Madre Teresa

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Madre Teresa
Madre Teresa
Un Angelo tra gli Ultimi
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Madre Teresa di Calcutta
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Madre Teresa di Calcutta
« Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient'altro.
È Lui che pensa. È Lui che scrive.
La matita non ha nulla a che fare con tutto questo.
La matita deve solo poter essere usata. »
Beata Madre Teresa di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la Pace 1979
Fondatrice delle Missionarie della Carità
Nascita
Skopje, 26 agosto 1910
Morte
Calcutta, 5 settembre 1997
Venerata da
Beatificazione
Ricorrenza
Chiesa cattolica
19 ottobre 2003 da Giovanni Paolo II
5 settembre
Nobel per la pace 1979
Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu (pron. aŋɛzə gɔnʤa bɔjadʒi:u, it. Agnesa Gongia
Boiagiu; Skopje, 26 agosto 1910 – Calcutta, 5 settembre 1997), è stata una religiosa e beata albanese, di fede
cattolica, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della
povertà di Calcutta l'ha resa una delle persone più famose al mondo. Ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel
1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II.
Madre Teresa di Calcutta
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Biografia
La giovinezza e l'arrivo in India
Nacque il 26 agosto 1910 a Skopje in una benestante
famiglia di genitori albanesi originari del Kosovo: la
madre, Drane, era nata a Gjakova e il padre, Kolë, a
Prizren. All'età di otto anni rimase orfana di padre e la
sua famiglia si trovò in gravi difficoltà economiche. A
partire dall'età di dieci - quattordici anni partecipò alle
attività della parrocchia del Sacro Cuore di Skopje, in
particolare quelle del coro, del teatro e dell'aiuto alle
persone povere. In quel periodo cominciò a conoscere
l'India tramite le lettere di missionari gesuiti attivi nel
Bengala.
Skopje, casa-memoriale di Madre Teresa.
Nel 1928, a diciotto anni, decise di prendere i voti entrando come aspirante nelle Suore di Loreto, un ramo
dell'Istituto della Beata Vergine Maria che svolgeva attività missionaria in India. Dopo un primo colloquio a Parigi,
venne inizialmente inviata a Dublino, in Irlanda, dove si fermò sei settimane per imparare le prime nozioni di inglese
e ricevere il velo di postulante.
Nel gennaio 1929 raggiunse l'India dove, dopo una breve sosta a Calcutta, venne inviata nel Darjeeling, alle pendici
dell'Himalaya, per completare la sua preparazione. Qui si fermò due anni, studiando le lingue inglese e bengali e
insegnando nella scuola annessa al convento. Svolse anche un'attività come aiuto-infermiera che la mise in contatto
con la realtà dei malati. Il 24 maggio 1931, prese i voti temporanei, assumendo il nome di Maria Teresa, ispirandosi
a Santa Teresa di Lisieux[1] .
Gli anni di insegnamento a Entally
Veduta di Calcutta nel 1945.
Dopo aver preso i voti, Teresa lasciò Darjeeling e raggiunse Calcutta,
dove per i successivi 17 anni visse e lavorò presso il collegio cattolico
di Saint Mary's High School del sobborgo di Entally, frequentato
soprattutto dalle figlie dei coloni britannici. Insegnava storia e
geografia e poté studiare la lingua hindi. La regola delle Suore di
Loreto non le consentiva di allontanarsi dal convento[2] ma, grazie alle
attività di volontariato svolto da alcune sue alunne ebbe modo di
prendere sempre maggiore consapevolezza delle terribili condizioni di
vita negli slum di Calcutta, e in particolare in quello di Motijhil,
confinante con la scuola.
Nel 1937 si recò a Darjeeling per pronunziare i voti perpetui. Divenne
così Madre Teresa, nome che mantenne per il resto della vita.
Tornata a Calcutta, assunse progressivamente diverse responsabilità organizzative, fino ad essere nominata, nel
1944, direttrice della scuola. Gli anni della guerra ebbero profonde ripercussioni sulle attività svolte dalle suore, che
si dedicarono sempre più all'accoglienza di orfani e bambini abbandonati. Lo stesso convento di Entally venne
requisito e, fino al 1945, trasformato in un ospedale militare britannico.
Madre Teresa di Calcutta
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La "chiamata nella chiamata"
Nell'agosto del 1946 Calcutta fu teatro di scontri sanguinosi tra diverse
fazioni indipendiste, noti come Great Calcutta Killing[3]. La città fu
paralizzata per diversi giorni e Madre Teresa, uscita dal collegio per
trovare del cibo, rimase impressionata dalla devastazione che ebbe
modo di vedere. In lei cominciò quindi a maturare una profonda
riflessione interiore che l'avrebbe condotta presto alla svolta decisiva
della sua vita.
Madre Teresa, targa decorativa a Olomouc.
La sera del 10 settembre partì in treno per recarsi a Darjeeling, dove
doveva svolgere dieci giorni di esercizi spirituali. Come lei stessa
ricostruirà più tardi, fu proprio in quella notte di viaggio, a contatto con
condizioni di povertà estrema, che lei ebbe una "chiamata nella
chiamata"[4]:
« Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l'essenza della mia vocazione [...] Sentivo che il Signore mi
chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all'interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i
poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito o una proposta [...] »
(Cit. in Renzo Allegri, Madre Teresa mi ha detto, Ancora Editrice, Milano, 2010)
Madre Teresa decise quindi di uscire dal convento e mettersi al servizio dei "più poveri tra i poveri", come si sentiva
ora chiamata a fare. Dovette comunque aspettare due anni per convincere le consorelle e l'arcivescovo di Calcutta, e
ottenere le approvazioni necessarie. Le resistenze furono infatti numerose, tanto che la giovane suora venne anche
trasferita, per un breve periodo, nella città di Asansol.
Nel 1948 Madre Teresa ebbe infine l'autorizzazione dal Vaticano ad andare a vivere da sola nella periferia della
metropoli, a condizione che continuasse la vita religiosa. Decise quindi di abbandonare il velo nero delle Suore di
Loreto il giorno della festa dell'Assunzione (15 agosto 1948), a vent'anni esatti dalla prima chiamata che aveva
ricevuto diciottenne al santuario della Madonna nera di Letnice.
Lo stesso anno Madre Teresa prese inoltre la cittadinanza della neo-indipendente Repubblica indiana, sancendo così
la profondità del suo legame con le persone che voleva servire[5].
Motijhil
Lasciato il convento, si recò per un breve periodo presso le suore di Patna, nel medio Gange, per acquisire nozioni
sanitarie. Si fermò lì quattro mesi, nei quali si convinse del ruolo che l'igiene e una migliore alimentazione potevano
avere nel migliorare la vita di coloro che abitavano negli slum.
Tornata a Calcutta, alla fine del 1948 iniziò la sua missione al servizio dei poveri recandosi con cinque rupie[6] nello
slum di Motijhil: qui inizialmente ebbe come base una capanna, dove cominciò ad insegnare e ad assistere i bambini
poveri della zona. Presto attorno a lei si formò una piccola rete di volontari che l'aiutavano nell'insegnamento, nella
distribuzione di cibo e nella diffusione di elementari pratiche igieniche. Grazie all'aiuto di uno di questi collaboratori,
Michael Gomes, nel febbraio 1949 Madre Teresa poté trasferirsi in una casa. Dopo aver assistito una donna che
moriva in strada, decise di riservare una stanza di quella casa a malati e moribondi.
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Nel marzo 1949 una sua ex-allieva, Shubashini Das, si unì a lei,
creando le basi per la costruzione di una piccola comunità[7].
Missionarie della carità oggi.
Le Missionarie della Carità
Per approfondire, vedi Missionarie della carità e Missionari della carità.
Nel 1950, Madre Teresa fondò la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era quella di prendersi
cura dei "più poveri dei poveri" e "di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla
società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono fuggite da tutti". Le prime aderenti
furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabilì come divisa un semplice sari bianco a
strisce azzurre, che pare fu scelto da Madre Teresa perché era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo
negozio.
Il numero di persone che desideravano seguire l'esempio di Madre Teresa crebbe rapidamente, tanto che le stanze
messe inizialmente a disposizione da Gomes si rivelarono presto inadeguate. Nel febbraio 1953 le suore poterono
quindi spostarsi in una nuova sede a 54A Lower Circular Road, messa a loro disposizione dall'arcidiocesi di
Calcutta, che ospita tuttora la casa madre delle Missionarie della Carità. Lo stile di vita voluto da Madre Teresa,
ispirato in parte a san Francesco, prevedeva un'austerità rigorosa, in linea con la condizione di vita dei poveri e con
la necessità di preservare gli ideali del nuovo ordine[8].
La Casa Kalighat per i morenti
Madre Teresa di Calcutta
Nel frattempo, il 22 agosto 1952 era stata inaugurata la Casa Kalighat
per i morenti (poi chiamata casa dei puri di cuore: Nirmal Hriday),
nata per offrire cure e assistenza ai numerosi malati rifiutati dagli
ospedali cittadini. A quel tempo l'abbandono dei malati era un
fenomeno frequente, legato alle condizioni di estrema povertà in cui
versava buona parte della popolazione cittadina. Lo stesso Comune di
Calcutta, consapevole della gravità del problema, aveva quindi messo a
disposizione di Madre Teresa un ostello abbandonato nei pressi del
tempio di Kali (Kalighat) e aveva fornito una somma mensile di
denaro. Le persone portate all'ospizio venivano assistite e avevano, nel
caso, la possibilità di morire con dignità secondo i riti della propria
Il fiume davanti al Kalighat nel 1947.
fede: ai musulmani si leggeva il Corano, agli indù si dava acqua del
Gange, e i cattolici ricevevano l'estrema unzione[9]. Gli inizi furono
comunque difficili. Non mancarono le resistenze e i sospetti di proselitismo, soprattutto da parte dei sacerdoti
induisti del vicino tempio. Madre Teresa è stata ad esempio accusata di battezzare i malati in punto di morte, senza
chiedere il loro parere. Tali critiche hanno preso spunto da una dichiarazione nella quale Madre Teresa dichiarava di
offrire ai malati "uno speciale biglietto per san Pietro".[10] Superate le iniziali diffidenze, la struttura venne
comunque poi sostenuta e appoggiata, sia tramite il contributo di volontari che attraverso donazioni, da persone di
diversi credi religiosi.
Negli anni le attività delle Missionarie della Carità si ampliarono, e compresero il reinserimento lavorativo delle
persone guarite e l'assistenza ai bambini abbandonati o rimasti orfani: quest'ultima attività, in particolare, poté essere
avviata grazie al sostegno di una signora indù di Calcutta.
I lebbrosi di Shanti Nagar
Madre Teresa decise di dedicarsi anche alla piaga della lebbra, a quel
tempo ancora largamente diffusa. Nel 1957, con l'aiuto di un medico,
cominciò ad accogliere e assistere alcuni lebbrosi. Poco dopo realizzò
delle cliniche mobili per contenere i focolai di infezione, seguendo un
modello precedentemente messo a punto da un medico belga a Madras
per curare i malati a domicilio.
Nel 1958 Madre Teresa aprì un centro per i malati di lebbra a Tigarah, in
una zona degradata nella periferia di Calcutta. Ricordando l'impegno di
Gandhi per i lebbrosi, la suora volle dedicare alla sua memoria la
struttura, che venne quindi chiamata Gandhiji's Prem Niwas ("Dono
d'amore di Gandhi").
Pochi anni dopo, nel 1961, il Governatore del Bengala decise di affidare
alle Missionarie della Carità un terreno a circa 300 chilometri da
Calcutta, presso il confine con il Bihar: qui Madre Teresa realizzò il
Ritratto di Madre Teresa.
villaggio di Shanti Nagar ("Città della pace"), dove i malati di lebbra
potevano vivere e lavorare, coltivando i campi, allevando animali e
svolgendo attività di artigianato. La presenza di volontari sani favoriva il recupero sociale dei malati, evitando forme
di emarginazione.
Sul suo impegno verso i lebbrosi, Madre Teresa spesso ripeteva: "Non ci sono lebbrosi, solo la lebbra, e si può
curare"[11]..
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La fama mondiale e l'espansione internazionale dell'Ordine
Per dieci anni Madre Teresa operò solo nel territorio di Calcutta: nel
1959 aprì infine una nuova struttura a Ranchi, nello stato indiano dello
Jharkhand[12].
Madre Teresa di Calcutta in visita in Colombia
nel 1981.
Nel febbraio 1965, papa Paolo VI concesse alle Missionarie della
Carità il titolo di "congregazione di diritto pontificio" e la possibilità di
espandersi anche fuori dall'India. Il 26 luglio 1965 a Cocorote, in
Venezuela, venne quindi aperta la prima casa della congregazione fuori
dall'India. Seguì, l'8 dicembre 1967, l'avvio di un centro a Colombo
(Sri Lanka). Fu poi la volta di sedi in Africa, America, Asia ed Europa
nel corso degli anni settanta, ottanta e novanta.
Nel frattempo, la fama di Madre Teresa cresceva anche grazie alla
crescente attenzione che la sua attività riceveva da parte dei media[13].
L'Ordine si ampliò con la nascita di un ramo contemplativo e di due
organizzazioni laicali, aperte cioè anche ai laici. Per i Collaboratori di
Madre Teresa, la fondatrice volle mettere in luce la natura non
confessionale dell'iniziativa, aperta a persone "di tutte le religioni e
tutte le denominazioni". Nel 1981 fu fondato il movimento Corpus
Christi aperto ai sacerdoti secolari.
Nel corso degli anni ottanta nacque l'amicizia fra papa Giovanni Paolo
II e Madre Teresa, i quali si scambiarono visite reciproche. Grazie
all'appoggio di papa Wojtyła, Madre Teresa riuscì ad aprire ben tre
L'incontro tra Sandro Pertini e Madre Teresa.
case a Roma, fra cui una mensa nella Città del Vaticano dedicata a
Santa Marta, patrona dell'ospitalità. Negli anni novanta, le Missionarie
della Carità superarono le quattromila unità con cinquanta case sparse in tutti i continenti.
Il Premio Nobel
Nel 1979 ottenne il Premio Nobel per la Pace. Tra le motivazioni, venne indicato il suo impegno per i più poveri tra i
poveri e il suo rispetto per il valore e la dignità di ogni singola persona[14].
Madre Teresa rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6000 dollari di fondi
fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: "le ricompense terrene
sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo".
Madre Teresa di Calcutta
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Gli ultimi anni di vita e la morte
A partire dalla fine degli anni ottanta, le sue condizioni peggiorarono:
dopo un primo ricovero nel 1983, nel 1989 in seguito a un infarto le fu
applicato un pacemaker. Si dimise da superiora dell'Ordine ma in
seguito a un ballottaggio fu rieletta praticamente all'unanimità,
contando solo qualche voto astenuto. Accettò il risultato e rimase alla
guida della congregazione.
Nel 1991 si ammalò di polmonite, nel 1992 ebbe nuovi problemi
cardiaci e l'anno successivo contrasse la malaria. Nell'aprile del 1996
Madre Teresa cadde e si ruppe una clavicola.
Il 13 marzo 1997 lasciò definitivamente la guida delle Missionarie
della Carità, alla cui guida subentrò suor Nirmala Joshi. A marzo
incontrò papa Giovanni Paolo II per l'ultima volta, prima di rientrare a
Calcutta dove morì il 5 settembre seguente, all'età di 87 anni.
La sua scomparsa suscitò grande commozione nel mondo intero: l'India
le riservò solenni funerali di stato, che videro un'enorme partecipazione
Madre Teresa nel 1988.
popolare[15] e la presenza di importanti autorità del mondo intero. Il
Segretario Generale delle Nazioni Unite, Javier Pérez de Cuéllar,
arrivò persino a dichiarare: "Lei è le Nazioni Unite. Lei è la pace nel mondo." Nawaz Sharif, Primo Ministro del
Pakistan, disse inoltre che Madre Teresa era "un raro e unico individuo che ha vissuto a lungo per più alti scopi. La
sua lunga vita di devozione alla cura dei poveri, dei malati e degli svantaggiati è stata uno dei più grandi esempi di
servizio alla nostra umanità."
Madre Teresa è stata sepolta a Calcutta, presso la sede delle
Missionarie della Carità[16]. Sulla semplice tomba bianca è stato inciso
un verso del Vangelo di Giovanni:
Tomba di Madre Teresa nella casa madre di
Calcutta
« Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. » (Giovanni 15,12 [17])
Il processo di beatificazione
Con una deroga speciale Giovanni Paolo II fece aprire il processo di beatificazione a soli due anni dalla sua morte.
La procedura si concluse nell'estate del 2003 e la proclamazione avvenne il 19 ottobre.
L'arcidiocesi di Calcutta ha aperto già nel 2005 il processo per la canonizzazione. Il 5 settembre 2007, per la
ricorrenza del decimo anno dalla morte, papa Benedetto XVI ha celebrato in Vaticano una messa solenne alla
presenza dell'arcivescovo di Calcutta.
Madre Teresa di Calcutta
Visioni politiche e sociali
La vita di Madre Teresa è stata dedicata all'assistenza dei più poveri, valorizzando la dignità presente in ogni
persona, anche nelle condizioni di disagio più estreme[18]. Il suo obiettivo è stato rovesciare la tradizionale
asimmetria delle pratiche di assistenza che, spesso condotte con movimenti dall'alto al basso, si rivelavano umilianti
e demotivanti per chi riceveva il sostegno. Nella sua ottica, la relazione tra chi dona e chi riceve deve invece essere
paritaria, basata sulla reciproca comprensione e rispetto[19], anche attraverso la condivisione di stili e condizioni di
vita.
Particolare attenzione ha dedicato al tema dell'isolamento sociale: secondo Madre Teresa "essere rifiutati è la
peggiore malattia che un essere umano possa provare"[20]. Per questo le sue iniziative hanno cercato di essere il più
possibile inclusive, anche in relazione alle diversità di cultura, lingua e religione.
In ambito demografico, Madre Teresa ha promosso la pianificazione delle nascite con metodi naturali[21],
condannando l'aborto e i metodi di contraccezione nei suoi incontri con esponenti politici di tutto il mondo. Nel
discorso tenuto alla consegna del Premio Nobel, dichiarò: «Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è
l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...]
Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di
uccidere me». Nel 1987, Madre Teresa è diventata presidente onoraria dei Movimenti per la Vita di tutto il
mondo[22].
Sul tema della famiglia, Madre Teresa ha difeso le posizioni della Chiesa cattolica, sostenendo anche campagne
contro il divorzio, come ad esempio quella del 1996 in Irlanda. Nello stesso anno suscitò polemiche un'intervista, che
la religiosa comunque negò di aver mai rilasciato[23], nella quale avrebbe dichiarato a un giornale inglese di
considerare un bene la fine del matrimonio di Diana Spencer.
Madre Teresa sosteneva l'ecumenismo e l'apertura alle religioni non-cristiane. Su questi temi affermò, in particolare:
« C'è un solo Dio, ed è Dio per tutti; è per questo importante che ognuno appaia uguale dinnanzi a Lui. Ho sempre detto che
dobbiamo aiutare un indù a diventare un indù migliore, un musulmano a diventare un musulmano migliore ed un cattolico a
diventare un cattolico migliore. Crediamo che il nostro lavoro debba essere d'esempio alla gente. Attorno noi abbiamo 475
anime: di queste, solo 30 famiglie sono cattoliche. Le altre sono indù, musulmane, sikh... Sono tutti di religioni diverse, ma
tutti quanti vengono alle nostre preghiere». »
(Lucinda Yardey, Mother Teresa: A Simple Path, Ballantine Books, 1995.)
Vita spirituale
Madre Teresa non si considerava una suora di vita attiva. Al contrario, di sé e della altre Missionarie della Carità
diceva: "siamo delle contemplative che vivono in mezzo al mondo. [...] La nostra vita deve essere una preghiera
continua"[24].
In quest'ottica teologica, il servizio a favore dei poveri era visto come una naturale conseguenza della preghiera e del
dialogo con Dio.
Questa sua spiritualità, che aveva tratti di ispirazione francescana, era sintetizzata da Madre Teresa con l'immagine,
in cui si riconosceva, della "piccola matita nelle mani di Dio"[25].
In linea con questa sua sensibilità, nella cerimonia di consegna del Nobel, nel suo discorso citò la preghiera
semplice[26].
Madre Teresa ha anche provato l'esperienza dell'aridità e della sofferenza spirituale fino all'incredulità, come emerso
dalla pubblicazione postuma delle sue lettere[27]. Stando ai racconti di padre Brian Kolodiejchukz[28], in una di
queste lettere scriveva di non sentire "la presenza di Dio né nel suo cuore né nell'eucaristia" e al suo confessore
spirituale confidava: "Gesù ha un amore molto speciale per te. Ma per me, il silenzio e il vuoto è così grande che io
lo cerco e non lo trovo, provo ad ascoltarlo e non lo sento"[29]. Giunse inoltre ad affermare: "Nella mia anima
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Madre Teresa di Calcutta
sperimento proprio quella terribile sofferenza dell'assenza di Dio, che Dio non mi voglia, che Dio non sia Dio, che
Dio non esista veramente"[30]. Questo stato, che con alti e bassi accompagnò la seconda metà della sua vita, venne
così commentato dalla suora: "Ho cominciato ad amare le mie tenebre perché credo che siano una parte, una
piccola parte delle tenebre di Gesù e della sua pena sulla terra"[31].
Miracoli per la beatificazione e la canonizzazione
Il processo di beatificazione, primo passo verso la canonizzazione o santità, richiede la documentazione di un
miracolo avvenuto per intercessione di Madre Teresa. Le segnalazioni ricevute sono migliaia[32], ma solo pochissime
vengono ritenute rilevanti dalla Chiesa cattolica ai fini del processo di canonizzazione e passate quindi a un vaglio
più approfondito. Per essere considerata miracolosa dalla Chiesa, una guarigione deve infatti essere da malattia
grave, istantanea e senza alcuna spiegazione medica plausibile. Al momento l'unico caso riconosciuto dalla Chiesa è
quello di una donna di religione induista[33], Monica Besra.
Monica Besra
Nel 2002 il Vaticano ha riconosciuto come miracolosa la guarigione di una donna indiana, Monica Besra, originaria
di un villaggio a nord di Calcutta. Nel 1998 la donna era malata ma, non potendo più sostenere le spese mediche,
aveva chiesto di lasciare l'ospedale in cui era ricoverata e di essere accompagnata a un centro delle Missionarie della
Carità, presso Balurghat. La malattia non è ancora chiara: i medici le avevano infatti diagnosticato sia un tumore
all'addome, sia una meningite tubercolare. Il 5 settembre la donna pregò con le suore e affermò di aver visto una
fotografia di Madre Teresa e di essere rimasta colpita da un raggio di luce che proveniva dai suoi occhi. Nel
pomeriggio, Monica Besra poggiò un piccolo medaglione di Madre Teresa sulla protuberanza che aveva sull'addome
e continuò a pregare. La mattina successiva si sentì leggera ed eccitata: chiamò la donna che dormiva di fianco a lei
per dirle che la protuberanza era scomparsa. Monica Besra, che è di fede induista, successivamente dichiarò: "Dio mi
ha scelto come mezzo per mostrare alla gente l'enorme potere di cura di Madre Teresa, non solo attraverso le cure
fisiche, ma attraverso i suoi miracoli". Prima di prendere una decisione sulla vicenda, la Congregazione per le Cause
dei Santi ha intervistato 113 persone e raccolto 35 000 pagine di documentazione, ascoltando anche le voci
critiche[34]. Anche a seguito del riconoscimento, da parte della Congregazione, del carattere miracoloso di questa
guarigione, Madre Teresa è stata ufficialmente beatificata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 con il nome
di "Beata Teresa di Calcutta".
La vicenda è ancora oggetto di controversie. Il marito di Monica Besra affermò ad esempio che la guarigione non era
dovuta a un miracolo, ma alle cure dei medici[35]. Divisioni si registrarono anche tra i medici che l'avevano curata:
uno di loro sostenne che la guarigione era scientificamente inspiegabile, mentre per un altro la guarigione era dovuta
a nove mesi di cure anti-tubercolosi.. Un medico affermò inoltre di aver ricevuto pressioni da parte delle Missionarie
della Carità perché sostenesse che la guarigione fosse avvenuta per miracolo. A seguito delle proteste dei razionalisti
indiani, il governo del Bengala Occidentale organizzò una propria inchiesta sul presunto miracolo, secondo la quale
Monica Besra aveva ricevuto continue e corrette cure antitubercolari, e una guarigione miracolosa era quindi da
escludere.
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Riconoscimenti
In vita
L'attività svolta da Madre Teresa raccolse i primi
riconoscimenti in Asia, dove nel 1962 ricevette
sia il Premio Magsaysay che il Padma Shri, la
quarta onorificenza indiana. Il denaro ricevuto
con il Magsaysay venne immediatamente
utilizzato per l'apertura di una casa per bambini
abbandonati
ad
Agra,
nell'India
settentrionale[36].
Madre Teresa alla Casa Bianca riceve da Reagan la "Medal of Freedom".
Nel decennio successivo Madre Teresa divenne
nota anche nel resto del mondo e in particolare
nei paesi occidentali, dove le vennero assegnati numerosi riconoscimenti (premi, lauree honoris causa, onorificenze),
culminati con il Nobel per la Pace. Madre Teresa fu inoltre la seconda donna indiana, dopo Indira Gandhi, a ricevere
la massima onorificenza del Paese, il Bharat Ratna[37]. La sua celebrità si estese rapidamente: ad esempio, a partire
dagli anni Ottanta apparve per 18 volte nel sondaggio curato da Gallup sulle 10 persone più ammirate negli Stati
Uniti.
Di seguito vengono elencati alcuni tra i principali riconoscimenti ricevuti.
Anno
1962
Riconoscimento
Premio Magsaysay per la Pace e l'Intesa Internazionale
Onorificenza indiana Padma Shri
1971
Premio della Pace papa Giovanni XXIII, assegnatole da papa Paolo VI
Premio Kennedy
1972
Premio Templeton
1975
Premio Internazionale Albert Schweitzer
1976
Premio Ceres Medal della FAO per il contributo allo sviluppo sociale
1978
Premio Balzan per l'umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli "per l'eccezionale abnegazione con la quale ha dedicato tutta la sua vita per
soccorrere, in India e in altri paesi del mondo, le vittime della fame, della miseria e delle malattie, gli abbandonati e i morenti, tramutando in
azione instancabile il suo amore per l'umanità sofferente."
1979
Premio Nobel per la Pace "per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la
[38]
pace"
.
1980
Bharat Ratna, la più alta onorificenza civile dell'India
1981
Assegnazione della Legion d'Honneur di Haiti
1985
Assegnazione della Medal of Freedom degli Stati Uniti
1995
Grand'Ordine della Regina Jelena, seconda onorificenza croata
1996
Nomina a Cittadina Onoraria degli Stati Uniti e assegnazione della Medaglia d'Oro Congressuale
Madre Teresa di Calcutta
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Dopo la morte
Dopo la morte, l'operato di Madre Teresa è stato oggetto di
riconoscimenti, soprattutto nei due paesi ai quali è più legata: l'India,
nella quale ha operato, e l'Albania, la terra d'origine dei suoi genitori.
In particolare nel 2010, in occasione del centenario della nascita, il
Governo Indiano ha coniato una moneta celebrativa da 5 rupie, in
ricordo del denaro con il quale Madre Teresa iniziò la sua missione
nello slum di Motijhil[39].
L'aeroporto Madre Teresa (Nënë Tereza) di
Tirana.
L'Albania celebra invece il 19 ottobre, giorno in cui Madre Teresa
ricevette il Premio Nobel, come festa nazionale e ha inoltre ad esempio
dedicato alla memoria della suora il proprio aeroporto internazionale e il premio per l'eccellenza in campo
umanitario[40].
Rappresentazioni artistiche: film, musiche, animazione
Negli anni 70 Bino scrisse e incise la sua canzone più fortunata, Mama Leone, ma solo nel 1997 rivelò che era
dedicata a Madre Teresa.
Nel 1997 è stato realizzato il film Madre Teresa (titolo originale: Mother Teresa: In the Name of God's Poor), nel
quale Kevin Connor dirige Geraldine Chaplin nei panni della beata.
L'anno successivo ha visto l'uscita dell'album musicale Musical Tribute to Mother Teresa contenente canzoni di
diversi artisti americani, tra i quali José Feliciano e Dave Kelly.
Lo spettacolo Madre Teresa il musical, con musiche di Michele Paulicelli e testi di Piero Castellucci, ha debuttato
nel 2002 a Roma ed è stato quindi per due anni in tour in Italia[41].
Nel 2003 è stata invece prodotta la miniserie televisiva Madre Teresa, diretta da Fabrizio Costa. L'attrice
protagonista è Olivia Hussey; nel cast sono presenti anche Sebastiano Somma e Laura Morante.
In occasione del centenario della nascita, nel 2010, è stato inoltre prodotto il film di animazione Madre Teresa,
diretto da Orlando Corradi e Jon Song Chol, con musiche di Luis Bacalov.
Critiche e aspetti controversi
Il giornalista britannico Christopher Hitchens ha lungamente seguito criticamente le attività di Madre Teresa[42],
sostenendo, in particolare:
« [...] ero arrivato alla conclusione che fosse non tanto un'amica dei poveri quanto un'amica della povertà. Lodava la povertà,
la malattia e la sofferenza come doni dall'alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia. »
(Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, pp. 125-126.)
Hitchens, nel suo documentario per Channel 4, mostra Madre Teresa che dice a un moribondo: «Stai soffrendo come
Cristo in croce, di sicuro Gesù ti sta baciando!», e lui che risponde: «Per favore digli di smettere di baciarmi». La
qualità delle cure è stata criticata dalla stampa medica, fra cui The Lancet e il British Medical Journal, che hanno
riferito il riutilizzo degli aghi delle siringhe, le cattive condizioni di vita (per via ad esempio dei bagni freddi per tutti
i pazienti), e un approccio antimaterialista che impediva delle diagnosi sistematiche.[43]
Sono state criticate le relazioni con alcuni personaggi quali Charles Keating[44] o "Baby doc", il dittatore haitiano
Jean-Claude Duvalier. Secondo Hitchens, madre Teresa avrebbe usato soprattutto per se stessa le donazioni raccolte.
Inoltre ha accusato Madre Teresa di avere avuto la tendenza a mentire riguardo alla lotta alla miseria in India.[45]
Madre Teresa di Calcutta
Sanal Edamaruku, Segretario Generale dell'Associazione Razionalista Indiana, ritiene che l'ordine di madre Teresa
sia molto poco attivo nella lotta contro la miseria indiana. Secondo lui, Madre Teresa avrebbe imbrogliato un grande
numero di donatori benintenzionati nascondendo le sue relazioni con i dittatori così come si distingueva nella scarsa
visibilità alla destinazione dei fondi raccolti.[46]
Madre Teresa è stata oggetto di inchieste giornalistiche da parte della stampa e della televisione[47]. Il metodo di
lavoro e le condizioni dei suoi assistiti vennero inoltre criticati da un documentario televisivo inglese del 1997 dal
titolo "Mother Teresa: Time for Change?".
Nel 1998 il settimanale tedesco Stern pubblicò un articolo fortemente critico su Madre Teresa, dal titolo "Madre
Teresa, dove sono i tuoi milioni?" frutto di un'inchiesta durata un anno che spaziava su tre continenti[48]. In
conclusione diceva che il suo ordine era sicuramente di carattere religioso, ma non riusciva a capire dove fossero
finiti tutti i soldi che aveva raccolto, visto la situazione di indigenza in cui erano tenuti i malati.
Madre Teresa non fondò ospedali specializzati, realizzando piuttosto strutture di accoglienza. Nel 1991 il direttore di
The Lancet, il dottor Robin Fox, dopo aver visitato la clinica di Calcutta, la descrisse disorganizzata e in mano a
suore e volontari senza esperienza medica, senza medici e senza distinzioni fra malati inguaribili e malati con
possibilità di guarigione, che comunque rischiavano sempre più la morte per le infezioni e la mancanza di cure.[49]
Anche lo scrittore indiano Aroup Chatterjee e la rivista Stern[50] hanno avanzato dubbi sul reale impatto delle opere
di Madre Teresa. Aroup Chatterjee in particolare si è mostrato molto polemico nel suo libro Mother Teresa: The
Final Verdict, criticando le azioni e le pubbliche dichiarazioni come la posizione antiabortista, l'estrema semplicità
delle pratiche mediche del suo ordine che, per esempio, era poco incline al trattamento del dolore.
Un recente studio[51] canadese - realizzato dal prof. Serge Larivée e la ricercatrice Geneviève Chénard,
dell'Università di Montreal, e dalla prof. Carole Sénéchal, psicologa dell'Università di Ottawa - rileva come il
pesante contributo dei media abbia favorito il mito di Madre Teresa, fornendo un'immagine esageratamente
entusiastica e celebrativa della missionaria albanese, senza tuttavia porre l'accento sui numerosi lati controversi della
sua vita, della sua visione religiosa molto dogmatica e delle sue dichiarazioni di carattere politico. Gli autori si
interrogano anche sulla mancata considerazione, da parte del Vaticano, delle numerose critiche mosse al repentino
processo di beatificazione che seguì la morte della religiosa[52][53].
Opere
• I fioretti di Madre Teresa di Calcutta, messaggi raccolti da José Luis Gonzáles-Balado, Bari, Edizioni paoline,
1975; 1992. ISBN 88-215-2479-5; 2001. ISBN 88-215-4395-1.
• Sorridere a Dio. Esperienze, preghiere, spunti di riflessione, Alba, Edizioni Paoline, 1976.
• Tu mi porti l'amore, Roma, Città Nuova, 1976.
• La gioia di darsi agli altri, Roma, Paoline, 1978.
• Una speranza per la Chiesa. Tre conversazioni, Brescia, Queriniana, 1980.
• Una via all'amore. Meditazioni, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 1982.
• Missione d'amore, con i suoi collaboratori, Milano, Rusconi, 1985. ISBN 88-18-30006-7.
• Maria, madre delle riconciliazioni, con frère Roger di Taizé, Padova, Messaggero, 1987. ISBN 88-7026-782-2.
• Con la parola e con l'esempio. Meditazioni spirituali, Casale Monferrato, Piemme, 1988. ISBN 88-384-2040-8.
• Le mie preghiere. Pensieri e meditazioni per ogni giorno dell'anno, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 1988.
ISBN 88-17-11502-9.
• Saremo giudicati sull'amore. La vocazione cristiana, Roma, Città nuova, 1988. ISBN 88-311-4363-8.
• Via crucis, con frère Roger di Taizé, Padova, Messaggero, 1988. ISBN 88-7026-784-9.
• La mia vita, Milano, Rusconi, 1990. ISBN 88-18-30027-X.
• ...Anche quando costa.... Conversazioni spirituali della Madre alle sue suore, Leumann, Rivoli, Elle Di Ci, 1992.
ISBN 88-01-10132-5.
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Madre Teresa di Calcutta
• Parole bianche di madre Teresa del mondo con 12 sue poesie-preghiere e pensieri di Kahlil Gibran, Borgofranco
d'Ivrea, Blu international studio, 1992.
• Preghiera, con VHS, Torino-Casale Monferrato, Nuova ERI-Piemme, 1992. ISBN 88-384-2502-7.
• La preghiera. Freschezza di una sorgente, con frère Roger di Taizé, Padova, Messaggero, 1993. ISBN
88-250-0203-3.
• Breviario di madre Teresa, Milano, Rusconi, 1993. ISBN 88-18-12107-3.
• Con tanto amore. Pensieri, Bologna, EDB, 1993. ISBN 88-10-80594-1.
• Preghiamo con Madre Teresa. Preghiere-riflessioni, Milano, Edizioni Paoline, 1993. ISBN 88-315-0766-4.
• Quel che Dio può fare. Meditazioni, Casale Monferrato, Piemme, 1993. ISBN 88-384-2539-6.
• Beati voi.... Le parole di madre Teresa, Casale Monferrato, Piemme, 1994. ISBN 88-384-2224-9.
• Il cammino semplice, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40659-3.
• La mia regola, Casale Monferrato, Piemme, 1995. ISBN 88-384-2412-8.
• Meditazioni per ogni giorno dell'anno liturgico. Da considerazioni di Madre Teresa di Calcutta, Milano,
Rusconi, 1996. ISBN 88-18-30039-3.
• I pensieri più belli di madre Teresa, Leumann, Rivoli, Elle Di Ci, 1996. ISBN 88-01-00749-3.
• La gioia di amare. Un pensiero al giorno con madre Teresa, Milano, A. Mondadori, 1997. ISBN 88-04-42857-0.
• Non c'è amore più grande, Milano, Rizzoli, 1997. ISBN 88-17-84550-7.
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Parole sante, Milano, Rusconi, 1997. ISBN 88-18-30041-5.
Per amore di Gesù, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1997. ISBN 88-215-3480-4.
Ti offro il mio cuore, o Signore, Milano, A. Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45848-8.
Nel cuore del mondo. Pensieri, racconti, preghiere, Milano, Rizzoli, 1998. ISBN 88-17-85989-3.
Le preghiere di Madre Teresa, Udine, Segno, 1998. ISBN 88-7282-328-5.
Come una goccia nell'oceano. 100 pagine di madre Teresa, Roma, Città nuova, 2000. ISBN 88-311-4251-8.
La gioia della preghiera, Milano, Gribaudi, 2000. ISBN 88-7152-591-4.
Gli insegnamenti di madre Teresa per uomini e donne di tutte le fedi, Milano, Sonzogno, 2000. ISBN
88-454-2008-6.
"Il mio segreto: prego". Raccolta di preghiere, Camerata Picena, Shalom, 2000.
Preghiere a misura di cuore, Casale Monferrato, Piemme, 2000. ISBN 88-384-4976-7.
Toccare i cuori con l'amore, Milano, Gribaudi, 2001. ISBN 88-7152-645-7.
Un volto di tenerezza. Le immagini di una vita, Milano, Oscar Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49060-8.
Il mio libro di preghiere, Milano, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50928-7.
Il segreto di Madre Teresa. Il diario e le lettere inedite dei colloqui con Gesù riportati alla luce dal processo di
beatificazione, Casale Monferrato, Piemme, 2002. ISBN 88-384-6546-0.
Vivi davvero! Da madre Teresa parole di saggezza, Milano, Paoline, 2003. ISBN 88-315-2514-X.
Pensieri da mangiare, con 12 poesie-preghiere originali, Torino, BIS, 2003. ISBN 88-86347-98-7.
Pensieri e parole di Teresa di Calcutta, Milano, Paoline, 2003. ISBN 88-315-2502-6.
Le piccole cose con grande amore. Un mese con madre Teresa di Calcutta. Meditazioni e preghiere, Ponteranica,
Centro eucaristico, 2003. ISBN 88-86702-76-0.
Alla scuola della carità. Le mie preghiere, Milano, BUR, 2006. ISBN 88-17-00945-8.
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Madre Teresa di Calcutta
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Onorificenze
Compagna Onoraria dell'Ordine dell'Australia (Australia)
Dama di Gran Croce del Grand'Ordine della Regina Jelena (Croazia)
— 1995
Bharat Ratna (India)
Dama dell'Ordine del Sorriso (Polonia)
Presidential Medal of Freedom (Stati Uniti)
— 1985
Bibliografia
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• Brian Kolodiejchuk, Sii la mia luce, Rizzoli, 2009
Note
[1] Il nome assunto da suora avrebbe dovuto quindi essere Therese (o Thérèse, alla francese): ciò non fu però possibile perché un'altra suora
aveva appena scelto di adottare quel nome. La giovane Anjeza optò quindi per la variante spagnola/italiana Teresa, che mantenne tutta la vita
(cfr. Meg Greene, Mother Teresa: A Biography, Greenwood Press, 2004).
[2] Cfr. Meg Greene, Mother Teresa: A Biography, Greenwood Press, 2004 (pag. 27).
[3] Michelguglielmo Torri, "Storia dell'India", Laterza & figli, Roma-Bari, 2000.
[4] La data è oggi celebrata dalle Missionarie della Carità come il Giorno dell'ispirazione (Inspiration Day). Vedi http:/ / www. motherteresa.
org/ 13_anni/ Reactionsandcomments. html (consultato il 26 settembre 2010).
[5] M.G. Chitkara, "Mother Teresa", APH Publishing Corporation, New Delhi, 1998.
[6] In ricordo di questo fatto, il 26 agosto 2010 il Governo indiano, per celebrare il centenario della nascita di Madre Teresa, ha coniato una
moneta celebrativa del valore di 5 rupie (Cfr. Deccan Herald, "Commemorative coin on Mother Teresa released", http:/ / www. deccanherald.
com/ content/ 92113/ commemorative-coin-mother-teresa-released. html, consultato il 30 settembre 2010).
[7] Tra le diverse persone che aiutarono Madre Teresa all'inizio della sua attività negli slum, Shubashini Das fu infatti la prima a esprimere il
desiderio di non limitarsi a servire i poveri in alcune ore di volontariato, ma di seguire interamente l'esempio di vita della suora (Cfr. Teresio
Bosco, Madre Teresa di Calcutta, Elledici, Torino, 2003).
[8] Secondo R. Allegri, Madre Teresa disse che in questo modo voleva infatti evitare l'errore di ordini religiosi del passato che, nati per assistere i
poveri, erano poi lentamente finiti per servire i ricchi (cfr. R. Alllegri, Madre Teresa mi ha detto, Ancora Editrice, Milano, 2010).
[9] Spink, Kathryn. Mother Teresa: A Complete Authorized Biography. New York, 1997. HarperCollins, p. 55. ISBN 0-06-250825-3
[10] Christopher Hitchens, "Mother Teresa" (http:/ / www. nybooks. com/ articles/ 1310), The New York Review of Books, volume 43, numero
20, 19 dicembre 1996.
[11] Cfr. R.Allegri, "Madre Teresa mi ha detto", Ancora Editrice, Milano, 2010, pagg. 81-89.
[12] Cfr. Malcolm Muggeridge, "Qualcosa di bello per Dio", (1971), nuova ed. Paoline Editoriale Libri, Milano, 2010, pag. 94.
[13] In particoalre, la fama internazionale di Madre Teresa crebbe enormemente dopo un fortunato servizio della BBC del 1969 titolato Qualcosa
di bello per Dio, realizzato dal noto giornalista Malcolm Muggeridge
[14] Cfr. comunicato stampa per l'assegnazione del Premio: http:/ / nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/ 1979/ press. html
[15] Cfr. Ettore Mo, Presentazione in M. Torri, "Storia dell'India", Ed. RCS, Milano, 2004, pag. XI.
[16] Nel 2009 il governo albanese ha chiesto di poter ospitare le spoglie di Madre Teresa: la richiesta è stata però rifiutata dal governo indiano.
Cfr. "India rejects Albania's demand for Mother Teresa's remains", in "The Times of India", 13 ottobre 2009. Vedi http:/ / timesofindia.
indiatimes. com/ india/ India-rejects-Albanias-demand-for-Mother-Teresas-remains/ articleshow/ 5120717. cms (link consulato il 7 ottobre
2010).
[17] http:/ / www. laparola. net/ wiki. php?riferimento=Gv15%2C12& formato_rif=vp
[18] Cfr. The Nobel Peace Prize 1979 (http:/ / www. nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/ 1979/ press. html), comunicato del Comitato
norvegese del Premio Nobel
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Madre Teresa di Calcutta
[19] Maggiori approfondimenti in John Senness, Award Ceremony Speech (http:/ / www. nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/ 1979/
presentation-speech. html), 1979
[20] "In these twenty years of work among the people, I have come more and more to realise that it is being unwanted that is the worst disease
that any human being can ever experience" in John Senness, Award Ceremony Speech (http:/ / www. nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/
laureates/ 1979/ presentation-speech. html), 1979
[21] Cfr. Madre Teresa, Nobel Lecture (http:/ / www. nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/ 1979/ teresa-lecture. html), 1979.
[22] ISBN 88-311-6071-0. Sul rapporto tra Pro Life e Madre Teresa di Calcutta, loro presidentessa onoraria.
[23] Corriere della Sera, Mai parlato di Diana (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 1996/ gennaio/ 16/ Mai_parlato_Diana__co_0_960116832.
shtml), 16 gennaio 1996, url consultato il 4 dicembre 2011.
[24] Cfr. R. Allegri, "Madre Teresa mi ha detto", Ancora Editrice, Milano, 2010, pag. 59
[25] Cfr. Gloria Germani, "Teresa di Calcutta, una mistica tra Oriente e Occidente. Il suo pensiero in rapporto all'India e a Gandhi", Paoline,
2003, pag. 98.
[26] Per il discorso pronunciato in occasione del Nobel è consultabile all'indirizzo, cfr. http:/ / nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/
1979/ teresa-lecture. html (link controllato il 7 ottobre).
[27] "Mother Teresa's Crisis of Faith", in "Time", 23 agosto 2007. Cfr. http:/ / www. time. com/ time/ world/ article/ 0,8599,1655415-1,00. html
(link consultato il 7 ottobre 2010).
[28] Cfr. Brian Kolodiejchuk, "Sii la mia luce", Rizzoli, 2009
[29] Le crisi di fede di Madre Teresa raccontate in un libro negli Usa - Persone - Repubblica.it (http:/ / www. repubblica. it/ 2007/ 08/ sezioni/
persone/ madre-teresa-crisi/ madre-teresa-crisi/ madre-teresa-crisi. html)
[30] Aldo Maria Valli, Scritti cattolici, Edizioni Messaggero, Padova, 2010, p. 75"
[31] Franca Zambonini, "Madre Teresa: la mistica degli ultimi", Paoline, 2003, pagg. 33-34
[32] Il postulatore della causa, Padre Brian, ha affermato nel 2010 che vengono ricevuti migliaia di rapporti su favori da parte di persone che
pregano l'intercessione di Madre Teresa, ma che al momento era ancora in ricerca di un nuovo caso miracoloso, The Catholic Transcript
Online (http:/ / www. catholictranscript. org/ faith-update/ 1-latest/ 1507-postulator-awaiting-miracle-for-mother-teresa. html), url consultato il
4 dicembre 2011
[33] Cfr. La Repubblica (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2010/ 02/ 28/ wojtyla-miracoli-infedeli-noi-non-cattolici.
html), url consultato il 4 dicembre 2011
[34] Per una ricostruzione della vicenda, cfr. "Il miracolo", in "Con queste parole Madre Teresa di Calcutta è stata proclamata beata", Rainews24
(http:/ / www. rainews24. rai. it/ ran24/ speciali/ madreteresa/ beatificazione. htm), url consultato il 4 dicembre 2001
[35] ExpressIndia.com, 14-10-2002, cit.
[36] Cfr. R. Allegri, "Madre Teresa mi ha detto", Ancora Editrice, Milano, 2010, pag. 54.
[37] Cfr. Malcolm Muggeridge, "Qualcosa di bello per Dio", (1971), nuova ed. Paoline Editoriale Libri, Milano, 2010, pag. 157.
[38] Nel discorso di premiazione ( Discorso alla premiazione del Nobel per la pace (http:/ / nobelprize. org/ nobel_prizes/ peace/ laureates/ 1979/
teresa-lecture. html)) disse di accettarlo esclusivamente a nome dei poveri e presentò l'aborto come il principale pericolo in grado di
minacciare la pace nel mondo. Rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero
destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: "le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate
per aiutare i bisognosi del mondo". Alla domanda: "Cosa possiamo fare per promuovere la pace mondiale?", rispose: "Andate a casa e amate
le vostre famiglie"
[39] Cfr. Deccan Herald, "Commemorative coin on Mother Teresa released", http:/ / www. deccanherald. com/ content/ 92113/
commemorative-coin-mother-teresa-released. html, consultato il 30 settembre 2010.
[40] Cfr. Gëzim I. Alpion, "Mother Teresa: saint or celebrity?", Taylor & Francis, 2007, pag. 54.
[41] Madre Teresa di Calcutta La sua storia in musical (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2003/ novembre30/
Madre_Teresa_Calcutta_sua_storia_co_5_031130023. shtml), Corriere della Sera, 30 novembre 2003
[42] C. Hitchens, The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice ("La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre
Teresa")
[43] Loudon, Mary (1996). The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice (http:/ / www. bmj. com/ cgi/ content/ full/ 312/
7022/ 64/ a), Book Review, BMJ vol. 312, n. 7022, 6 gennaio 2006, pp. 64-5. Pagina visitata il 2 agosto 2007.
[44] Charles Keating è un affarista condannato a dieci anni per truffa, racket e cospirazione. Prima della condanna fece una donazione di
1.250.000 dollari a Madre Teresa. (Christopher Hitchens, La posizione della missionaria, Minimum Fax, 1997, p. 89). Quando Keating fu
sottoposto a processo per le sue attività criminose, Madre Teresa inviò una lettera alla corte in cui affermava di non essere a conoscenza degli
affari di Keating, ma che chiedeva comunque la clemenza della corte in quanto Keating era stato sempre «gentile e generoso con i poveri di
Dio».) I pubblici ministeri le risposero informandola che questi affari consistevano nella truffa di risparmiatori, e che quindi anche il denaro da
lei ricevuto avrebbe avuto quella provenienza, quindi se ella avesse voluto fare qualcosa anche per questi bisognosi, avrebbe potuto restituire
tutto quel denaro. Madre Teresa non rispose alla lettera, né restituì la somma ricevuta.
[45] http:/ / www. michelcollon. info/ articles. php?dateaccess=2007-11-01%2011:27:19& log=invites
[46] http:/ / www. atheisme. org/ teresa3. html.
[47] The Final Verdict (http:/ / www. meteorbooks. com/ introduction. html)
[48] Walter Wuellenweber, "Mother Teresa: where are the millions?, Stern, 10 settembre 1998
[49] Sergio Puxeddu, Il diritto di morire, L'Ateo, n. 6/2008 (60), pp. 22 sg.
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Madre Teresa di Calcutta
[50] Walter Wuellenweber, Mother Teresa: where are the millions? (http:/ / www. srai. org/ mother-teresa-where-are-her-millions/ ), Stern, 10
settembre 1998.
[51] S. Larivée, C. Sénéchal, G. Chénard, Les côtés ténébreux de Mère Teresa, Studies in Religion/Sciences Religieuses, January 15, 2013
(0008429812469894). Abstract riassuntivo (http:/ / sir. sagepub. com/ content/ early/ 2013/ 01/ 15/ 0008429812469894. abstract)
[52] Was Mother Teresa not so saintly after all? (http:/ / www. dailymail. co. uk/ news/ article-2287427/
Was-Mother-Teresa-saintly-Researchers-spark-controversy-claiming-care-sick-dubious-handling-cash-suspicious. html), Daily Mail Online, 3
marzo 2013
[53] Mother Teresa: Anything but a saint… (http:/ / www. eurekalert. org/ pub_releases/ 2013-03/ uom-mta022813. php), Official Press Release
of University of Montreal
Voci correlate
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Madre Teresa, fiction con Olivia Hussey, regia di Fabrizio Costa
Arcidiocesi di Calcutta
Calcutta
Chiesa cattolica
Cristianesimo
Missionari della carità
Missionarie della Carità
Premio Nobel
• Albania
• Ettore Boschini
Altri progetti
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•
Wikiquote contiene citazioni di o su Madre Teresa di Calcutta
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Collegamenti esterni
• Biografia Ufficiale sul sito dei Padri Missionari della Carità (http://www.mcpriests.com/02_bio.htm)
• Il sito ufficiale della causa di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta (http://www.motherteresacause.info/
)
• Il racconto di Christopher Hitchens chiamato in causa dai funzionari della Chiesa cattolica nel corso della causa di
canonizzazione di Madre Teresa (http://www.minimumfax.com/speciale.asp?specialeID=24&ns=2)
• Il sito ufficiale del Mother Teresa of Calcutta Center (http://www.motherteresa.org/layout.html)
• La scheda e le immagini della Beata Teresa di Calcutta dal sito santiebeati.it (http://www.santiebeati.it/
dettaglio/90013)
• (EN) Vita, vocazione, parole e bibliografia di Madre Teresa (http://www.ewtn.com/motherteresa/index.htm)
• La biografia di Madre Teresa in breve (http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/
ns_lit_doc_20031019_madre-teresa_it.html)
• La scheda di Madre Teresa di Calcutta dal sito della Fondazione Internazionale Balzan (http://www.balzan.it/
Premiati.aspx?Codice=0000001002&nome=Madre Teresa di Calcutta)
• (EN) Il profilo di Madre Teresa, la santa dei poveri (http://www.cnn.com/WORLD/9709/mother.teresa/) dal
sito della CNN (http://www.cnn.com/index.html)
• (EN) Articolo del Time su Madre Teresa (http://www.time.com/time/time100/heroes/profile/teresa01.html)
• Recensione sul libro La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa (http://www.uaar.it/
ateismo/opere/47.html)
17
Madre Teresa di Calcutta
18
• Raccolta di opinioni sull'inchiesta di Hitchens circa l'operato di Madre Teresa (http://www.minimumfax.it/
recensione.asp?personaID=53)
• Matt Cherry. «Intervista a Christopher Hitchens su Madre Teresa», da Free Inquiry 4/96, tradotta in italiano
(http://www.dafflitto.com/brightsitalia/rassegna-stampa/hitchens_motherteresa.php)
• (EN) "L'india non ha nessuna ragione di ringraziare Madre Teresa" (http://www.mukto-mona.com/Articles/
mother_teresa/sanal_ed.htm), articolo del giornalista indiano Sanal Edamaruku
• Kolë Bojaxhiu e Drane Bernaj, genitori di Madre Teresa, in santiebeati.it (http://www.santiebeati.it/dettaglio/
94479)
• (EN) Biografia di Madre Teresa (http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1979/teresa.html)
sul sito ufficiale del Premio Nobel
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authorities/names/n79144708)
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Fonti e autori delle voci
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Madre Teresa di Calcutta Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=62014536 Autori:: .mau., .sEdivad, .snoopy., = Vincenzo, ANGELUS, Ab1, Adert, Airon90, Alec, Aleksander
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