piano d`azione per l`energia sostenibile del comune di cefalù
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Pa t t o de i Sin da ci PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI CEFALÙ Anno 2014 “Giunge a conclusione un iter che da due anni ci vede in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici e nella costruzione di una Città sempre più intelligente, sostenibile ed inclusiva ( Strategia Europa 2020). Con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci per l'Energia Sostenibile e con la redazione del PAES, già inoltrato agli uffici competenti per l'analisi e valutazione del Consiglio Comunale, poniamo dunque in essere la prima tra le azioni concrete che porteranno a dare piena attuazione agli impegni assunti. La decisione di aderire è stata presa, da parte dell’Amministrazione comunale di Cefalù, con la piena consapevolezza degli ambiziosi obiettivi che ci si prefigge di raggiungere e con la coscienza della grave crisi economica nella quale ci troviamo. Riteniamo, tuttavia, che proprio in un momento di crisi economica generale, alla quale si sommano le difficoltà in cui si trovano numerosi comuni, fra i quali il nostro, la scelta di adottare misure concrete per conseguire l’obiettivo di un risparmio energetico, che concorra a ridurre i costi e a salvaguardare l’ambiente, più che opportuna è doverosa. Infatti come disse il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un famoso discorso: “il nostro dovere è scegliere il cammino giusto, non quello più facile”.Nell'aderire al Patto Europeo dei Sindaci il Comune di Cefalù, ha davanti a sé una sfida non facile. Il nostro dovere è, però, quello di definire un impegno che guardi al futuro; lasciare una strada aperta tracciando il cammino giusto, anche se non facile, per chi amministrerà la città nei tempi a venire. Un risultato così importante si costruisce con il coinvolgimento di tutta l'Amministrazione e dei diversi attori del territorio. Questo credo sia uno dei punti su cui è necessario soffermare l'attenzione in questa giornata di discussione. Un'amministrazione locale può farsi carico, anche dal punto di vista politico, di aderire al Patto, di definirne strategie e azioni, ma c'è una componente sovracomunale che non può essere ignorata. Così come è centrale un processo partecipativo che metta attorno ad un tavolo di confronto cittadini, associazioni, istituzioni, tecnici ed amministratori. E' fondamentale che come amministrazioni locali riusciamo a comunicare ai cittadini come le azioni portate avanti all'interno del Piano per il clima possano rendere le aree urbane in cui viviamo non solo più sostenibili, dal punto di vista ambientale, ma anche più moderne e vivibili e con migliori opportunità di rilancio economico. In tal senso si inseriscono le strategie che è necessario realizzare per promuovere una autentica green economy e un sensibile miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane. Sono certo che con la redazione del Piano di si pone un primo tassello di una azione di sviluppo che saprà coniugare le enormi potenzialità economiche offerte dal risparmio energetico con lo sviluppo eco sostenibile dei nostri territori, attraverso il quale avviare una forte azione di crescita e di benessere. Questo lo dobbiamo ai meravigliosi territori nei quali viviamo, a noi stessi e alle generazioni future. “ Il Sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 2 INDICE PREMESSA 3 CAPITOLO 1: IL CONTESTO NORMATIVO 5 1.1 IL CONTESTO COMUNITARIO E NAZIONALE 1.2 IL CONTESTO REGIONALE 1.2.1 IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE DELLA REGIONE SICILIANA 1.2.2 PROGRAMMI OPERATIVI FONDO EUROPEO PER LO SVILUPPO REGIONALE (P.O. FESR) 1.2.3 IL SUPPORTO DELLA REGIONE SICILIA ALLA DIFFUSIONE DEL PATTO DEI SINDACI 5 6 6 9 10 CAPITOLO 2: IL COMUNE DI CEFALÙ 11 2.1 PRESENTAZIONE DEL COMUNE 2.2 CENNI STORICI 2.3 LA POPOLAZIONE RESIDENTE 2.4 IL TESSUTO ECONOMICO 2.5 IL TURISMO 2.6 IL TERRITORIO 2.6.1 INQUADRAMENTO MORFOLOGICO GENERALE 2.6.2 FATTORI CLIMATICI 2.6.3 LA DESTINAZIONE D’USO DEL SUOLO 2.6.4 URBANIZZAZIONE E AREE VERDI 2.6.5 IL PARCO EDILIZIO 11 14 16 19 22 26 26 27 28 30 33 CAPITOLO 3: ATTIVITÀ DI COMPETENZA COMUNALE 34 3.1 GLI EDIFICI PUBBLICI E GLI IMPIANTI SPORTIVI 3.2 IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE 3.3 IL PARCO AUTO COMUNALE 3.4 LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO 3.4 LE RETI ENERGETICHE (ENERGIA ELETTRICA E GAS) 34 34 35 35 37 CAPITOLO 4: IL SISTEMA DEI TRASPORTI 39 4.1 LA RETE STRADALE 4.2 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 4.3 IL TRASPORTO PRIVATO 4.4 I PERCORSI CICLO-PEDONALI ED I PARCHEGGI 39 41 41 42 CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI 43 5.1 ASPETTI ORGANIZZATIVI 43 5.2 INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI BASE (BEI): METODOLOGIA OPERATIVA E EMISSIONI NEL COMUNE DI CEFALÙ NEL 2011 47 Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 1 CAPITOLO 6: LA STRATEGIA 54 CAPITOLO 7: IL PIANO DELLE AZIONI DEL COMUNE DI CEFALÙ 55 PARTE I – COMUNE DI CEFALÙ ENERGETICAMENTE EFFICIENTE 57 SCHEDA 1: RIQUALIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO EFFICIENZA ENERGETICA DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA 57 60 SCHEDA 2: EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PUBBLICI SCHEDA 3: MOBILITÀ SOSTENIBILE DEI DIPENDENTI COMUNALI 63 SCHEDA 4: ACQUISTI VERDI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 64 SCHEDA 5: SANITÀ EFFICIENTE 67 PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: STS-MED 68 69 PARTE II – ABITARE CON MENO ENERGIA SCHEDA 6: EFFICIENTAMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA PRIVATA 69 PARTE III – TURISMO 75 SCHEDA 7: TURISMO SOSTENIBILE 75 PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: DALL’EXPO AI TERRITORI, PROGETTO “SENSE OF SICILY” 79 81 PARTE IV - MOBILITÀ SCHEDA 8: PRESERVAZIONE DEL CENTRO STORICO E DIFFUSIONE MOBILITÀ BASSO EMISSIVA (MOBILITÀ ELETTRICA, CREAZIONE DI PISTE CICLABILI E PERCORSI PEDONALI,…) 81 SCHEDA 9: AMMODERNAMENTO PARCO AUTO E FLUIDIFICAZIONE TRAFFICO 83 SCHEDA 10: AMMODERNAMENTO INFRASTRUTTURA FERROVIARIA, OTTIMIZZAZIONE TPL ED INTERMODALITÀ 85 86 PROGETTI CORRELATI GIÀ AVVIATI: MUSA PARTE V – CEFALÙ RINNOVABILE 87 SCHEDA 11: ENERGIE RINNOVABILI (IMPIANTI FOTOVOLTAICI E SOLARI TERMICI) 87 PARTE VI – COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE 89 SCHEDA 12: PIANO DELLA COMUNICAZIONE 89 93 PARTE VII – ZERO RIFIUTI SCHEDA 13: PROGETTO RIFIUTI ZERO 93 PARTE VIII – SETTORE AGRICOLO/MANIFATTURIERO 96 SCHEDA 14 : EFFICIENZA NEL SETTORE AGRICOLO E MANIFATTURIERO CEFALUDESE 96 PARTE IX – MONITORAGGIO 98 98 SCHEDA 15: ENERGY MANAGEMENT SYSTEM Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 2 PREMESSA Il 9 marzo 2007, con il documento “Energia per un mondo che cambia”, l’Unione Europea ha apertamente lanciato la sfida, impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico. Nel 2009 , in linea con quanto due anni prima effettuato, la stessa Unione ha adottato il Pacchetto Legislativo Clima-Energia “20-2020” (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%. Le scelte energetiche intraprese sono quindi la risposta ad un dato di fatto ovvero che il consumo di energia è in costante aumento. Così il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’amministrazione comunale di Cefalù ha aderito al Patto dei Sindaci in data 20/07/2012 con delibera di Consiglio Comunale n. 35 con lo scopo di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2, coinvolgendo l’intera cittadinanza nella fase di sviluppo e implementazione del “Piano di Azione sull’Energia Sostenibile”, affinché dall’adesione al Patto possa scaturire un circolo virtuoso che vada a diffondere sul territorio la cultura del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. Il Comune beneficerà dei contributi della Regione Sicilia stanziati in seguito alla pubblicazione sulla G.U.R.S. N. 55 del 13.12.2013 del “Programma di ripartizione di risorse ai comuni della Sicilia “Promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci”. Il presente documento è stato redatto con il supporto della Società SPES Consulting srl in collaborazione con la Società LITOS Progetti Srl (in raggruppamento di imprese). In particolare il Piano è costituito da due parti: 1. L’inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory), che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere, individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili; 2. Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – SEAP (Sustainable Energy Action Plan) in senso stretto, che individua un set di azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 3 riduzione di CO2 definiti nel BEI. Gli elementi chiave per la preparazione del Piano sono: - svolgere un adeguato inventario delle emissioni di base - assicurare indirizzi delle politiche energetiche di lungo periodo anche mediante il coinvolgimento delle varie parti politiche - garantire un’adeguata gestione del processo - assicurarsi della preparazione dello staff coinvolto - essere in grado di pianificare implementare progetti sul lungo periodo - predisporre adeguate risorse finanziarie - integrare il Piano nelle pratiche quotidiane dell’Amministrazione Comunale (esso deve far parte della cultura dell’amministrazione) - documentarsi e trarre spunto dagli altri comuni aderenti al patto dei sindaci - garantire il supporto degli stakeholders e dei cittadini. Il Piano individua quindi fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e quindi consente di poter definire i successivi interventi atti a ridurre le emissioni di CO2. L’obiettivo è fissato al 2020: dato l’arco temporale particolarmente importante, viene previsto un monitoraggio obbligatorio da effettuare su base biennale. La scelta politica impatta, in questo caso direttamente e compiutamente, sulle scelte operative ed amministrative al fine di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, promozione. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 4 CAPITOLO 1: IL CONTESTO NORMATIVO 1.1 IL CONTESTO COMUNITARIO E NAZIONALE Con il Pacchetto Clima-Energia l’Unione Europea si è impegnata unilateralmente a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, i consumi energetici del 20% rispetto allo scenario tendenziale, e a portare le fonti rinnovabili a coprire il 20% del consumo interno di energia. A sostegno del Pacchetto Clima-Energia, l’Unione europea ha prodotto una serie di documenti di indirizzo con ripercussioni dirette sulla normativa nazionale, regionale e locale. Tra i principali si possono citare la Direttiva sulle fonti energetiche rinnovabilie e quella aggiornata sulle perfomance energetiche in edilizia (EPBD II6). Nel marzo del 2011 l’Unione Europea ha compiuto un ulteriore passo in avanti, con il documento, presentato dalla Commissione, “Roadmap energetica al 2050”. Nella nuova proposta, tra l’altro, la Commissione evidenzia come il target del -20% di emissioni di gas serra al 2020 possa e debba essere superato, spronando l’Unione a spingersi almeno fino al -25%. A partire dalle strategie e dalle normative comunitarie, l’Italia si è impegnata a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni di gas serra del 13% rispetto al 2005 (per i settori non ETS8), aumentando contestualmente la produzione da fonti rinnovabili fino a soddisfare il 17% della domanda interna. Questi target, vincolanti per il nostro Paese, sono completati dall’obiettivo comunitario sull’efficienza, non vincolante, che corrisponde a una riduzione dei consumi energetici finali del 20% rispetto allo scenario tendenziale, sempre allo stesso anno. In Italia, la pianificazione strategica per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica, dei servizi energetici e delle energie rinnovabili è stata definita con il Piano d’Azione Nazionale per l'Efficienza Energetica (PAEE), redatto in ottemperanza alla Direttiva 2006/32/CE, che ha fissato come obiettivo il raggiungimento di almeno il 9,6% di risparmio energetico entro il 2016, e con il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, strumento sviluppato in recepimento della direttiva 2009/28/CE, che fissa un Comune quadro nazionale per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti, dell’elettricità, del riscaldamento e del raffreddamento. Nel luglio 2011, infine, l’Italia ha trasmesso alla Commissione europea il nuovo Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica che individua gli obiettivi e gli strumenti di intervento nel campo delle politiche di riduzione della domanda energetica da qui al 2020. Con il Decreto “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle Regioni e delle Province Autonome” del 15 marzo 2012 sono stati definiti gli obiettivi intermedi e finali che ciascuna Regione e Provincia Autonoma deve conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali entro il 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e nei trasporti. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 5 1.2 IL CONTESTO REGIONALE 1.2.1 IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE DELLA REGIONE SICILIANA La Regione Sicilia si è dotata di uno strumento di pianificazione energetica in accordo con quanto stabilito dalla Legge n. 10/1991 e secondo le attribuzioni delle competenze regionali del Decreto Legislativo n. 112/1998 cofermate nel 2001 nel “Protocollo d’intesa della conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome per il coordinamento delle politiche finalizzate riduzione delle emissioni dei gas serra nell’atmosfera”. Nel 2009 è stato approvato dalla giunta regionale il Piano Energetico Ambientale Regione Siciliana (P.E.A.R.S.), definito come lo strumento cardine per ogni previsione economica, finanziaria e produttiva del settore energetico e della intera filiera in Sicilia. Ruolo primario del P.E.A.R.S. è attribuito allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed alla promozione del risparmio energetico in tutti i settori: - La diversificazione delle fonti energetiche; - La promozione di filiere produttive di tecnologie innovative; - La promozione di clean technologies nelle industrie ad elevata intensità energetica; - La valorizzazione delle risorse endogene; - Il potenziamento e l’ambientalizzazione delle infrastrutture energetiche; - Il completamento della rete metanifera, e il potenziamento dell’idrogeno. Gli interventi infrastrutturali di particolare rilievo vengono considerati il raddoppio dell’elettrodotto SiciliaContinente, la realizzazione della rete ad altissima tensione, e la realizzazione di due rigassificatori. Il Piano Energetico Ambientale Regionale contiene oltre 60 piani di azione volti a risolvere le principali emergenze ambientali ed energetiche al fine di ridurre i consumi di energia da fonti inquinanti per incrementare fonti che limitano l’emissione di gas climalteranti e di sostanze tossiche in generale. La RegioneSicilia con il documento di pianificazione auspica per l’attuazione “la serietà delle iniziative e l’affidabilità dei soggetti proponenti” inserendo una serie di precise limitazioni per verificare e garantire la capacità economica delle imprese alla conduzione del progetto, il contenuto di innovazione tecnologica, la certificazione ambientale e la prestazione di misure compensative a favore dei territori ove devono essere ubicati gli impianti. All’interno del piano è prevista la realizzazione di un polo industriale mediterraneo per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di tecnologie per lo sfruttamento dell’energia solare (fotovoltaico, solare ad alta concentrazione). Un’altra linea di intervento riguarda l’efficienza energetica negli usi finali, i cui beneficiari saranno gli enti pubblici, ma anche l’efficienza energetica nei settori dell’industria, dei trasporti e dell’edilizia socio-sanitaria a favore di imprese, enti pubblici, centri di ricerca pubblici o privati. Una ulteriore linea di intervento di notevole importanza riguarda il completamento della rete metanifera. Il Piano Energetico Ambientale della Regione persegue i seguenti obiettivi principali: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 6 1. La stabilità e sicurezza della rete: rappresenta uno degli obiettivi strategici per il rafforzamento delle infrastrutture energetiche della Sicilia. L’azione del Governo Regionale intende agevolare, per quanto di sua competenza, una interconnessione strutturale più solida della Sicilia con le Reti Trans-europee dell’Energia, mediante la realizzazione del cavo elettrico sottomarino di grande potenza Catania- Italia (di seguito SAPEI) e il metanodotto sottomarino dall’Algeria. 2. Il Sistema Energetico funzionale all’apparato produttivo: La struttura produttiva di base esistente in Sicilia deve essere preservata e migliorata, sia per le implicazioni ambientali sia per le prospettive dei posti di lavoro; pertanto il Sistema Energetico Regionale deve essere proporzionato in modo da fornire al sistema industriale esistente l’energia a costi adeguati a conseguire la competitività internazionale, tenendo conto che i fabbisogni energetici nei diversi settori variano in funzione del mercato e delle tendenze di crescita dei diversi settori. 3. La tutela ambientale: La Regione, in armonia con il contesto dell’Europa e dell’Italia, ritiene di particolare importanza la tutela ambientale, territoriale e paesaggistica della Sicilia, pertanto gli interventi e le azioni del Sistema Energetico Regionale devono essere concepite in modo da minimizzare l’alterazione ambientale. In coerenza con questa impostazione tutti gli impianti di conversione di energia, inclusi gli impianti di captazione di energia eolica, fotovoltaica e solare aventi estensione considerevole per la produzione di potenza elettrica a scala industriale, devono essere localizzati in siti compromessi preferibilmente in aree industriali esistenti e comunque in coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Inoltre, avendo aderito al protocollo di Kyoto, l’Italia deve diminuire del 6,5% rispetto al valore del 1990 le emissioni di anidride carbonica entro il 2010. La Sicilia si propone di contribuire all’attuazione dei programmi di riduzione delle emissioni nocive secondo i Protocolli di Montreal, di Kyoto, di Göteborg, compatibilmente con le esigenze generali di equilibrio socio-economico e di stabilità del sistema industriale esistente. In particolare si propone di contribuire alla riduzione delle emissioni nel comparto di generazione elettrica facendo ricorso alle FER ed alle migliori tecnologie per le fonti fossili e tenendo conto della opportunità strategica per l’impatto economico-sociale. 4. Le strutture delle reti dell’Energia: Il Sistema Energetico Regionale della Sicilia è collegato con un elettrodotto che supera lo stretto di Messina ed esporta una parte dell’energia che in essa è prodotta, ma soprattutto consente alla Regione di ricevere oltre la metà dell’energia proveniente dal nord Europa, richiesta dai cinque milioni di abitanti siciliani. 5. La diversificazione delle fonti energetiche: : La necessità di assicurare un approvvigionamento energetico efficiente richiede di diversificare le fonti energetiche. Il PEAR individua un equilibrato mix di fonti che tiene conto delle esigenze del consumo, delle compatibilità ambientali e dello sviluppo di nuove fonti e nuove tecnologie. In tal senso risulta strategico investire nelle fonti rinnovabili per un approvvigionamento sicuro, un ambiente migliore e una maggiore efficienza e competitività in settori ad alta innovazione. Inoltre, con la deliberazione n. 17/31 del 27 aprile 2010 la Giunta regionale ha approvato l’iniziativa volta ad Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 7 attivare una serie di azioni integrate e coordinate di breve, medio e lungo periodo, destinate a ridurre progressivamente il bilancio di emissioni di CO2 nel territorio. Uno degli assi su cui poggia l’impianto progettuale, particolarmente evidente nella fase denominata “Smart City - Comuni in Classe A”, verte sul coinvolgimento diretto delle comunità locali per definire e sperimentare modelli e protocolli attuativi specifici tesi alla riduzione delle emissioni di gas clima alteranti. Tra i provvedimenti di rilievo a livello regionale si cita l’emanazione del D.P.Reg. n. 48/2012 avvenuta il 17 agosto del 2012 che introduce modifiche sostanziali al sistema autorizzativo per gli impianti FER nella Regione Siciliana, introducendo nuovi strumenti di semplificazione autorizzativa come la PAS (Procedura Abilitativa Semplificata). Successivi provvedimenti sono stati emanati nel mese di maggio 2013, quando con D.A. n. 161 del 17/05/2013 dell’Assessore Regionale all’Energia ed ai Servizi i Pubblica Utilità, “Mantenimento dell’interesse al rilascio dell’autorizzazione unica ex art. 12 del D.lgs 387/2003”, l’Assessore pro-tempore interviene per evitare e diminuire i contenziosi legali mossi contro la Regione da parte dei soggetti che avevano presentato istanza di autorizzazione unica. Successivamente nel mese di giugno 2013, con D.A. n. 215 “Strumenti ed azioni di monitoraggio degli obiettivi regionali di uso delle fonti rinnovabili di energia, definiti nel decreto 15 marzo 2012 c.d. Burden Sharing”, sono stati introdotti importanti strumenti per il controllo e la verifica dell’installazione di impianti da FER sul territorio regionale, ai fini di monitorare con cadenza annuale il livello di installazione di queste tecnologie ed il livello raggiunto dell’obiettivo di Burden Sharing attribuito alla Regione. Uno strumento importante è rappresentato dal Registro degli Impianti da Fonte Rinnovabile che obbliga il soggetto titolare dell’impianto a comunicare la messa in esercizio di impianti alimentati da FER di qualsiasi potenza installati sul territorio regionale. E’ prevista, inoltre, l’istituzione di un tavolo permanente presso l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, che riunisce i soggetti titolari di dati sui vettori energetici, riconosciuti ufficiali a livello nazionale ed europeo. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 8 1.2.2 PROGRAMMI OPERATIVI FONDO EUROPEO PER LO SVILUPPO REGIONALE (P.O. FESR) Sempre a livello regionale di particolare rilievo sono da citare i programmi di P.O. FESR della Commissione Europea che incidono in maniera significativa sull’attuazione delle politiche energetiche. Il Programma appena concluso, adottato dalla CE 2007/2013, aveva un obiettivo strategico rivolto a “innalzare e stabilizzare il tasso di crescita medio dell’economia regionale, attraverso il rafforzamento dei fattori di attrattività di contesto e della competitività di sistema delle attività produttive, in un quadro di sostenibilità ambientale e territoriale e di coesione sociale” prevedendo sette priorità di intervento: - “Reti e collegamenti per la mobilità”; - ”Uso efficiente delle risorse naturali”; - “Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l’attrattività e lo sviluppo”; - “Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società dell’informazione”; “Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali”; “Sviluppo urbano sostenibile”; - “Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica”. Il Programma ha presentato un elenco indicativo di “Grandi Progetti” che riguardano la rete ferroviaria, il trasporto pubblico locale, il settore stradale, la logistica ed il settore energetico per il quale veniva prevista la promozione della diffusione delle fonti rinnovabili e la razionalizzazione della domanda di energia, in modo da adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione. Il Dipartimento di Programmazione della Regione Siciliana ha avviato la redazione del Programma Operativo FESR 2014-2020, attraverso la costituzione di un Gruppo di Redazione composto da rappresentanti del Dipartimento di Programmazione e dei Dipartimenti regionali e del Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici. La Regione Siciliana, in coerenza con le indicazioni della Commissione Europea, promuove uno strumento di consultazione pubblica denominato OPEN FESR con l’obiettivo di coinvolgere il territorio nella condivisione delle strategie per la migliore attuazione degli interventi cofinanziati dai Fondi SIE e favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nella regione. Sempre in ambito regionale l’Osservatorio Regionale dell’Energia è stato istituito come strumento di analisi e di monitoraggio a supporto delle politiche energetiche regionali con decreto n. 1921 del 30 novembre 2007 dell'Assessore regionale per l'Industria. (GURS n. 59 del 21 dicembre 2007). L'Osservatorio svolge attività di raccolta e aggiornamento dei dati e delle informazioni che attengono alla produzione, alla trasformazione, al trasporto, alla distribuzione ed all'uso finale dell'energia e provvede alla loro elaborazione su base provinciale e regionale, inoltre ha il compito di rilevare i processi evolutivi del mercato energetico regionale ed extraregionale e di sviluppare previsioni sugli scenari evolutivi, con particolare riguardo all'articolazione delle fonti energetiche tradizionali e rinnovabili. Infine l'Osservatorio cura la diffusione delle informazioni di natura tecnico-economica nel campo dell'energia e la costituzione e la gestione del Sistema informativo regionale per l'energia, compresi i dati relativi alla certificazione ed al risparmio energetico in edilizia. Gli enti pubblici e gli uffici dell'Amministrazione regionale, le società e gli enti privati che svolgono la propria attività nel settore energetico (produzione, trasporto, distribuzione) nell'ambito della Regione Sicilia ed i soggetti cui è affidata la gestione degli interventi in materia energetica sono tenuti a fornire all'Osservatorio regionale tutte le informazioni ed i dati in loro possesso sull'attuazione dei programmi e dei progetti di loro competenza. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 9 1.2.3 IL SUPPORTO DELLA REGIONE SICILIA ALLA DIFFUSIONE DEL PATTO DEI SINDACI La Regione Sicilia ha supportato il Progrmama del Patto dei Sindaci, attraverso una serie articolata di azioni impegnandosi a: 1. promuovere tra i Comuni l’adesione al Patto dei Sindaci fornendo il necessario supporto e coordinamento a quelli che firmano il Patto; 2. facilitare la realizzazione, da parte dei Comuni, di Piani di Azione per la Sostenibilità Energetica nel quadro delle politiche e dei programmi regionali, anche mediante l’erogazione di contributi finanziari, a valere in via prioritaria sulle risorse dei Fondi strutturali; 3. definire l’ampiezza e la metodologia di valutazione, le modalità di monitoraggio e i rapporti di verifica a supporto dell’implementazione dei Piani di Azione; 4. fornire supporto tecnico per l’organizzazione di eventi pubblici (giornate per l’energia) sotto l’egida del Patto al fine di sensibilizzare la cittadinanza; 5. relazionare regolarmente alla Direzione Generale dell’Energia della Commissione europea sui risultati ottenuti, partecipando altresì al dibattito sull’attuazione strategica del Patto proposto dalla Commissione. Con deliberazione di Giunta Regionale n. 478 dell’11 dicembre 2012 “Indirizzi per la riprogrammazione del POR FESR 2007-2013 e adesione al Piano d’Azione Coesione” la Regione Siciliana, nell’ambito delle proposte di utilizzo delle risorse trasferite al PAC – Altre azioni a gestione regionale, ha approvato lo stanziamento per lo start up del Patto dei Sindaci. Al fine di promuovere e sostenere presso i Comuni l’adesione al Patto dei Sindaci, la Regione Siciliana finanzia sia la realizzazione dei PAES di tutti i Comuni della Sicilia che la realizzazione degli audit energetici di dettaglio e certificazione energetiche del parco edilizio dei comuni. Per quanto riguarda l’implementazione della piattaforma informatica, la Regione ha l’obiettivo di contabilizzare e monitorare le emissioni climalteranti e i consumi di energia primaria sull’intero territorio. Infine la somma di € 11.600.000,00 è stata destinata alla costituzione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito delle E.S.Co. per la realizzazione degli investimenti degli enti locali. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 10 CAPITOLO 2: IL COMUNE DI CEFALÙ 2.1 PRESENTAZIONE DEL COMUNE La città di Cefalù, l'antica Kephalodion - termine greco riferente a capo, che in questo caso si riferisce alla conformazione naturale della roccia che domina il sito che accoglie la città - si trova in una posizione privilegiata nella provincia Palermitana, costruita attorno ad una rocca massiccia ed imponente che nel corso dei secoli ha sempre svolto un ruolo difensivo. Cefalù è uno dei maggiori centri balneari di tutta la regione siciliana; nonostante le sue dimensioni, ogni anno attrae un rilevante flusso di turisti locali, nazionali ed esteri che, nel periodo estivo, arrivano a triplicare la popolazione, rendendo affollate le principali piazze e le strade più importanti del paese. Veduta aerea dellla Città di Cefalù L’ambito territoriale di appartenenza della città di Cefalù coincide con la complessità di un sistema naturale e socio-culturale che si esplica all’interno di un ambito omogeneo, univoco e “unico” in riferimento all’intera regione sia per i valori espressi dalla sua struttura e morfologia fisica sia in ragione della semantica culturale, storica e attuale, che ha attivato e mantenuto il senso di una forte identità nel tessuto connettivo delle popolazioni insediate. Cefalù fa parte del famoso Parco delle Madonie, importante centro non solo naturalistico ma anche storico perché in esso sono preservate le testimonianza del passaggio umano nella zona nel corso dei millenni, passaggio testimoniato dai reperti relativi a masserie, chiesette rupestri, mulini. Il ritmo vitale presente nella zona è certamente fuori dalla norma e presenta il fascino di altri tempi, dell'artigianato locale e della tradizione contadina millenaria. Il tutto è sapientemente unito al fascino e alla bellezza naturalistica della vegetazione che rientra nel Parco. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 11 La cittadina è inclusa nel club de “I borghi più belli d'Italia”, l'associazione dei piccoli centri italiani che si distinguono per la grande rilevanza artistica, culturale e storica, per l'armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi ai cittadini[. Cefalù fa anche parte della rete dei comuni solidali. Cefalù, nel suo nucleo medioevale, è ubicata sotto la rocca di Cefalù che la domina e insieme al Duomo Normanno ne caratterizza il profilo, tanto da renderne il panorama tipico e molto riconoscibile. Fuori dai confini del centro storico, il nucleo urbano si è esteso a cavallo della piccola area pianeggiante che separa la rocca dal resto del sistema collinare della costa espandendosi ulteriormente a mezza costa sui pendii delle colline lungo la costa. Una città come Cefalù colpisce per il suo fascino dato dalla sua posizione eccezionale, dalla sua meravigliosa cattedrale romanica che emerge da un groviglio di stradine labirintiche e dai vari elementi medievali qui custoditi, a partire da quelli presenti lungo i pendii che vanno dalla Rocca a Corso Ruggero, zona comprendente ad esempio piccole ma suggestive strade ed archi che legano le varie costruzioni. Nel territorio di Cefalù ricadono alcuni dei più straordinari ed importanti beni culturali della Regione; primi tra tutti, i beni architettonici e monumentali, numerosissimi nel centro storico, tra i quali eccelle il mirabile duomo normanno, di inarrivabile grandiosità; ma non minore importanza rivestono le aree archeologiche e i beni etnoantropologici sparsi nell’ampio territorio. Diversi sono i reperti presenti nella zona ed attestanti, tra l'altro, proprio il periodo ellenistico-romano della località. Tra questi si possono citare innanzitutto le mura di fortificazione, il Tempio di Diana presente nella Rocca, i resti di alcune strade che colpiscono soprattutto per la loro ricca pavimentazione e che attualmente presentano una organizzazione urbanistica molto regolare e la presenza di vicoli medievali, la necropoli con numerose tombe, alcune delle quali monumentali, che abbracciano un periodo storico che va dal IV al I secolo A.C.. Veduta aerea del Tempio di Diana Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 12 La cinta muraria di fortificazione che, nonostante la sua antichità, è ancora in un buono stato di conservazione e contribuisce a dare a Cefalù un aspetto di roccaforte inespugnabile. La sua struttura è completata dalla presenza di torrette e bastioni dei quali occorre citare i resti di una torre la cui parte inferiore è stata inglobata nella Chiesa della Madonna della Catena ed il bastione Marchiafava. Strutture murarie delle fortificazioni della Rocca La parte meglio conservata, anche grazie a lavori di ristrutturazione prolungatisi nei secoli, della cinta muraria di fortificazione è quella a nord dove si possono ammirare dei resti rinvenuti attraverso degli scavi archeologici. Altro aspetto della cinta muraria è la presenza della Porta Marina o Pescara la solitaria superstite delle storiche ed originarie quattro porte che interrompevano la cinta muraria stessa e che permettevano l'ingresso in città. Le mancanti porte d'accesso erano denominate "Porta Terra", "Porta d'Arena o d'Ossuna", "Porta della Giudecca". La superstite è costituita da un arco gotico e permette la visione di un bel panorama a ridosso sul mare. Le strade sono ricordate principalmente per la loro pavimentazione molto ricca e della quale occorre ricordare quella d'età augustea presente sotto il Duomo cittadino e quella a ciottoli relativa al IV secolo A.C. sempre vicina al Duomo. L'attuale struttura viaria cittadina prevede una via principale, il corso Ruggero, che taglia in due la città e che offre al visitatore la possibilità di immergersi in due differenti sezioni cittadine, un quartiere medievale da una parte caratterizzato da un dedalo di viuzze e paesaggi ed un altro quartiere dalla conformazione viaria più regolare rispetto alla precedente. In una successiva ed ulteriore via attuale cittadina si può ammirare la già citata Porta Marina ed anche i resti di un antico lavatoio medievale, denominato comunemente "U Ciuni" [il fiume], utilizzato fino a qualche decennio fa e sulle cui origini si sta ancora discutendo perchè le sue probabili origini medievali non sono state provate in maniera certa. Scendendo dalle scale ricavate utilizzando la pietra lavica si entra in una stanza caratterizzata da un tetto molto basso ed una volta. All'interno si possono ammirare delle bocche presenti nelle pareti della stanza e che permettono l'accesso dell'acqua contenuta con difficoltà dal sito. Sotto la costruzione si ha la presenza di una sorta di cava che permette all'acqua di arrivare al mare. In prossimità del lavatoio si ha la possibilità di Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 13 ammirare le terme conosciute col termine di "Il bagno di Cicero", espressione che dà anche il nome alla piazza adiacente. Lavatoio medievale Da citare sono, poi, i resti di antiche abitazioni, e cioè degli ambienti riferibili ad almeno tre abitazioni molto antiche riconducibili al III-II secolo A.C.. L'importanza storica di questi ambienti è attestata ulteriormente dal ritrovamento in uno di essi di una sorta di giara contenente delle monete di bronzo risalenti alla fine del IV secolo A.C.. Tra gli altri reperti relativamente più recenti si può citare un pavimento musivo risalente alla fine del IV secolo A.C.. Esso presenta delle figure vegetali ed animali tra le quali spicca un colombo che beve direttamente dalla ciotola della vita eterna. Anche la necropoli ellenistica ha ovviamente la sua importanza storica provata dalla presenza di alcune iscrizioni. Parte delle iscrizioni ritrovate nella necropoli meridionale della città sono attualmente preservate nel già citato Museo Comunale Mandralisca. 2.2 CENNI STORICI La nascita di Cefalù affonda le sue radici nel fertile terreno del Mito che vorrebbe la Città popolata, per la prima volta, dai Giganti, discendenti da Noè, o fondata da Sicani (tra il 3000 ed il 2700 a. C.) o da Fenici. Questi ultimi l’avrebbero chiamata Ras Melkart, promontorio di Ercole, il cui mito vuole che a Cefalù l’eroe e semidio abbia costruito un tempio dedicato al Sommo Padre Giove. Qui rivive il mito di Dafni che inizia il mondo alla gioia della poesia pastorale e che, reso cieco, è trasformato dal padre Mercurio in quella roccia che, a dire di Servio (IV-V sec. d.C.), avrebbe forma umana. Della più antica frequentazione umana di Cefalù si trovano tracce preistoriche in due grotte sul versante Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 14 settentrionale della rocca. I pochi ma interessanti reperti più antichi da considerare sono stati rinvenuti prevalentemente nelle grotte "delle colombe" e "delle giumente" e nella cisterna dolmenica inclusa nel Tempio di Diana e relativa al IX secolo A.C.. Della cinta muraria megalitica (fine del V sec. a. C. ) rimangono solide vestigia; dello stesso periodo delle mura è il cosiddetto Tempio di Diana, edificio megalitico con cisterna protostorica (IX sec. a. C.) situato sulla Rocca. Kephaloidion il nome greco della Città che sarebbe stata, in realtà, un centro indigeno della fine del V secolo a.C., prosperoso grazie ai contatti con i popoli che vivevano o transitavano in Sicilia. Nel 396 a.C. Imilcone, Generale Cartaginese si allea con gli abitanti di Cefalù. Nel 307 a.C. la Città viene conquistata dai Siracusani e assegnata al governatorato di Leptine. Nel 254 a.C. viene presa, con l'inganno, dai Romani diventando, poi, Città Decumana; Cephaloedium il nome latino. Tracce del sistema viario ellenistico-romano sono disseminate un po’ dappertutto per la città che si ritrova sotto la dominazione dell’Impero Romano d’Occidente, di Vandali e Goti, dell’Impero d’Oriente, poi degli Arabi e quindi dei Normanni. Poche le tracce lasciate dai Bizantini (alcuni resti di fortificazioni); solo negli usi e costumi quelle riferibili agli Arabi che conquistano Cefalù nell’858 (il nome della città diventa Gafludi); magnifiche e monumentali quelle pervenuteci dai Normanni. Il Gran Conte Ruggero nel 1063 prende possesso della Città e suo figlio, Ruggero II, riconsegna definitivamente Cefalù alla Cristianità, fondando, prima, la Chiesa di S.Giorgio (1129) e, poi, la Basilica Cattedrale (1131). Quest’ultima costruzione permette al Re di sciogliere il voto fatto quando, colto da una improvvisa terribile tempesta, promette di costruire, ad onore e gloria del SS. Salvatore, una Cattedrale nel luogo che lo avrebbe visto salvo. Duomo di Cefalù Dopo Ruggero II le fortune di Cefalù vengono meno i suoi eredi mostrano per la città un grande Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 15 disinteresse. Alla morte di Federico II (1250) la situazione politica della Città diviene molto confusa. Cefalù passa da un feudatario all’altro, in una ridda di date e di avvenimenti, fino a quando, nel 1451, viene definitivamente riscattata dal Vescovo. Con l’avvento del Viceregno Spagnolo segue un periodo di maggiore stabilità; da questo momento la storia della Città si snoda solo attraverso un lento susseguirsi di questioni doganali, decime, gabelle, conferme di privilegi, lettere e biglietti Reali. Nel 1742 nascono i Consolati di Commercio. Quelli di Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Paesi Bassi rimarranno attivi fino alla fine del XIX sec. La Città si apre all’Europa e comincia ad essere meta dei viaggiatori del Grand Tour. Cefalù gioca un ruolo molto importante nella lotta contro i Borboni. Nei moti rivoluzionari del 1856 i cefaludesi Nicola e Carlo Botta, Alessandro Guarnera e Andrea Maggio pagano con i lavori forzati il loro anelito di libertà, mentre Salvatore Spinuzza, audace capo della guerriglia rivoluzionaria, viene fucilato il 14 marzo 1857. L’undici maggio 1860, Garibaldi e i “Mille” sbarcano a Marsala, il 27 successivo entrano a Palermo. Il 21 ottobre si vota il Plebiscito con la formula “Il popolo vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale e suoi legittimi discendenti”. Il 2 giugno 1860 Enrico Piraino (Cefalù, 1809-1864), Barone di Mandralisca viene nominato Presidente del Consiglio Civico. La Deputazione di Cefalù, di cui il Mandralisca è un componente, emette un proclama a favore di Garibaldi e delle sue gesta. Il 27 gennaio 1861 si svolgono le Elezioni Generali per il Primo Parlamento Nazionale. Il Barone di Mandralisca viene eletto deputato. Il 17 marzo successivo viene proclamato il Regno d’Italia. Il Mandralisca sotto la Prodittatura ricopre la carica di Ministro per la Pubblica Istruzione. Le consultazioni per eleggere il Consiglio Comunale si tengono nel gennaio del 1862. La prima riunione (straordinaria) del Consiglio, convocata dal Regio Delegato Straordinario, Consigliere di Prefettura G. Sanfilippo, si tiene il 23 gennaio 1862. Viene nominato Sindaco, con decreto (30 gennaio 1862) del Luogotenente Generale del Re nelle Provincie Siciliane, l’avvocato Salvatore Misuraca Turrisi (Cefalù, 18381901). Da questo momento la storia della Città segue quella del Regno d’Italia. 2.3 LA POPOLAZIONE RESIDENTE Il tessuto demografico del comprensorio territoriale dei comuni delle Madonie, di cui Cefalù fa parte, si connota in generale per le debolezze tipiche delle aree montane ed interne della Sicilia, accentuate negli ultimi anni dalla congiuntura negativa dovuta alla crisi economica. Analizzando la situazione demografica per singolo comune, si evidenzia che le oscillazioni mostrate non interessano tutto il Comprensorio in maniera uniforme, ma che in realtà esistono, sotto l’aspetto demografico, due sub-aree caratterizzate da realtà diverse: la zona costiera, che interessa oltre a Cefalù anche i comuni di Termini Imerese, Campofelice di Roccella, e Lascari, che presenta, nel periodo considerato, una connotazione di tipo urbana, con una crescita della popolazione residente; questa subarea, inoltre, mostra una densità per chilometro quadrato superiore alla media della provincia di Palermo. La seconda sub-area è data dai comuni dell’interno, che mostrano gli andamenti demografici tipici delle zone rurali con costanti decrementi della popolazione residente e con una densità largamente inferiore alla media provinciale. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 16 Secondo i dati ISTAT relativi alla popolazione rilevata con il Censimento 2011, i residenti del comune di Cefalù risultano 14.330. La popolazione residente a Cefalù ha subito un forte incremento nel decennio tra il 1971 ed il 1981 con un aumento del 12,4%. Questo aumento è stato determinato con ogni evidenza dal trasferimento, per svariati motivi connessi principalmente al clima ed alle maggiori opportunità di lavoro, di una parte della popolazione madonita. Nel trentennio compreso tra il 1981 ed il 2010 il numero di residenti a Cefalù si è mantenuto sostanzialmente costante e in generale al di sotto dei 13.800 abitanti, mentre si è assistito ad un discreto incremento dei residenti negli ultimi anni, con la popolazione residente che si attesta a 14.393 unità (Dati ISTAT 1° Gennaio 2013) con un balzo del 4,2% . Sono abitualmente presenti sul territorio comunale oltre 2.000 persone non residenti e oltre 1.000 persone per attività lavorativa. In occasione di feste e manifestazioni varie, sono ulteriormente presenti dalle 1.000 alle 10.000 persone a seconda delle portata dell’evento, mentre durante il periodo estivo la densità demografica può raggiungere anche le 40.000 unità. Nella seguente tabella e grafico si riporta l’andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù in base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del 2012 al 31 dicembre - elaborazione su dati Istat Anno Residenti Variazione 1861 11.779 1871 10.269 -12,8% 1881 14.310 39,4% 1901 14.518 1,5% 1911 14.341 -1,2% 1921 15.201 6,0% 1931 10.854 -28,6% 1936 10.730 -1,1% 1951 11.863 10,6% 1961 12.207 2,9% 1971 12.270 0,5% 1981 13.794 12,4% 1991 13.882 0,6% 2001 13.789 -0,7% 2012 ind 14.393 4,4% Note Minimo Massimo Popolazione residente nel Comune di Cefalù in base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del 2012 al 31 dicembre Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 17 Popolazione residente nel Comune di Cefalù in base ai censimenti dal 1861 al 2001 e i dati di indagini anagrafiche del 2012 al 31 dicembre Nella seguente tabella e grafico si riporta il trend degli ultimi anni del numero di abitanti, dati (al 31 dicembre) derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe. Elaborazione su dati Istat. Variazione Famiglie Componenti per Famiglia Anno Residenti %Maschi 2001 13.785 2002 13.800 0,1% 2003 13.757 -0,3% 5.200 2,65 48,6% 2004 13.747 -0,1% 5.178 2,65 48,7% 2005 13.716 -0,2% 5.200 2,64 48,7% 2006 13.764 0,3% 5.989 2,30 48,6% 2007 13.799 0,3% 6.088 2,27 48,6% 2008 13.771 -0,2% 6.178 2,22 48,6% 2009 13.797 0,2% 6.214 2,22 48,5% 2010 13.807 0,1% 6.280 2,20 48,7% 2011 14.330 3,8% 6.200 2,31 48,6% 2012 14.393 0,4% 6.369 2,00 48,7% 48,6% Andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù dal 2001 al 2012 Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 18 Abitanti 2001-2012 Andamento della popolazione residente nel Comune di Cefalù dal 2001 al 2012 2.4 IL TESSUTO ECONOMICO Nella storia dell’evoluzione sociale Cefalù ha sempre mostrato, pur mantenendo una sua precisa identità, un’apertura verso la molteplicità e la pluralità di culture. Le componenti che hanno contribuito a formare questa peculiarità sono diverse e sono da attribuirsi alla Storia e alla posizione geografica di Cefalù. Questa caratteristica ha portato Cefalù ad una sua definitiva collocazione nel panorama economico siciliano. Nelle guide di fine Ottocento, Cefalù veniva descritta con un territorio (6.580 ettari) “ameno e fertilissimo in ogni genere di produzioni: cereali, ottimi vini e olii di uliva e di lino, frutta, agrumi, mandorle, manna, lino e canapa”, dove “si alleva molto bestiame” e vi “si fanno ricche pesche”. Negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, molto più succintamente, veniva descritta come una città dove “si fa commercio di olio, sardine e manna”. Nel periodo successivo all’ultimo dopoguerra, invece, Cefalù ha subito una mutazione antropologica. Il processo evolutivo integrato, affermatosi intorno alla metà del XIX secolo, ha trasformato, infatti, lo stato socio-economico di Cefalù: da un’economia prevalentemente basata sul commercio dei prodotti dell’attività agricolo - peschereccia si è passati a quella esclusivamente turistica. La nascita a Cefalù di un’importante struttura turistica internazionale, il Village Magique (1951), trasformatosi poi (1957) in Club de la Mediterranée, ha spinto la città ad un graduale avvicinamento all’attività turistica, indirizzando il commercio su questa via, alla ricerca di una destinazione che sembrava essere la più consona alle bellezze paesistiche ed artistico-monumentali della città. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 19 A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 nascono i primi grandi alberghi, cui seguono residence e pensioni. Il processo di trasformazione diventa irreversibile. Oggi Cefalù manifesta un numero particolarmente significativo di imprese operanti nel settore del commercio e del turismo, mentre più basso della media provinciale e regionale è il valore delle imprese agricole ed industriali, a testimonianza della particolare vocazione turistica della cittadina. Solo poco più del 5% delle attività imprenditoriali rientrano nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Tale dato manifesta un radicale ridimensionamento del settore primario che in 30 anni si è ridotto quasi ad un decimo del dato del ‘61. Il settore dell’industria e delle costruzioni assorbe circa il 19% delle attività imprenditoriali, il 62% delle quali è dedicato al settore delle costruzioni e il 35% a quello manifatturiero. Il settore a maggiore densità di attività imprenditoriali è il terziario con un numero di unità locali pari al 75% del totale, in cui il comparto nel quale si registra il maggior numero di unità locali è il commercio che assorbe circa il 35% di tutte le iniziative imprenditoriali presenti nel territorio - dato superiore alla media della provincia di Palermo -. Ciò è dovuto alla significativa presenza della distribuzione commerciale organizzata di media grandezza caratterizzata da flussi di provenienza esterna all’area territoriale circostante Cefalù. Meno rilevanti ma non meno importanti sono i servizi relativi al noleggio, alle agenzie viaggi e di supporto alle imprese e soprattutto le unità locali legate al comparto turistico, che rappresentano il 12% del totale, sebbene è presente una elevata concentrazione di alberghi, ristoranti ed servizi annessi, rispetto alla distribuzione media nelle aree del comprensorio madonita e del territorio provinciale di Palermo, e nonostante il turismo rappresenti una cospicua voce di entrata e di valore aggiunto. Altrettanto significativa, e caratterizzata da un andamento crescente, la presenza delle attività legate ai settori innovativi (informatica, attività di intermediazione immobiliare, professionale, tecnico-scientifica, ecc.) assieme alle attività di intermediazione finanziaria e altre tipologie di servizi alle imprese. Tali attività, in una prospettiva funzionale allo sviluppo integrato del territorio, contribuiscono a definire e ad accrescere il grado di innovazione ed attrazione dell’area. Inoltre la presenza delle attività afferenti all’intermediazione finanziaria assumono un ruolo di variabile chiave nel supportare i processi di sviluppo. Analogamente interessante si presenta la dinamica delle attività di servizio alla comunità, intesa in tutte le sue componenti (singoli cittadini, imprese ed istituzioni) nell’ambito delle quali è possibile riscontrare una significativa presenza dei servizi sociali alla persona. Di seguito si riporta la distribuzione delle imprese operanti nel comune di Cefalù distinte per tipologia di attività economica con riferimento all’anno 2011. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 20 Distribuzione delle imprese per tipologia di attività economica 2011 Dal punto di vista economico, il contributo alla creazione di valore aggiunto del sistema manifatturiero e delle costruzioni, si attesta attorno al doppio rispetto alla creazione di valore aggiunto da parte delle attività legate all’agricoltura, caratterizzate da produzioni di elevata qualità ed operanti soprattutto nel settore agroalimentare. Il contributo alla creazione di valore aggiunto fornito dal settore dei servizi addirittura risulta quattro volte maggiore rispetto a quello manifatturiero e delle costruzioni. La Dinamica del Valore Aggiunto per il Sistema Locale del Comune di Cefalù nei tre macrosettori dal 2001 al 2005 (Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù) Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 21 Il Valore Aggiunto – TOTALE dei SLL della provincia di Palermo anni 2001 - 2005 - dati in milioni di euro (Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù) Il tessuto imprenditoriale è interessato dalla prevalenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione; limitata al comparto manifatturiero e turistico la presenza di imprese di medio-grandi dimensioni. Sotto il profilo della specializzazione funzionale si rileva che le attività presenti in numero maggiore sono quelle del commercio all’ingrosso ed al dettaglio. I principali settori economici sono quello delle costruzioni e quello del turismo e delle attività a questo collegate come gli alberghi ed i ristoranti; il primo ha raggiunto il picco di addetti negli anni ’80 mentre il secondo è, ad oggi, il settore con le maggiori opportunità di sviluppo. Il quadro congiunturale della distribuzione settoriale degli occupati nel corso dell’ultimo decennio è caratterizzato da trend contrastanti. Infatti, al trend crescente degli occupati registrato sia nel settore manifatturiero e delle costruzioni (+8%) e dei servizi (+12%), attribuibile al significativo sviluppo registrato nel corso degli ultimi anni nei settori su indicati, soprattutto in ambito agroalimentare tipico e turistico, grazie ai vari strumenti di programmazione negoziata attivati e che hanno portato alla nascita di diverse aziende manifatturiere e turistico-ricettive, si contrappone una riduzione dell’occupazione nel settore agricolo. Tratti questi emblematici del processo di riconversione produttiva attivata sul territorio. 2.5 IL TURISMO I prodromi della nascita del turismo, la cui evoluzione si era sviluppata a Cefalù, tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, hanno la loro concretizzazione nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Il 7 maggio 1950 si ricostituisce ufficialmente la Nuova Associazione Turistica pro Cefalù-Gibilmanna, alla quale aveva aderito, facendo dono del proprio patrimonio mobiliare, la S.A.C.S. (Società Arte Cultura e Sport). In quella occasione, per promuovere Cefalù, la Marina della Città viene riprodotta sulle scatole di cerini prodotte dalla S.A.F.F.A. Il 1° giugno 1951 inaugura la sua attività la sede stabile del Village Magique con una tendopoli impiantata nella fascia costiera di S. Lucia. La presenza a Cefalù del Village Magique viene pubblicizzata attraverso un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 22 film, Vacanze d’amore (commedia, 1954). Il film, una coproduzione italo-francese, fu interamente girato a Cefalù nel 1953 con un cast molto singolare. Sotto la regia di Jean Paul Le Chanois e Francesco Alliata molti prestigiosi artisti del momento: Robert Lamoureux, Lucia Bosè, Hélène Remy, Delia Scala, Wallter Chiari, Umberto Spadaro, Jacqueline Plassis, Giovanni Grasso, Domenico Modugno e molti altri. Da questo momento il Cinema diventa un importante veicolo di promozione turistica per Cefalù. Nel 1957 al Club du Village Magique succede il Club de la Mediterranée che, nello stesso luogo, inaugura la sua attività il 1° giugno. Le tende vengono sostituite da oltre duecento Tucul del tipo polinesiano. Tra il 1960 e il 1961 viene costruita la guardiola e la banchina al passaggio a livello di Santa Lucia per consentire la fermata facoltativa dei treni turistici presso il Club Mediterranée. In quegli stessi anni vengono istituite le carrozze-dancing nei treni speciali Cefalù-Parigi e la fermata obbligatoria di tutti i treni, presso la stazione di Cefalù. Grazie al Club de la Mediterranée, al “Giro di Sicilia” e alla “Targa Florio”, manifestazioni che continuano a portare a Cefalù grandi nomi della mondanità e dello sport automobilistico, aumenta la forza promozionale di Cefalù come meta turistica e la Città diventa tappa obbligatoria di molti viaggiatori illustri. Alla laurea definitiva di Cefalù come città turistica concorrono due decreti dell’Assessore Regionale al Turismo. Il primo (n. 116 del 12-01-1962) riconosce all’intero territorio di Cefalù le caratteristiche di “Stazione di Soggiorno e Turismo” e l’altro (n. 660/A del 14-03-1962) istituisce l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù. In questi stessi anni a Cefalù nasce una serie di Alberghi che contribuiscono allo sviluppo turistico di Cefalù offrendo sufficienti posti letto al crescente bisogno della Città in espansione. Il 4 luglio 1964 si inaugura a Cefalù, “La Lanterna” di Donna Pepita Misuraca (1901-1992), personaggio di energico temperamento e di passionale genialità. La boutique di Alta Moda e Antiquariato diventa presto un salotto culturale fecondo e produttivo. In quello stesso anno, grazie all’intervento delle Istituzioni Regionali e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù, nasce la 1a Edizione (1964) della manifestazione Cefalù Moda Mare che per sette edizioni terrà banco tra le manifestazioni della Moda italiana con la presenza di grandi nomi e la partecipazione di stilisti e ditte del calibro di Baratta, Biki, Oleg Cassini, Faini mare, le sorelle Fontana, Forquet, Fratti, Galitzine, Krizia, Pucci, Roberta di Camerino, Veneziani, Vergottini, etc. Nel 1967 Cefalù ospita il “Cantagiro” con un cast di eccezione: Walter Chiari, Rita Pavone, Bobby Solo, Los Marcellos Ferial, Nicola di Bari, Ricky Gianco etc. Il 20 dicembre 1967 di quello stesso anno apre le porte il “Club la Caverna” che in pochi anni, grazie agli spettacoli de “ I Cavernicoli”, diventa un luogo di incontro mondano, venendo a costituire, a sua volta, una delle attrattive turistiche della Città. Nel 1968 nasce la “Cefalù-Gibilmanna”, gara in salita che diviene presto una delle più importanti competizioni di questa specialità, inserita nel cartellone del Campionato Europeo della Montagna. Sempre nel 1968 Vittorio Gassman inaugura il Cine-Teatro Astro che presto diventa un luogo di incontro anche per gli amanti della musica leggera, con ospiti di levatura nazionale. Nell’estate 1970 Cefalù riceve l’inaspettata visita della principessa Soraya, ex Imperatrice di Persia, che Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 23 trascorre alcuni giorni a Cefalù a bordo dello yacht che la vede in compagnia del regista Franco Indovina. Sono gli anni del boom del cabaret e l’Azienda Autonoma di soggiorno e Turismo organizza nel 1971 la Prima “Rassegna Nazionale del Cabaret”. L’Azienda Autonoma di soggiorno e Turismo organizza negli anni successivi, dal 1991 al 1998, una manifestazione autunnale, Le Città del Cinema, destinata alla promozione di Cefalù nell’ambito cinematografico, ma non si va oltre l’ottava edizione. In questi anni altre manifestazioni significative si alternano nell’intrattenimento estivo; tra queste sono da ricordare: Il Centro Storico dal vivo (1993 e 1994), una geniale invenzione dei Direttori artistici Giovanni Biondo e Nico Marino che organizzano un varietà di intrattenimento nei luoghi più suggestivi ed inusitati del Centro Storico, e Cefalù in blues (dal 1995) che propone spettacoli di musica jazz nei più importanti spazi urbani. Con queste premesse, le amministrazioni comunali hanno incentrato il loro interesse sulle manifestazioni specifiche della Città, puntando sulla Festa del SS. Salvatore attraverso una lettura essenzialmente culturale che non ne trascura l’aspetto popolare e devoto. Frequentata da un pubblico internazionale, Cefalù, oggi, offre a tutti un mare pulito con una splendida costa; alberghi e villaggi turistici per tutte le esigenze; 8 chilometri di spiagge, in parte attrezzate, sicure ed animate; servizi ed itinerari culturali ricchi di Mito, Storia e Natura. Il suo territorio propone splendide passeggiate che permettono di godere della natura circostante che, oltre a tante opportunità di svago, offre anche zone archeologiche, templi megalitici e importanti opere monumentali. Occorre comunque ricordare che la principale vocazione del territorio comunale è verso un turismo estivo di tipo vacanziero, e che questo si è sin qui sviluppato anche in virtù della presenza di più di 8 chilometri di costa sabbiosa. Nel campo del turismo Cefalù ha ormai assunto stabilmente una dimensione di notevole importanza, costituendo uno dei comuni dominanti della provincia di Palermo ma anche dell’intera regione Sicilia, con 612.000 giornate di presenza (di cui il 67% di turisti stranieri) e 120.420 arrivi (di cui il 59% di turisti stranieri) nel 2010, che rappresentano rispettivamente circa il 22% ed il 13% dei dati della provincia di Palermo. Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri al 2005 e 2010 (Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù) Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 24 Arrivi e presenze negli esercizi complementari al 2005 e 2010 (Dati pubblicati da Atlante nazionale del territorio rurale – Dossier di Cefalù) Sebbene una flessione di circa il 7% nelle presenze e dell’8% negli arrivi rispetto al 2005, la vocazione turistica del territorio e questa dimensione di riferimento in ambito regionale, sono sostenute anche dalla presenza nel territorio, di servizi turistici alberghieri, con 143 unità locali in attività ricettiva e ristorazione e 532 addetti dichiarati al 2011 (Dati ISTAT). alberghi di 5 stelle e 5 stelle lusso alberghi di 4 stelle alberghi di 3 stelle alberghi di 2 stelle alberghi di 1 stella residenze turistico alberghiere esercizi extraalberghieri campeggi e villaggi turistici alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale agriturismi ostelli per la gioventù case per ferie rifugi di montagna altri esercizi ricettivi n.a.c. bed and breakfast Esercizi extra-alberghieri esercizi alberghieri Esercizi alberghieri totale esercizi ricettivi Tipologia di esercizio Il numero degli esercizi alberghieri ha subito un incremento complessivo del 53% nel periodo compreso fra il 2005 e il 2012, rimanendo invariato il numero degli esercizi alberghieri, mentre di contro è aumentato il numero di esercizi extra – alberghieri in termini di bed and breakfast e di alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale. 47 22 0 2 12 4 0 4 25 5 4 1 0 2 0 0 13 51 20 0 2 13 1 0 4 31 5 4 1 0 2 0 0 19 51 20 0 2 13 1 0 4 31 4 4 1 0 2 0 0 20 54 18 0 3 11 1 0 3 36 4 6 1 0 2 0 0 23 58 19 0 5 10 1 0 3 39 4 6 1 0 2 0 0 26 65 20 0 6 10 1 0 3 45 4 9 1 0 2 0 0 29 72 22 .. 7 10 1 .. 4 50 4 11 2 .. 2 .. .. 31 72 22 .. 7 10 1 .. 4 50 4 11 2 .. 2 .. .. 31 Anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Capacità degli esercizi ricettivi per tipo - Numero degli esercizi ricettivi nel comune di Cefalù dal 2005 al 2012 (Dati ISTAT) Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 25 2.6 IL TERRITORIO 2.6.1 INQUADRAMENTO MORFOLOGICO GENERALE Il comune di Cefalù occupa un'area di 65,80 km² sulla costa tirrenica della Sicilia, a 70 km a est di Palermo e a 160 km ad ovest di Messina; posizionata quasi esattamente a metà della costa che va da Trapani a Messina nel nord della Sicilia. Il territorio confina con i comuni di: Castelbuono, Isnello e Pollina (SUD) e con i Comuni di Lascari e Gratteri (OVEST). La costa di Cefalù si stende per circa 30 km fra Lascari e Pollina ed alterna lunghi tratti di spiaggia rettilinea a baie e piccole insenature di natura sia sabbiosa che rocciosa con scogli bassi o anche a costoni alti e a strapiombo sul mare. La costa subisce un'erosione da moto ondoso sia sui tratti sabbiosi, come la ben nota spiaggia del paese, che sui costoni rocciosi di natura quarzarenitica. Alcune zone come il porto vecchio (nel centro storico) e il porto nuovo sono invece soggette al fenomeno opposto, la sedimentazione, a causa dei detriti portati dai fiumiciattoli che scendono dalla Rocca e dalle colline a ridosso della costa. Per combattere l'erosione negli anni sono state approntate opere di difesa della costa, come ad esempio le barriere frangi flutti, in contrada Kalura (km 183 dell SS 113 ed in contrada Mazzaforno. A ridosso della costa, dopo una brevissima fascia di pianura, si affacciano alte colline, prime propaggini del sistema montuoso delle Madonie. In quest'area il terreno s'inerpica dolcemente o improvviso da nord a sud verso l'entro terra e i comuni madoniti alternando una serie di colline via via più alte in vista dei maggiori rilievi madoniti. La parte nord e la parte centrale del territorio comunale ha un aspetto tipico collinare con alcune parti relativamente pianeggiante (terrazzi marini) costituiti essenzialmente dalla piana di c/da Torretonda, c/da Cocuzzola, c/da Settefrati /Mazzaforno, c/da Ogliastrillo, C/da S. Lucia e dall’area dove sorge l’abitato di Cefalu’. Man Mano che ci si sposta dall’abitato di Cefalu’ verso est e precisamente verso la Frazione di S. Ambrogio, l’ampiezza della piana costiera si riduce notevolmente, fino a pochi metri e prevalgono le colline che si elevano dal livello del mare fino a quote di diverse centinaia di metri portandosi all’interno del territorio comunale. In questo caso le pendenze sono molto variabili in funzione delle caratteristiche litologiche dei terreni. Sono da poco a mediamente acclive nei litotipi prevalentemente argillosi, aumentano sino a diventare sub verticali in corrispondenza dei principali costoni arenaci spesso intercalati. Dato che buona parte del territorio se non addirittura la maggior parte è costituita da terreni argillosi molto plastici, con dei declivi relativamente dolci soggetti ad una veloce e facile erosione da parte degli agenti atmosferici in alcuni casi questi terreni argillosi sono interessati da piccole frane di scivolamento e smottamento specialmente nella stagione invernale. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 26 Si notano alle pendici dei corpi arenaci dove abbiamo il contatto tra i corpi rigidi e i litotipi terrazzati la presenza di forme di erosione accelerata, ryll erosion molto ramificati, formatisi sulle sabbie limose rossastre soggette ad una veloce e violenta erosione. La parte centro sud del territorio, sede dei corpi rigidi, presenta a tratti una morfologia abbastanza accidentata, con rilievi a pareti a picco, versanti molto acclivi e cime che raggiungono una altezza superiore ai m 1000 come Pizzo S. Angelo. Nel territorio sono presenti tre corpi rigidi di origine calcarea: il primo rappresentato dalla Rocca denominata di Cefalu’ avente una quota di circa m 276 che sovrasta a nord – nord ovest il centro storico dell’abitato a ovest il porto di Presidiana a sud l’area cimiteriale; il secondo, posto a ovest, del territorio denominato Cozzo S. Biagio dove è presente una Cava attiva il cui calcare viene sfruttato come materiale da costruzione, avente una quota di circa m (497) ; Il terzo corpo rigido è posto a sud est del territorio, ha una forma allungata con quote variabili da m 350 s.l.m. area denominata Cozzo Calcarello e area denominata Rocca S. Nicola avente una quota di circa m 650 s.l.m.. Nel territorio scorrono alcuni corsi d’acqua a carattere esclusivamente torrentizio con andamento sud nord sfociando a mare. Procedendo da est verso ovest i più importanti sono: Il Torrente Carbone, il Vallone S.Elia, Vallone Pisciotto, Vallone Gallizza, Vallone Salaverde, Vallone S. Nicola. Due corsi d’acqua con andamento meandriforme delimitano con il loro alveo i confini del territorio, uno il Rio Campella che scorre da est verso ovest confina con il comune di Gratteri e di Lascari, l’altro il Torrente Isnello - Castelbuono che scorre nella parte sud del territorio delimita i comuni da cui prende il nome. I suddetti corsi d’acqua sono alimentati da numerosi piccoli affluenti, che insieme alle acque ruscellanti ed agli agenti atmosferici hanno svolto un’azione modellatrice riconoscibile nella morfologia del territorio. 2.6.2 FATTORI CLIMATICI Il territorio comunale, manifesta nell'insieme i caratteri del clima tipico mediterraneo, semiarido o caldoarido con precipitazioni irregolari, concentrate nel periodo autunno inverno e periodi estivi relativamente caldi e asciutti. Dalle osservazioni termometriche, risulta che la temperatura media annua sia intorno ai 20°C, quella media minima è di 15,00°C e quella media massima è di 25,00°C. Le temperature medie invernali sono di 11,00°C, mentre le temperature medie estive sono di 30,00°C. Ciò spiega la mitezza del clima nel periodo autunnoinverno e il caldo del periodo primavera-estate. Il comune di Cefalù si trova infatti tecnicamente in zona climatica B con 702 gradi giorno. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 27 Zone climatiche dei comuni delle Madonie Altro fattore climatologico influente e molto importante sono i venti, come lo scirocco, che tende ad accentuare i danni della siccità, e raggiunge la massima intensità nel periodo marzo-luglio ed il libeccio e il maestrale. Frequenti sono le brezze locali. Esse dipendono dal diverso riscaldamento fra il giorno e la notte e, proprio nelle aree in esame, dalle differenze di pressione che si stabiliscono fra la terre e i corsi d’acqua presenti. Il clima del territorio è caratterizzato da una piovosità media annua di 660 mm, con un massimo registrato nei mesi autunnali di 258mm ed un minimo nel periodo estivo con 60 mm di pioggia. Da un esame dell’andamento delle precipitazioni registrate si ha una maggiore distribuzione delle stesse nelle stagioni autunnali ed invernali, infatti proprio in questo periodo dell’anno si hanno le massime precipitazioni ed il massimo numero di giorni piovosi. Al contrario nel semestre primavera estate le piogge si riducono notevolmente. 2.6.3 LA DESTINAZIONE D’USO DEL SUOLO Il territorio di Cefalù è certamente tra i più interessanti della Regione Sicilia per quanto attiene gli aspetti naturalistici e paesaggistici. Basti ricordare che il 41,2 % del territorio comunale è classificato come area di Parco (zone A, B e C del Parco delle Madonie) e che in esso ricadono estese aree rientranti nella Rete Natura 2000, classificate come SIC e ZPS (SIC “Rocca di Cefalù” e “Boschi di Gibilmanna e Cefalù” e ZPS “Parco delle Madonie”). Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 28 Tutta la parte di territorio compresa tra un livello di 350 e 1000 metri s.l.m. è interessata dalla presenza di aree boscate di particolare pregio naturalistico, con le seguenti tipologie vegetazionali: boschi di sughera e/o pino, bosco di roverella, bosco di leccio, bosco di castagno, formazioni delle forre e dei valloni, formazioni e popolamenti forestali artificiali, arbusteti a prevalenza di sclerofille mediterranee, vegetazione rupestre. Tali formazioni sono prevalentemente concentrate sopra i 500 m. s.l.m. all’interno delle aree di parco, ma bracci consistenti di bosco si spingono sino al livello del mare in prossimità del centro abitato. I boschi artificiali, con impianti eseguiti prevalentemente impiegando conifere, interessano superfici ubicate soprattutto sul massiccio calcareo della Rocca e nelle contrade Sette Frati e Figurella. La superficie coperta da aree boscate equivale a 872 ettari pari al 13,23% dell’intero territorio comunale. Dalla carta dei biotipi, allegata allo studio agricolo – forestale di supporto al PRG, si evidenziano differenti tipologie boschive; nell’Agro di Cefalù si ha la presenza di percorsi substeppici di graminacee, formazioni di Ampelodesmos mauritanicus, formazioni forestali di sclerofille sempreverdi, macchie rimboschite e castagneti; si evidenziano presenze floristice di rilievo come le Orchis brancifortii. Nei boschi di Gibilmanna si trovano formazioni di querce caducifoglie termofile e querce sempreverdi, talvolta sostituite da Castanea sativa; si riscontra presenza di stagni temporanei e siti importanti per le orchidee e di Isoetes duriei, Viburnum tinus, Onosma canescens. Sulla “Rocca” si ha presenza di interessanti formazioni a Euphorbia dendroides e Ampelodesmos mauritanicus, percorsi substeppici di graminacee e interessanti aspetti di vegetazione rupestre dei versanti calcarei quali presenza di Anthemis cupaniana, Genista cilentina, Brassica rupestris. La distribuzione delle aree boscate all’interno dei diversi ambiti territoriali è quella riportata nella tabella seguente: Zona Centro storico-zone ad alta den. Colombo-Gibilmanna Cozzo Monico-Presti Granato-Vignale Gurgo-Bosco-Lanzeria Pisciotto-S.Cosimo-Allegrac. S.Ambrogio-Zone cost. est Zone costiere ovest Zona industriale-S.Nicola Totale Superficie 265,8 916,6 889,8 538,2 1510,1 993,8 477,4 538,6 464,5 6594,8 Aree boscate 3,78 211,19 88,01 151,94 255,63 114,89 46,56 0 0 872 % 1,42 23,04 9,89 28,23 16,93 11,56 9,75 0,00 0,00 13,22 Al contrario delle zone interne montane limitrofe, dove il suolo è destinato prevalentemente a seminativi, prati e pascoli, nel cefaludense le coltivazioni più diffuse sono le ortive, gli agrumi, i fruttiferi e, nella zona montana nei pressi di Gibilmanna, ampi castagneti e funghi, in particolare l’ambitissimo fungo basilisco (Pleurotus nebrodensis) tipico delle Madonie. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 29 2.6.4 URBANIZZAZIONE E AREE VERDI L’assetto della città ellenistico-romana aveva un impianto ben definito, indicato come frourion (fortezza) da Diodoro. Circondata dalla cinta di mura megalitiche, la Rocca (268 m.) che fungeva da Acropoli, costituente il lato orientale, possedeva quattro porte: dell’Arena, della Terra, del Mare e quella che, in seguito, verrà chiamata della Giudecca. A queste si aggiungeva una piccola porta, la postierla della “fontana”, che permetteva di accedere agli scogli tra i quali sgorgava un’abbondante sorgente di acqua dolce, ancora esistente. La cinta muraria, comunque, si svolgeva lungo una serie di capisaldi che possono così essere riassunti: il bastione di Porta Terra, quello dell’Arena, quello del Capo Marchiafava, un corpo (torre o bastione) in prossimità della postierla e, infine, un elemento fortificato a difesa della Porta nord orientale, quella che, successivamente, prenderà nome “della Giudecca”. La Città era attraversata da un asse viario centrale, diverso dall’attuale Corso Ruggero, che determinava due diversi aspetti della Città: a valle un assetto costituito da strade parallele che scendevano verso il mare e a monte una serie di strade che seguivano le curve di livello delle falde della Rocca. Della Cefalù bizantina, si ritrovano tracce sicure, alle pendici della Rocca, lungo la cinta muraria nord della stessa. Della Cefalù araba, si conosce poco o niente. Alcune tracce riscontrate da Hessemer all’interno dei Bagni, non sono più esistenti. Durante la dominazione normanna (1059-1193) la Città subisce, dal tempo della sua fondazione, il più grande intervento urbanistico operato sulla base della presenza della nuova imponente costruzione della Basilica Cattedrale fatta edificare da Ruggero II il Normanno (1095-1154) nel 1131. Per quel che si può ipotizzare, la città medievale che viene fuori dall’assetto normanno è un centro ben fortificato all’interno della cinta muraria, che ha nella Cattedrale il suo centro e nell’attuale Corso Ruggero (via Regia), la via principale che divide la città in due zone, a monte e a valle, costituite nella maggior parte da isolati di forma rettangolare (30*150 ml. in media) con asse longitudinale EO, e da piccole costruzioni che completano il tessuto urbano. Nel periodo medievale si viene a creare una separazione abbastanza netta nella Cefalù ruggeriana e medievale fra l’insediamento regio, feudale, ecclesiastico e quello popolare, racchiuso a monte della cattedrale nel rione Crucidda Francavilla, a valle nel «Vascio » (via Porpora, via Roma); e la differenziazione fra le mansioni degli abitanti dei rispettivi rioni popolari risale probabilmente addietro nei secoli: contadini a monte, prestatori d'opera e pescatori lungo il mare9. Dalle strutture esistenti e dai documenti si evince un grande risveglio urbanistico e architettonico che si sviluppa tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 30 Nel 1493 in esecuzione del Bando del 31 marzo 1492 di Ferdinando II, Re di Spagna (1468-1516), gli Ebrei di Cefalù dopo aver venduto i loro beni, case e Sinagoga (Muschita), lasciavano la Città. Intanto, a causa della continua richiesta di nuove unità abitative, strade, cortili e piazze si restringono o scompaiono del tutto per fare posto a nuove case. Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, per sopperire alla richiesta di nuove abitazioni, protette dalle mura della città, i Vescovi di Cefalù sono costretti a concedere in enfiteusi molti lotti della fascia perimetrale di quelle terre che stanno attorno alla Cattedrale e al Vescovado. Questa è l’occasione per uno degli avvenimenti urbanistici più interessanti e determinanti per la storia della Città. Nasce, infatti, il Quartiere de li rughi novi a valle della Cattedrale e si espande, verso settentrione e verso le falde della Rocca, quello storico della Francavilla. In conseguenza della nuova situazione urbanistica che si va delineando nasce l’esigenza di restaurare e sistemare il circuito delle mura della città. Così nel 1514 viene operato un intervento sulle mura della Marina che, già malridotte, vengono demolite e ricostruite in posizione più arretrata per dare più spazio all’adiacente spiaggia adibita al ricovero delle barche. Per quel che concerne la cinta muraria della città, si registra, dopo l’arretramento delle mura della Marina, la costruzione nel 1538, probabilmente su preesistenze della cinta muraria megalitica, la prima parte del Baluardo detto del Granaio. Il 1641 è un anno di grandi trasformazioni. La Magistratura di Cefalù, costretta dall’aumento della popolazione, chiede di poter costruire fuori dalle mura della città. In seguito alla richiesta fatta, la facoltà di fabbricare, ratificata dal Vescovo, viene concessa con l’emanazione di un Bando permissivo ai Cittadini e forastieri di poter fabbricare fuori le mura della città (1 febbraio 1641). È questo uno dei punti cardine dello sviluppo urbanistico di Cefalù che permetterà la nascita del Borgo attorno alla chiesa di S. Giuseppe. Nel 1758, i Giurati di Cefalù chiedono di poter ampliare la Città con la costruzione di case fuori dalle mura. La richiesta nasce dall’esigenza di nuove abitazioni necessarie per sopperire al grande aumento della popolazione. La seconda metà del XIX secolo è interessata da una serie di grandi interventi sia all’interno del centro storico che lungo la cinta muraria e nell’immediata periferia, dovuti anche alla nuova presenza dei beni ecclesiastici incamerati. Questi interventi contribuiscono a creare un nuovo assetto urbanistico della Città. Una serie di nuove costruzioni fa sì che vengano a crearsi le basi per un ulteriore allargamento della immediata periferia, preludio ad una nuova espansione dell’abitato. Intorno al 1882 viene operato il livellamento delle strade di Cefalù, in particolare del Corso Ruggero, e trasformato in carrabile l’assetto delle strade principali. Il diverso assetto assunto dalle strade di Cefalù fa sì che per diversi anni ancora, fino al primo decennio del XX secolo, privati e Comune siano costretti ad addivenire a degli accordi per uniformare l’ingresso di case e negozi secondo l’esigenza del nuovo livello stradale. È probabile, inoltre, che i resti delle Porte della Città ancora esistenti siano state demolite in questa occasione. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 31 Negli anni ’50 Cefalù, risvegliata nell’intimo, dal letargo della guerra, si propone con una grande attività urbanistica ed architettonica. Si dà l’avvio alla realizzazione del Porto di Presidiana e vengono costruiti il Lungomare, nuovi edifici scolastici, l’Ufficio Postale, il Municipio di Piazza Duomo, il posto telefonico pubblico, etc. Nel 1951 nasce il Club Village Magique che spingerà definitivamente l’evoluzione della Città verso l’attività turistica. L’edilizia, fino ad allora attiva secondo una naturale e pacata evoluzione, diventa causa di una selvaggia espansione che opera danni insanabili. Finalmente tra il 1966 ed 1967 si comincia a definire il piano regolatore elaborato dai Proff. Samonà, Calandra, Bonafede e Doglio 39. Si accetta il progetto Samonà che viene approvato nel 1968, e successivamente dall’Assessorato Regionale al Territorio nel 1974. Seguono i piani particolareggiati (1977) Calandra (zona a monte della Ferrovia); Urbani (Lungomare); Culotta e Leone (Centro Storico), quest’ultimo viene adottato nel 1982. Nel Comune di Cefalù sono disponibili al pubblico due aree verdi attrezzate: una è la Villa Comunale in Via G. Matteotti, all’interno della quale esiste uno spazio di verde attrezzato con scivoli e giochi vari per i bambini; l’altra è la Pineta del Principe Castello Ortolani di Bordonaro, in Loc. Mazaforno, anch’essa attrezzata con giochi per bambini. Il territorio comunale è caratterizzato da abbondanza di spazi verdi fruibili e aree boscate di pregio naturalistico e di boschi artificiali, quali quello sulla Rocca e nelle contrade Sette Frati e Figurella. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 32 2.6.5 IL PARCO EDILIZIO Dall’ultimo censimento del 2011 a Cefalù risultano censiti 6.152 abitazioni, per una superficie totale di 572.488 m2 e una superficie media per occupante di 40,1 m2. Il patrimonio edilizio del comune di Cefalù è sostanzialmente vecchio, con il 92% degli edifici ad uso abitativo costruiti prima del 1991 e, quindi, precedenti all’entrata in vigore della Legge 10/91. Da questo dato si deduce che buona parte del patrimonio edilizio non è costruito secondo i criteri e le prescrizioni legislative inerenti il contenimento dei consumi energetici degli edifici, costituendo certamente un settore da cui molto è possibile ottenere in termini di risparmio energetico ed emissioni di CO2. Epoca di costruzione COMUNE Cefalù Provincia di Palermo Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 1194 32289 275 40357 311 36711 429 42628 586 53053 731 38588 Dopo il 1991 Totale 286 3812 15603 259229 Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione – Cefalù (dettaglio comunale) e provincia di Palermo (Dati ISTAT Censimento 2001. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 33 CAPITOLO 3: ATTIVITÀ DI COMPETENZA COMUNALE 3.1 GLI EDIFICI PUBBLICI E GLI IMPIANTI SPORTIVI L’elenco degli edifici pubblici e degli impianti sportivi comunali sono riportati nella tabella seguente: Denominazione Ubicazione Destinazione d’uso Casa comunale Immobile comunale Immobile comunale Scuola Materna “Re Ruggero” Immobile comunale Immobile comunale Immobile comunale Immobile comunale “Ex Omni” Campo sportivo “S. Barbara” Pretura Immobile comunale Immobile comunale Immobile comunale Scuola elementare “Spinuzza” Asilo Nido Scuola Materna “Falcone” Scuola Materna “Loi” Scuola Materna “Borsellino” Scuola Elementare “Botta” Scuola Media “R. Porpora” Scuola elementare Palestra Scuola Media “R. Porpora” Immobile comunale Immobile comunale Immobile comunale “Corte delle Stelle” Teatro Comunale Corso Ruggero n. 139 Piazza Spinola Corso Ruggero n. 114 Piazza Crispi Corso Ruggero 76 – angolo via Amendola Contrada Caldura Contrada Caldura Via del Faro Via Brancati Via Cavour Contrada Torretonda Via Dietro Castello Via Pietragrossa Corso Ruggero Via Pietragrossa Piazza S. Aspostoli Contrada Caldura Via Giglio Via Aldo Moro Via Enrico Fermi Fraz. S. Ambrogio Via Enrico Fermi Contrada Caldura Magazzino Via Borgo Ex Corso Ruggero Via Spinuzza Palazzo comunale uffici comunali Sede Ente Parco Madonie Scuola materna uffici comunali sede A.A.S.T. Autoparco Magazzino cantonieri Sede Vigili Urbani Struttura sportiva Uffici giudiziari Ex macello Palestra Case popolari Scuola elementare Asilo Nido Scuola Materna Scuola Materna Scuola Materna Scuola elementare Scuola media Scuola Elementare Struttura ricreativa idraulici sede collocamento Corte delle stelle Struttura ricreativa 3.2 IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE Il comune di Cefalù ha censito la consistenza degli impianti d’illuminazione pubblica presenti nel territorio comunale, con informazioni dettagliate circa il numero dei corpi illuminanti per tronco stradale e le potenze installate distinte per tipologia di lampada. La potenza complessiva attualmente installata è pari a circa 573 kW. Il riepilogo dei dati censiti sono riportati nella tabella seguente: C O N S I S T E N ZA VIA O PIAZZA TOTALE Corpi Illuminanti TOTALE POTENZA INSTALLATA IN kW IMPIANTO TIPO E NUM.RO VAPORI DI HG 2679 1105 289,33 TOTALE POTENZA IN KW Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile DI ILLUMINAZIONE PUBBLIC A LUCE MISCELATA VAPORI DI SODIO 783 28 710 142,40 5,21 79,18 INCAND. ZA IODURI FLUORESCENZA 5 24 20 2,50 53,60 0,46 ALOGENE 572,67 34 3.3 IL PARCO AUTO COMUNALE Nella presente tabella si riporta l’elenco del parco auto comunale composto, per la parte autovetture, da mezzi di potenza e consumi contenuti. N CATEGORIA 1 2 3 4 5 Autocarro Autocarro Autocarro Autocarro Autocarro Autoveicolo spec 6 7 Autocarro 8 9 Autocarro Autovettura 10 Autovettura 11 Autovettura 12 Autovettura 13 Autovettura 14 Autovettura 15 Autovettura 16 17 Autovettura Autovettura 18 Autovettura 19 20 21 22 23 Motociclo Ciclomotore Ciclomotore Autovettura Autovettura Autoveicolo uso speciale Autovettura Autoveicolo uso speciale 24 25 26 27 Autovettura 28 29 Autovettura Autovettura MARCA E MODELLO TARGA Ford Renger Iveco Fiat Ducato Iveco EFFEDI TS 22 Iveco 80 c/Grue MIT. SITTIPOL L 200 Fiat Strada Fiat Panda Fiat Panda 1100 i.e. cl Fiat Panda 1000 4x4 Fiat Panda 1000 4x4 Fiat Cinquecento 900 i Fiat Panda 1100 Activ Fiat Panda 1100 I.E. Fiat Panda Fiat Panda Fiat Panda 2 Serie Liberty 125 Piaggio Liberty Piaggio Liberty Fiat Panda 4x4 Fiat Panda 4x4 CV KW Q.LI CC DP434HH BY139WJ PA971910 CE380LE PAB43006 105 92 60 92 33 30 19 26 35 22 D D D D D 2008 2002 1989 2004 1992 PA818705 117.76 90 D 1986 BL867MF 73 50 D 2000 CV844ET CMM005KA 19 13 59 40 D B 2005 2004 AV9471 IL 13 40 B 1997 PA970520 12 37 B 1989 PA971315 12 37 B 1989 AW327AH 12 29 B 1997 BL078NF 13 40 B 2000 AJ167GG 13 40 B 1995 CL645EY PA971316 15 12 50 43 D B 2004 1989 CV841ET 15 51 D 2005 B B B B B 2004 1990 1990 2009 2009 CD22221 3356 3344 DZ082FF DZ081FF 7 3.30 3.30 44 44 1242 Fiat Panda YA397AC 55 1248 D 2009 Fiat Punto ED661AJ 55 124 D 2010 Fiat Doblò YA579AD 66 1248 D 2010 Fiat Panda 2 Serie 1.2 Fiat Panda Fiat Panda 44 B 2005 YA163AM YA164AM 55 55 D D 2012 2012 BV264TV 14 124 50 50 ALIM 1°IMM.NE 3.4 LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO L’attuale approvvigionamento idrico del territorio di Cefalù viene garantito dalla sorgente Favara, dal pozzo S. Barbara e dalla sorgente Presidiana. La Sorgente Favara, ubicata nel Comune di Collesano, garantisce una portata teorica di 25 l/sec che però negli ultimi anni si è notevolmente ridotta. Le acque provenienti dalla sorgente Favara erano destinate, secondo l’originario schema idrico, all’alimentazione del serbatoio di Cozzo Monico (quota 377 metri slm) e da questo, per gravità, attraverso la camera di manovra di Campella, all’alimentazione dei serbatoi “Monte”, “Settefrati”, “S. Lucia” e “Croceparrino”. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 35 Il Pozzo Santa Barbara garantisce una portata di circa 35 l/sec (126 m3/h) Le acque vengono tuttora sollevate verso il nuovo impianto di potabilizzazione, per entrare nel ciclo di trattamento mescolandosi a quelle della sorgente Presidiana. La Sorgente Presidiana infine garantisce una portata di circa 90 l/sec (326 m3/h) ed alimenta il serbatoio “Urbano” e il serbatoio alto di Croce Parrino. La rete idrica comunale si presenta con uno schema alquanto articolato che comporta non poche difficoltà gestionali dovute essenzialmente a: • un territorio altimetricamente disomogeneo con utenze distribuite su una fascia compresa tra il livello del mare ed una quota di 360 metri slm; • una presenza di numerosi impianti di sollevamento quale conseguenza della variegata orografia; • la presenza di circa 9.800 utenze caratterizzate da un’estrema variabilità di presenze durante l’anno. I consumi idrici annuali si attestano mediamente intorno al valore di 2.100.000 m3 di acqua fatturata all’utenza con un quantitativo totale di acqua immessa in rete di circa 2.900.000 m3 ed una percentuale media di perdite in rete, da intendere come volume di acqua non fatturato, stimati in circa il 28-30%. Circa il 25% si perde durante il processo di potabilizzazione; a questo valore, corrisponde una portata media annua complessiva di sollevamento pari a 444 m3/h (122 l/sec). Sulla scorta dei dati precedentemente esposti, si rileva un consumo medio per utenza pari a circa 214 m3/anno corrispondente ad un fabbisogno di circa 190-200 l/ab/g. La distribuzione idrica nell’ambito del territorio di Cefalù avviene attraverso reti distinte per zone di servizio; le reti vengono di seguito elencate: • Rete urbana alta; si estende a monte del Corso Ruggiero comprendendo la zona del Duomo e la parte del Centro Storico situata ad una quota superiore a 20 metri sul livello del mare. La rete viene alimentata dal serbatoio Urbano tramite una vecchia condotta in acciaio DN200. • Rete urbana bassa; si estende per la rimanente parte del Centro Storico e per la maggior parte del centro abitato. È delimitata ad ovest dalla via Bazzana e vi ricadono significative attività alberghiere ed i maggiori insediamenti abitativi residenziali. Anche questa rete viene servita dal serbatoio Urbano tramite due condotte in acciaio DN200 e DN250. • Rete urbana ed extraurbana ovest; interessa parte del centro urbano e delle sue propaggini verso le aree ovest del territorio, all’interno delle quali sono presenti attività turistico – ricettive ed insediamenti sparsi di carattere prevalentemente stagionale; c/da Settefrati, Mazzaforno, Capo Plaja, sino al confine con il territorio di Lascari. Questa rete viene servita da adduttrici realizzate negli anni ’90 che originano dal serbatoio di Croceparrino. • Rete urbana ed extraurbana est; prende origine dalla c/da Santa Barbara per estendersi dalla zona Calura lungo la fascia costiera est sino alla frazione di S. Ambrogio. È servita dalla condotta adduttrice DN100 che alimenta i serbatoi di S. Ambrogio ed in parte da una vecchia condotta DN150. • Rete esterna Primacroce; realizzata di recente, nell’anno 200, a seguito degli incendi che hanno devastato le contrade limitrofe, nasce come rete antincendio con riserva garantita dal nuovo serbatoio della omonima contrada con una condotta in PEad De 90 mm posizionata lungo la Strada Provinciale per Gibilmanna, che si sviluppa dal serbatoio di Primacroce fino alla conrada Allegracuore. Alla stessa rete è stata collegata anche quella esistente nelle contrade Colombo, Serre e Carbonara. L’alimentazione del serbatoio è assicurata da una condotta di sollevamento con un gruppo di pompaggio situato presso il serbatoio di Croceparrino. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 36 • Rete esterna Campella; assicura l’alimentazione idrica delle zone più alte della fascia sud-ovest del territorio, che comprende le contrade Campella, Mollo, Roccazzo, Salaverde, Monte e Cozzo Monico. La rete è alimentata dal serbatoio Monte (al quale confluiscono le acque sollevate dal serbatoio di Settefrati e dalla camera di manovra di Campella provenienti dall’adduttrice Favara), e dall’adduttrice Croceparrino - S. Giuseppe - Campella. Per quanto concerne il sistema di smaltimento va evidenziato che sono in corso di completamento lavori per la realizzazione di nuove condotte, che dovranno sollevare i liquami nel depuratore di contrada Torre Tonda, che dovrebbe garantire un servizio efficiente alle aree urbanizzate nella parte occidentale del territorio. L’area urbana è invece servita da un depuratore sito in prossimità del porto di Presidiana. 3.4 LE RETI ENERGETICHE (ENERGIA ELETTRICA E GAS) Il comune di Cefalù è servito dalla rete elettrica e rete del metano per la maggior parte del territorio. Attualmente sono 75 gli impianti fotovoltaici allacciati alla rete presenti sul territorio comunale per un totale di 332 kW di potenza. Nel 2011, anno della baseline di calcolo, risultavano essere installati nel Comune di Cefalù n. 45 impianti fovoltaici per una potenza totale pari a 233,44 kW. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 37 3.5 RIFIUTI E RACCOLTA DIFFERENZIATA Il conferimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) ed dei rifiuti solidi assimilabili (RSA) nel comune di Cefalù è attualmente realizzato presso la discarica di Bellolampo sita nel territorio comunale di Palermo. Fino al 1981 era operante un inceneritore in C.da San Nicola, all’interno della zona industriale; ad oggi la struttura risulta inutilizzata. La raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti urbani recuperabili ed il loro conferimento a destinazione è commissionata in appalto ad una ditta privata. Essa individua le seguenti frazioni merceologiche primarie: • frazio e u ida orga ica; • vetro; • allu i io; • carta e carto e; • plastiche; • frazio e i differe ziata. Viene altresì effettuata la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi. Per le aree periferiche, ed in particolare per le case sparse,è favorito l’autocompostaggio familiare per la frazione organica. Dall’ottobre del 2003 i rifiuti vengono separati in appositi contenitori in naylon forniti dall’amministrazione comunale agli utenti, ed è la ditta che si occupa di prelevarli direttamente nelle case. All’interno del centro storico, la raccolta viene svolta mediante il metodo “porta a porta” anche per i rifiuti organici. L’uso dei contenitori con tipologia “a cassonetto” permane nelle zone a ridosso del centro urbano e nelle contrade cittadine, mentre nella zona più densamente urbanizzata, questi ultimi sono stati sostituiti, per ciò che attiene alla raccolta dei rifiuti organici, da compattatori a chiusura ermetica. La produzione pro – capite media annua di rifiuti soldi urbani nel Comune di Cefalù supera di circa il 70% quella che mediamente si ha nell’Ambito all’interno del quale il comune è inserito; su questo dato, calcolato in rapporto alla popolazione residente, influiscono notevolmente il volume della popolazione fluttuante e la massiccia quantità di presenze turistiche principalmente nel periodo estivo. A Cefalù nel corso del 2013 sono stati prodotti 9.610.835 kg di rifiuti Mentre ammontano a 7.595.190 kg di rifiuti urbani non differenziati raccolti nel corso dello stesso anno, pari al 79% dell'intera raccolta. Risultano pertanto pari al 21% del totale quelli raccolti in maniera differenziata nel 2013. Nel 2008 erano il 22%, nel 2009 e nel 2010 il 15%, mentre nel 2011 il 17%. I rifiuti differenziati raccolti differenziati raccolti nel 2013 sono pari a 1.941.995 kg. Di questi il 25% sono imballaggi in vetro, il 22% sono rifiuti biodegradabili di cucine e mense, il 18% imballaggi in carta e cartone, il 9%, infine, sono rifiuti biodegradabili, sono stati raccolti appena 1.300 kg di plastica. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 38 CAPITOLO 4: IL SISTEMA DEI TRASPORTI 4.1 LA RETE STRADALE Il comune di Cefalù è situato sulla costa siciliana settentrionale, a circa 70 km da Palermo, ai piedi della Rocca e presenta un’economia prettamente turistica. Per quanto riguarda il trasporto su gomma, Cefalù è dotato di un casello autostradale sulla A20, è facilmente raggiungibile anche dalla direttrice A19 (Catania-Palermo) ed è attraversato dalla strada statale Settentrionale Sicura SS113; il comune si collega con l’intera zona delle Madonie principalmente tramite la statale SS286 e la provinciale SP54 oltre che con una rete capillare verso i centri interni. I collegamenti stradali principali sono rappresentati da: • • • • A20 Messina – Palermo: uscita Cefalù; A19 Palermo – Catania: uscita Buonfornello; SS 113 settentrionale sicula attraversa il cuore di Cefalù, collega il centro con lo svincolo autostradale e i centri di Lascari e Campofelice di Roccella a ovest, con la frazione di S.Ambrogio, i comuni di Pollina e Castelbuono (via SS 286) a est; SP 54 collega Cefalù a Gibilmanna. La linea ferroviaria Messina- Palermo, che presenta una stazione nel territorio comunale servita da 17 corse giornaliere nei feriali, è in fase di raddoppio (consegna dei lavori prevista a fine 2014). A lavori ultimati a fronte di una significativa riduzione dei tempi di percorrenza si potranno inoltre aumentare il numero dei collegamenti ferroviari tra Cefalù e Palermo, e istituire un collegamento diretto tra Cefalù e l'Aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 39 Sistema della viabilità nel territorio di Cefalù Il porto turistico di Cefalù è situato a est del centro abitato, in contrada Presidiana. È costituito da un molo foraneo a tre bracci lungo circa 580 metri al cui interno si trova un pontile in cemento armato di circa 250 metri, con tre pennelli laterali. Il promontorio della Calura con la sua torre chiude lo specchio d'acqua portuale a Levante. Il fondo marino è sabbioso con fondali in banchina da 0,20 a 3,50 m. L'approdo ospita, oltre una modesta flotta di pescherecci e di imbarcazioni da diporto, anche un servizio stagionale di vettori per le isole Eolie. Il porto turistico di Cefalù rappresenta tuttavia un'incompiuta poiché il progetto originario dell'opera non è mai stato portato a compimento. Allo stato attuale infatti l'area portuale risulta scoperta alle mareggiate di grecale. Ad oggi, nonostante un acceso dibattito politico, e la realizzazione di progetti di completamento e riqualificazione dell'area, il porto turistico di Cefalù risulta in stato di degrado e parziale inagibilità. I porti commerciali più vicini sono: • • Porto di Palermo dista circa 70 km. Porto di Termini Imerese dista circa 37 km. Gli aeroporti più vicini sono: • • Aeroporto di Palermo-Punta Raisi dista circa 100 km. Aeroporto di Catania-Fontanarossa dista circa 183 km. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 40 4.2 IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Il trasporto pubblico urbano è assicurato da un servizio autobus suddiviso in quattro linee e gestito attualmente da una società privata - SOMMATINESE VIAGGI S.A.S. - . Il report della Regione Siciliana sull’analisi funzionale della rete del Tpl anche se datato consente di identificare alcuni elementi significativi della struttura dell’offerta dei servizi della Città a Rete. Le relazioni sono strutturate per raggiungere da ciascun comune i principali poli territoriali. Tale modello di offerta ha generato una polverizzazione dei servizi con numerose istradamenti e basse frequenze, circa la metà degli istradamenti sono serviti infatti da 1 corsa in andata e 1 per il ritorno. Non esiste una gerarchizzazione delle linee a servizio del territorio della Città a rete e delle relazioni esterne, con l’unica eccezione dei servizi ferroviari regionali. I servizi di connessione ai poli esterni sono strutturati come linee di raccolta della domanda lungo la direttrice e in parte assolvono alla funzione di collegamento dei centri interni. Analizzando il territorio rispetto all’asse longitudinale autostradale è possibile distinguere due macro-aree: il bacino di traffico della Valle del Fiume Torto il cui polo attrattore interno è identificato in Termini Imerese e l’area più propriamente delle Madonie, dove è possibile individuare almeno tre poli interni dei servizi di Tpl, vale a dire Cefalù, Gangi e Petralia Sottana. Nel bacino delle Madonie sono, invece, 23 gli itinerari su gomma a servizio dei centri interni di cui 11 sono polarizzati su Cefalù. I collegamenti tra i centri costieri orientali (Cefalù, Lascari, Pollina) e Palermo sono assicurati prevalentemente dai servizi ferroviari. L’ottimizzazione consiste nel ragionare non più sulla necessità dei Comuni di essere autosufficienti rispetto ai bisogni di mobilità, ma sulla messa a sistema delle risorse per la progettazione di una rete dei servizi interni integrata e organizzata gerarchicamente sulle linee di desiderio della domanda attuale e potenziale, prevedendo per ciascun bacino di traffico dei nodi di interscambio utili a consentire il passaggio da un bacino all’altro per moltiplicare le reali opportunità di mobilità. 4.3 IL TRASPORTO PRIVATO Dai dati ACI, l’andamento del parco veicolare nel Comune di Cefalù dal 2004 al 2012 risulta il seguente: Tot a le Au t o pe r m ille a bit a n t i 5 9.762 514 126 6 10.264 530 718 133 5 10.611 534 71 730 139 6 11.069 550 2.783 75 751 143 6 11.396 555 7.778 3.067 75 762 108 6 11.796 564 8.017 3.236 69 778 115 7 12.222 581 Tr a spor t i Ve icoli Tr a t t or i M e r ci Spe cia li e Alt r i An no Au t o M ot ocicli Au t obu s 2004 7.067 1.854 49 671 116 2005 7.275 2.097 58 702 2006 7.352 2.332 71 2007 7.584 2.539 2008 7.638 2009 2010 2011 8.056 3.332 70 789 112 6 12.365 562 2012 8.087 3.403 71 792 119 4 12.476 562 Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 41 In particolare, nel 2012 le autovetture risultavano suddivise nelle seguenti categorie euro Com u ne di Ce fa lù EURO 0 EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4 EURO 5 EURO 6 TOTALE 919 391 1641 1864 2578 693 1 8087 Come vedremo nel prossimo capitolo, facendo riferimento alla baseline del 2011, il settore trasporti incide per oltre il 37% delle emissioni totali. La percentuale è leggermente superiore alle medie nazionali, probabilmente a causa della conformazione geografica del territorio e del minor peso del consumo calore dovuto alla zona climatica. Il volume complessivo degli spostamenti per motivo di lavoro e studio nella fascia oraria di punta del mattino secondo i più recenti dati ISTAT è pari a 8.769 utenti; di questi 5.392 sono spostamenti interni al comune, 1.040 sono gli utenti che escono per svolgere le loro attività fuori dal comune, e 2.337 sono gli utenti residenti fuori dal comune che vi entrano al mattino per motivo di lavoro e studio. Relativamente agli spostamenti interni, si osservi come sia bassissima l’aliquota degli utenti che utilizzano il mezzo di trasporto pubblico, mentre l’aliquota di persone che utilizzano mezzi di trasporto privato (auto + moto) è circa pari al 45%. La viabilità urbana è dunque quotidianamente impegnata in ora di punta da circa 3000 veicoli circolanti, 2000 dei quali devono raggiungere destinazioni localizzate entro l’area centrale; a fronte di tali flussi in entrata esistono nell’area urbana parcheggi aventi una capacità di circa 270 posti auto distribuiti tra piazza Colombo, via Mazzini, Lungomare Giardina e Stazione FF.SS; per il resto dunque i veicoli sostano lungo la viabilità urbana, contribuendo a diminuirne la funzionalità. 4.4 I PERCORSI CICLO-PEDONALI ED I PARCHEGGI I percorsi ciclo-pedonali nel comune di Cefalù sono limitati all’area del lungomare. I parcheggi sono ricavati in generale lungo i margini delle strade, dove ciò è consentito. Nel centro storico il parcheggio è limitato e in certi orari è proibito. L’accesso è consentito solo dalle 05:00 alle 09:30 e dalle 13:00 sino alle 16:00. Per i non residenti è possibile entrare solo per lo scarico e carico merci. Durante il resto della giornata si può arrivare girando intorno alla Rocca dal lato del porto e percorrendo Via Bordonaro. Per i turisti che arrivano con la macchina e che hanno prenotato delle strutture al centro storico e possibile entrare solo per lo scarico e carico bagagli. Successivamente è possibile parcheggiare fuori dal centro storico. I parcheggi sono regolati mediante segnaletica verticale ed orizzontale e sono suddivisi in stalli di sosta delimitati da linee bianche, in cui non esiste alcuna restrizione, a meno che non riservato ai residenti, e in stalli di sosta delimitati con linee azzurre, in cui la sosta è a pagamento, con l’impiego di apposite colonnine automatiche. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 42 CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI 5.1 ASPETTI ORGANIZZATIVI Come detto precedentemente, Il Comune di Cefalù ha aderito formalmente al Patto dei Sindaci, con apposita Deliberazione Consiliare il 20 luglio 2012, ed immediatamente ha avviato le procedure preposte alla realizzazione delle fasi di lavoro propedeutiche a dare esecutività e concretezza alla propria adesione. In fase iniziale il Comune di Cefalù si è adoperato in qualità di singola amministrazione al fine di strutturare un percorso efficace finalizzato alla rimozione delle principali cause di ostacolo alla realizzazione delle azioni prefissate. Si è avviato il processo pertanto partendo dalla criticità esistenti e che avrebbero reso difficile se non addirittura impossibile la realizzazione di un percorso efficace. Le prime indagini e ricognizioni interne hanno evidenziato chiaramente : o l’assenza di risorse umane e di professionalità da poter impiegare nel percorso di costruzione del PAES e la totale assenza di conoscenza della strategia “ Patto dei Sindaci” e dunque l’esigenza di una riqualificazione professionale e di un’adeguata formazione per il personale; o l’assenza di una adeguata struttura amministrativa e dunque l’esigenza di costituirne una, senza però poter contare su risorse finanziarie proprie, considerata la difficile situazione finanziaria dell’Ente; o l’isolamento dell’Ente da qualunque logica di sinergia e di rete territoriale, regionale, nazionale, europea, funzionale alla presentazione di proposte progettuali e dunque all’acquisizione di risorse sfruttando più canali di accesso; o la totale assenza di azioni di sensibilizzazione dei cittadini e di una politica totalmente scollegata dalla tematiche relative alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico; o l’ assenza di interventi strutturali incentrati sulla sostenibilità energetica In seguito alla propria adesione formale al Patto dei Sindaci, il Comune di Cefalù aveva davanti a sé una sfida davvero ardua, in quanto per ottemperare agli impegni assunti di riduzione delle emissioni climalteranti entro il 2020 avrebbe dovuto iniziare un nuovo percorso, tra numerose difficoltà. L’amministrazione insediata nei due mesi precedenti all’adesione, ha accettato la sfida pianificando e realizzando una serie di azioni che avrebbero potuto rimuovere gli ostacoli sopra-citati e rendere il percorso sempre più efficace. Costituzione della Struttura organizzativa “L’Amministrazione Comunale di Cefalù – illustra l’Assessore Laura Leonardis, ideatrice e responsabile dell’azione - in accordo con quanto previsto dal Patto dei Sindaci ha provveduto a costituire una adeguata Struttura Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 43 Organizzativa che è stata denominata L’Ufficio Territoriale per il Patto dei Sindaci per l’Energia Sostenibile. Un Ente Locale che intende attivare efficaci processi di cambiamento e sviluppo correlati al patto, non può prescindere dal costituire una mirata struttura amministrativa con precisi compiti e funzioni. Un struttura gestita da personale adeguatamente informato e formato sui contenuti del Patto che agevoli la gestione dei processi messi in campo. Considerato, inoltre la strategia europea Patto dei Sindaci e che la concreta realizzazione delle azioni contenute nel Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, avrebbe comportato logiche e progettualità anche comunitarie, è stato costituito un Ufficio Comunale collegato a tutti i Dipartimenti comunali con riferimento primario all’Urbanistica, all’Edilizia, ma che fosse di pertinenza dell’Assessorato Politiche Comunitarie. A tale scopo, si prevede l’inserimento del nuovo Ufficio nella Pianta Organica dell’ente e si stabilisce la sua ubicazione all’interno di un bene comunale in disuso. Il bene, è stato sgomberato e ripulito nel giro di una settimana ed ad esso viene destinato una risorsa professionale interna fissa e risorse professionali in turnover frutto di Convenzioni sottoscritte con Università ed enti di Alta Formazione, assicurando in tal modo sia il lavoro interno che l’apertura al pubblico cinque giorni su sette. Al fine di poter erogare molteplici servizi e soprattutto di poter procedere nell’avanzamento dell’iter procedurale prefissato dal Patto, l’Assessorato alle Politiche Comunitarie ha informato, sensibilizzato ed invitato a conoscere l’Ufficio ( il primis in tutta la regione siciliana) tutti i soggetti pubblici e privati del settore, con i quali si intende costruire una rete strategica di intervento per lo sviluppo del territorio. Si costituisce così un Gruppo Informale di soggetti che mettono in comune saperi, conoscenze, visoni ed obiettivi e si scopre che lo scambio consente di perseguire in maniera integrata finalità private. All’appello hanno risposto il DEIM - Dipartimento di Energia, Ingegneria Informatica e Modelli Matematici della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo, l’Enea(Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile); Rete di Imprese e Distretto Meccatronica di Confindustria Sicilia, il Distretto Produttivo Ecodomus, distretto per Bioedilizia, il Risparmio energetico e le Fonti Rinnovabili, aziende ed imprese del settore, società attive nell’ambito delle ICT, il Ministero dell'Ambiente con la Campagna Nazionale Patto dei Sindaci, l’Assessorato Regionale Energia, l’Assemblea Regionale Siciliana - Commissione Ambiente, l’ Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Gruppi di Azione Locale e Costiera, le Agenzie di Sviluppo Locale del Territorio, Legambiente, Alleanza per il Clima, Kioto Club, Parchi, Ong europee ed internazionali, incubatori di impresa ed i Comuni sia del territorio che di altre Province regionali. La rete informale viene definita “ Agenzia per l’Energia e per lo Sviluppo Tecnologico” con l’obiettivo di avvicinare ed incrociare l’operatività di mondi spesso poco collegati. L’incrocio tra territorio e mondo universitario ad esempio genera la possibilità di offrire i propri edifici o spazi per poter realizzare gli aspetti dimostrativi delle ricerche scientifiche. Il dialogo continuo tra i diversi livelli di governance delle politiche energetiche generano una maggior corrispondenza tra bisogni dei territorio ed individuazioni di priorità di azione. La vicinanza del mondo produttivo al mondo dei comuni genera una moltiplicazione delle opportunità di realizzazione di interventi strutturali, un incremento dello sviluppo locale ed occupazionale.” Attraverso la costruzione della rete di partenariato il Comune di Cefalù: o inizia la redazione del Paes inserendosi nel Progetto IEE - Factor 20, progetto promosso dalla Regione Lombardia, attuato in collaborazione con la Regione Sicilia e co-finanziato dalla Commissione Europea e del Ministero per l’Ambiente, che mira a promuovere un approccio integrato finalizzato alla costruzione di un sistema di contabilizzazione e di armonizzazione delle banche dati regionali inerenti il sistema energetico ed i suoi impatti ambientali globali; Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 44 o o o o avvia le attività di costruzione delle Baseline, gratuitamente, attraverso l'ausilio di professionisti del settore attivando protocolli d'Intesa con Università ed Istituti di Alta Formazione ed ospitando presso i propri uffici professionisti del settore; beneficia di un software appositamente ideato per il Patto dei Sindaci, definito Co20 dalla Società AVens ( partner del Comune di Cefalù) che si propone di supportare le Amministrazioni nel percorso di adesione al Patto dei Sindaci mettendo a disposizione esperti in pianificazione energetica ed un applicativo web il “CO20”, che costruisce il bilancio energetico-emissivo comunale annuo e permette di valutare l'efficacia degli interventi locali in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni, incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, costo di investimento, tempo di ritorno; beneficia gratuitamente di attività formative finalizzate all’aggiornamento professionale dei dipendenti comunali ( del settore) e dei i tecnici presenti sul territorio. Ciò attraverso la sinergia istaurata tra Ufficio Patto del Comune di Cefalù e Ministero dell’Ambiente- Campagna Nazionale Patto dei Sindaci, che ha consentito l’inserimento del Comune di Cefalù tre gli enti locali beneficiari delle attività formative veicolate dal Progetto Nazionale PON GAS e Formazione per il Patto dei Sindaci e le Politiche Energetiche. Il Progetto ha consentito lo svolgimento in loco di Moduli di Sviluppo Competenze (MSC) inerenti la trattazione dei temi dello sviluppo sostenibile, della pianificazione energetico-ambientale locale del PAES Comunale e della nuova programmazione europea 2014 -2020 con particolare riferimento al Programma Horizon (Pa,28-30 Ottobre); si inserisce tra i soggetti partner esterni e beneficiari del Progetto “STS-Med Small scale thermal solar district units for Mediterranean communities” Priorità 2 – Tema 2.3 Energia solare -Ref. IA/2.3/174 .Il progetto STS-Med si concentra sullo sviluppo, l’implementazione e la diffusione di tecnologie all'avanguardia per migliorare l'efficienza energetica negli edifici pubblici. Il progetto implementerà 4 impianti dimostrativi basati sul solare a concentrazione (CS) al servizio del fabbisogno energetico di 20.000 utenti provenienti da 20 comunità mediterranee locali per una potenza complessiva di 400 kW. Più di 1.000 professionisti ed esperti nel settore energetico saranno aggiornati in merito ai sistemi avanzati di CS attraverso sessioni di formazione tecnica, inoltre 200, tra gestori e manager di strutture pubbliche, saranno invitati a visitare gli impianti dimostrativi. L’implementazione sarà supportata da studi sia sull’impatto economico che sulle strategie politiche, comprese le raccomandazioni su questioni di regolamentazione, gli incentivi fiscali e gli aspetti relativi ad appalti pubblici innovativi. Il progetto si propone anche di creare nuove opportunità di business, in particolare sostenendo il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nelle catene di distribuzione locali per la produzione di l'energia solare generata dalla costruzione dei 4 impianti pilota, uno dei quali sarà realizzato presso una scuola elementare del Comune di Cefalù; Il parternariato del progetto STS-Med è composto da 14 organizzazioni provenienti da 6 nazioni: Italia, Francia, Cipro, Egitto, Grecia, e Giordania che riuniscono riunire una vasta gamma di competenze tecniche, istituzionali e manageriali. Obiettivo generale del progetto è la promozione e realizzazione di tecnologie innovative e trasferimento di know-how nel settore dell'energia solare compreso quello derivante dal settore privato e in particolare dalle PMI, attuato in particolare nelle strutture pubbliche attraverso processi di appalti pubblici. Il progetto ha l'obiettivo di facilitare l'adozione di sistemi integrati a concentrazione solare di piccole dimensioni nel bacino del Mediterraneo, con particolare attenzione allo sviluppo di una toolbox flessibile di applicazioni CS, dimostrando la loro efficacia in edifici pubblici. Persegue inoltre gli obiettivi di: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 45 o o o o o o o o o impiegare tecnologie sviluppate dai risultati di R&ST, mediante l'analisi di casi studio e valutazione dell'impatto e attraverso la creazione di unità dimostrative creare nuove opportunità per i settori commerciali e industriali, in particolare il miglioramento delle competenze tecniche dei professionisti coinvolti e consentire alle PMI di creare una catena di forniture nel settore dell'energia solare Risultati attesi maggiore consapevolezza dei gruppi destinatari e degli attori istituzionali, attraverso una strategia mirata di comunicazione, il confronto transnazionale di esperienze e di procedure standard sostegno ai responsabili politici nel processo decisionale riguardante gli incentivi per l'energia solare potenziamento delle reti e dei cluster esistenti per promuovere il trasferimento di know-e dei risultati a livello di bacino del Mediterraneo studi di ottimizzazione, studi di casi in diversi contesti locali e analisi dei requisiti integrazione e adattamento di innovative unità CS (Concentrated Solar) poligenerative di piccole dimensioni e applicazioni in edifici pubblici acquisizione di una prospettiva industriale per le unità solari poligenerative - sviluppo di know-how tecnologico e operativo industriale crescita dei distretti locali e di catene di produzione con la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati sul sistema di produzione e installazione di sistemi CS. Composizione del parternariato: Consorzio Arca - APPLICANT ORGANISATION (Italia)ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Italia) Regione Siciliana, Dipartimento Regionale Attività Produttive(Italia)Cyprus Chamber of Commerce and Industry - (Cipro) The Cyprus Institute - (Cipro) Ministry of Energy and Mineral Resources(Giordania) Al Balqa - Applied University (Giordania) Millenium - Energy Industries (Giordania)Academy for Scientific Research and Technology -(Egitto) Elsewedy Electric - (Egitto) New and Renewable Energy Authority - (Egitto) Institute of Accelerating Systems and Applications University of Athens (Grecia) CEE - Provence (Francia) CEA - French Alternative Energies Atomic Energy Commission (Francia). o Integra la costruzione di azioni politico-amministrative inerenti il nuovo Piano di Mobilità Sostenibile avviato dal Comune di Cefalù, implementando la presenza all'interno del Progetto Nazionale Musa Anci (Mobilità Urbana Sostenibile e Attrattori culturali) per la mobilità sostenibile nelle città, realizzato dal dipartimento Funzione pubblica - Ufficio formazione in collaborazione con Isfort, Anci-Comunicare, Fondazione Cittalia e Cles. Il progetto MUSA, realizzato tramite i fondi del progetto europeo PON Governance e Azioni di Sistema FSE 2007-2013, mira a realizzare modelli di intervento che comprendano più azioni che hanno come obiettivo principale migliorare la mobilità urbana nelle città italiane oltre che garantire una migliore fruizione dei centri storici. Il progetto ha consentito l'elaborazione di uno studio di fattibilità e nella sua attuale seconda fase ( progetto Musa 2.0) sta consentendo la reale costruzione del nuovo Piano Urbano ed extra urbano del traffico e della Mobilità in chiave sostenibile, contemplando l'intera area territoriale della Città Rete Madonie termini ( 31 Comuni) della quale il Comune di Cefalù è parte integrante. Inoltre il 13 marzo 2013 il Consiglio Comunale di Cefalù ed i consigli degli altri enti facenti parte della Città Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 46 Rete Madonie Termini hanno approvato la Convenzione per la redazione del PAES della Città a rete capofila Comune di Cefalù. Sono state così avviate campagne di sensibilizzazione ed informazione alla compagine politica ed alla cittadinanza del percorso che si vuole intraprendere e, insieme agli altri comuni della Città Rete Madonie Termini, sono stati organizzati 4 Tavoli di Lavoro Itineranti, a cui hanno partecipato attivamente oltre 130 persone, sui seguenti temi: Mobilità e turismo sostenibile, Bioediliza ed efficientamento energetico, Governance e Finanza e Rifiuti Zero. Ogni tavolo tematico ha ospitato la Parte pubblica, esperti di chiara fama nazionale e/o internazionale, rappresentanti di Network e filiere imprenditoriali, esperti di livello regionale, rappresentanti delle diverse componenti presenti sul territorio selezionati tramite acquisizione di manifestazioni di interesse. Durante i 4 Tavoli tematici sono state formulate diverse proposte per i 31 Comuni coinvolti, tra cui - Favorire la revisione dei Regolamenti Comunali e l’adozione di un Allegato Energetico; - Porre le basi per la creazione di un Capitolato sulla Bioedilizia e di un abaco dei materiali privilegiando la filiera corta; - Diffondere gli Ecosportelli come luogo di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini sulle agevolazioni fiscali e sugli incentivi disponibili; - Predisporre l'audit energetico sugli edifici e sugli impianti comunali ed il successivo efficientamento energetico degli stessi; - Pianificare nuove tipologie di produzione da fonti di energia rinnovabile (biomasse, solare a concentarzione e geotermico); - Pianificare l'utilizzo efficiente dei boschi e delle aree comunali per la coltivazione di essenze arboree a rapida crescita e la realizzazione di filiere agro-energetiche; - Favorire un iter autorizzativo semplificato, nel rispetto della normativa vigente, per gli interventi di ristrutturazione che prevedono l'efficienza energetica e l'uso di materiali di bioedilizia; - Elaborare il Piano illuminitecnico generale della “Città a rete” - Promuovere la formazione di Gruppi di Acquisto Solidali (fotovoltaico, biomasse, termico, mini eolico ed idrico); - Attivare cluster e reti di imprese che diano vita a filiere corte anche sui temi della produzione energetica; - Elaborare, d'intesa con gli Istituti di Credito, prodotti finanziari specifici che facilitino gli interventi di efficienza energetica; - Organizzazione e gestione di corsi di formazione, seminari e convegni in tema di “efficienza energetica e fonti rinnovabili” e prevenzione rifiuti” rivolti al personale e ali amministratori dei pubblici uffici - Con l’occasione della razionalizzazione di spesa nel Trasporto Pubblico Locale, cercare di ottimizzare il servizio favorendo l’intermodalità. Il Comune di Cefalù si pone come Ente di riferimento per un ambito territoriale ampio al fine di sviluppare azioni sinergiche nel comparto energetico, ambientale e dello sviluppo sostenibile in generale. 5.2 INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI BASE (BEI): METODOLOGIA OPERATIVA E EMISSIONI NEL COMUNE DI CEFALÙ NEL 2011 Funzione della Baseline è quella di fotografare la situazione energetica comunale rispetto all’anno di riferimento in termini di consumi energetici e di emissioni di CO2 . Essa costituisce pertanto il punto di partenza del SEAP, da cui può partire la definizione degli obiettivi, la predisposizione di un adeguato Piano d’Azione ed una continuativa azione di monitoraggio. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 47 L’anno di riferimento preso in considerazione è il 2011, così come previsto dalla Circolare Dirigenziale dell’Assessorato Regionale all’Energia n.1/2013 Si è scelto di utilizzare fattori di emissione standard in linea con i principi dell’IPCC (linee guida IPCC 2006), che comprendono tutte le emissioni di CO2 derivanti dall’energia consumata nel territorio comunale, sia direttamente, tramite la combustione di carburanti all’interno dell’autorità locale, che indirettamente, attraverso la combustione di carburanti associata all’uso dell’elettricità e di calore/freddo nell’area comunale. I fattori di emissione standard si basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile, come avviene per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra redatti nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto. Le emissioni totali di CO2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica. Per i consumi di energia elettrica le emissioni di CO2 in t/MWh sono determinate mediante il relativo fattore di emissione (National/European Emission Factor). I fattori di emissione adottati per il calcolo delle emissioni di CO2 e per valutare la quota di riduzione dal presente piano sono i seguenti fattori IPCC: Fattori di emissione Vettore energetico Fattore di emissione di CO2 (ton CO2/MWh) Gas naturale Gasolio (Diesel) Olio da riscaldamento GPL Benzina Biocarburanti Energia Elettrica (rete nazionale) Energia Elettrica (fattore locale) 0,202 0,267 0,267 0,222 0,249 0,000 0,483 0,476 I settori inclusi nella BEI risultano così classificati: EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE - Edifici, attrezzature/impianti comunali - Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) - Edifici residenziali - illuminazione pubblica comunale - Industrie TRASPORTI - Veicoli comunali - Trasporto pubblico - Trasporto privato e trasporto merci L’inventario delle emissioni relative al territorio del Comune di Cefalù è stato formulato con riferimento alle informazioni reperite dalle seguenti fonti: Utenze comunali: Uffici del Comune di Cefalù Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 48 Consumi residenziali, industriali, settore terziario e altro: ISTAT TERNA Ministero dello sviluppo economico Autorità l’energia elettrica e per il gas Rapporto Energia della Regione Sicilia 2012 Consumi per trasporti pubblici e privati: Automobile Club Italia Ministero dello sviluppo economico Autorità l’energia elettrica e per il gas SOMMATINESE VIAGGI S.A.S. Energie alternative: GSE Gestore dei Servizi Energetici Tali dati sono, nella maggior parte dei casi, disponibili con aggregazione provinciale; è stato quindi necessario procedere ad una parametrizzazione alla scala comunale, utilizzando di volta in volta i criteri e le variabili più adeguate, quali popolazione residente ed addetti per settore. In particolare, nel caso dei trasporti privati e commerciali, il consumo di carburanti a livello comunale è stato calcolato sulla base di dati provinciali depurati dal consumo del capoluogo e del trasporto di passaggio sulle direttrici autostradali. Anno 2011 – Parco veicolare Trasporti Merci Veicoli Speciali Trattori e Altri Totale Auto per mille abitanti 70 789 112 6 12.365 562 122.498 1.945 30.519 7.026 1.204 554.180 595 177.511 2.520 73.778 12.991 2.372 999.014 587 Comune Auto Motocicli Autobus Cefalù 8.056 3.332 Palermo 390.988 Provincia Palermo 729.842 Per quanto riguarda invece le flotte del trasporto pubblico, basandosi su una generale uniformità dei consumi dei mezzi adibiti a tale servizio (2,8km/l), è stato sufficiente reperire tra la documentazione resa disponibile dal gestore del servizio il dettaglio delle linee e gli orari dei passaggi per effettuare una stima dei consumi basata sui chilometri percorsi ogni anno unicamente sul territorio cefaludese. Nel 2011 risultavano essere installati nel Comune di Cefalù n. 45 impianti fovoltaici per una potenza totale pari a 233,44 kWp. Ciò fa sì che il fattore di emissione legato al consumo di elettricità sia inferiore rispetto a quello nazionale e precisamente pari a 0,476 tCO2/MWh (quello nazionale è pari a 0,483) I consumi energetici totali sul territorio cefaludese nel 2011 risultavano essere pari ad oltre 92.000 MWh (di cui oltre 43.000 MWh imputabili ai trasporti), così ripartiti: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 49 SETTORE MWh/anno % SETTORE PUBBLICO SETTORE RESIDENZIALE SETTORE INDUSTRIALE SETTORE TERZIARIO TRASPORTO PUBBLICO TRASPORTO PRIVATO TOTALE 2.865 27.862 10.160 8.075 307 42.913 92.182 3% 30% 11% 9% 0,33% 47% 100% Il consumo energetico per vettore utilizzato risulta essere il seguente: VETTORE ENERGETICO ELETTRICITA' GAS NATURALE OLIO DA RISCALDAMENTO GPL DIESEL BENZINA BIOCARBURANTI TOTALE MWh/anno % 30.209 15.295 401 4.654 15.208 25.059 1.356 92.182 33% 17% 0,44% 5% 16% 27% 1% 100% In termini di emissioni di CO2 ciò corrisponde ad un totale di 29.091,28 tonnellate di anidride a carbonica emesse, comportando un valore pro capite di 2,03 t CO2/anno. Come previsto dalle linee guida del JRC si opta per l’esclusione del settore industriale, fortemente affetto dalla crisi e dall’instabilità del mercato, dal calcolo pur prevedendo una possibile misura ad hoc, non quantificata e quindi non concorrente al raggiungimento della minima riduzione richiesta, che nel caso di attuazione potrà ricomprenderlo nel piano complessivo durante la fase di monitoraggio. Le emissioni totali considerate risultano quindi pari a 25.628 t/anno per una quota pro capite di 1,8 t/abitante. Le emissioni risultano quindi così suddivise tra i vari settori: SETTORE tCO2/anno % SETTORE PUBBLICO SETTORE RESIDENZIALE SETTORE TERZIARIO TRASPORTO PUBBLICO TRASPORTO PRIVATO TOTALE 1.248 10.403 3.378 82 10.516 25.628 5% 41% 13% 0,32% 41% 100% Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 50 Ripartizione delle emissioni per vettore energetico VETTORE ENERGETICO ELETTRICITA' GAS NATURALE OLIO DA RISCALDAMENTO GPL DIESEL BENZINA BIOCARBURANTI TOTALE Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile tCO2/anno % 12.411 2.171 21 1.033 3.752 6.240 0,00 25.628 49% 8% 0,1% 4% 15% 24% 0% 100% 51 Come desumibile dalle precedenti tabelle, i consumi sono per la maggior parte attribuibili al settore dei trasporti e del settore residenziale, seguiti dal settore terziario. Il settore trasporti incide per il 41% delle emissioni totali (con esclusione del settore agricolo manifatturiero); la percentuale è leggermente superiore alle medie nazionali, probabilmente a causa della conformazione geografica del territorio e del minor peso del consumo calore dovuto alla zona climatica. I consumi termici risultano invece più bassi rispetto alla media nazionale per via della zona climatica in cui il Comune di Cefalù è situato, la zona climatica B, dove la temperatura media annuale di 20°C, e dove, in base alla legge alla Legge del 9/1/91, n. 10 (G.U. n. 13, del 16/01/91), al DPR del 26/8/93, n. 412 (G.U. n. 242, del 14/10/93) e successive modifiche (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), gli impianti di riscaldamento possono essere in funzione per non più di 4 mesi l’anno. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 52 Baseline del Comune di Cefalù al 2011 – Consumi energetici in MWh Baseline del Comune di Cefalù al 2011 - Emissioni di CO2 (in tonnellate) CAPITOLO 6: LA STRATEGIA L'Amministrazione Comunale di Cefalù sta impostando la gestione delle attività e dei servizi di propria competenza nella logica della protezione dell'ambiente, sviluppando politiche di gestione e governo del sistema territoriale finalizzate alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse ambientali, nell'obbiettivo di favorire l'incremento della qualità della vita e della competitività del territorio. Il comune intende raggiungere un risparmio di emissione annua pro-capite pari almeno al 20% rispetto all’anno di riferimento, il 2011, scendendo sotto le 1,80 t di CO2 annuali per abitante. In particolare, proiettando le tonnellate di CO2 risparmiabili tramite l’applicazione delle azioni descritte nel seguito sui dati della baseline 2011, si otterrebbe un valore pro capite di 1,4 t CO2/anno pari al 21% di riduzione (in valore assoluto corrispondente ad una riduzione di 0,38 t CO2/anno). Per ottenere tale risultato è necessario intervenire su tutti i possibili settori di competenza o influenza comunale, coinvolgendo gli operatori privati ed i cittadini nella “sfida” intrapresa dall’Amministrazione che dovrà in prima persona impegnarsi e dare il buon esempio. I comparti di intervento riguardano infatti il settore pubblico in primis, con le proprietà edilizie e gli impianti di illuminazione pubblica, l’edilizia privata (residenziale e terziario), la mobilità e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 54 CAPITOLO 7: IL PIANO DELLE AZIONI DEL COMUNE DI CEFALÙ Il presente capitolo contiene la descrizione delle azioni individuate dalla Amministraziona Comunale cefaludese per il raggiungimento dell’obiettivo del Patto dei Sindaci. Per ciascuna misura è presente una descrizione in grado di rappresentare le informazioni di dettaglio a partire dalla situazione ante intervento. Per ogni azione vengono riportati i settori, l’utenza interessata, la descrizione tecnica del progetto, i risultati attesi in termini energetici ed ambientali, gli attori coinvolti e le modalità di realizzazione degli interventi. Di seguito l’elenco della azioni proposte e la relativa conseguente riduzione prevista di emissioni: Riqualificazione e miglioramento efficienza energetica dell’illuminazione pubblica 2 Efficientamento energetico degli edifici pubblici 84 3 Rinnovo parco veicoli comunale 10 4 Acquisti verdi per la Pubblica Amministrazione 30 5 Sanità efficiente Nd 6 Efficientamento energetico nell’edilizia privata 7 Turismo sostenibile 500 8 Preservazione del centro storico e diffusione mobilità basso emissiva 390 9 Ammodernamento parco auto e fluidificazione traffico 500 10 ammodernamento infrastruttura ferroviaria, ottimizzazione TPL ed intermodalità 11 Energie rinnovabili Parte V Cefalù Rinnovabile Parte IV - Mobilità Parte I – Comune di Cefalù energeticamente efficiente 1 Parte II Abitare con meno energia t CO2 risparmiate all'anno Parte III Turismo AZIONE Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 334 1570 1500 240 55 t CO2 risparmiate all'anno Parte VI Parte VIII - Parte VII Parte IX Comunicazion Manifattura e - Zero Monitoraggio ee agricoltura Rifiuti informazione AZIONE 12 Piano della Comunicazione 247 13 Rifiuti zero n.d 14 Efficienza nel settore agricolo/manifatturiero n.d 15 Energy Management System 13 Totale 5418 La riduzione di emissioni prevista in ogni settore è riportata nel seguito: Set t ore Se t t or e pu bblico Se t t or e r e side n zia le Se t t or e t e r zia r io Tr a spor t i Rin n ova bili Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Riduzione di em issioni previst e nel set t ore al 2020 - 37,2% - 17,30% - 14,6% - 22% + 60% 56 Parte I – Comune di Cefalù energeticamente efficiente SCHEDA 1: Riqualificazione e miglioramento efficienza energetica dell’illuminazione pubblica SETTORE: pubblico UTENZA: Illuminazione pubblica Situazione Attuale L’illuminazione pubblica del Comune di Cefalù consiste di circa 2.679 punti luce per un consumo annuale di circa 1840 MWh/anno. Le lampade attualmente in uso sono di tipo: vapori a mercurio, a sodio, ioduri metallici e LED. La tabella seguente riporta la distribuzione delle tipologie delle lampade: P o te nza W a tt N ume ro T o ta le La mp a d e a v a p o re me rc ur 400 250 125 80 123 939 43 55 1.160 Inc a nd e s c e nza 200 100 652 76 728 Luc e mis c e la ta 250 160 125 10 13 5 28 V a p o ri d i s o d io 400 250 150 135 100 70 1 87 279 48 51 244 710 A lo g e ni 500 200 5 0 5 2000 3500 400 12 8 4 24 26 18 4 20 24 Io d uri Fluo re s c e nza T OT A LE GE N E R A LE Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 2.679 57 Descrizione dell’azione Il comparto dell’illuminazione pubblica si presta ad un’azione di efficientamento con la sostituzione dei punti luce, l’adeguamento normativo dei quadri e delle linee di distribuzione e l’introduzione di tecnologie innovative in grado di contenere in maniera considerevole i consumi energetici e produrre benefici di ordine energetico, ambientale ed economico. L’esecuzione degli interventi sull’illuminazione pubblica sarà l’occasione per introdurre innovazioni di tipo smart grid, al fine di introdurre elementi di innovazione come il controllo punto-punto, l’installazione di sistemi di monitoraggio dei consumi, il posizionamento di sistemi per la video sorveglianza, hot spot wi-fi per favorire l’accesso alla rete, fino ad arrivare, qualora ne ricorrano le condizioni al posizionamento di pannelli indicatori e messaggistica pubblicitaria. Nel seguito si illustrano alcune caratteristiche dei nuovi lampioni a led al fine di illustrare le possibilità di efficientamento della rete; l’individuazione della tecnologia e della tipologia più opportuna devono essere oggetto di una fase di studio ed analisi al fine di selezionare le apparecchiature più opportune tenendo conto dello stato della rete di distribuzione, dei quadri e del contesto in cui si va ad operare. Alcune tipologie di lampade funzionano in un range di tensioni che va da 80Vac fino ad un max consigliabile di 250 Vac ed hanno una vita media stimata di circa 100.000 ore contro le 6.000 di una lampada ad ioduro di sodio (oppure ioduri metallici). Si ottiene pertanto una riduzione dei consumi a parità di luminosità e l’intensità luminosa non subisce grandi alterazioni con il passar tempo. I lampioni a led assorbono mediamente il 68% di potenza in meno rispetto alle lampade tradizionali, inoltre i led sono meno sensibili alle vibrazioni; I principali vantaggi dei lampioni a led: - Ottimo rendimento a qualsiasi temperatura; - Controllo flusso luminoso a microcontrollore; - Luce di colore BIANCO quindi una migliore percezione dei colori e dei dettagli da parte dell’occhio umano a parità di illuminamento; - Luce unidirezionale quindi totale assenza di inquinamento luminoso; - Durata superiore a qualunque tipo di lampada a filamento o scarica di gas (vita media stimata di circa 100.000 ore!); - Azzeramento delle spese di manutenzione; Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 58 - Minori possibilità di guasti; Possibilità di regolare la potenza luminosa; Accensione istantanea; Insensibilità alla temperatura ambiente quindi nessuna difficoltà di accensione anche nei climi più rigidi; Resa luminosa della lampada costante nel tempo Nell’ambito degli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica e luminosa degli impianti di pubblica illuminazione si prevede di qui al 2020 di arrivare al completo efficientamento dei punti luce esistenti con l’introduzione di tecnologie innovative(led, sodio ad alta pressione o altre tecnologie più efficienti). L’occasione dell’efficientamento permetterà inoltre di introdurre sistemi innovativi come descritto in precedenza e di ricorrere al parternariato pubblico privato (PPP). Tenuto conto della tipologia di lampade presenti si pensa di sostituire, entro il 2020, circa 1.950 punti luce che rappresentano il 72 % del parco comunale ( il 76 % della potenza installata al momento attuale). Nel periodo di interesse del Piano di Azione si prevede un generale efficientamento del sistema di illuminazione pubblica attraverso l’installazione di regolatori di flusso, monitoraggio e controllo dei punti luce, introduzione di tecnologie integrate con la sicurezza e la messaggistica pubblicitaria. Periodo temporale dell’azione: 2014-2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù, ESCO (Parternariato Pubblico Privato). Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: 701 MWh/anno: è stato determinato attraverso il dimezzamento della potenza installata per il 72% dei punti luce che porta ad una riduzione del 38 % dei consumi energetici del 2011 Risparmio ambientale: 334 t CO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 59 SCHEDA 2: Efficientamento energetico degli edifici pubblici SETTORE: pubblico UTENZA: Edifici pubblici Premessa La Direttiva europea 2002/91/CE, sottolinea che “l’energia impiegata nel settore residenziale e terziario, composto per la maggior parte di edifici, rappresenta nella maggior parte dei casi oltre il 40% del consumo finale di energia della Comunità”; in questo contesto il ruolo del parco edilizio pubblico viene rafforzato nella Direttiva 2006/32/CE sull’efficienza degli usi finali dell’energia in cui viene sottolineato che “Il settore pubblico dovrebbe quindi dare il buon esempio per quanto riguarda gli investimenti, la manutenzione ed altre spese riguardanti attrezzature che consumano energia, i servizi energetici nonché altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica.” I futuri interventi di riqualificazione energetica degli edifici pubblici devono essere effettuati in accordo la nuova Direttiva Europea 2012/27/UE che assegna specifici obiettivi agli Enti Pubblici: ai sensi della Direttiva, gli Stati devono elaborare una strategia a lungo termine per favorire la ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali, sia pubblici che privati. In particolare, entro il 31 dicembre 2013 gli Stati membri sono stati tenuti a rendere pubblico un inventario degli edifici riscaldati e/o raffreddati, di proprietà del governo centrale e da essi occupati, con aree calpestabili superiori ai 500 mq. La strategia, elaborata quindi sulla base della ricognizione del parco immobiliare, sarà pubblicata entro il 2014 e aggiornata ogni tre anni. Inoltre, la Direttiva prevede che dal 1° gennaio 2014 il 3% della superficie degli edifici pubblici riscaldati e/o raffrescati deve essere ristrutturata ogni anno per rispettare almeno i requisiti minimi di prestazione energetica stabiliti in applicazione dell’articolo 4 della Direttiva “Edifici a Energia Quasi Zero” (da luglio 2015 il rinnovo riguarderà anche gli edifici pubblici che presentano aree calpestabili superiori a 250 mq). I piani di efficienza energetica riguarderanno anche tutti gli enti impegnati nell’edilizia sociale. Inoltre, lo Stato e gli enti locali dovranno acquistare esclusivamente prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica. Situazione Attuale Il parco edilizio di proprietà comunale consta di 26 edifici. L’elenco degli edifici e degli impianti comunali è riportato nel seguito. D e n om in a z ion e 1 Ubica z ion e D e st in a z ione d’u so Casa com unale Corso Ruggero n. 139 Palazzo com unale 2 I m m obile com unale Piazza Spinola uffici com unali 3 I m m obile com unale Corso Ruggero n. 114 Sede Ent e Parco Madonie 4 Scuola Mat erna “ Re Ruggero” Piazza Crispi Scuola m at erna 5 I m m obile com unale Corso Ruggero 76 – angolo via Am endola uffici com unali sede A.A.S.T. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Su pe r ficie in mq 3.069,55 187 182 60 6 I m m obile com unale Cont rada Caldura Aut oparco 7 I m m obile com unale Cont rada Caldura Magazzino cant onieri 8 I m m obile com unale “ Ex Om ni” Via del Faro Sede Vigili Urbani 9 Cam po sport ivo “ S. Barbara” Via Brancat i St rut t ura sport iva 10 Pret ura Via Cavour Uffici giudiziari 11 I m m obile com unale Cont rada Torret onda Ex m acello 12 I m m obile com unale Via Diet ro Cast ello Palest ra 13 I m m obile com unale Via Piet ragrossa Case popolari 14 Scuola elem ent are “ Spinuzza” Corso Ruggero Scuola elem ent are 15 Asilo Nido Via Piet ragrossa Asilo Nido 230,00 16 Scuola Mat erna “ Falcone” Piazza S. Aspost oli Scuola Mat erna 390,00 17 Scuola Mat erna “ Loi” Cont rada Caldura Scuola Mat erna 450,00 18 Scuola Mat erna “ Borsellino” Via Giglio Scuola Mat erna 19 Scuola Elem ent are “ Bot t a” Via Aldo Moro Scuola elem ent are 2.780,00 20 Scuola Media “ R. Porpora” Via Enrico Ferm i Scuola m edia 7.400,00 21 Scuola elem ent are Fraz. S. Am brogio Scuola Elem ent are 22 Palest ra Scuola Media “ R. Porpora” Via Enrico Ferm i St rut t ura ricreat iva 23 I m m obile com unale Cont rada Caldura Magazzino idraulici 24 I m m obile com unale Via Borgo Ex sede collocam ent o 25 I m m obile com unale “ Cort e delle St elle” Corso Ruggero Cort e delle st elle 26 Teat ro Com unale Via Spinuzza St rut t ura ricreat iva 315,20 1.582,75 100 1.420,00 693,95 1.260,00 Alcuni di questi edifici risultano inutilizzati, mentre altri sono gestiti da terzi. L’Amministrazione Comunale è consapevole della necessità di migliorare il comportamento energetico degli edifici al fine di contenere le dispersioni termiche. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 61 Descrizione dell’azione L'Amministrazione comunale intende provvedere a una progressiva riqualificazione energetica di tutti i propri edifici, attenendosi alle prescrizioni nazionali e regionali e pianificando le azioni sulla base della priorità degli interventi. A seguito degli interventi, che potranno interessare sia l'involucro che l'impianto, ogni edificio sarà dotato di certificato energetico; è inoltre previsto un monitoraggio annuale dei consumi per verificare i reali risparmi energetici conseguiti. Più in particolare, le azioni di efficientamento riguarderanno: - - - Esecuzione di audit energetici dettagliati al fine di individuare le migliori soluzioni sotto il profilo impiantistico e sul contenimento delle dispersioni dell’involucro con certificazione energetica di tutti gli edifici pubblici. Tale azione beneficerà dei finanziamenti stanziati dalla Regione Sicilia a copertura del 100% dei costi per gli audit degli edifici pubblici e per la produzione dell’Atto di Prestazione Energetica ai sensi dell’art. 6 legge 3 agosto 2013, n. 90. Efficientamento degli impianti di riscaldamento; Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad alta efficienza ; Installazione di energie rinnovabili (posizionamento di impianti fotovoltaici sulle coperture, solare termico per la produzione di acqua calda ove necessario, impianti mini eolici dove ne ricorrano le condizioni in termini di ventosità); Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici, sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni; Le modalità realizzative per questi interventi prevedono l’utilizzo di fondi propri per la manutenzione straordinaria; la realizzazione degli audit e di piani economici e finanziari di dettaglio potranno portare alla individuazione delle migliori soluzioni tecniche. Per quanto riguarda il finanziamento di tali interventi, per quelli di dimensioni maggiori, e quindi più attrattivi economicamente, sarà possibile il coinvolgimento delle ESCo e l’apporto di capitale privato per la realizzazione degli interventi. Per gli altri interventi si prevede invece il ricorso a finanziamenti regionali. Periodo temporale dell’azione: 2013 - 2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù, ESCo Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: Si prevede che gli interventi di efficientamento energetico degli edifici comunali potrà consentire un risparmio del 25% dei consumi per elettricità e calore pari a 222 MWh/anno Risparmio ambientale: 84 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 62 SCHEDA 3: mobilità sostenibile dei dipendenti comunali SETTORE: pubblico UTENZA: parco auto comunale Situazione attuale Il parco veicoli dell’amministrazione cefaludese ad oggi risulta costituito da 29 veicoli dei quali 15 alimentati a benzina (v. paragrafo 3.3): nel 2011 i consumi di carburante per i veicoli comunali ammontavano a poco più di 13.000 litri. Descrizione Azione Le scarse risorse economiche a disposizione dell’Amministrazione rendono difficile la realizzazione di un notevole rinnovo del parco auto. Si può quindi ipotizzare la sostituzione dei veicoli obsoleti, la razionalizzazione degli spostamenti, la promozione della mobilità sostenibile tra i dipendenti comunali, e l’introduzione mobilità elettrica per 1/3 dei mezzi di qui al 2020. Si prevede di perseguire un obiettivo di riduzione del 30 % dei consumi energetici. Periodo temporale dell’azione: 2015-2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù, dipendenti comunali Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: 39,5 MWh/anno Risparmio ambientale: 10 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 63 SCHEDA 4: Acquisti verdi per la pubblica amministrazione SETTORE: pubblico UTENZA: acquisti della P.A. Con il termine Green Public Procurement (G.P.P.) si intende l’integrazione degli aspetti ambientali nei processi di acquisto delle Pubbliche Amministrazioni, mantenendo inalterati i principi degli appalti pubblici di fornitura. Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. Con il GPP si contribuisce ad applicare il D.Lgs. 12 aprile 2006 n. 163, Codice dei contratti pubblici che ha recepito le Direttive comunitarie sugli acquisti pubblici, oltre che favorire la ricerca ed il commercio di nuove tipologie di prodotti e servizi meno impattanti e contribuire a indurre comportamenti ambientalmente virtuosi nei consumatori. Descrizione dell’azione Per attuare il GPP ci si può avvalere, quindi, di una serie di strumenti conoscitivi che garantiscono informazioni sul ciclo di vita sulla base dei quali è possibile selezionare e individuare le caratteristiche ecologiche dei beni e servizi acquistati. Gli strumenti disponibili possono essere ricondotti alle seguenti categorie: - Etichette ambientali: ISO Tipo, disciplinate dalla Norma ISO 14024, es. EU Eco-label, che sono schemi volontari basati su criteri ambientali multipli e verificati da terze parti indipendenti che rilasciano l’etichetta da utilizzare sui prodotti interessati, indicanti la preferibilità complessiva del prodotto sotto il profilo ambientale nell’ambito di una determinata categoria e in base a considerazioni sul ciclo di vita. - Autodichiarazioni ambientali (ISO Tipo II, disciplinate dalla Norma ISO 14021, es. Mobius loop, dichiarazione di bio-degradabilità, Energy Star) - Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (ISO Tipo III, disciplinate dalla Norma ISO 14025) - Marchi ed etichettature obbligatori (es. etichettature di risparmio energetico (classe energetica degli elettrodomestici), etichettatura delle sostanze pericolose (direttiva 81/957/CEE e seguenti) - Certificazioni di sistemi di gestione ambientale di attività e servizi influenti sulle caratteristiche del prodotto acquistato (es. certificazioni di gestione ambientale delle foreste, come FSC e PEFC - Predisposizione di bandi tipo secondo i criteri ambientali minimi predisposti nel Piano d’Azione Nazionale GPP, relativi a: • • • • arredi (mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale archiviazione e sale lettura) edilizia (costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da costruzione, costruzione e manutenzione delle strade) gestione dei rifiuti servizi urbani e al territorio (gestione del verde pubblico, arredo urbano) Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 64 • • • • • • • servizi energetici (illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa) elettronica (attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione) prodotti tessili e calzature cancelleria (carta e materiali di consumo) ristorazione (servizio mensa e forniture alimenti): entro il 31/12/2012 è prevista l’uscita di un bando per la gestione del servizio mensa che richiederà come requisito essenziale del servizio l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo, di stoviglie recuperabili e prediligerà la preparazione di cibi a km zero. servizi di gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l’igiene) trasporti (mezzi e servizi di trasporto, Sistemi di mobilità sostenibile) Periodo temporale dell’azione: 2014-2016 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù Valutazione energetica-economica-ambientale Costo dell’azione: Come si può desumere dal grafico di sintesi e dall’esempio di calcolo riportati, la strategia GPP a volte comporta un sovra costo rispetto all’acquisto di un prodotto tradizionale, mentre in altri casi al risparmio energetico-ambientale si somma quello economico. Nella pratica quindi è probabile che, considerando anche la diminuzione dei costi di gestione, ad esempio delle apparecchiature da ufficio, sul medio periodo l’approccio comporti una spesa maggiorata dell’1-2% per il comune. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 65 Risparmio energetico ed ambientale: Per la valutazione delle ricadute ambientali dell’azione è stato utilizzato il documento redatto da Ecofys “Collection of statistical information on Green Public Procurement in the EU - Report on methodologies” dove l’impatto dell’applicazione del GPP è calcolato sulla base della sola CO2 e non CO2 equivalente, in linea con quanto effettuato nel SEAP comunale di Cefalù. Considerando unicamente quei materiali/servizi con una ricaduta concreta sul territorio in termini di emissioni evitate (pulizie, mense, manutenzione del verde, apparecchiature da ufficio) per valutare la ricaduta in termini di CO2 bisognerà monitorare per i prossimi due anni i quantitativi acquistati dal comune con specifiche consone. Il progetto IEE El-tertiary [GRU2008] ha stimato che il consumo delle apparecchiature da ufficio rappresenta circa il 5,3% del consumo del settore terziario in Francia, più del 6% in Italia ed il 14% in Germania. La comunicazione dei risultati ottenuti dall’ente potrà moltiplicarli includendo il settore terziario privato nell’azione. Considerando però solo le competenze comunali si può ipotizzare in via cautelativa un risparmio intorno alle 30 t/anno da rivalutare durante le prossime fasi di monitoraggio delle azioni. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 66 SCHEDA 5: Sanità efficiente SETTORE: pubblico UTENZA: Azienda ospedaliera Premessa La Fondazione Istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù nasce il 17 gennaio del 2003 attraverso una joint venture tra la Regione Siciliana, il Comune di Cefalù, l'Azienda USL 6 di Palermo, oggi Asp, e la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Rappresenta uno dei primi modelli in Italia di sperimentazione pubblica-privata per la gestione di un ospedale pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 9 bis della legge n. 502 del 1992. E' stata costituita con l'obiettivo di trasformare l'ospedale Giuseppe Giglio in centro di eccellenza, di ricerca, di alta specializzazione a prevalenza oncologica ma non esclusiva, attraverso il trasferimento del know-how dal San Raffaele di Milano. E' nata anche con lo scopo di ridurre la mobilità sanitaria passiva dalla Sicilia verso altre regioni. Come per il San Raffaele di Milano, oramai uscito dal parternariato, anche per l’ospedale di Cefalù la mission è indirizzata su tre direttrici: clinica, ricerca e formazione. L’edificio di quattro piani, dispone di camere di degenza da 2 posti letto con servizi autonomi. La superficie coperta e di circa 24.000 metri quadrati. Descrizione dell’azione Le strutture sanitarie sono molto energivore in quanto presentano una dotazione impiantistica e tecnologica di elevata complessità che deve assicurare il corretto funzionamento in maniera continuativa. Le strutture ospedaliere nazionali presentano consumi energetici più elevati delle corrispondenti strutture a livello europeo La dotazione tecnologica ed i fabbisogni energetici sono in crescente crescita e seguono dinamiche legate alla domanda di energia che deve soddisfare le numerose esigenze: - Riscaldamento - Condizionamento - Vapore - Energia elettrica per illuminazione, blocchi operatori, apparecchiature elettromedicali Il settore dispone pertanto di ampi margini di efficientamento tenendo conto del numero elevato di ore di funzionamento delle apparecchiature e degli impianti. L’Amministrazione Comunale ospita una consistente dotazione di ospedali, case di cura ed ambulatori che possono essere interessati dalle azioni. A livello internazionale esistono numerose ricerche e studi che confermano la possibilità di intervento nel comparto della sanità; si citano ad esempio HEALTHCARE ENERGY GUIDEBOOK (USA) determinato su un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 67 campione di 200 strutture sanitarie che prevede la suddivisione delle strutture in base al consumo energetico in 4 classi con indicazioni per l’ascesa al livello di top performer e EU HOSPITALS (EXEMPLAR ENERGY CONSCIOUS IN EUROPEAN HOSPITALS AND HEALTHCARE BUILDINGS) progetto finanziato dall’Unione Europea riguardante 5 ospedali siti in vari paesi europei, che prevede la riduzione dei consumi energetici principalmente attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. POTENZIALE RISPARMIO L’obiettivo generale dell’azione è quello di favorire l’introduzione di tecnologie dell’efficienza energetica in particolare la cogenerazione e la trigenerazione oltre all’applicazione ove possibile di energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico). Le azioni sono incentrate principalmente nel dominio tecnologico con l’introduzione di sistemi di regolazione e controllo. Si potranno affiancare anche azioni relative agli acquisti in GPP (elettricità verde) e ai trasporti dato l’elevato potenziale attrattivo di flussi della struttura in esame. Periodo temporale dell’azione: 2014-2016 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Amministrazione ospedaliera Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: al momento non quantificate Risparmio ambientale: al momento non quantificato. Progetti correlati già avviati: STS-Med Progetto “STS-Med Small scale thermal solar district units for Mediterranean communities” Priorità 2 – Tema 2.3 Energia solare -Ref. I-A/2.3/174 .Il progetto STS-Med si concentra sullo sviluppo, l’implementazione e la diffusione di tecnologie all'avanguardia per migliorare l'efficienza energetica negli edifici pubblici. Il progetto implementerà 4 impianti dimostrativi basati sul solare a concentrazione (CS) di cui uno a servizio della scuola elementare di cefalù. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 68 Parte II – Abitare con meno energia SCHEDA 6: Efficientamento energetico nell’edilizia privata SETTORE: residenziale, terziario, agricolo ed industriale UTENZA: Edifici privati La Situazione attuale Il comparto residenziale rappresenta circa un terzo dei consumi energetici comunale e deve essere oggetto di un’azione ad ampio spettro al fine di raggiungere gli importanti obiettivi di contenimento dei consumi energetici e delle emissioni. Si tratta di un comparto caratterizzato da una contenuta attenzione agli aspetti energetici ed ambientali ma che dispone di un rilevante potenziale di risparmio energetico. Il comparto residenziale di Cefalù è caratterizzato da circa 3.800 edifici che sono suddivisi per classi di età come riportato nella tabella e nel grafico seguente (fonte ISTAT 2001): Comune Edifici % Prima del 1919 1919-1945 1946-1961 1962-1971 1972-1981 1982-1991 dopo 1991 1.194 275 311 429 586 731 286 31% 7% 8% 11% 15% 19% 8% Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Totale 3.812 69 Circa un terzo degli edifici ha un’età anteriore al 1919 a testimonianza di un tessuto storico importante (edifici con 100 anni di vita ed oltre). Esiste comunque un numero considerevole di edifici che è stata costruita tra il dopoguerra e il 1973 (il 26 %) in cui l’attenzione alle problematiche energetiche era decisamente contenuta e non esistevano prescrizioni normative sul contenimento dei consumi energetici; tra il 70 e il ’90 sono stati realizzati oltre 1.300 edifici ( 34 %) che sicuramente possono essere oggetto di un efficientamento energetico. L’evoluzione del parco edilizio e delle aree di espansione sono evidenziate nella figura seguente che indica i periodi di espansione negli ultimi 60 anni del novecento (elaborazione da sito web http://www.laltracefalu.it/node/23). In colore rosso è evidenziato il nucleo storico dell’abitato al 1940, in giallo l’urbanizzazione del periodo dal 1940 al 1960, in blu l’espansione dal 1960 al 1980 e in rosa dal 1980 al 2000. Tale figura indica chiaramente le aree su cui sarà possibile intervenire con misure di efficientamento edilizio ed impiantistico per contenere i consumi energetici sia nella stagione invernale, ma soprattutto nel condizionamento estivo. L’assetto pianificatorio e programmatorio Dal punto di vista urbanistico, il Comune è dotato di P.R.G. approvato con D.A. n°. n. 199 del 18/12/1974. Inoltre sono stati approvati: P.P. delle Zone collinari di espansione urbana e della Caldura - D.A. n. 603 dell’1 ottobre 1986; P.P. della Zona del Lungomare - D.A. n. 232 del 23/05/1985; P.E.E.P. in C.da Pacenzia - D.A. n. 13/1976 e D.A. n. 128 del 31/03/1982; 2° P.E.E.P. in Contrada S. Barbara - D.A. n. 229 del 22/05/1985; oltre il piano particolareggiato di centro storico con D.A. 53 /1982. Conformemente alle normative le zone individuate sono le seguenti: - A – Conservazione; - B – Parco della Rocca; - C – Completamento e ristrutturazione con 8 sottozone; - D – Trasformazione, completamento e ristrutturazione con 6 sottozone; - E – Espansione edilizia con 5 sottozone; - F – Espansione edilizia mista residenziale e ricettiva turistica stagionale con 6 sottozone; - G – Edilizia ricettiva in 9 sottozone; - H – Zona delle attività connesse al nuovo porto e zona artigiana; Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 70 - I – Aree a Parco per attività culturali ed insediamenti turistici; L – Aree a verde attrezzate; M – Parco agricolo e turistico; N – Verde pubblico organizzato; O – Verde agricolo; P – Aree balneari demaniali; Q – Aree agricole; Sono inoltre evidenziate le zone vincolate - CIMITERIALE, secondo le limitazioni stabilite dall’art. 338 del Testo Unico delle leggi sanitarie 27 luglio 1934, n° 1165 , e legge 17 ottobre 1957 n° 983. - DI RISPETTO DELLE FALDE IDRICHE - DEGLI IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONE - DI PROTEZIONE DELLE FALDE IDRICHE - ARCHEOLOGICO O PAESAGGISTICO, - Vincolo di rispetto monumentale o paesaggistico. Recentemente il Comune di Cefalù è stato chiamato ad adeguare le norme di P.R.G. alla L.R. n° 28 del 22/12/1999 ed ai D.P.R.S. dell' 11/07/2000 e del 26.07.2000 ed ai DD.AA. del 12.07.2000 per l’aspetto che riguarda le prescrizioni di carattere urbanistico con preciso riferimento al settore commerciale. Tale documento è stato approvato con Determina del Commissario ad Acta n.1 del 26/09/2012. Questo strumento contiene prescrizioni per la mobilità collegata al terziario con particolare riferimento ai parcheggi per le auto; precise indicazioni sono previste per i posti da riservare alle moto e alle biciclette in funzione dell'area destinata a parcheggio pertinenziale (dal 10 al 4 % a seconda della grandezza della struttura commerciale). Disposizione sono contenute anche per la movimentazione delle merci per le diverse aree del territorio. Regolamento edilizio Il Comune di Cefalù ha recentemente concluso un iter di approvazione del Regolamento Edilizio che ha recepito innovazioni normative nazionali e regionali a tutto il 2013. L’iter di modifica e di variazione del regolamento è stato particolarmente articolato e soltanto in presenza di specifici interventi normativi nazionali e regionali, sarà possibile introdurre modificazioni significative. Il Regolamento infatti è stato adottato con delibera n. 59 del 24.03.1979 riscontrata legittima dalla C.P.C. il 04.01.1980 con provvedimento n. 20106/00719 e adeguato alle prescrizioni del decreto dell’Assessore Regionale del Territorio ed Ambiente n. 156/81 del 14.05.1981 – COSI’ COME DERIVANTE DALLE MODIFICHE DI CUI ALLE DELIBERA DI C.C. 20 DEL 22/03/2012 COSI’ COME CORRETTE DAL COMBINATO DISPOSTO DELLA NOTA ARTA N. 14095 DEL 02/07/2013, CONTRODEDOTTA CON DELIBERA DI C.C. 66 DEL 01/08/2013 E DALD.D.G. 400 DEL 10/12/2013 DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA DELL’ARTA. La struttura del regolamento edilizio del Comune di Cefalù non si differenzia molto da quelli classici presenti a livello regionale e più in generale nazionale; non ci sono riferimenti agli aspetti energetici che pure sono stati oggetto di prescrizioni normative che devono essere comunque osservate. Il contenuto afferisce ad Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 71 aspetti tipicamente edilizio costruttivi senza indicazioni a prescrizioni di carattere energetico in quanto cogenti. Si tratta di un impianto classico di pianificazione del territorio che risente della “rigidità” del quadro normativo procedurale in un logica regolatoria ed autorizzativa. L’aspetto positivo che il quadro risulta essere “regolato” dagli strumenti vigenti su cui è possibile, comunque articolare politiche di contenimento dei consumi energetici facendo leva su “normative” che sono intervenute negli ultimi anni. D’altro canto l’innovazione dei regolamenti rappresenta un percorso di difficile attuazione stante la complessità del percorso autorizzativo a livello comunale e regionale ed in presenza di un quadro normativo comunitario e nazionale in costante evoluzione. Le linee di azione della presente misura sono orientate in quattro comparti: - Nuove costruzioni - Ristrutturazioni edilizie ed impiantistiche edifici esistenti - Formazione, Informazione e sensibilizzazione - Gestione delle informazioni edilizie ed energetiche. Il contenimento dei consumi energetici nel comparto residenziale e terziario è basata su un intervento di carattere normativo/ordinativo (come la L.R. 4 del 2005) e sulla sensibilizzazione di tutti gli interessati alla filiera (dai costruttori, artigiani, impiantisti, ecc.) per arrivare ai professionisti ed i cittadini. L’obiettivo dell’azione del Piano è quella di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nel settore edilizio, mettendo a punto specifiche sotto-azioni differenziate e riguardanti il parco edilizio esistente e le nuove costruzioni, attraverso l’adeguamento degli strumenti attuativi e l’introduzione di innovazioni funzionali al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici. Un percorso fattibile potrebbe essere rappresentato dall’adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio con una funzione di indirizzo ed orientamento verso un comportamento virtuoso sotto il profilo energetico ed ambientale Il Comune dovrà pertanto individuare un percorso che permetta di: - Contenere il consumo energetico delle nuove costruzioni e soprattutto nella ristrutturazione degli edifici e degli impianti. - Promuovere la diffusione di tecnologie innovative a basse emissioni e ad elevata efficienza energetica, al fine di migliorare le prestazioni energetiche del sistema edificio-impianto (involucro, generatore di calore, sistema di distribuzione e di regolazione) e ridurre quindi le emissioni di sostanze inquinanti; - Favorire l’utilizzo di materiali atossici, asettici, durevoli, facilmente manutenibili, eco-compatibili e riciclabili; - Favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'impiego di fonti energetiche rinnovabili; - Permettere la graduale applicazione delle innovazioni attraverso un percorso di formazione ed informazione degli attori coinvolti. Tale strumento potrebbe essere applicato a tutti gli interventi previsti sul territorio e per tutte le destinazioni d’uso (ancorché le destinazioni artigianali/industriali necessitano di ulteriori e specifiche norme), prefigurando applicabilità diverse se trattasi di realizzazione: di nuovi insediamenti di nuovi lotti edificabili ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente manutenzione e/o restauro del patrimonio edilizio esistente. A fronte di una accresciuta consapevolezza e nonostante i progressi in campo edilizio e tecnologico, gli Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 72 ambienti di vita sono ancora troppo spesso inadeguati e poco confortevoli; ne consegue la necessità di favorire un’azione di sempre maggiore efficacia preventiva. Sulla base di indagini condotte a livello nazionale è emerso che dal 30 al 40% dell’energia totale prodotta a livello nazionale è utilizzata per costruire edifici, specialmente residenziali, e per la loro gestione, con tendenza all’aumento. Il settore residenziale rappresenta una quota rilevante dei consumi dell’energia della comunità e dell’aumento delle emissioni di CO2, causa dell’effetto serra, dei mutamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico su scala globale. Per avviare un processo di sostenibilità della gestione della residenza risulta quindi necessario adottare nuovi criteri di progettazione interdisciplinari che, nell’insieme, potrebbero consentire di risparmiare fino al 70% dell’energia legata al costruire ed all’abitare. Descrizione Azione L’intervento sul comparto residenziale si compone di una serie “sotto-azioni” complementari finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo globale di risparmio energetico. 1) Inserimento e recepimento degli obiettivi e delle azioni di efficientamento del comparto residenziale del PAES nei documenti di Pianificazione Urbanistica/Regolamento Edilizio per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 in occasione delle revisioni/aggiornamento. 2) Valutazioni specifiche per l’adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio: Il Comune prenderà in considerazione l’adozione di strumenti innovativi per favorire il contenimento dei consumi energetici nel settore residenziale. Questo percorso deve essere basato sulla conoscenza delle dinamiche del comparto edilizio sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni. L’adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio potrebbe essere uno strumento idoneo grazie ai contenuti tempi di adozione da parte dell’Amministrazione Comunale. La definizione specifica dell’allegato energetico sarà effettuata con il coinvolgimento degli stakeholder. 3) Campagna di informazione e sensibilizzazione. Il Comune di Cefalù prevede di coinvolgere le parti interessate per la redazione dei nuovi strumenti di governo del territorio; coinvolgimento che potrà essere anche esteso nell’azione di informazione e sensibilizzazione che coinvolgerà tutti gli stakeholder del comparto edilizio ed impiantistico. Tali azioni dovranno essere rivolte in primo luogo ai progettisti che saranno chiamati ad una puntuale applicazione delle normative e dei criteri individuati al fine di effettuare un efficace raccordo tra le “prescrizioni” e l’utente finale. Il coinvolgimento degli stakeholder dovrà avvenire sia nelle fasi di stesura (condivisione) sia nella fase di applicazione (attuazione) sia nel monitoraggio (indispensabile per avere un ritorno in termini di accettabilità ed efficacia delle norme). Una ulteriore ed articolata azione dei sensibilizzazione dovrà essere attuata nei confronti dei cittadini con modalità e strumenti che saranno esplicitati nella azione dedicata; in questo caso si dovranno utilizzare diverse modalità per il raggiungimento delle diverse fasce della popolazione. In tal senso potranno essere articolati strumenti che prevedono il contatto diretto (come lo Sportello Energia), sia adottando metodologie classiche (brochure, materiale informativo, ecc.) sia attraverso moderni strumenti di comunicazione come le tecnologie basate su social network (facebook, twitter, ecc.) e su portali informativi web-based. Le suddette attività di informazione e sensibilizzazione saranno rivolte anche al comparto del terziario al fine di sensibilizzare gli operatori sugli aspetti energetici ed ambientali. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 73 4) Introduzione di un sistema per la contabilizzazione delle informazioni energetiche degli interventi edilizi di competenza dell’Amministrazione Comunale. Tale sistema permetterà di tenere sotto controllo il raggiungimento degli obiettivi energetici a seguito della realizzazione degli interventi edilizi ed impiantistici. Si prevede di raccogliere ed analizzare il miglioramento delle prestazioni energetiche a seguito degli interventi realizzati anche con il contributo dei professionisti che saranno chiamati a dare evidenza di tali aspetti. 5) Prevedere l’incremento di ispezioni in corso d’opera e controlli di dettaglio per garantire la rispondenza delle costruzioni con la documentazione progettuale e gli elaborati presentati, con particolare attenzione agli aspetti energetici come previsto dalla normativa vigente. 6) Eseguire valutazioni sulla corretta applicazione della Certificazione Energetica nel settore privato e la predisposizione/promulgazione della documentazione per tutti gli edifici pubblici. Periodo temporale dell’azione: 2014-2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù, Associazioni di categoria, Ordini e Collegi professionali, cittadini. Valutazione energetica-ambientale La messa in atto delle azioni articolate permetterà una considerevole riduzione dei consumi energetici del comparto residenziale e del terziario. Occorre segnalare che la realizzazione di nuove costruzioni e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente deve sottostare a prescrizioni normative discendenti dalla Direttiva sul rendimento energetico degli Edifici recepita a livello nazionale e che sarà precisata a livello regionale e che pertanto si avrà già un contenimento dei consumi rispetto all’esistente. Sulla base dell’articolazione delle azioni individuate, tenendo conto della particolare situazione del comparto edile in questi anni di forte crisi economica, si stima un contenimento delle emissioni del comparto residenziale e terziario del 15 % al 2020. Tale stima è confortata dall’andamento misurato in altre realtà similari che hanno evidenziato una forte riduzione dei consumi energetici negli interventi di ristrutturazione edilizia. Risparmio energetico: 4179 MWh/anno Risparmio ambientale: 1570 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 74 Parte III – Turismo SCHEDA 7: Turismo sostenibile SETTORE: Turismo (edilizia ricettiva, mobilità, comunicazione) UTENZA: operatori economici del settore e turisti Situazione attuale Il Distretto Turistico Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera, nell’assolvimento della propria funzione, intende promuovere l’offerta del turismo relazionale e ciò nella considerazione che recenti studi dimostrano come il turista sembra essere meno interessato alle tradizionali mete turistiche, prive di personalizzazione. Il turismo relazionale si avvia “attraverso una combinazione di relazioni, innanzitutto interpersonali, in cui i soggetti generatori/confezionatori al di là di un mero orientamento alla vendita, fanno proprio un atteggiamento di sentita e condivisa ospitalità che recuperi il gusto di far scoprire la bellezza e la peculiarità del proprio patrimonio storico, religioso, artistico, folkloristico, enogastronomico e soprattutto d’umanità (e quindi di BENESSERE); ed in cui i turisti/utilizzatori da semplici consumatori finali, diventano soggetti generatori di valore, protagonisti possibilmente chiamati a completare attivamente la stessa offerta turistica.” Questa nuova tipologia di turismo offre il territorio nella sua interezza, con la sua storia, la sua geografia, il suo clima antropico e i suoi prodotti, assolvendo ad un ruolo di stimolo sull’economia minuta, seguendo un processo capillare, proprio a partire dai settori agro-alimentare, produttivo-artigianale e storico-culturale della tradizione orale siciliana. Il settore turistico ha iniziato a svilupparsi alla fine degli anni ’50, quando nella zona di Santa Lucia si insediò una struttura gestita dalla società Club Mediterranee; da allora la capacità ricettiva è andata sempre aumentando così come sono aumentate le presenze di turisti che ogni anno vengono a visitare le bellezze architettoniche, storiche, archeologiche e paesaggistiche del territorio di Cefalù. Occorre comunque ricordare che la principale vocazione del territorio comunale è verso un turismo stagionale sviluppatosi in virtù della presenza di più di 8 chilometri di costa sabbiosa. Cefalù è al secondo posto dopo Taormina per numero di arrivi e presenze, coprendo una percentuale elevata del totale regionale con un “trend” in costante crescita. Ovviamente tutto ciò si traduce in un maggior carico per l’ecosistema con più alti consumi energetici e maggiori emissioni. Diventa perciò necessario avviare progetti per la sensibilizzazione dei turisti verso le tematiche energetiche ed ambientali. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 75 Il Comune di Cefalù aderisce al progetto Ecoturismo Mediterraneo, assieme ad altri 21 Comuni, finanziato dalla Regione siciliana con il PIR Reti per lo sviluppo locale, i cui obiettivi sono diffondere in tutto il territorio le pratiche di turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e creare e promuovere una vasta area con destinazioni e prodotti ecoturistici certificati. Questo tipo di turismo, rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali contribuisce al mantenimento e alla conservazione di ampie aree d’interesse ecologico e favorisce la diversificazione e la destagionalizzazione della domanda turistica delle aree costiere ed insulari, interessate da un turismo prevalentemente balneare. Di seguito sono riportati i risultati attesi e le azioni previste nell’ambito del progetto: Risultati attesi: - collaborazione tra enti pubblici, organismi privati di tutela ambientale ed imprese, per organizzare e promuovere l'offerta ecoturistica dell'area; avvio di un Sistema Turistico Tematico (incentrato sull'ecoturismo), che interessi gran parte della Sicilia; strutturazione della filiera produttiva collegata all'ecoturismo; diffusione di certificazioni ambientali aziendali, di prodotto e territoriali; diffusione di pratiche turistiche e ricettive, rispettose dell'ambiente; presenza, sui mercati internazionali, di destinazioni, pacchetti ed itinerari turistici che riguardano il territorio della coalizione L’amministrazione cefaludese si pone quindi l’obiettivo: • • di migliorare le performance ambientali della filiera del prodotto turistico, in direzione della applicazione dei marchi di qualità ambientale, a partire dagli albergatori, tenendo conto delle loro specifiche caratteristiche ed esigenze economiche; di indirizzare la riqualificazione del patrimonio ricettivo alberghiero ed extra alberghiero, prevista nel PRG, con un’azione di promozione in sinergia con gli eventuali incentivi governativi; di sensibilizzare il mercato turistico sui benefici del turismo sostenibile, al fine di coinvolgere Tour Operator e turisti in un circolo virtuoso di miglioramento progressivo delle località di vacanza e dell'aumento del grado di soddisfazione. Descrizione dell’azione La strategia consiste nella promozione di un marchio territoriale a valenza ambientale per favorire l’instaurarsi e/o il consolidarsi di attività economiche locali caratterizzate da valori di alta qualità e sostenibilità. Tale classificazione, volontaria, deve essere parte di un sistema ambientale di più ampio respiro che funga da catalizzatore sul territorio delle Madonie e da richiamo verso l’esterno. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 76 L’approccio ideale per un territorio con le caratteristiche di complessità quale quello in esame consisterebbe nell’implementazione di un progetto pilota che costituisca una “rete ecologica” e la utilizzi quale strumento di sviluppo sostenibile interagendo con la pianificazione e le attività di promozione dei diversi Enti presenti nell’area delle Madonie. Il comune di Cefalù, nell’ambito delle proprie finalità istituzionali, ha deciso di avviare e promuovere azioni finalizzate alla valorizzazione turistica sostenibile delle risorse naturalistiche attraverso strumenti che tengano conto delle esigenze presenti sul territorio. Due entità, il comune e il territorio delle Madonie, che devono integrare le proprie azioni di sviluppo e creare un “sistema sostenibile” che sia fonte di crescita e di rilancio. Una “rete ecologica” in grado di cogliere le opportunità offerte dalle risorse naturalistiche. La rete ecologica persegue il fine di interrelare e connettere ambiti territoriali dotati di una maggiore presenza di naturalità (dove migliore è lo stato ed il grado di integrazione delle comunità locali con i processi naturali), recuperando e ricucendo tutti quegli ambienti più isolati nel territorio che hanno mantenuto viva una struttura originaria, ambiti la cui permanenza è condizione necessaria per il sostegno complessivo di una diffusa e diversificata qualità ambientale. L’opportunità espressa dalla rete della connettività ecologica è data dal grado di interconnessione delle parti del territorio allo scopo di creare delle condizioni di equilibrio tra: aree ad urbanizzazione diffusa, aree naturali e distretti produttivi puntuali. La procedura, di una certa complessità, sarà sviluppata in modo integrato e graduale partendo da interventi di start up (informazione, sensibilizzazione Enti ed operatori, animazione territoriale e raccolta dati) per passare poi ad azioni propulsive (miglioramento offerta, valorizzazione filiere, incentivazione attività sostenibili ed allargamento area di influenza) e successivamente di consolidamento (dimostrazione e divulgazione risultati ottenuti, pianificazione degli obiettivi di sviluppo, attività formative). In questa ottica il marchio promosso da un Ente quale il comune di Cefalù insieme con i Parchi può considerarsi il primo passo nella costruzione di una rete a cui man mano gli attori presenti sul territorio potranno aggregarsi per amplificarne i risultati. L’applicazione del marchio deve essere il più possibile obiettiva, trasparente e credibile e andrà quindi collegata con i più diffusi sistemi standardizzati di valutazione e regolamentata da un disciplinare (v. allegato), che ne determina univocamente le regole di accesso e di utilizzo. Data la vastità delle possibilità di applicazione, sono state previste due differenti tipologie di ampio spettro dello stesso marchio dedicate rispettivamente a: o Prodotti; o Attività turistico – ricettive. Per ogni categoria è stata redatta una normativa tecnica (sotto forma di schede) a cui attenersi. Le misure prese in considerazione esaminano tutti gli ambiti di competenza più rilevanti dal punto di vista dell’impatto ambientale e territoriale. La nascita di un simile strumento sul territorio dovrebbe essere formalizzata e supportata anche tramite la creazione di una forma associativa tra le parti interessate che ne condividano fin da subito e finalità ed i valori di fondo che ne hanno spinto la creazione. In analogia con i sistemi di gestione della qualità si attiva infatti un processo virtuoso finalizzato alla soddisfazione del cliente e al miglioramento continuo che ha Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 77 però come punto di partenza la condivisione dell’aumento dell’impegno ambientale dei diversi operatori che solo in un secondo momento potranno usufruire dei risultati raggiunti. Lo strumento tramite il quale realizzare in pratica questa operazione di marketing territoriale è il marchio territoriale che è pensato per segnalare ai potenziali fruitori i soggetti, i prodotti e i servizi (visite guidate, esercizi ricettivi e di ristorazione, offerta di sport all'aria aperta, produttori tipici) che concorrono a definire la qualità del territorio. Chi ottiene il marchio ottempera a particolari standard di eccellenza ed è membro di un sistema multimediale che ed è in grado di attrarre con informazioni e indicazioni i visitatori. In questo modo, oltre ad impegnarsi per il miglioramento della qualità complessiva del sistema, si contribuisce a mobilitare i soggetti locali attorno ad un obiettivo comune: la valorizzazione delle risorse locali. Il marchio, pertanto, ha una duplice funzione: da un lato la garanzia della qualità per il fruitore dell' area (chi viene segnalato contribuisce alla qualità dell’ambiente), dall'altro la promozione commerciale degli operatori sul territorio (chi viene segnalato acquista visibilità). Un ruolo centrale nella selezione dei soggetti da segnalare e nella promozione del marchio spetta all'ente, soggetto deputato a fungere da garante della qualità dell'intero sistema. Il compito dell'ente, in conclusione, non deve essere quello del dispensatore di un marchio di qualità in concorrenza con i tanti disponibili sul mercato, ma deve essere un compito superiore di garanzia della qualità e promozione dello sviluppo sostenibile del proprio ambiente. La metodologia di certificazione, si baserà sulla rispondenza a requisiti volti ad indirizzare la struttura verso un percorso finalizzato allo sviluppo sostenibile dell’attività. Inoltre vuole essere un mezzo per fornire un’adeguata informazione al turista sulle caratteristiche ecologiche dei servizi offerti dall’attività aderente al marchio. L’approccio adottato è quello di accompagnare le strutture gradualmente ad ottenere livelli di efficienza sempre più elevati in grado di soddisfare i requisiti dei sistemi di certificazione più diffusi e conosciuti che, allo stato attuale, non vengono impiegati a causa delle difficoltà di implementazione (costi, sforzo iniziale, dimensione contenute delle strutture, ecc.). Si vuole pertanto avviare un percorso virtuoso che potrà fornire in futuro ulteriori risultati e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. I requisiti dovranno concernere tutte le aree di influenza del soggetto da certificare; in particolare si possono già presupporre interventi su: - organizzazione interna (consapevolezza dello staff e sistema di management) - efficienza energetica ed ambientale (efficienza delle strutture edilizie, produzione ed utilizzo dell’energia,…) - raccolta rifiuti, depurazione e risparmio idrico - approvvigionamenti (provenienza alimenti, prodotti ecosostenibili utilizzati,…) - mobilità e servizi di trasporto (promozione dell’intermodalità e della soft mobility per il turista ed i dipendenti) La definizione delle misure e degli ambiti per le tutte le tipologie di struttura turistico ricettiva (hotel, pensioni, agriturismi, ristoranti, stabilimenti balneari,...) al fine di ottenere il rilascio del marchio, dovrà essere analoga a quella dei più diffusi standard ambientali in modo da accompagnare il destinatario del marchio verso la compatibilità con i sistemi internazionali. Analogamente a quanto fatto per le strutture turistico-ricettive, anche per i prodotti che volessero collegare la propria immagine con il concetto di qualità ambientale, saranno predisposti alcuni requisiti su base Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 78 volontaria. Le misure da adottare in questo caso dovranno coinvolgere sia la filiera produttiva che la commercializzazione del prodotto e le attività di comunicazione ed informazione connesse. Tra le azioni indirizzate direttamente ai turisti si possono prevedere attivazioni di punti informativi, in prossimità delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari, al fine di offrire ai fruitori delle strutture in questione informazioni sull’importanza dell’equilibrio dell’ecosistema, così da favorire l’acquisizione di comportamenti più rispettosi verso l’ambiente. Le attività di sensibilizzazione dovranno inoltre focalizzarsi su quelli che sono i principali problemi all’interno del Comune di Cefalù, ovvero la produzione e lo smaltimento di rifiuti e la mobilità oltre al consumo di energia. Le metodologie da adottare per la comunicazione potranno essere di diversi tipi: - informazioni verbali, con l’ausilio di brochure e locandine - ludiche, indirizzate principalmente ai bambini - tecnologiche tramite web o app Periodo temporale dell’azione: 2012 -2020 Soggetti coinvolti: Comune di Cefalù, albergatori, stabilimenti balneari, operatori turistici, turisti Valutazione energetica –ambientale Riduzione del consumo: Sulla base di statitische effettuate a livello europeo, si ipotizza che le campagne di sensibilizzazione influiscano sul comportamento dei cittadini portando ad una riduzione del 2-3% del consumo (T interne edifici, stand-by, etichette energetiche elettrodomestici, utilizzo di RES, mobilità ciclopedonale e utilizzo del TP,…). Emissioni evitate: 500 t Le emissioni evitate riguardano solamente la parte non contabilizzata nelle altre misure (es. mobilità), quindi in generale l’efficientamento delle strutture turistico-ricettive ed il miglioramento dovuto ai comportamenti sostenibili e agli acquisti Progetti correlati già avviati: dall’Expo ai territori, progetto “Sense of Sicily” Il comune di Cefalù ha partecipato all’iniziativa “Dall’EXPO ai territori” promossa dal Ministro per la Coesione Territoriale per la valorizzazione e la promozione dei territori italiani, attraverso specifici interventi collegati all’evento Expo 2015. L’iniziativa punta alla promozione di alcune aree delle Regioni Italiane, a partire dalle loro dotazioni in termini di competitività turistica e di produzioni, attività e risorse (in particolare, di quelle del patrimonio culturale) collegate ai temi dell’Expo 2015. Il progetto, denominato “Sense of Sicily”, promuoverà 3 percorsi di viaggio in Sicilia su antichi treni e non solo (’Etna, la Costa Occidentale e l’alto Belice), ponendo in rilievo le eccellenze agroalimentari della Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 79 regione, valorizzando le aziende produttrici, generando importanti processi di sviluppo delle aeree interessate. La qualità dei cibi, la riscoperta delle tradizioni alimentari isolane, come migliore espressione della dieta mediterranea, sono il volano determinante per diffondere cultura alimentare, consapevolezza salutistica, e conseguentemente indice di sviluppo per i protagonisti del territorio, che diventano artefici di un piano vincente e sostenibile di marketing territoriale. Percorsi di gusto con tre viaggi nel cuore di Sicilia, si prefigge lo scopo di far conoscere la cultura siciliana, con le sue tradizioni, la sua cultura gastronomica e la sua storia, e di avvicinare il più possibile il “viaggiatore” all’inestimabile patrimonio artistico – culturale, tentando anche uno degli obiettivi più ardui: attrarlo anche in periodi meno turistici, destagionalizzando quindi l’offerta e in modo il più possibile sostenibile per il territorio e conseguentemente il pianeta. Tale iniziativa ha lo scopo di promuovere l’identità siciliana ad un target variegato, come quello che sarà intercettato durante l’EXPO 2015, ma fortemente motivato, nello scoprire meglio la Sicilia, sinonimo da sempre di sole, mare e storia, mettendo da parte tristi retaggi, che in ogni modo ne hanno aumentato la notorietà. L’EXPO 2015 è una grande occasione “per parlare” ad un pubblico che predilige il viaggio, la scoperta, la conoscenza, ed ha una forte attrazione per i “sapori” e le tradizioni enogastronomiche della Sicilia. Dai percorsi su rotaia, su strada e su acqua, gemmano i rami portanti di un fecondo albero della vita, ulteriormente declinato in una strabiliante tavolozza di colori, profumi e sapori, articolata in itinerari territoriali di microcircolo, dei quali i primi si rendono collettori e cardini principali di senso. L’incontro diretto tra scopritore-viaggiatore e terra svelata, avviene tramite le genti, i mestieri e le aziende dei territori attraversati, anche presso le stazioni di posta di cui è costellato il percorso nelle tre aree considerate. Vere summae di eccellenze delle realtà produttive locali, le stazioni diventano “patrimonio” del territorio, svolgendo vita autonoma dal veicolo-mezzo che le intercetta e dotando l’area di una sede stabile di commercio e scambi, scuola di tradizioni eno-gastronomiche ed eventi di cultura viva, autentica espressione del singolo territorio in cui insiste. La strategia di comunicazione, fulcro dell’azione, sarà infatti il più possibile ampia e innovativa e si baserà su un brand ad hoc per veicolare la proposta sia sui canali consueti (media, agenzie viaggio, compagnie aeree,…) che sul web e i social network. L’esperienza sensoriale ritratta dal progetto, arricchita da un’estensione digitale di ultima generazione, è esportabile, anche in moduli, grazie alla creazione di un’innovativa app e ad un format operativo frutto di già intrapresi accordi con soggetti istituzionali e privati, nazionali od individuati in paesi target di mercati strategici per l’economia siciliana e nazionale. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 80 Parte IV - Mobilità SCHEDA 8: Preservazione del centro storico e diffusione mobilità basso emissiva (mobilità elettrica, creazione di piste ciclabili e percorsi pedonali,…) SETTORE: Mobilità urbana UTENZA: Privati Premessa Il centro storico di Cefalù ha una valenza storico artistica molto elevata, tanto da essere in procinto di diventare patrimonio UNESCO. Pur essendo già in parte riservato al traffico dei residenti, risulta spesso congestionato presentando qualità della vita e dell’aria non ottimali. Le misure di contenimento delle emissioni da traffico, oltre a quelle relative all’ammodernamento del parco auto circolante (v. scheda dedicata) e al potenziamento del TP e dell’intermodalità, non potranno prescindere dallo sviluppo della mobilità dolce a basse emissioni; le modalità possibili comprendono: il miglioramento dei percorsi pedonali e ciclabili (messa in sicurezza, accessibilità, attrattività, estensione,…) - la diffusione dei veicoli elettrici Le piste ciclo-pedonali sono dei percorsi protetti e riservati a biciclette e pedoni, dove il traffico motorizzato e escluso. Lo scopo di tali percorsi e quello di indurre i cittadini a utilizzare mezzi di trasporto sostenibili per l’ambiente. Le piste ciclo-pedonali portano perciò a favore dell’Amministrazione Pubblica un vantaggio energetico/ambientale dato dall’inutilizzo di mezzi a motore e un vantaggio sociale dato da un servizio aggiuntivo a disposizione dei cittadini. D’altra parte qualsiasi investimento sostenuto per le piste non potrà garantire alcun ritorno economico, se non dal punto di vista turistico. I veicoli elettrici sono ormai disponibili sul mercato a prezzi accessibili e con un ventaglio di modelli per soddisfare ogni necessità (bici, scooter, veicoli passeggeri dai biposto ai bus, veicoli per il trasporto merci). Le emissioni di tali veicoli calcolate a km, pur non essendo nulle ma collegate alla produzione elettrica distribuita dalla rete, risultano inferiori ai mezzi tradizionali e puntualmente nulle, consentendo un miglioramento della qualità dell’aria locale. Per ottimizzare l’azione sarà possibile ricorrere alla produzione da rinnovabile (pensiline fotovoltaiche) o all’acquisto di energia verde certificata per le ricariche. Situazione attuale La mobilita privata interna avviene prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’automobile. Descrizione dell’azione La nuova infrastruttura di percorsi ciclo pedonali dovrà permettere un agevole collegamento in termini di mobilità non motorizzata: ciò avrà evidentemente risvolti sia per i residenti, ma anche per i turisti, come possibilità di svago ma anche di accessibilità alternativa alle spiagge e alle località vicine. L’itinerario ciclabile si potrà interconnettere poi con altri percorsi posti a rete che permettano una più ampia fruibilità del territorio delle Madonie e delle sue bellezze. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 81 La stima del risparmio energetico/ambientale viene effettuata considerando per ciascun abitante (senza contare l’apporto dei numerosi turisti che potranno beneficiare della misura) una percorrenza media annua su pista ciclabile pari a 9 km, ovvero considerando il risparmio di CO2 per l’equivalente percorrenza con automobile a benzina, ed un consumo di un litro di carburante ogni 15 km. Al fine di limitare l’inquinamento l’Amministrazione Comunale intende promuovere un progetto di sviluppo e sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente esteso all’intero territorio, garantendo inoltre una maggiore sicurezza per i velocipedi e la riduzione della congestione del traffico, intervenendo sulle direttrici di collegamento tra l’entroterra, la zona litoranea e la futura nuova stazione ferroviaria promuovendo sulle stesse la mobilità sostenibile. Vista l’estensione del territorio l’Amministrazione potrà attuare il progetto in più lotti. Con il primo lotto funzionale si suggerisce di intervenire su alcune vie di maggior utilizzo soprattutto durante la stagione estiva. Nel contempo verranno predisposte rastrelliere di sosta per biciclette presso gli stabilimenti balneari e le strutture alberghiere oltre che presso la stazione ferroviaria e le scuole che potranno supportare la diffusione dell’informazione circa i percorsi disponibili. Per quanto riguarda le scuole verrà attuato anche un servizio di pedibus per agevolare il raggiungimento degli istituti senza ricorrere al mezzo e contemporaneamente diffondendo la cultura del pedone. La promozione dei veicoli elettrici potrà avvenire sia tramite il supporto alla diffusione di servizi quali il car sharing ed il bike sharing elettrico (eventualmente collegato agli altri centri urbani o alla linea ferroviaria come previsto nella scheda relativa all’intermodalità), sia attraverso la preclusione ad altri veicoli più inquinanti di intere zone (anche limitatamente a certi orari) o parcheggi che rimarranno dedicati agli EV con possibilità di ricarica. Periodo temporale dell’azione: Si prevede che l’intervento nel territorio potrà essere attuato entro il 31.12.2020. Attori coinvolti: Comune di Cefalù, RFI, strutture turistiche, scuole, operatoti privati. Valutazione energetica – ambientale Risparmio energetico: 1500 MWh/anno Risparmio ambientale: 390 t CO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 82 SCHEDA 9: Ammodernamento parco auto e fluidificazione traffico SETTORE: Settore trasporti UTENZA: Parco auto Situazione attuale Da dati ACI al 2011 il parco mezzi dei residenti nel comune di Cefalù risultava pari a 0,86 veicoli pro capite (e 0,56 autovetture pro capite) e le auto circolanti erano, nel migliore dei casi, omologate Euro 4. Dal 1 Gennaio 2011, si possono omologare e immatricolare solamente automobili Euro 5. La normativa sulle automobili Euro 6 entrerà in vigore per tutte le auto immatricolate tra il 2014 ed il 2015. Il traffico che interessa il territorio comunale non si limita ai soli residenti ma coinvolge anche i transiti delle strade statali e provinciali, quelli autostradali e il passaggio turistico. Sono quindi diverse le misure da prendere in considerazione per limitare l’emissione da traffico urbano, tenendo presente che l’influenza del comune in alcuni casi è limitata dalla competenza sovra territoriale. Descrizione dell’azione La mobilità privata interna avviene prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’automobile. Il combustibile maggiormente utilizzato è la benzina. Si prevede il graduale rinnovamento del parco macchine da oggi fino al 2020, con conseguente dismissione dei veicoli più vecchi dotati di tecnologie motoristiche meno efficienti. Sia l’amministrazione comunale che l’azienda di trasporto pubblico partecipata indirettamente dal comune (TPL), entro il 2020 contribuiranno con l’ammodernamento degli automezzi di competenza. La fluidificazione del traffico, con contemporaneo aumento della sicurezza per gli utenti della strada, potrà essere messa in atto tramite l’inserimento di rotonde stradali presso i principali incroci. A seguito anche della predisposizione delle piste ciclabili (di cui alla scheda dedicata) potrà essere necessario rivedere il piano di circolazione stradale inserendo ulteriori modifiche. Allo stesso modo potranno essere potenziate le Zone a traffico limitato per il contenimento delle percorrenze dei mezzi più obsoleti (euro 0, 1 e 2). In tal modo si promuoverà il contenimento delle emissioni anche tramite l’ammodernamento del parco auto privato circolante. Una delle componenti del problema della congestione e dell’inquinamento è la cosiddetta logistica urbana (city logistics), ossia la gestione degli accessi nelle aree cittadine di maggior pregio per i servizi di distribuzione e raccolta urbana delle merci. Una possibile soluzione per mitigarne gli effetti è quella di istituire un sistema di accreditamento, mediante il quale l’accesso alle aree sensibili è garantito a tutti ma secondo regole chiare e condivise che interessano i carichi, le motorizzazioni, i parametri di emissione degli inquinanti, l’efficienza logistica e la sicurezza sul lavoro. Si tratta di dare la possibilità agli operatori di trasporto (in conto terzi e in conto proprio) maggiormente “virtuosi” dal punto di vista ambientale e di efficienza e sicurezza del servizio erogato, di acquisire il diritto di accedere alle aree in oggetto in regime agevolato (es.riduzione costo permesso di circolazione, finestre temporali di accesso estese, utilizzo esclusivo di specifiche aree di sosta, ecc.). Come testimonia il documento pubblicato sul sito del "Communication and Information Resource Centre Administrator" (CIRCA) dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) redatto dal UKs National Atmospheric Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 83 Emissions Inventory (NAEI), il divario emissivo tra le diverse categorie di omologazione è rilevante per tutti gli inquinanti. Illustrative Example of Emission Factors Calculated from Functions at Typical Speeds on Urban, Rural, Motorway Roads Factors based on new speed-emission functions, averaged over distribution of engine sizes/vehicle weights in UK fleet NOx Urban g/km Rural PM10 Motorway Urban g/km Rural CO Motorway Urban HC g/km Rural Motorway Urban g/km Rural Motorway PETROL CARS ECE 15.04 Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,635 0,249 0,227 0,136 0,073 2,206 0,365 0,243 0,146 0,078 3,159 0,660 0,368 0,221 0,118 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,0235 0,0029 0,0007 0,0007 0,0007 0,0149 0,0040 0,0013 0,0013 0,0013 0,0180 0,0088 0,0053 0,0053 0,0053 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 9,837 1,406 0,983 0,885 0,590 6,255 1,401 0,726 0,654 0,436 7,537 4,142 0,607 0,546 0,364 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,473 0,082 0,065 0,045 0,034 0,922 0,066 0,046 0,032 0,024 0,789 0,159 0,047 0,033 0,025 DIESEL CARS Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,616 0,523 0,540 0,540 0,270 0,566 0,460 0,499 0,499 0,250 0,714 0,686 0,807 0,807 0,403 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,171 0,064 0,057 0,040 0,020 0,148 0,055 0,041 0,028 0,014 0,188 0,086 0,063 0,044 0,022 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,665 0,282 0,240 0,144 0,144 0,453 0,152 0,073 0,044 0,044 0,421 0,205 0,073 0,044 0,044 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,147 0,075 0,061 0,043 0,039 0,087 0,046 0,030 0,021 0,020 0,061 0,039 0,025 0,017 0,016 PETROL LGVs Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,535 0,360 0,318 0,191 0,105 1,778 0,352 0,383 0,230 0,127 2,346 0,526 0,565 0,339 0,186 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,0292 0,0037 0,0009 0,0009 0,0009 0,0232 0,0065 0,0013 0,0013 0,0013 0,0682 0,0141 0,0047 0,0047 0,0047 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 13,35 2,89 0,70 0,63 0,42 10,21 1,82 0,62 0,56 0,37 31,22 2,06 0,58 0,52 0,35 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,467 0,095 0,057 0,040 0,030 0,760 0,082 0,052 0,037 0,028 0,823 0,075 0,051 0,036 0,027 DIESEL LGVs Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,311 1,033 0,981 0,733 0,382 1,248 0,881 0,837 0,626 0,326 1,542 1,364 1,296 0,969 0,505 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,321 0,090 0,090 0,072 0,044 0,272 0,087 0,087 0,070 0,043 0,401 0,218 0,218 0,174 0,107 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 1,025 0,434 0,434 0,260 0,260 0,798 0,535 0,535 0,321 0,321 1,226 0,963 0,963 0,578 0,578 Pre-Euro I Euro I Euro II Euro III Euro IV 0,284 0,126 0,126 0,098 0,052 0,146 0,103 0,103 0,080 0,042 0,154 0,093 0,093 0,072 0,038 RIGID HGVs Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 13,53 5,83 7,47 6,39 4,41 3,13 1,79 13,53 4,91 6,84 5,76 3,98 2,82 1,61 13,53 5,91 7,23 6,02 4,15 2,95 1,69 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 1,081 0,517 0,267 0,163 0,117 0,024 0,024 0,863 0,413 0,213 0,127 0,092 0,019 0,019 0,853 0,408 0,211 0,128 0,092 0,019 0,019 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 3,33 2,56 1,45 1,17 0,82 0,60 0,60 2,75 2,11 1,20 0,97 0,68 0,49 0,49 2,57 1,97 1,17 0,90 0,63 0,46 0,46 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 3,56 1,77 0,65 0,51 0,36 0,25 0,25 2,88 1,44 0,49 0,42 0,29 0,20 0,20 2,79 1,39 0,44 0,40 0,28 0,20 0,20 ARTIC HGVs Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 20,70 16,53 19,85 13,69 9,45 6,71 3,83 20,70 12,89 18,18 12,35 8,52 6,05 3,46 20,70 11,52 19,22 12,91 8,90 6,32 3,61 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 0,870 0,763 0,701 0,423 0,305 0,064 0,064 0,658 0,577 0,560 0,332 0,239 0,050 0,050 0,580 0,508 0,554 0,332 0,239 0,050 0,050 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 3,88 2,96 4,05 3,15 2,20 1,61 1,61 3,23 2,47 3,37 2,60 1,82 1,32 1,32 3,24 2,47 3,27 2,43 1,70 1,24 1,24 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 3,95 1,57 1,68 1,39 0,97 0,68 0,68 2,62 1,04 1,27 1,12 0,79 0,55 0,55 2,09 0,83 1,13 1,09 0,76 0,53 0,53 BUSES Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 16,71 13,50 10,77 9,66 6,67 4,74 2,71 13,82 5,37 6,15 5,50 3,80 2,70 1,54 13,36 6,13 6,51 5,75 3,97 2,82 1,61 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 2,344 1,017 0,515 0,296 0,213 0,044 0,044 0,766 0,332 0,200 0,120 0,086 0,018 0,018 0,655 0,284 0,198 0,120 0,087 0,018 0,018 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 19,70 8,75 2,73 2,25 1,57 1,15 1,15 7,33 3,25 1,12 0,91 0,63 0,46 0,46 9,15 4,06 1,09 0,85 0,59 0,43 0,43 Pre-1988 models Pre-Euro I (88/77/EC) Euro I Euro II Euro III Euro IV Euro IV+ (2008) 7,550 1,829 1,392 1,014 0,709 0,497 0,497 2,193 0,531 0,461 0,390 0,273 0,191 0,191 2,053 0,497 0,411 0,378 0,264 0,185 0,185 Source: Compiled by NAEI NETCEN Based on new speed-emission functions and average speeds typical for each class of vehicle on each type of road Anche il Ministero dell’Ambiente nella “guida ai consumi e alle emissioni dei veicoli” registra la diminuzione annuale delle emissioni dei vicoli presenti sul mercato italiano: solo nell’ultimo quinquennio le emissioni di CO2 dei principali modelli di veicolo sono diminuite quasi del 10%. Considerando che i veicoli vengono sostituiti mediamente ogni 10 anni, si può presupporre che il risparmio medio di CO2 di un modello nuovo rispetto ad uno precedente di un decennio sia pari almeno al 10%. L’emissione di CO2 è legata al consumo di combustibile e quindi al costo per km: anche in questo caso un’opportuna campagna informativa potrà essere utile soprattutto nei casi di sostituzione prevista dell’autoveicolo familiare o commerciale. Considerando con il periodo temporale 2011 - 2020, si può presupporre l’ammodernamento di un 5% del parco circolante nel territorio comunale. Periodo temporale dell’azione:2011-2020 Soggetti coinvolti:Comune di Cefalù, TPL, privati Valutazione energetica –ambientale Risparmio energetico: 2000 MWh/anno Risparmio ambientale: 500 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 84 SCHEDA 10: ammodernamento infrastruttura ferroviaria, ottimizzazione TPL ed intermodalità SETTORE: mobilità UTENZA: privata Descrizione dell’azione: La ferrovia Messina-Palermo corre lungo tutta la costa collegando i due capoluoghi. È una delle principali linee ferroviarie regionali: Messina ha l'importante funzione di stazione di confine e collegamento con la linea ferroviaria continentale, mentre a Palermo si trova anche l’aeroporto più vicino. L’inadeguatezza della rete, soprattutto a causa del binario unico, non ha permesso a Cefalù e ai comuni limitrofi di sfruttare appieno le potenzialità di questa forma di trasporto collettivo. Il completamento del raddoppio del tratto comporterà numerosi benefici di cui potranno beneficiare sia i pendolari (lavoratori e studenti residenti) oltre che naturalmente al traffico merci: - incremento della capacità di trasporto dell'infrastruttura; - aumento della velocità dei treni; riduzione dei tempi di percorrenza; - maggiore regolarità della circolazione; - benefici di carattere ambientale. L’ottimizzazione del TPL sarà realizzata con una pianificazione e riorganizzazione delle linee di trasporto pubblico su gomma a livello sovraccomunale. Si dovrà analizzare anche la possibilità di rilocalizzazione delle stazioni di servizio e delle aree di sosta degli autobus in modo da agevolarne l’accessibilità e l’interscambio con altri sistemi di trasporto. Inizialmente saranno individuati i flussi di traffico in relazione alle stagioni e al periodo dell’anno con particolare attenzione alle aree di maggior interesse turistico monumentale, educativo e commerciale. Tali dati saranno analizzati ed elaborati al fine di creare un database contenente le informazioni sulle corse esistenti e sui mezzi disponibili (utilizzando anche studi già effettuati come nel caso di quelli estrapolati dal progetto MUSA), per poi identificare le azioni da intraprendere per potenziare o ridurre l’offerta del trasporto pubblico in base alla reale richiesta degli utenti, prevedendo anche la possibilità di utilizzare i sistemi delle metropolitane con corse ad orario fisso per il collegamento “punto-punto” e ad “anello”. Particolare cura dovrà essere posta per fornire un adeguato servizio ai turisti e agli studenti al fine di garantire loro il pieno raggiungimento delle loro mete finali (monumenti, luoghi di interesse storico, scuole, ecc.) in tempi ridotti. Alle suddette misure andrà affiancata la realizzazione di parcheggi scambiatori in grado di agevolare l’utilizzo del trasporto pubblico su gomma o ferroviario e di veicoli a basse emissioni (veicoli elettrici, bici,…) o percorsi pedonali. Il sistema dei parcheggi dovrà essere regolato con opportuna tariffazione e chiusure del traffico per supportare il decongestionamento del centro storico e l’intermodalità. Questa azione è diretta in particolare ai pendolari e al flusso turistico che andranno caratterizzati in dettaglio in modo da poter offrire il servizio più opportuno (posizionamento e taglia parcheggi, tariffazione e abbonamenti, collegamenti intermodali,…) Al fine di incentivare il più possibile l’intermodalità e l’utilizzo di mezzi bassoemissivi, saranno promossi servizi di carsharing (in particolare con veicoli LEV o elettrici) e bikesharing Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 85 Le azioni previste dovranno essere correlate da campagne di comunicazione mirate per consentirne l’efficacia. Si può presupporre in via cautelativa una diminuzione del 15% del consumo del settore mobilità privata e commerciale in accordo con studi bibliografici di settore. Periodo temporale dell’azione: Il 31/12/2014 è prevista la fine dei lavori. Attori coinvolti Comune di Cefalù, altri comuni interessati, Regione, RFI e FS. Valutazione energetica – ambientale Risparmio energetico: 6000 MWh/anno Risparmio ambientale: 1500 t CO2/anno Progetti correlati già avviati: MUSA Il Progetto Nazionale Musa Anci (Mobilità Urbana Sostenibile e Attrattori culturali) per la mobilità sostenibile nelle città, realizzato dal dipartimento Funzione pubblica - Ufficio formazione in collaborazione con Isfort, Anci-Comunicare, Fondazione Cittalia e Cles, realizzato tramite i fondi del progetto europeo PON Governance e Azioni di Sistema FSE 2007-2013, mira a realizzare modelli di intervento che comprendano più azioni che hanno come obiettivo principale migliorare la mobilità urbana nelle città italiane oltre che garantire una migliore fruizione dei centri storici. Il progetto ha consentito l'elaborazione di uno studio di fattibilità e nella sua attuale seconda fase ( progetto Musa 2.0) sta consentendo la reale costruzione del nuovo Piano Urbano ed extra urbano del traffico e della Mobilità in chiave sostenibile, contemplando l'intera area territoriale della Città Rete Madonie termini ( 31 Comuni) della quale il Comune di Cefalù è parte integrante. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 86 Parte V – Cefalù rinnovabile SCHEDA 11: Energie Rinnovabili (Impianti fotovoltaici e solari termici) SETTORE: Energie Rinnovabili UTENZA: Residenziale e terziario Premessa Negli ultimi anni si è assistito a livello nazionale ad un forte sviluppo delle energie rinnovabili soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico. Il sistema di incentivazione a livello nazionale è stato regolato da 5 provvedimenti differenziati che hanno permesso l’installazione, a livello nazionale, di oltre 17,36 MW a livello nazionale mentre a livello regionale la potenza installata ha superato i 1208 MW distribuiti su 37.783 impianti. Il sistema di incentivazione del fotovoltaico è stato articolato in 5 differenti provvedimenti a partire dall’anno 2005; l’ultimo provvedimento del Conto Energia, il Quinto, è stato emanato attraverso Il DM 5 luglio 2012, che ha regolamentato un sistema incentivante a tariffe decrescenti nel tempo. Lo scorso luglio 2013 è stata raggiunta la soglia degli incentivi cumulati pari a 6,7 Miliardi ed il sistema incentivante ha cessato di funzionare. La realizzazione di un impianto fotovoltaico conserva elementi di attrazione a seguito di innovazioni tecnologiche che hanno permesso di incrementare il rendimento delle celle e di contenere i costi di realizzazione dei sistemi. In tale maniera, anche in assenza di un incentivo, la realizzazione di impianti fotovoltaici mantiene una sostenibilità economica. Sostenibilità economica che migliora qualora si riesca ad avere coincidenza tra produzione e consumo di energia elettrica. In particolare nella regione Sicilia la crescita del fotovoltaico continua: è stato difatti registrato un + 6% della potenza installata dal marzo del 2013 al marzo del 2014, attribuibile fondamentalmente a impianti di dimensioni medio-piccole. La Sicilia è infatti la regione italiana con il più alto livello di irraggiamento, dove l'energia solare ha raggiunto una condizione di grid parity, anche come conseguenza del maggior prezzo per l'energia elettrica dalla rete rispetto al resto dello Stivale. Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, ed in particolare il solare termico, esistono sistema di incentivazione sia per la produzione di energia elettrica che per la produzione di calore con il cosiddetto “conto termico”. Vengono pertanto effettuate alcune previsioni di sviluppo delle diverse tecnologie tenendo conto della particolare situazione a livello territoriale. Situzione attuale Ad oggi nel Comune di Cefalù la quasi totalità di impianti fotovoltaici installati, sono impianti di piccole dimensioni: circa 75 per oltre 332 kW (fonte Atlas sole – GSE); di questi, 45 risultavano installati al 31/12/2011 per una potenza totale pari a 203,44 kW. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 87 Come detto in precedenza, data la convenienza del fotovoltaico in Sicilia, si prevede che da qui al 2020 gli impianti installati, sia su edifici residenziali e terziari, che sulle coperture delle strutture agricole e manifatturiere, aumenteranno nella misura del 60% circa (+ 200 kWp), tenendo conto anche dei benefici derivanti dalle agevolazioni fiscali, dalle innovazioni tecnologiche del comparto e dalla riduzione dei prezzi del moduli fotovoltaici e degli altri componenti dell’impianto. Per il solare termico si può ipotizzare un incremento della potenza installata valutabile attorno 100 kW, anche in considerazione della presenza di incentivazione come il conto termico o le detrazioni di imposta, con una energia risparmiata pari a circa 100 MWh. Periodo temporale dell’azione: 2012 - 2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Amministrazione Comunale, residenti, amministratori condominiali, attività turistiche e terziarie Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: 560,5 MWh/anno per gli impianti fotovoltaici (di cui 180 MWh/anno legati agli impianti FV installati negli anni 2012 e 2013, 280 MWh/anno relativi agli impianti che si prevede verranno installati dal 2014 al 2020) e 100 MWh/anno per impianti solari termici. Risparmio ambientale: 240 t CO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 88 Parte VI – Comunicazione e informazione SCHEDA 12: Piano della comunicazione SETTORE: Comunicazione UTENZA: cittadini (residenti e turisti) e stakeholders Premessa La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nel coinvolgimento dei privati per l’ottenimento dei risultati di risparmio prefissati. La sensibilizzazione del cittadino e dei principali stakeholders, come riportato anche nelle linee guida del Covenant of Mayors, dovrà quindi essere ottenuta tramite un opportuno piano di comunicazione predisposto dall’Amministrazione. Il Comune di Cefalù è consapevole dell’importanza rivestita dalle azioni di sensibilizzazione dei cittadini e dei turisti e già da tempo ha avviato campagne di comunicazione rivolte sia ai residenti che ai turisti. Descrizione dell’azione Creazione di un Eco-Sportello L’intervento si propone di consolidare il percorso intrapreso dalla Amministrazione nella diffusione delle iniziative di sensibilizzazione sulle questione energetiche (dalle fonti rinnovabili ed efficienza energetica al risparmio energetico) e nel promuovere e sostenere stili di vita ecosostenibili a partire proprio da quelli relativi ai consumi energetici, idrici e dei rifiuti urbani. Si intende perciò creare un Eco-Sportello con la collaborazione di associazioni ambientaliste locali: uno sportello informativo a disposizione dei cittadini, persone fisiche e imprese, e della pubblica amministrazione che desiderano avere le giuste e corrette informazioni su come migliorare l’efficienza energetica e idrica della propria casa o della propria azienda, anche con piccoli interventi o gesti quotidiani o attraverso degli investimenti più significativi che si traducano in un miglioramento della qualità della vita e nel medio periodo in risparmio economico. E’ l’occasione per offrire ai cittadini l’assistenza e una guida nelle scelte di investimento ecosostenibili con la creazione dei gruppi di acquisto solare, per attuare iniziative di sensibilizzazione sui temi energetici e ambientali, contribuire all’implementazione del Patto dei Sindaci laddove la partecipazione della comunità nel raggiungimento degli obiettivi della road map 20-20-20 è considerato un elemento imprescindibile. L’intervento in particolare si potrà articolare nelle seguenti azioni specifiche: ◦ realizzazione di un ECOsportello da tenere aperto alla cittadinanza per 2 ore alla settimana ◦ realizzazione di incontri tematici, sulle opportunità e vantaggi economici ed ambientali dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico, risparmio idrico, e sulla corretta gestione dei rifiuti. Realizzazione di eventi e iniziative di sensibilizzazione ◦ realizzazione di prodotti promozionali e divulgativi (pieghevoli tematici, locandine) promozione dei gruppi di acquisto solare ed ecosostenibile. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 89 Adesione a campagne per la sensibilizzazione su temi energetico-ambientali Il Comune di Cefalù aderisce già da alcuni anni ad iniziative, nazionali ed internazionali, per la sensibilizzazione verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, tra queste: - Earth day: La Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) del 22 aprile, istituita nel 1970 dalle Nazioni Unite, è la più grande manifestazione ambientale in cui si celebra il pianeta Terra e se ne promuove la salvaguardia. Earth Day Italia, il principale partner italiano dell’Earth Day Network, nasce nel 2007 con lo scopo di rafforzare l’Earth Day e le sue finalità su tutto il territorio nazionale, favorendo lo sviluppo di progetti ed iniziative per il pianeta, e promuovendo la formazione di una nuova coscienza ambientale. Gli obiettivi dell’organizzazione sono quelli di: sviluppare e sostenere le attività mondiali delle Nazioni Unite e dell’Earth Day Network; utilizzare il linguaggio dell’arte e della musica come forte moltiplicatore della sensibilità ambientale; dare voce e forza al mondo scientifico, istituzionale e delle imprese in grado di promuovere l’innovazione tecnologica e il cambiamento culturale della Green Economy; attivare momenti di interazione fra comunità scientifica, mondo dell’impresa e istituzioni per favorire e sostenere lo sviluppo e la diffusione di idee e progetti di attenzione ambientale; favorire la raccolta di fondi destinati ad affrontare problemi umanitari legati all’impatto ambientale. Dal 2013 Cefalù aderisce a questa iniziativa organizzando nel corso di una intera settimana convegni su ecosostenibilità, mercatini del riuso, escursioni naturalistiche, campagne di sensibilizzazione ambientale, degustazioni di prodotti tipici locali, ‘showcooking’, concerti, manifestazioni sportive. Altre iniziative a cui il Comune di Cefalù aderisce sono: - l’iniziativa di Legambiente “M’illumino di Meno” che si tiene ogni anno nel mese di febbraio - l’iniziativa del WWF ”Earth Hour”, che invece ha luogo nel mese di marzo - Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti – Campagna Nazionale Porta la Sporta L’amministrazione comunale continuerà a sostenere tali campagne virtuose anche nei prossimi anni. Educazione Ambientale nelle scuole Uno degli obiettivi della amministrazione cefaludese è quello di promuovere nelle scuole l’autogestione all’educazione ambientale e portare così il singolo individuo a valutare i propri comportamenti, ad assumere comportamenti responsabili, a rendersi conto che ogni piccola azione quotidiana provoca un cambiamento, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 90 positivo o negativo, sulla realtà circostante e ad assumere tali comportamenti anche al di fuori degli ambiti scolastici fino a farli diventare uno stile di vita. Tale azione dovrà essere rivolta aii consumi di riscaldamento, luce, apparecchiature elettriche, trasporti, rifiuti, acqua. - Il progetto di educazione ambientale a Guarneri Lo scorso gennaio 2014 è stato avviato un progetto di educazione ambientale attraverso un’intesa tra il Comune di Cefalù e la cooperativa “Palma Nana” accreditata dal WWF e dal Parco delle Madonie. La proposta di partenariato ha lo scopo di fare conoscere agli alunni delle scuole di Cefalù il bosco di Guarneri e sensibilizzarli al rispetto e alla tutela dell’ambiente. I più giovani vengono così introdotti alle problematiche ambientali, educandoli al rispetto della natura e guidandoli alla scoperta dei patrimoni naturali del territorio. La Palma Nana propone per le scuole attività di educazione ambientale attraverso differenti percorsi: le Giornate in Natura (incontro in classe e escursione guidate), i Laboratori (più incontri in classe), i Campi scuola e i Viaggi in Natura (esperienze residenziali e viaggi di due o più giorni). - Incontri informativi nelle scuole Verranno organizzati incontrsi definiti sulla base delle specificità e delle esigenze dell’Amministrazione Comunale nell’ambito del sistema scolastico cefaludese (alunni e insegnanti); i contenuti riguarderanno in generale: - principi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica; - principi di quantificazione delle emissioni di CO2 derivanti dalle attivita antropiche; - esempi di buone pratiche e tecnologie efficienti; Il Comune si impegna inoltre ad effettuare programmi di formazione specifica per alunni ed insegnanti sulle tematiche della pianificazione energetica, dell’efficienza energetica in ambito domestico e scolastico, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative da sperimentare nella scuola ed in ambito famigliare - Educazione alla Mobilità Sostenibile nelle scuole Il modo migliore per risparmiare emissioni di CO2 nell’ambito dei trasporti è quello di camminare a piedi o di usare la bicicletta; se ciò non è possibile, allora è opportuno usare i mezzi pubblici, dal momento che spesso utilizziamo i mezzi di trasporto privati più per abitudine che per necessità, incidendo in primis negativamente sull’inquinamento (basti pensare che l’automobile ha un’emissione di CO2 pari a 237 grammi per ogni Km percorso, mentre i mezzi pubblici oscillano dai 33 ai 75 grammi di CO2 a passeggero/Km), di conseguenza su spese economiche e su uno stress psico-fisico dovuto alla difficoltà di Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 91 trovare parcheggio, al traffico… L’obiettivo dell’amministrazione cefaludese è quello ottenere un risparmio nell’uso delle risorse energetiche conseguente alla sensibilizzazione soprattutto dei giovani cittadini, all’uso dei mezzi di trasporto pubblico e all’uso dei mezzi elettrici e/o delle biciclette per i trasporti locali, riducendo così la quantità di CO2 emessa, contribuendo a migliorare la vivibilità e la qualità dell’aria del Comune. In particolare è interessante e importante sensibilizzare gli studenti rendendoli protagonisti, aderendo a campagne di informazione, seminari e interventi gestiti da esperti in materia ambientale. Tra le iniziative per la educazione ad una mobilità sostenibilie rivolta ai più piccoli vi è il Piedibus. Si tratta di una mobilità alternativa con fermate predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori capofila ecc., dedicata principalmente agli scolari per raggiungere la scuola a piedi. I bambini, anziché prendere l'autobus o lo scuolabus, alla fermata predefinita si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni addetti fino a scuola, e viceversa al ritorno a casa. Il Piedibus è organizzato come un vero autobus, con linee, fermate, orari, autista, controllore e regolamento: "trasporta" i bambini dalla fermata più vicina a casa fino a scuola in modo sicuro, ecologico e salutare. Immagine dal sito www.piedibus.it Periodo temporale dell’azione: 2012 -2020 Soggetti coinvolti: Comune di Cefalù, associazioni ambientaliste, Scuole, associazioni di consumatori, albergatori, stabilimenti balneari. Valutazione energetica – ambientale Riduzione del consumo: Sulla base di statitische effettuate a livello europeo, si ipotizza che le campagne di sensibilizzazione influiscano sul comportamento dei cittadini portando ad una riduzione del 2-3% del consumo residenziale (T interne edifici, stand-by, etichette energetiche elettrodomestici,…), pari a 520 MWh/anno Emissioni evitate: 247 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 92 Parte VII – Zero rifiuti SCHEDA 13: Progetto RIFIUTI ZERO SETTORE: Raccolta rifiuti UTENZA: cittadini (residenti e turisti) e stakeholders La situazione attuale L’amministrazione cefaludese è da tempo impegnata nelle campagne di comunicazione ed informazione rivolte al cittadino ed ai turisti per la raccolta differenziata, il riuso e la riduzione dei rifiuti. Sul sito comunale è presente una intera sezione dedicata proprio a fornire guide con istruzioni per il corretto smaltimento dei rifiuti e consigli per la riduzione della produzione di scarti. Il centro storico è interessato dalla raccolta differenziata porta a porta e, al fine di incentivare il compostaggio domestico e migliorare così la raccolta differenziata, il comune offre in comodato d'uso gratuito, per chi ne facesse richiesta, delle compostiere , ovvero dei contenitori in cui si raccoglie la frazione organica di cucina e dell'orto/giardino (pertanto è necessario possedere anche un piccolo appezzamento di terreno), che attraverso un processo aerobico di decomposizione, si trasforma in concime (compost). È stato inoltre sperimentato nel corso del mese di febbraio 2014 un sistema di raccolta differenziata “uno@uno”, nell’ambito del mercato settimanale, al fine di valutare la possibilità di estendere lo stesso metodo in altre zone del territorio comunale: questo sistema si basa essenzialmente sulla tracciabilità dell'utente grazie a delle etichette adesive con un codice personale identificativo, di colori diversi a seconda della tipologia di rifiuti da differenziare, al fine di stabilire una premialità dell'utente virtuoso in base al numero dei conferimenti e/o del peso. Descrizione dell’azione Il Comune di Cefalù, assieme agli altri Comuni facenti parte della Città a rete delle Madonie-Termini, vuole raggiungere l’obiettivo “Rifiuti Zero” che consiste nella ricerca e nello studio di tecnologie utilizzate in Italia e all'estero per il riutilizzo dei rifiuti con scarso impatto ambientale. Il programma, già in parte avviato dall’amministrazione cefaludese, si articola nei seguenti punti: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 93 1.SEPARAZIONE ALLA FONTE: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. 2.RACCOLTA PORTA A PORTA: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito. 3.COMPOSTAGGIO/utilizzo Forsu: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. In alternativa (v. testo a seguire) potrà essere considerata la possibilità di valorizzazione energetica del forsu in ambito circondariale. 4.RICICLAGGIO: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva. 5.RIDUZIONE DEI RIFIUTI: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili. 6.RIUSO E RIPARAZIONE: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia. 7. TARIFFAZIONE PUNTUALE: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli. 8. RECUPERO DEI RIFIUTI: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua. 9. CENTRO DI RICERCA E RIPROGETTAZIONE: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. 10. AZZERAMENTO RIFIUTI: raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta. Un’opportunità per il comune di Cefalù ed i limitrofi di riorganizzazione sul tema rifiuti viene offerta dal contesto normativo in evoluzione: il Dipartimento Regionale per l’Acqua ed i Rifiuti, visto l’approssimarsi Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 94 della cessazione definitiva delle attività di raccolta e trasporto dei rifiuti in capo alle Società d’Ambito (prevista per il 30 settembre 2013) e ravvisando l’urgenza di individuare modalità contingenti per consentire il passaggio operativo alla strutturazione delle ARO (Aree di Raccolta Ottimale), con una nuova direttiva, n.2/2013 del 23.05.2013, ha emanato le "Linee di indirizzo per l’attuazione dell’art. 5, comma 2 — ter della L.R.9/2010” al fine di permettere ai Comuni, nelle more della costituzione delle S.R.R e dell’adozione dei relativi Piani d’Ambito, di procedere: alla perimetrazione delle Aree di Raccolta Ottimali; alla redazione dei Piani di Intervento per l’organizzazione del servizio sul territorio dell’ARO; all’avvio delle procedure di affidamento del servizio. Pertanto, l’anzidetto quadro normativo regionale offre la possibilità di costituire aree di raccolta ottimali (ARO) al fine di consentire una differenziazione dei servizi, finalizzata all’efficienza gestionale e al raggiungimento degli obiettivi di economicità ed efficacia del servizio, definendo dimensioni che assicurino il conseguimento di economie di scala in rapporto, non solo alla popolazione servita, ma anche in funzione delle caratteristiche geo-morfologiche, urbanistiche e sociali, al fine di distribuire equamente sul territorio l’onere del servizio e minimizzare l’impatto sulla Finanza Pubblica. In tale contesto, considerando anche l’allegato 8 del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti in Sicilia (“Piano di gestione dei rifiuti biodegradabili da smaltire in discarica”) in cui è programmato che entro il 2015 la quantità massima di rifiuti biodegradabili totale conferibile in discarica non deve eccedere gli 81Kg/ab all’anno, si potrà procedere alla valutazione di fattibilità e sostenibilità economica di un impianto locale per la valorizzazione del Forsu tramite produzione energetica da biogas. Periodo temporale dell’azione: si prevede la realizzazione entro il 31.12.2020 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Cefalù, cittadini, specialisti del settore Valutazione energetica -ambientale Risparmio energetico ed ambientale: Benché la politica di promozione della raccolta differenziata sia da considerarsi come una pratica di notevole rilievo, anche in termini di risultati fortemente positivi e di partecipazione già dimostrata da parte dei cittadini, non è comunque possibile, a causa delle prescrizioni del JRC, conteggiare i benefici conseguenti poiché, non trovandosi la discarica di raccolta sul territorio comunale, la riduzione di emissioni è attribuita, convenzionalmente, su un territorio amministrativo non di competenza della municipalità cefaludese. Diverso sarebbe il caso in cui un eventuale impianto di valorizzazione del biogas ricadesse nei confini territoriali (eventualità da valutare nell’occasione del menitoraggio del presente Piano). Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 95 Parte VIII – Settore agricolo/manifatturiero SCHEDA 14 : Efficienza nel settore agricolo e manifatturiero cefaludese SETTORE: Agricolo/manifatturiero UTENZA: imprese Premessa La produzione e il consumo di prodotti e servizi con caratteristiche ecologiche corrispondono a un’esigenza crescente di sostenibilità dei modelli di vita della nostra società. Oggi sempre più consumatori, anche gravati dalle condizioni di crisi, prestano attenzione agli sprechi e si informano prima di comprare. È quindi necessario orientare le imprese verso produzioni eco-compatibili promuovendo l’adozione e diffusione di tecnologie a ridotto impatto ambientale: per chi produce diventa sempre più importante valutare e comunicare la propria “sostenibilità”, in tutti gli aspetti della attività svolta, in modo che questa rappresenti un elemento chiave di differenziazione sul mercato grazie al valore che questa riesce ad assicurare a se stessa e ai propri stakeholders. Cefalù e la Città Rete Madonie appartengono ad un importante Consorzio di produttori denominato “le vette del Gusto “ che commercializza anche attraverso una specifica piattaforma di e-commerce la vendita di prodotti della filiera agricola, casearia, enologica, dolciaria. Sul territorio da anni i prodotti attraverso il Km zero si trovano sulle tavole domestiche, dei ristoranti, delle mense scolastiche. A Cefalù è inoltre presente una grande azienda di conservazione e trasformazione del pesce azzurro locale. Definita “Area rurale intermedia”: n°33,56 aziende agricole (Numero Aziende Agricole per 1.000 abitanti). La vocazione imprenditoriale del territorio si manifesta con un indice di imprenditorialità di 71,14 Unità locali per 1.000 abitanti, quindi il numero di imprese è significativamente più alto sia della media PSL che della media regionale. In particolare, in questo comune alto è il numero di imprese operanti nel settore commercio e turismo, mentre più basso della media è il valore delle imprese agricole ed industriali, a testimonianza della particolare vocazione turistica del territorio. Descrizione dell’azione Come detto nei capitoli precedenti, solo poco più del 5% delle attività imprenditoriali rientrano nel settore dell’agricoltura mentre il settore dell’industria e delle costruzioni assorbe circa il 19% delle attività imprenditoriali, il 62% delle quali è dedicato al settore delle costruzioni e il 35% a quello manifatturiero. Tra le azioni proposte per il settore manifatturiero vi sono: • Esecuzione di audit energetici • l’efficientamento degli edifici, che può prevedere: - Efficientamento degli impianti di riscaldamento; - Sostituzione delle caldaie esistenti ed obsolete con l’installazione di nuovi generatori di calore ad alta efficienza ; - Installazione di smart meters, per il controllo del livello di consumi energetici Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 96 - Realizzazione di interventi di coibentazione delle pareti esterne (cappotti termici), posa di isolamento degli elementi orizzontali (solai e pavimenti), eliminazione dei ponti termici, sostituzione infissi e tutte quelle misure atte al contenimento delle dispersioni; - Riqualificazione dell’impianto di illuminazione • Valorizzazione delle rinnovabili: posizionamento di impianti fotovoltaici e di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sulle coperture dei capannoni e sugli stabilimenti agricoli • Acquisto di energia verde certificata • Marchi per la promozione della produzione locale sostenibile: si tratta di certificazioni relativi a processi di produzione o prodotti che certifica come il rispetto dei requisiti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica (come la riduzione degli impatti ambientali, l’uso efficiente delle risorse, la prevenzione e tutela della salute, la capacità di gestione equa e responsabile, il legame con il territorio e la sua storia, l’innovazione e la sana competizione) sia integrati nelle diverse fasi di gestione dell’azienda e per tutto il ciclo di vita della produzione attraverso la verifica della corretta implementazione dei processi di: individuazione dei criteri di sostenibilità; identificazione dei bisogni degli stakeholders; miglioramento e monitoraggio; comunicazione dei risultati ottenuti. Come detto in precedenza, pur prevedendo questa possibile misura per il settore agricolo/manifatturiero, la stessa non viene quantificata e quindi non va a concorrere al raggiungimento della minima riduzione di emissioni di CO2 richiesta. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 97 Parte IX – Monitoraggio SCHEDA 15: Energy Management System SETTORE: pubblico UTENZA: Amministrazione comunale Premessa La corretta e consapevole gestione dell'energia sta diventando uno dei principali punti di dibattito, in ambito nazionale e internazionale, nelle tematiche fondamentali per il presente ed il futuro, quali l'efficienza, il risparmio energetico e la conseguente riduzione dei costi. La certificazione del Sistema di Gestione dell’Energia di una organizzazione è l'attestazione di conformità rispetto ai requisiti della norma ISO 50001:2011, alla quale possono aderire, su base volontaria, le aziende e le organizzazioni che intendono migliorare le loro prestazioni in materia di efficienza energetica. La recente direttiva europea 2012/27/UE sull'efficienza energetica sancisce inoltre la necessità/opportunità di adottare sistemi di gestione dell'energia in ambiti quali la pubblica amministrazione, le grandi imprese, il settore civile e le ESCo (società che forniscono servizi energetici). Descrizione dell’azione L'Amministrazione Comunale intende monitorare l'attuazione del PAES con le moderne tecniche del project management che saranno applicate dalla struttura organizzativa che ha seguito la redazione del Piano e che ne curerà l'attuazione nel breve e medio periodo. L'articolata serie di azioni previste richiede difatti una distribuzione delle responsabilità all'interno dell'organizzazione comunale in stretto contatto con la parte decisionale politica. Quindi, al fine di di dotare la stessa organizzazione di strumenti permanenti di governo e controllo dei processi, l'Amministrazione Comunale si impegna ad attivare un Sistema per la Gestione dell’Energia - SGE (Energy Management System) per una corretta attuazione del PAES e per la gestione corrente delle problematiche energetiche. La gestione dell’energia deve intendersi in senso ampio a livello comunale in modo da “governare” i processi generati dall’attuazione del Piano di Azione. Si tratta di una vera e propria “Governance Ambientale” che, a partire da una struttura comunale efficiente, coinvolge il territorio, gli stakeholder fino ad arrivare ai cittadini. L'Amministrazione Comune valuterà quindi l'adozione del nuovo standard ISO 50001 come strumento per la gestione dell'energia a livello comunale. L'adozione di questo standard non comporta particolare difficoltà in quanto la redazione del Piano di Azione è strutturata per diventare parte essenziale del Sistema di Gestione dell'Energia. L'ottenimento di uno standard internazionale quale Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 98 l'ISO 50001 permetterà di dotare il Comune di Cefalù di uno strumento innovativo e moderno per la gestione dell'energia a livello comunale, ponendosi a livelli di eccellenza a livello regionale e nazionale. Si sottolinea inoltre che l'adozione di un Sistema di Gestione dell'Energia basato sul PAES costituirà un efficiace sistema di monitoraggio dell'attuazione del Piano, in accordo con gli obblighi stabiliti dalla Commissione Europea per il Patto dei Sindaci. ll processo per l’adozione di un SGE consiste in quattro elementi principali: 1) L’istituzione di un energy team (Gruppo di lavoro del Patto dei Sindaci) che coinvolga tutti i settori comunali inerenti l’energia; 2) La certificazione e riconoscimento per i risultati ottenuti in campo energetico successivamente ad un audit esterno; 3) La programmazione delle attività per un continuo progresso dell’efficienza energetica; 4) La creazione di un network all’interno dei Comuni e fra di loro per migliorare la collaborazione e la comunicazione. Il processo comporta un lavoro interdisciplinare all’interno della Amministrazione e permette un controllo sistematico delle attività energetiche (sia in termini di consumi che di spesa o di impatto ambientale ed accettabilità sociale) e dei risultati raggiunti. Sempre ai fini del monitoraggio, l’amministrazione cefaludese potrà valutare l’applicazione della metodologia eea® – European Energy Award, modello per la gestione sostenibile dell’energia e dedicato agli enti locali, riconosciuto a livello europeo come una buona pratica del Patto dei Sindaci. Periodo temporale dell’azione: 2014-2016 Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Amministrazione comunale di Cefalù Valutazione energetica-ambientale Risparmio energetico: 36 MWh/anno Risparmio ambientale: 13 tCO2/anno Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 99