Il battesimo - Edizioni Lipa

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Il battesimo - Edizioni Lipa
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Betel brevi saggi spirituali 20.
Maria Campatelli
Il battesimo
Ogni giorno alle fonti della vita nuova
“È il tempo quando fiorisce il tiglio”
Lipa
©2007 Lipa Srl, Roma
prima edizione: marzo 2007
Lipa Edizioni
via Paolina, 25
00184 Roma
✆ 06 4747770
fax 06 485876
e-mail: [email protected]
www.lipaonline.org
Autore: Maria Campatelli
Titolo: Il battesimo
Sottotitolo: Ogni giorno alle fonti della vita nuova
Collana: Betel
Formato: 105x200 mm
Pagine: 180
In copertina: particolare di un mosaico
di Marko Ivan Rupnik
Stampato nel marzo 2007 da Graficapuntoprint – Roma
Proprietà letteraria riservata Printed in Italy
codice ISBN 978-88-89667-08-8
“nos pisciculi secundum ijcqu`n nostrum
Iesum Christum
in aqua nascimur
nec aliter quam in aqua permanendo salvi sumus”
[noi, pesciolini, che prendiamo il nostro nome dall’ijcqu`~,
Gesù Cristo,
nasciamo nell’acqua
e solo rimanendo in essa siamo salvati]
Tertulliano, De baptismo I, 3
Il battesimo
Ogni giorno alle fonti della vita nuova
PRESENTAZIONE ............................................................
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INTRODUZIONE...............................................................
Il mistero .........................................................................
Figure ..............................................................................
Tempo sacro e tempo ordinario .....................................
Sul filo del rito ................................................................
I. LA PREPARAZIONE ......................................................
Il battesimo, atto ecclesiale ............................................
Il catecumenato ..............................................................
La preparazione remota .................................................
La quaresima, preparazione immediata .........................
L’iscrizione .....................................................................
Gli esorcismi ..................................................................
La catechesi....................................................................
La “traditio symboli”......................................................
La rinuncia a Satana e l’adesione a Cristo .....................
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II. IL BATTESIMO ...........................................................
La spogliazione delle vesti...............................................
La deposizione dell’uomo vecchio..................................
La parrêsía ritrovata.......................................................
L’unzione prebattesimale ................................................
L’ordine unzione/battesimo ...........................................
Il rushma........................................................................
Verso un’unzione prebattesimale catartica e protettrice ...
Il punto ..........................................................................
La consacrazione dell’acqua ...........................................
L’acqua del Giordano.....................................................
Acqua e Spirito...............................................................
Il grembo dell’acqua.......................................................
Il grembo di fuoco ..........................................................
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Maria Campatelli - Il battesimo
L’acqua del costato .........................................................
La materia resa trasparente............................................
Il bagno battesimale .......................................................
La formula battesimale ..................................................
Morte e risurrezione.......................................................
La croce di salvezza ........................................................
La perla ..........................................................................
L’unzione postbattesimale ..............................................
Una questione complessa ...............................................
L’Unto e l’Unzione ........................................................
Crisma e sviluppo delle energie battesimali...................
Crisma e sensi spirituali.................................................
Le vesti bianche...............................................................
I doni del battesimo ........................................................
L’inabitazione dello Spirito
come incorporazione a Cristo.........................................
La figliolanza .................................................................
Sacerdoti, re e profeti .....................................................
La processione alla chiesa e l’eucaristia..........................
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III. UNA VITA BATTESIMALE ...........................................
I riti conclusivi.................................................................
La settimana in albis......................................................
Una caparra .....................................................................
Sinergia ..........................................................................
Il battesimo dei bambini................................................
I due battesimi ...............................................................
Il battesimo delle lacrime...............................................
Nascosti con Cristo in Dio..............................................
TRADUZIONI DELLE LITURGIE BATTESIMALI ORIENTALI
IN ITALIANO....................................................................
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Alle volte si ha l’impressione che ci sia nell’aria la
convinzione che tutti possano vivere la vita dell’uomo
nuovo a prescindere dal battesimo. Come se il modo di
pensare, sentire, volere e agire dell’uomo nuovo fosse
raggiungibile semplicemente seguendo una determinata
proposta culturale e dei dettami etici. Allora sorge spontanea la domanda sul perché battezzarsi, perché credere
in Cristo, o, in modo ancora più radicale, su qual è il
senso dell’opera di Cristo per l’uomo di oggi.
Questo libro, in modo fresco e convincente, fa scoprire la novità radicale del battesimo proprio in riferimento alla vita in sé, ossia alla qualità della vita nuova
donata nel sacramento del battesimo.
Maria Campatelli presenta in queste pagine un approccio non consueto al battesimo. Tratta il battesimo
inserito nel mistero e, di conseguenza, nella vita, nella
Chiesa e nella storia personale. In ciò consiste uno dei
principali meriti di questo testo, che lo rende anche affascinante. Siamo ormai abituati al fatto che, negli scritti
su un tema del genere, gli approcci siano prevalentemente settoriali: quello dogmatico, quello storico, quello liturgico, quello pastorale, ecc. Qui ci muoviamo in
un’ottica diversa e, direi, squisitamente spirituale: a
partire dal rito si scopre il significato del battesimo in
riferimento diretto alla novità di vita che esso genera, e
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Maria Campatelli - Il battesimo
questa novità di vita è presentata in modo che il lettore
ne possa trarre ispirazione, cibare la propria vita spirituale, arricchendo la memoria del proprio battesimo e
intuendo la sua incisività anche nella vita della Chiesa,
nel suo ambiente, nella sua cultura.
Per questo approccio, il testo assume un certo spessore, proprio perché fa leva sulla sapienza della Chiesa,
cioè sulla sua Memoria, usufruendo dei tesori preziosi
della sua Tradizione. Anche da questo punto di vista, si
tratta di pagine piuttosto inconsuete, dal momento che,
quando si considerano le diverse tradizioni, il fine che
si persegue è solitamente un approccio comparativo o
storico-critico. Qui invece la conoscenza delle altre
Chiese apostoliche e del loro patrimonio liturgico è finalizzata ad una conoscenza spirituale, per cui tutto il
tempo si sente presente il flusso della vita, e queste tradizioni, anche se antiche, nel testo sono attraenti perché vive. Questo è probabilmente anche l’ecumenismo
più vero e più convincente, quando le altre Chiese vedono che si considerano le loro tradizioni da un punto
di vista spirituale, cioè si rendono un nutrimento per le
persone concrete di oggi.
Ciò si collega in modo organico ad un’altra caratteristica esplicitata dal metodo della ricerca spirituale: se
il battesimo ci innesta in Cristo, morto e risorto, ci trasporta nell’ottavo giorno, dove c’è una concordia, una
coincidenza, una contemporaneità e un incontro organico di tutto in Cristo. Il metodo spirituale significa così, dal punto di vista dell’ottavo giorno, cercare nella
storia dei sette giorni le rivelazioni e le anticipazioni
dell’ottavo giorno. All’interno di una cultura profondamente umana, cioè segnata dalla dimensione dello spazio e del tempo, dunque dei sette giorni, il teologo, con
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Presentazione
il suo approccio spirituale, fa vedere la trama di cui è
tessuto il corpo di Cristo che attraversa in modo concorde luoghi diversi, tempi diversi, Chiese diverse, circostanze e situazioni culturali diverse.
In questo modo si manifesta una dinamica tra già e
non ancora, tra la storia della Chiesa in mezzo ai popoli del mondo e la Gerusalemme celeste attesa. I due
piani della liturgia, di Cristo presso il Padre nei cieli e
nella storia della Chiesa, in questo metodo rappresentano quella dinamica creativa che tiene insieme l’inculturazione e la rivelazione, in un invitante processo della trasfigurazione.
Per queste sue caratteristiche, gusteranno questo libro coloro che vogliono sentire i frutti del battesimo
lungo tutti gli anni della vita e desiderano formarsi sulla sua misura. Ugualmente può essere di grande utilità
a chi vorrebbe sapere perché i cristiani, nelle epoche in
cui il battesimo era al centro della vita ecclesiale, erano
così esuberanti di creatività e di vita, dal momento che
coglievano il flusso che scorreva dentro di loro – la comunione con la vita personale di Dio.
Il libro sarà apprezzato anche da coloro che avvertono che non si può ridurre la fede cristiana a un moralismo, un’ideologia o una esposizione di valori, e che intuiscono che essa è un fatto di vita, cioè di amore divinoumano. Soprattutto lo consiglio a quelli che solitamente non prendono in mano i libri di teologia perché
li percepiscono inutili e scritti per i soli addetti ai lavori, ma cercano comunque qualcosa che li aiuti a pensare
teologicamente.
p. Marko Ivan Rupnik
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Introduzione
Il mistero
Il principio di tutto è l’amore personale di un Dio
personale, la vita sovrabbondante della comunione
che le tre Persone divine si donano reciprocamente.
Non ci sono nomi per dire questa comunione che
affonda nella pienezza abissale del grembo del Padre.
O meglio. I nomi sono tanti, ma sono i nomi creati di
colui al quale è impossibile dare un nome.
Infatti, non si può comprendere Dio dal di fuori,
perché per lui non c’è un fuori: “in lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,28). Inoltre, il
Dio Amore non è un oggetto di conoscenza. Dio è
Persona. E la persona, come l’amore, è costituita da
un principio di libertà che si sottrae ad ogni categorizzazione. Perciò il contenuto di questo amore è
chiuso ad una mentalità analitica, quantitativa, oggettuale. Sfugge ai concetti. I concetti hanno sempre
una segreta volontà di classificare, di possedere, e
quindi sono impotenti ad afferrare colui che possiamo solo ammettere, riconoscere, adorare, dopo essere stati noi a lasciarci afferrare per essere attratti nella
pienezza della sua vita divina.
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Introduzione
Ma l’indicibilità, l’inesauribilità di questo principio personale del Dio Amore, che sfugge ad ogni determinazione, non è un muro alto e inaccessibile contro il quale si può solo sbattere. È lui stesso a farsi accessibile e a venirci incontro nella rivelazione.
Proprio perché è Amore, Dio si comunica: “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito che è
nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv 1,18).
Ora, da sempre la Chiesa ha chiamato mistero, mystêrion, anche lo spazio in cui è possibile avere accesso a questa rivelazione, lo spazio dove due mondi, il
divino e l’umano, si toccano e si comunicano, lo spazio in cui si è compiuta “la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni” (Rm 16,25). Gesù Cristo, Diouomo, è questo “spazio”. In lui il mistero non è un limite inaccessibile che ci è imposto, ma un Dio personale che si fa liberamente conoscere. Tutta la sua vita
è la sede per eccellenza del mistero: Cristo contiene il
disegno di Dio sull’umanità, un disegno che si manifesta, si realizza e si comunica secondo una storia sapientemente ordinata tutta incentrata su di lui: prima
di lui e dopo di lui. Prima di Cristo tutto tende a lui, e
dopo Cristo tutto deriva da lui. Per questo, questa
storia, questo mistero, può essere semplicemente detto, con san Paolo, il “mistero di Cristo” (Ef 3,4).
Dopo l’ascensione, Cristo è presente presso il
Padre nel suo corpo glorioso e qui sulla terra nel suo
corpo ecclesiale che, continuando a maturare e a vivere nella storia, sale progressivamente verso il trono
di Dio. Da allora, il mistero che si è rivelato e comunicato a noi in Cristo attraverso degli eventi della storia della salvezza avvenuti “una volta per tutte” si
manifesta, si attualizza e si comunica nel mistero della
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Maria Campatelli - Il battesimo
Chiesa, “sacramento fondamentale della salvezza”,
grande sacramento della misericordia di Dio e della
sua salvezza, e nei misteri che essa celebra.1
Così, il mistero è l’abisso insondabile dell’amore
di Dio, il mistero è Cristo, nel quale “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9), e il
mistero è “Cristo in noi” (cf Col 1,27).
Figure
Quando san Paolo dice che nella “pienezza del
tempo, Dio mandò il suo Figlio” (Gal 4,4) e che in
Gesù Cristo si è compiuta “la rivelazione del mistero
taciuto per secoli eterni” (Rm 16,25), ci insegna che
ci sono tempi più preziosi di altri che gettano luce sui
restanti. E quando il vangelo di Giovanni parla del
pane e del “vero pane” (cf Gv 6,32), suggerisce che ci
può essere un pane “più pane” di un altro, che esistono diversi livelli della realtà.
1 Se, come hanno dimostrato Ch. Mohrmann e la
scuola di Nimega, dal III secolo in poi nella tradizione latina si sono affermate due parole per esprimere due aspetti
della stessa realtà – sacramento per il significante e mistero
per il significato –, le lingue orientali hanno mantenuto la
stessa parola: mystêrion in greco, råzâ in siriaco, sirr in arabo, tajna/tainstvo nelle lingue slave. Il sacramento, come segno e come mezzo, è fondato sul mistero che gli preesiste,
ma che opera ed è significato per mezzo suo. Perciò, sulla
descrizione dei riti, come faremo più avanti, si può fondare
la contemplazione dei santi misteri, l’iniziazione dell’uomo
ai disegni di Dio, alla sua azione e alla sua stessa Persona.
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Introduzione
Questa conoscenza ha permesso alla Chiesa di stabilire con immediatezza delle connessioni tra i tempi,
gli eventi storici, le cose. Se tutto è stato creato per
mezzo del Verbo (cf Gv 1,3), la creazione porta scritta in sé la traccia del Lógos: il mondo è un sacramento di Dio e un grande simbolo cristologico. Il mondo
visibile e la sua storia sono legati al mondo invisibile
da un insieme di fili, di nessi che si esprimono nei
simboli. Dio cioè ha riempito la creazione delle sue
tracce, inadeguati eppure validi indicatori puntati
verso di lui; ha dato all’uomo una mente e la facoltà
della parola con le quali può apprezzare questi indicatori, esprimerli e seguirli alla luce del dono della fede. Forse l’uomo moderno non ha più il gusto di
questo genere di conoscenza, eppure il simbolo è una
forma permanente della conoscenza di Dio. Il simbolo è la manifestazione e una sorta di presenza dell’invisibile nel visibile. Attraverso ciascuno dei simboli,
si rivelano certi aspetti della realtà di Dio, e tuttavia
questi simboli non ne esauriscono tutta la ricchezza e
l’inattingibilità.
Per i Padri, esisteva un doppio genere di simboli: i
simboli della natura e i simboli della Scrittura. I simboli naturali sono la manifestazione divina attraverso
il mondo sensibile. L’olio, la perla, la luce, il fuoco,
l’albero, il concepimento, la nascita, la paternità e la
maternità: tutto diventa il “vestiario dei nomi” con cui
Dio si fa conoscere agli uomini attraverso immagini
tratte dalla loro esperienza ordinaria. Dio tuttavia si
rivela non solo nella natura delle cose, ma anche negli
eventi storici che costituiscono la storia sacra: l’elezione di Abramo, l’uscita dall’Egitto, l’entrata nella terra
promessa, il sacerdozio di Aronne, la regalità di Da15
Maria Campatelli - Il battesimo
vide... Nasce il simbolo biblico, attraverso il quale è
possibile cogliere una corrispondenza tra i diversi momenti della storia sacra. Nella misura in cui si dispiega
il piano di Dio, si rende evidente che le sue azioni
presentano tra di loro delle corrispondenze. Tra il diluvio, la passione di Cristo, il battesimo cristiano e
l’ultimo giudizio, ad esempio, c’è una stretta corrispondenza: a livelli diversi del piano di Dio, si manifesta ogni volta che c’è un giudizio di Dio su un mondo
peccatore, come c’è una misericordia divina che risparmia un uomo perché sia il principio di una nuova
creazione. Allo stesso modo, la creazione ci permette
di comprendere il perché della nascita verginale di
Gesù: nel concepimento di Cristo, come nella creazione di Adamo, c’è un inizio assoluto. Il nuovo Adamo
deve essere suscitato in una terra vergine e la sua nascita è un nuovo atto creatore.
Questa corrispondenza è stata indicata dai Padri
con il nome di tipo, figura, e il compimento delle figure antiche antitipo: Adamo è figura (t˘pos) di Cristo
(cf Rm 5,14) e il battesimo è antitipo (antítypos) del
diluvio (cf 1Pt 3,21). Non si tratta di un semplice processo pedagogico, ma della manifestazione della profonda unità del disegno di Dio e della perfetta compaginazione della storia della salvezza, attraverso il legame che ne unisce gli avvenimenti fondamentali. Le
grandi decisioni di Dio che costituiscono la storia non
finiscono, ma fanno vedere che essa “passa da inizio
in inizio, attraverso inizi che non hanno mai fine”.2
2 Gregorio di Nissa, Omelie sul Cantico dei Cantici 13.
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Introduzione
Una chiarificazione: non si tratta di essere fondamentalisti nella nostra comprensione della Bibbia. Se
è vero che i Padri ne accettano tanti racconti in modo
meno problematico degli esegeti moderni, è altrettanto chiaro che non sono semplicioni e che comprendono il linguaggio e il metodo della Bibbia come
un simbolo, piuttosto che come delle affermazioni
semplicemente letteraliste. Questo simbolo non è il
passepartout magico dell’allegorismo, che ha un senso
prettamente morale, ma la capacità di vedere, attraverso la luce della fede, l’infrastruttura coesiva di fili
che cuciono insieme le diverse parti della creazione e
sono presenti nei due testimoni di Dio, la Natura e la
Scrittura. Tipi e simboli sono perciò i mezzi che ci
abilitano a vedere l’interconnessione di ogni cosa, e
quindi il suo significato nascosto, e allo stesso tempo
ad accogliere la rivelazione mantenendo però intatto
il mistero divino, dal momento che si è coscienti di
tutta l’inadeguatezza dei concetti e dei simboli per
esprimerlo pienamente.
Per dare un’idea di questo stile, ecco quello che
dice Efrem il Siro:
“Ci sono alcuni che si accontentano di attaccarsi alle
frange della verità, ed essa, per il suo vigore, impedisce loro di cadere. Quanto a te, non arrestarti allo
splendore apparente delle parole che, prese per il loro senso esteriore, nascondono il vero senso del racconto; ma scruta il loro senso profondo e a cosa si riferiscono. Non ti rifugiare in strade traverse, ma in
un argomento solido e sano, nel Testamento in cui lo
Spirito ha dipinto le membra di Cristo, per mostrare
attraverso i simboli manifesti la sua forma nascosta;
perché egli ha significato grandi cose per mezzo di
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Maria Campatelli - Il battesimo
piccole e per cose manifeste ha reso visibili cose che
erano nascoste. Egli ha significato i tempi, ha fatto
conoscere i numeri, ha ordinato le ore, ha messo del
mistero nei nomi e della finezza nelle distinzioni”.3
Natura e Scrittura sono ordinate a Cristo, come
abbiamo visto. Ma cose ed eventi storici non smettono di rivelare Dio anche dopo l’Incarnazione, che
compie tutti i simboli: sono incorporati alla verità che
hanno annunciato e continuano ad adempiere il loro
ruolo di conoscenza e di rivelazione nei sacramenti
della Chiesa, grazie ai quali la nostra relazione con
Dio non si limita all’ordine della conoscenza, ma siamo resi partecipi di ciò che ci è rivelato.
I tipi e i simboli che annunciano le realtà spirituali
non sono soppressi con il realizzarsi della realtà significata, ma sono assunti da essa e ne formano una parte
integrante. La storia sacra non è allora solo quella dei
due Testamenti, ma continua in mezzo a noi. La forza
simbolica della tipologia è progressiva: il tempo della
Chiesa è il compimento o la realtà in relazione ai tipi
dell’Antico Testamento, ma la Chiesa stessa è solo il
tipo del regno escatologico, della fine dei tempi. Le
immagini di Dio hanno quindi anche una relazione
con il futuro. Questa tipologia progressiva suggerisce
così un cammino. Ancora Efrem lo descrive in uno
dei suoi poemi: si tratta del percorso stabilito da Dio
3 Commento sul Diatessaron XXII, 3: SC 121 (1966)
396. Quando non si danno indicazioni ulteriori, per le opere di Efrem si fa riferimento alle edizioni del CSCO. Per
una introduzione ad Efrem cf S. Brock, L’occhio luminoso.
La visione spirituale di sant’Efrem, tr. it. Roma 1999.
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Introduzione
“dall’albero [di vita] alla croce: dal legno al legno e
da Eden a Sion, da Sion alla santa Chiesa e dalla
Chiesa al regno” (Inni contro le eresie 26,4).
Avere una mentalità del genere è un buon presupposto per entrare nella liturgia e nel mistero che ci
comunica. I sacramenti continuano in mezzo a noi le
grandi opere di Dio dell’Antico e del Nuovo Testamento. Per questo nella Chiesa antica si dedicava
tanto spazio alla spiegazione del significato del rito liturgico, basandosi su questa simbolica biblica, considerata di grande importanza nella formazione dei fedeli.
Tempo sacro e tempo ordinario
I tanti studi che si sono susseguiti negli ultimi decenni sul battesimo4 hanno fatto vedere che non si
può parlare di una pratica originale unica – e perciò
normativa – dell’iniziazione cristiana, secondo una
successione ben fissa degli elementi rituali, ma di una
varietà di pratiche locali. Le diverse tradizioni presenti nella Chiesa antica si sono assimilate le une alle altre solo tardivamente e non si sono mai fuse completamente. Come vedremo, soprattutto due modi di
comprendere il battesimo, entrambi basati sul Nuovo
Testamento, stanno all’origine delle maggiori diversità
rituali: il battesimo descritto come una rinascita, sulla
4 Per una rassegna delle ricerche in questo campo, anche se ormai un po’ datata, cf G. Kretschmar, “Nouvelle recherches sur l’initiation chrétienne”, La Maison-Dieu 132
(1977) 7-32.
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Maria Campatelli - Il battesimo
base di Gv 3 e del battesimo stesso di Gesù, e il battesimo come partecipazione alla morte di Cristo, secondo l’interpretazione che ne dà san Paolo in Rm 6 (oppure in Col 2,12ss), per risorgere a vita nuova. È chiaro che ciascuno di questi modelli interpretativi porta
con sé dei simboli che plasmano il rituale: nel primo
caso, ad esempio, il fonte battesimale è visto come un
seno materno, nel secondo come un sepolcro. Ma è
interessante che, nonostante nell’uno o nell’altro caso
ci sia la prevalenza di certe immagini e la loro rappresentazione nei riti battesimali, il contenuto associato
alle altre è comunque presente. Così, ad esempio, nell’antica tradizione siriaca, dove il modello interpretativo del battesimo era quello della rinascita giovannea, questo non impedisce ad Efrem – esponente di
questa antica tradizione – di affermare che il battesimo di Cristo è un’anticipazione della sua morte e della sua risurrezione, per cui il battesimo della croce ci
spiega che cosa sia il battesimo dell’acqua:
“Non ti meravigliare, Giovanni, di avermi battezzato, perché dovrò ancora ricevere da una donna un
battesimo di profumo: Essa lo conserverà per il giorno della mia sepoltura (Gv 12,7), parole che caratterizzano la morte del Signore come un battesimo”.5
oppure, negli Inni sull’Epifania:
“La sua nascita transitò e si attaccò al battesimo.
Anche il suo battesimo transitò verso la morte.
La sua morte giunse di fila alla risurrezione.
5 Commento sul Diatessaron III, 17 (arm.).
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Introduzione
Un ponte a quattro corsie per il suo regno:
ecco che il suo gregge [vi] passa sulle sue orme”
[(10,9).6
E, in modo speculare, anche nella tradizione latina,
dove sembrano prevalere le immagini paoline, il battesimo è frequentemente descritto come una rinascita:
“Qui il popolo di una razza divina nasce per il cielo,
lo Spirito dà loro vita in acque fertili.
La Madre Chiesa, in queste acque, dà alla luce i suoi
[figli
che come frutto verginale ha concepito dallo Spirito
[Santo”.7
Il battesimo allora può essere visto allo stesso tempo come nascita e come morte perché tramite il sacramento noi entriamo nel mistero di Cristo, si squarcia
il tempo lineare, cronologico, storico, ed entriamo in
un’altra dimensione dove tutto si tocca, si compenetra. Gli studiosi delle religioni conoscono la differenza
6 Gli inni di questo ciclo sono tradotti in italiano sotto
il nome di Efrem, anche se la loro attribuzione è incerta, insieme al ciclo sulla Natività in I. de Francesco, Efrem il Siro,
Inni sulla Natività e sull’Epifania, Milano 2003.
7 Iscrizione sul battistero di San Giovanni in Laterano, cit. in M.E. Johnson, “Baptism as ‘New Birth ex Acqua
et Spiritu’: a Preliminary Investigation of Western Liturgical
Sources”, in R.F. Taft & G. Winkler (edd.), Comparative Liturgy Fifty Years after Anton Baumstark (1872-1948), Acts of
the International Congress, Rome 25-29 September 1998,
Roma 2001 (= OCA 265) 790, che fornisce ampi esempi dell’abbondanza della chiave interpretativa della rinascita nella
comprensione del battesimo nelle antiche fonti liturgiche
occidentali.
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Maria Campatelli - Il battesimo
tra il tempo storico, ordinario, e il tempo sacro. Il
tempo storico è quello lineare, che si snoda tra passato, presente e futuro. Il tempo sacro è invece un tempo che è determinato non dalla sua collocazione sulla
linea del tempo ordinario, ma dall’importanza del suo
contenuto, che lo rende un “eterno presente” al quale
si può attingere e che continua ad essere efficace in
certi momenti del tempo storico, per il fatto di essere
eternamente presente.
Questa intuizione, che si trova in quasi tutte le religioni, nel cristianesimo assume un approfondimento
unico e nello stesso tempo un salto di qualità, dal momento che la storia diventa la nuova dimensione della
presenza di Dio nel mondo: per il fatto che Gesù, Dio
incarnato, assume un’esistenza umana storicamente
condizionata, la storia diventa capace di santificazione.
Il tempo dei vangeli non è un mitico tempo delle
origini, ma un tempo storico preciso, santificato dalla
presenza del Signore che gli conferisce senso di compimento. Quanto Cristo ha santificato con la sua presenza nella sua vita storica non appartiene solo ad un
tempo passato, ma anche ad oggi. Nel tempo liturgico, grazie allo Spirito Santo, che opera la congiunzione dei due tempi, tutto converge in una unità singolare e noi che oggi partecipiamo alla liturgia siamo trasportati al momento in cui Gesù è vissuto, morto, risuscitato e possiamo attingere ai benefici che questi
eventi hanno riversato sul mondo.
Dumitru St™niloae, noto teologo romeno morto
nel 1993, ha una ricca riflessione a questo proposito.8
8 Cf Teologia dogmatic™ ortodox™, I, Bucare≥t 1978, 177-
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Introduzione
Egli rifiuta di opporre, in una prospettiva che – dice
– sarebbe più indù che biblica, l’eternità al tempo,
l’infinito allo spazio, e cerca di spiegare invece come
il tempo e lo spazio siano le dimensioni in cui la creazione fa il suo apprendistato del mistero della Trinità,
cioè dell’amore. In Dio, la risposta di amore di ogni
Persona divina alle altre è istantanea: l’eternità qui significa piuttosto “immediata reciprocità”. L’uomo invece ha bisogno del tempo come prova della sua libertà e come possibilità di maturazione nell’amore.
Ma siccome gli uomini con il peccato sono affondati ciecamente nel tempo, e questo ha significato separazione e distanza, facendo sì che non vi abbiano
trovato che morte e vuoto, Dio è venuto tra di loro. In
Cristo l’eternità si fa tempo, perché è amore, e il tempo si fa eternità, perché Gesù è risposta d’amore.
Nell’evento di Cristo si ricapitola il tempo, perché al
dono di Dio l’uomo risponde immediatamente (cf
2Cor 1,20): Gesù è l’uomo definitivamente presente a
Dio e Dio definitivamente presente all’uomo. Allo
stesso modo, lo spazio trova il suo fondamento nell’infinito di Dio, un infinito di differenza nell’unità.
Ma mentre in Dio l’alterità è immediatamente trasparenza, “la distanza che separa [le persone create] da
questa perfezione assume la forma dello spazio... forma che rende possibile il movimento delle creature tra
di loro e verso Dio”.9 In Cristo, lo spazio non separa
204. Allo stesso modo è estremamente ricca la riflessione di
S. Bulgakov, “Eternità e tempo”, in L’Agnello di Dio, tr. it.
Roma 1990, 186-91.
9 Teologia dogmatic™ ortodox™, cit., 200.
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Maria Campatelli - Il battesimo
più, ma partecipa dell’onnipresenza divina. Finché
spazio e tempo rimangono fuori dall’amore, nell’egoismo, sono tanti punti impermeabili, fatti di un prima
e di un dopo, di un qui e di un lì. Quando entrano
nell’amore, tutto si compenetra, tutto diventa compresente e anche la materia smette di respingere (Cristo, dopo la risurrezione, entra a porte chiuse). Noi
non dobbiamo più cercare Dio nel passato, ma oggi in
Cristo, al quale il suo Spirito ci mette in comunione. E
nel suo corpo glorioso trovano spazio tutte quelle persone e quegli eventi che nel tempo storico si sono così
strettamente intrecciati con lui da diventarne parte.
Per questo, nella liturgia, ciò che appare ad uno
spirito logico come pura incoerenza è in realtà un’allusione alla pienezza del mistero: il paradosso, ad
esempio, del fonte battesimale, descritto allo stesso
tempo come grembo e tomba (come troviamo in
molti formulari) non è una contraddizione, ma il modo di introdurci ad una conoscenza di Dio che va al
di là dei mezzi umani di descrizione razionale.
Diventa chiaro allora perché degli eventi che hanno potuto prodursi in epoche diverse del tempo storico, ma che sono stati penetrati dall’amore del Figlio
di Dio, e quindi resi partecipi dello stesso contenuto
salvifico – come, ad esempio, la nascita di Cristo, il
suo battesimo, la crocifissione, la discesa agli inferi e
la risurrezione – sono uniti nel tempo sacro, con il risultato che tutto il loro contenuto di salvezza può essere localizzato in ciascuno di questi momenti, che
pure si sono verificati uno successivamente all’altro
nel tempo lineare.
Questo spiega perché, nel nostro caso, il battesimo di Cristo sia stato compreso come l’origine e la
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Introduzione
fonte di ogni battesimo cristiano nella primitiva tradizione siriaca, anche se nel tempo ordinario è venuto
prima della morte e della risurrezione di Cristo. E
spiega anche perché nella tradizione siriaca gli effetti
totali dell’incarnazione siano stati localizzati nei “tre
grembi” dove ha soggiornato Cristo: il grembo di
Maria, il grembo del Giordano, il grembo dello Sheol,
dando luogo a tanti paralleli tra il ruolo di Maria e il
ruolo del Giordano (che rappresenta il fonte battesimale) e tra lo scopo del battesimo di Cristo e lo scopo della sua discesa allo Sheol. Ciascuno di questi
eventi della vita di Cristo, concluso nel tempo, ha un
significato sovra-temporale che, espresso nel linguaggio del tempo, va al di là del tempo. Perciò hanno
una portata universale, una risonanza cosmica, e raggiungono tutti i momenti della storia, anche “a ritroso”, se nella discesa agli inferi Cristo offre la liberazione della sua pasqua ai giusti dell’antica alleanza.
Sempre ogni mistero della vita di Cristo è la porta
per tutto il mistero (per questo, nelle icone della
Natività, Cristo è deposto nella culla-sarcofago). Ma
il battesimo è “più porta” degli altri, perché con esso
si fa il nostro ingresso nel tempo sacro, nella storia
della salvezza, nel regno di Dio. Perciò Cabasilas lo
vede come il sacramento delle porte del regno:
“... quando il Salvatore si degnò di ricevere il battesimo di Giovanni, ... aprì i cieli, insegnandoci così che
per mezzo del battesimo vedremo le regioni celesti.
Quando dichiara che non può entrare nella vita chi
non è battezzato (cf Gv 3,5), allude al santo lavacro
come ad un ingresso e ad una porta” (La vita in Cristo I, 24-25).
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Maria Campatelli - Il battesimo
Cita poi il Sal 117,19-20, Apritemi le porte della
giustizia, per concludere:
“Per questo motivo, i santi misteri meritano di essere chiamati porte della giustizia, perché la filantropia
e la bontà suprema di Dio per la nostra razza, che
sono la virtù e la giustizia divina, hanno creato per
noi questo ingresso per entrare in cielo” (ibid. I, 29).
Sul filo del rito
Se guardiamo ai grandi commentari patristici sul
battesimo, a partire già da Tertulliano, vediamo che
dedicano una grande attenzione a spiegare passo per
passo il rito battesimale. Questa attenzione al rito si
spiega con il fatto che, essendo il rito la manifestazione, l’epifania di ciò che si compie tramite esso, è anche il mezzo della sua conoscenza e la sua spiegazione. Il rito cioè rivela e compie quanto la Chiesa crede
che accada per mezzo di questo fare. Il mistero porta
al simbolo, trova cioè una manifestazione a sé conforme in un insieme di azioni, di gesti che diventano
espressione di una realtà spirituale. Non si tratta però
di semplice pedagogia, ma di una via di comunione:
ciò che viene fatto e detto e ciò che succede, il segno
e il suo significato, coincidono. “Il battesimo – come
diceva Schmemann – è ciò che rappresenta”.10
Per questo motivo, anche qui cercheremo di cogliere ciò che significa il battesimo nella vita cristiana
lasciandoci ispirare dagli elementi del rito. Faremo
10 Of Water and the Spirit, Crestwood, NY, 1995, 56.
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Introduzione
questo visitando anche gli altri riti delle Chiese di tradizione apostolica e gli autori antichi che ci aiutano a
dischiuderne il senso.11
Qualcuno potrebbe obiettare che gli elementi del
rito hanno un significato diverso a seconda della tradizione cristiana a cui appartengono, che sono come
le parole di una lingua, che si possono capire solo all’interno del contesto che le utilizza. E qualcun altro
potrebbe aggrottare le ciglia, vedendo la disinvoltura
con cui sono accostati non solo testi di rituali diversi,
ma anche autori appartenenti ad aree geografiche e
tempi diversi. È vero: sia il rito che la teologia dell’iniziazione cristiana sono diversi tra oriente e occidente da tempo immemorabile, ma questo non impedi11 Nella profusione di studi attinenti al battesimo, sono debitrice soprattutto a quelli di Sebastian Brock sulla
tradizione siriaca, illuminanti e ricchi di nutrimento spirituale. Sono di grande interesse anche gli studi di Gabriele
Winkler e sempre utili quelli di Jean Daniélou. Ne saranno
fornite le indicazioni di volta in volta. Per il carattere del libro, ho tentato di ridurre le note al massimo. Perciò anche
le fonti patristiche sono date con il riferimento al libro, capitolo, paragrafo, senza indicazione dell’edizione, dove ho
giudicato che questo sarebbe stato sufficiente (tranne nel
caso in cui l’opera non presenti una suddivisione comune,
per cui ho dovuto far riferimento ad un’edizione precisa).
Per quanto riguarda i riti battesimali, alla fine del libro
elenco le traduzioni in italiano o, qualora non esistano, traduzioni in lingue europee più accessibili dell’originale. Per
il resto, i riferimenti a fonti secondarie sono limitati o al
rendere ragione di idee che ho assunto da quell’autore o
maturato in riferimento a lui, oppure all’indicare gli studi
per me illuminanti in quel settore. Sono inoltre grata a p.
Robert Taft che ha avuto la gentilezza di leggere e discutere
questo testo prima della pubblicazione.
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Maria Campatelli - Il battesimo
sce che esista un’unità del battesimo nella pluralità
delle tradizioni e che il sistema simbolico che sottostà
ai formulari battesimali sia a grandi linee lo stesso in
tutte le Chiese. La sua unità non risiede in un certo
svolgimento di un rito determinato, ma dall’opera di
salvezza di Cristo che si comunica ai battezzati. Perciò, nelle diverse tradizioni esiste una comprensione
generale e comune del battesimo che ci permette di
comparare gli elementi diversi dei loro rituali. E, se
una tradizione sviluppa maggiormente un aspetto che
nella nostra è più in ombra, la conoscenza dell’altro
può portare solo ad una maggiore ricchezza e ad una
più grande comprensione del battesimo stesso. Tutto
ciò che è di Cristo è nostro e contribuisce ad approfondire la sua conoscenza e a muovere il cuore
verso di lui. L’uomo, diceva Vjaãeslav Ivanov, è uno
specchio vivo. Conosce quindi le cose in una maniera
riflessa. Ha bisogno allora di un altro specchio, speculum speculi, per raddrizzare l’immagine che lui vede.
Questo secondo specchio che corregge il primo è un
altro uomo. La verità viene fuori in modo più pieno
solo se è contemplata in un altro: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro” (Mt
18,20). Allo stesso modo, la conoscenza più adeguata
che possiamo avere del mistero è possibile soltanto
nella comunione, cioè in una Chiesa comunione di
Chiese.12
12 Cf V. Ivanov, Religioznoe delo Vladimira Solov’ëva,
in Sobranie Soãinenij III, Bruxelles 1979, 295ss.
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1. La preparazione
Il battesimo, atto ecclesiale
Man mano che procederemo, vedremo che è costante la presenza della comunità dei credenti: nell’accoglienza, nel discernimento sull’idoneità del candidato, nelle fasi della preparazione, all’uscita dalla
vasca battesimale, c’è sempre la Chiesa, che si prepara, insieme al neofita, ad accogliere un nuovo membro. Il Concilio Vaticano II ci ha ricordato il legame
essenziale tra il battesimo e l’incorporazione alla
Chiesa (cf LG 11, 14, 31, 32; UR 22). Con lo stesso
atto, la persona che è battezzata è resa membro di
Cristo, membro del suo corpo. Là dove c’è vero battesimo, c’è quindi l’ingresso nell’unica Chiesa.1 Non
1 Questo spiega anche l’importanza del battesimo nella ricerca dell’unità della Chiesa. Come ha sottolineato il
decreto sull’ecumenismo del Vaticano II Unitatis redintegratio, il battesimo viene al primo posto nella ricerca dell’unità. Ammettere un battesimo al di fuori dello spazio occupato dalla propria Chiesa è ammettere che la Chiesa esiste
al di fuori della nostra Chiesa. È la teologia di LG 8, commentata da UR 3-4 e LG 14-15. Esiste un solo battesimo,
grazie al quale siamo incorporati al mistero profondo, invisi-
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