Resoconto stenografico della seduta

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Resoconto stenografico della seduta
Atti
Parlamentari
— 1515 —
LEGISLATURA XXI
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
Camera
TORNATA DEL 1 2
dei
MAGGIO
Deputati
1902
X X X I X .
TORNATA DI LUNEDI 12 MAGGIO 1902
PRESIDENZA
DEL
VICE-PRESIDENTE
DE RISEIS.
ÌNDICE.
La seduta incomincia alia ore 14. 5.
C o m u n i c a z i o n i della Presidenza. . . Pag. 1545
Interpellanze ;
Revisione dei processi penali:
del processo verbale della seduta precedente,
che è approvato.
COCCO-ORTU (MINISTRO)
1527
COTTAFAVI
1522-29
DEBITO FONDIARIO NEL MEZZOGIORNO :
D E CESARE
1529-36
D I BROGLIO ( M I N I S T R O )
1533
INTERROGAZIONI :
lettura
Omaggi.
Presidente. Prego l'onorevole segretario
di dar lettura degli omaggi pervenuti alla
Camera.
Del Balzo Girolamo, segretario, legge:
SEZIONI DI PRETURA;
D E FELICE-GIUFFRIDA
1516
TALAMO (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO)
. . . .
1516
STAZIONE FERROVIARIA DI LUCCA :
LUPORINI.
1517
(sotto-segretario di Stato). . . . 1517
Servizio economico delle linee a traffico limitato :
NICCOLINI
RIZZO
*.
.
.
1518
(sotto-segretario di Stato) . . . . 1517
Atti esecutivi di pignoramento nel primo
maggio (Catania) :
NICCOLINI
D E FELICE-GIUFFRIDA
1520
TALAMO (SOTTO-SEGRETARIO
DI STATO)
.
.
. 1519-20
DISASTRO DELLA MARTINICA :
LUCIFERO
1543
PRINETTI (MINISTRO)
1542
DISASTRO NEL REGGIANO:
COTTAFAVI
1544
(sotto-segretario di Stato) . . . 1544-45
Osservazioni e proposte :
Lavori parlamentari (Interpellanze, disegni di
legge):
NICCOLÌNI
ABIGNENTE
1545
COCCO-ORTU ( M I N I S T R O )
1538-39
D E FELICE-GIUFFRIDA
1521-39
FULCI N . (SOTTO-SEGRETARIO
DI STATO) .
.
. 1521-45
LUZZATTI
1545
MARESCALCHI A
1538
NICCOLINI (SOTTO-SEGRETARIO DI STATO)
. . . .
1520
PRINETTI (MINISTRO)
1540
CONDOGLIANZE ALLA CAMERA FRANCESE (DISASTRO
DELLA MARTINICA) :
ARCONATI
1544
LUCIFERO.
. . . . . . . . .
PANTANO.
.
1543
1544
PRESIDENTE
1543-44
PRINETTI (MINISTRO)
R E L A Z I O N E (PRESENTAZIONE)
Del Balzo Girolamo, segretario, d à
1543
:
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ ANONIMA ITALIANA DEL
BENADIR ( P R I N E T T I ) '
1527
S O R T E G G I O DEGLI UFFICI
1521
US
Dal Procuratore Generale del Re presso
la Corte d'appello di Napoli — Relazione
statistica dei lavori compiuti nel Distretto
della Corte d'appello di Napoli, durante l'anno
1901, una copia;
Dalla Deputazione provinciale di Modena — A t t i di quel Consiglio provinciale
per l'anno 1901, una copia;
Dal Municipio di Trani — I V Censimento
generale della popolazione del Regno - Ris u l t a m e l o delle operazioni del censimento
1901, copie 2;
Dai Regio Istituto di Studi superiori
pratici e di perfezionamento di Firenze —
Descrizione geologica dei dintorni di Tarceato in Friuli, per Olinto Marinelli, una
copia.
Petizioni.
Presidente. Si dia lettura del sunto delle
petizioni.
Del Balzo Girolamo, segretario,
legge:
5943. La Camera di commercio di Lecce
trasmette la petizione del cav. Francesco
Marangi, il quale rendendosi interprete dei
voti dei mutuatari di quella Provincia e
coli' assentimento di molte rappresentanze
amministrative, commerciali ed agrarie del
Mezzogiorno fa istanza per ottenere il riordinamento del Credito fondiario.
Presidente. Questa petizione sarà trasmessa alla Giunta speciale incaricata di
esaminarla.
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Congedi.
Presidente. H a n n o chiesto congedo, per motivi dì famiglia, gli onorevoli: Orsini-Baroni ; di giorni 4; Morpurgo, di 10; Gavazzi,
di 10; Marinuzzi, di 10; Finocchiaro-Aprile,
di 8; Camera, di 8; Fracassi, di 8; F a b r i ,
di 8; Crespi, di 10. Per motivi di salute,
gli onorevoli : Ciccotti, di giorni 30; Daneo
Gian Carlo, di 5; F a r i n e t Alfonso, di 10.
F a r i n e t Francesco,di 12; Cantalamessa, di 15;
Per ufficio pubblico, gli onorevoli: Rava,
di giorni 6; Valeri, di 3; Bettòlo, di 7.
(Questi congedi sono conceduti).
Interrogazioni.
Presidente. Ora l'ordine del giorno reca le
interrogazioni.
La p r i m a è quella dell'onorevole De Felice-Giuffrida al ministro di grazia e giustizia « per sapere se e quando intenda
presentare il promesso disegno di legge
sulla istituzione delle sezioni di pretura. »
L'onorevole sotto-segretario di Stato per
la grazia e giustizia ha facoltà di parlare.
Talamo, sotto segretario di Stato per la grazia
e giustizia. L'onorevole De Felice-Giuffrida
ricorderà che io dovetti rispondere ad un'alt r a interrogazione su questo stesso argomento. Io dissi allora che era parere del
guardasigilli di colmare una lacuna che p u r
troppo esiste nel nostro ordinamento, con
l'istituzione delle sezioni di P r e t u r a e che
si riprometteva di proporre le opportune disposizioni in proposito assieme alla riforma
dell'ordinamento giudiziario. Nè questa f u
promessa vaga, poiché era ed è fermo proposito del Governo di presentare 1' annunziato progetto di riforma. E se tale proposito non è stato ancora portato ad effetto?
gli è perchè non è sembrato questo il momento opportuno per mettere in discussione
dinanzi alla Camera un argomento così importante.
Ma poiché sul tema che forma oggetto
dell'attuale interrogazione esiste già un disegno d'iniziativa parlamentare presentato
dall'onorevole Cirmeni, io assicuro l'onorevole De Felice-Giuffrida che il Governo non
si opporrà a che venga in discussione questo disegno di legge, per sodisfare così, con
anticipazione, ai bisogni cui egli accenna.
Presidente. L'onorevole De Felice-Giuffrida
ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto.
De Felice-Giuffrida. Comprenderà benis-
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Deputati
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simo l'onorevole sotto-segretario di Stato
per la grazia e giustizia, che io non posso
dichiararmi sodisfatto della promessa, che
egli fa, di presentare il disegno di legge
solle sezioni di pretura, assieme alla riforma dell'ordinamento giudiziario, perchè
questa riforma è un desiderio antico, lungamente promesHQ e mai attuato.
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia
e giustizia. Per noi da un anno.
De Felice-Giuffrida. E se ci contentiamo
soltanto di promesse come questa, finiremo
con l'attendere troppo.
Senonchè e' è una seconda parte nella
risposta dell'onorevole sotto-segretario di
Stato la quale potrebbe sodisfarmi, quella
cioè che, essendo stato presentato già un disegno di legge d'iniziativa parlamentare,
per l'istituzione delle sezioni di pretura, il
Governo non si opporrà alla sua presa in
considerazione. Ma il non opporsi alla presa
in considerazione non è tutto: si sa che anche i progetti meno accettabili sono presi
dal Governo in considerazione, per cortesia.
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia
e giustizia. Ho detto qualche cosa di più.
De Felice-Giuffrida. Quello che attendo dall'onorevole sotto-segretario di Stato è questo: o che egli dichiari di presentare un
disegno di legge, distaccandolo dalla riforma -dell'ordinamento giudiziario, o che
almeno faccia suo, accettandolo, il disegno
d'iniziativa parlamentare dell'onorevole Cirmeni.
La necessità della istituzione delle sezioni di pretura ha interessato t u t t o il paese.
Ora se questo è un bisogno sentito da tutti,
il Governo deve sodisfarlo e nel più breve
tempo possibile; se no, lo dica chiaramente.
Una delle due: o è un bisogno, o ?ion
lo è. Se lo è, sia sodisfatto; se non lo è,
si dica francamente che non lo si vuol sodisfare.
L'onorevole sotto-segretario di Stato dice
che è un bisogno sentito da t u t t i ; dunque
lo si sodisfaccia nel più breve tempo possibile !
Presidente. H a facoltà di parlare l'onorevole Talamo.
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia e
giustizia. Siamo perfettamente d'accordo. È
proprio quello che ho detto: che cioè è stata
sempre intenzione del guardasigilli di non
staccare questo progetto, che è minimo, dall'ordinamento giudiziario che si discuterà
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molto più presto di quello che non creda
l'onorevole De Felice.
Del resto egli non può far risalire a noi,
che da poco tempo stiamo al Governo, la
responsabilità del ritardo.
Ripeto, e credo sia sodisfacente la mia
risposta, che saremo lieti di discutere la
proposta di legge d'iniziativa p a r l a m e n t a r e .
Presidente. Segue ora l'interrogazione dell'onorevole Luporini al ministro dei lavori
pubblici « per sapere che cosa intenda di
fare circa la stazione ferroviaria di Lucca,
divenuta del tutto insufficiente ai cresciuti
bisogni del traffico. »
L'onorevole sotto-segretario di Stato ha
facoltà di rispondere a questa interrogazione.
Niccolini, sottosegretario di Stato per i lavori
'pubblici. Non è la prima volta che l'onorevole Luporini s'interessa, e con molta ragione, dell'ampliamento della stazione di
Lucca. Come egli sa, furono già compilati
alcuni progetti, ma per una o per altra ragione, non ne venne finora approvato alcuno.
Io ritengo che il ritardo nell'approvazione
sia dipeso più che altro dalle perizie che
importavano delle somme ingentissime. Non
ho mancato di invitare la Società Adriatica,
perchè volesse nel più breve termine trasmettere all'Amministrazione dei lavori pubblici
un nuovo progetto, ed io sono lieto di poter assicurare l'onorevole Luporini che nella compilazione del progetto saranno tenute presenti
le raccomandazioni insistenti f a t t e da parte
della Camera di commercio di Lucca, per
quanto riguarda il miglioramento del servizio delle merci, onde sia dato modo a quella
stazione di poter funzionare molto meglio di
quello che funziona oggi.
Io spero con questo di aver sodisfatto
l'onorevole interrogante al quale rinnovo
la promessa che questo progetto sarà completato nel più breve tempo possibile, e prometto altresì di continuare le mie premure,
se questo progetto si facesse aspettare.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'ono?-evole Luporini per dichiarare se sia, o no, sodisfatto della risposta dell'onorevole sottosegretario di Stato.
Luporini. Se la promessa che mi viene dall'onorevole sotto-segretario di Stato, cioè dal
Governo, fosse bastante, non potrei non
dirmi sodisfattissimo ; ma è che le promesse
rimangono sempre allo stato di promesse e
non per quelli che le fanno, ma per quelli
che le debbono eseguire. E un fatto che nella
Camera dei
—
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Pepatati
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stazione ferroviaria di Lucca per l'apertura
prima della Lucca-Vergato e poi della LuccaBagni di Lucca, il traffico è più che raddoppiato, mentre la stazione è sempre la stessa.
Ora che cosa accade? Accade che sul marciapiede, dove devono stare i viaggiatori in
partenza, ci si mettono le merci, per le quali
i relativi magazzini sono insufficienti. Bisognerebbe vedere, quando partono diversi
treni, quando si trovano sotto la stazione
tre o quattro treni e numerosissimi viaggiatori, che confusione avviene sotto la stazione di Lucca!
Conseguentemente io non posso non rinnovare al sotto-segretario di Stato, anche
nell' interesse dell'Amministrazione, nonché
della città di Lucca, la preghiera di far sì
che questo lavoro sia il più sollecitamente
possibile compiuto.
Aggiungerò che, siccome nei diversi progetti si tratterebbe di trasformare il fabbricato attuale della stazione, l'Amministrazione deve pensar bene a quello che fa,
perchè io credo che il fabbricato attuale
non si possa trasformare in modo alcuno e
che si debba fare il progetto di una nuova
stazione, portandola più verso Pistoja e fare
il progetto in modo che questa nuova stazione possa, quando che sia, essere anche
coperta, perchè la stazione di Lucca che,
quando fu costruita era ¡coperta, adesso è
diventata una stazione scoperta, sebbene
sia una delle più importanti stazioni della
Toscana e dia all'Amministrazione più di
un milione di reddito all'anno.
Detto questo, prendo atto delle dichiarazioni del sotto-segretario di Stato e non
aggiungo altro.
Presidente. Così è esaurita l'interrogazione
dell'onorevole Luporini.
Viene ora l'interrogazione dell'onorevole
Rizzo Valentino al ministro dei lavori pubblici « sui motivi pei quali rimane quasi
ineseguita la legge 9 giugno 1901 sul servizio economico nelle linee a traffico limitato. »
L' onorevole sotto-segretario di Stato ha
facoltà di rispondere a questa interrogazione.
Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. La legge 9 giugno 1901 dava facoltà al Governo di trattare con le tre
grandi reti ferroviarie, per applicare un
servizio economico che da molto tempo era
desiderato.
All'onorevole Rizzo, il quale afferma che
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questa legge è rimasta quasi ineseguita,
io spero di poter dimostrare con qualche
dato di fatto, che tale asserzione non è del
tutto esatta. Ed infatti, in esecuzione di
tale legge, come sa l'onorevole interrogante,
furono fatti esperimenti di servizio economico sulle linee Foggia-Lucera, FoggiaManfredonia e Brescia-Iseo. Ed in base alle
leggi speciali del 17 febbraio e del 6 luglio 1901 fu applicato il servizio economico
sulla Bologna-San Felice e sulla San Felice-Poggio Rusco. Sono ora in corso gli
studi per applicare lo stesso servizio ridotto ad altre linee, fra le quali cito la
Sparanise-Gaeta e la Val Savoia-Caltagirone, e, per quanto riguarda il servizio
esclusivamente dei viaggiatori, anche sulle
linee Rocchetta-Sanfc'Antonio-Gioia del Colle
e Bari-Taranto.
Come vede dunque l'onorevole Rizzo,
abbiamo già fatto degli esperimenti che si
vanno gradatamente estendendo.
Non abbiamo potuto procedere con molta
celerità perchè, come l'onorevole interrogante
ben sa, la legge del 1901 non permette
al Governo di poter imporre quest' obbligo
alle Società ferroviarie e stabilisce che, per
l'applicazione del regime economico, occorre
l'accordo con la Società esercente. Aggiungo
che nell'applicazione si sono verificati alcuni inconvenienti pei quali le Società
hanno sollevato grandi difficoltà ed anzi
l'Adriatica si è rifiutata di fare nuovi esperimenti alle stesse condizioni.
Si stanno studiando i rimedi per elimiminare tali inconvenienti, specialmente per
diminuire le spese d'esercizio pel servizio
merci, le quali sono aumentate, mentre il
servizio viaggiatori ha dato dei risultati
vantaggiosissimi. Il servizio merci infatti
non è cresciuto come quello dei viaggiatori ed ha anche richiesto spese più gravose.
Da parte nostra cercheremo di togliere
qualsiasi difficoltà e, poiché abbiamo constatato che il servizio economico di alcune
linee ha appagato grandemente le popolazioni, il Governo non mancherà di studiare
i miglioramenti opportuni ónde poterlo estendere, quanto più sarà possibile, su altre
linee e, prima di tutte le altre, a quelle
che ho avuto l'onore di ricordare.
Spero che l'onorevole interrogante vorrà
dichiararsi sodisfatto di questa mia risposta.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onore-
Camera dei Deputati
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vole Rizzo per dichiarare se sia, o no, sodisfatto.
Rizzo. Ringrazio l'onorevole sotto-segretario di Stato della risposta che mi ha dato
e specialmente dell'assicurazione che il Governo continuerà ad adoperarsi per l'esecuzione di questa legge.
Nella mia interrogazione mi lamentavo
che la legge fosse rimasta sino ad ora quasi
ineseguita, ma l'onorevole sotto-segretario
di Stato e la Camera non vorranno darmi
torto quando si pensi che finora non fu fatto
un esperimento che sopra tre linee sole,
prescindendo da quella San Felice-Bologna
sulla quale l'esercizio economico è stato
stabilito con una legge speciale, non avente
alcuna relazione con la legge 9 giugno
1901.
L'onorevole Niccolini sa che questa legge
fu approvata dalla Camera nel testo del
Senato, superando anche non lievi difficoltà,
perchè alla Camera sembrava molto interessante che essa venisse sollecitamente promulgata.
Io, che avevo l'ouore di presiedere la Commissione che presentò alla Camera la relazione
dell'onorevole Nava, ricordo le premure dell'onorevole Giusso affinchè questa legge venisse prontamente approvata nel testo del
Senato. Quindi mi sono un po' preoccupato
scorgendo che, dopo un anno, la legge si era
applicata soltanto a tre linee, e special-'
mente me ne sono preoccupato quando ho
ricordato che la Camera votò un ordine
del giorno per raccomandare al Governo di
estendere l'applicazione della legge e di
presentare un apposito disegno di legge
per generalizzarne sempre più i benefici,
anche quando non si fosse verificata la condizione delle 10 mila lire al chilometro.
L'onorevole Giusso, infatti, aveva già dichiarato che intendeva proporre che venisse
esteso l'esercizio economico anche alle linee
aventi un prodotto superiore alle lire 10 mila
al chilometro.
Io prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole sotto-segretario di Stato e non
dubito punto della sua alacrità, poiché son
sicuro che egli converrà con me, che si
tratta di un grande beneficio fatto alle nostre popolazioni e specialmente agli agricoltori.
L'onorevole sotto-segretario di Stato ha
citate le linee, per le quali vi sono trattative colle Società per l'applicazione di
questo benefìcio, linee delle Provincie me-
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ridionali, ma io so, od almeno ne ebbi
assicurazione dal ministro Giusso, ohe vi
erano trattative anche per linee dell'Alta
Italia. Io, lo dico francamente, mi sono
preoccupato della linea Treviso-Motta, che
è nel mio Collegio, alla quale speravo che
questo benefizio fosse prontamente applicato. E linea a traffico limitato finche avrà il
suo naturale congiungimento a Portogruaro.
Non dubito che questa sia una delle linee, per applicare alla quale il beneficio
del servizio economico il Governo si adoperi, perchè ho lettere del ministro Giusso,
che me lo assicurano, ma ad ogni modo confido pienamente nella solerzia, nella alacrità
dell'onorevole sotto segretario di Stato, e &
lui mi affido affinchè la legge fra breve
tempo si possa dire eseguita, e non quasi
ineseguita.
Presidente. Viene ora la interrogazione
degli onorevoli Chimienti e Celli al ministro dell'istruzione pubblica « sulle condizioni, deplorevoli dal punto di vista della
igiene e della dignità dell'Istituto, in cui
son tenuti i locali adibiti ad uso della Regia
scuola superiore di Magistero femminile in
Roma. »
Questa interrogazione, per accordi presi
col ministro interessato, è rimandata.
Vengono ora due interrogazioni dell'onorevole Vigna, la prima, diretta al ministro
di grazia e giustizia « per sapere se intenda riparare alla deficienza di magistrati
presso il tribunale di Asti, che ritarda il
sollecito disbrigo degli affari con grave
danno dei cittadini »; la seconda al ministro dei lavori pubblici « per sapere se intenda presentare proposte legislative per
rendere la viabilità delle campagne rispondente ai nuovi bisogni dell'agricoltura. »
E presente l'onorevole Vigna?
(Non è presente).
Le sue interrogazioni decadono.
Viene ora l interrogazione dell' onorevole Marescalchi-Gravina al ministro dell' interno « sull'arresto dell'operaio Giunta
Gaetano, avvenuto in Piazza Armerina, per
avere il 1° maggio affisso un proclama, già
sottoposto a preventiva censura, e sulla condotta della polizia, per aver sequestrato nel
domicilio privato dell'avvocato Giovanni
Monastra, assente, copie di stampe non divulgate. »
È presente l'onorevole Marescalchi-Gravina ?
7
(Non è presente).
Camera dei
Devutati
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Questa interrogazione si intende decaduta.
Viene l'interrogazione dell'onorevole De
Felice-Giuffrida al ministro di grazia e giù
stizia « per sapere se sia consentito alla
Autorità giudiziaria della provincia di Catania scegliere proprio la data del primo
maggio per procedere ad atti esecutivi di
pignoramento, accompagnati da gratuite
provocazioni, contro numerosi contadini di
Catenanuova (Catania), condannati nel 1894
alla multa di lire 150, per aver fatta una
dimostrazione non permessa, condanna però
già estinta per effetto di amnistia. »
Ha facoltà di parlare l'onorevole sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia.
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia
e giustizia. Non posso rispondere che in parte
alla interrogazione dell'onorevole De Felice-Giuffrida perchè essendo stata presentata recentemente non è stato ancora possibile di avere un rapporto informativo dalla
Autorità di Catania. Posso però dargli lettura del telegramma in risposta a quello
fatto da me sulla interrogazione dell'onorevole De Felice e credo che di tale risposta
l'onorevole De Fèlice si potrà dichiarare
sodisfatto :
« Ricevetti per posta giorno 2 istanza
varii cittadini Catenanuova lamentando che
procedevasi esecutivamente contro di essi
per ripetizione multa e spese derivanti da
condanne subite nel 1894 amnistiate.
« Richiesi subito informazioni al procuratore del Re disponendo la sospensione degli
atti. Risposerai trattarsi di multa inflitta dalla
Cassazione ai sensi dell'articolo 656 procedura penale per cui opinava non applicabili
tutte amnistie. Però esaminati atti io ho
creduto diversamente e quindi feci richiesta
sezione accusa affinchè applichi amnistia.
Aspetto decisione che emetterà nella prossima
adunanza; se contraria, porterò esame Cassazione. Ora ho chiesto se sia vero che qualche atto esecutivo siasi spinto effettivamente
primo maggio quantunque se fosse vero sia
certo essere effetto casuale coincidenza. Riferirò Eccellenza Vostra risposta che perverrammi. »
Non posso aggiungere altro, onorevole
De Felice, salvo che quand'anche degli atti
esecutivi avessero avuto luogo il primo maggio, nessuna censura potrebbe farsi all'autorità dal momento che il primo maggio
non è festa dello Stato, e quindi non è vie-
Aiti
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Parlamentari
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tato in quella ricorrenza il procedere ad
a t t i di esecuzione»
Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole De F e l i c e - G i u f f r i d a per d i c h i a r a r e se
sia, o no, sodisfatto.
De Felice-Giuffrida. Io r i n g r a z i o l'onorevole
sotto-segretario di Stato per la p r e m u r a con
la quale ha assunto le i n f o r m a z i o n i e per la
cortese risposta. P e r ò mi permetto di d i r g l i
che non posso d i c h i a r a r m i sodisfatto della
risposta data dal procuratore del Re di Cat a n i a a lui. Quella risposta, infatti, nasconde
una verità ben grave.
11 procuratore del R e in Catania non
può ignorare che ha il dovere di far dichiarare estinta la p e n a dopo un primo, u n
secondo ed u n terzo decreto di a m n i s t i a ;
non può i g n o r a r e che non si a t t e n d o n o otto
anni e l'annunzio di una interrogazione per
chiedere l'applicazione dei benefici dell'amnistia a favore di n u m e r o s i contadini ; e non
deve ignorare che la p i ù e l e m e n t a r e legge
di convenienza politica, consiglia, almeno,
di non compiere a t t i di p i g n o r a m e n t o il
p r i m o maggio, contro n u m e r o s i c o n t a d i r i ,
in centro agricolo, e nel quale quelle provocazioni g r a t u i t e avrebbero potuto esser
causa di g r a v i disordini.
I l procuratore del R e dice che s ' i n f o r m a :
ma egli avrebbe dovuto prevenire, prevedere e provvedere a tempo.
I n f a t t i aveva proprio bisogno di aspett a r e otto anni, per provvedere ? Onorevole
Talamo, Lei ha risposto con la sua solita
e abituale cortesia., ma il procuratore del
R e in Catania non ha risposto con sincerità. Gli otto anni d i attesa non ammettono
giustificazione. E Lei avrebbe dovuto biasimare un fatto come quello. Ma giacche E l l a
non ha voluto biasimarlo, ebbene, lo biasimo io! (Bene! all'estrema sinistra).
Talamo, sottosegretario di Stato per la grazia
e giustizia. Chiedo di parlare.
Presidente. P a r l i .
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia
e giustizia. Perdoni l'onorevole De Felice, ma
egli ha torto di così g i u d i c a r e l ' a u t o r i t à
g i u d i z i a r i a di Catania.
De Felice-Giuffrida. È così.
Talamo, sotto-segretario di Stato
e giustizia. Dalla l e t t u r a stessa del
che gli ho f a t t a , E l l a vede che
se fosse, o p p u r no, a m n i s t i a t a
danna...
De Felice-Giuffrida. Dopo otto
per la grazia
telegramma,
è questione
quella con-
anni ?
Camera dei
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
Deputati
1902
Talamo, sotto-segretario di Stato per la grazia
e giustizia. P e r d o n i : è così. E t a n t o è vero
che t r a t t a v a s i di caso dubbio, che vi f u div e r g e n z a di opinione t r a il procuratore del
R e e il procuratore generale, e che questi
ha r i n v i a t o gli a t t i alla Sezione di accusa,
perchè p r o n u n z i a p p l i c a n d o l ' a m n i s t i a a favore di quei tali. Di m a n i e r a che E l l a deve
lodare la scrupolosità d e l l ' a u t o r i t à giudiziaria di Catania, invece che biasimarla.
De Felice-Giuffrida. Dopo otto a n n i ?
Presidente. Così è esaurita questa interrogazione.
L'onorevole M a u r y ha interrogato il ministro d e l l ' i n t e r n o « per sapere quale misura i n t e n d a adottare a t u t e l a della l i b e r t à
e della sicurezza del lavoro agricolo, t u r b a t o
già nel comune e nella provincia di F o g g i a
da alcuni t e n t a t i v i di violenza. »
Questa interrogazione, per accordi interceduti tra l'onorevole M a u r y ed il m i n i s t r o
d e l l ' i n t e r n o , viene r i m a n d a t a .
L'onorevole De Martino ha i n t e r r o g a t o
i.1 ministro dei lavori pubblici « per sapere
se sia suo i n t e n d i m e n t o di presentare il d i segno di legge elaborato dal suo predecessore nel fine di autorizzare il Governo ad
applicare, in via di esperimento, r i d u z i o n i di
tariffe sopra alcune delle linee p r i n c i p a l i e p e r
u n tempo determinato, apparecchiando in t a l
guisa la maggiore e più benefica r i f o r m a
economica per il tempo nel quale, con nuove
Convenzioni o con l'esercizio di Stato, si
dovrà risolvere il problema ferroviario. »
Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. D'accordo con l'onorevole De Martino, vorrei p r e g a r e il p r e s i d e n t e di mantenere all'ordine del giorno questa interrogazione, essendosi il ministro r i s e r v a t o
di r i s p o n d e r v i p e r s o n a l m e n t e .
Presidente. L'onorevole De F e l i c e - G i u f f r i d a
ha i n t e r r o g a t o il Governo « sulla crisi agrum a r i a . E, d e t e r m i n a t a m e n t e , per sapere se
i n t e n d a : 1° Chiedere la riduzione delle t a riffe di t r a s p o r t o sulle ferrovie e sui piroscafi i t a l i a n i ; 2° P r o p o r r e l'abolizione dei
dazi di consumo sugli a g r u m i ; 8° T r a t t a r e ,
nella rinnovazione della Convenzione commerciale con la Russia, perchè speciali facilitazioni v e n g a n o accordate al commercio
a g r u m a r i o ».
Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. Mi p e r m e t t e r e i di rivolgere p r e ghiera all'onorevole De Felice, perchè voglia
r i m a n d a r e lo s v o l g i m e n t o di questa inter-
Atti
LEGISLATURA XXI
2a
SESSIONE —
DISCUSSIONI
rogazione al giorno in cui verrà svolta una
interpellanza sullo stesso argomento.
Questa preghiera gli rivolgo, per quel
che riguarda il Ministero dei lavori pubblici,
salvo poi ai rappresentanti degli altri Ministeri di fare quelle dichiarazioni che crederanno.
Fulci Nicolò, sotto-segretario
eli Stato per
l'agri-
coltura e commercio. Anch'io prego il collega
De Felice di consentire a rinviare questa
interrogazione allo svolgimento della interpellanza che sullo stesso argomento hanno
presentato gli onorevoli Rossi Enrico, Mirto
Seggio e Turrisi.
I n t a n t o però io credo di poterlo contentare subito rimandandolo alla risposta
che diedi ad un'analoga interrogazione che
mi rivolgevano altri colleghi.
E non è fuor di luogo quanto giorni fa
diceva l'onorevole ministro degli affari
esteri. Lascino al Governo di portare a
termine le trattative. Vuol dire che verrà
il giorno in cui avremo agio di riparlare
dell'argomento, per quanto riguarda i trattati.
Se l'onorevole De Felice acconsentirà alla
mia preghiera, io gliene sarò gratissimo.
De Felice-Giuffrida. Io consento .a rimandare questa interrogazione a quando verrà
la volta dell' interpellanza presentata dall'onorevole Rossi Enrico, ma colgo questa
occasione per dire all'onorevole sotto-segretario di Stato per l'agricoltura e commercio
che io non intendo entrare nei particolari
delle t r a t t a t i v e ; io chiedo semplicemente
al Governo di trattare su questa questione,
giacche interessa così vivamente la Sicilia.
E detto ciò rimandiamo pure questa interrogazione.
Presidente. Allora lo svolgimento di questa interrogazione si farà insieme con lo
svolgimento della interpellanza presentata
sullo stesso argomento dagli onorevoli Rossi
Enrico, Mirto Seggio e Turrisi.
Sorteggio degli Uffici.
Presidente. Essendo trascorsi i 40 minuti
destinati alle interrogazioni, procederemo
oltre nell'ordine del giorno il quale reca
il sorteggio degli Uffici.
Si proceda al sorteggio.
Del Balzo Girolamo,
teggio.
Camera
— 1521 —
Parlameniari
segretario,
fa
il
sor-
—
dei
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
Ufficio
Deputati
1902
I.
Aggio, Baccaredda, Basetti, Berenini,
Bertesi, Bonacossa, Brizzolesi, Cantalamessa,
Casciani, Catanzaro, Chimirri, Cipelli, Colajanni, Colonna, Contarini, Curreno, Dal
Verme, De Asarta, De Felice-Giuffrida, Del
Balzo Girolamo, Dell'Acqua, Fazio, Fede,
Finardi, Florena, Fortunato, Franchetti, Freschi, Giaccone, Imperiale, Libertini Gesualdo, Lo Re, Luzzatti Luigi, Malvezzi,
Mango, Maresca, Menafoglio, Merci, Mezzanotte, Montemartini, Morando Giacomo,
Nocito, Ottavi, Pansini, Pavoncelli, Pescetti,
Pozzi Domenico, Rampoldi, Soulier, Spirito
Beniamino, Tecchio, Toaldi, Turbiglio, Valle
Gregorio, Wollemborg, Zabeo.
Ufficio
II.
Abbruzzese, Anzani, Aprile, Bianchi Emilio, Biscaretti, Bonanno, Bonardi, Calderoni,
Calissano, Callaini, Cantarano, Cappelli,
Carboni-Boj, Carugati,
Ceriana-Mayneri,
Chiapperò, Chiesa, Cortese, Curioni, Daneo
Edoardo, De Amicis, De Luca Ippolito, De
Novellis, Di Scalea, Donnaperna, F a r a n d a ,
Fiamberti, Francica-Nava, Galimberti, Gattoni, Grippo, Guerci, Laudisi, Lazzaro, Licata, Magnaghi, Marescalchi-Gravina, Marinuzzi, Mariotti, Miaglia, Mirto-Seggio, Morelli-Gualtierotti, Nasi, Orsini-Baroni, Paganini, Pais-Serra, Parlapiano, Pelle, Perla,
Pullè, Romanin-Jacur, Romano Giuseppe,
Sacconi, Sichel, Ticci, Veneziale.
Ufficio
III.
Alessio, Barilari, Barracco, Barzilai, Bastogi, Bertarelli, Bertetti, Camagna, Comanmandini, De Bernardis, Del Balzo Carlo,
Di Broglio, Di San Giuliano, Di Terranova,
Engel, Falcioni^ F a r i n e t Alfonso, F e r r a r i s
Napoleone, Garavetti, Gattorno, Ginori-Conti
Landucci, Lucca, Macola, Maraini, MarsengoBastia, Martini, Marzotto, Massa, Materi,
Mazziotti,Merello,Mezzacapo, Monti Gustavo,
Niccolini, Nuvoloni, Pala, Pantano, Pini, Placido, Pugliese, Romano Adelelmo, Rovasenda, ¡Ruffoni, Sapuppo Asmundo, Serra,
SommiPicenardi, Sonnino Sidney, Sorniani,
Spagnoletti, Tizzoni, Ungaro, Vendemmi,
Ventura Eugenio, Vetroni, Vollaro-De Lieto.
Ufficio
IV.
Abignente, Baragiola, Bertoldi, Bertolini, Bianchi Leonardo, Bonin, Boselli,
Branca, Brunialti, Caldesi, Calieri Enrico,
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
— 1522 —
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
Camera. CapocLuro, Caratti, Carcano, Chimienti, Codacei-Pisanelli, D ' A n d r e a , Danieli, De Gaglia, De Marinis, Donati, F a bri, F a r i n e t Francesco, F i n o c c h i a r i o Lucio,
Giusso, Gualtieri, L u c c h i n i L u i g i , Lucifero,
Luzzatto A r t u r o , Majno, Majorana, Manna,
Marcora, Massimini, Maury, Monti-Guarnieri, Morpurgo, P a l a t i n i , P e n n a t i , P i o v e n e ,
Poggi, Ricci Paolo, Rocca Fermo, Rocco
Marco, Sanfilippo, Silvestri, Sinibaldi, Sola,
Sorani, Talamo, Taroni, T o r r i g i a n i , T u r r i s i ,
Vendramini, Zanardelli.
Ufficio V.
Arconati, A r n a b o l d i , Badaloni, B a r b a t o ,
B a r n a b e i , Borsani, B r a n d o l i n , Calieri Giacomo, Capaldo, Cimati, Cimorelli, Cirmeni,
C o m p a g n a , Crespi, De Cristoforis, De P r i soo, De Seta, Di Sant'Onofrio, F a n i , F r a scara Giuseppe, F u s i n a t o , Galli, Gallini,
G a l l u p p i , G h i g i , G i r a r d i n i , Gorio, Gussoni,
Lovito, Mazza, Mazzella, Medici, Micheli,
Mirabelli, M u r m u r a , P a t r i z i i , Pellegrini,
P i n n a , P i p i t o n e , Podestà, P o m p i l j , Pozzo
Marco, P r i n e t t i , Quintieri, Ridolfì, Rigola,
R o n c h e t t i , R o n d a n i , Sacchi, S a l a n d r a , Santini, Scaramella-M&netti, Stagliano, Tinozzi,
Vitale, W e i l l - W e i s .
Ufficio VI.
Altobelli, A n g i o l i n i , Baccelli Guido, Berio, Bettòlo, Bissolati, Borghese, Bovio, Brunicardi, Cao-Pinna, Cappelleri, Castiglioni,
Cerulli, Chiarugi, Cocuzza, Coffari, Cornalba, Cottafavi, Cazzi, De Giorgio, D e R i s e i s
L u i g i , Di Stefano, Dozzio, F e r r a r i s Maggior i m ^ F e r r i , Finocchiaro-Aprile, Fusco, Gaet a n i di L a u r e n z a n a , Galletti, Giolitti, Giuliani, Leone, Lollini, Marescalchi Alfonso,
Mei, Morgari, Nofri, Olivieri, Pastore, Perrotta, Personè, Piccolo-Cupani, Poli, Prampolini, Rizza E v a n g e l i s t a , Rizzetti, Rossi
Teofilo, Sani, Saporito, Scotti, Serristori,
Silva, Spada, Tedesco, Todeschini.
Ufficio VII.
A g n i n i , A g u g l i a , Avellone, Battelli, Bergamasco, Bonoris, Capozzi, Castoldi, Cesaroni, Chiapusso, Chiesi, Colosimo,.Compans,
D ' A l i f e , De Cesare, De Luca Paolo, De
N a v a , De Nicolò, De Renzis, Di Canneto,
D i R u d i n ì Antonio, Di R u d i n ì Carlo, D i
T r a b i a , F a c t a , . Fasce, Fracassi, F r a s c a r a
Giacinto, Gatti, Gavazzi, Gavotti, Gianolio,
G i u n t i , I n d e l l i , L a m p i a s i , Leali, L u p o r i n i ,
L u z z a t t o Riccardo, Mantica, Marazzi, Ma-
Camera dei
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO
Deputati
1902
sciantonio, Maurigi, Miniscalchi, Noè Orlando, P a n t a l e o n i , P a l b e r t i , Panzacchi, Raccuini, R a g g i o , Rizzone, Rosano, Rossi E n rico, R u b i n i , Sanarelli, Sanseverino, Vagliasindi.
Ufficio
Vili
Albertelli, A l i b e r t i , A r l o t t a , Baccelli Alfredo, B i a n c h i n i , Borsarelli, Bracci. Campi,
Castelbarco-Albani, Chinaglia, Ci velli, CoccoOrtu, Colombo Q u a t t r o f r a t i , Costa A n d r e a ,
Credaro, De Andreis, Della Rocca, De Martino, De Riseis Giuseppe, Di Bagnasco, F a l coni Nicola, F e r r e r ò di Cambiano, F i l ì Astolfone, F r a d e l e t t o , F u l c i Lodovico, F u l c i
Niccolò, Gallo, Giordano-Apostoli, Girardi,
Grassi-Yoces, Lacava, L i b e r t i n i Pasquale,
Lojodice, L u c c h i n i Angelo, Manzato, Melli,
Papadopoli, Pascolato, Pinchia, Riccio Vincenzo, Ruffo, Scalini, Simeoni, Squitti, Torlonia, Tornielli, Torraca, Tripepi, Valeri,
Valli Eugenio, Varazzani, Vienna, Vigna,
Villa, Vigocchi, Zannoni.
Ufficio IX.
A f a n de R i v e r a , Albertoni, Borciani,
Bovi, Broccoli, Cabrini, Calvi, Carmine,
Cavagnari, Celli, Cerri, Ciccotti, Corrado,
Costa-Zenoglio, Daneo Gian Carlo, De Bellis,
De Giacomo, De Nobili, De V i t i De Marco,
Donadio, F a l c o n i Gaetano, F a l l e t t i , Fortis,
Furnari,
Gianturco,
Giovanelli, Grossi,
Guicciardini, Lagasi, Leonetti, L u c e r n a r i ,
Mascia, Matteucci, Meardi, Mestica, Molmenti, Montagna, Moranda Luigi, Piccini,
Pistoja, Pivano, Pizzorni, Pozzato, R a v a ,
Resta-Pallavicino, Rizzo Valentino, Roselli,
Sili, Socci, Solinas-Apostoli, Spirito F r a n cesco, Stelluti-Scala, Suardi Gianforte, Testasecca, Vallone.
interpellanze, '
Presidente. Passiamo ora allo svolgimento
delle interpellanze.
L a p r i m a è quella dell'onorevole Cottaf a v i al m i n i s t r o di grazia e giustizia « riguardo alla necessità della revisione dei
processi p e n a l i e della r i a b i l i t a z i o n e dei
c o n d a n n a t i innocenti con relativo riconoscimento a d i r i t t o d ' i n d e n n i t à . »
L'onorevole C o t t a f a v i h a facoltà di p a r lare per isvolgere la sua i n t e r p e l l a n z a .
Cottafavi. Sono costretto a r i t o r n a r e su
questo a r g o m e n t o perchè da lungo tempo
l'opinione p u b b l i c a ed il p r i n c i p i o della
giustizia attendono che vengano a p p a g a t e
Atti
— 1523 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
2
a
SESSIONE
DISCTTSSIOXI
le loro aspirazioni in argomento. Altra volta
qui alla Camera i ministri abbondarono di
larghe e formali promesse in modo da rendere soddisfatti gli oratori che proponevano
provvedimenti analoghi, ma per quel vizio
che è comune nei progetti delle nostre riforme di voler cioè troppo abbracciare e
di non curare i rimedi parziali immediati
ed utili che si potrebbero con brevità ed
economia di tempo attuare, si è sempre ritardato e nulla si è concluso.
Pertanto io ho dovuto ripresentare questa
mia interpellanza nella fiducia che l'onorevole ministro questa volta non vorrà fare
delle promesse che rimangano parole sterili non seguite dai fatti.
Oramai fra tutte le nazioni civili, soltanto T Italia è priva di istituti giuridici
di questo genere. Fino dal 187-3 nell'Austria
è stata approvata la revisione dei processi
penali su larga base e la indennità ai condannati innocenti. Nel 1899 fu istituita in
Olanda, ed in Germania vigeva già in antecedenza. Anche il Belgio ha provveduto.
Non si riescirebbe a comprendere come
l'Italia, che nel campo del diritto è sempre
stata alla testa delie nazioni civili, dovesse in
un campo così elevato rimanere alla coda.
L'argomento è della più alta importanza. Noi,
è vero, abbiamo la revisione dei processi
penali; ma veramente, merifca questo istituto un tal nome e corrisponde ai fini che
dovrebbe prefiggersi ? Ha esso fatto buona
prova ed è stato largamente attuato ? Io
credo che l'onorevole ministro, nella sua
equanimità, riconoscerà per primo che l'Istituto della revisione quale esiste nel nostro
Codice di procedura penale non può funzionare che in rarissime eccezioni. Non intendo di far perdere un tempo prezioso alla
Camera esaminando minutamente i casi in
cui la revisione può essere accordata, ma
mi pare che in argomento di così peculiare
gravità non occorra e non sia necessario
che la legge si ispiri ai ristretti criteri di
una ancor più limitata casistica. Il nostro
Codice di procedura penale ha in soggetta
materia un raggio d'azione soverchiamente
angusto..
Non posso esimermi dell'accennare i tre
soli casi in cui esiste la possibilità della
revisione e lo farà con la maggiore brevità.
Si può ottenere la revisione qualora due
persone siano con sentenze inconciliabili
fra di loro condannate per il medesimo
• /, orfj
a.gj iu-tmtun
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2
reato. Ciò è difficilissimo a verificarsi, dato
il concorso di simile stranissime circostanze.
È anzi forse più impossibile che improbabile e se si fosse già verificato converrebbe
proprio riconoscere che nulla vi è di impossibile sotto il sole.
Yi è un secondo caso per il quale si può
procedere alla revisione del processo penale,
qualora cioè un imputato venga condannato
e sia riconosciuta la sua innocenza in ordine ad un assassinio che risulti poi non
essere stato commesso. Comprenderà l'onorevole ministro e comprenderà la Camera
come assolutamente sia fantastico, per non
dir altro, che sì possa condannare per assassinio un individuo quando il reato non sia
accaduto. Prima di tutto vi deve essere il
reato e dopo lo accertamento di esso si cercherà di scoprire chi l'abbia commesso. Ma
compiere procedure, giudizi e condanne prima che l'esistenza del reato sia accertata,
ripugna alla più elementare ipotesi logica.
Il terzo caso è quello per il quale si infliggesse un'ingiusta condanna in seguito di
false testimonianze, ed è naturalmente il
caso meno infrequente.
Ma però anche in tale evenienza occorre
considerare come .il nostro istituto della revisione scarsamente disciplinato poco provveda, secondo equità e secondo giustizia.
Già anzitutto il condannato innocente ha
contro di sè l'interesse morale e materiale
di tutti i testi colpevoli che l'hanno fatto
condannare, e cioè dei testimoni falsi. Egli
è detenuto, non può fruire della libertà,
non può mettersi a disposizione di coloro
che ne esaminano il processo, e si trova in
uno stato di manifesta inferiorità di fronte
a quei testimoni falsi che ne hanno procurato la condanna. Essi godendo della libertà procurano di ovviare al grave pericolo
che li minaccia, apprestano nuove falsità a
danno dell'infelice condannato ben sapendo
che il trionfo dell'innocenza segnerebbe la
loro condanna, la loro infamia.
Essi verrebbero sostituiti a lui nel dover
sopportare la pena e debbono esclamare il
famoso mors tua vita mea!
Inoltre, forse non sarà accaduto, ma può
sempre accadere (ed in legislazione il solo
fatto che possa verificarsi un' ingiustizia senza
riparo costituisce un grave inconveniente),
che anche contro i testimoni falsi non si
possa più procedere e quindi sia impedito
di ottenerne quella condanna soltanto in
base alla quale è ammessa la revisione e la
Atti
far
— 1524 —
lamentan
LEGISLATURA XXI
2a
SESSIONE
DISCUSSIONI
conseguente liberazione di ohi sconta una
i n g i u s t a pena.
Supponiamo i n f a t t i che i testi falsi sieno
p r e m o r t i al condannato innocente. E b b e n e
anche scoprendosi susseguentemente che essi
avevano mentito, siccome da noi non vige
la legge egizia, in base alla quale si poteva fare il processo anche ai morti, ne consegue che perchè uno o due testimoni colpevoli sono morti a tempo e sono s f u g g i t i
al giudizio, colui che è innocente deve r i m a nere sotto il peso di una condanna t a n t o
più dolorosa e s t r a z i a n t e quanto meno è
meritata!
Ohi non comprende che t u t t o ciò è g r a v e
e che occorre togliere u n inconveniente così
dannoso per l ' a m m i n i s t r a z i o n e della giustizia? P r e s e n t e m e n t e poi dandosi, come si
verifica t u t t o giorno, una g r a n d e i m p o r t a n z a
alle perizie giudiziarie, abbiamo avuto modo
di verificare che accadono errori g i u d i z i a r i
precisamente anche in causa di esse.
Le perizie, se possono spesso per le persone competentissime che ne sono incaricate, dare una indicazione v e r a m e n t e utile
e conforme al diritto ed alla giustizia, per
la pubblica opinione non suffragano troppo.
Riesce molto più incerto, ad esempio, per la
g i u r ì a il potersi p r o n u n z i a r e quando si trovano di f r o n t e l u m i n a r i della scienza che si
contraddicono a vicenda, in modo che la perizia della difesa, in base alla scienza, esclude
q u a l u n q u e indizio di reità, e la perizia del
Pubblico Ministero, p u r e in base alla scienza,
non a m m e t t e che si possa in guisa alcuna
escludere la r e i t à stessa. Io d o m a n d o : Con
qual mezzo i cittadini g i u r a t i possono in simili circostanze formarsi un'opinione e s a t t a ?
Non è m e r a v i g l i a p e r t a n t o che escano dai
processi talvolta v e r d e t t i i quali fanno strabiliare il pubblico e portano a g r i d a r e contro
l ' i s t i t u t o della giurìa che p u r e è una g r a n d e
g a r a n z i a di l i b e r t à e di i n d i p e n d e n z a nei
giudizi penali.
P r e s e n t e m e n t e è accaduto un f a t t o che
ha impressionato v i v a m e n t e l'opinione pubblica in F r a n c i a : Un certo D e n v a l t è stato
condannato a 20 anni di galera in seguito
p r i n c i p a l m e n t e alle conclusioni di u n a perizia ed il Presidente della R e p u b b l i c a ha
dovuto i m m e d i a t a m e n t e accordargli la grazia perchè si è scoperto con dati scientifici
i n c o n f u t a b i l i che l ' i l l u s t r e scienziato e perito aveva preso u n bel granchio.
Non voglio evocare il ricordo di a l t r i
casi che sono p r e s e n t i alla memoria di tutti;
Camera dei
- TORNATA DEL 1 2
MAGGIO
Deputati
1902
mi basterebbe l'episodio storico della signora L a f a r g e che venne c o n d a n n a t a p r i n c i p a l m e n t e in omaggio alla perizia dello
illustre Orlila, famoso autore di u n t r a t tato di tossicologia p r a t i c a che ha servito
per lungo tempo nelle u n i v e r s i t à nazionali
e straniere. Ebbene, dopo molti anni, si
scoperse che la decomposizione del corpo
umano può, senz'ombra di venefìcio, dar
luogo allo sviluppo di quegli elementi che
avevano servito all'Orlila per affermare l'esistenza di u n delitto. I g u a r d a s i g i l l i che
hanno preceduto l'onorevole Cocco-Ortu non
si sono dissimulati la g r a v i t à della questione e la necessità di dover provvedere :
conseguentemente t a n t o il Bonacci quanto
il Villa sottoposero alla G i u n t a per la riforma del Codice di procedura penale il
concetto di una maggior estensione dello
istituto della revisione dei processi penali
e della conseguente r i a b i l i t a z i o n e dei cond a n n a t i innocenti. Ma quei due m i n i s t r i
non poterono condurre in porto le loro proposte. Successivamente il g u a r d a s i g i l l i , onorevole Calenda, presentò una analoga proposta la quale non incontrò favorevole sorte
nel Senato del regno, perchè come proposta
di r i f o r m a generale era sembrata troppo ristretta, e come r i f o r m a parziale di u n semplice istituto del v i g e n t e Codice di procedura penale era s e m b r a t a troppo larga ; e
così anche quella proposta, per opposte ragioni, c a d d e ; e doveva cadere anche perchè,
c o n t r a r i a m e n t e alla tendenza generale della
legislazione moderna, accordava al pubblico
ministero di r i a p r i r e di sua i n i z i a t i v a i
processi contro i c i t t a d i n i già d i c h i a r a t i
prosciolti lasciandoli così alla mercè di esso
ed in uno stato di a n g u s t i a continua. Si accordava bensì il diritto di più a m p i a revisione
e di chiedere la r i a b i l i t a z i o n e ma si v e n i v a
altresì a c o n t u r b a r e la condizione di molti
c i t t a d i n i i quali erano stati d i c h i a r a t i i n nocenti lasciando pendere sul loro capo la
spada di Damocle della tema che i processi a loro carico avessero a riaprirsi, t a n t o
più che in momenti di lotta accentuata si
sarebbe potuto ricorrere a minaccie e ad intimidazioni i n c o m p a t i b i l i colla l i b e r t à civile.
E così anche questo progetto, a p p u n t o perchè poteva celare una insidia, non v e n n e
discusso e dovette essere r i t i r a t o .
Il ministro Costa, rispondendo
loga mia interpellanza, affermò
Camera che non c'era molto da
rirsi per le condanne g r a v i che
ad anaq u i alla
impensiepotevano
Atti
Parlamentan
LEGISLATURA XXI
— 1525 —
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
easere inflitte ad innocenti, perchè dalle
notizie statistiche e dalle ricerche che aveva
fatte non gii risultava che in 30 anni fossero accaduti più di 25 errori giudiziari, per
i quali alcuni fossero stati condannati ad
oltre venti anni di galera. Ora io ini domando
se 25 errori giudiziari per scontare tanti
anni di galera a danno di galantuomini, a
danno di martiri, e sono tali dal momento
che furono condannati innocenti, non sieno
un numero ingente e se non basterebbe che un
solo innocente venisse ingiustamente trattenuto in galera per giustificare una modificazione al nostro Codice di procedura penale, che ponga la nostra legislazione alla
pari di quelle di altri popoli civili !
E vero che c'è il rimedio della grazia
sovrana ; e da molti si fa questo ragionamento: promuovendo la grazia sovrana, mediante il potere esecutivo e mediante talvolta i rappresentanti della nazione, si ha il
mezzo di porre rimedio a quel fatto doloroso
che è la condanna di un innocente. Ora io
domando se veramente l'istituto della grazia
sovrana sia stato compreso nello Statuto e
sia compreso nelle carte fondamentali dei
vari popoli ed anche nelle costituzioni le
più democratiche per rimediare ad errori
giudiziari. L'istituto della grazia- sovrana,
appunto perchè si chiama grazia, suppone
necessariamente che una condanna sia stata
giusta anche se esorbitante. Si potrà considerare quella condanna sotto altri aspetti
morali e politici come una enormità a cui
convenga riparare, ma giuridicamente la
condanna rimane giusta. E se si fa luogo
alla grazia sovrana si è perchè circostanze
speciali consigliano 1' intervento di un potere che possa derogare a quello della legge,
che ha bisogno di essere temperata; altrimenti non ci sarebbe bisogno della grazia
sovrana: si applicherebbe puramente e semplicemente la legge.
Ora a me pare che, come è un giorno di
lutto, ed altra volta lo dissi, per un popolo
che abbia il sentimento della legalità, del
rispetto al diritto ed alia moralità, quello
in cui un cittadino viene convinto reo di
delitto, a me pare che dovrebb' essere per
la nostra società un giorno di grande festa
quello in cui si scopra che un cittadino
non ha commesso il reato del quale era addebitato. Pare a me che tutta quella solennità, quell'imponenza di giudizio che si
addotta dalla società, per dare autorità ai
giudicati e per meglio difendersi da coloro
Camera dei
Deputati
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2
che commettono crimini o delitti, dovrebbe
spiegarsi il giorno in cui un innocente
venga trovato fra coloro che languiscono
nelle galere. A me sembra che colui il
quale ha sofferto la più alta delle amarezze, quella di essere reietto e cacciato
dalla società per venire rinchiuso in un
tetro carcere a meditare sull' ingiustizia
umana, se dovesse un giorno uscirne con la
grazia sovrana, anziché rendere grazie alla
giustizia del proprio paese dovrebbe riconoscere che gli si largisce una concessione di
cui egli non ha bisogno. Quel cittadino in
quel momento, come martire e come innocente, è superiore a coloro stessi che gli
hanno inflitto una condanna ingiusta. Ecco
perchè credo che la grazia sovrana si debba
usare per contemperare la pena ogni qualvolta possa essere esorbitante; che si debba
usare quando ci siano dei dolori a cui riparare, delle conseguenze gravi a cui per
ragioni politiche o per ragioni speciali occorra porre rimedio; ma che, quando si applica per liberare un innocente, non si rende
omaggio all'innocenza, ma unicamente si
adotta come un mezzo di uscita per non allarmare soverchiamente l'opinione pubblica, la
quale non potrebbe non protestare contro il
prolungarsi della detenzione di un innocente.
Del resto se mai si è creduto, con limitare tanto l'istituto della revisione, di rendere omaggio alla quasi infallibilità della
magistratura, io credo che si sia sbagliato
metodo e raziocinio, perchè questo concetto
della infallibilità della magistratura non si
basa già nel non rimediare agli errori giudiziari, ma si basa più che altro nel mostrare che un corpo giudicante sa far giustizia in ogni e qualunque occasione, aa far
giustizia anche delle proprie sentenze, passando sopra allo spirito di corpo, passando
sopra alle tradizioni dei tribunali d'un tempo:
e come non vi è nessuna offesa pel tribunale di prima istanza se la Corte d'appello
riforma un giudicato, così non vi deve essere nessuna offesa, e deve anzi essere un'alta
compiacenza anche per quei medesimi giudici, il poter riparare ad un giudicato al
quale essi hanno dato opera, s'intende senza
alcuna responsabilità morale, ma unicamente
perchè ingannati da circostanze apparenti,
perchè ingannati da risultanze che non
erano conformi a verità. Quindi l'amministrazione della giustizia anziché rimetterci
ci guadagnerà, e non solo i giudici pense-
••i '• •• torlgmenian
LEGISLATURA X X I
— 1526 —
—
2a
SESSIONE —
DISCUSSIONI
ranno sempre più alla responsabilità ohe
loro incombe nel pronunziare le sentenze
di condanna, ma avranno anche il modo di
rimediare alle medesime, e quest'atto di riparatrice giustizia non farà che elevare il
concetto delia funzione giudiziaria in faccia
al popolo e al paese.
Alcune legislazioni hanno anche attuato
il concetto della indennità a coloro che sono
stati riabilitati in seguito di una condanna
che non era meritata. E a dir vero io credo
che, dal momento che si deve fare la riforma del Codice di procedura penale, si abbia a comprendere anche questa istituzione
nella riforma stessa, dappoiché pare a me
che come la legge accorda l'indennità a colui il quale viene calunniato, contro il suo
calunniatore, tanto che può convenirlo in
giudizio e domandargli conto dei danni che
esso gli ha procurato con la sua falsa accusa, cosi non possa lo Stato, soltanto perchè è tale e soltanto perchè la condanna e
l'errore giudiziario furono involontari, esimersi dall'obbligo che incombe ad ogni cittadino mentre le conseguenze dannose sono
maggiori per chi ne è vittima.
Si è detto dal ministro Costa in questa
Camera, che non si potevano calcolare le
conseguenze finanziarie che sarebbero conseguite concedendo un'indennità ai condannati innocenti. Ma a questa obbiezione si
contrappone questo dilemma: o le condanne
contro cittadini innocenti sono così numerose
da dover impensierire gli amministratori del
pubblico erario, e in tal caso provvedete
a quelle riforme che sono opportune per
impedire il ripetersi degli errori giudiziari;
oppure le condanne ingiuste pronunziate in
seguito ad errore giudiziario sono state solamente venticinque, come affermava il ministro Costa, ed allora non si può dire che
in trenta o trentacinque anni di vita del
nostro Stato sarebbero state troppo gravose
le conseguenze finanziarie s© si fossero indennizzate le vittime degli errori giudiziari.
I l numero è grave per le conseguenze morali e materiali apportate alle famiglie private, ma non è poi così allarmante per le
conseguenze finanziarie che ne verrebbero
allo Stato.
Questi errori giudiziari, sul conto dei
quali qualche tempo fa si sorrideva con soverchia leggerezza, e per i quali qualcuno
aveva l'idea che si trattasse di una specie
di feticismo verso nuove idee e nuove teorie,
cominciano a venire alla luce in un modo
- - TORNATA DEL 1 2
Camera
MAGGIO
dei
Deputati
1902
veramente inquietante. Pensi l'onorevole ministro che ultimamente abbiamo avuto un
processo in cui un errore giudiziario aveva
portato alla galera non una persona sola,
ma quattro o cinque persone. Parlo del famoso processo Pezzi che si trattò alle Assise
di Viterbo. Non molto tempo fa si scoprì che
era innocente del reato ascrittogli, totalmente
innocente, il Canzoneri, che uscì di galera
dopo 25 anni di pena, non trovando ad
aspettarlo che la più squallida miseria.
Pochi giorni or sono a Palermo usciva
dalla galera, dopo venti anni riconosciuto
esso pure innocente, un certo Caio Dentaro.
10 non voglio fare del sentimentalismo, ma
11 modo con cui è descritta l'uscita di quel
disgraziato dal bagno è tale, che una Camera in cui i deputati abbiano mente e
cuore non può rimanere indifferente.
Quest'uomo, condannato, sulla base di
semplici indizi, alla galera in vita, è uscito
in base alla grazia sovrana per essere stata,
lo ripeto, completamente riconosciuta la sua
innocenza.
Accompagnato alla soglia del carcere, vi
ha trovato l'ultimo dei suoi nipoti che esso
non conosceva, perchè nato dopo che era
stato condannato. Domandatogli conto del
padre e della madre, dei fratelli e delle sorelle di. cui ignorava la sorte, quest'unico
nipote ha dovuto rispondere all' infelice, che
a cinquantadue anni sembrava un vecchio
ottantenne, ha dovuto rispondere che erano
tutti morti, che non vi era per esso una
stanza ove ricoverarsi, che non vi era nulla
per lui altro che il disonore rimasto sul
nome della propria famiglia, 1' isolamento,
la miseria, l'abbiezione.
Di fronte a casi di questo genere è giusto, è umano, è logico che si possa continuare con un sistema di questo genere?
Tutti i guardasigilli che hanno preceduto
l'onorevole Coceo-Ortu hanno dichiarato che
urgeva provvedere, e si sono sempre rimessi
alle proposte che sarebbero state fatte dalla
Commissione di riforma per il Codice di procedura penale.
Io non ho una grande fiducia nella sollecita presentazióne di questa riforma, perchè so che quando si tratta di grandi riforme passano solamente non mesi ma anni.
Abbiamo visto quanto tempo sia occorso
per Ja riforma del Codice penale: sono ormai sette anni che si sta richiedendo questo provvedimento del quale mi sono oggi
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
2® SESSIONE
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DISCUSSIONI — TORNATA DEL 12 MAGGIO 1 9 0 2
interessato ed io mi domando se l'onorevole ministro della cui equanimità ho la
più alta stima e il più alto concetto, non
creda opportuno di stralciarlo dal Codice di
procedura penale presentandolo con un apposito progetto di legge.
Pensi l'onorevole ministro, che ha esperienza parlamentare, più ancora di quella
che possa avere io, pensi che alla Camera
italiana i progetti che comprendono le riforme di un intiero Codice arrivano in porto
molto tardi, e quasi mai per opera dei proponenti; sarebbe un caso nuovo se altrimenti
dovesse accadere. Ora io vorrei che l'onorevole ministro facesse approvare questa piccola riforma : piccola se vuole nelle sue proporzioni, ma alta relativamente al principio
immacolato della giustizia.
Per me la giustizia non deve essere semplicemente una difesa della società contro
i rei, ma deve essere la tutela possente, imparziale di tutti. Deve essere punifcrice
quando si tratta di difendere la società,
come confortatrice quando si tratta di rendere l'onore a colui al quale è stato tolto
contro diritto e contro verità.
Ecco perchè io credo che voi, onorevole
ministro, non vorrete darmi una risposta negativa, e non vorrete nemmeno rimettervene totalmente a quella Commissione la quale, per
quanto composta di persone che sono illustrazioni della scienza giuridica, appunto
perchè ha per le mani un lavoro di molta
mole, si troverebbe imbarazzata a condurre
a termine delle proposte singole.
Io confido che mi darete una risposta
soddisfacente : e vi avverto che, qualora non
possiate darmi una tale risposta, insieme ad
alcuni amici presenterò un disegno di legge
d'iniziativa parlamentare.
Onorevole Cocco-Ortu, legate il vostro
nome ad un provvedimento che sarà un
onore pel nostro paese, un omaggio all'incolumità
diritto, un progresso morale e
giuridico incalcolabile. Sarà il trionfo di un
principio altissimo che non può venire disconosciuto. Fate che al misero colpito a
torto dalla spada della punitrice giustizia
risplenda vivido un raggio benefico che gli
faccia dimenticare i lunghi dolori, le lagrime
silenti versate in un luogo d'obbrobrio. Fate
che di fronte alla Nemesi maledetta dell'errore giudiziario appaia a confortarlo il sorriso di una luminosa giustizia riparatrice.
(Vive approvazioni — Congratulazioni).
Camera dei Dsputati
Presentazione di ima relazione.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro degli affari esteri.
Prinetli, ministro degli affari esteri. Mi onoro
di presentare alla Camera la relazione della
Società anonima italiana per il Benadir.
Presidente. Do atto all'onorevole ministro
degli affari esteri della presentazione di
questa relazione che sarà stampata e distribuita agli onorevoli deputati.
Si riprende Io svolgimento delle interpellanze.
Presidente. L'onorevole ministro di grazia
e giustizia ha facoltà di parlare per rispondere alla interpellanza dell'onorevole Cottafavi.
Cocco-Ortll, ministro di grazia e giustizia e
dei culti. L' onorevole Cottafavi con parola
cortese ha voluto incoraggiarmi a studiare
ed a compiere una riforma che è nella
mente e nel cuore di tutti.
Bene è vero che in Italia l'opinione pubblica non ha avuto occasione di manifestarsi
favorevole a questa riforma perchè eccitata
0 commossa, come in altri paesi, dalla notizia di gravi, irreparabili errori giudiziari.
Essi infatti si rivelarono quasi sempre tra
noi, in processi come quelli ricordati dall'onorevole Cottafavi, nei quali si fece luogo al
giudizio di revisione secondo le norme e per
1 casi preveduti nel Codice di procedura penale.
Ma ciò non toglie che la riforma sulla
quale l'interpellante ha richiamato oggi la
nostra attenzione non sia ardentemente ed
insistentemente invocata, e imposta dal dovere sociale di rendere giustizia nel caso
pietoso delle innocenti vittime ingiustamente
condannate e che non si debba provvedere
a che la giustizia non meriti l'accusa di
essere impotente a riparare gli errori.
Ma se non vi sono dissensi sul principio
della revisione dei processi, non è ugualmente facile intendersi per determinare la
estensione dei casi di revisione: a chi spetti
e possa essere consentito il diritto di domandarla; se debba e in quali casi assegnarsi
l'indennità alle vittime degli errori giudiziari; infine sulle norme di procedura tanto
per la revisione quanto per l'indennità.
Sopra tutti questi punti, come l'interpellante ha ben ricordato, le leggi di parecchi
Stati (e oltre quelle cui egli ha accennato,
potrei aggiungere la legge belga dell' 8
giugno 1894 e la legge francese dell' 8 giù-
A.iti far lamu atan
LEGISLATURA XXI
2 SESSIONE
a
- 1528 -
DISCUSSIONI -
gno 1895) lianiio esteso i oasi di revisione,
oltre quelli specifici ammessi negli articoli 688, 689 e 690 del nostro Codice di rito
penale. Quelle due leggi ammettono la revisione, anche quando sopravvengano nuovi
fatti e siano presentati nuovi documenti
che stabiliscano l'innocenza del condannato.
Il Codice germanico e la legge austriaca,
consentono la revisione per la sopravvenienza di nuovi fatti, o di nuovi mezzi di
prova.
A questi concetti si inspirano le proposte della Commissione, che studia e prepara la riforma del Codice di procedura
penale. E quindi può essere sicuro l'onorevole Cottafavi che si faranno le opportune
proposte perchè nel nuovo Codice l'istituto
di cui parliamo sia allargato secondo gli ultimi postulati della scienza e i voti e i desideri dei quali egli si è reso interprete.
Non è meno arduo e complesso il problema dell' indennità, poiché a questo non
sono segnati i confini nei quali lo ha voluto
circoscrivere l'onorevole Cottafavi. Basta
accennare ad alcuni punti di esso. Le vittime
di errori giudiziarii da indennizzare, debbono essere solo le persone ingiustamente
condannate, o anche tutti coloro che patirono gravi pregiudizi a cagione di ingiusti
processi? in quali condanne e in quali casi di
assoluzione in giudizio, o di proscioglimento
anteriore al giudizio stesso conviene accordare 1' indennità ? Inoltre si presenta ovvia
la questione in qual modo si debba provvedere e chi debba sopportare l'onere dell' indennità stessa.
Questo punto specialmente è molto disputato. non solo còme ha accennato l'onorevole Cottafavi, per le conseguenze finanziarie, ma anche, come lo dimostrarono le
discussioni che in Francia hanno preceduto
la legge del 1895, sotto altri aspetti. In
quelle discussioni sorsero con vivo contrasto
due opposte opinioni, l'una di coloro i quali
sostenevano che lo Stato quando ha fallito
alla sua missione di rendere buona giustizia
deve rispondere degli errori dei magistrati,
l'altra di coloro i quali sostenevano che secondo i principii di diritto pubblico non si
può ammettere la responsabilità pecuniaria
dello Stato quando agisce jure imperii e che
dall'uso del potere sovrano non può sorgere alcuna responsabilità civile.
Quindi il problema non è certo di facile
soluzione e lo prevedeva fin dal 1890 l'onorevole guardasigilli Zanardelli, il quale nella
Camera
deÀ
Deputati
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2
relazione sul Codice penale esprimeva il
voto, che le condizioni delle nostre finanze
e i più maturi studii, permettessero di provvedere al risarcimento delle vittime delle
ingiuste condanne e in ispecie dei danneggiati poveri che avessero sofferto il carcere
preventivo. Ad ogni modo anche di tali questioni si è occupata la Commissione, cui ho
poc' anzi accennato e spero la risolverà
come hanno fatto alcune legislazioni straniere, ad esempio la danese, quelle della
Svezia e Norvegia e di alcuni cantoni
svizzeri.
Detto ciò, io non avrei altro da aggiungere.
L'onorevole Cottafavi desidererebbe però
che io non aspettassi il progetto di riforma
del Codice di procedura penale, ma che invece questa materia facesse oggetto di un
disegno di legge speciale.
Anzitutto debbo dire, che nel momento
attuale dei nostri lavori parlamentari farei
cosa pressoché inutile se presentassi un disegno di legge al riguardo, perchè difficilmente arriverebbe alla discussione prima
delle vacanze, e quindi dell'esame della riforma del Codice di procedura penale.
Ma, oltre a ciò, mostrerei di avere scarsa
fiducia nell'opera della Commissione e di
venir meno al proposito che ho di condurre
sollecitamente davanti alla Camera quel progetto. E ciò non mi sarà difficile poiché gli
studi di esso sono avviati con tanta cura e
sollecitudine, che ho quasi la certezza di
vederlo compiuto tra pochi mesi e prima
che la Camera riprenda i suoi lavori dopo
le vacanze estive. I due primi libri sono
ultimati e gli altri lo saranno tra breve,
cosicché spero in tempo non lontano di poter adunare la Commissione per esaminarli.
Ora io domando, se in tale condizione
di cose convenga esporsi con una proposta
speciale all'eventualità alla quale andò incontro il mio predecessore il senatore Calenda col disegno di legge, testé ricordato
dall'onorevole Cottafavi, e che ebbe così
poco favorevoli le sorti nel Senato del Regno. Io credo che l'instituto di cui parliamo
potrà essere meglio disciplinato nel Codice
di procedura penale e quindi, l'aspettare
qualche mese di più giova meglio a raggiungere lo scopo, meglio che una riforma
parziale.
D'altra parte, io non ho molta fiducia
che queste riforme parziali possano essere
sollecitamente condotte in porto. Perciò io
Atti
— 1529 —
Parlamentan
LEGISLATURA XXI —
2 * SESSIONE —
DISCUSSIONI
spero ohe l'onorevole Cottafavi si contenterà di queste mie dichiarazioni, aggiungendo che, se io vedessi che, contro questa
mia fiducia e contro questa mia speranza,
il Codice di procedura penale non potesse
essere portato sollecitamente alla Camera
allora mi studierei di provvedere con un
disegno di legge di meglio disciplinare l'instituto della revisione dei processi penali.
(Bravo! — Approvazioni).
Presidente. L'onorevole Cottafavi ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto.
Cottafavi. Ringrazio l'onorevole ministro
delle espressioni cortesi e del consenso che
ha dato alle idee da me svolte e prendo
atto della speranza da lui espressa di vedere fra pochi mesi portato alla discussione
della Camera questo progetto di riforma del
Codice di procedura penale ; come prendo
atto della affermazione da lui f a t t a che,
qualora vedesse che si prolungassero alquanto i lavori della Commissione, egli non
avrebbe difficoltà di stralciare il progetto
relativo ai provvedimenti di cui ho parlato.
Ma non potrei accettare Lt tesi da lui svolta
relativamente alla questione d e l l ' i n d e n n i t à .
E g l i ha dichiarato che la questione della indennità sorpassa di g r a n lunga i concetti che
si possono avere in ordine alla questione
dei condannati innocenti, perchè essa una
volta che venisse riconosciuta a favore dei
condannati innocenti . implicherebbe anche
il riconoscimento dei diritti di coloro che
fossero stati ingiustamente inquisiti e quindi
implicherebbe gravi difficoltà
finanziarie.
Io credo ohe l'onorevole ministro abbia pronunziato parole che non hanno riprodotto
esattamente il suo pensiero. L'onorevole ministro non può per considerazioni finanziarie
aver voluto che si venga meno ad un alto
principio di giustizia, qualunque siano le
condizioni finanziarie dello Stato, quando
si tratti di compensare chi ha ricevuto un
danno dallo Stato.
Le considerazioni finanziarie debbono
completamente sparire. Ma v'è di più, onorevole ministro. Se voi riconoscete che bisognerebbe, una volta riconosciuto il diritto
d'indennità in caso di errore giudiziario...
Cocoo-Ortu, ministro di grazia
Non ho detto questo.
e giustizia.
Cottafavi. ...estendere l'indennità anche
all'errore di semplice istruttoria che può
danneggiare una o più persone, voi venite
con ciò a riconoscere che il più g r a v e di
Camero dei
— - T O R I A T A DEL 1 2 M A G G I O
íh'fjuiati
1902
tutti gli inconvenienti, come è di fatto, è
quello della condanna ingiusta.
Pertanto io chieggo che, in attesa di ciò
che si potrà fare un giorno per coloro che
vengano a torto inquisiti, si cominci almeno
a fare qualche cosa per coloro che sono stati
a torto condannati, perchè costoro sono i
più danneggiati, e per essi non può più esservi alcun dubbio. Per coloro che sono stati
a torto inquisiti, ancorché un processo si
chiuda con una sentenza di non luogo a
procedere, può rimanere sempre il dubbio,
ma non è così per coloro dei quali è stata
riconosciuta l'assoluta innocenza.
Si disse già che lo Stato compie coll'esercizio della giustizia non un jus gestionis,
e .lo affermò l'onorevole Costa, ma bensì
adempie ad un jus imperii !
Invece è tutto il contrario e pertanto è
proprio il caso di dire che quando un jus
gestionis è malamente esercitato e viene a
danno di un cittadino, anziché a vantaggio
di tutti, deve dar luogo ad una indennità.
Ad ogni modo siccome questa affermazione
non viene per nulla a mettere in dubbio la
sostanza del ragionamento col quale l'onorevole ministro accoglie la tesi che io ho
sostenuto, ed ha dichiarato, nel caso di tardanza della presentazione del Codice di procedura, di proporre un progetto relativo
all'indennità e alla riabilitazione, io mi dichiaro soddisfatto. (Bene !)
Presidente. Così è esaurita l'interpellanza
dell'onorevole Cottafavi^
Verrebbero ora le interpellanze dell'onorevole Gregorio Valle al ministro della pubblica istruzione, dell'onorevole Libertini Gesualdo al presidente del Consiglio e dell'onorevole Stelluti-Scala ai ministri dell'interno e del tesoro: ma essendo assenti
l'onorevole presidente del Consiglio e gli
onorevoli ministri dell'interno e della pubblica istruzione, queste interpellanze saranno
differite.
Segue l ' i n t e r p e l l a n z a degli onorevoli
De Cesare, Pugliese, Magnaghi, Lo Re, Codacci-Pisanelli, Maresca, Personè, Vallone,
Chimienti, De Viti De Marco al presidente del Consiglio e al ministro del tesoro
« sulla necessità di provvedere all'alleviamento e alla riforma del debito fondiario
gravante sulle terre del Mezzogiorno specialmente a favore degli Istituti di emissione. »
L'onorevole De Cesare ha facoltà di svolgere questa interpellanza.
De Cesare. Questa interpellanza, che ho
Atti
Parlamentari
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2 a S E S S I O N E -— D I S C U S S I O N I
l'onore di svolgere, è sottoscritta da t u t t i
i rappresentanti della provincia di Lecce.
Il tema è di nna gravità eccezionale.
P r i m a di risolverci a presentarla, l'abbiamo
innanzitutto discussa fra noi; e prima di
discuterla fra noi, nonché con parecchi nostri colleghi di altre Provincie, abbiamo
tenute lunghe conversazioni per studiare la
maniera di uscire da una situazione grave
e pericolosa, non solo all'economia della regione meridionale, ma agli stessi I s t i t u t i
di emissione.
Prima ancora di venirla a discutere, io
ed altri miei colleghi della stessa provincia
di Lecce, ne abbiamo discorso col ministro
del tesoro, e trovammo anche lui preoccupato di una condizione di cose veramente
anormale.
Egli ci disse: studierò bene il problema;
chiamerò presso di me i due direttori degli
I s t i t u t i di emissione, che fanno la liquidazione del Credito fondiario, e dopo aver parlato con essi, sarò in grado di rispondere
alla Camera quando l'interpellanza verrà
svolta
Prima d'oggi, anzi quindici giorni or sono
io ebbi occasione di riparlare con l'onorevole Di Broglio, il quale mi disse che aveva
avuto parecchi colloqui col direttore della
Banca d ' I t a l i a e a s p e t t a v a il direttore del
Banco di Napoli, per parlarne anche con lui;
cosi, di comune accordo, si fissò di discutere
l'interpellanza oggi.
Io, in verità, non ho bisogno di ricorrere a descrizioni e a narrazioni esagerate.
Ho qui innanzi a me due documenti autentici, che sono le ultime relazioni del direttore del Credito fondiario della Banca d'Italia
e del direttore generale del Banco di Napoli,
relativamente all' esercizio dei due Crediti
fondiarii. Non è possibile immaginare una
situazione più grave, e, diciamolo pure, più
avviluppata e pericolosa.
La Banca d'Italia, dal 1884 al 1891, ha,
— per adoperare le parole della relazione -—
estinto il debito fondiario per 45,383,595 di
lire; cioè, in altri termini, ha espropriato
per questa somma, aggiudicandosi un tale
enorme patrimonio. Ma v' ha di p i ù : sopra
un totale di 178 milioni di cartelle vi sono
mutui in mora per 42 milioni, il che lascia
temere, che fra pochi anni anche questi 42
milioni andranno ad ingrossare l'enorme
cifra delle espropriazioni compiute.
Il Banco di Napoli, su per giù, si trova
nelle stesse condizioni.
Camera
TORNATA DEL 12
dei
MAGGIO
Debutati
1902
Il capitale complessivo di cartelle rappresenta un valore di 132 milioni. Di cotesti
mutui, — negli ultimi cinque anni, cioè dall'applicazione della legge del 17 gennaio 1897
al 31 dicembre 1901 — dice il direttore generale, l'estinzione f u volontaria per 238 mutui
rappresentanti 9 milioni di lire; per naturale
ammortamento si estinsero m u t u i per 5 milioni e mezzo circa, e per espropriazione si
estinsero 397 mutui per poco meno di 65 milioni. Anche qui i mutui in mora rappresentano su per giù la stessa enorme cifra
di 42 milioni. Queste cifre, dice il Miraglia, cioè le espropriazioni e gli atti in
corso, chiariscono l'importanza del problema
che in esse è contenuto. E aggiunge queste
malinconiche confessioni: « i l patrimonio si
è venuto formando con immobili venuti
quasi sempre nelle peggiori condizioni. I l
proprietario non cede volontariamente la
proprietà durante le lunghe azioni giudiziarie; e quando la speranza viene dileguandosi, la proprietà si s f r u t t a e si devasta; si
stipulano fitti in frode, non si pagano le
imposte ed il credito fondiario deve poi
pagare debiti, cosicché nei primi anni non
sono infrequenti i casi di proprietà passive. »
E come se questo non bastasse, la relazione continua così: « I giudizii di espropriazione pendenti al 31 dicembre 1900
erano 275; durante l'anno 1901, per nuovi
precetti immobiliari spiccati e per procedure riprese, ne furono accesi 401, onde un
complesso di 676. Le cifre di cui sopra
sono, ripetendo quel che f u detto nel decorso anno, desolanti. L'Amministrazione è
convertita in un immenso studio di avvocati; eppure il Consiglio di amministrazione facendosi guidare dal concetto economico, è ben lieto, sempre che può, di consentire equi componimenti, ma la necessità
della difesa e della giusta offesa richiede
poi sovente il ricorso al magistrato. E doloroso però constatare che, malgrado una
legge speciale, intesa a tutelare gli interessi degli istituti di Credito fondiario,
con facilità si trova modo di prolungare i
giudizi oltre i più onesti limiti. »
Dall' attenzione, che mi prestate, onorevoli colleghi, vedo che queste cifre producono impressione in voi; ma se poi scendiamo a particolari, fermandoci sulle condizioni di qualche singola Provincia, abbiamo una più triste conferma di ciò che è
riferito nelle due relazioni ufficiali. In prò-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXI
— 1531 —
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
vincia di Lecce, per esempio, il Banco di
"Napoli ha 26 mutui; di questi soli 9 sono
in regola; le espropriazioni compiute dal
gennaio 1888 al 31 dicembre 1901 furono 17.
Ma la Banca d'Italia è in condizioni assai
peggiori, perchè, sopra 277 mutui le espropriazioni compiute sino al 30 aprile 1901
(vedete che mi riporto a dodici giorni fa)
sono 155; e soli 90 mutui sopra 277 sono
in regola, e sono in regola sino ad oggi,
non potendosi garantire che lo saranno domani, perchè le condizioni economiche laggiù diventano ogni giorno peggiori.
Donde questa crisi così grave del credito
fondiario nelle Provincie meridionali, per cui
si può affermare, senza iperbole, che esso ha
fatto bancarotta? E doveva farla per il modo
come fu istituito : con un unico regolamento,
isenza tener conto delle diversità delle colture, delle regioni e del capitale disponibile, da impiegare nel nuovo titolo, che si veniva a buttare sul mercato. Quel criterio, che
pareva provvidenziale, di estinguere il debito
ipotecario in un periodo lungo, doveva riuscire fatale nella pratica, perchè non era
possibile alcuna garanzia efficace di puntualità. I 30 anni, i 40 anni e i 50 anni supponevano raccolti copiosi e costanti, o almeno bastevoli, da permettere al proprietario l'esatto pagamento della semestralità e
delle gravi imposte. Ogni industria è soggetta ad alee, ma l'industria agricola, che si
fa all'aria aperta, è soggetta ad un numero
maggiore di alee.
Per alcuni anni i raccolti possono essere
ubertosi, ma poi arriva l'anno fatale, l'anno
della vacca magra, per cui il proprietario
non è in grado di pagare; e allora l'Istituto, che ha privilegi speciali, procede senza
misericordia: basta spiccare i primi atti,
basta il precetto immobiliare per vedere
immancabile la rovina finale. E ricordo
un'altra circostanza, ben grave essa pure,
e tutta a carico del mutuatario. Il Banco
di Napoli, che fu il primo nelle Provincie
meridionali ad esercitare il Credito fondiario, non dava cartelle alla pari, nè denaro,
ma cartelle, che il mutuatario doveva da sè
stesso vendere.
Basta consultare i listini di Borsa dei
primi anni, per constatare come quelle cartelle, emesse a 500 e quindi addebitate per
il valore di 500, si vendessero al disotto di
400, fino a 350 e a 340. Negli ultimi anni,
il Banco, come Istituto di emissione, volendo tener su il corso di queste cartelle,
116
Camera dei Deputai,*
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2
ricorse al provvedimento, che io non voglio
giudicare se buono o cattivo, ma certamente
provocato dalla dura necessità: quello di destinare una somma del suo capitale ad acquistare le sue stesse cartelle fondiarie.
Ciò impedì che le cartelle precipitassero più giù, anzi esse toccarono il corso
di 400 lire e lo superarono anche, ma non
raggiunsero mai il prezzo nominale di 500.
Per conseguenza si pagò 500 ciò che di fatto
valeva assai meno. Debito usurario, con cui
s'iniziava la nuova istituzione, destinata a
redimere le terre meridionali dall'usura!
Forse per effetto delle cartelle così basse,
o per effetto di inesperienza, o di malizia,
furono tenute alte le stime nella contrattazione dei mutui. Se le stime fossero state
più moderate, il debito sarebbe stato minore ; viceversa, insistendo il mutuatario,
cui premeva di riscuotere la maggior somma
possibile, per far fronte a impegni più urgenti, che spesso nulla avevano da fare con
la terra; e il Banco chiudendo un occhio, e
qualche volta, tutti e due, furono portate le
stime ad un prezzo esagerato. Bisogna anche
ricordare che le crisi agricole non erano frequenti, come son divenute oggi. Io non so
cosa pensi il ministro del tesoro circa le
conseguenze di queste stime esagerate, le
quali porteranno conseguenze ben gravi ai
due Istituti, quando le svalutazioni saranno
compiute. Allora si vedrà, come al numero
delle cartelle da ammortizzare non corrisponda il capitale, che il Banco avrà ritratto dalle liquidazioni.
Ora qui si verifica un doppio pericolo : il
pericolo delle espropriazioni crescenti da
parte degli Istituti di emissione, e il pericolo
sociale per effetto di queste espropriazioni.
Per il Banco di Napoli, grazie alle provvide
ed energiche cure del mio illustre amico
l'onorevole Luzzatti, le condizioni, pur essendo gravi, sono migliori di quelle che non
siano per la Banca d'Italia. Il Banco di Napoli
ha le cartelle al 3 e mezzo, garantite dalla
terra e dallo Stato, mentre la Banca d'Italia
ha le sue cartelle al 4 e al 4 e mezzo. Io non
dico che bisognerebbe portare l'attenzione
sull'opportunità di vedere se possa farsi qualche cosa per queste cartelle della Banca d'Italia al 4 e al 4 e mezzo; non oso mettere innanzi alcuna proposta, anche perchè rifletto
che alcune amministrazioni pubbliche, sopratutto le Opere pie, per consiglio delle autorità tutorie, investirono i propri capitali in
cartelle fondiarie, credendole le più sicure,
— 1532 —
A.tti t arla mentavi
L E G I S L A T U R A XXI
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
appunto perchè garantite dalla terra. Ora
una qualunque mutazione inconsiderata potrebbe risolversi in un grave danno per i
possessori delle cartelle medesime, fra i quali
le Opere pie rappresentano non pochi milioni di rendita. Si potrebbe, forse, fare un'eccezione consolidando questa rendita, ma non
faccio proposte e solo mi auguro che l'onorevole ministro del tesoro vorrà, in un sollecito disegno di legge, tener presenti anche
queste circostanze.
Certo, o signori, la situazione è preoccupante. Una petizione, mandata alla Camera, e
ch ; è sottoscritta dalle Deputazioni provinciali di Campobasso, Teramo, F o g g i a , A q u i l a ,
Catanzaro, Chieti, Catania, Bari, Caserta, Trapani, Reggio-Calabria, A v e l l i n o e Cosenza,
chiede la presentazione d ' u n disegno di
legge, il quale metta semplicemente i debitori nella condizione di pagare. (Commenti a
sinistra).
Presidente. Facciano silenzio !
De Cesare. Esse non domandano favori;
non domandano di non pagare o di diminuire il debito; si domanda di pagare integralmente, ripeto, ma in modo di poterlo
fare. I l modo più adatto e più sollecito
sarebbe quello di prolungare i termini del
pagamento. Ma perchè il termine sia prolungato con efficace sollievo, il Governo
deve venire in aiuto dei due Istituti, i quali,
prolungando il termine, non possono non
andare incontro a maggiori oneri; e se il
termine semplicemente si prolungasse, il
vantaggio che ne avrebbero i mutuatari
sarebbe illusorio.
Pagare, dunque, si vuole, e interamente,
Non è esatto che il movimento, che si è
iniziato nelle Provincie meridionali, miri
allo scopo di sottrarsi ai pagamenti. Non si
paga, perchè non si può pagare. Io fo appello
alla lealtà di tutti i miei colleghi di quelle
Pr9vincie, perchè dicano se io esageri nello
asserire oggi, che dopo le perseveranti crisi
agrarie, e dopo tante rovine, non si può far
fronte alle imposte gravose e alle semestralità del Credito fondiario, ad un tempo.
Io non ho bisogno di dire di più su
questo argomento ; ma non voglio sottrarre
alla conoscenza vostra un piccolo documento,
i l quale dimostra come il sentimento di
sodisfare i propri impegni, sia generale in
<juei paesi. Udite :
U n direttore del Banco di Napoli, della
succursale di Lecce, tramutato testé in altra residenza, ebbe, perchè lasciava larghe
t amera dei
- — TORNATA DEL 1 2
MAGGIO
Deputati
1902
simpatie in quella Provincia, un pranzo
d'addio da molti suoi amici; ebbene, egli f
rispondendo ai brindisi che g l i si facevano^
e nei quali era espresso il rammarico di
perdere un così buon funzionario, disse
queste parole (notate: era un direttore del
Banco di Napoli; e i direttori delle sedi
principali del Banco di Napoli fanno anche il servizio del credito fondiario nelle
Provincie napoletane) : « Presso voi, ho
goduto fama di buon amministratore; ma
questo merito mi è stato formato da v o i
stessi, giacché, in cinque anni di mia gestione qui, verun cliente mi ha procurato
dispiacere.»
Ciò vuol dire che queste città, che queste Provincie non sono solamente colte, c i v i l i ed intellettuali, ma benanche oneste,
pur facendo talvolta sforzi soprannaturali
per l'adempimento dei propri impegni.
Chirnienti. È la verità.
De Cesare. L'onorevole mio caro amico
Chirnienti, che è deputato della mia stessa
Provincia,interrompendomi,dice: è la verità.
E prendo atto anche dei cenni di assenso del
mio amico Maggiorino Ferraris. E 3a pura verità sì, onorevoli colleghi; se non si è esatti
nei pagamenti, è davvero per forza maggiore.
L'onorevole Luzzatti, che venne con noi
l'anno scorso nelle P u g l i e , ed ha sentito da
vicino l'eco delle condizioni di quelle Provincie, l'onorevole Luzzatti, che ama quella
regione come l'amiamo noi che v i siam nati,
è egli stesso ben preoccupato del problema,
ed egli stesso ci ha illuminato circa vari punti;
egli stesso ci ha convocati per cercare i vari
modi di risolverlo; egli stesso a Napoli nell'ultimo suo discorso dichiarò di aver fatto
appello alla Cassa di risparmio di Milano,
perchè portasse una parte dei suoi copiosi
capitali nelle Provincie napoletane, destinandole a operazioni di credito fondiario.
Ma sembra che la sua opera non sia stata
molto fortunata, anzi sembrerebbe addirittura il contrario, perchè la Cassa di risparmio
di Milano si sarebbe rifiutata, come mi si
afferma.
E quello che è peggio (non so se la notizia sia vera, e mi auguro non lo sia) si
afferma, dico, che l'Istituto italiano di credito
fondiario avrebbe stabilito di sospendere
ogni operazione nelle Provincie di Puglia.
Ora, io domando: è possibile che regioni di quella importanza, così percosse
da tante calamità naturali ed umane, pos-
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA
XX i
Camera
— 1533 —
—
2a
SESSIONE —
DISCUSSIONI
sano rimanere senza credito? Credito fondiario, dunque, non p i ù : si liquida espropriando e creando una manomorta enorme,
la quale succede alla manomorta ecclesiastica, che abbiamo abolita o crediamo di
avere abolita. È questa manomorta bancaria,
che tien vivi i rancori e i rodimenti degli
antichi possessori della terra, perchè i-Banchi
che si aggiudicano le tenute, non ne realizzano la vendita immediatamente, anzi le
governano come meglio possono, ma non
mai come le governerebbero i proprietarii.
Credito commerciale abbastanza limitato ;
credito agrario appena all'inizio, e che inizio !
Compie un anno che discutemmo quella
legge : ci vollero scandalosamente sette od
otto mesi prima che si formasse il regolamento, e questo è così involuto ed inceppato, da rendere la legge quasi illusoria.
Riceviamo da ogni parte proteste e lamentazioni: era meglio che la legge non si facesse, ci si dice. Ed in verità io non leggerò
alcune disposizioni del regolamento, annotate molto acutamente dal mio amico Maggiorino Ferraris per non destare le vostre
maraviglie. I n sostanza, credito fondiario
non p i ù ; credito cambiario, così e così;
credito agrario, niente o quasi niente. (Impressione).
Ora è possibile, che t a n t a parte del Mezzogiorno duri in una condizione come questa, e non è davvero ammirabile che ancora
quelle regioni facciano le loro lamentanze
ordinatamente, ricorrendo alla Camera, e
dicendo: noi siamo risoluti a sostenere le
nostre ragioni, ma non vogliamo ricorrere
agli estremi ; vogliamo la conservazione dell'ordine sociale e politico; ma vogliamo anche che le nostre voci non rimangano senza
eco, e i nostri legittimi bisogni non rimangano insodisfatti.
Ora, quando io leggo la petizione m a n data alla Camera dalle rappresentanze provinciali del Mezzogiorno, e vedo con quanta
moderazione, con quanta equità e rassegnazione si chieda di provvedere ad uno stato
di cose come il preseute, io non posso non
augurarmi, che il Parlamento ed il Governo
non vogliano al più presto provvedervi. Attenderò le risposte dell'onorevole ministro del tesoro, augurandomi che esse
siano sodisfacenti, e poi accennerò ai possibili mezzi per scongiurare t a n t a iattura; ma
credo utile ricordare una circostanza molto
g r a v e e storicamente u m a n a : che cioè il
movimento socialistico, il quale si determina
—
TORNATA D E L 1 2
dei
MAGGIO
Deputati
1902
nelle Provincie meridionali, è meno un movimento di classi lavoratrici; quanto di classi
abbienti.
Ricordate, o signori, che chi nasce povero si rassegna alla povertà; sente poco i
bisogni della v i t a ; di rado si ribella a l l a
condizione nella quale è nato, e resiste, più di
quanto non si creda, alle tentazioni d i u t u r n e
dei nostri colleghi dell'estrema sinistra, i
cui banchi oggi sono così stranamente deserti. (Commenti).
Pantano (Vicino all'oratore). Siamo qua p e r
ascoltarla più da vicino.
Costa. Siamo più avanti di quello che non
crediate.
De Cesare. M a c ' è u n a m i s e r i a , c h e
non
si rassegna, ed è quella di coloro, che ieri
furono ricchi ed oggi non lo sono più ; è
quella di coloro, che veggono sul loro capo
addensarsi la procella che li ridurrà miserabili. In tal caso non si analizza più, non
si distingue più, nessuno trova più in sè
una parte della responsabilità, ma t u t t a la
responsabilità si fa risalire al Governo e
alle istituzioni.
Pantano. E
De Cesare.
ai
deputati.
Badate, che le nostre istituzioni r o n hanno oggi quella stessa base di
solidità, che avevano sino a pochi anni or
sono. Badate che le circostanze, le quali v i
hanno contribuito, furon tante ! Cerchiamo
di provvedere, finché si è in tempo, perchè,
ripeto, non c'è miseria più pericolosa di
quella di coloro, che nacquero ricchi ed
agiati, ed ai quali f u tolto il patrimonio, e
confuso in u n ' i m m e n s a manomorta, amministrata chi sa come, e avviantesi, per 1-a
forza delle cose, a l l ' i m p r o d u t t i v i t à e allo
abbandono. Mi auguro che le mie parole
possano produrre nel Governo quella stessa
impressione, che hanno prodotta di certo
nella Camera ; e ispirino all'onorevole ministro del tesoro una risposta, che valga ad
assicurarmi, e più ad assicurare quelle popolazioni. Ad ogni modo, io ho fatto il mio
dovere. (Approvazioni — Congratulazioni).
Presidente. L'onorevole ministro del t e soro ha facoltà di rispondere a questa interpellanza.
Di Broglio, ministro del tesoro. Le condizioni
di fatto che l'onorevole De Cesare ha esposto
alla Camera, prese in linea generale, sono
vere. Forse l'amore del loco natio ha f a t t o
prevalere alquanto nella sua pittura le t i n t e
oscure, ma è certo che la proprietà fondiaria in varie Provincie del Mezzogiorno
si trova in condizioni non troppo favore-
Atti
Parlamentan
LEGISLATURA XXI —
2a
SESSIONE
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Camera dei
1534 —
DISCUSSIONI
voli e in certe località in condizioni addir i t t u r a difficilissime.
Credo necessario, anche per non accrescere eccessivamente ed i n u t i l m e n t e un problema, che è già per se stesso poderosissimo,
d i fare u n a distinzione, t r a quello cioè a
c u i si può forse ancora porre r i p a r o e quello
che io credo non sia p i ù suscettibile di rimedio alcuno. Dico questo perchè l'onorevole De Cesare ha messo insieme nella sua
esposizione f a t t i che sono l i q u i d a t i definit i v a m e n t e e f a t t i per i q u a l i si può t e n t a r e
d i i m p e d i r e che si avveri quella soluzione
che h a n n o avuto i p r i m i . E vero che le
e s p r o p r i a z i o n i f a t t e dai due I s t i t u t i di emissione a r r i v a n o a somme i n g e n t i e precisam e n t e ad u n dipresso a q u a r a n t a milioni
per la B a n c a d ' I t a l i a ed a t r e n t a q u a t t r o
m i l i o n i per il Banco di Napoli, nelle vesti
dei r i s p e t t i v i I s t i t u t i di credito f o n d i a r i o .
Ma r e l a t i v a m e n t e a t u t t a questa p r o p r i e t à
temo n u l l ' a l t r o possa farsi. P e r la massima
p a r t e n e m m e n o riuscirebbe ormai possibile
u n a novazione, per la quale i beni esprop r i a t i potessero t o r n a r e agli antichi prop r i e t a r i . Però oltre alle espropriazioni avv e n u t e r i m a n e ancora una q u a n t i t à r i l e v a n t e
d i m u t u i ipotecari, per molti dei quali le
condizioni dei debitori lasciano prevedere,
p u r troppo, n u o v i disastri. A dir vero il
pericolo non è generale. Non ho p o t u t o
a v e r e complete le notizie ; ad ogni modo
per alcune Provincie, e p r e c i s a m e n t e per
quelle dove il disagio della p r o p r i e t à fond i a r i a è maggiore, posso dare alla Camera
notizie abbastanze precise.
Le P r o v i n c i e che versano in condizioni più d i s a g i a t e sono quelle delle tre
P u g l i e e della B a s i l i c a t a : q u e s t ' u l t i m a forse
t r o v a s i in situazione peggiore delle p r i m e
tre. Nelle q u a t t r o P r o v i n c i e i due I s t i t u t i
h a n n o in essere da 47 a 48 milioni di mut u i . Di questi, a l q u a n t o meno della metà,
v a l e a dire 21 o 22 milioni, sono in corr e n t e , il che significa che i m u t u a t a r i pag a n o le r i s p e t t i v e s e m e s t r a l i t à con discreta
regolarità.
Invece l ' a l t r a metà, crescente, vale a
d i r e per circa 25 milioni, è in arretrato,
ossia i m u t u a t a r i non f u r o n o e non sono in
g r a d o di p a g a r e le semestralità a loro carico. Però anche per quanto riflette questi
u l t i m i m u t u i n o n sarebbe esatto affermare
che g l i I s t i t u t i creditori procedono con eccessivo rigore, o con severità i n o p p o r t u n a ed
a f f r e t t a t a agli a t t i esecutivi.
-— TORNATA DEL 1 2
MAGGIO
Deputati
1902
I n vero in presenza di 25 milioni di m u t u i in a r r e t r a t o gli a t t i sono in corso soltanto per la cifra di lire 2,700,000 di debito.
Non è certo una somma indifferente, non
è la rivelazione di una situazione t r a n q u i l lante, ma prova se non altro che g l i I s t i t u t i i quali a m m i n i s t r a n o i due Crediti
fondiari procedono con t u t t a la tolleranza
che loro è concessa dalla legge.
Io non seguirò l'onorevole De Cesare nella
genesi del debito ch'egli ha f a t t a : forse non
potrei a t t r i b u i r l o esclusivamente, come egli
disse, nè al fatto delle stime troppo elevate ne
a quello delle cartelle ricevute ad un prezzo
minore del valore nominale. E p i u t t o s t o
molto probabile, che, come in a l t r i paesi
del resto, anche in quelle Provincie siasi
f a t t o troppo a fidanza col Credito, e forse
è questa la ragione p r i n c i p a l e del dissesto
in cui oggi versano.
Ma, ripeto, io non seguirò l'onorevole
i n t e r p e l l a n t e nella ricerca delle origini del
debito, perchè in questo momento sarebbe
u n ' i n d a g i n e vana. P i u t t o s t o io avrei preferito e sarei anche stato riconoscente verso
l'onorevole De Cesare se egli avesse voluto
completare la sua i n t e r p e l l a n z a e r e n d e r l a
più p r a t i c a coll'esporre quale sia il risultato delle i n d a g i n i e degli studi da l u i
f a t t i p e r trovare u n rimedio, p e r trovare il
t e m p e r a m e n t o necessario a diminuire, a lenire i mali di cui si lagna. P u r troppo,
quanto è facile la constatazione del male,
quanto è forse facile la sua diagnosi, alt r e t t a n t o è malagevole il vederne il rimedio,
e più difficile ancora t r o v a r n e la cura.
L'onorevole De Cesare ha già f a t t o noto
alla Camera che io non ho t a r d a t o ad occup a r m i dell'esame di questa g r a v e situazione:
ma io debbo dire con rincrescimento vivissimo che lo, studio dei r i m e d i è mollo
arduo.
Ho sentito l'onorevole De Cesare accenn a r e a condizioni diverse nelle quali si
troverebbero i due i s t i t u t i in r a p p o r t o alla
gestione dei r i s p e t t i v i crediti fondiari. Nepp u r qui credo p r u d e n t e di scendere a conf r o n t i : forse i o . dovrei a r r i v a r e a conclusioni t u t t o affatto opposte, ed anche questo
a n u l l a gioverebbe. Debbo però far conoscere alla Camera u n a diversità di f a t t o
molto i m p o r t a n t e ed influente. P e r la B a n c a
d ' I t a l i a non si è ancora ricorso a due espedienti dai quali sarebbe possibile t r a r r e u n
sollievo abbastanza considerevole, quali sa-
Atti Pa
lamentati
LEGISLATURA XXI
— 1535 —
2
a
SESSIONE —
nt..aCXJSSIOSI
rebbero la diminuzione volontaria dell'interesse delle cartelle e la rateazione maggiore
per la restituzione dei m u t u i . P e r il Banco
di Napoli invece questi due t e m p e r a m e n t i
ci sono ormai tolti. I l Banco di Napoli ebbe
già convertito per legge al 3.50 il tasso
delle cartelle del Credito fondiario, e la rateazione dei m u t u i f u p r o l u n g a t a : inoltre,
per ricostituire il suo capitale, lo Stato, con
una legge ad i n i z i a t i v a dell'onorevole Luzzatti, se non erro, ha già r i n u n z i a t o comp l e t a m e n t e a favore del Banco alla tassa di
ricchezza mobile.
I l che ' v u o l dire che i m u t u a t a r i del
credito fondiario dei Banco di Napoli non
potrebbero t r a r r e nessun v a n t a g g i o nemmeno
dall'esonero delle tasse, a meno di p r i v a r e
il Banco di Napoli di quei mezzi che già
gli furono concessi allo scopo di metterlo
in grado di ricostituire il proprio capitale,
p r o v v e d i m e n t o che a me p a r e r i u s c i r e b b e
inopportuno e dannoso.
L'onorevole De Cesare ha d e t t o : quei
p r o p r i e t a r i intendono pagare, non vogliono
p r i v i l e g i , ma domandano s e m p l i c e m e n t e che
sia loro fornito il modo con cui poter pagare. Sono lieto di questa dichiarazione e
non dubito delle buone intenzioni di nessuno, ma non posso dire a l t r e t t a n t o di
un' a l t r a sua dichiarazione che certo gli è
i n v o l o n t a r i a m e n t e s f u g g i t a . E g l i disse: se
il Goverco non provvede a r i p a r a r e alla
t r i s t e condizione che ho rivelata, forse l'affetto di quelle popolazioni verso le i s t i t u zioni che ci reggono potrebbe scemare.
Io credo che la g r a v i t à di queste parole
sia s f u g g i t a all' onorevole De Cesare. Non
posso dire di conoscere localmente le popolazioni delle quali si t r a t t a , ma però sono
convinto che le popolazioni del Mezzogiorno
hanno sempre vivissimo l'antico affetto per
le nostre istituzioni e sono sicuro che, come
t u t t e le altra provincie d ' I t a l i a , anche quelle
del mezzodì sarebbero p r o n t e a q u a l u n q u e
sacrificio per d i f e n d e r l e e per conservarle.
(.Benissimo !)
Da Cesare. E u n a s p e r a n z a .
Di Broglio, ministro
del tesoro. N o ;
in me
è una fede. Io ho visto g r a n p a r t e del Mezzogiorno nel periodo epico del nostro risorgimento, ed ho potuto constatare sino
d'allora quanto vivace e sincero fosse il pat r i o t t i s m o di quelle popolazioni
Di Sant'Onofrio. T u t t o si stanca.
Di Broglio, ministro del tesoro. Onorevole Di
Sant'Onofrio, il p a t r i o t t i s m o non scende più
Camera dei
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TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
Deputati
1902
dai vertici, dall'alto, come in a l t r i t e m p i ,
questo è il solo fenomeno non lieto... ma lasciamo questo argomento increscioso.
L'onorevole De Cesare ha accennato a l
rimedio del p r o l u n g a m e n t o delle r a t e a z i o n i
dei m u t u i ; non nego che u n qualche benefizio si possa ottenere con questo p r o l u n gamento, molto lieve però.
Siccome la quota dell' interesse r a p p r e senta nelle r a t e a n n u a l i più dei tre q u a r t i
del loro importo totale, ne segue che il benefìcio d e l l ' a m m o r t a m e n t o p r o l u n g a t o d i v e n t a piccolissimo. Però nelle c o n t i n g e n z e
nelle quali quei p r o p r i e t a r i versano non si
può certo f a r getto di nessun espediente. F o r s e
si potrebbe ricorrere, come già fu e s p e r i t o
a l t r a volta, al t e m p e r a m e n t o di conglobare
le rate di interesse scadute col residuo capitale.
Si solleverebbero i p r o p r i e t a r i dalla pressura o p p r i m e n t e degli atti esecutivi. Ma
anche questo è u n p r o v v e d i m e n t o che h a
un effetto piuttosto momentaneo che sostanziale.
Se le condizioni economiche di q u e i
p r o p r i e t a r i non sono t a l i da p e r m e t t e r e loro
il p a g a m e n t o delle rate semestrali negli importi attuali, p u r t r o p p o l'accrescere ancora
questi i m p o r t i non gioverà certo a migliorare la loro posizione avvenire. Le difficoltà sono d u n q u e gravissime da ogni lato,,
ma non è una buona ragione per p e r d e r e
ogni fiducia di poter riuscire a qualche cosa
di buono. Occorre u n esame profondo, u n
esame sollecitato, oltre che d a l l ' i n t e r e s s e
comune, anche dall'affetto.
Però non è affare di pochi giorni. Non
credo che alcuno possa p r e s u m e r e di potere
in breve ora escogitare i p r o v v e d i m e n t i che
sono necessari. Quindi non posso promettere all'onorevole De Cesare di p r e s e n t a r e
sollecitamente un disegno di legge: ho l'abit u d i n e di non p r o m e t t e r e se non ciò che
credo di mantenere. Ora lo stato degli s t u d i
non mi dà ancora, purtroppo, questa sicurezza: spero di poterla avere in a v v e n i r e ,
ma non l'ho oggi. Quindi non m ' i m p e g n o ,
ripeto, di presentare un disegno di legge,
ma m ' i m p e g n o però di f a r proseguire o g n i
studio più premuroso e di continuarlo io
stesso, nella speranza di a r r i v a r e a r i s u l t a t i
che p e r m e t t a n o di p r e s e n t a r e alla C a m e r a
qualche cosa di concreto e di v e r a m e n t e
utile. (Bene!)
Presidente. L'onorevole De Cesare ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto.
Atti
-
Parlamentan
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a
SESSIONE
1536 —
DISCUSSIONI
De Cesare. Benché in forma mite e bon a r i a , come quella adoperata dall' onorevole ministro del tesoro, l'insieme del suo
discorso non è rassicurante. Sarebbe ingen u i t à la mia, se mi dichiarassi sodisfatto.
Non è il caso di ripetere il vecchio afori-
s m a : video boyia,iproboque ..
DJ Broglio, ministro del tesoro. N o n l ' h o d e t t o .
De Cesare. Non ha detto i n f a t t i deteriora
seqiior, ma egli, che riconosce l'esattezza della
diagnosi da me fatta, e solo si permette
qualche riserva dica poi: occorrono altri
studi, e mi si dia il tempo necessario per
f a r l i . E giusto, ma che un limite a questi
s t u d i vi sia, è anche più giusto. Io non
metterò al muro l'onorevole ministro, dicendogli : presentate tra quindici giorni
o fra un mese nn progetto che risolva tutto
il problema del credito fondiario, ma confido
«he questo termine non vada tanto in lungo,
e che in ogni caso prima delle vacanze,
i l ministro presenterà un progetto, che sia
i l risultato degli studi compiuti, me lo auguro. Se l'onorevole Di Broglio torna ad interrogare i direttori generali Stringher e
Miraglia. essi, che sono pieni d' ingegno e
d i buon volere, non potranno non indicargli
quale sarebbe il mezzo più adatto e sollecito,
per far uscire da difficoltà gravissime gii
I s t i t u t i che dirigono. Essi non hanno bisogno di far nuovi studi, e non chiedono di
meglio che liberarsi del credito fondiario al
p i ù presto che sia possibile.
Chimienti. A u m e n t a t e la c i r c o l a z i o n e .
De Cesare. L'onorevole Chimienti interr o m p e : aumentate la circolazione. Io non
posso assentire a quanto egli suggerisce. La
circolazione ha poco o niente da fare in questo
caso. Io invece posso indicare all'onorevole
ministro ciò, che è stato indicato nella pet i z i o n e delle Deputazioni provinciali meridionali, e ch'è stato ripetuto nell'ordine del
giorno votato dal Comizio di Lecce : un Comizio importantissimo, al quale intervenn e r o alcune migliaia di cittadini; un Comizio, che si svolse nel maggiore ordine e
dignità, e i cui promotori furono ben noti e
s t i m a t i cittadini.
Questi signori, dopo che la riunione fu
sciolta, andarono dal prefetto ad esporre i
voti del Comizio, i quali furono anche pubblicati dai giornali, e perciò non possono
esser© ignoti al Governo. Così nella petizione, come nel lungo ordine del giorno del
Comizio, si constatò che sino a quando durerà la situazione presente, cioè, fino a quando
Camera
—
dei
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO
Ifcputati
1902
la liquidazione dei crediti fondiari sarà esercitata dai due Istituti di emissione, non è
possibile venire a soluzioni eque e concilianti; e che occorra promuovere la fondazione di un nuovo Istituto, il quale sottragga alla Banca d'Italia e al Banco di
Napoli il credito fondiario, lo eserciti per
conto proprio, emettendo cartelle per due
o trecento milioni, garantite dalla terra, e
favorite da provvedimenti legislativi. Questo
nuovo Istituto dovrebbe prolungare i termini e diminuire l'interesse sui mutui, portandolo a un tasso non superiore al 3 e
mezzo per cento.
Solo così potremo dire di aver risoluto
il ponderoso problema del credito fondiario.
Questa proposta fu anche discussa a quattr'occhi fra me e il ministro, che non vi
trovò difficoltà, in massima.
Io ricordo che nell'inverno scorso, in parecchi amici e colleghi facemmo oggetto dei
nostri studi questo problema dei credito
fondiario. Vi erano l'onorevole Luzzatti, che
ci raccolse in casa sua, e gli onorevoli Codacci-Pisanelli, Rubini, Suardi, Di R u d i n ì
e Maggiorino Ferraris. Poi lo discutemmo
noi deputati della provincia di Lecce, e in
particolare, gli onorevoli Codacci-Pisanelli,
Chimienti e De Viti De Marco. Ripeto: qui
non siamo in campo politico, ma in campo
puramente economico, t u t t i animati dalle
migliori intenzioni e risoluti a tradurle in
atto, e risoluti anche a sostenere quel ministro, il quale compirà un atto, che noi crediamo di giustizia e di buon governo, nell'interesse di quelle Provincie e nell'interesse dei due I s t i t u t i di emissione, i quali
nelle lente e disgraziate liquidazioni dei
loro crediti fondiarii accumulano nuove rovine, e più larga messe di odii contro di sè,
e di malcontento sempre più grave e minaccioso contro le presenti istituzioni.
L'onorevole Di Broglio ha detto: non
basta il prolungamento dei mutui. E vero,
sarebbe irrisorio; ma se, per fare del prolungamento una cosa seria, il Governo potesse dare ai due Istituti altre agevolezze,
qualche cosa si farebbe prontamente. Colombo scoprì l'America, e saremmo noi così
dubbiosi e imbarazzati nell' affrontare un
problema, che, non ostante le sue difficoltà,
si può risolvere anche con mediocre intelletto, ma molto buon volere?
Laggiù, nel Mezzogiorno, arde il pagliaio,
come si dice. Un provvedimento, rimandato di
anno in anno, può produrre quando che sia conseguenze terribili. Auguriamoci che il nuovo
raccolto non sia, per quelle Provincie, ciò che
fu negli anni scorsi, perchè, se ciò avvenisse,
— 1537 —
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXI
2
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI
onorevole ministro, io non HO quale sarebbe
il linguaggio e quale l'azione di noi deputati
meridionali, e quale rimorso sarebbe il suo,
che potendo provvedere a tempo, non avesse
provveduto.
Non ho altro a dire, e solo raccomando
all'onorevole Di Broglio, meno come deputato a ministro, quanto come amico ad amico,
e lo siamo, nonostante il presente dissenso
politico, di portare l'attenzione sua sulla
necessità di risolvere al più presto il grave
problema : o nuovo Istituto, ripeto, o che i due
I s t i t u t i presenti, fermandosi nella via delle espropriazioni, siano posti in grado di
prolungare i termini e ridurre l'interesse
sui mutui. Per farlo, occorre un aiuto concludente da parte del Governo. Quando io
leggo che il Banco di Napoli riscuote sulle
sue cartelle per tassa di circolazione, e
•sulle sue cedole per tassa di ricchezza mobile, più di un milione....
Di Broglio, ministro del tesoro. Ma questa
va al Banco.
De Cesare. S'intende; ma ho voluto dirlo,
perchè si veda anche meglio, che un possibile
margine vi sarebbe. I n generale le condizioni del Banco di Napoli non sono paragonabili a quelle della Banca d ' I t a l i a , ma
riconosco che il provvedere per l'uno e il
non voler provvedere per l'altra farebbe nascere nuovi malcontenti e desterebbe nuove
e legittime ire. I l problema è complesso,
ripeto, e va risolto complessivamente, e
credo che se Ella, onorevole ministro del
•tesoro, metterà un po' di buona volontà.«.
Di Broglio, ministro del tesoro. Tutta.
De Cesare. ...Ella che ha conosciuto quelle
Provincie in altre condizioni, e in altra veste, potrà tranquillare la sua coscienza, e riconoscere di aver compiuta una buona azione,
come ministro o come italiano.
Dopo ciò, augurandomi che E l l a vorrà
raccomandare ai direttori dei due I s t i t u t i
maggiore tolleranza rispetto ai morosi delle
due ultime semestralità, considerando che
siamo alla vigilia dei nuovi raccolti, ed ogni
atto di esecuzione sarebbe un nuovo errore
politico ed economico;e confidando che, prima
delle vacanze, vorrà presentare un disegno
di legge riordinatore del credito fondiario,
ringrazio la Camera della sua costante e benevola attenzione, e ripeto che tanto io,
quanto gli altri miei colleghi e amici della
provincia di Lecce, firmatari della interpellanza, crediamo di aver fatto il debito nostro, e forse non senza frutto. (Approvazioni).
Camera dei
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
Députati
1902
Presidente. Così è esaurita l'interpellanza
dell'onorevole De Cesare ed altri.
Per accordo fra gli onorevoli interpellanti
e gli onorevoli ministri sono rimesse ad altra
tornata e rimangono inscritte nell'ordine del
giorno le seguenti interpellanze:
Majorana, al presidente del Consiglio e
al ministro dei lavori pubblici « intorno
alla necessità di aumentare il sussidio chilometrico per la costruzione delle nuove
ferrovie. »
Lollini, al ministro dell'interno « rilevando che nello scorso gennaio a Genova
l'ex deputato Cavallini, contrariamente alle
consuetudini, fu tradotto dalla Corte d'appello al carcere senza manette e con la scorta
di un solo agente in borghese, e che più
recentemente a Roma i carabinieri Boccanera e Sconocchia, tradotti davanti la Corte
d'assise per omicidio, venivano accompagnati dalla camera di sicurezza nella gabbia
degli imputati, e viceversa, senza manette,
pure contrariamente alle consuetudini, chiede
d'interpellare il ministro dell'interno, per
sapere se il t r a t t a m e n t o fatto ai detti imp u t a t i non abbia a considerarsi come l'anticipata attuazione di disposizioni meno
odiose di quelle ora in vigore, che il Governo abbia in animo di adottare in r i g u a r d o
agli i m p u t a t i ».
Libertini Gesualdo, al ministro della guerra,
« per conoscere se intenda disporre lo aumento delle truppe dislocate in Sicilia, sotto
la triplice considerazione della pubblica sicurezza, della tutela dell'ordine pubblico
nonché del vantaggio economico che arrecano i presidi militari nelle città ove risiedono. »
Ticci, al ministro dell'interno, « per sapere se intenda proporre u n a legge che rimuova lo impedimento fatto ai Comuni di
concorrere allo impianto ed al mantenimento delle cattedre ambulanti d'agricoltura. »
Roselli, al ministro della guerra, « I n ordine alla necessità e alla giustizia di provvedere affinchè gli ufficiali dell'arma di cavalleria sieno t r a t t a t i negli avanzamenti
come gli ufficiali delle altri armi »
Bianchi Leonardo, Santini, Sommi-Picenar di,
al ministro dell'interno, « sui risultati dell'esperienza f a t t a con l'applicazione degli
articoli 12 e 16 della legge sanitaria 1888
e sulla necessità di migliorare le non liete
condizioni dei medici condotti nelle loro
Atti
— 1538 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXI —
2a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
relazioni con le A m m i n i s t r a z i o n i comunali. »
De Marinis, al ministro degli affari esteri,
« sulle p r e s e n t i relazioni d e l l ' I t a l i a con le
a l t r e potenze europee circa il M e d i t e r r a n e o
e in particolar modo sui propositi del Governo circa la T r i p o l i t a n i a . »
Vengono ora le s e g u e n t i i n t e r p e l l a n z e :
Marescalchi Alfonso, ai m i n i s t r i della
g u e r r a e di grazia e giustizia, « sul trasloco del t e n e n t e dei c a r a b i n i e r i Santucci
da Bologna a P a o l a e ciò nei r a p p o r t i con
le anomalie che si sono verificate nello
svolgimento del processo Palizzolo a l l a
Corte d'assise di Bologna. »
Comandigli, ai m i n i s t r i di grazia e giustizia, d e l l ' i n t e r n o e della g u e r r a , « sul
contegno delle a u t o r i t à giudiziarie e di pubblica sicurezza nel processo Palizzolo e specialmente sul trasloco del t e n e n t e dei car a b i n i e r i Santucci da Bologna a Paola,
all' i n d o m a n i della deposizione da lui resa
d i n a n z i alla Corte d'assise. »
Panzcicchi, ai m i n i s t r i dì grazia e giustizia e della guerra, « i n t o r n o ad alcuui
f a t t i di recente a v v e n u t i , che si collegano
al processo Palizzolo d a v a n t i alle Assise di
Bologna. »
Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia.
Chiedo di p a r l a r e .
Presidente. N e h a f a c o l t à .
Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia.
Prego g l i onorevoli Marescalchi, Comandini
e P a n z a c c h i di r i m e t t e r e le loro i n t e r p e l lanze a momento più opportuno. Essi sanno
che si d i b a t t e ancora d a v a n t i alla Corte
d'assise di Bologna il processo, al quale si
riferiscono le loro interpellanze, processo
a g i t a t o da vivaci passioni. U n a parola meno
che misurata, che potesse uscire da u n a discussione f a t t a oggi in quest'Aula, u n nostro giudizio, potrebbero p e r t u r b a r e la serena
a m m i n i s t r a z i o n e della g i u s t i z i a ; e credo
che ciò essi non vogliano e che nessuno di
noi possa volere.
Soggiungo che non mi pare che l'agg i o r n a m e n t o possa per n u l l a p r e g i u d i c a r e
lo scopo delle loro i n t e r p e l l a n z e , le q u a l i
c e r t a m e n t e non possono essere d i r e t t e ad
influire sullo s v o l g i m e n t o e sull'esito del
giudizio. A q u a l u n q u e altro f a t t o o incidente le medesime si riferiscano, potremo
discuterne a d i b a t t i m e n t o finito e allora
v e d r e m o se vi s a r a n n o o meno delle responsabilità.
Camera dei
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
Deputati
1902
Non credo gli i n t e r p e l l a n t i vogliano sollevare d u b b i i sull'azione del Governo, p e r chè, se si t r a t t a s s e di questo, non esiterei;
affatto a dichiarare che il Governo ha rispettato sino alio scrupolo l'azione i n d i p e n dente della m a g i s t r a t u r a ed il t r a n q u i l l o e
sereno svolgimento del procedimento penale,,
ne ha esercitato alcuna influenza d i r e t t a od
i n d i r e t t a sul corso regolare dell'amministrazione della giustizia, (Approvazioni).
Presidente. L'onorevole g u a r d a s i g i l l i p r e g a
g l i onorevoli i n t e r p e l l a n t i di r i m a n d a r e le
loro interpellanze.
Onorevole Marescalchi Alfonso, a c c e t t a ?
Marescalchi Alfonso. A c c e t t o , p e r c h è m i
rendo ragione del sentimento che m u o v e
l'onorevole ministro. Però egli può s t a r
certo che, come egli ha detto, l ' i n t e n d i mento mio e dei miei colleghi non era
quello di p e r t u r b a r e l ' a m m i n i s t r a z i o n e della
giustizia, ma di rafforzarla dove a noi sembra
manchevole. E g l i poteva essere sicuro che
non sarebbero m a n c a t e a me e ai miei colleghi le misure e la p r u d e n z a che sono necessarie in tale occasione. Ad ogni modop r e n d o atto delle dichiarazioni dell'onorevole ministro e consento n e l l ' a g g i o r n a m e n t o
proposto.
Presidente. Allora queste tre i n t e r p e l l a n z e
degli onorevoli Marescalchi Alfonso, Com a n d i n i e Panzacchi si i n t e n d o n o d i f f e r i t e
ad a l t r a t o r n a t a . Sono p u r e r i m e s s e ad a l t r a
t o r n a t a .le s e g u e n t i i n t e r p e l l a n z e :
Majorana, Libertini P a i m i n i s t r i dell'interno e della guerra, « intorno alla necessità di a u m e n t a r e la t r u p p a di guarnigionen e l l a città e provincia di Catania. »
Mirabelli, al p r e s i d e n t e del Consiglio ed
al ministro degli affari esteri, « sull'azione
del Governo, n e l l a alleanza con le p o t e n z e
centrali, e nella spedizione m i l i t a r e in T r i politania, r i s p e t t o al p r i n c i p i o costituzionale
racchiuso nell'articolo 5 dello Statuto. »
De Martino, al m i n i s t r o degli affari esteri.,,
« per conoscere il pensiero del Governo sulla
presente situazione politica d e l l ' I t a l i a nel
Mediterraneo, e, p a r t i c o l a r m e n t e se, dopo il
t r a t t a t o del 1899, l ' I n g h i l t e r r a , di cui recentemente f u r o n o c o n f e r m a t e le eccellenti
relazioni con noi, ha a v u t o occasione di dare
al nostro Governo, per le f r o n t i e r e o r i e n t a l i
della T r i p o l i t a n i a , i d e n t i c h e assicurazioni a
quelle della F r a n c i a p e r le f r o n t i e r e o c c i dentali. »
Lollini, ai m i n i s t r i degli affari esteri e
della guerra, « per averne d i c h i a r a z i o n i
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XXI — 2
— 1539 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISOUSSIONI — TORNATA DEL 1 2 MAGGIO 1 9 0 2
rassicuranti contro le voci di preparativi
per una spedizione militare in Tripolitania
aggravate dalla permanenza sotto le armi
della classe 1878, malgrado che siano venute
meno le ragioni della medesima. »
Luzzatti Luigi, al ministro degli affari
esteri, « sull'equilibrio del Mediterraneo. »
Olivieri, al ministro dell'interno, « sul
modo con cui viene data esecuzione alla
legge sulle Opere pie 17 luglio 1890, n. 6972,
e per sapere se intenda proporre modificazioni alla legge suddetta, allo scopo di renderne più sollecita ed efficace l'applicazione. »
Sommi-Picenardi, al ministro dei lavori
pubblici, « per sapere se l'Ispettorato governativo delle ferrovie, edotto delle deplorevoli condizioni morali e materiali fatte
dalla Compagnia internazionale dei vagoniletto al personale viaggiante italiano, intenda
interessarsi presso la Direzione della predetta Compagnia, affinchè le condizioni di
questi agenti sieno migliorate e portate al
livello di quelle dei loro colleghi stranieri. »
Vengono ora due interpellanze degli onorevoli De Felice-GKuffrida e Noè al ministro
di grazia e giustizia.
Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia.
Chiedo di parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia.
Chiedo che queste due interpellanze siano
differite.
Presidente. Onorevole De Felice, consente?
De Felica-Giuffrida. Poiché l'onorevole ministro vuole così, differiamole. Ma badi,
onorevole ministro, che fra pochi giorni
viene in discussione il bilancio di grazia e
giustizia.
Cocco-Ortu, ministro di grazia e giustizia. Ne
parleremo allora.
De Felice-Giuffrida. Onorevole presidente,
mi permetta di dire una cosa.
Presidente. Parli.
De Felice-Giuffrida. Onorevole presidente,
io avevo presentato una interrogazione sulla
crisi agrumaria, la quale, a richiesta dell'onorevole sotto-segretario di Stato, era
stata rimessa per lo svolgimento insieme a
quella dell' onorevole Rossi Enrico sullo
stesso argomento. Ora questa interpellanza
è stata dichiarata decaduta, e quindi la mia
interrogazione rimane campata in aria. Dichiaro quindi che muto la mia interrogazione in interpellanza.
Presidente. Va bene. Le d u e interpellanze
dell'onorevole De Felice-Giuffrida e Noè ali
ministro guardasigilli sono differite ad altra,
tornata.
Sono parimente differite ad altra tornata per pccordo tra gli interpellanti e i
ministri le seguenti interpellanze:
De Viti De Marco, al presidente del Consiglio e al ministro degli affari esteri, « sulle
conseguenze che deriveranno agli interessi
agricoli italiani e alle trattative commerciali dagli accordi che si dicono già presi
per la rinnovazione della triplice Alleanza ».
De Anireis, ai ministri dell'interno e
della guerra, « sulle denuncio poliziesche
riguardanti onesti operai ora sotto le armi
e sulla procedura che si segue dalle Commissioni militari dei reggimenti per inviare
alle Compagnie di disciplina dei giovani i
quali di nulla sono rei che di professare
opinioni onestamente sentite. E chiede se si
intenda continuare nel sistema, come quello
seguito a danno dei soldati Galli e Za^
nelli. »
Mantica, ai ministri delle finanze e dell'agricoltura, « sulla gravissima crisi agricola che da più anni immiserisce le Calabrie e specialmente la plaga oleifera del
circondario di Palmi, per la quale sono ivi
assolutamente insostenibili le attuali gravezze e si impongono urgenti, eccezionali
provvedimenti, rivolti a migliorare le condizioni dell'agricoltura ed a ridurre entro
giusti limiti le imposte; provvedimenti che
pi:r avranno equo fondamento e ragione nelle
disposizioni vigenti. »
Majno, Cabrini, al ministro della guerra,
« sulle misure disciplinari prese dall'autorità militare di Milano contro i richiamati
Galli e Zanardi, al solo scopo di persecuzione politica. »
Marescalchi A., al ministro della guerra,.,
« per sapere quali disposizioni di legge consentano al Governo di lasciare in possesso
del comune di Bologna le aree militari contemplate dalla legge 5 maggio 1901, dopo
che il Consiglio di Stato ha, con reiterati
pareri, dichiarata illegale e nulla la Convenzione con la quale il Comune aveva espropriate le aree stesse. »
Le seguenti interpellanze si intendono
ritirate :
Barzilai, al ministri dell'interno e di gra*
zia e giustizia, « sull'abolizione, già officialmente promessa, del domicilio coatto ».
Barzilai, al ministro dell' interno, « sul-
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA X X I
— 1540 —
2a
SESSIONE
DISCUSSIONI
l'uso delle manette da parte della forza
pubblica, »
Rossi Enrico, Mirto-Seggio, Turrisi, ai ministri di agricoltura, industria e commercio;
dei lavori pubblici e dell' interno, « per sapere come intendano provvedere ai d a n n i
gravissimi che travagliano la Sicilia a cagione della disastrosa crisi agrumaria, e se
riconoscano l'urgente necessità: a) di rendere possibile il traffico degli agrumi nei
mercati russi, germanici ed americani con
le indispensabili modificazioni dei t r a t t a t i ;
ò) di ridurre le eccessive tariffe dei trasporti;
€) di abolire i dazi di consumo comunali,
che s'impongono nelle città del continente
d'Italia. »
Nuvoloni, Berio, ai ministri del tesoro,
-delle finanze e di agricoltura, industria e
commercio, « per conoscere quali provvedimenti legislativi intendano proporre sollecitamente onde evitare le subaste delle case
state costruite o riparate coi mutui concessi
ai danneggiati dal terremoto del 1887 e per
arrestare la completa rovina delle popolazioni liguri. »
Montagna, al ministro degli affari esteri,
« sulle cause che, di recente, hanno elevato
la emigrazione in una misura inquietante
e sulla opportunità di rimuoverle, nello interesse della economia nazionale. »
Monti-Gnarnieri, al ministro dei lavori
pubblici, « per sapere se e quando intenda
provvedere al miglioramento delle sorti degli impiegati dell'Ispettorato ferroviario. »
Rampateli e Calvi, al ministro di grazia e
giustizia, « sulla convenienza di migliorare
l e condizioni economiche e morali dei funzionari ed alunni delle cancellerie e segreterie giudiziarie. »
Segue l'interpellanza dell'onorevole I n delli, al ministro di grazia e giustizia, « intorno alla necessità, di affrettare le riforme
intese ad un saggio e sollecito riordinamento della giustizia penale. »
[ideili. Siamo d'accordo col ministro di
.grazia e giustizia per rimandare lo svolgimento di questa interpellanza alla discussione del bilancio di grazia e giustizia.
Presidente. Sta bene: vuol dire che r i t i r a
la sua interpellanza, e ne parlerà in occas i o n e del bilancio.
Segue l'interpellanza dell'onorevole Mezzacapo al ministro dei lavori pubblici, « per
«conoscere le cause che impediscono ancora
l a regolare ripresa dei lavori del porto di
Amalfi, e per sapere in qual modo egli
Camera dei
TORNATA D E L 1 2 M A G G I O
Deputati
1902
pensi eliminare gli ostacoli che si frappongono al completamento di tale opera alla
quale sono legati i più vitali interessi della
città di Amalfi e della costiera amalfitana, »
Non essendo presente l'onorevole Mezzacapo, la sua interpellanza si intende ritirata.
Segue l'interpellanza dell'onorevole Sichel al ministro dell'interno, « sulla urgenza
di provvedimenti tendenti a modificare la
legislazione sulle Opere pie, per renderla
più rispondente al moderno concetto della
beneficenza pubblica. »
Non essendo però presente l'onorevole
ministro dell' interno, la interpellanza è rimandata e r i m a r r à inscritta nell'ordine del
giorno.
Segue l'interpellanza dell'onorevole Chimienti al ministro dei lavori pubblici, « per
sapere se, conformemente alle formali promesse dell'onorevole G-iusso, creda di presentare, o un progetto di legge per l'allacciamento del seno di ponente del porto di
Brindisi con la linea ferroviaria, o il risultato degli studii che dimostrino non esser
vero che con quell'allacciamento si verrebbero a guadagnare circa due ore di tempo
alle provenienze dall'Oriente via Brindisi. »
Chimienti. Siamo d'accordo col ministro
dei lavori pubblici di rimandarla.
Presidente. Sta bene.
Prinetti, ministro degli affari esteri. Domando
di parlare.
Presidente. N e h a f a c o l t à ,
onorevole
mi-
nistro degli esteri.
Prinetti, ministro degli affari esteri, Per la interpellanza dell' onorevole De Marinis ed
altre relative alla Tripolitania, come per
quella dell'onorevole De Viti De Marco relativa alla triplice alleanza e per i t r a t t a t i
commerciali mi pare che si era rimasti di
accordo di rimandarle al giorno che precederà la discussione del bilancio degli esteri.
Presidente. Ho già avvertito, onorevole ministro, che queste interpellanze sarebbero
state svolte prima del bilancio degli esteri.
Prinetti, ministro degli affari esteri. Viceversa
l'interpellanza dell'onorevole Montagna sulla emigrazione...
Presidente. Quella s ' i n t e n d e ritirata non
essendo presente l'onorevole Montagna.
Prinetti, ministro degli affari esteri. Io era
quà per rispondere.
Presidente. Segue l'interpellanza dell'onorevole Riccio al presidente del Consiglio e
Atti
— 1541 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
2 a SESSIONE
Camera
dei
DISCUSSIONI -— TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
al ministro dell' interno : « sulla necessità
di modificare, dopo l ' u l t i m o censimento, il
reparto del numero dei deputati e la corrispondente circoscrizione dei collegi, in conformità dell'articolo 46 della legge elettorale politica. » Essendo assenti il presidente
del Consiglio e il ministro dell'interno la
interpellanza si intende rimandata ad altro
lunedì, rimanendo iscritta nell'ordine del
giorno.
Segue l'interpellanza dell'onorevole Chiesi
al ministro dei lavori pubblici: « sulle condizioni fatte al personale della Società veneta di costruzioni in confronto del personale delle grandi Reti, e di quello delle
ferrovie Nord-Milano, specie dopo i miglioramenti e gli organici da questi ottenuti ».
Non essendo presente l'onorevole Chiesi, la
i n t e i p e l l a n z a si intende ritirata.
Segue la interpellanza dell'onorevole
Mango, al ministro di grazia e giustizia,
« sulla necessità, in attesa di larghe riforme
del Codice di procedura penale, di presentare una legge, che con opportune limitazioni allo svolgersi dei pubblici dibattimenti, dia maggiore dignità e sollecitudine
all'amministrazione della giustizia penale,
evitando quegl'inconvenienti
gravissimi,
che deploransi nella causa Musolino e
nell'altra pendente da mesi a Bologna »,
L'onorevole Mango non è presente; quindi
la sua interpellanza s'intende ritirata.
Segue la interpellanza dell'onorevole
Ohimienti, al ministro degli affari esteri,
« sui metodi e sulle forme d'intervento
del Governo italiano nella questione di
San Girolamo degli Schiavoni ».
Prinetti, ministro
degli affari esteri. Sono
pronto a rispondere a questa interpellanza.
Presidente. È presente l'onorevole Chimienti ?
(Non è presente).
Non essendo presente l'onorevole Chimienti, l'interpellanza s'intende ritirata.
Viene ora l'interpellanza dell'onorevole
Del Balzo Carlo al ministro della pubblica
istruzione « sui criteri che lo guidarono
nella soppressione dell'ispettorato centrale
e di due divisioni generali e nella nomina
del personale messo a disposizione. »
Non essendo presente il ministro della
pubblica istruzione, questa interpellanza
sarà mantenuta nell'ordine del giorno.
Viene ora quella dell'onorevole Gattoni
al ministro dei lavori pubblici « per sapere
se e come intenda provvedere, per ragioni
Deputati
1902
di opportunità e giustizia, al fatto che nella
stessa Provincia (Milano) le chiaviche di
scolo esistenti negli argini di seconda categoria parte sono a carico dell'Amministrazione idraulica, e parte a carico dei colanti. »
Niccolini, sotto segretario di Stato per i lavori
pubblici. Siamo d'accordo di rimandarla.
Gattoni. Sì, siamo d'accordo.
Presidente. Allora l'interpellanza dell'onorevole Gattoni, per accordo intervenuto f r a
l'onorevole interpellante e l'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici
sarà rimandata ad altro lunedì e mantenuta
nell'ordine del giorno.
Verrebbe ora l'interpellanza dell'onorevole Barzilai ai ministri dell'interno e del
tesoro « sulla grave situazione degli ospedali di Roma, le cui risorse sono insufficienti sia per il trattamento del crescente
numero dei malati, sia per assicurare una
situazione più equa e sopportabile al personale degli infermieri. »
Non essendo presente il ministro dell'interno, questa interpellanza sarà mantenuta
nell'ordine del giorno e rimandata ad altra
seduta.
Così pure quella dell'onorevole Lollini
al ministro dell'interno « sul conflitto fra
pubblica forza e contadini di Lucerà, mentre
questi inermi, pacifici e nel massimo ordine
se ne tornavano verso la loro città dopo
una passeggiata in campagna f a t t a per solennizzare il 1° maggio » sarà mantenuta
nell'ordine del giorno, perchè non è presente
il ministro dell'interno.
L'interpellanza dell'onorevole Brunicardi
al ministro dei lavori pubblici « sul trattamento della Compagnia internazionale dei
Wagons-Lits verso il proprio personale viaggiante e sul modo con cui vien fatto il servizio in I t a l i a ; e l'interpellanza dell'onorevole Aguglia al ministro dei lavori pubblici « per sapere se creda di oc -uparsi
delle condizioni poco felici fatte dalla Compagnia dei vagoni-letto al suo personale viaggiante saranno rimandate ad altro lunedì
Anche l'interpellanza dell'onorevole Del
Balzo Girolamo ai ministri dell'istruzione
pubblica e del tesoro « sulla mancata esecuzione della legge 11 aprile 1886, n. 3798
(serie 3 a ) » sarà rimandata, perchè non è presente il ministro dell'istruzione pubblica.
Segue finalmente la interpellanza dell'onorevole Lucchini Luigi ai ministri dei
lavori pubblici, delle finanze e di agricol-
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
— 1542 —
2* SESSIONE
segretario, legge:
« Il sottoscritto chiede d' interrogare
gli onorevoli ministri dei lavori pubblici e
dell'interno in ordine al disastro accaduto
in Provincia di Reggio Emilia nel comune
di Carpineti.
« Cottafavi. »
« 11 sottoscritto chiede d'interrogare
l'onorevole ministro dei lavori pubblici sul
modo col quale le Società ferroviarie ap
plicano le tariffe di favore pattuite con la
legge delle Convenzioni ferroviarie (e relativi capitolati) per il trasporto dei fanciulli scrofolosi alle cure dei bagni.
« Rava. »
« Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dell'istruzione pubblica per
sapere a qual punto si trovino gli studi intorno ai provvedimenti promessi agli insegnanti delle scuole secondarie, che dai Comuni e dalle Provincie passarono in servidelio Stato.
« Rampoldi. »
« Il sottoscritto chiede d interrogare l'onorevole ministro della istruzione pubblica
per sapere se, a tenore dei decreti 8 novembre 1901 sul personale dell'Amministrazione centrale e dei Regi provveditori
agli studi, si deve intendere preclusa la
carriera di provveditore ai laureati in matematica e in scienze fisico-naturali.
« Rampoldi. »
« Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro degli affari esteri, per sapere
Del B a l z o Girolamo,
;
Dh.mtatt
D I S C U S S f O i f I — TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2
tura, industria e commercio « per sapere se
il Governo non reputi urgente di favorire,
con la retta e piena applicazione della legge
vegliante, la concessione di derivazioni di
acque pubbliche nel palese e accertato interesse dell'industria e della ricchezza nazionale, senza con ciò compromettere altro
interesse dello Stato. »
Ma non essendo presente l'onorevole Lucchini Luigi, la sua interpellanza si intende
ritirata.
Così è esaurito l'ordine del giorno.
Si leggano le interrogazioni.
Arconati. Domando di parlare.
Presidente. Sa che cosa?
Arconati. Per una dichiarazione.
Presidente. La farà dopo che avremo letto
le interrogazioni.
interrogazioni e interpellanze.
Camera dei
se abbia avuto notizie dei connazionali che si:
temono vittime del disastro della Martinica..
« Lucifero. »
« Il sottoscritto chiede di interrogare
l'onorevole ministro del tesoro, per sapere
quali criterii lo abbiano indotto a chiedere
notizie intorno al costo della vita in alcune
grandi città e se ciò abbia relazione con la
ventilata estensione della indennità di residenza agl'impiegati dello Stato.
« Aprile. »
«Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro degli affari esteri p?r sapere se l'Italia abbia concluso accordi con
l'Austria-Ungheria e con la Russia, o con
una di queste due potenze, in previsione
di eventuali modificazioni allo statu quo nei
Balcani.
« Cirmeni. »
« Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro dell'istruzione pubblica, per
sapere se creda opportuno rendere obbligatoria, nelle classi elementari soggette a sdoppiamento, in forza dell'articolo i l del regolamento vigente, la sostituzione di maestri effettivi ai cosiddetti sotto maestri, ogni
qual volta lo sdoppiamento abbia assunto
carattere di permanente necessità.
« Yarazzani. »
« Il sottoscritto chiede d ' i n t e r r o g a r e
l'onorevole ministro della marineria, per sapere se non creda urgente, nell'interessedel commercio, ordinare l'immediato sgombero della carcassa del piroscafo Condor,,
affondato nel porto di Catania.
« De Felice-Giuffrida. »
< Il sottoscritto chiede d'interpellare ili
ministro dell'interno ed il ministro di grazia e giustizia sul conflitto tra forza pubblica e scioperanti a Capo Molini (Acireale)
e sui fatti gravi emersi dal pubblico dibattimento.
« Grassi-Yoces. »
Presidente. Queste interrogazioni saranno
iscritte all'ordine del giorno.
Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro degli affari esteri.
Prinetti, ministro
degli affari esteri. Se la
Camera lo consente, risponderò subito all'interrogazione dell'onorevole Lucifero circa
le notizie che il Governo ha potuto avere
intorno ai connazionali che siano stati v i t r
j time del disastro della Martinica. Sono do-
Atti Parlamei tari
LEGISLATURA X X I
— 1543 —
2® S E S S I O N E
DISCUSSIONI
lente di non poter dare nessuna notizia
precisa perchè nello stato presente delle cose
ben poco è noto intorno a quel disastro non
solo per quanto riguarda gli italiani, ma
anche per quanto riguarda t u t t i i disgraziati che possono esserne stati vittime.
Non mancai di rivolgermi subito alle
sorgenti che mi parvero più idonee per
avere queste notizie: telegrafai al nostro
^console a Marsiglia chiedendogli se fosse a
conoscenza delle autorità marittime francesi
quali bastimenti italiani si trovassero nelle acque della Martinica o di Saint-Pierre. La risposta è stata molto vaga e non costituisce
certo una notizia che meriti essere qui riletta; sembra però purtroppo certo che qualche bastimento italiano si trovava a SaintPierre e molto probabilmente sarà stato
come gli a l t r i vittima dell'immane sventura.
Ho telegrafato pure all'unico agente consolare che abbiamo nei dintorni di SaintPierre cioè a F o r t de France ma finora non
ho avuto risposta; non ho potuto naturalmente telegrafare a Saint-Pierre dove purtroppo non c'è più niente. Infine ho telegrafato a Parigi al nostro ambasciatore
perchè assumesse al Ministero delle colonie
e da quello della marina francesi tutte quelle
informazioni che per caso potessero essere
giunte ma finora non ho ricevute notizie: appena le avrò sarà mia cura di farle pubblicare
per mezzo dell'agenzia Stefani o di comunicarie direttamente alla Camera se i colleghi
10 desiderano.
Intanto non ho mancato di fare esprimere dal nostro ambasciatore a Parigi al
Governo francese la parte vivissima che
11 Governo italiano prende alla sventura {Benìssimo!) che ha colpito la nazione
sorella e di far intendere con quale sentimento di cordialità e di commiserazione
il Paese intero si associa al suo dolore.
{Bene! Bravo! — Vive approvazioni).
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Lucifero per dichiarare se sia o no
sodisfatto della risposta avuta dall'onorevole ministro degli affari esteri.
Lucifero. Ringrazio l'onorevole ministro
degli affari esteri per la sollecitudine con
la quale volle rispondere alla mia interrogazione. Convengo che non era certo facil
cosa potersi procurare informazioni più precise, e riconosco che tutto quel che egli
poteva fare, affinchè queste informazioni si
raccogliessero, egli ha fatto. Sono certo che
proseguirà a tenersi informato, e mi auguro
che queste notizie siano tali da rassicurare
molti ì quali trepidano per i loro cari, forse
vittime di q u e l l ' i m m a n e disastro.
Colgo anche questa occasione per proporre che il Parlamento italiano unisca la
sua voce a quella del suo Governo per
Camera
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O
dei
Deputati
1902
esprimere alla F r a n c i a il nostro profondo
compianto per la disgrazia che l'ha colpita,
dolenti che una prova di simpatia debba
venire in un'ora di dolore ; ma tutte le ore
sono buone per esprimere una solidarietà
che non è solamente di razza, ma è anche
di tradizioni, di aspirazioni, e risponde al
pensiero di t u t t a l'Italia. {Vivissime approvazioni).
Presidente. Onorevoli nolleghi! Le dichiarazioni dell'onorevole ministro degli affari
esteri in risposta alla interrogazione dell'onorevole Lucifero lasciano nell'animo nostro le più gravi trepidanze sulla sorte toccata agli italiani che si trovavano nell'isola
di Saint-Pierre della Martinica; ma nell'un
tempo offrono l'occasione di volgere il pensiero e la parola commossi alla Nazione
amica, sì fieramente angosciata pel disastro
che colpisce una delle sue più antiche e floride colonie. Ciò facendo io son certo di
esprimere il sentimento di voi t u t t i e però
dell'intero popolo italiano.
L'immane catastrofe che improvvisamente
sparse distruzione e morte nella città e nei
dintorni di Saint-Pierre, e che r i m a r r à nella
storia f r a le più raccapriccianti, com'ebbe eco
penosa in tutto il mondo civile, f u appresa
con grande e vivo rammarico dalla Nazione
italiana e dal suo Parlamento, che partecipano sempre alle gioie e ai dolori della
Francia.
Alla Nazione amica, nell'ora desolata che
attraversa, noi rivolgiamo l'espressione del
nostro intenso cordoglio e della simpatia
profonda, che è cordoglio e simpatia unanime del Paese, il quale rimpiange le vittime del tremendo cataclisma. Voglia essa
in queste parole veder espressa la parte vivissima che la Camera elettiva italiana
prende al lutto della Francia. {Benissimo !)
Prego l'onorevole ministro degli affari
esteri farsi a sua volta interpetre di questi
sentimenti presso il Governo della Repubblica francese, {Bravo! Bene!)
Gattorno. Il presidente della Camera lo
faccia direttamente!
Prinetti, ministro degli affari esteri. Chiedo di
parlare.
Presidente. P a r l i pure.
Prinetti, ministro degli affari esteri. Ho già
detto rispondendo all'onorevole Lucifero che
il Governo dal primo istante si è fatto interprete di questo sentimento presso il Governo francese. Ora sarò lieto di dare incarico all'ambasciatore italiano in Parigi di
esprimere il voto della Camera al Governo
francese. Certamente riusciranno graditissime a t u t t a la Francia le manifestazioni che
sono state fatte oggi e le solenni parole con le
Atti
-
Parlamentari
LEGISLATURA X X I —
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
quali il Presidente della Camera elettiva si
rese interprete dei sentimenti di t u t t a la
Camera.
Presidente. H a facoltà di parlare l'onorevole Arconati.
Arconati. Onorevoli colleghi, aveva chiesto
di parlare a p p u n t o per fare la proposta, che
ha fatta l'onorevole collega Lucifero, e
quindi non ho più ragione di esporre le
poche mie idee.
A me pare però che, non pel t r a m i t e del
Governo, ma direttamente la Presidenza del
Parlamento italiano debba esprimere alla
Presidenza del Parlamento francese i sensi
di condoglianza per l'immane sciagura, che
ha colpito la Francia. (Benissimo! Bravo!)
Pantano. Domando di parlare.
Presidente. P a r l i pure.
Pantano. L'onorevole Arconati ha fatto
una proposta formale, la quale non lede menomamente ne l'autorità del presidente, ne
quella del ministro, pel cui tramite dovrebbero pervenire alla F r a n c i a le nostre condoglianze, tanto più che il Governo le ha già
f a t t e per conto suo, ma la quale dà semplicemente maggior valore alla deliberazione
della Camera, che cioè dirottamente il presidente della Camera italiana comunichi al
presidente della Camera francese l'espressione del nostro vivissimo cordoglio. Domandiamo che questa proposta sia messa in
votazione.
Presidente. Accogliendo la proposta dell'onorevole Lucifero e uniformandomi al
maggior numero dei precedenti della nostra
Camera, anche perchè la Camera francese
non è aperta, io aveva stimato opportuno
far pervenire le nostre condoglianze alla
F r a n c i a pel tramite del ministro degli affari esteri. Sia poiché d'ogni p a r t e i colleghi insistono nel desiderio che tale comunicazione sia f a t t a dal Presidente della Camera italiana al Presidente della Camera
francese, io mi farò un dovere di compiere
tale desiderio.
Essendo la proposta accolta con unanime
assentimento, credo superfluo il metterla a
partito. (Generali e vive approvazioni).
Niccoiini, sotto segretario di Stato per i lavori
pubblici. Chiedo di parlare.
Presidente. P a r l i pure.
Niccoiini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. Ho chiesto di parlare, per rispondere immediatamente ad una interrogazione
che f u rivolta al ministro dei lavori pubblici dall'onorevole Cottafavi, circa il disastro avvenuto in provincia di Reggio-Emilia.
(Jamera
1544 —
--
dei
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO
Deputati
1902
Il 10 corrente in seguito a pioggie torrenziali avvenne, nel comune di Carpinoti
e precisamente nella località detta Canneti,,
u n a f r a n a di trecento metri. L'ingegnere del
Genio non mancò d' informarci immediatamente, come era suo dovere, del fatto. Questa f r a n a travolse alcune case, abitate dal
proprietario, certo Franzoni, dal mezzadro,.
Caluzzi Narciso; rimasero sepolte tredici
persone; di esse undici, sventuratamente furono estratte cadaveri, e due ferite, di cui
una, gravemente.
I provvedimenti richiesti dal disastro
furono presi con la maggiore sollecitudine,
perchè f u subito disposto lo sgombero della
f r a n a pel ricupero delle masserizie, e la sorveglianza pel completo atterramento della
casa rimasta pericolante, nessun'altra casa
trovandosi minacciata dalla f r a n a .
Altro non posso aggiungere. Aspetto la
relazione del Genio civile: relazione cheT
certo, non potrà che confermare il terribile
caso toccato a quei tredici sventurati.
Cottafavi. Chiedo di parlare.
Presidente. P a r l i pure.
Cottafavi. Ringrazio l'onorevole Niccoiini
della gentilezza e della prontezza con cui
ha voluto rispondere alla mia interrogazione Credo che il Governo prenderà t u t t i
i provvedimenti che si sogliono addottare,
quando avvengono simili dolorosi disastri;
ma avverto l'onorevole sotto-segretario, che
è urgente che in quella località si rechi (e
non-semplicemente prò forma e per u n caso
speciale, ma con una certa permanenza, con
una certa continuità di sede) un abile impiegato del Genio civile, il quale abbia
veramente a certificare quali previdenze
occorra addottare per evitare il ripetersi
di così gravi sciagure. Noi assistiamo periodicamente, e da tempo, al ripetersi di
questi dolorosi episodi ; e sono intanto undici vittime umane che si hanno, numero
molto rilevante, tale da addolorarci e da
farci impensierire. Altre disgrazie possono
incoglierci, da un momento all'altro...
Voci. Speriamo di no !
Cottafavi. ... le quali potrebbero essere facilmente evitabili se si studiassero quei
luoghi e si prendessero le opportune misure.
Nella parte montuosa ed anche nella
p i a n u r a abbiamo il minaccioso t o r r e n t e
Secchia, ad esempio, che richiede urgentissimi provvedimenti: l'argine di quel fiume
è ridotto in talune località, a pochi centim e t r i ; l'elevazione del letto è g i u n t a a un
metro e ottanta centimetri sui terreni circostanti, e supera di oltre sette metri il livello
della p i a n u r a mediana della provincia di
Reggio-Emilia. I n pochi giorni duecento ett a r i di terreno coltivato, fertilissimo, sono
Atti
Parlamentari
LEGISLATUBA XXI
— 1545 —
—
2 * SESSIONE —
DISCUSSIONI
»tati asportati. Da un momento all'altro,
può avvenire una piena di questo fiume e,
con essa, la rottura degli argini, la rovina
dell'agricoltura e fors'anco la morte di molte
persone.
Chiedo che, anche per questa Provincia,
la quale è stala così duramente colpita, il
Governo abbia a provvedere.
Vedrà l'onorevole sotto-segretario che
quelle popolazioni non esiteranno ad affrontare qualsiasi sacrificio, pur di difendersi
da simili disastri. Ma occorre, naturalmente,
una norma, una guida direttiva la quale, in
questo caso, non può esser data che dal Governo. Il concorso finanziario verrà a suo
tempo e a termini di legge. Si spediscano
impiegati intelligenti sul luogo, i quali possano provvedere ed anche prevedere.
Confido nella sua prontezza e nella sua
sollecitudine, della quale mi ha già fatto
fede il modo pronto e deferente col quale
ha voluto subito rispondere alla mia interrogazione, e mando anch'io un saluto a quelle
povere vittime che hanno così tragicamente
finito una laboriosa esistenza. Esse hanno
soggiaciuto ad un immane disastro e meritano il nostro compianto. A noi t u t t i incombe l'obbligo di alleviare le conseguenze
della sventura. Il Governo spedisca gli opportuni soccorsi e mostri la sua premura e
come senta i dolori dei cittadini cerchi
di sollevarli. Avrà così adempiuto ad uno
dei maggiori obblighi che spettano ad uno
Stato che si prefigge il benessere dei cittadini e che nell'ora del lutto e del dolore sa compire il suo alto dovere e la sua nobile missione. (Approvazioni).
Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. Chiedo di parlare.
Presidente.
P a r l i pure.
Niccolini, sotto-segretario di Stato per i lavori
pubblici. Prendo impegno formale con l ; onorevole Cottafavi di dare ordine, perchè un
impiegato o più, se occorre, si rechi immediatamente nella località dall'onorevole
interrogante designata, e stia certo l'onorevole Cottafavi che, se vi saranno provvedimenti da prendere da parte dell'Amministrazione dei lavori pubblici per scongiurare il ripetersi di simili disastri, cotesti
provvedimenti saranno presi e con la massima sollecitudine.
Presidente.
esaurita.
Questa interrogazione è così
Camera
—
da
T O R I A T A DEL 1 2 M A G G I O
Deputati
1902
Comunicazioni della ¡'residenza
e osservato!» sui lavori parlamentari.
Presidente. La Giunta delle elezioni ha
presentato la relazione sulla elezione contestata del collegio di Desìo, eletto Silva.
Sarà inscritta nell'ordine del giorno di giovedì.
Luzzatti Luigi. C h i e d o d i
Presidente.
parlare.
Parli pure.
Luzzatti Luigi. P r e g h e r e i i l G o v e r n o d i v o -
lere stabilire il giorno in cui io possa svolgere
la proposta di legge di iniziativa mia e di
altri colleghi sulla costruzione di case popolari.
Fulci Nicolò, sotto segretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. Chiedo di parlare»
Presidente. Parli pure.
Fulci Niccolò, sotto'segretario di Staio per l'agricolturaindustria
e commercio. Rispondo all'onorevole Luzzatti che stasera stessa, f r a
pochi minuti anzi, esprimerò il suo desiderio al ministro di agricoltura e commercio, e posso quasi promettergli che domani
sarà stabilito il giorno dello svolgimento
della sua proposta di legge.
Luzzatti Luigi. Ringrazio l'onorevole F u l c i
e attendo le sue dichiarazioni.
Abignente. D o m a n d o d i
Presidente.
parlare.
Parli pure.
Abignente. Chiederei che fossero inscritte
nell'ordine del giorno, immediatamente dopo
la legge, che è in discussione, sulla riscossione delle imposte dirette, i due disegni di
legge di cui sono pronte da lungo tempo le
relazioni, quello sulle opere idrauliche di
terza, quarta e quinta categoria, e quello
sullo stato degli ufficiali subalterni.
Sono disegni di legge urgentissimi, e se
per poco noi li rimandiamo ancora, non potranno venire ad utile discussione nella Camera e tanto meno nel Senato. Quindi faccio
la proposta formale che si inscrivano nell'ordine del giorno subito dopo il disegno
di legge sulla riscossione delie imposte dirette.
Presidente. Onorevole Abignente, Ella sa
che dopo la legge sulla riscossione delle
imposte dirette abbiamo già pronte le relazioni su due bilanci, e che i bilanci hanno
la precedenza sopra ogni argomento. Ad ogni
modo la pregherei di riservarsi a fare domani la sua proposta.
Abignente. Sta bene, ripeterò domani la
mia proposta.
La seduta termina alle 17.40.
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XXI
— 1546 —
2
a
SESSIONE
DISCUSSIONI
Ordine del giorno per la seduta di domani:
1. Interrogazioni.
2. Rinnovamento della votazione a scrutinio segreto sui seguenti disegni di legge:
Disposizioni per la leva sui nati del
1882. (66)
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 2 M A G G I O 1 9 0 2
Municipio sopra un'area già appartenente
ai fratelli Zappoli. (75)
7. Riordinamento del personale consolare di prima categoria. (54)
8. Spesa di lire 5,000 per lavori di sistemazione dei locali del Gabinetto di fisiologia nella Regia Università di Bologna-
Stato di previsione della spesa del
Ministero delle finanze per l'esercizio finan- (102).
ziario 1902 903. (34)
9. Pagamento alla signora Augusta TreApprovazione di maggiori assegna- visani di danni ed interessi e rimborso di
zioni e di diminuzioni di stanziamento su spese processuali e di un assegno vitalizio
alcuni capitoli dello stato di previsione in seguito a sentenza dell'Autorità giudidella spesa del Ministero delle finanze per ziaria. (90)
l'esercizio finanziario 1901-902. (58)
10. Modificazioni alla legge di contabiAutorizzazione della spesa straordi- lità generale dello Stato per l'acquisto delnaria di 5 milioni per la riparazione di l'avena e del fieno per l'esercito. (47)
danni recati dalle piene del 1901 alle opere
11. Approvazione dell'assegnazione straidrauliche di 2 categoria e per le sistema- ordinaria di lire 10,200,000, da inscriversi
azioni di dette opere, rese urgenti dalle piene nei bilanci dei Ministeri della guerra e della
medesime. (4) (Urgenza)
marina per l'esercizio finanziario 1901-902
3. Votazione a scrutinio segreto dei di- per le spese della spedizione militare in
segni di legge :
Cina. (68)
Ruoli organici del personale delle
12. Approvazione della convenzione per
Dogane e dei laboratori chimici delle Ga- il pareggiamento
della Università di Cabelle. (11) {Urgenza).
gliari alle altre indicate nell'articolo 2 letAutorizzazione della spesa di lire tera A della legge 31 luglio 1862, n. 719.
460,000 per la esecuzione delle opere di si- (91).
stemazione della darsena di Ravenna. (7)
13. Approvazione della convenzione per
( Urgenza)
il pareggiamento della Università di SasCostituzione in Comune autonomo ' sari alle altre indicate nell'articolo 2 letsotto la denominazione di Yidardo-Castiraga, tera A della legge 31 luglio 1862, n. 719
delle due frazioni di Yidardo e di Casti- (91 -bis)
raga, ora aggregate al comune di Marudo
14. Stato di previsione della spesa del
mandamento di Sant'Angelo Lodigiano. (83) Ministero
della guerra per l'esercizio finanCostituzione in Comune autonomo ziario 1902-903.
(41)
della frazione di Yiticuso (provincia di
15. Disposizioni relative ai quadri degli
Caserta). (114)
ufficiali. (Approvato dal Senato) (84) (Urgenza).
Costituzione della frazione di Crosia
16. Conservazione dei monumenti e degli
in Comune autonomo. (81)
oggetti
di antichità e d'arte (Approvato dal
Distacco del comune di Gorzegno Senato). (92)
dal mandamento di Bossolasco ed aggre17. Approvazione di maggiori assegnagazione al mandamento di Cortemilia. (88)
zioni
di diminuzioni di stanziamento su
4. Seguito della discussione sul disegno alcuni e capitoli
dello stato di previsione
-di legge: Modificazioni alla legge per la ri- della spesa del Ministero
lavori pubblici
scossione delle imposte dirette (12) (Ur- per l'esercizio finanziariodei1901-902
e tragenza).
sporto di fondi sulle assegnazioni fissate
Discussione dei disegni di legge :
dall'articolo 1, lettera a, della legge 25 feb5. Disposizioni sul concordato preven- braio 1900, n. 56. (73)
tivo e sulla procedura dei piccoli falli18. Stanziamento di fondi occorrenti per
menti. (46)
far fronte alle spese delle Commissioni
6. Approvazione del contratto 30 ottobre Reali rispettivamente istituite coi Decreti
1900, riflettente la permuta del fabbricato 11 novembre 1898, n. 459 ed 8 aprile 1900,
demaniale detto San Gervasio in Bologna, n. 137. (48)
«con le ragioni di comproprietà di quel
19. Modificazioni della legge 20 marzo
a
;
Alti
t aria ¡titilla n
LEGISLATURA XXI —
— 1547 —
2
a
SESSIONE —
Uutnera
DISCUSSIONI
1893, n. 173, concernenti le opere idrauliche di 3 a , 4 a e 5 a categoria. (109)
20. Modificazione di alcuni articoli delia
legge 22 dicembre 1888, n. 5849, relativi
all'assistenza e vigilanza zooiatnca, (2)
21. Istituzione di due nuove Questure
nelle città di Ancona e di Bari. (120)
22. Undici disegni di legge per eccedenze d'impegni e cinque per maggiori assegnazioni su vari capitoli degli stati di
previsione per l'esercizio finanziario 1900-1901. (Dal n. 15 al 30)
dm
TORNATA DEL 1 2 MAGGIO
Deputati
1902
23. Sistemazione dei locali dell'ex-convento delle Grazie in Milano ad uso della
Biblioteca Braidense. (101) (Urgenza)
24. Stato di previsione della spesa del
Ministero di grazia, giustizia e culti per
l'esercizio finanziario 1902-903. (35)
Pkof.
A.W.
Luigi
Direttore dell'Ufficio di
Ravani
Revisione
Roma, 1902 — Tip. della Camera dei Deputati
111
!