Relatore: Ing. M. Marchesotti

Transcript

Relatore: Ing. M. Marchesotti
L’AMBIENTE DI LAVORO LUMINOSO
Relatore: Ing. M. Marchesotti
Associazione Italiana
Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione
In Ambiente Sanitario
E-MAIL [email protected]
Tel. 0131306820 Fax 0131306915
Definizione
Ai fini illuminotecnici l’ambiente di lavoro
luminoso è quello nel quale gli occupanti
dimostrino un effettivo benessere visivo
in funzione delle prestazioni svolte
Parametri considerati
Luce
sensazione visiva creata da onde
elettromagnetiche in grado di eccitare la
retina
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
2
Spettro luce
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
3
Spettro emissione
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
4
Spettro continuo
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
5
Flusso luminoso di sorgenti tipiche
Tipo di sorgente luminosa Flusso luminoso (lm)
Lampada per bicicletta 2 W
Lampada ad incandescenza 100 W
Lampada fluorescente L 40 W
Lampada vapori di Hg a.p. 125 W
Bulbo fluorescente 400 W
Lampada alogenuri metallici 2000 W
Lampada xenon arco lungo 20000 W
18
1250
3200
6300
23000
190000
500000
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
6
Efficienza luminosa di lampade tipiche
Tipo di lampada
Efficienza luminosa
(lm/W)
Lampada ad incandescenza
Lampada alogena
Lampada fluorescente L 40 W
Lampada vapori di Hg alta pressione
Lampada al Na bassa pressione
Lampada al Na alta pressione
8-20
20-30
25-75
30-50
20-170
80-140
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
7
COMPITI VISIVI
illuminazione
Naturale
artificiale
Mista
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
8
COMPITI VISIVI
La luce diurna fornisce tutta o in parte
l'illuminazione e offre un notevole benessere
psico-fisico:
Il rapporto fra la superficie finestrata e la
superficie del pavimento compreso tra 1/5 e 1/8
garantisce un’illuminazione ottimale.
Le finestre possono fornire un contatto visivo
con il mondo esterno che è preferito dalla
maggior parte
delle
persone ed inoltre
garantiscono un’aerazione naturale e sono in caso
di urgenza una possibile via di fuga.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
9
Sanatorio di Garbagnate – antica sede
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
10
Ospedale di Garbagnate
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
11
illuminazione mista, ossia naturale e artificiale,
garantisce sul posto di lavoro il valore dell'illuminamento
medio mantenuto ed un bilanciamento della distribuzione
di luminanza nel locale.
È preferibile poiché è il compito visivo che richiede una
adeguata e costante illuminazione
Per ridurre l'abbagliamento proveniente dalle finestre se
necessario devono essere previste delle schermature.
Sono comunque graditi un'accensione automatica o
manuale e/o un dispositivo di regolazione della luce per
assicurare un dosaggio appropriato tra l'illuminazione
artificiale e naturale.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
12
Vi sono infine condizioni lavorative quali turni
notturni o lavori in seminterrati e/o profondità in
cui è totalmente assente la luce naturale. Quindi
si ricorre alla sola illuminazione artificiale.
Quest’ultima, se non correttamente progettata e/o
realizzata, può presentare dei rischi.
Sono frequenti disturbi alla vista e alla testa dovuti
ad una disuniformità di illuminamento, e
all’abbagliamento causato dal gradiente di
luminanza nell’ambiente; non ultimi sono da
considerare gli infortuni dovuti ad un livello di
illuminamento inferiore alla minima percezione,
particolarmente
gravi se occorsi lungo le scale. 13
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
ASPETTI FISIOPATOLOGICI
rischi per l’apparato visivo
intensità dell’impegno visivo
distanza media di osservazione (da cui dipendono
gli sforzi di accomodazione e convergenza)
tempo e dose di esposizione alla radiazione ottica.
condizioni illuminotecniche irrazionali (elevati
rapporti
di
luminanza
nel
campo
visivo
professionale, sfarfallii, insufficiente contrasto, con
scarsa nitidezza, instabili, jitter, etc.),
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
14
Tali rischi possono essere acuiti da:
alterazioni della vista e della motilità oculare,
proprietà termiche (Vis-IR) che favoriscono
l’ustione del cristallino e della retina e
fotochimiche (Vis-UV) che possono determinare
retinite, cataratta ed eritemi.
presenza
di
agenti
chimici
aerodispersi
nell’ambiente di lavoro, con azione irritativa sulla
superficie oculare (formaldeide, VOCs, ETS, NOx,
etc.)
condizioni microclimatiche inadeguate (bassa
umidità relativa, elevata velocità dell’aria).
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
15
Possono essere presenti ulteriori disturbi quali il
senso di affaticamento o di malessere (cefalea o
emicrania, difficoltà alla concentrazione, senso di
nausea, senso di spossatezza, dolori muscolari e/o
articolari, etc).
Tale sintomatologia è probabilmente imputabile,
oltre che a elevati sovraccarichi anche a sindromi
psicosomatiche le quali non sono però ancora
normate dal legislatore.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
16
RADIAZIONE OTTICA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO DI TIPO SANITARIO
illuminazione generale
illuminazione localizzata/ lampade di tipo
vario
illuminazione specifica (area paziente,
schermi, ecc.)
fonti UV-IR
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
17
ILLUMINAZIONE DELL’AREA PAZIENTE
testa letto
scialitica mobile
scialitica fissa
scialitica satellite
spot a luce fredda
oftalmoscopio
oftalmoscopio indiretto
fonte luminosa
illumina attraverso fibra ottica il campo operatorio
o quello reso visibile dall'endoscopio.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
18
SCHERMI E PROIETTORI
Illuminazione di un dettaglio microscopico o di debole
intensità
intensità per un’
un’analisi e/o una diagnosi
Fotocopiatrice e/o scanner
Videoproiettore/lavagna luminosa
schermo di hesshess-lancaster Test visivo
laser di puntamento
Microscopio ottico
Diafanoscopio
optometro (ottotipo)
Transilluminatore Consente di esaminare per trasparenza
determinate strutture fisiologiche, illuminandole con una
luce ad alta intensita`
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
19
SCHERMI CRT e display a cristalli liquidi
Il monitor e/o videoterminale genera immagini luminose e
testi a vario titolo (bioimmagini
(bioimmagini,, sistemi elettromedicali,
riprese video a c.c.,
c.c., foto, grafici).
Considerazioni
Ormai il monitor è pressoché
pressoché integrato in ogni tipo di ambiente
lavorativo.
Tuttavia restano escluse dalle attività
ex
attività al videoterminale
D.Lgs.
D.Lgs. 626/94, anche se non esenti da impegno visivo e
posturale,
posturale, quelle che richiedono la sola osservazione di monitor
(controlli su monitor di sistemi a circuito chiuso, di
visualizzazione di processo). Potrebbero invece rientrare quelle
categorie di lavoratori quali gli addetti a controllo di processo,
processo, in
quanto utilizzatori di schermi che presentano immagini grafiche
e/o alfanumeriche anche se solo per parte del tempo di utilizzo
dell'apparecchiatura.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
20
SISTEMI DI ACQUISIZIONE DI BIOIMMAGINI
intensificatore di brillanza (IB)
tomografo a risonanza magnetica ( NMR )
tomografo ad emissione di positroni (PET)
tomografo assiale computerizzato ( TAC )
archiviazione bioimmagini (PACS)
ecotomografo
ecodoppler
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
21
SISTEMI ELETTROMEDICALI PER DIAGNOSTICA
La maggior parte di questi sistemi è costituita da:
- Monitor
- PC con scheda acquisizione dati
- trasduttore
INPUT
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
22
ELENCO NON ESAUSTIVO
analisi del movimento (del cammino)
Centrale di monitoraggio per terapia intensiva
sistema di scopia (intens. di brillanza + catena tv)
analisi del sonno
analisi di immagine
analisi elettroencefalografiche
analisi neuro-miografiche
analisi nucleare
analisi sforzo (ergometria)
archiviazione tracciati ecg
lettura per ecg dinamico (holter)
emodinamica/angioplastica
litotripsia extracorporea
urodinamica
videoendoscopia
sistema televisivo a circuito chiuso
sistema televisivo per microscopia/endoscopia/laparoscopia
microscopia/endoscopia/laparoscopia operatoria
Monitor operatorio/posto letto
stimolatore visivo (per potenziali evocati)
Analizzatori chimici
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
23
LAMPADE AD AMPIO SPETTRO
EFFETTO FOTOCHIMICO
La fonte UVUV-Vis induce reazioni chimiche utili nei processi di
sterilizzazione, polimerizzazione, pigmentazione ed esfoliazione
lampada germicida:
germicida: lampada a vapori di Hg a bassa pressione
con lunghezza d’onda 254 nm per sterilizzare l’aria
luce fredda dentale lampada a vapori di Hg a bassa pressione
con lunghezza d’onda usata per polimerizzare resine
lampada di Wood Lampada UV-A a media pressione a vapori di Hg per
l'esame con fluorescina delle lenti a contatto.
Fototerapia:
Fototerapia: lampade UV-A e UV-B ad uso dermatologico e neonatale
EFFETTO TERMICO (DIATERMIA)
La fonte IRIR-Vis induce calore dall’
dall’esterno a fini chirurgici e/o
terapeutici
laser chirurgico:
chirurgico: CO2, Argon, Kripton,
Kripton, NdNd-YAG,
YAG, Rubino, a eccimeri
laser antalgico/laser terapeutico
lampada raggi infrarossi
lampada ultravioletti infrarossi
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
24
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
25
ILLUMINAZIONE IN SALA OPERATORIA
E' necessario realizzare una illuminazione generale 300 lx in
ogni locale.
Le condizioni di illuminamento (con scialitica) raccomandate per
il campo operatorio (diametro teorico = 32 cm) sono:
massimo
50.000 - 150.000
lx;
minimo
>10.000
lx
massimo in ombra
L 60.000
lx
minimo in ombra
2.000
lx
Nelle seguenti condizioni operative:
- intensità
intensità della lampada al massimo;
- fascio focalizzato sul piano test;
- distanza campo testtest-lampada coincidente con la distanza
focale;
- il punto di luminosità
luminosità massimo va misurato sull'asse ottico;
- il punto di luminosità
luminosità minimo va misurato a 16 cm dall'asse
ottico.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
26
G U A R D AT E A T T E N T A M E N T E !
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
27
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
28
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
29
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
30
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
31
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
32
ESERCITAZIONE
A
B
C
Si abbia un impianto illuminotecnico di S.O.
così composto:
A. Illuminazione generale;
B. Illuminazione localizzata con lampada spot
a luce fredda su braccio articolato;
C. Apparecchio d’illuminazione di tipo
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
scialitico e relativo satellite.
33
Si supponga inoltre che gli interventi chirurgici
siano effettuati :
• di rado con l’illuminazione generale accesa,
• con l’illuminazione spenta (è acceso solo il
monitor del carrello laparoscopico e una
fievole luce proviene dalle porte d’ingresso).
e che tali condizioni si ripetano anche in alcuni
interventi a cielo aperto, con l’ambiente
illuminato come di seguito descritto
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
34
SCOPO: EFFETTUARE UNA VERIFICA ILLUMINOTECNICA
10
6
9
11
12
4
5
7
8
1
2
3
• punti 1 ÷ 5 illuminati da satellite;
• punti 6 ÷10 illuminati da lampada spot a luce fredda su braccio
articolato;
• illuminazione
generale spenta;
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
• tavolo operatorio illuminato nella zona centrale da scialitica
35
L’obiettivo è valutare se, nelle ipotesi
elencate, sia soddisfatto l’art. 33, comma 8,
D.lgs. 626/94 e s.m.i.:
“I locali e luoghi di lavoro devono essere
dotati di dispositivi che consentono
un’illuminazione artificiale adeguata per
salvaguardare la sicurezza, la salute e il
benessere dei lavoratori”, confrontando inoltre
le misure con i requisiti della Norma UNI EN
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
12464
-1.
36
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
37
CONCLUSIONI:
- uniformità d’illuminamento insufficiente
nelle zone dei ferri durante l’intervento
- nella zona limitrofa al tavolo operatorio e
alla vasca dei ferri, l’illuminamento è
notevolmente inferiore alla Norma.
Quindi se l’illuminazione generale viene
tenuta spenta la norma risulta disattesa.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
38
AZIONI CORRETTIVE
Per evitare disturbi di adattamento visivo tra il
campo operatorio e l’ambiente circostante è
richiesto un elevato livello d’illuminamento;
perciò devono riunirsi i chirurghi e il
progettista, per discutere ed eventualmente
decidere l’eventuale modifica o integrazione
impiantistica e soddisfare così le proprie
richieste e le prescrizioni normative.
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
39
MICROCLIMA
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
40
SALA OPERATORIA
temperatura interna invernale e estiva:
20-24°C
umidità
40-60%
umidità relativa estiva e invernale:
ricambi aria/ora:
15 v/h
velocità
0,05 - 0,15 m/s
velocità dell'aria:
pressione: positiva con gradiente minimo 10 Pascal
ambienti limitrofi: 15 Pascal (ambienti esterni)
filtraggio aria
99,97%
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
41
Zona preparazione paziente, risveglio, lavaggio e
preparazione staff chirurghi
temp.
20-24 °C
temp. aria (in inverno e in estate)
UR
40-60%
temperatura rad.
rad.differenziale con t °C aria <2
velocità
0,05-0,15
velocità aria
m/s
PMV (calcolare infunzione di attività e vestiario) ±0,5
PPD (in funzione del PMV ottenuto)
L10%
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
42
Lavaggio strumentario e substerilizzazione
temp.
20-27 °C
temp. aria (in inverno e in estate)
UR
40-60%
PMV (calcolare infunzione di attività e vestiario) ±0,5
PPD (in funzione del PMV ottenuto)
L10%
In tutti gli altri locali
temp.
temp. aria (in inverno e in estate)
UR
velocità aria
20-27 °C
40-60%
0,05-0,15 m/s
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
43
2.SONDA
PSICROMETRICA
1.GLOBOTERMOMETRO
3
3.ANEMOMETRO
A FILO CALDO
1
2
4
4.CENTRALINA
CENTRALINA
44
CON SONDE
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
45
Questionario per individuare eventuali disagi
accusati dai lavoratori e le relative cause
1. indagine conoscitiva: patologie e terapie in atto
2. confort ambientale (illuminazione, microclima)
3. disturbi lamentati frequentemente
4. altri disturbi forse imputabili all’attività
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
46
QUESTIONARIO 1 – INDAGINE CONOSCITIVA
Soffre abitualmente (in modo continuativo da oltre un anno) di:
PATOLOGIE ALLERGICHE
Allergie da contatto (metalli) e da farmaci
Asma allergica
Faringite
Rinite allergica
Rinite allergica (acaro)
Rinite allergica (graminacee, polveri) + allergia da latticini
Rinite allergica (polveri)
Non soffre di patologie allergiche
CEFALEA
Non soffre di cefalea
DISTURBI RESPIRATORI
Non soffre di disturbi respiratori
%
5,3
5,3
5,3
26,3
5,3
5,3
10,5
36,8
47,4
52,6
73,7
26,3
Fa uso regolare (quotidiano) di farmaci?
SI
NO
10,5
89,5
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
47
QUESTIONARIO 2 – COMFORT AMBIENTALE
Nell’ultimo mese, nell’ambiente dove lavora, le è capitato di
avvertire:
Problema
Caldo eccessivo
Freddo eccessivo
Sensazione di umidità eccessiva
Sensazione di secchezza eccessiva
Odori sgradevoli
Presenza di polveri
Illuminazione insufficiente
Illuminazione eccessiva
Illuminazione fastidiosa (tremolante,
sfarfallante, ecc)
mai di rado talvolta sempre
%
%
%
%
5,3 15,8 73,7
5,3
15,8 10,5 57,9
15,8
31,6 5,3
52,6
10,5
15,8 10,5 31,6
42,1
15,8
63,2
57,9
36,8
10,5
10,5
31,6
52,6
15,8
26,3
15,8
21,1
10,5
15,8
15,8
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
48
QUESTIONARIO 3 – I DISTURBI PIÙ FREQUENTI
Nell’ultimo mese, durante il turno di lavoro, le è capitato di
soffrire di uno o più disturbi?
Disturbo
Stanchezza
Nausea
Mal di testa
Bruciore agli occhi
Bruciore al naso
Secchezza della bocca
Secchezza della gola
Tosse
Difficoltà di respirazione
Irritazione della cute
Il disturbo durante il turno
mai
68,4
31,6
36,8
47,4
10,5
15,8
26,3
42,1
89,5
di rado talvolta
21,1
5,3
10,5
5,3
15,8
21,1
10,5
10,5
10,5
68,4
26,3
52,6
31,6
36,8
42,1
31,6
42,1
36,8
sempre
10,5
5,3
31,6
10,5
31,6
31,6
21,1
10,5
Il disturbo dopo il turno
permane migliora scompare
15,8
10,5
26,3
15,8
63,2
15,8
26,3
36,8
21,1
5,3
15,8
10,5
21,1
21,1
21,1
57,9
47,4
21,1
36,8
10,5
15,8
31,6
21,1
5,3
5,3
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
49
QUESTIONARIO 4 – ALTRI DISTURBI
Accusa altri disturbi che pensa derivino dalle attuali
caratteristiche del suo ambiente di lavoro?
SI
NO
Possibile
%
26,3
68,4
5,3
Se la risposta è sì, si descrivano i disturbi accusati:
Adenopatie laterocervicali
5,3
Algie muscolari arti inferiori
5,3
Algie muscolari spalla (da 1,5 anni)
5,3
Dolori articolari (da 2 anni)
5,3
Dolori articolari cervicali (da 2 anni)
5,3
Nessun altro disturbo
57,9
Nessun altro disturbo (ma sintomatologia negativa in ambiente analogo) 5,3
Saltuaria, moderata oppressione toracica
5,3
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
Segnala insetti
5,3
50
DISTRIBUZIONE DEI DISTURBI SUDDIVISA PER ZONA
LOCALI RADIOLOGIA
%
Zona centr. (saletta) calda, sin. (RMN) calda,
5,3
dest. (studi) calda + zona dest. (sala) fredda
Zona centrale (RX diagnostica)
10,5
+ sinistra (TAC, RMN)
Zona centrale (sintomi)
10,5
Zona centrale (sintomi) + zona destra (fredda)
5,3
+ zona d'attesa pazienti (molto calda)
Zona centrale (sintomi) + zona sinistra d'angolo (odori)
5,3
Zona centrale d'ingresso
5,3
Zona centrale d'ingresso (fredda)
10,5
Zona destra (Ecografie, Mammografie)
5,3
Zona destra (Ecografie, Mammografie) calda
5,3
+ zona destra (sala, spogliatoio) fredda
Zona destra (studi)
5,3
Zona sinistra (studi, TAC)
5,3
Zona totale
21,1
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
Zona totale + zona d'attesa pazienti (molto calda)
5,3
51
DISTRIBUZIONE RUOLI, ATTIVITA’ E TEMPI
Ore/giorno
Qualifica e mansioni
%
per ambiente
coadiutore amministrativo
15,8
5,0
/ sportello,
6,0
Infermiera
10,5
Supporto medici, pazienti; pulizie
7,0
Medico Radiologo
7,12
/ Diagnosi radiologica
10,5
7,30
/ Diagnosi radiologica/Direzione
8,0
5,3
medica
9,0
/ Diagnosi radiologica/Ecografie
5,3
/ Ecografie/Mammografie
5,3
Ausiliaria
5,3
/ ecografia
Tecnico Radiologo
36,8
Associazione
Italiana
Responsabili Servizi Prevenzione
Coordinatore
tecnica
radiologica
5,3 e Protezione In Ambiente Sanitario
%
5,3
5,3
5,3
15,8
5,3
57,9
5,3
52
VIDEOTERMINALI
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
Abbagliamento indiretto.
53
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
54
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
55
Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario
56