilizzabile; il risultato anche in
questo caso è la necessità immediata
di sostituire il catalizzatore in modo
da poter di nuovo permettere il funzionamento del sistema SCR. L’invecchiamento avviene quindi lentamente
e blocca nel tempo il veicolo, mentre
l’avvelenamento è immediato e blocca
subito il veicolo. Entrambi comunque
richiedono costosi interventi di sostituzione del catalizzatore e possono essere prevenuti usando solo AdBlue di
qualità e senza contaminanti.
L’AdBlue di Co.Ra.
Co.Ra. Spa per la produzione del suo
AdBlue si è rivolta a un’azienda multinazionale che produce secondo altissimi standard qualitativi, rispettando le
specifiche della normativa ISO 22241.
Questa scelta garantisce di avere un
prodotto certificato nello standard
di qualità, così da poter assicurare la
massima sicurezza negli usi dove è richiesto. L’AdBlue di Co.Ra. sarà fornito
principalmente in taniche da 10 litri,
ma su richiesta anche in fusti da 210
litri e in “cubi” da 1000 litri.
Nicola Polidoro
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