Liceo Giorgione
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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Liceo Giorgione IN FUTURA PROSPECTUM INTENDE Liceo Classico - Liceo Scientifico Liceo Scientifico Scienze applicate Liceo Linguistico - Liceo Musicale Liceo Ginnasio Statale Giorgione Via Giuseppe Verdi n.25 31033 Castelfranco Veneto (TV) Tel.0423.491072-Fax 0423.496610 www.liceogiorgione.gov.it [email protected] [email protected] [email protected] Cod.MIUR TVPC02000B Cod.fiscale 81002250264 Comunicato n. 475 del 28 febbraio 2015 Internet Agli Studenti Ai Docenti Al Personale ATA del Liceo Giorgione OGGETTO: “Vogliamo anche le rose” film di Alina Marazzi Si comunica che per l’8 marzo la Biblioteca del Liceo organizza venerdì 6 marzo alle ore 14.00 in aula magna la proiezione del film-documentario “Vogliamo anche le rose” di Alina Marazzi. Il film analizza la nascita e gli sviluppi del movimento femminista nell’Italia degli anni ’70 e può presentare interessanti spunti per ulteriori approfondimenti e discussioni in classe. La responsabile della Biblioteca Prof.ssa Emanuela Negro IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Giuseppe Ceccon Si allega scheda del film. SI CHIEDE DI LEGGERE IL COMUNICATO IN CLASSE Scheda film Vogliamo anche le rose è un film documentario del 2007 scritto e diretto da Alina Marazzi. (durata 85m) Il film analizza la nascita e gli sviluppi del movimento femminista nell'Italia degli anni '70, attraverso i diari e le vicende intime di tre donne cresciute in ambienti sociali e culturali diversi fra loro. La narrazione, realizzata attraverso tre voci narranti che rappresentano le scrittrici dei diari, è inframezzata da riprese e interviste che mostrano lo sviluppo di una nuova coscienza in quegli anni: i cortei, il dibattito sull'aborto, il divorzio, i rapporti di coppia, il lavoro della donna, la sessualità femminile vissuta in maniera totalmente nuova, le riunioni femministe. La pellicola mette anche in risalto come il modello stesso della donna sia cambiato nel corso degli anni. Anita è una ragazza proveniente da una buona famiglia che, con l'arrivo dell'adolescenza, tenta di scoprire l'amore e i rapporti con l'altro sesso, rimanendo però confusa e destabilizzata. Il sesso, e l'idea stessa di essere toccata da un ragazzo, la spaventano al punto da convincerla a rivolgersi a dei medici che sembrano incapaci di risolvere la sua innata repressione. Teresa viene dal Sud, e a soli vent'anni rimane incinta del suo fidanzato: all'improvviso le discussioni sull'aborto con le "compagne" non sono più qualcosa di lontano dalla sua vita, ma qualcosa che la riguarda intimamente, profondamente e che modificherà per sempre le sue idee sul sesso. Infine, Valentina è una donna matura, impegnata nel movimento femminista: si interroga soprattutto sul rapporto delle femministe con le altre donne, con altre visioni del mondo al femminile. Queste tre vicende differenti sono lo spunto per raccontare un cambiamento radicale che investe tutta la società: la famiglia tradizionale in cui la moglie è al servizio del marito, la struttura fondata sulla patria potestà, con le sue considerazioni distorte sull'adulterio e il delitto d’onore, la liberazione sessuale e il suo significato reale, la contraccezione e il rapporto con la religione, i pregiudizi e i condizionamenti della società riguardo al matrimonio. Il film si conclude con una breve cronologia delle trasformazioni sociali avvenute alla fine del Novecento. Alina Marazzi Regista di reportage e documentari televisivi a carattere sociale, ha lavorato come aiuto regista per il cinema e ha collaborato con lo Studio Azzurro su progetti cinematografici e installazioni. Tra le diverse attività che ha intrapreso, ha tenuto laboratori audiovisivi all'interno del carcere di San Vittore a Milano e per due anni ha lavorato all'interno del progetto Fabrica sotto la direzione artistica di Godfrey Reggio. Tra le sue altre attività troviamo anche quella di docente, dal 2002, presso diverse Accademie e Università italiane e straniere.Si è inoltre occupata di coordinamento riprese e montaggio per la video installazione “Less aesthetics, more ethic” (giugno 2000) di STUDIO AZZURRO.Si è segnalata all'attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo film documentario Un'ora sola ti vorrei (2002, 55'), ritratto della madre scomparsa prematuramente, di cui è ricostruita l'esistenza attraverso un montaggio dei filmati di famiglia girati nell'arco di un cinquantennio dal nonno paterno Ulrico Hoepli e le stesse parole della donna, arrivate tra le mani della figlia sotto forma di diario. Presentato a Locarno in Concorso video, il film riceve la menzione speciale della Giuria, e in seguito il premio per il miglior documentario al Festival di Torino. A seguire, è del 2005, Per sempre (52'), film documentario su alcune comunità monastiche femminili italiane. Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose (85'), documentario poetico su quindici anni di lotte per l'emancipazione sociale della donna che intreccia il piano privato con la storia collettiva attraverso l'uso di filmati di repertorio e frammenti di diari.Nel 2012 esce nelle sale Tutto parla di te (83'), film lungometraggio sul tema dell’ambivalenza materna, film di finzione intrecciato con altri linguaggi artistici, danza, animazione, fotografia d’autore, filmati d’archivio, interpretato da Charlotte Rampling e Elena Radonicich. Premio Tao Due Camera d’Oro come miglior regista emergente al Festival di Roma 2012. Nel 2014 realizza Confini, cortometraggio con filmati d’archivio della Grande Guerra e versi poetici di Mariangela Gualtieri.