Traduzione Intervista del Ministro Federale degli Affari Esteri Frank

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Traduzione Intervista del Ministro Federale degli Affari Esteri Frank
Traduzione
Intervista del Ministro Federale degli Affari Esteri Frank-Walter Steinmeier
Bild.de, 05.01.2016
Vi è la minaccia di una nuova guerra in Medio Oriente?
BILD: Tanti auguri di buon compleanno, Signor Ministro.
Frank-Walter Steinmeier: La ringrazio vivamente, anche se devo ammettere
che guardo ancora un po’ incredulo e quasi mal volentieri a questo
sessantesimo compleanno…
Che cosa si augura a un Ministro degli Esteri stressato per il suo nuovo anno
di vita?
Steinmeier: Dunque, un po’ meno emergenze nelle regioni di crisi del mondo –
questo sarebbe bello. Ma visto come sta iniziando di nuovo l’anno, sembra che
non sarà così. Quindi mi auguro per la politica estera che i successi conseguiti
nel disinnescare crisi – come quella in Ucraina o nel conflitto nucleare con l’Iran
– perdurino e non vengano compromessi da nuovi conflitti.
Nonostante tutto Le va di festeggiare?
Steinmeier: Non sono senz’altro in vena di festeggiamenti sfrenati –
soprattutto nell’ottica di nuove escalation nel rapporto tra l’Arabia Saudita e
l’Iran che potrebbero di nuovo vanificare tutti i nostri sforzi delle ultime
settimane con riferimento alla Siria. Ma un compleanno così importante è
anche un’occasione per soffermarsi e guardare indietro: alle sfide affrontate in
17 anni, dal 1998, nella politica tedesca come Capo della Cancelleria Federale,
Ministro degli Esteri, Capo dell’opposizione e adesso di nuovo come Ministro
degli Esteri.
Prossimamente Lei sarà il Ministro Federale degli Affari Esteri con la maggiore
anzianità di servizio, dopo Hans-Dietrich Genscher. Lo vuole anche superare?
Steinmeier: Hans-Dietrich Genscher con i suoi 18 anni di servizio ha posto
l’asticella molto alta. Viste le mutate condizioni al giorno d’oggi non lo
raggiungerà più nessuno. Pertanto la mia previsione è che il record lo manterrà
Hans-Dietrich Genscher – per l’eternità! Tra l’altro ci siamo risentiti proprio ieri
al telefono.
Parliamo sul serio: una vita in aereo. In diversi continenti. Quasi sempre con
jetlag. Qualche volta non si chiede per quanto tempo ancora vorrà continuare
a farlo?
Steinmeier: Sì, talvolta mi sveglio dopo poche ore di sonno in una qualsiasi
stanza d’albergo e ho bisogno di un attimo per orientarmi: che Paese, che città,
quale crisi … Ma a questo ci si abitua. L’importante è che il corpo e lo spirito
rimangano in forma. Con la salute ho avuto molta fortuna negli ultimi anni. Mi
incroci le dita che continui così.
Il ruolo di Presidente Federale per Lei sarebbe sicuramente più gradevole.
Sarebbe una carica adatta a Lei, qualora l’anno prossimo ritornasse vacante?
Am Werder’schen Markt (N.d.T.: sede del Ministero Federale degli Affari Esteri)
è proprio il luogo dove voglio stare. E poi Joachim Gauck fa un eccellente
lavoro. Io ho sempre detto che vorrei che fosse disponibile per un secondo
mandato.
Il Suo lavoro sono le crisi del mondo – Ucraina, Vicino Oriente, Golfo Persico:
Quanto spesso non ne può proprio più di drammi, tragedie, morti?
Steinmeier: Sempre. Mi riesce molto difficile sopportare il tutto e questo è ogni
giorno una nuova spinta per i nostri sforzi tesi a rendere il mondo un po’ più
pacifico e migliore, dall’Ucraina al Nordafrica fino al Vicino Oriente.
Quanto è pericoloso il nuovo conflitto scoppiato tra Arabia Saudita e Iran?
Dobbiamo temere una guerra aperta?
Steinmeier: L’intero Medio Oriente, e proprio anche l’Arabia Saudita e l’Iran,
hanno un debito verso di noi. La comunità internazionale per anni si è
adoperata massicciamente per riappacificare i conflitti in quella regione con le
loro interdipendenze. Adesso abbiamo bisogno di attori responsabili sul posto
che agiscano con responsabilità, a Riad come a Teheran. Io conto e mi aspetto
anche che chi decide riesca in questo compito.
Che cosa significa l’escalation per la lotta congiunta contro l’ISIS?
Steinmeier: Spero tanto che le turbolenze cessino quanto prima, che ritorni il
raziocinio e Riad e Teheran rammentino ciò che è veramente importante:
disinnescare i conflitti militari, promuovere soluzioni politiche in Siria, nello
Yemen e altrove e in tal modo sottrarre terreno all’ISIS.
L’Arabia Saudita è stata finora considerata uno stretto alleato dell’Occidente.
Abbiamo scelto gli amici sbagliati?
Steinmeier: Abbiamo valori che teniamo in gran conto e abbiamo interessi che
vogliamo tutelare. Sono fermamente convinto che questo sia possibile soltanto
mantenendo il dialogo con i principali attori, pur non essendo facile e dovendo
affrontare anche temi difficili.
La Danimarca ha reintrodotto i controlli alle frontiere. La libertà di viaggiare
in Europa farà presto parte del passato a causa del flusso di rifugiati?
Steinmeier: Spero di no, ma intravedo senz’altro questo rischio. Sono convinto
che possiamo preservare quelle che forse sono le maggiori conquiste
dell’Europa: libertà di circolazione e di viaggio, insieme al regime Schengen. In
Europa dobbiamo unire le nostre forze, trovare soluzioni europee ai flussi di
rifugiati e proteggere efficacemente le nostre frontiere esterne europee.
Che regalo di compleanno desidererebbe ricevere dalla Cancelliera?
Steinmeier: Che desse più ascolto ai socialdemocratici che a Seehofer.
E dal Vice Cancelliere?
Steinmeier: Ancora il suo sostegno e la sua amichevole collaborazione!