Il settore BIOMEDICALE

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Il settore BIOMEDICALE
Il settore BIOMEDICALE
Progetto MISE-Unioncamere
Luglio 2014
Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali - Università di Padova
Agenda
•
Inquadramento del settore
•
Metodologia
ANALISI AZIENDE MANIFATTURIERE
•
Descrizione del campione
•
Analisi economico-finanziaria
•
Analisi brevettuale
•
Analisi dei marchi
•
Legame tra performance economico-finanziarie e IPRs
•
Conclusioni
2
Agenda
ANALISI AZIENDE COMMERCIALI
• Descrizione del campione
• Analisi economico-finanziaria
• Analisi brevettuale
• Analisi dei marchi
• Conclusioni
ALLEGATO 1: Contestualizzazione nel Progetto MISE-Unioncamere
ALLEGATO 2: L’analisi statistica
3
Inquadramento del settore
4
Il settore biomedicale
• Il biomedicale è un settore complesso che interessa molte
aree tecnologiche, dalla fisica, alla meccanica, passando
per la biologia
Fonte: ‘’Trend
tecnologico e
innovazione nel
medicale’’, Camera di
Commercio di Padova
5
Il settore biomedicale
• Il biomedicale si identifica come un settore ad alta
tecnologia generalmente organizzato in distretti, che
presenta le seguenti caratteristiche distintive:
– riporta a mercati nei quali il 'fattore conoscenza' costituisce il
presupposto indispensabile del successo economico
– l'innovazione è di tipo radicale, e consiste essenzialmente
nell'incorporazione di conoscenza scientifica in nuovi prodotti
o dispositivi
– ciò che ha luogo nei distretti tecnologici è quindi un complesso
processo di valorizzazione economica della ricerca scientifica e
tecnologica, che poi si distribuisce sul territorio limitrofo e
vede nelle imprese il soggetto in grado di capitalizzare i
risultati della ricerca traendone vantaggio economico e
producendo ricchezza
Fonte: ‘’Trend tecnologico e innovazione nel medicale’’, Camera di Commercio di Padova
6
Il biomedicale in Italia
• In Italia, la struttura produttiva del settore è piccola
e polverizzata
• Analizzando la distribuzione territoriale, si evidenzia
come il settore sia concentrato nel Centro-Nord
Italia: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto
raccolgono oltre il 56% delle unità locali
• In tali territori si sono concentrati anche i principali
cluster e sistemi distrettuali più innovativi,
caratterizzati da un’intensa interazione tra mondo
imprenditoriale e ricerca
Fonte: ‘’Dinamica di domanda e offerta di dispositivi medici nel Veneto’’, Cergas, Università Bocconi, Milano
7
Il Distretto Biomedicale Veneto
• Il Distretto Biomedicale Veneto (DBV)
è un sistema di imprese ad elevata
specializzazione tecnologica e forte
impatto sul sistema regionale
• Le imprese del DBV sono di piccola dimensione e coprono
molti ambiti di applicazione: biotecnologia, diagnostica,
dentale, materiali di consumo, ortopedia, ottica
• L’obiettivo principale del DBV è favorire e incentivare le
interazioni esistenti o possibili tra la struttura produttiva, il
segmento di domanda pubblica e le istituzioni di sostegno,
ovvero il circuito di formazione delle conoscenze tecnologiche
necessarie alle imprese per produrre innovazione e restare
competitive sui mercati internazionali
Fonte: http://www.osservatoriobiomedicaleveneto.it
8
Metodologia
9
Criteri di selezione delle aziende
•
Attività: codici ATECO caratterizzanti
–
2660: Fabbricazione di strumenti per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche
–
28993: Fabbricazione di apparecchi per istituti di bellezza e centri di benessere
–
3092: Fabbricazione di biciclette e veicoli per invalidi
–
32501: Fabbricazione di mobili per uso medico, apparecchi medicali per diagnosi, di materiale medico-chirurgico e
veterinario, di apparecchi e strumenti per odontoiatria
–
32503: Fabbricazione di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili
–
46463: Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici
–
4774: Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
•
Dimensione aziendale: superiore a 1 milione di euro di fatturato
•
Localizzazione: regione Veneto (sede aziendale)
172 aziende: 86 manifatturiere
86 commerciali
10
Metodologia
• Il database utilizzato per reperire i dati economico-finanziari è
AIDA (fornito da Bureau Van Dijk)
• Per ogni settore è stato costruito un database contenente per
ciascuna azienda i seguenti dati (anni dal 2003 al 2012):
– Anno di costituzione
– Risultato operativo
– Indirizzo della sede legale
– Utile Netto
– Codice ATECO 2007
– Crediti verso clienti entro/oltre 12 mesi
– Numero di dipendenti
– Totale crediti a breve/oltre
– Immobilizzazioni immateriali
– Totale disponibilità liquide
– Attività totali
– Fornitori entro/oltre 12 mesi
– Patrimonio netto
– Totale debiti a breve/oltre
– Ricavi delle vendite
– Oneri finanziari
Le analisi successive vengono condotte in maniera separata
prima per le aziende manifatturiere e poi per le commerciali.
11
Analisi aziende manifatturiere
12
Descrizione del campione
13
Distribuzione delle aziende
manifatturiere per provincia
•
Il 35% circa delle aziende manifatturiere del settore biomedicale è localizzato
in provincia di Padova
•
Seguono poi le province di Vicenza, Treviso e Verona
14
Età delle aziende manifatturiere
•
Anche se alcune aziende manifatturiere del settore sono state fondate a
partire dai primi anni 50, lo sviluppo più consistente è avvenuto a partire dagli
anni ‘80.
15
Numero di dipendenti
aziende manifatturiere
•
Il numero medio di dipendenti delle aziende manifatturiere è pari a 33, a
conferma che il campione è costituito per lo più da piccole e medie imprese
•
Il valore mediano più basso implica che la quota di imprese piccole è elevata e
il numero medio viene innalzato dalla presenza del campione di alcune
imprese più grandi
Valore medio e mediano del numero dipendenti
Numero dipendenti
Valore Medio
33
Valore Mediano
19
16
Analisi economico-finanziaria
Fatturato e attività totali
17
Dati di fatturato aziende manifatturiere
1/5
•
Nel 2012, la maggior parte delle aziende manifatturiere ha un fatturato tra i 2
e i 10 milioni di euro
•
Circa un quarto delle aziende ha un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro
18
Dati di fatturato aziende manifatturiere
2/5
•
L’insieme di aziende appartenenti al campione registra un andamento
complessivamente crescente di fatturato totale
•
Dopo un lieve calo nel 2009, il fatturato complessivo del campione ha
dimostrato un’importante crescita a partire dal 2010
•
Il grafico considera sia l’insieme delle 86 aziende (campione intero) che il
sottoinsieme delle aziende che presentano i dati di fatturato in tutti gli anni
(sempre presenti)
19
Dati di fatturato aziende manifatturiere 3/5
•
Le micro e piccole imprese registrano complessivamente una leggera
contrazione del fatturato medio, in particolare tale riduzione si è manifestata
dal 2009 al 2010
•
Al contrario, le aziende di maggiori dimensioni mostrano un andamento del
fatturato medio crescente in tutti gli anni di riferimento, eccetto un lievissimo
calo tra il 2008 e il 2009
20
Dati di fatturato aziende manifatturiere
4/5
• Il fatturato medio dell’intero campione di aziende manifatturiere risulta
pressocchè costante sino al 2009, mentre dall’anno successivo si evidenzia
una crescita
21
Dati di fatturato aziende manifatturiere
5/5
•
Mentre tra il 2003 e il 2007 il fatturato delle aziende manifatturiere è cresciuto
con un tasso medio dell’7,6%, il periodo post-crisi registra un calo nella
crescita del fatturato (2,4%), pur mantenendosi positivo anche negli anni di
maggior difficoltà economica
Tasso di crescita del fatturato (pre-post 2007)
Periodo
Crescita fatturato
2003-2007
7,6%
2008-2011
2,4%
* Calcolato come Cagr del fatturato 2003-2007 = (fatturato2007/fatturato2003)1/(2007-2003) – 1
Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr del fatturato delle singole imprese
22
Andamento degli asset aziende
manifatturiere
•
Gli asset totali delle aziende manifatturiere hanno una crescita che sfiora il 7%
negli anni tra il 2003 e il 2007, e tale crescita si mantiene al 6% nel periodo
2008-2012
Tasso di crescita degli asset totali (pre-post 2007)
Periodo
Crescita asset totali
2003-2007
6,9%
2008-2012
6,1%
* Calcolato come Cagr degli asset 2003-2007 = (asset2007/asset2003)1/(2007-2003) – 1
Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr degli asset delle singole imprese
23
Livello di patrimonializzazione
aziende manifatturiere
•
Il campione delle aziende manifatturiere registra un’incidenza del patrimonio
netto sulle attività totali costante a partire dal 2008 e con un valore medio
attorno al 30%, in linea con la media delle aziende italiane
24
Immobilizzazioni immateriali aziende
manifatturiere
•
La percentuale di aziende manifatturiere che dichiara a bilancio delle
immobilizzazioni immateriali ha una tendenza crescente negli anni, fino ad
arrivare al 90% nel 2011
•
Considerando le sole aziende che registrano a bilancio delle immobilizzazioni
immateriali, l’andamento medio dell’incidenza delle immobilizzazioni
immateriali sulle attività totali si assesta intorno al 4%, toccando il massimo
nel 2009 (circa 4,5%)
Andamento della % di aziende con
immobilizzazioni immateriali
Incidenza delle immobilizzazioni
immateriali sul fatturato
Nota: L’analisi è stata condotta sulle aziende che presentano alla voce
«immobilizzazioni immateriali»
un valore superiore a zero.
25
Evidenze aziende manifatturiere
• Le aziende manifatturiere si sono sviluppate
principalmente a partire dagli anni ’80
• Negli anni, si registra un costante sviluppo del
settore, con aziende nuove e un aumento del giro
d’affari complessivo
• Le aziende manifatturiere hanno per lo più un
fatturato tra 2 e 10 milioni di euro
• La maggior parte delle imprese registra in modo
sistematico immobilizzazioni immateriali a stato
patrimoniale, ma l’incidenza sulle attività totali si
mantiene su valori contenuti
26
Analisi economico-finanziaria
Redditività e liquidità
27
Indicatori di redditività: ROS delle aziende
manifatturiere
• Il rapporto medio tra reddito operativo (Ebit) e fatturato,
denominato (ROS), ha, nel complesso, un andamento
leggermente decrescente
• I valori di tale indicatore finanziario restano comunque compresi
tra il 6% e l’8% circa
Andamento del ROS medio
10%
7.9%
8%
6%
7.8%
7.0%
7.5%
5.9%
6.9%
6.4%
6.1%
6.6%
4%
5.6%
2%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROS = (Ebit / Fatturato )*100
28
Indicatori di redditività: ROA delle aziende
manifatturiere
•
Il rapporto medio tra Ebit e attivo netto (ROA) presenta, negli anni di
riferimento, un trend decrescente
•
In particolare, i due cali maggiormente significativi si sono verificati nel 2004 e
nel 2008
Andamento del ROA medio
12%
10% 9.5%
8%
9.8%
9.0%
8.3%
6.6% 6.7%
8.4% 8.5%
6%
6.5%
6.4%
4%
2%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROA = (Ebit / Attivo Netto )*100
29
Indicatori di redditività: ROE delle aziende
manifatturiere
• Il rapporto medio tra utile e patrimonio netto (ROE) delle aziende
manifatturiere del campione ha un andamento piuttosto altalenante
• In particolare, i cali più significativi si sono verificati nel 2005, nel 2009 e
nel 2011, pur rimanendo su valori interessanti
Andamento del ROE medio
16%
13.6% 14.0%
12.3%
13.4%
14%
13.1%
12.2%
12%
11.5%
10%
8% 8.0%
6%
9.8%
8.9%
4%
2%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROE = (Utile / Patrimonio Netto )*100
30
Liquidità primaria delle aziende
manifatturiere
•
L’indice di liquidità primaria (o current ratio) esprime la capacità dell’impresa
di far fronte alle uscite correnti generate dalle passività a breve, con le entrate
correnti generate dalle attività a breve
•
Tale indice di liquidità assume, per le aziende manifatturiere del campione,
valori molto bassi, significativamente inferiori a 1
Andamento dell'indice di liquidità
primaria
0.30
0.26
0.25
0.10
0.21
0.19
0.20
0.15
0.25
0.14
0.14
0.17
0.19
0.18
0.20
0.05
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*Liquidità primaria = Disponibilità liquide / Debiti a breve
31
Crediti e debiti commerciali aziende
manifatturiere
•
L’incidenza dei crediti commerciali sul fatturato è pressochè stabile e si attesta
attorno al 34%, quindi risulta significativa
•
L’incidenza dei debiti commerciali sul fatturato ha nel complesso un
andamento lievemente decrescente al di sotto del 20%
Incidenza dei crediti commerciali sul
fatturato
40%
33.5%
35% 32.3%
34.1% 34.7%
34.1%
31.3%
32.4%
34.7%
36.1%
31.2%
30%
25%
20%
15%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Incidenza dei debiti commerciali sul
fatturato
40%
35%
30% 24.4%
25%
19.5% 19.5% 19.5%
19.2% 19.6%
18.0%
18.0%
20%
15%
17.6%
15.0%
10%
5%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
32
Copertura degli oneri finanziari aziende
manifatturiere
•
Nel complesso l’indice di copertura degli oneri finanziari del campione delle
aziende manifatturiere assume negli anni valori abbastanza costanti, compresi
tra 8 e 11 circa
•
Tali valori suggeriscono la capacità da parte delle aziende del settore di coprire
gli interessi verso le banche e/o vs altri finanziatori
Andamento della copertura degli
oneri finanziari
12
10
8
6
4
2
0
11.2
9.8
8.9
8.3
8.5
11.0
10.2 9.8 10.9 10.8
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*Copertura On. Fin. = Reddito Operativo / Oneri finanziari totali
33
Evidenze aziende manifatturiere
• L’analisi degli indicatori di redditività evidenzia che le aziende
manifatturiere hanno un andamento simile e costante nel
tempo per quanto riguarda la redditività delle vendite (ROS)
• Invece, il ROA delle aziende manifatturiere mostra un
andamento calante
• Ciò è dovuto principalmente all’andamento dell’Ebit che
cresce leggermente e in modo minore rispetto alle attività
• Particolare attenzione meritano l’incidenza dei crediti sul
fatturato, che è piuttosto elevata, e i livelli di liquidità che si
attestano su valori critici
• Al contrario, le aziende del campione nel complesso
presentano buoni livelli di copertura degli oneri finanziari
34
Analisi brevettuale
35
Metodologia – DB brevettuali
• Database utilizzato: Thomson Innovation
• Partendo dalla lista di aziende del settore, si procede con la
ricerca dei brevetti di ogni azienda
• La ricerca produce una lista di risultati che mostrano le
informazioni di base di ogni singolo brevetto (Anno di
pubblicazione, classe tecnologica, paese, ecc.)
• Analisi ed elaborazione dei dati raccolti
• Le successive analisi tengo conto delle famiglie di brevetti,
ossia l’insieme di tutti i brevetti o domande di brevetto che
proteggono la stessa invenzione divulgata dallo stesso
inventore (fonte OECD, 2009)
36
Evoluzione temporale dei brevetti aziende
manifatturiere
• Il numero totale di famiglie di brevetti raccolti senza limitazioni
temporali è 145
• Si nota che quasi il 90% delle famiglie di brevetti sono successive al
2000, a testimonianza della crescente tendenza alla protezione
dell’innovazione negli ultimi anni da parte di un settore giovane
• Le successive analisi sono state effettuate sulle 128 famiglie di brevetti
registrate a partire dal 2000
Evoluzione temporale
70%
62.8%
60%
50%
40%
25.5%
30%
20%
11.7%
156
<2000
2000-2005
125
10%
00%
37
>2005
Aziende manifatturiere brevettanti per
classe di fatturato
• In totale le aziende manifatturiere brevettanti (senza limitazioni
temporali) rappresentano circa il 22% del campione
• Si nota una più forte propensione alla brevettazione da parte delle
aziende di maggiore dimensione: tra le imprese con fatturato superiore a
10 milioni di euro, circa il 50% detiene brevetti
Distribuzione delle aziende
brevettanti per classi di fatturato
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
05%
00%
46.7%
22.2%
5.3%
<2M€
2-10M€
38
10-50M€
Numerosità dei portafogli brevettuali delle
aziende manifatturiere
•
Le aziende con fatturato superiore a 10 milioni di Euro detengono in media
portafogli brevettuali decisamente numerosi (media di 9,6 famiglie di brevetti
per ogni azienda brevettante), mentre le aziende con fatturato tra 2 e 10 M€
hanno in media 5,5 famiglie di brevetti
•
La curva ABC mostra che le famiglie di brevetti sono piuttosto concentrate in
poche aziende, infatti circa il 33% delle aziende brevettanti detiene l’80% di
brevetti
Dimensione media portafoglio
brevettuale per classe di fatturato
12
9.6
10
120%
100%
80%
8
5.8
6
60%
40%
3.0
2
20%
39
100%
94%
89%
83%
78%
72%
67%
61%
56%
50%
44%
39%
33%
00%
28%
10-50M€
22%
2-10M€
17%
<2M€
11%
0
06%
4
Analisi ABC
Ampiezza geografica brevetti aziende
manifatturiere
• Il country code ci informa sul grado di internazionalizzazione dei brevetti
che risultano avere tutti una copertura internazionale
• Il 52,2% dei brevetti risultano registrati presso l’ufficio del WIPO (WO),
il 20,2% negli USA (US) e il restante 27,6% a livello Europeo (EP)
• Tali dati evidenziano la tendenza a proteggere a livello internazionale
Distribuzione geografica
Percentuale di deposito nelle
diverse aree
27,6%
72,4%
Europei
Internazionali
40
EP
27,6%
WO
52,2%
US
20,2%
Classi tecnologiche più rilevanti brevetti
aziende manifatturiere
• La classe tecnologica più rilevante per le aziende manifatturiere fa
riferimento, in generale, alle attrezzature ortopediche e
infermieristiche
• Seguono la classe relativa agli strumenti chirurgici e diagnostici e quella
relativa alle attrezzature per il trasporto e la degenza di disabili e
pazienti
Ranking IPC Code più frequenti
Ranking IPC Code
A61F
A61G
A61B
Categoria IPC
Attrezzature ortopediche o infermieristiche,
protesi, filtri innestabili nei vasi sanguigni
Attrezzature per il trasporto o la degenza di
pazienti o persone disabili
Strumenti chirurgici o di diagnosi
41
Quota brevetti
35,2%
13,3%
12,5%
Evidenze aziende manifatturiere
• La principale evidenza relativa al settore del
biomedicale è che è un settore molto giovane in
termini di brevettazione
• La propensione alla brevettazione è maggiore
tra le imprese manifatturiere con fatturato oltre
i 10 milioni di euro che possiedono portafogli
decisamente numerosi
• La tendenza è ad avere brevetti internazionali
42
Analisi dei marchi
43
Metodologia – DB dei marchi
• Database utilizzati: Romarin e UIBM
• Il database Romarin contiene i marchi internazionali,
che, per settori in cui le aziende sono molto piccole
e il mercato è legato al territorio nazionale, non dà
una fotografia precisa; per questo gli si è affiancato il
database UIBM dei marchi italiani
• Partendo dalla lista di aziende del settore, si procede
con la ricerca dei marchi di ogni azienda per titolare
• I dati raccolti sono stati elaborati per ottenere le
informazioni di interesse
44
Evoluzione temporale dei marchi aziende
manifatturiere
• Il totale dei marchi raccolti (senza limitazioni temporali) per le aziende
manifatturiere è 70, detenuti da circa un quarto delle aziende (23
aziende su 86)
• Le successive analisi prendono in esame soltanto i 46 marchi depositati
dal 2000
Evoluzione temporale dei marchi
57.1%
60%
50%
40%
34.3%
30%
20%
24
5 8.6%
10%
34
00%
< 2000
2000-2005
45
>2005
Aziende manifatturiere con marchi per
classe di fatturato
• Si nota un legame tra classi di fatturato e la propensione alla registrazione dei
marchi: all’aumentare del fatturato le aziende tendono a depositare un
numero crescente di marchi
• Infatti circa il 54% delle aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro
detiene marchi, mentre per le aziende di minori dimensioni tale quota si
abbassa sensibilmente
Distribuzione delle aziende con
marchi per classi di fatturato
60%
53.8%
50%
40%
30%
20%
10.7%
16.2%
10%
00%
< 2 M€
2 M€ - 10 M€
46
> 10 M€
Numerosità dei portafogli di marchi delle
aziende manifatturiere
• La maggior parte delle aziende manifatturiere che detengono marchi
ne ha meno di 5 nel proprio portafoglio (il 61,1% delle aziende
detentrici di marchi ha un portafoglio comprendente da 2 a 5 marchi)
Distribuzione delle aziende per
numerosità del portafogli
70%
61.1%
60%
50%
40%
33.3%
30%
20%
5.6%
10%
00%
1
2-5
Numero di marchi posseduti
47
>5
Ampiezza geografica marchi aziende
manifatturiere
• Quasi tutti i marchi registrati dalle aziende manifatturiere a partire dal 2000
sono internazionali, ad evidenziare una grande attenzione delle aziende
manifatturiere ai mercati esteri
• Le aree principali per cui viene chiesta la protezione sono i Paesi Orientali,
per prima la Cina, quindi la Russia e gli Stati Uniti
Percentuale di deposito nei diversi
Paesi
Cina
13,0%
Russia
8,5%
Usa
8,5%
Distribuzione geografica
2,8%
97,2%
Giappone
6,9%
Corea del Sud
6,9%
Internazionali
48
Italiani
Classi merceologiche per aziende
manifatturiere
• La classe merceologica più rilevante per il campione di aziende
manifatturiere fa riferimento ad apparecchi e strumentazioni medicochirurgiche
Ranking Nice class più frequenti
Nice Class
10
12
25
Descrizione
Percentuale marchi
Apparecchi e strumenti chirurgici, medici;
articoli ortopedici; materiale di sutura; protesi
Veicoli; apparecchi di locomozione terrestri,
aerei o nautici
Articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria
49
34,6%
14,8%
9,9%
Evidenze aziende manifatturiere
• Nel settore del biomedicale manifatturiero, il
numero di aziende che ha depositato marchi è
minore al numero di aziende che ha depositato
brevetti
• Per le aziende manifatturiere, si evidenzia una
maggior tendenza delle aziende più grandi a
depositare più marchi, sebbene i portafogli di
marchi rimangano contenuti per tutte le imprese
• Quasi la totalità i marchi ha copertura internazionale, soprattutto verso Paesi dell’Estremo
Oriente, Russia e USA
50
Legame tra performance
economico-finanziarie e IPRs
51
Analisi per quadranti
• L’analisi per quadranti viene effettuata suddividendo
le aziende in base al fatto che abbiano livelli di ROS
e di crescita del fatturato superiori o inferiori alla
media del campione nell’intervallo temporale 20082011
• Si analizzano le imprese in base alla numerosità di
brevetti e marchi posseduti in relazione al
quadrante in cui si trovano
NOTA: l’analisi per quadranti viene effettuata sulle sole aziende manifatturiere, a causa della bassa
numerosità di aziende commerciali aventi brevetti e marchi.
52
Analisi per quadranti: manifatturiero
Aziende con fatturato inferiore a 2 M€
Q1: ECCELLENZA
Q3: REDDITIVITA’
• 50% con brevetti
• 0% con marchi
• 0% con brevetti
• 25,0% con marchi
25% di
aziende
50% di
aziende
12,5%
di
aziende
ROS
12,5%
di
aziende
• 0% con brevetti
• 25% con marchi
• 0% con brevetti
• 0% con marchi
Q4: CRITICITA’
Q2: CRESCITA
CRESCITA DEL FATTURATO
53
Analisi per quadranti: manifatturiero
Aziende con fatturato tra 2 e 10 M€
Q1: ECCELLENZA
Q3: REDDITIVITA’
• 20,0% con brevetti
• 0% con marchi
• 37,5% con brevetti
• 50,0% con marchi
20,6%
di
aziende
28,2%
di
aziende
25,6%
di
aziende
ROS
25,6%
di
aziende
• 18,2% con brevetti
• 9,1% con marchi
• 10,0% con brevetti
• 10,0% con marchi
Q4: CRITICITA’
Q2: CRESCITA
CRESCITA DEL FATTURATO
54
Analisi per quadranti: manifatturiero
Aziende con fatturato superiore a 10 M€
Q1: ECCELLENZA
Q3: REDDITIVITA’
• 50,0% con brevetti
• 50,0% con marchi
• 0% con brevetti
• 0% con marchi
6,3% di
aziende
31,2%
di
aziende
25% di
aziende
ROS
37,5%
di
aziende
• 40,0% con brevetti
• 40,0% con marchi
• 50,0% con brevetti
• 75,0% con marchi
Q4: CRITICITA’
Q2: CRESCITA
CRESCITA DEL FATTURATO
55
Analisi per quadranti
Evidenze
• L’analisi fa emergere come le aziende con fatturato inferiore
a 2 milioni di euro risultino distribuite per lo più nel
quadrante criticità (Q4)
• Invece, le aziende con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro
risultano equamente suddivise nei quattro quadranti
• Per quanto riguarda le aziende medio-grandi (fatturato
superiore a 10 M€), emerge che il quadrante eccellenza (Q1)
è molto poco popolato
56
Analisi per quadranti
Evidenze
• Con riferimento al quadrante eccellenza (Q1):
- solo il 25% delle micro imprese (fatt<2M€) detiene dei marchi,
mentre nessuna detiene brevetti;
- le aziende con fatturato tra i 2 ed i 10 milioni di euro possiedono
brevetti e marchi in misura maggiore rispetto alle aziende presenti
negli altri quadranti;
- nessuna impresa di maggiori dimensioni possiede marchi o
brevetti
• In generale, non sembra esserci un pattern regolare che
lega le aziende che registrano brevetti e marchi al loro
posizionamento nei quadranti
57
Analisi statistica
58
Analisi statistica
• Per avere un’indicazione più significativa circa il legame tra il possesso
di brevetti e marchi e le performance economico-finanziarie, è stata
effettuata un’analisi statistica che si propone di testare l’effetto di una o
più variabili indipendenti su una data variabile dipendente (per un
approfondimento, si veda l’Allegato 1)
• Per quanto riguarda le aziende manifatturiere del settore biomedicale, il
test statistico evidenzia che non esiste un’associazione positiva tra il
possesso di brevetti e marchi ed i ricavi di vendita
• Questo non significa che il possesso di marchi e brevetti non dia altri
vantaggi all’impresa, come ad esempio fedeltà dei clienti e le barriere
all’innovazione verso i concorrenti.
NOTA: l’analisi statistica viene effettuata sulle sole aziende manifatturiere, a causa della bassa
numerosità di aziende commerciali aventi brevetti e marchi.
59
Conclusioni
60
Implicazioni aziende manifatturiere
• Dalle analisi emerge che le aziende manifatturiere del
settore del biomedicale registrano prevalentemente
brevetti
• L’attività brevettuale è molto concentrata su poche
aziende manifatturiere di dimensioni più grandi; infatti,
circa il 47% di queste aziende detiene brevetti e i relativi
portafogli risultano piuttosto consistenti
• Al contrario, circa il 20% delle aziende manifatturiere
deposita marchi, ma tali portafogli sono più contenuti
• Un elemento positivo è legato alla forte tendenza alla
registrazione di brevetti e marchi a livello internazionale
61
Implicazioni aziende manifatturiere
• Si deve segnalare che l’attività legata ai brevetti è
piuttosto recente e ha avuto un forte e rapido sviluppo
• In generale, sembra trasparire un contesto caratterizzato
da una ridotta capacità di valorizzare gli asset intangibili
oggetto dell’analisi
• Le imprese non sembrano in grado di generare specifici
ritorni economico-finanziari legati significativamente al
proprio portafoglio brevetti e marchi. Ciò non esclude che
le aziende possano ricavare altri tipi di benefici dal
deposito di brevetti e marchi
62
Analisi aziende commerciali
63
Descrizione del campione
64
Distribuzione delle aziende commerciali
per provincia
•
Anche la maggior parte delle aziende commerciali del settore biomedicale è
localizzata in provincia di Padova, il 26,7% in provincia di Verona
65
Età delle aziende commerciali
•
L’evoluzione delle aziende commerciali mostra un andamento fortemente
crescente negli anni, a dimostrazione che l’aspetto commerciale si è via via
affiancato più recentemente a quello produttivo
66
Numero di dipendenti
aziende commerciali
•
Il numero medio di dipendenti delle aziende commerciali è 10, a conferma
che il campione è costituito per lo più da piccole imprese
•
Il valore mediano conferma questa tendenza
Valore medio e mediano del numero dipendenti
Numero dipendenti
Valore Medio
10
Valore Mediano
15
67
Analisi economico-finanziaria
Fatturato e attività totali
68
Dati di fatturato aziende commerciali 1/5
•
Nel 2012, quasi la metà delle aziende commerciali ha un fatturato tra i 2 e 10
milioni di euro
•
Risulta piuttosto elevata anche la quota di aziende commerciali con un
fatturato inferiore ai 2 milioni di euro
69
Dati di fatturato aziende commerciali 2/5
• L’insieme di aziende commerciali registra, negli anni di riferimento, un
andamento crescente di fatturato totale
• Il grafico considera sia l’insieme delle 86 aziende (campione intero) che il
sottoinsieme delle aziende che presentano i dati di fatturato in tutti gli anni
(sempre presenti)
70
Dati di fatturato aziende commerciali 3/5
•
Le micro e piccole imprese registrano un trend leggermente positivo per il
fatturato medio
•
Per le aziende di maggiori dimensioni tale trend crescente diventa più
significativo, al punto che il fatturato medio arriva a raddoppiare nel 2011
rispetto al 2004
71
Dati di fatturato aziende commerciali 4/5
• L’andamento del fatturato medio del campione delle aziende commerciali
mostra un trend complessivamente crescente in tutti gli anni d’analisi,
sebbene su valori inferiori rispetto alle aziende manifatturiere
72
Dati di fatturato aziende commerciali 5/5
•
Nel periodo tra il 2003 e il 2007 il tasso medio di crescita del fatturato delle
aziende commerciali è stato mediamente del 10%, mentre nel periodo postcrisi si evidenzia un lieve calo nella crescita del fatturato (7,4%)
Tasso di crescita del fatturato (pre-post 2007)
Periodo
Crescita fatturato
2003-2007
10%
2008-2011
7,4%
* Calcolato come Cagr del fatturato 2003-2007 = (fatturato2007/fatturato2003)1/(2007-2003) – 1
Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr del fatturato delle singole imprese
73
Andamento degli asset aziende
commerciali
•
Gli asset totali delle aziende commerciali registrano una crescita pressocché
costante nell’intero arco temporale considerato, che si attesta intorno a valori
pari all’11%
Tasso di crescita degli asset totali (pre-post 2007)
Periodo
Crescita asset totali
2003-2007
11%
2008-2012
11,6%
* Calcolato come Cagr degli asset 2003-2007 = (asset2007/asset2003)1/(2007-2003) – 1
Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei cagr degli asset delle singole imprese
74
Livello di patrimonializzazione
aziende commerciali
•
Il campione delle aziende commerciali registra un’incidenza del patrimonio
netto sulle attività totali complessivamente in crescita e si attesta, nel 2012,
attorno a valori del 31%
75
Immobilizzazioni immateriali aziende
commerciali
•
La quota di aziende commerciali che registra a bilancio delle immobilizzazioni
immateriali ha una tendenza moderatamente crescente nel tempo, arrivando
all’80% negli ultimi anni
•
Considerando le sole aziende che registrano a bilancio delle immobilizzazioni
immateriali, l’andamento medio dell’incidenza delle immobilizzazioni immateriali
sulle attività totali registra un forte aumento a partire dal 2007 e attualmente si
assesta intorno ai valori dello 4%
Incidenza delle immobilizzazioni
immateriali sul fatturato
Andamento della % di aziende con
immobilizzazioni immateriali
76
Evidenze aziende commerciali
• La maggior parte delle aziende commerciali si sono
sviluppate dopo gli anni ’80
• Negli anni, si registra un costante sviluppo del settore,
con aziende nuove e un aumento del giro d’affari
complessivo
• Le aziende commerciali sono mediamente micro o piccole
imprese e mostrano una crescita del giro d’affari
complessivo, anche negli anni caratterizzati da maggior
difficoltà economica
• La maggior parte delle imprese registra in modo
sistematico immobilizzazioni immateriali, ma l’incidenza
sulle attività totali si mantiene su valori contenuti
77
Analisi economico-finanziaria
Redditività e liquidità
78
Indicatori di redditività: ROS delle aziende
commerciali
• Il rapporto medio tra reddito operativo (Ebit) e fatturato,
denominato (ROS), ha nel complesso valori compresi tra il 6% e
l’8% circa
• In particolare si riscontra un calo nel valore medio del ROS negli
anni tra il 2007 e il 2009 e dopo il 2011
Andamento del ROS medio
10%
6.9% 7.2%
8%
6%
7.9% 8.3%
7.3%
6.9%
6.3%
6.1%
7.7%
6.4%
4%
2%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROS = (Ebit / Fatturato )*100
79
Indicatori di reddittività: ROA delle aziende
commerciali
•
Il rapporto medio tra Ebit e attivo netto (ROA) ha nel complesso valori
compresi tra il 7,3% e 11,6%
•
Il ROA si riduce nel 2005, 2008 e 2012
Andamento del ROA medio
14%
12%
10%
8%
10.6% 10.5%
11.6%
8.6%
8.3%
9.1%
8.6% 8.8%
7.3%
7.3%
6%
4%
2%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROA = (Ebit / Attivo Netto )*100
80
Indicatori di redditività: ROE delle aziende
commerciali
• Il rapporto medio tra utile e patrimonio netto (ROE) delle aziende
commerciali del campione ha un andamento piuttosto altalenante
• In particolare, i cali più significativi si sono verificati nel 2004, nel 2008 e
nel 2012, attestandosi comunque attorno a valori interessanti
Andamento del ROE medio
25%
20%
15%
20.93%
22.04% 21.28%
16.54%
19.07%
17.32%
15.40%
11.15%
13.25%
10%
13.33%
5%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*ROE = (Utile / Patrimonio Netto )*100
81
Liquidità primaria delle aziende
commerciali
•
L’indice di liquidità primaria (o current ratio) esprime la capacità dell’impresa
di far fronte alle uscite correnti generate dalle passività a breve, con le entrate
correnti generate dalle attività a breve
•
Anche le aziende commerciali presentano un indice di liquidità crescente, ma
su valori che meritano attenzione
Andamento dell'indice di liquidità
primaria
0.40
0.33
0.30
0.20
0.14
0.20 0.18 0.19 0.18
0.27
0.23 0.22 0.25
0.10
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*Liquidità primaria = Disponibilità liquide / Debiti a breve
82
Crediti e debiti commerciali aziende
commerciali
•
L’incidenza dei crediti commerciali sul fatturato per le aziende commerciali è
piuttosto elevata, dal momento che tocca valori mediamente compresi tra il
43% ed il 52%
•
L’incidenza dei debiti commerciali sul fatturato ha nel complesso un
andamento lievemente decrescente al di sotto del 20%
Incidenza dei crediti commerciali sul
fatturato
60%
50%
52.44%
44.77%
40% 43.12%
30%
51.82%
49.69%
52.82%
45.98%
50.45%
46.82%
40%
Incidenza dei debiti commerciali sul
fatturato
49.68%
30%
22.45%
20%
20%
21.27%
20.98%
17.85% 17.20%
18.24%
17.14%17.23% 15.68%
16.45%
10%
10%
0%
0%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
83
Copertura degli oneri finanziari aziende
commerciali
•
Nel complesso l’indice di copertura degli oneri finanziari del campione delle
aziende commerciali ha un andamento piuttosto altalenante nel tempo, ma su
valori sempre buoni
•
I valori da tale indice suggeriscono comunque la capacità da parte delle
aziende del settore di coprire gli interessi verso le banche e/o altri finanziatori
Andamento copertura oneri finanziari
17.9
20
16.6
15.6
15
11.6
15.6
11.0
10.0
8.6
10
14.4
10.6
5
0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
*Copertura On. Fin. = Reddito Operativo / Oneri finanziari totali
84
Evidenze aziende commerciali
• L’analisi degli indicatori di redditività evidenzia che le
aziende commerciali hanno un andamento simile e
costante nel tempo per quanto riguarda la redditività
delle vendite (ROS)
• Il ROA e il ROE delle aziende commerciali si assestano su
valori interessanti, anche negli anni di maggior difficoltà
economica
• Particolare attenzione meritano l’incidenza dei crediti sul
fatturato, che è piuttosto elevata, e i livelli di liquidità che
si attestano su valori critici
• Al contrario, le aziende del campione nel complesso
presentano buoni livelli di copertura degli oneri finanziari
85
Analisi brevettuale
86
Metodologia – DB brevettuali
• Database utilizzato: Thomson Innovation
• Partendo dalla lista di aziende del settore, si
procede con la ricerca dei brevetti di ogni
azienda
• La ricerca produce una lista di risultati che
mostrano le informazioni di base di ogni singolo
brevetto (Anno di pubblicazione, classe
tecnologica, paese, ecc.)
• Analisi ed elaborazione dei dati raccolti
87
Evoluzione temporale dei brevetti aziende
commerciali
•
Il numero totale di famiglie di brevetti raccolte senza limitazioni temporali è
24 detenuti da 2 aziende, di cui una ha un fatturato compreso tra i 2 e i 10
milioni di Euro, l’altra invece ha un fatturato superiore ai 10 milioni di Euro
•
Anche in questo caso, si nota che oltre il 90% dei brevetti sono successivi al
2000
•
Le successive analisi sono state effettuate sulle 23 famiglie brevettuali
registrate a partire dal 2000
Evoluzione temporale
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
88%
32
4
4%
1
<2000
8
8%
21
2
2000-2005
88
>2005
Numerosità dei portafogli brevettuali delle
aziende commerciali
•
L’azienda con fatturato superiore a 10 milioni di Euro detiene un portafoglio
che dal 2000 conta 19 famiglie di brevetti, mentre quella con fatturato
inferiore a tale soglia ha un portafoglio di dimensione minore ma comunque
consistente
•
Il possesso di brevetti, in questo caso, si concentra in due sole aziende
Dimensione media del portafoglio
brevettuale per classe di fatturato
19
20
18
16
14
12
10
8
6
4
4
2
0
0
<2M€
2-10M€
89
10-50M€
Ampiezza geografica brevetti aziende
commerciali
• Il country code ci informa sul grado di internazionalizzazione dei brevetti, che
risultano avere tutti una copertura internazionale
• Il 34,4% dei brevetti risultano europei (EP), mentre i restanti estendono la
protezione anche in paesi extra-europei registrando il brevetto presso ufficio
del WIPO (WO) e degli USA (US)
• Tali dati evidenziano la tendenza a proteggere a livello internazionale
Distribuzione geografica
Percentuale di deposito nelle
diverse aree
34,4%
65,6%
Europei
Internazionali
90
WO
34,4%
US
31,1%
EP
34,4%
Classi tecnologiche più rilevanti brevetti
aziende commerciali
• Le due classi tecnologiche più rilevanti per le aziende commerciali fanno
riferimento, in generale, agli strumenti per analisi chimiche e/o fisiche
• Segue la classe relativa alle apparecchiature per la microbiologia e
l’enzimologia
Ranking IPC Code più frequenti
Ranking IPC Code
G01N
C12M
A61B
Categoria IPC
Strumenti e metodi per analizzare i materiali a
partire dalla loro composizione chimica o dalle
loro proprietà fisiche
Apparecchiature per la microbiologia o per
l’enzimologia
Strumenti, impianti e processi diagnostici
91
Quota brevetti
50,0%
18,2%
13,6%
Evidenze aziende commerciali
• Solo due tra le aziende commerciali detengono
brevetti
• Si evidenzia che il settore è molto giovane in
termini di brevettazione
• La tendenza è ad avere brevetti internazionali
92
Analisi dei marchi
93
Metodologia – DB dei marchi
• Database utilizzati: Romarin e UIBM
• Il database Romarin contiene i marchi internazionali,
che, per settori in cui le aziende sono molto piccole
e il mercato è legato al territorio nazionale, non dà
una fotografia precisa; per questo gli si è affiancato il
database UIBM dei marchi italiani
• Partendo dalla lista di aziende del settore, si procede
con la ricerca dei marchi di ogni azienda per titolare
• I dati raccolti sono stati elaborati per ottenere le
informazioni di interesse
94
Evoluzione temporale dei marchi aziende
commerciali
• Il totale dei marchi raccolti per le aziende del campione è 17, detenuti
da 7 aziende su 86
• Le successive analisi prendono in esame soltanto i 16 marchi depositati
dal 2000
Evoluzione temporale dei marchi
90%
82.4%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
14
20%
10%
5.9%
00%
1
< 2000
11.8%
2
2000-2005
Anni
95
>2005
Aziende commerciali con marchi per classe
di fatturato
• Si nota una certa polarizzazione delle aziende commerciali per quanto
riguarda il possesso di marchi che si ricorda, però, sono solo 16 dopo il 2000
• Infatti solo il 2,2% delle aziende con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro detiene
dei marchi, mentre una per le altre due classi la percentuale di aziende che
possiedono marchi è superiore al 15%.
Distribuzione delle aziende con
marchi per classe di fatturato
25%
20.0%
20%
15.8%
15%
10%
05%
3
3
2.2%
1
00%
< 2M€
2M€ - 10 M€
96
> 10M€
Numerosità dei portafogli di marchi delle
aziende commerciali
• La maggior parte delle aziende che detengono marchi ne ha 1 soltanto
Distribuzione delle aziende per
numerosità del portafogli
60%
57.1%
50%
40%
28.6%
30%
20%
14.3%
10%
00%
1
2-5
Numero di marchi del portafoglio
97
>5
Ampiezza geografica marchi aziende
commerciali
• Anche i marchi registrati dalle aziende commerciali a partire dal 2000 hanno
quasi tutti una protezione a livello internazionale, a conferma dell’attenzione
verso i mercati esteri
• Le aree principali per cui viene chiesta la protezione sono gli Stati Uniti, la
Russia ed i Paesi Orientali
Percentuale di deposito nei diversi
Paesi
Usa
Distribuzione geografica
13,7%
Russia
11,8%
Cina
9,8%
8,9%
91,1%
Giappone
9,8%
Corea del Sud
9,8%
Internazionali
98
Italiani
Classi merceologiche per aziende
commerciali
• La classe merceologica più rilevante per il campione di aziende
commerciali fa sempre riferimento ad apparecchi e strumentazioni
medico-chirurgiche
• Seguono quelle relative agli strumenti di misura, controllo e salvavita e
prodotti ad uso sanitario-farmaceutico
Ranking Nice class più frequenti
Nice Class
10
09
05
Descrizione
Apparecchi e strumenti chirurgici, medici; articoli
ortopedici; materiale di sutura; protesi
Strumenti di misura, controllo, e salvavita
Prodotti farmaceutici, dentistici e veterinari; prodotti
igienici per scopi medici; alimenti e sostanze
dietetiche per uso medico o veterinario, alimenti per
neonati
99
Percentuale marchi
46,4%
14,3%
7,1%
Evidenze aziende commerciali
• Nel settore del biomedicale, il numero di aziende
che ha depositato marchi è maggiore del
numero di aziende che ha depositato brevetti
• Le imprese con fatturato superiore a 10 milioni di
Euro hanno maggiore propensione al deposito di
marchi
• Quasi la totalità dei i marchi ha copertura
internazionale, soprattutto verso Paesi dell’
Estremo Oriente, Russia e USA
100
Conclusioni
101
Implicazioni aziende commerciali
• Dalle analisi emerge che le aziende commerciali
del settore del biomedicale registrano brevetti e
marchi in modo praticamente trascurabile
• La tendenza alla registrazione di brevetti e
marchi è a livello internazionale
• In generale, considerata la ridotta presenza di
marchi e brevetti, il patrimonio immateriale
protetto non sembra rivestire un ruolo strategico
per le aziende commerciali.
102
ALLEGATO 1
Contestualizzazione nel
progetto MISE-Unioncamere
103
Il Progetto MISE-Unioncamere
• L’obiettivo del lavoro consiste nell’analizzare ed
integrare dati di carattere economico-finanziario
con informazioni relative ai diritti di proprietà
intellettuale (IPRs – Intellectual Property Rights),
nella fattispecie brevetti e marchi, a livello di
impresa
• Il progetto si propone inoltre di fornire una
metodologia volta ad effettuare analisi dei diritti
di proprietà intellettuale su specifici distretti/poli
industriali
104
Specifiche metodologiche
• L’analisi viene effettuata su tre specifici settori
negli ultimi anni fino al 2012, considerando le
imprese venete con un fatturato superiore a 1
milione di euro
• Le evidenze che ne derivano sono volte a fornire
una visione su specifiche di settore legate alla
gestione degli asset intangibili
105
Possibili approcci metodologici
Settoriale puro
Istituzionale
Basato su IPRs
Specifiche
Identificazione dei
soggetti a partire dai
codici ATECO di
riferimento
Identificazione diretta
delle imprese affiliate ad
un distretto o forme
assimilabili
Identificazione del
portafoglio brevettuale
di una certa area
geografica su di una
certa area tecnologica
Logica
Bilanci  IPRs  Dataset
per elaborazioni
Ragioni sociali  Bilanci
 IPRs  Dataset
IPRs  Imprese 
Bilanci  Dataset
Limiti
• Esclusione di IPRs
assegnati ad imprese
escluse dal settore di
partenza
• Problemi di
classificazione ATECO
• Incertezza sulla
esaustività della base
informativa
• Rischio di bias nelle
analisi legati a
motivazioni a livello di
impresa nella scelta di
adesione al
distretto/polo
• Necessità di
competenze più
specialistiche per la
fase iniziale di raccolta
dati
• Focalizzazione su
brevetti e non altre
forme di IPRs
106
Analisi per settore
Settore
Approccio
Metodologico
Riferimenti
Refrigerazione
Istituzionale
Settoriale puro
Elenco imprese fornito dal
distretto Refricold e AIDA (Codici
ATECO 2007)
Packaging
Settoriale puro
AIDA (Codici ATECO 2007)
Biomedicale
Settoriale puro
AIDA (Codici ATECO 2007)
107
ALLEGATO 2
L’analisi statistica
108
Metodologia
•
Per avere un’indicazione più significativa circa il legame tra il possesso di brevetti e
marchi e le performance economico-finanziarie, è stata effettuata un’analisi statistica
che si propone di testare l’effetto di una o più variabili indipendenti su una data
variabile dipendente
•
Il modello utilizzato è una regressione di tipo panel, che si basa cioè su un insieme di
dati rilevati nell’intervallo temporale considerato
•
L’analisi panel, condotta con un software statistico (es: Stata), riceve in input un
formato di dati che ha la seguente forma:
Legenda: PAT = Brevetti, TM = Marchi
109
Metodologia
• Le variabili inserite nel modello sono:
Variabili indipendenti
Numero di famiglie di brevetti
Numero di marchi
Variabili dipendenti
Fatturato
ROS
ROE
Variabili di controllo
Dimensione dell’azienda
Età dell’azienda
• Il modello su cui si basa l’analisi ha la seguente forma:
Salesi,t = β0 + β1(∑τ Patent Familiesi,τ) + β2(∑τ Trademarksi,τ) +
β3(Firm assetsi,t) + Error term
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Risultati dell’analisi
• Si riporta di seguito il dettaglio dei risultati
dell’analisi statistica per il modello avente come
variabile dipendente i ricavi di vendita
Nota: Perché il test sia significativo, la variabile P deve assumere un valore inferiore allo 0.005
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