concorso di poesia

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concorso di poesia
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
AA.VV.
CONCORSO DI POESIA 2015-2016
Raccolta di poesie inedite scritte da studenti
I.I.S Selmi Modena
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
AA.VV.
I.I.S. Selmi – Modena
I edizione ottobre 2016
ISBN
Licenza CC-BY-NC-ND
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Prefazione
Quando ho cominciato ad occuparmi del concorso di poesia inedita del
nostro Istituto, non immaginavo di poter provare delle emozioni così forti
come quelle che molti componimenti, e non necessariamente solo quelli
risultati vincitori, mi hanno suscitato. Con molto piacere affido ai lettori, che
spero numerosi, questo libriccino che raccoglie le poesie scritte nell'anno
scolastico 2015/2016 dai nostri studenti. Voglio ricordare che i primi tre
premi, nell'ordine, sono stati assegnati a Valeria Vecchi (Delfino blu), Angelo
Valente (Pasta e vongole), Eleonora Serri (Resilienza), ragazzi che hanno
trovato nel linguaggio della poesia una forma espressiva personale,
visionaria e potente, capace di liberare emozioni e fantasia. Parafrasando
Dostoevskij, la poesia salverà il mondo: io ne sono convinta; spero, caro
lettore, anche tu.
Antonella Monducci
p.s. un grazie ai colleghi componenti la giuria, prof.ssa Lucia Quartili,
prof.ssa Bernardina Pezzoli, prof.ssa Maddalena Rosa, al poeta Antonio
Nesci e un ringraziamento particolare alle prof.sse Angela Morselli e Monica
Prandini che hanno curato l'aspetto informatico del progetto.
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40 chili e 21 grammi
Piccole e fredde foglie premute lacerano
il piombo d'aria
mentre una lama grava sul vetro
come una veritá immersa nel cemento.
Mentire e giudicare
son le maggiori carezze
che noi tutti concediamo al Mondo
Che al suo riflesso inorridisce e si svuota
Che teme e Che chiede
e piú è soffocato il grido più sottile è
la sua ombra
e la risposta non è resa
perchè ormai consunta
vacilla la calda fonte
nell'Inverno di pelle e di ossa
Che sol può chinarsi al rifiuto
e inorridire al suo riflesso
Che non è uomo e non è donna,
Che solo si puó dire spoglie di un anima troppo giovane e stanca
Ma un giorno
conoscerai qualcosa di inaspettato
così come le tue palme
d' intessuti
e irriconoscibili passati
che giacciono e temono il mattino
che tardì è tardì
E nell'affano fermo vedrai il tempo
danzare
E sentirai un profumo dolceamaro
come d'acqua
E muterai
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ma dovrai essere pronto
come la bestia che tutto vede e tutto sente
che pulsa e tace e vive di materia come
di sonno e di sogni
come fili di refe
E non soccomberai alla paura
di non cadere o avverite
che per la prima volta esisti.
Miriam Dartey classe 3^I
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A te che non conosco
Non sono un poeta.
Lo so, lo sai.
Ma oggi mamma voglio renderti poesia,
ti ho reso tante cose prima che il tempo ti portasse via.
Vorrei che leggessi queste parole
perché a te ho dedicato stelle, luna e sole …
perché mamma te lo giuro
per te lotterò duro,
anche se i nostri sguardi si sono persi
e io non ti riconosco neppure in questi versi.
quando ti verrò a cercare
ti prego non mi cacciare,
già una volta mi hai lasciato
e non sai cosa ho passato.
alla fine voglio dirti che mi manchi,
sì con questi ultimi respiri stanchi
e non so se mai la leggerai,
ma se ciò accadesse spero ti sorprenderai.
Ferrari Jennifer 2D
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ADAGIO
Tacere e ascoltare.
In questa quiete s'ode
una melodia di lontano;
e cresce e s'evolve,
e involve e decresce.
In quattro quarti sedurre,
tacendo e ascoltando.
Pensieri che vanno,
si perdono e perdono
tutto il loro sapore.
Musica distrazione,
Musica impegno,
Musica generosa.
Il triste consola
il povero paga
il malato lei cura.
Parole raccontando
l'irraccontabile;
scale salendo e scendendo
fra il mondo e il Paradiso.
Non ti guarda mai in volto
ma ti passa attraverso
impietosa.
Un dolce dolore,
un rapido brivido
e si è colti in trappola.
Ma non c'è nostalgia
non intenzione
non vogliad'uscire.
Fabio Giovini, 2H
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AMORE NON CORRISPOSTO
Ti chiamo
e non rispondi.
Ti do appuntamento
e non ti fai vedere.
Ti dico di amarti
e rimani impassibile.
Lo so io che tu dici di amare tutti
e gli ingenui cascano ai tuoi piedi.
Ma così non può continuare:
scusa Dio,
ma ti dico addio.
Lisa Gurrisi 2G
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ASSOLUTO
Sei.
Sono.
Insieme
siamo
magnifici.
Anime grandi
buchi neri
denso affetto.
Per gli occhi – il tuo volto
per le mani – il tuo corpo
per il cuore
tu.
Ti abbraccio
e non te
ma il mondo
la gioia
l'eterno.
Sprofondo
oblio di piacere
e ti vedo
a occhi chiusi
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pelle calda
senza tempo
immobile.
Due anime
calde
oscure
eterne.
Amore?
Alberghini Chiara, classe 5°Q
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AUTOESEGESI
Mi sono ritrovata a scrivere più di una volta,
parole al vento, corpuscoli di meditazioni vaganti quasi senza origine,
zombie del XXI secolo, virus ambigui che si insinuano nella materialità,
abitano, vivono in porte, condotti dell'aria, in una calvizia avanzata,
tutti in stato di allerta per nuovi obiettivi da infettare.
Gli uomini scrivono, parlano tanto,
avolte parlano tout-savoir, platonica èlite che nulla ha dovuto imparare né
ha dovuto ringraziare.
So bene quanto potere si senta nel graffiare un casto foglio con sentenze e
giudizi brucianti,
con rabbia e furia, quasi con pugnale avvelenato.
Ho scoperto la libertà nella violenza linguistica,
ho scoperto la virilità che deriva dall'atto di civiltà su carta.
Ho alimentato la passione giorno per giorno, pensandola autoctona,
autosufficiente in se stessa.
E' la grande bugia dei giovani irruenti, alcolizzati, fumatori, lettori,
aspiranti filosofi di metropolitana, romanticoni, cinici e disabili in coscienza.
Fragili cascate d'emozioni, informi flussi di potenza implosiva.
E' la menzogna tipica dell'arroganza della primavera,
è la convinzione d'essere padroni della passione,
è la presunzione d'averla sottomessa china innanzi a noi, silenziosa, inerme,
è allucinazione, inversione di soggetto e predicato.
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Ci illudiamo di tenerla al guinzaglio con collare di cuoio su pelle pallida.
Come assenzio noi parliamo,
siamo astucci gialli "Invicta", siamo astucci rotti,
siamo orologi in quadrante bianco virginale, numero romano nero, privo di
lancette,
fuochi fatui all'alba, vagabondi senza divinità.
Siamo stupidi e feroci,
belve,
deboli di stomaco, pazzi e senza senno.
Astucci rotti che nulla hanno imparato, poiché ce ne stiamo qui,
guasti, gialli e a capo chino davanti alla passione,
siamo burattini della passione, non possiamo impedirle di governarci.
Non è vizio, né Sacra Sindone,
non è mistero, ma avventura sempre nuova che chiama, grida, urla,
impreca per uscire,
e noi ci proviamo, la soffochiamo con le lacrime, cerchiamo di reprimerla,
ma mentre pensiamo d'averla in pugno, ella ci ha già distesi sul letto,
ci spoglia, nudi, ci ama e poi, come serpe, ci gira intorno al collo,
lenta,
con parole d'amor languido
ci seduce e ipnotizza, tanto da farci venire meno il fiato.
Scivola sulla gola lenta, t'amo, t'amo continua a ripetere,
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poi, quasi come supplizio per il suo piacere, siamo immobili e incapaci di
ogni reazione.
Dolci parole originano mostri dall'incubo, ricordandoci quante volte
l'abbiamo abbandonata,
lasciata in putrefazione,
sola
con i ratti della nostra mente.
Quante volte abbiamo lasciato fuggire un pensiero,
quante volte lo abbiamo lasciato andare così, chissà dove,
la parola giusta, l'aggettivo, la melodia, il plettro, il buon rum.
ma ormai è andata, altrove
Noi moriamo per una notte o due anni,
poi resuscitiamo e tutto torna al principio.
Autoesegesi fallita.
______________________
Giulia Amicucci
Classe 5^ P
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Bacche color della sera
Perduta in un labirinto
di rami fiori e frutti
Bacche color della sera
semi profum di eros
grano sapor di pensiero.
Su questo letto dolente
per le ossa fragili
per il respiro affannato
per il petto bucato
Riposo,
intenta a ricucire ciò che di me
Rimane.
Vivi di vita nuova
Profumata d'inceso
Popolata da luce
Vivo di vita piena
Profumata di pane
Popolata da carne
Lisa Tebaldi 3I
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Selmi Modena
Buio nero
Buio.
Nero.
Silenzio.
Mi feci attrarre dal predatore
quando inerme camminai
nella pallida luce lunare.
Mi feci inghiottire dalla notte
come chi si nutre del caldo,
inebriante liquore umano.
Mi rese immobile per un breve
lasso di tempo: ora anch'io
sono un abitante della notte.
Sara Fiorenza 4E
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Come una farfalla
Come una farfalla si libra leggera
nell'aria frizzante di un grigio mattino
i miei pensier vagano per questo mondo
tristi e sconsolati. Portano notizie
di morte e sciagure a quegli esseri umani
che in vita furon miei distinti antenati
ma che ora son solo polvere nell'aria
rarefatta e tetra di un'oscura notte
nella quale anche l'insetto più nobile
si contorce al suolo implorando la morte.
Sara Fiorenza 4E
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Come un'onda del mare
Penso.
Penso al futuro, a quello che verrà.
Tu, o Dio, solo sai.
Ed io? Che posso fare?
Penso.
E così, la mia vita
come un'onda si può increspare,
o improvvisamente
contro uno scoglio si può scagliare,
o rimanere lì,
ferma immobile nella calma del mare.
E così, ogni giorno
scopro come si sta muovendo il mio mare,
scopro che ogni giorno io posso cambiare
e sentirmi come un'aquila nel cielo,
avendo un unico pensiero:
seguire il desiderio che vuole davvero.
Maria Sara Beri 5G
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Corpi tra i campi
Rumori forti, sentiti anche dai sordi
Forti luci, viste anche dai ciechi
Urla strazianti, pronunciate dai muti
Sangue versato da chi non ne aveva colpa.
E vita che spariva dai corpi tra i campi, dove una muta speranza era
richiesta guardando il viso.
Gaia Colazzo 1M
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Selmi Modena
Crywolf A
Tale of Two Shattered hearts
Words connected us
Two resonating souls
Wolves fighting together
Against a World who broke us apart
Lay down with me
My head upon your chest
The pain inside me
Means nothing
Divided
Falling in a bottomless
Isolated
Pit of destruction
Despaired
My castle has fallen in love
Again
Walls breaking down
You still came for me
A Queen for her King
But I finally undestood
I wasn't yours
Words are difficult to say
Maybe I need to throw everything away
I wanna talk to you
I want you
Still every day
Every moment
I think about
You
Now it's too late
Things went the wrong way
I cannot repair your broken heart
Shattering like glass
Without Yours I'm becoming numb
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Selmi Modena
Listen up
There's so many things
I think you should know
Alice
You're all I want to see before
I go
So long, Adieu.
Parole
che ci connettono
Due anime risonanti
Lupi che combattono insieme
Contro un Mondo che ci ha separati
Sdraiati qui, insieme a me
La mia testa sul tuo petto
All'improvviso il dolore che porto dentro
Sparisce
Diviso
Cado in un'infinita
Isolato
Fossa distruttiva
Disperato
Il mio castello è caduto in amore
I miei muri cominciano a crollare
Sei ritornata, ancora, per me
Una Regina per il sul Re
Ma finalmente ho capito
Che non sono tuo
Le parole, difficili da dire
Forse è meglio che getti tutto via
Ti voglio parlare
Ti voglio
Ancora, ogni giorno,
ogni momento
Penso a te
Ma ora è troppo tardi
Tutto sta prendendo una brutta strada
Non posso riparare il tuo cuore
che si sta frantumando come vetro
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Il mio, senza il Tuo, sta diventando pietra
Ascoltami
Ci sono molte cose che vorrei dirti
Che credo dovresti sapere
Alice
Sei tutto ciò che voglio vedere prima
di andarmene
So long, Adieu.
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Selmi Modena
DÉCHIRÉE
La strada si divise,
era un bivio dell'anima.
Dubbio e Paura
che piano strappano
il senso del mio giudizio.
E le catene del buonsenso
perseguitano la mia mente.
Ecco come la libertà di scegliere
divenne tortura,
nell'eterna indecisione.
Fabiana Pavia 5G
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Selmi Modena
Delfino Blu
Le onde del mare, schiamazzi di sale
erano il nostro rifugio segreto, un portale.
Davanti ai reperti, nei musei o al sole,
viaggiavamo nel tempo, volavano le ore;
io, piccolo grillo curioso in cerca di poesia
e tu, roccia, le tue parole … magia.
E avevamo tutto il tempo del mondo.
I balli scatenati in mezzo al salotto, libertà,
anime sospese in pura e semplice complicità;
la certezza che, ancor prima di dormire,
con le tue storie mi avresti fatto sognare.
Mai potrei dimenticare …
E avevamo tutto il tempo del mondo.
La giostra della vita, però, per te ha smesso di girare.
Il mio portafortuna, appeso sopra il cuore,
il tuo delfino blu, papà, mi aiuta a non affogare;
e se guardandomi allo specchio, con gli anni, non ti riuscissi più a vedere,
ti cercherò tra le onde del mare.
Valeria Vecchi - 5Q
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Selmi Modena
Di sogni e důmani
Salvo e perfetto si scontra il ricordo
che cessa nel tocco tra l'ombre e il mattino
con quella sete di canto profondo
che frena e rimbomba correndo la schiena
e quell'incotro all'inizio del mondo
distrusse la fine che tu anche pregavi
stringerti tanto da farti esalare
quella risata dal tiepido fondo.
Penso la vita strabordi dagli occhi
com'un tremore da un sogno sereno
con un sol fischio da un labbro rubino
è un vecchio che canta,
è un mostro bambino.
Miriam Dartey classe 3I
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Selmi Modena
Dico di no con la testa ma dico di si con il cuore
Il mio cuore dice di si
ma la mia testa dice di no
a chi devo dare ascolto non lo so
forse all'istinto
o forse ai sentimenti
quelli che si provano in certi momenti
di chi mi devo fidare
se non della mia testa
non di chi va e viene
ma solo di chi resta
e quindi vado
provo
se mi devo fidare poi lo scopro
la mia testa continua a dirmi di no
ma il mio cuore insiste:
ti devi fidare di un sentimento che persiste.
Martina Concari 2Q
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DONNE
Sempre al centro della LORO attenzione,
Guardate senza ritegno,
Spogliate della NOSTRA dignità.
Belle in apparenza,
fragili dentro;
Notate su una strada,
Prese se a LORO va.
Forti, quando CI paragonano alle altre,
Quando fissano le NOSTRE imperfezioni,
Quando CI disprezzano.
Senza alcun rispetto toccate:
E anche se cerchiamo di scappare
Lontano,
Forse, per amore,
CI ritroviamo sempre
Al punto di partenza
Davanti a loro,
Impotenti,
Quando CI spogliano,
Quando CI prendono,
Quando CI toccano,
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Quando CI disprezzano;
Ma quello che non sanno è,
Che nei difetti
Di ognuna di NOI
Sta la NOSTRA perfezione.
CelinObiagwu 4L
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E UNO IN PIU'
Chi sono mamma? A te l ho chiesto per la prima volta nella mia vita perché
dovevo sapere che l' amore tra madre e figlio è l' amore per la vita, l' amore
di un amante, l' amore per me stessa.
Ora lo so: sono te più uno
Chi sono Elisa? A te l ho chiesto quando non capivo il valore della paura, la
paura di essere diversi. La paura è una tensione, oscilla in noi e per noi
distrugge e crea.
Ora lo so: sono te più uno.
Chi sono Giacomo? A te l ho chiesto quando avevo bisogno di capire il valore
del mio corpo. Non avevo capito che in esso scorre un energia mistica, l
energia della mia anima.
Ora lo so: sono te più uno.
Chi sono Miriam? A te l ho chiesto quando dovevo comprendere le mie
origini, lo scorrere della vita e il suono del mio spirito. La terra vive in me e
io non posso andarmene: sono sua figlia.
Sono anche te, più uno.
Chi sono papà? A te l ho chiesto quando il valore di avere ragione sembrava
essere l' unica cosa di cui ti importasse veramente. È troppo importante
custodire l energia e io scelgo di essere me, diversa e speciale nella misura
in cui é stato deciso.
Lo senti? Ora lo so: sono te più uno.
Chi sono Matteo? A te lo chiedo quando la curiosità di amare è troppa per
smettere di ascoltarmi.
A te lo chiedo quando capisco le differenze, le divergenze e nonostante
tutto non mi importa, perché amare non ha giusto, non ha circostanza, non
ha età.
Ora lo so: sono te, più uno
Lo so chi sono: sono tutti e uno in più
Beatrice Gibellini Classe 3I
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GIOIA
Esplodere.
Calore.
Gridare.
Sole, vento, tempesta, luce, sorrisi.
Stritolare.
Parlare, cantare, ballare, saltare.
Vortice.
Rumore accecante di colori accesi.
Abbraccio agognato di oscuro calore blu.
Pensieri che turbinano, luminosi, oscuri, deliranti, assuefacenti,
esplodono.
Gioia.
Noi,
ah!
Estasi.
Alberghini Chiara, classe 5°Q
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Selmi Modena
HALLOWEEN
Dalla luce sfumata d'un tramonto nero
alle velle della luna che bianca d'ossa e d'urla
si infrange su chi di terrore si abbandona
Dall'angoli di strada coni di luce brillano
su chi sotto ci passa a portar con sé il sudor freddo
della notte d'ottobre.
Sulla strada si accendono tizzoni
di chi si lascia il vizio
che sale dalla cenere
come da un cammino occluso pingendo il cielo di nero fumo.
Arriva da lontano un ciocco una luce,
Sottile taglia il cielo poi soffoca nel buio,
lo zolfo aleggia con il suo pesto marcio ma della strada non è l'unico lume.
Di terrori son decorati i portici
streghe dondolano nelle vetrine
chi barcollando imbocca la via
invaghito d'un demone malsano che ululando ai passati
si allontana a passo affrettato.
Nei locali
si incontrano incubi danzanti
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
chi ieri lo sogna
lo traveste domani
si addobba di notti insonni
e di orrore
nella gara delle maschere
c'è chi dal velo trasuda
puzzo di palude e carcere.
Per le strade due fazioni
Chi mano col figlio passeggia
a cercar dolci di casa in casa.
ENRICO TEDESCHINI 4B
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Selmi Modena
Idillica fantasia
Volano gli albatros, maestosi guardiani del cielo,
e con loro i ricordi di un lontano passato.
Placide nuvole sospirano adagio,
mentre il mondo, lentamente,
abbraccia il giorno neonato.
Ebbri di sogni, i bambini aprono gli occhi alla vita,
così come le rose enigmatiche
dischiudono i timidi petali di rubino.
Ed io, sospesa nell'immobile velocità della giovinezza,
mi aggrappo all'idillica fantasia di un futuro
in cui saremo ancora capaci di sorprenderci;
per le risate tra le lacrime, l'eco della pioggia di parole d'amore
tra i temerari amanti che scrivono "ti amo",
abbandonati gli schermi digitali,
tra le stelle, in fondo al mare,
in un infinito viaggio per le terre esotiche dei loro eroici cuori.
Valeria Vecchi - 5Q
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Selmi Modena
II Agosto
II Agosto
Ancora sfarzosa
la Stella del Mattino splende nell'Aurora e sfila,
radiosa purezza e cerasa voluttuosa,
petali porpora riversi sullo sfondo in fila:
tessere impolverate di un mosaico spento,
tasselli abbandonati sul pavimento.
Di San Lorenzo fingon lo strazio
quelle gravi pietre offese
dal non trovar fra gli astri alcuno spazio
strappando languide la scabra tela turchese:
serenata anatema del sacro tempo ch'è stato,
tarantella ballerina dall'immoto passato.
Il prato s'è fatto steppa,
i tetti sabbiose dune di terracotta,
le urla sono soffocate dal confuso vociar della ressa,
ciechi marinai illusi d'aver scorto terra dalla coffa:
sentono il pescatore ormeggiare al molo la lampara,
e persino la torre laggiù, dove danza la campana!
Luna è lontana dall'uomo,
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
si volta accarezzata dal vento,
che volteggia alto nel vuoto,
e sul Fiume fischia dolce in un triste canto:
memoria persa fra i rivoli che scorre svelta
mentre Nettuno sulle sue sponde riflette l'ispido volto.
Ottantacinque grida, sussurri, silenzi
ottantacinque fragili vite spezzate nella terra
sotto lievi pietre ammassate,
sotto opprimenti legni solinghi,
petali, tessere, tasselli di un mosaico ormai macabro
che ci lascia sempre più soli, inermi, oppressi.
Una lettre
silencieuse,
delaissée
toujours
attends...
...1980.
Petrosillo Gianluca 5B
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Selmi Modena
IL MIO PASSATO NON SARA' IL TUO FUTURO
Mirando gli spazi infiniti
di quel luogo,
mi tornano alla mente
quei giorni dal sole d'oro,
a fare coroncine di fiori
e a raccontare alla quercia, mia amica,
dei miei nuovi amori.
Mio nonno mi diceva: <<Dai andiamo sul prato!>>
e io felice
esultavo.
Ma ora, se lo dico io a mio nipote,
ci tocca sentire:
<<Scusate, ma questo parcheggio si paga a banconote.>>
Lisa Gurrisi 2G
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
IL MIO VENTO
Sono intelligente e sono furba
e parlo con il vento,
l'unico che capisce.
Sono audace e sono forte
e parlo con il vento,
come sfogo, come vita.
Lui ha braccia e petto
su cui mi stringe.
Lui ha piedi e gambe
su cui mi riposo quando sono stanca.
Lui ha occhi
in cui mi specchio
e vedo dietro di me.
Quando parlo con il vento
divento invisibile.
L'unica cosa che vedo in quei occhi
è la voglia di correre.
A volte parlo con il vento
solo per vedermi libera.
Laura Fulgeri 2E
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Selmi Modena
LA MORTE
La morte è come una botta
Col tempo ti accorgi del male che fa.
La morte è un velluto nero sulle palpebre,
uno straccio che nessuno vuole avere in casa.
Ma la morte non conosce cassonetto
In cui stare buttata via.
La morte arriva quando vuole,
è l'ospite che non avvisa
e sfonda la porta,
è una porta per altrove,
è l'orologio che ticchetta.
La morte si rialza, potente come prima
E non le importa chi sei.
La morte è la via unica,
la morte sei tu, vita mia.
Francesco Alessio Guicciardi 5L
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
La prima volta che ho ballato
La prima volta che ho ballato
non avrei mai immaginato
che sarebbe diventato
così tanto importante per me.
Non avrei mai nemmeno osato
credere che mi avrebbe resa felice
solamente ballando,
una cosa così semplice
ma che vale l'immensa profondità del mare.
Elisa Buffagni 2P
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
La vita
Ed è in quel momento,
È proprio in quel momento,
Quando i polmoni bruciano come fuoco,
Quando la testa scoppia come un palloncino,
Quando le membra si annodano tra loro come serpenti,
Quando morire è l'unica cosa che vuoi, ma sai che non morirai, perché
passerà, perché tutto passa.
È in quel momento che capisci cosa vuol dire vivere.
Gaia Colazzo 1M
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
LE MANI RACCOLTE
Le mani raccolte
Come ciotola sul viso,
Raccogli le lacrime
Offrile ai generali e chiedigli ancora
Se sono abbastanza
ENRICO TEDESCHINI 4B
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
LÍ ZITTA E FERMA A TIRARE LE CORDE
Lí zitta e ferma a tirare le corde della mia vita: son corde che portano a navi,
aperte al mare e incorrotte dal vento.
Un giorno ne prenderò una, mi dicono, e intanto gli chiedo: come? Lo sai?
Nessuno risposta è continuo a tirare.
Non c'è un modo per andarmene, troppe corde mi tengono lí.
Il mare in burrasca spinge all' opposto e le corde scivolano via dalla salda
morsa delle mie mani.
"Resisti, resisti che devi fare tante cose". Io resisto Beatrice ma nessuno ci
vede?
E stringi e stringi e le mani si tagliano,
E stringi e stringi e gli arti si informicolano,
E stringi e stringi e il respiro accellera,
E stringi e stringi e il corpo cede.
Stringi stringi, ma sei già a terra.
Beatrice GibelliniClasse 3I
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Lottando arresa
Resti in ascolto
Ma ormai non dici più niente,
Ti osservi e non vedi nulla
Cerchi di abbracciarti
Per assicurarti di esistere ancora
Ma ti guardi le mani e sono sporche
Di sangue, del tuo
Che ti scorre addosso
Tanto ti sei smembrata
A forza di graffiarti
Per scavare dentro te
In cerca di qualcosa;
Il sangue scorre via
Ma il dolore no
Resta lì
E bruci
Come un angelo che cade,
Ti mancano le ali
Precipiti troppo in fretta
E ti schianterai
Ti farà male e lo sai
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Ma non ti importa
Le vene vanno a fuoco
Ma non mettono a tacere
L'urlo che reprimi.
Ormai vuota, sconfitta, esausta
Sorridi piangendo
Apri le braccia
Come per accogliere
La voragine sotto di te
Che non ti lascerà mai più.
Alice Soncini 3I
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
L'ULTIMO FOGLIO
Una volta qualcuno mi chiese di parlare di me su un foglio bianco.
Uno strano sorriso mi apparve sul volto, inquieto, sterile dalla rabbia
ma macchiato di "inaspettato".
"Parlare di me? credo che questo sia l'argomento più difficile che mi si
potesse proporre. Non so che dire, non so assolutamente nulla di me". Così
scrissi nelle prime righe.
"Presto voce ai personaggi delle mie storie, ma non mi rivelo mai".
Per questo scommisi con il fiato e scrissi quello che era reale, quello che mi
sembrava reale alle dieci e ventotto di un lunedì come altri, già vissuto,
nulla di speciale o nuovo, già visto in quell'anno e in altri anni. Quotidianità.
Affogavo in essa e sbagliavo a definirla tale.
Sapevo, la quotidianità' non esiste.
Tutto cambia, tutto stanca e consuma.
Tanti sono morti per questo, altri ancora non sanno di esserlo.
In un tavolo con quattro sedie occupate, quanti erano consapevoli di dove il
tavolo si trovasse?
Quanti fra loro riuscirono ad uscire dagli uffici postali in tempo?
Quanti fra tutti, prima di sedersi, attraversarono un deserto ove ilchamsin e
il surreale regnavano fra il becco di uno splendente gufo e nel veleno di un
serpente gigantesco?
Non tutti brindarono alle vecchie colline irlandesi, ai fiumi di Scozia; altri
preferirono una camera chiusa a chiave ove il mondo non potesse
addentrarvi, dove i pirati non danzavano sulla cassa del morto, ma
combattevano contro sentinelle nemiche sulle notedi Sinatra.
I vascelli solcavano un mare indomabile ma sapevano che, ben presto, la
quiete sarebbe giunta dopo la tempesta e con essa, sarebbe stata decretata
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
una sconfitta ed una vittoria.
Chi divenne leggenda, chi perse? Chi? Come rispondere?
Poi arriva la pace a far ritacere i miei dubbi, dissolvendoli nell'aria, nell'oblio.
Con mani d'armonia ed eleganza li confonde nella notte ove gli astri
annuiscono e la luna, padrona, sorride all'ignoto.
Mi spoglia delle preoccupazioni, della falsa quotidianità, della paura del buio
e mi spinge a togliere quest'ultimo foglio dal quaderno e a donarlo al vento
che fischia nelle orecchie di chi vuole sentire.
Giulia Amicucci
Classe 5 P
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Maggio
E ti sento già
a Marzo: la brezza
fresca e soave ti precede;
il tuo sole gentile
sfiora l'acceso
prato verde;
l'esile melo ritrova
la vita: maestosi
i fiori rosa rinfrancano
l'animo mio.
Vitale e vigorosa é
la Tua primavera.
Pietro Righi2L
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Morte di un poeta (Tributo)
Al calar di un'erta
disteso riposa l'eterno spirito che fu
sussurro, ed eco, e grido
d'inchiostro.
Ardente china divampa
e l'anima infiamma,
lingue infuocate riscaldano, e fendono, e incendiano
il cuore
troppo a lungo dal gelo soffocato.
Cenere
sola testimone sopita di ciò che fu
urlo taciuto, e assordante silenzio, e muto pensiero,
in un fiume furente e forte fatto di fievoli frasi
che scivolan fra le dita come fumo
e aleggia leggero sul foglio in fiamme.
Immortali scritture giacciono qui e,
al calar di un'erta,
dormiranno per sempre
poiché forse
per l'eterno spirito che fu
non esiste rima migliore che perdersi
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
nella memoria, nel pensiero
e naufragar dolce in questo mare.
Petrosillo Gianluca 5B
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Nel nulla ti scopro
Ti cerco ma non ti trovo
Dicono che ci sei, ma non ti vedo
Chiudo gli occhi e cerco di percepire qualcosa,
Ma non ti sento
Non ci sei
Nel mio dolore il sole si oscura,
Dentro me
Allungo una mano
Galassie infinite che girano
E nel nulla ti trovo
Perché è lì che ti nascondi
Dove nessuno ti cerca
Perché in realtà sei ovunque
Sempre.
Chiudo gli occhi
Ti ascolto
E splendono già le luci del sabato
Tu esisti, io lo so
Adesso lo so
Nel nulla ti cerco e ti scopro
Non ti lascio mai più
50
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Mi annullo in te
E nella pace mi abbandono.
Alice Soncini 3I
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Notte
Come ogni sera mi sdraio sul letto
in silenzio guardando il soffitto,
ascoltando quel ritmo che suona nel mio petto
e ad ogni "tum-tum" è sempre più sconfitto,
pesante, leggero
come quel pensiero
che con poco mi porta lontano
in quell'universo così strano fatto di sogni e di bugie
tra cui riconosco anche le mie
per tenermi distante
da tutto quel dolore soffocante
e così mi sento smarrito,
confuso da quella polvere bianca
sentendo che il cuore non l'ho mai capito
e ora anche la notte si spegne stanca.
Ferrari Jennifer 2D
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Offuscate son le mie pupille
Offuscate son le mie pupille
nell'udire la promessa
di un qualcosa di migliore
e più in là il mio cuor non vede
della gioia nel dolore
Offuscate son le mie pupille
dal mio cuor che consumato
più non vuol sentire la ragione
che tristemente si ritira
Le mie pupille sono offuscate
ma non più dall'eccitazione
che prima le accecava
o da quella vana speranza
che le intrappolava
Bensì dalla consapevolezza
di aver creduto ad una realtà inesistente;
e dalla delusione
di aver vissuto un'illusione
MIRIAM SBEITI 2Q
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
PACE
Guardo o non Guardo?
Se guardo non vedo,
Perché la paura mi uccide.
Agisco?
Non agisco.
Se agisco, non faccio né parlo;
Perché la paura mi uccide.
Mi chiudo in casa,
Ho paura di uscire,
Non voglio ascoltare,
Ma solo
Immaginare,
Un luogo migliore,
Dove
Solo stelle sono sparate
E dove ognuno è speciale,
Dove i bambini
Non sono usati,
Ma con bianchi fiori
Rappresentati,
Senza spine,
Perché sono puri,
E non sanno di una lotta senza fine.
Ma io voglio questo mondo,
Per questo apro gli occhi,
E le orecchie,
E la bocca,
E le mani.
Ora, esco per combattere,
Per guardare in faccia il nemico,
E dirgli che invece è mio amico,
E che un luogo di PACE
Io voglio
Per diventare anch'io un fiore
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Celine Obiagwu 4L
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
PARADOSSO
PARADOSSO
Mi sento perso
dentro questo immenso
cosí vuoto, cosí pieno.
Non voglio fuggire
eppure lo voglio;
piango lacrime
che mi fanno ridere
e odio
le persone che amo.
E non capisco,
e maicapiró.
Fabio Giovini, 2H
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
PASTA E VONGOLE
Il mondo vocifera;
corri e prendi fiato
brancolando verso l'alba
per incartare il cielo
lì,dove un dorso ed un piatto
vantano amore di sale,
dai più voce al fondo,
dove una tira l'altra
e l'orizzonte razzola
sopra ogni respiro.
Naviga!
naviga!
naviga,
sopra ogni stella e
naviga!
naviga!
naviga!
via da ogni cella
naviga
finché la schiuma
spinge mamma a chiamare
57
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
ed un pugno di gusci
vale solo un altro tuffo.
In alto mare.
Angelo Valente 4L
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Perdersi al Lunapark
Cammino, mi guardo intorno
Luci, colori, grida mi circondano.
Non so più dove sto andando
Non so più dove sono.
Il mondo inizia a girare come una giostra
Vorticosamente
Sempre più veloce.
Le luci diventano accecanti
Le grida diventano assordanti
I colori si confondono.
Chiudo gli occhi
Copro le orecchie
E ritrovo me stessa.
Valentina Stefani 2Q
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Poeta water d'Italia
Dicono che questo è il paese dei balocchi,
ma i soldi crescono sugli alberi solo per i Pinocchi
che stanno in parlamento per accrescere il malcontento.
E' il tema tipico del rap italiano,
espresso da testi scritti con l'ano,
composti da gente che pensa solo alla f**a,
col naso bianco dall'ultima riga.
Voglio mandar avanti la tradizione,
lo faccio per il bene della nazione,
scrivo a scopo sociale
un testo assai banale,
a cui ha forse già pensato
qualche altro ritardato.
Sognan tutti soldi facili stile GTA,
credono a
Manca la voglia di lavorare,
ma per fortuna c'è lo Stato assistenziale:
paga i ticket
a chi frequenta il club di cricket,
pensioni a ciechi che guidano Ferrari,
agevolazioni per gli evasori fiscali,
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
dichiari mille euro al mese,
ma cambi cellulare ogni mese,
mandi i figli alla scuola privata
tanto paga la gente tassata (anche no),
debito pubblico esagerato,
ma domani inizia il campionato!!!
Questo è l'atteggiamento del popolo italiano,
di cui canto le gesta e lo stile di vita malsano.
Leonardo Cavazzi V A
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
PRIMAVERA
E' difficile trovare parole
per descrivere la mia stagione
E' come un disegno
che si colora lentamente
per poi far comparire le sfumature,
che pian piano,
avvicinandosi,
creano strati di colori complementari.
E' il risveglio del sole
che accarezza ad uno uno
tutti i paesaggi.
Metamorfosi della stagione passata
dove il colore era
solamente bianco, candido, soffice, grigio
ghiacciato e nero.
Mary Owusu 2Q
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Questa è la storia…
Questa è la storia di tanti dottori
che attraversano il mare per curare gli errori ,
gli errori commessi da un occidente
che pur di guadagnare non ci mette niente.
A buttare le bombe un po' qua e là e
che sarà mai se lì un ospedale ci sta.
Questa è la storia di tanti dottori
che lasciano famiglie per curare i dolori,
i dolori di bimbi che volano in aria
non per la gioia ma per una mina da naia.
Bimbi rubati alla felicità
per i capricci di chi al potere sta!
Questa è la storia di tanti dottori
che lavorano nei paesi degli orrori,
senza riposo e senza rimborsi,
ma con vocazione di chi sa opporsi,
opporsi alle ingiustizie di una società
che violenta i sogni, e la libertà!
Impariamo a sapere che chi cura il nemico
nemico non è
e tu dovresti capire il perché.
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Un dottore non guarda il colore né l'età,
ma al paziente chiede sempre come sta?
Questa è la storia di chi non vuol capire che
non fare la guerra è questione di stile,
di tanto coraggio e di molta empatia
di chi governa con arte e poesia.
Questa e la storia di tanti dottori
che guariscono i mali più ignobili
senza troppi clamori.
Eleonora Serri VA
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CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
RESILIENZA
É Buon gusto e buona norma
campare con resilienza,
Se non altro per non creare fastidio a chi crede nell'esistenza
di avere una possibilità
se sogna ad occhi aperti
e male non fa ...
Guardar gli eventi passar senza troppo indignarsi
non è superficialità,
ma sopravvivere
è adattarsi.
Un pizzico di ottimismo è ciò che ci vuole
per chi vive una vita che non profuma di viole
e mi scuso con chi ha il sedere parato
con soldi e amicizie che a me non hanno dato ...
E si beata resilienza,
che ti aiuta quando cadi
e ti allunga l esistenza.
Solo a noi figli di un dio minore
c è stata data senza troppo onore ...
Ma forse un domani ne servirà meno
chi lo sa!
65
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
può darsi che ci aggiusteremo
con il destino
e chi ce lo fa
al posto delle resilienza ci sarà la felicità?
Serri Eleonora VA
66
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Ricordi
Ancor io rimembro di noi fanciulli
il ricordo del libero vagare
lungi da adulte malinconie amare
sperando ben che il tempo lo culli
nel suo sì tenero dolce calore.
E sono adesso certo più che mai,
fra giochi e risate in te trovai
il mio solo vero primo amore.
Ma gli anni t'hanno fatta prigioniera
dentro un angusto universo maturo
su cui glaciale or scende la sera
della nostra vecchia giovane vita
e, trascinata da un vento oscuro
quella memoria nel ciel è svanita.
Fabio Campi 4E
67
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
ROVINE DI UNA VITA
Ho ascoltato i più lamentosi lamenti
Disprezzato i momenti,
Ho gettato le più spoglie lacrime
Mai aspirate,
Molti i viaggi senza ritorno.
Il nulla mi circonda
La speranza affonda
Il desiderio si prosciuga.
Madre Terra dammi riparo
Le mie preghiere non trascurare invano
e cullami avidamente all'arido vento
Marina Kurti 2H
68
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Sali con me
Sali con me,
le scale verso il piano superiore
sali con me,
per vedere il panorama che colmerà questo silenzio
sali con me,
i gradini di questa vita in salita
sali con me,
in ascensore mentre ci guardiamo senza dire nulla
sali con me,
come fanno i bambini tenendosi per mano
sali con me,
su una giostra su un cavallo o su una moto
sali con me,
saliamo insieme
e dovunque saliremo resteremo lì
finchè la vita ci presenterà una discesa
e a quel punto scenderemo
insieme
come fanno i bambini
tenendosi per mano.
Martina Concari 2Q
69
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Salice piangente
Piangi
le vittime dei campi.
Nomi incisi,
sangue impresso
nei muri grigi.
Anche io
piango con te.
Campo di concentramento di Mauthausen – 12 marzo 2016
Maria Sara Beri 5G
70
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Si Erge
Forgiato da pensieri sospirati
Dissetato dall'amore
Nutrito dalla speranza
Si erge
Guidato da fili
Controllato da mani differenti
Disegnato con simboli astratti
Si erge
Ritratto dell'uomo
Attraverso fattezze immaginarie
Scusa inutile per morire
Si erge
Si erge
Dio
Pezzetti Luca 4°L
71
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
SONO QUELLA CHE SONO...
Fiore disidratato
accarezzato da tenere mani
posto a crescere
con amore
in un vaso
dai mille colori.
Petali di cristallo
si spalancano timidi
al bacio del sole.
Sono quella che sono
in cuore,
il sogno
di una nuova terra
dove porre
radici.
Mary Owusu 2Q
72
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Un sogno
ho perso
i momenti migliori
per osservare la folla
ubriacarsi di vita;
ho immaginato
ciò che l'arte desidera:
un sogno vulnerabile
per chi non sa assopirsi.
scorrono gocce
di sangue innocente
per una fantasia d'amore.
cado in un baratro
perché la realtà non mi soddisfa
e la finzione mi soffoca.
mi chiedo cosa significhi
vivere di bellezza
e sfiorare le stelle.
Giulia Valerio, 3H.
73
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
VADO AL FORNO
Vado al forno
compro il solito pane,
ma non è il solito,
quello di sempre
eppure sembra proprio lui.
Mi manca il vecchio pane
delicato e soffice,
ma in questo difetta,
manca qualcosa...
il profumo
la fragranza sua
la morbidezza,
lo rendevano
unico e irresistibile
come a me piaceva
perciò lo Amavo...
TADDEI GIADA 2Q
74
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
VENGO DA
Vengo da un piccolo paesino,
ormai esplorato in ogni angolo.
Vengo dal silenzio delle camminate,
assieme alla mia migliore amica,
sempre colmato dalle note di una canzone.
Vengo dalle chiacchierate
ad un soffitto senza luce.
Vengo dalle lacrime versate sul cuscino,
in piena notte,
senza alcuna possibilità di addormentarsi.
Vengo dalla musica,
compagna di viaggio, di pianti, di sorrisi…
…compagna di vita.
Vengo dal sudore della fila interminabile di ogni concerto,
desiderato con tutta l'anima,
e sempre soddisfacente alla fine.
Vengo dalla scrittura,
anch'essa compagna di vita,
capace di farmi sentire libera.
Vengo dalle pagine stropicciate,
segnate da continue cancellature,
sempre colme di mille emozioni.
Vengo dalla lettura,
mi rende protagonista di milioni di vite
e mi fa innamorare centinaia di volte.
Vengo dalla paura di sbagliare,
ma anche dalla sfacciataggine e dalla schiettezza.
Vengo dalla voglia di lottare,
non arrendersi mai e raggiungere qualsiasi obbiettivo.
Vengo dai miei sorrisi,
dalla mia solarità e positività.
Vengo dall'inseguire i miei sogni,
75
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
vengo dall'adrenalina dello stare sul palco,
dall'emozione nel vedere tutte quelle persone solo per me.
E' ancora tutto un sogno,
ma vengo dalla determinazione
e riuscirò a farlo diventare realtà
Aurora Zurlo, 1M
76
CONCORSO DI POESIA
Selmi Modena
Vieni a Rapirmi
Vieni a rapirmi in questa notte senza luna.
Portami via da questa gelida oscurità.
Salvami da questa solitudine che mi pervade.
Forse la mia notte sarà ancora lunga
Ma so che prima o poi verrai anche da me.
E allora sorgerà l'alba
E allora inizierà il sogno più bello.
La luce mi illuminerà gli occhi
Il calore mi avvolgerà in un delicato abbraccio.
Lo so
Scomparirai rapido con un breve tramonto
La mia luce si spegnerà
Tornerà la mia solitudine.
E ancora vieni a rapirmi
Vieni a rapirmi mille volte ancora
E porta giorni di luce a questa notte infinita.
Valentina Stefani 2Q
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