Scaricalo qui (versione pdf) - Hotel Alpina
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1 A Emma e Romeo, senza i quali lavventura non sarebbe iniziata 2 2005: cinquantanni di attività. La Pensione Alpina ha aperto i battenti nel giugno del 1955 e, da allora, ha sempre accolto i suoi ospiti sia destate che dinverno, con l unica interruzione dell estate del 1988, durante la quale è rimasta chiusa per importanti lavori di ampliamento ed ammodernamento. Abbiamo pensato di ripercorre gli anni trascorsi attraverso immagini, documenti, reperti "storici" sia riguardanti la Pensione Alpina ed i suoi ospiti, che Madonna di Campiglio, che la nostra famiglia, tutte storie intimamente legate tra loro. Tante persone abbiamo conosciuto in tutti questi anni di attività, tanti ospiti che, con il passare del tempo, sono diventati amici, veri amici. Una delle nostre più "vecchie" ospiti è da noi chiamata affettuosamente zia, tanto è forte il rapporto che ci lega. È impossibile ricordarvi tutti per nome ma siete nel nostro cuore, fate parte della nostra vita. 3 "Cera una volta " si scriverebbe se dovessimo cominciare una fiaba. In questo caso raccontiamo una storia vera, fatta di persone, amore, dedizione al proprio lavoro. La storia della Pensione Alpina di Madonna di Campiglio che, dal 1955, ha accolto migliaia di persone e che ancora oggi, cinquantanni dopo, ha la fortuna di poter ospitare tanti turisti che la scelgono per trascorrere le loro vacanze nella nostra bella località. In realtà lattività della famiglia Aldrighetti nel campo dellaccoglienza inizia molti anni prima. Infatti è del 1941 la concessione di una licenza di "affittacamere" da parte dell Ufficiale di Pubblica Sicurezza di Pinzolo a Faustino Aldrighetti fu Lorenzo, classe 1887. Questa licenza viene rinnovata sino al 1955, anno dell apertura della Pensione Alpina. Ma ancor prima di allora la famiglia Aldrighetti, papà Faustino e figlio Romeo, lavorava alle dipendenze del signor Oesterreicher, proprietario del Grand Hotel des Alpes. Faustino si occupava delle manutenzioni ed era uno degli "uomini di fiducia" della famiglia Oesterreicher tanto che, durante l inverno tra le due guerre, era il custode dell Hotel Des Alpes che allora restava chiuso da ottobre ad aprile. Il figlio Romeo, seguendo le orme del padre, si occupava delle manutenzioni e degli impianti tecnologici dell hotel. Anche Emma Degiampietro, dopo varie esperienze in hotels dell area Dolomitica Ampezzana, approdava al Grand Hotel des Alpes di Madonna di Campiglio, lavorando sia al bar che nella sala ristorante dell hotel, ora nota come "Salone Hofer". E proprio lì si conobbero Emma e Romeo che nel 1953 si sposarono e, due anni dopo, presero in mano l attività iniziata da Faustino e la arricchirono nei decenni, sino ai giorni nostri. Nel frattempo Cesira Collini, moglie di Faustino, apriva insieme ai figli la "Casa del Cioccolato", importante negozio di piazza Righi, gestito sino a pochi anni fa da Anna Maria Aldrighetti (sorella di Romeo) e dalla sua famiglia. Romeo ed Emma hanno gestito per anni la Pensione Alpina, aiutati nel loro lavoro dai figli Cristina e Fausto che oggi seguono direttamente la gestione e raccolgono il testimone dai propri genitori, proseguendo nella tradizione di famiglia, giunta ora alla terza generazione. Ma questa storia non potremmo raccontarla se non grazie ai nostri ospiti ed ai nostri collaboratori che, stagione dopo stagione, ci hanno aiutato a percorrere questo nostro viaggio ed hanno reso l Hotel Alpina ciò che è oggi. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e ci auguriamo che ospiti di vecchia data e ospiti che ci hanno appena conosciuto, continuino a preferirci e a far crescere, insieme a noi, la storia dellHotel Alpina. Grazie di cuore a tutti. famiglia Aldrighetti 4 La nostra famiglia La Pensione Alpina pag. 5 9 Il nostro paese 29 Impressioni 45 5 La nostra famiglia 6 Un albergo è prima di tutto fatto di persone, l hotel Alpina del 2005 non esisterebbe se non ci fossero stati Romeo ed Emma che, con il loro impegno, il loro amore, la loro passione, hanno costruito giorno dopo giorno una grande avventura. E oggi che festeggiamo le nozze d oro dell Hotel Alpina con i nostri clienti, non possiamo che ricordare le nozze doro di Emma e Romeo: festeggiate nel 2003! 7 Emma e Romeo 1953 2003 8 Cristina e Fausto Cristina e Fausto raccolgono il testimone dai genitori, comunque ancora impegnati in azienda; hanno davanti tanta strada per cercare di eguagliare i successi dei loro genitori. 9 La Pensione Alpina 10 Faustino Aldrighetti acquisisce la licenza di affittacamere, nelloriginaria struttura, l11 luglio del 1941. La prima struttura constava di "8 locali costituenti 1 quartiere" ed era situata a Madonna di Campiglio, sul sedime oggi occupato dallHotel Alpina. Nella licenza possiamo leggere una curiosa annotazione, allepoca infatti la legge affermava: "Gli affittacamere possono fornire alle persone alloggiate anche i pasti, esclusa però la somministrazione di bevande superalcoliche." " Gli affittacamere non possono fornire alloggio per un periodo inferiore a 7 giorni, ad eccezione che ad artisti drammatici e lirici od orchestrali ed altri partecipanti allo spettacolo." Per fortuna oggi non è più così! 11 Latto è relativo allacquisto di una parte del terreno circostante la casa inizialmente comperata. Purtroppo non disponiamo dellatto originale di acquisto della prima porzione di terreno sul quale è poi stata edificata la Pensione Alpina. Con tale acquisto la famiglia Aldrighetti si metteva nelle condizioni di avere un sufficiente spazio attorno allimmobile per poter edificare una casa più grande e realizzare un giardino per i propri ospiti. Faustino Aldrighetti ci aveva lasciato a causa di un infarto e pertanto lacquisto viene sottoscritto da Cesira Collini in Aldrighetti, Anna Maria Aldrighetti e Romeo Aldrighetti. Manca anche Lorenzo Aldrighetti, fratello di Anna Maria e Romeo, disperso in Russia durante la seconda guerra mondiale. Leggendo latto di compravendita, val la pena di annotare che venivano acquistati dai signori Oesterreicher, proprietari di pressoché tutto il territorio di Madonna di Campiglio, esattamente 570 metri quadrati ad un prezzo complessivo di 200.000 lire, cifra importante per allora ma ridicola se confrontata con i valori attuali dei terreni di Madonna di Campiglio. 12 La prima immagine del sito dove fu realizzata la Pensione Alpina è questa e risale allinizio del secolo scorso. Si scorge, ai limiti di una radura, una casa bianca con larchitrave scuro (allinterno del cerchio). È una malga per le mucche che fa parte del primo lotto di terreno acquistato da Faustino Aldrighetti per realizzare la propria attività di affittacamere. 13 Questa è la più vecchia immagine di cui disponiamo e ritrae la struttura dove era gestita lattività di affittacamere: era lanno 1951. La Pensione Alpina, allinizio della propria attività, viene aperta nel medesimo immobile, con poche sistemazioni interne che la rendono adeguata ad accogliere gli ospiti. La capacità ricettiva era di poco inferiore ai 20 posti letto e le camere avevano lacqua corrente calda e fredda. I servizi igienici (con doccia, vasca e wc) erano situati in numero di uno per ogni piano. Limmobile originario, così come tutte le versioni successive, ospitava inoltre lappartamento della famiglia Aldrighetti. La fotografia è stata scattata dal sito dove oggi è situato lhotel Miramonti. Dietro alla Pensione Alpina possiamo vedere due case, la Pensione Floriani (oggi Hotel Diana) e, parzialmente coperta la Pensione Vidi (oggi Hotel Vidi). 14 Il turismo invernale ha inizio alla fine degli anni 40 e la Pensione Alpina, sin dalla sua inaugurazione, apre i battenti anche durante la stagione invernale. Qui la vediamo in un inverno degli anni 50. Scorgiamo altre costruzioni situate nella zona chiamata Belvedere e, proprio nel centro della fotografia, in secondo piano, una casa stretta e bianca: la partenza della seggiovia Pradalago, seconda seggiovia del paese, inaugurata nel 1948. 15 Alla fine degli anni 50, Romeo ed Emma iniziano ad ampliare loriginale struttura aggiungendo un corpo alla sua destra, realizzato per aumentare la capacità ricettiva e le sale di soggiorno a disposizione dei clienti... 16 I posti letto vengono portati a circa 30 e viene realizzata una nuova sala da pranzo ed un piccolo bar, questultimo è la piccola costruzione in basso a destra delledificio. 17 Romeo ed Emma non lasciano passare molti anni e, già allinizio degli anni 60, ingrandiscono ulteriormente la Pensione Alpina alzandola di un piano e mezzo ed ampliando il piccolo bar. La capacità ricettiva viene portata a 45 letti ma le camere hanno ancora solamente il lavandino con acqua corrente calda e fredda. Al bagno principale con vasca, doccia e wc, viene aggiunto un piccolo bagno con wc e lavandino ad ogni piano. 18 A metà degli anni 70 Romeo ed Emma decidono che è giunta lora di dotare tutte le stanze di bagno privato, per venire incontro alle esigenze della clientela, mutate rispetto a ventanni prima. Pur senza ampliamenti esterni, vengono realizzati i servizi privati in tutte le camere. La disposizione degli interni deve essere necessariamente rivista e, dopo tale operazione, la Pensione Alpina dispone di 21 camere per un totale di 42 posti letto. Tale capacità ricettiva resterà immutata sino al 1988, anno del rifacimento completo della pensione. 19 Lultimo ampliamento delloriginaria struttura viene realizzato al termine degli anni 70 con la costruzione di un locale a piano terra, a sinistra della struttura, dove si predispone la sala tv. Nella fotografia qui sopra si intravede tale ampliamento, sul lato sinistro dellhotel. Da questo momento in poi la Pensione Alpina viene continuamente rinnovata al suo interno, sono costantemente cambiati gli arredi di camere e locali comuni, vengono introdotte numerose innovazioni ma, con il passare degli anni, pur se ben conservata, la struttura comincia ad accusare limiti che saranno risolti poi, con limportante intervento del 1988. 20 Vediamo ora gli interni della Pensione Alpina, grazie alle fotografie contenute nellultimo depliant prima della ristrutturazione. La copertina del depliant 21 La portineria La sala da pranzo 22 Il bar La sala Tv 23 A cominciare dal 1986 la famiglia Aldrighetti comincia a programmare la ristrutturazione dellimmobile con lobiettivo di aumentarne la capacità ricettiva e i servizi offerti e di adeguarlo alle più recenti normative di sicurezza. Il progetto definitivo viene presentato al Comune di Pinzolo nel corso della primavera del 1987 e la licenza edilizia viene rilasciata nei primi mesi del 1988. Il 3 aprile 1988, alla chiusura della stagione invernale, il cantiere viene immediatamente aperto e si procede con la parziale demolizione del vecchio immobile: restano in piedi solamente alcune parti delle pareti perimetrali. Viene realizzato un piano interrato sotto tutto il perimetro delledificio (prima non esisteva un interrato) e si costruisce la nuova struttura su un totale di 6 piani (dallinterrato al quarto piano). Le pareti perimetrali non demolite hanno solo una funzione di tamponamento e la struttura si regge sulla nuova rete di pilastri e solai realizzati in cemento armato. Viene realizzata una coibentazione dellimmobile con polistirolo per le pareti perimetrali e di sughero per il tetto al fine incrementare la tenuta termica. I lavori sono stati veramente impegnativi e tutte le ditte coinvolte sono riuscite a rispettare i tempi pattuiti contrattualmente. Questo ha consentito di erigere un nuovo fabbricato in un tempo da record. Limpegno di tutta la famiglia è stato notevole, ma la soddisfazione al termine dei lavori è stata veramente grande. La nuova struttura ha 27 camere, disposte su 3 piani per un totale di 57 posti letto. Nel dicembre del 1988 e precisamente il giorno 22, arrivano i primi ospiti del nuovo Hotel Alpina, categoria tre stelle. I lavori sono durati 263 giorni ed hanno portato alla realizzazione dellimmobile che esiste tuttoggi. Lhotel Alpina è il primo hotel a tre stelle di Madonna di Campiglio ad avere inserito tra i propri servizi la sauna, lidromassaggio e le lampade solari da viso. Da allora ad oggi abbiamo continuato a rinnovare la struttura ed i servizi e siamo sempre impegnati per renderla il più possibile adeguata alle esigenze della clientela. Ecco alcune immagini della ristrutturazione 24 25 26 27 28 29 Il nostro paese La storia dellhotel Alpina è intimamente legata a quella di Madonna di Campiglio. Abbiamo pensato di riproporvene una breve sintesi per consentirvi di capire meglio come la nostra località è sorta e si è sviluppata negli anni. Dopo un breve testo introduttivo, ripercorreremo, grazie a qualche immagine, lo sviluppo del nostro paese e della sua economia. 30 Madonna di Campiglio: La perla delle Dolomiti È sempre oggetto di vivo interesse il nome della località in cui si vive e ove si trascorrono le proprie vacanze. Anche il nome di Campiglio ha una sua storia. Campiglio fu fondata poco dopo il 1180. In questo periodo appare nei documenti con un nome strano: Ambino. Si immagina il significato: Ambino contiene la radice ambo che, in latino come in italiano, significa tutte due. Campiglio, per ragioni storiche e geografiche, era via di congiunzione tra tutte due le valli, quella del Noce e quella del Sarca, Val di Sole e Val Giudicarie. Contemporaneamente si usava anche il nome Campiglio, limitato allarea in cui sorgeva lospizio (prima costruzione di Campiglio situata ove ora sorge lHotel Des Alpes). Campiglio deriva come diminutivo dal nome campo che, anticamente come oggi, significava piccola pianura o radura di montagna. Allarrivo dalle due valli limitrofe, Campiglio appariva infatti come un grande conca. Poiché già agli albori dellIstituzione religiosa che fu protagonista della storia antica di questo luogo, sorse qui una cappella dedicata alla Vergine Maria, il nome di Campiglio fu sempre sposato a quello della sua celeste Patrona, per cui, per vari secoli, la località si chiamò anche S.Maria di Campiglio e, più recentemente, Madonna di Campiglio. Dalla nascita ai giorni nostri attraverso la presenza degli Asburgo Dopo essere stata per diversi anni meta di pellegrini provenienti dalle più disparate zone dItalia, seguì, per Campiglio, un periodo di abbandono fino allarrivo di Giovanni Battista Righi. Il padre di questo, Giacomo, ebbe per 35 anni, in locazione, Campiglio dalla Chiesa. Nel 1868 il Capitolo della Cattedrale si risolveva a vendere Campiglio a Giovanni Battista Righi, intenzionato a trasformare lantico ospizio in un centro alpino e a costruire la strada di collegamento tra Campiglio e Pinzolo. Cosi fece, svelando la vocazione di stazione turistica dalta classe di Madonna di Campiglio. Nel giugno del 1877 un grave incendio distrusse lo stabilimento alpino che Giambattista Righi aveva eretto con notevole dispendio di risorse. Venne ricostruito 31 ancora più bello. Il 16 agosto 1882 la morte troncò tutti i piani a Giambattista Righi. La sue spoglie mortali riposano allombra della chiesa di S.Vigilio. Il patrimonio del Righi passò ai suoi eredi. Essi però, per alcuni anni, si astennero da qualsiasi decisione relativa al futuro di detta proprietà, finché, nel 1886, la maggior parte del loro patrimonio in Campiglio fu da essi venduta a Franz Joseph Osterreicher, figlio naturale, si diceva, dellomonimo imperatore ausburgico. Ricordiamo che in quel tempo Campiglio faceva parte delle terre irredente, cioè ancora integrate nel territorio dellimpero austro-ungarico. Appena insediati qui, gli Osterreicher si affezionarono grandemente a questa località. Stabilitosi a Campiglio Franz Joseph Osterreicher manifestò subito la sua intenzione di restaurare e ammodernare le strutture edilizie esistenti, compresa la chiesa che giaceva in uno stato di deplorevole abbandono. Nellagosto del 1895 venne inaugurata la nuova chiesetta. La vecchia chiesa sorgeva nellarea dellattuale Des Alpes che lincendio aveva distrutto quasi completamente, per cui, sullo stesso luogo, Franz Osterreicher ebbe il permesso di costruire una struttura alberghiera dalta classe. Franz Osterreicher mori nel 1909 e fu sepolto nella chiesa da lui costruita e nella quale, in seguito, trovò riposo pure la salma della moglie Maria. Dopo la morte di Franz Osterreicher, gli eredi (Rodolfo e Fritz) si occuparono della costruzione del Golf Hotel. Sul finire dell800 Campiglio era scelta come luogo di vacanze da numerosi nobili. Tra gli altri, larciduca Alberto. E, probabilmente, fu proprio lui a parlare del luogo allImperatrice dAustria Elisabetta di Wittelsbach in termini tanto entusiastici da invogliarla a visitare di persona questangolo dellImpero. LImperatrice arrivò a Campiglio per la prima volta nel lontano settembre del 1889 e ne rimase piacevolmente affascinata. Sua Maestà lImperatore dAustria e Re dUngheria Francesco Giuseppe dAsburgo arrivò per la prima volta a Madonna di Campiglio nel luglio del 1894. Dopo lannessione del Trentino allItalia, gli Osterreicher, un po alla volta, vendettero i loro beni alla nuova clientela italiana. Rimasero a Campiglio fino al 1955, anno in cui il Cav. Fritz si trasferi a Merano per trascorrervi in pace gli ultimi giorni della sua esistenza. Morto in quella città nel 1963, la salma fu traslata a Madonna di Campiglio dove fu inumata nel piccolo cimitero locale che sorgeva dietro la chiesa. Alla presenza turistica degli Asburgo a Madonna di Campiglio fa riferimento levento del Carnevale Asburgico. 32 La Chiesa di S.Maria Antica Ledificio fu costruito in stile neogotico-tirolese e rappresenta un perfetto modello di chiesetta alpina, tutta in granito del luogo. Fu inaugurata il 16 agosto 1895 da Franz Joseph Osterreicher. Ebbe lonore di essere visitata da un ospite illustre e devoto nientemeno che Papa Giovanni XXIII. La Casa dAustria che aveva scelto Madonna di Campiglio come residenza estiva e, primo fra tutti Francesco Giuseppe, volle legare il proprio nome a questo luogo sacro donando il pulpito e il confessionale (sui quali appunto è scritto in tedesco e in italiano il nome dellImperatore), il rivestimento in cirmo delle pareti del coro con le figure dei santi e da ultimo alcune delle finestre. Su una di queste è raffigurato S.Bartolomeo, compatrono della Parrocchia, che tiene in mano larma del suo martirio. Su di unaltra è interessante notare la figura maestosa di Carlo Magno. Nel mezzo, la finestra dedicata alla Madonna Assunta, donata, come dice la scritta, dalla locale Società di abbellimento che venne istituita a Campiglio dopo il ritiro degli Asburgo. La vetrata di sinistra, invece, oltre che richiamare alla nostra mente la scena leggendaria di S.Giorgio che uccide il drago, vuole ricordarci anche il nome illustre del suo donatore, lArciduca Alberto dAustria, maresciallo di campo dellesercito austriaco. Di lui la storia ci ricorda che fu il vincitore della battaglia di Custoza (24.6.1866) e che mori ad Arco nel Trentino nel 1895. Spicca sul pavimento un altro memoriale della Casa dAustria, la tomba di Franz Joseph Osterreicher, figlio naturale si dice- dellImperatore omonimo. Lantichissimo Crocefisso, di stile nordico, risale al secolo XII. Come sia giunto fino a noi non è storicamente provato. Esiste, a tal proposito, una leggenda: si narra che Carlo Magno fosse accompagnato nei suoi lunghi viaggi da una schiera di ecclesiastici i quali portavano con sé numerosi e grandi crocifissi. Si dice, dunque, che quando limperatore valicò il passo di Campo Carlo Magno, uno di tali crocifissi sia stato donato alla nostra località a ricordo di tale evento e che si tratti precisamente di quello che ora è custodito nel nostro santuario. Altra opera di sommo pregio è il bellissimo trittico della Madonna col Bambino, che troneggia in mezzo al presbiterio. Esso risale molto probabilmente agli anni 1481-1485. Lo scrigno è ripartito in tre sezioni interne. La Madonna e il Bambino sono copie realizzate dopo un furto avvenuto nel 1973, mentre il resto è originale. 33 Le statue laterali raffigurano S.Barbara (col calice in mano) e S.Caterina DAlessandria. Autentici capolavori di arte pittorica poi sono le portelle e la predella dello stesso trittico: a sinistra in alto la scena dellAnnunciazione, a destra, invece, la scena graziosissima della Visitazione nel momento dellabbraccio tra la giovanissima fanciulla di Nazareth e lanziana cugina. Tornando alla prima portella, sul riquadro in basso, vediamo la scena del Presepe con Maria e Giuseppe che contemplano il divino Neonato. La quarta e ultima scena rappresenta i Magi che offrono a Gesù Bambino i loro doni. Nella Chiesa di S.Maria Antica sono presenti pure delle tele, una raffigurante la Madonna dEuropa e laltra la Deposizione di Cristo, tutte e due appartenenti allepoca attuale. Infine, nella chiesa accanto, quella di S. Maria nuova, si può ammirare la copia della Madonna del Fico, risalente, secondo due diverse perizie, o alla seconda metà del 300 o ai primi del nostro Millennio. Loriginale della Madonna del Fico viene esposto 2 volte allanno, il 15 di agosto e la seconda domenica di ottobre. 34 1904 Madonna di Campiglio, agli albori del 900, era una radura alpina dove il paesaggio era dominato dalle montagne, piante e radure erbose. Lo stabilimento alpino di Giovanni Battista Righi era bruciato e la famiglia Oesterreicher era diventata la proprietaria della quasi totalità della conca di Madonna di Campiglio. Gli ultimi venticique anni del secolo precedente avevano visto laffermarsi di un turismo estivo, alla ricerca di relax e riposo ed il soggiorno veniva proposto quasi con funzioni terapeutiche. Le costruzioni erano pochissime e tutto ruotava attorno al Grand Hotel Des Alpes, sorto sulle ceneri dello Stabilimento Alpino di Giovanni Battista Righi, il vero fondatore di Madonna di Campiglio moderna. 35 1921 Sino al termine della prima guerra mondiale, Madonna di Campiglio era, come tutto il Trentino, parte dellImpero Austro-Ungarico anche se forti erano le spinte irredentiste della popolazione locale e dello stesso Righi. Si sviluppa piano piano anche un turismo escursionistico, fatto di percorsi in montagna con la supervisione delle Guide Alpine che, già allepoca, esercitavano numerose nella località. Manteneva la sua importanza anche lo spirito religioso della località, nel cui santuario era ed è custodita la statuetta della Madonna del Fico, oggetto di pellegrinaggio sin dal lontano 1300. 36 1928 Dopo un momento di crisi del turismo estivo (unica stagione allepoca), nellimmediato dopoguerra il turismo di Madonna di Campiglio riprende vigore, vi sono strutture ricettive di tutto prestigio tra le quali ricordiamo gli hotel: Rainalter, Neumann, Posta, Campiglio, Excelsior. È tra le due guerre che si comincia a pensare allo sviluppo del turismo invernale, con lavvento dello sci alpino come sport, per il momento, ancora di elite. Nel 1926 si svolge in paese, il primo raduno invernale organizzato dal Partito Fascista e si può considerare questa la prima stagione invernale della nostra località. Madonna Bianca è il nome invernale di Madonna di Campiglio. Oltre allattività turistica, nel corso dellestate erano numerose le malghe dove gli allevatori delle valli Rendena e Sole portavano il proprio bestiame allalpeggio, se ne sono arrivate a contare 11 sulle montagne nei dintorni del paese, con anche 200 capi di bestiame in ognuna di esse. Seppur con numeri meno importanti, lattività dellalpeggio è ancora oggi praticata in numerose malghe. 37 1938 Con lo sviluppo del turismo invernale e la crescita di quello estivo, Madonna di Campiglio inizia a crescere anche come centro urbano. Vengono realizzati nuovi alberghi, affittacamere e ville private. La rinomanza della località cresce, si costruisce una nuova strada e Campiglio diventa meta privilegiata dei turisti lombardi che si avventurano sino a qui per le loro vacanze. Nel 1938 Madonna di Campiglio ospita i Littoriali della Neve e del Ghiaccio, nelle varie discipline dello sci alpino, sci nordico, salto, pattinaggio. 38 1948 Il primo impianto di risalita di Madonna di Campiglio è la sciovia dello Spinale che partiva da Campo Carlo Magno e portava sino alla sommità del monte Spinale, venne realizzato nel 1937 e restò in esercizio sino a metà degli anni 40. Il turismo ha una battuta di arresto nel corso della seconda guerra mondiale, periodo durante il quale gli hotels vennero requisiti dai tedeschi ed utilizzati come convalescenziari. Nel 1946 lo stesso uso lo fecero i militari neo-zelandesi. Il turismo riprende vigore nellimmediato dopoguerra ed inizia lo sviluppo delle piste da sci e degli impianti di risalita. 39 1950 Nel 1947 viene costituita la Società Funivie Madonna di Campiglio Spa (attuale proprietaria di tutti gli impianti di Madonna di Campiglio) e nel 1948 viene costruita la seggiovia dello Spinale, con seggiolini ad un posto e sul medesimo tracciato dellattuale cabinovia. Nel 1950 è la volta della seggiovia Pradalago, su di un tracciato simile a quello dellattuale Cabinovia mentre nel 1953 apre la seggiovia dei 5Laghi che percorre lesatto tracciato della funivia che ancora oggi è in esercizio. Tutte queste seggiovie erano ad un posto ed avevano portate orarie irrisorie se paragonate a quelle attuali, pensiamo infatti che la seggiovia 5Laghi, la più moderna e veloce allepoca aveva una portata oraria di 350 persone. 40 1960 Gli anni 60, così come il decennio successivo, sono il periodo di massimo sviluppo della nostra località. Lo sci si afferma sempre più come sport di massa e la montagna estiva richiama numerosi turisti. È il periodo in cui lo sviluppo urbanistico raggiunge il culmine e, oltre a numerosi hotels e ville, vengono costruiti grandi condomini nelle zone più periferiche del paese. Nel corso degli anni si arrivavano a contare sino a 20 gru erette in tutto il territorio, segno di uno sviluppo edilizio frenetico. Fortunatamente il centro del paese non subisce importanti variazioni, specie nel suo nucleo storico, e le costruzioni del centro vengono prevalentemente realizzate secondo criteri che consentono un inserimento armonico delle case nellambiente alpino, salvo rare eccezioni. 41 1962 A partire dallinizio degli anni 60 e sino ai primi anni 80, il laghetto di Madonna di Campiglio è stato teatro di importanti manifestazioni di pattinaggio di velocità. Da ricordare i campionati mondiali juniores di pattinaggio di velocità, tenutisi nellinverno del 1976. Il ghiaccio era realizzato solo grazie al clima rigido dellinverno e, grazie alle proprietà dellacqua ed alla cura degli addetti, era giudicato uno dei campi di pattinaggio più scorrevoli del mondo. 42 1964 La prima chiesa di Madonna di Campiglio risale alla fine del 1100, ma di essa non ne resta più traccia. Il santuario, che ancora oggi vediamo, risale a poco più di 100 anni fa. Alla metà degli anni 70, a seguito dellaumentato afflusso turistico, si rese necessaria la costruzione di una struttura più capiente, che venne realizzata a fianco del santuario originario. 43 1970 Il centro di Madonna di Campiglio deve la sua attuale configurazione alla fine degli anni 70. Dopo tale periodo le costruzioni vennero pressoché bloccate ed ormai da molti anni non è più possibile realizzare nuove case, salvo casi sporadici. Il paese ha raggiunto dimensioni notevoli ed offre allincirca 5.000 posti letto in alberghi e residence e quasi 30.000 in condomini e case private, nei periodi di maggiore afflusso raggiunge le dimensioni di una cittadina di provincia. 44 1975 Chiudiamo il nostro breve viaggio nello sviluppo di Madonna di Campiglio con una immagine della splendida conca del paese e delle splendide montagne che la circondano. Oggi in paese è stata realizzata unisola pedonale, grazie alla costruzione della galleria di circonvallazione, e ciò ha reso possibile liberare il centro dalle auto. Lisola pedonale è ancora piccola, ma in futuro verrà ampliata per trasformare sempre più Campiglio in un salotto di montagna. Concludiamo qui il nostro viaggio nella storia dellAlpina, con qualche impressione che nostri ospiti ci hanno voluto gentilmente tributare. Ci hanno fatto particolarmente piacere e vogliamo condividerle con tutti. La nostra storia è fatta anche da loro. 45 Impressioni 46 Era il 1990 ed un nostro piccolo ospite ha deciso di realizzare un diario della sua vacanza a Madonna di Campiglio. Qualche settimana dopo il suo soggiorno, ci siamo visti recapitare questo bellissimo documento, che ancora oggi conserviamo e che abbiamo deciso di proporvi. Anche questo è parte della nostra storia! 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 Finito di stampare nel mese di dicembre 2004 da Antolini Centro Stampa - Tione di Trento