Papa Benedetto XVI
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Papa Benedetto XVI
Anno I° - n. 1 Aprile 2005 Papa Benedetto XVI Nuovo Pontefice della Chiesa Cristiana Universale e Vescovo di Roma Euro 1,55 Voci dal Sud Voci dal Sud ... ai quattro venti Periodico indipendente di Attualità, Storia e Cultura In corso di registraz. presso Tribunale di Palmi Fromo Editore - Rosarno (RC) casella postale 77 Via Convento 6 - 89025 ROSARNO tel.3336793434-fax0966713165 Indirizzo Internet www.sosed.it e-mail: [email protected] Direttore responsabile ed editoriale Franz Rodi-Morabito Resp. redazione, Patrizia Rodi-Morabito Composizione telematica, immissione internet, fotografie Mariasole Dalmonte Michele Guardo Stampa __________________ ABBONAMENTI ordinario euro 15.50 sostenitore euro 26.00 enti/associazioni euro 26.00 AmiciVoci dal Sud euro 52.00 Versamento tramite: Conto Bancoposta n.19810555 ABI 07601 CAB 16300 intestato a: Fracesco Rodi-Morabito (RC) PUBBLICITA’ - Tariffe modulo cmq 36 b/neuro 13* modulo cmq 64 b/neuro 26* modulo cmq 128 b/n euro 39* 1/2 pagina interna b/n euro 52* Pagina intera interna euro 100* * A colori + 20% (I prezzi si intendono per ciascuna uscita) Altri moduli o posizioni di rigore (1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire. Le inserzione appaiono sia su Internet che su eventuale edizione stampata Tutte le collaborazioni sono a titolo gratuito. Testi, foto ed altro, anche se non pubblicate, non vengono restituite e divengo proprietà dell’editore che potrà utilizzarle anche su altre testate senza altro consenso. I pezzi firmati sono riconducibili per la responsabilità sia civile che penale al firmatario dell’articolo. L’editore ed il Direttore vengono così liberati da qualsiasi coinvolgimento. Foro competente: Palmi 2 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Sommario pag. 3 - Editoriale - Il nostro primo “guadagno” con le belle parole scritte da Nicoletta Damiano su Vignettopoli pag. 4 - Habemus Papa - Benedetto XVI° nuovo Papa della Cristianità pag. 6 - Rinnovato il campo sportivo della Città di Rosarno pag. 7 - Nasce L’Etc, operazione sinergica fra i Comuni di Rosarno, Locri, la Provincia e l’Accademia Arte Drammatica pag. 7 - Chi è la “A.C. Rosarnese”? pag. 8 - Rosarno ha un nuovo stadio all’avanguardia pag. 9 - Rosarno - L’amministrazione comunale, prima in Italia, intesta lo Stadio a Giovanni Paolo II° pag. 10 - Palmi - I Carabinieri sequestrano i locali di Medicina legale pag. 10 - Prociv Palmi a Roma per i funerali del Papa pag. 11 - Palmi, un Paradiso da salvare e rivalutare pag. 12 - Inaugurata a Rosarno la nuova Tenenza dei Carabinieri pag. 14 - Maierato/Monterosso - Aperta al pubblico per un giorno l’Oasi naturalistica all’Angitola pag. 15 - Nicotera - I lavoratori del Ciso scioperano. Da 24 mesi niente stipendi! pag. 16 - A Favazzina un’altra frana, un altro treno deraglia! pag. 17 - Rosarno - L’amministrazione comunale, prima in Italia, intesta lo Stadio a Giovanni Paolo II° pag. 18 - Fu un italiano l’inventore del fax pag. 20 - Turismo - “Calabria d’inverno, fascino della bassa stagione” pag. 20 - Turismo - Sviluppo Italia Turismo cambia in Italia Turismo pag. 21 - Arena (Vibo V.) - Cade una pesante vetrata in Chiesa durante la Messa in suffragio del Papa, nessun ferito: Miracolo? pag. 21 - Vibo Valentia - La storia del vetro in Calabria in un meeting Inaugurata la Mostra al castello Svevo-Normanno Appello Urgente Si cerca donatore midollo osseo Una giovane laureanda di Rosarno (Reggio Calabria) ricoverata presso un noto Ospedale di Milano è affetta da leucemia di un tipo particolarmente aggressivo. URGE cercare un donatore di Midollo Osseo, unica possibilità di salvarle la vita. Tutti i mass media, ed in prima linea la RAI che ha invitato in trasmissione sulla Piazza di Magalli le due sorelle dalla paziente, stanno trasmettendo gli appelli. Le persone rispondono al ritmo di molte centinaia al giorno, ma purtroppo, non si è reperito ancora un midollo compatibile. Qualora qualcuno fosse disposto viene pregato di volersi recare presso l’ ADMO (Associazione Do- natori Midollo Osseo) della propria provincia di residenza per sottoporsi ad un semplice esame del sangue tendente a stabilirne la compatibilità. La vita di una giovane donna è nelle nostre mani, dipende da noi! non ignoriamolo. Voci dal Sud 3 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Il nostro primo “guadagno” con le belle parole scritte da Nicoletta Damiano su Vignettopoli Come ebbi a dire nell’editoriale di presentazione di questo nuovo impegno, mio e dei miei collaboratori, non cerchiamo ricarichi economici, ma solo ci aspettiamo un ritorno di immagine che metta nella giusta luce il Sud d’Italia. Chiaro che da questo noi ne ricaveremo un grosso utile egoistico che consiste nel sentirsi moralmente appagati dagli apprezzamenti di voi tutti. Ci basta, perciò, aver portato il nostro granello di sabbia per l’immagine del Sud (e non solo geografico, ma anche delle idee) ed avere dato voce a chi, appartenendo ad un sud mentale, può così esprime- re le proprie idee liberamente. Oggi il nostro “grandissimo guadagno” lo abbiamo avuto con gli apprezzamenti della collega Nicoletta Damiano, che sul suo prestigioso “Vignettopoli”, edito dalle Edizioni Damiano di Rimini, ha inteso gratificarci dei suoi apprezzamenti pubblicati sul numero di aprile di quella prestigiosa testata. Grazie Nicoletta, ci auguriamo di non demeritare i tuoi apprezamenti e quelli che verranno (se ci saranno!). Franz Rodi-Morabito Ecco quanto ha scritto Nicoletta Damiano su Vignettopoli di Aprile 2005 “Da oggi ci siamo anche noi! Siamo appena nati con il proposito di fornire un’altra voce,veramente libera, sui problemi del Sud. Il “padrone del vapore”! Con questo spirito pertanto ho deciso di fondare questa nuova testata ed ho cercato attentamente i miei collaboratori che debbono essere sulla stessa lunghezza d’onda. E’ pura utopia? E’ una chimera che inseguiamo?....” Questa l’apertura dell’editoriale del Direttore Responsabile Franz Rodi Morabito, del nuovo giornale On line “Voci dal Sud”, che nella miriade di pubblicazioni internettiane e non, sente di dover dire la sua.e a chi affida la parola.scritta?Ad un gruppo di giornalisti che certo non vivono di questa professione, ma che con spirito alacre e credendoci nell’avventura intrapresa, aumentano di un nuovo numero le testate italiane. Le collaborazioni sono a titolo gratuito e queste “voci del sud” saranno anche la vostra voce.la voce di chi sente di dover dire qualcosa. Pagine costruite per chi vuole avere ancora una voce in questo Paese dove sembrano tutti parlare una strana lingua.e non sto parlando dell’Esperanto! L’intento che si prefissa il Direttore ed i suoi collaboratori?...Un piccolo ma significativo contributo per una crescita sempre pi— importante del Nostro Paese, il Sud. Evidenziare quindi i problemi, e metterli sotto l’attenzione di chi lavora e si impegna. Fatti e non parole.o chiacchiere, come troppo spesso si fanno ed assumono valore di quelle fatte al bar. L’anno Zero Š cominciato, Voci dal Sud, il neonato bambino che porta con se il peso di un grande impegno sociale ed umano ma che non mancher… di strizzare l’occhio a tutto ci• che ruota intorno al Sud e per il Sud.Aiutiamo quindi gli amici che desiderano portare in alto questa testata. Aconseguire successi importanti e visibili come il loro amore e impegno per la professione che, forse non paga sempre in termini di money, ma, regala gratificazioni ben pi— vistose, anche se ad occhio nudo chi non svolge questa difficile professione- il giornalistaprobabilmente non lo sa! Auguri Direttore e Amici della redazione, salutiamo con simpatia e stima la vostra bella “voce libera” dal Sud. Nicoletta Damiano Voci dal Sud 4 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Habemus Papam ! Josepf Ratzinger, che prende il nome di Benedetto XVI°, è il primo Papa eletto nel terzo millennio destinato a condurre la Chiesa nei mari procellosi del Mondo in convulso assestamento Alle 17,30 del 19 aprile 2005 il Conclave dei Cardinali ha eletto il nuovo Papa. Il prescelto al gravosissimo compito è il Cardinale Josepf Ratzinger, tedesco. Un concilio estremamente breve, secondo solamente a quello che vide uscire eletto al Soglio ponteficio Pio XII che durò solamente 22 ore. Infatti questa volta ci sono volute solo 25 ore e quattro votazioni per interpretare il desiderio supremo dello Spirito Santo. Non sarà un compito facile per il nuovo Sommo Pontefice della Chiesa Cristiana perchè deve gestire la Cristianità in epoca di profondi e radicali cambiamenti e proseguire sulla strada tracciata dal suo predecessore, l’ineguagliabile Giovanni Paolo II. Tuttaviailsuogravosissimocompito ha un alleggerimento essendo stato per ben 24 anni a fianco di Papa Wojtyla con cui tutti venerdì sera aveva un incontro di lavoro e di concertazione Il Mondo ha dovuto attendere fino alle 18,40 per vederlo apparire sulk balcone dopo l’annuncio fatidico “cum summo gaudio ... habemus Papam”. Il nuovo Pontefice ha assunto il nome di Benedetto XVI. Comunque si potrebbe dire che il nuovo Papa abbia giù fatto p”praticantato” dal momento che aveva rappresentato in altre occasioni Papa Wojtyla (l’utima volta nella Via Crucis). Ratzinger viene descritto come un uomo duro e deciso, ma non per questo si deve intendere che sia arroccato su posizioni precostituite. Ne abbiamo avuto prova in molte occasioni Via Crucis, Omelia per Wojtyla, partecipazione a convegni) in cui ebbe modo di esprimereconfermezzaalcunisuoi principi non esitando ad usare anche parole pesanti come pietre (...“la Chiesa deve essere ripulita perchè ci sono molte sporci- zie). In altra occasione ha diostrata la sua ortodossia ribadendo il principio che il Sacerdote celebrante deve rivolgere lo sguardo a Dio e non alle folle dei fedeli. Potrebbe essere sintomatico ed esplicativo del suo pensiero il fatto che la sua Messa è stata celebrata in latino. Tuttavia allo spettatore attento non può essere sfuggita la sua modestia dichiarandosi “un lavoratore della vigna del Signore” e il suo fondo di timidezza che si esprimeva chiaramente con il continuo sriunire le mani quasi in segno di protezione del suo animo. Adesso non ci resta che attendere per sapere se sarà un contniuaore pedissequo del modus agendi di Papa Giovanni Paolo II o se seguirà altre vie che riterrà opportune ed utili per la Cristianità. Certamente non dovremo aspettarci un vice Wojtyla dal momento che la forte personalità, la sconfinata cultura teologica e la Voci dal Sud 5 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 sua profonda conoscenza delle variegati realtà porteranno a decisioni che noi potremmo non capire e, forse, non condividere, ma sarà comunque Lui ad operare quale strumento di azione della Volontà dello Spirito Santo. A noi non resta che augurargli un buon lavoro e sperare che il suo alto Ministero porti l’umanità tutta verso la fratellanza, l’amore e la comprensione prescindendo dal colore della pelle, dai credi religiosi, dalle differenze etniche. LA BIOGRAFIA DI JOSEPH RATZINGER La vita del nuovo Papa. Ha scelto il nome di Benedetto XVI. Le sue frasi più significative? “La laicità giusta è la libertà di religione”, “Così, miei cari amici, vorrei esortarvi a non perdere la pazienza, a continuare ad essere fiduciosi e ad attingere dalla liturgia la forza per rendere testimonianza al Signore in questo nostro tempo” - Il Card. Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, è nato in Marktl am Inn, in diocesi di Passau (Germania) il 16 aprile 1927. Il padre, commissario della gendarmeria, proveniva da una antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera. Trascorsi gli anni dell’adolescenza a Traunstein, venne richiamato alle armi negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale nei servizi ausiliari antiaerei. Dal 1946 al 1951 - anno in cui, il 29 giugno, veniva ordinato sacerdote ed iniziava la sua attività di insegnamento studiò filosofia e teologia nella università di Monaco e nella scuola superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga. Già dal 1962 acquistava notorietà internazionale intervenendo, come consulente teologico dell’Arcivescovo di Colonia Cardinale Joseph Frings, al Concilio Vaticano II, al quale diede un notevole contributo. Tra le sue numerose pubblicazioni un posto particolare occupano “Introduzione al Cristianesimo”, raccolta di lezioni universitarie sulla professione di fede apostolica, pubblicata nel 1968; “Dogma e rivelazione”, un’antologia di saggi, prediche e riflessioni dedicate alla pastorale, uscita nel 1973. Ampia risonanza ottenne pure la sua arringa pronunziata dinanzi all’Accademia cattolica bavarese sul tema “Perchè‚ io sono ancora nella Chiesa?”, nella quale affermava: “Solo nella Chiesa è possibile essere cristiani e non accanto alla Chiesa”. Del 1985 è il volume “Rapporto Fonte: Sala Stampa Santa Sede sulla fede”, del 1996 Il sale della terra. Il 24 marzo 1977 Paolo VI lo nominava Arcivescovo di Munchen und Freising. Il 28 maggio successivo riceveva la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano ad assumere dopo 80 anni il governo pastorale della grande Diocesi bavarese. Da Paolo VI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977, già del Titolo di S. Maria Consolatrice al Tiburtino, dei titoli della Chiesa Suburbicaria di Velletri-Segni (5 aprile 1993) e della Chiesa Suburbicaria di Ostia (30 novembre 2002). Ô stato Relatore alla V Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi (1980) sul tema: “I compiti della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo” e Presidente delegato della VI Assemblea sinodale (1983) su “Riconciliazione e penitenza nella missione della Chiesa”. Il 25 novembre 1981 è stato nominato da Giovanni Paolo II° Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Pontificia Commissione Teologica Internazionale. Il 5 aprile 1993 è entrato a far parte dell’Ordine dei Cardinali Vescovi, del titolo della Chiesa Suburbicaria di VelletriSegni. Il 6 novembre 1998 Š stato eletto Vice-Decano del Collegio Cardinalizio. Il 30 novembre 2002, il Santo Padre ha approvato l’elezione, fatta dai Cardinali dell’ordine dei Vescovi, a Decano del Collegio Cardinalizio. E’ stato Presidente della Commissione per la Preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che dopo sei anni di lavoro (1986-1992) ha potuto presentare al Santo Padre il nuovo Catechismo. Voci dal Sud 6 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Rosarno news Rinnovato il campo sportivo della Città di Rosarno Cambia nome e caratteristiche E’ il primo in Italia ad essere inaugurato seguendo le nuove direttive Fifa Inoltrela prima opera pubblica intitolata a Papa Giovanni Paolo II ROSARNO – Dopo il restyling esterno di qualche anno fa, l’adeguamento strutturale e la posa (quasi ultimata) dello sfavillante terreno da gioco in erba sintetica che tra dieci giorni verrà inaugurato ufficialmente sotto l’occhio delle telecamere di Rai Sport Satellite, il campo sportivo di Rosarno mette in soffitta anche il suo antico nome per diventare una delle prime strutture, in tutta Italia, intitolate a Papa Wojtyla. L’amministrazione comunale della cittadina pianigiana ha deciso infatti di omaggiare la memoria del pontefice scomparso sabato scorso, cambiando l’intestazione dell’impianto da “Comunale” a “Giovanni Paolo II”. Una scelta voluta “per onorare un grande papa che è stato anche un grande sportivo”, ha rimarcato il sindaco Gianfranco Saccomanno nel dare ieri la notizia subito dopo l’approvazione in giunta dell’apposita delibera. Il campo da calcio “Giovanni Paolo II” di Rosarno, completamente rinnovato dunque, riceverà il battesimo ufficiale sabato 16 aprile, in occasione dell’incontro, valido per il campionato di Serie D, tra la locale compagine della Rosarnese e i rivali del Sapri. Per questo match, che verrà ripreso e trasmesso via satellite in tutto il mondo dal canale digitale della Rai interamente dedicato allo sport (che ogni settimana manda in onda una partita della serie D nazionale), farà il suo debutto il manto erboso artificiale di ultima generazione, costato quasi 250 mila euro e due mesi di lavoro, che l’amministrazione Saccomanno ha voluto stendere sul rettangolo di gioco “per regalare alla Rosarno sportiva un impianto sportivo d’eccellenza anche per ripagare le società dei successi che stanno conseguendo con grandi sacrifici”, come ha tenuto a sottolineare l’assessore allo Sport, Francesco Rao. E in effetti, il nuovo “green” sintetico che coprirà il vecchio sabbioso terreno di gioco, assieme ai ritocchi a tribune e recinzioni, doterà la città di una struttura sportiva di primo livello: “un campo sportivo-gioiello anche per l’intera provincia di Reggio e per tutta la Calabria – ha aggiunto Rao – visto che di impianti con questo tipo di erba sintetica, omologato alle ultime direttive anti-cancerogene della Fifa, ce ne sono 15 in tutta Italia, ma tutti ancora in via di completamento: il nostro sarà il primo quindi ad essere inaugurato”. Mentre in città c’è grande attesa dunque per la partita di sabato 16, la dirigenza della Rosarnese, il “patron” Marcello Pesce e il direttore sportivo Domenico Altomonte in testa, ha già incontrato l’amministrazione comunale per ringraziare per l’impegno profuso nell’adeguamento del campo sportivo. Francesco Condoluci da “Il Qotidiano della Calabria” del 7 aprile 2005 7 Voci dal Sud Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Nasce L’Etc, operazione sinergica fra i Comuni di Rosarno, Locri, la Provincia e l’ Accademia Arte Drammatica Calabria L’idea bolliva in pentola da tempo, ma lo scorso anno prese corpo con la riunione tenutesi apresso il Municipio di Rosarno tra il sindaco di Rosarno Gianfranco Saccomanno, il sindaco di Locri Carmine Barbaro,Antonino Parisi sindaco di Palmi, Pietro Fuda presidente Provincia,Franco Zinnato presidente Accademia Arte Drammatica della Calabria con sede a Palmi. In quella riunione preliminare fu stilato e firmato un documento di intenti. Una successiva fase fu quella dell’approvazione dei vari Consigli sia comunali che provinciali nonchè dell’Ente Arte Drammatica. Ora, finalmente, la costituzione ufficiale dell’Ente che si prefigge l’ambito scopo di promuovere gli spettacoli di Arte drammatica ma ambientati nei luoghi storici ed archeologici di cui la Calabria, ed in particolar modo la provincia di Reggio Calabria sono pieni. Erano ben sette anni che esperimenti si svogevano nei vari siti archeologici (Locri, Scilla ecc.) e furono proprio il felice esito di questi esperimenti che spinsero a realizzare la neonata struttura. La sede è ubicata presso il Teatro all’Aperto di Palmi ma ha sedi operative presso il Comune di Locri e di Rosarno. Il presidente della Provincia di Reggio Calabria, ing. Fuda ha a proposto dichiarato: “Dopo la positiva esperienza maturata nelle sei precedenti edizioni, e tenuto conto del notevole interesse dimostrato dal pubblico e dagli operatori turistici, si pone l’obiettivo di potenziare e valorizzare una iniziativa che mira a recupe- rare le tradizioni storiche e culturali della nostra terra”. La presidenza del nuovo ente è stata affidata al prof. Antonino Sprizzi , docente di lettere e già Consigliere regionale. L’Ente si propone di interagire con il ondo universitario ed archeologico nonchè con le realtà locali per portare il teatro classico nei luoghi archeologici della Calabria e nei teatri greco-romani. Saranno realizzati anche lavori con gli Istituti Scolastici e darà vita ad un Festival annuale fra i giovani che si svolgerà a Palmi nello spledido teatro all’aperto che si affaccia a strapiombo al mar Tirreno ed allo Stretto di Messina celebre anche per le vicende di Ulisse e delle maliose Sirene di Scilla e Cariddi. Chi è la “A.C. Rosarnese”? La domanda sorge spontanea ... chi è l’ A.C. Rosarnese? La risposta è altrettanto spontanea ed immediata: è una squadra che sin dal suo risorgere (sorge infatti dalle ceneri di squadre prestigiose del passato che hanno sempre portato alto il buon nome di Rosarno) ha fatto “una passeggiata” nei vari campionati dilettantistici regionali in cui ha militato. Abbiamo detto una passeggiata, ma solo per gli splendidi risultati conquistati sui campi e non per le immense difficioltà organizzative e di gestione. Uno dei tanti problemi, ragione di estremo disagio, è stata la mancanza del campo cittadino che ha costretto la compagine locale a non poter mai “giocare in casa”. Infatti anche le partite caslinghe si sono dovute giocare in campi neutri della zona che, gentilmente, hanno ospitato il team rosarnese. Da non dimencare che il solito “nemo profeta in patria” ha avuto il suo peso e solo quando i risultati positivi hanno cominciato a divenire un eterno motivo conduttore, la squadra ha ottenuto l’attenzione dei big sportivi di Rosarno. Non è stato così per il popolo dei tifosi che hanno dato subito piena fiducia e conforto ai giocatori, ma soprattutto, ai dirigenti che, oltre alle problematiche sportive, hanno dovuto affronare e risolvere enormi problemi organizzativi. Oggi la Società raccoglie i frutti della passione e la Rosarnese milita in serie “D”, che è un campionato di semidilettanti, a livello interprovinciale. La A.C. Rosarnese, neofita in tale categoria, è la sola compagine calabrese essendoci altre new antry siciliane e campane, ha saputo ambientarsi immediatamente nel nuovo ambiente che prelude alle categorie alte professionistiche, L’esordio ufficiale della partita giocata in casa sarà il 16 aprile 2005, data in cui il nuovo stadio della Città di Rosarno, verrà inaugurato dal Sindaco Gianfranco Saccomanno con a latere l’Assessore allo Sport Rao. La partita di inaugurazione sarà giocata perciò in ambiente amico contro la compagine del Sapri. Ovviamente le situazioni negative, che anche se brillantemente affrontate e superate dalla Dirigenza e che non mancavano, hanno creato qualche difficoltà nella squadra, tuttavia essa occupa un posto in classifica che fa ben sperare per l’ingresso nella griglia dei play off e, quindi, all’ingresso in C 2. Noi auguriamo ogni bene ed un fulgido futuro a questa coraggiosa squadra ed ai sui Dirigenti. Così come auguriamo un semper ad majora alle altre squadre “minori” che ci sono a Rosarno e che si stanno facendo onore sui campi cadetti. 8 Voci dal Sud Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Prosegue la tradizione sportiva della Città Rosarno ha un nuovo stadio all’avanguardia Franz Rodi-Morabito La tradizione sportiva della Città di Rosarno affonda le sue radici nella notte dei tempi. Fu infatti città natale di prestigiosi nomi che da qui partirono per entrare nei vai ghota dello sport. Vari furono i tentativi di fare uscire lo sport rosarnese dalle nebbie e perprimamolti,mamolti anni addietro, nacque “La Nuova rosarnese” ad opera di un gruppo di sportivi (Zurzolo, Iannuzzi, Rocco Spagnolo, Rodi Morabito ed altri). Questi personaggi ebbero al loro fianco l’intera popolazione rosarnese che anelava riavere una squadra che riechegiasse gli splendidi trascorsi. Poi una serie di contingenze fecero naufrare nel nulla quei tentativi ed altri ancora. Da qualche anno invece una Società appassionata ed estremamente attiva, ha ridato piena vita allo sport cittadino. Mancava il campo sportivo adeguato e questa nuova amministrazione comunale ha provveduto a dargliene uno di tutto rispetto. Nelle foto: in alto: il Sindaco Saccomanno durante la conferenza stampa in Comune sotto: l’Assessore allo sport Rao e vita totale del nuovo terreno di gioco © copyrei fromofoto 05 Voci dal Sud 9 Infatti il nuovo Stadio hrisponde ai nuovi dettati della Fifa come ad esempio il manto in erba sinteticas “non cancerogeno”, il sottostrato di drenaggio portato a ben 40 cm e molti altri requisiti. Va notato che solo 15 grandi città italiane hanno iniziato i lavori di adeguamento dei loro stadi, ma solo la Città di Rosarno li ha portati a termine ed il 16 aprile prossimo provvederà ad inaugurarlo. Essendo lo stadio dotato di impianto di illuminazione molte partite potranno essere giocate in not- Anno I* nr. 1 Aprile 2005 turna con squadre militanti nel massimo camponato italiano e già qualche contatto, in avanzato stato di realizzazione, è stato preso con Società prestigiose. Comunque è doveroso ricordare che a Rosarno vi sono molte altre squadre “minori” che si fanno onore sportivamente. Rosarno infatti è stata la patria di Peppino La Rosa, uomo appassionatissimo, che ha sfornato centinaia di atleti assurti poi ai ghota superiori. L’amministrazione comunale, prima in Italia, intesta lo Stadio a Giovanni Paolo II° Nella seduta di Giunta del 6 aprile, su proposta del Sindaco avv. Gianfranco Saccomanno, è stato deliberato all’unanimità di intestare il nuovo Stadio comunale che è stato inugurato poi il 16 aprile, allo scoparso Pontefice Papa Giovanni Paolo II° “Il Grande”. Rosarno, perciò, sarà la prima città italiana (e forse mondiale) ad intestare un’opera pubblica al grande Papa. E’ stato scelto lo stadio dal momento che Karol Wojtyla è stato un grande sportivo. Egliinfattigiocavadaportiere,erauncanoista provetto, sciava bene e da sempre si è dedicato altrekking. Qualemiglioreomaggioquindicheintitolarea Luiunastrutturasportiva? Da non dimenticare inoltre che lo stadio è un luogodiaggregazioneedisocializzazioneperi giovani, per cui anche in questo si è inteso onorare l’amore che Papa Wojtyla ha nutrito per i giovani che ha sempre considerato “il futuro della Chiesa e dell’Umanità” cui ha dedicato l’ultimo sorriso e l’ultimo suo sguardo terreno. In occasione dell’iaugurazione ufficiale una targa ha immortalato il nome di Wojtyla legato allo stadio cittadino scoperta dal Sindaco Saccomanno assieme ad una altra lapide che ha consegnato alla memoria futura due “colonne” scoparse del calcio rosarnese e della Piana: Peppino La Rosa e Ciccio Andreacchio, da tutti conosciuto come “Cicciu u vecchiu”. altro servizio a pag. 9 Voci dal Sud 10 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Prociv Palmi a Roma I Carabinieri sequestrano i locali di Medicina legale per i funerali del Papa L’ASL 10 ancora nella bufera Palmi news PALMI - La bufera che da qualche anno si accanisce suò cielo dell’Asl nr. 10 di Palmi e circondario non accenna a calmarsi! E’ infatti di pochi giorni addietro l’esecuzionedelprovvedimentodella dott.ssa Putrino (Gip di Palmi) su esplicita richiesta del PM Tedesco con il quale veniva ordinato ai Carabinieri del Nas di procedere al sequestroatitolopreventivodell’immobile ove alloca la sede di Medicina Legale dellaAsl 10 ed è scattata la conseguente denuncia in stato di libertà per il responsabile Capo Dipartimento. Questalaconseguenzaaduncontrollo operato dai CC del Nas di Reggio Calabria dal quale si evidenziava uno stato di estrema carenzaincuilostabileversasiaper quanto concerne la situazione igienica e sia sotto l’aspetto estremamente precaio delle strutture stesse. Lo stesso Corpo dei Vigili del Fuoco della cittadina poianiggiana aveva rilevato le carenze staticostrutturali esponendole alleAutorità. Le suddette precarie condizioni mettevano a duro rischio sia i degenti che lo stesso personale impiegato. Al Direttore del servizio viene contestatonelladenunciache“nella qualità di direttore, quindi di datore di lavoro, non aveva denunciato e tanto meno aveva impedito, che il personaleelastessautenzafrequentassero un posto la cui vetustà costituivagravissimorischio. E’statorilevatoanchechenonera stata effettuata l’istallazione degli estintori mobili nonchè altri sistemi disicurezzaimprescindibili. Va ricordato che prima della costruzione del nuovo Ospedale, questo stabile costituiva il nucleo dell’OspedalediPalmieproprioinquel periodo si sono manifestati parecchicrollitantocheancoroggièparzialmentetransennato. Dopolacostruzionedeinuoviedificioveoggisitrovanoallocatiiservizi ospedalieri di Palmi, nessun lavoro di restauro e di messa in sicurezza è stato operato. Tuttavia non sièesitatoariutilizzareilocalidello stabile (ormai potremmo ben dire molto poco “stabile”!) per allocarvi la sede della Medicina Legale creando uno stato di assoluta non iginicità e di reale pericolo per l’incolumitàfisicadichivilavoraedi chi, pubblico ignaro, deve giornalmentefrequentarlo. Una splendida veduta della città di Palmi e della Piana dal Monte S.Elia La Direzione Nazionale della Protezione Civile Italiana ha convocato a Roma in occasione dei funerali del Papa Giovanni Paolo II° la squadra palmese. Una equipe questa che è ormai universalmente conosciuta per la sua preparazione professionale e per la serietà con cui svolge piccoli e grandi compiti. I dieci uomini che la compongono per l’intera settimana hanno prestato la loro opera in Piazza San Pietro, nelle stazioni della Metropolitana, nelle stazioni ferroviarie. Una esperienza che ha dato altro valore aggiunto a questi volontari per chè oltre alla soddisfazione per aver portao il loro aiuto ai pellegrini, ha arricchito i loro animi. “Un senso di commozione e partecipazione personale ha pervaso tutti noi, ha dichiarato uno dei componenti, e sarà un ricordo indelebile che ci spingerà a fare sempre più e sempre meglio per aiutare il “prossimo” in tutte le sue difficoltà”. 11 Voci dal Sud Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Palmi, un Paradiso da salvare e rivalutare di Mariasole Dalmonte Quando mettiamo piede nella cittadina di Palmi ci torna in mente la famosa scenetta napoletana del compianto Troisi. La scenetta racconta di un napoletano al mitie della sopravvivenza che si rivolgeva a San Gennaro e dopo avere enumerate le sue innumerevoli disgrazie che lo avevano portato ad una ormai imminente fine per inedia, chiedeva che il Santo gli facesse vincere la lotteria. San Gennaro che, come si sa, ha unarrpoto confidenziale con i suei fedele gli pone allora la domanda: “Ma tu Pasquà hai comprato il biglietto?” ed alla risposta negativa del supplicante rispose “ Ma si nun accatt’ o biglietto comme taggia fa vince?”. Tutto questo per dire che il Buon Dio ha profuso a piene mani bellezza, spirito artistico , amenità alla cittè di Palmi, ma se poi i palmesi non si danno da fare cosa può fare Iddio? Ogni angolo di Palmi è un piccolo Paradiso. Affacciarsi dalla villa comunale signfica stare affacciati ad un balcune sul mondo. Guardi giù e una serie di meravilgiosi orridi calano a picco verso il mare. Un mare sempre terso e cangiante nei suoi colori che vano dal verde smeraldo al blu più intenso; un mare che batte su una costra rocciosa frastagliata con insenature ed anfratti da far mancare il respito. La “marinella”, splendida spiaggia un tempo regno incontrastato dei pescatori e dei bagnati autoctoni, ma oggi abbandonata per una serie di negatività come la strada di accesso, un rigagnolo che scorre indisturbato sulla battigia (alcuni dicono essere una fogna a cielo aperto e... l’odore parrebbe confermarlo), l’assoluta mancanza di attrezzature. Ma andiamo ad affaccirci da un’altra parte, verso la “Tonnara” e Pietre Nere” ormai invase dal cemento. Con gi abitanti che l’estate lasciano le loro abitazioni in muratura per fittarle ai villegianti e si trasferiscono in baracche fatiscenti erette abusivamente sulla splendida spiaggia. Immondie ovunque che finiscon per vanificare gli sforzi dei privati che gestistono i Lidi, numerosi in questa zona. Altra sensazione splendida di Palmi è quando si alza lo sguardo in alto e si vede la montagna del Sant’Elia (750 m/s.m. che inconbe a picco sulla città con il suo belvedere e le tre Croci del Calvario. Da tutti gli affacci verso sud si vede lo spettacolo della Sicilia che pare la si possa toccare con mano divisa dalla Calabria da qualcosa che sembrebbe un esturario di un fiume ed invece si tratta dello Stretto di Messina. Uno spettacolo unco è rappresentato dal fatto che proprio fra le due punte, rispettivamente di Calabria e Sicilia, passa la dividente tra mare Tirreno e mare Jonio. Questo comporta un continuo flusso e risflusso di correnti marine che geneerano increspature nell’ascqua, schiume ed una enorme sfumatura di colori del mare. Se volessimo parlare poi del cosiddetto “Parco delle civiltà contadine” che è un’area da cui lo aguardo spazia dal Sant’Elia allo Stretto di Messina dobbiamo dire che è stato a suo tempo sistemato, ma la mancanza di custodia ha fatto si che i vandali trovassero colà campo libero. Ep- pure essendo a ridosso della Casa della Cultura “Leonida Repaci” che ormai scoppia rimpizzata com’è di biblioteche, musei, teatro potrebbe essere utilizzata da questa struttura. Chiaramente oltre che sistemare questi gioielli serve custodirli e operare una costante manutenzione altrimenti finirebbero per divenire, come i giardinetti nei pressi del Campo Sportivo, una “landa” sterile ove la sera, favoriti dal buio, succede di tutto e di ... più! Anche la Piazza sopraelevata su cui si affaccia il nuovo Tribunale (ed a pochi metri dalla Caserma dei CC, andrebbe sistemata e, soprattutto curata, dal momento che quando il buio incombe la parte estrema, al buio, diviene un luogo ideale per fare i propri bisogni indisturbati. Potremmo continuare a lungo, ma gli Amministratori di Palmi, da buoni palmesi, conoscono molto meglio di me gli splendidi luoghi per cui possono intervenire. Ci piace ricordare che qualche anno addietro un nostro collaboratore ha pubblicato su un’altra testata regionale un servizio sulla villa lasciata al Comune di Palmi dallo scrittore Leonida Repaci che a causa dell’abbandono in cui versa, ormai non è che un rudere rifugio di derelitti ed extracomunitari. Ci è stato riferito che lo scorso anno l’assessore di minoranza Saletta ha fatto una interrogazione relativa alla assoluta urgenza di salvare luoghi stori di Palmi (da ricordare che a palmi hanno avuto i natali illustri Musicisti, Poeti, Filosofi, Scrittori, Geografi ecc.) nonchè i luoghi belli ed esclusivi che di Palmi fanno un angolo di Paradiso. Tutto il consiglio comunale fu daccordo sulla urgente necessità di intervenire, ma ... il tempo è passato e nulla è cuccesso, fatto salvo il progressivo ulteriore deterioramento Voci dal Sud INAUGURATA A ROSARNO LA N U O VA TENENZA DEI CARABINIERI 12 Si è svolta a Rosarno, sabato 16 aprile, con inizio alle ore 10 in Piazza Duomo, la cerimonia di inaugurazione della nuova Tenenza dei Carabinieri, alloggiata nei locali interamente ristrutturati di Palazzo Virgiglio in viaAldo Moro. Nel corso della manifestazione, allietata dalle note della Fanfara dei Carabinieri, ha luogo, alla presenza dei comandantiregionaleeprovinciale dei Carabinieri, Eduardo Centore e Antonio Fiano, del prefetto D’Onofrio, del presidente della provincia Fuda,del procuratore Lombardo. del capitano CC Momo e di nu- nelle foto: 1) La signora Carpano, madrina 2) Il Prefetto D’Onofrio, il Vescovo Bux, il Presidente Fuda ed il Sindaco Saccomanno 3) il sindaco Saccomanno ed i vertici regionali CC 4) il tenente Antonio Pinna comandante della Tenenza CC di Rosarno Anno I* nr. 1 Aprile 2005 merose autorità civili, religiose e militari, la consegna, da parte del Sindaco della Città, Giacomo Saccomanno, della Bandiera Tricolore, benedetta da Mons. Luciano Bux, vescovo della Diocesi di Oppido Palmi. Successivamente gli invitati si sono trasferiti presso la Caserma, accolti dal comandante tenente Antonio Pinna, per il taglio del nastro e il vino d’onore. La Tenenza di Rosarno è stata aperta nell’ottobre 2004, in accoglimento delle pressanti richieste formulate al Ministero dell’Interno e al Comando Generale dell’Arma dall’Amministrazione Comunale. 13 Voci dal Sud Lametia Terme news Anno I* nr. 1 Aprile 2005 S p o r t Lametia Terme come Maranello Questo il pensiero dell’Assessore regionale Chieffalo che rilancia l’idea di un autodromo Leopoldo Chieffallo fu prediente dell’ ASI in quel di Lametia Terme ed all’epoca pensò e sottopose al Presidente regionale Chiaravalloti l’idea di costruire un grande autodromo nel territorio lametino sui terreni dell’ex industria chimica SIR di Rovelli (mai decollata anch se già realizzata). Questo quanto ci ha affermato il politico calabrese che oggi è stato rieletto alla Regione Calabria per il Nuovo Psi. L’autodromo verrebbe ad essere ubicato in un posto felicissimo in quanto vicinissimo all’Aereoporto di Lametia, allo svincolo autostradale della A3 (Salerno-Reggio Calabria), sarebbe ubicato al centro della Regio- ne, quindi raggiungibile con comodità da qualsiasi centro calabrese. La pista dovrebbe avere una lunghezza di tre km ed una larghezza di 12 metri. Tutto l’impianto comprensivo di piste, box, tribune, servizi vari insisterebbe su circa 35 ettari di terreno. Oltre alle “normali” gare di F1 e minori, la Regione potrebbe mettere in essere un accordo con la Ferrari perchè questa provi le sue vetture su questa moderna pista calabrese nei mesi invernali evitando di utilizzare l’autodromo di Jerez de la Frontea (Spagna). Chiaramente l’autodromo sarebbe fonte di ritorno di immagine ed economico dal momento che una simile struttura incentivizzerebbe il turismo. La realizzazione del progetto comporterebbe una spessa complessiva di 25 milioni di Euro ma che dovrebbero senza dubbio portare un ricarico economico enorme in breve tempo non solo per i gestori dell’impianto, ma anche, e soprattutto per l’indotto che verrebbe a generare. Voci dal Sud 14 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Vibo Valentia news Aperta al pubblico per un giorno l’Oasi naturalistica all’Angitola Non si può amare la natura se non la si conosce. I nostri figli la conoscono pochissimo, Aiutiamoli ! Palmi news Ormai la natura la si conosce sempre meno e non è assolutamente raro, anzi diremmo è quasi ormailanorma,cheibambiniche vivono nelle grnadi città non abbiamo ma visto un frutto attaccato alla piante, una mucca, un pollo che razzola. I m maginiamo che le sole mucche che abbiano visto sia quella di una nota pubblicità teevisiva in cui la mucca salta gli steccati, scava gallerie sottoranee a mo’ di talpa, vola catapultata da una fionda gigante o nuota con un boccaglio. In quanto ai polli, poi, li immaginano tutti in fila indiana, implumi con uno spiedo che li “allinea” mentre ruotano ... felici su se stessi nei grill delle rosticcerie. Toccherebbe a noi genitori invece portarli in campagna e farli vivere la realtà agreste nella sua pienezza. Tuttavia pare che non siano in molti i genitori disposti a “sacrificare” una giornata idi cosiddetto riposo, anch’essi in fila indiana ad arrostire in una scatoletta di metallo comunemente detta automobile, mentre in una coda infinitatornanodalmareovehanno trascorso la giornata di “riposo” (si fa per dire, visto che tre ore di coda al mattino, tre ore al rientro, pausa pranzo ... e di mare non rimane che un’oretta scarsa fra una arrabiatura e l’altra per il vicino di sdraio che è un maleducato). Nel tentativo di attirare qualcuno verso la natura il WWF ha istituito una serie di Oasi naturalistiche dislocate sul territorio nazionale. Una di queste è proprio all’Oasi del LagoAngitola, sul territorio di Maierato e Monterosso Calabro in provincia di Vibo Valentia. Qui si potranno ammirare nel loro habitat naturale oltre 100 spe- cie di uccelli. Nei giorni scorsi il Wwf ha aperto al pubblico delle famiglie la riserva. Una giornata veramente diversa salutare e rilassante per grand, ma soprattutto per i piccoli che hanno potuto giocare liberamente sull’erba, fare gite guidate negli anfratti remoti dell’ Oasi. Vi è stato anche modo di assistere alla “resa in libertà” di un rapace che era stato ferito da cacciatori di frodo, ma rimesso in sesto dalle cure veterinarie del centro Specialistico di Cosenza. Al fine di avvicinare al mondo della natura i giovane i partecipanti possono sottoscrivere l’iscrizione di un giovane sotto i 14 anni per un intero anno. L’Oasi si estende su 875 ettari di terreno di cui 196 è occupata dallagoartificialecreatoridalladiga inaugurata dall’ allora Presidente della Repubblica Saragat e passò sotto la protezione del Wwf nel 1975. Fu comunque nel 1985 che con il trattato di Ramasar (Iran) fu dichiarata ufficialmente “Zona Umida diimportanza internazionale”. Per dovere di cronaca segnaliano pure che anche l’Oasi degli Scogli di Isca, a Belmonte Calabro, ha aperto i cancelli ai visitatori. Voci dal Sud Nicotera news 15 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Rosarno news I lavoratori del Ciso scioperano. Da 24 mesi niente stipendi! Ormai sono ben 24 i mesi in bianco per i quindici lavoratori impiegati presso il Ciso (Centro italiano specializzazione operai). Atrettanti sembra debbano essere i mesi che deve incassare il Direttore regionale, Rocco Calabrò che da oltre trenta anni si dedica alla formazione dei lavoratori. Si è tentato tutte le vie percorribili per l’ottenimento delle spettanze, ma tutti sembrano essere sordi al problema. Si sono operate assemblee della Cgil e lo stesso Sindaco di Nicotera, PrincivalleAdilardi, ha apertamente preso posizione al fianco dei lavoratori. E’ questo un vero rebus dal momento che ufficialmente nessuno si è preoccupato di comunicare agli interessati la ragione di ben due anni di mancati stipendi. La ragione dell’inadempienza è stata comunque spiegata dallo stesso direttore Calabrò che, nel dichiarare che anche lui è nelle stesse condizioni, dice che la causa sta nel fatto che a suo tempo ci sono state delle divergenze con l’Assessorato della Formazione Professionale relativamente ad alcuni conteggi. Tuttavia, aggiunge, le pezze d’appoggio chiarificatrici, regolarmente quietanzate, sono state fornite dal C.d.A. del Ciso ed immediatamente fatte pervenire, ma nessuno ha inteso prenderne Qualcuno chiaramente ha sbagliato e continua a sbagliare, ma le conseguenze ricadono tragicamente ed inopinatamente sui lavoratori e le loro famiglie che sono l’anello debole della catena fin’ora visione. Chiaramente noi, nelle vesti di cronisti non possiamo che fare un “relata refero”, ma se fosse vero sarebbe veramente inqualificabile il comportamento da parte chi dovrebbe esaminare il tutto e deliberare i pagamenti ponendo fine ad un contenzioso che altri non colpisce se non i lavoratori e le loro famiglie. Il Direttore Calabrò ha inoltre aggiunto “Non merito di essere accusato di non aver preso parte all’Assemblea della Cgil di Vibo Valentia, dal momento che anche io sono un dipendente dell’Ente, ma nessuno mi ha avvisato dell’incontro”. Chiaramente la situazione è di tale gravità che mette in discussione la stessa sopravvivenza del Ciso. I lavoratori, delusi e demotivati, sicuramente non porteranno a termine i corsi e naturalmente nessuno sarebbe più interessato per il futuro. Di difficile lettura anche il silenzio degli altri componenti del C.d.A. del Ciso. A giudizio del Calabrò i silenzi in “alto loco” sono dettati dal timore che risolvere il caso Ciso potrebbe rappresentare la stura ad una serie di rivendicazioni da parte di altri centri di formazione professionali presenti nella Regione. Anche i fornitori sono in attesa di essere pagati e saranno presto solidali con i lavoratori. Bella gatta da pelare per la Regione! Voci dal Sud 16 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 A Favazzina un’altra frana, un altro treno deraglia! Era il 12 maggio del 2001 quando l’espresso Roma-Reggio Calabria correva ormai quasi al termine del suo viaggio sui lucidi binari che, abbarbicati al costono rocioso che sovrasta la incantevole Costa Viola. I passeggeri stanchi per il lungo viaggio cominciavano a stiracchiare le mebra in vista dell’ambita meta finale rappresentata da Villa San Giovanni e Reggio Calabria. Qualcuno sbirciava fuori dai finestrini per vedere Scilla ed il suo austero Castello dei Ruffo di Calabria. Improvvisamente il treno, come afferrato da una gigantesca mano rallenta fino a fermarsi. Cosa era successo? il convolgio nell’affrontare la tratta che sovrasta l’abitato di Favazzina aveva trovato la strada ferrata ostruita da una enorme frana. Inutile il disperato tentativo dei macchinisti di fre- nare il mostro di ferro che con la sua massa, malgrado sia stata prontamente attivata la frenata rapida va ad arare il terricio melmoso aprendosi per molti lunghissimi metri una via pur “affondando” sempre più nella massa franosa. Il locomotore e parecchie carrozze deragliano e si pongono pericolasamente in bilico sulla scarpata. Immediatamente i passeggeri si rendono conto dell’accaduto e tentano una disperata fuga dai finestrini affondando però anch’essi nella molle massa fangosa. Grida, scompiglio, terrore, confusione si impadronirono dei viaggiatori. La buona sorte ha voluto che non ci fosse nessun morto ma “solo” pochi feriti di varia gravità. E qui iniziano due inchieste (una delle Ferrovie e l’altra della Procura della Repubblica) ma iniziano anche i balletti di riunioni ai vertici, accuse, difese, assemblee; tutte esprimevano buoni propositi per “risanare”lacollinailcuimovimento franoso era ben conosciuuto. Tuttavia con il solito principio del “passato il Santo, passata la festa” si sono operati solamente alcuni interventi atti a tamponare ma certamente non a risolvere l’annoso problema. Ma se gli uomini hanno dimenticato certamente la natura no, per cui il 31 marzo scorso un atro Intercity, il Reggio Calabria-Milano, va ad urtare un’0’altra grossa frana che ha invaso sia i tracciato ferroviario che quello stradale sottosotante. Voci dal Sud 17 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 La cerimonia dell’inaugurazione ufficiale dello Stadio cittadino Contemporaneamente si è giocata la prima partita casalinga della A.C. Rosarnese contro il Sapri Momento solenne e toccante quello in cui il Sindaco Gianfranco Saccomanno, con a latere i componenti la Giunta comunale, ha tirato il cordino facendo cadere il manto che ricopriva la targa con l’intestazione a Papa Giovanni Paolo II, KarolWojtyla. Particolarmente felice è stato l’Assessore allo Sport, Rao, che da sportivo ha si sentiva oltremodo gratificato sia per l’inaugurazione dello stadio che per l’intestazione a Papa Wojtyla. Subito dopo il sacerdote don Memè Ascone ha benedetto sia le due targhe e sia il terreno di gioco. Dopo di chè sono entrate le due compagini sportive (A.C.Rosarnese e Sapri( ed hanno dato il calcio di inizio alla prima partita di questo splendido stadio veramente all’avanguardia non solo per la Calabria ma in Italia avendo, come detto altrove, adottato le nuove normative Fifa sia per quanto concerne il manto erboso sintetico di tipo non cancerogeno e tutte le prescrizioni internazionali decise dal Massimo Organo Federale internazionale per i campi di gioco. Purtroppo la prima giornata sul proprio campo non ha portato fortuna alla compagine lcale che ha offerto il risultato di 3-1 agli ospiti. Ma proprio questo è lo spirito delle leali competizioni sportive che debbono fare scuola nella vita di tutti i giorni. Lo sport educa al confronto leale, a gestire onorevolmente la vittoria, ma, soprattutto, a gestire la sconfitta. nelle foto Il mometo della caduta del drappo Le autorità civili, religiose e sportive al centro del Campo Un momento della partita del Rosarno contro il Sapri Voci dal Sud 18 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 FU UN ITALIANO L’INVENTORE DEL FAX Giovanni Caselli (1815-1891), ideatore del “pantelegrafo” di Francesco Albanese Se chiedessimo di sapere quando è nato il FAX e chi ne sia stato l’inventore, sicuramente sentiremmo rispondere che questo meraviglioso strumento lo conosciamo da circa 10-15 anni e che l’invenzione non è certamente italiana. Infatti molti ritengono che l’inventore sia stato un americano o giapponese o di altra nazionalità, escludendo, quasi in modo categorico, che sia potuto essere italiano. Invece il fax è frutto dell’ingegno italiano, giacchè il suo inventore è Giovanni Caselli (Siena 27.5.1815 Firenze 8.10.1891). Il Caselli era un abate. Prima di prendere i voti aveva studiato fisica a Firenze con Leopoldo Nobili, fisico di grande fama, la cui attivitò scientifica diede grande impulso alla conoscenza dell’elettrotecnica. E’ autore, tra l’altro, degli “Anelli di Nobili”, opera molto consultata dagli specialisti e inserita nei programmi scolastici in cui si descrive particolarmente un tipo di galvanometro ed una pila termoelettrica. La prima attività del Caselli fu l’insegnamento di lettere e storia nelle scuole di Siena e in altre scuole toscane. Il Comune di Siena, per questo suo impegno di docente, lo nominò Direttore delle Scuole cittadine in un contesto che faceva registrare un tasso di analfabetismo pari al 43%. Nel 1841 il Caselli fu istitutore dei figli del Conte Sanvitale nella città di Parma, famiglia dagli accesi ideali risorgimentali, professati del resto, con grande coraggio, anche dal giovane professore. Egli non esitò a votare per l’annessione di Parma al Regno di Sardegna, e ciò gli comportò l’espulsione dal Ducato insieme al Sanvitale, per cui fu costretto a dimorare prima a Parigi e poi a Firenze, città nella quale si dedicò agli studi delle scienze fisiche, con particolare riguardo all’elettricità. Nel 1854 fondò “Ricreazione”, giornale di scienze fisiche e arti il cui editore pare sia stato “Lemonnier”. Il 2 giugno 1855 I’Abate Caselli radunò nel suo laboratorio il fior fiore degli scienziati e politici fiorentini per presentare loro un telegrafo, diverso da quello “Morse”, il quale per trasmettere i messaggi, non aveva bisogno di punti e linee, poichè‚ riusciva a trasmettere ed a far ricevere dall’altro capo, autograficamente, uno scritto, un disegno, una frase, anche se l’altro apparecchio si fosse trovato a centinaia di chilometri di distanza. Egli battezzò questa invenzione col nome di “Pantelegrafo” (dal greco “tutto” - “lontano” - “scrivere” ossia “telegrafo che scrive tutto”). Nel 1856 decise di partire per Parigi, città nella quale erano fiorenti le officine per la costruzione di apparecchi elettrici e dove la sua invenzione fu subito bene accolta dalla scienza parigina. Infatti lo scienziato fu subito presentato da Faoucault a Paul Gustave Froment, uno tra i maggiori costruttori di apparecchiature scientifiche e di estrema precisione (Il “pendolo” di Faoucault è stato costruito in quelle officine). Froment decise di mettere costruire l’apparecchio riservandosi diversi anni di tempo per le numerose prove di applicazione necessarie e per effettuare i dovuti perfezionamenti. Quelle officine, è bene ri- Voci dal Sud cordare, furono visitate da Napoleone III° il 10 gennaio 1860 e fu in quel luogo che il grande imperatore vide trasmettere una sua foto da questo strumento. Caselli desiderava intensamente che la sua invenzione fosse apprezzata anche negli ambienti scientifici italiani; ma così non fu e ciò lo costrinse a stabilizzarsi in Parigi dove, il 16 febbraio 1865, il pantelegrafo fu messo finalmente in funzione. La Camera ed il Senato, dal canto loro, votarono la legge che stabiliva l’uso del “Pantelegrafo Caselli” nei telegrafi di Stato francesi, con collegamenti inizialmente tra Parigi e Lione, estesi successivamente a Marsiglia e ad altre città della Francia. Un’ordinanza ministeriale regolò la tassa di spedizione in 20 centesimi per centimetro quadrato; secondo questa tariffa il prezzo di un “Caselligramma” di 30 centimetri era di circa 6 franchi. Entusiasta di tale invenzione si mostrò il grande Rossini il quale, trovandosi a Parigi, inviò all’inventore Caselli, ad Amiens, un suo autografo e delle note su pentagramma. Fu quello il momento a partire dal quale in Italia si capì che l’abate Caselli aveva veramente dato corpo alla sua prima grande invenzione (la s e c o n d a f u i l Ti m o n e Idromagnetico, sviluppatasi nel 1873 e conclusasi nel 19 1874). Il Re Vittorio Emanuele II gli concesse le onorificenze dei SS. Maurizio e Lazzaro ed ordinò l’allestimento di una stazione completa dell’apparecchiatura. Caselli, anche se in ritardo, si sentì gratificato e ciò lo indusse a partecipare all’esposizione degli inventori tenutasi a Firenze nel 1861, provocando vasta eco in campo internazionale. Infatti nel giugno 1865 il Pantelegrafo era già in funzione in alcune stazioni della Russia. Si può sicuramente affermare che il Pantelegrafo è da ritenersi il padre del moderno Fax. L’unico originale si conserva nell‘ Istituto Tecnico per geometri “G.B. della Porta” di Napoli, una delle scuole più antiche della città partenopea, la prima sorta agli inizi del Regno d’ltalia, collocato in via Foria, in un antico palazzo dal maestoso Anno I* nr. 1 Aprile 2005 androne e nel quale era, e risulta tuttora istallato, anche un ottimo laboratorio di fisica. Una copia, invece, trovasi a Roma presso il Museo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, mentre la copia che trovavasi a Firenze, custodita in quell’lstituto e Museo di Storia della Scienza, è scomparsa in seguito all’alluvione del 1966. E’ bene far presente infne che, nel 1929, in occasione dell’Esposizione Nazionale di Storia delle Scienze, tenutasi a Firenze, i visitatori poterono vedere funzionare, con perfetta regolarità, il Pantelegrafo Caselli. L’Istituto Professionale di Stato per i Sevizi Commerciali e Turistici di Siena fu intitolato al Caselli e nella stessa scuola fu in seguito collocata una lapide celebrativa accanto all’Ufficio di Presidenza. Nel palazzo comunale, invece, fu eretto un busto marmoreo dello scienziato attribuito allo scalpello di Tito Sarrocchi. Il Comune di Roma, con propria deliberazione n. 1929 del 22.10.1968, intitolava una nuova strada: Via Giovanni Caselli (1815-1891), che va da via Quirino Maiorana a Piazza Andrea Ampere. Coloro che volessero approfondire le ricerche, o sono comunque interessati all’argomento, possono contattare il sig. Francesco Albanese, noto ed appassionato ricercatore, scrivendogli a via Cuzzocrea 92 89020 Giffone (RC) o telefonandogli al + 039 0966 934021.- Voci dal Sud 20 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Turismo News Turismo tutto l’anno “Calabria d’inverno: fascino della bassa stagione” La locride vara, dopo anni di gestazione, un interessante progetto turistico per offrire a bassi costi ma a buone levature ospitalità da Ottobre 2005 ad Aprile 2006 di fromor Le ottime offerte turistiche estive che l’intera fascia della “Riviera dei Gelsonini” nella locride offre ai turisti nel periodo estivo è cosa ormai universalmente riconosciuta. Spiagge incontaminate bagnate daun mare pulito, alberghi di ottima levatura con personale molto qualificato, spettacoli di variegata natura dei quali alcuni addirittura a livello internazionale (uno per tutti il Festival del Jazz di Roccella), gente codiale ed accogliente. Tuttavia la struttura del lavoro in Italia fa sì che tutti prendano le ferie durante il periodo di luglio-agosto per cui le strutture turistiche ed alberghiere lavorano al limite delle possibilità umane per due mesi e poi languono per il resto dell’anno. Altre zone turistiche italiane hanno ovviato a questo stallo tecnico offrendo pachetti di ferie fuori stagione che mirano, soprattutto alla terza età. Se ne discuteva da tempo anche Sviluppo Italia Turismo cambia in Italia Turismo nelle foto: Vestigia greche La Cattolica di Stilo Cambiamento di nome per la Sviluppo Italia Turismo finora controllata controllata da Sviluppo Italia, holding del Tesoro, che ha definito l’accordo per la parziale privatizzazione dell’azienda con il Gruppo IFIL, Banca Intesa e Gruppo Marcegaglia. Il fine statutario è sempre lo sviluppo e l’incentivazione del flusso e delle attrezzature turistiche in Calabria, Sicilia e Puglia. Alla guida della nuova Italia Turismo rimangono sempre Sergio Iasi, Amministratore Delegato, e Dario Fruscio Presidente. Anche il C.d.A. invariato con Fabrizio Prete, Paolo Fumagalli, Roberto Testore, Massimo Capu- nella locride, ma tutto andava poi rimandato. Finalmente la cosa è andata in porto ed oggi Locri e la sua splendida “Riviera dei Gelsomini” offre pacchetti turistici di grande interesse. Il programma si chiama proprio ““La Calabria d’inverno: il fascino della bassa stagione”. L’offerta prevede a soli 25 uro giornalieri (tout compris” (anche le bevande) l’ospitalità in Albergi a tre e quattro stelle, gite turistiche nelle interessanti zone archeologiche, spettacoli folcloristici e classici, addirittura la possibilità di raccogliere direttamente dalle piante pregiati agrumi (3 Kg a testa per ciascun turista) e bere vino direttamente spillato dalle botti. Inoltre la preziosa assistenza e guida della cooperativa giovanile Dafne che da molti anni opera nel settore non priverà di assistenza gli ospiti. ti, Gino Bellotto e Patrizio Sarti, cui si aggiunge Emma Marcegaglia nominata che assume la l’incarico della Vice Presidenza. Dalle prime indiscrezioni si dovrebbe dre inizio ai lavori di riqualificazione degli impianti e di incentivazione del flusso turistico nelle tre regioni. Il primo passo concreto sarà la riqualificazione in Calabria, Puglia e Sicilia con l’aggiunta di circa 5000 camere, 6 campi da golf ed un incremento di circa 2 milioni di turisti nella sola Calabria con la realizzazione del “Polo dei Due Mari”, nel lametino, che si avvantaggerà della vicinanza dell’aereoporto internazionale di Lametia Terme Voci dal Sud 21 Anno I* nr. 1 Aprile 2005 Arena (VV) News Cade una pesante vetrata sui fedeli, nessun ferito: Un miracolo? Nel tempio gremito di folla si stava celebrando una Messa in suffragio di Papa Giovanni Paolo II° ARENA(Vibo Valentia) - Nella Chiesa principale del piccolo centro delle pre Serre si sta celebrando una Santa Messa di suffragio per l’anima di Papa Wojtyla. Una bella chiesa del XVIII secolo intitolata a Santa Maria dei Latini, tre navate, che nvita alla preghiera ed alla meditazione. La folla è immensa come in tutto il Mondo nelle manifestazioni in favore del defunto Pontefice. La navata centrale sembra scoppiare per la folla tanto che cadesse un soldo non toccherebbe terra! Fuori il tempo sembra scatenarsi con raffiche di vento impetuose che sembrerebbero ricordare al Mondo che era proprio Lui, Karol Wojtyla, a tenere a freno le mille tempeste che aleggiano sulla testa dell’Umanità. Il Parroco, don Nino Vattiata, giunge all’Omelia mentre i fedeli, giovani, donne, anziani e soprattutto bambini, Il vetro in Calabria La storia Esperti si confrontano in un interessante meeting a Vibo Valentia sembrano essere attratti da questo Rito che in quel giorno ha particolare valenza spirituale. Improvvisamente una raffica di vento più impetuosa stacca una pesante vetrata posta a molti metri di altezza che immediatamente va in frantumi generando proiettili acuminati e taglienti di vetro molto spesso. Il Parroco si avvede di quanto sta avvenendo così come alcuni fedeli, ma sono tutti impietriti dal terrore. Fra qualche secondo una pioggia di lance acuminate farà una vera strage dei corpi dei fedeli in preghiera. Presso l’Auditorium del Valentiniano di Vibo Valentia si svolgerà un interessante meeting in cui gli esperti convenuti da tutta Italia tracceranno sapientemente la storia del vetro in Calabria. Il convengo promosso dall’ Amministrazione provinciale e dall’ Archeoclub vedrà la presenza l’Assessore provinciale alla Cultura, Del Vecchio. Saranno presenti anche la dott.ssa M.T. Iannelli, la prof. Adele Coscarella (Università della Calabria) il prof. G.A. Bruno Consigliere regionale Archeoclub. L’incontro sarà coordinato dal Presidente Archeoclub Italiano Anna Murmura. Nel corso della manifestazione sarà presentato il libro curato da Adele Ma ... niente di tutto questo! sono tutti concordi nel dichiarare che i pesanti pezzi di vetro scendevano lentamente ed oscillando come fossero delle piume al vento. La lentezza della caduta dei proiettili di vetro concede ai fedeli il tempo di scansarsi dalla navata centale in quelle laterali o uscire dalla porta in strada. Quando la navata è completamente vuota i vetri riprendono velocità e piombano pesantemente al suolo con tale violenza e pesantezza da procurare danni e lesioni nel pavimento del Sacro Luogo di Culto. I Fedeli sono storditi e confusi e si apprestano ad usciro dalla Chiesa. Fuori è tutto un bisbiglìo sommesso ed attonito, ma la conclusione è univoca: Papa Giovanni Paolo II° ha fatto il miracolo di fermare la velocità dei pezzi potenzialmente atti ad uccidere e straziare i corpi dei fedeli, quasi Coscarella. Un particolare di rilievo sta nel fatto che sarà anche inaugurato nei saloni del Castello Svevo-Normanno una mostra sul vetro nella Calabria. Sarà questa una esposizione che avrà caretteristiche uniche nel suo genere con pezzi di grande valore e rarità. Saranno esposti agli sguardi degli addetti ai lavori e del pubblico pezzi veramente importanti che tracciano la storia del vetro nella regione Calabria confermando ancora, qualora ce ne fosse bisogno, che la Calabria può vantare un passato che può essere indiscutibilmente un punto di riferimento, anche in questo campo, a conferma della poliedrica cultura millenaria e senza temere di confrontarsi con tutte le altre regioni dell’Italia.