La pastiera di nonno Ciccio

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La pastiera di nonno Ciccio
La pastiera di nonno Ciccio (al secolo Francesco Persico)
8 persone
60 minuti
100 minuti
Ingredienti
Per la pettola: 400 gr di farina; 4 uova; 2 cucchiai di zucchero; un cucchiaio di sugna
(o di burro).
Per il ripieno (secondo la più classica ricetta napoletana si riportano le cosiddette "dosi
a mezzo": ½ kg di ricotta di pecora; ½ dozzina di uova; ½ kg di zucchero; ½ litro di
latte; un limone; una bustina di vanillina; 2 cucchiaini di cannella in polvere; 400 gr.
di grano cotto; ½ etto di cedro candito; ½ etto di cucuzzata candita; 200 gr di acqua
"millefiori".
Preparazione
Preparare la pasta per la pettola procedendo come per un normale impasto sulla
spianatora di legno. Stendere una sottile sfoglia con il matterello, foderare un "ruoto"
o stampo di 25-30 cm. di diametro e mettere da parte la pasta avanzata.
Versare in un pentolino ¼ di latte e aggiungere il grano, un cucchiaio di sugna, una
buccia sottile di limone, 2 cucchiai di zucchero. Far cuocere lentamente per 20 minuti
circa mescolando di sovente. Togliere la buccia di limone e far raffreddare.
In una terrina montare le uova con il restante zucchero, aggiungere quindi la ricotta
schiacciata e setacciata, il restante latte, il grano raffreddato, la vanillina, la cannella e
l'acqua di millefiori. Versare il composto nel ruoto e decorare come una crostata
ricavando delle striscioline dalla pasta avanzata.
Infornare a 180° e far cuocere per 100 minuti. E cotta alla perfezione quando la parte
superiore assume il colore del saio dei frati e quando si sono formate tanti piccoli
crateri che la rendono simile alla superficie della luna.
Non consumare prima di tre giorni!
News
La vera pastiera napoletana, quella che si consuma solo durante il periodo pasquale, è
un composto realizzato con una leggera sfoglia di pasta (chiamata "pettola", come il
sottile velo che nasconde la capigliatura delle monache) che svolge la funzione di
contenitore del ripieno.
La pastiera non va consumata subito, ma perché sviluppi tutti i suoi aromi e la sua
fragranza, nonno Ciccio la lasciava "riposare" per un periodo non inferiore a tre giorni:
la preparava il giovedì santo e la gustava il giorno di Pasqua.
Copyright by: Carlo Gizzi 2006