40 schede monografiche

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40 schede monografiche
Sommario
Introduzione....................................................................................................................................... 3
Corridoio 01 – Fiume Ticino................................................................................................................... 5
Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale .................................................................................. 7
Corridoio 03 – Torrente Agogna ............................................................................................................. 8
Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale ...................................................................................... 9
Corridoio 05 – Torrente Staffora .......................................................................................................... 10
Corridoio 06 – Torrente Scuropasso ...................................................................................................... 11
Corridoio 07 – Fiume Po ..................................................................................................................... 12
Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano ................................................................................................... 16
Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano ...................................................................................................... 17
Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro ............................................................................................... 18
Corridoio 11 – Fiume Lambro .............................................................................................................. 19
Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano ............................................................................................... 21
Corridoio 13 – Fiume Adda .................................................................................................................. 22
Corridoio 14 – Fiume Serio.................................................................................................................. 24
Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio ........................................................................ 26
Corridoio 16 – Fiume Oglio.................................................................................................................. 27
Corridoio 17 – Canale Acque Alte ......................................................................................................... 29
Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella) ........................................................... 30
Corridoio 19 – Fiume Mella.................................................................................................................. 31
Corridoio 20 – Fiume Chiese................................................................................................................ 33
Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio.................................................................................................. 35
Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane ..................................................................................... 36
Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio.............................................................................. 37
Corridoio 24 – Fiume Mincio ................................................................................................................ 38
Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio .................................................................................................... 39
Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova .................................................................................................. 40
Corridoio 27 – Fiume Secchia .............................................................................................................. 41
Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano .............................................................................................. 42
Corridoio 29 – Fiume Brembo .............................................................................................................. 44
2
Introduzione
Nel presente elaborato si riportano le schede monografiche dei corridoi primari della RER della pianura lombarda, in
cui si presentano, anche attraverso della cartografia tematica, dati inerenti gli aspetti agro-ambientali del territorio
interessato. I corridoio ecologici sono contraddistinti da un codice e da una denominazione definiti dalla Regione
Lombardia; ognuno di essi è stato assegnato a un macrogruppo determinato secondo un criterio tipologico
(terrestre o fluviale) e all’attraversamento dei territori inclusi nelle zone vulnerabili ai nitrati (parzialmente o
completamente ricadente all’interno delle ZVN). A ciascuno è, inoltre, attribuito un giudizio che esprime la priorità
di intervento in ambito agricolo con lo scopo di favorire l'implementazione della connessione ecologica tra gli
elementi primari della RER (si rimanda al capitolo 5 della relazione).
Oltre a questa organizzazione in macrogruppi, alcuni corridoi ecologici presentano, lungo il loro percorso,
caratteristiche assai differenti (in relazione a urbanizzazione, colture agricole, boscosità …) che evidenziano la
necessità di operare un’ulteriore suddivisione in base a criteri discriminanti. Pertanto alcuni corridoi sono stati
suddivisi in tratti caratterizzati da bassa o alta antropizzazione, da urbanizzazione più o meno contenuta, da ambiti
prevalentemente agricoli o boscati. La scheda monografica, in questi casi, è dedicata esclusivamente al tratto
selezionato e non all’intero corridoio ecologico.

Macrogruppo
Corridoi fluviali ricadenti
completamente in ZVN

Corridoi fluviali ricadenti
parzialmente in ZVN
Corridoi terrestri ricadenti
completamente in ZVN
Corridoi terrestri ricadenti
parzialmente in ZVN
Corridoio ecologico regionale
24 – Fiume Mincio
01 – Fiume Ticino
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
03 – Torrente Agogna
05 – Torrente Staffora
06 – Torrente Scuropasso
07 – Fiume Po
- Tratto occidentale
- Tratto centrale
- Tratto orientale
- Tratto terrestre
11 – Fiume Lambro
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
13 – Fiume Adda
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
14 – Fiume Serio
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
16 – Fiume Oglio
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
19 – Fiume Mella
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
20 – Fiume Chiese
- Tratto settentrionale
- Tratto meridionale
27 – Fiume Secchia
29 – Fiume Brembo
21 – Corridoio Mella - Mincio
23 – Corridoio Castellaro Lagusello - Mincio
25 – Corridoio Mincio - Oglio
26 – Corridoio Nord Mantova
02 – Corridoio della Lomellina Occidentale
04 – Corridoio della Lomellina Centrale
08 – Corridoio Ovest Milano
09 – Corridoio Sud Milano
10 – Corridoio Ticino - Lambro
12 – Corridoio Medio Lodigiano
15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano d’Oglio
17 – Canale Acque Alte
18 – Corridoio della pianura centrale (da Lambro a Mella)
22 – Corridoio delle Colline Gardesane
28 – Dorsale Verde Nord Milano
Tratto moderatamente urbanizzato
Tratto intensamente urbanizzato




Priorità di intervento
Alta

Media
Media
Alta
Media
Alto

Media
Alta
Alta
Alta
Caratteristiche pedologiche: viene fornita una descrizione sintetica delle principali caratteristiche dei
suoli lungo il corridoio (LCC, concentrazione di carbonio organico presente nei primi 40 cm di terreno,
classificazione in gruppi idrologici, capacità protettiva delle acque sotterranee).
Sistema agro-zootecnico: viene riportata sia una breve caratterizzazione delle colture presenti all’interno
di ognuno dei corridoio ecologici, sia una valutazione del carico zootecnico su base comunale.
Aree protette: in questa sezione vengono riportate le varie tipologie di aree protette o tutelate (Parchi
regionali, PLIS, ZPS, SIC, ecc.) interessate dalla presenza del corridoio ecologico.
Habitat di interesse comunitario e ZVN: per le aree Natura 2000 sono individuati gli habitat di interesse
comunitario; alcuni di essi sono più sensibili di altri in termini di apporto di nutrienti (si veda la tabella 4-1
della relazione): in questo paragrafo si riportano quegli habitat che ricadono all’interno del corridoio
ecologico la cui conservazione è correlata all’apporto di nutrienti.
Pressione antropica: in questa sezione si riporta una sintesi delle varie tipologie di elementi o aspetti che
possono rappresentare direttamente o indirettamente una pressione antropica sul territorio del corridoio
ecologico, tra cui la presenza di insediamenti produttivi, l’urbanizzazione, la presenza di reti viarie
significative e l’entità di carichi civili e industriali.
Criticità ed elementi di pregio: si illustra una sintesi dei principali elementi di criticità e pregio
riscontrabili in corrispondenza del territorio interessato dal corridoio ecologico.
Orientamenti e indirizzi prioritari: si illustrano le linee di indirizzo ed orientative secondo le quali si
ritiene sia opportuno elaborare scelte strategiche volte alla preservazione e valorizzazione di elementi e
fattori propri del contesto agricolo rilevanti dal punto di vista ecosistemico ovvero alla minimizzazione di
interferenze corresponsabili della frammentazione o della non funzionalità della rete ecologica.
Linee guida suggerite: ogni corridoio è caratterizzato da ambienti tipici della pianura e da elementi di
contorno che necessitano in modo diverso di interventi di miglioramento o di buone pratiche per la loro
gestione. Sebbene sia auspicabile l’applicazione di tutte le misure atte a migliorare la funzionalità della RER
indicate nella relazione al capitolo 6, in questa sezione sono elencate le linee guida che meglio si adattano
al contesto caratterizzante il corridoio ecologico.
Di seguito sono riportate le linee guida di intervento e gestione; nelle schede monografiche è indicato solamente il
codice e la problematica su cui agirà la misura proposta.
Alta
Media
Codice
Linee guida suggerite
Corsi d’acqua naturali o artificiali
CI 1
Realizzazione di buche artificiali
CI 2
Posa di massi sul fondo e realizzazione di pennelli
CI 3
Posa di semitronchi in alveo
CI 4
Ricoveri sottosponda
CI 5
Creazione di bacini laterali connessi alla rete dei canali
CI 6
Valorizzazione dei fontanili
CP 1
Gestione ittiocompatibile delle asciutte
CP 2
Tirante idraulico minimo
CP 3
Modalità di intervento in alveo durante l’asciutta parziale
CP 4
Interventi di pulizia, dragaggio e ricalibratura del fondo
CP 5
Attività di manutenzione ecosostenibili
CP 6
Gestione naturalistica della rete idrica minore
CP 7
Gestione della vegetazione in alveo
Fasce ripariali
FI 1
Creazione e mantenimento di fasce tampone a vegetazione erbacea o arboreo-arbustiva
FP 1
Conservazione degli ambienti perifluviali
FP 2
Gestione della vegetazione negli ambiti ripariali
Ecomosaici agricoli
EI 1
Creazione e mantenimento di strutture vegetali lineari
EI 2
Ecosistemi filtro
EI 3
Creazione o mantenimento dei prati
EI 4
Conservazione e miglioramento degli edifici rurali e degli spazi limitrofi
EP 1
Agricoltura biologica
EP 2
Agricoltura conservativa
EP 3
Avvicendamento/rotazione delle colture
EP 4
Modalità di applicazione di fertilizzanti e concimi chimici
EP 5
Riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci e lotta integrata
EP 6
Metodologie di irrigazione
EP 7
Mantenimento della copertura vegetale
EP 8
Gestione delle superfici a incolto e della vegetazione nei terreni messi a riposo (set-aside)
EP 9
Gestione delle stoppie
EP 10
Gestione degli sfalci e delle mietiture
EP 11
Gestione di colture arboree
Alta
Alta
Media
Alta
Bassa
Alta
Bassa
Media
Media
Alta
Media
Media
Media
Alta
Media
Media
Alta
Alta
Alta
Alta
Alta
Alta
Media
Media
Alta
Alta
Alta
Alta
Ogni scheda riporta due estratti cartografici (inquadramento generale rispetto alla RER e uso agricolo, fonte dati
SIARL 2011) e una breve descrizione delle seguenti tematiche:

Descrizione sintetica del territorio attraversato dal corridoio ecologico, in cui sono fornite informazioni
sullo stato di conservazione di vegetazione e fauna e sulla presenza o meno di contesti ambientali di
particolare interesse naturalistico.
3
Per ogni intervento e pratica di gestione sono stati individuati specifici indicatori per il monitoraggio ambientale,
descritti in relazione al capitolo 7.6. Di seguito sono riportati misure e rispettivi indicatori di monitoraggio.
Indicatori di monitoraggio
Interventi o pratiche
Interventi intrapresi per migliorare la connessione ecologica
FI 1 / EI 1 / EI 3
Pratiche intraprese a tutela degli ecosistemi
EP 1 / EP 2 / EP 3 / EP 4 / EP 5 / EP 6
Numero di interventi a favore della fauna selvatica terrestre
EI 1 / EI 4
Pratiche agricole a favore della fauna selvatica terrestre
EP 7 / EP 8 / EP 9 / EP 10
Numero di interventi a favore della fauna ittica
CI 1 / CI 2 / CI 3 / CI 4 / CI 5 / CI 6
Pratiche ittiocompatibili
CP 1 / CP 2 / CP 3 / CP 4 / CP 5 / CP 6 / CP 7
Diversità colturale
EP 3
Numero di ambienti/habitat naturali
FI 1 / FP 1 / EI 2 – EI 3 – EP 8
Superficie occupata da habitat naturali
FI 1 – FP 1 – EI 2 – EI 3 – EP 8
Lunghezza elementi lineari (siepi, filari, margini erbacei…)
FP 1 – EI 1
Continuità degli habitat naturali e seminaturali
CI 5 – CI 6 – FI 1 – FP 1 – FP 2 – EI 1
Copertura boschiva
FI 1 – EP 11
Biodiversità specie erbacee
FI 1 – FP 1 – FP 2 – EI 3 – EP 8
Pratiche agricole intraprese per ridurre l’utilizzo di fitofarmaci
EP 1 – EP 2 – EP 5
Interventi intrapresi per ridurre l’emissione di nutrienti di origine
agricola
Pratiche agricole intraprese per ridurre l’emissione di nutrienti di
origine agricola
Lunghezza e profondità media delle fasce tampone lungo i corsi
d’acqua
Continuità delle fasce tampone lungo i corsi d'acqua
FI 1 / EI 2
EP 4
FI 1 / FP 1
FI 1 / FP 1 / FP 2
4
Corridoio 01 – Fiume Ticino
Corridoio 01 – Fiume Ticino
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: MEDIA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo risulta moderatamente fertile, in
quanto accanto a terreni molto idonei ad
attività agricola, si identificano suoli con valori
LCC
bassi.
Il
tratto
settentrionale
è
moderatamente ricco di carbonio organico, con
aree caratterizzate per la gran parte da valori
inferiori al 2% e secondariamente da valori
compresi tra il 3 e 4%. La capacità protettiva
nei confronti delle acque sotterranee nei
primissimi
chilometri
a
Nord
risulta
moderata/bassa, per poi divenire bassa. Per
quanto riguarda la classificazione del corridoio
in gruppi idrologici, il territorio è caratterizzato
da una classe moderata di runoff (classi B e
C).
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 1 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal basso Lago Maggiore fino al Fiume
Po e costituisce prevalentemente una via a bassa o moderata antropizzazione, tranne in alcuni
brevissimi tratti a ridosso delle zone più urbanizzate. Il tratto settentrionale ricade in un’area
collinare morenica ed è caratterizzato da particolari biotopi ricchi di specie ittiche di pregio, da
aree umide di importanza internazionale (Palude Brabbia) e da nuclei di boschi maturi di
latifoglie di significative superfici, nonché da lembi di ambienti agricoli con prati stabili, siepi,
boschetti e filari. La porzione meridionale del tratto è arricchita dalla presenza di vaste aree a
brughiera.
Criticità ed elementi di pregio
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Monumenti naturali: Preia Buia (nelle immediate vicinanze del tratto iniziale del corridoio)
Siti di Importanza Comunitaria: Palude Bruschera (IT2010015), Sorgenti del Rio Capricciosa
(IT2010009), Brughiera del Vigano (IT2010010), Ansa di Castelnovate (IT2010013), Brughiera
del Dosso (IT2010012), Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Bernate (IT2010014),
Boschi della Fagiana (IT2050005)
Zone di Protezione Speciale: Canneti del Lago Maggiore (IT2010502), Boschi del Ticino
(IT2080301)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3130, 3260, 4030,
6210*, 6220*, 6410, 9190) ricadono all’interno della ZVN, tranne il 3150 (Laghi eutrofici
naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition).
Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio
circostante che minaccia le numerose aree boscate presenti.
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio si caratterizza a Nord per la presenza prevalente di aree boscate. In questo tratto sono altresì presenti
sporadiche particelle coltivate a foraggere. Verso la fine del tratto la situazione rimane pressoché invariata, con una
componente boscata dominante sui terreni agricoli, sebbene questi ultimi risultino percentualmente maggiori
rispetto al tratto più settentrionale: le colture sono a foraggere e mais, con qualche campo a riso. Il carico
zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta per quasi tutto il corridoio inferiore a 170 kg per ha di SAU.
Il corridoio 1 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale), l’attività
agricola è più rilevante nel settore meridionale.
L’individuazione del corridoio nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla
presenza di numerose aree protette e tutelate (tra cui SIC e ZPS),
anche alla corrispondenza con il Fiume Ticino.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico, il tratto
settentrionale è caratterizzato dalla presenza di boschi e aree
naturaliformi, mentre l’agricoltura svolge un ruolo marginale.
Rilevante è comunque la presenza di un’importante rete artificiale
che si origina dal Fiume Ticino.
Il tratto in esame è altresì “assediato” dall’antropizzazione diffusa
delle aree circostanti, pertanto occorre privilegiare interventi e
pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle
aree agricole valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle
zone urbanizzate esterne al corridoio.
Linee guida
Problematica
Riqualificazione di canali artificiali e
miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
Codice
Misura PSR
CP 1
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
CI 1
CI 2
CI 3
Pressione antropica
La parte settentrionale del corridoio risulta
dominata da una matrice urbana diffusa, con
elementi di significativa pressione antropica,
come l’aeroporto di Malpensa, e una rete
viaria molto fitta e sviluppata che ne
frammentano la continuità ecologica. Il tratto
costituisce di fatto una striscia di elevata
naturalità, in prossimità delle sponde fluviali, a
contatto con ambiti fortemente antropizzati.
Il corridoio non presenta al suo interno
significative superfici destinate ad uso
industriale; dal punto di vista dei carichi civili e
industriali si caratterizza per valori su base
comunale inferiori a 180 t/anno di azoto.
CI 4
5
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Corridoio 01 – Fiume Ticino
Tratto meridionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 1 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal basso Lago Maggiore fino al Fiume
Po e costituisce prevalentemente una via a bassa o moderata antropizzazione, tranne in alcuni
brevissimi tratti a ridosso delle zone più urbanizzate. Il tratto meridionale considerato inizia in
corrispondenza della porzione centrale del corridoio 1. L’ambiente inizialmente è caratterizzato
da alcune aree a brughiera, ma poco più a sud il paesaggio muta e si evidenzia maggiormente
la connotazione agricola. Il territorio risulta solcato da un fitto reticolo di canali. Non mancano
consistenti formazioni di boschi igrofili. Nel tratto in esame, il Fiume Ticino inizia a
caratterizzarsi per una evidente struttura multicursale. Nella parte meridionale, il corridoio
attraversa l’area della bassa pianura della Lomellina, caratterizzata da intensa attività agricola
con coltivazioni a riso.
Criticità ed elementi di pregio
Aree protette
Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino
Riserve Regionali: Bosco Siro Negri e Moirano
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Siti di Importanza Comunitaria: Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Boschi Siro
Negri e Moriano (IT2080014)
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301)
Questi ultimi con la loro espansione interferiscono negativamente con
l’ambiente naturale o seminaturale, anche all’interno del corridoio
stesso.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3130, 3260, 3270, 4030,
6210*) ricadono anche all’interno della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo risulta fertile, anche grazie alla
morfologia del territorio quasi completamente
pianeggiante. Le classi di LCC mostrano nel
complesso una buona capacità d’uso (classi 23-4), con terreni di maggior pregio nel tratto
meridionale.
La concentrazione di carbonio organico nei
suoli è compresa tra l’1 e il 2%.
La capacità di protezione nei confronti delle
acque sotterranee risulta bassa per tutto il
corso del corridoio, tranne alla confluenza con
il Fiume Po dove risulta maggiore.
Per quanto riguarda la classificazione del
corridoio in gruppi idrologici, il territorio è
caratterizzato sostanzialmente da runoff
potenziale basso (classe A).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio presenta una componente boscata dominante sui terreni destinati all’agricoltura, le colture presenti
sono foraggere, mais e riso. Il territorio circostante è prevalentemente caratterizzato in elementi e morfologie
dall’azione dell’agricoltura, man mano che si procede verso sud si rileva il progressivo incremento della risicoltura.
Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta, per tutto il corridoio, inferiore a 170 kg per ha di SAU.
Il tratto ricade interamente
L’individuazione nell’ambito
numerose aree protette e
corrispondenza con il Fiume
all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati.
della RER è dovuta, oltre alla presenza di
tutelate (tra cui SIC e ZPS), anche alla
Ticino.
Una criticità significativa è rappresentata, anche se con minore
intensità rispetto al tratto settentrionale, dalla pressione antropica
determinata essenzialmente dalla presenza e vicinanza di centri urbani
anche di significative dimensioni.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico, nel tratto
meridionale il territorio si connota per la presenza di una matrice
agricola dove prevale la risicoltura.
Nel tratto in esame è necessario favorire interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i campi coltivati e le
zone più naturali.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali e
miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
CI 1
CI 2
CI 3
Pressione antropica
Il tratto in questione è inserito in un contesto
meno urbanizzato e a maggiore connotazione
agricola rispetto a quello settentrionale. Tali
caratteristiche si mantengono fino alla città di
Pavia, dove si evidenziano elementi di
frammentazione e problemi relativi alla qualità
delle acque correlati alla presenza di scarichi
urbani, agricoli e industriali.
Il corridoio non presenta al suo interno
significative superfici con aree industriali,
mentre dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, a nord si identificano aree con
carichi elevati (tra 180 e 450 t/anno di azoto)
e nel tratto meridionale aree con valori
sostanzialmente bassi (inferiori a 60 t/anno di
azoto), tranne che in corrispondenza di
Vigevano e Pavia (tra 450 1750 t/anno di
azoto).
CI 4
6
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 9
214
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 2
214M
EP 6
125A
EP 11
221 223
Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale
Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 2 si sviluppa in direzione NO-SE, collegando la Lomellina con il Fiume Po. Il tratto
settentrionale si sviluppa nell’area della pianura risicola della Lomellina occidentale, nei pressi
del confine regionale con il Piemonte e del Fiume Sesia, le cui aree golenali sono ancora
caratterizzate da una fascia di vegetazione spontanea boschiva e pioniera di pregio.
Procedendo verso Sud il territorio mantiene una connotazione agricola con una fitta rete irrigua
e un sistema viario non particolarmente sviluppato: tali elementi hanno permesso all’ambiente
di conservare aspetti naturali e naturaliformi di notevole importanza e in grado di garantire una
certa continuità ecologica. Proseguendo il percorso fino al Po, il paesaggio si identifica con
quello tipico delle golene di questo fiume, con elevati valori di naturalità e una struttura
pluricursale, mentre il territorio circostante è dominato dalla risicoltura.
Criticità ed elementi di pregio
Aree protette
Riserve Regionali: Garzaia del Bosco Basso, Abbazia di Acqualunga
Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Celpenchio (IT2080001), Garzaia della Rinalda
(IT2080005), Garzaia del Bosco Basso (IT2080007), Garzaia di Sartirana (IT2080010), Abbazia
di Acqualunga (IT2080011)
Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501)
Una potenziale criticità in corrispondenza del tratto terminale potrebbe
essere rappresentata da possibili locali impatti determinati dagli
scarichi civili/industriali: non è infatti lontana l’area petrolchimica di
Sannazzaro De’ Burgondi.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, l’habitat 3260 sensibile all’apporto di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del corridoio 2
risulta piuttosto fertile e ciò è confermato da
valori LCC elevati soprattutto nel tratto
centrale e meridionale, dove i suoli rientrano
in classi LCC 1 e 2. La concentrazione di
carbonio
organico
nel
suolo
risulta
generalmente
moderata
lungo
tutto
il
corridoio, quasi sempre compresa tra l’1 e il
2%.
I
suoli
nel
tratto settentrionale
presentano una certa variabilità in termini di
capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee, nel tratto centrale invece
risultano valori medio-elevati e nel tratto
meridionale capacità basse/moderate. Anche
dal punto di vista della classificazione in gruppi
idrologici il corridoio è suddivisibile in tre parti:
runoff bassi (gruppo A) si individuano nel
tratto settentrionale, mentre runoff
alti
(gruppo D) sono presenti nel tratto centrale; il
tratto sud-orientale è caratterizzato da suoli
classificati in classe C, classe D e classe B.
Sistema agro-zootecnico
Tutto il corridoio è dominato dalla risicoltura e solamente nel tratto settentrionale sono presenti aree boscate. In
prossimità del Fiume Po le risaie lasciano il posto a seminativi, mais, legumi, coltivazioni orticole e altri cereali,
nonché pioppeti. L’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per
ha di SAU.
Il corridoio ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati, più precisamente in corrispondenza di alcune aree lungo il corso
dei Fiumi Sesia e Po.
L’individuazione del corridoio 2 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, soprattutto all’importanza che
ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione
ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume
Sesia e il Po passando per la pianura della Lomellina.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio è caratterizzato da una specifica connotazione risicola.
L’ambiente tipico della Lomellina è quello delle risaie, in cui gestione
agricola e gestione delle acque trovano un raccordo di primaria
importanza.
Di conseguenza, è necessario intervenire con pratiche che possano
difendere l’equilibrio che si è venuto a creare negli anni dalle
pressioni esterne, al fine di garantire il mantenimento della
situazione attuale tutelandone gli aspetti di rilievo in termini
ecologici.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio presenta paesaggi scarsamente
antropizzati e immersi in una matrice agricola
predominante.
Nonostante sussistano infrastrutture lineari
localizzate perlopiù nel tratto centrale che
attraversano in più punti il corridoio,
l’urbanizzazione appare comunque modesta,
con centri abitati separati fra loro da ampie
aree coltivate. Inoltre il corridoio ospita al suo
interno pochissime aree industriali, localizzate
perlopiù nel tratto terminale a Sud.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
tutto il corridoio è caratterizzato da valori
ridotti, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di
azoto.
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
7
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 9
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 6
214
EP 10
125A
Corridoio 03 – Torrente Agogna
Corridoio 03 – Torrente Agogna
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del corridoio 3
(Torrente Agogna), risulta alquanto fertile.
Tale dato viene confermato da capacità d’uso
del suolo significativamente elevate (classi
LCC 2-3), anche se la concentrazione di
carbonio
organico
risulta
in
generale
bassa/moderata (inferiore all’1% o compresa
tra l’1 e il 2%) su tutto il corridoio. In termini
di protezione nei confronti delle acque
sotterranee, il corridoio presenta valori bassi o
moderati; infine per quanto riguarda la
classificazione in gruppi idrologici, i suoli
rientrano sostanzialmente in classe D (runoff
potenziale alto).
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 3 della RER si sviluppa in direzione NO-SE collegando la zona della Lomellina al
Fiume Po. La parte settentrionale del corridoio ricade nell’area della pianura risicola della
Lomellina nord-occidentale: qui il torrente presenta tratti meandreggianti, in alcuni dei quali
sono presenti diversi biotopi palustri. Il paesaggio agrario è quello tipico delle risaie, grazie
anche alla mancanza di grandi infrastrutture lineari, mentre la fitta rete irrigua consente il
mantenimento di ecosistemi acquatici di una certa rilevanza. Scendendo più a Sud il corridoio
ecologico si distingue dal resto del territorio circostante per la fascia di vegetazione spontanea
boschiva e pioniera. Il tratto meridionale attraversa l’area della bassa pianura della Lomellina,
dove il Torrente Agogna si immette nel Po. Qui il territorio del corridoio denota le particolarità
tipiche delle aree golenali del Po, in cui si mantengono elevati valori di naturalità con
vegetazione palustre, ospitante una fauna ricca e diversificata.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 3 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati: l’unica parte esclusa è quella settentrionale.
Il corridoio 3 nell’ambito della RER assume valenza quale corridoio
fluviale, corrispondendo con il percorso del Torrente Agogna.
Una potenziale criticità potrebbe essere rappresentata da locali impatti
degli scarichi civili/industriali derivanti dall’area petrolchimica di
Sannazzaro De’ Burgondi.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco Valpometto
Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Gallia (IT2080012)
Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501)
Orientamenti e indirizzi prioritari
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della
ZVN.
Di conseguenza è opportuno garantire il mantenimento dell’equilibrio
esistente. Inoltre la presenza di Aree Natura 2000 (SIC Garzaia di
Gallia e ZPS Risaie della Lomellina), determinano la scelta di
specifiche linee guida incentrate soprattutto sull’applicazione di
interventi e buone pratiche sia in ambito agricolo che in ambito
fluviale.
Sistema agro-zootecnico
Tutto il territorio si caratterizza per la presenza di una matrice agricola dove predomina la risicoltura. Le poche
particelle ad altra destinazione sono concentrate nel tratto meridionale (mais o altri cereali con qualche zona
boscata). Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta basso su tutto il corridoio con valori compresi
tra 0 e 80 kg per ha di SAU.
Il corridoio è caratterizzato da una specifica connotazione risicola; ina
tale contesto gestione agricola e gestione delle acque ad uso irriguo
trovano un raccordo di primaria importanza.
Le linee guida suggerite per i corsi d’acqua e per le fasce ripariali
possono essere applicate in riferimento alla rete idrica presente, nello
specifico Torrente Agogna e reticolo irriguo, mentre quelle relative
agli ecomosaici possono essere attuate in corrispondenza della
matrice agricola che caratterizza il territorio.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
Pressione antropica
Il
territorio
in
esame
presenta
un’urbanizzazione limitata, con centri abitati di
piccole dimensioni, separati tra loro da ampie
aree
coltivate.
Non
vi
sono
grandi
infrastrutture lineari di grave impatto e, dalla
carta dell’uso del suolo, si può notare l’assenza
di aree industriali all’interno del corridoio, con
l’eccezione di alcuni impianti all’altezza di
Mortara.
Il tratto settentrionale presenta carichi civili e
industriali compresi tra 60 e 180 t/anno, nella
porzione rimanente i valori di tale parametro
risultano bassi, quasi sempre inferiori a 60
t/anno di azoto.
CI 4
8
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 9
214
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 6
125A
EP 8
214G 216
221 223 226
EP 10
Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale
Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo risulta decisamente fertile alla luce
delle caratteristiche pedologiche: i terreni
attraversati
hanno
poche
limitazioni
all'utilizzazione agricola e sono classificati, in
base alla capacità d’uso dei suoli, in classe LCC
1-2. La concentrazione di CO risulta comunque
piuttosto bassa, inferiore al 2%, per gran
parte dei suoli ricadenti nel corridoio. La
capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee non è uniforme sul territorio in
esame (prevalenza di aree a classe moderatabassa). Il tratto occidentale presenta runoff
potenziale alto, mentre il tratto centrale
mostra grande variabilità nella classificazione
dei suoli nei gruppi idrologici. Il tratto orientale
si caratterizza invece per la predominanza di
aree con runoff moderatamente alto (classe
C).
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 4 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando la Lomellina occidentale con il Po;
lungo il suo tragitto attraversa corsi d’acqua come il T. Agogna, il T. Erbognone, il T. Terdoppio
e il Ticino. Il tratto occidentale ricade nell’area della pianura risicola della Lomellina occidentale.
Il primo elemento di diversificazione ambientale è rappresentato dal T. Agogna in cui sono
presenti diversi biotopi palustri. Il tratto centrale è caratterizzato da una fitta rete irrigua, che
consente la conservazione di ecosistemi acquatici. Avvicinandosi alla zona di connessione con il
Po il paesaggio si mantiene sostanzialmente agricolo, ma le coltivazioni si diversificano e
lasciano spazio ad aree planiziali di rilevanza naturalistica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Riserve Regionali: Palude Loja, Bosco Siro Negri e Moirano, Garzaia della Carola, Garzaia di
Porta Chiossa
Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Celpenchio (IT2080001), Garzaia della Verminesca
(IT2080003), Palude Loja (IT2080004), Garzaia di S. Alessandro (IT2080006), Boschi del
Vignolo (IT2080016), Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Boschi Siro Negri e
Moriano (IT2080014), Garzaia della Carola (IT2080018), Garzaia di Porta Chiossa (IT2080017),
Boschi di Vaccarizza (IT2080019).
Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501), Boschi del Ticino
(IT2080301), Garzaia della Carola (IT2080018), Garzaia di Porta Chiossa (IT2080017)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della
ZVN ad eccezione del 3260 e del 6210*.
Sistema agro-zootecnico
Tutto il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola in cui predomina la risicoltura che lascia
poco spazio ad altre coltivazioni. Nonostante ciò sono presenti sporadiche particelle coltivate a mais, localizzate
principalmente intorno all’abitato di Tromello. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico
zootecnico su base comunale, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 4 ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati
solamente in corrispondenza dei tratti di intersezione con i grandi corsi
d’acqua: Torrente Agogna, Fiumi Ticino e Po.
L’individuazione del corridoio 4 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, anche all’importanza che ha
questa striscia di territorio dal punto di vista della connessione
ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento trasversale tra
la zona del Fiume Sesia a Ovest e il Ticino ad Est, arrivando fino al Po.
Si evidenziano quali criticità, quelle dovute alla presenza di numerose
arterie viarie e, nel tratto orientale, all’antropizzazione del territorio
derivante dalla presenza di un centro urbano importante come Pavia.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio è interessato dalla presenza di numerosi SIC e ZPS, ai
quali è associata la presenza di diverse specie animali di interesse
comunitario, soprattutto appartenenti all’avifauna e all’ittiofauna.
Di conseguenza andrebbe garantito il mantenimento delle condizioni
attuali riscontrabili lungo la ricca rete irrigua e gli ambienti ripari al
fine di conservare/creare ambienti idonei per la sopravvivenza della
fauna selvatica.
Nei contesti agricoli occorre invece privilegiare interventi e pratiche
che rafforzino la componente naturale presente in modo da
salvaguardare l’attuale stato dell’ambiente del corridoio.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali e
miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
CI 6
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi tipici
di un contesto agricolo che domina il contesto
circostante.
Le infrastrutture lineari sono localizzate
perlopiù nel tratto finale, l’urbanizzazione
appare nel complesso limitata. Inoltre, il
corridoio fino al Fiume Ticino presenta alcuna
area industriale; superato il Ticino, si riscontra
la presenza di alcuni insediamenti di tipo
industriale.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
il corridoio attraversa un territorio uniforme,
caratterizzato quasi sempre da valori bassi,
inferiori a 60 t/anno di azoto.
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
FI 1
214F 216A
FP 2
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 9
214
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
9
EP 6
125A
Corridoio 05 – Torrente Staffora
Corridoio 05 – Torrente Staffora
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 5 della RER si sviluppa in direzione SSE-NNO dalla zona appenninica fino alla
confluenza con il Fiume Po. Nella sua porzione meridionale è immerso nel territorio dell’Oltrepò
pavese, che racchiude un’elevata varietà di ambienti. Le aree a prevalente destinazione
agricola presentano condizioni eccellenti grazie al persistere di un mosaico molto articolato di
seminativi e prati, intersecati da siepi e filari, di boschi e di aree aperte e arbustive non più
coltivate, dove si rinvengono elementi floristici e faunistici di tipo mediterraneo accanto ad
elementi più microtermi; inoltre il Torrente Staffora si caratterizza per la presenza di ittiocenosi
di rilevante interesse conservazionistico. Procedendo verso Nord le colline lasciano il posto alla
pianura, intensamente coltivata e sede di attività industriali, artigianali e commerciali. Nel
tratto settentrionale il corridoio presenta aspetti tipici dell’ambiente perifluviale riscontrabile
lungo il corso del Po, con vegetazione palustre e zone umide laterali.
Aree protette ed oggetto di tutela
Non è presente nessuna area protetta.
Il corridoio 5 ricade solo per la parte più settentrionale all’interno delle
Zone Vulnerabili da Nitrati.
Il corridoio 5, oltre alla valenza come corridoio fluviale per la
corrispondenza con il torrente Staffora, costituisce una via di
collegamento fra le aree prossime al Po e le colline dell’Oltrepò Pavese.
Le criticità sono legate soprattutto all’artificializzazione del torrente nel
tratto
settentrionale
e
all’impatto
antropico
derivante
dall’urbanizzazione diffusa in corrispondenza dell’abitato di Voghera.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Habitat di interesse comunitario e ZVN
Il corridoio ecologico non attraversa alcun SIC e ZPS.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo in corrispondenza
del tratto
settentrionale del corridoio 5, quello di
pianura, risulta molto fertile. Infatti la capacità
d’uso del suolo indica che i suoli ricadenti in
questa porzione presentano poche limitazioni
all'utilizzazione agricola. La concentrazione di
CO risulta elevata nel tratto meridionale
(>4%) e si riduce progressivamente andando
verso nord, fino a valori inferiori all’1%. La
capacità di protezione nei confronti delle acque
sotterranee risulta per gran parte del corridoio
elevata. Per quanto riguarda la classificazione
in gruppi idrologici, i suoli del tratto centrale
rientrano in classe C (runoff moderatamente
alto) e i suoli del tratto settentrionale in classe
B (runoff moderatamente basso).
Criticità ed elementi di pregio
Sistema agro-zootecnico
Il tratto meridionale di pianura si caratterizza per la presenza di aree boscate miste a coltivazioni a foraggere; non
mancano particelle con coltivazioni frutticole, cerealicole e vigneti. Da Voghera fino alla confluenza con il Po le
coltivazioni sono esclusivamente foraggere e cerealicole. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul
territorio in esame risulta basso (minore di 80 kg per ha di SAU).
Sulla base di quanto emerso dalla caratterizzazione del territorio, le
linee guida sono incentrate sull’applicazione di interventi e buone
pratiche sia in ambito agricolo che in ambito fluviale.
È quindi indispensabile mantenere le superfici agricole esistenti e
rinforzare la struttura ecologica. Inoltre nel suo tratto più
settentrionale il torrente risulta arginato e canalizzato, di
conseguenza risulta necessario operare sul miglioramento degli
habitat fluviali e sulla manutenzione del corpo idrico, favorendo
interventi di pulizia dell’alveo e di gestione delle sponde.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei corsi d’acqua e
miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CP 4
Misura PSR
CI 1
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
La parte meridionale del corridoio appartiene
al contesto appenninico con centri abitati di
piccole
dimensioni
e
un’urbanizzazione
contenuta. A Nord il corridoio attraversa il
territorio di pianura e il centro abitato più
rilevante è Voghera.
In questo tratto si riscontra la presenza di
aree intensamente coltivate e, al contempo, di
aree sede di attività industriali, artigianali e
commerciali.
Dalla carta dell’uso del suolo si nota che le
aree industriali, seppur diffuse sul territorio,
sono comunque di piccole dimensioni. Anche le
arterie viarie sono concentrate nell’intorno di
Voghera.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
il corridoio si caratterizza per tutta la sua
estensione per valori bassi, inferiori a 60
t/anno di azoto.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
10
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 06 – Torrente Scuropasso
Corridoio 06 – Torrente Scuropasso
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 6 si sviluppa in direzione Sud-Nord dalla zona delle colline dell’Oltrepò pavese fino
alla confluenza con il Fiume Po. La porzione meridionale è inclusa nel territorio dell’Oltrepò
pavese ed è caratterizzata da un’elevata biodiversità. Le aree in questo contesto sono a
prevalente destinazione agricola e presentano delle condizioni eccellenti grazie al persistere di
un mosaico molto articolato e diversificato di seminativi e prati intersecati da siepi e filari, di
boschi e di aree aperte e arbustive non più coltivate. Procedendo verso Nord, i vigneti, seppur
dominanti, sono almeno in parte affiancati da aree a seminativo e prato e da fasce boscate
mediamente estese. Nella porzione settentrionale del corridoio le colline degradano e la
morfologia diviene pianeggiante, dove l’urbanizzazione rimane contenuta e incrementa la
presenza di aree destinate all’agricoltura intensiva.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Caratteristiche pedologiche
Il suolo risulta fertile solamente nel suo tratto
settentrionale, data la natura collinare del
tratto meridionale. I terreni in ambito collinare
presentano con riferimento alla capacità d’uso
del suolo caratteristiche poco adatte all’utilizzo
intensivo dei campi a scopo agricolo, ad
eccezione dei terreni coltivati o coltivabili a
vigneto con valori medio-bassi di LCC (classi
da 4 a 8). Superato il tratto antropizzato
(Cigognola e Broni), in area di pianura, i suoli
risultano idonei all’utilizzo agricolo con valori
di LCC pari a 1 e 2. Invece la concentrazione
di CO è pressoché moderata lungo quasi tutto
il corridoio ecologico, con valori compresi
mediamente tra l’1 e il 2%, mentre la capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
risulta variabile con zone a valori moderati e
zone a valori elevati fino alla confluenza con il
Po, così come per quanto riguarda la
classificazione in gruppi idrologici, con
l’alternanza di suoli a runoff alto (classe D) e
suoli a runoff moderatamente alto (classe C).
Pressione antropica
La parte meridionale appartiene al contesto
appenninico con centri abitati di piccole
dimensioni e un’urbanizzazione contenuta. A
Nord il territorio diventa pianeggiante e il
centro abitato più rilevante è Broni. Tale zona
è intensamente coltivata ed è anche sede di
attività industriali, artigianali e commerciali:
ciò determina la classificazione di questo tratto
come ad alta antropizzazione. Da notare
l’assenza di insediamenti industriali lungo tutto
il corso del Torrente Scuropasso, ad eccezione
dei dintorni di Broni, in cui sono presenti
numerose
aree
industriali
di
limitate
dimensioni.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
tutto il corridoio è caratterizzato da valori
ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto.
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio si caratterizza, nel tratto più meridionale, per la presenza di un sostanziale equilibrio tra aree boscate,
vigneti, tare e incolti. Proseguendo all’interno dell’Oltrepò pavese, per tutto il tratto centrale, le coltivazioni sono
rappresentate quasi esclusivamente da vigneti. Dalla città di Broni in poi la vite lascia il posto a coltivazioni di
cerali, foraggere e mais in ugual misura. Il carico zootecnico esercitato sul territorio risulta basso su tutti i comuni
del corridoio con valori compresi tra 0 e 80 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 6 ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati nella
zona di confluenza con il Po.
Il corridoio 6, oltre alla valenza come corridoio fluviale per la
corrispondenza con il Torrente Scuropasso, costituisce una via di
collegamento fra le aree prossime al Po e le colline appenniniche.
L’unica criticità significativa è rappresentata dagli effetti correlati
all’antropizzazione diffusa soprattutto nell’intorno di Broni.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Sulla base di quanto emerso dalla caratterizzazione del territorio, le
linee guida sono incentrate sull’applicazione di interventi e buone
pratiche sia in ambito agricolo che in ambito fluviale.
È indispensabile limitare l’erosione delle superfici agricole a vigneto
(riducendo così il trasporto di sedimenti verso lo Scuropasso) e
rinforzare la loro struttura ecologica. Inoltre nel tratto più
settentrionale il torrente risulta arginato e canalizzato, di
conseguenza risulta necessario operare sulla manutenzione del corpo
idrico, favorendo interventi di pulizia dell’alveo e di gestione delle
sponde.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali e
miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CP 4
Misura PSR
CI 1
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
11
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 07 – Fiume Po
Corridoio 07 – Fiume Po
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Tratto occidentale
Priorità di intervento: MEDIA
Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est
(Oltrepò Mantovano Orientale). La presente scheda è relativa al tratto orientale, che va dalla
confluenza del Torrente Agogna a Pieve Porto Morone. Il tratto iniziale del corridoio è immerso
nella bassa pianura lomellina ed è qui che le golene del Fiume Po mantengono valori elevati di
naturalità. In questo tratto il fiume conserva una struttura pluricursale, che perderà pochi
chilometri più a valle per assumerne una a meandri. L’ambiente è caratterizzato da elementi di
interesse naturalistico, tra cui la vegetazione palustre che sopravvive in biotopi di rilevante
interesse. Il sistema a meandri è bordato da vegetazione igrofila ed è caratterizzato da zone
umide laterali, che ospitano una fauna ricca e diversificata tra cui numerosi uccelli acquatici
coloniali nidificanti. Proseguendo verso Est la bassa lomellina lascia il posto alla pianura
dell’Oltrepò pavese; la confluenza tra i fiumi Po e Ticino determina elementi rilevanti in termini
di naturalità come la grande varietà di fauna. Come per il tratto precedente anche qui il
paesaggio appare poco urbanizzato e caratterizzato da terreni a destinazione agricola
(prevalentemente risaie e pioppeti).
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Siti di Importanza Comunitaria: Boschi di Vaccarizza (IT2080019)
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Po da Albaredo Arnaboldi ad Arena
Po (IT2080701)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN, tranne il 3260.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo nel tratto in questione risulta
moderatamente
fertile;
secondo
la
classificazione in base alla capacità d’uso, i
suoli interessati rientrano in classe LCC 4.
La concentrazione di carbonio organico risulta
molto bassa (< 1%), mentre la capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
è sostanzialmente moderata lungo tutto il
tratto in esame. Infine, in termini di
classificazione in gruppi idrologici, i suoli
attraversati sono caratterizzati da un runoff
moderatamente basso (classe B).
Sistema agro-zootecnico
l tratto in questione è caratterizzato dalla presenza di aree boscate intervallate a campi coltivati a riso, mais e altri
cereali. In termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano bassi, inferiori a 80 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati. La valenza del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, ovviamente alla
corrispondenza con il Fiume Po, corridoio fluviale di importanza sovraregionale.
Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio,
concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate,
terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le
aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o
creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti,
valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone
urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più
propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Il corridoio è inoltre interessato dalla presenza del SIC Boschi di
Vaccarizza e di due ZPS che rappresentano importanti aree sorgente
per molte specie ornitiche. Di conseguenza è opportuno conservare
lanche e aree di esondazione, elementi tipici del Po, sul quale si
potrebbe intervenire con misure incentrate sul miglioramento degli
habitat fluviali.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
Accanto a elementi di elevato valore
naturalistico, ambientale e paesaggistico, non
mancano aree ad elevata antropizzazione. Il
territorio risulta nel complesso a vocazione
agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche
se la matrice agricola predomina rispetto alle
aree urbanizzate, il territorio è solcato da
numerose infrastrutture lineari, sia stradali sia
ferroviarie,
che
riducono
la
continuità
ecologica.
All’interno del corridoio non
vi
sono
significative aree industriali; in termini di
carichi civili e industriali, il corridoio si
caratterizza per valori sostanzialmente ridotti,
inferiori a 60 t/anno di azoto.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
EP 11
12
221 223
Corridoio 07 – Fiume Po
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Tratto centrale
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo nel tratto in questione risulta
moderatamente fertile; in termini di capacità
d’uso del suolo, il territorio attraversato rientra
in classi LCC da 1 a 4, anche se predominano
aree zone a classe 4. La concentrazione di
carbonio organico risulta piuttosto bassa
(quasi sempre inferiore all’1%), mentre la
capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee
è
sostanzialmente
bassa/moderata.
Infine,
in
termini
di
classificazione in gruppi idrologici, i suoli
attraversati sono caratterizzati da un runoff
moderatamente basso (classe B), tranne nella
porzione orientale dove rientrano in classe A
(runoff basso).
Il corridoio 7 si sviluppa da Ovest (Lomellina) a Est (Oltrepò Mantovano Orientale). La presente
scheda è relativa al tratto centrale, che va da Pieve Porto Morone alla connessione con il
corridoio 17 (Canale Acque Alte). Nel tratto in questione il corridoio è a bassa o moderata
antropizzazione ad eccezione di una piccola area nei pressi di Cremona. Ad est dell’Oltrepò
Pavese, il corridoio mostra un ambiente omogeneo in perfetta continuità col precedente,
dominato da vaste aree agricole con elementi di elevato valore naturalistico e con una
urbanizzazione ancora contenuta, costituita da piccoli centri urbani. Alla confluenza con l’Adda,
il Po presenta ambienti leggermente diversi, che comprendono ghiareti, boschi ripariali, zone
umide, prati stabili, seminativi, siepi, filari e paleoalvei di elevato pregio naturalistico. Superata
la città di Cremona, il territorio torna ad essere caratterizzato ancora da ambienti agricoli e da
una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud
Riserve Regionali: Bosco Ronchetti
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Po e Morbasco, Parco della Golena del Po
Siti di Importanza Comunitaria: Spiaggioni di Po Spinadesco (IT20A0016), Bosco Ronchetti
(IT20A0015)
Zone di Protezione Speciale: Po di Pieve Porto Morone (IT2080703), Po di Monticelli Pavese e
Chignolo Po (IT2080702), Po di Corte S. Andrea (IT2090702), Senna Lodigiana (IT2090501),
Po di San Rocco Al Porto (IT2090701), Castelnuovo Bocca d’Adda (IT2090503), Spinadesco
(IT20A0501), Riserva Regionale Bosco Ronchetti (IT20A0401)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN, tranne il 3260.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto in questione è caratterizzato dalla presenza di qualche area boscata e di numerosi campi coltivati a mais,
mentre in termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano moderati, quasi sempre compresi tra 80 e
250 kg per ha di SAU. Solo in corrispondenza di Cremona il carico supera i 340 kg per ha di SAU in relazione alla
presenza sul territorio di numerosi allevanti avicoli.
Criticità ed elementi di pregio
Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati. La valenza del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, ovviamente alla
corrispondenza con il Fiume Po, corridoio fluviale di importanza sovraregionale.
Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio,
concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate,
terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le
aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o
creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti,
valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone
urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più
propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Inoltre la presenza del fiume stesso suggerisce interventi di
miglioramento degli habitat acquatici.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
Accanto a elementi di elevato valore
ambientale e paesaggistico non mancano aree
ad elevata antropizzazione. Il territorio risulta
nel complesso a vocazione agricola. Dal punto
di vista del disturbo, anche se la matrice
agricola
predomina
rispetto
alle
aree
urbanizzate, il territorio è solcato da numerose
infrastrutture lineari (strade e ferrovie), che
creano grosse difficoltà al mantenimento della
continuità
ecologica.
Non
sussistono
significative aree industriali ad eccezione della
zona di Cremona, in cui risultano più
concentrate. Tale zona è anche quella con
valori più elevati in termini di carichi civili e
industriali, mentre il resto del corridoio
presenta valori ridotti, quasi sempre inferiori a
60 t/anno di azoto.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
13
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
EP 11
221 223
Corridoio 07 – Fiume Po
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Tratto orientale
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo
risulta discretamente fertile; il
territorio attraversato rientra in classe LCC 4,
anche se si individuano zone di classe più
elevata. Inoltre, la concentrazione di carbonio
organico risulta molto bassa (< 1%), mentre
la capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee è bassa lungo il tratto.
In termini di classificazione in gruppi idrologici,
i suoli interessati sono caratterizzati da un
runoff alto (classe A).
Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est
(Oltrepò Mantovano Orientale). La presente scheda è relativa al tratto orientale e finale, che
inizia con la connessione con il corridoio 17 (Canale Acque Alte). Nel tratto in questione il
corridoio è a bassa o moderata antropizzazione ad eccezione di una piccola area nei pressi di
Casalmaggiore. Il tratto è caratterizzato da un territorio immerso nella matrice agricola con
aree significative non solo per l’avifauna acquatica nidificante, svernante e migratoria, ma
anche per la fitta rete irrigua che rappresenta essa stessa un corridoio primario data la sua
importanza in termini di deframmentazione ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Oglio Sud, Parco del Mincio
Riserve Regionali: Lanca di Gerole, Garzaia di Pomponesco, Isola Boschina, Isola Boscone
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Golena del Po, PLIS La Golena e le sue
Lanche, Parco San Colombano, Parco "Golene Foce Secchia", PLIS in area golenale lungo un
tratto di sponda del Po, Parco Golenale del Gruccione
Siti di Importanza Comunitaria: Lanca di Gerole (IT20A0013), Pomponesco (IT20B0015), Bosco
Foce Oglio (IT20B0001), Isola Boschina (IT20B0007), Isola Boscone (IT20B0006)
Zone di Protezione Speciale: Riserva Regionale Lanca di Gerole (IT20A0402), Isola Maria Luigia
(IT20A0503), Riserva Regionale Garzaia di Pomponesco (IT20B0402), Parco Regionale Oglio
Sud (IT20B0401), Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia (IT20B0501), Isola Boschina
(IT20B0007), Isola Boscone (IT20B0006)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN, tranne il 3260.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto in esame è caratterizzato da molte aree boscate miste a campi coltivati principalmente a mais e altri
cereali, mentre in termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano sostanzialmente moderati,
comunque sempre inferiori ai 250 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati. L’individuazione del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta,
oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla
corrispondenza con il Fiume Po, importante via di spostamento per la
fauna lungo il fiume stesso.
Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio,
concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate,
terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le
aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o
creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti,
valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone
urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più
propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Inoltre la presenza del fiume stesso suggerisce interventi di
miglioramento degli habitat acquatici.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
Accanto a elementi di elevato valore
naturalistico, ambientale e paesaggistico non
mancano aree ad elevata antropizzazione. Il
territorio risulta nel complesso a vocazione
agricola.
Dal punto di vista del disturbo, anche se la
matrice agricola predomina rispetto alle aree
urbanizzate, il territorio è solcato da numerose
infrastrutture
lineari,
sia
stradali
sia
ferroviarie, che creano grosse difficoltà al
mantenimento della continuità ecologica.
All’interno del corridoio non sussistono
significative aree industriali ad eccezione della
zona di Casalmaggiore e Ostiglia, in cui
risultano più concentrate. La zona di Viadana
risulta quella con valori più elevati in termini di
carichi civili e industriali, mentre il resto del
corridoio presenta valori piuttosto bassi, quasi
sempre inferiori a 60 t/anno di azoto.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
14
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
EP 11
221 223
Corridoio 07 – Fiume Po
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Tratto terrestre
Priorità di intervento: ALTA
Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est
(Oltrepò Mantovano Orientale). Il tratto in questione rappresenta una deviazione rispetto al
percorso del corridoio principale: all’altezza di Torricella del Pizzo si diparte un ramo del
corridoio che corre poco sopra al corridoio principale e, dopo qualche chilometro, si ricongiunge
a quest’ultimo. Il ramo riprende le connotazione del tratto sottostante ed è caratterizzato da
ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di
connessione ecologica in un contesto altrimenti fortemente banalizzato.
Aree protette ed oggetto di tutela
Siti di Importanza Comunitaria: Lancone di Gussola (IT20A0014)
Zone di Protezione Speciale: Lanca di Gussola (IT20A0502)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della
ZVN.
Criticità ed elementi di pregio
Il tratto in esame del corridoio 7 non ricade all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione del corridoio 7 nell’ambito della
RER è dovuta, oltre alla presenza di SIC e ZPS, anche alla vicinanza
con il Fiume Po e alla presenza di una fitta rete irrigua che facilita gli
spostamenti della fauna nel territorio circostante.
Le criticità risultano correlate all’antropizzazione del territorio,
concentrata soprattutto in corrispondenza di Casalmaggiore.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio si caratterizza per la presenza prevalente di terreni
coltivati e per le numerose rogge e corpi idrici: per migliorare le
condizioni attuali dal punto di vista di connessione ecologica, occorre
privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi
ecologici di pregio nelle aree agricole presenti, valorizzando il loro
“effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al
corridoio.
Il tratto è altresì interessato dalla presenza di un SIC e di una ZPS,
importanti aree sorgente per molte specie ornitiche; pertanto le
azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere anche la
conservazione degli habitat ripari naturali lungo i principali canali.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo nel tratto in questione risulta
decisamente fertile, data anche la natura
pianeggiante del territorio attraversato. Tale
caratterizzazione è in linea con quanto emerge
dalla capacità d’uso del suolo: nello specifico i
suoli rientrano in classe LCC elevata (da 1 a
3). Inoltre la concentrazione di carbonio
organico risulta moderata, compresa tra l’1 e il
2%, mentre la capacità protettiva delle acque
sotterranee è sostanzialmente elevata lungo il
tratto in questione. Infine, in termini di
classificazione in gruppi idrologici, i suoli
attraversati sono caratterizzati in ugual misura
da tutte le classi, quindi presentano runoff sia
alti che bassi.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto in questione, dal punto di vista agricolo, è caratterizzato da coltivazioni a mais e orticole, mentre in termini
di carico zootecnico i valori risultano piuttosto bassi, al di sotto di 170 kg per ha di SAU.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Pressione antropica
Accanto a elementi di elevato valore
naturalistico, ambientale e paesaggistico non
mancano aree ad elevata antropizzazione e
tale andamento si riscontra proseguendo per
tutto il corridoio da Ovest verso Est. L’unico
elemento di omogeneità è rappresentato dal
territorio, quasi completamente a vocazione
agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche
se la matrice agricola predomina rispetto alle
aree urbanizzate, il territorio è solcato da
numerose infrastrutture lineari, sia stradali sia
ferroviarie, che creano grosse difficoltà al
mantenimento della continuità ecologica. Non
sussistono
significative
aree
industriali
all’interno del corridoio, mentre i carichi
risultano
sostanzialmente
bassi/moderati,
quasi sempre inferiori a 180 t/anno di azoto,
ad eccezione della zona di Viadana che
presenta carichi leggermente più elevati.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
15
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 8
214G 216
221 223 226
EP 11
221 223
Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano
Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 8 si sviluppa in direzione Nord-Sud, collegando la zona Nord-Ovest del territorio
milanese a quella sud-occidentale. Il tratto settentrionale ricade in un ambito di pianura
densamente urbanizzato, localizzato immediatamente a Sud della Provincia di Varese. Il
territorio è interessato da corsi d’acqua artificiali e da aree boscate di interesse naturalistico,
tra cui il Bosco di Vanzago. Procedendo verso Sud si consolida la presenza di ambienti agricoli
ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari, nonostante una matrice urbana consistente che
frammenta la continuità ecologica. Il tratto centrale ricade nel contesto agricolo della fascia dei
fontanili tra il Fiume Ticino e la città di Milano. Nel tratto meridionale fino alla connessione con
il corridoio Sud Milano il paesaggio agricolo presenta aree coltivate solcate da un fitto reticolo
di canali.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano
Siti di Importanza Comunitaria: Bosco di Cusago (IT2050008), localizzato marginalmente al
corridoio ecologico.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, l’habitat 9160 del SIC non rientra tra quelli sensibili agli apporti di
nutrienti e non ricade all’interno della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del corridoio 8,
risulta piuttosto fertile, soprattutto nella
porzione meridionale. La capacità d’uso del
suolo tende ad aumentare procedendo da nord
(classe LCC 3) a sud (classe LCC 1-2) con la
presenza
di
suoli
sempre
più
idonei
all’agricoltura intensiva. Le concentrazione di
carbonio organico risultano moderate (1-2%)
nel tratto a Nord, mentre nel tratto centrale e
meridionale si individuano aree sia con valori
inferiori dell’1%, sia compresi tra il 2 e 3%. La
capacità di protezione nei confronti delle acque
sotterranee risulta sostanzialmente bassa per
tutto il corridoio, mentre dal punto di vista
della classificazione in gruppi idrologici si nota
un'alternanza
di
zone
a
runoff
moderatamente basso (classe B) e zone a
runoff moderatamente alto (classe C).
Sistema agro-zootecnico
Il tratto settentrionale del corridoio si caratterizza per diversi tipi di coltivazioni, tra cui mais, foraggere e altri
cereali. Dal tratto centrale fino alla fine del corridoio, il territorio si presenta quasi completamente a connotazione
risicola. I carichi zootecnici su base comunale risultano ridotti su tutto il corridoio, quasi sempre inferiori a 80 kg
per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 8 ricade solo nella sua porzione più settentrionale all’interno
delle Zone Vulnerabili da Nitrati. La sua individuazione nell’ambito della
RER è dovuta all’importanza che ha questa striscia di territorio dal
punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di
collegamento tra la zona dell’alto milanese con i territori pianeggianti
prossimi alla Lomellina, con i suoi elementi di naturalità.
In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio,
derivante dalla presenza di numerosi nuclei abitati di significative
dimensioni concentrati nel tratto centro-settentrionale.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio è caratterizzato da una dominante matrice agricola e
dalla presenza di importanti canali artificiali. Le azioni da
intraprendere
dovrebbero
coinvolgere
prevalentemente
la
riqualificazione dei corpi idrici attraversati (tra cui il Canale
secondario Villoresi, il Canale Villoresi e la Roggia Bergonza), la
conservazione degli habitat ripari lungo i principali canali e
l’applicazione di misure atte ad arricchire i contesti agricoli dal punto
di vista ambientale, in modo da migliorare la connessione ecologica
con le aree naturali vicine.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il
territorio
in
esame
è
fortemente
antropizzato,
soprattutto
nella
porzione
centro-settentrionale, risulta infatti permeato
da una fitta matrice urbana e da una rete di
infrastrutture lineari che interrompono la
continuità ecologica. A Sud di Milano la
situazione migliora sensibilmente, grazie
anche alla presenza di ambiti coltivati. Inoltre,
nonostante il consistente urbanizzato, si può
notare come il corridoio al suo interno non sia
caratterizzato da un gran numero di attività
industriali; queste ultime sono perlopiù
presenti nella porzione settentrionale, mentre
a Sud si riduco progressivamente. Per quanto
riguarda i carichi civili e industriali, il corridoio
presenta valori moderati (inferiori a 180
t/anno di azoto).
EI 1
214F 216A
EI 2
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
16
EP 4
214
EP 5
214
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano
Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 9 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando i Fiumi Ticino e Lambro. Il
tratto occidentale è pianeggiante e le aree coltivate sono in gran parte solcate da un fitto
reticolo di canali, la cui acqua proviene per la maggior parte dal Ticino. Il tratto centrale del
corridoio ricade nell’area della pianura fra le città di Milano e Pavia, con aree coltivate solcate
da una serie di canali, i quali intercettano anche acque interessate da scarichi urbani, agricoli e
industriali del territorio circostante, con locali problemi di qualità. Nel tratto orientale il
corridoio segue per un breve tratto il corso del Lambro meridionale, che costituisce un buon
esempio di geotopo, con meandri, scarpate morfologiche e altro.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Ticinello e del Lambro Meridionale
Siti di Importanza Comunitaria: Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Garzaia di
Cascina Villarasca (IT2080023)
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Garzaia di Cascina Villarasca
(IT2080023)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della
ZVN, che è localizzata in alcune aree esterne al corridoio.
Caratteristiche pedologiche
In generale i suoli del corridoio 9 (Sud Milano)
risultano fertili e adatti all’utilizzazione
agricola; ciò è confermato anche dal fatto che
dai dati della capacità d’uso del suolo, il
territorio, soprattutto nel tratto centrale ed
orientale è caratterizzato da valori alti (classi
LCC 1-2-3), nonostante il basso contenuto in
carbonio organico (<1%). I suoli secondo la
classificazione in gruppi idrologici risultano
appartenere prevalentemente alla classe C
(runoff potenziale moderatamente alto), anche
se tutto il tratto centrale rientra in classe B
(runoff moderatamente basso). Per quanto
riguarda la capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee, il suolo può essere
considerato in linea generale a classe bassamoderata, anche se nel tratto orientale si
arriva a una classe medio-elevata.
Sistema agro-zootecnico
Il territorio occidentale si caratterizza per la presenza di colture a riso, mais e altri cereali; si riscontra inoltre la
presenza di qualche zona boscata. Nel tratto centrale predominano le colture risicole, che nel tratto orientale
lasciano spazio di nuovo al mais. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, quasi
sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 9 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati;
solamente una piccolissima porzione nel tratto prossimo al corso del
Fiume Ticino ne è interessata.
L’individuazione del corridoio 9 nell’ambito della RER è dovuta, visto
anche l’attraversamento di numerose aree protette, all’importanza che
ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione
ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento trasversale tra
il Fiume Ticino a Ovest e il Lambro ad Est.
Le criticità sono legate alla crescente espansione dei centri abitati
limitrofi e ai problemi di qualità delle acque dovuti a scarichi urbani,
agricoli e industriali.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio è interessato da una fitta rete di canali (tra cui il Naviglio
Bereguardo) e dall'attività agricola.
Gli interventi devono necessariamente interessare la manutenzione
dei corpi idrici artificiali favorendo interventi di pulizia dell’alveo e di
gestione delle sponde, nonché l'applicazione di misure destinate alla
conservazione dei contesti agricoli, degli habitat ripari lungo i
principali canali e lo sviluppo di aree idonee alla conservazione
dell’avifauna.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
CP 6
Pressione antropica
Il territorio in cui ricade il corridoio presenta
paesaggi non particolarmente urbanizzati e,
comunque, immersi in una matrice agricola
predominante. Oltre all’Autostrada A7, a basso
tasso di permeabilità biologica, il reticolo di
strade che caratterizza il territorio risulta
relativamente permeabile. Lo “sprawl” invece
rischia di interrompere gran parte delle linee di
connessione ecologica. L’interno del corridoio è
caratterizzato più che altro dalla presenza di
piccoli insediamenti produttivi agricoli, mentre
quelli di tipo industriale sono pressoché
assenti. Dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da
valori quasi sempre ridotti (<60 t/anno di
azoto).
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
17
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro
Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 10 della RER si sviluppa in direzione Est-Ovest, collegando il Fiume Ticino con il
Fiume Lambro. Ad Ovest il corridoio rientra nell’area della pianura pavese, ai margini della città
di Pavia, ed è caratterizzato dal tratto terminale del Fiume Ticino; qui il territorio presenta una
forte connotazione agricola, con aree coltivate solcate da un fitto reticolo di canali con una
buona naturalità, anche se l’area intercetta in parte acque interessate da scarichi urbani,
agricoli e industriali del territorio collocato fra Pavia e Milano, con locali problemi di qualità.
Proseguendo verso Est il corridoio è interessato dalla Collina Banina ed è intersecato dal corso
del Fiume Olona. Il tratto orientale è infine caratterizzato dagli ambienti tipici del Fiume
Lambro, con buoni valori di naturalità.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della collina di San Colombano
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del corridoio 10
(Ticino-Lambro), è caratterizzato da una
rilevante fertilità, confermata soprattutto da
classi di capacità d’uso del suolo molto alte
(alta potenzialità agricola) per quasi tutto il
corridoio. Le concentrazioni di carbonio
organico nei primi 40 cm di suolo sono invece
modeste, pari a circa l’1-2%. La capacità di
protezione
nei
confronti
delle
acque
sotterranee risulta pressoché moderata anche
se sussistono piccole aree a minor capacità
localizzate
nel
tratto
iniziale
e
in
corrispondenza del Fiume Olona. Il tratto
occidentale presenta suoli, dal punto di vista di
classificazione in gruppi idrologici, con runoff
potenziale basso (classe A) e alto (classe D),
mentre nel tratto centrale e orientale si
riscontrano suoli con runoff moderatamente
alto (classe C).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola e per tutto il tratto occidentale e centrale la
coltura prevalente è quella del riso; il tratto orientale corrisponde al territorio della Collina di San Colombano, ricca
di vigneti e frutteti, intervallati da aree boscate. I valori di carico zootecnico su base comunale sono modesti,
sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, tranne nella porzione centrale in cui si superano i 170 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 10 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, ad
eccezione di un’unica area di ridotte dimensioni nel tratto occidentale.
L’individuazione del corridoio 10 nell’ambito della RER è dovuta
soprattutto all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto
di vista di connessione ecologica tra i tratti dei Fiumi Ticino e Lambro.
Le criticità sono dovute alla presenza di numerose arterie viarie nel
tratto occidentale, mentre nel tratto orientale il fattore più significativo
è dovuto all’antropizzazione del territorio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Le indicazioni per l’applicazione di linee guida sono finalizzate alla
tutela dell’agricoltura dall’antropizzazione e alla conservazione della
diversità colturale, compatibilmente con il mantenimento di
un’agricoltura di tipo professionale.
La rete irrigua (comprendente il Cavo Nerone) e i corpi idrici naturali
attraversati (tra cui il Fiume Ticino, l’Olona e il Lambro) possono
essere oggetto di riqualificazione e miglioramento ambientale grazie
all’applicazione di opportune misure di manutenzione in alveo e sulle
sponde, nonché di interventi per la conservazione degli habitat ripari
lungo i principali canali, e lo sviluppo di aree idonee alla
conservazione dell’avifauna.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
scarsamente urbanizzati e tipicamente agricoli.
L’urbanizzazione appare moderata, con centri
abitati di piccole dimensioni separati fra loro
da ampie aree coltivate.
Inoltre, il corridoio ospita al suo interno alcune
aree industriali sparse di piccole dimensioni.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
il corridoio si caratterizza quasi totalmente per
valori decisamente bassi, inferiori a 60 t/anno
di azoto. Solo nella porzione più occidentale,
un breve tratto è interessato da carichi più
ingenti derivanti dal Comune di Pavia.
FI 1
214F 216A
FP 2
18
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 4
214
EP 5
214
Corridoio 11 – Fiume Lambro
Corridoio 11 – Lambro
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: ALTA
Il corridoio 11 della RER si sviluppa in direzione pressoché longitudinale dalla zona del Lecchese
fino al Fiume Po. La zona più settentrionale è inquadrata come area prealpina e collinare,
caratterizzata da un’elevata eterogeneità di condizioni ambientali: si passa da zone boscate
(derivate perlopiù dall’abbandono di attività agricole e pastorali) fino ad arrivare a situazioni
critiche per la connessione a causa di aree a urbanizzazione diffusa. Proseguendo verso Sud si
incontrano aree ad alto valore naturalistico (boschi misti e di latifoglie) intramezzate da zone a
forte urbanizzazione e infrastrutturazione. Le aree coincidenti con l’hinterland milanese sono
fortemente compromesse dal punto di vista della connessione ecologica e attraversate da
importanti arterie viabilistiche. Dal basso milanese il territorio diventa a connotazione agricola,
con campi intervallati da siepi e filari e da lembi boscati e arbusteti nelle zone prossime ai fiumi
e alla fitta rete irrigua.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco della Valle del Lambro, Parco Agricolo Sud Milano
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Lambro
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Media valle del Lambro
Siti di Importanza Comunitaria: Lago di Pusiano (IT2020006), Valle del Rio Cantalupo
(IT2050004), Valle del Rio Pegorino (IT2050003)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3260, 9190) ricadono
anche all’interno della ZVN, tranne il 3150.
Caratteristiche pedologiche
I suoli in queste porzioni di corridoio risultano
sostanzialmente poco fertili e soprattutto poco
idonei alla produzione agricola, nonostante il
settore settentrionale mostri classi LCC
abbastanza elevate (da 2 a 4). Il carbonio
organico è presente nei primi 40 cm di suolo
con valori anche superiori al 4%. Proseguendo
verso sud la concentrazione si assesta tra l’1%
e il 3%. In termini di capacità protettiva nei
confronti delle acque sotterranee, fino
all’altezza dell’hinterland milanese, risulta
essere da bassa a moderata, mentre per ciò
che concerne i gruppi idrologici il tratto centrosettentrionale è caratterizzato dalla prevalenza
di aree con runoff moderatamente basso
(classe B).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio, nella sua parte settentrionale, si caratterizza per la presenza di aree boscate intervallate a qualche area
a tare e incolti e particelle a foraggere. Il tratto centrale ospita al suo interno pochissime aree coltivate, in quanto è
permeato da una fitta matrice urbana. Le uniche particelle agricole (per lo più a mais, con qualche zona destinata a
tare e incolti) si incontrano a ridosso dell’inizio del tratto meridionale. Il carico zootecnico su base comunale risulta
inferiore a 170 kg per ha di SAU, determinato prevalentemente dalla presenza sul territorio di allevamenti bovini.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 11 ricade solo in parte all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati, più precisamente nella parte centro-settentrionale.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla
corrispondenza con il Fiume Lambro, alla presenza di numerose aree
protette (tra cui il Parco della Valle del Lambro, il Parco Agricolo Sud
Milano e il SIC Lago di Pusiano); esso, inoltre, rappresenta
un’importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso fino
alla zona del Fiume Po.
In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, i cui
effetti si ripercuotono sulla qualità delle acque.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di alcuni SIC localizzati
nella porzione settentrionale del corridoio.
Le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti agricoli,
anche se marginali, e la rete irrigua, in modo da migliorare gli habitat
ripari per avifauna e ittiofauna.
Nello specifico, le aree coltivate possono rappresentare opportunità
molto importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica a seguito di
un’accurata pianificazione di pratiche ed interventi applicati a livello
locale.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta aspetti
fortemente diversi per quanto riguarda la
componente
paesaggistica:
la
porzione
settentrionale appartiene al contesto prealpino
con centri abitati di media-piccola grandezza,
mentre quella centrale appartiene al contesto
urbano dell’hinterland milanese. Un elemento
sicuramente impattante sulla rete ecologica è
rappresentato dalla presenza di numerose
arterie viarie. Sono presenti ampie aree
industriali,
soprattutto
nella
parte
più
antropizzata del corridoio. Dal punto di vista
dei carichi civili e industriali, il corridoio si
caratterizza fino al milanese da valori
relativamente contenuti (inferiori a 180 t/anno
di azoto), mentre a ridosso della città di Milano
aumentano considerevolmente, superando
anche 1.700 t/anno di azoto. Superato tale
ambito i valori ritornano bassi.
EI 1
214F 216A
EI 2
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
19
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
Corridoio 11 – Fiume Lambro
Tratto meridionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 11 della RER si sviluppa in direzione pressoché longitudinale dalla zona del Lecchese
fino al Fiume Po. Dal basso milanese il territorio diventa a connotazione agricola, con campi
intervallati da siepi e filari e da lembi boscati e arbusteti nelle zone prossime ai fiumi e alla fitta
rete irrigua. La parte più meridionale del corridoio è caratterizzata da ambienti fluviali di pregio
diversificati, in particolare ghiareti, ambienti boschivi ripariali, prati stabili e seminativi, il tutto
circondato da una matrice agricola con una urbanizzazione ancora contenuta, costituita da
piccoli centri urbani.
Criticità ed elementi di pregio
Aree protette ed oggetto di tutela
Non è presente nessuna area protetta.
In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, i cui
effetti influenzano la qualità delle acque.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Il corridoio, in questo settore, è caratterizzato da una significativa
attività agricola.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con
il Fiume Lambro, importante elemento di connessione fino alla zona del
Fiume Po.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di una matrice agricola
dominante e da una fitta rete irrigua.
Di conseguenza le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli
ambiti coltivati e le numerose rogge, localizzate soprattutto nel tratto
più
meridionale,
favorendo
interventi
e
pratiche
che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Linee guida
Caratteristiche pedologiche
Il suolo nel tratto meridionale è decisamente
fertile con terreni idonei alla produzione
agricola. Ciò è confermato da una capacità
d'uso del suolo nell’area a sud di Milano molto
elevata (classe LCC 2), che permettono
un’agricoltura intensiva. In questo contesto le
concentrazioni
di
carbonio
organico
si
assestano inizialmente tra l’1% e il 3%,
mentre il tratto meridionale appare a
concentrazione più bassa (minore dell’1%). In
termini di capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee, il tratto meridionale
presenta valori bassi/moderati e poi, nell’area
prossima il Fiume Po, elevati. Molti terreni
attraversati rientrano nel gruppo idrologico A
(runoff potenziale basso).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio nella sua porzione meridionale è a forte connotazione agricola ed è caratterizzato dalla presenza di
particelle coltivate a foraggere intervallate a coltivi a mais. Il carico zootecnico esercitato su base comunale risulta
inferiore a 170 kg per ha di SAU anche se sono presenti sporadiche zone in cui tale parametro è più elevato
principalmente a causa della presenza sul territorio di allevamenti bovini.
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
CI 6
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Dal punto di vista delle pressioni antropiche, il
settore
meridionale
risulta
essere
a
destinazione prevalentemente agricola. Un
elemento di interferenza con la rete ecologica
è rappresentato dalla presenza di alcune
arterie viarie che si frappongono tra i vari
ecosistemi. Dalla carta dell’uso del suolo si
evince che nel settore meridionale del
corridoio sono presenti insediamenti ad uso
industriale e commerciale, ma questi sono di
fatto numericamente inferiori rispetto a quelli
della porzione ad alta antropizzazione, nonché
di minori dimensioni.
Dai territori a sud di Milano fino alla
confluenza con il Po, il corridoio si caratterizza
per la presenza di carichi civili e industriali
moderati, inferiori a 180 t/anno di azoto.
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
20
EI 1
214F 216A
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 4
214
EP 5
214
Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano
Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 12 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto terminale del
Lambro con il basso Adda. Il tratto occidentale ricade nell’area della pianura lodigiana, con aree
coltivate, in prevalenza solcate da un fitto reticolo di canali che, tuttavia, intercetta anche
acque interessate da scarichi urbani, agricoli e industriali del territorio collocato a Nord. Il
settore centrale è caratterizzato dalla presenza del Canale Muzza: tale corso d’acqua
rappresenta un importante elemento di connessione ecologica tra la pianura lodigiana e il
Fiume Adda, caratterizzato da una naturalità residua di pregiato valore e oggetto di recenti
interventi di rinaturalizzazione. Il tratto orientale è influenzato dalla presenza del Fiume Adda,
che ne costituisce la principale area sorgente di biodiversità, importante avifauna e specie
ittiche.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud
Siti di Importanza Comunitaria: La Zerbaglia (IT2090008)
Zone di Protezione Speciale: Garzaie del Parco Adda Sud (IT2090502)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
In generale il corridoio 12 risulta molto fertile
e adatto all’utilizzo agricolo; ciò è confermato
dalla capacità d’uso del suolo, quasi tutto il
territorio ricade in classe 1 di LCC. Il
contenuto di CO nel suolo risulta moderato,
con concentrazioni comprese tra l’1 e il 2%,
mentre la capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee è medio-elevata,
anche se nel tratto orientale i valori di questo
parametro si abbassano. Infine per quanto
attiene la classificazione in gruppi idrologici,
nel tratto occidentale si riscontra la prevalenza
di suoli rientranti in classe B (runoff
moderatamente basso), nel tratto centrale la
maggior parte delle aree sono ricomprese in
classe C, mentre nel tratto orientale si
individuano in sequenza terreni di tutte e
quattro le classi.
Sistema agro-zootecnico
In linea generale il corridoio è caratterizzato da campi coltivati prevalentemente a mais. Nel tratto occidentale si
individuano particelle con altri cereali, mentre il tratto centrale è caratterizzato da una discreta presenza di campi a
riso e da una stretta fascia boscata in corrispondenza del Canale Muzza. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da
alti valori di carico zootecnico su base comunale, compresi tra i 170 e 250 kg per ha di SAU. Solamente il tratto
centrale presenta valori inferiori a 170 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Del corridoio 12, solo il tratto occidentale e parte di quello centrale
sono localizzati all’esterno delle ZVN. L’individuazione del corridoio 12
nell’ambito della RER è dovuta soprattutto alla sua importanza come
elemento di connessione ecologica tra il Lambro, la pianura lodigiana e
il Fiume Adda. Le uniche criticità sono rappresentate dalle pressioni
antropiche determinate essenzialmente dallo sviluppo della rete
viabilistica e dei centri urbani limitrofi, tra cui Lodi.
Orientamenti e indirizzi prioritari
La caratterizzazione del territorio e la presenza di numerose rogge e
corpi idrici (tra cui il Canale Muzza), determinano la scelta di
specifiche linee guida incentrate sull’applicazione di interventi e
buone pratiche sia in riferimento ai corsi d’acqua naturali ed artificiali
attraversati, sia agli ambienti agricoli che caratterizzano il territorio.
Per i primi, gli interventi devono interessare la manutenzione come la
pulizia dell’alveo e la gestione delle sponde, mentre gli ambiti più
naturali devono essere conservati compatibilmente con il
mantenimento di quell’agricoltura di tipo professionale che
caratterizza il territorio. Il corridoio è inoltre caratterizzato dalla
presenza del SIC La Zerbaglia e della ZPS Garzaie del Parco Adda
Sud, importante area sorgente per molte specie ornitiche. Le azioni
da intraprendere dovrebbero favorire la creazione o la conservazione
di ambienti idonei per la sopravvivenza dell’avifauna.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
scarsamente
urbanizzati
e
immersi
in
un’estesa matrice agricola che domina il
contesto circostante. Gli unici elementi
d’impatto sono rappresentati dalle strade e
dalla ferrovia che tagliano trasversalmente il
corridoio. Inoltre il corridoio non ospita al suo
interno alcuna area industriale. Queste ultime
sono densamente presenti subito a Nord del
corridoio, in corrispondenza dell’abitato di
Lodi. Dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, il corridoio è caratterizzato per
tutta la sua estensione da valori ridotti,
sempre inferiori a 60 t/anno di azoto.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 8
214G 216
221 223 226
21
Corridoio 13 – Fiume Adda
Corridoio 13 – Fiume Adda
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 13 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal ramo Lecchese del Lago di Como
fino al Fiume Po e il primo tratto risulta ad alta antropizzazione (fino alla confluenza con il
Fiume Brembo). Il tratto settentrionale appartiene a quell’area che include la porzione
meridionale del Lago di Como e alcuni laghi prealpini di piccole e medie dimensioni di origine
glaciale. In questi territori si incontrano alcune criticità per la connessione ecologica, dovute
essenzialmente all’urbanizzazione diffusa; alla predominanza della matrice urbana si affiancano
elementi di assoluto valore naturalistico. Tale situazione rimane immutata proseguendo verso
Sud, nel settore di contatto tra la pianura milanese e i primi rilievi brianzoli dove sono ancora
presenti evidenti elementi di frammentazione.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Monte Barro, Parco dell’Adda Nord
Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Monte Canto e del Bedesco, P.L.I.S. della
Gera d'Adda
Siti di Importanza Comunitaria: Monte Barro (IT2030003), Lago di Olginate (IT2030004),
Palude di Brivio (IT2030005)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN, a parte il 3260.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto
settentrionale, risulta poco fertile a causa delle
sue caratteristiche morfologiche e antropiche.
Infatti la capacità d’uso del suolo indica terreni
non idonei a coltivazioni intensive, non solo
per l’urbanizzazione diffusa, ma anche per la
conformazione del territorio.
La concentrazione di carbonio organico risulta
moderata, compresa tra l’1 e il 2%, mentre la
capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee è bassa/moderata. Infine per
quanto riguarda la classificazione in gruppi
idrologici, il tratto è caratterizzato dalla
presenza di tre classi: A (runoff basso), B
(runoff moderatamente basso), C (runoff
moderatamente alto).
Sistema agro-zootecnico
Nella sua parte settentrionale il corridoio risulta caratterizzato da boschi e colture arboree interrotte raramente da
campi di mais. Al di fuori del corridoio il territorio è caratterizzato da colture di mais immerse in una matrice
antropizzata. A Sud i boschi diminuiscono e lasciano posto gradualmente a mais e foraggere con qualche particella
a vite e tare e incolti. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul territorio settentrionale risulta moderato
(0-170 kg per ha di SAU).
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 13 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale)
in quanto l’attività agricola è perlopiù concentrata nel settore centromeridionale.
L’individuazione del corridoio 13 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con
il Fiume Adda, importante via di spostamento per la fauna lungo il
fiume stesso dal Lago di Como fino alla zona del Fiume Po.
Le criticità riguardano essenzialmente la forte antropizzazione e la
presenza di sbarramenti artificiali.
Orientamenti e indirizzi prioritari
La scelta di specifiche linee guida dipende dalla connotazione di
questo tratto di corridoio: il territorio è ricco di boschi e aree
naturaliformi, pertanto è consigliabile applicare interventi e pratiche
che valorizzino la funzione di filtro, soprattutto nelle aree agricole
marginali, al fine di tutelarle dall’urbanizzazione circostante.
Inoltre uno degli elementi più importanti in questo contesto è il fiume
stesso, sul quale si potrebbe intervenire con misure incentrate sul
miglioramento degli habitat fluviali.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
Pressione antropica
Il territorio settentrionale risulta dominato da
una matrice urbana diffusa con un notevole
sviluppo di infrastrutture lineari che in alcuni
casi determinano forte frammentazione o
isolamento degli ambienti. Inoltre il corridoio
accoglie al suo interno o nelle immediate
vicinanze un numero significativo di aree
industriali ed estrattive, confermando l’alta
antropizzazione di questo tratto. Dal punto di
vista dei carichi civili e industriali il corridoio
presenta valori moderati (da 60 a 180 t/anno
di azoto).
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
22
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
Corridoio 13 – Fiume Adda
Tratto meridionale
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 13 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal ramo Lecchese del Lago di Como
fino al Fiume Po e il tratto che va dalla confluenza con il Fiume Brembo fino al Po risulta a
moderata o bassa antropizzazione. L’ambiente rimane sempre quello tipico della pianura e
iniziano ad emergere le peculiarità naturali che rendono il corso d’acqua una delle principali
aree sorgenti di biodiversità soprattutto per l’ittiofauna e per l’avifauna. L’ambiente è
caratterizzato da un grande concentrazione di fontanili e da un mosaico di diversi habitat
naturali. Nella parte meridionale del corridoio ecologico il territorio diventa quasi totalmente
agricolo con un ricco reticolo idrografico secondario avente notevole valore naturalistico,
mentre alla confluenza con il Fiume Po l’area risulta particolarmente pregiata sia in termini
naturalistici che di connessione ecologica.
Criticità ed elementi di pregio
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Adda Sud
Riserve Regionali: Adda Morta
Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: P.L.I.S. della Gera d'Adda
Siti di Importanza Comunitaria: Boschi e Lanca di Comazzo (IT2090002), Bosco del Mortone
(IT2090003), Spiagge fluviali di Boffalora (IT2090006), Lanca di Soltarico (IT2090007), La
Zerbaglia (IT2090008)
Zone di Protezione Speciale: Garzaie del Parco Adda Sud (IT2090502)
Le criticità riguardano la presenza di sbarramenti artificiali lungo il
corso dell’Adda.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno
della ZVN, a parte il 3260.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e
meridionale,
risulta
piuttosto
fertile:
inizialmente si incontrano terreni con alcune
limitazioni alle coltivazioni, ma proseguendo
verso sud lasciano il posto a suoli molto idonei
alla produzione agricola (classi LCC 1-3),
nonostante concentrazioni di CO modeste (in
genere inferiori all’1%, in alcuni casi comprese
tra l’1 e il 2%). La capacità di protezione nei
confronti
delle
acque
sotterranee
è
tendenzialmente bassa/moderata, mentre dal
punto di vista idrologico le fasce limitrofe
all’alveo bagnato rientrano dapprima in classe
A (runoff basso) e poi in classe C (runoff
moderatamente alto).
Sistema agro-zootecnico
La parte centrale del corridoio è caratterizzata dalla riduzione della matrice antropizzata, con l’incremento di campi
di mais e foraggere. La parte meridionale si distingue per la presenza di coltivazioni di mais e di un territorio
circostante con campi destinati alla coltivazione del mais e qualche particella a foraggere e rari coltivi a riso e vite. I
carichi zootecnici nella parte centrale rientrano tra gli 80 e i 340 kg per ha di SAU; la parte meridionale inizialmente
presenta valori intorno ai 170 kg per ha di SAU, per poi mostrare nella zona di confluenza con il Po valori che
superano i 340 kg per ha di SAU (carichi associati principalmente ad allevamenti bovini).
Il corridoio 13 ricade interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale, descritta nella
relativa scheda) in quanto l’attività agricola è perlopiù concentrata nel
settore centro-meridionale.
L’individuazione del corridoio 13 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con
il Fiume Adda, importante via di spostamento per la fauna lungo il
fiume stesso dal Lago di Como fino alla zona del Fiume Po.
Orientamenti e indirizzi prioritari
La scelta di specifiche linee guida dipende dalla caratterizzazione
fortemente agricola di questo tratto di corridoio, con un’abbondante
varietà di ambienti e colture.
Gli interventi applicabili devono favorire la conservazione di ambienti
naturali di pregio e al contempo essere compatibili con il
mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale.
Il territorio è inoltre caratterizzato dalla presenza di numerosi SIC e
della ZPS Garzaie del Parco Adda Sud, importante area sorgente per
molte specie ornitiche.
Le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti agricoli
e la ricca rete irrigua in modo da conservare ambienti idonei per la
sopravvivenza dell’avifauna.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
Nella porzione centrale del corridoio, la
matrice
urbana
diventa
più
moderata
lasciando spazio via via a campi agricoli. Nella
parte meridionale l’agricoltura domina quasi
totalmente il territorio, quest’ultimo risulta
solcato da poche vie di comunicazione e
caratterizzato da un’urbanizzazione ancora
contenuta e costituita da piccoli centri urbani.
In questo contesto non si rileva alcun
elemento di significativa importanza, se non
qualche sporadica area di cava di piccole
dimensioni.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
il corridoio si caratterizza sostanzialmente per
valori bassi, inferiori a 60 t/anno di azoto.
Solamente all’altezza di Lodi i carichi sono più
elevati (da 180 a 450 t/anno).
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 4
214
EP 5
214
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
23
Corridoio 14 – Fiume Serio
Corridoio 14 – Fiume Serio
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 14 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud fino alla confluenza con il Fiume
Adda. Il tratto in questione è rappresentato dalla parte settentrionale ad alta antropizzazione,
caratterizzata inizialmente da aree collinari e montuose con boschi di latifoglie, pareti rocciose,
sorgenti, prati e mosaici agricoli. I Colli di Bergamo sono di particolare interesse in termini
naturalistici in quanto costituiscono un’area sorgente per le popolazioni faunistiche presenti
nelle aree planiziali poste più a sud. Proseguendo lungo il corso del Serio il paesaggio appare
sempre più pianeggiante e costituito da una fitta matrice urbanizzata. La restante parte
dell’area è caratterizzata da aree agricole interrotte da infrastrutture lineari che creano grossi
impedimenti al mantenimento della continuità ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Serio
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Piazzo, Naturalserio, Parco del Serio Nord, PLIS del
Monte Bastia e del Roccolo
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 14 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale).
L’individuazione del corridoio 14 nell’ambito della RER è dovuta alla
corrispondenza con il Fiume Serio, importante via di collegamento tra il
territorio Orobico e il Fiume Adda, quindi il Po e la Pianura Padana.
La maggior criticità di tutta la parte centro-settentrionale è
rappresentata dalla forte antropizzazione derivante dall’intorno di
Bergamo e dalla presenza di numerose arterie viarie.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il tratto presenta una forte urbanizzazione e il suo stato ambientale
migliora proseguendo verso sud.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Pertanto è necessario creare o migliorare dal punto di vista ecologico
nuovi ambienti naturalizzati e valorizzare l’agricoltura con la
diversificazione dei contesti coltivati.
Inoltre il territorio non è caratterizzato né da intensa attività agricola,
né da una rete irrigua significativa; non sono altresì presenti ZPS che
ospitino importanti comunità ornitiche.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto
settentrionale, risulta scarsamente fertile. Il
territorio è caratterizzato da valori di LCC
bassi, che poi aumentano proseguendo verso
Sud, nonostante concentrazioni di CO piuttosto
elevate, comprese tra il 2 e il 3%. La capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
è sostanzialmente bassa, mentre per quanto
riguarda la classificazione in gruppi idrologici,
il tratto ricade all’interno della classe A (runoff
potenziale basso).
Sistema agro-zootecnico
Nella sua parte settentrionale (porzione ad alta antropizzazione), il corridoio si caratterizza per la pressoché totale
assenza di aree destinate all’agricoltura, poiché risulta fortemente urbanizzata. Scendendo più a Sud si incontrano i
primi terreni coltivati a mais e foraggere. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta crescente da
Nord verso Sud, con carichi compresi tra 0 e 170 kg per ha di SAU.
Di conseguenza l’elemento più importante in questo contesto è il
fiume stesso, sul quale si potrebbe intervenire con misure incentrate
sul miglioramento degli habitat fluviali.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
Pressione antropica
Il territorio in esame nella sua parte più
settentrionale
presenta
paesaggi
completamente antropizzati a causa dell’area
urbanizzata prossima alla città di Bergamo. La
presenza dell’aeroporto e di numerose arterie
viarie
accentuano
ancor
di
più
la
frammentazione.
Il tessuto urbano diviene a minore densità
scendendo a Sud. Dalla carta dell’uso del suolo
si può notare come il corridoio nella sua parte
settentrionale ad alta antropizzazione sia
disseminato di numerose aree industriali. Dal
punto di vista dei carichi civili e industriali, il
corridoio
si
caratterizza
per
valori
tendenzialmente moderati, perlopiù compresi
tra 60 e 180 t/anno di azoto.
CI 4
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
24
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
Corridoio 14 – Fiume Serio
Tratto meridionale
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 14 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud fino alla confluenza con il Fiume
Adda. Il tratto in questione è rappresentato dalla parte a bassa o moderata antropizzazione ed
è caratterizzato da un mosaico di fasce boschive relitte, fontanili, rogge, canali di irrigazione,
zone umide, piccoli canneti, ambienti agricoli, prati stabili, incolti e finali. Si tratta di un’area
strategica per la conservazione della biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Alla
confluenza con il Fiume Adda il territorio è caratterizzato da un vario mosaico agricolo e da un
ricco reticolo idrografico secondario avente notevole valore naturalistico.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Serio, Parco dell’Adda Sud
Riserve Regionali: Palata Menasciutto
Siti di Importanza Comunitaria: Palata Menasciutto (IT20A0003)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 3260) ricadono
anche all’interno della ZVN.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 14 ricade interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale, descritta nella
relativa scheda).
L’individuazione del corridoio 14 nell’ambito della RER è dovuta alla
corrispondenza con il Fiume Serio, importante via di collegamento tra il
territorio Orobico e il Fiume Adda, quindi il Po e la Pianura Padana.
Non sussistono criticità evidenti se non l’influenza antropica dell’intorno
di Bergamo nella porzione più settentrionale di questo tratto.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di una matrice agricola
dominante e da una fitta rete irrigua.
Di conseguenza le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli
ambiti coltivati e le numerose rogge, localizzate soprattutto nel tratto
più meridionale.
Gli interventi applicabili devono favorire la conservazione degli
ambienti naturali già presenti e al contempo essere compatibili con il
mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e
meridionale, risulta molto fertile: tutto il tratto
centrale rientra in classe LCC 3, per poi
passare nella porzione meridionale a classi
ancor più elevate (classi 1 e 2), molto adatte
all’utilizzo
agricolo,
nonostante
basse
concentrazioni di CO nel suolo, inferiori all’1%.
La capacità di protezione nei confronti delle
acque
sotterranee
è
bassa
fino
alla
connessione con il corridoio della pianura
centrale. Da qui fino alla confluenza con il
Fiume Adda i valori diventano moderati. Dal
punto di vista idrologico, il tratto centrale
ricade all’interno della classe A (runoff
potenziale basso), mentre il tratto più
meridionale si caratterizza per un runoff
potenziale moderatamente alto (classe C).
Sistema agro-zootecnico
A Nord i terreni sono coltivati a mais e foraggere, intramezzati da alcune particelle destinate alla coltivazione di
piante industriali, legumi e ad altri cereali. Qui la matrice agricola non è predomina come nella parte sottostante, in
cui predominano le colture di mais e foraggere. Il carico zootecnico risulta elevato (dagli 80 ai 250 kg per ha di
SAU), con picchi oltre i 340 kg per ha di SAU sopra Crema, dovuti alla presenza sul territorio di allevamenti bovini.
Appare di conseguenza necessario limitare l’espansione delle aree
antropizzate.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 5
214
EP 8
214G 216
221 223 226
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio in esame nel tratto centrale e
meridionale
presenta
paesaggi
meno
antropizzati rispetto alla porzione soprastante,
con paesaggi sempre più dominati dalla
matrice agricola, in cui l’unico centro abitato di
grosse dimensioni è rappresentato da Crema.
Inoltre il corridoio è occupato da saltuarie aree
con insediamenti produttivi agricoli fino alla
confluenza con l’Adda (ad eccezione dei
dintorni di Crema dove sussistono piccole aree
industriali). Dal punto di vista dei carichi civili
e industriali, il corridoio si caratterizza per
valori tendenzialmente moderati, perlopiù
compresi tra 60 e 180 t/anno di azoto.
25
CI 5
Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio
Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 15 si sviluppa in direzione SO-NE, collegando il tratto terminale del Fiume Adda con
quello centrale dell’Oglio. Il tratto Sud-occidentale ricade in un’area planiziale è caratterizzata
da una forte dominanza di ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua. Qui, l’area a maggiore
livello di naturalità è rappresentata dalla zona di connessione con il Fiume Adda. Proseguendo
verso Est, s’incontrano altre aree di grande valore naturalistico, per lo più legate a corsi
d’acqua naturali o artificiali che compongono il ricco reticolo idrografico minore presente
nell’area, come ad esempio la Valle del Serio Morto. Per quanto riguarda il tratto nordorientale, l’area a maggiore livello di naturalità è rappresentata dal fiume Oglio.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud, Parco dell’Oglio Nord
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Valle del Serio Morto
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 15 ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati, più precisamente in corrispondenza di un breve tratto nella
porzione più occidentale.
L’individuazione del corridoio 15 nell’ambito della RER è dovuta
soprattutto all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto
di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta una via di
collegamento tra il Fiume Adda e l’Oglio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio, per tutta la sua lunghezza, è caratterizzato da contesti
agricoli rilevanti, pertanto è opportuno favorire interventi e pratiche
che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone
più naturali, compatibilmente con il mantenimento di un’agricoltura
di tipo professionale.
Inoltre risulta opportuno prevedere interventi di miglioramento
ambientale anche per i corsi d’acqua e per le fasce ripariali, in
riferimento al canale Acque Alte e alle numerose rogge attraversate
dal corridoio.
Caratteristiche pedologiche
In generale il corridoio 15 risulta molto fertile
e idoneo a coltivazioni agricole anche
intensive: ciò è confermato da quanto emerge
dalla capacità d’uso del suolo, con classi molto
elevate (LCC 1-2-3) soprattutto nel tratto
orientale, nonostante un contenuto di CO nel
suolo moderato ad ovest (1-2%) e ridotto ad
est (<1%). La capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee è molto diversificata,
comprendendo nel tratto occidentale aree a
bassa, moderata ed elevata capacità in ugual
misura; il tratto orientale presenta invece
valori
pressoché
moderati.
Infine
la
classificazione in gruppi idrologici mostra che i
suoli ad ovest rientrano sostanzialmente nel
gruppo C (runoff moderatamente alto) e ad
est nel gruppo B (runoff moderatamente
basso).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio è permeato da una consistente matrice agricola con campi coltivati quasi totalmente a mais. Sono
altresì presenti anche particelle a foraggere, legumi e coltivazioni orticole. Dal punto di vista del carico zootecnico, il
tratto sud-occidentale presenta valori elevati (superiori a 340 kg per ha di SAU), mentre la rimanente porzione è
interessata da un’alternanza di aree a carico moderato (tra gli 80 e i 250 kg per ha di SAU), dovuto alla presenza di
allevamenti bovini.
Linee guida
Problematica
Codice
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 3
Misura PSR
214G 216
221 223 226
FP 2
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
scarsamente antropizzati e immersi in una
matrice agricola che domina il contesto
circostante. Anche la rete stradale risulta
contenuta e l’urbanizzazione è modesta, con
centri abitati separati fra loro da ampie aree
coltivate. Inoltre all’interno del corridoio non si
individuano aree industriali, se non nella
porzione centrale; gli insediamenti agricoli
produttivi, seppur di superficie limitata, sono
invece diffusi lungo tutto il percorso del
corridoio. Dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da
valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60
t/anno di azoto.
26
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 3
214A
EP 4
214
Corridoio 16 – Fiume Oglio
Corridoio 16 – Fiume Oglio
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: BASSA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 16 della RER si sviluppa verso Sud per poi deviare a Sud-Est, collegando il Lago
d’Iseo con il Fiume Po. Solamente il primissimo tratto è definito ad alta antropizzazione.
Quando l’Oglio esce dal Lago d’Iseo il paesaggio è pressoché pianeggiante e comprende aree di
elevato pregio naturalistico essendo un importante settore di connessione tra la pianura
padana e la fascia pedemontana. Sulle vicine fasce collinari sussistono aree boscate di pregio
(caratterizzate da vasti boschi di latifoglie e ridotte radure erbose), l’area vinicola della
Franciacorta e un settore delle Torbiere d’Iseo, zona umida di importanza internazionale (sito
Ramsar), particolarmente significativa per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria e per
l’entomofauna. La matrice urbana risulta abbastanza fitta e le infrastrutture lineari hanno un
impatto significativo sulla continuità ecologica.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 16 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale).
L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con
il Fiume Oglio, importante via di spostamento per la fauna lungo il
fiume stesso dal Lago d’Iseo fino alla zona del Fiume Po.
Le uniche criticità riguardano gli aspetti relativi all’antropizzazione del
territorio, circoscritta all’area a sud del Lago d’Iseo.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Oglio Nord
Orientamenti e indirizzi prioritari
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
La corrispondenza con il Fiume Oglio determina la scelta di specifiche
linee guida incentrate sia in riferimento ai coltivi anche se limitati, sia
sull’applicazione di interventi e buone pratiche in ambito fluviale.
In questo tratto è consigliabile applicare misure che valorizzino i
territori coltivati, soprattutto nell’ecomosaico agricolo a sud del Lago
d’Iseo attraverso la diversificazione delle colture e l’arricchimento di
nuovi elementi ecologici che incrementino la biodiversità.
Linee guida
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto
settentrionale, risulta poco fertile a causa delle
sue caratteristiche morfologiche e antropiche.
Infatti la capacità d’uso del suolo indica valori
relativamente
bassi
nel
tratto
più
settentrionale del corridoio, con classi che si
aggirano tra la classe 5 e la classe 7,
comunque ricompresi nella categoria dei
terreni non arabili. La capacità protettiva nei
confronti delle acque sotterranee è da
moderata a elevata. Per quanto riguarda la
classificazione in gruppi idrologici, il tratto è
classificato come classe B (runoff potenziale
moderatamente basso). Il carbonio organico
risulta moderato, con valori compresi tra l’1 e
il 2%.
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi molto
antropizzati con elementi di alto valore
naturalistico che si evolvono procedendo verso
Sud come territori a vocazione agricola. Dal
punto di vista del disturbo, la parte
settentrionale è permeata da una fitta matrice
urbana e da una rete di infrastrutture lineari
che creano grosse difficoltà al mantenimento
della continuità ecologica (autostrada A4 MIVE, rete ferroviaria BG-BS). Dalla carta
dell’uso del suolo si può notare che il corridoio
nella
sua
parte
più
settentrionale
è
caratterizzato da parecchie aree industriali,
che via via diminuiscono procedendo lungo il
corso del fiume. Per quanto riguarda i carichi
civili ed industriali, il corridoio si caratterizza
per valori di azoto sempre inferiori alle 180
t/anno.
Sistema agro-zootecnico
Nella sua parte settentrionale, il corridoio si caratterizza per la presenza di particelle destinate alla coltivazione della
vite e in misura minore del mais immerse in una matrice perlopiù boscata e antropizzata. La parte ad alta
antropizzazione del corridoio presenta valori sostanzialmente moderati (0-170 kg per ha di SAU).
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
27
Corridoio 16 – Fiume Oglio
Tratto meridionale
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto a bassa e
moderata antropizzazione, risulta abbastanza
fertile e adatto all’utilizzo agricolo, dal
momento che i valori di LCC rientrano in
classe 3, per poi passare a livelli ancor più alti
fino alla confluenza con il Fiume Po. La
capacità di protezione nei confronti delle acque
sotterranee è moderata/bassa e via via tende
a diminuire sempre di più per tutta la parte
centrale del corridoio, mentre nel tratto
meridionale torna a salire. Per quando
riguarda la classificazione in gruppi idrologici,
il tratto centro-meridionale è caratterizzato da
una
classe
C
(runoff
potenziale
moderatamente basso), mentre il CO risulta
moderato fino a metà del corridoio, con valori
compresi tra l’1 e il 2%. Da metà corridoio fino
al termine si notano significative aree con
valori inferiori all’1%.
Pressione antropica
Via via che si scende verso sud, la matrice
urbana diventa più modesta lasciando spazio a
campi agricoli. Nel tratto centrale le
infrastrutture che impattano maggiormente
sono le provinciali, le statali e l’autostrada
A21. A sud l’agricoltura domina quasi
totalmente il territorio, quest’ultimo solcato da
poche vie di comunicazione e caratterizzato da
un’urbanizzazione contenuta, costituita da
piccoli centri urbani. La parte centrale si
distingue per una sostanziale assenza di aree
a pressione antropica tranne alcune zone
produttive agricole. Situazione che si mantiene
tale anche nella parte meridionale del corridoio
ecologico. Per quanto riguarda i carichi civili ed
industriali, il corridoio si caratterizza per valori
di azoto sempre inferiori alle 180 t/anno.
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 16 si sviluppa verso Sud per poi deviare a Sud-Est, collegando il Lago d’Iseo con il
Po. Inizialmente la matrice urbana è ancora abbastanza fitta e si evidenziano infrastrutture
lineari significative che solcano il territorio. Più a Sud il territorio inizia a diventare a forte
connotazione agricola; qui il fiume Oglio fa da spartiacque tra il territorio bergamascocremonese e quello bresciano e costituisce la principale area sorgente all’interno del settore.
Dove il corridoio vira verso Sud-Est il territorio è costituito da un lembo di pianura cremonese
caratterizzata da una forte dominanza di ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Oglio Nord, Parco dell'Oglio Sud
Riserve Regionali: Boschetto della Cascina Campagna, Bosco de l'Isola, Bosco di Barco, Bosco
della Marisca, Isola Uccellanda, Lanche di Azzanello, Lanca di Gabbioneta, Le Bine, Torbiere di
Marcaria
Siti di Importanza Comunitaria: Boschetto della Cascina Campagna (IT2060014), Bosco De
L’Isola (IT2060015), Barco (IT20A0019), Bosco della Marisca (IT20A0007), Scolmatore di
Genivolta (IT20A0017), Isola Uccellanda (IT20A0008), Lanche di Azzanello (IT20A0006),
Gabbioneta (IT20A0020), Lanche di Gerra, Gavazzi e Runate (IT20B0004), Le Bine
(IT20A0004), Torbiere di Marcaria (IT20B0005), Lanca Cascina S. Alberto (IT20B0003), Bosco
Foce Oglio (IT20B0001)
Zone di Protezione Speciale: Bosco De L’Isola (IT2060015), Bosco di Barco (IT20A0009), Isola
Uccellanda (IT20A0008), Lanca di Gabbioneta (IT20A0005), Parco Regionale Oglio Sud
(IT20B0401), Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia (IT20B0501)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 3260, 7230)
ricadono anche all’interno della ZVN.
Sistema agro-zootecnico
La parte centrale del corridoio 16 è caratterizzata da campi a foraggere; all’inizio del tratto meridionale predomina
il mais, mentre procedendo verso Sud il territorio è caratterizzato da un mosaico di varie coltivazioni. Il carico
zootecnico su base comunale è alto per tutta la porzione centrale con valori anche superiori a 340 kg per ha di SAU
dovuti ad allevamenti bovini e suini. Infine, il carico sul tratto meridionale presenta valori leggermente più bassi
(170-250 kg per ha di SAU).
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 16 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale).
L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta, oltre
alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con
il Fiume Oglio, importante via di spostamento per la fauna lungo il
fiume stesso dal Lago d’Iseo fino alla zona del Fiume Po.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Di fatto il corridoio in questo tratto risulta fortemente caratterizzato
da aree agricole, con un’abbondante varietà di ambienti e colture.
Pertanto gli interventi applicabili devono favorire la conservazione e
l’estensione delle aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali, rispettando al tempo stesso il mantenimento di
un’agricoltura di tipo professionale.
Inoltre, la presenza di una fitta rete irrigua e di importanti corpi idrici
naturali (Fiume Oglio, connessione con il Fiume Mella e Po),
determinano la scelta di specifiche linee guida per la manutenzione e
il miglioramento ambientale nei corsi d’acqua.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 9
214
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 1
214E
EP 2
214M
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
28
CI 5
EP 10
Corridoio 17 – Canale Acque Alte
Corridoio 17 – Canale Acque Alte
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 17 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto centrale del Po
alla porzione terminale del Fiume Oglio. Il corridoio inizialmente si diparte dal Fiume Po
seguendo un canale d’irrigazione laterale, che poi si affiancherà più a Nord con il Canale Acque
Alte. Da questo punto il corridoio segue il percorso di quest’ultimo canale fino al suo sbocco nel
Fiume Oglio. Tutto il territorio attraversato è completamente pianeggiante ed è immerso in un
contesto a forte vocazione agricola. I settori occidentali presentano aree di grande pregio
naturalistico affiancate da una fitta rete irrigua. Procedendo verso Est, si riscontrano elementi
tipici degli ambiti agricoli, primo fra tutti una rete idrica minore di grande interesse
naturalistico, mentre il tratto orientale si caratterizza anche per la presenza di alcune zone
umide.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell'Oglio Sud
Criticità ed elementi di pregio
Ad eccezione della porzione più orientale e più occidentale, il corridoio
17 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con
il canale Acque Alte, importante elemento della rete idrica minore e via
di collegamento tra il Fiume Po e l’Oglio.
Le uniche criticità sono rappresentate dalle pressioni antropiche
determinate dallo sviluppo della rete viabilistica.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte
connotazione agricola del territorio: gli interventi devono favorire la
conservazione della diversità colturale.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Inoltre il corridoio è solcato dal Canale Acque Alte, per il quale sono
auspicabili misure che coinvolgono il corpo idrico in termini di
diversificazione, manutenzione, pulizia dell’alveo e gestione delle
sponde.
Caratteristiche pedologiche
In generale il corridoio 17 risulta molto fertile
e adatto all’utilizzazione agricola intensiva; ciò
è confermato anche da quanto emerge dalla
capacità d’uso del suolo, con classi molto
elevate (LCC 1 e 2) su quasi tutto il territorio
attraversato, nonostante un contenuto di CO
nel suolo abbastanza ridotto (<1%) ad
eccezione del tratto occidentale in cui il valore
è compreso tra l’1 e il 2%. La capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
è indicativamente medio-elevata, anche se
nell’estremità ovest i valori di questo
parametro si abbassano, mentre per quanto
attiene la classificazione in gruppi idrologici, il
tratto occidentale rientra in classe B (runoff
moderatamente basso) e D (runoff
alto),
quello
centrale
in
classe
C
(runoff
moderatamente alto) e infine quello orientale
in classe B (runoff moderatamente basso).
Sistema agro-zootecnico
Accanto alla coltura prevalente rappresentata dal mais, si possano individuare particelle coltivate con altri cereali,
foraggere, legumi, piante industriali e coltivazioni orticole. Sussistono anche limitate aree boscate, perlopiù
concentrate nelle aree di confluenza con il Po e l’Oglio. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul
territorio in esame risulta modesto, sempre al di sotto dei 170 kg per ha di SAU.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
CI 2
CI 3
CI 4
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
scarsamente antropizzati in quanto immersi in
una matrice agricola che domina il contesto
circostante. Sebbene l’urbanizzazione appaia
modesta, le infrastrutture lineari attraversano
ripetutamente il corridoio, rappresentando un
elemento di frammentazione significativo sulla
continuità ecologica. I centri urbani presenti
nell’intorno sono di piccole dimensioni e
distanziati tra loro e non si individuano aree
industriali all’interno del corridoio. Dal punto di
vista dei carichi civili e industriali, il corridoio è
caratterizzato da valori ridotti, sempre inferiori
a 60 t/anno di azoto.
29
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
FI 1
214F 216A
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 3
214A
Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella)
Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella)
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 18 risulta ad elevata fertilità,
quindi adatto all’utilizzazione agricola. Ciò è
confermato anche dal fatto che dai dati della
capacità d’uso del suolo il territorio risulta
avere classi comprese tra 1 e 3, mentre la
concentrazione di carbonio organico appare
moderata in generale lungo tutto il corridoio
(inferiore al 2%), anche se sussistono fasce ad
elevatissima
concentrazione.
Il
gruppo
idrologico risulta appartenere prevalentemente
alla
classe
C
(runoff
potenziale
moderatamente alto), anche se sono presenti
altre zone significative di classe A, B, e D. Per
quanto riguarda la capacità protettiva nei
confronti delle acque sotterranee, il suolo può
essere considerato in linea generale a classe
bassa-moderata.
Il corridoio 18 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il Lambro con il Mella e tagliando
trasversalmente numerosi corsi d’acqua e corridoi ecologici fluviali, quali l’Adda, il Serio e
l’Oglio. Il tratto iniziale ricade nella fascia dei fontanili e la principale area sorgente di
biodiversità è costituita dalla connessione con il Fiume Adda, particolarmente importante per
numerose specie ittiche in quanto molto ben conservato dal punto di vista idromorfologico.
Proseguendo verso Est il corridoio entra nel “cuore” dell’area prioritaria “Fascia centrale dei
fontanili”, di particolare importanza in quanto preserva significative popolazioni di numerose
specie ittiche endemiche. Superato il Fiume Oglio, che comprende biotopi di elevato valore
naturalistico quali il “Bosco dell’Isola”, si arriva al tratto orientale, caratterizzato oltre che da
naturalità di pregio, anche dalla presenza di zone agricole intervallate da filari e siepi.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco dell'Adda Sud, Parco dell'Adda Nord, Parco
del Serio, Parco dell'Oglio Nord
Riserve Regionali: Sorgenti della Muzzetta, Palata Menasciutto, Naviglio di Melotta, Bosco de
l'Isola
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del fiume Tormo, Parco interprovinciale del
Fiume Tormo, Parco dei Fontanili, Parco del Pianalto di Romanengo e dei Navigli Cremonesi
Siti di Importanza Comunitaria: Sorgenti della Muzzetta (IT2050009), Boschi e Lanca di
Comazzo (IT2090002), Palata Menasciutto (IT20A0003), Naviglio di Melotta (IT20A0002),
Bosco de l’Isola (IT2060015)
Zone di Protezione Speciale: Bosco de l’Isola (IT2060015)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti ricadono anche all’interno
della ZVN (3150, 3260), ad eccezione del 3140, ricompreso nel SIC “Sorgenti della Muzzetta”.
Sistema agro-zootecnico
Tutto il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola; il tratto occidentale presenta ambienti
agricoli diversificati, dove le coltivazioni più rappresentative sono quelle a mais, foraggere, orticole, altri cereali,
piante industriale e legumi secchi. Superato il Serio le coltivazioni sono rappresentate essenzialmente da mais fino
alla fine del corridoio. Per i carichi zootecnici, si identificano parecchie zone con valori che superano
abbondantemente il limite dei 170 kg per ha di SAU imposto dalla normativa per le aree vulnerabili, dovuti ad
allevamenti bovini e suini. Solamente nei tratti alle estremità del corridoio si hanno carichi inferiori.
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio ricade quasi completamente all’interno delle ZVN.
L’individuazione del corridoio nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla
presenza di numerose aree protette, anche all’importanza che ha
questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica,
in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Lambro e il
Mella, passando per la pianura e intersecando importanti corridoi
fluviali.
Le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, determinata
dalla presenza di nuclei abitati di modeste dimensioni localizzati a sud
del corridoio che, assieme a carichi civili e industriali ingenti nel tratto
più occidentale, ne compromettono in parte la funzionalità ecologica.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta ambienti diversificati con zone boscate immerse
in una matrice pressoché agricola, ricca di corsi d’acqua (fontanili,
Adda, Serio e Oglio). Negli ambiti agricoli è necessario favorire
interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione
tra i coltivi e le zone più naturali, mentre nelle zone di connessione
con i grandi fiumi occorre privilegiare misure che sviluppino gli
elementi ecologici di pregio già presenti valorizzando il loro “effetto
barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
CI 2
CI 3
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi poco
antropizzati e immersi in una matrice agricola
che domina il contesto circostante. Inoltre
anche la rete viaria non costituisce particolari
problemi di frammentazione della continuità
ecologica in quanto gli elementi di criticità
sono davvero pochi. Nonostante nell’intorno
non manchino affatto aree industriali, dalla
carta dell’uso del suolo si evince che all’interno
del corridoio tali attività non siano numerose.
Per quanto riguarda i carichi civile ed
industriali, in linea generale, questi risultano
abbastanza ridotti. Sono infatti perlopiù
inferiori alle 60 t/anno di azoto, anche se
qualche Comune risulta produrre carichi
superiori.
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
30
EP 7
214A
Corridoio 19 – Fiume Mella
Corridoio 19 – Fiume Mella
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: BASSA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 19 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dalla Val Trompia fino alla confluenza
con il Fiume Oglio. Considerando la porzione corridoio ad alta antropizzazione, il territorio si
presenta fortemente urbanizzato. Tra i principali elementi di frammentazione si segnalano il
consumo di suolo derivante dall’espansione dell’urbanizzato, le attività estrattive e le
infrastrutture lineari. Superando l’abitato di Brescia le condizioni ecologiche del corridoio
migliorano e l’ambiente è caratterizzato da aree planiziali e agricole di interesse naturalistico,
intervallate da filari e da siepi ancora in buone condizioni.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco delle Colline di Brescia
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 19 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale).
L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta alla sua
funzione di via di comunicazione tra la bassa Val Trompia e il Fiume
Oglio e all’importanza del Fiume Mella in ottica di rete ecologica in
quanto localizzato in un’area di collegamento tra le aree sorgente di
biodiversità delle Alpi e Prealpi lombarde e la Pianura Padana.
L’unica criticità è rappresentata dall’antropizzazione del corridoio,
soprattutto derivante dall’espansione dell’urbanizzato di Brescia.
Orientamenti e indirizzi prioritari
In questo tratto, le aree agricole hanno scarso valore dal punto di
vista professionale; tali aree possono rappresentare opportunità
molto importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica a seguito di
misure incentrate sulla creazione di fasce naturalizzate.
Per quanto riguarda l’ambito fluviale, si possono applicare linee guida
sul miglioramento ambientale in riferimento al Fiume Mella.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto
settentrionale, risulta poco fertile, in quanto
dall’analisi della capacità d’uso del suolo risulta
caratterizzato da sporadiche aree limitata
estensione e isolate tra loro, non molto
significative per quanto riguarda l’utilizzazione
per coltivazioni agricole di un certo peso. Il
carbonio organico nel terreno presenta
concentrazioni comprese tra l’1 e il 2%,
mentre la capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee è bassa/moderata.
Infine per quanto riguarda la classificazione in
gruppi idrologici, la maggior dei suoli rientra in
classe A (runoff potenziale basso), mentre le
rimanenti aree sono a runoff moderatamente
alto (classe C) e moderatamente basso (classe
B).
Sistema agro-zootecnico
Il tratto ad alta antropizzazione si presenta immerso in una matrice urbanizzata (ad eccezione della parte più
settentrionale che risulta boscata); qui le uniche colture presenti sono prevalentemente frutticole. Scendendo più a
Sud si evidenzia la presenza di campi coltivati a mais intervallati ad alcune particelle a foraggere. Il carico
zootecnico è caratterizzato da valori bassi (inferiori a 80 kg per ha di SAU): ciò è dovuto alla presenza di una fitta
urbanizzazione che preclude attività legate all’allevamento.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
Pressione antropica
Di fatto la porzione settentrionale è dominata
dalla presenza dell’abitato di Brescia, le cui
strade e tangenziali tagliano in più punti il
corridoio. Il territorio è caratterizzato da una
matrice
urbana
significativa,
mentre
proseguendo
più
a
sud
assume
progressivamente caratteristiche sempre più
agricole e i centri urbani si diradano sempre di
più. Inoltre il territorio è caratterizzato da
numerose aree industriali che si interrompono
in modo netto al termine del tratto ad alta
antropizzazione. Dal punto di vista dei carichi
civili ed industriali, il corridoio si caratterizza
per valori alti, soprattutto nel tratto
settentrionale del corridoio: qui infatti la città
di Brescia influisce significativamente sui
carichi, apportando oltre 1750 t/anno di azoto.
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
EP 9
214
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
31
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 19 – Fiume Mella
Tratto meridionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 19 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dalla Val Trompia fino alla confluenza
con il Fiume Oglio. Considerando la porzione corridoio a bassa o moderata antropizzazione, il
territorio diventa più agricolo e il fiume costituisce la principale area sorgente, insieme alla rete
di fontanili presente. Il tratto meridionale del corridoio mantiene le stesse caratteristiche del
tratto precedente, essendo caratterizzato anch’esso da zone agricole intervallate da filari, siepi,
boschetti relitti con un fitto reticolo idrografico minore, costituito da rogge, canali e fossi
contraddistinti da una vegetazione relitta ripariale arborea-arbustiva. L’urbanizzazione appare
moderata, malgrado la presenza di modesti centri urbani.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco Regionale del Monte Netto, Parco dell'Oglio Nord, Parco dell'Oglio Sud
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Mella
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 19 ricade quasi interamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale).
L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta alla sua
funzione di via di comunicazione tra la bassa Val Trompia e il Fiume
Oglio e all’importanza del Fiume Mella in ottica di rete ecologica in
quanto localizzato in un’area di collegamento tra le aree sorgente di
biodiversità delle Alpi e Prealpi lombarde e la Pianura Padana.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il tratto in esame è caratterizzato da contesti agricoli rilevanti,
pertanto è opportuno favorire interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Per quanto riguarda l’ambito fluviale, le linee guida suggerite per i
corsi d’acqua e per le fasce ripariali possono essere applicate in
riferimento al Fiume Mella.
Linee guida
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto a
moderata o bassa antropizzazione, risulta
alquanto fertile. Ciò è verificato da classi LCC
piuttosto elevate (in genere LCC 2 e in alcune
aree LCC 1), mentre la concentrazione di
carbonio organico nel suolo risulta moderata,
compresa tra l’1 e il 2%. La capacità protettiva
nei confronti delle acque sotterranee è
decisamente bassa in tutto il tratto centrale e
meridionale, nonostante isolate aree nel tratto
terminale del Mella con valori elevati. Infine i
suoli dei tratti in questione sono caratterizzati
anche da runoff potenziale moderatamente
alto, quindi ricadenti nel gruppo idrologico C.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto a moderata o bassa antropizzazione si caratterizza per coltivazioni a mais intervallate ad alcune particelle a
foraggere. Tale situazione si mantiene pressoché invariata fino alla fine del corridoio ecologico. Il valore del carico
zootecnico aumenta progressivamente fino a valori di oltre 340 kg per ha di SAU, principalmente dovuto alla
presenza di allevamenti bovini. Solamente alla confluenza con il Fiume Oglio il territorio del corridoio ecologico
viene caratterizzato da carichi con valori leggermente più bassi.
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
I tratti centrale e meridionale si caratterizzano
per paesaggi agricoli di pregio con centri
urbani isolati tra loro. Per tutto il tratto di
corridoio a bassa o moderata antropizzazione
non sono presenti significative aree di
produzione che rappresentano elementi di
criticità evidenti per le componenti biologiche
del Fiume Mella. Dal punto di vista dei carichi
civili e industriali, il corridoio si caratterizza da
carichi ridotti (< 60 t/anno di azoto) e
moderati (generalmente compresi tra 60 e 180
t/anno e tra 180 e 450 t/anno).
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
CI 5
CI 6
216B
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
EP 9
214
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
32
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 20 – Fiume Chiese
Corridoio 20 – Fiume Chiese
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 20 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud prima di sfociare nel Fiume Oglio e
per un terzo del percorso ricade nella classificazione di elemento ad alta antropizzazione. In
questo tratto, considerando la porzione ricadente nell’ambito di pianura, il corridoio nella sua
porzione più settentrionale è caratterizzato da parte delle Prealpi carsiche bresciane includendo
anche l’Altopiano di Cariadeghe, un sito molto significativo dal punto di vista naturalistico
anche grazie alla particolare geomorfologia del territorio, mentre i tratti terminali degli affluenti
del fiume Chiese sono importati come aree di frega per le specie ittiche. Scendendo più a Sud,
il corridoio attraversa un’area urbanizzata, la cui espansione dell’urbanizzato interferisce
negativamente sul corridoio ecologico, andando a frammentare la continuità ecologica del
Fiume Chiese.
Aree protette ed oggetto di tutela
Non è presente nessuna area protetta.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 20, nel tratto in questione, ricade quasi interamente
all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, ad eccezione della parte più
settentrionale.
L’individuazione del corridoio 20 nell’ambito della RER è dovuta alla
corrispondenza con il Fiume Chiese, importante via di spostamento per
la fauna lungo il corso d’acqua stesso dalla porzione occidentale delle
colline Gardesane fino alla confluenza con l’Oglio.
La criticità più significativa è rappresentata dalla pressione antropica
derivante dall’espansione dell’urbanizzato degli abitati a ovest del Lago
di Garda.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Nonostante l’assenza di aree protette in questo tratto, è necessario
attuare specifiche linee guida incentrate sull’applicazione di interventi
e buone pratiche soprattutto per quanto riguarda l’ambito fluviale.
Il restante territorio risulta antropizzato, con aree agricole di scarso
valore.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto
settentrionale, risulta poco fertile, in quanto
caratterizzato
da
aree
non
idonee
all’agricoltura intensiva, sia per i rilievi
presenti che per la ridotta estensione. Infatti
la capacità d’uso del suolo indica classi LCC
molto basse. Scendendo un po’ a sud, i valori
aumentano leggermente. La concentrazione di
carbonio organico appare elevata nel tratto più
settentrionale e, scendendo verso valle, si
assesta su valori moderati (1-2%); il primo
tratto del corridoio ecologico presenta una
buona capacità di protezione (valori moderati
e medio-elevati) nei confronti delle acque
sotterranee,
mentre
in
termini
di
classificazione in gruppi idrologici il suolo
rientra in classe B (runoff
potenziale
moderatamente basso).
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio nel tratto ad alta antropizzazione si caratterizza per la presenza di alcune aree boscate e di particelle
destinate alla coltivazione di foraggere; qua e là si individuano alcuni terreni coltivati a vite. Il carico zootecnico è
caratterizzato per tutta la porzione settentrionale da valori moderati che si aggirano intorno agli 80 kg per ha di
SAU.
Queste aree possono rappresentare opportunità molto importanti
nell’ambito di riqualificazione ecologica, pertanto occorre sviluppare o
creare elementi ecologici di pregio che valorizzino il loro “effetto
barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta contesti
altamente urbanizzati: tra i principali elementi
di frammentazione si segnalano soprattutto il
consumo di suolo derivante dall’espansione
dell’urbanizzato, le attività estrattive e le
infrastrutture
lineari.
Inoltre
sussistono
numerose
aree
industriali
addensate
soprattutto in questo settore, seppur separate
da ampi spazi non antropizzati. Per ciò che
concerne i carichi civili e industriali, il corridoio
ecologico si caratterizza sostanzialmente per
valori moderati (tra 60 e 180 t/anno di azoto).
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
EP 9
214
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
33
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 20 – Fiume Chiese
Tratto meridionale
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 20 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud prima di sfociare nel Fiume Oglio e
per due terzi del percorso risulta a bassa o media antropizzazione. Nel tratto centrale del
corridoio, poco prima di attraversare l’abitato di Montichiari, il territorio è prettamente
planiziale e si arricchisce di zone agricole, intervallate da filari e da siepi in buone condizioni di
conservazione. La parte meridionale del corso d’acqua è caratterizzata dalla continuità di
ambienti agricoli ricchi di filari e siepi. La confluenza con il Fiume Oglio rappresenta un
elemento di grande importanza dal punto di vista naturalistico in quanto costituisce la
principale area sorgente in ottica di rete ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Chiese, Parco del Moro
Zone di Protezione Speciale: Parco Regionale Oglio Sud (IT20B0401)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
Il corridoio ecologico, nel tratto in questione, non attraversa alcun SIC e quindi nessun habitat
di interesse comunitario caratterizzante questa tipologia di area protetta.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 20, nei tratti in questione, ricade interamente all’interno
delle Zone Vulnerabili da Nitrati e l’individuazione nell’ambito della RER
è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Chiese, importante via di
spostamento per la fauna lungo il corso d’acqua stesso dalla porzione
occidentale delle colline Gardesane fino alla confluenza con l’Oglio.
La criticità più significativa è rappresentata dalla pressione antropica
esercitata dai centri urbani limitrofi localizzati poco più a nord del tratto
in questione.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Oltre alla presenza di aree protette (PLIS Parco del Basso Chiese,
Parco del Moro e ZPS Parco Regionale dell’Oglio Sud), il territorio è
caratterizzato da contesti agricoli.
Di conseguenza è necessario favorire non solo misure atte a
diversificare e migliorare gli habitat acquatici e le fasce ripariali
(Fiume Chiese), ma anche applicare interventi e pratiche che
conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più
naturali.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e
meridionale, risulta molto fertile, in quanto
caratterizzato da classi di capacità d’uso del
suolo elevate (LCC 2-3), quindi da terreni
idonei ad una agricoltura anche di tipo
intensivo. La concentrazione di carbonio
organico appare moderata, con valori che
vanno dall’1 al 2%, ad eccezione di alcune
piccole aree isolate con concentrazioni ridotte
(inferiori all’1%), mentre la capacità protettiva
nei confronti delle acque sotterranee è
inizialmente bassa, per poi attestarsi a una
classe moderata alla confluenza con l’Oglio.
Infine in termini di classificazione in gruppi
idrologici il tratto centrale presenta dapprima
runoff bassi (classe A) e poi alti (classe D).
Tutto il tratto meridionale rientra invece nel
gruppo C (runoff moderatamente alto).
Sistema agro-zootecnico
Foraggere e mais sono le coltivazioni predominanti nella parte centrale del corridoio, mentre nel tratto meridionale
il mais caratterizza il territorio agricolo, con particelle a foraggere, cereali e coltivazioni florovivaistiche. Il carico
zootecnico su base comunale mostra valori moderati che si aggirano intorno agli 80 kg per ha di SAU, mentre il
tratto centrale è caratterizzato da un carico zootecnico elevato (oltre 250 kg per ha di SAU), dovuto alla presenza
sul territorio di allevamenti bovini.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
EP 7
214A
EP 9
214
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta contesti meno
antropizzati rispetto alla porzione sovrastante:
scendendo progressivamente verso Sud , le
cause di pressione antropica diminuiscono in
quanto il territorio si caratterizza sempre più
da ambienti agricoli. Inoltre nel tratto centrale
del Fiume Chiese sono presenti alcune aree
industriali separate da ampi spazi non
antropizzati. Il tratto terminale infine è solo
lambito dalle aree di produzione. Per ciò che
concerne i carichi civili e industriali, il corridoio
ecologico si caratterizza sostanzialmente per
valori moderati (tra 60 e 180 t/anno di azoto),
con qualche eccezione, tra cui il Comune di
Montichiari, in cui tali valori sono più elevati.
EP 10
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
34
EP 1
214E
EP 2
214M
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio
Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN
Il corridoio 21 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto terminale del Mella alla
porzione centrale del Fiume Mincio, tagliando trasversalmente il Fiume Chiese. Nel suo tratto
orientale, il territorio è caratterizzato dall’ambiente tipico della pianura planiziale con aree
agricole intervallate da filari, siepi, boschetti relitti nonché da un fitto reticolo idrografico
minore, con rogge, canali e fosse aventi una vegetazione relitta ripariale arborea-arbustiva. Nel
suo tratto centrale, il corridoio mantiene le caratteristiche precedenti e si arricchisce di
elementi naturali quali i fontanili. In corrispondenza dell’incrocio con il Fiume Chiese e con il
Mincio, sono presenti aree sorgenti caratterizzate da un’abbondante ricchezza di zoocenosi e
fitocenosi. Il territorio circostante è caratterizzato da ambienti agricoli, che preservano ancora
una certa ricchezza di prati stabili, e da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che
svolge in termini di connessione ecologica.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 21 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, nonostante l’assenza di
elementi tipicamente fluviali, all’importanza che ha questa striscia di
territorio pianeggiante dal punto di vista di connessione ecologica, in
quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Mella e il Fiume
Mincio grazie alla sua fitta rete idrica minore.
Le criticità più significative riguardano l’elevato carico zootecnico e la
monotonia colturale applicata lungo il corridoio.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Mincio
Orientamenti e indirizzi prioritari
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Caratteristiche pedologiche
In generale il corridoio 21 risulta decisamente
fertile e idoneo a coltivazioni agricole anche
intensive: ciò è confermato anche da quanto
emerge dalla capacità d’uso del suolo, con
classi prevalentemente elevate (LCC 2-3). Per
quel che riguarda il carbonio organico nel
tratto iniziale la concentrazione è abbastanza
alta (2-3%), mentre nelle rimanenti aree
risulta bassa o moderata. La capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
è molto diversificata, comprendendo in tutto il
territorio attraversato aree con valori bassi,
moderati ed elevati, anche se in generale il
corridoio può esser considerato a capacità
moderata.
Molto
varia
è
anche
la
classificazione in gruppi idrologici: in generale,
ad ovest i suoli sono caratterizzati da runoff
moderatamente alto (classe C), mentre
proseguendo ad est il runoff
diventa
moderatamente basso (classe B) fino alla
connessione con il Mincio.
Il corridoio è a forte connotazione cerealicola ed è dominato da
un’agricoltura di tipo professionale. Partendo da questi elementi è
possibile affermare la necessità di conservare le dotazioni ecologiche
presenti e applicare pratiche ed interventi compatibili con
l’agricoltura intensiva, in grado di valorizzare gli ambienti di pianura.
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio ecologico è caratterizzato da una fitta matrice agricola in cui predominano i coltivi a mais; altre
particelle sono a destinazione cerealicola, con foraggere e coltivazioni orticole. Nel tratto mantovano si ritrovano in
ugual misura campi a mais, foraggere e altri cereali. La porzione bresciana del corridoio è caratterizzata da alti
valori di carico zootecnico, superiori a 250 kg per ha di SAU, determinati da allevamenti bovini e, in minor misura,
suini. Tale valore diminuisce progressivamente nel tratto mantovano.
Inoltre è possibile attuare misure sui corsi d’acqua e le fasce ripariali,
in riferimento alle numerose rogge presenti e ad un breve tratto del
Fiume Chiese.
Linee guida
Problematica
Codice
Misura PSR
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
FP 2
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
moderatamente antropizzati e immersi in una
matrice agricola che domina il contesto
circostante. Sebbene l’urbanizzazione appaia
modesta,
le
infrastrutture
lineari
che
attraversano il corridoio rappresentano un
elemento di frammentazione significativo sulla
continuità ecologica. I centri urbani presenti
nell’intorno sono di medio/piccole dimensioni
localizzati a ridosso del corridoio, mentre al
suo interno sono presenti aree industriali e
qualche insediamento produttivo di tipo
agricolo. Dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, il corridoio ecologico si caratterizza
ad ovest da carichi moderati, compresi tra 60
e 180 t/anno di azoto, e ad est da carichi più
ridotti, inferiori a 60 t/anno di azoto.
35
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
EP 9
214
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 4
214
EP 5
214
EP 6
125A
Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane
Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 22 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando la porzione centrale del
Chiese al tratto iniziale del Fiume Mincio. Il corridoio inizialmente si diparte dal Fiume Chiese
seguendo un percorso trasversale rispetto agli altri corridoi fluviali; a partire da metà percorso,
il corridoio segue il corso del canale Fossa Redone e, successivamente, quello della Fossa
Redone Inferiore. Il territorio circostante è caratterizzato da contesti collinari. La parte
occidentale, prettamente planiziale, è contraddistinta da zone agricole intervallate da filarie da
siepi in buone condizioni di conservazione. Procedendo verso Est, il paesaggio rientra nei
cordoni morenici delle colline gardesane ed è caratterizzata da mosaici colturali diversificati
compenetrati con fasce significative di boschi, praterie aride, scarpate, zone umide.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Mincio
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: PLIS Comune di Castiglione delle Stiviere
Siti di Importanza Comunitaria: Complesso Morenico di Castellaro Lagusello (IT20B0012)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150 e 6210*) ricadono
anche all’interno della ZVN.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio ricade quasi completamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati, ad esclusione di due piccole porzioni nel tratto
finale.
L’individuazione del corridoio 22 nell’ambito della RER è dovuta alla
significativa rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via
di collegamento tra Fiume Chiese e Fiume Mincio.
Inoltre la presenza di elementi collinari associati ad habitat tipici dei
prati aridi favorisce la ricchezza specifica (sia di flora che di fauna) in
termini di biodiversità.
Le criticità più significative riguardano l’elevato carico zootecnico nel
tratto occidentale dovuto all’agricoltura intensiva, mentre nel tratto
centrale sono alti i carichi civili ed industriali.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte
connotazione agricola del territorio.
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 22 presenta una fertilità
discontinua; infatti anche dal punto di vista
della capacità d’uso del suolo il territorio
appare davvero diversificato, in quanto
accanto a terreni molto idonei ad attività
agricola, si identificano suoli con valori LCC
leggermente più bassi. Il suolo, in termini di
protezione
nei
confronti
delle
acque
sotterranee, si caratterizza generalmente per
valori pressoché moderati, mentre dal punto di
vista del CO la concentrazione media risulta
compresa tra l’1 e il 3%. Infine dal punto di
vista idrologico, il territorio è caratterizzato
per quasi tutto il suo percorso da un runoff
moderatamente basso (gruppo B).
Sistema agro-zootecnico
Dal punto di vista agricolo il territorio si caratterizza per una predominanza di campi coltivati a mais, sono inoltre
presenti numerose particelle con foraggere, altri cereali, frutticole e vigneti. Il carico zootecnico esercitato sul
territorio in esame progressivamente diminuisce andando da Ovest verso Est: ad Ovest il carico risulta elevato con
valori superiori ai 250 kg per ha di SAU (determinati da allevamenti bovini), procedendo verso Est i valori si
abbassano e nel tratto terminale si riducono ulteriormente fino a 80 kg per ha di SAU.
Gli interventi devono pertanto favorire la conservazione di queste
caratteristiche e limitare l’espansione delle aree antropizzate.
Il corridoio inoltre si differenzia anche per la presenza di una fitta
rete irrigua la connessione con importanti corpi idrici naturali (Chiese
e Mincio), che determina la scelta di ulteriori misure per il
miglioramento dei corsi d’acqua.
Linee guida
Problematica
Codice
Misura PSR
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio, scarsamente antropizzato, è
caratterizzato da elementi propri dell’attività
agricola. Sebbene l’urbanizzazione appaia
modesta,
le
infrastrutture
lineari
(principalmente strade provinciali e statali)
attraversano
ripetutamente
il
corridoio,
rappresentando
un
elemento
di
frammentazione significativo sulla continuità
ecologica. I centri urbani prossimi al corridoio
sono di piccole/medie dimensioni e tra loro
discontinui. Inoltre il corridoio si caratterizza
per la presenza di insediamenti industriali nel
tratto iniziale e finale. Per quanto concerne la
capacità d’uso del suolo, il tratto più
occidentale è caratterizzato da valori tra 60 e
180 t/anno di azoto, mentre la porzione
centrale i carichi sono più ingenti e compresi
tra 180 e 450 t/anno di azoto; infine il tratto
orientale presenta carichi più ridotti, sempre
inferiori a 60 t/anno di azoto.
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FP 2
36
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EI 4
323B
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 4
214
EP 5
214
Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio
Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN
Il corridoio 23 si sviluppa in direzione SE-NO, collegando la porzione iniziale del Fiume Mincio al
tratto finale del corridoio delle Colline Gardesane e nello specifico al SIC Complesso Morenico di
Castellaro Lagusello. Include un breve tratto di Fiume Mincio nei pressi di Volta Mantovana,
Area prioritaria che ne costituisce la principale area sorgente, particolarmente importante per
la fauna ittica e per l’avifauna, sia nidificante che migratoria. Il tratto terminale, ovvero quello
più settentrionale, comprende invece il lembo più meridionale delle Colline gardesane,
anch’esse Area prioritaria. Il restante territorio è caratterizzato da ambienti agricoli, che
preservano prati stabili e una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini
di connessione ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Mincio
Riserve Regionali: Complesso morenico di Castellaro Lagusello
Siti di Importanza Comunitaria: Complesso Morenico di Castellaro Lagusello (IT20B0012)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150 e 6210*) ricadono
anche all’interno della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
In generale il corridoio 23 risulta piuttosto
fertile e idoneo a coltivazioni agricole anche
intensive: ciò è confermato anche da quanto
emerge dalla capacità d’uso del suolo, con
classi abbastanza alte (LCC 2-4) da nord a
sud, che arrivano a valori elevati (LCC 1) nella
porzione
centrale
del
corridoio.
La
concentrazione di carbonio organico nel suolo
risulta moderata per tutto il corridoio in
questione, con valori compresi tra l’1 e il 2%,
mentre la capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee risulta mediamente
bassa/moderata.
Infine
in
termini
di
classificazione in gruppi idrologici, il territorio
risulta
molto
diversificato
con
suoli
caratterizzati da runoff sia alti che bassi,
anche se in prevalenza i suoli rientrano nel
gruppo B (runoff moderatamente basso).
Sistema agro-zootecnico
Le colture sono eterogenee e non si individua una singola tipologia di coltura predominante, anche se le più
evidenti sono quelle a mais e foraggere, a seguire quelle frutticole e qualche vigneto. Il carico zootecnico esercitato
sul territorio in esame risulta generalmente moderato anche se prossimo al limite imposto dalla normativa per le
aree vulnerabili (valori compresi tra 80 e 170 kg per ha di SAU), dovuto soprattutto alla presenza sul territorio di
allevamenti bovini.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 23 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati ed è caratterizzato da intensa attività agricola.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla significativa
rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via di
collegamento tra Fiume Mincio e l’area ad elevata naturalità a ridosso
di Castellaro Lagusello.
L’unica criticità è rappresentata dall’antropizzazione presente nei pressi
di Volta Mantovana.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio si caratterizza per una matrice agricola con colture molto
diversificate e dalla presenza del SIC Complesso Morenico di
Castellaro Lagusello.
Tale connotazione determina la scelta di specifiche linee guida
incentrate sui corsi d’acqua naturali ed artificiali (in riferimento ad un
breve tratto del Mincio e alla rete irrigua) e sugli ambiti agricoli
attraverso l’applicazione di misure volte a difendere l’agricoltura
dall’antropizzazione e a conservare la diversità colturale.
Linee guida
Problematica
Codice
Misura PSR
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FP 2
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
discretamente antropizzati, immersi comunque
in una matrice agricola che domina il contesto
circostante. Gli unici significativi elementi di
frammentazione sono rappresentati dalle
arterie viarie che attraversano il corridoio.
Inoltre nel tratto centrale sono presenti alcune
aree
industriali,
seppur
di
modesta
dimensione. Dal punto di vista dei carichi civili
e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato
da valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60
t/anno di azoto.
37
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 6
125A
Corridoio 24 – Fiume Mincio
Corridoio 24 – Fiume Mincio
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi fluviali ricadenti completamente in ZVN
Il corridoio 24 si sviluppa seguendo il percorso del Fiume Mincio fino alla confluenza con il
Fiume Po così come individuato dalla Regione Lombardia nell’ambito di pianura. La parte
iniziale del corridoio comprende l’area compresa tra l’intorno di Goito e Rivalta sul Mincio; qui il
fiume costituisce la principale area sorgente, particolarmente importante per la fauna ittica e
per l’avifauna, sia nidificante che migratoria. Il tratto centrale ricade sempre in un contesto
pianeggiante in cui non mancano aree di grande pregio naturalistico, quali il tratto mediano del
corso del Mincio ed il Bosco della Fontana: il primo è caratterizzato dalla presenza delle
cosiddette “Valli del Mincio”, che costituiscono una tra le più vaste e meglio preservate zone
umide di Lombardia, il secondo rappresenta invece uno degli ultimi lembi di bosco planiziale in
buono stato di conservazione. Il tratto terminale è caratterizzato come in precedenza da una
forte matrice agricola.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Mincio
Riserve Regionali: Valli del Mincio, Vallazza
Siti di Importanza Comunitaria: Ansa e Valli del Mincio (IT20B0017), Vallazza (IT20B0010),
Chiavica del Moro (IT20B0014)
Zone di Protezione Speciale: Valli del Mincio (IT20B0009), Vallazza (IT20B0010)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 6410) ricadono
anche all’interno della ZVN.
Caratteristiche pedologiche
Il suolo, in corrispondenza del corridoio 24
risulta discretamente fertile a causa della
conformazione del territorio e dalla capacità
d’uso del suolo che risulta moderata sul
corridoio, caratterizzato in modo pressoché
totale dalla classe LCC 3. Inoltre la
concentrazione di carbonio organico risulta
generalmente
moderata
lungo
tutto
il
corridoio, quasi sempre compresa tra l’1 e il
2%, anche se sussistono zone più fertili. La
capacità protettiva nei confronti delle acque
sotterranee è bassa per tutta la parte centrosettentrionale,
moderata
per
il
tratto
meridionale; infine dal punto di vista della
classificazione in gruppi idrologici il corridoio è
caratterizzato da suoli con runoff
alto
(soprattutto
nel
tratto
meridionale)
e
moderatamente alto.
Pressione antropica
Le
zone
circostanti
il
corridoio
sono
caratterizzate da elementi di significativo
impatto sulla continuità ecologica, come la
presenza di numerose arterie viarie che
interrompono in più punti la permeabilità del
corso d’acqua e l’urbanizzazione diffusa
nell’intorno di Mantova. Proprio qui si nota la
presenza di una fitta rete di aree industriali
che di colpo si interrompe al confine
dell’abitato. Da qui fino alla confluenza con il
Po all’interno del corridoio non si rinvengono
ulteriori aree industriali di significativo
impatto. Il restante territorio, grazie alle sue
peculiarità agricole in ottimo stato, lascia
comunque lo spazio ad ambienti di alto valore
naturalistico. Dal punto di vista dei carichi civili
e industriali, il corridoio si caratterizza nel
tratto più settentrionale e in quello più
meridionale da valori inferiori a 60 t/anno di
azoto, mentre nel tratto centrale i valori sono
elevati (compresi tra le 450 e le 1750 t/anno).
Sistema agro-zootecnico
Nelle aree circostanti il corridoio la coltivazione più diffusa risulta essere quella del mais, analogamente all’interno
del corridoio risultano prevalenti i coltivi a mais e foraggere. Da Mantova fino alla confluenza con il Po si riscontra la
presenza di campi a mais, foraggere, legumi e altri cereali in ugual misura. Dal punto di vista del carico zootecnico,
i primi chilometri sono caratterizzati da valori piuttosto elevati a causa della presenza sul territorio di allevamenti
bovini; nel tratto centrale i carichi si riducono (80-170 kg per ha di SAU), mentre negli ultimi chilometri il carico
aumenta fino a 250 kg per ha di SAU.
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 24 ricade totalmente all’interno delle Zone Vulnerabili da
Nitrati. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla
presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il
Fiume Mincio, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume
stesso dal Lago di Garda fino al Po.
Le criticità riguardano l’antropizzazione del territorio soprattutto nel
tratto centrale, derivante dalla presenza dell’abitato di Mantova,
mentre nel tratto settentrionale sussistono problemi causati dalla
mancanza di sistemi di collettamento per i reflui civili.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte
connotazione agricola del territorio. Gli interventi devono pertanto
favorire la conservazione di queste caratteristiche e limitare
l’espansione delle aree antropizzate o comunque tenerle
costantemente sotto controllo, non solo all’interno del corridoio
ecologico, ma anche nelle aree limitrofe esterne.
Inoltre le linee guida suggerite per gli ambiti fluviali possono essere
applicate in riferimento alla rete idrica attraversata, nello specifico al
Fiume Mincio.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
38
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio
Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN
Il corridoio 25 della RER si sviluppa inizialmente in direzione Ovest-Est, per poi deviare verso
Nord in modo netto nel suo tratto terminale, collegando la porzione finale del Fiume Oglio con il
tratto centrale del Fiume Mincio. Il territorio che attraversa ricade all’interno della Provincia di
Mantova ed è caratterizzato dalla presenza di aree pianeggianti di grande pregio naturalistico.
Una delle aree più significative è rappresentata dal tratto terminale del corso del fiume Oglio. Il
paesaggio circostante è caratterizzato dagli ambienti tipici della pianura mantovana, con una
dominante matrice agricola e una fitta rete di canali irrigui, fondamentale per il ruolo che
svolge in termini di connessione ecologica in un contesto altrimenti fortemente banalizzato.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dell’Oglio Sud, Parco del Mincio
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 25 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati ed è caratterizzato da intensa attività agricola.
Nonostante l’assenza di Aree Natura 2000, l’individuazione del corridoio
25 nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini
di connessione ecologica, in quanto via di collegamento non solo tra
Fiume Oglio e Fiume Mincio ma anche tra due aree protette, la ZPS
Parco Regionale Oglio Sud ad Ovest e la ZPS Valli del Mincio ad Est.
Gli unici elementi di criticità sono rappresentati dalle arterie viarie locali
presenti sul territorio.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio risulta a forte connotazione agricola ed è caratterizzato da
una fitta rete irrigua costituita da canali.
Occorre pertanto agire sia sull’ecomosaico agricolo conservando gli
elementi di diversificazione ambientale già presenti e creando nuovi
ambienti di rifugio per la fauna, sia sulla rete idrica con interventi di
manutenzione/miglioramento di alveo e sponde.
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 25 risulta decisamente fertile e
adatto alla produzione agricola intensiva.
Infatti, oltre ad una capacità del suolo elevata
(classi 1-2-3), durante tutto il suo percorso il
corridoio
Mincio-Oglio
attraversa
terreni
omogenei, con concentrazioni di CO comprese
tra l’1 e il 2%; dal punto di vista della
protezione
nei
confronti
delle
acque
sotterranee, il suolo è caratterizzato da una
capacità piuttosto elevata, mentre in termini
classificazione in classi idrologiche, il corridoio
si
diversifica
notevolmente:
il
tratto
occidentale rientra inizialmente in classe C
(runoff potenziale moderatamente alto) per
poi passare in modo alternato in classe D
(runoff
alto) e in classe B (runoff
moderatamente basso).
Sistema agro-zootecnico
All’interno del corridoio si nota una discreta varietà di colture anche se quella principale risulta il mais. In misura
minore si ritrovano piante industriali e legumi secchi, coltivazioni orticole, foraggere e altri cereali. Non si
individuano boschi e colture arboree. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta costante per tutto
il percorso del corridoio, con valori compresi tra 80 e 170 kg per ha di SAU.
Linee guida
Problematica
Codice
Misura PSR
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FP 2
Pressione antropica
Anche a causa della limitata estensione, il
territorio
in
esame
presenta
paesaggi
scarsamente antropizzati in quanto immersi in
una matrice agricola che domina il contesto
circostante. L’urbanizzazione risulta modesta e
gli unici elementi di frammentazione sono
rappresentati
dalle
strade
locali
che
attraversano il corridoio trasversalmente.
Inoltre il corridoio non ospita al suo interno
alcuna area industriale, mentre le uniche aree
produttive sono rappresentate da insediamenti
agricoli. Dal punto di vista dei carichi civili e
industriali, il corridoio si caratterizza per tutto
il suo percorso da valori tutto sommato
modesti, sempre compresi tra 60 e 180 t/anno
di azoto.
39
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova
Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova
Tratto settentrionale
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN
Il corridoio 26 della RER si sviluppa in direzione Est-Ovest, collegando la porzione centrale del
Mincio con la pianura veneta, in Provincia di Verona. Per tutto il suo percorso (dai pressi di
Goito a Castiglione Mantovano) risulta a bassa o moderata antropizzazione. Il territorio è
caratterizzato dal paesaggio tipico della pianura mantovana che presenta aree di grande pregio
naturalistico (particolarmente importanti per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria, per
l’ittiofauna e per l’erpetofauna), inserite in un contesto dominato dalla matrice agricola e
compenetrato da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di
connessione ecologica. La porzione Ovest del corridoio è compresa entro i confini del Parco del
Mincio.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco del Mincio
Criticità ed elementi di pregio
Tutto il corridoio è caratterizzato da un’intensa attività agricola e ricade
completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati.
Nonostante l’assenza di SIC e ZPS, l’individuazione del corridoio 26
nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini di
connessione ecologica, in quanto via di collegamento da e verso
elementi primari importanti e già tutelati dall’istituzione di parchi e
Aree Natura 2000, ossia il Parco del Mincio, il SIC/ZPS Bosco Fontana e
il SIC Ansa e Valli del Mincio.
Gli unici elementi di criticità sono rappresentati dalle arterie viarie locali
presenti sul territorio.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il territorio risulta a forte connotazione agricola ed è caratterizzato
da una fitta rete irrigua, di cui l’elemento più importante è il Canale
Scaricatore del Mincio.
Occorre pertanto agire sia sull’ecomosaico agricolo conservando gli
elementi di diversificazione ambientale già presenti e creando nuovi
ambienti di rifugio per la fauna, sia sui corpi idrici con misure volte a
naturalizzare i contesti ripariali.
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 26 risulta ad elevata fertilità e
adatto a coltivazioni agricole intensive. Infatti,
oltre ad una capacità del suolo di classe
elevata, durante tutto il suo percorso il
corridoio Nord Mantova è caratterizzato da
buone concentrazioni di carbonio organico,
rendendo il terreno potenzialmente molto
produttivo nonostante una certa variabilità in
termini di capacità protettiva nei confronti
delle acque sotterranee (alternando zone a
capacità elevate e zone a capacità bassa) e in
termini di classificazione in gruppi idrologici, in
cui il corridoio viene di fatto suddiviso in due
parti: la parte occidentale a basso runoff
potenziale (classe A) e la parte orientale con
runoff moderatamente alto.
Sistema agro-zootecnico
Dal punto di vista agricolo il corridoio si diversifica essenzialmente in due tratti: nel primo, quello occidentale,
prevalgono colture a foraggere; nel secondo, quello orientale, predominano le coltivazioni a mais. Sono altresì
presenti particelle a riso, legumi e cereali. Il carico zootecnico su base comunale risulta piuttosto alto dovuto ad
allevamenti bovini e suini: il primo tratto presenta valori compresi tra 170 e 250 kg per ha di SAU, mentre il tratto
centrale e terminale sono caratterizzati da valori che superano i 250 kg per ha di SAU.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Pressione antropica
Il corridoio si sviluppa in corrispondenza di un
territorio scarsamente antropizzato, in cui
predomina una matrice di tipo agricolo.
L’urbanizzazione risulta modesta e i centri
abitati sono localizzati al di fuori del corridoio.
Gli unici elementi di frammentazione sono
rappresentati dalle infrastrutture lineari che
attraversano il corridoio trasversalmente.
Inoltre si può notare come il corridoio non
ospiti al suo interno alcuna area industriale ad
eccezione della porzione più occidentale.
Dal punto di vista dei carichi civili e industriali,
il corridoio si caratterizza per valori contenuti,
inferiori a 60 t/anno di azoto, anche se nel
tratto
centrale
sono
rilevabili
carichi
leggermente superiori.
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CP 6
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 2
40
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 3
214A
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 27 – Fiume Secchia
Corridoio 27 – Fiume Secchia
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 27 si sviluppa in direzione Sud-Nord collegando la pianura emiliana con quella
padana e quindi con la golena del Fiume Po. Il tratto iniziale del corridoio ricade nella parte
centrale dell’Oltrepò Mantovano e non presenta elementi di spicco dal punto di vista
naturalistico. Proseguendo lungo il corso d’acqua si arriva rapidamente alla zona interessata
dalla confluenza dei fiumi Mincio, Po e Secchia, la quale rappresenta, grazie alla presenza di
aree umide, il tratto più significativo per l’avifauna acquatica nidificante, svernante emigratoria,
per l’erpetofauna e per l’entomofauna, nonché per la flora palustre. Le aree in questo contesto
sono a prevalente destinazione agricola e presentano una fitta rete irrigua, importante per il
ruolo di connessione ecologica che svolge in un contesto altrimenti banalizzato.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco Golene Foce Secchia
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 27 ricade quasi completamente all’interno delle Zone
Vulnerabili da Nitrati.
L’individuazione del corridoio 27 nell’ambito della RER è dovuta alla
corrispondenza con il Fiume Secchia, importante via di spostamento
per la fauna fino alla confluenza con il Po.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio presenta una forte connotazione agricola con un'ampia
diversificazione delle colture e un ambiente diversificato di alto valore
naturalistico-ecologico (presenza del PLIS Golena foce del Fiume
Secchia).
Gli interventi devono pertanto favorire la conservazione di queste
caratteristiche e al contempo limitare l’espansione delle aree
antropizzate (ad oggi molto limitate) non solo all’interno del corridoio
ecologico, ma anche nelle aree limitrofe esterne.
Inoltre è opportuno promuovere misure per il miglioramento dei corpi
idrici e delle loro fasce ripariali, in riferimento al Fiume Secchia.
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 27 risulta ad elevata fertilità, ad
eccezione dei suoli occupati dall’alveo del
Secchia. Infatti oltre ad una capacità del suolo
di classe elevata (classe 1-2 di LCC), presenta
un livello di carbonio organico moderato fino al
tratto centrale del corridoio ecologico, mentre
nel tratto a nord le aree a concentrazione di
CO nel suolo ridotta e quelle a concentrazione
moderata si equivalgono, rendendo il terreno
mediamente produttivo. Il suolo è inoltre
caratterizzato da una ricca variabilità in
termini di protezione nei confronti delle acque
sotterranee, con valori bassi e moderati nel
tratto iniziale, mentre nel tratto centrale
diventano più elevati.
Tutto il tratto
meridionale e centrale è caratterizzato da un
runoff moderatamente basso, anche se non
mancano
limitate
aree
a
runoff
moderatamente
alto e alto; il tratto
settentrionale, è invece caratterizzato in buona
parte da runoff potenziale basso.
Pressione antropica
Il territorio in esame non presenta paesaggi
antropizzati in quanto è inserito in un contesto
quasi totalmente agricolo. La matrice urbana è
infatti molto limitata a pochi e piccoli centri
urbani, mentre le infrastrutture lineari sono
presenti, ma non sono tali da compromettere
la continuità ecologica del corridoio. A
conferma di ciò, dalla carta dell’uso del suolo
si può notare che il corridoio non ospita alcuna
area industriale al suo interno. Le uniche aree
di pressione sono rappresentate da piccoli ma
numerosi insediamenti produttivi agricoli,
disposti in modo diffuso lungo tutta la fascia
adiacente il Fiume Secchia. Dal punto di vista
dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è
caratterizzato da valori ridotti, sempre inferiori
a 60 t/anno di azoto.
Sistema agro-zootecnico
Il territorio è permeato da una fitta matrice agricola in cui si inseriscono campi coltivati a foraggere, mais, legumi e
altri cereali, coltivazioni orticole, frutticole e, nel tratto terminale, qualche area boscata. Il carico zootecnico su base
comunale è abbastanza alto fino a metà percorso con valori compresi tra 170 e 250 kg per ha di SAU, mentre da
metà corridoio fino alla confluenza con il Po, il carico assume valori leggermente inferiori, compresi tra 80 e 170 kg
di SAU.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 5
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
41
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 6
125A
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano
Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano
Tratto moderatamente urbanizzato
Priorità di intervento: ALTA
Caratteristiche pedologiche
Il corridoio 28 risulta essere a fertilità
moderata,
adatto
solo
parzialmente
a
coltivazioni agricole di tipo intensivo. È infatti
caratterizzato solo nel suo tratto occidentale e
orientale da capacità del suolo tali da
permettere lo sviluppo agricolo; inoltre anche
la concentrazione di carbonio organico risulta
moderata considerando il corridoio nella sua
interezza. I suoli sono anche diversificati dal
punto di vista della capacità di protezione nei
confronti delle acque sotterranee, con classe
bassa/moderata
nel
tratto
orientale
e
moderata/elevata nel tratto occidentale,
mentre per quanto concerne la classificazione
in gruppi idrologici il tratto occidentale risulta
a classe B, runoff moderatamente basso, e il
tratto orientale è in classe D, runoff alto.
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto iniziale del Fiume Ticino con
l’Adda, intersecando trasversalmente altri corsi d’acqua. Il tratto occidentale ricade in un’area
caratterizzata dall’influenza del Parco regionale della Valle del Ticino, con ambienti di greto,
fasce boscate, aree agricole di notevole valore naturalistico. Proseguendo verso Est
l’urbanizzazione aumenta, anche se il corridoio tocca svariate aree protette e ambienti naturali.
Il tratto centrale risulta ad elevata urbanizzazione, pertanto la caratterizzazione è rimandata
alla scheda successiva. Una volta superato il Lambro si entra nel tratto orientale, dove la
pianura milanese incontra i primi rilievi brianzoli: si individuano alcune zone ad elevata
naturalità in cui sono presenti aree agricole e parzialmente boscate, nonché numerosi fontanili,
anche se il principale elemento di naturalità è rappresentato dalla connessione con il Fiume
Adda.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano, Parco
dell'Adda Nord.
Riserve Regionali: Bosco W.W.F. Vanzago
Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco delle Rogge, Parco del Roccolo, Parco dei Colli
Briantei, Parco del Rio Vallone
Siti di Importanza Comunitaria: Bosco di Vanzago (IT2050006)
Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Bosco di Vanzago (IT2050006)
Habitat di interesse comunitario e ZVN
In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario
caratterizzanti i SIC, solamente alcuni habitat sensibili agli apporti di nutrienti ricadono anche
all’interno della ZVN: il 3150, il 3260 e il 9190.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto iniziale si contraddistingue per una generale assenza di campi agricoli, in quanto il territorio parte del Parco
del Ticino presenta significative aree boscate. Procedendo verso est, si incontrano zone agricole coltivate
essenzialmente a mais, foraggere e altri cereali. Oltre il Lambro, le coltivazioni più rappresentative sono costituite
sempre da mais, foraggere e altri cereali. Tutto l’intero corridoio è essenzialmente caratterizzato da bassi valori di
carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, ad eccezione del primo tratto (>340 kg per ha di SAU).
Criticità ed elementi di pregio
Con riferimento al tratto occidentale e orientale, l’individuazione del
corridoio 28 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di
numerose aree protette (tra le quali il SIC Bosco di Vanzago e svariati
PLIS), anche all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto
di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di
collegamento tra il Fiume Ticino e l’Adda, passando per significativi
corsi d’acqua.
La criticità più significativa è legata all’antropizzazione del territorio e a
ingenti carichi civili e industriali, dovuti alla presenza di nuclei abitati di
significative dimensioni.
Orientamenti e indirizzi prioritari
In generale il tratto presenta un’antropizzazione diffusa ed è
caratterizzato da limitate aree agricole, che comunque possono
rappresentare opportunità importanti nell’ambito di riqualificazione
ecologica, rinforzando la struttura ecologica delle stesse.
Nelle aree boscate presenti occorre invece privilegiare interventi e
pratiche che sviluppino o creino nuovi elementi ecologici valorizzando
il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Valorizzazione degli ambienti acquatici
CI 6
216B
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
EI 1
214F 216A
EI 2
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
densamente antropizzati e immersi in una fitta
matrice urbana che lascia comunque qualche
spazio ad ambienti naturalizzati. Inoltre, la
rete di infrastrutture lineari è molto sviluppata
e ciò crea problemi di frammentazione per la
continuità ecologica. Dalla carta dell’uso del
suolo si può notare che nel tratto iniziale e
terminale si individuano molte aree industriali
(anche se meno concentrate del tratto
centrale), alcune di notevoli dimensioni.
Dal punto di vista dei carichi civili ed
industriali, il corridoio presenta carichi ridotti
nel tratto orientale e occidentale.
42
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
EP 8
214G 216
221 223 226
Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano
Tratto intensamente urbanizzato
Priorità di intervento: ALTA
Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto iniziale del Fiume Ticino con
l’Adda e lungo il suo tragitto interseca trasversalmente altri corsi d’acqua. La caratterizzazione
della scheda riguarda il tratto centrale, quello più densamente urbanizzato. Oltre ad essere
attraversato da corsi d’acqua naturali quali, il Fiume Olona, il Torrente Lura, il Seveso e il
Fiume Lambro, questo tratto è anche caratterizzato da corsi d’acqua artificiali tra cui il Canale
secondario Villoresi. Nel tratto centrale i pochi ambienti naturali presenti sono costituiti perlopiù
da lembi di campi agricoli ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari, in quanto tutta l’area è
permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che ne
frammentano la continuità ecologica.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco delle Groane, Parco Nord Milano, Parco della
Valle del Lambro
Parchi Naturali: Parco Naturale delle Groane, Parco Naturale della Valle del Lambro
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Olona, Parco del GrugnotortoVilloresi, Parco della Brianza Centrale nel Comune di Seregno.
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Criticità ed elementi di pregio
Con riferimento al tratto centrale, l’individuazione del corridoio 28
nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree
protette (tra cui il Parco delle Groane), anche all’importanza che ha
questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica,
in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Ticino e
l’Adda, passando per altri importanti corsi d’acqua (Canale secondario
Villoresi, Torrente Lura, Seveso e Lambro).
La criticità più significativa è legata all’antropizzazione del territorio
dovuta alla presenza di un grosso centro urbano come Milano che,
assieme a carichi civili e industriali ingenti, compromettono la
funzionalità ecologica del corridoio.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il tratto presenta un’alta antropizzazione ed è caratterizzato da
limitate aree agricole, che comunque possono rappresentare
opportunità importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica,
rinforzando la struttura ecologica delle stesse.
Nelle aree boscate presenti occorre invece privilegiare interventi e
pratiche che sviluppino o creino nuovi elementi ecologici valorizzando
il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate.
Caratteristiche pedologiche
In riferimento al solo tratto centrale, il
corridoio 28 risulta essere a fertilità scarsa,
con suoli poco adatti a coltivazioni, in quanto
occupato da significative aree urbanizzate.
Inoltre anche la concentrazione di carbonio
organico risulta moderata considerando il
corridoio nella sua interezza. I suoli sono
anche diversificati per quanto riguarda la
capacità di protezione nei confronti delle acque
sotterranee, con classe bassa/moderata,
mentre dal punto di vista della classificazione
in gruppi idrologici il tratto centrale risulta a
classe B, runoff moderatamente basso.
Sistema agro-zootecnico
Il tratto centrale è caratterizzato da poche aree agricole coltivate essenzialmente a mais, foraggere e altri cereali. Il
resto del territorio è dominato da una fitta matrice urbanizzata. Tutto l’intero corridoio è essenzialmente
caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, ad eccezione delle zone di
connessione con il corridoio Ovest Milano e con il corridoio del Fiume Lambro con carichi leggermente più elevati.
Linee guida
Problematica
Codice
Riqualificazione dei canali artificiali
CP 1
Misura PSR
CP 2
CP 3
CP 4
CP 5
CP 7
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta paesaggi
densamente antropizzati e immersi in una fitta
matrice urbana che lascia comunque qualche
spazio ad ambienti naturalizzati. Inoltre, la
rete di infrastrutture lineari è molto sviluppata
e ciò crea problemi di frammentazione per la
continuità ecologica. Dalla carta dell’uso del
suolo si può notare che il corridoio ospita al
suo interno un numero ingente di aree
industriali, anche di notevoli dimensioni.
Queste ultime sono localizzate soprattutto nel
tratto corrispondente alla zona Nord di Milano.
Dal punto di vista dei carichi civili ed
industriali, il corridoio presenta carichi elevati
(tra 180 e 450 t/anno di azoto).
Pratiche da adottare negli ambiti agricoli
a favore della rete ecologica
43
EI 1
214F 216A
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
EP 3
214A
EP 4
214
EP 5
214
Corridoio 29 – Fiume Brembo
Corridoio 29 – Fiume Brembo
Priorità di intervento: MEDIA
Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN
Il corridoio 29 si sviluppa in direzione Nord-Sud, collegando la Val Brembana con il Fiume Adda
e, considerando la porzione di fiume ricadente all’interno dell’ambito di pianura, l’intero
territorio risulta ad alta antropizzazione. Le aree della parte più settentrionale sono ricoperte
prevalentemente da boschi sia di latifoglie che di conifere, mentre le aree a prateria sono
presenti a bassa quota con elementi di rilevante interesse naturalistico. Invece i fondovalle
sono affetti da urbanizzazione diffusa, con evidente tendenza al cosiddetto “sprawl”.
Scendendo più a Sud il paesaggio diventa più collinare ed è caratterizzato da boschi di
latifoglie, pareti rocciose, sorgenti, torrenti e corsi d’acqua temporanei, prati e mosaici agricoli.
Il tratto più meridionale del corridoio risulta caratterizzato da uno stato di conservazione non
ottimale, nonostante la presenza di ambienti naturali pregevoli e diversificati.
Aree protette ed oggetto di tutela
Parchi regionali: Parco dei Colli di Bergamo, Parco dell'Adda Nord
Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord
Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del basso corso del Fiume Brembo, P.L.I.S.
della Gera d'Adda
Habitat di interesse comunitario e ZVN
-
Caratteristiche pedologiche
Il suolo risulta poco fertile, in quanto
caratterizzato in buona parte da ambiti
urbanizzati. Infatti in base alla capacità d’uso
del suolo, risultano predominanti i suoli in
classe non molto elevata (LCC 3). La
concentrazione del carbonio organico risulta
moderata
(1-2%),
mentre
la
capacità
protettiva nei confronti delle acque sotterranee
è bassa nel tratto centrale e moderata nel
tratto meridionale. Infine in termini di
classificazione in gruppi idrologici il tratto
centrale
è
caratterizzato
da
terreni
appartenenti
alla
classe
B
(runoff
moderatamente basso), mentre il tratto più
meridionale i terreni a classe B lasciano
progressivamente il posto a quelli in classe A
(runoff basso).
Pressione antropica
Il territorio in esame presenta inizialmente un
contesto relativamente poco urbanizzato e
caratterizzato
ancora
da
elementi
di
significativa importanza naturalistica. Man
mano che si scende lungo la valle del Fiume
Brembo aumenta l’antropizzazione: è evidente
la matrice urbana e le numerose infrastrutture
lineari
che
“tagliano”
il
corridoio,
determinando
una
consistente
frammentazione
degli
ecosistemi
locali.
Nonostante
ciò,
non
sussistono
zone
pesantemente
caratterizzate
da
aree
industriali. Queste ultime sono distribuite in
modo omogeneo lungo tutta la fascia del
Fiume Brembo. Dal punto di vista dei carichi
civili e industriali, il corridoio nel suo tratto
settentrionale presenta valori bassi (inferiori a
60 t/anno di azoto), mentre il tratto centrale e
meridionale evidenziano invece una variabilità
più alta con valori talvolta superiori alle 450
t/anno di azoto.
Sistema agro-zootecnico
Il corridoio si caratterizza nel tratto settentrionale per la presenza di zone boscate e la pressoché totale assenza di
aree coltivate. Il tratto centrale lascia posto ad alcuni terreni coltivati a foraggere e cereali, mentre il tratto
meridionale si caratterizza per il maggior numero di particelle agricole destinate alla coltivazione di mais e
foraggere. Il carico zootecnico risulta relativamente basso/moderato su quasi tutto il percorso (tra 0 e 170 kg per
ha di SAU).
Criticità ed elementi di pregio
Il corridoio 29 ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili
da Nitrati.
L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta principalmente alla
corrispondenza con il Fiume Brembo, elemento importante per il ruolo
di connessione ecologica e per numerose specie ittiche, ornitiche e
floristiche, anche endemiche.
La criticità più significativa è l’elevata antropizzazione dei territori
circostanti.
Orientamenti e indirizzi prioritari
Il corridoio è caratterizzato da esigue aree agricole, non utilizzabili da
un’agricoltura professionale.
Di conseguenza è opportuno concentrare gli sforzi soprattutto sulle
aree verdi presenti al fine di conservarle e potenziarle dal punto di
vista ecologico, creando una sorta di filtro naturale tra l’urbanizzato
e il Fiume Brembo, potenziale oggetto di riqualifica dal punto di vista
ambientale ed ecologico.
Linee guida
Problematica
Codice
Miglioramento degli habitat a favore
dell’ittiofauna
CI 1
Misura PSR
CI 2
CI 3
CI 4
Valorizzazione degli ambienti acquatici
Creazione o potenziamento di elementi
di diversificazione ecologica, di filtro e
connessione
CI 5
CI 6
216B
EI 1
214F 216A
EI 2
44
EI 3
214G 216
221 223 226
FI 1
214F 216A
FP 1
214F
Miglioramento degli habitat a favore
della fauna selvatica nei contesti agricoli
EP 7
214A
Pratiche da adottare negli ambiti
agricoli a favore della rete ecologica
EP 8
214G 216
221 223 226