BOOK - UNIRICERCA - Provincia autonoma di Trento
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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Dipartimento Affari Finanziari e Programmazione Servizio Università e Ricerca Scientifica Osservatorio della Ricerca LA RICERCA SCIENTIFICA IN TRENTINO RAPPORTO ANNUALE 2001 A cura di Michele Andreaus, Eriberto Eulisse e Monica Zanetti Trento, 15 ottobre 2002 INDICE 2 Prefazione di Mauro Leveghi pag. Introduzione » • Struttura e compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca » • Le fonti e l’analisi dei dati e il campo d’indagine » 5 9 9 10 1. IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA RICERCA 1.1 La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S 1.2 Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca 1.2.1 Il finanziamento su progetti di ricerca: i risultati dei bandi 2001 e 2000 1.3 L’Accordo di programma con l’Università degli Studi di Trento 1.4 Il sostegno alla ricerca industriale 1.5 Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 1.5.1 Alleanze territoriali: la regione Campania 1.5.2 Convenzioni con enti nazionali di ricerca 1.5.3 Convenzioni con enti europei di ricerca: la Fraunhofer Gesellschaft 1.5.4 Le convenzioni degli enti provinciali con altri centri internazionali di ricerca 1.5.5 Il Piano Nazionale della Ricerca e i finanziamenti del MIUR 1.5.5.1 I nuovi centri di eccellenza: il CUDAM 1.5.6 Nuove iniziative di ricerca: l’eCTRL 1.5.7 Le proposte di nuovi centri: il Polo biotecnologico 1.6 Accordi di cooperazione internazionale 1.6.1 L’Ateneo italo-tedesco 1.6.2 Il Consorzio italo-germanico 1.6.3 Il progetto “Università a colori” 1.6.4 Lettera di intenti fra Governo del Saarland e PAT 1.6.5 Nuovi accordi in corso di definizione 1.7 La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e il sostegno alternativo alla ricerca 1.7.1 I progetti di ricerca finanziati nel 2001 » » » 13 13 18 » » » 20 24 27 » » » 30 30 31 » 33 » 34 » » » » » » » » » » 37 39 40 40 41 42 44 45 45 45 » » 46 49 2. IL SISTEMA DELLA RICERCA IN TRENTINO 2.1 Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico e tecnologica 2.1.1 L’ITC e il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst) » » 51 51 » 51 2.2 2.3 2.4 2.5 2.1.2 L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA) pag. 2.1.3 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali (MTSN) » 2.1.4 Il Centro di Ecologia Alpina » L’Università degli Studi di Trento » 2.2.1 La ricerca universitaria in Trentino » 2.2.2 I centri di ricerca interni all’Università » 2.2.3 La ricerca internazionale » Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca » 2.3.1 Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CNR - CeFSA) » 2.3.1.1 La sezione di Trento dell’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (INF) » 2.3.1.2 La sezione di Trento dell’Istituto di Biofisica (IBF) » 2.3.2 L’Istituto per la Tecnologia del Legno (CNR - ITL) » 2.3.3 L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura (CRA - ISAFA) » 2.3.4 La sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura (CRA - ISF) » 2.3.5 L’unità di ricerca a Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) » 2.3.6 Il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) » La ricerca in campo medico-sanitario » 2.4.1 Informatica medica » 2.4.2 Le proposte di nuovi centri di ricerca » 2.4.2.1 Il Centro di protonterapia » 2.4.2.2 Il Centro di neuroscienze cognitive » Ricerca e industria » 2.5.1 L’Agenzia per lo Sviluppo » 2.5.1.1 Nuovi Poli per l’innovazione: i Business Innomation Centres (BIC) » 2.5.2 La sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat (CRF) » 3. LA RICERCA IN TRENTINO E I PROGRAMMI QUADRO EUROPEI 3.1 Attività di R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici 3.2 La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro 3.3 Il VI Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca (SER) 63 67 70 73 78 86 86 93 93 94 94 95 97 99 100 101 102 102 104 104 105 105 106 108 109 » » » 115 115 120 » 129 NOTA CONCLUSIVA » 137 LEGENDA » 141 3 PREFAZIONE È chiaro che i posti di lavoro del futuro dipenderanno in gran parte dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca scientifica. Nonostante questa considerazione possa apparire oggi scontata ed acquisita, il nostro continente spende ogni anno per la ricerca scientifica sessanta miliardi di euro in meno rispetto agli Stati Uniti. Quanto poi all’alta formazione, il numero di giovani europei che effettuano un dottorato negli Stati Uniti è circa il doppio di quello degli studenti americani che studiano in Europa. A questo proposito va evidenziato un fatto ancora più preoccupante: la metà circa dei giovani europei che si dottorano negli Stati Uniti e decidono di occuparsi di ricerca scientifica, anziché rientrare in Europa preferiscono risiedere e lavorare per lunghi periodi in Nord America. Molti vi si trasferiscono definitivamente. Se consideriamo il numero dei ricercatori rispetto al totale dei lavoratori occupati scopriamo un dato ancora più sconfortante: in Europa il 5,28 per mille dei lavoratori si occupa di ricerca contro un ben più consistente 8,08 statunitense. Per quanto riguarda il confronto tra il nostro Paese e le altre Nazioni Europee, osserviamo che la frazione di ricercatori sul totale dei lavoratori occupati è pari al 3,33 per mille in Italia, a fronte del 10,62 finlandese, del 9,26 giapponese e dell’8,44 svedese. Siamo persuasi della necessità di interventi strutturali che diano più peso alla ricerca. In Trentino da molti anni stiamo lavorando in questa direzione. Siamo tra l’altro consapevoli del fatto che, nonostante i numeri citati siano scoraggianti, la qualità della ricerca Italiana ed Europea risultino essere di alto e, talora, altissimo livello: in chimica e nelle tecnologie delle telecomunicazioni l’Europa vanta notevoli successi. Un buon trenta per cento del lavoro di ricerca del pianeta viene effettuato nel nostro continente. Un indicatore molto significativo della qualità della ricerca è di certo costituito dal numero Prefazione 5 di pubblicazioni scientifiche più citate (pubblicazioni di qualità) per milione di abitanti. Il nostro Paese si colloca, rispetto a questo parametro, in una rispettabile sesta posizione assoluta a livello mondiale, dietro Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone. Questo dato dimostra che in Italia esiste una considerevole capacità di produzione di nuove conoscenze, nonostante il Paese si trovi agli ultimi posti in Europa sia per investimenti pubblici e privati che per numero di addetti alla ricerca rispetto al totale della forza lavoro. Ignorare questa capacità, mortificandola con investimenti inadeguati, equivale a trascurare un bene prezioso sia per l’economia che per la cultura del nostro Paese. Abbiamo esordito dichiarando che i posti di lavoro del futuro dipenderanno in gran parte dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca scientifica. Secondo dati forniti dalla Commissione delle Comunità Europee, entro i prossimi tre o quattro anni il solo mercato europeo che gravita attorno alle biotecnologie quadruplicherà le sue dimensioni, passando da 60 a 250 miliardi di euro all’anno. L’investimento in ricerca e innovazione è condizione necessaria per lo sviluppo e la crescita economica. Esiste, a questo proposito, una ben nota correlazione tra bassi tassi di disoccupazione ed investimenti in ricerca scientifica. I più bassi livelli di disoccupazione interessano le regioni d’Europa in cui sono presenti le imprese a più elevato contenuto tecnologico. Il presente rapporto, il secondo dell’Osservatorio della Ricerca della PAT, è importante perché costituisce una fotografia dello stato della ricerca nella nostra Provincia: una Provincia che, in contro tendenza rispetto al resto del Paese, sta investendo con convinzione in ricerca scientifica, proprio perché consapevole dell’importanza strategica di questo settore. Desideriamo, per concludere, evidenziare alcuni punti del presente rapporto che lo caratterizzano e ne individuano le peculiarità e gli sviluppi rispetto ai risultati della relazione pubblicata alla fine dello scorso anno. Eccone, in estrema sintesi, un breve elenco: • riformulazione e ampliamento dei dati che consentono una nuova valutazione del dimensionamento di massima del sistema della ricerca in Trentino; • ampio resoconto dello stato delle collaborazioni in materia di ricerca e sviluppo attuate dalla PAT (convenzioni, politiche di collaborazione e accordi di cooperazione internazionale); • monitoraggio dettagliato delle attività di ricerca sostenute della Fondazione CARITRO; 6 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 • analisi puntuale di centri e Istituti del CNR presenti nella provincia di Trento; • descrizione della ricerca provinciale in campo medico-sanitario; • analisi dell’Università di Trento per Dipartimenti anziché per Facoltà, dunque per strutture effettivamente dedite alla ricerca; • prima ricognizione delle attività di ricerca industriale; • analisi dei risultati raggiunti dalle Istituzioni trentine nell’ambito del V Programma Quadro. Ci auguriamo che le informazioni contenute in questo rapporto siano utili non solo per coloro che si occupano professionalmente di ricerca scientifica, ma anche per quei cittadini che desiderano approfondire tematiche tanto importanti per il futuro della nostra terra trentina. Mauro Leveghi Assessore alla Ricerca Scientifica Provincia Autonoma di Trento Prefazione 7 INTRODUZIONE Struttura e Compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca L’Osservatorio Provinciale della Ricerca, istituito con la legge provinciale 3/2000, art. 9, comma 8, è incardinato all’interno del Servizio Università e Ricerca Scientifica e risulta operativo dal gennaio 2001. L’Osservatorio, come riporta la citata legge provinciale, ha il compito di raccogliere e di diffondere in via sistematica i risultati delle attività di ricerca in ambito provinciale. L’Osservatorio si colloca in un quadro di programmazione più ampio, volto a favorire lo scambio di informazioni e il coordinamento con tutti gli enti e i soggetti che effettuano e/o finanziano attività di ricerca sul territorio provinciale. Scopo dell’Osservatorio è pertanto quello di monitorare costantemente il sistema della ricerca e dell’alta formazione in Trentino: attività di ricerca di istituti, enti funzionali e Università; partecipazione degli istituti trentini a progetti nazionali ed europei; apertura di nuovi centri di ricerca e attivazione di politiche di collaborazione, di accordi e di nuove convenzioni a livello nazionale e internazionale. Per diffondere efficacemente i risultati delle attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico (attività R&S) in ambito provinciale l’Osservatorio cura un rapporto annuale dal titolo La ricerca scientifica in Trentino. Il rapporto viene pubblicato nel secondo semestre dell’anno successivo alle attività che sono oggetto di monitoraggio e rendicontazione, in modo da offrire un panorama esauriente di quanto è stato svolto nel corso dell’anno solare a cui di volta in volta fa riferimento. Il presente rapporto, pubblicato nel 2002, offre dunque un quadro esaustivo delle attività di ricerca svolte nel 2001; per l’anno in corso si limita invece a riportare una sintesi descrittiva e generale dei progetti in fase d’avviamento. Se la raccolta dei dati oggetto d’analisi del Rapporto annuale viene realizzata nel corso di alcuni mesi, a cavallo tra il primo e il secondo semestre, nel restante periodo dell’anno l’Osservatorio si concentra nella più generale funzione di coordinamento e raccordo delle attività di R&S finanziate dalla Provincia Autonoma di Trento a enti e istituti di ricerca. Nel corso del 2002 l’attività dell’Osservatorio è stata coordinata da Michele Andreaus ([email protected]), professore associato di Economia aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Trento, dove è anche membro del Nucleo di valutazione. La raccolta e l’analisi dei dati sono state curate dal dott. Eriberto Eulisse ([email protected]) e dalla dott.ssa Monica Zanetti (monica.zanetti@pro- Struttura e compiti dell’Osservatorio Provinciale della Ricerca 9 vincia.tn.it), che sono stati distaccati presso l’Osservatorio rispettivamente dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige e dal Comune di Mezzolombardo. Il rapporto 2001 è inoltre stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione dei funzionari dei vari enti e istituti di ricerca coinvolti nell’indagine, che hanno fornito con tempestività i dati richiesti, anche attraverso elaborazioni specifiche. Un ringraziamento particolare va infine all’ufficio ragioneria del Servizio Università e Ricerca Scientifica e al CIVR (Comitato di Indirizzo e di Valutazione sulla Ricerca)1 della PAT, per le puntuali osservazioni e i preziosi suggerimenti. Le fonti e l’analisi dei dati L’analisi del dimensionamento del sistema della ricerca e dell’alta formazione in Trentino è stata condotta, da un punto di vista metodologico, attingendo a una pluralità di fonti d’informazione. Per la prima parte, intitolata Il sostegno pubblico alla ricerca, i dati provengono essenzialmente da delibere, bilanci assestati, rendiconti generali per gli esercizi finanziari, testi di convenzioni, protocolli d’intesa e altri documenti ufficiali della Provincia Autonoma di Trento, come di volta in volta specificato nelle singole tabelle proposte. Il capitolo relativo alla Fondazione CARITRO utilizza i dati ufficiali forniti dalla stessa, mentre per i finanziamenti nazionali è stato consultato il PNR (Piano Nazionale della Ricerca) e l’accordo tra la PAT e il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Nella seconda parte, Il sistema della ricerca in Trentino, i dati riportati sono quelli dei bilanci consuntivi dei singoli istituti di ricerca o quelli forniti dagli uffici amministrativi e del personale dei medesimi. Per quanto riguarda l’Università, anche se ciò ha comportato l’enucleazione di dati non sempre comparabili con quelli degli anni passati, si è seguita la radicale innovazione dell’Ateneo attuata a partire dall’esercizio 2001, che prevede una profonda riorganizzazione dell’organigramma e l’introduzione di nuove procedure contabili e amministrative. L’analisi dei dati relativi alla collocazione del sistema della ricerca e dell’alta formazione trentino nel quadro nazionale ed europeo è stata condotta sulla base dei dati ufficiali ISTAT ed EUROSTAT. Per l’internazionalizzazione della ricerca e la partecipazione ai Programmi Quadro europei, oggetto della terza parte, sono stati utilizzati i dati messi a disposizione dagli uffici amministrativi dei singoli istituti. 1. 10 Attualmente composto da: Alberto Silvani (presidente del CIVR), Dirigente di ricerca all’ISPRI-CNR di Roma, esperto nazionale distaccato presso la Commissione Europea, Direzione Generale Ricerca, Bruxelles; Gilberto Antonelli, Professore ordinario, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna; Carlo Calandra, Professore ordinario, Dipartimento di Fisica, Università di Modena, già presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia; Luca Comai, Professore presso il Dipartimento di Botanica, University of Washington (Seattle, USA); Renato De Mori, Professore e Direttore presso il Laboratorio d’informatica dell’Università di Avignone (F) e Professore alla Mc Gill University di Montreal (Canada). La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Ai fini della compilazione del presente rapporto sono state inoltre utilizzate informazioni generali provenienti da siti web e database specializzati, interviste ai direttori e ai responsabili dei singoli istituti, ai coordinatori di alcuni progetti di ricerca e, infine, rapporti e altri documenti di carattere ufficiale messi a disposizione dagli enti di volta in volta specificati. Si consideri che le fonti di riferimento, da un lato i bilanci della PAT e dall’altro i documenti menzionati per i singoli istituti, non offrono ancora un’immediata comparabilità dei dati. Tali differenze sono la conseguenza del fatto che enti funzionali e centri di ricerca mantengono specificità proprie e talora irriducibili nella rendicontazione e nella gestione dei bilanci, offrendo per lo più una serie di valori che non sono sempre immediatamente confrontabili. Fra gli obiettivi che l’Osservatorio intende perseguire nella compilazione dei prossimi rapporti v’è quello di rendere questi dati il più omogenei possibile, come peraltro suggerito dal CIVR, in modo da consentire un’interpretazione più agevole dei medesimi. Il passaggio dalle monete nazionali all’euro ha inoltre comportato la conversione di tutti i valori degli anni passati2, che nelle tabelle includono generalmente l’ultimo quinquennio. Non sempre si sono potuti verificare gli arrotondamenti già effettuati dai singoli Istituti sugli importi originari in lire; le conversioni, pertanto, possono non corrispondere perfettamente ad alcuni dati dello scorso Rapporto. Nel precedente Rapporto l’Osservatorio si era posto come obiettivo una valutazione del dimensionamento di massima del sistema della ricerca in Trentino3. Sulla scorta dei risultati già acquisiti, nel 2002 l’Osservatorio si è proposto di operare un’ulteriore verifica dei dati e di rifinirli, ampliando e arricchendo il quadro di sintesi già presentato. L’accertamento puntuale dei dati espressi in alcune tabelle contenute nel precedente Rapporto ha indotto gli autori a intervenire e modificare alcuni valori delle stesse, presentandone nelle pagine che seguono una versione più corrispondente alle informazioni oggi disponibili4. Il Rapporto dello scorso anno suggeriva fra le proprie future attività l’approfondimento di alcuni aspetti particolari, come lo stato delle collaborazioni in ambito locale e internazionale dei soggetti attivi nel mondo della ricerca e un’analisi del personale addetto alla ricerca e della sua mobilità. Inoltre si auspicava un’analisi della ricerca in campo medico sanitario e della ricerca industriale in relazione alle attività di R&S proposte dagli enti pubblici5. Per dare continuità alla propria attività di ricerca e monitoraggio, l’Osservatorio ha approfondito nel 2002 alcuni di questi temi, dedicando due parti specifiche del presente rapporto rispettivamente allo stato delle politiche di collaborazione attivate dalla PAT (al paragrafo 1.5) e alla ricerca in campo medico-sanitario e in campo biotecnologico (elaborate rispettivamente ai § 2.4 e 1.5.7 dal dott. Maurizio Dapor, 2. 3. 4. 5. Tutti i valori delle tabelle del presente rapporto sono espressi in euro, con riferimento al tasso di conversione di 1936,27 lire per 1 euro. Si veda La ricerca scientifica in Trentino, Rapporto annuale, a cura di D. Bassi, M. Dapor e V. Mulloni, Provincia Autonoma di Trento, 2001. Il riferimento vale in particolare per la tabella 1, Stanziamenti PAT per gli istituti che sostengono ricerca e alta formazione in Trentino (cfr § 1.1). La ricerca scientifica in Trentino, PAT, 2001, pp. 9 e 65-66. Le fonti e l’analisi dei dati 11 ricercatore presso ITC-irst). Il mondo della ricerca industriale e di quella privata, notoriamente poco permeabili all’indagine pubblica, e peraltro oggetto di specifici canali di finanziamento e monitoraggio, necessitano invece di ulteriori approfondimenti. L’Osservatorio in tale prospettiva ha poi attivato una ricerca per una Anagrafe dei ricercatori: un’indagine inedita che si propone di monitorare lo stato dei ricercatori di ruolo e non in Trentino e la loro mobilità da/per altre regioni e provincie limitrofe. A tal fine è stata avviata una collaborazione con il professor Antonio Chiesi del Dipartimento di Studi e Ricerca Sociale della Facoltà di Sociologia di Trento. Da un punto di vista metodologico, si procederà sia con una serie di interviste sia con la messa in rete di un questionario per i ricercatori: i dati ottenuti saranno oggetto di una approfondita analisi statistica. Questo studio, per la consistenza che sta assumendo l’indagine, costituirà non più una parte del rapporto annuale, bensì una pubblicazione separata a cura dell’Osservatorio. È importante sottolineare che il compito istituzionale dell’Osservatorio, da quanto si evince dalla L.P. 3/2000, è quello di acquisire in modo costante tutti i dati delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico in ambito provinciale. Questa azione, che si traduce in specifiche azioni di monitoraggio e in una sorta di rendicontazione dei dati ufficiali forniti dai singoli centri e istituti di ricerca, comporta la diffusione di una cultura della valutazione innovativa al sistema stesso. Il ruolo dell’Osservatorio, com’è ovvio, è istituzionalmente diverso da quello dei nuclei di valutazione e dei consigli scientifici che già operano all’interno dell’Università e dei singoli istituti di ricerca, ai quali è demandata una valutazione tout court delle specifiche attività di ricerca. E tuttavia l’attività dell’Osservatorio, che in linea di massima ha riscontrato un positivo e crescente atteggiamento di collaborazione da parte di istituti e centri di ricerca, non può prescindere dal consolidamento di una cultura della valutazione (articolata in momenti di auto-valutazione, valutazione istituzionale ed etero-valutazione) comunemente percepita come un fattore di crescita qualitativa dell’intero sistema e di una maggiore competitività anche internazionale. La prospettiva dell’Osservatorio di affinare d’anno in anno le proprie analisi per presentare e mettere in evidenza aspetti differenti del mondo della ricerca e dell’alta formazione si fonda essenzialmente su queste considerazioni. Tale problematica si inserisce peraltro nel più generale quadro di valutazione della ricerca in Italia, dove fatica ancora ad affermarsi una chiara distinzione tra valutazione della ricerca come “giudizio” (intesa come selezione dei migliori) e valutazione “partecipativa” (rivolta alla crescita della qualità attraverso il consenso)6. 6. 12 Si veda a proposito: Alberto Silvani e Giorgio Sirilli, “A che punto è la valutazione della ricerca nel settore pubblico in Italia”, in: Valutazione 2000, M. Palumbo (a cura di), Franco Angeli, Milano, 2000. La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 IL SOSTEGNO PUBBLICO ALLA RICERCA 1.1 La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S La Provincia Autonoma di Trento è impegnata fin dagli anni Sessanta a sostenere diverse attività di ricerca e sviluppo (di seguito denominate attività R&S) nell’ambito di strutture sia pubbliche che private. Tale impegno sta progressivamente configurando un sistema della ricerca, dell’innovazione e dell’alta formazione trentino i cui principali attori, accanto alla Provincia Autonoma di Trento (PAT), sono il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst), il Centro sperimentale dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA), l’Università degli Studi di Trento (UNITN), l’Agenzia per lo Sviluppo, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, il Centro di Ecologia Alpina, la sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat, le imprese high-tech e gli spin-off, i Centri e gli Istituti del CNR, l’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Apicoltura, la sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura, l’unità di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia e il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S 13 Gli obiettivi che si pone oggi il Trentino, in linea con le dichiarazioni strategiche per la definizione di uno Spazio europeo della ricerca (cfr. § 3.3), sono principalmente due: l’apertura del sistema della ricerca e la sua sempre maggiore integrazione nelle cosiddette reti di eccellenza a livello europeo e internazionale. L’apertura del sistema, oltre che radicarsi stabilmente nella rete degli istituti nazionali di ricerca, si costruisce sull’interazione con importanti centri di ricerca a livello internazionale. Fra i possibili partner europei, in considerazione della posizione strategica del Trentino, particolare attenzione viene data al mondo tedesco e ai principali istituti che ivi operano ricerche sul versante della tecnologia e dell’innovazione. Il conseguimento dell’eccellenza a livello di centri di ricerca è una diretta conseguenza dell’apertura del sistema. Per essere strutturale, questa proprietà deve progressivamente diventare una caratteristica dell’intero sistema, incardinandosi attivamente sia sul versante dell’innovazione tecnologica sia su quello dell’alta formazione. Per sostenere un’efficace innovazione tecnologica, il sistema trentino si basa oggi sull’interazione tra Governo della PAT, Università, Centri di Ricerca (principalmente ITC-irst e Centro Sperimentale IASMA), Agenzia per lo Sviluppo e altre istituzioni, imprese incluse. Sul versante dell’alta formazione il Trentino come sistema prevede invece una stretta interazione tra Università, Centri di Ricerca, alta formazione, scuola media superiore, Agenzia per lo Sviluppo, Agenzia del Lavoro, PAT e altre categorie. Gli strumenti che la PAT ha a disposizione per la promozione dell’alta formazione, della ricerca e dell’innovazione sono: • il Fondo provinciale progetti (L.P. 3/2000); • l’Accordo di programma con l’Università di Trento (L.P. 3/1999); • il sostegno alla ricerca industriale (L.P. 6/1999); • le politiche di collaborazione e il sostegno all’internazionalizzazione. Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca è attivo dall’anno 2000 e costituisce lo strumento tecnico-finanziario attivato dalla Giunta della Provincia Autonoma di Trento per premiare la qualità della ricerca scientifica, i progetti integrati e le ricerche di eccellenza. Per l’erogazione di finanziamenti su progetto, i criteri di valutazione elaborati pongono particolare attenzione alle tematiche proposte, alla credibilità scientifica dei soggetti proponenti, nonché alle possibilità di cofinanziamento da parte di tutti i partner impegnati nell’iniziativa. 14 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 1: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per gli istituti che svolgono ricerca e/o alta formazione in Trentino, con suddivisione degli investimenti per il funzionamento e per la ricerca. Cifre in euro. anno 1997 anno 1998 anno 1999 anno 2000 anno 2001 CENTRO SPERIMENTALE IASMA 14.158.150 12.556.617 15.245.291 17.413.274 16.693.437 Funzionamento 11.699.815 12.040.160 13.571.971 13.312.606 9.308.103 Investimenti 1.941.878 516.457 1.673.320 516.457 1.807.599 Quota attività istituzionale (a) – – – 309.874 0 Investimenti ricerca 516.457 – – 3.274.337 5.577.735 ISTITUTO TRENTINO DI CULTURA Funzionamento Investimenti Quota attività istituzionale (a) UNIVERSITÀ DI TRENTO Funzionamento Investimenti Contributo edilizia Investimenti ricerca 9.967.618 10.845.595 12.570.561 12.777.144 19.186.374 4.028.364 4.100.668 4.100.668 4.100.668 4.312.415 5.939.254 6.744.927 8.469.893 5.164.569 14.873.959 – – – 3.511.907 0 14.013.025 13.701.336 10.284.206 19.573.717 20.070.031 748.863 1.704.308 1.833.422 3.227.856 5.662.950 (d) 11.998.843 10.602.594 7.056.350 14.951.427 13.399.474 981.268 981.268 981.268 981.268 491.151 284.051 413.166 413.166 413.166 516.457 IMPRESE Contributi per la ricerca 12.394.966 11.362.052 12.394.966 11.362.052 3.976.718 3.976.718 4.260.769 15.287.124 4.260.769 15.287.124 981.268 981.268 – – – 1.923.285 1.122.777 800.508 – – 2.311.145 1.910.891 400.254 – – 2.392.405 1.617.719 361.520 413.166 – 3.298.094 1.867.508 1.146.534 0 284.051 1.770.415 892.438 877.977 – – 1.806.049 948.731 857.318 – – 1.896.791 973.883 922.908 – – 2.104.514 1.061.271 191.089 852.154 – 2.213.534 1.015.354 500.963 0 697.217 (b) 929.622 929.622 1.032.914 1.032.914 1.136.205 1.136.205 (b) 1.256.023 1.256.023 FINANZIAMENTO SU PROGETTI (c) – – – – – – 3.388.990 3.388.990 6.606.221 6.606.221 ACCORDO PAT-INRM – – – – – – – – 258.228 258.228 4.803.049 3.253.678 1.549.371 8.074.287 4.097.569 3.976.718 6.810.851 4.486.795 2.324.056 MUSEO TRIDENTINO SCIENZE NATURALI Funzionamento Investimenti Quota attività istituzionale (a) Investimenti ricerca CENTRO DI ECOLOGIA ALPINA Funzionamento Investimenti Quota attività istituzionale (a) Investimenti ricerca CONVENZIONE PAT-CNR OPERA UNIVERSITARIA Funzionamento Investimenti 9.769.402 10.385.948 4.604.833 6.254.293 5.164.569 4.131.655 TOTALE 59.018.113 61.302.135 54.231.768 71.680.215 95.255.014 (a): Quota attività istituzionale stanziata dalla delibera “Attività istituzionale del Fondo Provinciale” del 2000. (b): Per la Convenzione triennale PAT-CNR 1997-1999, i dati riportati in tabella sono relativi agli impegni di spesa e non agli stanziamenti effettivi (che si sono protratti anche nell’anno 2000). La quota di finanziamento relativa al 2001 è stabilita dalla Convenzione triennale per cinque progetti di ricerca PAT-CNR 2001-2003. (c): Finanziamento attivo dall’anno 2000 e relativo a una parte del capitolo di bilancio 22000/003 del Fondo Provinciale Progetti (vedi § 1.2). (d): Inclusi i finanziamenti del Ministero che nel bilancio provinciale figurano come partite di giro. Fonte: Previsioni finali di competenza dal Rendiconto generale per gli esercizi finanziari e Delibere di Giunta. La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S 15 Per quanto riguarda l’Università, una gestione più organica del settore strategico della ricerca e dell’innovazione si è concretizzata, a partire dal 1999, con l’attuazione di un Accordo di Programma che comprende e disciplina, in un quadro generale, tutti i rapporti tra PAT e Università degli studi di Trento: dalla formazione all’edilizia universitaria, dai servizi agli studenti all’internazionalizzazione dell’ateneo, dalla ricerca scientifica alla collaborazione con il sistema industriale. Il sostegno alla ricerca industriale si attua come specificato dagli articoli 5 e 9 della legge n. 6/1999. Agevolazioni e incentivi vengono concessi alle imprese presso le quali vengono realizzati progetti di ricerca industriale e attività di sviluppo precompetitive; piccole e medie imprese che collaborano con enti di ricerca esterni possono avvalersi di ulteriori contributi. Infine, particolari agevolazioni sono previste per l’assegnazione presso le imprese di ricercatori o tecnici di ricerca. Accanto alle suddette iniziative, va poi ricordato il supporto provinciale che viene istituzionalmente fornito agli enti funzionali della PAT che svolgono attività di ricerca. I dati relativi a questi interventi sono sintetizzati nella Tabella 1 e nelle figure seguenti, che illustrano il quadro complessivo dei finanziamenti e il loro andamento cronologico. Nella seconda parte del rapporto questi dati verranno ulteriormente specificati al fine di evidenziare i singoli interventi attuati a favore di Istituti e Centri di Ricerca. Tali iniziative, unitamente ai risultati delle politiche di collaborazione e di internazionalizzazione del sistema della ricerca in Trentino – dalle alleanze territoriali agli accordi di cooperazione internazionale, dal protocollo d’intesa con il MURST (ora MIUR) a quello con la Fraunhofer Gesellschaft, alle convenzioni con enti nazionali e stranieri di ricerca – concorrono a definire il sostegno pubblico alla ricerca e verranno esaminate nella prima parte di questo Rapporto. La costruzione della Tabella 1, che sintetizza gli investimenti della Provincia Autonoma di Trento a favore degli enti che operano nell’ambito della ricerca scientifica e dell’alta formazione ha portato a riassumere, dal 1997 al 1999, una molteplicità di dati dispersi in capitoli di bilancio differenti sotto voci omogenee. Tale complessità è stata semplificata, a partire dal 2000, grazie alla revisione della struttura del bilancio provinciale, ora articolato per funzioni-obiettivo, mentre i dati degli anni precedenti non sono sempre di facile lettura. Dal 2000, dunque, anche la gestione delle risorse nel settore della ricerca, innovazione e alta formazione risulta più chiara e facilmente individuabile. 16 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Il totale degli stanziamenti provinciali per attività di R&S, come si nota dalla figura 1, fa registrare un significativo aumento nel 2000 e soprattutto nel 2001. Escludendo il dato dell’opera universitaria, che non rappresenta un valore significativo per attività R&S, risulta per il 2001 uno stanziamento totale di 84.869.066 euro (+37% rispetto al 2000 e +56% rispetto al 1997). La figura seguente sintetizza l’andamento dell’ultimo quinquennio. Figura 1: Andamento degli stanziamenti provinciali per la ricerca 1997-2001 (senza l’opera universitaria). Cifre espresse in Euro. 0 Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca. La lieve flessione relativa all’anno 1999 è dovuta principalmente al piano per l’edilizia universitaria, e in particolare ai finanziamenti del Ministero per la Ricerca, che non hanno un andamento costante e lineare nel tempo. Si noti inoltre che nella tabella 1 è riportato il bilancio integrale degli enti funzionali di ricerca. Per l’Istituto Agrario di San Michele si è riportato il solo Centro sperimentale, onde determinare più precisamente l’entità effettiva degli investimenti in R&S. Per quanto riguarda il solo 2001 la ripartizione percentuale degli stanziamenti PAT in attività di R&S (escludendo sempre il dato dell’opera universitaria) tra i vari centri della provincia, è sintetizzata dalla figura che segue: La Provincia Autonoma di Trento e le politiche di R&S 17 Figura 2: Ripartizione degli stanziamenti provinciali in attività di ricerca. Anno 2001. Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca 1.2 Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca Il Fondo provinciale per la ricerca è lo strumento attivato dalla Provincia Autonoma di Trento per finanziare progetti di ricerca scientifica, anche di durata pluriennale. Esso si articola in sezioni distinte per l’Università degli Studi di Trento, per le imprese, per gli enti funzionali della Provincia e per gli altri enti o soggetti che realizzano attività di ricerca sul territorio provinciale. Attraverso il Fondo viene anzitutto perseguito l’obiettivo di un maggiore radicamento internazionale degli istituti, favorendone una stabile connessione con centri e reti di laboratori specialistici europei, nonché con il mondo dell’impresa e della produzione. Il Fondo provinciale progetti è disciplinato dagli articoli 5 e 19 L.P. n. 3/ 2000 (successivamente modificata dalla L.P. n. 3/2001). Per la gestione del Fondo la Provincia si avvale del supporto tecnico e scientifico di un “Comitato d’indirizzo e di valutazione della ricerca” (di seguito denominato CIVR), che viene nominato con deliberazione della Giunta Provinciale. Tale Comitato è composto da non più di cinque esperti estranei all’amministrazione provinciale e di comprovata qualificazione ed esperienza, scelti in una pluralità di ambiti metodologici e disciplinari del mondo scientifico, tecnologico e culturale. Il CIVR fornisce i criteri e le modalità per la gestione del Fondo, che vengono poi approvati dalla Giunta. 18 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Al fine di promuovere la realizzazione di progetti di ricerca scientifica e tecnologica di indirizzo strategico volti a rafforzare la competitività del sistema della ricerca in Trentino, dal 2000 la PAT bandisce annualmente, sulla base di un capitolo specifico del suddetto Fondo, una chiamata per Progetti di ricerca. I soggetti che possono presentare progetti finanziabili con il Fondo sono gli enti funzionali della PAT e altri enti e soggetti diversi dall’Università di Trento e dalle imprese, anche a carattere nazionale o internazionale, che hanno una sede in provincia di Trento o che realizzano attività di ricerca sul territorio provinciale. Università e imprese sono esclusi in quanto tali soggetti possiedono già un proprio canale di finanziamento separato. Gli enti proponenti possono tuttavia coinvolgere l’università o le imprese come partner di progetto. La selezione dei progetti è affidata al CIVR che stabilisce modalità e criteri per la valutazione dei progetti di ricerca. Dopo aver sottoposto ogni proposta ad almeno due revisori anonimi, nazionali o internazionali, il CIVR formula una graduatoria di merito delle proposte pervenute e, ove necessario, a seconda della specificità dei progetti presentati, può avvalersi di ulteriori esperti nominati dalla Giunta provinciale. La valutazione dell’ammissibilità al finanziamento viene effettuata sulla base di diversi criteri, tra cui: contenuto innovativo, qualità scientifica della ricerca, livello scientifico dei proponenti e congruità dei costi. Particolare rilievo viene dato allo sviluppo delle relazioni bilaterali italogermaniche, volte a favorire il radicamento territoriale dei soggetti scientifici coinvolti, nonché alle proposte che prevedono attività di formazione di ricercatori e tecnici, alle attività che rivestono interesse industriale e con possibile impatto economico-occupazionale sul territorio e, infine, ad attività che coinvolgono enti o istituti con cui la PAT ha già instaurato convenzioni o rapporti di collaborazione. Lo stesso CIVR provvede a verificare che gli obiettivi e i tempi dichiarati nel progetto vengano rispettati sulla base dei rendiconti scientifici ed amministrativi presentati annualmente dai Coordinatori del progetto nonché tramite specifiche azioni di monitoraggio. Per il 2000 e il 2001, i primi due anni di chiamata per progetti, il CIVR ha elaborato criteri di valutazione atti a promuovere dei progetti liberi. Nel 2002 si è data invece priorità a progetti aventi come scopo la costituzione di nuovi Centri di ricerca in Trentino e l’attivazione di borse di studio postdoc1. 1. In futuro si prevede l’uscita annuale di bandi sostanzialmente analoghi, con scadenza fissata all’ultimo giorno lavorativo di settembre, rinvenibili in internet al seguente indirizzo: www.trentinocultura.net/ soggetti/fondi_ricerca/fondo_ricerca_ind_h.asp Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca 19 Per la chiamata del bando con scadenza nel 2003 è prevista la formulazione di criteri misti, tali da sostenere sia progetti liberi sia progetti tesi alla costituzione di nuovi centri di ricerca. Tabella 2: Stanziamento del Fondo per i progetti di ricerca. Stanziamenti in euro. OGGETTO Servizio di riferimento SPESA Finanziamenti all’Università Servizio Università e Ricerca Scientifica Contributi alle imprese industriali Servizio Industria 15.287.124 516.457 Finanziam. a enti pubblici e privati su progetti Servizio Università e Ricerca Scientifica 11.047.013 Contributi alle imprese artigianali Servizio Artigianato 903.800 Fondo per i progetti di ricerca TOTALE 27.754.394 Fonte: bilancio assestato 2001 (capitolo di bilancio 22000, artt. 001/003). Tabella 3: Specifica del finanziamento su progetti a favore di enti pubblici e privati Stanziamenti in euro. OGGETTO Finanziamento su progetti di ricerca SPESA (1) 3.388.990 CNR 2.002.820 Attività istituzionale ente 5.293.683 CIVR 51.646 Altro 309.874 TOTALE 11.047.013 (1) Relativo al Fondo provinciale progetti Fonte: bilancio assestato 2001 (capitolo di bilancio 22000, art. 003). 1.2.1 Il finanziamento su progetti di ricerca: i risultati dei bandi 2001 e 2000 Per il bando di chiamata scaduto il 20 gennaio 2001 sono stati presentati 25 progetti di ricerca e la PAT ne ha finanziati 20 (l’80% delle proposte), per un totale di oltre sei milioni e mezzo di euro. La quasi totalità delle proposte approvate è pervenuta dagli enti funzionali: l’Istituto Agrario di S. Michele ha visto approvati otto progetti, l’ITC quattro, il Museo di Scienze Naturali tre, il Centro di Ecologia Alpina tre. I restanti due progetti approvati sono stati proposti da altri enti. Nel 2001 il CIVR ha esaminato i progetti pervenuti suddividendoli in quattro gruppi. Il primo gruppo, con tre progetti approvati, e per i quali il CIVR ha suggerito “la concentrazione del maggior sforzo” di stanziamento, ha ottenuto una percentuale di finanziamento del 95%. Il secondo gruppo riguarda nove progetti che hanno ottenuto l’85% del finanziamento richie- 20 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 sto. Il terzo gruppo, con otto progetti approvati, ha ottenuto un finanziamento dell’80%, mentre il quarto gruppo concerne i progetti non approvati. Tabella 4: I progetti pluriennali di ricerca finanziati dal bando del 2001. Cifre in euro. N. DENOMINAZIONE PROGETTO FINANZIAM. ACCORDATO STANZIAM. ISTITUTO % DI PER CONCESSO COORDIN. FINANZIAM. IL TRIENNIO PER IL 2001 2001-3 1 AQUAPAST Acque e concrezioni di grotta quali strumenti ad alta risoluzione per ricostruire i cambiamenti climatici del passato in Trentino MTSN 95% 481.164 201.209 2 SUPERBROWN Selezione innovativa per i bovini di razza bruna allevati in montagna Consorzio Superbrown 80% 544.320 275.360 3 SALTO Studio sul mancato arrossamento del lago di Tovel IASMA 95% 1.918.870 975.380 4 FAUNAGEN Conservazione e gestione della fauna: un approccio genetico CEA 80% 161.453 43.399 5 ECODIS Ecologia e controllo di alcune malattie della fauna selvatica trasmissibili all’uomo CEA 95% 498.554 116.579 6 WEBFAQ Web: Flexible Access and Quality ITC-irst 80% 2.640.067 984.691 7 HIGHEST Qualità ed integrità di ecosistemi acquatici glaciali d’alta quota in Trentino MTSN 85% 413.527 147.939 8 BIODIVERSITÀ Integrare lo sviluppo del territorio con la conservazione della biodiversità in Provincia di Trento MTSN 85% 402.991 148.378 9 AGRIBIO Agricoltura biologica: strategie innovative per la difesa delle colture IASMA 85% 808.962 263.279 10 EFOMI Valutazione ecologica di cenosi forestali sottoposte a monitoraggio integrato IASMA 85% 384.598 122.917 11 R.E.M. Remote sensing e modelli ecosistemici spaziali CEA 85% 239.275 79.900 12 SMAP Scopazzi del Melo 85% 1.041.899 378.004 13 RESVERATROL Stilbeni e flavonoidi della vite: comprendere e utilizzare le vie di biosintesi 85% 460.700 135.247 Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca IASMA IASMA 21 N. FINANZIAM. ACCORDATO STANZIAM. ISTITUTO % DI PER CONCESSO COORDIN. FINANZIAM. IL TRIENNIO PER IL 2001 2001-3 DENOMINAZIONE PROGETTO 14 PEACH Personal Experience with Active Cultural Heritage ITC-irst 85% 3.560.007 1.253.321 15 EDAMOK Knowledge Management distribuito ITC-irst 85% 1.859.595 642.912 16 FORPICS Metodi Formali nel Processo di Sviluppo di Software Industriale Critico ITC-irst 80% 982.127 343.255 17 FORMA Gestione della vacca da latte in alpeggio e formaggi di malga IASMA 80% 257.815 85.938 18 MIROP-2 Metodi innovativi di rintracciabilità di origine e di processo a tutela di produzioni lattiero-casearie tipiche locali IASMA 80% 333.001 0 19 RASO 2 Rivelatori di aromi: sviluppo e ottimizzazione tramite la sintesi di film da fasci di cluster di materiali organici CeFSA 80% 521.600 210.400 20 OSSERVA 3 Rintracciabilità degli Organismi geneticamente modificati nella filiera agroalimentare IASMA 80% 547.651 198.113 TOTALE 18.058.176 6.606.221 Fonte: delibera 1060 d.d. 04/05/2001. Come appare dalla tabella 5, per l’anno 2000 sono stati invece approvati 16 progetti liberi annuali (su 23 presentati). L’importo totale dei progetti finanziati nel 2001, rispetto al 2000, è pressoché doppio: da quasi tre milioni e quattrocentomila euro è passato a oltre sei milioni e seicentomila euro. 22 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 5: progetti pluriennali di ricerca finanziati dal bando del 2000. Cifre in euro. ISTITUTO % FINANZIAM. COORDIN. FINANZIAM. ACCORDATO DENOMINAZIONE PROGETTO SOGGETTI PARTECIPANTI 1 OSSERVA Rintracciabilità degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) nella filiera agroalimentare IASMA; Agenzia per la Garanzia della Qualità in Agricoltura IASMA 100% 151.838 2 SUPERBROWN Selezione Innovativa per bovini di razza Bruna allevati in montagna Consorzio Superbrown; Federazione Provinciale Allevatori (TN); Dip.to di Scienze Zootecniche (Università di Padova) Consorzio Superbrown 80% 276.000 3 RASO Rilevatori di aromi: sviluppo e ottimizzazione tramite la sintesi di film Da fasci di cluster e di materiali organici CeFSA, IRST-ITC, IME-CNR, LGMN-INFM, IASMA ITC 100% 222.680 4 SAL Applicazione di nuove metodologie per l’analisi della diversità genetica delle comunità naturali presenti in Trentino: il caso del Salmerino alpino IASMA IASMA 100% 40.284 5 MIROP Metodi innovativi di rintracciab. di origine e di processo a tutela di produzioni lattiero-casearie tipiche locali IASMA IASMA 100% 206.583 6 Istituzioni ed economia ITC ITC 100% 113.621 7 Italia e Germania ITC-isig ITC 100% 113.621 8 Trento tra Nord e Sud ITC-isig ITC 100% 99.418 9 DHERST (Department of Hight Education in Religion Studies and Theology) ITC-isr ITC 100% 267.576 10 Intrattenimento e sviluppo personale ITC-irst ITC 100% 56.810 11 Commercio e servizi elettronici ITC-irst ITC 100% 340.862 Multimedialità al servizio della Formazione scolastica ITC-irst ITC 100% 164.750 ITC-irst ITC 100% 954.412 ITC-irst ITC 100% 124.983 ITC-irst ITC 100% 142.026 ITC-dtt ITC 100% 113.621 12 13 Trentino Experience 14 Web community: far comunicare valli e città tramite una rete comunitaria 15 Fellowships e borse di studio 16 Incubazione/attrazione di nuova imprenditorialità ad alta tecnologia TOTALE 3.389.085 Fonte: Bilancio assestato PAT Il Fondo provinciale per i progetti di ricerca 23 1.3 L’Accordo di Programma con l’Università degli Studi di Trento L’obiettivo dell’Accordo di Programma stipulato con l’Università degli Studi di Trento è di favorire la collaborazione tra Provincia e Università per la programmazione e la realizzazione di iniziative di comune interesse. L’Accordo, in realtà, riunisce e rafforza in un quadro organico una serie di interventi di sostegno all’università in parte già preesistenti. L’Accordo si basa sulla L.P. 29/93, recante le “Norme per favorire la collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento e l’Università degli Studi di Trento”, con cui la Giunta provinciale ha iniziato a promuovere specifiche iniziative volte allo sviluppo dell’offerta formativa, della ricerca e dell’edilizia universitaria, attraverso appositi finanziamenti e convenzioni con l’Università. Successivamente la L.P. 3/99 ha modificato la legge menzionata, autorizzando la Giunta provinciale alla stipula di un Accordo di programma con l’Università degli Studi di Trento, che è stato siglato nel marzo 2000 ed è valido fino al 2003, dunque per l’intera durata dell’attuale legislatura. L’Accordo prevede in particolare i seguenti punti programmatici: • il sostegno da parte della PAT all’offerta formativa universitaria, e segnatamente ai nuovi corsi di laurea e di specializzazione, ai diplomi universitari e ai dottorati; • l’internazionalizzazione dell’Ateneo, che si articola con l’attivazione di doppie lauree, di dottorati internazionali e di iniziative ad hoc per attrarre studiosi stranieri di chiara fama; • il sostegno alla mobilità degli studenti e il potenziamento dell’area linguistica; • i servizi agli studenti, con l’insegnamento a distanza e l’accesso al sistema telematico dell’Ateneo e della biblioteca; • la collaborazione con il sistema industriale; • l’edilizia universitaria; • l’attuazione di progetti di ricerca di comune interesse tra Provincia e Università; • il supporto all’attività della Provincia, attuato principalmente con l’Osservatorio permanente del sistema economico sociale provinciale. Per quanto concerne l’attuazione di progetti di ricerca, essi possono essere proposti dall’Università, dalle strutture provinciali o da entrambi, e vengono valutati dalla Commissione per la Ricerca Scientifica dell’Università. A seguito della valutazione scientifica, il Rettore e il Presidente provvedono a individuare i progetti ammissibili a finanziamento in considerazione degli obiettivi dell’attività di ricerca della Provincia e dell’Università. I progetti di ricerca ammessi a finanziamento provinciale sono dunque realizzati da parte dell’Università anche con il coinvolgimento delle Strutture provinciali inte- 24 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 ressate. A conclusione dell’attività di ricerca il responsabile scientifico predispone una relazione da trasmettere alla Provincia, la quale può fare libero uso delle cognizioni acquisite (ad esclusione di quello commerciale). Gli stanziamenti PAT a favore dell’Università di Trento per il triennio 1999-2001 sono riepilogati in dettaglio nelle tabelle seguenti: Tabella 6: Stanziamenti a favore dell’Università di Trento nell’anno 1999. Cifre in euro. Totale spese PAT spese di PAT spese di TOTALE PAT funzionamento investimento Università altri enti 1 Offerta formativa 147.707 96.061 0 96.061 51.646 0 2 Internazionalizzazione dell’Ateneo 961.643 807.790 0 807.790 153.853 0 3 Servizi agli studenti 0 0 0 0 0 0 4 Collaborazione con il sistema industriale 59.393 51.646 0 51.646 7.747 0 5 Edilizia universitaria 6.720.654 0 5.945.968 (a) 5.945.968 0 774.685 6 Ricerca 413.165 0 413.165 413.165 0 0 7 Supporto all’attività della PAT 0 0 0 0 0 0 6.359.133 7.314.630 TOTALE 8.302.561 955.497 213.245 774.685 (a) Anno 1999 – di cui 2.330.770 Euro sono relativi a finanziamenti del MURST Fonte: Accordo di Programma. Tabella 7: Erogazioni a favore dell’Università di Trento nell’anno 2000. Cifre in euro. Totale spese 1 Offerta formativa 2 Internazionalizzazione dell’Ateneo 3 Servizi agli studenti 4 Collaborazione con il sistema industriale 5 Edilizia universitaria 6 7 PAT spese di PAT spese di TOTALE PAT funzionamento investimento Università altri enti 6.250.161 2.324.056 387.343 2.711.399 587.211 2.951.551 748.863 748.863 0 748.863 0 0 4.446.177 129.114 2.349.879 2.478.993 967.840 999.344 35.119 25.823 0 25.823 9.296 0 11.852.686 0 11.852.686 (b) 11.852.686 0 0 Ricerca 413.166 0 413.166 413.166 0 0 Supporto all’attività della PAT 361.520 0 361.520 361.520 0 0 24.107.692 3.227.856 15.364.593 18.592.448 1.564.348 TOTALE 3.950.895 (b) Anno 2000 – di cui 2.040.005 Euro sono relativi a finanziamenti del MIUR per l’edilizia universitaria Fonte: Accordo di Programma. L’Accordo di programma con l’Università degli Studi di Trento 25 Tabella 8: Erogazioni a favore dell’Università di Trento nell’anno 2001. Cifre in euro. Totale spese PAT spese di PAT spese di TOTALE PAT funzionamento investimento Università altri enti 1 Offerta formativa 8.155.887 4.059.351 516.457 4.575.808 757.642 2.822.437 2 Internazionalizzazione dell’Ateneo 1.162.028 1.162.028 0 1.162.028 0 0 3 Servizi agli studenti 4.397.631 351.191 2.324.056 2.675.247 723.040 999.344 4 Collaborazione con il sistema industriale 99.676 90.380 0 90.380 9.296 0 5 Edilizia universitaria 12.624.789 0 10.300.733 (c) 10.300.733 0 2.324.056 6 Ricerca 516.457 0 516.457 516.457 0 0 7 Supporto all’attività della PAT 258.228 0 258.228 258.228 0 0 27.214.696 5.662.950 13.915.931 19.578.881 1.489.978 6.145.837 TOTALE (c) Anno 2001: di cui 488.052 Euro sono relativi a finanziamenti del MIUR per l’edilizia universitaria. Fonte: Accordo di Programma. Tabella 9: Erogazioni a favore dell’Università di Trento – riepilogo 1999/2001. Cifre in euro. Totale spese PAT spese di PAT spese di TOTALE PAT funzionamento investimento Università altri enti 1 Offerta formativa 14.553.755 6.479.468 903.800 7.383.268 1.396.499 5.773.988 2 Internazionalizzazione dell’Ateneo 2.872.533 2.718.681 0 2.718.681 153.853 0 3 Servizi agli studenti 8.843.808 480.305 4.673.935 5.154.240 1.690.880 1.998.688 4 Collaborazione con il sistema industriale 194.188 167.848 0 167.848 26.339 0 5 Edilizia universitaria 31.198.128 0 28.099.387 28.099.387 0 6 Ricerca 1.342.787 0 1.342.787 1.342.787 0 0 7 Supporto all’attività della PAT 619.748 0 619.748 619.748 0 0 TOTALE 59.624.948 9.846.302 35.639.657 45.485.960 3.267.571 10.871.418 TOTALE in % 100% 16,5% 59,7% 76% 5,5% 3.098.741 18,3% Fonte: Accordo di Programma. 26 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 1.4 Il sostegno alla ricerca industriale I progetti di ricerca presentati dalle imprese e ammessi a finanziamento provinciale sono disciplinati dalla L.P. 6/99, che sostituisce, per le imprese industriali, la L.P. 4/81 e, per il settore artigianato, la L.P. 13/87. Queste ultime, rimaste in vigore fino alla fine del 2000, contenevano una serie di incentivi a favore delle imprese tra cui anche misure di sostegno all’attività di ricerca e sviluppo. La legge 4/81, pur contribuendo a creare un certo numero di imprese ad alto contenuto tecnologico sul territorio provinciale, è riuscita in modo assai limitato a introdurre elementi di innovazione tecnologica nelle aziende preesistenti. La legge provinciale 6/99 relativa agli interventi della Provincia Autonoma di Trento per il sostegno dell’economia e della nuova impreditorialità promuove e disciplina i progetti di ricerca applicata da parte delle imprese. Per ricerca applicata s’intende la ricerca industriale e l’attività di sviluppo precompetitiva. A differenza della normativa precedente, l’agevolazione per ricerca e sviluppo è nella 6/99 maggiormente evidenziata e distinta da altri tipi di incentivi per le imprese, quali ad esempio l’acquisto di macchinari innovativi o l’acquisto di nuove tecnologie. Essa inoltre fa riferimento a uno specifico capitolo di bilancio e si è dimostrata uno strumento più duttile per le finalità che persegue lo sviluppo della ricerca industriale. Ai contributi della 6/99 possono accedere sia le grandi che le piccole e medie imprese le cui unità operative sono situate nella Provincia di Trento. Tuttavia solo le grandi imprese possono ottenere agevolazioni per gli studi di fattibilità che precedono le attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo. I requisiti fondamentali per poter beneficiare dei contributi consistono nella novità e originalità delle conoscenze acquisibili e nella loro utilità al fine di accrescere competitività e sviluppo. Ulteriori requisiti vengono richiesti alle grandi imprese. Un discorso particolare è riservato ai centri di ricerca delle grandi imprese che svolgono solo attività di ricerca. Tali centri hanno diritto alle agevolazioni previste dalla legge se realizzano un investimento sul territorio della Provincia di Trento per un importo pari alle agevolazioni ricevute entro cinque anni dalla data di conclusione del progetto di ricerca. Può beneficiare del contributo anche un’impresa che non abbia sede legale sul territorio provinciale purché il progetto di ricerca sia stato effettuato in collaborazione con uno degli istituti di ricerca situati nella Provincia di Trento o con l’Università di Trento. Le spese ammissibili a finanziamento sono quelle per gli studi di fattibilità, per i progetti di ricerca (comprendenti l’ammortamento tecnico, le spese per il personale, quelle dei servizi di consulenza, le spese generali supplemen- Il sostegno alla ricerca industriale 27 tari a seguito dell’attività di ricerca) e quelle per ricerche commissionate a terzi. Infine, va rilevato che la PAT promuove l’assegnazione temporanea (non superiore a un anno) di ricercatori e tecnici degli istituti di ricerca operanti in ambito provinciale presso le imprese locali. Tale collaborazione si prefigge il duplice obiettivo di consentire una formazione professionale del ricercatore e di acquisizione di assistenza tecnica a favore dell’impresa2. L’aspetto strutturalmente più rilevante della L.P. 6/99 riguarda il Centro Ricerche Fiat di Orbassano (TO), che con un contributo concordato con la PAT di 7.772.031 euro, ha aperto una propria sede in provincia di Trento ed è operativo a partire dal 2001. Entro il 2006 si è impegnato a restituire la metà del contributo ricevuto attraverso il coinvolgimento dell’Università, dei centri di ricerca e delle imprese innovative in progetti nazionali ed europei. Coerentemente con la propria missione e strategia, l’obiettivo del CRF a Trento è quello di formare nella provincia una Rete di Ricerca Applicata con livello di eccellenza attraverso quattro Poli: Microsistemi, Manufacturing Virtuale, Business Information Technology (BIT) e Info-Telematica (vedi 2.5.2). L’iniziativa proposta si basa sulle seguenti linee strategiche: proteggere e valorizzare l’ambiente e sostenere lo sviluppo imprenditoriale (anche locale). Il CRF si propone di portare a sostegno del Trentino propositività ed innovazione per mantenere un livello di competitività elevata nei confronti degli altri territori italiani ed europei. L’innovazione tecnologica e organizzativa ha come scopi prioritari il miglioramento dell’efficienza, della economicità, della sicurezza, della qualità della vita e della situazione ambientale. Nella tabella seguente vengono riportati i finanziamenti per attività di ricerca concessi dalla Provincia alle imprese negli ultimi cinque anni. Tabella 10: Numero di progetti di ricerca finanziati e contributi erogati dalla PAT a favore delle imprese industriali. Cifre in euro. 1997 N. progetti Contributi erogati 1998 1999 2000 2001 6 2 1 6 7 5.301.214 176.041 242.455 2.200.504 13.132.854 Fonte: Servizio Industria della PAT. È evidente l’effetto altalenante dei finanziamenti pubblici al settore, legato sia alle variazioni del quadro legislativo sia all’attivazione di specifici progetti. Per il 1997 si noti l’importo notevole registrato grazie all’effetto “Sodalia”, seguito da una temporanea stasi, mentre per il 2001 (che fa rilevare un contributo concesso quasi sei volte superiore rispetto all’anno precedente) vanno 2. 28 Ulteriori informazioni, assieme al testo della legge e al regolamento di attuazione, sono disponibili in rete all’indirizzo internet: www.provincia.tn.it/industria/elementi/promozione.htm La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 considerati i positivi effetti della L.P. 6/99, di cui ha principalmente beneficiato il Centro Ricerche Fiat. Il contributo totale per il 2001 (13.132.854 euro) è composto per la parte più consistente dalle erogazioni relative alla L.P. 6/99 (7.772.030 euro), mentre i restanti contributi (5.360.822 euro) sono stati concessi grazie alla L.P. 4/ 81. A differenza di quest’ultima, che prevede assegnazioni generiche per la sola ricerca applicata, la 6/99 è più specificamente mirata alla ricerca industriale per l’acquisizione di nuove conoscenze; essa inoltre prevede la concessione di finanziamenti che coprono fino al 75% delle spese previste. Il ricorso ai fondi pubblici per il sostegno alla ricerca industriale risulta comunque ancora inferiore rispetto alle potenzialità del sistema industriale trentino. Tabella 11: Numero di progetti di ricerca finanziati e contributi erogati dalla PAT a favore delle imprese artigiane. Cifre in euro. 1997 N. progetti Contributi erogati 1998 1999 2000 2001 2 0 2 1 1 71.788 0 68.172 47.514 43.382 Fonte: Servizio Artigianato della PAT. Per quanto riguarda le imprese artigiane, le domande di contributo da queste presentate per la realizzazione di progetti di ricerca, a confronto con i dati disponibili dal 1988, sono significativamente aumentate nel corso del triennio 1999-2001. Tale dato però si riflette ancora solo parzialmente nei contributi erogati dalla PAT a favore delle stesse, come si evince dalla tabella sopra riportata. Un confronto con la media nazionale sulle spese per attività innovative nel settore industriale conferma il dato di una realtà, quella trentina, che non sfrutta ancora sino in fondo le opportunità offerte dal sostegno pubblico alla ricerca in questo settore. In base ai dati elaborati dall’ISTAT, nel 1996 la cifra investita in attività innovativa da parte delle imprese trentine ammontava a 9,7 milioni di lire per addetto, pari al 69,9% della media nazionale (13,9 milioni di lire per addetto). Scorporando da tale dato le risorse destinate all’acquisizione di macchinari e impianti innovativi (voce che rientra nella categoria delle attività innovative solo in senso lato), le imprese della provincia di Trento hanno destinato nel 1996 solo 2,8 milioni di lire per addetto (contro una media nazionale di 7,4 milioni di lire), a quelle attività che propriamente rientrano nella definizione di “attività innovative” (attività di ricerca e sviluppo; acquisizione di servizi di ricerca e sviluppo; acquisizione di know-how, brevetti e licenze; attività di progettazione; produzioni di prova, formazione e ingegnerizzazione, analisi di mercato). Il sostegno alla ricerca industriale 29 Figura 3 – Confronto fra Trentino e media nazionale su spesa per innovazione per addetto (Italia=100). Anno 1996 Fonte: Servizio Statistica PAT. 1.5 Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 La Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito della sua funzione di coordinamento e intermediazione tra soggetti promotori e soggetti utilizzatori dell’innovazione scientifica e tecnologica e nell’intento di razionalizzare e valorizzare l’intervento destinato alla ricerca, ha avviato a partire dal 2001 una politica di collaborazione con i sistemi di ricerca di altre realtà territoriali, nazionali e transnazionali. I risultati conseguiti hanno visto la stipula di protocolli di intesa e convenzioni con regioni italiane e con enti o soggetti che si occupano di ricerca, italiani e stranieri. 1.5.1 Alleanze territoriali: la Regione Campania La regione Campania, come testimonia anche la recente approvazione di una legge apposita per la promozione della ricerca scientifica (L.R. 28/03/2002 n. 5), è particolarmente impegnata nel favorire la crescita, la promozione, la diffusione delle attività di ricerca e nel sostenere la competitività e l’innovazione del mondo imprenditoriale. Con essa la Provincia di Trento ha sottoscritto nel novembre 2001 un protocollo di intesa finalizzato alla promozione di progetti di ricerca scientifica e tecnologica congiunti, atti a favorire lo sviluppo socio-economico dei rispettivi territori e la partecipazione comune ad 30 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 iniziative scientifiche e di ricerca sostenute dal co-finanziamento nazionale ed europeo. I due Enti si sono altresì impegnati a coinvolgere, nella definizione delle attività di comune interesse, i soggetti che realizzano attività di ricerca nei rispettivi territori (tra cui per il Trentino, l’Istituto Trentino di Cultura e l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige) e a sostenere il processo di interazione tra il sistema universitario campano e l’Università degli Studi di Trento. Per rendere operativi gli impegni assunti, con la sottoscrizione dell’accordo è stato costituito un gruppo di lavoro congiunto che ha individuato le collaborazioni possibili fra Trentino e Campania nei settori dell’intelligenza artificiale applicata ai beni culturali e al turismo, dei microsistemi e micromeccanica, dell’ingegneria e difesa del suolo, dell’agricoltura e delle biotecnologie. Un accordo analogo, che impegna i due territori a sviluppare collaborazioni fra i rispettivi sistemi di ricerca, è stato siglato nel marzo 2002 con la Regione Basilicata, attualmente una fra le regioni del Sud che più investono nella ricerca scientifica e tecnologica. 1.5.2 Convenzioni con enti nazionali di ricerca Con il Consiglio Nazionale delle Ricerche la Provincia di Trento ha stipulato una prima Convenzione triennale nel 1997 che prevedeva un intervento finanziario della Provincia e del CNR su progetti comuni di collaborazione tra enti di ricerca provinciali e Istituti CNR. L’accordo ha consentito l’approvazione di cinque progetti di ricerca che coprivano diversi ambiti scientifici, per un finanziamento complessivo da parte della PAT di 6 miliardi di lire, ripartiti su tre anni3. La convenzione è stata rinnovata all’inizio del 2001, sempre con l’intento di favorire lo sviluppo e la realizzazione di progetti di ricerca, nonché la costituzione sul territorio provinciale di sezioni o unità operative di ricerca afferenti a Istituti e strutture CNR. In tale contesto rientra la proposta di insediare a Trento l’unità operativa per l’elaborazione del progetto “Tecnologie cognitive per l’interazione e la cooperazione con agenti artificiali”, attualmente finanziato dalla convenzione PAT-CNR del 2001 e in corso di svolgimento presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Padova, nonché la proposta di costituzione di un Istituto di Ricerca scientifica e tecnologica di livello internazionale denominato “Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione (ITIA) per la Competitività e Sostenibilità del Manifatturiero”, finalizzato al 3. Gli stanziamenti effettivi della Convenzione PAT-CNR 1997-1999 si sono protratti fino all’anno 2000. Dal 2001 è invece operativa la nuova convenzione triennale 2001-2003 Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 31 sostegno e allo sviluppo dell’innovazione tecnologica per l’industria manifatturiera. La Provincia si è impegnata al finanziamento dei progetti individuati nella Convenzione 2001-2003 per un importo complessivo (su tre anni) di 3.550.000 euro, mentre il CNR, oltre agli eventuali finanziamenti, si è impegnato a mettere a disposizione personale, strumenti e infrastrutture tecnicoscientifiche. Nell’ambito di tale accordo sono stati co-finanziati cinque progetti di ricerca che vedono coinvolti diversi Istituti CNR unitamente all’Università di Trento, all’ITC-Irst e all’Istituto Agrario di San Michele. Tabella 12: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per cinque progetti di ricerca approvati nell’ambito della Convenzione PAT-CNR 1997/1999. Cifre in euro. PROGETTO 1997 1998 1999 Sistema Legno: ottimizzazione degli interventi sulla risorsa legno in funzione delle applicazioni 258.228 268.558 294.380 Sviluppo di microsistemi per applicazioni industriali 258.228 268.558 294.380 Applicazioni avanzate dell’informatica 180.760 193.671 219.494 Analisi e ricerche per il sistema agri-industriale 154.937 204.000 229.823 77.469 98.127 98.127 Analisi teorica e sperimentale dei processi di scambio di energia e materia negli ecosistemi TOTALE 929.622 1.032.914 1.136.205 Fonte: capitolo di bilancio 22000 (Fondo Progetti Ricerca). Tabella 13: Stanziamenti della Provincia Autonoma di Trento per cinque progetti di ricerca approvati nell’ambito della Convenzione PAT-CNR 2001/2003. Cifre in euro. PROGETTI IN CONVENZIONE (TOTALE 5) STANZIAMENTO Erogazione 2001 1.256.000 Erogazione 2002 1.164.000 Erogazione 2003 1.130.000 TOTALE EROGAZIONI TRIENNIO 2001/2003 TOTALE STANZIAMENTO PERIODO 2001/2005 3.550.000 6.874.000 Fonte: capitolo di bilancio 22000 (Fondo Progetti Ricerca). Altre importanti Convenzioni sono state sottoscritte dalla PAT con Istituti di Ricerca nazionali, quali: • l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, sub-nucleare, astroparticellare e delle interazioni fondamentali. Ai fini del coordinamento delle attività nei settori di reciproco interesse è stato costituito un Comitato paritetico che, nel giugno 2002, ha elaborato la proposta di costituzione di un Centro Italo Germanico per la Sensoristica Innovativa per Applicazioni Spaziali che vede coinvolti l’Università di Trento, 32 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 l’INFN, l’Agenzia Spaziale Italiana, il Max Planck Institute e l’Università di Aachen (Germania). • l’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM), il quale coordina e svolge, sulla base di programmi pluriennali e progetti specifici, ricerche di base, orientate ed applicate nel campo della fisica della materia. Anche in questo caso è stato attivato un Gruppo di lavoro paritetico con il compito di formulare proposte sulle quali i due enti (INFM e PAT) dovranno operare in raccordo tra di loro e di definire i progetti specifici per le ricerche di comune interesse. Dall’impegno del Gruppo di lavoro è scaturita la proposta di istituire un Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Condensazione di Bose-Einstein, con il coinvolgimento ed il supporto dell’Università di Trento, finanziato dall’INFM per un importo di 1.352.000 euro per il primo quinquennio di attività e dalla PAT per un importo di 619.748 euro per i primi tre anni. • l’Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna, istituito nel 1997 con lo scopo di rivalutare l’importanza della montagna impegnato nella ricerca scientifica e tecnologica e nel trasferimento sociale dei risultati ottenuti, con il quale la PAT ha stipulato un accordo di partecipazione un impegno di finanziamento su tre anni, finalizzato alla promozione di progetti di ricerca congiunti nelle aree della tecnologia del legno e dei materiali legnosi, della telemedicina, degli impianti a fune, della difesa del suolo e del controllo remoto del territorio. 1.5.3 Convenzioni con enti europei di ricerca: la Fraunhofer Gesellschaft Nel maggio 2001 la PAT ha siglato un Accordo di collaborazione con un istituto tedesco, la Fraunhofer Gesellschaft. La Fraunhofer Gesellschaft è la principale istituzione di promozione della ricerca scientifica e tecnologica applicata e di trasferimento tecnologico della Repubblica Federale di Germania. È inoltre una della maggiori e più qualificate agenzie di ricerca a livello internazionale. Nel quadro dei programmi dell’Unione Europea collabora all’interno di consorzi industriali al fine di migliorare la concorrenzialità dell’economia europea. Con questo Accordo la Provincia Autonoma di Trento e la Fraunhofer Gesellschaft si impegnano, nel rispetto dei propri ordinamenti e degli accordi internazionali vigenti tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Federale di Germania, a collaborare in settori di mutuo interesse e competenza coinvolgendo, per il Trentino, gli enti e i soggetti che realizzano attività di ricerca sul territorio (in particolare l’Istituto Trentino di Cultura e l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige) e promuovendo la collaborazione con l’Università degli Studi di Trento. Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 33 1.5.4 Le convenzioni degli enti provinciali con altri centri internazionali di ricerca I principali istituti di ricerca operanti sul territorio provinciale esplicano sempre più la propria attività anche attraverso collaborazioni con altri centri di ricerca italiani e stranieri, nell’ottica condivisa di ampliare e potenziare l’internazionalizzazione del sistema e nella necessità di confrontarsi con le realtà più all’avanguardia a livello europeo ed extraeuropeo. Di seguito vengono riportati gli accordi di collaborazione più significativi fra alcuni Enti di ricerca trentini e centri di ricerca di livello internazionale. Tabella 14: Accordi di collaborazione fra il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst) e altri centri di ricerca, italiani e stranieri. Partner ATR Advanced Telecommunications Research Institute-Spoken Language Translation Research Laboratories (Giappone) ATR Advanced Telecommunications Research Institute, Carnegie Mellon University (USA), ETRI Electronics and Telecommunications Research Institute, University of Karlsruhe, Siemens Ag (D) CERN – Organisation Europeenne pour la Recherche Nucleaire (CH) CSEM Centre Suisse d’Electronique et de Microtechnique SA (CH) Fraunhofer – Institute for Experimental Software Engineering, University of Stuttgart Department of Programming languages and Compiler Construction (D) ICRAN Institute of Crystallography Interface & Control Systems (USA) Kurchatov Institute Moscow – IMP-RRCKI (Federazione Russa) National Research Council of Canada (CDN) RWTH Aachen (D) University of Adelaide (USA) University of Camberra (USA) University of Maryland (USA) Oggetto Cooperation agreement on Speech Translation Technology Accordo quadro: ricerca comune nel campo del speech-to-speech translation Accordo quadro di collaborazione Cooperazione per lo sviluppo, produzione, fornitura e vendita di silicon detectors Agreement: collaborazione scientifica nel campo dell’ingegneria del software, in particolare: software architecture reverse engineering Contratto di collaborazione scientifica per attività di ricerca su film organici Accordo di collaborazione per l’integrazione dei sistemi “NuSMV” di ITC-irst e “UML” di ICS Collaborazione bilaterale nel campo dello sviluppo dei materiali avanzati e della tecnologia e applicazione dei sensori fisici e chimici Convenzione per rapporto di collaborazione per l’attivazione di programmi di ricerca scientifica e tecnologica Convenzione generale per attività di ricerca nell’ambito dell’interazione uomo-macchina Agreement per promuovere la ricerca con scambio di ricercatori e studenti post-doc General Agreement collaborazione bilaterale nel campo dell’applicazione del ragionamento automatico Accordo di collaborazione nel settore della metrica del software segue 34 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Partner University of Washington (USA) University of HAIFA – Caesarea Edmond Benjamin de Rotschild Institute for Interdisciplinary AppliKations of Computer Science (Israele) ICEmB – Centro Interuniversitario sulle interazioni tra campi elettromagnetici e biosistemi IEI-CNR – Istituto di Elaborazione dell’Informazione del CNR Oggetto Accordo di cooperazione nel campo della micromeccanica basata su applicazioni biomedicali Programma bilaterale di cooperazione scientifica nel settore dell’intelligenza artificiale Promozione collaborazione in programmi di attività di ricerca e di formazione Contratto di collaborazione per lo svolgimento in comune di attività di ricerca Convenzione per collaborazione per attivazione di programmi INFN – Istituto Nazionale Fisica Nucleare di ricerca scientifica in settori dicomune interesse Collaborazione nel settore della ricerca scientifica e tecnologica INRM – Istituto Nazionale per la Ricerca sull’ambiente montano, con particolare riferimento agli aspetti fisici, Scientifica e Tecnologica sulla Montagna tecnologici, economici, turistici e socioculturali Convenzione quadro: rapporto di collaborazione basato su programmi Istituti Ortopedici Rizzoli di attività in settori di biofisica medica, nuovi materiali e sensoristica microelettronica Collaborazione ai fini della attività di ricerca clinico-scientifca, sviluppo stituto Nazionale per lo studio e la cura dei tecnologico e formazione. Sviluppo di un sistema multimediale integrato Tumori per la ricerca clinica in oncologia Accordo di collaborazione per attivazione programmi di ricerca Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele scientifica e tecnologica nei campi dell’ IA e della microelettronica Programma di sperimentazione “e-R.ME.TE. Regioni per la Medicina Telematica. Modelli di riferimento interregionale per prodotti e servizi Regione Toscana di telemedicina” Scuola Superiore di Studi Universitari S. Convenzione quadro: rapporto di collab. su programmi di studio Anna di dispositivi microelettronici e micromeccanici, trasf. Tecnologico Università di Bologna Collaborazione attività di ricerca e formazione Convenzione quadro: rapporto di collaborazione del campo Università di Genova della biosensoristica, microelettronica e meccatronica Collaborazione nei settori di sistemi ad agenti, reti neurali, Università di Genova apprendimento automatico e ingegneria del software Convenzione quadro: collaborazione scientifica nel campo Università di Milano dell’Intelligenza Artificiale e delle Tecnologie della Conoscenza Convenzione quadro: costituzione Centro di Studi Università di Napoli, Università di Siena per la Storia dell’Università denominato “UNISTORIA” Collaborazione nel campo delle architetture software e delle tecniche Università di Pisa di verifica per sistemi distributivi e della wide-area programming, con applicazioni nell’e-commerce e e-business Collaborazione su programmi di comune interesse Università di Torino, Università di Venezia nel campo dell’elaborazione del linguaggio naturale Università di Firenze Convenzione per la collaborazione in progetti di sviluppo tecnologico Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 35 Tabella 15: Accordi di collaborazione fra il Centro Sperimentale dell’Istituto Agrario di S. Michele e altri centri di ricerca. Partner Oggetto Agricultural University of Norway (N) Biologische Bundesanstalt für Land und Forstwirtshaft di Dossenheim Centrum Grüne Gentechnik di Neustadt (D) Fraunhofer Institut di Schmallenberg (D) Institute National des Recherches Agronomiques Institut of Plant Sciences di Zurigo (CH) Istituto di Botanica di Innsbruck (A) Technische Universität München Ludwig Maximilians Universität München (D) Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck (D) Collaborazione nel progetto Popsal Collaborazione nel progetto Smap Collaborazione nel progetto Resveratol Collaborazione nel progetto Bioinnova Collaborazione nel progetto Agribio Collaborazione nel progetto Salto Collaborazione nel progetto Mirop 2 Collaborazione nel progetto Efomi Altre collaborazioni con istituzioni estere Genomics Bioscience Research GmbH, Wien (A) Limnology Institute University of Innsbruck (A) Swiss Federal Institute for Environmental Science and Technology (CH) Abteilung “Molekulare Biotechnologie” (FMB) (D) BAZ Institut für Rebenzüchtung Geilweilerhof (D) Max Plank Institut für Züchtungsforschung, Köln (D) University of Marburg (D) Botanical Institute University of Copenhagen (DK) Botanical Institute, Working group Palinology (DK) Research Institute for Viticulture and Enology, Pécs (H) St. Istvan University, Godollo, Department of Genetics and Plant Breeding (H) Centro Nacional de Biotecnologia, Madrid (E) Tabella 16: Accordi di collaborazione fra il Centro di Ecologia Alpina e altri centri di ricerca. Partner Oggetto Università di Innsbruck, Institut für Botanik (A) Università di Bayreuth Università di Helsinki (FIN) Paul-Scherrer-Institute, Villigen (CH) Centre for Ecology and Hydrology, ITE, Banchory (GB) Centre for Geobiosphere Studies (S) Fundación Centro de Estudios Ambientales del Mediterráneo, Valencia (E) University of Stirling (GB) University of Liverpool (UK) Vantaa Research Centre, Helsinki (FIN) University of Tübingen (D) Centre for Ecology and Hydrology, Oxford (GB) 36 Collaborazione nel progetto Carbomont Collaborazione nel progetto: Ecologia e controllo di alcune malattie trasmissibili dalla fauna selvatica all’uomo La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Partner University of Helsinki (FIN) Swedish University of Agricultural Science (S) Institute of Molecular and Cell Biology University of Tartu (EST) University of California, Berkeley (USA) Weizmann Institute of Science, Environmental Science Department (Israele) Max Plank Institute for Biogeochemistry, Jena (D) Museum National d’Histoire Naturelle, Paris (F) Université de Savoie, Chambery École Nationale du Genie Rural des Eaux et de Forêts (F) University of Evora (P) University of Lapland (F) Max Plank Institute for Biogeochemistry, Jena (D) Oggetto Collaborazione nel progetto: Flussi e depositi di carbonio negli ecosistemi forestali Collaborazione nel progetto: Forme di Humus e dinamica del bosco Collaborazione nel progetto: Learning Sustainability Collaborazione nel progetto: Remote sensing e modelli ecosistemici spaziali 1.5.5 Il Piano Nazionale della Ricerca e i finanziamenti del MIUR Le linee guide del Programma Nazionale di Ricerca del maggio 2000 hanno sottolineato la necessità di rafforzare la ricerca di base, intesa come l’insieme delle attività che mirano all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse a specifici obiettivi industriali o commerciali. Da tale presupposto è conseguita la volontà di offrire concrete possibilità di rilancio agli Enti pubblici di ricerca e di potenziare la capacità scientifica del sistema universitario nazionale. Per attuare tali propositi il Governo ha costituito il Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base (FIRB) gestito dal MURST (ora MIUR) e concepito come strumento finanziario dedicato ad incentivare e premiare quanti concorrono a migliorare la specializzazione scientifica del Paese su scala internazionale. In particolare il fondo FIRB risulta destinato a sostenere: • progetti di potenziamento delle grandi infrastrutture di Ricerca pubbliche o pubbliche-private; • progetti di ricerca di base di alto contenuto scientifico e/o tecnologico proposti da Università ed Istituzioni Pubbliche di Ricerca o da gruppi di ricercatori delle stesse strutture; • la costituzione, il potenziamento e la messa in rete di Centri di eccellenza scientifici, pubblici e/o privati anche su scala internazionale. Il Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2001 determina i criteri e le modalità procedurali per l’assegnazione delle risorse finanziare del fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base. Fra i parametri indicativi per la scelta del progetti presentati rientra la capacità di attrarre risorse finanziarie anche oltre il cofinanziamento previsto Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 37 (il MIUR concede un contributo pari al 70% dei costi ritenuti come ammissibili ai progetti ammessi a finanziamento). Alla luce dell’Intesa Istituzionale di Programma sottoscritta dalla Provincia e dal Governo nell’aprile 2001, la quale prevede fra i suoi obiettivi la “promozione e sostegno di aree di eccellenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica”, e del Protocollo d’intesa fra PAT e MURST del maggio 2001, che conferisce piena operatività agli obiettivi delineati e che impegna l’Ente provinciale a destinare risorse finanziarie a tal fine, la Provincia Autonoma di Trento ha dichiarato la propria disponibilità ad accordare finanziamenti aggiuntivi ad alcuni dei progetti presentati da Istituti di Ricerca trentini, in caso di positiva valutazione e finanziamento da parte del Ministero. L’ITC-irst ha presentato domanda di finanziamento nell’ambito del bando FIRB e ha visto l’approvazione e il finanziamento dei seguenti progetti di ricerca: • Automazione dell’ingegneria del software basata sulla conoscenza. Obiettivo del progetto è la definizione di teorie e tecniche innovative che permettano di automatizzare alcuni passi del processo di sviluppo software e facilitarne la trasmissione alle piccole e medie imprese. Capofila del progetto è l’ITC-irst con tre Divisioni coinvolte (Sistemi per il ragionamento automatico, Tecnologie Cognitive e della Comunicazione, Sistemi Sensoriali Interattivi). Soggetti partecipanti sono le Università di Trento, Genova e Roma, unitamente alla Delisa S.P.A. • Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la gestione dei processi di prevenzione, cura e riabilitazione. Capofila del progetto è il laboratorio di Informatica Medica dell’Università di Pavia, mentre l’ITC-irst è soggetto partecipante con l’Unità Applicativa di Informatica Medica e Telemedicina. Obiettivo della ricerca è la verifica dell’utilità dei sistemi informatici per lo sviluppo dell’informazione e della conoscenza unitamente allo studio del cambiamento del rapporto medico/paziente in una relazione in cui il paziente è gestito da un team di medici, ognuno specializzato su un aspetto della cura. In una tale situazione di “gestione condivisa del paziente” si rivela di estremo interesse lo studio dei sistemi informatici come strumento per la condivisione delle informazioni riguardanti il singolo paziente e delle conoscenze che giustificano la pratica clinica. Approvato (ma non ancora finanziato), proposto e coordinato dalla Divisione Microsistemi dell’ITC-irst – Divisione Microsistemi (unitamente a 6 soggetti partecipanti), è il progetto “Sviluppo di microsistemi multifunzionali per analisi in diagnostica clinica e nel settore alimentare”. La ricerca sarà focalizzata sullo sviluppo di tecnologie di microfabbricazione mirate alla realizzazione di microsistemi innovativi per analisi biochimiche. 38 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 1.5.5.1 I nuovi centri di eccellenza: il CUDAM Nell’ambito degli interventi nazionali finalizzati al rafforzamento della ricerca di base rientra la costituzione di Centri di eccellenza la cui attività è indirizzata alla sperimentazione e allo sviluppo della ricerca scientifica in ambiti molto vasti, coerentemente con la creazione di reti di cooperazione nazionale e internazionale. Le incentivazioni previste sono elargite attraverso l’utilizzo di risorse provenienti dal Fondo per l’Incentivazione della Ricerca di Base (FIRB), dal Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca (FISR) e dal Fondo Agevolazioni Ricerca Industriale (FAR). Presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Trento è attivo un centro di eccellenza che ha ottenuto il finanziamento di 672.427 Euro: il Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica dell’Ambiente Montano (CUDAM). Il CUDAM coordina una serie di ricerche multidisciplinari nei settori della generazione e trasporto delle frane superficiali, delle colate detritiche e delle colate rapide di fango, della sicurezza idrogeologica dei versanti, della sicurezza dei conoidi e delle fasce fluviali pedemontane, della determinazione delle precipitazioni. Nella sua funzione di centro di educazione permanente sia a livello di dottorato di ricerca che di perfezionamento per tecnici impegnati nella difesa idrogeologica dell’ambiente montano in Italia e all’estero, il CUDAM organizza corsi nell’ambito della European Engineering Graduate School of Environment Water, corsi specialistici per studenti dottorandi e corsi di aggiornamento per gli operatori dipendenti da amministrazioni pubbliche, oltre a corsi di aggiornamento per tecnici e ricercatori dei paesi in via di sviluppo. In collaborazione con gli enti preposti alla salvaguardia del territorio montano (Comuni, Province, Regioni, Autorità di Bacino, Ministero dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici), il CUDAM inoltre fornisce strumenti per gestire il territorio in base a concetti di sicurezza idrogeologica, implementa nuove tecnologie per il monitoraggio e controllo dell’ambiente, fornisce nuovi strumenti di progettazione, analisi e verifica di opere di protezione idrogeologica, e mette a disposizione la propria competenza scientifica per progetti di ricerca di supercalcolo nell’ambito della gestione del rischio idrogeologico. Va infine segnalato che la Facoltà di Ingegneria ha presentato domanda di finanziamento per un Centro di Ingegneria delle Superfici (CIS). Argomento della ricerca proposta è la progettazione, modificazione e caratterizzazione delle superfici. Il progetto prevede collaborazioni con enti di ricerca locali, quali l’ITC-irst, e con università e centri statunitensi e tedeschi, quali il Max Planck Institute di Stuttgart, le Università di Saarbrucken, Mainz, Freiberg. Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 39 In tale contesto è utile ribadire che anche attraverso il finanziamento su progetti della Provincia Autonoma di Trento (vedi 1.2) viene data priorità, per l’anno 2002, alla sovvenzione di progetti finalizzati alla costituzione di nuovi Centri di ricerca. 1.5.6 Nuove iniziative di ricerca: l’eCTRL L’eCTRL (eCommerce and Tourism Research Laboratory) è un nuovo laboratorio di ricerca operante presso l’ITC-irst nato da un progetto congiunto ITC – Università di Trento e con il concorso finanziario della Fondazione Caritro con l’obiettivo di sviluppare metodi, tecniche e strumenti per applicazioni di e-commerce nel settore turistico. Il laboratorio sviluppa la ricerca applicata su alcune tecniche di Intelligenza Artificiale (A.I.), come Machine Learning, Case-Based Reseasoning, Natural Language Processing and Knowledge Representation, per la promozione di nuovi importanti servizi elettronici e di strumenti intelligenti finalizzati al dominio turistico. L’eCTRL sviluppa un sistema rivolto alla scelta della destinazione turistica basato sulla rappresentazione esplicita delle preferenze dell’utente e capace di rispondere a domande incomplete e confuse. In tal senso esso intende affrontare le tecnologie informatiche con un approccio multidisciplinare, in collaborazione con l’Università di Trento e l’ITC-irst, e con il sostegno economico dell’industria e dei fondi pubblici destinati alla ricerca. Obiettivo dell’eCTRL è quello di creare a Trento un punto di riferimento per il cosiddetto IT&T (Tecnologia Informatica per il Turismo) spingendo e ampliando l’offerta turistica locale, in collaborazione con le più promettenti aziende industriali. 1.5.7 Le proposte di nuovi centri: il Polo biotecnologico In fase avanzata di realizzazione è il progetto di un centro o polo biotecnologico in ambito provinciale. Per biotecnologia va intesa la biologia molecolare applicata alla medicina, alla farmacologia, alle scienze agrarie ed alimentari. Il fulcro delle applicazioni biotecnologiche è rappresentato dalla ricerca di base di alta qualità. Se si esclude la presenza del Centro sperimentale dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, in Trentino non esistono centri di ricerca dedicati alle biotecnologie. Assenti sono pure le industrie del settore e le facoltà di biologia e medicina. Un progetto per un polo biotecnologico a Trento è stato presentato dal professor Giulio Superti-Furga del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare di Heidelberg e dal professor Klaus Palme dell’Università di Freiburg. Il polo (ISB-T o Institute of Systems Biology-Trento) coinvolge la Provincia 40 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Autonoma di Trento, l’Università di Trento, l’Istituto Agrario di San Michele, l’ITC-irst e alcune industrie. L’obiettivo di ISB-T è quello di fornire formazione biotecnologica di alto livello al fine di creare professionalità di qualità elevata nel settore delle biotecnologie nonché di realizzare un centro moderno e internazionale per le analisi dei sistemi biologici. Tale iniziativa potrebbe coinvolgere le realtà già presenti sul territorio provinciale: il Centro Sperimentale dell’Istituto Agrario (IASMA), l’ITC-irst, il DISA e il dipartimento di fisica (in particolare i gruppi di biofisica e di chimica bio-organica). La missione di ISB-T è quella di promuovere la creazione di un laboratorio di analisi dei sistemi biologici; utilizzare le nuove tecniche per risolvere problematiche biologiche; realizzare una rete di ricerca collaborativa e multidisciplinare; fornire alta formazione nel settore biotecnologico; incoraggiare la nascita di aziende ad alta tecnologia e assistere la crescita delle stesse mediante collaborazioni di ricerca. I tre pilastri fondamentali dell’ISB-T saranno l’Università, la Ricerca e l’Industria. Per realizzare la sua missione l’ISB-T dovrà creare un ambiente scientifico aperto, utilizzare il potenziale creativo emergente dalla collaborazione di gruppi scientifici con differenti background, e preoccuparsi delle implicazioni sociali, etiche e legali della biologia. I principali obiettivi operativi riguarderanno lo studio del comportamento, del controllo, della regolazione e della manipolazione dei sistemi biologici. La ricerca sarà basata, tra l’altro, sull’utilizzo di tecnologie globali per decifrare e integrare i differenti livelli di informazione biologica, sullo sviluppo di metodi che consentano una descrizione sia qualitativa che quantitativa del DNA, dell’RNA, delle proteine, delle reti di cellule e dei tessuti, sullo studio delle interazioni molecolari nonché sulla simulazione dell’informazione biologica. La facoltà di ricerca dell’ISB-T prevede tre cattedre e dieci gruppi di ricerca. Sarà strutturata nei tre dipartimenti di Molecular Genetics, Molecular Cell Biology e Bioinformatics. I gruppi di ricerca saranno specializzati in Biologia Cellulare, Biochimica, Chimica Biologica, Genetica Molecolare, Biofisica, Biologia Strutturale, Genomica Funzionale, Proteomica e Bioinformatica. 1.6 Accordi di cooperazione internazionale Dall’impegno per il raggiungimento di una maggiore internazionalizzazione del sistema ricerca e alta formazione trentino, più volte ribadita e indicata quale una delle più significative e improrogabili finalità che il governo provinciale si è impegnato a conseguire, sono scaturite interessanti iniziative, grazie anche al supporto e alla collaborazione offerta dal Governo italiano, da università nazionali e straniere e da altri soggetti. Politiche di collaborazione, convenzioni e nuovi accordi stipulati nel 2001 41 La capacità dimostrata dal Trentino di interagire con realtà significative del mondo della ricerca europea (in particolare nell’area di lingua tedesca) e il ruolo svolto in questi ultimi anni dall’Università e dagli istituti di ricerca come propulsori della ricerca scientifica sono stati determinanti per la definizione dell’Intesa istituzionale di programma tra Governo della Repubblica Italiana e Provincia Autonoma di Trento, sottoscritta in data 24 aprile 2001. L’intesa istituzionale prevede la promozione e il sostegno di aree di eccellenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, dell’apprendimento mediante l’utilizzo di tecnologie telematiche e della connotazione internazionale dell’Università degli Studi di Trento. 1.6.1 L’Ateneo Italo-Tedesco Tra gli obiettivi dell’Intesa v’è, in particolare, l’individuazione dell’Università di Trento quale sede amministrativa dell’Ateneo Italo Tedesco e l’istituzione, sotto il patrocinio dello Stato e con il concorso anche finanziario della Provincia, di un Consorzio Italo Germanico per la ricerca scientifica e tecnologica con sede a Trento. Questa intesa rafforza la funzione di cerniera e di raccordo che il Trentino già detiene tra il nostro paese e la rete accademica, scientifica e tecnologica dell’area tedesca. L’Ateneo ha preso avvio a Roma il 13 aprile 2000, data in cui i Presidenti della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI) e della Conferenza dei rettori delle università tedesche (HRK) hanno sottoscritto una dichiarazione d’intenti in cui si impegnavano a proporre ai rispettivi Governi la creazione di un ateneo binazionale, sulla base delle esperienze dell’Ateneo italo-francese e di quello franco-tedesco. Lo Statuto dell’Ateneo è stato formalmente sottoscritto il 25 maggio 2002 dal Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane Luciano Modica, dal Presidente dei Rettori delle Università tedesche Klaus Landfried, dal Rettore dell’Università di Trento Massimo Egidi e dal Segretario generale del Deutscher Akademischer Austauschdienst Christian Bode, dopo che il 16 aprile al Quirinale i Presidenti della Repubblica italiana Carlo Azelio Ciampi e della Repubblica federale di Germania Johannes Rau avevano patrocinato la nascita della nuova istituzione scientifica. L’Ateneo Italo-Tedesco si propone di favorire la crescita di una rete binazionale per la formazione e la cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Germania. Una sorte di ponte che, attraverso la rete di collaborazione universitaria, sarà in grado di mettere in contatto i sistemi formativi, culturali, economici e imprenditoriali dei due Paesi. Compiti principali dell’Ateneo saranno la creazione di percorsi di studio comuni e dottorati di ricerca congiunti, la sperimentazione di nuove metodologie e tecnologie di insegnamento e apprendimento, il conseguimento di 42 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 diplomi riconosciuti nei due paesi, lo scambio di docenti e studenti. Le iniziative che, in base allo Statuto, l’Ateneo si prefigge in particolare di realizzare o rafforzare sono le seguenti: • predisposizione di informazioni sul sistema universitario e scientifico italiano e tedesco e sulle possibilità di sviluppo della cooperazione; • sperimentazione di metodi per garantire la qualità; • collaborazione nello sviluppo dello “studio virtuale” attraverso reti di dati; • sostegno della collaborazione tra università e sistema economico in entrambi i Paesi anche favorendo periodi di stage degli studenti nelle aziende del Paese partner; • promozione degli scambi di persone all’interno dei progetti di collaborazione; • promozione dell’apprendimento linguistico e della germanistica/italianistica nelle università di entrambi i Paesi; • sviluppo della didattica universitaria e della formazione permanente. Al raggiungimento di questo risultato ha contribuito l’esperienza maturata nel corso degli ultimi cinque anni che ha portato all’attivazione di doppie lauree in diverse discipline e di cui si offre una panoramica nella tabella seguente. Tabella 17: doppie lauree attive anno 2001. Economia Universität Bremen TechnischeUniversität Dresden TU Bergakademie Freiberg Universidad Autonomade Madrid Université Luis Pasteur Strasbourg (D) (D) (D) Sociologia Technische Universität Dresden Katholische Universität Eichstätt – Ingolstadt Universidad de Granada (D) (D) (E) Ingegneria TU Bergakademie Freiberg Leopold-Franzens- Universität Innsbruck (D) (A) Lettere Technische Universität Dresden (D) Accordi di cooperazione internazionale (F) 43 Tabella 18: doppie lauree programmate anno 2001 Scienze M.F.N. Eberhard-Karls-Universität Tübingen (D) Sociologia Universität Bielefeld (D) Ingegneria TU Dresden (D) Lettere Leopold-Franzens- Universität Innsbruck (A) Giurisprudenza Hamburger Hochschule für Wirtschaft und Politik (D) 1.6.2 Il Consorzio Italo-Germanico L’intesa istituzionale di programma tra Governo della Repubblica Italiana e Provincia Autonoma di Trento di data 24 aprile 2001 prevede la promozione e il sostegno di aree di eccellenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. A tal fine è in corso di istituzione, sotto il patrocinio dello Stato e con il concorso finanziario della Provincia, in conformità a quanto stabilito dall’art. 25 della legge provinciale 1/2002, il Consorzio Italo-Germanico per la ricerca scientifica e tecnologica con sede a Trento. Il Consorzio prevede la costituzione di un certo numero di centri e laboratori a lungo termine, nei quali opereranno studiosi delle due nazionalità. Esso si propone di rafforzare le basi dello spazio europeo della ricerca e di contribuire al raccordo di programmi di ricerca comuni al sistema italiano, tedesco e austriaco, generando dunque delle significative opportunità per tutto il Paese e non solo per il Trentino. A integrazione e attuazione di quanto previsto dall’intesa istituzionale di programma sono state individuate alcune aree tematiche per il nuovo Consorzio italo-germanico che, in sede di prima attuazione, riguardano cinque settori attraverso i quali è prevedibile una forte ricaduta industriale e di nuove potenzialità imprenditoriali, oltre ad un forte coinvolgimento dei partner nazionali e di cultura germanica: l’optoelettronica, la postgenomica, le neuroscienze, l’ingegneria del software e l’idrogeno per impieghi energetici. Il Ministero per l’Università e la Ricerca Scientifica dedicherà risorse finanziarie per un importo massimo di 2.582.285 euro (5 miliardi di lire) mentre la Provincia Autonoma di Trento si è impegnata a rispettare la reciprocità degli impegni finanziari. In Trentino è prevista la costituzione di un primo gruppo di centri e laboratori a lungo termine nei quali opereranno studiosi delle due nazionalità e che vedranno la partecipazione delle principali agenzie di ricerca italiana (CNR, INFN, INFM) e tedesche (Fraunhofer Gesellschaft, Max Plank Gesellschaft, DFKI). 44 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 1.6.3 Il progetto “Università a colori” Alla luce di quanto stabilito dall’Accordo di programma fra la Provincia e l’Università di Trento (vedi 1.3), siglato nel marzo 2000 e valido per la durata della legislatura, nel quale l’internazionalizzazione dell’Ateneo è considerata uno dei primi punti programmatici di interesse comune, è stato ideato il progetto “Università a Colori”. Nato dalla collaborazione fra soggetti diversi (PAT, Ministero degli affari Esteri, Università di Trento, Comune di Trento, Opera Universitaria, Fondazione Caritro, Arcidiocesi di Trento, Gruppo Trentino di Volontariato, Associazione Trentina Accoglienza Stranieri Onlus, Coordinamento Imprenditori), il progetto intende promuovere, a partire dall’anno accademico 2001-2002 e fino all’anno accademico 2003-2004, l’accesso all’alta formazione presso l’Università di Trento di figli di emigrati trentini, di giovani diplomati in scuole italiane all’estero, di giovani diplomati provenienti da paesi del Sud del mondo o da paesi poveri. Promuove inoltre stage in collaborazione con il sistema imprenditoriale locale e l’attivazione di corsi di post-dottorato internazionali. L’anno accademico 2001-2002 ha visto la partecipazione di 20 studenti e 21 laureati provenienti da Paesi stranieri. Anche attraverso questo progetto si è potuto stabilire un percorso di ridefinizione delle regole per l’accesso di studenti stranieri al nostro ateneo, la cui percentuale, attestata al 2% per l’anno accademico 2001-02 e al 3,3% per l’anno accademico 2002-2003, è ancora lontana dalle percentuali di riferimento tedesche che registrano per le università della regione BadenWürttemberg una presenza di studenti stranieri pari a circa il 10,7%. 1.6.4 Lettera di intenti fra Governo del Saarland e PAT In data 29 febbraio 2000 è stata firmata tra il Governo della Provincia Autonoma di Trento e il Governo del Saarland una lettera di intenti finalizzata al rafforzamento della collaborazione scientifica e tecnologica, in particolare nei settori delle tecnologie del linguaggio, delle interfacce intelligenti e dei sistemi di ragionamento. 1.6.5 Nuovi accordi in corso di definizione Nel corso dell’anno 2001 la Provincia autonoma di Trento ha avuto i primi contatti con realtà internazionali che si sono distinte per investimenti in ricerca e sviluppo quali India (nel marzo 2002 è stato siglato a Roma un accordo di cooperazione italo-indiano nel quale si individua la Provincia di Trento quale uno degli interlocutori degli Istituti scientifici indiani), Israele (un protocollo d’intesa firmato nel giugno 2002 ad Haifa ha impegnato la PAT al finanziamento di un centro ITC-irst in convenzione tra ITC e Uni- Accordi di cooperazione internazionale 45 versità di Haifa) e Corea, creando le basi per futuri accordi di cooperazione. Attraverso accordi con l’Agenzia per lo Sviluppo e l’Università si sono realizzati progetti di cooperazione con Cina, Bielorussia, Bulgaria, Polonia, Romania, Ucraina, Ungheria, Senegal. 1.7 La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e il sostegno alternativo alla ricerca La Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto nasce con Decreto del Ministero del Tesoro del 13 febbraio 1992, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 218/90 (“Legge Amato”) e dal D.lgs 356/90. La Fondazione è inoltre soggetta alla successiva normazione introdotta dalla legge 461/ 98 e dal D.lgs 153/99, nonché alla vigilanza del Ministero del Tesoro. L’ente è pertanto il frutto della separazione delle attività creditizie da quelle di interesse sociale e culturale svolte dalla precedente Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto: esso eredita e prosegue le finalità non economiche con la realizzazione di iniziative che avevano collocato la Cassa di Risparmio al centro della comunità trentina. La Fondazione Caritro persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, operando primariamente nei campi della ricerca scientifica e dell’istruzione. Essa promuove inoltre attività culturali nonché studi e ricerche volti a favorire lo sviluppo del territorio, l’economia locale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel sistema delle imprese e nella pubblica amministrazione. Nella continuità istituzionale originaria, la Fondazione opera anche nel campo dell’assistenza alle categorie sociali deboli. L’ente definisce programmi e progetti di intervento, ispirandosi a criteri di programmazione pluriennale, da realizzare direttamente o tramite la collaborazione di altri soggetti pubblici o privati interessati. Esso opera in ambito locale, nazionale o internazionale, preferibilmente attraverso istituzioni aventi sede in ambito provinciale. Nel corso degli ultimi anni l’ente ha utilizzato, come espressamente previsto dall’articolo 2 dello Statuto, una parte considerevole delle proprie risorse per il finanziamento della ricerca scientifica e dell’istruzione, inclusa quella di livello universitario. La Fondazione infatti partecipa come terzo partner all’Accordo di programma che vede coinvolti PAT e Università di Trento. Le risorse complessivamente erogate nel settore della ricerca scientifica e dell’alta formazione hanno lo scopo di sostenere progetti di ricerca proposti da soggetti qualificati che operano sul territorio trentino nel campo della ricerca di base ed applicata. L’orientamento strategico della Fondazione è di finanziare progetti, anche con valenza pluriennale, che siano in grado di dare impulso alla ricerca scien- 46 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 tifica coinvolgendo altri soggetti secondo una logica di sistema. L’ente privilegia infatti quelle iniziative che dimostrano di avere ricadute tangibili per lo sviluppo del territorio. Nel perseguire le proprie finalità, la Fondazione intende anche confermare le tendenze e le scelte strategiche emerse a livello di contesto nazionale e internazionale. Nel settore della ricerca scientifica la Fondazione finanzia, tramite apposite convenzioni, i progetti proposti da soggetti terzi qualificati. Poiché in tale ambito essa non dispone di proprie competenze, per la valutazione dei progetti presentati si avvale di Commissioni permanenti eventualmente integrate da esperti esterni. Nel corso dell’esercizio 2001 la Fondazione ha erogato un totale di 6.427.842 euro (esclusi i fondi di accantonamento per il volontariato di cui art. 15 L.266/91). Di seguito vengono riportati i finanziamenti, suddivisi nei principali settori di intervento previsti dallo Statuto e comparati con quelli dell’anno precedente. Tabella 19: Schema dell’attività erogativa della Fondazione Caritro per gli esercizi 2000 e 2001 (in euro) con suddivisione per capitoli di bilancio. Settore di intervento Finanziamenti 2000 valore % Finanziamenti 2001 Valore % 1) Ricerca scientifica 4.603.739 67,5 % 3.886.209 60,46% 2) Istruzione 1.624.945 23,8% 1.598.951 24,88% 3) Attività culturali 345.510 5,1% 374.167 5,82% 4) Studi e ricerche per lo sviluppo economico e l’innovazione 97.945 1,5% 336.213 5,23% 5) Assistenza alle categorie sociali deboli 144.608 2,1% 232.302 3,61% 6.816.747 100% 6.427.842 100% Totale erogazioni per esercizio Fonte: bilancio Caritro 2001. Si noti che i progetti e le attività di alta formazione sono compresi all’interno del capitolo “Istruzione”. Nonostante i critici andamenti dei mercati abbiano influenzato negativamente i risultati economici di gestione patrimoniale, la Fondazione ha scelto una linea di continuità con i livelli di finanziamento degli anni precedenti, preferendo attingere al fondo di stabilizzazione per le erogazioni piuttosto che diminuire il sostegno a progetti di rilievo nei diversi settori di intervento statutario, perseguendo dunque la logica di una presenza costante atta a favorire un processo di sviluppo economico e sociale della comunità. Rispetto agli anni precedenti, come si evince dalla tabella che segue, è comunque possibile notare un sostanziale incremento delle erogazioni a favore della ricerca scientifica e della formazione delle risorse umane. La Fondazione CARITRO e il sostegno alternativo alla ricerca 47 Tabella 20: Schema dell’attività erogativa della Fondazione Caritro suddivisa per “ricerca scientifica e cultura” e “istruzione e borse di studio” dal 1995 al 1999 (in euro). Settori di intervento Erogazioni Esercizio 95-96 (con valore percentuale) Erogazioni Esercizio 96-97 (con valore percentuale) Erogazioni Esercizio 97-98 (con valore percentuale) Erogazioni Esercizio 98-99 (con valore percentuale) Ricerca scientifica e cultura 308.325 (40,47%) 905.246 (55,20%) 401.244 (45,03%) 3.376.735 (47,51%) Istruzione e borse di studio 118.501 393.672 (24,01%) 319.746 3.467.793 (44,17%) Totale Erogazioni per esercizio (15,56%) 426.826 1.298.918 (35,89%) 720.990 6.844.528 Fonte: bilancio Fondazione Caritro 2001. Poiché i settori di intervento rappresentati nella Tabella 20 rispecchiano i capitoli di bilancio in uso fino all’esercizio 1998-99, questi valori non possono essere paragonati con i dati più recenti. Dal 2000 infatti i settori di attività istituzionale della Fondazione sono i cinque riportati nella Tabella 19. Diverse sono le tipologie di iniziative finanziate dalla Fondazione: le ‘iniziative proprie’, programmate per rispondere a esigenze evidenziate dalla società civile, realizzate autonomamente o congiuntamente con altri soggetti pubblici o privati; le ‘iniziative congiunte’, programmate e realizzate in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati per il perseguimento di medesimi obiettivi; il finanziamento, anche pluriennale, di ‘progetti presentati da soggetti terzi’, se in sintonia con i campi di intervento della Fondazione. Per quanto riguarda gli interventi nei settori della ricerca scientifica e dell’istruzione, strumento privilegiato della Fondazione per l’erogazione di finanziamenti è la stipula di convenzioni con enti e istituti di ricerca. Le altre modalità di intervento includono la partecipazione associativa, il patrocinio, i bandi e gli interventi una tantum. Accanto alla ricerca propriamente scientifica e tecnologica, vengono anche sostenuti progetti di ricerca storico-archivistica atti a favorire lo sviluppo e la diffusione della cultura locale. Infine, in considerazione dell’importanza dell’investimento nello sviluppo delle risorse umane di elevata qualità, una parte considerevole delle risorse erogate (complessivamente quasi un milione e trecentomila euro, suddiviso nei diversi settori di intervento) viene destinata al finanziamento di borse di studio o di ricerca. Sempre in un’ottica di utilità sociale e promozione dello sviluppo economico, la Fondazione promuove, tramite un separato capitolo di bilancio, studi e ricerche per favorire lo sviluppo economico, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel sistema delle imprese e nella pubblica amministrazione. 48 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 1.7.1 I progetti di ricerca finanziati nel 2001 I principali interventi per la ricerca scientifica e l’alta formazione, per i quali la Fondazione ha deliberato un finanziamento o un cofinanziamento nel corso dell’esercizio 2001, sono stati destinati, come si evince dallo schema seguente, ai principali enti e istituti di ricerca con sede in Trentino. Tabella 21: Progetti di ricerca scientifico tecnologica finanziati dalla Caritro nel 2001. Cifre in euro. Destinatario Progetto Stanziamento 2001 IASMA Progetto pluriennale di ricerca biologica avanzata su vite e melo (a) 1.124.843 (c) ITC-IRST Progetto pluriennale per lo sviluppo di microdispositivi per applicazioni biomediche (a) 415.490 (d) ITC-IRST Progetto pluriennale di ricerca scientifica su trattamento di polimeri per la prevenzione di infezioni da bio-materiali (a) 230.650 (d) ITC-IRST Progetto e-commerce e turismo (a) UNITN Progetto pluriennale per borse di dottorati di ricerca (a) 877.977 (f) UNITN Progetto pluriennale di ricerca finalizzata all’avvio della scuola di specializzazione didattica a Rovereto e all’utilizzo dei risultati del Laboratorio di Scienza Cognitive di Rovereto (a) 516.457 (f) UNITN Progetto e-commerce e turismo (a) 412.133 (e) CEA Progetto di ricerca sui flussi e depositi di carbonio negli ecosistemi forestali (dal protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica) (a) 707.546 (d) UNITN Progetto di ristrutturazione della biblioteca di Ateneo (b) Università a colori Iniziativa pluriennale congiunta per percorsi di formazione universitaria destinati a giovani da paesi in via di sviluppo (b) 1.463.122 (e) 516.457 72.304 (a) Progetti finanziati dal capitolo di bilancio ‘Ricerca scientifica’ (b) Progetti finanziati dal capitolo di bilancio ‘Istruzione’ (c) Stanziamento complessivo di 3.731.918 Euro per il quinquennio 2000-2005 (d) Finanziamento complessivo per il triennio 2001/2003 (e) Finanziamento complessivo per il triennio 2000/2002 (f ) Stanziamento del solo 2001 per progetto triennale 1999-2001 Fonte: bilancio Caritro 2001. Dagli stanziamenti del 2001 si evince come la Fondazione sia attenta al sostegno di iniziative di carattere pluriennale, in particolare per quanto riguarda i progetti finanziati con il capitolo di bilancio ‘Ricerca scientifica’. La Fondazione CARITRO e il sostegno alternativo alla ricerca 49 IL SISTEMA DELLA RICERCA IN TRENTINO 2.1 Gli Enti funzionali addetti alla ricerca scientifica e tecnologica 2.1.1 L’Istituto Trentino di Cultura (ITC) e il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst) L’Istituto Trentino di Cultura nasce ufficialmente con la legge provinciale n. 11 del 29 agosto 1962, concepita da Bruno Kessler per dotare il Trentino di un’università e di un’istituzione dedita alla ricerca e all’alta formazione. L’Istituto e l’Università hanno vissuto una fase comune per i primi dieci anni della loro storia. In seguito la crescita autonoma dell’università, che fino al 1972 è stata governata dal Presidente e dal Consiglio di amministrazione dell’ITC, ha consentito all’ITC di dedicarsi pienamente alla sua vocazione di ricerca che indaga sia le scienze della natura sia le scienze dell’uomo. Attualmente l’Istituto comprende: • l’ITC-isig (Centro per gli Studi Storici Italo-germanici), nato nel 1973, che studia le relazioni che uniscono il mondo italiano e quello tedesco; • l’ITC-isr (Centro per le Scienze Religiose), fondato nel 1975, che promuove e coordina gli studi delle scienze religiose; • l’ITC-irst (Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica), nato nel 1976, che promuove lo sviluppo scientifico e tecnologico, finalizzato alla crescita economica e sociale della comunità locale e internazionale; Altri Centri dell’Istituto sono: il Centro Internazionale per la Ricerca Matematica (CIRM), fondato nel 1978, che offre annualmente una nutrita attività convegnistica su ricerche matematiche; il Centro Europeo di Fisica Nucleare Teorica (ECT*), il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CeFSA) e il Laboratorio Plasma Spray. Due sono i Progetti speciali: i Corsi internazionali estivi di lingua italiana per studenti stranieri (CIELI) e l’Area Istituzioni ed Economia (ISEC). Attualmente lavorano all’ITC più di 400 persone fra dipendenti a tempo pieno, part-time, consulenti, collaboratori e stagisti. In questo quadro, particolare rilievo assume l’attività svolta dall’Istituto tramite il proprio Centro ITC-irst, una struttura istituita con la precisa mis- Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 51 sione di favorire lo sviluppo scientifico e tecnologico, nell’ottica di contribuire alla crescita economica della società. Oltre a portare avanti programmi di ricerca, l’ITC-irst svolge la sua missione mediante una costante attività di divulgazione dei risultati delle proprie ricerche, con pubblicazioni apposite e attraverso l’organizzazione di conferenze e simposi. Le aree di ricerca dell’ITC-irst si collocano nei settori dell’Intelligenza Artificiale, dell’Informatica e della Scienza dei Materiali. La ricerca in Intelligenza Artificiale e in Informatica pone la sua enfasi sul linguaggio naturale, sulle interfacce intelligenti, sul trattamento delle informazioni sensoriali e sul ragionamento automatico. La ricerca in Scienza dei Materiali è focalizzata sulla realizzazione di microsistemi in silicio, sull’analisi e la modifica delle superfici e sullo studio delle proprietà delle interfacce dei materiali organici e inorganici. Sono attive anche ricerche sugli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo. Il Centro sviluppa infine applicazioni innovative in telemedicina, commercio elettronico e turismo. Dal bilancio consuntivo 2001 e dalla relazione che lo accompagna si evince per l’ITC un forte impegno finanziario assicurato dalla Provincia, sia per l’attività istituzionale (alla quale si aggiunge quest’anno anche il finanziamento per la realizzazione del terzo edificio ITC-irst a Povo), sia per l’avvio di numerosi progetti di ricerca ammessi al finanziamento del Fondo progetti. Tabella 22: Entrate dell’ITC. Cifre in euro. PAT e soci 1997 1998 1999 2000 2001 10.143.214 11.021.190 12.746.156 9.440.832 19.361.969 3.511.907 3.268.656 2.755.814 3.865.163 4.410.025 5.629.897 5.846.809 96.577 148.740 150.805 120.334 351.191 2.852.391 4.013.903 4.560.831 5.750.231 6.197.999 15.035.093 17.306.987 18.702.970 28.828.624 Fondo progetti PAT Entrate proprie Altre entrate Totale “Entrate proprie” e “Altre entrate” Totale generale entrate 12.995.605 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. La figura 4 sintetizza l’andamento delle entrate PAT e delle entrate proprie dell’ITC per il periodo 1997-2001. Si noti come dal 1998 al 2001 gli stanziamenti provinciali siano sostanzialmente raddoppiati e come anche le entrate proprie, parallelamente, facciano registrare un consistente incremento. 52 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Figura 4: Confronto entrate PAT ed entrate proprie ITC. Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT su dati ITC La tabella successiva specifica in dettaglio le voci “entrate proprie” e “altre entrate” considerate nella tabella precedente. Si tratta in questo caso di entrate dovute a contratti di ricerca e altre analoghe fonti di finanziamento acquisiti dalle diverse strutture dell’ITC. Tabella 23: Dettaglio delle “Entrate proprie” e delle “Altre entrate” delle diverse strutture dell’ITC. Cifre in euro. 1997 1998 1.077.846 1.006.575 2.582 207.099 CNR INFN Unione Europea 2000 2001 494.249 1.497.209 1.586.520 28.922 5.165 492.183 1.202.312 950.281 73.337 284.051 212.264 61.975 116.719 229.307 ISTAT Ministeri ricerca, sanità, esteri Enti locali (commesse di ricerca) PAT (commesse di ricerca) Università di Trento Regione Trentino Alto Adige ENEA Area Ricerca Trieste 1999 2.582 765.906 215.698 30.471 117.954 62.491 62.228 76.952 548.994 390.958 512.842 624.639 111.038 13.428 1.033 126.015 3.156 15.494 6.197 15.494 65.590 3.099 60.942 7.437 21.691 segue Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 53 1997 ASI 1998 1999 51.646 CERN NATO Altri 7.230 Contratti da privati 2000 2001 23.241 15.494 18.592 31.504 22.208 24.790 21.428 26.856 1.026.716 1.096.954 1.407.345 1.909.341 1.981.862 Contributi per convegni 37.701 131.180 233.439 377.530 343.211 Proventi da diritti d’autore 38.734 21.691 10.846 10.329 20.963 Curia Arcivescovile 15.494 15.494 10.329 Entrate varie Totale 10.329 97.094 142.026 245.317 120.334 436.907 2.852.908 4.013.387 4.560.314 5.750.231 6.198.238 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Va rilevato che a partire dal 2001 al tradizionale finanziamento istituzionale della PAT si affianca il finanziamento derivante dal Fondo provinciale progetti per specifiche attività di ricerca. La tabella successiva riassume come i vari centri dell’ITC abbiano dunque diversificato nel 2001, rispetto all’anno precedente, le proprie entrate fra quelle istituzionali e quelle derivanti dal Fondo progetti. I valori percentuali della tabella indicano l’incidenza dei finanziamenti istituzionali e di quelli derivanti dal Fondo progetti sul totale delle entrate proprie di ogni singolo centro. Tabella 24: Ripartizione delle entrate istituzionali e delle entrate su Fondo progetti per centri e laboratori dell’ITC (anno 2001). Cifre in euro. Centro o Laboratorio Valori assoluti Valori percentuali Isig istituzionale 107.423 Isig per Fondo progetti 213.297 66,51% Totale Isig 320.720 100,00% 64.557 25,67% Isr istituzionale 33,49% Isr per Fondo progetti 186.957 74,33% Totale Isr 251.515 100,00% Irst istituzionale 4.811.312 65,10% Irst per Fondo progetti 2.579.186 34,90% Totale Irst 7.390.498 100,00% 22.208 11,59% Cefsa istituzionale Cefsa per Fondo progetti 169.398 88,41% Totale Cefsa 191.606 100,00% Progetti internazionali istituzionali 128.081 52,99% Progetti internazionali per Fondo progetti 113.621 47,01% 241.702 100,00% Totale progetti internazionali Fonte: Relazione al Bilancio consuntivo 2001 dell’ITC. 54 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 La tabella 25 approfondisce ulteriormente questo aspetto, indicando l’incidenza percentuale delle entrate di ogni singola struttura (sempre suddivise fra istituzionali e per Fondo progetti) sul totale generale delle entrate conseguite da finanziamenti istituzionali e per attività di ricerca. Il totale complessivo delle entrate del 2001, pari a 9.108.750 euro, corrisponde al totale generale delle entrate dell’ITC senza le spese di amministrazione e quelle per l’edilizia, pari a quasi 20 milioni di euro (cfr. rispettivamente tabelle 22 e 38). Tabella 25: Entrate conseguite da finanziamenti istituzionali e per attività di ricerca, suddivise per strutture dell’ITC. Cifre in euro. 2000 Centro o Laboratorio Isig istituzionale Valori Assoluti 2001 Valori percentuali Valori assoluti Valori percentuali 52.162 0,93% 107.423 1,18% - 0,00% 213.297 2,34% Totale ITC-isig 52.162 0,93% 320.720 3,52% Isr istituzionale 46.998 0,83% 64.557 0,71% - 0,00% 186.957 2,05% 46.998 0,83% 251.515 2,76% 4.863.475 86,38% 4.811.312 52,82% - 0,00% 2.579.186 28,32% 4.863.475 86,38% 7.390.498 81,14% Cirm 29.955 0,53% 1.033 0,01% Cefsa istituzionale 11.879 0,21% 22.208 0,24% - 0,00% 169.398 1,86% 11.879 0,21% 191.606 2,10% 478.239 8,49% 577.915 6,34% - 0,00% 29.438 0,32% 13.944 0,25% 45.965 0,50% 9.813 0,17% 58.360 0,64% 123.950 2,20% 128.081 1,41% - 0,00% 113.621 1,25% 123.950 2,20% 241.702 2,65% 5.630.413 100% 9.108.750 100% Isig per Fondo progetti Isr per Fondo progetti Totale ITC-isr Irst istituzionale Irst per Fondo progetti Totale ITC-irst Cefsa per Fondo progetti Totale Cefsa Ect* Lab. Plasma Spray Dtt Onda Progetti internazionali istituzionali Progetti internazionali per Fondo progetti Totale progetti internazionali TOTALE COMPLESSIVO Fonte: Relazione al Bilancio consuntivo 2001 dell’ITC. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 55 Confrontando il totale delle entrate del 2001 con quelle del 2000 si nota un incremento complessivo che sfiora il 62%, passando da 5.630.413 euro a 9.108.750 euro. La fonte principale delle entrate proprie dell’Istituto è rappresentata dall’ITC-irst (81,1% del totale), con un consistente incremento, rispetto al bilancio 2000, dovuto alle risorse del Fondo progetti della PAT e, subito dopo, dall’ECT*, il cui ammontare delle entrate corrisponde al 6% del totale. Da rilevare anche, per l’ITC-irst, la diminuzione in termini percentuali dei finanziamenti istituzionali: 52,8% nel 2001 contro un 86,3% nel 2000. Tali risultati sono stati conseguiti dall’ITC-irst, oltre che con il finanziamento provinciale, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, del MIUR e con i contratti sottoscritti con privati. La presenza del Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica nella realtà scientifica internazionale (cfr. anche 3.2) si è sempre più intensificata grazie alla realizzazione di sistemi e prototipi avanzati, a pubblicazioni e a convegni di carattere internazionale, alla presenza dei ricercatori nei comitati editoriali di riviste internazionali specialistiche, nei direttivi di associazioni scientifiche e nelle reti di ricerca europee. A livello locale l’ITC-irst svolge inoltre un importante ruolo nei confronti dell’Università e dell’alta formazione (ha sviluppato l’offerta di corsi specialistici, il supporto al primo triennio della Facoltà di Informatica, il dottorato internazionale di ricerca in Information and Communication Technology, e consente a laureandi e dottorandi di realizzare i lavori di tesi nell’ambito dei propri progetti di ricerca), sia nelle amministrazioni, con la presenza di ricercatori in commissioni e comitati comunali e provinciali. L’ITC-irst è infine fortemente presente anche per quanto riguarda il trasferimento tecnologico e l’innovazione, con le attività su commessa indirizzate alle aziende del territorio e il contributo dato per l’avvio di nuove attività imprenditoriali. Per quanto riguarda l’ECT*, i finanziamenti conseguiti derivano dai contributi diretti all’attività svolta da tale struttura da parte di istituzioni nazionali e internazionali di ricerca, quali l’INFN (Italia), il CEA (Francia), l’IN2P3 (Francia), il BMBF (Germania), il GSI (Germania), ai quali si aggiungono i contributi comunitari (nel corso del 2000 l’ECT* è stato riconosciuto come “Major Research Infrastructure” a livello europeo). Le figure seguenti sintetizzano quanto sin qui descritto, illustrando la distribuzione dei finanziamenti provinciali per le varie strutture dell’ITC negli anni 2000 e 2001 sulla base dei dati della tabella 25. 56 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Figura 5: Ripartizione delle entrate istituzionali per centri e laboratori dell’ITC – anno 2000. Fonte: Elaborazione Osservatorio della Ricerca PAT. Figura 6: Ripartizione delle entrate istituzionali e per Fondo progetti per centri e laboratori dell’ITC – anno 2001. Fonte: Elaborazione Osservatorio della Ricerca PAT. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 57 L’incidenza del Fondo progetti sulle entrate dell’ITC per il 2001 è ulteriormente sintetizzata dalle figure 8 e 9. La composizione percentuale della provenienza delle entrate considera infatti, nella prima figura, le entrate tradizionali dell’ITC senza il Fondo provinciale progetti e, nella seconda, le entrate dell’ITC con il suddetto Fondo. Si noti, confrontando le figure, l’incidenza del Fondo sulla voce “progetti di ricerca locale”, il cui valore percentuale passa da un 9,9% a un 42,3%. Figura 7: Composizione della provenienza delle entrate dell’ITC senza il Fondo provinciale progetti (anno 2001). Fonte: Relazione al bilancio consuntivo ITC 2001. 58 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Figura 8: Composizione della provenienza delle entrate dell’ITC con il Fondo provinciale progetti (anno 2001). Fonte: Relazione al bilancio consuntivo ITC 2001. Nella relazione introduttiva al bilancio consuntivo 2001 dell’ITC viene evidenziato il rapporto tra l’incremento del numero dei progetti (dovuti soprattutto al Fondo progetti) e la crescita del personale. Questa è stata realizzata con il ricorso a contratti coordinati e continuativi e a consulenze, secondo un modello comune ai principali centri di ricerca nazionali ed europei. Si sottolinea peraltro che tale modello presenta qualche elemento di problematicità, a causa dell’accresciuta situazione di precarietà del personale di ricerca. Da menzionare, infine, il progetto per la costruzione di un nuovo edificio dell’ITC-irst a Povo, finalizzato a realizzare nuovi spazi per la ricerca. Di seguito vengono riportate alcune tabelle, a integrazione delle precedenti, che completano il quadro sulle risorse finanziarie e umane impiegate dall’ITC. Tabella 26: Uscite dell’ITC. Cifre in euro. Spesa diretta ricerca Spesa funzionamento Spese amministrazione centrale Fondo Speciale Investimenti Totale 1997 9.241.480 3.430.307 1.688.814 1998 9.542.574 3.659.097 1.720.318 14.360.601 14.921.989 1999 10.677.230 3.815.067 1.958.405 619.748 17.070.450 2000 11.751.977 3.849.153 2.019.346 1.846.333 19.466.810 2001 16.307.127 4.122.875 2.232.127 6.135.508 28.797.637 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 59 Tabella 27: Personale di ricerca dell’ITC suddiviso tra personale di ruolo (con contratto a tempo indeterminato) e personale con contratto a tempo determinato. Categoria 1998 1999 2000 2001 Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. Dirigenti 1 2 1 2 1 2 1 1 R3 2 0 2 0 2 0 3 0 R2 12 0 12 0 14 2 25 4 R1 62 13 62 12 55 14 42 21 R Str. Totale 0 3 0 4 0 8 0 19 77 18 77 18 72 26 71 45 Fonte: Ufficio personale dell’ITC. Tabella 28: Personale tecnico dell’ITC incluso quello che svolge attività diretta di supporto alla ricerca (manutenzione e gestione dei laboratori, etc.). Categoria 1997 1998 1999 2000 Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. DIRETTORE 1 0 1 0 1 D evoluto 1 0 1 1 1 D base 11 4 18 4 C evoluto 20 2 13 1 C base 4 1 9 B evoluto 13 0 8 B base Totale 2001 Ruolo T.D. Ruolo T.D. 0 1 0 0 0 1 1 1 1 1 18 2 17 3 16 3 14 1 14 2 10 3 1 9 0 9 0 9 1 0 8 0 7 0 6 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 50 7 50 7 51 4 49 6 42 13 Fonte: Ufficio personale dell’ITC. Tabella 29: Personale amministrativo dell’ITC. Categoria 1997 1998 1999 2000 2001 Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. Ruolo T.D. DIRETTORE 0 0 0 0 0 1 0 1 1 1 D evoluto 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 D base 5 3 7 3 8 1 8 1 12 1 C evoluto 22 1 21 2 22 2 22 2 23 5 C base 8 3 6 3 11 3 11 7 10 9 B evoluto 3 0 3 0 0 0 0 0 1 0 B base 5 0 5 0 5 0 5 0 5 0 43 8 42 8 46 7 46 11 53 16 Totale Fonte: Ufficio personale dell’ITC. 60 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 30: Consulenti ITC a titolo oneroso (mesi uomo/12), suddivisi secondo i centri di spesa. 1997 1998 1999 2000 2001 ITC-isig 2,0 2,5 2,4 1,8 6 ITC-isr 5,8 6,3 5,5 6,1 6 ITC-irst 29,6 30,0 42,5 52,0 71 CIRM 2,8 1,0 2,0 2,0 1 CEFSA 5,7 2,0 3,8 4,5 5 IMPIANTO IONICO 2,0 PLASMA SPRAY 1,0 0,7 0,9 2 ECT* 8,9 6,9 8,1 6,1 9 PROGETTI PRESIDENZA 7,3 4,8 3,5 5,7 6 1,1 0,2 1,0 2,3 3,3 3,6 7 63,1 59,9 72,0 82,7 114 TRASFERIMENTO TECNOLOGICO AMMINISTRAZIONE Totale (1) 1 (1) Non sono inclusi gli incarichi di carattere strettamente didattico (docenti del Corso Superiore di Scienze Religiose e docenti dei corsi estivi di Levico). Fonte: Ufficio personale dell’ITC. Tabella 31: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro Storico Italo Germanico. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spese Ricerca 464.811 468.943 588.761 570.685 893.987 Spese Servizi 329.500 307.808 289.732 366.168 349.641 Totale 794.311 776.751 878.493 936.336 1.243.628 Fondo speciale Investimenti Totale Spese Entrate 25.823 794.311 776.751 878.493 962.159 1.243.628 33.570 17.043 97.094 52.162 320.720 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Tabella 32: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spese Ricerca 5.949.583 6.197.483 6.922.072 8.134.713 11.755.075 Spese Servizi 2.281.707 2.433.545 2.274.993 2.307.013 2.623.601 Totale 8.231.290 8.631.028 9.197.064 10.441.726 14.378.677 619.748 1.190.433 552.609 Fondo speciale Investimenti Totale Spese Entrate 8.231.290 8.631.028 9.816.813 11.632.159 14.931.285 1.948.592 3.093.060 3.434.438 4.863.475 7.390.498 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 61 Tabella 33: Spese per la ricerca e per i servizi del Centro di Scienze Religiose. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spese Ricerca 448.801 489.085 497.348 477.723 603.222 Spese Servizi 292.315 272.173 411.616 344.477 274.755 Totale Spese 741.116 761.257 908.964 822.199 877.977 142.026 79.534 205.033 46.998 251.515 Entrate Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Tabella 34: Spese per la ricerca e per i servizi relative ai Progetti Speciali della Presidenza. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spese Ricerca 693.085 658.483 837.177 599.606 618.715 Spese Servizi 34.603 75.919 124.983 116.719 114.653 727.688 734.402 962.159 716.326 733.369 Totale Spese Entrate 213.297 237.054 201.418 123.950 241.702 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Tabella 35: Spese per la ricerca e per i servizi dell’ECT*. Cifre in euro. Spese Ricerca 1997 1998 1999 2000 517.490 528.335 645.571 808.772 2001 1.031.881 Spese Servizi 174.562 194.188 356.355 389.925 370.816 Totale Spese 692.052 722.523 1.001.926 1.198.696 1.402.697 297.479 140.476 309.874 478.239 577.915 Entrate Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Tabella 36: Spese per la ricerca e per i servizi dei centri in convenzione (escluso l’ECT*). Cifre in euro. 1997 Spese Ricerca 1.017.420 Spese Servizi Totale 1998 1999 2000 901.217 918.260 940.984 273.206 209.682 202.451 165.266 203.484 1.290.626 1.110.899 1.120.711 1.106.251 1.380.489 1.290.626 1.110.899 1.120.711 1.209.542 1.380.489 111.555 120.851 51.646 41.317 222.076 Fondo speciale Investimenti Totale Spese Entrate 2001 1.177.005 103.291 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. 62 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 37: Spese per la ricerca e per i servizi della Direzione Trasferimento Tecnologico. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spese Ricerca 150.289 299.029 268.041 219.494 227.241 Spese Servizi 43.899 165.783 154.937 159.585 185.408 194.188 464.811 422.978 379.079 412.649 9.813 177.145 110.522 23.757 103.808 Totale Spese Entrate Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. Tabella 38: Spese per l’amministrazione e l’edilizia. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Spesa Diretta 1.241.046 1.257.573 1.390.818 1.399.598 1.472.935 Spese Servizi 447.768 462.745 567.586 619.748 759.192 526.786 5.582.899 Costruzione nuovo edificio Totale Spese Entrate (fondi PAT) 1.688.814 1.720.318 1.958.405 2.546.133 7.815.026 10.239.791 11.169.930 12.896.962 13.073.073 19.719.357 Fonte: Ufficio amministrativo dell’ITC. 2.1.2 L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA) L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (IASMA), costituito il 12 gennaio 1874 e riordinato in base alla L.P. 28/90, effettua e promuove attività di ricerca e sperimentazione scientifica, di istruzione e formazione nonché di servizio alle imprese. Tali attività sono finalizzate alla crescita socio-economica e culturale degli addetti all’agricoltura e allo sviluppo del sistema agroalimentare e forestale, in armonia con la tutela del territorio e dell’ambiente. La promulgazione della L.P. 3/2001 (artt. 63, 64 e 65) ha dettato le disposizioni per la prima applicazione della L.P. 11/2000, che ha previsto la soppressione dell’ESAT1 e il passaggio delle competenze in materia di assistenza tecnica all’Istituto. In conseguenza di ciò a partire dal gennaio 2002 l’Istituto si articola nei tre seguenti Centri: • il Centro Scolastico, che svolge attività di istruzione, qualificazione, perfezionamento, specializzazione, nonché di aggiornamento e riqualificazione professionale; • il Centro Sperimentale, che svolge attività di ricerca e sperimentazione scientifica, di servizi alle imprese nonché di documentazione delle caratteristiche organolettiche dei prodotti agroalimentari del Trentino, attraverso 1. Ente per l’Assistenza Tecnica. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 63 ricerche di tipo chimico, fisico-chimico, biochimico, microbiologico e nutrizionale; • il Centro Assistenza Tecnica, che svolge attività di assistenza alle aziende agricole sul territorio provinciale. Il Centro Sperimentale è a sua volta articolato in tre dipartimenti: • il Dipartimento di Produzione Agricola, che svolge attività di ricerca nei settori viticolo, orto-floro-frutticolo e zootecnico; • il Dipartimento Laboratorio Analisi e Ricerche, che svolge attività di ricerca su tematiche chimiche, microbiologiche e biotecnologiche di base ed applicate; • il Dipartimento Risorse Naturali ed Ambientali, che si occupa di sperimentazione nei comparti risorse naturali, dell’ambiente, del clima, delle foreste, delle acque e del suolo e del riciclaggio delle biomasse. A partire dall’anno accademico 2001-2002, a seguito della costituzione di un Consorzio interuniversitario tra l’Istituto Agrario di San Michele, l’Università di Trento (Facoltà di Ingegneria) e l’Università di Udine (Facoltà di Agraria), l’Istituto partecipa attivamente alla realizzazione dei corsi di laurea in Viticoltura ed Enologia e in Ingegneria delle Industrie Alimentari. Il Consorzio Interuniversitario è stato recentemente allargato alla collaborazione con la Fachhochschule di Wiesbaden (sede di Geisenheim), per il rilascio del doppio diploma in italiano e in tedesco. Le attività svolte nel corso del 2001 dal Centro Sperimentale dell’Istituto hanno riguardato principalmente la ricerca e la sperimentazione di problematiche attinenti la realtà agro-alimentare, forestale e ambientale della Provincia di Trento. La relazione al bilancio consuntivo 2001 dell’Istituto Agrario sottolinea l’incremento (+25,4%) rispetto all’anno 2000 dei proventi per progetti finalizzati all’attività di ricerca affidati da Enti pubblici. Le convenzioni e i progetti più significativi sono stati attivati con il Ministero per le politiche agricole, con il CNR e con la PAT (per la gestione sperimentale dell’impianto di compostaggio Ischia Podetti e per i 9 progetti finanziati dal Fondo provinciale progetti per un importo di 2.558.000 euro). Vi sono inoltre i progetti condotti in collaborazione con l’Istituto Trentino di Cultura e l’ENEA, la convenzione per lo studio delle emissioni odorose e il progetto comunitario sull’agricoltura sostenibile nelle regioni alpine. Da sottolineare sono anche i finanziamenti pervenuti da parte della Fondazione Caritro per specifici progetti di ricerca, passati da 512.842 euro nel 2000 a 959.577 euro nel 2001 (vedi Tabella 39). I proventi per progetti finalizzati derivanti da accordi e convenzioni con soggetti privati si incrementano ulteriormente passando da 231.373 euro del 2000 a 383.727 euro nel 2001, grazie all’attivazione di una trentina di collaborazioni. 64 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Fra le attività del Centro rientrano anche compiti di servizio ad altri organismi (ESAT, cooperative e industrie) e attività specifiche a favore della PAT e dei suoi enti funzionali. Di seguito vengono riportate alcune tabelle che riassumono i dati più rilevanti relativi al Centro Sperimentale. Tabella 39: Entrate del Centro Sperimentale dello IASMA. Cifre in euro. PAT 1997 1998 1999 2000 2001 8.421.863 8.397.073 9.199.647 8.357.306 5.577.735 309.874 2.558.011 PAT (Finanziamento su progetti) PAT/CNR 445.186 PAT, Ministeri, Enti Pubblici 393.540 507.161 441.571 CARITRO 401.803 536.082 512.842 959.577 Unione Europea 58.360 148.223 91.413 71.271 56.810 Contratti Privati 59.909 130.147 258.228 231.373 383.727 689.470 621.814 662.098 585.662 576.882 Servizio Analisi Conto Terzi Entrate varie 34.603 Totale 9.623.141 9.804.418 10.652.956 10.470.131 11.128.613 Fonte: Ufficio amministrativo IASMA. Rilevanti per il 2001 risultano gli incrementi di entrate dalla PAT, dalla CARITRO e le entrate da contratti privati. Si consideri inoltre che, a differenza degli anni precedenti, a partire dal 2001 la Provincia finanzia direttamente le attività di ricerca svolte dall’Istituto Agrario con un apposito capitolo di bilancio. Figura 9: entrate del Centro Sperimentale dello IASMA – anno 2001 Fonte: Elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT su dati forniti dallo IASMA. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 65 Tabella 40: Uscite del solo Centro Sperimentale dello IASMA. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Personale dipendente Spese accessorie personale dipendente Spese borse di studio Collaborazioni e consulenze Spese funzionamento ricerca Spese di investimento Totale Spesa diretta ricerca Assegnazioni Azienda Agricola Spese di investimento 4.499.889 23.241 21.691 90.896 707.029 934.787 6.277.534 877.977 2.407.722 4.599.049 73.853 38.734 95.545 750.412 924.974 6.482.567 852.154 2.339.033 5.092.781 16.527 66.623 141.509 747.313 356.872 6.421.625 1.024.650 2.948.452 4.875.353 18.592 41.317 142.542 720.457 587.211 6.385.473 1.127.942 2.956.716 5.412.468 35.636 67.656 71.271 1.386.687 2.932.959 9.906.676 1.112.965 869.713 Totale generale spesa 9.563.232 9.673.754 10.394.728 10.470.131 11.889.354 Fonte: Ufficio amministrativo IASMA. Per quanto riguarda la composizione del personale di ruolo, si noti che complessivamente non sono intervenute variazioni significative, mentre sono cresciute notevolmente le persone in posizione temporanea: consulenti o assimilati e borsisti. Tabella 41: Dirigenti e Ricercatori del Centro Sperimentale dello IASMA. (T.D. = a tempo determinato). Categoria Livello Dirigenti R3 R2 R1 1998 Ruolo 1999 T.D. Ruolo T.D. 1 Totale 1 11 27 39 2000 Ruolo T.D. 1 7 5 9 34 8 48 2001 Ruolo T.D. 1 3 4 7 34 4 45 1 3 4 7 34 3 4 45 4 Fonte: Ufficio amministrativo IASMA. Tabella 42: Personale tecnico del Centro Sperimentale dello IASMA. (T.D. = a tempo determinato). Categoria Livello 1998 Ruolo 2 1 38 10 15 20 3 Nono Ottavo Settimo Sesto Quinto Quarto Terzo Totale 89 1999 T.D. 2000 Ruolo T.D. Ruolo 1 1 1 1 35 13 13 20 2 1 84 1 2001 T.D. Ruolo 35 11 11 22 2 1 1 32 12 32 6 2 82 86 T.D. Fonte: Ufficio amministrativo IASMA. 66 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 43: Personale Amministrativo del Centro Sperimentale dello IASMA. (T.D. = a tempo determinato). 1998 Livello Ruolo Quinto Quarto Totale 1999 T.D. Ruolo 2000 T.D. Ruolo 2001 Ruolo T.D. 4 3 5 3 3 2 T.D. 5 1 7 8 5 5 1 Fonte: Ufficio personale IASMA. Tabella 44: Personale non dipendente che collabora con il Centro Sperimentale dello IASMA. Consulenti o assimilati Borsisti Totale 1998 1999 2000 2001 6 4 9 6 10 4 12 27 10 15 14 39 Fonte: Ufficio personale IASMA. 2.1.3 Il Museo Tridentino di Scienze Naturali (MTSN) Il Museo Tridentino di Scienze Naturali è stato istituito nel 1964 come ente funzionale della Provincia Autonoma di Trento. Esso opera nel campo della ricerca naturalistica e agisce a favore della salvaguardia della natura e della promozione della cultura scientifica. È fortemente impegnato nella ricerca di base e in quella di sostegno alla gestione naturalistica e ambientale, nella conservazione e promozione del proprio patrimonio (costituito dalle collezioni naturalistiche, dalla biblioteca, dagli archivi di dati ambientali), nella diffusione della cultura scientifica attraverso iniziative culturali e pubblicazioni, con particolare attenzione al mondo scolastico. L’attività di ricerca del Museo è organizzata in diverse sezioni, che si occupano di ricerca orientata alla gestione dell’ambiente. Tali sezioni comprendono le seguenti aree di ricerca: botanica, geologia, zoologia, idrobiologia, limnologia e preistoria. Le linee di ricerca del Museo sono volte a migliorare la conoscenza dell’ambiente naturale del Trentino e delle sue relazioni con gli impatti antropici. Gran parte dei risultati di tali indagini sono utili per orientare le azioni di tutela e gestione ecologicamente compatibile del territorio, forniscono materiale originale per le sempre più ricche collezioni scientifiche del museo e, infine, permettono di sostenere una sempre più incisiva azione di diffusione della cultura scientifica in ambito naturalistico. Il lavoro di ricerca viene inoltre diffuso sulle riviste scientifiche del Museo, con pubblicazioni interna- Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 67 zionali e con la partecipazione a congressi internazionali, con le attività svolte in convenzione con università italiane ed estere o in collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali. L’attività del Museo nel campo dell’allestimento di eventi espositivi è stata caratterizzata nel corso dell’anno 2001 dalla mostra temporanea “Energia 2001 -Sperimentiamo il presente per progettare il futuro”, organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e fruita da circa 60 mila visitatori. Nel corso del 2001 il Museo ha elaborato, in collaborazione con un gruppo allargato di collaboratori e di specialisti, una bozza preliminare del progetto costitutivo per la realizzazione di un Centro della Scienza a Trento quale luogo strutturato per la comunicazione culturale su temi a carattere prevalentemente scientifico. L’obiettivo è quello di dare vita anche in Trentino a un polo scientifico-tecnologico dove sia possibile accostarsi alla scienza in maniera diversa, coinvolgendo in forma attiva i cittadini e il mondo scolastico per un’ampia diffusione della cultura scientifica. Il Museo Tridentino di Scienze Naturali pertanto si distingue, a confronto di altre realtà museali della provincia preposte ad attività espositive temporanee, ma meno attive ed efficaci su questo versante, per l’organizzazione di mostre dedite alla divulgazione della cultura scientifica. Tabella 45: Entrate per l’attività di ricerca del MTSN. Cifre in euro. PAT PAT – finanziamenti per progetti Unione Europea Contratti Privati Altro (Fondaz. Caritro e altri soggetti) Totale 1997 1998 1999 2000 481.338 346.026 381.662 826.331 538.427 1.039.935 2001 83.666 205.033 42.349 83.666 205.550 128.598 176.112 155.454 233.955 55.261 94.321 309.874 812.387 763.840 713.227 1.115.547 1.982.557 Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. Tabella 46: Uscite per l’attività di ricerca del MTSN. Cifre in euro. 1997 Costo personale dipendente Spese accessorie del personale dipendente Spese per borse di studio/ricerca Collaborazioni e consulenze Spese funzionamento ricerca Spese di investimento Totale spesa diretta ricerca Totale spesa funzionamento amministrazione Totale generale spesa 1998 1999 294.380 50.613 34.086 610.969 201.620 247.383 2.066 33.570 241.185 28.405 21.691 574.300 189.519 239.636 11.879 12.395 180.760 17.043 90.896 552.609 160.618 414.198 34.603 110.522 799.475 316.072 273.822 46.513 13.944 672.980 299.609 109.244 1.416.112 566.445 812.588 763.819 713.227 1.115.547 1.982.557 226.725 5.165 2000 228.790 11.362 2001 Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. 68 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Anche per il Museo Tridentino di Scienze Naturali l’anno 2001 si caratterizza per l’approvazione e il contestuale finanziamento – da parte della Giunta provinciale – di numerosi progetti di ricerca, la cui esecuzione ha preso avvio a partire dal mese di giugno. Tale finanziamento, pari a 1.039.035 euro, ha inciso per il 50% sul totale delle entrate per le attività di ricerca. Si è parimenti registrato un aumento considerevole nelle entrate derivanti dalla Fondazione Caritro e da altri soggetti pubblici, mentre in flessione rispetto agli anni precedenti si rilevano le attività di ricerca per soggetti privati e i conseguenti finanziamenti. La situazione relativa al personale del Museo è descritta nelle tabelle che seguono. Non si evidenziano variazioni di rilievo per il personale di ricerca a contratto, mentre risulta evidente una crescita negli ultimi due anni delle collaborazioni esterne. Tabella 47: Personale di ricerca che opera presso il MTSN (T.D. = a tempo determinato). 1997 Livello Ruolo Dir. 1998 T.D. Ruolo 1 1999 T.D. Ruolo 1 2000 T.D. Ruolo 1 2001 T.D. Ruolo 1 T.D. 1 Nono Ottavo 3 3 Settimo 2 2 Totale 5 1 5 5 1 5,17 5 1 5,17 1 6 1,87 6 2,87 Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. Tabella 48: Personale tecnico MTSN (T.D. = a tempo determinato). 1997 Livello Ruolo 1998 T.D. Ruolo 1999 T.D. Ruolo 2000 T.D. Ruolo 0,5 0,8 2001 T.D. Ruolo T.D. Settimo Sesto 1 0,5 1 1 1 Quinto Quarto 2 Totale 3 2 0,5 3 2 1 3 0,5 0,5 1 1,5 3 2,8 4 Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 69 Tabella 49: Personale amministrativo MTSN (T.D. = a tempo determinato). 1997 Livello Ruolo 1998 T.D. Ruolo 1999 T.D. Ruolo 2000 T.D. Ruolo 2001 T.D. Ruolo Dir. 1 1 1 1 1 Ottavo 1 1 1 2 1 Settimo 2 2 2 2 2 Sesto 1 1 1 1 2 Quinto 1 1 1 1 1 6 6 6 7 7 Totali T.D. Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. Tabella 50: Personale non dipendente MTSN. 1997 1998 1999 2000 2001 Consulenti e assimilati Borsisti Dottorandi 17 3 1 14 2 1 12 2 1 23 2 1 29 3 2 Totale 21 17 15 26 34 Fonte: Ufficio amministrativo del Museo. 2.1.4 Il Centro di Ecologia Alpina Il Centro di Ecologia Alpina (CEA) è un ente funzionale della Provincia Autonoma di Trento istituito con legge provinciale n. 17 del 31 agosto 1992. Il CEA ha come compito istituzionale quello di favorire, sviluppare e realizzare attività di ricerca, educazione e informazione sugli ecosistemi alpini, al fine di promuovere un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione degli ambienti montani. L’attività svolta dal Centro si suddivide in tre aree: • l’attività scientifica di ricerca, divisa in progetti appartenenti alle seguenti linee tematiche principali: sviluppo sostenibile, ecopatologia e biomatematica, ecologia forestale, o biodiversità e genetica di conservazione; • gli allevamenti, dove vengono sviluppati progetti di conservazione di specie animali delle Alpi che risultano minacciate o in forte declino numerico, attraverso l’allevamento in cattività a scopo di studio, conservazione e reintroduzione di alcune specie animali di interesse ecologico e con l’utilizzo di tecniche di allevamento seminaturale in grandi voliere di recente costruzione; • la formazione e la valorizzazione culturale, il cui scopo è quello di divulgare i risultati della ricerca in ambito scientifico, tra le amministrazioni locali, le associazioni e gli operatori culturali dell’area alpina, attraverso attività corsistiche, seminariali ed editoriali di diffusione della cultura etnografica alpina. 70 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Per l’attività di ricerca il Centro dispone anche di laboratori attrezzati per ricerche in campo biologico, genetico e veterinario. Al CEA vengono altresì effettuate la cura e la riabilitazione di uccelli rapaci rinvenuti feriti sul territorio provinciale. L’analisi dei dati contabili e la relazione del CEA sullo stato di attuazione del programma annuale degli interventi evidenziano per il 2001 un incremento di risorse finanziarie rispetto all’anno 2000. Tale incremento è dovuto all’approvazione di quattro progetti di ricerca finanziati dal Fondo provinciale progetti (finanziamento per il 2001 di 265.975 euro, che ha compensato la riduzione di assegnazioni provinciali ordinarie), al finanziamento della Fondazione CARITRO, all’affidamento dell’incarico da parte del Dipartimento Ambiente della PAT per ampliare l’area faunistica e realizzare un impianto a energia pulita (277.337 euro) e al finanziamento europeo per il progetto “Learning Sustainability” (339.969 euro). Grazie a questi incrementi di risorse finanziarie, come si evince dalle tabelle sottostanti, le spese per attività di ricerca (finalizzate principalmente alla realizzazione delle attività previste nel progetto europeo Learning Sustainability, all’avvio dei quattro progetti finanziati sul Fondo provinciale progetti e al progetto “Flussi”, finanziato dalla Fondazione Caritro) risultano pertanto aumentate del 26% rispetto all’anno precedente. L’attività di ricerca del CEA fa infine registrare una buona capacità di accesso in Europa con la partecipazione al progetto CARBOMONT, nell’ambito del V Programma Quadro (v. § 3.2). Tabella 51: Entrate del CEA. Cifre in euro. PAT 1997 1998 1999 2000 2001 1.770.414 1.805.533 1.859.090 2.037.939 2.303.398 92.962 59.393 29.955 0 48.228 191.089 339.970 150.335 419.363 503.546 Convenzione PAT-CNR Unione Europea 31.883 Contratti privati, e pubblici su progetti 51.460 159.325 Co-finanziamenti pubblici PAT per realizzazione progetti non di ricerca 277.337 Altro (gestione, interessi, vendita materiale…) 106.720 93.005 109.769 160.618 127.320 Totale entrate 1.960.477 2.150.826 2.226.816 2.838.964 3.551.571 Fonte: Ufficio amministrativo CEA. Gli enti funzionali addetti alla ricerca scientifico tecnologica 71 . Tabella 52: Uscite del CEA. Cifre in euro 1997 1998 1999 2000 2001 735.989 755.957 721.289 760.741 894.080 Spese accessorie personale 5.045 9.073 4.966 21.175 33.022 Collaborazioni e consulenze 684.663 706.681 665.992 725.105 704.569 218.461 335.884 Personale dipendente Spese varie per le ricerche 57.927 Gestione progetto europeo Spese funzionamento in generale 220.385 229.950 224.053 218.978 251.411 Spese di investimento per la ricerca 81.202 106.956 123.693 187.990 295.705 Spese di investimento in mobili ed immobili 128.956 137.862 128.868 412.649 528.364 Spese per valorizzazione, formazione, divulgazione area naturalistica e allevamenti 129.302 176.940 243.318 208.649 405.343 30.583 51.136 53.251 68.689 52.368 Totale entrate 2.016.126 2.174.554 2.165.431 2.822.437 3.558.673 Spese varie Fonte: Ufficio amministrativo CEA. Per quanto concerne il personale, il Centro di Ecologia Alpina ha ridotto negli ultimi anni le consulenze esterne per attività di ricerca e le ha sostituite con contratti a termine, tirocini, tesi di laurea e borse di studio, che hanno favorito la collaborazione di giovani ricercatori su specifici progetti di ricerca a termine. Le collaborazioni e i contratti temporanei sono preferiti rispetto a contratti a tempo indeterminato, in quanto consentono una maggiore flessibilità: a fronte di 2 persone assunte in ruolo vi sono 38 collaboratori coinvolti con contratti, borse di studio, tirocini e tesi di laurea. Tabella 53: Personale dipendente CEA (T.D. = a tempo determinato). 1997 Livello Ruolo 1998 T.D. Ruolo 1999 T.D. Ruolo 2000 T.D. Ruolo Dirigenti 1 1 1 1 Personale Tecnico 2 3 3 3 Personale amm. Capo ufficio 1 1 1 1 2001 T.D. Ruolo 1 4 1 1 6 1 6 1 6 Personale ausiliario 7 6 7 5 8 Totali 1 1 Person. amm. Settimo livello Personale amm. Sesto livello 17 7 18 6 6 3 19 8 3 T.D. 2 19 3 1 5 1 9 2 21 Fonte: Ufficio amministrativo CEA. 72 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 5 Tabella 54: Personale non dipendente CEA. 1997 1998 1999 2000 2001 Contrattisti 32 31 36 40 24 Borsisti 10 5 1 1 Dottorandi 4 Laureandi-tirocinanti 7 6 7 5 Collaboratori 5 2 Totale 49 42 44 46 38 Fonte: Ufficio amministrativo Cea. 2.2 L’Università degli Studi di Trento Nel 1972 nasce la Libera Università degli Studi di Trento. È il frutto della trasformazione dell’Istituto Superiore di Scienze Sociali che era stato creato dall’Istituto Trentino di Cultura nel 1962. L’Università di Trento diventerà Università Statale nel 1982 pur mantenendo un’autonomia che anticipa quella che, dal 1989, caratterizza tutti gli Atenei italiani. La prima Facoltà fu quella di Sociologia a cui seguirono quelle di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, di Economia, di Giurisprudenza, di Lettere e Filosofia e di Ingegneria. I corsi di laurea triennali attivati sono 29, i corsi di laurea specialistica 27 (tale dato si riferisce ai corsi che hanno ricevuto l’approvazione degli organi competenti, anche se non tutti risultano attivati). Nel corso degli ultimi anni l’Università ha avviato una nuova fase di sviluppo caratterizzata principalmente dalla: • crescente attenzione all’internazionalizzazione della ricerca e della didattica; • creazione di centri di eccellenza in specifiche aree di ricerca, tra cui vanno ricordate l’informatica, le telecomunicazioni, le scienze cognitive e le biotecnologie; • nascita di nuovi dipartimenti (nel gennaio 2002 è nato il Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni) e di una nuova facoltà (Psicologia). La realizzazione di tali progetti è resa possibile grazie agli stanziamenti del Ministero competente, ai quali si aggiungono i finanziamenti provinciali (Accordo di programma) e della Fondazione Caritro. La struttura amministrativa dell’Ateneo è stata recentemente innovata, attraverso la riorganizzazione dell’organigramma e l’introduzione di nuove procedure amministrative e gestionali, tipiche del mondo aziendale e sinora praticamente sconosciute nel mondo universitario. Il riferimento è in particolare all’introduzione di sistemi di controllo di gestione e verifica dell’efficienza amministrativa, che hanno richiesto, oltre ad una profonda riorganizzazione L’Università degli Studi di Trento 73 interna, l’adozione di un nuovo sistema contabile. Questa nuova contabilità, adottata a partire dall’esercizio 2001 ha reso difficile agli autori del presente Rapporto il confronto con gli esercizi precedenti, in alcuni casi del tutto evitato al fine di non incorrere in interpretazioni parziali dei dati. Rispetto al Rapporto dello scorso anno si è scelto inoltre di dare maggiore risalto ai luoghi istituzionalmente preposti all’attività di ricerca vera e propria: i dipartimenti e i centri di ricerca. Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2001 evidenzia ricavi per 81.234.000 euro2. È bene sottolineare che si tratta di ricavi di competenza dell’esercizio e quindi di un dato di natura economica, e non di entrate finanziarie, in quanto a partire dal 2001 l’Ateneo ha adottato un sistema di contabilità economico-patrimoniale3. Tale importo è determinato da finanziamenti statali, locali ed europei, da finanziamenti provenienti da attività didattiche e di ricerca effettuate nell’ambito di convenzioni con enti pubblici e imprese private, dalle tasse versate dagli studenti. La tabella ed il disegno seguente evidenziano la distribuzione per facoltà dei ricavi provenienti da tasse e contributi versati per l’iscrizione, dai quali risulta particolarmente evidente il maggior peso di alcune facoltà come Ingegneria, Economia e Giurisprudenza, capaci di attrarre un maggior numero di studenti. Tabella 55: Tasse e contributi per facoltà. Cifre in euro. Ingegneria 1.309.513 22,58% Scienze MMFFNN 237.992 4,10% Sociologia 793.875 13,69% Giurisprudenza 1.169.693 20,17% Economia 1.212.329 20,91% 804.526 13,87% Lettere Polo di Rovereto 144.930 2,50% Didattica comune 180.821 3,12% -55.236 -0,95% 5.798.443 100% Rimborsi ed esoneri TOTALE Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001. 2. 3. 74 A partire dall’esercizio 2001 l’Università di Trento ha adottato una contabilità economico-patrimoniale e di conseguenza la maggior parte dei dati di bilancio presenti in questo paragrafo sono di carattere economico e non finanziario. L’Osservatorio ritiene di non dover affrontare in questa sede la differenza che esiste tra un sistema contabile finanziario ed una contabilità economico-patrimoniale. Per approfondimenti si può fare riferimento a qualsiasi manuale di contabilità. La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Figura 10: Distribuzione tasse e contributi per facoltà. UNITN - esercizio 2001. La composizione dei ricavi “per attività commerciale”, derivanti da attività di consulenza e di prestazione di servizi, in riferimento sia all’area della ricerca che della didattica, è di seguito riepilogata: Tabella 56: Ricavi per attività commerciale dell’UNITN. Cifre in euro. Ricavi per attività commerciale Ricavi per progetti UE Ricavi da utilizzo opere dell’ingegno TOTALE 1.362.303 78,72% 367.139 21,21% 1.128 0,07% 1.730.570 100% Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001. La voce di ricavo più importante riguarda i contributi in conto esercizio, che possono essere ripartiti in due macroclassi: contributi per spese di gestione e contributi per didattica e ricerca. I contributi per spese di gestione sono così composti: L’Università degli Studi di Trento 75 Tabella 57: Contributi in conto esercizio per copertura spese correnti UNITN. Cifre in euro. Contributo Regione Autonoma TAA Contributo dalla Provincia Autonoma di Trento Contributi dallo Stato Contributi da altri enti locali Contributi UE Contributi Fondazione Caritro 0,03% 6.895.300 10,17% 56.317.739 83,03% 33.518 0,05% 502.456 0,74% 3.460.261 5,10% 598.862 0,88% 67.830.428 100% Contributi da altri TOTALE 22.292 Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001. Figura 11: Distribuzione contributi per copertura spese correnti per finanziatore. UNITN - Esercizio 2001. Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo Per quanto riguarda invece i contributi alla didattica e alla ricerca, il dato di competenza dell’esercizio 2001 evidenzia la seguente situazione: 76 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 58: Contributi in conto esercizio per didattica e ricerca. UNITN – 2001. Cifre in euro. Contributi dallo Stato 1.431.304 48,01% 2.582 0,09% 168.050 5,64% Contributo Regione Autonoma TAA Contributi dalla PAT Contributi da altri enti locali 35.758 1,20% Contributi dalla CRUI 132.412 4,44% Contributi dal CNR 292.500 9,81% Contributi dall’UE 166.058 5,57% Contributi Fondazione Caritro 752.428 25,24% 2.981.092 100% TOTALE Fonte: Bilancio Università di Trento, esercizio 2001. Figura 12: Distribuzione contributi per didattica e ricerca per finanziatore. UNITN esercizio 2001. Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo Presso l’Università di Trento operano 418 docenti e ricercatori, 465 dipendenti amministrativi e 14 esperti linguistici, per un totale complessivo di 897 dipendenti. Le risorse disponibili sono state impiegate in parte nella struttura amministrativa e in parte nelle attività didattiche e di ricerca, come si evince dalla seguente tabella riepilogativa: L’Università degli Studi di Trento 77 Tabella 59: Principali voci di spesa aggregate. UNITN - esercizio 2001. Cifre in euro. Spese di amministrazione 36.014.930 Didattica e servizi agli studenti 17.503.230 Ricerca 26.124.840 Fonte: elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo su dati di Bilancio esercizio 2001. Figura 13: Principali voci di spesa aggregate. Esercizio 2001. Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo 2.2.1 La ricerca universitaria in Trentino L’Università degli Studi rappresenta il soggetto più importante per lo svolgimento di attività di ricerca in territorio provinciale, sia per il numero di persone coinvolte, sia per le risorse finanziarie impegnate. La ricerca condotta presso l’Università, a differenza di quella svolta presso altre realtà considerate nel presente Rapporto, si caratterizza per la molteplicità di problematiche scientifiche affrontate da dodici diversi dipartimenti. Questo aspetto presenta forse il rischio che le risorse vengano frammentate in un numero eccessivo di piccoli progetti, non sempre in sintonia con le linee strategiche dell’Ateneo. Tale pericolo, per certi versi imprescindibile nel mondo accademico, può essere in parte evitato attraverso l’introduzione di nuove procedure per l’assegnazione di fondi di ricerca, che l’Ateneo trentino sta mettendo a punto in questi anni. 78 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 La ricerca scientifica condotta presso i diversi dipartimenti dell’Università di Trento si caratterizza per una composizione del personale docente e ricercatore così strutturata: Tabella 60: Personale docente e ricercatore afferente ai Dipartimenti al 31/12/2001. Dipartimento I fascia II fascia Ricerc. Totale Economia 15 11 4 30 Fisica 14 11 18 43 Informatica e Studi Aziendali 14 13 13 40 Ingegneria Civile e Ambientale 11 8 13 32 Ingegneria dei Materiali 10 7 12 29 8 9 9 26 Ingegneria Meccanica e Strutturale Matematica 15 10 11 36 Scienze Filologiche e Storiche 19 24 10 53 Scienze Giuridiche 20 18 14 52 7 7 10 24 12 12 16 40 5 6 2 13 150 136 132 418 Scienze Umane e Sociali Sociologia e Ricerca Sociale Non afferenti TOTALE Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo Le recenti normative sul reclutamento e le promozioni del personale docente hanno determinato un incremento particolarmente consistente delle fasce più elevate, dovuta ad una maggiore destinazione di risorse alle promozioni interne piuttosto che all’assunzione di nuovi ricercatori. Ciò è riscontrabile anche per l’Ateneo trentino dal numero di docenti di prima fascia (professori ordinari e straordinari) presenti, la cui incidenza sul totale del personale docente e ricercatore è chiaramente individuabile nella seguente rappresentazione grafica: L’Università degli Studi di Trento 79 Figura 14: Distribuzione personale docente e ricercatore al 31/12/01. Fonte: Elaborazione Nucleo di Valutazione dell’Ateneo L’Università di Trento ha sempre dedicato grande attenzione alle tematiche della ricerca e si distingue, tra le varie università di dimensioni medio-piccole, per la sua capacità di attirare consistenti risorse esterne per il finanziamento di progetti di ricerca. Oltre al citato Accordo di Programma (vedi 1.3), particolare attenzione merita la capacità di accedere a fondi del Ministero (Murst in passato, oggi Miur). Tale dato viene evidenziato dai grafici che seguono, dove l’Ateneo trentino viene messo a confronto con altre università del nord. Dai grafici emerge la capacità ben superiore alla media di intercettare questi finanziamenti che, è opportuno sottolineare, vengono assegnati con meccanismo competitivo. L’elaborazione dei dati relativi al comportamento dell’Università di Trento nei bandi MURST per il finanziamento alla ricerca riservato alle università (COFIN-PRIN) è relativo agli anni 1998-2001. 80 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Figura 15: Indici di partecipazione, successo e ritorno finanziario dell’università di Trento, relativi ai finanziamenti alla ricerca COFIN-PRIN. Aree disciplinari dell’Università di Trento: 01- Scienze matematiche; 02-Scienze Fisiche; 08-Ingegneria Civile; 09-Ingegneria Industriale; 10-Scienze Letterarie e Linguistiche; 11-Scienze Storiche e filosofiche; 12-Giurisprudenza; 13-Economia; 14-Scienze politiche e sociali Fonte: comunicazione del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario. Il grafico è tratto dall’analisi di un campione di oltre 6000 progetti e con una partecipazione che coinvolge ogni anno diverse migliaia di docenti. Per evidenziare il comportamento degli Atenei sono stati introdotti due indicatori, che vengono calcolati separatamente per ciascuna area disciplinare. L’indicatore 1 (partecipazione/successo) è il rapporto tra il numero di docenti finanziati e il numero di quelli aventi diritto al finanziamento: esso dice in sostanza quale è la frazione dei docenti che hanno avuto finanziamenti. Il numero è calcolato come percentuale media sui quattro anni. L’indicatore 2 (ritorno finanziario) è il rapporto tra il cofinanziamento del MIUR e la spesa totale L’Università degli Studi di Trento 81 della ricerca (inclusa quella dei salari ai professori). In questo caso si confronta il costo cumulato sui quattro anni. Il grafico successivo paragona invece la situazione di Trento con quella di altre università del centro-nord, sulla base di tre classi di merito. Esso mostra che per Trento il 75% circa delle aree scientifico-disciplinari è in prima classe. Figura 16: Distruzione per classi di merito delle università del centro-nord anno 2001. I Classe: entrambi gli indicatori superiori alla media nazionale II Classe: almeno uno degli indicatori è superiore alla media nazionale III Classe: entrambi gli indicatori sono sotto la media nazionale Fonte: comunicazione del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario. Dal punto di vista finanziario, la partecipazione ai bandi del Miur ha consentito di attivare risorse finanziarie per complessivi 1.285.460 euro, come appare dalla seguente tabella: 82 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 L’Università degli Studi di Trento 83 4 15 10 7 4 9 9 3 6 Informatica e Studi Aziendali Ingegneria Civile e Ambientale Ingegneria dei Materiali Ingegneria Meccanica e Strutturale Matematica Scienze Filologiche e Storiche Scienze Giuridiche Scienze Umane e Sociali Sociologia e Ricerca Sociale 33 4 1 6 3 3 1 4 4 1 5 1 Progetti finanziati 38,37% 66,67% 33,33% 66,67% 33,33% 75,00% 14,29% 40,00% 26,67% 25,00% 45,45% 12,50% % 1.285,46 122,92 29,95 246,35 62,49 73,34 24,27 286,63 140,99 20,14 242,22 36,15 Co-fin. assegnato 242 17 11 23 25 14 18 27 30 19 31 27 Partecipanti 107 13 4 18 13 8 2 8 12 5 18 6 Partecipanti finanziati Fonte: Nucleo Valutazione Università degli Studi di Trento - Comitato Valutazione del Sistema Universitario – Roma. 86 11 Fisica TOTALE 8 Progetti presentati Economia Dipartimento 44,21% 76,47% 36,36% 78,26% 52,00% 57,14% 11,11% 29,63% 40,00% 26,32% 58,06% 22,22% % 544 39 11 87 61 44 7 34 51 32 151 27 Mesi-uomo impegnati 5,1 3,0 2,8 4,8 4,7 5,5 3,5 4,3 4,3 6,4 8,4 4,5 Mesi pro capite Tabella 61: Partecipazione dell’Università di Trento ai finanziamenti del Miur e indice di successo per l’anno 2001. Cifre in migliaia di euro. È interessante osservare come mediamente oltre il 38% dei progetti proposti siano risultati vincenti, con picchi del 75% presso il Dipartimento di Matematica e di oltre il 66% presso i Dipartimenti di Scienze Giuridiche e di Sociologia e Ricerca Sociale. Il numero di partecipanti finanziati dal Miur, 107 fra docenti e ricercatori, è pari al 25,6% dell’intero corpo docente. Più in generale le entrate e le uscite dei dipartimenti registrano per il 2001 la situazione riportata nella tabella successiva. Va precisato che i dati qui contenuti si riferiscono ai movimenti finanziari avvenuti nell’esercizio, senza considerare la competenza delle entrate e delle uscite. Per questo motivo i dati relativi alle entrate Miur non coincidono con quelli riportati nella Tabella 61. Tabella 62: Incassi e pagamenti per ricerca scientifica dei Dipartimenti dell’Ateneo per l’anno 2001. Cifre in migliaia di Euro. Entrate Dipartimento Uscite Da MIUR Da enti esterni Da ateneo Totale Spese correnti Spese in c/capitale Totale 11,88 3,61% 286,12 21,41% 21,69 3,86% 117,24 6,64% 408,00 19,07% 52,16 12,21% 60,43 22,85% 146,67 20,03% 118,79 25,36% 44,42 11,64% 257,20 20,23% 185,41 56,36% 428,66 32,07% 305,74 54,46% 1.347,44 76,35% 1.410,44 65,93% 116,20 27,21% 55,78 21,09% 224,66 30,68% 149,26 31,86% 32,02 8,39% 717,36 56,42% 131,70 40,03% 621,81 46,52% 233,95 41,67% 300,06 17,00% 320,72 14,99% 258,74 60,58% 148,22 56,05% 361,00 49,29% 200,39 42,78% 305,23 79,97% 296,96 23,35% 328,98 100,00% 1.336,59 100,00% 561,39 100,00% 1.764,73 100,00% 2.139,16 100,00% 427,11 100,00% 264,43 100,00% 732,34 100,00% 468,43 100,00% 381,66 100,00% 1.271,52 100,00% 344,99 91,26% 1.025,68 70,63% 592,89 91,69% 897,09 74,29% 1.087,14 62,61% 498,38 78,58% 358,94 87,09% 634,21 93,31% 497,35 86,99% 292,31 90,42% 1.028,78 94,14% 33,05 8,74% 426,59 29,37% 53,71 8,31% 310,39 25,71% 649,19 37,39% 135,83 21,42% 53,20 12,91% 45,45 6,69% 74,37 13,01% 30,99 9,58% 64,04 5,86% 378,05 100,00% 1.452,28 100,00% 646,60 100,00% 1.207,48 100,00% 1.736,33 100,00% 634,21 100,00% 412,13 100,00% 679,66 100,00% 571,72 100,00% 323,30 100,00% 1.092,82 100,00% Totale 1.524,58 4.972,96 3.178,79 9.676,34 7.257,77 1.876,80 9.134,57 15,76% 51,39% 32,85% 100,00% 79,45% 20,55% 100,00% Economia Fisica Informatica e Studi Aziendali Ingegneria Civile e Ambientale Ingegneria dei Materiali Ingegneria Mecc. e Strutturale Matematica Scienze Filologiche e Storiche Scienze Giuridiche Scienze Umane e Sociali Sociologia e Ricerca Sociale Fonte: Nucleo Valutaz. Università degli Studi di Trento - Comitato Valutaz. del Sist. Universitario - Roma. 84 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Da quanto riportato sopra si evince l’ottima capacità dei dipartimenti dell’Università di Trento di attivare risorse finanziarie aggiuntive rispetto al finanziamento ordinario dell’Ateneo che, mediamente, non raggiunge il 33% del totale delle entrate finanziarie dei dipartimenti. Si possono poi notare le diverse specificità dei vari dipartimenti, dovute alla particolarità dell’area di ricerca. È facilmente intuibile, ad esempio, che un dipartimento tecnico appartenente alla cosiddetta “area di collina”, maggiormente legato alla ricerca scientifica e tecnologica applicata, incontri una maggiore facilità nell’attrarre risorse finanziarie tramite contratti con imprese e altri soggetti esterni. I dipartimenti di carattere umanistico sono invece al momento penalizzati in questa ricerca di fonti alternative, situazione peraltro abbastanza comune per tale settore in tutta Italia. Per questi ultimi il finanziamento istituzionale riveste inevitabilmente un ruolo importante e la capacità di altri dipartimenti di affrancarsi da tale tipo di sostegno lascia a disposizione maggiori risorse per un tipo di ricerca priva di riscontri nel mondo imprenditoriale e, di conseguenza, poco “vendibile”. Può essere a questo punto interessante riportare alcuni dati di sintesi inerenti i gruppi di ricerca presenti all’interno dei singoli dipartimenti. Si tratta di un dato forse parziale, poiché riflette unicamente i gruppi dotati di visibilità e non comprende quei legami, talvolta importanti, di tipo informale o non strutturato. Se tale dato può dare un’idea della vivacità della ricerca accademica, dall’altro conferma il rischio di un’eccessiva frammentazione delle risorse a disposizione per la ricerca, come peraltro è già emerso nelle pagine precedenti. Tabella 63: Consistenza di docenti, ricercatori e gruppi di ricerca all’interno dei singoli dipartimenti per l’anno 2001. Dipartimento Docenti e ricerc. Economia Gruppi ricerca Comp. Media 30 7 4,3 Fisica 43 13 3,3 Informatica e Studi Aziendali 40 5 8,0 Ingegneria Civile e Ambientale 32 9 3,6 Ingegneria dei Materiali 29 13 2,2 Ingegneria Meccanica e Strutturale 26 6 4,3 Matematica 36 5 7,2 Scienze Filologiche e Storiche 53 10 5,3 Scienze Giuridiche 52 12 4,3 Scienze Umane e Sociali 24 5 4,8 Sociologia e Ricerca Sociale 40 7 5,7 405 87 4,7 TOTALE Fonte: Amministrazione Università di Trento. L’Università degli Studi di Trento 85 Va infine ricordato che all’interno dei dipartimenti trovano spazio 21 laboratori, concentrati prevalentemente nelle aree attinenti la ricerca scientifica e ingegneristica. 2.2.2 I centri di ricerca interni all’Università Oltre ai dipartimenti, presso l’Università operano vari centri di ricerca la cui natura giuridica è eterogenea. Si tratta a volte di centri interdipartimentali e quindi operanti all’interno delle strutture accademiche, altre volte di istituti giuridici autonomi, costituiti sotto forma di associazione, o, più raramente, di fondazioni. In questi ultimi casi l’Università figura come socio del centro studi e quindi i dati a esso relativi non vengono monitorati, se non sporadicamente. Altri centri ancora sono caratterizzati da dimensioni ridotte e da un’attività di ricerca svolta in modo non continuativo nel tempo. Alcuni centri di ricerca interni all’Università hanno acquisito nel tempo una visibilità internazionale. Fra questi vale la pena di citare il Centro Interdipartimentale Transcrime, il Centro Interfacoltà Cebism, il Centro Interuniversitario Cirmib e il Centro Studi Europeo che fa riferimento al Polo Europeo Jean Monnet. Fra i centri giuridicamente autonomi si ricorda Issan, operante nell’ambito degli studi economici, aziendalistici, sociologici e giuridici del terzo settore. Questo centro, che viene ospitato all’interno della Facoltà di economia, ha registrato nel 2001 un fatturato di circa 175.000 euro, destinato a salire a oltre 350.000 euro al termine del 2002. Tali risorse derivano unicamente da attività di ricerca autonoma, condotta sia a livello nazionale sia, soprattutto, a livello europeo. 2.2.3 La ricerca internazionale Uno dei principali obiettivi strategici perseguiti negli ultimi anni dall’Università di Trento è l’internazionalizzazione della propria attività, sia didattica che di ricerca. Per quanto concerne la didattica, oltre alle tradizionali borse di mobilità Socrates-Erasmus e Leonardo, particolare menzione spetta alle doppie lauree, attivate tra le Facoltà di Economia, Sociologia, Ingegneria e Lettere e diverse università straniere (si vedano le tabelle di fine capitolo). In questo quadro va considerata pure la recente costituzione dell’Ateneo italo-tedesco, avvenuta formalmente nel 2002, ma già definita nel corso del 2001 (cfr. § 1.6.1). Per quanto riguarda la ricerca, l’attività di internazionalizzazione viene evidenziata dalla capacità di accesso ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, nell’ambito dei programmi quadro, nonché da centri di ricerca sopranazionali. Al fine di garantire un adeguato supporto alla ricerca con il 86 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 concorso di fondi internazionali è stata creata, all’interno dell’Ateneo, una apposita struttura che affianca il Servizio ricerca scientifica. Le seguenti tabelle forniscono, in estrema sintesi, una visione d’insieme delle attività internazionali di ricerca attivate dai vari dipartimenti dell’Università. In esse si evidenzia il numero di progetti attivati e finanziati dall’Unione Europea nel triennio 1999-2000, con specificazione del finanziamento totale e del finanziamento annuale. La stessa specificazione viene fornita per i progetti finanziati da altri soggetti. Nelle tabelle viene inoltre riportato il finanziamento provinciale concesso nel 2001 per progetti biennali. Come verrà ripreso nel § 3.2 del presente Rapporto, i finanziamenti provenienti all’Università di Trento dall’Unione Europea e da altri organismi sovranazionali registrano per l’anno 2001 un miglioramento rispetto agli anni precedenti, anche se gli stessi incidono meno, in percentuale, sull’intero sistema ricerca trentino, nel momento in cui vengano confrontati con le percentuali conseguite dagli altri centri di ricerca. La maggiore concentrazione di risorse umane nella attività didattica e nei progetti di ricerca finanziati dal Miur giustifica in parte tale minore capacità di attrarre finanziamenti europei rispetto ad altri soggetti. Un quadro di sintesi della ricerca internazionale condotta dai vari dipartimenti è sintetizzata nelle tabelle sottostanti. Si noti che il finanziamento della PAT per progetti biennali è attivo dal 2001. Al fine di ottenere un termine di paragone, vengono indicati anche i finanziamenti da altri enti esterni (non UE) e dalla PAT. Tabella 64: Ricerca internazionale dipartimento di Fisica (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 Numero 2000 1999 2 Finanziamento tot Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri Numero 161,2 37,8 44,6 2001 2000 1999 7 5 8 Finanziamento tot 419,14 476,04 658,14 Finanziamento per anno 702,94 382,27 75 42,3 – – PAT 2001 Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. L’Università degli Studi di Trento 87 Tabella 65: Ricerca internazionale dipartimento di Informatica e Studi Aziendali (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 2000 Numero 1999 1 Finanziamento tot 18,8 Finanziamento per anno 18,8 Progetti finanziati da altri 2001 Numero Finanziamento tot Finanziamento per anno PAT 2001 2000 1999 1 2 44,92 115,14 35,88 57,57 0 – – Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. Tabella 66: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE Numero 2001 2000 1 2 Finanziamento tot 67,4 347,7 Finanziamento per anno 48,6 27,7 2001 2000 Progetti finanziati da altri Numero Finanziamento tot Finanziamento per anno PAT 2001 1999 1999 2 4 5 134,78 236,98 248,22 816,1 329,01 24,9 350,31 – – Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. Tabella 67: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria dei Materiali (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 Numero 2000 1999 1 Finanziamento tot Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri Numero 153 51 47,7 2001 2000 1999 5 7 7 Finanziamento tot 334,64 671,6 372,24 Finanziamento per anno 360,41 263,57 14,9 0 – – PAT 2001 Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. 88 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 68: Ricerca internazionale dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturali (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 Numero 2000 1999 1 Finanziamento tot Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri Numero Finanziamento tot Finanziamento per anno PAT 2001 49,9 12,5 11,8 2001 2000 1 1 2 42,84 39,99 79,98 51,6 11,6 180,6 – 1999 – Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. Tabella 69: Ricerca internazionale dipartimento di Matematica (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 2000 Numero 1 Finanziamento tot 4 Finanziamento per anno 4 Progetti finanziati da altri Numero 2001 2000 1999 1999 1 2 3 Finanziamento tot 33,54 92,92 70,58 Finanziamento per anno 90,84 27,09 4,1 67,1 – – PAT 2001 Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. Tabella 70: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 Numero 2000 1999 1 Finanziamento tot 147,8 Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri Numero Finanziamento tot Finanziamento per anno PAT 2001 2001 2000 1999 1 3 5 53,68 138,32 62,94 108,03 30,17 1,3 118,7 – – Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. L’Università degli Studi di Trento 89 Tabella 71: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Giuridiche (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE Numero Finanziamento tot 2001 2000 3 2 241,9 148,6 Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri 1999 40,8 2001 2000 6 4 3 Finanziamento tot 370,18 168,82 47,96 Finanziamento per anno 129,44 15,23 17,5 361,5 – – Numero PAT 2001 1999 Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. Tabella 72: Ricerca internazionale dipartimento di Scienze Umane e Sociali (in migliaia di euro). Progetti finanziati UE 2001 2000 1999 2001 2000 1999 Numero Finanziamento tot Finanziamento per anno Progetti finanziati da altri 1 1 3 Finanziamento tot Numero 45,94 63,5 120,28 Finanziamento per anno 60,39 60,14 PAT 2001 134,7 – – Fonte: Ufficio Ricerca Internazionale Università di Trento. L’internazionalizzazione dell’Ateneo fa infine registrare una mobilità del personale docente che è riassunta nelle Tabelle 73, 74 e 75. 90 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 73: Professori italiani e stranieri provenienti da altre università. Nominativo Leijonhufvud Stig Axel Bengt Velupillai Kumaraswamy Chiara fama Poggi Gianfranco Chiara fama Birbaumer Niels Pitaevsky Lev Petronich Toro Eleuterio Francisco Diani Mario Ruzza Carlo Birner Jacobus Gilbert Mark Wolk Jens Disposizioni di legge Art. 4 d.p.r. 382/80 D.M. 25.7.97 mod. D.M. 02.08.99 D.M. 25.7.97 mod. D.M. 02.08.99 Trasferito dall’Università di Padova art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Art. 17 comma 125 L. 127/97 Facoltà Gruppo disciplinare Università di provenienza Economia Economia politica Università della California (Los Angeles, USA) Economia Economia politica Università di Belfast (IRL) Sociologia Sociologia generale Istituto Universitario Europeo Scienze M.F.N. Psicologia clinica Università di Padova Scienze M.F.N. Fisica teorica, modelli e motodi matematici Ingegneria Logica matematica Sociologia Sociologia generale Accademia delle Scienze della Federazione Russa Manchester Metropolitan University (GB) Strathelyde University Glasgow (Scozia) Sociologia Sociologia dell’ambiente e del territorio Essex University (GB) Sociologia Economia politica Maastricht University (NL) Sociologia Storia contemporanea Bath University (GB) Giurisprudenza Diritto pubblico comparato Regensburg University (D) Fonte: Ufficio personale docente UNITN. I docenti della tabella soprariportata sono stati assunti dall’Ateneo trentino in base all’art. 4 del D.P.R. 382/80 e all’art. 17 della L. 127/97, con cui è previsto che le Università provvedano alla copertura dei posti vacanti per professori di prima fascia mediante chiamata diretta di eminenti studiosi, italiani o stranieri, in possesso dei seguenti requisiti: • occupino, da almeno un triennio, analoga posizione in Università straniere; • siano stati insigniti di alti riconoscimenti scientifici in ambito internazionale; • abbiano coperto, per almeno un triennio, incarichi direttivi in qualificati istituti di ricerca internazionali. I due professori assunti in base al D.M. 25/7/97 sono stati chiamati in quanto è stato loro riconosciuto il titolo di “studiosi di chiara fama”, conseguito in base alla rilevanza dei contributi scientifici apportati nelle rispettive discipline e al loro riconoscimento in ambito internazionale. I docenti della tabella successiva sono stati assunti con contratto a termine presso l’Università di Trento in base al D.M. 26/01/2001 che prevede incentivi per la chiamata di studiosi stranieri e italiani residenti all’estero. L’Università degli Studi di Trento 91 Tabella 74: Professori a contratto stranieri o italiani residenti all’estero a.a. 2001/02. Professore Facoltà Impegno richiesto Dilcher Gherard Bencivenga Ermanno Velupillai Kamuraswamy Grassi Corrado Efros Victor Giurisprudenza Giurisprudenza Economia Lettere e Filosofia Scienze Svolgimento corso Storia diritto europeo – attività di ricerca Svolgimento del corso Storia delle dottrine politiche – Attività di ricerca Titolarità di un corso uff. – Att. di ricerca – Organizz. scuola estiva per dottorandi Svolgimento corso dialettologia Svolg. corso Teorie quantisitche – Attività di ricerca e attività seminariale Svolg. corso Metodi e modelli matematici per le applicazioni – Att. di ricerca – Att. seminariale Att. di supervisione – Supporterà l’Università nella definizione di un curriculum di corsi avanzati nell’informatica turistica e nel commercio elettronico – Sarà titolare di un corso Coordinatore presso la Summer School on Mountain Meteorology organizzata dal CUDAM – Ricerca – Attività formative Svolgimento del corso Sistemi economici comparati – Attività seminariale Svolgimento del corso di Sociologia (C.so avanzato) – Attività seminariale Svolgimento del corso di Sociologia delle conoscenze e di Sociologiadei processi culturali Albeverio Sergio Scienze Werthner Hannes Scienze / Economia Rotunno Richard Ingegneria Angresano James Boudon Raymond Rehberg Karl Siegbert Sociologia Sociologia Sociologia Fonte: Ufficio personale docente UNITN. Un’ultima tabella dedicata ai visiting professors completa il quadro delle politiche intraprese per la progressiva internazionalizzazione dell’Università di Trento. Tabella 75: Visiting professors a.a. 2001/2002. Professore Bauer Michel Esswein Werner Eugen Iannarelli Cynthia Lasch Rainer Promberger Kurt Sifford Belinda Arai Yutaka Bencivenga Ermanno Ginsburg Thomas Benjamin Hartwig Matthias Mac Pherson James Curry Maggs Peter Morales Garcia Oscar Rainer Johannes Michael Reifner Udo Johannes Simons William Teokarevic Jovan Vervaele John Alois Emericus Greca Rainer Paul Alois Facoltà Economia Economia Economia Economia Economia Economia Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Giurisprudenza Sociologia Professore Benediktson Jon Atli Brumaru Mariana Florica Sofia Galarraga Aldanondo Don Inaki Hyde Adrian Kolarik Jan Langford Jan Mosselman Erik Movchan Alexander Perks Hugh Poin Nelly Salarar Palerm Jan Manuel Vandendorpe Luc Canals Pinas Jorge Woergoetter Inge Chlamtac Imrich Mylopoulos John Papazouglou Michail Cicourel Aaron Echeverria Julio Facoltà Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Lettere e Filosofia Lettere e Filosofia Scienze Scienze Scienze Sociologia Sociologia Fonte: Ufficio personale docente UNITN. 92 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 2.3 Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca 2.3.1 Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati (CNR - CeFSA) Il processo di riforma e riassetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, attualmente in corso, ha avuto come esito la creazione di circa un centinaio di Istituti, ciascuno articolato in sezioni territoriali dotate di importanti livelli di autonomia. Tali istituti sono nati dalla chiusura, dall’accorpamento o dalla ricollocazione funzionale di realtà di ricerca preesistenti (circa trecento tra istituti e centri). Il Centro di Fisica degli Stati Aggregati di Trento è stato fondato nel 1981 con una convenzione tra il CNR e l’ITC. Articolato in 4 reparti o laboratori, e costituito da ricercatori e tecnici dei due Enti in egual misura, il Centro è dedito a progetti di ricerca orientati verso tematiche legate alla Fisica della Materia ed è rimasto operativo fino ai primi mesi del 2002. Nel nuovo contesto normativo e istituzionale, le attività e le competenze sviluppatesi nel CeFSA hanno permesso di costituire a Trento due nuove sezioni degli Istituti Nazionali del CNR. Il CeFSA è quindi articolato dal 2002 in due nuovi istituti: la parte più consistente del CeFSA è diventata la sezione di Trento dell’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (IFN), mentre il reparto Biomolecole e Membrane Biologiche ha dato vita alla sezione locale dell’Istituto di BioFisica. La collocazione attuale delle due sezioni è in parte all’interno della struttura dell’ITC e in parte all’interno del Dipartimento di Fisica della Facoltà di Scienze Naturali. Di seguito vengono riportati i dati più significativi relativi all’attività svolta dal 1997 al 2001 dal Centro di Fisica degli Stati Aggregati. Tabella 76: Entrate CeFSA (cifre in euro). CNR Entrate per stipendi (da ITC) PAT (non ITC) Unione Europea MURST (ora MIUR) Borse di studio Comune e Fondazione Tumori Finanziamenti esterni Totale 1997 1998 1999 2000 2001 179.730 206.996 184.086 249.050 166.816 297.479 10.329 123.307 338.090 37.458 19.083 184.525 255.822 41.317 6.423 29.748 87.281 29.748 86.248 20.245 90.380 93.479 22.208 92.962 112.828 30.471 87.798 541.212 568.215 598.711 683.272 692.493 Fonte: Direzione CeFSA di Trento. Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca 93 Tabella 76bis: Uscite CeFSA (cifre in euro). Costo del personale dipendente Mensa personale dipendente Spese di funzionamento Spese di investimento Spese per missioni (amministrazione) Spese per missioni (ricerca) Spese per borse di studio Incarichi di ricerca Spese funzionamento ricerca Spese di investimento ricerca Totale spesa diretta ricerca Totale spesa funzionamento amm.vo Totale spesa 1997 1998 1999 2000 2001 206.996 5.237 16.867 0 2.293 9.116 29.748 21.914 173.638 75.403 249.050 5.082 15.829 1.588 1.557 14.374 29.748 19.083 147.451 84.454 255.822 5.165 13.218 1.904 2.582 23.815 30.781 20.994 167.075 77.355 296.963 5.165 20.658 4.132 1.549 27.889 32.537 13.944 156.486 123.950 338.090 5.165 14.977 2.582 5.625 22.905 25.306 1.549 52.612 38.827 516.815 544.160 575.843 651.769 664.145 24.397 24.056 22.869 31.504 28.348 541.212 568.215 598.711 683.272 692.493 Fonte: Direzione CeFSA di Trento. 2.3.1.1 La sezione di Trento dell’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (INF) L’Istituto per la Fotonica e le Nanotecnologie (INF) è operativo dal 15 febbraio 2002 con sede a Roma e, oltre alla sezione di Trento, si articola in un’altra sezione territoriale con sede presso il Politecnico di Milano. La sezione di Trento è impostata su cinque linee di ricerca: • film e interfacce da fasci di cluster e aggregati molecolari (FIFCAM); • metodi spettroscopici e spettrometrici per applicazioni agronomiche, studio e controllo della qualità ambientale; • struttura e dinamica locale in sistemi disordinati; • materiali e dispositivi superconduttori; • caratterizzazione e sviluppo di materiali per la fotonica e l’optoelettronica. La sezione di Trento intrattiene rapporti con istituzioni di ricerca internazionali e laboratori di eccellenza, sia a livello europeo [Università e CNRS di Angers (F), Università di Nimega (NL), Università di Dresda (D) e Università di Innsbruck (A)] sia con gli Stati Uniti [Princeton University, Cornell University (Ithaca) e Lucnt Bell Laboratories (NJ)]. 2.3.1.2 La sezione di Trento dell’Istituto di Biofisica (IBF) L’Istituto di Biofisica (IBF) è operativo dal 15 aprile 2002 con sede a Pisa. Oltre alla sezione di Trento, dispone attualmente di altre due sezioni territoriali, a Genova e a Palermo. La sezione di Trento, nata da uno dei 4 reparti del CeFSA , è attiva in particolare su tre linee di ricerca, centrate attorno allo stu- 94 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 dio dell’interazione di proteine e peptidi con la membrana cellulare: • struttura e funzione di tossine di batteri e animali con impatto sulla salute umana; • meccanismo di deposito del peptide amiloide nella malattia di Alzheimer e fattori modulanti; • studio di tossine e patogeni con effetti in campo agronomico. La sezione opera in stretta collaborazione con varie realtà internazionali, tra cui l’Università di Strasburgo, l’Istituto Pasteur (FR) e l’Università di Lubiana (SLO). 2.3.2 L’Istituto per la Tecnologia del Legno (CNR - ITL) L’Istituto per la Tecnologia del Legno è organo di ricerca del CNR e opera nel campo della tecnologia del legno. In tale ambito, fin dalla sua costituzione, realizza specifici programmi di ricerca volti a migliorare la conoscenza della materia prima legno e a fornire supporto scientifico ad un settore di grande rilevanza economica e sociale. La sua attività è iniziata nel 1963 come sezione staccata sperimentale dell’Istituto del Legno di Firenze. Nel 1981 la sezione è divenuta organismo autonomo con la denominazione di Istituto per la Tecnologia del Legno, con sede in S. Michele a/A (Trento), e si occupa di ricerche sulle tecnologie dei processi di lavorazione e trasformazione del legno e sull’ottimizzazione nell’utilizzo della biomassa forestale. Dal settembre 2002, in attuazione al piano di riorganizzazione del CNR, è divenuto operativo l’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA), con sede a Firenze, scaturito dall’accorpamento di tre precedenti organi di ricerca. In seguito a ciò, l’Istituto di San Michele è diventato una sezione territoriale distaccata di questa nuova realtà, cambiando la propria denominazione. L’attuale articolazione interna, oltre all’amministrazione, segreteria e Servizio tecnico, prevede 2 reparti (Tecnologie forestali e delle prime lavorazioni e Tecnologie Industriali) e 9 laboratori, dove sono di fatto collocate le attrezzature scientifiche e all’interno dei quali è possibile svolgere una serie di attività di sperimentazione, collaudi e prove tecniche. I dati a disposizione si riferiscono agli anni 1999, 2000 e 2001, poiché, a causa di una precedente diversa impostazione dei bilanci consuntivi dell’Istituto, risulta difficile il confronto con i dati degli anni antecedenti. I finanziamenti del CNR sono finalizzati al funzionamento ordinario dell’Istituto, mentre le altre entrate (finanziamenti provinciali ed europei o derivanti da specifici contratti) all’attività di ricerca. Il personale di ruolo viene pagato direttamente dal CNR di Roma e come tale non viene considerato fra i dati riportati. Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca 95 Tabella 77: Entrate CNR-ITL. Cifre in euro. 1999 CNR 605.156 PAT 320.054 2000 2001 462.700 433.653 300.000 Unione Europea 25.201 38.800 25.920 Finanziamenti esterni 89.816 114.079 164.779 1.040.227 615.579 924.353 2000 2001 Totale Fonte: Ufficio amministrativo ITL. Tabella 78: Uscite CNR-ITL. Cifre in euro. 1999 Spese generali funzionamento 217.456 188.505 294.385 Spese generali investimento 43.294 29.594 19.293 5.216 4723 4.740 10.015 27.350 16.773 Spese per missioni personale – amministrazione Spese per missioni personale – ricerca Spese accessorie collaborazioni e consulenze 7.696 12.728 Spese funzionamento ricerca 474.053 334.789 567.469 Spese investimento ricerca 282.497 30.619 8.966 1.040.227 615.579 924.353 Totale spesa diretta ricerca Fonte: Ufficio amministrativo ITL. Tabella 79: Personale ITL. 1999 2000 2001 Livello Ruolo Personale amministrativo T.D. 3 Ruolo T.D. 3 Ruolo T.D. 3 Dirigenti ricerca Ricercatori Personale Tecnico Totale 3 5 3 3 3 2 10 3 10 4 9 3 16 8 16 7 15 5 Fonte: Ufficio amministrativo ITL. Tabella 80: Personale non dipendente ITL. Livello Contrattisti Borsisti Assegni di ricerca Totale 1999 2000 2001 2 2 4 1 3 2 6 4 Fonte: Ufficio amministrativo ITL. 96 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 2.3.3 L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura (CRA - ISAFA) L’Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura, istituito con il D.L.vo 454 del 27/10/99, è un Ente pubblico del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA). L’Istituto, che ha sede a Villazzano di Trento, è articolato in tre Sezioni operative: • Assestamento e utilizzazioni forestali; • Biometria forestale e dendrometria; • Alpicoltura. L’Istituto si occupa delle ricerche scientifiche e tecnologiche riguardanti la corretta gestione e l’evoluzione dei boschi e dei pascoli. In particolare le attività di ricerca sono volte alla realizzazione di metodi e modelli per la pianificazione dell’uso dei boschi e dei pascoli in base alla complessità degli ecosistemi e alla molteplicità delle funzioni e dei valori; all’ideazione di tecniche per la raccolta, il trattamento e la rappresentazione delle informazioni relative agli ecosistemi forestali e pascolivi; allo studio di metodi e modelli statistico-matematici per le stime dendrometriche e per la descrizione della dinamica delle formazioni forestali; alla realizzazione di metodologie per gli inventari forestali; all’inquadramento tipologico, valutazione di produttività, miglioramento e gestione dei pascoli alpini e dei prati di montagna; e, infine, alla coltivazione e al miglioramento genetico di piante officinali. Ai sensi dell’art. 4 della L.P. n. 33 del 27 dicembre 1982, il direttore dell’ISAFA è nominato componente del “Comitato per il coordinamento della sperimentazione e dell’assistenza tecnica” che opera in ambito provinciale. La fetta più consistente di finanziamento destinata al funzionamento, all’acquisto di attrezzatura tecnica e scientifica e all’attività di ricerca perviene all’ISAFA dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, come evidenziato dalle tabelle sottostanti. La partecipazione a programmi e bandi di ricerca europei, nazionali, regionali e provinciali, la sottoscrizione di specifiche convenzioni per attività di studio, ricerca e progettazione con amministrazioni pubbliche (quali la Direzione foreste del Ministero, il Corpo Forestale dello Stato, la Regione Abruzzo, la Provincia di Trento), provvedono invece al finanziamento della restante attività di ricerca. Nel gennaio 2002 la PAT (Servizio Foreste) ha sottoscritto con ISAFA una convenzione in base alla quale si impegna a finanziare uno studio biennale per l’ideazione e lo sviluppo di un modello previsionale basato sulla logica neurale per la previsione delle distribuzioni diametriche particellari nei boschi trentini sottoposti ad assestamento. ISAFA partecipa inoltre al progetto EFOMI (Valutazione Ecologica di Cenosi Forestali sottoposte a Monitoraggio Integrato) coordinato dall’Istituto Agrario di San Michele e finanziato dal bando provinciale su progetti di ricerca 2001. Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca 97 Tabella 81: Entrate dell’ISAFA. Cifre in euro. 1997 P.A.T Unione Europea Ministero per le Pol. Agricole e Forestali Finanziamenti Esterni Totale entrate 1999 2000 2001 – – – – 55.385 0 0 0 0 259.819 300.743 427.493 244.356 541.192 (1) Altro 1998 132.136 – – – 7.747 0 52.444 21.046 40.437 214.714 0 367.648 321.789 467.930 466.818 673.327 (1) Altre agenzie di ricerca e contratti gestiti direttamente dagli erogatori Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA. Come si nota dai dati riportati l’Istituto registra nei bilanci annuali delle variazioni anche notevoli, dovute al fatto che l’attività svolta è finanziata, oltre che dal Ministero, da convenzioni e accordi. Tabella 82: Uscite dell’ISAFA. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 59.156 68.368 75.018 65.233 76.064 Spese generali funzionamento 194.286 164.481 235.217 193.292 283.400 Spese generali investimento 47.849 40.337 63.931 138.339 54.056 Spese per missioni del personale dipendente (ricerca) 21.702 29.289 31.490 44.502 30.620 Spese per borse di studio/ricerca 7.153 4.885 14.865 7.437 10.846 Spese accessorie collaborazioni e consulenze 37.501 14.430 47.409 18.016 92.681 Costo personale dipendente Altro 2001 125.661 Totale generale Spesa 367.648 321.789 467.930 466.817 673.327 Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA. Tabella 83: Personale dell’ISAFA. Livello (1) Pers. amministrativo e coll. tecnici Dirigenti ricerca Ricercatori Personale Tecnico Totale 1997 1998 1999 2000 2001 Ruolo Ruolo Ruolo Ruolo Ruolo 3 3 7 7 7 3 3 7 7 7 4 3 7 7 7 4 3 6 6 6 5 3 6 7 7 20 20 21 19 21 (1) I livelli sono riferiti a quelli del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Fonte: Ufficio amministrativo ISAFA. 98 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 2.3.4 La sezione di Trento dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura (CRA - ISF) Con il Decreto del Presidente della Repubblica n.1318 del 23 novembre 1967 sono stati istituiti 22 Istituti di ricerca e sperimentazione agraria con personalità giuridica autonoma, sottoposti alla tutela e vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e aventi pari grado di riconoscimento degli Istituti Scientifici Universitari. Fra questi, l’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura (ISF) ha sede a Roma ed è organizzato in quattro sezioni operative centrali e tre periferiche, di cui una con sede a Pergine Valsugana. L’ISF provvede agli studi e alle ricerche riguardanti la costituzione, il miglioramento genetico, le tecniche di coltivazione delle piante da frutto secondo le esigenze evidenziate dallo sviluppo della produzione frutticola nel contesto dei mercati interni e internazionali. I primi fruitori delle attività di ricerca dell’ISF sono identificabili negli enti preposti all’attività di divulgazione, i quali hanno il compito di trasmettere i risultati degli studi effettuati ai produttori interessati, siano essi vivaisti o frutticoltori. La sezione operativa periferica di Trento si occupa in particolare del miglioramento genetico di melo, ciliegio e piccoli frutti, e conduce ricerche sull’incremento delle produzioni colturali nel rispetto della qualità della fruttificazione. Presso l’ISF di Trento sono inoltre in corso delle prove di valutazione dei portinnesti del melo e del pero e delle ricerche di valutazione varietale di coltivazione di melo, ciliegio e piccoli frutti (nell’ambito del più vasto programma del MIPAF denominato “Liste di orientamento varietale dei fruttiferi” e in collaborazione con le Università di Bologna, Pisa e Bari). La sezione di Trento coordina infine il Programma nazionale di Sviluppo delle colture minori nell’Italia meridionale e partecipa a programmi europei per lo studio e la valorizzazione dei terrazzamenti (programma europeo Proterra, coordinato dal CME di Avignone). Dall’attività svolta dall’ISF di Trento nel campo del miglioramento genetico sono derivate negli ultimi anni diverse importanti novità che interessano direttamente anche l’agricoltura trentina, come il licenziamento di 10 nuove varietà di melo ticchiolatura resistente. L’Istituto infine è stato promotore degli studi che hanno portato all’introduzione ed alla valorizzazione delle tecniche di difesa integrata e biologica, sia in Trentino che in altre regioni italiane. Per l’attività di ricerca la maggior parte dei finanziamenti provengono dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso fondi ordinari e straordinari. A questi si aggiungono i finanziamenti provenienti dalla Comunità Europea (progetto Proterra e Progetto POM 2 B41), da apposite convenzioni con Enti territoriali (AVA – Agenzia Veneto Agricoltura; Provincia di Pordenone), da aziende private (CIFO). Istituti, laboratori e sezioni degli Enti Nazionali di ricerca 99 La situazione relativa al personale operante nella sezione è sintetizzata dalla tabella che segue: Tabella 84: Personale dell’ISF – sezione di Trento. Anno 1997 1997 1998 1998 1999 1999 2000 2000 2001 2001 ruolo T.D. ruolo T.D. ruolo T.D. ruolo T.D. ruolo T.D.. Qualifiche dirigenziali 1 1 1 1 1 Ric./Tecn. 1ª fascia 1 1 1 1 1 Livello VIII 1 1 1 1 1 1 1 Livello VI Personale amministrativo 1 Livello VIII 1 Impiegato II livello 1 Totale 3 0 3 1 1 3 1 1 4 1 1 5 2 Fonte: ISF – sezione di Trento. 2.3.5 L’Unità di ricerca a Trento dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) L’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) coordina e svolge, sulla base di programmi pluriennali e di progetti specifici, la ricerca di base, orientata e applicata nel campo della fisica della materia. All’interno del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, è attiva una Unità di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia, formata da personale che opera in ambito universitario (docenti, ricercatori, dottori di ricerca, borsisti) e da personale proprio dell’Istituto. Nell’ambito della Convenzione PAT-INFM (1.5.2) è inoltre stato attivato un Gruppo di lavoro paritetico con il compito di formulare proposte su cui i due enti operano in comune accordo per definire progetti specifici e ricerche di mutuo interesse. Dal Gruppo di lavoro è scaturita la proposta di istituire un Centro di Ricerca e Sviluppo sulla Condensazione di Bose-Einstein, che prevede il coinvolgimento e il supporto dell’Università di Trento. Il Centro sarà finanziato dall’INFM per un importo di 1.352.000 euro per il primo quinquennio di attività e dalla PAT per un importo di 619.748 euro per i primi tre anni. Per le risorse gestite dall’Unità di ricerca dell’INFM di Trento, come appare dalla tabella sottostante, si tratta di finanziamenti ordinari, provenienti direttamente dall’INFM, o di finanziamenti su specifici progetti di ricerca. 100 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 85: Entrate dell’unità di ricerca INFM di Trento. Cifre in euro. Anno Totale Entrate 1997 1998 1999 2000 2001 123.950 122.813 125.380 144.143 223.021 1999 2000 2001 Fonte: Direzione unità di ricerca. Tabella 86: Personale operante presso l’unità di ricerca INFM di Trento. Anno 1997 1998 Borse di Dottorato - - - 2 1 Post Doc 1 2 2 2 1 Dipendenti e collaborazioni 0 0 0 0 0 Fonte: Direzione Unità di Ricerca. 2.3.6 Il gruppo collegato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) promuove, coordina ed effettua la ricerca scientifica nel campo della fisica nucleare, subnucleare, astroparticellare e delle interazioni fondamentali. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare finanzia il gruppo operante a Trento presso il Dipartimento di Fisica come sede collegata a quella di Padova. Le ricerche svolte sono interamente finanziate dall’INFN e prevedono la collaborazione con Dipartimenti dell’Università di Trento (Fisica, Informatica, Matematica, Economia) e con altri centri di ricerca operanti in territorio provinciale (CeFSA). Ai fini del coordinamento delle attività nei settori di reciproco interesse, nell’ambito della Convenzione PAT-INFN, è stato costituito un Comitato paritetico che, nel giugno 2002, ha elaborato la proposta di costituzione di un Centro Italo Germanico per la Sensoristica Innovativa per Applicazioni Spaziali che vede coinvolti l’Università di Trento, l’INFN, l’Agenzia Spaziale Italiana, il Max Planck Institute e l’Università di Aachen (Germania). Un quadro sintetico delle entrate, delle uscite e del personale del gruppo collegato di Trento dell’INFN è riportato nei dati sotto elencati. Tabella 87: Entrate e uscite del gruppo collegato di Trento dell’INFN. Cifre in euro. 1997 1998 1999 2000 2001 Totale Entrate Anno 216.034 230.133 194.394 333.993 283.535 Totale Uscite 200.024 211.283 176.163 333.993 283.535 Fonte: Direzione Gruppo Collegato. La ricerca in campo medico-sanitario 101 Tabella 88: Personale operante presso il gruppo collegato di Trento dell’INFN. Anno 1997 1998 1999 2000 2001 3 Borse di Dottorato 3 3 3 3 Assegni di ricerca - - - 1 2 Dipendenti e collaborazioni 0 0 0 0 0 Fonte: Direzione Gruppo Collegato. 2.4 La ricerca in campo medico sanitario 2.4.1 Informatica medica L’obiettivo generale dell’unità applicativa di Informatica Medica e Telemedicina dell’ITC-irst (IMT) è quello di sviluppare applicazioni ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) nel campo dell’E-health, che si sostanzia nella realizzazione di sistemi virtuali di cooperazione volti allo scambio ed alla condivisione di dati clinici multimediali (cartelle cliniche condivise), sistemi di teleconsulto, telediagnosi e sistemi diagnostici controllati da computer. L’attività del laboratorio non si esaurisce nello studio e realizzazione di applicazioni prototipali innovative, ma rientra in uno scenario più ampio di promozione della tecnologia della comunicazione e dell’informazione in ambito sanitario. L’attività scientifica dell’unità applicativa si articola in tre ambiti specifici di ricerca, riguardanti in generale l’utilizzo di metodologie e tecnologie per la Gestione della Conoscenza in Medicina (Knowledge Management in Medicine - KMM). Essi sono: • Telemedicina per lo scambio, la condivisione e la diffusione della conoscenza in medicina (teleconsulto e teleformazione); • Careflow Management Systems per l’acquisizione e la rappresentazione della conoscenza in medicina (cartella clinica digitale basata su ontologie, linee guida computerizzate, Workflow Management Systems); • Intelligent Data Analysis (IDA) per l’individuazione e l’elaborazione di nuova conoscenza in medicina (elaborazione ed analisi di immagini biomediche, data mining, sistemi di supporto alla diagnosi). Diversi sono i progetti attualmente in corso. Li elenchiamo di seguito. Knowledge Management in Oncologia Si tratta di attività che rientrano in accordi di convenzione stipulati con l’Istituto Tumori di Milano e con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sani- 102 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 tari della provincia di Trento rivolte alla progettazione e allo sviluppo di sistemi multimediali per la ricerca clinica e l’utilizzo di tecniche di IDA in oncologia. In particolare: i) teleconsulto e cartella clinica a supporto della continuità assistenziale; ii) modulo sanitario multimediale per la ricerca multidisciplinare della tiroide e del melanoma; iii) database basato su tecnologia Web per lo studio dei tumori ereditari; iv) formazione a distanza in oncologia svolta all’interno di un progetto finanziato dal Ministero della Sanità dal titolo “E-Oncology Lifelong learning. Strumenti Web computing per la ricerca e la formazione in ambito oncologico”. E-Pathology Comprende tutte le attività legate all’utilizzo dell’ICT in Anatomia Patologica, tra cui: i) il progetto approvato e finanziato dal Ministero della Sanità dal titolo “Analisi di espressione e alterazioni geniche mediante tecnica di «Tissue-microarray»”, che vede la partecipazione del laboratorio IMT per quanto riguarda la progettazione e lo sviluppo di un sistema semiautomatico basato sulla gestione di un microscopio robotizzato per la digitalizzazione dei preparati istologici e su metodiche di analisi di immagine per la valutazione di parametri quantitativi e qualitativi; ii) l’attività svolta in collaborazione con il Dipartimento di Anatomia Patologica del Royal Free Hospital di Londra per lo sviluppo di un sistema basato su tecnologia Web a supporto della ricerca multidisciplinare e multicentrica del tumore del fegato e per lo sviluppo di un sistema a supporto della diagnosi precoce di questa patologia; iii) l’attività legata allo sviluppo di un sistema prototipo per il controllo di qualità e l’accreditamento dei centri in citologia svolto in collaborazione con il Dipartimento di Anatomia Patologica dell’Università di Udine; iv) lo sviluppo di un sistema per la quantificazione automatica dell’angiogenesi tumorale in tumore della mammella. Sistema di supporto allo studio e cura del melanoma Insieme di attività per la realizzazione di un sistema integrato per la gestione della conoscenza nella cura del melanoma che consenta la gestione efficiente delle informazioni e della conoscenza per il miglioramento delle procedure diagnostico-terapeutiche, coinvolgendo in modo adeguato i diversi operatori sanitari attraverso un modello di cura condivisa. E-heart failure Progetto dal titolo “Un modello di gestione integrata di cura del paziente con scompenso cardiaco, basato su linee guida computerizzate” presentato sul Fondo Progetti 2002 della PAT. Lo scopo principale di questo progetto è la creazione e la validazione di un modello virtuale di lavoro cooperativo basato su linee guida computerizzate, che sia di supporto alla cura integrata e condivisa dei pazienti affetti da scompenso cardiaco. La ricerca in campo medico-sanitario 103 Telemedicina in Montagna Progetto dal titolo “Studio e Sperimentazione delle tecnologie ITC per la sicurezza in Montagna” presentato dall’Istituto Nazionale per la Ricerca in Montagna (INRM) su fondi MURST . Il progetto si propone l’analisi, lo studio e la sperimentazione – nelle due aree pilota della Regione Valle d’Aosta e della Provincia Autonoma di Trento – di tecnologie avanzate di gestione dell’informazione e della comunicazione per migliorare le condizioni di sicurezza in montagna. e-RMETE Attività legate al progetto dal titolo “Regioni per la Medicina Telematica. Modelli di riferimento interregionale per prodotti e servizi di telemedicina”, finanziato dal Ministero della Sanità alla Regione Toscana, relativo alla trasferibilità a livello nazionale di applicazioni di telemedicina sviluppate all’interno di precedenti progetti ministeriali. Il laboratorio partecipa al progetto mettendo a disposizione due applicazioni rispettivamente di teleconsulto oncologico e di telepatologia. Telemedicina per il trapianto Attività che si svolgono all’interno del progetto finanziato dal Ministero della Sanità dal titolo “Realizzazione di reti gestionali e di registri per l’attività di prelievo e trapianto”, presentato dalla Regione Liguria. Obiettivi del progetto sono la realizzazione di un prototipo di registro e di rete informativa gestionale per il trapianto trasferibile al Sistema Sanitario Nazionale e la realizzazione di strumenti di controllo per la qualità dell’assistenza ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo. 2.4.2 Le proposte di nuovi centri di ricerca 2.4.2.1 Il Centro di protonterapia Nel corso del 2001 è stata completata, da parte del professor Renzo Leonardi, docente presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Trento e segretario scientifico dell’ECT*, l’indagine esplorativa richiesta dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento in relazione alla possibilità di installare a Trento un Centro di Protonterapia. Sono state effettuate alcune visite presso laboratori e centri di ricerca internazionali che si occupano di protonterapia. In particolare, il laboratorio Paul Scherrer (PSI) a Villingen (a nord di Zurigo) – che è il più grande laboratorio di ricerca svizzero – e il centro di protonterapia dell’Università di Harward (presso il Mass. General Hospital di Boston). È stato anche organizzato dall’ECT* un grande convegno nel quale è stata coinvolta la comunità nazionale di radiologia oncologica e di radioterapia al fine di ottenere, tra l’altro, l’opinione degli scienziati e dei ricercatori del settore sull’opportunità di istituire in Trentino un centro di protonterapia. A 104 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 proposito sono state evidenziate alcune circostanze ottimali per il lancio di un progetto pubblico di protonterapia che ben si coniuga con la congiuntura internazionale. Oltre ad alcune iniziative italiane, promosse dalla fondazione TERA, esistono dei progetti europei in fase di decollo che hanno dimensioni e obiettivi analoghi a quelli del progetto trentino. Le collaborazioni internazionali sono fondamentali: in loro assenza il rischio concreto è quello di rimanere esclusi dalla possibilità di elaborare e sviluppare il progetto assieme a realtà scientifiche di altissimo livello, presupposto essenziale per conferirgli una dimensione di ricerca e alta formazione di livello internazionale. 2.4.2.2 Il Centro di Neuroscienze cognitive Il professor Niels Birbaumer dell’Università di Trento è il promotore di un progetto per la costituzione di un Centro di neuroscienze cognitive in ambito provinciale. Il Centro dovrebbe essere realizzato attorno alle potenzialità di ricerca di una sofisticata tecnologia che consente di effettuare analisi sul cervello: si tratta dell’Imaging con Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) ad alto campo magnetico. L’Imaging con Risonanza Magnetica Funzionale consente di individuare le zone del cervello che sono attivate da determinati stimoli o comportamenti del soggetto esaminato. La tecnologia che il Centro di neuroscienze cognitive si propone di sviluppare ha applicazioni che vanno ben al di là dell’individuazione delle aree cerebrali che si attivano in seguito a determinati stimoli. L’obiettivo è, piuttosto, quello di sviluppare terapie laddove esistano particolari patologie. 2.5 Ricerca e industria Come accennato nell’introduzione, il presente Rapporto ha in parte trascurato le relazioni esistenti tra ricerca scientifica e tecnologica e realtà industriale, in vista di una più estensiva trattazione nei prossimi rapporti. Prima di procedere in questa direzione sarà innanzitutto necessario delimitare in modo rigoroso il terreno di indagine, cercando di dare un contenuto preciso alla definizione di ricerca industriale, soprattutto in un contesto come quello Trentino dove i pochi dati disponibili (che sono di seguito riportati) evidenziano una situazione in cui tale tipo di ricerca è ancora limitata a poche aree. Per non giungere a conclusioni affrettate, l’Osservatorio ha quindi preferito rinviare tale analisi al futuro, dopo aver individuato e concordato con i soggetti direttamente coinvolti (Associazione Industriali, Associazioni Artigiani e Piccole Imprese) quei punti cardine che dovranno delimitare l’indagine. Ricerca e industria 105 2.5.1 L’Agenzia per lo Sviluppo L’Agenzia per lo Sviluppo del Trentino è una Società per Azioni che ha iniziato a operare nel 1999. La sua attività consiste nella promozione del territorio trentino e del suo tessuto produttivo, con progetti finalizzati a favorire le iniziative economiche e la nuova imprenditorialità nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Le funzioni principali dell’Agenzia consistono nella divulgazione delle opportunità offerte dal Trentino per l’investimento economico, nell’assistenza ai potenziali investitori, nella ricerca di opportunità agevolative a favore delle aziende, nel coordinamento degli enti preposti alla promozione economica e al sostegno delle iniziative imprenditoriali. Gli interventi sono rivolti ad attrarre investitori esterni, con preferenza per iniziative capaci di alimentare domanda di forza lavoro qualificata, e a favorire lo sviluppo e il consolidamento dell’imprenditoria locale. Preciso impegno dell’Agenzia è inoltre la promozione della collaborazione tra imprenditoria locale e poli di eccellenza universitari e scientifici presenti in Trentino. Di seguito viene riportata una sintesi dei progetti di ricerca, conclusi o tuttora in corso, coordinati dall’Agenzia. Tabella 89: Progetti di ricerca coordinati dall’Agenzia per lo Sviluppo e conclusi nel 2002. Cifre in euro. Progetto Enti organizzatori Costo totale Costo Agenzia Anno inizio PROMOTEC Progetto per i settori di attività imprenditoriali provinciali con l’obiettivo di creare occasioni di informazione e formazione per un accesso a competenze tecnico-scientifiche e risorse tecnologiche all’avanguardia o di difficile reperimento. Agenzia per lo Sviluppo Spese org.ne corsi e incontri Spese org.ne corsi e incontri 2000 CARITRO 99 Costituzione di una banca dati per la creazione di un quadro aggiornato del sistema delle imprese trentine (manifatturiere e dei servizi) in termini di potenzialità e bisogni nell’innovazione tecnologica. Fondazione Caritro 100.000 0 2000 Fonte: Centro Tecnofin. 106 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 90: Progetti di ricerca coordinati dall’Agenzia per lo Sviluppo e attualmente in corso. Cifre in euro. Progetto Aziende ed enti coinvolti Costo totale Costo Agenzia Anno inizio “IRENE”: Italian INNOVATION RELAY CENTRE for North-Eastern regions 2000 – La Rete degli Innovation Relay Centres (IRC) o “Centri di collegamento per l’innovazione” opera nell’ambito dei Programmi Quadro Europei per il trasferimento tecnologico progetti “promozione dell’innovazione e incoraggiamento alla partecipazione delle PMI”. Centro TECNOFIN Servizi Spa; ENEA; Area Science Park; ASTER (Agenzia per lo Sviluppo Tecnologico dell’Emilia-Romagna); Marche Innovation Training; Veneto Innovazione SpA 100.000 (1) 50% Agenzia (dal 2002) e 50% UE 2000 PARTNER THEMATIC NETWORK Progetto promosso da EURADA per la realizzazione di una rete europea delle strategie regionali per l’innovazione e iltrasferimento di metodologie a favore dei nuovi Stati associati (NAC). Circa 30 tra organizzazioni, enti e agenzie impegnate nelle politiche d’innovazione regionale. 10.000 5.000 (spese finanziate dalla U.E.) 2002 EBARA PUMPS EUROPE Innovazioni di prodotto e di processo nel settore delle elettropompe. Dip. di Ingegneria dei Materiali; CRF 350.000 0 2000 FAR SYSTEMS Sistemi innovativi di building & security automation: sviluppo di sensori di nuova generazione e gestione integrata. Optoelettronica Italia Srl; ITC-Irst; Adcon telemetry 1.500.000 0 2002 AQUAFIL Progetto di sviluppo di un filo innovativo per applicazioni nel settore moquette. (2) (2) (2) 2001 ELF Sviluppo di un forno a rulli ad alta efficienza per la sinterizzazione di componenti strutturali a elevata resistenza meccanica. G. Elf srl; Dip. Ingegneria dei Materiali 500.000 0 2002 GIRARDINI Introduzione di nuovi trattamenti per la lavorazione con utensili Girardini; Dip. di Ingegneria dei Materiali 100.000 0 1999 GIRARDINI Automazione e sistemi multisensoriali per il controllo di processo nell’industria metalmeccanica Girardini; ITC-irst; CRF 700.000 0 2002 SAPES “The replacement of hard chromium coatings for mechanical components through High Pressure Nano structure powder HVOF coatings”: progetto europeo del V PQ (Promoting Competitive and Sustainable Growth). Sapes Spa di Storo (coordinatore progetto) e vari partners 2.800.000 0 2000 (1) Quota annuale. Fonte: Centro Tecnofin. Ricerca e industria (2) Rapporto disciplinato da accordo di riservatezza. 107 2.5.1.1 Nuovi Poli per l’innovazione: i Business Innovation Centres (BIC) La gestione tecnico operativa delle attività promosse dall’Agenzia per lo Sviluppo avviene tramite il Centro Tecnofin Servizi S.p.A., società che gestisce cinque Business Innovation Centres (BIC) localizzati nella provincia di Trento e realizzati anche grazie al supporto finanziario della PAT. Questi Centri consistono in strutture modulari, nate dalla riconversione di strutture immobiliari dismesse e rese disponibili per nuove iniziative economiche o in fase di espansione. I BIC offrono particolari servizi alle imprese ivi insediate come: start-up d’impresa, collaborazione con Università e Centri di ricerca per trasferimenti tecnologici, finanziamenti per l’acquisto di impianti tecnologici, attività formative, sportelli informativi, venture capital, collegamenti a banche dati dedicate per informazioni commerciali. Il Centro di Rovereto, primo BIC realizzato sul territorio provinciale, è sede delle società ed è dotato di una struttura suddivisa in unità modulari ad uso produttivo (sono presenti 44 imprese su una superficie produttiva di circa 40 mila metri quadrati, per complessivi 450 addetti circa) con una parte dedicata ai servizi comuni. La coesistenza della realtà produttiva accanto all’offerta di specifici servizi per le aziende è indirizzata ad accelerare il processo innovativo delle realtà imprenditoriali insediate e a facilitare l’insediamento di nuove imprese anche nel settore dei servizi. Il Centro ha attivato un collegamento preferenziale con l’Università degli Studi di Trento e con l’Istituto Trentino di Cultura, in particolare con il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (ITC-irst), sancito con la stipula di un’apposita convenzione. I supporti tecnologici offerti dall’Università di Trento riguardano i seguenti settori: laboratori per analisi e sviluppo relativi a materiali avanzati (ceramici, polimerici e composti); metallurgia (corrosione, usura); biomateriali; sensori, rivestimenti e trattamenti superficiali; fisica (raggi X, impianto ionico); risorse di calcolo; meccanica dei materiali e delle strutture; tecnica delle costruzioni; idraulica; informatica. I servizi offerti dall’ITC-irst sono inerenti i seguenti ambiti: progettazione, fabbricazione e test di circuiti integrati innovativi su larga scala; attività di ricerca e sviluppo nell’ambito della sensoristica ottica, della sensoristica biochimica e della sensoristica speciale; sviluppo e applicazione di metodologie a carattere non distruttivo; prove e misure di compatibilità e di inquinamento elettromagnetico; caratterizzazione e analisi chimico-fisica delle superfici di materiali. La positiva esperienza del Business Innovation Centre di Rovereto è stata di stimolo alla realizzazione di altri BIC nelle aree di Pergine (dove sono già presenti sei aziende), Borgo Valsugana, Pieve di Bono (dove si stanno insediando in questo periodo le prime aziende) e Mezzolombardo (dove l’immobile relativo risulta ancora in fase di costruzione). Accanto ai suddetti BIC di 108 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Trento è stato infine realizzato un Polo Tecnologico, costituito da uffici destinati ad aziende operanti nell’informatica, nel web design e nella new economy. 2.5.2 La sezione di Trento del Centro Ricerche Fiat (CRF) Il Centro Ricerche Fiat di Orbassano (TO) ha aperto nel 2001 una propria sede in provincia di Trento grazie alle disposizioni previste dalla L.P. 6/99. Coerentemente con la missione e le strategie del Centro di Orbassano, l’obiettivo del CRF a Trento è quello di formare in provincia una rete di ricerca applicata a livello di eccellenza attraverso quattro poli: • Microsistemi; • Manufacturing Virtuale; • Business Information Technology (BIT); • Info Telematica. I possibili benefici che si prevedono da questo accordo interessano principalmente lo sviluppo dell’imprenditorialità (nuove figure professionali, società di servizi, turismo, ecc.), il traghettamento di nuovi spin-off locali o di aziende in ristrutturazione a nuove opportunità di business e la protezione dell’ambiente, tramite lo sviluppo di specifici progetti. A fronte di una serie di attività proposte, il CRF ha concordato con la PAT un contributo di 7.772.031 euro impegnandosi a restituire, entro il 2006, la metà di questo contributo attraverso il coinvolgimento dell’Università, dei centri di ricerca e delle imprese innovative in progetti nazionali ed europei. Obiettivo della sezione di Trento del CRF è quello di incrementare in provincia il livello di innovazione per mantenere un’elevata competitività nei confronti di altri territori italiani ed europei, favorendo il coinvolgimento della aziende locali nella rete nazionale e internazionale della ricerca e dell’alta formazione. Tabella 91: Tabella di raffronto fra attività proposte dal CRF e contributi concordati. Cifre in euro. Attività CRF proposte nella sede di Trento Attività CRF proposte nella sede di Orbassano Totale attività proposte dal CRF 10.623.000 2.879.000 13.502.000 Contributo pluriennale concordato con PAT 7.772.031 Restituzione del 50% del contributo PAT entro 2006 3.886.016 Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. Ricerca e industria 109 Tabella 92. Dettaglio delle spese e delle entrate per l’anno 2001. Cifre in euro. 2001 Spese personale dipendente 395.000 Spese per borse dottorato e post-doc 49.000 Acquisto attrezzature 15.000 Acquisto servizi 0 Altre spese 53.000 Totale Spese 521.000 Finanziamenti PAT (1) Totale Entrate 521.000 521.000 (1) Relativo all’anticipo del 50% (3.886.000 euro) del contributo concordato Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. Le suddette strategie si sono concretizzate in progetti che mirano a produrre un impatto sul sistema imprenditoriale locale nel breve/medio periodo; poiché strettamente collegati gli uni agli altri, tali progetti sono stati avviati contemporaneamente, attivando una serie di collaborazioni con università e centri di ricerca locali. Tabella 93: Collaborazioni attivate con centri di ricerca e dipartimenti dell’Università di Trento. Anno 2001 ITC-IRST 2 Dipartimento di Matematica 1 Dipartimento di ingegneria dei materiali 1 Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale 1 Dip. di Informatica e Telecomunicazioni 3 Laboratorio di Psicologia Cognitiva 1 Totale 9 Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. Tabella 94: Personale dipendente CRF coinvolto nei progetti finanziati del 2001. Categoria Ruolo T.D. Direttore – – R3 5 – R2 4 – 2 – 11 – R1 Totale Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. 110 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 95: Personale non dipendente coinvolto nei progetti finanziati nel 2001. Categoria Professori universitari 5 Post Doc – Borsisti 13 Tesisti 3 Stagisti – Totale 21 Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. Complessivamente nel 2001 e nel corso del 2002 sono stati definiti e concordati sette progetti con aziende, istituti di ricerca e Università. Una prima linea strategica d’interventi è inquadrata nell’ambito della protezione e della valorizzazione dell’ambiente. Tale linea si fonda sull’Atto di Indirizzo sulla Mobilità della Giunta Provinciale (delibera 1948 d.d. 28 Luglio 2000), che esprime l’intento di “rivedere e aggiornare le scelte relative alla mobilità dei cittadini e delle merci“ e di “predisporre gli atti di indirizzo programmatico in materia di mobilità sostenibile, di sostenibilità dello sviluppo e del turismo”. Il progetto TT-LAB, proposto nell’ambito del Polo Info-Telematica, affronta i problemi della mobilità urbana. TT-LAB è finalizzato alla realizzazione di una piattaforma telematica per il controllo e la gestione del parco macchine pubblico e per la fornitura di servizi avanzati a veicoli privati. Il progetto, che consente un trasferimento continuo di tecnologie e competenze dal settore della ricerca a quello dei servizi, si propone di coinvolgere, negli anni, altri partner individuati dalla Provincia per avviare nuove iniziative. Per il 2002 vanno poi menzionate l’avviata collaborazione con l’Assessorato ai Trasporti per lo studio del trasporto a domanda e il coinvolgimento del CRF nell’ambito del Distretto Tecnologico sulle Telecomunicazioni. A completamento e supporto del progetto TT-LAB, che è di carattere strettamente info-telematico, vanno poi citati i progetti del polo microsistemi (SIRPA, VIDI) e dell’Information Technology (CitiMan). SIRPA è un progetto finalizzato allo sviluppo di un sistema sensoriale integrato per il monitoraggio e il rilievo di parametri ambientali; VIDI è invece dedicato allo sviluppo di un nuovo modo di erogare informazioni ad autisti di mezzi pubblici e ai turisti. Nell’ambito del Polo BIT, il progetto CitiMan è finalizzato all’analisi e alla modellazione della mobilità. La seconda linea strategica prevede il sostegno allo sviluppo imprenditoriale locale: questa è essenzialmente orientata all’innovazione organizzativa, oltre che tecnologica, ed è garantita dalle attività del Polo Virtual Manufacturing e da altri due progetti del Polo BIT (LOGICOST E WEBSTAT). Ricerca e industria 111 Tabella 96: Quadro riassuntivo dei progetti avviati dal CRF con aziende, centri di ricerca e Università in Trentino. Progetto Polo Partner SIRPA: sviluppo di sensori integrati per il rilievo di parametri ambientali Microsistemi Dip. Ingegneria Neuricam VIDI: dispositivi personali per la visualizzazione interattiva delle informazioni Microsistemi Dip. Ingegneria Opto-I Far System PMV: metodologie di ottimizzazione virtuale e integrata di prodotti e processi produttivi Manufacturing Virtuale Dip. Ingegneria (Aziende Trentine da definire nel corso del 2° anno) LOGICOST: metodologie e modelli di supporto alle decisioni su base costi per problemi di ottimizzazione logistica Business Information Technology (BIT) Dip. Informatica e Studi Aziendali ITC-irst DeltaDator WEBSTAT: metodologie matematiche e statistiche per la progettazione robusta di prodotti e processi produttivi: un web based service Business Information Technology (BIT) Dip. Informatica DeltaDator CITIMAN: Citizen Mobility Modeling and Management Business Information Technology (BIT) Dip. Economia Sperimentale CSST (Centro Studi sul Sistema dei Trasporti TT – LAB: Laboratorio didattico per la telematica nei trasporti Info Telematica Dip. Ingegneria delle Telecomunicazioni Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. I progetti a sostegno dello sviluppo imprenditoriale hanno l’obiettivo di incrementare e offrire nuove metodologie di ottimizzazione di prodotto e di processo che integrino variabili tecniche, economiche e ambientali tali da permettere alle imprese dell’area di Trento di migliorare i loro processi produttivi e di cogliere nuove opportunità di business offerte dalle diverse tecnologie innovative. Le metodologie di forte impatto innovativo (da “salto competitivo”) che saranno sviluppate nell’ambito del progetto PMV (“Metodologie di ottimizzazione virtuale e integrata di prodotti e processi produttivi”), operano principalmente in ambiente virtuale, integrando strumenti software per la prototipazione virtuale di prodotti, la simulazione di processi produttivi, l’analisi del ciclo di vita dei prodotti con il loro impatto ambientale e la gestione dei costi. In particolare, il Polo prevede di avviare lo sviluppo delle suddette metodologie in tre aree di ricerca con alto potenziale di sviluppo futuro: tecnologie 112 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 eco-ambientali per materiali metallici leggeri e a elevate prestazioni; tecnologie di fonderia evolute e tecnologie di fabbricazione a basso investimento. I progetti LOGICOST e WEBSTAT, del polo BIT, sono invece rispettivamente orientati a favorire la competitività delle aziende ottimizzandone i processi logistici e di progettazione dei nuovi prodotti con supporto statistico evoluto per migliorare qualità ed affidabilità. I progetti avviati nel 2001 (tuttora in corso di svolgimento) hanno fino ad oggi consentito la partecipazione a sei progetti a finanziamento pubblico nazionale ed europeo in aree tecnologiche vicine e coerenti con i poli proposti dal CRF. Questi progetti hanno consentito l’individuazione di nuove opportunità di collaborazione in materia di: scouting tecnologico, supporto decisionale per l’avvio o l’evoluzione di attività aziendali, promozione di programmi per la formazione universitaria e postlaurea e impostazione di nuovi programmi di ricerca a finanziamento pubblico. I risultati di queste attività si possono riassumere, riguardo ai progetti a finanziamento pubblico, in sei progetti già avviati nell’ambito delle aree Manufacturing, Information Technology e Microsistemi, che hanno portato complessivamente a Trento finanziamenti pari a 1.877.500 euro. Vanno infine menzionati per il 2002 il coinvolgimento del CRF nell’iniziativa avviata dalla PAT per l’avvio di una sede dell’ITC-irst in Israele (progetto IRSTRAEL) e i sempre più frequenti contatti con la Corea. Tabella 97: Quadro riassuntivo della partecipazione CRF a progetti di ricerca nazionali ed europei. Progetto Tipologia Stato del progetto (1) OPTO3D Nazionale SITECO Nazionale in corso in corso AIDER Europeo – V P.Q. in corso IDEAL Europeo – V P.Q. in corso EMF Europeo – V P.Q. in corso MULTIPLEYE Europeo – V P.Q. in corso Fonte: CRF, sede centrale di Orbassano. Ricerca e industria 113 LA RICERCA IN TRENTINO E I PROGRAMMI QUADRO EUROPEI 3.1 Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici Per valutare le dimensioni del sistema della ricerca in Trentino, a confronto con la media nazionale e con alcune regioni europee particolarmente attive in R&S, i dati statistici disponibili dell’EUROSTAT, dell’ISTAT e del Servizio Statistiche della PAT offrono interessanti spunti di riflessione. Partendo da alcuni dati macroscopici, a investire maggiormente a livello mondiale in R&S in termini assoluti, secondo fonti EUROSTAT 1, sono gli Stati Uniti (con circa 247 miliardi di dollari, corrispondenti al 2,84% del Pil), seguiti a notevole distanza dal Giappone (con 92 miliardi di dollari, 3,06% del Pil) e dalla Germania (con 43 miliardi di dollari, 2,29% del Pil). Per quanto riguarda la Comunità europea, in termini di quota percentuale rispetto al Pil2, si possono notare grosse differenze fra i vari Stati membri, con percentuali di stanziamento per attività R&S decisamente più alte nel nord dell’Europa. I paesi a occupare i primi posti in questa graduatoria sono: 1) Svezia 3,80% 2) Finlandia 3,19% 3) Germania 2,44% 4) Francia 2,19% In termini assoluti, la spesa italiana in R&S rappresenta solo il 30% di quella tedesca. Nel confronto con la media europea, la non buona posizione dell’Italia emerge distintamente anche se si prende in considerazione un altro dato: il rapporto tra le spese in R&S e il prodotto interno lordo (Pil). L’Italia, con un modesto 1,04% sul Pil, scende a occupare gli ultimi posti della graduatoria europea, affiancandosi in ciò ad altri paesi del sud dell’Europa: Italia 1,04% Spagna 0,89% Portogallo 0,76% Grecia 0,51% 1. 2. Fonte: EUROSTAT per l’anno 2000. *Statistical Office of the European Communities in Luxemburg, Sweden and Finland above Japan and the US. Fonte: EUROSTAT per l’anno 1999. Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici 115 Questi dati possono essere confrontati con la media europea della percentuale di spesa per R&S, che è pari all’1,9% (vedi tabella seguente). Tabella 98: Percentuale di spesa per R&S rispetto al Pil e suddivisione delle erogazioni per settore. 2000 1999 1998 Imprese Governo Alta Formazione Media europea 1.90 1.92 1.87 66% 14% 20% Austria 1.79 1.83 1.81 : : : Belgio : 1.98 1.90 72% 3% 24% Danimarca : 2.00 2.02 63% 16% 21% Finlandia : 3.19 2.89 68% 12% 20% Francia 2.15 2.19 2.17 65% 18% 17% Germania 2.46 2.44 2.31 70% 14% 16% Grecia : : 0.51 26% 24% 51% Irlanda : : 1.39 74% 7% 19% Italia : 1.04 0.98 54% 21% 25% Olanda : : 1.94 54% 19% 27% : 0.76 : 25% 31% 43% Spagna Portogallo 0.90 0.89 0.90 54% 17% 30% Svezia : 3.80 3.75 75% 3% 21% Regno Unito 1.84 1.87 1.83 69% 11% 20% Giappone : 3.04 3.04 74% 10% 16% Stati Uniti : 2.64 2.60 78% 7% 15% Fonte: EUROSTAT. Il dato non buono dell’Italia, a confronto con altri paesi del sud Europa, diventa ancor meno confortante se paragonato alle alte percentuali di crescita in investimenti R&S di Grecia (+ 15,4% l’anno), Portogallo (+ 10,4%) e Spagna (+ 2,7%). In Italia, secondo i dati più recenti disponibili3, l’intensità degli investimenti in R&S è addirittura in regresso (con un - 2,5%). In controtendenza a ciò, le spese per R&S nell’Unione Europea sono aumentate fortemente nel 1999 (+5,6%) rispetto agli anni precedenti e, in base alle previsioni, continueranno a crescere anche dopo il 2000 (+2,3%). In crescita si registra pure il personale dedito alla ricerca, che attualmente rappresenta in Europa l’1,34% della forza lavoro. Diversi fattori spiegano la non buona posizione dell’Italia nel settore R&S. Da un lato va rilevato che le imprese italiane fanno mediamente poca 3. 116 Fonte: DG Recherche su dati Ocde-Eurostat. La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 ricerca: fatto che peraltro spiega, specialmente nei settori high tech, il ritardo dell’Italia a livello internazionale4. Va inoltre considerato che nelle medie imprese si fa ricerca solo se si ha la certezza che questa può essere applicata ai processi produttivi, con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di organizzazione aziendale e di mobilità del lavoro. Investimenti in R&S sono rilevabili sostanzialmente solo in pochi ambienti d’impresa dinamici e flessibili. Nucleo e fucina in cui crescono e sperimentano i ricercatori, in definitiva, non sono le imprese medio-piccole, ma le grandi imprese5; e la crisi in cui versano queste ultime spiega, almeno in buona parte, il ritardo stesso dell’Italia in questo settore. Per quanto riguarda la ricerca universitaria e i centri nazionali di ricerca vanno rilevate altre carenze strutturali. Per lungo tempo i centri di eccellenza non si sono sviluppati adeguatamente, fatte salve alcune importanti eccezioni. Questa situazione alla lunga ha causato un’emigrazione d’intelligenze in campo scientifico e tecnologico verso altre nazioni, dove i finanziamenti alla ricerca e gli ambienti di lavoro offrono ai ricercatori gratificazioni maggiori. Analizzando i dati nazionali con quelli relativi alle singole regioni europee, si ottiene un ulteriore quadro comparativo. Le quattro regioni più attive a livello europeo si trovano tutte in Germania, con una spesa che supera il rispettivo 4% del Pil per attività in R&S, come si evince dalla tabella successiva. 4. 5. L’export italiano del prodotto nazionale di informatica e telefonia ha perso il 61% della sua quota di commercio mondiale nel decennio 1990-2000, secondo elaborazioni del Sole-24 Ore su dati WTO (cfr. Il Sole dell’8 settembre 2002, p. 10). L’incidenza dell’export italiano sugli scambi mondiali del prodotto italiano high.tech è infatti passata dal 2,6% del 1990 a un risicato 1,1% del 2000. Alcune analisi del Centro Studi Confindustria sottolineano come le imprese italiane siano altamente innovative e i nostri imprenditori come tra i più creativi al mondo. Le dimensioni medio-piccole delle imprese nel nostro paese non consentono tuttavia di sviluppare la ricerca applicata in modo ottimale. Analogamente il caso francese fa registrare, dagli studi degli ultimi dieci anni, che l’innovazione tecnologica non rappresenta la principale preoccupazione delle piccole-medie imprese (comunicazione di Pierre Bourgogne al convegno “Europe’s Regions Shaping the future – The Role of Foresight”, Brussels, 24-25 settembre 2002). Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici 117 Tabella 99: Le dieci regioni in Europa con la più alta densità d’investimenti in R&S rispetto al Pil. Stato Membro Regione Anno % spesa/Pil Spesa in Euro (mio) 1 Germania Braunschweig 1997 4.84 1.675 2 Germania Stuttgart 1997 4.79 5.045 3 Germania Oberbayern 1997 4.38 5.911 4 Germania Tübingen 1997 4.05 1.608 5 Finlandia Pohjois-Suomi 1998 3.82 410 6 Finlandia Uusimaa (Suuralue) 1998 3.73 1.571 1.803 7 Francia Midi-Pyrénées 1998 3.70 8 Regno Unito Eastern 1998 3.64 4.595 9 Germania Rheinhessen-Pfalz 1997 3.50 1.527 10 Francia Île de France 1998 3.43 12.416 Fonte: EUROSTAT. Tabella 100: Le due regioni con maggiori spese in R&S per Stato membro. Stato Membro Spese In euro % sul totale nazionale Anno Regione 1 Austria 1993 Wien 1 218 52% Danimarca 1999 Denmark 3 305 100% Finlandia 1999 Uusimaa (Suuralue) 1 804 47% Regione 2 Steiermark Etelä-Suomi Spese in euro % sul totale nazionale 331 14% 66% - - 100% 1 152 30% 77% Totale due regioni Francia 1999 Île de France 13 426 45% Rhône-Alpes 2 966 10% 55% Germania 1997 Oberbayern 5 911 14% Stuttgart 5 045 12% 26% Grecia 1997 Attiki 267 49% Kentriki Makedonia 96 18% 67% Olanda 1998 Zuid-Holland 1 698 25% Noord-Brabant 1 222 18% 43% Italia 1996 Lombardia 2 372 24% Lazio 1 869 19% 43% Portugallo 1999 Lisboa e Vale do Tejo 438 54% Norte 169 21% 75% Spagna 1999 Comunidad de Madrid 1 589 32% Cataluña 1 130 23% 55% South East 6 021 24% Eastern 4 595 18% 42% Regno Unito 1999 Fonte: EUROSTAT. Fra le regioni italiane, a investire maggiormente in R&S, in termini assoluti, sono la Lombardia e il Lazio, seguiti dal Piemonte (tabb. 100 e 101). I più recenti dati dell’ISTAT confermano questa tendenza e fanno registrare, dal 1996 al 1999, un aumento percentuale d’investimenti in R&S del 12% e del 19% circa, rispettivamente, per Lombardia e Lazio. 118 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Un ulteriore dato che conferma la crescente propensione alle spese per ricerca scientifica e alta formazione in Europa, viene dalle recenti esternazioni del Consiglio Europeo a Lisbona e a Stoccolma. Al vertice organizzato la scorsa primavera a Barcellona dalla presidenza spagnola dell’UE, l’Europa si è data come obiettivo quello di innalzare gli investimenti alla ricerca al 3% del Pil entro il 2010: una percentuale che attualmente solo paesi come la Svezia e la Finlandia hanno raggiunto. Questo dato interessa non solo i paesi membri ma anche la dimensione regionale delle attività di ricerca e innovazione: l’avvento della società e dell’economia della conoscenza in Europa punta molto, infatti, sulle singole regioni europee (v. § 3.3) Per quanto riguarda la Provincia Autonoma di Trento, l’impegno della Giunta Provinciale a dare maggior impulso agli investimenti nel settore R&S si è concretizzato, per l’anno 2001, con stanziamenti pari al 2% del bilancio provinciale (con un incremento significativo rispetto al 2000, che faceva registrare una spesa per R&S pari all’1,6%). La tabella 101 offre un quadro della spesa in R&S di alcune regioni italiane. Anche se i valori presentati non sono direttamente confrontabili con i precedenti, in quanto non relazionati al Pil delle rispettive regioni, l’intensità media degli investimenti in R&S è confermata al di sotto della media europea, con i ritardi più evidenti nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda la regione Trentino/Alto Adige, il dato ufficiale più recente disponibile è quello del 1999, che attesta una spesa di oltre 113 milioni di euro. In termini percentuali la posizione del Trentino-Alto Adige è ben al di sotto della media nazionale dello stesso anno calcolata all’1,04% sul Pil. Tabella 101: Spese relative al 1999 per R&S (intra-muros) per alcune regioni italiane. Valori assoluti in migliaia di euro. REGIONE Amministrazioni pubbliche Università Imprese Totale Piemonte 73.460 216.602 1.274.100 1.564.162 Lombardia 2.658.342 248.706 459.382 1.950.254 Trentino A. A. 28.747 33.977 50.821 113.544 Veneto 70.897 224.534 218.228 513.659 Friuli V. G. 42.641 105.919 138.336 286.896 98.240 338.535 462.061 898.836 1.087.368 459.979 680.675 2.228.021 Emilia Romagna Lazio Campania Totale Centro-Nord Totale Mezzogiorno Totale Italia 114.020 377.481 216.224 707.725 1.908.706 2.514.308 5.231.782 9.654.796 303.802 1.113.182 452.252 1.869.235 2.212.508 3.627.490 5.684.034 11.524.031 Fonte: ISTAT. Attività R&S in Europa, Italia e Trentino: i dati statistici 119 Se comunque disaggreghiamo il dato ISTAT per la sola provincia di Trento, otteniamo un quadro alquanto diverso. Tabella 102: Spese in R&S relative al 1999 (intra-muros) per la provincia di Trento. Valori assoluti in migliaia di euro. Amministrazioni pubbliche Provincia di Trento 27.898 Università Imprese 30.611 TOTALE 30.407 88.917 Fonte: ISTAT Rapportando infatti il totale di spesa in R&S della sola provincia di Trento al Pil (calcolato con la nuova contabilità nazionale a prezzi correnti non deflazionati in K€ 10.151.190 per il 1999), si arriva a una proporzione dello 1,1%, di poco superiore alla media nazionale dell’1,04% per lo stesso anno. Se confrontiamo il dato ISTAT della tabella 102 relativo alla pubblica amministrazione con i dati raccolti nella tabella 1 del presente Rapporto, si nota una sostanziale disomogeneità di parametri per la definizione dell’ammontare complessivo della spesa. A questo proposito l’Osservatorio intende, sin dal prossimo Rapporto, applicare i parametri standard dell’ISTAT, anche in collaborazione con il Servizio Statistica della PAT, per produrre dati attendibili anche per gli anni più recenti. Va peraltro sottolineato, sulla base delle analisi sin qui condotte, che l’ammontare complessivo degli stanziamenti pubblici calcolato dall’ISTAT potrebbe essere stato sottostimato in ragione, come si è peraltro accennato in 1.1, dell’evidente complessità nella strutturazione dei bilanci provinciali sino all’anno 1999. Anche il settore della ricerca risulta organizzato per funzioni obiettivo solo a partire dal 2000, e dunque solo per i dati più recenti l’ammontare delle spese in R&S risulta di facile lettura. In ogni caso, se si osserva l’incremento di spesa sostenuto dalla Provincia Autonoma fra il 1999 e il 2001 (+75%, tab. 1) sembra fondato concludere, a parità di investimenti dell’Università e delle imprese, che la percentuale di spesa in R&S del Trentino sul Pil, per il 2001, si avvicini di molto alla media europea dell’1,9% e superi comunque quella italiana. 3.2 La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro L’acquisizione e l’elaborazione di dati utili al fine di comparare il livello di eccellenza e di competitività raggiunto a livello internazionale da centri e istituti di ricerca trentini rientra fra i compiti principali dell’Osservatorio. I Programmi Quadro europei offrono un buon terreno d’indagine, anche se 120 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 ovviamente non l’unico, per misurare l’attuale livello di internazionalizzazione del sistema della ricerca e dell’alta formazione trentino. I progetti di ricerca e sviluppo tecnologico finanziati o co-finanziati dall’Unione europea sono gestiti nell’ambito di programmi comunitari definiti dalla Direzione Generale della Ricerca della Commissione Europea. La maggior parte di questi programmi rientrano nei cosiddetti “Programmi Quadro” (Framework Programmes, FWP). Il trattato sull’unione Europea prevede l’adozione di un programma quadro pluriennale che comprende l’insieme delle azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (RST). In particolare, gli articoli 163 e 164 del trattato stabiliscono per la Comunità l’obiettivo di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria europea, di favorire lo sviluppo della sua competitività internazionale e di promuovere le azioni di ricerca ritenute a tal fine necessarie, anche a integrazione di quelle già intraprese dagli Stati membri. L’articolo 165 prevede inoltre che la Comunità e gli Stati membri coordinino le loro azioni in materia di ricerca e sviluppo tecnologico per garantire la coerenza reciproca delle politiche nazionali e della politica comunitaria. Informazioni e dati sul V e VI PQ sono presenti sul sito CORDIS6, il servizio informativo ufficiale dedicato ai programmi RST dell’Unione Europea, che contiene anche i progetti relativi ad altri programmi che interessano solo parzialmente progetti di ricerca e sviluppo tecnologico7. I vari Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico mantengono una numerazione progressiva a seconda dell’arco temporale coperto e delle priorità e obiettivi specifici sanciti contestualmente dalla Commissione Europea. Come si evince dalla tabella che segue, il fondo di dotazione dei PQ è considerevolmente aumentato nel corso degli anni: 6. 7. Si veda www.cordis.lu. Un valido strumento di aggiornamento sulle attività RST è anche il mensile CORDIS focus, pubblicato dalla Commissione europea. Fra gli altri progetti di ricerca europei con finalità diverse da quelle di R&S, e a cui hanno partecipato a vario titolo istituti e università, vale la pena di ricordare il programma Cultura 2000; i programmi di Education and Training (E&T), volti a migliorare gli scambi di studenti e giovani figure professionali tra i diversi paesi dell’Unione; i programmi di cooperazione internazionale (IC); i programmi che riguardano la società dell’informazione (IS) e, infine, i programmi che prevedono interventi specifici per il settore dell’energia (ENG), dell’ambiente (ENV) o altro ancora. La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro 121 Tabella 103: Stanziamenti effettuati dalla Commissione Europea per specifici Programmi Quadro. Aumento % (1) Programma Quadro Periodo Stanziamento (M2) I 1984-1987 3.750 – II 1987-1991 5.396 43,9% III 1990-1994 6.600 22,3% IV 1994-1998 11.879 80% V 1999-2002 14.960 25,9% 2002-2006 17.250 17% VI (2) (1) Aumento calcolato rispetto al precedente PQ. (2) Dato disponibile al 5.10.2002. Fonte: sito Cordis. Considerando che il 2002 è l’anno di congiuntura fra V e VI Programma Quadro, si è scelto di presentare in questa sezione un bilancio quasi definitivo della partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro, in modo da stimare la quota totale di finanziamenti europei pervenuti in Trentino. Le realtà di ricerca trentine che vantano un numero considerevole di progetti, come si evince dalle tabelle seguenti, sono l’Istituto Trentino di Cultura e l’Università degli Studi di Trento. Tabella 104: Progetti europei in R&S con partecipazione dell’ITC-irst nell’ambito del V Programma Quadro. Valori espressi in euro. Progetto M-PIRO – Multilingual Personalised Information Objects Programma Key Action III Natural Interactivity NESPOLE – Negotiating through Spoken Key Action III Language in E-commerce Natural Interactivity Ruolo ITC Durata Costo totale (mesi) progetto Costo ITC Finanziam. europeo in % Contraente 36 1.903.013 357.000 50% Coordinatore 30 2.745.795 1.044.000 50% ECHO – European Chronicles on-Line Key Action III Content Management and Personal Contraente associato 30 4.966.158 267.486 50% RENAISSANCE Virtual Renaissance Court Key Action III Authoring and design systems Contraente 18 2.000.000 393.600 50% CALCULEMUS – Systems for Integrated Computation and Deduction Key Action IV Research Training Networks Membro 48 1.478.997 206.282 100% AH-2000 – Adaptive Hypermedia Key Action IV Scientific conferences Organizzatore - 33.000 27.850 84% CLASS – Collaboration in Language and Key Action III Multilinguality Speech Science and Technology in digital content and services Contraente 20 934.886 260.000 100% CORETEX – Improving Core Speech Recognition Technology Contraente 36 2.227.391 730.000 50% Key Action III Natural Interactivity segue 122 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Progetto Programma Ruolo ITC Durata Costo totale (mesi) progetto Costo ITC Finanziam. europeo in % PRESTO – Preservation Technology for European Broadcast Archives Key Action III – Digital preservation of cultural heritage Contraente associato 21 4.826.169 264.668 50% PRIMAVERA – Personal retrieval and indexing of media assets in virtual environments Key Action III – Media representation and access Contraente 24 2.004.306 389.027 50% ILSIMS – IN LINE SIMS Secondary Ion Mass Spectrometry Key Action IV Accompanying Measures Contraente 18 2.802.204 60.537 60% CORALROM – Integrated reference corpora for spoken romance languages Key Action III – Natural Interactivity Contraente associato 36 1.536.502 172.919 50% ESACS – Enhanced safety analysis for complex systems GROW 2000 – New Perspectives in Areonautics Contraente 30 6.014.276 607.032 50% DATAGRID – Research and techno- logical development for international Data Grid IST 2000 – Support for Research Infrastructures and Networking Contraente associato 36 12.822.960 548.420 50% VICO – Virtual Intelligent Co-Driver Key Action III Natural Interactivity Contraente 36 5.045.384 823.059 50% AGENTLINK II – Network of Excellence for Agent-Based Computing Key Action IV Technologies for network management membro 36 rimborso spese trasferte rimborso spese trasferte HARMONISE – Sviluppo strumenti di riconciliazione semantica Key Action I – Intelligent Coordinatore Systems for Improved Tourism and Travel Services 18 1.943.358 285.434 100% DIETORECS – Intelligent Recommendation for Tourist Destination Decision Making Key Action I – Intelligent Coordinatore Systems for Improved Tourism and Travel Services 30 1.577.686 578.380 50% FAME – Facilitating Agent in Multicultural Exchange Cross Programme Actions (CPA) 40 5.555.519 611.463 50% HAHAcronym – Humorous Agent for Humorous Acronym IST-2000 – Future Coordinatore and Emerging Technologies 10 200.000 174.000 50% DATAGRID – Research and technological development for international Data Grid Key Action IV – Distributed systems and services provision Contraente associato 36 12.822.960 548.420 50% HOMEY – Home Monitoring by Intelligent Dialog System Key Action I – Systems and services for the citizen Contraente 36 4.143.260 818.180 50% MEANING – Developing Multi- lingual Web-scale Language Technologies Key Action III Multilingual Contraente Web 36 2.308.978 696.344 50% IMPULSE – Ion Implantation at Ultra-Low Energy for Future Semiconductor Devices IST-2001 – Future and Emerging Technologies Contraente 36 1.506.197 265.754 50% DOT-KOM – Designing adaptive information extraction from text for Knowledge Management Key Action III Multilingual Contraente Web; Semantic web technologies 30 3.189.537 533.042 50% Contraente segue La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro 123 Progetto Programma PF_STAR – Preparing for future speech Key Action III translation research KA3 Pioneering research TC_STAR-P – Project Technology and Corpora for Speech to Speech Translation Ruolo ITC Durata Costo totale (mesi) progetto Coordinatore Key Action III – Preparing for Contraente future research activities Costo ITC Finanziam. europeo in % 24 3.579.664 1.097.998 50% 12 1.000.000 80.197 100% INNOVANET – Innovation Engineering Key Action III – Environment for the support of Scientific Accompanying Measures Discovery Contraente 12 522.029 49.750 100% MINIGCSENS – Miniaturised Gas-Chromatographic Analysis System Based on Micromachined Sensors Contraente 24 905.782 263.760 50% GROW 2000 – RTD Activities of Generic Nature: Measurements and Testing TOTALE 90.596.011 12.154.602 Fonte: ufficio amministrativo dell’ITC. I 29 progetti europei del V PQ con partecipazione dell’ITC-irst hanno attirato un finanziamento europeo pluriennale di 6.533.655 euro, a fronte di un costo di 12.154.602 euro per l’istituto. Si tratta di progetti per lo più gestiti dall’area informatica, ovvero dalle seguenti divisioni dell’ITC-irst: Sistemi Sensoriali Interattivi, Tecnologie Cognitive e della Comunicazione, Sistemi per il Ragionamento Automatico e dall’unità applicativa Turismo e Commercio Elettronico (eCTRL). Si tratta in sostanza di progetti compresi nell’area tematica denominata IST (Tecnologie dell’Informazione). In quest’ambito i progetti in corso sono 24 e riguardano vari aspetti quali l’e-commerce, l’informazione personalizzata multilingue, l’archiviazione digitale, l’intrattenimento educativo e i sistemi di supporto alle decisioni. Al di fuori dell’IST, alcuni progetti rientrano nell’area “Migliorare il potenziale umano della ricerca” e in quella denominata “Crescita competitiva e sostenibile”. I temi di ricerca sviluppati in istituto si avvicinano anche ad altre aree tematiche presenti all’interno del V Programma, quali quelle relative alla qualità della vita, alla conservazione del patrimonio culturale e ai microsistemi. Per il VI PQ la strategia dell’istituto è quella di diversificare ulteriormente la rosa dei temi di ricerca. Per quanto riguarda l’Università i finanziamenti europei interessano aree di ricerca più diversificate, come appare dalla tabella 104, che analizza i progetti suddividendoli per dipartimento: 124 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 105: Progetti europei con partecipazione dell’Università di Trento nell’ambito del V PQ. Valori espressi in euro. Progetto AIDER – Accident Information and Driver Emergency Rescue Programma IST – Information Society Technologies Dipartimento Durata Costo totale (mesi) progetto Costo Progetto UniTn Finanziam. europeo in % DIT 36 2.595.700 117.000 100% CASCADE – Cooperative Advancements Human Research Potential in Sismic and Dynamic Experiments DIMS 48 900.000 50.000 100% ChiAdoForePsychiatry.Forensic Psychiatry for Child and Adolescent: Civil and Penal Law Improving Human Potential (Scientific Conferences) DSRS 48 493.200 493.200 50% CIVGOV – Organized civil society and European governance Improving human potential and the socio-economic knowledge base PEJM 30 1.220.400 181.200 100% Common Core – The Common Core of European private Law Human Research Potential (Scientific Conferences) DSG 36 102.600 102.600 100% DEGAS – Design Environments for Global Applications IST – FET DIT 36 1.600.000 317.820 100% ESQUI – X-Ray Expert System for Electronic Films Quality Improvement Competitive and sustainable growth DIM 36 1.002.413 153.120 100% EURORECRUIT – Virtual Europe-wide Recruitment System Promotion of Innovation and encouragement of SME participation DISA 8 22.497 12.750 100% EVEQ2000 – Evolution equations 2000 – Application to Physics, Industry, LifeSciences and Economics Human Research Potential (Scientific Conferences) DM 1 11.000 4.000 100% FRONTIERS – Frontiers of nanooptoelectronics systems: molecular scale engineering and process Grant for advanced research. Workshop co-sponsored by NATO DF 1 10.000 10.000 100% IMPACT – Investigation of Extreme Flood Processes and Uncertainty EESD – Environment and sustainable development DICA 36 1.333.403 67.470 100% MCInet – Generation, stability and reaction dynamics of Multiply Charged Ions Improving Human PotentialResearch Training Network DF 48 1.099.000 151.173 100% NANO-HVOF – Replacement of hard chromium coatings for mechanical components through High Pressure Nano structure powder Competitive and sustainable growth DIM 36 1.759.800 50.000 100% NBB-HYBRIDS – New Hybrid Nanocomposites from Functional Nanobuilding Blocks Improving Human PotentialResearch Training Network DIM 48 1.198.000 197.500 100% ISSAN 36 1.140.000 117.630 100% Improving the human PERSE – The socioeconomic Research potential and the performance of Social Enterprises in the socio-economic knowledge Field of Integration by Work base segue La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro 125 Progetto Programma PERSEO – Personalised multichannel services for advanced multimedia stream management IST - Information Society Technologies PRODUCTIVITY GAP – Eu integration and the prospects for catch-up development in CEECs REGIONET – Thematic Network: Strategies for Regional Sustainable Development Dipartimento Durata Costo totale (mesi) progetto Costo Progetto UniTn Finanziam. europeo in % DICA 24 1.634.567 254.750 100% Improving Human Potential DE 36 949.970 14.560 100% Energy, Environment and Sustainable Development DICA 24 925.493 32.846 100% RIPFOR – Hydraulic, Sedimento- logical Quality of life and Ecological Problems of Multifunctional Riparian Forest Management DICA 6 930.000 180.000 100% THARMIT – Torrent Hazard Control in the European Alps. Practical Tools and Methodologies for Hazard Assessment and Risk Mitigation Environment, Energy and Sustainable Development DICA 30 930.800 117.000 100% TIDE – Tidal Inlets Dynamics and Environment Environment, Energy and Sustainable Development DICA 36 1.795.365 98.600 100% TRUST – Food Risk Communication and Consumers’ Trust in the Food Supply Chain Quality of Life DE 36 1..662.187 150.360 100% XENOFOB – The European Dilemma: Institutional Patterns and Politics of Racial Discrimination Improving human potential and the Socio-economic knowledge base PEJM 36 1.286.183 137.128 100% 24.602.576 3.010.707 TOTALE Elenco delle abbreviazioni dei dipartimenti DISA: Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali DICA: Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale DF: Dipartimento di Fisica DIM: Dipartimento di Ingegneria Meccanica DIMS: Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale DM: Dipartimento di Matematica DSFS: Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche DSG: Dipartimento di Scienze Giuridiche DSRS: Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale DSUS: Dipartimento di Scienze Umane e Sociali DIT: Dipartimento di Ingegneria delle Telecomunicazioni DE: Dipartimento di Economia PEJM: Polo Europeo Jean Monnet Fonte: ufficio amministrativo dell’UNITN. L’Università di Trento è presente nel V Programma Quadro con 23 progetti e si è impegnata a lavorare congiuntamente a 62 gruppi di ricerca a livello internazionale. Il costo complessivo dei progetti per l’Università supera i 3 126 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 milioni di euro, a fronte di una quota di finanziamento europeo attirato in provincia di 2.764.107 euro (che comunque sale a oltre 4 milioni considerando altre attività di ricerca scientifica non legate al V PQ). I finanziamenti provenienti dall’Unione Europea e da altri organismi sovranazionali all’Università di Trento fanno registrare per l’anno 2001 un miglioramento rispetto agli anni precedenti, benché gli stessi incidano meno sull’intero sistema della ricerca in Trentino, se confrontati, ad esempio, con le percentuali conseguite dall’ITC (Tabella 104). La maggiore concentrazione delle risorse umane dell’Università nell’attività didattica e nei progetti di ricerca finanziati dal Miur giustifica, almeno in parte, questa minore capacità di attrarre finanziamenti europei rispetto ad altri soggetti. La tabella successiva completa, con i dati relativi alla partecipazione del Centro di Ecologia Alpina e dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige al V PQ, l’entità complessiva dei fondi europei convogliati in Trentino dagli istituti provinciali. Dalla tabella emerge, in particolare, la quota di finanziamento europeo attirato dai due enti in provincia, calcolata sulla percentuale effettiva di finanziamenti concessi: 847.378 euro. Tabella 106: Progetti europei di RST con partecipazione dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e del Centro di Ecologia Alpina nell’ambito del V Programma Quadro. Costo totale progetto Costo per l’Istituto 36 2.830.376 364.994 47% FAIR 5 – Sustainable Agricultural Land Use IASMA – Contraente in Alpine Regions 24 1.764.120 339.900 50% PL7-3620 – Development and Validation of methods to determine the origin of milk, butter and cheese IASMA – Contraente 36 782.300 58.300 100% ADAPT – Food Quality IASMA – Contraente 36 277.957 301.198 75% MASTER – Marker Assisted Selection for table grape IASMA – Contraente 36 1.288.407 141.975 100% RACER FAIR – Reduced Application of chemicals in European Raspberry production IASMA – Contraente 36 812.972 79.708 100% 7.756.132 1.286.075 CARBOMONT – Effects of land-use changes on sources, sinks and fluxes of carbon in European mountain areas Istituto e ruolo nel progetto Finanziam. europeo in % Durata (mesi) Progetto CEA – Contraente TOTALE Fonte: uffici amministrativi dello IASMA e del CEA. Nella fase conclusiva del V Programma Quadro di Ricerca Scientifica e Tecnologica il bilancio degli istituti trentini è sicuramente positivo e presenta, La partecipazione degli istituti trentini al V Programma Quadro 127 come si evince da una lettura complessiva delle tabelle, un articolato quadro d’insieme. I dati confermano il fatto che il Trentino risulta molto attivo nell’informatica e nelle telecomunicazioni e, sia pure in misura minore, nelle tematiche ambientali e nella ricerca socio-economica. I punti di debolezza sono invece riscontrabili nelle tecnologie industriali e nel settore dei trasporti. La forte presenza dell’ITC-irst, sia in termini di finanziamenti che di numero di progetti, è in gran parte focalizzata sulle tecnologie informatiche: un dato supportato dagli investimenti che la Provincia ha dedicato alla sviluppo dell’informatica all’interno dell’ITC-irst. L’Università invece è presente sul V programma quadro su una varietà di temi che includono la fisica, la chimica, l’ecologia, l’energia, l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e l’ingegneria dei materiali. L’università e gli enti funzionali della PAT, assieme alla Provincia, sono presenti, complessivamente, in 58 progetti, con una quota totale di fondi europei attirati in provincia di 10.145.140 euro, che fa registrare una media di circa 175.000 euro per progetto, che sale a 225.300 euro nel caso dell’ITC-irst. Figura 17: Distribuzione quote pluriennali di finanziamento europeo al V programma quadro per istituzioni di ricerca in Trentino. Fonte: elaborazione dell’Osservatorio della Ricerca PAT. 128 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Il valore assoluto complessivo di finanziamenti europei al Trentino è comunque destinato ad aumentare se si considera la partecipazione del settore privato (che l’Osservatorio si propone di analizzare in futuro), nonché l’incidenza di altri programmi europei. Infine, un confronto fra la provincia di Trento e quella di Bolzano fa emergere, come si è evidenziato nel precedente Rapporto, la propensione del Trentino a un maggiore facilità d’accesso ai fondi europei e pertanto a una più attiva collaborazione con enti di ricerca a livello internazionale. Il confronto tra queste due realtà risulta appropriato, trattandosi di provincie del tutto simili per numero di abitanti, entità del bilancio provinciale e prodotto interno lordo, e godendo entrambe dell’autonomia speciale riservata a poche regioni italiane. La considerevole differenza nella partecipazione a progetti europei fra le due provincie dipende sostanzialmente dalla presenza in Trentino dell’Università e dell’ITC-irst, in quanto realtà pubbliche di ricerca consolidate e presenti ormai da anni sul territorio. Queste due istituzioni raccolgono da sole più della metà dei progetti provenienti complessivamente dal Trentino e dall’Alto Adige. La Provincia di Bolzano, pur in presenza di istituzioni simili, come l’Università di Bolzano e l’Accademia Europea di Bolzano, sconta ancora il fatto della recente istituzione di queste realtà. 3.3 Il VI Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca (SER) Il VI Programma Quadro di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione volto a contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e all’innovazione (2002-2006), è stato adottato con la decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 1513 d.d. 27/6/2002. In questa sezione finale si vuole offrire un quadro sintetico delle sue principali caratteristiche, a fronte della particolare attenzione della Giunta provinciale per le strategie di internazionalizzazione del sistema della ricerca trentino e di una maggiore integrazione nelle reti di eccellenza europee. Il VI PQ intende fornire un supporto sostanziale alla ricerca di base, alla ricerca applicata e allo sviluppo delle reti di eccellenza scientifica e tecnica. Esso è stato ideato con l’obiettivo di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria della Comunità, di favorire lo sviluppo della sua competitività internazionale e di promuovere l’innovazione e azioni di ricerca tali da realizzare lo Spazio Europeo della Ricerca (ERA, European Research Area). Il VI PQ viene attuato mediante programmi specifici che definiscono gli obiettivi e le norme per la sua attuazione. I Consigli europei di Lisbona (marzo 2000) e di Stoccolma (marzo 2001) Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca 129 hanno sancito per primi, nelle loro conclusioni, la rapida istituzione di uno Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione (SER), nella prospettiva di una crescita economica sostenibile e di una maggiore occupazione e coesione sociale, con il fine ultimo di consentire all’Unione di diventare, entro il 2010, “l’economia della conoscenza più competitiva e dinamica al mondo”. Il Consiglio europeo di Göteborg (giugno 2001) ha approvato successivamente una strategia per lo sviluppo sostenibile aggiungendo alle dichiarazioni di Lisbona una terza dimensione, quella ambientale. A Stoccolma, infine, il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di compiere sforzi particolari nel campo delle nuove tecnologie e specialmente delle biotecnologie. Il VI PQ nasce con questi presupposti e si propone di esercitare un effetto strutturante sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico, includendo non solo gli Stati membri ma anche gli altri paesi associati e i paesi associati candidati. I cambiamenti delle politiche nazionali e regionali in RST, di cui il VI PQ è uno strumento fondamentale, sono mirati alla costruzione della cosiddetta economia e società della conoscenza, come ha peraltro sottolineato JeanFrançois Marchipont in apertura alla conferenza Europe’s Regions Shaping the Future8. A darne fondamento concreto la Commissione europea ha recentemente posto l’ambizioso obiettivo di raggiungere il 3% del Pil in stanziamenti in RTD entro il 20109. Scopo principale del VI PQ è di coordinare le potenzialità in RST disperse a livello regionale e nazionale con quanto avviene a livello europeo. I due nuovi strumenti principali del VI PQ sono i “progetti integrati” e le “reti di eccellenza”, entrambe mirati a favorire i partenariati fra diverse regioni europee e con la finalità ultima della costruzione dell’ERA. Tali strumenti fanno parte della prima delle tre sezioni in cui è strutturato il VI PQ: • concentrare e integrare la ricerca della Comunità; • strutturare lo Spazio europeo della ricerca (SER); • rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca. L’attuazione del VI PQ avviene per il tramite di quattro azioni, specificamente mirate all’integrazione degli sforzi e delle attività di ricerca su scala europea e alla costruzione delle varie dimensioni dello Spazio europeo della ricerca. Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno adottato un piano di partecipazione finanziaria della Comunità di 17.500 milioni di euro (+17% rispetto al V PQ) con una serie di quote prestabilite per ciascuna azione del programma. Sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee del 29.8.2002, disponi8. 9. 130 Europe’s Regions Shaping the Future – The Role of Foresight, tenutasi a Bruxelles il 24 e 25 settembre 2002. J.F. Marchipont è direttore presso la Direzione Società ed Economia basate sulla Conoscenza (DG RTD-K). Communication from the Commission, “More reserach for Europe. Towards 3% of GDP”. Si veda: COM (2002) 499 final, d.d. 11.9.2002. La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 bile anche in internet10, è riportata una descrizione particolareggiata di tutte le attività svolte nell’ambito delle suddette sezioni. Di seguito se ne riporta un quadro di sintesi. Sezione I: CONCENTRARE E INTEGRARE LA RICERCA DELLA COMUNITÀ Le aree di ricerca incluse in questa sezione, che rappresenteranno la parte finanziariamente più consistente degli sforzi profusi per il VI PQ, mirano a integrare le attività di ricerca nazionali e regionali su scala europea. Esse sono incentrate principalmente su sette tematiche prioritarie ben definite, come descritto di seguito, ma prevedono anche attività che interessano settori di ricerca più ampi. Tabella 107: sezione I del VI Programma Quadro. VI Programma Quadro – Sezione I 1) 2) 3) Priorità tematiche. Sono definite le seguenti sette aree tematiche prioritarie: 4) 5) 6) 7) • • Attività specifiche riguardanti un settore di ricerca più ampio • Attività non nucleari del CCR (1) Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute; Tecnologie per la società dell’informazione; Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza e nuovi processi di produzione; Aeronautica e spazio; Qualità e sicurezza alimentare; Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi; Cittadini e governance nella società basata sulla conoscenza. Politiche di sostegno e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche: attività a sostegno delle politiche e della ricerca comunitaria rispondenti alle esigenze scientifiche e tecnologiche nuove ed emergenti. Attività orizzontali di ricerca per le PMI: queste attività specifiche sono intese ad aiutare le PMI europee nei settori tradizionali o nuovi ad accrescere le loro capacità tecnologiche e a sviluppare la capacità di operare su scala europea e internazionale. Misure specifiche a sostegno della cooperazione internazionale, che prevedono il coinvolgimento dei seguenti paesi in materia di ricerca: a) paesi in via di sviluppo; b) paesi mediterranei, compresi i Balcani occidentali; e c) Russia e nuovi Stati indipendenti (NSI). Per le attività del CCR (Centro comune di ricerca) sono stati determinati i seguenti settori di ricerca: alimenti, prodotti chimici e salute; ambiente e sostenibilità. (1) Il Centro comune di ricerca (JRC, Joint Research Centre) svolge la propria attività in seno alla Comunità per contribuire all’attuazione del PQ fornendo un supporto indipendente per la formulazione e l’attuazione delle politiche comunitarie, compreso il monitoraggio dell’attuazione di tali politiche, nei settori di sua competenza specifica. Fonte: GUCE 29.08.2002. 10. http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2002/l_232/l_23220020829it00010033.pdf. Oltre ai dati disponibili sul sito già citato Cordis, informazioni più dettagliate sul VI PQ possono essere richieste direttamente a [email protected]. Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca 131 Sezione II: STRUTTURARE LO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA Le aree di ricerca contemplate nella seconda sezione del VI PQ si suddividono in quattro distinti settori di attività: Tabella 108: sezione II del VI Programma Quadro. VI Programma Quadro – Sezione II Ricerca e innovazione Attività intese a incentivare, nella Comunità e in tutte le sue regioni, l’innovazione tecnologica, l’utilizzazione dei risultati della ricerca, il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie e l’istituzione di imprese tecnologiche, al fine di integrare le attività relative all’innovazione nell’ambito della sezione I. Risorse umane e mobilità Attività intese a sostenere lo sviluppo, in tutte le regioni comunitarie, di risorse umane di livello mondiale incentivando la mobilità transnazionale a fini di formazione, sviluppo delle competenze o trasferimento delle conoscenze tra settori diversi, sostenendo lo sviluppo dell’eccellenza e contribuendo a rafforzare l’interesse che l’Europa suscita nei migliori ricercatori dei paesi terzi. Infrastrutture di ricerca Attività intese a promuovere l’accesso e l’uso ottimale delle infrastrutture di ricerca e a sostenere l’individuazione, la pianificazione e l’istituzione di strutture di ricerca avanzate di interesse europeo. Scienza e società Attività intese a incoraggiare rapporti armoniosi tra scienza e società e la sensibilizzazione della società nei confronti dell’innovazione grazie a nuovi rapporti e a un dialogo consapevole tra ricercatori, industriali, responsabili politici e cittadini. Fonte: GUCE 29.08.2002. Sezione III: RAFFORZARE LE BASI DELLO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA La terza e ultima sezione del VI PQ tratta di azioni mirate a rafforzare il coordinamento e a sostenere lo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e sviluppo in Europa. Tali azioni sono destinate a fornire supporto finanziario a misure specifiche, quali ad esempio l’apertura dei programmi nazionali di ricerca. La Comunità partecipa finanziariamente alle attività di ricerca e di sviluppo tecnologico del VI PQ, comprese le attività di dimostrazione, come specificato nella tabella che segue. Queste attività, che comprendono misure destinate a incentivare l’innovazione, sono integrate da una gamma di strumenti, le cosiddette “Azioni indirette di RST”, che si affiancano alle attività realizzate dal CCR (le cosiddette “Azioni dirette”). 132 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Tabella 109: Attività di RST del VI PQ e contributo finanziario previsto dalla Comunità per tipo di strumento. Tipo di strumento Attività di RST Contributo della Comunità (1) – Aree tematiche prioritarie – Sostegno politico e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche Sovvenzione all’integrazione: fino al 25 % del valore delle capacità e delle risorse che i partecipanti propongono di integrare quale importo fisso a sostegno del programma comune di attività Progetti integrati – Aree tematiche prioritarie – Sostegno politico e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche Sovvenzione al bilancio: – fino al 50 % per la ricerca – fino al 35 % per la dimostrazione – fino al 100 % per talune attività quali la formazione dei ricercatori e la gestione del consorzio Progetti specifici mirati nel campo della ricerca o dell’innovazione – Aree tematiche prioritarie – Politiche di sostegno e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche – Attività specifiche di cooperazione internazionale – Incentivazione dell’interazione tra ricerca e innovazione – Sviluppo di relazioni armoniose tra scienza e società Sovvenzione al bilancio: fino al 50 % del bilancio Partecipazione a programmi avviati da più Stati membri (articolo 169) Tutte le attività del VI PQ Da determinare in decisioni successive adottate in virtù dell’articolo 169 Progetti di ricerca specifica per le PMI Attività di ricerca specifica per le PMI Sovvenzione al bilancio: fino al 50% del bilancio Azioni volte a favorire le risorse umane e la mobilità Promozione delle risorse umane e della mobilità Sovvenzione al bilancio: fino al 100% del bilancio, e se necessario come forfait Azioni di coordinamento In tutte le attività del VI PQ Sovvenzione al bilancio: fino al 100% del bilancio Azioni di sostegno specifico In tutte le attività del VI PQ Sovvenzione al bilancio: fino al 100% del bilancio, se necessario come forfait Iniziative integrate di infrastruttura Sostegno a infrastrutture di Ricerca Sovvenzione al bilancio: secondo la natura delle attività, dal 50% fino al 100% del bilancio Azioni dirette Attività non nucleari del Centro Comune di ricerca 100% Reti di eccellenza (1) In questa colonna per bilancio s’intende un piano finanziario recante la stima di tutte le risorse e le spese necessarie per realizzare l’azione. Fonte: Gazzetta ufficiale delle Comunità europee d.d. 29.8.2002. Una descrizione più particolareggiata degli strumenti contemplati nel VI PQ è riportata di seguito: • Reti di eccellenza. Scopo delle reti di eccellenza è rafforzare e sviluppare l’eccellenza scientifica e tecnologica della Comunità mediante l’integrazione, a livello europeo, di capacità di ricerca attualmente esistenti o Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca 133 • • • • • • • 134 emergenti a livello nazionale e regionale. Ciascuna rete mira inoltre a far progredire le conoscenze in un particolare settore riunendo una massa critica di capacità. Le reti di eccellenza favoriranno la cooperazione tra le capacità di eccellenza delle università, dei centri di ricerca, delle imprese, comprese le PMI, e delle organizzazioni scientifiche e tecnologiche. Le attività in questione saranno per lo più orientate verso obiettivi pluridisciplinari a lungo termine, piuttosto che verso risultati predefiniti in termini di prodotti, processi o servizi. I progetti integrati mirano a dare un maggior slancio alla competitività della Comunità o ad affrontare le principali esigenze della società mobilitando una massa critica di risorse e competenze delle attività di ricerca tecnologica. Ciascun progetto integrato è contraddistinto da obiettivi scientifici e tecnologici chiaramente definiti ed è mirato a conseguire risultati specifici in termini di prodotti, processi o servizi. In funzione di tali obiettivi, i progetti in questione possono includere attività di ricerca anche a lungo termine. Progetti specifici mirati nel campo della ricerca o dell’innovazione. Tali progetti sono intesi a migliorare la competitività europea e si concentrano su progetti di ricerca e sviluppo tecnologico destinati ad acquisire nuove conoscenze di prodotti, processi e servizi o su progetti di dimostrazione. I progetti di ricerca specifica per le PMI includono sia progetti di ricerca cooperativa condotti a beneficio di alcune PMI su argomenti di interesse comune, sia progetti di ricerca collettiva condotti a beneficio di associazioni o gruppi industriali in settori in cui predominano le PMI. Azioni volte a favorire le risorse umane e la mobilità. Tali azioni vengono condotte a scopi di formazione, sviluppo delle competenze o trasferimento delle conoscenze. Consistono nel sostegno ad azioni condotte da persone fisiche, strutture di accoglienza, tra cui reti di formazione, o da squadre europee di ricerca. Azioni di coordinamento. Le azioni di coordinamento mirano a stimolare e a sostenere iniziative coordinate di vari soggetti operanti nel campo della ricerca e dell’innovazione in vista di una maggiore integrazione. Comprenderanno attività quali l’organizzazione di conferenze e riunioni, la realizzazione di studi, scambi di personale, scambio e diffusione di buone pratiche, creazione di sistemi di informazione e di gruppi di esperti. Azioni di sostegno specifico possono essere utilizzate per contribuire a preparare le attività future della politica comunitaria di ricerca e sviluppo tecnologico, incluse quelle di controllo e di valutazione. Queste azioni, che possono combinarsi a seconda dei casi, consistono, in conferenze, seminari, studi e analisi, premi e concorsi scientifici di alto livello, gruppi di lavoro e di esperti, sostegno operativo e attività di diffusione, informazione e comunicazione. Le iniziative integrate di infrastruttura combinano in una sola azione una La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 serie di attività essenziali al rafforzamento e allo sviluppo di infrastrutture di ricerca, per la prestazione di servizi su scala europea. A questo scopo integrano attività di messa in rete con attività di sostegno (come quelle relative all’accesso transnazionale) o attività di ricerca necessarie al miglioramento delle prestazioni delle infrastrutture. Comprendono anche un aspetto di diffusione delle conoscenze presso utilizzatori potenziali, come l’industria o le PMI. Vale la pena di sottolineare nuovamente, in conclusione, l’impatto che avrà a livello regionale la strategia di fondo delle più recenti politiche comunitarie in materia di R&S. Il VI PQ, idealmente concepito per costruire e implementare lo Spazio europeo della ricerca, trova infatti un importante anello di raccordo con la dimensione regionale del SER11. A proposito, il Comitato delle regioni ha sottolineato ampiamente il ruolo fondamentale che le regioni possono svolgere nella mobilitazione delle attività di ricerca e innovazione per accelerare l’avvento della società e dell’economia della conoscenza in Europa. In particolare, il Comitato ha evidenziato l’importanza del ruolo degli enti locali e regionali nella formazione, nel sostegno ai ricercatori e nell’assistenza ai laboratori. Esprimendo parere favorevole circa la comunicazione della Commissione “Orientamenti per le azioni dell’Unione europea nel settore della ricerca” 12, e con riferimento all’applicazione del principio di sussidiarietà, lo stesso Comitato ha fortemente sottolineato l’importanza della funzione di collegamento e coordinamento svolta dalle regioni, a livello europeo e locale, per le attività di ricerca e innovazione, compreso il rafforzamento della cooperazione internazionale, mediante la mobilitazione del potenziale delle università locali e degli enti regionali e locali, e con programmi che siano il più vicino possibile alle esigenze dei cittadini. Di qualche interesse per la loro funzione di raccordo con la dimensione regionale della ricerca, possono infine risultare anche i recenti esercizi di “prospettiva”, a livello nazionale e regionale, intesi come mezzi guida per costruire il futuro dell’Europa nel campo delle attività RST13. L’attuazione del VI PQ dà un’idea di come le attuali politiche comunitarie stiano reinventando il paesaggio europeo in materia di R&S, proponendo una dimensione fino ad oggi sconosciuta della ricerca, che si baserà sulla costruzione di nuove e durevoli partnership, sull’ottimizzazione dell’uso delle risorse umane e sulla riduzione della frammentazione degli sforzi su scala 11. Si veda la pubblicazione La dimensione regionale dello Spazio Europeo della Ricerca, comunicazione della Commissione, Commissione Europea, Direzione Generale della Ricerca, Comunità europee, 2002. La pubblicazione può essere richiesta a [email protected]. 12. Comunicazione dell’ottobre 2000. Cfr. Comitato delle regioni CdR 63/2001. 13. Si segnala a proposito l’imminente pubblicazione della “Guida nazionale sulla previsione”. Il IV Programma Quadro e la costruzione dello Spazio europeo della ricerca 135 europea. A questo proposito, la direzione di convergenza già intrapresa da molti enti e istituzioni di ricerca del Trentino verso le politiche comunitarie e la costruzione di uno Spazio europeo della ricerca, favorita anche dal coordinamento di strategie di cui si è fatta portatrice l’attuale amministrazione, pare di decisiva importanza per un’internazionalizzazione e una crescita durevole dell’intero sistema locale della ricerca e dell’alta formazione. 136 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 Nota conclusiva Il presente Rapporto offre un quadro ancora parziale del sistema della ricerca e dell’alta formazione in Trentino ma consente comunque di rilevare alcuni aspetti strutturali dello stesso. L’analisi condotta evidenzia in particolare un forte ruolo giocato dal sostegno pubblico alla ricerca, e dalla Provincia in primis, ma anche una realtà che riesce a confrontarsi su scala europea, come ha evidenziato l’analisi sul V Programma Quadro, nonché a produrre buoni risultati sull’indotto dei progetti finanziati dal Miur. Il sistema trentino, in altre parole, si caratterizza essenzialmente per il fatto di aggiungere ai due canali tradizionali di finanziamento alla ricerca, quello nazionale e quello europeo, un terzo canale, quello della PAT. In una futura prospettiva metodica sembrerebbe opportuno definire con maggiore esattezza il peso complessivo di questi tre canali e il modo in cui i singoli centri o istituti di ricerca si rapportano a essi, anche attraverso il coinvolgimento dei medesimi, onde determinare l’ammontare delle rispettive quote di valori. Sinora l’Osservatorio si è limitato a rilevare andamenti e grandezze di massima del sistema della ricerca e dell’alta formazione in Trentino. L’indagine, per certi versi incompleta, non consente di analizzare compiutamente tale sistema ma offre piuttosto una visione dei singoli tasselli che compongono questo mosaico. Per cercare di cogliere gli aspetti sistemici, l’Osservatorio si propone di definire sin d’ora le linee guida del prossimo rapporto, affinché i protagonisti della ricerca scientifica in Trentino siano consapevoli delle richieste di dati che riceveranno, avendo eventualmente la possibilità d’intervenire sul sistema informativo interno. Questa prospettiva consente di rilevare quei dati indispensabili per procedere a un innalzamento del livello qualitativo dell’indagine che si ritiene prioritario. Il muoversi con sufficiente anticipo permette inoltre all’Osservatorio di raccogliere indicazioni e suggerimenti, talvolta di estrema importanza, dai soggetti stessi coinvolti nell’indagine. Nota conclusiva 137 Un secondo aspetto riguarda l’analisi della ricerca industriale che, anche se incompleta, conferma il dato di una realtà meno vivace rispetto alla media nazionale e che non sfrutta sino in fondo le opportunità offerte sia localmente sia a livello europeo. Al fine d’innalzare ulteriormente il livello qualitativo del Rapporto e la sua completezza, in prospettiva futura l’Osservatorio dovrà cercare di coinvolgere il sistema della ricerca industriale, eventualmente ridefinendo gli ambiti della propria indagine. È infatti necessario definire anzitutto cosa s’intende per ricerca industriale, aspetto sul quale sarà importante un confronto con le associazioni di categoria e con le aziende maggiormente coinvolte nel sistema della ricerca. Per quanto riguarda l’ammontare complessivo di spesa in R&S rispetto al Pil, i più recenti dati forniti dall’ISTAT, relativi all’anno 1999, posizionano il Trentino sostanzialmente al pari della media nazionale (1,11% rispetto all’1,04% dell’Italia). Sulla base dei dati raccolti nel presente Rapporto 2001, sembra fondato stimare che per il Trentino tale proporzione si avvicini di molto, alla media europea (attestata, nel 2000, all’1,9% del Pil). Per stabilire con precisione questo dato l’Osservatorio si propone di utilizzare nel prossimo Rapporto, anche in collaborazione con il Servizio Statistica della PAT, i parametri dell’ISTAT, in modo da fornire una proiezione attendibile per il 2001 in anticipo rispetto all’ISTAT. Preme sottolineare ancora una volta che l’Osservatorio non ha né il ruolo né le competenze per valutare e giudicare, e dunque si è limitato a rilevare dati che saranno oggetto di valutazione innanzitutto da parte di coloro che li hanno forniti. In ogni caso – sempre in un’ottica di analisi del sistema della ricerca – si ritiene che l’illustrazione delle strategie che animano i soggetti che svolgono ricerca sul territorio possa costituire uno sviluppo interessante dei prossimi rapporti. La rilevazione di dati di per sé significativi, infatti, non può che esser incompleta se non viene calata nel contesto che lo ha determinato. Nell’analisi del contesto le strategie giocano un ruolo fondamentale, in quanto determinano la “direzione di marcia” dell’istituzione e, di conseguenza, l’evoluzione del sistema stesso. Si tratta di un passaggio delicato, che va sicuramente condiviso e definito attraverso un coinvolgimento dell’intero sistema della ricerca, ma da cui non si può prescindere. Rimane infine un ultimo appunto, in quanto questo Rapporto tratta unicamente di ricerca scientifica e tecnologica. La ricerca che viene effettuata sul territorio è anche di tipo umanistico e in alcuni paragrafi del rapporto se ne trova traccia: il riferimento è ad esempio ad alcuni dipartimenti dell’Università e ai centri di ricerca operanti all’interno dell’ITC. La ricerca che comunemente viene definita umanistica non è di seconda- 138 La ricerca scientifica in Trentino - Rapporto 2001 ria importanza rispetto a quella scientifico tecnologica e attorno a essa ruotano risorse umane e finanziarie considerevoli. Potrebbe quindi risultare interessante fare in modo che anche questa trovi nei futuri rapporti alcuni cenni più approfonditi, coinvolgendo ad esempio i Centri dell’ITC e gli altri enti funzionali della PAT, in modo da evitare, non ultimo, una definizione arbitraria di confini troppo rigidi all’interno della stessa ricerca scientifica. Nota conclusiva 139 LEGENDA AI ASI Attività R&S BIC CCR CEA CIVR CNR CRA CRF CUDAM ECT ENEA ERA ECTRL FWP IASMA IBF IFN INFM INFN INRM ISAFA ISF IST ITC ITC-irst ITC-isig ITC-isr IT&T MIUR MTSN PAT PNR PQ RST RTD UNITN Intelligenza Artificiale Agenzia Spaziale Italiana Attività di Ricerca e Sviluppo tecnologico Business Innovation Centre(s) Centro Comune di Ricerca dell’UE Centro di Ecologia Alpina Comitato d’Indirizzo e di Valutazione della Ricerca (della PAT) Consiglio Nazionale delle Ricerche Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Centro Ricerche Fiat Centro Universitario per la Difesa Idrogeologica dell’Ambiente Montano European Center for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente European Research Area e-Commerce and Tourism Research Laboratory Framework Programme (Programma Quadro) Istituto Agrario di San Michele all’Adige Istituto di Biofisica Istituto di Fotonica e Nanotecnologie Istituto Nazionale di Fisica della Materia Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna Istituto Sperimentale per l’Assestamento Forestale e l’Alpicoltura Istituto di Frutticoltura Tecnologie dell’Informazione (Information Society Technology) Istituto Trentino di Cultura Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (Centro dell’Istituto Trentino di Cultura) Centro per gli Studi Italo-Germanici (Centro dell’Istituto Trentino di Cultura) Centro per gli Studi Religiosi (Centro dell’Istituto Trentino di Cultura) Tecnologia Informatica per il Turismo Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Scientifica Museo Tridentino di Scienze Naturali Provincia Autonoma di Trento Piano Nazionale di Ricerca Programma Quadro europeo azioni di Ricerca e Sviluppo Tecnologico Research and Technology Development Università degli Studi di Trento 141 Finito di stampare nel novembre 2002 dalla Tipografia Esperia - Lavis (TN)