specie aliene invasive
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specie aliene invasive
Parco Arcipelago Toscano Loc. Enfola 57037 Portoferraio (LI) Tel. +39 0565 919411 - Fax +39 0565 919428 www.islepark.it 8ZWOZIUUIKWÅVIVbQI\W con il Fondo Europeeo per lo Sviluppo Regionale 8ZWOZIUUMKWÅVIVKu par le Fonds Européen de Développement Régional Foto Archivio P.N.A.T Testi a cura di NEMO srl (Michele Giunti e Paolo Sposimo) con la collaborazione del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Firenze e Francesca Giannini del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Il Parco desidera invitare tutti coloro che possiedono un giardino privato o che gestiscono spazi verdi pubblici ad assumere un comportamento ambientale corretto e responsabile. Il primo consiglio è quello di utilizzare preferibilmente piante autoctone, ovvero presenti da sempre nell’isola dove si risiede. Se si preferisce in ogni caso utilizzare una specie aliena allora ti suggeriamo queste semplici regole: · Non acquistare le IAS elencate in questo opuscolo · Non acquistare piante simili alle IAS (altre specie di IKIKQMÅKPQL¼QVLQIMesembryanthemum, ecc.), perché molte di loro possono essere future nuove specie invasive · Non acquistare piante che possiedono frutti carnosi [QUQTQ I Y]MTTQ LMT ÅKW L¼QVLQI M[ Maclura pomifera) che spesso risultano molto appetiti dagli uccelli i Y]ITQ ZIXXZM[MV\IVW ^M\\WZQ UWT\W MNÅKIKQ LMT \ZIsporto di semi · Non acquistare piante acquatiche provenienti da climi caldi o temperati Se si scelgono piante rampicanti acquistare quelle non invasive (es. Bouganville, Gelsomino) · Una vera minaccia per la natura dell’Arcipelago Toscano Trasmetti a [email protected][MOVITIbQWVM[XMKQÅcando il nome dell’isola, della località e della specie che hai visto. Se puoi, invia anche una foto! SPECIE ALIENE INVASIVE Hai scoperto un posto nuovo dove è presente una specie aliena invasiva? TU PUOI AIUT AIUTARCI La Cooperazione al cuore del Mediterraneo La Coopération an cœur de la Méditerranée AIUTA A CONSERVARE LA NATURA! SCEGLI UN GIARDINAGGIO RESPONSABILE Capra hircus COSA SONO LE SPECIE ALIENE INVASIVE Le Specie Aliene Invasive (Invasive Alien Species - IAS), conosciute anche con il nome di “esotiche” o più propriaUMV\M ¹ITTWK\WVMº [WVW MV\Q\o M[\ZIVMM ITTI ÆWZI M ITTI fauna locale che si diffondono rapidamente e perciò hanno un forte impatto economico, ambientale e socio-sanitario. In Italia le IASLQÆWZI[WVWKQZKIUMV\ZM\ZI i mammiferi terrestri, delle 14 specie introdotte, ben 7 risultano ormai naturalizzate e capaci di riprodursi. Tra gli insetti le IAS sono circa una trentina e causano danni agli ambienti agricoli e agli ecosistemi naturali. Alcune di queste specie stanno creando problemi socio-sanitari enormi (es. la zanzara tigre). La lotta alla loro diffusione [\ILQ^MV\IVLWTI[ÅLIIUJQMV\ITMLMTV]W^WUQTTMVVQW L’introduzione di IAS da parte dell’uomo può essere volontaria o accidentale. Quella volontaria molto spesso avviene per scopi alimentari (es. il gambero della Lousiana) WWZVIUMV\ITQM[QTÅKWLMOTQ7\\MV\W\\QWT¼IOI^M)T\ZM introduzioni volontarie, dall’esito quasi sempre nefasto, sono quelle effettuate per scopi sportivi (caccia e pesca) ML QV\MZM[[IVW [XM[[W ]VO]TI\Q M[ KQVOPQITM M U]ÆWVM oppure pesci d’acqua dolce. L’introduzione di molte specie aliene è conseguenza della scarsa conoscenza di questo problema da parte dell’opinione pubblica, come ad esempio avviene per la testuggine palustre americana, normalmente tenuta in acquari e poi spesso liberata in ambienti naturali. Foto Fran c es c a Gia nn ini Ailanthus altissima Fo to Gi org io I bba EFFETTI NEGATIVI SUI SISTEMI NATURALI E SULL’UOMO Impatti economici Secondo alcune stime recenti, i costi che vengono sostenuti ogni anno in Europa a causa delle IAS ammontano ad oltre 12 miliardi di euro. È stato in più casi dimostrato che la prevenzione o l’eradicazione nelle fasi iniziali di insediamento di una IAS, consentono di ottenere un notevole risparmio economico, se confrontato con il costo di una “gestione ordinaria” della criticità. Per questo motivo il Parco Nazionale Arcipelago Toscano da anni svolge numerose attività per contrastare la diffusione di specie aliene attraverso progetti di eradicazione M KWV\ZWTTW LQ XQIV\M M[ IQTIV\W ÅKW LMOTQ W\\MV\W\\Q M IVQUITQZI\\WVMZWKQVOPQITMU]ÆWVM Impatti ambientali Le IAS costituiscono una delle cause maggiori di perdita di biodiversità, soprattutto in ecosistemi insulari ricchi di specie endemiche e vulnerabili. Uno degli esempi più eclatanti è quello del ratto (Rattus rattus), che rappresenta il principale fattore di minaccia per le berte, uccelli marini simili a gabbiani ma molto più rari e minacciati. Questi uccelli si riproducono sulle scogliere all’interno di cavità che vengono facilmente visitate dal ratto, predatore di uova e pulcini. Gli effetti delle IAS sugli habitat e le comunità naturali sono spesso irreversibili e il restauro delle condizioni WZQOQVIZQMX]M[[MZMM[\ZMUIUMV\MLQNÅKQTM[MVWVQUpossibile. Impatti sociali Numerosi problemi per la salute umana, come allergie e problemi cutanei, sono causati dalle IAS. La zanzara tigre risulta ormai presente nell’Arcipelago determinando, come altrove, un forte impatto socioeconomico. Nelle piccole isole i ratti raggiungono spesso concentrazioni elevate tali da destare forti preoccupazioni per la salute pubblica. Nell’isola di Giannutri, a seguito dell’intervento di eradicazione del ratto nero eseguito dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano, le condizioni [IVQ\IZQM [WVW VW\M^WTUMV\M UQOTQWZI\M I JMVMÅKQW LQ tutta la popolazione residente. Foto Nic ola Bac cet ti Rattus rattus Piante Mimose (Acacia dealbata, A. pycnantha e A. saligna) Agave (Agave americana) Ailanto (Ailanthus altissima) Fico degli Ottentotti (Carpobrotus edulis e C. acinaciformis) Kalanchoe (Kalanchoe daigremontiana) Erba cristallina cordifolia (Mesembryanthemum cordifolium) Fichi d’India (Opuntia ÅK][-indica e O. stricta) Acetosella gialla (Oxalis pes-caprae) Robinia (Robinia pseudoacacia) Senecio rampicante (Senecio angulatus) Foto Paolo Varuzza Nell’Arcipelago Toscano almeno 14 specie vegetali sono da considerare IAS antagoniste della biodiversità e modiÅKI\ZQKQLMTXIM[IOOQW Foto Michele Giunti IMPARIAMO A RICONOSCERE LE SPECIE PROBLEMATICHE Acacia dealbata Ovis aries Tra gli animali, le specie introdotte ad oggi conosciute nell’Arcipelago Toscano sono 30, di cui 12 insetti e 18 vertebrati. Di queste almeno 8 possono essere considerate IAS e, se si esclude la zanzara tigre e il parrocchetto (appena insediatosi all’Elba), tutte molto impattanti per la biodiversità. Insetti Zanzara tigre (Aedes albopictus) 7X]V\QIÅK][QVLQKI Foto Michele Giunti Foto Michele Giunti Uccelli Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) Mammiferi Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) Ratto nero (Rattus rattus) Gatto domestico inselvatichito (Felis catus) Cinghiale (Sus scrofa) Capra domestica inselvatichita (Capra hircus) 5]ÆWVMOvis aries) Agave americana Felis catus UNGULATI, NON C’È SPAZIO PER LORO NELLE ISOLE DELL’ARCIPELAGO IL FICO DEGLI OTTENTOTTI, TANTO BELLO QUANTO DANNOSO Carpobrotus edulis e C. acinaciformis sono due specie di origine sudafricana molto simili, meglio conosciute in Italia KWVQTVWUMLQÅKWLMOTQ7\\MV\W\\QW]VOPQILQ[\ZMOI Si tratta di piante succulente dal portamento strisciante, KIXIKQLQNWZUIZMM[\M[QMLMV[Q\IXXM\Q1ÅWZQ[WVWOZIVLQ ÅVWIKULQLQIUM\ZWLQKWTWZM^QWTIWOQITTW I popolamenti più estesi sono presenti all’Elba, al Giglio e a Giannutri ma è presente in tutte le isole dell’Arcipelago. 1T ÅKW LMOTQ 7\\MV\W\\Q v M[\ZMUIUMV\M LIVVW[W QV IUbienti costieri e dunali perché impedisce la sopravvivenza delle specie autoctone, spesso endemiche (es. Limonium sp. pl.) o già in pericolo di estinzione. Per questo è considerata una delle 100 specie più invasive in Europa. Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano sta realizzando da alcuni anni progetti di eradicazione a Capraia, Pianosa e Giannutri. Questi interventi rappresentano i primi Italia ambito insulare. casi ca si realizzati rrea ealililizz ea zzat atii in Ita at talililiaa in aamb ta mbito in mb insulare re.. re Fo le iche to M Giu Fran Foto a cesc Gia nni +QVOPQITMMU]ÆWVM[WVWL]MUIUUQNMZQITQMVQXMZT¼)Zcipelago Toscano. Entrambi introdotti per scopi venatori, stanno generando danni pesantissimi all’agricoltura e agli ecosistemi naturali. Costituiscono, inoltre, fonte di grande pericolo per la sicurezza stradale. Nell’Arcipelago Toscano il cinghiale è attualmente presente soltanto all’Elba a seguito di introduzioni effettuate negli anni ’60 e ’70. Rilevante è l’impatto paesaggistico, idrogeologico e all’agricoltura tradizionale, con vigneti storici coltivati in aree terrazzate continuamente danneggiati dall’azione di scavo dei cinghiali. Analoga sorte è quella riservata alla viabilità minore ed ai sentieri. L’impatto che genera il cinghiale sulla fauna M ÆWZI LMTT¼Q[WTI v LM^I[\IV\M M \ITM LI [\ZI^WTOMZM OTQ MY]QTQJZQVI\]ZITQMIT\MZIZMTIÅ[QWVWUQIMTIN]VbQWVIlità ecologica di interi habitat. ni RATTI E GATTI, UNA MINACCIA CONGIUNTA PER GLI UCCELLI MARINI Ratti e gatti sono di solito molto comuni nelle isole di tut\WQTUWVLW1TZI\\WVMZWWZQOQVIZQWLMTT¼)[QIv[\I\WÅV dall’antichità trasportato involontariamente mediante le navi; il gatto è stato invece introdotto proprio per limitare la proliferazione del ratto. In natura nessun predatore conduce tuttavia all’estinzione la propria preda e, raggiunto un equilibrio, le due specie riescono a sopravvivere entrambe, generando duplici effetti negativi per gli uccelli marini. Nell’Arcipelago Toscano il ratto nero è presente in tutte le isole maggiori, ad eccezione di Giannutri, dove è stato eradicato con successo nel 2006. Nell’isola di Montecristo attualmente è in corso un importante intervento di eradicazione per salvare la colonia di berta minore. Il ratto è riconosciuto come la specie che, a livello mondiale, ha provocato il maggior numero di estinzioni nelle aree dove è stato introdotto. 1T U]ÆWVM VMTT¼)ZKQXMTIOW <W[KIVW v [\I\W QV\ZWLW\\W a metà degli anni ’70 all’Elba (zona occidentale) e Capraia, mentre al Giglio la popolazione ha avuto origine da fughe di animali provenienti da un allevamento della selvaggina a scopo di ripopolamento a partire da ÅVMIVVQ¼! 1VIZMMUWT\WXW^MZMMQVXMZQWLQ[QKKQ\W[QQTU]ÆWVM[Q adatta a mangiare qualunque tipo di risorsa vegetale, con conseguenze estremamente negative per i boschi e per i coltivi. n ti Il gatto domestico inselvatichito è invece presente a Capraia, Pianosa, Elba e Giglio e riesce a predare anche gli individui adulti di berte e gabbiani (compreso il raro gabbiano corso, specie simbolo del Parco Nazionale). A Pianosa, dopo la chiusura della Colonia Penale, alcuni gatti domestici furono abbandonati generando una popolazione molto abbondante. Proprio per ovviare a questa grande minaccia, il Parco Nazionale ha eseguito, tra il 2005 e il 2007, un tentativo di eradicazione con un programma di sterilizzazione e trasferimento dall’isola di molti individui. Attualmente, per contenere l’incremento del nucleo di felini, continuano le campagne di sterilizzazione. Carpobrotus edulis Fo te to S n io q Pas uini Sus scrofa