Tesi di Laurea - VALUTAZIONE DELLA CURVA DI CRESCITA E
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Tesi di Laurea - VALUTAZIONE DELLA CURVA DI CRESCITA E
VALUTAZIONE DELLA CURVA DI CRESCITA E DELLA PREVALENZA DELLE PATOLOGIE SCHELETRICHE DELL’ACCRESCIMENTO IN CANI DI RAZZA BOVARO DEL BERNESE SOTTOPOSTI A REGIME DIETETICO CONTROLLATO. Tesi di Laurea di Silvia Turetti INTRODUZIONE Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dall' OFA ( Orthopedic Foundation forAnimals www.offa.org ) nel 2001, sono oltre 130 le razze a rischio di sviluppo della diplasia dell' anca e 50 quelle più frequentemente soggette a displasia del gomito . Numerose ricerche condotte in USA, come in Svezia, Germania, Paesi Bassi e Finlandia hanno dimostrato la predisposizione di razze di taglia grande e gigante alla manifestazione delle patologie osteoarticolari durante il periodo della crescita 11 . La loro prevalenza in cani di età inferiore ad un anno si aggira intorno al 22 % ed il 20 % è rappresentato da malattie scheletriche nella cui eziologia si annovera la componente nutrizionale 72. In Italia, per numero di casi in relazione alla popolazione, le razze più colpite sono : Pastore Tedesco, Rottweiler, Labrador Retriever, Golden Retriever, Terranova, Alano, Bovaro del Bernese, Cane Corso, Setter Inglese, Mastino Napoletano, Dogue De Bordeaux, Bulldog Inglese, Dobermann e Boxer . Una così alta percentuale di casi ed una classifica che conta un così ampio numero di razze hanno stimolato l' approfondimento di queste problematiche, cercando di contribuire alla identificazione di strategie preventive . Sono stati identificati numerosi fattori di rischio, quali : 1. l' appartenenza ad una razza predisposta per tale patologia scheletrica ( cani di taglia grande e gigante ) 11,65,72,74,78 2. l' età del soggetto ( rischio maggiore fra 3 e 8 mesi ) 11,52 3. la somministrazione ad libitum della razione 1,37,72,74 4. un eccesso di Energia nella dieta 52,73,74 5. un eccesso di Calcio nella dieta 24,70,74,75,77 6. una velocità di accrescimento eccessivamente rapida 69,70,73,74 7. un' eccessiva attività fisica e stress biomeccanici durante i primi mesi di vita .77,83 Si tratta, dunque, di patologie“ multifattoriali“, largamente condizionate da una base genetica ed altrettanto correlate ad eccessi alimentari, ma in base a quali parametri è possibile parlare di“ eccesso nutrizionale“ ? Quando possiamo definire una razione “ troppo ricca di Calcio o troppo energetica“ ? Sono domande cui non è semplice rispondere, in quanto i fabbisogni presentano una notevole variabiltà non solo intraspecifica, ma anche individuale 69 . Il livello di attività fisica 3,77, la temperatura ambientale 12, la lunghezza del mantello 12, il temperamento, l' attitudine e le abitudini di vita influenzano notevolmente le esigenze nutrizionali ed energetiche, rendendo difficile la loro determinazione 3,83 . Anche il ricorso a tabelle alimentari predeterminate in base all' età ed al peso corporeo rappresenta semplicemente un' indicazione da cui partire, per poi effettuare le opportune modifiche in base alle caratteristiche del singolo soggetto. Durante il periodo dell' accrescimento, il cucciolo, prima di accumulare il surplus di apporto energetico sotto forma di tessuto adiposo, velocizza la propria curva di crescita, gravando così ossa e articolazioni di carichi ponderali eccessivi in rapporto alla loro maturità scheletrica 32,44. Ne consegue la predisposizione ad affezioni quali displasia di anca, gomito, osteocondrosi ed altre osteo-artropatie. Esse, infatti, risultano condizionate da un accrescimento troppo rapido, anche per un periodo relativamente breve, che può comportare uno sviluppo asincrono tra i vari segmenti scheletrici o tra questi e le componenti mio-teno-legamentose corrispondenti 9,18,21,23,25,46,82. Emerge dunque la necessità di mettere in atto interventi precoci al fine di limitare la prevalenza di tali problemi attraverso il controllo dei fattori di rischio . Dal momento che risulta difficile intervenire dal punto di vista genetico, essendo per ora soltanto possibile effettuare una selezione “ radiografica“ dei riproduttori, scegliendo soggetti fenotipicamente sani,78,82,86 risulta necessario agire su altre concause di carattere ambientale, quali, in primo luogo, l' alimentazione ed il controllo del peso 9,37,68 . Numerosi studi sono già stati condotti in passato, per esempio al 1962 risale la prima segnalazione della correlazione fra crescita e displasia, ma è con lo studio di Hedhammar del 1974 che si inizia effettivamente a valutare l' influenza della sovralimentazione e del rapido indice di accrescimento sullo sviluppo delle malattie scheletriche 30. Le ricerche sono proseguite con il contributo di Lavelle, nel 1989, che si è basato sull' esperimento precedente e sul confronto di diete differenti per qualità e modalità di somministrazione, dimostrando l' efficacia di un' alimentazione controllata 44, così come confermato successivamente anche da Dammrich nel 1991 9 . Nello stesso anno si registra lo studio di Nap sul ruolo delle proteine, che ha provato l' assenza di un loro coinvolgimento nella patogenesi delle malattie considerate 59 . Ancora, al 1992 risale l' interessante esperimento condotto da Kealy al fine di esaminare l' effetto della restrizione alimentare sulla frequenza e gravità dell' osteoartrite 37 . Lo studio è proseguito fino al 2000 , dimostrando che la restrizione alimentare contribuisce a diminuire prevalenza e gravità della patologia a livello delle quattro diartrosi analizzate ( spalla, gomito, anca e ginocchio ) 38,39. In che modo è possibile, quindi, ottenere una crescita che, non influenzando in modo significativo la taglia del cane da adulto, garantisca un minor rischio di sviluppo di patologie ortopediche ? Si è cercato di approfondire questo tipo di prevenzione “ nutrizionale“ proponendo un metodo per il controllo della crescita del cucciolo attraverso l' identificazione di una ” curva di accrescimento ideale “, che andrebbe adeguata ad ogni singola razza . Lo scopo è quello di ottimizzare la fase dello sviluppo, rallentandola, in modo da permettere ai compartimenti osteoarticolari di adeguarsi al carico ponderale che dovranno sostenere, senza sottoporli ad uno stress eccessivo nel periodo più critico, rappresentato almeno dai primi sei mesi 9,47,67 . Conoscendo l' intervallo di tempo necessario per raggiungere la maturità morfologica di una determinata razza ( es . 15 mesi per il Bovaro del Bernese, oggetto del nostro studio ) ed il peso finale secondo lo standard, ci si propone di far raggiungere il 60 % del peso da adulto durante la prima metà della fase di crescita ( es. 7,5 mesi nel nostro caso ) . Sapendo a quanto corrisponde il 60 % del peso finale e conoscendo il numero di giorni che abbiamo stabilito essere necessari per raggiungerlo, con un semplice calcolo si ricava a quanto dovrebbe corrispondere l' incremento ponderale giornaliero. In base ad esso, si adegua il quantitativo di alimento da somministrare , per rendere così la curva di crescita il più lineare possibile 58,66,67 . LA “ CURVA DI ACCRESCIMENTO “ L' età a cui viene raggiuno il peso da adulto varia in base alla razza 70,85 : esso, per esempio, viene raggiunto ad un' età di 10 -12 mesi per cani di piccola e media taglia, mentre si spinge fino a 15 -18 mesi per cani di taglia grande e gigante, fra cui si riconoscono Alani,Terranova, San Bernardo, Bullmastiff, Bovari del Bernese, ... Il peso dei cuccioli di queste ultime razze aumenta di 70 -90 volte durante i primi18 mesi ed un incremento ponderale di tale portata può comportare un rischio elevato di disturbi ossei ed articolari. Un tale ritmo di crescita può essere definito più rapido , ma meno precoce , rispetto a quello dei cani di piccola taglia che, invece, presentano una rapidità di crescita inferiore, ma notevole precocità 85 . Ciò significa che l' intervallo di tempo durante il quale viene raggiunto l' 80 % del peso adulto è, in proporzione alla taglia, piu breve nei cani di grossa mole, portando così in pochi mesi ad un peso decine di volte superiore rispetto a soggetti più piccoli 74 . Questi ultimi, infatti, presentano incrementi ponderali più limitati e crescono più lentamente, pur terminando lo sviluppo, proprio per la loro taglia, in un intervallo di tempo comunque inferiore 3 . Tutto ciò può essere meglio esemplificato facendo riferimento al grafico che descrive la curva di crescita di ogni razza, con particolare attenzione rivolta a quella tipica dei cani di grossa taglia . Essa è classicamente di tipo sigmoide, con un punto di inflessione che la separa in due fasi caratteristiche e ben differenti: la prima è rapida e rappresenta la fase di accelerazione positiva (crescita autoaccelerata), mentre la seconda fase è rappresentata da un plateau, oltre il quale l' incremento ponderale viene notevolmente ridimensionato . Si differenziano da questo schema i cani più piccoli, che presentano un ritmo di crescita molto più lineare nel tempo 85. A confronto curve di crescita di cani di taglia diversa . Risulta lampante la differente velocità nel raggiungere la taglia da adulto, rappresentata dalla “inclinazione“ della curva . E' in questo tipo di“ approccio matematico” alla crescita del cucciolo che viene riposta la possibilità di uno studio di previsione : semplicemente considerando parametri quali età e peso corporeo, sembrerebbe facile prevedere tempi e modalità di crescita. Ma fino a che punto è valido questo tipo di valutazione ? Siamo sicuri che le curve stabilite siano corrette ai fini di garantire una crescita ottimale ? Tanti e diversi sono i fattori che condizionano lo sviluppo di ogni cane e che devono essere presi in considerazione nel momento in cui si studia la fase della crescita : razza, tipo di mantello, temperamento, tipo e modalità di alimentazione, attività fisica, ambiente, clima, ecc.3 Non è così semplice stabilire i reali fabbisogni del cucciolo basandosi esclusivamente su modelli o formule matematiche prestabilite 41,42,52 . Questi valori devono essere considerati soltanto come un' indicazione ed un punto di partenza! La variabilità individuale, oltre che inter-razziale, non deve essere così erroneamente trascurata, dal momento che notevoli variazioni, per esempio in rapporto a necessità energetiche, esistono anche fra soggetti appartenenti alla stessa cucciolata! La potenzialità accrescitiva, pur essendo condizionata geneticamente, lascia spazio ad un' ampia influenza ambientale , al cui interno spicca la componente nutrizionale 49,50, . La registrazione periodica e costante del peso, la determinazione del fabbisogno energetico per ogni fase della crescita e della quantità giornaliera di alimento da fornire, sulla base della concentrazione calorica della razione, permettono di monitorare, fase per fase, ogni momento del delicato periodo di sviluppo 72. In questo modo è possibile, pur partendo da modelli matematici già definiti sperimentalmente, ambire alla definizione di una “curva di crescita ideale“ per ogni singola razza 66. Appurato che i cani più a rischio di patologie ortopediche della crescita sono quelli di taglia grande e gigante, si è proposto uno studio condotto esclusivamente su cani appartenenti alla razza “ Bovaro del Bernese“ come prototipo, cercando di determinare quale sia il ritmo di crescita più corretto per essa 66 . Lo scopo è di indurre un accrescimento più graduale e lineare : l' inclinazione della curva di crescita viene diminuita , cercando di convertire la curva stessa in una retta . In tal modo si consente all' apparato scheletrico, ancora immaturo, di adattarsi al carico da sostenere, evitando eccessivi stress e sforzi biomeccanici, alla base di patologie dovute ad una velocità di sviluppo troppo elevata 46,72,73,74. La curva di crescita “ideale”dovrebbe identificarsi con una linea retta . IL “ BOVARO DEL BERNESE “ Fra le quattro razze di bovari da montagna che ritroviamo in Svizzera, ovvero Grande Bovaro Svizzero, Bovaro dell' Appenzell, Bovaro dell' Entlebuch e Bovaro del Bernese, è proprio l' ultima citata ad essere la più nota e diffusa al di fuori della sua terra d' origine . Il carattere che differenzia le quattro razze è essenzialmente la taglia : i più alti sono il Grande Bovaro Svizzero ed il Bernese ( che d' ora in poi definiremo con l' acronimo BMD = Bernese Mountain Dog ) . STANDARD :___________________________________ Cane massiccio, ma ben“costruito“ e proporzionato . L' altezza al garrese presenta un range che varia da 64 a 70 cm nei maschi e da 58 a 66 cm nelle femmine . Il peso oscilla intorno ai 45 kg per i maschi e 40 kg per le femmine, con un range compreso comunque fra 35 e 50 kg . La struttura corporea è allungata, ossia l' altezza al garrese è idealmente pari a nove decimi della lunghezza del tronco . Sono importanti l' ampiezza e la profondità del torace, nonché una buona tonicità muscolare . FOTO BMD (NELLY) La conoscenza dello standard di razza è necessario per identificare eventuali anomalie di confor mazione e di postura, che possono indirizzarci, già con la semplice osservazione del soggetto, se non verso una diagnosi, almeno verso un sospetto di patologia di carattere ortopedico . E' ormai noto come ogni razza presenti una maggior prevalenza di determinati disturbi dello sviluppo scheletrico ( le cosiddette DODs = Developmental Orthopaedic Diseases), che hanno permesso di impostare uno studio specificamente orientato alla razza ( noto con l' acronimo BOA = Breed Oriented Approach ) 56 . Nel BMD, per esempio, è alto il rischio genetico per la displasia del gomito ( ED = elbow dysplasia ),26,78,82 con una prevalenza del 30,4 % , secondo i dati statistici dell' OFA del 2001 . Il BMD è la terza razza più colpita ( dopo il Chow Chow ed il Rottweiler) ed in essa le forme principali sotto cui si manifesta questa lesione di carattere displasico sono la FCP 16,21,87 ( fragmented coronoid process = frammentazione del processo coronoideo mediale dell' ulna ) e/o l' INC 82,87 ( incongruenza dell' articolazione omero-radio-ulnare ), con un riferimento particolare all' alterazione dell' incisura trocleare ulnare 86,82 . A proposito di quest' ultima forma, uno studio condotto proprio sul BMD e su altre razze di taglia grande o gigante con elevata incidenza di ED, identificherebbe la causa in un' asincrona crescita dell' ulna rispetto al radio . Questo si verificherebbe nel tentativo di creare un' incisura in grado di accogliere una troclea omerale più ampia e pesante , la cui mancata formazione costituirebbe un fattore predisponente per l' insorgenza delle altre forme di ED, quali FCP, UAP ( Ununited anconeal process = mancata unione del processo anconeo) e OC (Osteocondrosi ) 85,86,87 . In questa razza è possibile rilevare la presenza di più forme di ED contemporaneamente, in particolare FCP ed INC, tanto più che l' INC è stata osservata nel 72,6 % di BMD con FCP . Soltanto il 6 % dei soggetti, invece, ha manifestato solo FCP ed il 12 % solo INC , spesso senza che si manifestassero, in entrambi i casi, alterazioni cliniche evidenti ! 21 Ad approfondire questo panorama di informazioni si aggiungono anche i dati provenienti da altre indagini condotte in differenti paesi, che riportano una prevalenza di ED pari al 50 % in Svezia ed USA ,40 % in Norvegia, 70 % in Danimarca e 50 % in Svizzera, la nazione d' origine 82. Accanto a quella del gomito, anche la displasia dell' anca ( HD = hip dysplasia ) rientra nelle patologie dell' accrescimento caratteristiche del BMD, con una prevalenza, però, inferiore rispetto alla precedente , cioè stimata intorno al 18,6 % . In confronto ai dati disponibili per la patologia del gomito, nel caso dell' articolazione coxofemorale le informazioni sono, purtroppo, più scarse e non si registrano studi specifici a riguardo . Prima di passare ad un rassegna dettagliata dei vari disturbi della crescita, ancora un accenno ad un' altra patologia, che potremmo definire“ nuova“ in quanto sono ancora assenti degli studi specifici su di essa e che, pur non essendo correlata all' alimentazione, merita un accenno in quanto trova nel BMD un punto di riferimento: la rotazione metatarsale ( MR = metatarsal rotation ) 66. Si tratta di una malformazione scheletrica che esita in un' extrarotazione del piede ( aspetto patognomonico ), che tuttavia risulta generalmente asintomatica . Ecco un quadro riassuntivo delle principali affezioni ortopediche del BMD 56 : BOVARO DEL BERNESE ARTICOLAZIONE SCAPOLO OMERALE “ OMERO-RADIO-ULNARE Patologie articolari Mineralizzazione m. sovraspinato Incongruenza articolare ( INC ) Frammentazione del processo coronoideo mediale dell' ulna ( FCP ) Alterazione dell' incisura trocleare ulnare “ “ COXO-FEMORALE MEDIO-TARSICA Calcificazione / ossificazione m. flessori Displasia Rotazione metatarsale Le patologie precedentemente elencate costituiscono anche la premessa per lo sviluppo di malattie degenerative articolari secondarie, destinate a causare ulteriori scompensi a carico del settore scheletrico: si tratta delle DJDs (Degenerative Joint Diseases)70,78,87. La gestione nutrizionale del periodo dell' accrescimento può proporsi quale strumento per diminuire il rischio di una loro insorgenza . La prevenzione nutrizionale dell' artrosi prevede innanzitutto la prevenzione nutrizionale delle patologie che la generano ! 70,72,74 PATOLOGIE SCHELETRICHE DELLA CRESCITA Le patologie osteoarticolari del cane giovane costituiscono una realtà importante della clinica , che continua a confrontarsi con un vasto corollario di ipotesi eziopatogenetiche, anche se il con cetto di malattia nutrizionale si è ormai ben affermato. Con esso si intende l' effetto deleterio che soprattutto un ECCESSO alimentare può avere su uno scheletro ancora immaturo 70,72,73 . Vediamo quali sono le principali affezioni ortopediche del periodo della crescita : OSTEOCONDROSI : alterazione dell' ossificazione encondrale, che comporta un ispessimento della cartilagine, con conseguente disturbo alla maturazione dell' osso ed ostacolo al processo di ossificazione secondaria. Questo si verifica in un' area circoscritta della cartilagine, in cui essa rimane, di conseguenza, più spessa della norma . Le sedi più frequentemente affette sono le epifisi, ma anche fisi ed apofisi non sono risparmiate . Praticamente, ovunque è presente cartilagine che deve trasformarsi in osso maturo può instaurarsi l' Osteocondrosi 9 . Le zone colpite risultano più vulnerabili ed incapaci di sopportare le sollecitazioni cui sono sottoposte, per cui ne può derivare il distacco di un flap cartilagineo all' interno della cavità articolare, esitando così nell' Osteocondrite Dissecante ( OCD ) 88. FOTO Notevole ispessimento della cartilagine di coniugazione dell 'osso, che è la zona che permette l' accrescimento in lunghezza . Fra le cause di questa patologia dello sviluppo è coinvolta la componente nutrizionale, in particolare un eccesso di calcio, alla base dell' alterata capacità di differenziazione cellulare 16,21,25,72 . Si identificano, per ogni sede, dei settori più frequentemente colpiti da questo disturbo65, che si può manifestare clinicamente con zoppia, tumefazione articolari e deviazioni angolari degli arti . La conferma resta, comunque, radiografica 9 . FOTO OCD a livello di margine dorso-caudale della testa omerale FOTO OCD in corrispondenza del condilo omerale mediale FOTO OCD del condilo femorale laterale Uno esame di carattere autoptico condotto da Olsson nel 1985 ha permesso di valutare localizza - zione e causa di Osteocondrosi in diverse razze di cani, fra cui anche il BMD 65 . SPALLA : OCD nell' area dorso-caudale della testa omerale . Causa = incongruenza fra superfici articolari, con l' articolazione in estensione . Testa femorale piuttosto piatta rispetto alla superficie articolare concava della scapola . Ripetuti microtraumi causano osteofitosi al margine caudale della cavità glenoidea . GOMITO : erosione della superficie del condilo omerale mediale secondaria ad FCP . Causa = sovraccarico del compartimento omero-ulnare . Crescita asincrona di radio ed ulna, con il radio che cresce in ritardo rispetto all' ulna . Crescita asimmetrica della cartilagine dell' incisura trocleare ulnare. Il tutto dipende anche dal grado di sviluppo delle altre componenti dell' articolazione : finchè c' è una struttura cartilaginea, maggiore è il ri schio di FCP ed OCD . GINOCCHIO : OCD del condilo femorale laterale . Causa = maggior carico del compartimento femoro-tibiale , soprattutto in un soggetto con ginocchio valgo ( genu valgum) contatto fra parte laterale dell' eminenza intercondiloidea e condilo femorale laterale. GARRETTO : OCD a livello della parte caudale del margine mediale dell' astragalo . Causa = pressione/trazione da parte della componente muscolo-legamentosa quando il soggetto compie bruschi movimenti ( per es. salti) con i garretti in flessione . Uno studio clinico e radiografico finalizzato all' identificazione di lesioni osteocondrotiche è stato condotto fra il 1997 ed il 2000 anche presso l’Istituto di Clinica Chirurgica e Radiologia Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano 66. E’ interessante notare che, sebbene in numerosi casi la lesione fosse bilaterale, in nessun caso sono state diagnosticate OCD multiple, ossia lesioni a carico di più articolazioni in un singolo soggetto contrariamente al lavoro condotto da Olsson, in cui 25 soggetti su 89 (28%) risultarono colpiti da OCD multiple all’esame autoptico . Tuttavia un parallelismo stretto tra i due studi è solo parzialmente proponibile data la diversità delle metodiche di indagine (clinico-radiografica versus quella autoptica di Olsson) . ENOSTOSI : più comunemente nota con il termine di Panosteite Eosinofilica , questa patologia di carattere benigno colpisce le ossa lunghe durante i primi mesi di crescita, per risolversi sponta neamente , in genere entro il primo anno di vita . Tuttavia si sono registrati casi di manifestazione tardiva, con sintomi presenti fino a 2-3 anni 67. Si esprime con una dolorabiltà diffusa alle ossa, che può coinvolgere più arti contemporaneamente ( patologia poliostotica) o migrare, col tempo, da un arto all' altro . L' aspetto radiografico manifesta molte sfaccettature, ma nella maggior parte dei casi si notano addensamenti all' interno della cavità midollare, indicativi di edema da stasi e di mancata attività di rimaneggiamento osseo 88,89 . Fra le teorie più accreditate, si trova, ancora una volta, l' eccesso di calcio, che comporta un inevitabile ipoparatiroidismo ed ipercalcitoninismo, con accumulo di questo minerale a livello osse. Ne deriva un ostacolo all' adeguamento del forame nutritizio dell' osso, impedendo, così, un corretto apporto sanguigno e successivo deflusso a livello meta-epifisario 88 . FOTO Quadro più tipico di enostosi : si nota il classico aspetto radiodenso all'interno del cavo midollare, a contorni sfumati, indicativi di ossificazione endomidollare OSTEOPATIA METAFISARIA : nota anche come Osteodistrofia Ipertrofica, un tempo si pensava originasse da una carenza di vitamina C, teoria ormai smentita, mentre oggi sussistono altre ipotesi circa la patogenesi di questa malattia . La prima considera come causa l' iperalimentazione e/o l' iperintegrazione di Calcio, che stimolano una secrezione di calcitonina tale da bloccare l' osteolisi ed inibire la maturazione dei condrociti, esitando in un' alterata ossificazione encondrale 88,89 . Cuccioli alimentati con diete ricche di Calcio vanno incontro ad ipercalcitoninismo ed ipoparatiroidismo con inattivazione osteoclastica, deposizione di osso a livello metafisario ed interferenza con i processi di sviluppo osseo 25,70,73 . D' altra parte stanno prendendo piede anche teorie che sosterrebbero un' origine batterica o, ancora più probabile, una causa virale, con riferimento specifico al virus del cimurro Spesso, infatti, può essere accompagnata da una sintomatologia di carettere respiratorio e quadri radiografici di infiltrazione interstiziale . La possibilità che l' ipernutrizione causi la malattia è limitata ad un' incidenza sporadica : essa si può manifestare in cani alimentati senza eccessi o integrazioni ed associare ad essi l'Osteodistrofia è senza fondamento 88. Si tratta di una malattia rara, che si manifesta clinicamente con ipertermia e tumefazioni calde e dolenti di aree metafisarie, soprattutto di radio, ulna e tibia 89. Radiograficamente si osserva un allargamento e sclerosi della metafisi, una linea radiotrasparente parallela alla fisi ( segno patognomonico della “doppia fisi“ ) 21 ed, eventualmente, la presenza di calcificazioni periostali 1,14,21,47. La crescita anomala dell' osso che deriva dall' Osteodistrofia grave può determinare anche una deviazione diafisaria permanente . Dal punto di vista patogenetico, si pensa che la necrosi delle cellule osteoprogenitrici, determinata dal processo flogistico suppurativo e dal coivolgimento della perfusione vascolare, impedisca la loro evoluzione in osteoblasti metafisari .Ne risulta un' alterazione del processo di ossificazione, accompagnato alla mancata attività di rimodellamento da parte degli osteoclasti, che non possono compenetrare le trabecole 88. FOTO OM di radio / ulna in differenti stati evolutivi, dal momento della prima diagnosi, fino ai due mesi successivi . Evidente progressione della proliferazione periostale. DISPLASIA DEL GOMITO : ben 50 diverse razze sono colpite da questa displasia ed il BMD occupa il terzo posto . Si può manifestare sotto varie forme, spesso presenti anche contemporaneamente : OCD, FCP UAP ed INC, alla base delle quali si riscontra un' asincrona crescita di radio ed ulna 87 . Dal momento che il 60 % del peso corporeo si scarica proprio sugli arti anteriori ( l' 80 % sull' avambraccio e 8/10 del carico gravano sul radio ) risulta comprensibile come carichi anomali su questa articolazione durante il suo periodo di sviluppo siano compromettenti per la conformazione finale e per la funzionalità di tale settore scheletrico ! Il grado di sviluppo osseo longitudinale è massimo tra il quarto ed il sesto mese di vita 6, periodo durante il quale si possono verificare, come conseguenza di spinte accrescitive esagerate,le seguenti alterazioni : deviazioni assiali 9,21,68, chiusura prematura di cartilagini di coniugazione 23,30,70, radio curvo 16,21,58,70, valgismo e varismo 16,21, incongruenza delle superfici articolari 9,6,21,87. Ritardi della crescita dell' ulna in senso longitudinale ( sindrome dell' ulna corta ) sollecitano la cartilagine di accrescimento del processo anconeo e ne impediscono la chiusura . La crescita ritardata del radio ( sindrome del radio corto ) e/o la deformazione ellittica dell' incisura trocleare ulnare, invece, scaricano secondo le linee di forza sul processo coronoideo mediale dell' ulna, determinandone la frammentazione 65,86,87. Uno studio effettuato su 98 BMD nati nel1992 e su altri 64 nati nel 1995, della stessa discendanza dei primi, si proponeva di valutare il rischio genetico per l' ED in questa razza 82 . Il risultato ha confermato che, nonostante un calo dell' incidenza dal 64 al 45 % , il rischio resta ancora elevato e la migliore strategia si basa su una selezione genetica mirata 78. La possibilità di agire su altri fattori condizionanti come quello nutrizionale non può che favorire un ulteriore miglioramento . FOTO Incongruenza articolare e frammentazione del processo coronoideo mediale dell' ulna FOTO Mancata unione del processo anconeo DISPLASIA DELL ' ANCA : si tratta di una patologia in cui la componente genetica 49,88 è importante, ma l' alimentazione ne influenza l' espressione, modificando così lo sviluppo dell' articolazione coxo-femorale : cani con accrescimento molto rapido presentano una maggiore prevalenza di HD rispetto a cani con curve di crescita al di sotto dello standard 37,38 ! La displasia dell' anca consiste in un' alterazione della capacità di contenimento della testa femorale da parte dell' acetabolo 47,55. L' eccesso di peso determinato da regimi alimentari iperintegrati, in cuccioli già di grossa taglia, condiziona il mantenimento di una perfetta congruità tra i capi articolari durante la fase di sviluppo dell' apparato scheletrico, con conseguenti sollecitazioni meccaniche che si riflettono sui meccanismi di contenimento articolari. La cartilagine viene consumata e lo stesso peso che prima si scaricava normalmente sulla testa del femore, ora si scarica su un' area più piccola 88. L' instabilità coxofemorale porta a stiramento della capsula, in conseguenza della quale si sviluppa artrosi . La velocità di crescita, la quantità e le metodiche di alimentazione, i nutrienti specifici 16 ed anche l' equilibrio elettrolitico ( DAG = dietary anion gap) 40,58,74 influenzano la manifestazione dell' HD . E' stata evidenziata, infatti, una correlazione fra il DAG e l' angolo di Norberg, utlizzato per misurare l' entità della sublussazione delle testa femorale, così come una correlazione positiva esisterebbe tra la misurazione del suddetto angolo a 6 mesi e lo stato dell' articolazione a 2 anni, attribuendo così un valore predittivo a tale parametro valutato in giovanissima età . Normalmente esso dovrebbe corrispondere ad un minimo di 105 ° in un' anca normale, mentre avrebbe un valore minore in caso di displasia . Una riduzione del DAG potrebbe contribuire al raggiungimento di un angolo maggiore e quindi ancor più favorevole . L' HD si può dividere in due tipi : tipo acetabolare, se la causa è costituita da un non corretto orientamento ed inclinazione del margine cetabolare dorsale o da appiattimento dell' acetabolo ; tipo femorale, se il problema è rappresentato da un collo femorale corto, da eccessiva anteversione dello stesso ( > 30 ° ) o da torsione del femore90 . FOTO HD SINDROME WOBBLER : si tratta della spondilomielopatia cervicale caudale, conseguente alla malformazione delle vertebre cervicali . Come causa si è ipotizzato un eccesso di calcio24,29,58 che, sommato all' elemento ereditario44, non permetterebbe al canale vertebrale di lasciare spazio sufficiente per il passaggio del midollo spinale. I fenomeni compressivi che ne derivano si ripercuotono a livello nervoso, esitando in una sintomatologia neurologica30 . Tuttavia studi recenti ( pur su una casistica ancora limitata ) non confermano questa eziologia nutrizionale: malformazioni delle vertebre cervicali potrebbero essere identificate anche molto precocemente, a sei settimane, e, a questa età, il fattore dietetico non farebbe ancora in tempo ad incidere . Inoltre, anche soggetti alimentati con una dieta bilanciata potrebbero, in un secondo momento, presentare tale patologia7 . Tutte le malattie fino ad ora esaminate rappresentano disturbi della crescita connessi, oltre che a cause di carattere genetico, all' influenza negativa di una sovralimentazione e/o iperintegrazione, essenzialmente di calcio e/o energia . Tuttavia non mancano patologie che presentano un' eziologia opposta, ovvero una carenza . IPERPARATIROIDISMO SECONDARIO NUTRIZIONALE : è il risultato dell' assunzione di diete sbilanciate nel rapporto Calcio/Fosforo, che comportano elevato assorbimento di fosfati e limitato apporto di Calcio . Il meccanismo di compenso che tenta di sopperire a tale squilibrio minerale è rappresentato da un riassorbimento dell' osso, sotto lo stimolo del paratormone ( PTH )15,19,25,9,30, la cui produzione aumenta in seguito ad uno stato ipocalcemico cronico . L' impoverimento minerale del tessuto osseo causa un progressivo indebolimento e compromissione della funzione di sostegno dell' apparato scheletrico, esitando in deformità e fratture patologiche, soprattutto a carico delle ossa lunghe 15,16,20 . Talvolta ci può anche essere un coinvolgimento della colonna vertebrale, con compressioni a livello spinale e conseguente paralisi motoria . La malattia colpisce cuccioli o intere cucciolate alimentate con diete sbilanciate, con limitato apporto di Calcio , come quelle a base esclusivamente carnea, a maggior ragione se le carni in questione sono ricche di Fosforo 51,60 , come fegato, rene e cuore . Per questo motivo si parla anche di“all meat disease” 89. Solo un accenno al RACHITISMO, una patologia rarissima, praticamente scomparsa 57,89. Essa sarebbe dovuta ad ipovitaminosi D e squilibri del metabolismo del Calcio, il cui eccesso comporta ipoparatiroidismo, con conseguente inibizione dell' attivazione della vitamina D a livello renale, allo scopo di interrompere l' assorbimento attivo del minerale 16,23 . Il cane non è in grado di sintetizzare la vitamina a livello cutaneo sotto l' influenza dei raggi ultravioletti e pertanto deve essere assunta con la dieta . Se questa è sbilanciata, povera in grassi animali che contengono la vitamina liposolubile o ricca in sali di Calcio, si può manifestare la patologia . I normali processi di mineralizzazione vengono ostacolati e si sviluppano progressivamente tipiche alterazioni a livello delle giunzioni costocondrali e delle aree meta-epifisarie : aumento dello spessore della fisi, radiopacità della zona di calcificazione provvisoria e suo aspetto frangiato, incurvamento della diafisi . Altre forme da carenza sono riconducibili a ipovitaminosi A e carenza di Iodio 58, che si possono manifestare con alterazioni o rallentamenti dello sviluppo osseo esitanti in deformità scheletriche quali accorciamenti, ispessimenti e deviazioni assiali . Livelli inadeguati di Rame sono pure potenziali agenti di deformazioni, fratture, alterazioni morfologiche e strutturali delle epifisi, iperestensione degli arti, così come disturbi di accrescimento possono derivare da carenze di Zinco e di Magnesio 72,74. Per quanto riguarda quest' ultimo, un esempio è rappresentato dalla sindrome iperestensoria . CRESCITA, ALIMENTAZIONE E REGOLAZIONE ORMONALE La differenza di precocità e velocità di crescita delle singole razze giustifica il notevole interesse ad adattare il tipo di alimentazione non solo alla taglia, ma addirittura al singolo soggetto 1,2. Interventi quali la restrizione alimentare e la limitazione dell' esercizio fisico in giovanissima età possono contribuire a modulare l' espressione dei geni“ sfavorevoli“, portatori di alterazioni di carattere displasico 37,49,65 . La manifestazione fenotipica di queste patologie è strettamente correlata alla velocità di crescita, controllabile attaverso il monitoraggio del “ guadagno medio quotidiano “ ( GMQ ) di peso corporeo. Ciò consente di descrivere la curva di incremento PONDERALE del cucciolo, cui si potrebbe associare, anche se la documentazione in tal senso è molto più limitata, una curva di crescita cosiddetta STATURALE. Facendo riferimento ad un calcolo approssimativo, si potrebbero osservare i seguenti valori : GMQ per cani di taglia piccola = 20 g / die => 6 x kg di peso da adulto GMQ per cani di taglia media => 5 “ “ “ = 60 g / die “ “ “ GMQ per cani di taglia grande = 120 g / die => 4 “ “ “ “ “ “ GMQ per cani di taglia gigante = 150 g / die => 3 “ “ “ “ “ “ Per raggiungere tale obiettivo l' alimento dovrà essere dosato opportunamente in relazione alle esigenze nutrizionali di un cane che si trova nel pieno della sua fase di sviluppo ed adeguato sulla base dell' incremento ponderale, monitorato settimanalmente 52,58,68 . Incremento ponderale medio giornaliero ( PMG) di diverse razze. Il Bovaro del Bernese presenta il periodo più critico della sua crescita fra il secondo ed il sesto mese di vita . Occorre stabilire un piano di razionamento ed adattarlo, per esempio limitando il quantitativo di alimento di un valore variabile fra il 10 ed il 25 % , a seconda della necessità, stabilite in base al peso ed alle dimensioni del cucciolo 74. Anche se una leggera diminuzione dell' apporto nutritivo può rallentarne la crescita , la taglia del cane da adulto non risulta influenzata ! 1,68,69,74 Infatti essa è strettamente correlata al grado di maturazione ossea, che rispecchia la durata della fase di sviluppo9: se un cucciolo presenta una maturazione ossea anticipata potrà essere più alto di quanto compete alla sua età , ma la sua crescita si arresterà prima . Viceversa si verificherà nel caso di un ritardo di maturazione, che porterà soggetti apparentemente più piccoli rispetto allo standard a crescere più a lungo degli altri e, magari, addirittura a superarli! 30 Dal momento che la correzione precoce di un regime dietetico sbilanciato permette di ripristinare l' integrità scheletrica o, almeno, diminuire la gravità di certe affezioni ortopediche 88, a maggior ragione un controllo nutrizionale scrupoloso, fin dai primi giorni post-svezzamento, costituisce il presupposto per una loro prevenzione ! 3,11,47 Un eccesso alimentare od una razione quantitativamente corretta, ma accompagnata da integratori minerali e/o vitaminici , possono costituire un requisito per lo sviluppo di forme di artrosi secondarie a patologie giovanili .32,36,38,79 Quando una dieta è completa e bilanciata (secondo i parametri stabiliti dall 'AAFCO- Association of American Feed Control) corrispondendo pienamente ai fabbisogni del cane in crescita, qualsiasi tipo di integrazione o eccesso non trova giustificazione! 68 AAFCO – fabbisogni nella fase della crescita Proteine ( % ) 22 Lipidi ( % ) 8 Calcio ( % ) 1 Fosforo ( % ) 0,8 Rapporto Ca/P 1:1 Vitamina D (UI/kg) 500 Vitamina A (UI/kg) 5000 EM (Kcal / kg) 3500 La maggior parte dei prodotti in commercio è formulata per andare incontro alle esigenze nutri zionali, sia in termini di composizione lipidica che proteica, glucidica e mineral-vitaminica.36 Il punto critico è stabilire per ogni fase della crescita i fabbisogni reali, cioè RELATIVI al singolo soggetto e non assoluti, ossia stimati a priori attraverso modelli matematici prestabiliti . Due teorie sono state formulate per spiegare il ruolo del fattore nutrizionale nella patogenesi delle DODs ( Developmental Orthopedic Diseases , ossia patologie ortopediche dello sviluppo )74 : 1. eccessiva assunzione energetica , che si risolve in un' accelerazione della curva di accrescimento, con conseguente sovraccarico e stimolazione biomeccanica di ossa ed articolazioni; 52,73,74 2. eccessiva o sbilanciata assunzione di Calcio , che sfocia in ipercalcitoninismo ed interferisce con il normale processo di ossificazione encondrale e rimodellamento osseo 24,25,70,74,75,77 . La componente nutrizionale, inoltre, va ad interferire con la regolazione ormonale, in particolare modificando l' azione di fattori di crescita ed ormoni come GH ( Growth Hormon = ormone della crescita o somatotropina ) 8,28,62, IGF I e II ( Insulin like Growth Factors = fattori di crescita insilino simili ) 8,28,61,62,64 , T3 e T4 ( triiodiotironina e tiroxina ) 68, ALP (Alkaline Phosphatasis = fosfatasi alcalina ) 29, insulina 68, oltre, naturalmente, a PTH ( Paratormone ), che rappresenta l' ormone ipercalcemizzante per eccellenza e CT( Calcitonina ) 20,25,30,62,69, con funzione ipocalcemizzante . Una corretta regolazione ormonale garantisce il mantenimento di un costante livello di metaboliti nel sangue. Questo a conferma della scarsa utilità di uno screening ematologico in cani giovani ai fini di valutare la correlazione fra il rapporto Ca/P e le patologie ad esso legate 89 . L' equilibrio omeostatico che si instaura, infatti, permette una precoce correzione del livello di tali elementi nel sangue, non consentendo di rilevare alcuna variazione che possa costituire un indizio diagnostico significativo 68 . Appurato che il GH agisce determinando la proliferazione dei condrociti nella fisi, mentre l' IGF aumenta la sintesi di collagene e la formazione della matrice ossea 64, esperimenti condotti speci ficamente per valutare il ruolo di questi regolatori endogeni di crescita hanno portato alle seguenti rilevazioni : elevata concentrazione di tali fattori in cani di razza gigante; 61 diminuzione di GH con la crescita, senza alcuna influenza da parte della componente nutrizionale; 61 aumento di IGF in rapporto ad una dieta ad elevato tenore calorico e proteico; 61,62 aumento di IGF in seguito ad iperparatiroidismo dovuto ad ipocalcemia; 62 possibile intervento dell' IGF II come altro fattore di crescita, dato l' elevato numero di re cettori nella fisi; 61 aumento di Calcitonina in seguito ad ipercalcemia indotta dal PTH . Intervento di regolazione dei livelli di Ca nel sangue attraverso la diminuzione dell' attività osteoclastica ,senza alcuna influenza sugli osteoblasti;62,69,89 aumento di Paratormone in seguito ad ipocalcemia. “Contrazione“ degli osteoblasti e stimolazione di osteoclasti .62,69,89 esistenza di una Proteina correlata al Paratormone, con le stesse funzioni biologiche 88 persistente secrezione basale di PTH, anche se presente ipercalcemia;62 aumento di ALP durante processi di rimaneggiamento osseo;29 rimaneggiamento osseo ( deposizione-riassorbimento Calcio ): nel cane adulto -> 0,1 mM/kg/die , nel cane in crescita -> 10 mM/kg/die .69 FATTORI NUTRIZIONALI CHIAVE : Il livello energetico della dieta costituisce il principale responsabile del potenzial accrescitivo. Esso presenta la massima intensità fra il secondo ed il sesto mese di vita , quando il soggetto raggiunge il 60 % circa del peso che avrà da adulto32,47,55 . Come modificare, allora, la densità energetica, per poter agire sul ritmo di maturazione corporea del cucciolo ? Occorre agire su quelle componenti nutrizionali ( lipidi prevalentemente) che determinano la concentrazione calorica della razione, che deve essere a sua volta adeguata per quanto riguarda quantità e modalità di somministrazione 1,36,68,73,74. Circa il ruolo svolto dalle proteine, non si è dimostrato una loro compartecipazione nell' eziopatogenesi di problemi ortopedici, anche se, ovviamente, un livello proteico eccessivo comporta un incremento della densità energetica della dieta, aggiungendosi al ruolo svolto dalla quota lipidica ed aggravando i fattori di rischio 59 . Un tenore moderato di proteine ad elevato valore biologico e facilmente disponibili costituiscono un elemento che permette di migliorare la qualità dell' alimento . Sono stati anche praticati degli studi sperimentali che hanno permesso di identificare dei valori percentuali“ ideali “, attestati anche dal National Research Council ( NRC ) nel 1985 19. Infatti un alimento con un contenuto pari a : 14 % di lipidi 26 % di proteine sembrerebbe costituire l'alimento ideale, bilanciato per i cani nel loro primo anno di vita 15,46. Un capitolo fondamentale, inoltre, è costituito dai minerali, in primis dal Calcio: è il livello asso luto di questo macroelemento, piuttosto che uno squilibrio del rapporto Ca / P , ad influenzare lo sviluppo scheletrico in termini di mineralizzazione .73 Si è potuto constatare il differente tenore di crescita di giovani cani di razza grande e gigante, che assumevano alimenti con diverse percentuali di Ca e P, in tutte le possibili combinazioni 15, ovvero : % Ca : P = 3,3 : 3 3,3 : 0,9 1,1 : 0,9 0,55 : 0,9 0,55 : 0,5 Si è giunti alla conferma del fatto che cani cresciuti con un alimento ad elevato contenuto di Calcio o di Calcio più Fosforo manifestano un' alterata ossificazione encondrale, sequestro di centri cartilaginei nel radio e nell' ulna distali, ritardo nella maturazione scheletrica e nella crescita in lunghezza delle ossa, esitanti in deformità anche molto gravi21,23,25 . I risultati scaturiti dagli studi precedenti hanno dimostrato l' adeguatezza della concentrazione pari all' 1,1 % di Calcio sulla sostanza secca ( il livello raccomandato dall' AAFCO è dell' 1% ) 29, mentre per quanto riguarda la concentrazione energetica è stato stimato corretto un valore pari a 3500 Kcal / kg di alimento per cani di grossa taglia, bandendo assolutamente ogni tipo di inte grazione 72,74 . Anche i livelli di Fosforo possono influenzare l' omeostasi del Calcio 75,76: un suo eccesso, soprat tutto se associato a carenza di Calcio, determinerebbe, infatti, un iperparatiriodismo secondario di origine nutrizionale . Il rapporto corretto fra questi minerali sembra essere, dunque, di 1,1 % di Ca e 0,9 % di Fosforo 19,24,29 . Ampie dissertazioni sono state sollevate circa il ruolo della vitamina D3 e dai suoi metaboliti attivi 5, in relazione al fatto che, essendo la sua sintesi endogena limitata ed insufficiente nella specie canina, deve essere fornita adeguatamente con l' alimentazione. Corretto è il livello di 500 UI/kg . Il ruolo di tale vitamina consiste nel regolare il metabolismo del Calcio e la sua concentrazione sierica, agendo sui meccanismi di assunzione ( assorbimento gastrointestinale ), eliminazione ( perdita intestinale e renale ) e deposito ( rimodellamento osseo ) . Infatti stimola la mineralizzazione o i processi di osteoclasia e favorisce la sintesi della sostanza osteoide 60 . Disturbi dell' accrescimento per chiusura precoce delle cartilagini epifisarie possono essere anche associate ad ipervitaminosi A , condizione metaboliche che si osserva però clinicamente nella specie felina . A proposito, invece, della vitamina C, il suo ruolo non è ancora stato approfondito a sufficienza né è stata dimostrata l' utilità di una sua integrazione, che comporterebbe, al contrario, ulteriori complicazioni di sviluppo 79 . Hedhammar già nel 1979 aveva cercato di dimostrare il ruolo di un' integrazione di vitamina C nell' alimentazione del cucciolo. Si era dimostrata la manifestazione di osteodistrofia ipertrofica in entrambi i gruppi di animali utilizzati nel controllo, alimentati con una dieta simile, differente solo per il tenore in vitamina C . Essa aumenterebbe l' assorbimento intestinale di Calcio, già assunto in modo passivo nel cucciolo, senza meccanismi di regolazione, aggravando la possibile incidenza di problemi dovuti ad un suo eccesso79 . In particolare l' ipercalcitoninsmo conseguente determinerebbe l' inibizione della condrolisi ed osteolisi, rirardando i fenomeni di ossificazione encondrale e provocando deposizione di tessuto osseo soprattutto in sede metafisaria, dove il metabolismo è più attivo.57 Solo un altro studio è stato condotto per valutare il ruolo della vitamina C nella patogenesi della displasia dell' anca . Esso si è basato sulla somministrazione di ascorbato di Na ad un gruppo di soggetti durante la gravidanza e di un' integrazione di vitamina C ai cuccioli, associata, per le prime tre settimane, a Calcio. Al termine dello studio non si sono riscontrati casi di displasia, ma nessun altro lavoro dimostra l' effetto positivo della vitamina sulla prevenzione o cura della malattia . Di conseguenza, ridimensionato il concetto dell' ipovitaminosi alla base dell' osteodistrofia ed emerso il ruolo dannoso che la somminstrazione di tale vitamina potrebbe svolgere, risulta evidente come ancora numerosi interrogativi circondano questa componente nutrizionale 57 . A proposito del ruolo che la nutrizione svolge in una patologia biomeccanica, oltre al contenuto energetico ed al quantitativo di Calcio e Fosforo è necessario anche ricordare l' influenza, non ancora approfondita a sufficienza, esercitata dal livello totale degli elettroliti della dieta 40,73 . Si tratta del cosiddetto DAG ( dietary anion gap ), pari alla differenza fra anioni e cationi : [ ( Na+ + K+ ) - Cl- ] Il DAG delle varie diete può variare fra 8 e 41 mEq/ 100 g di alimento ed un livello di DAG inferiore a 23 mEq / 100 g di alimento ha permesso di riscontrare una diminuzione dell' incidenza di sublussazione a livello di articolazione coxo-femorale 40 . Esso influenza, in particolare, l' espressione fenotipica della displasia dell' anca, attraverso una fine regolazione del rapporto fra assorbimento ed eliminazione dei vari ioni. Ne modula infatti l' omeostasi e la ridistribuzione all' interno dell' organismo, sia in distretti come il compartimento osseo che nei liquidi corporei, fra cui il liquido sinoviale . L' equilibrio acido-base, influenzato dal gradiente anionico alimentare, svolge un ruolo importante all' interno del processo di mineralizzazione 58 , tanto che una diminuzione del DAG comporta un minor rischio di osteodistrofia . A questo punto è possibile comprendere come un' alimentazione costituita da sola carne aumenta notevolmente il rischio di tale patologia (“ all meat disease”), comportando un innalzamento del DAG, a differenza di un' alimentazione ricca di cereali, che ne determina una riduzione 40 . Ecco un quadro riassuntivo dll' esperimento condotto : Autori : Kealy R D , Monti K L , Olsson S E et Al . 40 Obiettivo Modello sperimentale Dieta Valutare l' effetto 67 cani Alimento secco , del DAG (dietary somministrato ad anion gap) libitum suddivisi in 6 gruppi , sull'incidenza della cui è stata sublussazione dell' assegnata una dieta Ciascuna dieta è articolazione coxodifferente nel valore stata formulata per femorale del DAG per un ottenere uno periodo variabile a specifico DAG , partire da 6 tuttavia completa e settimane fino a 6 bilanciata rispetto mesi ( solo un alle necessità di gruppo ha cani in crescita . continuato fino a 2 anni ) Integrazioni minerali hanno permesso di studiati variare il DAG , radiograficamente cui ha contribuito durante il periodo anche l' utilizzo di della crescita determinati alimenti ( la carne aumenta il DAG , i cereali lo diminuiscono ) 1993 Parametri indagati Risultati Entità della Minor sublussazione dell' sublussazione se articolazione coxoDAG < 23 mEq / femorale , misurata 100 gr alimento a 6 mesi attraverso il calcolo dell' DAG = 8 -> angolo di angolo di Norberg Norberg > 5° rispetto all'angolo Il gruppo controllato di Norberg se DAG fino a 2 anni è stato = 41 rivalutato attraverso il metodo Angolo di Norberg e svedese e OFA basso valore DAG non sono E' stata evidenziata influenzati dall' la correlazione IPM né positiva fra la dall'assunzione valutazione calorica dell'angolo di giornaliera Norberg a 6 mesi e lo stato dell' V ed osmolalità del articolazione a 2 liq.sinoviale , anni collegati al bilancio elettrolitico dei Obiettivo Modello sperimentale Dieta Parametri indagati Risultati liquidi corporei, potrebbero avere un ruolo nello sviluppo dll' HD il DAG può influenzare l'espressione fenotipica della sublussazione dell' articolazione coxofemorale Oltre al profilo nutritivo, anche il metodo di somministrazione della razione può contribuire a controllare i fattori di rischio per una DOD ! Tra i tre metodi di alimentazione possibili 1 , ossia : 1. ad libitum 2. a tempo limitato 3. ad alimento limitato quello elettivo per i cuccioli a rischio di DODs è la limitazione dell' assunzione della razione, basato sul calcolo del quantitativo necessario a soddisfare i fabbisogni nutrizionali 1,30,37,38,44. Ciò permette di mantenere un adeguato ritmo di sviluppo, che descriva una curva di crescita lineare nel tempo 68,74. In conclusione, la corretta gestione nutrizionale in ogni fase della vita del cane, fin dai primi mesi, si può basare sui seguenti punti chiave : I. CALCOLARE i fabbisogni ; II. ANALIZZARE il profilo nutritivo e la tecnica di alimentazione ; III. VALUTARE il ritmo di sviluppo corporeo ( peso , altezza , BCS ) ; IV. CORREGGERE l' alimentazione ( qualità, quantità e modalità di somministrazione ) . Il rispetto di questo algoritmo costituisce, in sintesi, il controllo della curva di crescita, che dovrà iniziare all' atto dello svezzamento e proseguire fino al raggiungimento della maturazione somati- ca, precisamente 12 mesi per soggetti di taglia media (25 kg di peso circa), 15 per taglie che possono raggiungere i 50 kg , come il Bovaro del Bernese, ed addirittura 18 mesi per razze giganti ( oltre 50 kg ) 67 . MULTIFATTORIALITA': STUDI SPERIMENTALI Programmi di controllo e studi sperimentali condotti in passato hanno fornito un notevole contributo alla conferma della multifattorialità delle patologie scheletriche del periodo della crescita . Innanzitutto hanno permesso di confermare la predisposizione genetica di certe razze, per esempio valutando il rischio di sviluppo della displasia del gomito nel Bovaro del Bernese e la prevalenza dell' artrosi in Bovari e Rottweiler, come si può rilevare dalle tabelle di seguito riportate, che sinteticamente ripercorrono i punti essenziali e le conclusioni delle indagini condotte 78,82 . Ai fini preventivi, gli studi confermano l' opportunità della selezione di cani fenotipicamente sani ed appartenenti a clusters familiari a bassa incidenza di displasia, quindi anche geneticamente a rischio limitato 82 . Autori : Ubbink G J , Hazewinkel H A W , van de Broek J , Rothuizen J Obiettivo Valutare il rischio genetico per la displasia del gomito in cani di razza Bovaro del Bernese Modello sperimentale 98 cani di razza Bovaro del Bernese nati nel 1992 64 cani della stessa razza,nati nel 1995 , figli dei soggetti del gruppo precedente sottoposti a screening radiografico per valutare l' incidenza di ED nelle due successive generazioni Tutti i cani sono stati 82 Parametri indagati 4 proiezioni Rx : 1999 Risultati Identificate 2 forme di ED : FCP ed INC - M/L gomito in flessione 45° - 1°gruppo : - “ FCP = 6 % “ “ estensione - sagittale INC = 9 % - craniolat./caudomed.. obliqua FCP + INC = 49 % - 2° gruppo : FCP = 12 % Obiettivo Modello sperimentale alimentati con la stessa dieta commerciale completa. Parametri indagati Risultati INC = 0 % FCP + INC = 31 % Diminuzione dell' incidenza di ED dal 1992 al 1995: 64 => 45 % Una successiva indagine OFA del 1998 attesta un ulteriore calo dell' ED nel BMD = 30,5 % , tuttavia il rischio persiste e non va sottovalutato! ( 2° posto Rottweiler , 5°Terranova, 15°Labrador , 16°Golden R.) Utile screening Rx per identificare i portatori subclinici di un basso n° di geni dell' ED Autori : Swenson L , Audell L , Hedhammar A Obiettivo Valutare la prevalenza dell' artrosi del gomito in cani di razza Bovaro del Bernese e Rottweiler. Valutare l' associazione fra prevalenza dell' artrosi ed ereditarietà , selezione genetica all'interno della razza, età , sesso. 78 Modello sperimentale 1997 Parametri indagati 1939 BMD Rx M/L flessa 45 ° 2576 Rottweiler Metodi di valutazione dell' artrosi : nati fra il 1983 e 1989 , per la maggior parte aventi un'età variabile fra 1 e 3 anni. - 1° grado ( leggera artrosi ): osteofiti < 2 mm e sclerosi dell' incisura trocleare ulnare Età media BMD = 19 mesi “ “ Rottw. = 18 “ -2° grado (moderata artrosi ): osteofiti 2 – 5 mm -3° grado ( grave artrosi ): osteofiti > 5 mm Risultati Evidenti siti di artrosi : 1) margine dorsale del processo anconeo 2)margine dorsoprossimale del radio 3) margine dorsale del proc.coronoideo ulnare 4)superficie lateropalmare della troclea omerale 5) incisura trocleare ulnare Punteggio assegnato : l' artrosi del gomito è - Grado 0 = 1 punto poligenica (come HD) Obiettivo Modello sperimentale Parametri indagati - “ 1 = 2 punti - “ 2= 3 “ - “ 3= 4 “ Risultati Influenza significativa di fattori ereditari e del sesso ( > incidenza nei maschi di razza Rottweiler ) Diminuzione della femm. BMD = aum 0.02 pt/mese maschi BMD = “ 0.04 “ e femm .Rottw=” 0.04 prealenza dell' artrosi del gomito dal 1983 al 1988 : 60 38 % in BMD 70 45 % in Rottw. IMPORTANTE SELEZIONARE GLI ACCOPPIAMENTI ! Entrambi gli studi sperimentali dimostrano come il Bernese sia proprio una delle prime razze a rischio di displasia del gomito. La manifestazione di tale patologia è andata diminuendo con gli anni, grazie a programmi di selezione basati su screenings radiografici, ma questo non è ancora sufficiente. La situazione del Bernese, come quella di molte altre razze di grossa taglia , è comunque a rischio, dal momento che i fattori ambientali contribuiscono in maniera rilevante alla manifestazione di problemi di carattere displasico 37. Sul substrato genetico si inserisce, infatti, l' influenza della componente nutrizionale, come dimostrato da Hedhammar già nel 1974 30. Durante una sperimentazione condotta per valutare l' effetto della sovralimentazione ( in termini di Energia e Calcio ) sullo sviluppo di patologie ortopediche della crescita sono state evidenziate le seguenti manifestazioni morfologiche : aumento delle aree epi-metafisarie delle ossa lunghe; iperestensione del carpo; profilo concavo della superficie dorsale carpo-metacarpica; ispessimento delle ossa lunghe; sviluppo irregolare della corticale ( per la presenza di osteoblasti accanto alla diminuzione dei processi di osteoclasia ); valgismo e varismo; arti posteriori vaccini ; chiusura precoce delle cartilagini di accrescimento; coxa valga; osteocondrosi; displasia dell' anca e del gomito. Lo studio è stato condotto attraverso un confronto tra un gruppo di soggetti alimentati “ad libitum“ ed un gruppo alimentato con la stessa dieta, ma con una razione diminuita del 25 % . Anche quest' ultimo è risultato, comunque, sovralimentato rispetto ai fabbisogni e di conseguenza entrambi i gruppi hanno manifestato un tasso di crescita superiore allo standard ! Nei soggetti alimentati ad libitum, la chiusura delle cartilagini di coniugazione si verifica precocemente , essendo più rapido il loro tasso di crescita, risultato di una spinta nutrizionale eccessiva. Il gruppo ad alimentazione controllata presenta, invece, una crescita più lenta, senza però compromettere in maniera significativa il peso finale . Infatti quando il primo gruppo risulta avere già raggiunto il termine della curva di crescita, il secondo presenta ancora un incremento ponderale che lo porta più gradualmente fino alla taglia da adulto . Questo contribuisce a garantire uno sviluppo strutturale osseo più adeguato , grazie ad un' attività di rimodellamento, crescita periostale e riassorbimento ben organizzate e non ritardate, come si verifica, invece, nei cani alimentati in eccesso . Purtroppo il limite dello studio di Hedhammar è rappresentato dal fatto che entrambi i suoi gruppi, nonostante la razione differente, erano sovralimentati e quindi presentavano un tasso di crescita superiore allo standard, con conseguenti problemi scheletrici . In seguito a questo errore nella sperimentazione, nel 1989 Lavelle ha riproposto un controllo simile 44, ma utilizzando una dieta differente e limitando ulteriormente la razione del gruppo“ ad alimentazione ridotta“, giungendo fino ad un 40 % in meno rispetto alla proposta di Hedhammar. Al termine del periodo di controllo, la valutazione tramite BCS ha permesso di equiparare i due gruppi: è risultata l' assenza di differenze morfometriche significative, sia per quanto riguarda la lunghezza degli arti e del corpo che il peso, pur essendo leggermente maggiori nel gruppo alimentato “ ad libitum “ . Il tutto ha portato ad asserire l' ipotesi secondo la quale i soggetti rigorosamente monitorati nella dieta, pur crescendo più lentamente, in particolare con un IPM settimanale pari al 75 % del gruppo di controllo, recupera successivamente, aumentando il proprio tasso di crescita una volta che il primo gruppo si è già stabilizzato. Il vantaggio di un accrescimento di questo tipo è rappresentato da un' inferiore incidenza e gravità di patologie ortopediche ! Autori : Hedhammar A et Al. 30 Obiettivo Modello sperimentale Valutare 24 Alani l'influenza della sovralimentazio mantenuti in box ne e del rapido (1.5 x 2.4 x 3.2 m) indice di accrescimento t° 21 +/- 2 °C sullo sviluppo delle malattie scheletriche nel divisi in 6 gruppi,monitora cane in crescita ti rispettivamente fino a 9-12-2436-48-60 sett. 1974 Dieta Prot : 36 % lipidi : 13.7 % estrattivi inazot.:37.5 % fibra : 3.1 % ceneri : 9.7 % + vit.,colina,Ca Ca/P =2.05 / 1.4 En = 500 Kcal/100g Modalità di somminitrazione Ogni gruppo è stato diviso in 2 sottogruppi : 1 alimentato ad libitum e 1 con alimentazione controllata ( restricted ) A = ad lib : 2 v/die R = restricted: 2/3 dell'alimento consumato dal corrispondente Parametri imdagati Risultati Assunzione di R si stabilizza ad alimento un peso (differenza fra leggermente < alimento A somministrato e consumato) R > IP nelle ultime fasi peso corporeo 1 (quando A è volta / sett. già stabile) Ca ,P,ALP 1 volta / sett RX ogni 12 settimane : carpo,spalla, regione IP non risulta in aumento del tessuto adiposo R + attivi ** anche R = Obiettivo Modello sperimentale Dieta Modalità di somminitrazione gr A nel pasto precedente Parametri imdagati cervicale, pelvi microRX ** Attenzione: R è comunque in overnutrition rispetto ai fabbisogni => errore nella sperimentazione! Risultati tasso di crescita > dello standard lunghezza ossa [minerali] > in R lunghe durante la necroscopia A: ipercalcemia (e diametro PTH e +CT => canale ritardato vertebrale riassorbimencervicale to dell' osso) osteodensitometri dolore alla a , contenuto palpazione minerale degli arti dell'osso e BMM ** problemi scheletrici in es. istologico entrambi i gruppi microscopia a fluorescenza Autori : Lavelle R B Obiettivo 44 Modello sperimentale 1989 Dieta Effetti della 10 Alani Miscela di una sovralimentaapprtenenti a 3 completa e zioone di una diverse bilanciata dieta dieta completa cucciolate commerciale e bilanciata, nel periodo della suddivisi in 2 ( 2/3 alim. Umido crescita gruppi 1/3 alim Secco ) alimentati con un diverso UMIDO SECCO quantitativo della stessa % prot, 13 29,6 dieta bilanciata % lipidi 6,3 14,1 Modalità di somministrazione Parametri indagati A = gruppo Peso corporeo ad alimentato ad intervalli libitum:2 volte settimanali al giorno valutazione di: R = gruppo con consumo di alimentazione alimento restricted : 60 attività fisica % presenza di dell'alimento zoppia, consumato nel caratteristiche pasto delle feci) precedente dal gruppo A RX ogni 3 sett. (colonna cervicale, spalla , radio, ulna , pelvi , Risultati BCS simili in tutti i cani ( ma R leggermente + piccoli rispetto ad A) Crescita rapida fino a 5 mesi in A, poi > tasso di crescita in R Nessuna differenza negli esami ematici Obiettivo Modello sperimentale Dieta Modalità di somministrazione Ca 1,0 2,3 Parametri indagati ginocchio) P 0,7 1,6 es ematologici ed ematochimici EM 188 kcal/100g 430 ( Ca ,P , Mg , ALP) registrazione tempi di comparsa e sviluppo dei centri di ossificazione e della chiusura della cartilagini di accrescimento Risultati A > sviluppo in altezza vs R BW A > R (40 vs 32 kg) alterazioni scheletriche sia in A che in R ,ma evidenziabili solo con RX. Assenza di segni clinici OCD: 3 casi in A, 1 in R osteofiti processo anconeo : 2 casi in A, 2 in R alterazioni cervicali: casi in R 1 RCC ulna : casi in A 4 radio curvo : caso in R 1 HD: 2 in A ,2 in R La principale differenza fra il lavoro di Hedhammar e quello di Lavelle è rappresentata dal tipo di alimento. Nel primo esperimento, infatti, viene utilizzata una dieta con un contenuto proteico del 36 % ed una percentuale di Ca e P rispettivamente di 2,05 e 1,44 % , mentre Lavelle ha preferito utilizzare una dieta meno energetica . Oltre a questo, anche altri parametri discriminanti devono essere considerati : nel momento in cui si determinano i fabbisogni, l' attività fisica e la temperatura ambientale svolgono un ruolo fondamentale . Entrambe comportano, infatti, un dispendio energetico ed un consumo calorico proporzionale, nel primo caso, all' entità del movimento, mentre nel secondo all' entità dei processi di termogenesi o termodispersione . I cani dello studio di Lavelle sono stati sottoposti ad un livello di attività maggiore, permettendo più facilmente la dispersione di un certo quantitativo energetico che altrimenti sarebbe stato utilizzato per accelerare la curva di crescita, come si è verificato nel caso dei cani di Hedhammar . D' altra parte, anche un' eccessiva attività fisica, almeno fino a 6 mesi, se non addirittura fino al raggiungimento della maturità scheletrica ( 12 mesi ), dovrebbe essere evitata perchè anche questo aiuta la prevenzione di malattie scheletriche come la displasia dell' anca 88. Se può essere mantenuta la completà congruità fra i componenti di un' articolazione fino a che i tessuti cisrcostanti ( muscoli, nervi, ...) hanno raggiunto la piena funzionalità, la forza muscolare è sufficiente a sostenere l' equilibrio biomeccanico ed il normale sviluppo osseo . Qualsiasi alterazione che si instaura, invece, tra stress, sovraccarichi ponderali, forze di compressione, trazioni e stiramenti muscolari influenza negativamente il normale decorso dello sviluppo di un' articolazione, come quella coxofemorale 88 . Gli effetti del sovraccarico si possono menifestare anche in epoca più tardiva ed i cambiamenti che si manifestano sembrano essere correlati con il grado e la durata dello squilibrio biomeccanico 88 . Per questo motivo si rende necessario, fin dai primi giorni di vita del cucciolo, un attento monito raggio sia del peso che del livello di attività fisica . A ciò si aggiunga il fattore“ razza”, che influisce sull' efficienza metabolica e sul bilancio energetico finale.3 A dimostrazione di quanto esposto citiamo un studio condotto per valutare diversi parametri che influiscono notevolmente sull' assunzione calorica . E' stato messo a confronto un gruppo di Huskies, abituati a vivere a temperature polari, con uno di Beagles adattati, invece, ad un clima mite . I due gruppi sono stati controllati per un anno, esposti ad una temperatura varibile fra + 17 e – 22 °C . Tutti sono stati alimentati con lo stesso tipo di dieta ( En.=1,63 Kcal/gr), somministrata da libitum 12 . I risultati hanno dimostrato: correlazione significativa tra consumo alimentare e temperatura ambientale stagionale; aumento di peso in estate ; maggior assunzione calorica nei Beagles perchè : 1) metabolicamente non acclimatati 2) essendo a pelo raso presentano una maggior termodispersione aumento dell' assunzione alimentare nei periodi di esposizione all' ambiente esterno ; aumento del metabolismo ( consumo do Ossigeno ) in inverno, con conseguente maggior assunzione calorica necessaria per la termogenesi. Questo studio ha permesso quindi di dimostrare l' influenza sull' assunzione calorica esercitata da diversi fattori, spesso trascurati . Infatti l' attività fisica, il mantello ed il suo ruolo di isolamento, la termogenesi invernale e la termodispersione estiva ( es. la perdita di calore con la respirazione) condizionano notevolmente i fabbisogni energetici di ogni soggetto 3,12 . Oltre all' interesse per il ruolo dell' Energia, numerosi studi sono stati condotti anche per valutare l'effetto di un cronico eccesso di Calcio sullo sviluppo scheletrico . Cani giovani nutriti con un basso tenore di questo macroelemento possono presentare, parados salmente, ipercalcitoninismo, in quanto la carenza di Calcio determina un innalzamento del coefficiente di assorbimento, che può arrivare al 90 % 29 . Secondariamente si instaura iperparatiroidismo, col fine di limitare il livello di Calcitonina che determinerebbe un eccessivo abbassamento della concentrazione ematica di Calcio 29 . Parametri come il BMC ( Bone Mineral Content ) e la BMM ( Bone Mineral Mass ) sono stati indagati ai fini di diagnosticare problemi di mineralizzazione, così come ampio spazio è stato dedicato allo studio della cinetica e del metabolismo del Calcio 20,25,30,46 . L' ipercalcitoninismo media un ritardo nella maturazione sia ossea che cartilaginea, inibendo il riassorbimento osseo ( fattore già evidenziato da Hedhammar30) e determinando lesioni osteocondrali sia a livello di cartilagine articolare che di coniugazione24,25 . Tuttavia, una precoce normalizzazione del livello dei minerali e delle altre componenti dela dieta rappresenta un contributo fondamentale nella correzione di anomalie dello sviluppo 88. Livelli corretti di Calcio permettono di prevenire disturbi dell' ossificazione encondrale esitanti in deformità dei segmenti scheletrici causati da un suo eccesso e fratture patologiche e/o osteoporosi, dovute, al contrario, a carenza .16,23 Il problema legato ad un eccesso di Calcio nel cucciolo è rappresentato dal fatto che esso non è in grado di limitare l' assorbimento di tale minerale.29 Non esiste ancora, cioè, un meccanismo di protezione contro l' eccessivo assorbimento passivo . Autori : Hazewinkel H A W , Van Den Brom W E , Voorhout G et Al. 29 Obiettivo Influenza dell'eccesso di Calcio sullo sviluppo scheletrico Modello sperimentale 47 Alani da 5/10 sett a 15/30 sett, suddivisi in 7 gruppi Dieta Alimento secco, con composizione che rispetta i requisiti dell'NRC del 1974,eccetto che per % Ca / P: alimentati con diete differenti nel tenore di NCaNP 1 = 1.1 / 0.9 Ca e P NCaNP 2 = 1.1 / 0.9 HCaNP 1991 Risultati Coefficiente di assorbimento del Ca a fine studio: NCa e HCa = 45 % LCa = 80-90 % ( x > produzione di 1-25 DHCC e CaBP dovuta al basso tenore di Ca ) = 3.3 / 0.9 nessuna differenza nella Obiettivo Modello sperimentale Dieta HCaHP = 3.3 / 3 LCaNP1 = 0.55 / 0.9 LCaLP2 = 0.55 / 0.9 LCaLP = 0.55 / 0.5 Risultati [Ca] in seguito ai meccanismi di assorbimento: -LCa -> assorbimento 90% -HCa -> adattamento per diminuire l' assorbimento di Ca disturbi dell' ossificazione NCa = normal % Ca HCa encondrale o stenosi = high “ “ LCa = cervicale in HCa low “ “ NP = normal % P HP = fratture patologiche e high “ “ LP = low osteoporosi in LCa “ “ NCaNP 1 : alim. ad libitum NCaNP2 : alim. restricted altri : ad libitum Anche Lepine ha adottato un metodo di sperimentazione per monitorare il tasso di crescita , attraverso il controllo del livello energetico e del rapporto Ca/P, diminuendo lo“ slope“ della curva che lo descrive 46. Questo ha portato alla conclusione che per determinare un graduale ritmo di accrescimento in relazione al potenziale genetico, la dieta migliore per cuccioli di grossa taglia comprende il 26 % di proteine, il14 % di lipidi e un rapporto Ca/P pari a 0,8/0,67 46. Parametri superiori, infatti, tenderebbero a massimizzare il tasso di crescita, comportando uno stress eccessivo sulle superfici articolari e lo sviluppo di tessuto osseo subcondrale meno denso e più debole. Questo risulta ancor più grave se si considera che cani di grossa taglia presentano, durante i primi mesi, una spongiosa epifisaria già di per sé meno densa rispetto a quella di cani di taglia più piccola , con una minor resistenza per unità di superficie, corticale più sottile e cavità midollare più ampia .9 Queste differenze dipendono dal tasso di crescita e quindi dall' entità del rimodellamento osseo, tant' è vero che si potrebbe definire la crescita dell' osso non come “ un continuo aggiungere, quanto come un continuo rimaneggiamento“ 10. Sviluppo scheletrico,ossificazione encondrale e rimaneggiamento osseo sono tre aspetti suscettibili di una varietà di insulti che presentano basi nutrizionali, metaboliche, vascolari e biomeccaniche. A seconda del sito e della funzione della struttura cartilaginea danneggiata si verificano : malattie articolari secondarie se colpite le cartlagini artilcolari, deformità angolari degli arti se colpite le cartilagini d' accrescimento9 . Già si è discusso circa l' importanza che un basso livello totale degli elettroliti della dieta svolge nella prevenzione di patologie biomeccaniche come la displasia dell' anca e l' osteodistrofia.38,40 Ulteriore conferma circa l' effetto positivo di una restrizione alimentare sull' incidenza e gravità dell' osteoartrite deriva dall' analisi condotta da Kealy a partire dal 1992, tramite un programma di controllo della durata di otto anni 37,38,39 . E' stata utilizzata la stessa dieta, caratterizzata da un contenuto energetico pari a 3585 kcal EM/kg ed un livello proteico di 27,2 % , successivamente adattata in base all' età. Oltre i tre anni, cioè, tanto l' Energia quanto le proteine sono state diminuite per prevenire il rischio di obesità . La differenza fra i due gruppi sottoposti al controllo consiste nella modalità di somministrazione della razione : un gruppo alimentato ad libitum, l' altro sottoposto ad una restrizione alimentare pari al 25 % rispetto al primo 38,39 . La gravità dell' osteoartrite è stata analizzata tramite un criterio di valutazione a punti ed è stata identificata una stretta correlazione con il peso corporeo 37,38,39 . Il più comune fattore di rischio nello sviluppo della patologia osteoarticolare frequentemente associata alla displasia è rappresentato dalla lassità articolare, riducibile grazie ad un' alimentazione controllata e limitata 38. Un attento screening radiografico ha permesso di determinare una minor incidenza di osteoartrite nei soggetti sottoposti ad una alimetazione pari al 75 % rispetto al gruppo alimentato ad libitum In conclusione, sia la frequenza che la gravità di patologie osteoarticolari possono essere control- late attraverso la manipolazione del tasso di crescita 70. Risulta necessario uno stretto monitoraggio dell' incremento ponderale, tanto che è stata dimostrata una correlazione positiva proprio tra osteoartrite associata a fenomeni displasici e peso corporeo 38 . Autori : Kealy R D , Lawler D F , Lust G , Smith G K , Olsson S C et Al. 38 Modello sperimentale 48 Labrador divisi in coppie Dieta Parametri indagati Alimento secco Dopo i 3 anni la dieta è 1 componente della coppia stata modificata per alimentato ad lib. (A ) ed prevenire il rischio di 1 con una quantità pari al obesità : 75 % ( R ) di quanto consumato dal compagno A :19631635 KcalEM/die il giorno precedente R :14931245 “ Studio continuato per 5 anni, per valutare l' prot. 27 % 21 % effetto della restrizione alimentare sullo sviluppo di osteoartrite ( OA ) “ Risultati Rx a 4 e 6 mesi ,poi a 1-2- Lassità articolare - più 3-5 anni per monitorare comune fattore di rischio la progressione dell'OA per l' OA dell' art.coxofemorale, riducibile con un' alimentazione Controllo costante del peso controllata Valutazione in base a : associazione tra OA e sclerosi dell'osso subcondrale nella zona cranio-dors. dell' acetabolo osteofiti sul margine acetabolare craniale e caudale BW Continuazione dello studio precedente Stessi cani dell'esperimento precedente , a 8 anni di età Criteri di valutazione dell' OA : -assenza OA = 0 punti -lieve OA = 1 punto 39 “ tra OA e angolo di Norberg OA 52 sett. : osteofiti periarticolari a livello femorale Valutazione radiografica di OA in 4 diartrosi ( spalla – gomito – anca – ginocchio ) 1992-1997 29 % A -0%R OA 2 anni: % A - 29 %R 52 OA 5anni : % A – 13 % R 52 2000 1786 Kcal EM /die gruppo R Rx spalla in proiezione L/L 1459 “ “ “ di controllo ( C =corrisponente al gruppo A degli anni precedenti , ma poi sottoposto a controllo del regime alimentare) Rx gomito in proiezione M/L flessa e craniocaudale Restrizione alim. da 8 sett.= minor prevalenza e gravità di OA OA è più comune in C OA spalla: Rx ginocchio in proiezione L/L OA gomito: Rx anca 86 % C - 57 % R 36 % C – 19 % R OA ginoccho: 9% Continuazione dello studio precedente -moderata = 2 punti 39 2000 -grave OA = 3 punti C–0%R OA anca: 68 % C – 14 % R -progressione OA : C = 0,02 punti A = 0,17 punti __OBIETTIVI__ Lo studio seguente prevede il Controllo delle Curve di Accrescimento ( CCA ) in una popolazione di 110 cani, appartenenti esclusivamente alla razza“ Bovaro del Bernese“, attraverso il monitoraggio del loro regime alimentare . Lo scopo è ottimizzare la curva di crescita, rendendola il più possibile simile ad una retta . In questo modo, senza influenzare la taglia da adulto, è più facile evitare che ossa ed articolazioni siano gravati di eccessivi carichi ponderali in rapporto all' “ età scheletrica” . Confonto tra la curva di crescita del BMD non sottoposta a controllo ( _._._. ) e curva ideale (___ ). Vengono presi in considerazione gli effetti di un regime dietetico controllato rispetto a condizioni di ipernutrizione, intendendo con questo termine o un' alimentazione con una dieta che, anche se bilanciata, sia somministrata in eccesso oppure diete sbilanciate, contenenti grassi, energia, proteine, minerali o vitamine in misura superiore ai fabbisogni . Ci si propone di illustrare il significato preventivo di un programma di questo genere nei confronti di problemi ortopedici, senza trascurare il fatto che una precoce correzione può assumere anche un ruolo terapeutico . Per valutare l' efficacia di tale controllo è necessario scontrarsi con i dati rappresentativi delle percentuali di prevalenza delle displasie di anca e gomito nei Bovari del Bernese presenti in Italia. Essi sono stati forniti dalla FSA quale centrale di lettura convenzionata e risalgono al 2001 : 53 soggetti controllati per HD Gradi n ° HD % A 17 32,1 B 17 32,1 C 9 17 D 8 15,1 E 2 3,7 59 soggetti controllati per ED Gradi n ° ED % O 44 74,6 I 4 6,8 II 6 10,2 III 5 8,4 Ad ulteriore conferma viene effettuato un confronto con un altro gruppo di cani della medesima razza, ma non sottoposti ad alcun monitoraggio durante la loro crescita . Ciò al fine di comparare l' incidenza di patologie ortopediche nei due gruppi e verificare l' ipotesi secondo la quale i soggetti controllati, oltre ad essere meno a rischio, sarebbero anche in grado di raggiungere lo standard proprio della razza . Viene anche dato risalto alla modalità di somministrazione della razione, cercando di identificare il metodo di alimentazione più confacente alle necessità del cucciolo . Nonostante tutto, comunque, rimane la consapevolezza che la gestione nutrizionale, da sola, non sarà in grado di controllare totalmente le DODs, alla luce della sottostante componente genetica, anch' essa gestibile, seppur parzialmente . __MATERIALI E METODI__ Lo studio è stato condotto su una popolazione di 160 cani di razza “ Bovaro del Bernese “, divisi in due gruppi . Il primo ( CCA ) era composto da 110 soggetti sottoposti al controllo della curva di crescita , a partire dal periodo successivo allo svezzamento, in media dall' età di circa 70 giorni, fino ad almeno 6 mesi . Per alcuni il controllo è proseguito fino all' età di 12 mesi . Il secondo gruppo( C = controllo ) comprendeva 50 cani cresciuti senza aver seguito il progetto CCA . Non tutti i 110 soggetti del CCA sono rientrati nello studio allo stesso modo ed è stato necessario praticare una selezione accurata fra i cani partecipanti al fine di ottenere dei gruppi omogenei fra cui poter effettuare dei confronti obiettivi . Una prima selezione è stata effettuata sulla base della modalità di svolgimento del controllo della curva . Cani appartenenti a proprietari che non hanno seguito accuratamente le istruzioni sono stati inseriti in un gruppo a parte. Allo stesso modo sono stati considerati i soggetti la cui curva non è risultata rappresentativa della curva ideale identificabile graficamente con una linea retta e quelli che hanno mostrato IPMG superiori ai 150 grammi previsti . Si sono così ottenuti due gruppi CCA : uno ( CCA 1 ) costituito da ___ cani con la curva di accrescimento lineare uno ( CCA 2 ) di ____cani che, pur avendo preso parte al controllo, non possono essere considerati validi per l' elaborazione della curva ideale . Ad essi va aggiunto, come confronto, il terzo gruppo : gruppo C , ovvero gruppo di controllo non sottoposto al CCA . All' interno di ciascun gruppo un ulteriore screening ha portato alla distinzione fra i soggetti sottoposti ad esame radiografico e quelli non radiografati . I primi, poi, sono stati divisi a seconda che avessero eseguito esami ufficiali dai 15 mesi in su o semplicemente radiografie di controllo, anche ad età differenti, presso normali medici veterinari, generalmente non dediti al settore dell' ortopedia, che hanno comunque valutato la presenza o assenza di una patologia . Questo tipo di suddivisione basata sulla valutazione ufficiale ha permesso di considerare, in base ad un criterio universalmente approvato, anche la gravità della patologia . Dei 110 cani CCA di partenza, 66 sono stati sottoposti ad esami radiografici, ma solo 25 hanno avuto il referto dell' FSA . Così dei 50 cani del gruppo C, 39 sono stati radiografati, di cui 28 con risultato ufficiale . Una volta giunti al termine della fase di controllo, i 110 cani sono stati rivalutati per constatare la loro condizione fisica, ormai diventati adulti, attraverso la misurazione di peso, altezza al garrese e giudizio relativo alla condizione fisica . Essendo il primo campione costituito da soggetti nati fra il 1999 ed il 2002,al momento dell' ultima misurazione avevano un' età compresa tra 6 e 42 mesi, con una prevalenza di cani di 18-20 mesi . Di fronte alle rilevazioni di carattere morfometrico si è evidenziato un dimorfismo sessuale, di cui si è tenuto conto durante l' elaborazione dei dati raccolti. E' stata quindi effettuata una distinzione anche in base al sesso dei soggetti misurati, in modo da avere risultati di pesi ed altezze medie di maschi e femmine da confrontare con i valori dello standard di razza . Prima di intraprendere il progetto, ogni allevatore è stato accuratamente istruito circa l' origine multifattoriale delle patologie scheletriche ed articolari che durante il periodo della crescita possono frequentemente coinvolgere cani di razza grande e gigante a rapido sviluppo . Naturalmente è stato puntualizzato il ruolo che la componente nutrizionale svolge nella manife stazione fenotipica delle singole malattie, la cui base genetica, gestibile attraverso accurata selezione dei riproduttori, rimane meno facilmente controllabile . Si è quindi dato ampio spazio all' illustrazione del progetto CCA, che da subito ha guadagnato la fiducia della maggior parte degli allevatori cui è stato proposto. Gli stessi si sono fatti promotori del programma di controllo informando i proprietari, al momento dell' acquisto del loro cucciolo, sullo scopo del CCA e sulle modalità di svolgimento . L' obiettivo consiste nel rallentare la crescita, senza che questo influisca negativamente sul raggiungimento dello standard di razza al termine dei 15 mesi necessari per completare la maturità scheletrica . Si è così cercato di linearizzare la curva di ogni cane studiando un programma individualizzato. Una crescita più graduale prevede il raggiungimento del 60 % del peso previsto da adulto in un periodo pari alla metà della durata della crescita, ovvero circa 7,5 mesi . Considerando come pesi finali standard ( ovvero a 15 mesi ) 40 kg per la femmina e 45 kg per il maschio di Bovaro del Bernese, secondo il nostro programma si calcola che a 7,5 mesi le femmine dovrebbero pesare in media 24 kg ed i maschi 27 kg. Sottraendo ai 7,5 mesi ( 230 giorni circa ) il numero di giorni dello svezzamento, ovvero 50 giorni, si ottiene che il numero di giorni necessari per raggiungere il 60 % del peso finale è pari a 180 . Inoltre, sottraendo il peso del cane all' inizio del controllo, ossia nell' immediato post-svezzamento, al peso che si vorrebbe raggiungere a 7,5 mesi, si sa di quanti kg può aumentare il cucciolo nell' intervallo di tempo calcolato di 180 giorni . Semplificando al massimo si può affermare che se in 7,5 mesi , ovvero 30 settimane, una femmina deve raggiungere 24 kg, il suo IPM settimanale corrisponde a 0,8 kg ( 24 / 30 = 0,8 kg = 800 gr), con un IPMG di 115 g ( 800 gr / 7 = 115 gr ) . Per un maschio che invece deve arrivare a 27 kg, avremo un IPM settimanale di 0,9 kg , con IPMG di 130 gr . Questi ultimi due esempi servono solo per facilitare la comprensione del meccanismo di calcolo, ma non tengono conto della fase di svezzamento, da cui invece bisogna partire. Quindi : alle 30 settimane vanno sottratti i giorni di svezzamento( in genere pari a 7 settimane ); il calcolo reale si effettua sul numero di settimane dallo svezzamento fino a 7,5 mesi; l' aumento di peso sarà 24 o 27 meno il peso del cucciolo allo svezzamento . In questo modo è possibile ottenere un programma di controllo individuale, che si basa proprio sui dati di ogni singolo cane . Lo svolgimento del CCA prevedeva il rispetto delle seguenti linee guida : misurazione ogni 7 - 10 giorni del peso del cucciolo e sua comunicazione da parte del pro prietario tramite messaggio SMS o e-mail, con la compilazione del seguente modulo : CONTROLLO CURVA ACCRESCIMENTO Allevatore : Dati personali clienti Nome del cane: Razza: Numero identificazione: Proprietario del cane: Indirizzo: Recapito telefonico: Recapito fax: Indirizzo e-mail: Nato il: Sesso: Peso alla nascita: Alimentazione tipo: Hill’s – Growth Large Breed Data Peso cucciolo (kg.) Grammi cibo (al giorno) Indicazioni Il cane deve essere pesato ogni 7-10 giorni. I dati dovranno essere comunicati al dott. Petazzoni ai seguenti recapiti: e-mail: [email protected] Gsm: 0348-2213006 da utilizzare per spedizioni messaggi SPECIFICANDO NOME E COGNOME DEL CANE, RAZZA, ALLEVAMENTO, DATA DI NASCITA E PESO IN KG. Il cibo deve essere pesato precisamente. Pochi grammi in più aumentano molto l’apporto energetico. Astenersi da qualsiasi somministrazione di calcio, vitamine o minerali in genere, salvo prescrizione medica dei nostri consulenti veterinari. calcolo del fabbisogno energetico, secondo la seguente formula 91 : E(Kcal) = [ ( 30 * kg peso ) + 70 ] * x * y con x che rappresenta un valore che varia a seconda del periodo di vita e/o del peso del cane , ossia -> x = 3 fino al 4° mese di vita x = 2 dal 5° mese fino all' 80 % del peso stimato da adulto x = 1,8 dall' 80 % al 100 % della taglia da adulto con y che rappresenta il coefficiente che tiene conto della diversa temperatura ambientale, cioè -> y = 1 durante il periodo estivo e con soggetti mantenuti 24 ore su 24 in ambiente termoneutro (circa 20 °C) y = 1,25 durante il periodo invernale, con soggetti lasciati per almeno 12 ore in ambiente esterno Il calcolo è stato effettuato solamente una volta , all' inizio del controllo . Il risultato è stato considerato, infatti, un punto di partenza per identificare il quantitativo di alimento da somministrare la prima settimana, per essere successivamente adattato sulla base dell' andamento della curva di crescita . utilizzo esclusivo dell' alimento secco Growth - Large breed della Hill' s, caratterizzato dalle seguenti proprietà nutrizionali : Energia metabolizzabile = 394 Kcal/100 g , Lipidi = 17,8 % Proteine = 27,0 % estrattivi inazotati = 3,3 % Calcio = 1,3 % Fosforo = 0,9 % calcolo della quantità di alimento secco da somministrare attraverso il rapporto tra il fabbisogno energetico e la densità calorica dell' alimento stesso ; modifica , sulla base dell' incremento ponderale del cane nella settimana precedente, della quantità di alimento da somministrare nella settimana successiva, al fine di impostare un IPMG massimo, per il Bovaro del Bernese, di 150 grammi; divieto assoluto di somministrazione di qualsiasi tipo di integrazione . Solo un veterinario ha consigliato la somministrazione di Calcio nei primi mesi di vita di uno dei cuccioli sottoposti al controllo della curva di crescita ; somministrazione di 3 pasti giornalieri fino al 6° mese di vita , scendendo successivamente a 2; limitazione dell' attività fisica del cucciolo ad un' ora al giorno fino a 12 mesi; esame radiografico di anche e gomiti a 6 mesi ( consigliato ) per una diagnosi precoce di lesioni displasiche e a 15 mesi, seguito da valutazione ufficiale da parte delle centrali di riferimento ( FSA - Cremona - o centrale di lettura di Ferrara ) . Esempio di moduli compilati dall' FSA, con valutazione pari ad A per le anche e 0 per i gomiti Il criterio utilizzato per identificare i cani affetti da displasia e quelli sani si è basato proprio sulla distinzione ufficiale in 5 categorie ( A - B - C - D -E ) per l' anca e 4 ( 0 - I - II - III ) per il gomito, corrispondenti ai seguenti risultati : A = normale - 0 = normale B = quasi normale - I = artrosi leggera C = displasia leggera - II = artrosi media D = displasia media - III = artrosi grave E = displasia grave Abbiamo considerato sani solo i soggetti con grado A , B e 0 . Il metodo CCA proposto, basato sulla gestione settimanale dell' incremento ponderale, mediante l' ausilio del foglio elettronico Excel di Microsoft, ha consentito di adeguare tempestivamente la razione, rendendo così più lineare la curva di crescita dei protagonisti del nostro studio . Il gruppo di controllo, invece, era formato da cani non monitorati né per quanto riguarda l' alimentazione né per l' attività fisica durante il periodo della crescita . Alcuni suoi componenti sono stati alimentati mediante diete casalinghe, altri con diete commerciali, anche adeguatamente bilanciate, ma spesso somministrate in quantità superiore ai fabbisogni o con l' associazione di integratori . Sono tutti presupposti contrari ai principi applicati nella gestione del gruppo precedente . L' eccesso di somministrazione di una dieta preconfezionata o di una dieta casalinga ( peraltro molto difficile da bilanciare ), così come un' integrazione di entrambe costituiscono tipologie scorrette di alimentazione, in quanto determinano un eccesso assoluto (grassi, proteine,carboidrati) o relativo (Calcio) , favorevole all' insorgenza di patologie osteoarticolari . La seconda parte dello studio ha permesso, attraverso la raccolta di un' attenta anamnesi, sia individuale che familiare, di aggiornare i dati relativi a soggetti ormai adulti,che hanno quindi terminato la fase di controllo e di quanti ad essa non hanno mai preso parte . In occasione di raduni di razza e manifestazioni affini oppure in occasione di visite ortopediche presso cliniche veterinarie è stato possibile effettuare la compilazione di questionari appositamente preparati per ogni proprietario, con lo scopo di raccogliere il maggior numero di informazioni per ogni cane . I dati richiesti erano rappresentati da : peso , altezza al garrese , BCS ( body condition score ), cioè valutazione, tramite ispezione e palpazione, della condizione fisica . A tal fine sono stati utilizzati una bilancia elettronica ed un cinometro ufficiale, forniti dalla Hill' s Pet Nutrition e le misurazioni sono state effettuate presso spazi e stands appositamente allestiti. FOTO Angolo “ progetto CCA “ FOTO peso e misurazione altezza al garrese Per quanto riguarda il BCS, si è fatto riferimento al seguente schema di valutazione, che prevede 3 come punteggio ideale : BCS 1 : soggetto molto magro 2 : soggetto sottopeso 3 : condizione ideale 4 : soggetto sovrappeso Caratteristche -Costole facilmente palpabili, assenza di grasso di copertura, Tuberosità iliaca e vertebre lombari prominenti, -Accentuata piega addominale, Evidente forma a clessidra (osservazione da sopra) -Costole facilmente palpabili, con un minimo rivestimento di grasso , Tuberosità iliaca prominente , Piega addominale abbastanza evidente , Evidente forma a clessidra -Costole palpabili, ma non visibili,con un sottile rivestimento di grasso, -Strutture ossee palpabili sotto un sottile rivestimento di grasso sottocutaneo, -Piega addominale, Circonferenza lombare ben proporzionata -Costole difficilmente palpabili, con un moderato rivestimento di grasso, Strutture ossee ancora palpabili, Assenza di piega addominale, Assenza di giro vita BCS 5 : soggetto obeso Caratteristche -Costole molto difficili da palpare, con uno pesso rivestimento di grasso, Depositi di grasso nell' area lombare, -Strutture ossee difficilmente palpabili, -Assenza di piege addominale, -Assenza di giro vita, -Posteriore notevolmente allargato E' opportuno ricordare come in un programma razionale di controllo formule matematiche ed indicazioni delle aziende produttrici di alimenti sono solamente un punto di partenza e devono essere seguite dal calcolo del BCS per valutare la correttezza dei dosaggi prescelti . Questo metodo infatti permette di valutare l' effettiva condizione fisica del soggetto ed intervenire nel caso si riscontrasse un allontamento dalla situazione ideale . I proprietari dei cani di entrambi i gruppi, inoltre, sono stati intervistati personalmente o contattati telefonicamente o tramite e-mail, al fine di ottenere informazioni il più possibile precise circa : modalità di vita ( livello di attività fisica durante la giornata, tempo trascorso all' esterno, alimentazione ) ; patologie di carattere ortopedico riscontrate durante il periodo di crescita , specificando il periodo di insorgenza o diagnosi, durata ed eventuali interventi medici o chirurgici intrapresi; anamnesi patologica dei genitori ; risultati degli esami radiografici per la diagnosi di displasia di anca e gomito a 6 mesi e/o 15 mesi ( diagnosi uffiaciale ) sia dei soggetti controllati che dei genitori . Le patologie considerate durante la preparazione del questionario sono state le seguenti: 1) HD ( hip dysplasia ) = displasia dell ' anca ; 2) ED ( elbow dysplasia ) = displasia del gomito, specificando se si tratta di FCP ( frammentazio ne del processo coronoideo mediale dell' ulna ) , cui il Bernese è particolarmente predisposto accanto all' I NC ( incongruenza articolare ) ed all' alterazione dell' incisione trocleare ulnare ; 3 ) OCD = osteocondrite dissecante, con particolare riferimento ai siti più frequentemente colpiti, quali la testa dell' omero, il condilo omerale mediale ed il condilo femorale laterale; 4 ) PE = panosteite eosinofilica ; 5 ) OM = osteopatia metafisaria , a livello soprattutto di radio, ulna e tibia ; 6 ) MR = rotazione metatarsale . Sono stati, inoltre, considerati eventi traumatici ed episodi di zoppia, che possono avere compromesso l' integrità funzionale del sistema appendicolare del cucciolo . In particolare sono stati indicati quattro gradi di zoppia : I = zoppia appena percepibile II = zoppia conclamata , ma con carico sull' arto III = zoppia con appoggio, ma senza carico sull' arto IV = mancato appoggio dell' arto anamnesi alimentare, con riferimento all' alimentazione in corso dopo il termine della fase di controllo . Per i cani che non hanno preso parte al CCA si è richiesto anche il tipo di dieta cui sono stati sottoposti da cuccioli, in modo da poter effettuare un confronto dei principi nutrizionali delle varie diete . Di seguito viene riportata una copia del questionario utilizzato per la raccolta dei dati : PROGETTO CCA CCA PROGETTO Controllo Controllo Curve Curve di di Accrescimento Accrescimento del del Bovaro Bovaro del del Bernese Bernese Proprietario : Sig. _________________________________ Via ____________________________n°____ Tel ._________________________________ Località _________________________ Prov.___ e-mail _________________________________ Segnalamento : Nome Sesso Data di nascita Peso inizio controllo ___ / ___/ ___ Peso fine controllo ____kg Peso attuale ______kg Altezza al garrese ______kg BCS ____cm Controllo della“curva di crescita” : Da A ____ gg Alimento attuale A partire da ______mesi Qtà e modalità _____ mesi Livello di attività fisica nella giornata : ore Casa / box Giardino Attiv.intensa 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6 7 Patologie di carattere ortopedico riscontrate durante la crescita mesi HD ED PE MR OM OCD Traumi Zoppia 1° grado 2° grado 3° grado 4° grado 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 sede: Trattamenti effettuati : - terapia medica : _______________________________________________ - intervento chirurgico : ___________________________________________ Anamnesi patologica familiare soggetto controllato ED FCP INC inc. ulnare FCP INC inc.ulnare padre HD PE MR OM radio-ulna tibia _________ OCD testa omero condilo om. condilo fem. radio-ulna tibia _________ testa omero condilo om. condilo fem. ED FCP INC inc.ulnare HD PE MR OM radio-ulna tibia _________ madre OCD testa omero condilo om. condilo fem. Esami effettuati : Rx Anca Gomito Garretto 6 mesi Motivazione delle ulteriori rx : 12 mesi 15 mesi Altri periodi ___________________________________________________________ REFERTO RADIOGRAFICO : ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ Valutazione ufficiale HD ED sogg. controllato padre madre __RISULTATI__ Ricordarsi di citare la presenza di PE in 4 sogg., OM in uno, OTMF in 2 e MR in diversi soggetti, anche se non tutti sono stati controllati per questa patologie emergente, essendo una scoperta recente. __DISCUSSIONE__ L' influenza che la componente nutrizionale esercita nella manifestazione di numerose patologie ortopediche durante il periodo della crescita risulta ampiamente dimostrata dalla loro percentuale di ereditabilità 66 . Nel Bovaro del Bernese, per esempio, secondo i dati statistici forniti dall' OFA nel 2001, l' eredi tabilità della displasia del gomito corrisponde al 30 %, mentre quella per l' anca è intorno al 18 % . Ciò significa che i rimanenti 70 ed 82 % sono di origine ambientale : FENOTIPO = GENOTIPO + INFLUENZA AMBIENTALE 37 Numerose variabili quali il livello di attività fisica, la temperatura ambientale, il tipo di mantello e la capacità di dispersione termica influenzano notevolmente i fabbisogni del cane in crescita e, di conseguenza, la quantità di alimento da somministrare 3,12 . Spesso la razione giornaliera viene calcolata in relazione all' età ed al peso del cucciolo, senza considerare i fattori sopracitati . Anche l' importanza della modalità di somministrazione dell' alimento viene molte volte sottovalutata , nella convinzione che un' alimentazione“ad libitum” possa soddisfare tutte le esigenze del cucciolo . Questo comportamento, se da una parte non favorisce lo sviluppo di un soggetto di taglia grande in misura superiore rispetto a cuccioli nutriti con una dieta controllata e limitata , dall' altra parte determina un aumento del rischio di problemi scheletrici ed articolari . Infatti l' aumento del sovraccarico ponderale su articolazioni e ossa ancora immature, accompa gnata dall' incompleto sviluppo della componente muscolare, sottopone le articolazioni a forze e tensioni che difficilmente sono in grado di sostenere . Dal momento che una leggera diminuzione dell' apporto nutritivo può rallentare la crescita dei cuccioli senza influenzarne la taglia da adulto grazie al recupero successivo del tempo di ridotta crescita , si dimostra l' utilità di un piano di controllo basato appunto sulla restrizione alimentare 1. Nei primi mesi di vita, infatti, l' eccessivo apporto energetico non provoca deposizione di grasso corporeo, ma tende, innanzitutto, a massimizzare la velocità della curva di crescita , aumentando conseguentemente il rischio di problemi ortopedici ! 67 Anche il fattore “ integraziome alimentare“ rappresenta un problema da affrontare, infatti ancora oggi si riscontra la tendenza, fra veterinari e allevatori a consigliare la somministrazione di Calcio con la convinzione che in tal modo lo scheletro ne possa trarre beneficio . E’ il livello assoluto di Calcio contenuto nella dieta piuttosto che lo squilibrio tra Calcio e Fosforo ad influenzare incredibilmente lo sviluppo scheletrico del cane in crescita 66 . Come precedentemente esposto, sperimentalmente cuccioli di cani alimentati con diete contenenti calcio in eccesso con livelli di Fosforo normali o in eccesso hanno manifestato una maggiore incidenza di patologie ossee dimostrando di non potersi “difendere” contro gli effetti negativi di questo minerale 29. Le malattie da eccesso di Calcio si verificano al giorno d’oggi con una prevalenza di molto superiore a quelle da carenza 89. I cuccioli vanno così incontro a ipercalcitoninismo e ipoparatiroidismo con inattivazione osteoclastica, deposizione di osso a livello metafisario (zona della crescita) ed interferenza con l’ossificazione encondrale (responsabile della crescita ossea) e quindi anomalo sviluppo osseo 88. Di conseguenza è necessario astenersi da qualsiasi integrazione minerale o anche vitaminica, quando non specificamente indicata . Una dieta bilanciata deve provvedere a soddisfare i fabbisogni di tutti i principi nutritivi senza carenze od eccessi. Il nostro studio ha permesso di valutare gli effetti di un unico tipo di alimentazione sulla crescita, volontariamente rallentata attraverso la limitazione della razione giornaliera . Senza riferirsi ad uno specifico calcolo matematico, si valutava l' effetto determinato da una variazione del 10 -20 % (in più o in meno a seconda del caso) rispetto alla razione della settimana precedente e si adeguava di conseguenza il dosaggio per la volta successiva . Durante lo svolgimento del CCA sono stati effettuati controlli di tipo clinico, attraverso visite e/o esami radiografici . Questi hanno permesso di valutare la prevalenza di displasia e di altre patologie di carattere ortopedico insorti nel corso della crescita o al termine della stessa, in occasione dell' esecuzione di radiografie ufficiali o meno, in età già adulta . A questo proposito è opportuno evidenziare il differente atteggiamento dimostrato circa l' opportunità di un esame radiografico . Non tutti i proprietari, infatti, si sono dimostrati disponibili ad effettuarlo, soprattutto per quanto riguarda la diagnosi precoce . Maggiore adesione, invece, si è riscontrata per l' esame ufficiale a 15 mesi, anche se alcuni cani sono stati radiografati in un periodo più tardivo, intorno ai 18 - 20 mesi . Spesso è stato lo stesso veterinario curante a consigliare radiografie tardive o solo in vista di un successvo accoppiamento . E' interessante notare che spesso i proprietari erano personalmente sconcertati a causa del rischio anestesiologico, mentre in più di un' occasione è stato lo stesso medico a sconsigliare l' esame, ritenendolo poco utile . Al contrario, in due casi, è stata suggerita l' opportunità di eseguire radiografie già a 2 e 3 mesi, ripetendole a distanza di 3 mesi, proprio in vista di una diagnosi precocissima di eventuali anormalità . Non tutti i cani sono stati quindi radiografati alla stessa età, anche in relazione al fatto che molti, non avendo ancora terminato la fase di crescita , non avevano l' età per l' esame radiografico definitivo. Questo non ha però ostacolato il raggiungimento di una diagnosi, per lo meno preventiva . Un' altra interessante osservazione riguarda la maggior adesione fra i proprietari dei cani del CCA ad eseguire le radiografie preventive a 6 mesi ( 29 a 2 ). Il dato risulta indicativo del successo del programma educativo in tema di prevenzione, che il progetto CCA ha saputo comunicare alle persone che vi hanno aderito . Riferendoci, invece, all' esame definitivo dai 15 mesi in suo è opportuno, ai fini di una valutazione obiettiva dei risultati, denunciare che sussiste la tendenza fra molti proprietari dei cani non controllati ad ufficilizzare il risultato soltanto in caso di negatività dell' esito . Questo purtroppo contribuisce ad ostacolare un controllo reale della patologia in Italia, a differenza di altri paesi dove i controlli sono molto più rigidi . Inoltre in tal modo non è possibile giungere a risultati statisticamente corretti circa la reale prevalenza della displasia, dovuta anche alla presenza di molti soggetti addirittura non radiografati . Per esempio, nel nostro studio 44 soggetti non sono stati sottoposti ad esame radiografico e non hanno manifestato clinicamente problemi di carattere ortopedico. Tuttavia l' assenza di sintomatologia potrebbe celare una patologia subclinica, capace di emergere in un periodo successivo . Questi sono limiti oggettivi, che giustificano l' attendibilità relativa dello studio realizzato, basato anche su comunicazioni personali da parte dei proprietari, a conferma delle quali non è sempre stato possibile reperire la documentazione adeguata . __CONCLUSIONI__ Nel cane giovane lo scheletro matura in modo molto rapido e questa maturazione è il risultato di interazioni genetiche, ambientali e nutrizionali . Purtroppo spesso questo tipo di interazione viene sfruttata al fine di selezionare soggetti in grado di raggiungere un “ ipertipo“ che esalti la condizione fisica, fino al punto da creare dei seri problemi a livello scheletrico ed articolare . Una corretta alimentazione costituisce per il cucciolo il presupposto fondamentale per l' accrescimeto ottimale, per la maturazione anatomica che si verifica nei primi mesi di vita, per il mantenimento dell' efficienza funzionale dei vari organi ed apparati e per contribuire a diminuire il rischio di insorgenza di condizioni morbose che spesso si manifestano nell' età adulta come “ effetti a distanza“ della nutrizione del periodo della crescita . Il bilanciato apporto alimentare , adeguato alla taglia, alla razza e addirittura al singolo cucciolo rimane, dunque, l' intervento di prima scelta sotto il profilo preventivo nei confronti delle varie patologie considerate . Naturalmente ciò non esclude in maniera assoluta una loro possibile insorgenza, ma anche in tale eventualità questo programma di controllo risulta una “conditio sine qua non“ , indispensabile dal punto di vista terapeutico, a prescindere dal tipo di trattamento scelto, medico o chirurgico . La registrazione costante e periodica del peso, la determinazione del fabbisogno energetico e della quantità giornaliera di alimento da somministrare, sulla base della concentrazione calorica della dieta, permettono di monitorare e gestire, fase per fase,la curva di accrescimento di ogni soggetto. La potenzialirtà accrescitiva e infatti determinata geneticamente, ma ciò lascia comunque spazio ad un' ampia influenza ambientale . Nel realizzare un controllo di questo genere, quindi, non si può prescindere dai molteplici fattori che condizionano lo sviluppo del cucciolo: razza, temperamento, tipo e modalità di alimentazione, attività fisica, tipo di mantello, clima . Essi, infatti, definiscono il corollario di un corretto e moderno approccio all' auxologia animale, un settore decisamente ...“ in crescita“ negli ultimi anni, grazie al contributo di numerosi medici veterinari e/o nutrizionisti ! Ringraziamenti : Si ringraziano : il Dott. Massimo Petazzoni per la collaborazione, per il notevole contributo alla raccolta dei dati e per le comunicazioni personali; la Dott.ssa Elena Dall' Aglio per la preziosa raccolta dei dati e la costante disponibilità ; il Prof. Valentino Bontempo ( Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare ) per l' assistenza e la cura prestata nell' elaborazione delle curve di crescita ; il Prof. Carlo Maria Mortellaro ( Istituto di Clinica Chirurgica e RadiologiaVeterinaria ) per il lavoro di supervisione ; la S.I.B.B. ( Società Italiana Bovaro del Bernese ) per l' assidua collaborazione, in particolare : - Dott. Alberto Vittone ( Presidente e Commissione tecnica allevamento ) - Dott. Antonio Indrizzi ( Vice Presidente e responsabile settore cucciolate ) - Dott.ssa Simona Lissoni ( Segreteria e Commissione tecnica allevamento ) ; - Dott. Giuliano Mattavelli ( Consigliere e Commissione tecnica allevamento ) ; - Sig.ra Agostina Lonati ( Consigliere ) la Hill' s Pet Nutrition Italia, nelle persone di : - Dott. Giuliano Mattavelli ( responsabile settore allevamento ) - Dott.ssa Cristina Merisio - Dott.ssa Marina De Bernardi - Dott. Marco Serati ( responsabile settore veterinario ) - Dott. Francesco Marchese ( ex country manager ) -Dott. Rino Carlino ( attuale country manager ) - Sig. Eriberto Ferrari ( responsabile commerciale breeder nord Italia ) - Dott. Francesco Pappone gli allevatori che hanno partecipato al progetto CCA , ovvero : - Simona Lissoni - Allev. Di Quintavalle ( MI ) - Agostina Lonati - Allev. ( BG ) - Cristina Merisio - Allev. ( MI ) - Cristina Sonzogni - Allev. ( BG ) - Loredana Ivaldi - Allev. ( AL ) - Silvana Vogel Tedeschi- Allev. ( TN ) - Loredana Licini - Franco Chinetti - Allev. Del Monte Buon Martino ( VA ) - Fiorenzo Mai - Allev. - Laura Bernetti - Allev. ( MN ) ( UD ) Infine un ringraziamento a tutti i proprietari dei Bovari oggetto dello studio, per aver permesso, con la loro disponibilità, la realizzazione di questo progetto . Indice : Introduzione pag. 1 La“curva di accrescimento” pag. 4 Il“Bovaro del Bernese” pag. 7 Patologie scheletriche della crescita pag. 10 Crescita, alimentazione e regolazione ormonale pag. 19 Multifattorialità: studi sperimentali pag. 30 Obiettivi pag. 43 Materiali e metodi pag. 45 Risultati pag. 59 Discussione pag. Conclusioni pag. Ringraziamenti pag. Bibliografia pag.