convenzione per l`affidamento dei servizi di telefonia e connettività

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convenzione per l`affidamento dei servizi di telefonia e connettività
CONVENZIONE
PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA E
CONNETTIVITÀ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI,
AI SENSI DELL’ARTICOLO 26, LEGGE 23 DICEMBRE 1999 N. 488
E S.M.I. E DELL’ARTICOLO 58, LEGGE 23 DICEMBRE 2000 N.
388
CIG 04586970BD
TRA
Consip S.p.A., a socio unico con sede legale in Roma e domiciliata ai fini del presente
atto in Roma, Via Isonzo n. 19/E, capitale sociale Euro 5.200.000,00= i.v., iscritta al
Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di Roma al n. 313515/97, REA
878407 di Roma, P. IVA 05359681003, in persona dell’Amministratore Delegato e legale
rappresentante, Dott. Domenico Casalino, giusta poteri allo stesso conferiti dallo
statuto sociale e dalla deliberazione di aggiudicazione del Consiglio di Amministrazione
in data 18 maggio 2011 (nel seguito per brevità anche “Consip S.p.A.”);
E
Telecom Italia S.p.A., sede legale in Milano, Piazza degli Affari, 2, capitale sociale
Euro 10.688.746.056,45=, iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n.
00488410010, P. IVA 00488410010 e al Registro A.E.E. n. IT08020000000799,
domiciliata ai fini del presente atto in Roma, Viale Parco dei Medici, 61, in persona del
Dirigente e Procuratore speciale Ing. Antonio Cirillo, giusta procura speciale del
14/05/2010, autenticata dalla Dott.ssa Maria Chiara Bruno, notaio in Roma, repertorio
n. 22651 (nel seguito per brevità anche “Fornitore”);
PREMESSO
a) che l’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488, ha affidato al Ministero
dell’Economia e delle Finanze – già Ministero del Tesoro e Bilancio e della
Programmazione Economica – (nel seguito per brevità anche “Ministero”), il
compito di stipulare, nel rispetto della vigente normativa in materia di scelta
del contraente, Convenzioni con le quali il fornitore prescelto si impegna ad
accettare Ordinativi di Fornitura deliberati dalle pubbliche amministrazioni
individuate dall’art. 1, D.Lgs. 165/2001, nonché dai soggetti che ai sensi della
normativa vigente (es. i soggetti di cui all’articolo 2, comma 573 Legge 244/07
e i movimenti politici, ex art. 24, comma 3, L. n. 289/2002) sono legittimati ad
utilizzare la Convenzione. Le predette pubbliche amministrazioni ed i predetti
soggetti utilizzano la Convenzione sino a concorrenza del quantitativo massimo
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complessivo stabilito dalla Convenzione medesima ed ai prezzi e condizioni ivi
previsti, fermo restando quanto previsto dall’art. 1, comma 449, della legge 27
dicembre 2006, n. 296 e l’applicazione di quanto stabilito all’articolo 1, comma
22, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
b) che con propri Decreti Ministeriali del 24 febbraio 2000 e del 2 maggio 2001, il
Ministero ha affidato alla Consip S.p.A., tra l’altro, l’assistenza nella
pianificazione e nel monitoraggio dei fabbisogni di beni e servizi delle Pubbliche
Amministrazioni, la conclusione per conto del Ministero medesimo e delle altre
Pubbliche Amministrazioni delle Convenzioni per l’acquisto di beni e servizi di
cui all’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488, nonché la realizzazione e la
gestione del sistema di controllo e verifica dell’esecuzione delle Convenzioni
medesime, anche attraverso soluzioni organizzative, servizi informatici,
telematici e logistici necessari alla compiuta realizzazione del sistema stesso,
anche attesa la necessità di realizzare il monitoraggio dei consumi ed il
controllo della spesa pubblica con l’uso di nuove tecnologie e soluzioni
organizzative innovative e segnatamente attraverso strumenti di “Information
Technology”;
c) che, in attuazione di quanto sopra, nonché in esecuzione di quanto previsto
nella Convenzione sottoscritta in data 29 gennaio 2008 tra il Ministero e la
Consip S.p.A., quest’ultima ha il compito, tra l’altro, di eseguire i servizi
compresi quelli informatici, telematici e di consulenza, necessari alla
progettazione, sviluppo e realizzazione delle Convenzioni, di gestire le
procedure per la conclusione delle medesime Convenzioni e dei relativi
Ordinativi di Fornitura, nonché di svolgere le attività di monitoraggio
dell’esecuzione delle obbligazioni e delle prestazioni, oggetto delle Convenzioni
medesime e dei singoli contratti attuativi;
d) che il sistema introdotto dall’articolo 26, Legge 23 dicembre 1999, n. 488 e
dall’articolo 58, Legge 23 dicembre 2000, n. 388, non modifica la disciplina
vigente in tema di adozione della deliberazione di acquisto, né di impegno di
spesa da parte delle Pubbliche Amministrazioni;
e) che la stipula della presente Convenzione non vincola in alcun modo le
Amministrazioni Pubbliche, né tantomeno la Consip S.p.A., all’acquisto di
quantitativi minimi o predeterminati di beni e/o servizi, bensì dà origine
unicamente ad un obbligo del Fornitore di accettare, mediante esecuzione, fino
a concorrenza del quantitativo massimo stabilito, gli Ordinativi di Fornitura
deliberati
dalle
Amministrazioni
Pubbliche
che
utilizzano
la
presente
Convenzione nel periodo della sua validità ed efficacia;
f)
che i singoli contratti di fornitura vengono conclusi a tutti gli effetti tra le
Amministrazioni Contraenti ed il Fornitore attraverso l’emissione degli
Ordinativi di Fornitura secondo le modalità ed i termini indicati nelle Condizioni
Generali; nei predetti Ordinativi di Fornitura saranno indicati l’esatto
quantitativo richiesto ed il luogo di esecuzione;
g) che la Consip S.p.A., in esecuzione dei compiti assegnati ad essa dal Ministero,
nel rispetto dei principi in materia di scelta del contraente, ha ravvisato la
necessità di procedere all’individuazione dei fornitori per l’affidamento dei
servizi di telefonia e connettività IP per le Pubbliche Amministrazioni,
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attraverso una procedura aperta svolta in ambito comunitario ed indetta con
Bando di gara pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,
foglio inserzioni, n. 38 del 2/04/2010 e nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea n. S-64 del 1/04/2010 e poi rettificata con proroga dei termini di
presentazione delle offerte con avviso di proroga pubblicato sulla GUUE n. S-97
del 20/05/2010 e sulla GURI n. 58 del 21/05/2010 e sulla GUUE n. S-107 del
04/06/2010 e sulla GURI n. 64 del 07/06/2010;
h) che il Fornitore è risultato aggiudicatario della procedura di cui sopra a tal fine
indetta dalla Consip S.p.A. e, per l’effetto, il medesimo Fornitore ha
espressamente manifestato la volontà di impegnarsi ad effettuare le forniture
e/o i servizi oggetto della presente Convenzione ed eseguire gli Ordinativi di
Fornitura, alle condizioni, modalità e termini stabiliti nel presente atto e nelle
Condizioni Generali;
i)
che il Fornitore dichiara che quanto risulta dalla presente Convenzione e dai
suoi allegati, ivi compreso il Capitolato Tecnico, nonché dal Bando di gara e dal
Disciplinare di gara, definisce in modo adeguato e completo l’oggetto delle
prestazioni da fornire e, in ogni caso, che ha potuto acquisire tutti gli elementi
per una idonea valutazione tecnica ed economica delle stesse e per la
formulazione dell’offerta;
j)
che il Fornitore ha presentato la documentazione richiesta ai fini della stipula
della presente Convenzione che, anche se non materialmente allegata al
presente atto, ne forma parte integrante e sostanziale, ivi incluse la cauzione
definitiva rilasciata dalla SACE BT S.p.A. ed avente n. 428800272799575197 per
un
importo
di
Euro
43.594.244,50=
(quarantatremilionicinquecentonovantaquattromiladuecentoquarantaquattro/5
0) a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni contrattuali, la cauzione
rilasciata dalla SACE BT S.p.A. ed avente n. 428800272799575196 per un
importo pari ad Euro 75.000,00= (settantacinquemila/00) a garanzia del
pagamento dei costi delle verifiche ispettive nonché la polizza assicurativa per
la responsabilità civile rilasciata dalla Assicurazioni Generali S.p.A. ed avente n.
313617114 stipulata con le modalità indicate nel Disciplinare di gara;
k) che la presente Convenzione non è fonte di alcuna obbligazione per la Consip
S.p.A. nei confronti del Fornitore, salvo quelle espressamente alla stessa
riferite, costituendo la medesima Convenzione le condizioni generali del
contratto concluso dalle singole Amministrazioni Contraenti con l’emissione
dell’Ordinativo di Fornitura;
l)
che il Fornitore, con la seconda sottoscrizione, dichiara, ai sensi e per gli
effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 cod. civ., di accettare tutte le condizioni e
patti contenuti nel presente atto e nelle Condizioni Generali e di avere
particolarmente considerato quanto stabilito e convenuto con le relative
clausole; in particolare dichiara di approvare specificamente le clausole e
condizioni riportate in calce alla presente Convenzione;
m) che la presente Convenzione, compresi i relativi Allegati, viene sottoscritta
dalle Parti con firma digitale rilasciata da ente certificatore autorizzato.
Ciò premesso, tra le Parti come in epigrafe rappresentate e domiciliate
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SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
ARTICOLO 1
VALORE DELLE PREMESSE E DEGLI ALLEGATI
1. Le premesse di cui sopra, gli atti e i documenti richiamati nelle medesime
premesse, nelle Condizioni Generali e nella restante parte del presente atto,
ivi incluso il Bando di gara ed il Disciplinare di gara, le errata corrige, i
chiarimenti e gli allegati dell’Offerta Tecnica, ancorché non materialmente
allegati, costituiscono parte integrante e sostanziale della Convenzione.
2. Costituiscono, altresì, parte integrante e sostanziale della Convenzione:
l’Allegato “A” (Capitolato Tecnico e relativa Appendice), l’Allegato “B”
(Offerta Tecnica), l’Allegato “C” (Offerta Economica); l’Allegato “D”
(Corrispettivi e tariffe), l’Allegato “E” (Condizioni Generali); l’Allegato “F”
(Regole del Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione – Parte
I).
ARTICOLO 2
ALTRE DEFINIZIONI
1. Ferme restando le definizioni contenute nelle Condizioni Generali, nell’ambito
della Convenzione, si intende per:
a) Capitolato Tecnico: il documento di cui all’Allegato “A”;
b) Offerta Tecnica: il documento di cui all’Allegato “B”;
c) Offerta Economica: il documento di cui all’Allegato “C”;
d) Condizioni Generali: il documento di cui all’Allegato “E”;
e) Fornitore: l’impresa risultata aggiudicataria della procedura di gara di cui
alle
premesse
e
che
conseguentemente
sottoscrive
la
Convenzione,
obbligandosi a quanto nella stessa previsto;
f) Organismo di Ispezione (o Ente Terzo): il soggetto accreditato secondo le
norme UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 che effettua le verifiche ispettive.
2. Le espressioni riportate negli Allegati al presente atto e nelle Condizioni
Generali hanno il significato, per ognuna di esse, specificato nei medesimi
Allegati e nelle Condizioni Generali, tranne qualora il contesto delle singole
clausole
della
Convenzione
e/o
delle
Condizioni
Generali
disponga
diversamente.
ARTICOLO 3
DISCIPLINA APPLICABILE E CRITERIO DI PREVALENZA
1. La presente Convenzione è regolata:
dalle Condizioni Generali e dai documenti, atti e normative ivi richiamati;
da quanto previsto nella presente Convenzione, dagli atti, dai documenti e
dalle normative ivi richiamati.
2. In caso di discordanza tra quanto previsto nella presente Convenzione e quanto
contenuto nelle Condizioni Generali, prevarranno le previsioni contenute nella
presente Convenzione.
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3. In caso di difficoltà interpretative tra quanto contenuto nel Capitolato Tecnico
e quanto dichiarato nell’Offerta Tecnica, prevarrà quanto contenuto nel
Capitolato Tecnico, fatto comunque salvo il caso in cui l’Offerta Tecnica
contenga, a giudizio della Consip S.p.A., previsioni migliorative rispetto a
quelle contenute nel Capitolato Tecnico.
4. Nel caso in cui dovessero sopraggiungere provvedimenti di pubbliche autorità
dai contenuti non suscettibili di inserimento di diritto nella Convenzione e nei
Contratti di Fornitura e che fossero parzialmente o totalmente incompatibili
con la Convenzione e/o con i Contratti di Fornitura, Consip e/o le
Amministrazioni Contraenti da un lato e il Fornitore dall’altro potranno
concordare le opportune modifiche ai surrichiamati documenti sul presupposto
di un equo contemperamento dei rispettivi interessi e nel rispetto dei criteri di
aggiudicazione della gara.
ARTICOLO 4
OGGETTO DELLA CONVENZIONE
1. La Convenzione definisce la disciplina normativa e contrattuale, comprese le
modalità di conclusione ed esecuzione dei singoli Contratti di Fornitura,
relativa alla prestazione da parte del Fornitore e in favore delle singole
Amministrazioni Contraenti dei servizi di telefonia e connettività IP in favore
delle Pubbliche Amministrazioni, nonché dei servizi connessi comprensivi di
quelli idonei al monitoraggio dei consumi ed al controllo della spesa, mediante
l’uso di nuove tecnologie e soluzioni organizzative, attraverso strumenti di
“Information Technology”, limitatamente a quanto stabilito nel successivo
comma e nel resto del presente atto.
2. Con la stipula della Convenzione, il Fornitore si obbliga irrevocabilmente nei
confronti delle Amministrazioni Pubbliche, ad erogare i seguenti servizi:
•
Fornitura ed ottimizzazione del Local Loop (linee telefoniche) per servizi di
telefonia fissa;
•
Servizi di telefonia fissa, di base e avanzati (come descritti nel seguito);
•
Fornitura del servizio di telefonia IP (ToIP);
•
Servizi di Rete Intelligente fissa, compresi i servizi di Rete Virtuale Privata,
di Addebito al Chiamato, Ripartito e Numero Unico;
•
Servizi di connettività IP (servizi di trasporto IP di tipo dedicato e
commutato), e servizi correlati di supporto e interoperabilità;
•
Servizi di Sicurezza e a valore aggiunto (servizi di gestione di Firewall,
Antivirus & Content Filtering, Posta Elettronica e DNS);
•
Servizi di fatturazione e rendicontazione;
•
Servizi di attivazione, collaudo, assistenza e manutenzione;
tutto secondo le modalità e condizioni minime stabilite nel Capitolato Tecnico
e, se migliorative, nell’Offerta Tecnica, e, comunque, nella misura richiesta
dalle Amministrazioni Contraenti e, per loro, dalle Unità Ordinanti con gli
Ordinativi di Fornitura, sino alla concorrenza del quantitativo massimo pari a:
n. 375.000 (trecentosettantacinquemila) “linee equivalenti”,
intendendo per linea equivalente una linea telefonica sulla quale è stato
attivato il servizio, o una linea dati, o una “porta virtuale” per accesso IP, o
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ancora
un
gruppo
di
cinque
“username
e
password”
assegnate
ad
un’Amministrazione. Per i servizi di Rete Intelligente di Addebito al Chiamato o
Ripartito e Numero Unico o Personale le “linee equivalenti” sono calcolate
come singola numerazione non geografica assegnata.
3. I predetti servizi e/o forniture dovranno essere prestati con le modalità e alle
condizioni stabilite nella presente Convenzione, nelle Condizioni Generali nel
Capitolato Tecnico e, se migliorative, nell’Offerta Tecnica, nonché nel rispetto
di
quanto
previsto
dal
Sistema
di
e-Procurement
della
Pubblica
Amministrazione e dalle relative Regole di cui all’Allegato F.
4. La Consip S.p.A. si riserva la facoltà di richiedere al Fornitore, nel periodo di
efficacia della presente Convenzione, l’aumento delle prestazioni contrattuali,
nei limiti in vigore per la Pubblica Amministrazione, agli stessi patti, prezzi e
condizioni stabiliti nel presente atto e nei suoi Allegati; in particolare, al
Fornitore potrà essere richiesto, agli stessi patti, prezzi e condizioni, di
incrementare il predetto quantitativo massimo fino a concorrenza di due quinti
ai sensi dell’art. 27, comma 3, del D.M. 28/10/1985.
5. Inoltre, la Consip S.p.A. si riserva la facoltà, da esercitarsi nel periodo di
durata, anche eventualmente prorogata, della Convenzione, di agire mediante
procedura negoziata, ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del D.Lgs. n.
163/2006, per l’affidamento di servizi analoghi a quelli oggetto della presente
Convenzione.
6. Fermo quanto stabilito all’art. 5, comma 14, delle Condizioni Generali, anche
con riferimento alle Convenzioni stipulate all’esito della gara di cui alle
premesse, all’atto del singolo Ordinativo di Fornitura, l’Amministrazione
Contraente, sotto la propria responsabilità ed a suo insindacabile giudizio, si
determinerà ad aderire ad una delle Convenzioni in ragione del proprio
fabbisogno e delle proprie specifiche esigenze, tenuto conto del proprio profilo
tariffario (desunto dal dato storico o previsionale di consumo), dei livelli di
servizio offerti, delle possibili sinergie o integrazioni con forniture preesistenti e degli eventuali costi ed oneri di migrazione.
7. Il Fornitore prende atto ed accetta che gli Ordinativi di Fornitura saranno
inviati dalle Amministrazioni Contraenti con documenti elettronici attraverso il
Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione (d’ora innanzi anche
“Sistema”), secondo quanto previsto dalle Condizioni Generali di Contratto. Il
Fornitore, pertanto, si impegna i) ad abilitarsi al Sistema, nel rispetto delle
Regole del Sistema di e-Procurement della Pubblica Amministrazione di cui
all’Allegato F; ii) ad utilizzare il Sistema sulla base di quanto previsto dalla
presente Convenzione e nel rispetto delle indicazioni e istruzioni presenti nel
Sistema, consentendo alle Amministrazioni Contraenti di inviare i propri
Ordinativi di Fornitura e acquistare i servizi oggetto della presente
Convenzione.
ARTICOLO 5
DURATA E RECESSO
1. Fermo restando quanto previsto nelle Condizioni Generali, la presente
Convenzione ha una durata di 36 (trentasei) mesi a decorrere dal 16/09/2011;
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tale durata potrà essere prorogata fino ad un massimo di ulteriori 12 (dodici)
mesi, previa comunicazione scritta della Consip S.p.A., da inviare al Fornitore
con 30 (trenta) giorni di anticipo rispetto alla scadenza, nell’ipotesi in cui alla
scadenza del termine non sia esaurito il quantitativo massimo stabilito, anche
eventualmente incrementato, e, comunque, sempre nei limiti del quantitativo
massimo stabilito. Della proroga della Convenzione, Consip S.p.A. darà
comunicazione
attraverso
l’apposito
spazio
dedicato
alla
Convenzione
medesima sul profilo del committente (www.acquistinretepa.it).
2. Ferma restando la validità ed efficacia della Convenzione e dei singoli
Contratti di fornitura, attuativi della Convenzione, non sarà più possibile
aderire alla Convenzione, qualora sia esaurito il quantitativo massimo previsto,
anche eventualmente incrementato.
3. Resta inteso che per durata della Convenzione si intende il termine di adesione
delle Amministrazioni alla Convenzione medesima; Convenzione che comunque
resta valida, efficace e vincolante per la regolamentazione dei contratti
attuativi della medesima e per tutto il tempo di vigenza degli stessi, come di
seguito specificato.
4. I contratti attuativi hanno durata minima pari alla durata (originaria o
eventualmente prorogata) della
Convenzione ed una
durata
massima
determinata dalla singola Amministrazione (e da questa comunicata al
Fornitore prima della scadenza minima del contratto) pari sino ad un massimo
di ulteriori 12 (dodici) mesi rispetto alla durata (originaria o prorogata) della
Convenzione.
5. Tuttavia, nel caso in cui la durata della Convenzione sia prorogata da Consip
S.p.A. e l’Amministrazione non intenda valersi di detta proroga, ha diritto di
recesso, senza spese, da fare valere con comunicazione scritta al Fornitore
entro la data di scadenza originaria della Convenzione
6. Inoltre, per i soli contratti attuativi sottoscritti nell’ultimo anno di validità
della Convenzione, la relativa durata è pari a minimo 12 (dodici) mesi ed una
durata massima sino allo scadere del 12° (dodicesimo) mese decorrente dal
termine di durata (originaria o prorogata) della Convenzione.
ARTICOLO 6
OBBLIGAZIONI SPECIFICHE DEL FORNITORE
1. Il Fornitore si obbliga a prestare i servizi oggetto della Convenzione alle
condizioni e modalità stabilite nel Capitolato Tecnico e, in ogni caso, 24 ore su
24 e per 7 giorni a settimana, quindi, compresi gli orari ed i giorni non
lavorativi.
2. Il Fornitore ha l’obbligo di prestare i servizi oggetto della presente
Convenzione mediante una copertura nel rispetto di quanto stabilito nel
Capitolato Tecnico e, se migliorativo, nell’Offerta Tecnica; in difetto del
rispetto di quanto sopra, ogni Amministrazione Contraente e/o la Consip S.p.A.
potranno dichiarare risolto di diritto, rispettivamente, l’Ordinativo di Fornitura
e la presente Convenzione, fermo restando il diritto al risarcimento dei danni
che dovessero derivare alle Amministrazioni Contraenti e/o alla Consip S.p.A.
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
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3. Per far fronte agli Ordinativi di Fornitura delle Amministrazioni Contraenti che
hanno diritto a richiedere l’esecuzione dei servizi di installazione, assistenza e
manutenzione, da parte di soggetti in possesso del Nulla Osta di Segretezza
(N.O.S.) rilasciato dalle competenti autorità, il Fornitore dichiara di essere in
possesso del predetto Nulla Osta.
ARTICOLO 7
ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
1. Qualora il Fornitore non eroghi già i servizi all’Amministrazione che intende
aderire alla presente Convenzione - né in virtù di un contratto attuativo della
precedente Convenzione della Consip S.p.A., né per autonomo contratto - è
previsto un periodo iniziale di avvio della Convenzione della durata di massimo
60 (sessanta) giorni solari decorrenti dalla Data di Attivazione nel quale, per
tutti
gli
Ordinativi
di
Fornitura
pervenuti
entro
tale
termine,
sarà
contrattualmente tollerato un ritardo nei termini di attivazione del servizio di
massimo 30 (trenta) giorni solari, senza applicazione in tale periodo di
franchigia delle penali di cui oltre.
2. In ogni caso, per l’esecuzione dei servizi oggetto di ciascun Ordinativo di
Fornitura, il Fornitore si obbliga, a propria cura, spese e rischio, ad attivare i
servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura e, comunque, di svolgere le
attività stabilite nel paragrafo 11 del Capitolato Tecnico, tutto alle modalità e
nei termini ivi prescritti, pena l’applicazione delle penali di cui oltre.
3. In ogni caso, solo con l’invio dell’Ordinativo di Fornitura si perfeziona il singolo
contratto attuativo della presente Convenzione; tutte le predette attività
relative alla fase prodromica all’Ordinativo di Fornitura, e segnatamente
relative alla progettazione preliminare, sono ad esclusivo onere, spesa e cura
del Fornitore, atteso che l’Amministrazione Contraente è vincolata unicamente
al perfezionarsi del contratto attuativo della presente Convenzione e, quindi,
con l’emissione dell’Ordinativo di Fornitura; pertanto, il Fornitore non potrà
avanzare alcuna pretesa di compensi e/o rimborso spese, a qualsiasi titolo,
tanto nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche in caso di non
approvazione del Progetto Esecutivo, assumendosene ogni relativa alea,
quanto nei confronti della Consip S.p.A., per quanto di propria competenza.
ARTICOLO 8
COLLAUDO DEI SERVIZI
1. Con riferimento a ciascun contratto attuativo della presente Convenzione, il
Fornitore si obbliga a propria cura, spese e rischio, ad eseguire la fornitura e/o
i
servizi
nella
misura
espressamente
richiesta
dall’Amministrazione
Contraente, nel rispetto delle modalità, condizioni e tempi stabiliti nella
presente Convenzione, nelle Condizioni Generali, nel Capitolato Tecnico e, se
migliorativi, nell’Offerta Tecnica, esattamente nei luoghi indicati negli
Ordinativi di Fornitura.
2. I servizi oggetto della Convenzione sono sottoposti ad un primo collaudo a
campione per la verifica di funzionalità secondo la procedura descritta e le
modalità indicate nel paragrafo 12 del Capitolato Tecnico (“collaudo
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Amministrazioni
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funzionale”) e, comunque, nel rispetto delle specifiche di collaudo predisposte
dal Fornitore ed approvate da Consip S.p.A.; tale collaudo verrà effettuato
dalla Consip S.p.A., in contraddittorio con il Fornitore, previa relativa
comunicazione inviata a quest’ultimo con un congruo anticipo. Resta fermo il
diritto della Consip S.p.A. di richiedere che detto collaudo a campione sia
eseguito dal solo Fornitore, quindi non in contraddittorio.
3. Con riferimento al singolo contratto attuativo, ciascuna Amministrazione
Contraente procederà ad effettuare il collaudo di tutti i servizi oggetto
dell’Ordinativo di Fornitura per la verifica della funzionalità (“collaudo di
configurazione”); tale collaudo verrà eseguito, su richiesta di ciascuna
Amministrazione Contraente e secondo le modalità e le specifiche stabilite nel
paragrafo 12 del Capitolato Tecnico.
4. I collaudi di cui ai precedenti commi si intendono positivamente superati solo
se le verifiche di funzionalità saranno conformi alle specifiche di dettaglio
delle prove di collaudo; tutti gli oneri e le spese dei collaudi sono a carico del
Fornitore.
5. Nel caso di esito positivo del collaudo, la data del relativo verbale o della
autocertificazione verrà considerata quale “Data di Accettazione” dei servizi
contrattuali e, quindi, di inizio dei servizi, salvo diverso accordo tra
l’Amministrazione
Contraente
ed
il
Fornitore
sulla
data
di
inizio
dell’erogazione.
6. Nel caso di esito negativo del collaudo e/o di esito negativo delle verifiche di
funzionalità effettuate in corso d’opera a norma del successivo comma, il
Fornitore dovrà sostituire i beni non perfettamente funzionanti e/o svolgere
ogni attività necessaria affinché il collaudo sia ripetuto e positivamente
superato, salve in ogni caso l’applicazione delle penali di cui oltre.
7. Le Amministrazioni Contraenti e la Consip S.p.A., per quanto di propria
competenza, potranno effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera,
per l’accertamento della conformità dei servizi resi disponibili.
ARTICOLO 9
SERVIZI CORRELATI E LIVELLI DI SERVIZIO
1. Unitamente alla prestazione dei servizi di telefonia e di connettività IP,
oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a prestare il
servizio di manutenzione e assistenza per tutta la durata dei singoli contratti
attuativi e alle modalità stabilite nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico e/o,
se migliorative, dell’Offerta Tecnica.
2. Dalla Data di Attivazione della presente Convenzione, il Fornitore dovrà
garantire il servizio di segnalazione guasti e gestione dei malfunzionamenti,
nonché dovrà mettere a disposizione delle Amministrazioni Contraenti e
rendere funzionante, per tutta la durata dei singoli contratti attuativi, un
apposito “Customer Care” telefonico dedicato alla presente Convenzione,
attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con funzione di centro di ricezione e gestione
delle richieste di intervento di manutenzione e assistenza, secondo le modalità
e le condizioni stabilite nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico.
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
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3. Il Fornitore si impegna, altresì, a rendere noto entro 10 (dieci) giorni solari a
decorrere dalla data di stipula della presente Convenzione il numero telefonico
ed il numero di fax dedicati al servizio di “Customer Care” nonché i riferimenti
dei referenti per le Amministrazioni.
4. Il contact center dovrà essere integrato ad un portale web, dedicato alle
Amministrazioni, che sarà messo a disposizione entro il termine di 30 (trenta)
giorni dalla stipula del presente atto, pena l’applicazione delle penali.
5. Oltre a quanto sopra indicato, il Customer Care dovrà svolgere le attività
indicate nel paragrafo 10 del Capitolato Tecnico.
6. A ciascuna richiesta di intervento di assistenza e manutenzione verrà assegnato
un numero progressivo (identificativo della chiamata) che dovrà essere
registrato dal Fornitore e comunicato, contestualmente alla richiesta
medesima,
all’Amministrazione
Contraente
che
richiede
l’intervento,
unitamente alla data ed ora di registrazione; tali dati faranno fede ai fini della
valutazione dei livelli di servizio.
7. Con riferimento al servizio di fatturazione e rendicontazione, il Fornitore si
impegna a predisporre e trasmettere alle singole Amministrazioni Contraenti
tutti i dati, sia di dettaglio che a livello aggregato, e la documentazione in
formato cartaceo relativi ai servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura,
secondo le specifiche indicate nel paragrafo 9 del Capitolato Tecnico alle
modalità e condizioni ivi stabilite e, comunque, nel pieno rispetto della
normativa vigente, anche con riferimento a quella relativa al trattamento dei
dati personali, tutto nei termini stabiliti nel Capitolato Tecnico. Tali
informazioni saranno trasmesse contestualmente alla trasmissione delle fatture
relative a ciascun periodo di riferimento, a pena dell’irricevibilità delle
medesime fatture e, comunque, dell’inesigibilità dei relativi crediti, nel
rispetto dei livelli di servizio, salva l’applicazione delle penali di cui oltre.
8. Il Fornitore si impegna, altresì, a predisporre e trasmettere alla Consip S.p.A.,
su supporto informatico affidabile (CD-ROM), tutti i dati e la documentazione
di reportistica e monitoraggio dei servizi prestati, secondo le modalità ed i
termini indicati nel Capitolato Tecnico, pena l’applicazione delle penali di cui
oltre.
9. In particolare, il Fornitore dovrà rendere disponibili e comunicare alla Consip
S.p.A. i dati aggiornati relativi ai livelli di servizio di cui oltre effettivamente
conseguiti nell’ambito della Convenzione, riservandosi comunque la Consip
S.p.A. e/o le diverse Amministrazioni Contraenti il diritto di verificare in ogni
momento l’andamento dei medesimi livelli di servizio e di richiedere al
Fornitore, oltre a quanto indicato nel Capitolato Tecnico, l’elaborazione di
report specifici anche in formato elettronico e/o in via telematica, che
saranno stabiliti nel periodo di vigenza della presente Convenzione dalla
Consip S.p.A. e dalla stessa comunicati al Fornitore.
10. Il monitoraggio dei consumi ed il controllo della spesa relativi alla Convenzione
è effettuato dalla Consip S.p.A., mediante l’uso di nuove tecnologie e soluzioni
organizzative, ed anche attraverso strumenti di “Information Technology”,
adottate in base alle esigenze di volta in volta individuate dalla medesima
Consip S.p.A. e/o richieste dalle Amministrazioni Contraenti; a tal fine il
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
10 di 17
Fornitore, per quanto di sua competenza, si impegna a prestare piena
collaborazione per rendere possibili dette attività di monitoraggio, nonché si
impegna a fornire nuovi report specifici, che dovessero essere richiesti dalla
Consip S.p.A., in formato elettronico e/o in via telematica, che saranno
stabiliti nel periodo di vigenza della presente Convenzione dalla Consip S.p.A.
e dalla stessa comunicati al Fornitore.
11. Con riferimento a tutti i servizi oggetto della Convenzione, quindi sia i servizi
di telefonia e di connettività IP, sia i servizi correlati e le attività accessorie, Il
Fornitore si obbliga a prestare i servizi oggetto della presente Convenzione e,
quindi, dei singoli contratti attuativi, secondo i livelli stabiliti nel Capitolato
Tecnico, o, se migliorativi, nell’Offerta Tecnica.
12. In particolare, il Fornitore si impegna al rispetto dei parametri di qualità
richiesti e/o offerti, se migliorativi o integrativi, per i servizi di fonia, di
connettività IP e sicurezza, manutenzione ed assistenza dei servizi di
connettività, nonché per gli ulteriori servizi correlati, eventualmente integrate
con quanto al riguardo espresso nell’Offerta Tecnica, pena l’applicazione delle
penali stabilite al paragrafo 13 del Capitolato Tecnico.
13. La Consip S.p.A. si riserva la facoltà di attivare funzioni di monitoraggio nei
settori qualità dei servizi erogati e conduzione del progetto; da parte sua, il
Fornitore dovrà rendere disponibile tutta la necessaria collaborazione
attraverso la fornitura tempestiva dei dati necessari. In particolare sono
richiesti rapporti periodici, secondo quanto stabilito nel Capitolato Tecnico, su
CD-ROM, con il dettaglio degli interventi manutentivi effettuati su richiesta
delle Amministrazioni Contraenti ed i parametri di qualità conseguita risultanti
al Fornitore stesso.
14. Il Fornitore dovrà produrre periodicamente report di avanzamento del progetto
e comunque dell’esecuzione contrattuale, indicando esplicitamente tutte le
eccezioni e deviazioni dai piani di progetto.
ARTICOLO 10
CORRISPETTIVI E MODALITÀ DI PAGAMENTO
1. I corrispettivi dovuti al Fornitore dalle singole Amministrazioni Contraenti per
la prestazione dei servizi oggetto di ciascun Ordinativo di Fornitura sono
indicati nell’Offerta Economica e, comunque, determinati applicando le tariffe
riepilogative di cui all’Allegato “D”.
2. Tali corrispettivi sono dovuti dalle Amministrazioni Contraenti al Fornitore a
decorrere dalla “Data di Accettazione”, di cui al precedente articolo 8, comma
5.
3. I predetti corrispettivi saranno fatturati con cadenza bimestrale posticipata e
corrisposti dalle Amministrazioni Contraenti secondo la normativa vigente in
materia di Contabilità delle Amministrazioni Contraenti. Ciascuna fattura potrà
essere inviata a mezzo posta all'indirizzo dell'Amministrazione Contraente
ovvero via fax al numero indicato nell'Ordinativo di fornitura. I predetti
corrispettivi dovranno essere corrisposti a trenta giorni dalla data fine mese di
ricevimento della fattura e dell’eventuale documentazione di cui all’articolo 9
delle Condizioni Generali, e accreditati, a spese dell’Amministrazione
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
11 di 17
Contraente, sul conto corrente n. 000005256355, intestato al Fornitore presso
Banca a UniCredit S.p.A, Agenzia 25, P.le Ardigò n.1, CAP 00142, Roma (Italia),
Codice IBAN IT31M0208809440000005256355. Il Fornitore dichiara che il
predetto conto opera nel rispetto della Legge 13 agosto 2010, n. 136 s.m.i.
Le generalità e il codice fiscale dei soggetti delegati ad operare sul predetto
conto sono contenute in apposita e separata autorizzazione rilasciata alla
Consip la quale, ancorché non materialmente allegata, costituisce parte
integrante e sostanziale della Convenzione.
4. In caso di ritardo, da parte dell’Amministrazione Contraente, nel pagamento
dei corrispettivi dovuti oltre il termine stabilito al precedente comma 3,
spettano al Fornitore gli interessi legali e moratori, questi ultimi nella misura
prevista
dall’art.
9,
comma
7,
delle
Condizioni
Generali.
Trascorso il termine di cui sopra rimane ferma la facoltà per il Fornitore,
previa diffida ad adempiere all’Amministrazione Contraente e trascorsi 30
(trenta) giorni dalla diffida stessa, di procedere alla risoluzione del singolo
Ordinativo di Fornitura.
5. I corrispettivi dovuti al Fornitore sono oggetto di revisione ai sensi dell’art. 115
del D.Lgs. n. 163/2006 sulla base di un’istruttoria condotta in considerazione
dei dati di cui all’art. 7, commi 4, lett. c) e 5 del D.Lgs. n. 163/2006 o, in
mancanza, in ragione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo.
6. A parziale deroga di quanto previsto all’art. 9, comma 5, delle Condizioni
Generali, preso atto delle obiettive difficoltà di adattare il sistema di
fatturazione del Fornitore all’esigenza di inserire in fattura, così come
richiesto dal richiamato articolo delle Condizioni Generali, il CIG (Codice
Identificativo Gara) “derivato” rispetto a quello della Convenzione o il CUP
(Codice Unico di Progetto) ove obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della Legge 16
gennaio 2003, il Fornitore medesimo si impegna a redigere entro tre mesi dalla
sottoscrizione della Convenzione un piano di fattibilità contenente tra l’altro il
termine entro cui il proprio sistema di fatturazione risulterà adeguato. Tale
termine dovrà comunque essere anteriore al termine di validità della presente
Convenzione.
Nelle more di quanto sopra Consip autorizza il Fornitore a non applicare la
prescrizione di cui all’art. 9, comma 5, delle Condizioni Generali, nella parte
in cui è previsto che sia inserito nelle fatture ovvero comunque riportato
unitamente alle medesime il CIG (Codice Identificativo Gara) “derivato”
rispetto a quello della Convenzione o il CUP (Codice Unico di Progetto) ove
obbligatorio ai sensi dell’art. 11 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 , fermo
rimanendo l’obbligo del Fornitore stesso di aggiornare costantemente Consip
sullo stato di avanzamento delle suddette attività.
ARTICOLO 11
COSTI DELLA SICUREZZA
1. Le Amministrazioni Contraenti, ai sensi dell’art. 26 del D. Lgs. 81/2008,
provvederanno, prima dell’emissione dell’Ordinativo di Fornitura, ad integrare
il “Documento di valutazione dei rischi standard da interferenze” allegato ai
documenti di gara, riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
12 di 17
luoghi in cui verrà espletato l’appalto. In tale sede le Amministrazioni
Contraenti indicheranno i costi relativi alla sicurezza (anche nel caso in cui essi
siano pari a zero).
2. Il Fornitore dovrà sottoscrivere per accettazione l’integrazione di cui al
precedente comma. La predetta integrazione costituisce parte integrante e
sostanziale dei documenti contrattuali.
ARTICOLO 12
PENALI
1. Nell’ipotesi di ritardo nell’adempimento e/o di difformità di prestazione
nell’esecuzione delle attività, delle forniture e/o dei servizi oggetto dei singoli
Ordinativi di Fornitura o della Convenzione, non imputabile rispettivamente
all’Amministrazione Contraente o alla Consip S.p.A., ovvero a forza maggiore o
caso fortuito, rispetto ai livelli di servizio stabiliti nel Capitolato Tecnico nella
descrizione della modalità delle prestazioni e, comunque, nel paragrafo 10.4
del
Capitolato
Tecnico,
o
se
migliorativi,
nell’Offerta
Tecnica,
l’Amministrazione Contraente o la Consip S.p.A., per quanto di rispettiva
competenza, applicheranno al Fornitore le penali dettagliatamente descritte e
regolate nel paragrafo 13 del Capitolato Tecnico, qui da intendersi
integralmente trascritte, fatto comunque salvo il risarcimento del maggior
danno.
2. Deve considerarsi ritardo anche il caso in cui il Fornitore esegua la fornitura in
oggetto in modo anche solo parzialmente difforme dalle disposizioni di cui alla
presente Convenzione, alle Condizioni Generali, al Capitolato Tecnico, agli
altri atti della gara di cui alle premesse e agli Ordinativi di Fornitura. In tal
caso le Amministrazioni Contraenti applicheranno al Fornitore le suddette
penali sino alla data in cui la fornitura inizierà ad essere eseguita in modo
effettivamente conforme alla presente Convenzione, alle Condizioni Generali,
al Capitolato Tecnico, agli altri atti della gara di cui alle premesse e agli
Ordinativi di Fornitura, fatto salvo il risarcimento del maggior danno.
3. Qualora al termine di ciascun ciclo di verifiche ispettive, così come disciplinate
nell’Allegato “B” del Capitolato Tecnico e all’articolo 7 delle Condizioni
Generali, risulti che:
•
su più del 30% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una
non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato
Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per
ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a
Consip S.p.A. una penale pari allo 0,25% (zero virgola venticinque per
cento) del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è
stata rilevata una non conformità grave;
•
su più del 50% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una
non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato
Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per
ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a
Consip S.p.A. una penale pari allo 0,50% (zero virgola cinquanta per cento)
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
13 di 17
del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è stata
rilevata una non conformità grave;
•
su più del 75% degli Ordinativi di Fornitura verificati è stata riscontrata una
non conformità grave, secondo quanto definito nel suddetto Capitolato
Tecnico, anche relativamente ad uno solo dei requisiti verificati per
ciascun Ordinativo di Fornitura, il Fornitore è tenuto a corrispondere a
Consip S.p.A. una penale pari allo 0,75% (zero virgola settantacinque per
cento) del valore complessivo degli Ordinativi di Fornitura per i quali è
stata rilevata una non conformità grave.
ARTICOLO 13
CAUZIONE
1. A garanzia delle obbligazioni contrattuali assunte dal Fornitore con la stipula
della Convenzione e dei relativi contratti di fornitura, il Fornitore medesimo
ha prestato cauzione definitiva rilasciata in data 04/05/2011 dalla SACE BT
S.p.A. avente n. 428800272799575197 di importo pari ad un importo di Euro
43.594.244,50=(quarantatremilionicinquecentonovantaquattromiladuecentoqua
rantaquattro/50), il tutto secondo le modalità e condizioni stabilite nelle
Condizioni Generali. Il documento attestante l’avvenuta parziale esecuzione
delle prestazioni contrattuali - in base al quale è possibile l’effettuazione dello
svincolo parziale della detta garanzia - è emesso da Consip con cadenza
annuale.
2. Oltre a quanto previsto al precedente comma, a garanzia del pagamento delle
verifiche ispettive nella misura prevista, il Fornitore ha prestato cauzione
rilasciata
dalla
SACE
BT
S.p.A.
in
data
04/05/2011
e
avente
n.
428800272799575196 pari ad un importo di Euro 75.000,00=.
3. Ferma restando l’operatività della garanzia di cui al comma 2 per tutta la
durata della Convenzione e dei singoli contratti attuativi, e comunque sino alla
completa ed esatta esecuzione dell’obbligo del pagamento delle verifiche
ispettive, la Consip S.p.A. procederà allo svincolo progressivo di tale garanzia
in ragione della presentazione da parte del Fornitore delle fatture quietanzate
in ordine al pagamento dei costi delle predette verifiche ispettive.
ARTICOLO 14
RISOLUZIONE
1. Ferme restando le ulteriori ipotesi di risoluzione previste nelle Condizioni
Generali nonché nella presente Convenzione, costituisce ulteriore causa di
risoluzione il mancato adempimento delle prestazioni contrattuali a perfetta
regola d’arte, nel rispetto delle norme vigenti e secondo le condizioni, le
modalità, i termini e le prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico nonché
nella Convenzione e nei suoi Allegati.
2. Rimane inteso che eventuali inadempimenti che abbiano portato alla
risoluzione della Convenzione o dei singoli Contratti di fornitura saranno
oggetto, da parte della Consip S.p.A. o delle Amministrazioni Contraenti, di
segnalazione all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici nonché potranno
essere valutati come grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
14 di 17
prestazioni affidate al Fornitore ai sensi dell’art. 38, comma 1, lett. f) del D.
Lgs. n. 163/06.
ARTICOLO 15
SUBAPPALTO
1. Il Fornitore, conformemente a quanto dichiarato in sede di Offerta e
conformemente a quanto stabilito nelle Condizioni Generali, affida in
subappalto, in misura non superiore al 30% dell’importo contrattuale,
l’esecuzione delle seguenti prestazioni:
•
Servizio di attivazione/installazione (quota parte)
•
Servizio di manutenzione (quota parte)
•
Servizio di customer care (quota parte)
2. Si rinvia alle Condizioni Generali per le modalità e gli obblighi connessi
all’affidamento in subappalto delle prestazioni sopra indicate.
ARTICOLO 16
RESPONSABILE DEL SERVIZIO
1. Il Responsabile del Servizio (o Project Manager) nominato dal Fornitore per
l’esecuzione del presente atto, è il referente responsabile nei confronti delle
Amministrazioni Contraenti e della Consip S.p.A., per quanto di propria
competenza, e quindi, avrà la capacità di rappresentare ad ogni effetto il
Fornitore, anche ai sensi di quanto stabilito nel Capitolato Tecnico.
ARTICOLO 17
EVOLUZIONE TECNOLOGICA
1. Il Fornitore si impegna ad informare la Consip S.p.A. e/o le Amministrazioni
Contraenti sulla evoluzione tecnologica dei servizi e/o delle forniture oggetto
della Convenzione e delle conseguenti possibili modifiche migliorative da
apportare ai servizi/forniture stessi.
2. Il Fornitore potrà formulare la proposta in merito alle sopra citate modifiche
migliorative, che verrà valutata dalla Consip S.p.A.. Solo a seguito dell’esito
positivo della verifica di conformità del nuovo prodotto/servizio offerto con
quanto dichiarato in sede di offerta, il Fornitore sarà autorizzato ad effettuare
la relativa sostituzione.
3. In caso di comunicazione da parte del Fornitore dell’impossibilità di fornire i
prodotti/servizi oggetto della Convenzione a causa della messa fuori
produzione degli stessi, Consip S.p.A. si pronuncerà entro il termine di 30
(trenta) giorni dalla ricezione della predetta comunicazione, termine che deve
intendersi sospeso in caso di richiesta di chiarimenti.
ARTICOLO 18
CLAUSOLA FINALE
1. La presente Convenzione ed i suoi Allegati (ivi incluse le Condizioni Generali)
costituiscono manifestazione integrale della volontà negoziale delle Parti che
hanno altresì preso piena conoscenza di tutte le relative clausole, avendone
negoziato il contenuto, che dichiarano quindi di approvare specificamente
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
15 di 17
singolarmente nonché nel loro insieme e, comunque, qualunque modifica al
presente atto ed ai suoi Allegati non potrà aver luogo e non potrà essere
provata che mediante atto scritto; inoltre, l’eventuale invalidità o l’inefficacia
di una delle clausole della Convenzione e/o delle Condizioni Generali e/o dei
singoli contratti attuativi non comporta l’invalidità o inefficacia dei medesimi
atti nel loro complesso.
2. Qualsiasi omissione o ritardo nella richiesta di adempimento della Convenzione
o dei singoli Ordinativi di Fornitura (o di parte di essi) da parte della Consip
S.p.A. e/o delle Amministrazioni Contraenti non costituisce in nessun caso
rinuncia ai diritti loro spettanti che le medesime parti si riservano comunque
di far valere nei limiti della prescrizione.
3. Con la presente Convenzione si intendono regolati tutti i termini generali del
rapporto tra le Parti; di conseguenza essa non verrà sostituita o superata dagli
eventuali accordi operativi, attuativi o integrativi e sopravvivrà ai detti accordi
continuando, con essi, a regolare la materia tra le Parti; in caso di contrasti le
previsioni del presente atto prevarranno su quelle degli atti di sua esecuzione,
salvo diversa espressa volontà derogativa delle parti manifestata per iscritto.
Roma, lì 1 agosto 2011
CONSIP S.p.A.
IL FORNITORE
Dott. Domenico Casalino
Ing. Antonio Cirillo
C.F.: CSLDNC62A11L219F
C.F.: CRLNTN68D30H703B
Certificatore: POSTECOM CA2
Certificatore: I.T. Telecom FirmaSicura CA
Il sottoscritto, nella qualità di procuratore speciale del Fornitore, dichiara di avere
particolareggiata e perfetta conoscenza di tutte le clausole contrattuali e dei
documenti ed atti ivi richiamati; ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342
cod. civ., il Fornitore dichiara di accettare tutte le condizioni e patti ivi contenuti e di
avere particolarmente considerato quanto stabilito e convenuto con le relative
clausole; in particolare dichiara di approvare specificamente le clausole e condizioni di
seguito elencate:
-
con riferimento alla presente Convenzione:
Articolo 4 (Oggetto della Convenzione); Articolo 5 (Durata e Recesso); Articolo 6
(Obbligazioni specifiche del Fornitore); Articolo 7 (Attivazione del servizio); Articolo 8
(Collaudo dei servizi); Articolo 9 (Servizi correlati e Livelli di servizio); Articolo 10
(Corrispettivi e modalità di pagamento); Articolo 12 (Penali); Articolo 13 (Cauzione);
Articolo 14 (Risoluzione); Articolo 18 (Clausola finale);
-
con riferimento alle Condizioni Generali, allegate alla presente Convenzione:
Articolo 3 (Utilizzazione della Convenzione e modalità di conclusione); Articolo 5
(Obbligazioni generali del Fornitore); Articolo 7 (Verifiche ispettive); Articolo 9
(Importi dovuti e fatturazione); Articolo 12 (Procedimento di contestazione
dell’inadempimento ed applicazione delle penali); Articolo 13 (Condizioni e modalità
di rilascio della cauzione); Articolo 15 (Risoluzione); Articolo 16 (Recesso); Articolo 17
(Danni, responsabilità civile e polizza assicurativa); Articolo 18 (Prescrizioni relative al
Subappalto); Articolo 19 (Divieto di cessione del contratto); Articolo 20 (Brevetti
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
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industriali e diritti d’autore); Articolo 21 (Foro competente); Articolo 22 (Trattamento
dei dati personali); Articolo 23 (Codice Etico – Modello di Organizzazione e Gestione ex
D.Lgs. n. 231/2001), Articolo 24 (Tracciabilità dei flussi finanziari – Ulteriori clausole
risolutive espresse).
Roma, lì 1 agosto 2011
IL FORNITORE
Ing. Antonio Cirillo
C.F.: CRLNTN68D30H703B
Certificatore: I.T. Telecom FirmaSicura CA
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
17 di 17
ALLEGATO A
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
ALLEGATO 5
CAPITOLATO TECNICO
SERVIZI DI TELEFONIA E CONNETTIVITÀ IP IN
FAVORE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI,
AI SENSI DELL’ART. 26 LEGGE N. 488/1999 E
DELL’ART. 58 LEGGE N. 388/2000
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
INDICE
1
INDICE DELLE TABELLE
6
2
INDICE DELLE FIGURE
8
3
PREMESSA
10
3.1
STRUTTURA DEL DOCUMENTO
11
3.2
SOMMARIO DEI SERVIZI OGGETTO DI FORNITURA
11
3.2.1
3.3
Estensione dei servizi mediante procedura negoziata
DURATA E LIMITI DELLA FORNITURA
12
12
4
PROFILO DELL’AZIENDA
15
5
ARCHITETTURA DI RETE
16
5.1
ARCHITETTURA DI RETE FISSA
5.1.1
Rete di trasporto
16
5.1.1.1
Prestazioni
17
5.1.1.2
Rete di commutazione fonia
18
5.1.1.3
Servizi di connettività Internet
19
5.1.2
Rete di Accesso
5.1.2.1
5.1.3
5.2
6
16
Reti metropolitane
Rete Intelligente
RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA
19
20
21
21
22
6.1
CONDIZIONI GENERALI
22
6.2
SERVIZI DI BASE DI TELEFONIA
23
6.3
LINEE TELEFONICHE
25
6.3.1
Tipologia di accesso al servizio
26
6.3.2
Portabilità della numerazione esistente
26
6.3.3
Archi di numerazione
27
6.3.3.1
6.4
6.4.1
Mantenimento archi di numerazione
SERVIZIO DI TELEFONIA SU IP (TOIP)
Architettura della soluzione ToIP
27
27
28
6.4.2
Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia
pre-esistenti
30
6.4.3
Caratteristiche della soluzione
30
6.4.4
I Terminali IP
36
6.4.5
Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia
su IP (ToIP)
37
6.5
SERVIZI AVANZATI DISPONIBILI
38
6.6
SERVIZI DI RETE INTELLIGENTE
39
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
6.6.1
Servizi di Rete Privata Virtuale
39
6.6.2
Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito
40
6.6.3
Servizi di Numero Personale e Numero Unico
41
6.7
7
QUALITÀ DEI SERVIZI DI FONIA
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
42
44
7.1
DESCRIZIONE GENERALE E REQUISITI BASE
44
7.2
COPERTURA DEL SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ IP
45
7.3
SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI DEL SERVIZIO DI VPN
46
7.3.1
VPN Sicure
47
7.4
SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI APPLICABILI ALLA DORSALE DI
TRASPORTO IP
47
7.4.1
7.5
Servizi differenziati
SERVIZI DI ACCESSO IP COMMUTATO (DIAL-UP)
48
50
7.5.1
Specifiche funzionali e standard applicabili
50
7.5.2
Servizi CPE
51
7.5.3
Copertura del servizio
51
7.5.4
Modalità di acquisizione del servizio
51
7.5.5
Tariffazione del servizio
51
7.5.6
Gestione e supporto utenze
52
7.5.7
Autenticazione e autorizzazione sessioni
53
7.5.8
Tracciamento delle connessioni
53
7.6
SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU XDSL
53
7.6.1
Specifiche Funzionali
54
7.6.2
Servizi CPE
56
7.6.3
Accessi con Elevata Affidabilità
57
7.6.4
Opzione Accessi Sicuri
61
7.6.5
Copertura del servizio
61
7.6.6
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
61
7.7
SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU ETHERNET/SDH
62
7.7.1
Specifiche Funzionali
62
7.7.2
Servizi CPE
64
7.7.3
Accessi con Elevata Affidabilità
65
7.7.4
Opzione Accessi Sicuri
69
7.7.5
Copertura del servizio
69
7.7.6
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
70
7.8
SERVIZI DIFFERENZIATI
70
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
3 di 136
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
7.8.1
Specifiche Funzionali
70
7.8.2
Servizi CPE
72
7.8.3
Variazioni di configurazione dei servizi differenziati
72
7.9
SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ INTERNET
72
7.9.1
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
75
7.9.2
Requisiti sulla protezione da DoS/DDoS
75
7.10
SICUREZZA DELLE FUNZIONALITÀ EROGATE VIA WEB
76
7.11
SERVIZI DI GESTIONE DI RETE
76
7.12
QUALITÀ DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
76
8
SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS)
78
8.1
SERVIZIO DI POSTA ELETTRONICA
78
8.2
SERVIZI DNS
79
8.3
SERVIZI DI SICUREZZA
80
8.3.1
Firewall
80
8.3.2
Proxy applicativo
81
8.3.3
Antivirus&Content Filtering
81
8.4
9
SERVIZI ACCESSORI
SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE
81
83
9.1
FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI
83
9.2
FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
85
Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione
86
9.2.1
10 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI SERVIZI
CORRELATI ALLA FORNITURA
10.1
CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI
10.1.1
Qualità dei servizi di Customer Care
88
88
89
10.2
REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI
89
10.3
SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA
91
10.3.1
Telefonia fissa
91
10.3.2
Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto
92
10.4
LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE
10.4.1
e ToIP
92
Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa
93
10.4.2
Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di
Connettività IP
93
10.4.3
Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore
Aggiunto 94
11
MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
96
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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11.1
LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA
96
11.1.1
Attività relative alle linee telefoniche
96
11.1.2
Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi
97
11.2
SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
97
11.3
PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
100
12
COLLAUDO DEI SERVIZI
101
12.1
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
101
12.2
COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA
101
12.2.1
Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
102
12.2.2
Collaudo di configurazione
102
12.3
102
12.3.1
Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
103
12.3.2
Collaudo di configurazione
103
12.4
13
COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
104
12.4.1
Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
104
12.4.2
Collaudo di configurazione
105
PENALI
106
13.1
PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP)
106
13.2
PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
107
13.3
PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
112
13.4
PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE
113
13.5
PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE
113
13.6
MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO
114
13.6.1
14
Verifiche Ispettive
ALLEGATO A – PROGETTO DATAMART
115
116
14.1
SCOPO DEL DOCUMENTO
117
14.2
MODALITÀ DI INVIO
117
14.3
NOMENCLATURA DEI FLUSSI
117
14.4
REGOLE DI FORMATO DEI DATI
118
14.5
DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI DATI
120
14.6
REGOLE DI GENERAZIONE DEI FLUSSI
127
14.6.1
14.7
15
Integrità dei dati
RICONCILIAZIONE DEI DATI CON ARCHIVI DI RIFERIMENTO ESTERNI
ALLEGATO B – SCHEMA DELLE VERIFICHE ISPETTIVE
128
128
129
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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1
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (Personale tempo pieno equivalente)
15
Tabella 2: Rete di Trasporto
17
Tabella 3: Rete Dorsale – Livelli 1 e 2
18
Tabella 4: Trasporto IP
18
Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni
18
Tabella 6: Rete di commutazione fonia
18
Tabella 7: Servizio di connettività Internet
19
Tabella 8: Prestazioni della Rete di accesso
20
Tabella 9: Numero di centrali coperte dall'ULL
20
Tabella 10: Trasporto metropolitano
21
Tabella 11: Rete Intelligente
21
Tabella 12: Criteri di dimensionamento
31
Tabella 13: Elenco servizi/prestazioni da garantire
34
Tabella 14: Terminali IP – Caratteristiche Base
36
Tabella 15: Terminali IP – Caratteristiche Opzionali
37
Tabella 16: Servizi a standard ETSI
38
Tabella 17: Servizi di Numero Personale e Numero Unico – Prestazioni opzionali
42
Tabella 18: Service Level Agreement
42
Tabella 19: Classi di servizio differenziato
49
Tabella 20: Profili di accesso per il servizio IP basato su xDSL
56
Tabella 21: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL
58
Tabella 22: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL –
Prestazioni opzionali
58
Tabella 23: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL 60
Tabella 24: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL –
Prestazioni opzionali
60
Tabella 25: Profili di accesso per il servizio IP dedicato su Ethernet/SDH
64
Tabella 26: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP dedicato su
Ethernet/SDH
66
Tabella 27: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP basati su
tecnologia Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali
67
Tabella 28: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su
Ethernet/SDH
68
Tabella 29: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP
Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali
68
Tabella 30: Servizi Differenziati: Banda Minima per Classe (upload e download)
71
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Tabella 31: Accesso ad Internet
74
Tabella 32: Livelli di servizio per fatturazione e rendicontazione
87
Tabella 33: Customer Care
89
Tabella 34: Referenti del Fornitore per le Amministrazioni
90
Tabella 35: Fault Management – Servizi di Fonia e ToIP
93
Tabella 36: Fault Management – Servizi di Connettività IP
94
Tabella 37: Fault Management – Servizi di Connettività IP – altri SLA
94
Tabella 38: Fault Management – Servizi a Valore Aggiunto
95
Tabella 39: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP
98
Tabella 40: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP – altri SLA
99
Tabella 41: Penali relative al collaudo – Servizi di fonia
106
Tabella 42: Penali relative all’attivazione – Servizi di fonia
106
Tabella 43: Penali relative all’esercizio – Servizi di fonia
107
Tabella 44: Penali relative alla manutenzione – Servizi di fonia
107
Tabella 45: Penali relative al collaudo – Servizi di Connettività IP
107
Tabella 46: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP commutato – Servizi di
Connettività IP
108
Tabella 47: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP dedicato – Servizi di
Connettività IP
108
Tabella 48: Penali relative all’attivazione – Servizi di Connettività IP
110
Tabella 49: Penali relative alla manutenzione – Servizi di Connettività IP
111
Tabella 50: Penali relative al collaudo – Servizi a Valore Aggiunto
112
Tabella 51: Penali relative all’attivazione – Servizi a Valore Aggiunto
112
Tabella 52: Penali relative alla manutenzione – Servizi a Valore Aggiunto
112
Tabella 53: Penali relative al Customer Care
113
Tabella 54: Penali per i dati di monitoraggio e fatturazione
113
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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2
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1 - Architettura di dominio VoIP: modalità Full Hosted ....................................... 30
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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PARTE PRIMA
Indicazioni generali
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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3
PREMESSA
Il presente Capitolato ha l’obiettivo di descrivere le esigenze specifiche e il contesto in
cui si inquadra la richiesta di fornitura di servizi di telefonia e connettività IP da erogarsi
in favore delle Pubbliche Amministrazioni a seguito della stipula della Convenzione, ai
sensi dell’art. 26 legge 488/99 e dell’art. 58 Legge 388/2000.
Mediante i servizi richiesti si intende garantire un ambiente con modalità di
comunicazione uniformi, sia all’interno della singola Amministrazione sia verso il mondo
esterno, in coerenza, tra l’altro, con quanto previsto dalle Direttive del Dipartimento della
Funzione Pubblica sui sistemi di telefonia nelle Amministrazioni Pubbliche dell’11 aprile
1997 e del 25 settembre 1998, pubblicate nelle Gazzette Ufficiali n. 117 del 22 maggio
1997 e n. 251 del 27 ottobre 1998, e Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri
del 20 luglio 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.184 del 07 dicembre 1999.
Nel presente documento sono elencate le specifiche per:
•
•
•
I servizi oggetto del Capitolato;
Le modalità di fornitura;
I livelli prestazionali attesi.
Oltre alle definizioni contenute nelle Condizioni Generali, nello Schema di Convenzione
e nel Disciplinare di gara, valgono le definizioni di seguito indicate:
Linea equivalente: Con “linea equivalente” si intende una linea telefonica sulla quale è
stato attivato il servizio, o una linea dati, o una “porta virtuale” per accesso IP, o ancora
un gruppo di cinque “username e password” assegnate ad un’Amministrazione. Per i
servizi di Rete Intelligente di Addebito al Chiamato o Ripartito e Numero Unico o
Personale le “linee equivalenti” sono calcolate come singola numerazione non geografica
assegnata;
Operatore Nazionale (ON anche OD, Operatore Dominante o TI): Telecom Italia
S.p.A.
OLO: Other Licensed Operator, operatori concorrenti dell’operatore nazionale;
Si precisa che nei casi in cui il presente documento non specifichi in modo univoco le
modalità di prestazione di un particolare servizio o di un suo elemento, l’Offerente dovrà
porre in risalto nell’offerta le modalità che intende adottare per la fornitura di quel
servizio o del suo elemento.
Tutti i servizi (con le loro caratteristiche) che l’Offerente descriverà nell’Offerta Tecnica,
anche se non esplicitamente richiesti, sono da ritenersi inclusi nell’offerta effettuata. I
relativi corrispettivi sono solo e soltanto quelli previsti nelle tabelle economiche di cui al
disciplinare di gara, non essendo possibile integrare, variare e/o modificare le predette
tabelle.
Tutte le durate previste nel presente Capitolato sono da intendersi come giorni solari (di
calendario), salvo ove diversamente indicato.
L’impiego dei termini “deve” o “dovrà” indica requisiti rilevanti di servizio o di offerta o
di modalità di esecuzione dei servizi e/o forniture per i quali all’Offerente è richiesto di
rispondere in maniera puntuale ed esaustiva. Qualora i predetti termini siano seguiti
dall’avverbio “obbligatoriamente” la non ottemperanza alla richiesta determina
l’esclusione dalla gara.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
L’Offerente dovrà obbligatoriamente offrire (e quindi impegnarsi ad eseguire), a pena
di esclusione, tutti i servizi e/o le forniture oggetto del presente Capitolato Tecnico.
3.1
STRUTTURA DEL DOCUMENTO
Il documento si compone di:
Una prima parte di tipo introduttivo-generale, (costituita dalla corrente sezione del
documento), necessaria per caratterizzare la fornitura, anche in riferimento al contesto
organizzativo e funzionale in cui essa si colloca.
Una seconda parte che fornisce le specifiche dei servizi richiesti, degli obiettivi di
servizio che si intendono perseguire nonché delle linee evolutive previste. La soluzione
offerta dovrà tenere in debito conto tutte le indicazioni ricavabili dalla descrizione in
parola. L’Offerente, nell’Offerta Tecnica, dovrà dare puntuale e dettagliata risposta ad
ogni parte di questa sezione.
Una terza parte composta di Allegati.
3.2
SOMMARIO DEI SERVIZI OGGETTO DI FORNITURA
Oggetto del presente Capitolato è la fornitura di servizi di telecomunicazione appartenenti
alle seguenti categorie:
•
•
•
•
•
•
•
•
fornitura ed ottimizzazione del Local Loop (linee telefoniche) per servizi di
telefonia fissa, come meglio specificato nel presente documento e nel
Disciplinare di Gara;
servizi di telefonia fissa, di base e avanzati (come descritti nel seguito);
fornitura del servizio di Telefonia IP (ToIP);
servizi di Rete Intelligente fissa, compresi i servizi di Addebito al Chiamato,
Ripartito e Numero Unico;
servizi di connettività IP e servizi correlati;
servizi a valore aggiunto;
servizi di fatturazione e rendicontazione;
servizi di collaudo, assistenza e manutenzione.
Il Fornitore assegnatario dovrà provvedere a:
•
•
•
gestire il servizio di local loop per tutte le postazioni/sedi delle Amministrazioni
(secondo le modalità previste per le linee afferenti l’area di copertura primaria e
secondaria – come di seguito definite) a prescindere dall’infrastruttura e dalla
tecnologia che il Fornitore scelga per l’erogazione del servizio;
gestire il traffico di fonia fissa (uscente ed entrante) per le postazioni/sedi delle
Amministrazioni su tutto il territorio nazionale;
gestire il servizio di raccolta del traffico di fonia su tutto il territorio nazionale, e
la consegna alle numerazioni geografiche italiane indicate dall’Amministrazione
contraente, per i servizi di Rete Intelligente;
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
garantire i servizi di connettività e trasporto anche per la realizzazione di VPN
tra le postazioni/sedi delle Amministrazioni su tutto il territorio nazionale;
garantire il servizio di collegamento ad Internet.
I suddetti servizi saranno erogati secondo le modalità di seguito descritte, completi delle
attività di approvvigionamento, installazione, attivazione, manutenzione e collaudo,
nonché di fatturazione e monitoraggio delle forniture.
L’erogazione dei servizi richiesti dovrà essere garantita 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
3.2.1
Estensione dei servizi mediante procedura negoziata
Entro tre anni dalla stipula della Convenzione, CONSIP potrà utilizzare una procedura
negoziata ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del Codice dei Contratti pubblici per
l’esecuzione di servizi analoghi a quelli già affidati all’operatore economico
aggiudicatario del contratto iniziale.
3.3
DURATA E LIMITI DELLA FORNITURA
La Convenzione ha durata di 36 (trentasei) mesi dalla data di attivazione, o una durata
inferiore in caso di esaurimento del quantitativo massimo, eventualmente incrementato,
prima della predetta scadenza.
La predetta durata potrà essere prorogata fino ad ulteriori 12 (dodici) mesi, su
comunicazione scritta di Consip S.p.A. con preavviso di almeno 30 (trenta) giorni rispetto
alla data di scadenza originaria, qualora alla scadenza del termine non sia esaurito il
quantitativo massimo, eventualmente incrementato, e fino al raggiungimento del
medesimo. Della proroga della Convenzione, Consip S.p.A. darà comunicazione
attraverso l’apposito spazio dedicato alla Convenzione medesima sul profilo del
committente (www.acquistinretepa.it).
Resta inteso che per durata della Convenzione si intende il termine di adesione delle
Amministrazioni alla Convenzione medesima; Convenzione che comunque resta valida,
efficace e vincolante per la regolamentazione dei contratti attuativi della medesima e per
tutto il tempo di vigenza degli stessi, come di seguito specificato.
I contratti attuativi hanno durata minima pari alla durata (originaria o eventualmente
prorogata) della Convenzione ed una durata massima determinata dalla singola
Amministrazione (e da questa comunicata al Fornitore prima della scadenza minima del
contratto) pari sino ad un massimo di ulteriori 12 (dodici) mesi rispetto alla durata
(originaria o prorogata) della Convenzione.
Tuttavia, nel caso in cui la durata della Convenzione sia prorogata da Consip S.p.A. e
l’Amministrazione non intenda valersi di detta proroga, ha diritto di recesso, senza spese,
da fare valere con comunicazione scritta al Fornitore entro la data di scadenza originaria
della Convenzione.
Inoltre, per i soli contratti attuativi sottoscritti nell’ultimo anno di validità della
Convenzione, la relativa durata è pari a minimo 12 (dodici) mesi ed al massimo sino allo
scadere del 12° (dodicesimo) mese decorrente dal termine di durata (originaria o
prorogata) della Convenzione.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Esempio: la convenzione viene attivata il 1 gennaio dell’anno X. Il termine per
l’attivazione dei contratti attuativi è fissato al 31 dicembre dell’anno X+2. Un contratto
attivato il 15 giugno X+1 scadrà il 31 dicembre X+2, salvo proroga a discrezione
dell’Amministrazione fino al 31 dicembre X+3. Si noti però che un contratto attivato il 15
giugno dell’anno X+2, avrà durata minima fino al 14 giugno X+3, e potrà essere
prorogato, a discrezione dell’Amministrazione, comunque al massimo fino al 31
dicembre X+3.
Il quantitativo massimo complessivo dell’affidamento è pari a n. 500.000= linee
equivalenti. In particolare:

con l’aggiudicatario primo nella classifica di merito verrà stipulata una
Convenzione con la quale l’aggiudicatario medesimo si obbliga ad accettare gli
ordinativi di fornitura delle Pubbliche Amministrazioni sino ad un quantitativo
massimo pari al 75% del predetto quantitativo massimo complessivo (pari a
375.000= (trecentosettantacinquemila) “linee equivalenti”).

con l’aggiudicatario secondo nella classifica di merito verrà stipulata una
Convenzione con la quale l’aggiudicatario medesimo si obbliga ad accettare gli
ordinativi di fornitura delle Pubbliche Amministrazioni sino ad un quantitativo
massimo pari al 25% del predetto quantitativo massimo complessivo (pari a
125.000= (centoventicinquemila) “linee equivalenti”).
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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PARTE SECONDA
Specifiche
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
4
PROFILO DELL’AZIENDA
Considerata la diffusione territoriale delle Pubbliche Amministrazioni assume particolare
rilievo una presenza consolidata dell’Offerente sul territorio nazionale.
In particolare, nella seguente tabella l’Offerente dovrà indicare per ciascuna regione il
numero dei dipendenti, suddivisi per area funzionale, che intende dedicare all’erogazione
dei servizi richiesti nel presente Capitolato Tecnico con l’avvertenza di indicare nella
colonna “Note” tutte le informazioni aggiuntive che si riterrà opportuno evidenziare.
Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (Personale tempo pieno equivalente)
Installazione
Commerciale Customer
Commerciale
e
Rete
Numero
e
Care
e
Ass.Tecnica (Unità,
sedi
Progettazione (Unità,
Note
Progettazione
(Unità,
diretti e
operative
(Indiretti e/o diretti e
(Diretti)
diretti e indiretti)
presenti
agenti)
indiretti)
indiretti)
Valle
d’Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino
Friuli
Venezia
Giulia
REGIONE
Veneto
Emilia
Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Sardegna
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
TOTALE
Nota: per Diretti si intende il personale dipendente del Fornitore.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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5
ARCHITETTURA DI RETE
5.1
ARCHITETTURA DI RETE FISSA
Il Fornitore dovrà presentare la descrizione dell’architettura di rete messa a disposizione
per i servizi richiesti di telefonia fissa e trasmissione dati con riferimento alle componenti
di seguito descritte:
•
•
•
•
Rete di trasporto
Rete di accesso
Interconnessione
Rete Intelligente.
Nel caso di Raggruppamenti Temporanei d’Impresa (RTI) dovranno essere fornite
indicazioni che permettano di individuare le componenti di rete messe a disposizione da
parte di ciascun partecipante al RTI, e le relative modalità di interfacciamento. Qualora
parti di rete siano acquisite da operatori specializzati non partecipanti al RTI, il Fornitore
assegnatario dovrà comunque garantire sia la disponibilità di queste infrastrutture per
tutta la durata della Convenzione, sia la QoS (Quality of Service) fornita.
Le Tabelle di seguito riportate dovranno essere compilate dall’Offerente inserendo
direttamente il dato richiesto ovvero, qualora non sia possibile fornire una risposta
sintetica, il puntatore al capitolo/pagina dell’Offerta Tecnica dove viene fornito il dato
richiesto.
5.1.1
Rete di trasporto
La richiesta che segue si applica in via generale all’architettura di rete fissa, sia per voce
sia per dati. L’Offerente nell’Offerta Tecnica potrà seguire il criterio che riterrà più
opportuno: sviluppare una descrizione integrata della rete, oppure presentare descrizioni
separate. Le informazioni indicate nell’offerta costituiranno oggetto di valutazione
tecnica.
L’Offerente dovrà fornire la descrizione esauriente della/e rete/i di trasporto messa/e a
disposizione, con particolare riferimento ad:
•
Architettura della rete di trasporto, dovrà essere fornita la descrizione
dell’architettura della rete di trasporto e commutazione voce tradizionale in
termini di:
o suddivisione gerarchica e definizione della tipologia e funzionalità dei
nodi della rete di trasporto appartenente ai diversi livelli;
o numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di trasporto e
commutazione voce tradizionale ai quali sono attestati i circuiti di
interconnessione verso reti di altri operatori nazionali;
o nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di
trasporto e commutazione voce tradizionale aventi funzionalità di transito
per l’intera rete;
o centrali internazionali: numero e dislocazione geografica delle centrali
della rete di trasporto che si interconnettono a Carrier internazionali;
o topologia dei collegamenti tra i nodi di commutazione;
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
copertura geografica della rete di trasporto (mappe territoriali per
tecnologia trasmissiva con indicazione del chilometraggio e quant’altro
ritenuto dal fornitore utile nella descrizione della propria rete);
o protocolli di segnalazione e di routing utilizzati.
Componente trasmissiva della rete di trasporto
o tecnologie trasmissive utilizzate nei rispettivi livelli gerarchici della rete;
o capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti tra i nodi di
commutazione;
o Km equivalenti di fibra ottica dei collegamenti tra i nodi della rete di
trasporto.
Affidabilità della rete di trasporto
o dovranno essere descritte le soluzioni adottate per massimizzare il grado
di affidabilità della rete con particolare riferimento all’architettura, alla
topologia dei collegamenti, alle tecnologie e al dimensionamento e
funzionalità dei nodi.
o
•
•
Ad integrazione della descrizione presentata l’Offerente dovrà obbligatoriamente
fornire i dati di targa della rete di trasporto, compilando la seguente Tabella che costituirà
oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di gara):
Tabella 2: Rete di Trasporto
Prestazioni
Punteggio
massimo
Sm
Disponibilità annuale (availability) da
estremo a estremo della rete di trasporto del
Fornitore [%]
0,6
99,700%
99,999%
MTTF (o “uptime”) da estremo a estremo
della rete di trasporto del Fornitore [anni]
0,6
1
10
MTTR (o “downtime”) da estremo a estremo
della rete di trasporto del Fornitore [ore]
0,6
1
10
V
SM
I valori di disponibilità MTTF e di MTTR dovranno essere relativi alla rete di trasporto
del Fornitore, ossia ad esclusione delle porzioni di rete a valle dei punti di
interconnessione. Nella valutazione tecnica dell’offerta si terrà conto della completezza e
della coerenza dei valori forniti per i suddetti parametri.
Per la definizione del significato delle colonne Sm e SM all’interno del Capitolato,
nonché per le modalità di attribuzione del punteggio tecnico, si rimanda a quanto
riportato nel Disciplinare di Gara.
5.1.1.1
Prestazioni
L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli di quanto indicato nella Tabella
3 e Tabella 4.
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Tabella 3: Rete Dorsale – Livelli 1 e 2
Risposta del Fornitore
Note
Risposta del Fornitore
Note
Risorse di rete di proprietà
Servizi/risorse acquisiti da Terzi
Protocolli trasmissivi utilizzati
Topologia rete
Dimensionamento link di dorsale
Funzioni di gestione della Rete
Modelling della rete e Provisioning
Tabella 4: Trasporto IP
Topologia rete
Funzioni di routing IP nella dorsale
Tecnologie VPN IP
Modalità di gestione della rete
Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.)
Supporto al Multicast
Inoltre, l’Offerente dovrà obbligatoriamente compilare la seguente tabella che costituirà
oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara):
Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni
Prestazioni
Punteggio
massimo
Sm
0,6
20
35
0,6
0,1
0,2
Massima latenza end-to-end al netto del
tempo di transito sul Local Loop [ms]
Massimo tasso di perdita dei pacchetti IP
nella dorsale [%]
5.1.1.2
V
SM
Rete di commutazione fonia
L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli della propria Rete di
commutazione fonia secondo quanto indicato nella seguente tabella.
Tabella 6: Rete di commutazione fonia
Risposta del Fornitore
Note
Topologia rete fonia
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con nodi di transito (ad esempio:
SGT) di altri Operatori nazionali
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con SGU dell’OD
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con Operatori internazionali
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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5.1.1.3
Servizi di connettività Internet
La dorsale IP dell’Offerente dovrà obbligatoriamente essere interconnessa ai punti di
interscambio (NAP o neutral access point o internet exchange point o IXP):
• MIX (Milan Internet eXchange) a Milano
• Nautilus a Roma.
L’interconnessione con altri punti di interscambio rispetto a quelli sopra indicati
costituirà oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara).
In sede di Offerta Tecnica (cfr. Allegato 2 al Disciplinare), l’Offerente dovrà descrivere:
• le caratteristiche dei propri collegamenti a tali punti di interscambio;
• le relazioni di peering attualmente stabilite con gli altri ISP collegati;
• i propri piani rispetto al collegamento a qualsiasi altro punto di interscambio
costituito o costituendo sul territorio italiano.
Inoltre, l’Offerente dovrà obbligatoriamente compilare la seguente tabella che costituirà
oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara):
Tabella 7: Servizio di connettività Internet
Prestazioni
N° di NAP (Neutral Access Point) italiani
sui quali il Fornitore è attestato
N° di interconnessioni con altri ISP
nazionali
Banda di peering nazionale disponibile
(diretta e via NAP) [Gbps]
N° di interconnessioni con altri ISP
internazionali
Banda di peering internazionale disponibile
(diretta e via NAP) [Gbps]
5.1.2
Punteggio
massimo
Sm
0,5
2
6
0,25
35
50
0,5
2
14
0,25
5
10
0,5
1,5
10
V
SM
Rete di Accesso
Per quanto riguarda la rete di accesso il Fornitore dovrà fornire una descrizione della/e
rete/i di accesso a disposizione, con particolare riferimento a:
•
•
•
•
•
•
•
Architettura;
tecnologie trasmissive;
tipologia e capacità dei portanti fisici;
ridondanza dei percorsi;
affidabilità degli apparati;
sistemi trasmissivi utilizzati;
protocolli utilizzati e supportati.
Dovranno essere fornite indicazioni sulle reti metropolitane a disposizione dal Fornitore
dettagliando:
•
•
il numero di reti metropolitane in fibra ottica messe a disposizione in Italia;
la loro localizzazione geografica;
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•
•
•
•
i Km complessivi delle reti in fibra ottica per ciascuna area metropolitana messa
a disposizione;
tecnologie utilizzate per la realizzazione;
protocolli utilizzati e supportati;
piani di sviluppo di nuove tecnologie nell’accesso e per l’integrazione nelle reti
di prossima generazione.
In aggiunta a quanto sopra riportato, l’Offerente dovrà indicare nell’Offerta Tecnica i
seguenti dati di targa della rete d’accesso riferendosi solo ed esclusivamente alla struttura
proprietaria d’accesso, con inclusione del circuito dedicato di accesso e da considerare
estesa fino al POP del Fornitore:
Tabella 8: Prestazioni della Rete di accesso
Prestazioni
Risposta del Fornitore
Note
Disponibilità annuale (availability) dal punto di accesso al
nodo della rete di trasporto
MTTF (o “uptime”)
MTTR (o “downtime”)
Inoltre, l’OLO Offerente dovrà obbligatoriamente riportare i programmi di attuazione
per l’utilizzo dell’accesso disaggregato (ULL) della rete dell’OD, specificando il numero
totale di siti presso i quali, alla data di presentazione dell’offerta, è stata ottenuta la
colocazione, compilando la seguente Tabella che costituirà oggetto di valutazione tecnica
(cfr. Disciplinare di Gara); l’OD potrà compilare la medesima tabella riportando il
numero di centrali aperte all’ULL alla data di presentazione dell’offerta:
Tabella 9: Numero di centrali coperte dall'ULL
Punteggio
0 ≤ X < 400
0
400 ≤ X < 600
5
600 ≤ X < 800
10
800 ≤ X ≤ 1000
15
1000 ≤ X ≤ centrali disponibili
20
Valore indicato dall’Offerente
Inoltre l’Offerente dovrà:
•
•
5.1.2.1
allegare l’elenco dettagliato delle centrali relative alla Tabella 9;
indicare le tecnologie utilizzate nella rete di accesso (F.O., xDSL, WLL, WiFi,
WiMax, full unbundling, shared access, bitstream, etc.). La scelta della
tecnologia impiegata nella rete di accesso non sarà discriminante
nell’attribuzione del punteggio tecnico.
Reti metropolitane
L’Offerente dovrà fornire nell’Offerta Tecnica i dettagli relativi alle proprie reti
metropolitane Ethernet/SDH secondo quanto indicato nella seguente tabella.
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Tabella 10: Trasporto metropolitano
Topologia delle isole metropolitane
Risposta del Fornitore
Note
Interconnessione di isole metropolitane
Modalità di gestione della rete
Supporto alla qualità di servizio
Supporto al multicast
5.1.3
Rete Intelligente
Il Fornitore dovrà descrivere la propria architettura di Rete Intelligente evidenziando:
•
•
•
•
•
•
•
•
la ripartizione in classi dei nodi di Rete Intelligente effettuata sulla base di
distinte funzionalità;
il numero e la dislocazione geografica dei nodi di rete appartenenti alle diverse
classi funzionali;
l’architettura dei collegamenti tra i nodi di Rete Intelligente;
l’elenco dei servizi offerti attraverso l’infrastruttura di Rete Intelligente;
la descrizione delle funzionalità degli strumenti di sviluppo dei servizi;
la descrizione delle modalità di funzionamento dei servizi;
la descrizione delle funzionalità dei sistemi di gestione dei servizi e dei nodi di
rete;
le soluzioni che tendono ad ottimizzare il grado di affidabilità dell’intera Rete
Intelligente.
In relazione alle prestazioni di Rete Intelligente, l’Offerente dovrà obbligatoriamente
compilare la seguente Tabella, riportando il numero massimo di chiamate gestibili al
secondo dalla Rete Intelligente per ogni singola tipologia di servizio. Il numero indicato
si intende quindi rappresentativo del dimensionamento massimo della Rete Intelligente e
non funzione del numero di utenti attivi sul servizio.
Tabella 11: Rete Intelligente
Numero max di chiamate al secondo gestibili
Rete Privata Virtuale
Servizio di Addebito al Chiamato
Servizio di Addebito Ripartito
Servizio di Numero Unico
Servizio di Numero Personale
5.2
RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS
L’Offerente dovrà descrivere nell’ambito della presente sezione, i propri piani di
realizzazione dell’architettura IMS (IP Multimedia Subsystem) che rappresenta
l’infrastruttura abilitante su NGN, basata sui protocolli IP/MPLS e SIP per la
realizzazione dei servizi convergenti di rete fissa e, eventualmente, anche mobile.
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6
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA
6.1
CONDIZIONI GENERALI
I servizi oggetto della fornitura sono specificati in termini di caratteristiche e di parametri
che caratterizzano la qualità del servizio. Il Fornitore dovrà sempre garantire i livelli di
qualità dei servizi offerti, come descritto nel presente Capitolato.
I servizi dovranno essere:
•
•
•
•
accessibili secondo caratteristiche di qualità predefinite e formalizzate;
indipendenti dalla tecnologia installata presso le Amministrazioni (es. PBX);
scalabili, consentendo l’espandibilità del sistema di fonia sia per estensione
geografica, sia per numero e tipologia di utenze e sia per numero e tipologia di
servizi supportati;
aperti all’evoluzione delle tecnologie.
Dovranno essere previsti meccanismi di rendicontazione d'uso finalizzati ai controlli
contabili ed amministrativi, al controllo della qualità del servizio, ai controlli di sicurezza
(riferiti al controllo del corretto utilizzo del telefono ed alla gestione e prevenzione delle
frodi), alla pianificazione dell’evoluzione del servizio e ad una funzione di fatturazione di
tipo analitico.
Inoltre, considerando che nell’espletamento delle attività oggetto della presente gara le
figure professionali del Fornitore assegnatario potranno venire a contatto con dati e
informazioni che rivestono carattere di riservatezza per le Amministrazioni contraenti, il
Fornitore assegnatario dovrà adottare tutte le procedure/azioni idonee a garantire la
sicurezza e riservatezza dei dati e delle informazioni raccolte.
Il Fornitore dovrà altresì garantire la copertura del servizio di telefonia fissa, secondo
quanto descritto nel seguito, per tutte le sedi delle Pubbliche Amministrazioni contraenti.
Nell’ambito della telefonia fissa, si individuano due modalità di erogazione del servizio
di accesso ai servizi telefonici:
•
•
linee telefoniche, con interfaccia tradizionale, dettagliate al paragrafo 6.3;
accessi ToIP, dettagliati al paragrafo 6.4.
I servizi di telefonia fissa possono essere erogati in:
•
•
Area Primaria, ovvero le aree territoriali servite direttamente da centrali
dell’O.D. nelle quali è attivo il servizio di accesso disaggregato all’ingrosso alle
reti e sottoreti metalliche (Mercato 11);
Area Secondaria, ovvero le aree territoriali servite da centrali T.I. non oggetto
di ULL e in quelle aperte all’ULL in cui esistano impedimenti tecnici
all’erogazione del servizio all’OLO concorrente.
Il servizio di linea telefonica sarà distinto in funzione dell’area di erogazione e potrà
essere realizzato con diverse modalità infrastrutturali e tecnologiche, quali ad esempio:
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•
•
•
•
linee telefoniche in infrastruttura proprietaria: linee telefoniche raggiunte in
accesso diretto su rete propria del Fornitore;
linee telefoniche realizzate utilizzando doppini in rame acquisiti in
Unbundling del Local Loop (ULL) dall’O.D.;
linee telefoniche realizzate dall’O.D. e acquisite in base al servizio di
rivendita del canone all’ingrosso (offerta Wholesale Line Rental) dell’O.D.
medesimo;
linee telefoniche equivalenti IP: linee telefoniche costituite da accessi dati, in
qualunque tecnologia, che afferiscono a centrali dell’O.D. o dell’OLO.
Nel periodo di vigenza dei contratti attuativi delle singole Amministrazioni contraenti il
Fornitore avrà facoltà di proporre la presa in carico delle linee telefoniche gestite con le
modalità previste per l’Area Secondaria secondo le modalità di erogazione del servizio
previste per l’Area Primaria. Le Amministrazioni potranno accettare la fornitura in ogni
momento, durante il periodo di vigenza del contratto attuativo, manifestando il proprio
interesse per iscritto.
È interesse che il Fornitore assegnatario, anche se già in possesso di una parte dei Local
Loop dell’Amministrazione contraente, prenda coscienza dello stato di fatto esistente e
proponga all’Amministrazione contraente un programma di ottimizzazione degli accessi
nel loro complesso, anche ricorrendo alle possibilità offerte dall’attuale tecnologia.
Infatti, tra gli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire c’è anche quello della
razionalizzazione della spesa tramite un migliore sfruttamento degli accessi, sostituendo,
ove possibile, le linee singole con accessi aggregati e/o multifunzione, in grado di
convogliare traffico telefonico, dati e quanto altro risulterà opportuno e conveniente
aggregare.
Per le tipologie elencate, cui corrispondono solo le offerte economiche di cui all’apposita
sezione, devono essere soddisfatte le specifiche dei servizi di base di telefonia di cui al
paragrafo 6.2.
Qualora l’erogazione di un servizio risultasse, in casi particolari, tecnicamente
impossibile nelle modalità offerte, il Fornitore dovrà descrivere le motivazioni che ne
impediscono l’erogazione e dovrà impegnarsi a pianificare una soluzione alternativa
effettuando tutto quanto ragionevolmente necessario a risolvere la problematica tecnica
emersa con lo scopo di garantire l’erogazione del servizio all’Amministrazione che lo ha
richiesto.
6.2
SERVIZI DI BASE DI TELEFONIA
Le utenze delle Amministrazioni possono essere collegate alla rete telefonica in modi
differenti:
a) Utenze interne che accedono alla rete utilizzando un apparecchio telefonico
collegato ad un centralino di sede;
b) Utenze dotate di telefoni, apparati fax G3 o modem collegati direttamente alla
rete in tecnica analogica (RTG) o digitale (ISDN);
c) Utenze dotate di terminali IP1che accedono direttamente alla rete sfruttando
collegamenti per la trasmissione dati.
1
Per la definizione di terminale IP si rimanda al paragrafo 6.4.4.
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Per tutte le tipologie di collegamento viene richiesta al Fornitore assegnatario, secondo le
modalità precisate in questo documento, la gestione delle chiamate uscenti e/o entranti,
come specificato nel seguito nonché, inclusi nelle tariffe base praticate per il traffico, i
servizi di:
•
•
•
presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIP)
restrizione alla presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIR)
presentazione dell’identificativo della linea connessa (COLP).
I servizi di base di telefonia dovranno poter essere fruiti mediante le tipologie di linee
telefoniche di seguito indicate:
• linee telefoniche analogiche (RTG)
• linee ISDN BRA
• linee ISDN PRA
• linee telefoniche equivalenti IP
in qualunque configurazione siano esse già in possesso dell’Amministrazione contraente
(fornite dall’O.N., da altro OLO ovvero già fornite dal Fornitore assegnatario), sia per
presa in carico di linee esistenti sia per nuova fornitura.
Il Fornitore Assegnatario sarà responsabile dell’attestazione delle linee telefoniche fino al
primo locale tecnico messo a disposizione dall’Amministrazione Contraente per le linee
di telecomunicazioni.
Dovrà comunque essere assicurata la continuità dei servizi anche a fronte dell’adozione di
una tipologia differente da quella posseduta dall’Amministrazione (ad esempio:
trasformazione della tipologia di linea da RTG ad ISDN ovvero da ISDN a linea
telefonica equivalente IP). Inoltre, il Fornitore assegnatario dovrà garantire la funzionalità
delle linee telefoniche per un tempo pari ad almeno quattro ore in caso di mancanza di
alimentazione.
Non è oggetto di gara la fornitura di centralini telefonici.
Le direttici di traffico che dovranno essere gestite sono di seguito classificate in:
•
•
•
•
•
locale (urbana e distrettuale)
interurbana (interdistrettuale)
fisso-mobile
internazionale
numerazioni non geografiche.
In ogni caso dovranno essere garantite dal Fornitore assegnatario (anche tramite l’O.D.
nel caso WLR) le chiamate relative ai servizi di emergenza e pubblica utilità.
Il Fornitore assegnatario, per la fornitura del servizio di base di telefonia, potrà utilizzare
le tecnologie che ritiene più appropriate per lo sfruttamento ottimale della rete fermo
restando che:
•
dovranno essere verificate eventuali esigenze relative alla rete di accesso
dell’Amministrazione;
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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•
•
•
si dovrà supportare l’Amministrazione nella gestione degli accordi necessari con
altri Fornitori;
il servizio rispetti i livelli di qualità richiesti e non subisca un degrado
apprezzabile dall’utente rispetto a quella garantita dai circuiti commutati;
sia sempre consentito, ove necessario e/o richiesto, l’utilizzo della banda utile
piena (64 Kbps) di un canale adibito a fonia per consentire l’utilizzo di apparati
quali fax G3, modem analogici fino a 56K, TA ISDN, etc.
Relativamente ai servizi di telefonia di base RTG, ISDN BRA, ISDN PRA il Fornitore
assegnatario dovrà assicurare le prestazioni di trasloco e subentro (tra Amministrazioni
aderenti al Sistema delle Convenzioni).
I tempi di esecuzione del trasloco sono analoghi a quelli di attivazione di una nuova linea.
In caso di trasloco dell’accesso, anche i servizi di telefonia su IP sottoscritti per tale
accesso dovranno essere traslocati secondo le modalità e vincoli temporali definiti per il
trasloco dell’accesso stesso (cfr. paragrafo 7.6.6 e 7.7.6).
Relativamente ai servizi di base di telefonia RTG, ISDN BRA, ISDN PRA, come previsto
nell’Offerta economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare):
•
•
6.3
il subentro dovrà essere effettuato a titolo gratuito;
il trasloco avrà i costi fissi indicati nella Tabella Condizioni Economiche dei
Servizi di trasloco (cfr. Allegato 3 al Disciplinare).
LINEE TELEFONICHE
Per la fornitura di linee telefoniche, intese come canali fonici bidirezionali con inclusi
tutti i servizi richiesti sulla linea (Selezione Passante, GNR ed ogni altro servizio
aggiuntivo di linea), l’Offerente dovrà indicare nell’Offerta economica (cfr. Allegato 3 al
Disciplinare) un canone mensile per:
•
•
Canale fonico su linee RTG, ISDN BRA e ISDN PRA afferenti all’Area
Primaria. In questo caso è prevista una revisione annuale del canone offerto dal
Fornitore: in caso di modifiche della tariffa stabilita nell’Offerta di Riferimento
(OR) di T.I. per la “coppia simmetrica in rame in sede d'utente per ISDN BRA,
POTS, ADSL, SHDSL e VDSL”, la revisione sarà effettuata applicando la
variazione (in valore assoluto) dell’Offerta di Riferimento di ogni anno rispetto
al medesimo valore dell’Offerta di Riferimento per l’anno precedente; per le
linee PRA sarà considerata una variazione doppia in considerazione della
necessità di utilizzo di due coppie simmetriche. Ai fini del predetto calcolo
verranno presi in considerazione solo i costi ricorrenti dell’OR e non le una
tantum. La variazione avvenuta durante l’anno si intende sempre applicata
retroattivamente dall’1 Gennaio dell’anno stesso;
Canale fonico su linee RTG, ISDN BRA e ISDN PRA afferenti all’Area
Secondaria. In questo caso è prevista una revisione del canone offerto dal
Fornitore in caso di modifiche della tariffa stabilita nell’Offerta di Riferimento
Servizio Wholesale Line Rental (OR) di T.I. per la linea POTS bidirezionale,
Accesso ISDN BRA multipla bidirezionale e Accesso ISDN PRA GNR, la
revisione sarà effettuata applicando al canone offerto solo la variazione in
aumento dell’Offerta di Riferimento rispetto a quella 2009 in vigore al momento
di pubblicazione della gara; per la linea POTS e l’accesso ISDN PRA
l’incremento del canone del canale fonico sarà integralmente applicato al valore
offerto dal fornitore, per l’accesso ISDN BRA sarà considerata solo metà della
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variazione in considerazione della coesistenza sull’accesso di due canali fonici.
Alle condizioni iniziali il canone per canale fonico sarà quindi identico a
prescindere dal tipo di linea richiesto, successivamente ad una modifica dell’OR
sarà possibile che il canale abbia prezzi diversi secondo se fornito su linea
POTS, ISDN BRA o ISDN PRA.
Si precisa che la fornitura di nuove linee o la presa in carico delle linee esistenti non
prevede costi aggiuntivi (es. una tantum) rispetto a quelli esposti per i suddetti canoni
nell’Offerta Economica.
6.3.1
Tipologia di accesso al servizio
La tipologia di accesso è di seguito classificata:
•
•
accesso telefonico analogico (RTG):
o SIMPLEX: linea per il collegamento diretto di un’utenza alla Rete
Telefonica Nazionale;
o PBX: linea analogica anche di tipo GNR (Gruppo di Numerazione
Ridotta) con o senza selezione passante per il collegamento alla RTN di
un centralino PBX a cui sono attestate numerose utenze telefoniche.
accesso ISDN:
o accesso base (BRA);
o accesso primario (PRA).
In relazione agli accessi ISDN, le configurazioni per l’interfaccia di utente e le
prestazioni aggiuntive richieste sono:
•
•
accesso base multi numero;
accesso base o primario multilinea, in tutte le configurazioni possibili.
Inoltre per gli utenti multilinea ISDN (BRA e PRA)
obbligatoriamente fornire le seguenti ulteriori funzionalità:
•
•
l’Offerente
dovrà
selezione passante;
GNR.
Le connessioni di rete da supportare per offrire i servizi portanti ISDN saranno:
•
•
6.3.2
connessioni analogiche ad utenti RTG o ISDN in banda fonica (ad uso voce o
dati);
connessioni numeriche a 64 Kbps.
Portabilità della numerazione esistente
La portabilità del numero consente, agli utenti che ne facciano richiesta, di conservare il
proprio numero telefonico fisso, pur cambiando il fornitore del servizio.
In accordo con quanto previsto nella normativa vigente, in particolare nella delibera n.
7/00/CIR dell’AGCOM relativa alla “Service Provider Portability” e comunque nel
rispetto della recente Delibera n. 274/07/CONS (in particolare per quanto prevede l’art.
18 “Procedure di migrazione dei clienti tra gli operatori”), il Fornitore dovrà attivare
tutte le procedure necessarie per garantire alle Amministrazioni aderenti il mantenimento
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
della numerazione delle linee esistenti che prende in carico, a meno di esplicita
autorizzazione dell’Amministrazione contraente.
6.3.3
Archi di numerazione
Il servizio di telefonia comprende l’assegnazione per le nuove utenze, ovvero la
conservazione per utenze già esistenti, di una numerazione geografica di rete fissa italiana
UIT-T E.164 (ovvero del Piano di Numerazione Nazionale, secondo la normativa
vigente).
Il servizio dovrà integrarsi completamente rispetto alle infrastrutture telefoniche
preesistenti.
6.3.3.1
Mantenimento archi di numerazione
Nell’erogazione dei servizi di fonia fissa descritti nel presente Capitolato, il Fornitore
assegnatario dovrà tenere presente che costituisce obbligo imprescindibile, a meno di
esplicita richiesta da parte dell’Amministrazione contraente, il mantenimento del Piano di
Numerazione attuale delle Amministrazioni.
6.4
SERVIZIO DI TELEFONIA SU IP (TOIP)
Ferma restando la salvaguardia degli investimenti e la totale compatibilità con i sistemi di
telefonia tradizionali, con la presente gara si intende consolidare, nel rispetto di prefissati
criteri di qualità del servizio e del quadro normativo, un impiego concreto delle
tecnologie di telefonia IP nella Pubblica Amministrazione.
Le infrastrutture telefoniche delle Pubbliche Amministrazioni, pur rimanendo
prevalentemente nell’ambito “tradizionale” della telefonia analogica e numerica, hanno
subito significativi interventi di ammodernamento attraverso l’installazione di nuovi
centralini numerici, alcuni dei quali in grado di connettersi in modo nativo alle reti IP, o
comunque in grado di svolgere funzioni “intelligenti” di gestione del traffico telefonico
anche su rete IP. In molte sedi delle Amministrazioni è presente una LAN sulla quale è
ipotizzabile l’installazione di dispositivi hardware e software in grado di svolgere
funzioni telefoniche. Per le Pubbliche Amministrazioni dove sono in corso contratti per la
trasmissione dati, il presente documento si pone in totale compatibilità con soluzioni già
adottate, nelle modalità che verranno illustrate nel seguito. A salvaguardia degli
investimenti effettuati lo scenario delle reti telefoniche interne “tradizionali” è comunque
da garantire nell’ambito del concreto utilizzo della Telefonia su IP.
Il servizio di telefonia IP richiesto prevede che il Fornitore disponga dell’infrastruttura
necessaria: rete con le associate funzionalità per garantire la qualità del servizio, capacità
di associare la numerazione del Piano di Numerazione Nazionale ad indirizzi IP e
viceversa. L’Amministrazione che sottoscrive il servizio, utilizzando un terminale IP (cfr.
paragrafo 6.4.4), deve poter effettuare (e ricevere) chiamate telefoniche attraverso
l’accesso IP (ovvero un accesso IP) verso (da) altri dispositivi telefonici IP o verso (da)
telefoni collegati alla rete telefonica tradizionale fissa e mobile, senza rinunciare ai
tradizionali servizi telefonici e quant’altro successivamente specificato.
Il servizio potrà essere richiesto anche solo per effettuare chiamate telefoniche attraverso
l’accesso IP utilizzando un dispositivo telefonico IP, eventualmente mobile, connesso
attraverso adeguati Wi-Fi Access Point alla rete dell’Amministrazione.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
6.4.1
Architettura della soluzione ToIP
L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica una dettagliata descrizione
dell’architettura per realizzare il servizio messo a disposizione e degli standard utilizzati.
Nell’Offerta Tecnica dovranno essere riportate informazioni sulla rete attualmente
esistente e sull’utenza servita, nonché sui piani certi di sviluppo. Dovranno, inoltre, essere
illustrate le caratteristiche di affidabilità del servizio fornite dalla rete utilizzata ed i criteri
di garanzia sulla riservatezza delle conversazioni posti a base della progettazione della
rete.
Il servizio di telefonia su IP (ToIP) prevede l’impiego nelle sedi della P.A. di terminali
IP “nativi” attestati, attraverso la LAN dell’Amministrazione, al router della sede. Il
servizio può essere anche erogato in modalità wireless mediante l’utilizzo di uno o più
access point che, all’interno dell’Amministrazione, garantiscono la connessione dei
terminali IP senza fili al router.
Il router riceve quindi i pacchetti voce già in forma IP su un’interfaccia Ethernet, li
instrada sulla rete IP del Fornitore che li gestisce garantendone i requisiti definiti dalla
classe di servizio. Il servizio ToIP viene generalmente realizzato tramite soluzioni IP
Centrex ovvero, con un sistema logico di controllo delle chiamate e di fornitura di servizi
che realizza funzioni di PBX centralizzato (non necessariamente dedicato
all’Amministrazione) presso il Data Center del Fornitore con derivati telefonici IP
dislocati su rete LAN e controllati tramite accessi dati a larga banda. Il sistema consente
chiamate interne fra derivati attestati alla stessa LAN sotto il controllo centralizzato e
consente chiamate verso l’esterno attraverso l’accesso IP ed i gateway del Fornitore verso
la rete pubblica.
Il servizio di telefonia su IP non include:
•
•
la capacità di connettività IP necessaria al trasporto dei flussi informativi facenti
parte del servizio stesso. L’Amministrazione Contraente dovrà pertanto
approvvigionarsi, con il supporto del Fornitore assegnatario, di un accesso in
Convenzione dimensionato opportunamente in funzione delle risorse richieste dal
servizio (cfr. paragrafi 7.6 e 7.7) e della qualità di servizio necessaria a
trasportare il traffico VoIP secondo i parametri prestazionali propri di un servizio
Real-time Interattivo (RI) (cfr. paragrafi 7.4.1 e 7.8).
la realizzazione e la gestione delle infrastrutture di rete IP (cablaggio strutturato),
fonia TDM ed alimentazione presso i siti dell’Amministrazione contraente.
L’Offerente dovrà indicare nell’Offerta Tecnica un elenco per quanto possibile esaustivo
delle caratteristiche tecniche di cui la rete LAN (cablaggio e apparati attivi)
dell’Amministrazione deve essere dotata per essere compatibile con la soluzione
proposta.
Qualora l’Amministrazione richieda il servizio ToIP il Fornitore dovrà segnalare a
seguito di un sopralluogo casi di non rispondenza della rete dati ai requisiti indicati.
Come indicato in precedenza, eventuali interventi di adeguamento della LAN sono da
intendersi a carico dell’Amministrazione Contraente.
Il Fornitore dovrà supportare l’Amministrazione nella migrazione di canali telefonici
tradizionali al servizio di Telefonia su IP, come meglio descritto nel seguito, proponendo
un progetto tecnico ed una pianificazione a tutte le Amministrazioni ordinanti che lo
richiedano.
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La soluzione offerta dovrà:
•
•
•
•
•
•
•
gestire le chiamate verso i numeri di emergenza (112, 113, 115, 118) e di
pubblica utilità (117, 1530, ecc.) secondo la normativa vigente;
consentire l’implementazione del servizio di intercettazione legale all’Autorità
Giudiziaria competente secondo la normativa vigente;
garantire il mantenimento del piano di numerazione di rete pubblica
dell’Amministrazione Contraente;
implementare la funzionalità di dual numbering che consente di reinstradare
numerazioni non accessibili su un secondo numero di backup;
effettuare il Call Admission Control, ovvero il controllo sul numero massimo di
chiamate contemporanee consentite, per singolo accesso a banda larga;
prevedere una rendicontazione dei dati di traffico del tutto equivalente a quella
della telefonia tradizionale;
prevedere la possibilità di definire per gli utenti appartenenti alla stessa VPN
VoIP un numero breve definito nell’ambito di un Piano di Numerazione Privato
(PNP).
Si definisce Dominio VoIP un insieme di postazioni IP native assieme ai relativi apparati
che sono sede della logica di controllo delle chiamate. Ogni Dominio VoIP può essere
suddiviso in uno o più siti, come illustrato in Figura 1.
Nell’architettura Full Hosted (o IP Centrex)2, gli apparati fisici (una o più unità) che
provvedono alla fornitura del servizio, ovvero i gateway e gli apparati responsabili della
logica di controllo, sono di proprietà e fisicamente situati in uno o più centri del
Fornitore.
Nell’architettura SIP Gateway, invece, l’Amministrazione gestisce e mantiene il proprio
centralino full IP e demanda al Fornitore le funzionalità di gateway. Tale modalità di
erogazione del servizio ToIP, è da intendersi come prestazione opzionale e non sarà
oggetto di valutazione tecnica.
2
Nel contesto delle presente gara i due termini sono da considerare del tutto equivalenti.
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Figura 1 - Architettura di dominio VoIP: modalità Full Hosted
6.4.2
Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia preesistenti
Nel caso in cui l’Amministrazione contraente scelga la soluzione SIP Gateway
eventualmente offerta dal Fornitore, essa potrà utilizzare i dispositivi telefonici IP oggetto
della fornitura come descritti dal Fornitore in risposta ai requisiti di cui al paragrafo 6.4.4
ovvero i propri sistemi/terminali IP qualora il Fornitore ne verifichi la compatibilità con
la propria soluzione.
L’Offerente, pertanto, dovrà indicare nell’Offerta Tecnica, ed impegnarsi ad aggiornare
compatibilmente con i nuovi scenari tecnologici, l’elenco dei centralini TDM convertibili
in IP, centralini full IP e Telefoni IP compatibili con la soluzione SIP Gateway proposta.
La manutenzione e la configurazione del centralino telefonico non sono oggetto della
presente gara e sono quindi da ritenersi a completo carico dell’Amministrazione.
6.4.3
Caratteristiche della soluzione
Il Fornitore assegnatario dovrà garantire la rispondenza di tutti i parametri che
caratterizzeranno i collegamenti IP utilizzati a tale scopo, ai valori tipici richiesti per la
telefonia su IP riassunti brevemente qui di seguito:
•
•
delay, ossia l'intervallo di tempo medio intercorrente tra l'istante in cui viene
prodotto il segnale vocale e l'istante in cui quest'ultimo viene ricevuto;
jitter, ossia la differenza tra ritardo medio e ritardo istantaneo: per una
comunicazione di buona qualità è necessario che il jitter sia estremamente
contenuto, poiché è necessario che i pacchetti voce subiscano ritardi pressoché
costanti;
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•
•
•
MOS (Mean Opinion Score), indicatore numerico della qualità della
comunicazione percepita a valle della codifica/compressione del segnale con il
codec ed alla trasmissione sul canale di comunicazione;
la sicurezza della trasmissione dei pacchetti voce;
la banda del mezzo trasmissivo, che deve essere opportunamente dimensionata in
funzione del traffico da gestire.
In particolare:
•
•
MOS non inferiore a 4.03
One Way Delay (OWD), jitter e percentuale massima di perdita di pacchetti
(packet loss) fra endpoints devono essere coerenti con i livelli di servizio previsti
al paragrafo 7.4.1 per la classe di servizio real time equivalente.
Di seguito viene fornita un’ulteriore tabella che illustra il criterio di dimensionamento da
impiegare per la fornitura del servizio. Si pone, infatti, un limite superiore al tasso di
perdita nelle ore di punta in funzione del numero di postazioni attive.
Tabella 12: Criteri di dimensionamento
Numero di postazioni attive
Massimo tasso di perdita delle chiamate nell’ora di punta
≤50
3%
Compreso fra 50 e 250
2%
≥250
1%
Per quanto riguarda il dimensionamento della banda, pur lasciando libero il Fornitore di
utilizzare qualsivoglia algoritmo di codifica/compressione del segnale vocale nel
trattamento del traffico VoIP che risponda ai requisiti precedentemente esposti, si
stabilisce una banda utile massima pari a 32 Kbps bidirezionale, ai soli fini del calcolo
della banda che dovrà essere necessariamente disponibile sull’accesso IP su cui viene
richiesto (ovvero utilizzato) il servizio di voce su IP e traffico Fax su IP. Ciò vuol dire
che, ad esempio, su un accesso IP con Banda Media Garantita di 512 Kbps dovrà essere
possibile richiedere fino a 16 conversazioni contemporanee (singoli canali VoIP/ToIP).
Nel caso in cui la soluzione del fornitore preveda una banda maggiore e/o un
adeguamento della qualità del collegamento IP su cui il servizio viene richiesto, i costi
relativi saranno a carico del Fornitore.
In sede di Offerta Tecnica dovranno essere dettagliate le soluzioni tecniche proposte
indicando esplicitamente se queste siano basate su standard e in quale misura siano
utilizzate soluzioni proprietarie, tuttavia è richiesta esplicita conformità delle soluzioni
eventualmente proposte con gli standard di riferimento applicabili tra quelli elencati di
seguito per le diverse famiglie di protocolli.
IETF RFC 3261
SIP: Session Initiation Protocol
IETF RFC 2327
SDP: Session Description Protocol
SIP
3
E’ ammesso uno scostamento massimo pari al 2% rispetto al valore del parametro indicato. Lo
scostamento risulta infatti compatibile con l’entità dell’errore statistico nella rilevazione dl
parametro.
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H.323
IETF RFC 3966
The tel Uri for Telephone Numbers
IETF RFC 2617
HTTP Authentication: Basic and Digest Access Authentication
ITU-T H.323 v4
H.323 Packed-based multimedia communications systems
ITU-T H.255.0 v4
H.323 Call control protocol
ITU-T H.245 v7
H.323 media control protocol
ITU-T H.235 v2
H.323 security
IETF RFC 3550
RTP: Transport Protocol for Real Time Application
IEFT RFC 2833
RTP Payload for DTMF Digits, Telephony Tones and Telephony Signals
ITU-T G.711
Pulse Code Modulation (PCM) of voice frequencies
ITU-T G.723.1
Dual rate speech coder for multimedia communications transmitting at 5.3
and 6.3 Kbps
ITU-T G729
Coding of speech at 8 Kbps using conjugate-structure algebraic-codeexcited linear-prediction (CS-ACELP)
IETF RFC 3435
Media Gateway Control Protocol (MGCP) Version 1
IETF RFC 3660
Basic Media Gateway Control Protocol Packages
IETF RFC 3661
MGCP Return Code Usage
ITU-T H.248 v1
Media Gateway Control Protocol v.1
ITU-T H.248 v2
Media Gateway Control Protocol v.2
IETF RFC 3525
Gateway Control Protocol Version 1
IETF RFC 2719
Architectural Framework for Signaling Transport
IETF RFC 2960
Stream Control Transmission Protocol
IETF RFC 3332
SS7 MTP3-User Adaptation Layer (M3UA)
IETF RFC 3057
ISDN Q.921-User Adaptation Layer
IETF RFC 3761
The E.164 to URI DDDs Application (ENUM)
IEFT RFC 3482
Number Portability in the Global Switched Telephone Network (GSTN):
An overview
IETF RFC 2865
Remote Authentication Dial In User Service (RADIUS)
IETF RFC 2866
RADIUS Accounting
RTP/RTCP
Codifica
MGCP
H.248
SIGTRAN
ENUM
RADIUS
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DHCP
ISDN
IETF RFC 2867
RADIUS Accounting Modifications for Tunnel Protocol Support
IETF RFC 2131
Dynamic Host Configuration Protocol
ETSI ETS 300 012
ETSI ISDN Basic Rate
ETSI ETS 300
011, ETS 300 402
ETSI ISDN Primary Rate
ETSI ITU Q.931
Standard DSS1
L’interconnessione con la PSTN richiede il supporto della Regola Tecnica n.763 del Ministero
delle Comunicazioni.
L’interconnessione con la PSTN può essere ottenuta in accordo alla specifica Regola Tecnica
n.748, capitoli 1-9 (ISUP-S).
Norme
La soluzione proposta deve essere conforme allo standard ITU-T Q.767 (ISUP) ed agli altri, non
elencati, di norma richiesti per la connessione a Carrier Internazionali.
L’interoperabilità con operatori mobili richiede la conformità con le specifiche ETSI ISUP 300
303 ed ETSI ISUP 300 356.
Sarà cura dell’Offerente specificare ulteriori conformità a standard non riportati nelle
tabelle precedenti. Sarà poi compito del fornitore adeguarsi ad eventuali ulteriori
normative in materia che la Comunità Europea rilascerà nel periodo di durata dei
contratti.
Il Fornitore dovrà descrivere quali servizi di PSTN/ISDN sono mantenuti nel passaggio
da telefonia tradizionale a telefonia IP, nei vari possibili scenari di utilizzo (ad esempio,
verso altri dispositivi telefonici IP del Fornitore, verso telefoni tradizionali collegati alla
rete telefonica tradizionale fissa o mobile, verso telefoni tradizionali collegati ad altri
dispositivi telefonici IP del Fornitore, etc.). Dovranno in particolare essere garantite le
funzionalità di GNR e selezione passante per canali su cui tali funzionalità sono richieste
dalle Amministrazioni.
Il servizio inoltre dovrà garantire:
•
ottimizzazione della disponibilità (in particolare la gestione trabocchi su rete
tradizionale) in caso di presenza di linee tradizionali presso la sede;
•
supporto all’invio e ricezione fax G3;
•
la gestione delle chiamate ai numeri di emergenza 112, 113, 115, 118, etc. e di
pubblica utilità (117, 1530 ecc.), anche con riferimento alle problematiche di
identificazione del chiamante secondo le disposizioni normative vigenti;
•
la corretta esecuzione dei servizi di intercettazione da parte dell’Autorità
Giudiziaria;
•
la rendicontazione dei dati di traffico in modo del tutto equivalente al servizio
“tradizionale”.
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Con riferimento esclusivo al servizio IPCentrex, il Fornitore assegnatario dovrà garantire
il mantenimento di tutti i servizi e le funzionalità minime indicati di seguito:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
chiamata base (chiamate verso/da reti telefoniche fisse e mobili, nazionali ed
internazionali);
selezione passante (con inoltro di tono occupato);
prenotazione su interno occupato;
conferenza a 3;
selezione abbreviata sia relativa a utenze interne sia per comunicazioni esterne
con numeri scelti;
CLIP (identificativo del numero chiamante);
CLIR (restrizione dell'identità del numero chiamante su base chiamata e
permanente);
attivazione/disattivazione dei servizi mediante codice numerico riservato;
intercomunicazione;
deviazione delle chiamate;
messa in attesa (consente di mettere in attesa, con musica di cortesia, e
ripristinare successivamente una chiamata attiva);
richiamata alternata (possibilità di mettere in attesa una comunicazione per
stabilirne una seconda, interna o esterna, e passare alternativamente dall’una
all’altra).
Costituirà caratteristica opzionale del servizio di telefonia su IP (e pertanto oggetto di
valutazione tecnica) la garanzia dei servizi aggiuntivi indicati nella seguente tabella:
Tabella 13: Elenco servizi/prestazioni da garantire
Servizio
Missed call log
Richiamata su occupato
Chiamate a gruppi
Call Log
Avviso di Chiamata
Closed User Group
Servizio Fax
Descrizione
Possibilità di visualizzare l’elenco delle chiamate
senza risposta. Il servizio deve essere accessibile
sia da terminale che da interfaccia web, con
l’abilitazione al Click-to-Talk per effettuare il Call
Return.
Possibilità di prenotare la telefonata qualora il
numero che volevamo chiamare sia risultato
occupato
Possibilità offerta ad alcuni derivati appartenenti ad
un determinato gruppo di dirottare su di essi una
chiamata diretta ad un altro derivato dello stesso
gruppo in quel momento assente.
Consente di visualizzare l’elenco delle chiamate
entranti e uscenti e ottenere informazioni sulla
chiamata (num. telefonico chiamante, num.
telefonico chiamato) sul terminale.
Avviso di chiamata su occupato.
Permette di creare sottogruppi con delle particolari
liste di permesso chiamata. Un CUG definisce un
sottoinsieme di utenti IPCentrex ai quali si
permette di effettuare/ricevere chiamate solamente
tra di loro.
Supporto di fax di gruppo 3 secondo il protocollo
T.38
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Possibilità per il derivato di non essere raggiunto
da chiamate entranti.
Do Not Disturb
Consente all'amministratore di sistema di impedire
ai derivati determinati tipi di traffico uscente (es.
consentire solo chiamate On Net).
La logica di sbarramento delle chiamate entranti
sarà analoga a quella delle chiamate uscenti. E’
possibile configurare dei profili di barring ed
associare uno o più utenti ad essi.
Call Barring
Incoming Call Screening
Call Pick-up
Presa della chiamata da altra postazione.
Call Park
Messa in parcheggio della chiamata e ripresa della
stessa da altra postazione tramite digitazione di un
codice.
Malicious
(MCID)
Call
Line
Identity
Direttore/Segretaria
Follow me
Posto operatore multiplo
Prestazione da operatore: inoltro
Prestazione da operatore:
intercettazione delle chiamate
Prestazione da operatore: Attesa
comandata
Prestazione da operatore: “Ritorno
all’operatore”
Prestazione da operatore: “Rinvio
all’operatore”
Abilitazione Chiamate con PIN
Code
Identificazione dell’abbonato disturbatore.
Consente la fruizione dei servizi base e
supplementari direttore/segretaria in modo tale che
la linea A (segretaria) può consultare le chiamate
perse della linea B (direttore).
Possibilità di configurare fino a 5 numeri di
telefono che suonano quando non si risponde al
numero principale.
Disponibilità di postazioni multiple, anche se
logicamente afferenti ad un solo centralino. Il posto
operatore dovrà essere dunque configurabile per la
gestione di gruppi di utenza logici/fisici e/o per
rispondere ad esigenze multi operatore.
Consente all’operatore di offrire le chiamate
entranti agli utenti e viceversa.
Consente all’operatore di ricevere e servire le
chiamate non andate a buon fine (es.: chiamata
entrante in selezione passante con chiamato
occupato o assente e intercettazione della chiamata
da parte del sistema con offerta all’operatore)
Consente di mettere e mantenere in posizione di
attesa sul capolinea un collegamento con apposita
segnalazione dello stato di attesa. Lo stato delle
connessioni poste in attesa viene segnalato, alla
postazione d’operatore, per mezzo di opportuni
dispositivi
Possibilità di ritorno all’operatore di una chiamata
che, inoltrata ad un derivato, non ha ricevuto
risposta entro un tempo prestabilito, con
segnalazione all’operatore dello stato di occupato o
di libero del derivato.
Il servizio consente ad un derivato in
comunicazione con un altro, anche utente di rete
pubblica, di mettere questo in tenuta e connetterlo
successivamente all’operatore, mediante apposito
comando.
Possibilità da parte dell’utente di impostare sul
terminale il PIN blocco chiamate uscenti con la
possibilità di abilitarlo e disabilitarlo secondo le
proprie preferenze
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Gestione Suonerie Differenziate
Risposta automatica
Servizio di documentazione addebiti
6.4.4
Gestione suonerie differenziate (ad esempio: on
net, off net o per numerazione)
Risposta automatica su base abilitazione
Il servizio di documentazione addebiti consente la
contabilizzazione delle chiamate in base alla durata
della conversazione e al numero selezionato
secondo tariffe personalizzabili
I Terminali IP
Nel contesto di questo servizio per terminale IP si intende un dispositivo che utilizza la
rete IP per effettuare/ricevere telefonate. In particolare, tale dispositivo può essere di uno
dei seguenti tipi, in relazione alle esigenze dell’Amministrazione:
•
•
Hardware:
o Fisso, ovvero un dispositivo fisso avente generalmente l’aspetto e il
fattore di forma di un telefono tradizionale
o Mobile, ovvero un dispositivo mobile avente generalmente l’aspetto e il
fattore di forma di un telefono mobile GSM/UMTS avente un client SIP
integrato e connettività Wi-Fi
Software:
o Softphone, ovvero un applicativo eseguibile su personal computer
disegnato in modo da somigliare ad un telefono tradizionale che sfrutta
l’interfaccia audio del personal computer per trasmettere e ricevere il
segnale vocale attraverso la rete LAN.
Nell’illustrare i terminali IP offerti l’Offerente dovrà specificare nell’Offerta Tecnica le
caratteristiche dei terminali forniti. Le caratteristiche base di seguito elencate
costituiscono i requisiti minimi ai quali la soluzione proposta dall’Offerente dovrà
rispondere. A tali caratteristiche non verrà attribuito alcun punteggio tecnico:
Tabella 14: Terminali IP – Caratteristiche Base
standard H.323 / SIP
1 linea gestita
4 tasti programmabili (per la memorizzazione di servizi e/o numeri
telefonici)
presenza di uno switch interno (solo per terminali fissi in hardware)
supporto della funzionalità Power Over Ethernet (standard IEEE
802.3af) (solo per terminali fissi in hardware)
tasto di “Mute”
tasto di “Redial”
tasto di “Hold”
trasferimento di chiamata
tasti per regolazione volume
tasti per scelta del tipo di suoneria
tasto di ripetizione dell’ultimo numero selezionato
Costituiscono oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara) le caratteristiche
opzionali di seguito elencate.
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Tabella 15: Terminali IP – Caratteristiche Opzionali
numerosità dei terminali offerti
display multilinea o a colori
funzionalità DSS con campo lampade (solo per terminali fissi in
hardware)
vivavoce (con altoparlante e microfono)
lista di chiamate ricevute, perse, effettuate
slot per moduli aggiuntivi (solo per terminali fissi in hardware)
funzionalità di aggiornamento del software
supporto per l’interfaccia LDAP (Lightweight Directory Access
Protocol)
ripetizione ultimi numeri selezionati
multi-conferenza
La quotazione economica dovrà comprendere sia le caratteristiche di base richieste che
quelle migliorative eventualmente offerte.
Dovranno essere dettagliate le modalità di:
•
•
•
configurazione, autenticazione e gestione dei dispositivi telefonici IP (ad
esempio, provisioning, sistemi e procedure per la configurazione e disponibilità
di self-provisioning, mobilità sulla rete dei dispositivi)
gestione della sicurezza (ad esempio, configurazione firewall, accessibilità
esterna)
rendicontazione del traffico.
Non si intende escludere a priori che l’Amministrazione possegga o voglia sperimentare
in proprio l’utilizzo di telefoni IP/softphone. A tal fine il Fornitore dovrà supportare
l’Amministrazione nella scelta e configurazione degli apparati.
6.4.5
Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia su IP
(ToIP)
Come specificato nel § 6.4.1, il servizio di telefonia su IP non include la capacità di
connettività IP e i servizi differenziati necessari al trasporto dei flussi informativi facenti
parte del servizio stesso. Pertanto, per l’erogazione del servizio l’Amministrazione dovrà
approvvigionarsi, con le modalità previste in questo documento, di un nuovo circuito dati
in Convenzione, della relativa banda con prestazione RI e dei relativi servizi differenziati.
Nel caso in cui l’Amministrazione sia già dotata di un accesso acquisito precedentemente
nell’ambito di questa Convenzione, sarà cura dell’Amministrazione richiedere
l’adeguamento dell’accesso esistente in base alle nuove risorse richieste.
L’Offerente, pertanto, dovrà indicare nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al
Disciplinare) un canone mensile per singolo utente per la soluzione Full Hosted. Per la
soluzione Hosted, invece, verranno riconosciuti corrispettivi per il solo traffico uscente
verso la rete pubblica.
Per quanto riguarda la tariffazione del traffico telefonico uscente occorre effettuare la
seguente distinzione:
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•
•
traffico on-net, è il traffico di telefonia su IP tra telefoni tradizionali o terminali
IP all’interno della rete locale della stessa P.A.
traffico off-net, è il traffico:
o diretto a telefoni tradizionali connessi alla PSTN
o tra telefoni tradizionali o terminali IP collegati a reti locali diverse da
quella dell’Amministrazione.
L’Offerta Economica non prevede costi aggiuntivi per il traffico on-net (che risulta
pertanto retribuito dai soli costi dei canoni e/o dei servizi di connettività IP), mentre per il
traffico off-net il Fornitore dovrà applicare le specifiche condizioni per direttrice offerte
relativamente al traffico telefonico.
Il traffico verso mobile ed internazionale è considerato tutto off-net.
Il servizio, se viene richiesta anche la possibilità di ricevere oltre che effettuare chiamate
telefoniche verso/da telefoni tradizionali, comprenderà l’assegnazione di una
numerazione geografica di rete fissa italiana UIT-T E.164 (ovvero del Piano di
Numerazione Nazionale, secondo la normativa vigente) alla linea telefonica IP. In tal
caso dovrà essere possibile, secondo la normativa vigente, la “Service Provider
Portability”.
Il servizio comprenderà anche il supporto da parte del Fornitore per dimensionare e
caratterizzare la rete locale dell’Amministrazione, su cui saranno eventualmente connessi
i dispositivi telefonici IP, e l’accesso o più accessi IP su cui l’Amministrazione
sottoscriva il servizio.
6.5
SERVIZI AVANZATI DISPONIBILI
L’Offerente dovrà descrivere sinteticamente nell’Offerta Tecnica i servizi avanzati che
renderà disponibili (esempio, abilitazione/disabilitazione selettiva del traffico) inclusi
nelle tariffe base praticate per il traffico. L’Offerente dovrà anche descrivere le eventuali
modalità di utilizzo del canale D per gli accessi ISDN.
In particolare con riferimento agli standard ETSI dovrà descrivere tali servizi in forma
tabellare sulle varie tipologie di linee. Qualora un servizio presenti delle modifiche
rispetto allo standard di riferimento, esse dovranno essere precisate nel campo Nota della
seguente tabella.
Tabella 16: Servizi a standard ETSI
Rif. ETSI
Nota
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Presentazione dell’identificativo linea chiamante (CLIP)
Restrizione alla presentazione dell’identificativo linea chiamante
(CLIR)
Presentazione dell’identificativo della linea connessa (COLP)
Restrizione dell’identificativo della linea connessa (COLR)
Direct Dialling In (DDI) – Selezione Passante
Multiple Subscriber Number (MSN)
Closed User Group (CUG)
Subaddressing (SUB)
Diversion supplementary services
(CFU,CFNR, CFB. CD)
Segnalazione utente – utente tipo 1 (User-to-User Signalling)
Terminal Portability (TP)
Avviso di chiamata (o chiamata in attesa) (CW)
Richiamata su occupato (CCBS)
ETS 300 089
ETS 300 090
ETS 300 094
ETS 300 095
ETS 300 062
ETS 300 050
ETS 300 136
ETS 300 059
ETS 300 200
ETS 300 201
ETS 300 199
ETS 300 202
ETS 300 284
ETS 300 053
ETS 300 056
ETS 300 359-1
L’Offerente dovrà indicare su quali tipologie di linee, fra quelle descritte nel paragrafo
6.2, sono disponibili i servizi riportati in tabella.
6.6
SERVIZI DI RETE INTELLIGENTE
L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica adeguata descrizione per i servizi di
Rete Intelligente richiesti, come di seguito specificato.
Ulteriori servizi di Rete Intelligente, che abbiano l’obiettivo di migliorare l’efficienza
dell’Amministrazione e/o di favorire nuove forme di rapporto con il cittadino, potranno
essere proposti e descritti dall’Offerente. Resta inteso che tali servizi, ulteriormente
descritti in risposta alla presente sezione, sono retribuiti solo da quanto previsto nei
corrispettivi economici per le prestazioni espressamente richieste da questo Capitolato.
La descrizione che segue si applica in via generale ai servizi di rete fissa. Il riferimento
agli standard ETSI applicabili è comunque sempre richiesto.
6.6.1
Servizi di Rete Privata Virtuale
Le Amministrazioni contraenti potranno richiedere la fornitura di servizi di RPV che
dovranno prevedere i seguenti sottoservizi:
•
•
•
•
•
possibilità di utilizzo di uno o più Piani di Numerazione Privati (PNP), inclusivi
di numerazioni per corrispondenti abituali. Sono da preferire piani di
numerazione breve che costituiscano un sottoinsieme del numero completo (sulle
ultime cifre);
configurazione dell’utenza RPV in gruppi e/o sottogruppi chiusi di utenti distinti
per le caratterizzazioni sul traffico e per uno specifico piano di numerazione
relativo ad ogni sottogruppo;
instradamento di chiamata personalizzato su base temporale (rete fissa);
possibilità di inserire nei gruppi chiusi anche le numerazioni (E.164) di
corrispondenti abituali e/o di sedi delle Amministrazioni, con mantenimento delle
funzionalità di selezione passante per numerazioni corrispondenti a GNR;
liste di restrizione per l’abilitazione/disabilitazione del traffico uscente e, se
possibile, entrante.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Costituirà caratteristica migliorativa e costituirà pertanto oggetto di valutazione tecnica
(cfr. Disciplinare di Gara) la possibilità di modifica da interfaccia WEB accessibile via
Internet dei profili di utente, con adeguati sistemi di sicurezza. Nell’Offerta Tecnica
dovranno essere specificati i criteri di definizione e le limitazioni delle liste di numeri
definibili per ciascun utente.
L’Offerente dovrà presentare per il servizio di Rete Privata Virtuale:
•
•
•
•
•
la descrizione del servizio;
le modalità di funzionamento;
l’elenco delle prestazioni;
le modalità e i tempi di provisioning:
la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.
6.6.2 Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito
I servizi descritti nel presente paragrafo, prevedono la terminazione del traffico su rete
fissa nazionale, e accesso da rete fissa o mobile nazionale.
Le Amministrazioni aderenti alla Convenzione potranno richiedere la fornitura dei servizi
di:
•
•
addebito del costo totale della telefonata al chiamato, alle tariffe stabilite dalla
Convenzione;
addebito del costo della chiamata ripartito tra chiamante e chiamato. La modalità
di Addebito Ripartito richiesta prevede l’attribuzione al chiamante di un costo
fisso per ogni chiamata o del costo della chiamata urbana, come da tariffe in
vigore per il servizio di Addebito Ripartito, e l’attribuzione al chiamato del costo
della chiamata secondo le condizioni economiche stabilite dalla Convenzione.
Le numerazioni di Addebito al Chiamato e Ripartito dovranno essere, in linea generale,
raggiungibili da tutte le direttrici di seguito elencate:
• Rete fissa nazionale (tutti i prefissi);
• Aree geografiche (distretti telefonici delle numerazioni geografiche);
• Rete mobile;
• Cabina Pubblica.
L’Amministrazione avrà comunque facoltà di richiedere l’inibizione di alcune direttrici
(ad esempio da rete mobile).
Il Fornitore assegnatario sarà tenuto ad assegnare all’Amministrazione il codice di
numerazione di rete intelligente inclusivo delle seguenti prestazioni principali:
•
•
•
•
•
•
scelta della classe di mnemonicità del codice;
instradamento in base ad aree chiamanti;
instradamento sulla base dell’ora, del giorno della settimana o dell’anno e della
giornata festiva;
instradamento su base percentuale;
instradamento su base post selezione;
reinstradamento su occupato.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Per i servizi di Addebito al Chiamato e Ripartito, il Fornitore dovrà impegnarsi a fornire
la prestazione di Number Portability su numerazioni non-geografiche.
Il Fornitore dovrà presentare per i servizi di Addebito al Chiamato e Ripartito:
•
•
•
•
•
•
la descrizione del servizio;
le modalità di funzionamento;
le modalità di variazione, se possibile via web, del piano di instradamento:
l’elenco delle prestazioni;
le modalità e i tempi di provisioning:
la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.
6.6.3 Servizi di Numero Personale e Numero Unico
Le Amministrazioni contraenti potranno richiedere la fornitura del servizio di Numero
Personale e Numero Unico.
Il servizio di Numero Personale (a cui risulta attualmente assegnata dal Piano di
Numerazione Nazionale la numerazione “178”) permette all’utente assegnatario di
programmare la redirezione delle chiamate verso un massimo di tre numeri di rete fissa o
mobile. In caso di mancata risposta e/o occupato dovrà essere reso possibile un
reinstradamento verso altra numerazione ovvero una Casella Vocale (assegnata al
servizio) su cui poter depositare un messaggio ovvero un annuncio registrato.
Il servizio di Numero Unico (a cui risulta attualmente assegnata dal Piano di
Numerazione Nazionale la numerazione “199”) consente di ricevere chiamate originate
su tutto il territorio nazionale attraverso un unico punto di contatto utilizzando una
numerazione non geografica.
Per i servizi di Numero Personale e Numero Unico, la numerazione dovrà essere sempre
conforme al Piano di Numerazione nazionale vigente anche nel caso in cui vengano
assegnate altre numerazioni ai servizi in oggetto.
Le numerazioni dei servizi numero personale e numero unico dovranno essere accessibili
da:
•
•
•
terminale telefonico PSTN o ISDN di qualunque gestore che ha aperto le
numerazioni assegnate ai servizi;
terminale radiomobile, se richiesto l’accesso da radiomobile, di qualunque
gestore radiomobile che ha aperto le numerazioni assegnate ai servizi;
possibilmente e preferibilmente da Web (via accesso sicuro su internet) per
l’aggiornamento del profilo del servizio (ad esempio, modifica della/e
numerazione/i di destinazione).
L’utente dei suddetti servizi potrà instradare le chiamate dirette ai suoi numeri personali o
al suo numero unico verso le seguenti destinazioni:
•
•
•
terminale telefonico PSTN o ISDN di qualunque gestore;
terminale radiomobile di qualunque gestore;
Casella Vocale, nel caso sia prevista, ovvero su un annuncio registrato.
Per i primi due punti la richiesta si intende riferita alla disponibilità da parte del
Fornitore assegnatario ad offrire il servizio all’interfaccia di interconnessione verso tutti
gli altri operatori.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Costituiscono caratteristiche migliorative della soluzione proposta dall’Offerente i
seguenti servizi:
Tabella 17: Servizi di Numero Personale e Numero Unico – Prestazioni opzionali
possibilità di definire piani di instradamento alternativi in base al giorno
(feriale/festivo), giorno della settimana e ora del giorno
filtro delle chiamate su base CLI
filtro delle chiamate su base PIN
reportistica sull’utilizzo accessibile via web
Il Fornitore dovrà presentare per i servizi di numero personale e numero unico:
•
•
•
•
•
la descrizione del servizio;
le modalità di funzionamento;
le modalità di variazione del profilo;
le modalità e i tempi di provisioning;
la lista delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio.
La tariffazione del servizio sarà a carico del chiamante, secondo le tariffe previste dal
Piano di Numerazione nazionale e del gestore della rete da cui viene originata la
chiamata. Il Fornitore assegnatario dovrà garantire nell’arco della Convenzione la
disponibilità di tali servizi alle Amministrazioni richiedenti per un minimo di 500
(cinquecento) numerazioni singole (tale limite potrà essere incrementato a discrezione del
Fornitore).
6.7
QUALITÀ DEI SERVIZI DI FONIA
Il Fornitore assegnatario dovrà impegnarsi a risolvere, nei tempi indicati nel seguito del
presente documento pena l’applicazione delle penali riportate al paragrafo 13.1 i guasti
che dovessero verificarsi relativamente ai servizi di fonia.
L’Offerente dovrà indicare i livelli di servizio che intende garantire sull’infrastruttura
messa a disposizione per prestare il servizio, con riferimento alla norma ESTI-ETR 138
(12/1997), ETSI EG 201 769 V1.1.2 (10/2000) e all’art. 10 del DPR 318/97. La Tabella
sottostante dovrà obbligatoriamente riportare i valori dei livelli di servizio garantiti
conformi alle soglie indicate e, laddove il parametro sia stato già indicato nella
documentazione prodotta dall’Offerente, il paragrafo di riferimento dell’Offerta Tecnica:
Tabella 18: Service Level Agreement
Traffico Nazionale
a 1 secondo
Servizio di Call Setup time inferiore
(1)
nel
X%
dei
casi
[%]
fonia
tradizionale Unsuccessful Call ratio [%] (2)
Call Setup time inferiore a 2 secondi
IPCentrex nel X% dei casi [%]
Unsuccessful Call ratio [%]
Soglia
Valore Offerto
> 90
< 0,5
> 90
< 0,5
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Note:
1. Call setup time: definito come da sezione 5.3 della norma ETSI – ETR 138, per
chiamate dirette a numeri fissi nazionali.
2. Unsuccessful call ratio: definito come da sezione 5.2 della norma ETSI – ETR
138. La condizione di unsuccessful call si deve considerare raggiunta, verso rete
fissa dopo 4 secondi per i collegamenti urbani e 6 secondi per quelli interurbani.
I parametri indicati relativi alla norma ETSI-ETR 138 sono da considerare in un
contesto di misura per i servizi oggetto della convenzione visti nella loro interezza, in
linea con la norma ETSI-EG 201 769 che recepisce la direttiva del Parlamento Europeo
98/10/EC.
Il Tempo di attesa netto per il servizio di Customer Care nel 95% dei casi (di cui al
paragrafo 10.1.1) è definito come il tempo, misurato in secondi, intercorrente fra la
risposta del Contact Center del Fornitore al collegamento con un operatore, al netto
dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR nel 95% dei casi.
I parametri sopra riportati rientrano tra quelli che il Fornitore dovrà includere nella
reportistica quadrimestrale alle Amministrazioni (di cui al paragrafo 9.1 e 9.2). In ogni
caso i valori indicati per Call set up time e Unsuccessful call ratio e Tempo di attesa netto
per il servizio di Customer Care dovranno poter essere verificabili e considerarsi
verificati a mezzo test richiesti dall’Amministrazione con un insieme di 100 (cento)
chiamate campione effettuate nell’intervallo 8.30 - 18.30 di più giorni lavorativi da
concordare con il Fornitore, in qualunque area in cui è fornito il servizio e in qualunque
sede di Amministrazione.
Tali parametri potranno anche essere oggetto di campagne di verifica, come indicato nel
paragrafo 13.6.
Qualora le Amministrazioni Contraenti o l’Amministrazione Aggiudicatrice a loro
insindacabile giudizio ritengano che il Fornitore non rispetti i parametri di qualità di
servizio dichiarati per Call set up time, Unsuccessful call ratio o Tempo di attesa netto
per il servizio di Customer Care, potranno richiedere in qualsiasi momento al Fornitore di
eseguire una specifica campagna di misura, con modalità di dettaglio concordate con
l’Amministrazione, realizzata a cura e spese del Fornitore entro 30 (trenta) giorni solari;
in mancanza l’Amministrazione richiedente potrà affidare a qualificata società esterna le
rilevazioni richieste addebitandone il costo al Fornitore, fatta salva l’applicazione delle
penali previste.
Qualora i report o la campagna di misure accertino il mancato rispetto dei parametri di
qualità dei servizi richiesti il Fornitore sarà tenuto a corrispondere le penali di cui ai
paragrafi 13.1 e 13.4.
Il Tempo di ripristino, in ore nel 95% dei casi (di cui al paragrafo 10.4) è definito
come il tempo, misurato in ore all’interno della finestra di erogazione del servizio,
intercorrente tra l’istante di segnalazione del disservizio al Fornitore e la chiusura dello
stesso. Nel solo caso in cui il numero di disservizi ripristinati nel quadrimestre oltre lo
SLA target sia pari a 1 (uno), le penali per il Tempo di ripristino non verranno applicate
in quanto la casistica non può considerarsi statisticamente rilevante.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
7
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
7.1
DESCRIZIONE GENERALE E REQUISITI BASE
I servizi di connettività previsti dalla Convenzione saranno basati sul protocollo IP
(Internet Protocol) e saranno erogati per:
•
collegare tra di loro, tramite la realizzazione di reti private virtuali (Virtual
Private Network, VPN) con estensione geografica, le diverse sedi di:
o una stessa Amministrazione (intranet)
o Amministrazioni diverse, afferenti allo stesso Fornitore assegnatario, con
necessità di scambiare informazioni su base costante ed in modo controllato
(extranet), secondo quanto indicato al paragrafo 7.3
• consentire la comunicazione con server e stazioni della rete Internet (internet).
Tali servizi di connettività potranno essere sottoscritti anche indipendentemente l’uno
dall’altro dalle Amministrazioni Contraenti.
La sede di un’Amministrazione che faccia uso dei servizi di connettività oggetto di questa
gara dovrà poter realizzare una VPN anche con altre sedi raggiungibili attraverso Internet
o con sedi per cui i servizi di connettività siano offerti da un Fornitore differente dai
Fornitori assegnatari della presente gara. Il collegamento delle sedi servite da altri
fornitori dovrà avvenire esclusivamente via Internet con possibilità di terminare l’accesso
S-VPN direttamente sul POP dell’Offerente, iniettando quindi il relativo traffico sulla
VPN dell’Amministrazione.
L’Offerta Tecnica dovrà anche includere la possibilità di sottoscrivere servizi
differenziati la cui fornitura dovrà essere basata sullo standard Differentiated Services
(DiffServ) specificato, tra le altre, nelle RFC-2474, 2475, 2597, 3246. Le caratteristiche
dei servizi differenziati saranno trattate nei paragrafi 7.4.1 e 7.8.
Un’Amministrazione potrà richiedere servizi di accesso IP dedicato alla rete di trasporto
IP/MPLS del Fornitore che potrà realizzare la VPN dell’Amministrazione su di una
piattaforma IP condivisa con altri propri clienti garantendo i requisiti di servizio richiesti
(banda, classe di servizio, etc.), l’affidabilità, la scalabilità e la riservatezza delle
informazioni scambiate nella VPN.
La VPN dovrà garantire lo scambio dei pacchetti IP secondo le modalità previste per i
casi indicati nei paragrafi successivi e mantenere le caratteristiche proprie di una rete
privata fra cui la possibilità di utilizzare un piano di indirizzamento IP privato,
eventualmente sovrapposto a quello di altre VPN secondo la RFC-1918.
La connessione alla rete geografica potrà avvenire sia mediante accessi IP commutati che
always on, nel qual caso potrà essere realizzata mediante tecnologie:
•
•
•
•
xDSL
SDH
reti Ethernet metropolitane (MAN)
eventuali altre tecnologie equivalenti (in questo caso dovranno essere garantite le
prestazioni previste per il servizio IP dedicato basato su accessi xDSL di cui al
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paragrafo 7.6 e per il servizio IP dedicato basato su accessi Ethernet/SDH di cui
al paragrafo 7.7).
L’Amministrazione potrà richiedere una combinazione di accessi delle tecnologie sopra
elencate per far partecipare alla propria VPN intere reti locali (Local Area Network,
LAN) di una sede oppure alcune singole stazioni di lavoro, e/o fornire accesso ai servizi
IP di connettività verso Internet. La scelta della tipologia di accesso da utilizzare nel caso
specifico si potrà basare su considerazioni di tipo funzionale, prestazionale ed economico
in relazione al tipo di applicazioni e ai profili di utenza.
I servizi dati inclusi in Convenzione si intendono caratterizzati almeno da una
disponibilità base del 95,0% per gli accessi xDSL e del 99,0% per gli accessi
Ethernet/SDH. All’atto della sottoscrizione del servizio, o tramite una successiva richiesta
di variazione l’Amministrazione contraente potrà aggiungere al servizio base un servizio
di backup mediante la richiesta di un accesso con elevata affidabilità. A tal proposito
saranno previsti due profili di servizio:
•
l’opzione base per cui il servizio di accesso alla dorsale IP (costituito dal servizio
di accesso principale e dal servizio di accesso di backup) dovrà essere
caratterizzato da una disponibilità minima del 99,5%
• l’opzione avanzata per cui il servizio di accesso alla dorsale IP (costituito dal
servizio di accesso principale e dal servizio di accesso di backup) dovrà essere
caratterizzato da una disponibilità minima del 99,99%
Per la descrizione dei requisiti funzionali del servizio di accesso di backup si rimanda a
quanto riportato nei paragrafi 7.6.3 e 7.7.3.
La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai
paragrafi 9.1 e 9.2.
Per ogni servizio di accesso presente in Convenzione, l’Offerta Tecnica dovrà includere i
dettagli sulle soluzioni tecniche adottate per garantire i tre livelli di disponibilità e
specificare le modalità di misurazione degli stessi, e gli eventuali miglioramenti offerti
che, però, non saranno oggetto di valutazione tecnica.
Per ogni servizio descritto nel presente capitolo, l’Offerta Tecnica dovrà indicare:
•
•
•
le soluzioni tecniche su cui si basa la realizzazione;
gli standard cui sono conformi;
i tempi di attivazione (provisioning) e/o eventuale cessazione, in termini di tempo
minimo e massimo.
Ai fini della valorizzazione economica, si precisa che la durata contrattuale minima dei
servizi di connettività descritti nel presente Capitolato è pari a:
•
•
7.2
3 mesi per gli accessi xDSL;
1 anno per gli accessi Ethernet/SDH.
COPERTURA DEL SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ IP
Il Fornitore Assegnatario dovrà offrire i servizi di:
•
accesso IP commutato (dial-up) su tutto il territorio nazionale;
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
accesso IP dedicato basato su accessi xDSL almeno in tutte le aree coperte
dall’offerta bitstream dell’OD alla data dell’ordinativo;
accesso IP dedicato basato su accessi in fibra ottica obbligatoriamente nelle città
di Roma e Milano, eventualmente altrove a seguito di analisi di fattibilità tecnica
realizzata dallo stesso.
Il Fornitore Assegnatario sarà responsabile dell’attestazione delle linee di accesso fino al
primo locale tecnico messo a disposizione dall’Amministrazione Contraente per le linee
di telecomunicazioni.
Qualora l’erogazione di un servizio risultasse, in casi particolari, tecnicamente
impossibile nelle modalità offerte, il Fornitore dovrà descrivere all’Amministrazione
Contraente le motivazioni che ne impediscono l’erogazione e dovrà impegnarsi a
pianificare una soluzione alternativa effettuando tutto quanto ragionevolmente necessario
a risolvere la problematica tecnica emersa con lo scopo di garantire l’erogazione del
servizio richiesto.
7.3
SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI DEL SERVIZIO DI VPN
L’Offerente dovrà fornire delle VPN IP tra loro indipendenti, intendendo con ciò che il
piano di indirizzamento di ogni singola Amministrazione Contraente, eventualmente
privato in conformità con la RFC-1918, dovrà poter essere stabilito in modo
completamente autonomo dall’Amministrazione stessa. L’Offerente dovrà pertanto
garantire il servizio anche in presenza di piani di indirizzamento sovrapposti, vale a dire
in casi in cui gli stessi indirizzi siano utilizzati in più sedi della stessa VPN o in sedi di
VPN differenti che debbono scambiare dati tra di loro, eventualmente indicando
all’Amministrazione Contraente un possibile percorso di migrazione del proprio piano di
indirizzamento verso uno coerente con quelli utilizzati in altre sedi.
L’Offerta Tecnica dovrà dare evidenza delle soluzioni tecniche da adottare nei casi di
piani di indirizzamento sovrapposti.
La sottoscrizione del servizio VPN da parte di un’Amministrazione dovrà includere anche
un servizio di progettazione o, alternativamente, di supporto alla progettazione della VPN
stessa. Tale servizio dovrà coprire le problematiche che nascono dall’interazione tra la
VPN e la rete IP in ognuna delle sedi interconnesse, incluso il trasporto dati, routing e
sicurezza.
La dorsale di trasporto IP dell’Offerente dovrà consentire lo scambio di pacchetti IP con
differenti modalità, a seconda dei seguenti casi:
•
•
all’interno della medesima VPN IP: ogni accesso IP di una delle tipologie
precedentemente elencate (cfr. paragrafo 7.1) potrà comunicare con ogni altro
accesso
tra VPN IP differenti: il Fornitore assegnatario dovrà consentire la totale visibilità
tra VPN distinte, la visibilità delle sole sedi centrali di VPN distinte oppure
consentire a più VPN distinte la visibilità di una VPN centrale.
L’Amministrazione Contraente che possiede la VPN comunicante con le altre
dovrà poter definire delle politiche di controllo (per esempio tramite firewall) che
verranno poi configurate e mantenute dall’Offerente
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
verso collegamenti ad Internet: un sottoinsieme degli accessi IP della VPN potrà
comunicare con destinazioni IP esterne alla VPN. L’Amministrazione Contraente
dovrà poter definire delle politiche di controllo (per esempio tramite firewall) che
verranno poi configurate e mantenute dall’Offerente.
Nell’Offerta Tecnica dovranno essere illustrate le tecnologie adottate a livello 2 e/o 3 per
realizzare le VPN (per esempio protocolli di routing e meccanismi per la riservatezza e
l’autenticazione dei dati).
7.3.1
VPN Sicure
L’Offerta, oltre alle normali VPN, dovrà comprendere anche quelle sicure (note come SVPN).
Le S-VPN offerte dovranno essere implementate tramite l’architettura IPsec (RFC-2401 e
successori) in modalità tunnel-mode tramite i formati AH (Authentication Header) ed
ESP (Encapsulating Security Payload), come definiti rispettivamente negli RFC-2402 e
RFC-2406.
L’Offerente potrà scegliere gli apparati che riterrà più adeguati, ferme restando la
garanzia della sicurezza end-to-end e l’esigenza di garantire le prestazioni del sistema
trasmissivo.
Per il calcolo dell’ICV (Integrity Check Value) in entrambi i formati è richiesto che sia
supportato almeno l’algoritmo HMAC-SHA-1-96 (RFC-2404). Per la parte di cifratura
nel formato ESP deve essere supportata almeno la modalità CBC con l’algoritmo Triplo
DES (tecnicamente noto come DES-EDE3) come descritta in RFC-2451. Deve anche
essere supportato l’algoritmo NULL (nessuna cifratura) come descritto in RFC-2410, al
fine di permettere l’uso del formato ESP anche solo per autenticazione.
Per la creazione e la negoziazione delle associazioni di sicurezza IPsec (SA, Security
Association) è richiesto che il sistema supporti il protocollo IKE (RFC-2409) con
autenticazione:
•
•
mediante segreto condiviso (pre-shared keys)
mediante certificati X.509v3, secondo il profilo PKIX (RFC-3280). In questo
caso il sistema deve essere in grado di utilizzare certificati a chiave pubblica
emessi da autorità di certificazione conformi al profilo PKIX (RFC-3280).
Inoltre, devono anche essere accettati i certificati rilasciati da CA iscritte nell'Elenco
Pubblico dei Certificatori, diffuso dal Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica
Amministrazione (oggi DigitPA). I moduli componenti il sistema IPsec devono effettuare
la verifica dello stato di validità dei certificati almeno tramite download di una CRL
X.509v2 (profilo PKIX, RFC-3280) da un server HTTP o LDAP.
L’Offerta Tecnica dovrà specificare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente,
evidenziando il rispetto dei requisiti richiesti.
7.4
SPECIFICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI APPLICABILI ALLA DORSALE DI
TRASPORTO IP
L’Offerente dovrà erogare i servizi di connettività IP:
•
disponendo di una propria dorsale di trasporto IP
o tra gli accessi di una stessa VPN
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
o tra accessi di differenti VPN
o tra un accesso della VPN e la rete Internet
oppure accedendo ai servizi di una o più dorsali di trasporto IP di altri operatori.
Tale dorsale dovrà inoltre essere in grado di supportare la configurazione di VPN IP tra
loro indipendenti, (cfr. paragrafo 7.3).
Il piano di indirizzamento IP degli accessi e delle stazioni o sottoreti visibili dall’esterno
delle VPN sarà concordato con le singole Amministrazioni. L’Offerente dovrà possedere
lotti di indirizzi pubblici da assegnare alle Amministrazioni Contraenti che ne facessero
richiesta o, alternativamente, consentire l’utilizzo di indirizzi IP pubblici di proprietà
dell’Amministrazione stessa.
A richiesta dell’Amministrazione il Fornitore assegnatario dovrà gestire il traffico
multicast sugli accessi dell’Amministrazione. La dorsale di trasporto IP dovrà essere in
grado di inoltrare traffico multicast, cioè pacchetti IP il cui indirizzo destinazione sia
conforme a quanto specificato dalla RFC-1112. Il servizio multicast dovrà essere
disponibile per ciascun profilo di servizio di accesso previsto in Convenzione e descritto
nei paragrafi 7.6.1 e 7.7.1. L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche per
realizzare il routing e l’inoltro di pacchetti multicast sulla dorsale di trasporto IP.
L’Offerente dovrà inoltre garantire che la rete dorsale IP venga costantemente monitorata
in modo che non rappresenti mai il “collo di bottiglia” rispetto alla configurazione degli
accessi IP acquisiti dall’Amministrazione Contraente nell’ambito della presente
Convenzione
7.4.1
Servizi differenziati
In funzione delle applicazioni trasportate, la dorsale di trasporto IP dovrà essere in grado
di garantire servizi differenziati basati sullo standard DiffServ (RFC-2474, RFC-2475 e
seguenti) per il trasferimento dei pacchetti IP e dovrà gestire almeno le 4 classi di servizio
indicate nella Tabella 19.
L’Offerta Tecnica dovrà riportare le politiche di classificazione e prioritizzazione del
traffico in base ai 6 bit del DSCP (DiffServ Code Point), ovvero i primi 6 bit del campo
TOS dell’ header IPv4, o in base ai tre bit del campo EXP presente nella label MPLS
(RFC-3270) e specificare le modalità realizzative proposte dall’Offerente che avrà piena
autonomia nello scegliere la corrispondenza tra:
•
•
le classi di servizio e i DS codepoint con cui contrassegnare i pacchetti;
i DS codepoint e il trattamento (ad esempio per-hop behaviour, PHB) realizzato
dai nodi della dorsale di trasporto IP.
La differenziazione del servizio dovrà riguardare sia il traffico unicast (cioè i pacchetti
destinati a singole stazioni) che il traffico multicast (cioè il traffico destinato a un gruppo
di stazioni identificato tramite un indirizzo multicast rispondente alle specifiche della
RFC-1112).
La Tabella 19 riporta i valori prestazionali minimi che dovranno essere rispettati dal
Fornitore assegnatario per ciascuna classe di servizio differenziato.
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Tabella 19: Classi di servizio differenziato
ID
Denominazione
Applicazioni tipiche
Ritardo di
trasferimento
Jitter
Packet Loss
RI
Real-time
interattivo
Telefonia e
videoconferenza
OWD < 40 ms
10 ms
< 0,1%
SU
Streaming
unidirezionale
Video on demand e video
distribuzione
OWD < 250 ms
250 ms
< 0,5%
MC
Mission critical
RTD < 100 ms
-
< 0,1%
BE
Best effort
RTD < 500 ms
-
-
Applicazioni aziendali
sensibili al ritardo
Posta elettronica, file
transfer, web surfing,
applicazioni di backup
distribuito
Dove:
•
•
•
•
RTD (Round Trip Delay): tempo necessario ad un pacchetto IP per compiere la
tratta origine-destinazione-origine in un tragitto end-to-end
OWD (One Way Delay): tempo necessario ad un pacchetto IP per compiere la
tratta origine-destinazione in un tragitto end-to-end.
Jitter: deviazione standard del ritardo di trasferimento dei pacchetti;
Packet Loss: percentuale dei pacchetti trasmessi e non consegnati dalla rete
rispetto alla totalità dei pacchetti trasmessi;
Le quattro classi di servizio elencate nella Tabella 19 dovranno essere incluse nell’Offerta
e caratterizzate come segue:
•
•
•
•
RI: tale classe di servizio real-time interattivo prevede un ritardo di trasferimento
dei pacchetti basso e pressoché costante con un jitter estremamente contenuto in
modo da assicurare l’interazione tra utenti e un buon livello di qualità nella
riproduzione di contenuti multimediali. La classe di servizio RI non definisce
requisiti particolarmente stringenti sulla perdita di pacchetti in quanto anche
perdite limitate gararantiscono comunque l’intelligibilità della comunicazione. In
questo senso tale classe di servizio è adatta ad applicazioni come la telefonia e la
videoconferenza.
SU: tale classe di servizio unidirezionale, indicata per applicazioni di
distribuzione o streaming on demand, non ha particolari requisiti sul valore
assoluto del ritardo di trasferimento e sulla perdita di pacchetti e tollera un jitter
moderatamente più ampio rispetto alla classe di servizio RI.
MC: tale classe di servizio mission critical, adatta ad applicazioni aziendali o
transazionali, garantisce basse perdite di pacchetti e contenuti ritardi di
trasferimento. Di conseguenza, i tempi di risposta risultano accettabili dal punto
di vista degli utenti e non compromettono la produttività.
BE: tale classe di servizio best effort, adatta ad applicazioni che non prevedono
un’interazione diretta con l’utente come la posta elettronica, la consultazione di
pagine web o la sincronizzazione di basi di dati, utilizza le risorse di rete lasciate
libere dagli altri servizi e non è caratterizzata da particolari livelli di tassi di
perdita di pacchetti o di ritardi di trasferimento, ferme restando prestazioni
accettabili dal punto di vista dell’utente. La classe di servizio Best Effort è da
intendersi compresa nel canone del servizio di connettività base.
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L’Offerta Tecnica dovrà specificare le soluzioni tecniche proposte indicando gli standard
su cui queste siano basate. Inoltre, dovrà evidenziare il rispetto dei suddetti requisiti, le
modalità di misurazione degli stessi e gli eventuali miglioramenti offerti che, però, non
saranno oggetto di valutazione tecnica.
7.5
SERVIZI DI ACCESSO IP COMMUTATO (DIAL-UP)
7.5.1
Specifiche funzionali e standard applicabili
Il servizio IP con accesso commutato dovrà consentire alle Amministrazioni di accedere
secondo necessità (modalità on-demand) alla propria VPN IP.
Il servizio sarà erogato da nodi di accesso (POP) opportunamente distribuiti sul territorio
nazionale ai quali sarà possibile accedere tramite linee telefoniche POTS/ISDN.
Il servizio IP con accesso commutato, dovrà consentire di trasportare datagrammi IP
verso ogni altro accesso (dedicato o commutato) appartenente alla medesima VPN IP
sulla base dell’indirizzo IP di destinazione. Nel caso in cui l’Amministrazione Contraente
abbia acquistato anche la connettività Internet, i datagrammi IP con indirizzo di
destinazione non appartenenti alla VPN dovranno essere inoltrati alle funzioni di
interfacciamento verso Internet (cfr. paragrafo 7.9).
L’instaurazione di una connessione al POP dovrà prevedere l’autenticazione del
chiamante mediante protocollo CHAP (RFC-1994) sulla base di una coppia usernamepassword. Opzionalmente dovrà essere implementata anche l’autenticazione sulla base
del CLI chiamante.
Ad ogni Username dovrà corrispondere un indirizzo IP assegnato staticamente o
dinamicamente dal POP secondo quanto concordato con l’Amministrazione Contraente.
La connessione da linea analogica (POTS) dovrà avvenire conformemente ai seguenti
standard:
•
•
•
V21, V22, V22bis, V32, V32bis, V34, V34bis, K56Flex, V90, V92
V42, MNP4 (correzione dell’errore)
V42bis, MNP5 (compressione dei dati).
La connessione da rete ISDN dovrà avvenire con uno o due canali B (64 Kbps)
conformemente allo standard ETSI 300 102, secondo quanto stabilito in sede di
configurazione del servizio.
Il servizio IP di tipo commutato dovrà essere basato sul protocollo PPP (RFC-1661) e, nel
caso di utilizzo contemporaneo di due canali B ISDN, dovrà essere supportato il
protocollo Multilink PPP (RFC-1717 e seguenti).
I servizi di accesso di tipo commutato da linea POTS o tramite un canale B ISDN
dovranno garantire, in qualunque fascia oraria, una banda minima IP di accesso fino alla
dorsale IP pari a 30 Kbps (compatibilmente con la velocità fisica effettiva nel caso di
linea POTS), mentre nel caso di utilizzo contemporaneo di due canali B ISDN il valore
dovrà essere di 110 Kbps.
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7.5.2
Servizi CPE
Per la fruizione dei servizi IP con accesso commutato saranno disponibili due modalità:
•
•
7.5.3
Monohost (modalità base). La stazione di lavoro che accede al servizio dovrà
essere corredata di Modem o TA ISDN (che non fanno parte della presente
fornitura). Il collegamento avviene tramite chiamata al numero telefonico del
Fornitore Assegnatario. Non è prevista l’installazione di alcun apparato CPE
presso la sede del chiamante. La configurazione della stazione di lavoro è
responsabilità dell’Amministrazione Contraente, che si avvale eventualmente del
supporto erogato dal servizio di assistenza telefonica del Fornitore Assegnatario
Multihost (opzionale - limitato all’accesso tramite linea ISDN). Il Fornitore
Assegnatario dovrà disporre di un CPE con interfaccia LAN 10BaseT da
installare presso la sede dell’Amministrazione Contraente. Il CPE implementerà
funzioni di routing IP per collegare alla VPN IP di appartenenza più stazioni di
lavoro collegate in LAN e dovrà supportare funzionalità NAT/PAT che dovranno
essere configurate secondo le richieste dell’Amministrazione in relazione al piano
di indirizzamento IP RFC-1918 implementato.
Copertura del servizio
Le utenze abilitate potranno connettersi alla rete da tutto il territorio nazionale,
indipendentemente dall’area locale dalla quale viene originata la chiamata, senza alcuna
limitazione temporale.
7.5.4
Modalità di acquisizione del servizio
Saranno possibili due modalità di acquisizione dei servizi di accesso dial-up:
•
•
7.5.5
Su base Nominale. L’Amministrazione contrattualizza un lotto di user-name. Il
dimensionamento delle porte e dell’infrastruttura di accesso è totalmente a carico
del Fornitore assegnatario che deve garantire, secondo quanto prescritto, la
disponibilità del servizio in termini di tasso di occupato
Su base Porta Virtuale. Vengono contrattualizzate un numero massimo di porte
virtualizzate su tutto il territorio nazionale, che corrispondono al numero di utenti
contemporaneamente connessi in rete. Quando viene raggiunto il numero
massimo consentito, un’ulteriore richiesta di connessione da parte di un utente
viene rifiutata dalla rete. In questo caso l’Amministrazione definisce le proprie
utenze senza nessun vincolo sul numero ed è quindi responsabile del rapporto di
concentrazione (numero totale utenti) / (numero massimo porte virtualizzate). Il
Fornitore assegnatario dovrà garantire la disponibilità del servizio quando il
numero di utenti contemporaneamente connessi è minore o uguale al numero
massimo di porte contrattualizzato.
Tariffazione del servizio
Le linee telefoniche POTS o ISDN utilizzate per accedere ai servizi dial-up saranno a
carico dell’Amministrazione Contraente, che dovrà provvedere alla loro eventuale
attestazione in corrispondenza del CPE. Potranno tuttavia presentarsi casi in cui
l’Amministrazione desideri abilitare particolari classi di funzionari (es. Magistrati, Forze
dell’ordine, ecc.) ad accedere ai servizi di connettività dall’esterno di sedi
dell’Amministrazione.
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Si avranno pertanto quattro diversi scenari di addebito per il traffico generato, secondo la
seguente distinzione:
Accessi da Linee Telefoniche contrattualizzate dall’Amministrazione nell’ambito della
Convenzione:
•
•
Addebito sulla linea chiamante dell’Amministrazione. La connessione dovrà
avvenire con la tariffazione stabilita per il traffico urbano
Addebito sulla linea chiamante dell’Amministrazione a Canone con traffico
incluso (IP Commutato FLAT). L’Amministrazione potrà decidere di
acquistare il servizio pagando un canone mensile inclusivo di un monte ore di
collegamento giornaliero oltre le quali il servizio non è garantito dal Fornitore,
che potrà anche inibire l’utilizzo dello stesso oltre il monte ore acquistato. Tale
servizio dovrà essere basato su numerazione unica su tutto il territorio nazionale,
senza tariffazione a tempo e senza costo di collegamento (nessuno scatto alla
risposta).
Il monte ore richiesto da garantire alla sola utenza per cui l’Amministrazione
Contraente ha scelto di sottoscrivere il servizio dovrà essere di almeno 6 (sei) ore
giornaliere nella finestra temporale 08:00 – 20:00, tutti i giorni escluse le
Domeniche e i Festivi. Potranno essere previsti meccanismi di:
disconnessione automatica per inattività del collegamento, per rendere la
connessione teoricamente senza nessun limite temporale. L’Offerente
dovrà descrivere nella sua risposta le modalità tecniche adottate per
realizzare la prestazione richiesta, avendo cura di precisare il tempo
massimo consentito di inattività del collegamento oltre il quale sarà
attivata la prestazione di disconnessione automatica. Tale tempo non
potrà in ogni caso essere inferiore a 10 minuti.
o “quarantena” del collegamento (periodi di disconnessione forzata nei
quali non è possibile effettuare la connessione), per aumentare il tempo
totale di connessione giornaliera (tali periodi non potranno comunque
superare globalmente le 6 ore al giorno).
Accessi da Linee Telefoniche non appartenenti all’Amministrazione:
o
•
Addebito sulla linea chiamante non appartenente all’Amministrazione. La
connessione dovrà avvenire con la tariffazione urbana addebitata sulla linea
chiamante, indipendentemente dall’area locale alla quale appartiene la linea
chiamante. La numerazione dei POP per l’accesso al servizio dovrà essere
coerente con il Piano di Numerazione nazionale vigente.
In aggiunta alle modalità sopra elencate, deve essere comunque previsto:
•
Addebito al Chiamato (Amministrazione). Numerazione unica su tutto il
territorio nazionale con totale addebito all’Amministrazione di appartenenza (es.
numerazione in decade 8 o in decade 7). La tariffazione sarà quella
esplicitamente prevista per i servizi di raccolta su Numero Verde da fisso.
L’Offerta Tecnica dovrà descrivere la soluzione proposta.
7.5.6
Gestione e supporto utenze
Al fine di garantire il migliore utilizzo del sistema, l’Offerente dovrà rendere disponibile
un’apposita applicazione con interfaccia web per:
•
consentire all’utente l’individuazione del numero a tariffazione urbana del POP
corrispondente ai vari distretti telefonici nazionali;
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• fornire linee guida all’utente sulle modalità di utilizzo del servizio.
La gestione delle eventuali utenze (username/password) corrispondenti ad accessi dial-up
per i quali è stato fornito il CPE con funzioni di router sarà comunque a carico
dell’Offerente, pertanto l’Amministrazione Contraente, relativamente alla gestione diretta
o indiretta delle informazioni di autenticazione dovrà occuparsi soltanto delle username
degli utenti che accedono in modalità commutata monohost (cfr paragrafo 7.5.2).
7.5.7
Autenticazione e autorizzazione sessioni
Al fine di garantire la massima efficacia delle funzioni di tracciamento, il POP dovrà
rifiutare chiamate prive dell’indicazione del numero telefonico chiamante (CLI), a meno
che un esplicito accordo con la singola Amministrazione Contraente consenta tale
modalità di accesso.
Per l’autenticazione, l’autorizzazione ed il tracciamento delle sessioni dial-up dovrà
essere utilizzato il protocollo RADIUS.
Nel caso di utilizzo del servizio dial-up per accesso remoto alla Intranet da parte di
soggetti che utilizzano stazioni di lavoro fisse o mobili, esiste la necessità da parte
dell’Amministrazione Contraente di creare, cancellare e modificare le singole utenze e i
relativi profili nel corso dell’esercizio.
A tal fine l’Offerente dovrà mettere a disposizione del referente dell’Amministrazione
Contraente un’applicazione con interfaccia web per gestire remotamente le informazioni
utilizzate dal Server RADIUS per le funzioni di Autenticazione ed Autorizzazione.
L’utente finale dial-up dovrà comunque disporre di una funzione di cambio password
sempre tramite interfaccia Web.
Qualora l’Amministrazione Contraente già disponga di un sistema RADIUS standard o di
una piattaforma HW idonea ad ospitarlo e intenda gestire in proprio le utenze dial-up,
l’Offerente sarà tenuto a fornire, senza alcun onere aggiuntivo, tutto il supporto
necessario per l’integrazione, nella propria soluzione di accesso dial-up, del sistema
RADIUS gestito direttamente dall’Amministrazione Contraente, inclusa la fornitura e la
manutenzione di tutti gli eventuali componenti SW necessari (esclusa eventuale
connettività).
7.5.8
Tracciamento delle connessioni
Tutte le connessioni da rete commutata dovranno essere tracciate mediante generazione
degli opportuni record di accounting verso uno o più server RADIUS. Per ogni
connessione dovranno essere registrate come minimo le seguenti informazioni:
•
•
•
7.6
CLI (assente solo nel caso di esplicita richiesta da parte dell’Amministrazione di
accettare chiamate prive di CLI)
Data, ora e durata della connessione
Indirizzo IP assegnato.
SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU XDSL
L’Offerta dovrà prevedere almeno le seguenti alternative per l’inoltro di pacchetti IP:
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• da e verso la VPN dell’Amministrazione che fruisce del servizio
• da e verso Internet.
Tali modalità dovranno essere sottoscrivibili separatamente o in combinazione e dovrà
essere possibile il tracciamento (logging) dei differenti tipi di traffico.
7.6.1
Specifiche Funzionali
Il servizio di accesso IP dedicato basato su tecnologia xDSL dovrà collegare alla rete di
trasporto IP dell’Offerente le sedi delle Amministrazioni per le quali è richiesta una
connessione sempre attiva e/o una banda passante superiore a quella ottenibile con
accessi basati su tecnologie dial-up.
Il servizio dovrà consentire di trasportare datagrammi IP verso ogni altro accesso (IP
dedicato o commutato) appartenente alla medesima VPN IP sulla base dell’indirizzo IP di
destinazione. Nel caso in cui l’Amministrazione abbia contrattualizzato anche la
connettività Internet:
•
i datagrammi IP con indirizzo IP di destinazione pubblica (cioè non appartenente
al piano di numerazione RFC-1918 della VPN) dovranno essere inoltrati alle
funzioni di interfacciamento verso Internet (cfr. paragrafo 7.9)
•
il traffico verso altre VPN IP delle Amministrazioni afferenti allo stesso Fornitore
assegnatario (cfr. paragrafo 7.3) deve restare di tipo privato.
Per quanto riguarda le velocità, la rete di accesso dovrà implementare i profili di accesso
di tipo Sbilanciato (asimmetrico) e Bilanciato (simmetrico) elencati nella Tabella 20.
La tariffazione prevista dall’Offerta dovrà essere di tipo flat per ogni profilo di accesso.
Il servizio di accesso IP dedicato basato su tecnologia xDSL verrà caratterizzato dai
seguenti parametri prestazionali riferiti al PAS (punto di accesso al servizio, inteso come
interfaccia fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di
responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione):
•
•
BMG, ovvero Banda Minima Garantita IP di accesso alla dorsale;
BP, ovvero Banda massima di Picco consentita e raggiungibile in assenza di
congestione della rete di accesso.
I profili di accesso di tipo Bilanciato realizzeranno:
•
•
un canale virtuale dalla dorsale IP verso la sede d’utente (canale downlink);
un canale virtuale dalla sede utente verso la dorsale IP (canale uplink).
caratterizzati da identici valori associati ai parametri prestazionali BMG e BP.
I profili di tipo Bilanciato potranno essere basati su tecnologia SHDSL o equivalente per
velocità di linea fino a 8 Mbps.
I profili di accesso di tipo Sbilanciato, invece, saranno caratterizzati da valori diversi dei
parametri BMG e BP per i canali downlink e uplink e potranno essere basati su
tecnologia ADSL o equivalente per velocità di linea fino a 20 Mbps in downlink.
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Per entrambe le tipologie di accesso, le scelte architetturali e tecnologiche per il
collegamento alla dorsale IP dell’Offerente saranno di totale competenza di quest’ultimo.
La fornitura del Local Loop e del CPE è da intendersi, per tutti i profili richiesti, a carico
dell’Offerente, che potrà avvalersi di strutture e tecnologie acquisite nelle modalità che
riterrà più opportune.
Le scelte tecniche adottate per la fornitura dei profili di accesso riportati in Tabella 20
saranno oggetto di valutazione tecnica, pertanto la descrizione dovrà essere
sufficientemente dettagliata da consentire una verifica della conformità della soluzione
proposta rispetto ai requisiti prestazionali prescritti.
In particolare, per ogni accesso di tipo Sbilanciato dovranno essere descritti:
•
•
•
•
•
•
•
•
la catena impiantistica che realizza l’accesso;
le modalità di configurazione dell’accesso utilizzati in funzione del tipo di
servizio richiesto (ad esempio Fast o Interleaved);
la tipologia della linea di accesso (fixed o rate adaptive) avendo cura di
specificare i parametri che potrebbero limitare la velocità di linea. In ogni caso,
dovrà essere sempre garantita la BMG contrattualizzata;
la coesistenza o meno del servizio di tipo sbilanciato con altri servizi della
Convenzione che utilizzano una banda di frequenza diversa;
le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite
rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o
rete di altri Operatori;
le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD
(servizio bitstream), alla rete del Fornitore o alla rete di altri Operatori;
le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP
di accesso alla rete di trasporto;
gli eventuali meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente in caso
di un guasto su apparati della rete del Fornitore.
Per ogni accesso di tipo Bilanciato, l’Offerente dovrà descrivere:
•
•
•
•
•
•
•
•
la catena impiantistica che realizza l’accesso;
il protocollo di livello 2 utilizzato;
la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche
prestazionali;
le modalità di affasciamento a livello fisico o a livello “data link” di più accessi
per realizzare profili di servizio con BP superiore al 2 Mbps;
le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite
rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o
rete di altri Operatori;
le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD
(servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;
le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP
di accesso alla rete di trasporto;
gli eventuali meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente in caso
di un guasto su apparati della rete del Fornitore.
I valori riportati in tabella relativamente a BMG e BP sono da intendersi come minimi.
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Eventuali caratteristiche migliorative relativamente ai profili di accesso, qualora offerte,
saranno oggetto di valutazione.
La Tabella 20 riporta i valori minimi di BMG e BP dei profili di accesso IP basati su
xDSL.
Tabella 20: Profili di accesso per il servizio IP basato su xDSL
Le velocità si intendono riferite al canale logico tra PAS e dorsale IP.
ID
Tipo di Profilo
canale DOWNstream
BMG
BP
canale UPstream
BMG
BP
S0
Sbilanciato
32 Kbps
640 Kbps
32 Kbps
256 Kbps
S1
Sbilanciato
128 Kbps
1.280 Kbps
128 Kbps
256 Kbps
S2
Sbilanciato
256 Kbps
1.280 Kbps
256 Kbps
512 Kbps
S3
Sbilanciato
512 Kbps
2 Mbps
512 Kbps
512 Kbps
S4
Sbilanciato
512 Kbps
4 Mbps
512 Kbps
512 Kbps
S5
Sbilanciato
512 Kbps
20 Mbps
512 Kbps
1 Mbps
B1
Bilanciato
384 Kbps
1.536 Kbps
384 Kbps
1.536 Kbps
B2
Bilanciato
512 Kbps
1.600 Kbps
512 Kbps
1.600 Kbps
B3
Bilanciato
1 Mbps
1.600 Kbps
1 Mbps
1.600 Kbps
B4
Bilanciato
2 Mbps
3.250 Kbps
2 Mbps
3.250 Kbps
B5
Bilanciato
3 Mbps
6.500 Kbps
3 Mbps
6.500 Kbps
B6
Bilanciato
4 Mbps
6.500 Kbps
4 Mbps
6.500 Kbps
B7
Bilanciato
6 Mbps
6.500 Kbps
6 Mbps
6.500 Kbps
7.6.2
Servizi CPE
Presso la sede dell’Amministrazione dove viene erogato il servizio di accesso dedicato
xDSL dovrà essere fornito, installato, configurato e mantenuto, a cura dell’Offerente, un
apparato CPE (Customer Premise Equipment) con funzioni di router IP e dotato di
interfaccia Ethernet 10BaseT o FastEthernet 100BaseTX.
Il punto di accesso al servizio (PAS), inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del
servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle
risorse di rete proprie dell’Amministrazione, sarà l’interfaccia 10BaseT o 100BaseTX del
CPE dell’Offerente.
I CPE di tipo router dovranno supportare funzionalità NAT/PAT, che dovranno essere
configurate secondo le richieste dell’Amministrazione Contraente in relazione al piano di
indirizzamento IP RFC- 1918 implementato.
In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere la tipologia e la configurazione
del CPE che prevede di associare a ciascun profilo riportato in tabella 21A, indicando nel
dettaglio almeno le seguenti caratteristiche:
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•
•
•
•
•
•
•
•
•
7.6.3
alimentazione (ad es. tramite interfaccia USB);
velocità di linea, espressa in kbpsec e kpacket/sec;
tipo e numerosità di interfacce presenti;
protocolli di livello 2/3/4 della pila OSI supportati (protocolli di switching,
routing, tunneling)
dati di targa (DRAM, FLASH, e sistema operativo presente);
eventuali funzionalità aggiuntive (ad es. software per multicast, firewall, DHCP,
autenticazione);
dimensioni;
peso;
garanzia del prodotto.
Accessi con Elevata Affidabilità
La Convenzione prevede che il Fornitore assegnatario metta a disposizione
dell’Amministrazione un servizio di elevata affidabilità per gli accessi IP dedicati basati
su xDSL, da realizzare tramite due diverse modalità che si dovranno attivare in maniera
del tutto automatica e trasparente in presenza di eventuali fault:
•
•
base, dove l’accesso secondario dovrà essere terminato sul CPE di attestazione
dell’accesso principale;
avanzato, dove l’accesso secondario dovrà essere terminato su un nuovo CPE.
Si fa presente che per il profilo S0 non è prevista la fornitura del servizio di elevata
affidabilità, mentre per i profili da S1 a S5 e da B1 a B3 è previsto solamente il servizio
base di elevata affidabilità.
L’attivazione del servizio di elevata affidabilità, successivamente all’avvio in esercizio
dell’accesso principale, dovrà avvenire secondo una procedura operativa precedentemente
concordata con il responsabile tecnico dell’Amministrazione. In ogni caso, l’Offerente
dovrà mettere in campo tutti quegli accorgimenti tecnici e/o operativi che minimizzino i
disservizi.
La quotazione economica del servizio di elevata affidabilità (base e avanzata) è da
intendersi come un canone aggiuntivo rispetto a quello dell’accesso xDSL richiesto e
dovrà essere comprensivo di tutte le componenti necessarie a garantire i parametri di
affidabilità richiesti.
Il servizio di elevata affidabilità base dovrà includere:
•
•
•
l’eventuale adeguamento del CPE dell’accesso principale, sul quale attestare
l’accesso secondario;
l’accesso secondario che dovrà garantire una banda minima almeno pari alla metà
della BMG configurata sull’accesso primario, sia nel caso di profili Bilanciati che
di profili Sbilanciati;
il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dal CPE, in
caso di indisponibilità dell’accesso primario.
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L’Offerente dovrà realizzare il servizio base di elevata affidabilità, in modo da garantire
una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dall’insieme
dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,5%.
La Tabella 21 riporta i valori minimi di BMG del servizio base di elevata affidabilità
associato ai profili di accesso IP basati su accesso xDSL
Tabella 21: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL
ID
Tipo di Profilo
Canale DOWNstream
Canale UPstream
Backup base
BMG
BMG
BMG
S0
Sbilanciato
32 Kbps
32 Kbps
-
S1
Sbilanciato
128 Kbps
128 Kbps
64 Kbps
S2
Sbilanciato
256 Kbps
256 Kbps
128 Kbps
S3
Sbilanciato
512 Kbps
512 Kbps
256 Kbps
S4
Sbilanciato
512 Kbps
512 Kbps
256 Kbps
S5
Sbilanciato
512 Kbps
512 Kbps
256 Kbps
B1
Bilanciato
384 Kbps
384 Kbps
256 Kbps
B2
Bilanciato
512 Kbps
512 Kbps
256 Kbps
B3
Bilanciato
1 Mbps
1 Mbps
512 Kbps
B4
Bilanciato
2 Mbps
2 Mbps
1 Mbps
B5
Bilanciato
3 Mbps
3 Mbps
1.536 Kbps
B6
Bilanciato
4 Mbps
4 Mbps
2 Mbps
B7
Bilanciato
6 Mbps
6 Mbps
3 Mbps
Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano su tutti i profili previsti la
fornitura di un CPE aggiuntivo e dedicato all’accesso secondario.
Saranno, inoltre, valutate positivamente le soluzioni che offrano sul maggior numero di
profili una diversa tecnologia di accesso rispetto a quella del link primario.
A tal fine dovrà essere compilata la tabella seguente.
Tabella 22: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP su xDSL –
Prestazioni opzionali
Servizio
Punteggio
Valori ammessi
Fornitura di un CPE aggiuntivo di
Backup (per tutti i profili eccetto S0)
1
SI/NO
0
N=0
1
0<N≤7
2
7<N
Numero di Profili (N) per i quali il
servizio di elevata affidabilità base è
realizzato su diversa tecnologia di
accesso rispetto a quella in uso per il
link principale.
Risposta del Fornitore
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio, per ciascun profilo di
servizio richiesto, le soluzioni che utilizzerà per realizzare il servizio base di elevata
affidabilità, avendo cura di specificare:
• la catena impiantistica dell’accesso secondario;
• il protocollo di livello 2 utilizzato;
• la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche
prestazionali;
• le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite
rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o
rete di altri Operatori;
• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD
(servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;
• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP
di accesso alla rete di trasporto;
• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello
IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i
relativi tempi di convergenza.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio di elevata
affidabilità base dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:
• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per
permettere al CPE di svolgere le suddette funzioni;
• l’eventuale servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione,
della terminazione dell’acceso secondario e di eventuali schede aggiuntive
previste nel CPE;
• ulteriori accessi utilizzati, siano essi commutati o dedicati;
• in caso di collegamenti dedicati, la banda prevista per il profilo di servizio
richiesto;
• in caso di collegamenti ISDN, il traffico telefonico, generato nell’utilizzo
dell’accesso secondario per via del malfunzionamento di quello primario;
• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale.
Il servizio di elevata affidabilità avanzato, invece, dovrà includere:
•
•
due distinti CPE, che garantiscano l’assenza di Single Point of Failure sugli
apparati di accesso dalla sede dell’Amministrazione Contraente alla dorsale di
trasporto IP dell’Offerente
un accesso secondario attestato sul CPE secondario che dovrà garantire una banda
minima pari alla BMG configurata sull’accesso permanente primario sia nel caso
di profili Bilanciati che Sbilanciati.
L’Offerente dovrà descrivere come la propria soluzione realizzerà la massima
differenziazione della catena tecnologica.
La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai
paragrafi 9.1 e 9.2.
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L’Offerente dovrà realizzare il servizio avanzato di elevata affidabilità, in modo da
garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle
dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,99%.
La Tabella 23 riporta i valori minimi di BMG del servizio avanzato di elevata affidabilità
associato ai profili di accesso IP basati su accesso xDSL.
Tabella 23: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su
xDSL
Canale
Canale
Backup avanzato
Tipo di
DOWNstream
UPstream
ID
Profilo
BMG
BMG
BMG
B4
Bilanciato
2 Mbps
2 Mbps
2 Mbps
B5
Bilanciato
3 Mbps
3 Mbps
3 Mbps
B6
Bilanciato
4 Mbps
4 Mbps
4 Mbps
B7
Bilanciato
6 Mbps
6 Mbps
6 Mbps
Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano sul maggior numero di profili una
diversa tecnologia di accesso rispetto a quella del link primario.
Tabella 24: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su xDSL –
Prestazioni opzionali
Servizio
Numero di Profili (N) per i quali il servizio è
realizzato su diversa tecnologia di accesso
rispetto a quella del link primario
Punteggio
Valori
Ammessi
0
N=0
1
0<N≤2
2
2<N
Risposta del
Fornitore
Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio, per ciascun profilo di
servizio richiesto, le soluzioni che utilizzerà per realizzare il servizio avanzato di elevata
affidabilità, avendo cura di specificare:
• la catena impiantistica dell’accesso secondario;
• il protocollo di livello 2 utilizzato;
• la classe di servizio di livello 2 adottata specificandone le caratteristiche
prestazionali;
• le modalità di raccolta del traffico utente di livello 2 che potrà avvenire tramite
rete proprietaria dell’Offerente ovvero tramite rete dell’OD (servizio bitstream) o
rete di altri Operatori;
• le eventuali modalità di consegna del traffico utente di livello 2 della rete dell’OD
(servizio bitstream) o di altri Operatori alla rete del Fornitore;
• le modalità di terminazione del traffico utente della rete del Fornitore al nodo IP
di accesso alla rete di trasporto;
• i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello
IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed
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uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i
relativi tempi di convergenza.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio avanzato di elevata
affidabilità dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:
• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per
permettere al CPE di svolgere le suddette funzioni;
• il servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della
terminazione dell’acceso secondario, del CPE secondario e di eventuali schede
aggiuntive previste nel CPE primario;
• ulteriori accessi utilizzati, siano essi commutati o dedicati;
• in caso di collegamenti dedicati, la banda prevista per il profilo di servizio
richiesto;
• in caso di collegamenti ISDN, il traffico telefonico, generato nell’utilizzo
dell’accesso secondario per via del malfunzionamento di quello primario;
• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta
la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà
essere gestita dal Fornitore assegnatario.
7.6.4
Opzione Accessi Sicuri
Oltre alla prestazione di VPN normale, che si intende inclusa nel canone dell’accesso IP
su xDSL sia nell’ambito intranet che extranet (cfr. paragrafo 7.6), l’Offerente dovrà
indicare un pricing per le VPN sicure (cfr. paragrafo 7.3.1).
Il pricing per le S-VPN sarà espresso come un canone aggiuntivo da sommare al canone
base dell’accesso e sarà comprensivo di tutti gli eventuali adeguamenti da effettuare sul
CPE utilizzato nella configurazione base o dell’utilizzo di un ulteriore apparato.
Nel caso del servizio S-VPN la classe di servizio configurata si intende la BE.
7.6.5
Copertura del servizio
Per tutta la durata della Convenzione, i servizi di accesso IP dedicato basato su xDSL
dovranno essere disponibili, per ciascun anno solare, almeno nelle aree nelle quali sarà
attiva e disponibile, al momento della richiesta di ordinativo da parte
dell’Amministrazione Contraente, la fornitura da parte dell’OD dell’offerta dei servizi
bitstream. L’eventuale copertura di ulteriori aree rispetto a quelle minimali prescritte
dovrà essere evidenziata nell’Offerta Tecnica.
7.6.6
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere i costi relativi alla
variazione della configurazione degli accessi.
Il Fornitore assegnatario dovrà farsi carico, senza costi aggiuntivi, di tutte le attività di
sua responsabilità necessarie al trasloco degli accessi dell’Amministrazione Contraente
sia se lo spostamento avviene all’interno della stessa sede sia se prevede il trasferimento
in altra sede.
L’Amministrazione Contraente ha facoltà di:
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•
richiedere al Fornitore assegnatario di mantenere lo stesso indirizzamento pubblico,
qualora avesse contrattualizzato l’accesso ad Internet (cfr. paragrafo 7.9)
richiedere l’attivazione di un nuovo accesso, identico a quello da traslocare, in modo
tale che il tempo di sospensione del servizio di accesso sia il più possibile limitato. Il
costo del nuovo accesso dovrà essere quotato, su base mensile, come da listino della
Convenzione e sarà a carico dell’Amministrazione fino al termine delle procedure di
trasloco.
•
Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed
autorizzate dall’Amministrazione Contraente.
7.7
SERVIZIO DI ACCESSO IP DEDICATO BASATO SU ETHERNET/SDH
7.7.1
Specifiche Funzionali
L’Offerente dovrà fornire all’Amministrazione Contraente la possibilità di collegare le
proprie sedi alla dorsale di trasporto IP tramite accessi in fibra ottica basati su tecnologia
Ethernet e/o SDH (Synchronous Digital Hierarchy).
Nel caso SDH, l’accesso in fibra dovrà essere terminato, lato utente, su un apparato L24
che consenta di spillare ed inserire direttamente nella trama SDH i singoli tributari utente
senza dover demultiplare o rimultiplare l'intero flusso aggregato (ADM – Add Drop
Multiplexer).
Nel caso Ethernet, la terminazione, lato utente, dell’accesso in fibra dovrà avvenire su un
elemento di rete con funzionalità di switching, in grado di gestire il protocollo 802.1p.
Tale elemento potrà essere un apparato distinto rispetto al CPE di terminazione del
servizio, ovvero potrà essere una scheda opportunamente installata in tale CPE.
Il servizio di accesso IP dedicato basato su Ethernet/SDH verrà caratterizzato dai seguenti
parametri prestazionali tra il PAS (punto di accesso al servizio, inteso come interfaccia
fisica per l’erogazione del servizio che separa la sezione interna della rete di
responsabilità dell’Offerente dalle risorse di rete proprie dell’Amministrazione) e la
dorsale IP per ognuna delle due direzioni (upstream e downstream):
•
•
BMG, ovvero Banda Minima Garantita di livello 2 di accesso alla dorsale;
BP, ovvero Banda massima di Picco di livello 2 consentita in termini di multipli
di 10Mbps o 100Mbps.
I profili di accesso IP dedicato basato su Ethernet/SDH dovranno essere interoperabili
con gli accessi IP dedicati basati su xDSL di cui al paragrafo 7.6.
Per ogni profilo di accesso l’Offerente dovrà fornire all’Amministrazione Contraente:
• per accessi fino a 100 Mbps, un’interfaccia Ethernet 10/100 base T/TX lato rete
locale;
4
Per apparato L2 si intende un apparato operante al Livello 2 (Data Link) della pila ISO/OSI.
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•
per accessi superiori a 100 Mbps, un numero di interfacce Ethernet 10/100 base
T/TX tale da consentire il raggiungimento della banda richiesta oppure, a scelta
dell’Amministrazione, un’interfaccia Giga Ethernet in rame e/o in fibra;
inoltre dovrà:
• adibire le diverse interfacce di uno stesso CPE al trasporto di traffico relativo a
servizi differenti, gestendo con priorità differenti i pacchetti delle interfacce lato
rete locale. È richiesto pertanto il supporto dello standard Diffserv (cfr. paragrafi
7.4.1 e 7.8) eventualmente integrato con l’uso di priorità secondo lo standard
IEEE 802.1p nella tratta di accesso Ethernet, a seconda delle specifiche modalità
di realizzazione di quest’ultima, per permettere la gestione della qualità di
servizio fondata sul controllo di ammissione da svolgere ai bordi della rete
• gestire l’indirizzamento multicast a livello IP eventualmente indirizzato a un
multicast di livello Ethernet, a seconda della realizzazione tecnica della rete di
accesso, nella tratta metropolitana di collegamento con la dorsale IP.
La Tabella 25 riporta i valori minimi di BMG e BP dei profili di accesso IP dedicato su
Ethernet/SDH
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Tabella 25: Profili di accesso per il servizio IP dedicato su Ethernet/SDH
Le velocità si intendono riferite al canale logico tra PAS e dorsale IP.
ID
Tipo di
Profilo
B8
Bilanciato
B9
canale DOWNstream
canale UPstream
BMG
BP
BMG
BP
10 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps
100 Mbps
Banda aggiuntiva di 10
Mbps oltre quella già
Bilanciato
contrattualizzata, fino
a 90 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
Banda aggiuntiva di
100 Mbps oltre quella
già contrattualizzata Bilanciato 100 Mbps 100 Mbps 100 Mbps
per l’accesso a 100
Mbps, fino a 1 Gbps
10 Mbps
100 Mbps
In sede di Offerta Tecnica dovranno essere dettagliate le soluzioni tecniche proposte
indicando esplicitamente gli standard su cui le varie funzionalità siano basate ed
evidenziando il rispetto dei requisiti minimi richiesti, le modalità di misurazione degli
stessi.
In particolare l’Offerente dovrà descrivere le modalità realizzative del servizio, avendo
cura di specificare:
•
•
•
•
la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di
attestazione della fibra ottica, lato utente e lato rete dell’offerente;
la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale, etc);
il protocollo utilizzato per l’accesso (Ethernet, SDH, Ethernet over SDH);
le modalità di consegna del traffico utente al nodo IP di accesso alla rete di
trasporto.
La tariffazione prevista dall’Offerta dovrà essere di tipo flat.
Le condizioni economiche relative a profili caratterizzati da velocità di trasmissione pari
a una combinazione di multipli di 10Mbps o 100Mbps saranno calcolate a partire dalle
condizioni economiche previste per i profili B8 e B9, sommando i contributi economici
per la banda aggiuntiva a 10Mbps o 100Mbps, per i quali è richiesto all’Offerente di
esprimere la valorizzazione, fino al raggiungimento della banda desiderata.
7.7.2
Servizi CPE
Presso la sede dell’Amministrazione dove viene erogato il servizio di accesso dedicato
ethernet/SDH dovrà essere fornito, installato, configurato e mantenuto, a cura
dell’Offerente, un apparato CPE (Customer Premise Equipment) con funzioni di router IP
e dotato di interfacce di collegamento del CPE alla lan dell’Amministrazione, di tipo
Ethernet 10BaseT o FastEthernet 100BaseTX.
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Il punto di accesso al servizio (PAS), inteso come interfaccia fisica per l’erogazione del
servizio che separa la sezione interna della rete di responsabilità dell’Offerente dalle
risorse di rete proprie dell’Amministrazione, sarà l’interfaccia Ethernet/Fast
Ethernet/Giga Ethernet del CPE dell’Offerente.
I CPE dovranno supportare funzionalità NAT/PAT, che dovranno essere configurate
secondo le richieste dell’Amministrazione Contraente in relazione al piano di
indirizzamento IP RFC-1918 implementato.
In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere la tipologia e la configurazione
del CPE che prevede di associare a ciascun profilo riportato in Tabella 25 in funzione
della velocità di trasmissione (multipli di 10Mbps o 100Mbps), indicando nel dettaglio le
seguenti caratteristiche:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
alimentazione;
velocità di linea espressa in kbpsec e kpacket/sec;
tipo e numerosità di interfacce presenti;
protocolli di livello 2/3/4 della pila OSI supportati (protocolli di switching,
routing, tunneling);
dati di targa (DRAM, FLASH, e sistema operativo presente);
eventuali funzionalità aggiuntive;
dimensioni;
peso;
garanzia del prodotto.;
I dispositivi CPE dovranno essere dotati di:
• un’interfaccia verso la LAN della sede di tipo Fast Ethernet per i profili con
velocità di trasmissione fino a 100 Mbps;
• un numero di interfacce verso la LAN di tipo Fast Ethernet tale da consentire il
raggiungimento
della
banda
contrattualizzata
oppure,
a
scelta
dell’Amministrazione, di un’interfaccia di tipo Giga Ethernet, in rame o fibra,
operante ad 1 Gbps.
7.7.3
Accessi con Elevata Affidabilità
Il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione dell’Amministrazione, su richiesta,
un servizio di elevata affidabilità per gli accessi IP dedicati basati su tecnologia
Ethernet/SDH. Tale servizio potrà essere realizzato tramite due diverse modalità di
backup che si dovranno attivare in maniera del tutto automatica e trasparente in presenza
di eventuali fault:
•
•
5
base, ovvero caratterizzata dalla terminazione del servizio lato utente, sugli stessi
apparati L2 e L35 (ridondati nelle loro componenti principali) dell’accesso
principale. La terminazione lato rete, del servizio dovrà invece avvenire su
apparati L2 e L3 distinti rispetto a quelli utilizzati per l’accesso principale ma
residenti nello stesso POP dell’Offerente;
avanzata, caratterizzata dalla terminazione del servizio sia lato utente che lato
rete, su apparati L2 e L3 distinti rispetto agli apparati utilizzati per l’accesso
principale. I due accessi, primario e secondario, dovranno terminare, lato rete, su
Per apparato L3 si intende un apparato operante al Livello 3 (Network) della pila ISO/OSI.
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apparati L2 e L3 presenti su POP geograficamente distinti (prestazione di dual
homing, lato rete).;
L’attivazione del servizio di elevata affidabilità, successivamente all’avvio in esercizio
dell’accesso principale, dovrà avvenire secondo una procedura operativa precedentemente
concordata con il responsabile tecnico dell’Amministrazione. In ogni caso, l’Offerente
dovrà mettere in campo tutti quegli accorgimenti tecnici e/o operativi che minimizzino i
disservizi.
Il servizio di elevata affidabilità base dovrà garantire:
•
•
•
un servizio di accesso L2 alla dorsale IP dell’Offerente, principale e secondario,
configurato secondo una topologia ad anello, in modo che in caso di caduta della
via principale, la rete L2 dell'Offerente reinstradi automaticamente il traffico
utente verso la seconda via. Sulla rete Ethernet/SDH dell’Offerente, i due rami
dell’anello dovranno essere realizzati lungo percorsi fisici completamente
differenti. Dal punto di spillaggio della fibra della rete metropolitana
dell’Offerente più vicino alla sede dell’Amministrazione sino alla sede stessa, i
due rami dell’anello potranno condividere lo stesso percorso fisico (prestazione di
single homing, lato utente);
un accesso secondario attestato, lato utente, sugli stessi apparati di terminazione
L2 e L3 previsti per l’accesso primario, dotato di una banda minima pari alla
BMG configurata sull’accesso primario stesso;
la ridondanza delle componenti principali degli apparati L2 e L3 (alimentazione,
CPU, etc).
L’Offerente dovrà realizzare il servizio base di elevata affidabilità, in modo da garantire
una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle dell’accesso
principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,5%.
La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai
paragrafi 9.1 e 9.2.
La Tabella 26 riporta i valori minimi di BMG del servizio base di elevata affidabilità
associato ai profili di accesso IP dedicato basati su Ethernet/SDH.
Tabella 26: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP dedicato su
Ethernet/SDH
Canale
Canale DOWNstream
Backup base
UPstream
ID
Tipo di Profilo
BMG
BMG
BMG
B8
Bilanciato
10 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
B9
Bilanciato
100 Mbps
100 Mbps
100 Mbps
Nel caso in cui, l’Amministrazione Contraente richieda sulla linea principale un
ampliamento di banda BMG secondo la modularità prevista in Tabella 25 e nei limiti ivi
previsti, la banda minima garantita sulla linea secondaria dovrà essere parimenti
incrementata senza oneri aggiuntivi per l’Amministrazione.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Saranno valutate positivamente le soluzioni che offrano su tutti i profili di servizio una
terminazione su apparati L2 e L3 differenti in sede d'utente. In questo caso gli apparati L2
e L3 potranno non essere ridondati internamente.
Tabella 27: Servizio di elevata affidabilità base per i profili di accesso IP basati su
tecnologia Ethernet/SDH – Prestazioni opzionali
Valori
Risposta del
Prestazioni
Punteggio
Ammessi
Fornitore
Attestazione dell’accesso secondario su apparati L2 e
L3 differenti rispetto a quelli utilizzati per la
terminazione dell’accesso primario per tutti i profili.
1
SI/NO
In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere le caratteristiche degli apparati e
le modalità con cui intende realizzare tale servizio avendo cura di specificare:
•
•
•
•
•
la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di
attestazione della fibra ottica dell’accesso principale e dell’acceso secondario,
evidenziando le componenti HW e/o SW che realizzano la ridondanza interna
dell’apparato;
la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale etc);
il protocollo utilizzato per l’accesso secondario (Ethernet, SDH, Ethernet over
SDH);
i meccanismi di protezione della rete L2 dell’Offerente che garantiscono il
reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dall’apparato
L2, lato utente, sulla via secondaria dell’anello, in caso di indisponibilità del
semianello principale, specificandone i relativi tempi di convergenza;
i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a livello
IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i
relativi tempi di convergenza.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio di elevata
affidabilità base dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:
• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per
permettere al CPE e all’apparato L2 di svolgere le suddette funzioni;
• il servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione, della
terminazione dell’acceso secondario, dell’eventuale apparato L2 e L3 secondario
e di eventuali schede aggiuntive previste nel CPE e/o nell’apparato L2;
• l’ulteriore accesso Ethernet/SDH utilizzato;
• la banda prevista per il profilo di servizio richiesto;
• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta
la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà
essere gestita dal Fornitore assegnatario.
Il servizio di elevata affidabilità avanzato dovrà invece garantire, oltre a quanto già
previsto dalla modalità base:
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
la terminazione del servizio e l’attestazione della fibra ottica rispettivamente su
CPE ed apparati L2 distinti rispetto a quelli previsti per l’accesso primario, sia
lato utente che lato rete;
la terminazione dei circuiti lato rete in dual homing.
L’Offerente dovrà realizzare il servizio avanzato di elevata affidabilità, in modo da
garantire una disponibilità del servizio di accesso alla dorsale IP, costituito dal bundle
dell’accesso principale e dell’accesso secondario, pari almeno al valore del 99,99%.
La disponibilità del servizio verrà misurata su base quadrimestrale come specificato ai
paragrafi 9.1 e 9.2.
La Tabella 28 riporta i valori minimi di BMG del servizio avanzato di elevata affidabilità
associato ai profili di accesso IP basati su accessi Ethernet/SDH.
Tabella 28: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP su
Ethernet/SDH
Canale
Canale
Backup avanzato
UPstream
ID
Tipo di Profilo DOWNstream
BMG
BMG
BMG
Bilanciato
10 Mbps
10 Mbps
10 Mbps
B8
B9
Bilanciato
100 Mbps
100 Mbps
100 Mbps
Nel caso in cui, l’Amministrazione Contraente richieda sulla linea principale un
ampliamento di banda BMG secondo la modularità prevista in Tabella 25 e nei limiti ivi
previsti, la banda minima garantita sulla linea secondaria dovrà essere parimenti
incrementata senza oneri aggiuntivi per l’Amministrazione.
Costituisce oggetto di valutazione tecnica (cfr. Disciplinare di Gara) l'offerta di accesso in
fibra in dual homing senza costi aggiuntivi anche presso la sede dell'Amministrazione
(cfr. Tabella 29). In questo caso la via principale e la via secondaria dell’anello dovranno
seguire percorsi fisici completamente distinti sino al locale tecnico presso la sede
dell’Amministrazione. Gli eventuali lavori di scavo e messa in posa delle coppie di fibra
ottica all’interno del fondo di propria competenza sono da intendersi a carico
dell’Amministrazione.
Tabella 29: Servizio di elevata affidabilità avanzato per i profili di accesso IP Ethernet/SDH –
Prestazioni opzionali
Prestazioni
Punteggio Valori Ammessi Risposta del Fornitore
Prestazione di Dual Homing presso la
3
SI/NO
sede dell’Amministrazione
In sede di Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà descrivere le caratteristiche degli apparati e
le modalità con cui intende realizzare tale servizio avendo cura di specificare:
•
•
la marca, il modello e la configurazione hardware del CPE e dell’apparato L2 di
attestazione della fibra ottica dell’accesso secondario;
la tipologia di fibra utilizzata (monomodale, multimodale etc);
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
68 di 136
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
•
il protocollo utilizzato per l’accesso secondario (Ethernet, SDH, Ethernet over
SDH);
i meccanismi di protezione della rete L2 dell’Offerente che garantiscono il
reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed uscente dall’apparato
L2, lato utente, sulla via secondaria dell’anello, in caso di indisponibilità del
semianello principale, specificandone i relativi tempi di convergenza;
i meccanismi di protezione (ad esempio protocolli di routing) utilizzati a Livello
IP che garantiscano il reinstradamento automatico del traffico utente, entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità della via principale, specificandone i
relativi tempi di convergenza.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per il servizio avanzato di elevata
affidabilità dovrà riportare la tariffazione a canone mensile che includa:
• l’eventuale locazione e i servizi di gestione e manutenzione degli apparati per
permettere al CPE e all’apparato L2 di svolgere le suddette funzioni;
• l’eventuale servizio di installazione on site, presso la sede dell’Amministrazione,
della terminazione dell’acceso secondario e del CPE;
• l’ulteriore accesso Ethernet/SDH utilizzato comprensivo dei costi di scavo per la
realizzazione della prestazione di dual homing lato utente;
• la banda prevista per il profilo di servizio richiesto;
• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed
uscente dall’apparato L2, in caso di indisponibilità momentanea della via
principale;
• i meccanismi di reinstradamento automatico del traffico utente entrante ed
uscente dal CPE, in caso di indisponibilità momentanea della via principale. Tutta
la catena tecnologica necessaria a gestire i meccanismi di instradamento dovrà
essere gestita dal Fornitore assegnatario.
7.7.4
Opzione Accessi Sicuri
Oltre alla prestazione di VPN normale, che si intende inclusa nel canone dell’accesso
Ethernet/SDH sia nell’ambito intranet che extranet (cfr. paragrafo 7.7), l’Offerente dovrà
indicare un pricing per le VPN sicure (cfr. paragrafo 7.3.1).
Il pricing per le S-VPN sarà espresso come un canone aggiuntivo da sommare al canone
base dell’accesso e sarà comprensivo di tutti gli eventuali adeguamenti da effettuare sul
CPE utilizzato nella configurazione base o dell’utilizzo di un ulteriore apparato.
Nel caso del servizio S-VPN la classe di servizio configurata si intende la BE.
7.7.5
Copertura del servizio
Così come indicato al paragrafo 7.2, per i servizi di accesso IP dedicato basato su
Ethernet/SDH la copertura è:
•
•
mandatoria all’interno dei Comuni di Roma e Milano;
su base progetto, a seguito di analisi di fattibilità tecnica realizzata dal Fornitore
assegnatario su altre aree.
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7.7.6
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere i costi relativi alla
variazione della configurazione degli accessi.
Il Fornitore assegnatario dovrà farsi carico, senza costi aggiuntivi, di tutte le attività di
sua responsabilità necessarie al trasloco degli accessi dell’Amministrazione Contraente
sia se lo spostamento avviene all’interno della stessa sede sia se prevede il trasferimento
in altra sede.
L’Amministrazione Contraente ha facoltà di:
• richiedere al Fornitore assegnatario di mantenere lo stesso indirizzamento
pubblico, qualora avesse contrattualizzato l’accesso ad Internet (cfr. paragrafo
7.9)
• richiedere l’attivazione di un nuovo accesso,identico a quello da traslocare, in
modo tale che il tempo di sospensione del servizio di accesso sia il più possibile
limitato. Il costo del nuovo accesso dovrà essere quotato, su base mensile, come
da listino della Convenzione e sarà a carico dell’Amministrazione fino al termine
delle procedure di trasloco.
Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed
autorizzate dall’Amministrazione Contraente.
7.8
7.8.1
SERVIZI DIFFERENZIATI
Specifiche Funzionali
La fornitura di servizi differenziati coinvolge sia funzionalità della dorsale di trasporto IP
che funzionalità relative all’accesso.
In primo luogo, è tipicamente il dispositivo di accesso, vale a dire il CPE, a
contrassegnare ogni pacchetto in modo che lo stesso CPE ed il nodo di rete posto alla
frontiera della rete di trasporto possano identificare il tipo di servizio che tale pacchetto
dovrà ricevere. La configurazione del CPE per il marking dei pacchetti sarà responsabilità
dell’Offerente.
Il Fornitore ha la possibilità di rimarcare il traffico IP all’interno della propria rete
precedentemente marcato dagli apparati dell’Amministrazione purché il traffico venga
riconsegnato a destinazione con lo stesso schema di marking con cui era stato inviato.
Il Fornitore dovrà descrivere nell’Offerta Tecnica il proprio modello di re-marking ed
indicare i parametri attraverso cui discrimina il traffico sull’interfaccia LAN del CE
(ACL per IP Sorgente, IP Destinazione, Porta, Protocollo, TOS, combinazioni varie, etc.).
Le politiche di marking saranno concordate con l’Amministrazione Contraente in modo
da soddisfare le esigenze di quest’ultima.
Come parte integrante dell’offerta, l’Offerente dovrà fornire un supporto
all’Amministrazione che intende sottoscrivere il servizio, nel determinare la tipologia di
servizio ed il relativo profilo di banda più adatto alle proprie esigenze prestazionali di
rete.
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Nell’ambito di tale supporto, l’Amministrazione Contraente avrà facoltà di richiedere una
valutazione sull’adeguatezza della propria rete locale alla fruizione dei servizi
differenziati. L’Offerente potrà a quel punto suggerire eventuali cambiamenti
infrastrutturali o di gestione di tale rete locale in modo che le stazioni ad essa collegate
possano effettivamente avvalersi dei servizi differenziati offerti dalla dorsale di trasporto
IP. Eventuali interventi di adeguamento sono da intendersi a carico
dell’Amministrazione.
Nell’Offerta Tecnica, l’Offerente dovrà specificare le modalità realizzative del servizio.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) per i servizi differenziati dovrà
riportare la tariffazione a canone mensile, incrementale rispetto alla tariffazione prevista
per l’accesso IP dedicato, che includa:
•
•
l’eventuale locazione degli apparati per permettere al CPE di svolgere le suddette
funzioni, indipendentemente dalla soluzione adottata dall’Offerente (modifica
della configurazione del CPE di base, aggiunta di un ulteriore CPE, ecc.)
la banda minima configurata per ogni servizio differenziato, ad eccezione del
servizio “BE” e per ciascuna tratta, upload e download, in funzione delle esigenze
dell’Amministrazione all’interno dei profili delineati nella Tabella 30.
La somma della banda minima configurata per ciascun servizio differenziato presente sul
medesimo accesso è da intendersi inferiore o uguale alla banda minima garantita
disponibile sull’accesso IP dedicato utilizzato.
Il servizio sarà disponibile su tutte le tipologie di accesso IP dedicato, ad esclusione degli
accessi S0 e S1.
Tabella 30: Servizi Differenziati: Banda Minima per Classe
(upload e download)
I valori indicati si riferiscono alla velocità fino alla quale dovrà essere
garantito il trasporto dei dati con il rispetto dei parametri di qualità
definiti per ciascuna delle Classi di Servizio (ad esclusione della BE)
configurabili sull’accesso IP dedicato.
ID
D1
D2
D3
D4
D5
D6
D7
D8
D9
D10
D11
Velocità
16 Kbps
32 Kbps
64 Kbps
128 Kbps
256 Kbps
384 Kbps
512 Kbps
1.024 Kbps
2.048 Kbps
4.096 Kbps
6.144 Kbps
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D12
D13
D14
D15
D16
D17
D18
D19
D20
D21
D22
D23
D24
7.8.2
8.192 Kbps
10.240 Kbps
12.288 Kbps
14.336 Kbps
16.384 Kbps
18.432 Kbps
20.480 Kbps
22.528 Kbps
25.600 Kbps
34.816 Kbps
51.200 Kbps
69.632 Kbps
76.800 Kbps
Servizi CPE
Per la fruizione dei servizi differenziati, dato il ruolo fondamentale del CPE per la
realizzazione del servizio, l’Offerente dovrà descrivere nel dettaglio la tipologia e la
configurazione del CPE che prevede di associare a ciascun profilo IP dedicato nel caso di
supporto aggiuntivo dei Servizi Differenziati.
7.8.3
Variazioni di configurazione dei servizi differenziati
La prima configurazione del servizio è inclusa nel prezzo del servizio stesso. Dovrà,
inoltre, essere prevista una valorizzazione dei costi relativa alle variazioni del profilo di
traffico. Il costo della singola variazione di configurazione della banda minima dovrà
comprendere la possibilità di modificare la banda per ciascuna delle classi di servizio
attive sull’accesso IP.
In caso di trasloco di un accesso dedicato anche i servizi differenziati definiti su tale
accesso dovranno essere traslocati secondo le modalità e i vincoli temporali definiti per il
trasloco dell’accesso stesso.
7.9
SERVIZIO DI CONNETTIVITÀ INTERNET
Nell’ambito dei servizi forniti, in conformità anche all’orientamento espresso dalla
Federal Communication Commission6 gli utenti Internet hanno diritto a:
•
•
•
•
Accedere a contenuti legali su Internet
Scegliere quali applicazioni e servizi utilizzare
Collegare apparati omologati che non arrechino danno alla rete
Godere della competizione tra fornitori di accesso, applicazioni servizi e
contenuti
nel rispetto delle normative esistenti.
6
FCC Internet Policy Statement FCC 05-151
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A tal fine si richiede che il servizio di accesso ad Internet oggetto del presente Capitolato
Tecnico sia organizzato in maniera tale da garantire la Neutralità della Rete7 in
particolare:
•
•
•
•
L’Offerente si impegna a fornire una completa e trasparente descrizione all'utente
delle proprie eventuali politiche di gestione del traffico.
Qualunque gestione del traffico può avvenire solo su richiesta dell'utente che
esercita una libera e autonoma decisione senza condizionamenti tecnici; va
garantito il diritto di richiedere ed ottenere un accesso best effort a condizioni non
discriminatorie.
L’Offerente si impegna a non discriminare le comunicazioni sulla base del loro
contenuto.
L’Offerente si impegna a non discriminare il traffico sulla base dei soggetti che
intervengono in una comunicazione (mittenti e destinatari).
L’Amministrazione che acquista uno o più accessi IP potrà richiedere opzionalmente
anche la connettività verso Internet, specificando il livello prestazionale in termini di
ampiezza di banda. L’acquisizione del servizio di connettività Internet non comporta
automaticamente la sottoscrizione del servizio di S-VPN.
L’Offerente dovrà descrivere la propria soluzione di accesso a Internet per i seguenti
scenari di realizzazione del servizio:
• ogni sede dell’Amministrazione può accedere alla rete Internet mediante un
accesso logico/fisico dedicato;
• una sola sede dell’Amministrazione, tipicamente la sede centrale, può accedere
alla rete Internet mediante un accesso logico/fisico dedicato mentre le altre sedi
dell’Amministrazione utilizzano accessi VPN per raggiungere il punto di raccolta
centralizzato;
• tutte le sedi dell’Amministrazione utilizzano accessi VPN e possono accedere alla
rete Internet transitando per un punto di accesso Internet centralizzato interno alla
rete dell’Offerente.
L’inoltro di pacchetti IP da e verso la rete Internet può avvenire tramite un sottoinsieme
degli accessi di una stessa Amministrazione, la quale ha facoltà di decidere:
• il numero e la localizzazione degli accessi abilitati;
• se l’accesso ad Internet dovrà essere realizzato utilizzando un indirizzamento IP
pubblico di proprietà dell’Offerente o di proprietà dell’Amministrazione stessa.
In quest’ultimo caso, la dorsale di trasporto IP dell’Offerente dovrà essere in
grado di recapitare al giusto accesso i pacchetti IP destinati ad indirizzi pubblici
di proprietà delle Amministrazioni che si avvarranno del servizio. La
configurazione del routing e le modalità di annuncio di tali indirizzi pubblici sulla
rete Internet potranno essere concordate con l’Amministrazione che ne è
proprietaria.
L’Offerente dovrà garantire anche l’inoltro di traffico multicast da e verso MBONE
(Multicast Backbone), la sovrastruttura virtuale Internet costituita da router in grado di
inoltrare traffico multicast pubblico.
7
NNSquad Italia - www.nnsquad.it
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L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente al fine
di realizzare routing ed inoltro di pacchetti multicast dalla dorsale di trasporto IP
dell’Offerente alla rete Internet.
Il Fornitore dovrà erogare il servizio di connettività alla rete Internet garantendo la BMG
contrattualizzata sull’accesso fino al punto di interconnessione al nodo IP della Big
Internet.
Il Fornitore dovrà erogare senza oneri aggiuntivi, le funzioni di seguito elencate, da
effettuare all’atto della prima configurazione, che saranno realizzate all’interno del CPE o
all’interno dell’infrastruttura dell’Offerente:
• NAT/PAT statico e dinamico in uscita per consentire, tra l’altro, il
mascheramento degli host delle VPN IP che accedono ad Internet;
• NAT statico in ingresso/uscita su uno o più indirizzi registrati, per consentire la
raggiungibilità da Internet di servizi residenti all’interno della VPN su host con
indirizzamento in classe privata;
• un servizio di server DNS per la risoluzione degli indirizzi Internet e la fornitura
fino a 8 indirizzi IP pubblici, se richiesta dall’Amministrazione;
• routing di indirizzi registrati assegnati direttamente ad host situati all’interno
della Intranet, usati ad esempio per rendere accessibili da Internet servizi basati su
protocolli ai quali non sono applicabili funzioni di NAT.
Le successive riconfigurazioni dei servizi NAT/PAT faranno riferimento alle specifiche
tecnico-funzionali descritte nel paragrafo 8.4 ed alle relative condizioni economiche, che
l’Offerente è tenuto ad indicare nella propria offerta.
La Tabella 31 riporta i valori di BMG dei profili di accesso Internet.
Per quanto riguarda le prestazioni del servizio e la determinazione dei prezzi, si
considereranno separatamente i canali upload e download. L’Amministrazione potrà
configurare con un valore diverso ciascuna delle due direttrici.
Tabella 31: Accesso ad Internet
ID
Banda Minima Garantita per
direzione (upload o download)
INT 1
32 Kbps
INT 2
64 Kbps
INT 3
128 Kbps
INT 4
256 Kbps
INT 5
512 Kbps
INT 6
INT 7
INT 8
1.024 Kbps
2.048 Kbps
4.096 Kbps
INT 9
6.144 Kbps
INT 10
8.192 Kbps
INT 11
10.240 Kbps
INT 12
12.288 Kbps
INT 13
16.384 Kbps
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INT 14
18.432 Kbps
INT 15
20.480 Kbps
INT 16
22.528 Kbps
INT 17
25.600 Kbps
INT 18
34.816 Kbps
INT 19
51.200 Kbps
INT 20
76.800 Kbps
Nel caso di terminazione Internet presso una sede dell’Amministrazione quest’ultima
contrattualizzerà distinti valori di banda minima garantita Internet upload e download ed
un corrispondente accesso IP dedicato. Quest’ultimo sarà caratterizzato da un profilo
(Bilanciato o Sbilanciato) tra quelli previsti alla sezione 7.6.1 o 7.7.1 con valori di Banda
Minima Garantita e di Picco compatibili, ossia maggiori o uguali, rispetto alle bande
Internet upload e download configurate.
L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le soluzioni tecniche proposte dall’Offerente per il
servizio di connettività Internet.
L’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà riportare la tariffazione a
canone mensile e dovrà includere il costo per il trasporto del traffico dal POP di accesso
alla dorsale IP sino all’interconnessione con la BIG Internet. Tale tariffazione sarà
incrementale rispetto alla tariffazione prevista per l’accesso IP sottostante nel caso di
terminazione del servizio Internet presso una sede dell’Amministrazione.
7.9.1
Variazioni di configurazione e trasloco accessi
La prima configurazione del servizio è inclusa nel prezzo del servizio stesso, l’Offerta
Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà includere una valorizzazione dei costi
relativa alla variazione della BMG configurata sull’accesso ad Internet.
In caso di trasloco di un accesso dedicato anche l’accesso ad Internet definito su tale
accesso dovrà essere traslocato secondo le modalità e i vincoli temporali definiti per il
trasloco dell’accesso stesso.
Eventuali interruzioni di servizio che si rendessero necessarie andranno pianificate ed
autorizzate dall’Amministrazione Contraente.
7.9.2
Requisiti sulla protezione da DoS/DDoS
La dorsale IP dell’Offerente dovrà essere dotata di meccanismi di filtraggio dei pacchetti
di rete attivabili selettivamente per proteggere la rete IP dell’Amministrazione contraente
da attacchi di tipo DoS (Denial-of-Service) e DDoS (Distributed Denial-of-Service).
In particolare, l’Offerente dovrà impedire, sulla propria dorsale IP e sui propri
collegamenti verso altre reti IP, che vengano ricevuti o inviati pacchetti con indirizzi di
rete falsificati (il cosiddetto “IP spoofing”) tramite la configurazione di opportune regole
di “ingress/egress filtering” (RFC-2827).
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7.10 SICUREZZA DELLE FUNZIONALITÀ EROGATE VIA WEB
Tutte le funzionalità, o servizi, descritte nel presente Capitolato ed erogate tramite
un’interfaccia Web (ad esempio lettura della posta via web o gestione del DNS via web)
dovranno essere realizzate in modalità sicura tramite canali protetti SSL-3 e TLS (RFC2595, RFC-3207), per mezzo di cifratura simmetrica con chiavi di lunghezza non
inferiore a 100 bit.
Inoltre, l’autenticazione dell’utente dovrà poter avvenire nelle seguenti modalità:
• tramite username e password;
• tramite client-autentication basata su certificati X.509v3 standard, secondo il
profilo IETF-PKIX (RFC-3280) o secondo il profilo di certificati definito per la
CIE (Carta d’Identità Elettronica) e per la CNS (carta nazionale dei servizi).
In questo caso, il server web deve essere in grado di accettare i certificati in uso
presso l’Amministrazione Contraente e verificare lo stato di validità del
certificato almeno tramite CRL in formato X.509v2 (profilo PKIX, RFC-3280)
scaricata da un server HTTP o LDAP.
7.11 SERVIZI DI GESTIONE DI RETE
L’Offerente dovrà garantire le seguenti funzioni di gestione della rete:
• monitoraggio real time delle proprie infrastrutture di rete (rete di accesso, rete
dorsale, POP, ecc.);
• servizi di reportistica standard sui servizi offerti, secondo le esigenze
dell’Amministrazione Contraente;
• notifica alle Amministrazioni Contraenti di condizioni ed eventi critici che
impattano in modo significativo sull’erogazione dei servizi;
• identificazione dei parametri di funzionamento e settaggio delle soglie critiche;
• analisi e diagnosi dei malfunzionamenti della rete e/o dei CPE in gestione
all’Offerente;
• risoluzione remota dei malfunzionamenti;
• supporto Customer Care ai referenti dell’Amministrazione Contraente.
7.12 QUALITÀ DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
Il Fornitore assegnatario dovrà impegnarsi a risolvere, nei tempi indicati nel seguito del
presente documento pena l’applicazione delle penali riportate ai paragrafi 13.2, 13.3 e
13.4, i guasti di tipo:
•
•
bloccante, che impediscono all’Amministrazione di usufruire del servizio
non bloccante, che permettono comunque all’Amministrazione di usufruire del
servizio, ma con prestazioni degradate
I parametri seguenti rientrano tra quelli che il Fornitore dovrà includere nella reportistica
quadrimestrale alle Amministrazioni (cfr. capitolo 9):
•
la disponibilità del servizio, calcolata su base quadrimestrale e relativa ai soli
guasti di tipo bloccante in funzione della finestra di erogazione del servizio è
definita in accordo alla formula di seguito riportata:
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Nd
D = 1dove:
o
o
o
d
i
i
Ts
Nd è il numero di guasti bloccanti occorsi
di indica la durata (in minuti) dell’i-simo disservizio
TS indica il periodo temporale di osservazione (in minuti)
•
il Tempo di ripristino, in ore nel 95% dei casi è definito come il tempo,
misurato in ore all’interno della finestra di erogazione del servizio, intercorrente
tra l’istante di segnalazione del disservizio al Fornitore e la chiusura dello stesso.
Nel solo caso in cui il numero di disservizi ripristinati nel quadrimestre oltre lo
SLA target sia pari a 1 (uno), le penali per il Tempo di ripristino non verranno
applicate in quanto la casistica non può considerarsi statisticamente rilevante.
•
per i parametri di SLA definiti per i servizi differenziati (Ritardo di
trasferimento RTD, Ritardo di trasferimento OWD, Jitter e Perdita di
Pacchetti) il Fornitore assegnatario dovrà, nelle specifiche di dettaglio delle
prove di collaudo di cui al par. 12.3.1, descrivere le modalità con cui vengono
eseguite le misure, dovrà poi registrarne i valori con frequenza almeno oraria per
singolo accesso e singola classe di servizio (ad eccezione della BE).
Qualora le Amministrazioni Contraenti o l’Amministrazione Aggiudicatrice, a loro
insindacabile giudizio, ritengano che il Fornitore non rispetti i parametri di qualità di
servizio dichiarati, potranno richiedere in qualsiasi momento al Fornitore di eseguire una
specifica campagna di misura, con modalità di dettaglio concordate con
l’Amministrazione, realizzata a cura e spese del Fornitore entro 30 (trenta) giorni solari;
in mancanza l’Amministrazione richiedente potrà affidare a qualificata società esterna le
rilevazioni richieste addebitandone il costo al Fornitore, fatta salva l’applicazione delle
penali previste.
Qualora i report o la campagna di misure accertino il mancato rispetto dei parametri di
qualità dei servizi richiesti il Fornitore sarà tenuto a corrispondere le penali di cui ai
paragrafi 13.2, 13.3 e 13.4.
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8
SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS)
Nell’Offerta dovranno essere inclusi i seguenti servizi a valore aggiunto:
•
•
•
•
8.1
servizio di posta elettronica:
o fornitura di un servizio di posta elettronica
o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio di SMTP server
secondario
servizi DNS
o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio server DNS intranet
o fornitura, gestione e manutenzione di un servizio server DNS internet
servizi di Sicurezza
o Firewall
o Proxy applicativo
o Antivirus&Content Filtering
servizi accessori
o fornitura aggiuntiva di indirizzi IP pubblici e statici
o variazioni di configurazioni NAT/PAT oltre quelle già comprese.
SERVIZIO DI POSTA ELETTRONICA
Il Fornitore dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, un servizio
di gestione e manutenzione di posta elettronica in grado di offrire un numero di caselle di
dimensione pari almeno a 50 MByte destinate agli utenti dell’Amministrazione
Contraente.
All’atto della sottoscrizione del servizio l’Amministrazione potrà poi decidere, per ogni
casella, se l’accesso alle caselle e l’invio di posta saranno consentiti attraverso Internet,
oppure solo nell’ambito della VPN (o delle VPN) dell’Amministrazione stessa.
Le caselle di posta dovranno comunque essere accessibili almeno nelle seguenti modalità:
• http/http-s
• POP3/POP3-S
• IMAP4.
La spedizione di posta elettronica tramite SMTP/SMTP-S, e la gestione della posta
elettronica tramite interfaccia web dovranno essere realizzata, a seconda delle esigenze
del singolo utente, tramite canali protetti SSL-3 e TLS (RFC-2595, RFC-3207) per mezzo
di cifratura simmetrica con chiavi di lunghezza non inferiore a 100 bit.
Al fine di limitare l’uso improprio del servizio di posta elettronica, il server SMTP dovrà
poter essere configurato in modo da inviare posta all’esterno dell’Amministrazione solo
quando il mittente si sia autenticato tramite username e password oppure in base al suo
indirizzo IP. Il Fornitore assegnatario dovrà inoltre mettere a disposizione
dell’Amministrazione un sistema centralizzato di Antivirus e Antispamming per la
protezione da codice dannoso che può propagarsi tramite lo scambio di posta elettronica;
l’Offerente dovrà proporre un sistema caratterizzato dai seguenti parametri:
• efficienza di scansione: 100% dei virus noti, recensiti e pubblicamente elencati
dalle organizzazioni preposte, indipendentemente dalla piattaforma ospite e dal
media di trasmissione;
• efficienza nel riparare file o messaggi infetti: 100% dei virus per i quali esiste la
possibilità di recupero;
• capacità di eseguire la scansione in tempo reale sui pacchetti IP;
• capacità di eseguire la scansione differita di interi file/documenti allegati;
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
•
•
•
•
•
•
supporto blacklist (liste contenenti domini di mail o indirizzi di mail
indesiderati);
configurazioni antispamming che consentano il blocco di messaggi di posta
elettronica che transitano per il gateway basati su black list e riconoscimento di
porzioni del contenuto del messaggio di posta elettronica personalizzabili
supporto ai filtri di esclusione sul tipo di file trasferito in allegato (esempio: vbs,
exe, pif, bat, etc.);
controllo sulla presenza di codice dannoso sui file allegati ai messaggi di posta
elettronica supportando almeno i seguenti formati di dati:
o file con diverse estensioni (vbs, exe, pif, bat);
o file in formati compressi (zip, gzip, tgzip, rar);
verifica sintattica e semantica sull'header dei messaggi;
piena interoperabilità e/o trasparenza rispetto client e server;
5 secondi di ritardo massimo introdotto per l’analisi di ogni singolo messaggio
(riferito a messaggi di circa 2 Mbyte);
1 secondo di ritardo medio introdotto per l’analisi di ogni singolo messaggio
(riferito a messaggi di circa 200 Kbyte).
Inoltre, un’apposita interfaccia web dovrà permettere all’Amministrazione Contraente di:
• creare nuove caselle di posta;
• amministrare le caselle di posta esistenti (cambiamento password, variazione
quota, ecc.).
Tutti i servizi offerti relativamente alla posta elettronica dovranno essere completamente
trasparenti rispetto alle funzionalità di sicurezza offerte dai formati S/MIME (RFC-2311,
RFC-2633, RFC-2634) in modo da non alterarne né la capacità di firma digitale né quella
di cifratura dei dati.
Infine, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, l’Offerente dovrà erogare un
servizio di backup del server SMTP, ossia MX (Mail eXchanger) secondario per la posta
in ingresso, in grado di memorizzare temporaneamente la posta in arrivo per una quantità
totale non inferiore a 60 GB e con filtri anti-spamming configurabili a richiesta
dell'Amministrazione almeno in base all’indirizzo IP del relay SMTP che trasmette la
posta.
L’Offerta Tecnica dovrà dettagliare le modalità e le soluzioni tecniche proposte
evidenziando il rispetto dei requisiti richiesti.
Nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) dovrà essere indicato il prezzo
del servizio per ogni gruppo di 5 caselle e-mail.
8.2
SERVIZI DNS
L’Offerente dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, i seguenti
servizi:
• gestione e manutenzione di un server DNS intranet, utilizzato per la risoluzione
di nomi di stazioni private della VPN dell’Amministrazione Contraente.
L’Offerente dovrà offrire la possibilità di configurare il server DNS per
l’aggiunta o aggiornamento di corrispondenze tra nomi e indirizzi mediante
un’apposita interfaccia web;
• gestione e manutenzione di un server Reverse DNS (rDNS) intranet, che permette
di risalire al nome dell'host connesso ad intranet conoscendone l'indirizzo IP;
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
•
gestione e manutenzione di un server DNS internet primario, per uno o più
domini di secondo livello assegnati all’Amministrazione, che include la
registrazione e la gestione di tali domini di secondo livello. L’Offerente dovrà
offrire la possibilità di configurare il server DNS per l’aggiunta o aggiornamento
di corrispondenze tra nomi e indirizzi mediante un’apposita interfaccia web;
gestione e manutenzione di un server Reverse DNS (rDNS) internet, che permette
di risalire al nome dell'host connesso ad internet conoscendone l'indirizzo IP;
Inoltre, al servizio di DNS primario dovrà essere associato un servizio di mail
exchange per gli indirizzi di cui il server DNS ha responsabilità. L’Offerente
dovrà offrire la possibilità di configurare il mail exchange mediante un’apposita
interfaccia web;
backup del server DNS, ossia DNS secondario sia per il dominio diretto (mappa
da nomi a indirizzi) sia per il dominio inverso (mappa da indirizzi a nomi), con
protezione contro il “cache poisoning”.
Nell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) il prezzo indicato per “DNS
Primario” fa riferimento al servizio di “Gestione e manutenzione di server DNS primario
per un dominio di secondo livello” (che include la registrazione di un dominio di secondo
livello, se richiesto dall’Amministrazione Contraente), e al servizio di “Gestione e
manutenzione di server DNS Intranet”.
8.3
SERVIZI DI SICUREZZA
8.3.1
Firewall
Ad un’Amministrazione che ha sottoscritto il servizio di connettività ad Internet
l’Offerente dovrà rendere disponibile, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo,
un servizio di firewalling che potrà essere realizzato nelle seguenti modalità:
•
•
funzionalità di firewall implementate all’interno della dorsale di trasporto IP (per
esempio al punto di collegamento verso la rete Internet) e gestite dall’Offerente;
funzionalità di firewall implementate nel punto di accesso dell’Amministrazione
Contraente e gestite dall’Offerente.
In entrambi i casi l’Amministrazione Contraente potrà interagire con l’Offerente per la
definizione delle politiche di filtraggio da realizzare.
Tali politiche di filtraggio dovranno essere implementabili almeno sulla base di:
•
•
•
•
•
indirizzo IP sorgente e destinazione, in modo da realizzare funzionalità di
firewalling:
o in maniera indistinta a tutti gli indirizzi privati della VPN-IP;
o in maniera differenziata ad alcuni host/sedi o gruppi di host/sedi della
VPN-IP sulla base degli indirizzi IP di origine e/o destinazione del
traffico;
porta TCP/UDP;
categorie di siti Web (content filtering), distinti in base all’indirizzo IP, alla rete
IP o al dominio Internet di appartenenza;
attacchi di tipo DoS/DDoS noti in base a loro precise caratteristiche (le cosiddette
“attack signature”);
attacchi di port spoofing e/o port screening.
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Il servizio di Firewall dovrà prevedere un dimensionamento dell’apparato tale da non
costituire un “collo di bottiglia” rispetto alla banda garantita dell’accesso IP
sottostante, ovvero della BMG dell’accesso Internet centralizzato interno alla rete
dell’Offerente, e rispetto al throughput necessario alla gestione delle relative DMZ
(demilitarized zone). Nel caso di servizio implementato nel punto di accesso
dell’Amministrazione Contraente, dovranno essere disponibili almeno fino a 4 porte
LAN fisiche adibite alla creazione delle DMZ.
8.3.2
Proxy applicativo
L’Offerente dovrà inoltre erogare, sempre a fronte di un corrispettivo economico
aggiuntivo, un servizio di proxy applicativo almeno per le principali applicazioni, quali,
per esempio, web ed FTP, che potrà essere realizzato nelle seguenti modalità:
•
funzionalità di proxy implementate all’interno della dorsale di trasporto IP (per
esempio al punto di collegamento verso la rete Internet) e gestite dall’Offerente;
• funzionalità di proxy implementate nel punto di accesso dell’Amministrazione
Contraente e gestite dall’Offerente.
In entrambi i casi l’Amministrazione Contraente potrà definire eventuali politiche di
filtraggio e tracing delle sessioni che l’Offerente implementerà negli apparati di proxy.
Il servizio di Proxy applicativo dovrà prevedere un dimensionamento dell’apparato tale
da non costituire un “collo di bottiglia” rispetto alla banda garantita dell’accesso Internet
sottostante, ovvero della BMG dell’accesso Internet centralizzato interno alla rete
dell’Offerente.
8.3.3
Antivirus&Content Filtering
L’Offerente dovrà infine fornire, configurare e mantenere, sempre a fronte di un
corrispettivo economico aggiuntivo, un sistema per la protezione da codice dannoso che
può propagarsi tramite la navigazione WEB e del trasferimento di file mediante FTP e per
la protezione da attacchi informatici veicolati tramite il protocollo http; l’Offerente dovrà
proporre un sistema caratterizzato dai seguenti parametri:
• efficienza di scansione: 99% dei virus noti, recensiti e pubblicamente elencati
dalle organizzazioni preposte, indipendentemente dalla piattaforma ospite e dal
media di trasmissione;
• scansione in tempo reale sui pacchetti IP;
• supporto dei formati compressi (almeno zip, gzip, tgzip, rar);
• supporto ai filtri di esclusione sul tipo di file trasferito (esempio: vbs, exe, pif,
bat, etc.);
• piena interoperabilità e/o trasparenza rispetto client e server;
• 2 secondi a Mbyte di ritardo massimo introdotto;
• supporto di protocolli standard: HTTP, HTTPS, FTP, FTPS.
8.4
SERVIZI ACCESSORI
L’Offerente dovrà erogare, a fronte di un corrispettivo economico aggiuntivo, i seguenti
servizi:
• riconfigurazione di NAT/PAT statico e dinamico in uscita
• riconfigurazione di NAT statico in ingresso/uscita su uno o più indirizzi registrati
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•
lotti di indirizzi IP pubblici statici, da 16 o 32 indirizzi e fino ad un massimo di
256, appartenenti al blocco degli indirizzi registrati dell’Offerente.
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9
SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE
9.1
FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI
Il Fornitore assegnatario dovrà dotarsi di un sistema che permetta l’erogazione dei
seguenti servizi di fatturazione:
• gestione e controllo della fatturazione;
• fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione in formato elettronico
(almeno .xml e .csv);
• ripartizione della fatturazione per centro di costo dell’Amministrazione.
La fatturazione dei servizi è indirizzata alle Unità Ordinanti. Per ogni tipologia di servizio
è richiesta una documentazione di tipo riepilogativo per ogni Amministrazione, con
dettagli per singola linea equivalente relativi a:
• le Unità Ordinanti;
• le Sedi;
• i centri di costo, indipendentemente dalla tipologia di servizio (voce o dati);
• i servizi erogati;
• la tipologia del traffico e/o del servizio;
• i canoni e/o le tariffe applicate;
secondo specifiche indicate dall’Amministrazione.
Per ciascuna Unità Ordinante i costi andranno contabilizzati bimestralmente sulla base
dell’effettivo utilizzo nel bimestre di riferimento.
La struttura della fattura dovrà recepire le richieste dell’Amministrazione ordinante in
relazione al raggruppamento delle voci ed alla presenza o meno del dettaglio completo di
ogni singola voce di costo secondo specifiche indicate all’atto dell’adesione o
successivamente.
Il Fornitore assegnatario dovrà garantire alle singole Amministrazioni:
• la disponibilità dei dati, sia analitici che sintetici, su supporto elettronico (almeno
.xml e .csv) tramite download da area web protetta;
• la possibilità di personalizzazioni in merito alle specifiche esigenze sul formato
dati che potranno essere manifestate dalle Amministrazioni nel corso della
Convenzione. Tali personalizzazioni dovranno essere effettuate tramite un
apposito tool software messo gratuitamente a disposizione delle Amministrazioni,
Specifiche richieste in merito al formato dati potranno essere fatte dall’Amministrazione
e sarà dovere del Fornitore verificarne la fattibilità fornendo opportune giustificazioni nel
caso di impossibilità.
I dati in oggetto devono rappresentare la rendicontazione, per:
•
•
•
singola utenza e/o servizio tariffato;
canoni, ove applicabili;
traffico e/o volumi prodotti (secondi di conversazione e relativo costo, volumi di
dati in Kbps (o Mbps, ove applicabile, etc.) distinti per tipologia di chiamata:
o locale (urbana e distrettuale);
o interurbana;
o fisso-mobile;
o Internazionale;
o numerazioni non geografiche (Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito,
servizi di Numeri Personali e Numero Unico);
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•
•
•
•
•
accesso IP commutato;
accesso IP dedicato;
servizi differenziati;
servizio di connettività Internet;
Servizi VAS.
In mancanza di queste ultime informazioni la fattura sarà considerata irricevibile.
In ogni caso dovrà essere disponibile, a richiesta dell’Amministrazione ordinante, per
opportune elaborazioni, un file (su supporto elettronico o tramite download) con tutti i
dati grezzi che contribuiscono al totale della fattura.
Per il traffico telefonico
A livello aggregato per tutte le forniture effettuate ad una stessa Unità Ordinante ed alla
singola Amministrazione nel suo complesso dovranno essere forniti, in allegato alla
fattura, i seguenti dati:
•
•
durata complessiva e numero delle chiamate per tutte le direttrici previste dal
piano tariffario e/o servizio;
parametri di utilizzo delle singole linee (quali ad esempio, numero totale minuti
di traffico per singola linea nel periodo di osservazione, valori di picco in termini
di percentuale di utilizzo in periodi di tempo di un’ora/mezzora, etc.) della stessa
Unità Ordinante e della stessa Amministrazione.
A livello aggregato per singola utenza dovranno essere disponibili i seguenti dati:
•
•
durata complessiva delle chiamate per direttrici del piano telefonico e/o servizio
numero delle chiamate per direttrice del piano telefonico e/o servizio.
Il Fornitore dovrà inoltre fornire la possibilità di effettuare raggruppamenti delle utenze
per centri di costo, secondo specifiche indicate dalle singole Unità Ordinanti all’atto
dell’adesione o successivamente.
In seguito all’aggiudicazione, prima dell’attivazione della Convenzione, il Fornitore
concorderà con l’Amministrazione Aggiudicatrice, il layout della fattura.
Per tutti i servizi della Convenzione
L’Offerente dovrà dettagliatamente descrivere come intende garantire:
•
•
•
la gestione e il controllo della fatturazione;
la fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione in formato elettronico;
la ripartizione della fatturazione per centro di costo.
Il Fornitore dovrà anche descrivere gli strumenti web-oriented che verranno messi a
disposizione delle Amministrazioni per la gestione dei dati di fatturazione e
rendicontazione, in termini di funzionalità previste:
•
•
visualizzazione di dati aggregati e di dettaglio;
imputazione dati per aggiornamento della struttura di Centri di Costo;
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
generazione reportistica.
Il Fornitore dovrà rendere disponibile i dati descritti nel presente capitolo con frequenza
bimestrale. La fornitura dei primi dati di fatturazione per le Amministrazioni aderenti
alla Convenzione non dovrà superare il secondo bimestre a partire dall’adesione
dell’Amministrazione stessa alla Convenzione.
Flusso dati relativo ai livelli di servizio
Come meglio specificato nel capitolo 13, su richiesta dell’Amministrazione ordinante, il
Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibili alla stessa i dati relativi ai livelli di
servizio di cui ai paragrafi 5.1.1, 6.7, e i dati relativi ai livelli di servizio di cui ai capitoli
7, 8, 9, 10, 11, 12, effettivamente conseguiti nell’ambito del contratto attuativo. Il
Fornitore dovrà presentare tale reportistica all’Amministrazione quadrimestralmente (il
quadrimestre è su base solare, dal mese di attivazione della Convenzione).
9.2
FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
È richiesto l’invio con frequenza mensile all’Amministrazione Aggiudicatrice, entro e
non oltre il giorno 15 (quindici) del mese successivo, dei dati relativi all’utilizzo della
Convenzione (es. ordinativi, fatturazione, consumi analitici per direttrice e traffico, etc.)
da parte delle Amministrazioni aderenti.
I flussi dati previsti riguardano:
Flusso dati di spesa e consumo per Amministrazione e sede
Questo flusso dati è costituito da strutture dati predisposte ai fini di un’analisi di riepilogo
della spesa per Amministrazione e per sede:
•
•
•
SPESA E CONSUMO TELEFONICO: dati descrittivi del consumo telefonico
suddiviso per direttrice di traffico, e della spesa suddivisa per Amministrazione e
sede, con dettaglio ripartito per tipologia (canoni, spese di traffico, etc.);
SPESA E CONSUMO PER SERVIZI R.I.: dati descrittivi del consumo
telefonico suddiviso per tipologia di servizio di R.I. prestato e per tipologia di
utente chiamante (fisso o mobile) e della spesa suddivisa per Amministrazione e
sede, con dettaglio ripartito per tipologia (canoni, spese di traffico, etc.);
SPESA E CONSUMO PER CONNETTIVITÀ IP: dati descrittivi delle tipologie
di servizio e delle velocità prestate e della spesa in canoni suddivisa per
Amministrazione e sede.
Tale flusso dati, con le relative specifiche, è specificato nel documento Allegato A –
Progetto Datamart. In ogni caso, ulteriori dettagli (es. relativi formati, modalità di
invio, etc.) saranno concordati con gli aggiudicatari prima della stipula della
Convenzione.
Si richiede, comunque, piena flessibilità in termini di modalità di erogazione dei flussi da
parte del Fornitore in funzione di specifiche emesse dall’Amministrazione Aggiudicatrice
durante il periodo di validità della Convenzione stessa.
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Il Fornitore assegnatario dovrà, inoltre, prevedere l’invio, su base quadrimestrale,
all’Amministrazione Aggiudicatrice, su sua richiesta, di un dato di dettaglio in formato
.xls o .csv che riporti per ciascuna Unità Ordinante e per ciascuna sede
dell’Amministrazione:
•
il numero di canali, per tipologia RTG, BRA, PRA attivi ed appartenenti all’area
Primaria o Secondaria;
•
eventuali successive informazioni richieste dall’Amministrazione Aggiudicatrice
durante la vigenza della Convenzione.
L’Amministrazione aggiudicatrice si riserva in ogni caso di richiedere copia, anche su
supporto elettronico, dei Progetti Preliminari, dei Progetti Esecutivi e delle Offerte
Economiche (come di seguito definiti) associati agli Ordinativi di Fornitura emessi.
Flusso dati relativo ai livelli di servizio
Come meglio specificato nel capitolo 13, su richiesta dell’Amministrazione
Aggiudicatrice, il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibili alla stessa i dati
relativi ai livelli di servizio di cui ai paragrafi 5.1.1, 6.7, e i dati relativi ai livelli di
servizio di cui ai capitoli 7, 8, 9, 10, 11, 12 effettivamente conseguiti nell’ambito della
Convenzione. Il Fornitore dovrà presentare tale reportistica all’Amministrazione
Aggiudicatrice quadrimestralmente (il quadrimestre è su base solare, dal mese di
attivazione della Convenzione).
9.2.1
Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione
L’Offerente si impegna a rispettare i parametri di qualità per i servizi di fatturazione e
rendicontazione, indicati in Tabella 32 relativamente a:
•
•
Ritardo di fatturazione: entro due mesi dall’attivazione della Convenzione, le
procedure di rendicontazione del Fornitore dovranno essere aggiornate per
recepirne le relative condizioni. Trascorso tale termine, il Fornitore dovrà
garantire il Ritardo di fatturazione alle Amministrazioni. Tale misura, espressa in
giorni solari, si riferisce all’intervallo di tempo intercorrente tra la chiusura del
bimestre di riferimento e l’invio alle Amministrazioni delle fatture e delle
rendicontazioni relative al bimestre stesso. Il concorrente dovrà indicare, per tale
parametro, un valore intero
Tempo di gestione dei reclami sulla fatturazione: tale misura, espressa in giorni
solari, indica l’intervallo di tempo intercorrente tra la ricezione di un reclamo
scritto da parte di un’Amministrazione, per un errore di fatturazione, e la
definizione8 del reclamo da parte del Fornitore. Entro tale intervallo di tempo il
Fornitore dovrà in ogni caso comunicare in forma scritta all’Amministrazione
l’esito del reclamo che può configurarsi:
o nel riaccredito degli importi eccedenti in caso positivo;
o in adeguate motivazioni e indicazione degli accertamenti compiuti, in
caso negativo.
8
Per definizione del reclamo si intende la chiusura del processo relativo al reclamo stesso e,
pertanto, la comunicazione scritta dell’esito, positivo o negativo, del reclamo all’Amministrazione.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
È inoltre previsto un indicatore di qualità sui Flussi Data Mart inviati
all’Amministrazione Aggiudicatrice. Per ciascuna singola tipologia di flusso e per
ciascun singolo mese cui i dati inviati si riferiscono, il numero di record scartati dal
Sistema Data Mart a causa di errori/non conformità rispetto a quanto specificato nel
richiamato documento in appendice al presente Capitolato Tecnico, e/o ai dettagli
concordati tra Fornitore assegnatario e Amministrazione aggiudicatrice, non dovrà
superare il 10% (dieci percento) del numero totale di record inviati dal Fornitore, pena
l’irricevibilità del flusso e la conseguente applicazione delle penali di cui alla Tabella 54.
L’Offerente dovrà obbligatoriamente indicare i valori proposti per il Ritardo di
Fatturazione e per il Tempo di Gestione dei Reclami sulla Fatturazione indicati nella
seguente Tabella 32.
Tabella 32: Livelli di servizio per fatturazione e
rendicontazione
Punteggio
massimo
Sm
Ritardo di fatturazione [giorni solari]
Tempo di gestione dei reclami sulla fatturazione
[giorni solari]
2
15
45
2
10
45
V
SM
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10 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI
SERVIZI CORRELATI ALLA FORNITURA
10.1 CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI
Il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione, all’attivazione della Convenzione,
un Contact Center multicanale (telefono, fax, email) accessibile mediante un “Numero
Verde” (gratuito) per le comunicazioni almeno telefoniche e via fax delle
Amministrazioni.
Tale Contact Center dovrà svolgere funzioni di Customer Care riguardo alle richieste di
adesione, di manutenzione e assistenza per i servizi, per la fatturazione e la
rendicontazione. Per queste ultime funzionalità, tale Contact Center dovrà consentire una
rapida individuazione della natura della problematica (ad esempio, specifico servizio
oggetto del malfunzionamento e dell’area territoriale di competenza) attraverso strumenti
di interazione col chiamante (IVR) ovvero operatori di accoglienza della chiamata.
Inoltre, dovrà essere sempre attivo (24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno) e
garantire la presenza di operatori, competenti nei vari servizi svolti, in tutte le fasce orarie
di copertura dei relativi servizi.
Tra i compiti della suddetta struttura sono inclusi:
•
•
•
•
•
•
•
•
fornitura di informazioni tecniche ed operative a personale delle
Amministrazioni;
supporto alla compilazione degli Ordinativi di Fornitura;
risoluzione di problematiche di carattere amministrativo;
ricezione di richieste relative alla configurazione dei servizi;
segnalazione di guasti alla rete, agli apparati o alle apparecchiature in dotazione
alle Amministrazioni;
richiesta di informazioni sullo stato di avanzamento delle operazioni di
attivazione dei servizi, variazioni profili, etc;
richiesta di informazioni circa l’utilizzo delle apparecchiature e dei servizi;
fornitura di assistenza in caso di difficoltà d’utilizzo.
Le risposte alle richieste di informazioni dovranno essere comunicate
all’Amministrazione telefonicamente, o in alternativa via fax e/o all’indirizzo e-mail
dell’Amministrazione richiedente stessa.
Entro 30 (trenta) giorni dalla stipula della Convenzione, pena l’applicazione delle penali
di cui alla, Tabella 53, il Fornitore assegnatario dovrà mettere a disposizione un Portale
Web, dedicato alle Amministrazioni aderenti, integrato nel Contact Center di cui sopra,
dotato di adeguati criteri di sicurezza, attraverso cui poter effettuare tutte le
comunicazioni dirette al Fornitore e, per ogni Amministrazione interessata, poter
visualizzare tutte le informazioni sulla propria fornitura, sullo stato delle attivazioni, ed in
ogni caso tutte quelle informazioni necessarie al calcolo di eventuali penali (a titolo di
esempio e non esaustivamente: consistenze, consumi, fatture, report, livelli di servizio
erogati, trouble ticket aperti e chiusi, etc).
È richiesta una descrizione esauriente della soluzione che viene proposta, la modalità con
cui verrà realizzata, altre soluzioni analoghe già realizzate e, nel caso, le
personalizzazioni specifiche che si intendono effettuare, la modalità di gestione delle
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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piattaforme e delle applicazioni, nonché i processi e le procedure aziendali in cui verrà
inserita la soluzione proposta.
10.1.1 Qualità dei servizi di Customer Care
L’Offerente dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di servizio V garantiti dal
servizio di Customer Care, compilando la Tabella 33 relativamente a:
• Tempo medio di attesa netto per il servizio telefonico di Customer Care nel 95%
dei casi, consolidato su base mensile, nel rispetto della soglia massima SM. Tale
misura, espressa in secondi, si riferisce all’effettiva presa in carico del problema
da parte dell’operatore e non da un sistema automatico tipo IVR. Sarà calcolato
come il valore medio del tempo incorso tra l’ingresso della chiamata e la risposta
da parte dell’operatore, al netto dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR.
• Tempo di risposta alle richieste via fax e/o e-mail: tempo massimo che intercorre,
nel rispetto della soglia massima SM e nel 100% dei casi, tra la ricezione della
richiesta e l’invio della risposta (ovvero la presa in carico del disservizio
segnalato) al recapito indicato dall’utente (espresso in giorni solari, ad eccezione
di domeniche e festivi).
In caso di guasti non di competenza del Fornitore il servizio di Customer Care dovrà
svolgere tutte le attività necessarie per agevolare le Amministrazioni nel superamento
delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.
Tabella 33: Customer Care
Tempo di attesa netto (dalla risposta del Contact
Center al collegamento con un operatore, al netto
dell’eventuale tempo di navigazione dell’IVR) per
il servizio di Customer Care telefonico nel 95% dei
casi [sec]
Tempo massimo di risposta alle richieste via fax
e/o e-mail nel 100% dei casi [giorni]
Punteggio
massimo
Sm
3
5
30
3
1
5
V
SM
Per la definizione e le modalità di verifica del tempo di attesa netto si veda il paragrafo 6.7.
In caso di divergenza tra i tempi di attesa dichiarati dal Fornitore e quelli realmente
garantiti, verrà applicata una penale secondo quanto previsto nella Tabella 44.
10.2 REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI
Al fine di garantire la massima efficacia nell’interazione tra Amministrazione e Fornitore
assegnatario, con riferimento a tutte le fasi dell’erogazione dei servizi di cui alla presente
Convenzione, gli aggiudicatari dovranno mettere a disposizione delle Amministrazioni,
un Responsabile principale (con qualifica dirigenziale) cui rispondono almeno 6 (sei)
collaboratori (dipendenti tutti del Fornitore stesso) che ricopriranno il ruolo di “Referenti
del Fornitore per le Amministrazioni”. A tali referenti saranno affidate le responsabilità di
seguito precisate, con la seguente suddivisione:
•
•
almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Nord-Ovest
almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Nord-Est
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
•
almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Centro
almeno 1 (un) Referente specifico per la macro-zona territoriale del Sud e delle
isole
almeno 2 (due) Referenti specifici per le Amministrazioni dello Stato.
Sarà considerata caratteristica migliorativa l’offerta, da parte dell’Offerente, di una
struttura di Referenti più ampia e articolata: in tal caso, l’Offerente dovrà:
• indicare nell’Offerta Tecnica, con quali criteri saranno effettuati sia il
dimensionamento del numero di risorse dedicate all’attività, sia l’attribuzione
delle risorse stesse alle Amministrazioni
• obbligatoriamente compilare la seguente tabella
Tabella 34: Referenti del Fornitore per le Amministrazioni
Punteggio
Parametro
massimo
Numero di Referenti del Fornitore per le
Amministrazioni
10
Sm
6
V
SM
16
In ogni caso, ciascuna Amministrazione dovrà poter far riferimento all’unico Referente,
durante l’intera durata del proprio contratto.
Prima della stipula della Convenzione, il Fornitore assegnatario dovrà indicare
nominativamente tali risorse, fornendo altresì il loro telefono fisso, mobile, fax ed
indirizzo di posta elettronica. I nominativi e le relative coordinate di cui sopra saranno
pubblicati nella sezione dedicata alla Convenzione del sito www.acquistinretepa.it. Il
Fornitore dovrà provvedere, inoltre, a comunicare esplicitamente alle Amministrazioni, a
seguito della ricezione degli Ordinativi di Fornitura, nominativo e coordinate del
Referente assegnato.
Il Referente del Fornitore per l’Amministrazione ricoprirà il ruolo di program manager
per tutte le attività previste per la corretta e puntuale erogazione dei servizi richiesti
dall’Amministrazione, durante l’intera durata del contratto attuativo stipulato
dall’Amministrazione stessa con il Fornitore. Tale Referente dovrà avere pertanto totale
visibilità di tutti i servizi richiesti dall’Amministrazione, dello stato di avanzamento delle
attività di provisioning (interfacciandosi con i relativi project manager, nei casi in cui
sono definiti), delle eventuali criticità, etc; sarà inoltre il punto di riferimento per i
problemi insoluti o urgenti delle Amministrazioni, cui queste ultime potranno indirizzare
segnalazioni scritte.
L’Offerente dovrà descrivere dettagliatamente, nell’Offerta Tecnica, il modello
organizzativo previsto per i Referenti, che si impegna ad utilizzare per l’intera durata
della Convenzione e dei singoli contratti attuativi, con particolare riferimento alle
interfacce tra tali referenti e le strutture aziendali preposte all’esecuzione delle attività di
erogazione dei servizi e di assistenza, evidenziando gli elementi del modello
organizzativo atti a garantire l’efficacia e la tempestività dei Referenti nel rispondere alle
segnalazioni e alle richieste delle Amministrazioni.
In caso di segnalazione di un problema irrisolto, il Referente del Fornitore cui la
segnalazione è indirizzata dovrà dare risposte scritte sulla segnalazione che
l’Amministrazione ha effettuato al più entro 5 (cinque) giorni solari dal ricevimento della
segnalazione stessa. Nella risposta dovranno essere indicate le azioni intraprese per la
soluzione dei problemi pendenti e le relative scadenze impegnative. In caso di non
adempienza si applicano le penali di cui Tabella 53
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10.3 SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA
I Servizi di Manutenzione e Assistenza richiesti sono descritti separatamente per le
diverse componenti di servizio, sia allo scopo di consentire un’agevole risposta ai
Fornitori, anche in situazione di raggruppamento di imprese, sia per tenere meglio in
considerazione le peculiarità di ciascun tipo di fornitura. È ovviamente a discrezione del
Fornitore, in particolare se ciò comportasse riduzione dei costi e/o migliore qualità del
servizio, organizzare in modalità integrata i servizi stessi e strutturare conseguentemente
la propria Offerta Tecnica.
In ogni caso, in relazione a tutti i servizi richiesti dal presente capitolato, l’Offerente si
impegna ad operare una corretta raccolta degli apparati o parti di ricambio sostituiti ai fini
dello smaltimento, in conformità a quanto previsto dal d. lgs. n. 151 del 2005 e ss.
modifiche e integrazioni e, in generale, a prevedere la gestione dei rifiuti in modalità di
raccolta e differenziazione con l’opportuna gestione di eventuali rifiuti pericolosi.
10.3.1 Telefonia fissa
Il processo di liberalizzazione delle TLC a livello nazionale comporta oggi la possibilità
di usufruire di servizi di fonia da parte di diversi operatori di telecomunicazioni
utilizzando la rete di accesso dell’O.N. e/o le reti di trasporto di altri operatori. Attraverso
il meccanismo dell’interconnessione viene pertanto a configurarsi una nuova situazione
per l’Amministrazione, per cui il traffico telefonico da gestire può attraversare più reti
interconnesse prima di essere terminato; tuttavia non può essere elusa la necessità di
esercitare un controllo della qualità del servizio end-to-end, che costituisce per il Cliente
un essenziale requisito del servizio.
La struttura di assistenza del Fornitore assegnatario dovrà fornire uno strumento adeguato
a garantire le esigenze di servizio delle Amministrazioni aderenti alla Convenzione,
anche a fronte di malfunzionamenti legati alla cooperazione di diverse reti interconnesse.
Il Fornitore assegnatario dovrà garantire il servizio di segnalazione guasti e gestione dei
malfunzionamenti, sia relativamente ai servizi di base di telefonia (problematiche relative
alle linee telefoniche e/o di instradamento del traffico uscente e/o entrante, se
applicabile), sia relativamente ai servizi aggiuntivi (servizi vari di Rete Intelligente e
qualunque altro servizio erogato attraverso la presente Convenzione).
La segnalazione dei guasti avverrà attraverso il Customer Care di cui al paragrafo 10.1.
L’Offerente dovrà descrivere in dettaglio come e con quali strumenti intende gestire i
processi per il seguente set minimo di servizi di Fault Management:
•
•
•
•
•
modalità di apertura e chiusura dei guasti;
tracing dei guasti e gestione dei “trouble ticket”;
diagnostica dei collegamenti;
Workforce Management;
comunicazioni con l’Amministrazione.
al fine di garantire ai propri Clienti il necessario supporto anche a fronte di
malfunzionamenti di rete non chiaramente imputabili alla propria infrastruttura ma alla
cooperazione di diverse reti interconnesse che saranno utilizzate per la Convenzione.
Nella valutazione della risposta al presente paragrafo, come meglio specificato nel
Disciplinare di Gara, verranno presi in considerazione i valori indicati dall’Offerente
nella Tabella 35.
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10.3.2 Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto
Il processo di liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione a livello nazionale
comporta oggi la possibilità di accedere in modo disaggregato alle infrastrutture di
accesso dell’ON da parte di diversi operatori di telecomunicazioni per offrire i servizi IP
di accesso oggetto della presente fornitura. Pertanto, la struttura di assistenza del
Fornitore, indipendentemente dall’utilizzo di risorse proprie o di terzi, dovrà fornire
strumenti adeguati a garantire le esigenze di servizio delle Amministrazioni aderenti alla
Convenzione, anche e soprattutto a fronte di malfunzionamenti legati all’utilizzo di
infrastrutture non gestite direttamente in proprio.
La segnalazione dei guasti avverrà attraverso il Customer Care di cui al par 10.1.
L’Offerente dovrà descrivere in dettaglio come e con quali strumenti intende gestire i
processi per il seguente set minimo di servizi di Fault Management:
•
•
•
•
•
•
•
modalità di apertura e chiusura del processo di gestione dei guasti;
tracing dei guasti e gestione dei “trouble ticket”;
diagnostica della rete di accesso;
diagnostica della rete dorsale (livelli 1, 2 e IP);
diagnostica dei CPE;
diagnostica dei server che offrono i servizi avanzati, come:
o DNS intranet e DNS internet;
o Reverse DNS intranet e Reverse DNS internet;
o Posta elettronica (compreso SMTP secondario);
o Proxy applicativi;
o Firewall;
o Antivirus&Content Filtering;
comunicazioni con l’Amministrazione.
al fine di garantire ai propri Clienti il necessario supporto anche a fronte di
malfunzionamenti di rete non chiaramente imputabili alla propria infrastruttura, ma
all’utilizzo disaggregato di risorse dell’ON ovvero di risorse di soggetti terzi.
Nella valutazione della risposta al presente paragrafo, come meglio specificato nel
Disciplinare di Gara, verranno presi in considerazione i valori indicati dall’Offerente
nella Tabella 36.
10.4 LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE
Per ogni livello di servizio il Fornitore assegnatario dovrà specificare i tempi di ripristino
del servizio, intesi come l’intervallo temporale intercorrente tra la segnalazione del guasto
e la chiusura della procedura di gestione guasti, statisticamente nel 95% e nel 100% dei
casi, consolidato su base quadrimestrale solare.
È da prevedere, a richiesta dell’Amministrazione aderente, per tutti i servizi oggetto del
Capitolato, una finestra di erogazione estesa H24, 7 giorni su 7. Per le linee per le quali è
richiesta la manutenzione estesa sarà riconosciuto un canone mensile aggiuntivo pari al
50% di quello previsto per i livelli di servizio standard descritti in questo paragrafo;
pertanto, nelle Tabelle dell’Offerta Economica (cfr. Allegato 3 al Disciplinare) non dovrà
essere indicato nessun corrispettivo economico aggiuntivo rispetto a quanto già riportato.
Tale maggiorazione è applicabile solamente al canone dell’Accesso IP Dedicato e a
quello dei servizi VAS.
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Il tempo di ripristino sarà conteggiato in ore lavorative basate su una fascia oraria
•
H24, 7 giorni su 7 per le linee per le quali è richiesta la manutenzione estesa;
•
08:00-20:00 Lun-Ven esclusi festivi e 08:00-14:00 Sab. esclusi festivi per tutte le
altre linee.
Nel caso di mancato rispetto dei tempi fissati saranno applicate le penali specificate
all’apposita sezione.
10.4.1 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa e
ToIP
Per i servizi di fonia di cui al capitolo 6 dovranno essere rispettati i livelli di servizio di
seguito previsti pena l’applicazione delle penali previste nel paragrafo 13.1. L’Offerente
dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di ripristino che si impegna a garantire
compilando la Tabella 35.
In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer
Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel
superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.
Tabella 35: Fault Management – Servizi di Fonia e ToIP
Parametro
Punteggio
massimo
Sm
1
5
16
1
6
16
Tempi di ripristino servizi di telefonia fissa nel 95% dei casi
[ore] 9
Tempi di ripristino servizi di telefonia fissa nel 100% dei casi
[ore]
V
SM
Il tempo di ripristino per il servizio ToIP si intende comprensivo dell’eventuale tempo di
risoluzione di guasti dell’accesso IP sottostante.
10.4.2 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di Connettività
IP
Per i servizi di connettività IP di cui al capitolo 7 dovranno essere rispettati i livelli di
servizio di seguito previsti pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella 49.
L’Offerente dovrà obbligatoriamente specificare i tempi di ripristino che si impegna a
garantire compilando la Tabella 36.
Una linea per la quale è stata acquistata la prestazione di elevata affidabilità sarà
considerata indisponibile solo in caso di indisponibilità del servizio di accesso (fatto
quindi salvo il caso di intervento del backup).
9
le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.
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L’Offerente, dovrà altresì, impegnarsi a rispettare i livelli di servizio previsti nella Tabella
37 pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella 49.
In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer
Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel
superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.
Tabella 36: Fault Management – Servizi di Connettività IP
Parametro
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP commutato nel 95% dei casi
[ore] 10
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL nel 95% dei casi
[ore]
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH nel 95%
dei casi [ore]
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP commutato nel 100% dei casi
[ore]
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su xDSL nel 100% dei casi
[ore]
Tempi di ripristino dei servizi di accesso IP basati su Ethernet/SDH nel 100%
dei casi [ore]
Tabella 37: Fault Management – Servizi di Connettività IP – altri SLA
Parametro
Tempi di ripristino del servizio Internet nel 95% dei casi 11 [ore] 12
Tempi di ripristino del servizio Internet nel 100% dei casi [ore]
Punteggio
Sm
massimo
V
SM
0,5
5
16
0,5
5
16
0,5
5
16
0,5
8
16
0,5
8
16
0,5
8
16
V
2
5
Eventuali malfunzionamenti dei servizi di S-VPN e dei servizi differenziati saranno
trattati come disservizi del servizio di accesso IP sottostante.
10.4.3 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore
Aggiunto
Per i Servizi a Valore Aggiunto di cui al capitolo 8 dovranno essere rispettati i livelli di
servizio previsti nella Tabella 38 pena l’applicazione delle penali previste nella Tabella
52.
In caso di guasti non di competenza del Fornitore assegnatario il servizio di Customer
Care dovrà svolgere tutte le attività necessarie per agevolare l’Amministrazione nel
superamento delle problematiche di coordinamento dei vari fornitori interessati.
10
le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.
11
nel caso di guasto dell’accesso IP sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale
accesso.
12
le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.
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Tabella 38: Fault Management – Servizi a Valore Aggiunto
Parametro
Tempi di ripristino del servizio di Posta Elettronica nel 95% dei casi [ore] 13
Tempi di ripristino dei servizi DNS nel 95% dei casi [ore]
Tempi di ripristino dei servizi di Sicurezza nel 95% dei casi [ore]
Tempi di ripristino del servizio di Posta Elettronica nel 100% dei casi [ore]
Tempi di ripristino dei servizi DNS nel 100% dei casi [ore]
Tempi di ripristino dei servizi di Sicurezza nel 100% dei casi [ore]
13
V
5
5
5
8
8
8
le ore saranno calcolate all’interno della finestra di erogazione.
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11 MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
I tempi di attivazione del servizio dovranno essere garantiti a totale onere del Fornitore
assegnatario, pena la corresponsione di una penale calcolata sul periodo di mancata
fornitura del servizio.
Per la realizzazione dei servizi previsti nel presente Capitolato dovranno essere rispettati i
seguenti requisiti minimi:
•
•
•
•
le operazioni di attivazione del servizio dovranno avere un minimo impatto sulla
normale operatività delle sedi;
qualora un’operazione di attivazione del servizio dovesse costituire causa di
disservizio, dovrà essere possibile un ripristino immediato della condizione
preesistente;
qualora gli interventi comportino un impatto sulla normale operatività, dovranno
essere effettuati in orario non coincidente con il periodo di operatività
dell’Amministrazione ed in ogni caso con questa concordati;
durante eventuali fasi di test e collaudo dovrà essere garantita l’operatività del
servizio.
Ipotesi di “nuovo Fornitore”
Qualora il Fornitore assegnatario non eroghi già i servizi all’Amministrazione che intende
aderire alla stipulanda Convenzione, né in virtù di un contratto attuativo della precedente
Convenzione della Consip S.p.A., né per autonomo contratto, è previsto un periodo
iniziale di start-up della Convenzione della durata di massimo 60 (sessanta) giorni solari
nel quale per tutti gli Ordinativi di Fornitura pervenuti sarà contrattualmente tollerato un
ritardo nei termini di attivazione del servizio di massimo 30 (trenta) giorni solari, senza
applicazione in tale periodo di franchigia delle penali previste nei paragrafi 13.1, 13.2 e
13.3.
11.1 LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA
11.1.1 Attività relative alle linee telefoniche
Il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibile entro 30 (trenta) giorni solari dalla
stipula della Convenzione un sito Web ad accesso pubblico (preferibilmente integrato con
quello di cui al paragrafo 10.1) per la compilazione del Piano dei Fabbisogni, con delle
procedure per la sua generazione a partire da informazioni fornite interattivamente
dall’Amministrazione. La procedura guidata di generazione del Piano dei Fabbisogni
dovrà fornire le informazioni di disponibilità del servizio e la modalità presunta di sua
erogazione, ad esempio in base alla numerazione telefonica o in base all’indirizzo postale,
dove applicabile.
All’atto dell’invio dell’Ordinativo Preliminare di Fornitura contenente tale Piano dei
Fabbisogni da parte dell’Amministrazione ovvero dell’Unità Ordinante, il Fornitore deve,
in un tempo massimo di 15 (quindici) giorni solari, fornire all’Amministrazione un
Progetto Preliminare con le modalità con cui intende effettuare la presa in carico
(ovvero la nuova fornitura) delle linee telefoniche. Qualora l’Unità Ordinante non fosse in
grado di produrre in tutto o in parte le informazioni necessarie all’attivazione del servizio,
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il Fornitore assegnatario dovrà collaborare attivamente alle necessarie attività per la
raccolta delle informazioni di interesse relative alle linee su cui è richiesto il servizio. A
seguito dell’accettazione scritta da parte dell’Amministrazione del progetto preliminare il
Fornitore predisporrà entro 5 giorni lavorativi il Progetto Esecutivo.
Il Progetto Esecutivo dovrà descrivere le soluzioni tecnologiche individuate e il relativo
Piano di realizzazione che ne definisce i tempi, le modalità di erogazione e le risorse
fisiche messe a disposizione. Obiettivo del Progetto Esecutivo sarà anche quello di
individuare eventuali disottimizzazioni in termini di dimensionamento delle risorse
utilizzate dall’Amministrazione e dovrà contenere indicazioni sul corretto
dimensionamento delle reti e dei sistemi proponendo, ove richiesto
dall’Amministrazione, la migrazione al servizio di telefonia su IP (ToIP) di tutte ovvero
una parte delle linee. Il Piano di realizzazione dovrà essere impostato in modo da
minimizzare l’impatto sulla normale operatività delle sedi durante le operazioni di
attivazione, test e collaudo.
Il Progetto Esecutivo verrà sottoposto all’approvazione dell’Amministrazione, che ne
potrà richiedere modifiche che dovranno essere recepite entro 5 (cinque) giorni lavorativi
dal Fornitore. L’Amministrazione Contraente con l’Ordinativo di Fornitura
comunicherà al Fornitore l’accettazione del Progetto Esecutivo e delle tempistiche ivi
esplicitate di presa in carico delle linee telefoniche già in possesso dell’Amministrazione
ovvero della fornitura di nuove linee telefoniche. Le tempistiche previste dal progetto
esecutivo ed accettate dall’Amministrazione si intendono come nuovo riferimento nel
calcolo dei relativi ritardi.
Il Fornitore dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti.
11.1.2 Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi
Il Fornitore dovrà garantire l’attivazione del servizio di fonia completo di tutti i servizi
avanzati e di Rete Intelligente (Rete Privata Virtuale, servizi di Addebito al Chiamato o
Ripartito, servizi di Numero Personale e Numero Unico di cui al paragrafo 6.6) entro 30
giorni solari dal ricevimento dell’Ordinativo di Fornitura, tale termine è da intendersi
come tempo massimo su linee già in possesso dell’Amministrazione ovvero come tempo
incluso nella tempistica prevista per linee nuove.
La data di attivazione di ogni linea dovrà essere inserita nel relativo documento/verbale di
attivazione/collaudo (vedi par. 12.2.2) che il Fornitore trasmetterà all’Unità Ordinante.
Nel paragrafo 13.1 sono riportate le penali associate.
Il Fornitore dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti ed un esempio della
documentazione che produrrà a supporto.
11.2 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
Il Fornitore assegnatario dovrà rendere disponibile entro 30 (trenta) giorni solari dalla
stipula della Convenzione un sito Web ad accesso pubblico (preferibilmente integrato con
quello di cui al paragrafo 10.1) per la compilazione del Piano dei Fabbisogni (da allegare
all’Ordinativo Preliminare di Fornitura), con delle procedure per la sua generazione a
partire da informazioni fornite interattivamente dall’Amministrazione. Tale Piano dei
Fabbisogni dovrà specificare tutte le informazioni necessarie per la progettazione dei
servizi IP e dei servizi a valore aggiunto, richiesti ed almeno le seguenti informazioni:
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•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
la numerosità, la tipologia e la distribuzione geografica degli accessi commutati
(nominali o porte virtuali);
l’elenco delle sedi con opzione multihost, specificando l’ubicazione e il referente
di ciascuna sede;
la modalità di gestione delle funzioni di autenticazione degli accessi commutati
tra quelle specificate nel presente capitolato;
la tipologia della tariffazione richiesta per l’accesso commutato;
la numerosità e la tipologia degli accessi dedicati con riferimento ai profili
previsti nel presente capitolato, specificando l’ubicazione di ciascuna sede, il
referente e le eventuali prestazioni opzionali previste;
la caratterizzazione del servizio VPN (per esempio l’identificazione delle VPN di
cui gli accessi IP debbano essere parte e la necessità o meno della prestazione
extranet);
la caratterizzazione del servizio S-VPN;
la caratterizzazione dei servizi differenziati;
la caratterizzazione del servizio di connettività Internet (per esempio
l’identificazione degli accessi IP con connettività verso Internet);
la caratterizzazione dei servizi a valore aggiunto con indicazione di quali siano
inclusi nelle offerte dei servizi di accesso e quali siano soggetti a tariffazione.
Per quanto riguarda la connettività, nel caso in cui ognuno dei vari servizi di accesso IP
dedicato non copra l’intero territorio nazionale, la procedura guidata di generazione del
Piano dei Fabbisogni dovrà fornire possibilmente le informazioni di disponibilità del
servizio ad esempio in base alla numerazione telefonica o in base all’indirizzo postale,
dove applicabile.
All’atto della ricezione dell’Ordinativo Preliminare di Fornitura, il Fornitore assegnatario,
in un tempo massimo di 30 giorni solari, a seguito dell’effettuazione di eventuali
sopralluoghi alle sedi in cui dovrà essere erogato il servizio, dovrà presentare
all’Amministrazione il Progetto Esecutivo e l’Offerta Economica (formulata secondo il
listino prezzi della Convenzione) per la fornitura dei servizi IP e/o dei servizi VAS.
Il Progetto dovrà descrivere le soluzioni tecnologiche individuate, il relativo Piano di
realizzazione che ne definisce i tempi e le modalità di erogazione, rispettando i tempi
massimi di provisioning offerti. Il Piano di realizzazione dovrà essere impostato in modo
da minimizzare l’impatto sulla normale operatività delle sedi durante le operazioni di
attivazione, test e collaudo.
Qualora gli interventi comportino un impatto sulla normale operatività, questi dovranno
essere effettuati d’intesa con l’Amministrazione e preferibilmente in orario non
coincidente con il periodo di operatività.
Nei paragrafi 13.2 e 13.3 sono riportate le penali associate.
Nella successiva tabella il Fornitore dovrà obbligatoriamente indicare i tempi di
provisioning garantiti.
Tabella 39: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP
Tempo di Provisioning delle porte virtuali e delle utenze nominali
[giorni lavorativi]
Punteggio
Sm
massimo
0,5
1
V
SM
15
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Tempo di Provisioning dei profili S0, S1, S2, S3, S4, S514 [giorni
lavorativi]
Tempo di Provisioning dei profili B1, B2, B3, B4, B5, B6, B715
[giorni lavorativi]
Tempo di Provisioning dei profili B8, B916 [giorni lavorativi]
Tabella 40: Tempi di provisioning – Servizi di Connettività IP – altri
SLA
Tempo di Provisioning del servizio di elevata affidabilità, opzione base
[giorni lavorativi]
Tempo di Provisioning del servizio di elevata affidabilità, opzione
avanzata [giorni lavorativi]
Tempo di Provisioning del servizio di S-VPN [giorni lavorativi] 17
Tempo di Provisioning dei servizi differenziati [giorni lavorativi]
18
Tempo di Provisioning del servizio di connettività Internet [giorni
lavorativi] 19
Tempo di Provisioning del servizio di Posta Elettronica [giorni
lavorativi]
1
10
40
1,5
15
45
1
30
90
V
Stesso SLA target del
relativo accesso primario
Stesso SLA target del
relativo accesso primario
40
5
5
10
Tempo di Provisioning dei servizi di Sicurezza [giorni lavorativi]
20 nel caso di DNS
internet e 40 nel caso di
DNS intranet
40
Tempo di Provisioning dei servizi accessori [giorni lavorativi] 21
5
Tempo di Provisioning del servizio DNS [giorni lavorativi] 20
14
Cfr paragrafo 7.6.1
15
Cfr paragrafo 7.6.1
16
Cfr paragrafo 7.7.1
17
nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP
sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.
18
nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP
sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.
19
nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso IP
sottostante, lo SLA richiesto sarà quello previsto per tale accesso.
20
nel caso di richiesta di ordinativo del servizio contestuale alla richiesta dell’accesso fisico IP
utilizzato per la fruizione del servizio di connettività internet, lo SLA richiesto sarà quello previsto
per tale accesso.
21
nel caso di richiesta di ordinativo di indirizzamento IP pubblico contestuale alla richiesta
dell’accesso fisico IP utilizzato per la fruizione del servizio di connettività internet, lo SLA
richiesto sarà quello previsto per tale accesso.
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L’Offerta Economica dovrà dettagliare gli importi da corrispondere per ciascuna delle
voci elencate nel Piano dei Fabbisogni.
L’Amministrazione Contraente con l’Ordinativo di Fornitura comunicherà al Fornitore
l’accettazione del Progetto Esecutivo e delle tempistiche ivi esplicitate. Le tempistiche
previste dal progetto esecutivo ed accettate dall’Amministrazione si intendono come
nuovo riferimento nel calcolo dei relativi ritardi.
L’Offerente dovrà descrivere come gestirà i compiti sopra esposti ed un esempio della
documentazione che produrrà a supporto (quella espressamente richiesta ed altra
eventuale che proporrà).
11.3 PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO
L’Offerente dovrà descrivere come intende gestire l’attivazione della Convenzione e la
migrazione dell’utenza potenziale nel rispetto delle richieste sopra descritte.
Il piano di attivazione dovrà trattare i seguenti aspetti necessari per una completa
attivazione del servizio:
•
•
•
tecnico
gestionale
amministrativo.
Il Fornitore dovrà descrivere l’organizzazione che verrà impegnata nella fase iniziale e
durante la vigenza della Convenzione e la documentazione che verrà prodotta in modo da
dimostrare come i tempi e gli obiettivi di progetto verranno rispettati.
Il piano di attivazione dovrà definire ed evidenziare chiaramente eventuali elementi critici
del progetto, per tutti i servizi oggetto della Convenzione, ed indicare:
•
•
•
•
•
•
•
•
l’organizzazione del Project Management;
la struttura dei gruppi di lavoro incaricati della realizzazione;
la capacità produttiva delle unità operative coinvolte nell’attività, in particolare
per quanto riguarda le unità commerciali per la gestione del contatto con le
Amministrazioni;
la lista dettagliata delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio;
le modalità di svolgimento delle attività necessarie all’attivazione del servizio;
la descrizione dettagliata della metodologia seguita e dell’organizzazione prevista
per la raccolta delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio, nei casi
in cui l’Amministrazione non fosse in grado di produrle autonomamente;
il periodo previsto per test e collaudi;
il piano temporale delle attività necessarie all’attivazione del servizio
precedentemente descritte, nel rispetto dei tempi di provisioning richiesti, ed il
grado di parallelismo garantito in funzione della frequenza di arrivo degli
ordinativi di fornitura.
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12 COLLAUDO DEI SERVIZI
L’Offerente dovrà prevedere adeguate prove di collaudo di tutti i servizi richiesti nel
presente Capitolato, le cui specifiche dovranno essere incluse nell’Offerta Tecnica. Tali
specifiche potranno essere utilizzate dalle Amministrazioni contraenti relativamente alle
proprie forniture e dall’Amministrazione aggiudicatrice, se lo riterrà necessario, prima
della stipula della Convenzione.
In questo ultimo caso l’Amministrazione Aggiudicatrice sarà comunque libera di indicare
criteri e modalità proprie di collaudo che, a suo insindacabile giudizio, rispondano in
modo più compiuto all’esigenza di verificare il servizio finale ricevuto. Infatti, ai fini
della stipula della Convenzione, l’Amministrazione aggiudicatrice comunicherà al
Fornitore assegnatario le eventuali osservazioni ed integrazioni. Il Fornitore dovrà
consegnare all’Amministrazione aggiudicatrice un documento contenente le specifiche, in
forma definitiva, entro i 5 (quindici) giorni successivi alla richiesta. Tale processo potrà
ripetersi più volte in caso di mancato recepimento delle osservazioni ed integrazioni da
parte del Fornitore. Tale documento, una volta approvato dall’Amministrazione
aggiudicatrice, rappresenterà una guida per le eventuali Commissioni di collaudo delle
singole Amministrazioni contraenti e per la Commissione di collaudo
dell’Amministrazione aggiudicatrice.
Per i collaudi funzionali (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3), la Commissione di collaudo sarà
costituita da rappresentati dell’Amministrazione Aggiudicatrice; a completamento della
fase di collaudo, verrà prodotta la relativa documentazione di riscontro. Potrà anche
essere individuata una commissione mista costituita da personale dell’Amministrazione
Aggiudicatrice e del Fornitore.
Per i collaudi di configurazione (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3), le Commissioni di collaudo
potranno essere costituite da rappresentati delle Amministrazioni contraenti oppure, in
alternativa, potrà essere richiesto al Fornitore di effettuare il collaudo del servizio
attraverso una propria commissione interna e di produrre, a completamento della fase di
collaudo, la relativa documentazione di riscontro (autocertificazione). Potrà anche essere
individuata una commissione mista costituita da personale delle Amministrazioni e del
Fornitore.
12.1 DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
L’Offerente dovrà presentare nell’Offerta Tecnica una descrizione esauriente:
•
•
•
delle specifiche delle prove di collaudo, orientate alla verifica degli aspetti
funzionali dei servizi, da effettuare per tutti i tipi di servizio richiesti, includendo
le rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio (QoS) e, se possibile, sulle
procedure di fatturazione e rendicontazione (cfr. paragrafo 12.2 e 12.3)
delle modalità di effettuazione del collaudo e della relativa modulistica
della piattaforma tecnica di Test Bed (cfr. paragrafo 12.2.1) realizzata a suo
carico.
12.2 COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA
La fornitura dei servizi di fonia dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di collaudo:
•
collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.2.1): è
svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
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CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
mirate a verificare le modalità con le quali il Fornitore erogherà i servizi di fonia
oggetto della presente gara;
collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.2.2): è svolto dalla Commissione di
collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo
stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove
mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti
dall’Amministrazione.
12.2.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
Per l'esecuzione delle verifiche previste dalle procedure di collaudo dei servizi di fonia
dovrà essere realizzata, a carico del Fornitore, una piattaforma tecnica, di seguito
denominata Test Bed, strutturata in modo da consentire l'esecuzione delle verifiche
funzionali per tutti i servizi oggetto del Contratto.
Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi
individuate a propria cura, eventualmente distribuite sul territorio nazionale, in modo tale
da costituire un campione rappresentativo delle situazioni dell’utenza delle Pubbliche
Amministrazioni, fornendo anche il personale necessario per l’esecuzione delle prove.
Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione aggiudicatrice un
documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in
ambiente di prova (Test Bed) – Servizi di Fonia” contenente una descrizione della
piattaforma di Test Bed e delle prove di collaudo proposte per i servizi di fonia.
12.2.2 Collaudo di configurazione
Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione
Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data
del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione
ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei
servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.
L’Amministrazione aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il
diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della
conformità dei servizi resi disponibili.
12.3 COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
La fornitura dei servizi di connettività IP dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di
collaudo:
•
•
collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1): è
svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove
mirate a verificare le modalità con le quali il fornitore erogherà i servizi di
connettività e sicurezza oggetto della presente gara;
collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.3.2): è svolto dalla Commissione di
collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo
stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove
mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti
dall’Amministrazione.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
12.3.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
Il Fornitore assegnatario dovrà progettare e realizzare una piattaforma tecnica (Test Bed)
al fine di consentire alla Commissione di collaudo l’esecuzione di una prova atta a
verificare la conformità dei servizi erogati a quanto richiesto dal presente Capitolato
Tecnico (cfr. capitolo 7) e ad eventuali modifiche concordate in corso d’opera.
Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi
individuate a propria cura, strutturandola in modo tale da consentire alla Commissione di
collaudo l'esecuzione delle verifiche funzionali per tutti i servizi oggetto della
Convenzione. Il Fornitore assegnatario dovrà fornire anche il personale necessario
all’esecuzione delle prove.
Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione Aggiudicatrice un
documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in
ambiente di prova (Test Bed) – Servizi di Connettività IP” contenente almeno:
•
•
•
•
•
descrizione architetturale della piattaforma tecnica (Test Bed);
elenco delle prove di collaudo, con particolare riferimento a:
o servizi di accesso IP commutato e dedicato;
o servizi di elevata affidabilità;
o servizio di S-VPN;
o servizi differenziati;
o servizio di connettività internet.
o architettura, servizi e politica di sicurezza;
sistema di misura dei livelli di servizio e di generazione della reportistica;
funzionalità ed architettura del NOC/SOC del Fornitore assegnatario;
modalità di svolgimento delle prove di collaudo.
12.3.2 Collaudo di configurazione
In seguito alla stipula del Contratto Attuativo con la singola amministrazione, il Fornitore
assegnatario dovrà supportare l’Amministrazione nell’esecuzione di una prova di
collaudo “sul campo” atta a verificare la conformità delle caratteristiche di ogni singolo
PAS consegnato all’Amministrazione a:
•
•
•
•
le indicazioni contenute nel “Piano dei fabbisogni” redatto dalla singola
Amministrazione (cfr. paragrafo 11.2);
il progetto esecutivo;
le specifiche contenute nel presente Capitolato Tecnico;
i risultati delle verifiche su Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1).
Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione un documento intitolato
“Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo” che descrive la tipologia delle prove di
collaudo previste e la pianificazione temporale delle stesse.
Le prove di collaudo dovranno verificare almeno:
•
•
•
•
•
caratteristiche HW/SW e funzionalità dei sistemi installati
interfaccia rete interna (PAS)
connettività end-to-end e verifica della corretta implementazione delle CdS
richieste nella sede;
servizi di sicurezza implementati;
rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione
Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data
del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione
ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei
servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.
L’Amministrazione Aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il
diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della
conformità dei servizi resi disponibili.
12.4 COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
La fornitura dei servizi a valore aggiunto dovrà essere soggetta alle seguenti procedure di
collaudo:
•
•
collaudo funzionale su piattaforma tecnica, Test Bed (cfr. paragrafo 12.3.1): è
svolto dalla Commissione di collaudo; la Convenzione prevede delle prove
mirate a verificare le modalità con le quali il fornitore erogherà i servizi a valore
aggiunto oggetto della presente gara;
collaudo di configurazione (cfr. paragrafo 12.3.2): è svolto dalla Commissione di
collaudo della singola Amministrazione interessata; ogni contratto esecutivo
stipulato tra il Fornitore assegnatario e l’Amministrazione prevede delle prove
mirate a verificare la corretta erogazione dei servizi acquisiti
dall’Amministrazione.
12.4.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed)
In seguito alla stipula della Convenzione, il Fornitore assegnatario dovrà progettare e
realizzare una piattaforma tecnica (Test Bed) al fine di consentire alla Commissione di
collaudo l’esecuzione di una prova di collaudo atta a verificare la conformità dei servizi a
valore aggiunto erogati a quanto richiesto dal presente Capitolato Tecnico (cfr. capitolo 8)
e ad eventuali modifiche concordate in corso d’opera.
Il Fornitore assegnatario dovrà realizzare la piattaforma di Test Bed presso sedi
individuate a propria cura, strutturandola in modo tale da consentire alla Commissione di
collaudo l'esecuzione delle verifiche funzionali per tutti i servizi oggetto della
Convenzione. Il Fornitore assegnatario dovrà fornire anche il personale necessario
all’esecuzione delle prove.
Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione Aggiudicatrice un
documento intitolato “Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo dei servizi in
ambiente di prova (Test Bed) – Servizi a Valore Aggiunto” contenente almeno:
•
•
•
•
descrizione architetturale della piattaforma tecnica (Test Bed);
elenco delle prove di collaudo, con particolare riferimento a:
o servizi di posta elettronica;
o servizi di DNS intranet ed internet;
o servizi di firewall;
o servizio di proxy applicativo;
o servizi di antivirus&content filtering;
sistema di misura dei livelli di servizio e di generazione della reportistica;
funzionalità ed architettura del NOC/SOC del Fornitore assegnatario;
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
modalità di svolgimento delle prove di collaudo.
12.4.2 Collaudo di configurazione
In seguito alla stipula del Contratto Attuativo con la singola amministrazione, il Fornitore
assegnatario dovrà supportare l’Amministrazione nell’esecuzione di una prova di
collaudo “sul campo” atta a verificare la conformità delle caratteristiche di ogni singolo
PAS consegnato all’Amministrazione a:
•
•
•
•
le indicazioni contenute nel “Piano dei fabbisogni” redatto dalla singola
Amministrazione (cfr. paragrafo 11.2 );
il progetto esecutivo;
le specifiche contenute nel presente Capitolato Tecnico;
i risultati delle verifiche su Test Bed (cfr. paragrafo 12.4.1).
Il Fornitore assegnatario dovrà consegnare all’Amministrazione un documento intitolato
“Specifiche di dettaglio delle prove di collaudo” che descrive la tipologia delle prove di
collaudo previste e la pianificazione temporale delle stesse.
Le prove di collaudo dovranno verificare almeno:
•
•
•
caratteristiche HW/SW e funzionalità dei sistemi installati;
i servizi implementati;
rilevazioni sugli indicatori di qualità del servizio.
Nel caso di esito positivo del collaudo condotto presso ciascuna Amministrazione
Contraente, anche qualora questo avvenga con le modalità dell’autocertificazione, la data
del relativo verbale o dell’autocertificazione verrà considerata quale data di accettazione
ed attivazione dei servizi oggetto della fornitura, e quindi di inizio dell’erogazione dei
servizi, salvo diverso accordo tra le parti sulla data di inizio dell’erogazione.
L’Amministrazione aggiudicatrice e/o le Amministrazioni Contraenti si riservano il
diritto di effettuare unilaterali verifiche, anche in corso d’opera, per l’accertamento della
conformità dei servizi resi disponibili.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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13 PENALI
In caso di mancato rispetto dei parametri di qualità del servizio richiesti nel presente
Capitolato o proposti dal Fornitore assegnatario, (se migliorativi o non fissati dal
Capitolato), in relazione a quanto espresso nelle sezioni precedenti di questo documento,
il Fornitore sarà tenuto a corrispondere, a richiesta delle Amministrazioni Contraenti o
dell’Amministrazione Aggiudicatrice, le penali riportate nel presente capitolo.
Tutti i tempi indicati nel presente capitolo, qualora non altrimenti espressamente
specificato, sono da intendersi come solari di calendario.
13.1 PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP)
Tabella 41: Penali relative al collaudo – Servizi di fonia
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Consegna
all’Amministrazione
aggiudicatrice delle specifiche
definitive di collaudo, di cui
al paragrafo 12.2.1.
Convenzione
Per ogni giorno di ritardo sarà
applicata una penale di Euro
1.000,00.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
Tabella 42: Penali relative all’attivazione – Servizi di fonia
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Tempo medio di consegna
progetto esecutivo e
documentazione
sull’ottimizzazione del local
loop fonia e del servizio ToIP
Per ogni giorno di ritardo sarà
Convenzione –
applicata una penale di Euro
Report quadrimestrale
1.000,00.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
Tempi di attivazione dei
servizi di fonia di base ed
aggiuntivi (rif. paragrafo
11.1.2).
Per ogni giorno di ritardo
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
richiesto
applicata una penale di Euro
dall’Amministrazione
10,00, per ogni linea equivalente.
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
servizio di Rete Privata
Virtuale (rif. paragrafo
11.1.2).
Per ogni giorno di ritardo
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
richiesto
applicata una penale di Euro
dall’Amministrazione
10,00, per ogni linea equivalente.
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
servizio di Addebito al
Chiamato o Ripartito (rif.
paragrafo 11.1.2).
Per ogni giorno di ritardo
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
richiesto
applicata una penale di Euro
dall’Amministrazione
10,00, per ogni linea equivalente.
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
servizio di Numero Personale
e Numero Unico (rif.
paragrafo 11.1.2).
Per ogni giorno di ritardo
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
richiesto
applicata una penale di Euro
dall’Amministrazione
10,00, per ogni linea equivalente.
Amministrazione
Contraente.
Deve considerarsi ritardo nell’attivazione anche il caso in cui il Fornitore assegnatario
presti i servizi in modo difforme dalle prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico.
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Tabella 43: Penali relative all’esercizio – Servizi di fonia
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Per ogni punto percentuale,
arrotondato per eccesso, in meno
rispetto al valore dichiarato sarà
applicata, per ogni giorno di
scostamento,
una
riduzione
tariffaria percentuale sul canone di
servizio in misura pari al doppio
dello
scostamento
individuato
(anche per frazioni di punto
percentuale).
Amministrazione
Contraente.
Per ogni decimo di punto
percentuale,
arrotondato
per
eccesso, di aumento rispetto al
Singola linea
valore dichiarato sarà applicata, per
Unsuccessful Call Ratio, in equivalente della
ogni giorno di scostamento, una
percentuale (cfr. paragrafo
singola
riduzione tariffaria percentuale sul
6.7).
Amministrazione –
canone di servizio in misura pari a
Campagna di misura
dieci
volte
lo
scostamento
individuato (anche per frazioni di
decimo di punto percentuale).
Amministrazione
Contraente.
Parametro
Contesto di misura
Singola linea
equivalente della
Percentuale di chiamate con
singola
Call Setup time inferiore ad 1
Amministrazione –
secondo (cfr. paragrafo 6.7).
Campagna di
misura.
Tabella 44: Penali relative alla manutenzione – Servizi di fonia
Parametro
Contesto di misura
Tempo di ripristino, in ore
(rif. paragrafo 10.4.1), nel
singolo caso.
Singola
Amministrazione
Tempo di ripristino, in ore
Singola
(rif. paragrafo 10.4.1), nel Amministrazione –
95% dei casi.
Report
quadrimestrale
Valore Punto penale
Per ogni ora, arrotondata per
eccesso, di aumento rispetto al
valore dichiarato sarà applicata una
penale pari a Euro 10,00.
Per ogni punto percentuale,
arrotondato
per
eccesso,
di
diminuzione rispetto al 95% sarà
applicata una penale pari a Euro
100,00 per ogni linea equivalente
interessata da disservizio nel
periodo di osservazione.
Soggetto avente diritto
alla penale
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
13.2 PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP
Tabella 45: Penali relative al collaudo – Servizi di Connettività IP
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Consegna
all’Amministrazione
aggiudicatrice delle specifiche
definitive di collaudo, di cui
al paragrafo.12.3.1.
Convenzione.
Euro 1.000,00 per ogni giorno di
ritardo.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Tabella 46: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP commutato – Servizi di Connettività IP
Soggetto avente diritto
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
alla penale
Per ogni minuto, arrotondato per
eccesso, di aumento rispetto al
valore dichiarato del tempo
Totalità dei servizi di
massimo
di
inattività
del
Disconnessione
automatica
accesso IP
collegamento, sarà applicata una
Amministrazione
per accesso IP Commutato
Commutato FLAT
penale pari al 1% della somma
Contraente.
FLAT (cfr paragrafo 7.5.5).
richiesti
dei canoni mensili di tutti i servizi
dall’Amministrazione.
di accesso IP commutato FLAT
attivi (con un minimo di Euro
100,00).
Totalità dei servizi di
Periodo di “quarantena” per
accesso IP
IP Commutato FLAT (cfr
Commutato FLAT
paragrafo 7.5.5).
richiesti
dall’Amministrazione.
Per ogni ora, arrotondata per
eccesso, di aumento rispetto alle 6
ore, sarà applicata una penale pari
al 1% della somma dei canoni
mensili di tutti i servizi di accesso
IP commutato FLAT attivi (con
un minimo di Euro 100,00).
Amministrazione
Contraente.
Tabella 47: Penali relative all’esercizio - Servizio di accesso IP dedicato – Servizi di Connettività IP
Soggetto avente diritto
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
alla penale
Per ogni punto percentuale,
arrotondato
per
eccesso,
di
Singolo servizio
diminuzione rispetto al valore
Disponibilità del servizio di
richiesto
richiesto, sarà applicata una penale
Amministrazione
accesso IP dedicato (cfr dall’Amministrazio pari al 2% della somma dei canoni
Contraente.
mensili del servizio di accesso
paragrafo 7.1).
ne – Report
quadrimestrale.
considerato,
fatturati
nel
quadrimestre di riferimento (con un
minimo di Euro 50,00).
Per ogni decimo di punto
percentuale,
arrotondato
per
eccesso, di diminuzione rispetto al
Disponibilità del servizio di
Singolo servizio
valore richiesto, sarà applicata una
accesso IP dedicato nel caso
richiesto
penale pari allo 0,4% della somma
di accessi con elevata dall’Amministrazio dei canoni mensili del servizio di
affidabilità, opzione base (cfr
ne – Report
accesso considerato e del relativo
paragrafo 7.1).
quadrimestrale.
servizio di elevata affidabilità,
fatturati nel quadrimestre di
riferimento (con un minimo di Euro
100,00).
Amministrazione
Contraente.
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Per ogni centesimo di punto
percentuale,
arrotondato
per
eccesso, di diminuzione rispetto al
Disponibilità del servizio di
Singolo servizio
valore richiesto, sarà applicata una
accesso IP dedicato nel caso
richiesto
penale pari allo 0,06% della somma
di accessi con elevata dall’Amministrazio dei canoni mensili del servizio di
affidabilità, opzione avanzata
ne – Report
accesso considerato e del relativo
(cfr paragrafo 7.1).
quadrimestrale.
servizio di elevata affidabilità,
fatturati nel quadrimestre di
riferimento (con un minimo di Euro
150,00).
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui la percentuale
Servizio Differenziato: RI –
richiesto
dei pacchetti consegnati nel tempo
Ritardo di Trasferimento (cfr dall’Amministrazio richiesto sia inferiore al 99% sarà
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
applicata una penale pari al 3% del
quadrimestrale.
canone mensile del servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
richiesto
Servizio Differenziato: RI –
dall’Amministrazio
Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).
ne – Report
quadrimestrale.
Per ogni giorno in cui il valore
misurato sia superiore al valore
richiesto sarà applicata una penale
pari al 3% del canone mensile del
servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui il valore
Servizio Differenziato: RI –
richiesto
misurato sia superiore al valore
Perdita dei Pacchetti (cfr dall’Amministrazio richiesto sarà applicata una penale
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
pari al 3% del canone mensile del
quadrimestrale.
servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui la percentuale
Servizio Differenziato: SU –
richiesto
dei pacchetti consegnati nel tempo
Ritardo di Trasferimento (cfr dall’Amministrazio richiesto sia inferiore al 99% sarà
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
applicata una penale pari al 2% del
quadrimestrale.
canone mensile del servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
richiesto
Servizio Differenziato: SU –
dall’Amministrazio
Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).
ne – Report
quadrimestrale.
Per ogni giorno in cui il valore
misurato sia superiore al valore
richiesto sarà applicata una penale
pari al 2% del canone mensile del
servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui il valore
Servizio Differenziato: SU –
richiesto
misurato sia superiore al valore
Perdita dei Pacchetti (cfr dall’Amministrazio richiesto sarà applicata una penale
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
pari al 2% del canone mensile del
quadrimestrale.
servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui la percentuale
Servizio Differenziato: MC –
richiesto
dei pacchetti consegnati nel tempo
Ritardo di Trasferimento (cfr dall’Amministrazio richiesto sia inferiore al 99% sarà
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
applicata una penale pari all’1% del
quadrimestrale.
canone mensile del servizio.
Amministrazione
Contraente.
Singolo servizio
richiesto
Servizio Differenziato: MC –
dall’Amministrazio
Jitter (cfr paragrafo 7.4.1).
ne – Report
quadrimestrale.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno in cui il valore
misurato sia superiore al valore
richiesto sarà applicata una penale
pari all’1% del canone mensile del
servizio.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Singolo servizio
Per ogni giorno in cui il valore
Servizio Differenziato: MC –
richiesto
misurato sia superiore al valore
Perdita dei Pacchetti (cfr dall’Amministrazio richiesto sarà applicata una penale
paragrafo 7.4.1).
ne – Report
pari all’1% del canone mensile del
quadrimestrale.
servizio.
Tabella 48: Penali relative all’attivazione – Servizi di Connettività IP
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Amministrazione
Contraente.
Soggetto avente diritto
alla penale
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione delle
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
porte virtuali e utenze
richiesto
applicata una penale di Euro
nominali (rif. Tabella 39)
dall’Amministrazione.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione degli
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
accessi IP basati su xDSL
richiesto
applicata una penale di Euro
asimmetrici ( rif. Tabella 39) dall’Amministrazione.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione degli
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
accessi IP basati su xDSL
richiesto
applicata una penale di Euro
simmetrici ( rif. Tabella 39)
dall’Amministrazione.
150,00.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione degli
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
accessi
IP
basati
su
richiesto
applicata una penale di Euro
Ethernet/SDH (rif. Tabella
dall’Amministrazione.
200,00.
39)
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
Per ogni giorno di ritardo
servizio di elevata affidabilità,
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
opzione base, per accessi IP
richiesto
applicata una penale di Euro
basati su xDSL asimmetrici dall’Amministrazione.
100,00.
(rif. Tabella 40).
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
Per ogni giorno di ritardo
servizio di elevata affidabilità,
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
opzione base, per accessi IP
richiesto
applicata una penale di Euro
basati su xDSL simmetrici dall’Amministrazione.
150,00.
(rif. Tabella 40).
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
Per ogni giorno di ritardo
servizio di elevata affidabilità,
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
opzione base, per accessi IP
richiesto
applicata una penale di Euro
basati su Ethernet/SDH (rif. dall’Amministrazione.
200,00.
Tabella 40).
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
Per ogni giorno di ritardo
servizio di elevata affidabilità,
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
opzione avanzata, per accessi
richiesto
applicata una penale di Euro
IP basati su xDSL asimmetrici dall’Amministrazione.
100,00.
(rif. Tabella 40).
Amministrazione
Contraente.
Tempi di attivazione del
Per ogni giorno di ritardo
servizio di elevata affidabilità,
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
opzione avanzata, per accessi
richiesto
applicata una penale di Euro
IP basati su xDSL simmetrici dall’Amministrazione.
150,00.
(rif. Tabella 40).
Amministrazione
Contraente.
Tempi
Amministrazione
di
attivazione
del
Singolo servizio
Per
ogni
giorno
di
ritardo
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
110 di 136
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
servizio di elevata affidabilità,
richiesto
nell’attivazione del servizio sarà
opzione avanzata, per accessi dall’Amministrazione. applicata una penale di Euro
IP basati su Ethernet/SDH
200,00.
(rif. Tabella 40).
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione del
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
servizio di S-VPN (rif.
richiesto
applicata una penale di Euro
Tabella 40).
dall’Amministrazione.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione del
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
servizio differenziato (rif.
richiesto
applicata una penale di Euro
Tabella 40).
dall’Amministrazione.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Per ogni giorno di ritardo
Tempi di attivazione del
Singolo servizio
nell’attivazione del servizio sarà
servizio
di
connettività
richiesto
applicata una penale di Euro
Internet (rif. Tabella 40).
dall’Amministrazione.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Deve considerarsi ritardo nell’attivazione anche il caso in cui il Fornitore assegnatario
presti i servizi in modo difforme dalle prescrizioni contenute nel Capitolato Tecnico.
Tabella 49: Penali relative alla manutenzione – Servizi di Connettività IP
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Tempo di ripristino dei servizi
Singolo servizio
Per ogni ora, arrotondata per
di accesso IP commutato, in
richiesto
eccesso, di aumento rispetto al
ore (rif. Tabella 36), nel dall’Amministrazione. valore dichiarato sarà applicata
singolo caso.
una penale pari a Euro 5,00.
Per ogni punto percentuale,
Tempo di ripristino dei servizi
arrotondato per eccesso, di
di accesso IP commutato, in
Singola
diminuzione rispetto al 95% sarà
ore (rif. Tabella 36), nel 95%
Amministrazione –
applicata una penale pari a Euro
dei casi.
Report
50,00 per ogni linea equivalente
quadrimestrale.
interessata da disservizio nel
quadrimestre di riferimento.
Tempo di ripristino dei servizi
Singolo servizio
Per ogni ora, arrotondata per
di accesso IP basati su xDSL,
richiesto
eccesso, di aumento rispetto al
in ore (rif. Tabella 36) nel dall’Amministrazione. valore dichiarato sarà applicata
singolo caso.
una penale pari a Euro 10,00.
Per ogni punto percentuale,
Tempo di ripristino dei servizi
arrotondato per eccesso, di
di accesso IP basati su xDSL,
Singola
diminuzione rispetto al 95% sarà
in ore (rif. Tabella 36), nel
Amministrazione –
applicata una penale pari a Euro
95% dei casi.
Report
100,00 per ogni linea equivalente
quadrimestrale.
interessata da disservizio nel
periodo di osservazione.
Tempo di ripristino dei servizi
Singolo servizio
Per ogni ora, arrotondata per
di accesso IP basati su
richiesto
eccesso, di aumento rispetto al
Ethernet/SDH, in ore (rif. dall’Amministrazione. valore dichiarato sarà applicata
Tabella 36), nel singolo caso.
una penale pari a Euro 15,00 per
linea equivalente.
Soggetto avente diritto
alla penale
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Per ogni punto percentuale,
arrotondato per eccesso, di
Singola
diminuzione rispetto al 95% sarà
Amministrazione –
applicata una penale pari a Euro
Report
150,00 per ogni linea equivalente
quadrimestrale.
interessata da disservizio nel
periodo di osservazione.
Tempo di ripristino del
Singolo servizio
Per ogni ora, arrotondata per
servizio Internet, in ore (rif.
richiesto
eccesso, di aumento rispetto al
Tabella 37), nel singolo caso, dall’Amministrazione. valore previsto sarà applicata una
nel caso di accesso internet
penale pari a Euro 50,00.
centralizzato interno alla rete
dell’Offerente.
Tempo di ripristino del
Per ogni punto percentuale,
servizio Internet, in ore (rif.
Singola
arrotondato per eccesso, di
Tabella 37), nel 95% dei casi, Amministrazione – diminuzione rispetto al 95% sarà
nel caso di accesso internet
Report
applicata una penale pari a Euro
centralizzato interno alla rete
quadrimestrale.
500,00.
dell’Offerente.
Tempo di ripristino dei servizi
di accesso IP basati su
Ethernet/SDH, in ore (rif.
Tabella 36), nel 95% dei casi.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
13.3 PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
Tabella 50: Penali relative al collaudo – Servizi a Valore Aggiunto
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Consegna
all’Amministrazione
aggiudicatrice delle specifiche
definitive di collaudo, di cui
al paragrafo 12.3.
Convenzione.
Per ogni giorno di ritardo sarà
applicata una penale di Euro
1.000,00.
Amministrazione
aggiudicatrice.
Tabella 51: Penali relative all’attivazione – Servizi a Valore Aggiunto
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Tempo di attivazione dei
Servizi VAS (rif. Tabella 40)
Singolo servizio
richiesto
dall’Amministrazione.
Per ogni giorno di ritardo
nell’attivazione del servizio sarà
applicata una penale di Euro
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Tabella 52: Penali relative alla manutenzione – Servizi a Valore Aggiunto
Parametro
Contesto di misura
Tempo di ripristino dei servizi
VAS in ore (rif. Tabella 38),
nel 95% dei casi.
Valore Punto penale
Per ogni punto percentuale,
Singola
arrotondato per eccesso, di
Amministrazione –
diminuzione rispetto al 95% sarà
Report quadrimestrale. applicata una penale pari a Euro
500,00.
Tempo di ripristino dei servizi
Singolo servizio
Per ogni ora, arrotondata per
VAS, in ore (rif. Tabella 38),
richiesto
eccesso, di aumento rispetto al
nel singolo caso.
dall’Amministrazione. valore previsto sarà applicata una
penale pari a Euro 10,00 per
linea equivalente.
Soggetto avente diritto
alla penale
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Contraente.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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13.4 PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE
Tabella 53: Penali relative al Customer Care
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Predisposizione Portale e
relativi siti Web richiesti nel
presente Capitolato Tecnico.
Convenzione.
Euro 500,00 per ogni giorno di
ritardo.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
Per
ogni
punto
percentuale,
Singola
arrotondato
per
eccesso,
di
Tempo di attesa netto per il
Amministrazione –
diminuzione rispetto al 95% sarà
servizio di Customer Care nel
Campagna di
applicata una penale di Euro 300,00,
95% dei casi (rif. Tabella 33).
misura.
con un massimo di Euro 3.000,00.
Convenzione –
Per
ogni
punto
percentuale,
Tempo di attesa netto per il
Report
arrotondato
per
eccesso,
di
servizio di Customer Care nel quadrimestrale o diminuzione rispetto al 95% sarà
95% dei casi (rif. Tabella 33).
Campagna di
applicata una penale di Euro 500,00,
Misura
con un massimo di Euro 10.000,00.
Per ogni giorno di aumento, in
Tempo massimo di risposta
Singola
media, rispetto al valore previsto
alle richieste via fax e/o e- Amministrazione
(per il Customer Care) o richiesto
mail al Customer Care (rif. e/o Convenzione –
(per il referente – cfr. par. 10.2) sarà
Tabella 33), o al referente (rif.
Report
applicata una penale pari a Euro
par. 10.2) nel 100% dei casi.
quadrimestrale.
100,00.
Amministrazione
Contraente.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
Amministrazione
Contraente e/o
Aggiudicatrice.
13.5 PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE
Tabella 54: Penali per i dati di monitoraggio e fatturazione
Parametro
Contesto di misura
Valore Punto penale
Soggetto avente diritto
alla penale
Tempo impiegato per la
trasmissione,
con
scarti
inferiori
al
10%,
all’Amministrazione
Aggiudicatrice,
della
documentazione
per
il
monitoraggio dei consumi ed
il controllo della spesa e per il
monitoraggio delle attività di
fornitura (rif. paragrafo 9.2).
Convenzione –
Singolo flusso Data
Mart.
Per ogni giorno di ritardo, sarà
applicata una penale pari a Euro
500,00.
Amministrazione
Aggiudicatrice.
Ritardo nella fatturazione.
Per ogni giorno di ritardo rispetto
Singola fattura
al valore indicato in Tabella 32
emessa per
sarà applicata una penale di Euro
un’Amministrazione. 100,00.
Amministrazione
Contraente.
Errata fatturazione.
Per ogni singola fattura in cui
l’Amministrazione rilevi errori di
fatturazione, sarà applicata una
Singola fattura
penale di Euro 1.000,00, a cui
emessa per
un’Amministrazione. verrà aggiunto un importo pari al
20%
dell’eventuale
somma
addebitata in eccesso.
Amministrazione
Contraente.
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Per ogni giorno di ritardo rispetto
Tempo di gestione dei reclami Singolo reclamo per al valore indicato in Tabella 32
sulla fatturazione.
Amministrazione. sarà applicata una penale di Euro
100,00.
Amministrazione
Contraente.
13.6 MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO
Analogamente a quanto previsto dal Decreto Legislativo 39/93 che istituisce le funzioni
di monitoraggio per i progetti informatici della Pubblica Amministrazione,
l’Amministrazione aggiudicatrice e/o Amministrazione contraente si riserva la facoltà di
attivare funzioni di monitoraggio nei seguenti settori:
•
•
qualità del servizio erogato;
conduzione del progetto.
tramite un appropriato gruppo di lavoro interno all’Amministrazione aggiudicatrice e/o
Amministrazione contraente stessa.
Il Fornitore assegnatario dovrà indicare un “Project Manager” che sarà responsabile del
controllo e del coordinamento dell’intero progetto per tutte le attività contrattualmente
previste. Il Project Manager sarà il punto di riferimento dell’Amministrazione
aggiudicatrice e parteciperà a incontri regolari con i suoi rappresentanti per
l’aggiornamento sullo stato di avanzamento della Convenzione, per condividere ogni
azione correttiva che si rendesse necessaria per il rispetto dei livelli di servizio della
Convenzione.
Nel corso dell’esercizio sarà effettuato, da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice o
azienda esterna autorizzata da essa, un monitoraggio periodico o a campione delle
modalità di progettazione e di erogazione dei servizi al fine di verificare il rispetto dei
parametri prescritti. Qualora da tali rilevazioni risultino delle oggettive non conformità, il
Fornitore sarà tenuto ad apportare tutte le modifiche architetturali necessarie per adeguare
l’infrastruttura entro un termine massimo di 60 (sessanta) giorni solari. Nell’Offerta
Tecnica dovranno essere chiaramente specificate le modalità di misurazione di ciascuno
dei parametri oggetto dei livelli di servizio.
Il Fornitore assegnatario si impegna in ogni caso a risolvere quelle condizioni di ridotto
QoS che possono creare problemi alle Amministrazioni contraenti.
Il Fornitore, nel prendere atto di quanto sopra espresso, dovrà rendere disponibile tutta la
necessaria collaborazione attraverso la fornitura tempestiva dei dati necessari (su
supporto informatico).
Come già specificato ai paragrafi 9.1 e 9.2 il Fornitore assegnatario dovrà, su richiesta,
produrre ed inviare alle Amministrazioni aderenti e all’Amministrazione Aggiudicatrice,
quadrimestralmente, un report di qualità della Convenzione, indicando esplicitamente
tutte le eccezioni e deviazioni. In particolare è richiesto un rapporto quadrimestrale con
almeno il dettaglio:
•
•
degli interventi manutentivi effettuati su richiesta delle Amministrazioni
ordinanti ed i parametri di qualità conseguita risultanti al Fornitore, inclusi
sicuramente tutti quelli associati a penali (paragrafi 13.1, 13.2 e 13.3), calcolati su
base mensile per il quadrimestre di riferimento;
delle eventuali penali maturate.
Ai fini del monitoraggio è inoltre richiesto mensilmente l’invio all’Amministrazione
Aggiudicatrice dei dati relativi alle informazioni anagrafiche di tutte le Amministrazioni
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aderenti (cfr. paragrafo 9.2). Ulteriori dettagli insieme ai relativi formati e modalità di
invio saranno concordati con il Fornitore assegnatario prima della stipula della
Convenzione. L’Amministrazione Aggiudicatrice e/o Contraente si riservano di effettuare
tutte le verifiche che riterranno opportune, addebitandone al Fornitore i relativi costi nel
caso esse dimostrino la non completezza o correttezza dei dati ricevuti.
13.6.1 Verifiche Ispettive
Durante tutta la durata della Convenzione e dei singoli contratti stipulati dalle
Amministrazioni, al fine di verificare la conformità delle prestazioni contrattuali a quanto
prescritto nel Capitolato Tecnico, nella Relazione Tecnica e nell’ulteriore
documentazione contrattuale, nonché di accertare l’adempimento degli impegni assunti
dal Fornitore, l’Amministrazione aggiudicatrice potrà effettuare – anche avvalendosi di
Organismi di Ispezione accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 –
apposite verifiche ispettive.
I costi di tali verifiche saranno a carico del Fornitore che dovrà corrisponderli
direttamente all’Organismo di Ispezione nei tempi indicati nella Convenzione. La fattura,
relativa al pagamento delle verifiche ispettive, sarà inviata da parte dell’Organismo di
Ispezione anche all’Amministrazione Aggiudicatrice in copia conoscenza.
I costi a carico del Fornitore per l’esecuzione delle Verifiche Ispettive saranno pari allo
0,5% del valore degli ordinativi di fornitura emessi a valere sulla Convenzione fino ad un
importo massimo pari a:
Primo Aggiudicatario:
€ 225.000,00 (duecentoventicinquemila/00);
Secondo Aggiudicatario:
€ 150.000,00 (centocinquantamila/00).
Per l’espletamento della suddetta attività, si farà riferimento ai livelli di servizio indicati
nel presente Capitolato e nel suo Allegato B – Schema Delle Verifiche Ispettive, ivi
inclusi quelli eventualmente risultanti dall’offerta tecnica migliorativa, se presentata dal
Fornitore assegnatario.
Le verifiche ispettive potranno essere effettuate sia presso le sedi del Fornitore sia presso
quelle delle Pubbliche Amministrazioni che avranno effettuato ordinativi di fornitura; il
Fornitore e l’Amministrazione contraente dovranno, pertanto, attivarsi affinché le
verifiche possano essere espletate nel migliore dei modi e senza intralcio all’attività.
L’Organismo di Ispezione, su indicazione dell’Amministrazione aggiudicatrice, effettuerà
uno o più cicli di verifiche ispettive sugli ordinativi emessi a valere sulla convenzione.
Tale ciclo è il numero di giorni/uomo necessari per rendere significativa l’attività di
ispezione, compatibilmente con lo “Schema delle verifiche ispettive” e l’importo
massimo a disposizione per lo svolgimento delle verifiche stesse.
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
14 ALLEGATO A – PROGETTO DATAMART
PROGETTO DATA MART
Beni/Servizi a consumo
FLUSSI DATI DI ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA
Versione 3
Gara
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
116 di 136
Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
14.1 SCOPO DEL DOCUMENTO
Scopo del documento è descrivere i principali flussi di alimentazione del sistema Data Mart per le
convenzioni relative a Beni/Servizi a consumo.
Il documento prevede i seguenti capitoli:
•
Modalità di invio dei flussi, che descrive la modalità con cui il fornitore dovrà inviare i flussi di
dati, la nomenclatura e il formato
•
Descrizione dei flussi di dati, che dettaglia i flussi dati richiesti e le interrelazioni
•
Regole di generazione dei flussi, che specifica le modalità con cui devono essere valorizzati i
campi.
14.2 MODALITÀ DI INVIO
I flussi richiesti, da inviare con cadenza mensile, dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 15 del mese
successivo a quello di pertinenza dei dati (ovvero i dati degli ordini emessi nel mese N dovranno pervenire
entro e non oltre il giorno 15 del mese N+1).
Il flusso delle penali, nel caso in cui esista, segue le stesse regole di invio precedentemente descritte.
Se non esistono dati reali del mese N da inviare per una o più tipologie di flusso, il Fornitore dovrà
comunicare a Consip tale assenza di dati, sempre entro e non oltre il giorno 15 del mese N+1, inviando una
mail all’indirizzo [email protected].
Alle tempistiche precedentemente descritte fa eccezione il flusso relativo al catalogo, che dovrà essere
inviato una sola volta all’attivazione della Convenzione e nuovamente inviato solo in caso di inserimento in
Convenzione di ulteriori Prodotti/Servizi.
I flussi dovranno essere inviati a Consip tramite l’apposita procedura di acquisizione, residente sul Portale
degli Acquisti in Rete della P.A..
Successivamente all’aggiudicazione della Convenzione verranno comunicati al Fornitore assegnatario i dati
necessari per l’esecuzione di tale procedura, ovvero l’indirizzo url, la userid per l’autenticazione ed il
“Manuale d’Uso” (che è comunque possibile scaricare dallo stesso Portale).
Relativamente ai dati errati individuati da Consip, sarà richiesta al Fornitore la bonifica degli stessi.
La richiesta di bonifica sarà definita con una comunicazione inviata al Fornitore via e-mail.
Il Fornitore dovrà acquisire, tramite download dall’apposita procedura residente sul Portale degli Acquisti in
Rete della P.A., il flusso contenente i record errati accompagnati dalle relative segnalazioni di errore,
effettuare la bonifica dei dati ed inviare i flussi corretti entro una settimana.
A questo proposito si raccomanda di seguire quanto specificato nei successivi paragrafi “Integrità dei dati” e
“Regole di formato e contenuto dei campi”.
14.3 NOMENCLATURA DEI FLUSSI
Il nome del flusso (assegnato automaticamente dalla procedura di acquisizione) è costituito da informazioni relative al Fornitore, alla data di invio e al
tipo di informazioni contenute.
Il nome del flusso avrà il formato <cod1>_<cod2>_<cod3>_<cod4>
Gara
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
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Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
•
•
<cod1>: identificativo della Convenzione – alfanumerico da 1 a n caratteri,
<cod2>: identificativo della tipologia del flusso – alfanumerico di 4 caratteri,
<cod3>: identificativo del Fornitore – alfanumerico da 1 a n caratteri,
<cod4>: data di invio del flusso – formato timestamp aaaammgghhmmss.
14.4 REGOLE DI FORMATO DEI DATI
Nella produzione dei flussi da inviare a Consip dovranno essere seguite le seguenti regole di formato:
•
•
•
•
•
•
i flussi dovranno essere prodotti in formato “file di testo”
tutti i campi di tipo “data” devono avere il formato AAAAMMGG, in altre parole: anno (4 digit) –
mese (2 digit) – giorno (2 digit) in sequenza e senza separatore
Esempio: per indicare che un ordine è stato protocollato il 29 settembre 2001, il campo
DTTM_PROTOCOLLO del flusso “Testata Ordini di beni/servizi in convenzione” dovrà assumere il
valore 20010929
tutti i campi “importo” devono essere valorizzati a meno dell’IVA
non devono essere utilizzate abbreviazioni nei campi di tipo “testo”
i flussi non devono contenere caratteri speciali. In particolare, dove necessario, devono essere
eliminati secondo le seguenti regole:
Carattere
speciale
À
È
È
Ì
Ò
Ù
1° … 9°
10°, …
N°
…
•
•
Caratteri
sostituire
a’
e’
e’
i’
o’
u’
I … IX
10mo, …
n.
…
con
cui
per quanto riguarda i campi numerici che prevedono cifre decimali (es. IMPO_ORDINE del flusso
“Testata Ordini di beni/servizi in convenzione”) il carattere separatore deve essere il punto (es.
100000.00) e non devono essere presenti ulteriori caratteri separatori (es. separatore delle migliaia).
i flussi sono definiti con formato “variabile con carattere separatore”, con questo si intende dire che:
o all’interno dei singoli campi del record devono essere riportati esclusivamente i caratteri
significativi, eliminando eventuali spazi o altri caratteri non significativi a riempimento del
campo, in testa o in coda (la lunghezza di ogni campo e del record finale non sarà fissa, ma
dipenderà dal suo contenuto effettivo)
o la fine di un campo è contraddistinta dal carattere indicato come separatore, cioè il carattere |
(pipe)
o non deve essere riportato un carattere separatore a chiusura dell’ultimo campo del record.
Si riportano alcuni esempi di come potrebbero apparire dei record del flusso “Testata Ordini di
beni/servizi in convenzione” secondo quanto appena detto:
09876543210|DLCVTI66D04E506J|OR22|1|P44|20010911|20010915|F||20011011|||
01234567890|SSSGLI55D04H501K|OR23|2|DPR2/2|20010920|20010923|L||20011021|||01236543210
Gara
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
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Amministrazioni
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Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
•
•
Gara
qualora un campo non debba essere valorizzato, in quanto non applicabile alla specifica tipologia di
Convenzione, deve essere comunque presente in ogni record del file. Verrà quindi tradotto con la
presenza nella relativa posizione di 2 caratteri separatori di campo consecutivi o, se si tratta
dell’ultimo campo del record, con un carattere separatore come ultimo carattere del record stesso
(vedi esempio al punto precedente)
qualora un flusso sia definito con modalità di invio “incrementale”, ogni invio di tale flusso dovrà
contenere un insieme di dati non presenti nei flussi della stessa tipologia precedentemente inviati. A
tal fine, per ogni flusso richiesto viene indicato l’insieme dei campi che ne costituisce
l’identificativo.
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
119 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
14.5 DESCRIZIONE DEI FLUSSI DI DATI
In questo capitolo vengono descritti i flussi richiesti ai Fornitori per le Convenzioni che riguardano i
Beni/Servizi a Consumo:
•
•
•
•
•
•
Testata Ordini di beni/servizi in convenzione, relativo ai singoli Ordini, riporta le informazioni di
carattere generale (vanno inviati i dati degli Ordini per cui sono stati superati i tempi previsti per
l’annullamento)
Dettaglio Ordini di beni/servizi in convenzione, relativo a specifici Beni/Servizi richiesti
nell’Ordine (informazioni di consistenza)
Sede dell'Amministrazione beneficiaria, relativo all’elenco delle sedi dell’Amministrazione
beneficiarie dei Beni/Servizi, fornito dall’Amministrazione o Ente Contraente contestualmente
all’Ordine
Erogato di beni/servizi in convenzione, relativo ai consuntivi di quanto erogato, a valle del
processo di fatturazione del Fornitore, e ad eventuali costi accessori dovuti a canoni o contributi.
Come periodo temporale di riferimento per tutte le voci di spesa viene considerato il mese di
emissione della fattura
Catalogo, relativo ai Prodotti e Servizi presenti in Convenzione
Penali, relativo alle penali applicate dalle Amministrazioni o Enti Contraenti secondo quanto
indicato nella Convenzione.
Lo schema seguente mostra le relazioni tra i flussi
PEN3 - Penali
Punti ordinanti (web acquisti)
Ordini di Beni/Servizi in convenzione
DTG3 - Dettaglio dell’ordine
ORD3 - Testata dell’ordine
CTG3 - Catalogo Prodotti di
Beni/Servizi in convenzione
SED3
Amministrazione
Gara
per
l’affidamento
dei
ERG3 – Erogato di beni/servizi in
Convenzione
-Sede
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
120 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Il verso delle frecce indica le relazioni tra i flussi: sono “flussi padre” quelli da cui le frecce hanno origine e
“flussi figli” quelli verso cui le stesse frecce puntano.
Nei paragrafi a seguire per ciascun flusso vengono specificati:
• la tipologia di flusso (Dati di dettaglio o Anagrafico)
• la frequenza di invio (Mensile, Una Tantum)
• la modalità di invio (Incrementale o Rimpiazzo)
e, per ogni campo, vengono forniti:
• la descrizione
• la tipologia (testo, numero, data)
• il numero massimo di caratteri previsto (in particolare per i numeri decimali viene specificato il
numero massimo di caratteri per la parte intera e per quella decimale. Ad esempio: numero 10,4
indica che il numero massimo di caratteri per la parte intera è 10 mentre per la parte decimale è 4)
• il riferimento alla modalità di valorizzazione e alle fonti delle informazioni, secondo la seguente
legenda
NA
Dati non applicabili alla tipologia di iniziativa
Mod
Dati da reperire dagli ordinativi di fornitura cartacei o elettronici
For
Dati da reperire in archivi del Fornitore
Ext
Dati da riconciliare con archivi di riferimento esterni
A tale proposito, le fonti di informazione individuate sono:
•
•
•
•
•
•
Gara
moduli cartacei allegati alla Convenzione
negozio elettronico per l’acquisto di beni e servizi della Convenzione
informazioni del Fornitore sulla lavorazione e consuntivazione dei dati dei beni acquisiti/servizi
sottoscritti
anagrafe dei Punti Ordinanti della PA registrati al sistema di e-procurement
archivi territoriali dell’ISTAT
tabelle di codifica riportate nel presente documento.
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
121 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
ORD3 Testata Ordini di beni/servizi in convenzione
Tipo Flusso:
Dettaglio dati
Frequenza:
Mensile
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
seq
Gara
attributo
1
CODI_FISC_ENTE
2
CODI_FISC_REFERENTE
_PA
3
CODI_ORDINE
4
SEQU_LOTTO
5
CODI_PROTOCOLLO
6
DTTM_PROTOCOLLO
7
DTTM_ACCETTAZIONE_
ORDINE
8
TIPO_EMISSIONE_
ORDINE
9
NON APPLICABILE
10
DTTM_LIMITE_PREVISTA
11
DURATA_CONTRATTO
12
NON APPLICABILE
13
CODI_FISC_ENTE_
FATTURAZIONE
per
l’affidamento
tipo
dati
descrizione
dei
E’ il codice fiscale dell’Amministrazione o Ente
Contraente dichiarato dal Referente di spesa all’atto
della registrazione sul Portale degli Acquisti in Rete
della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei dati con
archivi di riferimento esterni”)
E’ il codice fiscale del Referente di spesa che effettua
l'ordine come da registrazione sul Portale degli
Acquisti in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione
dei dati con archivi di riferimento esterni”)
E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal
Fornitore. Deve identificare univocamente l’ordine
all’interno del Lotto di riferimento.
Indica il Lotto di riferimento all'interno della
Convenzione
E’ il numero di protocollo assegnato all’ordine
dall'Amministrazione o Ente Contraente. Indicare il
riferimento presente nell’ordinativo di fornitura
cartaceo o proveniente da negozio elettronico.
E’ la data in cui l'ordine viene protocollato
dall'Amministrazione o Ente Contraente. Indicare il
riferimento presente nell’ordinativo di fornitura
cartaceo o proveniente da negozio elettronico.
E’ la data in cui viene validato l'ordine da parte del
Fornitore, ovvero la data in cui si intende accettato
l’ordine a seguito delle opportune verifiche previste
dalla Convenzione e del superamento dei tempi a
disposizione dell’Amministrazione o Ente Contraente
per poter effettuare l’annullamento dell’ordine stesso.
E’ la codifica della modalità di emissione dell'ordine da
parte dell’Amministrazione o Ente Contraente. Da
valorizzare secondo il seguente criterio:
- tramite negozio elettronico (ON_LINE): “L”
- in maniera tradizionale (OFF_LINE): “F”.
Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto
riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.
E’ la data di prevista attivazione della fornitura.
Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di
fornitura cartaceo o proveniente da negozio
elettronico.
E’ la durata della fornitura richiesta nell'ordine,
espressa in mesi. Indicare il riferimento presente
nell’ordinativo di fornitura cartaceo o proveniente da
negozio elettronico.
Non applicabile. Per la valorizzazione seguire quanto
riportato nel paragrafo ”Regole di formato dati”.
Codice fiscale verso il quale viene emessa la fattura,
se diverso da quello di registrazione. Indicare il
riferimento presente nell’ordinativo di fornitura
cartaceo o proveniente da negozio elettronico.
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
Separatore:
|
lungh.
rif
id
Testo
16
Ext
Testo
16
Ext
Testo
20
Sì
For
4
Sì
For
Numero
Testo
25
Mod
Data
Mod
Data
For
Testo
1
For
NA
Data
Mod
Numero
2
Mod
NA
Testo
delle
16
Pubbliche
122 di 136
Mod
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
DTG3 Dettaglio Ordini di beni/servizi in convenzione
Tipo Flusso:
Dettaglio dati
Frequenza:
Mensile
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
Separatore:
lungh.
id
rif
20
Sì
For
4
Sì
For
20
Sì
Ext
seq.
Gara
Attributo
descrizione
tipo dati
1
CODI_ORDINE
E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal
Fornitore (flusso ORD3)
Testo
2
SEQU_LOTTO
Indica il Lotto di riferimento all'interno della
Convenzione
Numero
3
CODI_IDENTIFICATIVO_
PRODOTTO
Identifica lo specifico Bene/Servizio acquistato/
sottoscritto come da documentazione Iniziativa.
Testo
4
DURATA_FORNITURA
Non applicabile. Per la valorizzazione seguire
quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato
dati”.
5
QNTA_ORDINATA
E’ la quantità ordinata, nell'unita’ di misura
associata al Bene/Servizio, come da Catalogo.
Indicare il riferimento presente nell’ordinativo di
fornitura cartaceo o proveniente da negozio
elettronico.
6
IMPO_DETTAGLIO_
ORDINE
Non applicabile. Per la valorizzazione seguire
quanto riportato nel paragrafo ”Regole di formato
dati”.
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
|
NA
Numero
favore
10, 2
Mod
NA
delle
Pubbliche
123 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
SED2 Sede dell'Amministrazione beneficiaria
Tipo Flusso:
Anagrafica
Frequenza:
Mensile
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
Separatore:
tipo dati
lungh.
id
rif
20
Sì
For
4
Sì
For
seq
1
attributo
descrizione
Identifica
la
sede
di
riferimento
dell'Amministrazione
beneficiaria
del
bene/servizio. Può essere la sede del referente
dell'Unità Organizzativa beneficiaria.
CODI_SEDE_AMM_
BENEFICIARIA
Testo
|
Tale codice dovrà essere definito dal Fornitore e
dovrà individuare la Sede in maniera univoca
nell’ambito di uno stesso Fornitore.
Gara
2
SEQU_LOTTO
Indica il Lotto di riferimento all'interno della
Convenzione.
Numero
3
DESC_AMM_
BENEFICIARIA
Denominazione dell'Amministrazione beneficiaria
del bene/servizio, come da archivi del Fornitore.
Testo
100
For
4
CODI_PROVINCIA
Codice ISTAT della provincia di ubicazione della
sede di riferimento.
Testo
10
Ext
5
CODI_COMUNE
Codice ISTAT del comune di ubicazione della
sede di riferimento.
Testo
10
Ext
6
DESC_INDIRIZZO
Indirizzo della sede, come da archivi del Fornitore.
Testo
200
For
7
DESC_CIVICO
Civico dell'indirizzo, come da archivi del Fornitore.
Testo
5
For
8
DESC_CAP
CAP dell'indirizzo, come da archivi del Fornitore.
Testo
5
For
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
124 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
ERG3 Erogato di beni/servizi in convenzione
Tipo Flusso:
Dettaglio dati
Frequenza:
Mensile
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
Separatore:
tipo dati
lungh.
seq
Gara
attributo
descrizione
1
CODI_FISC_ENTE
2
CODI_FISC_REFERENTE
_PA
3
CODI_FISC_ENTE_
FATTURAZIONE
4
CODI_ORDINE
5
SEQU_LOTTO
6
CODI_SEDE_AMM_
BENEFICIARIA
7
CODI_IDENTIFICATIVO_
PRODOTTO
8
ANNO_RIFERIMENTO
9
MESE_RIFERIMENTO
10
CODI_VOCE_SPESA
11
CODI_TARIFFA
12
QNTA_EROGATA
13
IMPO_EROGATO
per
l’affidamento
dei
E’ il codice fiscale dell’Amministrazione o Ente
Contraente dichiarato dal Referente di spesa
all’atto della registrazione sul Portale degli Acquisti
in Rete della P.A. (vedi par. “Riconciliazione dei
dati con archivi di riferimento esterni”)
E’ il codice fiscale del Referente di spesa che
effettua l'ordine come da registrazione sul Portale
degli Acquisti in Rete della P.A. (vedi par.
“Riconciliazione dei dati con archivi di riferimento
esterni”)
Codice fiscale verso il quale viene emessa la
fattura, se diverso da quello di registrazione.
E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal
Fornitore. Consente di associare l'erogato al
relativo ordine (flusso ORD3)
Indica il Lotto di riferimento all'interno della
Convenzione
Identifica la sede dell'Amministrazione beneficiaria
del Bene/Servizio. L' identificativo è quello
dell'Anagrafica Sede (flusso SED3).
Identifica
lo
specifico
Bene/Servizio
erogato/approvvigionato.
E’ l'anno a cui si riferisce la spesa per
l'erogato/approvvigionato.
Si tratta quindi dell’Anno di competenza contabile
di quanto erogato/approvvigionato, ovvero l’Anno
in cui è stata emessa la relativa fattura.
E’ il mese a cui si riferisce la spesa per
l'erogato/approvvigionato.
Si tratta quindi del Mese di competenza contabile
di quanto erogato/approvvigionato, ovvero il Mese
in cui è stata emessa la relativa fattura.
Codice identificativo delle diverse voci di spesa
presenti in fattura. Da valorizzare secondo il
seguente criterio:
- Consumo: “CS”
- Canone: “CN”
- Contributo: “CT”
Codice identificativo della tariffa applicata. Nel
caso di unica tariffa applicata va impostato con
“UN”.
E’ la quantità di Bene/Servizio (nell'unità di misura
associata al Bene/Servizio come da Catalogo)
erogata/approvvigionata
e
fatturata
all’Amministrazione beneficiaria per la specifica
Sede nel periodo (anno-mese) di riferimento.
E’ l’importo (espresso in €) relativo alla quantità di
Bene/Servizio erogata/approvvigionata e fatturata
all’Amministrazione beneficiaria per la specifica
Sede nel periodo (anno-mese) di riferimento.
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
id
|
rif
Testo
16
Ext
Testo
16
Ext
Testo
16
Mod
Testo
20
Sì
For
4
Sì
For
Testo
20
Sì
For
Testo
20
Sì
Ext
Numero
4
Sì
For
Numero
2
Sì
For
Testo
2
For
Testo
2
For
Numero
12, 2
For
Numero
10, 4
For
Numero
favore
delle
Pubbliche
125 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
CTG3 Catalogo prodotti beni/servizi in convenzione
Tipo Flusso:
Anagrafica
Frequenza:
Una tantum
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
Separatore:
lungh.
id
rif
Sì
For
seq
1
attributo
descrizione
tipo dati
CODI_IDENTIFICATIVO_
PRODOTTO
Identifica univocamente lo specifico Bene/Servizio.
Da valorizzare in modo uguale al Codice Articolo
Gara.
Testo
20
|
Nel caso in cui il "Codice Articolo Gara" non fosse
presente, tale campo andrà valorizzato con il
"Codice Articolo Fornitore".
Gara
2
CODI_ARTICOLO_
GARA
Identifica
lo
specifico
Bene/Servizio
acquistato/sottoscritto secondo la codifica riportata
nella documentazione di gara, se presente,
altrimenti rimane non valorizzato.
Testo
20
Ext
3
DESC_ARTICOLO
E’ la descrizione del prodotto in Convenzione
Testo
200
For
4
CODI_LOTTO
Identifica il Lotto di riferimento all’interno della
Convenzione
Numero
5
CODI_ARTICOLO_
FORNITORE
E’ la codifica del Bene/Servizio utilizzata dal
Fornitore
Testo
20
For
6
FORNITORE
Identifica il Fornitore che fornisce il Bene/Servizio
Testo
100
For
7
PRODUTTORE
E’ il marchio dell’articolo in Convenzione
Testo
100
For
8
CONTRIBUTO_
MASSIMALE
Valorizzare con S nei record relativi ad articoli le
cui quantità ordinate vanno ad erodere il
quantitativo massimale del lotto di convenzione,
valorizzare con N nei record relativi ad eventuali
servizi o opzioni che non erodono il quantitativo
massimale.
NA
9
CALCOLO_MASSIMALE
Valorizzare con O se il massimale si erode al
momento dell’Ordine, con E se il massimale si
erode con l’erogazione del servizio.
NA
10
PREZZO_UNITARIO
E’ il prezzo unitario in Convenzione del prodotto, al
netto dell’IVA.
Numero
11
UOM
E’ l’unità di misura con la quale sono misurate le
quantità vendibili a catalogo (es. pacco, scatola).
Testo
12
TIPO_MODALITA_
PAGAMENTO
Valorizzare con C (beni-servizi a consumo).
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
8
Sì
For
10,4
For
15
For
NA
in
favore
delle
Pubbliche
126 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Nome Flusso:
PEN3 Penali applicate
Tipo Flusso:
Dettaglio dati
Frequenza:
Mensile
Modalità Invio:
Incrementale
Form. Variabile:
Si
Separatore:
tipo dati
lungh.
id
rif
20
Sì
For
Numero
4
Sì
For
Testo
1
Sì
Ext
Testo
2
Sì
Ext
Sì
For
seq
attributo
descrizione
1
CODI_ORDINE
2
SEQU_LOTTO
3
CODI_CAUSALE
4
CODI_MOTIVO
5
DTTM_EMISSIONE_
PENALE
6
IMPO_PENALE
E’ il codice identificativo dell'ordine assegnato dal
Fornitore in riferimento al quale l’Amministrazione
o Ente Contraente ha applicato le Penali.
Indica il Lotto di riferimento all'interno della
Convenzione.
Codice identificativo della causale della penale, da
valorizzare in base al contenuto della Tabella
Causale di seguito riportata.
Codice identificativo del motivo della penale, da
valorizzare in base al contenuto della Tabella
Motivo di seguito riportata.
E’ la data in cui il Fornitore riceve la
comunicazione di applicazione delle penali da
parte dell’Amministrazione o Ente Contraente.
Importo della penale secondo quanto descritto
dalla comunicazione di applicazione delle penali
da parte dell’Amministrazione o Ente Contraente.
(non applicabile in caso di Risoluzione contratto).
Testo
Data
Numero
10, 4
|
For
Tabella CAUSALE
CODI_CAUSALE
DESCRIZIONE
P
D
R
Applicazione di penali
Richiesta di maggior danno
Risoluzione contratto
Tabella MOTIVO
CODI_MOTIVO
DESCRIZIONE
A1
A2
A3
A4
A5
B1
C1
D1
E1
E2
Ritardi o mancata consegna o errato luogo di consegna dei beni
Ritardi o mancata erogazione dei sevizi oggetto primario del contratto
Difformità tra ordinato e consegnato
Erogazione dei servizi connessi (es.: installazione)
Integrità dei prodotti consegnati
Qualità dei prodotti / servizi forniti / erogati
Servizi di fatturazione
Qualità Call Center del Fornitore
Qualità dei servizi di assistenza (tecnico o post vendita)
Qualità Responsabile del servizio del Fornitore
14.6 REGOLE DI GENERAZIONE DEI FLUSSI
In questo capitolo vengono date alcune indicazioni riguardo alla generazione dei flussi. In particolare, sono
descritte le regole di congruità tra flussi e le modalità di reperimento di alcuni dati da fonti di informazione
esterne.
Gara
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
127 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
14.6.1
Integrità dei dati
Qualora un flusso sia correlato logicamente ad uno o più degli altri flussi (secondo quanto emerge dallo
schema del capitolo precedente), le informazioni di relazione devono essere congruenti.
Riferendoci allo schema dei dati del paragrafo precedente, per ognuna delle relazioni indicate attraverso le
frecce dovrà essere verificato che per ogni record dei flussi figli il valore dei campi che rappresentano gli
identificativi del flusso padre sia presente in uno dei record del flusso padre inviato contestualmente o in uno
di quelli inviati precedentemente.
Ad esempio, se nel flusso “Erogato di beni/servizi in convenzione” (flusso figlio perché puntato dalla
freccia) è presente un record con CODI_SEDE_AMM_BENEFICIARIA = 5 e SEQU_LOTTO = 1 (campi
identificativi del flusso padre), deve essere presente un record con CODI_SEDE_AMM_BENEFICIARIA = 5 e
SEQU_LOTTO = 1 nel flusso “Sede dell'Amministrazione beneficiaria” (flusso padre) inviato contestualmente
oppure in uno dei flussi “Sede dell'Amministrazione beneficiaria” precedentemente inviati.
14.7 RICONCILIAZIONE DEI DATI CON ARCHIVI DI RIFERIMENTO ESTERNI
In questo paragrafo sottolineiamo la presenza di archivi di riferimento esterni nei quali devono essere trovati
alcuni valori da riportare nelle colonne dei flussi dati che saranno forniti a Consip.
Questo è reso necessario per integrare le informazioni provenienti da diverse fonti.
Nome del campo
CODI_FISC_ENTE
CODI_FISC_REFERENTE_PA
CODI_PROVINCIA
CODI_COMUNE
CODI_ARTICOLO_GARA
Archivio di riferimento
È obbligo del Fornitore verificare la presenza del soggetto
ordinante nell’archivio delle registrazioni al sistema di eprocurement Consip per mezzo dell’apposita funzione di
ricerca dell’amministrazione disponibile nell’Area Fornitori del
Portale degli Acquisti in Rete della P.A., utilizzando i
riferimenti presenti nel modulo d’ordine
La provincia in cui risiede la sede in esame deve essere
ricondotta al codice ISTAT della stessa
Il comune in cui risiede la sede in esame deve essere ricondotto
al codice ISTAT dello stesso
E’ il Codice Articolo presente nella documentazione di gara
della Convenzione.
In modo particolare i valori immessi nei campi CODI_FISC_ENTE e CODI_FISC_REFERENTE_PA devono
individuare Punti Ordinanti registrati ed abilitati all’acquisto e quindi devono coincidere con i codici presenti
nell’archivio dei punti ordinanti messo a disposizione sul Portale degli Acquisti in Rete della P.A.
In questo senso gli stessi codici vengono a perdere il loro significato di “codici fiscali”, assumendo quello di
“Codici Identificativi del Punto Ordinante”.
Verranno perciò comunicati da Consip al Fornitore l’indirizzo del sito e i dati identificativi (nome utente e
password) per il collegamento e l’accesso a tale archivio (saranno gli stessi utilizzati anche per accedere alla
procedura di acquisizione flussi).
L’inserimento di un “Punto Ordinante” (costituito dalla coppia Unità organizzativa – referente P.A.,
individuati dai rispettivi codici fiscali) in un eventuale archivio del Fornitore, da cui poi saranno ricavati i
dati per i flussi da inviare a Consip, dovrà perciò esser soggetto alla verifica di congruenza dei dati con
quanto presente nel suddetto archivio di riferimento sul Portale. Si consiglia pertanto di non effettuare
un’eventuale copia dei dati dal web su un archivio locale tramite ridigitazione dei dati, ma al più attraverso le
funzioni di “Copia” e “Incolla” di Windows.
Gara
per
l’affidamento
dei
servizi
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
di
telefonia
e
connettività
IP
in
favore
delle
Pubbliche
128 di 136
Amministrazioni
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
15 ALLEGATO B – SCHEMA DELLE VERIFICHE ISPETTIVE
Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
Note
SI
Eccezioni per
il periodo
iniziale di 60
gg. (vedi
Cap. 11)
Conformità: T<
entro i gg. prescritti
Qualità del
processo di
esecuzione
dell’ordine
Attivazione dei
servizi di fonia di
base e aggiuntivi
Tempi conformi a
quanto contenuto
nel Capitolato
ovvero
nell'offerta
tecnica se
migliorativa
ovvero a quanto
concordato nel
Progetto
Esecutivo
Conformità con
osservazioni: T= gg.
prescritti
Capitolato §
11.1 (e segg.) e
§ 13.1
Data attivazione
rispetto a data in cui
è stata effettuata la
richiesta del servizio
(ossia data di
ricezione Ordinativo
di Fornitura) ovvero
a data concordata nel
Progetto Esecutivo
> Ordinativo di
Fornitura
> Verbale/
documento di
attivazione
> Progetto
Esecutivo
Presso la
P.A.
Non Conformità
lieve: gg. prescritti
<T ≤ gg. prescritti +
2 settimane
Non Conformità
Importante: gg.
prescritti + 2
settimane <T ≤ gg.
prescritti + 4
settimane
Non Conformità
Grave (off): T > gg.
prescritti + 4
settimane
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
Allegato 5 – Capitolato Tecnico
129 di 136
CONSIP S.p.A.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche
Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
Note
SI
Eccezioni per
il periodo
iniziale di 60
gg. (vedi
Cap. 11)
SI
Eccezioni per
il periodo
iniziale di 60
gg (vedi Cap.
11)
Conformità: T<
entro i gg. prescritti
Conformità con
osservazioni: T= gg.
prescritti
Consegna del
Progetto
Esecutivo per i
servizi di
connettività IP e
per i servizi a
VAS
Tempi conformi a
quanto contenuto
nel Capitolato
Capitolato §
11.2 e § 13.2 e
§ 13.3
Data consegna
documentazione
rispetto a data in cui
è stato effettuato
l’Ordinativo
Preliminare di
Fornitura
> Ordinativo
Preliminare con
Piano dei
Fabbisogni
Presso la
P.A.
> Consegna del
Progetto
Esecutivo
Non Conformità
lieve: gg. prescritti
<T ≤ prescritti + 2
settimane
Non Conformità
Importante: prescritti
+ 2 settimane <T ≤
prescritti + 4
settimane
Non Conformità
Grave (off): T >
prescritti + 4
settimane
Attivazione dei
servizi IP e per i
servizi VAS
Tempi conformi a
quanto contenuto
nel Capitolato
ovvero
nell'offerta
tecnica se
migliorativa
ovvero a quanto
concordato nel
Progetto
Esecutivo
Conformità: T<
entro i gg. prescritti
ovvero inclusi nel
Progetto Esecutivo
Capitolato §
11.2 e § 13.2 e
§ 13.3
Data di attivazione
(dal verbale di
> Tempi
attivazione) rispetto a
indicati nel
data pianificata nel
Progetto
Progetto Esecutivo
Esecutivo
Conformità con
osservazioni: T= gg.
prescritti
Presso la
P.A.
Non Conformità
lieve: gg. prescritti
ovvero inclusi nel
Progetto Esecutivo
<T ≤ 30% in più dei
gg. prescritti
Non Conformità
Importante: 30% in
più dei gg. prescritti
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
<T ≤ 75% in più dei
gg. prescritti
Non Conformità
Grave (off): T > 75%
in più dei gg.
prescritti
Qualità del
Livelli di servizio
prodotto/
per i servizi di
servizio
fonia di base
fornito/erogato
*
Verifica
parametri "Call
Setup time" e
"Unsuccessful
Call Ratio"
Capitolato § 6.7
e § 13.1 ovvero
Offerta Tecnica
Conformità: Valori
percentuali conformi
a quanto prescritto
nel Capitolato
Tecnico e, se
migliorativo, quanto
indicato nell'Offerta
Tecnica
Reportistica del
fornitore
Report misure
Presso la
PA
Non Conformità
Grave (off): Valori
percentuali NON
conformi a quanto
prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
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SI
Note
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livelli di servizio
per i servizi di
Telefonia su IP
Livelli di servizio
per i servizi di
accesso IP
dedicato e
prestazioni
accessorie
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Verifica
parametri
contrattualizzati
Verifica
parametri
contrattualizzati
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
Conformità: Valori
conformi a quanto
prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
Capitolato § 6.7
e § 13.1
Capitolato §
7.1, § 7.4, § 7.6,
§ 7.7, § 7.8 e §
13.2 ovvero
Offerta Tecnica
Reportistica del
fornitore
Report misure
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): Valori
NON conformi a
quanto prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
Conformità: Valori
conformi a quanto
prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
Reportistica del
fornitore
Report misure
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): Valori
NON conformi a
quanto prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
SI
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SI
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livelli di servizio
per i servizi di
connettività
Internet
Livelli di servizio
per i servizi VAS
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Verifica
parametri
contrattualizzati
Verifica
parametri
contrattualizzati
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
Conformità: Valori
conformi a quanto
prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
Capitolato § 7.9
e § 13.2
Reportistica del
fornitore
Report misure
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): Valori
NON conformi a
quanto prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
SI
Conformità: Valori
conformi a quanto
prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
Capitolato § 8 e
§ 13.3
Reportistica del
fornitore
Report misure
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): Valori
NON conformi a
quanto prescritto nel
Capitolato Tecnico
e, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
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SI
Note
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Fatturazione
Qualità dei
servizi
integrativi di
gestione
Conformità della
fatturazione in
termini di
correttezza:
- degli importi
fatturati rispetto
ai prezzi della
convenzione;
- dei
prodotti/servizi
fatturati ( in
termini di
quantità) rispetto
a quelli erogati
Verifica della
conformità del
ritardo di
fatturazione
contrattualizzato
Applicazione
Penali
Qualità del
Call Center
del Fornitore
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Tempo massimo
di attesa al
servizio di
Customer Care
Telefonico
Verifica
dell'applicazione
di eventuali
penali da parte
della P.A.
30" o, se
migliorativo,
quanto indicato
nell’offerta del
Fornitore
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Corrispondenza dei
Fattura e
servizi fatturati con il
documenti
tipo e la quantità di
allegati,
servizi e di prodotti rendicontazione
erogati
all'Amm.
Capitolato § 9.1
e § 13.5
Corrispondenza del
tempo compreso tra
la data di emissione
Fattura e
della fattura e
documenti
l’ultimo giorno
allegati,
solare del mese di
rendicontazione
riferimento dei
all'Amm.
servizi fatturati con il
tempo indicato dal
fornitore
Presso la
P.A.
Capitolato § 13
Tramite intervista
alla P.A., lettere e/o
comunicazione di
applicazione delle
penali, presenza sulle
fatture, ecc.
Presso la
P.A.
Capitolato
Verifica attraverso
Tabella 33
una campagna di 100
ovvero Offerta
telefonate in blind
Tecnica e § 13.4
test
Report esito
telefonata
Presso la
P.A.
Non conformità
Grave: non
correttezza nella
fatturazione
SI
Conformità:
correttezza nella
fatturazione
Presso la
P.A.
Non conformità
Grave: non
correttezza nella
fatturazione
Applicate/Non
Applicate
Conformità: T ≤ 30"
o, se migliorativo,
quanto indicato
nell'Offerta Tecnica
nel 95% dei casi
Non Conformità
Grave (off): T > 30"
o, se migliorativo,
quanto indicato
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
Presenza
penale
Conformità:
correttezza nella
fatturazione
Capitolato § 9.1
e § 13.5
lettere e/o
comunicazioni
di applicazione
penali
Modalità di
valutazione
134 di 136
SI
NO
SI
Note
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Documenti
di
registrazione
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
nell'Offerta Tecnica
nel 95% dei casi
16 ore lavorative
Ripristino
o, se migliorativo,
malfunzionamenti
quanto dichiarato
per servizi di
nell’Offerta
fonia di base o
tecnica, nel 95%
ToIP
dei casi
Report del Fornitore
Capitolato §
10.4.1 ovvero
Offerta Tecnica
e § 13.1.
(Data e ora riportate
nella Richiesta di
intervento e nel
Rapporto/ Verbale di
Intervento)
Report misure
(Richiesta di
intervento e
Rapporto/
Verbale di
Intervento)
Conformità: T ≤ 16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
Presso la
P.A.
Qualità dei
servizi di
assistenza
(tecnica e post
vendita) **
16 ore lavorative
Ripristino
o, se migliorativo,
malfunzionamenti quanto dichiarato
per i servizi di
nell’Offerta
connettività IP
tecnica, nel 95%
dei casi
Report del Fornitore
Capitolato §
10.4.2 ovvero
Offerta Tecnica
e § 13.2
(Data e ora riportate
nella Richiesta di
intervento e nel
Rapporto/ Verbale di
Intervento)
Report misure
(Richiesta di
intervento e
Rapporto/
Verbale di
Intervento)
Non Conformità
Grave (off): T >16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
Conformità: T ≤ 16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): T > 16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
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Allegato 5 – Capitolato Tecnico
SI
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SI
Note
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Macro
categoria
Oggetto del
monitoraggio
Livello di
servizio
previsto nel
capitolato
Riferimenti
Capitolato/
Convenzione
Modalità di
riscontro
Report del Fornitore
Ripristino
malfunzionamenti
per i servizi VAS
Verifica
parametri
contrattualizzati
Capitolato §
10.4.3 e § 13.3
(Data e ora riportate
nella Richiesta di
intervento e nel
Rapporto/ Verbale di
Intervento)
Documenti
di
registrazione
Report misure
(Richiesta di
intervento e
Rapporto/
Verbale di
Intervento)
Luogo
delle
ispezioni
Modalità di
valutazione
Presenza
penale
Conformità: T ≤ 16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
Presso la
P.A.
Non Conformità
Grave (off): T > 16
ore lavorative o, se
migliorativo, quanto
dichiarato nel 95%
dei casi
SI
(*) Per i livelli di servizio definiti nella macrocategoria Qualità del prodotto/servizio fornito/erogato potranno inoltre essere effettuate Campagne di misura ad hoc dei livelli di servizio.
(**) Poiché gli SLA sono definiti a livello quadrimestrale (§ 13.6) la verifica dovrà riguardare la documentazione riferita all’ultimo quadrimestre precedente quello della verifica stessa.
Gara per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche Amministrazioni
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Note
ALLEGATO B
Convenzione per l’affidamento dei servizi di telefonia e connettività IP in favore delle Pubbliche
Amministrazioni
GARA COMUNITARIA A PROCEDURA APERTA
CIG 04586970BD - 0458698190
PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI TELEFONIA E
CONNETTIVITA’ IP IN FAVORE DELLE PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI, AI SENSI DELL’ART. 26 LEGGE N.488/1999 E
S.M.I. E DELL’ART. 58 LEGGE N. 388/2000.
Relazione Tecnica
Cod.Prog. 10PA0088PAATO - Ver. 0 – Roma 21/06/2010
“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche”
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
INDICE
1.
INDICE DELLE TABELLE ..................................................................................................................................... 5
2.
INDICE DELLE FIGURE ........................................................................................................................................ 5
3.
PREMESSA ........................................................................................................................................................... 5
4.
PROFILO DELL’AZIENDA .................................................................................................................................... 5
5.
ARCHITETTURA DI RETE .................................................................................................................................... 9
5.1
ARCHITETTURA DI RETE FISSA ................................................................................................................................. 10
5.1.1
RETE DI TRASPORTO ........................................................................................................................................ 10
5.1.1.1
Prestazioni ............................................................................................................................................ 42
5.1.1.2
Rete di commutazione fonia ............................................................................................................... 65
5.1.1.3
Servizi di connettività Internet ............................................................................................................ 65
5.1.2
RETE DI ACCESSO ........................................................................................................................................... 72
5.1.2.1
Reti metropolitane ............................................................................................................................... 83
5.1.3
RETE INTELLIGENTE ........................................................................................................................................ 89
5.2
RETI DI NUOVA GENERAZIONE (NGN) E ARCHITETTURA IMS.................................................................................... 99
6.
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI TELEFONIA ...................................................................................................... 106
6.1
Condizioni Generali .......................................................................................................................................... 106
6.2
Servizi di Base di Telefonia ............................................................................................................................. 106
6.3
Linee Telefoniche ............................................................................................................................................. 107
6.3.1
Tipologia di accesso al servizio .............................................................................................................. 107
6.3.2
Portabilità della numerazione esistente ................................................................................................. 108
6.3.3
Archi di numerazione ................................................................................................................................ 108
6.3.3.1
Mantenimento archi di numerazione ............................................................................................... 108
6.4
Servizio di Telefonia su IP (ToIP) .................................................................................................................... 108
6.4.1
Architettura della soluzione ToIP ............................................................................................................ 108
6.4.2
Integrazione dei servizi di fonia su IP con le infrastrutture di telefonia pre-esistenti ....................... 113
6.4.3
Caratteristiche della soluzione ................................................................................................................ 113
6.4.4
I Terminali IP .............................................................................................................................................. 118
6.4.5
Modalità di richiesta, attivazione e tariffazione del servizio di telefonia su IP (ToIP) ........................ 120
6.5
Servizi avanzati Disponibili ............................................................................................................................. 121
6.6
Servizi di Rete Intelligente ............................................................................................................................... 122
6.6.1
Servizi di Rete Privata Virtuale ................................................................................................................ 124
6.6.2
Servizi di Addebito al Chiamato o Ripartito ........................................................................................... 126
6.6.3
Servizi di Numero Personale e Numero Unico ....................................................................................... 130
6.7
Qualità dei servizi di fonia ............................................................................................................................... 132
7.
SPECIFICHE DEI SERVIZI DI CONNETTIVITA’ IP .......................................................................................... 134
7.1
Descrizione Generale e Requisiti Base .......................................................................................................... 134
7.2
Copertura del servizio di connettività IP ........................................................................................................ 134
7.3
Specifiche Funzionali e Prestazionali del Servizio di VPN........................................................................... 134
7.3.1
VPN Sicure ................................................................................................................................................. 139
7.4
Specifiche Funzionali e Prestazionali Applicabili alla Dorsale di trasporto IP .......................................... 140
7.4.1
SERVIZI DIFFERENZIATI .................................................................................................................................. 141
7.5
Servizi di Accesso IP Commutato (Dial-Up) .................................................................................................. 144
7.5.1
Specifiche Funzionali e Standard Applicabili ........................................................................................ 144
7.5.2
Servizi CPE ................................................................................................................................................ 145
7.5.3
Copertura del Servizio .............................................................................................................................. 146
7.5.4
Modalità di Acquisizione del Servizio ..................................................................................................... 146
7.5.5
Tariffazione del Servizio ........................................................................................................................... 147
7.5.6
Gestione e Supporto Utenze .................................................................................................................... 149
7.5.7
Autenticazione e Autorizzazione Sessioni ............................................................................................. 149
7.5.8
Tracciamento delle Connessioni ............................................................................................................. 151
7.6
Servizio di Accesso IP dedicato basato su xDSL ......................................................................................... 151
7.6.1
Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 151
7.6.2
Servizi CPE ................................................................................................................................................ 155
7.6.3
Accessi con Elevata Affidabilità .............................................................................................................. 159
7.6.3.1
Elevata affidabilità base .................................................................................................................... 159
7.6.3.2
Elevata affidabilità avanzata ............................................................................................................. 164
7.6.4
Opzione Accessi Sicuri ............................................................................................................................ 169
7.6.5
Copertura del servizio .............................................................................................................................. 170
7.6.6
Variazioni di Configurazione e Trasloco Accessi .................................................................................. 170
7.7
Servizio di Accesso IP Dedicato Basato su Ethernet/SDH .......................................................................... 170
7.7.1
Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 170
7.7.2
Servizi CPE ................................................................................................................................................ 173
7.7.3
Accessi con Elevata Affidabilità .............................................................................................................. 178
7.7.4
Opzione Accessi Sicuri ............................................................................................................................ 182
Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati
Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo)
Pagina 2 di 300
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“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche”
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
7.7.5
Copertura del servizio .............................................................................................................................. 182
7.7.6
Variazioni di configurazione e trasloco accessi .................................................................................... 182
7.8
Servizi Differenziati .......................................................................................................................................... 182
7.8.1
Specifiche Funzionali ............................................................................................................................... 182
7.8.2
Servizi CPE ................................................................................................................................................ 183
7.8.3
Variazioni di configurazione dei servizi differenziati ............................................................................ 183
7.9
Servizio di connettività Internet ...................................................................................................................... 183
7.9.1
Variazioni di Configurazione e Trasloco Accessi .................................................................................. 186
7.9.2
Requisiti sulla Protezione da DoS/DDoS ................................................................................................ 186
7.10
Sicurezza delle funzionalità erogate via WEB ........................................................................................... 189
7.11
Servizi di gestione di rete ............................................................................................................................ 189
7.12
Qualità dei servizi di connettività IP ........................................................................................................... 189
8.
SERVIZI A VALORE AGGIUNTO (VAS) .......................................................................................................... 194
8.1
Servizio di posta elettronica ............................................................................................................................ 194
8.2
Servizi DNS ....................................................................................................................................................... 197
8.3
Servizi di sicurezza........................................................................................................................................... 198
8.3.1
Firewall ....................................................................................................................................................... 200
8.3.2
Proxy applicativo....................................................................................................................................... 201
8.3.3
Antivirus&Content Filtering ..................................................................................................................... 202
8.4
Servizi accessori .............................................................................................................................................. 204
9.
SERVIZI DI FATTURAZIONE E RENDICONTAZIONE .................................................................................... 205
9.1
FLUSSO DATI PER LE AMMINISTRAZIONI ORDINANTI .............................................................................. 205
9.1.1
Gestione e controllo della fatturazione ................................................................................................... 207
9.1.1.1
Acquisizione ed elaborazione del traffico (Usage Collection) ...................................................... 209
9.1.1.2
Fatturazione ........................................................................................................................................ 211
9.1.1.3
Controlli integrati sulle fatture prodotte .......................................................................................... 212
9.1.1.4
Calendario di fatturazione ................................................................................................................. 212
9.1.1.5
Personalizzazione fatture .................................................................................................................. 212
9.1.2
Fornitura dei dati di fatturazione e rendicontazione ............................................................................. 213
9.1.2.1
Reportistica di Fatturazione ............................................................................................................. 213
9.1.2.2
Rendicontazione dei consumi .......................................................................................................... 216
9.1.2.3
Download dei dati di fatturazione e rendicontazione .................................................................... 219
9.1.3
Ripartizione della fatturazione per Centro di Costo .............................................................................. 220
9.1.3.1
Tipi di raggruppamento ..................................................................................................................... 220
9.1.3.2
Raggruppamenti ................................................................................................................................ 220
9.1.3.3
Centri di Costo ................................................................................................................................... 221
9.1.4
Corsi di formazione ................................................................................................................................... 221
9.1.5
Sicurezza nel trattamento delle informazioni ......................................................................................... 221
9.2
FLUSSO DATI PER L’AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE .................................................................... 222
9.2.1
Qualità dei servizi di fatturazione e rendicontazione ............................................................................ 222
10.
SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA E ALTRI SERVIZI CORRELATI ALLA FORNITURA .......... 224
10.1
CUSTOMER CARE E CONTACT CENTER PER LE AMMINISTRAZIONI .................................................. 224
10.1.1 Qualità dei servizi di Customer Care ...................................................................................................... 240
10.2
REFERENTI DEL FORNITORE PER LE AMMINISTRAZIONI ..................................................................... 241
10.2.1 Struttura Organizzativa per la Gestione della Convenzione................................................................. 241
10.2.2 Dimensionamento ed articolazione dei referenti per le Amministrazioni ........................................... 244
10.3
SERVIZI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA ............................................................................................ 246
10.3.1 Telefonia fissa ........................................................................................................................................... 251
10.3.1.1 Modalità di apertura e chiusura dei guasti ...................................................................................... 251
10.3.1.2 Escalation ........................................................................................................................................... 253
10.3.1.3 Change Management ......................................................................................................................... 254
10.3.1.4 Preventive Maintenance .................................................................................................................... 254
10.3.1.5 Tracing dei guasti e gestione dei Trouble Ticket ........................................................................... 254
10.3.1.6 Workforce Management .................................................................................................................... 256
10.3.1.7 Diagnostica dei collegamenti di fonia fissa e dei servizi di Rete Intelligente ............................. 256
10.3.1.8 Diagnostica dei servizi ToIP ............................................................................................................. 257
10.3.1.9 SLA Management & Reporting ......................................................................................................... 258
10.3.1.10 Performance Management del servizio ToIP ................................................................................. 259
10.3.1.11 Comunicazioni con l’Amministrazione........................................................................................... 260
10.3.2 Connettività IP e Servizi a Valore Aggiunto ........................................................................................... 260
10.3.2.1 Surveillance Integrata........................................................................................................................ 260
10.3.2.2 Inventory ............................................................................................................................................. 261
10.3.2.3 Diagnostica della rete di accesso .................................................................................................... 261
10.3.2.4 Diagnostica della rete dorsale .......................................................................................................... 262
10.3.2.5 Diagnostica dei CPE e dei Firewall .................................................................................................. 262
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Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo)
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“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche”
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
10.3.2.6 Diagnostica dei server che offrono i Servizi a Valore Aggiunto ................................................... 262
10.3.2.7 Configuration Management .............................................................................................................. 263
10.3.2.8 Performance Management dei servizi IP ......................................................................................... 263
10.3.2.9 Autenticazione, Autorizzazione e Accounting ................................................................................ 265
10.4
LIVELLI DI SERVIZIO PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE .................................................................. 265
10.4.1 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di fonia fissa e ToIP ............................. 265
10.4.2 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui servizi di Connettività IP .................................. 267
10.4.3 Livelli di servizio per le attività di manutenzione sui Servizi a Valore Aggiunto ................................ 269
11.
MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO................................................................................................. 271
11.1
LINEE TELEFONICHE E SERVIZI DI TELEFONIA ...................................................................................... 271
11.1.1 Attività relative alle linee telefoniche ...................................................................................................... 271
11.1.2 Attivazione dei servizi di telefonia di base e aggiuntivi ........................................................................ 275
11.2
SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP E SERVIZI A VALORE AGGIUNTO .......................................................... 279
11.3
PIANO DI ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO ..................................................................................................... 285
11.3.1 L’organizzazione del Project Management e la struttura dei gruppi di lavoro incaricati della
realizzazione ............................................................................................................................................................. 286
11.3.2 Capacità produttiva delle unità operative coinvolte nell’attività .......................................................... 288
11.3.3 Informazioni necessarie all’attivazione del servizio .............................................................................. 288
11.3.4 Modalità di svolgimento delle attività necessarie all’attivazione del servizio .................................... 290
11.3.5 Raccolta delle informazioni necessarie all’attivazione del servizio .................................................... 290
11.3.6 Periodo previsto per test e collaudi ........................................................................................................ 290
11.3.7 Piano temporale delle attività necessarie all’attivazione del servizio ................................................. 291
12.
COLLAUDO DEI SERVIZI ................................................................................................................................. 293
12.1
DOCUMENTAZIONE RICHIESTA ................................................................................................................. 293
12.1.1 Piattaforma tecnica di Test Bed .............................................................................................................. 293
12.1.1.1 Test Bed Servizi di Fonia .................................................................................................................. 293
12.1.1.2 Test Bed Servizi di Connettività IP ................................................................................................... 294
12.1.1.3 Test Bed Servizi a Valore Aggiunto ................................................................................................. 294
12.1.2 Specifiche delle prove di collaudo, modalità di effettuazione e relativa modulistica ........................ 295
12.1.2.1 Servizi di Telefonia ............................................................................................................................ 295
12.1.2.2 Servizi di Connettività IP ................................................................................................................... 296
12.1.2.3 Servizi a Valore Aggiunto.................................................................................................................. 297
12.1.2.4 Indicatori di qualità del servizio (QoS) ............................................................................................ 298
12.1.2.5 Procedure di fatturazione e rendicontazione .................................................................................. 298
12.2
COLLAUDO DEI SERVIZI DI FONIA ............................................................................................................ 298
12.2.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 298
12.2.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 298
12.3
COLLAUDO DEI SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP......................................................................................... 298
12.3.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 299
12.3.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 299
12.4
COLLAUDO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO ..................................................................................... 299
12.4.1 Collaudo funzionale su piattaforma tecnica (Test Bed) ........................................................................ 299
12.4.2 Collaudo di configurazione ...................................................................................................................... 299
13.
PENALI .............................................................................................................................................................. 300
13.1
PENALI PER I SERVIZI DI FONIA (INCLUSO TOIP) ................................................................................... 300
13.2
PENALI PER I SERVIZI DI CONNETTIVITÀ IP ............................................................................................ 300
13.3
PENALI PER I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO ......................................................................................... 300
13.4
PENALI PER IL SERVIZIO DI CUSTOMER CARE....................................................................................... 300
13.5
PENALI PER I DATI DI MONITORAGGIO E FATTURAZIONE ................................................................... 300
13.6
MONITORAGGIO DEL SERVIZIO EROGATO ............................................................................................. 300
13.6.1 Verifiche Ispettive...................................................................................................................................... 300
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
1. INDICE DELLE TABELLE
Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione
dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di
chiarimento.
2. INDICE DELLE FIGURE
Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione
dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di
chiarimento.
3. PREMESSA
Il presente Capitolo è stato lasciato intenzionalmente vuoto ed inserito al solo scopo di rispettare la numerazione
dell’indice del Capitolato Tecnico, così come richiesto nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e ribadito nelle risposte di
chiarimento.
4. PROFILO DELL’AZIENDA
In considerazione del fatto che al 31/12/2009 (data indicata esplicitamente nell’intestazione della tabella 1 nel
Capitolato Tecnico) la convenzione Consip per i servizi di fonia e connettività IP, non era erogata da Telecom Italia,
nella tabella seguente è stata riportata la consistenza del personale (tempo pieno equivalente) dell’intera Azienda
coinvolto in modo diretto o indiretto, nell’erogazione di servizi di fonia e connettività dati (core business di Telecom
Italia) oggetto della convenzione. Telecom Italia, facendo leva su tale organico, è in grado di garantire un livello di
flessibilità e di efficienza molto elevato potendo modulare, a secondo della dinamica dei contratti esecutivi, l’effort
impiegato.
REGIONE
Tabella 1: Numero di addetti al 31/12/2009 - (personale tempo pieno equivalente)
Valle d'Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino
Friuli Venezia Giulia
Veneto
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Sardegna
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
TOTALE
Numero
sedi
operative
presenti
Commerciale
e
Progettazione
(Diretti)
3
91
34
126
23
33
87
63
71
31
16
40
134
30
8
78
71
8
20
55
1022
1
499
93
1346
80
44
448
391
271
67
26
52
2927
67
2
490
259
8
70
288
7429
Installazione
Commerciale Customer
Rete
e
e
Care
(Unità,
Ass.Tecnica
Progettazione
(Unità,
diretti e Note
(Unità,
(Indiretti e/o
diretti e
indiretti)
diretti e
agenti)
indiretti)
Note
indiretti)
1
14
2
37
2
2
12
10
7
2
1
1
75
2
1
13
7
1
2
8
200
21
876
184
1525
118
206
822
907
668
326
106
198
2555
185
51
980
485
63
254
1070
11600
34
1369
641
2976
304
484
1529
1479
1394
553
243
521
2526
431
104
1554
976
193
538
1414
19263
14
1217
192
1163
264
82
602
571
428
128
29
151
3854
125
9
854
590
30
230
473
11006
In accordo alla risposta di chiarimento n. 1 Prot. N. 14297/2010 in cui si chiede di indicare “…solo il personale
dedicato all’erogazione dei servizi richiesti nel Capitolato Tecnico…”, nella tabella seguente, avente la stessa struttura
della Tabella 1, sono riportati gli FTE (Full Time Equivalent) stimati per l’erogazione dei servizi nell’ambito della
convenzione e nel periodo di durata del Contratto Quadro. Si rimanda al Capitolo 10 del presente documento per un
dettaglio dell’organizzazione proposta per l’erogazione dei servizi richiesti dal Capitolato Tecnico.
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Numero di addetti - (personale tempo pieno equivalente)
REGIONE
Numero
sedi
operative
presenti
Valle d'Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino
Friuli Venezia Giulia
Veneto
Emilia Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Sardegna
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
TOTALE
3
91
34
126
23
33
87
63
71
31
16
40
134
30
8
78
71
8
20
55
1022
Commerciale
e
Progettazione
(Diretti)
Commerciale
e
Progettazione
(Indiretti e/o
agenti)
Customer
Care
(Unità,
diretti e
indiretti)
Installazione
e
Ass.Tecnica
(Unità,
diretti e
indiretti)
1
12
3
34
2
1
12
10
7
2
1
1
76
2
1
12
7
1
1
7
193
0
2
1
2
1
1
2
1
1
0
1
1
2
1
0
1
1
0
1
1
20
1
17
4
29
2
4
16
18
13
6
2
4
51
4
1
19
9
2
5
21
228
1
7
4
16
2
3
8
8
8
3
1
3
14
2
1
9
5
1
3
8
107
Rete
(Unità,
diretti e
indiretti)
Note
Note
1
20
3
20
4
2
10
10
7
2
1
3
65
2
1
14
10
1
4
8
188
Si vuole evidenziare che il gruppo Telecom Italia (TI) adotta un Modello Organizzativo 231 articolato in:
• Codice Etico e di Condotta, nel quale sono indicati i principi generali (trasparenza, correttezza, lealtà) cui si ispira
il Gruppo nello svolgimento e nella conduzione degli affari. L'etica è il riferimento culturale del mondo dell'impresa:
ciò rende il Codice Etico e di Condotta una sorta di manifesto, cui ispirarsi per comportamenti e azioni;
• Principi Generali del Controllo Interno, insieme degli "strumenti" volti a fornire una ragionevole garanzia
relativamente al raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia operativa, affidabilità delle informazioni
finanziarie e gestionali, rispetto delle leggi e dei regolamenti, nonché salvaguardia del patrimonio sociale anche
contro possibili frodi. Il Sistema di Controllo Interno si fonda e si qualifica su alcuni principi generali,
appositamente definiti nel modello organizzativo il cui campo di applicazione si estende trasversalmente a tutti i
processi e a tutti i diversi assetti organizzativi (Funzioni di Business, Funzioni di Gruppo);
• Principi di Comportamento, nei quali sono definite regole specifiche per i rapporti con i rappresentanti della
Pubblica Amministrazione e per la prevenzione dei reati societari. In entrambi i casi le regole si concretizzano in
attività/comportamenti da attuare e in attività/comportamenti da evitare, specificando in chiave operativa quanto
espresso nel Codice Etico e di Condotta di Gruppo;
• Schemi di Controllo Interno, elaborati per tutti i processi aziendali a rischio reato 231. Questi schemi presentano
una struttura analoga, che si sostanzia in un complesso di regole volte ad individuare le principali fasi di ogni
processo. Vengono evidenziati i reati che possono essere commessi in relazione ai singoli processi; le indicazioni
comportamentali, le specifiche attività di controllo per prevenire ragionevolmente i relativi rischi di reato. Vengono
indicati inoltre appositi flussi informativi verso l'Organismo di Vigilanza, che garantisce l'osservanza e la
funzionalità del modello, per evitare situazioni di eventuale inosservanza delle procedure stabilite nei modelli di
organizzazione.
Gli schemi di controllo Interno sono stati elaborati alla luce di tre regole cardine e precisamente:
• la separazione dei ruoli nello svolgimento delle principali attività inerenti ai processi;
• la cosiddetta "tracciabilità" delle scelte, cioè la costante visibilità delle stesse (ad esempio mediante apposite
evidenze documentali), per consentire l'individuazione di precisi "punti" di responsabilità e la "motivazione" delle
scelte stesse;
• l'oggettivazione dei processi decisionali, in modo che, nell'assumere decisioni, si prescinda da valutazioni
meramente soggettive, facendosi invece riferimento a criteri precostituiti.
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Il Modello Organizzativo si completa, inoltre, con un Organismo di Vigilanza autonomo (uno per ogni società del
Gruppo) che garantisce l'osservanza e la funzionalità del modello con un sistema disciplinare idoneo a sanzionare le
eventuali violazioni. Particolare attenzione è rivolta alla corretta applicazione del modello 231 ed alla relativa
formazione dei dipendenti. Tutti i dipendenti di Telecom Italia accedono ad un corso di formazione on-line sul Modello
Organizzativo 231, in modalità e-learning. Sono, inoltre, sviluppate in modo continuativo sessioni di formazione in
aula, dedicate a tipologie specifiche di destinatari (dirigenti, neoquadri, Referenti 231 e Responsabili di funzione) ed è
attiva una "newsletter 231" interna distribuita, nel marzo 2009, ad oltre 63.000 risorse di tutte le società del Gruppo. La
modalità e-learning risponde alla necessità di diffondere, il più ampiamente possibile, all'interno del Gruppo, tutte le
informazioni riferite al modello, con conseguente formazione estesa delle risorse, al fine di assicurare l'efficace
attuazione del modello stesso. Il corso, dedicato a tutte le risorse del Gruppo Telecom Italia, è suddiviso in 3 moduli
(D.Lgs. 231/01, MO 231 e risk assessment 231) con test valutativo e questionario di gradimento al termine della
fruizione. Il Codice Etico del Gruppo si colloca idealmente a monte dell'intero sistema di Corporate Governance e
rappresenta la carta dei valori del Gruppo Telecom Italia, fondando, in termini programmatici, il corpus di principi cui il
Gruppo ispira il proprio agire per una conduzione degli affari eticamente orientata. Il Codice Etico, adottato
progressivamente da tutte le realtà del Gruppo, indica gli obiettivi e i valori informatori dell'attività d'impresa, con
riferimento ai principali stakeholders con i quali Telecom Italia si trova quotidianamente ad interagire: azionisti,
mercato finanziario, clienti, comunità, personale. Come tutti gli strumenti di governance della Società, anche il Codice
Etico è fatto oggetto di continua verifica e confronto con l'evoluzione della realtà normativa, delle prassi operative e
dei mercati, tenendo altresì conto del riscontro assicurato dal monitoraggio operato dal preposto al controllo interno
sul livello di compliance da parte delle strutture.
Con la Delibera 152/02/CONS l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha definito "le misure atte a garantire la
piena applicazione del principio di parità di trattamento interna ed esterna da parte degli operatori aventi notevole
forza di mercato nella telefonia fissa". In base ad essa, Telecom Italia, quale "operatore notificato", garantisce in
particolare che:
• la contrattualizzazione e la vendita di servizi di Rete agli Operatori sia condotta da soggetti distinti da quelli che
operano nelle unità organizzative commerciali che offrono servizi finali;
• le funzioni commerciali retail conducano il proprio business non ricorrendo all'utilizzo di informazioni relative agli
Operatori interconnessi ed alla clientela dei medesimi;
• sistemi informativi contenenti dati relativi agli Operatori interconnessi siano gestiti da Personale diverso da quello
preposto alle attività commerciali verso i clienti finali e tali sistemi non siano accessibili al Personale delle unità
organizzative commerciali che forniscono servizi ai clienti retail di telefonia fissa;
• venga offerto il medesimo livello di servizio ed assistenza agli Operatori interconnessi e alle unità organizzative e
commerciali interne o a società collegate o controllate.
Per ulteriormente focalizzare l'attenzione e ribadire la determinazione aziendale nel fornire coerente adempimento e
appropriato e costante presidio degli obblighi derivanti dalla Delibera 152/02/CONS, aderendo sia alla loro
formulazione testuale sia allo spirito e finalità che li caratterizzano, Telecom Italia ha adottato uno specifico Codice di
Comportamento per la riservatezza dei dati relativi agli OLO, cui è chiamato ad attenersi tutto il Personale della nostra
BU. Esso infatti esplicita in maniera dettagliata i comportamenti che ciascun dipendente, in relazione alla sua specifica
collocazione e ambito operativo, deve adottare per ottemperare agli obblighi di riservatezza ivi richiamati, fornendo al
riguardo chiare ed inderogabili indicazioni.
Da 13 anni Telecom Italia pubblica, inoltre, il bilancio di sostenibilità in cui analizza la propria performance nei
confronti dei soggetti con i quali interagisce quotidianamente: Clienti, Fornitori, Concorrenti, Istituzioni, Ambiente,
Comunità, Risorse Umane e Azionisti. A dimostrazione dell’importanza che Telecom Italia attribuisce alla sostenibilità,
le informazioni relative alle attività svolte nei confronti degli stakeholder già dal 2003 fanno parte della Relazione sulla
Gestione, confermando la volontà del Gruppo di integrare i propri dati finanziari con quelli non finanziari.
Nel 2002 Telecom Italia sottoscrive i principi del Global Compact, il principale riferimento a livello mondiale lanciato
due anni prima dall'ONU per promuovere la tutela dell'ambiente, il rispetto dei diritti umani e degli standard di lavoro
nelle aziende, le pratiche anti-corruzione. A conferma dei risultati raggiunti, Telecom Italia è presente nei più
prestigiosi indici di Sostenibilità a livello mondiale, tra cui i Dow Jones Sustainability Indexes (DJSI) ed i Financial
Times Stock Exchange for Good (FTSE4Good). Per le aree aziendali che hanno un impatto rilevante sulla Comunità,
attraverso prodotti e servizi offerti, il Gruppo ha ottenuto le certificazioni che assicurano l’adozione di procedure e
comportamenti in linea con le aspettative degli stakeholder.
In particolare l’attenzione al cliente ed alla qualità dei prodotti e servizi offerti è considerata nella norma UNI EN ISO
9001:2008, la tutela degli aspetti ambientali nella norma UNI EN ISO 14001:2004, la salute e la sicurezza sul lavoro
nella norma BS OHSAS 18001:2007, la sicurezza delle informazioni nella norma ISO 27001:2005, i servizi di
Information Technology nella norma ISO/IEC 20000-1:2005, i processi di produzione del software e delle soluzioni
informatiche nelle certificazioni CMMI-DEV (Capability Maturity Model Integration - Development). Le certificazioni
conseguite dalle diverse funzioni/società del Gruppo, relative a processi e attività aziendali particolarmente rilevanti
sono dettagliate e disponibili su: www.telecomitalia.it (Sostenibilità/Performance e obiettivi/Certificazioni).
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Inoltre, per stimolare il mercato al continuo miglioramento dell’efficienza energetica è nato il benchmark GREEN
(Green Router for Energy Efficient home Networking) - un’iniziativa nata nell’ETNO (Energy Task Force dell’European
Telecommunications Network Operators Association), associazione di cui Telecom Italia fa parte, e rivolta ai chip
vendor e alle manifatturiere di home gateway (HG). Questi apparati supportano connessione e servizi verso la digital
home in modalità always-on (quindi con consumo continuo per le 24 ore) e vengono installati presso le case dei clienti
in volumi annui molto elevati, il che rende importanti anche azioni di miglioramento di piccola entità.
I risultati della prima fase del benchmark mostrano che l’utilizzo e la diffusione di soluzioni più efficienti su apparati
ADSL e VDSL, nonché la gestione intelligente delle funzionalità utilizzate in dipendenza dalla tipologia dei servizi
supportati, permette di raggiungere una riduzione degli attuali consumi energetici fino al 60%.
Considerando la differenza di consumo tra l’apparato più energivoro e la soluzione migliore testata in GREEN,
l’ipotetica sostituzione del parco apparati installato con i nuovi prodotti corrisponderebbe ad una riduzione del
cosiddetto “carbon footprint” in fase di uso pari a circa 568000 tonnellate di CO2 all’anno. Il miglioramento in termini di
emissioni è paragonabile all’impatto ambientale evitato se si tenessero ferme ogni anno oltre 310.000 auto utilitarie.
L’attività è stata coordinata da TILab (cfr Cap. 5), su un notevole numero di apparati suddivisi in due categorie: quelli
attualmente installati in campo, basati su differenti chipset e forniti dagli operatori membri di ETNO e soluzioni evolute
proposte dai chip maker, alcune delle quali già disponibili sul mercato, altre di prossima introduzione.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Telecom Italia garantisce l’erogazione di tutti i servizi e/o le forniture secondo le specifiche del Capitolato Tecnico ed
in coerenza con quanto dettagliato nei successivi capitoli anche in relazione ai livelli di servizio dichiarati.
Il presente documento è stato redatto in conformità a quanto indicato nell’Allegato 2 al disciplinare di gara ed alle
successive risposte di chiarimento. In particolare sono presenti gli allegati elencati nella tabella seguente. La
numerazione degli allegati segue la seguente regola: “Allegato X.Y”, dove X indica il Capitolo della Relazione Tecnica
a cui l’allegato stesso si riferisce e Y una numerazione progressiva.
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
Allegato
Allegato 4.1 - Contenuti da non divulgare a terzi
Allegato 5.1 – Documentazione di dettaglio relativa all’architettura di rete
Allegato 6.1 – Caratteristiche dei Terminali IP
Allegato 6.2 – Prestazioni avanzate di Rete Intelligente
Allegato 7.1 - Descrizione dettagliata dell’architettura delle VPN IP/MPLS
Allegato 9.1 - Policy per la Classificazione e la Gestione delle Informazioni sotto il Profilo della Riservatezza
Allegato 11.1 – Documentazione a supporto del processo di provisioning
Allegato 12.1 – Schede di Collaudo
Gli Allegati sopra riportati non concorrono al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica in
quanto, come riportato nell’Allegato 2 al Disciplinare di Gara e nelle successive risposte di chiarimento (risposta di
chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), alcuni sono
esplicitamente richiesti dal Capitolato Tecnico Allegato 5 al Disciplinare di Gara, ed altri rappresentano degli
approfondimenti tecnici rispetto a quanto riportato nel presente documento che risponde in modo esaustivo a tutte le
richieste del Capitolato Tecnico.
Nell’Allegato 4.1 (come richiesto nel paragrafo 6.1 della Rettifica Protocollo 12725/2010) si riporta un dettaglio
analitico delle componenti tecniche da non rendere accessibili a terzi, contenendo informazioni riservate.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
5. ARCHITETTURA DI RETE
Nel presente capitolo è descritta l’architettura di Rete di Telecom Italia così come richiesto nel Capitolato Tecnico. In
particolare nel paragrafo 5.1 è riportata l’architettura di rete fissa suddivisa in:
• Rete di Trasporto (§ 5.1.1)
• Rete di Accesso (§ 5.1.2)
• Rete Intelligente (§ 5.1.3)
Nel paragrafo 5.2, invece, è riportata la descrizione di quanto Telecom Italia ha già in esercizio o si appresta ad
implementare, secondo il paradigma delle reti Next Generation Network e della propria architettura IP Multimedia
Subsystem. Telecom Italia ha adottato già da diversi anni il paradigma NGN/IMS come linea guida per l’evoluzione
delle proprie infrastrutture di rete e può perciò vantare ad oggi, l’architettura di rete più evoluta ed efficiente presente
sul panorama europeo.
Telecom Italia svolge un ruolo decisivo per l’innovazione e l’evoluzione del sistema Italia, infatti, sin dal 1964 con lo
CSELT (Centro Studi e Laboratori di Telecomunicazioni), poi TILab (Telecom Italia Lab) nel 2001, costituisce un
centro di eccellenza unico nel panorama italiano ed europeo, presidiando e contribuendo fattivamente all’innovazione
ed all’evoluzione delle TLC e, più in generale, dell’ICT. TILab ha la responsabilità di garantire l’innovazione
tecnologica del Gruppo Telecom Italia, assicurando le attività di engineering dei servizi e delle piattaforme di rete,
nonché la prototipazione di nuove soluzioni ed idee per l’intero sistema paese.
Telecom Italia LAB annovera più di 1000 professionisti specializzati, impegnati in circa 12.000 mq di laboratori
suddivisi tra le sedi di Torino, Milano, Napoli e Roma. Tali risorse assicurano il presidio end-to-end del processo di
innovazione ed engineering delle piattaforme verticali ed orizzontali, garantendo altresì il collegamento con le strutture
di Technology & Operations. TILab assicura l’elaborazione del piano tecnologico per il gruppo TI, il presidio degli
standard, nonché la programmazione ed il monitoraggio dei processi e la gestione del project financing. Ad oggi TILab
ha depositato più di 2000 brevetti contribuendo in modo decisivo all’evoluzione dell’ICT Italiana. Di seguito si
ricordano solo alcune delle più significative esperienze di successo:
• 1971: Realizzata la prima centrale italiana di commutazione elettronica;
• 1982: Posato il primo cavo in fibra ottica per la sperimentazione del segnale TV;
• 1988: Realizzati gli standard MPEG e MP3 per la compressione del segnale audio video;
• 1999: Effettuata la prima telefonata UMTS al mondo in ambiente urbano;
• 2009: A Torino parte la prima sperimentazione in campo della tecnologia LTE;
Telecom Italia svolge le proprie attività di ricerca sia attraverso la presenza, con ruoli ufficiali importanti, nei principali
organi di standardizzazione mondiali, sia attraverso la collaborazione con numerose università italiane e internazionali
partecipando anche a diversi progetti di ricerca finanziati (UE). Di seguito si riporta una sintetica rappresentazione
della presenza di Telecom Italia nei principali centri di eccellenza e di standardizzazione mondiali.
M2M EE
TISPAN
ATTM
Services
1.5
Tier 1
Tier 2
ETSI
galaxy
ITS
INT
BRAN
ERM
RRS
W3C
MPEG
NESSI
MMA
ATA
Tier 3
TTS
OIPF
FSAN
HGI
UPnP
OIF
DMTF
BBF
ISO
IETF
GSM-A
ETSI
GCF
0
3GPP
ETNO
IOCG
ITU-T
0
OMTP
MDC
FMCA
DVB
ZIGBEE
DLNA
BMCO
UNINFO
OASIS
HDForum
OMA
ERTICO
DGTVi
Fixed
-1.5
SCP
PLT
ITU-D
UNI
WiFi
Alliance
TMF
MEF
-1.5
WiMAX
Forum
Femto
Forum
ITU-R
IEC
CEI
Network
NGMN
Eurescom
WWRF
Mobile
1.5
LSTI
CEPT
AISG
Il Raggio è proporzionale al numero di delegati TI presenti
DI seguito si riporta un dettaglio dei principali incarichi ricoperti a fine 2009 da Telecom Italia, all’interno dei suddetti
organi di standardizzazione:
• 3GPP SA WG1 (Service, system and operational requirements): chair
• ETSI 3GPP Project Coordination Group: rappresentante ETSI
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3GPP ITU-R: ad-hoc contact person
3GPP RAN1: Interference Coordination Group, coordinatore
3GPP RAN5: segretario del gruppo RF
3GPP CT WG6: vicechair
BBF: Board of directors
BBF: Release Plan Oversight Committee chair
CEI: Consiglio dei Soci e Commissione Superiore tecnica
CEI: Comitato Certificazione
CEI: Comitati Tecnici, chair
ETSI: Board
TISPAN WG2: chair
TISPAN WG4: vicechair
ETSI IMS Network Testing: chair
ETSI TC Methods for Testing & Specification: vicechair
FMCA: Chairman del Board of Directors e Leader attività su Digital Home
FSAN: chair
FSAN: Interoperability Task Group co-chair
GeSI-EE IOCG: coChair
GeSI-EE IOCG: secretary
GCF: Board of directors (2009-2010)
GCF: Technical Group chair e Mobile TV project leader
GSM Association Device Group: chair
HGI: Vice Chair Board of directors
HGI: Co-chair WG Software Execution Environment
IETF WG Application Layer Traffic optimization (ALTO): chair
ISO/IEC MPEG: Head of Delegation Italian National Body
ISO/IEC SC29 WG11/23007: MPEG Rich Media User Interface Editor Standard MPEGU
ITU-R WP5D, SWG TECH on M.1457 (IMT2000): chair
ITU-T SG15: vice-chair
ITU-T Q5/15: “Characteristics and test methods of optical fibres and cables”, rapporteur
LiMo Foundation, Application Run Time Domain Working Group: chair
NGMN: Board
NGMN: Operative Committee
NGMN: P18 Terminal certification, project leader
NGMN P1 SDOs and NGMN alignment / Radio: project leader
OASIS: Telecom Member Section SC Member & co-Chair
OIF: Board of Directors
OMA: Board of Directors, mandato 2008-2010
OMA: Board of Directors Strategic Plan Committee, chair
OMA working group Requirements: chair
OMTP BONDI Mobile Web Initiative: Steering Committee, chair
OMTP BONDI: Board
Open IPTV Forum ,WG Requirements: vicechair
Open IPTV Forum e.V.:Board of Directors
Open IPTV Forum: AHG Certification vicechair
Open IPTV Forum: TF Protocols Leader
Open IPTV Forum WG Architecture: vicechair
WWRF, WG6 “Cognitive Wireless Networks and Systems”: vicechair
ZigBee Alliance, Telecom Applications WG: chair
ZigBee Alliance, Technical Steering Committee (ZARC): member
ZigBee Alliance, Retail WG: vice chair
5.1
ARCHITETTURA DI RETE FISSA
5.1.1 RETE DI TRASPORTO
Per facilitare la lettura dell’Offerta Tecnica, il presente capitolo è stato strutturato rispettando i medesimi punti e
sottopunti riportati nell’Allegato 5 Capitolato Tecnico. Nell’ambito della prima sezione, A1 “Architettura della rete di
trasporto”, viene fornita la descrizione (da A1.B1 ad A1.B7) dell’architettura della sola rete di commutazione fonia
tradizionale, secondo i punti riportati nel capitolato tecnico.
La rete di trasporto, considerata come “strato servitore” della rete di commutazione, è dettagliatamente descritta sia
come architetture che come componente trasmissiva nella sezione A2 “Componente trasmissiva della rete di
trasporto” secondo i punti riportati nel capitolato tecnico.
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“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche”
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
La sezione A3 “Affidabilità di rete”, riporta la descrizione delle soluzioni adottate per aumentare l’affidabilità sia per la
rete di commutazione che per quella di trasporto; è inoltre riportata la tabella 2 con i dati relativi all’affidabilità della
rete di trasporto. Sono inoltre state aggiunte delle sezioni apposite (da A4 ad A6, in aggiunta a quanto richiesto nel
capitolato tecnico) per la descrizione delle reti di trasporto Frame Relay, ATM e OPM/Ethernet che rappresentano le
infrastrutture, di livello 2, per la raccolta del traffico dati proveniente dalla rete di accesso di Telecom Italia, diretto alla
rete di trasporto IP.
A1) Architettura della rete di trasporto (componente di commutazione)
A1.B1) Suddivisione gerarchica e definizione della tipologia e funzionalità dei nodi della rete di commutazione
Uno dei principali servizi della rete di trasporto è quello utilizzato per mettere in comunicazione i nodi di
commutazione.
L’architettura della rete di commutazione Telecom Italia è attualmente basata su due livelli: locale e di transito. E’
inoltre previsto un livello di raccolta utenza (SL, MUX e UCR) che, a seconda del sistema, può aggiungere alla
funzione di concentrazione anche quella di commutazione locale (vedi figura successiva).
BBN
BBN
SGU
SGU
SL
SL
UCR
MUX
Struttura della rete numerica
Le tipologie di nodo rappresentate nella figura precedente sono così definite:
• POP BroadBand Network (BBN): instrada il traffico proveniente dagli SGU a livello interdistrettuale e
internazionale e virtualizza la funzionalità dei nodi cessati Stadio di Gruppo di Transito (SGT).
• Stadio di Gruppo Urbano (SGU): svolge le funzioni di instradamento verso i BBN (ogni SGU è collegato a 2 BBN)
e gestisce tutti gli SL ad esso collegati.
• Stadio di Linea (SL): svolge le funzioni di raccolta della clientela.
• Multiplex d’abbonato (MUX): apparato per la raccolta di utenza remota rilegato allo SL mediante un collegamento
a nx2 Mbit/s.
• Unità di concentrazione (UCR): apparato remotizzato di raccolta e concentrazione dell’utenza.
Al fine di non vincolare ad un singolo fornitore la rete telefonica e le sue evoluzioni, sono attualmente impiegati tre
diversi sistemi di commutazione: UT (Italtel), AXE (Ericsson), 1240 (Alcatel).
Funzionalità dei nodi della rete di trasporto
Funzionalità SGU/SL
I Point of Presence della rete di Telecom Italia sono gli Stadi di Gruppo Urbano (SGU) e gli Stadi di Linea (SL),
descritti in questa sottosezione, ai quali è attestata direttamente la clientela di Telecom Italia.
Gli Stadi di Gruppo Urbano svolgono le seguenti funzioni:
• accesso alla rete commutata per l’utenza attestata direttamente agli stessi;
• alimentazione della linea di utente;
• ricezione della selezione di utente;
• invio dei segnali di chiamata all’utente;
• invio di toni all’utente;
• misure sulla linea di abbonato;
• connessione tra il circuito che ha richiesto l’impegno e un organo dello stadio di espansione libero e appartenente
alla via desiderata e impegno dell’organo dello stadio di espansione trovato libero (commutazione di circuito);
• equipaggiamento giunzioni entranti e uscenti;
• gestione MUX e UCR;
• trattamento della segnalazione telefonica CCS#7, DSS1 e gli interlavori tra segnalazione entrante ed uscente;
• esercizio e manutenzione;
• raccolta e gestione allarmi;
• tassazione e documentazione;
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“Gara per l’Affidamento dei Servizi di Telefonia e Connettività IP per le Amministrazioni Pubbliche”
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interfaccia di comunicazione con i centri di supervisione Allarmi e di Esercizio e Manutenzione (CEM);
instradamento;
Network Traffic Management;
funzionalità di SSP (Service Switching Point) per interfaccia con la rete Intelligente;
sincronizzazione della rete nazionale.
Gli Stadi di Linea sono collegati logicamente a stella in numero massimo di 64 allo SGU (centro stella) di competenza
e svolgono le funzioni di:
• accesso alla rete commutata per l’utenza attestata;
• alimentazione della linea di utente;
• concentrazione del traffico;
• ricezione della selezione di utente;
• invio dei segnali di chiamata all’utente;
• invio di toni all’utente;
• misure sulla linea di abbonato;
• rilevazione e invio allo SGU di allarmi;
• gestione di annunci vocali;
• commutazione di circuito (per chiamate interne);
• gestione MUX e UCR;
• tassazione e documentazione.
Funzionalità BBN/SGT
I nodi BBN non raccolgono l’utenza e svolgono principalmente funzionalità di:
• instradamento;
• documentazione delle chiamate da/verso OLO;
• SSP per accesso alla Rete Intelligente per particolari tipologie di servizi;
• conversione del traffico di fonia da TDM in IP;
• virtualizzazione della funzione SGT (Stadio Gruppo di Transito) per gli Operatori interconnessi1;
al fine di realizzare quanto su definito per la rete di transito.
A1.B2) Numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di commutazione ai quali sono attestati i circuiti
di interconnessione verso reti di altri operatori nazionali.
Su tutti gli SGT e gli SGU sono attestati circuiti di interconnessione verso altri operatori, come previsto dall’Offerta di
riferimento di Telecom Italia 2005. L’elenco dei PoP SGT è riportato nella tabella seguente, mentre l’elenco degli SGU
è riportato nella sezione A1.B6 “Copertura geografica della rete di commutazione”. Le funzioni di commutazione degli
SGT sono virtualizzate sui nodi BBN.
SGT
ALESSANDRIA
TORINO ISONZO
TORINO LA
BERGAMO 2
BERGAMO
LEGNANO
MILANO BE 1
MILANO BE 2
MILANO C.M. 2
PADOVA STANGA
PADOVA2
TREVISO
BOLZANO
TRIESTE
GENOVA
BOLOGNA 3
BOLOGNA CE
MODENA
FIRENZE BRUNI
SGT
NOVARA
TORINO VANCHIGLIA
TORINO LEUMANN
COMO
BRESCIA
PAVIA
MONZA
MILANO C.M.
MILANO LODOVICA
VENEZIA
VERONA
VENEZIA 2
TRENTO
UDINE
SAVONA
BOLOGNA CE2
RIMINI
PARMA
FIRENZE RIFREDI
La funzionalità SGT continua ad essere presente per i soli Operatori interconnessi in quanto attualmente ancora
prevista dall’offerta di riferimento.
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SGT
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SGT
PISA L.F.
ANCONA1*
ROMA CENTRO
ROMA CENTRO2
ROMA CTRL2
PESCARA
CASERTA S.CLEMENTE
NAPOLI 1 TUPPUTI
BARI 2
BARI
CATANZARO
CATANIA
PALERMO
CAGLIARI
Totale complessivo nodi SGT virtuali
VIAREGGIO
PERUGIA
ROMA CTRL1
ROMA INVIOLAT. 1
ROMA INVIOLAT. 2
PESCARA 2
SALERNO PASTENA
NOLA
BRINDISI
FOGGIA
COSENZA
MESSINA
PALERMO2
SASSARI
66
A1.B3) Nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di commutazione aventi
funzionalità di transito per l’intera rete.
Nella tabella seguente si riporta l’ubicazione di coppie BBN, aventi funzionalità di transito. I 24 POP BBN sono
dislocati in 23 sedi (la sede di Cagliari ospita due POP BBN).
BBN 1
ALESSANDRIA
MILANO BERSAGLIO
BRESCIA
VERONA
MODENA
PERUGIA
FIRENZE
RM CTRL
CAGLIARI 2
BARI
NAPOLI
CATANIA
BBN 2
TORINO LANCIA
MILANO MALPAGA
BERGAMO
PADOVA
BOLOGNA PALLONE
ANCONA
PISA
RM INVIOLATELLA
CAGLIARI 1
TARANTO
NOLA
PALERMO
A1.B4) Centrali internazionali: numero e dislocazione geografica delle centrali della rete di commutazione che
si interconnettono ai Carrier internazionali
La rete internazionale è basata su nodi (PoP Point of Presence) di tipo multiservizio per l’offerta dei servizi IP, Voce,
VoIP e di Segnalazione ai Carrier internazionali ed agli operatori Mobili, interconnessi da un backbone IP-MPLS “fullIP”. Dal 2006 l’architettura della rete internazionale non è più caratterizzata da una topologia a stella basata dalle
vecchie centrali ISC (International Switching Center) interconnesse con collegamenti bilaterali verso un certo numero
di altri ISC che si trovano in altri Paesi, ma è evoluta verso un’architettura di rete che consiste di 4 Softswitch,
secondo il modello di architettura distribuita, con moduli remoti negli 11 PoP multiservizio attualmente operativi (10
PoP in Europa a Palermo, Roma, Milano, Parigi, Londra, Francoforte, Amsterdam, Bruxelles, Zurigo, Vienna e 1 PoP
in USA a Newark).
La nuova architettura di rete ha consentito a Telecom Italia di svincolarsi dalle relazioni bilaterali e dalla negoziazione
con gli operatori nazionali, permettendo quindi la fornitura end-to-end dei servizi in modo flessibile e centralizzato.
Inoltre l’utilizzo del backbone IP-MPLS consente a Telecom Italia di offrire anche a livello internazionale, oltre che a
livello domestico, i servizi tradizionali ed i nuovi (nativi “IP-based”) senza alcuna penalizzazione sulla qualità, che
viene assicurata grazie alla capacità di qualificare i servizi (es.connettività IP, comunicazioni vocali, sessioni
multimediali) secondo diverse classi di servizio.”
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Architettura della rete internazionale
I Softswitch gestiscono:
• i servizi telefonici, su accessi tradizionali TDM e su accessi innovativi VoIP (con protocollo H.323 e SIP);
• i servizi di segnalazione (Roaming internazionale, SMS HUB, adattamento standard ITUÙANSI), anche
attraverso l’impiego di piattaforme applicative esterne, sia su accessi TDM/SS7 che su accessi IP attraverso la
gestione del protocollo SIGTRAN.
L’architettura di rete include come elementi di front-end gli apparati SBC (Session Border Gateway).
A1.B5) Topologia dei collegamenti tra i nodi di commutazione
Il territorio nazionale risulta suddiviso in Aree di Centrale, Aree di Commutazione, Aree Gateway e IDA, così definite:
• Area di Centrale: è la porzione di territorio in cui gli utenti sono serviti da uno o più nodi di commutazione SL. Lo
Stadio di Linea può essere sia remoto sia co-locato con il nodo di commutazione (SGU); il territorio di sua
competenza viene suddiviso in aree cavo. I Clienti possono essere collegati tramite rilegamenti individuali o
apparati numerici di multiplazione (MPX) e concentrazione (UCR).
• Area di Commutazione: è l'insieme delle aree di centrale i cui impianti sono collegati ad uno stesso SGU; in alcuni
casi è possibile che alcune aree di commutazione siano servite da più nodi SGU.
• Area Gateway: è la porzione di territorio servita da una coppia di POP ex-SGT (attualmente virtualizzati sui BBN)
con funzioni di instradamento delle chiamate interdistrettuali e internazionali.
• IDA (Insieme Di Aggregazione): è la porzione di territorio servita da una coppia di autocommutatori BBN, di norma
aggrega più aree gateway.
Una rappresentazione della suddivisione del territorio in Aree Gateway, Aree di Commutazione ed Aree di Centrale, è
mostrata nella figura successiva.
Suddivisione tecnica del territorio nazionale
Il territorio nazionale risulta suddiviso in 12 IDA (servite da 24 impianti BBN), 33 Aree Gateway, 628 Aree di
Commutazione (servite da 654 impianti SGU) e 10.398 Aree di Centrale (servite da 11.462 impianti SL e 3.747
impianti UCR, distribuiti in 13.487 sedi geografiche). In generale, gli autocommutatori numerici locali (SGU) possono
contenere la parte di un distretto, un distretto intero o più distretti. Ogni SGU è collegato, per motivi di affidabilità, ad
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una coppia di BBN; le coppie di BBN presenti nel livello di transito sono 12 ed altrettante sono quindi le aree in cui è
suddivisa la rete Telecom Italia.
Ciascuna coppia di BBN virtualizza le funzionalità di una o più coppie di ex nodi di commutazione SGT. Non
essendoci una corrispondenza univoca tra i 24 nodi BBN e le 33 coppie di SGT, ciascuna coppia di BBN virtualizza
(ossia emula via software) le funzionalità di una o più coppie di ex nodi di commutazione SGT, in quei casi in cui
presso la sede di SGT non sia fisicamente presente il nodo BBN.
L’insieme degli SGU gestiti da una coppia di ex-SGT, e la coppia stessa, costituiscono un’area gateway. Si noti che
alcune aree gateway possono essere costituite solo da parte di un distretto (ad es. nel caso di Roma). Il traffico è
instradato dagli SGU verso la coppia di BBN in “load sharing” e mutuo trabocco sui fasci che interconnettono lo SGU
alla coppia di BBN. La struttura della rete tra i BBN è a maglia completa con criteri di instradamento non gerarchico.
Ai collegamenti tra i BBN devono essere aggiunti i fasci di giunzioni verso: reti OLO fisse e mobili interconnesse
(virtualizzati come SGT), gli SGU, i softswitch.
La rete di transito interfaccia la Rete intelligente, mediante protocollo di tipo ASE-RI (vedi sezione A1.B8 “Protocolli di
segnalazione”), ai fini dei servizi di screening delle chiamate provenienti dagli OLO e di Number Portability (NP) per
numeri geografici. Le logiche di instradamento attuali sono quelle possibili sulla base degli algoritmi disponibili
(essenzialmente logiche sequenziali e load sharing); è prevista l’introduzione del meccanismo di re-routing il cui uso è
ad oggi definito ai fini della NP per numeri geografici.
Piattaforme per l’erogazione dei servizi VoIP
Alla rete di commutazione telefonica nazionale appena descritta si affianca la rete per l’erogazione dei servizi
telefonici in tecnologia VoIP. Tale piattaforma è costituita principalmente da Softswitch e da Application Server per il
controllo delle chiamate e l’erogazione dei servizi specifici alla clientela. Per permettere una maggiore scalabilità della
soluzione VoIP e dei servizi da essa direttamente erogati, o correlati alle potenzialità offerte dalla tecnologia IP, gli
elementi di controllo sono stati specializzati per clientela di riferimento (piattaforma di controllo per servizi VoIP
Enterprise e piattaforma di controllo per servizi VoIP Residenziali). A completamento dell’architettura è presente uno
strato di raccordo comune, costituito dai Session Border Controller, tra tutti gli elementi di controllo della VoIP e la rete
di raccolta IP. Le due piattaforme si distinguono fondamentalmente per due motivi:
• livello di personalizzazione/standardizzazione dei servizi erogati: nella piattaforma Enterprise vi è un basso livello
di centralizzazione delle funzioni di controllo al contrario della piattaforma Residenziale. La clientela Residenziale
usufruisce, infatti, di numerosi servizi standardizzati al contrario di quella Enterprise che necessita di diverse
personalizzazioni: ciò impone che le funzionalità/elementi di rete presenti siano differenti come verrà mostrato di
seguito.
• volumi della Clientela aderente al servizio: in termini di volumi la clientela residenziale è di gran lunga superiore a
quella Business/Enterprise e quindi la piattaforma Residenziale è stata progettata tenendo conto delle esigenze di
maggiore scalabilità.
La piattaforma di controllo di Telecom Italia per i servizi VoIP Enterprise
Tale piattaforma è utilizzata per l’erogazione dei servizi VoIP alla clientela business/enterprise di Telecom Italia ed è
costituita da nodi Softswitch iSSW Enterprise in tecnologia Italtel e da nodi Session Border Controller in tecnologia
Acme Packet. I nodi iSSW e quelli Session Border Controller utilizzano sia la segnalazione SIP che la segnalazione
H.323. Si osservi che per comodità di esposizione nell’intera documentazione presentata si scriverà H.323 in luogo di
H.323v2. A titolo di esempio si riporta, nella figura seguente, la configurazione implementata per l’erogazione del
servizio “Alice Corporate”.
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Gli elementi costituenti la parte di controllo sono:
• iSSW Enterprise le cui principali funzionalità sono:
o
base dati dei profili delle utenze telefoniche;
o
logica di controllo, in maniera centralizzata, del servizio telefonico;
o
interlavoro con le varie tipologie di segnalazione (SIP, H.323, ISUP-IVS2);
o
accesso alla PSTN tramite i nodi della BBN;
o
accesso alla rete intelligente;
o
produzione dei cartelli di documentazione di addebito.
• Nodi BBN su cui sono presenti i Media Gateway che si occupano di trasformare il segnale vocale TDM in
pacchetti IP e viceversa per l’interconnessione della piattaforma VoIP con la rete tradizionale.
• Rete Intelligente interconnessa a iSSW al fine di poter trasferire i servizi erogati su piattaforma PSTN anche sulla
piattaforma VoIP.
• Session Border Controller (o SBC, denominati anche Session Director, SD) che effettuano il
disaccoppiamento (con funzionalità proxy-like) tra la rete di accesso a cui è attestato il cliente ed il piano di
controllo della VoIP di Telecom Italia. Sono distribuiti sul territorio nazionale in configurazione ridondata 1+1 (alta
affidabilità) nei principali PoP di Telecom Italia.
Si fa presente che, nell’ambito dei servizi VoIP, i BBN, i Session Border Controller e la Rete Intelligente sono utilizzati
per i servizi per la clientela sia residenziale che business/enterprise.
La piattaforma di controllo di Telecom Italia per i servizi VoIP Residenziale
Tale piattaforma, utilizzata per l’erogazione dei servizi VoIP alla clientela residenziale di Telecom Italia, è basata sul
protocollo SIP ed è costituita da nodi Softswitch iSSW SBC in tecnologia Italtel, da Application Server specializzati e
dagli stessi nodi Session Border Controller descritti in precedenza. A titolo di esempio si riporta il servizio “Alice MIA”,
la cui piattaforma è rappresentata sinteticamente nella figura che segue.
Gli elementi costituenti la parte di controllo sono:
• iSSW Residenziale le cui principali funzionalità sono:
o
interlavoro con le varie tipologie di segnalazione (SIP, H.323, ISUP-IVS);
o
accesso alla PSTN tramite i nodi della BBN;
o
accesso alla rete intelligente;
• SIP Server le cui principali funzionalità sono:
o
controllo SIP della chiamata;
o
funzioni proxy SIP del sistema verso gli altri Application Server;
o
produzione dei record di documentazione di addebito.
• SIP Presence Server (PS) che fornisce informazioni di presence SIP (registrazione del terminale).
• SIP Application Server (AS) il quale eroga i servizi telefonici supplementari previsti nell’offerta commerciale
“Alice Mia”.
• UDB le cui principali funzionalità sono:
2
Protocollo proprietario Telecom Italia per la segnalazione tra i nodi iSSW ed i nodi BBN
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o
o
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
base dati dei profili delle utenze telefoniche;
autenticazione dell’utenza.
Le funzionalità degli apparati BBN, dei Session Border Controller e della Rete Intelligente sono le medesime descritte
precedentemente.
Consistenze
Le consistenze della rete VoIP nel suo complesso sono riportate di seguito.
• Apparati centralizzati:
o
iSSW SBC:
8 (2 a Milano, 2 a Roma, 1 a Firenze, Napoli, Verona e Palermo);
o
iSSW Enterprise: 6 (2 a Roma, 1 a Verona, Milano, Napoli e Bologna);
o
SIP Server & Application Server: 28 (24 SIP Server e 4 Application Server);
• Apparati distribuiti sul territorio nazionale:
o
Session Border Controller: 41 coppie.
A1.B6) Copertura geografica della rete di commutazione
Per quanto riguarda la componente commutazione, la dislocazione geografica dei nodi:
• BBN è riportata nella tabella della sezione A1.B3 “Nodi di backbone: numero e dislocazione geografica dei nodi
della rete di trasporto aventi funzionalità di transito per l’intera rete (componente commutazione)”;
• SGU, è riportata nell’allegato 5.1 appendice A “Dislocazione geografica dei nodi SGU”, ripartita per distretto e per
diciotto aggregazioni territoriali;
• SL ed UCR: è riportata nell’allegato 5.1 appendice B “Dislocazione geografica dei nodi SL ed UCR”;
• POP ex SGT (componente puramente trasmissiva), è riportata nella tabella contenuta nella sezione A1.B2
“Numero e dislocazione geografica dei nodi della rete di trasporto ai quali sono attestati i circuiti di
interconnessione verso reti di altri operatori nazionali (componente commutazione)”
Gli elenchi puntuali di cui sopra, sono stati riportati nell’Allegato 5.1 e non concorrono al raggiungimento del limite di
300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di
chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010. Per quanto riguarda invece la componente trasmissiva della rete di
trasporto utilizzata da tutti i servizi Telecom Italia, la copertura geografica è riportata nella sezione successiva A2.B1)
“Tecnologie trasmissive utilizzate nei rispettivi livelli gerarchici della rete”.
A1.B7) Protocolli di segnalazione
Le tipologie di nodo di commutazione descritte precedentemente supportano i seguenti protocolli di segnalazione:
• ISUP: protocollo di segnalazione su canale comune (ISDN User Part) che fornisce le funzioni richieste per dare
supporto ai servizi portanti ed ai servizi supplementari per applicazioni voce e dati nella rete numerica;
• ASE-RI: protocollo di segnalazione proprietario Telecom Italia tra i nodi di commutazione con funzionalità SSP ed
i nodi di RI;
• Core INAP: protocollo di segnalazione a standard ETSI tra i nodi di commutazione con funzionalità SSP ed i nodi
di RI;
• DSS1: protocollo di segnalazione di accesso ISDN (Digital Subscriber Signalling System No.1) per il controllo
dell’accesso che serve gli utenti ISDN attraverso l’interfaccia utente-rete per il supporto di una serie di
applicazioni.
• SIP, H.323 e ISUP-IVS: principali protocolli utilizzati per la segnalazione di tipo VoIP.
A2) Componente trasmissiva della rete di trasporto
A2.B1) Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete
La rete di Telecom Italia risulta costituita da diverse componenti - Fonia su rete di Commutazione e Dati su reti
dedicate (ATM, OPM, etc.) che, pur essendo logicamente separate, utilizzano le risorse comuni della Rete di
Trasporto trasmissiva.
La Rete di Trasporto può pertanto essere vista come lo strato servitore per tutte le altre reti; infatti, una generica
comunicazione fra due elementi di rete (es. le centrali di commutazione, i router, ecc.), può avvenire solo usando i
servizi messi a disposizione dalla Rete di Trasporto.
I principali servizi offerti dalla Rete di Trasporto Telecom Italia sono:
• il trasporto dei collegamenti tra i nodi delle reti nazionali per i servizi (fonia, ATM, IP, ecc.) di Telecom Italia;
• il trasporto per i servizi della rete internazionale (collegamenti tra nodi softswitch) e trasporto flussi trasmissivi;
• il trasporto circuiti dedicati dei clienti Telecom Italia; flussi attualmente fino a 622 Mbit/s su mezzi trasmissivi SDH;
• il trasporto flussi per gli altri Operatori (OLO).
• Il trasporto di canali ottici (Och) denominati Lambda a varie velocità (2.5, 10 Gbit/s) od altre di vario tipo (ESCON,
GBE, ecc.).
Gli elementi costitutivi della Rete di Trasporto, intesi come infrastrutture, che realizzano il trasporto dei flussi aggregati
tra tutti gli elementi della rete, sono i portanti e gli apparati trasmissivi. I portanti sono gli elementi di trasporto fisico del
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segnale e comprendono i cavi (in Fibra Ottica ed in rame) ed i ponti radio. Gli apparati trasmissivi sono invece quelle
apparecchiature elettroniche che espletano le funzioni di trasporto del segnale come la multiplazione, la
rigenerazione, la protezione, ecc.
Un punto di attestazione di un portante ove siano presenti degli apparati trasmissivi è detto nodo trasmissivo. È
opportuno distinguere due tipi di nodo trasmissivo:
• nodo utilizzatore (U), che non prevede, dal punto di vista architetturale, l’interconnessione tra i sistemi trasmissivi
(in transito o terminati nel nodo stesso) utilizzati per il trasporto dei circuiti. In tale nodo sono generalmente estratti
e terminati i flussi associati ai circuiti da consegnare agli utilizzatori della Rete di Trasporto presenti nel nodo
stesso. È inoltre possibile instradare flussi destinati ad altri nodi utilizzatori;
• nodo di transito trasmissivo (NTT), ove è realizzata, dal punto di vista architetturale, la funzione di
interconnessione tra i sistemi trasmissivi (in transito o terminati nel nodo stesso). In tale nodo è sempre presente
la funzione di instradamento dei flussi destinati ad altri nodi e può essere presente o meno la funzione di
terminazione dei flussi associati ai circuiti da consegnare agli eventuali utilizzatori della Rete di Trasporto presenti
nel nodo stesso.
L’NTT può essere ulteriormente suddiviso due categorie: nazionale (essenzialmente i nodi OPB (Optical Packet
Backbone)/A1) e regionale/locale a seconda del livello gerarchico di rete nel quale espleta le funzioni di transito. La
segmentazione territoriale della Rete di Trasporto può essere vista su tre livelli gerarchici (nazionale, regionale e
locale).
I tre livelli della Rete di Trasporto sono pertanto:
• Rete Locale/Rete di Raccolta: costituisce il livello di raccolta dei flussi provenienti dai nodi periferici (centrali
locali o sedi SL) verso le sedi SGU di competenza. Tale livello di rete comprende:
o
i nodi utilizzatori;
o
i sistemi trasmissivi che interconnettono i nodi appartenenti alla stessa Area di Commutazione/raccolta;
o
i portanti utilizzati per la realizzazione di tali sistemi trasmissivi, di norma non condivisi con la rete
regionale e nazionale;
• Rete Regionale/Rete Edge: realizza la piena connettività a livello regionale3 senza interessare il livello superiore
della rete. Tale livello di rete comprende:
o
i nodi di transito trasmissivo;
o
i sistemi trasmissivi che collegano i nodi trasmissivi regionali tra loro e con i nodi nazionali;
o
i portanti che supportano tali sistemi trasmissivi nell’ambito della stessa regione.
• Rete Nazionale/Backbone trasmissivo: fornisce la piena connettività su tutto il territorio nazionale collegando le
reti regionali tra di loro. Appartengono a tale livello:
o
i nodi di accesso alla rete nazionale (OPB/A1), quelli di transito sulla rete nazionale e tutti i nodi
gateway verso le reti di trasporto dei paesi esteri;
o
tutti i sistemi trasmissivi che collegano i nodi della rete nazionale tra loro (inclusi quelli che
interconnettono nodi nell’ambito della stessa regione);
o
i portanti tra i nodi della rete nazionale.
La Rete di Trasporto, nella sua componente numerica tuttora in esercizio, ha avuto diverse fasi di realizzazione
caratterizzate da diverse tecnologie:
• tecnologia PDH con struttura stellare o magliata formata da sistemi punto-punto e catene di multiplazione da 2 a
565 Mbit/s (ultime realizzazioni a fine anni 90);
• tecnologia SDH, dal 1998 sviluppata con strutture ad anello e dal 2003 anche con architettura a maglia; tale
tecnologia permette un uso più efficiente e più affidabile delle risorse rispetto alla tecnologia PDH poiché
garantisce il controllo della qualità dei flussi ed una maggiore flessibilità in termini di instradamento e di
allocazione della capacità. Inoltre assicura l'effettiva semplificazione gestionale ed operativa, la garanzia di
prestazioni migliori, soprattutto in termini di affidabilità, garantendo sempre, per i collegamenti, la doppia via
diversificata.
• Tecnologia XWDM: l’evoluzione della Rete di Trasporto ha comportato l’utilizzo di sistemi DWDM. I benefici di tale
tecnologia non riguardano solamente la possibilità di superare le saturazioni della rete ottica evitando la posa di
nuovi cavi, ma anche l’ottimizzazione degli apparati, in quanto sulle tratte attrezzate con DWDM non è necessario
procedere all’installazione di rigeneratori SDH per ogni linea a 2,5/10 Gbit/s in ampliamento. In un sistema di tipo
WDM la multiplazione avviene nel dominio delle lunghezze d’onda: i dati provenienti da diverse sorgenti sono
utilizzati per modulare diverse portanti generate da laser operanti a lunghezze d’onda differenti; si sfrutta la
trasparenza delle fibre ottiche per trasmettere tali portanti su una stessa fibra, per poi, all’altro estremo della linea,
andare a separare spazialmente le varie lunghezze d’onda ed inviarle ai diversi ricevitori. La tecnica di
trasmissione WDM consente quindi di aggregare più flussi trasmissivi (tributari ottici) in un unico segnale ottico
(segnale WDM) trasmesso su una linea in fibra ottica; tali canali tributari si distinguono per la lunghezza d’onda
della portante.
Logicamente il percorso evolutivo è stato graduale e quindi attualmente coesistono in rete tutte le tecnologie. È in atto
l’insermento in rete delle seguenti evoluzioni tecnologiche:
3
Per regioni si intendono le regioni geografiche con alcuni accorpamenti per le minori.
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•
•
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La rete di Trasporto Nazionale, nello strato XWDM, evolverà verso una rete fotonica basata sulla tecnologia
ROADM WSS (Reconfigurable Optical Add Drop Multiplexer – Wavelegth Selective Switch);
La rete di Trasporto Regionale/Locale, nello strato SDH, evolverà verso una rete basata sulla tecnologia di
trasporto Packet Transport (PT).
L’inserimento in rete di queste nuove tecnologie consentirà di migliorare sensibilmente:
• i tempi di creation e provisioning dei circuiti;
• la capacità dei flussi trasportati;
• la protezione e le possibilità di re-instradamento, con conseguente miglioramento dell’affidabilità;
• la flessibilità nell’allocazione dei flussi trasportati, anche con granularità molto fine e con gestione efficiente
dell’extra-traffico e della QoS;
con conseguente miglioramento nell’erogazione dei servizi al Cliente. Nelle sezioni seguenti verranno descritti in
maniera dettagliata i tre livelli della Rete di Trasporto, iniziando dalla Rete Nazionale ed accorpando in un’unica
descrizione la rete Regionale e la rete Locale, in quanto molto simili dal punto di vista sia architetturale che
tecnologico; nelle descrizioni sarà indicata la struttura e tutti i requisiti principali (instradamento, protezione, impiego di
portanti e sistemi, ecc.), partendo, dal punto di vista tecnologico, dalla componente xWDM in quanto strato trasmissivo
utilizzato per il trasporto delle altre tecnologie presenti in Rete di Trasporto.
Rete Nazionale
Generalità
La componente trasmissiva della rete nazionale fornisce il servizio di trasporto di flussi tra le reti regionali, tra sedi
diverse della rete internazionale, delle Reti Dati Specializzate e di altri Operatori licenziatari (OLO) e soddisfa le
esigenze di interconnessione tra le reti sopra citate.
Le sorgenti di traffico trasmissivo principale che afferiscono alla rete nazionale sono:
• i flussi di fonia della rete nazionale (tra nodi di transito SGT/BBN) per il traffico di tipo Inter Area Gateway della
PSTN/ISDN e della Rete Intelligente;
• i flussi per il collegamento dei nodi delle reti di altri gestori di rete fissa o mobile (es. MSC-MSC, ecc.), i flussi di
fonia per l’interconnessione delle reti suddette alla rete pubblica nazionale (es. MSC-SGT, nodi di commutazione
degli altri Operatori di rete fissa – SGT, ecc.);
• i flussi dati di varia natura (ad es. i flussi della Rete ATM che collegano le sedi con apparati BPX o MGX, CDN tra
regioni diverse, etc);
• flussi di collegamento tra i router IP (Gigarouter, nodi di rete delle reti OPB e DTC, etc… descritti nel par. 5.1.1.1
sezione A5 “Topologia Rete IP”);
• i flussi per uso internazionale di fonia e/o dati verso altri paesi.
Sistemi DWDM della Rete di Trasporto Nazionale
Negli ultimi dieci anni la tecnologia WDM è stata utilizzata intensamente nell’ambito della RTN, consentendo la
realizzazione di uno “strato ottico” estremamente capillare costituito da collegamenti punto-punto. Lo sviluppo di
questo strato ottico ha avuto inizio nel 1999 con gli apparati DWDM di prima generazione (detti Long Haul - LH) in
grado di trasportare 12 canali ottici a 2,5 Gbit/s su fibra G.653 e 16 canali ottici 2,5 Gbit/s su fibra G.652. Dalla
seconda metà del 2001 sono stati implementati sistemi DWDM di seconda generazione (detti Very Long Haul - VLH)
in grado di trasportare fino a 40 canali ottici a 2,5 Gbit/s e/o a 10 Gbit/s. Tale salto tecnologico ha consentito di
decuplicare la capacità trasmissiva di ogni singola coppia di fibre, che è così passata da 40 Gbit/s a 400 Gbit/s. Il
duplice vantaggio della tecnologia WDM consiste proprio in questo: da un lato moltiplica la banda disponibile
superando situazioni di saturazione o di scarsità di fibre ottiche; dall’altro consente di ridurre gli investimenti per unità
di banda trasportata.
Tutti i sistemi di seconda generazione sono ad oggi in servizio; la tecnologia utilizzata per tali sistemi era di fornitura
Marconi (PLT40) ed Alcatel (1640 WM). Per completezza di informazione si aggiunge che su alcune tratte sottomarine
sono stati installati alla fine degli anni 90 dei sistemi di fornitura Pirelli (su fibra sottomarina amplificata) e Siemens. Lo
sviluppo dello strato ottico è quindi proseguito negli anni successivi seguendo l’innovazione tecnologica che, in sintesi,
con l’inserimento in rete dei sistemi di terza generazione (noti anche come sistemi Ultra Long Haul - ULH), ha
consentito di realizzare collegamenti sempre più lunghi tramite il miglioramento delle prestazioni trasmissive, di
semplificare l’esercizio e la gestione dei collegamenti tramite l’automazione di alcune funzionalità (come ad esempio
l’equalizzazione degli amplificatori ottici e la pre-enfasi delle potenze dei trasmettitori laser) e di trasportare segnali di
diversi formati (SDH, GbE, 10 GbE). Lo sviluppo di tali sistemi ULH ha avuto inizio nel 2006 con le tecnologie di
fornitura Ericsson (MHL3000) ed Alcatel-Lucent (1626 LM).
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Il layer ottico DWDM di lunga distanza costituisce l’infrastruttura di base su cui si poggiano le principali reti di Telecom
Italia.
Il nuovo Backbone fotonico di Telecom Italia
La rete Fotonica è una nuova piattaforma di trasporto ottico nazionale. Tale rete ha un’architettura magliata, è basata
sulla tecnologia ROADM WSS (Reconfigurable Optical Add Drop Multiplexer – Wavelegth Selective Switch) ed utilizza
sistemi di linea DWDM ultra long-haul a 80 canali progettati per il trasporto trasparente di flussi fino a 40Gbit/s.
La rete Fotonica si candida al trasporto nel segmento di rete nazionale di:
• servizi ultraBB a 40Gb/s, 10Gb/s, 10GbE e GbE protetti o meno;
• sezioni di multiplazione di reti SDH nazionali (Arianna, Phoenix);
• trunk della rete OPB;
• traffico attualmente instradato sulle precedenti generazioni di sistemi DWDM.
L’attuale rete ottica di lunga distanza è composta da un insieme di sistemi DWDM punto-punto non protetti, senza
funzionalità di commutazione delle lambda. La protezione del traffico è demandata agli strati superiori di rete (SDH,
ATM, IP) utilizzatori della rete ottica. L’insieme di sistemi DWDM punto-punto rappresenta lo strato trasmissivo per reti
diverse: SDH (Arianna e Phoenix descritte nel seguito in questa stessa sezione), IP (OPB descritta nel par. 5.1.1.1
sezione A5 “Topologia Rete IP”) e servizi Lambda per Clienti Wholesale e Clienti Retail.
Attuale utilizzo della tecnica DWDM nel segmento di rete nazionale
Con la rete Fotonica si introducono funzionalità di rete nel segmento ottico della rete trasmissiva di lunga distanza
finora assenti, quali:
• meccanismi di resilience nativi;
• configurabilità da remoto degli apparati;
• trasporto di servizi a 40Gb/s.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Grazie a queste funzionalità la rete Fotonica consente di migliorare sensibilmente i tempi di creation e provisioning dei
circuiti, trasportare circuiti a 40Gb/s e di proteggere/reinstradare i circuiti a 40Gb/s, 10Gb/s , 10GbE e GbE. Inoltre la
rete Fotonica è adatta a trasportare il traffico attualmente instradato sulle precedenti generazioni di sistemi DWDM
(MSH73 del 1999, 1640 e PLT40 del 2001), con conseguente possibilità di spegnimento di diversi apparati DWDM di
precedente generazione. L’architettura scelta per la rete Fotonica, allo stato attuale delle valutazioni, prevede una
topologia magliata fra 38 sedi di livello nazionale come descritto in figura.
Architettura della futura rete fotonica
Ciascuna sede della rete è equipaggiata con un nodo ROADM Multidegree in tecnologia WSS (Wavelenght Selective
Switch); ciascun WSS termina un sistema DWDM ultra long haul, ed, all’interno del nodo, mediante opportuni splitter
ottici, invia in broadcast il segnale WDM verso tutte le direzioni (ovvero gli altri WSS del nodo). Il sistema di controllo
dei singoli WSS, collegato al piano di controllo della rete, decide quale lunghezza d’onda fare passare sul canale
ottico in uscita e quale bloccare. Il numero massimo di direzioni in uscita da ogni nodo è pari a 9. La nuova tecnologia
richiede quindi solo 2 transponder per ogni lambda end-to-end e le esigenze di rigeneratori sono estremamente ridotte
(solo per circuiti particolarmente lunghi). Ciascun nodo è in grado di aprire e chiudere Optical Protection 1+1 (da
subito) e Restoration con Control Plane (in roadmap).
Architettura nodo ROADM in tecnologia WSS
Rete PDH magliata
L’architettura della Rete di Trasporto Nazionale “magliata” ha una struttura topologica di interconnessione tra i nodi a
maglia come mostrato nella figura seguente.
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Rete Nazionale
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Maglia tra 50
Nodi (31 A1)
18 Reti
Regionali
Nodo di Transito Rete Nazionale
Nodo di Accesso alla Rete Nazionale (A1)
Struttura magliata della rete di Trasporto Nazionale4
Il numero totale di nodi è 50. I 31 nodi A1 di interconnessione con le reti regionali sono magliati tra loro e con i nodi di
solo transito e di interconnessione alla rete internazionale. L’elevato livello di magliatura tra i nodi è realizzato
attraverso l’impiego dei RED 4/4. Tale rete è stata ampliata in tecnologia SDH con l’introduzione di porte a 155 Mbit/s
nei RED 4/4 e linee trasmissive a 2,5 Gbit/s. La protezione nella rete nazionale “magliata” è basata sull’impiego di
algoritmi di restoration attuati, tramite il sistema di gestione, dai RED 4/4 a livello di 140 Mbit/s o di VC-4.
Rete di Transito Nazionale SDH ad anelli (Rete ARIANNA)
Architettura
6 Anelli nazionaliBackBone
Anelli nazionali di
Raccordo 9 anelli
34 nodi di accesso alla
Rete Nazionale (A1)
di cui 16 superiori
Rete Nazionale
18 Reti Regionali
Nodo di Transito Rete Nazionale
Nodo di Accesso alla Rete Nazionale (A1)
Struttura di riferimento della Rete di Transito Nazionale SDH Arianna
Da fine 2003 per migliorare il livello di qualità (inteso come affidabilità) della Rete di Transito Nazionale (RTN),
garantendo anche un miglior esercizio/manutenzione nel caso di lavori programmati, la Rete di Trasporto Nazionale è
realizzata in tecnologia SDH con architetture ad anelli interconnessi. Tale Rete di Transito Nazionale, che è
denominata Rete ARIANNA, è stata sviluppata senza modificare i preesistenti punti di attestazione delle reti regionali
(nodi A1) ove è presente l’apparato cerniera DXC 4/1, con l’introduzione di ulteriori tre nodi, per un totale di 34 nodi
A1.
La Rete di Transito Nazionale è di tipo gerarchico con due livelli di anelli: backbone e raccordo.
La rete di Backbone tra i 16 nodi A1s (A1 superiori) è costituita da un numero limitato (6) di anelli logici (intesi come
percorso), ognuno dei quali composto da 6 o 4 nodi. Nella successiva figura (“I 6 Anelli del Backbone Nazionale”) è
mostrato uno schema riassuntivo dei 6 anelli di Backbone, denominati con lettere greche, che ne evidenziano il
percorso logico, inteso come sequenza di nodi. Attualmente sono stati realizzati più strati di tali anelli di BackBone per
un totale di 29 anelli fisici di 4 fibre ottiche ciascuno. Tali anelli sono tutti in esercizio con modalità di protezione
MSSPRing a 4 f.o.. La rete di raccordo consente con anelli a 4 nodi il collegamento di coppie dei restanti nodi A1 della
rete nazionale (ulteriori 18 nodi) ad una coppia di nodi del Backbone predetto. Gli anelli di raccordo sono in esercizio
Nella rappresentazione grafica i nodi di confine tra due reti sono stati per chiarezza rappresentati sdoppiati e uniti
con una linea tratteggiata.
4
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
con modalità di protezione SNCP a 2 fibre ottiche. Nella figura seguente è riportato lo schema di tale soluzione.
Attualmente sono stati realizzati più strati di tali anelli Raccordo per un totale di 36 anelli.
Soluzione MSP per anelli Backbone a 4 FO e anelli a 2 FO di Raccordo
Nella tabella seguente è riportata la corrispondenza tra i 18 nodi A1 di accesso ed i corrispondenti nodi A1s.
Nodi A1 superiori
TORINO/L
ALESSANDRIA
MILANO BERSAGLIO
MILANO MALPAGA
S.MICHELE/V
VENEZIA TO
Nodi A1 di accesso
SAVONA
GENOVA
MI ROZZANO
COMO
UDINE
BOLZANO
TRIESTE
TRENTO
PIACENZA/A
BOLOGNA PALLONE
PISA LA FIGURETTA
FIRENZE
ROMA SUD
PERUGIA
CAGLIARI
PESCARA STADIO
ANCONA
ROMA INVIOLATELLA
SASSARI
NAPOLI TUPPUTI
PESCARA
TARANTO
LAMEZIA
NOLA SGT
CATANZARO
BARI
PALERMO/R
CATANIA/A
Lista dei 16 nodi A1s e corrispondenza dei nodi di accesso con i nodi superiori
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α
MI/B MI/M
VR
VE
MI/B MI/M
TO
PC
AL
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β
PC
BO
BO
PI
FI
γ
RM/N
δ
RM/S
NOLA
MI/M
NA
RM/N
MI/B
RM/S
ε
ω
RM/N
RM/S
PA
CT
I 6 Anelli del Backbone Nazionale
Protezioni
Anelli di Backbone
La disponibilità di due percorsi fisici distinti per ogni collegamento tra nodi adiacenti, come mostrato nella figura
seguente, permette l’implementazione di anelli a 4 FO con protezione MSSPRing nel collegamento dei 16 nodi A1s
del Backbone rete nazionale.
primo percorso
secondo percorso
Macroarea 1 Macroarea 2 Macroarea 3
Schema di principio degli anelli MSSPRing previsti nella rete di Backbone fra i nodi A1s.
La protezione dei flussi trasportati, realizzata su anelli MSP, opera a livello di sezione di multiplazione e consente di
proteggere il collegamento in caso di singolo e doppio guasto (oltre che in alcune situazioni di guasto multiplo).Se la
coppia di fibre interne (sulla 1° via) viene impiegata ad esempio per l’esercizio, in base a questa scelta, la coppia di
fibre esterne (sulla 2° via) viene utilizzata per la protezione. Nella figura seguente è illustrato come vengono trasportati
due flussi (uno dal nodo A al nodo C e l’altro da B a D) sull’anello in condizioni di esercizio.
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B
A
C
D
E
Anello MSSPRing a 4 FO - condizione di esercizio
Se il guasto è di una sezione di multiplazione su una o più tratte, lo si recupera usando le fibre di protezione sulla
stessa tratta. In questo caso si ha che la fibra oraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra oraria (di
protezione) della coppia esterna e che la fibra antioraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra
antioraria (di protezione) della coppia esterna. Si noti che in tal caso è possibile recuperare più guasti contemporanei
di sezione di multiplazione, fino a un massimo di uno per tratta. Se il guasto è di nodo o di entrambe le sezioni di
multiplazione di una tratta (guasto di tratta), lo si recupera con il meccanismo di loop-back. In questo caso si ha che la
fibra oraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra antioraria (di protezione) della coppia esterna e che
la fibra antioraria (di esercizio) della coppia interna è protetta dalla fibra oraria (di protezione) della coppia esterna. Si
noti che è possibile recuperare un solo guasto di nodo o di tratta per volta.
Anelli di Raccordo
Gli anelli di raccordo collegano i 18 nodi A1 ad una delle coppie di nodi A1s attraverso i 9 anelli SDH a 2,5 Gbit/s a 2
FO con protezione 1+1 con modalità SNCP. Nella protezione 1+1 con modalità SNCP (SNCPRing) si ha una funzione
di duplicazione dell’informazione nell’ADM di partenza e una funzione di selezione nell’ADM di arrivo.
Nodo A
Nodo B
Nodo C
Nodo D
Nodo E
Nodo F
LEGENDA:
ADM
connessione
guasto
connessione affetta da guasto
Modalità di protezione in anelli SNCP
La modalità di instradamento dei flussi su un singolo anello sul percorso A-B-C-F e la modalità di riconfigurazione a
valle di un evento di guasto sul percorso A-D-E-F sono illustrate nella figura sovrastante. Si noti che questo schema di
protezione è efficace in presenza di soli guasti singoli sull’anello.
Rete di Transito Nazionale ottica magliata (PHOENIX)
Architettura
La rete Phoenix, in esercizio dalla seconda metà del 2004, è attualmente la piattaforma trasmissiva nazionale
principale per la maggior parte delle applicazioni di Telecom Italia. E’ una rete magliata ed i nodi della rete, ciascuno
equipaggiato con uno o più ODXC (Optical Digital Cross Connect), sono collegati tra di loro mediante sistemi DWDM
(più raramente direttamente su fibre ottiche). Gli ODXC sono apparati di cross-connessione SDH in tecnologia
Marconi Communications denominati MSH2k. I sistemi DWDM trasportano ciascuno fino a quaranta circuiti ad alta
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velocità (fino a 10 Gbit/s). I collegamenti tra i vari ODXC sono costituiti da flussi a 2,5 Gbit/s e a 10 Gbit/s mentre i
collegamenti verso gli apparati utilizzatori possono essere realizzati a velocità variabili da 155 Mbit/s a 10 Gbit/s con
granularità pari a 155 Mbit/s. La struttura di Phoenix è riportata nella figura seguente. Come si evince dalla figura la
rete ha una struttura magliata e tutti i nodi, a parte alcuni casi specifici, hanno almeno tre vie di uscita garantendo
quindi la protezione almeno al doppio guasto contemporaneo di portante. Questa rete è in grado di resistere
mediamente ad un numero ben superiore di guasti trasmissivi contemporanei, rispetto alle reti trasmissive nazionali
descritte precedentemente.
Struttura della nuova rete di trasporto di Telecom Italia Phoenix aggiornata a dicembre 2009
L’architettura di nodo è riportata nella figura seguente. Lato tributario l’ODXC può essere equipaggiato con interfacce
SDH a bassa velocità a 155 Mbit/s (STM-1) e a 622 Mbit/s (STM-4) oppure più convenientemente con interfacce ad
alta velocità a 2,5 Gbit/s (STM-16) e a 10 Gbit/s (STM-64). Ciascun ODXC è collegato a quelli adiacenti per mezzo di
sistemi DWDM forniti dalle società Marconi Communications e dalla società Alcatel. In particolare l’ODXC e il sistema
DWDM PLx40 sono in tecnologia Marconi Communications ed il sistema DWDM 1640WM è in tecnologia Alcatel.
VC12
STM-1 strutturati
SDH
Groomig
STM-16
STM-64
SDH
Generico
STM-16, STM 64
G.709
OTH
Generico
STM-16, STM-64 o
G.709
ODXC
DWDM
DWDM
DWDM
DWDM
STM-16, STM-64
STM-16, STM-64 o
G.709
Struttura del generico nodo ODXC e tipologie di collegamenti previsti
A dicembre 2009 sono 32 i nodi sede di apparato ODXC a copertura dell’intero territorio italiano, riportati nella tabella
seguente.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
SEDE ODXC
SEDE ODXC
ALESSANDRIA
TORINO LANCIA
MILANO BERSAGLIO
MILANO MALPAGA
BOLZANO BG
TRENTO
PADOVA STANGA
S.MICHELE/V
VENEZIA TO
UDINE BALDASSERIA
TRIESTE
BOLOGNA PALLONE
PIACENZA/A
ANCONA MONTAGNOLA
PERUGIA
FIRENZE
PISA L.F.
GENOVA LAGACCIO
SAVONA
ROMA INVIOLATELLA
ROMA SUD
CAGLIARI CEP
SASSARI
PESCARA
NAPOLI TUPPUTI
NOLA SGT
BARI DOGALI
TARANTO
CATANZARO
LAMEZIA/A
CATANIA/A
PALERMO/R
Lista sedi ODXC RTN Phoenix
Tecniche di protezione: il meccanismo della Fast Restoration
La rete Phoenix protegge automaticamente i flussi in caso di guasto con un meccanismo di path restoration preplanned (ovvero restoration pre-calcolata su base percorso, nel seguito detto Fast Restoration). La Fast Restoration
calcola preventivamente, ovvero prima del verificarsi del guasto, una via di riserva per ogni circuito configurato, con
l’accortezza che la via di riserva ed il circuito seguano instradamenti massimamente disgiunti; tuttavia la
configurazione del circuito sulla via di riserva avviene solo in seguito a un guasto in circa 200-500 ms. È previsto il
ritorno all’instradamento di esercizio non appena il guasto è stato riparato; in tal caso il time-to-switch è minore di 200
ms, perché il percorso di esercizio viene riconfigurato prima dell’istante in cui si riporta la connessione su tale
percorso. Nel periodo in cui una risorsa è sotto guasto, il piano di controllo/sistema di gestione calcola e memorizza i
nuovi instradamenti di restoration (come protezione per eventuali ulteriori guasti) con un meccanismo del tutto
analogo a quello sopra descritto. In caso di manutenzione programmata è possibile forzare una riconfigurazione su un
explicit route o sul percorso di restoration limitando il disservizio a circa 200 ms o meno. La restoration viene
implementata a livello di STM-1 (con multiplazione locale su canali STM-16 realizzata dallo stesso MSH2K), STM-16 o
STM-64.
Nella figura sottostante si riporta una descrizione semplificata del meccanismo di Fast Restoration: a sinistra la rete,
composta da ODXC, in assenza di guasti e a destra la stessa rete in presenza di un guasto sulla tratta D-G. Per
ciascuno dei due circuiti A-G e C-I, che per comodità possiamo immaginare essere due VC-4 (in figura è indicato uno
solo dei due versi di trasmissione), il sistema di gestione ha pre-calcolato le vie di protezione che condividono la
stessa porzione di rete tra i nodi B ed H e lo ha comunicato a tutti i nodi coinvolti.
Su ciascuno dei due circuiti è configurata (ma non attiva) una protezione SNCP realizzata mediante i due blocchi
funzionali di duplicazione e selezione agli estremi del collegamento. A differenza di quanto accade in una SNCP
standard però, sulla via di protezione non c’e’ connettività fintanto che non si verifichi il guasto. In altre parole i
collegamenti di protezione sono pre-calcolati e memorizzati all’interno dei singoli apparati ma non realizzati
effettivamente e questo permette, evidentemente, di condividere alcune risorse trasmissive (porte e connessioni in
matrice sugli apparti ODXC e transponder sui sistemi DWDM) aumentando l’efficienza economica del meccanismo di
ripristino del traffico.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
A
B
C
A
B
C
D
E
F
D
E
F
G
H
I
G
H
I
Funzione di duplicazione
Funzione di selezione
Circuito C-I
Circuito A-G
Risorse di protezione
Funzionamento del meccanismo della fast restoration in caso di singolo guasto di rete
Al verificarsi del guasto sulla tratta D-G il nodo di terminazione G, o meglio la sua funzione di selezione, si accorge
che il segnale che sta ricevendo non ha più le caratteristiche attese e, mediante segnalazione attiva, richiede ai nodi
H, E e B di realizzare le cross-connessioni necessarie a dare continuità alla via di protezione; quindi la protezione
SNCP ripristina il traffico. Contemporaneamente le risorse pre-pianificate per il percorso di protezione del circuito C-I
vengono immediatamente ricalcolate (mentre il circuito C-I non sta perdendo traffico) e dopo qualche decina di
secondi la protezione di C-I e’ nuovamente pronta a intervenire in tempi dell’ordine delle centinaia di millisecondi. Se,
ancor prima che il guasto sulla tratta D-G venga ripristinato, si verifica un nuovo guasto in rete sul circuito A-G, il
ripristino del traffico avviene in tempi più lunghi, tipicamente di qualche decina di secondi, dovendo il sistema di
gestione identificare un nuovo percorso.
Quindi, con la Fast Restoration, l’obiettivo di contenimento contemporaneo dei tempi di ripristino del servizio e della
quantità di risorse trasmissive da allocare si ottiene prendendo il meglio della protezione SNCP e della restoration.
Della SNCP si usa la velocità di reazione al guasto e la sua tipica configurazione da estremo a estremo (protezione di
percorso) mentre della restoration si usa il principio di condivisione delle risorse.
Reti Regionali/locali
Le reti locali e regionali soddisfano il fabbisogno di trasporto di flussi, appartenenti a diversi tipi di utilizzatori, tra i quali
figurano:
• i flussi di fonia SL-SGU, SGU-BBN, BBN-BBN, etc.;
• i flussi di fonia per l’interconnessione ed il collegamento dei nodi delle reti di altri gestori (OLO);
• i flussi delle Reti dati : ATM, collegamento tra i router IP etc;
• i flussi dati per CDN;
• i flussi di fonia e/o dati verso paesi esteri.
A seguito di un’evoluzione graduale da una struttura in tecnologia PDH ad una struttura ad anelli in tecnologia SDH e
XWDM punto-punto o ad anello, attualmente Telecom Italia ha in esercizio:
• i sistemi PDH ad ogni livello di rete con una presenza maggiore a livello di rete locale;
• i sistemi SDH presenti ad ogni livello di rete con una presenza sicuramente superiore a livello edge regionale
(soprattutto ad alto livello nel collegamento dei nodi di transito tra loro e con i nodi della rete nazionale). A livello
locale sono stati previsti degli anelli solo nelle direttrici particolarmente sature o di importanza rilevante per il tipo
di traffico trasportato (interconnessione di OLO , clienti pregiati della rete di Telecom Italia, DSLAM per servizio
ADSL etc.).
• i sistemi WDM per la raccolta ad alta velocità della clientela Telecom Italia e dei DSLAM IP collegati alla rete OPM
(vedi il successivo par. 5.1.1.1 sez. A6 “Rete di trasporto OPM”), diffusi sia in ambito di trasporto regionale che
metropolitano.
Nel seguito, per brevità, si riporta la descrizione delle sole componenti di rete più recenti (evoluzione attuale della rete
SDH regionale e sistemi WDM), partendo da questi ultimi che rappresentano la strato trasmissivo delle altre reti.
Componente WDM
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Nella componente di rete regionale la tecnologia DWDM viene utilizzata con una topologia caratterizzata da strutture
ad anelli e punto-punto. Gli anelli tipicamente sono utilizzati per realizzare infrastrutture per servizi a pacchetto (1GbE
e 10GbE) su canali ottici protetti e non protetti e per il soccorso fibra, tipicamente per chiudere anelli SDH, su canali
ottici non protetti. Le strutture lineari punto-punto protette e non protette sono dedicate in modo esclusivo a grandi
clienti business o per soluzioni infrastrutturali per il solo soccorso fibra.
La tecnologia DWDM impiegata in ambito regionale è principalmente di fornitura Alcatel-Lucent, Ericsson, Huawei,
Nokia Siemens Networks e Nortel. Le dimensioni delle singole reti hanno un’elevata variabilità, partendo dai 50 km e
arrivando a superare i 300 km, con un numero di nodi variabile da 3 a 9. La rete ottica WDM in ambito metropolitano
può essere distinta nelle sue sezioni di Metro-Core e di Metro-Access. La sezione di rete Metro-Core utilizza la stessa
tecnologia DWDM impiegata in ambito regionale: è fisicamente realizzata da sottoreti con topologie ad anello di
estensione massima di circa 80 km-100 km in corrispondenza dei principali capoluoghi. Tali sottoreti consentono il
trasporto di 32/40 canali ottici con bitrate massimo di 10 Gbit/s con possibilità di rigenerazione elettro-ottica (3R) del
singolo segnale ottico, compensazione della dispersione cromatica ed amplificazione del segnale aggregato.
La maggior parte degli anelli sono stati realizzati in concomitanza delle varie fasi di sviluppo del progetto IPTV dal
2004 al 2006 e sono oggi impiegati per trasportare il traffico aggregato dal primo livello di Feeder verso il secondo
livello di Metro della rete OPM (cfr. par. 5.1.1 sezione A6 “Rete di trasporto OPM”) con collegamenti di tipo 10GbE non
protetti. Gli anelli sono composti da nodi in parte colocati con gli switch della rete OPM, in parte strategicamente
posizionati nelle centrali di Telecom Italia. La stessa infrastruttura è infatti dedicata anche alla fornitura di collegamenti
protetti e non protetti, sempre in ambito urbano, di tipo SDH (STM1/4/16/64), Ethernet (1GbE, 10GbE) e SAN
(ESCON, FC, FICON) per soccorso fibra e clientela business.
La sezione di rete Metro-Access è realizzata con anelli di tipo CWDM (di fornitura Alcatel-Lucent, Pirelli-PGT, Nokia
Siemens Networks) che prevedono un diametro massimo di circa 50 km, con un numero medio di 4 centrali collegate
verso un nodo di raccolta detto hub. Ciascun anello è in grado di trasportare fino a 8 canali ottici non amplificati con
un bitrate, sino ad oggi, non superiore a 2,5 Gbit/s. Sono già disponibili, ed a breve saranno rilasciati in rete,
espansioni sino a 16 canali CWDM e fino a 16 canali DWDM a 2,5Gbit/s e 10Gbit/s.
Rete SDH regionale/locale (evoluzione attuale)
Architettura
L’attuale evoluzione della rete regionale SDH, realizzata sfruttando in modo efficace i vantaggi delle nuove tecnologie
(apparati SDH NG Next Generation con maggiori prestazioni quali mappatura flussi Ethernet/Fast Ethernet, GBE;
numero tributari gestibili, modalità di protezione etc. e tecnologie ottiche di tipo WDM), consente di supportare
l’introduzione di nuovi servizi legata allo sviluppo della copertura xDSL, anche in ottica evolutiva Video.
La struttura delle RTR (Rete Trasmissiva Regionale) è sempre organizzata su due livelli di rete, denominati livello
Edge e livello Raccolta. La figura seguente riporta l’architettura di rete; in tale figura con anelli E, EL, R e RL si
intendono rispettivamente: anelli Edge, anelli Edge Lower, anelli Raccolta ed anelli Raccolta Lower.
Architettura generale di riferimento
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Le sedi sono classificate in :
• Sedi di attestazione alla rete nazionale ovvero sedi dove è possibile l’interlavoro fra RTR e RTN; tali sedi sono le
sedi OPB e A1 (minimo 2 per ciascuna rete regionale);
• Sedi importanti, dette Nodi Edge (NE), per la realizzazione della connettività di rete; tali sedi sono le sedi NE, tutte
le sedi ex-SGT e SGU ed una selezione delle sedi SL particolarmente importanti.
• Sedi user (U), tutte le altre sedi.
La struttura della rete si caratterizza principalmente per i seguenti aspetti:
• Interconnessione in double homing (a ripartizione) degli anelli almeno per il livello Edge per consentire la
diversificazione;
• Marcato orientamento della struttura verso i nodi OPB del backbone IP (cfr. par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia
Rete IP”) per tutte le tipologie di traffico di nuovo sviluppo;
• Aggiornamento del ruolo e del numero dei nodi NTT con struttura di rete guidata dal “fisico”;
• Utilizzo apparati SDH NG di tre fornitori (Alcatel, Marconi e Siemens) e varie tipologie;
• Utilizzo tecnologia ottica WDM ove conveniente;
• ottimizzazione della struttura di accesso (xDSL, Dati Ethernet, etc) con eventuale revisione di quella già
realizzata.
Il livello Edge è una rete SDH piatta ad anelli interconnessi che fa da bordo ai nodi OPB garantendo:
• connettività diretta tra nodi importanti di un territorio (sedi NE – Nodi Edge) e sedi OPB/A1 (confine RTR-RTN);
• un elevato livello di sopravvivenza dei circuiti instradati ai guasti di rete (alta disponibilità);
• la sopravvivenza della connettività verso le sedi OPB/A1 (confine RTR-RTN) anche in presenza di guasto
catastrofico localizzato in una sede.
Il livello Raccolta completa la connettività della RTR tramite anelli SDH di raccordo che raccolgono le sedi User (U)
verso i nodi superiori. La tabella seguente elenca le realizzazioni, in termini di sistemi ad anello in esercizio al
31.03.2010. I 4.255 anelli SDH regionali totali, comprendenti sia anelli dell’ultima evoluzione che anelli appartenenti ai
precedenti sviluppi della rete regionale SDH, sono stati, per semplicità, suddivisi in tre livelli gerarchici: livello Edge,
livello Edge Lower e livello di Raccolta.
Rete SDH regionale
Q.tà
Anelli di livello Edge
726
Anelli di livello Edge Lower
520
Anelli Livello Raccolta/Raccolta Lower
3.009
Consistenze sistemi ad anello della Rete Regionale
Protezioni/Instradamenti
Gli anelli sono preferibilmente interconnessi in double homing fisico, quantomeno ai livelli superiori come descritto nel
paragrafo precedente; mentre, dal punto di vista logico, per un flusso si prevede l’adozione del single homing con la
ripartizione al 50% dei flussi in transito sui nodi di interconnessione tra anelli (senza la duplicazione dei flussi
trasportati). Il single homing viene adottato per tutte le tipologie di flussi sia per semplificare la gestione delle
protezioni sia perché gli apparati trasmissivi SDH hanno la quasi totalità dei componenti ridondati. La protezione per
tutti i livelli di rete è sempre la stessa, SNCP 1+1 sul singolo anello, già illustrata nel paragrafo sulla RTN, non sono
previste differenze a seconda della tipologia dei flussi in esame. Sia per la fonia che per i flussi dati è previsto un
instradamento a ripartizione al 50% diversificato su due vie quando possibile: ciò comporta sia la protezione del 100%
da guasto di tratta su anello, che la protezione del 50% da guasto di nodo (avendo la ripartizione del carico sui due
nodi di interconnessione, ove presenti, per il traffico uscente dall’anello). Per i collegamenti SGU-BBN/SGT la
ripartizione dei flussi è già effettuata a livello di progetto rete.
Nella figura seguente sono riportati gli instradamenti e le protezioni adottate in presenza di interconnessione tra anelli
di livello gerarchico crescente:
• Nel caso di relazione tra nodi appartenenti ad anelli distinti viene effettuata la ripartizione di carico sui 2 nodi NTT
di interconnessione dell’anello a cui appartiene il nodo di origine e l’instradamento diversificato dei flussi ripartiti
fino al nodo di destinazione, come mostrato rispettivamente nei casi A, B, C.
• Nel caso di relazione tra l’NTT-R e la rete nazionale viene effettuato l’instradamento a ripartizione di carico sui 2
nodi A1 (caso D).
• Nella relazione tra il nodo A1 e la rete nazionale è realizzato l’instradamento diretto su rete nazionale senza
transitare sulla rete regionale come mostrato nel caso E.
• Nella relazione di fonia tra l’NTT-R (nodo NTT della rete regionale, coincidente con la sede ex SGT ora BBN) e la
rete nazionale, nel caso in cui il secondo ex-SGT appartenente alla medesima Area Gateway coincida con un
nodo A1, viene realizzato l’instradamento in singolo sul nodo A1 non coincidente con la sede ex-SGT
appartenente alla stessa Area Gateway (caso F). Questo ultimo instradamento si rende necessario in quanto il
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
progetto rete prevede la ripartizione del 50% a livello “traffico” verso i 2 SGT appartenenti alla stessa Area
Gateway, pertanto, essendo presente sul nodo A1/SGT il 50% della relazione originaria, un’eventuale ulteriore
ripartizione dei flussi uscenti dal secondo SGT comporterebbe uno sbilanciamento dei flussi presenti nei 2 nodi A1
(75% su A1/SGT e 25% sul secondo A1).
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
A
50%
50%
50%
50%
C
B
50%
50%
100%
50%
50%
50%
50%
50%
SGT/A1
SGT
50%
50%
D
E
F
Nodi di Accesso alla Rete Nazionale (A1)
Nodi di Transito
Trasmissivo
Regionali (NTT-R)
Nodi di Transito
Trasmissivo
Locali (NTT-L)
Configurazioni di rete per i collegamenti SDH5
PACKET TRANSPORT NETWORK
Nell’ambito dell’attività di innovazione del segmento di trasporto della rete Metro Regionale, Telecom Italia ha
recentemente selezionato la tecnologia di trasporto Packet Transport (PT). Il PT è una tecnologia di trasporto
connection-oriented, ottimizzata per il trasporto del traffico a pacchetto, la quale combina gli aspetti positivi delle
tecnologie di trasporto a pacchetto, quali la scalabilità, la flessibilità, l’uso efficiente della banda e la multiplazione
statistica del traffico, con i vantaggi delle tecnologie trasmissive tradizionali, quali l’OAM end-to-end, il provisioning
efficiente, gli efficienti meccanismi di resilience, la garanzia di banda per le connessioni.
Esistono due tipologie di PT:
• Packet-Transport “Full”: questa tecnologia effettua l’emulazione del traffico a circuito e lo consolida con quello
nativo a pacchetto all’interno di uno stesso apparato. Lo switching è a livello di etichetta T-MPLS (a tendere
MPLS-TP); le interfacce di rete sono in tecnologia Ethernet (1GbE, 10GbE).
• Packet-Transport “Ibrido”: questa tecnologia consolida all’interno di uno stesso nodo in modo nativo il trasporto
tradizionale a circuito (con SDH) e quello a pacchetto. Lo switching del traffico a pacchetto è a livello di etichetta
T-MPLS (a tendere MPLS-TP). Le interfacce di rete sono STM-16 o STM-64 per il traffico a circuito ed Ethernet
(1GbE, 10GbE) per il traffico a pacchetto. È possibile utilizzare un’unica coppia di fibre per i collegamenti
geografici utilizzando la tecnologia WDM o veicolando il traffico a pacchetto sull’interfaccia SDH mediante la
tecnica GFP-F.
Il T-MPLS è una tecnologia connection-oriented del livello di trasporto a commutazione di pacchetto, basata sui
formati e paradigmi di forwarding dell’MPLS. La scelta fra PT ibrido e full verrà presa nel corso del 2010 a seguito dei
risultati dei test in corso presso i laboratori della struttura di TiLab.
E’ in atto l’installazione della tecnologia PT al posto di quella SDH in rete Metro Regionale. La copertura di rete si
estenderà progressivamente, coerentemente con le esigenze di trasporto dei nuovi circuiti (TDM, ATM o IP), fino a
garantire una copertura analoga a quella della rete SDH. La Packet Transport Network (PTN) così ottenuta sarà
utilizzata per il trasporto del traffico TDM, ATM ed a pacchetto IP dalle sedi periferiche verso i punti di presenza della
rete OPM (Feeder o Remote Feeder, cfr. par. 5.1.1 sezione A6 “Rete di trasporto OPM”). In tali punti il traffico IP viene
ceduto alla rete OPM (che si occupa di trasportarlo a destinazione), mentre il traffico TDM/ATM prosegue sulla rete
PTN fino agli opportuni punti di consegna. L’architettura della PTN (attualmente in fase di studio e consolidamento)
prevedrà quindi un segmento di raccolta fra sedi periferiche e punti di presenza della rete OPM ed un segmento edge
che collegherà le sedi della rete OPM. Si prevede che la topologia di rete sarà ad anelli interconnessi sia nel
segmento di raccolta sia nel segmento edge, realizzando strutture di rete simili a quelle previste per la Rete SDH
Per semplicità grafica sono rappresentati solo gli instradamenti dei flussi di esercizio (gli instradamenti dei flussi di
protezione girano lungo la parte dell’anello opposta a quella dove si trovano i flussi di esercizio).
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Regionale (cf. par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”). In
figura è riportata l’architettura prevista per il segmento di raccolta e l’interconnessione con la rete OPM, ipotizzando
l’utilizzo di PT ibrido.
Architettura del segmento di raccolta della PTN
Il traffico viene trasportato sulla PTN di raccolta con prestazioni analoghe a quelle offerte dalla rete SDH, ma con
circuiti a banda flessibile a granularità molto fine e con gestione efficiente dell’extra-traffico e della QoS. Inoltre la PTN
di raccolta ha la capacità di aggregare il traffico Ethernet ed ATM nelle sedi periferiche prima di andare verso le sedi
di concentrazione (quelle OPM) e di garantire un’interconnessione aggregata verso OPM con interfacce GbE (VLAN).
La figura seguente descrive l’architettura prevista per il segmento edge della PTN, ipotizzando l’utilizzo di PT ibrido.
Sul segmento edge della PTN sono trasportati i soli flussi non trasportati dalla rete OPM, cioè quelli TDM/ATM.
Architettura del segmento edge della PTN
Grazie alla possibilità di utilizzare la PTN sia per traffico a circuito sia per traffico a pacchetto, la PTN è naturale
candidata per trasportare il traffico (principalmente E1, ma anche E3 e STM-1) legato ad un’eventuale progressiva
sostituzione dei sistemi di trasporto in tecnologie PDH e SDH di prima generazione.
Ci si attende che le prestazioni affidabilistiche della PTN siano comparabili a quelle della rete SDH dal momento
che gli apparati della PTN sono carrier-class (come quelli SDH), e quindi ampiamente ridondati, e che i
meccanismi di protezione dai guasti dei flussi trasportati sono analoghi a quelli della rete SDH (già descritti in
questo documento).
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Apparati della rete PDH/SDH e componente WDM
I sistemi trasmissivi numerici presenti in rete di Trasporto (Nazionale, Regionale e Locale) sono quelli basati sulla
gerarchia plesiocrona (PDH) che operano a velocità di 2, 34, 140, 565 Mbit/s, quelli basati sulla gerarchia sincrona
(SDH), rappresentati dagli ADM-1, ADM-4, ADM-16, ADM-64 e dai terminali in ponte radio a 155Mbit/s, i sistemi
ODXC della rete ottica magliata ed i sistemi WDM. Nel seguito si riportano le consistenze dei terminali SDH e dei
sistemi WDM, mentre per i sistemi ODXC si rimanda alla precedente descrizione relativa alla Rete di Transito
Nazionale ottica magliata (PHOENIX). La tabella successiva riporta la consistenza attuale dei terminali SDH, sulla
rete di trasporto, suddivisi per tipologia di apparato.
APPARATO
NUMERO
ADM-1
7.033
ADM-4
4.988
ADM-16
11.323
ADM-64
1.441
Ripartizione per tipologia degli apparati SDH in esercizio
Le tabelle successive riportano le consistenze al 31.3.2010 dei sistemi XWDM attivi e distribuiti su Rete di Transito
Nazionale e Regionale/Long Distance; la capacità è espressa in canali di 2,5 Gbps equivalenti. I sistemi riportati in
tabella sono implementati utilizzando oltre 600 apparati xWDM.
N° sistemi
Capacità
O32
OM 12
OM 16
OM 40
OT08
OTS
2
60
9
78
2
60
64
720
144
3064
16
3080
Sistemi WDM su Rete di Transito Nazionale e Regionale/Long Distance
Totale
211
7088
O32 = Sistema 32 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello)
OM12 = Sistema 12 canali 2.5 Gb
OM16 = Sistema 16 canali 2.5 Gb
OM40 = Sistema 40 canali 10 Gb corrispondenti a 160 canali 2.5 Gb equivalenti
OT08 = Sistema sottomarino 8 canali 2.5 Gb
OTS = Sistema 8 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello CWDM)
A2.B2) Capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti tra i nodi di commutazione
La capacità trasmissiva disponibile sui collegamenti fra i nodi di commutazione, misurata in termini di circuiti 64 kbit/s
equivalenti trai vari nodi della rete di commutazione (BBN, SGU, SL), è riportata nella tabella seguente:
Segmenti di rete
BBN-BBN
BBN-SGU
SL-SGU
SGU-SGU
Totale (64 kbit/s equivalenti)
Capacità
59.000
646.000
2.571.000
470.000
3.746.000
Pertanto la capacità trasmissiva complessiva disponibile tra i nodi di commutazione ammonta a 240 Gbit/s. La
capacità complessiva della componente xWDM della rete di trasporto ammonta, invece, a circa 20 Terabit/s.
A2.B2) Km equivalenti di fibra ottica dei collegamenti tra i nodi della rete di trasporto
I portanti trasmissivi presenti nella Rete di Trasporto di Telecom Italia (Rete Nazionale; Rete Regionale/Locale) sono
di tipologia:
• in rame a coppie-bicoppie;
• in fibra ottica;
• radio.
La rete di trasporto in cavo si sviluppa, a livello nazionale, lungo tre dorsali principali (tirrenica, appenninica ed
adriatica); la presenza di vari elementi trasversali rende tale rete notevolmente magliata. Parallelamente alla dorsale
tirrenica sono stati posati cavi ottici sottomarini in modo da fornire il secondo percorso ottico diversificato. Nella tabella
seguente vengono riportati i valori delle consistenze al 31/03/2010 per le tipologie di portanti di giunzione in cavo.
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Tipologia di portante
Rame
FO
Km-cavo
22.409
102.258
Km equivalenti
5.594.193
3.938.126
Ripartizione per tipologia dei portanti in esercizio al 31-03-2010
Allo scopo di rispondere alle esigenze per l’offerta di infrastrutture trasmissive (DARK-FIBER, LAMBDA) sia ai clienti
interni che esterni, quali ad esempio quelle sorte su piattaforme internazionali, è stata realizzata una struttura ottica
nazionale Nord-Sud ed Est-Ovest denominata T-Bone. Tale struttura si basa sulla costituzione di dorsali in fibra ottica
costituite con cavi a 96 fibre G655 per circa 6.840 Km di posa (figura sottostante).
B
TARVISI
CARNI
T
U
B
B
M
N
P
V
P
T
A
T
V
V
R
P
F
M
BO
BO
R
G
F
R
A
F
P
PG
P
CIVITAVECCHI
RM
RM
F
CANOS
B
NOL
S
N
T
PL 2001/2002 (5.500 km)
PL 2003 (500 km)
PL 2004 (440km)
PL 2005 (400 km)
LAMEZI
C
Totale 6840 km di
percorso
M
P
R
C
Tracciato T-BONE
Nella tabella sottostante vengono riportati i Km di fibra ottica equivalenti relativi a sistemi DWDM ed i km di fibra ottica
equivalenti relativi ai canali ottici disponibili sui sistemi DWDM in esercizio.
SISTEMA
Km f.o. equivalenti
fra sistemi DWDM
Km f.o. equivalenti
relativi canali ottici
DWDM
Sistemi DWDM – 12 canali a 2,5 Gbit/s
19.497,38
140.404,49
Sistemi DWDM – 16 canali a 2,5 Gbit/s
2.745,40
28.979,22
Sistemi DWDM – 40 canali a 2,5 Gbit/s
25.554,98
440.987,22
Sistemi DWDM – 32 canali a 2,5/10 Gbit/s
26.091,62
346.009,80
TOTALE (in Km)
73.889,38
956.380,74
Km FO in tecnologia DWDM in esercizio al 31-12-2009
A3) Affidabilità della rete di trasporto
Per le descrizioni di dettaglio architetturali e topologiche si rimanda alle sezioni precedenti.
Nel seguito si descrivono le soluzioni adottate per massimizzare il grado di affidabilità della rete di Trasporto,
dettagliandole sia per la parte di commutazione che trasmissiva. Quindi si riporta la modellizzazione affidabilistica
adottata per la rete di Trasporto che conduce ai dati di targa riassunti nella Tabella 2, riscontrati anche attraverso le
analisi statistiche periodiche effettuate da Telecom Italia.
Soluzioni adottate
Per quanto riguarda la componente commutazione, nella rete locale ogni SGU è collegato ad una coppia di nodi BBN,
per garantire la continuità del traffico nel caso di guasto del nodo BBN. Il traffico viene istradato dagli SGU verso la
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coppia di nodi BBN in “load sharing” e mutuo trabocco sui fasci di interconnessione SGU-BBN. La rete di transito è
invece a maglia completa con criteri di instradamento non gerarchico.
Tutte le centrali sono costituite da apparati “fault tolerance” completamente ridondati, progettate in modo tale che la
loro eventuale indisponibilità sia dovuta solamente a cause naturali (quali ad esempio terremoti, inondazioni, catastrofi
in generale).
Per quanto riguarda invece la componente trasmissiva, nel seguito si descrivono le soluzione adottate per aumentare
l’affidabilità rispettivamente nella Rete Magliata e nella Rete ad anelli.
Rete Magliata: Rete di Transito Nazionale ottica magliata Phoenix
La Rete Nazionale Phoenix basa la protezione sull’impiego di algoritmi di restoration attuati, tramite il sistema di
gestione, dagli OXDC a livello di VC-4 o VC-4-nc (n=4, 16, 64). Una quota della capacità di rete viene dedicata a
questo scopo.
Rete ad anelli: Rete SDH Regionale/Locale
Ogni rete regionale si interconnette alla Rete Nazionale di Transito tramite due nodi A1/OPB, mentre il collegamento
tra il livello Edge e Lower Edge (Raccolta) della Rete Regionale è realizzato tramite una coppia di NTT-R, per
garantire la continuità del servizio in caso di guasto singolo di un nodo. Per quanto riguarda le protezioni e gli
instradamenti adottati nella Rete Regionale e Locale SDH, si rimanda alla dettagliata descrizione riportata nella
precedente sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”. Si vuole
sottolineare che i meccanismi adottati garantiscono, per gli anelli di livello superiore, una protezione del 100% in caso
di guasto di tratta su anello e del 50% in caso di guasto di nodo.
Occorre comunque tenere presente che gli apparati trasmissivi SDH hanno la totalità dei componenti critici ridondati.
Modello affidabilistico
Per il calcolo dell’affidabilità della rete di trasporto ci si riconduce ad una tipologia a grafo logico; ossia si considera la
rete come un insieme di nodi raccordati da archi. Ognuno di questi elementi è caratterizzato da un valore di
indisponibilità.
Nell’allegato 5.1 appendice C “Modelli affidabilistici” si riporta un approfondimento tecnico (che non concorre al limite
di 300 pagine della Relaizone Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di
chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), sui modelli a blocchi funzionali degli apparati trasmessivi (nodi) e la
rappresentazione con grafi affidabilistici delle principali topologie di collegamento utilizzati nella rete di trasporto. Il
grafo affidabilistico completo della rete di Trasporto può essere ottenuto dalla composizione dei singoli elementi
topologici.
Dati di targa della rete di Trasporto
I dati di targa per la rete di Trasporto riportati nella successiva tabella 2 sono stati ricavati tenendo conto delle
soluzioni tecnologiche e topologiche, descritte precedentemente, adottate per aumentare l’affidabilità.
Tabella 2 - Rete di Trasporto
Prestazioni
Disponibilità annuale (availability) da
estremo a estremo della rete di
trasporto del Fornitore [%]
MTTF (o “uptime”) da estremo a
estremo della rete di trasporto del
Fornitore [anni]
MTTR (o “downtime”) da estremo a
estremo della rete di trasporto del
Fornitore [ore]
Punteggio
massimo
0,6
Sm
V
SM
99,700%
99,999%
99,999%
0,6
1
22
10
0,6
1
1
10
A4) Rete di trasporto Frame Relay
Topologia rete
La rete di trasporto Frame Relay coincide con la rete di trasporto ATM, che sarà descritta nella sezione successiva A5
“Rete di trasporto ATM”. Telecom Italia fornisce i servizi di trasporto/accesso Frame Relay utilizzando le funzionalità di
SIW (Service Interworking) e NIW (Network Interworking) implementate negli apparati di concentrazione FR/ATM
afferenti alla Rete di trasporto ATM (vedi sezione A5) oppure nei CPE in sede cliente oppure in modem remotizzati
nelle centrali sede DSLAM (vedi accessi SHDSL nel paragrafo 5.1.2, sezione A6 “Sistemi trasmissivi utilizzati”).
SIW e NIW in rete
La rete ATM Telecom Italia supporta i concetti di internetworking FR/ATM di tipo SIW (Service Interworking) secondo
lo standard FRF.8 del Frame Relay Forum e di tipo NIW (Network Interworking) secondo lo standard FRF.5 del Frame
Relay Forum. Per permettere l’interlavoro fra due end-point FR, la rete ATM viene utilizzata per il trasporto trasparente
di tale protocollo (NIW). Oltre alla conversione dei frame in celle e la conversione del DLCI (Data Link Connection
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Identifier) del frame relay in VPI/VCI della connessione ATM, la funzionalità di NIW trasferisce le informazioni di
congestione di rete tra i due protocolli. Il NIW assicura, pertanto, l’interlavoro tra servizi di trasporto omogenei (in
questo caso frame realy) mediante la rete ATM. Di seguito si riporta un esempio di interworking FR/ATM di tipo NIW:
IWF = Interworking Function
ATM
Utente
Utente FR
FR
IWF
IWF
PVC
IWF
IWF
FR UNI
Utente
Utente FR
FR
FR UNI
Trame Frame Relay
Celle ATM
Trame Frame Relay
Network Interworking
Il SIW interconnette end-point eterogenei (uno FR, uno ATM) tramite circuiti virtuali ATM. Esso implica la completa
traduzione dei protocolli in modo che l’end system di un servizio (ad esempio un router che supporta il protocollo
frame relay) possa comunicare con un end system ATM. La rete ATM, in questo caso, non incapsula le trame utente
come nel NIW ma le converte nella modalità prevista dall’ATM. Anche in questo caso, oltre alla conversione da DLCI
a VPI/VCI, il SIW mappa le informazioni di priorità e congestione tra Frame Relay ed ATM in conformità con quanto
specificato dallo standard FRF.8. Di seguito si evidenzia, invece, un tipico esempio di Interworking di tipo SIW:
ATM
Utente
Utente FR
FR
IWF
IWF
Utente
Utente ATM
ATM
PVC
FR UNI
Trame Frame Relay
IWF = Interworking Function
ATM UNI
Celle ATM
Service Interworking
Supporto alla qualità del servizio
L’architettura, il dimensionamento ed il continuo monitoraggio del traffico statico e dinamico della rete ATM/FR, è tale
da garantire al cliente costantemente la banda CIR contrattualizzata. Il policing è effettuato in modo tale che, in
assenza di congestioni di rete, il cliente può fruire fino alla banda di picco per il 100% del tempo.
Nella rete ATM di Telecom Italia il protocollo Frame Relay viene trasportato con la classe di servizio ABR (mediante lo
strato di adattamento ALL5), caratterizzando il corrispondente PVC con i seguenti parametri:
• CIRFR=MCRABR
• PIRFR=PCRABR
La mappatura avviene in coerenza con gli standard Frame Relay Forum FRF 5 e FRF 8.
La classe di servizio ABR offre garanzia sulla banda MCR (banda minima utilizzabile dal cliente); per ulteriore dettagli
sulla classe ABR si rimanda alla sezione A5 “Rete di trasporto ATM”.
Per quanto riguarda i meccanismi di controllo di congestione e priorità, propri del protocollo FR, questi vengono
mappati su ATM coerentemente con gli standard citati in precedenza. In particolare:
• il DE (Discard Eligibility) è mappato nel CLP bit (Cell Loss Priority);
• il FECN (Forward Explicit Congestion Notification) è mappato sul EFCI (Explicit Forward Congestion Indicator);
• il BECN (Backward Explicit Congestion Notification) non è mappato.
Per permettere la notifica immediata di eventuali guasti, è supportata la prestazione di PVC Management. Tale
prestazione, attiva tra la rete e l’apparato d’utente, permette, mediante lo scambio di opportuni messaggi, di verificare
l’integrità del link fisico e la notifica (da parte della rete verso il CPE) dello stato dei PVC configurati. La rete garantisce
la notifica del fault all’apparato CPE in tempi dell’ordine di poche decine di secondi.
A5) Rete di trasporto ATM
La rete di trasporto ATM è la rete che permette la fornitura dei servizi ATM, dei servizi Frame Relay mediante
funzionalità di SIW (Service Interworking) e NIW (Network Interworking) implementate negli apparati di
concentrazione della rete stessa o nei CPE presso le sedi del Cliente. Tale rete costituisce anche parte della dorsale
di livello 2 per l’erogazione dei servizi IP.
Topologia rete
La rete ATM è costituita da tre domini: rete PAN (Primary Area Network)/ATMosfera Vecchio Dominio, ATMosfera
Nuovo Dominio e Dominio PNNI.
Nel seguito, dopo aver sintetizzato le Risorse di rete di proprietà e la banda della rete; viene descritta la Topologia di
rete a gennaio 2010.
Risorse di rete di proprietà
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Le Risorse di rete di proprietà sono costituite da:
• 137 PoP;
• 2.017 nodi BPX, AXIS/MGX, IGX, MGX.
Nella tabella successiva si riporta la distribuzione delle diverse tipologie di nodi nei tre Domini (Vecchio, Nuovo, PNNI)
della rete ATM. Si noti che sui nodi appartenenti al Vecchio e al Nuovo Dominio non si effettuano più nuove
attivazioni.
Dominio
Vecchio Nuovo PNNI
41
330
43
695
214
Tipologia nodo
BPX 8620
AXIS/MGX 8220
IGX
MGX 8850
MGX 8250
MGX 8830
MGX 8950
Totale Nodi
Totale
371
738
214
331
381
50
32
2.017
331
342
50
32
39
Distribuzione delle diverse tipologie di nodi
Dimensionamento Risorse
Le consistenze dei link di trunk presenti nei differenti domini sono:
Dominio
Tipologia nodo
Vecchio Nuovo PNNI
Totale
2 Mbps
264
264
34 Mbps
420
5
425
155 Mbps
78
1810
1.764
3.652
622 Mbps
631
1.107
1.738
2,5 Gbs
167
167
Link di trunk
Topologia
Nel seguito, per brevità, si riporta la descrizione del solo Dominio PNNI, di maggiore interesse ai fini della Relazione
Tecnica in quanto, come accennato in precedenza, rappresenta l’unico Dominio sul quale si realizzano nuove
attivazioni.
Rete ATMosfera Dominio PNNI (APN: ATMosfera PNNI Network)
MGX 8850
o E3
MGX 8250
MGX 8250
Modem
HDSL
a
ot
tic
a
ADM
Fib
r
Apparati e reti
collegati alla rete
ATMosfera
ADM
MGX 8850
Mux
ADSL
Modem
ADSL
MGX 8250
STM-1
Nodi utilizzati
per attestare
Clienti 2Mb/s
MGX 8850
MGX 8250
STM-1
MGX 8850
STM-1
Livello di
Concentrazione
MGX 8850
MGX 8850
o E3
Nodi utilizzati per attestare
Clienti a 155Mb/s e 34 Mb/s,
NAS, Mux ADSL, Gateway
STM-1
Livello di
Accesso
MGX 8850
MGX 8850
ST
M1
Livello di
Transito
Nodi utilizzati esclusivamente
per i collegamenti geografici.
Nessun cliente attestato.
MGX 8250
NAS Rete IP e
Internet
Struttura gerarchica della rete APN ATMosfera
Il nuovo Dominio PNNI è suddiviso in tre distinti livelli (figura successiva):
• un livello di Concentrazione, per la raccolta nx64 kbps e 2Mbps FR e ATM costituito da nodi MGX8250.
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•
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un livello di Accesso, per la raccolta dell’utenza, costituito da MGX8850 e MGX8830, che potrà avvenire sia in
modo diretto (attestazione di MUX ADSL, OLO, NAS e GWY rete IP) sia tramite feeder MGX 8250 colocati
(utenza HDSL). A sua volta il livello di accesso è suddiviso in due sottotipologie:
o
Livello di accesso classico: l’architettura di tali PoP prevede la presenza di nodi di accesso
interconnessi tra loro, a livello locale, con flussi a 622Mbps. La seguente figura esemplifica
l’architettura in questione.
o
Livello di accesso con Mini Transito Locale (MTL): In POP particolarmente importati (con elevato
numero di nodi di accesso e con bande configurate piuttosto elevate) si è proceduto a introdurre, in
ambito locale al POP, una nuova architettura di rete con topologia a centro stella. Il centro stella è
caratterizzato da due nodi (MGX8950) che svolgono esclusivamente il ruolo di nodi di transito locale
(ossia smaltiscono gli interessi di traffico locali al POP). La nuova architettura di rete prevede l’utilizzo
di nuovi link internodali a 2,5 Gbps. La seguente figura esemplifica l’architettura in questione.
I POP di accesso, dove attualmente è presente tale architettura, sono i seguenti: Torino Lancia; Palermo Regione;
Catania Ala; Firenze Bruni; Brescia Kennedy; Pisa La Figuretta; Bari Dogali; Ancona Montagnola; Bergamo
Campagnola, Milano Bersaglio, Milano Malpaga; Modena; Roma CTRL e Roma Inviolatella.
•
un livello di Transito, costituito da MGX8850, a cui si attestano localmente e geograficamente i POP di Accesso. I
nodi del livello di Transito non dispongono di porte utente (UNI). La seguente figura esemplifica l’architettura in
questione.
Questa suddivisione risponde agli obiettivi di semplificare l'operatività e la gestibilità della rete nel suo complesso, di
agevolare l’evoluzione della rete in termini di scalabilità e di facilitare gli upgrade delle strutture trasmissive. La
struttura di trasporto è costituita da una coppia di nodi per ciascuna località di transito, magliati tra loro. Sono presenti
otto Pop di transito nelle seguenti città: Roma, Milano, Napoli, Bologna e Padova. I Pop di accesso, per un totale di
32, sono riportati nella tabella seguente:
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N.ro
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Località
Alessandria
Ancona
Bari
Bergamo
Bologna Pallone
Bolzano
Brescia
Cagliari
Catania
Catanzaro
Como
Firenze
Genova
Milano Bersaglio
Milano Malpaga
Modena
N.ro
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Località
Napoli Tupputi
Nola
Padova
Palermo
Perugina
Pescara
Pisa
Rimini
Roma CTRL
Roma Inviolatella
Savona
Taranto
Torino
Trieste
Venezia
Verona
La precedente figura riporta la struttura topologica del dominio APN con evidenziati i POP che svolgono anche
funzione di transito (arancione) ed i POP con funzione di solo accesso (giallo). Gli apparati del dominio PNNI sono:
Consistenza
MGX 8850 in esercizio
MGX 8250 in esercizio
MGX 8830 in esercizio
MGX 8950 in esercizio
trunk a 2.5 Gbit/s
trunk a 622 Mbit/s
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Totale
331
342
50
32
167
1.107
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Consistenza
trunk a 155 Mbit/s
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Totale
1.764
Supporto alla qualità del servizio
Le connessioni ATM, configurate sulla rete ATM di Telecom Italia, sono caratterizzate da una diverso grado di qualità
del servizio (QoS). La QoS viene definita assegnando ad ogni connessione, a livello di VC o di VP, una CoS (Class of
Service). Le CoS previste nella rete di trasporto ATM sono:
• Classe di servizio CBR (Constant Bit Rate), caratterizzata quantitativamente dal parametro PCR (Peak Cell Rate)
= banda garantita al Cliente.
• Classe di servizio ABR (Available Bit Rate), caratterizzata quantitativamente dai parametri:
o
PCR (Peak Cell Rate) = banda massima garantita al cliente per limitato periodo di tempo;
o
MCR (Minimum Cell Rate) = banda minima utilizzabile dal cliente.
• Classe di servizio VBR (Variable Bit Rate) caratterizzata quantitativamente dai parametri:
o
PCR (Peak Cell Rate) = banda massima garantita al cliente per limitato periodo di tempo;
o
BT (Burst Tolerance) = massima lunghezza del burst che il cliente può inviare al PCR;
o
SCR (Sustained Cell Rate) = banda media utilizzabile dal cliente.
La classe di servizio VBR si suddivide a sua volta in due sottoclassi definite VBR-nrt (VBR-non real time) e VBR-rt
(VBR-real time).
A6) Rete di trasporto OPM
Topologia rete
Le reti OPM (Optical Packet Metro) sono reti Ethernet che si sviluppano su un territorio Metro-Regionale a partire
dalle centrali sedi dei PoP (Point of Presence) del Backbone IP/MPLS OPB (Optical Packet Backbone).
Scopo principale di tali reti è quello di convogliare il traffico raccolto dalla periferia verso le sedi dei PoP OPB, in cui
sono presenti le connessioni verso i principali nodi di rete che regolano l’accesso ai servizi offerti, tra cui:
• i BB-NAS per i servizi di accesso ad Internet per Clienti Residenziali e SOHO;
• i RA/PE per i servizi di accesso ad Internet e VPN MPLS per Clienti Business;
• i Video Server per servizi Video;
• i nodi di accesso ai servizi offerti dalle reti radiomobili.
Struttura di OPM con accesso da DSLAM IP
Dal punto di vista fisico, la struttura delle reti Ethernet Metro-Regionali OPM è analoga a quella delle MAN GBE (reti
metropolitane descritte di seguito). Tale struttura è schematizzata nella figura seguente. Il primo livello di apparati
Multilayer switch (Cisco 7609) della rete OPM è costituito dagli apparati Metro posizionati nei PoP del BackBone
IP/MPLS di Telecom Italia (OPB), che svolgono principalmente la funzione di aggregazione del traffico raccolto dal
livello sottostante e di interfacciamento della rete OPM verso i suddetti nodi di servizio. I nodi Metro sono connessi ai
router di bordo del Backbone OPB . Le interfacce tra i nodi Metro e i router del PoP OPB sono tipicamente GE a 10
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Gbit/s. Gli apparati denominati Feeder possono essere colocati nei PoP OPB o posizionati in “nodi cerniera” della rete
trasmissiva ed hanno principalmente la funzione di aggregazione del traffico proveniente dai livelli più periferici. Le
interfacce tra nodi Feeder e nodi Metro sono principalmente di tipo GE a 10 Gbit/s. La magliatura tra i nodi Feeder ed i
nodi Metro è dimensionata per il supporto dei servizi previsti per l’utenza Business, Residenziale e Mobile. Nel caso di
apparati Feeder non colocati con apparati Metro, il collegamento viene realizzato su anelli WDM (sia Coarse sia
Dense, C-WDM e D-WDM rispettivamente). Oltre ai due livelli di rete elencati sono presenti due ulteriori livelli di
apparati denominati rispettivamente Remote Feeder e Metro di Raccolta (MdR).
Il livello Remote Feeder è stato introdotto per aumentare la penetrazione sul territorio dei punti di accesso alla rete
OPM ed è costituito da apparati Cisco 7609 che possono essere collegati in doppia via al Feeder di afferenza in vari
modi: in particolare, a seconda delle necessità e della convenienza specifica, possono essere connessi al Feeder con
n link a 1 GE (almeno 2) aggregati tramite GEC (GigabitEtherChannel). E’ in fase di studio il collegamento in Dual
Homing tra Feeder e Remote Feeder. In alcune reti OPM, inoltre, è stato anche introdotto il livello Metro di Raccolta.
Anche questo livello è costituito da apparati Cisco 7609 connessi, in questo caso, in Dual Homing verso i 2 nodi
Metro. Il livello Metro di Raccolta è stato introdotto su quelle reti OPM dove, per necessità di elevato numero di
accessi GBE da parte di BB-NAS, RA/PE ed altri apparati, è richiesto un elevato numero di porte GBE, e si è preferito
attestarle su apparati diversi dai Metro che svolgono in questo caso esclusivamente funzioni di Core Switching e non
di accesso.
I DSLAM IP sono colocati con i nodi Feeder/Remote Feeder o collegati a questi tramite anelli WDM o NG-SDH (con
supporto Ethernet su SDH). Le interfacce tra i nodi Feeder/Remote Feeder ed i DSLAM IP sono di tipo GE ad 1 Gbit/s
o 1 VC4 (circa 150 Mbit/s) o di tipo FE. Fra il DSLAM IP ed il Feeder/Remote Feeder di attestazione, inoltre, possono
essere interposti degli switch di aggregazione. La rete OPM è una rete esclusivamente Metro-Regionale e non ha
estensione nazionale come ATM, per cui non è ad oggi realizzabile un collegamento (nel caso specifico una VLAN di
accesso) tra OPM diverse. I clienti residenziali SOHO e Business, si attestano alla rete OPM tramite DSLAM IP.
Supporto alla qualità del servizio
La rete OPM trasporta traffico generato da applicazioni tra loro molto diverse, in particolare:
• navigazione internet da DSLAM IP;
• Video diffusivo (multicast) IPTV;
• Video “On Demand” (unicast);
• Traffico da rete UMTS-HSDPA;
• Servizi di connessione dati per clientela SOHO e Business con accesso da DSLAM IP;
• Servizi di connessione dati per clientela Business con accesso GbE;
• Traffico Voce;
• Servizi Wholesale.
Tali servizi sono tra loro estremamente diversi per quanto riguarda i requisiti di trasporto:
• Ampiezza di banda;
• Variazioni del tempo di latenza tra i vari pacchetti (jitter);
• Perdita media di pacchetti (Packet loss).
Allo scopo di garantire requisiti di trasporto soddisfacenti per i diversi servizi, si adottano due principali strategie:
• continuo monitoraggio della quantità di traffico che attraversa ciascun link della rete OPM allo scopo di effettuare i
necessari ampliamenti di rete prima che si verifichino condizioni di congestione;
• trattamento differenziato del traffico appartenente ai diversi servizi con diversi valori di priorità di forwarding
all’interno di tutti gli apparati della rete OPM.
Il monitoraggio continuo del grado di occupazione di tutti i collegamenti della rete OPM garantisce che le situazioni di
congestione in rete si possano verificare con una probabilità estremamente ridotta. Qualora questa eventualità debba
verificarsi, il trattamento differenziato del traffico assicura che i servizi più pregiati non risentano della situazione di
congestione e che gli apparati provvedano a scartare esclusivamente traffico di più bassa priorità. Allo scopo di
proteggere in caso di situazioni di congestione il traffico pregiato, è necessario che gli apparati siano in grado di
classificare il traffico, ossia distinguere i vari flussi in base ai servizi trasportati, e decidere di conseguenza a quali di
questi dare una maggiore priorità di inoltro e per quali procedere con lo scarto in caso di congestione di un link. Sulle
reti in tecnologia Ethernet il traffico è classificato in base al valore dei 3 bit del campo user priority (IEEE 802.1p), del
campo Tag Control Information (IEEE 802.1Q) di seguito definiti con il nome di COS (Class Of Service). Una possibile
strategia di classificazione del traffico è quella di assegnare ai servizi trasportati valori di COS crescente al crescere
dell’importanza del traffico. Una volta assegnato il relativo COS ai diversi tipi di flussi dati in transito, è necessario che
gli apparati applichino sulle interfacce di rete le necessarie politiche di gestione del traffico.
In particolare nella rete OPM la qualità del servizio è gestita a livello Ethernet attraverso il trattamento differenziato del
traffico appartenente ai diversi servizi in base ai differenti valori di priorità, utilizzati per le politiche di scheduling
(utilizzando code priority e WRR) e di scarto proattivo dei pacchetti (utilizzando WRED) in caso di congestione.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
E’ in corso di analisi un’evoluzione del trattamento della QoS ai bordi della rete OPM, tramite inserimento di nuovo
hardware, al fine di fornire accessi Business da DSLAM IP, con le medesime caratteristiche dei corrispondenti accessi
forniti sui DSLAM ATM.
Dimensionamento risorse
Le consistenze delle risorse delle reti di trasporto OPM sono:
• 60 nodi Metro (Switch Cisco 7609);
• 71 nodi Feeder (Switch Cisco 7609);
• 205 nodi Remote Feeder (Switch Cisco 7609).
Gli apparati della rete OPM sono distribuiti sul territorio nazionale secondo la seguente tabella.
Centrale Metro
numero
Metro
Alessandria Centro
Ancona La
Montagnola
Bari Dogali
Bergamo
Campagnola
Bologna Pallone
Bolzano Bergamo
Brescia Kennedy
Cagliari CEP
Catania Ala
Catanzaro M.dei
Coeli
Como Dante
Firenze Bruni
Genova Lagaccio
5.1.1.1
2
numero
numero
R/Feede
Feeder
r
3
1
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
2
3
2
2
2
2
2
1
2
2
Milano Bersaglio
Modena Centro
Napoli Tupputi
Nola SGT
Padova Stanga
8
Palermo Regione
5
Perugia TSU
0
Pescara Centro
4
Pisa La Figuretta
4
Rimini
1
Roma Inviolatella
6
Savona Letimbro
15
Taranto Tamburi
Torino Lancia
8
Trieste S.Maurizio
0
Venezia via Torino
9
Verona San Michele
0
totale
Distribuzione apparati reti OPM
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
60
7
4
3
2
2
2
1
1
3
1
8
1
2
4
3
2
1
71
16
6
8
16
6
6
3
4
7
9
30
2
5
9
4
7
6
205
PRESTAZIONI
Tabella 3 – Rete Dorsale – Livelli 1 e 2
Risorse di rete di proprietà
Servizi/risorse acquisiti da Terzi
Protocolli trasmissivi utilizzati
Topologia rete
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Risposta del Fornitore
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A1.
Maggiori
dettagli
sulle
risorse di livello 1 sono
riportate nel par. 5.1.1
sezione A2.B1 “Tecnologie
e architetture trasmissive
utilizzate nei rispettivi livelli
gerarchici
della
rete”,
mentre sulle risorse di
livello 2 nel par. 5.1.1
sezione
A4
“Rete
di
trasporto FR”, sezione A5
“Rete di trasporto ATM”,
sezione
A6
“Reti
di
trasporto OPM”.
Nella Rete Dorsale – Livelli
1 e 2 Telecom Italia utilizza
esclusivamente Risorse di
rete Proprie.
ATM/FrameRelay/PDH/DW
DM/SDH/POS/GigaBitEther
net
Vedi par. 5.1.1 sezioni
A1.B5, A2.B1, A4, A5, A6.
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Note
Nel par. 5.1.1 sezione A1.B5 è
riportata la topologia dei collegamenti
tra i nodi di commutazione, mentre
nella sezione A2.B1 è riportata la
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Tabella 3 – Rete Dorsale – Livelli 1 e 2
Risposta del Fornitore
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Note
topologia del livello 1.
Nel par. 5.1.1 sezioni A4, A5, A6 è
riportata la topologia delle reti
ATM/FR e delle reti OPM.
Dimensionamento link di dorsale
Vedi par. 5.1.1.1 sezione
A2
Funzioni di gestione della Rete
Vedi par. 5.1.1.1 sezioni A3
e A8.
Nel par. 5.1.1.1 sezione A3 sono
descritte le funzioni di gestione della
Rete di livello 1 e di livello 2 ATM/FR.
Le funzioni di gestione del livello 2
OPM sono descritte nel par. 5.1.1.1
sezione A8.
Modelling della rete e Provisioning
Vedi par. 5.1.1.1 sezioni A4
e A8.
I sistemi per il Modelling della rete e
Provisioning sono descritti nel par.
5.1.1.1 sezione A4. Si rimanda anche
al par. 5.1.1.1 sezione A8 in quanto
tali sistemi sono fortemente integrati,
nella piattaforma NG-OSS, con i
sistemi utilizzati per la rete IP.
A1) Risorse di rete di proprietà
La rete Dorsale per i servizi IP utilizza, come risorse di livello 1, quelle della rete di Trasporto descritta nel par. 5.1.1.
LIVELLO 1
• 65 sedi geografiche complessive della Rete Nazionale (PDH magliata, SDH Arianna, Phoenix) in cui sono
distribuite 116 sedi nodali;
• 11.584 nodi che comprendono i nodi della rete Regionale PDH e SDH;
• 211 sistemi ad anello/punto-punto della rete XWDM Long Distance/Regionale.
LIVELLO 2
1) ATM/FR
Le Risorse di rete Proprie sono costituite da:
• 137 Pop;
• 2.017 nodi BPX, AXIS/MGX, IGX, MGX
Per la distribuzione delle diverse tipologie di nodi nei tre Domini (Vecchio, Nuovo, PNNI) che costituiscono la rete
dorsale di livello 2 ATM si faccia riferimento a quanto riportato nel par. 5.1.1 sezione A5 “Rete di Trasporto ATM”.
2) Reti di Trasporto OPM
Le Risorse di rete Proprie sono costituite da:
• 60 nodi Metro (Switch Cisco 7609);
• 71 nodi Feeder (Switch Cisco 7609);
• 205 nodi Remote Feeder (Switch Cisco 7609).
A2) Dimensionamento link di dorsale
La rete Dorsale per i servizi IP utilizza, come risorse di livello 1, quelle della rete di Trasporto descritta nel par. 5.1.1.
La rete di Dorsale per i servizi IP utilizza come risorse di livello 2 le reti ATM/FR di Telecom Italia e le reti OPM
descritte nel paragrafo 5.1.1. Il numero, la tipologia e la consistenza in termini chilometrici dei link è descritta nel par.
5.1.1. Si riporta di seguito il dimensionamento dei link di dorsale per le reti di livello 1 e 2.
LIVELLO 1
• Capacità trasmissiva complessiva disponibile pari a circa 20 Terabit/s per la componente xWDM;
• Km equivalenti:
o
Rame: 5.594.193;
o
Fibra ottica: 3.938.126;
o
Canali ottici su sistemi DWDM: 956.381.
LIVELLO 2
1) ATM
I link sono: 264 link a 2 Mbps, 425 a 34 Mbps, 3.652 a 155 Mbps, 1.738 a 622 Mbps e 167 a 2,5 Gbps. Per il dettaglio
dei collegamenti dei diversi domini si rimanda al par. 5.1.1 sezione A5 “Rete di trasporto ATM”.
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2) Reti OPM
La banda internodale disponibile (Remote Feeder-Feeder e Feeder-Metro) risulta pari a 1.838 Gbit/s.
A3) Funzioni di gestione della Rete
Nel seguito si descrivono le funzioni di gestione del livello 1 e del livello 2 ATM/FR; le funzioni di gestione del livello 2
OPM sono descritte nel par. 5.1.1.1 sezione A8. In particolare, per quanto riguarda il livello 2 ATM/FR, è riportata la
rete di gestione e l’Element Manager CWM. I sistemi di Surveillance, Fault Management sono descritti nel par. 5.1.1.1
sezione A8, in quanto fortemente integrati, nella piattaforma NG-OSS, con i sistemi utilizzati per la rete IP.
Livello 1
L’architettura dei sistemi di gestione e controllo della rete di trasporto realizzata da Telecom Italia è di tipo
“multivendor”, ossia risulta possibile controllare l’intera rete costituita da apparati di diversi fornitori attraverso un unico
sistema di gestione. In particolare l’architettura dei sistemi di gestione utilizzati per il controllo del corretto
funzionamento della rete (supervisione allarmi, diagnosi dei guasti, controllo della qualità trasmissiva, trend analisys,
etc…) e per tutte le attività di configurazione (dei collegamenti e dei servizi offerti) è costituita da due livelli principali di
gestione:
• il livello Network Management, costituito da un unico sistema (SGSDH, piattaforma proprietaria sviluppata dalle
Software Factory di Telecom Italia) che, attraverso le sue componenti principali (NM, GTW, SQ e WEBUI) offre
tutte le funzionalità di gestione centralizzata e controllo di rete ed è collegato ai sistemi Element Manager
attraverso interfacce di comunicazione Q3, Corba e SNMP (in conformità agli standard internazionali);
• il livello Element Management, costituito da più sistemi (EM di diversi fornitori) che offrono tutte le funzionalità di
gestione degli apparati di rete (Network Element) di propria competenza e comunicano direttamente con essi
attraverso un’interfaccia di gestione proprietaria.
Pertanto attraverso l’unico sistema di gestione di rete SGSDH è possibile controllare tutta la rete di trasporto in
esercizio in tecnologia SDH e WDM.
Sistemi di livello superiore
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
DB di rete
progettazione e realizzazione della
rete e dei servizi
gestione delle squadre di lavoro
gestione dei guasti
gestione delle richieste dei clienti
PC
Componente GTW
Componente SQ
Work Station client SGSDH-NM
SGSDH
Internet
Componente WEBUI
Componente NM
Network Management
Layer
Data Communication Network
Work Station client EM
EM
EM
EM
Element Management Layer
Data Communication Network
Network Element Layer
SDH
Vendor A
WDM
SDH
Vendor B
SDH
WDM
Vendor C
Rete di Trasporto
Architettura dei sistemi di gestione della rete di trasporto
L’attuale organizzazione dei centri di gestione della rete di trasporto prevede:
• Centri di provisioning, dislocati nelle sedi di Roma, Genova, Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e
Gallipoli, responsabili dello sviluppo della piattaforma nazionale e regionale;
• un centro di esercizio e manutenzione nazionale, responsabile del controllo della rete nazionale e del supporto ai
centri regionali;
• 4 centri di supervisione e controllo regionali, uno per ogni regione, responsabili ciascuno della supervisione e
controllo della propria rete regionale.
Presso le sedi regionali sono installati gli Element Manager (EM) che gestiscono gli apparati presenti nella regione di
competenza. Tali centri sono inoltre dotati di postazioni operatore di SGSDH, configurate in modo da consentire la
gestione ed il controllo della sola rete regionale di competenza. Tutti i sistemi e tutte le postazioni operatore installate
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nei vari centri sono collegati tra loro attraverso una rete di comunicazione di dati costituita da router denominata Data
Communication Network – DCN.
C e n tro d i g e s tio n e n a zio n a le
NM
EM
LAN
C e n tro d i g e s tio n e R e g io n a le
NM
EM
DC
N
LAN
C e n tro d i g e s tio n e R e g io n a le
NM
EM
LAN
DCN
DCN
R ete di T rasporto
Organizzazione dei centri di gestione
Le funzionalità principali offerte dal sistema di Element Management sono:
• configurazione di dettaglio di tutte le componenti (singole schede, porte, sincronismi, DCC, impostazione
dell’indirizzo OSI per la comunicazione, SW download per il controllo delle singole schede, impostazioni di alcuni
schemi di protezione di scheda e di parti comuni quali alimentazioni, matrici…..) di tutti gli apparati gestiti SDH e
WDM;
• raccolta dei dati di qualità sulle singole interfacce;
• analisi di dettaglio dei guasti. Un EM raccoglie tutti gli allarmi che provengono dagli apparati ed è quindi possibile
effettuare una diagnosi di dettaglio di tutti i guasti che possono interessare un apparato.
Le funzionalità principali offerte dal sistema SGSDH sono:
• componente NM:
o
Network Inventory: il sistema contiene una descrizione completa di tutti i collegamenti realizzati tra gli
apparati che compongono la rete, i path realizzati, i servizi venduti con l’indicazione del Cliente e dei
codici commerciali;
o
Path Provisioning: configurazione della rete in termini di realizzazione dei path (agendo da una singola
postazione operatore di NM è possibile configurare un qualunque path nella rete);
o
Network Operation: configurazioni degli schemi di protezione dei collegamenti (MSP, MS-SPRing,
SNCP, OSNCP…..);
o
Alarm Monitoring: strumenti evoluti di correlazione allarmi che consentono di identificare i circuiti affetti
da allarmi o in disservizio a causa di un guasto nella rete e di individuare il guasto principale nel caso in
cui ci siano più allarmi nella rete indotti da un guasto primario.
• componente WEBUI
o
offre un subset di funzionalità della componente NM su interfaccia web;
• componente GTW
o
consente, mediante colloquio con UNICA-T via TIBCO, la gestione degli OO.LL. relativi al provisioning
delle risorse di rete;
• componente SQ
o
offre funzionalità di Performance Management, consentendo l’attivazione delle misure di qualità sui
collegamenti realizzati, la raccolta dei dati di qualità calcolati dagli apparati (in termini di secondi affetti
da errore...) e la relativa correlazione ai collegamenti ed ai servizi offerti. Sono disponibili, inoltre, report
che documentino la qualità offerta ai clienti.
Livello 2 ATM/FR
Rete di gestione
La rete di gestione della rete di livello 2, descritta nella figura successiva, deve garantire al Centro di Gestione
Nazionale, collocato presso l’IP.COM di Roma, la raggiungibilità (e quindi la gestione) della rete ATM/FR. Essa è
basata su router interconnessi da circuiti virtuali ATM/FR o circuiti fisici CDN. I circuiti virtuali ATM/FR sono instaurati
sulla stessa rete gestita. A questa struttura si affianca una rete di back up realizzata da connessioni ISDN.
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Centro di gestione
nazionale presso
IP.COM di Roma
CWM/SCM
Stazioni di gestione
presso Centri Regionali (10)
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Rete di gestione: rete IP su ATM/FR o
CDN con back-up ISDN
Router
LAN
Router
LAN
Router
.
.
.
LAN
Router
CDN
CDN
Interfacce Ethernet
Rete gestita: PAN/ATMosfera
Nodi ATM/FR
CDN
Architettura della rete di gestione della rete di livello 2
La rete di gestione è realizzata completamente “fuori banda” in quanto consente di raggiungere i nodi della rete
gestita attraverso le interfacce Ethernet delle schede di controllo dei nodi della rete ATM (di seguito denominata
anche ATMosfera). In particolare, considerando gli apparati che costituiscono la rete ATMosfera, sui nodi BPX,
MGX/AXIS, MGX8850, 8250, 8830, 8950 le interfacce Ethernet delle schede di controllo ( sia active che stand-by)
sono connesse al router di gestione presente in centrale (attraverso hub). Il Centro di Gestione Nazionale ha il
controllo e la supervisione dell’intera rete gestita, nonché la prerogativa esclusiva di effettuare tutte le funzioni di
gestione in modo centralizzato. Inoltre tutte le informazioni disponibili o le operazioni effettuabili a livello di Centri
Regionali presenti all’interno della funzione Network Services della Funzione Rete di Telecom Italia sono
evidentemente anche possibili a livello del IP.COM.
A livello dei centri regionali sono rese disponibili un insieme di funzioni adeguato in termini di visibilità di eventi,
allarmi, statistiche, sotto il controllo del Centro Nazionale, tramite postazioni di operatore con a bordo client in grado di
colloquiare con server presenti nel Centro di Gestione Nazionale. Al fine di consentire la raggiungibilità dei nodi di rete
anche in condizioni di forti criticità e fault, è stata realizzata una remotizzazione della Control Port (porta seriale) di
ciascun apparato gestito presso il centro di supervisione; con tale modalità si ottiene una priorità massima di accesso
sulla macchina in caso di fault.
Element Manager CWM
CWM rappresenta l’Element Manager degli apparati ATM Cisco (famiglia IGX, BPX, AXIS, MGX). Data la vastità della
rete, la medesima è gestita per domini ed in ogni dominio sono presenti 4 istanze dell’applicativo CWM per tipologia di
funzione svolta: provisioning, fault e statistiche; un’istanza ha poi funzionalità di back-up delle 3 precedenti. All’interno
di ogni dominio l’hardware e la versione di applicativo CWM sono legati a numerosità apparati/connessioni e
tipologia/versione di apparato. Come descritto nel par. 5.1.1.1 sezione A8, il sistema è fortemente integrato con la
componente NA Integrata di Surveillance e Fault Management.
A4) Modelling della rete e Provisioning
Nel seguito si riportano le procedure e gli strumenti utilizzati per il modelling della rete, inteso come capacity planning,
e per il provisioning. Il dettaglio delle specifiche azioni intraprese per il mantenimento del corretto dimensionamento
della rete, nel corso della convenzione, è riportato invece nel par. 7.4.
Le procedure e gli strumenti utilizzati per il capacity planning ed il provisioning della rete di dorsale di livello 1 e 2
utilizzata per il backbone IP rientrano nel complesso delle procedure utilizzate da Telecom Italia per mantenere un
corretto dimensionamento delle reti e per garantire l'evoluzione delle stesse in linea con le esigenze dei Clienti. Il
processo di costruzione della rete può essere riassunto nella figura seguente.
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INPUT
REALIZZAZIONE
PARTI INFRASTRUTTURALI
REALIZZAZIONE
PARTI DIMENSIONALI
ANNI
x+3 . . .
| x+1 | x
ANNO
x
FUNDAMENTAL PLANNING
PIANI DI
STRUTTURA
MISURE DI
TRAFFICO
INSTRADAMENTO
TRAFFICO E PREVISIONE
CIRCUITI
NETWORK PLANNING
NETWORK
CONSTRUCTION
NETWORK ANALYSIS
PREVISIONI
COMMERCIALI
CRITERI
INDIRIZZI
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
PROG. IDENT./PROG MAX
RETE
PIANIFICATA
NETWORK MONITORING
PROG. IDENT./PROG ESEC.
RETE IN
ESERCIZIO E IN
COSTRUZIONE
PROGETTAZIONE
ESECUTIVA
NORME
TECNICHE
REALIZZAZIONE
RICHIESTA
SERVIZIO
REALIZZAZIONE
ASSEGNAZIONE
Processo di costruzione della rete
A monte, nel processo di costruzione della rete, è collocata l’attività di Fundamental Planning, attraverso la quale
avviene l’identificazione dell'assetto ottimale della rete sul territorio, che soddisfa gli obiettivi di servizio e le iniziative
strategiche. In ambito Fundamental Planning, con strumenti automatici di simulazione, vengono definite le strutture
di riferimento della rete ed i criteri di utilizzo (Piani di Struttura). L’arco temporale preso in considerazione è
tipicamente di 3 anni.
Le decisioni sono frutto di confronti tecnici/economici sulle diverse alternative ipotizzabili a fronte delle necessità
circuitali derivanti dalle previsioni del traffico di fonia (nazionale e internazionale), tra nodi di altre reti (es. MSC-MSC),
flussi dati per CDN, flussi per altre reti (ATM), flussi per il collegamento di altre reti alla rete nazionale (es. MSC-BBN,
nodi altri operatori-BBN…). Esse devono determinare:
• le strutture di rete,
• il posizionamento e le funzionalità dei nodi,
• i criteri di instradamento e protezione per i diversi tipi di flussi,
al fine di costituire riferimento per le successive fasi di progettazione e costruzione della rete.
A seguito del processo di Fundamental Planning è collocata l’attività di Network Planning la quale, in coerenza con
le previsioni di mercato e con i riferimenti strutturali delineati dal Fundamental Planning, identifica le esigenze di
sviluppo della rete in termini quantitativi e temporali. L’attività di Network Planning è a sua volta composta di:
• Network Analysis;
• Project Identification (progetti di tipo infrastrutturali definiti puntualmente e progetti di tipo dimensionali definiti in
forma aggregata);
• Progettazione di massima.
Sulla base degli interventi di massima individuati dal Network Planning, viene in seguito definita la progettazione di
dettaglio di tali interventi e curata la realizzazione in coerenza con le norme tecniche di realizzazione. Tale attività
viene definita Network Construction ed è composta di:
• Network Analysis;
• Network Monitoring;
• Project Identification (progetti di tipo dimensionale allocati puntualmente);
• Progettazione esecutiva;
• Realizzazione/collaudo.
Le fasi di Network Analysis e Network Monitoring garantiscono il presidio del processo di costruzione della rete.
La Network Analysis è presente in due fasi, distinte per periodo temporale trattato:
• Medio/lungo periodo, in questa fase si effettua:
o
il controllo di “tenuta” della rete fisica e logica sulla base delle esigenze e delle disponibilità di rete, di
norma eseguito con modalità rolling (a frequenza tipicamente trimestrale e con visione a 12 mesi), in
coerenza con l’attività di Project Identification e il processo di budgeting;
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l’individuazione delle necessità di incremento/dismissione/riutilizzo delle infrastrutture in tempi sincroni
con la previsione di affluenza della domanda e con la costruzione della rete; la stima delle necessità di
crescita dimensionale in coerenza con i livelli obiettivo di servizio. Il processo di
progettazione/costruzione viene avviato in relazione alle tempistiche operative necessarie distinte per
tipologia di intervento.
Breve periodo, in questa fase si effettua:
o
la verifica dell’effettivo “consumo” degli impianti sulla base della domanda programmata/consolidata, di
norma eseguito con modalità rolling, in coerenza con le attività impiantistiche legate al consumo dei
materiali a magazzino o da movimentare;
o
l’individuazione puntuale, attraverso il confronto tra livelli di soglia e livelli di occupazione previsti a
breve termine, delle necessità d’incremento dimensionale della rete fisica e logica;
o
la segnalazione, per eccezione, delle criticità non risolvibili con gli adeguamenti dimensionali della rete.
o
•
Con il Network Monitoring si verifica “il consumo” della rete fisica e logica sulla base della domanda effettiva/espletata
(consistenze e livello di occupazione). Come strumento a supporto del processo di Network e Capacity Planning per
la rete dati, è presente DATIPLAN, blocco funzionale che si inserisce nella Nuova Piattaforma di Gestione Next
Generation – Operation Supporting System (NG-OSS), descritta nel par. 5.1.1.1 sezione A8 “Modalità di gestione
della rete”. DATIPLAN è un Sistema di supporto alla Network Analysis e alla Capacity Analysis della rete dati.
Le funzionalità principali del sistema sono:
• Reportistica per i vari domini della rete dati (ATM, ADSL, NAS, GBE, OPB, IP EDGE, OPM...) in termini di:
o
Consistenza/ Progettazione Validata;
o
Occupazione porte;
o
VLAN, VP ATM;
o
Banda statica, VC ATM;
o
Banda Dinamica;
• Pianificazione e definizione interventi infrastrutturali e dimensionali della rete ADSL;
• Simulazione spostamento clientela/compattamento della rete ADSL al fine di ottimizzare l’impegno delle risorse di
rete.
Di seguito si riporta la tabella 4 del capitolato tecnico compilata con i riferimenti della presente relazione tecnica che
rispondono alle richieste.
Tabella 4 – Trasporto IP
Topologia rete
Funzioni di routing IP nella dorsale
Tecnologie VPN IP
Modalità di gestione della rete
Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.)
Supporto al Multicast
Risposta del Fornitore
Note
Vedi Par. 5.1.1.1 sezione A5 Nel par. 5.1.1.1 sezione A5 è
e Par. 5.1.1.3 sezione A2.
descritto
il
backbone
nazionale IP, nel par. 5.1.1.3
sezione A2 il backbone
internazionale.
Vedi
paragrafo
5.1.1.1 Le funzioni di routing IP nella
sezione A6 e par. 5.1.1.3 dorsale sono descritte nel
sezione A2.
par. 5.1.1.1 sezione A6 per
quanto riguarda il backbone
nazionale e par. 5.1.1.3
sezione A2 per quanto
riguarda
quello
internazionale.
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A7.
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A8.
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A9.
Vedi par. 5.1.1.1 sezione
A10.
A5) Topologia Rete IP
La Rete IP di Telecom Italia è logicamente suddivisa nei backbone nazionale ed internazionale (questo ultimo
denominato Seabone), come riportato nella figura successiva.
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Architettura rete IP di Telecom Italia
La connettività ad Internet avviene mediante il Backbone SeaBone (Upstream Provider). La connettività verso le reti di
altri Internet Service Provider (ISP) avviene mediante peering diretti o peering pubblici realizzati presso uno dei punti
neutri di interconnessione italiani (NAP) presenti a Milano (MIX), a Roma (NAMEX), a Torino (TOPIX), a Firenze (TIX),
a Padova (VISX) ed a Bari (BIX). Nel seguito si descrive il backbone nazionale, mentre per il backbone Seabone si è
ritenuto più opportuno descriverlo nel par. 5.1.1.3 sezione A2. Il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia è
strutturato, da un punto di vista logico, in due Autonomous System, AS 3269 e AS 20959. Il secondo AS (denominato
Datacom) è stato costituito nel 2001 per indirizzare le esigenze della clientela Executive, con particolare attenzione
alle MAN GBE ed ai servizi VPN-MPLS. Ad oggi tutte le nuove realizzazioni sono effettuate sull’AS 3269 (il cui livello
Core è denominato OPB: Optical Packet Backbone) che costituisce il backbone multiservizio per l’intera clientela
Executive, Business e Residenziale di Telecom Italia. Nel seguito si riporta la descrizione della rete del solo
Autonomous System 3269, rimandando all’allegato 5.1 appendice D “Rete dell’AS20959 (BackBone Executive)” per
un approfondimento tecnico sull’AS 20959 (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della
Relazione Tecnica come da risposta n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010).
A5.B1) Rete dell’AS 3269
L’AS 3269 sarà descritto inizialmente da un punto di vista logico, per poi procedere alla descrizione fisica (topologia,
dislocazione geografica dei Pop, architettura dei Pop…).
Descrizione logica
L’AS 3269 costituisce una delle due infrastrutture nazionali ed è collegato alle reti di altri Internet Service Provider
mediante peering diretti o pubblici. E’ costituito da due livelli logici: un livello interno di Core, indicato nel seguito come
OPB (Optical Packet Backbone) ed un livello più esterno che costituisce la corona di Edge. Nella figura seguente è
riportato lo schema logico del backbone.
Schema logico della struttura del backbone nazionale AS3269
Lo strato di core (OPB) è strutturato, a sua volta, su due livelli così caratterizzati:
• Inner Core: è distribuito su 4 POP ubicati in 4 differenti centrali. In ognuno dei 4 PoP sono presenti apparati con
diversa funzionalità di rete: funzionalità di Centro Stella realizzata tramite apparati in tecnologia Terarouter (Cisco
CRS-16 per la terminazione dei collegamenti verso l’outer core), funzionalità di transito realizzata tramite
Gigarouter (Cisco GSR per la concentrazione del livello Edge locale al POP), di peering Nazionale (GSR per
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•
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
l’interconnessione a livello pubblico/privato e, nei due PoP di Milano, di interconnessione con l’ Internazionale
(CRS su cui sono terminati i collegamenti verso Seabone). Il livello Inner core è realizzato con circuiti multipli POS
STM-64.
Outer core: strutturato su 28 POP e costituito da apparati in tecnologia Gigarouter/Terarouter per la funzionalità
di transito (concentrazione livello Edge locale al POP ed accesso al livello Core) e dai circuiti infrastrutturali verso
l’Inner Core (link STM-16/link STM-64 multipli sulla base del traffico sviluppato dal POP).
Outer core
Outer core
STM-16
Inner core
STM-64
Outer core
Outer core
Schema logico del livello core del backbone nazionale OPB
In generale il livello OPB ha un’architettura con doppio centro stella: le centrali di Outer Core sono collegate in dualhoming, in base alla loro localizzazione geografica, a Roma o Milano (POP di Centro Stella o Inner Core). Il dualhoming è stato ottenuto duplicando i nodi di Roma e Milano su centrali diverse ed ogni POP dell’Outer core è
collegato con due circuiti, uno per apparato, ai nodi con funzionalità di “Centro Stella”. La rete è progettata per essere
completamente ridondata in tutte le sue componenti ed è sempre immune a condizioni di singolo guasto
(gigarouter/terarouter completo, singola scheda, circuito trasmissivo, switch infrastutturale, etc…).
Il livello più esterno Edge è costituito dai router di accesso alla rete MPLS (PE), dai NAS per la raccolta Dial Up, oltre
che dagli apparati di raccolta degli altri servizi di accesso IP (BroadBand NAS, etc…). Gli apparati dell’Edge sono
collegati all’Outer core attraverso un’infrastruttura Lan (principalmente in GBE) ridondata, costituita da coppie di
switch (per garantire l'alta disponibilità) opportunamente dimensionati per non rappresentare un collo di bottiglia a
livello di banda. I vari PE sono attestati ognuno ad uno dei due switch attraverso due collegamenti in GBE connessi a
due interfacce distinte del singolo apparato PE. Gli apparati PE sono completamenti ridondati in termini di schede di
alimentazione, schede processore ed attestazione verso l'outer core.
Le varie sedi cliente sono collegate all’Edge attraverso una corona di raccolta che implementa le varie tecnologie di
accesso (xDSL, GBE, xWDM, Dial Up, Wi-Fi, etc…). I router dell’Edge permettono di creare un contesto di routing
dedicato per ogni VPN. In tal modo, in ciascuna tabella di routing, risiedono sia le informazioni di routing acquisite
dagli accessi della VPN del cliente (attraverso rotte statiche o routing EBGP) direttamente attestati all’apparato che
quelle apprese dal resto della VPN IP, realizzata sul backbone per la parte relativa alla VPN.
La segregazione del traffico è, inoltre, garantita dall’associazione di processi di forwarding separati per ogni contesto
di routing. L’attuale architettura di routing dell’infrastruttura OPB è basata sull’utilizzo dell’OSPF e del BGP come
protocolli di routing, permettendo di combinare i punti di forza dei due protocolli:
• la capacità di calcolare il percorso ottimo dell’OSPF;
• la capacità di gestire un elevato numero di route del BGP, assicurando una effettiva scalabilità della rete.
Si utilizza quindi l’OSPF per calcolare le internal route (ovvero garantire la raggiungibilità di tutti i nodi/router della
rete), ed il BGP per propagare gli annunci delle route delle reti dei clienti oltre a quelle apprese dai peering.
Di seguito è riportata una rappresentazione logica della rete IP di Telecom Italia con alcune delle principali tipologie di
accessi.
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DSLAM
TdR
TdR
PE/RA
Edge
Metro
F eeder
switch
ATM
switch
Rete di raccolta
AT M
Lo cal L oop
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
MAN GBE
OPB
PE/RA
Hot-Spot
TdR
nod o
xWDM
no do
xW DM
AP
Rete di raccolta
PE/RA
Access
Zone
Router
NAS
Client
Wi-Fi
AP
RTG/ISDN
SGU
Client
Dial Up
Schema logico della rete IP e delle principali tipologie di accesso
Descrizione fisica
In questa sezione, dopo un breve accenno alle tecnologie di apparati utilizzati nei PoP ed a quelle trasmissive
utilizzate per i collegamenti, si descrive la topologia della rete, si riporta la dislocazione in ambito nazionale dei PoP,
l’architettura dei PoP OPB sia dell’inner che dell’outer core, la modalità di interconnessione dei PoP di Edge con i PoP
OPB ed un accenno alle funzionalità di PE MPLS, contenute nei Pop di Edge ed all’architettura di Content Delivery
Network (CDN), che consente di erogare un servizio di distribuzione ed accelerazione di contenuti web classici e
multimediali in quanto tale architettura è fortemente integrata nel backbone IP. La topologia della rete OPB di Telecom
Italia può essere schematizzata come in figura:
Architettura POP
ATM
IP
IP
OTN
OTN
IP
Backbone
IP/MPLS
IP
BB NAS
IP
IP
OTN
OTN
OTN
Optical
Transport
Network
NB NAS
ATM
Concentrator
Media
Gateway
V
EDGE
Router
Cache
Server
Architettura POP OTN
traffico SDH
Bassa capcità
155 Mbit/s,
2,5Gbit/s e 10
Gbit/s
OTN
OTN
ODXC
DWDM
DXC
4/1
DWDM
OCh
and VC4
DWDM
OTN
OTN
IP/MPLS
DWDM
OPB
Sul lato sinistro della figura è riportato il livello OPB (Core), mentre a destra è schematizzato il livello di edge; inoltre la
parte inferiore del disegno mostra la struttura della rete di trasporto impiegata per l’implementazione della rete IP. Lo
strato OPB è basato su tecnologia Cisco CRS-1 e Cisco 12000 per i PoP di Inner Core e di Outer Core principali, per
un totale di circa 80 apparati Cisco 12000 e 26 apparati Cisco CRS-1. A partire dal 2007 Telecom Italia ha avviato un
processo di aggiornamento tecnologico, tutt’ora in corso, riguardante lo strato di Inner Core ed i principali Pop
dell’outer Core, che prevede l’introduzione di Terarouter in tecnologia Cisco.
Il livello di Edge è costituito da varie tecnologie in funzione dei servizi supportati. Per la Clientela Business/Top la rete
si basa sui router Cisco 10008, Juniper ERX1440, Juniper serie M (M10i, M20, M120 ed M320) tutti con funzionalità
Provider Edge/Router d’Accesso (PE/RA) e sui router installati precedentemente Cisco 7513. Per la clientela
Residenziale la rete si basa sui nuovi BB-NAS Cisco 10008, Juniper ERX1440 e Juniper E320 oltre ai precedenti
Cisco 6400 (BroadBand NAS della figura precedente) e sui Lucent APX (NarrowBand NAS della figura precedente).
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Del livello di Edge fanno parte anche gli apparati della Content Delivery Network (indicati nella figura precedente con
la dicitura Cache Server).
OPB (Livello Core)
I nodi del livello OPB (Core) sono 32, distribuiti sul territorio nazionale. Come accennato precedentemente, 28 nodi
costituiscono l’Outer Core cui si aggiungono due PoP a Roma e due a Milano, detti di Inner Core. Il livello OPB ha
un’architettura stellare, con i 28 PoP di Outer Core collegati in dual-homing, in base alla loro localizzazione
geografica, a Roma o Milano (PoP di Centro Stella o Inner Core). Il dual-homing è stato ottenuto duplicando i PoP di
Roma e Milano su centrali diverse; ogni PoP è quindi collegato con almeno due circuiti DWDM STM-64 (uno per
Gigarouter/Terarouter di Transito, come illustrato più avanti) ai due PoP di Roma o Milano (i circuiti sono attestati su
appositi terarouter Cisco CRS-1 detti di “Centro Stella)”. Il trasporto del traffico IP avviene in modalità POS (Packet
Over Sonet). Nella figura sottostante è riportata la topologia generale della rete OPB; il dettaglio dei nodi e dei relativi
collegamenti è riportato nella tabella.
PoP OPB
CO
BZ
BG
BS
MI
TS
VE
TO
AL
VR
MO
GE
BO
PD
RN
FI
SV
PI
AN
PG
PE
RM
BA
NL
NA
TA
CA
CZ
PA
2 POP centro stella
CT
POP Backbone principali
POP Backbone secondari
2 Collegamenti Trasmissivi
Alessandria
Ancona
Bari
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
Catania
Como
Catanzaro
Firenze
Genova
Modena
Napoli
Nola
Padova
Palermo
Perugia
Pescara
Pisa
Rimini
Savona
Taranto
Torino
Trieste
Venezia
Verona
Roma CTRL
Roma Inviolatella
Milano Bersaglio
Milano Malpaga
N°
Collegamenti
4
4
4
4
4
2
4
2
6
2
4
4
2
4
6
6
3
4
2
2
4
3
4
4
6
2
4
4
4
12
12
4
OPB livello di Core
Ad esclusione di Savona, collegata all’Inner Core mediante quattro link di DWDM a 2,5 Gbit/s, tutti gli altri POP sono
interconnessi verso l’Inner Core con circuiti trasmissivi DWDM a 10 Gbit/s. Infine, nei PoP con i maggiori interessi di
traffico, sono presenti link multipli DWDM 10 Gbps.
La situazione attuale è, quindi, la seguente:
• Connettività fra i PoP di Inner Core (RM e MI):
o
N. 41 collegamenti a 10 Gbit/s;
• Connettività fra i PoP di Outer Core:
o
N. 4 collegamenti a 2,5 Gbit/s (Savona);
o
N. 100 collegamenti a 10 Gbit/s.
Per quanto riguarda il dettaglio dell’architettura dei PoP del livello OPB si ha:
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Inner Core: è articolato, a tutti gli effetti, in 4 PoP indipendenti, come illustrato nella seguente figura. In ogni PoP sono
presenti Gigarouter con funzionalità di Transito e Terarouter con funzionalità di Centro Stella (su di essi sono terminati
i collegamenti verso i PoP dell’Outer Core) e terminazione di collegamenti Internazionali.
ITZ2
P2
Milano Bersaglio
2xGBE 10G
CS
STM-64
STM-64
STM-64
lnner
Core
Roma Sud
STM-64
STM-64
STM-64
STM-64
CS
CS
CS
CS
CS
Milano Malpaga
P1
CS
STM-64
CS
Roma Inviolatella
ITZ1
2xGBE 10G
ITZ 1
P2
P1
ITZ 2
OPB Inner Core
Outer core: dal punto di vista funzionale, tutti i PoP mostrano le stesse caratteristiche (Catalyst per le VLAN, elementi
di Edge, livello di Gigarouter/Terarouter, circuiti infrastrutturali verso l’Inner Core e relativa funzionalità di Transito).
Con l’introduzione della tecnologia Terarouter è stato rivisitato il design dei PoP Outer core unificando, di fatto,
l’architettura dei PoP denominati in passato come POP principali e secondari. L’architettura dei 28 POP dell’Outer
core (Alessandria, Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Catanzaro, Firenze,
Genova, Modena, Napoli, Nola, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Pisa, Rimini, Savona, Taranto, Torino, Trieste,
Venezia, Verona) si presenta come riportato nella figura successiva.
EDGE IBS
ATM
BB OPB
GE
NAS ADSL
Transito
Cat6509
CS
ATM
GBE
GE/FE
10GE
Edge
Executive
10GE
FE
ISDN
Stm
NAS
dial-up
TM
1A
E
eG
nota: per semplicità vengono mostrati 2 dei 4
link GE dei POP BBN CL4 verso OPB
STM-64
STM-64
CS
POP
Inner Core
POP BBN CL4
OPB –POP di Outer Core
L’architettura tipo di un POP Outer Core vede gli elementi di Edge (router del livello Edge, BroadBand e dial up NAS)
attestati su due VLAN di accesso, utilizzate in divisione di carico e completamente ridondate. In questi PoP, oltre alla
VLAN di accesso, è presente un livello di Transito realizzato con apparati Cisco Gigarouter o Cisco CRS-1 di recente
introduzione. I due Gigarouter/Terarouter sono poi collegati ai router di Centro Stella (CS) CRS-1 dell’Inner Core con
circuiti trasmissivi DWDM 10 Gbps (ad eccezione di Savona connessa a 2,5 Gbps). Per la realizzazione delle VLAN
nei PoP, sia dell’Inner Core che dell’Outer Core, si usano due Switch di livello 2 Cisco Catalyst 6509. Questi apparati
consentono la separazione dei flussi di traffico mediante la configurazione di LAN virtuali e rendono più scalabile
l’attestazione di nuovi router (livello di Edge: router, BroadBand NAS, NAS Dial-up).
Livello Edge
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Il livello di Edge si attesta al livello del Core di OPB della rete. Generalmente i PoP di Edge sono co-locati con il livello
di Core, in alcuni casi sono invece collegati con circuiti geografici (STMx/POS/GbE). La figura successiva
schematizza la modalità di connessione tra i due livelli (Core ed Edge).
OPB - Livello di Edge
Il livello di Edge è suddiviso in quattro sottoinsiemi:
• un primo sottoinsieme costituito dagli apparati che svolgono la funzione di raccolta degli accessi IP/MPLS (per i
servizi di accesso Internet e di VPN-IP per la clientela Business/Executive) denominati Router di
Accesso/Provider Edge MPLS (RA/PE);
• un secondo sottoinsieme costituito dagli apparati che svolgono la funzione dei raccolta degli accessi per i servizi
ADSL Residenziali (rete BB-NAS);
• un terzo sottoinsieme costituito dalla struttura di rete per la raccolta di accessi dial-up (rete NAS per accesso IP
commutato i cui dettagli sono riportati nel paragrafo relativo all’accesso)
• un quarto sottoinsieme costituito dalla rete CDN.
La rete di accesso IP/MPLS può essere suddivisa a sua volta in due sottogruppi in base alla tecnologia, ATM o
GigaBitEthernet (GBE), usata per la raccolta del traffico:
• Edge ATM/FR: è costituito da router che svolgono indistintamente funzionalità di accesso IP pubblico e VPN
MPLS (Cisco 10008 e GSR 12410, Juniper ERX1440). E’ inoltre presente una base di installato di apparati Cisco
7513 con funzionalità separate di IP pubblico e VPN MPLS.
• Edge GBE: è costituito dagli apparati Juniper serie M (M10i, M20, M120 ed M320).
Alcuni apparati Juniper ERX1440 svolgono inoltre la funzionalità LNS (L2TP Network Server) per i servizi dial-up.
Consistenze apparati di Edge
I router appartenenti al Dominio Amministrativo AS 3269 della Rete di Backbone OPB con la sola funzionalità IP
(Cisco 7513) sono 187, di cui 75 presso sedi d’accesso periferiche, attestate al Backbone attraverso la rete ATM, e
112 presso le 32 sedi di Backbone IP/MPLS. I router Cisco 7513 con la sola funzionalità MPLS sono 27. I router Cisco
con entrambe le funzionalità IP/MPLS sono i Cisco 10008, installati nei 32 PoP OPB con una consistenza di 222
apparati in esercizio ed i Cisco GSR 12410 la cui consistenza è di 6 apparati (2 a Roma, 2 a Milano e 2 a Napoli). Gli
apparati Juniper ERX 1440 sono 31 distribuiti sui seguenti 14 PoP.
Città sede di Pop ERX
BARI
NAPOLI
BOLOGNA
NOLA
BRESCIA
PALERMO
CATANIA
PADOVA
FIRENZE
ROMA
MILANO
TORINO
MODENA
VERONA
PoP Juniper ERX
Nella tabella seguente è riportato l’elenco delle 64 città sede dei 74 PoP del livello Edge IP/MPLS.
Alessandria
Ancona
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Città sede di Pop livello di Edge IP/MPLS
Foggia
Padova
Savona
Forlì
Palermo
Siena
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Arezzo
Bari
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
Catania
Catanzaro
Como
Cosenza
Cremona
Cuneo
Ferrara
Firenze
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Città sede di Pop livello di Edge IP/MPLS
Genova
Parma
Taranto
Pavia
Torino
Ivrea
L'Aquila
Perugia
Trento
La Spezia
Pescara
Treviso
Latina
Piacenza
Trieste
Lecce
Pisa
Udine
Livorno
Pistoia
Varese
Mantova
Pordenone
Venezia
Messina
Prato
Vercelli
Milano
Ravenna
Verona
Reggio Emilia
Vicenza
Modena
Monza
Rimini
Le città sottolineate
Napoli
Roma
sono sede di PoP
Salerno
Nola
OPB
Novara
Sassari
Lista delle città sede di PoP livello di Edge IP/MPLS
Gli apparati Cisco 10008 e Juniper ERX 1440 con funzionalità PE/RA, nei 32 Pop colocati in sedi di Pop OPB, sono
collegati ai Catalyst del BackBone OPB tramite collegamenti GigaEthernet ridondati; gli apparati Cisco 7513 sono
collegati con collegamenti Fast Ethernet ridondati. I router di Edge dei restanti 42 POP sono invece collegati in double
homing ai router di Transito del PoP OPB di competenza mediante connessioni ATM su interfacce a 155 Mbit/s. Il
criterio di ripartizione del traffico è effettuato bilanciando i flussi di pacchetti IP sui diversi percorsi da ogni router di
Edge ai due Router di Transito, sulla base dell’indirizzo di destinazione. Il collegamento tra router di Edge e router di
Transito tramite VLAN GigaBitEthernet garantisce che, nel caso di caduta di uno dei due router di Transito, sia
scambiata tutta la banda offerta/ricevuta dal router di Edge. Con riferimento all’Edge GBE, i router Juniper serie M
sono in totale distribuiti sul territorio nazionale secondo le tabelle sottostanti.
PoP OPB
M10i
Alessandria Centro
Ancona La
Montagnola
Bari Dogali
Bergamo
Campagnola
Bologna Pallone
Bolzano Bergamo
Brescia Kennedy
Cagliari CEP
Catania Ala
Catanzaro M.dei Coeli
Como Dante
Firenze Bruni
Genova Lagaccio
Milano Bersaglio
Milano Malpaga
Modena Centro
Napoli Tupputi
Nola SGT
Padova Stanga
Palermo Regione
Perugia TSU
Pescara Centro
Pisa La Figuretta
Rimini
Roma CTRL
Roma Inviolatella
Savona Letimbro
Taranto Tamburi
Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati
M120
M20
2
M320
2
2
2
1
1
1
1
4
1
2
2
1
2
2
1
1
1
2
2
3
4
1
2
2
2
2
1
1
1
1
5
5
1
1
Telecom Italia S.p.A. - (Antonio Cirillo)
2
2
4
3
1
1
2
1
1
2
4
5
1
1
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PoP OPB
Torino Lancia
Trieste S.Maurizio
Venezia via Torino
Verona San Michele
Totale complessivo
M10i
M120
1
9
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
M20
2
1
4
2
57
M320
4
1
2
2
42
PoP non OPB
M10i
M120
M20
Aosta Centro
1
Cuneo Centro
1
Latina Est
Lodi Centro
Milano Turro
2
Novara Risorgimento
1
Parma Ovest
1
1
Parma Po
1
1
Reggio Emilia
1
Siena Ricasoli
2
Totale complessivo
4
7
Consistenze dei router Juniper serie M
6
1
1
2
Architettura MPLS
L’architettura MPLS nella rete IP Telecom Italia è funzionalmente suddivisa in due livelli: un livello di Backbone ed un
livello di Edge. Su tutti router del livello OPB, sono presenti le così dette funzionalità P. Queste ultime,
congiuntamente con le funzionalità PE proprie degli apparati del livello di Edge, permettono lo sviluppo e la fornitura di
servizi VPN-IP MPLS. Tutti i router del livello OPB (Transiti e Centri Stella), grazie alle funzionalità P-MPLS, si
comportano da Label Switched Router (LSR) effettuando il forwarding del traffico IP in MPLS. In altre parole, tutto il
traffico uscente/entrante dai/nei router di Edge viene inoltrato nel livello OPB con incapsulamento di tipo MPLS.
Architettura MPLS
In figura:
• RT: apparato di transito con funzionalità P;
• PE: router di accesso con funzionalità PE;
• RC: router di Inner Core.
•
La rete IP di Telecom Italia è predisposta ad offrire servizi di trasporto delle VPN-IP MPLS; la rete funziona secondo la
consueta modalità IP per il normale traffico Internet ed utilizza gli LSPs (Label Switched Path) per il traffico VPN-IP. A
livello di Edge gli apparati di erogazione del servizio VPN-IP MPLS sono i router con funzionalità PE che hanno il
compito di generare le label MPLS necessarie al forwarding del traffico IP generato dai Clienti. In particolare, il
servizio VPN-IP MPLS si basa sull’impiego, oltre che del paradigma MPLS per il forwarding del traffico, del protocollo
MP i-BGP per il trasporto delle informazioni relative alle reti dei Clienti.
Rete Content Delivery Network (CDN)
La piattaforma di Content Delivery Network (CDN) su rete Pubblica è stata realizzata e sviluppata da Telecom Italia
a partire dall’anno 2002, con l’obiettivo di disporre di un’infrastruttura tecnologica geograficamente distribuita, a
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supporto dello sviluppo dei servizi di diffusione di contenuti multimediali (audio/video) via web. La CDN è
essenzialmente costituita da un insieme di Cache distribuite e gerarchicamente organizzate, tale da consentire
l’erogazione di contenuti da un unico punto centralizzato verso di esse in modalità unicast.
Tale infrastruttura è completata, dal punto di vista funzionale, da due (per ridondanza) Centri di Gestione per il
controllo e la configurazione degli apparati e dei servizi, e da un Centro Servizi (NOC, Network Operation Center),
dal quale viene controllata e regolamentata l’erogazione dei contenuti suddetti, secondo le necessità correlate ai
singoli eventi o servizi. La produzione e la gestione dei contenuti multimediali è affidata ad uno specifico gruppo
interno (VOC, Video Operation Center).
Descrizione delle infrastrutture
La piattaforma CDN è costituita da apparati Cisco sia in tecnologia ACNS (denominati CONTENT ENGINE, CE) sia nella
nuova tecnologia CDS (denominati STREAMING ENGINE, SE). Gli apparati in tecnologia CDS, di recente introduzione,
hanno la caratteristica principale di consentire la diffusione di contenuti live e VOD codificati in tecnologia Adobe
Flash, non possibile su quelli ACNS che invece supportano le codifiche Windows Media e Real.
I POP della piattaforma sono geograficamente distribuiti e organizzati gerarchicamente per permettere la diffusione
ottimale di contenuti multimediali ad un elevato numero di utilizzatori, anche contemporaneamente.
I principali servizi resi disponibili sono i seguenti:
• STREAMING ‘ON DEMAND’ – servizio di diffusione di contenuti audio/video in modalità ‘a richiesta’ da parte
dell’utilizzatore. I contenuti possono essere resi disponibili sia in modalità ‘pre-posizionata’ sia in modalità ‘proxy
caching’ (vedi più avanti);
• STREAMING ‘LIVE’ – servizio di diffusione di contenuti audio/video in modalità broadcast, diretta verso tutti i
potenziali fruitori contemporaneamente;
• FILE DOWNLOADING (SOFTWARE DISTRIBUTION) – servizio avente l’obiettivo di ottimizzare la distribuzione di file dati di
tipo generico, come ad esempio patch dei sistemi operativi, release software degli applicativi, antivirus, ….
La gestione degli apparati e la configurazione dei servizi avviene tramite un sistema centralizzato proprietario in
configurazione ridondata (active-stdby) dotato di interfaccia web, che permette il pieno controllo di tutti gli apparati e i
contenuti in rete. Ad esso si affianca il Cisco Global Site Selector (GSS) che opera funzionalmente come DNS
autoritativo per i domini di appartenenza (Fully Qualified domain Name - FQDN) dei contenuti che si vuole distribuire
attraverso la piattaforma CDN. La delega verso il GSS per i suddetti domini, è configurata su tutti i DNS del backbone
IP di Telecom Italia e garantisce l’ottimizzazione dei servizi di indirizzamento e re-indirizzamento delle richieste di
contenuti all’interno della rete. Il GSS infatti redirige, in modo immediato e trasparente per l’utente finale, le richieste di
contenuti dei suddetti FQDN, verso il CACHE giudicato ottimale secondo le regole ed i criteri impostati dal CDM (ad
es. verso la cache geograficamente più prossima).
L’associazione tra sede dell’utente richiedente e cache ottimale viene fatta dal GSS sulla base dell’indirizzo del DNS
utilizzato dal richiedente. L’accesso effettivo ai contenuti avviene mediante invocazione web di specifiche URL che il
CDM crea per ogni file di contenuto distribuito dalla CDN. Questo è materialmente reso possibile tramite la
realizzazione di PORTALI WEB opportunamente predisposti e accessibili da Internet.
Schema generale CDN
A6) Funzioni di routing nazionale
Come precedentemente descritto, il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia è strutturato, da un punto di
vista logico, in due Autonomous System, AS 3269 e AS 20959 (ex-DTC). Nella presente sezione si descrivono le
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funzioni di routing implementate su AS 3269 e AS 20959 che costituiscono l’infrastruttura nazionale di trasporto per lo
scambio del traffico IP all’interno della rete e da/verso Internet (Seabone). Questa seconda parte, essendo legata alla
fornitura dei servizi di connettività Internet, sarà dettagliata nel seguito nel paragrafo 5.1.1.3. Per quanto riguarda le
funzioni di routing nell’ambito del servizio di VPN-IP (routing MP i-BGP), si rimanda al paragrafo 7.3.
Architettura di routing dell’AS 3269
L’architettura di routing dell’AS 3269, nelle sue linee essenziali, prevede che:
• OSPF viene utilizzato per trasportare le informazioni di raggiungibilità dei router: punto-punto link di rete, LAN dei
POP, Loopback (Forwarding Plane);
• BGP viene utilizzato per trasportare le informazioni relative ai clienti (network, punto-punto, ecc.. ) (Control Plane).
Nel paradigma di riferimento ciascun nodo di Accesso/Edge si fa carico di annunciare le reti (network) dei clienti ad
esso attestati, avendo cura di impostare come BGP next-hop l’indirizzo della propria interfaccia di loopback. In questo
modo ogni altro router, per raggiungere una certa destinazione, deve inoltrare il traffico all’indirizzo del next-hop (il
router che ha originato l’annuncio). Quest’ultimo a sua volta istraderà il pacchetto verso il cliente finale. La
raggiungibilità delle interfacce di loopback dei nodi di Accesso è assicurata dal protocollo OSPF. L’interworking tra i
protocolli BGP ed OSPF è illustrato schematicamente nella figura seguente.
Interworking piano di controllo e di forwarding
In questo modo si utilizza OSPF per calcolare i percorsi che permettono di raggiungere gli apparati di rete (in
particolare le route verso le loopback) e BGP per propagare le informazioni dei clienti (viene impostato come nexthop la loopback dell’apparato di accesso). Tale soluzione combina i punti di forza dei due protocolli: la capacità di
calcolare il percorso ottimo di OSPF e la capacità di gestire con efficienza un elevato numero di route del BGP. Alcune
caratteristiche del BGP risultano inoltre vantaggiose per i seguenti aspetti:
• BGP presenta in generale una buona robustezza a fronte di variazioni di topologia della rete (indisponibilità dei
link dei clienti);
• BGP è stato progettato specificatamente per gestire un elevato numero di route ed assicura quindi un’elevata
scalabilità di rete a fronte dell’aumento dei clienti;
• Ove il cliente abbia necessità di routing dinamico, l’utilizzo di BGP consente un elevato controllo delle informazioni
scambiate, con impatti positivi sulla sicurezza della rete. Questa considerazione, oltre che nel caso ovvio di cliente
con AS pubblico, è applicabile a tutti i clienti assegnando un numero di AS privato.
• L’utilizzo degli attributi BGP (local preference, community, ecc. ) per la caratterizzazione e diffusione delle network
dei clienti consente l’adozione di politiche di routing (sia verso l’esterno che all’interno della rete) per un maggiore
controllo sui flussi di traffico;
• MP-BGP fornisce un essenziale supporto alla tecnologia di switching MPLS per la implementazione dei servizi
MPLS VPN IP e l’introduzione del Traffic Engineering.
Per quanto riguarda l’implementazione dell’OSPF nell’AS 3269 è stata creata una classica architettura gerarchica tra
aree OSPF; l’area 0 rappresenta l’area di backbone mentre le aree periferiche sono numerate in maniera tale da
individuare in modo univoco ciascun POP. Delle aree periferiche fanno parte tutte gli apparati di accesso (RA, PE
MPLS, BNAS ed i nodi di Transito verso il backbone). L’area 0 e le aree periferiche sono messe in comunicazione, a
livello OSPF, attraverso i nodi di transito con funzionalità di ABR (Area Border Router). Tali nodi appartengono
contemporaneamente sia all’area di backbone (area 0) che all’area periferica. Per aumentare ulteriormente la
scalabilità dell’architettura, è stata utilizzata una tipologia di area detta NSSA (Not So Stubby Area) che possiede dei
meccanismi di filtraggio per controllare l’iniezione degli annunci OSPF da e verso l’area periferica. In particolare,
l’unica informazione che deve necessariamente transitare tra le aree (a parte alcuni casi particolari per servizi di loadbalancing), è l’informazione per la raggiungibilità degli apparati (ovvero le network relative alle interfacce di loopback).
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Tutte le altre informazioni di routing propagate in area 0 sono filtrate dagli apparati con funzione di ABR: con questi
accorgimenti si è in grado di minimizzare la propagazione delle perturbazioni di routing in zone remote della rete.
Il deployment del protocollo BGP nell’AS 3269 è basato sul modello Route Reflector (RFC 1966) che consente di
evitare la maglia completa iBGP tra tutti i router all’interno dell’AS. Tutti i router iBGP (client) hanno una relazione
iBGP con un server, denominato route reflector (RR), che ha il compito di annunciare le route apprese da un
particolare client a tutti gli altri. La propagazione di un annuncio non è trasparente, ma avviene a seguito di un
processo decisionale che può filtrare e modificare gli attributi degli annunci. Attualmente l’architettura Route Reflector
è di tipo “flat” ed è basata su apparati Cisco 7206 NPE-G1: ciascun client BGP ha una sessione iBGP verso due degli
otto RR Cisco 7206 (tra loro in maglia iBGP completa).
Architettura di routing dell’AS20959
L’architettura di routing del BackBone Executive (AS20959 denominato BBE o ex-DTC) si basa sullo stesso
paradigma utilizzato per l’AS3269. Tuttavia sono presenti alcune differenze per quanto riguarda il protocollo IGP
impiegato per propagare la raggiungibilità delle network infrastrutturali.
L’architettura di routing nelle sue linee essenziali prevede che:
• IS-IS viene utilizzato per trasportare le informazioni di raggiungibilità dei router : link punto-punto di rete, LAN dei
POP, Loopback (Forwarding Plane);
• IBGP viene utilizzato per trasportare le informazioni relative ai clienti (network, punto-punto, ecc.. ) (Control
Plane).
In questo modo si utilizza IS-IS per calcolare i percorsi che permettono di raggiungere gli apparati di rete (in
particolare le route verso le loopback) e BGP per propagare le informazioni dei clienti (viene impostato come nexthop la loopback dell’apparato di accesso). Analogamente a quanto accade sul backbone OPB, la piattaforma Route
Reflector BGP IPv4 è strutturata su un livello di RR Server (Top level RR a Roma e Milano) responsabile della
distribuzione delle informazioni di raggiungibilità BGP verso gli apparti di accesso. Ciascuna coppia di RRS ha
funzione di server verso gli apparati (Accesso e MAN) afferenti all’area backbone:
• nodi Long Haul (LH);
• nodi Metro;
• nodi Feeder;
• apparati di accesso (PE, RA) attestati direttamente in LAN al POP di backbone.
L’architettura sopra descritta è stata definita sulla base dei seguenti requisiti:
• ampia capacità di supporto del previsto aumento delle route presenti nella Full Internet routing table (Internet +
route clienti);
• contenimento del ritardo di propagazione degli annunci BGP relativi alle network dei clienti.
A7) Tecnologie VPN IP
Telecom Italia utilizza diverse tecnologie per la realizzazione di VPN IP basate su:
• Rete di livello 1: i router delle sedi appartenenti alla VPN si collegano tramite CDN (Circuiti Diretti Numerici),
realizzati sulla Rete di Trasporto di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.1;
• Rete di livello 2: i router delle sedi appartenenti alla VPN si collegano tramite PVC ATM o Frame Relay realizzati
sulla dorsale di livello 2 di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.1 sez. A4 “Rete di trasporto Frame Realy” ed A5
“Rete di trasporto ATM”, oppure i router appartenenti alla VPN si collegano tramite VLAN realizzati sulla
infrastruttura GigabitEthernet delle reti metropolitane Ethernet di Telecom Italia, descritta nel par. 5.1.2.1 “Reti
metropolitane Ethernet”;
• Reti di livello 3 con meccanismi di tunneling:
o
tunnel L2TP: gli utenti remoti accedono in commutata alla rete IP di Telecom Italia e raggiungono la
sede principale, attestata alla rete IP, attraversando il backbone IP tramite tunnel L2TP.
o
tunnel GRE: i router delle sedi appartenenti alla VPN accedono con circuiti dedicati o xDSL alla rete IP
di Telecom Italia. Il traffico attraversa il backbone IP incapsulato in tunnel GRE.
• Rete di livello 3 con tunnel IPSec: le sedi appartenenti alla VPN accedono alla rete IP di Telecom Italia con circuiti
dedicati o con accessi xDSL/SDH/Ethernet. Il traffico attraversa il backbone IP in tunnel IPSec/AES con
crittografia 3DES. Il tunnel viene realizzato da router o firewall in tecnologia in grado di supportare l’IPSec
3DES/AES.
• Rete di livello 3 con tecnologia MPLS: i router delle sedi apparteneti alla VPN accedono alla rete IP di Telecom
Italia con connessioni dedicate (CDN) o xDSL/SDH/Ethernet; la connessione fisica/logica viene terminata su un
router PE (Provider Edge) MPLS della rete IP. I router PE si creano una tabella di routing (VRF: VPN Routing e
Forwarding) per ognuna delle VPN. Ogni tabella di routing contiene le sole destinazioni che un sito appartenente
alla VPN può raggiungere.
La rete IP di Telecom Italia è stata descritta nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia di rete”, la rete di accesso
xDSL/SDH sarà descritta nel par. 5.1.2. sezione A15 “Servizi di accesso dedicato xDSL/SDH”, mentre le reti
metropolitane GBE saranno descritte nell’apposito paragrafo 5.1.2.1.
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A8) Modalità di gestione della rete
Telecom Italia dispone di due Centri Servizi (MIB.COM a Milano ed IP.COM a Roma) deputati alle gestione della rete
IP, della rete di livello 2 PAN/ATMosfera, delle Reti Metropolitane GigabitEhernet. I sistemi utilizzati per i processi di
Assurance sono integrati nella piattaforma denominata NG-OSS (Next Generation –Operation Supporting System)
che gestisce, oltre i processi di Assurance, la raccolta delle misure di traffico, il calcolo dei Service Level Agreement,
la gestione dei reclami cliente, degli allarmi, il coordinamento della Forza Lavoro, la raccolta dei dati di traffico, la
gestione degli apparati di rete, il controllo del Network e Capacity Planning, il coordinamento e l’erogazione dei servizi
di Provisioning e Services Delivery. Da un punto di vista logico si può pertanto scomporre tale piattaforma nei seguenti
blocchi funzionali:
• Surveillance and Fault Management per i processi di Assurance.
• Performance and Traffic Management per la raccolta delle misure relative alla rete.
• SLA Management, per il calcolo dei Service Level Agreement.
• Trouble Ticketing & Work Force Management per la gestione dei reclami cliente, degli allarmi e della Forza
Lavoro.
• Provisioning and Delivery Management per l’erogazione dei servizi richiesti.
• Usage Collection per la raccolta dei dati di traffico.
• Domain Management per la gestione degli apparati di rete.
• Capacity Planning per la pianificazione degli interventi di rete.
Nel seguito, per ogni blocco funzionale, si riporta una macro descrizione; l’analisi di ogni blocco funzionale
componente sarà invece approfondita rispettivamente:
• In questa stessa sezione per Surveillance and Fault Management, con l’esclusione dei servizi IP per i Clienti finali
per i quali si rimanda al par 10.3;
• In questa stessa sezione per Performance and Traffic Management, con l’esclusione della componente VoIP e dei
servizi IP per i Clienti finali per i quali si rimanda al par 10.3;
• Nel par. 10.3.1 per lo SLA Management e per il Trouble Ticketing & Work Force Management;
• Nel cap. 5 par. 5.1.1.1 sezione A3 per il Domain Management della componente SDH/WDM ed ATM/Frame
Relay;
• Nel par. 10.3 per il Domain Management della componente VoIP ;
• Nel cap. 11 per il Provisioning and Delivery Management.
• Nel par. 9.1.1.1 per l’Usage Collection ;
• Nel cap. 5 par. 5.1.1.1 sezione A4 “Modelling della rete e Provisioning” per il blocco funzionale di Capacity
Planning.
Il blocco funzionale di Surveillance and Fault Management ha lo scopo di fornire uno strumento integrato di
monitoraggio attivo dello stato delle risorse di rete coinvolte nell’erogazione dei servizi offerti ai Clienti. Raccoglie
allarmi ed informazioni sullo stato delle risorse; processa tali informazioni mediante opportuni meccanismi di filtraggio
e correlazione, segnalando quindi gli allarmi significativi all’operatore su mappe grafiche e browser degli allarmi.
Tramite le stesse GUI, l’operatore ha inoltre la possibilità di verificare costantemente, ed in tempo reale, lo stato delle
risorse e di navigare l’insieme di tutti gli elementi di rete.
Il blocco funzionale di Performance and Traffic Management ha lo scopo di raccogliere dalla Rete le misure relative al
traffico di rete e alle performance di sistema degli apparati. E’ composto da più componenti descritte nel dettaglio in
seguito. Il blocco funzionale di SLA Management è costituito dal sistema, HP Service Quality Manager (SQM) e ha lo
scopo di automatizzare la definizione, il calcolo real time, il monitoring e la reportistica degli obiettivi di SLA. Fornisce
piena visibilità dello SLA sull’intera rete, sull’infrastruttura Information Tecnology (IT) e sui processi business real time;
consente a Telecom Italia di ottimizzare le operazioni in accordo ai canoni di qualità ed evidenzia il livello di eventuale
degrado del servizio in maniera rapida ed efficiente, prima che la qualità del servizio degradi in maniera grave e non in
linea con gli SLA. Il blocco funzionale di TroubleTicketing e Work Force Management è relativo ai processi di:
• Trouble Ticketing, dall’accettazione del reclamo o dall’emissione dell’allarme sulle piattaforme di rete, alla
diagnosi del guasto, al tracking del processo per il monitoraggio degli SLA pianificati;
• Work Force Management per la pianificazione e l’esecuzione degli interventi sulla rete di Telecom Italia.
Tutte le informazioni sui processi operativi sono conservate nella sezione di Data Warehouse e di reporting per il
calcolo e la pubblicazione dei KPI di controllo/performance dei processi operativi. Il blocco funzionale di Trouble
Ticketing è integrato con i sistemi di diagnosi e con i database di rete per l’individuazione logico/fisica del guasto.
Il blocco Domain Management rappresenta il layer di colloquio diretto con:
• gli apparati di rete IP, ATM/FR, Gigabit ETH, SDH, DWDM delle reti di trasporto e dei servizi verso i Clienti finali;
• i terminali Cliente;
• le componenti di rete e servizi del dominio di commutazione (tradizionale ed avanzato).
Gli elementi componenti tale blocco, sono spesso specializzati per tecnologia, per dominio, per vendor. Il blocco
funzionale di Provisioning e Delivery Management fornisce la funzionalità di modellizzazione, progettazione ed
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attivazione dei servizi in rete. L’offerta commerciale Telecom Italia, che ha il suo corrispettivo nel catalogo dei servizi
di rete, viene decomposta in ordinativi tecnici (secondo le politiche definite nel catalogo) che vengono attivati e
monitorati al fine di garantire il servizio nel suo insieme. Il blocco funzionale di Usage Collection supporta il processo
“end to end” che va dalla generazione della documentazione del traffico dagli Element Network fino alla valorizzazione
e quindi fatturazione dei clienti Telecom Italia. Esso è costituito da 3 layer funzionali:
• primo layer che ha il compito di raccolta delle informazioni dagli Element Network e di disaccoppiare la tecnologia
e l’infrastruttura di rete dai sistemi a valle;
• un layer di “processing” dei dati raccolti;
• una fase di “distribution” verso vari sistemi.
Il blocco è completato da sistemi trasversali per il monitoraggio del processo. Il blocco funzionale di Capacity planning
supporta il processo di analisi della rete e di progettazione degli interventi per l’ampliamento strutturale della stessa.
Nella tabella seguente si riportano i sistemi e/o le piattaforme che costituiscono, per ciascuna tipologia di rete (nelle
colonne), gli strumenti di gestione di ciascun blocco funzionale.
Strumenti di gestione per differenti tipologie di Rete
Surveillance and Fault Management
Il blocco funzionale di Surveillance and Fault Management, nell’ambito della piattaforma di gestione, svolge le
seguenti funzionalità:
• Raccolta, normalizzazione e memorizzazione degli allarmi;
• Supporto all'operatore per il trattamento degli allarmi.
Nel seguito si descrive la piattaforma Network Assurance (NA) integrata, appartenente a tale blocco.
Network Assurance integrata
La tipologia di eventi gestiti dalla piattaforma NA integrata dipende dalla particolarità del sistema periferico che li
genera ma la presentazione degli stessi eventi agli operatori avviene comunque in modo omogeneo ed uniforme
tramite l’interfaccia web ABAM (Active Browser Alarm Management). In questo modo l’operatore può gestire, dalla
stessa interfaccia, eventi di varia provenienza, ad esempio fault di rete, violazione di KPI, errori di autenticazione,
eventi inoltrati dal sistema fonia o dai sistemi per l’erogazione degli strem video-audio, fallimento di test ISDN,
attivazione di linee di backup, riempimento di file system, fault applicativi…
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Architettura NA integrata
Tutte le segnalazioni dei sistemi specifici (Networking, Fonia, VoIP, etc) sono dunque integrati, dal punto di vista della
console unica di gestione, in modo trasparente agli operatori. Il sistema gestisce i meccanismi di correlazione e
deduplicazione degli eventi, gestendone anche l’evoluzione degli stati. Le singole interfacce dei sistemi sottostanti alla
console unica sono consultabili in modalità sinergica alla consultazione degli eventi con automatismi di apertura
specifici, e sono comunque sempre veicolate dal portale unico di accesso. Il core della piattaforma è rappresentato
dal sistema INPAS (INtegrated Platform ASsurance). Il sistema integra i contributi provenienti dalle varie piattaforme
di dominio consentendo funzionalità integrate su allarmi di varia provenienza e correlazioni interdominio. Le
piattaforme di dominio si basano su Cisco Info Center (CIC) che mette a disposizione i seguenti strumenti base:
• Probe per la collezione degli eventi dagli Element Manager dei domini gestiti. Sono processi software passivi che
identificano e collezionano eventi di varia natura (trap SNMP, MIB ed eventi e dati non-SNMP);
• InfoServer (ObjectServer) che è il data repository e mette a disposizione i processi elaborativi principali per il
trattamento allarmi;
• Gateway per l'interazione ed il trasferimento dei dati verso altri db, server ed applicazioni esterne.
Gli allarmi sono storicizzati in un db (Alarm Inventory) ed il componente Web Alarm Viewer (WAV) eroga funzionalità
per l'analisi ed il reporting dei dati. Il correlatore mette a disposizione le funzionalità di correlazione degli eventi
memorizzati nell’Alarm Inventory con dati ed informazioni utili all'operatore per individuare le priorità degli interventi,
secondo criteri legati ai servizi offerti ed alle strategie/politiche definibili da operatore. È disponibile il modulo di
autorecovery per la risoluzione automatica di specifiche e riconosciute casistiche di fault. La piattaforma NA integrata
ha la capacità di sezionare la rete per un'analisi end-to-end del guasto, fornendo una lista dei servizi e/o dei Clienti
interessati, in modo da indirizzare le successive attività di manutenzione secondo strategie e politiche definibili da
operatore.
Performance and Traffic Management
Il blocco funzionale di Traffic Management esegue il monitoring del traffico in rete e colleziona statistiche per
l’occupazione della rete e delle performance fornendo informazioni per i processi di Capacity Planning, Monitoring e
Accounting dell’utilizzo delle risorse, Qualità ed Esercizio della Rete stessa. Nel seguito si descrivono le applicazioni
STM e SGSDH componente SQ, appartenenti a tale blocco funzionale.
STM
In ambito Traffic Management l'applicazione a supporto dei processi di Performance Monitoring Near Real Time in
ambito della rete dati (reti IP e reti ATM/FR) è STM (Suite Traffic Management), un applicativo di monitoraggio delle
risorse che permette di controllare efficacemente ed in modo integrato lo stato di funzionamento delle reti dati e dei
servizi offerti. L’architettura di sistema implementa la raccolta distribuita delle informazioni, mentre l’interfaccia web
permette la consultazione dei dati in modo rapido ed intuitivo.
La copertura funzionale di STM comprende:
• la collezione, validazione, normalizzazione dei dati di traffico grezzi collezionati dagli Element Manager o dagli
apparati stessi di rete;
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•
•
•
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il calcolo di indicatori di performance a valore aggiunto;
la correlazione dei dati attraverso integrazioni sui differenti orizzonti temporali;
la correlazione dei dati attraverso integrazioni tra componenti appartenenti a domini o layer di rete differenti, per
fornire nuovi indicatori che descrivano le performance di servizi complessi e di comunità di oggetti di rete che
vengono raggruppati ad esempio per criteri amministrativi o geografici.
Sulla base dei dati così prodotti, STM fornisce la possibilità di definire soglie per una gestione ad eventi dei problemi
di capacità riscontrati sulla rete. La presentazione agli utenti dei dati di traffico, degli indicatori di performance, delle
violazioni alle soglie, della struttura della rete per gli aspetti riguardanti le performance, viene fornita sia attraverso un
potente e flessibile meccanismo di reporting sia attraverso dei tool GUI che permettono una facile ed immediata
comprensione e navigazione attraverso i contenuti che vengono presentati.
STM mette a disposizione viste della rete personalizzabili, mediante raggruppamenti logici strutturabili secondo più
livelli, a partire dalle singole variabili prestazionali sotto osservazione. Rispetto a sistemi tradizionali che normalmente
offrono solo una vista istantanea della rete, fornisce anche la situazione della rete nel tempo: dati storici per giorno
(aggiornati in “near real-time”), mese e anno nonchè opportuna reportistica su vari intervalli temporali. Mediante
l’elaborazione dei dati prestazionali rilevati dagli apparati e dalle applicazioni vengono realizzati report per analizzare
in maggior dettaglio il funzionamento della rete, permettendo in questo modo di individuare degradi prestazionali a
fronte di “colli di bottiglia” e quindi prevenire malfunzionamenti, riallocare le risorse globalmente disponibili sulla base
delle necessità degli utenti.
STM è in grado di raccogliere dati di traffico e performance di qualsiasi elemento di rete e per qualsiasi tecnologia e
costruttore. Parallelamente alla raccolta di questi dati, STM è in grado di acquisire informazioni che descrivono sia le
caratteristiche delle risorse monitorate (l'identificativo, il tipo, funzionalità particolari, etc...) che le relazioni esistenti tra
le risorse stesse (contenimento, topologia). Le sue rappresentazioni permettono dalle visioni globali della realtà di
Rete, scendendo poi fino ai dettagli della singola interfaccia e del singolo istante di raccolta.
STM tramite i suoi meccanismi di controllo e confronto con soglie impostabili può tenere sotto controllo lo stato di
salute di centinaia di apparati, analizzando lo stato delle cpu, della memoria ed evidenziandone alterazioni tramite
colorazioni e meccanismi di drill-down. STM è in grado di diffondere in rete, con la massima flessibilità traffico
sintetico a simulazione di qualsiasi servizio per misurarne poi i parametri caratteristici quali il Packet Loss Rate, il
Jitter, il OWD e l’RTT.
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E’ possibile effettuare report definendo in maniera semplice ed immediata gli insiemi di apparati, di interfacce, di
informazioni di interesse, i periodi di interesse e le modalità di visualizzazione dei report tramite semplici navigazioni
sulle interfacce grafiche. Il sistema è poi accedibile da internet, con necessaria autenticazioni ed autorizzazione di
accesso.
SGSDH componente SQ
SGSDH componente SQ è il Sistema di Supervisione Qualità che ha il compito di collezionare ed elaborare i dati di
qualità relativi alle risorse della rete trasmissiva SDH e WDM, gestita in catena completa mediante Element Manager
proprietari e SGSDH Network Manager. Il sistema è un efficace strumento di supporto alle attività di trend analysis per
il calcolo della disponibilità e qualità dei flussi instradati sulla rete trasmissiva. Il sistema SGSDH componente SQ
consente all’utente di selezionare le risorse di rete (path, sezioni di rigenerazione e sezioni di multiplazione, circuiti
WDM, ecc.) e di richiedere l’attivazione delle misure di qualità nei punti di terminazione (TP) delle risorse stesse ed in
tutti i punti intermedi dei path (HPOM e LPOM) che supportano tale funzionalità. E’ inoltre possibile attivare
“campagne di misure” riguardanti uno specifico sottoinsieme di risorse, precedentemente definito dall’operatore.
Le misure possono riguardare il monitoraggio continuo delle prestazioni (misure a 24 ore) per la valutazione
dell'andamento della qualità della rete SDH oppure l'attivazione di misure "spot" (misure a 15 minuti) per eventuali
attività di indagine a scopo manutentivo (a seguito di degrado riscontrato, reclamo, ecc.). Conseguentemente
all’attivazione delle misure, il sistema raccoglie i dati di qualità ad intervalli periodici, tramite meccanismi di
trasferimento dei file attraverso l’interfaccia NM-EM.
I parametri di performance collezionati dal Sistema Qualità sono quelli definiti nelle Racc. ITU-T G.826 e G.784 e nella
Racc. ITU-T M2101.1: BBE, ES, SES, UAS. Per ciascuno dei parametri citati, il sistema gestisce un valore di soglia il
cui superamento viene segnalato all’operatore. Al sottosistema non sono richieste segnalazioni real-time di
superamento soglia, essendo ritenute queste ultime di specifica pertinenza di SGSDH-NM. I dati PM collezionati sono
immagazzinati in un log di Qualità al quale l’utente può accedere utilizzando delle specifiche funzioni di ricerca. I dati
possono essere visualizzati in forma tabellare oppure mediante istogrammi e possono essere salvati su supporto
magnetico. Tutte le funzionalità di reporting presenti sul sistema sono rese disponibili agli utenti attraverso interfaccia
WEB.
A9) Supporto alla QoS (Diffserv, Intserv, ecc.)
La rete IP di Telecom Italia implementa meccanismi per il trattamento differenziato del traffico IP ed MPLS in base al
valore del campo ToS/Exp impostato sui pacchetti all’Edge della rete. Il forwarding del traffico sul livello di Core è
realizzato in tecnologia MPLS che consente, dal punto di vista del trattamento QoS, di supportare la CoS
transparency. La dorsale di trasporto IP permette di realizzare servizi di trasporto differenziati basati sullo standard
DiffServ e permette di garantire classi di servizio caratterizzate da indici prestazionali differenti.
I meccanismi di trattamento differenziato del traffico sul livello backbone della rete IP di Telecom Italia per processare
le code nei router in maniera differenziata sono: il Modified Deficit Round Robin (MDRR) ed il Weighted Random Early
Detection (WRED). Gli algoritmi utilizzati a livello di edge, local loop per processare le code nei router in maniera
differenziata sono il CBWFQ con “Low Latency Queuing ” per il traffico Real-Time ed il Weighted Random Early
Detection per il congestion avoidance.
A10) Supporto al Multicast
La dorsale IP di Telecom Italia supporta il traffico multicast conformemente a quanto specificato nell’RFC 1112.
I protocolli utilizzati per la realizzazione del servizio multicast sono i seguenti:
• PIM v2 sui router del backbone per l'implementazione delle funzionalità di routing multicast;
• IGMP utilizzato dai client che aderiscono ad una sessione multicast;
• MSDP utilizzato per la sincronizzazione dei RP (Rendez-vous point).
Per ragioni di ridondanza, nella rete Telecom Italia è presente una coppia di router con funzionalità di RP. Gli apparati
eletti a svolgere tale funzionalità sono i router Cisco GSR di livello Core, colocati nei POP dell’Inner-Core a Roma e
Milano. Tali RP consentono di raccogliere le richieste di adesione a gruppi multicast da parte di sistemi riceventi e di
trasmissione da parte di sistemi sorgenti. La dorsale IP supporta anche il servizio IP Multicast per gruppo chiuso di
riceventi (Multicast VPN) secondo il modello “draft-rosen-vpn-mcast-06.txt” (disponibile sul sito www.ietf.org); per
ulteriori dettagli si rimanda al par. 7.4.
Di seguito si riporta la tabella 5 del Capitolato Tecnico con i parametri prestazionali della rete di trasporto IP.
Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni
Prestazioni
Massima latenza end-to-end al netto del tempo di
transito sul Local Loop [ms]
Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati
Punteggio
massimo
Sm
V
SM
0,6
20
20
35
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Tabella 5: Trasporto IP - Prestazioni
Prestazioni
Punteggio
massimo
Sm
V
SM
0,6
0,1
0,1
0,2
Massimo tasso di perdita dei pacchetti IP nella
dorsale [%]
5.1.1.2 RETE DI COMMUTAZIONE FONIA
Di seguito si riporta la tabella 6 compilata come richiesto dal Capitolato Tecnico. Gli Allegati citati nella tabella
seguente non conocorrono al limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3
Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010.
Tabella 6: Rete di commutazione fonia
Risposta del
Fornitore
Topologia rete fonia
Vedi par. 5.1.1
sezione A1
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con nodi di transito (ad esempio:
SGT) di altri Operatori nazionali
Note
7.824
flussi
2Mbit/s
con
operatori
a
43
Tale riga non viene compilata
coerentemente con la risposta n.ro
53 alle domande di chiarimento.
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con SGU dell’OD
N° di interconnessioni e dimensione dei flussi di
interconnessione con Operatori internazionali
Per maggiori dettagli sulla modalità di
interconnessione si rimanda alle
Offerte di Riferimento 2010 presenti
sul sito Telecom Italia servizi
Wholesale
(www.wholesaletelecomitalia.it);
per
un
approfondimento
sull’elenco
di
dettaglio degli operatori nazionali
interconnessi si rimanda all’allegato
5.1 appendice E “Lista degli
Operatori interconnessi”
10.300
flussi
a
2Mbit/s con 496
operatori.
Per maggiori dettagli sulla modalità di
interconnessione si rimanda alle
Offerte di Riferimento 2010 presenti
sul sito Telecom Italia servizi
Wholesale
(www.wholesaletelecomitalia.it);
per
un
approfondimento sull’elenco degli
operatori internazionali interconnessi
si rimanda all’allegato 5.1 appendice
E
“Lista
degli
Operatori
interconnessi”
5.1.1.3 SERVIZI DI CONNETTIVITÀ INTERNET
Di seguito si riporta la tabella 7 compilata così come richiesto nel Capitolato Tecnico.
Tabella 7 – Servizio di connettività Internet
Punteggio
Prestazioni
massimo
N° di NAP (Neutral Access Point)
0,5
italiani sui quali il Fornitore è attestato
Numero interconnessioni con altri ISP
0,25
nazionali
Banda di peering nazionale disponibile
0,5
(diretta e via NAP) [Gbps]
N° di interconnessioni con altri ISP
0,25
internazionali
Banda di peering internazionale
0,5
disponibile (diretta e via NAP) [Gbps]
Confidenziale - Tutti i Diritti Riservati
Sm
Risposta del
Fornitore
SM
2
6 (vedi sez. A1)
6
35
89 (vedi sez. A1)
50
2
157,3 (vedi sez. A1)
14
5
47 (vedi sez. A2)
10
1,5
1.574 (vedi sez. A2)
10
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Come già descritto, la rete IP di Telecom Italia è strutturata in due backbone, nazionale ed internazionale, come viene
rappresentato nella figura successiva. Per quanto concerne il backbone nazionale, a sua volta formato, dal punto di
vista logico, da due AS come descritto nel par. 5.1.1.1 sezione A5 “Topologia Rete IP”, nelle considerazioni seguenti
si fa riferimento al solo AS 3269 in quanto quello attualmente utilizzato per le nuove attivazioni. Il backbone nazionale,
è collegato al backbone internazionale (denominato Seabone) ed alle reti di altri Internet Service Provider mediante
peering diretti o peering pubblici.
Architettura rete IP di Telecom Italia
Nel seguito, nella sezione A1 “Peering con altri ISP”, si riportano il numero di NAP ai quali la rete IP di Telecom Italia è
attestata con la relativa banda, i peering privati con la relativa banda e le politiche di propagazione degli annunci
appresi dai peering. Nella seguente sezione A2 “Collegamenti internazionali” si descrive la componente internazionale
della rete IP di Telecom Italia Nella prima parte si descrive l’interconnessione tra il backbone nazionale e quello
internazionale, in termini di numerosità di collegamenti, banda, architettura dei Pop e politiche di routing implementate;
nella seconda parte si riporta la descrizione dettagliata del backbone internazionale (denominato Seabone).
A1) Peering con altri ISP
Nel seguito si fornisce il dettaglio delle connessioni del backbone IP di Telecom Italia ai peering pubblici, il dettaglio
delle relazioni di peering privati ed infine la modalità di instaurazione delle relazioni di peering e le politiche di
propagazione degli annunci appresi dai peering. Telecom Italia è connessa a 6 NAP e dispone di 9 relazioni di
peering privato; l’interconnessione ad eventuali ulteriori punti di interconnessione è continuamente valutata ed
eventualmente implementata al fine di incrementare sempre più la qualità del servizio offerto.
Peering pubblici
La rete IP di Telecom Italia è connessa ai NAP di Milano (MIX - Milan Internet eXchange) e Roma (NAMEX - Nautilus
Mediterranean eXchange), Torino (TOPIX - Torino Piemonte Internet Exchange), Padova (VSIX), Firenze (TIX Toscana Internet Exchange) e Bari (BIX – Bari Internet Exchange). Nel seguito si riporta il dettaglio delle
interconnessioni realizzate presso i NAP.
Interconnessione verso il NAP di Milano (MIX)
La rete IP di Telecom Italia dispone di due collegamenti a 10 Gbit/s in load balancing (per una banda aggregata di 20
Gbit/s) verso il NAP MIX di Milano, come riportato nella figura sottostante.
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OPB
AS 3269
M I Ma lpaga
OC-19 2
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MI B ers aglio
OC- 192
GW- MI-NAP5
GW -MI-NAP6
LAN MIX
Schema di connessione verso il MIX
Interconnessione verso il NAP di Roma (NAMEX)
La rete IP di Telecom Italia dispone di due collegamenti a 10 Gbit/s in load balancing (per una banda aggregata di 20
Gbit/s) verso il NAP NAMEX di Roma, come riportato nella figura sottostante.
OPB
AS 3269
RM Sud
R M In violatella
OC- 192
GW- RM- NAP2
OC- 192
GW -RM -NAP3
LAN NAM EX
Schema di connessione verso il Namex
Interconnessione verso i NAP di Torino (TOPIX), Padova (VSIX), Firenze (TIX) e Bari (BIX)
La rete IP di Telecom Italia dispone di:
• due collegamenti a 10 Gbps in load balancing (con banda aggregata di 20 Gbps) verso il TOPIX;
• due collegamenti a 1 Gbps verso il VSIX, di cui uno solo a traffico; l’altro collegamento è attivo come risorsa di
backup;
• un collegamento a 1 Gbps verso il BIX;
• due collegamenti a 155 Mbps in load balancing (con banda aggregata di 300 Mbps) verso il NAP TIX di Firenze.
Nei 6 peering pubblici Telecom Italia dispone di relazioni di peering con 83 ISP; nell’Allegato 5.1 appendice F
“Relazioni di peering pubblici in NAP italiani” (che concorre al limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da
risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010), è
riportato un approfondimento sull’elenco di tali ISP con il loro AS number ed i NAP nei quali sono attive tali relazioni.
Peering privati
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Nella tabella successiva sono riportate le attuali relazioni di peering privato.
Peering
Fastweb
Wind
Aruba
Vodafone Italia
Infracom
Netscalibur)
AS
AS12874
AS1267
AS31034
AS30722
(ex- AS3302
BT Italia/I.NET
COLT
Interoute
Eutelia
AS3313
AS8220
AS8928
AS15589
Capacità
4 x 10 Gbps
4 x 10 Gbps
2 x 2,5 Gbps
1 x 10 Gbps
2 x 1Gbps
Note
Peering Privato
Peering Privato
Peering Privato
Peering Privato
Peering Privato (locale al MIX)
Peering Privato (locale al MIX e
al NAMEX)
2 x 1 Gbps
Peering Privato (locale al MIX)
Peering Privato (locale al MIX e
1 x 10 Gbps + 1 x 2,5 Gbps
al NAMEX)
Peering
Privato
(locale
al
1 x 1 Gbps
NAMEX)
Peering privati sull’AS 3269
7 x 1 Gbps
Politiche di propagazione degli annunci
Il protocollo utilizzato per realizzare le relazioni di peering è il BGP versione 4. BGP è appositamente progettato per lo
scambio di informazioni di routing relative alla raggiungibilità delle destinazioni proprie di ciascun ISP, implementa vari
meccanismi atti ad evitare l’instaurarsi di loop, consente la segmentazione degli annunci su una molteplicità di
sessioni e permette di assegnare a ciascun annuncio una priorità qualora esistano più percorsi verso la stessa
destinazione.
Per le connessioni in BGP, si utilizzano le seguenti definizioni:
• AS-Peer: ISP che effettua una sessione BGP con la rete IP di Telecom Italia, utilizzando un accesso di natura
pubblica (NAP) oppure con condivisione dei costi (peering privato);
• AS-Cliente: Cliente che possiede un AS pubblico, con un proprio spazio di indirizzamento, ed utilizza un accesso
pagante alla rete IP di Telecom Italia (sul quale effettua una sessione BGP) sull’AS 3269.
Riguardo le relazioni di peering (AS-Peer), si distinguono quelle realizzate in punti di interconnessione pubblici
(peering pubblico presso NAP) o privati (peering privato su accesso diretto). In entrambi i casi viene instaurata una
sessione EBGP tra i router di ciascun peer. La rete IP di Telecom Italia è presente in sei punti di interconnessione
pubblici (MIX, NAMEX, TOPIX, TIX, VSIX e BIX) ed intrattiene varie relazioni private verso i principali peer, come
descritto nella sezione precedente.
Sulla rete IP di Telecom Italia sono implementate le seguenti politiche generali di interconnessione (peering):
• agli AS-Peer nazionali sono annunciate le reti aggregate della rete IP di Telecom italia e le reti degli AS-Clienti;
dagli AS-Peer sono accettate le reti aggregate proprie del peer (reti direttamente assegnate all'ISP dal RIPE) e le
reti dei suoi AS-Clienti (propri Clienti a pagamento);
• gli annunci appresi dagli AS-Peer (sia privati che pubblici) non sono propagati verso Seabone/Internet e verso gli
altri AS-Peer; in altri termini la rete IP di Telecom Italia non effettua transito a favore degli AS-Peer;
• gli annunci appresi dagli AS-Clienti sono propagati verso SeaBone/Internet e verso gli AS-peer; in altri termini, la
rete IP di Telecom Italia offre transito a favore dei propri Clienti (AS-Cliente).
A2) Collegamenti internazionali
Per quanto riguarda i collegamenti internazionali, il backbone nazionale della rete IP di Telecom Italia dispone di una
serie di collegamenti verso il backbone internazionale Seabone a Roma e Milano.
Nel seguito, nella prima parte, viene descritta l’interconnessione tra il backbone nazionale e quello internazionale
Seabone, in termini di topologia e velocità dei collegamenti, architettura dei Pop di interconnessione e politiche di
routing. Successivamente si descrive il backbone internazionale Seabone.
Interconnessione backbone nazionale – Seabone
Sul backbone nazionale sono attualmente attivi, verso il backbone internazionale, 32 link a 10 Gbit/s per un totale di
320 Gbit/s. La banda verso il backbone internazionale Seabone viene dimensionata in maniera tale da non avere un
carico, su ogni singolo circuito, superiore al 70%. Dal punto di vista del routing, sono stati diversificati gli annunci delle
reti dei Clienti della rete IP di Telecom Italia verso Seabone in base alla dislocazione geografica (Nord vs Sud) in
modo da ottenere il rientro del traffico da Internet ottimizzando le risorse del Backbone.
Per aumentare ulteriormente l’affidabilità per l’accesso ad Internet (oltre alla disponibilità di più circuiti sia a Milano che
a Roma), le rotte del Nord vengono anche annunciate a Roma, con una priorità più bassa e viceversa (le rotte del Sud
vengono anche annunciate a Milano con una priorità più bassa). In questo modo, in caso di indisponibilità di tutto il
POP Internet p.e. di Milano (il Pop di Milano è inoltre anche suddiviso in due Pop di Inner Core), tutto il traffico Internet
entrerebbe da Roma (e viceversa), impegnando le dorsali a 10 Gbit/s del Backbone dell’AS 3269.
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Le politiche di routing tra gli AS 3269, Seabone e AS-Peer (sia pubblici che privati) prevedono che se un AS-Cliente o
AS-Peer annuncia le proprie reti mediante più sessioni instaurate su collegamenti di diversa natura commerciale,
vengono impostate le priorità in rete in modo da preferire gli annunci provenienti dai collegamenti secondo la
seguente priorità (decrescente).
Alta priorità
Bassa priorità
Accesso alla rete IP di Telecom Italia come
Cliente
Peering privato
Peering pubblico
Internet (Seabone)
Lista priorità
La gerarchia indicata consente di sfruttare il collegamento più conveniente in quanto i peering vengono effettuati
proprio per dare delle vie dirette tra reti di operatori, senza impegnare i collegamenti internazionali (normalmente
utilizzati per tutto il traffico che non sia di peering, sia esso pubblico e privato). I collegamenti “sfavoriti” svolgono
comunque una funzione di backup nell’eventualità che il collegamento favorito (per esempio peering diretto con un
operatore) diventi indisponibile. Tipicamente un operatore che ha un peering diretto con la rete IP di Telecom Italia è
anche presente ai NAP. Ciò permette quindi di disporre di tre vie: il peering privato (via preferenziale), il peering
pubblico (seconda scelta) e la via attraverso Seabone e la Big Internet.
Seabone
Il backbone IP internazionale Seabone (AS6762) ha punti di presenza in Europa, Stati Uniti, Sud America, Asia e nel
bacino del Mediterraneo su cui sono attive interconnessioni con le reti dei maggiori operatori internazionali. Seabone,
oltre ad essere il backbone di transito verso la big Internet per la rete IP di Telecom Italia, fornisce connettività IP a
numerosi Internet Service Provider (ISP), Online Service Provider (OSP), Content Provider (CP), Content Delivery
Networks (CDN), Data Centers (DC) e società di telecomunicazioni che forniscono servizi IP. L’accesso è disponibile
con velocità fino a 40 Gbps.
La connettività alla rete è garantita con standard elevati di qualità attraverso connessioni dirette alle maggiori reti
Internazionali distribuite sul backbone a livello globale. I clienti possono acquistare accessi ad Internet ad alte
prestazioni senza overbooking per il trasporto del traffico da/verso Internet. Nel seguito, dopo una descrizione
dell’architettura di rete, si riporta la descrizione della banda disponibile ed i dettagli delle interconnessioni esistenti e
dei punti di presenza.
Architettura di rete
Seabone a livello mondiale è presente in 34 città: 19 in Europa (Amsterdam, Amburgo, Atene, Bratislava, Bucarest,
Bruxelles, Catania, Francoforte, Istanbul, Londra, Madrid, Marsiglia, Milano, Palermo, Parigi, Praga, Roma, Vienna,
Zurigo), 9 negli Stati Uniti (New York, Newark, Ashburn, Chicago, Palo Alto, Los Angeles, Dallas, Atlanta e Miami), 5
in Sud America (Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo, Lima, Santiago) e 2 in Asia (Singapore ed Hong Kong
previsto in apertura nel secondo semestre 2010). I POP sono collegati tra loro utilizzando link fino a livello 10 Gbps
sull’infrastruttura internazionale in fibra ottica di Telecom Italia, descritta nel seguito. Il totale della capaictà attiva tra i
POP è pari a circa 2 Terabit/s. Nella figura seguente si riporta l’architettura di rete.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Seabone si poggia su di un’infrastruttura in fibra ottica mondiale, illuminata in tecnologia DWDM, basata su tre
sottosistemi:
• Backbone Paneuropeo;
• Backbone Latino Americano;
• Backbone Mediterraneo.
Alla precedente si aggiunge un’infrastruttura basata su lambda a 10 Gbps sull’Atlantico, negli USA, in Asia e sul
Pacifico che complessivamente forniscono una copertura mondiale, come evidenziato nelle figure successive.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Banda disponibile e collegamenti di peering
• Dai PoP nord americani sono disponibili: collegamenti di peering privati per 600 Gbps e di peering pubblico per
20Gbps.
• Dai PoP europei sono disponibili: connessioni di peering privato per 900 Gbps e di peering pubblico per 30 Gbps.
• Dai PoP sud americani sono disponibili: connessioni di peering privato per 15 Gbps.
• Dal PoP di Singapore sono disponibili: connessioni di peering privato per 8 Gbps e di peering pubblico per 1
Gbps.
La rete IP internazionale è presente sui seguenti NAP:
• AMS-IX ad Amsterdam con 10 Gbps;
• LINX a Londra con 10 Gbps;
• DE-CIX a Francoforte con 10 Gbps;
• EQUINIX ad Ashburn (USA) con 10 Gbps;
• Switch&Data a Palo Alto (USA) con 10 Gbps;
• EQUINIX a Singapore con 1 Gbps.
La gran parte del traffico incoming è acquisita attraverso peering, cioè con un numero minimo di “hop” verso i
contenuti richiesti dai clienti, con conseguenti vantaggi in termini di qualità percepita. Negli Stati Uniti, in Sud America,
in Asia ed in Europa, Seabone è presente in tutte le principali telehouse nelle quali, oltre a vendere connettività IP ai
propri clienti, ha interconnessioni dirette di peering privato con tutti i principali operatori internazionali. Al fine di
massimizzare la qualità del servizio offerto ai propri clienti, in termini di raggiungibilità dei contenuti e di affidabilità,
Seabone ha attivato con tutti i propri peer interconnessioni multiple a livello 10Gbps in ciascun continente. Le vari
porzioni della rete Seabone sono collegate tra loro, in particolare: 1) USA-EU collegate direttamente tramite cavi in
fibra ottica transatlantici (Flag Atlantic, Yellow, Apollo, TGN Atlantic) con connessioni multiple a 10 Gbps; 2) USAASIA collegate direttamente tramite cavi transpacifico (TGN Pacific, EAC, C2C).
Inoltre l’Europa è collegata direttamente ai paesi del Middle East ed il Far East tramite i cavi SMW-3, SMW-4 e I-MEWE, di cui Telecom Italia è uno dei partecipanti ai consorzi, ed ai paesi del Mediterraneo tramite il cavo sottomarino in
fibra ottica MED Nautilus di proprietà Telecom Italia; gli Stati Uniti sono collegati al Sud America tramite il backbone
LA Nautilus di Telecom Italia. Come citato in precedenza, la connettività in USA è ottenuta attraverso 9 POP, quella in
Asia attraverso due POP e quella in Sud America grazie a 5 POP.
In particolare la notevole affidabilità della connettività verso il Nord America è garantita non soltanto dall’utilizzo di
un’infrastruttura di rete diversificata (cavi in fibra ottica diversificati, POP in Europa e negli Stati Uniti distinti) ma anche
da collegamenti ridondati verso tutti i principali NAP negli USA. Per quanto riguarda la connettività in Europa, oltre ai
19 Pop, Seabone è presente nelle principali città europee con copertura su circa 30 telehouse utilizzando
l’infrastruttura dei metro ring.
I router utilizzati nei POP sono ad alta capacità di switching (Cisco CRS-1, 12400 GSR, 7600 e Juniper MX960). La
rete IP è monitorata dall’International Network Operations Center (INOC) di Roma, attivo 24 ore al giorno, 365 giorni
l’anno. L’accesso ai domini Internet di tutto il mondo è garantito senza overbooking, mantenendone l’utilizzo ben al di
sotto del livello di saturazione.
Nella tabella seguente è riportata la lista degli ISP internazionali direttamente connessi; con tali operatori
Seabone ha relazioni di peering prevalentemente privato; nell’allegato 5.1 appendice G “Seabone: punti di
presenza internazionali” (che non concorre al raggiungimento del imite di 300 pagine della Relazione Tecnica
come da risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo
12725/2010), si riporta invece un approfondimento sulla lista dei punti di presenza internazionali, che
comprende i Pop e le telehouse, raggiunte dai metro ring, sui quali è possibile fornire il servizio ai Clienti.
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INTERCONNESSIONI DIRETTE CON I PRINCIPALI
OPERATORI INTERNAZIONALI
SPRINT
AOL-ATDN
LEVEL 3
BELL-CANADA
GLOBAL CROSSING
BRITISH-TELECOM
VERIZON
CABLEVISION
NTT-VERIO
CABLE-WIRELESS
QWEST
COMCAST
SAVVIS
COX
TATA
CPRM
TELIA
FLAG TELECOM
COGENT
FREE
AT-T
HINET
TINET
JAPAN-TELECOM
TELEFONICA-DATA
KDDI
DEUTSCHE-TELEKOM
KOREA TELECOM
FRANCE-TELECOM
KPN
CHINA-NETCOM
NLAYER
CHINA-TELECOM
REACH
GOOGLE
SINGTEL
MICROSOFT USA
SWISSCOM
YAHOO
TDC
UU-702-NET
TELE-2
PCCW-BTN
UPC
HURRICANE-ELECTRIC
XO
ABOVENET
5.1.2 RETE DI ACCESSO
In questo capitolo viene fornita una descrizione delle reti di accesso in rame ed in fibra ottica che costituiscono
l’infrastruttura a disposizione della clientela di Telecom Italia (sezioni da A1 ad A7), nel rispetto delle specifiche del
Capitolato Tecnico - Allegato 5. Nelle sezioni da A8 ad A13 vengono fornite indicazioni sulle reti metropolitane in fibra
ottica nel loro complesso, compresa la descrizione della rete d’accesso di nuova generazione (NGN2); la descrizione
delle reti metropolitane Gigabit Ethernet è, inoltre, fornita in dettaglio nell’apposito paragrafo 5.1.2.1 come previsto dal
Capitolato Tecnico. Nella sezione A14 è fornita un’indicazione sui programmi di attuazione dell’ULL, con relativa
tabella, secondo quanto richiesto nel Capitolato.
Si evidenzia che Telecom Italia dispone di una rete mobile interconnessa con le infrastrutture di rete fissa
rappresentando, pertanto, una ulteriore modalità di accesso ai servizi di connettività. L’architettura di tale rete non
viene descritta nel presente documento non essendo oggetto della gara l’accesso dati in mobilità.
A1) Architettura
La Rete di Accesso rappresenta la parte più capillare della rete ed è costituita da portanti fisici ed apparati sia
trasmissivi che di multiplazione/concentrazione. Si estende dai nodi ove sono localizzate le funzionalità di rete
specifiche per la fornitura completa del servizio (Nodi di Accesso) fino ai punti di distribuzione del servizio stesso al
Cliente (Terminazioni di Rete). La Rete di Accesso di Telecom Italia è così caratterizzata:
• rete in rame a coppie simmetriche (con cavi aerei, in tubazione o interrati), per l’accesso ai servizi in banda fonica
(POTS), ai servizi ISDN, ai servizi dati a larga banda fino a n x 2 Mbps (xDSL), ai CDN a n x 64 kbit/s oppure a 2
Mbit/s (HDSL, HDB3). Può collegare alla centrale sia MUX a bassa capacità che Clienti. Tale rete ha una struttura
a stella che viene schematicamente rappresentata nella figura seguente.
Zona rurale
Armadio
Sede d’utente
Secondaria
Centrale
Primaria
Zona urbana
Sede d’utente
Zona urbana ad
elevata densità
Struttura della Rete di Accesso in rame
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•
Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
rete in fibra ottica, per l’accesso ai servizi a banda stretta ed a banda larga. Può collegare alla centrale sia MUX
(MPX-1) che apparati SAF, ADM, nodi WDM. L’introduzione della fibra ottica in Rete di Accesso è stata avviata a
partire dal 1985 con topologie sia ad anello che a stella, come illustrato nella figura seguente.
Stella f.o.
Centrale
MPX 1
Sede d’utente
MPX 1
Anello f.o.
SAF/ADM/WDM
Sede d’utente
Struttura della Rete di Accesso in fibra ottica
La Rete di Accesso di Telecom Italia presenta anche risorse impiantistiche create per servizi videodiffusivi (rete a
Larga Banda HFC) e soluzioni di accesso radio realizzate con tecnica punto-multipunto e con Monocanali UHF e VHF
(prevalentemente nelle aree rurali o difficilmente raggiungibili con il portante fisico). Oltre alle architetture descritte
precedentemente, nella rete di accesso sono presenti, in siti particolari (es. aeroporti, stazioni, etc…), hot-spot
pubblici wi-fi per l’accesso alla rete IP di Telecom Italia. Infine, nelle regioni del Centro Sud (Umbria-Lazio-AbruzzoMolise, Campania-Puglia-Basilicata-Calabria e Sardegna) per le quali Telecom Italia si è aggiudicata nel 2008
l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze per sistemi Broadband Wireless Access (BWA) nella banda 3,4-3,6 GHz,
saranno presenti entro il 2010 coperture WiMAX per la fornitura di connettività broadband per utenti “fissi” in ambienti
home/office.
A2) Tecnologie trasmissive
Rete in rame a coppie simmetriche
La rete di accesso in rame, detta anche rete di distribuzione in rame, si suddivide in rete primaria, rete secondaria e
raccordo.
La rete primaria, normalmente ad alta potenzialità (da 400 a 2.400 coppie) e con tipologia di posa prevalentemente
sotterranea, contraddistingue Ia tratta che collega il permutatore di centrale con un terminale (armadio di distribuzione
o armadio ripartilinee) ubicato in posizione intermedia rispetto alla terminazione del cliente. I cavi della rete primaria
sono pertanto biterminati (attestazione sulle strisce verticali del permutatore ed in armadio); il suo percorso definisce
una direttrice e l’area che ricade nella sua sfera di influenza è detta “Area Cavo”.
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La rete secondaria, normalmente a medio bassa potenzialità (da 10 a 400 coppie) e con tipologia di posa sia
sotterranea sia aerea, contraddistingue, in una rete di distribuzione elastica, Ia tratta che collega l’armadio di
distribuzione con il distributore propriamente detto. I cavi secondari sono pertanto biterminati su terminazioni che,
ubicate da un lato in armadio e dall’altra sul distributore, consentono il sezionamento della rete ed, attraverso le
permutazioni d’armadio, le conferiscono Ia caratteristica dell’elasticità. Le coppie del cavo secondario uscente
dall’armadio sono via via distribuite (mediante giunti e seguendo una numerazione precisa e puntuale che determina
Ia numerazione dei distributori), secondo una configurazione ad albero, in cavi di potenzialità inferiore che vanno a
servire i distributori ubicati il più vicino possibile alla clientela da collegare. L’area che ricade nella sfera d’influenza del
distributore è definita “Area del Distributore” (o Area di Armadio nel caso dell’armadio). La posa dei cavi secondari è
prevalentemente interrata se trattasi di aree metropolitane, oppure di tipo aereo: a muro se in ambito cittadino, su
palificazione in aree a bassa densità abitativa.
Si definisce “raccordo” (in origine denominato raccordo d’abbonato o impianto di abbonato) quella parte di
collegamento o rilegamento del cliente che unisce l’ultima terminazione di rete (distributore) ove è attestato, con il
terminale del cliente. Si tratta dunque di un collegamento individuale di tipo bifilare costituito con materiale diverso a
seconda del tipo di posa utilizzato. Il raccordo inoltre si divide in una parte esterna che ha una terminazione sul primo
punto di sezionamento all’interno dell’abitazione del cliente, ed una parte interna che va da tale punto all’ultima presa
dell‘impianto.
Rete in fibra ottica
Come descritto nella sezione precedente, la rete di distribuzione in fibra ottica può avere due topologie: a stella o ad
anello, descritte nel seguito.
Topologia a stella
La rete di distribuzione in cavo a fibre ottiche si estende dall’interno dell’edificio di centrale fino alla terminazione nella
sede ottica. Tale sede può coincidere con la sede del Cliente (terminazione della fibra ottica su SAF/ADM) o con un
apparato trasmissivo di multiplazione (MPX-1) che collega in rame più Clienti. Nella figura seguente sono
rappresentati i principali elementi della rete ottica in accesso.
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Rete ottica
primaria
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Rete secondaria in rame
Cliente Residenziale
MPX-1
TTF
Centrale
Distributore
ottico
Rete ottica secondaria
(raccordi ottici)
Cliente
Affari
SAF
Schema logico della Rete di Accesso in fibra ottica
Tratte punto-punto in fibra ottica sono utilizzate anche nella realizzazione di collegamenti in tecnologia WDM,
utilizzando apparati trasmissivi OLT (Optical Line Termination), con collegamenti trasmissivi bidirezionali, ciascuno
costituito da una coppia di fibre ottiche di tipo G.652. Nel caso della tecnologia DWDM il segnale trasmesso sulla
coppia di fibre ottiche tra due apparati adiacenti è costruito attraverso la multiplazione a divisione di frequenza di nD
(nD=32) segnali portanti con una lunghezza d’onda appartenente ad una griglia di riferimento stabilita dalla
raccomandazione ITU-T G.694.1. Ciascuno degli nD segnali può avere una frequenza di cifra massima di 2,5 Gbit/s o
di 10 Gbit/s: il segnale multiplato può contenere una qualsiasi combinazione di velocità per gli nD canali. Nel caso
della tecnologia CWDM il segnale trasmesso sulla coppia di fibre ottiche tra due apparati adiacenti è costruito
attraverso la multiplazione a divisione di frequenza di nC (nC=4 oppure 8) segnali portanti con una lunghezza d’onda
appartenente ad una griglia di riferimento stabilita dalla raccomandazione ITU-T G.694.2; la griglia CWDM prevede
una spaziatura delle lunghezze d’onda dei canali molto più ampia rispetto alla spaziatura della raccomandazione ITUT G.694.1. Ciascuno degli nC segnali può avere una frequenza di cifra massima di 2,5 Gbit/s.
Topologia ad anello
La rete ottica primaria si estende dal TTF, posto all’interno dell’edificio di centrale, fino al distributore ottico, nel quale
avviene la connessione delle fibre del cavo primario, di maggiore potenzialità, con quelle dei cavi secondari, di minore
potenzialità. La rete ottica secondaria si estende dal distributore all’apparato di terminazione, che può essere un
apparato MPX-1, SAF, ADM, xWDM, terminazione GBE (per la descrizione delle reti di accesso in tecnologia GBE si
rimanda al par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle isole metropolitane”). Nel caso di terminazione su MPX-1, i Clienti
vengono raggiunti da una rete secondaria in rame; negli altri casi la rete secondaria ottica raggiunge la sede del
Cliente, come mostrato nella figura seguente.
Per quanto riguarda la rete di accesso per i collegamenti WDM, gli anelli sono costituiti da apparati trasmissivi di tipo
OADM (Optical ADM) e da collegamenti bidirezionali, ciascuno realizzato da una coppia di fibre ottiche di tipo G.652.
Ciascun OADM è utilizzato per la raccolta dei flussi client da trasportare nella rete. Tra due OADM possono essere
presenti apparati, chiamati OLA (Optical Line Amplifier); i segnali client vengono trattati trasparentemente da questi
apparati. La figura successiva riporta l’architettura di massima.
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OADM
Client
OADM
Anelli a due fibre di OADM con
protezione OSNCP
OLA
OADM
OADM
Client
Architettura di massima degli anelli WDM metropolitani
Per la descrizione delle due differenti tecnologie trasmissive DWDM e CWDM si rimanda a quanto precedentemente
detto nella parte riguardante collegamenti WDM punto – punto.
A3) Tipologia e capacità dei portanti fisici
Portanti
Di seguito si riportano le consistenze dei portanti della Rete di Accesso aggiornate a dicembre 2009:
• km-cavo in rame: 540.254 km, pari a 106.614.456 km-coppia.;
• km-cavo in fibra ottica: oltre 10.000 km, corrispondenti a più di 500.000 km-fibra.
A4) Ridondanza dei percorsi
Nella rete di accesso ottica, la ridondanza di percorso si ha nei casi in cui la rete di distribuzione è realizzata con anelli
in fibra ottica, come descritto nelle sezioni precedenti “Architettura” e “Tecnologie trasmissive”. Per i Clienti serviti da
apparato SAF/ADM/WDM oppure TIR per accesso GBE con sistema in doppia via, la fibra ottica arriva in doppia via
diversificata fino alla sede Cliente.
A5) Affidabilità degli apparati
I principali apparati utilizzati per la raccolta della clientela sono:
• gli apparati ADSL per la fornitura di servizi fonia/dati a larga banda;
• i SAF che rappresentano gli apparati di raccolta per servizi fonia/dati con utilizzo della fibra ottica nella rete di
distribuzione primaria e secondaria;
• gli ADM, che rappresentano gli apparati di raccolta per i servizi dati, con utilizzo della fibra nella rete di
distribuzione primaria/secondaria;
• Feeder, che rappresentano gli apparati di accesso alla rete metropolitana GBE;
• Apparato WDM per collegamenti Lambda a 2,5 e 10 Gbps.
Nella tabella seguente si riportano le quantità presenti in rete a dicembre 2009 con l’affidabilità delle singole tipologie
di apparato.
APPARATO
QUANTITA’
AFFIDABILITA’
359.553
MTBF: 40 anni
SHDSL (lato centrale)
11.469
MTBF: 75 anni
ADM
24.785
MTBF: 41 anni
153
MTBF: 25 anni
1.701
MTBF: 20 anni
ADSL (schede lato centrale)
Apparati GBE (Feeder e Metro)
Apparati WDM
Per la componente WDM, la tabella seguente riporta la suddivisione dei sistemi per capacità trasmissiva in termini di
numero di canali ottici a 2,5 Gbps equivalenti.
N° sistemi
Capacità
O32
349
11.168
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OM 12
1
12
OM 16
OM 40
1
8
16
320
Sistemi WDM Metro
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OTS
1.342
27.151
Totale
1.701
38.667
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O32 = Sistema 32 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello)
OM12 = Sistema 12 canali 2.5 Gb
OM16 = Sistema 16 canali 2.5 Gb
OM40 = Sistema 40 canali 10 Gb corrispondenti a 160 canali equivalenti a 2.5 Gb
OTS = Sistema 8 canali 2.5 Gb (in configurazione ad anello CWDM)
I dati di targa mediati della Rete di accesso sono indicati nella tabella seguente.
Tabella 8: Prestazioni della Rete di accesso
Prestazioni
Risposta del
Fornitore
Disponibilità annuale (availability) dal punto di
≥ 99,9963%
accesso al nodo della rete di trasporto
MTTF (o “uptime”)
≥ 14 anni
MTTR (o “downtime”)
≤ 270 minuti
Note
A6) Sistemi trasmissivi utilizzati
I sistemi trasmissivi utilizzati nella rete di accesso sono stati descritti nella sezione precedente A2 “Tecnologie
trasmissive”. Con particolare riferimento alle tecnologie utilizzate in rete di accesso per la fornitura dei servizi richiesti
nel cap. 7 del Capitolato Tecnico, ulteriori dettagli sui sistemi trasmissivi vengono riportati nel seguito per la tecnologia
xDSL e nel par. 5.1.2.1 per la tecnologia Ethernet. Nel seguito si riporta una breve descrizione delle tecnologie xDSL
utilizzate nella rete di accesso e dell’architettura di accesso xDSL alla rete di Telecom Italia.
ADSL, ADSL2+ (Asymmetric Digital Subsciber Line)
La tecnologia di accesso a larga banda ADSL ed ADSL2+ consente la trasmissione di informazioni digitali sui doppini
contemporaneamente al segnale telefonico. Il sistema consiste di una coppia di modem ADSL/ADSL2+ ai capi della
linea rispettivamente presso la centrale Telecom Italia (modem ATU-C) e presso la sede del Cliente (modem ATU-R).
Tale architettura abilita il trasporto di tre canali informativi: un canale dati nel verso da centrale a Cliente
(downstream), un canale dati nel verso da Cliente a centrale (upstream) ed un segnale telefonico. Le unità ATU-C
sono generalmente raccolte in un cestello (il Mux ADSL detto DSLAM), che svolge le funzioni di multiplazione del
traffico dati. Le velocità di trasmissione sono sbilanciate nei due versi, potendo arrivare a 20 Mbit/s downstream e a
circa 1 Mbit/s upstream. Tali velocità dipendono dalla lunghezza e dalla qualità del cavo in rame nonché dalla
presenza di segnali di disturbo. Nel caso medio su distanze di 2 km, si possono ottenere velocità fino a 7 Mbit/s
downstream e a 700 kbit/s upstream. La separazione fra il canale telefonico ed il canale a larga banda è realizzata
mediante l’utilizzo di filtri passivi (POTS splitter) posizionate in centrale e presso la sede del Cliente, come mostrato
nella seguente figura.
Architettura di accesso ADSL/ADSL2+
DSLAM ATM ed IP (Digital Subscriber Line Access Multiplexer)
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Gli apparati di raccolta del traffico dei Clienti finali che utilizzano le tecnologie xDSL sono Access Node denominati
DSLAM. La funzione DSLAM è svolta da un apparato di centrale costituito da schede dotate di porte ADSL (più
specificatamente ADSL1 o ADSL2+) interconnesse, tramite i doppini della rete di distribuzione, alle terminazioni di
rete ADSL ubicate presso le sedi dei Clienti finali. In base alla tipologia di DSLAM (IP od ATM) si riassumono di
seguito le principali funzionalità.
DSLAM ATM
Supportano una o più connessioni ATM permanenti di tipo VP o VC. Le principali funzioni in esso effettuate sono:
• collegamento con la rete ATM tramite interfacce standard, a 155 Mbit/s (STM-1) o a 34 Mbit/s (E3), svolgendo le
funzionalità di livello ATM e di livello fisico, e in taluni casi di Digital Divide con interfacce ATM IMA 4x2Mbit/s.
• la terminazione ADSL dei collegamenti della rete di distribuzione in rame;
• la demultiplazione, in direzione downstream, delle celle ATM provenienti dalla rete ATM ed il loro instradamento
verso le porte modem ADSL attestate alle coppie della rete in rame;
• la multiplazione, in direzione upstream, delle celle ATM provenienti dalle porte modem ADSL verso la rete ATM;
• funzionalità per la gestione di apparato.
I DSLAM ATM installati sono di tre costruttori: Alcatel-Lucent (ALU), Ericsson e Nokia-Siemens-Network (NSN).
Per il trasporto dei flussi tra i DSLAM ed il nodo della rete ATM possono essere utilizzati:
• la rete trasmissiva regionale/locale, che nel caso della rete regionale SDH assume la configurazione riportata
nella figura sottostante;
DSLAM con flusso su anelli SDH
Nella figura precedente la rete PSTN/ISDN rappresenta la rete di fonia tradizionale e consente, tramite i POTS/Splitter
in centrale, di fornire i servizi di fonia tradizionale ai clienti dotati di ADSL.
•
la fibra ottica dedicata o il ponte radio a microonde su frequenze licenziate; Nel caso in cui il DSLAM ed il nodo
della rete ATM siano colocati nella stessa centrale, l’architettura risultante è riportata nella figura seguente.
DSLAM con flusso su fibra ottica dedicata
Dimensionamento dei DSLAM e della rete di Backhaul
I collegamenti tra i DSLAM ed i nodi BPX/MGX ATM sono a 34 o 155 Mbps. E’ possibile in taluni casi (tipicamente
centrali Digital Divide, ovvero a scarsa penetrazione della clientela) l’utilizzo di miniDSLAM in centrale con interfaccia
ATM IMA 4x2Mbit/s ed 8x2Mbit/s su portante in rame; l’architettura risultante è riportata nella figura seguente.
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In caso di ampliamento dell’impianto, se viene raggiunto il numero massimo dei Clienti configurabili o se la banda
dinamica (calcolata in un predeterminato intervallo temporale di massimo traffico) supera una soglia prefissata, è
necessario utilizzare un nuovo sistema DSLAM su cui ripartire i Clienti. Di conseguenza vengono previsti con
sufficiente anticipo le necessità di nuovi subtelai, telai e interfacce di rete per realizzare il nuovo impianto.
DSLAM IP
Le principali funzioni in esso effettuate sono:
• Terminazione del PVC ATM ed interworking con la rete Ethernet (OPM, descritta nel par. 5.1.1 sezione A6 “Rete
di trasporto OPM”));
• l’interconnessione con la rete OPM tramite interfacce standard, a 1Gbps (1000BaseLX) o 100Mbps (100BaseTX);
• Trasporto del traffico verso la rete OPM con segregazione dei flussi in differenti Virtual LAN (VLAN);
• la terminazione ADSL dei collegamenti della rete di distribuzione in rame;
• inoltro in direzione downstream dei frame ethernet provenienti dalla rete OPM verso i PVC configurati sulle porte
del modem ADSL attestati alle coppie in rame;
• inoltro in direzione upstream del traffico ethernet proveniente dalle porte del modem ADSL verso la rete OPM;
• funzionalità per la gestione di apparato.
I DSLAM IP hanno la possibilità di fornire servizi/funzionalità innovative rispetto ai DSLAM ATM (quali ad esempio TV
ad alta definizione, Videoconferenza ad alta definizione). Essi infatti sono in grado di:
• gestire il traffico multicast attraverso opportuni protocolli di segnalazione (IGMP);
• gestire in modalità avanzata la QoS (Quality of Services) mediante l’analisi di specifiche informazioni disponibili
sui pacchetti transitanti sulla rete (campo CoS su frame Ethernet);
• fornire servizi innovativi a larga banda attraverso l’utilizzo di nuove schede/funzionalità (schede VDSL2, bonding
fisico, schede tributarie ethernet, ecc).
I DSLAM IP installati sono di quattro costruttori: Alcatel-Lucent (ALU), Nokia-Siemens-Network (NSN), Huawei ed
ECI.
Per il trasporto dei flussi tra i DSLAM ed il nodo della rete Ethernet (OPM) possono essere utilizzati:
• la rete trasmissiva regionale/locale, che nel caso della rete regionale NG-SDH assume la configurazione riportata
nella figura sottostante
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DSLAM con flusso su anelli NG-SDH
•
la rete trasmissiva regionale xWDM, assume la configurazione riportata nella figura sottostante
•
la fibra ottica dedicata o il ponte radio a microonde su frequenze licenziate; nel caso in cui il DSLAM ed il nodo
della rete OPM siano colocati nella stessa centrale, l’architettura risultante è riportata nella figura seguente
DSLAM con flusso su fibra ottica dedicata
Dimensionamento dei DSLAM e della rete di Backhaul
I collegamenti tra i DSLAM ed i nodi della rete OPM (Feeder o Remote Feeder) possono essere 100Mbps (FE),
1Gbps (GbE) e 155Mbps (1VC4: eth over SDH/xWDM); è possibile in taluni casi l’utilizzo di particolari DSLAM IP da
esterno (cosiddetti miniCAB) connessi su portante in fibra ottica con interfaccia FE/GbE, di capacità ridotta, in aree a
bassa penetrazione potenziale del servizio ADSL, tipicamente aree Digital Divide. In particolari aree con limitato
bacino di utenza si possono utilizzare miniDSLAM IP con interfaccia FE trasportata su sistemi SHDSL multi coppia
(trasporto Ethernet over SHDSL), affiancati ad apparati di concentrazione della rete fonica (ad es. UCR, MPX, etc) per
i quali non è tecnicamente possibile fornire il servizio ADSL. La figura seguente riporta l’architettura risultante.
Per quanto riguarda i criteri di dimensionamento dell’apparato DSLAM, per definire la configurazione di prima
installazione e quella dei successivi ampliamenti, viene effettuata la previsione dei collegamenti ADSL per l’area di
centrale sede dell’impianto. In caso di ampliamento dell’impianto, se viene raggiunto il numero massimo dei Clienti
configurabili o se la banda dinamica (calcolata in un predeterminato intervallo temporale di massimo traffico) supera
una soglia prefissata, è necessario utilizzare un nuovo sistema DSLAM su cui ripartire i Clienti. Di conseguenza
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vengono previsti con sufficiente anticipo le necessità di nuovi subtelai, telai ed interfacce di rete per realizzare il nuovo
impianto.
Accesso SHDSL
In sostituzione della tecnologia di accesso a larga banda HDSL (basata su una tecnica di trasmissione numerica su
due doppini ed in grado di fornire un accesso a 2 Mbit/s o nx2Mbit/s, con n<=4, utilizzando più modem in sede cliente)
dal 2003 è utilizzata la tecnologia SHDSL che consente di avere le stesse bande di accesso dell’HDSL utilizzando
uno o due doppini (in funzione della lunghezza della tratta in rame). Tale tecnologia è utilizzata sia nella modalità
stand-alone che su DSLAM.
Nella modalità stand-alone si realizza il collegamento dal singolo modem del Cliente ad un modem posto nella
centrale di riferimento del Cliente. La connettività viene poi assicurata collegando il modem di centrale al multiplatore
d’accesso a 2 Mbit/s della rete ATM; se l’apparato ATM non è presente nella centrale di riferimento del Cliente si
utilizza la rete trasmissiva SDH fino alla centrale ATM di afferenza. Per aumentare la distanza di collegamento tra di
due modem (lato cliente-lato centrale) è possibile utilizzare 2 doppini invece di uno ed eventuali rigeneratori. Nella
modalità su DSLAM gli accessi dati SHDSL a 2 Mbit/s si realizzano collegando il modem Cliente direttamente al
DSLAM di riferimento. Tale tecnologia può essere impiegata solo se nella centrale di attestazione del Cliente esiste il
DSLAM ADSL/SHDSL. La tecnica SHDSL non consente di utilizzare lo stesso supporto fisico per la telefonia
analogica.
A7) Protocolli utilizzati e supportati nella rete di Accesso
I protocolli utilizzati e supportati sono: ISDN DSS-1, xDSL, 802.3 (ethernet 10 Mbps), 802.3u (Fast Ethernet 100
Mbps), 802.3z (ethernet 1 Gbps), 802.3ae (ethernet 10 Gbps), ATM/Frame Relay, 802.11b/g a 2,4 GHz, 802.16
(WiMAX); inoltre sono utilizzate e supportate le gerarchie SDH e PDH. Nel seguito (sezioni da A8 ad A13) si riportano
le informazioni richieste dal Capitolato relativamente alle reti metropolitane e alle reti di nuova generazione (NGN).
A8) Numero di reti metropolitane in fibra ottica messe a disposizione in Italia
In ambito urbano, nella rete di accesso in fibra ottica, sono realizzate oltre 1.700 strutture ottiche in configurazione
“anello” e 900 in configurazione “stella”. Circa il 60% degli anelli e dei raccordi sono relativi alle maggiori città (Torino,
Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Genova, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania).
A9) Localizzazione geografica delle reti metropolitane in fibra ottica
I Comuni per i quali è presente la fibra ottica nella rete di accesso sono 407. Per un approfondimento sull’elenco dei
comuni si rimanda all’allegato 5.1 appendice H “Elenco dei comuni con fibra ottica nella rete di accesso” (che non
concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di chiarimento n. 3
Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010).
A10) km complessivi delle reti in fibra ottica a livello metropolitano
I km complessivi delle reti in fibra ottica a livello metropolitano al 31/12/2009 sono oltre 445.000.
A11) Tecnologie utilizzate per la realizzazione di reti metropolitane
Per le reti metropolitane in fibra ottica sono utilizzate le tecnologie PDH, SDH, WDM, già descritte in precedenza nella
parte riguardante la rete di accesso in fibra ottica (sezione A2 Tecnologie trasmissive), e Gigabit Ethernet descritte nel
par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle isole metropolitane”.
A12) Protocolli utilizzati e supportati sulle reti metropolitane
I protocolli utilizzati e supportati sulle reti metropolitane in fibra ottica sono: 802.3 (ethernet 10 Mbps), 802.3u (Fast
Ethernet 100 Mbps), 802.3z (ethernet 1 Gbps), 802.3ae (ethernet 10 Gbps), ATM (34 Mbps/155 Mbps), ESCON (200
Mbit/s), Fiber Channel (1 Gbps/2Gbps), FICON (1 Gbit/s/2Gbit/s); inoltre sono utilizzate e supportate le gerarchie
SDH e PDH.
A13) Reti di nuova generazione (NGN2)
Con l’acronimo NGN2 si identifica la rete di Nuova generazione di Telecom Italia in fibra ottica per la fornitura di
servizi ad altissima banda (servizi “UltraBroadBand”). Il progetto NGN2 nasce nel 2007, a Milano, con lo scopo
principale di realizzare una nuova infrastruttura trasmissiva in fibra ottica che potesse sostituire progressivamente la
rete di accesso in rame; i vantaggi di tale strategia sono molteplici:
• Il dispiegamento di una nuova rete in fibra ottica consente di ridurre i costi di manutenzione ed il tasso di guasto
della rete di accesso, fattori legati all’obsolescenza e alle caratteristiche intrinseche degli attuali portanti in rame;
• I portanti in fibra ottica sono in grado di supportare, senza problemi, la trasmissione di dati ad altissima velocità
(gigabit/s) con degrado estremamente ridotto delle prestazioni nel tempo.
Lo sviluppo della fibra ottica in rete di accesso consente, a Telecom Italia, di perseguire una strategia basata
sull’utilizzo, nel medio/lungo periodo, di un’unica rete di raccolta multi-servizio, in tecnologia IP/Gigabit Ethernet, in
grado di fornire collegamenti con classi di servizio differenziate per garantire il trasporto ottimale delle diverse tipologie
di traffico (dati, video, voce, ecc..), che hanno requisiti molto differenti in termini di banda, di ritardo e di jitter.
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Per lo sviluppo della nuova rete NGN2 Telecom Italia ha deciso di basarsi sull’architettura nota in letteratura come
FTTH (Fiber To The Home), adottando il protocollo trasmissivo G.PON (standard ITU-T Rec. G.984.x); tale
architettura è così schematizzabile:
• I° livello di infrastruttura in fibra, definita “rete primaria”: infrastruttura in fibra ottica (tipicamente ad anello)
che si sviluppa a partire dalla centrale e consente di raggiungere un punto intermedio di giunzione/diramazione
posto tipicamente in un pozzetto stradale; in tale punto intermedio è posizionato un elemento passivo di
diramazione della fibra (splitter ottico) verso più building.
• II° livello di infrastruttura in fibra, definita “rete secondaria”: infrastrutture in fibra ottica che si sviluppano a
partire dal punto intermedio di diramazione fino ai singoli building; all’interno dei building è installato un ulteriore
elemento di diramazione della fibra (splitter ottico) verso gli appartamenti.
• III° livello di infrastrutture in fibra (collegamento verticale al building): collegamento in fibra ottica dallo
splitter posto alla base del building fino alle sedi cliente.
La trasmissione dei dati dalla centrale fino alla sede cliente è basata sull’impiego del protocollo G.PON e prevede
l’utilizzo in sede cliente di una terminazione ottica d’utente (ONT) ed in centrale di un apparato di concentrazione dei
rami in fibra ottica (OLT). In sede cliente, tramite l’ausilio di un apparato di accesso IP (Access Gateway) collegato in
Ethernet alla ONT, è possibile usufruire di vari servizi quali navigazione internet/trasmissione dati, fonia su IP, video
broadcast ed on demand (tramite set-top-box aggiuntivo). Un singolo ramo G.PON può consentire il collegamento di
max 128 sedi cliente.
Architettura della rete NGN2 (FTTH/G.PON)
Per le unità immobiliari raggiunte in fibra ottica dalla rete NGN2 valgono le seguenti definizioni:
• Unità immobiliare passed in secondaria: si tratta di un’unità immobiliare per la quale è stata predisposta
l’infrastruttura in fibra ottica in rete primaria e secondaria, fino alla base del building.
• Unità immobiliare passed in primaria: si tratta di un’unità immobiliare per la quale è stata predisposta
l’infrastruttura in fibra ottica solo in rete primaria.
Si rimanda al paragrafo 5.2 per la sintesi dei programmi di attuazione della rete NGN2 di Telecom Italia.
A14) Programmi di attuazione dell’ULL
Telecom Italia, quale fornitore dell’accesso disaggregato (ULL) e della colocazione presso le proprie centrali agli altri
Operatori, è presente con proprie strutture di local loop e di colocazione in centrale in tutte le proprie centrali (11.462
impianti SL, 654 SGU) coprendo con tali infrastrutture (accesso disaggregato e siti di centrale):
• tutto il territorio nazionale per i servizi di fonia;
• 8.599 centrali per servizi ADSL su ATM al 23 dicembre 2009;
• 1.578 centrali per servizi ADSL su Ethernet al 23 dicembre 2009;
• 9.097 centrali per i servizi S/HDSL al 23 dicembre 2009;
• tutto il territorio nazionale per i circuiti diretti numerici (CDN).
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Di seguito si riporta il numero di centrali aperte all’ULL alla data di presentazione dell’offerta; per l’elenco completo di
tali centrali, con il dettaglio delle tecnologie disponibili in accesso, si rimanda all’allegato 5.1 appendice I “Elenco
centrali aperte all'ULL” (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da
risposta di chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010).
Tabella 9: Numero centrali
coperte dall’ULL
Punteggio
0≤X<400
0
400≤X<600
5
600≤X<800
10
800≤X≤1000
15
1000≤X≤centrali disponibili
20
Valore indicato
dall’Offerente
1.494
5.1.2.1 RETI METROPOLITANE
Telecom Italia dispone di reti metropolitane sia in tecnologia Ethernet che SDH; le prime sono anche utilizzate anche
per l’accesso alla rete IP MPLS e per l’accesso ad Internet, mentre le secondo utilizzano le sezioni locali della rete
SDH regionale. Nel seguito, dopo la Tabella 10 del Capitolato Tecnico compilata, si riporta la descrizione delle due
infrastrutture metropolitane.
Tabella 10 – Trasporto metropolitano
Topologia delle isole metropolitane
Interconnessione di isole metropolitane
Modalità di gestione della rete
Supporto alla qualità di servizio
Supporto al multicast
Risposta del Fornitore
Tecnologia Ethernet
Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B1 “Topologia delle isole
metropolitane”.
Tecnologia SDH
Vedi par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive
utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete” e par. par.
5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.
Tecnologia Ethernet
Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B2 “Interconnessione di isole
metropolitane”.
Tecnologia SDH
Vedi par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive
utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete” e par. par.
5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in tecnologia SDH”.
Tecnologia Ethernet
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A8 “Modalità di gestione della rete”.
Tecnologia SDH
Vedi par. 5.1.1.1 sezione A3 “Funzioni di gestione della Rete”.
Tecnologia Ethernet
Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B3 “Supporto alla qualità di
servizio”.
Tecnologia SDH
Vedi par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in
tecnologia SDH”.
Tecnologia Ethernet
Vedi par. 5.1.2.1 sezione A1.B4 “Supporto al multicast”.
Tecnologia SDH
Vedi par. par. 5.1.2.1 sezione A2 “Reti metropolitane in
tecnologia SDH”.
Note
A1) Reti metropolitane in tecnologia Ethernet
La realizzazione di una rete metropolitana in tecnologia GigaBitEthernet (GBE) è funzionale all’erogazione di servizi di
Rete Privata Virtuale di livello 2, di livello 3 e di accesso ad Internet ad alta velocità su fibra ottica. Tra questi il servizio
di Rete Privata Virtuale di livello 2 consente il collegamento, alla velocità nativa delle reti locali, tra LAN di sedi di un
cliente distribuite in ambito metropolitano, realizzando in questo modo una VLAN estesa. L’impiego di una rete
metropolitana in tecnologia GBE è previsto, inoltre, nei servizi erogati da Telecom Italia, come infrastruttura di accesso
a Larga Banda alla rete geografica IP/MPLS, in aggiunta a quella basata su rete ATM/Frame Relay, per l’offerta di
servizi locali e long distance di Rete Privata Virtuale a livello 3, basati sia su tecnologia tradizionale di Tunneling GRE
che su MPLS. E’ prevista anche la possibilità di utilizzare Reti metropolitane per l’accesso ad Internet. A valle delle
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
descrizioni richieste dalla tabella 10 (sezioni da A1:B1 ad A1.B4), coerenti con quanto richiesto nel Capitolato
Tecnico, sono illustrati le modalità di accesso dedicato alle reti GBE (sezione A1.B5).
A1.B1) Topologia delle isole metropolitane
Le isole metropolitane Ethernet sono realizzate mediante l’infrastruttura della rete di transito GBE; l’architettura di tale
rete, mostrata nella figura seguente, prevede una struttura a tre livelli:
BackBone
Rete urbana su accessi GBE
III Livello - Metro
II Livello - Feeder
I Livello -Terminazioni di rete
(sede Cliente)
•
•
•
Infrastruttura di rete GBE
Il 1° livello (Livello di Terminazione di rete) è costituito dagli apparati di tipo L2 o L2/L3 switch (Cisco 3512G,
Cisco 3550 SMI, Cisco 3550 EMI, Cisco ME-3400, Cisco 3750G) aventi funzioni di terminazione attiva degli anelli
ottici di accesso utilizzati per il collegamento della clientela alla rete. I suddetti apparati impiegano lato rete il
protocollo GigaBit Ethernet, e offrono lato cliente interfacce di tipo Ethernet/Fast Ethernet autosensing (anche
interfacce GBE ottiche a progetto). La sede di dette terminazione è in sede Cliente.
Il 2° livello è costituito dai nodi di accesso Feeder (Cisco 7609/6509) con funzioni di raccolta e concentrazione
verso i nodi Metro. Ciascun apparato Feeder è attestato a ciascuno dei due apparati Metro mediante almeno una
coppia di fibra ottica in rete di giunzione (dual homing), ed i due percorsi utilizzati per i collegamenti tra l’apparato
Feeder e i due apparati Metro sono previsti di norma su vie completamente diversificate. In ognuna delle centrali
di Livello Feeder è prevista la possibilità di affiancare uno o più apparati Feeder a quello inizialmente installato, in
funzione dell’andamento della consistenza delle sedi clienti afferenti alla centrale in oggetto. La soluzione di
rilegamento degli apparati Feeder ai Metro in dual homing consente di coniugare i requisiti di affidabilità della rete
con le modalità di funzionamento del protocollo STP (Spanning Tree Protocol) necessario a supportare il servizio
di VPN.
Il 3° livello è costituito da due nodi Metro (Cisco 7609/6509) con funzioni di raccolta del traffico e transito verso il
resto della rete.
Sulle reti metropolitane Ethernet è stata introdotta ridondanza sufficiente ad assicurare il completo smaltimento del
traffico offerto anche in caso di indisponibilità di un link o di un nodo Metro. I nodi Metro ed i nodi di Accesso GBE
(nodi Feeder GBE) sono equipaggiati in completa ridondanza e dimensionati al massimo delle risorse opzionali. Nelle
reti Gigabit Ethernet sono supportati i protocolli dello Standard IEEE 802.3. I PoP abilitati ai servizi GBE sono 36; la
tabella seguente riporta l’elenco delle suddette Reti metropolitane (MAN) Gigabit Ethernet.
Località sedi di MAN GBE
Ancona
Aosta
Bari
Bergamo
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
Catanzaro
Cuneo
Firenze
Genova
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L'Aquila
Latina
La Spezia
Livorno
Lodi
Milano
Napoli
Novara
Padova
Palermo
Parma
Pescara
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Pisa
Reggio Emilia
Roma
Salerno
Sassari
Siena
Torino
Trento
Trieste
Varese
Venezia
Verona
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Lista di località sedi di MAN GBE
Per le 36 reti GBE attive la consistenza degli apparati della rete GBE è di 48 Cisco Catalyst 7609/6509 di livello Metro
e di 105 Cisco Catalyst 7609/6509 di livello Feeder; per un approfondimento sulla relativa distribuzione per località e
per POP è riportata nell’allegato 5.1 appendice L “Distribuzione geografica apparati Feeder e Metro delle reti MAN
GBE” (che non concorre al raggiungimento del limite di 300 pagine della Relazione Tecnica come da risposta di
chiarimento n. 3 Protocollo 14297/2010 e risposte di chiarimento 3, 35 e 55 Protocollo 12725/2010). La banda
disponibile sui collegamenti metropolitani Gigabit Ethernet risulta pari a 215 Gbit/s. Le suddette reti GBE sono
trasmissivamente attestate all’EDGE IP, descritto nel par. 5.1.1.1 sez. A5, ad eccezione della rete di Trento, che è una
rete metropolitana attualmente non collegata al Backbone. In tutte le sedi MAN, oltre al servizio di accesso in fibra
ottica, è disponibile l’accesso in rame al POP Metro/Feeder con interfaccia a 10 Mbit/s lato Cliente e banda di 4/9
Mbit/s verso il POP, con eccezione delle città di Catanzaro, La Spezia e Salerno. Per la descrizione di tale modalità di
accesso si rimanda alla successiva sezione A1.B5 “Servizi di accesso dedicato Ethernet”.
A1.B2) Interconnessione di isole metropolitane
Le reti metropolitane in tecnologia Gigabit Ethernet offrono sia un servizio di LAN metropolitana che un’infrastruttura
d’accesso per il trasporto di traffico IP verso Internet e verso le VPN MPLS. In questo secondo caso, il traffico IP di
ogni cliente è trasportato attraverso la MAN GBE su vlan punto-punto che terminano sugli apparati della corona di
Edge IP MPLS della rete di Telecom Italia. Nel caso particolare di accesso al servizio di VPN MPLS, sedi del
medesimo cliente attestate a MAN differenti possono scambiarsi traffico, realizzando idealmente un’interconnessione
tra le varie MAN attraverso la Rete di accesso e trasporto IP/MPLS.
L’architettura di interconnessione è rappresentata nella seguente figura, dove si mostrano i collegamenti fra i Metro
della MAN GBE e gli apparati di EDGE OPB, a titolo di esempio. Il traffico uscente da una MAN destinato a un’altra
MAN Metropolitana raggiunge il BackBone tramite gli apparati di EDGE IP e tramite il Trasporto di livello 3 arriva alla
MAN destinataria.
Interconnessione di isole metropolitane tramite rete trasporto IP
A1.B3) Supporto alla qualità di servizio
E’ presente il supporto della QoS con trattamento su base CoS internamente alle MAN GBE (politiche di scheduling
tramite code priority e WRR e di scarto proattivo dei pacchetti tramite WRED in caso di congestione). Tale supporto è
realizzato mediante l’uso della priorità secondo lo standard IEEE 802.1p e viene implementato il marking del CoS a
livello di terminazione GBE in modo da permettere un trattamento differenziato delle varie componenti di traffico sulle
interfacce di tale apparato nonché sui trunk interni delle MAN GBE. Le reti metropolitane GBE di Telecom Italia si
avvalgono, comunque, di strumenti di monitoraggio dello stato di impegno dei collegamenti internodali tali da garantire
un impiego di risorse commisurato all'effettivo utilizzo in modo da evitare situazioni di congestione.
A1.B4) Supporto al multicast
Le reti Gigabit Ethernet di Telecom Italia supportano nativamente trasmissioni multicast IP mediante il mapping dei 23
bit meno significativi dell’indirizzo multicast IP nei 23 bit meno significativi dell'indirizzo multicast Ethernet 01-00-5Exx-xx-xx(hex) conformemente a quanto indicato nella RFC 1112 di riferimento. In tal modo il traffico multicast IP,
veicolato su trame multicast Ethernet ottenute come precedentemente indicato, è trasmesso nella VLAN punto-punto
utilizzata per collegare il CPE Cliente al nodo di accesso della rete IP.
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A1.B5) Servizi di accesso dedicato Ethernet
La rete di accesso dedicato Ethernet si basa sulle infrastrutture descritte nel par. 5.1.2.1 sezione A1 “Topologia delle
isole metropolitane”. Nel seguito, per il caso di accesso dedicato Ethernet, realizzato sia in fibra ottica che in rame, si
riporta la schematizzazione di alcune delle diverse possibilità di connessione dello switch in sede Cliente allo switch
(feeder) nel Pop di rete.
Accesso dedicato Ethernet in fibra ottica
Sono previste configurazioni di accesso a diverso grado di affidabilità.
La configurazione base, in termini di affidabilità, prevede l’utilizzo di una coppia di fibre ottiche selezionate sullo stesso
percorso tra l’interfaccia GBE dell’apparato in sede Cliente e l’interfaccia GBE del POP di attestazione. L’architettura
logica risultante è riportata nella figura seguente.
2 f.o.
2 f.o.
POP
2 f.o.
COLLEGAMENTO IN RETE
DI DISTRIBUZIONE PRIMARIA
2 f.o.
TERMINAZIONE GBE
Sede Cliente
RILEGAMENTO OTTICO
Accesso dedicato Ethernet: collegamento in singola via
Per aumentare l’affidabilità del collegamento, è possibile utilizzare due coppie di fibre ottiche selezionate, di norma e
ove possibile, su percorsi completamente diversificati tra il punto di attestazione del rilegamento ottico (drop)
sull’anello ottico e l’interfaccia GBE del POP di attestazione.
2 f.o.
2 f.o.
POP
2 f.o.
2 f.o.
ANELLO OTTICO IN RETE DI
DISTRIBUZIONE PRIMARIA
4 f.o.
TERMINAZIONE GBE
Sede
Cliente
RILEGAMENTI OTTICI (drop)
Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via
Ove possibile, il rilegamento ottico (drop) può essere realizzato in doppia via diversificata.
Inoltre, per garantire una soluzione ad affidabilità maggiore, è possibile prevedere due terminazioni di rete (switch) in
sede Cliente e l’attivazione di due porte, una per ciascun apparato, seconda l’architettura logica riportata nella figura
seguente.
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2 f.o.
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2 f.o.
POP
2 f.o.
2 f.o.
2 f.o.
RILEGAMENTI OTTICI
2 f.o.
Terminazioni di Rete
Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via con doppia TIR
Infine, ove possibile, si può prevedere la prestazione di Dual Homing al livello di PoP, che prevede l’attivazione di due
terminazioni di rete in sede Cliente e l’attivazione di due porte, una per ciascun apparato e l’attestazione delle
terminazioni a due PoP distinti mediante singola coppia di fibra ottica. L’architettura logica risultante è riportata nella
figura seguente.
POP
POP
2 f.o.
RILEGAMENTI OTTICI
2 f.o.
2 f.o.
2 f.o.
TERMINAZIONI GBE
SEDE CLIENTE
Accesso dedicato Ethernet: collegamento in doppia via con doppia TIR e dual homing
Al 30 Marzo 2010 risultano attivi 3.129 accessi Ethernet dedicati.
Accesso dedicato Ethernet in rame
Dal 2004, allo scopo di fornire anche su accessi in rame gli stessi servizi attualmente accessibili da rete ottica MAN
GBE ed estendere così la copertura della MAN, è stata individuata una soluzione che prevede l’inserimento, a livello
di ciascuna Area di centrale con presenza di un PoP Feeder GBE, di un apparato composto da modem con 4
interfacce Ethernet ed una SHDSL. La soluzione adottata si basa sull’impiego di modem G.SHDSL multipair. La
tecnologia nxSHDSL consente l’affasciamento di (fino a) 4 linee G.SHDSL per trasportare in rame traffico Ethernet da
sede cliente ad opportuni punti di raccolta delle reti MAN GBE.
Sono possibili accessi nxSHDSL sia mono-servizio (porta di servizio singola verso la LAN del cliente) che multiservizio (porte di servizio multiple verso la LAN del cliente). La realizzazione dell’accesso fisico nxSHDSL viene
eseguita affasciando 2 o 4 coppie in rame da sede cliente a centrale SL di afferenza per offrire rispettivamente
velocità di circa 4 e 9 Mbps. Le distanze nominali fra la sede del cliente e la centrale SL di afferenza su cui sono
attivabili collegamenti nxSHDSL a 4 e 9 Mbps sono 1.400 metri per entrambi i casi.
Il collegamento fra la rete MAN GBE ed i modem nxSHDSL avviene tramite switch L2 Cisco Catalyst 3550-24 DC SMI
o Cisco Catalyst ME-3400-24TS collegati all’apparato Feeder/Metro di attestazione.
E’ inoltre possibile realizzare un prolungamento trasmissivo in “Ethernet over SDH” del segnale Ethernet per
raggiungere POP GBE remoti rispetto alla centrale SL di afferenza del cliente. Gli accessi non remotizzati vengono
realizzati senza prolungamento trasmissivo e condividono la Terminazione GBE Catalyst 3550/3400 con gli accessi
remotizzati. La figura seguente schematizza l’architettura risultante.
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MAN GBE
Terminazione GBE condivisa
Cisco Catalyst 3550/3400
Feeder/Metro
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Centrale
SL/SGU
: POP GBE collegato al
nodo
Feeder/Metro di
anello GBE
attestazione
NTU Ethernet per sede
10 Mbps
10 Mbps
centrale colocato
:
-
con la terminazione
GBE condivisa
nxSHDSL
nxSHDSL
NTU Ethernet per sede cliente
utilizzabili fino
a 3 interfacce Ethernet 10 Mbps
Sedi cliente
verso CPE/TIR
10 Mbps
10 Mbps
Architettura di riferimento dell’accesso alla MAN GBE di tipo SHDSL multipair
B1) Reti metropolitane in tecnologia SDH
Le reti metropolitane in tecnologia SDH si basano sulle infrastrutture della rete di trasporto SDH Regionale/locale,
descritti nel par. 5.1.1 sezione A2.B1 “Tecnologie trasmissive utilizzate nei diversi livelli gerarchici della rete”. Nel
seguito si riporta la schematizzazione della catena impiantisca di un collegamento di accesso SDH a 34/155 Mbps
oppure FE/GE Mbps da sede Cliente a sede Cliente, in ambito metropolitano. Il collegamento SDH generato presso la
sede Cliente è riportato in ingresso ad un ADM (un ADM-1 o un ADM-4, o un ADM-16/1 o un ADM-64), posto presso
la stessa sede. Nell’ADM il collegamento è configurato in un VC-3 (nel caso del 34 Mbps) o in un VC-4 (nel caso del
155 Mbps) all’interno di un flusso STM-n (con n = 1, 4, 16, 64); con l’utilizzo di particolari schede, su ADM di nuova
generazione (NG-SDH) in sede cliente, è possibile fornire collegamenti terminati con interfaccia
FastEhernet/GigabitEthernet, mappati in rete SDH su nxVC-4 (con n=1 nel caso FE e n<= 7 nel caso GE).
Presso la centrale di attestazione della sede è presente un altro ADM che, nel caso più generale, trasferisce il VC-3 o
il VC-4 o gli nxVC4 (nel caso di collegamento GE), fino alla centrale Telecom Italia ove è attestata la sede Cliente di
terminazione del collegamento, utilizzando risorse della rete di trasporto SDH regionale/locale. Da qui, con modalità
del tutto analoghe a quelle già descritte, il VC-3 o il VC-4 o gli nxVC4 sono riportati presso la sede Cliente di
destinazione del collegamento. La figura seguente schematizza quanto appena descritto.
Schematizzazione di un collegamento di accesso a 34/155/FE/GE Mbps
L’interconnesione di isole metropolitane SDH può essere implementata utilizzando le risorse della rete di Trasporto
SDH regionale. Al 31.3.2010 sono presenti reti metropolitane SDH in 112 comuni; la tabella seguente riporta l’elenco
dei comuni.
Comuni con reti metropolitane SDH
AGRIGENTO
ALESSANDRIA
ANCONA
ANDRIA
AOSTA
AREZZO
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CATANZARO
CHIETI
COMO
COSENZA
CREMONA
CROTONE
LECCE
LECCO
LIVORNO
LODI
LUCCA
MACERATA
PESCARA
PIACENZA
PISA
PISTOIA
PORDENONE
POTENZA
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TERAMO
TERNI
TORINO
TRAPANI
TRENTO
TREVISO
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Comuni con reti metropolitane SDH
ASCOLI PICENO
ASTI
AVELLINO
BARI
BARLETTA
BELLUNO
BENEVENTO
BERGAMO
BIELLA
BOLOGNA
BOLZANO
BRESCIA
BRINDISI
CAGLIARI
CALTANISSETTA
CAMPOBASSO
CASERTA
CATANIA
CUNEO
ENNA
FERMO
FERRARA
FIRENZE
FOGGIA
FORLI'
FROSINONE
GENOVA
GORIZIA
GROSSETO
IGLESIAS
IMPERIA
ISERNIA
LA SPEZIA
LANUSEI
L'AQUILA
LATINA
MANTOVA
MASSA
MATERA
MESSINA
MILANO
MODENA
MONZA
NAPOLI
NOVARA
NUORO
OLBIA
ORISTANO
PADOVA
PALERMO
PARMA
PAVIA
PERUGIA
PESARO
PRATO
RAGUSA
RAVENNA
REGGIO CALABRIA
REGGIO EMILIA
RIETI
RIMINI
ROMA
ROVIGO
SALERNO
SANLURI
SASSARI
SAVONA
SIENA
SIRACUSA
SONDRIO
TARANTO
TEMPIO PAUSANIA
TRIESTE
UDINE
URBINO
VARESE
VENEZIA
VERCELLI
VERONA
VIBO VALENTIA
VICENZA
VITERBO
Supporto qualità del servizio
La rete SDH supporta nativamente la qualità del servizio in quanto rete TDM: essa consente, infatti, il trasporto del
traffico su circuiti punto-punto a banda dedicata/garantita, senza necessità di implementare particolari meccanismi di
QoS tipici delle reti di livello 2/3.
Supporto multicast
La rete SDH consente il trasporto trasparente, a banda garantita, di traffico Ethernet punto-punto; è quindi garantito
anche il trasporto trasparente di traffico multicast di livello 2/3, senza necessità di particolari protocolli per la gestione
del multicast.
5.1.3 RETE INTELLIGENTE
Di seguito, dopo la descrizione dell’architettura funzionale della Rete Intelligente (RI), il paragrafo riporta la
descrizione della RI, articolata secondo i punti richiesti nel par. 5.1.3 del Capitolato Tecnico, per poi proseguire con la
descrizione delle performance e degli aspetti evolutivi della RI, delle attività volte al saving energetico e della
piattaforma Service Node che concorre alla fornitura ed all’arricchimento dei servizi di RI.
Architettura Funzionale
La figura seguente riporta l’architettura funzionale della Rete Intelligente (RI) di Telecom Italia. Per semplicità non
sono compresi nella figura i sistemi di gestione dei nodi, i sistemi di provisioning e gli apparati dedicati per i servizi di
Network Call Center.
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Come rappresentato nella figura, le funzionalità SSF (Service Switching Function, ossia funzioni interne ad una
centrale che permettono di riconoscere che una chiamata richiede controllo di RI e di interagire con RI), sono
integrate nelle centrali a livello locale (SGU), nei nodi di transito (BBN) e nei nodi di controllo VoIP (CL5), e sono
inoltre presenti in una rete di autocommutatori sovrapposta, finalizzati al ruolo di SSP (Service Switching Point). Tale
disposizione è originata dalle analisi relative all’inserimento della Rete Intelligente nell’architettura della Rete
Telefonica, ed è stata scelta per ottimizzare l’instradamento e l’efficienza dei servizi offerti, che si suddividono in due
macro categorie (come meglio descritto nel seguito): servizi di massa e servizi centralizzati. I servizi di massa sono
tipicamente acceduti da SSP integrati, ovvero da SGU e CL5 in ruolo SSP, mentre i servizi centralizzati sono acceduti
dagli SSP della struttura overlay. In figura sono rappresentate anche le funzionalità SRF (Specialised Resource
Function, ossia funzioni delle Periferiche Foniche che permettono l’emissione di annunci e la raccolta di cifre). Di
seguito sono descritte le caratteristiche delle due categorie di servizi citate in precedenza:
• Servizi di massa: questa categoria comprende quei servizi per i quali è opportuno applicare le funzionalità di Rete
Intelligente vicino al punto di origine della chiamata, sia per ottimizzare l’instradamento delle chiamate che per
gestire eventuali picchi di traffico, che possono essere controllati all’origine senza impattare la Rete Telefonica
Generale e quindi senza creare congestioni che andrebbero a inficiare anche il funzionamento di altri servizi (ad
es. il servizio telefonico di base). Per realizzare la rilevazione della chiamata ai servizi RI vicino al punto di origine,
le funzionalità SSF sono state integrate nelle Centrali Telefoniche (SGU) di Telecom Italia, ottenendo una
diffusione capillare sul territorio nazionale. Coerentemente con questa impostazione, le funzionalità SSF sono
state inserite anche nei nodi di controllo CL5 dell’architettura VoIP. Tali nodi svolgono l’interlavoro tra i protocolli
SIP, H323 da un lato ed il protocollo ASE-RI dall’altro, permettendo quindi l’esecuzione di chiamate VoIP verso i
servizi di Rete Intelligente. Infine, le funzionalità SSP sono presenti anche nei nodi di transito (BBN), allo scopo di
trattare traffico scambiato con OLO che richieda prestazioni su RI (ad es. transito della Number Portability).
• Servizi centralizzati: questa categoria comprende servizi per i quali è opportuno applicare le funzionalità di Rete
Intelligente in punti centralizzati, ovvero in un numero limitato di SSP. Attualmente in tale categoria rientrano:
o
il servizio di Telefonia Pubblica ISDN, dove la centralizzazione è motivata da funzionalità specifiche
richieste agli SSP (operazioni INAP Capability Set 2);
o
i servizi di Customer Care Telecom Italia (187, 191) e di informazioni elenco abbonati (1254) dove la
centralizzazione è funzionale a permettere una più semplice gestione dell’architettura complessiva di
Network Call Centre.
Le chiamate a tali servizi da parte di clienti della RTG vengono quindi inoltrate dallo SGU verso gli SSP
overlay. Stesso inoltro viene svolto da parte dei nodi CL5 per le chiamate originate da Clienti VoIP e da parte
di BBN per chiamate da rete OLO (es. chiamate a 187 da rete mobile).
Ripartizione in classi funzionali dei nodi di Rete Intelligente
I nodi di rete intelligente possono essere suddivisi nelle classi funzionali riportate nel seguito.
SSP - Service Switching Point: sono le funzionalità associate agli autocommutatori che consentono il dialogo tra lo
strato di rete che gestisce l’accesso del cliente al servizio e lo strato di rete sul quale risiede la vera e propria logica di
servizio. Un autocommutatore con funzionalità SSP è in grado di:
• identificare la richiesta di un servizio di Rete Intelligente;
• interrogare i nodi intelligenti in relazione al trattamento della chiamata;
• gestire il collegamento telefonico in termini di instradamento della chiamata, annunci, tassazione e
documentazione.
SCP - Service Control Point: Il blocco di controllo della logica dei servizi SCP è costituito fondamentalmente da
funzioni di base, cioè le funzioni di sistema operativo e di interfaccia verso gli altri elementi della rete, e da funzioni
applicative, specifiche per l'esecuzione dei servizi TLC offerti alla clientela. In particolare, esso contiene la logica ed i
dati necessari all'espletamento dei servizi.
Le principali funzioni che il nodo SCP tipicamente svolge sono le seguenti:
• Rispondere alle richieste provenienti dalla rete (SSP) per le chiamate che richiedono un processamento in base
alla logica di servizio contenuta in SCP;
• Inviare al SSP informazioni circa le modalità di tassazione della chiamata;
• Comunicare con il Centro di Controllo delle Frodi (CNCF) per l'invio delle opportune informazioni al termine del
tentativo di chiamata;
• Cooperare con il SMP per introdurre/modificare le informazioni relative a servizi e Clienti;
• Comunicare con i sistemi di gestione di rete (per la supervisione di allarmi e traffico).
SMP - Service Management Point: il blocco SMP costituisce l’elemento della piattaforma di RI, dedicato alla gestione
dei servizi, attraverso il quale è possibile accedere al nodo SCP per configurare i servizi ed istruirlo sulle azioni da
compiere (trattamento delle chiamate, configurazione dei profili Cliente, ecc.). Tale sistema si pone quindi come
tramite tra il nodo SCP ed i suoi utilizzatori, siano essi operatori, sistemi gestionali o sottoscrittori dei servizi (nel caso
di Customer Control).
Le principali funzioni che il nodo SMP deve svolgere sono le seguenti:
• Gestire le configurazioni di servizio;
• Gestire il data base del nodo SCP;
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Comunicare con i Sistemi di Gestione amministrativa/commerciale per l'inserimento di nuovi Clienti nei servizi e la
modifica dei loro profili;
Cooperare con il nodo SCP per l'invio di report specifici (es.: allarmi relativi a modifica dello stato del profilo di
utente, statistiche e campioni di traffico, ecc.);
Cooperare con SCE per l'introduzione di nuovi servizi;
Supportare la funzionalità di End User Control (EUC) che permette ai Clienti, tramite portali web di Telecom Italia,
di configurare e modificare alcuni parametri di customizzazione in servizi a ciò predisposti (Numero Verde,
Addebito Ripartito, Numero Unico).
PERIFERICHE FONICHE (Intelligent Peripheral) – sono apparati dotati della funzionalità SRF che permette di
interagire con i nodi SCP ed eseguire l’emissione di annunci terminali ed intermedi non di massa e di raccolte cifre
(IP1) ed annunci terminali di massa, tipo televoto o chiamate di massa (IP2).
STP - Signalling Transfer Point: nodi della rete di segnalazione. Costituiscono la rete di trasporto dei messaggi di
segnalazione scambiati tra le centrali con funzionalità SSP ed i nodi SCP. Svolgono la funzionalità di GTT (Global
Title Translation) che permette di determinare i nodi SCP a cui indirizzare ogni specifica interrogazione originata da
SSP; di conseguenza vengono anche indicati come SCCP-RP (SCCP Relay Point).
SCE - Service Creation Environment: il SCE è la funzionalità di RI che consente, tramite un opportuno ambiente di
redazione, di personalizzare un servizio sulla base delle esigenze di un dato cliente.
Le principali funzioni di creazione che SCE svolge sono:
• Creazione della logica di nuovi servizi;
• Definizione delle prestazioni che saranno utilizzate in SMP per i servizi a logica variabile;
• Validazione della logica fissa del servizio tramite uno strumento di verifica sintattica ed un ambiente di
simulazione;
• Definizione delle regole di validazione da impiegarsi su SMP;
• Definizione degli aspetti di esercizio e manutenzione del servizio (es.: allarmi, statistiche che il nodo SCP deve
produrre);
• Definizione di nuovi "blocchi" di base (oltre a quelli già presenti in SCE).
Numero e dislocazione geografica dei nodi di rete appartenenti alle diverse classi funzionali
Di seguito sono riportate le consistenze attuali:
• SSP integrati: ogni SGU ha funzioni SSP ASE-RI per dialogare con i nodi SCP. Ne consegue che vi sono 654
SSP distribuiti sul territorio nazionale. A ciò si aggiungono i 24 nodi BBN, anche essi con funzioni SSP ASE-RI, e
nodi CL5 con funzioni SSP ASE-RI, attualmente 14.
• SSP overlay: vi sono 10 apparati con funzioni SSP Core-Inap, di fornitura Alcatel-Lucent, così dislocati:
o
2 a Napoli;
o
2 a Roma;
o
2 a Verona;
o
2 a Milano;
o
1 a Bologna;
o
1 a Firenze.
• SCP: sono presenti 10 coppie di SCP, di fornitura Alcatel-Lucent. Su ogni coppia risiedono uno o più servizi
differenti. Ogni coppia è costituita da un nodo dislocato presso la sede Telecom Italia Roma Inviolatella ed un altro
presso la sede Milano Malpaga.
• SMP: sono presenti presso la sede di Roma Inviolatella 4 nodi SMP di fornitura Alcatel-Lucent., ognuno dei quali
può gestire più coppie di SCP.
• STP: sono presenti 10 apparati di fornitura Alcatel-Lucent, organizzati in 5 coppie. La dislocazione geografica di
ogni coppia è la seguente:
o
Bologna-Firenze (una coppia);
o
Torino-Venezia (una coppia);
o
Napoli-Palermo (una coppia);
o
Roma-Milano (due coppie).
• Periferiche foniche: sono presenti 12 IP1 (6 coppie) di fornitura Italtel, ognuna con un apparato presso Roma ed
uno presso Milano. Per quanto concerne gli IP2, sono 12 apparati distribuiti sul territorio, in particolare uno per
sede a: Genova, Milano, Brescia, Verona, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, Cagliari, Napoli, Bari, Palermo.
Architettura dei collegamenti tra i nodi di Rete Intelligente
La Rete Intelligente prevede un collegamento diretto tra i nodi della rete che è assicurato dalla Rete di Trasporto, che
copre l’intero territorio nazionale e sulla quale viene “mappata” la RI. La componente trasmissiva della RI è composta
da collegamenti su rete flessibile tra:
• Nodi centralizzati e la Rete di Segnalazione;
• Nodi stessi della Rete di Segnalazione;
• Rete di Segnalazione e Centrali SSP;
• Rete di Segnalazione ed i Nodi IP (Periferiche Foniche).
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Nella figura successiva è riportata l’architettura dei collegamenti ed è anche riportata la ripartizione territoriale degli
SSP sulle coppie di STP.
Nodi SC P,IP
,..
N odi SCP,IP
,..
STP/SCCP-RP
SSP Regione
S1-S2
SSP regione
PV-N E
SSP R egione
MI-LO
SSP Regione
RM-C 2
SSP R egione
C1-CN
Si riportano nel seguito le sigle regionali presenti nella figura precedente:
• PV: Piemonte, Valle d’Aosta;
• NE: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia;
• MI: Milano;
• LO: Lombardia escluso Milano;
• CN: Emilia-Romagna, Marche, Umbria;
• C1: Liguria, Toscana;
• C2: Lazio escluso Roma, Sardegna, Abruzzo, Molise;
• RM: Roma;
• S1: Campania, Basilicata, Puglia;
• S2: Calabria, Sicilia.
Servizi offerti dall’infrastruttura di Rete Intelligente
Di seguito si riporta elenco dei servizi realizzati su Rete Intelligente; laddove esistente si riporta anche la
nomenclatura commerciale dei servizi stessi, con cui sono noti ai Clienti, e le numerazioni su cui sono forniti. Si
osserva che:
• Alcuni dei servizi elencati possono utilizzare, oltre agli apparati di Rete Intelligente, anche altri apparati in rete (ad
es. l’invio di SMS da Telefonia Pubblica ISDN utilizza, oltre a RI, anche dei Service Node appositamente
equipaggiati ed interconnessi alle piattaforme Telecom per il servizio SMS mobile). Come anticipato
nell’introduzione i SN sono apparati di rete dotati di risorse specializzate (es. modem, dispositivi di annuncio e
raccolta cifre, ecc.,) con la capacità di pilotarle mediante una logica di servizio, che concorrono alla fornitura dei
servizi di RI; per la loro descrizione si rimanda alla sezione finale di questo paragrafo.
• Alcuni dei servizi elencati sono raggruppati in ‘famiglie’ a cui si applicano alcune ulteriori prestazioni.
La Famiglia dei ‘Numeri Intelligenti’ comprende i servizi di: Addebito al Chiamato (800), nome commerciale ‘Numero
Verde’, Addebito al Chiamato (803), nome commerciale ‘Golden Number’, Addebito Ripartito (840, 841, 847, 848),
Numero Unico (199), Numerazioni a sovrapprezzo (892, 894, 895, 899), Numero Personale (178), Numero Verde
Internazionale entrante, Numero Verde Universale (00800), Servizi di accesso dial-up a Internet (70x), Numeri di
pubblica utilità (1518, 1525, ecc), Instradamenti per POS Lottomatica, Insradamenti per videocomunicazione,
Documentazione delle Call Completion, Instradamenti interni di rete (40x, C0x), Instradamenti verso servizi forniti da
OLO. Ai servizi in questa famiglia si applicano le prestazioni di: Gestione della Number Portability Non Geografica (in
conformità alle normative vigenti), Accesso web da parte del Cliente per End User Control. La Famiglia di servizi di
‘Network Call Center’ comprende i Servizi di Customer Care commerciale e Assistenza Tecnica Telecom (187, 191) e
il Servizio informazioni abbonati (1254).
I Servizi prepagati comprendono: Chiamagratis e Carta Azienda (prepagati per Clienti Business), Navigagratis e
Corporate Web Card (accesso dial-up Internet prepagato per Clienti Business). Il Servizio Pay For Me (collect call) é
articolato negli scenari: da fisso a fisso, da mobile a fisso (da OLO mobili contrattualizzati), da mobile in roaming
estero a fisso (da OLO mobili contrattualizzati). Oltre alle famiglie summenzionate sono disponibili sulla Rete
Intelligente di Telecom Italia:
• Tutto4star, portale vocale di accesso a servizi Telecom
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Servizio di Rete Privata Virtuale
Servizio di Rubrica Telefonica Vocale
Servizio Messaggi Vocali
Servizio di Telefonia Pubblica ISDN, comprensivo di sottoservizi
o
Pagamento con Carta di Credito Commerciale
o
Invio di SMS, mail, fax da Telefono Pubblico
Servizio di Number Portability geografica, articolato negli scenari:
o
Scenario Telecom Italia Donor
o
Scenario Telecom Italia Recipient
o
Scenario transito di Number Portability
o
Portabilità interna a Telecom
Servizio di controllo del traffico di interconnessione con OLO
Servizio tecnico per la fornitura di servizio telefonico di base a clienti fissi con accesso realizzato via rete mobile
Funzionalità degli strumenti di sviluppo dei servizi
L’Ambiente di Creazione dei Servizi, detto anche “Service Creation Environment”, SCE, è un elemento caratterizzante
la RI Telecom Italia in quanto offre la possibilità per il gestore di:
• sviluppare autonomamente i servizi di Rete Intelligente, soddisfacendo con maggiore velocità le variegate
richieste del mercato per la fornitura di nuovi servizi;
• personalizzare i servizi, definendo nell’ambito di un servizio base delle caratterizzazioni e sviluppando delle
prestazioni particolari per ogni cliente.
Relativamente al primo punto (lo sviluppo), l’Ambiente di Creazione dei Servizi permette infatti di introdurre nuovi
servizi o di modificare i servizi già in esercizio, indipendentemente dai processi di sviluppo del SW del costruttore della
piattaforma di RI, consentendo di conseguenza all’operatore di TLC di adeguarsi rapidamente alle esigenze dei clienti,
di introdurre nuove prestazioni di servizio in tempi limitati, di adattare, per le iniziative all’estero, i servizi creati in
ambito nazionale.
L’utilizzo dell’ambiente SCE, unita alla disponibilità di piattaforme programmabili per i nodi intelligenti, che separano le
funzionalità di controllo delle risorse di rete da quelle che definiscono la logica di controllo e gestione dei servizi, rende
la Rete Intelligente un’architettura sempre più flessibile, programmabile, modulare ed in grado di permettere la
diversificazione dei servizi offerti, con tempi più rapidi.
La modalità di creazione dei servizi in ambiente SCE si basa sulla composizione di moduli elementari di logica,
indipendenti dal servizio. Questi moduli, detti “SIB” (“Service Independent Building-block”), sviluppati con linguaggi di
programmazione orientati agli oggetti (ad es. “C++”), forniscono un’astrazione dalla piattaforma di esecuzione dei
servizi, rendono trasparenti all’ideatore dei servizi (il “service designer”) i messaggi dei protocolli di segnalazione ed i
meccanismi di accesso al database. Di conseguenza, con un SCE, il service designer può definire la logica del
servizio sotto forma di grafo di flusso (“call flow”) mediante l’utilizzo di editor grafici. Con i SIB è inoltre possibile
definire i dati di supporto alla logica del servizio, astraendosi dall’effettiva implementazione delle operazioni sul
database. I SIB sono di conseguenza riutilizzabili in servizi diversi e forniscono un elevato grado di flessibilità al
sistema. È proprio tramite la possibilità di creare, modificare e comporre i SIB che il gestore di TLC mantiene il
controllo (“mastering”) dei servizi introdotti.
La creazione del servizio può essere così distinta in due fasi fondamentali: una di ideazione dei SIB (“SIB
Programming”) ed una di ideazione del servizio (“Service Designing”). La prima comprende la scrittura e la modifica
dei SIB, in accordo con il protocollo applicativo di segnalazione, effettuata tramite programmazione “object oriented” e
fatta a livello centralizzato, perché è necessario mantenere il controllo delle interazioni tra le diverse funzionalità di
rete e realizzare il corretto dimensionamento delle risorse della piattaforma su cui agisce ogni SIB. La seconda è
quella in cui i SIB vengono aggregati e resi parametrici in base al particolare servizio creato, definendo
contemporaneamente il tipo e il formato dei dati che caratterizzano il servizio ed il profilo del sottoscrittore. Una volta
creati i SIB, questi possono essere aggregati per formare anche elementi di logica programmabile più complessi e,
quando possibile, indipendenti da un particolare servizio, denominati “Service Feature”. Un servizio risulta così
formato dall’unione della parte di logica e dati predefiniti e di alcune “Service Feature” programmabili in base alle
esigenze di ogni cliente.
L’insieme di queste parti di logica e dati del servizio costituisce un pacchetto di servizi (“Service Package”), che viene
consegnato nelle mani di colui che fornisce il servizio al cliente (il “Service Provisioner”) e lo personalizza.
Relativamente al secondo punto (personalizzazione), il Service Provisioner caratterizza il Service Package in base
alle esigenze del singolo cliente, popolando in maniera opportuna le tabelle dati ed eventualmente aggiungendo alla
logica fissa del servizio le “Service Feature” specifiche di cui il cliente ha bisogno, programmandole in base alle
richieste del cliente stesso. Poiché ogni “Service Package” viene eseguito indipendentemente dagli altri, possono
coesistere più versioni differenti dello stesso servizio o gruppo di servizi interagenti, create ognuna in base alle
esigenze di clienti diversi.
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S
A
O
E R U VD
B N IZ
SIB
SIB
SIB
SCE: Creazione SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SCE: Creazione Servizio
N UM E R O V E R D E
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
SIB
Esempio di funzionalità Service Creation
Nel processo di realizzazione di un servizio è così possibile distinguere tra creazione e personalizzazione: la
creazione del servizio consiste nella realizzazione di una logica generale, comune a tutti i sottoscrittori; al suo interno
essa fa riferimento ai dati che caratterizzano il profilo di sottoscrizione, popolati tramite il SMP (“Service Management
Point”) ed, eventualmente, a porzioni di logica variabile, necessari per la personalizzazione del servizio per un
particolare sottoscrittore. A cura del Centro di Ingegnerizzazione sono stati prodotti dei servizi commercializzati da
Telecom Italia come ad esempio Chiamagratis, Navigagratis, carta Welcome, carta Enjoy, Pay For Me, 4star, e dei
servizi tecnici quali funzioni GTW per l'interconnessione con gli altri operatori.
Descrizione delle modalità di funzionamento dei servizi
Rete Privata Virtuale
Il servizio di Rete Privata Virtuale è realizzato mediante l’implementazione di Service Package Application (SPA),
istallato sui nodi di rete Intelligente (SCP) e sviluppato mediante l’ambiente di creazione Service Creation Environment
SCE. Lo SPA, e quindi il servizio stesso, è realizzato mediante logica fissa a partire dal documento delle specifiche
(Feature Specification Document). La descrizione del trattamento chiamata svolto dal servizio è riportata nella sezione
6.6.1.
Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito, Numero Unico, Numero Personale
I servizi di:
• Addebito al Chiamato;
• Addebito Ripartito;
• Numero Unico;
• Numero Personale
sono realizzati mediante l’implementazione di un unico Service Package Application (SPA), istallato sui nodi di rete
Intelligente (SCP) e sviluppato mediante l’ambiente di creazione Service Creation Environment SCE. Il SPA è
realizzato mediante una logica variabile, cioè una logica che si avvale dei Service Indipendent Block (SIB), descritti in
precedenza. La costruzione dell’albero d’istradamento, associato ad ogni singola numerazione con cui l’utilizzatore
accede al servizio, permette di personalizzare il servizio per l’Amministrazione titolare della numerazione. La
descrizione del trattamento chiamata svolto dai servizi è riportata nelle sezioni 6.6.2, 6.6.3.
Funzionalità dei sistemi di gestione
I sistemi di gestione svolgono le funzionalità di:
• Provisioning delle configurazioni dei Clienti nei servizi di Rete Intelligente. Tale funzionalità è svolta dal sistema
GPRI (Gestione Provisioning Rete Intelligente) che è interfacciato con i sistemi commerciali dei vari servizi (ad es.
GSRI – Gestione Servizi Rete Intelligente) da cui riceve Ordinativi di Lavoro. Lato RI, il sistema utilizza le
interfacce applicative (API) esposte dai SMP presenti. Il sistema provvede ad integrare internamente gli Ordinativi
con eventuali dati tecnici necessari per la configurazione in rete, a trasformare i dati ed i piani di instradamento
dalla sintassi dell’OL nella sintassi di RI, ed infine ad invocare operazioni sulle API di SMP e ricevere da SMP i
riscontri alle operazioni, che vengono riportati verso i sistemi commerciali. Il sistema permette inoltre al personale
del Centro di Gestione Rete Intelligente di monitorare lo stato di avanzamento degli Ordinativi di Lavoro e se
necessario di eseguire interventi manuali.
• Esercizio e Manutenzione della piattaforma di Rete Intelligente e della Rete di Segnalazione. Tali funzionalità
sono svolte dai sistemi di marca Alcatel-Lucent IMC (Intelligent Management Centre), NFM (Network Fault
Management), NTM (Network Traffic Management) che sono interfacciati con gli apparati STP, SCP, SMP da cui
raccolgono allarmi e misure di traffico e carico elaborativo, nonchè dati statistici dei servizi.
• Configurazione delle GTT su STP: Tale funzionalità è svolta dal sistema Navis Voice, che interfaccia i STP
permettendo la gestione del database delle GTT su tali nodi.
• telecaricamento e supervisione degli apparati IP (Periferiche Foniche). Tali funzionalità sono svolte dal CTS
(Centro di Telecaricamento e Supervisione).
Soluzioni che ottimizzano l’affidabilità della RI
L’architettura di rete è realizzata in modo tale da garantire il Servizio anche in presenza di guasti. Ciò è realizzato
tramite:
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Relazione Tecnica – Numero Allegati 8
Duplicazione e distribuzione geografica dei nodi SCP: i nodi SCP vengono installati a coppie (mated pair),
cioè i dati di Servizio sono duplicati ed il Servizio è configurato su entrambi gli elementi della coppia, che sono
dislocati in luoghi geograficamente diversi. Ad ogni istante, la logica di servizio è attiva su un solo nodo SCP,
mentre l’altro viene continuamente aggiornato con i dati dinamici che si modificano nel corso di una chiamata. Nel
caso di fault sul SCP attivo, la rete di segnalazione immediatamente dirotta il traffico sull’altro nodo in modo tale
da garantire la continuità di servizio. Per proteggersi contro eventuali fault in una regione geografica, il primo
elemento di ogni coppia risiede presso il CNRI, sede di Roma Inviolatella, mentre l’altro al CNRI sede di Milano
Malpaga (ridondanza geografica).
Duplicazione e distribuzione geografica dei nodi STP: anche i nodi STP, che svolgono il trasporto e
instradamento del traffico di segnalazione tra SSP e SCP, sono installati in coppie, con gli elementi di ogni coppia
dislocati in luoghi geograficamente diversi. Ogni SSP è collegato a entrambi gli STP della coppia di pertinenza
secondo area geografica.
Tolleranza ai guasti: i nodi SSP sono costituiti da centrali di commutazione, ne consegue che hanno un grado di
affidabilità paragonabile a quello di queste ultime ovvero di apparati “fault tolerant”, completamente ridondati,
progettati in modo tale che la loro eventuale indisponibilità sia dovuta solamente a cause naturali (quali ad
esempio terremoti, inondazioni, catastrofi in generale). Anche gli STP sono realizzati con tecnologia di centrale di
commutazione e quindi con un’affidabilità paragonabile. I nodi SCP hanno ridondanza hardware interna, essendo
costituiti ognuno di un numero di server variabile da 2 a 4 a seconda della capacità ingegnerizzata, organizzati in
ridondanza n+1 (n=1,..,3).
Affidabilità dei collegamenti: i collegamenti tra i nodi della RI sono realizzati tramite la Rete di Trasporto la quale
ha un elevato grado di affidabilità in virtù delle soluzioni topologiche e tecnologiche adottate, descritte nel par.
5.1.1.
Inoltre tutti gli eventuali guasti sugli apparati di RI sono immediatamente rilevati, analizzati ed avviati a risoluzione da
personale specializzato operante presso il Centro di Gestione di Rete Intelligente.
Performance della RI
I valori massimi di chiamate al secondo gestibili per tipologia di servizio sono riportati nella tabella seguente.
Tabella 11 – Rete Intelligente
Numero max di chiamate al secondo gestibili
Rete Privata Virtuale
3.200 chiamate al secondo
Servizio di Addebito al Chiamato
5.280 chiamate al secondo
Servizio di Addebito Ripartito
5.280 chiamate al secondo
Servizio di Numero Unico
5.280 chiamate al secondo
Servizio di Numero Personale
5.280 chiamate al secondo
Di seguito vengono esplicitate le modalità di valutazione adottate per la redazione della tabella precedente.
Servizi di Addebito al Chiamato, Ripartito, Numero Personale e Numero Unico
Per tale classe di servizi possono essere utilizzate fino a 8 coppie di nodi, di cui 6 coppie in grado di gestire
mediamente 480 chiamate/secondo e 2 coppie in grado di gestire mediamente 1.200 chiamate/secondo, in entrambi i
casi nell’ipotesi che ogni coppia di nodi sia dedicata all’erogazione dei soli quattro servizi richiesti. Si precisa che la
capacità indicata è riferita alla classe di servizi e non al singolo servizio, ovvero che si tratta di una capacità
complessiva di 5.280 chiamate al secondo comunque ripartite tra Addebito al Chiamato, Addebito Ripartito, Numero
Personale e Numero Unico. Si osserva che la flessibilità dei servizi in oggetto permette di configurare, per ogni
singola numerazione, un’ampia gamma di prestazioni. All’aumentare delle prestazioni utilizzate si possono osservare
riduzioni rispetto alla capacità media di coppia sopra indicata.
Rete Privata Virtuale
Per tale servizio (molto complesso in quanto include molte prestazioni specifiche richieste dai Clienti) possono essere
utilizzate fino a 8 coppie di nodi, di cui 6 coppie in grado di gestire mediamente 300 chiamate/secondo e 2 coppie in
grado di gestire mediamente 700 chiamate/secondo, in entrambi i casi sotto l’ipotesi che ogni coppia di nodi sia
dedicata all’erogazione del solo servizio richiesto.
Chiamate totali contemporanee
Per effettuare il calcolo del massimo numero di chiamate totali contemporanee per servizi di qualunque tipo, si devono
considerare i differenti equipaggiamenti, e di conseguenza capacità, degli apparati disponibili. Inoltre, per fare una
stima delle chiamate totali contemporanee senza considerare la tipologia di servizi, si ipotizza che un servizio
mediamente prevede 2,5 transazioni per chiamata. Date tali ipotesi, relativamente alle capacità degli apparati si
hanno:
• 1 coppia in grado di gestire 450 chiamate/secondo;
• 6 coppie ciascuna in grado di gestire 480 chiamate/secondo;
• 1 coppia in grado di gestire 900 chiamate/secondo;
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