La psicosi terrorismo raccontata dagli studenti di design: la paura

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Due studenti dell'università di Bolzano hanno rielaborato decine di
segnalazioni sui falsi allarmi seguiti agli attacchi di Parigi del 13
novembre. Pannelli e miniature raccontano la trasformazione degli
oggetti quotidiani in simboli del terrore. Da qui il titolo «Psicosi e
lenticchie»
di Marianna Bruschi
01 marzo 2016
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La mostra «Psicosi e lenticchie» nei locali dell'università di Bolzano
ROMA. Dopo gli attentati a Parigi, il 13 novembre, la Francia, l'Italia, l'Europa
tutta hanno affrontato la paura. La paura è il sentimento su cui gioca il
terrorismo, il terrore di morire, di veder morire. Nei giorni immediatamente
successivi agli attacchi, ma anche nelle settimane seguenti, e poi ­ più diradati
­ nei mesi, si sono susseguite le manifestazioni di quella paura. Decine di falsi
allarmi hanno acceso i riflettori sulla sicurezza, sui protocolli. Roma, Milano,
Venezia, ma anche Genova e città più piccole: segnalazioni di ogni tipo, tutte
fortunatamente false. Bagagli abbandonati, borse dimenticate, scatoloni
sospetti.
Un tema, quello della paura e della
PRIMA
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La psicosi terrorismo raccontata
dagli studenti di design: la paura
modifica la quotidianità
I falsi allarmi sono stati raccolti in una
mappa: dal 13 novembre al 25 gennaio
sono state individuate cento segnalazioni.
Un lavoro iniziato consultando i quotidiani
e i loro archivi, ma anche verificando
migliaia di tweet. Ne è nato un database
in aggiornamento.
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da Taboola
psicosi da terrorismo, di cui si sono
occupati anche gli studenti dell'università
di Bolzano. Il progetto degli studenti
Simone Melis e Andrea Lascala è stato
presentato durante la mostra dei progetti
di fine semestre, all'interno del corso
tenuto dai professori Giorgio Camuffo,
Hans Höger e Matteo Moretti. Hanno
intitolato il loro lavoro «Psicosi e
lenticchie – Cronache di un'Italia che
trema». Un lavoro che «vuole stimolare
una riflessione e aprire un conseguente
dibattito su come la paura e l’allarme
terrorismo vengano amplificati dal
sensazionalismo dei media, alterando la
percezione degli oggetti quotidiani e
modificando la nostra vita quotidiana», si
legge nella presentazione del progetto.
Psicosi terrorismo,
cento falsi allarmi dagli
attentati di Parigi
Cento segnalazioni, pacchi e auto
sospette, bagagli abbandonati: dal
13 novembre 2015 giorno degli
attacchi a Parigi la paura del
terrorismo ha portato in Italia decine
e decine di falsi allarmi. Censiti
attraverso i media e i social network
gli episodi toccano soprattutto
Roma, Milano e Venezia, ma
arrivano anche a Vicenza, Palermo,
Trani. Un database e una mappa in
continuo aggiornamento. In una
sola giornata, quella di lunedì 25
gennaio, si è passati dall'allarme
per uno zaino abbandonato a
Palermo all'evacuazione della
stazione Termini a Roma
Psicosi e lenticchie: il progetto dell'università di Bolzano
che mostra la paura del terrorismo
Slideshow
1 di 10
«Psicosi e lenticchie» raccoglie un mese di falsi "allarme bomba" che hanno
come protagonisti oggetti quotidiani, come borse e valigie dimenticate in
stazione, ma anche thermos o scatole di tonno. Non una mappa, non un
elenco, ma una rielaborazione grafica di queste segnalazioni. «All'interno di
"Psicosi e lenticchie" sono esposte le miniature di tutti gli oggetti segnalati
come "bombe", circondate dalla lista completa di tutti gli articoli apparsi nel
mese di analisi: 144 casi di falsi allarmi bomba, riportati da 385 articoli»,
spiegano gli studenti. Come hanno lavorato gli studenti? I ragazzi hanno lavorato sul concetto
di futuro . «Hanno individuato concetti chiave partendo dall'idea che futuro è
performance ­ spiega Matteo Moretti, uno dei docenti del corso all'interno della
facoltà di design e arti ­ per indurre una maggiore sensibilità su tematiche
presenti importanti per il futuro». C'è chi ha lavorato sul tema del corpo,
sull'automazione, sull'adattamento. E sulla paura. Capace di modificare la
quotidianità. «I due studenti che hanno lavorato sulla paura hanno deciso di
mostrarne gli effetti nella vita di tutti i giorni ­ spiega Moretti ­ Hanno cercato
online, hanno trovato l'articolo sui falsi allarmi e hanno pensato a una
installazione in grado di andare oltre la mappa , mettendo in evidenza gli
oggetti riprodotti in scala ridotta». Il loro progetto è stato esposto in università
a Bolzano. psicosielenticchie • 1 mese fa
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Gli oggetti attorno a noi sono bombe? #allarmebomba #ilfuturo #paura #thefuture
#fear #unibz #unibzdesign #design
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01 marzo 2016
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