gemellinuovo a4 - Policlinico Gemelli

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gemellinuovo a4 - Policlinico Gemelli
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Romani a Ostia, “rimandati” in fotoprotezione
CAMBIA IL POLICLINICO GEMELLI
IL PERCORSO DEL TUMORE
DELLA MAMMELLA
I romani sono “rimandati” in fotoprotezione.
Questo il giudizio complessivo nella pagella in
materia di prevenzione delle malattie della pelle
stilata dai dermatologi del Policlinico universitario a conclusione del weekend dal 21 e 22
giugno, dedicato ai tumori cutanei e alla salute
dermatologica, ultima tappa di Gemelli insieme. Nonostante i cittadini della Capitale abbiano manifestato notevole interesse per la salute
della pelle, è emerso che applicano poco e in
maniera incostante le regole di una corretta
esposizione al sole, che se preso con attenzione
è un alleato della nostra salute, ma che può diventare un nemico della pelle, divenendo un
fattore di rischio anche per lo sviluppo del melanoma. Anche la tappa di Ostia ha raggiunto
in pieno l'obiettivo: sono state oltre 700 le visite effettuate dall’equipe della Clinica Dermatologica del Policlinico Gemelli, diretta dalla prof.
ssa Ketty Peris (a sinistra, in foto) presso l’area
prevenzione dedicata ai tumori cutanei nella
bella e funzionale cornice del Porto turistico di
Ostia. Questa sesta tappa ha segnato la conclusione della manifestazione Gemelli insieme. Un
successo al di sopra delle attese, con oltre
10.000 visite ai cittadini di Roma eseguite dalle
equipe specialistiche del Gemelli nel percorso
di prevenzione nelle piazze, durato oltre un anno per celebrare concretamente insieme ai cittadini il 50esimo compleanno del Policlinico
dell'Università Cattolica.
Il 7 luglio gran finale di Gemelli insieme, dedicato ai degenti e ai cittadini di Roma: alle ore
21, nel Piazzale antistante il Policlinico Gemelli, si terrà concerto di chiusura con il Maestro
Nicola Piovani, che dirigerà i giovani del Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia Onlus.
CLOWNTERAPIA:
AL GEMELLI PATCH ADAMS
GEMELLI INSIEME
CON TENNIS&FRIENDS
Mercoledì 4 giugno è stato un giorno davvero
speciale per i bambini ricoverati al Gemelli. Il
dott. Hunter Doherty, noto al grande pubblico
come “Patch Adams”, medico e scrittore americano inventore della cosiddetta “clownterapia”
(reso celebre in tutto il mondo dal film interpretato dall’attore Robin Williams) ha abbracciato i bambini e i ragazzi ricoverati, accompagnato dai medici e dai volontari dell’Associazione Ali di Scorta e di altre Associazioni operanti
presso i reparti pediatrici del Gemelli.
Giornata di prevenzione e un counseling completo e personalizzato sull’alimentazione, durante gli internazionali di Tennis al Foro Italico, nell’ormai conseueto abbinamento fra “Gemelli insieme”, la manifestazione itinerante per
celebrare i 50 anni del Policlinico Universitario
A. Gemelli, e Tennis & Friends, l’evento realizzato dalla Real Sports Events in collaborazione
con il Policlinico. Accanto alla prevenzione, le
sfide dei Vip sulla terra rossa, vinta da Paolo
Bonolis e Maria Grazia Cucinotta.
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PNEUMOLOGI
E CHIRURGHI TORACICI
IN PIAZZA PER
LA “GIORNATA DEL RESPIRO”
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COLONSCOPIA-TC
NON INVASIVA: QUANDO
IL VIRTUALE PUO’
SOSTITUIRE IL “REALE”
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PRENDERSI CURA
DELL’ ANZIANO
CON LE TECNICHE DELLA
CHIRURGIA MININVASIVA
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INAUGURATO AL GEMELLI
IL NUOVO
CENTRO INTEGRATO
DI SENOLOGIA
CLINICA DELLA MEMORIA: SISTEMA INTEGRATO
DI ASSISTENZA PER IL PAZIENTE CON DEMENZA
Il Gemelli è un punto di riferimento in Italia per lo studio della demenza, con particolare attenzione sia alla dimensione biologica e diagnostica del problema sia alla dimensione terapeutica, riabilitativa e sociale.
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Giugno 2014 Anno 2 n. 6
Al Gemelli Patch Adams:
il papà della clown terapia
Mercoledì 4 giugno è stato un giorno davvero
speciale per i bambini ricoverati presso il Policlinico Gemelli. Per la prima volta in un ospedale di Roma, è arrivato infatti il dott. Hunter
Doherty, noto al grande pubblico come “P
Patch
Adams”, medico e scrittore americano. Si tratta
dell’inventore della cosiddetta “clownterapia”,
reso celebre in tutto il mondo dal film del
1988 interpretato dall’attore Robin Williams.
Patch Adams ha incontrato i bambini ricoverati nelle Unità Operative di Oncologia pediatrica e di Neurochirurgia infantile del Policlinico Gemelli, dirette dai professori Riccardo
Riccardi e Massimo Caldarelli.
La visita, nell’unico ospedale italiano del suo
breve tour, è stata promossa e organizzata dall’Associazione “Ali di Scorta”, presieduta da
Silvia Riccardi, che presso il Policlinico Gemelli offre sostegno psicologico, economico e logistico alle famiglie dei bambini e dei ragazzi che
soffrono per gravi patologie neurochirurgiche e
onco-ematologiche.
Il celebre medico s’ è intrattenuto per un’intera
mattinata al Gemelli. Per due ore, dalle 10.30
alle 12.30, ha presentato e condiviso con il
pubblico, nell’Aula Brasca, idee e storie della
sua incredibile esperienza di cura; quindi si è
aperto il dibattito, al quale hanno preso parte
medici, operatori sanitari, psicologi, ludoterapisti, sullo stretto rapporto che intercorre fra
umorismo e salute delle persone, specialmente
dei bambini, e l’influenza che un approccio terapeutico olistico, generale e personalizzato
può avere anche sulla comunità dei pazienti e
sulla società intera.
Quindi, il momento più atteso: l’abbraccio di
Patch Adams, accompagnato dai medici e dai
volontari dell’Associazione Ali di Scorta e di altre Associazioni operanti presso i reparti pediatrici del Gemelli, con i bambini e i ragazzi
ricoverati, per un incontro personale e indimenticabile con i piccoli degenti.
Pneumologi e chirurghi toracici
in piazza per la “Giornata del Respiro”
Pneumologi e chirurghi toracici del Policlinico
Gemelli hanno partecipato, sabato 31 maggio, a
Piazza S. Silvestro a Roma, alla “Giornata del respiro” promossa dall’Agenzia Nazionale per la
Prevenzione (ANP) in occasione della Giornata
Mondiale senza Tabacco per sensibilizzare la
popolazione sulle Malattie Polmonari Croniche
e per presentare la Campagna Polmone Rosa
per la prevenzione dei tumori polmonari nelle
donne. Insieme al Gemelli, le Associazioni di
pazienti Broncopneumopatia cronica ostruttiva
(BPCO), FederASMA e ALLERGIE Onlus, e altre strutture ospedaliere romane per offrire consigli e screening gratuiti per sensibilizzare la popolazione sulle Malattie Polmonari Croniche.
Le patologie respiratorie costituiscono uno dei
più rilevanti problemi sanitari sia per l’elevata
mortalità che per le conseguenze disabilitanti e
per i costi socio economici che comportano.
Gli pneumologi e i chirurghi toracici del Gemelli sono intervenuti per screening e consulti
gratuiti: presenti in piazza l’Unità operativa di
Pneumologia del Policlinico, diretta dal prof.
Salvatore Valente, e di Chirurgia Toracica diretta dal prof. Pierluigi Granone, che da molti anni
si occupano della diagnostica e terapia rispettivamente della Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva (BPCO) nei suoi vari stadi e di neoplasie polmonari.
“Abbiamo portato in piazza quelle iniziative
volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una
serie di patologie polmonari spesso autoinflitte
proprio a causa del fumo di sigaretta”, ha dichiarato il prof. Granone. “E’ indispensabile effettuare un’adeguata sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull’importanza della prevenzione primaria della Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva e del tumore polmonare”, ha affermato il prof. Valente
Entrambe queste patologie riconoscono un comune fattore di rischio, il fumo di tabacco, e
comportano un carico già elevatissimo e tuttora
crescente in modo allarmante in termini di di-
sabilità cronica, di onere per la spesa sanitaria e
di mortalità anticipata.
La giornata è stata promossa da ANP con l’aiuto
di Agetica, Agenzia Etica per il terzo settore, avvalendosi della collaborazione oltre che degli
specialisti del Gemelli, anche di altre strutture
ospedaliere cittadine tra cui il Campus Bio-Medico, con l’aiuto dei Cavalieri di Malta, e delle
Associazioni di pazienti Broncopneumopatia
cronica ostruttiva (BPCO) e FederASMA e ALLERGIE Onlus.
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Gemelli insieme al Foro Italico
con “Tennis & Friends”
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Agli Internazionali BNL d’Italia, “Gemelli insieme”, la manifestazione itinerante per celebrare i 50 anni del Policlinico Universitario A.
Gemelli, e Tennis & Friends, l’evento realizzato dalla Real Sports Events in collaborazione
con il Policlinico, sono scesi in campo con l’equipe di specialisti coordinati dal prof. Marco
Mettimano, Dirigente Medico di Medicina In-
terna e Angiologia e dal prof. Giacinto Abele
M igg iano, Direttore dell’Unità Operativa di
Dietetica del Policlinico Gemelli, per proporre
una giornata di prevenzione e un counseling
completo e personalizzato sull’alimentazione,
come arma di prevenzione e cura di diverse
patologie. In collaborazione con la FIT e Coni, nella cornice del maxi evento sportivo, è
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GEMELLI@FORNELLI
LA SANA ALIMENTAZIONE
SCENDE IN CAMPO
SULLA TERRA ROSSA
1. Da sinistra, il dott. Marco Mettimano,
Dirigente Medico Medicina Interna e
Angiologia, il dott. Giorgio Meneschincheri,
Direttore Relazioni Esterne del Policlinico
Gemelli e il prof. Antonio Spataro, Direttore
dell’ Istituto di Medicina dello Sport del CONI
2. L’ equipe medica del Gemelli con al centro
Maria Grazia Cucinotta
3. Uno dei punti informativi con i medici del
Gemelli
Nella cornice degli Internazionali BNL di tennis d’Italia è stato presentato al pubblico il
progetto Gemelli@Fornelli, nato dalla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro
Cuore - Policlinico A. Gemelli e lo chef pluristellato Heinz Beck. Il Progetto “social” lanciato sul sito web (www.gemellifornelli.it) dal
quale, selezionando una determinata patologia, si accede al relativo gruppo sul profilo Facebook Gemellifornelli, dedicato agli argomenti nutrizionali della patologia stessa.
Questo progetto mette insieme la competenza
culinaria di Heinz Beck e l’equipe medica del
Policlinico A. Gemelli, per seguire i problemi
stato possibile sottoporsi gratuitamente ai
controlli della pressione arteriosa in occasione
della Giornata Mondiale dell’ipertensione o
avere consigli sulla dieta personalizzata più
appropriata da seguire.
Accanto alla prevenzione, le sfide dei Vip sulla
terra rossa. Alla manifestazione, ideata dal
dott. Giorgio Meneschincheri del Policlinico
Gemelli, ha preso parte un gran numero di
personaggi, che si sono sfidati sui campi degli
Internazionali in brevi incontri con formula
doppio giallo tie break, commentati dalla conduttrice Myriam Fecchi. Paolo Bonolis e Maria
Grazia Cucinotta sono stati premiati dal presidente del Coni Giovanni Malagò.
Sul campo anche molti Vip, fra i quali Frances c o G i o r g i n o, S e ba s t i a n o S o mm a , J i mm y
Ghione, Gianni Rivera, Massimiliano Ossini,
Massimo Wertmuller, Carolina Marconi, Fab iana Balestra, P aola Concia, Eva G rimaldi,
I m ma B a tt a gl i a, F a b i o Ga l a n te, Da r i o
Marcolin, Andrea Lo Cicero, il chitarrista Phil
Palmer, Maria Amelia Monti, Nathalie Caldonazzo, Fabio Troiano, Laura Freddi, Alessandro Haber, Domenico Procacci, Matilde Brandi, Federica Nargi e Amadeus, che hanno sfidato gli ex “Davis men” Marco Meneschincheri, Diego Nargiso, Vincenzo Santopadre.
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dell’alimentazione dei degenti, dei pazienti dimessi e di quanti intendono avere informazioni in materia nutrizionale e dietetica, sfruttando la potenza di interazione e info comunicazione dei social network.
Sul sito è possibile postare quesiti, dubbi, filmati, racconti, per poi ricevere in un tempo
ragionevole (dai 3 ai 5 giorni) risposte qualificate, maturate dal confronto dello Chef con
gli specialisti della nutrizione, guidati dal
prof. Giacinto Abele Miggiano.
Dai numeri raccolti dal sistema potranno
emergere studi di grande interesse e numeri
sulla “geografizzazione” delle patologie o sulla
“frequenza” delle soluzioni migliori.
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Colonscopia-TC non invasiva:
quando il virtuale può sostituire il “reale”
Al Gemelli
uno dei primi
centri italiani
Nel marzo 2008, l’American Cancer
Society ha pubblicato le nuove linee
guida per lo screening del cancro colorettale, ed ha incluso per la prima volta
la colonscopia virtuale tra le metodiche
disponibili, nei soggetti con oltre 50
anni d’età e con un “rischio intermedio” di sviluppare un cancro colorettale. Nei pazienti ad “alto rischio”, con
un familiare affetto da cancro del colon
o che abbiano già subito la rimozione
di un polipo adenomatoso, è da preferire, invece, la colonscopia tradizionale
perché la possibilità di trovare malattia
è alta. In questi pazienti, la colonscopia tradizionale può essere anche “operativa” permettendo l’asportazione dell’eventuale polipo o la biopsia di un
eventuale cancro. La colonscopia virtuale può essere offerta nel caso di rifiuto, da parte del paziente, a sottoporsi allo studio endoscopico classico.
Nel Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico Gemelli di Roma,
diretto dal prof. Lorenzo Bonomo, le
dott.sse Brunella Barbaro e Maria Gabriella Brizi coordinano un team di radiologi con esperienza in Colonscopia
virtuale ed il Dipartimento è stato uno
dei primi centri in Italia ad effettuare la
colonscopia virtuale, ha partecipato a
studi che hanno coinvolto centri di eccellenza nazionali ed internazionali
con risultati molto incoraggianti pubblicati in riviste prestigiose che hanno
verificato come la colonscopia virtuale
sia accurata nell’evidenziare lesioni clinicamente significative, cioè polipi che
per le dimensioni > 6 mm, sono potenzialmente “a rischio” di essere o diventare cancro.
QR code : inquadratelo col cellulare
Il simbolo di forma quadrata che trovate in prima pagina è un "QR code".
Inquadrato con la fotocamera del cellulare, collega direttamente alla versione pdf, scaricabile e stampabile, che si ottiene dal
sito www.policlinicogemelli.it. Perché funzioni, il telefono deve potersi collegare ad internet, avere la
fotocamera ed il programma (scaricabile gratis dalla
rete) che riesce a "vedere" e leggere i QR code.
Per maggiori informazioni: http://bit.ly/ QRistruzioni
La colonscopia virtuale o colonografia TC è una
metodica radiologica non invasiva, un esame
TC dell’addome, eseguito dopo aver disteso il
colon con aria (o anidride carbonica) mediante
un piccolo tubicino (catetere) di gomma endorettale. L’ esame TC viene successivamente rielaborato mediante software dedicati che forniscono una rappresentazione della mucosa del colon
simile a quella ottenuta con la colonscopia tradizionale e che permettono al radiologo di “navigare virtualmente” all’interno del colon senza
l’introduzione di una sonda endoscopica alla ricerca di eventuali lesioni cancerose o dei suoi
precursori benigni, cioè, i polipi. E’ un esame
innocuo, e privo di rischio biologico (le moderne tecniche di acquisizione “a bassa dose” somministrano al paziente una quantità di radiazioni analoga o lievemente superiore alla dose annuale di esposizione ambientale a radiazioni per
ogni singolo individuo). L’ esame è ben tollerato,
non richiede l’assunzione preventiva di purganti, ma solo di stimolatori della motilità intestinale (i due giorni precedenti l’esame) e una soluzione di mezzo di contrasto (mdc) per via orale
(il giorno dell’esame, in sala radiologica). Non è
Ge me lliinforma - Bollettino a diffusione interna
per il Policlinico "A. Gemelli" di Roma
Testata in attesa di registrazione
Dire ttore: Nicola Cerbino
Board editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli,
Giorgio Meneschincheri, Carla Alecci, Francesca Russo,
Emiliana Stefanori
Consulenza giornalistico-e ditoriale :
Value Relations srl - Enrico Sbandi
Redazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli,
Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli,
Roberto Iezzi, Gaetano Lanza, Federica Mancinelli,
Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota.
Stampa: Cangiano Grafica
via Palazziello 80040 Volla (Na)
richiesta la somministrazione di mdc per via endovenosa, e non necessita di sedazione; inoltre,
l’esame è rapido e una volta terminato, il paziente può tornare a qualsiasi attività lavorativa.
La colonscopia virtuale è oggi raccomandata come indagine complementare dopo una colonscopia tradizionale “incompleta” per la valutazione del colon non esplorato all’esame convenzionale per cause anatomiche (“colon lungo”,
aderenze post-chirurgiche) o meccaniche (stenosi). Nei pazienti anziani o fragili (turbe cardiocircolatorie o della coagulazione) è l’esame di
prima scelta, grazie alla minore invasività.
Nei paesi industrializzati il cancro del colon è la
seconda causa di morte per tumore, ha uno sviluppo lento e nasce come lesione benigna, il polipo, che se identificato previene un futuro cancro, con conseguente riduzione non solo della
mortalità, ma anche dell’incidenza di malattia.
Prenotazioni: www.policlinicogemelli.it
(“Prenotazioni colonscopia virtuale”)
[email protected]
Giugno 2014 Anno 2 n. 6
La Clinica della Memoria: sistema integrato
di assistenza per il paziente con Demenza
Il rame nel sangue
predice l’ Alzheimer
Il test al Gemelli
Il numero di persone affette da demenza è in
progressiva crescita nelle società occidentali. Si
calcola che in Italia circa un milione di persone
sia affetto da demenza e circa il 60% di questi
è affetto dalla Malattia di Alzheimer.
Il Policlinico universitario Agostino Gemelli ha
sempre rappresentato un punto di riferimento
in Italia per lo studio della demenza, con particolare attenzione sia alla dimensione biologica
e diagnostica del problema sia alla dimensione
terapeutica, riabilitativa e sociale.
Le due Unità Valutative Alzheimer della Geriatria e della Neurologia seguono circa 4.000 pazienti ed effettuano oltre 50.000 prestazioni
ambulatoriali l’anno, tra visite neurologiche,
neuropsicologiche, neuro comportamentali,
geriatriche e valutazioni neuropsicologiche e
multidimensionali, rappresentando in questo
modo l’Unità Alzheimer più grande d’Italia.
Clinica della Memoria”, di cui è responsaLa “C
bile il dott. Camillo Marra, nasce dalla volontà
di produrre uno sforzo sinergico, da parte del
prof. Paolo Maria Rossini, direttore dell’Istituto
di Neurologia e del prof. Rob er to Bernabei,
Direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia, al fine di riunire le diverse
competenze del Dipartimento sotto un’unica
regia. Scopo finale è quello di favorire delle
corsie preferenziali alla crescente richiesta di
diagnosi e coprire i bisogni assistenziali in tutte le fasi della malattia.
L’ obiettivo dell’Unità dipartimentale di Clinica
della Memoria è quello di fornire ai pazienti un
servizio di rapido inquadramento attraverso
un accesso alle prime ‘visite neuropsicogeriatriche’ che vengono svolte presso il poliambulatorio del CEMI.
All’interno della Clinica della memoria coesistono varie figure assistenziali (neurologo, geriatra, psicologo, riabilitatore cognitivo, logopedista) che intervengono per le proprie competenze nei vari momenti della storia clinica
del paziente affetto da demenza.
La possibilità di una diagnosi precoce di demenza è centrale al fine di mettere in atto
provvedimenti terapeutici e assistenziali tempestivi. Tra le procedure iniziali, l’indagine
neuropsicologica, le indagini neuro radiologiche, biologiche e genetiche sono centrali per il
corretto inquadramento diagnostico.
La gestione delle comorbilità nel demente è un
altro aspetto gestionale cruciale ed in questo
ambito le competenze geriatriche sono fondamentali nelle fasi più avanzate della patologia.
Non meno importanti sono i supporti riabilitativi, cognitivi e motori e l’attività di counseling
per i caregivers.
La gestione del paziente con demenza non è
più quindi dominio di una sola specialità –
sottolinea il Prof. Roberto Bernabei – ma solo
attraverso una gestione integrata di più specialisti si possono coprire le necessità assistenziali
del paziente e delle famiglie.
L’ ambulatorio per le prime visite
Neuropsicogeriatriche si svolge il lunedì dalle 8 alle 11.
Per prenotazioni: 06 3015.7000
L’ ambulatorio UVA è aperto tutti
giorni dalle 11 alle 14.
Per prenotazioni: 06 3015.4333
Un esame del sangue Made in Italy misura l’eventuale eccesso di rame “libero” nel sangue che triplica il rischio di
ammalarsi di Alzheimer. I risultati di
una serie di studi dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli e Fatebenefratelli sul ruolo del rame nello sviluppo della malattia apre la prospettiva di
ridurre la probabilità di ammalarsi abbassando le concentrazioni di rame nel
sangue di soggetti a rischio.
Ricercatori dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli e Ospedale Fatebenefratelli di Roma (Fondazione Fatebenefratelli, AFaR) in collaborazione con
numerosi centri di ricerca hanno dimostrato negli anni il ruolo della frazione
di rame “libero” (non legato alla proteina-veicolo ceruloplasmina) nel sangue
di contribuire ai processi che facilitano
la neurodegenerazione. Di recente,
questi ricercatori in stretta collaborazione con la Canox4Drugs hanno messo a punto un test per predire il rischio
di ammalarsi di Alzheimer misurando
le concentrazioni plasmatiche di rame
nel sangue. Si tratta di un metodo brevettato che misura esclusivamente il rame “libero” (non legato a proteine) nel
sangue e quindi capace di circolare fino al cervello ed andare a danneggiarlo. L’ esame è già disponibile presso il
Policlinico A. Gemelli. Questo traguardo è stato ottenuto da una ricerca iniziata presso il Fatebenefratelli, coordinata dal prof. Paolo Maria Rossini, ora
direttore dell’Istituto di Neurologia del
Policlinico A. Gemelli, e di un gruppo
di neurobiologi di cui è responsabile la
dott.ssa Rosa nna S qui tt i, ricercatrice
della Fondazione Fatebenefratelli.
Per effettuare il test C4D è sufficiente sottoporsi a prelievo di
sangue, a digiuno, presso gli ambulatori a pagamento situati al 1°
Piano, ala U, del Policlinico A. Gemelli (area CEMI). Il prelievo si effettua solo su prenotazione al
Numero verde: 800.602.337
tutti giorni solo la mattina dalle
ore 8.30
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Prendersi cura dell’ anziano
con le tecniche della chirurgia mininvasiva
I casi in cui l’ età
sconsiglia di operare
un paziente a rischio
Anche l’ aspettativa di vita può influenzare profondamente la decisione di
eseguire un intervento chirurgico su
un paziente avanti negli anni. Per
esempio, gli interventi chirurgici elettivi che possono mettere a rischio la vita
del paziente (come la resezione di un
aneurisma aortico) devono essere presi
in considerazione se l’aspettativa di vita del paziente è di 8-10 anni, ma, forse, devono essere evitati se l’aspettativa
di vita è di soli 1-2 anni. Bisogna confrontare sempre i benefici potenziali
con i rischi potenziali.
Vediamo, per confronto, cosa accade
negli Stati Uniti, dove gli interventi
eseguiti su pazienti over 65 sono quasi
il doppio (215 interventi ogni 1000
persone) di quelli eseguiti sugli under
65 (120 interventi ogni 1000 persone). il 36% degi over 65 ospedalizzati
è sottoposto a un trattamento chirurgico. Il 28% di tutte le procedure chirurgiche sono eseguite su over 65.
Inoltre, il 50% di tutti gli interventi
condotte in emergenza è eseguito su
pazienti anziani; i più frequenti interessano il grosso intestino (25%), la
parete addominale (17%), lo stomaco
(17%), la via biliare (11%) e il piccolo
intestino (10%).
L’ età è considerata, generalmente, un
fattore di rischio indipendente per le
complicanze chirurgiche e la morte,
specialmente nel caso di interventi
eseguiti in emergenza.
La percentuale della mortalità chirurgica aumenta in modo quasi lineare
con l’età e il 75% di tutti i decessi
post-operatori si verifica nei pazienti
anziani.
Anche le complicanze non fatali sono
più frequenti nell’anziano. L’ età può,
quindi, rappresentare un motivo sufficiente per evitare un intervento. Ad
eccezione di casi particolari, alcune
operazioni (ricostruzioni dentali estese, trapianto di rene, sostituzione articolare in assenza di grave sintomatologia dolorosa, colecistectomia per litiasi
biliare asintomatica) possono essere
meno indicate in persone particolarmente anziane e fragili.
I nostri primi antenati vivevano mediamente
16 anni. Abitavano le valli di Cro-Magnon
(Dordogna), gli scogli dei Balzi Rossi (Ventimiglia) e le praterie della Neanderthal (Germania). La loro esistenza era: nascere, crescere,
sopravvivere, riprodursi e morire.
Un po’ meglio le cose andavano ai tempi degli
Antichi Romani, che avevano una speranza di
vita di quasi 40 anni. Parti a grande rischio, alta mortalità infantile, difficilmente riuscivano a
morire nel proprio letto. Al contrario era molto
facile trovarsi “precocemente” in un campo di
battaglia. Quando, poi, non si finiva accoltellati (magari da parenti stretti), come Giulio Cesare, esempio - peraltro - di rara longevità (56
anni) per quei tempi .
Il vero miracolo di “esplosione di anni di vita”
si è avuto nel XX secolo. Nel nostro Paese, come in altri Paesi industrializzati, si è assistito
ad un progressivo aumento della vita media
che ha determinato un rapido incremento della popolazione anziana. L’ aspettativa di vita si
è quasi duplicata, passando dai circa 50 anni
dei primi del Novecento agli oltre 80 di oggi.
La speranza di vita massima di un bambino
che nasce in Europa in questi giorni è tra i 95
e i 110 anni. Molti scienziati ritengono che la
vita biologica possa arrivare ai 120 anni.
Fragilità e “grandi vecchi”
Avere una vita di “tanti anni” espone a nuovi
rischi: malattie degenerative, cronicità, fragilità, patologie oncologiche, seconde neoplasie
primitive.
Nel 2030 nel Mondo Occidentale il 20% della
popolazione avrà oltre 65 anni. Di questi 1 su
4 avrà spento almeno 85 candeline.
Ma c’è un’altra faccia della medaglia: il 21%
della popolazione con più di 60 anni potrebbe
aver bisogno di un intervento chirurgico (contro il 12% di quella tra i 45 ed i 60 anni).
“Il grande anziano con le sue fragilità ha bisogno di un approccio specialistico dedicato”,
sottolinea il prof. Antonio Crucitti, dell’Istituto
di Semeiotica Chirurgica dell’Università Cattolica, direttore dell’UOC di Chirurgia Generale
e Mininvasiva dell’Ospedale “Cristo Re” e neopresidente della Società Italiana di Chirurgia
Geriatrica. “Lo specialista in chirurgia geriatrica si occupa soprattutto dei pazienti ‘anziani’
ossia delle persone che hanno ancora statisticamente una speranza di vita di almeno 10 anni
rispetto alla vita media. E’ questo il periodo in
cui avvengono i maggiori mutamenti fisiologici
che caratterizzano l'eta avanzata). Un tempo il
‘grande vecchio’ era una persona straordinariamente selezionata e, quindi, in relativo buono
stato di salute. Oggi con l’evoluzione della medicina molte persone raggiungono ‘grandi età’
anche se affette da molte patologie”.
Il ‘grande anziano’ al Gemelli
trova un approccio specialistico
dedicato, con grande esperienza
nel gestire i “pazienti fragili”
I candidati alla chirurgia sono sempre di più
persone anziane. Il 10% degli over 65 sono
persone che presentano fragilità che è estremamente importante saper riconoscere e inquadrare. Si tratta di una condizione nuova per la
storia della medicina. Anche la Letteratura
scientifica conferma l’interesse sul tema: negli
ultimi 5 anni sono stati pubblicati oltre 221
studi sul tema di fragilità e chirurgia nell’anziano. Nei precedenti 20 anni il numero degli
studi non superava le 60.
Le decisioni del chirurgo
L’età del paziente può influenzare il timing dell’intervento. Per i pazienti più anziani affetti da
una colecistite, la colecistectomia deve essere
eseguita più precocemente, perché la percentuale della mortalità aumenta dal 2%, quando
l’intervento chirurgico viene eseguito entro 1224 ore dalla diagnosi, al 10%, quando il trattamento chirurgico viene rimandato. Di contro,
la percentuale della mortalità è più bassa quando certe procedure (intervento per ernia inguinale o per aneurisma dell’aorta addominale)
vengono eseguite d’elezione piuttosto che d’urgenza, giustificando un eventuale rinvio del
trattamento. Fortunatamente sono, oggi, a disposizione tecniche mini-invasive, laparoscopiche e combinate, impensabili pochi anni fa,
che permettono un approccio al paziente anziano, “fragile”, anche per interventi ritenuti
“pesanti”, soprattutto in chirurgia addominale.
Per ulteriori informazioni:
[email protected]
Giugno 2014 Anno 2 n. 6
Inaugurato al Gemelli
il nuovo Centro Integrato di Senologia
Un passo importante
per il Polo Donna
Tecnologie innovative e trattamenti medici all’avanguardia uniti alle terapie complementari
(quali agopuntura, fisioterapia, riflessologia
plantare e servizio di supporto psico-oncologico) per il benessere delle donne che affrontano la sfida del tumore al seno. Sono gli elementi caratteristici del nuovo Centro Integrato
di Senologia del Policlinico Gemelli.
La struttura si trova al settimo piano, edificio
“O”, e si estende in un’area di circa 800mq.
Grazie alla disponibilità delle più avanzate
tecnologie in campo diagnostico, si possono
effettuare in unico luogo tutte le procedure
necessarie per la prevenzione e cura della malattia (ecografia, mammografia digitale e tridimensionale, mammo tomografia) con relativa
area per la refertazione degli esami.
Il Centro dispone di una sala di attesa e accettazione, cinque ambulatori di visita, due sale
per analisi ecografiche, due sale per esami RX
e una sala per biopsia su guida stereotassica;
inoltre è presente un’ampia sala polivalente
per le attività di definizione multidisciplinare
dei percorsi terapeutici di ogni paziente in
trattamento. Semplicità delle forme e utilizzo
di materiali con toni contemporanei, rosa e
grigio, rendono l’ architettura del luogo particolarmente “a misura di donna”.
La nuova struttura, dedicata integralmente all’assistenza delle donne che si confrontano
con la malattia e specializzata nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie della mammella, è il primo centro nella Regione Lazio di
questo tipo. Il Centro si distingue per l’offerta,
insieme ai trattamenti oncologici convenzionali per la cura delle neoplasie al seno con
l’applicazione delle più avanzate tecnologie e
conoscenze in ambito scientifico - chirurgia,
chemioterapia, terapia ormonale -, di terapie
complementari o integrate quali agopuntura,
fisioterapia, riflessologia plantare e supporto
psico-oncologico.
“Tutto questo - dichiara il prof. Riccardo Masetti, Direttore dell’ U.O. di Chirurgia Senologica del Gemelli e Presidente di Susan G. Komen Italia - ha il fine di prendersi cura non
solo della malattia, ma anche della persona
malata. Vogliamo offrire alle donne un approccio olistico al problema del tumore del
seno, una sintesi tra trattamenti specialistici
basati sulle più recenti acquisizioni della medicina e una cura della persona nella sua unità
psico-fisica che garantisca il pieno raggiungimento e mantenimento del benessere”.
“Siamo convinti che solo un percorso terapeutico che parta dalle prime fasi di prevenzione
e screening - aggiunge il prof. Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento per la Tutela
della Salute della Donna e della Vita Nascente,
del Bambino e dell’Adolescente del Gemelli fino alle terapie integrate che vedono la stretta
e continua sinergia degli staff medici, sanitari
e di supporto psicologico, possa creare quel
percorso efficace che non è solo cura medica,
ma vero e proprio ‘prendersi cura’ della persona nella sua interezza, complessità e in tutti i
suoi bisogni”.
All’inaugurazione del nuovo Centro di
Senologia, lo scorso 15 maggio, sono
intervenuti il Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, la moglie dell’Ambasciatore degli USA in Italia, Linda
D oug las s, la presidente di Susan G.
Komen, Judy Salerno. I lavori sono stati aperti dal Preside della Facoltà di
Medicina e chirurgia dell’Università
Cattolica Rocco Bellantone, dal Direttore Amministrativo dell’Università
Cattolica Marco Elefanti e dal Direttore
del Policlinico Maurizio Guizzardi.
“Il tumore al seno purtroppo si conferma la neoplasia con la più alta incidenza fra i tumori della popolazione
femminile - ha affermato il dott. Guizzardi -. All’interno del Polo Donna del
Gemelli abbiamo realizzato questa
struttura integrata, che dà una risposta
complessiva alla malattia, nella quale
si svolge tutto il percorso diagnosticoterapeutico, costruita per prenderci
cura globalmente di un problema che
spesso investe e coinvolge non solo la
singola donna che si ammala, ma anche il nucleo familiare”.
Nell’occasione è stato anche illustrato
il progetto di gemellaggio tra il nuovo
Centro di Senologia del Policlinico
Gemelli e l’Hopexchange Medical
Center di Kumasi in Ghana, con l’intervento di S.E. Cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
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Giugno 2014 Anno 2 n. 6
Cambia il Policlinico Gemelli
il Percorso del tumore della mammella
Risposte più pronte, sicure ed efficaci alla sempre crescente domanda di salute, in linea con i
requisiti del governo clinico: per offrirle, il Gemelli ha completamente rivisto l’organizzazione
interna e delle modalità di erogazione delle cure,
concentrando in modo omogeneo e integrato le
varie attività, trasformando di fatto la struttura
da “Policlinico” in “Poli-clinics”.
Da questo progetto sono nati infatti cinque Poli:
il Polo Cardiovascolare, il Polo Donna, il Polo
Emergenza, il Polo Neuroscienze il Polo Oncologico, che hanno consentito di riorganizzare in
modo integrato professionalità e tecnologie per
realizzare luoghi di cura certi e riferimenti facilmente identificabili. Tutti gli utenti hanno in
questo modo la possibilità di accedere ai percorsi
clinico assistenziali dei Poli per affrontare i vari
problemi di salute, trovando le risposte più idonee a soddisfare le proprie esigenze, che risulteranno sempre prioritarie per tutti gli operatori.
Per informazioni sull'organizzazione
dei Poli assistenziali del Gemelli:
Governo Clinico: 06 3015.5955
email: [email protected]
IL POLO DONNA
Il Polo Donna nel Policlinico Gemelli ha lo scopo di sviluppare appositi percorsi clinico-assistenziali per la donna. Per molte patologie, l’evidenza scientifica dimostra che tale approccio
consente di ridurre il livello di errore nella pratica medica, migliora e personalizza le terapie, migliora la sopravvivenza e la qualità di vita delle
donne, sviluppa una medicina di genere che sia
la più all’avanguardia possibile. Ogni donna sarà
presa in carico da èquipe multidisciplinari, per
una cura centrata sui suoi bisogni, anche in continuità con l’assistenza territoriale.
Cosa c’ è dentro il Polo Donna?
Il Polo Donna è costituito da team multidisciplinari e si avvale di ginecologi, senologi, neonatologi, pediattri, oncologi, radioterapisti, endocrinologi, diabetologi, cardiologi, cardiochirurghi,
neurologi etc che, seguendo percorsi clinico-assistenziali ed attuando una attività di ricerca continua, lavorano alla prevenzione ed al trattamento
di tutte le fasi delle malattie che colpiscono la
donna. E’ ben noto che molte malattie sono prevalentemente a carico del sesso femminile, quali
le patologie autoimmuni e reumatiche, i disturbi
del metabolismo, il diabete tipo I e II, malattie
neurologiche quli la sclerori multipla e la cefalea.
Per tutti questi problemi di salute saranno definiti percorsi dedicati.
Sono parte importante del Polo Donna i percorsi
clinici che riguardano i tumori della mammella e
del sistema riproduttivo femminile, quali i tumori dell’utero, dell’ovaio e della vulva. Inoltre si
occupa dei percorsi inerenti alla gravidanza fisiologica, alla gravidanza ad alto rischio, al neonato,
al bambino prematuro o con problemi. Sono
presi in considerazione la menopausa e l’osteoporosi.
Il Polo Donna non solo si prende carico di definire tutti i percorsi clinico-assistenziali, ma cerca
di promuovere iniziative a carattere sociale e psicologico volte a sostenere la donna in difficoltà.
Se necessario, si raccorda con gli altri Poli e le altre strutture del Policlinico per dare una risposta
globale alla domanda di salute delle pazienti.
Obiettivo del Polo Donna è anche creare una
task-force con gli specialisti del territorio e con i
medici di medicina generale per offrire alla donna un servizio completo, efficace ed efficiente.
Il Percorso per la donna
con tumore maligno della mammella
Il tumore della mammella rappresenta ancora
oggi la prima causa di morte per tumore nelle
donne. Nel corso del tempo l’epidemiologia di
questo tumore ha subito sostanziali modifiche
legate all’introduzione dei programmi di scree-
ning e alla diffusione di efficaci protocolli terapeutici. Se un tumore della mammella è identificato e trattato precocemente, le possibilità di
guarigione per la paziente si moltiplicano.
La costruzione, all’interno del Policlinico Gemelli, di un percorso clinico-assistenziale per la gestione della donna con un tumore maligno della
mammella permette di offrire il migliore processo di cura possibile attraverso un approccio multidisciplinare integrato, che prevede il coinvolgimento di radiologi, anatomopatologi, chirurghi,
oncologi medici, radioterapisti, chirurghi plastici
e psicologi abituati a lavorare in nteam.
Il percorso clinico-assistenziale è avviato simultaneamente alla nascita della Breast Unit del Policlinico Gemelli in cui tutti i servizi dedicati alla
diagnosi e cura del tumore della mammella verranno erogati da specialisti coordinati tra loro,
con protocolli condivisi ed in rispetto degli standard assistenziali più rigorosi.
Prevedibile e sicuro sarà il beneficio assistenziale
e la compliance da parte della donna.
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
[email protected]
tel. 06.3015.6327