40 schede monografiche
Transcript
40 schede monografiche
Sommario Introduzione....................................................................................................................................... 3 Corridoio 01 – Fiume Ticino................................................................................................................... 5 Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale .................................................................................. 7 Corridoio 03 – Torrente Agogna ............................................................................................................. 8 Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale ...................................................................................... 9 Corridoio 05 – Torrente Staffora .......................................................................................................... 10 Corridoio 06 – Torrente Scuropasso ...................................................................................................... 11 Corridoio 07 – Fiume Po ..................................................................................................................... 12 Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano ................................................................................................... 16 Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano ...................................................................................................... 17 Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro ............................................................................................... 18 Corridoio 11 – Fiume Lambro .............................................................................................................. 19 Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano ............................................................................................... 21 Corridoio 13 – Fiume Adda .................................................................................................................. 22 Corridoio 14 – Fiume Serio.................................................................................................................. 24 Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio ........................................................................ 26 Corridoio 16 – Fiume Oglio.................................................................................................................. 27 Corridoio 17 – Canale Acque Alte ......................................................................................................... 29 Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella) ........................................................... 30 Corridoio 19 – Fiume Mella.................................................................................................................. 31 Corridoio 20 – Fiume Chiese................................................................................................................ 33 Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio.................................................................................................. 35 Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane ..................................................................................... 36 Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio.............................................................................. 37 Corridoio 24 – Fiume Mincio ................................................................................................................ 38 Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio .................................................................................................... 39 Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova .................................................................................................. 40 Corridoio 27 – Fiume Secchia .............................................................................................................. 41 Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano .............................................................................................. 42 Corridoio 29 – Fiume Brembo .............................................................................................................. 44 2 Introduzione Nel presente elaborato si riportano le schede monografiche dei corridoi primari della RER della pianura lombarda, in cui si presentano, anche attraverso della cartografia tematica, dati inerenti gli aspetti agro-ambientali del territorio interessato. I corridoio ecologici sono contraddistinti da un codice e da una denominazione definiti dalla Regione Lombardia; ognuno di essi è stato assegnato a un macrogruppo determinato secondo un criterio tipologico (terrestre o fluviale) e all’attraversamento dei territori inclusi nelle zone vulnerabili ai nitrati (parzialmente o completamente ricadente all’interno delle ZVN). A ciascuno è, inoltre, attribuito un giudizio che esprime la priorità di intervento in ambito agricolo con lo scopo di favorire l'implementazione della connessione ecologica tra gli elementi primari della RER (si rimanda al capitolo 5 della relazione). Oltre a questa organizzazione in macrogruppi, alcuni corridoi ecologici presentano, lungo il loro percorso, caratteristiche assai differenti (in relazione a urbanizzazione, colture agricole, boscosità …) che evidenziano la necessità di operare un’ulteriore suddivisione in base a criteri discriminanti. Pertanto alcuni corridoi sono stati suddivisi in tratti caratterizzati da bassa o alta antropizzazione, da urbanizzazione più o meno contenuta, da ambiti prevalentemente agricoli o boscati. La scheda monografica, in questi casi, è dedicata esclusivamente al tratto selezionato e non all’intero corridoio ecologico. Macrogruppo Corridoi fluviali ricadenti completamente in ZVN Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Corridoio ecologico regionale 24 – Fiume Mincio 01 – Fiume Ticino - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 03 – Torrente Agogna 05 – Torrente Staffora 06 – Torrente Scuropasso 07 – Fiume Po - Tratto occidentale - Tratto centrale - Tratto orientale - Tratto terrestre 11 – Fiume Lambro - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 13 – Fiume Adda - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 14 – Fiume Serio - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 16 – Fiume Oglio - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 19 – Fiume Mella - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 20 – Fiume Chiese - Tratto settentrionale - Tratto meridionale 27 – Fiume Secchia 29 – Fiume Brembo 21 – Corridoio Mella - Mincio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello - Mincio 25 – Corridoio Mincio - Oglio 26 – Corridoio Nord Mantova 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale 04 – Corridoio della Lomellina Centrale 08 – Corridoio Ovest Milano 09 – Corridoio Sud Milano 10 – Corridoio Ticino - Lambro 12 – Corridoio Medio Lodigiano 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano d’Oglio 17 – Canale Acque Alte 18 – Corridoio della pianura centrale (da Lambro a Mella) 22 – Corridoio delle Colline Gardesane 28 – Dorsale Verde Nord Milano Tratto moderatamente urbanizzato Tratto intensamente urbanizzato Priorità di intervento Alta Media Media Alta Media Alto Media Alta Alta Alta Caratteristiche pedologiche: viene fornita una descrizione sintetica delle principali caratteristiche dei suoli lungo il corridoio (LCC, concentrazione di carbonio organico presente nei primi 40 cm di terreno, classificazione in gruppi idrologici, capacità protettiva delle acque sotterranee). Sistema agro-zootecnico: viene riportata sia una breve caratterizzazione delle colture presenti all’interno di ognuno dei corridoio ecologici, sia una valutazione del carico zootecnico su base comunale. Aree protette: in questa sezione vengono riportate le varie tipologie di aree protette o tutelate (Parchi regionali, PLIS, ZPS, SIC, ecc.) interessate dalla presenza del corridoio ecologico. Habitat di interesse comunitario e ZVN: per le aree Natura 2000 sono individuati gli habitat di interesse comunitario; alcuni di essi sono più sensibili di altri in termini di apporto di nutrienti (si veda la tabella 4-1 della relazione): in questo paragrafo si riportano quegli habitat che ricadono all’interno del corridoio ecologico la cui conservazione è correlata all’apporto di nutrienti. Pressione antropica: in questa sezione si riporta una sintesi delle varie tipologie di elementi o aspetti che possono rappresentare direttamente o indirettamente una pressione antropica sul territorio del corridoio ecologico, tra cui la presenza di insediamenti produttivi, l’urbanizzazione, la presenza di reti viarie significative e l’entità di carichi civili e industriali. Criticità ed elementi di pregio: si illustra una sintesi dei principali elementi di criticità e pregio riscontrabili in corrispondenza del territorio interessato dal corridoio ecologico. Orientamenti e indirizzi prioritari: si illustrano le linee di indirizzo ed orientative secondo le quali si ritiene sia opportuno elaborare scelte strategiche volte alla preservazione e valorizzazione di elementi e fattori propri del contesto agricolo rilevanti dal punto di vista ecosistemico ovvero alla minimizzazione di interferenze corresponsabili della frammentazione o della non funzionalità della rete ecologica. Linee guida suggerite: ogni corridoio è caratterizzato da ambienti tipici della pianura e da elementi di contorno che necessitano in modo diverso di interventi di miglioramento o di buone pratiche per la loro gestione. Sebbene sia auspicabile l’applicazione di tutte le misure atte a migliorare la funzionalità della RER indicate nella relazione al capitolo 6, in questa sezione sono elencate le linee guida che meglio si adattano al contesto caratterizzante il corridoio ecologico. Di seguito sono riportate le linee guida di intervento e gestione; nelle schede monografiche è indicato solamente il codice e la problematica su cui agirà la misura proposta. Alta Media Codice Linee guida suggerite Corsi d’acqua naturali o artificiali CI 1 Realizzazione di buche artificiali CI 2 Posa di massi sul fondo e realizzazione di pennelli CI 3 Posa di semitronchi in alveo CI 4 Ricoveri sottosponda CI 5 Creazione di bacini laterali connessi alla rete dei canali CI 6 Valorizzazione dei fontanili CP 1 Gestione ittiocompatibile delle asciutte CP 2 Tirante idraulico minimo CP 3 Modalità di intervento in alveo durante l’asciutta parziale CP 4 Interventi di pulizia, dragaggio e ricalibratura del fondo CP 5 Attività di manutenzione ecosostenibili CP 6 Gestione naturalistica della rete idrica minore CP 7 Gestione della vegetazione in alveo Fasce ripariali FI 1 Creazione e mantenimento di fasce tampone a vegetazione erbacea o arboreo-arbustiva FP 1 Conservazione degli ambienti perifluviali FP 2 Gestione della vegetazione negli ambiti ripariali Ecomosaici agricoli EI 1 Creazione e mantenimento di strutture vegetali lineari EI 2 Ecosistemi filtro EI 3 Creazione o mantenimento dei prati EI 4 Conservazione e miglioramento degli edifici rurali e degli spazi limitrofi EP 1 Agricoltura biologica EP 2 Agricoltura conservativa EP 3 Avvicendamento/rotazione delle colture EP 4 Modalità di applicazione di fertilizzanti e concimi chimici EP 5 Riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci e lotta integrata EP 6 Metodologie di irrigazione EP 7 Mantenimento della copertura vegetale EP 8 Gestione delle superfici a incolto e della vegetazione nei terreni messi a riposo (set-aside) EP 9 Gestione delle stoppie EP 10 Gestione degli sfalci e delle mietiture EP 11 Gestione di colture arboree Alta Alta Media Alta Bassa Alta Bassa Media Media Alta Media Media Media Alta Media Media Alta Alta Alta Alta Alta Alta Media Media Alta Alta Alta Alta Ogni scheda riporta due estratti cartografici (inquadramento generale rispetto alla RER e uso agricolo, fonte dati SIARL 2011) e una breve descrizione delle seguenti tematiche: Descrizione sintetica del territorio attraversato dal corridoio ecologico, in cui sono fornite informazioni sullo stato di conservazione di vegetazione e fauna e sulla presenza o meno di contesti ambientali di particolare interesse naturalistico. 3 Per ogni intervento e pratica di gestione sono stati individuati specifici indicatori per il monitoraggio ambientale, descritti in relazione al capitolo 7.6. Di seguito sono riportati misure e rispettivi indicatori di monitoraggio. Indicatori di monitoraggio Interventi o pratiche Interventi intrapresi per migliorare la connessione ecologica FI 1 / EI 1 / EI 3 Pratiche intraprese a tutela degli ecosistemi EP 1 / EP 2 / EP 3 / EP 4 / EP 5 / EP 6 Numero di interventi a favore della fauna selvatica terrestre EI 1 / EI 4 Pratiche agricole a favore della fauna selvatica terrestre EP 7 / EP 8 / EP 9 / EP 10 Numero di interventi a favore della fauna ittica CI 1 / CI 2 / CI 3 / CI 4 / CI 5 / CI 6 Pratiche ittiocompatibili CP 1 / CP 2 / CP 3 / CP 4 / CP 5 / CP 6 / CP 7 Diversità colturale EP 3 Numero di ambienti/habitat naturali FI 1 / FP 1 / EI 2 – EI 3 – EP 8 Superficie occupata da habitat naturali FI 1 – FP 1 – EI 2 – EI 3 – EP 8 Lunghezza elementi lineari (siepi, filari, margini erbacei…) FP 1 – EI 1 Continuità degli habitat naturali e seminaturali CI 5 – CI 6 – FI 1 – FP 1 – FP 2 – EI 1 Copertura boschiva FI 1 – EP 11 Biodiversità specie erbacee FI 1 – FP 1 – FP 2 – EI 3 – EP 8 Pratiche agricole intraprese per ridurre l’utilizzo di fitofarmaci EP 1 – EP 2 – EP 5 Interventi intrapresi per ridurre l’emissione di nutrienti di origine agricola Pratiche agricole intraprese per ridurre l’emissione di nutrienti di origine agricola Lunghezza e profondità media delle fasce tampone lungo i corsi d’acqua Continuità delle fasce tampone lungo i corsi d'acqua FI 1 / EI 2 EP 4 FI 1 / FP 1 FI 1 / FP 1 / FP 2 4 Corridoio 01 – Fiume Ticino Corridoio 01 – Fiume Ticino Tratto settentrionale Priorità di intervento: MEDIA Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta moderatamente fertile, in quanto accanto a terreni molto idonei ad attività agricola, si identificano suoli con valori LCC bassi. Il tratto settentrionale è moderatamente ricco di carbonio organico, con aree caratterizzate per la gran parte da valori inferiori al 2% e secondariamente da valori compresi tra il 3 e 4%. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee nei primissimi chilometri a Nord risulta moderata/bassa, per poi divenire bassa. Per quanto riguarda la classificazione del corridoio in gruppi idrologici, il territorio è caratterizzato da una classe moderata di runoff (classi B e C). Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 1 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal basso Lago Maggiore fino al Fiume Po e costituisce prevalentemente una via a bassa o moderata antropizzazione, tranne in alcuni brevissimi tratti a ridosso delle zone più urbanizzate. Il tratto settentrionale ricade in un’area collinare morenica ed è caratterizzato da particolari biotopi ricchi di specie ittiche di pregio, da aree umide di importanza internazionale (Palude Brabbia) e da nuclei di boschi maturi di latifoglie di significative superfici, nonché da lembi di ambienti agricoli con prati stabili, siepi, boschetti e filari. La porzione meridionale del tratto è arricchita dalla presenza di vaste aree a brughiera. Criticità ed elementi di pregio Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Monumenti naturali: Preia Buia (nelle immediate vicinanze del tratto iniziale del corridoio) Siti di Importanza Comunitaria: Palude Bruschera (IT2010015), Sorgenti del Rio Capricciosa (IT2010009), Brughiera del Vigano (IT2010010), Ansa di Castelnovate (IT2010013), Brughiera del Dosso (IT2010012), Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Bernate (IT2010014), Boschi della Fagiana (IT2050005) Zone di Protezione Speciale: Canneti del Lago Maggiore (IT2010502), Boschi del Ticino (IT2080301) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3130, 3260, 4030, 6210*, 6220*, 6410, 9190) ricadono all’interno della ZVN, tranne il 3150 (Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition). Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio circostante che minaccia le numerose aree boscate presenti. Sistema agro-zootecnico Il corridoio si caratterizza a Nord per la presenza prevalente di aree boscate. In questo tratto sono altresì presenti sporadiche particelle coltivate a foraggere. Verso la fine del tratto la situazione rimane pressoché invariata, con una componente boscata dominante sui terreni agricoli, sebbene questi ultimi risultino percentualmente maggiori rispetto al tratto più settentrionale: le colture sono a foraggere e mais, con qualche campo a riso. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta per quasi tutto il corridoio inferiore a 170 kg per ha di SAU. Il corridoio 1 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale), l’attività agricola è più rilevante nel settore meridionale. L’individuazione del corridoio nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette e tutelate (tra cui SIC e ZPS), anche alla corrispondenza con il Fiume Ticino. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico, il tratto settentrionale è caratterizzato dalla presenza di boschi e aree naturaliformi, mentre l’agricoltura svolge un ruolo marginale. Rilevante è comunque la presenza di un’importante rete artificiale che si origina dal Fiume Ticino. Il tratto in esame è altresì “assediato” dall’antropizzazione diffusa delle aree circostanti, pertanto occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio. Linee guida Problematica Riqualificazione di canali artificiali e miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna Codice Misura PSR CP 1 CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 CI 1 CI 2 CI 3 Pressione antropica La parte settentrionale del corridoio risulta dominata da una matrice urbana diffusa, con elementi di significativa pressione antropica, come l’aeroporto di Malpensa, e una rete viaria molto fitta e sviluppata che ne frammentano la continuità ecologica. Il tratto costituisce di fatto una striscia di elevata naturalità, in prossimità delle sponde fluviali, a contatto con ambiti fortemente antropizzati. Il corridoio non presenta al suo interno significative superfici destinate ad uso industriale; dal punto di vista dei carichi civili e industriali si caratterizza per valori su base comunale inferiori a 180 t/anno di azoto. CI 4 5 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Corridoio 01 – Fiume Ticino Tratto meridionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 1 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal basso Lago Maggiore fino al Fiume Po e costituisce prevalentemente una via a bassa o moderata antropizzazione, tranne in alcuni brevissimi tratti a ridosso delle zone più urbanizzate. Il tratto meridionale considerato inizia in corrispondenza della porzione centrale del corridoio 1. L’ambiente inizialmente è caratterizzato da alcune aree a brughiera, ma poco più a sud il paesaggio muta e si evidenzia maggiormente la connotazione agricola. Il territorio risulta solcato da un fitto reticolo di canali. Non mancano consistenti formazioni di boschi igrofili. Nel tratto in esame, il Fiume Ticino inizia a caratterizzarsi per una evidente struttura multicursale. Nella parte meridionale, il corridoio attraversa l’area della bassa pianura della Lomellina, caratterizzata da intensa attività agricola con coltivazioni a riso. Criticità ed elementi di pregio Aree protette Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino Riserve Regionali: Bosco Siro Negri e Moirano Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Siti di Importanza Comunitaria: Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Boschi Siro Negri e Moriano (IT2080014) Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301) Questi ultimi con la loro espansione interferiscono negativamente con l’ambiente naturale o seminaturale, anche all’interno del corridoio stesso. Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3130, 3260, 3270, 4030, 6210*) ricadono anche all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta fertile, anche grazie alla morfologia del territorio quasi completamente pianeggiante. Le classi di LCC mostrano nel complesso una buona capacità d’uso (classi 23-4), con terreni di maggior pregio nel tratto meridionale. La concentrazione di carbonio organico nei suoli è compresa tra l’1 e il 2%. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee risulta bassa per tutto il corso del corridoio, tranne alla confluenza con il Fiume Po dove risulta maggiore. Per quanto riguarda la classificazione del corridoio in gruppi idrologici, il territorio è caratterizzato sostanzialmente da runoff potenziale basso (classe A). Sistema agro-zootecnico Il corridoio presenta una componente boscata dominante sui terreni destinati all’agricoltura, le colture presenti sono foraggere, mais e riso. Il territorio circostante è prevalentemente caratterizzato in elementi e morfologie dall’azione dell’agricoltura, man mano che si procede verso sud si rileva il progressivo incremento della risicoltura. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta, per tutto il corridoio, inferiore a 170 kg per ha di SAU. Il tratto ricade interamente L’individuazione nell’ambito numerose aree protette e corrispondenza con il Fiume all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. della RER è dovuta, oltre alla presenza di tutelate (tra cui SIC e ZPS), anche alla Ticino. Una criticità significativa è rappresentata, anche se con minore intensità rispetto al tratto settentrionale, dalla pressione antropica determinata essenzialmente dalla presenza e vicinanza di centri urbani anche di significative dimensioni. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico, nel tratto meridionale il territorio si connota per la presenza di una matrice agricola dove prevale la risicoltura. Nel tratto in esame è necessario favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i campi coltivati e le zone più naturali. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali e miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 CI 1 CI 2 CI 3 Pressione antropica Il tratto in questione è inserito in un contesto meno urbanizzato e a maggiore connotazione agricola rispetto a quello settentrionale. Tali caratteristiche si mantengono fino alla città di Pavia, dove si evidenziano elementi di frammentazione e problemi relativi alla qualità delle acque correlati alla presenza di scarichi urbani, agricoli e industriali. Il corridoio non presenta al suo interno significative superfici con aree industriali, mentre dal punto di vista dei carichi civili e industriali, a nord si identificano aree con carichi elevati (tra 180 e 450 t/anno di azoto) e nel tratto meridionale aree con valori sostanzialmente bassi (inferiori a 60 t/anno di azoto), tranne che in corrispondenza di Vigevano e Pavia (tra 450 1750 t/anno di azoto). CI 4 6 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 9 214 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 2 214M EP 6 125A EP 11 221 223 Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale Corridoio 02 – Corridoio della Lomellina Occidentale Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 2 si sviluppa in direzione NO-SE, collegando la Lomellina con il Fiume Po. Il tratto settentrionale si sviluppa nell’area della pianura risicola della Lomellina occidentale, nei pressi del confine regionale con il Piemonte e del Fiume Sesia, le cui aree golenali sono ancora caratterizzate da una fascia di vegetazione spontanea boschiva e pioniera di pregio. Procedendo verso Sud il territorio mantiene una connotazione agricola con una fitta rete irrigua e un sistema viario non particolarmente sviluppato: tali elementi hanno permesso all’ambiente di conservare aspetti naturali e naturaliformi di notevole importanza e in grado di garantire una certa continuità ecologica. Proseguendo il percorso fino al Po, il paesaggio si identifica con quello tipico delle golene di questo fiume, con elevati valori di naturalità e una struttura pluricursale, mentre il territorio circostante è dominato dalla risicoltura. Criticità ed elementi di pregio Aree protette Riserve Regionali: Garzaia del Bosco Basso, Abbazia di Acqualunga Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Celpenchio (IT2080001), Garzaia della Rinalda (IT2080005), Garzaia del Bosco Basso (IT2080007), Garzaia di Sartirana (IT2080010), Abbazia di Acqualunga (IT2080011) Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501) Una potenziale criticità in corrispondenza del tratto terminale potrebbe essere rappresentata da possibili locali impatti determinati dagli scarichi civili/industriali: non è infatti lontana l’area petrolchimica di Sannazzaro De’ Burgondi. Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, l’habitat 3260 sensibile all’apporto di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del corridoio 2 risulta piuttosto fertile e ciò è confermato da valori LCC elevati soprattutto nel tratto centrale e meridionale, dove i suoli rientrano in classi LCC 1 e 2. La concentrazione di carbonio organico nel suolo risulta generalmente moderata lungo tutto il corridoio, quasi sempre compresa tra l’1 e il 2%. I suoli nel tratto settentrionale presentano una certa variabilità in termini di capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee, nel tratto centrale invece risultano valori medio-elevati e nel tratto meridionale capacità basse/moderate. Anche dal punto di vista della classificazione in gruppi idrologici il corridoio è suddivisibile in tre parti: runoff bassi (gruppo A) si individuano nel tratto settentrionale, mentre runoff alti (gruppo D) sono presenti nel tratto centrale; il tratto sud-orientale è caratterizzato da suoli classificati in classe C, classe D e classe B. Sistema agro-zootecnico Tutto il corridoio è dominato dalla risicoltura e solamente nel tratto settentrionale sono presenti aree boscate. In prossimità del Fiume Po le risaie lasciano il posto a seminativi, mais, legumi, coltivazioni orticole e altri cereali, nonché pioppeti. L’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU. Il corridoio ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, più precisamente in corrispondenza di alcune aree lungo il corso dei Fiumi Sesia e Po. L’individuazione del corridoio 2 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, soprattutto all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Sesia e il Po passando per la pianura della Lomellina. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio è caratterizzato da una specifica connotazione risicola. L’ambiente tipico della Lomellina è quello delle risaie, in cui gestione agricola e gestione delle acque trovano un raccordo di primaria importanza. Di conseguenza, è necessario intervenire con pratiche che possano difendere l’equilibrio che si è venuto a creare negli anni dalle pressioni esterne, al fine di garantire il mantenimento della situazione attuale tutelandone gli aspetti di rilievo in termini ecologici. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio presenta paesaggi scarsamente antropizzati e immersi in una matrice agricola predominante. Nonostante sussistano infrastrutture lineari localizzate perlopiù nel tratto centrale che attraversano in più punti il corridoio, l’urbanizzazione appare comunque modesta, con centri abitati separati fra loro da ampie aree coltivate. Inoltre il corridoio ospita al suo interno pochissime aree industriali, localizzate perlopiù nel tratto terminale a Sud. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 7 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 9 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 6 214 EP 10 125A Corridoio 03 – Torrente Agogna Corridoio 03 – Torrente Agogna Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del corridoio 3 (Torrente Agogna), risulta alquanto fertile. Tale dato viene confermato da capacità d’uso del suolo significativamente elevate (classi LCC 2-3), anche se la concentrazione di carbonio organico risulta in generale bassa/moderata (inferiore all’1% o compresa tra l’1 e il 2%) su tutto il corridoio. In termini di protezione nei confronti delle acque sotterranee, il corridoio presenta valori bassi o moderati; infine per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, i suoli rientrano sostanzialmente in classe D (runoff potenziale alto). Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 3 della RER si sviluppa in direzione NO-SE collegando la zona della Lomellina al Fiume Po. La parte settentrionale del corridoio ricade nell’area della pianura risicola della Lomellina nord-occidentale: qui il torrente presenta tratti meandreggianti, in alcuni dei quali sono presenti diversi biotopi palustri. Il paesaggio agrario è quello tipico delle risaie, grazie anche alla mancanza di grandi infrastrutture lineari, mentre la fitta rete irrigua consente il mantenimento di ecosistemi acquatici di una certa rilevanza. Scendendo più a Sud il corridoio ecologico si distingue dal resto del territorio circostante per la fascia di vegetazione spontanea boschiva e pioniera. Il tratto meridionale attraversa l’area della bassa pianura della Lomellina, dove il Torrente Agogna si immette nel Po. Qui il territorio del corridoio denota le particolarità tipiche delle aree golenali del Po, in cui si mantengono elevati valori di naturalità con vegetazione palustre, ospitante una fauna ricca e diversificata. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 3 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati: l’unica parte esclusa è quella settentrionale. Il corridoio 3 nell’ambito della RER assume valenza quale corridoio fluviale, corrispondendo con il percorso del Torrente Agogna. Una potenziale criticità potrebbe essere rappresentata da locali impatti degli scarichi civili/industriali derivanti dall’area petrolchimica di Sannazzaro De’ Burgondi. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco Valpometto Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Gallia (IT2080012) Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501) Orientamenti e indirizzi prioritari Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della ZVN. Di conseguenza è opportuno garantire il mantenimento dell’equilibrio esistente. Inoltre la presenza di Aree Natura 2000 (SIC Garzaia di Gallia e ZPS Risaie della Lomellina), determinano la scelta di specifiche linee guida incentrate soprattutto sull’applicazione di interventi e buone pratiche sia in ambito agricolo che in ambito fluviale. Sistema agro-zootecnico Tutto il territorio si caratterizza per la presenza di una matrice agricola dove predomina la risicoltura. Le poche particelle ad altra destinazione sono concentrate nel tratto meridionale (mais o altri cereali con qualche zona boscata). Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta basso su tutto il corridoio con valori compresi tra 0 e 80 kg per ha di SAU. Il corridoio è caratterizzato da una specifica connotazione risicola; ina tale contesto gestione agricola e gestione delle acque ad uso irriguo trovano un raccordo di primaria importanza. Le linee guida suggerite per i corsi d’acqua e per le fasce ripariali possono essere applicate in riferimento alla rete idrica presente, nello specifico Torrente Agogna e reticolo irriguo, mentre quelle relative agli ecomosaici possono essere attuate in corrispondenza della matrice agricola che caratterizza il territorio. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 Pressione antropica Il territorio in esame presenta un’urbanizzazione limitata, con centri abitati di piccole dimensioni, separati tra loro da ampie aree coltivate. Non vi sono grandi infrastrutture lineari di grave impatto e, dalla carta dell’uso del suolo, si può notare l’assenza di aree industriali all’interno del corridoio, con l’eccezione di alcuni impianti all’altezza di Mortara. Il tratto settentrionale presenta carichi civili e industriali compresi tra 60 e 180 t/anno, nella porzione rimanente i valori di tale parametro risultano bassi, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. CI 4 8 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 9 214 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 6 125A EP 8 214G 216 221 223 226 EP 10 Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale Corridoio 04 – Corridoio Della Lomellina Centrale Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta decisamente fertile alla luce delle caratteristiche pedologiche: i terreni attraversati hanno poche limitazioni all'utilizzazione agricola e sono classificati, in base alla capacità d’uso dei suoli, in classe LCC 1-2. La concentrazione di CO risulta comunque piuttosto bassa, inferiore al 2%, per gran parte dei suoli ricadenti nel corridoio. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee non è uniforme sul territorio in esame (prevalenza di aree a classe moderatabassa). Il tratto occidentale presenta runoff potenziale alto, mentre il tratto centrale mostra grande variabilità nella classificazione dei suoli nei gruppi idrologici. Il tratto orientale si caratterizza invece per la predominanza di aree con runoff moderatamente alto (classe C). Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 4 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando la Lomellina occidentale con il Po; lungo il suo tragitto attraversa corsi d’acqua come il T. Agogna, il T. Erbognone, il T. Terdoppio e il Ticino. Il tratto occidentale ricade nell’area della pianura risicola della Lomellina occidentale. Il primo elemento di diversificazione ambientale è rappresentato dal T. Agogna in cui sono presenti diversi biotopi palustri. Il tratto centrale è caratterizzato da una fitta rete irrigua, che consente la conservazione di ecosistemi acquatici. Avvicinandosi alla zona di connessione con il Po il paesaggio si mantiene sostanzialmente agricolo, ma le coltivazioni si diversificano e lasciano spazio ad aree planiziali di rilevanza naturalistica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Riserve Regionali: Palude Loja, Bosco Siro Negri e Moirano, Garzaia della Carola, Garzaia di Porta Chiossa Siti di Importanza Comunitaria: Garzaia di Celpenchio (IT2080001), Garzaia della Verminesca (IT2080003), Palude Loja (IT2080004), Garzaia di S. Alessandro (IT2080006), Boschi del Vignolo (IT2080016), Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Boschi Siro Negri e Moriano (IT2080014), Garzaia della Carola (IT2080018), Garzaia di Porta Chiossa (IT2080017), Boschi di Vaccarizza (IT2080019). Zone di Protezione Speciale: Risaie della Lomellina (IT2080501), Boschi del Ticino (IT2080301), Garzaia della Carola (IT2080018), Garzaia di Porta Chiossa (IT2080017) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della ZVN ad eccezione del 3260 e del 6210*. Sistema agro-zootecnico Tutto il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola in cui predomina la risicoltura che lascia poco spazio ad altre coltivazioni. Nonostante ciò sono presenti sporadiche particelle coltivate a mais, localizzate principalmente intorno all’abitato di Tromello. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico su base comunale, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 4 ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati solamente in corrispondenza dei tratti di intersezione con i grandi corsi d’acqua: Torrente Agogna, Fiumi Ticino e Po. L’individuazione del corridoio 4 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista della connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento trasversale tra la zona del Fiume Sesia a Ovest e il Ticino ad Est, arrivando fino al Po. Si evidenziano quali criticità, quelle dovute alla presenza di numerose arterie viarie e, nel tratto orientale, all’antropizzazione del territorio derivante dalla presenza di un centro urbano importante come Pavia. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio è interessato dalla presenza di numerosi SIC e ZPS, ai quali è associata la presenza di diverse specie animali di interesse comunitario, soprattutto appartenenti all’avifauna e all’ittiofauna. Di conseguenza andrebbe garantito il mantenimento delle condizioni attuali riscontrabili lungo la ricca rete irrigua e gli ambienti ripari al fine di conservare/creare ambienti idonei per la sopravvivenza della fauna selvatica. Nei contesti agricoli occorre invece privilegiare interventi e pratiche che rafforzino la componente naturale presente in modo da salvaguardare l’attuale stato dell’ambiente del corridoio. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali e miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 CI 6 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi tipici di un contesto agricolo che domina il contesto circostante. Le infrastrutture lineari sono localizzate perlopiù nel tratto finale, l’urbanizzazione appare nel complesso limitata. Inoltre, il corridoio fino al Fiume Ticino presenta alcuna area industriale; superato il Ticino, si riscontra la presenza di alcuni insediamenti di tipo industriale. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio attraversa un territorio uniforme, caratterizzato quasi sempre da valori bassi, inferiori a 60 t/anno di azoto. 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A FI 1 214F 216A FP 2 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 9 214 EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 9 EP 6 125A Corridoio 05 – Torrente Staffora Corridoio 05 – Torrente Staffora Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 5 della RER si sviluppa in direzione SSE-NNO dalla zona appenninica fino alla confluenza con il Fiume Po. Nella sua porzione meridionale è immerso nel territorio dell’Oltrepò pavese, che racchiude un’elevata varietà di ambienti. Le aree a prevalente destinazione agricola presentano condizioni eccellenti grazie al persistere di un mosaico molto articolato di seminativi e prati, intersecati da siepi e filari, di boschi e di aree aperte e arbustive non più coltivate, dove si rinvengono elementi floristici e faunistici di tipo mediterraneo accanto ad elementi più microtermi; inoltre il Torrente Staffora si caratterizza per la presenza di ittiocenosi di rilevante interesse conservazionistico. Procedendo verso Nord le colline lasciano il posto alla pianura, intensamente coltivata e sede di attività industriali, artigianali e commerciali. Nel tratto settentrionale il corridoio presenta aspetti tipici dell’ambiente perifluviale riscontrabile lungo il corso del Po, con vegetazione palustre e zone umide laterali. Aree protette ed oggetto di tutela Non è presente nessuna area protetta. Il corridoio 5 ricade solo per la parte più settentrionale all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. Il corridoio 5, oltre alla valenza come corridoio fluviale per la corrispondenza con il torrente Staffora, costituisce una via di collegamento fra le aree prossime al Po e le colline dell’Oltrepò Pavese. Le criticità sono legate soprattutto all’artificializzazione del torrente nel tratto settentrionale e all’impatto antropico derivante dall’urbanizzazione diffusa in corrispondenza dell’abitato di Voghera. Orientamenti e indirizzi prioritari Habitat di interesse comunitario e ZVN Il corridoio ecologico non attraversa alcun SIC e ZPS. Caratteristiche pedologiche Il suolo in corrispondenza del tratto settentrionale del corridoio 5, quello di pianura, risulta molto fertile. Infatti la capacità d’uso del suolo indica che i suoli ricadenti in questa porzione presentano poche limitazioni all'utilizzazione agricola. La concentrazione di CO risulta elevata nel tratto meridionale (>4%) e si riduce progressivamente andando verso nord, fino a valori inferiori all’1%. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee risulta per gran parte del corridoio elevata. Per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, i suoli del tratto centrale rientrano in classe C (runoff moderatamente alto) e i suoli del tratto settentrionale in classe B (runoff moderatamente basso). Criticità ed elementi di pregio Sistema agro-zootecnico Il tratto meridionale di pianura si caratterizza per la presenza di aree boscate miste a coltivazioni a foraggere; non mancano particelle con coltivazioni frutticole, cerealicole e vigneti. Da Voghera fino alla confluenza con il Po le coltivazioni sono esclusivamente foraggere e cerealicole. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul territorio in esame risulta basso (minore di 80 kg per ha di SAU). Sulla base di quanto emerso dalla caratterizzazione del territorio, le linee guida sono incentrate sull’applicazione di interventi e buone pratiche sia in ambito agricolo che in ambito fluviale. È quindi indispensabile mantenere le superfici agricole esistenti e rinforzare la struttura ecologica. Inoltre nel suo tratto più settentrionale il torrente risulta arginato e canalizzato, di conseguenza risulta necessario operare sul miglioramento degli habitat fluviali e sulla manutenzione del corpo idrico, favorendo interventi di pulizia dell’alveo e di gestione delle sponde. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei corsi d’acqua e miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CP 4 Misura PSR CI 1 CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica La parte meridionale del corridoio appartiene al contesto appenninico con centri abitati di piccole dimensioni e un’urbanizzazione contenuta. A Nord il corridoio attraversa il territorio di pianura e il centro abitato più rilevante è Voghera. In questo tratto si riscontra la presenza di aree intensamente coltivate e, al contempo, di aree sede di attività industriali, artigianali e commerciali. Dalla carta dell’uso del suolo si nota che le aree industriali, seppur diffuse sul territorio, sono comunque di piccole dimensioni. Anche le arterie viarie sono concentrate nell’intorno di Voghera. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per tutta la sua estensione per valori bassi, inferiori a 60 t/anno di azoto. Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 10 EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 06 – Torrente Scuropasso Corridoio 06 – Torrente Scuropasso Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 6 si sviluppa in direzione Sud-Nord dalla zona delle colline dell’Oltrepò pavese fino alla confluenza con il Fiume Po. La porzione meridionale è inclusa nel territorio dell’Oltrepò pavese ed è caratterizzata da un’elevata biodiversità. Le aree in questo contesto sono a prevalente destinazione agricola e presentano delle condizioni eccellenti grazie al persistere di un mosaico molto articolato e diversificato di seminativi e prati intersecati da siepi e filari, di boschi e di aree aperte e arbustive non più coltivate. Procedendo verso Nord, i vigneti, seppur dominanti, sono almeno in parte affiancati da aree a seminativo e prato e da fasce boscate mediamente estese. Nella porzione settentrionale del corridoio le colline degradano e la morfologia diviene pianeggiante, dove l’urbanizzazione rimane contenuta e incrementa la presenza di aree destinate all’agricoltura intensiva. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301) Habitat di interesse comunitario e ZVN - Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta fertile solamente nel suo tratto settentrionale, data la natura collinare del tratto meridionale. I terreni in ambito collinare presentano con riferimento alla capacità d’uso del suolo caratteristiche poco adatte all’utilizzo intensivo dei campi a scopo agricolo, ad eccezione dei terreni coltivati o coltivabili a vigneto con valori medio-bassi di LCC (classi da 4 a 8). Superato il tratto antropizzato (Cigognola e Broni), in area di pianura, i suoli risultano idonei all’utilizzo agricolo con valori di LCC pari a 1 e 2. Invece la concentrazione di CO è pressoché moderata lungo quasi tutto il corridoio ecologico, con valori compresi mediamente tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee risulta variabile con zone a valori moderati e zone a valori elevati fino alla confluenza con il Po, così come per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, con l’alternanza di suoli a runoff alto (classe D) e suoli a runoff moderatamente alto (classe C). Pressione antropica La parte meridionale appartiene al contesto appenninico con centri abitati di piccole dimensioni e un’urbanizzazione contenuta. A Nord il territorio diventa pianeggiante e il centro abitato più rilevante è Broni. Tale zona è intensamente coltivata ed è anche sede di attività industriali, artigianali e commerciali: ciò determina la classificazione di questo tratto come ad alta antropizzazione. Da notare l’assenza di insediamenti industriali lungo tutto il corso del Torrente Scuropasso, ad eccezione dei dintorni di Broni, in cui sono presenti numerose aree industriali di limitate dimensioni. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. Sistema agro-zootecnico Il corridoio si caratterizza, nel tratto più meridionale, per la presenza di un sostanziale equilibrio tra aree boscate, vigneti, tare e incolti. Proseguendo all’interno dell’Oltrepò pavese, per tutto il tratto centrale, le coltivazioni sono rappresentate quasi esclusivamente da vigneti. Dalla città di Broni in poi la vite lascia il posto a coltivazioni di cerali, foraggere e mais in ugual misura. Il carico zootecnico esercitato sul territorio risulta basso su tutti i comuni del corridoio con valori compresi tra 0 e 80 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 6 ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati nella zona di confluenza con il Po. Il corridoio 6, oltre alla valenza come corridoio fluviale per la corrispondenza con il Torrente Scuropasso, costituisce una via di collegamento fra le aree prossime al Po e le colline appenniniche. L’unica criticità significativa è rappresentata dagli effetti correlati all’antropizzazione diffusa soprattutto nell’intorno di Broni. Orientamenti e indirizzi prioritari Sulla base di quanto emerso dalla caratterizzazione del territorio, le linee guida sono incentrate sull’applicazione di interventi e buone pratiche sia in ambito agricolo che in ambito fluviale. È indispensabile limitare l’erosione delle superfici agricole a vigneto (riducendo così il trasporto di sedimenti verso lo Scuropasso) e rinforzare la loro struttura ecologica. Inoltre nel tratto più settentrionale il torrente risulta arginato e canalizzato, di conseguenza risulta necessario operare sulla manutenzione del corpo idrico, favorendo interventi di pulizia dell’alveo e di gestione delle sponde. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali e miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CP 4 Misura PSR CI 1 CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 11 EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 07 – Fiume Po Corridoio 07 – Fiume Po Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Tratto occidentale Priorità di intervento: MEDIA Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est (Oltrepò Mantovano Orientale). La presente scheda è relativa al tratto orientale, che va dalla confluenza del Torrente Agogna a Pieve Porto Morone. Il tratto iniziale del corridoio è immerso nella bassa pianura lomellina ed è qui che le golene del Fiume Po mantengono valori elevati di naturalità. In questo tratto il fiume conserva una struttura pluricursale, che perderà pochi chilometri più a valle per assumerne una a meandri. L’ambiente è caratterizzato da elementi di interesse naturalistico, tra cui la vegetazione palustre che sopravvive in biotopi di rilevante interesse. Il sistema a meandri è bordato da vegetazione igrofila ed è caratterizzato da zone umide laterali, che ospitano una fauna ricca e diversificata tra cui numerosi uccelli acquatici coloniali nidificanti. Proseguendo verso Est la bassa lomellina lascia il posto alla pianura dell’Oltrepò pavese; la confluenza tra i fiumi Po e Ticino determina elementi rilevanti in termini di naturalità come la grande varietà di fauna. Come per il tratto precedente anche qui il paesaggio appare poco urbanizzato e caratterizzato da terreni a destinazione agricola (prevalentemente risaie e pioppeti). Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Siti di Importanza Comunitaria: Boschi di Vaccarizza (IT2080019) Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Po da Albaredo Arnaboldi ad Arena Po (IT2080701) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN, tranne il 3260. Caratteristiche pedologiche Il suolo nel tratto in questione risulta moderatamente fertile; secondo la classificazione in base alla capacità d’uso, i suoli interessati rientrano in classe LCC 4. La concentrazione di carbonio organico risulta molto bassa (< 1%), mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è sostanzialmente moderata lungo tutto il tratto in esame. Infine, in termini di classificazione in gruppi idrologici, i suoli attraversati sono caratterizzati da un runoff moderatamente basso (classe B). Sistema agro-zootecnico l tratto in questione è caratterizzato dalla presenza di aree boscate intervallate a campi coltivati a riso, mais e altri cereali. In termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano bassi, inferiori a 80 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. La valenza del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, ovviamente alla corrispondenza con il Fiume Po, corridoio fluviale di importanza sovraregionale. Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio, concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate, terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti, valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Il corridoio è inoltre interessato dalla presenza del SIC Boschi di Vaccarizza e di due ZPS che rappresentano importanti aree sorgente per molte specie ornitiche. Di conseguenza è opportuno conservare lanche e aree di esondazione, elementi tipici del Po, sul quale si potrebbe intervenire con misure incentrate sul miglioramento degli habitat fluviali. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica Accanto a elementi di elevato valore naturalistico, ambientale e paesaggistico, non mancano aree ad elevata antropizzazione. Il territorio risulta nel complesso a vocazione agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche se la matrice agricola predomina rispetto alle aree urbanizzate, il territorio è solcato da numerose infrastrutture lineari, sia stradali sia ferroviarie, che riducono la continuità ecologica. All’interno del corridoio non vi sono significative aree industriali; in termini di carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per valori sostanzialmente ridotti, inferiori a 60 t/anno di azoto. Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 EP 11 12 221 223 Corridoio 07 – Fiume Po Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Tratto centrale Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il suolo nel tratto in questione risulta moderatamente fertile; in termini di capacità d’uso del suolo, il territorio attraversato rientra in classi LCC da 1 a 4, anche se predominano aree zone a classe 4. La concentrazione di carbonio organico risulta piuttosto bassa (quasi sempre inferiore all’1%), mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è sostanzialmente bassa/moderata. Infine, in termini di classificazione in gruppi idrologici, i suoli attraversati sono caratterizzati da un runoff moderatamente basso (classe B), tranne nella porzione orientale dove rientrano in classe A (runoff basso). Il corridoio 7 si sviluppa da Ovest (Lomellina) a Est (Oltrepò Mantovano Orientale). La presente scheda è relativa al tratto centrale, che va da Pieve Porto Morone alla connessione con il corridoio 17 (Canale Acque Alte). Nel tratto in questione il corridoio è a bassa o moderata antropizzazione ad eccezione di una piccola area nei pressi di Cremona. Ad est dell’Oltrepò Pavese, il corridoio mostra un ambiente omogeneo in perfetta continuità col precedente, dominato da vaste aree agricole con elementi di elevato valore naturalistico e con una urbanizzazione ancora contenuta, costituita da piccoli centri urbani. Alla confluenza con l’Adda, il Po presenta ambienti leggermente diversi, che comprendono ghiareti, boschi ripariali, zone umide, prati stabili, seminativi, siepi, filari e paleoalvei di elevato pregio naturalistico. Superata la città di Cremona, il territorio torna ad essere caratterizzato ancora da ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud Riserve Regionali: Bosco Ronchetti Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Po e Morbasco, Parco della Golena del Po Siti di Importanza Comunitaria: Spiaggioni di Po Spinadesco (IT20A0016), Bosco Ronchetti (IT20A0015) Zone di Protezione Speciale: Po di Pieve Porto Morone (IT2080703), Po di Monticelli Pavese e Chignolo Po (IT2080702), Po di Corte S. Andrea (IT2090702), Senna Lodigiana (IT2090501), Po di San Rocco Al Porto (IT2090701), Castelnuovo Bocca d’Adda (IT2090503), Spinadesco (IT20A0501), Riserva Regionale Bosco Ronchetti (IT20A0401) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN, tranne il 3260. Sistema agro-zootecnico Il tratto in questione è caratterizzato dalla presenza di qualche area boscata e di numerosi campi coltivati a mais, mentre in termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano moderati, quasi sempre compresi tra 80 e 250 kg per ha di SAU. Solo in corrispondenza di Cremona il carico supera i 340 kg per ha di SAU in relazione alla presenza sul territorio di numerosi allevanti avicoli. Criticità ed elementi di pregio Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. La valenza del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, ovviamente alla corrispondenza con il Fiume Po, corridoio fluviale di importanza sovraregionale. Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio, concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate, terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti, valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Inoltre la presenza del fiume stesso suggerisce interventi di miglioramento degli habitat acquatici. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica Accanto a elementi di elevato valore ambientale e paesaggistico non mancano aree ad elevata antropizzazione. Il territorio risulta nel complesso a vocazione agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche se la matrice agricola predomina rispetto alle aree urbanizzate, il territorio è solcato da numerose infrastrutture lineari (strade e ferrovie), che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica. Non sussistono significative aree industriali ad eccezione della zona di Cremona, in cui risultano più concentrate. Tale zona è anche quella con valori più elevati in termini di carichi civili e industriali, mentre il resto del corridoio presenta valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 13 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 EP 11 221 223 Corridoio 07 – Fiume Po Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Tratto orientale Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta discretamente fertile; il territorio attraversato rientra in classe LCC 4, anche se si individuano zone di classe più elevata. Inoltre, la concentrazione di carbonio organico risulta molto bassa (< 1%), mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è bassa lungo il tratto. In termini di classificazione in gruppi idrologici, i suoli interessati sono caratterizzati da un runoff alto (classe A). Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est (Oltrepò Mantovano Orientale). La presente scheda è relativa al tratto orientale e finale, che inizia con la connessione con il corridoio 17 (Canale Acque Alte). Nel tratto in questione il corridoio è a bassa o moderata antropizzazione ad eccezione di una piccola area nei pressi di Casalmaggiore. Il tratto è caratterizzato da un territorio immerso nella matrice agricola con aree significative non solo per l’avifauna acquatica nidificante, svernante e migratoria, ma anche per la fitta rete irrigua che rappresenta essa stessa un corridoio primario data la sua importanza in termini di deframmentazione ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Oglio Sud, Parco del Mincio Riserve Regionali: Lanca di Gerole, Garzaia di Pomponesco, Isola Boschina, Isola Boscone Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Golena del Po, PLIS La Golena e le sue Lanche, Parco San Colombano, Parco "Golene Foce Secchia", PLIS in area golenale lungo un tratto di sponda del Po, Parco Golenale del Gruccione Siti di Importanza Comunitaria: Lanca di Gerole (IT20A0013), Pomponesco (IT20B0015), Bosco Foce Oglio (IT20B0001), Isola Boschina (IT20B0007), Isola Boscone (IT20B0006) Zone di Protezione Speciale: Riserva Regionale Lanca di Gerole (IT20A0402), Isola Maria Luigia (IT20A0503), Riserva Regionale Garzaia di Pomponesco (IT20B0402), Parco Regionale Oglio Sud (IT20B0401), Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia (IT20B0501), Isola Boschina (IT20B0007), Isola Boscone (IT20B0006) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN, tranne il 3260. Sistema agro-zootecnico Il tratto in esame è caratterizzato da molte aree boscate miste a campi coltivati principalmente a mais e altri cereali, mentre in termini di carico zootecnico su base comunale i valori risultano sostanzialmente moderati, comunque sempre inferiori ai 250 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il tratto ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Po, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso. Le criticità riguardano essenzialmente l’antropizzazione del territorio, concentrata in alcuni punti a ridosso del corridoio. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio si caratterizza per la presenza di aree boscate/vegetate, terreni coltivati e numerose rogge e corpi idrici: dove prevalgono le aree verdi occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti, valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio, mentre nei contesti più propriamente agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Inoltre la presenza del fiume stesso suggerisce interventi di miglioramento degli habitat acquatici. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica Accanto a elementi di elevato valore naturalistico, ambientale e paesaggistico non mancano aree ad elevata antropizzazione. Il territorio risulta nel complesso a vocazione agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche se la matrice agricola predomina rispetto alle aree urbanizzate, il territorio è solcato da numerose infrastrutture lineari, sia stradali sia ferroviarie, che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica. All’interno del corridoio non sussistono significative aree industriali ad eccezione della zona di Casalmaggiore e Ostiglia, in cui risultano più concentrate. La zona di Viadana risulta quella con valori più elevati in termini di carichi civili e industriali, mentre il resto del corridoio presenta valori piuttosto bassi, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 14 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 EP 11 221 223 Corridoio 07 – Fiume Po Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Tratto terrestre Priorità di intervento: ALTA Il corridoio 7 della RER si sviluppa lungo il corso del Fiume Po da Ovest (Lomellina) a Est (Oltrepò Mantovano Orientale). Il tratto in questione rappresenta una deviazione rispetto al percorso del corridoio principale: all’altezza di Torricella del Pizzo si diparte un ramo del corridoio che corre poco sopra al corridoio principale e, dopo qualche chilometro, si ricongiunge a quest’ultimo. Il ramo riprende le connotazione del tratto sottostante ed è caratterizzato da ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica in un contesto altrimenti fortemente banalizzato. Aree protette ed oggetto di tutela Siti di Importanza Comunitaria: Lancone di Gussola (IT20A0014) Zone di Protezione Speciale: Lanca di Gussola (IT20A0502) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della ZVN. Criticità ed elementi di pregio Il tratto in esame del corridoio 7 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione del corridoio 7 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di SIC e ZPS, anche alla vicinanza con il Fiume Po e alla presenza di una fitta rete irrigua che facilita gli spostamenti della fauna nel territorio circostante. Le criticità risultano correlate all’antropizzazione del territorio, concentrata soprattutto in corrispondenza di Casalmaggiore. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio si caratterizza per la presenza prevalente di terreni coltivati e per le numerose rogge e corpi idrici: per migliorare le condizioni attuali dal punto di vista di connessione ecologica, occorre privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino elementi ecologici di pregio nelle aree agricole presenti, valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio. Il tratto è altresì interessato dalla presenza di un SIC e di una ZPS, importanti aree sorgente per molte specie ornitiche; pertanto le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere anche la conservazione degli habitat ripari naturali lungo i principali canali. Caratteristiche pedologiche Il suolo nel tratto in questione risulta decisamente fertile, data anche la natura pianeggiante del territorio attraversato. Tale caratterizzazione è in linea con quanto emerge dalla capacità d’uso del suolo: nello specifico i suoli rientrano in classe LCC elevata (da 1 a 3). Inoltre la concentrazione di carbonio organico risulta moderata, compresa tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva delle acque sotterranee è sostanzialmente elevata lungo il tratto in questione. Infine, in termini di classificazione in gruppi idrologici, i suoli attraversati sono caratterizzati in ugual misura da tutte le classi, quindi presentano runoff sia alti che bassi. Sistema agro-zootecnico Il tratto in questione, dal punto di vista agricolo, è caratterizzato da coltivazioni a mais e orticole, mentre in termini di carico zootecnico i valori risultano piuttosto bassi, al di sotto di 170 kg per ha di SAU. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Pressione antropica Accanto a elementi di elevato valore naturalistico, ambientale e paesaggistico non mancano aree ad elevata antropizzazione e tale andamento si riscontra proseguendo per tutto il corridoio da Ovest verso Est. L’unico elemento di omogeneità è rappresentato dal territorio, quasi completamente a vocazione agricola. Dal punto di vista del disturbo, anche se la matrice agricola predomina rispetto alle aree urbanizzate, il territorio è solcato da numerose infrastrutture lineari, sia stradali sia ferroviarie, che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica. Non sussistono significative aree industriali all’interno del corridoio, mentre i carichi risultano sostanzialmente bassi/moderati, quasi sempre inferiori a 180 t/anno di azoto, ad eccezione della zona di Viadana che presenta carichi leggermente più elevati. Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 15 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 8 214G 216 221 223 226 EP 11 221 223 Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano Corridoio 08 – Corridoio Ovest Milano Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 8 si sviluppa in direzione Nord-Sud, collegando la zona Nord-Ovest del territorio milanese a quella sud-occidentale. Il tratto settentrionale ricade in un ambito di pianura densamente urbanizzato, localizzato immediatamente a Sud della Provincia di Varese. Il territorio è interessato da corsi d’acqua artificiali e da aree boscate di interesse naturalistico, tra cui il Bosco di Vanzago. Procedendo verso Sud si consolida la presenza di ambienti agricoli ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari, nonostante una matrice urbana consistente che frammenta la continuità ecologica. Il tratto centrale ricade nel contesto agricolo della fascia dei fontanili tra il Fiume Ticino e la città di Milano. Nel tratto meridionale fino alla connessione con il corridoio Sud Milano il paesaggio agricolo presenta aree coltivate solcate da un fitto reticolo di canali. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano Siti di Importanza Comunitaria: Bosco di Cusago (IT2050008), localizzato marginalmente al corridoio ecologico. Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, l’habitat 9160 del SIC non rientra tra quelli sensibili agli apporti di nutrienti e non ricade all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del corridoio 8, risulta piuttosto fertile, soprattutto nella porzione meridionale. La capacità d’uso del suolo tende ad aumentare procedendo da nord (classe LCC 3) a sud (classe LCC 1-2) con la presenza di suoli sempre più idonei all’agricoltura intensiva. Le concentrazione di carbonio organico risultano moderate (1-2%) nel tratto a Nord, mentre nel tratto centrale e meridionale si individuano aree sia con valori inferiori dell’1%, sia compresi tra il 2 e 3%. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee risulta sostanzialmente bassa per tutto il corridoio, mentre dal punto di vista della classificazione in gruppi idrologici si nota un'alternanza di zone a runoff moderatamente basso (classe B) e zone a runoff moderatamente alto (classe C). Sistema agro-zootecnico Il tratto settentrionale del corridoio si caratterizza per diversi tipi di coltivazioni, tra cui mais, foraggere e altri cereali. Dal tratto centrale fino alla fine del corridoio, il territorio si presenta quasi completamente a connotazione risicola. I carichi zootecnici su base comunale risultano ridotti su tutto il corridoio, quasi sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 8 ricade solo nella sua porzione più settentrionale all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. La sua individuazione nell’ambito della RER è dovuta all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra la zona dell’alto milanese con i territori pianeggianti prossimi alla Lomellina, con i suoi elementi di naturalità. In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, derivante dalla presenza di numerosi nuclei abitati di significative dimensioni concentrati nel tratto centro-settentrionale. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio è caratterizzato da una dominante matrice agricola e dalla presenza di importanti canali artificiali. Le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere prevalentemente la riqualificazione dei corpi idrici attraversati (tra cui il Canale secondario Villoresi, il Canale Villoresi e la Roggia Bergonza), la conservazione degli habitat ripari lungo i principali canali e l’applicazione di misure atte ad arricchire i contesti agricoli dal punto di vista ambientale, in modo da migliorare la connessione ecologica con le aree naturali vicine. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio in esame è fortemente antropizzato, soprattutto nella porzione centro-settentrionale, risulta infatti permeato da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che interrompono la continuità ecologica. A Sud di Milano la situazione migliora sensibilmente, grazie anche alla presenza di ambiti coltivati. Inoltre, nonostante il consistente urbanizzato, si può notare come il corridoio al suo interno non sia caratterizzato da un gran numero di attività industriali; queste ultime sono perlopiù presenti nella porzione settentrionale, mentre a Sud si riduco progressivamente. Per quanto riguarda i carichi civili e industriali, il corridoio presenta valori moderati (inferiori a 180 t/anno di azoto). EI 1 214F 216A EI 2 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 16 EP 4 214 EP 5 214 EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano Corridoio 09 – Corridoio Sud Milano Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 9 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando i Fiumi Ticino e Lambro. Il tratto occidentale è pianeggiante e le aree coltivate sono in gran parte solcate da un fitto reticolo di canali, la cui acqua proviene per la maggior parte dal Ticino. Il tratto centrale del corridoio ricade nell’area della pianura fra le città di Milano e Pavia, con aree coltivate solcate da una serie di canali, i quali intercettano anche acque interessate da scarichi urbani, agricoli e industriali del territorio circostante, con locali problemi di qualità. Nel tratto orientale il corridoio segue per un breve tratto il corso del Lambro meridionale, che costituisce un buon esempio di geotopo, con meandri, scarpate morfologiche e altro. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Ticinello e del Lambro Meridionale Siti di Importanza Comunitaria: Basso Corso e Sponde del Ticino (IT2080002), Garzaia di Cascina Villarasca (IT2080023) Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Garzaia di Cascina Villarasca (IT2080023) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade all’interno della ZVN, che è localizzata in alcune aree esterne al corridoio. Caratteristiche pedologiche In generale i suoli del corridoio 9 (Sud Milano) risultano fertili e adatti all’utilizzazione agricola; ciò è confermato anche dal fatto che dai dati della capacità d’uso del suolo, il territorio, soprattutto nel tratto centrale ed orientale è caratterizzato da valori alti (classi LCC 1-2-3), nonostante il basso contenuto in carbonio organico (<1%). I suoli secondo la classificazione in gruppi idrologici risultano appartenere prevalentemente alla classe C (runoff potenziale moderatamente alto), anche se tutto il tratto centrale rientra in classe B (runoff moderatamente basso). Per quanto riguarda la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee, il suolo può essere considerato in linea generale a classe bassamoderata, anche se nel tratto orientale si arriva a una classe medio-elevata. Sistema agro-zootecnico Il territorio occidentale si caratterizza per la presenza di colture a riso, mais e altri cereali; si riscontra inoltre la presenza di qualche zona boscata. Nel tratto centrale predominano le colture risicole, che nel tratto orientale lasciano spazio di nuovo al mais. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, quasi sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 9 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati; solamente una piccolissima porzione nel tratto prossimo al corso del Fiume Ticino ne è interessata. L’individuazione del corridoio 9 nell’ambito della RER è dovuta, visto anche l’attraversamento di numerose aree protette, all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento trasversale tra il Fiume Ticino a Ovest e il Lambro ad Est. Le criticità sono legate alla crescente espansione dei centri abitati limitrofi e ai problemi di qualità delle acque dovuti a scarichi urbani, agricoli e industriali. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio è interessato da una fitta rete di canali (tra cui il Naviglio Bereguardo) e dall'attività agricola. Gli interventi devono necessariamente interessare la manutenzione dei corpi idrici artificiali favorendo interventi di pulizia dell’alveo e di gestione delle sponde, nonché l'applicazione di misure destinate alla conservazione dei contesti agricoli, degli habitat ripari lungo i principali canali e lo sviluppo di aree idonee alla conservazione dell’avifauna. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B CP 6 Pressione antropica Il territorio in cui ricade il corridoio presenta paesaggi non particolarmente urbanizzati e, comunque, immersi in una matrice agricola predominante. Oltre all’Autostrada A7, a basso tasso di permeabilità biologica, il reticolo di strade che caratterizza il territorio risulta relativamente permeabile. Lo “sprawl” invece rischia di interrompere gran parte delle linee di connessione ecologica. L’interno del corridoio è caratterizzato più che altro dalla presenza di piccoli insediamenti produttivi agricoli, mentre quelli di tipo industriale sono pressoché assenti. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori quasi sempre ridotti (<60 t/anno di azoto). Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 17 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro Corridoio 10 – Corridoio Ticino – Lambro Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 10 della RER si sviluppa in direzione Est-Ovest, collegando il Fiume Ticino con il Fiume Lambro. Ad Ovest il corridoio rientra nell’area della pianura pavese, ai margini della città di Pavia, ed è caratterizzato dal tratto terminale del Fiume Ticino; qui il territorio presenta una forte connotazione agricola, con aree coltivate solcate da un fitto reticolo di canali con una buona naturalità, anche se l’area intercetta in parte acque interessate da scarichi urbani, agricoli e industriali del territorio collocato fra Pavia e Milano, con locali problemi di qualità. Proseguendo verso Est il corridoio è interessato dalla Collina Banina ed è intersecato dal corso del Fiume Olona. Il tratto orientale è infine caratterizzato dagli ambienti tipici del Fiume Lambro, con buoni valori di naturalità. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della collina di San Colombano Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301) Habitat di interesse comunitario e ZVN - Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del corridoio 10 (Ticino-Lambro), è caratterizzato da una rilevante fertilità, confermata soprattutto da classi di capacità d’uso del suolo molto alte (alta potenzialità agricola) per quasi tutto il corridoio. Le concentrazioni di carbonio organico nei primi 40 cm di suolo sono invece modeste, pari a circa l’1-2%. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee risulta pressoché moderata anche se sussistono piccole aree a minor capacità localizzate nel tratto iniziale e in corrispondenza del Fiume Olona. Il tratto occidentale presenta suoli, dal punto di vista di classificazione in gruppi idrologici, con runoff potenziale basso (classe A) e alto (classe D), mentre nel tratto centrale e orientale si riscontrano suoli con runoff moderatamente alto (classe C). Sistema agro-zootecnico Il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola e per tutto il tratto occidentale e centrale la coltura prevalente è quella del riso; il tratto orientale corrisponde al territorio della Collina di San Colombano, ricca di vigneti e frutteti, intervallati da aree boscate. I valori di carico zootecnico su base comunale sono modesti, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, tranne nella porzione centrale in cui si superano i 170 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 10 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, ad eccezione di un’unica area di ridotte dimensioni nel tratto occidentale. L’individuazione del corridoio 10 nell’ambito della RER è dovuta soprattutto all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica tra i tratti dei Fiumi Ticino e Lambro. Le criticità sono dovute alla presenza di numerose arterie viarie nel tratto occidentale, mentre nel tratto orientale il fattore più significativo è dovuto all’antropizzazione del territorio. Orientamenti e indirizzi prioritari Le indicazioni per l’applicazione di linee guida sono finalizzate alla tutela dell’agricoltura dall’antropizzazione e alla conservazione della diversità colturale, compatibilmente con il mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale. La rete irrigua (comprendente il Cavo Nerone) e i corpi idrici naturali attraversati (tra cui il Fiume Ticino, l’Olona e il Lambro) possono essere oggetto di riqualificazione e miglioramento ambientale grazie all’applicazione di opportune misure di manutenzione in alveo e sulle sponde, nonché di interventi per la conservazione degli habitat ripari lungo i principali canali, e lo sviluppo di aree idonee alla conservazione dell’avifauna. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi scarsamente urbanizzati e tipicamente agricoli. L’urbanizzazione appare moderata, con centri abitati di piccole dimensioni separati fra loro da ampie aree coltivate. Inoltre, il corridoio ospita al suo interno alcune aree industriali sparse di piccole dimensioni. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza quasi totalmente per valori decisamente bassi, inferiori a 60 t/anno di azoto. Solo nella porzione più occidentale, un breve tratto è interessato da carichi più ingenti derivanti dal Comune di Pavia. FI 1 214F 216A FP 2 18 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 4 214 EP 5 214 Corridoio 11 – Fiume Lambro Corridoio 11 – Lambro Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Tratto settentrionale Priorità di intervento: ALTA Il corridoio 11 della RER si sviluppa in direzione pressoché longitudinale dalla zona del Lecchese fino al Fiume Po. La zona più settentrionale è inquadrata come area prealpina e collinare, caratterizzata da un’elevata eterogeneità di condizioni ambientali: si passa da zone boscate (derivate perlopiù dall’abbandono di attività agricole e pastorali) fino ad arrivare a situazioni critiche per la connessione a causa di aree a urbanizzazione diffusa. Proseguendo verso Sud si incontrano aree ad alto valore naturalistico (boschi misti e di latifoglie) intramezzate da zone a forte urbanizzazione e infrastrutturazione. Le aree coincidenti con l’hinterland milanese sono fortemente compromesse dal punto di vista della connessione ecologica e attraversate da importanti arterie viabilistiche. Dal basso milanese il territorio diventa a connotazione agricola, con campi intervallati da siepi e filari e da lembi boscati e arbusteti nelle zone prossime ai fiumi e alla fitta rete irrigua. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco della Valle del Lambro, Parco Agricolo Sud Milano Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Lambro Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Media valle del Lambro Siti di Importanza Comunitaria: Lago di Pusiano (IT2020006), Valle del Rio Cantalupo (IT2050004), Valle del Rio Pegorino (IT2050003) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3260, 9190) ricadono anche all’interno della ZVN, tranne il 3150. Caratteristiche pedologiche I suoli in queste porzioni di corridoio risultano sostanzialmente poco fertili e soprattutto poco idonei alla produzione agricola, nonostante il settore settentrionale mostri classi LCC abbastanza elevate (da 2 a 4). Il carbonio organico è presente nei primi 40 cm di suolo con valori anche superiori al 4%. Proseguendo verso sud la concentrazione si assesta tra l’1% e il 3%. In termini di capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee, fino all’altezza dell’hinterland milanese, risulta essere da bassa a moderata, mentre per ciò che concerne i gruppi idrologici il tratto centrosettentrionale è caratterizzato dalla prevalenza di aree con runoff moderatamente basso (classe B). Sistema agro-zootecnico Il corridoio, nella sua parte settentrionale, si caratterizza per la presenza di aree boscate intervallate a qualche area a tare e incolti e particelle a foraggere. Il tratto centrale ospita al suo interno pochissime aree coltivate, in quanto è permeato da una fitta matrice urbana. Le uniche particelle agricole (per lo più a mais, con qualche zona destinata a tare e incolti) si incontrano a ridosso dell’inizio del tratto meridionale. Il carico zootecnico su base comunale risulta inferiore a 170 kg per ha di SAU, determinato prevalentemente dalla presenza sul territorio di allevamenti bovini. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 11 ricade solo in parte all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, più precisamente nella parte centro-settentrionale. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla corrispondenza con il Fiume Lambro, alla presenza di numerose aree protette (tra cui il Parco della Valle del Lambro, il Parco Agricolo Sud Milano e il SIC Lago di Pusiano); esso, inoltre, rappresenta un’importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso fino alla zona del Fiume Po. In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, i cui effetti si ripercuotono sulla qualità delle acque. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio è caratterizzato dalla presenza di alcuni SIC localizzati nella porzione settentrionale del corridoio. Le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti agricoli, anche se marginali, e la rete irrigua, in modo da migliorare gli habitat ripari per avifauna e ittiofauna. Nello specifico, le aree coltivate possono rappresentare opportunità molto importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica a seguito di un’accurata pianificazione di pratiche ed interventi applicati a livello locale. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio in esame presenta aspetti fortemente diversi per quanto riguarda la componente paesaggistica: la porzione settentrionale appartiene al contesto prealpino con centri abitati di media-piccola grandezza, mentre quella centrale appartiene al contesto urbano dell’hinterland milanese. Un elemento sicuramente impattante sulla rete ecologica è rappresentato dalla presenza di numerose arterie viarie. Sono presenti ampie aree industriali, soprattutto nella parte più antropizzata del corridoio. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza fino al milanese da valori relativamente contenuti (inferiori a 180 t/anno di azoto), mentre a ridosso della città di Milano aumentano considerevolmente, superando anche 1.700 t/anno di azoto. Superato tale ambito i valori ritornano bassi. EI 1 214F 216A EI 2 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli 19 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A Corridoio 11 – Fiume Lambro Tratto meridionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 11 della RER si sviluppa in direzione pressoché longitudinale dalla zona del Lecchese fino al Fiume Po. Dal basso milanese il territorio diventa a connotazione agricola, con campi intervallati da siepi e filari e da lembi boscati e arbusteti nelle zone prossime ai fiumi e alla fitta rete irrigua. La parte più meridionale del corridoio è caratterizzata da ambienti fluviali di pregio diversificati, in particolare ghiareti, ambienti boschivi ripariali, prati stabili e seminativi, il tutto circondato da una matrice agricola con una urbanizzazione ancora contenuta, costituita da piccoli centri urbani. Criticità ed elementi di pregio Aree protette ed oggetto di tutela Non è presente nessuna area protetta. In generale le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, i cui effetti influenzano la qualità delle acque. Habitat di interesse comunitario e ZVN - Il corridoio, in questo settore, è caratterizzato da una significativa attività agricola. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Lambro, importante elemento di connessione fino alla zona del Fiume Po. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio è caratterizzato dalla presenza di una matrice agricola dominante e da una fitta rete irrigua. Di conseguenza le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti coltivati e le numerose rogge, localizzate soprattutto nel tratto più meridionale, favorendo interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Linee guida Caratteristiche pedologiche Il suolo nel tratto meridionale è decisamente fertile con terreni idonei alla produzione agricola. Ciò è confermato da una capacità d'uso del suolo nell’area a sud di Milano molto elevata (classe LCC 2), che permettono un’agricoltura intensiva. In questo contesto le concentrazioni di carbonio organico si assestano inizialmente tra l’1% e il 3%, mentre il tratto meridionale appare a concentrazione più bassa (minore dell’1%). In termini di capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee, il tratto meridionale presenta valori bassi/moderati e poi, nell’area prossima il Fiume Po, elevati. Molti terreni attraversati rientrano nel gruppo idrologico A (runoff potenziale basso). Sistema agro-zootecnico Il corridoio nella sua porzione meridionale è a forte connotazione agricola ed è caratterizzato dalla presenza di particelle coltivate a foraggere intervallate a coltivi a mais. Il carico zootecnico esercitato su base comunale risulta inferiore a 170 kg per ha di SAU anche se sono presenti sporadiche zone in cui tale parametro è più elevato principalmente a causa della presenza sul territorio di allevamenti bovini. Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 CI 6 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Dal punto di vista delle pressioni antropiche, il settore meridionale risulta essere a destinazione prevalentemente agricola. Un elemento di interferenza con la rete ecologica è rappresentato dalla presenza di alcune arterie viarie che si frappongono tra i vari ecosistemi. Dalla carta dell’uso del suolo si evince che nel settore meridionale del corridoio sono presenti insediamenti ad uso industriale e commerciale, ma questi sono di fatto numericamente inferiori rispetto a quelli della porzione ad alta antropizzazione, nonché di minori dimensioni. Dai territori a sud di Milano fino alla confluenza con il Po, il corridoio si caratterizza per la presenza di carichi civili e industriali moderati, inferiori a 180 t/anno di azoto. Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 20 EI 1 214F 216A FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 1 214E EP 2 214M EP 4 214 EP 5 214 Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano Corridoio 12 – Corridoio Medio Lodigiano Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 12 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto terminale del Lambro con il basso Adda. Il tratto occidentale ricade nell’area della pianura lodigiana, con aree coltivate, in prevalenza solcate da un fitto reticolo di canali che, tuttavia, intercetta anche acque interessate da scarichi urbani, agricoli e industriali del territorio collocato a Nord. Il settore centrale è caratterizzato dalla presenza del Canale Muzza: tale corso d’acqua rappresenta un importante elemento di connessione ecologica tra la pianura lodigiana e il Fiume Adda, caratterizzato da una naturalità residua di pregiato valore e oggetto di recenti interventi di rinaturalizzazione. Il tratto orientale è influenzato dalla presenza del Fiume Adda, che ne costituisce la principale area sorgente di biodiversità, importante avifauna e specie ittiche. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud Siti di Importanza Comunitaria: La Zerbaglia (IT2090008) Zone di Protezione Speciale: Garzaie del Parco Adda Sud (IT2090502) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche In generale il corridoio 12 risulta molto fertile e adatto all’utilizzo agricolo; ciò è confermato dalla capacità d’uso del suolo, quasi tutto il territorio ricade in classe 1 di LCC. Il contenuto di CO nel suolo risulta moderato, con concentrazioni comprese tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è medio-elevata, anche se nel tratto orientale i valori di questo parametro si abbassano. Infine per quanto attiene la classificazione in gruppi idrologici, nel tratto occidentale si riscontra la prevalenza di suoli rientranti in classe B (runoff moderatamente basso), nel tratto centrale la maggior parte delle aree sono ricomprese in classe C, mentre nel tratto orientale si individuano in sequenza terreni di tutte e quattro le classi. Sistema agro-zootecnico In linea generale il corridoio è caratterizzato da campi coltivati prevalentemente a mais. Nel tratto occidentale si individuano particelle con altri cereali, mentre il tratto centrale è caratterizzato da una discreta presenza di campi a riso e da una stretta fascia boscata in corrispondenza del Canale Muzza. Tutto l’intero corridoio è caratterizzato da alti valori di carico zootecnico su base comunale, compresi tra i 170 e 250 kg per ha di SAU. Solamente il tratto centrale presenta valori inferiori a 170 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Del corridoio 12, solo il tratto occidentale e parte di quello centrale sono localizzati all’esterno delle ZVN. L’individuazione del corridoio 12 nell’ambito della RER è dovuta soprattutto alla sua importanza come elemento di connessione ecologica tra il Lambro, la pianura lodigiana e il Fiume Adda. Le uniche criticità sono rappresentate dalle pressioni antropiche determinate essenzialmente dallo sviluppo della rete viabilistica e dei centri urbani limitrofi, tra cui Lodi. Orientamenti e indirizzi prioritari La caratterizzazione del territorio e la presenza di numerose rogge e corpi idrici (tra cui il Canale Muzza), determinano la scelta di specifiche linee guida incentrate sull’applicazione di interventi e buone pratiche sia in riferimento ai corsi d’acqua naturali ed artificiali attraversati, sia agli ambienti agricoli che caratterizzano il territorio. Per i primi, gli interventi devono interessare la manutenzione come la pulizia dell’alveo e la gestione delle sponde, mentre gli ambiti più naturali devono essere conservati compatibilmente con il mantenimento di quell’agricoltura di tipo professionale che caratterizza il territorio. Il corridoio è inoltre caratterizzato dalla presenza del SIC La Zerbaglia e della ZPS Garzaie del Parco Adda Sud, importante area sorgente per molte specie ornitiche. Le azioni da intraprendere dovrebbero favorire la creazione o la conservazione di ambienti idonei per la sopravvivenza dell’avifauna. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi scarsamente urbanizzati e immersi in un’estesa matrice agricola che domina il contesto circostante. Gli unici elementi d’impatto sono rappresentati dalle strade e dalla ferrovia che tagliano trasversalmente il corridoio. Inoltre il corridoio non ospita al suo interno alcuna area industriale. Queste ultime sono densamente presenti subito a Nord del corridoio, in corrispondenza dell’abitato di Lodi. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio è caratterizzato per tutta la sua estensione da valori ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 1 214E EP 2 214M EP 8 214G 216 221 223 226 21 Corridoio 13 – Fiume Adda Corridoio 13 – Fiume Adda Tratto settentrionale Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 13 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal ramo Lecchese del Lago di Como fino al Fiume Po e il primo tratto risulta ad alta antropizzazione (fino alla confluenza con il Fiume Brembo). Il tratto settentrionale appartiene a quell’area che include la porzione meridionale del Lago di Como e alcuni laghi prealpini di piccole e medie dimensioni di origine glaciale. In questi territori si incontrano alcune criticità per la connessione ecologica, dovute essenzialmente all’urbanizzazione diffusa; alla predominanza della matrice urbana si affiancano elementi di assoluto valore naturalistico. Tale situazione rimane immutata proseguendo verso Sud, nel settore di contatto tra la pianura milanese e i primi rilievi brianzoli dove sono ancora presenti evidenti elementi di frammentazione. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Monte Barro, Parco dell’Adda Nord Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Monte Canto e del Bedesco, P.L.I.S. della Gera d'Adda Siti di Importanza Comunitaria: Monte Barro (IT2030003), Lago di Olginate (IT2030004), Palude di Brivio (IT2030005) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN, a parte il 3260. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto settentrionale, risulta poco fertile a causa delle sue caratteristiche morfologiche e antropiche. Infatti la capacità d’uso del suolo indica terreni non idonei a coltivazioni intensive, non solo per l’urbanizzazione diffusa, ma anche per la conformazione del territorio. La concentrazione di carbonio organico risulta moderata, compresa tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è bassa/moderata. Infine per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, il tratto è caratterizzato dalla presenza di tre classi: A (runoff basso), B (runoff moderatamente basso), C (runoff moderatamente alto). Sistema agro-zootecnico Nella sua parte settentrionale il corridoio risulta caratterizzato da boschi e colture arboree interrotte raramente da campi di mais. Al di fuori del corridoio il territorio è caratterizzato da colture di mais immerse in una matrice antropizzata. A Sud i boschi diminuiscono e lasciano posto gradualmente a mais e foraggere con qualche particella a vite e tare e incolti. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul territorio settentrionale risulta moderato (0-170 kg per ha di SAU). Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 13 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale) in quanto l’attività agricola è perlopiù concentrata nel settore centromeridionale. L’individuazione del corridoio 13 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Adda, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso dal Lago di Como fino alla zona del Fiume Po. Le criticità riguardano essenzialmente la forte antropizzazione e la presenza di sbarramenti artificiali. Orientamenti e indirizzi prioritari La scelta di specifiche linee guida dipende dalla connotazione di questo tratto di corridoio: il territorio è ricco di boschi e aree naturaliformi, pertanto è consigliabile applicare interventi e pratiche che valorizzino la funzione di filtro, soprattutto nelle aree agricole marginali, al fine di tutelarle dall’urbanizzazione circostante. Inoltre uno degli elementi più importanti in questo contesto è il fiume stesso, sul quale si potrebbe intervenire con misure incentrate sul miglioramento degli habitat fluviali. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 Pressione antropica Il territorio settentrionale risulta dominato da una matrice urbana diffusa con un notevole sviluppo di infrastrutture lineari che in alcuni casi determinano forte frammentazione o isolamento degli ambienti. Inoltre il corridoio accoglie al suo interno o nelle immediate vicinanze un numero significativo di aree industriali ed estrattive, confermando l’alta antropizzazione di questo tratto. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali il corridoio presenta valori moderati (da 60 a 180 t/anno di azoto). Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli 22 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A Corridoio 13 – Fiume Adda Tratto meridionale Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 13 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dal ramo Lecchese del Lago di Como fino al Fiume Po e il tratto che va dalla confluenza con il Fiume Brembo fino al Po risulta a moderata o bassa antropizzazione. L’ambiente rimane sempre quello tipico della pianura e iniziano ad emergere le peculiarità naturali che rendono il corso d’acqua una delle principali aree sorgenti di biodiversità soprattutto per l’ittiofauna e per l’avifauna. L’ambiente è caratterizzato da un grande concentrazione di fontanili e da un mosaico di diversi habitat naturali. Nella parte meridionale del corridoio ecologico il territorio diventa quasi totalmente agricolo con un ricco reticolo idrografico secondario avente notevole valore naturalistico, mentre alla confluenza con il Fiume Po l’area risulta particolarmente pregiata sia in termini naturalistici che di connessione ecologica. Criticità ed elementi di pregio Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell’Adda Nord, Parco dell’Adda Sud Riserve Regionali: Adda Morta Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: P.L.I.S. della Gera d'Adda Siti di Importanza Comunitaria: Boschi e Lanca di Comazzo (IT2090002), Bosco del Mortone (IT2090003), Spiagge fluviali di Boffalora (IT2090006), Lanca di Soltarico (IT2090007), La Zerbaglia (IT2090008) Zone di Protezione Speciale: Garzaie del Parco Adda Sud (IT2090502) Le criticità riguardano la presenza di sbarramenti artificiali lungo il corso dell’Adda. Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, nessun habitat sensibile agli apporti di nutrienti ricade anche all’interno della ZVN, a parte il 3260. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e meridionale, risulta piuttosto fertile: inizialmente si incontrano terreni con alcune limitazioni alle coltivazioni, ma proseguendo verso sud lasciano il posto a suoli molto idonei alla produzione agricola (classi LCC 1-3), nonostante concentrazioni di CO modeste (in genere inferiori all’1%, in alcuni casi comprese tra l’1 e il 2%). La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee è tendenzialmente bassa/moderata, mentre dal punto di vista idrologico le fasce limitrofe all’alveo bagnato rientrano dapprima in classe A (runoff basso) e poi in classe C (runoff moderatamente alto). Sistema agro-zootecnico La parte centrale del corridoio è caratterizzata dalla riduzione della matrice antropizzata, con l’incremento di campi di mais e foraggere. La parte meridionale si distingue per la presenza di coltivazioni di mais e di un territorio circostante con campi destinati alla coltivazione del mais e qualche particella a foraggere e rari coltivi a riso e vite. I carichi zootecnici nella parte centrale rientrano tra gli 80 e i 340 kg per ha di SAU; la parte meridionale inizialmente presenta valori intorno ai 170 kg per ha di SAU, per poi mostrare nella zona di confluenza con il Po valori che superano i 340 kg per ha di SAU (carichi associati principalmente ad allevamenti bovini). Il corridoio 13 ricade interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale, descritta nella relativa scheda) in quanto l’attività agricola è perlopiù concentrata nel settore centro-meridionale. L’individuazione del corridoio 13 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Adda, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso dal Lago di Como fino alla zona del Fiume Po. Orientamenti e indirizzi prioritari La scelta di specifiche linee guida dipende dalla caratterizzazione fortemente agricola di questo tratto di corridoio, con un’abbondante varietà di ambienti e colture. Gli interventi applicabili devono favorire la conservazione di ambienti naturali di pregio e al contempo essere compatibili con il mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale. Il territorio è inoltre caratterizzato dalla presenza di numerosi SIC e della ZPS Garzaie del Parco Adda Sud, importante area sorgente per molte specie ornitiche. Le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti agricoli e la ricca rete irrigua in modo da conservare ambienti idonei per la sopravvivenza dell’avifauna. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica Nella porzione centrale del corridoio, la matrice urbana diventa più moderata lasciando spazio via via a campi agricoli. Nella parte meridionale l’agricoltura domina quasi totalmente il territorio, quest’ultimo risulta solcato da poche vie di comunicazione e caratterizzato da un’urbanizzazione ancora contenuta e costituita da piccoli centri urbani. In questo contesto non si rileva alcun elemento di significativa importanza, se non qualche sporadica area di cava di piccole dimensioni. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza sostanzialmente per valori bassi, inferiori a 60 t/anno di azoto. Solamente all’altezza di Lodi i carichi sono più elevati (da 180 a 450 t/anno). Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 1 214E EP 2 214M EP 4 214 EP 5 214 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 23 Corridoio 14 – Fiume Serio Corridoio 14 – Fiume Serio Tratto settentrionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 14 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud fino alla confluenza con il Fiume Adda. Il tratto in questione è rappresentato dalla parte settentrionale ad alta antropizzazione, caratterizzata inizialmente da aree collinari e montuose con boschi di latifoglie, pareti rocciose, sorgenti, prati e mosaici agricoli. I Colli di Bergamo sono di particolare interesse in termini naturalistici in quanto costituiscono un’area sorgente per le popolazioni faunistiche presenti nelle aree planiziali poste più a sud. Proseguendo lungo il corso del Serio il paesaggio appare sempre più pianeggiante e costituito da una fitta matrice urbanizzata. La restante parte dell’area è caratterizzata da aree agricole interrotte da infrastrutture lineari che creano grossi impedimenti al mantenimento della continuità ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Serio Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Piazzo, Naturalserio, Parco del Serio Nord, PLIS del Monte Bastia e del Roccolo Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 14 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale). L’individuazione del corridoio 14 nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Serio, importante via di collegamento tra il territorio Orobico e il Fiume Adda, quindi il Po e la Pianura Padana. La maggior criticità di tutta la parte centro-settentrionale è rappresentata dalla forte antropizzazione derivante dall’intorno di Bergamo e dalla presenza di numerose arterie viarie. Orientamenti e indirizzi prioritari Il tratto presenta una forte urbanizzazione e il suo stato ambientale migliora proseguendo verso sud. Habitat di interesse comunitario e ZVN - Pertanto è necessario creare o migliorare dal punto di vista ecologico nuovi ambienti naturalizzati e valorizzare l’agricoltura con la diversificazione dei contesti coltivati. Inoltre il territorio non è caratterizzato né da intensa attività agricola, né da una rete irrigua significativa; non sono altresì presenti ZPS che ospitino importanti comunità ornitiche. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto settentrionale, risulta scarsamente fertile. Il territorio è caratterizzato da valori di LCC bassi, che poi aumentano proseguendo verso Sud, nonostante concentrazioni di CO piuttosto elevate, comprese tra il 2 e il 3%. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è sostanzialmente bassa, mentre per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, il tratto ricade all’interno della classe A (runoff potenziale basso). Sistema agro-zootecnico Nella sua parte settentrionale (porzione ad alta antropizzazione), il corridoio si caratterizza per la pressoché totale assenza di aree destinate all’agricoltura, poiché risulta fortemente urbanizzata. Scendendo più a Sud si incontrano i primi terreni coltivati a mais e foraggere. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta crescente da Nord verso Sud, con carichi compresi tra 0 e 170 kg per ha di SAU. Di conseguenza l’elemento più importante in questo contesto è il fiume stesso, sul quale si potrebbe intervenire con misure incentrate sul miglioramento degli habitat fluviali. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 Pressione antropica Il territorio in esame nella sua parte più settentrionale presenta paesaggi completamente antropizzati a causa dell’area urbanizzata prossima alla città di Bergamo. La presenza dell’aeroporto e di numerose arterie viarie accentuano ancor di più la frammentazione. Il tessuto urbano diviene a minore densità scendendo a Sud. Dalla carta dell’uso del suolo si può notare come il corridoio nella sua parte settentrionale ad alta antropizzazione sia disseminato di numerose aree industriali. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per valori tendenzialmente moderati, perlopiù compresi tra 60 e 180 t/anno di azoto. CI 4 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli 24 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A Corridoio 14 – Fiume Serio Tratto meridionale Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 14 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud fino alla confluenza con il Fiume Adda. Il tratto in questione è rappresentato dalla parte a bassa o moderata antropizzazione ed è caratterizzato da un mosaico di fasce boschive relitte, fontanili, rogge, canali di irrigazione, zone umide, piccoli canneti, ambienti agricoli, prati stabili, incolti e finali. Si tratta di un’area strategica per la conservazione della biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Alla confluenza con il Fiume Adda il territorio è caratterizzato da un vario mosaico agricolo e da un ricco reticolo idrografico secondario avente notevole valore naturalistico. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Serio, Parco dell’Adda Sud Riserve Regionali: Palata Menasciutto Siti di Importanza Comunitaria: Palata Menasciutto (IT20A0003) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 3260) ricadono anche all’interno della ZVN. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 14 ricade interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale, descritta nella relativa scheda). L’individuazione del corridoio 14 nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Serio, importante via di collegamento tra il territorio Orobico e il Fiume Adda, quindi il Po e la Pianura Padana. Non sussistono criticità evidenti se non l’influenza antropica dell’intorno di Bergamo nella porzione più settentrionale di questo tratto. Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio è caratterizzato dalla presenza di una matrice agricola dominante e da una fitta rete irrigua. Di conseguenza le azioni da intraprendere dovrebbero coinvolgere gli ambiti coltivati e le numerose rogge, localizzate soprattutto nel tratto più meridionale. Gli interventi applicabili devono favorire la conservazione degli ambienti naturali già presenti e al contempo essere compatibili con il mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e meridionale, risulta molto fertile: tutto il tratto centrale rientra in classe LCC 3, per poi passare nella porzione meridionale a classi ancor più elevate (classi 1 e 2), molto adatte all’utilizzo agricolo, nonostante basse concentrazioni di CO nel suolo, inferiori all’1%. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee è bassa fino alla connessione con il corridoio della pianura centrale. Da qui fino alla confluenza con il Fiume Adda i valori diventano moderati. Dal punto di vista idrologico, il tratto centrale ricade all’interno della classe A (runoff potenziale basso), mentre il tratto più meridionale si caratterizza per un runoff potenziale moderatamente alto (classe C). Sistema agro-zootecnico A Nord i terreni sono coltivati a mais e foraggere, intramezzati da alcune particelle destinate alla coltivazione di piante industriali, legumi e ad altri cereali. Qui la matrice agricola non è predomina come nella parte sottostante, in cui predominano le colture di mais e foraggere. Il carico zootecnico risulta elevato (dagli 80 ai 250 kg per ha di SAU), con picchi oltre i 340 kg per ha di SAU sopra Crema, dovuti alla presenza sul territorio di allevamenti bovini. Appare di conseguenza necessario limitare l’espansione delle aree antropizzate. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 5 214 EP 8 214G 216 221 223 226 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio in esame nel tratto centrale e meridionale presenta paesaggi meno antropizzati rispetto alla porzione soprastante, con paesaggi sempre più dominati dalla matrice agricola, in cui l’unico centro abitato di grosse dimensioni è rappresentato da Crema. Inoltre il corridoio è occupato da saltuarie aree con insediamenti produttivi agricoli fino alla confluenza con l’Adda (ad eccezione dei dintorni di Crema dove sussistono piccole aree industriali). Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per valori tendenzialmente moderati, perlopiù compresi tra 60 e 180 t/anno di azoto. 25 CI 5 Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio Corridoio 15 – Corridoio Pizzighettone – Quinzano D’Oglio Priorità di intervento: MEDIA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 15 si sviluppa in direzione SO-NE, collegando il tratto terminale del Fiume Adda con quello centrale dell’Oglio. Il tratto Sud-occidentale ricade in un’area planiziale è caratterizzata da una forte dominanza di ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua. Qui, l’area a maggiore livello di naturalità è rappresentata dalla zona di connessione con il Fiume Adda. Proseguendo verso Est, s’incontrano altre aree di grande valore naturalistico, per lo più legate a corsi d’acqua naturali o artificiali che compongono il ricco reticolo idrografico minore presente nell’area, come ad esempio la Valle del Serio Morto. Per quanto riguarda il tratto nordorientale, l’area a maggiore livello di naturalità è rappresentata dal fiume Oglio. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Adda Sud, Parco dell’Oglio Nord Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco della Valle del Serio Morto Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 15 ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, più precisamente in corrispondenza di un breve tratto nella porzione più occidentale. L’individuazione del corridoio 15 nell’ambito della RER è dovuta soprattutto all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta una via di collegamento tra il Fiume Adda e l’Oglio. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio, per tutta la sua lunghezza, è caratterizzato da contesti agricoli rilevanti, pertanto è opportuno favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali, compatibilmente con il mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale. Inoltre risulta opportuno prevedere interventi di miglioramento ambientale anche per i corsi d’acqua e per le fasce ripariali, in riferimento al canale Acque Alte e alle numerose rogge attraversate dal corridoio. Caratteristiche pedologiche In generale il corridoio 15 risulta molto fertile e idoneo a coltivazioni agricole anche intensive: ciò è confermato da quanto emerge dalla capacità d’uso del suolo, con classi molto elevate (LCC 1-2-3) soprattutto nel tratto orientale, nonostante un contenuto di CO nel suolo moderato ad ovest (1-2%) e ridotto ad est (<1%). La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è molto diversificata, comprendendo nel tratto occidentale aree a bassa, moderata ed elevata capacità in ugual misura; il tratto orientale presenta invece valori pressoché moderati. Infine la classificazione in gruppi idrologici mostra che i suoli ad ovest rientrano sostanzialmente nel gruppo C (runoff moderatamente alto) e ad est nel gruppo B (runoff moderatamente basso). Sistema agro-zootecnico Il corridoio è permeato da una consistente matrice agricola con campi coltivati quasi totalmente a mais. Sono altresì presenti anche particelle a foraggere, legumi e coltivazioni orticole. Dal punto di vista del carico zootecnico, il tratto sud-occidentale presenta valori elevati (superiori a 340 kg per ha di SAU), mentre la rimanente porzione è interessata da un’alternanza di aree a carico moderato (tra gli 80 e i 250 kg per ha di SAU), dovuto alla presenza di allevamenti bovini. Linee guida Problematica Codice Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 3 Misura PSR 214G 216 221 223 226 FP 2 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi scarsamente antropizzati e immersi in una matrice agricola che domina il contesto circostante. Anche la rete stradale risulta contenuta e l’urbanizzazione è modesta, con centri abitati separati fra loro da ampie aree coltivate. Inoltre all’interno del corridoio non si individuano aree industriali, se non nella porzione centrale; gli insediamenti agricoli produttivi, seppur di superficie limitata, sono invece diffusi lungo tutto il percorso del corridoio. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. 26 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 1 214E EP 2 214M EP 3 214A EP 4 214 Corridoio 16 – Fiume Oglio Corridoio 16 – Fiume Oglio Tratto settentrionale Priorità di intervento: BASSA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 16 della RER si sviluppa verso Sud per poi deviare a Sud-Est, collegando il Lago d’Iseo con il Fiume Po. Solamente il primissimo tratto è definito ad alta antropizzazione. Quando l’Oglio esce dal Lago d’Iseo il paesaggio è pressoché pianeggiante e comprende aree di elevato pregio naturalistico essendo un importante settore di connessione tra la pianura padana e la fascia pedemontana. Sulle vicine fasce collinari sussistono aree boscate di pregio (caratterizzate da vasti boschi di latifoglie e ridotte radure erbose), l’area vinicola della Franciacorta e un settore delle Torbiere d’Iseo, zona umida di importanza internazionale (sito Ramsar), particolarmente significativa per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria e per l’entomofauna. La matrice urbana risulta abbastanza fitta e le infrastrutture lineari hanno un impatto significativo sulla continuità ecologica. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 16 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale). L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Oglio, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso dal Lago d’Iseo fino alla zona del Fiume Po. Le uniche criticità riguardano gli aspetti relativi all’antropizzazione del territorio, circoscritta all’area a sud del Lago d’Iseo. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Oglio Nord Orientamenti e indirizzi prioritari Habitat di interesse comunitario e ZVN - La corrispondenza con il Fiume Oglio determina la scelta di specifiche linee guida incentrate sia in riferimento ai coltivi anche se limitati, sia sull’applicazione di interventi e buone pratiche in ambito fluviale. In questo tratto è consigliabile applicare misure che valorizzino i territori coltivati, soprattutto nell’ecomosaico agricolo a sud del Lago d’Iseo attraverso la diversificazione delle colture e l’arricchimento di nuovi elementi ecologici che incrementino la biodiversità. Linee guida Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto settentrionale, risulta poco fertile a causa delle sue caratteristiche morfologiche e antropiche. Infatti la capacità d’uso del suolo indica valori relativamente bassi nel tratto più settentrionale del corridoio, con classi che si aggirano tra la classe 5 e la classe 7, comunque ricompresi nella categoria dei terreni non arabili. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è da moderata a elevata. Per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, il tratto è classificato come classe B (runoff potenziale moderatamente basso). Il carbonio organico risulta moderato, con valori compresi tra l’1 e il 2%. Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi molto antropizzati con elementi di alto valore naturalistico che si evolvono procedendo verso Sud come territori a vocazione agricola. Dal punto di vista del disturbo, la parte settentrionale è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che creano grosse difficoltà al mantenimento della continuità ecologica (autostrada A4 MIVE, rete ferroviaria BG-BS). Dalla carta dell’uso del suolo si può notare che il corridoio nella sua parte più settentrionale è caratterizzato da parecchie aree industriali, che via via diminuiscono procedendo lungo il corso del fiume. Per quanto riguarda i carichi civili ed industriali, il corridoio si caratterizza per valori di azoto sempre inferiori alle 180 t/anno. Sistema agro-zootecnico Nella sua parte settentrionale, il corridoio si caratterizza per la presenza di particelle destinate alla coltivazione della vite e in misura minore del mais immerse in una matrice perlopiù boscata e antropizzata. La parte ad alta antropizzazione del corridoio presenta valori sostanzialmente moderati (0-170 kg per ha di SAU). Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione 27 Corridoio 16 – Fiume Oglio Tratto meridionale Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto a bassa e moderata antropizzazione, risulta abbastanza fertile e adatto all’utilizzo agricolo, dal momento che i valori di LCC rientrano in classe 3, per poi passare a livelli ancor più alti fino alla confluenza con il Fiume Po. La capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee è moderata/bassa e via via tende a diminuire sempre di più per tutta la parte centrale del corridoio, mentre nel tratto meridionale torna a salire. Per quando riguarda la classificazione in gruppi idrologici, il tratto centro-meridionale è caratterizzato da una classe C (runoff potenziale moderatamente basso), mentre il CO risulta moderato fino a metà del corridoio, con valori compresi tra l’1 e il 2%. Da metà corridoio fino al termine si notano significative aree con valori inferiori all’1%. Pressione antropica Via via che si scende verso sud, la matrice urbana diventa più modesta lasciando spazio a campi agricoli. Nel tratto centrale le infrastrutture che impattano maggiormente sono le provinciali, le statali e l’autostrada A21. A sud l’agricoltura domina quasi totalmente il territorio, quest’ultimo solcato da poche vie di comunicazione e caratterizzato da un’urbanizzazione contenuta, costituita da piccoli centri urbani. La parte centrale si distingue per una sostanziale assenza di aree a pressione antropica tranne alcune zone produttive agricole. Situazione che si mantiene tale anche nella parte meridionale del corridoio ecologico. Per quanto riguarda i carichi civili ed industriali, il corridoio si caratterizza per valori di azoto sempre inferiori alle 180 t/anno. Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 16 si sviluppa verso Sud per poi deviare a Sud-Est, collegando il Lago d’Iseo con il Po. Inizialmente la matrice urbana è ancora abbastanza fitta e si evidenziano infrastrutture lineari significative che solcano il territorio. Più a Sud il territorio inizia a diventare a forte connotazione agricola; qui il fiume Oglio fa da spartiacque tra il territorio bergamascocremonese e quello bresciano e costituisce la principale area sorgente all’interno del settore. Dove il corridoio vira verso Sud-Est il territorio è costituito da un lembo di pianura cremonese caratterizzata da una forte dominanza di ambienti agricoli e da una fitta rete irrigua. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Oglio Nord, Parco dell'Oglio Sud Riserve Regionali: Boschetto della Cascina Campagna, Bosco de l'Isola, Bosco di Barco, Bosco della Marisca, Isola Uccellanda, Lanche di Azzanello, Lanca di Gabbioneta, Le Bine, Torbiere di Marcaria Siti di Importanza Comunitaria: Boschetto della Cascina Campagna (IT2060014), Bosco De L’Isola (IT2060015), Barco (IT20A0019), Bosco della Marisca (IT20A0007), Scolmatore di Genivolta (IT20A0017), Isola Uccellanda (IT20A0008), Lanche di Azzanello (IT20A0006), Gabbioneta (IT20A0020), Lanche di Gerra, Gavazzi e Runate (IT20B0004), Le Bine (IT20A0004), Torbiere di Marcaria (IT20B0005), Lanca Cascina S. Alberto (IT20B0003), Bosco Foce Oglio (IT20B0001) Zone di Protezione Speciale: Bosco De L’Isola (IT2060015), Bosco di Barco (IT20A0009), Isola Uccellanda (IT20A0008), Lanca di Gabbioneta (IT20A0005), Parco Regionale Oglio Sud (IT20B0401), Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia (IT20B0501) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 3260, 7230) ricadono anche all’interno della ZVN. Sistema agro-zootecnico La parte centrale del corridoio 16 è caratterizzata da campi a foraggere; all’inizio del tratto meridionale predomina il mais, mentre procedendo verso Sud il territorio è caratterizzato da un mosaico di varie coltivazioni. Il carico zootecnico su base comunale è alto per tutta la porzione centrale con valori anche superiori a 340 kg per ha di SAU dovuti ad allevamenti bovini e suini. Infine, il carico sul tratto meridionale presenta valori leggermente più bassi (170-250 kg per ha di SAU). Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 16 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale). L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Oglio, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso dal Lago d’Iseo fino alla zona del Fiume Po. Orientamenti e indirizzi prioritari Di fatto il corridoio in questo tratto risulta fortemente caratterizzato da aree agricole, con un’abbondante varietà di ambienti e colture. Pertanto gli interventi applicabili devono favorire la conservazione e l’estensione delle aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali, rispettando al tempo stesso il mantenimento di un’agricoltura di tipo professionale. Inoltre, la presenza di una fitta rete irrigua e di importanti corpi idrici naturali (Fiume Oglio, connessione con il Fiume Mella e Po), determinano la scelta di specifiche linee guida per la manutenzione e il miglioramento ambientale nei corsi d’acqua. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 9 214 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 1 214E EP 2 214M Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione 28 CI 5 EP 10 Corridoio 17 – Canale Acque Alte Corridoio 17 – Canale Acque Alte Priorità di intervento: MEDIA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 17 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto centrale del Po alla porzione terminale del Fiume Oglio. Il corridoio inizialmente si diparte dal Fiume Po seguendo un canale d’irrigazione laterale, che poi si affiancherà più a Nord con il Canale Acque Alte. Da questo punto il corridoio segue il percorso di quest’ultimo canale fino al suo sbocco nel Fiume Oglio. Tutto il territorio attraversato è completamente pianeggiante ed è immerso in un contesto a forte vocazione agricola. I settori occidentali presentano aree di grande pregio naturalistico affiancate da una fitta rete irrigua. Procedendo verso Est, si riscontrano elementi tipici degli ambiti agricoli, primo fra tutti una rete idrica minore di grande interesse naturalistico, mentre il tratto orientale si caratterizza anche per la presenza di alcune zone umide. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell'Oglio Sud Criticità ed elementi di pregio Ad eccezione della porzione più orientale e più occidentale, il corridoio 17 non ricade all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il canale Acque Alte, importante elemento della rete idrica minore e via di collegamento tra il Fiume Po e l’Oglio. Le uniche criticità sono rappresentate dalle pressioni antropiche determinate dallo sviluppo della rete viabilistica. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte connotazione agricola del territorio: gli interventi devono favorire la conservazione della diversità colturale. Habitat di interesse comunitario e ZVN - Inoltre il corridoio è solcato dal Canale Acque Alte, per il quale sono auspicabili misure che coinvolgono il corpo idrico in termini di diversificazione, manutenzione, pulizia dell’alveo e gestione delle sponde. Caratteristiche pedologiche In generale il corridoio 17 risulta molto fertile e adatto all’utilizzazione agricola intensiva; ciò è confermato anche da quanto emerge dalla capacità d’uso del suolo, con classi molto elevate (LCC 1 e 2) su quasi tutto il territorio attraversato, nonostante un contenuto di CO nel suolo abbastanza ridotto (<1%) ad eccezione del tratto occidentale in cui il valore è compreso tra l’1 e il 2%. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è indicativamente medio-elevata, anche se nell’estremità ovest i valori di questo parametro si abbassano, mentre per quanto attiene la classificazione in gruppi idrologici, il tratto occidentale rientra in classe B (runoff moderatamente basso) e D (runoff alto), quello centrale in classe C (runoff moderatamente alto) e infine quello orientale in classe B (runoff moderatamente basso). Sistema agro-zootecnico Accanto alla coltura prevalente rappresentata dal mais, si possano individuare particelle coltivate con altri cereali, foraggere, legumi, piante industriali e coltivazioni orticole. Sussistono anche limitate aree boscate, perlopiù concentrate nelle aree di confluenza con il Po e l’Oglio. Il carico zootecnico su base comunale esercitato sul territorio in esame risulta modesto, sempre al di sotto dei 170 kg per ha di SAU. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 CI 2 CI 3 CI 4 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi scarsamente antropizzati in quanto immersi in una matrice agricola che domina il contesto circostante. Sebbene l’urbanizzazione appaia modesta, le infrastrutture lineari attraversano ripetutamente il corridoio, rappresentando un elemento di frammentazione significativo sulla continuità ecologica. I centri urbani presenti nell’intorno sono di piccole dimensioni e distanziati tra loro e non si individuano aree industriali all’interno del corridoio. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. 29 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione FI 1 214F 216A Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 1 214E EP 2 214M EP 3 214A Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella) Corridoio 18 – Corridoio della Pianura Centrale (da Lambro a Mella) Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il corridoio 18 risulta ad elevata fertilità, quindi adatto all’utilizzazione agricola. Ciò è confermato anche dal fatto che dai dati della capacità d’uso del suolo il territorio risulta avere classi comprese tra 1 e 3, mentre la concentrazione di carbonio organico appare moderata in generale lungo tutto il corridoio (inferiore al 2%), anche se sussistono fasce ad elevatissima concentrazione. Il gruppo idrologico risulta appartenere prevalentemente alla classe C (runoff potenziale moderatamente alto), anche se sono presenti altre zone significative di classe A, B, e D. Per quanto riguarda la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee, il suolo può essere considerato in linea generale a classe bassa-moderata. Il corridoio 18 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il Lambro con il Mella e tagliando trasversalmente numerosi corsi d’acqua e corridoi ecologici fluviali, quali l’Adda, il Serio e l’Oglio. Il tratto iniziale ricade nella fascia dei fontanili e la principale area sorgente di biodiversità è costituita dalla connessione con il Fiume Adda, particolarmente importante per numerose specie ittiche in quanto molto ben conservato dal punto di vista idromorfologico. Proseguendo verso Est il corridoio entra nel “cuore” dell’area prioritaria “Fascia centrale dei fontanili”, di particolare importanza in quanto preserva significative popolazioni di numerose specie ittiche endemiche. Superato il Fiume Oglio, che comprende biotopi di elevato valore naturalistico quali il “Bosco dell’Isola”, si arriva al tratto orientale, caratterizzato oltre che da naturalità di pregio, anche dalla presenza di zone agricole intervallate da filari e siepi. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco dell'Adda Sud, Parco dell'Adda Nord, Parco del Serio, Parco dell'Oglio Nord Riserve Regionali: Sorgenti della Muzzetta, Palata Menasciutto, Naviglio di Melotta, Bosco de l'Isola Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del fiume Tormo, Parco interprovinciale del Fiume Tormo, Parco dei Fontanili, Parco del Pianalto di Romanengo e dei Navigli Cremonesi Siti di Importanza Comunitaria: Sorgenti della Muzzetta (IT2050009), Boschi e Lanca di Comazzo (IT2090002), Palata Menasciutto (IT20A0003), Naviglio di Melotta (IT20A0002), Bosco de l’Isola (IT2060015) Zone di Protezione Speciale: Bosco de l’Isola (IT2060015) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti ricadono anche all’interno della ZVN (3150, 3260), ad eccezione del 3140, ricompreso nel SIC “Sorgenti della Muzzetta”. Sistema agro-zootecnico Tutto il corridoio ecologico è permeato da una consistente matrice agricola; il tratto occidentale presenta ambienti agricoli diversificati, dove le coltivazioni più rappresentative sono quelle a mais, foraggere, orticole, altri cereali, piante industriale e legumi secchi. Superato il Serio le coltivazioni sono rappresentate essenzialmente da mais fino alla fine del corridoio. Per i carichi zootecnici, si identificano parecchie zone con valori che superano abbondantemente il limite dei 170 kg per ha di SAU imposto dalla normativa per le aree vulnerabili, dovuti ad allevamenti bovini e suini. Solamente nei tratti alle estremità del corridoio si hanno carichi inferiori. Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Criticità ed elementi di pregio Il corridoio ricade quasi completamente all’interno delle ZVN. L’individuazione del corridoio nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Lambro e il Mella, passando per la pianura e intersecando importanti corridoi fluviali. Le criticità sono legate all’antropizzazione del territorio, determinata dalla presenza di nuclei abitati di modeste dimensioni localizzati a sud del corridoio che, assieme a carichi civili e industriali ingenti nel tratto più occidentale, ne compromettono in parte la funzionalità ecologica. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta ambienti diversificati con zone boscate immerse in una matrice pressoché agricola, ricca di corsi d’acqua (fontanili, Adda, Serio e Oglio). Negli ambiti agricoli è necessario favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali, mentre nelle zone di connessione con i grandi fiumi occorre privilegiare misure che sviluppino gli elementi ecologici di pregio già presenti valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 CI 2 CI 3 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi poco antropizzati e immersi in una matrice agricola che domina il contesto circostante. Inoltre anche la rete viaria non costituisce particolari problemi di frammentazione della continuità ecologica in quanto gli elementi di criticità sono davvero pochi. Nonostante nell’intorno non manchino affatto aree industriali, dalla carta dell’uso del suolo si evince che all’interno del corridoio tali attività non siano numerose. Per quanto riguarda i carichi civile ed industriali, in linea generale, questi risultano abbastanza ridotti. Sono infatti perlopiù inferiori alle 60 t/anno di azoto, anche se qualche Comune risulta produrre carichi superiori. CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli 30 EP 7 214A Corridoio 19 – Fiume Mella Corridoio 19 – Fiume Mella Tratto settentrionale Priorità di intervento: BASSA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 19 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dalla Val Trompia fino alla confluenza con il Fiume Oglio. Considerando la porzione corridoio ad alta antropizzazione, il territorio si presenta fortemente urbanizzato. Tra i principali elementi di frammentazione si segnalano il consumo di suolo derivante dall’espansione dell’urbanizzato, le attività estrattive e le infrastrutture lineari. Superando l’abitato di Brescia le condizioni ecologiche del corridoio migliorano e l’ambiente è caratterizzato da aree planiziali e agricole di interesse naturalistico, intervallate da filari e da siepi ancora in buone condizioni. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco delle Colline di Brescia Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 19 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale). L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta alla sua funzione di via di comunicazione tra la bassa Val Trompia e il Fiume Oglio e all’importanza del Fiume Mella in ottica di rete ecologica in quanto localizzato in un’area di collegamento tra le aree sorgente di biodiversità delle Alpi e Prealpi lombarde e la Pianura Padana. L’unica criticità è rappresentata dall’antropizzazione del corridoio, soprattutto derivante dall’espansione dell’urbanizzato di Brescia. Orientamenti e indirizzi prioritari In questo tratto, le aree agricole hanno scarso valore dal punto di vista professionale; tali aree possono rappresentare opportunità molto importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica a seguito di misure incentrate sulla creazione di fasce naturalizzate. Per quanto riguarda l’ambito fluviale, si possono applicare linee guida sul miglioramento ambientale in riferimento al Fiume Mella. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto settentrionale, risulta poco fertile, in quanto dall’analisi della capacità d’uso del suolo risulta caratterizzato da sporadiche aree limitata estensione e isolate tra loro, non molto significative per quanto riguarda l’utilizzazione per coltivazioni agricole di un certo peso. Il carbonio organico nel terreno presenta concentrazioni comprese tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è bassa/moderata. Infine per quanto riguarda la classificazione in gruppi idrologici, la maggior dei suoli rientra in classe A (runoff potenziale basso), mentre le rimanenti aree sono a runoff moderatamente alto (classe C) e moderatamente basso (classe B). Sistema agro-zootecnico Il tratto ad alta antropizzazione si presenta immerso in una matrice urbanizzata (ad eccezione della parte più settentrionale che risulta boscata); qui le uniche colture presenti sono prevalentemente frutticole. Scendendo più a Sud si evidenzia la presenza di campi coltivati a mais intervallati ad alcune particelle a foraggere. Il carico zootecnico è caratterizzato da valori bassi (inferiori a 80 kg per ha di SAU): ciò è dovuto alla presenza di una fitta urbanizzazione che preclude attività legate all’allevamento. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 Pressione antropica Di fatto la porzione settentrionale è dominata dalla presenza dell’abitato di Brescia, le cui strade e tangenziali tagliano in più punti il corridoio. Il territorio è caratterizzato da una matrice urbana significativa, mentre proseguendo più a sud assume progressivamente caratteristiche sempre più agricole e i centri urbani si diradano sempre di più. Inoltre il territorio è caratterizzato da numerose aree industriali che si interrompono in modo netto al termine del tratto ad alta antropizzazione. Dal punto di vista dei carichi civili ed industriali, il corridoio si caratterizza per valori alti, soprattutto nel tratto settentrionale del corridoio: qui infatti la città di Brescia influisce significativamente sui carichi, apportando oltre 1750 t/anno di azoto. Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A EP 9 214 EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 31 EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 19 – Fiume Mella Tratto meridionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 19 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud dalla Val Trompia fino alla confluenza con il Fiume Oglio. Considerando la porzione corridoio a bassa o moderata antropizzazione, il territorio diventa più agricolo e il fiume costituisce la principale area sorgente, insieme alla rete di fontanili presente. Il tratto meridionale del corridoio mantiene le stesse caratteristiche del tratto precedente, essendo caratterizzato anch’esso da zone agricole intervallate da filari, siepi, boschetti relitti con un fitto reticolo idrografico minore, costituito da rogge, canali e fossi contraddistinti da una vegetazione relitta ripariale arborea-arbustiva. L’urbanizzazione appare moderata, malgrado la presenza di modesti centri urbani. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco Regionale del Monte Netto, Parco dell'Oglio Nord, Parco dell'Oglio Sud Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Mella Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 19 ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati (l’unica parte esclusa è quella più settentrionale). L’individuazione del corridoio 16 nell’ambito della RER è dovuta alla sua funzione di via di comunicazione tra la bassa Val Trompia e il Fiume Oglio e all’importanza del Fiume Mella in ottica di rete ecologica in quanto localizzato in un’area di collegamento tra le aree sorgente di biodiversità delle Alpi e Prealpi lombarde e la Pianura Padana. Orientamenti e indirizzi prioritari Il tratto in esame è caratterizzato da contesti agricoli rilevanti, pertanto è opportuno favorire interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Per quanto riguarda l’ambito fluviale, le linee guida suggerite per i corsi d’acqua e per le fasce ripariali possono essere applicate in riferimento al Fiume Mella. Linee guida Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto a moderata o bassa antropizzazione, risulta alquanto fertile. Ciò è verificato da classi LCC piuttosto elevate (in genere LCC 2 e in alcune aree LCC 1), mentre la concentrazione di carbonio organico nel suolo risulta moderata, compresa tra l’1 e il 2%. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è decisamente bassa in tutto il tratto centrale e meridionale, nonostante isolate aree nel tratto terminale del Mella con valori elevati. Infine i suoli dei tratti in questione sono caratterizzati anche da runoff potenziale moderatamente alto, quindi ricadenti nel gruppo idrologico C. Sistema agro-zootecnico Il tratto a moderata o bassa antropizzazione si caratterizza per coltivazioni a mais intervallate ad alcune particelle a foraggere. Tale situazione si mantiene pressoché invariata fino alla fine del corridoio ecologico. Il valore del carico zootecnico aumenta progressivamente fino a valori di oltre 340 kg per ha di SAU, principalmente dovuto alla presenza di allevamenti bovini. Solamente alla confluenza con il Fiume Oglio il territorio del corridoio ecologico viene caratterizzato da carichi con valori leggermente più bassi. Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica I tratti centrale e meridionale si caratterizzano per paesaggi agricoli di pregio con centri urbani isolati tra loro. Per tutto il tratto di corridoio a bassa o moderata antropizzazione non sono presenti significative aree di produzione che rappresentano elementi di criticità evidenti per le componenti biologiche del Fiume Mella. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza da carichi ridotti (< 60 t/anno di azoto) e moderati (generalmente compresi tra 60 e 180 t/anno e tra 180 e 450 t/anno). Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli CI 5 CI 6 216B EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A EP 9 214 EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 32 EP 1 214E EP 2 214M EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 20 – Fiume Chiese Corridoio 20 – Fiume Chiese Tratto settentrionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 20 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud prima di sfociare nel Fiume Oglio e per un terzo del percorso ricade nella classificazione di elemento ad alta antropizzazione. In questo tratto, considerando la porzione ricadente nell’ambito di pianura, il corridoio nella sua porzione più settentrionale è caratterizzato da parte delle Prealpi carsiche bresciane includendo anche l’Altopiano di Cariadeghe, un sito molto significativo dal punto di vista naturalistico anche grazie alla particolare geomorfologia del territorio, mentre i tratti terminali degli affluenti del fiume Chiese sono importati come aree di frega per le specie ittiche. Scendendo più a Sud, il corridoio attraversa un’area urbanizzata, la cui espansione dell’urbanizzato interferisce negativamente sul corridoio ecologico, andando a frammentare la continuità ecologica del Fiume Chiese. Aree protette ed oggetto di tutela Non è presente nessuna area protetta. Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 20, nel tratto in questione, ricade quasi interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, ad eccezione della parte più settentrionale. L’individuazione del corridoio 20 nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Chiese, importante via di spostamento per la fauna lungo il corso d’acqua stesso dalla porzione occidentale delle colline Gardesane fino alla confluenza con l’Oglio. La criticità più significativa è rappresentata dalla pressione antropica derivante dall’espansione dell’urbanizzato degli abitati a ovest del Lago di Garda. Orientamenti e indirizzi prioritari Nonostante l’assenza di aree protette in questo tratto, è necessario attuare specifiche linee guida incentrate sull’applicazione di interventi e buone pratiche soprattutto per quanto riguarda l’ambito fluviale. Il restante territorio risulta antropizzato, con aree agricole di scarso valore. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto settentrionale, risulta poco fertile, in quanto caratterizzato da aree non idonee all’agricoltura intensiva, sia per i rilievi presenti che per la ridotta estensione. Infatti la capacità d’uso del suolo indica classi LCC molto basse. Scendendo un po’ a sud, i valori aumentano leggermente. La concentrazione di carbonio organico appare elevata nel tratto più settentrionale e, scendendo verso valle, si assesta su valori moderati (1-2%); il primo tratto del corridoio ecologico presenta una buona capacità di protezione (valori moderati e medio-elevati) nei confronti delle acque sotterranee, mentre in termini di classificazione in gruppi idrologici il suolo rientra in classe B (runoff potenziale moderatamente basso). Sistema agro-zootecnico Il corridoio nel tratto ad alta antropizzazione si caratterizza per la presenza di alcune aree boscate e di particelle destinate alla coltivazione di foraggere; qua e là si individuano alcuni terreni coltivati a vite. Il carico zootecnico è caratterizzato per tutta la porzione settentrionale da valori moderati che si aggirano intorno agli 80 kg per ha di SAU. Queste aree possono rappresentare opportunità molto importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica, pertanto occorre sviluppare o creare elementi ecologici di pregio che valorizzino il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate esterne al corridoio. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 Pressione antropica Il territorio in esame presenta contesti altamente urbanizzati: tra i principali elementi di frammentazione si segnalano soprattutto il consumo di suolo derivante dall’espansione dell’urbanizzato, le attività estrattive e le infrastrutture lineari. Inoltre sussistono numerose aree industriali addensate soprattutto in questo settore, seppur separate da ampi spazi non antropizzati. Per ciò che concerne i carichi civili e industriali, il corridoio ecologico si caratterizza sostanzialmente per valori moderati (tra 60 e 180 t/anno di azoto). Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A EP 9 214 EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 33 EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 20 – Fiume Chiese Tratto meridionale Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 20 della RER si sviluppa in direzione Nord-Sud prima di sfociare nel Fiume Oglio e per due terzi del percorso risulta a bassa o media antropizzazione. Nel tratto centrale del corridoio, poco prima di attraversare l’abitato di Montichiari, il territorio è prettamente planiziale e si arricchisce di zone agricole, intervallate da filari e da siepi in buone condizioni di conservazione. La parte meridionale del corso d’acqua è caratterizzata dalla continuità di ambienti agricoli ricchi di filari e siepi. La confluenza con il Fiume Oglio rappresenta un elemento di grande importanza dal punto di vista naturalistico in quanto costituisce la principale area sorgente in ottica di rete ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Chiese, Parco del Moro Zone di Protezione Speciale: Parco Regionale Oglio Sud (IT20B0401) Habitat di interesse comunitario e ZVN Il corridoio ecologico, nel tratto in questione, non attraversa alcun SIC e quindi nessun habitat di interesse comunitario caratterizzante questa tipologia di area protetta. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 20, nei tratti in questione, ricade interamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati e l’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Chiese, importante via di spostamento per la fauna lungo il corso d’acqua stesso dalla porzione occidentale delle colline Gardesane fino alla confluenza con l’Oglio. La criticità più significativa è rappresentata dalla pressione antropica esercitata dai centri urbani limitrofi localizzati poco più a nord del tratto in questione. Orientamenti e indirizzi prioritari Oltre alla presenza di aree protette (PLIS Parco del Basso Chiese, Parco del Moro e ZPS Parco Regionale dell’Oglio Sud), il territorio è caratterizzato da contesti agricoli. Di conseguenza è necessario favorire non solo misure atte a diversificare e migliorare gli habitat acquatici e le fasce ripariali (Fiume Chiese), ma anche applicare interventi e pratiche che conservino/estendano la aree di transizione tra i coltivi e le zone più naturali. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del tratto centrale e meridionale, risulta molto fertile, in quanto caratterizzato da classi di capacità d’uso del suolo elevate (LCC 2-3), quindi da terreni idonei ad una agricoltura anche di tipo intensivo. La concentrazione di carbonio organico appare moderata, con valori che vanno dall’1 al 2%, ad eccezione di alcune piccole aree isolate con concentrazioni ridotte (inferiori all’1%), mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è inizialmente bassa, per poi attestarsi a una classe moderata alla confluenza con l’Oglio. Infine in termini di classificazione in gruppi idrologici il tratto centrale presenta dapprima runoff bassi (classe A) e poi alti (classe D). Tutto il tratto meridionale rientra invece nel gruppo C (runoff moderatamente alto). Sistema agro-zootecnico Foraggere e mais sono le coltivazioni predominanti nella parte centrale del corridoio, mentre nel tratto meridionale il mais caratterizza il territorio agricolo, con particelle a foraggere, cereali e coltivazioni florovivaistiche. Il carico zootecnico su base comunale mostra valori moderati che si aggirano intorno agli 80 kg per ha di SAU, mentre il tratto centrale è caratterizzato da un carico zootecnico elevato (oltre 250 kg per ha di SAU), dovuto alla presenza sul territorio di allevamenti bovini. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F EP 7 214A EP 9 214 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli Pressione antropica Il territorio in esame presenta contesti meno antropizzati rispetto alla porzione sovrastante: scendendo progressivamente verso Sud , le cause di pressione antropica diminuiscono in quanto il territorio si caratterizza sempre più da ambienti agricoli. Inoltre nel tratto centrale del Fiume Chiese sono presenti alcune aree industriali separate da ampi spazi non antropizzati. Il tratto terminale infine è solo lambito dalle aree di produzione. Per ciò che concerne i carichi civili e industriali, il corridoio ecologico si caratterizza sostanzialmente per valori moderati (tra 60 e 180 t/anno di azoto), con qualche eccezione, tra cui il Comune di Montichiari, in cui tali valori sono più elevati. EP 10 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 34 EP 1 214E EP 2 214M EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio Corridoio 21 – Corridoio Mella – Mincio Priorità di intervento: MEDIA Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN Il corridoio 21 si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto terminale del Mella alla porzione centrale del Fiume Mincio, tagliando trasversalmente il Fiume Chiese. Nel suo tratto orientale, il territorio è caratterizzato dall’ambiente tipico della pianura planiziale con aree agricole intervallate da filari, siepi, boschetti relitti nonché da un fitto reticolo idrografico minore, con rogge, canali e fosse aventi una vegetazione relitta ripariale arborea-arbustiva. Nel suo tratto centrale, il corridoio mantiene le caratteristiche precedenti e si arricchisce di elementi naturali quali i fontanili. In corrispondenza dell’incrocio con il Fiume Chiese e con il Mincio, sono presenti aree sorgenti caratterizzate da un’abbondante ricchezza di zoocenosi e fitocenosi. Il territorio circostante è caratterizzato da ambienti agricoli, che preservano ancora una certa ricchezza di prati stabili, e da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 21 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, nonostante l’assenza di elementi tipicamente fluviali, all’importanza che ha questa striscia di territorio pianeggiante dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Mella e il Fiume Mincio grazie alla sua fitta rete idrica minore. Le criticità più significative riguardano l’elevato carico zootecnico e la monotonia colturale applicata lungo il corridoio. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Mincio Orientamenti e indirizzi prioritari Habitat di interesse comunitario e ZVN - Caratteristiche pedologiche In generale il corridoio 21 risulta decisamente fertile e idoneo a coltivazioni agricole anche intensive: ciò è confermato anche da quanto emerge dalla capacità d’uso del suolo, con classi prevalentemente elevate (LCC 2-3). Per quel che riguarda il carbonio organico nel tratto iniziale la concentrazione è abbastanza alta (2-3%), mentre nelle rimanenti aree risulta bassa o moderata. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è molto diversificata, comprendendo in tutto il territorio attraversato aree con valori bassi, moderati ed elevati, anche se in generale il corridoio può esser considerato a capacità moderata. Molto varia è anche la classificazione in gruppi idrologici: in generale, ad ovest i suoli sono caratterizzati da runoff moderatamente alto (classe C), mentre proseguendo ad est il runoff diventa moderatamente basso (classe B) fino alla connessione con il Mincio. Il corridoio è a forte connotazione cerealicola ed è dominato da un’agricoltura di tipo professionale. Partendo da questi elementi è possibile affermare la necessità di conservare le dotazioni ecologiche presenti e applicare pratiche ed interventi compatibili con l’agricoltura intensiva, in grado di valorizzare gli ambienti di pianura. Sistema agro-zootecnico Il corridoio ecologico è caratterizzato da una fitta matrice agricola in cui predominano i coltivi a mais; altre particelle sono a destinazione cerealicola, con foraggere e coltivazioni orticole. Nel tratto mantovano si ritrovano in ugual misura campi a mais, foraggere e altri cereali. La porzione bresciana del corridoio è caratterizzata da alti valori di carico zootecnico, superiori a 250 kg per ha di SAU, determinati da allevamenti bovini e, in minor misura, suini. Tale valore diminuisce progressivamente nel tratto mantovano. Inoltre è possibile attuare misure sui corsi d’acqua e le fasce ripariali, in riferimento alle numerose rogge presenti e ad un breve tratto del Fiume Chiese. Linee guida Problematica Codice Misura PSR Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A FP 2 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi moderatamente antropizzati e immersi in una matrice agricola che domina il contesto circostante. Sebbene l’urbanizzazione appaia modesta, le infrastrutture lineari che attraversano il corridoio rappresentano un elemento di frammentazione significativo sulla continuità ecologica. I centri urbani presenti nell’intorno sono di medio/piccole dimensioni localizzati a ridosso del corridoio, mentre al suo interno sono presenti aree industriali e qualche insediamento produttivo di tipo agricolo. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio ecologico si caratterizza ad ovest da carichi moderati, compresi tra 60 e 180 t/anno di azoto, e ad est da carichi più ridotti, inferiori a 60 t/anno di azoto. 35 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A EP 9 214 Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 4 214 EP 5 214 EP 6 125A Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane Corridoio 22 – Corridoio delle Colline Gardesane Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 22 della RER si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando la porzione centrale del Chiese al tratto iniziale del Fiume Mincio. Il corridoio inizialmente si diparte dal Fiume Chiese seguendo un percorso trasversale rispetto agli altri corridoi fluviali; a partire da metà percorso, il corridoio segue il corso del canale Fossa Redone e, successivamente, quello della Fossa Redone Inferiore. Il territorio circostante è caratterizzato da contesti collinari. La parte occidentale, prettamente planiziale, è contraddistinta da zone agricole intervallate da filarie da siepi in buone condizioni di conservazione. Procedendo verso Est, il paesaggio rientra nei cordoni morenici delle colline gardesane ed è caratterizzata da mosaici colturali diversificati compenetrati con fasce significative di boschi, praterie aride, scarpate, zone umide. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Mincio Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: PLIS Comune di Castiglione delle Stiviere Siti di Importanza Comunitaria: Complesso Morenico di Castellaro Lagusello (IT20B0012) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150 e 6210*) ricadono anche all’interno della ZVN. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio ricade quasi completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, ad esclusione di due piccole porzioni nel tratto finale. L’individuazione del corridoio 22 nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via di collegamento tra Fiume Chiese e Fiume Mincio. Inoltre la presenza di elementi collinari associati ad habitat tipici dei prati aridi favorisce la ricchezza specifica (sia di flora che di fauna) in termini di biodiversità. Le criticità più significative riguardano l’elevato carico zootecnico nel tratto occidentale dovuto all’agricoltura intensiva, mentre nel tratto centrale sono alti i carichi civili ed industriali. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte connotazione agricola del territorio. Caratteristiche pedologiche Il corridoio 22 presenta una fertilità discontinua; infatti anche dal punto di vista della capacità d’uso del suolo il territorio appare davvero diversificato, in quanto accanto a terreni molto idonei ad attività agricola, si identificano suoli con valori LCC leggermente più bassi. Il suolo, in termini di protezione nei confronti delle acque sotterranee, si caratterizza generalmente per valori pressoché moderati, mentre dal punto di vista del CO la concentrazione media risulta compresa tra l’1 e il 3%. Infine dal punto di vista idrologico, il territorio è caratterizzato per quasi tutto il suo percorso da un runoff moderatamente basso (gruppo B). Sistema agro-zootecnico Dal punto di vista agricolo il territorio si caratterizza per una predominanza di campi coltivati a mais, sono inoltre presenti numerose particelle con foraggere, altri cereali, frutticole e vigneti. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame progressivamente diminuisce andando da Ovest verso Est: ad Ovest il carico risulta elevato con valori superiori ai 250 kg per ha di SAU (determinati da allevamenti bovini), procedendo verso Est i valori si abbassano e nel tratto terminale si riducono ulteriormente fino a 80 kg per ha di SAU. Gli interventi devono pertanto favorire la conservazione di queste caratteristiche e limitare l’espansione delle aree antropizzate. Il corridoio inoltre si differenzia anche per la presenza di una fitta rete irrigua la connessione con importanti corpi idrici naturali (Chiese e Mincio), che determina la scelta di ulteriori misure per il miglioramento dei corsi d’acqua. Linee guida Problematica Codice Misura PSR Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio, scarsamente antropizzato, è caratterizzato da elementi propri dell’attività agricola. Sebbene l’urbanizzazione appaia modesta, le infrastrutture lineari (principalmente strade provinciali e statali) attraversano ripetutamente il corridoio, rappresentando un elemento di frammentazione significativo sulla continuità ecologica. I centri urbani prossimi al corridoio sono di piccole/medie dimensioni e tra loro discontinui. Inoltre il corridoio si caratterizza per la presenza di insediamenti industriali nel tratto iniziale e finale. Per quanto concerne la capacità d’uso del suolo, il tratto più occidentale è caratterizzato da valori tra 60 e 180 t/anno di azoto, mentre la porzione centrale i carichi sono più ingenti e compresi tra 180 e 450 t/anno di azoto; infine il tratto orientale presenta carichi più ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FP 2 36 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EI 4 323B Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 4 214 EP 5 214 Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio Corridoio 23 – Corridoio Castellaro Lagusello – Mincio Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN Il corridoio 23 si sviluppa in direzione SE-NO, collegando la porzione iniziale del Fiume Mincio al tratto finale del corridoio delle Colline Gardesane e nello specifico al SIC Complesso Morenico di Castellaro Lagusello. Include un breve tratto di Fiume Mincio nei pressi di Volta Mantovana, Area prioritaria che ne costituisce la principale area sorgente, particolarmente importante per la fauna ittica e per l’avifauna, sia nidificante che migratoria. Il tratto terminale, ovvero quello più settentrionale, comprende invece il lembo più meridionale delle Colline gardesane, anch’esse Area prioritaria. Il restante territorio è caratterizzato da ambienti agricoli, che preservano prati stabili e una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Mincio Riserve Regionali: Complesso morenico di Castellaro Lagusello Siti di Importanza Comunitaria: Complesso Morenico di Castellaro Lagusello (IT20B0012) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti il SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150 e 6210*) ricadono anche all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche In generale il corridoio 23 risulta piuttosto fertile e idoneo a coltivazioni agricole anche intensive: ciò è confermato anche da quanto emerge dalla capacità d’uso del suolo, con classi abbastanza alte (LCC 2-4) da nord a sud, che arrivano a valori elevati (LCC 1) nella porzione centrale del corridoio. La concentrazione di carbonio organico nel suolo risulta moderata per tutto il corridoio in questione, con valori compresi tra l’1 e il 2%, mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee risulta mediamente bassa/moderata. Infine in termini di classificazione in gruppi idrologici, il territorio risulta molto diversificato con suoli caratterizzati da runoff sia alti che bassi, anche se in prevalenza i suoli rientrano nel gruppo B (runoff moderatamente basso). Sistema agro-zootecnico Le colture sono eterogenee e non si individua una singola tipologia di coltura predominante, anche se le più evidenti sono quelle a mais e foraggere, a seguire quelle frutticole e qualche vigneto. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta generalmente moderato anche se prossimo al limite imposto dalla normativa per le aree vulnerabili (valori compresi tra 80 e 170 kg per ha di SAU), dovuto soprattutto alla presenza sul territorio di allevamenti bovini. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 23 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati ed è caratterizzato da intensa attività agricola. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via di collegamento tra Fiume Mincio e l’area ad elevata naturalità a ridosso di Castellaro Lagusello. L’unica criticità è rappresentata dall’antropizzazione presente nei pressi di Volta Mantovana. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio si caratterizza per una matrice agricola con colture molto diversificate e dalla presenza del SIC Complesso Morenico di Castellaro Lagusello. Tale connotazione determina la scelta di specifiche linee guida incentrate sui corsi d’acqua naturali ed artificiali (in riferimento ad un breve tratto del Mincio e alla rete irrigua) e sugli ambiti agricoli attraverso l’applicazione di misure volte a difendere l’agricoltura dall’antropizzazione e a conservare la diversità colturale. Linee guida Problematica Codice Misura PSR Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FP 2 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi discretamente antropizzati, immersi comunque in una matrice agricola che domina il contesto circostante. Gli unici significativi elementi di frammentazione sono rappresentati dalle arterie viarie che attraversano il corridoio. Inoltre nel tratto centrale sono presenti alcune aree industriali, seppur di modesta dimensione. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, quasi sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. 37 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 6 125A Corridoio 24 – Fiume Mincio Corridoio 24 – Fiume Mincio Priorità di intervento: ALTA Corridoi fluviali ricadenti completamente in ZVN Il corridoio 24 si sviluppa seguendo il percorso del Fiume Mincio fino alla confluenza con il Fiume Po così come individuato dalla Regione Lombardia nell’ambito di pianura. La parte iniziale del corridoio comprende l’area compresa tra l’intorno di Goito e Rivalta sul Mincio; qui il fiume costituisce la principale area sorgente, particolarmente importante per la fauna ittica e per l’avifauna, sia nidificante che migratoria. Il tratto centrale ricade sempre in un contesto pianeggiante in cui non mancano aree di grande pregio naturalistico, quali il tratto mediano del corso del Mincio ed il Bosco della Fontana: il primo è caratterizzato dalla presenza delle cosiddette “Valli del Mincio”, che costituiscono una tra le più vaste e meglio preservate zone umide di Lombardia, il secondo rappresenta invece uno degli ultimi lembi di bosco planiziale in buono stato di conservazione. Il tratto terminale è caratterizzato come in precedenza da una forte matrice agricola. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Mincio Riserve Regionali: Valli del Mincio, Vallazza Siti di Importanza Comunitaria: Ansa e Valli del Mincio (IT20B0017), Vallazza (IT20B0010), Chiavica del Moro (IT20B0014) Zone di Protezione Speciale: Valli del Mincio (IT20B0009), Vallazza (IT20B0010) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, tutti gli habitat sensibili agli apporti di nutrienti (3150, 6410) ricadono anche all’interno della ZVN. Caratteristiche pedologiche Il suolo, in corrispondenza del corridoio 24 risulta discretamente fertile a causa della conformazione del territorio e dalla capacità d’uso del suolo che risulta moderata sul corridoio, caratterizzato in modo pressoché totale dalla classe LCC 3. Inoltre la concentrazione di carbonio organico risulta generalmente moderata lungo tutto il corridoio, quasi sempre compresa tra l’1 e il 2%, anche se sussistono zone più fertili. La capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è bassa per tutta la parte centrosettentrionale, moderata per il tratto meridionale; infine dal punto di vista della classificazione in gruppi idrologici il corridoio è caratterizzato da suoli con runoff alto (soprattutto nel tratto meridionale) e moderatamente alto. Pressione antropica Le zone circostanti il corridoio sono caratterizzate da elementi di significativo impatto sulla continuità ecologica, come la presenza di numerose arterie viarie che interrompono in più punti la permeabilità del corso d’acqua e l’urbanizzazione diffusa nell’intorno di Mantova. Proprio qui si nota la presenza di una fitta rete di aree industriali che di colpo si interrompe al confine dell’abitato. Da qui fino alla confluenza con il Po all’interno del corridoio non si rinvengono ulteriori aree industriali di significativo impatto. Il restante territorio, grazie alle sue peculiarità agricole in ottimo stato, lascia comunque lo spazio ad ambienti di alto valore naturalistico. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza nel tratto più settentrionale e in quello più meridionale da valori inferiori a 60 t/anno di azoto, mentre nel tratto centrale i valori sono elevati (compresi tra le 450 e le 1750 t/anno). Sistema agro-zootecnico Nelle aree circostanti il corridoio la coltivazione più diffusa risulta essere quella del mais, analogamente all’interno del corridoio risultano prevalenti i coltivi a mais e foraggere. Da Mantova fino alla confluenza con il Po si riscontra la presenza di campi a mais, foraggere, legumi e altri cereali in ugual misura. Dal punto di vista del carico zootecnico, i primi chilometri sono caratterizzati da valori piuttosto elevati a causa della presenza sul territorio di allevamenti bovini; nel tratto centrale i carichi si riducono (80-170 kg per ha di SAU), mentre negli ultimi chilometri il carico aumenta fino a 250 kg per ha di SAU. Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 24 ricade totalmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette, anche alla corrispondenza con il Fiume Mincio, importante via di spostamento per la fauna lungo il fiume stesso dal Lago di Garda fino al Po. Le criticità riguardano l’antropizzazione del territorio soprattutto nel tratto centrale, derivante dalla presenza dell’abitato di Mantova, mentre nel tratto settentrionale sussistono problemi causati dalla mancanza di sistemi di collettamento per i reflui civili. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta un alto valore naturalistico-ecologico e una forte connotazione agricola del territorio. Gli interventi devono pertanto favorire la conservazione di queste caratteristiche e limitare l’espansione delle aree antropizzate o comunque tenerle costantemente sotto controllo, non solo all’interno del corridoio ecologico, ma anche nelle aree limitrofe esterne. Inoltre le linee guida suggerite per gli ambiti fluviali possono essere applicate in riferimento alla rete idrica attraversata, nello specifico al Fiume Mincio. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 38 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio Corridoio 25 – Corridoio Mincio-Oglio Priorità di intervento: MEDIA Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN Il corridoio 25 della RER si sviluppa inizialmente in direzione Ovest-Est, per poi deviare verso Nord in modo netto nel suo tratto terminale, collegando la porzione finale del Fiume Oglio con il tratto centrale del Fiume Mincio. Il territorio che attraversa ricade all’interno della Provincia di Mantova ed è caratterizzato dalla presenza di aree pianeggianti di grande pregio naturalistico. Una delle aree più significative è rappresentata dal tratto terminale del corso del fiume Oglio. Il paesaggio circostante è caratterizzato dagli ambienti tipici della pianura mantovana, con una dominante matrice agricola e una fitta rete di canali irrigui, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica in un contesto altrimenti fortemente banalizzato. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dell’Oglio Sud, Parco del Mincio Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 25 ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati ed è caratterizzato da intensa attività agricola. Nonostante l’assenza di Aree Natura 2000, l’individuazione del corridoio 25 nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via di collegamento non solo tra Fiume Oglio e Fiume Mincio ma anche tra due aree protette, la ZPS Parco Regionale Oglio Sud ad Ovest e la ZPS Valli del Mincio ad Est. Gli unici elementi di criticità sono rappresentati dalle arterie viarie locali presenti sul territorio. Habitat di interesse comunitario e ZVN Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio risulta a forte connotazione agricola ed è caratterizzato da una fitta rete irrigua costituita da canali. Occorre pertanto agire sia sull’ecomosaico agricolo conservando gli elementi di diversificazione ambientale già presenti e creando nuovi ambienti di rifugio per la fauna, sia sulla rete idrica con interventi di manutenzione/miglioramento di alveo e sponde. Caratteristiche pedologiche Il corridoio 25 risulta decisamente fertile e adatto alla produzione agricola intensiva. Infatti, oltre ad una capacità del suolo elevata (classi 1-2-3), durante tutto il suo percorso il corridoio Mincio-Oglio attraversa terreni omogenei, con concentrazioni di CO comprese tra l’1 e il 2%; dal punto di vista della protezione nei confronti delle acque sotterranee, il suolo è caratterizzato da una capacità piuttosto elevata, mentre in termini classificazione in classi idrologiche, il corridoio si diversifica notevolmente: il tratto occidentale rientra inizialmente in classe C (runoff potenziale moderatamente alto) per poi passare in modo alternato in classe D (runoff alto) e in classe B (runoff moderatamente basso). Sistema agro-zootecnico All’interno del corridoio si nota una discreta varietà di colture anche se quella principale risulta il mais. In misura minore si ritrovano piante industriali e legumi secchi, coltivazioni orticole, foraggere e altri cereali. Non si individuano boschi e colture arboree. Il carico zootecnico esercitato sul territorio in esame risulta costante per tutto il percorso del corridoio, con valori compresi tra 80 e 170 kg per ha di SAU. Linee guida Problematica Codice Misura PSR Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FP 2 Pressione antropica Anche a causa della limitata estensione, il territorio in esame presenta paesaggi scarsamente antropizzati in quanto immersi in una matrice agricola che domina il contesto circostante. L’urbanizzazione risulta modesta e gli unici elementi di frammentazione sono rappresentati dalle strade locali che attraversano il corridoio trasversalmente. Inoltre il corridoio non ospita al suo interno alcuna area industriale, mentre le uniche aree produttive sono rappresentate da insediamenti agricoli. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per tutto il suo percorso da valori tutto sommato modesti, sempre compresi tra 60 e 180 t/anno di azoto. 39 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova Corridoio 26 – Corridoio Nord Mantova Tratto settentrionale Priorità di intervento: MEDIA Corridoi terrestri ricadenti completamente in ZVN Il corridoio 26 della RER si sviluppa in direzione Est-Ovest, collegando la porzione centrale del Mincio con la pianura veneta, in Provincia di Verona. Per tutto il suo percorso (dai pressi di Goito a Castiglione Mantovano) risulta a bassa o moderata antropizzazione. Il territorio è caratterizzato dal paesaggio tipico della pianura mantovana che presenta aree di grande pregio naturalistico (particolarmente importanti per l’avifauna acquatica nidificante e migratoria, per l’ittiofauna e per l’erpetofauna), inserite in un contesto dominato dalla matrice agricola e compenetrato da una fitta rete irrigua, fondamentale per il ruolo che svolge in termini di connessione ecologica. La porzione Ovest del corridoio è compresa entro i confini del Parco del Mincio. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco del Mincio Criticità ed elementi di pregio Tutto il corridoio è caratterizzato da un’intensa attività agricola e ricade completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. Nonostante l’assenza di SIC e ZPS, l’individuazione del corridoio 26 nell’ambito della RER è dovuta alla significativa rilevanza in termini di connessione ecologica, in quanto via di collegamento da e verso elementi primari importanti e già tutelati dall’istituzione di parchi e Aree Natura 2000, ossia il Parco del Mincio, il SIC/ZPS Bosco Fontana e il SIC Ansa e Valli del Mincio. Gli unici elementi di criticità sono rappresentati dalle arterie viarie locali presenti sul territorio. Habitat di interesse comunitario e ZVN Orientamenti e indirizzi prioritari Il territorio risulta a forte connotazione agricola ed è caratterizzato da una fitta rete irrigua, di cui l’elemento più importante è il Canale Scaricatore del Mincio. Occorre pertanto agire sia sull’ecomosaico agricolo conservando gli elementi di diversificazione ambientale già presenti e creando nuovi ambienti di rifugio per la fauna, sia sui corpi idrici con misure volte a naturalizzare i contesti ripariali. Caratteristiche pedologiche Il corridoio 26 risulta ad elevata fertilità e adatto a coltivazioni agricole intensive. Infatti, oltre ad una capacità del suolo di classe elevata, durante tutto il suo percorso il corridoio Nord Mantova è caratterizzato da buone concentrazioni di carbonio organico, rendendo il terreno potenzialmente molto produttivo nonostante una certa variabilità in termini di capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee (alternando zone a capacità elevate e zone a capacità bassa) e in termini di classificazione in gruppi idrologici, in cui il corridoio viene di fatto suddiviso in due parti: la parte occidentale a basso runoff potenziale (classe A) e la parte orientale con runoff moderatamente alto. Sistema agro-zootecnico Dal punto di vista agricolo il corridoio si diversifica essenzialmente in due tratti: nel primo, quello occidentale, prevalgono colture a foraggere; nel secondo, quello orientale, predominano le coltivazioni a mais. Sono altresì presenti particelle a riso, legumi e cereali. Il carico zootecnico su base comunale risulta piuttosto alto dovuto ad allevamenti bovini e suini: il primo tratto presenta valori compresi tra 170 e 250 kg per ha di SAU, mentre il tratto centrale e terminale sono caratterizzati da valori che superano i 250 kg per ha di SAU. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Pressione antropica Il corridoio si sviluppa in corrispondenza di un territorio scarsamente antropizzato, in cui predomina una matrice di tipo agricolo. L’urbanizzazione risulta modesta e i centri abitati sono localizzati al di fuori del corridoio. Gli unici elementi di frammentazione sono rappresentati dalle infrastrutture lineari che attraversano il corridoio trasversalmente. Inoltre si può notare come il corridoio non ospiti al suo interno alcuna area industriale ad eccezione della porzione più occidentale. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio si caratterizza per valori contenuti, inferiori a 60 t/anno di azoto, anche se nel tratto centrale sono rilevabili carichi leggermente superiori. Valorizzazione degli ambienti acquatici CP 6 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 2 40 Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 3 214A EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 27 – Fiume Secchia Corridoio 27 – Fiume Secchia Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 27 si sviluppa in direzione Sud-Nord collegando la pianura emiliana con quella padana e quindi con la golena del Fiume Po. Il tratto iniziale del corridoio ricade nella parte centrale dell’Oltrepò Mantovano e non presenta elementi di spicco dal punto di vista naturalistico. Proseguendo lungo il corso d’acqua si arriva rapidamente alla zona interessata dalla confluenza dei fiumi Mincio, Po e Secchia, la quale rappresenta, grazie alla presenza di aree umide, il tratto più significativo per l’avifauna acquatica nidificante, svernante emigratoria, per l’erpetofauna e per l’entomofauna, nonché per la flora palustre. Le aree in questo contesto sono a prevalente destinazione agricola e presentano una fitta rete irrigua, importante per il ruolo di connessione ecologica che svolge in un contesto altrimenti banalizzato. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco Golene Foce Secchia Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 27 ricade quasi completamente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione del corridoio 27 nell’ambito della RER è dovuta alla corrispondenza con il Fiume Secchia, importante via di spostamento per la fauna fino alla confluenza con il Po. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio presenta una forte connotazione agricola con un'ampia diversificazione delle colture e un ambiente diversificato di alto valore naturalistico-ecologico (presenza del PLIS Golena foce del Fiume Secchia). Gli interventi devono pertanto favorire la conservazione di queste caratteristiche e al contempo limitare l’espansione delle aree antropizzate (ad oggi molto limitate) non solo all’interno del corridoio ecologico, ma anche nelle aree limitrofe esterne. Inoltre è opportuno promuovere misure per il miglioramento dei corpi idrici e delle loro fasce ripariali, in riferimento al Fiume Secchia. Caratteristiche pedologiche Il corridoio 27 risulta ad elevata fertilità, ad eccezione dei suoli occupati dall’alveo del Secchia. Infatti oltre ad una capacità del suolo di classe elevata (classe 1-2 di LCC), presenta un livello di carbonio organico moderato fino al tratto centrale del corridoio ecologico, mentre nel tratto a nord le aree a concentrazione di CO nel suolo ridotta e quelle a concentrazione moderata si equivalgono, rendendo il terreno mediamente produttivo. Il suolo è inoltre caratterizzato da una ricca variabilità in termini di protezione nei confronti delle acque sotterranee, con valori bassi e moderati nel tratto iniziale, mentre nel tratto centrale diventano più elevati. Tutto il tratto meridionale e centrale è caratterizzato da un runoff moderatamente basso, anche se non mancano limitate aree a runoff moderatamente alto e alto; il tratto settentrionale, è invece caratterizzato in buona parte da runoff potenziale basso. Pressione antropica Il territorio in esame non presenta paesaggi antropizzati in quanto è inserito in un contesto quasi totalmente agricolo. La matrice urbana è infatti molto limitata a pochi e piccoli centri urbani, mentre le infrastrutture lineari sono presenti, ma non sono tali da compromettere la continuità ecologica del corridoio. A conferma di ciò, dalla carta dell’uso del suolo si può notare che il corridoio non ospita alcuna area industriale al suo interno. Le uniche aree di pressione sono rappresentate da piccoli ma numerosi insediamenti produttivi agricoli, disposti in modo diffuso lungo tutta la fascia adiacente il Fiume Secchia. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, tutto il corridoio è caratterizzato da valori ridotti, sempre inferiori a 60 t/anno di azoto. Sistema agro-zootecnico Il territorio è permeato da una fitta matrice agricola in cui si inseriscono campi coltivati a foraggere, mais, legumi e altri cereali, coltivazioni orticole, frutticole e, nel tratto terminale, qualche area boscata. Il carico zootecnico su base comunale è abbastanza alto fino a metà percorso con valori compresi tra 170 e 250 kg per ha di SAU, mentre da metà corridoio fino alla confluenza con il Po, il carico assume valori leggermente inferiori, compresi tra 80 e 170 kg di SAU. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 5 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 41 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 6 125A EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano Tratto moderatamente urbanizzato Priorità di intervento: ALTA Caratteristiche pedologiche Il corridoio 28 risulta essere a fertilità moderata, adatto solo parzialmente a coltivazioni agricole di tipo intensivo. È infatti caratterizzato solo nel suo tratto occidentale e orientale da capacità del suolo tali da permettere lo sviluppo agricolo; inoltre anche la concentrazione di carbonio organico risulta moderata considerando il corridoio nella sua interezza. I suoli sono anche diversificati dal punto di vista della capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee, con classe bassa/moderata nel tratto orientale e moderata/elevata nel tratto occidentale, mentre per quanto concerne la classificazione in gruppi idrologici il tratto occidentale risulta a classe B, runoff moderatamente basso, e il tratto orientale è in classe D, runoff alto. Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto iniziale del Fiume Ticino con l’Adda, intersecando trasversalmente altri corsi d’acqua. Il tratto occidentale ricade in un’area caratterizzata dall’influenza del Parco regionale della Valle del Ticino, con ambienti di greto, fasce boscate, aree agricole di notevole valore naturalistico. Proseguendo verso Est l’urbanizzazione aumenta, anche se il corridoio tocca svariate aree protette e ambienti naturali. Il tratto centrale risulta ad elevata urbanizzazione, pertanto la caratterizzazione è rimandata alla scheda successiva. Una volta superato il Lambro si entra nel tratto orientale, dove la pianura milanese incontra i primi rilievi brianzoli: si individuano alcune zone ad elevata naturalità in cui sono presenti aree agricole e parzialmente boscate, nonché numerosi fontanili, anche se il principale elemento di naturalità è rappresentato dalla connessione con il Fiume Adda. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco lombardo della Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano, Parco dell'Adda Nord. Riserve Regionali: Bosco W.W.F. Vanzago Parchi Naturali: Parco Naturale della Valle del Ticino Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco delle Rogge, Parco del Roccolo, Parco dei Colli Briantei, Parco del Rio Vallone Siti di Importanza Comunitaria: Bosco di Vanzago (IT2050006) Zone di Protezione Speciale: Boschi del Ticino (IT2080301), Bosco di Vanzago (IT2050006) Habitat di interesse comunitario e ZVN In base ai dati reperiti riguardanti le localizzazioni degli habitat di interesse comunitario caratterizzanti i SIC, solamente alcuni habitat sensibili agli apporti di nutrienti ricadono anche all’interno della ZVN: il 3150, il 3260 e il 9190. Sistema agro-zootecnico Il tratto iniziale si contraddistingue per una generale assenza di campi agricoli, in quanto il territorio parte del Parco del Ticino presenta significative aree boscate. Procedendo verso est, si incontrano zone agricole coltivate essenzialmente a mais, foraggere e altri cereali. Oltre il Lambro, le coltivazioni più rappresentative sono costituite sempre da mais, foraggere e altri cereali. Tutto l’intero corridoio è essenzialmente caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, ad eccezione del primo tratto (>340 kg per ha di SAU). Criticità ed elementi di pregio Con riferimento al tratto occidentale e orientale, l’individuazione del corridoio 28 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette (tra le quali il SIC Bosco di Vanzago e svariati PLIS), anche all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Ticino e l’Adda, passando per significativi corsi d’acqua. La criticità più significativa è legata all’antropizzazione del territorio e a ingenti carichi civili e industriali, dovuti alla presenza di nuclei abitati di significative dimensioni. Orientamenti e indirizzi prioritari In generale il tratto presenta un’antropizzazione diffusa ed è caratterizzato da limitate aree agricole, che comunque possono rappresentare opportunità importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica, rinforzando la struttura ecologica delle stesse. Nelle aree boscate presenti occorre invece privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino nuovi elementi ecologici valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Valorizzazione degli ambienti acquatici CI 6 216B Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione EI 1 214F 216A EI 2 Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi densamente antropizzati e immersi in una fitta matrice urbana che lascia comunque qualche spazio ad ambienti naturalizzati. Inoltre, la rete di infrastrutture lineari è molto sviluppata e ciò crea problemi di frammentazione per la continuità ecologica. Dalla carta dell’uso del suolo si può notare che nel tratto iniziale e terminale si individuano molte aree industriali (anche se meno concentrate del tratto centrale), alcune di notevoli dimensioni. Dal punto di vista dei carichi civili ed industriali, il corridoio presenta carichi ridotti nel tratto orientale e occidentale. 42 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 8 214G 216 221 223 226 Corridoio 28 – Dorsale Verde Nord Milano Tratto intensamente urbanizzato Priorità di intervento: ALTA Corridoi terrestri ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio si sviluppa in direzione Ovest-Est, collegando il tratto iniziale del Fiume Ticino con l’Adda e lungo il suo tragitto interseca trasversalmente altri corsi d’acqua. La caratterizzazione della scheda riguarda il tratto centrale, quello più densamente urbanizzato. Oltre ad essere attraversato da corsi d’acqua naturali quali, il Fiume Olona, il Torrente Lura, il Seveso e il Fiume Lambro, questo tratto è anche caratterizzato da corsi d’acqua artificiali tra cui il Canale secondario Villoresi. Nel tratto centrale i pochi ambienti naturali presenti sono costituiti perlopiù da lembi di campi agricoli ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari, in quanto tutta l’area è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che ne frammentano la continuità ecologica. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco delle Groane, Parco Nord Milano, Parco della Valle del Lambro Parchi Naturali: Parco Naturale delle Groane, Parco Naturale della Valle del Lambro Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del Basso Olona, Parco del GrugnotortoVilloresi, Parco della Brianza Centrale nel Comune di Seregno. Habitat di interesse comunitario e ZVN - Criticità ed elementi di pregio Con riferimento al tratto centrale, l’individuazione del corridoio 28 nell’ambito della RER è dovuta, oltre alla presenza di numerose aree protette (tra cui il Parco delle Groane), anche all’importanza che ha questa striscia di territorio dal punto di vista di connessione ecologica, in quanto rappresenta la via di collegamento tra il Fiume Ticino e l’Adda, passando per altri importanti corsi d’acqua (Canale secondario Villoresi, Torrente Lura, Seveso e Lambro). La criticità più significativa è legata all’antropizzazione del territorio dovuta alla presenza di un grosso centro urbano come Milano che, assieme a carichi civili e industriali ingenti, compromettono la funzionalità ecologica del corridoio. Orientamenti e indirizzi prioritari Il tratto presenta un’alta antropizzazione ed è caratterizzato da limitate aree agricole, che comunque possono rappresentare opportunità importanti nell’ambito di riqualificazione ecologica, rinforzando la struttura ecologica delle stesse. Nelle aree boscate presenti occorre invece privilegiare interventi e pratiche che sviluppino o creino nuovi elementi ecologici valorizzando il loro “effetto barriera” nei confronti delle zone urbanizzate. Caratteristiche pedologiche In riferimento al solo tratto centrale, il corridoio 28 risulta essere a fertilità scarsa, con suoli poco adatti a coltivazioni, in quanto occupato da significative aree urbanizzate. Inoltre anche la concentrazione di carbonio organico risulta moderata considerando il corridoio nella sua interezza. I suoli sono anche diversificati per quanto riguarda la capacità di protezione nei confronti delle acque sotterranee, con classe bassa/moderata, mentre dal punto di vista della classificazione in gruppi idrologici il tratto centrale risulta a classe B, runoff moderatamente basso. Sistema agro-zootecnico Il tratto centrale è caratterizzato da poche aree agricole coltivate essenzialmente a mais, foraggere e altri cereali. Il resto del territorio è dominato da una fitta matrice urbanizzata. Tutto l’intero corridoio è essenzialmente caratterizzato da bassi valori di carico zootecnico, sempre inferiori a 80 kg per ha di SAU, ad eccezione delle zone di connessione con il corridoio Ovest Milano e con il corridoio del Fiume Lambro con carichi leggermente più elevati. Linee guida Problematica Codice Riqualificazione dei canali artificiali CP 1 Misura PSR CP 2 CP 3 CP 4 CP 5 CP 7 Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione Pressione antropica Il territorio in esame presenta paesaggi densamente antropizzati e immersi in una fitta matrice urbana che lascia comunque qualche spazio ad ambienti naturalizzati. Inoltre, la rete di infrastrutture lineari è molto sviluppata e ciò crea problemi di frammentazione per la continuità ecologica. Dalla carta dell’uso del suolo si può notare che il corridoio ospita al suo interno un numero ingente di aree industriali, anche di notevoli dimensioni. Queste ultime sono localizzate soprattutto nel tratto corrispondente alla zona Nord di Milano. Dal punto di vista dei carichi civili ed industriali, il corridoio presenta carichi elevati (tra 180 e 450 t/anno di azoto). Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica 43 EI 1 214F 216A EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A EP 3 214A EP 4 214 EP 5 214 Corridoio 29 – Fiume Brembo Corridoio 29 – Fiume Brembo Priorità di intervento: MEDIA Corridoi fluviali ricadenti parzialmente in ZVN Il corridoio 29 si sviluppa in direzione Nord-Sud, collegando la Val Brembana con il Fiume Adda e, considerando la porzione di fiume ricadente all’interno dell’ambito di pianura, l’intero territorio risulta ad alta antropizzazione. Le aree della parte più settentrionale sono ricoperte prevalentemente da boschi sia di latifoglie che di conifere, mentre le aree a prateria sono presenti a bassa quota con elementi di rilevante interesse naturalistico. Invece i fondovalle sono affetti da urbanizzazione diffusa, con evidente tendenza al cosiddetto “sprawl”. Scendendo più a Sud il paesaggio diventa più collinare ed è caratterizzato da boschi di latifoglie, pareti rocciose, sorgenti, torrenti e corsi d’acqua temporanei, prati e mosaici agricoli. Il tratto più meridionale del corridoio risulta caratterizzato da uno stato di conservazione non ottimale, nonostante la presenza di ambienti naturali pregevoli e diversificati. Aree protette ed oggetto di tutela Parchi regionali: Parco dei Colli di Bergamo, Parco dell'Adda Nord Parchi Naturali: Parco Naturale dell'Adda Nord Parchi Locali di Interesse Sovracomunale: Parco del basso corso del Fiume Brembo, P.L.I.S. della Gera d'Adda Habitat di interesse comunitario e ZVN - Caratteristiche pedologiche Il suolo risulta poco fertile, in quanto caratterizzato in buona parte da ambiti urbanizzati. Infatti in base alla capacità d’uso del suolo, risultano predominanti i suoli in classe non molto elevata (LCC 3). La concentrazione del carbonio organico risulta moderata (1-2%), mentre la capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee è bassa nel tratto centrale e moderata nel tratto meridionale. Infine in termini di classificazione in gruppi idrologici il tratto centrale è caratterizzato da terreni appartenenti alla classe B (runoff moderatamente basso), mentre il tratto più meridionale i terreni a classe B lasciano progressivamente il posto a quelli in classe A (runoff basso). Pressione antropica Il territorio in esame presenta inizialmente un contesto relativamente poco urbanizzato e caratterizzato ancora da elementi di significativa importanza naturalistica. Man mano che si scende lungo la valle del Fiume Brembo aumenta l’antropizzazione: è evidente la matrice urbana e le numerose infrastrutture lineari che “tagliano” il corridoio, determinando una consistente frammentazione degli ecosistemi locali. Nonostante ciò, non sussistono zone pesantemente caratterizzate da aree industriali. Queste ultime sono distribuite in modo omogeneo lungo tutta la fascia del Fiume Brembo. Dal punto di vista dei carichi civili e industriali, il corridoio nel suo tratto settentrionale presenta valori bassi (inferiori a 60 t/anno di azoto), mentre il tratto centrale e meridionale evidenziano invece una variabilità più alta con valori talvolta superiori alle 450 t/anno di azoto. Sistema agro-zootecnico Il corridoio si caratterizza nel tratto settentrionale per la presenza di zone boscate e la pressoché totale assenza di aree coltivate. Il tratto centrale lascia posto ad alcuni terreni coltivati a foraggere e cereali, mentre il tratto meridionale si caratterizza per il maggior numero di particelle agricole destinate alla coltivazione di mais e foraggere. Il carico zootecnico risulta relativamente basso/moderato su quasi tutto il percorso (tra 0 e 170 kg per ha di SAU). Criticità ed elementi di pregio Il corridoio 29 ricade solo parzialmente all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. L’individuazione nell’ambito della RER è dovuta principalmente alla corrispondenza con il Fiume Brembo, elemento importante per il ruolo di connessione ecologica e per numerose specie ittiche, ornitiche e floristiche, anche endemiche. La criticità più significativa è l’elevata antropizzazione dei territori circostanti. Orientamenti e indirizzi prioritari Il corridoio è caratterizzato da esigue aree agricole, non utilizzabili da un’agricoltura professionale. Di conseguenza è opportuno concentrare gli sforzi soprattutto sulle aree verdi presenti al fine di conservarle e potenziarle dal punto di vista ecologico, creando una sorta di filtro naturale tra l’urbanizzato e il Fiume Brembo, potenziale oggetto di riqualifica dal punto di vista ambientale ed ecologico. Linee guida Problematica Codice Miglioramento degli habitat a favore dell’ittiofauna CI 1 Misura PSR CI 2 CI 3 CI 4 Valorizzazione degli ambienti acquatici Creazione o potenziamento di elementi di diversificazione ecologica, di filtro e connessione CI 5 CI 6 216B EI 1 214F 216A EI 2 44 EI 3 214G 216 221 223 226 FI 1 214F 216A FP 1 214F Miglioramento degli habitat a favore della fauna selvatica nei contesti agricoli EP 7 214A Pratiche da adottare negli ambiti agricoli a favore della rete ecologica EP 8 214G 216 221 223 226