gemellinuovo a4 - Policlinico Gemelli
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gemellinuovo a4 - Policlinico Gemelli
QRcode: come si usa? Scoprilo a pagina 4 Romani a Ostia, “rimandati” in fotoprotezione CAMBIA IL POLICLINICO GEMELLI IL PERCORSO DEL TUMORE DELLA MAMMELLA I romani sono “rimandati” in fotoprotezione. Questo il giudizio complessivo nella pagella in materia di prevenzione delle malattie della pelle stilata dai dermatologi del Policlinico universitario a conclusione del weekend dal 21 e 22 giugno, dedicato ai tumori cutanei e alla salute dermatologica, ultima tappa di Gemelli insieme. Nonostante i cittadini della Capitale abbiano manifestato notevole interesse per la salute della pelle, è emerso che applicano poco e in maniera incostante le regole di una corretta esposizione al sole, che se preso con attenzione è un alleato della nostra salute, ma che può diventare un nemico della pelle, divenendo un fattore di rischio anche per lo sviluppo del melanoma. Anche la tappa di Ostia ha raggiunto in pieno l'obiettivo: sono state oltre 700 le visite effettuate dall’equipe della Clinica Dermatologica del Policlinico Gemelli, diretta dalla prof. ssa Ketty Peris (a sinistra, in foto) presso l’area prevenzione dedicata ai tumori cutanei nella bella e funzionale cornice del Porto turistico di Ostia. Questa sesta tappa ha segnato la conclusione della manifestazione Gemelli insieme. Un successo al di sopra delle attese, con oltre 10.000 visite ai cittadini di Roma eseguite dalle equipe specialistiche del Gemelli nel percorso di prevenzione nelle piazze, durato oltre un anno per celebrare concretamente insieme ai cittadini il 50esimo compleanno del Policlinico dell'Università Cattolica. Il 7 luglio gran finale di Gemelli insieme, dedicato ai degenti e ai cittadini di Roma: alle ore 21, nel Piazzale antistante il Policlinico Gemelli, si terrà concerto di chiusura con il Maestro Nicola Piovani, che dirigerà i giovani del Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia Onlus. CLOWNTERAPIA: AL GEMELLI PATCH ADAMS GEMELLI INSIEME CON TENNIS&FRIENDS Mercoledì 4 giugno è stato un giorno davvero speciale per i bambini ricoverati al Gemelli. Il dott. Hunter Doherty, noto al grande pubblico come “Patch Adams”, medico e scrittore americano inventore della cosiddetta “clownterapia” (reso celebre in tutto il mondo dal film interpretato dall’attore Robin Williams) ha abbracciato i bambini e i ragazzi ricoverati, accompagnato dai medici e dai volontari dell’Associazione Ali di Scorta e di altre Associazioni operanti presso i reparti pediatrici del Gemelli. Giornata di prevenzione e un counseling completo e personalizzato sull’alimentazione, durante gli internazionali di Tennis al Foro Italico, nell’ormai conseueto abbinamento fra “Gemelli insieme”, la manifestazione itinerante per celebrare i 50 anni del Policlinico Universitario A. Gemelli, e Tennis & Friends, l’evento realizzato dalla Real Sports Events in collaborazione con il Policlinico. Accanto alla prevenzione, le sfide dei Vip sulla terra rossa, vinta da Paolo Bonolis e Maria Grazia Cucinotta. A PAGINA 2 A PAGINA 3 A PAGINA 8 PNEUMOLOGI E CHIRURGHI TORACICI IN PIAZZA PER LA “GIORNATA DEL RESPIRO” A PAGINA 2 COLONSCOPIA-TC NON INVASIVA: QUANDO IL VIRTUALE PUO’ SOSTITUIRE IL “REALE” A PAGINA 4 PRENDERSI CURA DELL’ ANZIANO CON LE TECNICHE DELLA CHIRURGIA MININVASIVA A PAGINA 6 INAUGURATO AL GEMELLI IL NUOVO CENTRO INTEGRATO DI SENOLOGIA CLINICA DELLA MEMORIA: SISTEMA INTEGRATO DI ASSISTENZA PER IL PAZIENTE CON DEMENZA Il Gemelli è un punto di riferimento in Italia per lo studio della demenza, con particolare attenzione sia alla dimensione biologica e diagnostica del problema sia alla dimensione terapeutica, riabilitativa e sociale. A PAGINA 7 A PAGINA 5 2 Giugno 2014 Anno 2 n. 6 Al Gemelli Patch Adams: il papà della clown terapia Mercoledì 4 giugno è stato un giorno davvero speciale per i bambini ricoverati presso il Policlinico Gemelli. Per la prima volta in un ospedale di Roma, è arrivato infatti il dott. Hunter Doherty, noto al grande pubblico come “P Patch Adams”, medico e scrittore americano. Si tratta dell’inventore della cosiddetta “clownterapia”, reso celebre in tutto il mondo dal film del 1988 interpretato dall’attore Robin Williams. Patch Adams ha incontrato i bambini ricoverati nelle Unità Operative di Oncologia pediatrica e di Neurochirurgia infantile del Policlinico Gemelli, dirette dai professori Riccardo Riccardi e Massimo Caldarelli. La visita, nell’unico ospedale italiano del suo breve tour, è stata promossa e organizzata dall’Associazione “Ali di Scorta”, presieduta da Silvia Riccardi, che presso il Policlinico Gemelli offre sostegno psicologico, economico e logistico alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che soffrono per gravi patologie neurochirurgiche e onco-ematologiche. Il celebre medico s’ è intrattenuto per un’intera mattinata al Gemelli. Per due ore, dalle 10.30 alle 12.30, ha presentato e condiviso con il pubblico, nell’Aula Brasca, idee e storie della sua incredibile esperienza di cura; quindi si è aperto il dibattito, al quale hanno preso parte medici, operatori sanitari, psicologi, ludoterapisti, sullo stretto rapporto che intercorre fra umorismo e salute delle persone, specialmente dei bambini, e l’influenza che un approccio terapeutico olistico, generale e personalizzato può avere anche sulla comunità dei pazienti e sulla società intera. Quindi, il momento più atteso: l’abbraccio di Patch Adams, accompagnato dai medici e dai volontari dell’Associazione Ali di Scorta e di altre Associazioni operanti presso i reparti pediatrici del Gemelli, con i bambini e i ragazzi ricoverati, per un incontro personale e indimenticabile con i piccoli degenti. Pneumologi e chirurghi toracici in piazza per la “Giornata del Respiro” Pneumologi e chirurghi toracici del Policlinico Gemelli hanno partecipato, sabato 31 maggio, a Piazza S. Silvestro a Roma, alla “Giornata del respiro” promossa dall’Agenzia Nazionale per la Prevenzione (ANP) in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco per sensibilizzare la popolazione sulle Malattie Polmonari Croniche e per presentare la Campagna Polmone Rosa per la prevenzione dei tumori polmonari nelle donne. Insieme al Gemelli, le Associazioni di pazienti Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), FederASMA e ALLERGIE Onlus, e altre strutture ospedaliere romane per offrire consigli e screening gratuiti per sensibilizzare la popolazione sulle Malattie Polmonari Croniche. Le patologie respiratorie costituiscono uno dei più rilevanti problemi sanitari sia per l’elevata mortalità che per le conseguenze disabilitanti e per i costi socio economici che comportano. Gli pneumologi e i chirurghi toracici del Gemelli sono intervenuti per screening e consulti gratuiti: presenti in piazza l’Unità operativa di Pneumologia del Policlinico, diretta dal prof. Salvatore Valente, e di Chirurgia Toracica diretta dal prof. Pierluigi Granone, che da molti anni si occupano della diagnostica e terapia rispettivamente della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) nei suoi vari stadi e di neoplasie polmonari. “Abbiamo portato in piazza quelle iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una serie di patologie polmonari spesso autoinflitte proprio a causa del fumo di sigaretta”, ha dichiarato il prof. Granone. “E’ indispensabile effettuare un’adeguata sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull’importanza della prevenzione primaria della Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva e del tumore polmonare”, ha affermato il prof. Valente Entrambe queste patologie riconoscono un comune fattore di rischio, il fumo di tabacco, e comportano un carico già elevatissimo e tuttora crescente in modo allarmante in termini di di- sabilità cronica, di onere per la spesa sanitaria e di mortalità anticipata. La giornata è stata promossa da ANP con l’aiuto di Agetica, Agenzia Etica per il terzo settore, avvalendosi della collaborazione oltre che degli specialisti del Gemelli, anche di altre strutture ospedaliere cittadine tra cui il Campus Bio-Medico, con l’aiuto dei Cavalieri di Malta, e delle Associazioni di pazienti Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e FederASMA e ALLERGIE Onlus. Giugno 2014 Anno 2 n. 6 3 Gemelli insieme al Foro Italico con “Tennis & Friends” 1 Agli Internazionali BNL d’Italia, “Gemelli insieme”, la manifestazione itinerante per celebrare i 50 anni del Policlinico Universitario A. Gemelli, e Tennis & Friends, l’evento realizzato dalla Real Sports Events in collaborazione con il Policlinico, sono scesi in campo con l’equipe di specialisti coordinati dal prof. Marco Mettimano, Dirigente Medico di Medicina In- terna e Angiologia e dal prof. Giacinto Abele M igg iano, Direttore dell’Unità Operativa di Dietetica del Policlinico Gemelli, per proporre una giornata di prevenzione e un counseling completo e personalizzato sull’alimentazione, come arma di prevenzione e cura di diverse patologie. In collaborazione con la FIT e Coni, nella cornice del maxi evento sportivo, è 2 GEMELLI@FORNELLI LA SANA ALIMENTAZIONE SCENDE IN CAMPO SULLA TERRA ROSSA 1. Da sinistra, il dott. Marco Mettimano, Dirigente Medico Medicina Interna e Angiologia, il dott. Giorgio Meneschincheri, Direttore Relazioni Esterne del Policlinico Gemelli e il prof. Antonio Spataro, Direttore dell’ Istituto di Medicina dello Sport del CONI 2. L’ equipe medica del Gemelli con al centro Maria Grazia Cucinotta 3. Uno dei punti informativi con i medici del Gemelli Nella cornice degli Internazionali BNL di tennis d’Italia è stato presentato al pubblico il progetto Gemelli@Fornelli, nato dalla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore - Policlinico A. Gemelli e lo chef pluristellato Heinz Beck. Il Progetto “social” lanciato sul sito web (www.gemellifornelli.it) dal quale, selezionando una determinata patologia, si accede al relativo gruppo sul profilo Facebook Gemellifornelli, dedicato agli argomenti nutrizionali della patologia stessa. Questo progetto mette insieme la competenza culinaria di Heinz Beck e l’equipe medica del Policlinico A. Gemelli, per seguire i problemi stato possibile sottoporsi gratuitamente ai controlli della pressione arteriosa in occasione della Giornata Mondiale dell’ipertensione o avere consigli sulla dieta personalizzata più appropriata da seguire. Accanto alla prevenzione, le sfide dei Vip sulla terra rossa. Alla manifestazione, ideata dal dott. Giorgio Meneschincheri del Policlinico Gemelli, ha preso parte un gran numero di personaggi, che si sono sfidati sui campi degli Internazionali in brevi incontri con formula doppio giallo tie break, commentati dalla conduttrice Myriam Fecchi. Paolo Bonolis e Maria Grazia Cucinotta sono stati premiati dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Sul campo anche molti Vip, fra i quali Frances c o G i o r g i n o, S e ba s t i a n o S o mm a , J i mm y Ghione, Gianni Rivera, Massimiliano Ossini, Massimo Wertmuller, Carolina Marconi, Fab iana Balestra, P aola Concia, Eva G rimaldi, I m ma B a tt a gl i a, F a b i o Ga l a n te, Da r i o Marcolin, Andrea Lo Cicero, il chitarrista Phil Palmer, Maria Amelia Monti, Nathalie Caldonazzo, Fabio Troiano, Laura Freddi, Alessandro Haber, Domenico Procacci, Matilde Brandi, Federica Nargi e Amadeus, che hanno sfidato gli ex “Davis men” Marco Meneschincheri, Diego Nargiso, Vincenzo Santopadre. 3 dell’alimentazione dei degenti, dei pazienti dimessi e di quanti intendono avere informazioni in materia nutrizionale e dietetica, sfruttando la potenza di interazione e info comunicazione dei social network. Sul sito è possibile postare quesiti, dubbi, filmati, racconti, per poi ricevere in un tempo ragionevole (dai 3 ai 5 giorni) risposte qualificate, maturate dal confronto dello Chef con gli specialisti della nutrizione, guidati dal prof. Giacinto Abele Miggiano. Dai numeri raccolti dal sistema potranno emergere studi di grande interesse e numeri sulla “geografizzazione” delle patologie o sulla “frequenza” delle soluzioni migliori. 4 Giugno 2014 Anno 2 n. 6 Colonscopia-TC non invasiva: quando il virtuale può sostituire il “reale” Al Gemelli uno dei primi centri italiani Nel marzo 2008, l’American Cancer Society ha pubblicato le nuove linee guida per lo screening del cancro colorettale, ed ha incluso per la prima volta la colonscopia virtuale tra le metodiche disponibili, nei soggetti con oltre 50 anni d’età e con un “rischio intermedio” di sviluppare un cancro colorettale. Nei pazienti ad “alto rischio”, con un familiare affetto da cancro del colon o che abbiano già subito la rimozione di un polipo adenomatoso, è da preferire, invece, la colonscopia tradizionale perché la possibilità di trovare malattia è alta. In questi pazienti, la colonscopia tradizionale può essere anche “operativa” permettendo l’asportazione dell’eventuale polipo o la biopsia di un eventuale cancro. La colonscopia virtuale può essere offerta nel caso di rifiuto, da parte del paziente, a sottoporsi allo studio endoscopico classico. Nel Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico Gemelli di Roma, diretto dal prof. Lorenzo Bonomo, le dott.sse Brunella Barbaro e Maria Gabriella Brizi coordinano un team di radiologi con esperienza in Colonscopia virtuale ed il Dipartimento è stato uno dei primi centri in Italia ad effettuare la colonscopia virtuale, ha partecipato a studi che hanno coinvolto centri di eccellenza nazionali ed internazionali con risultati molto incoraggianti pubblicati in riviste prestigiose che hanno verificato come la colonscopia virtuale sia accurata nell’evidenziare lesioni clinicamente significative, cioè polipi che per le dimensioni > 6 mm, sono potenzialmente “a rischio” di essere o diventare cancro. QR code : inquadratelo col cellulare Il simbolo di forma quadrata che trovate in prima pagina è un "QR code". Inquadrato con la fotocamera del cellulare, collega direttamente alla versione pdf, scaricabile e stampabile, che si ottiene dal sito www.policlinicogemelli.it. Perché funzioni, il telefono deve potersi collegare ad internet, avere la fotocamera ed il programma (scaricabile gratis dalla rete) che riesce a "vedere" e leggere i QR code. Per maggiori informazioni: http://bit.ly/ QRistruzioni La colonscopia virtuale o colonografia TC è una metodica radiologica non invasiva, un esame TC dell’addome, eseguito dopo aver disteso il colon con aria (o anidride carbonica) mediante un piccolo tubicino (catetere) di gomma endorettale. L’ esame TC viene successivamente rielaborato mediante software dedicati che forniscono una rappresentazione della mucosa del colon simile a quella ottenuta con la colonscopia tradizionale e che permettono al radiologo di “navigare virtualmente” all’interno del colon senza l’introduzione di una sonda endoscopica alla ricerca di eventuali lesioni cancerose o dei suoi precursori benigni, cioè, i polipi. E’ un esame innocuo, e privo di rischio biologico (le moderne tecniche di acquisizione “a bassa dose” somministrano al paziente una quantità di radiazioni analoga o lievemente superiore alla dose annuale di esposizione ambientale a radiazioni per ogni singolo individuo). L’ esame è ben tollerato, non richiede l’assunzione preventiva di purganti, ma solo di stimolatori della motilità intestinale (i due giorni precedenti l’esame) e una soluzione di mezzo di contrasto (mdc) per via orale (il giorno dell’esame, in sala radiologica). Non è Ge me lliinforma - Bollettino a diffusione interna per il Policlinico "A. Gemelli" di Roma Testata in attesa di registrazione Dire ttore: Nicola Cerbino Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli, Giorgio Meneschincheri, Carla Alecci, Francesca Russo, Emiliana Stefanori Consulenza giornalistico-e ditoriale : Value Relations srl - Enrico Sbandi Redazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli, Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli, Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, Federica Mancinelli, Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota. Stampa: Cangiano Grafica via Palazziello 80040 Volla (Na) richiesta la somministrazione di mdc per via endovenosa, e non necessita di sedazione; inoltre, l’esame è rapido e una volta terminato, il paziente può tornare a qualsiasi attività lavorativa. La colonscopia virtuale è oggi raccomandata come indagine complementare dopo una colonscopia tradizionale “incompleta” per la valutazione del colon non esplorato all’esame convenzionale per cause anatomiche (“colon lungo”, aderenze post-chirurgiche) o meccaniche (stenosi). Nei pazienti anziani o fragili (turbe cardiocircolatorie o della coagulazione) è l’esame di prima scelta, grazie alla minore invasività. Nei paesi industrializzati il cancro del colon è la seconda causa di morte per tumore, ha uno sviluppo lento e nasce come lesione benigna, il polipo, che se identificato previene un futuro cancro, con conseguente riduzione non solo della mortalità, ma anche dell’incidenza di malattia. Prenotazioni: www.policlinicogemelli.it (“Prenotazioni colonscopia virtuale”) [email protected] Giugno 2014 Anno 2 n. 6 La Clinica della Memoria: sistema integrato di assistenza per il paziente con Demenza Il rame nel sangue predice l’ Alzheimer Il test al Gemelli Il numero di persone affette da demenza è in progressiva crescita nelle società occidentali. Si calcola che in Italia circa un milione di persone sia affetto da demenza e circa il 60% di questi è affetto dalla Malattia di Alzheimer. Il Policlinico universitario Agostino Gemelli ha sempre rappresentato un punto di riferimento in Italia per lo studio della demenza, con particolare attenzione sia alla dimensione biologica e diagnostica del problema sia alla dimensione terapeutica, riabilitativa e sociale. Le due Unità Valutative Alzheimer della Geriatria e della Neurologia seguono circa 4.000 pazienti ed effettuano oltre 50.000 prestazioni ambulatoriali l’anno, tra visite neurologiche, neuropsicologiche, neuro comportamentali, geriatriche e valutazioni neuropsicologiche e multidimensionali, rappresentando in questo modo l’Unità Alzheimer più grande d’Italia. Clinica della Memoria”, di cui è responsaLa “C bile il dott. Camillo Marra, nasce dalla volontà di produrre uno sforzo sinergico, da parte del prof. Paolo Maria Rossini, direttore dell’Istituto di Neurologia e del prof. Rob er to Bernabei, Direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia, al fine di riunire le diverse competenze del Dipartimento sotto un’unica regia. Scopo finale è quello di favorire delle corsie preferenziali alla crescente richiesta di diagnosi e coprire i bisogni assistenziali in tutte le fasi della malattia. L’ obiettivo dell’Unità dipartimentale di Clinica della Memoria è quello di fornire ai pazienti un servizio di rapido inquadramento attraverso un accesso alle prime ‘visite neuropsicogeriatriche’ che vengono svolte presso il poliambulatorio del CEMI. All’interno della Clinica della memoria coesistono varie figure assistenziali (neurologo, geriatra, psicologo, riabilitatore cognitivo, logopedista) che intervengono per le proprie competenze nei vari momenti della storia clinica del paziente affetto da demenza. La possibilità di una diagnosi precoce di demenza è centrale al fine di mettere in atto provvedimenti terapeutici e assistenziali tempestivi. Tra le procedure iniziali, l’indagine neuropsicologica, le indagini neuro radiologiche, biologiche e genetiche sono centrali per il corretto inquadramento diagnostico. La gestione delle comorbilità nel demente è un altro aspetto gestionale cruciale ed in questo ambito le competenze geriatriche sono fondamentali nelle fasi più avanzate della patologia. Non meno importanti sono i supporti riabilitativi, cognitivi e motori e l’attività di counseling per i caregivers. La gestione del paziente con demenza non è più quindi dominio di una sola specialità – sottolinea il Prof. Roberto Bernabei – ma solo attraverso una gestione integrata di più specialisti si possono coprire le necessità assistenziali del paziente e delle famiglie. L’ ambulatorio per le prime visite Neuropsicogeriatriche si svolge il lunedì dalle 8 alle 11. Per prenotazioni: 06 3015.7000 L’ ambulatorio UVA è aperto tutti giorni dalle 11 alle 14. Per prenotazioni: 06 3015.4333 Un esame del sangue Made in Italy misura l’eventuale eccesso di rame “libero” nel sangue che triplica il rischio di ammalarsi di Alzheimer. I risultati di una serie di studi dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli e Fatebenefratelli sul ruolo del rame nello sviluppo della malattia apre la prospettiva di ridurre la probabilità di ammalarsi abbassando le concentrazioni di rame nel sangue di soggetti a rischio. Ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli e Ospedale Fatebenefratelli di Roma (Fondazione Fatebenefratelli, AFaR) in collaborazione con numerosi centri di ricerca hanno dimostrato negli anni il ruolo della frazione di rame “libero” (non legato alla proteina-veicolo ceruloplasmina) nel sangue di contribuire ai processi che facilitano la neurodegenerazione. Di recente, questi ricercatori in stretta collaborazione con la Canox4Drugs hanno messo a punto un test per predire il rischio di ammalarsi di Alzheimer misurando le concentrazioni plasmatiche di rame nel sangue. Si tratta di un metodo brevettato che misura esclusivamente il rame “libero” (non legato a proteine) nel sangue e quindi capace di circolare fino al cervello ed andare a danneggiarlo. L’ esame è già disponibile presso il Policlinico A. Gemelli. Questo traguardo è stato ottenuto da una ricerca iniziata presso il Fatebenefratelli, coordinata dal prof. Paolo Maria Rossini, ora direttore dell’Istituto di Neurologia del Policlinico A. Gemelli, e di un gruppo di neurobiologi di cui è responsabile la dott.ssa Rosa nna S qui tt i, ricercatrice della Fondazione Fatebenefratelli. Per effettuare il test C4D è sufficiente sottoporsi a prelievo di sangue, a digiuno, presso gli ambulatori a pagamento situati al 1° Piano, ala U, del Policlinico A. Gemelli (area CEMI). Il prelievo si effettua solo su prenotazione al Numero verde: 800.602.337 tutti giorni solo la mattina dalle ore 8.30 5 6 Giugno 2014 Anno 2 n. 6 Prendersi cura dell’ anziano con le tecniche della chirurgia mininvasiva I casi in cui l’ età sconsiglia di operare un paziente a rischio Anche l’ aspettativa di vita può influenzare profondamente la decisione di eseguire un intervento chirurgico su un paziente avanti negli anni. Per esempio, gli interventi chirurgici elettivi che possono mettere a rischio la vita del paziente (come la resezione di un aneurisma aortico) devono essere presi in considerazione se l’aspettativa di vita del paziente è di 8-10 anni, ma, forse, devono essere evitati se l’aspettativa di vita è di soli 1-2 anni. Bisogna confrontare sempre i benefici potenziali con i rischi potenziali. Vediamo, per confronto, cosa accade negli Stati Uniti, dove gli interventi eseguiti su pazienti over 65 sono quasi il doppio (215 interventi ogni 1000 persone) di quelli eseguiti sugli under 65 (120 interventi ogni 1000 persone). il 36% degi over 65 ospedalizzati è sottoposto a un trattamento chirurgico. Il 28% di tutte le procedure chirurgiche sono eseguite su over 65. Inoltre, il 50% di tutti gli interventi condotte in emergenza è eseguito su pazienti anziani; i più frequenti interessano il grosso intestino (25%), la parete addominale (17%), lo stomaco (17%), la via biliare (11%) e il piccolo intestino (10%). L’ età è considerata, generalmente, un fattore di rischio indipendente per le complicanze chirurgiche e la morte, specialmente nel caso di interventi eseguiti in emergenza. La percentuale della mortalità chirurgica aumenta in modo quasi lineare con l’età e il 75% di tutti i decessi post-operatori si verifica nei pazienti anziani. Anche le complicanze non fatali sono più frequenti nell’anziano. L’ età può, quindi, rappresentare un motivo sufficiente per evitare un intervento. Ad eccezione di casi particolari, alcune operazioni (ricostruzioni dentali estese, trapianto di rene, sostituzione articolare in assenza di grave sintomatologia dolorosa, colecistectomia per litiasi biliare asintomatica) possono essere meno indicate in persone particolarmente anziane e fragili. I nostri primi antenati vivevano mediamente 16 anni. Abitavano le valli di Cro-Magnon (Dordogna), gli scogli dei Balzi Rossi (Ventimiglia) e le praterie della Neanderthal (Germania). La loro esistenza era: nascere, crescere, sopravvivere, riprodursi e morire. Un po’ meglio le cose andavano ai tempi degli Antichi Romani, che avevano una speranza di vita di quasi 40 anni. Parti a grande rischio, alta mortalità infantile, difficilmente riuscivano a morire nel proprio letto. Al contrario era molto facile trovarsi “precocemente” in un campo di battaglia. Quando, poi, non si finiva accoltellati (magari da parenti stretti), come Giulio Cesare, esempio - peraltro - di rara longevità (56 anni) per quei tempi . Il vero miracolo di “esplosione di anni di vita” si è avuto nel XX secolo. Nel nostro Paese, come in altri Paesi industrializzati, si è assistito ad un progressivo aumento della vita media che ha determinato un rapido incremento della popolazione anziana. L’ aspettativa di vita si è quasi duplicata, passando dai circa 50 anni dei primi del Novecento agli oltre 80 di oggi. La speranza di vita massima di un bambino che nasce in Europa in questi giorni è tra i 95 e i 110 anni. Molti scienziati ritengono che la vita biologica possa arrivare ai 120 anni. Fragilità e “grandi vecchi” Avere una vita di “tanti anni” espone a nuovi rischi: malattie degenerative, cronicità, fragilità, patologie oncologiche, seconde neoplasie primitive. Nel 2030 nel Mondo Occidentale il 20% della popolazione avrà oltre 65 anni. Di questi 1 su 4 avrà spento almeno 85 candeline. Ma c’è un’altra faccia della medaglia: il 21% della popolazione con più di 60 anni potrebbe aver bisogno di un intervento chirurgico (contro il 12% di quella tra i 45 ed i 60 anni). “Il grande anziano con le sue fragilità ha bisogno di un approccio specialistico dedicato”, sottolinea il prof. Antonio Crucitti, dell’Istituto di Semeiotica Chirurgica dell’Università Cattolica, direttore dell’UOC di Chirurgia Generale e Mininvasiva dell’Ospedale “Cristo Re” e neopresidente della Società Italiana di Chirurgia Geriatrica. “Lo specialista in chirurgia geriatrica si occupa soprattutto dei pazienti ‘anziani’ ossia delle persone che hanno ancora statisticamente una speranza di vita di almeno 10 anni rispetto alla vita media. E’ questo il periodo in cui avvengono i maggiori mutamenti fisiologici che caratterizzano l'eta avanzata). Un tempo il ‘grande vecchio’ era una persona straordinariamente selezionata e, quindi, in relativo buono stato di salute. Oggi con l’evoluzione della medicina molte persone raggiungono ‘grandi età’ anche se affette da molte patologie”. Il ‘grande anziano’ al Gemelli trova un approccio specialistico dedicato, con grande esperienza nel gestire i “pazienti fragili” I candidati alla chirurgia sono sempre di più persone anziane. Il 10% degli over 65 sono persone che presentano fragilità che è estremamente importante saper riconoscere e inquadrare. Si tratta di una condizione nuova per la storia della medicina. Anche la Letteratura scientifica conferma l’interesse sul tema: negli ultimi 5 anni sono stati pubblicati oltre 221 studi sul tema di fragilità e chirurgia nell’anziano. Nei precedenti 20 anni il numero degli studi non superava le 60. Le decisioni del chirurgo L’età del paziente può influenzare il timing dell’intervento. Per i pazienti più anziani affetti da una colecistite, la colecistectomia deve essere eseguita più precocemente, perché la percentuale della mortalità aumenta dal 2%, quando l’intervento chirurgico viene eseguito entro 1224 ore dalla diagnosi, al 10%, quando il trattamento chirurgico viene rimandato. Di contro, la percentuale della mortalità è più bassa quando certe procedure (intervento per ernia inguinale o per aneurisma dell’aorta addominale) vengono eseguite d’elezione piuttosto che d’urgenza, giustificando un eventuale rinvio del trattamento. Fortunatamente sono, oggi, a disposizione tecniche mini-invasive, laparoscopiche e combinate, impensabili pochi anni fa, che permettono un approccio al paziente anziano, “fragile”, anche per interventi ritenuti “pesanti”, soprattutto in chirurgia addominale. Per ulteriori informazioni: [email protected] Giugno 2014 Anno 2 n. 6 Inaugurato al Gemelli il nuovo Centro Integrato di Senologia Un passo importante per il Polo Donna Tecnologie innovative e trattamenti medici all’avanguardia uniti alle terapie complementari (quali agopuntura, fisioterapia, riflessologia plantare e servizio di supporto psico-oncologico) per il benessere delle donne che affrontano la sfida del tumore al seno. Sono gli elementi caratteristici del nuovo Centro Integrato di Senologia del Policlinico Gemelli. La struttura si trova al settimo piano, edificio “O”, e si estende in un’area di circa 800mq. Grazie alla disponibilità delle più avanzate tecnologie in campo diagnostico, si possono effettuare in unico luogo tutte le procedure necessarie per la prevenzione e cura della malattia (ecografia, mammografia digitale e tridimensionale, mammo tomografia) con relativa area per la refertazione degli esami. Il Centro dispone di una sala di attesa e accettazione, cinque ambulatori di visita, due sale per analisi ecografiche, due sale per esami RX e una sala per biopsia su guida stereotassica; inoltre è presente un’ampia sala polivalente per le attività di definizione multidisciplinare dei percorsi terapeutici di ogni paziente in trattamento. Semplicità delle forme e utilizzo di materiali con toni contemporanei, rosa e grigio, rendono l’ architettura del luogo particolarmente “a misura di donna”. La nuova struttura, dedicata integralmente all’assistenza delle donne che si confrontano con la malattia e specializzata nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie della mammella, è il primo centro nella Regione Lazio di questo tipo. Il Centro si distingue per l’offerta, insieme ai trattamenti oncologici convenzionali per la cura delle neoplasie al seno con l’applicazione delle più avanzate tecnologie e conoscenze in ambito scientifico - chirurgia, chemioterapia, terapia ormonale -, di terapie complementari o integrate quali agopuntura, fisioterapia, riflessologia plantare e supporto psico-oncologico. “Tutto questo - dichiara il prof. Riccardo Masetti, Direttore dell’ U.O. di Chirurgia Senologica del Gemelli e Presidente di Susan G. Komen Italia - ha il fine di prendersi cura non solo della malattia, ma anche della persona malata. Vogliamo offrire alle donne un approccio olistico al problema del tumore del seno, una sintesi tra trattamenti specialistici basati sulle più recenti acquisizioni della medicina e una cura della persona nella sua unità psico-fisica che garantisca il pieno raggiungimento e mantenimento del benessere”. “Siamo convinti che solo un percorso terapeutico che parta dalle prime fasi di prevenzione e screening - aggiunge il prof. Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita Nascente, del Bambino e dell’Adolescente del Gemelli fino alle terapie integrate che vedono la stretta e continua sinergia degli staff medici, sanitari e di supporto psicologico, possa creare quel percorso efficace che non è solo cura medica, ma vero e proprio ‘prendersi cura’ della persona nella sua interezza, complessità e in tutti i suoi bisogni”. All’inaugurazione del nuovo Centro di Senologia, lo scorso 15 maggio, sono intervenuti il Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, la moglie dell’Ambasciatore degli USA in Italia, Linda D oug las s, la presidente di Susan G. Komen, Judy Salerno. I lavori sono stati aperti dal Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica Rocco Bellantone, dal Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica Marco Elefanti e dal Direttore del Policlinico Maurizio Guizzardi. “Il tumore al seno purtroppo si conferma la neoplasia con la più alta incidenza fra i tumori della popolazione femminile - ha affermato il dott. Guizzardi -. All’interno del Polo Donna del Gemelli abbiamo realizzato questa struttura integrata, che dà una risposta complessiva alla malattia, nella quale si svolge tutto il percorso diagnosticoterapeutico, costruita per prenderci cura globalmente di un problema che spesso investe e coinvolge non solo la singola donna che si ammala, ma anche il nucleo familiare”. Nell’occasione è stato anche illustrato il progetto di gemellaggio tra il nuovo Centro di Senologia del Policlinico Gemelli e l’Hopexchange Medical Center di Kumasi in Ghana, con l’intervento di S.E. Cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. 7 8 Giugno 2014 Anno 2 n. 6 Cambia il Policlinico Gemelli il Percorso del tumore della mammella Risposte più pronte, sicure ed efficaci alla sempre crescente domanda di salute, in linea con i requisiti del governo clinico: per offrirle, il Gemelli ha completamente rivisto l’organizzazione interna e delle modalità di erogazione delle cure, concentrando in modo omogeneo e integrato le varie attività, trasformando di fatto la struttura da “Policlinico” in “Poli-clinics”. Da questo progetto sono nati infatti cinque Poli: il Polo Cardiovascolare, il Polo Donna, il Polo Emergenza, il Polo Neuroscienze il Polo Oncologico, che hanno consentito di riorganizzare in modo integrato professionalità e tecnologie per realizzare luoghi di cura certi e riferimenti facilmente identificabili. Tutti gli utenti hanno in questo modo la possibilità di accedere ai percorsi clinico assistenziali dei Poli per affrontare i vari problemi di salute, trovando le risposte più idonee a soddisfare le proprie esigenze, che risulteranno sempre prioritarie per tutti gli operatori. Per informazioni sull'organizzazione dei Poli assistenziali del Gemelli: Governo Clinico: 06 3015.5955 email: [email protected] IL POLO DONNA Il Polo Donna nel Policlinico Gemelli ha lo scopo di sviluppare appositi percorsi clinico-assistenziali per la donna. Per molte patologie, l’evidenza scientifica dimostra che tale approccio consente di ridurre il livello di errore nella pratica medica, migliora e personalizza le terapie, migliora la sopravvivenza e la qualità di vita delle donne, sviluppa una medicina di genere che sia la più all’avanguardia possibile. Ogni donna sarà presa in carico da èquipe multidisciplinari, per una cura centrata sui suoi bisogni, anche in continuità con l’assistenza territoriale. Cosa c’ è dentro il Polo Donna? Il Polo Donna è costituito da team multidisciplinari e si avvale di ginecologi, senologi, neonatologi, pediattri, oncologi, radioterapisti, endocrinologi, diabetologi, cardiologi, cardiochirurghi, neurologi etc che, seguendo percorsi clinico-assistenziali ed attuando una attività di ricerca continua, lavorano alla prevenzione ed al trattamento di tutte le fasi delle malattie che colpiscono la donna. E’ ben noto che molte malattie sono prevalentemente a carico del sesso femminile, quali le patologie autoimmuni e reumatiche, i disturbi del metabolismo, il diabete tipo I e II, malattie neurologiche quli la sclerori multipla e la cefalea. Per tutti questi problemi di salute saranno definiti percorsi dedicati. Sono parte importante del Polo Donna i percorsi clinici che riguardano i tumori della mammella e del sistema riproduttivo femminile, quali i tumori dell’utero, dell’ovaio e della vulva. Inoltre si occupa dei percorsi inerenti alla gravidanza fisiologica, alla gravidanza ad alto rischio, al neonato, al bambino prematuro o con problemi. Sono presi in considerazione la menopausa e l’osteoporosi. Il Polo Donna non solo si prende carico di definire tutti i percorsi clinico-assistenziali, ma cerca di promuovere iniziative a carattere sociale e psicologico volte a sostenere la donna in difficoltà. Se necessario, si raccorda con gli altri Poli e le altre strutture del Policlinico per dare una risposta globale alla domanda di salute delle pazienti. Obiettivo del Polo Donna è anche creare una task-force con gli specialisti del territorio e con i medici di medicina generale per offrire alla donna un servizio completo, efficace ed efficiente. Il Percorso per la donna con tumore maligno della mammella Il tumore della mammella rappresenta ancora oggi la prima causa di morte per tumore nelle donne. Nel corso del tempo l’epidemiologia di questo tumore ha subito sostanziali modifiche legate all’introduzione dei programmi di scree- ning e alla diffusione di efficaci protocolli terapeutici. Se un tumore della mammella è identificato e trattato precocemente, le possibilità di guarigione per la paziente si moltiplicano. La costruzione, all’interno del Policlinico Gemelli, di un percorso clinico-assistenziale per la gestione della donna con un tumore maligno della mammella permette di offrire il migliore processo di cura possibile attraverso un approccio multidisciplinare integrato, che prevede il coinvolgimento di radiologi, anatomopatologi, chirurghi, oncologi medici, radioterapisti, chirurghi plastici e psicologi abituati a lavorare in nteam. Il percorso clinico-assistenziale è avviato simultaneamente alla nascita della Breast Unit del Policlinico Gemelli in cui tutti i servizi dedicati alla diagnosi e cura del tumore della mammella verranno erogati da specialisti coordinati tra loro, con protocolli condivisi ed in rispetto degli standard assistenziali più rigorosi. Prevedibile e sicuro sarà il beneficio assistenziale e la compliance da parte della donna. Per maggiori informazioni rivolgersi a: [email protected] tel. 06.3015.6327