Enjoy estate 2007

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Enjoy estate 2007
SPORT
DI EDOARDO NAPODANO
FOTO DI EVA ROSENTHAL
Arte o Sport?
Art or sport?
Parliamo di Dressage con Eva Rosenthal, pluricampionessa italiana di questo sport
antico, elegantissimo e poco conosciuto. Enjoy in intervista la Medaglia di Bronzo
Campionati Italiani Tecnici Senior Assoluto Giugno 2006 e 61° classificata ai Campionati
del Mondo Aachen 2006
Che cos’è e come nasce il tuo sport?
Il Dressage è una disciplina equestre olimpica. Consiste
nell’effettuare con il cavallo, in un rettangolo di gara
20x60 m, un grafico prestabilito. Anticamente alcuni
di questi esercizi venivano insegnati ai cavalli utilizzati
durante i combattimenti. La base del Dressage deriva
quindi dall’addestramento del cavallo da guerra.
Venivano anche addestrati per “spettacoli” nelle corti.
Il Dressage moderno viene ancora chiamato in alcune
scuole “Alta Scuola” o “Arte Equestre”. Solo nell’ultimo
secolo è diventato uno sport...
Difficoltà e livello tecnico sono alti. Bisogna eseguire
col cavallo delle figure in modo estremamente preciso,
ma armonico. È come se facessimo “ballare” i cavalli!
È un misto tra balletto e ginnastica artistica, con
requisiti di adeguata tecnica e forma fisica del cavallo.
Per questo il Dressage richiede una perfetta intesa tra
cavallo e cavaliere, ma allo stesso tempo il cavallo è
l’atleta e quindi deve essere allenato, curato, alimentato,
trasportato e mantenuto nell’attitudine psicologica più
adatta. È necessaria una combinazione di molti elementi
per gareggiare: l’intesa cavallo-cavaliere, la tecnica del
Entriamo nel dettaglio. Parlaci anche del rapporto
col cavallo: è importante che il cavallo collabori
con te e non lotti contro, altrimenti è impossibile
gareggiare
An interview on Dressage with Eva Rosenthal, the
Italian Woman’s champion who won the bronze medal
at the Italian Championship in June 2006 and arrived
61° at international level in Aachen 2006.
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cavaliere, il buono o cattivo carattere di entrambi, la
condizione atletica e la salute del cavallo, il trainer,
lo stress sufficiente ma mai eccessivo, il veterinario,
il maniscalco, l’alimentazione... Più che uno sport
è “un’arte” guidata da un’immensa passione e da un
grande amore per il cavallo!
KUR, gare con la musica (armonia tra cavallo, cavaliere,
ritmo ed energia, coreografia, grado di difficoltà e di
rischio degli esercizi e scelta ed interpretazione della
musica). È uno sport difficile da giudicare perché si basa
su una valutazione necessariamente soggettiva.
Spiegaci le difficoltà di una gara
Oltre alla bravura del cavaliere (sia tecnica che in
termini di sensibilità nei confronti del cavallo), vi sono
innumerevoli fattori che influenzano una gara: l’umore
del cavaliere (i cavalli sentono se la persona è nervosa
o arrabbiata), l’umore del cavallo (variabile quanto il
nostro), il clima (con il vento i cavalli sono più nervosi,
con il caldo più stanchi...), le condizioni generali del
Come si giudica propriamente il Dressage? Aiutaci a
capirne i meccanismi
Come nel pattinaggio artistico, i giudici valutano sia le
prestazioni tecniche (precisione e correttezza degli esercizi,
andatura e regolarità del cavallo, impulso, elasticità delle
falcate, morbidezza della schiena, attenzione, fiducia
e sottomissione del cavallo) sia quelle artistiche nelle
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concorso (il livello di confusione, l’orario della gara...),
e così via. È una continua sfida a perfezionarsi, sperando
che nel giorno della gara tutto fili al meglio: ci vogliono
sangue freddo e autocontrollo.
ho cominciato ad occuparmene a 9 anni e non ho mai
smesso. È una passione che insegna non solo l’amore
per il cavallo, ma anche il rispetto per l’animale e la
responsabilità nell’accudirlo. Non puoi decidere di non
pulire il cavallo se non ne hai voglia o di non dargli da
mangiare o di lasciarlo nel box per 2 o 3 giorni di fila,
perché il cavallo poi si ammala. Impari fin da piccolo
ad essere responsabile per un animale. In più, nasce
un’amicizia profonda, un forte legame: alcuni cavalli
stanno male fisicamente se non vedono il proprietario!
La cosa divertente, poi, è che come avviene per le
persone, ogni cavallo ha il suo carattere, le sue simpatie:
è quasi come trovare un amico un po’ speciale.
A che età si pratica? Come hai iniziato?
Conta molto l’esperienza, infatti ai mondiali l’età media
dei cavalieri più importanti è intorno ai 40 anni... ho
ancora tempo! Adoro il Dressage perché adoro i cavalli,
è la mia passione, cominciata da bambina in Portogallo
con L’Arte Equestre. In questo sport non si smette mai
di imparare e ogni istruttore ha a sua volta un altro
istruttore che gli insegna ancora fino a 80 anni. Ci
vuole molta umiltà: bisogna accettare di chiedere aiuto
e consigli a qualsiasi livello.
Dressage, a French term meaning “training” is an
Olympic discipline in which one develops, through
standardized progressive training methods, a horse’s
natural athletic ability and willingness to perform.
Occuparsi di cavalli è una buona scuola di vita?
Sono animali incredibilmente sensibili e intelligenti:
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SPORT
Sappiamo che sei stata all’estero: raccontaci la tua
ultima stagione
Tra le migliori nazioni al mondo in questa disciplina
c’è la Germania e così, un po’ per curiosità e un po’
per la voglia di migliorarmi, durante l’estate 2005 ci
sono andata. Il 2006 è stato un anno estremamente
impegnativo dal punto di vista di allenamenti, sforzi e
sacrifici, ma allo stesso tempo di enormi soddisfazioni:
infatti ho partecipato come componente della squadra
italiana di Dressage ai WEG 2006 (World Equestrian
Games), che si svolgono ogni 4 anni e che insieme
alle Olimpiadi costituiscono il più alto livello di
competizione esistente.
Nel periodo di training intensivo sono andata a vivere
e ad allenarmi per circa 10 mesi in un piccolo paesino,
dal mio istruttore Holga Finken, lasciando a Milano
tutto: famiglia, amici, fidanzato e anche un po’ il lavoro.
Gli orari erano abbastanza pesanti: 7 giorni su 7 sveglia
alle 5:30 e molte ore di allenamento al giorno. Ma ho
imparato tantissimo. Vivere nel paese dei più grandi
cavalieri al mondo, non solo ti dà esperienza e tecnica
nel montare a cavallo, ma è anche una lezione di vita.
Infatti il mondo del Dressage in Italia è estremamente
ristretto.
Una scelta difficile: perché?
In Italia è uno sport poco diffuso, non ci sono molti
cavalieri professionisti ed il livello è ancora quello di
cavalieri giovani ed emergenti.
ci vogliono solo pazienza e tecnica. Comunque è un
animale molto sensibile e avverte tantissimo le mie
tensioni e i miei cambiamenti di umore: la difficoltà
sta anche nel riuscire a montare con mente distesa e
serena. Avendo anche un’attività imprenditoriale non
è sempre facile!
Ad agosto hai partecipato per l’Italia ai WEG
(Mondiali di Equitazione) di Aachen
È stato un evento estremamente impegnativo dal punto
di vista della pressione psicologica: ci vogliono grande
freddezza e autocontrollo per riuscire a gareggiare senza
commettere errori in una situazione di tale stress! Ma allo
stesso tempo un’emozione unica per la sua importanza
e per la soddisfazione di essere arrivata a partecipare per
l’Italia ad un campionato del mondo.
Progetti? Vuoi aprire una scuola?
Sono al momento nella squadra italiana per partecipare
ai Campionati Europei di Dressage che si svolgeranno
a fine agosto a Torino. Comincio di nuovo la stagione
di gare tra 2 settimane, starò un mese in Germania per
allenarmi. Poi verrà a Milano il mio istruttore. Ho finito
i lavori di ristrutturazione e quindi ho un bellissimo
maneggio nuovo, 22x65 m, dove posso allenarmi
tutto l’anno. Dopo la partecipazione ai Mondiali sono
diventata “Istruttore Federale” per meriti sportivi e
prevedo quindi di aprire al più presto una scuola di alto
livello di Dressage!
Il tuo cavallo?
Ora il mio cavallo di gara si chiama L’Etoile,
soprannominato Eddy, ed è il mio compagno da
un anno e mezzo. Ha un carattere molto esigente e
testardo e a volte se non vuole fare un esercizio e si
impunta non è facile convincerlo... ma in questi casi
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