vademecum salute orale (MAG. 2011)

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vademecum salute orale (MAG. 2011)
Comune di Assago
Comune di Assago
Provincia di Milano
Regione Lombardia
Prevenire OGGI
per sorridere DOMANI
Manuale di salute orale
Azienda Ospedaliera
SAN PAOLO
POLO UNIVERSITARIO
Assago città della prevenzione e della cultura sanitaria
Assessore alla Sanità e Politiche Sociali
Sindaco
Giuseppe Longo
Graziano Musella
Care/i Concittadine/i,
L’Amministrazione Comunale è impegnata a realizzare, nei diversi settori della vita sociale della nostra
città, molti interventi innovativi, tali da creare un modello di esempio territoriale.
I grandi eventi che si sono realizzati (vedi le nuove stazioni della Metropolitana
2) e quelli che si
realizzeranno nel Settore Sanità e Politiche Sociali, vedi apertura della 2°farmacia, nuovo Centro Medico, Presidio Croce Rossa Italiana, canile municipale, Presidio Sociale dei City Angels e un presidio per
i volontari soccorritori o di primo soccorso, tutti residenti nel nostro Comune, non potranno che farci
vivere più serenamente.
Assago, come tutti gli Enti Locali, sta attraversando un momento difficile per il rispetto del patto di stabilità che ha ridotto le nostre risorse disponibili. In quest’ottica, nel nostro Comune, abbiamo adottato
un modello di lavoro in chiave “aziendalista” anziché pubblica, per eliminare qualsiasi possibilità di
spreco per raggiungere un ambizioso traguardo: realizzare nuovi servizi con minori risorse ed implementare la tematica della prevenzione.
È nell’ambito della cultura sanitaria e della prevenzione, che Vi presentiamo questa nuova pubblicazione frutto di un importante lavoro di gruppo che vede il coinvolgimento di una equipe di medici odontoiatri composta dal Dr.Angelo Giampaolo e dal Dr. Stefano Storelli, coordinati dalla Prof.ssa Laura Strohmenger responsabile della Clinica Odontoiatrica Universitaria dell’Ospedale San Paolo di Milano.
A loro va il nostro ringraziamento per la realizzazione di questo importante lavoro scientifico che è
risultato di facile lettura e comprensione e che sarà utile alle famiglie per attuare una vera e concreta
opera di prevenzione di patologie quali la carie e la malattia parodontale.
Per una maggiore comprensione questa pubblicazione è stata corredata di un glossario finale che
riprende e chiarisce diversi termini tecnico-medicali di uso più frequente.
L’Assessore alla Sanità e Politiche Sociali
Giuseppe Longo
IL SINDACO
Graziano Musella
Comune di Assago
Prolusione di Laura Strohmenger
La medicina moderna si sta occupando sempre di più di prevenzione, poichè da anni la comunità
scientifica internazionale ne ha dimostrato la grande importanza.
L’applicazione di un’efficace prevenzione di tutte le patologie del corpo umano, e quindi anche
delle malattie che interessano il cavo orale, risulta essere molto complessa e richiede una precisa
programmazione, diversa a seconda delle situazioni e dei soggetti a cui ci si riferisce.
Va ricordato inoltre che la prevenzione, oltre ad essere uno dei fattori più importanti nel mantenimento dello stato di salute psico-fisico di ogni individuo, pone le basi per un importante risparmio
della spesa sanitaria pubblica e del singolo cittadino.
Uno degli errori fatti in passato è stato quello di erogare prestazioni di eccellenza senza occuparsi
di educare i pazienti ad una corretta prevenzione: solo istruendo il paziente ed organizzando visite
di controllo è infatti possibile mantenere nel tempo i risultati delle prestazioni eseguite ed evitare
l’insorgere di nuove patologie.
La prevenzione della carie nei bambini e della parodontopatia negli adulti è uno degli obiettivi
principali dell’odontoiatria moderna. L’obiettivo di ciascun cittadino dovrebbe essere di imparare
a prendersi cura della propria bocca, con abitudini quotidiane, come un’attenta igiene orale domiciliare, che gli consentono di restare sano o di conservare la salute dopo essere stato curato.
Altro importante capitolo è la prevenzione delle patologie precancerose e dei tumori della bocca
che colpiscono più frequentemente alcune categorie di popolazione; tali patologie, se intercettate
tempestivamente e curate, hanno un‘elevata possibilità di guarigione.
Prevenire vuol dire essere a conoscenza dei fattori di rischio delle patologie e conoscere i modi
per contrastarle, ma soprattutto sottoporsi a visite periodiche al fine di intervenire efficacemente
all’insorgere di eventuali problemi.
L’OMS già 30 anni fa riteneva che il futuro dell’odontoiatria sarebbe stato principalmente di tipo
preventivo, dedicando cure sempre più ad alta tecnologie per i pochi malati.
L’iniziativa del Comune di Assago ci sembra in questa linea, quindi complimenti e buon lavoro
a tutti.
Comune di Assago
Comune di Assago
Comune di Assago
Indice
La prevenzione odontoiatrica...un Obiettivo per tutti
pag. 1
Assistenza odontoiatrica in Regione Lombardia
pag. 2
I denti dei bambini...conosciamoli per curali meglio
pag. 6
Carie Dentale
pag. 10
Cos’è l’ortodonzia
pag. 14
La gravidanza
pag. 17
La malattia paradontale
pag. 20
Altre patologie orali
pag. 25
Protesi mobile
pag. 27
Impianti dentali
pag. 30
Glossario odontoiatrico
pag. 34
Bibliografia
pag. 35
L’Amministrazione Comunale
ringrazia lo sponsor
per il contributo economico
che ha consentito la pubblicazione
di questo manuale
LAV.ITA
LAVORO ITALIANO
LA PREVENZIONE ODONTOIATRICA…
UN OBIETTIVO PER TUTTI.
La salute orale sia essa dell’adulto, dell’anziano o ancor più importante, del bambino, è un obiettivo che
tutti i cittadini dovrebbero perseguire.
Compito dei sanitari, a partire dai medici di base, odontoiatri, igienisti dentali, pediatri e degli altri
specialisti, dovrebbe essere quello di infondere la cultura della prevenzione delle malattie, al fine di
raggiungere la consapevolezza dell’importanza che assume uno stile di vita sano nel determinare una
buona qualità di vita.
In particolare, il mantenimento di un buono stato di salute orale contribuisce a conservare e migliorare
la funzione masticatoria, fonatoria e la deglutizione, senza tralasciare l’aspetto estetico in una società
dove l’immagine condiziona sempre di più i rapporti interpersonali.
Questo piccolo manuale di prevenzione odontoiatrica nasce dalla collaborazione tra il Comune di Assago e la Clinica Odontoiatrica Universitaria dell’Ospedale S. Paolo di Milano.
L’obiettivo che ci si è posti è quello di diffondere un programma di prevenzione odontoiatrica costruito
in base all’età e rivolto a tutte le famiglie, al fine di prevenire o diagnosticare precocemente malattie,
come la carie o la parodontite che, se non intercettate tempestivamente, possono evolvere in quadri più
destruenti con un maggior costo biologico ed economico.
Questo manuale prende in considerazione le principali patologie odontoiatriche e le relative terapie
affrontate in maniera semplice e schematica, in modo da offrire una conoscenza immediata sui vari
argomenti, cercando di rispondere alle domande che comunemente vengono rivolte agli odontoiatri.
Attraverso questa campagna di informazione, istruzione e motivazione si intende porre i pilastri per una
efficace prevenzione stomatologia, nella consapevolezza che solo una regolare e sistemica sensibilizzazione è in grado di garantire risultati validi e duraturi nel tempo.
Va ricordato inoltre che fare prevenzione in età evolutiva, oltre a dare risultati più gratificanti, pone le
basi per garantire la salute nell’adulto.
CONSORZIO DI IMPRESE
COSTRUZIONI PUBBLICHE E PRIVATE
SERVIZI E TECNOLOGIE SANITARIE
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Comune di Assago
Comune di Assago
posti ad una prima valutazione odontoiatrica presso una Struttura accreditata.
ASSISTENZA ODONTOIATRICA
IN REGIONE LOMBARDIA
Riferimenti normativi:
• DGR VIII/3111: “ Modifiche della erogabilità a carico del SSR di alcune prestazioni di specialistica
ambulatoriale ai sensi del DPCM 29 nov. 2000” - decorrenza 1 settembre 2006
La DGR n. VIII/3111 del 1.08.2006 relativa alle modifiche di erogabilità a carico del SSR per alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale, fa seguito ai precedenti provvedimenti sui LEA ed, in particolare,
al DPCM 29 novembre 2001.
Il provvedimento declina criteri clinici e criteri socio-economici in base ai quali selezionare i soggetti che
possono fruire di prestazioni odontoiatriche con il SSR in regime ambulatoriale.
L’erogazione con il SSR dell’assistenza odontoiatrica è esclusivamente destinata a pazienti residenti in
Regione Lombardia.
CRITERI CLINICI
Odontoiatria infantile e prevenzione
Nell’odontoiatria infantile i LEA del SSR, prevedono interventi di prevenzione e terapia.
Le patologie orali pediatriche che oggi risultano avere importanza nei primi 16 anni di vita, sono:
- la carie dentale in soggetti a rischio
- le parodontiti aggressive
- le alterazioni morfologico-funzionali dei mascellari
- le patologie delle mucose orali a rischio per cancerogenicità
Le prestazioni odontoiatriche a carico del SSR devono essere garantite ai soggetti appartenenti alla fascia
d’età dai 0 ai 16 anni, considerati a rischio e cioè con un alto numero di elementi dentari decidui persi o
sede di processi cariosi (indice dmft/DMFT>1)
Le prestazioni erogabili a carico del SSR, note per l’efficacia in soggetti in permuta dentaria sono:
- igiene orale professionale;
- applicazione di vernici cario-protettive e/o di sigillanti
- terapia riabilitativa delle lesioni cariose della dentatura decidua con tecniche restaurative provvisorie
o minimali (Art)
- terapia delle lesioni dei denti permanenti
- estrazione dei denti decidui con polpa compromessa e applicazione di mantenitori di spazio.
CONTRIBUTO ECONOMICO
In base ai contenuti della DGR VIII/010946, per le famiglie con figli di età compresa tra i 10 e 16 anni, bisognosi di cure preventive di tipo ortodontico, viene introdotta la possibilità di ottenere un contributo di e 700,00/
ciclo terapeutico completo (la cui durata è mediamente di tre anni) per i costi degli apparecchi fissi e mobili.
Il contributo è previsto per i trattamenti che avranno inizio nel corso del 2010 ed effettuati presso le strutture accreditate per chirurgia maxillofacciale ed odontostomatologia.
DESTINATARI DEL CONTRIBUTO
I trattamenti ortodontici in questione sono riferiti ai pazienti portatori di quadri mal occlusivi, riconducibili
ad un indice di necessità di trattamento ortodontico (IONT) di grado 4 o 5 (ovvero i gradi più elevati secondo la classificazione scientifica di riferimento).
I potenziali beneficiari, per poter accedere ai contributi:
• devono essere iscritti nell’elenco assistiti del S.S.R. lombardo e risultare residenti in Regione Lombardia al 1 gennaio 2009;
• avere un indice di necessità di trattamento ortodontico (IONT) di grado 4 o 5 certificato dalla struttura
erogante;
• far parte di una famiglia con reddito ISEE inferiore o uguale a € 18.000,00;
• usufruire del servizio presso strutture ubicate in Regione Lombardia accreditate a contratto per la
branca specialistica “odontostomatologia-chirurgia maxillo facciale”.
Possono beneficiare dei contributi anche i soggetti di età inferiore ai 10 anni, se affetti da labio-palato schisi
o altre anomalie cranio facciali o da condizioni disabilitanti che comportano grave ipotonia muscolare.
I criteri previsti per il riconoscimento del contributo sono consultabili nell’allegato 1 della DGR VIII/010946.
MODALITÀ DI FRUIZIONE DEL CONTRIBUTO PER I BENEFICIARI
Avviene all’atto del pagamento alla struttura sanitaria erogante: i beneficiari, previa preliminare verifica
da parte della struttura erogante del possesso dei requisiti di accesso al contributo sopraelencati, corrispondono, per gli apparecchi fissi o mobili, solo la differenza tra il costo reale degli stessi e la quota di
e 700,00/ciclo/persona.
NB: In riferimento alla DGR n.9581 del 11.06.2009, la Regione Lombardia ha precisato che gli Odontoiatri possono utilizzare i ricettari del Servizio Sanitario Nazionale per prescrivere le procedure diagnostiche
o terapeutiche relative alle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.
È opportuno che il bambino minore di 16 anni, che rientra nelle indicazioni cliniche individuate, debba essere valutato da uno specialista odontoiatra operante in struttura accreditata, in modo da poter constatare
la sussistenza delle condizioni cliniche e provvedere al trattamento relativo.
Inoltre, su richiesta del PLS, tutti i bambini con età uguale o inferiore ai 6 anni possono essere sotto-
Odontoiatria e malformazioni
Il SSR garantisce le terapie odontoiatriche complete per i soggetti con labiopalato-schisi o affetti da
malformazioni cranio-facciali congenite.
Odontoiatria e trattamenti ortopedico-ortodontico
Possono essere sottoposti a trattamento ortopedico-ortodontico i soggetti in fase dinamica di crescita che
presentino gravi alterazioni dei rapporti intermascellari tali da pregiudicare una corretta funzionalità
dell’apparato masticatorio e/o della crescita facciale.
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Comune di Assago
Comune di Assago
Odontoiatria e gravidanza
Alla luce delle interrelazioni tra la patologia orale della madre e la patologia orale del bambino, è inserito
nei LEA il controllo delle patologie dento-parodontali della gravida mediante l’applicazione di protocolli
dento-parodontali preventivi professionali mirati, al fine d’indirizzare correttamente i comportamenti preventivi della madre, già in fase di gravidanza.
All’interno delle categorie di pazienti individuati nel presente provvedimento e quindi compresa nei LEA,
deve essere assicurata anche l’assistenza protesica odontoiatrica se ritenuta necessaria e complementare
ai trattamenti.
Odontoiatria e patologia tumorale
Indipendentemente dall’età a tutti i soggetti affetti da patologie delle mucose orali che non guariscono
spontaneamente entro 14 giorni dalla comparsa dei primi segni e sintomi va assicurata la valutazione
iniziale e il relativo follow up, se necessario, al fine della prevenzione del carcinoma intra-orali e di altre
gravi patologie, come da raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Odontoiatria per particolari condizioni morbose
Tutte le cure odontoiatriche necessarie – con l’eccezione di quelle la cui unica indicazione è di tipo estetico
vanno assicurate a:
1. Soggetti nati con condizioni di gravi deficit fisici, sensoriali e neuropsichici (codice di esenzione 051)
2. Soggetti affetti da patologie o trattamenti sistemici che aggravano le patologie orodentali o che rendono
le cure odontoiatriche a rischio o che comportano trattamenti di particolare complessità quali:
• Patologie cardiovascolari gravi – Classe NYHA III/IV (codice esenzione 021)
• Patologie della coagulazione od in terapia anticoagulante (codice esenzione RDG020)
• Neoplasie sistemiche come leucemie o linfomi, ecc. (codice esenzione 048)
• Infezione HIV (codice esenzione 020)
• Patologie autoimmuni gravi (codice esenzione RCG160)
• Insufficienza renale cronica (codice esenzione 023)
• Cirrosi (codice esenzione 008) e epatopatia cronica attiva (codice esenzione 016)
• Pazienti in attesa di trapianto (codice esenzione 050) e trapiantati (codice esenzione 052)
• Precancerosi delle mucose orali
• Trattamenti radianti nel distretto cervico-facciale
• Epilessia (codice esenzione 017)
• Patologie psichiatriche gravi (codice esenzione 044)
• Pazienti con dipendenza da sostanze stupefacenti, psicotrope e da alcool (codice esenzione 014)
• Altre patologie non specificate che richiedono un trattamento preferibilmente in strutture ospedaliere
al fine di prevenire o trattare eventuali complicanze insorte durante i trattamenti odontoiatrici (tra i
quali sono da ricomprendere anche i pazienti diabetici).
3. Esenti per malattie rare, per quanto correlato alla patologia primaria;
4. Soggetti che non possano usufruire di cure convenzionali, quali gli eventuali affetti da gravi atrofie dei
mascellari ed i portatori di deficit anatomici conseguenti a perdita di tessuti molli e/o duri per neoplasie o traumi.
L’accertamento del criterio che determina la erogabilità della prestazione a carico del SSR è a carico
del medico prescrittore che stila l’impegnativa per “visita odontoiatrica”; conseguentemente lo specialista, operante nella struttura accreditata, valuta la tipologia di trattamento necessario, secondo
le indicazioni contenute nel provvedimento.
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CRITERI SOCIO-ECONOMICI
Le categorie sotto riportate possono fruire dei trattamenti odontoiatrici a carico del SSR a prescindere
dalla condizione patologica presente:
1. invalidi di guerra titolari di pensione vitalizia
2. invalidi per servizio (categorie dalla 1a all’8a)
3. invalidi civili al 100%
4. invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza
5. danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati, limitatamente
alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge n. 210/1992
6. vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari (il coniuge e i figli; in mancanza dei
predetti, i genitori)
7. ciechi e i sordomuti
8. pazienti sottoposti a terapia del dolore
9. soggetti rientranti nell’accordo tra Regione Lombardia e Ministero della Giustizia
10.ex deportati da campi di sterminio titolari di pensione vitalizia
11.infortunati sul lavoro per il periodo dell’infortunio e per le patologie direttamente connesse purché
indicato sulla ricetta
12.titolari di pensione e i familiari a carico, secondo i limiti di reddito previsti
13.disoccupati iscritti agli elenchi anagrafici dei Centri per l’impiego e i familiari a carico
14.lavoratori in mobilità e i familiari a carico
15.lavoratori in cassa integrazione straordinaria e i familiari a carico
16.trapiantati d’organo con reddito complessivo del nucleo familiare anagrafico, riferito secondo i limiti
previsti
17.cittadini appartenenti ad un nucleo familiare fiscale con reddito complessivo riferito all’anno precedente, non superiore a E 8.263,31 oppure a E 11.362,05 in presenza del coniuge o, in mancanza
del coniuge, del primo figlio a carico. Tali cifre vanno incrementate di E 516,45 per ogni figlio a carico
in più. Nel reddito non vanno computati gli assegni di accompagnamento.
L’indicazione dei criteri socio economici, laddove non attestata da tessera di esenzione, deve essere autocertificata dal paziente mediante l’apposizione della propria firma autografa sul retro della ricetta, mentre
la struttura sanitaria che eroga il servizio provvederà alla marcatura della casella contrassegnata dalla
lettera “R”.
Odontoiatria d’urgenza
Il provvedimento prevede, infine, che le strutture accreditate con il SSR assicurino il trattamento delle
emergenze algiche, di quelle legate a processi infiammatori acuti e a quelle relative ai traumi dentali.
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Comune di Assago
Comune di Assago
La CAVITÀ ORALE è la sede di funzioni (masticazione, fonazione, respirazione) fondamentali per garantire un corretto sviluppo nell’età evolutiva.
L’eruzione dentaria inizia intorno al 6° mese di vita con la comparsa del primo dentino deciduo (da
latte). I primi denti ad erompere sono gli incisivi centrali inferiori, seguiti nel tempo da tutti gli altri denti
che, alternandosi tra le due arcate, completano l’eruzione intorno al 2-3 anno con la comparsa del
secondo molare da latte.
Ad eruzione completata la dentatura del bambino é composta da 20 elementi.
I denti da latte hanno una dimensione più piccola rispetto ai successivi denti permanenti, motivo per
cui spesso sono presenti spazi più o meno ampi tra loro.
I DENTI DEI BAMBINI
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UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA
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Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute
generale e orale del bambino fin dai primi giorni di vita.
I genitori devono essere informati sui rischi derivanti
dall’assunzione frequente e prolungata di bevande zuccherate attraverso il biberon, in particolare durante le
ore notturne, quando si tende a farne uso per favorire il
sonno. Molte delle tisane per l’infanzia contengono zuccheri cariogeni.
Queste cattive abitudini sono responsabili dell’instaurarsi
di lesioni cariose multiple, destruenti e molto dolorose,
caratterizzando la così detta sindrome da biberon.
L’allattamento al seno, oltre a favorire un corretto sviluppo dei mascellari e a non essere cariogeno,
contiene importanti enzimi e anticorpi utili al bambino.
I bambini vanno educati fin dai primi anni ad assumere cibi ad azione carioprotettiva, come ad esempio frutta, verdura o alimenti integrali.
Tutti gli acidi presenti nei cibi e nelle bevande, in particolar modo nei succhi di frutta, nella Coca-Cola®
ed altre simili, sono responsabili di erosioni dei denti, provocando quindi un indebolimento di quella
protezione naturale offerta da uno smalto sano.
I farmaci per uso pediatrico per essere resi gradevoli sono spesso molto dolcificati, quindi è buona
norma fare pulire i denti dopo l’assunzione di sciroppi o sospensioni orali.
LA CARIE NEL BAMBINO
La bocca del neonato è sterile fino alla nascita; il cavo orale incontra i primi batteri durante l’attraversamento del canale del parto, fino ad essere colonizzato da numerose specie batteriche appena viene a
contatto con l’ambiente esterno. Subito dopo l’eruzione dei denti, la bocca inizia ad essere colonizzata
dal batterio responsabile della carie: lo Streptococco mutans.
I batteri cariogeni, fermentando i carboidrati presenti negli alimenti, producono acidi responsabili della
demineralizzazione dello smalto, momento iniziale del processo carioso.
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Comune di Assago
Comune di Assago
Le lesioni cariose possono essere responsabili di sintomi dolorosi durante la masticazione (con rifiuto
del bambino ad alimentarsi) e possono complicarsi con patologie infettive acute e croniche (ascessi,
granulomi, fistole).
Se a seguito della lesione cariosa si rendesse necessaria l’estrazione prematura del dente, si potrebbero
verificare alterazioni degli spazi in arcata con possibili problemi di affollamento in dentizione permanente.
L’IGIENE ORALE
I denti vanno puliti dopo ogni pasto principale e dopo l’assunzione di cibi e bevande zuccherati, iniziando dal momento in
cui erompono in bocca.
L’igiene deve essere eseguita inizialmente dal genitore, prima
con una garza umida e successivamente con uno spazzolino
con testina piccola.
Appena la sua manualità lo consente, il bambino è coinvolto
in modo attivo, imitando il genitore sempre con la sua supervisione.
È consigliabile utilizzare un dentifricio per bambini contenente
fluoro. Il dentifricio per adulti non è consigliabile perchè contiene troppo fluoro rispetto alle esigenze del bambino.
I TRAUMI DENTALI
Le lesioni traumatiche dei denti e dei tessuti di supporto si riscontrano frequentemente nei bambini in età
prescolare. Queste lesioni richiedono un approccio terapeutico tempestivo, interdisciplinare e protratto
nel tempo.
I denti maggiormente colpiti sono quelli del settore frontale superiore, incisivi centrali e laterali.
La perdita del dente permanente a seguito del trauma rappresenta una condizione di emergenza, in
quanto il successo terapeutico è in funzione del tempo trascorso dal momento del trauma al reimpianto.
Nel caso in cui si verificasse, si consiglia di mantenere il dente in soluzione fisiologica (anche se non è
ideale, anche il latte può andare bene) e di recarsi nel più breve tempo possibile presso una struttura
odontoiatrica.
ABITUDINI VIZIATE
Succhiare il pollice o il succhiotto è normale nei bambini, ma se l’abitudine
continua oltre i 3/4 anni, questo può influire negativamente sulla posizione
dei denti e sulla forma del palato. Nei casi in cui il bambino non riesca a
rinunciare al succhiotto, ne va preferito uno di tipo ortopedico.
VISITE ODONTOIATRICHE
COS’È LA SIGILLATURA DEI SOLCHI?
La sigillatura è una procedura eseguita nello studio odontoiatrico dal dentista o
dall’igienista, che consiste nell’applicare un prodotto specifico sulla superficie masticatoria nei denti posteriori (premolari e molari), dove il rischio di carie è maggiore.
Per la sigillatura di un dente bastano pochi minuti e non serve anestesia: dopo la
pulizia e la preparazione del dente, sui solchi viene applicato il sigillante, fatto poi
indurire con una luce apposita. Di solito i sigillanti resistono alla normale masticazione, tuttavia dopo alcuni anni può rendersi necessaria la loro nuova applicazione.
La funzione del sigillante è quella di impedire che la carie possa formarsi nei solchi
dentali, punto in cui si accumula spesso il cibo e in cui si reperiscono la maggiorparte delle carie iniziali.
L’uso costante di spazzolino e filo interdentale resta comunque indispensabile,
perchè il sigillante non copre tutto il dente, ma solo la porzione più a rischio.
MANTENITORE DI SPAZIO
La perdita prematura di un dente da latte provoca lo spostamento
dei denti adiacenti, impedendo spesso la corretta eruzione di quello
definitivo. In questi casi può essere indicato un mantenitore fissato ai
denti vicini, per preservare lo spazio necessario all’eruzione del dente
definitivo.
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Controlli regolari sin dai primi anni di vita e trattamenti preventivi (igiene orale e sigillature, ecc.), assicurano un sorriso sano per tutta la vita. Controlli frequenti aiutano ad individuare i problemi nella fase
iniziale, quando i danni sono ancora minimi.
Se necessario, l’odontoiatra farà delle radiografie per verificare lo sviluppo dei denti definitivi o per individuare carie non visibili ad occhio nudo.
COME RENDERE LA PRIMA VISITA DAL DENTISTA
UN’ESPERIENZA POSITIVA PER IL VOSTRO BAMBINO:
DA NON FARE:
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Lasciare che qualcuno racconti storie sul dentista che impauriscono i bambini.
Permettere al bambino di capire la vostra ansia nell’andare dal dentista.
Ricattare vostro figlio per portarlo dal dentista.
Usare la seduta del dentista come punizione o castigo.
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NO
Comune di Assago
Comune di Assago
COME PROGREDISCE LA CARIE DENTALE?
DA FARE:
1 Cercare di rendere la visita odontoiatrica una simpatica uscita con vostro figlio.
2 Considerare la prima visita un’occasione per il bambino di prendere confidenza
con lo studio.
3 Se ci sono domande o problemi particolari, parlatene col vostro odontoiatra
prima della visita.
4 Dare il buon esempio spazzolando i denti dopo i pasti, usando il filo interdentale
ogni giorno, mangiando in modo sano ed equilibrato e facendo controlli dentistici regolari.
SI
CARIE DENTALE
La carie è una patologia multifattoriale che consiste
nella demineralizzazione dei denti per mezzo di acidi
prodotti dai batteri. All’inizio l’area colpita è piccola, per
poi aumentare di dimensioni e formare vere e proprie cavità nei denti. Per determinarne l’insorgenza è necessaria
l’interazione di batteri cariogeni (il più importante dei
quali è lo Streptococco mutans) e zuccheri alimentari,
che interagiscono con l’ospite (il cavo orale), in relazione
al tempo di esposizione.
La concentrazione di batteri cariogeni nella placca, una
dieta ricca di zuccheri, la loro frequenza di assunzione, la suscettibilità dell’ospite interagiscono tra loro,
determinando il fattore “rischio di carie”.
I batteri cariogeni fermentano i carboidrati presenti negli alimenti e producono acidi in grado di demineralizzare prima lo smalto e poi la dentina, dando luogo ad una cavità che, se non curata, può ingrandirsi
distruggendo progressivamente il dente. La sensibilità dei denti arriva solo quando la cavità formata ha
dimensioni tali da avvicinarsi alla polpa dentale, pertanto in fase iniziale è totalmente asintomatica.
La carie è una malattia progressiva e non guarisce mai spontaneamente, ecco perchè la prevenzione e
la cura sono così importanti.
LA PLACCA DENTALE
La placca è una pellicola bianco-giallastra composta da batteri, residui di cibo e saliva, che si attacca ai
denti, soprattutto nei punti in cui la pulizia risulta più difficile: solchi dentali della superficie masticatoria,
spazi tra dente e dente e solco gengivale.
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La carie dentale inizia dallo smalto, il tessuto duro che ricopre il dente: esso è il
tessuto più duro del nostro corpo, ed anche il più ricco di minerali. Nella fase iniziale, quando la carie è limitata allo smalto, questo diventa prima di colore bianco
pallido, rimanendo liscio, per poi diventare ruvido. Durante questa fase è ancora
possibile un processo di “autoguarigione” del dente, effettuando una corretta igiene orale con prodotti a base di fluoro e limitando l’introduzione di zuccheri.
Se la carie dentale non viene curata in questo stadio, progredisce formando una cavità nello smalto.
La carie dentale può raggiungere poi la dentina. I tubuli dentinali presenti nella dentina sono comunicanti con la polpa, dove
si trovano i nervi dentali, quindi molto spesso il dente diventa
sensibile al caldo, al freddo e ai cibi dolci.
Progredendo ulteriormente, la carie può raggiungere la polpa
dentale, provocando un’infiammazione, spesso dolorosa, che
nei casi più gravi può coinvolgere anche il tessuto osseo.
PREVENZIONE DELLA CARIE DENTALE
IGIENE ORALE. Nella prevenzione della carie dentale, l’igiene orale gioca un’importanza fondamentale,
rimuovendo placca e residui di cibo che portano alla sua formazione.
SPAZZOLINO. È importante spazzolare i denti dopo ogni pasto, con maggiore attenzione la sera prima di
coricarsi. Normalmente, lo spazzolino deve avere setole morbide e arrotondate
e non deve essere troppo grande, in modo da poter raggiungere agevolmente
tutte le superfici dentali.
Spazzolini consumati, oltre a non permettere un’igiene corretta, possono danneggiare le gengive; lo spazzolino dovrebbe quindi essere cambiato ogni due o
tre mesi o appena le setole sono consumate o piegate. Per esigenze particolari
l’odontoiatra potrebbe consigliare uno
spazzolino specifico adatto al caso. L’uso
di un dentifricio contenente fluoro aiuta
a proteggere i denti dalla carie.
FILO INTERDENTALE. Per rimuovere placca e particelle di cibo
dalla superficie dei denti è sufficiente usare lo spazzolino, ma per
la pulizia tra dente e dente è necessario usare il filo interdentale:
questo risulta essenziale nella prevenzione della carie, che molto
spesso inizia proprio dalla zona tra dente e dente.
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COMPRESSE RIVELATRICI DI PLACCA. Colorano in maniera più evidente le zone dove si accumula la
placca, permettendo di controllare il corretto uso del filo interdentale e dello spazzolino.
PERCHÈ CURARE LA CARIE NELLA FASE INIZIALE?
ALIMENTAZIONE. Gli zuccheri, sopratutto quelli semplici (contenuti in caramelle, dolci, bevande zuccherate, etc) hanno una grossa responsabilità
nella formazione della carie dentale.
I batteri responsabili della carie trasformano gli zuccheri non rimossi dai
denti in acidi durante un intervallo di circa 20 minuti. Evitate snacks frequenti con cibi dolci, specialmente se appiccicosi (marmellata, miele,
cioccolato, caramelle): fuori dai pasti, infatti, la limitata produzione di saliva favorisce l’adesione ai denti degli zuccheri in maniera prolungata. Inoltre, tanto maggiore è la frequenza con cui gli zuccheri vengono introdotti e
il tempo in cui gli zuccheri rimangono a contatto con i denti, tanto più alto
è il rischio di carie dentale.
FLUORO. È un minerale in grado di rafforzare i denti e proteggerli dalla carie.
È normalmente presente nell’acqua potabile e in alcuni alimenti (es. pesce,
arachidi e tè), oltre che nei prodotti per l’igiene orale. Utili nella prevenzione
della carie dentale l’applicazione locale con l’uso di dentifrici e colluttori a
base di fluoro e trattamenti di fluoroprofilassi durante le sedute di igiene in
studio. L’assunzione di fluoro sottoforma di compresse, può essere indicata
nella fase di crescita dei denti (fino all’età di 12 anni circa), soprattutto
quando l’acqua potabile assunta quotidianamente non abbia già un quantitativo di fluoro ottimale (da 0,5 a 1,0 mg F/I). È comunque importante che
l’assunzione di fluoro in compresse sia concordata con il pediatra e con il
dentista e rispecchi le linee guida del Ministero della Salute.
LA CARIE DENTALE DIPENDE DALL’ETÀ ?
La carie dentale si sviluppa più rapidamente e più frequentemente nei denti dei bambini e dei ragazzi, per
una serie di motivi, tra cui sicuramente l’elevata assunzione di cibi e bevande zuccherate. In questa fase della vita, un trattamento di sigillatura dei solchi è di grande aiuto alla prevenzione della carie. Tuttavia, la carie
dentale è comune anche tra gli adulti e gli anziani; talvolta può svilupparsi attorno al bordo di un’otturazione
indebolita o fratturata dal tempo e dall’usura. Tra gli adulti si possono inoltre verificare carie che colpiscono
le radici dei denti, quando queste risultino esposte dall’abbassamento delle gengive (recessione gengivale).
La radice del dente non essendo ricoperta dallo smalto dentale è infatti più suscettibile alla carie.
PREDISPOSIZIONE ALLA CARIE DENTALE
La predisposizione alla carie dentale può essere in minima parte di natura ereditaria e fortemente dipende
anche da altri fattori:
- Denti storti o molto vicini tra loro, la cui pulizia risulta difficile;
- Denti con solchi molto accentuati, nei quali placca e residui alimentari ristagnano più facilmente;
- Condizioni fisiologiche quali gravidanza ed allattamento, che a causa di modificazioni ormonali alterano la composizione salivare.
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La carie dentale è un processo irreversibile (solo carie microscopiche hanno qualche possibilità di rimineralizzarsi). Una volta individuata la carie, è preferibile curarla subito, anche se il dente non fa male: essa
infatti progredisce danneggiando seriamente il dente, a volte in maniera irreparabile. Curare un dente
cariato ne migliora la funzionalità masticatoria ed estetica, ed è importante anche per evitare che la patologia coinvolga i denti vicini.
Restaurare un dente cariato durante lo stadio iniziale comporta un
procedimento più semplice ed economico rispetto ad una cura canalare o ad altre procedure che possono rendersi necessarie quando
essa ha già seriamente danneggiato il dente.
CARIE DA BIBERON: sono provocate
da latte e liquidi zuccherati che assunti
col biberon, rimangono a contatto con i
denti del bambino per periodi prolungati. Si possono prevenire mettendo solo
acqua nel biberon prima di dormire,
evitando liquidi zuccherati per far addormentare il bambino e, pulendo dapprima le gengive, poi i primi denti del bambino con un tampone inumidito
dopo ogni poppata.
COME SI CURA UN DENTE CARIATO?
Per curare un dente cariato, il dentista rimuoverà la parte di dente
danneggiata dalla carie fino a trovare tessuto sano. La cavità così
ottenuta viene poi disinfettata e il dente viene restaurato con
materiale scelto in base alla posizione del dente, alla grandezza e
alla posizione della cavità ottenuta, ad esigenze estetiche, masticatorie e di robustezza del restauro. In base ai criteri sopraelencati, il dente può essere restaurato con un’otturazione, un’intarsio,
una corona, una faccetta, etc.
Quando la carie è molto profonda, può essere necessario eseguire un trattamento più lungo e complesso (cura canalare) per
salvare il dente, prima di procedere con un restauro. La cura canalare, o devitalizzazione, si esegue quando la carie è tanto profonda da raggiungere il nervo del dente. Una volta che il nervo viene coinvolto dal
processo carioso, va in contro ad un’infiammazione (pulpite) che può portare a dolori acuti molto forti. In
tal caso, come anche in altre situazioni, è necessario eseguire una devitalizzazione, in modo da eliminare
il nervo dal dente ed evitare che il dolore continui o produca un vero e proprio ascesso. Una volta devitalizzato, il dente può essere ricostruito in maniera da ripristinare la masticazione.
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PREVENIRE LA CARIE
A CHE ETÀ È CONSIGLIABILE FARE UNA VISITA ORTODONTICA
Per prevenire la carie, è necessario fare attenzione ad una serie di norme alimentari e di igiene orale
quotidiana che, in aggiunta a semplici sedute odontoiatriche sono in grado di ridurre l’incidenza di carie.
• Mantenere una corretta igiene orale spazzolare i denti dopo ogni pasto con un dentifricio al fluoro.
• Pulire quotidianamente tra dente e dente con filo o scovolino interdentale.
• Fare dei pasti sostanziosi, limitando gli spuntini fuori orario. Se si fanno degli spuntini è preferibile
siano a base di frutta o verdura crude, che oltre a detergere la bocca, contengono zuccheri (come
fruttosio) non altamente cariogeni.
• Valutare con il dentista l’opportunità di fare delle applicazioni di fluoro, o di eseguire le sigillature dei
solchi dei denti dei bambini.
• Fare dei controlli odontoiatrici e delle sedute di igiene in studio regolarmente (circa ogni sei mesi,
salvo indicazioni diverse da parte del dentista e dell’igienista).
COS’È L’ORTODONZIA
È la specialità dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione e del trattamento delle anomalie di posizione e di sviluppo dei denti e delle ossa mascellari (palato e mandibola).
I denti sporgenti, affollati, la presenza di spazi, il morso aperto o crociato, sono
solo alcuni degli esempi delle tante malocclusioni che possono e devono essere curate con l’ortodonzia, in quanto espressione di una situazione alterata.
La terapia consiste, quando possibile, nella prevenzione dell’insorgere o
dell’aggravarsi delle malocclusioni, e poi nella loro risoluzione con apparecchi
di tipo mobile, fisso o combinato, che richiedono controlli periodici.
PERCHÈ NASCONO I DENTI STORTI
La maggior parte delle malocclusioni ha carattere ereditario, quale la
crescita in eccesso o in difetto delle ossa mascellari, la mancanza di
qualche dente (agenesia), la presenza di denti in eccesso (sovrannumerari), o la presenza di spazi eccessivi (diastemi).
Alcune malocclusioni sono espressione di abitudini viziate dei bambini come ad esempio il succhiamento del dito, la respirazione orale,
la presenza di vegetazioni adenoidi o tonsille ipertrofiche; altra importante abitudine viziata è la deglutizione atipica con spinta linguale
sulle pareti interne degli incisivi superiori.
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Intorno ai 5-6 anni si consiglia la prima visita odontoiatrica meglio ancora se fatta da un pedodonzista
(odontoiatra che si occupa della cura dei bambini) o magari con la collaborazione di un ortodonzista
(odontoiatra specialista nella cura delle malocclusioni).
La prima visita dipende, più che dall’età anagrafica del bambino, dal suo grado di collaborazione e maturità. In ogni caso in prima visita bisogna conquistare la fiducia del piccolo paziente e questo è il momento
più importante in quanto questa prima esperienza condizionerà il suo futuro rapporto col dentista.
La prima visita serve per valutare lo sviluppo scheletrico del paziente, la permuta dentale, il livello di igiene orale, la presenza di eventuali lesioni cariose o di abitudini viziate che se trascurate possono portare
a malocclusioni.
LE PRINCIPALI MALOCCLUSIONI
In base alla posizione del mascellare superiore rispetto alla mandibola le malocclusioni si dividono in tre
classi scheletriche: I-II-III classe.
Classe I: i due mascellari sono in posizione corretta e hanno un rapporto
di normocclusione
Classe II: il mascellare superiore è più sporgente rispetto alla mandibola;
la causa può essere o un maggior sviluppo del mascellare superiore o un
iposviluppo della mandibola.
Classe III: la mandibola è posizionata anteriormente rispetto al mascellare superiore.
Morso aperto: quando a denti stretti vi è solo contatto posteriore mentre anteriormente vi è uno spazio più o meno ampio tra denti superiori
ed inferiori.
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Morso profondo: quando i denti superiori coprono più o meno completamente quelli inferiori
Morso crociato: quando alcuni denti superiori chiudono all’interno dei
denti inferiori
IN COSA CONSISTE
LA CURA ORTODONTICA?
La cura ortodontica si articola in in due fasi:
FASE INTERCETTIVA: si inizia solitamente prima della permuta, quando sono ancora presenti i denti
da latte. Gli apparecchi che si usano in questa fase hanno un obiettivo di tipo ortopedico e servono a
intercettare e correggere problemi che, se trascurati, possono dar luogo a malocclusioni più importanti.
Questi apparecchi agiscono più sullo sviluppo scheletrico indirizzandone la crescita che sulla posizione
o inclinazione dei denti.
In questa fase vengono utilizzati solitamente apparecchi rimovibili in resina con ganci, viti e piccole molle
che vanno attivate periodicamente a seconda dell’indicazione.
ORTODONZIA FISSA: si utilizzano attacchi ortodontici (brackets) incollati sui denti permanenti, e collegati
mediante fili ortodontici che servono a guidare e determinare lo spostamento dentale. La terapia ortodontica fissa dura mediamente due anni ma può variare in funzione del tipo e dell’entità della malocclusione.
A terapia completata, dopo aver rimosso gli attacchi è previsto un ulteriore apparecchio rimovibile, detto
di contenzione, che ha la funzione di mantenere il risultato ottenuto ed evitare recidive
LA GRAVIDANZA
Durante il periodo della gravidanza la salute di denti e gengive
merita un’attenzione particolare.
I cambiamenti ormonali (aumento di progesterone ed estrogeni)
che avvengono nell’ organismo sono, infatti, in grado di modificare la composizione della saliva rendendo più facile l’accumulo di
placca e tartaro, aumentando così il rischio di carie e gengivite.
Aumenta inoltre il bisogno di effettuare piccoli spuntini tra un
pasto e l’altro; anche questo favorisce la formazione della placca. Regolari visite dentali di controllo, una
corretta igiene orale, un’alimentazione sana e bilanciata aiutano a prevenire eventuali problemi a denti e
gengive durante la gravidanza e favoriscono, inoltre, la salute del bambino.
TRATTAMENTI DENTALI
In occasione delle visite di controllo o trattamenti dentali, se si è incinte o si
sospetta di esserlo,bisogna informare l’odontoiatra, il quale potrà decidere il
momento migliore in cui effettuare eventuali trattamenti. Già in previsione di
una gravidanza è utile eseguire la visita dentale con eventuali radiografie di
controllo, così da escludere o curare precocemente eventuali problemi che
si potrebbero manifestare successivamente. Non trascurare di effettuare le
normali visite di controllo e sedute di igiene orale professionale durante la
gravidanza.
Il primo trimestre di gravidanza è il periodo nel quale si sviluppano la maggior
parte degli organi del bambino, ed anche se le cure odontoiatriche sono normalmente sicure, è comunque
consigliabile minimizzare qualsiasi potenziale rischio durante questo periodo; per quanto riguarda l’igiene
orale professionale, invece, è consigliata una seduta già durante il primo trimestre.
Durante gli ultimi due mesi di gravidanza, potrebbe essere poco confortevole stare sedute a lungo nella
poltrona dentistica; soprattutto nei casi in cui vi sia il rischio di parto prematuro potrebbe essere controindicato effettuare dei trattamenti dentali. Il secondo trimestre di gravidanza è quindi indicato per sottoporsi
ad eventuali trattamenti dentali non rinviabili.
RADIOGRAFIE DENTALI
Anche se è consigliabile evitare le radiografie durante il periodo della gravidanza, qualora indispensabili,
le radiografie dentali possono essere eseguite, in quanto la quantità di radiazioni è comunque limitata e
coinvolge solo una piccola parte del corpo lontana dal feto.
L’odontoiatra o il radiologo addetto faranno comunque indossare un camice di protezione piombato per
proteggere il feto.
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potrebbe danneggiar lo smalto dei denti.
FARMACI
Per evitare potenziali rischi alla donna e al bambino, è bene assumere solo
farmaci ampiamente sperimentati e i cui effetti sono conosciuti. Evitare l’assunzione di farmaci (anche quelli da banco), se non sotto il controllo medico.
Alcuni farmaci (antibiotici, antidolorifici) ed anestetici possono comunque
essere utilizzati durante e dopo i trattamenti dentali.
Per il controllo dell’analgesia il paracetamolo è solitamente il farmaco d’elezione durante la gravidanza sempre che non vi siano fenomeni allergici verso
tale molecola.
Per quanto riguarda gli antibiotici se non vi sono allergie non esistono controindicazioni all’assunzione di amoxicillina durante la gravidanza.
È comunque consigliabile prima di assumere qualsiasi farmaco durante il periodo della gravidanza consultare il proprio medico di base o ginecologo per parere favorevole.
CARIE DENTALE E GENGIVITE
Semplici, ma costanti misure di prevenzione aiutano a mantenere sani denti e gengive durante la gravidanza. Cambiano infatti sia la quantità e la composizione della saliva prodotta, sia le abitudini alimentari,
portando a maggior formazione di placca e tartaro con aumento del rischio di carie dentale e gengivite.
Carie dentale: se non si rimuove regolarmente la placca, i batteri in essa contenuti trasformano gli zuccheri
in acidi, che possono intaccare prima lo smalto e poi la dentina, dando luogo alla formazione della carie
dentale. In particolare, spuntini frequenti con cibi ricchi di zucchero potrebbero esporre i denti agli acidi
responsabili della carie per molte ore al giorno; gli zuccheri non rimossi dai denti vengono trasformati in
acidi durante un intervallo di circa 20 minuti. Quindi, tanto maggiori sono la frequenza con cui gli zuccheri
vengono introdotti ed il tempo in cui questi rimangono a contatto con i denti, tanto più alto è il rischio di
carie dentale.
La pulizia dei denti molari può essere meno agevole per la tendenza al vomito ed al rigurgito; l’acidità
delle sostanze rigurgitate, potrebbe inoltre danneggiare direttamente lo smalto dei denti, aumentando il
rischio di carie dentale.
Gengivite: è particolarmente importante prevenirla durante la gravidanza. I cambiamenti ormonali potrebbero infatti rendere più sensibili alla placca le gengive, che diventano rosse, gonfie e possono sanguinare
facilmente. Si tratta di un disturbo reversibile, ma se non curato può progredire fino ad una forma più grave
detta parodontite.
É importante ricordare che è comunque la placca non rimossa, e non l’innalzamento ormonale a causare
la gengivite. Recenti ricerche hanno suggerito una correlazione tra gengivite e nascita prematura sottopeso
del bambino.
Ecco quindi come mantenere sani denti e gengive in particolare durante la gravidanza:
• Pulire i denti dopo ogni pasto, con particolare attenzione al bordo gengivale, utilizzando correttamente
più volte al giorno sia lo spazzolino, sia il filo o lo scovolino interdentale.
• Utilizzare un dentifricio al fluoro.
• Dopo episodi di vomito e/o rigurgito, sciacquare sempre la bocca, in modo da eliminare l’acidità che
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• Limitare gli spuntini con cibi ricchi di zuccheri; preferire frutta e verdura crude, che oltre a detergere la
bocca, contengono zuccheri (come il fruttosio) non altamente cariogeni.
ALIMENTAZIONE
L’alimentazione durante il periodo della gravidanza influisce sullo sviluppo del nascituro; in particolare, i
denti del bambino iniziano a svilupparsi tra il terzo ed il sesto mese di gravidanza; per questo è importante che nella dieta vi sia la giusta quantità di
vitamine, di calcio, proteine e fosforo. Contrariamente a quanto si crede, non
è vero che durante la gravidanza si perda calcio dai denti. Il calcio che serve
al bambino viene infatti introdotto con la dieta, che deve contenere alimenti
ricchi di calcio come latte e derivati; qualora non fosse sufficiente, viene preso dalle riserve che si trovano nelle nostre ossa.
L’aumentato rischio di carie durante la gravidanza non è dovuto alla mancanza di calcio, ma all’aumento della placca e agli altri fattori illustrati in
precedenza.
Durante la gravidanza molte donne sentono il bisogno di fare spuntini frequenti; evitare cibi ricchi di carboidrati, che possono provocare carie.
Un’alimentazione sana ed equilibrata è importante per provvedere un corretto apporto di nutrienti sia alla
madre che al bambino.
FLUORO
È un minerale in grado di rafforzare i denti e proteggerli dalla carie. Utili nella prevenzione della carie dentale l’applicazione locale con l’uso dei dentifrici e collutori a base di fluoro, e trattamenti di fluoroprofilassi
durante le sedute di igiene in studio. Durante la gravidanza il fabbisogno giornaliero di fluoro è di circa
3 mg (fornito per circa il 50% dell’acqua), quindi qualora l’acqua di rubinetto o minerale non abbia un
quantitativo di fluoro sufficiente (da 0,5 a 1,0 mg/l), potrebbe esserne utile l’introduzione sottoforma di
compresse, a partire dal secondo trimestre di gravidanza, quando si formano lo smalto e la dentina dei
denti del bambino secondo le linee guida del Ministero della Salute.
UN SORRISO SANO PER TUTTA LA VITA
È importante continuare con le misure di prevenzione anche
dopo la nascita del bambino.
I genitori sono il modello di riferimento per il bambino, quindi
dare il buon esempio spazzolando i denti dopo ogni pasto,
usare il filo interdentale ogni giorno (soprattutto la sera prima
di andare a dormire), adottare una dieta sana ed equilibrata e
fare visite dentali di controllo regolarmente.
Fare in modo che il bambino prenda confidenza con le principali regole per una buona salute orale man mano che cresce,
iniziando con succhiotti ortopedici, pulizia delle gengive e dei
denti da latte, uso di fluoro e visite dentali regolari.
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LA MALATTIA PARODONTALE
STADI DELLA MALATTIA PARODONTALE
I fattori responsabili della malattia parodontale hanno origine dai batteri che si accumulano nella placca
che, associata ad altri fattori (fumo, predisposizione ereditaria, ecc.) danneggiano il parodonto (tessuto
di supporto del dente), ossia le gengive, l’osso e gli altri tessuti di sostegno dei denti. Esiste un rapporto
diretto fra l’aumento della placca e la gravità della malattia parodontale.
Essendo spesso asintomatica ci si accorge della malattia quando i tessuti intorno al dente sono seriamente compromessi. Visite di controllo regolari permettono di fare una diagnosi precoce della malattia
parodontale e di mettere in atto adeguate misure di prevenzione e di trattamento.
I primi sintomi sono un’infiammazione generalizzata delle gengive seguita spesso da sanguinamento
durante lo spazzolamento e nei casi più avanzati i denti si presentano mobili e dolenti, specie durante
la masticazione.
COS’È LA PLACCA DENTALE
La placca è una pellicola bianco giallastra composta da batteri e residui di cibo, che si deposita sulla
superficie dei denti, soprattutto vicino al solco gengivale; se non costantemente rimossa, essa indurisce
in una formazione calcarea ruvida chiamata tartaro, che rende più difficile l’asportazione quotidiana della
placca. I batteri presenti nella placca producono delle tossine, che possono infiammare le gengive, l’osso
e gli altri tessuti che circondano il dente, provocando la malattia parodontale.
CAUSE DELLA MALATTIA PARODONTALE
PLACCA: i batteri della placca sono la causa principale della malattia parodontale.
Altri fattori di rischio sono:
FUMO: è uno dei fattori di rischio più importanti che favoriscono l’aggravarsi
della malattia.
PREDISPOSIZIONE EREDITARIA: una persona su tre è predisposta geneticamente allo sviluppo della malattia parodontale.
GRAVIDANZA: e altri cambiamenti ormonali nella
donna, possono rendere le gengive più deboli.
STRESS: può rendere più debole la risposta immunitaria nel combattere le
infezioni.
FARMACI: contraccettivi, antidepressivi e altri farmaci possono influire negativamente sulla salute orale.
BRUXISMO: la tendenza a digrignare i denti di notte o in periodi di stress, può
causare l’indebolimento delle strutture di sostegno dei denti.
DIABETE E ALTRE MALATTIE: possono favorire lo sviluppo della malattia parodontale in quanti riducono la risposta difensiva dell’organismo.
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GENGIVA SANA
Una gengiva sana protegge l’osso sottostante, conferendo stabilità ai denti.
Le gengive sane appaiono di colore rosa con un aspetto detto a buccia d’arancia,
sono toniche e non sanguinano.
GENGIVITE
È il primo stadio della malattia parodontale. Le gengive diventano rosse, gonfie,
perdono l’aspetto a buccia d’arancia e possono sanguinare facilmente. In questo
stadio, la malattia è ancora reversibile, in quanto siamo in presenza di un’infiammazione acuta ma che non ha ancora interessato i tessuti duri (osso principalmente).
Questa fase se non viene intercettata e curata tempestivamente, può progredire
interessando tutti gli altri tessuti di sostegno del dente, quindi trasformandosi in
parodontite.
PARODONTITE
Gergalmente conosciuta come “piorrea”, è lo stadio successivo della malattia parodontale. L’infiammazione oltre alla gengiva coinvolge anche l’osso e le altre strutture
che sostengono i denti, i quali diventano mobili e, nei casi più gravi, possono cadere
o dover essere estratti.
DIAGNOSI DI MALATTIA PARODONTALE
Nella diagnosi di malattia parodontale si valuta la presenza di placca e tartaro, se le
gengive sanguinano, sono gonfie, se i denti presentano mobilità o se sono sensibili. Le
radiografie possono aiutare a valutare la perdita di osso intorno ai denti.
In condizioni normali, la parte superiore della gengiva è staccata dai dente per un’altezza
di circa 2-3 mm (solco gengivale).
Nel caso di malattia parodontale, questo spazio può aumentare formando una tasca
parodontale dove si accumula la placca batterica e l’igiene personale risulta difficile.
SONDAGGIO PARODONTALE
È essenziale per distinguere la gengivite dalla parodontite. Si esegue con una sonda che,
inserita tra dente e gengiva, misura la profondità in millimetri della tasca parodontale
(più profonda è la tasca, più grave è la parodontite).
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PREVENZIONE
Per prevenire la malattia parodontale:
- Spazzolare i denti correttamente dopo ogni pasto, usando un dentifricio a
base di fluoro.
- Usare il filo o lo scovolino interdentale per rimuovere la placca tra dente e
dente, almeno una volta al giorno.
- Mangiare in modo sano ed equilibrato.
- Evitare di fumare.
- Fare sedute di igiene orale professionale con rimozione del tartaro sopragengivale (detartrasi) e visite dentistiche di controllo regolari (di solito ogni
sei mesi).
LA FIGURA DELL’IGIENISTA DENTALE
TRATTAMENTO
Il trattamento della malattia parodontale dipende dalla sua gravità. Nei primi stadi può essere trattata
rimuovendo placca, tartaro e tessuti infiammati dalla superficie dei denti nella zona sottogengivale, all’interno delle tasche parodontali.
Questa procedura di pulizia profonda (a volte detta anche courettage) include trattamenti di pulizia sottogengivale o scaling e levigatura radicolare o root planing.
Il numero di sedute necessarie per trattare la malattia parodontale dipende dalla sua estensione e gravità;
il trattamento è solitamente reso più confortevole da un’anestesia locale.
PULIZIA SOTTOGENGIVALE o SCALING
Consiste nel rimuovere placca e tartaro attorno e al di sotto della linea gengivale. Usando uno strumento
manuale detto scaler e/o uno strumento ad ultrasuoni, placca e tartaro vengono accuratamente rimossi
dalla tasca parodontale.
LEVIGATURA RADICOLARE o ROOT PLANING
Consiste nel pulire e levigare le superfici della radice del dente, rimuovendone lo strato danneggiato dalle
tossine batteriche derivanti dalla placca. Questo procedimento favorisce il riattacco della gengiva alla
superficie pulita e liscia della radice del dente e rende più difficile il nuovo accumulo di placca.
Dopo il trattamento di scaling/root planing, seguirà un appuntamento di controllo, dove, l’odontoiatra,
valuterà se le gengive sono guarite e le tasche parodontali diminuite. Forme più gravi di malattia parodontale (con tasche molto profonde) potrebbero, infatti, richiedere ulteriori
trattamenti, anche di tipo chirurgico.
La malattia parodontale non guarisce spontaneamente e, se non trattata, può portare all’estrazione dei denti in cui i tessuti di sostegno siano seriamente danneggiati.
Istruire e motivare i pazienti su come prendersi cura di denti e gengive dopo
il trattamento, è fondamentale per ridurre il rischio di recidive della malattia
parodontale.
Prevenire la malattia parodontale o trattarla fin dalla sua fase iniziale è il
modo migliore per mantenere sani a lungo i denti e gengive.
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L’igienista dentale è lo specialista nella prevenzione delle patologie oro-dentali e promuove la salute
orale dei pazienti al fine di migliorarne anche la salute sistemica, nonché
l’estetica e l’autostima.
Tra le funzioni dell’igienista dentale ci sono:
• Rilevare parametri biometrici parodontali
• Eseguire radiografie a fine diagnostici
• Provvedere all’istruzione e motivazione ad una corretta igiene orale
domiciliare
• Eseguire la rimozione (meccanica o manuale) di placca batterica e
tartaro dalle superfici radicolari e implantari
• Eseguire manovre di profilassi del cavo orale, quali applicazioni topiche di fluoro, agenti rimineralizzanti, sigillature dei solchi
CORRELAZIONE TRA MALATTIA PARODONTALE
E MALATTIE SISTEMICHE
PARODONTITE E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Recenti studi hanno evidenziato l’esistenza di un’associazione tra malattia parodontale e le malattie
cardiovascolari, che rappresentano circa il 50% delle cause annue di morte nei Paesi industrializzati. Si
è visto che la presenza di malattia parodontale può comportare un aumento del rischio di contrarre un
infarto del miocardio come anche un’endocardite batterica.
I principali fattori di rischio di queste patologie sono: fumo, ipercolesterolemia, obesità, diabete mellito,
ed elevati indici di infiammazione sistemica.
Dati derivanti da studi clinici hanno evidenziato una diminuzione dell’infiammazione sistemica, dopo terapia parodontale non chirurgica (ablazione del tartaro, levigature radicolari); questo suggerisce che la parodontite possa aumentare il livello di infiammazione sistemica contribuendo alla patogenesi di malattie
infiammatorie croniche quali, ad esempio l’aterosclerosi.
I batteri che causano la parodontite sono in grado di penetrare all’interno dei tessuti gengivali e da lì
diffondersi nel circolo ematico, inoltre possono provocare una risposta infiammatoria locale con riflessi
sistemici. In questo modo, possono provocare patologie più o meno serie anche in organi o apparati lontani da quello di partenza.
Chi soffre di parodontite ha valori di granulociti neutrofili e indici infiammatori sistemici (come la proteina C reattiva) più elevati rispetto alle persone sane.
PARODONTITE E COMPLICANZE OSTETRICHE
Le malattie parodontali sono associate ad un aumentato rischio di nascita di bambini prematuri e/o
sottopeso.
Alcuni processi infiammatori acuti della madre, localizzati anche lontano dal tratto genito-urinario, possono svolgere un ruolo non secondario nella comparsa di alterazioni patologiche della gravidanza.
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ALTRE PATOLOGIE ORALI
Spesso si tende a credere che una bocca sia sana quando è priva di carie o di malattie gengivali. Oltre
ai denti e alle gengive, invece, è molto importante valutare lo stato di salute delle mucose e della lingua.
Queste strutture, possono sviluppare processi infiammatori di diversa origine e, in taluni casi, anche processi degenerativi o neoplastici. Talvolta, lo stato di salute delle mucose orale può mostrare segni precoci
di malattie sistemiche come HIV ed infettive come il morbillo. Altre volte, invece, possono sviluppare veri
e propri tumori anche maligni.
L’aumento dell’età media della popolazione e l’aumentata capacità di trattamento di malattie sistemiche
croniche, stanno generando nel tempo una percentuale di popolazione “fragile” che è più esposta a malattie che possono coinvolgere il cavo orale.
Le manifestazioni orali sono molteplici e varie in tipologia ed evidenza clinica; qui di seguito verranno
evidenziate solo alcune tra le più rilevanti.
Traumi del cavo orale
I traumi del cavo orale, siano essi di tipo meccanico (come le morsicature) o di tipo termico (ustioni), sono
molto comuni. Tendenzialmente, tali lesioni guariscono spontaneamente nel giro di 10-15 giorni. Sono da
considerare in maniera attenta, invece, traumi ripetuti costantemente nel tempo, come per esempio può
capitare in presenza di elementi dentari fratturati che vadano a ledere la lingua o le mucose della guancia.
Le cause di tali lesioni vanno eliminate precocemente per evitare che la ferita possa cronicizzarsi, inducendo un’infezione o in rari casi addiruttura un piccolo tumore.
Aftosi del cavo orale
L’aftosi del cavo orale è molto frequente nella popolazione: colpisce generalemente le mucose delle guance, delle labbra e del pavimento del cavo orale. Quando colpiscono le gengive o la lingua, invece, non si
definiscono propriamente afte, ma possono avere origini diverse.
La causa è tuttora sconosciuta, ma si è notato che la frequenza di comparsa aumenta quando sono
presenti alcune condizioni quali sindrome di Bençet, deficit di acido folico o di vitamina B12 o di ferro,
morbo di Crohn, celiachia, immunodeficienze, stress, traumi, alcuni cibi, cessazione del fumo, fase luteale
del ciclo mestruale. Tendenzialmente è autolimitante con guarigione spontanea. Nei casi di manifestazioni
particolarmente frequenti e dolorose, è possibile un trattamento a base di cortisone o antibiotici in soluzione, da valutare con il curante.
PARODONTITE E DIABETE
I soggetti diabetici, in particolar modo quelli con un controllo glicemico non accurato, soffrono di gengivite
e parodontite più frequentemente e con aspetti clinici di maggiore gravità rispetto ai soggetti non diabetici.
Inoltre, i pazienti diabetici sono negativamente influenzati dalla patologia parodontale, in quanto altera
ulteriormente il controllo glicemico e aumenta il rischio di problemi cardiovascolari.
È stato ipotizzato che alcune proteine proinfiammatorie favorirebbero lo sviluppo di meccanismi di insulino-resistenza.
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Candidosi del cavo orale
Sebbene sia spesso sottovalutata, la candidosi del cavo orale è particolarmente frequente nei pazienti
con problematiche sistemiche o deficit immunitari, ed è riscontrabile anche nei pazienti che portatori di
protesi mobili (è sempre consigliabile togliere per pulire la protesi diverse volte durante il giorno e evitare
di portarla durante la notte). Inoltre, si consiglia di eseguire periodiche ribasature, in modo da rinnovare lo
strato a contatto con le mucose ed eliminare le infiltrazione di batteri e funghi nella protesi.
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Lesioni bianche del cavo orale
Tra le tante manifestazioni che si possono evidenziare nel cavo orale, le lesioni
bianche sono lesioni a cui prestare particolare attenzione. Si manifestano
come aree di colore francamente bianco (raramente bianco e rosso) con varia localizzazione. Spesso sono solamente aree di trauma che stimolano la
formazione di un “callo” orale con un aumento dello strato difensivo della
mucosa. In altri casi, sono manifestazioni di tipo candidosico, ovvero infezioni
funginee al di sotto di protesi mobili. Altri casi ancora possono essere identificate come lichen orali di varia entità.
In altri casi, invece, sono vere e proprie lesioni a se stanti, senza un’origine ben
definita. Tali lesioni, non eliminabili se non chirurgicamente, sono definite precancerosi: si è visto, infatti
che una piccola percentuale di queste lesioni (2-5%) possono degenerare in un carcinoma orale.
Carcinoma orale
La prevalenza di tale lesione è sovrapponibile a quella del tumore del rene, dell’ovaio o del cervello.
L’identificazione precoce della lesione e pertanto la sua precoce rimozione comporta una buona riuscita
della terapia. È stato valutato che l’abitudine al fumo incide sull’aumento della frequenza della lesione particolarmente se associata all’assunzione di alcolici. Inoltre, la presenza di elementi traumatizzanti
(protesi incongrue fisse e mobili, elementi dentari fratturati, aree taglienti, ecc.) possono maggiormente
predisporre alla sua insorgenza.
PROTESI MOBILE
PROTESI MOBILE TOTALE
La protesi mobile totale (dentiera), è indicata quando mancano
tutti i denti di una o di ambedue le arcate dentarie (superiore ed
inferiore); è costituita da denti artificiali di resina o di ceramica,
inseriti su una base di resina di colore simile a quello delle
gengive. La forma delle gengive e del palato su cui appoggia la
protesi mobile, viene rilevata attraverso delle impronte, da cui
verranno ricavati dei modelli per la sua esecuzione. La protesi
mobile totale viene normalmente eseguita quando ossa e gengive hanno raggiunto la completa guarigione.
PROTESI MOBILE TOTALE IMMEDIATA
È un tipo di protesi mobile totale che si utilizza quasi immediatamente dopo l’estrazione dei denti.
Vantaggi: si ha una protesi già durante il periodo di guarigione, che aiuta anche a proteggere la zona
dell’estrazione da eventuali traumi provocati dal cibo.
Svantaggi: ossa e gengive possono andare incontro a processi di riassorbimento, specialmente durante
i primi mesi dopo l’estrazione dei denti, rendendo la protesi meno stabile e meno aderente. Potranno
quindi, rendersi necessari la ribasatura o il rifacimento della protesi totale immediata, per una migliore
aderenza alla nuova forma di ossa e gengive.
OVERDENTURE
VISITE DI CONTROLLO?
Durante le visite di controllo odontoiatrico, il dentista deve valutare anche lo stato di salute orale e l’eventuale presenza di lesioni mucose da indagare. Pertanto un’accurata visita di controllo può essere sufficiente per l’identificazione di patologie presenti seguita dall’eventuale invio presso strutture specializzate nella
diagnosi e nella terapia delle lesioni delle mucose orali.
Quando in bocca sono presenti dei denti e/o delle radici ancora validi, questi potrebbero essere opportunamente preparati per fornire un appoggio ad una protesi mobile totale con maggiore stabilità, che in
questo caso si chiamerà OVERDENTURE. In mancanza di denti, potrebbe essere utile far ricorso all’implantologia per un’overdenture su impianti.
COME ABITUARSI ALLA PROTESI MOBILE
Ci vorranno alcune settimane per abituarsi alla nuova protesi mobile: inizialmente si avrà l’impressione di
perderla finchè i muscoli di guance e lingua si adatteranno a mantenerla in posizione corretta. Nella fase
iniziale, potrebbero presentarsi piccole afte o irritazioni, aumento della produzione della saliva e una sensazione di bocca piena. Col passare del tempo e con l’abitudine questi disagi tenderanno a scomparire.
COME MANGIARE CON LA PROTESI MOBILE
Sostituire dei denti mancanti dovrebbe rendere il mangiare molto più piacevole, tuttavia inizialmente
richiederà un pò di pratica. Osservare piccoli accorgimenti:
- Iniziare con una dieta liquida, introducendo man mano cibi teneri e/o tagliati a piccoli pezzi.
- Masticare lentamente usando contemporaneamente ambedue i lati della bocca in modo da ridurre lo
spostamento della protesi.
- Evitare di usare i denti incisivi per mordere i cibi.
- Evitare cibi troppo caldi e/o troppo duri.
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DIETA TIPO PER ABITUARSI ALLA PROTESI MOBILE
PRIMA SETTIMANA: iniziare con dieta liquida (es. caffè, tè, latte, succhi di frutta,
brodo di carne o verdura, gelato, frullati di frutta); proseguire con dieta semiliquida (es. yogurt, crema di riso, passato di verdura,
semolino, omogeneizzati di carne, purea di patate, frutta e verdura cotta, brodo con pastina molto piccola) e
passare a una dieta soffice (es. latte con biscotti inzuppati, pastina col pomodoro, pesce bollito, carne macinata, verdure bollite, pancarrè, carne macinata, frutta a
pezzi). Dalla SECONDA SETTIMANA: dieta regolare (es.
latte con cereali, pasta, carne a piccoli pezzi, insalata,
pomodori, uova, verdura tenera o cotta, patate, frutta).
PARLARE CON LA PROTESI MOBILE
Inizialmente sarà necessario un pò di esercizio per la pronuncia di alcune parole: ci si può aiutare leggendo e ripetendo a voce alta le parole più difficili, eventualmente davanti ad uno specchio. Potrà accadere
che la protesi si muova ridendo o tossendo, in questi casi bisogna riposizionarla chiudendo delicatamente la bocca e deglutendo.
Giorno dopo giorno, ci si abituerà alla nuova protesi e si parlerà in modo sempre più chiaro e naturale.
ESTETICA CON LA PROTESI MOBILE
Fornendo un sostegno a labbra e guance, la protesi mobile totale darà al viso un aspetto più giovanile,
migliorandone sorriso e profilo. I denti della protesi mobile saranno molto simili a quelli naturali: colore,
forma e grandezza saranno scelti in base alle caratteristiche di viso, bocca e labbra.
COME E QUANDO UTILIZZARE LA PROTESI MOBILE
Durante i primi giorni, il protesista potrebbe consigliare di portare la protesi il più lungo possibile in modo
da permettere alle gengive e alla muscolatura della bocca di abituarsi alla nuova protesi. Qualora insorgessero piccole vesciche e/o dolori persistenti consultare l’odontoiatra: la protesi potrebbe avere bisogno
di piccoli ritocchi. È consigliabile rimuovere la protesi durante la notte.
COME USARE L’ADESIVO PER PROTESI MOBILE
Un adesivo per protesi potrebbe essere utile in occasioni particolari in cui vi è il bisogno di maggior sicurezza. Qualora esista la necessità di usare l’adesivo continuamente, consultare il dentista che verificherà
l’aderenza della protesi alla gengiva e l’eventuale necessità di una ribasatura. L’adesivo va posto sulla
base della protesi dopo averla accuratamente asciugata. Una volta posizionata in bocca, si consiglia di
mantenere i denti stretti per qualche minuto in modo da ottimizzare la tenuta.
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IGIENE ORALE E MANUTENZIONE DELLA PROTESI MOBILE
La protesi mobile è molto delicata e può rompersi anche cadendo da pochi centimetri: quando si eseguono le manovre di pulizia della protesi, è consigliabile posizionarsi sopra ad un lavandino riempito d’acqua
o sopra ad un asciugamano piegato. Quando non si porta la protesi mobile, assicuratevi che sia in un
luogo non raggiungibile da bambini o animali domestici. Come i denti naturali, anche la protesi mobile
deve essere spazzolata dopo ogni pasto, in modo da rimuovere ogni deposito di cibo e placca: è preferibile usare uno spazzolino con setole morbide: le setole dure infatti potrebbero danneggiarla. Possono
essere usati dentifricio o sapone neutro o detersivo da piatti, che potrebbero essere abrasivi. La pulizia
della protesi va eseguita fuori dalla bocca: sciacquarla in modo da eliminarne i residui di cibo, poi con lo
spazzolino bagnato applicare il prodotto detergente, spazzolando gentilmente tutte le superfici. Quando
non si porta la protesi mobile, metterla in un bicchiere d’acqua (non calda) o avvolta in una salvietta
inumidita. L’impiego di apparecchi ad ultrasuoni o di pastiglie effervescenti, può costituire un valido aiuto
per la pulizia della protesi mobile: ovviamente questi non sostituiscono l’uso quotidiano dello spazzolino.
Oltre all’igiene della protesi, è comunque necessario prendersi cura della bocca. Infatti è cosigliabile
spazzolare quotidianamente gengive, lingua e palato con uno spazzolino a setole morbide in modo da
rimuovere la placca e stimolare la circolazione sanguigna dalla bocca. Se vi sono dei denti naturali, spazzolarli dopo ogni pasto e, se hanno spazi interdentali abbastanza stretti, passare quotidianamente il filo
interdentale. Fate regolarmente degli sciacqui con un colluttorio antiplacca.
RITOCCHI O RIPARAZIONI
Evitare di fare ritocchi o riparazioni alla protesi da soli, si corre il rischio di danneggiarla e di compromettere la salute della bocca. Una protesi che non aderisce perfettamente può causare irritazioni o ferite.
Adesivi o colle non specifici per la protesi, possono contenere sostanze nocive e per questo non dovrebbero essere usate. Nel caso in cui la protesi dovesse rompersi, creparsi, scheggiarsi, consultate lo studio
odontoiatrico: molto spesso il problema può essere risolto anche nello stesso giorno.
SOSTITUZIONE DELLA PROTESI
Con il passare del tempo, resina e denti della protesi possono usurarsi, per questo ogni otto - dieci anni
circa, la protesi mobile totale ha bisogno di essere sostituita. Durante questo periodo, è probabile che
osso e gengiva vadano incontro a processi di riassorbimento, rendendo le arcate dentarie più sottili: la stabilità della protesi mobile potrebbe così diminuire perchè troppo larga, provocando vesciche, infiammazioni e/o difficoltà masticatorie. In questo caso per ridare stabilità ed aderenza alla protesi sarà necessaria
una ribasatura o, nei casi più gravi il suo rifacimento.
RIBASATURA: Serve per ridare alla protesi la stabilità e l’aderenza che aveva inizialmente, le quali diminuiscono a causa del naturale riassorbimento di osso e gengiva nel tempo. Si effettua aggiungendo un
sottile strato di resina alla parte di protesi in contatto con la gengiva, dopo aver rilevato un’impronta.
VISITE DI CONTROLLO
Visite di controllo regolari sono fondamentali per permettere di controllare sia la salute della bocca, sia
la stabilità della protesi mobile.
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IMPIANTI
QUALI SONO I VANTAGGI DEGLI IMPIANTI?
• Estetica e funzionalità paragonabili ai denti naturali
• Trattamento conservativo (non si compromettono denti adiacenti per creare ponti)
• Mantenimento dell’osso (l’osso non sottoposto a carico funzionale va incontro ad atrofia)
• In caso di edentulia totale, l’utilizzo di impianti aiuta a stabilizzare la protesi migliorandone la funzione
L’impianto dentale è una soluzione alternativa alla tradizionale sostituzione di un dente
mancante mediante ponte o apparecchio rimovibile .
Gli Impianti usati in odontoiatria sono viti in
titanio che vanno a sostituire le radici dei denti mancanti nella mascella o nella mandibola
ed evitando spiacevoli disturbi caratteristici delle protesi instabili quali irritazioni delle gengive o afte
da compressione; si evita inoltre l’utilizzo di paste adesive.
ESISTE QUALCHE SVANTAGGIO?
A TUTTI I PAZIENTI SI POSSONO INSERIRE
IMPIANTI?
I tempi di realizzazione sono più lunghi rispetto ad una protesi tradizionale e i costi a volte più elevati.
Gli impianti hanno una percentuale di successo molto alta (95% circa), esiste tuttavia il rischio di insuccesso che può verificarsi nei primi mesi per mancata osteointegrazione o, successivamente, per scorretta
igiene orale, carico masticatorio eccessivo o altre cause.
Non esistono grosse controindicazioni all’utilizzo degli impianti in nessun paziente, se non CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE legate alle condizioni di salute generale che possono mettere gravemente a rischio la
salute del paziente. Queste controindicazioni valgono per qualsiasi intervento chirurgico.
Le principali CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE sono: CARDIOPATIE ISCHEMICHE RECENTI, NEOPLASIE
in atto, DISTURBI GRAVI DELLA COAUGULAZIONE, IMMUNODEFICIENZE. È inoltre controindicato trattare
con impianti pazienti nel periodo di crescita, mentre non esistono limiti di età a condizione che esistano i
requisiti di salute e quantità di osso necessario.
Sono considerate CONTROINDICAZIONI RELATIVE ma molto importanti da tenere in considerazione
parafunzioni quali il BRUXISMO e il FUMO, che riduce sensibilmente la percentuale di successo.
Inoltre, i pazienti in terapia con farmaci bifosfonati vanno considerati in maniera attenta, prima d interventi
di chirurgia orale di qualsiasi entità.
CURA DEGLI IMPIANTI CON PROTESI MOBILE
IN COSA CONSISTE L’INSERIMENTO DI UN IMPIANTO?
Spazzolare la corona o il ponte che ricopre l’impianto dopo ogni pasto, come gli altri denti, prestando
particolare attenzione alla zona in cui la protesi incontra la gengiva.
L’intervento di implantologia si può dividere in 5 fasi:
• DIAGNOSI: anamnesi medica, valutazione clinica e radiografica (ortopantomografia, in
alcuni casi TAC).
• FASE CHIRURGICA: in anestesia locale si incide la gengiva e si espone l’osso sottostante dove mediante apposite frese si crea il foro dove si inserirà l’impianto.
• FASE DI GUARIGIONE: si deve formare nuovo osso che aderirà alla superficie dell’impianto ancorandolo. Questa fase detta di OSTEOINTEGRAZIONE può richiedere qualche
mese e varia a seconda della qualità dell’osso, ma solitamente richiede dai 2 ai 4 mesi.
• FASE PROTESICA: a seconda della tecnica utilizzata può rendersi necessaria una piccola
incisione della gengiva per scoprire l’impianto che verrà utilizzato come sostegno per il
nuovo dente. Vengono prese le impronte e poi si eseguono le prove funzionali ed estetiche prima della consegna del manufatto protesico.
• FASE DI MANTENIMENTO: i pazienti vengono istruiti e motivati ad una corretta igiene
orale che preserverà la salute dei tessuti ed il mantenimento del risultato ottenuto nel
tempo. I pazienti vengono inseriti in un programma di controlli periodici.
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Una corretta igiene orale associata a visite di controllo regolari, è fondamentale per la durata degli impianti che sostengono la protesi mobile.
Oltre alla normale pulizia della protesi mobile (senza usare acqua calda), spazzolare attentamente dopo
ogni pasto gli attacchi collegati agli impianti e pulirli con tampone inumidito di colluttorio, soprattutto
lungo il bordo gengivale.
CURA DEGLI IMPIANTI CON PROTESI FISSA
Visite di controllo e sedute di igiene orale professionale regolari, associate ad una scrupolosa igiene orale
domiciliare sono fondamentali per la durata degli impianti che sostengono una protesi fissa (ponte o corona).
Se l’impianto è ricoperto da una corona, passare quotidianamente (soprattutto la sera prima di coricarsi) tra
dente e dente il filo interdentale, in modo da eliminare i residui che lo spazzolino non riesce ad asportare.
Se l’impianto è ricoperto da un ponte, usare un filo interdentale apposito con un’estremità rigida, oppure
un ago passafilo, che facilita l’inserzione del filo interdentale sotto il ponte e aiuta a farlo scorrere
nello spazio tra ponte e gengiva.
Lo scovolino interdentale può essere utile negli spazi interdentali vicini alla corona
o al ponte che ricoprono l’impianto, più difficili da raggiungere. Usare con
ripetuti delicati movimenti dentro-fuori, con maggior accuratezza lungo
il bordo gengivale.
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SOSTITUZIONE DI UN DENTE SINGOLO
Soluzioni protesiche tradizionali
SOSTITUZIONE COMPLETA
Soluzioni protesiche tradizionali
Protesi mobile
Senza stabilità
Protesi fissa tradizionale (ponte)
Protesi mobile
Un trattamento alterativo che consiste nel limare
i denti sani adiacenti per supportare un ponte
che occupa lo spazio dei denti mancanti
Una protesi parziale rimovibile può condurre
a ulteriori perdite dell’osso e dei denti
Soluzioni protesiche con impianti dentali
Soluzioni con impianti
Dente singolo
Una soluzione con impianto permette di mantenere l’osso circostante, e il tessuto molle, e sostituire il dente mancante con una soluzione protesica raggiungendo un ottemale risultato estetico.
Impianti che supportano la protesi
Protesi mobile rimovibile
La protesi è stabile e non rimovibile
La protesi è rimovibile ma stabile
Prima e dopo il trattameto
Dopo il posizionamento dell’impianto.
Prima del posizionamento dell’impianto è pre-
Si è ottenuta funzionalità ed estetica.
sente e visibile uno spazio nella bocca del paziente
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Prima e dopo il trattameto
Dopo il posizionamento degli impiati il pazien-
Prima del posizionamento degli impiati il
te possiede una dentizione completa e stabile,
perfettamente funzionante e gradevole alla vista
paziente è privo di tutti denti
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GLOSSARIO ODONTOIATRICO:
LEA: livelli essenziali di assistenza.
LEUCOPLASIA: Leucoplasia è un termine che deriva dal greco: leucos=bianco, plasia=ispessimento. Si tratta infatti
di chiazze biancastre che compaiono sulle mucose.
LICHEN PLANUS: Il lichen planus orale è una malattia piuttosto comune che può colpire sia la pelle che le mucose
e in circa 7 casi su 10 interessa le mucose della bocca.
OCCLUSIONE: La relazione tra i denti mascellari e mandibolari nel momento in cui entrano in un contatto funzionale.
ODONTOMA: Tumore benigno proveniente dai tessuti dentari, costituito da dentina, smalto e cemento in proporzioni
diverse dal dente normale.
OMS: organizzazione mondiale della sanità
ORTOPANTOMOGRAFIA: E’ una tecnica radiografica con cui viene prodotta un’immagine d’insieme di ambedue le
arcate dentarie e delle ossa mascellari.
OSTEOINTEGRAZIONE: Collegamento strutturale e funzionale tra l’osso mascellare e l’impianto.
PERICORONITE: Infiammazione acuta della gengiva che circonda un dente parzialmente erotto che si gonfia, è dolente e arrossata.
PERIMPLANTITE: Infiammazione e/o infezione dei tessuti che circondano l’impianto.
PLS: pediatra di libera scelta
PIORREA: Stadio acuto, suppurativo, della malattia infiammatoria che colpisce i tessuti parodontali. Anche detta
piorrea alveolare per sottolineare la fuoriuscita di pus dall’alveolo.
PULPITE: Infiammazione della polpa dentale. La cura della pulpite richiede la devitalizzazione del dente interessato.
Il quadro clinico della pulpite o infiammazione irreversibile del tessuto pulpare è rappresentato da un male ai denti
spontaneo che viene amplificato da stimoli caldi ma anche freddi nei primi stadi.
STOMATITE: Stomatite è il termine che indica l’infiammazione del tessuto mucoso (mucosite) che riveste le strutture
del cavo orale.
SINDROME DI BEHCET: Malattia autoimmune che si manifesta con ulcere buccali e genitali recidivanti unite a iridociclite, artrite e lesioni vasculitiche del piede e del sistema nervoso centrale.
SSR: sistema sanitario regionale.
TAC: tomografia assiale computerizzata: premette di visualizzare le strutture del corpo nelle tre dimensioni.
TRISMA: Spasmo dei muscoli elevatori della mandibola che provoca difficoltà e limitazione all’apertura della bocca.
In odontoiatria lo spasmo muscolare che provoca il trisma è di frequente causato da processi infettivi o traumi chirurgici a carico del dente del giudizio con coinvolgimento del muscolo pterigoideo interno.
XEROSTOMIA: Secchezza delle mucose orale.
AFTA: Piccola erosione della mucosa orale dall’aspetto rotondeggiante, con dimensioni che variano da uno a più di
dieci millimetri.
AGENESIA DENTALE: Assenza congenita del germe di uno o più denti decidui o permanenti.
ALITO: Aria espirata nel corso della fonazione e respirazione che contiene vapore acqueo, alcuni gas e delle scorie
microscopiche.
ALVEOLO: Si definisce alveolo ognuno degli spazi all’interno della mascella superiore e della mandibola, deputati ad
accogliere la parte radicolare dei denti.
ANTISETTICO: Agente chimico che può essere applicato sui tessuti viventi per distruggere i germi.
ASCESSO: L’ascesso si forma quando un’area di un tessuto s’infetta e l’organismo si attiva per combattere l’infezione.
BITE: Termine diventato di uso comune per indicare una placca, normalmente in resina, da porre tra le due arcate
dentarie per proteggere i denti dal digrignamento o come terapia delle patologie dell’articolazione temporomandibolare.
BRACKET: La parte dell’apparecchio ortodontico che viene incollata sui denti e ha la funzione principale di trattenere
i fili metallici necessari per lo spostamento dentale.
BRUXISMO: Bruxismo è un termine che indica lo fregamento abituale dei denti che generalmente si verifica durante
il sonno.
CISTI: Cavità patologica rivestita da epitelio, delimitata da una capsula connettivale, con contenuto liquido o solido;
di natura benigna, caratterizzata da lenta crescita espansiva che causa atrofia dei tessuti circostanti.
CLOREXIDINA: Antisettico utilizzato nell’igiene orale per le sue proprietà battericide.
CANDIDA ORALE: Infezione delle membrane mucose della bocca causata da un fungo, normalmente presente nel
cavo orale.
DGR: Decreto giunta regionale.
DEGLUTIZIONE: La deglutizione è un atto fisiologico che comprende il passaggio del bolo alimentare o di un liquido
dal cavo orale allo stomaco.
DIASTEMA: Diastema è un termine che in medicina sta ad indicare una separazione in un organo o in una parte di
esso: in particolare viene usato in odontoiatria per indicare uno spazio o una fessura tra i denti
DIGA GOMMA: Barriera di caoutchouc sul dente o sui denti da trattare per evitare la contaminazione del campo di
lavoro da parte dei fluidi orali.
DMFT: indice di prevalenza di problematiche orali: indica il numero di denti cariati, otturati o mancanti di un soggetto.
DPCM: decreto presidenza del consiglio dei ministri.
EPULIDE GRAVIDICA: Granuloma piogenico gengivale che si sviluppa durante la gravidanza. Il granuloma piogenico
è una piccola massa acquisita, rotondeggiante, formata da tessuto di granulazione riccamente vascolarizzato, frequentemente con una superficie ulcerata, che aggetta dalla pelle o dalla mucosa.
FISTOLA: Anormale apertura del tessuto gengivale attraverso la quale drena un ascesso periapicale.
Follow-up: visite di controllo
FRENULO: Il frenulo è un sottile filamento composto da fibre muscolari coperte da una membrana mucosa, che
congiunge le guance, le labbra e la lingua alla mucosa dentale.
GRANULOMA: Granuloma è un termine che in odontoiatria fa riferimento al tessuto infiammatorio cronico reattivo ad
un’infezione o infiammazione del tessuto periapicale del dente provocata dalla necrosi pulpare.
INCLUSIONE DENTARE: Si verifica quando un dente risulta privo della possibilità di erompere naturalmente, rimanendo bloccato all’interno della compagine ossea.
IONT: indice di trattamento ortodontico.
ISEE: indicatore della situazione economica equivalente
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BIBLIOGRAFIA:
1) Patologie sistemiche e patologie del cavo orale in età evolutiva - AUT: Gabriela Piana - Bononia University Press
2005
2) Atlante per il trattamento chirurgico delle affezioni parodontali - AUT: Henry M- Goldman/ A.Shuman/ G.Isemberg
Edizioni Internazionali 1983
3) Manuale illustrato di implantologia orale - AUT: C.GATTI, M.Chiapasco, P.Casentini, C.Procopio - Ed. Masson 2006
4) Il legame tra la malattia parodontale e le malattie cardiovascolari è probabilmente l’infiammazione - AUT: Claudia
Dellavia - Il dentista moderno anno XXVII numero 5 maggio 2009
5) Patologia orale orientata per problemi:diagnosi differenziale e terapia - AUT: Fabrizio Montagna, Giuseppe Ferronato, Franco Martinelli - Edizioni Promoass, 2000
6) Odontoiatria di comunità - AUT: Laura Strohmenger, Roberto Ferro - Edizioni Masson, 2001
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Dott. Angelo Giampaolo
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Milano
Medico frequentatore presso la Clinica Odontoiatrica dell’Ospedale S.Paolo di Milano
Tutor presso il reparto D.A.M.A della Clinica Odontoiatrica dellOspedale S.Paolo, dove si
occupa di protesi e della cura dei pazienti disabili in narcosi.
Post Graduate in Chirurgia implantare e Rigenerazione ossea presso l’Università Vita Salute
S.Raffaele di Milano.
Libero professionista nel suo studio in Milano e consulente protesista in vari studi.
Dott. Stefano Storelli
Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria (110 Lode) presso l’Università degli Studi di Milano.
Dottore di Ricerca (PhD) in Implantologia Orale.
Specializzando in Chirurgia Odontostomatologica.
Docente e Tutor presso il corso di Perfezionamento in Implantologia Orale dell’Università degli
Studi di Milano (Resp. Prof. Romeo).
Relatore su invito a congressi e autore di pubblicazioni nazionali e internazionali.
Tutor presso il corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università degli Studi di
Milano (Clinica Odontoiatrica San Paolo).
Libero Professionista in Milano.
Proff.ssa Laura Strohmenger
Professore Ordinario di Discipline Odontostomatologiche,
Direttore di Unità Complessa di Odontostomatologia e prevenzione orale,
coordinatrice del centro di collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
per la epidemiologia e la prevenzione orale.
Grafica, impaginazione e stampa:
Persico Europe - Cremona
www.persicoeurope.it - [email protected]
Copyright © 2011
Tutti i diritti sono riservati
Dott. Angelo Giampaolo e Dott. Stefano Storelli
Prof.ssa Laura Strohmenger
Finito di stampare nel mese di Maggio 2011
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