(Buddismo e Societ_340 - Numero 157)

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(Buddismo e Societ_340 - Numero 157)
Buddismo e Società - Numero 157
http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTestoLV.php?A=3398
Speciale
Il vero aspetto e ichinen sanzen
«È quello che indica il sutra con l'espressione "il vero aspetto di tutti i fenomeni". Miao-lo
afferma: "Il vero aspetto si manifesta invariabilmente in tutti i fenomeni e tutti i fenomeni
si manifestano invariabilmente nei dieci fattori. I dieci fattori si manifestano
invariabilmente nei dieci mondi e i dieci mondi si manifestano invariabilmente in 'corpo e
terra'". Si afferma anche che il profondo principio del vero aspetto è la Legge
originariamente inerente di Myoho-renge-kyo. Il Gran Maestro Dengyo scrisse: "Un
singolo istante di vita che comprende i tremila regni è il Budda di gioia illimitata e questo
Budda non assume augusti attributi". Di conseguenza, questo Gohonzon deve essere
chiamato il grande mandala mai conosciuto prima, poiché non è mai apparso nei
duemiladuecentoventi anni dopo la morte del Budda» (RSND, 1, 738).
Il vero aspetto di tutti i fenomeni e il Gohonzon
In questo brano il Daishonin, per descrivere la condizione rappresentata dal Gohonzon nella
quale tutti gli esseri dei dieci mondi illuminati da Nam-myoho-renge-kyo manifestano i nobili
attributi che possiedono intrinsecamente, utilizza il concetto di "vero aspetto di tutti i fenomeni"
contenuto nel capitolo Espedienti del Sutra del Loto e spiegato approfonditamente dai maestri
cinesi T'ien-t'ai e Miao-lo.
Il presidente Ikeda descrive così questo concetto: «Il vero aspetto (jisso) di tutti i fenomeni
(shoho) non significa che la realtà ultima è contenuta in tutti i fenomeni né presuppone
l'esistenza di qualche essere che dall'esterno regola le manifestazioni dell'universo. Le filosofie
occidentali e altre correnti di pensiero non buddiste hanno ricercato a lungo una verità o
un'essenza oltre o dietro i fenomeni. Le religioni che riconoscono in un Dio assoluto il creatore
del mondo sono un chiaro esempio di separazione della verità fondamentale da tutti i fenomeni
reali. L'inevitabile risultato di questa separazione è stato l'insanabile distacco tra il creatore e le
sue creature e il formarsi di strutture religiose che si attribuivano il ruolo di intermediari
"autorizzati" tra Dio e gli esseri umani. Il punto di vista del Buddismo è completamente diverso:
un buddista trova infatti la verità nella realtà stessa. Scopre la verità essenziale attraverso
l'osservazione continua e accurata dell'essere umano e di ciò che lo circonda. [...]
Tutte le manifestazioni naturali, il sole e la luna che sorgono e tramontano, il flusso e il riflusso
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delle maree, il piegarsi degli alberi al vento appaiono, agli occhi del Buddismo, come le funzioni
di Myoho-renge-kyo. Il Sutra del Loto offre una chiara e profonda spiegazione di questo
principio, mentre tutti i sutra precedenti si occupano esclusivamente dei fenomeni in se stessi,
sottolineando soltanto la diversità tra un fenomeno e l'altro. Il Sutra del Loto va al di là delle
differenze superficiali e rivela la Legge mistica presente, allo stesso modo, in tutte le cose.
Questo è ciò che rende il Sutra del Loto perfetto, superiore agli insegnamenti provvisori.
Il principio di uguaglianza spiegato dal "vero aspetto di tutti i fenomeni" è un'espressione della
grande e imparziale saggezza del Budda che riconosce in ogni persona, senza alcuna eccezione,
il potenziale per raggiungere la Buddità. [...] Per il Buddismo il vero aspetto di ogni cosa che
esiste nell'universo è Myoho-renge-kyo. Dove le persone comuni non vedono che alberi scossi
dal vento, il Budda percepisce il pulsare del ritmo mistico di Myoho-renge-kyo. I raggi del sole
sono per lui un'armoniosa manifestazione della Legge mistica che nutre tutte le forme di vita
sulla Terra. Possiamo dunque affermare che ogni aspetto della nostra vita si accorda con la
Legge mistica e che noi viviamo sempre immersi nel suo ritmo. Limitarsi solo a capire questa
realtà è comunque una comprensione ancora teorica. Chiunque non sappia come armonizzare la
sua vita con la Legge mistica è paragonabile a chi, senza conoscere la legge di gravità, tenti di
volare e cada. Costui rischia di passare da una sofferenza a un'altra, precipitando magari in una
confusione sempre più grande.
Non è dunque di alcuna utilità comprendere la realtà di tutti i fenomeni solo dal punto di vista
filosofico. Nichiren iscrisse la sua vita nel Gohonzon materializzando questo principio. In tal
modo ha offerto a tutte le persone la concreta possibilità di realizzare una vita felice: non si
tratta quindi di una semplice filosofia.
Il vero aspetto di tutti i fenomeni è una filosofia che considera tutti i fenomeni universali come
le manifestazioni di Myoho-renge-kyo. Tuttavia, nel suo significato essenziale, essa riconosce
nel Gohonzon tutti i fenomeni dell'universo. Nel Buddismo del Daishonin la realtà di tutti i
fenomeni significa dunque il Gohonzon» (Lavera entità della vita, Esperia, pp. 6-8).
Lo stato vitale del Budda e il principio di ichinen sanzen
Il Daishonin inoltre, sempre in relazione al Gohonzon, cita la frase del Gran Maestro Dengyo
che indica la condizione vitale illuminata: «Un singolo istante di vita che comprende i tremila
regni è il Budda di gioia illimitata».
L'espressione «un singolo istante di vita che comprende i tremila regni» è il principio di ichinen
sanzen e indica la Legge a cui si è risvegliato il Budda, mentre «Budda di gioia illimitata» è la
condizione vitale di autentica felicità manifestata dal Budda che si è risvegliato a questa Legge e
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diventa un tutt'uno con essa. La saggezza che deriva da tale condizione vitale consente di
comprendere quale sia la vera felicità per l'essere umano.
Il Gohonzon quindi oltre a concretizzare la Legge a cui si è illuminato il Daishonin ne riflette la
condizione vitale illuminata: ciò significa che grazie alla fede nel Gohonzon tutti gli esseri
umani possono manifestare nelle loro vite la sua stessa condizione vitale di felicità e saggezza.
Per comprendere la condizione vitale che abbiamo definito di "gioia illimitata" è necessario fare
riferimento al principio di ichinen sanzen, tremila regni in un singolo istante di vita, che indica
il vero aspetto dell'essenza della vita insito in tutte le manifestazioni dell'universo. È simile al
concetto di "vero aspetto di tutti i fenomeni" ma presenta un diverso punto di vista sul
funzionamento della Legge.
"Vero aspetto di tutti i fenomeni" sta a indicare che tutti i fenomeni (shoho) si manifestano sotto
vari aspetti e non sono in alcun modo diversi dalla realtà fondamentale della vita (jisso). Ciò
significa che le innumerevoli forme e gli aspetti dell'universo sono tutti manifestazioni di
Myoho-renge-kyo. In altre parole "vero aspetto di tutti i fenomeni" esprime un punto di vista
universale-oggettivo della realtà.
L'espressione ichinen sanzen, che ha il suo fulcro nella parola "ichinen" (istante di vita), indica
la Legge dal punto di vista della persona che la incarna come condizione vitale. In questo caso
si parte dal punto di vista della condizione vitale dell'essere umano. Pertanto ichinen sanzen è
espressione della creazione di valore, cioè la manifestazione della condizione vitale libera e
ricca della Buddità nella vita reale del singolo individuo.
"Budda di gioia illimitata" significa letteralmente "da sé riceve e utilizza", e indica la condizione
vitale del Budda che riceve l'immenso beneficio di ichinen sanzen, ne gioisce e lo apprezza.
Se si manifesta questa condizione vitale si riesce a rompere il limitato punto di vista della felicità
basato sul proprio ego e si è in grado di manifestare la compassione di desiderare la propria e
l'altrui felicità.
Il Budda che ha realizzato questa condizione vitale di essere un tutt'uno con la Legge viene
definito il Budda dell'"unicità di persona e Legge".
Invariabili manifestazioni
Riconsideriamo il brano: «Il vero aspetto si manifesta invariabilmente in tutti i fenomeni e tutti i
fenomeni si manifestano invariabilmente nei dieci fattori. I dieci fattori si manifestano
invariabilmente nei dieci mondi e i dieci mondi si manifestano invariabilmente in "corpo e
terra"» (RSND, 1, 738).
Il vero aspetto (jisso) della vita è l'entità di Myoho-renge-kyo, ma non è qualcosa di separato
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dalla nostra quotidianità. La mattina ci svegliamo, di giorno lavoriamo e la notte dormiamo.
All'interno di "tutti i fenomeni" c'è il "vero aspetto". La Legge mistica esiste concretamente nella
realtà della nostra vita.
La vita si esprime sempre attraverso i dieci fattori: aspetto, natura, entità, potere, influenza
(azione), causa interna, relazione, effetto latente, effetto manifesto (retribuzione) e loro
coerenza dall'inizio alla fine. Una vita ha sempre il fattore dell'aspetto, e ha anche quello della
natura: anche se di solito non si vede, tale fattore si manifesta ad esempio nel carattere, quando
si risponde a una sollecitazione in modo "collerico" oppure in modo "dolce". Lo stesso vale per
il fattore dell'entità: nel caso di una persona, essa avrà le caratteristiche e l'individualità proprie
di un essere umano e si comporterà di conseguenza. Non sarà quindi né un cane né un gatto.
La vita ha intrinseci anche gli altri fattori: ognuno ha un suo proprio "potere", diverso da quello
di tutti gli altri, e ha un suo modo di utilizzare e far lavorare questo potere nell'ambiente
(influenza); ha una "causa interna" e all'esterno la "relazione", e ciò porta a un "effetto latente"
nella profondità della vita che si manifesta fuori come "effetto manifesto".
Se siamo nel mondo di Inferno tutti i dieci fattori esprimono il mondodi Inferno, mentre se
siamo nel mondo degli esseri umani tutti i dieci fattori esprimono il mondo di umanità e operano
in tal senso. Questo è il significato di coerenza dall'inizio alla fine.
Il brano all'inizio del paragrafo vuole indicare che senza i dieci fattori, attraverso i quali si
manifestano tutti i fenomeni, non può esserci il "vero aspetto", la realtà fondamentale della vita
o Buddità, ma soltanto qualcosa di immaginario, astratto, non reale. In origine ciò che era
ritenuto assoluto si pensava non dovesse avere una forma: i Budda di cui si parla nei sutra
precedenti, come Mahavairochana, non possiedono tutti i dieci fattori, ma un Budda che non ha
aspetto, natura ed entità non può neanche avere il potere e la funzione di salvare l'umanità.
Shakyamuni invece è esistito, Nichiren Daishonin ha lottato condividendo le sofferenze delle
persone, vivendo nella società, ed è il Budda originale che ha voluto trasmettere a tutta
l'umanità la condizione vitale illuminata a cui si era risvegliato, coerentemente dall'inizio alla
fine.
«I dieci fattori si manifestano invariabilmente nei dieci mondi» afferma Miao-lo: perciò se
esistono i dieci fattori la condizione vitale si incide in essi. Spesso la vita è un ripetersi di causa
interna, relazione, effetto latente, effetto manifesto della sofferenza del mondo d'Inferno, e
anche l'aspetto, la natura e l'entità manifestano questo mondo. Non può accadere che una
persona piena di gioia abbia un'espressione del viso che fa paura, e una persona triste non riesce
a ridere di cuore. Non si possono modificare artificialmente i dieci fattori, perché rispondono
alla condizione vitale. Ma una persona che vive nel mondo di Inferno coerentemente in tutti i
dieci fattori, se abbraccia il Gohonzon può trasformare la sua vita conducendola verso la felicità
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