2° GIRO

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2° GIRO
1. LA CLIPPERS: Blake Griffin, 6-10, Oklahoma, ala forte
FIRMATO
Karl Malone,
Marcus Fizer
Prima scelta annunciata, dopo un'elettrizzante stagione a Oklahoma. Ha esplosività, forza fisica, velocità,
elevazione, oltre a una cattiveria agonistica che lo porta sempre a scegliere la schiacciata, anche quando
soluzioni meno faticose sono a disposizione. Ha mostrato anche buone doti di leadership e disposizione a
giocare assieme ai compagni, come il buon numero di assist dimostra. Sono completamente da inventare la
tecnica fronte a canestro e il tiro, ma con il supporto di quell'energia qualsiasi miglioramento diventa fattibile.
Dicono che difenderà meglio di come abbia fatto al college perché lì coach Jeff Capei voleva impedirgli di
commettere troppi falli troppo in fretta.
2. MEMPHIS GRIZZLIES: Hasheem Thabeet, 7-3, Connecticut, centro
FIRMATO
Dikembe Mutombo,
Michael Olowokandi
Il paradosso del draft, in quanto è il giocatore che porta con se più rischi e più certezze di tutti. Di sicuro ci
sono i suoi centimetri, il suo fisico slanciato ma robusto, il tempismo per la stoppata. Di sospettoso c'è una
dimestichezza con la palla ancora insufficiente, un livello di comprensione del gioco rudimentale e un
approccio troppo bambinesco, inaccettabile tra i professionisti. I miglioramenti al college ci sono stati, ma la
strada per diventare un giocatore di basket è ancora lunghissima. C'è da dire che, dovesse andare male,
troverà sempre qualcuno disposto a dargli qualche minuto, anche solo per buttare il corpaccione in area.
3. OKLAHOMA THUNDER: James Harden, 6-5, Arizona State, guardia
FIRMATO
Brandon Roy,
Anthony Parker
In due anni, sostanzialmente da solo, ha trasformato i Sun Devils da squadra materasso a seconda forza
della Pac 1O. La sua abilità di comprendere il gioco e di leggere le situazioni ha colpito tanti addetti ai lavori,
al pari della completezza tecnica. È infatti difficile trovare un aspetto dove sia carente, sia davanti che dietro.
A tutto questo unisce maturità, propensione al gioco di squadra, doti di leader. Quello che induce qualche
incertezza è l'atletismo non eccezionale e la capacità di adattarsi alla difesa a uomo dopo due anni di zona
sotto la guida di Herb Sendek
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4. SACRAMENTO KINGS: Tyreke Evans, 6-5, Memphis, guardia
FIRMATO
Larry Hughes,
Deshaun Stevenson
Scelta shock perché i Kings avevano a disposizione Rubio, per cui avevano mostrato amore incondizionato.
Il prospetto, però, è di quelli interessanti, visto che può contare su una struttura fisica robusta e su una
plasticità che contro gli esterni NBA tornerà comoda. Un solo anno di college, pur sotto la guida di uno dei
migliori coach (John Calipari) non è bastato a limarne i difetti tecnici, tra cui un tiro tecnicamente scorretto e
poco preciso. Il meglio lo dà in campo aperto, dove sfrutta l'atletismo, ma sa anche coinvolgere i compagni
grazie alla visione di gioco e a una mentalità altruista. Mani velocissime, oltre due recuperi a partita.
5. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Ricky Rubio, 6-4, Badalona (Spa), playmaker
EUR - SPA
Jason Williams,
Beno Udrih
La classe e il talento certamente sono sempre quelli: vede il gioco in una dimensiona tutta sua, ha creatività
ed estro speciali, gioca con una personalità e una furbizia (a volte sporchina) che ogni diciottenne si sogna.
Intanto però Minnesota ha preso anche Jonny Flynn, segno che non si aspetta di avere lo spagnolo subito a
disposizione, o che lo vuole cedere. Del resto l'altissimo buyout con Badalona (sei milioni di dollari) e le
inopportune dichiarazioni strafottenti della vigilia («vengo oltreoceano solo per un progetto tecnicamente
adatto a me») hanno seminato scetticismo, facendogli perdere una seconda scelta assoluta che sembrava
certa, e forse attaccandogli addosso una pericolosa etichetta. Non essersi presentato alla conferenza di
presentazione della sua nuova squadra non ha aiutato a renderlo simpatico.
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6. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Jonny Flynn, 6-0, Syracuse, Playmaker
FIRMATO
Aaron Brooks,
Tyus Edney
Sgusciante e creativo, è un attaccante completo, specialista nelle accelerazioni dal palleggio ma anche
capace di costruirsi l'arresto e tiro dalla media. Atleticamente vale molto di più di quanto suggerisca la
piccola taglia: pur essendo poco più di 1.80, schiaccia con facilità e ha eccellenti doti per concludere in
acrobazia. In difesa, però, il deficit di centimetri potrebbe penalizzarlo. A Syracuse era autorizzato a fare e
disfare a piacimento, il che ovviamente l'ha fatto divertire ma non l'ha aiutato a ripulire le scelte di gioco.
Giocatore di grande leadership e grande cuore, passato alla storia per aver giocato 67 minuti (con 34 punti e
11 assist) nella maratona di sei tempi supplementari vinta con Connecticut nello scorso torneo della Big
East.
7. GOLDEN STATE WARRIORS: Stephen Curry, 6-3, Davidson, guardia
FIRMATO
Reggie Miller,
BJ Armstrong
Di gran lunga il miglior realizzatore di tutta la nidiata. Ha chiuso la stagione NCAA da top scorer con oltre 28
punti a partita, anche se il vero anno d'oro era stato quello prima, in cui aveva trascinato Davidson a una
clamorosa Elite Eight. Sa segnare da qualsiasi distanza, in qualsiasi condizione di equilibrio, dal palleggio o
uscendo dai blocchi. E anche in entrata, pur non essendo un atleta super, sa concludere in maniera creativa.
Unico problema: con quell'altezza dovrà riciclarsi da playmaker, perché la guardia non potrà farla
stabilmente. In difesa tende ad arrangiarsi, è probabile che almeno all'inizio vada in difficoltà. A dispetto delle
vocazione realizzativi, è un grande altruista e ottimo passatore.
8. Jordan Hill, 6-10, Arizona, ala forte
FIRMATO
David West,
Tyrone Hill
Il fatto che sia stato stabilmente proiettato tra le prime cinque scelte indica la penuria di centimetri che ha
afflitto i giocatori di questa nidiata. Perché Hill è un giocatore interno, dotato di esplosività e potenza, ma
ancora tutto da costruire per quanto riguarda movimenti offensivi e comprensione del gioco. A differenza dei
pari ruolo nella lista, però, ha centimetri e margini di miglioramento, e questo lo ha avvantaggiato. Adesso
sta a lui confermare i progressi fatti vedere bei tre anni di college, iniziando a costruirsi un tiro da fuori
affidabile.
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9. TORONTO RAPTORS: DeMar DeRozan, 6-7, Southern California, ala piccolo
FIRMATO
Richard Jefferson,
Desmond Mason
Fino a venti giorni dalla fine della stagione, sembrava il flop dell'anno Poi ha estratto dal cilindro un torneo di
conference stupendo e due solidissime partite nei due turni di NCAA giocati a marzo, ribaltando i giudizi.
Atletismo e fisico non mancano, al punto che in molto lo considerano il giocatore più elettrizzante del lotto.
Discreto in difesa, ancora troppo poco tecnico in attacco, dove pecca al tiro e nel trattamento di palla. E' uno
degli elementi più futuribili.
10. MILWAUKEE BUCKS: Brandon Jennings, 6-1, Lottomatica Roma, playmaker
FIRMATO
Kenny Anderson,
Jamaal Tinsley
L'idea degli scout americani è che l'anno di panchina a Roma, invece di farlo marcire, abbia accelerato la
sua maturazione, soprattutto mentale. Per questo la sua reputazione è rimasta elevata. La capacità di
trattare la palla e di creare in campo aperto non si discute, cosi come l'atletismo e l'agilità. Più difficile
mettersi nelle sue mani nel gioco a metà campo, come certi scampoli di Eurolega hanno dimostrato (anche
se a quel livello qualunque liceale sarebbe stato fatto a pezzi). Discontinuo il tiro, resterà nella storia per aver
stretto la mano a Stern quattro chiamate dopo la sua (ufficialmente perché in ritardo).
11. NEW JERSEY NETS: Terrence Williams, 6-6, Louisville, guardia-ala
FIRMATO
Hedo Turkoglu,
Jumaine Jones
Ha tutto per diventare una "point forward" di livello: atletismo, altezza, visione di gioco, qualità delle mani,
trattamento di palla. Il problema è che il basket è anche un gioco di testa, e la sua non è sempre presente,
viste le tremende pause di cui è affetto dentro la stessa partita. Inoltre tende spesso a giochicchiare, senza
mostrare l'aggressività e il killer instinct richiesti in certe fasi della partita. Alterno come difensore, ma quando
ci si mette sa fare bene anche in questo aspetto del gioco.
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12. CHARLOTTE BOBCATS: Gerald Henderson, 6-5, Duke, guardia
FIRMATO
Jerry Stackhouse,
Gerald Fitch
Saltatore sopraffino, è stato uno degli schiacciatori più plastici e spettacolari dell’ultima stagione di college.
Sotto la guida di Coach K., tuttavia, ha imparato anche a fare altro, costruendosi un tiro teso ma decente e
imparando a trattare la palla. Resta molto meccanico e poco naturale nei movimenti ma i mezzi fisici sono di
primissimo piano. Da migliorare le scelte offensive, soprattutto quando la difesa si chiude: in tre anni di
università ha infatti totalizzato più palle perse (191) che assist (182), un dato per certi versi sconcertante.
Una sicurezza in difesa.
13. INDIANA PACERS: Tyler Hansbrough, 6-9, North Carolina, ala forte
FIRMATO
Antonio McDyess,
Eduardo Najera
Coronati con il titolo quattro anni di NCAA da sogno, è chiamato a migliorare il suo gioco offensivo per avere
un ruolo importante anche al piano di sopra. Le qualità mentali, infatti, non sono in discussione: aggressivo,
coraggioso, tenace (anche nel rimandare l'ingresso in NBA per riuscire finalmente a vincere il titolo di
college), ha tutti i mezzi per non andare sotto contro i pari ruolo più potenti. Tiro da fuori, gioco fronte a
canestro e capacità di passaggio, tuttavia, pur migliorati, sono ancora lontani dalla perfezione. Dovrà anche
irrobustire la sua struttura fisica, visto che il suo livello di atletismo è buono ma non straordinario.
14. PHOENIX SUNS: Earl Clark, 6-9, Louisville, ala piccola-ala forte
FIRMATO
Tayshaun Prince,
Jonathan Bender
Ala atletica e slanciata, con una coordinazione e un'eleganza che pochi coetanei possono vantare. La sua
caratteristica migliore è la versatilità difensiva: al college passava con indifferenza dalle ali piccole ai centri,
cavandosela egregiamente grazie ai piedi veloci e ai centimetri. In attacco tratta bene la palla e sa
penetrare, ma deve diventare più aggressivo e usare meno il tiro da fuori, in cui tende a esagerare. Non un
grande lavoratore, né un grande agonista, il suo sviluppo resta difficile da decifrare.
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15. DETROIT PISTONS: Austin Daye, 6-10, Gonzaga, ala forte
FIRMATO
Robert Horry,
Matt Bonner
Toh, un lungo tiratore, rarità assoluta in questo draft. Ha raggio di tiro da oltre l'arco, ma sa anche fare la
finta e partire fronte a canestro, pur con tempi abbastanza lunghi. Deve velocizzarsi e soprattutto deve
irrobustirsi, perché non ha ancora la struttura per tenere i contatti contro i pari ruolo NBA. E' cresciuto a
rimbalzo, ma fatica a tenere la posizione, mentre in difesa cerca prevalentemente la stoppata. Qualità delle
mani e coordinazione lo rendono però un prospetto interessante.
16. CHICAGO BULLS: James Johnson, Wake Foresi, 6-8, ala piccola-forte
FIRMATO
Corey Maggette,
Chucky Brown
Al college il fisico tosto e l'atteggiamento belligerante gli hanno permesso di aprirsi spazio vicino a canestro.
Chiaro che con quell'altezza dovrà modificare le sue abitudini per l'NBA, ma ha il trattamento di palla e in
generale la concentrazione, non sempre all'altezza della situazione.
17. PHILADELPHIA 76ERS: Jrue Holiday, 6-4, UCLA, play-guardia
FIRMATO
Bobby Jackson,
Greg Anthony
Dopo essere arrivato alla corte di Howland con le credenziali di un fenomeno, ha lasciato l'ateneo al termine
di una stagione apparentemente deludente (8 punti, 4 assist). In realtà, più che giocare male, ha giocato in
maniera diversa da come ci si aspettava. Dotato di centimetri e mezzi fisici importanti, ha mostrato visione di
gioco, capacità di creare dal palleggio, buona attitudine difensiva, in un sistema che difficilmente esalta i
singoli. Altruista, pur abusando talvolta del palleggio. Molto da lavorare sulla tecnica offensiva
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18. DENVER (da MINNESOTA): Ty Lawson, 6-0, North Carolina, playmaker
FIRMATO
Jameer Nelson,
Howard Eisley
Il più completo dei play di questa nidiata, e forse l'uomo che più è stato decisivo nel recente trionfo dei Tar
Heels. Micidiale il campo aperto, pericoloso al tiro, sgusciarne in entrata, bravo a usare entrambe le mani e
già molto avanti nella comprensione del gioco e nelle scelte. A spingerlo cosi in basso sono stati i dubbi sulla
sua fragilità fisica e l'idea che il suo processo di sviluppo sia già sostanzialmente compiuto. E' perfezionabile
la rapidità di rilascio della palla sul tiro. In difesa invece deve velocizzarsi, anche se la struttura fisica
massiccia potrebbe agevolarlo nel tenere i contatti. In generale gli manca un po' di esplosività e di
elevazione, ma il cervello e la tecnica sono da solido giocatore di quintetto
19. ATLANTA HAWKS: Jeff Teague, 6-2, Wake Forest, play-guardia
FIRMATO
Monta Ellis,
Alvin Williams
Elemento di quantità più che di qualità, è un play realizzatore che per rendere al massimo deve
continuamente avere la palla in mano. Il suo gioco si fonda sulle penetrazioni ripetute, non sempre lucide, e
sui tiri in corsa, mentre deve ancora sviluppare un'esecuzione pulita dell'arresto e tiro. Il tiro da tre va e
viene, mentre è virtualmente inarrestabile in campo aperto. Ideale per produrre punti rapidi, sarebbe
rischioso affidargli la squadra.
20. UTAH JAZZ: Eric Maynor, 6-2, Virginia Commonwealth, playmaker
FIRMATO
Devin Harris,
Jordan Farmar
Il suo quadriennio a VCU è stato da incorniciare, ma la Colonial Association è una Conference sperduta e in
pochi l'hanno notato. E' difficile trovare giocatori tecnicamente completi e mentalmente maturi come lui: è un
leader naturale, propenso a far girare la squadra e a prendersi l'ultimo tiro (Duke, castigata da una sua
prodezza nel primo turno del 2007, l0 ricorderà), ma capace anche di segnare in tutti i modi. Resta sempre
il dubbio sull'attendibilità degli avversari affrontati (e infatti i detrattori fanno notare come le sue palle perse
siano state troppe contro le poche squadre “di livello” incontrate), ma resta una potenziale sorpresa.
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21. NEW ORLEANS HORNETS: Darren Collison, 6-2, UCLA, playmaker
FIRMATO
Speedy Claxton,
Jacques Vaughn
Poteva essere una delle vittime della concorrenza nel ruolo di play, se la cava con una chiamata piuttosto
alta, oltretutto alla corte di Chris Paul. Per mentalità, capacità difensive e continuità è stato uno dei migliori
registi nei 4 anni di NCAA. La specialità è il cambio di velocità dal palleggio, spesso con la stessa mano, che
porta alla conclusione o a uno scarico. Il problema al piano di sopra sarà finire le penetrazioni con la sua
struttura fisica leggerissima. Il tiro è efficace, ma lento nel caricamento. Bravissimo a mettere pressione sul
portatore di palla avversario.
22. PORTLAND TRAIL BLAZERS: Victor Claver, 6-9, Pamesa Valencia (Spa), ala
piccola-ala forte
EUR - SPA
Troy Murphy,
Scott Padgett
Mobile e agile, sa entrare e concludere con entrambe le mani, ma ha anche un piazzato che merita rispetto.
E' però ancora a metà strada tra le due posizoni di ala. Per fare il "3" difetta di mobilità laterale (ha inciso un
brutto infortunio alla caviglia patito nella stagione appena conclusa); per fare il 4 ci vuole molta più prestanza
fisica. Ha appena firmato un'estensione triennale con Valencia, è probabile che il prossimo anno lo passi
ancora in Spagna.
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23. SACRAMENTO KINGS: Omri Casspi, 6-8, Maccabi Tel Aviv (Isr), ala
piccola
FIRMATO
Andres Nocioni,
Viktor Khryapa
L'esperienza maturata in Eurolega (dove ha anche disputato la finale nel 2008) lo mette su un altro piano
rispetto a tanti colleghi. Giocatore di grande intensità, in attacco vive soprattutto di tiro da fuori, ma sa anche
attaccare fronte a canestro (pur con qualche indecisione nel controllo di palla). In difesa non ha una mobilità
laterale straordinaria e tende spesso ad abboccare alle finte, ma sopperisce con l'aggressività che mette su
ogni singolo pallone. Buon saltatore, chiude spesso con schiacciate spettacolari. Nonostante la chiamata al
primo giro, sta ancora valutando la possibilità di restare in Europa per un altro anno.
24. OKLAHOMA (da DALLAS): BJ Mullens, 7-0, Ohio State, centro
FIRMATO
Brook Lopez,
Will Perdue
Chiamata al primo giro strappata "di rendita" sui centimetri e sulla totale mancanza di concorrenza.
Giocatore da vedere solo in prospettiva grazie a doti fisiche e atletiche notevoli e a mani non disprezzabili.
Allo stato attuale, infatti, non sa sostanzialmente fare niente, se non intimidire e chiudere gli scarichi. Forse
un ulteriore anno di college poteva fare bene, ma la sua scelta di dichiararsi subito è anche dettata da motivi
prettamente finanziari. Non esattamente un'icona della determinazione, in campo tende a distrarsi.
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25. DALLAS (da OKLAHOMA): Rodrigue Bueaubois, 6-2, Cholet (Fra),
playmaker
FIRMATO
Leandro Barbosa,
Tyronn Lue
Nativo di Guadalupa, fu scoperto al camp di Mickael Pietrus. E' reduce da una buona annata europea con
Cholet, finito in finale di Eurochallenge. Le braccia lunghe e le gambe esplosive gli consentono di dominare
in campo aperto, mentre è ancora in fase di apprendimento per quanto riguarda le letture a difesa schierata.
Chissà che la compagnia di Jason Kidd non lo aiuti in questo senso. Ha le potenzialità per essere un ottimo
difensore, ma il vizio di cercare la palla lo porta troppo spesso a sbilanciarsi e a perdere efficacia.
26. CHICAGO BULLS: Taj Gibson, 6-10, Southern California, ala forte
FIRMATO
Kevin Willis,
Carl Landry
Primo giro agguantato in rimonta, grazie a ottimi workout e a una forma fisica perfetta. Ossuto ma tostissimo,
è un discreto giocatore di post basso, anche se tende a essere scolastico nei movimenti e a indugiare in
troppi palleggi da fermo una volta presa posizione. Tendenzialmente aggressivo quando si tratta di chiudere
uno scarico. In difesa intimidisce grazie alla braccia lunghe e all'elevazione, anche se la foga spesso lo
trascina in problemi di falli. Accettabile mano dalla media distanza, si procura molti liberi ma deve migliorare
nella percentuale (65%).
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27. MEMPHIS GRIZZLIES: De-Marre Carroll, 6-8, Missouri, ala piccola-ala forte
FIRMATO
Malik Rose,
Julian Wright
E' il prototipo dell'"all-around" collegiale, nel senso che in campo fa tutto (da prendere i rimbalzi a portare
avanti la palla in palleggio) e non eccelle in niente. Tecnicamente ancora indietro (ma è molto migliorato nel
trattamento di palla), è un giocatore che si arrangia bene con l'astuzia, il gioco senza palla e l'intelligenza,
pur senza avere doti atletiche speciali. A metà strada tra il 3 e il 4, pecca di centimetri per giocare sotto ma
non ha grande mobilità laterale per seguire le ali piccole sul perimetro. Mano sostanzialmente quadrata al
tiro, a dispetto di tutto questo è stato uno dei giocatori più efficaci della scorsa stagione collegiale, in cui ha
portato Missouri a un passo dalla Final Four. Un motivo ci sarà.
28. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Wayne Ellington, 6-5, North Carolina, guardia
FIRMATO
Nick Anderson,
Ronnie Brewer
Esterno potente e forte fisicamente, a North Carolina ha dimostrato di saper fare di tutto in campo: tiro da
fuori, gioco in campo aperto, difesa, capacità di giocare di squadra. La domanda, piuttosto ovvia, è: riuscirà
a mostrare tutte queste qualità all'infuori del sistema perfettamente oliato di Roy Williams?
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29. NEW YORK (da LA LAKERS): Toney Douglas, 6-1, Florida State, play-guardia
FIRMATO
Mo Williams,
Eddie House
Esterno realizzatore, predilige costruire i suoi punti partendo dal palleggio. Non è un fulmine, ma sa usare
bene il corpo in entrata, raccattando anche un buon numero di tiri liberi. Discreto anche al tiro da fuori, è un
attaccante completo, seppur un po' basso. Bene in difesa, dove ha mobilità laterale e aggressività, non è
sempre lucidissimo nelle scelte. Ma il suo futuro è nella posizione di point guard, per ovvi motivi fisici.
30. CLEVELAND: Christian Evenga, 6-5, Prat (LEB Silver, Spa), ala piccola
EUR - SPA
Trevor Ariza,
Ndudi Ebi
Quasi come se fosse North Carolina, Badalona manda due elementi al primo giro. Il congolese, scoperto tre
anni fa al Basketball Without Borders, ha giocato gli ultimi due anni con i catalani, che l'hanno prestato al
club satellite concedendogli uno scampolo di Eurolega. Eyenga ha margini di miglioramento spaventosi,
considerando atletismo, l'apertura di braccia chilometrica ed un tiro rispettabile. Anche se, in questo caso,
l'altissimo puntò di rilascio a volte causa una perdita di equilibrio durante il movimento di tiro. In attacco,
però, non va molto oltre tiro da tre e gioco in campo aperto, mentre non abbina al primo passo una buona
proprietà di palleggio. In difesa, come tutti i giocatori con queste doti, si fida molto dell'atletismo. Ed è qui che
dovrà essere costruito maggiormente. Scelta in stile San Antonio, a lunghissimo termine.
31. PORTLAND (da SACRAMENTO): Jeff Pendergraph, 6-9, Arizona State, ala
FIRMATO
Al Horford,
Dickey Simpkins
Giocatore di cui si parla pochissimo, candidato a scoperta del draft. Il motivo è semplice: un lungo che gioca
di squadra, fa bene le piccole cose e offre affidabilità senza eccellere in nulla tende a passare inosservato.
Eppure le potenzialità per un futuro da quintetto ci sono, alimentate dalla sua eccellente mentalità e da due
mani migliori di quanto possa sembrare.
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32. HOUSTON (da WASHINGTON): Jermaine Taylor, 6-4, Central Florida, playguardia
FIRMATO
Von Wafer,
Darius Washington
Atleta notevole, ha elevazione e un primo passo fulminante, messi in mostra con ottimo tempismo al torneo
di Portsmouth. Tecnicamente sa costruire le proprie conclusioni e sa chiudere bene le penetrazioni, mentre il
tiro da fuori è discreto, pur non eccezionale. Non palleggia benissimo, né è sempre lucido nelle scelte: più
incline a creare per sé che per gli altri potrebbe faticare ad adattarsi al ruolo di playmaker. Difensore
modesto.
33. PORTLAND TRAIL BLAZERS: Dante Cunningham, 6-8, Villanova, ala forte
FIRMATO
Antoine Carr,
Gary Trent
Artista del post basso, ha una vasta gamma di finte e controfinte sul piede perno e può punire con costanza
da cinque metri. Carente invece nelle partenze in palleggio. E' anche un discreto atleta, leggero ma con una
reattività che gli consente di stoppare bene. Deve però imparare a usare il fisico con gli angoli giusti, visto
che spesso si fa trovare difensivamente fuori posizione. Ha finito alla grande lo scorso torneo NCAA
trascinando Vìllanova in Final Four e mettendo in seria difficoltà giocatori più titolati di lui (DeJuan Blair su
tutti).
34. HOUSTON (da DENVER) Sergio Llull, 6-2, Real Madrid (Spa), guardia
EUR - SPA
Jose Calderon,
Dan Dickau
Piacerebbe vederlo nella NBA solo per capire come gli americani potrebbero pronunciare il cognome del
catalano. Non è uno sconosciuto Oltreoceano, Wf visto che la partita-rvelazione fu nell'autunno 2007 contro
i Toronto Raptors, battuti a Madrid. Frizzante, sfacciato, tiro in costante progresso, e grande stacco da terra,
Llull è uscito dall'ombra di Sergio Rodriguez (fu suo valletto agli Europei Juniores 2004, quelli della sfida
Sergio vs Belinelli). Ma per ora ha rinnovato con il Real per due anni.
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35. DETROIT PISTONS: DaJuan Summers, 6-8, Georgetown, ala
FIRMATO
Aaron McKie,
Devean George
Ala piccola dal buon gioco da distan¬za media, ha un telaio robusto e un ottimo tiro in sospensione da
cinque metri. Pecca di agilità e di mobilità laterale, e non è un soggetto facilissimo da allenare (ebbe
problemi a Georgetown con John Thompson III, ragion per cui ha lasciato il college dopo due soli anni). La
pessima stagione degli Hoyas non ha comunque inficiato più di tanto le suo quotazioni.
36. MEMPHIS GRIZZLIES: Sam Young, 6-6, Pittsburgh, ala piccolo
FIRMATO
Bryon Russell,
Sam Mitchell
Sembrava certo della chiamata al primo giro, ed è inaspettatamente finito indietro (ironia della sorte, come
l'ex compagno Blair). Ala piccola pura, robusta e atletica, è un ottimo difensore grazie alle gambe esplosive
e si esalta a riempire le corsie in contropiede. Molto valido come rimbalzista (6.3 la scorsa stagione, nella
conference più fisica di tutte), in attacco è un grande opportunista, nel senso che fa fruttare ogni situazione
che gli capiti a tiro (palla rubata, rimbalzo offensivo, contropiede). Il gioco offensivo, tuttavia, è ancora da
ripulire: deve imparare a costruirsi ¡1 tiro e a limitare le palle perse.
37. SAN ANTONIO SPURS: DeJuan Blair, 6-5, Pittsburgh, ala forte
FIRMATO
Paul Millsap,
Robert "Tractor" Traylor
Classico "animale da parquet" dominante nel college basket, indecifrabile al livello più alto. Pur senza
verticalità ed esplosività, ha dominato i tabelloni della Big East con il suo gioco fatto di prepotenza,
aggressività, opportunismo. Quando esce dall'area, però, sembra un pulcino. In difesa il limite maggiore è la
scarsa mobilità laterale; in attacco manca interamente il tiro da fuori, e i movimenti in post non vanno oltre al
semigando. Sembrava proiettato in lotteria, ma la fragilità delle sue ginocchia ha indotto molte squadre a
passare oltre.
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38. SACRAMENTO (da PORTLAND): Jon Brockman, 6-7, Washington, alacentro
FIRMATO
Jayson Williams,
Mark Madsen
Scelta sorprendente, perchè il ragazzo è quanto di meno futuribile possa esistere su un campo da basket.
Rimbalzista indomito, poco slanciato ma fisicamente tosto, vive di lavoro sporco e appoggi dopo le
carambole offensive che conquista. In campo non ha letteralmente paura di niente, e, quando finisce in
qualche contatto atletico ad alta intensità, non ha quasi mai la peggio. In difesa è roccioso e difficile da
spostare, ha due mani quadre al tiro ma ottime per innescare i giochi alto-basso. Pecca di centimetri.
39. DETROIT PISTONS: Jonas Jerebko, 6-9, Biella, ala piccola
FIRMATO
Andrej Kirilenko,
Sergej Monya
Progetto biennale portato a Biella da Daniele Baiesi è stato rapito "sul più bello" alla cittadina piemontese.
Ha giocato una stagione di grande solidità, al di là di quanto dicano le cifre. Non è infatti un giocatore da
giudicare dai numeri, ma dalle piccole cose: la versatilità che ha in difesa, la velocità con cui corre in
transizione, l'energia con cui aiuta a rimbalzo. Ha anche ottimi fondamentali offensivi, ma pecca di
aggressività, ragion per cui si nota offensivamente meno di quanto si dovrebbe. Buone le mani, ma il tiro è
migliorabile.
40. CHARLOTTE BOBCATS: Derrick Brown, 6-8, Xavier, ala forte
FIRMATO
Hakim Warrick,
Mark Pope
Un altro di quelli poco famosi, eppur tecnicamente molto più pronti di altri prospetti. Ha avuto un ruolo
importante nell'ennesima, ottima stagione di Xavier, la cui unica "colpa" è quella di fare l'Atlantic 10 e con
una conference più prestigiosa. Liberatosi lo spot di ala forte dopo la partenza di Josh Duncan, Brown non
l'ha fatto rimpiangere, mettendo in mostra la sua completezza: buon tiratore piazzato (43% da tre), solido
difensore, discreto rimbalzista, passatore affidabile. Non sarà mai una superstar, ma ha la maturità e
l'eclettismo per ritagliarsi un ruolo importante sono indiscutibili.
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41. MILWAUKEE BUCKS: Jodie Meeks, 6-4, Kentucky, guardia
FIRMATO
Jason Kapono,
Damon Jones
Sembrava che l'arrivo di Calipari dovesse indurlo a rimanere per l'anno da senior, ma lui ha sorpreso tutti
rimanendo nel draft. Scelta un po' bassa, considerato quanto fatto vedere nella scorsa stagione (24 punti a
partita, con picco di 54). E' però anche vero che le sue grandi prestazioni individuali non hanno salvato
Kentucky da un'annata molto deludente, dando luogo a un po' di scetticismo. Realizzatore molto proficuo,
micidiale in uscita dai blocchi e capace di scagliare una conclusione in qualsiasi condizione di equilibrio, non
ha però grande atletismo, e in difesa tende ad "osservare". In generale ottima padronanza dei fondamentali.
42. MIAMI (da LA LAKERS): Patrick Beverley, 6-1, Dnipr (Ucr), playmaker
EUR - GRE
Rajon Rondo,
Jerome Alien
Buon regista, grande atleta, consistente anche in difesa. Problema principale: la mancanza di tiro da tre,
anche se ha in faretra un discreto arresto e tiro dai 5 metri raccogliendo il palleggio. Uscito da Arkansas, ha
fatto un anno in Ucraina, nella seconda divisione, il che potrebbe averlo aiutato a maturare. Bene nel
Reebok Camp di Treviso, dove ha mostrato nettamente più entusiasmo degli europei presenti.
43. NEW ORLEANS (da MIAMI): Marcus Thornton, 6-4, guardia
FIRMATO
Courtney Lee,
Chris Douglas-Roberts
Esploso tardi, solo all'anno da senior, è stato protagonista di una grande annata con i suoi Tigers. E' una
guardia con buon tiro piazzato e in uscita dai blocchi (molto meno dal palleggio), e ultimamente ha mostrato
buoni progressi nell'attaccare il canestro in penetrazione. In difesa il fisico roccioso lo aiuta, anche se la
mancanza di centimetri potrebbe penalizzarlo contro esterni più alti di lui.
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44. HOUSTON (da DETROIT): Chase Budinger, 6-7, Arizona, ala piccola
FIRMATO
Sean Elliott,
Casey Jacobsen
Saltatore formidabile, grazie anche al passato da pallavolista, nei tre anni di college ha raggiunto un
apprezzabile livello di completezza tecnica, soprattutto in attacco. Tira bene da fuori, ha proprietà di
palleggio, passa bene e si rende utile a rimbalzo. Perplessità per la scarsa aggressività e per una certa
riluttanza al contatto fisico. Lo si proiettava a metà primo giro.
45. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Nick Calathes, 6-5, Florida, playmaker
EUR - GRE
Kirk Hinrich,
Steve Blake
Una delle poche luci nella buia annata di Florida, non rimarrà nel draft: il Panathinaikos, in virtù del suo
passaporto Greco, gli ha già fatto una super offerta che lui ha accettato. Regista con altezza e grande
visione di gioco (quasi 7 assist di media la scorsa stagione), pecca però di atletismo e di velocità per i canoni
NBA, anche se sa difendere. Sembra invece perfetto per il basket europeo.
46. PHOENIX SUNS: Danny Green, 6-6, North Carolina, guardia-ala
FIRMATO
Wilson Chandler,
Matt Barnes
Ottimo difensore e passatore, nel gioco spumeggiante dei Tar Heels produceva tanti punti grazie alle
innumerevoli conclusioni da fuori in transizione rese disponibili da quel sistema. Non ha in realtà il
trattamento di palla sufficiente per crearsi il tiro, ma la mano è dolce, e la versatilità difensiva (aiutata dalle
braccia lunghissime) lo potrebbe subito rendere utile.
18
47. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Henk Norel, 6-10, Badalona, ala-centro
EUR - SPA
Hilton Armstrong,
Oleksiy Pecherov
Con quel fisico (leggi tonnellaggio, generosamente dato sui 105 kg) dovrebbe essere più perimetrale. Ma in
ACB ha comunque mostrato spunti interessanti e una propensione a rimbalzo da non sottovalutare. Deve
ringraziare Ricky Rubio: per gli assist, come per i tanti scout che - venuti per il catalano - si sono accorti
anche dell'olandese.
48. PHOENIX SUNS: Taylor Griffin, 6-7, Oklahoma, ala piccola-ala forte
FIRMATO
Samaki Walker,
Linton Johson
Fratello maggiore di Criffin e suo compagno a Oklahoma, la sua scelta ha sorpreso tutti (nessun sito
specializzato aveva il suo profilo...). Ala di intensità ma senza particolare talento né atletismo, sa rendersi
utile negli "intangibles", ma difficilmente farà la squadra con i Suns. Si è parlato anche di un suo approdo agii
Harlem Globetrotters, che gli hanno formulato un'offerta prima del draft.
49. ATLANTA HAWKS; Sergei Gladyr, 6-5, Me Mikolayv (Ucr), guardia
EUR - SPA
Kelenna Azubuike,
Arvydas Macijauskas
Le sue quotazioni sono cresciute in dirittura d'arrivo, dopo la buona figura all'Eurocamp di Treviso, dove ha
mostrato malizie da chi è esperto (20enne al quarto anno da senior) e con un arsenale offensivo vasto, pure
se senza grande velocità di esecuzione. E' solido ed ha buon primo passo di partenza, anche se l'immediata
tappa di avvicinamento sarà con una big europea. Dove magari limiterà le palle perse e selezionerà meglio i
tiri. E mostrerà qualcosa nella propria metà campo.
50. UTAH JAZZ: Goran Suton, 6-10, Michigan State, ala-centro
NON GARANTITO
Mehmet Okur,
Greg Foster
Micidiale tiratore piazzato e passatore sopra la media, sa usare molto bene il corpo quando difende in post
basso, ricorrendo spesso a trucchi da veterano. Ha un fisico tosto ma non è certamente atletico, manca
inoltre di gioco in post basso. Ruolo di primo piano nella cavalcata di Michigan State in finale.
19
51. SAN ANTONIO SPURS: Jack McClinton, 5-11, Miami, guardia
TAGLIATO
Sedale Threatt,
Shawn Respert
Realizzatore purosangue, è un tiratore fulmineo e precisissimo, dalla meccanica perfetta. Piccolo problema,
condiviso da molti: l'altezza, a malapena adatta a un playmaker. Per questo è difficile pensare possa
diventare un bomber, mentre è plausibile che si ritagli spazio come "role player" per punire gli scarichi
52. INDIANA PACERS: AJ Price, 6-2, Connecticut, play-guardia
FIRMATO
DJ Augustin,
Jannero Pargo
Sa costruirsi il tiro in sospensione con un cross-over molto rodato, e questa è la soluzione preferita, ma può
anche andare dentro e tirare da tre. Cresciuto molto come disciplina difensiva grazie ai duri metodi di Jim
Calhoun, resta però un po' incostante. Preoccupazione per l'esito delle visite mediche, che hanno
evidenziato un aneurisma cerebrale potenzialmente minaccioso per il proseguimento della carriera.
53. SAN ANTONIO SPURS: Nando DeColo, 6-5, Cholet (Fra), play-guardia
EUR - SPA
Gordan Giricek
Vincenzo Esposito
Genietto e personalità del parquet, è capace di tirare da fuori, passare, inventare, creare situazioni
pericolose dall'alto dei suoi quasi due metri. Fisicamente non è esattamente un toro, né un atleta
straordinario, ma ha statura. In difesa non ha la stessa predisposizione che ha verso l'attacco, e siamo stati
molto diplomatici
20
54. OKLAHOMA (da CHARLOTTE): PezRobert Vaden, 6-5, UAB, guardia
EUR - ITA
Charlie Bell,
Toby Bailey
Ottimo attaccante, seppur un po' troppo insistente con il tiro da tre. Sa giocare molto bene sui blocchi e ha
un rilascio rapido: le sue percentuali al college sono state abbassate dall'altissimo numero di tiri che era
"costretto" a prendersi. Fisicamente è molto tosto, seppur non atletico.
55. PORTLAND TRAIL BLAZERS: Patrick Mills, 6-3, St. Mary's, playmaker
INFORTUNATO
Lindsey Hunter,
Anthony Carter
Pretese incredibilmente ridimensionate, dopo che si era addirittura parlato di primo giro. Regista veloce,
intelligente e dalle mani velenosissime, è più conosciuto per aver fatto delle ottime Olimpiadi con l'Australia
piuttosto che per due anni da signore nel piccolo college di St. Mary's. Paga l'infortunio che lo ha tenuto fuori
dall'ultima parte della scorsa stagione, pregiudicando la qualificazione al torneo NCAA della sua squadra.
56. DALLAS MAVERICKS: Ahmad Nivins, 6-9, Saint Joseph's, ala forte
EUR - SPA
AC Green,
Scott Pollard
Eccellente rimbalzista e discreto intimidatore, non è esploso come ci si aspettava dopo un'ottima stagione da
sophomore, anche se nell'ultimo anno ha raddoppiato il numero dei rimbalzi (da 5.8 a 11.8). Molto migliorato
ai tiri liberi e in generale in attacco, ma resta ancora grezzo.
21
57. PHOENIX SUNS: Emir Preldzic, 6-8, Fenerbahce, ala-guardia
EUR - TUR
Mike Dunleavy
Bostjan Nachbar
14 anni dopo Dejan Bodiroga viene scelto un altro progetto di playmaker di 2.05 di Boscia Tanjevic. Lo
sloveno-bosniaco (che ha cercato di giocare con la nazionale bosniaca, ma aveva già vestito la casacca
slovena...) ha classe, visione di gioco e può aiutare a portare palla, ma non in ottica NBA. In vista della quale
deve rinforzare il fisico, e acquisire un po' di sano egoismo (mai in doppia cifra da quando è al Fenerbahce).
Ben Gordon,
58. BOSTON CELTICS: Lester Hudson, 6-1, Tennessee Martin, play-guardia
Lynn Greer
FIRMATO
Attaccante prolifico (quasi 28 punti a partita), in una squadra di basso livello dove è sempre stato autorizzato
a fare e disfare a piacimento. Sa crearsi il tiro dal palleggio e non ha paura a buttarsi dentro. Considerata
l'altezza ha anche preso una montagna di rimbalzi (quasi otto a partita), ma bisogna sempre tenere conto del
basso livello a cui ha giocato.
22
59. LA LAKERS: Chinemelu Elonu, 6-9, Texas A&M, ala forte
EUR - SPA
Bo Outlaw,
Brandon Bass
Nigeriano, è un discreto oggetto misterioso, chiamato a sorpresa dopo una stagione di college nemmeno
troppo esaltante. Oltre a stoppare (l .8 a partita) e a schiacciare (66% dal campo) fa poco altro, probabile lo
si veda subito in giro in Europa.
60. MIAMI HEAT: Robert Dozier, 6-10, Memphis, ala forte
EUR - GRE
Anderson Varejao,
James Singleton
Solido difensore d'area, soprattutto in termini di intimidazione, è un rimbalzista attivo e corre molto bene in
transizione. Atletico e agile, non ha movimenti offensivi su cui fare cieco affidamento, cavandosela con i
secondi tiri e con gli scarichi. Migliorato al tiro, ma c'è ancora da lavorare su questo fondamentale.
23
1° GIRO
SQUADRA
ATLETA
RUOLO
TEAM
BASE
Pizzicato
12,0
Foolish
11,0
Gustavo
10,0
Cajetas
9,0
Pajata Eat
8,0
LA Clikkers
7,0
Pavona 95ers
6,5
F.T. Whales
6,0
Ciuitre
5,0
New Spring
4,5
F.T. Whales (da Star Crack)
4,0
F.T. Whales (da Califormia)
3,5
Joker & W.D.
3,0
ETC
2,5
Foolish (da No Logo)
2,0
Lone Wolves
1,5
24
2° GIRO
SQUADRA
ATLETA
RUOLO
TEAM
BASE
Pizzicato
1,0
Gustavo
1,0
Cajetas
1,0
Pajata Eat
1,0
No Logo (da Foolish)
1,0
LA Clikkers
1,0
Pavona 95ers
1,0
Star Crack (da F.T. Whales)
1,0
Ciuitre
1,0
ETC (da New Spring)
1,0
Foolish (da Star Crack)
1,0
ETC (da Califormia)
1,0
Joker & W.D.
1,0
ETC
1,0
ETC (da No Logo)
1,0
Lone Wolves
1,0
25