Anno II – N. 11 Maggio 2008
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Anno II – N. 11 Maggio 2008
UFFICIO COMUNI CAZIONI SOCIALI SEGRETERIA PARTICOLARE DELL’ARCIVESCOVO Anno 2007 Numero I Anno II – N. 11 Maggio 2008 Chiesa informa Notiziario mensile dell’arcidiocesi di Benevento G uarda la stella, invoca Maria. Se si alzano i venti della tentazione, se t'imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l'ira e l'avarizia o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda la stella, invoca Maria. Se, turbato dall'enormita' dei peccati, confuso dall'indegnita' della coscienza, impaurito dall'orrore del giudizio, tu cominci ad essere inghiottito nel baratro della tristezza, nell'abisso della disperazione pensa a Maria. Nei pericoli, nelle angustie, nelle incertezze, pensa a Maria, invoca Maria. Non si allontani dalla tua bocca, non si allontani dal tuo cuore. Amen ! (San Bernardo) Sommario: Dal Vaticano Mi sarete testimoni In Diocesi 2 In festa In Diocesi 9 Idee giovani 26 2 Anno II – N. 11 Maggio 2008 Dal Vaticano Mi sarete testimoni Il messaggio di Papa Ratzinger per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Sydney il prossimo agosto Nella foto: Giovani i n preghiera l ungo la via del Rosari o di Pietrelci na C ari giovani! Ricordo sempre con grande gioia i vari momenti trascorsi insieme a Colonia, nell'agosto 2005. Alla fine di quell'indimenticabile manifestazione di fede e di entusiasmo, che resta impressa nel mio spirito e nel mio cuore, vi ho dato appuntamento per il prossimo incontro che si terrà a Sydney, nel 2008. Sarà la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù ed avrà come tema: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). Il filo conduttore della preparazione spirituale all'appuntamento di Sydney è lo Spirito Santo e la missione. Se nel 2006 ci siamo soffermati a meditare sullo Spirito Santo come Spirito di verità, nel 2007 cerchiamo di scoprirlo più profondamente quale Spirito d'amore, per incamminarci poi verso la Giornata Mondiale della Gioventù 2008, riflettendo sullo Spirito di fortezza e testimonianza, che ci dona il coraggio di vivere il Vangelo e l'audacia di pro- clamarlo. Diventa perciò fondamentale che ciascuno di voi giovani, nella sua comunità e con i suoi educatori, possa riflettere su questo Protagonista della storia della salvezza che è lo Spirito Santo o Spirito di Gesù, per raggiungere questi alti scopi: riconoscere la vera identità dello Spirito anzitutto ascoltando la P arola di Dio nella Rivelazione della Bibbia; prendere una lucida coscienza della sua continua, attiva presenza nella vita della Chiesa, in particolare riscoprendo che lo Spirito Santo si pone come "anima", respiro vitale della propria vita cristiana, grazie ai sacramenti dell'iniziazione cristiana - Battesimo, Confermazione ed Eucaristia; diventare così capace di maturare una comprensione di Gesù sempre più approfondita e gioiosa e, contemporaneamente, di realizzare un'efficace attuazione del Vangelo all'alba del terzo millennio. Volentieri con questo messaggio vi offro un tracciato di meditazione da approfondire lungo Dal Vaticano segue quest'anno di preparazione, su cui verificare la qualità della vostra fede nello Spirito Santo, ritrovarla se smarrita, rafforzarla se indebolita, gustarla come compagnia del P adre e del Figlio Gesù Cristo, grazie appunto all'opera indispensabile dello Spirito Santo. Non dimenticate mai che la Chiesa, anzi l'umanità stessa, quella che vi sta attorno e che vi aspetta nel vostro futuro, attende molto da voi giovani perché avete in voi il dono supremo del P adre, lo Spirito di Gesù. La promessa dell o Spirito Santo nell a Bibbia L'attento ascolto della P arola di Dio a riguardo del mistero e dell'opera dello Spirito Santo ci apre a conoscenze grandi e stimolanti che riassumo nei punti seguenti.P oco prima della sua ascensione, Gesù disse ai discepoli: «Manderò su di voi quello che il P adre mio ha promesso» (Lc 24,49). Ciò si realizzò nel giorno della P entecoste, quando essi erano riuniti in preghiera nel Cenacolo con la Vergine Maria. L'effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente fu il compimento di una promessa di Dio assai più antica, annunciata e preparata in tutto l'Antico T estamento. In effetti, fin dalle prime pagine la Bibbia evoca lo spirito di Dio come un soffio che «aleggiava sulle ac- Anno II – N. 11 Maggio 2008 Mi sarete testimoni que» (cfr Gn 1,2) e precisa che Dio soffiò nelle narici dell'uomo un alito di vita (cfr Gn 2,7), infondendogli così la vita stessa. Dopo il peccato originale, lo spirito vivificante di Dio si manifesterà diverse volte nella storia degli uomini, suscitando profeti per incitare il popolo eletto a tornare a Dio e ad osservarne fedelmente i comandamenti. Nella celebre visione del profeta Ezechiele, Dio fa rivivere con il suo spirito il popolo d'Israele, raffigurato da "ossa inaridite" (cfr 37,1-14). Gioele profetizza un’"effusione dello spirito" su tutto il popolo, nessuno escluso: «Dopo questo - scrive l'A utore sacro -, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo... Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò il mio spirito» (3,1-2). Nella "pienezza del tempo" (cfr Gal 4,4), l'angelo del Signore annuncia alla Vergine di Nazaret che lo Spirito Santo, "potenza dell'Altissimo", scenderà e stenderà su di lei la sua ombr a. Colui che ella partorirà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio (cfr Lc 1,35). Secondo l'espressione del profeta Isaia, il Messia sarà colui sul quale si poserà lo Spirito del Signore (cfr 11,1-2; 42,1). Proprio questa profezia Gesù riprese all'inizio del suo ministero pubblico nella sinagoga di Nazaret: «Lo Spirito del Signore - Egli disse fra lo stu- pore dei presenti - è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19; cfr Is 61,1-2). Rivolgendosi ai presenti, riferirà a se stesso queste parole profetiche affermando: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi» (Lc 4,21). Ed ancora, prima della sua morte in croce, annuncerà più volte ai discepoli la venuta dello Sp i ri to San to, il "Consolatore", la cui missione sarà quella di rendergli testimonianza e di assistere i credenti, insegnando loro e guidandoli alla Verità tutta intera (cfr Gv 14,16-17.25-26; 15,26; 16,13). La Pentecoste, punto di partenza dell a missione dell a Chiesa La sera del giorno della sua risurrezione Gesù, apparendo ai discepoli, «alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo"» (Gv 20,22). Con ancor più forza lo Spirito Santo scese sugli Apostoli il giorno del l a P e n te c os te : «Venne all'improvviso dal cielo un rombo - si legge negli Atti degli Apostoli - come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovava- L'umanità attende molto da voi giovani Lo Spirito Santo è l’anima della vita cristiana 3 4 Anno II – N. 11 Maggio 2008 Dal Vaticano Mi sarete testimoni Nella foto: Papa Benedetto XVI no. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (2,2-3).Lo Spirito Santo rinnovò interiormente gli Apostoli, rivestendoli di una forza che li rese audaci nell'ann unciare senza paura: «Cristo è morto e risuscitato!». Liberi da ogni timore essi iniziarono a parlare con franchezza (cfr At 2,29; 4,13; 4,29.31). Da pescatori intimoriti erano diventati araldi coraggiosi del Vangelo. P ersino i loro nemici non riuscivano a capire come mai uomini «senza istruzione e popolani» (cfr At 4,13) fossero in grado di mostrare un simile coraggio e sopportare le contrarietà, le sofferenze e le persecuzioni con gioia. Niente poteva fermarli. A coloro che cercavano di ridurli al silenzio rispondevano: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Così nacque la Chiesa, che dal giorno della P entecoste non ha ces- sato di irradiare la Buona Novella «fino agli estremi confini della terra» (At 1,8). Lo Spirito Santo, anima dell a Chiesa e principio di comunione Ma per comprendere la missione della Chiesa dobbiamo tornare nel Cenacolo dove i discepoli restarono insieme (cfr Lc 24,49), pregando con Maria, la "Madre", in attesa dello Spirito promesso. A quest'icona della Chiesa nascente ogni comunità cristiana deve costantemente ispirarsi. La fecondità apostolica e missionaria non è principalmente il risultato di programmi e metodi pastorali sapientemente elaborati ed "efficienti", ma è frutto dell'incessante preghiera comunitaria (cfr P aolo VI, Esort. apost. Evangelii nuntiandi, 75). L'efficacia della missione presuppone, inoltre, che le comunità siano unite, abbiano cioè «un cuore solo e un'anima sola» (cfr At 4,32), e siano segue disposte a testimoniare l'amore e la gioia che lo Spirito Santo infonde nei cuori dei fedeli (cfr At 2,42). Il Servo di Dio Giovanni P aolo II ebbe a scrivere che prima di essere azione, la missione della Chiesa è testimonianza e irradiazione (cfr Enc. Redemptoris missio, 26). Così avveniva all'inizio del cristianesimo, quando i pagani, scrive T ertulliano, si convertivano vedendo l'amore che regnava tra i cristiani: «Vedi - dicono - come si amano tra loro» (cfr Apologetico, 39 § 7). Concludendo questo rapido sguardo alla P arola di Dio nella Bibbia, vi invito a notare come lo Spirito Santo sia il dono più alto di Dio all'uomo, quindi la testimonianza suprema del suo amore per noi, un amore che si esprime concretamente come "sì alla vita" che Dio vuole per ogni sua creatura. Questo "sì alla vita" ha la sua forma piena in Gesù di Nazaret e nella sua vittoria sul male mediante la redenzione. A questo proposito non dimentichiamo mai che l'Evangelo di Gesù, proprio in forza dello Spirito, non si riduce ad una pura constatazione, ma vuole diventare "bella notizia per i poveri, liberazione per i prigionieri, vista ai ciechi...". E’ quanto si manifestò con vigore il giorno di P entecoste, diventando grazia e compito della Chiesa Dal Vaticano segue verso il mondo, la sua missione prioritaria. Noi siamo i frutti di questa missione della Chiesa per opera dello Spirito Santo. Noi portiamo dentro di noi quel sigillo dell'amore del P adre in Gesù Cristo che è lo Spirito Santo. Non dimentichiamolo mai, perché lo Spirito del Signore si ricorda sempre di ciascuno e vuole, mediante voi giovani in particolare, suscitare nel mondo il vento e il fuoco di una nuova P entecoste. Lo Spirito Santo "M aestro interiore" Cari giovani, anche oggi lo Spirito Santo continua dunque ad agire con potenza nella Chiesa e i suoi frutti sono abbondanti nella misura in cui siamo disposti ad aprirci alla sua forza rinnovatrice. Per questo è importante che ciascuno di noi Lo conosca, entri in rapporto con Lui e da Lui si lasci guidare. Ma a questo punto sorge naturalmente una domanda: chi è per me lo Spirito Santo? Non sono infatti pochi i cristiani per i quali Egli continua ad essere il "grande sconosciuto". Ecco perché, p r ep ar an d oci all a prossima Giorn ata Mondiale della Gioventù, ho voluto invitarvi ad approfondire la conoscenza personale dello Spirito Santo. Nella nostra professione di fede proclamiamo: «Credo nel- Anno II – N. 11 Maggio 2008 5 Mi sarete testimoni lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal P adre e dal Figlio» (Simbolo di Nicea-Costantinopoli). Sì, lo Spirito Santo, Spirito d'amore del P adre e del Figlio, è Sorgente di vita che ci santifica, «perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). T uttavia non basta conoscerLo; occorre accoglierLo come guida delle nostre anime, come il "Maestro interiore" che ci introduce nel Mistero trinitario, perché Egli solo può aprirci alla fede e permetterci di viverla ogni giorno in pienezza. Egli ci spinge verso gli altri, accende in noi il fuoco dell'amore, ci rende missionari della carità di Dio. So bene quanto voi giovani portiate nel cuore grande stima ed amore verso Gesù, come desideriate incontrarLo e parlare con Lui. Ebbene ricordatevi che proprio la presenza dello Spirito in noi attesta, costituisce e costruisce la nostra persona sulla P ersona stessa di Gesù crocifisso e risorto. Rendiamoci dunque familiari dello Spirito Santo, per esserlo di Gesù. I Sacramenti dell a Conf ermazione e dell 'Eucaristia Ma - direte - come possi amo lasci arci rinnovare dallo Spirito Santo e crescere nella nostra vita spirituale? La risposta - lo sapete - è: lo si può per mezzo dei Sacramenti, perché la fede nasce e si irrobustisce in noi grazie ai Sacramenti, innanzitutto a quelli dell'iniziazione cristiana: il Battesimo, la Confermazione e l'Eucaristia, che sono complementari e inscindibili (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1285). Questa verità sui tre Sacramenti che sono all’inizio del nostro essere cristiani è forse trascurata nella vita di fede di non pochi cristiani, per i quali essi sono gesti compiuti nel passato senza incidenza reale sull’oggi, come radici senza linfa vitale. Avviene che, ricevuta la Confermazione, diversi giovani si allontanano dalla vita di fede. E ci sono anche giovani che nemmeno ricevono questo sacramento. Eppure è con i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e poi, in modo continuativo, dell'Eucaristia che lo Spirito Santo ci rende figli del P adre, fratelli di Gesù, membri della sua Chiesa, capaci di una vera testimonianza al Vangelo, fruitori della gioia della fede. Vi invito perciò a riflettere su quanto qui vi scrivo. Oggi è particolarmente importante riscoprire il sacramento della Confermazione e ritrovarne il valore per la nostra crescita spirituale. Parkinson Campania L ’ a s s oc i azi on e P arkinson Campania di Benevento propone incontri di auto-aiuto al fine di riunire le persone affette dal morbo e combattere l’i solamento che spesso la malattia tende a provocare. Durante gli incontri s ar à p os s i bi l e scambiarsi esperienze personali, inoltre gli ammalati avranno la possibilità di mettersi in rete attraverso un computer. P er informazioni rivolgersi alla sede di Benevento dell’associazione che si trova presso l’i stituto Villa Margherita. Si può anche contattare l’associazione telefonicamente al numero 0824354333. Agli ammalati che si iscriveranno all’associazione saranno distribuiti i farmaci antiparkisoniani. 6 Anno II – N. 11 Maggio 2008 Mi sarete testimoni Dal Vaticano segue Chi ha ricevuto i sacramenti Vorrei qui aggiungere una pa- lora sembrano prevalere? Codel Battesimo e della Confer- rola sull'Eucaristia. P er cre- me dare senso pieno alla vimazione ricordi che è diven- scere nella vita cristiana, è ta? Come contribuire perché i tato "tempio dello Spirito": necessario nutrirsi del Corpo frutti dello Spirito che abbiaDio abita in lui. Sia sempre e Sangue di Cristo: infatti, mo sopra ricordato, "amore, cosciente di questo e faccia sì siamo battezzati e confermati gioia, pace, pazienza, benevoche il tesoro che è in lui porti in vista dell'Eucaristia (cfr lenza, bontà, fedeltà, mitezza frutti di santità. Chi è battez- CCC, 1322; Esort. apost. Sa- e dominio di sé" (n. 6), inonzato, ma non ha ancramentum caritatis, dino questo mondo ferito e cora ricevuto il sa17). "Fonte e culmine" fragile, il mondo dei giovani cramento della Condella vita ecclesiale, anzitutto? A quali condizioni fermazione, si prepal'Euc aris ti a è una lo Spirito vivificante della priri a riceverlo sapen"P entecoste perpetua", ma creazione e soprattutto do che così diventerà poiché ogni volta che della seconda creazione o reun cri sti an o celebriamo la Santa denzione può diventare l'ani"compiuto", poiché la Messa riceviamo lo Spi- ma nuova dell'umanità? Non Confermazione perferito Santo che ci unisce dimentichiamo che quanto ziona la grazia battepiù profondamente a più è grande il dono di Dio - e simale (cfr CCC, 13Cristo e in Lui ci tra- quello dello Spirito di Gesù è 02-1304). sforma. Se, cari giova- il massimo - altrettanto è La Confermazione ci ni, parteciperete fre- grande il bisogno del mondo dona una forza spequentemente alla Cele- di riceverlo e dunque grande ciale per testimoniabrazione eucaristica, se ed appassionante è la missioSolo lo re e glorificare Dio consacrerete un po' del ne della Chiesa di darne testicon tutta la nostra vostro tempo all'adora- monianza credibile. E voi gioSpirito vita (cfr Rm 12,1); ci zione del SS.mo Sacra- vani, con la Giornata Mondiarende intimamente trasforma mento, dalla Sorgente le della Gioventù, in certo consapevoli della nodell'amore, che è l'Eu- modo attestate la volontà di stra appartenenza caristia, vi verrà quella partecipare a tale missione. A alla Chiesa, "Corpo di Cristo", gioiosa determinazione di de- questo proposito, mi preme, del quale tutti siamo membra dicare la vita alla secari amici, ricordarvi vive, solidali le une con le al- quela del Vangelo. qui alcune verità di ritre (cfr 1 Cor 12,12-25). La- Speri mentere te al ferimento su cui medisciandosi guidare dallo Spiri- tempo stesso che là tare. Ancora una volta to, ogni battezzato può appor- dove non arrivano le vi ripeto che solo Cristo tare il proprio contributo al- nostre forze, è lo Spipuò colmare le aspiral'edificazione della Chiesa rito Santo a trasforzioni più intime del grazie ai carismi che Egli do- marci, a colmarci delcuore dell'uomo; solo na, poiché «a ciascuno è data la sua forza e a renLui è capace di umauna manifestazione particola- derci testimoni pieni nizzare l'umanità e re dello Spirito per l'utilità dell'ardore missionacondurl a alla sua comune» (1 Cor 12,7). E rio del Cristo risorto. "divinizzazione". Con la quando lo Spirito agisce reca potenza del suo Spirito nell'animo i suoi frutti che La necessità e l'urEgli infonde in noi la Cristo sono «amore, gioia, pace, pa- genza del l a missiocarità divina, che ci zienza, benevolenza, bontà, ne rende capaci di amare crocifisso il prossimo e pronti a fedeltà, mitezza, dominio di Molti giovani guardasé» (Gal 5,22). A quanti tra no alla loro vita con metterci al suo serviè la via voi non hanno ancora ricevu- apprensione e si zio. Lo Spirito Santo to il sacramento della Confer- pongono tanti interillumina, rivelando Crimazione rivolgo il cordiale in- rogativi circa il loro sto crocifisso e risorto, vito a prepararsi ad accoglier- futuro. Essi si chiedono pre- ci indica la via per diventare lo, chiedendo l'aiuto dei loro occupati: Come inserirsi in più simili a Lui, per essere sacerdoti. E' una speciale oc- un mondo segnato da nume- cioè "espressione e strumento casione di grazia che il Signo- rose e gravi ingiustizie e sof- dell'amore che da Lui promare vi offre: non lasciatevela ferenze? Come reagire all'e- na" (Enc. Deus caritas est, sfuggire! goismo e alla violenza che ta- 33). E chi si lascia guidare Dal Vaticano segue Anno II – N. 11 Maggio 2008 Mi sarete testimoni 7 Cultura Progetto editoriale V dallo Spirito comprende che mettersi al servizio del Vangelo non è un'opzione facoltativa, perché avverte quanto sia urgente trasmettere anche agli altri questa Buona Novella. T uttavia, occorre ricordarlo ancora, possiamo essere testimoni di Cristo solo se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, che è «l'agente principale dell'evangelizzazione» (cfr Evangelii nuntiandi, 75) e «il protagonista della missione» (cfr Redemptoris missio, 21). Cari giovani, come hanno più volte ribadito i miei venerati Predecessori P aolo VI e Giovanni P aolo II, annunciare il Vangelo e testimoniare la fede è oggi più che mai necessario (cfr Redemptoris missio, 1). Qualcuno pensa che presentare il tesoro prezioso della fede alle persone che non la condivido- no significhi essere intolleranti verso di loro, ma non è così, perché proporre Cristo non significa imporlo (cfr Evangelii nuntiandi, 80). Del resto, duemila anni or sono dodici Apostoli hanno dato la vita affinché Cristo fosse conosciuto e amato. Da allora il Vangelo continua nei secoli a diffondersi grazie a uomini e donne animati dallo stesso loro zelo missionario. P ertanto, anche oggi occorrono discepoli di Cristo che non risparmino tempo ed energie per servire il Vangelo. Occorrono giovani che lascino ardere dentro di sé l'amore di Dio e rispondano generosamente al suo appello pressante, come hanno fatto tanti giovani beati e santi del passato e anche di tempi a noi vicini. In particolare, vi assicuro che lo Spirito di Gesù oggi invita voi giovani ad essere portatori della bella notizia di Gesù ai vostri coetanei. L’i ndubbia fatica degli adulti di incontrare in maniera comprensibile e convincente l'area giovanile può essere un segno con cui lo Spirito intende spingere voi giovani a farvi carico di questo. Voi conoscete le idealità, i linguaggi, ed anche le ferite, le attese, ed insieme la voglia di bene dei vostri coetanei. Si apre il vasto mondo degli affetti, del lavoro, della formazione, dell’attesa, della sofferenza giovanile... Ognuno di voi abbia il coraggio di promettere allo Spirito Santo di portare un giovane a Gesù Cristo, nel modo che ritiene migliore, sapendo "rendere conto della speranza che è in lui, con dolcezza" (cfr 1 P t 3,15). Ma per raggiungere enerdì 23 maggio il Centro di Cultura “Mons. Raffaele Calabrìa” dell’Università del Sacro Cuore di Milano, a Benevento, in Piazza O rsini, alle ore 18, presenterà il volume I (7741067) della collana “Le pergamene di Santa Sofia” ed il progetto editoriale. Tra i relatori il professore Mario Iadanza che parlerà su: “Il Cardinale O rsini e la riorganizzazione degli archivi dell’arcidiocesi di Benevento”; il prof. Jean–Marie Ma rt in t ratte rà : “Per la ricostruzione del diplomatico di Santa Sofia”; il professore Errico Cuozzo parlerà del volume aa. 7741067; chiuderà l’incontro la professoressa Laura Esposito per illustra re il progetto editoriale. Nella foto: Raduno di giovani dell a diocesi a Pi ana Romana 8 Dal Vaticano Anno II – N. 11 Maggio 2008 «Non rubate la speranza» apoli non è solo “quella della camorra, della disoccupazione, dei delitti sotto casa” oppure “quella dello scandalo della monnezza”: parola del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo dell’arcidiocesi partenopea, che alla città dedica il suo ultimo libro: “Non rubate la speranza”, edito dalla Mondadori. «Napoli non morirà!» scrive il porporato di suo pugno nella quarta di copertina per esprimere, al tempo stesso, “una certezza, N un ammonimento, un augurio, un imperativo ed anche un impegno” verso la città a cui è legato da “un profondo rapporto di tenerezza e di affetto, come tra figlio e genitrice”. Una città, osserva il cardinale Crescenzio Sepe, che è un “universo misterioso e poliedrico, una cittàmondo, con le sue facce doloranti e patetiche, la sua ricchissima umanità…”. Il libro è stato presentato il 13 maggio, a Napoli, nella basilica di Santa Chiara. Sono intervenuti il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il filosofo Aldo Masullo, Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Gianni Riotta, direttore del Tg1 della Rai. Mi sarete testimoni questo scopo, cari amici, siate santi, siate missionari, poiché non si può mai separare la santità dalla missione (cfr Redemptoris missio, 90). Non abbiate paura di diventare santi missionari come san Francesco Saverio, che ha percorso l'Estremo Oriente annunciando la Buona Novella fino allo stremo delle forze, o come santa Teresa del Bambino Gesù, che fu missionaria pur non avendo lasciato il Carmelo: sia l'uno che l'altr a sono "P atroni delle Missioni". Siate pronti a porre in gioco la vostra vita per illuminare il mondo con la verità di Cristo; per rispondere con amore all'odio e al disprezzo della vita; per proclamare la speranza di Cristo risorto in ogni angolo della terra. Invocare una "nuova P en teco s te" sul mondo Cari giovani, vi attendo numerosi nel luglio 2008 a Sydney. Sarà un 'occ asi one provvidenzi ale per sperimentare appieno la potenza dello Spirito Santo. Venite numerosi, per essere segno di speranza e sostegno prezioso per le comunità della Chiesa in Australia che si preparano ad accogliervi. Per i giovani del P aese che ci ospiterà sarà un'opportunità eccezionale di annunciare la bellezza e la gioia del Vangelo ad una società per molti versi secolarizzata. L'Australia, come tutta l'Oceania, ha bisogno di riscoprire le sue radici cristiane. Nell'Esortazione postsinodale Ecclesia in Oceania Giovanni P aolo II scriveva: «Con la potenza dello Spirito Santo, la Chiesa in Oceania si sta preparando per una nuova evangelizzazione di popoli che oggi sono affamati di Cristo... La nuova evangelizzazione è una priorità per la Chiesa in Oceania» (n. 18). Vi invito a dedicare tempo alla preghiera e alla vostra formazione spirituale in quest'ultimo tratto del cammino che ci conduce alla XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, affinché a Sydney segue possiate rinnovare le promesse del vostro Battesimo e della vostra Confermazione. Insieme invocheremo lo Spirito Santo, chiedendo con fiducia a Dio il dono di una rinnovata Pentecoste per la Chiesa e per l'umanità del terzo millennio. Maria, unita in preghiera agli Apostoli nel Cenacolo, vi accompagni durante questi mesi ed ottenga per tutti i giovani cristiani una nuova effusione dello Spirito Santo che ne infiammi i cuori. Ricordate: la Chiesa ha fiducia in voi! Noi P astori, in particolare, preghiamo perché amiate e facciate amare sempre più Gesù e Lo seguiate fedelmente. Con questi sentimenti vi benedico tutti con grande affetto. Benedetto XVI In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 I 9 l 28 aprile scorso solenne celebrazione liturgica per il ventennale di ordinazione episcopale dell'arcivescovo, mons. Andrea Mugione, nella basilica della Madonna delle Grazie. continua 10 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi In festa A fare festa con mons. Mugione, c’erano due cardinali: il neo eletto mons. Raffaele Farina, originario di Buonalbergo, e l’arcivescovo di Napoli, il card. Crescenzio Sepe. Hanno partecipato alla liturgia anche 5 vescovi della conferenza episcopale campana: mons. Francesco Zerillo, mons. Giovanni D'A lise, mons. Francesco Alfano, mons. Francesco Marino e mons. P ietro Farina; presente anche l'abate di Montevergine, dom Beda P aoluzzi. Durante l'omelia, Sepe ha sottolineato l'importanza iconografica dell'immagine scelta per la copertina del libretto liturgico stampato per l'occasione: «L'icona del buon P astore è la segue Il vicario, mons. Pompilio Cristino accoglie il cardinale Crescenzio Sepe la speranza del mondo». Non un gioco di parole, ma un vero piano pastorale in cui si mette al centro il vescovo come testimone e profeta della speranza ed il prelato ha aggiunto: «per questa società ci vuole la speranza che non deluda e che si sappia incarnare nella quotidianità». Infine una riflessione sul materialismo che tenta di far svanire i valori cristiani e sulla troppa violenza: «Le radici del male si moltiplicano perché si rifiuta l'amore di Dio». La conclusione dell'omelia affidata a una napoletanissima esortazione, «don Andrea, 'a Maronna t'accumpagna». Un momento di distensione con il cardinale Farina via della santità e del donarsi agli altri. Una immagine bella che ricorda il cammino episcopale di mons. Mugione iniziato nel lontano 1988». P oi un approfondimento sul passo del vangelo il “buon pastore” che offre la vita per le pecore. Il cardinale Sepe ha raccontato, anche, dell’amico don Andrea: «Mi legano al vostro vescovo dei vincoli di territorio; ma soprattutto ricordo l'esperienza fatta da don Andrea come missionario in Venezuela e poi rettore di Aversa». Lasciati da parte i ricordi, il cardinale ha tracciato le linee della Speranza: «Il vescovo è chiamato ad edificare la Chiesa, facendosi servitore della speranza per L’ingresso nella basilica per la celebrazione eucaristica In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 11 Grazie! Le parole di mons. Mugione durante la celebrazione del suo anniversario M agnificat anima mea Dominum!” (Lc 1,46). In questo giorno per me così importante e significativo mi approprio dello stesso cantico di lode, pronunciato dalla Vergine Maria in visita a sua cugina Elisabetta, per elevare alla SS. T rinità un inno di ringraziamento per le grandi cose che ha compiuto e continuamente compie nella mia vita. 1. Ringrazio da subito tutti voi, fratelli e sorelle in Cristo Gesù, accorsi numerosi in questa stupenda Basilica dedicata alla Madonna delle Grazie, per stringervi intorno al vostro pastore in questa azione di grazie a Colui che “prima di formarmi nel grembo materno già mi conosceva e prima che uscissi alla luce, mi aveva consacrato”(Ger 1,5). Un ringraziamento affettuoso e sentito lo rivolgo a Sua Eminenza Reverendissima Card. Crescenzio Sepe, che ha accolto con sollecitudine l’invito a presiedere questa liturgia eucaristica. A lui mi lega da sempre una profonda amicizia ed un forte vincolo di comunione presbiterale, essendo entrambi figli della Chiesa particolare di Aversa. Grazie Eminenza, perché la vostra presenza qui questa sera è stata per me e per la nostra Chiesa locale apportatrice di grazia e di giubilo. Grazie Eminenza perché, mediante l’esercizio della vostra P arola, siete stato per noi profeta di speranza, testimone dell’amore di Dio, annunziatore fermo e deciso che solo in Gesù possiamo trovare “redenzione, sicurezza di vita e salute”. Un saluto ed un ringraziamento altrettanto affettuoso e deferente lo rivolgo a Sua Eminenza Reverendissima Card. Raffaele Farina, illustre figlio di questa amata Chiesa Beneventana. Eminenza Reverendissima, la vostra gradita presenza mi onora grandemente e mi riempie il cuore di tanta gioia. La nostra Chiesa Beneventana è sempre lieta di accoglierla e di averla in mezzo a noi. Considerate sempre Benevento la vostra casa. Inoltre, Le chiedo la gentilezza di voler porgere al nostro Santo P adre Benedetto XVI i miei più vivi sentimenti di devoto ossequio e filiale ob- 12 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi Grazie! segue bedienza al suo alto ed illuminato magistero, unitamente alla mia immensa gratitudine per avermi nominato, per sua bontà, Arcivescovo Metropolita di Benevento, chiesa particolare ricca di storia, di cultura, di prestigio ed intensa vita spirituale e pastorale, per lunga tradizione unita e devota alla Cattedra di Pietro. re lo permetterà – ricorrerà il mio giubileo di ordinazione episcopale. T uttavia, i miei più stretti collaboratori - che ringrazio di vero cuore per aver preparato questo momento celebrativo hanno voluto dare risalto anche a questa tappa significativa del mio ministero episcopale, in quanto ogni presbitero ed ogni Ve- comunità, né per propria ambizione, ma gli è stato affidato dall’amore di Dio P adre e del Signore Gesù Cristo”. Vi ringrazio per essere qui a condividere questo momento di intensa preghiera e dinanzi a voi rinnovo il mio “Eccomi” al Signore perché Egli continui a disporre della mia persona secondo i Suoi L’arcivescovo, Mons. Andrea Mugione, durante un momento della celebrazione eucaristica Saluto e ringrazio con altrettanto affetto i confratelli nell’episcopato qui convenuti, la cui presenza è per me motivo di gaudio e riconoscenza, come saluto anche il Ministro provinciale P. Sabino Iannuzzi che ringrazio per averci ospitato in questa meravigliosa Basilica. 2. Sinceramente, avrei potuto celebrare con minore solennità tale felice circostanza, dal momento che fra cinque anni – se il Signo- scovo non è tale per sé, ma lo è per gli altri, come ci ricorda l’autore della Lettera agli Ebrei: “Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che ri g u a r d a n o Dio” (5,1). Sant’Ignazio d’Antiochia scrivendo ai cristiani di Filadelfia ricordava loro che “il vostro Vescovo non ha ottenuto né da se stesso, né dagli uomini il ministero che esercita a servizio della divini disegni. Rinnovo la mia promessa pronunciata il giorno della mia ordinazione presbiterale di appartenerGli per sempre con cuore indiviso, povero ed obbediente. Gli chiedo perdono per le mie mancanze, per i miei limiti, perchè non sempre ho corrisposto generosamente ai suoi amorevoli richiami. E a voi cari fratelli e sorelle, chiedo il dono di pregare quotidianamente per il vostro P astore affinchè il mio In Diocesi segue Mons. Mugione e il presidente della Provincia Aniello Cimitile amore al Signore sia sempre più totale, più gioioso, più fedele, per essere in mezzo a voi chiara immagine di Cristo Buon P astore che dà la vita per il gregge affidato alle mie cure pastorali. 3. Consentitemi adesso di esprimere qualche memoria che spontaneamente e con commozione affiora alla mia mente in questo giorno così particolare. Ricordo i miei genitori Raffaele e Genoveffa che mi hanno donato la vita, mi hanno educato cristianamente, hanno accompagnato e sostenuto con amore e sacrifici le scelte più incisive della mia esistenza. Nella memoria dei miei genitori saluto e ringrazio i miei fratelli, le mie sorelle, nipoti, pronipoti e parenti, qui presenti con le loro famiglie. Un ricordo tutto particolare lo rivolgo al mio caro zio sacerdote don Biagio che già da 30 anni è entrato nella domenica senza tramonto, al quale devo il mio amore alla missione e la vocazione fidei donum con l’indimenticabile decennio di apostolato missionario in Venezuela. Il mio pensiero corre in questo momento alla mia diocesi di origine, Aversa, con i suoi Vescovi, specialmente Mons. Antonio Cece che mi ha ordinato presbitero, Mons. Giovanni Gazza, mio modello e maestro. Ringrazio l’attuale pastore Mons. Mario Milano che si è reso Anno II – N. 11 Maggio 2008 13 Grazie! presente con un gradito e cordiale messaggio augurale. Ricordo nel Signore i sacerdoti e le comunità parrocchiali. Vedo qui ed abbraccio alcuni presbiteri della chiesa aversana. Attraverso la voce del compianto Giovanni P aolo II, venti anni fa, il Signore mi ha chiamato all’episcopato. Ricordo con animo grato ed orante l’allora P refetto della Congregazione per i Vescovi, Card. Bernardin Gantin, che nella cattedrale di Aversa il 28 aprile del 1988 mi ha ordinato Vescovo. Il mio animo si illumina e si riempie di gioia ripensando il mio lungo servizio episcopale in terra di Calabria: prima nella diocesi di Cassano Jonio e poi nell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina. Benedico il Signore che mi ha dato l’opportunità di condividere la storia di un popolo generoso, accogliente, assetato di Dio, aperto alla speranza pur provato da tante tribolazioni e ingiustizie sociali. Un pensiero orante ed affettuoso a quanti hanno ricevuto l’ordine del diaconato e del presbiterato nella mediazione della mia paternità episcopale. Tra essi saluto alcuni presbiteri della arcidiocesi di Crotone – Santa Severina qui convenuti, mentre ringrazio il carissimo don Alessandro Saraco che ancora oggi svolge il servizio di mio segretario particolare. Anche lui oggi ricorda il suo VIII anniversario di ordinazione sacerdotale. 4. Ed ora, il Signore ha voluto che L’arcivescovo e il sindaco di Benevento, Fausto Pepe Norme per le feste I parroci sono invitati al rispetto delle norme in materie di feste religiose promulgate, in data 8 marzo 2000, dai vescovi della Metropolia beneventana. In particolare si richiama l’attenzione sulla disposizione che prevede l’obbligatoria presidenza del parroco in ogni comitato fes ta non solo in ambito religioso, ma anche civile. Si raccomanda, inoltre, di presentare con un congruo anticipo la documentazione per i permessi e autorizzazioni stabiliti dalle leggi. Ogni contratto con le ditte o agenzie deve essere a c c om p agn a t o dalla ricevuta Iva. L’ufficio è aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30, per fornire opportuna consulenza. Vincenzo Capozzi 14 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi Grazie! gli ultimi nove anni del mio ministero episcopale li trascorra nell’amatissima Chiesa Beneventana alla quale rinnovo la mia sponsalità totale e fedele. Grazie perchè mi avete accolto cal oros a me n te . Grazie per le tanti manifestazioni di affetto e amicizia con le quali quotidian amen te esprimete la vostra devozione filiale al P astore. Grazie per l’edificante testimonianza di vita cristiana che mi offrite. Grazie al carissimo e stimatissimo Vicario Generale, Mons. P ompilio Cristino che a nome e per conto della comuMons. Andrea Mugione durante nità diocesana, un momento di preghiera mi ha rivolto affettuose parole augur ali. Rinnovo la mia gratitudine a tutti coloro che, a diverso titolo e competenza, hanno organizzato in maniera ineccepibile questo momento di festa. Grazie ai direttori degli Uffici di Curia e rispettivi collaboratori, agli organismi di curia e in particolare al Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano e d’Appello, ai vicari episcopali, ai vicari foranei, ai parroci per il loro instancabile servizio e aiuto nel governo pastorale della diocesi. Abbraccio paternamente, uno per uno, i presbiteri diocesani e religiosi, i superiori, i docenti e gli alunni del nostro Seminario, dello Studio T eologico e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Saluto e ringrazio le religiose e l’Usmi Diocesano, i diaconi, i rappresentanti dei gruppi, movimenti ed associazioni laica- segue li, i rappresentanti delle confraternite, i bambini, i giovani, gli anziani e i sofferenti che ci stando ascoltando tramite le frequenze di Radio Speranza, il coro della Cattedrale che ha allietato questa liturgia e tutto il popolo santo di Dio. Alle Autorità civili e militari qui presenti, vada egualmente il mio saluto più cordiale e deferente. Saluto particolarmente il Signor P refetto, Dott.ssa Antonella De Miro, il P residente del Consiglio Regionale, Dott.ssa Sandra Lonardo Mastella, mentre ringrazio il signor Presidente della P rovincia, P rof. Aniello Cimitile e il signor Sindaco della città di Benevento, Ing. Fausto P epe, per le espressioni augurali formulate prima dell’inizio di questa celebrazione. A voi assicuro il mio personale impegno e quello della nostra Chiesa Diocesana ad essere attenti e partecipi alle preoccupazioni, alle attese, alle aspirazioni e speranze del nostro Sannio e dell’Irpinia, pur nella distinzione e nel rispetto dei ruoli e specifiche competenze. Carissimi e amatissimi figli di questa Chiesa Beneventana a tutti desidero ribadire quanto già promesso durante l’omelia per la presa di possesso canonico. Cercherò di metterci tutto l’impegno, sostenuto dalla vostra indispensabile preghiera e collaborazione, per essere: - P adre che vi ama, accoglie, comprende; - Fratello e Maestro che vuole stimolarvi a stare e camminare con Cristo, via, verità e vita; come Maestro che ha la grave responsabilità della purezza, della pienezza e integrità della fede; - P astore e guida del cammino pastorale, missionario; Costruttore della Chiesa Mistero - Chiesa Comunione - Chiesa Missione; Amico ammonitore e consolatore in mezzo al popolo di Dio; - Servo che sa di essere chiamato a portare la croce. P er voi sono stato costituito Guida. Di voi sarò P adre. Con voi spero di essere un Fratello ed Amico. Così sia. Amen † Andrea Mugione In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 15 Avvisi dagli uffici diocesani Dalla Caritas Dall’ufficio Enti Religiosi M olto Reverendo, come già comunicato a Sua Eccellenza Reverendissima, Le comunico che, la nostra Direzione Generale di Verona ha approvato ed ufficializzato, su richiesta del Ufficio Enti Religiosi di Benevento, una convenzione particolare per l’Arcidiocesi di Benevento migliorativa rispetto a quella delle altre Diocesi a livello nazionale. Nello specifico, la convenzione ha come oggetto tutti i religiosi della Diocesi, sia regolari che secolari, compresi i loro familiari conviventi. Sono migliorate, quindi, le agevolazioni previste a livello nazionale, portando gli sconti ai livelli seguenti: • R. C. Auto - sconto fino al 30% • Incendio e furto - sconto convenzione del 40% • Coperture Infortuni/M al attie personali - sconto convenzione del 40% • Fabbricati (abitazioni) - sconto convenzione del 40% • Fondi Pensione con condizioni ad hoc • Tutel a l egal e gratuita (vedi normative) In più, novità assoluta, è stata estesa la suddetta convenzione a tutti i dipendenti e loro familiari conviventi dell’Arcidiocesi e di tutte le Opere appartenenti alla Diocesi stessa (parrocchie, istituti, scuole, seminario ecc), con le seguenti scontistiche: • R. C. Auto - sconto fino al 25% • Incendio e furto - sconto convenzione del 20% • Coperture infortuni/M al attie personali - sconto convenzione del 20% • Fabbricati (abitazioni) - sconto convenzione del 20% • Fondi pensione con condizioni ad hoc. Vi comunico, infine, che dal 1 maggio 2008, verranno messi a disposizione per le categorie di cui sopra, i prodotti bancari in convenzione Mutui – P restiti personali – Cessione del quinto - Carte di credito. Sono a Sua completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito ed in attesa, Le porgo i miei più deferenti ossequi. Ufficio Enti Religiosi Il Direttore Pio Giuseppe Frascell a L a Caritas continua ad operare nel P aese tra i più poveri dell’Asia. “Nargis” è il nome della tempesta che si è abbattuta nei giorni scorsi sul Myanmar, in particolare sulle diocesi di Yangon e di P athein e sull'intera zona del delta dell'Irraw addy, con raffiche di vento di 200 chilometri all'ora. Centinaia i morti, decine di migliaia gli sfollati, persi molti dei raccolti di riso della regione del delta. Difficile per ora avere ulteriori informazioni, mentre il P aese è in una delicata fase politica. Già il maremoto del 2004 aveva colpito in modo diretto almeno 15.000 persone in Myanmar. La Caritas Italiana si era attivata ed è ancora impegnata nel P aese per interventi pari a 1,5 milioni di euro. Gli ambiti scelti nel dialogo con la Chiesa locale - in alcuni dei quali si opera anche in collaborazione con la società civile locale - sono: l’educazione e la costruzione di infrastrutture scolastiche, lo sviluppo rurale e socioeconomico, la sanità, l’approvvigionamento idrico, la prevenzione della diffusione dell’HIV, il rafforzamento della Caritas locale (Karuna). Oltre a questi interventi, la Caritas Italiana sostiene la popolazione del Myanmar anche attraverso i microprogetti. La Caritas Italiana e l’intera rete Caritas confermano la loro disponibilità a sostenere interventi di ricostruzione e per la ripresa delle attività, sebbene al momento sia difficile avere un quadro complessivo dei danni e delle azioni che sono state già avviate. P er sostenere gli interventi in corso: (caus ale “Emergenza Myanmar”) offerte a Caritas Italiana tramite C/C P ostale N. 347013 Offerte sono possibili anche tramite altri canali: Banca Intesa SanP aolo, piazzale Gregorio VII, Roma - IBAN IT 20 D030 6905 0320 0001 0080 707; UniCredit Banca, piazzale dell’Industria 46, Roma - IBAN IT 02 Y032 2303 2000 0000 5369 992; Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - IBAN IT 26 F035 8903 2003 0157 0306 097; Banca P opolare Etica, via Niccolò T ommaseo 7, P adova - IBAN IT 29 U050 1803 2000 0000 0011 113 CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio) CartaSi anche online 16 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi Su 13 separazioni o divorzi, secondo l’Istat, uno è riferito a coppie miste Uniti nella diversità L Nella foto in alto: due gi ovani sposi 'espressione 'matrimoni misti' si riferisce propriamente ad ogni matrimonio fra una parte cattolica e una parte cristiana battezzata, che non è in piena comunione con la Chiesa cattolica (esempio: matrimonio tra un cattolico e un protestante, o un ortodosso, o un anglicano..). Si tratta di un matrimonio di mista religione, in quanto i due contraenti hanno in comune il battesimo e la fede cristiana, anche se non nella pienezza, in contrapposizione al matrimonio di disparità di culto, dove uno dei due contraenti è cristiano (battezzato), l'altr o no (esempio: un cattolico e un musulmano). I casi di matrimoni misti, di matrimoni cioè tra un cattolico e un battezzato di altra confessione cristiana, non sono nuovi. Nuova, invece, è l'estensione del fenomeno; ad essa ha contribuito, tra l'altro, la crescente mobilità della popolazione, e, quindi, il più frequente e facile contatto con persone battezzate che professano una fede diversa dalla cattolica. Il Card. Willebrands ha precisato, al Sinodo dei Vescovi del 1980 sulla famiglia, che un matrimonio su dodici celebrato in chiesa è interconfessionale. Detti matrimoni misti sono una realtà tipica del nostro tempo, in cui, tra Chiesa e Chiesa o tra fedi diverse, le preclusioni non hanno più il valore assoluto di qualche decennio fa. Il Concilio Vaticano II e il diffondersi anche a livello di massa di un certo spirito ecumenico hanno favorito atteggiamento di reciproco rispetto e facilitato ogni forma di incontro tra i fedeli delle più disparate denominazioni (cfr. Esortazione Apostolica ‘Familiaris consortio’, nn.68-69). Si amo chiamati a vivere in una società multietnica e multirazziale, che andrà sempre più diversificandosi in un prossimo futuro. Il matrimonio sarà probabilmente l'aspetto più problematico sulla strada dell'integrazione: "Difficilmente, infatti, scrive Luciano Moia, potranno coesiste- In Diocesi segue Anno II – N. 11 Maggio 2008 Uniti nella diversità re, senza suscitare tensioni e conflitti preoccupanti, modelli matrimoniali che si ispirano a considerazioni etiche, religiose, educative c omp l e tame n te d i ve r s e (Avvenire, mercoledì 7 novembre 2001, p.18). Dal punto di vista religioso, gli italiani si sposano in maggioranza con donne straniere cristiane, sia cattoliche che ortodosse. Capita raramente che un cattolico italiano incontri e sposi una ragazza musulmana: le donne musulmane sono spesso segregate. Invece capita spesso che i musulmani prendano come spose donne italiane cattoliche. Ogni anno si celebrano oltre 1200 matrimoni tra donne italiane e musulmani. Le disgregazioni matrimoniali in questi casi sono molto più numerose rispetto alle unioni in cui marito e moglie appartengono allo stesso credo. Ogni 13 separazioni o divorzi, secondo stime IST AT del 1999, uno è riferito a coppie miste. Nel 1997 su un totale di 60.281 separazioni, quasi cinquemila erano riferite a coppie miste, cioè l'8% del totale. Un dato allarmante: le separazioni tra le coppie miste sono quasi il triplo rispetto ai matrimoni celebrati con il rito cattolico. La profonda distanza religiosa e culturale rende le unioni tra cattolici e musulmani molto problematiche. C'è una profonda diversità di concezione del matrimonio nelle due religioni: cattolica e islamica (vedi articolo "I matrimoni tra cattolici e musulmani", in "Il Monaco santo", anno IV-2004, n.4). A dividere cattolici e musulmani non c'è solo la questione della poligamia (ammessa nell'Islam); c'è soprattutto il fatto che per i seguaci di Ma- ometto l'unione matrimoniale - secondo la legge islamica, la Sharia - è un contratto privato, con tutto ciò che questo comporta in termini di ruolo della donna, di educazione religiosa dei figli, di diritto patrimoniale ed ereditario. Nell'articolo "Il matrimonio tra cattolici e musulmani, le insidie che spengono l'amore", denunziavo il rischio per la donna cattolica di ritrovarsi completamente sola e senza diritti garantiti in caso di scioglimento del vincolo nuziale. La difficoltà fondamentale è la disparità dei diritti tra uomo e donna, da cui deriva il concetto di poligamia: l'uomo ha diritto a quattro mogli contemporaneamente, può ripudiarle con una decisione unilaterale, ed esercita su i figli una potestà assoluta. La differenza più rilevante riguarda, però, il valore sacramentale del matrimonio, presente nel matrimonio cristiano, totalmente assente nel diritto islamico. Il matrimonio, infatti, per gli islamici non ha un carattere sacramentale, ma è una realtà naturale che va, tuttavia, vissuta secondo la volontà di Dio. "Il diritto c an oni c o s pi ega il prof.Silvio Ferrari, docente di Diritto Canonico all'Università di Milano e in quella di Lovanio (Belgio) - riflette l'i dea che il matrimonio sia un istituto creato da Dio, con alcune finalità e proprietà ben definite, tali da imporsi a tutti gli uomini e, con particolare forza, ai battezzati" (Avvenire, 7 novembre 2001). Il matrimonio musulmano, invece, è essenzialmente un contratto consensuale in cui la nozione di sacramento è totalmente estranea. Il matrimonio tra una parte musulmana (= non battezzata) e una parte cattolica 17 Corso per preti I l rettore del santuario San Gerardo Maiella di Materdomini comunica una iniziativa che, come da tradizione, il santuario proporrà nei giorni dal 18 al 20 giugno. Si tratta di un aggiornamento per sacerdoti dal tema: Presbiteri al servizio di un a comunità che testimonia il grande “si” di Dio all’uomo. Sarà questa una opportunità per condividere esperienze pastorali nella preghiera e nella frater- nità che contraddistingue questo tipo di incontro. Nella riflessione i sacerdoti saranno aiutati da don Ernesto Della Corte, biblista, che tratterà il tema: “Il sì di Dio e la speranza dell’uomo: la prospettiva biblica”; e padre Sabatino Majorano dell’accademia Alfonsiana di Roma che affronterà i seguenti temi: “Peccato e speranza nel sacramento della riconciliazione” e “La speranza criterio fondamentale della presenza dei credenti nella città”. Ogni partecipante potrà intervenire su l’enciclica Spe Salvi e la nota pastorale dopo Verona per un approfondimento e confronto condiviso. Per motivi organizzativi è necessario far giungere la propria adesione entro il 2 giugno. 18 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In breve Uniti nella diversità Benevento Pietrelcina La marcia BeneventoPietrelcina è stata spostata al 20 settembre. Il gruppo di lavoro formato dai referenti delle associazioni, dal sindaco di Pietrelcina, Fusco, da mons. Capozzi, Antonio Meola e Filiberto Parente delle Acli ha ritenuto necessario rinviare per non creare problemi per i festeggiamenti del mese di maggio in onore di San Pio. Amici del presepe L’associazione “Amici d el p resep e” comunica che sono ap erte le iscrizioni al corso d i arte p resep iale. I corsi sono tenu ti d al maest ro Francesco Salvati, che crea le sue scenografie, p assand o d a soggetti naif, a raffigurazioni stile ‘7 0 0 e ‘8 00 nap oletano. Info: tel 0 8 2 4 3 1 2 4 8 9; email: giusep p e.lep ore0 @alicep osta.it In Diocesi (battezzata) non è sacramento, ma assume il carattere di vincolo matrimoniale naturale per tutte e due le parti. La parte cattolica non può contrarre validamente matrimonio con la parte musulmana per l'i mpedimento di 'disparità di culto', stabilito dalla Chiesa (can. 1086). Quando si parla di matrimoni misti ad alto rischio, il riferimento va soprattutto ai matrimoni tra cattolici e musulmani per la crescente consistenza della comunità islamica in Italia e per la profonda diversità di concezione del matrimonio nelle due religioni. Due giovani, un musulmano e un cattolico, innamorati e decisi a sposarsi si trovano di fronte a 'difficoltà intrinseche', per cui tali matrimoni sono fortemente sconsigliati, soprattutto nei paesi, come l'Italia, a maggioranza cristiana. Il Direttorio di pastorale familiare ammo- nisce: "P articolare attenzione va riservata ai matrimoni tra cattolici e persone appartenenti alla religione islamica: tali matrimoni, infatti, oltre ad aumentare numericamente, presentano difficoltà connesse con gli usi, i costumi, la mentalità e le leggi islamiche circa la posizione della donna nei confronti dell'uomo e la stessa natura del mat ri mo nio..." (Conferenza Episcop ale I tali ana, o.c., n.89). I punti di attrito sono numerosi. In Italia, innanzi tutto, la celebrazione del matrimonio richiede che il consenso sia espresso personalmente dalle parti. Non sarebbe, quindi, possibile riconoscere la validità di un matrimonio tra due musulmani di cui uno (la donna) sia stata rappresentata da un tutore all'atto della celebrazione. Il principio di parità dei diritti e dei doveri tra i coniugi esclude anche la possibilità che vengano applicate altre norme del diritto islamico (poligamia, esercizio della potestà paterna in forme violente, ripudio unilaterale). La Conferenza Episcopale Italiana ha suggerito alle diocesi di tener conto della estrema delicatezza dei casi di matrimoni misti tra un musulmano e un cattolico. L'atteggiamento delle diverse diocesi italiane verso i matrimoni segue misti islamo-cristiani è quello suggerito da molti operatori pastorali, e cioè che, prima della celebrazione di tale matrimonio, è meglio tentare del tutto di scoraggiare i due giovani (musulmano e cattolico), insistendo sulle gravi difficoltà a cui entrambi, ma soprattutto la parte cattolica, vanno incontro. I matrimoni misti, in genere, sono per sé caratterizzati da difficoltà di menage. Nel caso di matrimonio i s l ami c o -c r i s ti an o queste difficoltà potrebbero essere particolarmente acute, il che scoraggerebbe la formazione di nuove coppie. Differenze, dunque, profondissime, difficoltà quasi insuperabili. Con c l udo con l'auspicio che la CEI si appresti ad e l a bo r a r e un 'documento' sui matrimoni misti cattolico-islamici - la cui necessità è avvertita da tempo nella Chiesa italiana - per fornire a tutte le diocesi italiane alcuni punti fermi sulla questione, e soprattutto al fine di unificare la prassi pastorale delle diverse diocesi. Ed auguro che una migliore informazione e preparazione dei nubendi, e la elaborazione di saggi e prudenti criteri per la concessione della dispensa per le nozze in questione, valgano a ridurre i casi fallimentari di queste unioni. Elia Testa In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 19 La devozione a Maria, la madre di Cristo, ha una lunga storia nella vita della Chiesa L a ragione di questo articolo: vorrei che in questi luminosi giorni del tempo liturgico pasquale fosse Maria in persona a spalancarvi la finestra, a entrare in casa vostra e darvi l’augurio di buona P asqua per risorgere gioiosamente nel cuore e divenire coraggiosi testimoni di luce per la speranza del mondo. Subito dopo son certo che avvertiremo anche noi il bisogno riconoscente di porgere gli auguri di buona P asqua a Maria. A Buonalbergo (Bn) ove si venera in un vetusto Santuario l’antichissima statua bizantina della Vergine Maria, sotto il titolo di Madonna della Macchia perché nascosta per lungo tempo in un bosco, c’è la delicata e significativa tradizione della “Buona P asqua alla Madonna”. All’alba del giorno di P asqua i fedeli cantando e pregando il santo Rosario si recano in pellegrinaggio per un chilometro dal paese al Santuario della Macchia per porgere gli auguri a Maria che Addolorata nella P assione è divenuta Rallegrata nell’i ncontro gioioso con il Risorto. E il Lunedì in albis si fa festa in paese portando in processione la venerata immagine che rimane nella chiesa parrocchiale fino alla conclusione del mese di maggio. Molti si chiedono sorpresi perché mai i Vangeli, mentre ci parlano di Gesù apparso nel giorno di P asqua a tantissime persone come la Maddalena, le pie donne e i discepo- fisso dopo una dolorosa passione, è morto ed è risuscitato. I teologi ci dicono che l’evento della Risurrezione fu sottratto agli occhi di tutti e si svolse nelle insondabili profondità del mistero e, nel suo attuarsi storico, non ebbe perciò nessun testimone. Eppure un’eccezione ci fu: Maria fu l’unica presente a questo evento supremo della storia come fu presente, l’unica, al momento dell’Incarnazione del Verbo, come fu presente, l’unica, all’uscita di Lui dal suo grembo verginale, che la rese la donna del primo sguardo su Dio fatto uomo. Così fu presente, l’unica, all’uscita di Lui dal grembo verginale di pietra, il sepolcro offerto da Giuseppe d’Arimatea “nel quale nessuno era stato ancora deposto”. E divenne la donna del primo sguardo su Dio che vince la morte. Gli altri furono testimoni del Risorto. Lei fu testimone della Resurrezione. Anche il Concilio Vaticano II definisce Maria “Socia Christi” perché congiunta indissolubilmente all’opera di salvezza del Figlio (Lumen gentium, n. 61 e n. 66; Sacrosanctum Concilium, n. 103). Maria è Serva del Signore, Nuova Eva, socia del Redentore e Madre dei Viventi. Sarebbe strano che la Vergine Maria sempre unita al Figlio di Dio fatto uomo nelle profezie veterotestamentarie, nell’Annuncia- Testimone di luce li, non ci riportino invece alcuna apparizione alla Madre da parte del Figlio risorto. Io una risposta ce l’avrei: perché non c’era bisogno! Non c’era bisogno che Gesù apparisse a Maria perché Lei fu l’unica ad essere presente nel momento sublime della Resurrezione del corpo cadavere di Gesù nel sepolcro di Gerusalemme. T utti sanno che i Vangeli sono una sintesi delle parole dette e dei prodigi compiuti da Gesù, esprimono l’annuncio essenziale della salvezza: Gesù è stato croci- 20 Anno II – N. 11 Maggio 2008 Serata per la vita M ercoledì 7 maggio presso il Cinema "S an Marco" di Benevento in Via Traiano, l'Istituto Superiore di Scienze Religi ose "Redemp tor hominis" di Benevento ha organizzato una serata sul tema: "La vita vincerà". Durante la serata è stato presentato il volume "La vita vincerà" di Mons. Pasquale Maria Mainolfi che contiene, tra l'altro, il testo ed il dvd della conferenza che Giuliano Ferrara ha tenuto a Benevento in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Issr. Dopo la presentazione del volume è seguita la prima proiezione cittadina del film "Juno" di Jason Reitman, premio Oscar per la migliore sceneggiatura e miglior film della festa del Cinema di Roma. "E' la storia semplice ma allo stesso tempo moderna ed edificante - ha spiegato il Direttore dell'Issr Mons. Pasquale Maria Mainolfi - di una ragazza che tradita dal sesso facile, e rimasta incinta, rifiuta di abortire e decide, scrutando tra gli annunci del giornale, di dare suo figlio ad una coppia che vuole adottare un bambino. E' un film che incanta, imperniato sulla scelta per la vita e sulla forza delle donne". In Diocesi Testimone di luce zione, nell’infanzia, nella vita pubblica, nella P assione, ai piedi della Croce, nell’Ascensione e nella P entecoste ove implora con le sue preghiere il dono dello Spirito Santo sulla Chiesa Corpo mistico di Cristo in missione per le vie del mondo, non fosse unita a Cristo nel momento glorioso e decisivo della Resurrezione. E’ convinzione della Chiesa orientale che la Vergine non è stata esclusa dal privilegio riservato alle pie donne recatesi al sepolcro e che anzi è stata la prima a vedere il Figlio Risorto (G. Gharib). Ma anche nella tradizione latina San Girolamo (347420) testimonia che Maria dopo l’Ascensi one del Figli o “conversa con i testimoni della santa Resurrezione ed è essa stessa la prima testimone della resurrezione”. In Spagna, Sant’Ildefonso di T oledo (607-667) dà per scontata la teofania del Signore risorto alla Madre: “nel corpo glorioso di Cristo, la Madre, la notte di P asqua riconosce le medesime membra che si erano formate nel suo grembo verginale a Betlemme”. Anche nei libri liturgici antichi la Chiesa di Roma prevede la venerazione della Vergine nel triduo pasquale e “il saluto pasquale alla Madre del Risorto” al termine della Veglia pasquale o dopo i secondi vespri della domenica di P asqua. Se c on do Roman o Guardini “non viene raccontato che Gesù sia apparso alla Madre dopo la Resurrezione per quel velo di riserbo che avvolge la persona di Maria”. Ed il notissimo teologo gesuita Jean Galot scrive che “Maria non è fra le donne che visitano la tomba vuota, tale visita sarebbe inutile, perché al levar del sole Maria ha già visto il proprio Figlio, infatti, nelle sue apparizioni, il Risorto si mostra prima di tutto a coloro che al momento della P assi one av ev an o manifestato la propria fedeltà. Maria era stata quella che per eccellenza aveva segue dimostrato una fedeltà assoluta. Era rimasta in piedi presso la Croce. Era stata la prima a credere nel Figlio, aspettando il c ompi men to dell a profezia sulla resurrezione del Figlio dell’uomo il terzo giorno. Il dono della prima apparizione di Cristo risorto era dunque pienamente giustificato. La Madre, che aveva partecipato con tutto il suo cuore alla P assione di Gesù, era la prima che accoglieva il Redentore glorioso”. Fin dall’antichità si determina la tradizione che la Vergine Madre sia stata la prima a vedere il Figlio risorto e sta “nel santo giardino” per accogliere i credenti che si recano al sepolcro rimasto vuoto. In Diocesi segue Questa tradizione mostra il collegamento tra Natale e P asqua. Maria è la Madre vergine del “Cristo totale”, come si esprime sant’Agostino: del Cristo Capo e del Suo Corpo che è la Chiesa. Se in proposito interpellassimo i santi raccoglieremmo una conferma generosa. Basta citare san Bernardo che afferma: “Gesù ha potuto morire della morte del corpo e la Madonna ha potuto morire con Lui di quella del cuore. In Gesù è l’opera di un amore che nessuno può sorpassare; in Maria è il risultato di un amore che, dopo quel primo, non ebbe mai eg uale...” (Sermone della domenica fra l’ottava dell’assunzione, 14-15). Il Servo di Dio Giovanni P aol o II scri ve: “contemplando nel Rosario il Risorto, il cristiano riscopre le ragioni della propria fede e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, Anno II – N. 11 Maggio 2008 Testimone di luce i discepoli di Emmaus – ma anche la gioia di Maria che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato” (Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, n. 23). Così si esprime anche nella catechesi mariana di mercoledì 21 maggio 1997: “È legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso. L'assenza di Maria dal gruppo delle donne che all'alba si reca al sepolcro (cf. Mc 16,1; Mt 28,1), non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù? Questa deduzione troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della risurrezione, per volere di Gesù, sono state le donne, le quali erano rimaste fedeli ai piedi della Croce, e quindi più salde nella fede”. P oeti ed artisti condividono questa logica intuizione. Dante nella Divina Commedia così canta la grandezza di Maria: “Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’e tern o con si glio...” (P aradiso, Canto XXXIII). A Momo in provincia di Novara un affresco del XVI secolo rappresenta Cristo risorto che appare a Sua Madre, così anche un dipinto conservato al Sacro Monte di Varese e un notissimo quadro del Guercino (15911666) che si conserva nella pinacoteca comunale di Cento in provincia di Ferrara. Infine, la voce autorevole dei mistici, ha dello straordinario. Anna Katharina Emmerick (nata l’8 settembre 1774 a Flamsche in diocesi di Münster e morta il 9 febbraio 1824 a Dulmen), beatificata da Giovanni P aolo II il 3 ottobre 2004, nella sua opera “La P assione di Gesù” racconta che alle undici di notte del sabato santo la Madonna fu presa dall’irresistibile desiderio di ripercorrere la Via Crucis e avvolta in un mantello lasciò il Cenacolo, giunse vicino alla casa di Caifa e poi a quella di Pilato, si prostrò a terra e baciò perfino le pietre, venerando il sacro sangue di Cristo, ogni stazione del dolore appariva piena di luce allo sguardo della Vergine, giunse al Calvario e le apparve Gesù nel suo santissimo corpo mentre lo seguivano innumerev oli anime redente, il Salvatore Risorto abbracciò la Madonna presentandola alle anime degli antichi patriarchi con queste parole: “Questa è la Madre mia” (P arte III, capp. 9-10). La Serva di Dio Luisa Piccarretta (Corato 18651947) dichiara nei suoi scritti che la Vergine Santissima fu la prima ad assistere alla gloria del Figlio risorto scendendo con lui negli inferi per liberare tutti i patriarchi che languivano nell’attesa della Resurrezione di Cristo, In Maria vive un amore che non ha eguali «Vergine madre, figlia del tuo Figlio» 21 22 In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 Testimone di luce li nomina uno per uno senza dimenticare Adamo e San Giuseppe, fino a quando il Cristo glorioso conferisce a Maria il nome di “Madre delle anime di tutti i viventi in Dio” e “Madre di tutti i viventi della T erra”. Anche Maria Valtorta (Caserta 1897 - Viareggio 1961) nell’opera “L’Evangelo come mi è stato rivelato” racconta di aver Nella foto: XV stazione del la Via Crucis di L ourdes A lato: Il Santuario M ariano di Rotondi dove si terrà il raduno delle confraternite contemplato il primo incontro del Risorto con la sua Santissima Madre (Vol. X, nn. 616618). Ed il 12 marzo 2008 Fernanda Navarro (JNSR) che vive nella regione francese della Normandia ha ricevuto questo messaggio da Gesù: “La mia Santa Madre mi ha visto prima di Maria Maddalena, la quale si trovava all’entrata del sepolcro. Maria Madre dell’Incarnazione Divina, Lei che vide il suo Divin Figlio nascere e poi morire sulla Croce, è anche la Madre della santa Resurrezione. Trasportata dagli angeli divini, gli stessi angeli che hanno assistito alla mia santa morte sulla Croce, re- starono con Lei in ginocchio, mentre si compiva sotto i suoi occhi la santa Resurrezione del suo Divin Figlio adagiato sulla pietra. Ella vide la Luce invadere l’oscurità della tomba, il Corpo Spirituale di Cristo Gesù, come il fulmine attraversa l’aria, proiettando la sua luce che rischiara la terra. Quel Corpo tre volte santo, impalpabile come l’aria, si ricostruì nel corpo inerte, ridonandogli la vita, quella vita che hanno i santi nel Cielo. Il Corpo Spirituale di Cristo doveva in seguito salire verso il P adre di gloria eterna per completare la sua Glorificazione: Corpo interamente Glorificato. E’ così che Gesù vide poi T ommaso, il quale poté toccare le piaghe del Cristo per credervi. Allora T ommaso poté dire: ‘Mio Signore e mio Dio!’ Come ognuno di noi deve dire davanti alla santa Ostia, consacrata nella Messa, dove si compie ciò che vide Maria, ciò che visse Maria: la nascita, la morte, la resurrezione del suo Divin Figlio, Gesù Cristo, Ostia vivente”. Una pagina del Vangelo di san Luca (2, 41-50) racconta la scomparsa di Gesù dodicenne nel tempio e il suo ritrovamento “dopo tre giorni, seduto in mezzo ai dottori”. Gli studiosi sono concordi nell’interpretare questo episodio come profezia velata di quanto sarebbe accaduto nella P asqua di 21 segue anni dopo. Evento allusivo alla scomparsa di Gesù dietro la pietra del sepolcro e del suo glorioso riapparire dopo tre giorni. Una pagina del Vangelo di san Giovanni (2, 1-12) racconta l’intervento di Maria che alle nozze di Cana anticipa l’ “ora” di Gesù, introducendo sul banchetto degli uomini il vino della nuova alleanza pasquale che fa esplodere anzitempo la “gloria” della Resurrezione. Ebbene, anche questo episodio è introdotto da un marchio di origine controllata: “T re giorni dopo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo venuto a mancare il vino la madre di Gesù disse...”. Maria dunque è colei che ha a che fare con il “terzo giorno” a tal punto che non solo è la figlia primogenita della P asqua ma è anche la madre della P asqua. Ed è Lei che ora desta dal sonno della roccia noi che siamo i suoi figli. E l’annuncio, che è P asqua pure per noi, viene a portarcelo nel cuore della notte del mondo, come unica, prima e privilegiata testimone del duello tra la Vita e la Morte, confortandoci con il vino nuovo della gioia e assicurandoci, come arbitra e divina condottiera, che il terzo giorno segnerà la vittoria definitiva di Gesù e anche la nostra. Pasqual e Maria Mainol fi In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 23 Zona Caudina Unitalsi S In cammino... M arcia a pieno regime la macchina organizzativa allestita dalla Confraternita Maria SS. della Stella di Rotondi per l’annuale cammino A Rotondi 7 e 8 giugno prossimi, si terrà l’annuale Cammino di Fraternità delle Confraternite di fraternità delle confraternite, evento programmato il 7 ed 8 giugno prossimi. Il tema – Le Confraternite nel T erzo Millennio in cammino con la BeataVergine Maria – esprime con efficacia la volontà di una riflessione sulla funzione della confraternita al giorno d’oggi, in una società che, di continuo, pone sfide impegnative ai cattolici, tanto sul versante dell’annuncio della fede quanto su quello della solidarietà sociale ed umana. Il Priore, arch. Giu- seppe Farese, il coordinatore dott. Domenico Mainolfi ed i principali collaboratori hanno definito, in stretta intesa con il parroco Mons. Angelo Gallo e naturalmente con i vertici Diocesani, il programma di dettaglio delle due giornate. Giornate che si prospettano dense di spiritualità, ma anche di mobilitazione per la comunità parrocchiale rotondese. L’aspettativa è di una notevole affluenza di fedeli e di pubblico, dal momento che si tratta di una manifestazione che coinvolge, oltre che le comunità locali, anche una molteplicità di soggetti tra cui le numerose Confraternite della diocesi di Benevento e le massime autorità diocesane. Il programma – disponibile anche sul sito della Confraternita (www.madonnadellastella.it) – è cadenzato su due giornate, di cui la prima dedicata alla riflessione sulle Confraternite nel tempo attuale, riflessione affi- i terrà il 15 giugno la giornata dedicata all’Unitalsi ed ai giovani, organizzata dalla Confraternita Maria SS. della Stella. Il Santuario Mariano di Ro tondi ancora una volta ospiterà la manifestazione che negli anni va crescendo di interesse e partecipazione. Il responsabile, dr. Domenico Mainolfi ci ha dato alcune informazioni in anteprima sull’evento. “Contiamo di ripetere la bella esperienza degli anni passati, con una partecipazione che ci auguriamo sia ancora più numerosa. Con l’Unitalsi di Benevento, con il Presidente dr. Zagarese, con la dr.ssa Pasqualina Iuliano, responsabile medico, con l’ex presidente Velotti, con il dr. Campobasso il rapporto di collaborazione si consolida negli anni e diventa sempre più significativo. Con i tanti amici diversamente abili che intervengono si può parlare di un legame ormai maturo e affettuoso”. Il programma della giornata prevede appuntamenti che vanno dai momenti ludici a riflessioni sui temi della condizione giovanile, con attività musicali e la classica ospitalità gastronomica offerta dalla Confraternita. E’ ancora Mainolfi ad anticiparci che “ci aspettiamo una partecipazione ampia delle associazioni laicali e religiose locali, come la Gifra e i giovani del GAM; ci sarà l’intrattenimento musicale del rotondese Nicola Bove”. E l’organizzazione vedrà la mobilitazione della confraternita a partire dal Priore Arch. Farese e di tanti volontari rotondesi che con grande partecipazione contribuiscono alla riuscita dell’evento. Va ricordato che proprio Farese è stato il principale artefice della realizzazione di una rampa per disabili di accesso alla chiesa del Santuario. 24 In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 In breve Raccolta indumenti Il 22 maggio al ritiro del clero saranno consegnate le buste per la raccolta di indumenti usati che verranno ritirati dalla ditta convenzionata con la Caritas che elargirà un contributo in base al peso degli indumenti raccolti da ogni parrocchia. Ogni parroco dovrà controllare il peso degli indumenti per ricevere il corrispettivo in denaro. In cammino data agli interventi di qualificati relatori. La seconda giornata prevede dapprima il passaggio nel centro del Comune di Rotondi – momento di grande suggestione – delle Confr aterni te, c on tanto di stendardi ed abiti tradizionali; la chiusura dell’intera manifestazione è affidata alla celebrazione della S. Messa da parte dell’ arcivescovo di Benevento, mons. Andrea Mugione. E proprio da Mons. Andrea Mugione è giunto l’incoraggiamento e la benedizione dell’i niziativa, con un messaggio significativo e affettuoso. Con riferimento al tema scelto dagli organizzatori, l’Arcivescovo sottolinea come siano “missionarietà e carità i due pilastri fondamentali su cui ogni Confraternita de- segue ve costruire la propria vita associativa in comunione e a servizio della propria Chiesa locale e parrocchiale”. E, ancora, nel suo messaggio mons. Andrea Mugione, parla di un ritorno allo spirito ed “al ruolo per cui le Confraternite hanno avuto origine – nel lontano XII secolo – come associazioni di fedeli erette per l’esercizio di opere di carità e pietà e aventi anche lo scopo dell’incremento del culto pubblico”. All’auspicio di un recupero delle origini, il pastore della chiesa sannita fa seguire l’invito a evitare interpretazioni in chiave riduttiva del ruolo della Confr aterni ta, che non si può “ridurre ad associazione di fedeli che si riuniscono per organizzare la festa patronale del paese, la processione del santo o per recitare pie orazioni o pratiche devozionali”. Dicevamo della crescente aspettativa per l’evento nella comunità parrocchiale, oltre che tra gli “addetti ai lavori” della Confraternita Maria Santissima Della Stella. In effetti, al di là del momento organizzativo, che pure è essenziale per una buona riuscita dell’evento, c’è da considerare che si vivranno momenti di intensa spiritualità e coinvolgimento emotivo sull’onda di messaggi forti proprio legati a quei temi evangelici anticipati nel messaggio dell’Arcivescovo. Missionarietà e carità, richiami forti ai valori evangelici dell’impegno – per credenti e non – nella società del terzo millennio. Paol o M. Citarell a Ecco il programma cco nel dettaglio il programma della manifestazione Sabato 7 Giugno 2008 Ore 15.30 - Accoglienza (Auditorium Comunale - Presso edificio scolastico); ore 16.00 - Inizio del VII Cammino di Fraternità delle Confraternite della Metropolia di Benevento - Saluto all'Assemblea: architetto Giuseppe Farese, priore della Confraternita di “Maria SS. della Stella” in Rotondi - (AV); Dott. Antonio Izzo, sindaco di Rotondi; Mons. Angelo Gallo, padre spirituale. Ore 16.15 - Le Confraternite nel Terzo Millennio in cammino con la B.V. Maria - Relatore: Mons. Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento; ore 16.45 - Associazioni Laicali - relatore: Mons. Vincenzo Capozzi, vicario episcopale delle Confraternite e Comitati feste dell'Arcidiocesi di Benevento. Ore 17.00 - “Pier Giorgio Frassati” Patrono Celeste delle Confraternite, Testimone E Zona Belvedere Il 15 maggio i sacerdoti della zona Belvedere si sono incontrati a Calvi. I lavori sono stati coordinati dal vicario foraneo, don Pino Mottola, e si è discusso di tre argomenti: la preparazione del convegno pastorale; animazione della novena alla Madonna delle Grazie e l’eventuale ridefinizione dei confini della zona. della Carità. Relatore: Prof. Michele La Balestra da Palagianello - Taranto. Ore 17.15 - La Confederazione e le Confraternite - relatore: Dott. Francesco Antonetti, presidente Confederazione Nazionale delle Confraternite delle Diocesi d'Italia. Ore 17.30 Conclusioni: mons. Armando Brambilla, vescovo ausiliare di Roma, delegato per le Confraternite e Pii Sodalizi; Moderatore: Ing. Paolo M. Citarella, giornalista pubblicista; ore 19.00 - Concerto pianistico - vocale nell’auditorium Comunale. Ore 20.30 - Convivio serale Domenica 8 Giugno 2008. Ore 15.30 - Accoglienza Via P. Nenni; ore 16.00 - Inizio del VII Cammino di Fraternità; ore 17.00 - Santa Messa all’aperto, presieduta da mons. Andrea Mugione. Nel luogo di accoglienza sarà allestito uno stand delle Poste Italiane per annullo filatelico speciale. In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 25 Il testo dello statuto del Vicario Episcopale per la vita religiosa e consacrata -Stimolare la vita spirituale degli istituti perché, fedeli al proprio carisma, siano un punto di riferimento in Diocesi per la testimonianza nella sequela di Cristo. In questo senso sono auspicabili convegni o ritiri di sensibilizzazione per Religiosi e Consacrati; - partecipare, quale membro di diritto, al Coordinamento per l’Attività pastorale; - convocare il Consiglio Diocesano per i Religiosi; - riferire periodicamente all’Arcivescovo sullo stato della Vita Religiosa e Consacrata; - collaborare con l’Arcivescovo per la risoluzione di problemi o difficoltà di Religiosi nell’attività parrocchiale o foraniale; - favorire il collegamento tra Religiosi, Consacrati e gli uffici di Curia per assicurare una pastorale unitaria; - esprimere un parere agli altri Vicari Episcopali quando essi affrontano casi riguardanti comunità religiose o singoli Regole d’amore A rticol o 1 – Nomina Il Vicario Episcopale per la Vita Religiosa e Consacrata è nominato dall’Arcivescovo, il quale avrà cura di affidare l’incarico ad un sacerdote in possesso dei requisiti previsti dal diritto universale (cfr. Can. 478). Detto incarico ha durata triennale e può essere rinnovato. Articol o 2 – Potestà Il Vicario Episcopale per la Vita Religiosa e Consacrata gode della stessa potestà esecutiva che, per diritto universale, compete al Vicario Generale, relativamente ai membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica, fatta eccezione per quelle cause che l’Arcivescovo abbia riservato a sé o che, a norma del diritto, richiedono un mandato speciale dell’Arcivescovo (cfr. Cann. 476, 479, 134). Articol o 3 – Compiti Compete al Vicario Episcopale per la Vita Religiosa e Consacrata: consacrati; - collaborare con l’Arcivescovo alla stesura di contratti e convenzioni per l’affidamento di parrocchie o altre opere di apostolato a Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica (cfr. Cann. 520, 681); - favorire contatti e dialogo tra l’Arcivescovo e i Religiosi e Consacrati (si considerano anche i delegati CISM e USMI) per rendere questi ultimi inseriti nella realtà pastorale diocesana; - seguire i membri di Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica in particolare situazione giuridica. Collaborare con l’Arcivescovo per sacerdoti che vivono temporaneamente fuori dalla casa religiosa e sono inseriti in Diocesi; Articol o 4 – Cessazione La potestà del Vicario Episcopale per la Vita Religiosa e Consacrata cessa allo scadere del mandato, con la rinuncia accettata dall’Arcivescovo, con l’avvicendamento disposto dall’A rcivescovo e quando la sede diviene vacante (cfr. can.481). 26 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi Idee giovani L’impegno della diocesi sulle questioni dello sviluppo e del lavoro L Nelle foto: Momenti dell a serata conclusiva del l aboratori o Cives, organizzato dagli uffici: Pastorale Sociale e del L avoro, Caritas diocesana, Pastorale Giovanile e C entro di Cultura a questione del lavoro e dello sviluppo è la sfida più importante per il nostro territorio. Strettamente connessa ad esse è la questione giovanile. La domanda più pregnante che ci siamo posti con CIVES è stata la seguente: i giovani hanno un futuro in questo territorio? Le nostre comunità stesse possono sperare in un futuro positivo? A partire da queste questioni ed interrogativi e dal fatto che l’arcivescovo di Benevento, mons. Andrea Mugione, ha voluto investire un gruppetto di laici della responsabilità dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, abbiamo costruito la proposta di un percorso formativo che mirasse ad una conoscenza più approfondita delle dinamiche socio – economiche della provincia di Benevento. Il nostro intendimento è stato di non farne un percorso dal profilo puramente accademico, per cui si è scelta una modalità da laboratorio, attraverso cui i giovani partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro tematici, elaborassero idee e propo- ste concrete a partire da quello che è emerso nel corso degli incontri formativi, ma soprattutto facendo riferimento alle proprie competenze, alle proprie aspettative e alla precisa determinazione di poter essere artefici del proprio destino. La conclusione dell’iniziativa non è stato un evento in cui rivolgere pie esortazioni rispetto al tema, od offrire più o meno intelligenti digressioni sulle variabili macro che potrebbero determinare il take off di un territorio, seppur circoscritto. Sono state presentate, invece, riflessioni, analisi, proposte ed idee progetto che, facendo appello alle risorse del territorio, sono mosse dalla semplice ma vitale motivazione di immaginare iniziative che permettano di creare nuove e reali opportunità di lavoro, per poter diventare fino in fondo soggetti attivi della comunità, costruire un compiuto progetto di vita, probabilmente potersi creare una famiglia. P otremmo sintetizzare tutto questo dicendo: lo sviluppo è per l’uomo e non l’uomo per lo sviluppo. Ma per rendere queste potenzialità In Diocesi Idee giovani segue ed aspirazioni realtà tangibili, è necessario un accompagnamento, un sostegno. La Chiesa non si tira indietro. Con il P rogetto P olicoro, che è stato avviato anche nella nostra Diocesi, si sta iniziando a fare con i giovani opera di evangelizzazione, formazione e di sostegno a gesti concreti. Le proposte che di qui a poco verranno presentate possono certamente diventare interess an ti gesti concreti. Il nostro impegno come Ufficio e come Progetto P olicoro è di strutturare itinerari di accompagnamento. Ma il nostro, può essere un contributo piuttosto modesto, ecco perché chiediamo alle istituzioni locali, agli esponenti politici impegnati ai v ar i li v ell i, di “prendersi cura” dei propri giovani. Per questo abbiamo invitato gli uomini delle Anno II – N. 11 Maggio 2008 istituzioni ad intervenire, mettendosi “in ascolto”. Consideriamo che ascoltare quanto viene proposto da espressioni vive della comunità locale, costituisca un diritto-dovere per chi opera nelle istituzioni, a maggior ragione quando a farlo sono giovani qualificati che hanno a cuore lo sviluppo del proprio territorio. Una proposta che avanziamo alla P rovincia di Benevento, al Comune e alla Camera di Commercio è di varare un P rogramma di sostegno, accompagnamento e tutoraggio ad idee d’i mpresa e di autoimpiego elaborate da gruppi di giovani. Siamo molto interessati anche a conoscere le opportunità offerte dalla Fondazione per il Sud rivolte alle organizzazioni del T erzo Settore. L’approccio adottato, come detto, è stato quello di esaminare le criticità e i punti di forza ma soprattutto di puntare sull’innovazione, le risorse, le vocazioni, l’identità, la storia del territorio, insieme all’analisi dei bisogni delle persone per strutturare piccole iniziative e servizi che possano avere una reale fattibilità e sostenibilità. E’ un pò la strategia che deve essere adottata anche sul piano più generale per innescare processi di sviluppo duraturi, traendo forza dalle comunità e dai territori. Se si hanno idee chiare sulle priorità, una direzione di marcia precisa, probabilmente si potranno conseguire risultati postivi, altrimenti “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Ogni gruppo ha scelto una citazione che rappresentasse il senso del proprio contributo. Ricercando una battuta che sintetizzasse la voglia di questi giovani a voler provare a costruire qui il proprio futuro, senza essere costretti ad emigrare, mi sono imbattuto nel filosofo George Santayana che esprime molto efficacemente il legame affettivo e civile con il proprio territorio. Egli così scriveva: “E’ giusto preferire la nostra terra a tutte le altre perché noi siamo bambini e cittadini prima di poter essere viaggiatori e filosofi”. Ettore Rossi 27 Zona Irpina Venticano sacerdoti della zona, il giorno 8 maggio, memoria di Maria Santissima di Pompei, si sono stretti intorno al confratello don Armando Zampetti, parroco di S. Maria e S. Alessio in Venticano, che insieme alla comunità parrocchiale, ha ricordato il suo decimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Alla solenne concelebrazione eucaristica, animata dalla corale della parrocchia, presieduta dal festeggiato hanno preso parte anche le autorità; il vicario foraneo, mons. Aurelio Capone, nel porgere a nome di tutta la forania, ha tratteggiato la figura del parroco, mettendo in rilievo alcune note peculiari, il sacerdote-uomo di preghiera, il sacerdote - buon pastore e il sacerdote-innamorato di Maria. Ci sono stati attestati di stima e devozione; il tutto è stato organizzato, in maniera semplice ma sentito, dalle suore presenti in parrocchia. I Tufo ella parrocchia di S. Michele a Tufo, i responsabili della pastorale, don Armando Zampetti e don Fabio Zollo, si sono incontrati con un gruppo di giovani della zona per il consueto appuntamento mensile di confronto e programmazione. Il prossimo incontro dei giovani si terrà il 22 giugno in forma alquanto suggestiva: “Sotto le stelle”. Con la speranza che i giovani siano davvero “le sentinelle del mattino”. N 28 Anno II – N. 11 Maggio 2008 Zona Tammaro In Diocesi Si è svolto al “Centro La Pace” un incontro sul dialogo tra le religioni Mese mariano ella parrocchia del Santissimo Salvatore, in Pontelandolfo, il 10 maggio, come avvenne per il giovedì santo, i ragazzi delle scuo le ele men tar i, medie e superiori sono stati, con i loro familiari e la guida spirituale di don Giuseppe Girardi e il gruppo delle catechiste, gli animatori dell’adorazione eucaristica con turni di un’ora per classe. Il 13 maggio, anniversario della Madonna di Fatima ai tre pastorelli, la comunità parrocchiale ha vissuto un’intensa giornata di fruttuosa spiritualità mariana, preparata con un triduo di preghiera, di penitenza e contemplazione della parola di Dio. Da quel 13 maggio del 1917, Fatima è ancora oggi un evento di attuali tà super lativ a perché la Madre di Cristo ha fatto l’umile scelta di rivelarsi a tre bimbi allo scopo di farci capire che è con la preghiera e con la purezza del cuore che si sconfigge il male e si promuove una civiltà cristiana, rinnovata nel divenire una nuova epoca, quella del cuore immacolato di Maria. Il 21 maggio la parrocchia di S. Maria De Stampatis di Morcone ha ricordato 65 anni di consacrazione del paese e 60 anni dell’incoronazione della Madonna della Pace. Ludovica Rinal di N Insieme è possibile F raternità: utopia possibile. Questo il tema della quattro giorni beneventana conclusasi al “Centro La P ace”. L’evento, svoltosi alla luce della ricerca di un dialogo concreto tra persone di convinzioni e fedi differenti, si aggiunge come ulteriore tappa a quel percorso che da anni è meta del “popolo” di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Forum con esperti, attività sportive, interventi artistici ed escursioni, vissuti tra le colline del Sannio, sono divenuti esperienza di vita e di confronto su argomenti di pregnante attualità: povertà, legalità, arte e politica. Nessuna verità assoluta, nessuna rispo- sta predefinita per affrontare i cupi scenari della società moderna, dove l’indigente non ha dignità ed i comportamenti illegali costituiscono la norma, ma un’esperienza di confronto per riscrivere i rapporti tra uomini e cittadini e le loro interdipendenze. Non sono mancati racconti e testimonianze di esempi tangibili, piccoli mattoni atti a costruire la pace e la fratellanza universale. Dal commercio equo-solidale ed il consumo consapevole all’economia di comunione che destina gli utili delle aziende ai più bisognosi, passando attraverso i modi di partecipazione attiva al dibattito politico, fino ad arrivare ad un’arte che nella bellezza superi il termine “gentile” come complimento formale, affid andogli, invece, sostanza etica e di contenuto. Il convegno, com’era stato già annunciato, ha tenuto a battesimo anche la prima edizione del P r e mi o “Fraternità - Città di Benevento”. Sono state premiate alcune associazioni territoriali impegnate attivamente nei vari ambiti della società, e precisamente: “Rete Arcobaleno Benevento”, portavoce dei principi del mercato equosolidale per un consumo critico degli alimenti; “P rogetto famiglia Angela Cancellieri Affido”, nata lo scorso anno e già molto attiva nel campo difficile e delicato dell’affido familiare; il “Centro giovanile permanen- In Diocesi segue te”, di Somma Vesuviana, attento al recupero tra i giovani di una cittadinanza attiva che riscopra i valori e le radici solide di un territorio martoriato dalla criminalità; l’ Associazione “Amici di Don Emilio Matarazzo” che, da anni, insegue il sogno del prete beneventano prematuramente scomparso: promuovere la pace in ogni ambito ecclesiale e civile. Il P remio ha voluto, inoltre, gettare un ponte con l’Albania, nazione a noi prossima che, nonostante le grandi difficoltà economiche, cerca la via della democrazia. Ha ricevuto il riconoscimento la piccola casa e d i tr i ce al ban e s e “Elena Gjika”, fondata da Donika Omari, giornalista, scrittrice e traduttrice, che ha posto nelle linee editoriali il principio della fraternità fra tutti gli uomini, facendo conoscere agli albanesi i più grandi scrittori italiani. La manifestazione ha voluto, Anno II – N. 11 Maggio 2008 29 Insieme è possibile altresì, sottolineare il valore di alcuni artisti che con generosa creatività donano al mondo, attraverso la loro vita e le loro opere , una testimonianza autentica sul vincolo della fraternità. Fra questi, il regista napoletano Lamberto Lambertini, di cui è stato presentato in anteprima nazionale l’incantev ole doc umentario Queste cose visibili: immagini poetiche sulla Napoli di oggi che lasciano percepire quel “mistero” presente in ogni esistenza e che si svela solo alla purezza dello sguardo e all’ascolto silenzioso. E’ stata, poi, la volta del produttore romano Sergio Scapagnini che ha fortemente voluto la realizzazione dell’interessante documentario Impermanence sulla battaglia per i diritti negati del Dalai Lama. Diretto da Goutam Ghose, uno dei più grandi registi indiani, il documentario è stato appena pubblicato in un Dvd per la Cec- chi-Gori ed è attualmente in giro per i Festival del mondo. P resente alla manifestazione anche il giovane attore, Massimiliano Varrese che sia in “Fuoco su di me” che nel film televisivo “La Sacra famiglia”, oltre che nel musical “T re metri sopra il cielo”, ha espresso con equilibrio l’i nquietudine e la profonda ricerca di senso tipiche del mondo giovanile. Nel ricevere il premio ha esplicitamente fatto riferimento al valore della fraternità quale fondamento per una società più giusta. Infine, premiata la ballerina Liliana Cosi, già etoile della Scala, che trent’anni fa lasciò una carriera straordinaria per formare una Compagnia di balletto e una Scuola, onde portare la danza al popolo, nelle piazze e nelle città di tutto il mondo. Assente solo l’attore Alessio Boni impegnato sul set di Vienna per le riprese di un film su Giacomo P uccini. Ha ritirato, per lui, il premio il critico teatrale Giuseppe Distefano, il quale ha portato i ringraziamenti di Boni per la città di Benevento e per quanti hanno voluto associare al suo nome la grande realtà della fraternità, da lui vissuta attraverso i suoi viaggi umanitari in Africa quale ambasciatore dell’Unicef. Cl audia Procentese Pasqual e Lubrano Progetto Policoro I l Centro di C u l t u r a “mons. Raffaele Calabrìa” in collaborazione con l’ufficio P astorale Giovanile, l’ufficio P astorale Sociale e Lavoro, il progetto Policoro dell’arcidiocesi di Benevento, organizza per il 12 giugno 2008, alle ore 18, un convegno sulle realtà giovanili. Il professore Alessandro Rosina dell’Università Cattolica di Milano presenterà uno studio sul mondo giovanile. Nella foto: Giovani durante un campo scuola 30 I Anno II – N. 11 Maggio 2008 l convegno pastorale diocesano, si svolgerà quest’anno il 25 e 26 giugno. L’appuntamento, che tradizionalmente si svolgeva a settembre, è anticipato a giugno per consentire la programmazione nelle parrocchie. Al centro della riflessione, la P arola di Dio, con uno sguardo particolare agli ambiti della P astorale in cui Essa costituisce la base della riflessione e dell’azione. I lavori inizieranno mercoledì 25, alle 16, presso il seminario di Benevento. Dopo le iscrizioni è previsto, alle 17.00, un momento di preghiera nell’auditorium Giovanni P aolo II, curato dall’equipe di pastorale giovanile. Seguirà, alle 18.00, la relazione introduttiva sul tema “La Parol a di Dio nell a vita e nell a missione dell a Chiesa local e” che sarà tenuta da suor Maria Ko Ha Fong (docente di P astorale biblica alla P ontificia Facoltà dell’Auxilium di Roma). Giovedì 26 si procederà con i laboratori di studio, divisi per forania; in serata è previsto un evento spettacolo. Novità di quest’anno, l’ad or azi one e uc ari stic a notturna, a partire dalle ore 22 di mercoledì fino alle 8 del 26. P er l’adorazione notturna, si prega di comunicare alla segreteria dell’Ufficio P astorale, entro e non oltre il 15 giugno, il turno al quale si intende partecipare: tel. 0824/323379 – fax 0824/323344 email: [email protected] cattolica.it In Diocesi Il convegno pastorale In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 L’oratorio è sempre più luogo di confronto fra culture e popoli diversi 31 In breve Uno spazio condiviso dei problemi giovanili, poi nel tempo si intuisce che diventa centro di formazione umana, morale e spirituale. P uò però affiorare un problema: come ci si comporta di fronte a religioni diverse? Secondo un’inchiesta da parte della FOM di Milano, i ragazzi preferiscono stare insieme, condividere l’amicizia, il rispetto, la solidarietà, la fedeltà, il divertimento in luoghi sicuri. Bisogna progettare il tutto insieme a loro, cercando un linguaggio comune, costruendo laboratori di pace. Alcuni parroci del nord affermano che gli immigrati, per la parrocchia, sono una ricchezza per arrivare alla fede, anche attraverso nuove vie. Rosario De Nigris Zona Belvedere N egli anni scorsi, l’oratorio, per gli immigrati, era solo motivo di osservazione, di curiosità, di avvicinamento a una realtà per loro sconosciuta. Oggi, le cose sono cambiate, in quanto l’oratorio è divenuto luogo privilegiato per l’integrazione fra immigrati e popolazione, su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto su quello locale. I figli d’immigrati, che si integrano bene a scuola, col passare del tempo stanno diventando ottimi collaboratori e in molti casi addirittura diventano essi stessi animatori dell’oratorio. Inoltre, leggendo quotidiani o riviste, notiamo che al nord in alcune parrocchie sono addirittura catechisti. Il loro approccio all’oratorio può avvenire giocando a pallone, trovando ottima compagnia, intraprendendo, perché no, un cammino educativo, anche non essendo battezzati. L’oratorio, poiché aperto a tutti, diventa luogo privilegiato dove un ragazzo può spaziare, discutendo di politica, di calcio, Aux flambeaux Cantata a Maria Venerdì 30 maggio, presso la parrocchia del Santissimo Salvatore di Pesco Sannita, guidata da don Nicola Gagliarde, si svolgerà la cantata a Maria con la partecipazione del coro polifonico “Gloria Dei” con voci di giovani e adulti della parrocchia e i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo S. Pio da Pietrelcina, sede di Pesco Sannita. L a parrocchia di San Marco ai Monti, insieme alla parrocchia di Monterocchetta, guidate dal parroco don Pietro D’Angelo, organizza per sabato 31 maggio una suggestiva processione “aux flambeaux”. La manifestazione vede la partecipazione straordinaria dell’Unitalsi della sottosezione di Benevento, nel 150° anniversario delle apparizioni della Madonna. Il raduno, in programma alle 18, nella piazza di Monterocchetta, dove sarà celebrata la messa. Dopo la funzione liturgica partirà la fiaccolata, che attraverserà la strada provinciale per giungere alla grotta della Madonna di Lourdes in San Marco ai Monti. La processione sarà guidata dal vicario generale, mons. P ompilio Cristino; alle ore 20.30 la benedizione eucaristica. Corso a Trevi Il Centro di Orientamento Pastorale organizza dal 23 al 26 giugno a Trevi-Spoleto la 58ª settimana nazionale di aggiornamento pastorale. È possibile prenotarsi telefonicamente, via fax o on-line. Info: tel. o fax 06 6390 010 ; email:[email protected] www.centroorientamen t opastorale.org. 32 Anno II – N. 11 Maggio 2008 In Diocesi Agenda MAGGIO Venerdì 23: Consiglio Affari Economici - Sala Verde Episcopio (ore. 16.00) Domenica 25: Solennità Corpus Domini - Basilica Madonna delle Grazie (ore 18.00) Sabato 31: Ordinazione presbiterale don Michele Puzella - Torrecuso (ore 18.00) GIUGNO Domenica 5: Consiglio Presbiterale - Sala Verde Episcopio (ore 9.30) Sabato 7: VII Cammino di Fraternità Confraternite della Metropolia - Rotondi (7 e 8 giugno) Lunedì 9: Coordinamento Pastorale Diocesano - Sala Verde Episcopio (ore 10.00); Istituzione ministri straordinari della comunione - Basilica Madonna delle Grazie (ore 19.00) Martedì 10: Collegio Vicari Foranei - Sala Verde Episcopio (ore 10.00) Giovedì 19: Ritiro del Clero - Seminario Arcivescovile (ore 9.30) Mercoledì 25: Convegno Pastorale Diocesano Seminario Arcivescovile (25 e 26) In Diocesi Anno II – N. 11 Maggio 2008 Diario dell’arcivescovo MAGGIO 22 Gio 17.30 Convegno su San Pio 9.30 Udienze Episcopio 16.00 Consiglio Affari Economici Parrocchia Sacro Cuore 18.30 Celebrazione eucaristica Seminario Arcivescovile 20.15 Presentazione Rosa d’Oro Biblioteca Pacca 9.30 Celebrazione eucaristica Madonna delle Grazie 11.00 Udienze Episcopio 19.00 Cresime Parrocchia Addolorata 11.30 Cresime Parr. Spirito Santo 18.00 Corpus Domini Madonna delle Grazie 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun Seminario Arcivescovile Conferenza Episcopale Italiana (da lunedì 26 a giovedì 29) Roma 7.30 Celebrazione eucaristica Monastero Visitazione S. Giorgio del Sannio 10.00 Celebrazione eucaristica Ospedale Fatebenefratelli 10.00 Consacrazione Chiesa San Giorgio La Molara 18.00 Ordinazione Presbiterale don M. Puzella Torrecuso 30 Ven 31 Sab 33 34 Appuntamenti Anno II – N. 11 Maggio 2008 Diario dell’arcivescovo GIUGNO 11.00 Cresime Paolisi 19.30 Celebrazione eucaristica S. Maria Ingrisone 9.30 Udienze Episcopio Pomerig. Festa della Repubblica Prefettura 7.00 Santa Messa Seminario Arcivescovile 9.30 Udienze Episcopio 17.30 Anniversario Bollettino parrocchiale Baselice 9.30 Udienze Episcopio 18.00 Cresime Tufo 1 Dom 2 Lun 3 Mar 4 Mer 9.30 5 Gio 6 Ven 7 Sab 8 Dom Consiglio Presbiterale Sala Verde Episcopio 18.00 Cresime Pontelandolfo 9.30 Udienze Episcopio 18.30 Cresime Santa Paolina 9.30 Udienze Episcopio 16.00 Cammino delle Confraternite Rotondi 19.00 Cresime Paupisi 11.00 Cresime Beltiglio 16.30 Celebrazione eucaristica Rotondi 18.30 Celebrazione eucaristica Parr. San Modesto Appuntamenti Anno II – N. 11 Maggio 2008 Diario dell’arcivescovo GIUGNO 10.00 Coordinamento Pastorale Diocesano Sala Verde Episcopio 19.00 Mandato Ministri Staordinari Madonna delle Grazie 10.00 Collegio Vicari Foranei Episcopio 19.00 Consacrazione Chiesa Calvi 9.30 Udienze Episcopio 18.30 Cresime Tufara 9.30 Udienze Episcopio 18.30 Convegno sui giovani Centro di Cultura 10.30 Celebrazione eucaristica Chiesa S. Pasquale 20.00 Celebrazione eucaristica Caivano 11.00 Cresime San Marco ai Monti 19.00 Cresime Foglianise 9.30 Incontro formativo Serino 11.30 Cresime Chianche 18.30 Cresime Parr. San Modesto 9.30 Udienze Episcopio 18.00 Cresime S. Arcangelo T. 9.30 Udienze Episcopio 18.00 Incontro spiritualità Parr. Spirito Santo 9.30 Udienze Episcopio 9 Lun 10 Mar 11 Mer 12 Gio 13 Ven 14 Sab 15 Dom 16 Lun 17 Mar 18 Mer 19 Gio 19.00 9.30 Incontro Confraternita S. Giorgio La Molara Ritiro del Clero S. Giovanni Rotondo 35 Appuntamenti Anno II – N. 11 Maggio 2008 36 LE CRESIME DEL MESE Ordinazioni sacerdotali I l 31 maggio, alle ore 18.30, presso i locali delle scuole elementari di T orrecuso, per le mani di mons. Andrea Mugione, riceverà l’ordinazione sacerdotale don Michele P uzella, che celebrerà la sua prima messa domenica 1 giugno alle ore 11. Sabato 21 giugno, alle ore 18.30, nella chiesa parrocchiale di Fragneto Monforte, l’arcivescovo ordinerà sacerdote, don Pierluigi Facchino, il quale celebrerà la sua prima messa, domenica 22 giugno alle ore 11.00. Impaginazione e progetto grafico Redazione: piazza Orsini Benevento Tel. 0824/323326 MAGGIO Sabato 24: Parrocchia SS Addolorata - Benevento (ore19.00) Domenica 25: Parrocchia Spirito Santo - Benevento (ore 11.30) GIUGNO Domenica 1: Parrocchia Santi Andrea e Tommaso - Paolisi (ore 11.00) Mercoledì 4: Parrocchia Santa Maria Assunta - Tufo (ore 18.00) Giovedì 5: Parrocchia Santissimo Salvatore – Pontelandolfo (ore 18.00) Venerdì 6: Parrocchia Santa Paolina - Santa Paolina (ore 18.30) Sabato 7: Parrocchia Santa Maria del Bosco – Paupisi (ore 19.00) Domenica 8: Parrocchia Santissimo Rosario – Beltiglio (ore 11.00) Mercoledì 11: Parrocchia Santa Maria del Carmine – Tufara (ore 18.30) Sabato 14: Parrocchia San Pietro, Santa Margherita e San Felice - Chianche (ore 11.00); parrocchia San Ciriaco – Foglianise (ore 19.00) Domenica 15: Parrocchia San Modesto – Benevento (ore 18.30) Lunedì 16: Parrocchia Santa Maria Maggiore - S. Arcangelo Trimonte (ore 18.00) Venerdì 20: Parrocchia SS Trinità – Montesarchio (ore 19.00) Domenica 22: Parrocchia Santa Maria e Sant’Alessio – Venticano (ore 11.30); parrocchia S. Maria Assunta – Altavilla Irpina Martedì 24: Parrocchia S. Maria Vergine – Castel del Lago (ore 18.30)