Anno II – N. 11 Maggio 2008

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Anno II – N. 11 Maggio 2008
UFFICIO COMUNI CAZIONI SOCIALI
SEGRETERIA PARTICOLARE DELL’ARCIVESCOVO
Anno 2007 Numero I
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Chiesa informa
Notiziario mensile dell’arcidiocesi di Benevento
G
uarda
la
stella, invoca Maria.
Se si alzano i venti
della
tentazione,
se t'imbatti negli
scogli delle tribolazioni, guarda la
stella, invoca Maria.
Se sei sbattuto
dalle onde della
superbia, dell'ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria.
Se l'ira e l'avarizia
o le lusinghe della
carne hanno scosso la navicella del
tuo animo, guarda
la stella, invoca
Maria.
Se, turbato dall'enormita' dei peccati, confuso dall'indegnita' della coscienza, impaurito
dall'orrore del giudizio, tu cominci
ad essere inghiottito nel baratro
della
tristezza,
nell'abisso
della
disperazione pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle
angustie, nelle incertezze, pensa a
Maria, invoca Maria. Non si allontani dalla tua bocca,
non si allontani
dal tuo cuore.
Amen !
(San Bernardo)
Sommario:
Dal Vaticano
Mi sarete
testimoni
In Diocesi
2
In
festa
In Diocesi
9
Idee
giovani
26
2
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Dal Vaticano
Mi sarete
testimoni
Il messaggio
di Papa
Ratzinger
per la XXIII
Giornata
Mondiale
della Gioventù
che si terrà
a Sydney
il prossimo
agosto
Nella foto:
Giovani i n preghiera l ungo la
via del Rosari o di Pietrelci na
C
ari giovani! Ricordo sempre
con grande gioia i vari momenti trascorsi insieme a
Colonia, nell'agosto 2005. Alla fine
di quell'indimenticabile manifestazione di fede e di entusiasmo, che
resta impressa nel mio spirito e
nel mio cuore, vi ho dato appuntamento per il prossimo incontro che
si terrà a Sydney, nel 2008. Sarà
la XXIII Giornata Mondiale della
Gioventù ed avrà come tema:
«Avrete forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi e mi sarete
testimoni» (At 1,8). Il filo conduttore della preparazione spirituale
all'appuntamento di Sydney è lo
Spirito Santo e la missione. Se nel
2006 ci siamo soffermati a meditare sullo Spirito Santo come Spirito
di verità, nel 2007 cerchiamo di
scoprirlo più profondamente quale
Spirito d'amore, per incamminarci
poi verso la Giornata Mondiale
della Gioventù 2008, riflettendo
sullo Spirito di fortezza e testimonianza, che ci dona il coraggio di
vivere il Vangelo e l'audacia di pro-
clamarlo. Diventa perciò fondamentale che ciascuno di voi giovani, nella sua comunità e con i suoi
educatori, possa riflettere su questo Protagonista della storia della
salvezza che è lo Spirito Santo o
Spirito di Gesù, per raggiungere
questi alti scopi: riconoscere la vera identità dello Spirito anzitutto
ascoltando la P arola di Dio nella
Rivelazione della Bibbia; prendere
una lucida coscienza della sua
continua, attiva presenza nella vita della Chiesa, in particolare riscoprendo che lo Spirito Santo si
pone come "anima", respiro vitale
della propria vita cristiana, grazie
ai sacramenti dell'iniziazione cristiana - Battesimo, Confermazione
ed Eucaristia; diventare così capace di maturare una comprensione
di Gesù sempre più approfondita e
gioiosa e, contemporaneamente, di
realizzare un'efficace attuazione
del Vangelo all'alba del terzo millennio. Volentieri con questo messaggio vi offro un tracciato di meditazione da approfondire lungo
Dal Vaticano
segue
quest'anno di preparazione, su cui verificare
la qualità della vostra
fede nello Spirito Santo, ritrovarla se smarrita, rafforzarla se indebolita, gustarla come
compagnia del P adre e
del Figlio Gesù Cristo,
grazie appunto all'opera indispensabile dello
Spirito Santo. Non dimenticate mai che la
Chiesa, anzi l'umanità
stessa, quella che vi
sta attorno e che vi aspetta nel vostro futuro, attende molto da
voi giovani perché avete in voi il dono supremo del P adre, lo Spirito
di Gesù.
La promessa dell o
Spirito Santo nell a
Bibbia
L'attento ascolto della
P arola di Dio a riguardo del mistero e dell'opera dello Spirito Santo ci apre a conoscenze
grandi e stimolanti che
riassumo nei punti seguenti.P oco prima della
sua ascensione, Gesù
disse
ai
discepoli:
«Manderò su di voi
quello che il P adre mio
ha promesso» (Lc 24,49). Ciò si realizzò
nel giorno della P entecoste, quando essi erano riuniti in preghiera
nel Cenacolo con la
Vergine Maria. L'effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente fu il compimento di
una promessa di Dio
assai più antica, annunciata e preparata
in tutto l'Antico T estamento. In effetti, fin
dalle prime pagine la
Bibbia evoca lo spirito
di Dio come un soffio
che «aleggiava sulle ac-
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Mi sarete testimoni
que» (cfr Gn 1,2) e precisa che Dio soffiò nelle
narici dell'uomo un alito di vita (cfr Gn 2,7),
infondendogli così la
vita stessa. Dopo il
peccato originale, lo
spirito vivificante di
Dio si manifesterà diverse volte nella storia
degli uomini, suscitando profeti per incitare il
popolo eletto a tornare
a Dio e ad osservarne
fedelmente i comandamenti. Nella celebre
visione del profeta Ezechiele, Dio fa rivivere
con il suo spirito il popolo d'Israele, raffigurato da "ossa inaridite"
(cfr 37,1-14). Gioele
profetizza un’"effusione
dello spirito" su tutto il
popolo, nessuno escluso: «Dopo questo - scrive l'A utore sacro -, io
effonderò il mio spirito
sopra ogni uomo... Anche sopra gli schiavi e
sulle schiave, in quei
giorni, effonderò il mio
spirito» (3,1-2). Nella
"pienezza del tempo"
(cfr Gal 4,4), l'angelo
del Signore annuncia
alla Vergine di Nazaret
che lo Spirito Santo,
"potenza
dell'Altissimo", scenderà e stenderà su di lei la sua
ombr a. Colui che ella
partorirà sarà dunque
santo e chiamato Figlio
di Dio (cfr Lc 1,35). Secondo l'espressione del
profeta Isaia, il Messia
sarà colui sul quale si
poserà lo Spirito del
Signore (cfr 11,1-2; 42,1). Proprio questa
profezia Gesù riprese
all'inizio del suo ministero pubblico nella
sinagoga di Nazaret:
«Lo Spirito del Signore
- Egli disse fra lo stu-
pore dei presenti - è
sopra di me; per questo mi ha consacrato
con l'unzione, e mi ha
mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio, per proclamare ai prigionieri la
liberazione e ai ciechi
la vista; per rimettere
in libertà gli oppressi, e
predicare un anno di
grazia del Signore» (Lc
4,18-19; cfr Is 61,1-2).
Rivolgendosi ai presenti, riferirà a se stesso
queste parole profetiche affermando: «Oggi
si è adempiuta questa
Scrittura che voi avete
udita con i vostri orecchi» (Lc 4,21). Ed ancora, prima della sua
morte in croce, annuncerà più volte ai discepoli la venuta dello
Sp i ri to
San to,
il
"Consolatore", la cui
missione sarà quella di
rendergli testimonianza e di assistere i credenti, insegnando loro
e guidandoli alla Verità
tutta intera (cfr Gv 14,16-17.25-26; 15,26;
16,13).
La Pentecoste, punto
di partenza dell a missione dell a Chiesa
La sera del giorno della
sua risurrezione Gesù,
apparendo ai discepoli,
«alitò su di loro e disse:
"Ricevete lo
Spirito
Santo"» (Gv 20,22).
Con ancor più forza lo
Spirito Santo scese sugli Apostoli il giorno
del l a
P e n te c os te :
«Venne all'improvviso
dal cielo un rombo - si
legge negli Atti degli
Apostoli - come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta
la casa dove si trovava-
L'umanità
attende
molto
da voi
giovani
Lo Spirito
Santo
è l’anima
della vita
cristiana
3
4
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Dal Vaticano
Mi sarete testimoni
Nella foto:
Papa Benedetto XVI
no. Apparvero loro lingue come di fuoco che
si dividevano e si posarono su ciascuno di
loro» (2,2-3).Lo Spirito
Santo rinnovò interiormente gli Apostoli, rivestendoli di una forza
che li rese audaci nell'ann unciare
senza
paura: «Cristo è morto
e risuscitato!». Liberi
da ogni timore essi iniziarono a parlare con
franchezza
(cfr
At
2,29; 4,13; 4,29.31).
Da pescatori intimoriti
erano diventati araldi
coraggiosi del Vangelo.
P ersino i loro nemici
non riuscivano a capire come mai uomini
«senza istruzione e popolani» (cfr At 4,13)
fossero in grado di mostrare un simile coraggio e sopportare le
contrarietà, le sofferenze e le persecuzioni
con gioia. Niente poteva fermarli. A coloro
che cercavano di ridurli al silenzio rispondevano: «Noi non
possiamo tacere quello
che abbiamo visto e
ascoltato» (At 4,20).
Così nacque la Chiesa,
che dal giorno della
P entecoste non ha ces-
sato di irradiare la
Buona Novella «fino
agli estremi confini
della terra» (At 1,8).
Lo Spirito Santo, anima dell a Chiesa e
principio di comunione
Ma per comprendere
la missione della Chiesa dobbiamo tornare
nel Cenacolo dove i
discepoli restarono insieme (cfr Lc 24,49),
pregando con Maria,
la "Madre", in attesa
dello Spirito promesso.
A
quest'icona della
Chiesa nascente ogni
comunità cristiana deve costantemente ispirarsi. La fecondità apostolica e missionaria
non è principalmente
il risultato di programmi e metodi pastorali
sapientemente elaborati ed "efficienti", ma
è frutto dell'incessante
preghiera comunitaria
(cfr P aolo VI, Esort.
apost. Evangelii nuntiandi, 75). L'efficacia
della missione presuppone, inoltre, che le
comunità siano unite,
abbiano cioè «un cuore
solo e un'anima sola»
(cfr At 4,32), e siano
segue
disposte a testimoniare l'amore e la gioia
che lo Spirito Santo
infonde nei cuori dei
fedeli (cfr At 2,42). Il
Servo di Dio Giovanni
P aolo II ebbe a scrivere
che prima di essere
azione, la missione
della Chiesa è testimonianza e irradiazione
(cfr Enc. Redemptoris
missio, 26). Così avveniva all'inizio del cristianesimo, quando i
pagani, scrive T ertulliano, si convertivano
vedendo l'amore che
regnava tra i cristiani:
«Vedi - dicono - come
si amano tra loro» (cfr
Apologetico, 39 § 7).
Concludendo
questo
rapido sguardo alla
P arola di Dio nella
Bibbia, vi invito a notare come lo Spirito
Santo sia il dono più
alto di Dio all'uomo,
quindi la testimonianza suprema del suo
amore per noi, un amore che si esprime
concretamente
come
"sì alla vita" che Dio
vuole per ogni sua creatura. Questo "sì alla
vita" ha la sua forma
piena in Gesù di Nazaret e nella sua vittoria
sul male mediante la
redenzione. A questo
proposito non dimentichiamo mai che l'Evangelo di Gesù, proprio in forza dello Spirito, non si riduce ad
una pura constatazione, ma vuole diventare
"bella notizia per i poveri, liberazione per i
prigionieri, vista ai ciechi...". E’ quanto si
manifestò con vigore il
giorno di P entecoste,
diventando grazia e
compito della Chiesa
Dal Vaticano
segue
verso il mondo, la sua
missione prioritaria.
Noi siamo i frutti di
questa missione della
Chiesa per opera dello
Spirito Santo. Noi
portiamo dentro di noi
quel sigillo dell'amore
del P adre in Gesù Cristo che è lo Spirito
Santo. Non dimentichiamolo mai, perché
lo Spirito del Signore
si ricorda sempre di
ciascuno e vuole, mediante voi giovani in
particolare, suscitare
nel mondo il vento e il
fuoco di una nuova
P entecoste.
Lo
Spirito
Santo
"M aestro interiore"
Cari giovani, anche
oggi lo Spirito Santo
continua dunque ad
agire con potenza nella Chiesa e i suoi frutti sono abbondanti
nella misura in cui
siamo disposti ad aprirci alla sua forza
rinnovatrice. Per questo è importante che
ciascuno di noi Lo conosca, entri in rapporto con Lui e da Lui
si lasci guidare. Ma a
questo punto sorge
naturalmente una domanda: chi è per me
lo Spirito Santo? Non
sono infatti pochi i
cristiani per i quali
Egli continua ad essere il "grande sconosciuto". Ecco perché,
p r ep ar an d oci
all a
prossima
Giorn ata
Mondiale della Gioventù, ho voluto invitarvi ad approfondire
la conoscenza personale dello Spirito Santo. Nella nostra professione di fede proclamiamo: «Credo nel-
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Mi sarete testimoni
lo Spirito Santo, che è
Signore e dà la vita e
procede dal P adre e
dal Figlio» (Simbolo di
Nicea-Costantinopoli).
Sì, lo Spirito Santo,
Spirito d'amore del
P adre e del Figlio, è
Sorgente di vita che ci
santifica, «perché l'amore di Dio è stato
riversato nei nostri
cuori per mezzo dello
Spirito Santo che ci è
stato dato» (Rm 5,5).
T uttavia non basta
conoscerLo;
occorre
accoglierLo come guida delle nostre anime,
come il "Maestro interiore" che ci introduce
nel Mistero trinitario,
perché Egli solo può
aprirci alla fede e permetterci di viverla ogni giorno in pienezza.
Egli ci spinge verso gli
altri, accende in noi il
fuoco dell'amore, ci
rende missionari della
carità di Dio.
So bene quanto voi
giovani portiate nel
cuore grande stima ed
amore verso Gesù,
come desideriate incontrarLo e parlare
con Lui. Ebbene ricordatevi che proprio la
presenza dello Spirito
in noi attesta, costituisce e costruisce la
nostra persona sulla
P ersona stessa di Gesù crocifisso e risorto.
Rendiamoci
dunque
familiari dello Spirito
Santo, per esserlo di
Gesù.
I Sacramenti dell a
Conf ermazione
e
dell 'Eucaristia
Ma - direte - come
possi amo
lasci arci
rinnovare dallo Spirito
Santo e crescere nella
nostra vita spirituale?
La risposta - lo sapete
- è: lo si può per mezzo dei Sacramenti,
perché la fede nasce e
si irrobustisce in noi
grazie ai Sacramenti,
innanzitutto a quelli
dell'iniziazione cristiana: il Battesimo, la
Confermazione e l'Eucaristia,
che sono
complementari e inscindibili (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1285). Questa
verità sui tre Sacramenti che sono all’inizio del nostro essere
cristiani è forse trascurata nella vita di
fede di non pochi cristiani, per i quali essi
sono gesti compiuti
nel passato senza incidenza reale sull’oggi,
come radici senza linfa vitale. Avviene che,
ricevuta la Confermazione, diversi giovani
si allontanano dalla
vita di fede. E ci sono
anche giovani
che
nemmeno
ricevono
questo
sacramento.
Eppure è con i sacramenti del Battesimo,
della Confermazione e
poi, in modo continuativo, dell'Eucaristia che lo Spirito
Santo ci rende figli del
P adre, fratelli di Gesù,
membri
della
sua
Chiesa, capaci di una
vera testimonianza al
Vangelo, fruitori della
gioia della fede.
Vi invito perciò a riflettere su quanto qui
vi scrivo. Oggi è particolarmente importante riscoprire il sacramento della Confermazione e ritrovarne il
valore per la nostra
crescita
spirituale.
Parkinson
Campania
L
’ a s s oc i azi on e
P arkinson Campania di Benevento
propone incontri di
auto-aiuto al fine di
riunire le persone
affette dal morbo e
combattere l’i solamento che spesso la
malattia tende a
provocare.
Durante gli incontri
s ar à
p os s i bi l e
scambiarsi
esperienze
personali,
inoltre gli ammalati
avranno la possibilità di mettersi in
rete attraverso un
computer.
P er
informazioni
rivolgersi alla sede
di Benevento dell’associazione che si
trova presso l’i stituto Villa Margherita.
Si può anche contattare l’associazione telefonicamente
al numero 0824354333.
Agli ammalati che si
iscriveranno all’associazione saranno
distribuiti i farmaci
antiparkisoniani.
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Mi sarete testimoni
Dal Vaticano
segue
Chi ha ricevuto i sacramenti Vorrei qui aggiungere una pa- lora sembrano prevalere? Codel Battesimo e della Confer- rola sull'Eucaristia. P er cre- me dare senso pieno alla vimazione ricordi che è diven- scere nella vita cristiana, è ta? Come contribuire perché i
tato "tempio dello Spirito": necessario nutrirsi del Corpo frutti dello Spirito che abbiaDio abita in lui. Sia sempre e Sangue di Cristo: infatti, mo sopra ricordato, "amore,
cosciente di questo e faccia sì siamo battezzati e confermati gioia, pace, pazienza, benevoche il tesoro che è in lui porti in vista dell'Eucaristia (cfr lenza, bontà, fedeltà, mitezza
frutti di santità. Chi è battez- CCC, 1322; Esort. apost. Sa- e dominio di sé" (n. 6), inonzato, ma non ha ancramentum
caritatis, dino questo mondo ferito e
cora ricevuto il sa17). "Fonte e culmine" fragile, il mondo dei giovani
cramento della Condella vita ecclesiale, anzitutto? A quali condizioni
fermazione, si prepal'Euc aris ti a
è
una lo Spirito vivificante della priri a riceverlo sapen"P entecoste perpetua", ma creazione e soprattutto
do che così diventerà
poiché ogni volta che della seconda creazione o reun
cri sti an o
celebriamo la Santa denzione può diventare l'ani"compiuto", poiché la
Messa riceviamo lo Spi- ma nuova dell'umanità? Non
Confermazione perferito Santo che ci unisce dimentichiamo che quanto
ziona la grazia battepiù profondamente a più è grande il dono di Dio - e
simale (cfr CCC, 13Cristo e in Lui ci tra- quello dello Spirito di Gesù è
02-1304).
sforma. Se, cari giova- il massimo - altrettanto è
La Confermazione ci
ni, parteciperete fre- grande il bisogno del mondo
dona una forza spequentemente alla Cele- di riceverlo e dunque grande
ciale per testimoniabrazione eucaristica, se ed appassionante è la missioSolo lo
re e glorificare Dio
consacrerete un po' del ne della Chiesa di darne testicon tutta la nostra
vostro tempo all'adora- monianza credibile. E voi gioSpirito
vita (cfr Rm 12,1); ci
zione del SS.mo Sacra- vani, con la Giornata Mondiarende intimamente trasforma
mento, dalla Sorgente le della Gioventù, in certo
consapevoli della nodell'amore, che è l'Eu- modo attestate la volontà di
stra
appartenenza
caristia, vi verrà quella partecipare a tale missione. A
alla Chiesa, "Corpo di Cristo", gioiosa determinazione di de- questo proposito, mi preme,
del quale tutti siamo membra dicare la vita alla secari amici, ricordarvi
vive, solidali le une con le al- quela del Vangelo.
qui alcune verità di ritre (cfr 1 Cor 12,12-25). La- Speri mentere te
al
ferimento su cui medisciandosi guidare dallo Spiri- tempo stesso che là
tare. Ancora una volta
to, ogni battezzato può appor- dove non arrivano le
vi ripeto che solo Cristo
tare il proprio contributo al- nostre forze, è lo Spipuò colmare le aspiral'edificazione della Chiesa rito Santo a trasforzioni più intime del
grazie ai carismi che Egli do- marci, a colmarci delcuore dell'uomo; solo
na, poiché «a ciascuno è data la sua forza e a renLui è capace di umauna manifestazione particola- derci testimoni pieni
nizzare l'umanità
e
re dello Spirito per l'utilità dell'ardore missionacondurl a
alla
sua
comune» (1 Cor 12,7). E rio del Cristo risorto.
"divinizzazione". Con la
quando lo Spirito agisce reca
potenza del suo Spirito
nell'animo i suoi frutti che
La necessità e l'urEgli infonde in noi la
Cristo
sono «amore, gioia, pace, pa- genza del l a missiocarità divina, che ci
zienza, benevolenza, bontà, ne
rende capaci di amare
crocifisso il prossimo e pronti a
fedeltà, mitezza, dominio di Molti giovani guardasé» (Gal 5,22). A quanti tra no alla loro vita con
metterci al suo serviè la via
voi non hanno ancora ricevu- apprensione
e
si
zio. Lo Spirito Santo
to il sacramento della Confer- pongono tanti interillumina, rivelando Crimazione rivolgo il cordiale in- rogativi circa il loro
sto crocifisso e risorto,
vito a prepararsi ad accoglier- futuro. Essi si chiedono pre- ci indica la via per diventare
lo, chiedendo l'aiuto dei loro occupati: Come inserirsi in più simili a Lui, per essere
sacerdoti. E' una speciale oc- un mondo segnato da nume- cioè "espressione e strumento
casione di grazia che il Signo- rose e gravi ingiustizie e sof- dell'amore che da Lui promare vi offre: non lasciatevela ferenze? Come reagire all'e- na" (Enc. Deus caritas est,
sfuggire!
goismo e alla violenza che ta- 33). E chi si lascia guidare
Dal Vaticano
segue
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Mi sarete testimoni
7
Cultura
Progetto
editoriale
V
dallo Spirito comprende che mettersi
al servizio del Vangelo
non è un'opzione facoltativa, perché avverte quanto sia urgente trasmettere anche agli altri questa
Buona Novella. T uttavia, occorre ricordarlo
ancora, possiamo essere testimoni di Cristo solo se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, che è
«l'agente
principale
dell'evangelizzazione»
(cfr Evangelii nuntiandi, 75) e «il protagonista della missione» (cfr Redemptoris
missio, 21). Cari giovani, come hanno più
volte ribadito i miei
venerati Predecessori
P aolo VI e Giovanni
P aolo II, annunciare il
Vangelo e testimoniare la fede è oggi più
che mai necessario
(cfr Redemptoris missio,
1).
Qualcuno
pensa che presentare
il tesoro prezioso della fede alle persone
che non la condivido-
no significhi essere
intolleranti verso di
loro, ma non è così,
perché proporre Cristo non significa imporlo (cfr Evangelii
nuntiandi, 80). Del
resto, duemila anni
or sono dodici Apostoli hanno dato la
vita affinché Cristo
fosse conosciuto e
amato. Da allora il
Vangelo continua nei
secoli a diffondersi
grazie a uomini e
donne animati dallo
stesso loro zelo missionario.
P ertanto,
anche oggi occorrono
discepoli di Cristo che
non risparmino tempo ed energie per servire il Vangelo. Occorrono giovani che lascino ardere dentro di
sé l'amore di Dio e
rispondano generosamente al suo appello
pressante, come hanno fatto tanti giovani
beati e santi del passato e anche di tempi
a noi vicini. In particolare, vi assicuro
che lo Spirito di Gesù
oggi invita voi giovani
ad essere portatori
della bella notizia di
Gesù ai vostri coetanei. L’i ndubbia fatica
degli adulti di incontrare in maniera comprensibile e convincente l'area giovanile
può essere un segno
con cui lo Spirito intende spingere voi
giovani a farvi carico
di questo. Voi conoscete le idealità, i linguaggi, ed anche le
ferite, le attese, ed
insieme la voglia di
bene dei vostri coetanei. Si apre il vasto
mondo degli affetti,
del lavoro, della formazione, dell’attesa,
della sofferenza giovanile... Ognuno di voi
abbia il coraggio di
promettere allo Spirito Santo di portare
un giovane a Gesù
Cristo, nel modo che
ritiene migliore, sapendo "rendere conto
della speranza che è
in lui, con dolcezza"
(cfr 1 P t 3,15).
Ma per raggiungere
enerdì 23 maggio il Centro di
Cultura “Mons. Raffaele Calabrìa” dell’Università del Sacro Cuore di Milano, a Benevento, in
Piazza O rsini, alle
ore 18, presenterà
il volume I (7741067) della collana
“Le pergamene di
Santa Sofia” ed il
progetto editoriale.
Tra i relatori il professore Mario Iadanza che parlerà
su: “Il Cardinale
O rsini e la riorganizzazione degli archivi dell’arcidiocesi
di Benevento”; il
prof.
Jean–Marie
Ma rt in
t ratte rà :
“Per la ricostruzione del diplomatico
di Santa Sofia”; il
professore
Errico
Cuozzo parlerà del
volume aa. 7741067; chiuderà l’incontro la professoressa Laura Esposito per illustra re il
progetto editoriale.
Nella foto:
Raduno di giovani dell a
diocesi a Pi ana Romana
8
Dal Vaticano
Anno II – N. 11 Maggio 2008
«Non rubate
la speranza»
apoli non è solo
“quella della camorra, della disoccupazione, dei delitti sotto casa” oppure “quella
dello scandalo della
monnezza”: parola del
cardinale
Crescenzio
Sepe, arcivescovo dell’arcidiocesi partenopea,
che alla città dedica il
suo ultimo libro: “Non
rubate la speranza”,
edito dalla Mondadori.
«Napoli non morirà!»
scrive il porporato di
suo pugno nella quarta di copertina per esprimere, al tempo
stesso, “una certezza,
N
un ammonimento, un
augurio, un imperativo
ed anche un impegno”
verso la città a cui è
legato da “un profondo
rapporto di tenerezza e
di affetto, come tra
figlio e genitrice”.
Una città, osserva il
cardinale
Crescenzio
Sepe,
che
è
un
“universo misterioso e
poliedrico, una cittàmondo, con le sue facce doloranti e patetiche, la sua ricchissima
umanità…”.
Il libro è stato presentato il 13 maggio, a
Napoli, nella basilica
di Santa Chiara. Sono
intervenuti il cardinale
Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana,
il filosofo Aldo Masullo, Andrea Riccardi,
storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Gianni Riotta,
direttore del Tg1 della
Rai.
Mi sarete testimoni
questo scopo, cari amici, siate santi, siate
missionari,
poiché
non si può mai separare la santità dalla
missione (cfr Redemptoris missio, 90).
Non abbiate paura di
diventare santi missionari
come
san
Francesco
Saverio,
che ha percorso l'Estremo Oriente annunciando la Buona
Novella fino allo stremo delle forze, o come
santa
Teresa
del
Bambino Gesù, che
fu missionaria pur
non avendo lasciato il
Carmelo: sia l'uno
che
l'altr a
sono
"P atroni delle Missioni". Siate pronti a
porre in gioco la vostra vita per illuminare il mondo con la verità di Cristo; per rispondere con amore
all'odio e al disprezzo
della vita; per proclamare la speranza di
Cristo risorto in ogni
angolo della terra.
Invocare una "nuova
P en teco s te"
sul
mondo
Cari giovani, vi attendo numerosi nel luglio 2008 a Sydney.
Sarà
un 'occ asi one
provvidenzi ale
per
sperimentare appieno
la potenza dello Spirito Santo.
Venite numerosi, per
essere segno di speranza e sostegno prezioso per le comunità
della Chiesa in Australia che si preparano ad accogliervi. Per
i giovani del P aese
che ci ospiterà sarà
un'opportunità eccezionale di annunciare
la bellezza e la gioia
del Vangelo ad una
società per molti versi
secolarizzata.
L'Australia, come tutta
l'Oceania, ha bisogno
di riscoprire le sue
radici cristiane.
Nell'Esortazione postsinodale Ecclesia in
Oceania Giovanni P aolo II scriveva: «Con
la potenza dello Spirito Santo, la Chiesa in
Oceania si sta preparando per una nuova
evangelizzazione
di
popoli che oggi sono
affamati di Cristo...
La nuova evangelizzazione è una priorità
per la Chiesa in Oceania» (n. 18). Vi invito
a dedicare tempo alla
preghiera e alla vostra formazione spirituale in quest'ultimo
tratto del cammino
che ci conduce alla
XXIII Giornata Mondiale della Gioventù,
affinché a Sydney
segue
possiate rinnovare le
promesse del vostro
Battesimo e della vostra Confermazione.
Insieme invocheremo
lo Spirito Santo, chiedendo con fiducia a
Dio il dono di una
rinnovata Pentecoste
per la Chiesa e per
l'umanità del terzo
millennio. Maria, unita in preghiera agli
Apostoli nel Cenacolo,
vi accompagni durante questi mesi ed ottenga per tutti i giovani cristiani
una
nuova effusione dello
Spirito Santo che ne
infiammi i cuori. Ricordate: la Chiesa ha
fiducia in voi! Noi P astori, in particolare,
preghiamo perché amiate e facciate amare sempre più Gesù e
Lo seguiate fedelmente. Con questi sentimenti vi benedico tutti con grande affetto.
Benedetto XVI
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
I
9
l 28 aprile scorso
solenne celebrazione liturgica per
il ventennale di ordinazione episcopale dell'arcivescovo, mons. Andrea
Mugione, nella basilica della Madonna delle Grazie.
continua
10
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
In festa
A fare festa con mons. Mugione, c’erano due cardinali: il neo eletto
mons. Raffaele Farina, originario di
Buonalbergo, e l’arcivescovo di Napoli, il card. Crescenzio Sepe. Hanno
partecipato alla liturgia anche 5 vescovi della conferenza episcopale
campana: mons. Francesco Zerillo,
mons. Giovanni D'A lise, mons. Francesco Alfano, mons. Francesco Marino e mons. P ietro Farina; presente
anche l'abate di Montevergine, dom
Beda P aoluzzi.
Durante l'omelia, Sepe ha sottolineato l'importanza iconografica dell'immagine scelta per la copertina del libretto liturgico stampato per l'occasione: «L'icona del buon P astore è la
segue
Il vicario, mons. Pompilio Cristino
accoglie il cardinale Crescenzio Sepe
la speranza del mondo». Non un gioco
di parole, ma un vero piano pastorale
in cui si mette al centro il vescovo come testimone e profeta della speranza ed il prelato ha aggiunto: «per questa società ci vuole la speranza che
non deluda e che si sappia incarnare
nella quotidianità».
Infine una riflessione sul materialismo che tenta di far svanire i valori
cristiani e sulla troppa violenza: «Le
radici del male si moltiplicano perché
si rifiuta l'amore di Dio». La conclusione dell'omelia affidata a una napoletanissima esortazione, «don Andrea,
'a Maronna t'accumpagna».
Un momento di distensione con il cardinale Farina
via della santità e del donarsi agli altri. Una immagine bella che ricorda il
cammino episcopale di mons. Mugione iniziato nel lontano 1988». P oi un
approfondimento sul passo del vangelo il “buon pastore” che offre la vita
per le pecore. Il cardinale Sepe ha
raccontato, anche, dell’amico don Andrea: «Mi legano al vostro vescovo dei
vincoli di territorio; ma soprattutto
ricordo l'esperienza fatta da don Andrea come missionario in Venezuela e
poi rettore di Aversa». Lasciati da
parte i ricordi, il cardinale ha tracciato le linee della Speranza: «Il vescovo
è chiamato ad edificare la Chiesa, facendosi servitore della speranza per
L’ingresso nella basilica
per la celebrazione eucaristica
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
11
Grazie!
Le parole di mons. Mugione durante la celebrazione del suo anniversario
M
agnificat anima mea Dominum!” (Lc 1,46). In questo
giorno per me così importante e significativo mi approprio
dello stesso cantico di lode, pronunciato dalla Vergine Maria in visita a
sua cugina Elisabetta, per elevare
alla SS. T rinità un inno di ringraziamento per le grandi cose che ha
compiuto e continuamente compie
nella mia vita.
1. Ringrazio da subito tutti voi, fratelli e sorelle in Cristo Gesù, accorsi
numerosi in questa stupenda Basilica dedicata alla Madonna delle Grazie, per stringervi intorno al vostro
pastore in questa azione di grazie a
Colui che “prima di formarmi nel
grembo materno già mi conosceva e
prima che uscissi alla luce, mi aveva
consacrato”(Ger 1,5).
Un ringraziamento affettuoso e sentito lo rivolgo a Sua Eminenza Reverendissima Card. Crescenzio Sepe,
che ha accolto con sollecitudine l’invito a presiedere questa liturgia eucaristica. A lui mi lega da sempre
una profonda amicizia ed un forte
vincolo di comunione presbiterale,
essendo entrambi figli della Chiesa
particolare di Aversa. Grazie Eminenza, perché la vostra presenza qui
questa sera è stata per me e per la
nostra Chiesa locale apportatrice di
grazia e di giubilo. Grazie Eminenza
perché, mediante l’esercizio della vostra P arola, siete stato per noi profeta di speranza, testimone dell’amore
di Dio, annunziatore fermo e deciso
che solo in Gesù possiamo trovare
“redenzione, sicurezza di vita e salute”.
Un saluto ed un ringraziamento altrettanto affettuoso e deferente lo
rivolgo a Sua Eminenza Reverendissima Card. Raffaele Farina, illustre
figlio di questa amata Chiesa Beneventana. Eminenza Reverendissima,
la vostra gradita presenza mi onora
grandemente e mi riempie il cuore di
tanta gioia. La nostra Chiesa Beneventana è sempre lieta di accoglierla
e di averla in mezzo a noi. Considerate sempre Benevento la vostra casa. Inoltre, Le chiedo la gentilezza di
voler porgere al nostro Santo P adre
Benedetto XVI i miei più vivi sentimenti di devoto ossequio e filiale ob-
12
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
Grazie!
segue
bedienza al suo alto
ed illuminato magistero, unitamente alla
mia immensa gratitudine per avermi nominato, per sua bontà,
Arcivescovo Metropolita di Benevento, chiesa particolare ricca di
storia, di cultura, di
prestigio ed intensa
vita spirituale e pastorale, per lunga tradizione unita e devota
alla Cattedra di Pietro.
re lo permetterà – ricorrerà il mio giubileo
di ordinazione episcopale. T uttavia, i miei
più stretti collaboratori - che ringrazio di
vero cuore per aver
preparato questo momento celebrativo hanno voluto dare risalto anche a questa
tappa significativa del
mio ministero episcopale, in quanto ogni
presbitero ed ogni Ve-
comunità, né per propria ambizione, ma gli
è stato affidato dall’amore di Dio P adre e
del Signore Gesù Cristo”.
Vi ringrazio per essere
qui a condividere questo momento di intensa preghiera e dinanzi
a voi rinnovo il mio
“Eccomi” al Signore
perché Egli continui a
disporre della mia persona secondo i Suoi
L’arcivescovo, Mons. Andrea Mugione, durante un momento della celebrazione eucaristica
Saluto e ringrazio con
altrettanto affetto i
confratelli nell’episcopato qui convenuti, la
cui presenza è per me
motivo di gaudio e riconoscenza, come saluto anche il Ministro
provinciale P. Sabino
Iannuzzi che ringrazio
per averci ospitato in
questa
meravigliosa
Basilica.
2. Sinceramente, avrei
potuto celebrare con
minore solennità tale
felice circostanza, dal
momento che fra cinque anni – se il Signo-
scovo non è tale per
sé, ma lo è per gli altri, come ci ricorda
l’autore della Lettera
agli Ebrei: “Ogni sommo sacerdote, preso
fra gli uomini, viene
costituito per il bene
degli uomini nelle cose
che
ri g u a r d a n o
Dio” (5,1). Sant’Ignazio
d’Antiochia scrivendo
ai cristiani di Filadelfia ricordava loro che
“il vostro Vescovo non
ha ottenuto né da se
stesso, né dagli uomini il ministero che esercita a servizio della
divini disegni. Rinnovo
la mia promessa pronunciata il giorno della mia ordinazione
presbiterale di appartenerGli per sempre
con cuore indiviso,
povero ed obbediente.
Gli chiedo perdono per
le mie mancanze, per i
miei limiti, perchè non
sempre ho corrisposto
generosamente ai suoi
amorevoli richiami. E
a voi cari fratelli e sorelle, chiedo il dono di
pregare
quotidianamente per il vostro P astore affinchè il mio
In Diocesi
segue
Mons. Mugione e il presidente
della Provincia Aniello Cimitile
amore al Signore sia sempre più
totale, più gioioso, più fedele, per
essere in mezzo a voi chiara immagine di Cristo Buon P astore che dà
la vita per il gregge affidato alle mie
cure pastorali.
3. Consentitemi adesso di esprimere qualche memoria che spontaneamente e con commozione affiora
alla mia mente in questo giorno
così particolare. Ricordo i miei genitori Raffaele e Genoveffa che mi
hanno donato la vita, mi hanno
educato cristianamente, hanno accompagnato e sostenuto con amore
e sacrifici le scelte più incisive della mia esistenza. Nella memoria dei
miei genitori saluto e ringrazio i
miei fratelli, le mie sorelle, nipoti,
pronipoti e parenti, qui presenti
con le loro famiglie. Un ricordo tutto particolare lo rivolgo al mio caro
zio sacerdote don Biagio che già da
30 anni è entrato nella domenica
senza tramonto, al quale devo il
mio amore alla missione e la vocazione fidei donum con l’indimenticabile decennio di apostolato missionario in Venezuela.
Il mio pensiero corre in questo momento alla mia diocesi di origine,
Aversa, con i suoi Vescovi, specialmente Mons. Antonio Cece che mi
ha ordinato presbitero, Mons. Giovanni Gazza, mio modello e maestro. Ringrazio l’attuale pastore
Mons. Mario Milano che si è reso
Anno II – N. 11 Maggio 2008
13
Grazie!
presente con un gradito e cordiale
messaggio augurale. Ricordo nel
Signore i sacerdoti e le comunità
parrocchiali. Vedo qui ed abbraccio
alcuni presbiteri della chiesa aversana.
Attraverso la voce del compianto
Giovanni P aolo II, venti anni fa, il
Signore mi ha chiamato all’episcopato. Ricordo con animo grato ed
orante l’allora P refetto della Congregazione per i Vescovi, Card.
Bernardin Gantin, che nella cattedrale di Aversa il 28 aprile del 1988 mi ha ordinato Vescovo.
Il mio animo si illumina e si riempie di gioia ripensando il mio lungo
servizio episcopale in terra di Calabria: prima nella diocesi di Cassano Jonio e poi nell’Arcidiocesi di
Crotone – Santa Severina. Benedico il Signore che mi ha dato l’opportunità di condividere la storia di
un popolo generoso, accogliente,
assetato di Dio, aperto alla speranza pur provato da tante tribolazioni
e ingiustizie sociali. Un pensiero
orante ed affettuoso a quanti hanno ricevuto l’ordine del diaconato e
del presbiterato nella mediazione
della mia paternità episcopale. Tra
essi saluto alcuni presbiteri della
arcidiocesi di Crotone – Santa Severina qui convenuti, mentre ringrazio il carissimo don Alessandro
Saraco che ancora oggi svolge il
servizio di mio segretario particolare. Anche lui oggi ricorda il suo VIII
anniversario di ordinazione sacerdotale.
4. Ed ora, il Signore ha voluto che
L’arcivescovo e il sindaco
di Benevento, Fausto Pepe
Norme
per le feste
I
parroci
sono
invitati al rispetto delle norme
in materie di feste
religiose promulgate, in data 8
marzo 2000, dai
vescovi della Metropolia beneventana.
In particolare si
richiama l’attenzione sulla disposizione che prevede l’obbligatoria
presidenza
del
parroco in ogni
comitato
fes ta
non solo in ambito religioso, ma
anche civile. Si
raccomanda, inoltre, di presentare
con un congruo
anticipo la documentazione per i
permessi e autorizzazioni stabiliti
dalle leggi.
Ogni
contratto
con le ditte o agenzie deve essere
a c c om p agn a t o
dalla ricevuta Iva.
L’ufficio è aperto
nei giorni di lunedì, mercoledì e
venerdì dalle ore
10.30 alle 12.30,
per fornire opportuna consulenza.
Vincenzo Capozzi
14
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
Grazie!
gli ultimi nove
anni del mio ministero episcopale
li trascorra nell’amatissima Chiesa
Beneventana alla
quale rinnovo la
mia
sponsalità
totale e fedele.
Grazie perchè mi
avete accolto cal oros a me n te .
Grazie per le tanti manifestazioni
di affetto e amicizia con le quali
quotidian amen te
esprimete la vostra
devozione
filiale al P astore.
Grazie per l’edificante
testimonianza di vita cristiana che mi offrite.
Grazie al carissimo e stimatissimo Vicario Generale, Mons. P ompilio Cristino che
a nome e per
conto della comuMons. Andrea Mugione durante
nità
diocesana,
un momento di preghiera
mi ha rivolto affettuose
parole
augur ali. Rinnovo
la mia gratitudine a tutti coloro
che, a diverso titolo e competenza,
hanno organizzato in maniera ineccepibile questo momento di festa.
Grazie ai direttori degli Uffici di Curia e rispettivi collaboratori, agli
organismi di curia e in particolare
al Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano e d’Appello, ai vicari episcopali, ai vicari foranei, ai parroci per
il loro instancabile servizio e aiuto
nel governo pastorale della diocesi.
Abbraccio paternamente, uno per
uno, i presbiteri diocesani e religiosi, i superiori, i docenti e gli alunni
del nostro Seminario, dello Studio
T eologico e dell’Istituto Superiore di
Scienze Religiose. Saluto e ringrazio le religiose e l’Usmi Diocesano, i
diaconi, i rappresentanti dei gruppi, movimenti ed associazioni laica-
segue
li, i rappresentanti delle confraternite, i bambini, i giovani, gli anziani e i sofferenti che ci stando ascoltando tramite le frequenze di Radio
Speranza, il coro della Cattedrale
che ha allietato questa liturgia e
tutto il popolo santo di Dio.
Alle Autorità civili e militari qui
presenti, vada egualmente il mio
saluto più cordiale e deferente. Saluto particolarmente il Signor P refetto, Dott.ssa Antonella De Miro, il
P residente del Consiglio Regionale,
Dott.ssa Sandra Lonardo Mastella,
mentre ringrazio il signor Presidente della P rovincia, P rof. Aniello Cimitile e il signor Sindaco della città di Benevento, Ing. Fausto P epe,
per le espressioni augurali formulate prima dell’inizio di questa celebrazione. A voi assicuro il mio personale impegno e quello della nostra Chiesa Diocesana ad essere
attenti e partecipi alle preoccupazioni, alle attese, alle aspirazioni e
speranze del nostro Sannio e dell’Irpinia, pur nella distinzione e nel
rispetto dei ruoli e specifiche competenze. Carissimi e amatissimi
figli di questa Chiesa Beneventana
a tutti desidero ribadire quanto già
promesso durante l’omelia per la
presa di possesso canonico.
Cercherò di metterci tutto l’impegno, sostenuto dalla vostra indispensabile preghiera e collaborazione, per essere:
- P adre che vi ama, accoglie, comprende;
- Fratello e Maestro che vuole stimolarvi a stare e camminare con
Cristo, via, verità e vita; come Maestro che ha la grave responsabilità
della purezza, della pienezza e integrità della fede;
- P astore e guida del cammino pastorale, missionario; Costruttore
della Chiesa Mistero - Chiesa Comunione - Chiesa Missione; Amico
ammonitore e consolatore in mezzo
al popolo di Dio;
- Servo che sa di essere chiamato a
portare la croce. P er voi sono stato
costituito Guida. Di voi sarò P adre.
Con voi spero di essere un Fratello
ed Amico. Così sia. Amen
† Andrea Mugione
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
15
Avvisi dagli uffici diocesani
Dalla Caritas
Dall’ufficio Enti Religiosi
M
olto Reverendo, come già comunicato a Sua Eccellenza Reverendissima,
Le comunico che, la nostra Direzione Generale di Verona ha approvato ed ufficializzato, su richiesta del Ufficio Enti Religiosi di Benevento, una convenzione particolare per l’Arcidiocesi di Benevento migliorativa rispetto a quella delle altre Diocesi a livello nazionale.
Nello specifico, la convenzione ha come oggetto tutti i religiosi della Diocesi, sia regolari che secolari, compresi i loro familiari conviventi.
Sono migliorate, quindi, le agevolazioni previste a livello nazionale, portando gli sconti
ai livelli seguenti:
• R. C. Auto - sconto fino al 30%
• Incendio e furto - sconto convenzione del
40%
• Coperture Infortuni/M al attie personali
- sconto convenzione del 40%
• Fabbricati (abitazioni) - sconto convenzione del 40%
• Fondi Pensione con condizioni ad hoc
• Tutel a l egal e gratuita (vedi normative)
In più, novità assoluta, è stata estesa la suddetta convenzione a tutti i dipendenti e loro
familiari conviventi dell’Arcidiocesi e di tutte
le Opere appartenenti alla Diocesi stessa
(parrocchie, istituti, scuole, seminario ecc),
con le seguenti scontistiche:
•
R. C. Auto - sconto fino al 25%
•
Incendio e furto - sconto convenzione
del 20%
•
Coperture infortuni/M al attie personali - sconto convenzione del 20%
•
Fabbricati (abitazioni) - sconto convenzione del 20%
•
Fondi pensione con condizioni ad hoc.
Vi comunico, infine, che dal 1 maggio 2008,
verranno messi a disposizione per le categorie di cui sopra, i prodotti bancari in convenzione Mutui – P restiti personali – Cessione
del quinto - Carte di credito.
Sono a Sua completa disposizione per ogni
ulteriore chiarimento in merito ed in attesa,
Le porgo i miei più deferenti ossequi.
Ufficio Enti Religiosi
Il Direttore
Pio Giuseppe Frascell a
L
a Caritas continua ad operare nel P aese tra i più poveri dell’Asia. “Nargis” è
il nome della tempesta che si è abbattuta nei giorni scorsi sul Myanmar, in particolare sulle diocesi di Yangon e di P athein e
sull'intera zona del delta dell'Irraw addy, con
raffiche di vento di 200 chilometri all'ora.
Centinaia i morti, decine di migliaia gli sfollati, persi molti dei raccolti di riso della regione del delta. Difficile per ora avere ulteriori informazioni, mentre il P aese è in una
delicata fase politica. Già il maremoto del
2004 aveva colpito in modo diretto almeno
15.000 persone in Myanmar. La Caritas Italiana si era attivata ed è ancora impegnata
nel P aese per interventi pari a 1,5 milioni di
euro. Gli ambiti scelti nel dialogo con la
Chiesa locale - in alcuni dei quali si opera
anche in collaborazione con la società civile
locale - sono: l’educazione e la costruzione
di infrastrutture scolastiche, lo sviluppo rurale e socioeconomico, la sanità, l’approvvigionamento idrico, la prevenzione della diffusione dell’HIV, il rafforzamento della Caritas locale (Karuna). Oltre a questi interventi, la Caritas Italiana sostiene la popolazione
del Myanmar anche attraverso i microprogetti. La Caritas Italiana e l’intera rete Caritas confermano la loro disponibilità a sostenere interventi di ricostruzione e per la ripresa delle attività, sebbene al momento sia
difficile avere un quadro complessivo dei
danni e delle azioni che sono state già avviate. P er sostenere gli interventi in corso:
(caus ale “Emergenza Myanmar”) offerte a
Caritas Italiana tramite C/C P ostale N. 347013
Offerte sono possibili anche tramite altri canali: Banca Intesa SanP aolo, piazzale Gregorio VII, Roma - IBAN IT 20 D030 6905 0320 0001 0080 707; UniCredit Banca, piazzale dell’Industria 46, Roma - IBAN IT 02 Y032 2303 2000 0000 5369 992; Allianz
Bank, via San Claudio 82, Roma - IBAN IT 26 F035 8903 2003 0157 0306 097; Banca P opolare Etica, via Niccolò T ommaseo 7,
P adova - IBAN IT 29 U050 1803 2000 0000
0011 113 CartaSi e Diners telefonando a
Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario
d’ufficio) CartaSi anche online
16
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
Su 13 separazioni o divorzi, secondo l’Istat, uno è riferito a coppie miste
Uniti nella diversità
L
Nella foto in alto:
due gi ovani sposi
'espressione 'matrimoni misti' si riferisce propriamente
ad ogni matrimonio fra una
parte cattolica e una parte cristiana battezzata, che non è in piena
comunione con la Chiesa cattolica
(esempio: matrimonio tra un cattolico e un protestante, o un ortodosso, o un anglicano..). Si tratta
di un matrimonio di mista religione, in quanto i due contraenti
hanno in comune il battesimo e la
fede cristiana, anche se non nella
pienezza, in contrapposizione al
matrimonio di disparità di culto,
dove uno dei due contraenti è cristiano (battezzato), l'altr o no
(esempio: un cattolico e un musulmano). I casi di matrimoni misti,
di matrimoni cioè tra un cattolico
e un battezzato di altra confessione cristiana, non sono nuovi. Nuova, invece, è l'estensione del fenomeno; ad essa ha contribuito, tra
l'altro, la crescente mobilità della
popolazione, e, quindi, il più frequente e facile contatto con persone battezzate che professano una
fede diversa dalla cattolica. Il
Card. Willebrands ha precisato, al
Sinodo dei Vescovi del 1980 sulla
famiglia, che un matrimonio su
dodici celebrato in chiesa è interconfessionale. Detti matrimoni misti sono una realtà tipica del nostro tempo, in cui, tra Chiesa e
Chiesa o tra fedi diverse, le preclusioni non hanno più il valore assoluto di qualche decennio fa. Il
Concilio Vaticano II e il diffondersi
anche a livello di massa di un certo spirito ecumenico hanno favorito atteggiamento di reciproco rispetto e facilitato ogni forma di
incontro tra i fedeli delle più disparate denominazioni (cfr. Esortazione Apostolica ‘Familiaris consortio’, nn.68-69). Si amo chiamati a vivere in una società multietnica e multirazziale, che andrà
sempre più diversificandosi in un
prossimo futuro. Il matrimonio sarà probabilmente l'aspetto più problematico sulla strada dell'integrazione: "Difficilmente, infatti, scrive
Luciano Moia, potranno coesiste-
In Diocesi
segue
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Uniti nella diversità
re, senza suscitare tensioni e
conflitti preoccupanti, modelli matrimoniali che si ispirano a considerazioni etiche, religiose, educative
c omp l e tame n te
d i ve r s e
(Avvenire, mercoledì 7 novembre 2001, p.18). Dal
punto di vista religioso, gli
italiani si sposano in maggioranza con donne straniere
cristiane, sia cattoliche che
ortodosse. Capita raramente
che un cattolico italiano incontri e sposi una ragazza
musulmana: le donne musulmane sono spesso segregate. Invece capita spesso
che i musulmani prendano
come spose donne italiane
cattoliche. Ogni anno si celebrano oltre 1200 matrimoni
tra donne italiane e musulmani. Le disgregazioni matrimoniali in questi casi sono
molto più numerose rispetto
alle unioni in cui marito e
moglie appartengono allo
stesso credo. Ogni 13 separazioni o divorzi, secondo
stime IST AT del 1999, uno è
riferito a coppie miste. Nel
1997 su un totale di 60.281
separazioni, quasi cinquemila erano riferite a coppie miste, cioè l'8% del totale. Un
dato allarmante: le separazioni tra le coppie miste sono
quasi il triplo rispetto ai matrimoni celebrati con il rito
cattolico.
La profonda distanza religiosa e culturale rende le unioni tra cattolici e musulmani
molto problematiche. C'è una profonda diversità di concezione del matrimonio nelle
due religioni: cattolica e islamica (vedi articolo "I matrimoni tra cattolici e musulmani", in "Il Monaco santo",
anno IV-2004, n.4).
A dividere cattolici e musulmani non c'è solo la questione della poligamia (ammessa
nell'Islam); c'è soprattutto il
fatto che per i seguaci di Ma-
ometto l'unione matrimoniale - secondo la legge islamica, la Sharia - è un contratto
privato, con tutto ciò che
questo comporta in termini
di ruolo della donna, di educazione religiosa dei figli, di
diritto patrimoniale ed ereditario. Nell'articolo "Il matrimonio tra cattolici e musulmani, le insidie che spengono l'amore", denunziavo il
rischio per la donna cattolica
di ritrovarsi completamente
sola e senza diritti garantiti
in caso di scioglimento del
vincolo nuziale. La difficoltà
fondamentale è la disparità
dei diritti tra uomo e donna,
da cui deriva il concetto di
poligamia: l'uomo ha diritto
a quattro mogli contemporaneamente, può ripudiarle
con una decisione unilaterale, ed esercita su i figli una
potestà assoluta. La differenza più rilevante riguarda,
però, il valore sacramentale
del matrimonio, presente nel
matrimonio cristiano, totalmente assente nel diritto islamico. Il matrimonio, infatti, per gli islamici non ha
un carattere sacramentale,
ma è una realtà naturale che
va, tuttavia, vissuta secondo
la volontà di Dio. "Il diritto
c an oni c o
s pi ega
il
prof.Silvio Ferrari, docente di
Diritto Canonico all'Università di Milano e in quella di
Lovanio (Belgio) - riflette l'i dea che il matrimonio sia un
istituto creato da Dio, con
alcune finalità e proprietà
ben definite, tali da imporsi
a tutti gli uomini e, con particolare forza, ai battezzati" (Avvenire, 7 novembre 2001). Il matrimonio musulmano, invece, è essenzialmente
un contratto consensuale in
cui la nozione di sacramento
è totalmente estranea.
Il matrimonio tra una parte
musulmana (= non battezzata) e una parte cattolica
17
Corso
per preti
I
l rettore del santuario San
Gerardo Maiella di Materdomini comunica una iniziativa che, come da tradizione, il santuario proporrà nei
giorni dal 18 al 20 giugno.
Si tratta di un aggiornamento
per sacerdoti dal tema: Presbiteri al servizio di un a comunità che testimonia il grande
“si” di Dio all’uomo. Sarà questa una opportunità per condividere esperienze pastorali
nella preghiera e nella frater-
nità che contraddistingue
questo tipo di incontro. Nella
riflessione i sacerdoti saranno
aiutati da don Ernesto Della
Corte, biblista, che tratterà il
tema: “Il sì di Dio e la speranza dell’uomo: la prospettiva
biblica”; e padre Sabatino
Majorano dell’accademia Alfonsiana di Roma che affronterà i seguenti temi: “Peccato
e speranza nel sacramento
della riconciliazione” e “La
speranza criterio fondamentale della presenza dei credenti nella città”. Ogni partecipante potrà intervenire su
l’enciclica Spe Salvi e la nota
pastorale dopo Verona per un
approfondimento e confronto
condiviso. Per motivi organizzativi è necessario far
giungere la propria adesione
entro il 2 giugno.
18
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In breve
Uniti nella diversità
Benevento
Pietrelcina
La marcia BeneventoPietrelcina è stata spostata al 20 settembre. Il
gruppo di lavoro formato dai referenti delle
associazioni, dal sindaco di Pietrelcina, Fusco,
da mons. Capozzi, Antonio Meola e Filiberto
Parente delle Acli ha
ritenuto necessario rinviare per non creare
problemi per i festeggiamenti del mese di maggio in onore di San Pio.
Amici
del presepe
L’associazione
“Amici
d el p resep e” comunica
che sono ap erte le iscrizioni al corso d i arte
p resep iale. I corsi sono
tenu ti
d al
maest ro
Francesco Salvati, che
crea le sue scenografie,
p assand o d a soggetti
naif, a raffigurazioni
stile ‘7 0 0 e ‘8 00 nap oletano. Info: tel 0 8 2 4 3 1 2 4 8 9; email: giusep p e.lep ore0 @alicep osta.it
In Diocesi
(battezzata) non è sacramento, ma assume
il carattere di vincolo
matrimoniale naturale
per tutte e due le parti. La parte cattolica
non può contrarre validamente matrimonio
con la parte musulmana per l'i mpedimento di 'disparità di
culto', stabilito dalla
Chiesa (can. 1086).
Quando si parla di
matrimoni misti ad
alto rischio, il riferimento va soprattutto
ai matrimoni tra cattolici e musulmani
per la crescente consistenza della comunità islamica in Italia
e per la profonda diversità di concezione
del matrimonio nelle
due religioni. Due giovani, un musulmano
e un cattolico, innamorati e decisi a sposarsi si trovano di
fronte a 'difficoltà intrinseche', per cui tali
matrimoni sono fortemente
sconsigliati,
soprattutto nei paesi,
come l'Italia, a maggioranza cristiana.
Il Direttorio di pastorale familiare ammo-
nisce: "P articolare attenzione va riservata
ai matrimoni tra cattolici e persone appartenenti alla religione
islamica: tali matrimoni, infatti, oltre ad
aumentare numericamente,
presentano
difficoltà
connesse
con gli usi, i costumi,
la mentalità e le leggi
islamiche circa la posizione della donna
nei confronti dell'uomo e la stessa natura
del
mat ri mo nio..." (Conferenza Episcop ale
I tali ana,
o.c., n.89).
I punti di attrito sono
numerosi. In Italia,
innanzi tutto, la celebrazione del matrimonio richiede che il
consenso sia espresso
personalmente dalle
parti. Non sarebbe,
quindi, possibile riconoscere la validità di
un matrimonio tra
due musulmani di cui
uno (la donna) sia
stata
rappresentata
da un tutore all'atto
della celebrazione. Il
principio di parità dei
diritti e dei doveri tra i
coniugi esclude anche
la possibilità che vengano applicate altre
norme del diritto islamico (poligamia, esercizio della potestà paterna in forme violente, ripudio unilaterale). La Conferenza Episcopale Italiana ha
suggerito alle diocesi
di tener conto della
estrema
delicatezza
dei casi di matrimoni
misti tra un musulmano e un cattolico.
L'atteggiamento delle
diverse diocesi italiane verso i matrimoni
segue
misti islamo-cristiani
è quello suggerito da
molti operatori pastorali, e cioè che, prima
della celebrazione di
tale matrimonio, è
meglio tentare del tutto di scoraggiare i due
giovani (musulmano e
cattolico), insistendo
sulle gravi difficoltà a
cui entrambi, ma soprattutto la parte cattolica, vanno incontro. I matrimoni misti,
in genere, sono per sé
caratterizzati da difficoltà di menage. Nel
caso di matrimonio
i s l ami c o -c r i s ti an o
queste difficoltà potrebbero essere particolarmente acute, il
che scoraggerebbe la
formazione di nuove
coppie.
Differenze,
dunque, profondissime, difficoltà quasi
insuperabili. Con c l udo con l'auspicio che
la CEI si appresti ad
e l a bo r a r e
un
'documento' sui matrimoni misti cattolico-islamici - la cui necessità è avvertita da
tempo nella Chiesa
italiana - per fornire a
tutte le diocesi italiane alcuni punti fermi
sulla questione, e soprattutto al fine di
unificare la prassi pastorale delle diverse
diocesi. Ed
auguro
che una migliore informazione e preparazione dei nubendi, e
la elaborazione di saggi e prudenti criteri
per la concessione
della dispensa per le
nozze in questione,
valgano a ridurre i casi fallimentari di queste unioni.
Elia Testa
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
19
La devozione a Maria, la madre di Cristo, ha una lunga storia nella vita della Chiesa
L
a ragione di questo articolo: vorrei che in questi
luminosi
giorni
del
tempo liturgico pasquale fosse Maria in
persona a spalancarvi
la finestra, a entrare in
casa vostra e darvi l’augurio di buona P asqua
per
risorgere
gioiosamente nel cuore
e divenire coraggiosi
testimoni di luce per la
speranza del mondo.
Subito dopo son certo
che avvertiremo anche
noi il bisogno riconoscente di porgere gli
auguri di buona P asqua a Maria.
A Buonalbergo (Bn)
ove si venera in un vetusto Santuario l’antichissima statua bizantina della Vergine Maria, sotto il titolo di
Madonna della Macchia perché nascosta
per lungo tempo in un
bosco, c’è la delicata e
significativa tradizione
della “Buona P asqua
alla Madonna”. All’alba del giorno di P asqua i fedeli cantando
e pregando il santo
Rosario si recano in
pellegrinaggio per un
chilometro dal paese
al Santuario della Macchia
per porgere gli auguri a Maria
che Addolorata nella P assione
è divenuta Rallegrata nell’i ncontro gioioso con il Risorto.
E il Lunedì in albis si fa festa
in paese portando in processione la venerata immagine
che rimane nella chiesa parrocchiale fino alla conclusione del mese di maggio.
Molti si chiedono sorpresi
perché mai i Vangeli, mentre
ci parlano di Gesù apparso
nel giorno di P asqua a tantissime persone come la Maddalena, le pie donne e i discepo-
fisso dopo una dolorosa
passione,
è
morto ed è risuscitato.
I teologi ci dicono
che l’evento della Risurrezione fu sottratto agli occhi di
tutti e si svolse nelle
insondabili profondità del mistero e, nel
suo attuarsi storico,
non ebbe perciò nessun testimone. Eppure un’eccezione ci
fu: Maria fu l’unica
presente a questo
evento supremo della storia come fu
presente, l’unica, al
momento dell’Incarnazione del Verbo,
come fu presente,
l’unica, all’uscita di
Lui dal suo grembo
verginale, che la rese
la donna del primo
sguardo su Dio fatto
uomo. Così fu presente, l’unica, all’uscita di Lui dal
grembo verginale di
pietra, il sepolcro
offerto da Giuseppe
d’Arimatea “nel quale nessuno era stato
ancora deposto”. E
divenne la donna del
primo sguardo su
Dio che vince la
morte. Gli altri furono testimoni del Risorto. Lei fu testimone della Resurrezione.
Anche il Concilio Vaticano II
definisce Maria “Socia Christi” perché congiunta indissolubilmente all’opera di salvezza del Figlio (Lumen gentium,
n. 61 e n. 66; Sacrosanctum
Concilium, n. 103). Maria è
Serva del Signore, Nuova Eva, socia del Redentore e Madre dei Viventi. Sarebbe strano che la Vergine Maria sempre unita al Figlio di Dio fatto
uomo nelle profezie veterotestamentarie, nell’Annuncia-
Testimone
di luce
li, non ci riportino invece alcuna apparizione alla Madre
da parte del Figlio risorto.
Io una risposta ce l’avrei: perché non c’era bisogno! Non
c’era bisogno che Gesù apparisse a Maria perché Lei fu
l’unica ad essere presente nel
momento sublime della Resurrezione del corpo cadavere
di Gesù nel sepolcro di Gerusalemme. T utti sanno che i
Vangeli sono una sintesi delle
parole dette e dei prodigi
compiuti da Gesù, esprimono
l’annuncio essenziale della
salvezza: Gesù è stato croci-
20
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Serata
per la vita
M
ercoledì 7 maggio
presso il
Cinema
"S an
Marco" di Benevento in
Via Traiano, l'Istituto
Superiore di Scienze
Religi ose
"Redemp tor
hominis" di Benevento
ha organizzato una serata sul tema: "La vita vincerà". Durante la serata
è stato presentato il volume "La vita vincerà" di
Mons. Pasquale Maria
Mainolfi che contiene,
tra l'altro, il testo ed il
dvd della conferenza che
Giuliano Ferrara ha tenuto a Benevento in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico
dell'Issr. Dopo la presentazione del volume è seguita la prima proiezione
cittadina del film "Juno"
di Jason Reitman, premio Oscar per la migliore sceneggiatura e miglior film della festa del
Cinema di Roma. "E' la
storia semplice ma allo
stesso tempo moderna
ed edificante - ha spiegato il Direttore dell'Issr
Mons. Pasquale Maria
Mainolfi - di una ragazza
che tradita dal sesso
facile, e rimasta incinta,
rifiuta di abortire e decide, scrutando tra gli annunci del giornale, di
dare suo figlio ad una
coppia che vuole adottare un bambino. E' un
film che incanta, imperniato sulla scelta per la
vita e sulla forza delle
donne".
In Diocesi
Testimone di luce
zione,
nell’infanzia,
nella vita pubblica,
nella P assione, ai piedi della Croce, nell’Ascensione e nella
P entecoste ove implora con le sue preghiere il dono dello Spirito Santo sulla Chiesa
Corpo mistico di Cristo in missione per le
vie del mondo, non
fosse unita a Cristo
nel momento glorioso
e decisivo della Resurrezione.
E’ convinzione della
Chiesa orientale che
la Vergine non è stata
esclusa dal privilegio
riservato alle pie donne recatesi al sepolcro e che anzi è stata
la prima a vedere il
Figlio
Risorto
(G.
Gharib). Ma anche
nella tradizione latina
San Girolamo (347420) testimonia che
Maria dopo l’Ascensi one
del
Figli o
“conversa con i testimoni della santa Resurrezione ed è essa
stessa la prima testimone della resurrezione”. In Spagna,
Sant’Ildefonso di T oledo (607-667) dà per
scontata la teofania
del Signore risorto
alla Madre: “nel corpo
glorioso di Cristo, la
Madre, la notte di P asqua riconosce le medesime membra che
si erano formate nel
suo grembo verginale
a Betlemme”. Anche
nei libri liturgici antichi la Chiesa di Roma
prevede la venerazione della Vergine nel
triduo pasquale e “il
saluto pasquale alla
Madre del Risorto” al
termine della Veglia
pasquale o dopo i secondi vespri della domenica di P asqua.
Se c on do
Roman o
Guardini “non viene
raccontato che Gesù
sia apparso alla Madre dopo la Resurrezione per quel velo di
riserbo che avvolge la
persona di Maria”. Ed
il notissimo teologo
gesuita Jean Galot
scrive che “Maria non
è fra le donne che visitano la tomba vuota, tale visita sarebbe
inutile, perché al levar del sole Maria ha
già visto il proprio
Figlio, infatti, nelle
sue apparizioni, il Risorto si mostra prima
di tutto a coloro che
al
momento della
P assi one
av ev an o
manifestato la propria fedeltà. Maria
era stata quella che
per eccellenza aveva
segue
dimostrato una fedeltà assoluta. Era rimasta in piedi presso
la Croce. Era stata la
prima a credere nel
Figlio, aspettando il
c ompi men to
dell a
profezia sulla resurrezione del Figlio dell’uomo il terzo giorno.
Il dono della prima
apparizione di Cristo
risorto era dunque
pienamente giustificato. La Madre, che
aveva partecipato con
tutto il suo cuore alla
P assione di Gesù, era
la prima che accoglieva il Redentore glorioso”. Fin dall’antichità si determina la tradizione che la Vergine
Madre sia stata la
prima a vedere il Figlio risorto e sta “nel
santo giardino” per
accogliere i credenti
che si recano al sepolcro rimasto vuoto.
In Diocesi
segue
Questa tradizione mostra il collegamento tra
Natale e P asqua. Maria
è la Madre vergine del
“Cristo totale”, come si
esprime sant’Agostino:
del Cristo Capo e del
Suo Corpo che è la
Chiesa.
Se in proposito interpellassimo i santi raccoglieremmo una conferma generosa. Basta
citare san Bernardo
che afferma: “Gesù ha
potuto
morire della
morte del corpo e la
Madonna ha potuto
morire con Lui di quella del cuore. In Gesù è
l’opera di un amore che
nessuno può sorpassare; in Maria è il risultato di un amore che, dopo quel primo, non ebbe
mai
eg uale...” (Sermone della
domenica fra l’ottava
dell’assunzione, 14-15).
Il Servo di Dio Giovanni
P aol o
II
scri ve:
“contemplando nel Rosario il Risorto, il cristiano riscopre le ragioni della propria fede e
rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali
Cristo si manifestò – gli
Apostoli, la Maddalena,
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Testimone di luce
i discepoli di Emmaus
– ma anche la gioia di
Maria che dovette fare
un’esperienza non meno intensa della nuova
esistenza del Figlio glorificato” (Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, n. 23). Così
si esprime anche nella
catechesi mariana di
mercoledì 21 maggio
1997: “È legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la
prima persona a cui
Gesù risorto è apparso.
L'assenza di Maria dal
gruppo delle donne che
all'alba si reca al sepolcro (cf. Mc 16,1; Mt 28,1), non potrebbe forse costituire un indizio
del fatto che Ella aveva
già incontrato Gesù?
Questa deduzione troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della risurrezione, per volere
di Gesù, sono state le
donne, le quali erano
rimaste fedeli ai piedi
della Croce, e quindi
più salde nella fede”.
P oeti ed artisti condividono questa logica intuizione. Dante nella
Divina Commedia così
canta la grandezza di
Maria: “Vergine madre,
figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’e tern o
con si glio...” (P aradiso, Canto
XXXIII). A Momo in
provincia di Novara un
affresco del XVI secolo
rappresenta Cristo risorto che appare a Sua
Madre, così anche un
dipinto conservato al
Sacro Monte di Varese
e un notissimo quadro
del Guercino (15911666) che si conserva
nella pinacoteca comunale di Cento in provincia di Ferrara.
Infine, la voce autorevole dei mistici, ha dello straordinario. Anna
Katharina
Emmerick
(nata l’8 settembre 1774 a Flamsche in diocesi di Münster e morta
il 9 febbraio 1824 a
Dulmen), beatificata da
Giovanni P aolo II il 3
ottobre 2004, nella sua
opera “La P assione di
Gesù” racconta che alle
undici di notte del sabato santo la Madonna
fu presa dall’irresistibile desiderio di ripercorrere la Via Crucis e avvolta in un mantello
lasciò
il
Cenacolo,
giunse vicino alla casa
di Caifa e poi a quella
di Pilato, si prostrò a
terra e baciò perfino le
pietre, venerando il sacro sangue di Cristo,
ogni stazione del dolore
appariva piena di luce
allo sguardo della Vergine, giunse al Calvario
e le apparve Gesù nel
suo santissimo corpo
mentre lo seguivano
innumerev oli
anime
redente, il Salvatore
Risorto abbracciò la
Madonna
presentandola alle anime degli
antichi patriarchi con
queste parole: “Questa
è la Madre mia” (P arte
III, capp. 9-10). La Serva di Dio Luisa Piccarretta (Corato 18651947) dichiara nei suoi
scritti che la Vergine
Santissima fu la prima
ad assistere alla gloria
del Figlio risorto scendendo con lui negli inferi per liberare tutti i
patriarchi che languivano nell’attesa della
Resurrezione di Cristo,
In Maria
vive
un amore
che non
ha eguali
«Vergine
madre,
figlia
del tuo
Figlio»
21
22
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Testimone di luce
li nomina uno per uno
senza dimenticare Adamo e San Giuseppe,
fino a quando il Cristo
glorioso conferisce a
Maria
il
nome
di
“Madre delle anime di
tutti i viventi in Dio” e
“Madre di tutti i viventi
della T erra”. Anche Maria Valtorta (Caserta
1897 - Viareggio 1961)
nell’opera “L’Evangelo
come mi è stato rivelato” racconta di aver
Nella foto:
XV stazione del la
Via Crucis di L ourdes
A lato:
Il Santuario M ariano
di Rotondi dove
si terrà il raduno
delle confraternite
contemplato il primo
incontro del Risorto
con la sua Santissima
Madre (Vol. X, nn. 616618). Ed il 12 marzo
2008 Fernanda Navarro (JNSR) che vive nella
regione francese della
Normandia ha ricevuto
questo messaggio da
Gesù: “La mia Santa
Madre mi ha visto prima di Maria Maddalena, la quale si trovava
all’entrata del sepolcro.
Maria Madre dell’Incarnazione Divina, Lei che
vide il suo Divin Figlio
nascere e poi morire
sulla Croce, è anche la
Madre della santa Resurrezione. Trasportata
dagli angeli divini, gli
stessi angeli che hanno
assistito alla mia santa
morte sulla Croce, re-
starono con Lei in ginocchio,
mentre
si
compiva sotto i suoi
occhi la santa Resurrezione del suo Divin Figlio adagiato sulla pietra. Ella vide la Luce
invadere l’oscurità della
tomba, il Corpo Spirituale di Cristo Gesù,
come il fulmine attraversa l’aria, proiettando
la sua luce che rischiara la terra. Quel Corpo
tre volte santo, impalpabile come l’aria, si
ricostruì nel corpo inerte, ridonandogli la vita,
quella vita che hanno i
santi nel Cielo. Il Corpo
Spirituale di Cristo doveva in seguito salire
verso il P adre di gloria
eterna per completare
la sua Glorificazione:
Corpo interamente Glorificato. E’ così che Gesù vide poi T ommaso, il
quale poté toccare le
piaghe del Cristo per
credervi.
Allora T ommaso poté
dire: ‘Mio Signore e mio
Dio!’ Come ognuno di
noi deve dire davanti
alla santa Ostia, consacrata nella Messa, dove
si compie ciò che vide
Maria, ciò che visse
Maria: la nascita, la
morte, la resurrezione
del suo Divin Figlio,
Gesù Cristo, Ostia vivente”.
Una pagina del Vangelo
di san Luca (2, 41-50)
racconta la scomparsa
di Gesù dodicenne nel
tempio e il suo ritrovamento “dopo tre giorni,
seduto in mezzo ai dottori”. Gli studiosi sono
concordi nell’interpretare questo episodio
come profezia velata di
quanto sarebbe accaduto nella P asqua di 21
segue
anni dopo. Evento allusivo alla scomparsa di
Gesù dietro la pietra
del sepolcro e del suo
glorioso riapparire dopo
tre giorni. Una pagina
del Vangelo di san Giovanni (2, 1-12) racconta l’intervento di Maria
che alle nozze di Cana
anticipa l’ “ora” di Gesù, introducendo sul
banchetto degli uomini
il vino della nuova alleanza pasquale che fa
esplodere anzitempo la
“gloria” della Resurrezione.
Ebbene, anche questo
episodio è introdotto da
un marchio di origine
controllata: “T re giorni
dopo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e
c’era la Madre di Gesù.
Fu invitato alle nozze
anche Gesù con i suoi
discepoli. Nel frattempo
venuto a mancare il vino la madre di Gesù
disse...”. Maria dunque
è colei che ha a che fare con il “terzo giorno”
a tal punto che non solo è la figlia primogenita della P asqua ma è
anche la madre della
P asqua. Ed è Lei che
ora desta dal sonno
della roccia noi che siamo i suoi figli. E l’annuncio, che è P asqua
pure per noi, viene a
portarcelo nel cuore
della notte del mondo,
come unica, prima e
privilegiata
testimone
del duello tra la Vita e
la Morte, confortandoci
con il vino nuovo della
gioia e assicurandoci,
come arbitra e divina
condottiera, che il terzo
giorno segnerà la vittoria definitiva di Gesù e
anche la nostra.
Pasqual e Maria Mainol fi
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
23
Zona
Caudina
Unitalsi
S
In cammino...
M
arcia a pieno regime la
macchina organizzativa
allestita dalla Confraternita Maria SS. della Stella di
Rotondi per l’annuale cammino
A Rotondi 7 e 8 giugno prossimi,
si terrà l’annuale Cammino di
Fraternità delle Confraternite
di fraternità delle confraternite,
evento programmato il 7 ed 8
giugno prossimi.
Il tema – Le Confraternite nel
T erzo Millennio in cammino con
la BeataVergine Maria – esprime con efficacia la volontà di
una riflessione sulla funzione
della confraternita al giorno d’oggi, in una società che, di continuo, pone sfide impegnative ai
cattolici, tanto sul versante dell’annuncio della fede quanto su
quello della solidarietà sociale
ed umana. Il Priore, arch. Giu-
seppe Farese, il coordinatore
dott. Domenico Mainolfi ed i
principali collaboratori hanno
definito, in stretta intesa con il
parroco Mons. Angelo Gallo e
naturalmente con i vertici Diocesani, il programma di dettaglio delle due giornate. Giornate
che si prospettano dense di spiritualità, ma anche di mobilitazione per la comunità parrocchiale rotondese.
L’aspettativa è di una notevole
affluenza di fedeli e di pubblico,
dal momento che si tratta di
una manifestazione che coinvolge, oltre che le comunità locali, anche una molteplicità di
soggetti tra cui le numerose
Confraternite della diocesi di
Benevento e le massime autorità diocesane.
Il programma – disponibile anche sul sito della Confraternita
(www.madonnadellastella.it) – è
cadenzato su due giornate, di
cui la prima dedicata alla riflessione sulle Confraternite nel
tempo attuale, riflessione affi-
i terrà il 15 giugno la
giornata dedicata all’Unitalsi ed ai giovani,
organizzata dalla Confraternita Maria SS. della Stella. Il
Santuario Mariano di Ro tondi ancora una volta ospiterà
la manifestazione che negli
anni va crescendo di interesse e partecipazione. Il responsabile, dr. Domenico
Mainolfi ci ha dato alcune
informazioni in anteprima
sull’evento. “Contiamo di
ripetere la bella esperienza
degli anni passati, con una
partecipazione che ci auguriamo sia ancora più numerosa. Con l’Unitalsi di Benevento, con il Presidente dr.
Zagarese, con la dr.ssa Pasqualina Iuliano, responsabile medico, con l’ex presidente
Velotti, con il dr. Campobasso il rapporto di collaborazione si consolida negli anni e
diventa sempre più significativo. Con i tanti amici diversamente abili che intervengono si può parlare di un legame ormai maturo e affettuoso”. Il programma della giornata prevede appuntamenti
che vanno dai momenti ludici a riflessioni sui temi della
condizione giovanile, con
attività musicali e la classica
ospitalità gastronomica offerta dalla Confraternita. E’
ancora Mainolfi ad anticiparci che “ci aspettiamo una
partecipazione ampia delle
associazioni laicali e religiose
locali, come la Gifra e i giovani del GAM; ci sarà l’intrattenimento musicale del rotondese Nicola Bove”. E l’organizzazione vedrà la mobilitazione della confraternita a
partire dal Priore Arch. Farese e di tanti volontari rotondesi che con grande partecipazione contribuiscono alla
riuscita dell’evento. Va ricordato che proprio Farese è
stato il principale artefice
della realizzazione di una
rampa per disabili di accesso
alla chiesa del Santuario.
24
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In breve
Raccolta
indumenti
Il 22 maggio al ritiro del
clero saranno consegnate le buste per la raccolta di indumenti usati
che verranno ritirati
dalla ditta convenzionata con la Caritas che
elargirà un contributo
in base al peso degli
indumenti raccolti da
ogni parrocchia. Ogni
parroco dovrà controllare il peso degli indumenti per ricevere il
corrispettivo in denaro.
In cammino
data agli interventi di
qualificati relatori. La
seconda giornata prevede dapprima il passaggio nel centro del
Comune di Rotondi –
momento di grande
suggestione – delle
Confr aterni te,
c on
tanto di stendardi ed
abiti tradizionali; la
chiusura
dell’intera
manifestazione è affidata alla celebrazione
della S. Messa da parte dell’ arcivescovo di
Benevento, mons. Andrea Mugione.
E proprio da Mons.
Andrea Mugione è
giunto
l’incoraggiamento e la benedizione dell’i niziativa, con
un messaggio significativo e affettuoso.
Con riferimento al tema scelto dagli organizzatori, l’Arcivescovo sottolinea come
siano “missionarietà e
carità i due pilastri
fondamentali su cui
ogni Confraternita de-
segue
ve costruire la propria
vita associativa in comunione e a servizio
della propria Chiesa
locale e parrocchiale”.
E, ancora, nel suo
messaggio mons. Andrea Mugione, parla
di un ritorno allo spirito ed “al ruolo per
cui le Confraternite
hanno avuto origine –
nel lontano XII secolo
– come associazioni di
fedeli erette per l’esercizio di opere di carità
e pietà e aventi anche
lo scopo dell’incremento del culto pubblico”.
All’auspicio di un recupero delle origini, il
pastore della chiesa
sannita fa seguire l’invito a evitare interpretazioni in chiave riduttiva del ruolo della
Confr aterni ta,
che
non si può “ridurre ad
associazione di fedeli
che si riuniscono per
organizzare la festa
patronale del paese,
la
processione del
santo o per recitare
pie orazioni o pratiche
devozionali”. Dicevamo della crescente
aspettativa per l’evento nella comunità parrocchiale, oltre che tra
gli “addetti ai lavori”
della
Confraternita
Maria Santissima Della Stella. In effetti, al
di là del momento organizzativo, che pure
è essenziale per una
buona riuscita dell’evento, c’è da considerare che si vivranno
momenti di intensa
spiritualità e coinvolgimento emotivo sull’onda di messaggi forti
proprio legati a quei
temi evangelici anticipati nel messaggio
dell’Arcivescovo. Missionarietà e carità,
richiami forti ai valori
evangelici
dell’impegno – per credenti e
non – nella società del
terzo millennio.
Paol o M. Citarell a
Ecco il programma
cco nel dettaglio il programma della
manifestazione
Sabato 7 Giugno 2008
Ore 15.30 - Accoglienza (Auditorium Comunale - Presso edificio scolastico); ore
16.00 - Inizio del VII Cammino di Fraternità delle Confraternite della Metropolia
di Benevento - Saluto all'Assemblea: architetto Giuseppe Farese, priore della
Confraternita di “Maria SS. della Stella”
in Rotondi - (AV); Dott. Antonio Izzo, sindaco di Rotondi; Mons. Angelo Gallo, padre spirituale. Ore 16.15 - Le Confraternite nel Terzo Millennio in cammino con
la B.V. Maria - Relatore: Mons. Andrea
Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento; ore 16.45 - Associazioni Laicali
- relatore: Mons. Vincenzo Capozzi, vicario episcopale delle Confraternite e Comitati feste dell'Arcidiocesi di Benevento.
Ore 17.00 - “Pier Giorgio Frassati” Patrono Celeste delle Confraternite, Testimone
E
Zona
Belvedere
Il 15 maggio i sacerdoti
della zona Belvedere si
sono incontrati a Calvi.
I lavori sono stati coordinati dal vicario foraneo, don Pino Mottola, e
si è discusso di tre argomenti: la preparazione
del convegno pastorale;
animazione della novena alla Madonna delle
Grazie e l’eventuale ridefinizione dei confini
della zona.
della Carità. Relatore: Prof. Michele La
Balestra da Palagianello - Taranto. Ore
17.15 - La Confederazione e le Confraternite - relatore: Dott. Francesco Antonetti,
presidente Confederazione Nazionale delle Confraternite delle Diocesi d'Italia. Ore
17.30 Conclusioni: mons. Armando
Brambilla, vescovo ausiliare di Roma,
delegato per le Confraternite e Pii Sodalizi; Moderatore: Ing. Paolo M. Citarella,
giornalista pubblicista; ore 19.00 - Concerto pianistico - vocale nell’auditorium
Comunale. Ore 20.30 - Convivio serale
Domenica 8 Giugno 2008.
Ore 15.30 - Accoglienza Via P. Nenni; ore
16.00 - Inizio del VII Cammino di
Fraternità; ore 17.00 - Santa Messa all’aperto, presieduta da mons. Andrea Mugione. Nel luogo di accoglienza sarà allestito uno stand delle Poste Italiane per
annullo filatelico speciale.
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
25
Il testo dello statuto del Vicario Episcopale per la vita religiosa e consacrata
-Stimolare la vita spirituale degli istituti
perché, fedeli al proprio carisma, siano un
punto di riferimento in Diocesi per la testimonianza nella sequela di Cristo. In
questo senso sono auspicabili convegni o
ritiri di sensibilizzazione per Religiosi e
Consacrati;
- partecipare, quale membro di diritto, al
Coordinamento per l’Attività pastorale;
- convocare il Consiglio Diocesano per i
Religiosi;
- riferire periodicamente all’Arcivescovo
sullo stato della Vita Religiosa e Consacrata;
- collaborare con l’Arcivescovo per la risoluzione di problemi o difficoltà di Religiosi
nell’attività parrocchiale o foraniale;
- favorire il collegamento tra Religiosi,
Consacrati e gli uffici di Curia per assicurare una pastorale unitaria;
- esprimere un parere agli altri Vicari Episcopali quando essi affrontano casi riguardanti comunità religiose o singoli
Regole d’amore
A
rticol o 1 – Nomina
Il Vicario Episcopale per la Vita Religiosa e Consacrata è nominato
dall’Arcivescovo, il quale avrà cura di affidare l’incarico ad un sacerdote in possesso dei requisiti previsti dal diritto universale (cfr. Can. 478). Detto incarico ha durata triennale e può essere rinnovato.
Articol o 2 – Potestà
Il Vicario Episcopale per la Vita Religiosa
e Consacrata gode della stessa potestà
esecutiva che, per diritto universale, compete al Vicario Generale, relativamente ai
membri degli Istituti di Vita Consacrata e
delle Società di Vita Apostolica, fatta eccezione per quelle cause che l’Arcivescovo
abbia riservato a sé o che, a norma del
diritto, richiedono un mandato speciale
dell’Arcivescovo (cfr. Cann. 476, 479, 134).
Articol o 3 – Compiti
Compete al Vicario Episcopale per la Vita
Religiosa e Consacrata:
consacrati;
- collaborare con l’Arcivescovo alla stesura di contratti e convenzioni per l’affidamento di parrocchie o altre opere di apostolato a Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica (cfr. Cann. 520,
681);
- favorire contatti e dialogo tra l’Arcivescovo e i Religiosi e Consacrati (si considerano anche i delegati CISM e USMI) per rendere questi ultimi inseriti nella realtà pastorale diocesana;
- seguire i membri di Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica in
particolare situazione giuridica. Collaborare con l’Arcivescovo per sacerdoti che
vivono temporaneamente fuori dalla casa
religiosa e sono inseriti in Diocesi;
Articol o 4 – Cessazione
La potestà del Vicario Episcopale per la
Vita Religiosa e Consacrata cessa allo
scadere del mandato, con la rinuncia accettata dall’Arcivescovo, con l’avvicendamento disposto dall’A rcivescovo e quando
la sede diviene vacante (cfr. can.481).
26
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
Idee giovani
L’impegno della diocesi sulle questioni dello sviluppo e del lavoro
L
Nelle foto:
Momenti dell a serata conclusiva del l aboratori o Cives, organizzato dagli uffici:
Pastorale Sociale e del L avoro, Caritas diocesana,
Pastorale Giovanile e C entro
di Cultura
a questione del lavoro e dello
sviluppo è la sfida più importante per il nostro territorio.
Strettamente connessa ad esse è la
questione giovanile. La domanda
più pregnante che ci siamo posti
con CIVES è stata la seguente: i
giovani hanno un futuro in questo
territorio? Le nostre comunità stesse possono sperare in un futuro
positivo?
A partire da queste questioni ed
interrogativi e dal fatto che l’arcivescovo di Benevento, mons. Andrea
Mugione, ha voluto investire un
gruppetto di laici della responsabilità dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, abbiamo costruito la proposta di un percorso formativo che mirasse ad una conoscenza più approfondita delle dinamiche socio – economiche della
provincia di Benevento.
Il nostro intendimento è stato di
non farne un percorso dal profilo
puramente accademico, per cui si è
scelta una modalità da laboratorio,
attraverso cui i giovani partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro tematici, elaborassero idee e propo-
ste concrete a partire da quello che
è emerso nel corso degli incontri
formativi, ma soprattutto facendo
riferimento alle proprie competenze, alle proprie aspettative e alla
precisa determinazione di poter essere artefici del proprio destino.
La conclusione dell’iniziativa non è
stato un evento in cui rivolgere pie
esortazioni rispetto al tema, od offrire più o meno intelligenti digressioni sulle variabili macro che potrebbero determinare il take off di
un territorio, seppur circoscritto.
Sono state presentate, invece, riflessioni, analisi, proposte ed idee
progetto che, facendo appello alle
risorse del territorio, sono mosse
dalla semplice ma vitale motivazione di immaginare iniziative che
permettano di creare nuove e reali
opportunità di lavoro, per poter diventare fino in fondo soggetti attivi
della comunità, costruire un compiuto progetto di vita, probabilmente potersi creare una famiglia.
P otremmo sintetizzare tutto questo
dicendo: lo sviluppo è per l’uomo e
non l’uomo per lo sviluppo.
Ma per rendere queste potenzialità
In Diocesi
Idee giovani
segue
ed aspirazioni realtà
tangibili, è necessario un accompagnamento, un sostegno.
La Chiesa non si tira
indietro. Con il P rogetto P olicoro, che è
stato avviato anche
nella nostra Diocesi,
si sta iniziando a fare con i giovani opera
di evangelizzazione,
formazione e di sostegno a gesti concreti.
Le proposte che di
qui a poco verranno
presentate possono
certamente diventare
interess an ti
gesti
concreti. Il nostro
impegno come Ufficio
e come Progetto P olicoro è di strutturare
itinerari di accompagnamento.
Ma il nostro, può essere un contributo
piuttosto
modesto,
ecco perché chiediamo alle istituzioni
locali, agli esponenti
politici impegnati ai
v ar i
li v ell i,
di
“prendersi cura” dei
propri giovani. Per
questo abbiamo invitato gli uomini delle
Anno II – N. 11 Maggio 2008
istituzioni ad intervenire, mettendosi “in
ascolto”. Consideriamo che ascoltare
quanto viene proposto da espressioni
vive della comunità
locale, costituisca un
diritto-dovere per chi
opera nelle istituzioni, a maggior ragione
quando a farlo sono
giovani
qualificati
che hanno a cuore lo
sviluppo del proprio
territorio. Una proposta che avanziamo
alla P rovincia di Benevento, al Comune
e alla Camera di
Commercio è di varare un P rogramma di
sostegno, accompagnamento e tutoraggio ad idee d’i mpresa
e di autoimpiego elaborate da gruppi di
giovani.
Siamo molto interessati anche a conoscere le opportunità
offerte dalla Fondazione per il Sud rivolte alle organizzazioni
del T erzo Settore.
L’approccio adottato,
come detto, è stato
quello di esaminare
le criticità e i punti
di forza ma soprattutto di puntare sull’innovazione, le risorse, le vocazioni,
l’identità, la storia
del territorio, insieme all’analisi dei bisogni delle persone
per strutturare piccole iniziative e servizi che possano avere
una reale fattibilità e
sostenibilità. E’ un
pò la strategia che
deve essere adottata
anche sul piano più
generale per innescare processi di sviluppo duraturi, traendo
forza dalle comunità
e dai territori. Se si
hanno idee chiare
sulle priorità, una
direzione di marcia
precisa,
probabilmente si potranno
conseguire risultati
postivi,
altrimenti
“non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove
andare”. Ogni gruppo ha scelto una citazione che rappresentasse il senso del
proprio contributo.
Ricercando una battuta che sintetizzasse la voglia di questi
giovani a voler provare a costruire qui il
proprio futuro, senza
essere costretti ad
emigrare, mi sono
imbattuto nel filosofo
George
Santayana
che esprime molto
efficacemente il legame affettivo e civile
con il proprio territorio. Egli così scriveva: “E’ giusto preferire la nostra terra a
tutte le altre perché
noi siamo bambini e
cittadini prima di poter essere viaggiatori
e filosofi”.
Ettore Rossi
27
Zona
Irpina
Venticano
sacerdoti della zona, il
giorno 8 maggio, memoria di Maria Santissima di Pompei, si sono
stretti intorno al confratello don Armando Zampetti, parroco di S. Maria
e S. Alessio in Venticano,
che insieme alla comunità parrocchiale, ha ricordato il suo decimo anniversario di ordinazione
sacerdotale.
Alla solenne concelebrazione eucaristica, animata dalla corale della parrocchia, presieduta dal
festeggiato hanno preso
parte anche le autorità; il
vicario foraneo, mons.
Aurelio Capone, nel porgere a nome di tutta la
forania, ha tratteggiato la
figura del parroco, mettendo in rilievo alcune
note peculiari, il sacerdote-uomo di preghiera, il
sacerdote - buon pastore
e il sacerdote-innamorato
di Maria.
Ci sono stati attestati di
stima e devozione; il tutto
è stato organizzato, in
maniera semplice ma
sentito, dalle suore presenti in parrocchia.
I
Tufo
ella parrocchia di S.
Michele a Tufo, i responsabili della pastorale, don Armando Zampetti e don Fabio Zollo, si
sono incontrati con un
gruppo di giovani della
zona per il consueto appuntamento mensile di
confronto e programmazione. Il prossimo incontro dei giovani si terrà il
22 giugno in forma alquanto suggestiva: “Sotto
le stelle”. Con la speranza
che i giovani siano davvero “le sentinelle del mattino”.
N
28
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Zona
Tammaro
In Diocesi
Si è svolto al “Centro La Pace” un incontro sul dialogo tra le religioni
Mese
mariano
ella parrocchia del
Santissimo Salvatore, in Pontelandolfo,
il 10 maggio, come
avvenne per il giovedì
santo, i ragazzi delle
scuo le
ele men tar i,
medie e superiori sono
stati, con i loro familiari e la guida spirituale di don Giuseppe
Girardi e il gruppo
delle catechiste, gli
animatori dell’adorazione eucaristica con
turni di un’ora per
classe. Il 13 maggio,
anniversario della Madonna di Fatima ai tre
pastorelli, la comunità
parrocchiale ha vissuto un’intensa giornata
di fruttuosa spiritualità mariana, preparata
con un triduo di preghiera, di penitenza e
contemplazione della
parola di Dio.
Da quel 13 maggio del
1917, Fatima è ancora
oggi un evento di attuali tà
super lativ a
perché la Madre di
Cristo ha fatto l’umile
scelta di rivelarsi a tre
bimbi allo scopo di
farci capire che è con
la preghiera e con la
purezza del cuore che
si sconfigge il male e
si promuove una civiltà cristiana, rinnovata
nel divenire una nuova epoca, quella del
cuore immacolato di
Maria.
Il 21 maggio la parrocchia di S. Maria De
Stampatis di Morcone
ha ricordato 65 anni
di consacrazione del
paese e 60 anni dell’incoronazione della
Madonna della Pace.
Ludovica Rinal di
N
Insieme è possibile
F
raternità: utopia
possibile. Questo il tema della
quattro giorni beneventana conclusasi al
“Centro La P ace”. L’evento, svoltosi alla
luce della ricerca di
un dialogo concreto
tra persone di convinzioni e fedi differenti,
si aggiunge come ulteriore tappa a quel
percorso che da anni
è meta del “popolo” di
Chiara Lubich, fondatrice del Movimento
dei Focolari.
Forum con esperti,
attività sportive, interventi artistici ed
escursioni, vissuti tra
le colline del Sannio,
sono divenuti esperienza di vita e di confronto su argomenti di
pregnante
attualità:
povertà, legalità, arte
e politica.
Nessuna verità assoluta, nessuna rispo-
sta predefinita per affrontare i cupi scenari
della società moderna, dove l’indigente
non ha dignità ed i
comportamenti illegali
costituiscono la norma, ma un’esperienza
di confronto per riscrivere i rapporti tra
uomini e cittadini e le
loro interdipendenze.
Non sono mancati
racconti e testimonianze di esempi tangibili, piccoli mattoni
atti a costruire la pace e la fratellanza universale. Dal commercio equo-solidale ed il
consumo consapevole
all’economia di comunione che destina gli
utili delle aziende ai
più bisognosi, passando attraverso i
modi di partecipazione attiva al dibattito
politico, fino ad arrivare ad un’arte che
nella bellezza superi il
termine “gentile” come complimento formale,
affid andogli,
invece, sostanza etica
e di contenuto. Il convegno, com’era stato
già annunciato, ha
tenuto a battesimo
anche la prima edizione
del
P r e mi o
“Fraternità - Città di
Benevento”. Sono state premiate
alcune
associazioni
territoriali impegnate attivamente nei vari ambiti
della società, e precisamente: “Rete Arcobaleno
Benevento”,
portavoce dei principi
del mercato equosolidale per un consumo critico degli alimenti; “P rogetto famiglia Angela Cancellieri
Affido”, nata lo scorso
anno e già molto attiva nel campo difficile
e delicato dell’affido
familiare; il “Centro
giovanile permanen-
In Diocesi
segue
te”, di Somma Vesuviana, attento al recupero tra i giovani di
una cittadinanza attiva che riscopra i valori
e le radici solide di un
territorio
martoriato
dalla criminalità; l’ Associazione “Amici di
Don Emilio Matarazzo” che, da anni, insegue il sogno del prete
beneventano prematuramente
scomparso:
promuovere la pace in
ogni ambito ecclesiale
e civile.
Il P remio ha voluto,
inoltre,
gettare
un
ponte con l’Albania,
nazione a noi prossima che, nonostante le
grandi difficoltà economiche, cerca la via
della democrazia. Ha
ricevuto il riconoscimento la piccola casa
e d i tr i ce
al ban e s e
“Elena Gjika”, fondata
da
Donika
Omari,
giornalista, scrittrice e
traduttrice, che ha posto nelle linee editoriali il principio della fraternità fra tutti gli uomini, facendo conoscere agli albanesi i
più grandi scrittori
italiani.
La manifestazione ha voluto,
Anno II – N. 11 Maggio 2008
29
Insieme è possibile
altresì, sottolineare il
valore di alcuni artisti
che con generosa creatività donano al mondo, attraverso la loro
vita e le loro opere ,
una testimonianza autentica sul vincolo della fraternità.
Fra questi, il regista
napoletano Lamberto
Lambertini, di cui è
stato presentato in
anteprima nazionale
l’incantev ole
doc umentario Queste cose
visibili: immagini poetiche sulla Napoli di
oggi che lasciano percepire quel “mistero”
presente in ogni esistenza e che si svela
solo alla purezza dello
sguardo e all’ascolto
silenzioso. E’ stata,
poi, la volta del produttore romano Sergio
Scapagnini che ha fortemente voluto la realizzazione dell’interessante
documentario
Impermanence sulla
battaglia per i diritti
negati del Dalai Lama.
Diretto da Goutam
Ghose, uno dei più
grandi registi indiani,
il documentario è stato appena pubblicato
in un Dvd per la Cec-
chi-Gori ed è attualmente in giro per i Festival del mondo. P resente alla manifestazione anche il giovane
attore,
Massimiliano
Varrese che sia in
“Fuoco su di me” che
nel film televisivo “La
Sacra famiglia”, oltre
che nel musical “T re
metri sopra il cielo”,
ha espresso con equilibrio l’i nquietudine e
la profonda ricerca di
senso tipiche del mondo giovanile. Nel ricevere il premio ha esplicitamente fatto riferimento al valore
della fraternità quale
fondamento per una
società più
giusta.
Infine, premiata la
ballerina Liliana Cosi,
già etoile della Scala,
che trent’anni fa lasciò
una carriera straordinaria per formare una
Compagnia di balletto
e una Scuola, onde
portare la danza al popolo, nelle piazze e
nelle città di tutto il
mondo. Assente solo
l’attore Alessio Boni
impegnato sul set di
Vienna per le riprese
di un film su Giacomo
P uccini.
Ha ritirato, per lui, il
premio il critico teatrale Giuseppe Distefano, il quale ha portato i ringraziamenti
di Boni per la città di
Benevento e
per
quanti hanno voluto
associare al suo nome
la grande realtà della
fraternità, da lui vissuta attraverso i suoi
viaggi umanitari in
Africa quale ambasciatore dell’Unicef.
Cl audia Procentese
Pasqual e Lubrano
Progetto
Policoro
I
l Centro di
C u l t u r a
“mons. Raffaele
Calabrìa” in collaborazione con
l’ufficio P astorale
Giovanile,
l’ufficio P astorale Sociale e Lavoro, il progetto
Policoro dell’arcidiocesi di Benevento, organizza per il 12
giugno
2008,
alle ore 18, un
convegno sulle
realtà giovanili.
Il
professore
Alessandro Rosina dell’Università Cattolica di
Milano presenterà uno studio
sul mondo giovanile.
Nella foto:
Giovani durante un campo
scuola
30
I
Anno II – N. 11 Maggio 2008
l convegno pastorale
diocesano, si svolgerà
quest’anno il 25 e 26
giugno.
L’appuntamento, che tradizionalmente si svolgeva
a settembre, è anticipato
a giugno per consentire
la programmazione nelle
parrocchie.
Al centro della riflessione, la P arola di Dio, con
uno sguardo particolare
agli ambiti della P astorale in cui Essa costituisce
la base della riflessione e
dell’azione. I lavori inizieranno mercoledì 25, alle
16, presso il seminario
di Benevento. Dopo le
iscrizioni è previsto, alle
17.00, un momento di
preghiera nell’auditorium
Giovanni P aolo II, curato
dall’equipe di pastorale
giovanile.
Seguirà, alle 18.00, la
relazione introduttiva sul
tema “La Parol a di Dio
nell a vita e nell a missione dell a Chiesa local e” che sarà tenuta da
suor Maria Ko Ha Fong
(docente di P astorale biblica alla P ontificia Facoltà dell’Auxilium di Roma). Giovedì 26 si procederà con i laboratori di
studio, divisi per forania;
in serata è previsto un
evento spettacolo.
Novità di quest’anno, l’ad or azi one
e uc ari stic a
notturna, a partire dalle
ore 22 di mercoledì fino
alle 8 del 26. P er l’adorazione notturna, si prega
di comunicare alla segreteria dell’Ufficio P astorale, entro e non oltre il 15
giugno, il turno al quale
si intende partecipare:
tel. 0824/323379 – fax
0824/323344 email: [email protected]
cattolica.it
In Diocesi
Il convegno
pastorale
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
L’oratorio è sempre più luogo di confronto fra culture e popoli diversi
31
In breve
Uno spazio condiviso
dei problemi giovanili, poi nel tempo si intuisce che diventa centro
di formazione umana, morale e
spirituale. P uò però affiorare un
problema: come ci si comporta di
fronte a religioni diverse?
Secondo un’inchiesta da parte della FOM di Milano, i ragazzi preferiscono stare insieme, condividere
l’amicizia, il rispetto, la solidarietà, la fedeltà, il divertimento in
luoghi sicuri. Bisogna progettare il
tutto insieme a loro, cercando un
linguaggio comune, costruendo
laboratori di pace. Alcuni parroci
del nord affermano che gli immigrati, per la parrocchia, sono una
ricchezza per arrivare alla fede,
anche attraverso nuove vie.
Rosario De Nigris
Zona Belvedere
N
egli anni scorsi, l’oratorio,
per gli immigrati, era solo
motivo di osservazione, di
curiosità, di avvicinamento a una
realtà per loro sconosciuta. Oggi,
le cose sono cambiate, in quanto
l’oratorio è divenuto luogo privilegiato per l’integrazione fra immigrati e popolazione, su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto
su quello locale.
I figli d’immigrati, che si integrano
bene a scuola, col passare del
tempo stanno diventando ottimi
collaboratori e in molti casi addirittura diventano essi stessi animatori dell’oratorio.
Inoltre, leggendo quotidiani o riviste, notiamo che al nord in alcune
parrocchie sono addirittura catechisti. Il loro approccio all’oratorio
può avvenire giocando a pallone,
trovando ottima compagnia, intraprendendo, perché no, un cammino educativo, anche non essendo
battezzati. L’oratorio, poiché aperto a tutti, diventa luogo privilegiato dove un ragazzo può spaziare,
discutendo di politica, di calcio,
Aux flambeaux
Cantata
a Maria
Venerdì
30
maggio,
presso la parrocchia del
Santissimo Salvatore di
Pesco Sannita, guidata
da don Nicola Gagliarde, si svolgerà la cantata a Maria con la partecipazione del coro polifonico “Gloria Dei” con
voci di giovani e adulti
della parrocchia e i
bambini della scuola
dell’infanzia dell’istituto
comprensivo S. Pio da
Pietrelcina, sede di Pesco Sannita.
L
a parrocchia di San Marco
ai Monti, insieme alla parrocchia di Monterocchetta, guidate dal parroco don Pietro D’Angelo, organizza per sabato 31
maggio una suggestiva processione “aux flambeaux”. La manifestazione vede la partecipazione straordinaria dell’Unitalsi
della sottosezione di Benevento,
nel 150° anniversario delle apparizioni della Madonna. Il raduno, in programma alle 18,
nella piazza di Monterocchetta,
dove sarà celebrata la messa.
Dopo la funzione liturgica partirà la fiaccolata, che attraverserà
la strada provinciale per giungere alla grotta della Madonna di
Lourdes in San Marco ai Monti.
La processione sarà guidata dal
vicario generale, mons. P ompilio
Cristino; alle ore 20.30 la benedizione eucaristica.
Corso
a Trevi
Il Centro di Orientamento Pastorale organizza dal 23 al 26 giugno a Trevi-Spoleto la
58ª settimana nazionale
di aggiornamento pastorale.
È possibile prenotarsi
telefonicamente, via fax
o on-line. Info: tel. o fax
06 6390 010 ;
email:[email protected]
www.centroorientamen t
opastorale.org.
32
Anno II – N. 11 Maggio 2008
In Diocesi
Agenda
MAGGIO
Venerdì 23: Consiglio Affari Economici - Sala
Verde Episcopio (ore. 16.00)
Domenica 25: Solennità Corpus Domini - Basilica Madonna delle Grazie (ore 18.00)
Sabato 31: Ordinazione presbiterale don Michele Puzella - Torrecuso (ore 18.00)
GIUGNO
Domenica 5: Consiglio Presbiterale - Sala Verde Episcopio (ore 9.30)
Sabato 7: VII Cammino di Fraternità Confraternite della Metropolia - Rotondi (7 e 8 giugno)
Lunedì 9: Coordinamento Pastorale Diocesano
- Sala Verde Episcopio (ore 10.00); Istituzione
ministri straordinari della comunione - Basilica
Madonna delle Grazie (ore 19.00)
Martedì 10: Collegio Vicari Foranei - Sala Verde Episcopio (ore 10.00)
Giovedì 19: Ritiro del Clero - Seminario Arcivescovile (ore 9.30)
Mercoledì 25: Convegno Pastorale Diocesano Seminario Arcivescovile (25 e 26)
In Diocesi
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Diario dell’arcivescovo
MAGGIO
22 Gio
17.30 Convegno su San Pio
9.30
Udienze
Episcopio
16.00
Consiglio
Affari Economici
Parrocchia Sacro Cuore
18.30
Celebrazione
eucaristica
Seminario
Arcivescovile
20.15
Presentazione
Rosa d’Oro
Biblioteca Pacca
9.30
Celebrazione
eucaristica
Madonna delle Grazie
11.00
Udienze
Episcopio
19.00
Cresime
Parrocchia Addolorata
11.30
Cresime
Parr. Spirito Santo
18.00
Corpus Domini
Madonna delle Grazie
23 Ven
24 Sab
25 Dom
26 Lun
Seminario
Arcivescovile
Conferenza
Episcopale Italiana
(da lunedì 26 a giovedì 29)
Roma
7.30
Celebrazione
eucaristica
Monastero Visitazione
S. Giorgio del Sannio
10.00
Celebrazione
eucaristica
Ospedale
Fatebenefratelli
10.00
Consacrazione
Chiesa
San Giorgio La Molara
18.00
Ordinazione
Presbiterale
don M. Puzella
Torrecuso
30 Ven
31 Sab
33
34
Appuntamenti
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Diario dell’arcivescovo
GIUGNO
11.00
Cresime
Paolisi
19.30
Celebrazione
eucaristica
S. Maria Ingrisone
9.30
Udienze
Episcopio
Pomerig.
Festa
della Repubblica
Prefettura
7.00
Santa Messa
Seminario
Arcivescovile
9.30
Udienze
Episcopio
17.30
Anniversario
Bollettino parrocchiale
Baselice
9.30
Udienze
Episcopio
18.00
Cresime
Tufo
1 Dom
2 Lun
3 Mar
4 Mer
9.30
5 Gio
6 Ven
7 Sab
8 Dom
Consiglio Presbiterale Sala Verde Episcopio
18.00
Cresime
Pontelandolfo
9.30
Udienze
Episcopio
18.30
Cresime
Santa Paolina
9.30
Udienze
Episcopio
16.00
Cammino
delle Confraternite
Rotondi
19.00
Cresime
Paupisi
11.00
Cresime
Beltiglio
16.30
Celebrazione
eucaristica
Rotondi
18.30
Celebrazione
eucaristica
Parr. San Modesto
Appuntamenti
Anno II – N. 11 Maggio 2008
Diario dell’arcivescovo
GIUGNO
10.00
Coordinamento
Pastorale Diocesano
Sala Verde Episcopio
19.00
Mandato
Ministri Staordinari
Madonna delle Grazie
10.00
Collegio
Vicari Foranei
Episcopio
19.00
Consacrazione Chiesa
Calvi
9.30
Udienze
Episcopio
18.30
Cresime
Tufara
9.30
Udienze
Episcopio
18.30
Convegno sui giovani
Centro di Cultura
10.30
Celebrazione
eucaristica
Chiesa S. Pasquale
20.00
Celebrazione
eucaristica
Caivano
11.00
Cresime
San Marco ai Monti
19.00
Cresime
Foglianise
9.30
Incontro formativo
Serino
11.30
Cresime
Chianche
18.30
Cresime
Parr. San Modesto
9.30
Udienze
Episcopio
18.00
Cresime
S. Arcangelo T.
9.30
Udienze
Episcopio
18.00
Incontro spiritualità
Parr. Spirito Santo
9.30
Udienze
Episcopio
9 Lun
10 Mar
11 Mer
12 Gio
13 Ven
14 Sab
15 Dom
16 Lun
17 Mar
18 Mer
19 Gio
19.00
9.30
Incontro Confraternita S. Giorgio La Molara
Ritiro del Clero
S. Giovanni Rotondo
35
Appuntamenti
Anno II – N. 11 Maggio 2008
36
LE CRESIME DEL MESE
Ordinazioni
sacerdotali
I
l 31 maggio, alle
ore 18.30, presso i locali delle
scuole elementari
di T orrecuso, per
le mani di mons.
Andrea Mugione,
riceverà l’ordinazione sacerdotale
don Michele P uzella, che celebrerà la sua prima
messa domenica
1 giugno alle ore
11.
Sabato 21 giugno,
alle ore 18.30,
nella chiesa parrocchiale di Fragneto
Monforte,
l’arcivescovo ordinerà
sacerdote,
don Pierluigi Facchino, il quale celebrerà la sua prima messa, domenica 22 giugno
alle ore 11.00.
Impaginazione
e progetto grafico
Redazione: piazza Orsini
Benevento
Tel. 0824/323326
MAGGIO
Sabato 24: Parrocchia SS Addolorata - Benevento (ore19.00)
Domenica 25: Parrocchia Spirito Santo - Benevento (ore 11.30)
GIUGNO
Domenica 1: Parrocchia Santi Andrea e Tommaso - Paolisi
(ore 11.00)
Mercoledì 4: Parrocchia Santa Maria Assunta - Tufo (ore 18.00)
Giovedì 5: Parrocchia Santissimo Salvatore – Pontelandolfo
(ore 18.00)
Venerdì 6: Parrocchia Santa Paolina - Santa Paolina (ore 18.30)
Sabato 7: Parrocchia Santa Maria del Bosco – Paupisi (ore 19.00)
Domenica 8: Parrocchia Santissimo Rosario – Beltiglio (ore
11.00)
Mercoledì 11: Parrocchia Santa Maria del Carmine – Tufara
(ore 18.30)
Sabato 14: Parrocchia San Pietro, Santa Margherita e San
Felice - Chianche (ore 11.00); parrocchia San Ciriaco – Foglianise (ore 19.00)
Domenica 15: Parrocchia San Modesto – Benevento (ore 18.30)
Lunedì 16: Parrocchia Santa Maria Maggiore - S. Arcangelo
Trimonte (ore 18.00)
Venerdì 20: Parrocchia SS Trinità – Montesarchio (ore 19.00)
Domenica 22: Parrocchia Santa Maria e Sant’Alessio – Venticano (ore 11.30); parrocchia S. Maria Assunta – Altavilla Irpina
Martedì 24: Parrocchia S. Maria Vergine – Castel del Lago
(ore 18.30)