Ordine degli Psicologi - Ordine psicologi Veneto

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Ordine degli Psicologi - Ordine psicologi Veneto
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Ordine degli Psicologi
Consiglio Regionale del Veneto
Librai a Venezia - anno I - n. 1 del 16 febbraio 2009 - Euro 0,90 - Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1 - CNS PD
01 | 2009
π
Comunicazione
e professione: ascolto,
progettualità e competenza
π
Il rispetto è più importante
dell’autonomia
π
Concorsi pubblici
delle ULSS Venete:
l’Ordine garante
del rispetto della normativa
π
Obbligo ECM
per i libero professionisti?
π
Enpap: i conti tengono
nonostante la crisi
finanziaria
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Ordine degli Psicologi
Consiglio Regionale del Veneto
Presidente MARCO NICOLUSSI
ORDINE DEGLI PSICOLOGI
Consiglio Regionale del Veneto
Via D. Manin, 4 - 30174 MESTRE (VE)
E-mail: [email protected]
Tel. 041 981799 - Fax 041 983947
Sommario
π
π
π
Comunicazione
e professione: ascolto,
progettualità e competenza
03
Deontologia
Il rispetto è più importante
dell’autonomia: implicazioni
per un codice deontologico
di una Psicologia transculturale
π
05
Tutela della professione
Da oggi nei concorsi pubblici
delle ULSS Venete,
agli Psicologi è garantito
l’accesso ai ruoli dirigenziali
π
π
Editoriale
14
π
Legislazione
Obbligo ECM
per i libero professionisti?
Crediti formativi per i tutor:
un riconoscimento per l’impegno
di chi contribuisce alla
formazione degli psicologi
Librai a Venezia - anno I
n. 1 del 16 febbraio 2009
Direttore Editoriale: Marco Nicolussi
Direttore Responsabile: Aldina Vincenzi
Hanno collaborato: Tiziana De Ruggieri,
Carmen Muraro, Pierluigi Policastro
Editore
Studio LT2
R.O.C. 17908 del 19.01.2009
16
18
π
π
Notizie per i liberi professionisti
Quanto rende la libera
professione di psicologo?
20
Enpap: i conti tengono,
nonostante la crisi finanziaria
22
Contributi degli iscritti
Danni psicologici
da stress lavorativo
26
Lo sportello Caritas
di sostegno psicologico:
Vicenza, cinque mesi dopo
30
Bilancio
Bilancio preventivo 2009:
relazione programmatica
del Presidente
33
Preventivo finanziario gestionale 2009
PARTE I - ENTRATE
35
Preventivo finanziario gestionale 2009
PARTE II - USCITE
39
Progetto Grafico
Ideazione - Vigonza (PD)
www.studioideazione.eu
Foto
Gianni Canton / 911foto - Saonara (PD)
www.911foto.com
Stampa
Litocenter s.r.l. - Limena (PD)
Chiuso in redazione il 16 febbraio 2009
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Comunicazione
e professione: ascolto,
progettualità e competenza
Cari colleghi,
la diffusione delle notizie di interesse per la
nostra professione viaggia sempre di più via
internet, tramite la posta elettronica e sul sito
dell’Ordine, e questi mezzi stanno ormai sostituendo tutte le altre forme di informazione.
Ma la carta rimane ancora lo strumento di comunicazione fondamentale e, finché noi saremo in consiglio, continueremo a stampare e
a inviarvi il notiziario dell’Ordine.
Eccoci quindi al primo numero del 2009. Nel
corso del 2008 è scoppiata negli Stati Uniti una
crisi finanziaria che ha investito molti paesi e
che ora sta colpendo l’economia mondiale. E lo
spettro incombente della recessione non lascerà
immune la nostra categoria professionale dalle
probabili ripercussioni. Troverete sul retro del
bollettino un mio annuncio in cui, in qualità di
referente nazionale per gli studi di settore degli
psicologi, chiedo agli psicologi libero professionisti di compilare il questionario della Sose - Società per gli Studi di Settore dell’Agenzia
Nazionale delle Entrate - al fine di effettuare il
monitoraggio della crisi in corso. Dobbiamo
certamente guardare in faccia il pericolo a cui
siamo esposti senza sottovalutarne la gravità,
ma senza lasciarci impaurire. Come psicologi
sappiano bene infatti che l’unica cosa di cui
dobbiamo aver paura è la paura stessa. Sono
convinto che parlare il linguaggio della verità,
un linguaggio che non induce al pessimismo
ma anzi sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza, può fattivamente contribuire a riconoscere e a fare leva sui punti di forza, sulle più
vive energie di cui disponiamo. Ogni evento
presenta luci ed ombre. Spetta a noi attribuirne
la valenza. In questi giorni festeggiamo il ventennale della legge n. 56 del 1989, legge che ha
istituito la professione di psicologo. Per alcuni
vent’anni sono molti, troppi, e pensano che ancora “contiamo” poco, che sono rari gli psicologi che lavorano, che i concorsi pubblici sono
inesistenti, e altro ancora. Altri invece pensano
che siamo una giovane professione e proprio in
virtù di questo possiamo contribuire con nuove
idee, idee fresche e foriere di cambiamenti significativi e importanti per il benessere della nostra società. Ebbene, io la penso così.
Certamente senza negare la realtà, senza nascondere le attuali difficoltà per il riconoscimento della nostra professionalità, della nostra
competenza e del nostro mandato sociale. Ma,
proprio con questo obiettivo, lavorando per consolidare quanto costruito in questi anni, con i
diversi contributi per una nuova cultura del
“fare” lo psicologo, con il rafforzamento della rete di rapporti con
le istituzioni e con la politica. Solo così possiamo
davvero crescere. E siamo
cresciuti da vent’anni a
questa parte. Come numero e come consapevolezza. Consapevolezza intesa
come bontà degli intenti che
ci animano e numerosità
che, nel suo risvolto positivo, ci
porta ad essere diventati “interessanti”, importanti
e quindi “appeti-
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bili” dalle diverse forze politiche presenti nel territorio nazionale. L’immagine conta dunque ed
è anche in questa prospettiva che abbiamo sostenuto, come Consiglio del Veneto, l’importanza di individuare una nuova sede per
l’Ordine, necessità peraltro sentita ma mai attuata già da una decina d’anni per la cronica
mancanza di spazi consoni per poter lavorare
adeguatamente. Ci siamo pertanto trasferiti di
poche decine di metri e rimanendo sempre in
via Manin - di fronte a piazzetta Matter e piazza
Ferretto, la più bella e storica piazza di Mestre.
Una nuova sede prestigiosa, la nuova casa dello
psicologo dove noi tutti - noi iscritti all’Ordine
degli Psicologi del Veneto - potremo lavorare
meglio, incontrarci, confrontarci, sviluppare la
professione e consolidare la nostra identità. E
questo, beninteso, senza nessun costo aggiuntivo per gli iscritti. Abbiamo infatti deciso, non
senza contrarietà all’interno del consiglio, di
mantenere invariata la quota di iscrizione
annua. E senza intaccare i servizi che l’Ordine
fornisce agli iscritti. Anzi aumentandoli. I propositi del 2006 che abbiamo dichiarato al rinnovo consigliare sono stati realizzati e abbiamo
anche aperto il confronto e l’adesione alle
istanze presentate dai diversi consiglieri. Abbiamo ampliato gli orari di apertura della segreteria, sviluppato e potenziato il servizio di
consulenza fiscale, normativa e legale. Abbiamo
incrementato la disponibilità dei servizi specifici intervenendo direttamente nelle diverse province del veneto con giornate di aggiornamento
fiscale, di supporto alla tenuta dei registri contabili per i contribuenti minimi e di informazione per coloro che iniziano la professione e
che, più di altri, necessitano di informazioni
certe e chiare su come orientarsi tra la complessità del tema e le difficoltà dell’avvio della
professione.
Anche sul fronte della tutela della professione
di psicologo i nostri interventi sono costanti e
determinati. La cronaca giornalistica dà sovente
notizia di casi di abuso di titolo professionale.
Episodi importanti a cui noi puntualmente
chiediamo adeguata rettifica a mezzo stampa.
La guerra ai falsi psicologi è combattuta con
tutti i mezzi. Alle segnalazioni - che spesso effettuiamo direttamente grazie alla rassegna
stampa a disposizione degli iscritti - seguono
sempre attente ricerche e, laddove presenti le irregolarità, denunce alle Autorità di Pubblica Sicurezza. Quindi l’avvio dell’iter giudiziario. Sì,
perché l’abuso della professione è un reato perseguibile dalle leggi dello Stato. L’art. 348 del
Codice Penale sanziona la condotta di chi esercita abusivamente una professione per la quale
è richiesta una speciale abilitazione dello Stato.
Tra queste, la professione di psicologo. Ma
anche noi psicologi possiamo far molto per contrastare il fenomeno dell’abuso - di titolo e di
professione - segnalando all’Ordine i casi di cui
veniamo a conoscenza. E non pensiamo si tratti
di delazione ma bensì, come definito dall’Art.8
del nostro Codice Deontologico, di un dovere
deontologico: “Lo psicologo contrasta l’esercizio
abusivo della professione come definita dagli articoli 1 e 3 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56, e segnala al Consiglio dell’Ordine i casi di abusivismo
o di usurpazione di titolo di cui viene a conoscenza.
[…]”. Impostori, imbonitori e ciarlatani al bando.
Nel notiziario troverete degli interessanti contributi come la riflessione del consigliere Segretario Pierluigi Policastro sulle implicazioni
per un codice deontologico di una psicologia
transculturale; la recente - e incisiva - azione a
difesa della professione di psicologo in un concorso di direttore di struttura complessa del Veneto, dove la nostra categoria era stata esclusa,
con una significativa cronistoria del consigliere
Carmen Muraro, coordinatore della commissione Tutela della Professione; i chiarimenti sull’obbligatorietà o meno dei crediti ECM e il
riconoscimento dei crediti ai tutor di tirocinio a
cura del consigliere Tiziana De Ruggieri, coordinatrice della Commissione Cultura e Università e del Gruppo di Lavoro di Avvio e Sviluppo
della Professione. E altri articoli ancora.
Buona lettura dunque!
Marco Nicolussi
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Il rispetto è più importante
dell’autonomia: implicazioni
per un codice deontologico
di una Psicologia
transculturale
Gli articoli del codice deontologico rappresentano i pilastri, le fondamenta delle buone
prassi di tutte le aree applicative della nostra
professione e sono pertanto da comprendere
profondamente con l’intera comunità professionale. È per questo che ho deciso di condividere con voi le riflessioni fatte con diversi
colleghi e in alcuni importanti congressi di
Psicologia (Praga 2007 e Berlino 2008).
In generale, il razionale alla base di tutti i codici deontologici riflette simmetricamente i
valori, la politica e le credenze delle culture da
cui nascono, a meno che non siano stati copiati o modellati sulla base di ciò che nasce da
un’altra cultura (si consideri ad esempio l’elevata influenza che esercita l’American Psychological Association sui codici etici e
deontologici di altri paesi). La differenza, più
ampiamente discussa, tra i valori dei codici
etici europei/nord-americani e quelli delle società non-occidentali e aborigene, è la supremazia dell’individualismo in opposizione ai
valori della collettività e dell’identità di
gruppo, del benessere comune, dell’armonia e
della condivisione. Ma, in termini di possibilità d’influenza, la maggior parte delle popolazioni non-occidentali e aborigene non
hanno a disposizione la ricchezza, le risorse,
le condizioni sociali, le pubblicazioni necessarie in lingua inglese per essere ascoltate a livello internazionale. Non meraviglia pertanto
che il pensiero occidentale sia stato ed è con-
siderato, più di qualche volta, quello universale.
Jean L. Pettifor del Dipartimento di Psicologia
dell’Università di Calgary nel sud dell’Alberta
in Canada, tra i massimi studiosi nel campo
dei diversi codici etici, sostiene che il rispetto
per le persone sembra essere un valore morale universale nelle varie culture ed epoche
storiche, ma diversi aspetti collegati a come
questo rispetto viene interpretato a livello
comportamentale è culturaspecifico.
Un’estrema enfasi spesso ideologica attribuita
dalla cultura occidentale all’autonomia individuale e all’autodeterminazione - vedi i concetti
di “intenso individualismo” di Somerville M.
(2000) e di “individualismo auto-contenuto”
di Love C. (2000) - può entrare in conflitto
con il rispetto per il bene collettivo e con la
promozione dell’armonia, della pace e della
cooperazione. Al contempo, un regime basato
sull’ideologia può spesso mostrare mancanza
di rispetto e di valore per l’individuo, diventando così autoritario e oppressivo. È necessario pertanto, ci ricorda Pettifor (2007), che il
rispetto circondi le persone e i popoli, costituendo quel terreno comune condiviso da persone sane che abitano comunità sane. Sono
del tutto d’accordo. Nei codici etici occidentali
troviamo dichiarazioni generali di rispetto per
la diversità culturale (vedi ad esempio l’art. 4
del nostro Codice deontologico) ma, allo
stesso tempo, i requisiti etici relativi al conOrdine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 04-05
Pierluigi
Policastro
Segretario
Ordine Psicologi
del Veneto
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senso informato, alla confidenzialità, alla
competenza, ai confini professionali, non dimostrano un riconoscimento dei valori e delle
credenze delle società non-occidentali. Piuttosto, si riflette l’enfasi sui diritti morali e legali
degli individui, sull’autonomia, l’indipendenza e l’autodeterminazione. Queste osservazioni inducono ad esplorare il linguaggio e
il significato del rispetto nei documenti che
guidano la pratica etica degli psicologi e delle
altre professioni di cura. L’intento del lavoro
di Pettifor, che anche per questo ho ritenuto
importante condividere, è anche quello di
aprire uno spazio di comprensione alle credenze su cui si fondano le culture diverse
dalla nostra, non-occidentali e aborigene, rispetto ai valori della vita e a quelli che sono
considerati comportamenti giusti o sbagliati.
Riguardo a questo, in piena sintonia con l’autore e considerando anche i recenti fatti di cronaca (penso alla risonanza mediatica e politica
del recente caso di Eluana Englaro) posso dire
che mi considero molto più che un neofita,
grato come sono all’aiuto che così spesso mi è
offerto dalla mia famiglia, dagli amici, dai colleghi, dai tirocinanti, dalle persone che conosco e alla mia dedizione alle potenzialità dei
gruppi formativi, esperienziali, di lavoro, psicoterapeutici e delle reti sociali. Da qui, il titolo impegnativo di quest’articolo in cui
riporto la sintesi delle riflessioni di Pettifor, di
altri autori, di diversi colleghi e mie: Il rispetto
è più importante dell’autonomia: implicazioni
per un codice deontologico di una Psicologia transculturale.
π DICHIARAZIONE UNIVERSALE
DEI DIRITTI UMANI
DELLE NAZIONI UNITE
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
delle Nazioni Unite (1948) è quel documento
teso a proteggere i diritti degli individui, che
stabilisce standard di benessere e uguaglianza. È stato creato in conseguenza alle
atrocità della II Guerra Mondiale come monito, per i governi e i capi di stato, al rispetto
dei diritti umani ed è stata completamente in
vigore per quasi 60 anni. Sfortunatamente
essa porta con sé anche un bagaglio politico e,
proprio a causa di un’interferenza di natura
politica, non certo per il desiderio di salvaguardare i bisogni umani, alcuni paesi nonoccidentali ritengono che i paesi occidentali li
accusino di abusare dei diritti umani, essendo
però i primi a non osservarli nella propria patria (Evers K., 2002). In alcune parti del
mondo, il termine “diritti umani” è proibito e
vengono addirittura poste delle restrizioni
nella comunicazione con l’Occidente.
Qual è il linguaggio del rispetto utilizzato dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
promulgata dalle Nazioni Unite? La Dichiarazione, firmata dagli stati membri, riconosce
che la libertà, la giustizia e la pace nel mondo
dipendono dal riconoscimento del fatto che
tutti i membri della grande famiglia umana
sono nati liberi e uguali quanto a dignità e diritti (rispetto). La Dichiarazione sottolinea diritti specifici e benefici che sono dovuti ad
ogni persona, ad esempio la vita, la libertà, un
uguale trattamento di fronte alla legge, una
nazionalità, la libertà di pensiero e di espressione, la sicurezza sociale, uno standard base
di vita, un’educazione e la partecipazione alle
elezioni governative. La Dichiarazione proibi-
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sce la schiavitù, la tortura, l’interferenza arbitraria nella vita privata di una persona, ed ogni
attività tesa a distruggere uno qualsiasi di questi diritti, oltre che la libertà. Quando viene
fatta una dichiarazione di abuso dei diritti
umani, si tratta dunque di una dichiarazione
contro i governi.
I codici deontologici professionali riflettono valori simili a quelli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, pur definendo il
comportamento etico entro i limiti del contesto
professionale in cui si trova ad operare lo psicologo individuale, di gruppo o delle organizzazioni. Per quanto sia encomiabile ciò che la
Dichiarazione dei Diritti Umani dice sull’importanza del rispetto per ogni singolo individuo, e per quanto questo sia particolarmente
rilevante in un mondo violento come quello
dei nostri giorni, bisogna altrettanto osservare
che la stessa Dichiarazione non dedica altrettanto sufficiente spazio agli interessi collettivi
e culturali di ogni popolo, alle diverse identità
culturali (ci sono linee guida addizionali, promosse dalle Nazioni Unite, dedicate alla diversità culturale che possono essere d’aiuto a
questo riguardo). E questo è un limite di non
secondaria importanza.
π CODICI ETICI PROFESSIONALI
Qual è il linguaggio del rispetto in Psicologia,
nei codici etici occidentali? Il Meta-Codice europeo (Federazione Europea dell’Associazione
degli Psicologi, 1995) richiede agli psicologi di
promuovere i diritti fondamentali, la dignità
e il valore per ogni persona, inclusi il diritto
alla privacy, alla confidenzialità, all’autodeterminazione e all’autonomia.
I Principi Etici degli Psicologi e il Codice di Condotta Professionale (American Psychological
Association, 2002) attribuiscono fondamentale importanza al rispetto per la dignità e il
valore della persona, i diritti individuali della
privacy, della confidenzialità e dell’autodeterminazione. Gli psicologi riconoscono la necessità di salvaguardare i diritti e il benessere
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di tutti coloro che non sono in grado di prendere decisioni in maniera autonoma. Il focus
è primariamente sull’individuo.
Il linguaggio del rispetto nel Codice Etico degli
Psicologi Canadesi (2000) prende in maggiore
considerazione la diversità. Gli psicologi sono
tenuti a rispettare tutte le persone con cui entrano in relazione dal punto di vista professionale, incluse le famiglie, le organizzazioni e le
comunità. Il rispetto è descritto come stima per
il valore intrinseco che ogni essere umano possiede, indipendentemente dalla sua cultura,
dalle sue caratteristiche personali, dalla sua condizione o status. Il modo in cui sono promossi,
protetti ed esercitati i diritti morali, varierà a seconda delle diverse comunità e culture.
Il Codice deontologico degli Psicologi italiani approvato nel 2006, anche se si focalizza sull’individuo, si sofferma sul rispetto della diversità.
Gli psicologi sono richiamati al senso di responsabilità e al dovere di accrescere le proprie
conoscenze al fine di promuovere il benessere
psicologico dell’individuo, del gruppo, della comunità. Il rispetto è sottolineato chiaramente
nell’art. 4 nella parte in cui si menziona il dover
astenersi dall’imporre il proprio sistema di valori e non operare discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale,
stato socio-economico, sesso di appartenenza,
orientamento sessuale, disabilità.
π CODICI ETICI INTERNAZIONALI
Pettifor, nel suo intervento al congresso di
Praga della Federazione Europea delle Associazioni di Psicologia (2007), ha esposto la sua
disamina dei documenti di sei associazioni internazionali di psicologi (o associate agli psicologi) nella convinzione che le organizzazioni
internazionali siano più in linea con la rilevanza degli aspetti culturali rispetto alle associazioni di categoria nazionali. I documenti
che ha revisionato coprono un lasso di tempo,
che va dal 1983 al 2006. Le sei organizzazioni
internazionali sono:
1) World Medical Association (1983/2006)
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2) World Psychiatric Association (1996/
2002)
3) International Council of Nurses (1999)
4) International School Psychology Association (1990)
5) International Federation of Social Workers (2004)
6) International Association of Marriage and
Family Counselors (2005)
Da quest’analisi emerge che tutti questi codici
professionali esprimono il rispetto per la dignità, i diritti, il bene, l’equo trattamento degli
altri e per la diversità culturale. Ma la descrizione degli standard relativi al consenso individuale, alla confidenzialità, ai confini
professionali, al rispetto per l’autodeterminazione risultano indistinguibili da quanto contenuto nei codici etici e deontologici nazionali.
Sembra esserci un riconoscimento poco
chiaro dei valori di armonia, interdipendenza,
interconnessione, senso comunitario, rispetto
per la tradizione, saggezza dei più vecchi, credenze religiose e del rifiuto degli interessi individuali. Il tema della responsabilità verso la
società e quello della giustizia sociale merita
invece un’attenzione speciale. Per gli psicologi
nord-americani e dei paesi sviluppati, lavorare
rispettando le persone appartenenti a paesi
non-occidentali si connette con la volontà di
lavorare per il cambiamento delle condizioni
politiche e sociali oppressive (es. povertà, crimine, violenza, malattia, genocidio, guerra)
(Stevens M.J., Wedding D., 2004). Il codice
dell’APA include, non da molto tempo, un
principio di Responsabilità verso la Società. La
responsabilità verso la società è anche uno dei
quattro principi fondamentali del Codice Etico
degli Psicologi Canadesi. La Federazione Internazionale dei Lavoratori Sociali (2004) propone due principi guida fondamentali, uno
riguarda i Diritti Umani (e fa riferimento agli
individui) e uno la Giustizia Sociale (e fa riferimento al bene collettivo). “Giustizia Sociale”
è un termine connotato in maniera più forte
rispetto a quello di “Responsabilità verso la
Società”, esso implica l’esistenza di un’ingiustizia che necessita di essere indirizzata. L’Associazione Psichiatrica Mondiale (2002)
proclama il rispetto per il trattamento giusto
ed equo degli individui, per il benessere collettivo e per la difesa della giustizia sociale.
Allo stesso tempo, Okasha A. e altri (2000)
presentano agli psichiatri un dilemma secondo cui, aderendo agli standard scientifici
della propria pratica professionale, potrebbero
non rispettare appieno i valori e le norme locali dei potenziali clienti. Il Codice Etico degli
Psicologi che lavorano in Nuova Zelanda (New
Zeland Psychological Society, 2002; Seymour,
2003) include il Rispetto per la Dignità delle
Persone e delle Popolazioni, tanto quanto la
Giustizia Sociale e la Responsabilità verso la
Società, enfatizzando il rispetto per il bene collettivo del popolo Maori.
π CRITICA ALL’INDIVIDUALISMO
OCCIDENTALE
Quali possono essere alcune delle critiche rivolte alla cultura basata sull’individualismo,
nel momento in cui parliamo del significato
di rispetto da un punto di vista non-occidentale? E quali possono essere i problemi incontrati dagli psicologi appartenenti alla cultura
occidentale quando si confrontano con comunità o tematiche di rilevanza sociale internazionale?
Somerville M. (2002) ha osservato che l’“intenso individualismo” presente in Nord America è parzialmente responsabile dell’incertezza
che regna nella società relativamente a ciò che
è giusto o sbagliato, dal momento che un intenso individualismo esclude qualsiasi senso di
reale comunità e connessione con gli altri. Le
più tradizionali fonti di direzione in quest’ambito sono diminuite (es. la religione, le famiglie
numerose, la residenza permanente all’interno
di una comunità). I desideri individuali hanno
preso la precedenza sul bene collettivo. Somerville descrive l’intenso individualismo come:
• egocentrismo senza considerazione per la
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famiglia, la comunità o la cultura di appartenenza;
• l’esclusione o la dissociazione dagli altri;
• la focalizzazione su una sorta di non-interferenza con i diritti individuali;
• etnocentrismo che non apprezza i punti di
vista delle altre culture.
Secondo Gilligan C. (1982), il termine fa riferimento a un approccio individualistico tipicamente maschile relativamente al prendere
decisioni etiche. Il rispetto, come valore intrinseco che appartiene ad ogni persona, è in
relazione alla capacità di instaurare relazioni
positive, di prendersi cura del benessere degli
altri, di aiutare gli altri e, secondo Gilligan, riguarda un approccio tipicamente femminile
relativamente al prendere decisioni etiche. Somerville esprime il bisogno di un profondo rispetto per la vita e la promozione dello spirito
umano come imperativo morale.
O’Neill P. (2005) dibatte sul fatto che i ricercatori nel descrivere i problemi sociali (come
la povertà, la mancanza di una casa, il traffico
di droga e il crimine) li attribuiscano a inadeguatezze di individui afflitti, fornendo un razionale empirico utile solo a mantenere un
ingiusto status quo, politicamente conservativo, anziché supportare il cambiamento sociale. Il modo in cui definiamo il problema,
come individuale o sociale, determina il tipo di
dati che andiamo a raccogliere, le interpreta-
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zioni che facciamo e le azioni riparatorie che
mettiamo in atto. House E. (1993) interpreta
l’enfasi americana attribuita alle differenze individuali come supportiva di uno status quo di
una società capitalista avanzata, che nega i problemi sociali che esistono al suo interno. In
altre parole, un’estrema enfasi sui diritti individuali e sulle responsabilità può portare ad
ignorare i problemi sociali, risultando dannosa
sia per gli individui che per la società nel suo
complesso. Nairn R. (1998) argomenta che
l’aspetto dei diritti individuali, come la privacy,
l’autodeterminazione, l’autonomia, si è dimostrato essere un fondamento inadeguato per il
lavoro con le persone che si concepiscono
come parte di uno o più gruppi, o costituiti attraverso il proprio senso di appartenenza. Love
C. (2000) presenta la prospettiva dei Maori relativamente all’identità, sostenendo che risulta
fortemente connessa alla discendenza, alla famiglia, a sottogruppi, a territori ancestrali, indivisibili dal benessere individuale. Love mette
in risalto la contrapposizione tra questa visione
dell’identità personale rispetto all’“individualismo auto-contenuto”, che concepisce l’essenza
di una persona come contenuta all’interno del
suo corpo. Love ritiene che la promozione dell’autonomia e dell’indipendenza abbiano costituito dei puntelli per le politiche governative,
distruggendo gran parte della cultura Maori e
creando tremendi problemi sociali. Altri
gruppi aborigeni hanno storie simili da raccontare. L’imposizione dei concetti occidentali
di rispetto per la persona, può risultare oppressiva, se gli individui sono isolati dalla loro
identità di gruppo e dai loro mezzi culturali di
supporto del bene collettivo.
Partendo dalle popolazioni aborigene della
Nuova Zelanda, nell’emisfero sud, fino ad arrivare alle popolazioni indigene situate nel
nuovo territorio canadese del Nunavut, che si
estende nel Polo Nord, troviamo la stessa situazione relativamente alla cultura e alle credenze aborigene. Il nuovo governo e la
popolazione che esso rappresenta è costituito
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CONVEGNI E GIORNATE STUDIO
ESPERIENZE DI PSICOLOGIA SCOLASTICA NEL VENETO
Sabato 6 giugno
LO PSICOLOGO E LA RELAZIONE CON LA PERSONA ANZIANA.
Modelli di intervento nel pubblico e nel privato
Sabato 13 giugno
LA PSICOTERAPIA E GLI PSICOTERAPEUTI:
dall'analisi della domanda alla organizzazione delle risposte
Sabato 20 giugno 2009
GIORNATA DI STUDIO IN PSICOLOGIA GIURIDICA
Sabato 4 luglio
I programmi, il luogo e le modalità di partecipazione saranno pubblicate
sul sito www.ordinepsicologiveneto.it
principalmente da Inuit, rispetto ai quali i bianchi di origine europea costituiscono una piccola
minoranza. Il governo, attraverso un processo
di consultazione, ha elaborato una dichiarazione dei valori tradizionali Inuit e dei principi
che guidano tutte le attività governative, inclusa
la licenza degli psicologi. Wihak C. (2004) ha
comparato questi valori con quelli del Codice
Etico degli Psicologi Canadesi (2004), per valutare quanto sono compatibili. I quattro principi
Inuit fondamentali sono: a) il concetto di servire gli altri, b) il concetto del consenso relativamente alla presa di decisione, c) il concetto
di acquisizione di abilità e conoscenze, d) il
concetto di rapporti collaborativi. La descrizione di ognuno di questi principi riflette un
profondo rispetto per il coinvolgimento di ciascun individuo al fine primario di contribuire al
bene collettivo della comunità. Il bene individuale e quello collettivo sono intrecciati. I valori tradizionali relativi al bene collettivo in
tempi antichi erano essenziali per motivi di
pura sopravvivenza fisica, in condizioni climatiche estreme. Con il mutamento delle condizioni di vita, diventate meno difficili, e la
sempre maggiore esposizione delle persone al
materialismo e all’individualismo, cambieranno anche gli antichi valori Inuit? Wihak ritiene che i valori Inuit siano altamente
compatibili con il Codice Etico degli Psicologi Canadesi, con la possibile eccezione di una divergenza relativamente alle credenze concernenti
la fonte della conoscenza/verità. La verità tradizionalmente rivelata dalla conoscenza Inuit
è ancora prioritaria rispetto a quella di cui è depositaria la scienza occidentale.
Pettifor, partendo da questa interessante disamina dei codici, asserisce e puntualizza che la
sua intenzione non è di condannare il punto
di vista della cultura occidentale relativamente
al rispetto per i diritti individuali e all’obbligo
di proteggere gli individui dall’oppressione e
dalla sofferenza. Critiche come quella di Somerville (2000) e Love (2000) identificano
l’individualismo come dannoso solo se “intenso” o “auto-contenuto”, al punto da escludere l’identità collettiva e il bene collettivo. Si
può sostenere che proteggere i diritti individuali, dà all’individuo la possibilità di scegliere
se e quanto lavorare per il bene collettivo. Una
scelta di questo tipo non è possibile all’interno
di regimi autoritari oppressivi.
π IL RISPETTO
DA UNA PROSPETTIVA STORICA
Il linguaggio del rispetto appare sin dall’inizio
della storia scritta, sebbene la parola “rispetto”
sia relativamente nuova nei codici etici professionali. Sinclair C. (2003, 2004) traccia la
storia della comparsa nei codici etici formali
della confidenzialità e del consenso informato, quali rappresentanti del concetto di rispetto. La confidenzialità è presente dai tempi
del Giuramento di Ippocrate (Perkin, 1980),
circa dal 500 al 400 a.C. fino ad oggi, mentre
un riconoscimento formale del consenso informato nei codici etici non compare fino a
dopo le prove di Norimberga, che hanno fatto
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seguito alla II Guerra Mondiale. Con il proliferare delle discipline professionali nel 20° secolo, i due modelli principali utilizzati per lo
sviluppo dei codici etici sono stati: il Giuramento di Ippocrate (Perkin R.L., 1980) e il
primo codice etico della American Medical Association, risalente al 1847 (Reiser S.J., Dick
A.J. e Curran W.J., 1997). Sinclair (2005) scoprì, attraverso una recensione storica delle
linee guida relative alla pratica medica in
molte culture non-occidentali, che erano già
presenti i valori di valore intrinseco dell’individuo, non-discriminazione e confidenzialità,
mentre riguardo al consenso informato non
veniva fatta menzione in maniera specifica.
Attraverso i secoli e le culture, le linee guida
per la pratica professionale sembrano aver
supportato quei valori che oggi noi associamo
al linguaggio del rispetto, inteso come rispetto
per il valore di ogni “singolo” essere umano. Il
concetto di rispetto è profondamente radicato
nelle più importanti religioni del mondo. Il rispetto per l’individuo e per la società sono tra
loro incorporati, anziché considerati come elementi separati. Le diverse religioni si avvalgono di differenti linguaggi per esprimere
una Regola d’Oro comune, cioè che dovremmo trattare gli altri nel modo in cui noi
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vorremmo essere trattati (Kinnier R., Kernes
J. e Dautheribes T., 2000). Questi autori
hanno riassunto in una breve lista i valori morali uni versali, basandosi sui testi e sui documenti più noti facenti capo alle più importanti
religioni mondiali e organizzazioni laiche. La
parola “rispetto” non è stata riscontrata in specifiche citazioni, ma fanno riferimento a tale
concetto varie ammonizioni relative all’essere
di buon carattere, all’essere umili e al prendersi cura degli altri. I primi profeti, fondatori
delle maggiori religioni mondiali, vennero
profondamente disturbati dalla sofferenza
della gente e dall’oppressione esercitata dai
governanti (Smith H., 1991). Una volta ricevuta la chiamata divina, cominciarono a predicare il rispetto, l’uguaglianza, l’importanza
di prendersi cura degli altri, la compassione, la
pace, portando speranza alle persone oppresse, e chiedendo giustizia alle classi dirigenti per i poveri e i più deboli.
Il Codice Islamico di Etica Medica (Islamset,
2005) sembra essere una versione del Giuramento di Ippocrate, ma con una grande enfasi
sull’importanza di eseguire il volere di Dio:
“Essere, in qualsiasi modo, uno strumento nelle
mani di Dio, estendendo le mie cure mediche qui
e altrove, a virtuosi e peccatori, ad amici e ne-
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mici”. Siddiqi M. (2001) afferma che il compito dell’Islam è quello di trattare con dignità e
uguaglianza tutti gli esseri umani, dal momento che tutti gli esseri umani sono creazioni
di Allah. Non si parla esplicitamente di autonomia e consenso informato, ma nel Codice
viene implicitamente dichiarato che il paziente
è il capo e il dottore è al suo servizio. Ogni religione ha sviluppato i propri ruoli, le proprie
strutture e le proprie pratiche religiose. In ogni
religione l’interesse per il bene individuale e
quello sociale sono imprescindibilmente intrecciati, e non considerati come poli opposti.
La Dichiarazione di un Etica Globale (The Center for Global Ethics, 1993) è stata adottata dal
Concilio del Parlamento delle Religioni ed è
stata firmata da 120 rappresentanti di tutte le
religioni mondiali. Le direttive contenute nel
documento alludono al dovere di instaurare
una cultura di non-violenza e di rispetto per la
vita, di solidarietà e di giusto ordine economico,
di tolleranza e di lealtà, di diritti equi e di fratellanza tra uomini e donne. Tale documento
viene considerato come una conferma a quanto
affermato dalla Dichiarazione Universale dei Di-
ritti Umani promulgata dalle Nazioni Unite
(1948). L’Organizzazione Culturale, Scientifica
ed Educativa delle Nazioni Unite (UNESCO)
(2000) ha istituito nel 1997 un Progetto Etico
Universale allo scopo di definire i principi etici
basilari per l’emergere di una società globale,
forgiando una nuova concettualizzazione di
universalità nel contesto della diversità culturale (Amnesty International, n.d.).
Il Concilio Interattivo (1997), fondato originariamente nel 1983, ha proposto una Dichiarazione Universale delle Responsabilità Umane,
prendendo a modello il Codice Etico Globale,
che tuttavia non è stato adottato dalle Nazioni
Unite. I suoi articoli sottolineano le responsabilità che gli esseri umani hanno verso i Principi Fondamentali per il bene dell’umanità: la
non-violenza e il rispetto per la vita, la giustizia e la solidarietà, la lealtà e la tolleranza, il
mutuo rispetto e la fratellanza. Sebbene il documento presenti pochi riferimenti alla religione, rispetto al Codice Etico Globale, vi è
comunque una forte enfasi sulle responsabilità, che si configura come un appello morale
a trattare tutte le persone con umanità.
I Codici di Etica Professionale nella società
d’oggi riflettono quelle stesse virtù etiche che
sono state promosse per secoli da tutte le religioni e da tutti i contesti culturali. Ciò non significa che siano sempre stati, o che siano
sempre rispettati nella pratica. Il rispetto, il
prendersi cura degli altri, la dignità sembrano
essere valori universali. I contesti religiosi
sembrano integrare l’individuo e la collettività,
mentre i codici professionali sembrano appoggiare maggiormente l’individualità.
ORARI DI APERTURA
DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE
LUNEDÌ DALLE 14.00 ALLE 18.00
MARTEDÌ DALLE 9.00 ALLE 12.00
MERCOLEDÌ DALLE 9.00 ALLE 13.00
GIOVEDÌ DALLE 14.00 ALLE 18.00
VENERDÌ DALLE 10.00 ALLE 13.00
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π PIANO DELLA DICHIARAZIONE
UNIVERSALE DEI PRINCIPI ETICI
PER GLI PSICOLOGI
Il linguaggio del rispetto utilizzato dal Piano
della Dichiarazione Universale dei Principi
Etici per gli Psicologi (Gauthier J., 2007) è
forse il più progredito per quanto riguarda il
rispetto, il prendersi cura degli altri, e l’integrazione del bene individuale con quello collettivo. Primo, esso adotta un fondamento
morale per la presa di decisioni etiche che ha
un approccio universale, senza definire specifici comportamenti che necessariamente varieranno da cultura a cultura e in base al
contesto politico e sociale in cui la persona
vive. Secondo, esso presta attenzione alle persone e alle popolazioni. Terzo, riconosce l’interdipendenza e l’interconnessione tra gli
esseri umani. “Tutti gli esseri umani, in
quanto individui, sono esseri sociali interdipendenti che sono nati, vivono e sono parte
dell’evoluzione in atto delle comunità culturali, è necessario dunque aiutarli a definire le
loro identità e a dare significato alle loro vite.
La continuità delle vite e delle culture connette
le persone di oggi alle culture delle generazioni passate e serve ad educare le generazioni
future. Così, il rispetto per la dignità e il valore di tutti gli esseri umani include anche la
considerazione morale e il rispetto per tutte le
comunità culturali”. Quattro, nell’elaborazione di tale Piano, si è provveduto ad effettuare un esteso consulto mondiale.
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approcci culturali. Essere rispettosi significa
rifiutare sia gli eccessi dell’individualismo occidentale sia gli eccessi dei regimi autoritari
oppressivi, significa riconoscere correntemente la nostra interdipendenza e la continuità intergenerazionale. Il rispetto per le
persone deve includere la connessione con un
impegno etico utile al bene collettivo.
Il significato di rispetto nei codici etici attuali,
con la sua forte enfasi sui diritti individuali,
necessita di una revisione che tenga conto di
una prospettiva globale. È necessario evolvere
verso una dimensione in cui il collettivismo
non sia al polo opposto rispetto all’individualismo, ovvero verso una dimensione in cui si
lotti per il bene collettivo, proteggendo allo
stesso tempo i diritti individuali. La responsabilità verso la società, il bene collettivo, la giustizia sociale, e una migliore comprensione
delle altre culture, sono tutti fattori ai quali le
società occidentali dovrebbero prestare maggiore attenzione.
Noi professionisti psicologi, e spero anche gli
altri professionisti, dobbiamo continuare ad
aggiornare i nostri codici deontologici alla luce
dello sviluppo globale transculturale. E ritornando al titolo, IL RISPETTO DELL’ALTRO
È PIÙ IMPORTANTE DELL’AUTONOMIA.
π CONCLUSIONI
Il rispetto per tutti gli esseri umani sembra essere il grande valore unificante, come dimostrano le varie religioni, legislazioni,
dichiarazioni dei diritti umani e i codici di
etica e deontologia professionale. È necessario prendersi cura, anche attraverso il linguaggio, dei valori potenzialmente universali,
allo scopo di renderli pertinenti e comprensibili a livello internazionale.
Il rispetto deve essere esteso alla varietà degli
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Concorsi delle ULSS
Venete: l’intervento
dell’Ordine a garanzia
degli psicologi per l’accesso
al ruolo di Direttore di SerT
Carmen
Muraro
Coordinatrice
Commissione
Tutela della
Professione
Gentili Colleghe, Gentili Colleghi,
in questi mesi la commissione Tutela si è occupata di una questione molto delicata, che
possiamo dire solo adesso di avere concluso
efficacemente, avendo portato a casa un importante risultato per tutti gli psicologi.
L’ambito è quello dei concorsi pubblici nelle
ULSS Venete, per i ruoli dirigenziali. È risaputo che l’area della sanità pubblica rappresenta per molti colleghi un interessante
sbocco lavorativo, ma purtroppo il più delle
volte rimane una remota possibilità che non
si realizza se non dopo molti anni di duro lavoro, per una non facile situazione socioeconomica del paese Italia, ma anche per una
tradizionale e pessima consuetudine da
parte di “certi” ambienti sanitari e professionali, che senza alcuna lungimiranza professionale nonché sociale ed etica, remano
contro una proficua collaborazione con la
nostra categoria davanti alle molte problematiche dell’Utenza che coinvolgono il sistema della sanità pubblica.
In breve, di seguito, vi descrivo meglio ciò che
è avvenuto, ossia l’antefatto.
A settembre dello scorso anno, siamo venuti a
conoscenza di un bando di concorso pubblico
per un posto di Dirigente di struttura sociosanitaria complessa (si trattava di un Ser.T.)
presso l’Ulss di Chioggia, che escludeva a nostro avviso, in maniera illegittima gli psicologi.
Subito ci siamo attivati, entro i termini (prima
della pubblicazione nella G.U.), inviando formale diffida alla Ulss (Racc. a/r Ordine del Veneto del 06/10/2008), alla quale si esponeva
formale reclamo, e la richiesta di voler riaprire
il bando con l’accesso anche agli psicologi, e
non solo ai medici/psichiatri. Nella diffida,
l’Ordine ricordava alla Ulss, che al pari dei
Medici, gli Psicologi fanno parte del ruolo
unico della Dirigenza Sanitaria, ove ogni Dirigente con almeno cinque anni di anzianità
può essere assegnatario di un incarico di direzione di struttura complessa o di direzione
di struttura semplice. E che nel caso specifico,
gli Psicologi non potevano essere aprioristicamente esclusi.
Dapprima l’amministrazione dell’Ulss di
Chioggia diede comunicazione di voler accogliere la nostra richiesta, ma successivamente,
per evidenti pressioni ambientali da parte
della categoria medica, e in maniera del tutto
inaspettata, ritrattò le sue precedenti posizioni, a noi favorevoli, ma soprattutto legittime. Era evidente che la questione era
particolarmente spinosa e cruciale, e pur di
non dover riconoscere, al pari dei medici, medesimi diritti anche agli psicologi, cercavano
di aggirare in tutti i modi la nostra legittima richiesta/diffida di riapertura del bando anche
agli psicologi. Preso atto del loro dietrofront,
non ci siamo fermati, ma anzi siamo andati
avanti, per tutelare e ribadire fino in fondo i
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nostri diritti di categoria professionale, attraverso una autonoma azione legale presso il
T.A.R. del Veneto (Tribunale Amministrativo
Regionale).
Proprio in questi giorni è giunta l’ordinanza
(T.A.R. del Veneto III Sezione del 30 gennaio
2009), la quale ha rigettato le argomentazioni
della Ulss, e ha accolto in pieno le nostre osservazioni e richieste, tant’è che ora l’amministrazione interessata dovrà riaprire il bando
secondo quanto da noi indicato ossia con l’accesso anche agli psicologi.
Questo è senza dubbio un risultato molto positivo per i colleghi che ora vi possono accedere liberamente e legittimamente avendone
i requisiti ma anche per la nostra professione.
Infatti, l’avere ottenuto un tale risultato (sentenza T.A.R.) rappresenta un importante e
cruciale precedente giuridico il quale attesta e
ribadisce in maniera inequivocabile, anche nel
Veneto, la piena legittimità da parte della categoria professionale degli psicologi di partecipare ai concorsi pubblici del SSN nei ruoli
dirigenziali, al pari di medici/psichiatri, così
come indicato dalla normativa generale di accesso ai concorsi compresi gli altri precedenti
giurisdizionali (decisioni del Consiglio di
Stato n. 5885 del 20 ottobre 2005 e del TAR
Lazio, Roma, Sez. III, con la sentenza n. 10538
del 29 ottobre, 2007).
Siamo comunque consapevoli che sul tappeto
della sanità pubblica, ci sono ancora molte
problematiche e che sono ancora molti i nodi
da risolvere (proprio in questi giorni ci stiamo
occupando della problematica delle graduatorie degli psicologi ambulatoriali che vede coinvolti molti nostri colleghi), ma fa bene anche
al morale sapere che un passo dopo l’altro e
con una proficua continuità nell’azione ordinistica si riescono ad ottenere dei buoni risultati e riconoscimenti.
Nostro malgrado prima di concludere non
possiamo non spendere due parole sulla di-
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sinformazione attorno a questo bando di concorso, ad opera di certa propaganda del sindacato nazionale di categoria. La recente
diffusione di notizie false e totalmente infondate (lettere, incontri, etc.) sulla “paternità”
della riapertura del presente bando di concorso, fa parte di un’esigenza propagandistica
poco ortodossa sul piano deontologico e ai limiti del decoro professionale, e che tenta maldestramente di accreditarsi maggiore
interesse e/o consenso da parte degli iscritti
raccontando delle vere e proprie “bugie”, che
come tutti sappiamo hanno le gambe corte, e
non portano a nulla di buono, soprattutto alla
nostra categoria professionale.
Solo per evitare della inutile e fastidiosa confusione nonché irritazione ai colleghi tutti,
ribadiamo ancora una volta qualora fosse necessario che la riapertura del bando agli psicologi presso l’Ulss di Chioggia è stata resa
possibile solo grazie all’intervento istituzionale dell’Ordine del Veneto. In tale propaganda elettorale vi è inoltre una pesante
insinuazione circa l’utilizzo di mezzi dell’Ordine per sostenere un solo iscritto, nonché consigliere. A questo proposito si
ricorda che anche questo dato è totalmente
falso, e si ricorda altresì che l’impugnazione
del bando da parte dell’Ordine, congiunta a
quella di un candidato psicologo (consigliere), aveva il solo scopo di evitare eccezioni di difetto di legittimazione che l’Ulss
avrebbe potuto sollevare avanti al T.A.R.,
tant’è che il consigliere interessato a breve
termine andrà in pensione. A conclusione ricordiamo che la tutela della professione inizia proprio dal rispetto reciproco tra di noi
colleghi, e anche nella divergenza delle legittime e diverse forme rappresentative presenti nella nostra realtà professionale, non
può venir meno il buon senso né tanto meno
l’osservanza dei principi sanciti dal nostro
codice deontologico.
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Obbligo ECM
per i libero professionisti?
Marco
Nicolussi
Presidente
Ordine Psicologi
del Veneto
Gentili Colleghe, Gentili Colleghi,
il nostro Codice Deontologico, all’art. 5, definisce che “lo psicologo è tenuto a mantenere un
livello adeguato di preparazione professionale e
ad aggiornarsi nella propria disciplina specificatamente nel settore in cui opera […]”. È pertanto
chiaro che l’aggiornamento, ovvero la formazione continua, dev’essere certamente sentito
come obbligo deontologico da tutti noi psicologi. E dev’essere considerato anche fondamento di adeguatezza, correttezza ed efficacia
nello svolgimento della propria attività professionale, nel proprio specifico settore di intervento. Dunque come obbligo morale a
tutela dell’utenza che ha il diritto di avere la
migliore prestazione possibile, ottenibile appunto soprattutto con un appropriato aggiornamento.
Con l’introduzione nel 2004 del sistema della
formazione continua in medicina (ECM), l’obbligo della formazione è stato previsto dal Ministero della Salute relativamente ai
professionisti sanitari, iscritti nell’elenco delle
professioni sanitarie del Ministero della Salute, dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale. Pertanto i colleghi psicologi, dipendenti
del SSN, già dal 2004 hanno recepito l’obbligatorietà nell’acquisizione dei crediti ECM,
anche se fino a gennaio del 2008 la nostra
professione, seppur svolgendo attività sanitaria, non era ancora ufficialmente inserita nell’elenco sopracitato.
Gli accordi contrattuali successivi hanno risolto la situazione relativa agli impegni e ai
costi che pesavano sull’obbligatorietà per i dipendenti SSN. Infatti nel recente accordo
Stato-Regioni, relativo al triennio 2008-2010
(scaricabile al seguente link: http://www.ordinepsicologiveneto.it/tmp_1page.asp?action=article&ID=319) si stabilisce che venga
riconosciuto nel contratto di lavoro un monte
ore (circa quaranta all’anno) dedicato all’aggiornamento professionale, senza alcun costo
aggiuntivo da parte del dipendente professionista sanitario, ma a totale carico delle Asl di
appartenenza. Prevedendo anche che, in caso
di mancata o carente offerta formativa ECM, il
dipendente è esonerato dal raggiungimento
dei crediti annui (che attualmente sono cinquanta).
Ma per i libero professionisti la situazione è
alquanto diversa. E nel citato accordo Stato Re-
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gioni viene riportato l’obbligo ECM anche per
noi liberi professionisti, ma viene altresì precisato che affinché si possa concretizzare, devono essere preventivamente fornite le
garanzie normative e le agevolazioni relativamente ai costi sostenuti per detta formazione.
Quindi, visto che attualmente i costi della formazione, diversamente dal dipendente sanitario, sono totalmente a carico del libero
professionista, e che il Ministero della Salute
non ha ancora previsto quali siano gli incentivi economici e professionali – e neppure
l’eventuale criterio sanzionatorio - lo psicologo
libero professionista NON È OBBLIGATO ad
acquisire crediti ECM.
Sperando di aver chiarito la situazione vediamo ora come declinare i risvolti operativi
relativamente all’opportunità o meno dell’acquisizione dei crediti ECM per i liberi professionisti.
Pertanto da adesso in poi parlerò solo di noi
libero professionisti.
Innanzitutto rileviamo che moltissimi colleghi, pur come Ordine avendo già in più occasioni comunicato quanto in parola, ci
manifestano comunque preoccupazione per
dover obbligatoriamente acquisire i crediti
ECM. Le problematiche che i colleghi ci riportano riguardano l’indisponibilità sia di
tempo che economica. Insieme a tutto ciò abbiamo una certa sollecitazione da parte di alcuni a far “leva” su questo timore dei colleghi
proponendo eventi formativi accreditati ECM,
chiaramente a titolo oneroso, sottolineandone
la presunta obbligatorietà.
Quindi niente obbligo ECM ma sicuramente
l’importanza dell’aggiornamento professionale. Ma è altresì importante informare che
chi lavora con il SSN, in convenzione, in collaborazione o quant’altro, o prevede di farlo in
futuro, deve necessariamente considerare che
vi possono essere alcuni servizi ASL che per
il mantenimento del contratto e/o nei loro
bandi, prevedono l’aggiornamento professionale legato all’ECM. Alcune ULSS, infatti, nel
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selezionare psicologi con contratti libero professionale, considerano come criterio preferenziale essere in regola con gli ECM.
Attualmente in Veneto non risultano situazioni di questo tipo ma, ad esempio, in Emilia
Romagna ve ne sono sicuramente.
Operativamente abbiamo in Veneto diversi
colleghi che, a vario titolo, lavorano con il SSR
ma non sono dipendenti. Una parte di essi ha
definito degli accordi che prevedono, ad esempio, la loro partecipazione agli eventi ECM, organizzati dalle rispettive Aziende sanitarie di
riferimento, senza nessun costo e con il riconoscimento dell’orario di lavoro.
Ritornando pertanto alla problematica dei
tempi e dei costi sappiamo bene, al di là del
triste periodo di crisi economica, quanto sia
sempre più difficile investire risorse economiche e personali per una formazione talvolta non adeguata alle proprie aspettative e
necessità professionali. E il sottoscritto - insieme alla quasi totalità del Consiglio degli
Psicologi del Veneto - è contrario a far gravare sui colleghi libero professionisti questi
costi. E insieme vigilare, affinché la formazione ECM, insistendo sulla sua obbligatorietà, non diventi una mera operazione
commerciale.
Perciò finché il Ministero della Salute non
chiarirà cosa si intende per incentivi ai liberi
professionisti e tutti i professionisti sanitari,
dipendenti o liberi professionisti, non saranno nella condizione di poter usufruire
della stessa formazione - quindi con gli stessi
costi e con la stessa qualità - lo psicologo non
dipendente avrà il diritto di scegliere se attenersi o meno all’obbligatorietà ECM.
L’Ordine degli Psicologi del Veneto si è prontamente attivato sia attraverso il celere riconoscimento dei crediti ECM per i colleghi che
svolgono funzioni di tutor di tirocinio professionalizzante e di specializzazione, sia con
l’accreditamento dell’Ordine come provider
ECM, in modo da poter organizzare eventi accreditati, gratuiti per gli iscritti del Veneto.
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Crediti formativi per i tutor:
un riconoscimento
per l’impegno di chi
contribuisce alla formazione
degli psicologi
Tiziana
De Ruggieri
Coordinatrice
Commissione
Cultura
e Università
Nel marzo 2007, il Ministero della Salute ha
emanato una deliberazione, in cui vengono
riconosciuti i crediti formativi (ECM) per l’attività di tutor svolta da psicologi. La commissione ministeriale ha infatti approvato di
estendere a tutte le professioni sanitarie, il riconoscimento dell’attività di tutoraggio per
coloro che ospitano i giovani studenti e colleghi in formazione durante il periodo di tirocinio professionalizzante per l’ammissione
all’esame di stato e il tirocinio di specializzazione per l’esercizio dell’attività psicoterapeutica.
A partire da maggio 2008, l’Ordine ha già rilasciato circa cento certificazioni dei crediti
formativi maturati in qualità di tutor, sostanziando l’intento, già avviato con la sottoscrizione della Convenzione per i tirocini con
la Facoltà di Psicologia di Pa-
dova, di dare un valore concreto all’attività che
moltissimi colleghi svolgono quotidianamente.
È innegabile che i crediti ECM rappresentino
un minimo contributo per l’attività svolta da
quanti dedicano, a titolo gratuito la propria
esperienza e la propria competenza per sostenere i giovani studenti e colleghi che si avviano alla professione di psicologo e
psicoterapeuta.
È un ruolo importante e delicato, un’assunzione di responsabilità rispetto a chi è ancora
inesperto, a chi spesso sperimenta, non senza
contraddizioni e frustrazioni, quanto sia complesso declinare le proprie conoscenze accademiche nei diversi ambiti della professione
di psicologo.
È anche un ruolo da cui si possono trarre importanti riflessioni, sulla nostra professione,
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sul suo futuro, cercando di orientare chi si
forma, non solo al sapere e al saper fare, ma
soprattutto al saper essere, nel rispetto delle
nostre norme deontologiche.
π COME RICHIEDERE
LA CERTIFICAZIONE
DEI CREDITI ECM
I crediti ECM vengono riconosciuti a partire
dal 24/11/2005 nella misura della metà dei
crediti previsti per l’anno di riferimento, e comunque anche per periodi inferiori a mesi
sei.
L’attestazione dei crediti formativi in qualità
di tutor è rilasciata dall’Ordine, presentando
la modulistica scaricabile dal sito
(http://www.ordinepsicologiveneto.it/tmp_1p
age.asp?action=article&ID=320) corredata
dalla dichiarazione di svolgimento dell’attività
di tutor rilasciata dall’Università o dalla Scuola
di specializzazione dove il tirocinante è
iscritto.
Considerato l’elevato numero di richieste e i
tempi per ottenere le dichiarazioni da parte
delle Amministrazioni delle Università e/o
delle Scuole di specializzazione, il Consiglio
del Veneto ha deliberato di accettare come valide anche le dichiarazioni emesse dagli Enti
(Aziende Sanitarie o Enti privati, purché convenzionati) per cui si svolge ruolo di tutor.
Ricordiamo che la modulistica dovrà pervenire
all’indirizzo dell’Ordine in Via Daniele
Manin, 4 - 30174 Mestre Venezia o via fax al
numero 041.983947. Ulteriori informazioni e
chiarimenti possono essere richiesti alla segreteria dell’Ordine via mail ([email protected]) o telefono 041. 981799.
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CONSULENZA FISCALE
Tutti gli iscritti possono richiedere una consulenza gratuita su
quesiti di natura fiscale alla Dr.ssa Rizzato, commercialista
dell’Ordine a disposizione degli iscritti, che riceve settimanalmente per tre ore, presso la sede in Via Daniele Manin, 4
a Mestre. Per appuntamenti in sede o telefonici contattare la
Segreteria dell’Ordine, via mail ([email protected]) o telefonicamente al numero 041 981799.
La consulenza fiscale si terrà nelle seguenti date:
Marzo 2009
Giovedì 5 dalle 14.30 alle 17.30
Martedì 10 dalle 9.00 alle 12.00
Giovedì 19 dalle 14.30 alle 17.30
Martedì 24 dalle 9.00 alle 12.00
Aprile 2009
Giovedì 2 dalle 14.30 alle 17.30
Martedì 7 dalle 9.00 alle 12.00
Giovedì 16 dalle 14.30 alle 17.30
Martedì 21 dalle 9.00 alle 12.00
Giovedì 30 dalle 14.30 alle 17.30
Maggio 2009
Martedì 5 dalle 9.00 alle 12.00
Giovedì 14 dalle 14.30 alle 17.30
Martedì 17 dalle 9.00 alle 12.00
Giovedì 26 dalle 14.30 alle 17.30
Inoltre, nell’Area Riservata agli iscritti è stata istituita la sezione Consulenza Fiscale nella quale è possibile visionare e
scaricare il Vademecum Fiscale per lo Psicologo e i suoi aggiornamenti sulla base della normativa in materia.
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Quanto rende la libera
professione di psicologo?
Cesare Rossi
Consigliere
Ordine Psicologi
del Veneto
Coordinatore
Consiglio
indirizzo generale
ENPAP
L’ENPAP fra le varie istituzioni, organismi,
sigle associative, ecc. presenti nella comunità
degli Psicologi è l’unica che possiede dati economici aggiornati ed attendibili per rispondere a tale dubbio. Questa completezza ed
attendibilità delle fonti le deriva dal fatto di ricevere le annuali comunicazioni reddittuali
dei 27.911 psicologi libero professionisti. I dati
informativi sono pubblici, basta leggere l’ultimo bilancio consuntivo (2007) pubblicato
sul sito www.enpap.it
Attraverso l’incrocio di alcuni dati esposti
nelle tabelle, emerge un quadro abbastanza
critico sul versante della rendita professionale.
Due dati importanti da tenere in conto:
1. la platea degli iscritti è formata per il 79%
da colleghe. Questo è un dato demografico
che probabilmente influisce anche sulla
redditualità media.
2. la platea degli iscritti è composta anche da
una percentuale intorno al 15% di colleghi
libero professionisti che hanno una prevalente attività lavorativa di dipendenti da
enti pubblici (Scuola, Sanità, Enti locali,
Ministeri) o da soggetti privati, come psicologi o con altre qualifiche.
Entrambi questi due fattori influenzano in misura più o meno chiara la reddidualità media
dell’insieme degli iscritti.
π Età e sesso degli iscritti. La metà degli
iscritti Enpap ha meno di 40 anni. Entro i 50
anni si colloca il 75% degli iscritti.
I nuovi iscritti 2007 sono per oltre 85%
iscritte di sesso femminile e questo è un trend
consolidato che lascia intravvedere una rapida
e quasi completa femminilizzazione della professione entro pochi anni.
Invero, se si continua nella scomposizione in
fasce di età si può notare che la percentuale di
colleghi maschi supera in maniera significativa
quella delle colleghe solo nelle fasce 51-64 e 6579 anni. Cioè, persone che erano già nella professione da anni prima dell’entrata in vigore
della nostra legge ordinistica. Evidentemente
(ma questo lo posso confermare solo da miei ricordi diretti) i professionisti psicologi negli anni
’70 e ’80 erano in prevalenza di sesso maschile.
Le valutazioni seguenti si basano su medie
reddittuali che danno per scontato la marginalità dell’area di elusione parziale dell’obbligo contributivo sui redditi. Resta invece
aperto il problema di capire cosa facciano circa
30.000 sui 60.000 psicologi iscritti all’Albo
nazionale, in considerazione del fatto che solo
circa altri 30.000 dichiarano di esercitare la
professione come liberi professionisti. Possibile che siano tutti dipendenti? Oppure che
siano iscritti solo per motivi affettivi?
π Il reddito medio. Al nord: 18.900 euro
netti annui; al centro: 13.800; al sud: 13.500. A
livello nazionale ammonta a 16.617 euro medi
annui, cui detrarre il 10% di contribuzione
Enpap e le tasse (21%). Ad occhio e croce, il
reddito medio (al netto delle spese, delle tasse
e della contribuzione Enpap) dovrebbe essere
di 12.000 euro annui. Mille euro al mese. Si
potrebbe obiettare che forse ciò è determinato
dalla grande numerosità dei giovani colleghi
che, con il loro reddito iniziale basso, abbassa
la media, mentre per contro esiste un buon
numero di colleghi che hanno un reddito adeguato. Per rispondere a questa domanda passiamo al punto successivo.
π Fasce di contribuzione soggettiva. Ben il
71% degli iscritti (21.100 su 29.711) dichiara un
reddito netto dalle spese (ma al lordo del con-
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tributo Enpap e delle tasse) che assomma ad
un massimo di 20.000,00 annui. In pratica
1.120 euro netti al mese! Solo il 14,5% (4.300
su ca. 29.711 iscritti) può essere economicamente più soddisfatto superando i 31.000 euro
annui netti: da 1.550 euro mensili netti in su.
Altrettanti colleghi (14,4%) hanno un reddito
da 21.000 a 30.000 euro annui (sempre lordi)
per cui possono fruire di un reddito mensile
che va dai 1.200 ai 1.500 euro netti. Dal raffronto con dati reddituali medi di professionisti afferenti ad altre Casse di Previdenza
analoghe all’Enpap (ad esempio periti industriali e ingegneri, biologi, ecc.) il reddito medio
degli psicologi è discretamente inferiore. La
redditualità mediocre o bassa, oltre che condizionare il tenore di vita tempo per tempo, produce una contribuzione previdenziale bassa
che, se protratta per anni, condiziona pesantemente l’entità della futura pensione. Infatti,
con il sistema previdenziale contributivo ciò
che determina in massima parte tale entità è
l’accumulo finale dei contributi versati e rivalutati annualmente dall’Ente. Per contro, tali
redditi difficilmente riuscirebbero a sopportare
un’aliquota contributiva superiore all’attuale
10%. Infatti solo il 4% degli iscritti ha scelto volontariamente di versare il 14% di contribuzione soggettiva, per riempire maggiormente
il proprio salvadanaio pensionistico.
π Considerazioni. La rendita da libera professione risulta mediocre. Perché? Qui
ognuno ha le proprie idee. A mio parere:
1) l’aumento esponenziale degli psicologi libero professionisti, stante la proliferazione
dei corsi di laurea e la rarefazione delle possibilità di assorbimento come dipendenti
da parte di enti pubblici e/o privati, con
conseguente automatica collocazione dei
nuovi colleghi nella categoria dei lavoratori
autonomi (offerta di lavoro psicologico);
2) la domanda di lavoro psicologico non infinita. Per quanto noi amiamo ripeterci
che nella società c’è tantissimo bisogno di
lavoro psicologico, la possibilità reale di
emergenza di una domanda di lavoro psicologico è meno vasta, per una molteplicità di fattori;
3) la composizione femminile della quasi totalità della platea dei liberi professionisti;
4) la presenza di una percentuale ipotizzabile
al 15% (solo con la dichiarazione del prossimo luglio è introdotto l’obbligo di dichia-
Pagina 21
rare se oltre all’Enpap si sia iscritti anche
ad altro Ente previdenziale, spesso l’Inpdap) di colleghi dipendenti che esercitano
anche la libera professione. È abbastanza
presumibile che all’attività autonoma tali
colleghi possano dedicare un tempo residuale dall’impegno di lavoro dipendente
che oramai si aggira per tutti sulle 38-40
ore settimanali ed è fortemente condizionante l’erogazione di una parte dello stipendio. Di conseguenza anche la rendita
media da libera professione è contenuta e
quindi contribuisce ad abbassare la media
totale, seppur forse di poco.
L’azione congiunta dei primi due fattori porta
ad una produzione diffusa di basso reddito da
professione autonoma, trovando la domanda
di lavoro una offerta sempre più vasta di nuovi
psicologi.
Lontano da giudizi di valore, riguardo il terzo
fattore posso ipotizzare che una certa percentuale di colleghe, al fine di preservare spazi
soddisfacenti ed adeguati a garantire anche
l’espletamento di ruoli e funzioni solitamente
attribuite al gentil sesso, possa scegliere o essere indotta a scegliere - per una certa fase
della loro attività professionale - di non assumere un impegno imprenditoriale di se stesse
al di sopra di un certo livello di onerosità, a
prescindere dagli aspetti di tornaconto economico. Del resto la libera professione di psicologa (in gran parte in ambito clinico e
terapeutico) si può prestare in maniera abbastanza agevole ad essere organizzata, preservando gli spazi sopradetti, in maniera
soddisfacente sul piano professionale e non in
rosso sul piano economico. Quest’ultima ipotesi, se valida, nel grande numero totale delle
colleghe potrebbe concorrere ad abbassare la
media reddituale.
Questi dati medi certi già di per sé preoccupanti, sono stati ulteriormente sottolineati da
uno studio, commissionato dall’Enpap, sulla
dinamica reddituale dal 1998 al 2005 ove si è
visto che la linea del reddito medio negli ultimi due anni osservati va calando. Se questo
trend verrà confermato anche per gli anni seguenti si pongono seri problemi a diversi livelli - in primis a livello di mercato del lavoro
- che i vari soggetti e le varie istituzioni della
comunità degli Psicologi (primariamente l’Ordine) dovrebbero cercar di affrontare con un
orientamento condiviso.
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 20-21
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Riceviamo la richiesta di diffusione del collega Stefano Crispino e pubblichiamo l’articolo
sullo stato dei conti dell’Enpap, il nostro ente di previdenza e assistenza.
L’inversione di rotta negli investimenti
ha permesso di superare i problemi
degli anni passati
Enpap: i conti tengono,
nonostante la crisi finanziaria
Nessun rischio per le pensioni degli psicologi:
garantite per i prossimi anni
le rivalutazioni previste
Stefano
Crispino
Consigliere
del Consiglio di
Amministrazione
Enpap
In questi ultimi due mesi si è molto parlato
della situazione finanziaria e del risultato degli
investimenti Enpap. Sono girate su internet e
in cartaceo voci incontrollate, disinformate e/o
disinformanti, che affermavano urlando: “La
nostra pensione rischia l’azzeramento!”. Nulla
di più falso.
Parole tante, le cifre utilizzate per entrare nel
merito praticamente poche. Del tutto inesistente il dibattito sulle scelte operate dall’Enpap
nell’anno più difficile dei mercati finanziari sin
dai tempi della grande crisi del 1929.
Ecco, allora, la nuda e cruda realtà dei numeri.
Una sostanziale tenuta degli investimenti nonostante la crisi finanziaria. Nel 2008, mentre
i mercati perdono il 40-50% del valore, l’Enpap limita i danni a meno del 10%. Tutto questo grazie alle scelte degli ultimi due anni, che
hanno permesso di trasformare il portafoglio
con oltre l’85% in titoli di stato. Questo non
solo ha salvato il montante contributivo previdenziale e le conseguenti rivalutazioni, di ogni
singolo psicologo iscritto alla cassa, dalle intemperie della attuale crisi finanziaria internazionale ma permetterà di avere assicurato
un buon rendimento per almeno i prossimi
quattro anni. Insomma, grazie a scelte difficili e coraggiose, pur nel pieno della bufera dei
mercati mondiali, sono state messe le basi per
superare i problemi che si erano creati negli
anni passati.
π IL CONFRONTO
TRA DUE DIVERSE GOVERNANCE
Il confronto su quanto i rendimenti degli investimenti hanno coperto le rivalutazioni dovute
per legge negli anni 1996-2004 e nel periodo
2005-2007 mette in luce una differenza
enorme: nel primo periodo l’Enpap è stato capace di coprire le rivalutazioni mediamente
solo per il 6,87% (grafico 1), per il resto la copertura è stata assicurata ricorrendo all’avanzo
di gestione del fondo contributo integrativo (il
2% pagato dai nostri clienti-pazienti); negli ultimi tre anni dal 2005-2007 la copertura delle
rivalutazioni è stata assicurata mediamente per
quasi l’80% (grafico 2).
π COM’ERA ANDATA
NEI PRIMI SETTE ANNI
Dal 1996-98 al 2005, l’Enpap era in una situazione di stallo, caratterizzata da una cronica incapacità di raggiungere gli standard di
rivalutazione previsti per legge. In altre parole,
anche quando i mercati finanziari andavano a
gonfie vele, gli investimenti effettuati dal-
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l’Ente non producevano rendimenti sufficienti a raggiungere il tetto minimo previsto:
il disavanzo tra rendimenti effettivi e rivalutazione prevista per legge doveva essere coperto
con il contributo integrativo, pari al 2% del fatturato, pagato dai clienti e versato dagli iscritti.
Tali quote, così usate, non potevano essere destinate a finanziare le forme di assistenza, uno
dei due scopi sociali dell’Enpap. In sostanza,
l’Ente non produceva ricchezza e questo impediva di attivare alcuna forma di assistenza
agli iscritti.
Un timido segnale di ripresa si è verificato nel
Pagina 23
2005, primo anno di iniziale compartecipazione alla gestione da parte della Sipap. Nel
consuntivo 2005, infatti, i rendimenti di gestione sono pari a 7.785.808 euro, contro gli
8.908.291 euro previsti per legge, disavanzo
di soli 1.122.483. Un differenziale di rendimento decisamente inferiore ai 7.869.430 del
2001 e ai 7.263.192 del 2002, così come degli
oltre 3 milioni e mezzo del 2003 e dei 3 milioni e due del 2004.
π NEL 2006 LA SVOLTA
Nel 2006 per la prima volta nella storia dell’Enpap gli investimenti hanno
prodotto una rivalutazione magGrafico 1
giore di quelle previste per legge:
il rendimento netto del patrimoQuanto i rendimenti degli investimenti hanno coperto la
nio mobiliare è stato di 11.236.744
rivalutazione dei contributi versati dagli iscritti nel periodo
a fronte dei 9.280.587 previsti per
dal 1996 al 2004
legge. L’avanzo ha permesso di
accantonare 1.956.156 euro al
fondo di riserva e, soprattutto, il
trend positivo ha consentito di
percentuale
creare le condizioni di copertura
rendimenti
su
6,87%
finanziaria necessarie per destitotale
nare nel bilancio di previsione del
rivalutazioni
2007 fondi pari a 8,5 milioni di
euro da erogare per l’assistenza
degli iscritti. Il 2007 ha segnato
una nuova e inaspettata battuta
d’arresto. La crisi finanziaria inGrafico 2
ternazionale non ha permesso di
raggiungere il livello di rivalutaQuanto i rendimenti degli investimenti hanno coperto la
zione dei montanti contributivi,
rivalutazione dei contributi versati dagli iscritti nel periodo
nel 2007 fissato per legge a
dal 2005 al 2007
10.558.479. Con gli investimenti
effettuati, si è raggiunta una rivalutazione del patrimonio mobiliare di quasi 4 milioni di euro
percentuale
(3.988.636 euro) con un disa79,96% rendimenti su
totale
vanzo di 6.599.842 euro. Questo
rivalutazioni
risultato non eccezionale deriva
anche dalla responsabile e coraggiosa decisione del Cda di dismettere un prodotto di 20
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 22-23
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milioni di euro (Credit Lyonnais Bond) che era
una vera e propria palla al piede, dato che il suo
rendimento effettivo era un esiguo 1% vista la
struttura che garantiva rendimenti alti solo nei
primi anni. La dismissione di questo strumento finanziario, ormai obsoleto, anche ha
comportato una minusvalenza di ben
2.970.000 euro, che ha ovviamente penalizzato la rivalutazione per l’anno 2007.
π UN 2008 MENO TERRIBILE
GRAZIE A INTUIZIONI FELICI
E SCELTE OCULATE
La riformulazione del portafoglio titoli e una
strategia di gestione impostata su lungo periodo hanno permesso di limitare le perdite in
un anno terribile per i mercati finanziari, la
peggiore crisi dopo quella del 1929. Mentre i
mercati hanno perso il 40-50%, l’Enpap ha limitato le perdite a meno del 10%. Questo grazie al fatto che, a partire dall’autunno 2007 e
fino a novembre 2008, l’Ente ha avviato una
serie operazione di risanamento degli investimenti. L’Enpap è uscito dalle gestioni esterne
e ha dirottato il patrimonio su titoli di Stato
per oltre l’85%.
Insomma, responsabilmente sono state fatte
scelte coraggiose per salvare i soldi degli psicologi, anche se questo significherà far risultare le minusvalenze dovute alle vendite delle
gestioni esterne nel bilancio 2008. Scelte trasparenti e strategiche nonostante il governo il
quale, proprio a causa della situazione eccezionale dei mercati finanziari internazionali,
abbia varato un Decreto legge che permetterà
a tutti gli enti pubblici e privati e perfino alle
società quotate di dichiarare nel bilancio 2008
il valore nominale degli investimenti alla data
del 31 dicembre 2007.
Nel grafico 3 è evidente il miglioramento del differenziale tra rendimenti effettivi (colonne bordeaux) dell’ultimo triennio rispetto ai due trienni
precedenti. Tanto più se si tiene conto che da giugno 2007, con lo scoppio della bolla speculativa
dei subprime e del mercato immobiliare ameri-
cani, è stato necessario affrontare la peggiore crisi
dei mercati finanziari dal lontano 1929.
π IL PATRIMONIO NETTO
Altro elemento importante da conoscere è il
dato relativo al patrimonio netto, che al 31 dicembre 2008 ammonta a oltre 30 milioni di
euro.
Di che si tratta? Semplicemente di una riserva
di denaro frutto della oculatezza nella gestione
dell’ente. Tale cifra è stata accumulata negli
anni grazie agli avanzi di gestione generati da
un uso parsimonioso del contributo integrativo (2% del fatturato degli iscritti versato dai
loro clienti). Infatti, il contributo integrativo
serve sia alle spese di gestione dell’ente sia per
integrare gli eventuali mancati rendimenti o
le perdite generatesi nell’anno in corso sia per
alimentare il fondo di assistenza.
Il patrimonio netto, dunque, è una riserva finanziaria diversa e a parte, rispetto ai montanti contributivi degli iscritti.
Tutte le perdite del 2008 sono già ampiamente coperte dal patrimonio netto.
π IL PIANO DI PROGRAMMAZIONE
DEGLI INVESTIMENTI
NEL PROSSIMO QUADRIENNIO
2009-2012
A fronte delle limitate perdite del 2008, dunque, la scelta di dimettere tutte le gestioni
esterne per trasformarle in titoli di stato ha
consentito il raggiungimento di un obiettivo
ancora più importante, ristrutturare il piano
degli investimenti e programmare un quadriennio tranquillo con un margine elevato di
sicurezza per il raggiungimento degli obiettivi
fissati dalla legge. Insomma, verrà garantito
agli iscritti la rivalutazione minima di legge,
senza attingere al contributo integrativo (2%)
proprio in un momento difficilissimo per i
mercati finanziari, cosa che, in 10 anni, è avvenuta solo nel 2006.
In sostanza, con oltre 300 milioni di euro in titoli di stato, che garantiranno un rendimento
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CONSULENZA LEGALE
I consulenti legali forniranno un parere legale gratuito (ad esempio in Diritto del Lavoro, Contrattualistico, Amministrativo, Societario, etc.) ai quesiti o alle problematiche professionali
poste dagli iscritti (sono escluse, quindi problematiche legali di natura privata e/o personale). La consulenza Legale si svolgerà presso la sede dell’Ordine in Via Daniele Manin, 4 a
Mestre, o telefonicamente nelle seguenti date:
venerdì 20 febbraio 2009 dalle ore 10.00 alle ore 13.00
giovedì 26 marzo 2009 dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Per richiedere la consulenza è necessario contattare la segreteria dell’Ordine tramite mail
([email protected]) o Fax 041. 983947, compilando il modulo scaricabile
alla pagina www.ordinepsicologiveneto.it/tmp_1page.asp?action=article&ID=101. Consigliere
referente per la consulenza legale è la dr.ssa Carmen Muraro.
N.B. Le date previste per i mesi di aprile – dicembre 2009 saranno pubblicate sul sito web
www.ordinepsicologiveneto.it, non appena disponibili.
netto mediamente di oltre il 4% (mentre la
previsione del rendimento target obbligatorio
sarà inferiore al 3,5%) sarà possibile raggiungere il target in ciascuno dei prossimi quattro
anni, anche se i successivi versamenti degli
iscritti e le plusvalenze di ciascun anno venissero reinvestiti in prodotti a basso rendimento, quali le attuali emissioni di titoli di
stato, che hanno rendimenti di molto inferiori
al 2% netto circa (addirittura in questo momento si parla dell’1,5%).
L’attuale basso rendimento dei titoli di stato
fa ancor più comprendere quanto sia stato importante il timing di vendita delle gestioni esterne e l’acquisto di titoli di Grafico 3
stato in una finestra temporale che
si è aperta e chiusa in pochissimo
tempo.
Nei precedenti 10 anni non era mai
stato possibile acquistare titoli di
stato con un rendimento pari o superiore alle rivalutazioni previste per
legge né a programmare un quadriennio di rendimenti garantiti
oltre il medesimo target.
Con la consueta oculata gestione
delle spese sarà possibile mantenere
l’accantonamento di circa 6 milioni
annui di avanzo di gestione, per finanziare il fondo assistenza e ricostruire il patrimonio netto.
π IN CONCLUSIONE
Nessun fumus sulla trasparenza dei bilanci e
della gestione.
Nessun rischio per i montanti contributivi
degli iscritti. Ogni singolo centesimo versato
dagli psicologi per le proprie future pensioni
è saldamente nelle casse dell’Enpap, rivalutazioni comprese: chi dice il contrario è o ignorante o in malafede.
Al contrario, andiamo verso un quadriennio
migliore dei dieci anni precedenti.
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 24-25
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Danni psicologici
da stress lavorativo
Marcella
Parise
Responsabile
Servizio
di Psicologia
Territoriale
ULSS 20
di Verona
Lo studio clinico che il Servizio di Psicologia
Territoriale ha sperimentato sui pazienti con
patologie da stress correlate al MOBBING, ha
permesso di elaborare, oltre che procedure di
diagnosi (già ampiamente validate in altri importanti contesti istituzionali nazionali), approcci psicoterapici individuali e di gruppo
con compliance molto alta e miglioramento
dei sintomi più invalidanti.
L’invio può arrivare indifferentemente dal
pubblico, dal privato, o per richiesta personale
e, come previsto dal protocollo sperimentato
dalla provincia di Verona, dal Servizio di Medicina del Lavoro e dai Servizi di Prevenzione
Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro.
La procedura di accoglienza della domanda di
supporto psicologico prevede:
• Un primo contatto telefonico per fissare
l’appuntamento (con una raccolta dati
anamnestici e con il motivo della chiamata)
• Segue un primo colloquio, gestito da uno
psicologo appositamente addestrato (valuta adeguatezza della domanda e fattibilità dell’intervento)
Applica tests (SCL 90- Q.O.L1.)
Al termine del primo colloquio, lo psicologo propone, (a seconda del tipo di problema emerso) una ridefinizione del
problema e una chiusura dell’intervento;
oppure una seconda fase di colloqui di psicoterapia breve.
Il Servizio di Psicologia Territoriale è un servizio pubblico dell’ULSS 20 di Verona e vi si
accede con impegnativa del medico di base: il
ciclo di terapia proposto è di otto sedute.
Il SPT è un servizio formato da psicologi-psicoterapeuti, compresa la Responsabile.
Nella casistica del Servizio di Psicologia Territoriale, la Diagnosi di Disturbo Post-traumatico da stress, Disturbo dell’Adattamento,
Disturbo di Ansia generalizzato, Disturbo da
Attacchi di panico, Fobia sociale e depressioni
secondarie, nella quasi totalità dei casi è riferibile a stress lavorativo.
L’approccio che noi proponiamo è inizialmente individuale, con interventi di psicoterapia ad indirizzo psicodinamico ma anche
con approccio cognitivo-comportamentale.
•
•
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HAI CAMBIATO E/O ATTIVATO L’EMAIL?
Comunicalo subito a [email protected]
Abbiamo intenzione di inviare periodicamente agli iscritti informazioni e comunicazioni
sulla professione, su iniziative, novità e proposte, ecc.
Ti chiediamo di fare un “passaparola” ai colleghi perché si arrivi al più presto ad avere
presso l’Ordine il più alto numero di indirizzi email.
P.S. La posta elettronica è un efficacissimo mezzo di comunicazione, veloce e a costo zero.
P.P.S. se non possiedi un indirizzo di posta elettronica puoi attivarne uno gratuitamente,
con il “dominio”: [email protected] oppure
[email protected]. Chiedi come fare inviando una mail all’indirizzo [email protected]
Il vissuto del paziente vittima di stress lavorativo e/o mobbing, ha sintomi di tipo depressivo con le seguenti caratteristiche:
• idea di sé fallimentare con impotenza cronica acquisita
• atteggiamento persecutorio
• blocco emotivo
• ripetizione ossessiva degli eventi che ritiene scatenanti del suo problema
• isolamento sociale
• ricerca di un ideale senso di vendetta e di
giustizia sociale
• blocco totale degli eventi di vita al momento scatenante dello stress (dopo anni
sembra tutto cristallizzato e immutabile).
Un’altra caratteristica del paziente “mobbizzato” è quella di sentirsi l’unica vittima che ha
subìto un trattamento così ingiusto.
Dal trattamento psicoterapeutico sono emerse
quindi importanti valutazioni:
1. il danno è sul piano dell’immagine di sé
2. è un danno che annienta le emozioni
3. riduce progressivamente le competenze
cognitive e sociali
4. non permette nuovi investimenti relazionali
5. distrugge investimenti affettivi-relazionali
preesistenti
6. comporta perdita del lavoro e disoccupazione (o sottoccupazione)
7. comporta rabbia e ricerca della vendetta
Si è evidenziata l’importanza di trattare tali disturbi con la psicoterapia, con la scelta di non
richiedere (tranne in casi eccezionali) alcun
supporto farmacologico che avrebbe solo la
funzione di “sedare” il problema e i suoi sintomi.
Grafico 1. Percentuale pazienti mobbing. Totale pazienti = 43.
Grafico 2. Suddivisione per classi età dei pazienti di sesso femminile.
Riteniamo che la psicoterapia sia il trattamento di elezione perché permette di lavorare
sul piano emozionale e relazionale, anche se
abbiamo collaborato per alcuni casi di grave
depressione con alcuni psichiatri.
Tranne in due casi su 43, l’adesione alla teraOrdine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 26-27
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
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Grafico 3. Suddivisione per classi età dei pazienti di sesso maschile.
Grafico 4. Suddivisione pazienti per settore lavorativo.
Grafico 5. Suddivisione pazienti per titolo di studio.
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pia è stata completa, con una buona remissione dei sintomi più gravi.
Per quanto riguarda il recupero dell’aspetto
relazionale (le ricadute delle patologie da
stress sul piano sociale e sanitario hanno costi
altissimi) abbiamo proposto a dieci pazienti
una terapia di gruppo con caratteristiche di
gruppo di auto-aiuto.
Il gruppo è stato proposto per sei incontri
quindicinali, alla sera, con la presenza di due
psicologi conduttori.
La sperimentazione è stata complessivamente
utile ai pazienti, che si sono confrontati su
problemi che li accomunavano, tipo il senso
dell’ingiustizia.
Sono però emerse nuove importanti osservazioni che hanno obbligato noi conduttori a
cambiare la struttura del gruppo in programmazione per quest’anno:
1. La prima importante considerazione è
l’incapacità, per chi subisce uno stress
emotivo così importante, di condividere la
propria esperienza emotiva con gli altri.
2. L’altra osservazione è che sono persone
con un danno emotivo così profondo che
non sono in grado di “ascoltare” e di condividere le esperienze degli altri.
Il nuovo gruppo è stato strutturato su sei incontri a tema, trattati da diversi operatori
esperti nel settore. L’obiettivo era di guidare
la loro attenzione, cristallizzata all’evento traumatico, lungo un percorso di:
• conoscenza del problema,
• elaborazione delle tematiche emotive,
• apprendimento di tecniche di mediazionenegoziazione.
La sperimentazione è ancora in corso.
Queste nostre osservazioni sul campo hanno
evidenziato una realtà drammatica che anche
nella provincia veronese ha fatto numerose
vittime con morti in famiglia che forse si potevano evitare.
Ai costi sociali e sanitari, trattati nella ricerca,
la presa in carico terapeutica dei soggetti ha
potuto evidenziare ricadute nell’ambito fami-
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
17-02-2009
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liare che spesso vengono dimenticate nella valutazione complessiva del fenomeno, vale a
dire:
• Violenza domestica
• Separazioni
• Ricadute su moglie/marito e figli
• Suicidio
• Omicidio
• Disoccupazione
• Perdita di abilità sociali ed economiche
A conclusione del lavoro svolto, questi i risultati raggiunti:
• Protocollo diagnostico per la valutazione
del danno psicologico da stress (SCL 90Maslach test - Questionario strutturato)
• Protocollo terapeutico (individuale e di
gruppo)
• Valutazione controllata del protocollo diagnostico e terapeutico (Calcolo Delta)
• Efficacia del trattamento (per efficacia del
trattamento si intende la capacità di uno
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Grafico 6. Pazienti presi in carico dal Servizio di Psicologia Territoriale.
specifico intervento di raggiungere un determinato obiettivo in condizioni normali
di assistenza).
Medicina del Lavoro
Medico di base
(Sportelli Antimobbing)
Medico Competente
ULSS 20
Altro
34%
5%
26%
7%
5%
23%
1
*(Questionario sull’organizzazione e il lavoro)-Università
di Padova
LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
DEI CONTRIBUENTI MINIMI:
INDICAZIONI OPERATIVE
Gli iscritti che hanno aderito nel 2008 al regime dei contribuenti minimi e che ritengono di
essere in grado di gestire la propria contabilità, sono invitati a partecipare a due incontri finalizzati a fornire le indicazioni operative necessarie a redigere il bilancio contabile, a compilare la dichiarazione dei redditi, a determinare e liquidare le imposte dovute. Saranno date
anche istruzioni in riferimento alla compilazione della dichiarazione ENPAP e al pagamento
dei contributi relativi. Gli incontri si terranno nelle seguenti date dalle ore 19.00 alle ore 22.00:
Mercoledì 8 aprile 2009 a MESTRE presso l’Hotel Ambasciatori – Corso del Popolo 221
Mercoledì 22 aprile 2009 a VICENZA presso l’Hotel Viest – Strada Pelosa 241
Per partecipare è necessario contattare la segreteria dell’Ordine tramite mail ([email protected]), Telefono 041 981799 o Fax 041 983947 precisando la data dell’incontro a cui si intende partecipare.
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 28-29
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13:18
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Lo sportello Caritas
di sostegno psicologico:
Vicenza, cinque mesi dopo
Serena
Bimbati
In una società sempre più complessa, frammentata e disarmonica come la nostra, un numero di persone sempre più grande sente il
bisogno di un aiuto di tipo psicologico per riuscire a far fronte alle difficoltà che incontra
nella vita: un servizio professionale che ha legittimi costi e che proprio per questo non
sempre è accessibile da parte di chi si trova in
ristrettezze economiche o deve fare i conti con
le lunghe liste di attesa presso il servizio sociosanitario pubblico.
È partendo da questi presupposti che la Caritas Diocesana Vicentina, con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, un anno
fa ha formato allo stile del “volontariato Caritas” ottanta psicoterapeuti e specializzandi che
si sono offerti per fornire questa forma specifica di volontariato. Dal 7 maggio è, infatti,
aperto a Vicenza in contrà Torretti 38 uno
sportello di sostegno psicologico, a disposi-
zione di singoli, coppie o famiglie, tutti i mercoledì sera dalle ore 18.00 alle 21.00.
L’attività dello Sportello consiste nel fornire colloqui di sostegno psicologico, calibrandone il
numero sull’effettivo bisogno dell’utente, anche
se da regolamento interno si è ipotizzato un percorso di accompagnamento non superiore ai
cinque incontri, con frequenza settimanale o
quindicinale. Se al termine dello stesso, la problematica si presenta ancora in modo drammatico e con un notevole carico di sofferenza, la
persona viene inviata preferenzialmente ai Servizi Territoriali o eventualmente a professionisti privati, anche attraverso la consegna di un
elenco di nominativi di professionisti presenti
nella diocesi, compilato con l’assenso degli
stessi. Nei casi in cui si verifichino situazioni di
persona assolutamente o fortemente indigente
ma bisognosa di un percorso terapeutico, la copertura economica di una psicoterapia privata
viene garantita da Diakonia Onlus. All’utente
viene sempre richiesto un contributo partecipativo, simbolico ma fondamentale per l’alleanza terapeutica e come impegno personale per
intraprendere il percorso dei cinque colloqui di
sostegno psicologico. Il servizio è, infatti, rivolto
a tutte le persone in situazione di difficoltà economica, sociale e culturale.
Lo sportello Caritas di sostegno psicologico,
che attualmente si avvale della preziosa collaborazione di una quarantina di volontari psicologi psicoterapeuti o specializzandi in
psicoterapia, dopo cinque mesi dall’apertura
ha potuto constatare come il bisogno di un sostegno psicologico e di un ascolto specialistico
appartenga veramente al territorio vicentino
ed al contesto attuale.
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INCONTRI FISCALI
PER CHI INIZIA
LA LIBERA PROFESSIONE
In poco più di cinque mesi si sono rivolte allo
sportello Caritas 63 persone, di cui 45 (corrispondenti al 71%) hanno iniziato un percorso
di sostegno psicologico individuale o di coppia. La modalità usata per entrare in contatto
con lo sportello è stata per l’89% telefonica;
l’8% ha preferito, invece, presentarsi direttamente in serata e solo un 3% ha usato la posta
elettronica.
Nel periodo di maggio-ottobre 2008 sono stati
effettuati 123 colloqui, con una media di più
di 5 colloqui a serata. Il percorso di sostegno
psicologico medio è stato di 3,6 colloqui per
persona.
Le interruzioni registrate sono state 11, pari al
24%. Le persone che hanno, invece, completato l’intero percorso rappresentano attualmente il 38% (17).
Ciò che sorprende maggiormente è l’eterogeneità delle caratteristiche delle persone che si
sono presentate allo sportello e l’estrema varietà di sofferenze e disagi manifestati.
Ciò che invece è inequivocabile, almeno per
ora, è la cittadinanza: il 93% sono italiani, a
fronte di un esiguo 7% proveniente da Est Europa e Centro America.
L’80% è donna, contro un bisogno maschile
registrato nel 20% dei casi, che spesso viene
solo se accompagnato dalla propria partner.
L’età media si aggira sui 45 anni ma comprende un’ampia fascia dai 17 agli 80 anni, residenti per il 62% in città ed il rimanente 38%
in provincia; con un titolo d’istruzione che
spazia dalla licenza elementare (7%), media
inferiore (40%), diploma professionale (20%),
licenza media superiore (25%) fino alla laurea
(8%).
Notevoli sono, inoltre, le differenze nello stato
civile (coniugati 58%, separati/divorziati 16%,
celibe/nubile 22%) ma appartiene al 98%
delle persone il tema ‘famiglia’ e specificatamente le conflittualità di coppia o tra genitorifigli, i maltrattamenti e le difficoltà legate alla
separazione.
Il lavoro è un secondo motivo di disagio ed in-
Gli incontri, tenuti dalla dott.ssa Barbara Rizzato, consulente
fiscale dell’Ordine, si pongono l’obiettivo di fornire ai partecipanti tutte le informazioni necessarie in fase di avvio della professione con riferimento alle tematiche fiscali e previdenziali
(apertura della posizione IVA, scelta del regime fiscale più conveniente, fatturazione, individuazione dei costi deducibili,
Enpap, ecc…). Inoltre, verranno fornite informazioni anche in
riferimento alla privacy e alla normativa in materia di autorizzazioni sanitarie. Gli incontri si terranno dalle ore 14.15 alle
ore 18 presso la sede dell’Ordine in Via D. Manin, 4 a Mestre.
Per partecipare è necessario contattare la segreteria dell’Ordine tramite mail [email protected], telefono 041 981799 o fax 041 983947 precisando la data
dell’incontro a cui si intende partecipare, sulla base del seguente calendario:
30 marzo - 7 maggio
N.B. Le date previste per i mesi di giugno – dicembre 2009
saranno pubblicate sul sito web www.ordinepsicologiveneto.it,
non appena disponibili.
Ti ricordiamo di visitare sempre il nostro sito web www.ordinepsicologiveneto.it e iscriverti alle newsletter attive per ricevere informazioni sulle novità per la professione, i concorsi e
tutti i servizi e le iniziative promosse dall’Ordine.
teressa il 92% delle persone che si sono rivolte
allo sportello: le condizioni ambientali o relazionali sono difficili, il reddito è insufficiente o
si vive una condizione di precariato che rende
labile ogni confine e progettualità. La distribuzione professionale prevede occupati a tempo
indeterminato nel 36% dei casi, mentre il rimanente 64% si distribuisce in occupato a
tempo determinato (18%), non in regola (7%),
disoccupato (11%), inabile (4%), in pensione
(16%), casalinga (4%) e studente (4%).
Una terza causa di sofferenza è prettamente
di natura reddituale: il 60% vive situazioni di
forte indebitamento o di assenza di reddito ed
il rimanente 40% ha difficoltà quotidiane
nella gestione del budget mensile.
La casa è un’altra fonte di disagio, soprattutto
quando, come nel 31% dei casi, si è soggetti a
condizioni precarie di alloggio o coabitazione
o a situazioni di sfratto imminente.
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 30-31
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13:18
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CONSULENZA PER L’AVVIO
DELLA PROFESSIONE
Il servizio di consulenza per i neoiscritti si pone come un punto
di riferimento specifico per i colleghi che intendono richiedere
informazioni sulla normativa vigente e sulle principali possibilità per avviare la propria professione in modo efficace e coerente con le prospettive attuali della regione Veneto. I quesiti e
le problematiche potranno essere inviate direttamente al
Gruppo di lavoro avvio e sviluppo della professione, via mail all’indirizzo [email protected] oppure
[email protected] oppure via telefono al numero
041 981799 o fax al numero 041 983947.
Inoltre, sarà realizzato un incontro, replicato con cadenza
mensile presso la sede dell’Ordine per un gruppo di massimo
20/25 partecipanti, iscritti negli ultimi 3/5 anni o che non
hanno ancora avviato la professione. Questi appuntamenti integrano e completano la consulenza già attiva in materia fiscale per offrire ai giovani colleghi tutte le informazioni
necessarie per intraprendere la propria attività professionale.
I contenuti approfonditi saranno:
• La normativa della professione (Legge 56/89, Buone prassi,
Atto di indirizzo in tema di pubblicità, Responsabilità civile e
penale e assicurazioni, Codice Deontologico e Regolamento
disciplinare)
• I principali ambiti della professione di psicologo nella regione
del Veneto
• Consulenza, collaborazioni, progetti e concorsi
• La formazione e l’aggiornamento continuo
Gli incontri saranno tenuti dalla coordinatrice, dr.ssa Tiziana
De Ruggieri, e dai componenti del gruppo di lavoro Avvio
della professione, presso la sede dell’Ordine in Via D.
Manin, 4 a Mestre dalle ore 17.30 alle ore 20.30 nelle seguenti date:
• mercoledì 25 febbraio;
• lunedì 23 marzo;
• mercoledì 29 aprile;
• lunedì 25 maggio;
• mercoledì 24 giugno.
Per iscriversi ai suddetti incontri è necessario inviare la propria
adesione alla segreteria dell’Ordine tramite mail ([email protected]), Telefono 041 981799 o Fax 041
983947 specificando la data dell’incontro a cui si intende partecipare.
Inoltre, tra ottobre e novembre 2009, si terranno
due incontri a Padova e Verona, per permettere
una più ampia partecipazione. La sede e il programma delle due giornate saranno a breve disponibili sul sito www.ordinepsicologiveneto.it.
Dal punto di vista psicologico si è potuto constatare che il 56% delle persone vive difficoltà
nella propria capacità relazionale e tale risorsa
perduta si riflette in ogni ambito della propria
vita. Il 18% manifesta, invece, una forte sintomatologia depressiva ed il 22% presenta disturbi psichiatrici (di cui però il 78% è già
conosciuto dai servizi pubblici). Le dipendenze interessano il 18% e riguardano alcool,
gioco, farmaci o vissuti da ex dipendente. Si
registrano, inoltre, casi di abusi e violenze
(10%) nonché fenomeni di usura (7%) che
complicano ulteriormente i vissuti personali,
trasformandoli in baratri dove chiedere aiuto
è l’ultima chance che la persona offre a se
stessa.
Concludendo, l’esperienza dello sportello di
sostegno psicologico, che non ha velleità psicoterapeutiche, mostra come sia universale
l’esperienza del dolore e costante è la difficoltà, nei momenti di sofferenza, ad entrare
in relazione con l’altro.
Lo sportello diventa, dunque, per le persone
un perno d’appoggio nei momenti bui perché
offre un aiuto a maturare una nuova consapevolezza legata alla problematica e permette,
inoltre, di identificare il percorso migliore per
risolverla e quali servizi sul territorio siano i
più adatti. Si tratta, insomma, di uno spazio
dove la persona può trovare un professionista
ed iniziare a dare un nome alla propria sofferenza. È’ una tappa di ristoro per un camminatore troppo stanco ed affaticato per poter
continuare la strada da solo. Questo è quello
che tentano di fare gli psicologi psicoterapeuti
o specializzandi allo sportello, dando priorità
proprio al volontariato di relazione e al primato della persona.
A primavera 2009 partirà un nuovo corso di
formazione per volontari psicologi iscritti all’albo, già psicoterapeuti o specializzandi. Per
ulteriori informazioni telefonare al numero
345/3685234 oppure scrivere mail a [email protected].
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13:18
Pagina 33
Bilancio preventivo 2009:
relazione programmatica
del Presidente
Gentili Colleghi,
come è noto il bilancio di previsione assolve
la funzione di strumento di gestione dell’attività ordinaria dell’Ordine sia dal lato delle entrate che delle uscite, tenendo comunque
conto:
• delle finalità istituzionali del Consiglio;
• della necessità di completare iniziative che
saranno ancora in corso nel prossimo
anno.
Nel terzo anno di mandato le azioni del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
hanno consolidato gran parte delle attività
poste in essere negli anni precedenti. Di rilievo, si evidenzia che dal 25 novembre c.a.
l’Ordine si è trasferito nella nuova sede di Via
Manin 4 - adiacente a Piazza Ferretto. Con
l’impegno profuso anche dagli altri componenti del Consiglio è stato possibile portare a
termine questa rilevante iniziativa.
Durante il prossimo anno è nostra intenzione
consolidare i positivi risultati raggiunti e sviluppare ulteriormente le iniziative a favore
degli iscritti principalmente nei diversi ambiti
relativi alla professione.
Nello specifico le linee programmatiche da
perseguire sono:
• continuare ad accrescere e sostenere l’appartenenza e l’identità professionale dello
psicologo;
• continuare a promuovere la figura dello
psicologo verso l’utenza, le istituzioni e il
mondo del lavoro, con la definizione e l’individuazione di aree di intervento di competenza psicologica, che prevedano anche
un reale incremento occupazionale;
•
•
•
•
•
continuare l’organizzazione di eventi promossi dall’Ordine ovvero la facilitazione
alla partecipazione di quelli presenti sul
territorio per l’aggiornamento e la formazione dei colleghi;
proseguire la positiva esperienza dei
Gruppi di Lavoro che sono diventati un
prezioso strumento di impulso, riflessione e proposta per la crescita della professione;
estendere le iniziative di promozione deontologica e di tutela della professione nei
diversi contesti istituzionali e professionali in tutte le province del Veneto;
potenziare le attività di ricerca per e sulla
professione e quindi l’importanza di proseguire la positiva sinergia con la Facoltà
di Psicologia dell’Università degli Studi di
Padova. Porre, pertanto, l’attività di ricerca
come fase preliminare alla successiva formulazione di progetti e proposte operative
che permettano un maggiore e concreto
inserimento professionale dei colleghi veneti;
sempre nell’ottica sovraesposta, individuare, nelle diverse province del Veneto,
sedi idonee che fungano sia da riferimento che di rappresentanza per la nostra
categoria. Questa nuova e diversa vision,
rivolta a favorire e continuare a sostenere
lo sviluppo professionale ma anche l’inserimento lavorativo degli psicologi in tutto
il territorio della nostra regione, agevolerà
anche il riconoscimento e il rafforzamento
dell’identità professionale, il sentimento
di colleganza e la cultura del lavoro di rete
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 32-33
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
17-02-2009
13:18
Pagina 34
IMPORTANTE
ELEZIONI CONSIGLIO DI INDIRIZZO
GENERALE E CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENPAP
QUADRIENNIO 2009-2013
Ricordiamo ai colleghi interessati, che sono indette le elezioni per il rinnovo del Consiglio di indirizzo generale e del Consiglio di amministrazione dell’ENPAP per il quadriennio 2009-2013.
Le votazioni si svolgeranno in prima convocazione nei giorni da lunedì 9 a domenica 15 marzo
2009.
Il dettaglio degli orari, delle sedi dei seggi elettorali e delle modalità di votazione sarà comunicato successivamente e sarà reperibile sul sito www.enpap.it
•
•
tra colleghi e nei contesti professionali interdisciplinari. Si prevede pertanto l’individuazione, nei diversi capoluoghi di
provincia del Veneto, di locali idonei a rivestire la funzione di punti di riferimento
territoriali dell’Ordine Regionale.
il consolidamento, con la possibilità di potenziare ove se ne ravvisi l’opportunità, dei
servizi già attivi di consulenza gratuita agli
iscritti (fiscale, legale, amministrativa, di
avvio della professione);
proseguire nel sostenere e accrescere sia
la comunicazione sia tra l’Ordine e gli
iscritti, sia nei confronti della società, delle
istituzioni del Veneto e dei media in generale. Pensare per e con i colleghi alla diffusione delle informazioni e riflessioni
inerenti la professione, l’aggiornamento
costante dei lavori delle Commissioni e
dei Gruppi di lavoro, l’apertura di spazi di
confronto agli iscritti ed alle loro proposte
e riflessioni, sia attraverso i canali privilegiati come la rivista dell’Ordine, il sito internet, il forum, la mailing list, gli incontri
sul territorio, ecc., ma anche con nuove
modalità informative e comunicative. Riguardo l’importanza e la necessità di adeguate e regolari comunicazioni con le
istituzioni e la cittadinanza del Veneto, il
consiglio ha ritenuto di avvalersi di un Uf-
ficio Stampa che, in sinergia con una quotidiana rassegna stampa sia in grado di
monitorare e di disporre azioni a sviluppo
e a tutela della categoria. Con l’anno 2009
si potranno quindi concretizzare nuovi
servizi agli iscritti come la diffusione, sul
sito ed eventualmente in mailing list, delle
notizie di rilevanza per la professione; sui
media, invece, intervenire, suggerire e indicare riflessioni e orientamenti circa l’importanza, la qualità, l’efficacia e la
competenza della nostra professione;
Al termine del prossimo esercizio inizieranno
le procedure per l’elezione del nuovo Consiglio dell’Ordine.
Convinti che la realizzazione di una nuova vision e di un metodo di lavoro orientati alla
qualità e all’efficacia delle idee e delle azioni,
percorso virtuoso intrapreso da questo Consiglio, possa potenziarsi anche per l’anno 2009
attraverso gli obiettivi e le linee programmatiche sovraesposte, confidiamo ancora, e soprattutto, che il coinvolgimento di tutti gli
iscritti contribuisca, oltre che all’operatività
dei Gruppi di lavoro, anche al lavoro sinergico
dei diversi organi interni del Consiglio dell’Ordine.
Marco Nicolussi
ENTRATE PER INIZIATIVE CULTURALI ED AGGIORNAMENTI PROFESSIONALI
TOTALE ENTRATE PER INIZIATIVE CULTURALI
ED AGGIORNAMENTI PROFESSIONALI
QUOTE DI PARTECIPAZIONE DEGLI ISCRITTI ALL’ONERE DI PARTICOLARI GESTIONI
Diritti di segreteria
0,00
Recupero morosità e altri crediti da Concessionario riscossioni
0,00
TOTALE QUOTE DI PARTECIPAZIONE DEGLI ISCRITTI
ALL’ONERE DI PARTICOLARI GESTIONI
0,00
TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DELLO STATO
TOTALE TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DELLO STATO
TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DELLE REGIONI
TOTALE TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DELLE REGIONI
TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DI COMUNI E PROVINCIE
TOTALE TRASFERIMENTI CORRENTI
DA PARTE DI COMUNI E PROVINCIE
1:01:02
1:01:03
1.01.03.01
1.01.03.02
1:01:04
1:01:05
1:01:06
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
500,00
0,00
0,00
0,00
60.115,00
0,00
-28.000,00
-1.032,80
0,00
0,00
31.082,20
Variazioni
0,00
0,00
0,00
500,00
100,00
400,00
954.000,00
35.000,00
0,00
11.877,20
258,20
0,00
1.001.135,40
342.629,07
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
0,00
0,00
0,00
500,00
100,00
400,00
1.104.350,00
47.477,50
27.182,40
11.877,20
258,20
0,00
1.191.145,30
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
100,00
400,00
893.885,00
38.750,00
28.000,00
12.910,00
258,20
0,00
973.803,20
484.610,12
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
17-02-2009
0,00
ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO DEGLI ISCRITTI
Contributo annuale degli iscritti
Contributo annuale nuovi iscritti
Recupero contributi annuali iscritti
Tassa 1a iscrizione
Tassa di trasferimento
Tassa rilascio pareri su liquidazione onorari
TOTALE ENTRATE CONTRIBUTIVE A CARICO DEGLI ISCRITTI
1:01:01
1.01.01.01
1.01.01.02
1.01.01.03
1.01.01.04
1.01.01.05
1.01.01.06
150.350,00
12.477,50
27.182,40
0,00
0,00
0,00
190.009,90
Residui attivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
TITOLO I - ENTRATE CORRENTI
Avanzo di amministrazione presunto
Denominazione
1:01
Capitolo
Codice
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 35
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 34-35
0,00
0,00
190.009,90
REDDITI E PROVENTI PATRIMONIALI
Interessi attivi su depositi e conti correnti
TOTALE REDDITI E PROVENTI PATRIMONIALI
POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE DI USCITE CORRENTI
Recupero e rimborso spese legali
TOTALE POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE
DI USCITE CORRENTI
ENTRATE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCI
Recuperi e rimborsi
TOTALE ENTRATE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCI
TOTALE ENTRATE CORRENTI
1:01:09
1.01.09.01
1:01:10
1.01.10.01
ALIENAZIONE DI IMMOBILI E DIRITTI REALI
TOTALE ALIENAZIONE DI IMMOBILI E DIRITTI REALI
ALIENAZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
TOTALE ALIENAZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
REALIZZO DI VALORI MOBILIARI
TOTALE REALIZZO DI VALORI MOBILIARI
RISCOSSIONE DI CREDITI
1:02:01
1:02:02
1:02:03
1:02:04
TOTALE REALIZZO DI VALORI MOBILIARI
TITOLO II - ENTRATE IN CONTO CAPITALE
1:02
0,00
0,00
0,00
0,00
2.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
983.403,20
100,00
100,00
2.000,00
7.000,00
7.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
31.082,20
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Variazioni
0,00
0,00
0,00
0,00
1.010.735,40
100,00
100,00
2.000,00
2.000,00
7.000,00
7.000,00
0,00
0,00
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
0,00
0,00
0,00
0,00
1.200.745,30
100,00
100,00
2.000,00
2.000,00
7.000,00
7.000,00
0,00
0,00
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
17-02-2009
1:01:11
1.01.11.01
ENTRATE DERIVANTI DALLA VENDITA DI BENI E DALLA PRESTAZIONE DI SERVIZI
TOTALE ENTRATE DERIVANTI DALLA VENDITA
DI BENI E DALLA PRESTAZIONE DI SERVIZI
0,00
1:01:08
0,00
TRASFERIMENTI CORRENTI DA PARTE DI ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI
TOTALE TRASFERIMENTI CORRENTI
DA PARTE DI ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI
1:01:07
Residui attivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
Denominazione
Capitolo
Codice
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 36
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA PARTE DI ALTRI ENTI PUBBLICI E PRIVATI
TOTALE TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE
DA PARTE DI ALTRI ENTI PUBBLICI
0,00
0,00
0,00
ASSUNZIONE DI ALTRI DEBITI FINANZIARI
TOTALE ASSUNZIONE DI ALTRI DEBITI FINANZIARI
EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI
TOTALE EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI
TOTALE ENTRATE IN CONTO CAPITALE
ASSUNZIONE DI MUTUI
1:02:08
1:02:09
1:02:10
1:02:11
TOTALE ENTRATE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
ENTRATE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
Ritenute erariali personale dipendente
Ritenute previdenziali e assistenziali dipendenti
Ritenute erariali professionisti e collaboratori
Ritenute previdenziali e assistenziali collaboratori
Depositi cauzionali
Entrate fondo economale
Trattenute a favore di terzi
Rimborsi di somme pagate per conto terzi
0:03:01
0.03.01.01
0.03.01.02
0.03.01.03
0.03.01.04
0.03.01.05
0.03.01.06
0.03.01.07
0.03.01.07
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
101.000,00
20.000,00
10.000,00
45.000,00
10.000,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
5.000,00
0,00
0,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
106.000,00
20.000,00
10.000,00
50.000,00
10.000,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
106.000,00
20.000,00
10.000,00
50.000,00
10.000,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
13:18
TITOLO III - PARTITE DI GIRO
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
17-02-2009
0:03
TOTALE ASSUNZIONE DI MUTUI
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA PARTE DI COMUNI E PROVINCIE
TOTALE TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE
DA PARTE DI COMUNI E PROVINCIE
1:02:07
0,00
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA PARTE DELLE REGIONI
TOTALE TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE
DA PARTE DELLE REGIONI
1:02:06
0,00
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA PARTE DELLO STATO
TOTALE TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE
DA PARTE DELLO STATO
1:02:05
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 37
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 36-37
Capitolo
Codice
TOTALE GENERALE
190.009,90
190.009,90
0,00
190.009,90
0,00
190.009,90
Riepilogo delle entrate per titoli
TITOLO I - ENTRATE CORRENTI
TITOLO II - ENTRATE IN CONTO CAPITALE
Totale delle entrate finali
TITOLO III - PARTITE DI GIRO
TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE
-105.898,85
-141.981,05
31.082,20
0,00
31.082,20
5.000,00
36.082,20
5.000,00
Variazioni
1.459.364,47
342.629,07
1.010.735,40
0,00
1.010.735,40
106.000,00
1.116.735,40
106.000,00
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
304.656,17
1.611.401,47
1.200.745,30
0,00
1.200.745,30
106.000,00
1.306.745,30
106.000,00
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
1.569.013,32
484.610,12
983.403,20
0,00
983.403,20
101.000,00
1.084.403,20
101.000,00
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
17-02-2009
Utilizzo dell’avanzo di amministrazione
Fondo di cassa al 01/01/2009(presunto)
0,00
Residui attivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
TOTALE ENTRATE PER PARTITE DI GIRO
Denominazione
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 38
USCITE PER GLI ORGANI DELL’ENTE
Medaglie di presenza e Indennità di carica
Rimborsi per indennità di trasferta e spese viaggio Consiglieri
Medaglie di presenza per i componenti dei Gruppi di lavoro
Rimborsi per indennità di trasferta e spese viaggio membri
esterni dei Gruppi di lavoro
Premi assicurativi istituzionali
Elezioni del Consiglio Regionale
Compenso Revisore dei Conti
Spese per attività di formazione dei Consiglieri
Oneri tributari, previdenziali ed assistenziali Consiglieri
Spese per riunioni di Consiglio
Spese di rappresentanza
TOTALE USCITE PER GLI ORGANI DELL’ENTE
1:01:01
1.01.01.01
1.01.01.02
1.01.01.03
1.01.01.04
USCITE PER L’ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E DI SERVIZI
Acquisti libri, riviste, giornali ed altre pubblicazioni, abbonamenti
Aggiornamento, tenuta e stampa dell’Albo
Spese noleggio e manutenzione macchine ufficio
Spese per manutenzione ordinaria
1:01:03
1.01.03.01
1.01.03.02
1.01.03.03
1.01.03.04
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1.000,00
3.000,00
15.000,00
5.000,00
5.000,00
100.000,00
4.000,00
22.000,00
41.126,80
5.000,00
10.000,00
1.000,00
5.500,00
188.626,80
0,00
0,00
0,00
0,00
-10.000,00
-1.000,00
0,00
4.873,20
-3.000,00
-5.000,00
0,00
0,00
-14.126,80
-5.000,00
0,00
20.000,00
0,00
-3.000,00
16.000,00
0,00
0,00
5.000,00
-3.000,00
-20.000,00
0,00
Variazioni
3.000,00
15.000,00
5.000,00
5.000,00
90.000,00
3.000,00
22.000,00
46.000,00
2.000,00
5.000,00
1.000,00
5.500,00
174.500,00
10.000,00
11.000,00
20.000,00
6.500,00
3.000,00
20.000,00
5.000,00
5.000,00
317.500,00
177.000,00
30.000,00
30.000,00
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
3.000,00
15.000,00
5.000,00
5.000,00
90.000,00
4.000,00
22.000,00
46.000,00
2.000,00
5.000,00
1.000,00
5.500,00
175.500,00
20.000,00
11.000,00
20.000,00
6.500,00
3.000,00
20.000,00
5.000,00
5.000,00
377.500,00
187.000,00
50.000,00
50.000,00
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
ONERI PER IL PERSONALE IN ATTIVITA’ DI SERVIZIO
Stipendi ed altri assegni fissi al personale
Buoni pasto
Oneri previdenziali ed assistenziali
Indennità trattamento fine rapporto
Corsi di aggiornamento
Fondo per i trattamenti accessori
Rimborso spese di viaggio per missioni
Avvisi pubblici, selezioni e concorsi
TOTALE ONERI PER IL PERSONALE IN ATTIVITA’ DI SERVIZIO
15.000,00
11.000,00
0,00
6.500,00
6.000,00
4.000,00
5.000,00
5.000,00
312.500,00
10.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
60.000,00
180.000,00
50.000,00
30.000,00
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
10.000,00
20.000,00
20.000,00
Residui passivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
17-02-2009
1:01:02
1.01.02.01
1.01.02.02
1.01.02.03
1.01.02.04
1.01.02.05
1.01.02.06
1.01.02.07
1.01.02.08
1.01.01.05
1.01.01.06
1.01.01.07
1.01.01.08
1.01.01.09
1.01.01.10
1.01.01.11
TITOLO I - USCITE CORRENTI
Disavanzo di amministrazione presunto
Denominazione
1:01
Capitolo
Codice
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 39
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 38-39
Spese per servizi informatici
Spese per fornitura di beni e servizi agli iscritti
Spese per assicurazione della sede
Spese per la rivista regionale e altre pubblicazioni
Spese per servizi amministrativi e interinale
Spese per acquisti e servizi diversi
Ottimizzazione delle procedure
TOTALE USCITE PER L’ACQUISTO DI BENI
DI CONSUMO E DI SERVIZI
USCITE PER FUNZIONAMENTO UFFICI
Affitti e spese condominiali
Servizi di pulizia della sede
Servizi telefonici e canone adsl
Servizi fornitura enel, gas, acqua
Servizi postali
Carta, cancelleria e stampari
Telefonia mobile
Affitti e spese condominiali sedi periferiche
TOTALE USCITE PER FUNZIONAMENTO UFFICI
USCITE PER PRESTAZIONI ISTITUZIONALI
Spese per le attività proposte dalle Commissioni istituzionali
e i Gruppi di lavoro
Spese per iniziative e campagne pubblicitarie (L. 67/87)
Servizi legali e patrocini
Servizi amministrativo-contabili
Servizi giuridico-amministrativi
Servizi informativi fiscali
Altri servizi professionali
Formazione continua e aggiornamento
Progetti di ricerca e di studio per la professione
Iniziative culturali e convegni
Iniziative di promozione deontologica e di tutela della professione
TOTALE USCITE PER PRESTAZIONI ISTITUZIONALI
1.01.03.05
1.01.03.06
1.01.03.07
1.01.03.08
1.01.03.09
1.01.03.10
1.01.03.11
1:01:04
1.01.04.01
1.01.04.02
1.01.04.03
1.01.04.04
1.01.04.05
1.01.04.06
1.01.04.07
1.01.04.08
1:01:05
1.01.05.01
20.000,00
20.000,00
40.000,00
15.000,00
5.000,00
20.000,00
10.000,00
35.000,00
30.000,00
45.000,00
35.000,00
275.000,00
0,00
-15.000,00
0,00
-2.000,00
5.000,00
0,00
17.000,00
-35.000,00
0,00
20.000,00
-25.000,00
-35.000,00
20.000,00
1.500,00
0,00
2.000,00
-10.000,00
0,00
-5.000,00
20.000,00
28.500,00
-44.800,00
5.000,00
-30.000,00
200,00
-10.000,00
-5.000,00
0,00
-5.000,00
Variazioni
20.000,00
5.000,00
40.000,00
13.000,00
10.000,00
20.000,00
27.000,00
0,00
30.000,00
65.000,00
10.000,00
240.000,00
60.000,00
14.000,00
10.000,00
5.000,00
10.000,00
8.000,00
5.000,00
50.000,00
162.000,00
207.200,00
18.000,00
110.000,00
1.200,00
20.000,00
20.000,00
5.000,00
5.000,00
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
22.000,00
20.000,00
55.000,00
13.000,00
10.000,00
20.000,00
29.000,00
3.000,00
35.000,00
65.000,00
10.000,00
282.000,00
60.000,00
15.100,00
11.000,00
5.500,00
10.000,00
8.000,00
6.000,00
30.000,00
145.600,00
228.200,00
21.000,00
110.000,00
1.200,00
28.000,00
25.000,00
5.000,00
10.000,00
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
2.000,00
0,00
15.000,00
0,00
0,00
0,00
2.000,00
3.000,00
5.000,00
0,00
0,00
27.000,00
40.000,00
12.500,00
10.000,00
3.000,00
20.000,00
8.000,00
10.000,00
30.000,00
133.500,00
252.000,00
16.000,00
0,00
1.100,00
1.000,00
500,00
0,00
0,00
1.000,00
0,00
3.600,00
13.000,00
140.000,00
1.000,00
30.000,00
25.000,00
5.000,00
10.000,00
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
3.000,00
0,00
0,00
8.000,00
5.000,00
0,00
0,00
Residui passivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
17-02-2009
1.01.05.02
1.01.05.03
1.01.05.04
1.01.05.05
1.01.05.06
1.01.05.07
1.01.05.08
1.01.05.09
1.01.05.10
1.01.05.11
Denominazione
Capitolo
Codice
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 40
ONERI TRIBUTARI
Imposte, tasse, ecc..
Irap dipendenti
Irap collaboratori
Asporto rifiuti e Tributi vari
1:01:08
1.01.08.01
1.01.08.02
1.01.08.03
1.01.08.04
USCITE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCI
Fondo di riserva
Posta di raccordo bilancio 2005 (ex residui passivi)
TOTALE USCITE NON CLASSIFICABILI IN ALTRE VOCI
ONERI PER IL PERSONALE IN QUIESCENZA
TOTALE ONERI PER IL PERSONALE IN QUIESCENZA
ACCANTONAMENTO AL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Accantonamento al trattamento di fine rapporto
TOTALE ACCANTONAMENTO AL TRATTAMENTO
DI FINE RAPPORTO
1:01:10
1.01.10.01
1.01.10.02
1:01:11
1:01:12
1.01.12.01
6.000,00
6.000,00
0,00
32.177,52
0,00
32.177,52
2.500,00
2.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
7.500,00
13.500,00
3.000,00
24.000,00
2.000,00
1.000,00
0,00
25.000,00
28.000,00
142.209,00
20.000,00
6.000,00
168.209,00
-6.000,00
-6.000,00
0,00
-7.698,05
0,00
-7.698,05
0,00
0,00
0,00
0,00
-5.500,00
0,00
-5.500,00
0,00
0,00
0,00
-3.000,00
-3.000,00
10.476,00
-20.000,00
-3.000,00
-12.524,00
0,00
0,00
24.479,47
0,00
24.479,47
2.500,00
2.500,00
0,00
7.500,00
8.000,00
3.000,00
18.500,00
2.000,00
1.000,00
0,00
22.000,00
25.000,00
152.685,00
0,00
3.000,00
155.685,00
0,00
0,00
0,00
24.479,47
0,00
24.479,47
2.500,00
2.500,00
0,00
8.050,00
12.250,00
3.000,00
23.300,00
2.000,00
1.000,00
0,00
23.500,00
26.500,00
160.222,00
2.700,00
3.000,00
165.922,00
13:18
TOTALE POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE
DI ENTRATE CORRENTI
POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE DI ENTRATE CORRENTI
Rimborsi a Concessionario riscossioni
TOTALE ONERI TRIBUTARI
0,00
550,00
4.250,00
0,00
4.800,00
0,00
0,00
0,00
1.500,00
1.500,00
7.537,00
2.700,00
0,00
10.237,00
17-02-2009
1:01:09
1.01.09.01
ONERI FINANZIARI
Spese e commissioni bancarie
Spese e commissioni c/c postale
Commissioni incasso MAV
Commissioni Concessionario riscossioni
1:01:07
1.01.07.01
1.01.07.02
1.01.07.03
1.01.07.04
TOTALE ONERI FINANZIARI
TRASFERIMENTI PASSIVI
Contributo al Consiglio Nazionale
Contributo al Consiglio Nazionale anni precedenti
Trasferimenti Comitato Unitario Professioni Veneto e altri Enti
TOTALE TRASFERIMENTI PASSIVI
1:01:06
1.01.06.01
1.01.06.02
1.01.06.03
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 41
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 40-41
PARTECIPAZIONI E ACQUISTO DI VALORI MOBILIARI
TOTALE PARTECIPAZIONI E ACQUISTO DI VALORI MOBILIARI
CONCESSIONI DI CREDITI ED ANTICIPAZIONI
Depositi cauzionali
TOTALE CONCESSIONI DI CREDITI ED ANTICIPAZIONI
INDENNITA’ DI ANZIANITA’ E SIMILARI AL PERSONALE CESSATO DAL SERVIZIO
TOTALE INDENNITA’ DI ANZIANITA’ E SIMILARI AL
PERSONALE CESSATO DAL SERVIZIO
0,00
RIMBORSI DI MUTUI
RIMBORSI DI ANTICIPAZIONI PASSIVE
TOTALE RIMBORSI DI ANTICIPAZIONI PASSIVE
RIMBORSI DI OBBLIGAZIONI
1:02:03
1:02:04
1.02.04.01
1:02:05
1:02:06
1:02:07
1:02:08
TOTALE RIMBORSI DI OBBLIGAZIONI
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.000,00
10.000,00
18.000,00
12.500,00
5.000,00
35.500,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-5.000,00
-5.000,00
0,00
-10.000,00
-4.500,00
0,00
-14.500,00
0,00
-95.148,85
0,00
Variazioni
5.000,00
5.000,00
8.000,00
8.000,00
5.000,00
21.000,00
1.327.364,47
Previsioni di
competenza per
l’anno 2009
0,00
0,00
0,00
0,00
5.000,00
5.000,00
0,00
18.000,00
13.000,00
5.000,00
36.000,00
0,00
1.451.501,47
0,00
Previsioni di
di cassa per
l’anno 2009
13:18
TOTALE RIMBORSI DI MUTUI
ACQUISIZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
Acquisto mobili e impianti
Acquisto attrezzature e macchine d’ufficio
Acquisto software operativi funzionali
TOTALE ACQUISIZIONI DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
1:02:02
1.02.02.01
1.02.02.02
1.02.02.03
1.422.513,32
Previsioni
iniziali dell’anno
in corso 2008
17-02-2009
10.000,00
5.000,00
0,00
15.000,00
ACQUISIZIONE DI BENI DI USO DUREVOLE ED OPERE IMMOBILIARI
TOTALE ACQUISIZIONE DI BENI DI USO DUREVOLE
ED OPERE IMMOBILIARI
1:02:01
0,00
TITOLO II - USCITE IN CONTO CAPITALE
124.137,00
TOTALE USCITE CORRENTI
1:02
0,00
ACCANTONAMENTI A FONDI RISCHI ED ONERI
TOTALE ACCANTONAMENTI A FONDI RISCHI ED ONERI
1:01:13
Residui passivi
presunti alla fine
dell’anno 2008
Denominazione
Capitolo
Codice
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 42
Riepilogo delle uscite per titoli
TITOLO I - USCITE CORRENTI
TITOLO II - USCITE IN CONTO CAPITALE
Totale delle uscite finali
TITOLO III - PARTITE DI GIRO
TOTALE USCITE COMPLESSIVE
152.037,00
124.137,00
15.000,00
139.137,00
12.900,00
152.037,00
TOTALE USCITE PER PARTITE DI GIRO
1.569.013,32
1.422.513,32
45.500,00
1.468.013,32
101.000,00
1.569.013,32
101.000,00
20.000,00
10.000,00
45.000,00
10.000,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
101.000,00
-109.648,85
-95.148,85
-19.500,00
-114.648,85
5.000,00
-109.648,85
5.000,00
0,00
0,00
5.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
5.000,00
-114.648,85
-19.500,00
1.459.364,47
1.327.364,47
26.000,00
1.353.364,47
106.000,00
1.459.364,47
106.000,00
20.000,00
10.000,00
50.000,00
10.000,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
106.000,00
1.353.364,47
26.000,00
1.611.401,47
1.451.501,47
41.000,00
1.492.501,47
118.900,00
1.611.401,47
118.900,00
22.000,00
11.000,00
59.200,00
10.700,00
5.000,00
2.000,00
4.000,00
5.000,00
118.900,00
1.492.501,47
41.000,00
0,00
0,00
0,00
13:18
TOTALE GENERALE
12.900,00
USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
Ritenute erariali personale dipendente
Ritenute previdenziali e assistenziali dipendenti
Ritenute erariali prestazioni professionisti e collaboratori
Ritenute previdenziali e assistenziali collaboratori
Depositi cauzionali
Entrate fondo economale
Trattenute a favore di terzi
Rimborsi di somme pagate per conto terzi
TOTALE USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
0:03:01
0.03.01.01
0.03.01.02
0.03.01.03
0.03.01.04
0.03.01.05
0.03.01.06
0.03.01.07
0.03.01.08
1.468.013,32
45.500,00
0,00
0,00
0,00
17-02-2009
Disavanzo di amministrazione presunto
2.000,00
1.000,00
9.200,00
700,00
0,00
0,00
0,00
0,00
12.900,00
TITOLO III - PARTITE DI GIRO
0:03
139.137,00
TOTALE USCITE FINALI
0,00
15.000,00
ACCANTONAMENTO PER RIPRISTINO INVESTIMENTI
TOTALE ACCANTONAMENTO PER RIPRISTINO INVESTIMENTI
1:02:11
0,00
0,00
TOTALE USCITE IN CONTO CAPITALE
ACCANTONAMENTI PER SPESE FUTURE
TOTALE ACCANTONAMENTI PER SPESE FUTURE
1:02:10
TOTALE ESTINZIONE DEBITI DIVERSI
ESTINZIONE DEBITI DIVERSI
1:02:09
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
Pagina 43
Ordine degli Psicologi | Consiglio Regionale Veneto | 42-43
NOTIZIARIO 01_09 ok:Layout 1
17-02-2009
13:19
Pagina 44
Il QUESTIONARIO
per il monitoraggio della crisi economica
è ONLINE sul sito www.sose.it
COMPILATELO!
Cari colleghi libero professionisti,
finalmente il questionario per il monitoraggio della crisi economica è online, dal 5 febbraio
e fino al 5 marzo 2009. E può essere compilato anche in forma anonima. Raccogliere il
maggior numero possibile di questionari è importante per noi psicologi libero professionisti. Con un congruo numero di questionari compilati infatti avremo a disposizione un quadro adeguato ed attendibile dei diversi settori della nostra professione e portare così, alla
prossima riunione della Commissione degli Esperti della Sose - Società per gli Studi di Settore dell’Agenzia Nazionale delle Entrate, le necessarie informazioni per poter proporre la
ridefinizione degli interventi correttivi da applicare agli studi di settore in vigore già per
l’anno 2008.
Marco Nicolussi
Referente Nazionale per gli Studi di Settore degli Psicologi
Presidente Ordine Psicologi del Veneto
Di seguito la presentazione della Sose al questionario.
Al via la raccolta delle informazioni per il monitoraggio della crisi.
È disponibile on-line il questionario per raccogliere informazioni utili a monitorare la situazione di crisi dei contribuenti soggetti agli studi di settore.
Roma, 05 feb 2009
È disponibile il questionario per il monitoraggio della crisi che potrà essere scaricato e compilato, su base volontaria, dai contribuenti soggetti agli studi di settore, fino al 5 marzo prossimo.
Per tener conto della crisi economica, la Commissione degli Esperti già il 6 novembre 2008
ha programmato una revisione straordinaria degli studi di settore da effettuarsi entro il prossimo mese di marzo.
Si è quindi deciso di approfondire i numerosi dati già disponibili e di attivare altre fonti informative, individuate in particolare nelle più importanti banche dati di Istituti di ricerca pubblici e privati, nella Rete degli Esperti appartenenti al mondo dell’Università e a primari Istituti
di ricerca, e non ultimo nella raccolta di informazioni presso i contribuenti, con l’ausilio di un
apposito questionario.
A tal fine la Sose, in stretta collaborazione con le Associazioni di Categoria e gli Ordini Professionali, ha predisposto un questionario differenziato per comparti di attività economica,
che può essere compilato anche in forma anonima.
Questa attività sarà di grande utilità per reperire informazioni utili ad analizzare lo stato di
crisi che gli operatori economici hanno vissuto nel 2008 e individuare quindi, per settore e
per territorio e nel modo più mirato e selettivo possibile, i necessari correttivi agli studi di settore che saranno applicabili per l’anno 2008.
Attenzione: per utilizzare il questionario è necessario il software gratuito Adobe Reader versione 8.1.3 o successiva scaricabile dal sito http://get.adobe.com/it/reader/