Il_Giornalino_2011

Transcript

Il_Giornalino_2011
“I giovani per
la pace e per
l’Unità d’Italia” Questa scultura è un’iniziativa nata per volontà del sindaco prof. Carlo Eufemi, nonché nostro Preside, e della Scuola Media Statale "Virgilio" di Ardea. L’iniziativa ha come scopo quello di esaltare i valori dell’Europa Unita e simboleggiare la volontà dei giovani per la pace e per l’Unità d’Italia. La scultura è stata realizzata in ferro dagli scultori Jadran e Martino Stenico. E’ stato scelto, come simbolo per la pace, un albero di ulivo, colorato in seguito dagli alunni della scuola, con i colori che ricordano la bandiera della pace, la bandiera italiana e le bandiere europee. Partendo da questa idea gli scultori Jadran e Martino Stenico hanno realizzato una struttura in ferro stilizzata che allude all’ulivo. La realizzazione cromatica è stata eseguita dagli alunni della scuola che precedentemente avevano realizzato dei bozzetti. La scultura sarà posta sul piazzale antistante la scuola media "Virgilio", che sarà intitolato "Largo delle città gemellate". L'inaugurazione avverrà probabilmente il giorno 10 giugno 2011 alla presenza delle autorità locali e degli alunni della scuola che hanno contribuito alla realizzazione finale. Ardea Tor San Lorenzo Via Laurentina Km 32,500 Via Campo di Carne Tel. 06 91 38 90 61 Tel. 06 91 02 729 Dirigente Scolastico Prof. Carlo Eufemi Attualità Il disastro in Giappone
Il Giappone è sconvolto 11 marzo 2011: terremoto al largo delle coste del Giappone. Un cataclisma così potente da spostare l’asse terrestre di 10 centimetri. Il terremoto si è sentito sulle coste con un’intensità spaventosa. Poco dopo si è scatenato uno tsunami gigantesco che ha causato anche dei danni ai reattori delle centrali nucleari giapponesi. Insomma, il caos generale! E’ proprio il colmo che l’oceano si chiami “Pacifico”. Ma la cosa che mi ha scosso è che se il disastro fosse successo a noi ci sarebbe crollato tutto addosso (in tutti i sensi)! Insomma, in televisione i video mostravano i palazzi completamente intatti. In Italia si sarebbe polverizzato tutto. In fatto di pericolo sismico non siamo ai livelli del Giappone, ma ricordiamoci che l’Italia ha sul suo suolo i due più pericolosi vulcani d’Europa: il Vesuvio e l’Etna. Non parlando dell’onda anomala (già l’idea mi mette paura) arriviamo alla “brutta faccenda del nucleare”. Vi dico tutto quello che so: si pensa che dal Giappone sia arrivata fino a qui una nube radioattiva, in Francia ci sono 58 reattori e l’Italia vuole riaprire la produzione di energia nucleare. Vi lascio a riflettere e con un bel “a dopo” chiudo il mio articolo. Esattamente il giorno 11‐03‐11 un terremoto seguito da uno tsunami sconvolse il Giappone, secondo gli studiosi, per precisare, i sismologhi, deducono che ha spostato l’asse terrestre di dieci centimetri. Le immagini che hanno immortalato il Giappone sono sconvolgenti, case completamente rase al suolo sono state immerse nel fango, campi coltivati ormai distrutti, si contano nella catastrofe circa sessanta mila vittime, ma fortunatamente vi sono anche diversi sopravvissuti; la cosa più commovente e spaventosa è vedere i piccoli pargoli che cercano i loro genitori quando non ci sono più, i loro piccoli occhietti luccicanti e indaffarati nel tentare di scovare i loro genitori nelle tendopoli e non trovarli, quegli occhietti speranzosi che guardano al futuro, un futuro calmo, dove tutto è tornato normale, ma la cosa di cui noi dovremmo stare più attenti è il silenzio, quel silenzio spaventoso dove tutto tace e tutto duole. Ciao! Piccoli. Federico Gentili
Claudio Lai
1 Attualità Riciclare è importante e… non costa niente Spesso sentiamo parlare di inquinamento e io vorrei parlarvi proprio di questo. Alcune persone fanno la raccolta differenziata, altri invece non hanno nessun problema a buttare carta, plastica e ogni genere di rifiuto che può inquinare, per terra. E che dire dei prodotti inquinanti che scarichiamo negli scarichi? Invece è sbagliatissimo! Dobbiamo aiutare l’ambiente in tutti i modi, ad esempio moltissime persone comprano le bottiglie di acqua minerale invece che berla dal rubinetto. Per aiutare l’ambiente ogni singolo cittadino dovrebbe rispettare alcune regole importanti: 1) Non buttare i rifiuti (cartacce, lattine ecc.) per terra. 2) Sprecare meno plastica. 3) Fare la raccolta differenziata. 4) Non sprecare l’acqua che è un bene prezioso ( ad esempio quando ci laviamo i denti, sarebbe buona norma chiudere il rubinetto). Se non facciamo qualcosa per il nostro Pianeta, esso scomparirà in mezzo ai rifiuti . Allora aiutiamo la Terra! E io sono sicura che la Terra ci ricambierà! I rifiuti prodotti possono avere diverse destinazioni: finire nelle discariche come polvere , ceneri e macerie , oppure possono essere bruciati con o senza recupero di energia utile, infine essere raccolti secondo le regole della raccolta differenziata: come vetro, ferro, cartone, carta e plastica. Macchine o elettrodomestici vanno al riciclaggio per recuperare il ferro; dal vetro, carta, cartone, e plastica si ricicla lo stesso materiale di cui sono composti. Un macchinario non adatto allo smaltimento dei rifiuti rilascia le sostanze tossiche, danneggiando l’ambiente e chi vi abita. Ogni oggetto che l’uomo costruisce è utilizzato e destinato a diventare un rifiuto. I rifiuti sono residui delle attività industriali, artigianali, agricole e dei consumi dei cittadini. In una società come la nostra , il problema è lo smaltimento dei rifiuti, che è diventato più difficile da risolvere, per questo motivo negli ultimi anni hanno acquistato una loro dignità di merce. Considerare i rifiuti come risorsa non è soltanto positivo del punto di vista economico, ma anche una visione più corretta dello sviluppo compatibile con l’ambiente, infatti da un paio d’anni la nostra città sta praticando la raccolta differenziata per aiutare sia noi che l’ambiente. Flavia Bandiera
Alessia e Federica 2^I 2 Attualità Salviamo gli animali Alcuni animali sono in via di estinzione perche gli uomini li cacciano e li mangiano o usano le loro pelli per confezionarne pellicce per l’ inverno. Gli animali a maggior rischio di estinzione sono le tigri, i lupi, gli orsi , gli squali, le aquile e tanti altri Alcune persone non si preoccupano di questo problema e uccidono questi animali per sfruttarli per i motivi che ho detto prima o, a volte, li tolgono dal loro ambiente per venderli ai circhi o agli zoo. Le tigri sono molto in pericolo perche il loro habitat, cioè l'ambiente in cui vivono, si è ridotto sempre di più, perché l'uomo costruisce e invade il territorio per le sue attività. Anche i bracconieri fanno una caccia spietata per vendere le loro pelli. Un altro animale in via di estinzione è lo squalo che i cinesi uccidono solo per la pinna dorsale che è l'ingrediente principale di una zuppa tipica, con il resto dell'animale non ci fanno nulla e sono costretti a buttarlo. Lo squalo bianco è un predatore all'apice della catena alimentare ed è sempre stato considerato privo di predatori naturali. In prevalenza si nutre di tonni, pesce spada, e delfini e foche. Sembra che non se capita, si nutra anche dei rifiuti che vengono gettati dalle navi e qualunque tipo di spazzatura possa venire a trovare Anche qui in Italia abbiamo animali a rischio
di estinzione: nelle foreste del Parco
Nazionale d’Abruzzo vive (o sarebbe meglio
dire “sopravvive”) l’ orso bruno marsicano.
Negli ultimi decenni la specie è stata sull’orlo
dell’ estinzione . Secondo gli ultimi
rilevamenti sono rimasti meno di 50 orsi.
Anche il Lupo è un animale di cui sono rimasti
pochi esemplari; il lupo è presente sugli
Appennini, sulle Alpi Occidentali, in Lazio e in
Toscana. Nel 1971 i lupi rimasti in Italia erano
due o trecento. Certo la presenza del lupo
comporta anche dei problemi soprattutto per la
pastorizia. Tuttavia è possibile convivere con
questo predatore prendendo da parte dei pastori
alcune precauzioni e attivando contromisure
come l'utilizzo dei cani addestrati a respingere il
lupo. Nel Parco Nazionale d'Abruzzo, nell'area
faunistica di Villetta Barrea, è possibile osservare
dal vivo alcuni esemplari di Lupo tenuti in semilibertà. Tanti altri animali stanno per scomparire dal pianeta: dall'orso polare ( per colpa dello scioglimento della calotta polare) all'ippopotamo.
3 Attualità STOP all'abbandono degli
animali
E' arrivata la primavera!
Oggigiorno sono sempre di più le persone che per motivi di spazio o per altre ragioni abbandonano gli animali. La cosa brutta è che le persone, prima di abbandonare un animale, non pensano al suo bene, bensì mettono in pericolo la sua vita, soprattutto quando lo lasciano in mezzo alla strada o dentro delle scatole di cartone con la speranza che qualcuno se ne prenda cura. Alcuni cagnolini, per esempio, vengono portati al canile, un posto non molto accogliente, dove i cani sono costretti a vivere in gruppi anche di tre in una gabbia piccola e buia. Il canile, però, è sempre meglio della strada, dove le macchine costituiscono un grave problema per la maggior parte degli animali abbandonati. Facciamo qualcosa per questi poveri animali, diamogli un futuro migliore!!! Finalmente è arrivata la primavera! L’inverno è finito e il freddo piano piano se ne va via,le strade sono più affollate e gli alberi si rivestono con la loro chioma piena di fiori profumati di tutti i colori. I prati diventano pieni di fiori e sulle montagne la neve si scioglie; il sole con i suoi raggi illumina e riscalda tutto il mondo, gli alberi spogli si ricoprono di foglioline tenere e nel giro di pochi giorni diventano verdi, come se qualcuno avesse dato una spruzzata di colore al mondo intero. La gente si sente più felice, è come se la primavera li avesse contagiati della sua freschezza . Altri invece si sentono più stanchi come il proverbio “aprile dolce dormire”. Flavia Bandiera
Federica Bandiera 4 Scuola informa Abbiamo conosciuto uno scrittore
Aspettando l’Unità d’Italia
Oggi 11 maggio non è stato il solito Giovedì perché sono andata, insieme ad altri ragazzi della scuola, al Museo Manzù. Quando, qualche giorno fa mi avevano proposto di andarci, io volevo andare solo per non far niente e perdere due ore di lezione, ma invece non è stato così perché è stato abbastanza interessante. Siamo andati a piedi , perché il museo è poco distante dalla scuola e una volta arrivati ci siamo seduti tranne alcuni, perché non c’era posto. Subito dopo è iniziata la presentazione del libro “In Riva al Mare”; la direttrice del Museo, la dott.ssa Marcella Cossu ha presentato l’autore , Rodolfo Baldassarri,e poi anche la professoressa Adriana Ponziano che ha parlato dell’autore ed in modo scherzoso l’ha incolpato perché, per leggere il suo libro, non ha potuto correggere i compiti dei suoi alunni; alla fine l’autore si è presentato esponendo il contenuto del suo libro spiegandoci che il romanzo racconta la sua vita da giovane innamorato sulla spiaggia di Ardea e che leggere fa bene e che quando lui ha avuto la sua delusione d’amore si è messo a leggere, un libro dietro l'altro e, in circa 2 anni, ha letto 1.200 libri e alla fine ne ha scritto uno proprio. E naturalmente poi abbiamo visitato il museo e ammirato le opere dello scultore Giacomo Manzù. Come sapete il 17 marzo di quest’anno abbiamo festeggiato la tanto attesa Unità d’Italia, che compie 150 anni. Tutto iniziò con quello che noi oggi chiamiamo “RISORGIMENTO”, durante il quale la Nazione italiana conseguì la propria unità nazionale, riunendo in un solo nuovo stato i precedenti Stati preunitari. Dunque, per arrivare all’unità effettiva dell’Italia, si sono succeduti una serie di eventi tra cui ricordiamo: il Congresso di Vienna, in cui si fissarono i confini tra gli stati italiani, tenendo conto esclusivamente degli interessi delle grandi potenze. L'Italia si trovò perciò ancora divisa in tanti stati, questa divisione, il dominio austriaco su alcune regioni più ricche e popolate, l'esclusione dal potere creavano molto malcontento tra le popolazioni ed in particolare tra la borghesia italiana. L'Italia conobbe quindi un processo di graduale riscoperta e sempre più netta rivendicazione della propria identità nazionale. Questo processo, noto come Risorgimento, portò alla formazione dello Stato unitario Italiano. Ricordiamo i moti carbonari del 1820‐1821 in Spagna, in Sicilia, in Sardegna e in Piemonte; il grande Giuseppe Mazzini che fondò un'associazione,
la Giovine Italia (1831) che diffuse le idee
democratiche e repubblicane e cercò di
preparare
insurrezioni,
senza
ottenere
successi; l’elezione di papa Pio IX; lo Statuto Albertino promulgato da Carlo Alberto nel 1848 che segna la fine dello stato assoluto e la
nascita di un sistema di governo costituzionale
moderno, in cui i poteri si distinguono in
legislativo, esecutivo e giudiziario; le guerre Beatrice Marinangeli
d’Indipendenza italiana e la spedizione dei Millle. Ritornando a noi, il 17 marzo è stata proclamata Festa nazionale secondo gli articoli 2 e 4 della legge 27 maggio 1949, n.260 e verrà festeggiata in tutta Italia. Le scuole e gli edifici pubblici sono rimasti chiusi in occasione della cerimonia. 5 Scuola informa Luca: Per prima cosa si prende l’argilla e si stende su di una tavoletta. Stesa l’argilla, con lo stecchino si fa la forma della base, poi si applica una striscia di creta arrotolata su se stessa per formare il bordo e si modella con le mani, infine si applicano le decorazioni. Ma non è finita qui: infatti dopo si mette in un forno speciale per una notte intera ad altissima temperatura(1000°circa) per cuocere il vaso, poi si dipinge e si rimette in forno e in seguito viene immerso in un liquido speciale bianco per lucidare il pezzo, che viene così finito dopo essere stato rimesso in forno. Poniamo adesso delle domande alle professoresse Daniela Puccini e Anna De Negri. Com’è nata la vostra passione per questa attività? De Negri: E’ da tanto che pratico questo tipo di attività e fin da quando ero bambina mi piaceva creare oggetti con l’argilla. Vi sembra che i ragazzi che si sono iscritti a questo corso siano abbastanza interessati? Puccini:Si,tutti si applicano e creano delle belle composizioni personali e qualche allievo dimostra spiccate doti artistiche e creative. Cosa ne farete di tutti questi oggetti? De Negri e Puccini:Tutti gli oggetti completati vengono venduti,a fine anno, in una Mostra‐
Mercato e il ricavato della vendita verrà devoluto in beneficenza. Avete notato un calo di interesse negli alunni che frequentano questo laboratorio? Puccini:No, i ragazzi che si iscrivono evidenziano sempre un particolare interesse, infatti molti alunni della scuola sono costretti a rinunciare per motivi di trasporto. Inoltre, la GIOTTO ha realizzato una nuova matita con i colori della bandiera italiana in onore dell’Unità d’Italia. Federica Bandiera
Il laboratorio di Ceramica Oggi siamo andati ad intervistare i ragazzi che frequentano il laboratorio di ceramica per conoscere alcuni aspetti di quest’attività. Entrando e vedendo i ragazzi lavorare con attenzione alla realizzazione di un pezzo noi ci siamo sentiti subito immersi nell’atmosfera di concentrazione e di calma tipica della lavorazione della creta, cosa che ci ha emozionato come la prima lezione di giornalino, quando ancora non conoscevamo nessuno. La prima domanda che io e il mio amico andiamo a porre ad alcuni di loro è: Come mai avete scelto questo laboratorio? Brigitta: Perché si crea e si sta in compagnia chiacchierando e scherzando. Edoardo: L’ho scelto perché mi andava a genio. Qual è l’aspetto più importante nella produzione di qualcosa? Damiano: Sia la manualità che l’immaginazione. Cosa preferite realizzare? Brigitta e Alessandro:Cose buffe e creative. Luca:Oggetti decorativi come i vasi. Rachele:Animali come tartarughe. Carmen:Di tutto. Carmen D.:Qualsiasi cosa. Da quanto tempo frequentate questo laboratorio? Carmen D.:da 1 anno. Carmen :da 2 anni. Spiega il procedimento per realizzare un vaso. Simone Ilasca e Sandrè Galebo 6 Scuola informa Le lezioni concerto
A scuola di questi ultimi tempi stiamo partecipando alle lezioni concerto che sarebbero degli spettacoli musicali che si tengono qui a scuola, nell’Aula Magna. Per esempio l’ultima volta è venuta una band di canti popolari da Napoli, che ci divertito coinvolgendoci a ballare la tarantella e altri balli tipici napoletani. Poi è venuto un gruppo di cantanti lirici e qualche tempo prima un quartetto d’archi. Queste lezioni concerto sono molto belle perché gli artisti che suonano sono molto bravi ; io ho fatto una riflessione e cioè che quando sento le musiche su cd non diresti mai che il suono sia così bello come quando lo senti dal vivo. Io infatti sono rimasto molto meravigliato a sentire i suoni emessi dalle corde di strumenti che non avevo mai visto da vicino. Oppure quando sono venuti dei cantanti lirici e io sono rimasto stupito a sentire che quelle voci sono fortissime. E’ stato bello ascoltare anche suonare la chitarra e il flauto … Da questa esperienza ho capito che comunque ci vogliono anni e anni di studio e impegno per riuscire a fare queste cose. Rambo Progetto TEAM Quest'anno noi ragazzi della 2 M della scuola media statale Virgilio insieme ai ragazzi della 2O di Tor San Lorenzo abbiamo partecipato al progetto sulla scoperta del territorio di Ardea. Il nome del progetto, TEAM, è una sigla che significa: Territorio E Ambiente. Noi ci dovevamo occupare dello studio del territorio e della storia di Ardea, e i ragazzi della 2Odovevano approfondire lo studio dell'aspetto economico e delle risorse di Ardea anche nei cambiamenti avvenuti nel tempo. Un giorno, in classe è venuta un collaboratrice scolastica, ora in pensione che ci ha spiegato come lei e la sua famiglia vivevano qua a ad Ardea più di sessant'anni fa, abbiamo anche fatto delle uscite alla scoperta del nostro territorio ed infatti ho capito che Ardea è un paese con una storia antichissima ed importantissima; un giorno siamo andati anche al museo Manzù insieme alla 2O e , dopo una spiegazione molto interessante sulla vita di Giacomo Manzù, abbiamo potuto ammirare le opere di questo artista famoso in tutto il mondo, che ad un certo punto della sua vita si innamorò di questo paese e si stabilì qui. E ci è rimasto anche dopo la morte, visto che la sua tomba è proprio nel giardino del Museo. Dopo aver finito le nostre ricerche le abbiamo unite con quelle di Tor San Lorenzo per farne un'unica ricerca.Questo progetto è stato molto divertente e interessante ma anche faticoso, però io sono contento perché ho imparato molte più cose del nostro territorio. Mattia Bacci 7 Scuola informa “Se questo e’ un uomo” Primo Levi «Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no »
“Se questo è un uomo” è un romanzo autobiografico scritto da Primo Levi tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947. Il libro è fondato sull’esperienza vissuta dall’autore nel campo di concentramento di Aushwitz. Levi ebbe infatti la fortuna di sopravvivere alla deportazione degli ebrei nel campo di Monowitz, lager satellite del complesso di Aushwitz. Il racconto non venne scritto per vendetta, ma per il bisogno dell’autore di far riflettere sul terribile genocidio degli ebrei. Il libro contiene eventi e situazioni messi in ordine cronologico. Il primo capitolo (Il viaggio) racconta la situazione degli ebrei deportati a Fossili nel campo di transito, dove la maggior parte dei prigionieri sa di andare incontro alla morte quasi sicura. Il treno si ferma a Brennero, a Salisburgo, a Vienna e in Polonia. Nella carrozza ferroviaria i deportati viaggiano in condizioni disumane al punto che alcuni di essi muoiono. Nel secondo e nel terzo capitolo (Sul fondo ed Iniziazione) comincia la descrizione della vita passata dai prigionieri nel campo di concentramento; a ciascuno di loro viene assegnato un numero costituito da cifre con cui è possibile stabilire la provenienza e l’età dei deportati. Nel campo, le persone non devono fare domande e devono apprezzare oggetti essenziali alla sopravvivenza come le scarpe ed il cucchiaio. Inoltre, Levi in questi due capitoli raffigura le funzioni delle varie baracche. Il quarto capitolo prende il nome dall’infermiera del campo KA‐BE (il nome esteso è Krakenbau) dove Levi, in seguito ad un problema al piede, viene ospitato. Il quinto capitolo (Le nostre notti ) contiene una celebre pagina in cui il poeta parla del suo dormiveglia, dove i confini tra sogno e realtà si dissolvono e dove viene assalito da incubi ricorrenti: l’autore, in uno di questi, si trova a casa, ignorato dai suoi amici e dai suoi familiari mentre racconta le atrocità subite nel lager. Nel sesto capitolo (Il lavoro) viene illustrata la scarsa predisposizione di Levi ai lavori pesanti. Il settimo capitolo (Una buona giornata), è un momento positivo per l’autore dato che, per la prima volta i prigionieri possono mangiare a sazietà. Il titolo dell’ottavo capitolo (Al di qua del bene e del male) allude all’opera “Al di là del bene e del male” di Nietzsche; qui, al contrario dell’eroe niciano, il prigioniero del lager viene presentato nella sua nullità. Nel nono capitolo, di maggiore importanza, è dedicato ai “Sommersi ed i salvati” dove Levi spiega come questa distinzione (tra candidati alla sopravvivenza o alla morte) sia per lui di importanza assai maggiore a quelle di bene e male. Nel decimo capitolo il poeta parla dell’esame di chimica in cui viene ammesso alle mansioni di laboratorio. L’undicesimo capitolo “Il canto di Ulisse” è ispirato al ventiseiesimo canto dell’inferno, dove Ulisse è travolto dalla sete del sapere come Levi e Dante. Nel capitolo seguente “I fatti dell’estate” viene raccontato il tracollo militare dei tedeschi. Il tredicesimo capitolo “Ottobre 1944” illustra la sopravvivenza di Levi ad una selezione da parte dei nazisti. Nel quattordicesimo capitolo viene 8 Parlando di noi ritratto un prigioniero del lager. Nell’ultimo capitolo viene raffigurata la figura amica di Alberto, il bresciano Alberto Dalla Volta che era un personaggio solidale ed estremamente ricco d’inventiva e diplomazia. Federica Bandiera Lettera Aperta
Il giornalista Egregio Direttore, Volevo parlare a proposito di noi giovani. Molti adulti pensano che noi giovani siamo vanesi , indifferenti e che la nostra non sia una bella gioventù. A volte hanno ragione perché noi giovani abbiamo spesso dei comportamenti che deludono. Spesso ci dite che il nostro futuro sarà disastroso, ma secondo me non sarà così. L’unico rischio che corriamo è l’ assenza del nostro futuro a causa dei disastri ambientali che sta causando l’uomo. Io, come tutti i miei coetanei, sono stanco di tutto questo inquinamento e dei disastri ambientali causati dall'uomo. Ci sono specie di animali che sono in pericolo e a rischio di estinzione e io vorrei che anche i miei figli possano vederle. Trovo molto triste che ancora oggi si parli di discriminazione e di razzismo: siamo tutti uguali, dobbiamo essere una famiglia globale . Sono stanco di tutte le ingiustizie verso i più deboli e che potrebbero essere evitate. Io, come molti ragazzi della mia età, non ho grosse pretese e la mia vita è molto semplice: andare a scuola, studiare, stare in casa e andare in palestra ad allenarmi. D’estate spesso esco con gli amici e vado al mare. Sarebbe bello se tutti potessero vivere in semplicità e avessero il necessario per vivere, perché io credo che la causa di tutti i mali sia l'avidità.
Il giornalista, colui o colei che permette agli articoli di arrivare sul giornale, non vi siete mai chiesti come ciò accade? Ebbene ve lo spiegherò: per prima cosa il giornalista crea l’articolo, poi impazzisce per trovare l’immagine perfetta, non troppo scura né troppo chiara, correggere gli errori di grammatica, e far “accettare” l’articolo alla prof., poiché spesso si hanno opinioni diverse e qualche contestazione. Dopo tutti i controlli arriva in “tipografia”, dove un collaboratore scolastico si occuperà della stampa e cosi l’articolo arriva sul giornale. Petra Verduchi Il cellulare Il cellulare per noi giovani è un mezzo per comunicare con gli amici, parlare , chiamarci e fare tante chiacchierate. Anche io, come tutti i miei coetanei,ho un cellulare. IL mio è di marca Samsung ed è touchscreen con la tastiera. Mia madre lo ha preso con la raccolta dei punti Vodafone ed io ero felice quando lo abbiamo preso. Hajdini Lauren
9 Parlando di noi Noi giovani quando scriviamo i messaggini usiamo un linguaggio che agli adulti non piace, perché usiamo delle parole che nella lingua italiana non esistono. Ad esempio per dire “ti voglio bene “ scriviamo: t.v.b., per dire “non” scriviamo “nn” o per dire “perché” scriviamo “xkè”. Rachele Sabatini Di Sandré Galebo Cellulari trovati accesi durante le lezioni: una barriera contro lo studio. Alcuni ragazzi, durante le varie lezioni sono stati ”pizzicati” col telefono cellulare acceso usandolo in momenti inappropriati per cose che non c’entravano niente in quel momento,in cui invece dovrebbero stare attenti e concentrati alla lezione. Il problema è anche la distrazione, per così dire, passiva: infatti, anche gli alunni diligenti vengono distratti dai compagni, e i professori sono costretti a mettere una nota e ad avvisare gli incolpevoli genitori! Che bello avere una sorella
Io ho una sorella che si chiama Federica. Ha 12 anni, è alta, ha i capelli castani e gli occhi marroni, è dolce, sensibile e altruista; insomma è la sorella più dolce dell’ universo. Il suo colore preferito è il viola ed ha un buon gusto nella scelta dei vestiti, infatti quando non so che mettere le chiedo sempre dei consigli, il suo animale preferito è il gatto. Secondo me è bello avere una sorella come la mia perché con lei posso giocare, divertirmi e posso anche confidarle ogni mio singolo segreto che ho, anche quello più piccolo perché posso stare certa che non lo dirà a nessuno. È la mia sorellina ma anche la mia migliore amica, sono contenta di avere una sorella 10 Parlando di noi A quei tempi gli adolescenti potevano andare in giro per le strade, senza la paura di venir investiti, visto che di macchine, a quei tempi non ce n' erano molte, e senza la paura di essere aggrediti dai malviventi. Era tutto molto più sereno e semplice, erano giorni di spontaneità e gioia. Mia nonna spesso mi ha raccontato di quando lei aveva la mia età. Mi ha detto che quando si era fidanzata con nonno, a soli tredici anni nonostante lui ne avesse già diciotto, non poteva dirlo alla madre, perché sarebbe stato considerato uno scandalo, visto che la ragazza era troppo giovane. Invece oggi ciò avviene tranquillamente, i genitori le considerano spesso “cotte adolescenziali”, cosa molte volte vera, e non reputano uno scandalo che la propria figlia si sia “fidanzata”. Insomma, tutto era differente, e quando vedo gli occhi nostalgici dei miei nonni, vorrei essere nata un po’ prima, anche solo per godermi pochi di quei giorni talmente diversi dall’attuale 2011. così perché senza di lei, non saprei come fare; siamo come il latte e il miele che quando si mescolano insieme diventano una cosa sola soltanto che lei è il miele perché è dolcissima. Per me è unica anche se alcune volte bisticciamo e lei è la prima a chiedermi scusa. Alcuni ragazzi o ragazze non amano avere fratelli o sorelle soprattutto più piccoli perché secondo loro scocciano, ma per me e mia sorella non è così, se un giorno ci dividessimo per qualsiasi motivo io sarei come un bicchiere mezzo vuoto o come un cuore spezzato oppure come un puzzle con un pezzo mancante. Per me mia sorella è unica e insostituibile ma soprattutto nessuno potrà mai dividerci! Flavia Bandiera Anni in contrasto Il bullismo Al tempo dei miei nonni forse vivere era un po’ più complicato, ma lo stile di vita era più sano e attivo. I ragazzi d’oggi, compresa me, passano molto tempo al computer e dietro ai vari oggetti tecnologici, dalle console elettroniche ai nuovi mp3. Loro perdono decisamente troppo tempo dietro a queste “nuove invenzioni”, ne vengono come ammaliati e perdono di vista le cose importanti, come divertirsi, studiare (anche se non è divertente, è utile per formarsi) e passare del tempo con gli amici. Al tempo dei nostri nonni tutto era più semplice, nonostante le condizioni di vita fossero leggermente peggiori, visto che non c’erano tutte queste nuove invenzioni che facilitano tutto, dai problemi riguardanti la salute a quelli sociali. Già, in quegli anni i ragazzi non potevano perdere tempo con le tecnologie, visto che non esistevano, e anche se fossero già state inventate, preferivano andare in strada a giocare, o aiutare i propri genitori nei lavori domestici, per guadagnare qualche lira; ne sono certa, la loro era una mentalità diversa. Il termine “bullismo”, molto spesso dimenticato o sottovalutato, è tornato di moda durante l’anno scolastico 2007‐
2008, nel quale molti sono stati gli avvenimenti d’attualità che lo riguardano. Vi è stata una bambina di 13 anni che è stata violentata e poi ripresa coi videofonini, ma il caso che ha creato più scalpore è stato quello del ragazzo down deriso e picchiato dai compagni di classe che poi hanno diffuso su internet il video considerato "divertente” delle loro gesta. Ma cos’è in realtà il bullismo? Questa parola deriva dal termine inglese “bulling” ma nella nostra lingua ha assunto 11 Parlando di noi un significato più leggero, di sbruffone, di colui che ama fare il gradasso e che spesso tende a prevaricare, senza mai però raggiungere quelle caratteristiche di cattiveria e di sadismo che invece sono tipici del fenomeno del bullismo così come viene spesso osservato in ambito scolastico. Si può affermare che senza dubbio il luogo in cui questi atti si manifestano di più è la scuola, soprattutto durante l’intervallo e nell’orario mensa, poiché è il posto dove si ritrovano i ragazzi, ma bisogna anche ricordare che la scuola è un luogo d’istruzione che non ha assolutamente niente a che vedere col bullismo aeroplanini , gli danno i nomie li lanciano per vedere se volano … poi il professore o la professoressa di turno, si accorge del movimento e gli dice di non lanciarli fuori dalla finestra … ma loro cocciuti come muli lo fanno di nascosto, e credono che la professoressa non se ne accorga, ma proprio nel momento che lo lanciano la prof guarda dalla loro parte … e loro facendo finta di niente si affacciano alla finestra fingendo che non sia successo niente oppure per scappare dalla finestra senza guardare a chi e come, danno qualche spintone al malcapitato che li intralcia nella fuga. Alla fine scoprono che la prof se ne è accorta e allora fanno gli angioletti e dicono che loro non l’hanno fatto apposta, che non è successo niente e… bla bla bla le loro solite scuse, che dicono sempre quando hanno fatto qualcosa. L’anno scorso in prima facevamo un gioco tutti insieme, solo due o tre persone non volevano partecipare e ci guardavano; ci mettevamo seduti per terra e cantavamo una canzoncina che accompagnava il gioco, battendo le mani. Man mano usciva una persona alla volta e chi vinceva dopo se usciva aveva un’altra possibilità. Ogni volta in quei quindici minuti ci divertiamo moltissimo, si scherza, si ride, si gioca e il tempo vola in un attimo … però sono dei minuti bellissimi, pieni di allegria e divertiment
o e provi una gioia che non potrai ripetere fino all’uscita. Mincu Andreea Sono le ore 11:05 con ansia si contano alla rovescia i secondi che passano con la lentezza dell’eternità, e poco dopo finalmente, dopo che abbiamo aspettato tre ore di lezione il suono della campanella annuncia l'inizio della ricreazione! Tutti si alzano, aprono le merende … e la classe diventa un supermercato: odori di salumi, patatine, merendine, pizza, mmmh che bontà! Tutti si alzano in piedi dopo essere stati seduti tre ore per sgranchirsi le gambe: noi ragazze andiamo a metterci davanti alla porta vicino al termosifone, invece i bravi ragazzi che ho in classe, non appena i professori si girano e non li osservano, cominciano a prendere fogli ovunque e costruiscono Romina Cogoni
12 Parlando di noi Da grande voglio fare…
La mia classe La mia classe è la 1^ C e posso dire che è una classe fantastica, sia i compagni che le professoresse. I miei compagni di classe sono molto gentili, alcuni li conoscevo già dalle elementari, ma altri no; gli insegnanti spiegano molto bene. I ragazzi con cui ho fatto amicizia molto in fretta sono: Ivan, Martina, Beatrice e Eleonora , ci sono poi tutti gli altri che sono simpaticissimi e spero che diventeremo tutti amici. Per quanto riguarda le professoresse sinceramente a me piacciono tutte, sono simpatiche ,gentili e a volte divertenti; le mie preferite sono : la prof. Paolelli, la prof. Cozzolino e la prof. Boccardo. Intervista ai ragazzi di terza media Siamo alla fine dell'anno scolastico e per i ragazzi più grandi è il momento di mettersi alla prova. Con questa intervista ad alcuni alunni di terza, voglio cercare di scoprire quali sono state le scelte che hanno fatto riguardo alla scuola superiore e quale lavoro pensano di svolgere da grandi. Quale scuola ti piacerebbe fare? Federico: Liceo scientifico. Edoardo: Istituto Tecnico Aeronautico I tuoi genitori ti hanno aiutato nella scelta? Federico: Sì, mi hanno aiutato molto. Edoardo: No, non mi hanno aiutato, ma neanche mi hanno scongiurato di farlo. Gli insegnanti ti hanno dato qualche consiglio? Federico: Sì, quelli che mi hanno aiutato sono stati soprattutto: la professoressa di italiano, l'insegnante di sostegno che è presente nella nostra classe e il professore di matematica. Edoardo: Si quelli che mi hanno aiutato sono stati:la proff. di Lettere e il professore di Matematica. Terminato il Liceo scientifico pensi di proseguire con l’università o cercherai subito lavoro? Federico: Intendo proseguire gli studi. La scuola che avete scelto vi aiuterà a trovare il lavoro che vi piacerebbe fare? Federico: La scuola che ho scelto no, ma frequentando l’Università, spero di sì. Edoardo: Sì, però dovrò frequentare l’Università nell’Accademia. A tutti i ragazzi e le ragazze di terza: "In bocca al lupo per gli esami!!!" Un alunno della 1^C Bulli oppure citrulli?
Un ragazzo che prende a pugni un compagno: questa è una classica situazione di bullismo, pratica che i ragazzi più grandi usano per intimorire, umiliare e rendersi più potenti di fronte ai ragazzi meno forti. Principalmente i bulli picchiano i secchioni, per ottenere le soluzioni dei compiti, ma molto spesso per rubare i soldi e le merende. Eppure, ci sono le soluzioni per evitare questo problema, sono: Rachele Sabatini 13 Parlando di noi 


Ciao nonna
Ignorare i bulli e non mostrare paure; Mostrarsi calmi e affrontare il bullo a parole; Trovarsi con gli amici e sconfiggerlo insieme. Ehi nonnina, com’è stare lassù? Sai, ora sto tentando di scriverti, come se tu potessi leggere, ma non penso tu possa farlo. Forse non ci riuscirai, oltre quella coltre di nubi forse le cose terrene non possono essere viste, sai, vorrei molto che tu potessi leggere ciò che ora scriverò. Ricordi quando avevo solo otto anni e tu mi consolavi di continuo? Già, ogni giorno mi trovavi a piangere in giardino, sempre per colpa loro, dei miei genitori, che con le loro dispute e continui battibecchi, alla fine coinvolgevano anche me, imponendomi di scegliere "Se divorziamo, tu con chi vai?" mi chiedevano. Chissà, forse trovavano divertente farmi soffrire, e poi, come sempre, mi recavo da voi e andavo in giardino, affogavo le lacrime nella corta erbetta accanto alla palma. Ogni volta come se tu potessi percepire la mia tristezza, venivi ed ero sempre lì, cercavi sempre di sederti accanto a me, ma non potevi vista la sedia a rotelle, allora mi dicevi di sedermi accanto a te, sulla panchina, e ogni volta iniziavo un pianto. Ricordi come ogni Natale ti arrabbiavi perché andavo in giro scalza? Io e nonna, tua figlia, e poi tu ti arrabbiavi, ma alla fine tutto si concludeva con un cappuccino caldo e tante risate. Ricordi come mi chiedevi insistentemente di portarti nuove storie? Perché dopotutto, sei stata tu a trasmettermi la passione per la scrittura, già, mi dicevi sempre che ti andava di leggere quelle mie "creazioni", che spesso erano oscene, vista la mia inesperienza, mi dicevi che però erano belle ed io, una semplice bambina di nove anni, iniziavo a sorridere, spontaneamente, cosa che ormai mi è un po’ difficile. Tu forse non ricorderai, dopotutto, chi mi dice che tu ora stia leggendo? Be’, forse tutti quei bei momenti in cui mi hai insegnato a vivere, il cielo li ha rimossi dalla tua mente, ma io ancora ci penso, già, ancora ricordo tutto. Così il bullo scapperà di sicuro! Sandrè Galebo La nostra vita La sveglia, la colazione, lavarsi, vestirsi, andare a scuola, entrare in classe, appostarsi alla porta ad aspettare il professore o la professoressa, correre al posto mentre entra l’insegnante, dormire per sei ore di seguito fino al suono della campanella, ritornare a casa, pranzare, fare i compiti, giocare alla Play, Wii o X‐box tutto il pomeriggio, cenare, continuare a giocare da un orario che può andare dalle 21:00 a mezzanotte, mettersi a letto e addormentarsi. Finito quest’elenco, molti diranno:" Ma questo non capisce niente,ma non è vero!" Questa è la giornata della maggior parte (ricordate, la maggior parte!) dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (più o meno). E che c’è in mezzo, in questa fase dell’adolescenza?Le MEDIE! Qui ci sarà tutto l’importante della nostra vita per 3 anni: gli amici, e quindi un qualcuno su cui contare, la ragazza o il ragazzo e, infine, i professori. Dobbiamo impegnarci, so che è difficile, ma dobbiamo riuscire a superare questi ostacoli enormi che la vita ci pone davanti. Volete un esempio su questi ostacoli enormi di cui sto parlando? Eccone uno appena sfornato dalle mie mani: la scuola. Questo è il mio primo articolo e quindi non so se riesco a farmi capire, ma, ricordate, non lasciatevi sfuggire le opportunità che possiamo trovarci davanti da un momento all’altro! Claudio Lai
14 Parlando di noi Sai, vorrei che tu potessi rispondermi, anche solo con un cenno, o uno spiraglio di luce. Anonimo se invece non ti vedo tornare alle sei,beh rompo le scatole a mamma chiedendole dove stai e se torni per cena. Vedi papà, ancora mi ricordo quella volta che sei partito per lavoro per tre mesi in Cina, avevo paura. Con tutto quello che si sente ho pensato il peggio, ho pianto e quando non ti sentivo avevo paura di dimenticarti e ho incominciato a guardare tue foto, come la foto che ti ho fatto prima che tu partissi.. Mi sei mancato tanto davvero.. Papà con questo piccolo testo volevo dirti che ti voglio davvero bene, e che senza te non ci so stare. Ciao, Papà … Spulciando nell'armadio ho trovato… Vi è mai capito di trovare oggetti nell’armadio persi per anni??? Io sì !!!.Un giorno cercando nell’armadio mi sono ritrovata tra le mani una copertina di quando ero molto piccola. Era molto graziosa : bianca con dei fiorellini e dei ricami, era soffice e liscia ed il suo profumo mi ricordava quello di un bebè. Ero molto contenta, ma ancora di più mia madre che appena l’ha vista ha detto:"Che bello! L’hai trovata … dopo tanto tempo!!”. Quella è stata una giornata molto speciale perché dopo tanto tempo avevo ritrovato un oggetto della mia infanzia!!! Un grande amico: Hachiko Un grande amico che tutti noi dovremmo conoscere: Hachiko. Un cane della razza Akita e chi Flavia Bandiera lo conosce sa che questo cane fu molto affettuoso con il suo padrone. Chi non conosce la sua storia può vedere il film Una lettera a mio padre … oppure può leggere le parole che sto scrivendo in questo momento. Ciao papà, Hachiko era un cane abbandonato che poi ora ti meraviglierai perché adesso sto liberandosi dalla sua gabbietta, cosi piccola pensando a te..ma sai, io penso sempre a te e che a mala pena poteva sdraiarsi, girò per le anche se non lo faccio vedere, o se non te lo strade in cerca di un rifugio quando trovò il dico non è perché non ci tengo a te, perché io suo nuovo padrone. Davanti alla porta della per te farei di tutto, sei troppo importante stazione c’era un uomo con i capelli brizzolati per me!!! e castani e la camicia spiegazzata fu così Papà ora che ti sto scrivendo ti voglio dire intenerito dalla dolcezza del cucciolo che se una cosa anche se un po’ mi vergogno; vedi lo prese e lo portò a casa. appena torno a casa da scuola non vedo l’ora Hachiko accompagnava felice il suo nuovo che mi chiami e mi dici: padrone al lavoro tutti i giorni, nessuno “Ehi bellissima, com' è andata a scuola?” escluso, e poi ritornava ad aspettarlo la sera E io faccio un sorriso enorme e ti dico che è per riaccompagnarlo a casa. andato tutto bene. Purtroppo, un brutto giorno il padrone morì Sai quando vedo che si fa buio fisso l’orologio per infarto ma lui continuava ad attendere finché non si fanno le sei e ti vedo arrivare, e 15 Animali Adottare un cucciolo
nel medesimo punto in cui tutti i giorni andava a prendere il suo migliore amico prima della sua fine. Ogni giorno andava ad aspettare il rientro del suo padrone, per dieci anni! Se andate a Shibuja, il paese dove si è verificata questa storia vera, nella piazza troverete la statua in bronzo di Hachiko, posizionata nel punto in cui aspettava il padrone. Hachiko è uno di quei cani che tutti noi vorremmo avere. Nicole Di Leo Da sempre esiste il dibattito a proposito dell’intelligenza dei cavalli. Chi li conosce sa quanto sono intelligenti e quanto siano stupendi;purtroppo molte persone non danno importanza a questi stupendi animali ma per loro sono solo carne da macello. Invece,a togliere ogni nostro dubbio c’è l’Università di Oxford, in Inghilterra: alcuni studiosi, guidati dalla professoressa Suzanne Shultz, hanno fatto per la prima volta una mappatura della storia evolutiva cerebrale di cinquecento differenti mammiferi. Dalla ricerca si vede che i cavalli sono al secondo posto tra gli animali con più materia grigia. Chi è il migliore amico dell’uomo? Il cane. Dicendo che è il miglior amico, non serve molto adottarlo! Certo chi ha un’allergia, ha paura o proprio non vuole avere un cane pensando che sporchi o che porti malattie sarà poco propenso ad assumersi questo impegno: perché sia chiaro che chi prende un cucciolo deve sapere che sarà per tutta la vita. Il cane di taglia grande o piccola che sia, ha sempre una funzione molto importante, in poco tempo diventa un membro della famiglia, tiene compagnia a chi è solo ed è un ottimo compagno di giochi quando hai finito i tuoi compiti! Se si pensa un attimo a tutti i cani abbandonati, nei canili e addirittura per le strade di tutto il mondo viene una grande tristezza perché nessuno di noi mai vorrebbe lasciare un “amico” per strada! In Europa e nel resto del mondo si è diffusa la moda di regalare un cane a Natale ai propri figli e, quando il povero cucciolo comincia a diventare grande, viene abbandonato per strada senza cibo, senza acqua o, nella migliore delle ipotesi mandati al canile, dove si spera che vengano adottati da una nuova famiglia. Purtroppo però, a volte, se vi restano troppo a lungo, vengono soppressi.
Non abbandoniamoli!
Beatrice Marinangeli
Simone De Cola 16 Animali Un ultimo animale molto pericoloso è la medusa gigante che vaga indisturbata trasportata dalle onde, ha degli aculei velenosi sui tentacoli che riesce a lanciare a lanciare con una velocità di 40 km orari, è molto grossa e il veleno contenuto negli aculei provoca un dolore paragonato all' olio bollente. Speriamo di non incontrarla mai…. Animali marini Alcuni animali marini sono carini e pacifici con l’uomo ma altri sono molto feroci, come gli squali che da sempre fanno molte vittime, soprattutto fra i surfisti e i sub che non sopravvivono agli attacchi o a volte si salvano con ferite che rimangono impresse nella carne. Ma non sono solo gli squali ad essere pericolosi ma anche altri animali, come le meduse giganti. Ci sono poi animali marini fantastici e molto intelligenti che l’uomo sta studiando facendo attenzione a non disturbare la loro vita, questi animali meravigliosi sono i delfini, essi sono mammiferi e hanno uno sfiatatoio per respirare. Riescono a stare molto a lungo sott’ acqua e sono molto veloci, si accorgono di una preda anche a grande distanza. Anche le foche sono dei mammiferi che vivono di caccia nel mare, hanno un muso molto sensibile e sono delle grandi giocherellone; hanno uno straordinario olfatto e riescono a sentire pesci anche a notevole distanza, fuori dall'acqua sono lente e goffe ma in acqua nuotano molto velocemente . Essendo mammiferi, il piccolo delle foche appena nato deve subito imparare a nuotare per fuggire agli eventuali pericoli. C'è poi un animale marino veramente brutto. Si tratta dello scorfano che si mimetizza perfettamente tra le rocce e grazie al suo corpo simile ad una pietra, si apposta tra gli scogli per fare le imboscate e catturare i pesci che non si accorgono della sua presenza. Un'altra sua caratteristica pericolosa sono le pinne dorsali piene di aculei velenosi, chi venisse punto dagli aculei rimarrebbe paralizzato e rischierebbe di annegare . Simone Ilasca I panda
Il panda è una specie di animale in via di estinzione. Sono originari della Cina centrale e vivono sulle montagne. Essi si nutrono di bambù, una pianta molto presente in Cina. I panda fanno parte della stessa famiglia degli orsi, gli Ursidi. Questi animali sono ormai specie protetta, essendo stati uccisi frequentemente dalla caccia e dalla mancanza di cibo, perché essendo, all’inizio, una specie molto diffusa e che ha bisogno di nutrirsi molto, questa si è ridotta notevolmente. I panda rimasti al mondo sono circa mille e cinquecento. Essi sono stati spesso portati negli zoo o rinchiusi in gabbie, solo per il puro divertimento dell’uomo a cui piace osservare questi animali molto affascinanti. Sono presenti anche dei cartoni animati e anime giapponesi in cui c’è uno o più 17 Animali personaggi dalle forme di un panda, essendo Argento, cavallo straordinario questo un animale molto gradito dai bambini. Il panda è anche il simbolo dell’associazione Argento è un cavallo alto 1.57 al garrese, ha il ambientalista WWF. manto soffice e morbido come la neve con delle macchiette marroni chiare,ha due orecchiette a punta ed un musino così dolce Nicole & Lisa che ti fa venir voglia di dargli un bacetto. Ha 14 anni che sarebbero 42 anni nostri. Argento è fantastico, è un saltatore nato ed è Cavalli di stirpe divina anche molto intelligente, perché non è vero che i cavalli sono stupidi anzi sono anche più Gli Akhal Teké … una razza leggendaria, rara intelligenti di noi. eppure conosciuta in tutto il mondo, per la Con lui ho passato momenti stupendi però quale furono combattute guerre e compiuti purtroppo è finito tutto, perché mi sono lunghi studi . Oggi, campeggia fiera sullo dovuta spostare in un altro maneggio, dove stemma del suo paese, il Turkmenista. mi trovo bene perché posso allenarmi meglio Nel cuore dell’ Asia Centrale si apre una valle e saltare ostacoli più alti,ma c’è sempre un verdeggiante chiamata Fergana . Là , da un pizzico di nostalgia nel mio cuore. drago e da una cavalla, nacquero i più misteriosi, i più favoleggianti di tutti i cavalli, Marinangeli Beatrice che conducevano all’ immortalità chi li montava . Questo è il mito: ma c’è chi sostiene che una goccia del sangue “paradisiaco” scorra ancora oggi nelle vene dell’ Akhal Teké, allevato in origine dalla tribù turkmena dei Tekè nell’ oasi di Akhal. Questi cavalli erano conosciuti anche nel 104 a.C. infatti anche l’ imperatore della Cina dovette ammettere che erano dotati di qualche potere particolare. Ma prima ancora, già dal quarto millennio a.C., gli Akhal Teké venivano raffigurati e decantati: erano amati dai Re di Persia, per i quali trainavano il carro sacro di Ahura Mazda e sfilavano montati dalla Guardia Imperiale; e forse era un Akhal Teké anche Bucefalo, l’ indomito destriero che solo Alessandro il Grande poté cavalcare. Furono descritti da Marco Polo; senza di loro, Genghio Khan e Timur‐Lang non avrebbero conquistato mezzo mondo. Marinangeli Beatrice 18 Tempo libero JUDO
diventare piuttosto brava, poiché intendo praticare questo sport per molto tempo.Ci sono molti gradi di cintura, cambiando in base al talento e a quanto tempo si pratica lo sport, esse seguono una scala cromatica: bianca, gialla, arancione, verde, blu, marrone, nera (essa va indossata sopra il kimono). L’allenamento che si fa è molto faticoso e bisogna avere una resistenza piuttosto buona, anche se agli inizi il maestro fa riposare quando se ne ha bisogno. Il karate è uno sport di origine giapponese, difatti i maestri giapponesi sono piuttosto famosi e ci hanno tramandato questo sport utile, poiché ci permette di acquistare molta velocità praticandolo e che insegna a difendersi : è uno sport veramente molto affascinante. E' solo questione di credere in sé stessi Nel cuore di chi crede e vuole praticarlo, è una questione di scelte, di valori e di sacrifici. Al di là delle sigle di appartenenza, degli obblighi e i divieti, al di là dell’agonismo e della difesa della propria persona il Judo è lo studio del miglior impiego dell’energia in un clima di collaborazione, rispetto e amicizia … Il Judo o Giudò è un’arte marziale giapponese, formalmente nata in Giappone con la fondazione di Jigorò Kanò nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono detti judoisti o più comunemente judoka. Il Judo è la via più efficace per utilizzare la forza fisica e mentale. Allenarsi alla disciplina del Judo significa raggiungere la perfetta conoscenza dello spirito attraverso l’addestramento attacco‐difesa. Il Judo è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica nel 1964. Lisa Una giornata ricca di emozioni È una disciplina che richiede:
Il 27 marzo 2011 si è svolta al maneggio I Casali della Contessa una gara o, per meglio dire, un saggio perché poi alla fine l’istruttore ha premiato tutti. La preparazione è iniziata circa 2 settimane prima, avevo già l’ansia perché quando ho fatto il mio primo saggio mi ero scordata un ostacolo da saltare; è stato bello andare lì ogni mercoledì e ogni venerdì ad allenarmi. Arriva il grande giorno ed io e Poldo (il cavallo con cui mi sono preparata e poi ho gareggiato) siamo pronti per vincere, sono andata lì alle 10:30, ho salutato tutti e anche il mio istruttore poi sono andata nel box da Poldo e l’ho salutato, l’ho pulito e poi gli ho fatto le treccine da concorso; dopo l’istruttore mi ha detto di portarlo fuori e di prepararlo, gli ho messo la sella e la testiera però prima ho scelto il sottosella ed il cuscinetto più bello. cuore testa e concentrazione!
Alessia 3M Il karate Io da un mese circa ho iniziato a praticare lo sport del karate; mi piace particolarmente vista la mia passione per il Giappone e il fatto che amo fare la lotta, anche da piccola facevo sempre a botte con mio cugino. E’ uno sport molto duro, la lezione si svolge in un’ora e mezza, nella quale facciamo molto stretching e un allenamento in cui facciamo un combattimento, il maestro ci divide in coppie da due, secondo il grado della nostra cintura, e ci fa combattere. Per ora sono solo una cintura bianca, ma aspiro a 19 Tempo libero poniamoci questa domanda: FACEBOOK è UTILE O NO? Per rispondere a questa domanda, abbiamo intervistato alcuni ragazzi che ne fanno parte: Claudio: è utile perché puoi conoscere molte persone e puoi comunicare con loro, anche se sono molto lontane. Petra: no perché alcuni possono dare fastidio alla gente e anche perché certa gente fa la collezione di amici. Federica: è utile perché si può parlare con gli amici, anche se si è lontani. Rachele: sì perché si può chattare. Lisa: è utile perché ti permette di conoscere molte persone. Nicole: è utile perché puoi parlare con gli amici. Andreea: sì perché si può chattare. Giovanna: è utile perché si può stare in contatto con le persone. Alessandro: non è indispensabile e non è utile. Simone: sì perché posso interagire con gli amici. Sono arrivata alla conclusione che Facebook per la maggior parte dei ragazzi intervistati è utile, ma io credo che chattare con un amico va bene,ma non dobbiamo esagerare se no rischiamo di isolarci dal mondo esterno. Quindi concludendo, per rispondere alla domanda che era lo scopo dell'articolo, Facebook è utile, ma é sempre meglio uscire all’aria aperta. Finalmente arriva il nostro momento, entro in campo gara e comincio il mio percorso, alla fine è andato tutto bene, ero molto contenta e soprattutto non avevo dimenticato niente, Gilberto e Katia, i mie istruttori, ci hanno consegnato le coccarde. Mi sono scordata di dirvi che i salti erano fatti in base alla preparazione e partivano da 40cm fino ad arrivare ad 1.25m, inoltre eravamo mascherati perché dopo pochi giorni sarebbe stato Carnevale. Beatrice Marinangeli La mia passione per il calcio Da quando avevo sei anni la mia passione è il calcio, questa passione è nata guardando due ragazzi giocarci e siccome erano molto bravi, mi sono ripromesso che sarei diventato bravo come loro o anche migliore di loro. All’ inizio non ne sapevo molto di calcio, non conoscevo le regole da rispettare e non seguivo le partite in tv, poi con il tempo sono diventato sempre più bravo e fin da piccolo ho cominciato a tifare per una squadra la magica Roma, di cui anche adesso sono tifoso. Con gli allenamenti costanti ho perfezionato sia il tiro che la precisione e adesso sono soddisfatto dei miei progressi. Simone Ilasca Sono migliaia le persone che ormai sono iscritte a Facebook, tutta opera di un universitario di Harvard Mark Zuckerberg che, nel 2004 a soli 19 anni insieme ad altri universitari, per tenere in contatto gli studenti ha inventato Facebook. Ora però Flavia Bandiera
20 Tempo libero Il mio hobby è …
Il mio hobby è ascoltare la musica e ballare, io di musica ne ascolto tantissima: Rihanna ,House, Techno, e tante altre. La musica che mi piace di più è Diluvio & Gose e Emis Killa, mi piace anche ballare il Reggaeton e il Rap ma anche a volte la Tecktonik.. Per me è più facile ballare la Tecktonik e il Reggaeton , perché le loro mosse sono più semplici del Rap. Ogni giorno quando torno da scuola, prima di pranzare , mi metto ad ascoltare la musica per rilassarmi un po' dopo una lunga e faticosa giornata di scuola, poi nel pomeriggio, più o meno verso le 18 :30 , vado nella mia cameretta per scatenarmi un po’. Di solito ballo solo quando non c’è nessuno in casa, perché altrimenti non riesco a muovere neanche un dito. A me piace molto anche chattare su facebook con i miei migliori amici che per me sono come fratelli e sorelle, anche perché io sono figlia unica e quindi non ho altra scelta. Andreea Mincu Il mondo dello scout Mi chiamo Rachele, sono una girl scout. Il gruppo degli scout è formato da tanti ragazzi e ragazze, siamo divisi in varie sedi: Campoleone, Pomezia 1, Pomezia 2 ecc. Io appartengo a Pomezia 1, in tutto siamo tredici ragazze, quasi tutte della stessa età. A me piace andare alle riunioni degli scout, perché ci insegnano tante cose : ad esempio come si costruisce un tavolo con tre piedi, una cucina con le tavole e i bastoni di legno e altre cose. Noi alla sede scout ci andiamo la domenica mattina ma alcune volte anche il sabato e la domenica pomeriggio, perché andiamo fuori per due giorni. Per andare alla riunione che è alle 9:00 o alle 9:30 ci svegliamo molto presto, poi alle 10:00 assistiamo alla Messa. Chi si iscrive all' Associazione scout, deve prenotare la divisa scout e, quando arriva, la deve indossare. Le ragazze portano la gonna pantalone, le calzamaglie, gli scarponi, la maglietta degli scout, e la camicia con sopra il maglione, invece i maschi indossano: i pantaloni corti o lunghi, il maglione e la camicia, e i calzettoni. Sia i maschi che le femmine devono portare il fazzolettone, con esso ci si distingue tra i vari gruppi perché ognuno ha il proprio colore e il cappellone. "L'uniforme scout è stata creata da Robert Baden‐Powell ed egli ha dato dare dei significati precisi ad ogni singolo indumento:  il cappellone poteva proteggere sia dal sole che dalla pioggia, a significare che se si ha l'equipaggiamento giusto si possono fare le attività scout anche con clima avverso;  la camicia è comoda, resistente e si può usare in tutte le stagioni; doveva avere le maniche arrotolate come segno di laboriosità;  la cintura oltre a sorreggere i pantaloncini serve anche ad appendere nei gancetti che si trovano a lato, degli oggetti (cappellone, coltellino, etc...). Sulla fibbia possiamo trovare l'emblema di un giglio; dato che le cinte sono tutte uguali, esse si possono incastrare una all'altra formando anche una buona corda o fascia, molto utile in casi di emergenza; 21 Tempo libero 
i pantaloni corti' poco sopra al ginocchio davano libertà di movimento, non si bagnano in caso di attraversamento di un fiume e quando ci si inginocchia a terra non si sporcano;  calzettoni' , d'inverno tengono caldo, in caso di rovi proteggono la pelle dalle spine .  le scarpe pesanti servivano per camminare ovunque senza problemi e grazie alla rialzatura nella parte della caviglia non si dovrebbe correre il rischio di storte nei terreni sconnessi;  il fazzolettone infine serviva a molte cose, come fasciatura in caso di ferimento, come tergisudore attorno al collo, come strumento di segnalazione, come sciarpa in caso di freddo o come corda se viene arrotolato; L'uniforme è inoltre dotata di numerosi distintivi, per identificare l'associazione di appartenenza, il Gruppo, la nazione di cui fa parte il Gruppo ed eventuali brevetti e specialità ricevute durante il percorso scout. Oggi l'uniforme cambia da Paese a Paese e da associazione ad associazione, ma ad esclusione dei colori degli indumenti rimane simile all'originale voluta da Baden‐Powell (alcune associazioni ad esempio adottano il basco al posto del capellone boero), simbolo di fratellanza universale tra le Guide e gli Scout di tutto il Mondo." Rachele Sabatini Lo skateboard E' un anno che mi alleno con lo skateboard e ogni giorno che passa divento sempre più bravo ma non sono ancora all’altezza di certi miei amici, ho acquisito le basi iniziali per fare acrobazie di ogni genere e sono capace di farne alcune come il salto a rotazione. Questa acrobazia è molto complicata: prima bisogna imparare a saltare e a girare , poi mentre stai sospeso in aria spingere la gamba sinistra verso destra velocemente e ricadere in piedi. Un'altra acrobazia che ho imparato è l’ Ollie che sarebbe il salto; per fare l’ Ollie si deve mettere il piede sinistro all’ estremità della tavola e il piede destro al centro, mettere il peso sulla gamba sinistra e saltare e mentre si sta in aria strusciare il piede. Il mio mito dello skateboard è Tony Hawk,un campione dello skate, guardare le sue esibizioni è un vero spettacolo, la sua acrobazia più spettacolare è il 900 che è un doppio salto mortale sullo skateboard. 22 Tempo libero durante l'esecuzione dei passi è: "due‐tre‐cha cha cha". Passi base:  tempo 2: il ballerino con il suo piede sinistro trasferisce il peso del corpo in avanti, tenendo il piede destro fermo (la ballerina trasferisce il peso in dietro).  tempo 3: il ballerino trasferisce il peso del corpo verso il dietro tenendo fermi entrambi i piedi (la ballerina trasferisce il peso in avanti).  tempo 4 e 1 (o cha cha cha) il ballerino esegue uno chassé verso la propria sinistra (la ballerina fa lo chassé verso la propria destra). Spero vi sia piaciuto. Rambo I balli latino‐americani Di tanti balli latino‐ americani oggi voglio parlarvi del Cha cha cha perché è quello che sto imparando io. Quando il Mambo si è sviluppato, i musicisti hanno sperimentato nuovi tempi e ritmi. Il Mambo, che, per chi non lo sappia, è un’altra danza latino‐
americana, ha subito alcuni cambiamenti. All’inizio fu stato creato Il Mambo "triplo". Questa nuova variante del Mambo usa passi laterali. Il raschiare ed il mescolarsi dei piedi in questi passi produce un suono particolare, un suono come “Cha Cha Cha”. Arthur Murray ha poi semplificato il ballo togliendo un “Cha” ed inventando il 1, 2, 3, Cha Cha. Murray ha pensato che il ballo così modificato fosse più facile da imparare. Dopo questo cambiamento il cha cha cha è diventato più facile ma anche più lento e più metodico. Questa nuova danza‐mania è stata creata e introdotta negli Stati Uniti da Minon Mondajar nel 1949. Le orchestre di Cuba erano rapide a catturare, interpretare e raffinare i nuovi stili di musica che si sviluppavano negli Stati Uniti. Nel 1951 il violinista cubano Enrique Jorrin ha sviluppato una variante con un ritmo medio molto riconoscibile e non troppo frenetico: questa musica è stata creata in modo che chiunque può ballarla. Con le sue variazioni ai tempi ed i passi semplificati di Arthur Murray, il Cha Cha si è trasformato in un ballo enormemente popolare nelle discoteche durante gli anni 50 e la sua popolarità è cresciuta ulteriormente fino agli anni 60. Il "Cha Cha Cha" è una danza relativamente semplice da apprendere, ma i passi di base sono leggermente più complicati di quelli di altre danze. Il ritmo che viene contato Il mondo dei libri Conosco pochi giovani d’oggi a cui piace leggere. Io sono uno di quei pochi. Vorrei dirvi quanto è bello aprire il libro e tuffarsi (quasi letteralmente) nel mondo che si ha in mano. La cosa più bella è che l’autrice o l’autore non sono frenati da qualcuno: cioè, la fantasia non ha limiti e quindi il libro può raccontare anche storie al di fuori della realtà. In questo caso il libro di cui vi voglio parlare è un fantasy: questi sono i libri più belli , a mio parere. Un esempio: Harry Potter. Credo che sia la serie più famosa e più letta da quando è uscita, nel 1997. Prova che il genere fantasy è molto popolare. Metterei al secondo posto tutti i libri di avventure. Molto belli L’isola del tesoro e Viaggio al centro della terra. Poi i gialli (non ne ho letti molti ma mi sono sempre piaciuti i misteri). Gli altri generi di romanzi li metterei a pari merito. Ma ora, finendo questa classifica, vi dico: è importante leggere, serve ad arricchire il nostro vocabolario e a migliorare il nostro modo di scrivere testi! Claudio Lai
23 Musica, TV e Svago I Videogames
La famiglia più amata
d'America e non solo
Come me molti ragazzi giocano con i videogiochi e stanno ore e ore attaccati alle loro console; i video giochi più amati sono Resident Evil , Mario Super Bros il mitico idraulico , oppure Assassing Creed , Final Fantasy , Kingdom Hearts ,Pes 11 e molti altri e tutti sanno che il piacere più grande e’ quando sconfiggi il nemico e che il momento peggiore e’ quando finisci l’ ultima partita . Tu resti come un idiota con la bocca spalancata mentre partono i titoli di coda e ti domandi “Già finito?" " Beh, e adesso? Che faccio ? Come perdo tempo? " E mia madre dice “Puoi sempre controllare tuo fratello!" “Quei giochi sono poco educativi e violenti”. Per anni i videogames sono stati accusati di far male al cervello . Alcuni studiosi dicono che non è assolutamente vero, anzi che possono addirittura far aumentare la materia grigia. Un gruppo di ricercatori dell’ associazione americana Mind Research Network ha esaminato il cervello di un gruppo di giovani a cui e’ stato chiesto di dedicare 30 minuti al giorno per tre mesi al video gioco Tetris , noto gioco d’ incastri geometrici o a videogame di " abilità". E' stato dimostrato che i video giochi stimolano la corteccia cerebrale poiché in essi bisogna ragionare e in quelli di guerra viene particolarmente stimolata la vista. Esistono molti cartoni animati nel mondo ed alcuni sono più belli di altri, però per molti il la famiglia più amata nel mondo è quella dei Simpson. I Simpson nascono dal’idea di Matt Groening l’ 8 settembre del 1986, e nel 1990 la famiglia Simpson divenne un vero e proprio cartone animato. Di questa famiglia fanno parte Homer il papà, Marge la madre, Bart il figlio grande e il più pasticcione, Lisa la figlia minore e la più intelligente e infine Maggie la figlia più piccola. La loro prima edizione risale al 19 aprile 1987 e da quel momento i Simpson ebbero un grande successo, inizialmente le loro avventure erano trasmesse su Fox in episodi di mezz'ora, la sera. Il 31 dicembre 1999 fu proclamata la miglior serie televisiva del secolo. E come prova del’influenza dei Simpson l’esclamazione D’oh di Homer è stata introdotta nell' Oxford English Dictionary. In Italia lo show è stato trasmesso attraverso il digitale terrestre su Canale 5 il 1 ottobre 1991 , e nel 1997 i Simpson sono stati spostati su Italia 1. Dei Simpson sono stati trasmessi finora 400 episodi in 21 stagioni,e nel 2007 si girò un lungo cortometraggio intitolato i Simpson. Petra Verduchi 24 Musica, TV e Svago I MANGA sole circondiamoci di amiche con la stessa passione . I manga mitici fumetti giapponesi che hanno l'esilarante caratteristica degli occhi enormi, ma volete sapere il motivo? I giapponesi avendo gli occhi piccoli ,nei fumetti li ingrandiscono. I manga nascono in Giappone e ben presto arrivano anche in Italia e prendono il nome di “euro manga” che poi saranno italianizzati con il termine fumetti. Negli anni 70 i manga arrivano in tv cosi diventando Manga e anime che significa disegni animati, cosi nascono i manga più amati come la Mu, la dolcissima Crimy, Karin, e le varie serie sul minivolley e così via tanto che questa passione diventa così contagiosa che persino io mi sono messa a disegnarli!! Io come avrete capito seguo molto i manga anche grazie la Planet Manga che sta recentemente traducendo i manga giapponesi. La particolarità dei manga è che si leggono al contrario. Ne esistono vari tipi ma i più famosi sono i "love manga", in Giappone detti shioyo manga . Purtroppo i “Manga Fans” condividono da soli questo hobby e ciò ci chiude un po’ in noi stessi anche perche chi non li segue pensa che siano semplici cartoni o fumetti. Io dico non vergogniamoci di leggerli, anche se gli amici ci dicono che ormai siamo troppo cresciute per leggere i fumetti e continuare a sognare, invece cerchiamo altre ragazze che li leggono e condividiamo con loro questo hobby, scambiandoci anche i fumetti. Non restiamo Petra Verduchi Harry Potter
Il primo libro “serio” che comprai fu proprio quello che racconta l’adolescenza del celebre maghetto: Harry Potter. Lo desideravo fin da piccolo, poiché già guardando il primo film mi ero messo in testa di conoscere la storia per intero. Quindi, come spero che abbiate capito, quando presi il libro avevo già visto il film. Non pensavo quindi che avrei letto qualcosa di nuovo: mi sbagliavo, ma di tanto! In un primo momento mi “arrabbiai”con il regista, ma poi cominciai a ragionare: sarebbe stato un po’ difficile mettere nel film tutte quelle informazioni. Poi, giorno dopo giorno, riuscii a prenderli tutti; erano così belli che il quinto, il più lungo (circa 800 pagine) lo lessi in 4‐5 giorni; guardando i film mi accorsi che tutti avevano qualcosa che non corrispondeva con il rispettivo libro: vista la crescente lunghezza delle storie era sempre più difficile trascriverle su di un copione di un film di un’ora e mezza. Tutto questo per dirvi che è molto più bello leggere un libro che vedere in TV la sua “versione film”. Fatelo, è un consiglio. Claudio Lai
25 Curiosità Natale e Capodanno in Giappone In Giappone il Natale, quella festa tanto attesa dai ragazzi qui in Italia, non è principalmente religioso né spirituale, è più che altro una festa commerciale, poiché lì sono davvero pochi i cristiani, molte volte gli adulti lavorano in quel giorno festivo e gli adolescenti sono costretti ad andare a scuola. Le tradizioni sono molto diverse da quelle italiane, è considerata la seconda festa più romantica, perché spesso nei festeggiamenti sono presenti “rivelazioni inaspettate” o gesti dolci; questa tradizione è nettamente in contrasto con quella italiana, poiché da noi si festeggia prevalentemente con la famiglia, riunendosi tutti assieme a casa di qualcuno. I ragazzi passano questa festa assieme agli amici o i rispettivi fidanzati, andando in giro per negozi o locali alla moda e scambiandosi doni, principalmente oggetti “carini”. Gli adulti si recano nei ristoranti di lusso, passando la serata a osservare degli show, spesso organizzati dai rispettivi locali. Lo scambio dei regali non avviene a un’ora predefinita e sono visti come un segno d’affetto. Il Natale è una specie di “preparazione al Capodanno” poiché è una delle feste religiose per eccellenza. Il 31 Dicembre si recano, a mezzanotte, ai santuari a pregare i Kami (divinità giapponesi), sperando nel “nuovo anno”, difatti vengono scritti e appesi sulle porte dei talismani fatti a mano, a volte con la famiglia, essendo un metodo per passare dei momenti con i propri parenti, per allontanare la negatività e la sfortuna. I giapponesi sono un popolo molto superstizioso e in quasi tutti i loro gesti tradizionali di Capodanno sono fatti per scacciare la malasorte. I festeggiamenti somigliano vagamente al Natale italiano, le persone cenano in famiglia e scherzano, dopo a mezzanotte le persone si recano ai santuari La parola UFO deriva dal’Inglese Unidentified Flying Object, che tradotto in Italiano significa Oggetto volante non identificato, questo nome fu inventato dalla United States Air nel 1954; molti furono gli avvistamenti dopo il primo avvistamento segnalato dal pilota Kenneth Arnold il 24 giugno 1947 che ha dato origine al nome Disco Volante, il termine UFO viene spesso usato come sinonimo delle navette spaziali aliene. Ci sono stati molti avvistamenti UFO e alcuni anche molto antichi; uno risale al 14 Aprile 1561, in cui gli abitanti di Norimberga assistettero ad un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall'interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo. Il 12 Agosto 1883 il professore astronomo messicano Jose Y Bonila presso la postazione di Zapatecas , dichiarò di aver osservato una numerosa e lunga formazione di oggetti che si frapponevano fra il suo telescopio e il Sole. L’8 Luglio 1947 il Roswell Daily racconta che a Roswell nel Nuovo Messico, un gruppo di piloti di bombardieri raccontarono di aver avvistato un oggetto volante non identificato o UFO, che si era schiantato al suolo e che i resti erano stati portati nella base aerea di Wright Patterson. Il giorno dopo l’aeronautica militare americana dichiarò che si era trattato di un sonda meteorologica. Mattia Bacci
26 Sulle ali della fantasia indicava la “X” nel cratere di un vulcano; Francesca era un po’ spaventata ma non poteva arrendersi ora che il pirata più potente le aveva assegnato questo incarico. Intanto Capitan Muscolo avendo scoperto il piano di Barbabianca decise di fare una proposta a Francesca, quella di fare una gara: chi fosse arrivato per primo nel cratere del vulcano avrebbe preso tutto il tesoro. Allora Francesca ci pensò su e decise di accettare la proposta di Muscolo, si mise in marcia, ma mentre camminava si trovò di fronte un grandissimo lago e non sapeva come fare per attraversarlo; intanto Muscolo aveva preso una scorciatoia che solo lui conosceva. La piratessa si avvicinò a una grande pietra e per sbaglio spinse un bottone di cui non si era accorta che apriva un portale che si affacciava su un grande paesaggio. Francesca riprese il cammino fino a quando non vide un vulcano che gli indigeni del posto chiamavano il Vulcano della Morte: la leggenda raccontava che chiunque si fosse avvicinato al vulcano sarebbe morto all’istante. Francesca però non temeva niente perché era molto coraggiosa e così si avvicinò al vulcano. Al suo interno abitava una mostruosa creatura ma Francesca era preparata a tutto infatti aveva portato con sè un po’ di cioccolato perché Barbabianca le aveva rivelato che a quella creatura piaceva il cioccolato; così gliene diede un pezzettino e la creatura riconoscente aprì il passaggio che portava alla stanza del tesoro. Mentre stava recuperando il tesoro, Francesca si svegliò e riprese a riordinare la stanza pensando a quel meraviglioso sogno che aveva fatto. All’ improvviso si ricordò del libro che aveva riposto sul comodino e incuriosita lo aprì … all’interno c’era una mappa del TESORO. (scintoisti o buddisti) e pregano, facendo suonare le campane tante volte quanti i peccati dell’uomo. E’ una giornata di divertimento prima dell’inizio del nuovo anno. Lisa Francesca e il tesoro di Capitan
Muscolo
La stanza da letto di Francesca era caratterizzata dal disordine tipico delle camere delle ragazzine ricche di interessi e innamorate. La sera, prima di addormentarsi, Francesca cercava di mettere un po’ in ordine , ma poi si perdeva nei suoi pensieri fino a che non veniva l’ora di dormire e rimandava il tutto all’indomani. Francesca era una ragazza molto ricca, viveva in una villa, aveva 11 anni, era mora con gli occhi marroni, alta e magra ma non troppo, simpatica e allegra ma soprattutto testarda; credeva nei pirati, infatti tutti la consideravano un maschiaccio, ma soprattutto credeva nei tesori nascosti sotto terra. Un giorno, mentre metteva a posto la sua camera, trovò un libro molto antico, lo aprì e improvvisamente spuntò fuori una mappa legata con un laccetto, sembrava una mappa di un tesoro nascosto . Era troppo stanca e così chiuse il libro rimandando al giorno dopo la lettura di quel testo misterioso. Mentre dormiva sognò di essere una piratessa che andava in cerca di un tesoro sotterrato da un pirata chiamato Capitan Muscolo, in realtà questo era il suo soprannome perché aveva dei muscoli giganteschi, infatti si allenava tutto il giorno né un minuto in più né uno in meno. Francesca era una piratessa temuta da tutti, era la più forte e la più coraggiosa e per questo il pirata Barbabianca, divenuto ormai anziano aveva dato l’incarico a lei. La mappa Flavia Bandiera
27 La pagina della poesia Poesia Gufo Gastone Cade una goccia, un ticchettio, Guardo sorpreso con l’occhio mio. Io sono lì, dentro una stanza, e la pioggia forma una danza . il silenzio che c’ è ti rilassa , tu innamorato e il tempo passa. Michael Pisciotta Ecco qui gufo Gastone , col suo morbido pancione, è un animale grande e grosso , grigio , grasso e molto goffo , se un altro animale di notte lo vede volare, deve stare attento perché è in giro a cacciare. Praveen Amaranayakage Rose La primavera Siamo belle e siamo grosse , e ci chiamano rose rosse . Vengono da noi le farfalle e noi siamo le rose gialle . Vieni a vedere anche tu noi siamo le rose blu … Queste siamo noi ! Rose belle, grandi e odorose. Butoi Bianca È arrivata la primavera Bella, gioiosa e fiera, sbocciano tantissimi fiori, con i loro mille colori, il sole fa splendere il mondo , raggiante e tondo. Praveen Amaranayakage Un raggio di sole… Poesia Un raggio di sole È come spiga di grano Che viene da un campo Molto molto lontano. Illumina il viso, riscalda il tuo cuore: questo è uno dei segni del divino splendore. Sandrè Galebo
Sulle ali di primavera sta scendendo marzo quel suo vento lento pian piano scende. I fiori maturano E le nuvole non oscurano. Il cielo è limpido Ma il sole è ancora pallido. La gente è felice Come la mia amica Beatrice. La guerra non verrà, e la pace resterà! La primavera sta scendendo E io sto gioendo. Butoi Bianca 28 I nostri disegni 29 I nostri disegni 30 I nostri disegni 31 I nostri disegni 32 E per finire... Domande pazze Siete sicuri di sapere tutto? In classe vi considerano dei geni? Credete che la vostra intelligenza basti per salvare tutto? Allora queste domande saranno facili per voi. Iniziamo! 1)In cielo non si vede, nel cosmo non si sente, il diavolo ne ha una, il paradiso due mentre l’universo ne ha zero, cos’è? 2)Il millepiedi ha più o meno di mille zampe? 3)Esiste un liquido che non deriva dall’acqua? 4)Quali sono i due errori nella frase “Jack è nato a New York, la capitale dell’USA”? 5)Due elefanti attraversano il fiume, ma il secondo dice di non essersi bagnato i piedi, come mai? 6)Un uomo può sposare la sorella della sua vedova? 7)Perché alcuni italiani durante la guerra portavano le bretelle tricolori? 8)Chi è la donna che ha il miglior fisico del mondo? 9)Due tizi naufragano su un’isola, ma vengono arrestati. Però possono scegliere come morire. Se diranno una cosa vera, verranno fucilati, ma se dicono una cosa falsa, verranno impiccati. Come sopravvivono? 10)Antonio e Cleopatra sono morti. Non sono stati avvelenati, accoltellati o strangolati e per terra ci sono solo acqua e cocci. Come sono morti? Chi risponde bene al maggior numero di domande potrà ricevere un premio, mentre le risposte esatte saranno pubblicate sul prossimo numero! 
L’ ultima lezione Oggi è l’ ultimo giorno del laboratorio pomeridiano del Giornalino. Ci dispiace lasciare il Giornalino, perché ci divertivamo a scrivere gli articoli e condividere i nostri pensieri con gli alunni della scuola, e il fatto che potessimo esprimere le nostre sensazioni ed emozioni, e parlare di ciò che ci stava più a cuore. Tra poco inizieranno le vacanze estive e dovremmo essere felici, ma siamo un po’ tristi perché ormai ci eravamo abituati ad incontrarci nella sala computer insieme ai nostri amici, dove regna pace e silenzio. L’unico rumore è il gradevole suono dei tasti sulla tastiera, quasi non ci si crede che dopo sei ore di lezione dei volenterosi vanno a fare giornalino e quella che ad altri sembra una cosa noiosa, per noi è una cosa meravigliosa. Ogni volta che scriviamo un articolo immaginiamo la soddisfazione e il sorriso di coloro che lo leggeranno. E con questo Petra e Rachele vi salutano, e sperano di incontrarvi ancora nella prossima edizione del giornalino. Petra e Rachele
33 E per finire... SIAMO ALLA FINE... Caspita com’è volato quest’anno scolastico! Meno di due mesi e dovremo dire “ciao” alla scuola,a quella struttura in cui molti ragazzi vorrebbero stare ma non se lo possono permettere,in cui molti possono andare,ma non ne apprezzano l’importanza. La scuola,quella che ti insegna non solo l’inglese e la grammatica ma anche dei valori importanti nella nostra vita,come la fiducia,l’onestà,il rispettare l’altro. Ma anche il valore più importante … l’amicizia,il lavorare insieme. Cose che sembrano banali,ma che invece hanno una grande importanza. Questo è stato un anno più impegnativo riguardo lo studio,ma pieno di emozioni. Ho conosciuto la vera amicizia e ho imparato a distinguere gli amici veri da quelli non adatti a me,e sinceramente preferisco avere quattro amici veri,che cento falsi. Quest’anno ho potuto conoscere meglio i miei compagni di classe,tanto da riuscire a creare un vero rapporto con loro,anche se qualcuno molto spesso mi fa arrabbiare,ma è proprio la loro pazzia che li rende unici. Ho potuto conoscere molte persone per ciò che sono realmente e non per quello che dimostrano esteriormente,perché alla fine la scuola ci insegna questo,o almeno a me lo ha insegnato,cioè che siamo tutti uguali e che ogni persona è come un libro da leggere,se non lo leggi non saprai mai com’è,ed io ho voluto fare proprio così, e a quanto pare ancora mi sorprendo di ciò che le persone possono regalarti, e molto spesso sono proprio i ragazzi come noi a fare questo. OPS! Mi sono lasciata prendere e credo che se continuo cosi non finirò più di parlare, quindi vado un po’ avanti e cambio argomento. Devo ammettere che i progetti scolastici di quest’anno sono stati più interessanti e anche molto divertenti. La scuola ci ha proposto molti spettacoli tra cui sette lezioni concerto in cui abbiamo potuto apprendere come si usano strumenti e averne maggiori informazioni,sia tecniche che storiche,ma quello che mi ha colpito di più è stata la presentazione sulla droga che per un momento è riuscito quasi a commuovere per via di una mamma disperata e preoccupata per il figlio che a 20 anni fa uso di droghe. Io mi sono messa nei suoi panni e ho cercato di capire come si potesse sentire quella povera mamma, anche se vivendola si vede tutto con un altro occhio, si vive un piano tutto diverso. Un anno è passato Settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno. Dieci mesi (in realtà otto, se si tolgono i week‐end, le feste, i ponti e si calcolano settembre e ottobre come un unico mese). Sono passati in un battito di ciglia. Adesso ricomincia l’estate, con la spiaggia, il mare, la “libertà”. Un po’ di me vorrebbe ancora essere a scuola, con gli amici. So che ne rivedrò pochi durante le vacanze, e passerò tutto il tempo in spiaggia o nel cortile. Dovrò aspettare tre lunghissimi mesi. Ma l’ho fatto già per 5 anni e credo che sopravvivrò anche stavolta. E poi, quando ritornerò in classe, potrei anche tornare qui, a scrivere articoli, cosa che vorrei ripetere per tutti e tre gli anni. Insomma, quest’esperienza mi è piaciuta e spero che a voi abbia fatto piacere leggere i miei articoli, che con questo sono cinque. Ed è solo con un arrivederci che mi congedo, sperando di risentirci nei prossimi anni. Claudio Lai
34 Bozzetto scultura