il ruolo del mmg nella gestione dei problemi di salute

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il ruolo del mmg nella gestione dei problemi di salute
IL RUOLO DEL MMG
NELLA GESTIONE DEI PROBLEMI DI SALUTE CORRELATI ALLO STRESS LAVORATIVO
Lo SCOPO del presente documento è quello di sensibilizzare il MMG nei confronti di un problema di grande
rilevanza sociale, fornirgli gli strumenti per un primo inquadramento e i riferimenti per eventuali valutazioni più
approfondite verso le quali indirizzare i propri assistiti.
COSA E’ LO STRESS
Lo stress si definisce come una "reazione emozionale intensa a una serie di stimoli esterni che mettono in moto
risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva": è la risposta fisiologica dell’organismo ad ogni richiesta di
modificazione effettuata su di esso. Tale risposta viene anche definita “Sindrome generale di adattamento”, ovvero una
risposta aspecifica a qualsiasi richiesta (stressor) proveniente dall’ambiente esterno o interno, che vede coinvolti i
sistemi biologici dell’organismo (nervoso, endocrino, cardiovascolare, immunitario).
L’individuo può ben adattarsi nell’affrontare un’esposizione a stressor per breve termine, cosa che può anche essere
considerata positiva (eustress); un’esposizione prolungata e/o intensa a stressor può produrre reazioni di adattamento
negative (distress o stress negativo).
Il distress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le
risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste.
Questo può verificarsi o perché le richieste sono eccessivamente intense o perché durano troppo a lungo, superando
quindi le possibilità di compensazione del soggetto.
Inoltre i singoli individui possono reagire differentemente ad una stessa situazione data (variabilità intraindividuale)
oppure possono reagire diversamente a situazioni similari in momenti diversi della propria vita (variabilità
interindividuale).
COSA È LO STRESS LAVORO-CORRELATO
Secondo il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH, 1999) lo stress lavoro correlato è costituito
dall’insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono
commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore. Secondo l’European Agency for Safety and Health at work
“lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le
risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste. Fattori comuni di stress legato all'attività lavorativa
comprendono la mancanza di controllo sull'attività svolta, richieste inadeguate rivolte ai lavoratori e la mancanza di
sostegno da parte dei colleghi e della direzione.”
I cambiamenti in corso nel mondo del lavoro sottopongono i lavoratori a pressioni e richieste sempre maggiori: si pensi
al ridimensionamento delle imprese e all'esternalizzazione delle mansioni, al maggior bisogno di flessibilità in termini
di impiego e competenze, all'accresciuto ricorso ai contratti a tempo determinato, alla più marcata precarietà del
lavoro e all'intensificazione dell'attività lavorativa (con un carico di lavoro più intenso e un aumentato livello di
pressione), nonché allo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata.
Lo stress può colpire qualsiasi luogo di lavoro e lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal
settore di attività, dal livello gerarchico o dalla tipologia del rapporto di lavoro.
Gli stessi Medici di famiglia sono sempre più vittime di stress e disagi psico-fisici legati alle difficoltà professionali.
Secondo un recente studio olandese in Psychological Reports, non meno del 40% dei medici di base andrebbe incontro
ad elevati livelli di burnout.
Lo stress può essere fonte per le persone di malattia e disagio, in ambito sia lavorativo che familiare. Lo stress, inoltre,
può mettere in pericolo la sicurezza sul luogo di lavoro e contribuire all'insorgere di problemi di salute, quali:
a livello fisiologico: es. aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca; disturbi gastrointestinali (es.
sindrome del colon irritabile, ulcera peptica, malattie infiammatorie croniche intestinali, reflusso gastroesofageo);
insorgenza e/o aggravamento di patologie cutanee (psoriasi, orticaria, dermatiti, infezioni da herpes virus,
alopecia areata, dermatite atopica) o muscolo scheletriche;
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a livello psicologico/emotivo: es. ansia, attacchi di panico, iperallerta, rimuginio, difficoltà di concentrazione,
difficoltà di memorizzazione, reazioni di evitamento, apatia, umore deflesso, demotivazione;
a livello comportamentale: es. disordini alimentari, potenziamento di abitudini voluttuarie (fumo, alcol, caffè),
gioco d’azzardo, abuso di sostanze psicoattive, ritiro sociale, compromissione della vita familiare/affettiva, disturbi
del sonno.
Altri segnali di allarme possono essere infortuni ripetuti, frequenti richieste di periodi di malattia, richiesta di
prescrizione psicofarmaci o di invio a psichiatra/psicologo/psicoterapeuta.
Infine altro aspetto cui prestare attenzione è l’eventuale riscontro di più assistiti che lavorano nella medesima azienda
che lamentano sintomi o segnali di allarme riconducibili ad una situazione di stress lavorativo.
L’ENTITA’ DEL FENOMENO
In Europa lo stress è il secondo problema di salute legato all'attività lavorativa e colpisce circa il 22% dei lavoratori
dei 27 Stati membri (dati del 2005). Nel 2002 il costo economico annuale dello stress legato all'attività lavorativa
nell'UE è stato calcolato pari a 20 miliardi di euro.
Secondo dati INAIL dell’ottobre 2011, l'Ente Assicuratore ha riconosciuti 500 casi di patologie da stress collegato al
lavoro sulle quattromila denunce presentate all'Istituto negli ultimi 10 anni.
Il 60% dei casi riconosciuti in questi anni riguarda uomini. Quasi la metà dei casi è nella fascia di età centrale (il 46% tra
i 46 e i 55 anni), mentre il 20% ha oltre 56 anni. Tra i comparti economici prevale il terziario, con il 42% dei casi
riconosciuti, seguono la pubblica amministrazione e l'industria con il 29%. Il 59% dei casi riguarda impiegati, mentre il
21% è relativo a operai e il 20% a quadri e dirigenti.
Lo stress legato all'attività lavorativa rappresenta pertanto una delle sfide principali con cui l'Europa deve
confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro.
ASPETTI NORMATIVI
In Italia il quadro normativo di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, costituito dal D.Lgs 81/2008, ha
specificamente individuato lo stress lavoro-correlato come uno dei rischi che deve essere obbligatoriamente oggetto di
valutazione in tutte le aziende pubbliche e private, al fine di mettere in atto adeguate misure di prevenzione.
Lo stress può essere associato al contesto di lavoro (comunicazione, ruolo, livello di partecipazione, sviluppo di
carriera, livello di autonomia decisionale, rapporti interpersonali, ecc.) o al contenuto del lavoro (rischi tradizionali fisici, chimici, ecc. -, rischio infortunistico, problematiche legate alla pianificazione dei compiti, ai carichi e ritmi di
lavoro, all’orario, ai turni, ecc). Sono considerati eventi sentinella della presenza di una situazione di stress lavoro
correlato all’interno dell’azienda l’aumento degli infortuni, delle malattie, dell’assenteismo, del turnover, dei
contenziosi.
E’ importante evidenziare che lo stress è un meccanismo complesso multifattoriale in cui agiscono sia le caratteristiche
della situazione lavorativa vissuta, sia quelle del soggetto (caratteristiche di personalità, modalità di fronteggiamento
delle situazioni stressanti, vulnerabilità individuale, livello di supporto sociale).
RUOLO DEL MMG
In una situazione di compromesso benessere, la prima figura cui il soggetto fa riferimento è il medico di Medicina
generale. Abitualmente il lavoratore stressato si rivolge al proprio medico portando alla sua attenzione non il disagio
che sperimenta nell’ambiente di lavoro, ma il disagio psicofisico che ne consegue. I motivi possono essere diversi. Lo
stesso lavoratore non sempre mette la sua sofferenza in rapporto con i problemi occupazionali ed è quindi il primo a
voler indagare le possibili cause organiche del suo star male. Oppure, non ritiene di doverne parlare, non pensa che la
causa sociale, che spesso giudica immodificabile, possa interessare il medico. Parla quindi di disturbi del sonno, di
tensione, di ansia, di depressione, oppure di cefalea, mal di stomaco o quant’altro.
Sta quindi al medico cercare di capire cosa ci possa essere dietro il linguaggio del corpo e offrire al paziente uno
spazio di accoglimento che consenta la manifestazione del disagio e la narrazione degli eventi. E' quindi di estrema
importanza che, in caso di ripetute e/o prolungate assenze per malattia o “difficoltà” lamentate dai propri assistiti, il
medico di base indaghi se la patologia o il malessere possa essere riconducibile al contesto lavorativo. Per esempio,
potrebbe spendere alcuni minuti ponendo domande aperte seguendo la guida al colloquio di seguito proposta.
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BOX 1 – GUIDA AL COLLOQUIO
Domande base:
Si è fatto un’idea dell’origine/peggioramento di questo suo malessere/malattia?
Pensa possa essere correlato ad alcune problematiche o fattori stressanti nella sua vita? se sì di che natura?
Nel caso di risposte che incentrino l’attenzione su problematiche legate al lavoro, potrebbe essere utile approfondire l’anamnesi
indagando eventuali criticità insorte negli ultimi 6 mesi:
a)
b)
c)
d)
In una scala da 0 a 10, quanto pensa che incida il lavoro sul suo malessere?
In una scala da 0 a 10, quanto ritiene che il ritmo/carico di lavoro abbia una ricaduta sul suo stato di salute?
In una scala da 0 a 10, quanto ritiene che i rapporti interpersonali con i colleghi o con i superiori siano correlati alla sua
sintomatologia?
Rispetto ai suoi colleghi di lavoro, quanto pensa di essere discriminato o marginalizzato o dequalificato?
Laddove dal riferito del paziente emergano significative problematiche lavorative, il MMG può inviare il lavoratore alle
U.O.I. PSAL della ASL di Brescia o alla UOOML della A.O. Spedali Civili di Brescia, con le modalità di seguito riportate:
a)
INVIO ALLA UOI PSAL DI COMPETENZA
In tema di disagio/patologie da stress lavoro-correlato, le Unità Operativa Integrata Prevenzione e Sicurezza Ambienti
di Lavoro (U.O.I.PSAL) della ASL di Brescia, competenti sulle aziende presenti nel proprio territorio, possono svolgere
una funzione di ascolto per singoli o gruppi di lavoratori che presentano situazioni di disagio imputabili a condizioni di
stress lavorativo.
Dall’analisi della problematica presentata scaturisce la ricerca di soluzioni più o meno articolate che possono prevedere
il coinvolgimento del medico competente per la gestione di problemi di salute e/o l’invio del lavoratore alla UOOML
per una valutazione clinica, senza oneri per il lavoratore. Qualora emergesse una situazione lavorativa critica, potrebbe
essere svolto un intervento di vigilanza presso l’azienda finalizzato alla messa in atto di adeguate misure di
prevenzione.
Infine, qualora dalle indagini emerga anche il sospetto di un nesso di causalità tra la patologia da cui è affetto il
lavoratore e le sue condizioni di lavoro, il medico del lavoro della U.O.I. PSAL provvede alla stesura del referto di
sospetta malattia professionale e del primo certificato di malattia professionale INAIL.
Per prendere un appuntamento contattare la segreteria della UOI PSAL competente per territorio sulla base del
comune di ubicazione della unità produttiva presso cui presta la sua opera il lavoratore.
INDIRIZZI DELLE UOI PSAL PRESENTI SUL TERRITORIO
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 1 - (Brescia)
Indirizzo: Corso Matteotti, 21 – 25122 Brescia
Orari: dalle 9.00 alle 12.00 – pom. dalle 14,00 alle 16,00
Responsabile dell' U.O.: Dott. ssa Domenica Sottini
Segreteria: tel 030-383.8663 / fax 030-383.8218
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 2 - (Castenedolo)
Indirizzo: Via Matteotti, 9 – 25014 Castenedolo
Orari: dalle 9.00 alle 12.00 – pom. su appuntamento
Responsabile dell'U.O.: Dott. ssa Siria Garattini
Segreteria: tel 030-2499889 / fax 030-2499896
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 3 - (Villa Carcina)
Indirizzo: Via Italia n. 20 – 25069 Villa Carcina
Orari: da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 11.30
Responsabile dell'U.O.: Dott.ssa Schettino Filomena
Segreteria: tel 030-8915387 / fax 030-8915396
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 4 - (Palazzolo)
Indirizzo: Via Lungo Oglio C. Battisti, 17 – 25036 Palazzolo
Orari: dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 16,00
Responsabile dell'U.O.: Dott. Massimo Cacace
Segreteria : tel. 030-7007621 / fax 030-7007629
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 5 - (Leno)
Indirizzo: P.zza Donatori di Sangue n. 1 – 25024 Leno
Orari: dalle 9.00 alle 12.00 – pom. su appuntamento
Responsabile dell'U.O.: Dott.ssa Sandra Lombardi
Segreteria: tel. 030-9078.423 / fax 030-9078.422
Unità Operativa Integrata PSAL DGD 6 – (Nozza di Vestone)
Indirizzo: Via Reverberi, 2 – 25070 Nozza di Vestone
Orari: dalle 9.00 alle 12.00 – pom. su appuntamento
Responsabile dell'U.O.: Dott. Francesco Franchi
Segreteria: tel. 0365 - 296701 / fax 0365 – 296704
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b) INVIO ALLA UOOML - SPEDALI CIVILI DI BRESCIA
L’invio per visita specialistica alla Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro (UOOML) ha il fine di giungere
ad una formulazione diagnostica e stabilire un nesso di causalità tra la situazione lavorativa ed i sintomi psicopatologici.
Viene seguito un iter strutturato in più fasi:
1. primo colloquio telefonico con il lavoratore per illustrazione del processo valutativo e appuntamento;
2. visita con il medico del lavoro con raccolta di anamnesi lavorativa e patologica (prossima/remota) ed esame dello
stato di salute generale;
3. invio, laddove necessario, ai centri territoriali di salute mentale (CPS) per una consulenza psichiatrica ed
eventualmente psicodiagnostica, al fine di ottenere una diagnosi, evidenziare vulnerabilità psicopatologiche
individuali e laddove si ritenga utile, per una presa in carico (trattamento farmacologico e/o psicoterapeutico);
4. stesura della relazione, in cui il giudizio diagnostico stabilirà una correlazione positiva/negativa della
sintomatologia con l’anamnesi occupazionale riferita.
In caso di correlazione positiva: stesura del referto/segnalazione di sospetta malattia professionale per l’Autorità
Giudiziaria e primo certificato di malattia professionale INAIL.
Il contatto per fissare la visita avviene telefonicamente, previa impegnativa del medico curante “per visita specialistica
da stress lavorativo”, con la corresponsione del ticket, se dovuto, secondo le tariffe vigenti.
La visita viene fissata al massimo entro 2 settimane dal contatto telefonico e la durata complessiva dell’iter è variabile
(in funzione prevalentemente dall’eventuale invio al CPS).
RIFERIMENTI
Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro, Igiene, Tossicologia e Prevenzione Occupazionale
Direttore: Prof. Pietro Apostoli
Indirizzo: Spedali Civili di Brescia, P.le Spedali Civili, 1 - 25123 Brescia,
Prenotazioni visite Tel. 030 399.5662 - 030 399.5660, ore 11.00-12.00 e 14.00-15.00
Telefono segreteria: 030 399.6602 – 030 399.5660; Fax segreteria: 030 399.6080
Direttore Servizio Psal ASL di Brescia
Dr. PietroGino Barbieri
Direttore UOOML Spedali Civili di Brescia
Prof. Pietro Apostoli
BOX 2 -SITOGRAFIA
1)
2)
3)
4)
5)
INAIL: http://85.18.194.67/focusstresslavorocorrelato
Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro: http://osha.europa.eu/it/topics/stress/index_html
INAIL-ISPESL. Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro – http://www.ispesl.it/networkmobbing/index.asp
INAIL-ISPESL. Dossier rischi stress lavoro correlato. http://www.ispesl.it/pubblicazioni/dossier.asp?q=rp
www.aslbrescia.it (percorso da seguire: asl Brescia > enti e imprese > salute nei luoghi di lavoro > valutazione e gestione del rischio stress lavoro
correlato)
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