BOOK - UNIRICERCA - Provincia autonoma di Trento

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BOOK - UNIRICERCA - Provincia autonoma di Trento
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Dipartimento Affari Finanziari e Programmazione
Servizio Università e Ricerca Scientifica
Osservatorio della Ricerca
LA RICERCA SCIENTIFICA
IN TRENTINO
RAPPORTO ANNUALE 2001
A cura di
Michele Andreaus, Eriberto Eulisse e Monica Zanetti
Trento, 15 ottobre 2002
INDICE
2
Prefazione di Mauro Leveghi
pag.
Introduzione
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Struttura e compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca
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•
Le fonti e l’analisi dei dati e il campo d’indagine
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1. IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA RICERCA
1.1 La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S
1.2 Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca
1.2.1 Il finanziamento su progetti di ricerca:
i risultati dei bandi 2001 e 2000
1.3 L’Accordo di programma con l’Università degli Studi di Trento
1.4 Il sostegno alla ricerca industriale
1.5 Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi
stipulati nel 2001
1.5.1 Alleanze territoriali: la regione Campania
1.5.2 Convenzioni con enti nazionali di ricerca
1.5.3 Convenzioni con enti europei di ricerca:
la Fraunhofer Gesellschaft
1.5.4 Le convenzioni degli enti provinciali con altri centri
internazionali di ricerca
1.5.5 Il Piano Nazionale della Ricerca e i finanziamenti
del MIUR
1.5.5.1 I nuovi centri di eccellenza: il CUDAM
1.5.6 Nuove iniziative di ricerca: l’eCTRL
1.5.7 Le proposte di nuovi centri: il Polo biotecnologico
1.6 Accordi di cooperazione internazionale
1.6.1 L’Ateneo italo-tedesco
1.6.2 Il Consorzio italo-germanico
1.6.3 Il progetto “Università a colori”
1.6.4 Lettera di intenti fra Governo del Saarland e PAT
1.6.5 Nuovi accordi in corso di definizione
1.7 La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
e il sostegno alternativo alla ricerca
1.7.1 I progetti di ricerca finanziati nel 2001
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2. IL SISTEMA DELLA RICERCA IN TRENTINO
2.1 Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico e tecnologica
2.1.1 L’ITC e il Centro per la Ricerca Scientifica
e Tecnologica (ITC-irst)
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2.2
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2.5
2.1.2 L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA) pag.
2.1.3 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali (MTSN)
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2.1.4 Il Centro di Ecologia Alpina
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L’Università degli Studi di Trento
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2.2.1 La ricerca universitaria in Trentino
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2.2.2 I centri di ricerca interni all’Università
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2.2.3 La ricerca internazionale
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Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
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2.3.1 Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CNR - CeFSA) »
2.3.1.1 La sezione di Trento dell’Istituto per la Fotonica
e le Nanotecnologie (INF)
»
2.3.1.2 La sezione di Trento dell’Istituto di Biofisica (IBF)
»
2.3.2 L’Istituto per la Tecnologia del Legno (CNR - ITL)
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2.3.3 L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale
e l’Alpicoltura (CRA - ISAFA)
»
2.3.4 La sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale
per la Frutticoltura (CRA - ISF)
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2.3.5 L’unità di ricerca a Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica
della Materia (INFM)
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2.3.6 Il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale
di Fisica Nucleare (INFN)
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La ricerca in campo medico-sanitario
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2.4.1 Informatica medica
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2.4.2 Le proposte di nuovi centri di ricerca
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2.4.2.1 Il Centro di protonterapia
»
2.4.2.2 Il Centro di neuroscienze cognitive
»
Ricerca e industria
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2.5.1 L’Agenzia per lo Sviluppo
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2.5.1.1 Nuovi Poli per l’innovazione:
i Business Innomation Centres (BIC)
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2.5.2 La sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat (CRF)
»
3. LA RICERCA IN TRENTINO E I PROGRAMMI
QUADRO EUROPEI
3.1 Attività di R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici
3.2 La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
3.3 Il VI Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo
della ricerca (SER)
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NOTA CONCLUSIVA
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LEGENDA
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PREFAZIONE
È chiaro che i posti di lavoro del futuro dipenderanno in gran parte dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca scientifica. Nonostante questa considerazione possa apparire oggi scontata ed acquisita, il nostro continente spende
ogni anno per la ricerca scientifica sessanta miliardi di euro in meno rispetto
agli Stati Uniti. Quanto poi all’alta formazione, il numero di giovani europei
che effettuano un dottorato negli Stati Uniti è circa il doppio di quello degli
studenti americani che studiano in Europa. A questo proposito va evidenziato un fatto ancora più preoccupante: la metà circa dei giovani europei che
si dottorano negli Stati Uniti e decidono di occuparsi di ricerca scientifica,
anziché rientrare in Europa preferiscono risiedere e lavorare per lunghi periodi in Nord America. Molti vi si trasferiscono definitivamente.
Se consideriamo il numero dei ricercatori rispetto al totale dei lavoratori
occupati scopriamo un dato ancora più sconfortante: in Europa il 5,28 per
mille dei lavoratori si occupa di ricerca contro un ben più consistente 8,08
statunitense. Per quanto riguarda il confronto tra il nostro Paese e le altre
Nazioni Europee, osserviamo che la frazione di ricercatori sul totale dei lavoratori occupati è pari al 3,33 per mille in Italia, a fronte del 10,62 finlandese,
del 9,26 giapponese e dell’8,44 svedese.
Siamo persuasi della necessità di interventi strutturali che diano più peso
alla ricerca. In Trentino da molti anni stiamo lavorando in questa direzione.
Siamo tra l’altro consapevoli del fatto che, nonostante i numeri citati siano
scoraggianti, la qualità della ricerca Italiana ed Europea risultino essere di alto
e, talora, altissimo livello: in chimica e nelle tecnologie delle telecomunicazioni l’Europa vanta notevoli successi. Un buon trenta per cento del lavoro di
ricerca del pianeta viene effettuato nel nostro continente. Un indicatore
molto significativo della qualità della ricerca è di certo costituito dal numero
Prefazione
5
di pubblicazioni scientifiche più citate (pubblicazioni di qualità) per milione
di abitanti. Il nostro Paese si colloca, rispetto a questo parametro, in una
rispettabile sesta posizione assoluta a livello mondiale, dietro Stati Uniti,
Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone. Questo dato dimostra che in
Italia esiste una considerevole capacità di produzione di nuove conoscenze,
nonostante il Paese si trovi agli ultimi posti in Europa sia per investimenti
pubblici e privati che per numero di addetti alla ricerca rispetto al totale della
forza lavoro. Ignorare questa capacità, mortificandola con investimenti inadeguati, equivale a trascurare un bene prezioso sia per l’economia che per la cultura del nostro Paese.
Abbiamo esordito dichiarando che i posti di lavoro del futuro dipenderanno in gran parte dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca scientifica.
Secondo dati forniti dalla Commissione delle Comunità Europee, entro i
prossimi tre o quattro anni il solo mercato europeo che gravita attorno alle
biotecnologie quadruplicherà le sue dimensioni, passando da 60 a 250
miliardi di euro all’anno. L’investimento in ricerca e innovazione è condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita economica. Esiste, a questo proposito, una ben nota correlazione tra bassi tassi di disoccupazione ed
investimenti in ricerca scientifica. I più bassi livelli di disoccupazione interessano le regioni d’Europa in cui sono presenti le imprese a più elevato contenuto tecnologico.
Il presente rapporto, il secondo dell’Osservatorio della Ricerca della PAT,
è importante perché costituisce una fotografia dello stato della ricerca nella
nostra Provincia: una Provincia che, in contro tendenza rispetto al resto del
Paese, sta investendo con convinzione in ricerca scientifica, proprio perché
consapevole dell’importanza strategica di questo settore.
Desideriamo, per concludere, evidenziare alcuni punti del presente rapporto che lo caratterizzano e ne individuano le peculiarità e gli sviluppi
rispetto ai risultati della relazione pubblicata alla fine dello scorso anno.
Eccone, in estrema sintesi, un breve elenco:
• riformulazione e ampliamento dei dati che consentono una nuova valutazione del dimensionamento di massima del sistema della ricerca in Trentino;
• ampio resoconto dello stato delle collaborazioni in materia di ricerca e sviluppo attuate dalla PAT (convenzioni, politiche di collaborazione e
accordi di cooperazione internazionale);
• monitoraggio dettagliato delle attività di ricerca sostenute della Fondazione CARITRO;
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La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
• analisi puntuale di centri e Istituti del CNR presenti nella provincia di
Trento;
• descrizione della ricerca provinciale in campo medico-sanitario;
• analisi dell’Università di Trento per Dipartimenti anziché per Facoltà,
dunque per strutture effettivamente dedite alla ricerca;
• prima ricognizione delle attività di ricerca industriale;
• analisi dei risultati raggiunti dalle Istituzioni trentine nell’ambito del V
Programma Quadro.
Ci auguriamo che le informazioni contenute in questo rapporto siano
utili non solo per coloro che si occupano professionalmente di ricerca scientifica, ma anche per quei cittadini che desiderano approfondire tematiche
tanto importanti per il futuro della nostra terra trentina.
Mauro Leveghi
Assessore alla Ricerca Scientifica
Provincia Autonoma di Trento
Prefazione
7
INTRODUZIONE
Struttura e Compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca
L’Osservatorio Provinciale della Ricerca, istituito con la legge provinciale 3/2000, art.
9, comma 8, è incardinato all’interno del Servizio Università e Ricerca Scientifica e
risulta operativo dal gennaio 2001. L’Osservatorio, come riporta la citata legge
provinciale, ha il compito di raccogliere e di diffondere in via sistematica i risultati delle
attività di ricerca in ambito provinciale. L’Osservatorio si colloca in un quadro di
programmazione più ampio, volto a favorire lo scambio di informazioni e il
coordinamento con tutti gli enti e i soggetti che effettuano e/o finanziano attività di
ricerca sul territorio provinciale.
Scopo dell’Osservatorio è pertanto quello di monitorare costantemente il sistema
della ricerca e dell’alta formazione in Trentino: attività di ricerca di istituti, enti funzionali e Università; partecipazione degli istituti trentini a progetti nazionali ed europei; apertura di nuovi centri di ricerca e attivazione di politiche di collaborazione, di
accordi e di nuove convenzioni a livello nazionale e internazionale.
Per diffondere efficacemente i risultati delle attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico (attività R&S) in ambito provinciale l’Osservatorio cura un rapporto annuale dal titolo La ricerca scientifica in Trentino. Il rapporto viene pubblicato
nel secondo semestre dell’anno successivo alle attività che sono oggetto di monitoraggio e rendicontazione, in modo da offrire un panorama esauriente di quanto è stato
svolto nel corso dell’anno solare a cui di volta in volta fa riferimento. Il presente rapporto, pubblicato nel 2002, offre dunque un quadro esaustivo delle attività di ricerca
svolte nel 2001; per l’anno in corso si limita invece a riportare una sintesi descrittiva
e generale dei progetti in fase d’avviamento.
Se la raccolta dei dati oggetto d’analisi del Rapporto annuale viene realizzata nel
corso di alcuni mesi, a cavallo tra il primo e il secondo semestre, nel restante periodo
dell’anno l’Osservatorio si concentra nella più generale funzione di coordinamento e
raccordo delle attività di R&S finanziate dalla Provincia Autonoma di Trento a enti e
istituti di ricerca.
Nel corso del 2002 l’attività dell’Osservatorio è stata coordinata da Michele
Andreaus ([email protected]), professore associato di Economia aziendale presso
la Facoltà di Economia dell’Università di Trento, dove è anche membro del Nucleo di
valutazione.
La raccolta e l’analisi dei dati sono state curate dal dott. Eriberto Eulisse ([email protected]) e dalla dott.ssa Monica Zanetti (monica.zanetti@pro-
Struttura e compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca
9
vincia.tn.it), che sono stati distaccati presso l’Osservatorio rispettivamente dal Museo
degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige e dal Comune di
Mezzolombardo.
Il rapporto 2001 è inoltre stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione
dei funzionari dei vari enti e istituti di ricerca coinvolti nell’indagine, che hanno fornito con tempestività i dati richiesti, anche attraverso elaborazioni specifiche. Un ringraziamento particolare va infine all’ufficio ragioneria del Servizio Università e
Ricerca Scientifica e al CIVR (Comitato di Indirizzo e di Valutazione sulla Ricerca)1
della PAT, per le puntuali osservazioni e i preziosi suggerimenti.
Le fonti e l’analisi dei dati
L’analisi del dimensionamento del sistema della ricerca e dell’alta formazione in
Trentino è stata condotta, da un punto di vista metodologico, attingendo a una
pluralità di fonti d’informazione.
Per la prima parte, intitolata Il sostegno pubblico alla ricerca, i dati provengono
essenzialmente da delibere, bilanci assestati, rendiconti generali per gli esercizi finanziari, testi di convenzioni, protocolli d’intesa e altri documenti ufficiali della Provincia Autonoma di Trento, come di volta in volta specificato nelle singole tabelle
proposte. Il capitolo relativo alla Fondazione CARITRO utilizza i dati ufficiali forniti
dalla stessa, mentre per i finanziamenti nazionali è stato consultato il PNR (Piano
Nazionale della Ricerca) e l’accordo tra la PAT e il MIUR (Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca).
Nella seconda parte, Il sistema della ricerca in Trentino, i dati riportati sono quelli
dei bilanci consuntivi dei singoli istituti di ricerca o quelli forniti dagli uffici amministrativi e del personale dei medesimi. Per quanto riguarda l’Università, anche se ciò
ha comportato l’enucleazione di dati non sempre comparabili con quelli degli anni
passati, si è seguita la radicale innovazione dell’Ateneo attuata a partire dall’esercizio
2001, che prevede una profonda riorganizzazione dell’organigramma e l’introduzione
di nuove procedure contabili e amministrative.
L’analisi dei dati relativi alla collocazione del sistema della ricerca e dell’alta formazione trentino nel quadro nazionale ed europeo è stata condotta sulla base dei dati ufficiali ISTAT ed EUROSTAT. Per l’internazionalizzazione della ricerca e la
partecipazione ai Programmi Quadro europei, oggetto della terza parte, sono stati utilizzati i dati messi a disposizione dagli uffici amministrativi dei singoli istituti.
1.
10
Attualmente composto da: Alberto Silvani (presidente del CIVR), Dirigente di ricerca all’ISPRI-CNR
di Roma, esperto nazionale distaccato presso la Commissione Europea, Direzione Generale Ricerca,
Bruxelles; Gilberto Antonelli, Professore ordinario, Dipartimento di Scienze Economiche, Università
di Bologna; Carlo Calandra, Professore ordinario, Dipartimento di Fisica, Università di Modena, già
presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia; Luca Comai, Professore presso il
Dipartimento di Botanica, University of Washington (Seattle, USA); Renato De Mori, Professore e
Direttore presso il Laboratorio d’informatica dell’Università di Avignone (F) e Professore alla Mc Gill
University di Montreal (Canada).
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Ai fini della compilazione del presente rapporto sono state inoltre utilizzate informazioni generali provenienti da siti web e database specializzati, interviste ai direttori e
ai responsabili dei singoli istituti, ai coordinatori di alcuni progetti di ricerca e, infine,
rapporti e altri documenti di carattere ufficiale messi a disposizione dagli enti di volta
in volta specificati.
Si consideri che le fonti di riferimento, da un lato i bilanci della PAT e dall’altro i
documenti menzionati per i singoli istituti, non offrono ancora un’immediata comparabilità dei dati. Tali differenze sono la conseguenza del fatto che enti funzionali e
centri di ricerca mantengono specificità proprie e talora irriducibili nella rendicontazione e nella gestione dei bilanci, offrendo per lo più una serie di valori che non sono
sempre immediatamente confrontabili. Fra gli obiettivi che l’Osservatorio intende
perseguire nella compilazione dei prossimi rapporti v’è quello di rendere questi dati il
più omogenei possibile, come peraltro suggerito dal CIVR, in modo da consentire
un’interpretazione più agevole dei medesimi.
Il passaggio dalle monete nazionali all’euro ha inoltre comportato la conversione
di tutti i valori degli anni passati2, che nelle tabelle includono generalmente l’ultimo
quinquennio. Non sempre si sono potuti verificare gli arrotondamenti già effettuati
dai singoli Istituti sugli importi originari in lire; le conversioni, pertanto, possono
non corrispondere perfettamente ad alcuni dati dello scorso Rapporto.
Nel precedente Rapporto l’Osservatorio si era posto come obiettivo una valutazione del dimensionamento di massima del sistema della ricerca in Trentino3. Sulla
scorta dei risultati già acquisiti, nel 2002 l’Osservatorio si è proposto di operare
un’ulteriore verifica dei dati e di rifinirli, ampliando e arricchendo il quadro di sintesi
già presentato. L’accertamento puntuale dei dati espressi in alcune tabelle contenute
nel precedente Rapporto ha indotto gli autori a intervenire e modificare alcuni valori
delle stesse, presentandone nelle pagine che seguono una versione più corrispondente
alle informazioni oggi disponibili4.
Il Rapporto dello scorso anno suggeriva fra le proprie future attività l’approfondimento di alcuni aspetti particolari, come lo stato delle collaborazioni in ambito locale
e internazionale dei soggetti attivi nel mondo della ricerca e un’analisi del personale
addetto alla ricerca e della sua mobilità. Inoltre si auspicava un’analisi della ricerca in
campo medico sanitario e della ricerca industriale in relazione alle attività di R&S
proposte dagli enti pubblici5.
Per dare continuità alla propria attività di ricerca e monitoraggio, l’Osservatorio
ha approfondito nel 2002 alcuni di questi temi, dedicando due parti specifiche del
presente rapporto rispettivamente allo stato delle politiche di collaborazione attivate
dalla PAT (al paragrafo 1.5) e alla ricerca in campo medico-sanitario e in campo biotecnologico (elaborate rispettivamente ai § 2.4 e 1.5.7 dal dott. Maurizio Dapor,
2.
3.
4.
5.
Tutti i valori delle tabelle del presente rapporto sono espressi in euro, con riferimento al tasso di
conversione di 1936,27 lire per 1 euro.
Si veda La ricerca scientifica in Trentino, Rapporto annuale, a cura di D. Bassi, M. Dapor e V. Mulloni,
Provincia Autonoma di Trento, 2001.
Il riferimento vale in particolare per la tabella 1, Stanziamenti PAT per gli istituti che sostengono ricerca
e alta formazione in Trentino (cfr § 1.1).
La ricerca scientifica in Trentino, PAT, 2001, pp. 9 e 65-66.
Le fonti e l’analisi dei dati
11
ricercatore presso ITC-irst). Il mondo della ricerca industriale e di quella privata,
notoriamente poco permeabili all’indagine pubblica, e peraltro oggetto di specifici
canali di finanziamento e monitoraggio, necessitano invece di ulteriori approfondimenti.
L’Osservatorio in tale prospettiva ha poi attivato una ricerca per una Anagrafe dei
ricercatori: un’indagine inedita che si propone di monitorare lo stato dei ricercatori di
ruolo e non in Trentino e la loro mobilità da/per altre regioni e provincie limitrofe. A
tal fine è stata avviata una collaborazione con il professor Antonio Chiesi del Dipartimento di Studi e Ricerca Sociale della Facoltà di Sociologia di Trento. Da un punto
di vista metodologico, si procederà sia con una serie di interviste sia con la messa in
rete di un questionario per i ricercatori: i dati ottenuti saranno oggetto di una approfondita analisi statistica. Questo studio, per la consistenza che sta assumendo l’indagine, costituirà non più una parte del rapporto annuale, bensì una pubblicazione
separata a cura dell’Osservatorio.
È importante sottolineare che il compito istituzionale dell’Osservatorio, da
quanto si evince dalla L.P. 3/2000, è quello di acquisire in modo costante tutti i dati
delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico in ambito provinciale. Questa azione,
che si traduce in specifiche azioni di monitoraggio e in una sorta di rendicontazione
dei dati ufficiali forniti dai singoli centri e istituti di ricerca, comporta la diffusione di
una cultura della valutazione innovativa al sistema stesso.
Il ruolo dell’Osservatorio, com’è ovvio, è istituzionalmente diverso da quello dei
nuclei di valutazione e dei consigli scientifici che già operano all’interno dell’Università
e dei singoli istituti di ricerca, ai quali è demandata una valutazione tout court delle
specifiche attività di ricerca. E tuttavia l’attività dell’Osservatorio, che in linea di massima ha riscontrato un positivo e crescente atteggiamento di collaborazione da parte di
istituti e centri di ricerca, non può prescindere dal consolidamento di una cultura della
valutazione (articolata in momenti di auto-valutazione, valutazione istituzionale ed
etero-valutazione) comunemente percepita come un fattore di crescita qualitativa
dell’intero sistema e di una maggiore competitività anche internazionale. La prospettiva
dell’Osservatorio di affinare d’anno in anno le proprie analisi per presentare e mettere
in evidenza aspetti differenti del mondo della ricerca e dell’alta formazione si fonda
essenzialmente su queste considerazioni. Tale problematica si inserisce peraltro nel più
generale quadro di valutazione della ricerca in Italia, dove fatica ancora ad affermarsi
una chiara distinzione tra valutazione della ricerca come “giudizio” (intesa come selezione dei migliori) e valutazione “partecipativa” (rivolta alla crescita della qualità attraverso il consenso)6.
6.
12
Si veda a proposito: Alberto Silvani e Giorgio Sirilli, “A che punto è la valutazione della ricerca nel
settore pubblico in Italia”, in: Valutazione 2000, M. Palumbo (a cura di), Franco Angeli, Milano,
2000.
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA RICERCA
1.1 La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S
La Provincia Autonoma di Trento è impegnata fin dagli anni Sessanta a sostenere diverse attività di ricerca e sviluppo (di seguito denominate attività
R&S) nell’ambito di strutture sia pubbliche che private. Tale impegno sta
progressivamente configurando un sistema della ricerca, dell’innovazione e
dell’alta formazione trentino i cui principali attori, accanto alla Provincia
Autonoma di Trento (PAT), sono il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst), il Centro sperimentale dell’Istituto Agrario di San Michele
all’Adige (IASMA), l’Università degli Studi di Trento (UNITN), l’Agenzia
per lo Sviluppo, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, il Centro di Ecologia Alpina, la sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat, le imprese high-tech
e gli spin-off, i Centri e gli Istituti del CNR, l’Istituto Sperimentale per
l’Assestamento Forestale e l’Apicoltura, la sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura, l’unità di ricerca dell’Istituto Nazionale di
Fisica della Materia e il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare.
La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S
13
Gli obiettivi che si pone oggi il Trentino, in linea con le dichiarazioni strategiche per la definizione di uno Spazio europeo della ricerca (cfr. § 3.3), sono
principalmente due: l’apertura del sistema della ricerca e la sua sempre maggiore integrazione nelle cosiddette reti di eccellenza a livello europeo e internazionale.
L’apertura del sistema, oltre che radicarsi stabilmente nella rete degli istituti nazionali di ricerca, si costruisce sull’interazione con importanti centri di
ricerca a livello internazionale. Fra i possibili partner europei, in considerazione della posizione strategica del Trentino, particolare attenzione viene data
al mondo tedesco e ai principali istituti che ivi operano ricerche sul versante
della tecnologia e dell’innovazione.
Il conseguimento dell’eccellenza a livello di centri di ricerca è una diretta
conseguenza dell’apertura del sistema. Per essere strutturale, questa proprietà
deve progressivamente diventare una caratteristica dell’intero sistema, incardinandosi attivamente sia sul versante dell’innovazione tecnologica sia su
quello dell’alta formazione.
Per sostenere un’efficace innovazione tecnologica, il sistema trentino si
basa oggi sull’interazione tra Governo della PAT, Università, Centri di
Ricerca (principalmente ITC-irst e Centro Sperimentale IASMA), Agenzia
per lo Sviluppo e altre istituzioni, imprese incluse. Sul versante dell’alta formazione il Trentino come sistema prevede invece una stretta interazione tra
Università, Centri di Ricerca, alta formazione, scuola media superiore, Agenzia per lo Sviluppo, Agenzia del Lavoro, PAT e altre categorie.
Gli strumenti che la PAT ha a disposizione per la promozione dell’alta formazione, della ricerca e dell’innovazione sono:
• il Fondo provinciale progetti (L.P. 3/2000);
• l’Accordo di programma con l’Università di Trento (L.P. 3/1999);
• il sostegno alla ricerca industriale (L.P. 6/1999);
• le politiche di collaborazione e il sostegno all’internazionalizzazione.
Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca è attivo dall’anno 2000 e costituisce lo strumento tecnico-finanziario attivato dalla Giunta della Provincia Autonoma di Trento per premiare la qualità della ricerca scientifica, i progetti integrati e
le ricerche di eccellenza. Per l’erogazione di finanziamenti su progetto, i criteri di
valutazione elaborati pongono particolare attenzione alle tematiche proposte, alla
credibilità scientifica dei soggetti proponenti, nonché alle possibilità di cofinanziamento da parte di tutti i partner impegnati nell’iniziativa.
14
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 1: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per gli istituti che svolgono
ricerca e/o alta formazione in Trentino, con suddivisione degli investimenti per il
funzionamento e per la ricerca. Cifre in euro.
anno 1997
anno 1998
anno 1999
anno 2000
anno 2001
CENTRO SPERIMENTALE IASMA
14.158.150 12.556.617 15.245.291 17.413.274 16.693.437
Funzionamento
11.699.815 12.040.160 13.571.971 13.312.606
9.308.103
Investimenti
1.941.878
516.457
1.673.320
516.457
1.807.599
Quota attività istituzionale
(a)
–
–
–
309.874
0
Investimenti ricerca
516.457
–
–
3.274.337
5.577.735
ISTITUTO TRENTINO DI CULTURA
Funzionamento
Investimenti
Quota attività istituzionale
(a)
UNIVERSITÀ DI TRENTO
Funzionamento
Investimenti
Contributo edilizia
Investimenti ricerca
9.967.618 10.845.595 12.570.561 12.777.144 19.186.374
4.028.364
4.100.668
4.100.668
4.100.668
4.312.415
5.939.254
6.744.927
8.469.893
5.164.569 14.873.959
–
–
–
3.511.907
0
14.013.025 13.701.336 10.284.206 19.573.717 20.070.031
748.863
1.704.308
1.833.422
3.227.856
5.662.950
(d) 11.998.843 10.602.594
7.056.350 14.951.427 13.399.474
981.268
981.268
981.268
981.268
491.151
284.051
413.166
413.166
413.166
516.457
IMPRESE
Contributi per la ricerca
12.394.966 11.362.052
12.394.966 11.362.052
3.976.718
3.976.718
4.260.769 15.287.124
4.260.769 15.287.124
981.268
981.268
–
–
–
1.923.285
1.122.777
800.508
–
–
2.311.145
1.910.891
400.254
–
–
2.392.405
1.617.719
361.520
413.166
–
3.298.094
1.867.508
1.146.534
0
284.051
1.770.415
892.438
877.977
–
–
1.806.049
948.731
857.318
–
–
1.896.791
973.883
922.908
–
–
2.104.514
1.061.271
191.089
852.154
–
2.213.534
1.015.354
500.963
0
697.217
(b)
929.622
929.622
1.032.914
1.032.914
1.136.205
1.136.205
(b)
1.256.023
1.256.023
FINANZIAMENTO SU PROGETTI (c)
–
–
–
–
–
–
3.388.990
3.388.990
6.606.221
6.606.221
ACCORDO PAT-INRM
–
–
–
–
–
–
–
–
258.228
258.228
4.803.049
3.253.678
1.549.371
8.074.287
4.097.569
3.976.718
6.810.851
4.486.795
2.324.056
MUSEO TRIDENTINO SCIENZE NATURALI
Funzionamento
Investimenti
Quota attività istituzionale
(a)
Investimenti ricerca
CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA
Funzionamento
Investimenti
Quota attività istituzionale
(a)
Investimenti ricerca
CONVENZIONE PAT-CNR
OPERA UNIVERSITARIA
Funzionamento
Investimenti
9.769.402 10.385.948
4.604.833
6.254.293
5.164.569
4.131.655
TOTALE 59.018.113 61.302.135 54.231.768 71.680.215 95.255.014
(a): Quota attività istituzionale stanziata dalla delibera “Attività istituzionale del Fondo Provinciale” del 2000.
(b): Per la Convenzione triennale PAT-CNR 1997-1999, i dati riportati in tabella sono relativi agli impegni di spesa
e non agli stanziamenti effettivi (che si sono protratti anche nell’anno 2000). La quota di finanziamento relativa
al 2001 è stabilita dalla Convenzione triennale per cinque progetti di ricerca PAT-CNR 2001-2003.
(c): Finanziamento attivo dall’anno 2000 e relativo a una parte del capitolo di bilancio 22000/003 del Fondo Provinciale Progetti (vedi § 1.2).
(d): Inclusi i finanziamenti del Ministero che nel bilancio provinciale figurano come partite di giro.
Fonte: Previsioni finali di competenza dal Rendiconto generale per gli esercizi finanziari e Delibere di Giunta.
La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S
15
Per quanto riguarda l’Università, una gestione più organica del settore strategico della ricerca e dell’innovazione si è concretizzata, a partire dal 1999, con
l’attuazione di un Accordo di Programma che comprende e disciplina, in un quadro generale, tutti i rapporti tra PAT e Università degli studi di Trento: dalla formazione all’edilizia universitaria, dai servizi agli studenti all’internazionalizzazione
dell’ateneo, dalla ricerca scientifica alla collaborazione con il sistema industriale.
Il sostegno alla ricerca industriale si attua come specificato dagli articoli 5
e 9 della legge n. 6/1999. Agevolazioni e incentivi vengono concessi alle
imprese presso le quali vengono realizzati progetti di ricerca industriale e attività di sviluppo precompetitive; piccole e medie imprese che collaborano con
enti di ricerca esterni possono avvalersi di ulteriori contributi. Infine, particolari agevolazioni sono previste per l’assegnazione presso le imprese di ricercatori o tecnici di ricerca.
Accanto alle suddette iniziative, va poi ricordato il supporto provinciale
che viene istituzionalmente fornito agli enti funzionali della PAT che svolgono attività di ricerca. I dati relativi a questi interventi sono sintetizzati nella
Tabella 1 e nelle figure seguenti, che illustrano il quadro complessivo dei
finanziamenti e il loro andamento cronologico. Nella seconda parte del rapporto questi dati verranno ulteriormente specificati al fine di evidenziare i
singoli interventi attuati a favore di Istituti e Centri di Ricerca. Tali iniziative,
unitamente ai risultati delle politiche di collaborazione e di internazionalizzazione del sistema della ricerca in Trentino – dalle alleanze territoriali agli
accordi di cooperazione internazionale, dal protocollo d’intesa con il
MURST (ora MIUR) a quello con la Fraunhofer Gesellschaft, alle convenzioni con enti nazionali e stranieri di ricerca – concorrono a definire il sostegno pubblico alla ricerca e verranno esaminate nella prima parte di questo
Rapporto.
La costruzione della Tabella 1, che sintetizza gli investimenti della Provincia
Autonoma di Trento a favore degli enti che operano nell’ambito della ricerca
scientifica e dell’alta formazione ha portato a riassumere, dal 1997 al 1999, una
molteplicità di dati dispersi in capitoli di bilancio differenti sotto voci omogenee. Tale complessità è stata semplificata, a partire dal 2000, grazie alla revisione
della struttura del bilancio provinciale, ora articolato per funzioni-obiettivo,
mentre i dati degli anni precedenti non sono sempre di facile lettura. Dal 2000,
dunque, anche la gestione delle risorse nel settore della ricerca, innovazione e
alta formazione risulta più chiara e facilmente individuabile.
16
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Il totale degli stanziamenti provinciali per attività di R&S, come si nota dalla
figura 1, fa registrare un significativo aumento nel 2000 e soprattutto nel
2001. Escludendo il dato dell’opera universitaria, che non rappresenta un
valore significativo per attività R&S, risulta per il 2001 uno stanziamento
totale di 84.869.066 euro (+37% rispetto al 2000 e +56% rispetto al 1997).
La figura seguente sintetizza l’andamento dell’ultimo quinquennio.
Figura 1: Andamento degli stanziamenti provinciali per la ricerca 1997-2001 (senza
l’opera universitaria). Cifre espresse in Euro.
0
Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca.
La lieve flessione relativa all’anno 1999 è dovuta principalmente al piano per
l’edilizia universitaria, e in particolare ai finanziamenti del Ministero per la
Ricerca, che non hanno un andamento costante e lineare nel tempo. Si noti
inoltre che nella tabella 1 è riportato il bilancio integrale degli enti funzionali
di ricerca. Per l’Istituto Agrario di San Michele si è riportato il solo Centro
sperimentale, onde determinare più precisamente l’entità effettiva degli investimenti in R&S.
Per quanto riguarda il solo 2001 la ripartizione percentuale degli stanziamenti PAT in attività di R&S (escludendo sempre il dato dell’opera universitaria) tra i vari centri della provincia, è sintetizzata dalla figura che segue:
La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S
17
Figura 2: Ripartizione degli stanziamenti provinciali in attività di ricerca. Anno 2001.
Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca
1.2 Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca
Il Fondo provinciale per la ricerca è lo strumento attivato dalla Provincia
Autonoma di Trento per finanziare progetti di ricerca scientifica, anche di
durata pluriennale. Esso si articola in sezioni distinte per l’Università degli
Studi di Trento, per le imprese, per gli enti funzionali della Provincia e per gli
altri enti o soggetti che realizzano attività di ricerca sul territorio provinciale.
Attraverso il Fondo viene anzitutto perseguito l’obiettivo di un maggiore
radicamento internazionale degli istituti, favorendone una stabile connessione con centri e reti di laboratori specialistici europei, nonché con il mondo
dell’impresa e della produzione.
Il Fondo provinciale progetti è disciplinato dagli articoli 5 e 19 L.P. n. 3/
2000 (successivamente modificata dalla L.P. n. 3/2001). Per la gestione del
Fondo la Provincia si avvale del supporto tecnico e scientifico di un “Comitato d’indirizzo e di valutazione della ricerca” (di seguito denominato CIVR),
che viene nominato con deliberazione della Giunta Provinciale.
Tale Comitato è composto da non più di cinque esperti estranei all’amministrazione provinciale e di comprovata qualificazione ed esperienza, scelti in
una pluralità di ambiti metodologici e disciplinari del mondo scientifico, tecnologico e culturale. Il CIVR fornisce i criteri e le modalità per la gestione del
Fondo, che vengono poi approvati dalla Giunta.
18
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Al fine di promuovere la realizzazione di progetti di ricerca scientifica e
tecnologica di indirizzo strategico volti a rafforzare la competitività del
sistema della ricerca in Trentino, dal 2000 la PAT bandisce annualmente,
sulla base di un capitolo specifico del suddetto Fondo, una chiamata per Progetti di ricerca.
I soggetti che possono presentare progetti finanziabili con il Fondo sono
gli enti funzionali della PAT e altri enti e soggetti diversi dall’Università di
Trento e dalle imprese, anche a carattere nazionale o internazionale, che
hanno una sede in provincia di Trento o che realizzano attività di ricerca sul
territorio provinciale. Università e imprese sono esclusi in quanto tali soggetti
possiedono già un proprio canale di finanziamento separato. Gli enti proponenti possono tuttavia coinvolgere l’università o le imprese come partner di
progetto.
La selezione dei progetti è affidata al CIVR che stabilisce modalità e criteri
per la valutazione dei progetti di ricerca. Dopo aver sottoposto ogni proposta
ad almeno due revisori anonimi, nazionali o internazionali, il CIVR formula
una graduatoria di merito delle proposte pervenute e, ove necessario, a
seconda della specificità dei progetti presentati, può avvalersi di ulteriori
esperti nominati dalla Giunta provinciale.
La valutazione dell’ammissibilità al finanziamento viene effettuata sulla
base di diversi criteri, tra cui: contenuto innovativo, qualità scientifica della
ricerca, livello scientifico dei proponenti e congruità dei costi.
Particolare rilievo viene dato allo sviluppo delle relazioni bilaterali italogermaniche, volte a favorire il radicamento territoriale dei soggetti scientifici
coinvolti, nonché alle proposte che prevedono attività di formazione di ricercatori e tecnici, alle attività che rivestono interesse industriale e con possibile
impatto economico-occupazionale sul territorio e, infine, ad attività che
coinvolgono enti o istituti con cui la PAT ha già instaurato convenzioni o
rapporti di collaborazione.
Lo stesso CIVR provvede a verificare che gli obiettivi e i tempi dichiarati
nel progetto vengano rispettati sulla base dei rendiconti scientifici ed amministrativi presentati annualmente dai Coordinatori del progetto nonché tramite specifiche azioni di monitoraggio.
Per il 2000 e il 2001, i primi due anni di chiamata per progetti, il CIVR
ha elaborato criteri di valutazione atti a promuovere dei progetti liberi. Nel
2002 si è data invece priorità a progetti aventi come scopo la costituzione di
nuovi Centri di ricerca in Trentino e l’attivazione di borse di studio postdoc1.
1.
In futuro si prevede l’uscita annuale di bandi sostanzialmente analoghi, con scadenza fissata all’ultimo
giorno lavorativo di settembre, rinvenibili in internet al seguente indirizzo: www.trentinocultura.net/
soggetti/fondi_ricerca/fondo_ricerca_ind_h.asp
Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca
19
Per la chiamata del bando con scadenza nel 2003 è prevista la formulazione di criteri
misti, tali da sostenere sia progetti liberi sia progetti tesi alla costituzione di nuovi
centri di ricerca.
Tabella 2: Stanziamento del Fondo per i progetti di ricerca. Stanziamenti in euro.
OGGETTO
Servizio di riferimento
SPESA
Finanziamenti all’Università
Servizio Università e Ricerca Scientifica
Contributi alle imprese industriali
Servizio Industria
15.287.124
516.457
Finanziam. a enti pubblici e privati su progetti
Servizio Università e Ricerca Scientifica
11.047.013
Contributi alle imprese artigianali
Servizio Artigianato
903.800
Fondo per i progetti di ricerca
TOTALE
27.754.394
Fonte: bilancio assestato 2001 (capitolo di bilancio 22000, artt. 001/003).
Tabella 3: Specifica del finanziamento su progetti a favore di enti pubblici e privati
Stanziamenti in euro.
OGGETTO
Finanziamento su progetti di ricerca
SPESA
(1)
3.388.990
CNR
2.002.820
Attività istituzionale ente
5.293.683
CIVR
51.646
Altro
309.874
TOTALE
11.047.013
(1) Relativo al Fondo provinciale progetti
Fonte: bilancio assestato 2001 (capitolo di bilancio 22000, art. 003).
1.2.1 Il finanziamento su progetti di ricerca: i risultati dei bandi 2001 e
2000
Per il bando di chiamata scaduto il 20 gennaio 2001 sono stati presentati 25 progetti
di ricerca e la PAT ne ha finanziati 20 (l’80% delle proposte), per un totale di oltre sei
milioni e mezzo di euro.
La quasi totalità delle proposte approvate è pervenuta dagli enti funzionali: l’Istituto Agrario di S. Michele ha visto approvati otto progetti, l’ITC
quattro, il Museo di Scienze Naturali tre, il Centro di Ecologia Alpina tre. I
restanti due progetti approvati sono stati proposti da altri enti.
Nel 2001 il CIVR ha esaminato i progetti pervenuti suddividendoli in
quattro gruppi. Il primo gruppo, con tre progetti approvati, e per i quali il
CIVR ha suggerito “la concentrazione del maggior sforzo” di stanziamento,
ha ottenuto una percentuale di finanziamento del 95%. Il secondo gruppo
riguarda nove progetti che hanno ottenuto l’85% del finanziamento richie-
20
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
sto. Il terzo gruppo, con otto progetti approvati, ha ottenuto un finanziamento dell’80%, mentre il quarto gruppo concerne i progetti non approvati.
Tabella 4: I progetti pluriennali di ricerca finanziati dal bando del 2001. Cifre in euro.
N.
DENOMINAZIONE PROGETTO
FINANZIAM.
ACCORDATO STANZIAM.
ISTITUTO
% DI
PER
CONCESSO
COORDIN. FINANZIAM.
IL TRIENNIO PER IL 2001
2001-3
1
AQUAPAST Acque e concrezioni di grotta quali strumenti ad alta
risoluzione per ricostruire i cambiamenti climatici del passato
in Trentino
MTSN
95%
481.164
201.209
2
SUPERBROWN Selezione innovativa per i bovini di razza bruna
allevati in montagna
Consorzio
Superbrown
80%
544.320
275.360
3
SALTO Studio sul mancato arrossamento del lago di Tovel
IASMA
95%
1.918.870
975.380
4
FAUNAGEN Conservazione e gestione della fauna:
un approccio genetico
CEA
80%
161.453
43.399
5
ECODIS Ecologia e controllo di alcune malattie
della fauna selvatica trasmissibili all’uomo
CEA
95%
498.554
116.579
6
WEBFAQ Web: Flexible Access and Quality
ITC-irst
80%
2.640.067
984.691
7
HIGHEST Qualità ed integrità di ecosistemi acquatici glaciali
d’alta quota in Trentino
MTSN
85%
413.527
147.939
8
BIODIVERSITÀ Integrare lo sviluppo del territorio
con la conservazione della biodiversità in Provincia di Trento
MTSN
85%
402.991
148.378
9
AGRIBIO Agricoltura biologica: strategie innovative per la difesa
delle colture
IASMA
85%
808.962
263.279
10
EFOMI Valutazione ecologica di cenosi forestali sottoposte
a monitoraggio integrato
IASMA
85%
384.598
122.917
11
R.E.M. Remote sensing e modelli ecosistemici spaziali
CEA
85%
239.275
79.900
12
SMAP Scopazzi del Melo
85%
1.041.899
378.004
13
RESVERATROL Stilbeni e flavonoidi della vite: comprendere
e utilizzare le vie di biosintesi
85%
460.700
135.247
Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca
IASMA
IASMA
21
N.
FINANZIAM.
ACCORDATO STANZIAM.
ISTITUTO
% DI
PER
CONCESSO
COORDIN. FINANZIAM.
IL TRIENNIO PER IL 2001
2001-3
DENOMINAZIONE PROGETTO
14
PEACH Personal Experience with Active Cultural Heritage
ITC-irst
85%
3.560.007
1.253.321
15
EDAMOK Knowledge Management distribuito
ITC-irst
85%
1.859.595
642.912
16
FORPICS Metodi Formali nel Processo di Sviluppo
di Software Industriale Critico
ITC-irst
80%
982.127
343.255
17
FORMA Gestione della vacca da latte in alpeggio e formaggi
di malga
IASMA
80%
257.815
85.938
18
MIROP-2 Metodi innovativi di rintracciabilità di origine
e di processo a tutela di produzioni lattiero-casearie tipiche locali
IASMA
80%
333.001
0
19
RASO 2 Rivelatori di aromi: sviluppo e ottimizzazione tramite
la sintesi di film da fasci di cluster di materiali organici
CeFSA
80%
521.600
210.400
20
OSSERVA 3 Rintracciabilità degli Organismi geneticamente
modificati nella filiera agroalimentare
IASMA
80%
547.651
198.113
TOTALE
18.058.176
6.606.221
Fonte: delibera 1060 d.d. 04/05/2001.
Come appare dalla tabella 5, per l’anno 2000 sono stati invece approvati 16
progetti liberi annuali (su 23 presentati). L’importo totale dei progetti finanziati nel 2001, rispetto al 2000, è pressoché doppio: da quasi tre milioni e
quattrocentomila euro è passato a oltre sei milioni e seicentomila euro.
22
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 5: progetti pluriennali di ricerca finanziati dal bando del 2000. Cifre in euro.
ISTITUTO
%
FINANZIAM.
COORDIN. FINANZIAM. ACCORDATO
DENOMINAZIONE PROGETTO
SOGGETTI PARTECIPANTI
1
OSSERVA Rintracciabilità degli OGM
(Organismi Geneticamente Modificati)
nella filiera agroalimentare
IASMA; Agenzia per la Garanzia
della Qualità in Agricoltura
IASMA
100%
151.838
2
SUPERBROWN Selezione Innovativa
per bovini di razza Bruna allevati
in montagna
Consorzio Superbrown;
Federazione Provinciale
Allevatori (TN); Dip.to
di Scienze Zootecniche
(Università di Padova)
Consorzio
Superbrown
80%
276.000
3
RASO Rilevatori di aromi: sviluppo
e ottimizzazione tramite la sintesi di film
Da fasci di cluster e di materiali organici
CeFSA, IRST-ITC, IME-CNR,
LGMN-INFM, IASMA
ITC
100%
222.680
4
SAL Applicazione di nuove metodologie
per l’analisi della diversità genetica
delle comunità naturali presenti
in Trentino: il caso del Salmerino alpino
IASMA
IASMA
100%
40.284
5
MIROP Metodi innovativi di rintracciab.
di origine e di processo a tutela di
produzioni lattiero-casearie tipiche locali
IASMA
IASMA
100%
206.583
6
Istituzioni ed economia
ITC
ITC
100%
113.621
7
Italia e Germania
ITC-isig
ITC
100%
113.621
8
Trento tra Nord e Sud
ITC-isig
ITC
100%
99.418
9
DHERST (Department of Hight Education
in Religion Studies and Theology)
ITC-isr
ITC
100%
267.576
10 Intrattenimento e sviluppo personale
ITC-irst
ITC
100%
56.810
11 Commercio e servizi elettronici
ITC-irst
ITC
100%
340.862
Multimedialità al servizio della
Formazione scolastica
ITC-irst
ITC
100%
164.750
ITC-irst
ITC
100%
954.412
ITC-irst
ITC
100%
124.983
ITC-irst
ITC
100%
142.026
ITC-dtt
ITC
100%
113.621
12
13 Trentino Experience
14
Web community: far comunicare valli
e città tramite una rete comunitaria
15 Fellowships e borse di studio
16
Incubazione/attrazione di nuova
imprenditorialità ad alta tecnologia
TOTALE
3.389.085
Fonte: Bilancio assestato PAT
Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca
23
1.3 L’Accordo di Programma con l’Università degli Studi di Trento
L’obiettivo dell’Accordo di Programma stipulato con l’Università degli Studi
di Trento è di favorire la collaborazione tra Provincia e Università per la programmazione e la realizzazione di iniziative di comune interesse. L’Accordo,
in realtà, riunisce e rafforza in un quadro organico una serie di interventi di
sostegno all’università in parte già preesistenti.
L’Accordo si basa sulla L.P. 29/93, recante le “Norme per favorire la collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento e l’Università degli Studi di
Trento”, con cui la Giunta provinciale ha iniziato a promuovere specifiche
iniziative volte allo sviluppo dell’offerta formativa, della ricerca e dell’edilizia
universitaria, attraverso appositi finanziamenti e convenzioni con l’Università. Successivamente la L.P. 3/99 ha modificato la legge menzionata, autorizzando la Giunta provinciale alla stipula di un Accordo di programma con
l’Università degli Studi di Trento, che è stato siglato nel marzo 2000 ed è
valido fino al 2003, dunque per l’intera durata dell’attuale legislatura.
L’Accordo prevede in particolare i seguenti punti programmatici:
• il sostegno da parte della PAT all’offerta formativa universitaria, e segnatamente ai nuovi corsi di laurea e di specializzazione, ai diplomi universitari
e ai dottorati;
• l’internazionalizzazione dell’Ateneo, che si articola con l’attivazione di
doppie lauree, di dottorati internazionali e di iniziative ad hoc per attrarre
studiosi stranieri di chiara fama;
• il sostegno alla mobilità degli studenti e il potenziamento dell’area linguistica;
• i servizi agli studenti, con l’insegnamento a distanza e l’accesso al sistema
telematico dell’Ateneo e della biblioteca;
• la collaborazione con il sistema industriale;
• l’edilizia universitaria;
• l’attuazione di progetti di ricerca di comune interesse tra Provincia e Università;
• il supporto all’attività della Provincia, attuato principalmente con l’Osservatorio permanente del sistema economico sociale provinciale.
Per quanto concerne l’attuazione di progetti di ricerca, essi possono essere
proposti dall’Università, dalle strutture provinciali o da entrambi, e vengono
valutati dalla Commissione per la Ricerca Scientifica dell’Università. A
seguito della valutazione scientifica, il Rettore e il Presidente provvedono a
individuare i progetti ammissibili a finanziamento in considerazione degli
obiettivi dell’attività di ricerca della Provincia e dell’Università. I progetti di
ricerca ammessi a finanziamento provinciale sono dunque realizzati da parte
dell’Università anche con il coinvolgimento delle Strutture provinciali inte-
24
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
ressate. A conclusione dell’attività di ricerca il responsabile scientifico predispone una relazione da trasmettere alla Provincia, la quale può fare libero uso
delle cognizioni acquisite (ad esclusione di quello commerciale).
Gli stanziamenti PAT a favore dell’Università di Trento per il triennio
1999-2001 sono riepilogati in dettaglio nelle tabelle seguenti:
Tabella 6: Stanziamenti a favore dell’Università di Trento nell’anno 1999. Cifre in euro.
Totale spese
PAT spese di PAT spese di
TOTALE PAT
funzionamento investimento
Università
altri enti
1
Offerta formativa
147.707
96.061
0
96.061
51.646
0
2
Internazionalizzazione
dell’Ateneo
961.643
807.790
0
807.790
153.853
0
3
Servizi agli studenti
0
0
0
0
0
0
4
Collaborazione
con il sistema industriale
59.393
51.646
0
51.646
7.747
0
5
Edilizia universitaria
6.720.654
0
5.945.968
(a)
5.945.968
0
774.685
6
Ricerca
413.165
0
413.165
413.165
0
0
7
Supporto all’attività
della PAT
0
0
0
0
0
0
6.359.133
7.314.630
TOTALE
8.302.561
955.497
213.245
774.685
(a) Anno 1999 – di cui 2.330.770 Euro sono relativi a finanziamenti del MURST
Fonte: Accordo di Programma.
Tabella 7: Erogazioni a favore dell’Università di Trento nell’anno 2000. Cifre in euro.
Totale spese
1
Offerta formativa
2
Internazionalizzazione
dell’Ateneo
3
Servizi agli studenti
4
Collaborazione
con il sistema industriale
5
Edilizia universitaria
6
7
PAT spese di PAT spese di
TOTALE PAT
funzionamento investimento
Università
altri enti
6.250.161
2.324.056
387.343
2.711.399
587.211
2.951.551
748.863
748.863
0
748.863
0
0
4.446.177
129.114
2.349.879
2.478.993
967.840
999.344
35.119
25.823
0
25.823
9.296
0
11.852.686
0
11.852.686
(b)
11.852.686
0
0
Ricerca
413.166
0
413.166
413.166
0
0
Supporto all’attività
della PAT
361.520
0
361.520
361.520
0
0
24.107.692
3.227.856
15.364.593
18.592.448
1.564.348
TOTALE
3.950.895
(b) Anno 2000 – di cui 2.040.005 Euro sono relativi a finanziamenti del MIUR per l’edilizia universitaria
Fonte: Accordo di Programma.
L’Accordo di programma con l’Università degli Studi di Trento
25
Tabella 8: Erogazioni a favore dell’Università di Trento nell’anno 2001. Cifre in euro.
Totale spese
PAT spese di PAT spese di
TOTALE PAT
funzionamento investimento
Università
altri enti
1
Offerta formativa
8.155.887
4.059.351
516.457
4.575.808
757.642
2.822.437
2
Internazionalizzazione
dell’Ateneo
1.162.028
1.162.028
0
1.162.028
0
0
3
Servizi agli studenti
4.397.631
351.191
2.324.056
2.675.247
723.040
999.344
4
Collaborazione
con il sistema industriale
99.676
90.380
0
90.380
9.296
0
5
Edilizia universitaria
12.624.789
0
10.300.733
(c)
10.300.733
0
2.324.056
6
Ricerca
516.457
0
516.457
516.457
0
0
7
Supporto all’attività
della PAT
258.228
0
258.228
258.228
0
0
27.214.696
5.662.950
13.915.931
19.578.881
1.489.978
6.145.837
TOTALE
(c) Anno 2001: di cui 488.052 Euro sono relativi a finanziamenti del MIUR per l’edilizia universitaria.
Fonte: Accordo di Programma.
Tabella 9: Erogazioni a favore dell’Università di Trento – riepilogo 1999/2001. Cifre in euro.
Totale spese
PAT spese di PAT spese di
TOTALE PAT
funzionamento investimento
Università
altri enti
1
Offerta formativa
14.553.755
6.479.468
903.800
7.383.268
1.396.499
5.773.988
2
Internazionalizzazione
dell’Ateneo
2.872.533
2.718.681
0
2.718.681
153.853
0
3
Servizi agli studenti
8.843.808
480.305
4.673.935
5.154.240
1.690.880
1.998.688
4
Collaborazione
con il sistema industriale
194.188
167.848
0
167.848
26.339
0
5
Edilizia universitaria
31.198.128
0
28.099.387
28.099.387
0
6
Ricerca
1.342.787
0
1.342.787
1.342.787
0
0
7
Supporto all’attività
della PAT
619.748
0
619.748
619.748
0
0
TOTALE
59.624.948
9.846.302
35.639.657
45.485.960
3.267.571
10.871.418
TOTALE in %
100%
16,5%
59,7%
76%
5,5%
3.098.741
18,3%
Fonte: Accordo di Programma.
26
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
1.4 Il sostegno alla ricerca industriale
I progetti di ricerca presentati dalle imprese e ammessi a finanziamento provinciale sono disciplinati dalla L.P. 6/99, che sostituisce, per le imprese industriali, la L.P. 4/81 e, per il settore artigianato, la L.P. 13/87. Queste ultime,
rimaste in vigore fino alla fine del 2000, contenevano una serie di incentivi a
favore delle imprese tra cui anche misure di sostegno all’attività di ricerca e
sviluppo. La legge 4/81, pur contribuendo a creare un certo numero di
imprese ad alto contenuto tecnologico sul territorio provinciale, è riuscita in
modo assai limitato a introdurre elementi di innovazione tecnologica nelle
aziende preesistenti.
La legge provinciale 6/99 relativa agli interventi della Provincia Autonoma di Trento per il sostegno dell’economia e della nuova impreditorialità
promuove e disciplina i progetti di ricerca applicata da parte delle imprese.
Per ricerca applicata s’intende la ricerca industriale e l’attività di sviluppo precompetitiva. A differenza della normativa precedente, l’agevolazione per
ricerca e sviluppo è nella 6/99 maggiormente evidenziata e distinta da altri
tipi di incentivi per le imprese, quali ad esempio l’acquisto di macchinari
innovativi o l’acquisto di nuove tecnologie. Essa inoltre fa riferimento a uno
specifico capitolo di bilancio e si è dimostrata uno strumento più duttile per
le finalità che persegue lo sviluppo della ricerca industriale.
Ai contributi della 6/99 possono accedere sia le grandi che le piccole e
medie imprese le cui unità operative sono situate nella Provincia di Trento.
Tuttavia solo le grandi imprese possono ottenere agevolazioni per gli studi di
fattibilità che precedono le attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo. I requisiti fondamentali per poter beneficiare dei contributi
consistono nella novità e originalità delle conoscenze acquisibili e nella loro
utilità al fine di accrescere competitività e sviluppo. Ulteriori requisiti vengono richiesti alle grandi imprese.
Un discorso particolare è riservato ai centri di ricerca delle grandi imprese
che svolgono solo attività di ricerca. Tali centri hanno diritto alle agevolazioni
previste dalla legge se realizzano un investimento sul territorio della Provincia
di Trento per un importo pari alle agevolazioni ricevute entro cinque anni
dalla data di conclusione del progetto di ricerca. Può beneficiare del contributo anche un’impresa che non abbia sede legale sul territorio provinciale
purché il progetto di ricerca sia stato effettuato in collaborazione con uno
degli istituti di ricerca situati nella Provincia di Trento o con l’Università di
Trento.
Le spese ammissibili a finanziamento sono quelle per gli studi di fattibilità, per i progetti di ricerca (comprendenti l’ammortamento tecnico, le spese
per il personale, quelle dei servizi di consulenza, le spese generali supplemen-
Il sostegno alla ricerca industriale
27
tari a seguito dell’attività di ricerca) e quelle per ricerche commissionate a
terzi.
Infine, va rilevato che la PAT promuove l’assegnazione temporanea (non
superiore a un anno) di ricercatori e tecnici degli istituti di ricerca operanti in
ambito provinciale presso le imprese locali. Tale collaborazione si prefigge il
duplice obiettivo di consentire una formazione professionale del ricercatore e
di acquisizione di assistenza tecnica a favore dell’impresa2.
L’aspetto strutturalmente più rilevante della L.P. 6/99 riguarda il Centro
Ricerche Fiat di Orbassano (TO), che con un contributo concordato con la
PAT di 7.772.031 euro, ha aperto una propria sede in provincia di Trento ed
è operativo a partire dal 2001. Entro il 2006 si è impegnato a restituire la
metà del contributo ricevuto attraverso il coinvolgimento dell’Università, dei
centri di ricerca e delle imprese innovative in progetti nazionali ed europei.
Coerentemente con la propria missione e strategia, l’obiettivo del CRF a
Trento è quello di formare nella provincia una Rete di Ricerca Applicata con
livello di eccellenza attraverso quattro Poli: Microsistemi, Manufacturing
Virtuale, Business Information Technology (BIT) e Info-Telematica (vedi
2.5.2). L’iniziativa proposta si basa sulle seguenti linee strategiche: proteggere
e valorizzare l’ambiente e sostenere lo sviluppo imprenditoriale (anche
locale). Il CRF si propone di portare a sostegno del Trentino propositività ed
innovazione per mantenere un livello di competitività elevata nei confronti
degli altri territori italiani ed europei. L’innovazione tecnologica e organizzativa ha come scopi prioritari il miglioramento dell’efficienza, della economicità, della sicurezza, della qualità della vita e della situazione ambientale.
Nella tabella seguente vengono riportati i finanziamenti per attività di
ricerca concessi dalla Provincia alle imprese negli ultimi cinque anni.
Tabella 10: Numero di progetti di ricerca finanziati e contributi erogati dalla PAT a
favore delle imprese industriali. Cifre in euro.
1997
N. progetti
Contributi erogati
1998
1999
2000
2001
6
2
1
6
7
5.301.214
176.041
242.455
2.200.504
13.132.854
Fonte: Servizio Industria della PAT.
È evidente l’effetto altalenante dei finanziamenti pubblici al settore, legato sia
alle variazioni del quadro legislativo sia all’attivazione di specifici progetti. Per
il 1997 si noti l’importo notevole registrato grazie all’effetto “Sodalia”,
seguito da una temporanea stasi, mentre per il 2001 (che fa rilevare un contributo concesso quasi sei volte superiore rispetto all’anno precedente) vanno
2.
28
Ulteriori informazioni, assieme al testo della legge e al regolamento di attuazione, sono disponibili in
rete all’indirizzo internet: www.provincia.tn.it/industria/elementi/promozione.htm
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
considerati i positivi effetti della L.P. 6/99, di cui ha principalmente beneficiato il Centro Ricerche Fiat.
Il contributo totale per il 2001 (13.132.854 euro) è composto per la parte
più consistente dalle erogazioni relative alla L.P. 6/99 (7.772.030 euro), mentre i restanti contributi (5.360.822 euro) sono stati concessi grazie alla L.P. 4/
81. A differenza di quest’ultima, che prevede assegnazioni generiche per la
sola ricerca applicata, la 6/99 è più specificamente mirata alla ricerca industriale per l’acquisizione di nuove conoscenze; essa inoltre prevede la concessione di finanziamenti che coprono fino al 75% delle spese previste. Il ricorso
ai fondi pubblici per il sostegno alla ricerca industriale risulta comunque
ancora inferiore rispetto alle potenzialità del sistema industriale trentino.
Tabella 11: Numero di progetti di ricerca finanziati e contributi erogati dalla PAT a
favore delle imprese artigiane. Cifre in euro.
1997
N. progetti
Contributi erogati
1998
1999
2000
2001
2
0
2
1
1
71.788
0
68.172
47.514
43.382
Fonte: Servizio Artigianato della PAT.
Per quanto riguarda le imprese artigiane, le domande di contributo da queste
presentate per la realizzazione di progetti di ricerca, a confronto con i dati
disponibili dal 1988, sono significativamente aumentate nel corso del triennio 1999-2001. Tale dato però si riflette ancora solo parzialmente nei contributi erogati dalla PAT a favore delle stesse, come si evince dalla tabella sopra
riportata.
Un confronto con la media nazionale sulle spese per attività innovative
nel settore industriale conferma il dato di una realtà, quella trentina, che non
sfrutta ancora sino in fondo le opportunità offerte dal sostegno pubblico alla
ricerca in questo settore.
In base ai dati elaborati dall’ISTAT, nel 1996 la cifra investita in attività
innovativa da parte delle imprese trentine ammontava a 9,7 milioni di lire
per addetto, pari al 69,9% della media nazionale (13,9 milioni di lire per
addetto). Scorporando da tale dato le risorse destinate all’acquisizione di
macchinari e impianti innovativi (voce che rientra nella categoria delle attività innovative solo in senso lato), le imprese della provincia di Trento hanno
destinato nel 1996 solo 2,8 milioni di lire per addetto (contro una media
nazionale di 7,4 milioni di lire), a quelle attività che propriamente rientrano
nella definizione di “attività innovative” (attività di ricerca e sviluppo; acquisizione di servizi di ricerca e sviluppo; acquisizione di know-how, brevetti e
licenze; attività di progettazione; produzioni di prova, formazione e ingegnerizzazione, analisi di mercato).
Il sostegno alla ricerca industriale
29
Figura 3 – Confronto fra Trentino e media nazionale su spesa per innovazione per
addetto (Italia=100). Anno 1996
Fonte: Servizio Statistica PAT.
1.5 Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi
stipulati nel 2001
La Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito della sua funzione di coordinamento e intermediazione tra soggetti promotori e soggetti utilizzatori
dell’innovazione scientifica e tecnologica e nell’intento di razionalizzare e
valorizzare l’intervento destinato alla ricerca, ha avviato a partire dal 2001
una politica di collaborazione con i sistemi di ricerca di altre realtà territoriali, nazionali e transnazionali.
I risultati conseguiti hanno visto la stipula di protocolli di intesa e convenzioni con regioni italiane e con enti o soggetti che si occupano di ricerca,
italiani e stranieri.
1.5.1 Alleanze territoriali: la Regione Campania
La regione Campania, come testimonia anche la recente approvazione di una
legge apposita per la promozione della ricerca scientifica (L.R. 28/03/2002 n.
5), è particolarmente impegnata nel favorire la crescita, la promozione, la diffusione delle attività di ricerca e nel sostenere la competitività e l’innovazione
del mondo imprenditoriale. Con essa la Provincia di Trento ha sottoscritto
nel novembre 2001 un protocollo di intesa finalizzato alla promozione di
progetti di ricerca scientifica e tecnologica congiunti, atti a favorire lo sviluppo socio-economico dei rispettivi territori e la partecipazione comune ad
30
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
iniziative scientifiche e di ricerca sostenute dal co-finanziamento nazionale ed
europeo.
I due Enti si sono altresì impegnati a coinvolgere, nella definizione delle
attività di comune interesse, i soggetti che realizzano attività di ricerca nei
rispettivi territori (tra cui per il Trentino, l’Istituto Trentino di Cultura e
l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige) e a sostenere il processo di interazione tra il sistema universitario campano e l’Università degli Studi di Trento.
Per rendere operativi gli impegni assunti, con la sottoscrizione
dell’accordo è stato costituito un gruppo di lavoro congiunto che ha individuato le collaborazioni possibili fra Trentino e Campania nei settori
dell’intelligenza artificiale applicata ai beni culturali e al turismo, dei microsistemi e micromeccanica, dell’ingegneria e difesa del suolo, dell’agricoltura e
delle biotecnologie.
Un accordo analogo, che impegna i due territori a sviluppare collaborazioni fra i rispettivi sistemi di ricerca, è stato siglato nel marzo 2002 con la
Regione Basilicata, attualmente una fra le regioni del Sud che più investono
nella ricerca scientifica e tecnologica.
1.5.2 Convenzioni con enti nazionali di ricerca
Con il Consiglio Nazionale delle Ricerche la Provincia di Trento ha stipulato
una prima Convenzione triennale nel 1997 che prevedeva un intervento
finanziario della Provincia e del CNR su progetti comuni di collaborazione
tra enti di ricerca provinciali e Istituti CNR. L’accordo ha consentito l’approvazione di cinque progetti di ricerca che coprivano diversi ambiti scientifici,
per un finanziamento complessivo da parte della PAT di 6 miliardi di lire,
ripartiti su tre anni3. La convenzione è stata rinnovata all’inizio del 2001,
sempre con l’intento di favorire lo sviluppo e la realizzazione di progetti di
ricerca, nonché la costituzione sul territorio provinciale di sezioni o unità
operative di ricerca afferenti a Istituti e strutture CNR.
In tale contesto rientra la proposta di insediare a Trento l’unità operativa
per l’elaborazione del progetto “Tecnologie cognitive per l’interazione e la
cooperazione con agenti artificiali”, attualmente finanziato dalla convenzione
PAT-CNR del 2001 e in corso di svolgimento presso l’Istituto di Scienze e
Tecnologie della Cognizione del CNR di Padova, nonché la proposta di
costituzione di un Istituto di Ricerca scientifica e tecnologica di livello internazionale denominato “Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione
(ITIA) per la Competitività e Sostenibilità del Manifatturiero”, finalizzato al
3.
Gli stanziamenti effettivi della Convenzione PAT-CNR 1997-1999 si sono protratti fino all’anno
2000. Dal 2001 è invece operativa la nuova convenzione triennale 2001-2003
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
31
sostegno e allo sviluppo dell’innovazione tecnologica per l’industria manifatturiera.
La Provincia si è impegnata al finanziamento dei progetti individuati nella
Convenzione 2001-2003 per un importo complessivo (su tre anni) di
3.550.000 euro, mentre il CNR, oltre agli eventuali finanziamenti, si è impegnato a mettere a disposizione personale, strumenti e infrastrutture tecnicoscientifiche. Nell’ambito di tale accordo sono stati co-finanziati cinque progetti di ricerca che vedono coinvolti diversi Istituti CNR unitamente all’Università di Trento, all’ITC-Irst e all’Istituto Agrario di San Michele.
Tabella 12: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per cinque progetti di
ricerca approvati nell’ambito della Convenzione PAT-CNR 1997/1999. Cifre in euro.
PROGETTO
1997
1998
1999
Sistema Legno: ottimizzazione degli interventi sulla risorsa legno
in funzione delle applicazioni
258.228
268.558
294.380
Sviluppo di microsistemi per applicazioni industriali
258.228
268.558
294.380
Applicazioni avanzate dell’informatica
180.760
193.671
219.494
Analisi e ricerche per il sistema agri-industriale
154.937
204.000
229.823
77.469
98.127
98.127
Analisi teorica e sperimentale dei processi di scambio di energia
e materia negli ecosistemi
TOTALE
929.622
1.032.914 1.136.205
Fonte: capitolo di bilancio 22000 (Fondo Progetti Ricerca).
Tabella 13: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per cinque progetti di
ricerca approvati nell’ambito della Convenzione PAT-CNR 2001/2003. Cifre in euro.
PROGETTI
IN CONVENZIONE
(TOTALE 5)
STANZIAMENTO
Erogazione 2001
1.256.000
Erogazione 2002
1.164.000
Erogazione 2003
1.130.000
TOTALE EROGAZIONI
TRIENNIO 2001/2003
TOTALE STANZIAMENTO
PERIODO 2001/2005
3.550.000
6.874.000
Fonte: capitolo di bilancio 22000 (Fondo Progetti Ricerca).
Altre importanti Convenzioni sono state sottoscritte dalla PAT con Istituti di
Ricerca nazionali, quali:
• l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che promuove, coordina
ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, sub-nucleare, astroparticellare e delle interazioni fondamentali. Ai fini del coordinamento delle attività nei settori di reciproco interesse è stato costituito un
Comitato paritetico che, nel giugno 2002, ha elaborato la proposta di
costituzione di un Centro Italo Germanico per la Sensoristica Innovativa
per Applicazioni Spaziali che vede coinvolti l’Università di Trento,
32
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
l’INFN, l’Agenzia Spaziale Italiana, il Max Planck Institute e l’Università
di Aachen (Germania).
• l’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM), il quale coordina e
svolge, sulla base di programmi pluriennali e progetti specifici, ricerche di
base, orientate ed applicate nel campo della fisica della materia. Anche in
questo caso è stato attivato un Gruppo di lavoro paritetico con il compito
di formulare proposte sulle quali i due enti (INFM e PAT) dovranno operare in raccordo tra di loro e di definire i progetti specifici per le ricerche
di comune interesse. Dall’impegno del Gruppo di lavoro è scaturita la
proposta di istituire un Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Condensazione
di Bose-Einstein, con il coinvolgimento ed il supporto dell’Università di
Trento, finanziato dall’INFM per un importo di 1.352.000 euro per il
primo quinquennio di attività e dalla PAT per un importo di 619.748
euro per i primi tre anni.
• l’Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna, istituito nel 1997 con lo scopo di rivalutare l’importanza della montagna impegnato nella ricerca scientifica e tecnologica e nel trasferimento
sociale dei risultati ottenuti, con il quale la PAT ha stipulato un accordo di
partecipazione un impegno di finanziamento su tre anni, finalizzato alla
promozione di progetti di ricerca congiunti nelle aree della tecnologia del
legno e dei materiali legnosi, della telemedicina, degli impianti a fune,
della difesa del suolo e del controllo remoto del territorio.
1.5.3 Convenzioni con enti europei di ricerca: la Fraunhofer Gesellschaft
Nel maggio 2001 la PAT ha siglato un Accordo di collaborazione con un istituto
tedesco, la Fraunhofer Gesellschaft. La Fraunhofer Gesellschaft è la principale
istituzione di promozione della ricerca scientifica e tecnologica applicata e di trasferimento tecnologico della Repubblica Federale di Germania. È inoltre una
della maggiori e più qualificate agenzie di ricerca a livello internazionale. Nel
quadro dei programmi dell’Unione Europea collabora all’interno di consorzi
industriali al fine di migliorare la concorrenzialità dell’economia europea.
Con questo Accordo la Provincia Autonoma di Trento e la Fraunhofer
Gesellschaft si impegnano, nel rispetto dei propri ordinamenti e degli accordi
internazionali vigenti tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale di
Germania, a collaborare in settori di mutuo interesse e competenza coinvolgendo, per il Trentino, gli enti e i soggetti che realizzano attività di ricerca sul
territorio (in particolare l’Istituto Trentino di Cultura e l’Istituto Agrario di S.
Michele all’Adige) e promuovendo la collaborazione con l’Università degli
Studi di Trento.
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
33
1.5.4 Le convenzioni degli enti provinciali con altri centri internazionali di
ricerca
I principali istituti di ricerca operanti sul territorio provinciale esplicano sempre più la propria attività anche attraverso collaborazioni con altri centri di
ricerca italiani e stranieri, nell’ottica condivisa di ampliare e potenziare
l’internazionalizzazione del sistema e nella necessità di confrontarsi con le
realtà più all’avanguardia a livello europeo ed extraeuropeo.
Di seguito vengono riportati gli accordi di collaborazione più significativi
fra alcuni Enti di ricerca trentini e centri di ricerca di livello internazionale.
Tabella 14: Accordi di collaborazione fra il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica
(ITC-irst) e altri centri di ricerca, italiani e stranieri.
Partner
ATR Advanced Telecommunications Research
Institute-Spoken Language Translation
Research Laboratories (Giappone)
ATR Advanced Telecommunications Research
Institute, Carnegie Mellon University (USA),
ETRI Electronics and Telecommunications
Research Institute, University of Karlsruhe,
Siemens Ag (D)
CERN – Organisation Europeenne pour la
Recherche Nucleaire (CH)
CSEM Centre Suisse d’Electronique
et de Microtechnique SA (CH)
Fraunhofer – Institute for Experimental
Software Engineering, University of Stuttgart
Department of Programming languages and
Compiler Construction
(D)
ICRAN Institute of Crystallography
Interface & Control Systems (USA)
Kurchatov Institute Moscow – IMP-RRCKI
(Federazione Russa)
National Research Council of Canada (CDN)
RWTH Aachen (D)
University of Adelaide (USA)
University of Camberra (USA)
University of Maryland (USA)
Oggetto
Cooperation agreement on Speech Translation Technology
Accordo quadro: ricerca comune nel campo del speech-to-speech
translation
Accordo quadro di collaborazione
Cooperazione per lo sviluppo, produzione, fornitura e vendita
di silicon detectors
Agreement: collaborazione scientifica nel campo dell’ingegneria
del software, in particolare: software architecture reverse engineering
Contratto di collaborazione scientifica per attività di ricerca
su film organici
Accordo di collaborazione per l’integrazione dei sistemi “NuSMV”
di ITC-irst e “UML” di ICS
Collaborazione bilaterale nel campo dello sviluppo dei materiali avanzati
e della tecnologia e applicazione dei sensori fisici e chimici
Convenzione per rapporto di collaborazione per l’attivazione
di programmi di ricerca scientifica e tecnologica
Convenzione generale per attività di ricerca nell’ambito dell’interazione
uomo-macchina
Agreement per promuovere la ricerca con scambio di ricercatori
e studenti post-doc
General Agreement collaborazione bilaterale nel campo
dell’applicazione del ragionamento automatico
Accordo di collaborazione nel settore della metrica
del software
segue
34
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Partner
University of Washington (USA)
University of HAIFA – Caesarea Edmond
Benjamin de Rotschild Institute for Interdisciplinary
AppliKations of Computer Science (Israele)
ICEmB – Centro Interuniversitario sulle
interazioni tra campi elettromagnetici
e biosistemi
IEI-CNR – Istituto di Elaborazione
dell’Informazione del CNR
Oggetto
Accordo di cooperazione nel campo della micromeccanica
basata su applicazioni biomedicali
Programma bilaterale di cooperazione scientifica nel settore
dell’intelligenza artificiale
Promozione collaborazione in programmi di attività di ricerca
e di formazione
Contratto di collaborazione per lo svolgimento in comune di attività
di ricerca
Convenzione per collaborazione per attivazione di programmi
INFN – Istituto Nazionale Fisica Nucleare
di ricerca scientifica in settori dicomune interesse
Collaborazione nel settore della ricerca scientifica e tecnologica
INRM – Istituto Nazionale per la Ricerca
sull’ambiente montano, con particolare riferimento agli aspetti fisici,
Scientifica e Tecnologica sulla Montagna
tecnologici, economici, turistici e socioculturali
Convenzione quadro: rapporto di collaborazione basato su programmi
Istituti Ortopedici Rizzoli
di attività in settori di biofisica medica, nuovi materiali e sensoristica
microelettronica
Collaborazione ai fini della attività di ricerca clinico-scientifca, sviluppo
stituto Nazionale per lo studio e la cura dei
tecnologico e formazione. Sviluppo di un sistema multimediale integrato
Tumori
per la ricerca clinica in oncologia
Accordo di collaborazione per attivazione programmi di ricerca
Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele
scientifica e tecnologica nei campi dell’ IA e della microelettronica
Programma di sperimentazione “e-R.ME.TE. Regioni per la Medicina
Telematica. Modelli di riferimento interregionale per prodotti e servizi
Regione Toscana
di telemedicina”
Scuola Superiore di Studi Universitari S. Convenzione quadro: rapporto di collab. su programmi di studio
Anna
di dispositivi microelettronici e micromeccanici, trasf. Tecnologico
Università di Bologna
Collaborazione attività di ricerca e formazione
Convenzione quadro: rapporto di collaborazione del campo
Università di Genova
della biosensoristica, microelettronica e meccatronica
Collaborazione nei settori di sistemi ad agenti, reti neurali,
Università di Genova
apprendimento automatico e ingegneria del software
Convenzione quadro: collaborazione scientifica nel campo
Università di Milano
dell’Intelligenza Artificiale e delle Tecnologie della Conoscenza
Convenzione quadro: costituzione Centro di Studi
Università di Napoli, Università di Siena
per la Storia dell’Università denominato “UNISTORIA”
Collaborazione nel campo delle architetture software e delle tecniche
Università di Pisa
di verifica per sistemi distributivi e della wide-area programming,
con applicazioni nell’e-commerce e e-business
Collaborazione su programmi di comune interesse
Università di Torino, Università di Venezia
nel campo dell’elaborazione del linguaggio naturale
Università di Firenze
Convenzione per la collaborazione in progetti di sviluppo tecnologico
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
35
Tabella 15: Accordi di collaborazione fra il Centro Sperimentale dell’Istituto Agrario di S.
Michele e altri centri di ricerca.
Partner
Oggetto
Agricultural University of Norway (N)
Biologische Bundesanstalt für Land und Forstwirtshaft
di Dossenheim Centrum Grüne Gentechnik di Neustadt
(D)
Fraunhofer Institut di Schmallenberg (D)
Institute National des Recherches Agronomiques
Institut of Plant Sciences di Zurigo (CH)
Istituto di Botanica di Innsbruck (A)
Technische Universität München Ludwig Maximilians
Universität München (D)
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck (D)
Collaborazione nel progetto Popsal
Collaborazione nel progetto Smap
Collaborazione nel progetto Resveratol
Collaborazione nel progetto Bioinnova
Collaborazione nel progetto Agribio
Collaborazione nel progetto Salto
Collaborazione nel progetto Mirop 2
Collaborazione nel progetto Efomi
Altre collaborazioni con istituzioni estere
Genomics Bioscience Research GmbH, Wien (A)
Limnology Institute University of Innsbruck (A)
Swiss Federal Institute for Environmental Science and Technology (CH)
Abteilung “Molekulare Biotechnologie” (FMB) (D)
BAZ Institut für Rebenzüchtung Geilweilerhof (D)
Max Plank Institut für Züchtungsforschung, Köln (D)
University of Marburg (D)
Botanical Institute University of Copenhagen (DK)
Botanical Institute, Working group Palinology (DK)
Research Institute for Viticulture and Enology, Pécs (H)
St. Istvan University, Godollo, Department of Genetics and Plant Breeding (H)
Centro Nacional de Biotecnologia, Madrid (E)
Tabella 16: Accordi di collaborazione fra il Centro di Ecologia Alpina e altri centri di
ricerca.
Partner
Oggetto
Università di Innsbruck, Institut für Botanik (A)
Università di Bayreuth
Università di Helsinki (FIN)
Paul-Scherrer-Institute, Villigen (CH)
Centre for Ecology and Hydrology, ITE, Banchory (GB)
Centre for Geobiosphere Studies (S)
Fundación Centro de Estudios Ambientales
del Mediterráneo, Valencia (E)
University of Stirling (GB)
University of Liverpool (UK)
Vantaa Research Centre, Helsinki (FIN)
University of Tübingen (D)
Centre for Ecology and Hydrology, Oxford (GB)
36
Collaborazione nel progetto Carbomont
Collaborazione nel progetto: Ecologia e controllo
di alcune malattie trasmissibili dalla fauna selvatica
all’uomo
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Partner
University of Helsinki (FIN)
Swedish University of Agricultural Science (S)
Institute of Molecular and Cell Biology
University of Tartu (EST)
University of California, Berkeley (USA)
Weizmann Institute of Science, Environmental
Science Department (Israele)
Max Plank Institute for Biogeochemistry, Jena (D)
Museum National d’Histoire Naturelle, Paris (F)
Université de Savoie, Chambery École Nationale
du Genie Rural des Eaux et de Forêts (F)
University of Evora (P)
University of Lapland (F)
Max Plank Institute for Biogeochemistry, Jena (D)
Oggetto
Collaborazione nel progetto: Flussi e depositi di carbonio
negli ecosistemi forestali
Collaborazione nel progetto: Forme di Humus
e dinamica del bosco
Collaborazione nel progetto: Learning Sustainability
Collaborazione nel progetto: Remote sensing e
modelli ecosistemici spaziali
1.5.5 Il Piano Nazionale della Ricerca e i finanziamenti del MIUR
Le linee guide del Programma Nazionale di Ricerca del maggio 2000 hanno
sottolineato la necessità di rafforzare la ricerca di base, intesa come l’insieme
delle attività che mirano all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse a specifici obiettivi industriali o commerciali. Da tale
presupposto è conseguita la volontà di offrire concrete possibilità di rilancio
agli Enti pubblici di ricerca e di potenziare la capacità scientifica del sistema
universitario nazionale.
Per attuare tali propositi il Governo ha costituito il Fondo per gli Investimenti
della Ricerca di Base (FIRB) gestito dal MURST (ora MIUR) e concepito come
strumento finanziario dedicato ad incentivare e premiare quanti concorrono a
migliorare la specializzazione scientifica del Paese su scala internazionale.
In particolare il fondo FIRB risulta destinato a sostenere:
• progetti di potenziamento delle grandi infrastrutture di Ricerca pubbliche
o pubbliche-private;
• progetti di ricerca di base di alto contenuto scientifico e/o tecnologico
proposti da Università ed Istituzioni Pubbliche di Ricerca o da gruppi di
ricercatori delle stesse strutture;
• la costituzione, il potenziamento e la messa in rete di Centri di eccellenza
scientifici, pubblici e/o privati anche su scala internazionale.
Il Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2001 determina i criteri e le modalità
procedurali per l’assegnazione delle risorse finanziare del fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base.
Fra i parametri indicativi per la scelta del progetti presentati rientra la
capacità di attrarre risorse finanziarie anche oltre il cofinanziamento previsto
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
37
(il MIUR concede un contributo pari al 70% dei costi ritenuti come ammissibili ai progetti ammessi a finanziamento). Alla luce dell’Intesa Istituzionale
di Programma sottoscritta dalla Provincia e dal Governo nell’aprile 2001, la
quale prevede fra i suoi obiettivi la “promozione e sostegno di aree di eccellenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica”, e del Protocollo
d’intesa fra PAT e MURST del maggio 2001, che conferisce piena operatività
agli obiettivi delineati e che impegna l’Ente provinciale a destinare risorse
finanziarie a tal fine, la Provincia Autonoma di Trento ha dichiarato la propria disponibilità ad accordare finanziamenti aggiuntivi ad alcuni dei progetti
presentati da Istituti di Ricerca trentini, in caso di positiva valutazione e
finanziamento da parte del Ministero.
L’ITC-irst ha presentato domanda di finanziamento nell’ambito del
bando FIRB e ha visto l’approvazione e il finanziamento dei seguenti progetti
di ricerca:
• Automazione dell’ingegneria del software basata sulla conoscenza.
Obiettivo del progetto è la definizione di teorie e tecniche innovative che
permettano di automatizzare alcuni passi del processo di sviluppo software e facilitarne la trasmissione alle piccole e medie imprese. Capofila
del progetto è l’ITC-irst con tre Divisioni coinvolte (Sistemi per il ragionamento automatico, Tecnologie Cognitive e della Comunicazione,
Sistemi Sensoriali Interattivi). Soggetti partecipanti sono le Università di
Trento, Genova e Roma, unitamente alla Delisa S.P.A.
• Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la gestione dei
processi di prevenzione, cura e riabilitazione.
Capofila del progetto è il laboratorio di Informatica Medica dell’Università di Pavia, mentre l’ITC-irst è soggetto partecipante con l’Unità Applicativa di Informatica Medica e Telemedicina. Obiettivo della ricerca è la
verifica dell’utilità dei sistemi informatici per lo sviluppo dell’informazione e della conoscenza unitamente allo studio del cambiamento del rapporto medico/paziente in una relazione in cui il paziente è gestito da un
team di medici, ognuno specializzato su un aspetto della cura. In una tale
situazione di “gestione condivisa del paziente” si rivela di estremo interesse lo studio dei sistemi informatici come strumento per la condivisione
delle informazioni riguardanti il singolo paziente e delle conoscenze che
giustificano la pratica clinica.
Approvato (ma non ancora finanziato), proposto e coordinato dalla Divisione Microsistemi dell’ITC-irst – Divisione Microsistemi (unitamente a 6
soggetti partecipanti), è il progetto “Sviluppo di microsistemi multifunzionali
per analisi in diagnostica clinica e nel settore alimentare”. La ricerca sarà focalizzata sullo sviluppo di tecnologie di microfabbricazione mirate alla realizzazione di microsistemi innovativi per analisi biochimiche.
38
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
1.5.5.1 I nuovi centri di eccellenza: il CUDAM
Nell’ambito degli interventi nazionali finalizzati al rafforzamento della ricerca
di base rientra la costituzione di Centri di eccellenza la cui attività è indirizzata alla sperimentazione e allo sviluppo della ricerca scientifica in ambiti
molto vasti, coerentemente con la creazione di reti di cooperazione nazionale
e internazionale. Le incentivazioni previste sono elargite attraverso l’utilizzo
di risorse provenienti dal Fondo per l’Incentivazione della Ricerca di Base
(FIRB), dal Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR) e dal Fondo
Agevolazioni Ricerca Industriale (FAR).
Presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università
degli Studi di Trento è attivo un centro di eccellenza che ha ottenuto il finanziamento di 672.427 Euro: il Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica dell’Ambiente Montano (CUDAM).
Il CUDAM coordina una serie di ricerche multidisciplinari nei settori
della generazione e trasporto delle frane superficiali, delle colate detritiche e
delle colate rapide di fango, della sicurezza idrogeologica dei versanti, della
sicurezza dei conoidi e delle fasce fluviali pedemontane, della determinazione
delle precipitazioni.
Nella sua funzione di centro di educazione permanente sia a livello di dottorato di ricerca che di perfezionamento per tecnici impegnati nella difesa
idrogeologica dell’ambiente montano in Italia e all’estero, il CUDAM organizza corsi nell’ambito della European Engineering Graduate School of Environment Water, corsi specialistici per studenti dottorandi e corsi di
aggiornamento per gli operatori dipendenti da amministrazioni pubbliche,
oltre a corsi di aggiornamento per tecnici e ricercatori dei paesi in via di sviluppo.
In collaborazione con gli enti preposti alla salvaguardia del territorio
montano (Comuni, Province, Regioni, Autorità di Bacino, Ministero
dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici), il CUDAM inoltre fornisce strumenti
per gestire il territorio in base a concetti di sicurezza idrogeologica, implementa nuove tecnologie per il monitoraggio e controllo dell’ambiente, fornisce nuovi strumenti di progettazione, analisi e verifica di opere di protezione
idrogeologica, e mette a disposizione la propria competenza scientifica per
progetti di ricerca di supercalcolo nell’ambito della gestione del rischio idrogeologico.
Va infine segnalato che la Facoltà di Ingegneria ha presentato domanda di
finanziamento per un Centro di Ingegneria delle Superfici (CIS). Argomento
della ricerca proposta è la progettazione, modificazione e caratterizzazione
delle superfici. Il progetto prevede collaborazioni con enti di ricerca locali,
quali l’ITC-irst, e con università e centri statunitensi e tedeschi, quali il Max
Planck Institute di Stuttgart, le Università di Saarbrucken, Mainz, Freiberg.
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
39
In tale contesto è utile ribadire che anche attraverso il finanziamento su
progetti della Provincia Autonoma di Trento (vedi 1.2) viene data priorità,
per l’anno 2002, alla sovvenzione di progetti finalizzati alla costituzione di
nuovi Centri di ricerca.
1.5.6 Nuove iniziative di ricerca: l’eCTRL
L’eCTRL (eCommerce and Tourism Research Laboratory) è un nuovo laboratorio di ricerca operante presso l’ITC-irst nato da un progetto congiunto
ITC – Università di Trento e con il concorso finanziario della Fondazione
Caritro con l’obiettivo di sviluppare metodi, tecniche e strumenti per applicazioni di e-commerce nel settore turistico.
Il laboratorio sviluppa la ricerca applicata su alcune tecniche di Intelligenza Artificiale (A.I.), come Machine Learning, Case-Based Reseasoning,
Natural Language Processing and Knowledge Representation, per la promozione di nuovi importanti servizi elettronici e di strumenti intelligenti finalizzati al dominio turistico.
L’eCTRL sviluppa un sistema rivolto alla scelta della destinazione turistica
basato sulla rappresentazione esplicita delle preferenze dell’utente e capace di
rispondere a domande incomplete e confuse. In tal senso esso intende affrontare le tecnologie informatiche con un approccio multidisciplinare, in collaborazione con l’Università di Trento e l’ITC-irst, e con il sostegno economico
dell’industria e dei fondi pubblici destinati alla ricerca.
Obiettivo dell’eCTRL è quello di creare a Trento un punto di riferimento
per il cosiddetto IT&T (Tecnologia Informatica per il Turismo) spingendo e
ampliando l’offerta turistica locale, in collaborazione con le più promettenti
aziende industriali.
1.5.7 Le proposte di nuovi centri: il Polo biotecnologico
In fase avanzata di realizzazione è il progetto di un centro o polo biotecnologico in ambito provinciale. Per biotecnologia va intesa la biologia molecolare
applicata alla medicina, alla farmacologia, alle scienze agrarie ed alimentari. Il
fulcro delle applicazioni biotecnologiche è rappresentato dalla ricerca di base
di alta qualità. Se si esclude la presenza del Centro sperimentale dell’Istituto
Agrario di San Michele all’Adige, in Trentino non esistono centri di ricerca
dedicati alle biotecnologie. Assenti sono pure le industrie del settore e le
facoltà di biologia e medicina.
Un progetto per un polo biotecnologico a Trento è stato presentato dal
professor Giulio Superti-Furga del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare di Heidelberg e dal professor Klaus Palme dell’Università di Freiburg. Il
polo (ISB-T o Institute of Systems Biology-Trento) coinvolge la Provincia
40
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Autonoma di Trento, l’Università di Trento, l’Istituto Agrario di San Michele,
l’ITC-irst e alcune industrie. L’obiettivo di ISB-T è quello di fornire formazione biotecnologica di alto livello al fine di creare professionalità di qualità
elevata nel settore delle biotecnologie nonché di realizzare un centro
moderno e internazionale per le analisi dei sistemi biologici. Tale iniziativa
potrebbe coinvolgere le realtà già presenti sul territorio provinciale: il Centro
Sperimentale dell’Istituto Agrario (IASMA), l’ITC-irst, il DISA e il dipartimento di fisica (in particolare i gruppi di biofisica e di chimica bio-organica).
La missione di ISB-T è quella di promuovere la creazione di un laboratorio di analisi dei sistemi biologici; utilizzare le nuove tecniche per risolvere
problematiche biologiche; realizzare una rete di ricerca collaborativa e multidisciplinare; fornire alta formazione nel settore biotecnologico; incoraggiare
la nascita di aziende ad alta tecnologia e assistere la crescita delle stesse
mediante collaborazioni di ricerca. I tre pilastri fondamentali dell’ISB-T
saranno l’Università, la Ricerca e l’Industria.
Per realizzare la sua missione l’ISB-T dovrà creare un ambiente scientifico
aperto, utilizzare il potenziale creativo emergente dalla collaborazione di
gruppi scientifici con differenti background, e preoccuparsi delle implicazioni sociali, etiche e legali della biologia.
I principali obiettivi operativi riguarderanno lo studio del comportamento, del controllo, della regolazione e della manipolazione dei sistemi biologici. La ricerca sarà basata, tra l’altro, sull’utilizzo di tecnologie globali per
decifrare e integrare i differenti livelli di informazione biologica, sullo sviluppo di metodi che consentano una descrizione sia qualitativa che quantitativa del DNA, dell’RNA, delle proteine, delle reti di cellule e dei tessuti, sullo
studio delle interazioni molecolari nonché sulla simulazione dell’informazione biologica.
La facoltà di ricerca dell’ISB-T prevede tre cattedre e dieci gruppi di ricerca.
Sarà strutturata nei tre dipartimenti di Molecular Genetics, Molecular Cell
Biology e Bioinformatics. I gruppi di ricerca saranno specializzati in Biologia
Cellulare, Biochimica, Chimica Biologica, Genetica Molecolare, Biofisica, Biologia Strutturale, Genomica Funzionale, Proteomica e Bioinformatica.
1.6 Accordi di cooperazione internazionale
Dall’impegno per il raggiungimento di una maggiore internazionalizzazione
del sistema ricerca e alta formazione trentino, più volte ribadita e indicata
quale una delle più significative e improrogabili finalità che il governo provinciale si è impegnato a conseguire, sono scaturite interessanti iniziative, grazie anche al supporto e alla collaborazione offerta dal Governo italiano, da
università nazionali e straniere e da altri soggetti.
Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001
41
La capacità dimostrata dal Trentino di interagire con realtà significative
del mondo della ricerca europea (in particolare nell’area di lingua tedesca) e il
ruolo svolto in questi ultimi anni dall’Università e dagli istituti di ricerca
come propulsori della ricerca scientifica sono stati determinanti per la definizione dell’Intesa istituzionale di programma tra Governo della Repubblica
Italiana e Provincia Autonoma di Trento, sottoscritta in data 24 aprile 2001.
L’intesa istituzionale prevede la promozione e il sostegno di aree di eccellenza
nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, dell’apprendimento
mediante l’utilizzo di tecnologie telematiche e della connotazione internazionale dell’Università degli Studi di Trento.
1.6.1 L’Ateneo Italo-Tedesco
Tra gli obiettivi dell’Intesa v’è, in particolare, l’individuazione dell’Università
di Trento quale sede amministrativa dell’Ateneo Italo Tedesco e l’istituzione,
sotto il patrocinio dello Stato e con il concorso anche finanziario della Provincia, di un Consorzio Italo Germanico per la ricerca scientifica e tecnologica
con sede a Trento. Questa intesa rafforza la funzione di cerniera e di raccordo
che il Trentino già detiene tra il nostro paese e la rete accademica, scientifica e
tecnologica dell’area tedesca.
L’Ateneo ha preso avvio a Roma il 13 aprile 2000, data in cui i Presidenti
della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI) e della Conferenza dei rettori delle università tedesche (HRK) hanno sottoscritto una
dichiarazione d’intenti in cui si impegnavano a proporre ai rispettivi Governi
la creazione di un ateneo binazionale, sulla base delle esperienze dell’Ateneo
italo-francese e di quello franco-tedesco. Lo Statuto dell’Ateneo è stato formalmente sottoscritto il 25 maggio 2002 dal Presidente della Conferenza dei
Rettori delle Università italiane Luciano Modica, dal Presidente dei Rettori
delle Università tedesche Klaus Landfried, dal Rettore dell’Università di
Trento Massimo Egidi e dal Segretario generale del Deutscher Akademischer
Austauschdienst Christian Bode, dopo che il 16 aprile al Quirinale i Presidenti della Repubblica italiana Carlo Azelio Ciampi e della Repubblica federale di Germania Johannes Rau avevano patrocinato la nascita della nuova
istituzione scientifica.
L’Ateneo Italo-Tedesco si propone di favorire la crescita di una rete binazionale per la formazione e la cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Germania. Una sorte di ponte che, attraverso la rete di collaborazione
universitaria, sarà in grado di mettere in contatto i sistemi formativi, culturali, economici e imprenditoriali dei due Paesi.
Compiti principali dell’Ateneo saranno la creazione di percorsi di studio
comuni e dottorati di ricerca congiunti, la sperimentazione di nuove metodologie e tecnologie di insegnamento e apprendimento, il conseguimento di
42
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
diplomi riconosciuti nei due paesi, lo scambio di docenti e studenti.
Le iniziative che, in base allo Statuto, l’Ateneo si prefigge in particolare di
realizzare o rafforzare sono le seguenti:
• predisposizione di informazioni sul sistema universitario e scientifico italiano e tedesco e sulle possibilità di sviluppo della cooperazione;
• sperimentazione di metodi per garantire la qualità;
• collaborazione nello sviluppo dello “studio virtuale” attraverso reti di dati;
• sostegno della collaborazione tra università e sistema economico in
entrambi i Paesi anche favorendo periodi di stage degli studenti nelle
aziende del Paese partner;
• promozione degli scambi di persone all’interno dei progetti di collaborazione;
• promozione dell’apprendimento linguistico e della germanistica/italianistica nelle università di entrambi i Paesi;
• sviluppo della didattica universitaria e della formazione permanente.
Al raggiungimento di questo risultato ha contribuito l’esperienza maturata
nel corso degli ultimi cinque anni che ha portato all’attivazione di doppie
lauree in diverse discipline e di cui si offre una panoramica nella tabella
seguente.
Tabella 17: doppie lauree attive anno 2001.
Economia
Universität Bremen
TechnischeUniversität Dresden
TU Bergakademie Freiberg
Universidad Autonomade Madrid
Université Luis Pasteur Strasbourg
(D)
(D)
(D)
Sociologia
Technische Universität Dresden
Katholische Universität Eichstätt – Ingolstadt
Universidad de Granada
(D)
(D)
(E)
Ingegneria
TU Bergakademie Freiberg
Leopold-Franzens- Universität Innsbruck
(D)
(A)
Lettere
Technische Universität
Dresden
(D)
Accordi di cooperazione internazionale
(F)
43
Tabella 18: doppie lauree programmate anno 2001
Scienze M.F.N.
Eberhard-Karls-Universität Tübingen
(D)
Sociologia
Universität Bielefeld
(D)
Ingegneria
TU Dresden
(D)
Lettere
Leopold-Franzens- Universität Innsbruck
(A)
Giurisprudenza
Hamburger Hochschule für Wirtschaft und Politik
(D)
1.6.2 Il Consorzio Italo-Germanico
L’intesa istituzionale di programma tra Governo della Repubblica Italiana e
Provincia Autonoma di Trento di data 24 aprile 2001 prevede la promozione
e il sostegno di aree di eccellenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. A tal fine è in corso di istituzione, sotto il patrocinio dello Stato e con il
concorso finanziario della Provincia, in conformità a quanto stabilito dall’art.
25 della legge provinciale 1/2002, il Consorzio Italo-Germanico per la ricerca
scientifica e tecnologica con sede a Trento. Il Consorzio prevede la costituzione di un certo numero di centri e laboratori a lungo termine, nei quali
opereranno studiosi delle due nazionalità. Esso si propone di rafforzare le basi
dello spazio europeo della ricerca e di contribuire al raccordo di programmi
di ricerca comuni al sistema italiano, tedesco e austriaco, generando dunque
delle significative opportunità per tutto il Paese e non solo per il Trentino.
A integrazione e attuazione di quanto previsto dall’intesa istituzionale di
programma sono state individuate alcune aree tematiche per il nuovo Consorzio italo-germanico che, in sede di prima attuazione, riguardano cinque
settori attraverso i quali è prevedibile una forte ricaduta industriale e di nuove
potenzialità imprenditoriali, oltre ad un forte coinvolgimento dei partner
nazionali e di cultura germanica: l’optoelettronica, la postgenomica, le neuroscienze, l’ingegneria del software e l’idrogeno per impieghi energetici. Il
Ministero per l’Università e la Ricerca Scientifica dedicherà risorse finanziarie
per un importo massimo di 2.582.285 euro (5 miliardi di lire) mentre la Provincia Autonoma di Trento si è impegnata a rispettare la reciprocità degli
impegni finanziari. In Trentino è prevista la costituzione di un primo gruppo
di centri e laboratori a lungo termine nei quali opereranno studiosi delle due
nazionalità e che vedranno la partecipazione delle principali agenzie di ricerca
italiana (CNR, INFN, INFM) e tedesche (Fraunhofer Gesellschaft, Max
Plank Gesellschaft, DFKI).
44
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
1.6.3 Il progetto “Università a colori”
Alla luce di quanto stabilito dall’Accordo di programma fra la Provincia e
l’Università di Trento (vedi 1.3), siglato nel marzo 2000 e valido per la durata
della legislatura, nel quale l’internazionalizzazione dell’Ateneo è considerata
uno dei primi punti programmatici di interesse comune, è stato ideato il progetto “Università a Colori”.
Nato dalla collaborazione fra soggetti diversi (PAT, Ministero degli affari
Esteri, Università di Trento, Comune di Trento, Opera Universitaria, Fondazione Caritro, Arcidiocesi di Trento, Gruppo Trentino di Volontariato, Associazione Trentina Accoglienza Stranieri Onlus, Coordinamento Imprenditori), il
progetto intende promuovere, a partire dall’anno accademico 2001-2002 e fino
all’anno accademico 2003-2004, l’accesso all’alta formazione presso l’Università
di Trento di figli di emigrati trentini, di giovani diplomati in scuole italiane
all’estero, di giovani diplomati provenienti da paesi del Sud del mondo o da
paesi poveri. Promuove inoltre stage in collaborazione con il sistema imprenditoriale locale e l’attivazione di corsi di post-dottorato internazionali. L’anno accademico 2001-2002 ha visto la partecipazione di 20 studenti e 21 laureati
provenienti da Paesi stranieri. Anche attraverso questo progetto si è potuto stabilire un percorso di ridefinizione delle regole per l’accesso di studenti stranieri al
nostro ateneo, la cui percentuale, attestata al 2% per l’anno accademico 2001-02
e al 3,3% per l’anno accademico 2002-2003, è ancora lontana dalle percentuali
di riferimento tedesche che registrano per le università della regione BadenWürttemberg una presenza di studenti stranieri pari a circa il 10,7%.
1.6.4 Lettera di intenti fra Governo del Saarland e PAT
In data 29 febbraio 2000 è stata firmata tra il Governo della Provincia Autonoma di Trento e il Governo del Saarland una lettera di intenti finalizzata al
rafforzamento della collaborazione scientifica e tecnologica, in particolare nei
settori delle tecnologie del linguaggio, delle interfacce intelligenti e dei
sistemi di ragionamento.
1.6.5 Nuovi accordi in corso di definizione
Nel corso dell’anno 2001 la Provincia autonoma di Trento ha avuto i primi
contatti con realtà internazionali che si sono distinte per investimenti in
ricerca e sviluppo quali India (nel marzo 2002 è stato siglato a Roma un
accordo di cooperazione italo-indiano nel quale si individua la Provincia di
Trento quale uno degli interlocutori degli Istituti scientifici indiani), Israele
(un protocollo d’intesa firmato nel giugno 2002 ad Haifa ha impegnato la
PAT al finanziamento di un centro ITC-irst in convenzione tra ITC e Uni-
Accordi di cooperazione internazionale
45
versità di Haifa) e Corea, creando le basi per futuri accordi di cooperazione.
Attraverso accordi con l’Agenzia per lo Sviluppo e l’Università si sono realizzati progetti di cooperazione con Cina, Bielorussia, Bulgaria, Polonia, Romania, Ucraina, Ungheria, Senegal.
1.7 La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
e il sostegno alternativo alla ricerca
La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto nasce con Decreto
del Ministero del Tesoro del 13 febbraio 1992, in ottemperanza a quanto
disposto dalla legge 218/90 (“Legge Amato”) e dal D.lgs 356/90. La Fondazione è inoltre soggetta alla successiva normazione introdotta dalla legge 461/
98 e dal D.lgs 153/99, nonché alla vigilanza del Ministero del Tesoro. L’ente
è pertanto il frutto della separazione delle attività creditizie da quelle di interesse sociale e culturale svolte dalla precedente Cassa di Risparmio di Trento e
Rovereto: esso eredita e prosegue le finalità non economiche con la realizzazione di iniziative che avevano collocato la Cassa di Risparmio al centro della
comunità trentina.
La Fondazione Caritro persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di
promozione dello sviluppo economico, operando primariamente nei campi
della ricerca scientifica e dell’istruzione. Essa promuove inoltre attività culturali nonché studi e ricerche volti a favorire lo sviluppo del territorio, l’economia locale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel sistema delle
imprese e nella pubblica amministrazione. Nella continuità istituzionale originaria, la Fondazione opera anche nel campo dell’assistenza alle categorie
sociali deboli. L’ente definisce programmi e progetti di intervento, ispirandosi
a criteri di programmazione pluriennale, da realizzare direttamente o tramite
la collaborazione di altri soggetti pubblici o privati interessati. Esso opera in
ambito locale, nazionale o internazionale, preferibilmente attraverso istituzioni aventi sede in ambito provinciale.
Nel corso degli ultimi anni l’ente ha utilizzato, come espressamente previsto dall’articolo 2 dello Statuto, una parte considerevole delle proprie risorse
per il finanziamento della ricerca scientifica e dell’istruzione, inclusa quella di
livello universitario. La Fondazione infatti partecipa come terzo partner
all’Accordo di programma che vede coinvolti PAT e Università di Trento.
Le risorse complessivamente erogate nel settore della ricerca scientifica e
dell’alta formazione hanno lo scopo di sostenere progetti di ricerca proposti
da soggetti qualificati che operano sul territorio trentino nel campo della
ricerca di base ed applicata.
L’orientamento strategico della Fondazione è di finanziare progetti, anche
con valenza pluriennale, che siano in grado di dare impulso alla ricerca scien-
46
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
tifica coinvolgendo altri soggetti secondo una logica di sistema. L’ente privilegia infatti quelle iniziative che dimostrano di avere ricadute tangibili per lo
sviluppo del territorio. Nel perseguire le proprie finalità, la Fondazione
intende anche confermare le tendenze e le scelte strategiche emerse a livello di
contesto nazionale e internazionale.
Nel settore della ricerca scientifica la Fondazione finanzia, tramite apposite convenzioni, i progetti proposti da soggetti terzi qualificati. Poiché in tale
ambito essa non dispone di proprie competenze, per la valutazione dei progetti presentati si avvale di Commissioni permanenti eventualmente integrate
da esperti esterni.
Nel corso dell’esercizio 2001 la Fondazione ha erogato un totale di
6.427.842 euro (esclusi i fondi di accantonamento per il volontariato di cui
art. 15 L.266/91). Di seguito vengono riportati i finanziamenti, suddivisi nei
principali settori di intervento previsti dallo Statuto e comparati con quelli
dell’anno precedente.
Tabella 19: Schema dell’attività erogativa della Fondazione Caritro per gli esercizi 2000
e 2001 (in euro) con suddivisione per capitoli di bilancio.
Settore di intervento
Finanziamenti 2000
valore %
Finanziamenti 2001
Valore %
1) Ricerca scientifica
4.603.739
67,5 %
3.886.209
60,46%
2) Istruzione
1.624.945
23,8%
1.598.951
24,88%
3) Attività culturali
345.510
5,1%
374.167
5,82%
4) Studi e ricerche per lo sviluppo
economico e l’innovazione
97.945
1,5%
336.213
5,23%
5) Assistenza alle categorie sociali
deboli
144.608
2,1%
232.302
3,61%
6.816.747
100%
6.427.842
100%
Totale erogazioni per esercizio
Fonte: bilancio Caritro 2001.
Si noti che i progetti e le attività di alta formazione sono compresi all’interno
del capitolo “Istruzione”.
Nonostante i critici andamenti dei mercati abbiano influenzato negativamente i risultati economici di gestione patrimoniale, la Fondazione ha scelto
una linea di continuità con i livelli di finanziamento degli anni precedenti,
preferendo attingere al fondo di stabilizzazione per le erogazioni piuttosto
che diminuire il sostegno a progetti di rilievo nei diversi settori di intervento
statutario, perseguendo dunque la logica di una presenza costante atta a favorire un processo di sviluppo economico e sociale della comunità.
Rispetto agli anni precedenti, come si evince dalla tabella che segue, è
comunque possibile notare un sostanziale incremento delle erogazioni a
favore della ricerca scientifica e della formazione delle risorse umane.
La Fondazione CARITRO e il sostegno alternativo alla ricerca
47
Tabella 20: Schema dell’attività erogativa della Fondazione Caritro suddivisa per “ricerca scientifica
e cultura” e “istruzione e borse di studio” dal 1995 al 1999 (in euro).
Settori di intervento
Erogazioni
Esercizio 95-96
(con valore
percentuale)
Erogazioni
Esercizio 96-97
(con valore
percentuale)
Erogazioni Esercizio
97-98
(con valore
percentuale)
Erogazioni
Esercizio 98-99
(con valore
percentuale)
Ricerca scientifica e cultura
308.325 (40,47%)
905.246
(55,20%)
401.244 (45,03%)
3.376.735 (47,51%)
Istruzione e borse di studio
118.501
393.672
(24,01%)
319.746
3.467.793 (44,17%)
Totale Erogazioni per esercizio
(15,56%)
426.826
1.298.918
(35,89%)
720.990
6.844.528
Fonte: bilancio Fondazione Caritro 2001.
Poiché i settori di intervento rappresentati nella Tabella 20 rispecchiano i
capitoli di bilancio in uso fino all’esercizio 1998-99, questi valori non possono essere paragonati con i dati più recenti. Dal 2000 infatti i settori di attività istituzionale della Fondazione sono i cinque riportati nella Tabella 19.
Diverse sono le tipologie di iniziative finanziate dalla Fondazione: le ‘iniziative proprie’, programmate per rispondere a esigenze evidenziate dalla
società civile, realizzate autonomamente o congiuntamente con altri soggetti
pubblici o privati; le ‘iniziative congiunte’, programmate e realizzate in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati per il perseguimento di medesimi obiettivi; il finanziamento, anche pluriennale, di ‘progetti presentati da
soggetti terzi’, se in sintonia con i campi di intervento della Fondazione. Per
quanto riguarda gli interventi nei settori della ricerca scientifica e dell’istruzione, strumento privilegiato della Fondazione per l’erogazione di finanziamenti è la stipula di convenzioni con enti e istituti di ricerca. Le altre
modalità di intervento includono la partecipazione associativa, il patrocinio, i
bandi e gli interventi una tantum. Accanto alla ricerca propriamente scientifica e tecnologica, vengono anche sostenuti progetti di ricerca storico-archivistica atti a favorire lo sviluppo e la diffusione della cultura locale. Infine, in
considerazione dell’importanza dell’investimento nello sviluppo delle risorse
umane di elevata qualità, una parte considerevole delle risorse erogate (complessivamente quasi un milione e trecentomila euro, suddiviso nei diversi settori di intervento) viene destinata al finanziamento di borse di studio o di
ricerca. Sempre in un’ottica di utilità sociale e promozione dello sviluppo
economico, la Fondazione promuove, tramite un separato capitolo di bilancio, studi e ricerche per favorire lo sviluppo economico, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel sistema delle imprese e nella pubblica
amministrazione.
48
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
1.7.1 I progetti di ricerca finanziati nel 2001
I principali interventi per la ricerca scientifica e l’alta formazione, per i quali
la Fondazione ha deliberato un finanziamento o un cofinanziamento nel
corso dell’esercizio 2001, sono stati destinati, come si evince dallo schema
seguente, ai principali enti e istituti di ricerca con sede in Trentino.
Tabella 21: Progetti di ricerca scientifico tecnologica finanziati dalla Caritro nel 2001.
Cifre in euro.
Destinatario
Progetto
Stanziamento 2001
IASMA
Progetto pluriennale di ricerca biologica avanzata su vite e melo (a)
1.124.843 (c)
ITC-IRST
Progetto pluriennale per lo sviluppo di microdispositivi per
applicazioni biomediche (a)
415.490 (d)
ITC-IRST
Progetto pluriennale di ricerca scientifica su trattamento
di polimeri per la prevenzione di infezioni da bio-materiali (a)
230.650 (d)
ITC-IRST
Progetto e-commerce e turismo (a)
UNITN
Progetto pluriennale per borse di dottorati di ricerca (a)
877.977 (f)
UNITN
Progetto pluriennale di ricerca finalizzata all’avvio della scuola di
specializzazione didattica a Rovereto e all’utilizzo dei risultati del
Laboratorio di Scienza Cognitive di Rovereto (a)
516.457 (f)
UNITN
Progetto e-commerce e turismo (a)
412.133 (e)
CEA
Progetto di ricerca sui flussi e depositi di carbonio negli ecosistemi
forestali (dal protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni
di anidride carbonica) (a)
707.546 (d)
UNITN
Progetto di ristrutturazione della biblioteca di Ateneo (b)
Università a colori
Iniziativa pluriennale congiunta per percorsi di formazione
universitaria destinati a giovani da paesi in via di sviluppo (b)
1.463.122 (e)
516.457
72.304
(a) Progetti finanziati dal capitolo di bilancio ‘Ricerca scientifica’
(b) Progetti finanziati dal capitolo di bilancio ‘Istruzione’
(c) Stanziamento complessivo di 3.731.918 Euro per il quinquennio 2000-2005
(d) Finanziamento complessivo per il triennio 2001/2003
(e) Finanziamento complessivo per il triennio 2000/2002
(f ) Stanziamento del solo 2001 per progetto triennale 1999-2001
Fonte: bilancio Caritro 2001.
Dagli stanziamenti del 2001 si evince come la Fondazione sia attenta al sostegno di iniziative di carattere pluriennale, in particolare per quanto riguarda i
progetti finanziati con il capitolo di bilancio ‘Ricerca scientifica’.
La Fondazione CARITRO e il sostegno alternativo alla ricerca
49
IL SISTEMA DELLA RICERCA IN TRENTINO
2.1 Gli Enti funzionali addetti alla ricerca scientifica e tecnologica
2.1.1 L’Istituto Trentino di Cultura (ITC) e il Centro per la Ricerca Scientifica
e Tecnologica (ITC-irst)
L’Istituto Trentino di Cultura nasce ufficialmente con la legge provinciale n.
11 del 29 agosto 1962, concepita da Bruno Kessler per dotare il Trentino di
un’università e di un’istituzione dedita alla ricerca e all’alta formazione. L’Istituto e l’Università hanno vissuto una fase comune per i primi dieci anni della
loro storia. In seguito la crescita autonoma dell’università, che fino al 1972 è
stata governata dal Presidente e dal Consiglio di amministrazione dell’ITC,
ha consentito all’ITC di dedicarsi pienamente alla sua vocazione di ricerca
che indaga sia le scienze della natura sia le scienze dell’uomo.
Attualmente l’Istituto comprende:
• l’ITC-isig (Centro per gli Studi Storici Italo-germanici), nato nel 1973,
che studia le relazioni che uniscono il mondo italiano e quello tedesco;
• l’ITC-isr (Centro per le Scienze Religiose), fondato nel 1975, che promuove e coordina gli studi delle scienze religiose;
• l’ITC-irst (Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica), nato nel 1976,
che promuove lo sviluppo scientifico e tecnologico, finalizzato alla crescita
economica e sociale della comunità locale e internazionale;
Altri Centri dell’Istituto sono: il Centro Internazionale per la Ricerca Matematica (CIRM), fondato nel 1978, che offre annualmente una nutrita attività
convegnistica su ricerche matematiche; il Centro Europeo di Fisica Nucleare
Teorica (ECT*), il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CeFSA) e il Laboratorio Plasma Spray. Due sono i Progetti speciali: i Corsi internazionali estivi
di lingua italiana per studenti stranieri (CIELI) e l’Area Istituzioni ed Economia (ISEC). Attualmente lavorano all’ITC più di 400 persone fra dipendenti
a tempo pieno, part-time, consulenti, collaboratori e stagisti.
In questo quadro, particolare rilievo assume l’attività svolta dall’Istituto
tramite il proprio Centro ITC-irst, una struttura istituita con la precisa mis-
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
51
sione di favorire lo sviluppo scientifico e tecnologico, nell’ottica di contribuire alla crescita economica della società. Oltre a portare avanti programmi di
ricerca, l’ITC-irst svolge la sua missione mediante una costante attività di
divulgazione dei risultati delle proprie ricerche, con pubblicazioni apposite e
attraverso l’organizzazione di conferenze e simposi.
Le aree di ricerca dell’ITC-irst si collocano nei settori dell’Intelligenza
Artificiale, dell’Informatica e della Scienza dei Materiali. La ricerca in Intelligenza Artificiale e in Informatica pone la sua enfasi sul linguaggio naturale,
sulle interfacce intelligenti, sul trattamento delle informazioni sensoriali e sul
ragionamento automatico. La ricerca in Scienza dei Materiali è focalizzata
sulla realizzazione di microsistemi in silicio, sull’analisi e la modifica delle
superfici e sullo studio delle proprietà delle interfacce dei materiali organici e
inorganici. Sono attive anche ricerche sugli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo. Il Centro sviluppa infine applicazioni innovative in telemedicina, commercio elettronico e turismo.
Dal bilancio consuntivo 2001 e dalla relazione che lo accompagna si
evince per l’ITC un forte impegno finanziario assicurato dalla Provincia, sia
per l’attività istituzionale (alla quale si aggiunge quest’anno anche il finanziamento per la realizzazione del terzo edificio ITC-irst a Povo), sia per l’avvio di
numerosi progetti di ricerca ammessi al finanziamento del Fondo progetti.
Tabella 22: Entrate dell’ITC. Cifre in euro.
PAT e soci
1997
1998
1999
2000
2001
10.143.214
11.021.190
12.746.156
9.440.832
19.361.969
3.511.907
3.268.656
2.755.814
3.865.163
4.410.025
5.629.897
5.846.809
96.577
148.740
150.805
120.334
351.191
2.852.391
4.013.903
4.560.831
5.750.231
6.197.999
15.035.093 17.306.987
18.702.970
28.828.624
Fondo progetti PAT
Entrate proprie
Altre entrate
Totale “Entrate proprie”
e “Altre entrate”
Totale generale entrate
12.995.605
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
La figura 4 sintetizza l’andamento delle entrate PAT e delle entrate proprie
dell’ITC per il periodo 1997-2001. Si noti come dal 1998 al 2001 gli stanziamenti provinciali siano sostanzialmente raddoppiati e come anche le entrate
proprie, parallelamente, facciano registrare un consistente incremento.
52
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Figura 4: Confronto entrate PAT ed entrate proprie ITC.
Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT su dati ITC
La tabella successiva specifica in dettaglio le voci “entrate proprie” e “altre
entrate” considerate nella tabella precedente. Si tratta in questo caso di
entrate dovute a contratti di ricerca e altre analoghe fonti di finanziamento
acquisiti dalle diverse strutture dell’ITC.
Tabella 23: Dettaglio delle “Entrate proprie” e delle “Altre entrate” delle diverse strutture
dell’ITC. Cifre in euro.
1997
1998
1.077.846
1.006.575
2.582
207.099
CNR
INFN
Unione Europea
2000
2001
494.249
1.497.209
1.586.520
28.922
5.165
492.183
1.202.312
950.281
73.337
284.051
212.264
61.975
116.719
229.307
ISTAT
Ministeri ricerca, sanità, esteri
Enti locali (commesse di ricerca)
PAT (commesse di ricerca)
Università di Trento
Regione Trentino Alto Adige
ENEA
Area Ricerca Trieste
1999
2.582
765.906
215.698
30.471
117.954
62.491
62.228
76.952
548.994
390.958
512.842
624.639
111.038
13.428
1.033
126.015
3.156
15.494
6.197
15.494
65.590
3.099
60.942
7.437
21.691
segue
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
53
1997
ASI
1998
1999
51.646
CERN
NATO
Altri
7.230
Contratti da privati
2000
2001
23.241
15.494
18.592
31.504
22.208
24.790
21.428
26.856
1.026.716
1.096.954
1.407.345
1.909.341
1.981.862
Contributi per convegni
37.701
131.180
233.439
377.530
343.211
Proventi da diritti d’autore
38.734
21.691
10.846
10.329
20.963
Curia Arcivescovile
15.494
15.494
10.329
Entrate varie
Totale
10.329
97.094
142.026
245.317
120.334
436.907
2.852.908
4.013.387
4.560.314
5.750.231
6.198.238
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Va rilevato che a partire dal 2001 al tradizionale finanziamento istituzionale
della PAT si affianca il finanziamento derivante dal Fondo provinciale progetti per specifiche attività di ricerca. La tabella successiva riassume come i
vari centri dell’ITC abbiano dunque diversificato nel 2001, rispetto all’anno
precedente, le proprie entrate fra quelle istituzionali e quelle derivanti dal
Fondo progetti. I valori percentuali della tabella indicano l’incidenza dei
finanziamenti istituzionali e di quelli derivanti dal Fondo progetti sul totale
delle entrate proprie di ogni singolo centro.
Tabella 24: Ripartizione delle entrate istituzionali e delle entrate su Fondo progetti per
centri e laboratori dell’ITC (anno 2001). Cifre in euro.
Centro o Laboratorio
Valori assoluti
Valori percentuali
Isig istituzionale
107.423
Isig per Fondo progetti
213.297
66,51%
Totale Isig
320.720
100,00%
64.557
25,67%
Isr istituzionale
33,49%
Isr per Fondo progetti
186.957
74,33%
Totale Isr
251.515
100,00%
Irst istituzionale
4.811.312
65,10%
Irst per Fondo progetti
2.579.186
34,90%
Totale Irst
7.390.498
100,00%
22.208
11,59%
Cefsa istituzionale
Cefsa per Fondo progetti
169.398
88,41%
Totale Cefsa
191.606
100,00%
Progetti internazionali istituzionali
128.081
52,99%
Progetti internazionali per Fondo progetti
113.621
47,01%
241.702
100,00%
Totale progetti internazionali
Fonte: Relazione al Bilancio consuntivo 2001 dell’ITC.
54
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
La tabella 25 approfondisce ulteriormente questo aspetto, indicando l’incidenza percentuale delle entrate di ogni singola struttura (sempre suddivise fra
istituzionali e per Fondo progetti) sul totale generale delle entrate conseguite
da finanziamenti istituzionali e per attività di ricerca. Il totale complessivo
delle entrate del 2001, pari a 9.108.750 euro, corrisponde al totale generale
delle entrate dell’ITC senza le spese di amministrazione e quelle per l’edilizia,
pari a quasi 20 milioni di euro (cfr. rispettivamente tabelle 22 e 38).
Tabella 25: Entrate conseguite da finanziamenti istituzionali e per attività di ricerca,
suddivise per strutture dell’ITC. Cifre in euro.
2000
Centro o Laboratorio
Isig istituzionale
Valori
Assoluti
2001
Valori
percentuali
Valori
assoluti
Valori
percentuali
52.162
0,93%
107.423
1,18%
-
0,00%
213.297
2,34%
Totale ITC-isig
52.162
0,93%
320.720
3,52%
Isr istituzionale
46.998
0,83%
64.557
0,71%
-
0,00%
186.957
2,05%
46.998
0,83%
251.515
2,76%
4.863.475
86,38%
4.811.312
52,82%
-
0,00%
2.579.186
28,32%
4.863.475
86,38%
7.390.498
81,14%
Cirm
29.955
0,53%
1.033
0,01%
Cefsa istituzionale
11.879
0,21%
22.208
0,24%
-
0,00%
169.398
1,86%
11.879
0,21%
191.606
2,10%
478.239
8,49%
577.915
6,34%
-
0,00%
29.438
0,32%
13.944
0,25%
45.965
0,50%
9.813
0,17%
58.360
0,64%
123.950
2,20%
128.081
1,41%
-
0,00%
113.621
1,25%
123.950
2,20%
241.702
2,65%
5.630.413
100%
9.108.750
100%
Isig per Fondo progetti
Isr per Fondo progetti
Totale ITC-isr
Irst istituzionale
Irst per Fondo progetti
Totale ITC-irst
Cefsa per Fondo progetti
Totale Cefsa
Ect*
Lab. Plasma Spray
Dtt
Onda
Progetti internazionali istituzionali
Progetti internazionali per Fondo progetti
Totale progetti internazionali
TOTALE COMPLESSIVO
Fonte: Relazione al Bilancio consuntivo 2001 dell’ITC.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
55
Confrontando il totale delle entrate del 2001 con quelle del 2000 si nota
un incremento complessivo che sfiora il 62%, passando da 5.630.413 euro a
9.108.750 euro. La fonte principale delle entrate proprie dell’Istituto è rappresentata dall’ITC-irst (81,1% del totale), con un consistente incremento,
rispetto al bilancio 2000, dovuto alle risorse del Fondo progetti della PAT e,
subito dopo, dall’ECT*, il cui ammontare delle entrate corrisponde al 6% del
totale. Da rilevare anche, per l’ITC-irst, la diminuzione in termini percentuali dei finanziamenti istituzionali: 52,8% nel 2001 contro un 86,3% nel
2000.
Tali risultati sono stati conseguiti dall’ITC-irst, oltre che con il finanziamento provinciale, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, del MIUR e
con i contratti sottoscritti con privati. La presenza del Centro per la Ricerca
Scientifica e Tecnologica nella realtà scientifica internazionale (cfr. anche 3.2)
si è sempre più intensificata grazie alla realizzazione di sistemi e prototipi
avanzati, a pubblicazioni e a convegni di carattere internazionale, alla presenza dei ricercatori nei comitati editoriali di riviste internazionali specialistiche, nei direttivi di associazioni scientifiche e nelle reti di ricerca europee.
A livello locale l’ITC-irst svolge inoltre un importante ruolo nei confronti
dell’Università e dell’alta formazione (ha sviluppato l’offerta di corsi specialistici, il supporto al primo triennio della Facoltà di Informatica, il dottorato
internazionale di ricerca in Information and Communication Technology, e
consente a laureandi e dottorandi di realizzare i lavori di tesi nell’ambito dei
propri progetti di ricerca), sia nelle amministrazioni, con la presenza di ricercatori in commissioni e comitati comunali e provinciali. L’ITC-irst è infine
fortemente presente anche per quanto riguarda il trasferimento tecnologico e
l’innovazione, con le attività su commessa indirizzate alle aziende del territorio e il contributo dato per l’avvio di nuove attività imprenditoriali.
Per quanto riguarda l’ECT*, i finanziamenti conseguiti derivano dai contributi diretti all’attività svolta da tale struttura da parte di istituzioni nazionali e internazionali di ricerca, quali l’INFN (Italia), il CEA (Francia),
l’IN2P3 (Francia), il BMBF (Germania), il GSI (Germania), ai quali si
aggiungono i contributi comunitari (nel corso del 2000 l’ECT* è stato riconosciuto come “Major Research Infrastructure” a livello europeo).
Le figure seguenti sintetizzano quanto sin qui descritto, illustrando la
distribuzione dei finanziamenti provinciali per le varie strutture dell’ITC
negli anni 2000 e 2001 sulla base dei dati della tabella 25.
56
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Figura 5: Ripartizione delle entrate istituzionali per centri e laboratori dell’ITC – anno
2000.
Fonte: Elaborazione Osservatorio della Ricerca PAT.
Figura 6: Ripartizione delle entrate istituzionali e per Fondo progetti per centri e
laboratori dell’ITC – anno 2001.
Fonte: Elaborazione Osservatorio della Ricerca PAT.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
57
L’incidenza del Fondo progetti sulle entrate dell’ITC per il 2001 è ulteriormente sintetizzata dalle figure 8 e 9. La composizione percentuale della provenienza delle entrate considera infatti, nella prima figura, le entrate
tradizionali dell’ITC senza il Fondo provinciale progetti e, nella seconda, le
entrate dell’ITC con il suddetto Fondo. Si noti, confrontando le figure, l’incidenza del Fondo sulla voce “progetti di ricerca locale”, il cui valore percentuale passa da un 9,9% a un 42,3%.
Figura 7: Composizione della provenienza delle entrate dell’ITC senza il Fondo provinciale progetti
(anno 2001).
Fonte: Relazione al bilancio consuntivo ITC 2001.
58
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Figura 8: Composizione della provenienza delle entrate dell’ITC con il Fondo provinciale
progetti (anno 2001).
Fonte: Relazione al bilancio consuntivo ITC 2001.
Nella relazione introduttiva al bilancio consuntivo 2001 dell’ITC viene evidenziato il rapporto tra l’incremento del numero dei progetti (dovuti soprattutto al Fondo progetti) e la crescita del personale. Questa è stata realizzata
con il ricorso a contratti coordinati e continuativi e a consulenze, secondo un
modello comune ai principali centri di ricerca nazionali ed europei. Si sottolinea peraltro che tale modello presenta qualche elemento di problematicità, a
causa dell’accresciuta situazione di precarietà del personale di ricerca. Da
menzionare, infine, il progetto per la costruzione di un nuovo edificio
dell’ITC-irst a Povo, finalizzato a realizzare nuovi spazi per la ricerca.
Di seguito vengono riportate alcune tabelle, a integrazione delle precedenti, che completano il quadro sulle risorse finanziarie e umane impiegate
dall’ITC.
Tabella 26: Uscite dell’ITC. Cifre in euro.
Spesa diretta ricerca
Spesa funzionamento
Spese amministrazione centrale
Fondo Speciale Investimenti
Totale
1997
9.241.480
3.430.307
1.688.814
1998
9.542.574
3.659.097
1.720.318
14.360.601
14.921.989
1999
10.677.230
3.815.067
1.958.405
619.748
17.070.450
2000
11.751.977
3.849.153
2.019.346
1.846.333
19.466.810
2001
16.307.127
4.122.875
2.232.127
6.135.508
28.797.637
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
59
Tabella 27: Personale di ricerca dell’ITC suddiviso tra personale di ruolo (con contratto a tempo
indeterminato) e personale con contratto a tempo determinato.
Categoria
1998
1999
2000
2001
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Dirigenti
1
2
1
2
1
2
1
1
R3
2
0
2
0
2
0
3
0
R2
12
0
12
0
14
2
25
4
R1
62
13
62
12
55
14
42
21
R Str.
Totale
0
3
0
4
0
8
0
19
77
18
77
18
72
26
71
45
Fonte: Ufficio personale dell’ITC.
Tabella 28: Personale tecnico dell’ITC incluso quello che svolge attività diretta di supporto alla
ricerca (manutenzione e gestione dei laboratori, etc.).
Categoria
1997
1998
1999
2000
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
DIRETTORE
1
0
1
0
1
D evoluto
1
0
1
1
1
D base
11
4
18
4
C evoluto
20
2
13
1
C base
4
1
9
B evoluto
13
0
8
B base
Totale
2001
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
0
1
0
0
0
1
1
1
1
1
18
2
17
3
16
3
14
1
14
2
10
3
1
9
0
9
0
9
1
0
8
0
7
0
6
5
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
50
7
50
7
51
4
49
6
42
13
Fonte: Ufficio personale dell’ITC.
Tabella 29: Personale amministrativo dell’ITC.
Categoria
1997
1998
1999
2000
2001
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
Ruolo
T.D.
DIRETTORE
0
0
0
0
0
1
0
1
1
1
D evoluto
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
D base
5
3
7
3
8
1
8
1
12
1
C evoluto
22
1
21
2
22
2
22
2
23
5
C base
8
3
6
3
11
3
11
7
10
9
B evoluto
3
0
3
0
0
0
0
0
1
0
B base
5
0
5
0
5
0
5
0
5
0
43
8
42
8
46
7
46
11
53
16
Totale
Fonte: Ufficio personale dell’ITC.
60
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 30: Consulenti ITC a titolo oneroso (mesi uomo/12), suddivisi secondo i centri di spesa.
1997
1998
1999
2000
2001
ITC-isig
2,0
2,5
2,4
1,8
6
ITC-isr
5,8
6,3
5,5
6,1
6
ITC-irst
29,6
30,0
42,5
52,0
71
CIRM
2,8
1,0
2,0
2,0
1
CEFSA
5,7
2,0
3,8
4,5
5
IMPIANTO IONICO
2,0
PLASMA SPRAY
1,0
0,7
0,9
2
ECT*
8,9
6,9
8,1
6,1
9
PROGETTI PRESIDENZA
7,3
4,8
3,5
5,7
6
1,1
0,2
1,0
2,3
3,3
3,6
7
63,1
59,9
72,0
82,7
114
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
AMMINISTRAZIONE
Totale (1)
1
(1) Non sono inclusi gli incarichi di carattere strettamente didattico (docenti del Corso Superiore di Scienze Religiose
e docenti dei corsi estivi di Levico).
Fonte: Ufficio personale dell’ITC.
Tabella 31: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro Storico Italo Germanico. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spese Ricerca
464.811
468.943
588.761
570.685
893.987
Spese Servizi
329.500
307.808
289.732
366.168
349.641
Totale
794.311
776.751
878.493
936.336
1.243.628
Fondo speciale Investimenti
Totale Spese
Entrate
25.823
794.311
776.751
878.493
962.159
1.243.628
33.570
17.043
97.094
52.162
320.720
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Tabella 32: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spese Ricerca
5.949.583
6.197.483
6.922.072
8.134.713
11.755.075
Spese Servizi
2.281.707
2.433.545
2.274.993
2.307.013
2.623.601
Totale
8.231.290
8.631.028
9.197.064
10.441.726
14.378.677
619.748
1.190.433
552.609
Fondo speciale Investimenti
Totale Spese
Entrate
8.231.290
8.631.028
9.816.813
11.632.159
14.931.285
1.948.592
3.093.060
3.434.438
4.863.475
7.390.498
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
61
Tabella 33: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro di Scienze Religiose. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spese Ricerca
448.801
489.085
497.348
477.723
603.222
Spese Servizi
292.315
272.173
411.616
344.477
274.755
Totale Spese
741.116
761.257
908.964
822.199
877.977
142.026
79.534
205.033
46.998
251.515
Entrate
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Tabella 34: Spese per la ricerca e per i servizi relative ai Progetti Speciali della Presidenza. Cifre in
euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spese Ricerca
693.085
658.483
837.177
599.606
618.715
Spese Servizi
34.603
75.919
124.983
116.719
114.653
727.688
734.402
962.159
716.326
733.369
Totale Spese
Entrate
213.297
237.054
201.418
123.950
241.702
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Tabella 35: Spese per la ricerca e per i servizi dell’ECT*. Cifre in euro.
Spese Ricerca
1997
1998
1999
2000
517.490
528.335
645.571
808.772
2001
1.031.881
Spese Servizi
174.562
194.188
356.355
389.925
370.816
Totale Spese
692.052
722.523
1.001.926
1.198.696
1.402.697
297.479
140.476
309.874
478.239
577.915
Entrate
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Tabella 36: Spese per la ricerca e per i servizi dei centri in convenzione (escluso l’ECT*). Cifre in
euro.
1997
Spese Ricerca
1.017.420
Spese Servizi
Totale
1998
1999
2000
901.217
918.260
940.984
273.206
209.682
202.451
165.266
203.484
1.290.626
1.110.899
1.120.711
1.106.251
1.380.489
1.290.626
1.110.899
1.120.711
1.209.542
1.380.489
111.555
120.851
51.646
41.317
222.076
Fondo speciale Investimenti
Totale Spese
Entrate
2001
1.177.005
103.291
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
62
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 37: Spese per la ricerca e per i servizi della Direzione Trasferimento Tecnologico. Cifre in
euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spese Ricerca
150.289
299.029
268.041
219.494
227.241
Spese Servizi
43.899
165.783
154.937
159.585
185.408
194.188
464.811
422.978
379.079
412.649
9.813
177.145
110.522
23.757
103.808
Totale Spese
Entrate
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
Tabella 38: Spese per l’amministrazione e l’edilizia. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Spesa Diretta
1.241.046
1.257.573
1.390.818
1.399.598
1.472.935
Spese Servizi
447.768
462.745
567.586
619.748
759.192
526.786
5.582.899
Costruzione nuovo edificio
Totale Spese
Entrate (fondi PAT)
1.688.814
1.720.318
1.958.405
2.546.133
7.815.026
10.239.791
11.169.930
12.896.962
13.073.073
19.719.357
Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC.
2.1.2 L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA)
L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA), costituito il 12 gennaio
1874 e riordinato in base alla L.P. 28/90, effettua e promuove attività di
ricerca e sperimentazione scientifica, di istruzione e formazione nonché di
servizio alle imprese. Tali attività sono finalizzate alla crescita socio-economica e culturale degli addetti all’agricoltura e allo sviluppo del sistema agroalimentare e forestale, in armonia con la tutela del territorio e dell’ambiente.
La promulgazione della L.P. 3/2001 (artt. 63, 64 e 65) ha dettato le disposizioni per la prima applicazione della L.P. 11/2000, che ha previsto la soppressione dell’ESAT1 e il passaggio delle competenze in materia di assistenza
tecnica all’Istituto. In conseguenza di ciò a partire dal gennaio 2002 l’Istituto
si articola nei tre seguenti Centri:
• il Centro Scolastico, che svolge attività di istruzione, qualificazione, perfezionamento, specializzazione, nonché di aggiornamento e riqualificazione
professionale;
• il Centro Sperimentale, che svolge attività di ricerca e sperimentazione
scientifica, di servizi alle imprese nonché di documentazione delle caratteristiche organolettiche dei prodotti agroalimentari del Trentino, attraverso
1.
Ente per l’Assistenza Tecnica.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
63
ricerche di tipo chimico, fisico-chimico, biochimico, microbiologico e
nutrizionale;
• il Centro Assistenza Tecnica, che svolge attività di assistenza alle aziende
agricole sul territorio provinciale.
Il Centro Sperimentale è a sua volta articolato in tre dipartimenti:
• il Dipartimento di Produzione Agricola, che svolge attività di ricerca nei
settori viticolo, orto-floro-frutticolo e zootecnico;
• il Dipartimento Laboratorio Analisi e Ricerche, che svolge attività di
ricerca su tematiche chimiche, microbiologiche e biotecnologiche di base
ed applicate;
• il Dipartimento Risorse Naturali ed Ambientali, che si occupa di sperimentazione nei comparti risorse naturali, dell’ambiente, del clima, delle
foreste, delle acque e del suolo e del riciclaggio delle biomasse.
A partire dall’anno accademico 2001-2002, a seguito della costituzione di un
Consorzio interuniversitario tra l’Istituto Agrario di San Michele, l’Università
di Trento (Facoltà di Ingegneria) e l’Università di Udine (Facoltà di Agraria),
l’Istituto partecipa attivamente alla realizzazione dei corsi di laurea in Viticoltura ed Enologia e in Ingegneria delle Industrie Alimentari. Il Consorzio
Interuniversitario è stato recentemente allargato alla collaborazione con la
Fachhochschule di Wiesbaden (sede di Geisenheim), per il rilascio del doppio diploma in italiano e in tedesco.
Le attività svolte nel corso del 2001 dal Centro Sperimentale dell’Istituto
hanno riguardato principalmente la ricerca e la sperimentazione di problematiche attinenti la realtà agro-alimentare, forestale e ambientale della Provincia
di Trento. La relazione al bilancio consuntivo 2001 dell’Istituto Agrario sottolinea l’incremento (+25,4%) rispetto all’anno 2000 dei proventi per progetti finalizzati all’attività di ricerca affidati da Enti pubblici. Le convenzioni
e i progetti più significativi sono stati attivati con il Ministero per le politiche
agricole, con il CNR e con la PAT (per la gestione sperimentale dell’impianto
di compostaggio Ischia Podetti e per i 9 progetti finanziati dal Fondo provinciale progetti per un importo di 2.558.000 euro). Vi sono inoltre i progetti
condotti in collaborazione con l’Istituto Trentino di Cultura e l’ENEA, la
convenzione per lo studio delle emissioni odorose e il progetto comunitario
sull’agricoltura sostenibile nelle regioni alpine. Da sottolineare sono anche i
finanziamenti pervenuti da parte della Fondazione Caritro per specifici progetti di ricerca, passati da 512.842 euro nel 2000 a 959.577 euro nel 2001
(vedi Tabella 39).
I proventi per progetti finalizzati derivanti da accordi e convenzioni con
soggetti privati si incrementano ulteriormente passando da 231.373 euro del
2000 a 383.727 euro nel 2001, grazie all’attivazione di una trentina di collaborazioni.
64
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Fra le attività del Centro rientrano anche compiti di servizio ad altri organismi (ESAT, cooperative e industrie) e attività specifiche a favore della PAT e
dei suoi enti funzionali. Di seguito vengono riportate alcune tabelle che riassumono i dati più rilevanti relativi al Centro Sperimentale.
Tabella 39: Entrate del Centro Sperimentale dello IASMA. Cifre in euro.
PAT
1997
1998
1999
2000
2001
8.421.863
8.397.073
9.199.647
8.357.306
5.577.735
309.874
2.558.011
PAT (Finanziamento su progetti)
PAT/CNR
445.186
PAT, Ministeri, Enti Pubblici
393.540
507.161
441.571
CARITRO
401.803
536.082
512.842
959.577
Unione Europea
58.360
148.223
91.413
71.271
56.810
Contratti Privati
59.909
130.147
258.228
231.373
383.727
689.470
621.814
662.098
585.662
576.882
Servizio Analisi Conto Terzi
Entrate varie
34.603
Totale
9.623.141
9.804.418
10.652.956
10.470.131
11.128.613
Fonte: Ufficio amministrativo IASMA.
Rilevanti per il 2001 risultano gli incrementi di entrate dalla PAT, dalla
CARITRO e le entrate da contratti privati. Si consideri inoltre che, a differenza degli anni precedenti, a partire dal 2001 la Provincia finanzia direttamente le attività di ricerca svolte dall’Istituto Agrario con un apposito
capitolo di bilancio.
Figura 9: entrate del Centro Sperimentale dello IASMA – anno 2001
Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT su dati forniti dallo IASMA.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
65
Tabella 40: Uscite del solo Centro Sperimentale dello IASMA. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Personale dipendente
Spese accessorie personale dipendente
Spese borse di studio
Collaborazioni e consulenze
Spese funzionamento ricerca
Spese di investimento
Totale Spesa diretta ricerca
Assegnazioni Azienda Agricola
Spese di investimento
4.499.889
23.241
21.691
90.896
707.029
934.787
6.277.534
877.977
2.407.722
4.599.049
73.853
38.734
95.545
750.412
924.974
6.482.567
852.154
2.339.033
5.092.781
16.527
66.623
141.509
747.313
356.872
6.421.625
1.024.650
2.948.452
4.875.353
18.592
41.317
142.542
720.457
587.211
6.385.473
1.127.942
2.956.716
5.412.468
35.636
67.656
71.271
1.386.687
2.932.959
9.906.676
1.112.965
869.713
Totale generale spesa
9.563.232
9.673.754
10.394.728
10.470.131
11.889.354
Fonte: Ufficio amministrativo IASMA.
Per quanto riguarda la composizione del personale di ruolo, si noti che complessivamente non sono intervenute variazioni significative, mentre sono cresciute notevolmente le persone in posizione temporanea: consulenti o
assimilati e borsisti.
Tabella 41: Dirigenti e Ricercatori del Centro Sperimentale dello IASMA.
(T.D. = a tempo determinato).
Categoria
Livello
Dirigenti
R3
R2
R1
1998
Ruolo
1999
T.D.
Ruolo
T.D.
1
Totale
1
11
27
39
2000
Ruolo
T.D.
1
7
5
9
34
8
48
2001
Ruolo
T.D.
1
3
4
7
34
4
45
1
3
4
7
34
3
4
45
4
Fonte: Ufficio amministrativo IASMA.
Tabella 42: Personale tecnico del Centro Sperimentale dello IASMA. (T.D. = a tempo determinato).
Categoria
Livello
1998
Ruolo
2
1
38
10
15
20
3
Nono
Ottavo
Settimo
Sesto
Quinto
Quarto
Terzo
Totale
89
1999
T.D.
2000
Ruolo
T.D.
Ruolo
1
1
1
1
35
13
13
20
2
1
84
1
2001
T.D.
Ruolo
35
11
11
22
2
1
1
32
12
32
6
2
82
86
T.D.
Fonte: Ufficio amministrativo IASMA.
66
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 43: Personale Amministrativo del Centro Sperimentale dello IASMA.
(T.D. = a tempo determinato).
1998
Livello
Ruolo
Quinto
Quarto
Totale
1999
T.D.
Ruolo
2000
T.D.
Ruolo
2001
Ruolo
T.D.
4
3
5
3
3
2
T.D.
5
1
7
8
5
5
1
Fonte: Ufficio personale IASMA.
Tabella 44: Personale non dipendente che collabora con il Centro Sperimentale dello IASMA.
Consulenti o assimilati
Borsisti
Totale
1998
1999
2000
2001
6
4
9
6
10
4
12
27
10
15
14
39
Fonte: Ufficio personale IASMA.
2.1.3 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali (MTSN)
Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è stato istituito nel 1964 come ente
funzionale della Provincia Autonoma di Trento. Esso opera nel campo della
ricerca naturalistica e agisce a favore della salvaguardia della natura e della
promozione della cultura scientifica. È fortemente impegnato nella ricerca di
base e in quella di sostegno alla gestione naturalistica e ambientale, nella conservazione e promozione del proprio patrimonio (costituito dalle collezioni
naturalistiche, dalla biblioteca, dagli archivi di dati ambientali), nella diffusione della cultura scientifica attraverso iniziative culturali e pubblicazioni,
con particolare attenzione al mondo scolastico.
L’attività di ricerca del Museo è organizzata in diverse sezioni, che si occupano di ricerca orientata alla gestione dell’ambiente. Tali sezioni comprendono le seguenti aree di ricerca: botanica, geologia, zoologia, idrobiologia,
limnologia e preistoria.
Le linee di ricerca del Museo sono volte a migliorare la conoscenza
dell’ambiente naturale del Trentino e delle sue relazioni con gli impatti antropici. Gran parte dei risultati di tali indagini sono utili per orientare le azioni
di tutela e gestione ecologicamente compatibile del territorio, forniscono
materiale originale per le sempre più ricche collezioni scientifiche del museo
e, infine, permettono di sostenere una sempre più incisiva azione di diffusione della cultura scientifica in ambito naturalistico. Il lavoro di ricerca viene
inoltre diffuso sulle riviste scientifiche del Museo, con pubblicazioni interna-
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
67
zionali e con la partecipazione a congressi internazionali, con le attività svolte
in convenzione con università italiane ed estere o in collaborazione con altri
centri di ricerca nazionali e internazionali.
L’attività del Museo nel campo dell’allestimento di eventi espositivi è stata
caratterizzata nel corso dell’anno 2001 dalla mostra temporanea “Energia
2001 -Sperimentiamo il presente per progettare il futuro”, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e fruita da
circa 60 mila visitatori. Nel corso del 2001 il Museo ha elaborato, in collaborazione con un gruppo allargato di collaboratori e di specialisti, una bozza
preliminare del progetto costitutivo per la realizzazione di un Centro della
Scienza a Trento quale luogo strutturato per la comunicazione culturale su
temi a carattere prevalentemente scientifico. L’obiettivo è quello di dare vita
anche in Trentino a un polo scientifico-tecnologico dove sia possibile accostarsi alla scienza in maniera diversa, coinvolgendo in forma attiva i cittadini
e il mondo scolastico per un’ampia diffusione della cultura scientifica.
Il Museo Tridentino di Scienze Naturali pertanto si distingue, a confronto
di altre realtà museali della provincia preposte ad attività espositive temporanee, ma meno attive ed efficaci su questo versante, per l’organizzazione di
mostre dedite alla divulgazione della cultura scientifica.
Tabella 45: Entrate per l’attività di ricerca del MTSN. Cifre in euro.
PAT
PAT – finanziamenti per progetti
Unione Europea
Contratti Privati
Altro (Fondaz. Caritro e altri soggetti)
Totale
1997
1998
1999
2000
481.338
346.026
381.662
826.331
538.427
1.039.935
2001
83.666
205.033
42.349
83.666
205.550
128.598
176.112
155.454
233.955
55.261
94.321
309.874
812.387
763.840
713.227
1.115.547
1.982.557
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
Tabella 46: Uscite per l’attività di ricerca del MTSN. Cifre in euro.
1997
Costo personale dipendente
Spese accessorie del personale dipendente
Spese per borse di studio/ricerca
Collaborazioni e consulenze
Spese funzionamento ricerca
Spese di investimento
Totale spesa diretta ricerca
Totale spesa funzionamento amministrazione
Totale generale spesa
1998
1999
294.380
50.613
34.086
610.969
201.620
247.383
2.066
33.570
241.185
28.405
21.691
574.300
189.519
239.636
11.879
12.395
180.760
17.043
90.896
552.609
160.618
414.198
34.603
110.522
799.475
316.072
273.822
46.513
13.944
672.980
299.609
109.244
1.416.112
566.445
812.588
763.819
713.227
1.115.547
1.982.557
226.725
5.165
2000
228.790
11.362
2001
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
68
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Anche per il Museo Tridentino di Scienze Naturali l’anno 2001 si caratterizza
per l’approvazione e il contestuale finanziamento – da parte della Giunta provinciale – di numerosi progetti di ricerca, la cui esecuzione ha preso avvio a
partire dal mese di giugno. Tale finanziamento, pari a 1.039.035 euro, ha
inciso per il 50% sul totale delle entrate per le attività di ricerca. Si è parimenti registrato un aumento considerevole nelle entrate derivanti dalla Fondazione Caritro e da altri soggetti pubblici, mentre in flessione rispetto agli
anni precedenti si rilevano le attività di ricerca per soggetti privati e i conseguenti finanziamenti.
La situazione relativa al personale del Museo è descritta nelle tabelle che
seguono. Non si evidenziano variazioni di rilievo per il personale di ricerca a
contratto, mentre risulta evidente una crescita negli ultimi due anni delle collaborazioni esterne.
Tabella 47: Personale di ricerca che opera presso il MTSN (T.D. = a tempo determinato).
1997
Livello
Ruolo
Dir.
1998
T.D.
Ruolo
1
1999
T.D.
Ruolo
1
2000
T.D.
Ruolo
1
2001
T.D.
Ruolo
1
T.D.
1
Nono
Ottavo
3
3
Settimo
2
2
Totale
5
1
5
5
1
5,17
5
1
5,17
1
6
1,87
6
2,87
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
Tabella 48: Personale tecnico MTSN (T.D. = a tempo determinato).
1997
Livello
Ruolo
1998
T.D.
Ruolo
1999
T.D.
Ruolo
2000
T.D.
Ruolo
0,5
0,8
2001
T.D.
Ruolo
T.D.
Settimo
Sesto
1
0,5
1
1
1
Quinto
Quarto
2
Totale
3
2
0,5
3
2
1
3
0,5
0,5
1
1,5
3
2,8
4
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
69
Tabella 49: Personale amministrativo MTSN (T.D. = a tempo determinato).
1997
Livello
Ruolo
1998
T.D.
Ruolo
1999
T.D.
Ruolo
2000
T.D.
Ruolo
2001
T.D.
Ruolo
Dir.
1
1
1
1
1
Ottavo
1
1
1
2
1
Settimo
2
2
2
2
2
Sesto
1
1
1
1
2
Quinto
1
1
1
1
1
6
6
6
7
7
Totali
T.D.
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
Tabella 50: Personale non dipendente MTSN.
1997
1998
1999
2000
2001
Consulenti e assimilati
Borsisti
Dottorandi
17
3
1
14
2
1
12
2
1
23
2
1
29
3
2
Totale
21
17
15
26
34
Fonte: Ufficio amministrativo del Museo.
2.1.4 Il Centro di Ecologia Alpina
Il Centro di Ecologia Alpina (CEA) è un ente funzionale della Provincia
Autonoma di Trento istituito con legge provinciale n. 17 del 31 agosto 1992.
Il CEA ha come compito istituzionale quello di favorire, sviluppare e realizzare attività di ricerca, educazione e informazione sugli ecosistemi alpini, al
fine di promuovere un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione
degli ambienti montani. L’attività svolta dal Centro si suddivide in tre aree:
• l’attività scientifica di ricerca, divisa in progetti appartenenti alle seguenti
linee tematiche principali: sviluppo sostenibile, ecopatologia e biomatematica, ecologia forestale, o biodiversità e genetica di conservazione;
• gli allevamenti, dove vengono sviluppati progetti di conservazione di specie animali delle Alpi che risultano minacciate o in forte declino numerico, attraverso l’allevamento in cattività a scopo di studio, conservazione
e reintroduzione di alcune specie animali di interesse ecologico e con l’utilizzo di tecniche di allevamento seminaturale in grandi voliere di recente
costruzione;
• la formazione e la valorizzazione culturale, il cui scopo è quello di divulgare i risultati della ricerca in ambito scientifico, tra le amministrazioni
locali, le associazioni e gli operatori culturali dell’area alpina, attraverso
attività corsistiche, seminariali ed editoriali di diffusione della cultura
etnografica alpina.
70
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Per l’attività di ricerca il Centro dispone anche di laboratori attrezzati per
ricerche in campo biologico, genetico e veterinario. Al CEA vengono altresì
effettuate la cura e la riabilitazione di uccelli rapaci rinvenuti feriti sul territorio provinciale.
L’analisi dei dati contabili e la relazione del CEA sullo stato di attuazione
del programma annuale degli interventi evidenziano per il 2001 un incremento di risorse finanziarie rispetto all’anno 2000. Tale incremento è dovuto
all’approvazione di quattro progetti di ricerca finanziati dal Fondo provinciale progetti (finanziamento per il 2001 di 265.975 euro, che ha compensato la riduzione di assegnazioni provinciali ordinarie), al finanziamento della
Fondazione CARITRO, all’affidamento dell’incarico da parte del Dipartimento Ambiente della PAT per ampliare l’area faunistica e realizzare un
impianto a energia pulita (277.337 euro) e al finanziamento europeo per il
progetto “Learning Sustainability” (339.969 euro).
Grazie a questi incrementi di risorse finanziarie, come si evince dalle
tabelle sottostanti, le spese per attività di ricerca (finalizzate principalmente
alla realizzazione delle attività previste nel progetto europeo Learning Sustainability, all’avvio dei quattro progetti finanziati sul Fondo provinciale progetti e al progetto “Flussi”, finanziato dalla Fondazione Caritro) risultano
pertanto aumentate del 26% rispetto all’anno precedente. L’attività di ricerca
del CEA fa infine registrare una buona capacità di accesso in Europa con la
partecipazione al progetto CARBOMONT, nell’ambito del V Programma
Quadro (v. § 3.2).
Tabella 51: Entrate del CEA. Cifre in euro.
PAT
1997
1998
1999
2000
2001
1.770.414
1.805.533
1.859.090
2.037.939
2.303.398
92.962
59.393
29.955
0
48.228
191.089
339.970
150.335
419.363
503.546
Convenzione PAT-CNR
Unione Europea
31.883
Contratti privati, e pubblici su progetti
51.460
159.325
Co-finanziamenti pubblici PAT
per realizzazione progetti non di ricerca
277.337
Altro (gestione, interessi, vendita materiale…)
106.720
93.005
109.769
160.618
127.320
Totale entrate
1.960.477
2.150.826
2.226.816
2.838.964
3.551.571
Fonte: Ufficio amministrativo CEA.
Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica
71
.
Tabella 52: Uscite del CEA. Cifre in euro
1997
1998
1999
2000
2001
735.989
755.957
721.289
760.741
894.080
Spese accessorie personale
5.045
9.073
4.966
21.175
33.022
Collaborazioni e consulenze
684.663
706.681
665.992
725.105
704.569
218.461
335.884
Personale dipendente
Spese varie per le ricerche
57.927
Gestione progetto europeo
Spese funzionamento in generale
220.385
229.950
224.053
218.978
251.411
Spese di investimento per la ricerca
81.202
106.956
123.693
187.990
295.705
Spese di investimento in mobili ed immobili
128.956
137.862
128.868
412.649
528.364
Spese per valorizzazione, formazione,
divulgazione area naturalistica e allevamenti
129.302
176.940
243.318
208.649
405.343
30.583
51.136
53.251
68.689
52.368
Totale entrate 2.016.126
2.174.554
2.165.431
2.822.437
3.558.673
Spese varie
Fonte: Ufficio amministrativo CEA.
Per quanto concerne il personale, il Centro di Ecologia Alpina ha ridotto
negli ultimi anni le consulenze esterne per attività di ricerca e le ha sostituite
con contratti a termine, tirocini, tesi di laurea e borse di studio, che hanno
favorito la collaborazione di giovani ricercatori su specifici progetti di ricerca
a termine. Le collaborazioni e i contratti temporanei sono preferiti rispetto a
contratti a tempo indeterminato, in quanto consentono una maggiore flessibilità: a fronte di 2 persone assunte in ruolo vi sono 38 collaboratori coinvolti
con contratti, borse di studio, tirocini e tesi di laurea.
Tabella 53: Personale dipendente CEA (T.D. = a tempo determinato).
1997
Livello
Ruolo
1998
T.D.
Ruolo
1999
T.D.
Ruolo
2000
T.D.
Ruolo
Dirigenti
1
1
1
1
Personale Tecnico
2
3
3
3
Personale amm. Capo ufficio
1
1
1
1
2001
T.D.
Ruolo
1
4
1
1
6
1
6
1
6
Personale ausiliario
7
6
7
5
8
Totali
1
1
Person. amm. Settimo livello
Personale amm. Sesto livello
17
7
18
6
6
3
19
8
3
T.D.
2
19
3
1
5
1
9
2
21
Fonte: Ufficio amministrativo CEA.
72
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
5
Tabella 54: Personale non dipendente CEA.
1997
1998
1999
2000
2001
Contrattisti
32
31
36
40
24
Borsisti
10
5
1
1
Dottorandi
4
Laureandi-tirocinanti
7
6
7
5
Collaboratori
5
2
Totale
49
42
44
46
38
Fonte: Ufficio amministrativo Cea.
2.2 L’Università degli Studi di Trento
Nel 1972 nasce la Libera Università degli Studi di Trento. È il frutto della trasformazione dell’Istituto Superiore di Scienze Sociali che era stato creato
dall’Istituto Trentino di Cultura nel 1962. L’Università di Trento diventerà
Università Statale nel 1982 pur mantenendo un’autonomia che anticipa
quella che, dal 1989, caratterizza tutti gli Atenei italiani. La prima Facoltà fu
quella di Sociologia a cui seguirono quelle di Scienze Matematiche Fisiche e
Naturali, di Economia, di Giurisprudenza, di Lettere e Filosofia e di Ingegneria. I corsi di laurea triennali attivati sono 29, i corsi di laurea specialistica 27
(tale dato si riferisce ai corsi che hanno ricevuto l’approvazione degli organi
competenti, anche se non tutti risultano attivati).
Nel corso degli ultimi anni l’Università ha avviato una nuova fase di sviluppo caratterizzata principalmente dalla:
• crescente attenzione all’internazionalizzazione della ricerca e della didattica;
• creazione di centri di eccellenza in specifiche aree di ricerca, tra cui vanno
ricordate l’informatica, le telecomunicazioni, le scienze cognitive e le biotecnologie;
• nascita di nuovi dipartimenti (nel gennaio 2002 è nato il Dipartimento di
Informatica e Telecomunicazioni) e di una nuova facoltà (Psicologia).
La realizzazione di tali progetti è resa possibile grazie agli stanziamenti del
Ministero competente, ai quali si aggiungono i finanziamenti provinciali
(Accordo di programma) e della Fondazione Caritro.
La struttura amministrativa dell’Ateneo è stata recentemente innovata,
attraverso la riorganizzazione dell’organigramma e l’introduzione di nuove procedure amministrative e gestionali, tipiche del mondo aziendale e sinora praticamente sconosciute nel mondo universitario. Il riferimento è in particolare
all’introduzione di sistemi di controllo di gestione e verifica dell’efficienza
amministrativa, che hanno richiesto, oltre ad una profonda riorganizzazione
L’Università degli Studi di Trento
73
interna, l’adozione di un nuovo sistema contabile. Questa nuova contabilità,
adottata a partire dall’esercizio 2001 ha reso difficile agli autori del presente
Rapporto il confronto con gli esercizi precedenti, in alcuni casi del tutto evitato
al fine di non incorrere in interpretazioni parziali dei dati.
Rispetto al Rapporto dello scorso anno si è scelto inoltre di dare maggiore
risalto ai luoghi istituzionalmente preposti all’attività di ricerca vera e propria: i dipartimenti e i centri di ricerca.
Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2001 evidenzia ricavi per 81.234.000
euro2. È bene sottolineare che si tratta di ricavi di competenza dell’esercizio e
quindi di un dato di natura economica, e non di entrate finanziarie, in
quanto a partire dal 2001 l’Ateneo ha adottato un sistema di contabilità economico-patrimoniale3. Tale importo è determinato da finanziamenti statali,
locali ed europei, da finanziamenti provenienti da attività didattiche e di
ricerca effettuate nell’ambito di convenzioni con enti pubblici e imprese private, dalle tasse versate dagli studenti.
La tabella ed il disegno seguente evidenziano la distribuzione per facoltà
dei ricavi provenienti da tasse e contributi versati per l’iscrizione, dai quali
risulta particolarmente evidente il maggior peso di alcune facoltà come Ingegneria, Economia e Giurisprudenza, capaci di attrarre un maggior numero di
studenti.
Tabella 55: Tasse e contributi per facoltà. Cifre in euro.
Ingegneria
1.309.513
22,58%
Scienze MMFFNN
237.992
4,10%
Sociologia
793.875
13,69%
Giurisprudenza
1.169.693
20,17%
Economia
1.212.329
20,91%
804.526
13,87%
Lettere
Polo di Rovereto
144.930
2,50%
Didattica comune
180.821
3,12%
-55.236
-0,95%
5.798.443
100%
Rimborsi ed esoneri
TOTALE
Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001.
2.
3.
74
A partire dall’esercizio 2001 l’Università di Trento ha adottato una contabilità economico-patrimoniale e di conseguenza la maggior parte dei dati di bilancio presenti in questo paragrafo sono di carattere economico e non finanziario.
L’Osservatorio ritiene di non dover affrontare in questa sede la differenza che esiste tra un sistema
contabile finanziario ed una contabilità economico-patrimoniale. Per approfondimenti si può fare
riferimento a qualsiasi manuale di contabilità.
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Figura 10: Distribuzione tasse e contributi per facoltà. UNITN - esercizio 2001.
La composizione dei ricavi “per attività commerciale”, derivanti da attività di
consulenza e di prestazione di servizi, in riferimento sia all’area della ricerca
che della didattica, è di seguito riepilogata:
Tabella 56: Ricavi per attività commerciale dell’UNITN. Cifre in euro.
Ricavi per attività commerciale
Ricavi per progetti UE
Ricavi da utilizzo opere dell’ingegno
TOTALE
1.362.303
78,72%
367.139
21,21%
1.128
0,07%
1.730.570
100%
Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001.
La voce di ricavo più importante riguarda i contributi in conto esercizio, che
possono essere ripartiti in due macroclassi: contributi per spese di gestione e
contributi per didattica e ricerca. I contributi per spese di gestione sono così
composti:
L’Università degli Studi di Trento
75
Tabella 57: Contributi in conto esercizio per copertura spese correnti UNITN. Cifre in
euro.
Contributo Regione Autonoma TAA
Contributo dalla Provincia Autonoma
di Trento
Contributi dallo Stato
Contributi da altri enti locali
Contributi UE
Contributi Fondazione Caritro
0,03%
6.895.300
10,17%
56.317.739
83,03%
33.518
0,05%
502.456
0,74%
3.460.261
5,10%
598.862
0,88%
67.830.428
100%
Contributi da altri
TOTALE
22.292
Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001.
Figura 11: Distribuzione contributi per copertura spese correnti per finanziatore. UNITN - Esercizio
2001.
Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
Per quanto riguarda invece i contributi alla didattica e alla ricerca, il dato di
competenza dell’esercizio 2001 evidenzia la seguente situazione:
76
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 58: Contributi in conto esercizio per didattica e ricerca. UNITN – 2001. Cifre
in euro.
Contributi dallo Stato
1.431.304
48,01%
2.582
0,09%
168.050
5,64%
Contributo Regione Autonoma TAA
Contributi dalla PAT
Contributi da altri enti locali
35.758
1,20%
Contributi dalla CRUI
132.412
4,44%
Contributi dal CNR
292.500
9,81%
Contributi dall’UE
166.058
5,57%
Contributi Fondazione Caritro
752.428
25,24%
2.981.092
100%
TOTALE
Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001.
Figura 12: Distribuzione contributi per didattica e ricerca per finanziatore. UNITN esercizio 2001.
Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
Presso l’Università di Trento operano 418 docenti e ricercatori, 465 dipendenti amministrativi e 14 esperti linguistici, per un totale complessivo di 897
dipendenti.
Le risorse disponibili sono state impiegate in parte nella struttura amministrativa e in parte nelle attività didattiche e di ricerca, come si evince dalla
seguente tabella riepilogativa:
L’Università degli Studi di Trento
77
Tabella 59: Principali voci di spesa aggregate. UNITN - esercizio 2001. Cifre in euro.
Spese di amministrazione
36.014.930
Didattica e servizi agli studenti
17.503.230
Ricerca
26.124.840
Fonte: elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo su dati di Bilancio esercizio 2001.
Figura 13: Principali voci di spesa aggregate. Esercizio 2001.
Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
2.2.1 La ricerca universitaria in Trentino
L’Università degli Studi rappresenta il soggetto più importante per lo svolgimento di attività di ricerca in territorio provinciale, sia per il numero di persone coinvolte, sia per le risorse finanziarie impegnate. La ricerca condotta
presso l’Università, a differenza di quella svolta presso altre realtà considerate
nel presente Rapporto, si caratterizza per la molteplicità di problematiche
scientifiche affrontate da dodici diversi dipartimenti. Questo aspetto presenta
forse il rischio che le risorse vengano frammentate in un numero eccessivo di
piccoli progetti, non sempre in sintonia con le linee strategiche dell’Ateneo.
Tale pericolo, per certi versi imprescindibile nel mondo accademico, può
essere in parte evitato attraverso l’introduzione di nuove procedure per l’assegnazione di fondi di ricerca, che l’Ateneo trentino sta mettendo a punto in
questi anni.
78
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
La ricerca scientifica condotta presso i diversi dipartimenti dell’Università
di Trento si caratterizza per una composizione del personale docente e ricercatore così strutturata:
Tabella 60: Personale docente e ricercatore afferente ai Dipartimenti al 31/12/2001.
Dipartimento
I fascia
II fascia
Ricerc.
Totale
Economia
15
11
4
30
Fisica
14
11
18
43
Informatica e Studi Aziendali
14
13
13
40
Ingegneria Civile e Ambientale
11
8
13
32
Ingegneria dei Materiali
10
7
12
29
8
9
9
26
Ingegneria Meccanica e Strutturale
Matematica
15
10
11
36
Scienze Filologiche e Storiche
19
24
10
53
Scienze Giuridiche
20
18
14
52
7
7
10
24
12
12
16
40
5
6
2
13
150
136
132
418
Scienze Umane e Sociali
Sociologia e Ricerca Sociale
Non afferenti
TOTALE
Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
Le recenti normative sul reclutamento e le promozioni del personale docente
hanno determinato un incremento particolarmente consistente delle fasce più
elevate, dovuta ad una maggiore destinazione di risorse alle promozioni interne
piuttosto che all’assunzione di nuovi ricercatori. Ciò è riscontrabile anche per
l’Ateneo trentino dal numero di docenti di prima fascia (professori ordinari e
straordinari) presenti, la cui incidenza sul totale del personale docente e ricercatore è chiaramente individuabile nella seguente rappresentazione grafica:
L’Università degli Studi di Trento
79
Figura 14: Distribuzione personale docente e ricercatore al 31/12/01.
Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo
L’Università di Trento ha sempre dedicato grande attenzione alle tematiche
della ricerca e si distingue, tra le varie università di dimensioni medio-piccole,
per la sua capacità di attirare consistenti risorse esterne per il finanziamento
di progetti di ricerca. Oltre al citato Accordo di Programma (vedi 1.3), particolare attenzione merita la capacità di accedere a fondi del Ministero (Murst
in passato, oggi Miur).
Tale dato viene evidenziato dai grafici che seguono, dove l’Ateneo trentino
viene messo a confronto con altre università del nord. Dai grafici emerge la
capacità ben superiore alla media di intercettare questi finanziamenti che, è
opportuno sottolineare, vengono assegnati con meccanismo competitivo.
L’elaborazione dei dati relativi al comportamento dell’Università di Trento
nei bandi MURST per il finanziamento alla ricerca riservato alle università
(COFIN-PRIN) è relativo agli anni 1998-2001.
80
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Figura 15: Indici di partecipazione, successo e ritorno finanziario dell’università di
Trento, relativi ai finanziamenti alla ricerca COFIN-PRIN.
Aree disciplinari dell’Università di Trento: 01- Scienze matematiche; 02-Scienze Fisiche; 08-Ingegneria
Civile; 09-Ingegneria Industriale; 10-Scienze Letterarie e Linguistiche; 11-Scienze Storiche e filosofiche; 12-Giurisprudenza; 13-Economia; 14-Scienze politiche e sociali
Fonte: comunicazione del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario.
Il grafico è tratto dall’analisi di un campione di oltre 6000 progetti e con una
partecipazione che coinvolge ogni anno diverse migliaia di docenti. Per evidenziare il comportamento degli Atenei sono stati introdotti due indicatori,
che vengono calcolati separatamente per ciascuna area disciplinare. L’indicatore 1 (partecipazione/successo) è il rapporto tra il numero di docenti finanziati e il numero di quelli aventi diritto al finanziamento: esso dice in sostanza
quale è la frazione dei docenti che hanno avuto finanziamenti. Il numero è
calcolato come percentuale media sui quattro anni. L’indicatore 2 (ritorno
finanziario) è il rapporto tra il cofinanziamento del MIUR e la spesa totale
L’Università degli Studi di Trento
81
della ricerca (inclusa quella dei salari ai professori). In questo caso si confronta il costo cumulato sui quattro anni.
Il grafico successivo paragona invece la situazione di Trento con quella di
altre università del centro-nord, sulla base di tre classi di merito. Esso mostra
che per Trento il 75% circa delle aree scientifico-disciplinari è in prima classe.
Figura 16: Distruzione per classi di merito delle università del centro-nord anno 2001.
I Classe: entrambi gli indicatori superiori alla media nazionale
II Classe: almeno uno degli indicatori è superiore alla media nazionale
III Classe: entrambi gli indicatori sono sotto la media nazionale
Fonte: comunicazione del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario.
Dal punto di vista finanziario, la partecipazione ai bandi del Miur ha consentito di attivare risorse finanziarie per complessivi 1.285.460 euro, come
appare dalla seguente tabella:
82
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
L’Università degli Studi di Trento
83
4
15
10
7
4
9
9
3
6
Informatica e Studi Aziendali
Ingegneria Civile e Ambientale
Ingegneria dei Materiali
Ingegneria Meccanica e Strutturale
Matematica
Scienze Filologiche e Storiche
Scienze Giuridiche
Scienze Umane e Sociali
Sociologia e Ricerca Sociale
33
4
1
6
3
3
1
4
4
1
5
1
Progetti
finanziati
38,37%
66,67%
33,33%
66,67%
33,33%
75,00%
14,29%
40,00%
26,67%
25,00%
45,45%
12,50%
%
1.285,46
122,92
29,95
246,35
62,49
73,34
24,27
286,63
140,99
20,14
242,22
36,15
Co-fin.
assegnato
242
17
11
23
25
14
18
27
30
19
31
27
Partecipanti
107
13
4
18
13
8
2
8
12
5
18
6
Partecipanti
finanziati
Fonte: Nucleo Valutazione Università degli Studi di Trento - Comitato Valutazione del Sistema Universitario – Roma.
86
11
Fisica
TOTALE
8
Progetti
presentati
Economia
Dipartimento
44,21%
76,47%
36,36%
78,26%
52,00%
57,14%
11,11%
29,63%
40,00%
26,32%
58,06%
22,22%
%
544
39
11
87
61
44
7
34
51
32
151
27
Mesi-uomo
impegnati
5,1
3,0
2,8
4,8
4,7
5,5
3,5
4,3
4,3
6,4
8,4
4,5
Mesi pro
capite
Tabella 61: Partecipazione dell’Università di Trento ai finanziamenti del Miur e indice di successo per l’anno 2001. Cifre in migliaia di euro.
È interessante osservare come mediamente oltre il 38% dei progetti proposti
siano risultati vincenti, con picchi del 75% presso il Dipartimento di Matematica e di oltre il 66% presso i Dipartimenti di Scienze Giuridiche e di
Sociologia e Ricerca Sociale. Il numero di partecipanti finanziati dal Miur,
107 fra docenti e ricercatori, è pari al 25,6% dell’intero corpo docente.
Più in generale le entrate e le uscite dei dipartimenti registrano per il 2001
la situazione riportata nella tabella successiva. Va precisato che i dati qui contenuti si riferiscono ai movimenti finanziari avvenuti nell’esercizio, senza considerare la competenza delle entrate e delle uscite. Per questo motivo i dati
relativi alle entrate Miur non coincidono con quelli riportati nella Tabella 61.
Tabella 62: Incassi e pagamenti per ricerca scientifica dei Dipartimenti dell’Ateneo per l’anno 2001.
Cifre in migliaia di Euro.
Entrate
Dipartimento
Uscite
Da MIUR
Da enti
esterni
Da ateneo
Totale
Spese
correnti
Spese in
c/capitale
Totale
11,88
3,61%
286,12
21,41%
21,69
3,86%
117,24
6,64%
408,00
19,07%
52,16
12,21%
60,43
22,85%
146,67
20,03%
118,79
25,36%
44,42
11,64%
257,20
20,23%
185,41
56,36%
428,66
32,07%
305,74
54,46%
1.347,44
76,35%
1.410,44
65,93%
116,20
27,21%
55,78
21,09%
224,66
30,68%
149,26
31,86%
32,02
8,39%
717,36
56,42%
131,70
40,03%
621,81
46,52%
233,95
41,67%
300,06
17,00%
320,72
14,99%
258,74
60,58%
148,22
56,05%
361,00
49,29%
200,39
42,78%
305,23
79,97%
296,96
23,35%
328,98
100,00%
1.336,59
100,00%
561,39
100,00%
1.764,73
100,00%
2.139,16
100,00%
427,11
100,00%
264,43
100,00%
732,34
100,00%
468,43
100,00%
381,66
100,00%
1.271,52
100,00%
344,99
91,26%
1.025,68
70,63%
592,89
91,69%
897,09
74,29%
1.087,14
62,61%
498,38
78,58%
358,94
87,09%
634,21
93,31%
497,35
86,99%
292,31
90,42%
1.028,78
94,14%
33,05
8,74%
426,59
29,37%
53,71
8,31%
310,39
25,71%
649,19
37,39%
135,83
21,42%
53,20
12,91%
45,45
6,69%
74,37
13,01%
30,99
9,58%
64,04
5,86%
378,05
100,00%
1.452,28
100,00%
646,60
100,00%
1.207,48
100,00%
1.736,33
100,00%
634,21
100,00%
412,13
100,00%
679,66
100,00%
571,72
100,00%
323,30
100,00%
1.092,82
100,00%
Totale 1.524,58
4.972,96
3.178,79
9.676,34
7.257,77
1.876,80
9.134,57
15,76%
51,39%
32,85%
100,00%
79,45%
20,55%
100,00%
Economia
Fisica
Informatica e Studi Aziendali
Ingegneria Civile e Ambientale
Ingegneria dei Materiali
Ingegneria Mecc. e Strutturale
Matematica
Scienze Filologiche e Storiche
Scienze Giuridiche
Scienze Umane e Sociali
Sociologia e Ricerca Sociale
Fonte: Nucleo Valutaz. Università degli Studi di Trento - Comitato Valutaz. del Sist. Universitario - Roma.
84
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Da quanto riportato sopra si evince l’ottima capacità dei dipartimenti dell’Università di Trento di attivare risorse finanziarie aggiuntive rispetto al finanziamento ordinario dell’Ateneo che, mediamente, non raggiunge il 33% del totale
delle entrate finanziarie dei dipartimenti. Si possono poi notare le diverse specificità dei vari dipartimenti, dovute alla particolarità dell’area di ricerca. È facilmente intuibile, ad esempio, che un dipartimento tecnico appartenente alla
cosiddetta “area di collina”, maggiormente legato alla ricerca scientifica e tecnologica applicata, incontri una maggiore facilità nell’attrarre risorse finanziarie
tramite contratti con imprese e altri soggetti esterni.
I dipartimenti di carattere umanistico sono invece al momento penalizzati
in questa ricerca di fonti alternative, situazione peraltro abbastanza comune
per tale settore in tutta Italia. Per questi ultimi il finanziamento istituzionale
riveste inevitabilmente un ruolo importante e la capacità di altri dipartimenti
di affrancarsi da tale tipo di sostegno lascia a disposizione maggiori risorse per
un tipo di ricerca priva di riscontri nel mondo imprenditoriale e, di conseguenza, poco “vendibile”.
Può essere a questo punto interessante riportare alcuni dati di sintesi inerenti i gruppi di ricerca presenti all’interno dei singoli dipartimenti. Si tratta
di un dato forse parziale, poiché riflette unicamente i gruppi dotati di visibilità e non comprende quei legami, talvolta importanti, di tipo informale o
non strutturato.
Se tale dato può dare un’idea della vivacità della ricerca accademica,
dall’altro conferma il rischio di un’eccessiva frammentazione delle risorse a
disposizione per la ricerca, come peraltro è già emerso nelle pagine precedenti.
Tabella 63: Consistenza di docenti, ricercatori e gruppi di ricerca all’interno dei singoli
dipartimenti per l’anno 2001.
Dipartimento
Docenti e ricerc.
Economia
Gruppi ricerca
Comp. Media
30
7
4,3
Fisica
43
13
3,3
Informatica e Studi Aziendali
40
5
8,0
Ingegneria Civile e Ambientale
32
9
3,6
Ingegneria dei Materiali
29
13
2,2
Ingegneria Meccanica e Strutturale
26
6
4,3
Matematica
36
5
7,2
Scienze Filologiche e Storiche
53
10
5,3
Scienze Giuridiche
52
12
4,3
Scienze Umane e Sociali
24
5
4,8
Sociologia e Ricerca Sociale
40
7
5,7
405
87
4,7
TOTALE
Fonte: Amministrazione Università di Trento.
L’Università degli Studi di Trento
85
Va infine ricordato che all’interno dei dipartimenti trovano spazio 21 laboratori, concentrati prevalentemente nelle aree attinenti la ricerca scientifica e
ingegneristica.
2.2.2 I centri di ricerca interni all’Università
Oltre ai dipartimenti, presso l’Università operano vari centri di ricerca la cui
natura giuridica è eterogenea. Si tratta a volte di centri interdipartimentali e
quindi operanti all’interno delle strutture accademiche, altre volte di istituti
giuridici autonomi, costituiti sotto forma di associazione, o, più raramente,
di fondazioni. In questi ultimi casi l’Università figura come socio del centro
studi e quindi i dati a esso relativi non vengono monitorati, se non sporadicamente. Altri centri ancora sono caratterizzati da dimensioni ridotte e da
un’attività di ricerca svolta in modo non continuativo nel tempo.
Alcuni centri di ricerca interni all’Università hanno acquisito nel tempo
una visibilità internazionale. Fra questi vale la pena di citare il Centro Interdipartimentale Transcrime, il Centro Interfacoltà Cebism, il Centro Interuniversitario Cirmib e il Centro Studi Europeo che fa riferimento al Polo
Europeo Jean Monnet. Fra i centri giuridicamente autonomi si ricorda Issan,
operante nell’ambito degli studi economici, aziendalistici, sociologici e giuridici del terzo settore.
Questo centro, che viene ospitato all’interno della Facoltà di economia, ha
registrato nel 2001 un fatturato di circa 175.000 euro, destinato a salire a
oltre 350.000 euro al termine del 2002. Tali risorse derivano unicamente da
attività di ricerca autonoma, condotta sia a livello nazionale sia, soprattutto, a
livello europeo.
2.2.3 La ricerca internazionale
Uno dei principali obiettivi strategici perseguiti negli ultimi anni dall’Università di Trento è l’internazionalizzazione della propria attività, sia didattica che
di ricerca.
Per quanto concerne la didattica, oltre alle tradizionali borse di mobilità
Socrates-Erasmus e Leonardo, particolare menzione spetta alle doppie lauree,
attivate tra le Facoltà di Economia, Sociologia, Ingegneria e Lettere e diverse
università straniere (si vedano le tabelle di fine capitolo). In questo quadro va
considerata pure la recente costituzione dell’Ateneo italo-tedesco, avvenuta
formalmente nel 2002, ma già definita nel corso del 2001 (cfr. § 1.6.1).
Per quanto riguarda la ricerca, l’attività di internazionalizzazione viene
evidenziata dalla capacità di accesso ai fondi messi a disposizione dall’Unione
Europea, nell’ambito dei programmi quadro, nonché da centri di ricerca
sopranazionali. Al fine di garantire un adeguato supporto alla ricerca con il
86
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
concorso di fondi internazionali è stata creata, all’interno dell’Ateneo, una
apposita struttura che affianca il Servizio ricerca scientifica.
Le seguenti tabelle forniscono, in estrema sintesi, una visione d’insieme
delle attività internazionali di ricerca attivate dai vari dipartimenti dell’Università. In esse si evidenzia il numero di progetti attivati e finanziati
dall’Unione Europea nel triennio 1999-2000, con specificazione del finanziamento totale e del finanziamento annuale. La stessa specificazione viene fornita per i progetti finanziati da altri soggetti. Nelle tabelle viene inoltre
riportato il finanziamento provinciale concesso nel 2001 per progetti biennali.
Come verrà ripreso nel § 3.2 del presente Rapporto, i finanziamenti provenienti all’Università di Trento dall’Unione Europea e da altri organismi
sovranazionali registrano per l’anno 2001 un miglioramento rispetto agli
anni precedenti, anche se gli stessi incidono meno, in percentuale, sull’intero
sistema ricerca trentino, nel momento in cui vengano confrontati con le percentuali conseguite dagli altri centri di ricerca. La maggiore concentrazione di
risorse umane nella attività didattica e nei progetti di ricerca finanziati dal
Miur giustifica in parte tale minore capacità di attrarre finanziamenti europei
rispetto ad altri soggetti.
Un quadro di sintesi della ricerca internazionale condotta dai vari dipartimenti è sintetizzata nelle tabelle sottostanti. Si noti che il finanziamento della
PAT per progetti biennali è attivo dal 2001. Al fine di ottenere un termine di
paragone, vengono indicati anche i finanziamenti da altri enti esterni (non
UE) e dalla PAT.
Tabella 64: Ricerca internazionale dipartimento di Fisica (in migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
2001
Numero
2000
1999
2
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
Numero
161,2
37,8
44,6
2001
2000
1999
7
5
8
Finanziamento tot
419,14
476,04
658,14
Finanziamento per anno
702,94
382,27
75
42,3
–
–
PAT 2001
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
L’Università degli Studi di Trento
87
Tabella 65: Ricerca internazionale dipartimento di Informatica e Studi Aziendali (in
migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
2001
2000
Numero
1999
1
Finanziamento tot
18,8
Finanziamento per anno
18,8
Progetti finanziati da altri
2001
Numero
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
PAT 2001
2000
1999
1
2
44,92
115,14
35,88
57,57
0
–
–
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
Tabella 66: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (in
migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
Numero
2001
2000
1
2
Finanziamento tot
67,4
347,7
Finanziamento per anno
48,6
27,7
2001
2000
Progetti finanziati da altri
Numero
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
PAT 2001
1999
1999
2
4
5
134,78
236,98
248,22
816,1
329,01
24,9
350,31
–
–
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
Tabella 67: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria dei Materiali (in migliaia
di euro).
Progetti finanziati UE
2001
Numero
2000
1999
1
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
Numero
153
51
47,7
2001
2000
1999
5
7
7
Finanziamento tot
334,64
671,6
372,24
Finanziamento per anno
360,41
263,57
14,9
0
–
–
PAT 2001
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
88
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 68: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturali
(in migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
2001
Numero
2000
1999
1
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
Numero
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
PAT 2001
49,9
12,5
11,8
2001
2000
1
1
2
42,84
39,99
79,98
51,6
11,6
180,6
–
1999
–
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
Tabella 69: Ricerca internazionale dipartimento di Matematica (in migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
2001
2000
Numero
1
Finanziamento tot
4
Finanziamento per anno
4
Progetti finanziati da altri
Numero
2001
2000
1999
1999
1
2
3
Finanziamento tot
33,54
92,92
70,58
Finanziamento per anno
90,84
27,09
4,1
67,1
–
–
PAT 2001
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
Tabella 70: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche (in
migliaia di euro).
Progetti finanziati UE
2001
Numero
2000
1999
1
Finanziamento tot
147,8
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
Numero
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
PAT 2001
2001
2000
1999
1
3
5
53,68
138,32
62,94
108,03
30,17
1,3
118,7
–
–
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
L’Università degli Studi di Trento
89
Tabella 71: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Giuridiche (in migliaia di
euro).
Progetti finanziati UE
Numero
Finanziamento tot
2001
2000
3
2
241,9
148,6
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
1999
40,8
2001
2000
6
4
3
Finanziamento tot
370,18
168,82
47,96
Finanziamento per anno
129,44
15,23
17,5
361,5
–
–
Numero
PAT 2001
1999
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
Tabella 72: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Umane e Sociali (in migliaia
di euro).
Progetti finanziati UE
2001
2000
1999
2001
2000
1999
Numero
Finanziamento tot
Finanziamento per anno
Progetti finanziati da altri
1
1
3
Finanziamento tot
Numero
45,94
63,5
120,28
Finanziamento per anno
60,39
60,14
PAT 2001
134,7
–
–
Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento.
L’internazionalizzazione dell’Ateneo fa infine registrare una mobilità del personale docente che è riassunta nelle Tabelle 73, 74 e 75.
90
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 73: Professori italiani e stranieri provenienti da altre università.
Nominativo
Leijonhufvud Stig
Axel Bengt
Velupillai Kumaraswamy
Chiara fama
Poggi Gianfranco
Chiara fama
Birbaumer Niels
Pitaevsky Lev Petronich
Toro Eleuterio Francisco
Diani Mario
Ruzza Carlo
Birner Jacobus
Gilbert Mark
Wolk Jens
Disposizioni di legge
Art. 4 d.p.r. 382/80
D.M. 25.7.97
mod. D.M. 02.08.99
D.M. 25.7.97
mod. D.M. 02.08.99
Trasferito dall’Università
di Padova
art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Art. 17 comma 125
L. 127/97
Facoltà
Gruppo disciplinare
Università di provenienza
Economia
Economia politica
Università della California
(Los Angeles, USA)
Economia
Economia politica
Università di Belfast (IRL)
Sociologia
Sociologia generale
Istituto Universitario Europeo
Scienze M.F.N.
Psicologia clinica
Università di Padova
Scienze M.F.N.
Fisica teorica, modelli
e motodi matematici
Ingegneria
Logica matematica
Sociologia
Sociologia generale
Accademia delle Scienze
della Federazione Russa
Manchester Metropolitan
University (GB)
Strathelyde University
Glasgow (Scozia)
Sociologia
Sociologia dell’ambiente
e del territorio
Essex University (GB)
Sociologia
Economia politica
Maastricht University (NL)
Sociologia
Storia contemporanea
Bath University (GB)
Giurisprudenza
Diritto pubblico
comparato
Regensburg University (D)
Fonte: Ufficio personale docente UNITN.
I docenti della tabella soprariportata sono stati assunti dall’Ateneo trentino in
base all’art. 4 del D.P.R. 382/80 e all’art. 17 della L. 127/97, con cui è previsto che le Università provvedano alla copertura dei posti vacanti per professori di prima fascia mediante chiamata diretta di eminenti studiosi, italiani o
stranieri, in possesso dei seguenti requisiti:
• occupino, da almeno un triennio, analoga posizione in Università straniere;
• siano stati insigniti di alti riconoscimenti scientifici in ambito internazionale;
• abbiano coperto, per almeno un triennio, incarichi direttivi in qualificati
istituti di ricerca internazionali.
I due professori assunti in base al D.M. 25/7/97 sono stati chiamati in
quanto è stato loro riconosciuto il titolo di “studiosi di chiara fama”, conseguito in base alla rilevanza dei contributi scientifici apportati nelle rispettive
discipline e al loro riconoscimento in ambito internazionale.
I docenti della tabella successiva sono stati assunti con contratto a termine
presso l’Università di Trento in base al D.M. 26/01/2001 che prevede incentivi per la chiamata di studiosi stranieri e italiani residenti all’estero.
L’Università degli Studi di Trento
91
Tabella 74: Professori a contratto stranieri o italiani residenti all’estero a.a. 2001/02.
Professore
Facoltà
Impegno richiesto
Dilcher Gherard
Bencivenga Ermanno
Velupillai Kamuraswamy
Grassi Corrado
Efros Victor
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Economia
Lettere e Filosofia
Scienze
Svolgimento corso Storia diritto europeo – attività di ricerca
Svolgimento del corso Storia delle dottrine politiche – Attività di ricerca
Titolarità di un corso uff. – Att. di ricerca – Organizz. scuola estiva per dottorandi
Svolgimento corso dialettologia
Svolg. corso Teorie quantisitche – Attività di ricerca e attività seminariale
Svolg. corso Metodi e modelli matematici per le applicazioni – Att. di ricerca –
Att. seminariale
Att. di supervisione – Supporterà l’Università nella definizione di un curriculum di corsi
avanzati nell’informatica turistica e nel commercio elettronico – Sarà titolare di un corso
Coordinatore presso la Summer School on Mountain Meteorology organizzata dal CUDAM
– Ricerca – Attività formative
Svolgimento del corso Sistemi economici comparati – Attività seminariale
Svolgimento del corso di Sociologia (C.so avanzato) – Attività seminariale
Svolgimento del corso di Sociologia delle conoscenze e di Sociologiadei processi culturali
Albeverio Sergio
Scienze
Werthner Hannes
Scienze / Economia
Rotunno Richard
Ingegneria
Angresano James
Boudon Raymond
Rehberg Karl Siegbert
Sociologia
Sociologia
Sociologia
Fonte: Ufficio personale docente UNITN.
Un’ultima tabella dedicata ai visiting professors completa il quadro delle politiche intraprese per la progressiva internazionalizzazione dell’Università di Trento.
Tabella 75: Visiting professors a.a. 2001/2002.
Professore
Bauer Michel
Esswein Werner Eugen
Iannarelli Cynthia
Lasch Rainer
Promberger Kurt
Sifford Belinda
Arai Yutaka
Bencivenga Ermanno
Ginsburg Thomas Benjamin
Hartwig Matthias
Mac Pherson James Curry
Maggs Peter
Morales Garcia Oscar
Rainer Johannes Michael
Reifner Udo Johannes
Simons William
Teokarevic Jovan
Vervaele John Alois Emericus
Greca Rainer Paul Alois
Facoltà
Economia
Economia
Economia
Economia
Economia
Economia
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Giurisprudenza
Sociologia
Professore
Benediktson Jon Atli
Brumaru Mariana Florica Sofia
Galarraga Aldanondo Don Inaki
Hyde Adrian
Kolarik Jan
Langford Jan
Mosselman Erik
Movchan Alexander
Perks Hugh
Poin Nelly
Salarar Palerm Jan Manuel
Vandendorpe Luc
Canals Pinas Jorge
Woergoetter Inge
Chlamtac Imrich
Mylopoulos John
Papazouglou Michail
Cicourel Aaron
Echeverria Julio
Facoltà
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Ingegneria
Lettere e Filosofia
Lettere e Filosofia
Scienze
Scienze
Scienze
Sociologia
Sociologia
Fonte: Ufficio personale docente UNITN.
92
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
2.3 Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
2.3.1 Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CNR - CeFSA)
Il processo di riforma e riassetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
attualmente in corso, ha avuto come esito la creazione di circa un centinaio
di Istituti, ciascuno articolato in sezioni territoriali dotate di importanti livelli
di autonomia. Tali istituti sono nati dalla chiusura, dall’accorpamento o dalla
ricollocazione funzionale di realtà di ricerca preesistenti (circa trecento tra
istituti e centri).
Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati di Trento è stato fondato nel 1981
con una convenzione tra il CNR e l’ITC. Articolato in 4 reparti o laboratori,
e costituito da ricercatori e tecnici dei due Enti in egual misura, il Centro è
dedito a progetti di ricerca orientati verso tematiche legate alla Fisica della
Materia ed è rimasto operativo fino ai primi mesi del 2002. Nel nuovo contesto normativo e istituzionale, le attività e le competenze sviluppatesi nel
CeFSA hanno permesso di costituire a Trento due nuove sezioni degli Istituti
Nazionali del CNR.
Il CeFSA è quindi articolato dal 2002 in due nuovi istituti: la parte più
consistente del CeFSA è diventata la sezione di Trento dell’Istituto per la
Fotonica e le Nanotecnologie (IFN), mentre il reparto Biomolecole e Membrane Biologiche ha dato vita alla sezione locale dell’Istituto di BioFisica. La
collocazione attuale delle due sezioni è in parte all’interno della struttura
dell’ITC e in parte all’interno del Dipartimento di Fisica della Facoltà di
Scienze Naturali.
Di seguito vengono riportati i dati più significativi relativi all’attività
svolta dal 1997 al 2001 dal Centro di Fisica degli Stati Aggregati.
Tabella 76: Entrate CeFSA (cifre in euro).
CNR
Entrate per stipendi (da ITC)
PAT (non ITC)
Unione Europea
MURST (ora MIUR)
Borse di studio Comune e Fondazione Tumori
Finanziamenti esterni
Totale
1997
1998
1999
2000
2001
179.730
206.996
184.086
249.050
166.816
297.479
10.329
123.307
338.090
37.458
19.083
184.525
255.822
41.317
6.423
29.748
87.281
29.748
86.248
20.245
90.380
93.479
22.208
92.962
112.828
30.471
87.798
541.212
568.215
598.711
683.272
692.493
Fonte: Direzione CeFSA di Trento.
Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
93
Tabella 76bis: Uscite CeFSA (cifre in euro).
Costo del personale dipendente
Mensa personale dipendente
Spese di funzionamento
Spese di investimento
Spese per missioni (amministrazione)
Spese per missioni (ricerca)
Spese per borse di studio
Incarichi di ricerca
Spese funzionamento ricerca
Spese di investimento ricerca
Totale spesa diretta ricerca
Totale spesa funzionamento amm.vo
Totale spesa
1997
1998
1999
2000
2001
206.996
5.237
16.867
0
2.293
9.116
29.748
21.914
173.638
75.403
249.050
5.082
15.829
1.588
1.557
14.374
29.748
19.083
147.451
84.454
255.822
5.165
13.218
1.904
2.582
23.815
30.781
20.994
167.075
77.355
296.963
5.165
20.658
4.132
1.549
27.889
32.537
13.944
156.486
123.950
338.090
5.165
14.977
2.582
5.625
22.905
25.306
1.549
52.612
38.827
516.815
544.160
575.843
651.769
664.145
24.397
24.056
22.869
31.504
28.348
541.212
568.215
598.711
683.272
692.493
Fonte: Direzione CeFSA di Trento.
2.3.1.1 La sezione di Trento dell’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (INF)
L’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (INF) è operativo dal 15 febbraio 2002 con sede a Roma e, oltre alla sezione di Trento, si articola in
un’altra sezione territoriale con sede presso il Politecnico di Milano. La
sezione di Trento è impostata su cinque linee di ricerca:
• film e interfacce da fasci di cluster e aggregati molecolari (FIFCAM);
• metodi spettroscopici e spettrometrici per applicazioni agronomiche, studio e controllo della qualità ambientale;
• struttura e dinamica locale in sistemi disordinati;
• materiali e dispositivi superconduttori;
• caratterizzazione e sviluppo di materiali per la fotonica e l’optoelettronica.
La sezione di Trento intrattiene rapporti con istituzioni di ricerca internazionali e laboratori di eccellenza, sia a livello europeo [Università e CNRS di
Angers (F), Università di Nimega (NL), Università di Dresda (D) e Università di Innsbruck (A)] sia con gli Stati Uniti [Princeton University, Cornell
University (Ithaca) e Lucnt Bell Laboratories (NJ)].
2.3.1.2 La sezione di Trento dell’Istituto di Biofisica (IBF)
L’Istituto di Biofisica (IBF) è operativo dal 15 aprile 2002 con sede a Pisa.
Oltre alla sezione di Trento, dispone attualmente di altre due sezioni territoriali, a Genova e a Palermo. La sezione di Trento, nata da uno dei 4 reparti del
CeFSA , è attiva in particolare su tre linee di ricerca, centrate attorno allo stu-
94
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
dio dell’interazione di proteine e peptidi con la membrana cellulare:
• struttura e funzione di tossine di batteri e animali con impatto sulla salute
umana;
• meccanismo di deposito del peptide amiloide nella malattia di Alzheimer
e fattori modulanti;
• studio di tossine e patogeni con effetti in campo agronomico.
La sezione opera in stretta collaborazione con varie realtà internazionali,
tra cui l’Università di Strasburgo, l’Istituto Pasteur (FR) e l’Università di
Lubiana (SLO).
2.3.2 L’Istituto per la Tecnologia del Legno (CNR - ITL)
L’Istituto per la Tecnologia del Legno è organo di ricerca del CNR e opera nel
campo della tecnologia del legno. In tale ambito, fin dalla sua costituzione,
realizza specifici programmi di ricerca volti a migliorare la conoscenza della
materia prima legno e a fornire supporto scientifico ad un settore di grande
rilevanza economica e sociale.
La sua attività è iniziata nel 1963 come sezione staccata sperimentale
dell’Istituto del Legno di Firenze. Nel 1981 la sezione è divenuta organismo
autonomo con la denominazione di Istituto per la Tecnologia del Legno, con
sede in S. Michele a/A (Trento), e si occupa di ricerche sulle tecnologie dei
processi di lavorazione e trasformazione del legno e sull’ottimizzazione
nell’utilizzo della biomassa forestale. Dal settembre 2002, in attuazione al
piano di riorganizzazione del CNR, è divenuto operativo l’Istituto per la
Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA), con sede a
Firenze, scaturito dall’accorpamento di tre precedenti organi di ricerca. In
seguito a ciò, l’Istituto di San Michele è diventato una sezione territoriale
distaccata di questa nuova realtà, cambiando la propria denominazione.
L’attuale articolazione interna, oltre all’amministrazione, segreteria e Servizio tecnico, prevede 2 reparti (Tecnologie forestali e delle prime lavorazioni
e Tecnologie Industriali) e 9 laboratori, dove sono di fatto collocate le attrezzature scientifiche e all’interno dei quali è possibile svolgere una serie di attività di sperimentazione, collaudi e prove tecniche.
I dati a disposizione si riferiscono agli anni 1999, 2000 e 2001, poiché, a
causa di una precedente diversa impostazione dei bilanci consuntivi dell’Istituto, risulta difficile il confronto con i dati degli anni antecedenti.
I finanziamenti del CNR sono finalizzati al funzionamento ordinario
dell’Istituto, mentre le altre entrate (finanziamenti provinciali ed europei o
derivanti da specifici contratti) all’attività di ricerca. Il personale di ruolo
viene pagato direttamente dal CNR di Roma e come tale non viene considerato fra i dati riportati.
Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
95
Tabella 77: Entrate CNR-ITL. Cifre in euro.
1999
CNR
605.156
PAT
320.054
2000
2001
462.700
433.653
300.000
Unione Europea
25.201
38.800
25.920
Finanziamenti esterni
89.816
114.079
164.779
1.040.227
615.579
924.353
2000
2001
Totale
Fonte: Ufficio amministrativo ITL.
Tabella 78: Uscite CNR-ITL. Cifre in euro.
1999
Spese generali funzionamento
217.456
188.505
294.385
Spese generali investimento
43.294
29.594
19.293
5.216
4723
4.740
10.015
27.350
16.773
Spese per missioni personale – amministrazione
Spese per missioni personale – ricerca
Spese accessorie collaborazioni e consulenze
7.696
12.728
Spese funzionamento ricerca
474.053
334.789
567.469
Spese investimento ricerca
282.497
30.619
8.966
1.040.227
615.579
924.353
Totale spesa diretta ricerca
Fonte: Ufficio amministrativo ITL.
Tabella 79: Personale ITL.
1999
2000
2001
Livello
Ruolo
Personale amministrativo
T.D.
3
Ruolo
T.D.
3
Ruolo
T.D.
3
Dirigenti ricerca
Ricercatori
Personale Tecnico
Totale
3
5
3
3
3
2
10
3
10
4
9
3
16
8
16
7
15
5
Fonte: Ufficio amministrativo ITL.
Tabella 80: Personale non dipendente ITL.
Livello
Contrattisti
Borsisti
Assegni di ricerca
Totale
1999
2000
2001
2
2
4
1
3
2
6
4
Fonte: Ufficio amministrativo ITL.
96
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
2.3.3 L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura
(CRA - ISAFA)
L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura, istituito
con il D.L.vo 454 del 27/10/99, è un Ente pubblico del Consiglio per la
Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA). L’Istituto, che ha sede a
Villazzano di Trento, è articolato in tre Sezioni operative:
• Assestamento e utilizzazioni forestali;
• Biometria forestale e dendrometria;
• Alpicoltura.
L’Istituto si occupa delle ricerche scientifiche e tecnologiche riguardanti la
corretta gestione e l’evoluzione dei boschi e dei pascoli. In particolare le attività di ricerca sono volte alla realizzazione di metodi e modelli per la pianificazione dell’uso dei boschi e dei pascoli in base alla complessità degli
ecosistemi e alla molteplicità delle funzioni e dei valori; all’ideazione di tecniche per la raccolta, il trattamento e la rappresentazione delle informazioni
relative agli ecosistemi forestali e pascolivi; allo studio di metodi e modelli
statistico-matematici per le stime dendrometriche e per la descrizione della
dinamica delle formazioni forestali; alla realizzazione di metodologie per gli
inventari forestali; all’inquadramento tipologico, valutazione di produttività,
miglioramento e gestione dei pascoli alpini e dei prati di montagna; e, infine,
alla coltivazione e al miglioramento genetico di piante officinali.
Ai sensi dell’art. 4 della L.P. n. 33 del 27 dicembre 1982, il direttore
dell’ISAFA è nominato componente del “Comitato per il coordinamento della
sperimentazione e dell’assistenza tecnica” che opera in ambito provinciale.
La fetta più consistente di finanziamento destinata al funzionamento,
all’acquisto di attrezzatura tecnica e scientifica e all’attività di ricerca perviene
all’ISAFA dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, come evidenziato dalle tabelle sottostanti. La partecipazione a programmi e bandi di
ricerca europei, nazionali, regionali e provinciali, la sottoscrizione di specifiche convenzioni per attività di studio, ricerca e progettazione con amministrazioni pubbliche (quali la Direzione foreste del Ministero, il Corpo
Forestale dello Stato, la Regione Abruzzo, la Provincia di Trento), provvedono invece al finanziamento della restante attività di ricerca.
Nel gennaio 2002 la PAT (Servizio Foreste) ha sottoscritto con ISAFA
una convenzione in base alla quale si impegna a finanziare uno studio biennale per l’ideazione e lo sviluppo di un modello previsionale basato sulla
logica neurale per la previsione delle distribuzioni diametriche particellari nei
boschi trentini sottoposti ad assestamento. ISAFA partecipa inoltre al progetto EFOMI (Valutazione Ecologica di Cenosi Forestali sottoposte a Monitoraggio Integrato) coordinato dall’Istituto Agrario di San Michele e
finanziato dal bando provinciale su progetti di ricerca 2001.
Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
97
Tabella 81: Entrate dell’ISAFA. Cifre in euro.
1997
P.A.T
Unione Europea
Ministero per le Pol. Agricole e Forestali
Finanziamenti Esterni
Totale entrate
1999
2000
2001
–
–
–
–
55.385
0
0
0
0
259.819
300.743
427.493
244.356
541.192
(1)
Altro
1998
132.136
–
–
–
7.747
0
52.444
21.046
40.437
214.714
0
367.648
321.789
467.930
466.818
673.327
(1) Altre agenzie di ricerca e contratti gestiti direttamente dagli erogatori
Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA.
Come si nota dai dati riportati l’Istituto registra nei bilanci annuali delle
variazioni anche notevoli, dovute al fatto che l’attività svolta è finanziata,
oltre che dal Ministero, da convenzioni e accordi.
Tabella 82: Uscite dell’ISAFA. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
59.156
68.368
75.018
65.233
76.064
Spese generali funzionamento
194.286
164.481
235.217
193.292
283.400
Spese generali investimento
47.849
40.337
63.931
138.339
54.056
Spese per missioni
del personale dipendente (ricerca)
21.702
29.289
31.490
44.502
30.620
Spese per borse di studio/ricerca
7.153
4.885
14.865
7.437
10.846
Spese accessorie collaborazioni
e consulenze
37.501
14.430
47.409
18.016
92.681
Costo personale dipendente
Altro
2001
125.661
Totale generale Spesa
367.648
321.789
467.930
466.817
673.327
Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA.
Tabella 83: Personale dell’ISAFA.
Livello (1)
Pers. amministrativo e coll. tecnici
Dirigenti ricerca
Ricercatori
Personale Tecnico
Totale
1997
1998
1999
2000
2001
Ruolo
Ruolo
Ruolo
Ruolo
Ruolo
3
3
7
7
7
3
3
7
7
7
4
3
7
7
7
4
3
6
6
6
5
3
6
7
7
20
20
21
19
21
(1) I livelli sono riferiti a quelli del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA.
98
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
2.3.4 La sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura
(CRA - ISF)
Con il Decreto del Presidente della Repubblica n.1318 del 23 novembre
1967 sono stati istituiti 22 Istituti di ricerca e sperimentazione agraria con
personalità giuridica autonoma, sottoposti alla tutela e vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e aventi pari grado di riconoscimento
degli Istituti Scientifici Universitari. Fra questi, l’Istituto Sperimentale per la
Frutticoltura (ISF) ha sede a Roma ed è organizzato in quattro sezioni operative centrali e tre periferiche, di cui una con sede a Pergine Valsugana.
L’ISF provvede agli studi e alle ricerche riguardanti la costituzione, il
miglioramento genetico, le tecniche di coltivazione delle piante da frutto
secondo le esigenze evidenziate dallo sviluppo della produzione frutticola nel
contesto dei mercati interni e internazionali. I primi fruitori delle attività di
ricerca dell’ISF sono identificabili negli enti preposti all’attività di divulgazione, i quali hanno il compito di trasmettere i risultati degli studi effettuati
ai produttori interessati, siano essi vivaisti o frutticoltori.
La sezione operativa periferica di Trento si occupa in particolare del
miglioramento genetico di melo, ciliegio e piccoli frutti, e conduce ricerche
sull’incremento delle produzioni colturali nel rispetto della qualità della fruttificazione. Presso l’ISF di Trento sono inoltre in corso delle prove di valutazione dei portinnesti del melo e del pero e delle ricerche di valutazione
varietale di coltivazione di melo, ciliegio e piccoli frutti (nell’ambito del più
vasto programma del MIPAF denominato “Liste di orientamento varietale
dei fruttiferi” e in collaborazione con le Università di Bologna, Pisa e Bari).
La sezione di Trento coordina infine il Programma nazionale di Sviluppo
delle colture minori nell’Italia meridionale e partecipa a programmi europei
per lo studio e la valorizzazione dei terrazzamenti (programma europeo Proterra, coordinato dal CME di Avignone).
Dall’attività svolta dall’ISF di Trento nel campo del miglioramento genetico sono derivate negli ultimi anni diverse importanti novità che interessano
direttamente anche l’agricoltura trentina, come il licenziamento di 10 nuove
varietà di melo ticchiolatura resistente. L’Istituto infine è stato promotore
degli studi che hanno portato all’introduzione ed alla valorizzazione delle tecniche di difesa integrata e biologica, sia in Trentino che in altre regioni italiane.
Per l’attività di ricerca la maggior parte dei finanziamenti provengono dal
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso fondi ordinari e straordinari. A questi si aggiungono i finanziamenti provenienti dalla Comunità
Europea (progetto Proterra e Progetto POM 2 B41), da apposite convenzioni
con Enti territoriali (AVA – Agenzia Veneto Agricoltura; Provincia di Pordenone), da aziende private (CIFO).
Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca
99
La situazione relativa al personale operante nella sezione è sintetizzata
dalla tabella che segue:
Tabella 84: Personale dell’ISF – sezione di Trento.
Anno
1997
1997
1998
1998
1999
1999
2000
2000
2001
2001
ruolo
T.D.
ruolo
T.D.
ruolo
T.D.
ruolo
T.D.
ruolo
T.D..
Qualifiche dirigenziali
1
1
1
1
1
Ric./Tecn. 1ª fascia
1
1
1
1
1
Livello VIII
1
1
1
1
1
1
1
Livello VI
Personale amministrativo
1
Livello VIII
1
Impiegato II livello
1
Totale
3
0
3
1
1
3
1
1
4
1
1
5
2
Fonte: ISF – sezione di Trento.
2.3.5 L’Unità di ricerca a Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica della
Materia (INFM)
L’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) coordina e svolge, sulla
base di programmi pluriennali e di progetti specifici, la ricerca di base, orientata e applicata nel campo della fisica della materia. All’interno del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, è attiva una Unità di ricerca
dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia, formata da personale che opera
in ambito universitario (docenti, ricercatori, dottori di ricerca, borsisti) e da
personale proprio dell’Istituto.
Nell’ambito della Convenzione PAT-INFM (1.5.2) è inoltre stato attivato
un Gruppo di lavoro paritetico con il compito di formulare proposte su cui i
due enti operano in comune accordo per definire progetti specifici e ricerche
di mutuo interesse. Dal Gruppo di lavoro è scaturita la proposta di istituire
un Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Condensazione di Bose-Einstein, che
prevede il coinvolgimento e il supporto dell’Università di Trento. Il Centro
sarà finanziato dall’INFM per un importo di 1.352.000 euro per il primo
quinquennio di attività e dalla PAT per un importo di 619.748 euro per i
primi tre anni.
Per le risorse gestite dall’Unità di ricerca dell’INFM di Trento, come
appare dalla tabella sottostante, si tratta di finanziamenti ordinari, provenienti direttamente dall’INFM, o di finanziamenti su specifici progetti di
ricerca.
100
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 85: Entrate dell’unità di ricerca INFM di Trento. Cifre in euro.
Anno
Totale Entrate
1997
1998
1999
2000
2001
123.950
122.813
125.380
144.143
223.021
1999
2000
2001
Fonte: Direzione unità di ricerca.
Tabella 86: Personale operante presso l’unità di ricerca INFM di Trento.
Anno
1997
1998
Borse di Dottorato
-
-
-
2
1
Post Doc
1
2
2
2
1
Dipendenti e collaborazioni
0
0
0
0
0
Fonte: Direzione Unità di Ricerca.
2.3.6 Il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, subnucleare, astroparticellare e delle interazioni fondamentali. L’Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare finanzia il gruppo operante a Trento presso il Dipartimento di
Fisica come sede collegata a quella di Padova. Le ricerche svolte sono interamente finanziate dall’INFN e prevedono la collaborazione con Dipartimenti
dell’Università di Trento (Fisica, Informatica, Matematica, Economia) e con
altri centri di ricerca operanti in territorio provinciale (CeFSA).
Ai fini del coordinamento delle attività nei settori di reciproco interesse,
nell’ambito della Convenzione PAT-INFN, è stato costituito un Comitato
paritetico che, nel giugno 2002, ha elaborato la proposta di costituzione di
un Centro Italo Germanico per la Sensoristica Innovativa per Applicazioni
Spaziali che vede coinvolti l’Università di Trento, l’INFN, l’Agenzia Spaziale
Italiana, il Max Planck Institute e l’Università di Aachen (Germania).
Un quadro sintetico delle entrate, delle uscite e del personale del gruppo
collegato di Trento dell’INFN è riportato nei dati sotto elencati.
Tabella 87: Entrate e uscite del gruppo collegato di Trento dell’INFN. Cifre in euro.
1997
1998
1999
2000
2001
Totale Entrate
Anno
216.034
230.133
194.394
333.993
283.535
Totale Uscite
200.024
211.283
176.163
333.993
283.535
Fonte: Direzione Gruppo Collegato.
La ricerca in campo medico-sanitario
101
Tabella 88: Personale operante presso il gruppo collegato di Trento dell’INFN.
Anno
1997
1998
1999
2000
2001
3
Borse di Dottorato
3
3
3
3
Assegni di ricerca
-
-
-
1
2
Dipendenti e collaborazioni
0
0
0
0
0
Fonte: Direzione Gruppo Collegato.
2.4 La ricerca in campo medico sanitario
2.4.1 Informatica medica
L’obiettivo generale dell’unità applicativa di Informatica Medica e Telemedicina dell’ITC-irst (IMT) è quello di sviluppare applicazioni ICT (tecnologie
dell’informazione e della comunicazione) nel campo dell’E-health, che si
sostanzia nella realizzazione di sistemi virtuali di cooperazione volti allo
scambio ed alla condivisione di dati clinici multimediali (cartelle cliniche
condivise), sistemi di teleconsulto, telediagnosi e sistemi diagnostici controllati da computer. L’attività del laboratorio non si esaurisce nello studio e realizzazione di applicazioni prototipali innovative, ma rientra in uno scenario
più ampio di promozione della tecnologia della comunicazione e dell’informazione in ambito sanitario.
L’attività scientifica dell’unità applicativa si articola in tre ambiti specifici
di ricerca, riguardanti in generale l’utilizzo di metodologie e tecnologie per la
Gestione della Conoscenza in Medicina (Knowledge Management in Medicine - KMM). Essi sono:
• Telemedicina per lo scambio, la condivisione e la diffusione della conoscenza in medicina (teleconsulto e teleformazione);
• Careflow Management Systems per l’acquisizione e la rappresentazione
della conoscenza in medicina (cartella clinica digitale basata su ontologie,
linee guida computerizzate, Workflow Management Systems);
• Intelligent Data Analysis (IDA) per l’individuazione e l’elaborazione di
nuova conoscenza in medicina (elaborazione ed analisi di immagini biomediche, data mining, sistemi di supporto alla diagnosi).
Diversi sono i progetti attualmente in corso. Li elenchiamo di seguito.
Knowledge Management in Oncologia
Si tratta di attività che rientrano in accordi di convenzione stipulati con
l’Istituto Tumori di Milano e con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sani-
102
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
tari della provincia di Trento rivolte alla progettazione e allo sviluppo di
sistemi multimediali per la ricerca clinica e l’utilizzo di tecniche di IDA in
oncologia. In particolare: i) teleconsulto e cartella clinica a supporto della
continuità assistenziale; ii) modulo sanitario multimediale per la ricerca
multidisciplinare della tiroide e del melanoma; iii) database basato su tecnologia Web per lo studio dei tumori ereditari; iv) formazione a distanza
in oncologia svolta all’interno di un progetto finanziato dal Ministero
della Sanità dal titolo “E-Oncology Lifelong learning. Strumenti Web
computing per la ricerca e la formazione in ambito oncologico”.
E-Pathology
Comprende tutte le attività legate all’utilizzo dell’ICT in Anatomia Patologica, tra cui: i) il progetto approvato e finanziato dal Ministero della
Sanità dal titolo “Analisi di espressione e alterazioni geniche mediante tecnica di «Tissue-microarray»”, che vede la partecipazione del laboratorio
IMT per quanto riguarda la progettazione e lo sviluppo di un sistema
semiautomatico basato sulla gestione di un microscopio robotizzato per la
digitalizzazione dei preparati istologici e su metodiche di analisi di immagine per la valutazione di parametri quantitativi e qualitativi; ii) l’attività
svolta in collaborazione con il Dipartimento di Anatomia Patologica del
Royal Free Hospital di Londra per lo sviluppo di un sistema basato su tecnologia Web a supporto della ricerca multidisciplinare e multicentrica del
tumore del fegato e per lo sviluppo di un sistema a supporto della diagnosi precoce di questa patologia; iii) l’attività legata allo sviluppo di un
sistema prototipo per il controllo di qualità e l’accreditamento dei centri
in citologia svolto in collaborazione con il Dipartimento di Anatomia
Patologica dell’Università di Udine; iv) lo sviluppo di un sistema per la
quantificazione automatica dell’angiogenesi tumorale in tumore della
mammella.
Sistema di supporto allo studio e cura del melanoma
Insieme di attività per la realizzazione di un sistema integrato per la
gestione della conoscenza nella cura del melanoma che consenta la
gestione efficiente delle informazioni e della conoscenza per il miglioramento delle procedure diagnostico-terapeutiche, coinvolgendo in modo
adeguato i diversi operatori sanitari attraverso un modello di cura condivisa.
E-heart failure
Progetto dal titolo “Un modello di gestione integrata di cura del paziente
con scompenso cardiaco, basato su linee guida computerizzate” presentato
sul Fondo Progetti 2002 della PAT. Lo scopo principale di questo progetto è la creazione e la validazione di un modello virtuale di lavoro cooperativo basato su linee guida computerizzate, che sia di supporto alla
cura integrata e condivisa dei pazienti affetti da scompenso cardiaco.
La ricerca in campo medico-sanitario
103
Telemedicina in Montagna
Progetto dal titolo “Studio e Sperimentazione delle tecnologie ITC per la
sicurezza in Montagna” presentato dall’Istituto Nazionale per la Ricerca in
Montagna (INRM) su fondi MURST . Il progetto si propone l’analisi, lo
studio e la sperimentazione – nelle due aree pilota della Regione Valle
d’Aosta e della Provincia Autonoma di Trento – di tecnologie avanzate di
gestione dell’informazione e della comunicazione per migliorare le condizioni di sicurezza in montagna.
e-RMETE
Attività legate al progetto dal titolo “Regioni per la Medicina Telematica.
Modelli di riferimento interregionale per prodotti e servizi di telemedicina”, finanziato dal Ministero della Sanità alla Regione Toscana, relativo
alla trasferibilità a livello nazionale di applicazioni di telemedicina sviluppate all’interno di precedenti progetti ministeriali. Il laboratorio partecipa
al progetto mettendo a disposizione due applicazioni rispettivamente di
teleconsulto oncologico e di telepatologia.
Telemedicina per il trapianto
Attività che si svolgono all’interno del progetto finanziato dal Ministero
della Sanità dal titolo “Realizzazione di reti gestionali e di registri per
l’attività di prelievo e trapianto”, presentato dalla Regione Liguria. Obiettivi del progetto sono la realizzazione di un prototipo di registro e di rete
informativa gestionale per il trapianto trasferibile al Sistema Sanitario
Nazionale e la realizzazione di strumenti di controllo per la qualità
dell’assistenza ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo.
2.4.2 Le proposte di nuovi centri di ricerca
2.4.2.1 Il Centro di protonterapia
Nel corso del 2001 è stata completata, da parte del professor Renzo Leonardi,
docente presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
dell’Università di Trento e segretario scientifico dell’ECT*, l’indagine esplorativa richiesta dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento in relazione
alla possibilità di installare a Trento un Centro di Protonterapia. Sono state
effettuate alcune visite presso laboratori e centri di ricerca internazionali che
si occupano di protonterapia. In particolare, il laboratorio Paul Scherrer (PSI)
a Villingen (a nord di Zurigo) – che è il più grande laboratorio di ricerca svizzero – e il centro di protonterapia dell’Università di Harward (presso il Mass.
General Hospital di Boston).
È stato anche organizzato dall’ECT* un grande convegno nel quale è stata
coinvolta la comunità nazionale di radiologia oncologica e di radioterapia al
fine di ottenere, tra l’altro, l’opinione degli scienziati e dei ricercatori del settore sull’opportunità di istituire in Trentino un centro di protonterapia. A
104
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
proposito sono state evidenziate alcune circostanze ottimali per il lancio di un
progetto pubblico di protonterapia che ben si coniuga con la congiuntura
internazionale. Oltre ad alcune iniziative italiane, promosse dalla fondazione
TERA, esistono dei progetti europei in fase di decollo che hanno dimensioni
e obiettivi analoghi a quelli del progetto trentino. Le collaborazioni internazionali sono fondamentali: in loro assenza il rischio concreto è quello di rimanere esclusi dalla possibilità di elaborare e sviluppare il progetto assieme a
realtà scientifiche di altissimo livello, presupposto essenziale per conferirgli
una dimensione di ricerca e alta formazione di livello internazionale.
2.4.2.2 Il Centro di Neuroscienze cognitive
Il professor Niels Birbaumer dell’Università di Trento è il promotore di un
progetto per la costituzione di un Centro di neuroscienze cognitive in ambito
provinciale. Il Centro dovrebbe essere realizzato attorno alle potenzialità di
ricerca di una sofisticata tecnologia che consente di effettuare analisi sul cervello: si tratta dell’Imaging con Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) ad
alto campo magnetico.
L’Imaging con Risonanza Magnetica Funzionale consente di individuare
le zone del cervello che sono attivate da determinati stimoli o comportamenti
del soggetto esaminato. La tecnologia che il Centro di neuroscienze cognitive
si propone di sviluppare ha applicazioni che vanno ben al di là dell’individuazione delle aree cerebrali che si attivano in seguito a determinati stimoli.
L’obiettivo è, piuttosto, quello di sviluppare terapie laddove esistano particolari patologie.
2.5 Ricerca e industria
Come accennato nell’introduzione, il presente Rapporto ha in parte trascurato le relazioni esistenti tra ricerca scientifica e tecnologica e realtà industriale, in vista di una più estensiva trattazione nei prossimi rapporti. Prima di
procedere in questa direzione sarà innanzitutto necessario delimitare in modo
rigoroso il terreno di indagine, cercando di dare un contenuto preciso alla
definizione di ricerca industriale, soprattutto in un contesto come quello
Trentino dove i pochi dati disponibili (che sono di seguito riportati) evidenziano una situazione in cui tale tipo di ricerca è ancora limitata a poche aree.
Per non giungere a conclusioni affrettate, l’Osservatorio ha quindi preferito
rinviare tale analisi al futuro, dopo aver individuato e concordato con i soggetti direttamente coinvolti (Associazione Industriali, Associazioni Artigiani e
Piccole Imprese) quei punti cardine che dovranno delimitare l’indagine.
Ricerca e industria
105
2.5.1 L’Agenzia per lo Sviluppo
L’Agenzia per lo Sviluppo del Trentino è una Società per Azioni che ha iniziato a operare nel 1999. La sua attività consiste nella promozione del territorio trentino e del suo tessuto produttivo, con progetti finalizzati a favorire le
iniziative economiche e la nuova imprenditorialità nel rispetto dei principi
dello sviluppo sostenibile.
Le funzioni principali dell’Agenzia consistono nella divulgazione delle
opportunità offerte dal Trentino per l’investimento economico, nell’assistenza ai potenziali investitori, nella ricerca di opportunità agevolative a
favore delle aziende, nel coordinamento degli enti preposti alla promozione
economica e al sostegno delle iniziative imprenditoriali. Gli interventi sono
rivolti ad attrarre investitori esterni, con preferenza per iniziative capaci di alimentare domanda di forza lavoro qualificata, e a favorire lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditoria locale. Preciso impegno dell’Agenzia è inoltre
la promozione della collaborazione tra imprenditoria locale e poli di eccellenza universitari e scientifici presenti in Trentino.
Di seguito viene riportata una sintesi dei progetti di ricerca, conclusi o
tuttora in corso, coordinati dall’Agenzia.
Tabella 89: Progetti di ricerca coordinati dall’Agenzia per lo Sviluppo e conclusi nel 2002. Cifre in
euro.
Progetto
Enti
organizzatori
Costo totale
Costo Agenzia
Anno
inizio
PROMOTEC
Progetto per i settori di attività imprenditoriali provinciali con
l’obiettivo di creare occasioni di informazione e formazione per un
accesso a competenze tecnico-scientifiche e risorse tecnologiche
all’avanguardia o di difficile reperimento.
Agenzia
per lo Sviluppo
Spese org.ne
corsi e incontri
Spese org.ne
corsi e incontri
2000
CARITRO 99
Costituzione di una banca dati per la creazione di un quadro
aggiornato del sistema delle imprese trentine (manifatturiere e dei
servizi) in termini di potenzialità e bisogni
nell’innovazione tecnologica.
Fondazione
Caritro
100.000
0
2000
Fonte: Centro Tecnofin.
106
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 90: Progetti di ricerca coordinati dall’Agenzia per lo Sviluppo e attualmente in
corso. Cifre in euro.
Progetto
Aziende ed enti coinvolti
Costo
totale
Costo Agenzia
Anno
inizio
“IRENE”: Italian INNOVATION RELAY CENTRE
for North-Eastern regions 2000 – La Rete degli Innovation
Relay Centres (IRC) o “Centri di collegamento per
l’innovazione” opera nell’ambito dei Programmi Quadro
Europei per il trasferimento tecnologico progetti
“promozione dell’innovazione e incoraggiamento alla
partecipazione delle PMI”.
Centro TECNOFIN Servizi
Spa; ENEA; Area Science
Park; ASTER (Agenzia per lo
Sviluppo Tecnologico
dell’Emilia-Romagna);
Marche Innovation Training;
Veneto Innovazione SpA
100.000
(1)
50% Agenzia
(dal 2002)
e 50% UE
2000
PARTNER THEMATIC NETWORK
Progetto promosso da EURADA per la realizzazione
di una rete europea delle strategie regionali per
l’innovazione e iltrasferimento di metodologie a favore
dei nuovi Stati associati (NAC).
Circa 30 tra organizzazioni,
enti e agenzie impegnate
nelle politiche d’innovazione
regionale.
10.000
5.000
(spese finanziate
dalla U.E.)
2002
EBARA PUMPS EUROPE
Innovazioni di prodotto e di processo nel settore
delle elettropompe.
Dip. di Ingegneria
dei Materiali; CRF
350.000
0
2000
FAR SYSTEMS
Sistemi innovativi di building & security automation:
sviluppo di sensori di nuova generazione e gestione
integrata.
Optoelettronica Italia Srl;
ITC-Irst; Adcon telemetry
1.500.000
0
2002
AQUAFIL
Progetto di sviluppo di un filo innovativo per applicazioni
nel settore moquette.
(2)
(2)
(2)
2001
ELF
Sviluppo di un forno a rulli ad alta efficienza
per la sinterizzazione di componenti strutturali
a elevata resistenza meccanica.
G. Elf srl; Dip. Ingegneria
dei Materiali
500.000
0
2002
GIRARDINI
Introduzione di nuovi trattamenti per la lavorazione
con utensili
Girardini; Dip. di Ingegneria
dei Materiali
100.000
0
1999
GIRARDINI
Automazione e sistemi multisensoriali per il controllo di
processo nell’industria metalmeccanica
Girardini; ITC-irst; CRF
700.000
0
2002
SAPES
“The replacement of hard chromium coatings for
mechanical components through High Pressure Nano
structure powder HVOF coatings”: progetto europeo del V
PQ (Promoting Competitive and Sustainable Growth).
Sapes Spa di Storo
(coordinatore progetto)
e vari partners
2.800.000
0
2000
(1) Quota annuale.
Fonte: Centro Tecnofin.
Ricerca e industria
(2) Rapporto disciplinato da accordo di riservatezza.
107
2.5.1.1 Nuovi Poli per l’innovazione: i Business Innovation Centres (BIC)
La gestione tecnico operativa delle attività promosse dall’Agenzia per lo Sviluppo avviene tramite il Centro Tecnofin Servizi S.p.A., società che gestisce
cinque Business Innovation Centres (BIC) localizzati nella provincia di
Trento e realizzati anche grazie al supporto finanziario della PAT. Questi
Centri consistono in strutture modulari, nate dalla riconversione di strutture
immobiliari dismesse e rese disponibili per nuove iniziative economiche o in
fase di espansione. I BIC offrono particolari servizi alle imprese ivi insediate
come: start-up d’impresa, collaborazione con Università e Centri di ricerca
per trasferimenti tecnologici, finanziamenti per l’acquisto di impianti tecnologici, attività formative, sportelli informativi, venture capital, collegamenti a
banche dati dedicate per informazioni commerciali.
Il Centro di Rovereto, primo BIC realizzato sul territorio provinciale, è
sede delle società ed è dotato di una struttura suddivisa in unità modulari ad
uso produttivo (sono presenti 44 imprese su una superficie produttiva di
circa 40 mila metri quadrati, per complessivi 450 addetti circa) con una parte
dedicata ai servizi comuni. La coesistenza della realtà produttiva accanto
all’offerta di specifici servizi per le aziende è indirizzata ad accelerare il processo innovativo delle realtà imprenditoriali insediate e a facilitare l’insediamento di nuove imprese anche nel settore dei servizi. Il Centro ha attivato un
collegamento preferenziale con l’Università degli Studi di Trento e con l’Istituto Trentino di Cultura, in particolare con il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst), sancito con la stipula di un’apposita
convenzione.
I supporti tecnologici offerti dall’Università di Trento riguardano i
seguenti settori: laboratori per analisi e sviluppo relativi a materiali avanzati
(ceramici, polimerici e composti); metallurgia (corrosione, usura); biomateriali; sensori, rivestimenti e trattamenti superficiali; fisica (raggi X, impianto
ionico); risorse di calcolo; meccanica dei materiali e delle strutture; tecnica
delle costruzioni; idraulica; informatica.
I servizi offerti dall’ITC-irst sono inerenti i seguenti ambiti: progettazione, fabbricazione e test di circuiti integrati innovativi su larga scala; attività
di ricerca e sviluppo nell’ambito della sensoristica ottica, della sensoristica
biochimica e della sensoristica speciale; sviluppo e applicazione di metodologie a carattere non distruttivo; prove e misure di compatibilità e di inquinamento elettromagnetico; caratterizzazione e analisi chimico-fisica delle
superfici di materiali.
La positiva esperienza del Business Innovation Centre di Rovereto è stata
di stimolo alla realizzazione di altri BIC nelle aree di Pergine (dove sono già
presenti sei aziende), Borgo Valsugana, Pieve di Bono (dove si stanno insediando in questo periodo le prime aziende) e Mezzolombardo (dove l’immobile relativo risulta ancora in fase di costruzione). Accanto ai suddetti BIC di
108
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Trento è stato infine realizzato un Polo Tecnologico, costituito da uffici destinati ad aziende operanti nell’informatica, nel web design e nella new economy.
2.5.2 La sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat (CRF)
Il Centro Ricerche Fiat di Orbassano (TO) ha aperto nel 2001 una propria
sede in provincia di Trento grazie alle disposizioni previste dalla L.P. 6/99.
Coerentemente con la missione e le strategie del Centro di Orbassano,
l’obiettivo del CRF a Trento è quello di formare in provincia una rete di
ricerca applicata a livello di eccellenza attraverso quattro poli:
• Microsistemi;
• Manufacturing Virtuale;
• Business Information Technology (BIT);
• Info Telematica.
I possibili benefici che si prevedono da questo accordo interessano principalmente lo sviluppo dell’imprenditorialità (nuove figure professionali,
società di servizi, turismo, ecc.), il traghettamento di nuovi spin-off locali o
di aziende in ristrutturazione a nuove opportunità di business e la protezione
dell’ambiente, tramite lo sviluppo di specifici progetti. A fronte di una serie
di attività proposte, il CRF ha concordato con la PAT un contributo di
7.772.031 euro impegnandosi a restituire, entro il 2006, la metà di questo
contributo attraverso il coinvolgimento dell’Università, dei centri di ricerca e
delle imprese innovative in progetti nazionali ed europei. Obiettivo della
sezione di Trento del CRF è quello di incrementare in provincia il livello di
innovazione per mantenere un’elevata competitività nei confronti di altri territori italiani ed europei, favorendo il coinvolgimento della aziende locali
nella rete nazionale e internazionale della ricerca e dell’alta formazione.
Tabella 91: Tabella di raffronto fra attività proposte dal CRF e contributi concordati.
Cifre in euro.
Attività CRF proposte nella sede di Trento
Attività CRF proposte nella sede di Orbassano
Totale attività proposte dal CRF
10.623.000
2.879.000
13.502.000
Contributo pluriennale concordato con PAT
7.772.031
Restituzione del 50% del contributo PAT entro 2006
3.886.016
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
Ricerca e industria
109
Tabella 92. Dettaglio delle spese e delle entrate per l’anno 2001. Cifre in euro.
2001
Spese personale dipendente
395.000
Spese per borse dottorato e post-doc
49.000
Acquisto attrezzature
15.000
Acquisto servizi
0
Altre spese
53.000
Totale Spese
521.000
Finanziamenti PAT
(1)
Totale Entrate
521.000
521.000
(1) Relativo all’anticipo del 50% (3.886.000 euro) del contributo concordato
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
Le suddette strategie si sono concretizzate in progetti che mirano a produrre
un impatto sul sistema imprenditoriale locale nel breve/medio periodo; poiché strettamente collegati gli uni agli altri, tali progetti sono stati avviati contemporaneamente, attivando una serie di collaborazioni con università e
centri di ricerca locali.
Tabella 93: Collaborazioni attivate con centri di ricerca e dipartimenti dell’Università di
Trento.
Anno 2001
ITC-IRST
2
Dipartimento di Matematica
1
Dipartimento di ingegneria dei materiali
1
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
1
Dip. di Informatica e Telecomunicazioni
3
Laboratorio di Psicologia Cognitiva
1
Totale
9
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
Tabella 94: Personale dipendente CRF coinvolto nei progetti finanziati del 2001.
Categoria
Ruolo
T.D.
Direttore
–
–
R3
5
–
R2
4
–
2
–
11
–
R1
Totale
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
110
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 95: Personale non dipendente coinvolto nei progetti finanziati nel 2001.
Categoria
Professori universitari
5
Post Doc
–
Borsisti
13
Tesisti
3
Stagisti
–
Totale
21
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
Complessivamente nel 2001 e nel corso del 2002 sono stati definiti e concordati sette progetti con aziende, istituti di ricerca e Università. Una prima
linea strategica d’interventi è inquadrata nell’ambito della protezione e della
valorizzazione dell’ambiente. Tale linea si fonda sull’Atto di Indirizzo sulla
Mobilità della Giunta Provinciale (delibera 1948 d.d. 28 Luglio 2000), che
esprime l’intento di “rivedere e aggiornare le scelte relative alla mobilità dei
cittadini e delle merci“ e di “predisporre gli atti di indirizzo programmatico
in materia di mobilità sostenibile, di sostenibilità dello sviluppo e del turismo”.
Il progetto TT-LAB, proposto nell’ambito del Polo Info-Telematica,
affronta i problemi della mobilità urbana. TT-LAB è finalizzato alla realizzazione di una piattaforma telematica per il controllo e la gestione del parco
macchine pubblico e per la fornitura di servizi avanzati a veicoli privati. Il
progetto, che consente un trasferimento continuo di tecnologie e competenze
dal settore della ricerca a quello dei servizi, si propone di coinvolgere, negli
anni, altri partner individuati dalla Provincia per avviare nuove iniziative. Per
il 2002 vanno poi menzionate l’avviata collaborazione con l’Assessorato ai
Trasporti per lo studio del trasporto a domanda e il coinvolgimento del CRF
nell’ambito del Distretto Tecnologico sulle Telecomunicazioni.
A completamento e supporto del progetto TT-LAB, che è di carattere
strettamente info-telematico, vanno poi citati i progetti del polo microsistemi
(SIRPA, VIDI) e dell’Information Technology (CitiMan). SIRPA è un progetto finalizzato allo sviluppo di un sistema sensoriale integrato per il monitoraggio e il rilievo di parametri ambientali; VIDI è invece dedicato allo
sviluppo di un nuovo modo di erogare informazioni ad autisti di mezzi pubblici e ai turisti. Nell’ambito del Polo BIT, il progetto CitiMan è finalizzato
all’analisi e alla modellazione della mobilità.
La seconda linea strategica prevede il sostegno allo sviluppo imprenditoriale locale: questa è essenzialmente orientata all’innovazione organizzativa,
oltre che tecnologica, ed è garantita dalle attività del Polo Virtual Manufacturing e da altri due progetti del Polo BIT (LOGICOST E WEBSTAT).
Ricerca e industria
111
Tabella 96: Quadro riassuntivo dei progetti avviati dal CRF con aziende, centri di ricerca e
Università in Trentino.
Progetto
Polo
Partner
SIRPA: sviluppo di sensori integrati per il rilievo
di parametri ambientali
Microsistemi
Dip. Ingegneria
Neuricam
VIDI: dispositivi personali per la visualizzazione interattiva
delle informazioni
Microsistemi
Dip. Ingegneria
Opto-I Far System
PMV: metodologie di ottimizzazione virtuale e integrata di prodotti
e processi produttivi
Manufacturing Virtuale
Dip. Ingegneria
(Aziende Trentine
da definire nel corso
del 2° anno)
LOGICOST: metodologie e modelli di supporto alle decisioni
su base costi per problemi di ottimizzazione logistica
Business Information Technology
(BIT)
Dip. Informatica e
Studi Aziendali
ITC-irst
DeltaDator
WEBSTAT: metodologie matematiche e statistiche
per la progettazione robusta di prodotti e processi produttivi:
un web based service
Business Information Technology
(BIT)
Dip. Informatica
DeltaDator
CITIMAN: Citizen Mobility Modeling and Management
Business Information Technology
(BIT)
Dip. Economia
Sperimentale
CSST (Centro Studi
sul Sistema
dei Trasporti
TT – LAB: Laboratorio didattico per la telematica nei trasporti
Info Telematica
Dip. Ingegneria delle
Telecomunicazioni
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
I progetti a sostegno dello sviluppo imprenditoriale hanno l’obiettivo di
incrementare e offrire nuove metodologie di ottimizzazione di prodotto e di
processo che integrino variabili tecniche, economiche e ambientali tali da
permettere alle imprese dell’area di Trento di migliorare i loro processi produttivi e di cogliere nuove opportunità di business offerte dalle diverse tecnologie innovative.
Le metodologie di forte impatto innovativo (da “salto competitivo”) che
saranno sviluppate nell’ambito del progetto PMV (“Metodologie di ottimizzazione virtuale e integrata di prodotti e processi produttivi”), operano principalmente in ambiente virtuale, integrando strumenti software per la
prototipazione virtuale di prodotti, la simulazione di processi produttivi,
l’analisi del ciclo di vita dei prodotti con il loro impatto ambientale e la
gestione dei costi.
In particolare, il Polo prevede di avviare lo sviluppo delle suddette metodologie in tre aree di ricerca con alto potenziale di sviluppo futuro: tecnologie
112
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
eco-ambientali per materiali metallici leggeri e a elevate prestazioni; tecnologie di fonderia evolute e tecnologie di fabbricazione a basso investimento.
I progetti LOGICOST e WEBSTAT, del polo BIT, sono invece rispettivamente orientati a favorire la competitività delle aziende ottimizzandone i processi logistici e di progettazione dei nuovi prodotti con supporto statistico
evoluto per migliorare qualità ed affidabilità.
I progetti avviati nel 2001 (tuttora in corso di svolgimento) hanno fino ad
oggi consentito la partecipazione a sei progetti a finanziamento pubblico
nazionale ed europeo in aree tecnologiche vicine e coerenti con i poli proposti dal CRF. Questi progetti hanno consentito l’individuazione di nuove
opportunità di collaborazione in materia di: scouting tecnologico, supporto
decisionale per l’avvio o l’evoluzione di attività aziendali, promozione di programmi per la formazione universitaria e postlaurea e impostazione di nuovi
programmi di ricerca a finanziamento pubblico.
I risultati di queste attività si possono riassumere, riguardo ai progetti a
finanziamento pubblico, in sei progetti già avviati nell’ambito delle aree
Manufacturing, Information Technology e Microsistemi, che hanno portato
complessivamente a Trento finanziamenti pari a 1.877.500 euro. Vanno
infine menzionati per il 2002 il coinvolgimento del CRF nell’iniziativa
avviata dalla PAT per l’avvio di una sede dell’ITC-irst in Israele (progetto
IRSTRAEL) e i sempre più frequenti contatti con la Corea.
Tabella 97: Quadro riassuntivo della partecipazione CRF a progetti di ricerca nazionali
ed europei.
Progetto
Tipologia
Stato del progetto (1)
OPTO3D
Nazionale
SITECO
Nazionale
in corso
in corso
AIDER
Europeo – V P.Q.
in corso
IDEAL
Europeo – V P.Q.
in corso
EMF
Europeo – V P.Q.
in corso
MULTIPLEYE
Europeo – V P.Q.
in corso
Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano.
Ricerca e industria
113
LA RICERCA IN TRENTINO
E I PROGRAMMI QUADRO EUROPEI
3.1 Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici
Per valutare le dimensioni del sistema della ricerca in Trentino, a confronto
con la media nazionale e con alcune regioni europee particolarmente attive in
R&S, i dati statistici disponibili dell’EUROSTAT, dell’ISTAT e del Servizio
Statistiche della PAT offrono interessanti spunti di riflessione.
Partendo da alcuni dati macroscopici, a investire maggiormente a livello
mondiale in R&S in termini assoluti, secondo fonti EUROSTAT 1, sono gli
Stati Uniti (con circa 247 miliardi di dollari, corrispondenti al 2,84% del
Pil), seguiti a notevole distanza dal Giappone (con 92 miliardi di dollari,
3,06% del Pil) e dalla Germania (con 43 miliardi di dollari, 2,29% del Pil).
Per quanto riguarda la Comunità europea, in termini di quota percentuale
rispetto al Pil2, si possono notare grosse differenze fra i vari Stati membri, con
percentuali di stanziamento per attività R&S decisamente più alte nel nord
dell’Europa. I paesi a occupare i primi posti in questa graduatoria sono:
1) Svezia
3,80%
2) Finlandia
3,19%
3) Germania
2,44%
4) Francia
2,19%
In termini assoluti, la spesa italiana in R&S rappresenta solo il 30% di
quella tedesca. Nel confronto con la media europea, la non buona posizione
dell’Italia emerge distintamente anche se si prende in considerazione un altro
dato: il rapporto tra le spese in R&S e il prodotto interno lordo (Pil). L’Italia,
con un modesto 1,04% sul Pil, scende a occupare gli ultimi posti della graduatoria europea, affiancandosi in ciò ad altri paesi del sud dell’Europa:
Italia
1,04%
Spagna
0,89%
Portogallo
0,76%
Grecia
0,51%
1.
2.
Fonte: EUROSTAT per l’anno 2000. *Statistical Office of the European Communities in Luxemburg, Sweden and Finland above Japan and the US.
Fonte: EUROSTAT per l’anno 1999.
Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici
115
Questi dati possono essere confrontati con la media europea della percentuale di spesa per R&S, che è pari all’1,9% (vedi tabella seguente).
Tabella 98: Percentuale di spesa per R&S rispetto al Pil e suddivisione delle erogazioni per settore.
2000
1999
1998
Imprese
Governo
Alta
Formazione
Media europea
1.90
1.92
1.87
66%
14%
20%
Austria
1.79
1.83
1.81
:
:
:
Belgio
:
1.98
1.90
72%
3%
24%
Danimarca
:
2.00
2.02
63%
16%
21%
Finlandia
:
3.19
2.89
68%
12%
20%
Francia
2.15
2.19
2.17
65%
18%
17%
Germania
2.46
2.44
2.31
70%
14%
16%
Grecia
:
:
0.51
26%
24%
51%
Irlanda
:
:
1.39
74%
7%
19%
Italia
:
1.04
0.98
54%
21%
25%
Olanda
:
:
1.94
54%
19%
27%
:
0.76
:
25%
31%
43%
Spagna
Portogallo
0.90
0.89
0.90
54%
17%
30%
Svezia
:
3.80
3.75
75%
3%
21%
Regno Unito
1.84
1.87
1.83
69%
11%
20%
Giappone
:
3.04
3.04
74%
10%
16%
Stati Uniti
:
2.64
2.60
78%
7%
15%
Fonte: EUROSTAT.
Il dato non buono dell’Italia, a confronto con altri paesi del sud Europa,
diventa ancor meno confortante se paragonato alle alte percentuali di crescita
in investimenti R&S di Grecia (+ 15,4% l’anno), Portogallo (+ 10,4%) e
Spagna (+ 2,7%). In Italia, secondo i dati più recenti disponibili3, l’intensità
degli investimenti in R&S è addirittura in regresso (con un - 2,5%). In controtendenza a ciò, le spese per R&S nell’Unione Europea sono aumentate
fortemente nel 1999 (+5,6%) rispetto agli anni precedenti e, in base alle previsioni, continueranno a crescere anche dopo il 2000 (+2,3%). In crescita si
registra pure il personale dedito alla ricerca, che attualmente rappresenta in
Europa l’1,34% della forza lavoro.
Diversi fattori spiegano la non buona posizione dell’Italia nel settore
R&S. Da un lato va rilevato che le imprese italiane fanno mediamente poca
3.
116
Fonte: DG Recherche su dati Ocde-Eurostat.
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
ricerca: fatto che peraltro spiega, specialmente nei settori high tech, il ritardo
dell’Italia a livello internazionale4. Va inoltre considerato che nelle medie
imprese si fa ricerca solo se si ha la certezza che questa può essere applicata ai
processi produttivi, con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di
organizzazione aziendale e di mobilità del lavoro.
Investimenti in R&S sono rilevabili sostanzialmente solo in pochi
ambienti d’impresa dinamici e flessibili. Nucleo e fucina in cui crescono e
sperimentano i ricercatori, in definitiva, non sono le imprese medio-piccole,
ma le grandi imprese5; e la crisi in cui versano queste ultime spiega, almeno
in buona parte, il ritardo stesso dell’Italia in questo settore.
Per quanto riguarda la ricerca universitaria e i centri nazionali di ricerca
vanno rilevate altre carenze strutturali. Per lungo tempo i centri di eccellenza
non si sono sviluppati adeguatamente, fatte salve alcune importanti eccezioni. Questa situazione alla lunga ha causato un’emigrazione d’intelligenze
in campo scientifico e tecnologico verso altre nazioni, dove i finanziamenti
alla ricerca e gli ambienti di lavoro offrono ai ricercatori gratificazioni maggiori.
Analizzando i dati nazionali con quelli relativi alle singole regioni europee, si ottiene un ulteriore quadro comparativo. Le quattro regioni più attive
a livello europeo si trovano tutte in Germania, con una spesa che supera il
rispettivo 4% del Pil per attività in R&S, come si evince dalla tabella successiva.
4.
5.
L’export italiano del prodotto nazionale di informatica e telefonia ha perso il 61% della sua quota di
commercio mondiale nel decennio 1990-2000, secondo elaborazioni del Sole-24 Ore su dati WTO
(cfr. Il Sole dell’8 settembre 2002, p. 10). L’incidenza dell’export italiano sugli scambi mondiali del
prodotto italiano high.tech è infatti passata dal 2,6% del 1990 a un risicato 1,1% del 2000.
Alcune analisi del Centro Studi Confindustria sottolineano come le imprese italiane siano altamente
innovative e i nostri imprenditori come tra i più creativi al mondo. Le dimensioni medio-piccole delle
imprese nel nostro paese non consentono tuttavia di sviluppare la ricerca applicata in modo ottimale.
Analogamente il caso francese fa registrare, dagli studi degli ultimi dieci anni, che l’innovazione tecnologica non rappresenta la principale preoccupazione delle piccole-medie imprese (comunicazione
di Pierre Bourgogne al convegno “Europe’s Regions Shaping the future – The Role of Foresight”,
Brussels, 24-25 settembre 2002).
Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici
117
Tabella 99: Le dieci regioni in Europa con la più alta densità d’investimenti in R&S rispetto al Pil.
Stato Membro
Regione
Anno
% spesa/Pil
Spesa in
Euro (mio)
1
Germania
Braunschweig
1997
4.84
1.675
2
Germania
Stuttgart
1997
4.79
5.045
3
Germania
Oberbayern
1997
4.38
5.911
4
Germania
Tübingen
1997
4.05
1.608
5
Finlandia
Pohjois-Suomi
1998
3.82
410
6
Finlandia
Uusimaa (Suuralue)
1998
3.73
1.571
1.803
7
Francia
Midi-Pyrénées
1998
3.70
8
Regno Unito
Eastern
1998
3.64
4.595
9
Germania
Rheinhessen-Pfalz
1997
3.50
1.527
10
Francia
Île de France
1998
3.43
12.416
Fonte: EUROSTAT.
Tabella 100: Le due regioni con maggiori spese in R&S per Stato membro.
Stato
Membro
Spese
In euro
% sul
totale
nazionale
Anno
Regione 1
Austria
1993
Wien
1 218
52%
Danimarca
1999
Denmark
3 305
100%
Finlandia
1999
Uusimaa
(Suuralue)
1 804
47%
Regione 2
Steiermark
Etelä-Suomi
Spese in
euro
% sul
totale
nazionale
331
14%
66%
-
-
100%
1 152
30%
77%
Totale due
regioni
Francia
1999
Île de France
13 426
45%
Rhône-Alpes
2 966
10%
55%
Germania
1997
Oberbayern
5 911
14%
Stuttgart
5 045
12%
26%
Grecia
1997
Attiki
267
49%
Kentriki
Makedonia
96
18%
67%
Olanda
1998
Zuid-Holland
1 698
25%
Noord-Brabant
1 222
18%
43%
Italia
1996
Lombardia
2 372
24%
Lazio
1 869
19%
43%
Portugallo
1999
Lisboa e
Vale do Tejo
438
54%
Norte
169
21%
75%
Spagna
1999
Comunidad
de Madrid
1 589
32%
Cataluña
1 130
23%
55%
South East
6 021
24%
Eastern
4 595
18%
42%
Regno Unito 1999
Fonte: EUROSTAT.
Fra le regioni italiane, a investire maggiormente in R&S, in termini assoluti,
sono la Lombardia e il Lazio, seguiti dal Piemonte (tabb. 100 e 101). I più
recenti dati dell’ISTAT confermano questa tendenza e fanno registrare, dal
1996 al 1999, un aumento percentuale d’investimenti in R&S del 12% e del
19% circa, rispettivamente, per Lombardia e Lazio.
118
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Un ulteriore dato che conferma la crescente propensione alle spese per
ricerca scientifica e alta formazione in Europa, viene dalle recenti esternazioni
del Consiglio Europeo a Lisbona e a Stoccolma. Al vertice organizzato la
scorsa primavera a Barcellona dalla presidenza spagnola dell’UE, l’Europa si è
data come obiettivo quello di innalzare gli investimenti alla ricerca al 3% del
Pil entro il 2010: una percentuale che attualmente solo paesi come la Svezia e
la Finlandia hanno raggiunto. Questo dato interessa non solo i paesi membri
ma anche la dimensione regionale delle attività di ricerca e innovazione:
l’avvento della società e dell’economia della conoscenza in Europa punta
molto, infatti, sulle singole regioni europee (v. § 3.3)
Per quanto riguarda la Provincia Autonoma di Trento, l’impegno della
Giunta Provinciale a dare maggior impulso agli investimenti nel settore R&S
si è concretizzato, per l’anno 2001, con stanziamenti pari al 2% del bilancio
provinciale (con un incremento significativo rispetto al 2000, che faceva registrare una spesa per R&S pari all’1,6%).
La tabella 101 offre un quadro della spesa in R&S di alcune regioni italiane. Anche se i valori presentati non sono direttamente confrontabili con i
precedenti, in quanto non relazionati al Pil delle rispettive regioni, l’intensità
media degli investimenti in R&S è confermata al di sotto della media europea, con i ritardi più evidenti nel Mezzogiorno.
Per quanto riguarda la regione Trentino/Alto Adige, il dato ufficiale più
recente disponibile è quello del 1999, che attesta una spesa di oltre 113 milioni
di euro. In termini percentuali la posizione del Trentino-Alto Adige è ben al di
sotto della media nazionale dello stesso anno calcolata all’1,04% sul Pil.
Tabella 101: Spese relative al 1999 per R&S (intra-muros) per alcune regioni italiane.
Valori assoluti in migliaia di euro.
REGIONE
Amministrazioni
pubbliche
Università
Imprese
Totale
Piemonte
73.460
216.602
1.274.100
1.564.162
Lombardia
2.658.342
248.706
459.382
1.950.254
Trentino A. A.
28.747
33.977
50.821
113.544
Veneto
70.897
224.534
218.228
513.659
Friuli V. G.
42.641
105.919
138.336
286.896
98.240
338.535
462.061
898.836
1.087.368
459.979
680.675
2.228.021
Emilia Romagna
Lazio
Campania
Totale Centro-Nord
Totale Mezzogiorno
Totale Italia
114.020
377.481
216.224
707.725
1.908.706
2.514.308
5.231.782
9.654.796
303.802
1.113.182
452.252
1.869.235
2.212.508
3.627.490
5.684.034
11.524.031
Fonte: ISTAT.
Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici
119
Se comunque disaggreghiamo il dato ISTAT per la sola provincia di
Trento, otteniamo un quadro alquanto diverso.
Tabella 102: Spese in R&S relative al 1999 (intra-muros) per la provincia di Trento. Valori assoluti
in migliaia di euro.
Amministrazioni
pubbliche
Provincia di Trento
27.898
Università
Imprese
30.611
TOTALE
30.407
88.917
Fonte: ISTAT
Rapportando infatti il totale di spesa in R&S della sola provincia di Trento al
Pil (calcolato con la nuova contabilità nazionale a prezzi correnti non deflazionati in K€ 10.151.190 per il 1999), si arriva a una proporzione dello
1,1%, di poco superiore alla media nazionale dell’1,04% per lo stesso anno.
Se confrontiamo il dato ISTAT della tabella 102 relativo alla pubblica
amministrazione con i dati raccolti nella tabella 1 del presente Rapporto, si
nota una sostanziale disomogeneità di parametri per la definizione
dell’ammontare complessivo della spesa. A questo proposito l’Osservatorio
intende, sin dal prossimo Rapporto, applicare i parametri standard
dell’ISTAT, anche in collaborazione con il Servizio Statistica della PAT, per
produrre dati attendibili anche per gli anni più recenti. Va peraltro sottolineato, sulla base delle analisi sin qui condotte, che l’ammontare complessivo
degli stanziamenti pubblici calcolato dall’ISTAT potrebbe essere stato sottostimato in ragione, come si è peraltro accennato in 1.1, dell’evidente complessità nella strutturazione dei bilanci provinciali sino all’anno 1999. Anche
il settore della ricerca risulta organizzato per funzioni obiettivo solo a partire
dal 2000, e dunque solo per i dati più recenti l’ammontare delle spese in
R&S risulta di facile lettura.
In ogni caso, se si osserva l’incremento di spesa sostenuto dalla Provincia
Autonoma fra il 1999 e il 2001 (+75%, tab. 1) sembra fondato concludere, a
parità di investimenti dell’Università e delle imprese, che la percentuale di
spesa in R&S del Trentino sul Pil, per il 2001, si avvicini di molto alla media
europea dell’1,9% e superi comunque quella italiana.
3.2 La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
L’acquisizione e l’elaborazione di dati utili al fine di comparare il livello di
eccellenza e di competitività raggiunto a livello internazionale da centri e istituti di ricerca trentini rientra fra i compiti principali dell’Osservatorio. I Programmi Quadro europei offrono un buon terreno d’indagine, anche se
120
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
ovviamente non l’unico, per misurare l’attuale livello di internazionalizzazione del sistema della ricerca e dell’alta formazione trentino.
I progetti di ricerca e sviluppo tecnologico finanziati o co-finanziati
dall’Unione europea sono gestiti nell’ambito di programmi comunitari definiti dalla Direzione Generale della Ricerca della Commissione Europea. La
maggior parte di questi programmi rientrano nei cosiddetti “Programmi
Quadro” (Framework Programmes, FWP). Il trattato sull’unione Europea
prevede l’adozione di un programma quadro pluriennale che comprende
l’insieme delle azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (RST). In particolare, gli articoli 163 e 164 del trattato stabiliscono per
la Comunità l’obiettivo di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche
dell’industria europea, di favorire lo sviluppo della sua competitività internazionale e di promuovere le azioni di ricerca ritenute a tal fine necessarie,
anche a integrazione di quelle già intraprese dagli Stati membri. L’articolo
165 prevede inoltre che la Comunità e gli Stati membri coordinino le loro
azioni in materia di ricerca e sviluppo tecnologico per garantire la coerenza
reciproca delle politiche nazionali e della politica comunitaria. Informazioni
e dati sul V e VI PQ sono presenti sul sito CORDIS6, il servizio informativo
ufficiale dedicato ai programmi RST dell’Unione Europea, che contiene
anche i progetti relativi ad altri programmi che interessano solo parzialmente
progetti di ricerca e sviluppo tecnologico7.
I vari Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico mantengono
una numerazione progressiva a seconda dell’arco temporale coperto e delle
priorità e obiettivi specifici sanciti contestualmente dalla Commissione Europea. Come si evince dalla tabella che segue, il fondo di dotazione dei PQ è
considerevolmente aumentato nel corso degli anni:
6.
7.
Si veda www.cordis.lu. Un valido strumento di aggiornamento sulle attività RST è anche il mensile
CORDIS focus, pubblicato dalla Commissione europea.
Fra gli altri progetti di ricerca europei con finalità diverse da quelle di R&S, e a cui hanno partecipato
a vario titolo istituti e università, vale la pena di ricordare il programma Cultura 2000; i programmi di
Education and Training (E&T), volti a migliorare gli scambi di studenti e giovani figure professionali
tra i diversi paesi dell’Unione; i programmi di cooperazione internazionale (IC); i programmi che
riguardano la società dell’informazione (IS) e, infine, i programmi che prevedono interventi specifici
per il settore dell’energia (ENG), dell’ambiente (ENV) o altro ancora.
La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
121
Tabella 103: Stanziamenti effettuati dalla Commissione Europea per specifici Programmi Quadro.
Aumento %
(1)
Programma Quadro
Periodo
Stanziamento (M2)
I
1984-1987
3.750
–
II
1987-1991
5.396
43,9%
III
1990-1994
6.600
22,3%
IV
1994-1998
11.879
80%
V
1999-2002
14.960
25,9%
2002-2006
17.250
17%
VI
(2)
(1) Aumento calcolato rispetto al precedente PQ.
(2) Dato disponibile al 5.10.2002.
Fonte: sito Cordis.
Considerando che il 2002 è l’anno di congiuntura fra V e VI Programma
Quadro, si è scelto di presentare in questa sezione un bilancio quasi definitivo
della partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro, in modo
da stimare la quota totale di finanziamenti europei pervenuti in Trentino. Le
realtà di ricerca trentine che vantano un numero considerevole di progetti,
come si evince dalle tabelle seguenti, sono l’Istituto Trentino di Cultura e
l’Università degli Studi di Trento.
Tabella 104: Progetti europei in R&S con partecipazione dell’ITC-irst nell’ambito del V Programma
Quadro. Valori espressi in euro.
Progetto
M-PIRO – Multilingual Personalised
Information Objects
Programma
Key Action III
Natural Interactivity
NESPOLE – Negotiating through Spoken Key Action III
Language in E-commerce
Natural Interactivity
Ruolo
ITC
Durata Costo totale
(mesi) progetto
Costo ITC
Finanziam.
europeo
in %
Contraente
36
1.903.013
357.000
50%
Coordinatore
30
2.745.795
1.044.000
50%
ECHO – European Chronicles on-Line
Key Action III Content
Management and Personal
Contraente
associato
30
4.966.158
267.486
50%
RENAISSANCE
Virtual Renaissance Court
Key Action III Authoring
and design systems
Contraente
18
2.000.000
393.600
50%
CALCULEMUS – Systems for Integrated
Computation and Deduction
Key Action IV Research
Training Networks
Membro
48
1.478.997
206.282
100%
AH-2000 – Adaptive Hypermedia
Key Action IV Scientific
conferences
Organizzatore
-
33.000
27.850
84%
CLASS – Collaboration in Language and Key Action III Multilinguality
Speech Science and Technology
in digital content and services
Contraente
20
934.886
260.000
100%
CORETEX – Improving Core Speech
Recognition Technology
Contraente
36
2.227.391
730.000
50%
Key Action III
Natural Interactivity
segue
122
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Progetto
Programma
Ruolo
ITC
Durata Costo totale
(mesi) progetto
Costo ITC
Finanziam.
europeo
in %
PRESTO – Preservation Technology
for European Broadcast Archives
Key Action III – Digital
preservation of cultural
heritage
Contraente
associato
21
4.826.169
264.668
50%
PRIMAVERA – Personal retrieval
and indexing of media assets in virtual
environments
Key Action III – Media
representation and access
Contraente
24
2.004.306
389.027
50%
ILSIMS – IN LINE SIMS
Secondary Ion Mass Spectrometry
Key Action IV Accompanying
Measures
Contraente
18
2.802.204
60.537
60%
CORALROM – Integrated reference
corpora for spoken romance languages
Key Action III – Natural
Interactivity
Contraente
associato
36
1.536.502
172.919
50%
ESACS – Enhanced safety analysis
for complex systems
GROW 2000 – New
Perspectives in Areonautics
Contraente
30
6.014.276
607.032
50%
DATAGRID – Research
and techno- logical development
for international Data Grid
IST 2000 – Support
for Research Infrastructures
and Networking
Contraente
associato
36
12.822.960
548.420
50%
VICO – Virtual Intelligent Co-Driver
Key Action III
Natural Interactivity
Contraente
36
5.045.384
823.059
50%
AGENTLINK II – Network of Excellence
for Agent-Based Computing
Key Action IV Technologies
for network management
membro
36
rimborso
spese
trasferte
rimborso
spese
trasferte
HARMONISE – Sviluppo strumenti
di riconciliazione semantica
Key Action I – Intelligent
Coordinatore
Systems for Improved
Tourism and Travel Services
18
1.943.358
285.434
100%
DIETORECS – Intelligent
Recommendation for Tourist
Destination Decision Making
Key Action I – Intelligent
Coordinatore
Systems for Improved
Tourism and Travel Services
30
1.577.686
578.380
50%
FAME – Facilitating Agent
in Multicultural Exchange
Cross Programme Actions
(CPA)
40
5.555.519
611.463
50%
HAHAcronym – Humorous Agent
for Humorous Acronym
IST-2000 – Future
Coordinatore
and Emerging Technologies
10
200.000
174.000
50%
DATAGRID – Research and
technological development
for international Data Grid
Key Action IV – Distributed
systems and services
provision
Contraente
associato
36
12.822.960
548.420
50%
HOMEY – Home Monitoring by
Intelligent Dialog System
Key Action I – Systems
and services for the citizen
Contraente
36
4.143.260
818.180
50%
MEANING – Developing Multi- lingual
Web-scale Language Technologies
Key Action III Multilingual
Contraente
Web
36
2.308.978
696.344
50%
IMPULSE – Ion Implantation
at Ultra-Low Energy for Future
Semiconductor Devices
IST-2001 – Future and
Emerging Technologies
Contraente
36
1.506.197
265.754
50%
DOT-KOM – Designing adaptive
information extraction from text
for Knowledge Management
Key Action III Multilingual
Contraente
Web; Semantic web
technologies
30
3.189.537
533.042
50%
Contraente
segue
La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
123
Progetto
Programma
PF_STAR – Preparing for future speech Key Action III
translation research
KA3 Pioneering research
TC_STAR-P – Project Technology and
Corpora for Speech
to Speech Translation
Ruolo
ITC
Durata Costo totale
(mesi) progetto
Coordinatore
Key Action III – Preparing for
Contraente
future research activities
Costo ITC
Finanziam.
europeo
in %
24
3.579.664
1.097.998
50%
12
1.000.000
80.197
100%
INNOVANET – Innovation Engineering
Key Action III –
Environment for the support of Scientific
Accompanying Measures
Discovery
Contraente
12
522.029
49.750
100%
MINIGCSENS – Miniaturised
Gas-Chromatographic Analysis System
Based on Micromachined Sensors
Contraente
24
905.782
263.760
50%
GROW 2000 – RTD Activities
of Generic Nature:
Measurements and Testing
TOTALE
90.596.011 12.154.602
Fonte: ufficio amministrativo dell’ITC.
I 29 progetti europei del V PQ con partecipazione dell’ITC-irst hanno attirato un finanziamento europeo pluriennale di 6.533.655 euro, a fronte di un
costo di 12.154.602 euro per l’istituto. Si tratta di progetti per lo più gestiti
dall’area informatica, ovvero dalle seguenti divisioni dell’ITC-irst: Sistemi
Sensoriali Interattivi, Tecnologie Cognitive e della Comunicazione, Sistemi
per il Ragionamento Automatico e dall’unità applicativa Turismo e Commercio Elettronico (eCTRL). Si tratta in sostanza di progetti compresi nell’area
tematica denominata IST (Tecnologie dell’Informazione). In quest’ambito i
progetti in corso sono 24 e riguardano vari aspetti quali l’e-commerce,
l’informazione personalizzata multilingue, l’archiviazione digitale, l’intrattenimento educativo e i sistemi di supporto alle decisioni. Al di fuori dell’IST,
alcuni progetti rientrano nell’area “Migliorare il potenziale umano della
ricerca” e in quella denominata “Crescita competitiva e sostenibile”. I temi di
ricerca sviluppati in istituto si avvicinano anche ad altre aree tematiche presenti all’interno del V Programma, quali quelle relative alla qualità della vita,
alla conservazione del patrimonio culturale e ai microsistemi. Per il VI PQ la
strategia dell’istituto è quella di diversificare ulteriormente la rosa dei temi di
ricerca.
Per quanto riguarda l’Università i finanziamenti europei interessano aree
di ricerca più diversificate, come appare dalla tabella 104, che analizza i progetti suddividendoli per dipartimento:
124
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 105: Progetti europei con partecipazione dell’Università di Trento nell’ambito del
V PQ. Valori espressi in euro.
Progetto
AIDER – Accident Information and
Driver
Emergency Rescue
Programma
IST – Information Society
Technologies
Dipartimento
Durata Costo totale
(mesi) progetto
Costo
Progetto
UniTn
Finanziam.
europeo
in %
DIT
36
2.595.700
117.000
100%
CASCADE – Cooperative Advancements
Human Research Potential
in Sismic and Dynamic Experiments
DIMS
48
900.000
50.000
100%
ChiAdoForePsychiatry.Forensic
Psychiatry for Child and Adolescent:
Civil and Penal Law
Improving Human Potential
(Scientific Conferences)
DSRS
48
493.200
493.200
50%
CIVGOV – Organized civil society and
European governance
Improving human potential
and the socio-economic
knowledge base
PEJM
30
1.220.400
181.200
100%
Common Core – The Common Core of
European private Law
Human Research Potential
(Scientific Conferences)
DSG
36
102.600
102.600
100%
DEGAS – Design Environments
for Global Applications
IST – FET
DIT
36
1.600.000
317.820
100%
ESQUI – X-Ray Expert System for
Electronic Films Quality Improvement
Competitive and sustainable
growth
DIM
36
1.002.413
153.120
100%
EURORECRUIT – Virtual Europe-wide
Recruitment System
Promotion of Innovation and
encouragement of SME
participation
DISA
8
22.497
12.750
100%
EVEQ2000 – Evolution equations 2000
– Application to Physics, Industry,
LifeSciences and Economics
Human Research Potential
(Scientific Conferences)
DM
1
11.000
4.000
100%
FRONTIERS – Frontiers of nanooptoelectronics systems: molecular
scale engineering and process
Grant for advanced research.
Workshop co-sponsored by
NATO
DF
1
10.000
10.000
100%
IMPACT – Investigation of Extreme
Flood Processes and Uncertainty
EESD – Environment and
sustainable development
DICA
36
1.333.403
67.470
100%
MCInet – Generation, stability and
reaction dynamics of Multiply
Charged Ions
Improving Human PotentialResearch Training Network
DF
48
1.099.000
151.173
100%
NANO-HVOF – Replacement of hard
chromium coatings for mechanical
components through High Pressure
Nano structure powder
Competitive and sustainable
growth
DIM
36
1.759.800
50.000
100%
NBB-HYBRIDS – New Hybrid
Nanocomposites from Functional
Nanobuilding Blocks
Improving Human PotentialResearch Training Network
DIM
48
1.198.000
197.500
100%
ISSAN
36
1.140.000
117.630
100%
Improving the human
PERSE – The socioeconomic
Research potential and the
performance of Social Enterprises in the
socio-economic knowledge
Field of Integration by Work
base
segue
La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
125
Progetto
Programma
PERSEO – Personalised multichannel
services for advanced multimedia
stream management
IST - Information Society
Technologies
PRODUCTIVITY GAP – Eu integration
and the prospects for catch-up
development in CEECs
REGIONET – Thematic Network:
Strategies for Regional Sustainable
Development
Dipartimento
Durata Costo totale
(mesi) progetto
Costo
Progetto
UniTn
Finanziam.
europeo
in %
DICA
24
1.634.567
254.750
100%
Improving Human Potential
DE
36
949.970
14.560
100%
Energy, Environment and
Sustainable Development
DICA
24
925.493
32.846
100%
RIPFOR – Hydraulic, Sedimento- logical
Quality of life
and Ecological Problems of Multifunctional Riparian Forest Management
DICA
6
930.000
180.000
100%
THARMIT – Torrent Hazard Control in
the European Alps. Practical Tools and
Methodologies for Hazard Assessment
and Risk Mitigation
Environment, Energy and
Sustainable Development
DICA
30
930.800
117.000
100%
TIDE – Tidal Inlets Dynamics and
Environment
Environment, Energy and
Sustainable Development
DICA
36
1.795.365
98.600
100%
TRUST – Food Risk Communication
and Consumers’ Trust
in the Food Supply Chain
Quality of Life
DE
36
1..662.187
150.360
100%
XENOFOB – The European Dilemma:
Institutional Patterns and Politics of
Racial Discrimination
Improving human potential
and the Socio-economic
knowledge base
PEJM
36
1.286.183
137.128
100%
24.602.576
3.010.707
TOTALE
Elenco delle abbreviazioni dei dipartimenti
DISA: Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali
DICA: Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
DF:
Dipartimento di Fisica
DIM: Dipartimento di Ingegneria Meccanica
DIMS: Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale
DM:
Dipartimento di Matematica
DSFS: Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche
DSG: Dipartimento di Scienze Giuridiche
DSRS: Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
DSUS: Dipartimento di Scienze Umane e Sociali
DIT:
Dipartimento di Ingegneria delle Telecomunicazioni
DE:
Dipartimento di Economia
PEJM: Polo Europeo Jean Monnet
Fonte: ufficio amministrativo dell’UNITN.
L’Università di Trento è presente nel V Programma Quadro con 23 progetti e
si è impegnata a lavorare congiuntamente a 62 gruppi di ricerca a livello
internazionale. Il costo complessivo dei progetti per l’Università supera i 3
126
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
milioni di euro, a fronte di una quota di finanziamento europeo attirato in
provincia di 2.764.107 euro (che comunque sale a oltre 4 milioni considerando altre attività di ricerca scientifica non legate al V PQ).
I finanziamenti provenienti dall’Unione Europea e da altri organismi
sovranazionali all’Università di Trento fanno registrare per l’anno 2001 un
miglioramento rispetto agli anni precedenti, benché gli stessi incidano meno
sull’intero sistema della ricerca in Trentino, se confrontati, ad esempio, con le
percentuali conseguite dall’ITC (Tabella 104). La maggiore concentrazione
delle risorse umane dell’Università nell’attività didattica e nei progetti di
ricerca finanziati dal Miur giustifica, almeno in parte, questa minore capacità
di attrarre finanziamenti europei rispetto ad altri soggetti.
La tabella successiva completa, con i dati relativi alla partecipazione del
Centro di Ecologia Alpina e dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige al
V PQ, l’entità complessiva dei fondi europei convogliati in Trentino dagli
istituti provinciali. Dalla tabella emerge, in particolare, la quota di finanziamento europeo attirato dai due enti in provincia, calcolata sulla percentuale
effettiva di finanziamenti concessi: 847.378 euro.
Tabella 106: Progetti europei di RST con partecipazione dell’Istituto Agrario di San Michele
all’Adige e del Centro di Ecologia Alpina nell’ambito del V Programma Quadro.
Costo totale
progetto
Costo per
l’Istituto
36
2.830.376
364.994
47%
FAIR 5 – Sustainable Agricultural Land Use
IASMA – Contraente
in Alpine Regions
24
1.764.120
339.900
50%
PL7-3620 – Development and
Validation of methods to determine
the origin of milk, butter and cheese
IASMA – Contraente
36
782.300
58.300
100%
ADAPT – Food Quality
IASMA – Contraente
36
277.957
301.198
75%
MASTER – Marker Assisted
Selection for table grape
IASMA – Contraente
36
1.288.407
141.975
100%
RACER FAIR – Reduced Application
of chemicals in European Raspberry
production
IASMA – Contraente
36
812.972
79.708
100%
7.756.132
1.286.075
CARBOMONT – Effects of land-use
changes on sources, sinks and fluxes
of carbon in European
mountain areas
Istituto e ruolo
nel progetto
Finanziam.
europeo
in %
Durata
(mesi)
Progetto
CEA – Contraente
TOTALE
Fonte: uffici amministrativi dello IASMA e del CEA.
Nella fase conclusiva del V Programma Quadro di Ricerca Scientifica e Tecnologica il bilancio degli istituti trentini è sicuramente positivo e presenta,
La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro
127
come si evince da una lettura complessiva delle tabelle, un articolato quadro
d’insieme.
I dati confermano il fatto che il Trentino risulta molto attivo nell’informatica e nelle telecomunicazioni e, sia pure in misura minore, nelle tematiche
ambientali e nella ricerca socio-economica. I punti di debolezza sono invece
riscontrabili nelle tecnologie industriali e nel settore dei trasporti.
La forte presenza dell’ITC-irst, sia in termini di finanziamenti che di
numero di progetti, è in gran parte focalizzata sulle tecnologie informatiche:
un dato supportato dagli investimenti che la Provincia ha dedicato alla sviluppo dell’informatica all’interno dell’ITC-irst. L’Università invece è presente
sul V programma quadro su una varietà di temi che includono la fisica, la
chimica, l’ecologia, l’energia, l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e l’ingegneria
dei materiali.
L’università e gli enti funzionali della PAT, assieme alla Provincia, sono
presenti, complessivamente, in 58 progetti, con una quota totale di fondi
europei attirati in provincia di 10.145.140 euro, che fa registrare una media
di circa 175.000 euro per progetto, che sale a 225.300 euro nel caso
dell’ITC-irst.
Figura 17: Distribuzione quote pluriennali di finanziamento europeo al V programma
quadro per istituzioni di ricerca in Trentino.
Fonte: elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT.
128
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Il valore assoluto complessivo di finanziamenti europei al Trentino è comunque destinato ad aumentare se si considera la partecipazione del settore privato (che l’Osservatorio si propone di analizzare in futuro), nonché
l’incidenza di altri programmi europei.
Infine, un confronto fra la provincia di Trento e quella di Bolzano fa
emergere, come si è evidenziato nel precedente Rapporto, la propensione del
Trentino a un maggiore facilità d’accesso ai fondi europei e pertanto a una
più attiva collaborazione con enti di ricerca a livello internazionale. Il confronto tra queste due realtà risulta appropriato, trattandosi di provincie del
tutto simili per numero di abitanti, entità del bilancio provinciale e prodotto
interno lordo, e godendo entrambe dell’autonomia speciale riservata a poche
regioni italiane. La considerevole differenza nella partecipazione a progetti
europei fra le due provincie dipende sostanzialmente dalla presenza in Trentino dell’Università e dell’ITC-irst, in quanto realtà pubbliche di ricerca consolidate e presenti ormai da anni sul territorio. Queste due istituzioni
raccolgono da sole più della metà dei progetti provenienti complessivamente
dal Trentino e dall’Alto Adige. La Provincia di Bolzano, pur in presenza di
istituzioni simili, come l’Università di Bolzano e l’Accademia Europea di Bolzano, sconta ancora il fatto della recente istituzione di queste realtà.
3.3 Il VI Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo
della ricerca (SER)
Il VI Programma Quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione volto a contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e all’innovazione (2002-2006), è stato adottato con la
decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 1513 d.d. 27/6/2002.
In questa sezione finale si vuole offrire un quadro sintetico delle sue principali caratteristiche, a fronte della particolare attenzione della Giunta provinciale per le strategie di internazionalizzazione del sistema della ricerca
trentino e di una maggiore integrazione nelle reti di eccellenza europee.
Il VI PQ intende fornire un supporto sostanziale alla ricerca di base, alla
ricerca applicata e allo sviluppo delle reti di eccellenza scientifica e tecnica.
Esso è stato ideato con l’obiettivo di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria della Comunità, di favorire lo sviluppo della sua competitività internazionale e di promuovere l’innovazione e azioni di ricerca tali da
realizzare lo Spazio Europeo della Ricerca (ERA, European Research Area). Il
VI PQ viene attuato mediante programmi specifici che definiscono gli obiettivi e le norme per la sua attuazione.
I Consigli europei di Lisbona (marzo 2000) e di Stoccolma (marzo 2001)
Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca
129
hanno sancito per primi, nelle loro conclusioni, la rapida istituzione di uno
Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione (SER), nella prospettiva di
una crescita economica sostenibile e di una maggiore occupazione e coesione
sociale, con il fine ultimo di consentire all’Unione di diventare, entro il 2010,
“l’economia della conoscenza più competitiva e dinamica al mondo”.
Il Consiglio europeo di Göteborg (giugno 2001) ha approvato successivamente una strategia per lo sviluppo sostenibile aggiungendo alle dichiarazioni
di Lisbona una terza dimensione, quella ambientale. A Stoccolma, infine, il
Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di compiere sforzi particolari
nel campo delle nuove tecnologie e specialmente delle biotecnologie. Il VI
PQ nasce con questi presupposti e si propone di esercitare un effetto strutturante sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico, includendo non solo gli Stati
membri ma anche gli altri paesi associati e i paesi associati candidati.
I cambiamenti delle politiche nazionali e regionali in RST, di cui il VI PQ
è uno strumento fondamentale, sono mirati alla costruzione della cosiddetta
economia e società della conoscenza, come ha peraltro sottolineato JeanFrançois Marchipont in apertura alla conferenza Europe’s Regions Shaping the
Future8. A darne fondamento concreto la Commissione europea ha recentemente posto l’ambizioso obiettivo di raggiungere il 3% del Pil in stanziamenti in RTD entro il 20109.
Scopo principale del VI PQ è di coordinare le potenzialità in RST
disperse a livello regionale e nazionale con quanto avviene a livello europeo. I
due nuovi strumenti principali del VI PQ sono i “progetti integrati” e le “reti
di eccellenza”, entrambe mirati a favorire i partenariati fra diverse regioni
europee e con la finalità ultima della costruzione dell’ERA. Tali strumenti
fanno parte della prima delle tre sezioni in cui è strutturato il VI PQ:
• concentrare e integrare la ricerca della Comunità;
• strutturare lo Spazio europeo della ricerca (SER);
• rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca.
L’attuazione del VI PQ avviene per il tramite di quattro azioni, specificamente mirate all’integrazione degli sforzi e delle attività di ricerca su scala
europea e alla costruzione delle varie dimensioni dello Spazio europeo della
ricerca. Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno adottato un piano di partecipazione finanziaria della Comunità di 17.500 milioni di euro (+17%
rispetto al V PQ) con una serie di quote prestabilite per ciascuna azione del
programma.
Sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 29.8.2002, disponi8.
9.
130
Europe’s Regions Shaping the Future – The Role of Foresight, tenutasi a Bruxelles il 24 e 25 settembre
2002. J.F. Marchipont è direttore presso la Direzione Società ed Economia basate sulla Conoscenza
(DG RTD-K).
Communication from the Commission, “More reserach for Europe. Towards 3% of GDP”. Si veda:
COM (2002) 499 final, d.d. 11.9.2002.
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
bile anche in internet10, è riportata una descrizione particolareggiata di tutte
le attività svolte nell’ambito delle suddette sezioni. Di seguito se ne riporta un
quadro di sintesi.
Sezione I: CONCENTRARE E INTEGRARE LA RICERCA DELLA
COMUNITÀ
Le aree di ricerca incluse in questa sezione, che rappresenteranno la parte
finanziariamente più consistente degli sforzi profusi per il VI PQ, mirano a
integrare le attività di ricerca nazionali e regionali su scala europea. Esse sono
incentrate principalmente su sette tematiche prioritarie ben definite, come
descritto di seguito, ma prevedono anche attività che interessano settori di
ricerca più ampi.
Tabella 107: sezione I del VI Programma Quadro.
VI Programma Quadro – Sezione I
1)
2)
3)
Priorità tematiche.
Sono definite le seguenti
sette aree tematiche prioritarie:
4)
5)
6)
7)
•
•
Attività specifiche riguardanti
un settore di ricerca più ampio
•
Attività non nucleari
del CCR
(1)
Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute;
Tecnologie per la società dell’informazione;
Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza e nuovi
processi di produzione;
Aeronautica e spazio;
Qualità e sicurezza alimentare;
Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi;
Cittadini e governance nella società basata sulla conoscenza.
Politiche di sostegno e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche: attività a
sostegno delle politiche e della ricerca comunitaria rispondenti alle esigenze scientifiche e
tecnologiche nuove ed emergenti.
Attività orizzontali di ricerca per le PMI: queste attività specifiche sono intese ad aiutare le
PMI europee nei settori tradizionali o nuovi ad accrescere le loro capacità tecnologiche e a
sviluppare la capacità di operare su scala europea e internazionale.
Misure specifiche a sostegno della cooperazione internazionale, che prevedono il
coinvolgimento dei seguenti paesi in materia di ricerca: a) paesi in via di sviluppo; b) paesi
mediterranei, compresi i Balcani occidentali; e c) Russia e nuovi Stati indipendenti (NSI).
Per le attività del CCR (Centro comune di ricerca) sono stati determinati i seguenti settori di
ricerca: alimenti, prodotti chimici e salute; ambiente e sostenibilità.
(1) Il Centro comune di ricerca (JRC, Joint Research Centre) svolge la propria attività in seno alla Comunità per contribuire all’attuazione del PQ fornendo un supporto indipendente per la formulazione e
l’attuazione delle politiche comunitarie, compreso il monitoraggio dell’attuazione di tali politiche, nei
settori di sua competenza specifica.
Fonte: GUCE 29.08.2002.
10. http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2002/l_232/l_23220020829it00010033.pdf. Oltre ai dati
disponibili sul sito già citato Cordis, informazioni più dettagliate sul VI PQ possono essere richieste
direttamente a [email protected].
Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca
131
Sezione II: STRUTTURARE LO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA
Le aree di ricerca contemplate nella seconda sezione del VI PQ si suddividono in quattro distinti settori di attività:
Tabella 108: sezione II del VI Programma Quadro.
VI Programma Quadro – Sezione II
Ricerca e innovazione
Attività intese a incentivare, nella Comunità e in tutte le sue regioni, l’innovazione tecnologica,
l’utilizzazione dei risultati della ricerca, il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie e
l’istituzione di imprese tecnologiche, al fine di integrare le attività relative all’innovazione
nell’ambito della sezione I.
Risorse umane e mobilità
Attività intese a sostenere lo sviluppo, in tutte le regioni comunitarie, di risorse umane di livello
mondiale incentivando la mobilità transnazionale a fini di formazione, sviluppo delle
competenze o trasferimento delle conoscenze tra settori diversi, sostenendo lo sviluppo
dell’eccellenza e contribuendo a rafforzare l’interesse che l’Europa suscita nei migliori ricercatori
dei paesi terzi.
Infrastrutture di ricerca
Attività intese a promuovere l’accesso e l’uso ottimale delle infrastrutture di ricerca e a sostenere
l’individuazione, la pianificazione e l’istituzione di strutture di ricerca avanzate di interesse
europeo.
Scienza e società
Attività intese a incoraggiare rapporti armoniosi tra scienza e società e la sensibilizzazione della
società nei confronti dell’innovazione grazie a nuovi rapporti e a un dialogo consapevole tra
ricercatori, industriali, responsabili politici e cittadini.
Fonte: GUCE 29.08.2002.
Sezione III: RAFFORZARE LE BASI DELLO SPAZIO EUROPEO
DELLA RICERCA
La terza e ultima sezione del VI PQ tratta di azioni mirate a rafforzare il coordinamento e a sostenere lo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e sviluppo in Europa. Tali azioni sono destinate a fornire supporto finanziario a
misure specifiche, quali ad esempio l’apertura dei programmi nazionali di
ricerca.
La Comunità partecipa finanziariamente alle attività di ricerca e di sviluppo tecnologico del VI PQ, comprese le attività di dimostrazione, come
specificato nella tabella che segue. Queste attività, che comprendono misure
destinate a incentivare l’innovazione, sono integrate da una gamma di strumenti, le cosiddette “Azioni indirette di RST”, che si affiancano alle attività
realizzate dal CCR (le cosiddette “Azioni dirette”).
132
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Tabella 109: Attività di RST del VI PQ e contributo finanziario previsto dalla Comunità
per tipo di strumento.
Tipo di strumento
Attività di RST
Contributo della Comunità
(1)
– Aree tematiche prioritarie
– Sostegno politico e anticipazione
delle esigenze scientifiche e tecnologiche
Sovvenzione all’integrazione: fino al 25 %
del valore delle capacità e delle risorse
che i partecipanti propongono di integrare
quale importo fisso a sostegno
del programma comune di attività
Progetti integrati
– Aree tematiche prioritarie
– Sostegno politico e anticipazione
delle esigenze scientifiche e tecnologiche
Sovvenzione al bilancio:
– fino al 50 % per la ricerca
– fino al 35 % per la dimostrazione
– fino al 100 % per talune attività quali la
formazione dei ricercatori e la gestione del
consorzio
Progetti specifici mirati nel campo
della ricerca o dell’innovazione
– Aree tematiche prioritarie
– Politiche di sostegno e anticipazione
delle esigenze scientifiche e tecnologiche
– Attività specifiche di cooperazione
internazionale
– Incentivazione dell’interazione tra ricerca
e innovazione
– Sviluppo di relazioni armoniose
tra scienza e società
Sovvenzione al bilancio:
fino al 50 % del bilancio
Partecipazione a programmi avviati
da più Stati membri (articolo 169)
Tutte le attività del VI PQ
Da determinare in decisioni successive
adottate in virtù dell’articolo 169
Progetti di ricerca specifica
per le PMI
Attività di ricerca specifica per le PMI
Sovvenzione al bilancio: fino al 50%
del bilancio
Azioni volte a favorire
le risorse umane e la mobilità
Promozione delle risorse
umane e della mobilità
Sovvenzione al bilancio: fino al 100%
del bilancio, e se necessario come forfait
Azioni di coordinamento
In tutte le attività del VI PQ
Sovvenzione al bilancio: fino al 100%
del bilancio
Azioni di sostegno specifico
In tutte le attività del VI PQ
Sovvenzione al bilancio: fino al 100%
del bilancio, se necessario come forfait
Iniziative integrate di infrastruttura
Sostegno a infrastrutture di Ricerca
Sovvenzione al bilancio: secondo la natura
delle attività, dal 50% fino al 100%
del bilancio
Azioni dirette
Attività non nucleari del Centro Comune
di ricerca
100%
Reti di eccellenza
(1) In questa colonna per bilancio s’intende un piano finanziario recante la stima di tutte le risorse e le
spese necessarie per realizzare l’azione.
Fonte: Gazzetta ufficiale delle Comunità europee d.d. 29.8.2002.
Una descrizione più particolareggiata degli strumenti contemplati nel VI
PQ è riportata di seguito:
• Reti di eccellenza. Scopo delle reti di eccellenza è rafforzare e sviluppare
l’eccellenza scientifica e tecnologica della Comunità mediante l’integrazione, a livello europeo, di capacità di ricerca attualmente esistenti o
Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca
133
•
•
•
•
•
•
•
134
emergenti a livello nazionale e regionale. Ciascuna rete mira inoltre a far
progredire le conoscenze in un particolare settore riunendo una massa critica di capacità. Le reti di eccellenza favoriranno la cooperazione tra le
capacità di eccellenza delle università, dei centri di ricerca, delle imprese,
comprese le PMI, e delle organizzazioni scientifiche e tecnologiche. Le
attività in questione saranno per lo più orientate verso obiettivi pluridisciplinari a lungo termine, piuttosto che verso risultati predefiniti in termini
di prodotti, processi o servizi.
I progetti integrati mirano a dare un maggior slancio alla competitività
della Comunità o ad affrontare le principali esigenze della società mobilitando una massa critica di risorse e competenze delle attività di ricerca
tecnologica. Ciascun progetto integrato è contraddistinto da obiettivi
scientifici e tecnologici chiaramente definiti ed è mirato a conseguire
risultati specifici in termini di prodotti, processi o servizi. In funzione di
tali obiettivi, i progetti in questione possono includere attività di ricerca
anche a lungo termine.
Progetti specifici mirati nel campo della ricerca o dell’innovazione. Tali
progetti sono intesi a migliorare la competitività europea e si concentrano
su progetti di ricerca e sviluppo tecnologico destinati ad acquisire nuove
conoscenze di prodotti, processi e servizi o su progetti di dimostrazione.
I progetti di ricerca specifica per le PMI includono sia progetti di ricerca
cooperativa condotti a beneficio di alcune PMI su argomenti di interesse
comune, sia progetti di ricerca collettiva condotti a beneficio di associazioni o gruppi industriali in settori in cui predominano le PMI.
Azioni volte a favorire le risorse umane e la mobilità. Tali azioni vengono
condotte a scopi di formazione, sviluppo delle competenze o trasferimento delle conoscenze. Consistono nel sostegno ad azioni condotte da
persone fisiche, strutture di accoglienza, tra cui reti di formazione, o da
squadre europee di ricerca.
Azioni di coordinamento. Le azioni di coordinamento mirano a stimolare
e a sostenere iniziative coordinate di vari soggetti operanti nel campo della
ricerca e dell’innovazione in vista di una maggiore integrazione. Comprenderanno attività quali l’organizzazione di conferenze e riunioni, la
realizzazione di studi, scambi di personale, scambio e diffusione di buone
pratiche, creazione di sistemi di informazione e di gruppi di esperti.
Azioni di sostegno specifico possono essere utilizzate per contribuire a preparare le attività future della politica comunitaria di ricerca e sviluppo tecnologico, incluse quelle di controllo e di valutazione. Queste azioni, che possono
combinarsi a seconda dei casi, consistono, in conferenze, seminari, studi e
analisi, premi e concorsi scientifici di alto livello, gruppi di lavoro e di esperti,
sostegno operativo e attività di diffusione, informazione e comunicazione.
Le iniziative integrate di infrastruttura combinano in una sola azione una
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
serie di attività essenziali al rafforzamento e allo sviluppo di infrastrutture
di ricerca, per la prestazione di servizi su scala europea. A questo scopo
integrano attività di messa in rete con attività di sostegno (come quelle
relative all’accesso transnazionale) o attività di ricerca necessarie al miglioramento delle prestazioni delle infrastrutture. Comprendono anche un
aspetto di diffusione delle conoscenze presso utilizzatori potenziali, come
l’industria o le PMI.
Vale la pena di sottolineare nuovamente, in conclusione, l’impatto che avrà a
livello regionale la strategia di fondo delle più recenti politiche comunitarie
in materia di R&S. Il VI PQ, idealmente concepito per costruire e implementare lo Spazio europeo della ricerca, trova infatti un importante anello di
raccordo con la dimensione regionale del SER11.
A proposito, il Comitato delle regioni ha sottolineato ampiamente il
ruolo fondamentale che le regioni possono svolgere nella mobilitazione delle
attività di ricerca e innovazione per accelerare l’avvento della società e
dell’economia della conoscenza in Europa. In particolare, il Comitato ha evidenziato l’importanza del ruolo degli enti locali e regionali nella formazione,
nel sostegno ai ricercatori e nell’assistenza ai laboratori.
Esprimendo parere favorevole circa la comunicazione della Commissione
“Orientamenti per le azioni dell’Unione europea nel settore della ricerca” 12, e
con riferimento all’applicazione del principio di sussidiarietà, lo stesso Comitato ha fortemente sottolineato l’importanza della funzione di collegamento e
coordinamento svolta dalle regioni, a livello europeo e locale, per le attività di
ricerca e innovazione, compreso il rafforzamento della cooperazione internazionale, mediante la mobilitazione del potenziale delle università locali e degli
enti regionali e locali, e con programmi che siano il più vicino possibile alle
esigenze dei cittadini. Di qualche interesse per la loro funzione di raccordo
con la dimensione regionale della ricerca, possono infine risultare anche i
recenti esercizi di “prospettiva”, a livello nazionale e regionale, intesi come
mezzi guida per costruire il futuro dell’Europa nel campo delle attività
RST13.
L’attuazione del VI PQ dà un’idea di come le attuali politiche comunitarie
stiano reinventando il paesaggio europeo in materia di R&S, proponendo
una dimensione fino ad oggi sconosciuta della ricerca, che si baserà sulla
costruzione di nuove e durevoli partnership, sull’ottimizzazione dell’uso delle
risorse umane e sulla riduzione della frammentazione degli sforzi su scala
11. Si veda la pubblicazione La dimensione regionale dello Spazio Europeo della Ricerca, comunicazione
della Commissione, Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Comunità europee,
2002. La pubblicazione può essere richiesta a [email protected].
12. Comunicazione dell’ottobre 2000. Cfr. Comitato delle regioni CdR 63/2001.
13. Si segnala a proposito l’imminente pubblicazione della “Guida nazionale sulla previsione”.
Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca
135
europea. A questo proposito, la direzione di convergenza già intrapresa da
molti enti e istituzioni di ricerca del Trentino verso le politiche comunitarie e
la costruzione di uno Spazio europeo della ricerca, favorita anche dal coordinamento di strategie di cui si è fatta portatrice l’attuale amministrazione, pare
di decisiva importanza per un’internazionalizzazione e una crescita durevole
dell’intero sistema locale della ricerca e dell’alta formazione.
136
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
Nota conclusiva
Il presente Rapporto offre un quadro ancora parziale del sistema della ricerca
e dell’alta formazione in Trentino ma consente comunque di rilevare alcuni
aspetti strutturali dello stesso. L’analisi condotta evidenzia in particolare un
forte ruolo giocato dal sostegno pubblico alla ricerca, e dalla Provincia in primis, ma anche una realtà che riesce a confrontarsi su scala europea, come ha
evidenziato l’analisi sul V Programma Quadro, nonché a produrre buoni
risultati sull’indotto dei progetti finanziati dal Miur. Il sistema trentino, in
altre parole, si caratterizza essenzialmente per il fatto di aggiungere ai due
canali tradizionali di finanziamento alla ricerca, quello nazionale e quello
europeo, un terzo canale, quello della PAT.
In una futura prospettiva metodica sembrerebbe opportuno definire con
maggiore esattezza il peso complessivo di questi tre canali e il modo in cui i
singoli centri o istituti di ricerca si rapportano a essi, anche attraverso il coinvolgimento dei medesimi, onde determinare l’ammontare delle rispettive
quote di valori.
Sinora l’Osservatorio si è limitato a rilevare andamenti e grandezze di
massima del sistema della ricerca e dell’alta formazione in Trentino. L’indagine, per certi versi incompleta, non consente di analizzare compiutamente
tale sistema ma offre piuttosto una visione dei singoli tasselli che compongono questo mosaico.
Per cercare di cogliere gli aspetti sistemici, l’Osservatorio si propone di
definire sin d’ora le linee guida del prossimo rapporto, affinché i protagonisti
della ricerca scientifica in Trentino siano consapevoli delle richieste di dati
che riceveranno, avendo eventualmente la possibilità d’intervenire sul sistema
informativo interno.
Questa prospettiva consente di rilevare quei dati indispensabili per procedere a un innalzamento del livello qualitativo dell’indagine che si ritiene prioritario. Il muoversi con sufficiente anticipo permette inoltre all’Osservatorio
di raccogliere indicazioni e suggerimenti, talvolta di estrema importanza, dai
soggetti stessi coinvolti nell’indagine.
Nota conclusiva
137
Un secondo aspetto riguarda l’analisi della ricerca industriale che, anche
se incompleta, conferma il dato di una realtà meno vivace rispetto alla media
nazionale e che non sfrutta sino in fondo le opportunità offerte sia localmente sia a livello europeo.
Al fine d’innalzare ulteriormente il livello qualitativo del Rapporto e la sua
completezza, in prospettiva futura l’Osservatorio dovrà cercare di coinvolgere
il sistema della ricerca industriale, eventualmente ridefinendo gli ambiti della
propria indagine. È infatti necessario definire anzitutto cosa s’intende per
ricerca industriale, aspetto sul quale sarà importante un confronto con le
associazioni di categoria e con le aziende maggiormente coinvolte nel sistema
della ricerca.
Per quanto riguarda l’ammontare complessivo di spesa in R&S rispetto al
Pil, i più recenti dati forniti dall’ISTAT, relativi all’anno 1999, posizionano il
Trentino sostanzialmente al pari della media nazionale (1,11% rispetto
all’1,04% dell’Italia).
Sulla base dei dati raccolti nel presente Rapporto 2001, sembra fondato
stimare che per il Trentino tale proporzione si avvicini di molto, alla media
europea (attestata, nel 2000, all’1,9% del Pil). Per stabilire con precisione
questo dato l’Osservatorio si propone di utilizzare nel prossimo Rapporto,
anche in collaborazione con il Servizio Statistica della PAT, i parametri
dell’ISTAT, in modo da fornire una proiezione attendibile per il 2001 in anticipo rispetto all’ISTAT.
Preme sottolineare ancora una volta che l’Osservatorio non ha né il ruolo
né le competenze per valutare e giudicare, e dunque si è limitato a rilevare
dati che saranno oggetto di valutazione innanzitutto da parte di coloro che li
hanno forniti. In ogni caso – sempre in un’ottica di analisi del sistema della
ricerca – si ritiene che l’illustrazione delle strategie che animano i soggetti che
svolgono ricerca sul territorio possa costituire uno sviluppo interessante dei
prossimi rapporti.
La rilevazione di dati di per sé significativi, infatti, non può che esser
incompleta se non viene calata nel contesto che lo ha determinato. Nell’analisi del contesto le strategie giocano un ruolo fondamentale, in quanto determinano la “direzione di marcia” dell’istituzione e, di conseguenza,
l’evoluzione del sistema stesso. Si tratta di un passaggio delicato, che va sicuramente condiviso e definito attraverso un coinvolgimento dell’intero sistema
della ricerca, ma da cui non si può prescindere.
Rimane infine un ultimo appunto, in quanto questo Rapporto tratta unicamente di ricerca scientifica e tecnologica. La ricerca che viene effettuata sul
territorio è anche di tipo umanistico e in alcuni paragrafi del rapporto se ne
trova traccia: il riferimento è ad esempio ad alcuni dipartimenti dell’Università e ai centri di ricerca operanti all’interno dell’ITC.
La ricerca che comunemente viene definita umanistica non è di seconda-
138
La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001
ria importanza rispetto a quella scientifico tecnologica e attorno a essa ruotano risorse umane e finanziarie considerevoli. Potrebbe quindi risultare
interessante fare in modo che anche questa trovi nei futuri rapporti alcuni
cenni più approfonditi, coinvolgendo ad esempio i Centri dell’ITC e gli altri
enti funzionali della PAT, in modo da evitare, non ultimo, una definizione
arbitraria di confini troppo rigidi all’interno della stessa ricerca scientifica.
Nota conclusiva
139
LEGENDA
AI
ASI
Attività R&S
BIC
CCR
CEA
CIVR
CNR
CRA
CRF
CUDAM
ECT
ENEA
ERA
ECTRL
FWP
IASMA
IBF
IFN
INFM
INFN
INRM
ISAFA
ISF
IST
ITC
ITC-irst
ITC-isig
ITC-isr
IT&T
MIUR
MTSN
PAT
PNR
PQ
RST
RTD
UNITN
Intelligenza Artificiale
Agenzia Spaziale Italiana
Attività di Ricerca e Sviluppo tecnologico
Business Innovation Centre(s)
Centro Comune di Ricerca dell’UE
Centro di Ecologia Alpina
Comitato d’Indirizzo e di Valutazione della Ricerca (della PAT)
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura
Centro Ricerche Fiat
Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica dell’Ambiente Montano
European Center for Theoretical Studies in Nuclear Physics
and Related Areas
Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
European Research Area
e-Commerce and Tourism Research Laboratory
Framework Programme (Programma Quadro)
Istituto Agrario di San Michele all’Adige
Istituto di Biofisica
Istituto di Fotonica e Nanotecnologie
Istituto Nazionale di Fisica della Materia
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna
Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura
Istituto di Frutticoltura
Tecnologie dell’Informazione (Information Society Technology)
Istituto Trentino di Cultura
Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (Centro dell’Istituto
Trentino di Cultura)
Centro per gli Studi Italo-Germanici (Centro dell’Istituto Trentino
di Cultura)
Centro per gli Studi Religiosi (Centro dell’Istituto Trentino di Cultura)
Tecnologia Informatica per il Turismo
Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Scientifica
Museo Tridentino di Scienze Naturali
Provincia Autonoma di Trento
Piano Nazionale di Ricerca
Programma Quadro europeo
azioni di Ricerca e Sviluppo Tecnologico
Research and Technology Development
Università degli Studi di Trento
141
Finito di stampare
nel novembre 2002
dalla Tipografia Esperia - Lavis (TN)