INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO
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INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO
INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO 1° trimestre 2016 Allegato Statistico Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica Maggio 2016 Allegato Commercio 1. Gli indicatori congiunturali I primi tre mesi del 2016 registrano una nuova crescita su base annua del fatturato delle imprese del commercio al dettaglio in Lombardia: la variazione rispetto al primo trimestre 2015 è infatti pari al +2,1%. Si tratta di una conferma della performance positiva che ha caratterizzato il comparto lo scorso anno dopo sette anni di pesanti perdite, tuttavia l’indice destagionalizzato (2007=100) evidenzia una battuta d’arresto rispetto al trimestre precedente. Il valore dell’indice rimane comunque vicino a quota 80, con un recupero di due punti rispetto al minimo del 2014, ma ancora venti punti sotto i livelli pre-crisi. Grafico 1.1 Andamento trimestrale del fatturato Lombardia, imprese del commercio al dett. - anni 2009-2016 Variazioni tendenziali e numero indice destagionalizzato (2007=100) Variazione tendenziale (sx) Numero indice destagionalizzato (dx) 4 2,7 1,6 1,7 2 95 2,1 90 0,2 0 -1,2-1,3-1,0 -2,6 -2,5-2,8-2,8 -3,5 -2 -4 -6 -10 -3,3 -5,4 -6,4 -8 -7,3 -7,7 2009 II III IV 2010 II III IV 2011 II 85 -1,0 -1,1 -1,7 -1,8 -1,8 -3,5 80 -3,7 -5,2 -5,6 -6,5 -6,6 III IV 2012 II III IV 2013 II 75 III IV 2014 II III IV 2015 II III IV 2016 70 Fonte: Unioncamere Lombardia Gli esercizi non alimentari, che dopo aver subito i maggiori contraccolpi negli anni della crisi hanno fornito il maggior contributo alla crescita nel corso del 2015, registrano ancora un incremento di fatturato significativo (+2,3%), ma in rallentamento rispetto agli ultimi trimestri. Conferma invece la tendenza alla crescita il comparto non specializzato (+2,4%), che comprende la grande distribuzione e che ha resistito meglio degli altri settori alla compressione dei consumi degli ultimi anni. Nuova svolta negativa per gli esercizi alimentari (-2,0%) dopo due trimestri di timida crescita, a conferma delle difficoltà persistenti per un settore penalizzato da un lato dalle modifiche delle abitudini alimentari indotte dalla crisi e dall’altro da una ridotta dimensione d’impresa che ne influenza negativamente la competitività. Allegato Commercio Grafico 1.2 Andamento trimestrale del fatturato per comparto Lombardia, imprese del commercio al dett. - anni 2008-2016 Variazioni tendenziali (sx) e numero indice destagionalizzato (dx, 2007=100) Non alimentare Alimentare 5 100 5 100 95 95 0 90 0 90 85 85 -5 80 -10 -15 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 -5 80 75 75 70 -10 70 65 65 60 -15 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 60 Non specializzato 5 100 95 0 90 85 -5 80 75 -10 70 65 -15 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 60 Fonte: Unioncamere Lombardia La distribuzione delle risposte sulla variazione del fatturato all’interno del campione evidenzia il rallentamento della dinamica positiva rispetto allo scorso trimestre: la percentuale di imprese che registra una crescita su base annua si riduce dal 43% al 37%, mentre aumenta parallelamente la quota di quante mostrano una perdita di fatturato (dal 27% al 34%). I prezzi, dopo il rialzo di fine anno dovuto al picco natalizio, mostrano un nuovo calo nel primo trimestre (-0,3%), in linea con la fase di inflazione nulla registrata a livello nazionale, mentre gli ordini ai fornitori evidenziano una nuova e più intensa diminuzione su base annua (saldo pari a -8,2%) dopo quella registrata lo scorso trimestre e confermano quindi la fine del trend positivo in atto dal 2014, con possibili ripercussioni negative sul fatturato dei prossimi trimestri. Anche i segnali sul fronte dell’occupazione non sono positivi: il numero degli addetti tra inizio e fine trimestre scende dello 0,6%, risentendo probabilmente della riduzione degli incentivi alle assunzioni che avevano sostenuto la dinamica occupazionale nel 2015. Allegato Commercio Grafico 1.3 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio al dett. - anni 2010-2016 Distribuzione di frequenze per classe di variazione, dati trimestrali Aumento >+5% Aumento da 0 a +5% Stabilità Diminuzione da 0 a -5% Diminuzione >-5% 100% 42 39 38 32 38 35 41 8 50% 9 10 27 26 9 30 35 10 31 6 7 8 7 9 10 11 12 11 10 11 9 34 40 38 39 39 40 12 9 11 10 26 23 7 0% 6 47 49 46 54 51 52 55 19 23 25 23 32 28 10 12 10 21 20 21 22 21 19 6 6 8 26 10 21 21 26 23 25 8 11 6 9 8 9 27 8 27 30 11 29 25 10 12 13 12 14 13 8 6 27 28 30 24 5 6 6 3 20 18 19 19 16 21 23 17 15 19 19 17 13 16 15 13 16 10 11 10 13 1 2 3 4 1 2010 2 3 4 2011 1 2 3 4 1 2 2012 3 4 1 2 2013 3 4 1 2 2014 3 2015 4 1 2016 Fonte: Unioncamere Lombardia Tabella 1.1 Variazioni delle principali variabili Lombardia, imprese del commercio al dett. - I trimestre 2016 Dati per comparto merceologico Fatturato (1) Commercio al dettaglio Prezzi (2) Scorte (3) Ordini ai fornitori (1) (4) Addetti (2) 2,1 -0,3 5,4 -8,2 -0,6 -2,0 -0,2 -11,3 -27,5 -0,5 - Non alimentare 2,3 -0,1 15,5 1,0 -0,1 - Non specializzato 2,4 -0,6 -5,4 -16,3 -1,2 - Alimentare Fonte: Unioncamere Lombardia (1) (2) (3) (4) Variazione tendenziale Variazione nel trimestre Differenza giudizi di esuberanza e scarsità Saldo giudizio di aumento e diminuzione Allegato Commercio I segnali di raffreddamento della situazione congiunturale si riflettono sulle aspettative degli imprenditori attivi nel commercio al dettaglio: la media mobile dei saldi tra previsioni di crescita e di diminuzione evidenzia chiaramente una svolta negativa dopo una lunga fase di miglioramento in atto dal 2013. I valori puntuali dei saldi mostrano un segno positivo per il fatturato (saldo pari a +4,1%), ma si tratta di un valore inferiore a quello registrato il primo trimestre 2015, mentre per occupazione e ordini ai fornitori prevalgono le aspettative negative (saldi pari a -3,7% e -5,5%), e in misura maggiore di quanto verificatosi un anno fa. Grafico 1.4 Aspettative degli imprenditori Imprese del commercio al dett. - anni 2008-2016 Medie mobili dei saldi trimestrali giudizi aumento-diminuzione Fatturato Occupazione Ordini ai fornitori 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 -30 -35 2008 II III IV2009 II III IV2010 II III IV2011 II III IV2012 II III IV2013 II III IV2014 II III IV2015 II III IV2016 Fonte: Unioncamere Lombardia Allegato Commercio 2. Le vendite della grande distribuzione Anche i dati forniti da IRI - Information Resources sulle vendite dei supermercati e ipermercati lombardi evidenziano un peggioramento nel primo trimestre 2016: se il fatturato mostra una variazione ancora positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,4%), pur se decisamente inferiore a quelle registrate nel corso del 2015, i volumi risultano invece in contrazione (-1,6%). Dopo la performance positiva che ha caratterizzato il 2015, con un incremento medio delle vendite del 4,1% in valore e dell’1% in volume, sembra quindi riproporsi la situazione di difficoltà che aveva contraddistinto il biennio 2013-2014, con quantità in calo e fatturati stazionari. E’ ancora presto però per capire se si tratta di una nuova inversione di tendenza, che smentirebbe quindi le previsioni di una prosecuzione della ripresa dei consumi nel 2016, o di una fase temporanea di stabilizzazione dei comportamenti di acquisto oppure di un effetto dovuto a modifiche nella rete distributiva (come la chiusura di punti vendita). Una tendenza simile è riscontrabile anche a livello nazionale, sebbene il calo dei volumi di vendita risulti meno consistente (-0,8%). Già nel 2015 le performance dei supermercati e ipermercati italiani sono risultate nel complesso superiori a quelle riscontrate in Lombardia, ma vanno considerate le perdite ben più significative che il sistema distributivo nazionale aveva registrato nel biennio di crisi 2013-2014. Grafico 2.1 Variazioni tendenziali dei volumi e dei valori di vendita Lombardia, GDO - anni 2011-2016 Dati trimestrali relativi ai prodotti del Largo Consumo Confezionato Volumi Valori 10 8 6 4 2 0 -2 -4 2011 II III IV 2012 II III IV 2013 II III IV 2014 II Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI Information Resources III IV 2015 II III IV 2016 Allegato Commercio Il comparto che registra il calo di vendite più significativo, sia in termini di volumi (-3,6%) che di valori (-3,6%), è quello della cura persona, già fortemente ridimensionato durante la crisi sia per la maggior propensione al risparmio dei consumatori sia per la concorrenza esercitata dai cosiddetti specialisti drug. Il comparto della cura casa, che in passato ha vissuto le medesime difficoltà, nell’ultimo trimestre mostra invece una caduta meno pronunciata (-0,8% in volume e -2,6% in valore): il calo maggiore del fatturato rispetto alle quantità vendute evidenzia una riduzione dei prezzi medi, un fenomeno di downgrading della spesa che aveva caratterizzato il biennio di crisi e che sembrava scomparso nel 2015. Anche il comparto del freddo registra una marcata contrazione (-2,2% in volume e -1,8% in valore), mentre le bevande risultano sostanzialmente stazionarie (-0,1% in volume e -0,3% in valore). Fresco e drogheria alimentare abbinano invece a una contrazione delle quantità (rispettivamente -0,9% e -2,9%) una crescita del fatturato (+1,8% il primo e +0,7% il secondo), evidenziando quindi un significativo aumento dei prezzi di vendita che, in una situazione di inflazione nulla, indica una propensione dei consumatori all’acquisto di prodotti più costosi per queste categorie merceologiche. Tabella 2.1 Variazioni tendenziali di volumi e valori di vendita Lombardia, GDO - I trimestre 2016 Dati per comparto merceologico Lombardia Volumi Totale Largo Consumo Confezionato Italia Valori Volumi Valori -1,6 0,4 -0,8 0,2 - Drogheria alimentare -2,9 0,7 -2,7 0,0 - Bevande -0,1 -0,3 1,4 0,6 - Freddo -2,2 -1,8 -2,5 -2,6 - Fresco -0,9 1,8 -1,1 1,2 - Cura persona -3,6 -3,6 -1,7 -2,9 - Cura casa -0,8 -2,6 -0,7 -1,2 Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI - Information Resources Allegato Commercio 3. La demografia d’impresa Secondo i dati delle anagrafi camerali le imprese con sede in Lombardia attive nel commercio al dettaglio a fine marzo 2016 sono 92.402: il numero è in calo rispetto al trimestre precedente, per via dell’accumularsi delle cessazioni di impresa a fine anno e della loro registrazione nei giorni successivi, ma rispetto allo stesso periodo del 2015 la variazione è pari al +0,6%. Si tratta della medesima crescita già registrata il trimestre scorso e conferma la fase espansiva del tessuto imprenditoriale avviatasi nel 2015, dopo la stabilità del triennio precedente. Tale trend positivo è sostenuto dalla crescita dell’imprenditoria straniera, che nel primo trimestre registra un incremento dell’8%: le imprese attive nel commercio al dettaglio controllate in prevalenza da persone non nate in Italia negli ultimi 5 anni sono passate dal 14% dello stock complessivo al 20,4%, con i contributi più significativi dagli imprenditori nati in Bangladesh, Marocco, Senegal, Egitto, Cina e Pakistan. Risultano in crescita anche le imprese controllate in prevalenza da giovani (+1,7%), mentre diminuiscono quelle a gestione femminile (-0,7%). Se la quota relativa all’imprenditoria straniera risulta superiore in Lombardia rispetto all’Italia (20,4% vs 19,3%), per quanto riguarda le imprese giovanili e le imprese femminili si registra invece un’incidenza inferiore alla media nazionale (rispettivamente 10,5% vs 13% e 31,5% vs 33,4%). Grafico 3.1 Imprese attive del commercio al dettaglio Lombardia - anni 2010-2016 Dati trimestrali, valori assoluti e variazioni % Variazione tendenziale Variazione congiunturale Numero imprese attive 93.000 2,0% 92.000 1,0% 91.500 91.000 0,0% 90.500 90.000 -1,0% 2010 II III IV 2011 II III IV 2012 II III IV 2013 II Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese III IV 2014 II III IV 2015 II III IV 2016 Variazione % 92.500 Allegato Commercio Come più volte sottolineato, la dinamica complessiva dello stock imprenditoriale del commercio al dettaglio lombardo nasconde una profonda ristrutturazione interna, caratterizzata da un lato dal calo dei negozi in sede fissa e dall’altro dalla crescita di forme di commercio alternative, alcune di tipo tradizionale, come il commercio ambulante, altre che sfruttano le moderne tecnologie di e-commerce. In termini assoluti il contributo più significativo proviene dal commercio ambulante (+826 imprese, pari al +3,8%), soprattutto di tipo non alimentare e a forte incidenza straniera, mentre il commercio al di fuori di negozi, banchi e mercati (+259 posizioni, pari al +5,1%) rappresenta una quota più ridotta ma in forte espansione grazie allo sviluppo del commercio elettronico. Tra i negozi in sede fissa gli unici a crescere sono i rivenditori di prodotti per l’informatica e l’ICT (+33 unità, pari al +2,6%), grazie all’aumento dei negozi di telefonia, e gli esercizi specializzati di alimentari, bevande e tabacco (+138 imprese, pari al +1,2%), soprattutto tabaccherie e negozi di cialde di caffè. Calano gli altri negozi in sede fissa, sia specializzati che non specializzati: tra i primi si registrano contrazioni significative di rivenditori di carburante, di cartolerie ed edicole, di negozi di prodotti tessili per la casa e di abbigliamento; tra i secondi a calare sono invece soprattutto i piccoli alimentari. Tabella 3.1 Imprese attive nel commercio al dettaglio Lombardia, I trimestre 2016 Consistenze, variazioni annue assolute e percentuali per gruppi ATECO 2007 ATECO 2007 Descrizione 471 Esercizi non specializzati 472 Alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati 473 Attive Var. annua assoluta Var. annua % 8.403 -124 -1,5% 11.736 138 1,2% Carburante per autotrazione in esercizi specializzati 2.195 -88 -3,9% 474 Prodotti per l’informatica e Ict in esercizi specializzati 1.325 33 2,6% 475 Altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati 8.493 -147 -1,7% 476 Articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati 6.997 -187 -2,6% 477 Altri prodotti in esercizi specializzati 24.974 -175 -0,7% 478 Commercio al dettaglio ambulante 22.717 826 3,8% 479 Al di fuori di negozi, banchi e mercati 5.360 259 5,1% 202 -17 -7,8% 92.402 518 0,6% Esercizi non classificati a tre cifre Ateco 47 Totale Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese Allegato Commercio Note metodologiche: L’indagine sulla congiuntura economica di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su quattro campioni: aziende industriali, aziende artigiane, aziende commerciali e aziende dei servizi. Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo l’attività economica (in base alla codifica delle attività economiche ATECO 2007), la dimensione d’impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Le interviste vengono realizzate tramite tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interview) o CAWI (Computer Assisted Web Interview). Nel primo trimestre 2016 per l’indagine congiunturale del commercio sono state realizzate 1.103 interviste, così distribuite per settore e classe dimensionale: 3-9 addetti 10-49 addetti 50-199 addetti 200 addetti e più Totale Alimentare 137 14 0 0 151 Non alimentare 412 162 31 12 617 Non specializzato 145 125 37 28 335 Totale 694 301 68 40 1.103 Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell’occupazione, aggiornata periodicamente in modo da recepire significative modifiche nella struttura dell’universo. Le informazioni ottenute dall’indagine sul settore del commercio sono disaggregabili per 4 classi dimensionali (3-9 addetti, 10-49 addetti, 50-199 addetti, oltre 200 addetti), 3 settori di attività economica (specializzato alimentare, specializzato non alimentare, non specializzato) e 12 province lombarde. Le serie storiche sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS, che è correntemente impiegata dai principali istituti di ricerca nazionali e internazionali. La procedura opera ogni trimestre su tutta la serie storica e non solo sull’ultimo dato inserito, quindi ad ogni aggiornamento possono verificarsi piccole correzioni dei dati dei trimestri precedenti in base alle nuove informazioni acquisite. Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources tramite il servizio “Tracking di mercato”, che rileva via scanner i dati dei prodotti di Largo Consumo Confezionato (LCC) di Ipermercati e Supermercati. Il servizio garantisce la copertura di circa l’80% del fatturato LCC realizzato da tutto l’universo Iper + Super in Italia; di conseguenza solamente il 20% viene stimato sulla base del campione. I dati vengono elaborati a “rete corrente”, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita, e vengono forniti in valore e quantità. Sono inoltre disponibili dettagli per canale distributivo (ipermercati e supermercati), comparto merceologico (drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura persona, cura casa) e provincia (con l’esclusione di Sondrio e Monza-Brianza, inclusa nella provincia di Milano). Allegato Commercio I dati sulla consistenza dello stock di imprese provengono da Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. L'archivio sul Web, attivo dal 1997, consente l'accesso ai dati in formato elettronico a partire dal primo trimestre 1995.