Relatore: Ing. M. Marchesotti
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L’AMBIENTE DI LAVORO LUMINOSO Relatore: Ing. M. Marchesotti Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario E-MAIL [email protected] Tel. 0131306820 Fax 0131306915 Definizione Ai fini illuminotecnici l’ambiente di lavoro luminoso è quello nel quale gli occupanti dimostrino un effettivo benessere visivo in funzione delle prestazioni svolte Parametri considerati Luce sensazione visiva creata da onde elettromagnetiche in grado di eccitare la retina Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 2 Spettro luce Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 3 Spettro emissione Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 4 Spettro continuo Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 5 Flusso luminoso di sorgenti tipiche Tipo di sorgente luminosa Flusso luminoso (lm) Lampada per bicicletta 2 W Lampada ad incandescenza 100 W Lampada fluorescente L 40 W Lampada vapori di Hg a.p. 125 W Bulbo fluorescente 400 W Lampada alogenuri metallici 2000 W Lampada xenon arco lungo 20000 W 18 1250 3200 6300 23000 190000 500000 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 6 Efficienza luminosa di lampade tipiche Tipo di lampada Efficienza luminosa (lm/W) Lampada ad incandescenza Lampada alogena Lampada fluorescente L 40 W Lampada vapori di Hg alta pressione Lampada al Na bassa pressione Lampada al Na alta pressione 8-20 20-30 25-75 30-50 20-170 80-140 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 7 COMPITI VISIVI illuminazione Naturale artificiale Mista Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 8 COMPITI VISIVI La luce diurna fornisce tutta o in parte l'illuminazione e offre un notevole benessere psico-fisico: Il rapporto fra la superficie finestrata e la superficie del pavimento compreso tra 1/5 e 1/8 garantisce un’illuminazione ottimale. Le finestre possono fornire un contatto visivo con il mondo esterno che è preferito dalla maggior parte delle persone ed inoltre garantiscono un’aerazione naturale e sono in caso di urgenza una possibile via di fuga. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 9 Sanatorio di Garbagnate – antica sede Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 10 Ospedale di Garbagnate Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 11 illuminazione mista, ossia naturale e artificiale, garantisce sul posto di lavoro il valore dell'illuminamento medio mantenuto ed un bilanciamento della distribuzione di luminanza nel locale. È preferibile poiché è il compito visivo che richiede una adeguata e costante illuminazione Per ridurre l'abbagliamento proveniente dalle finestre se necessario devono essere previste delle schermature. Sono comunque graditi un'accensione automatica o manuale e/o un dispositivo di regolazione della luce per assicurare un dosaggio appropriato tra l'illuminazione artificiale e naturale. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 12 Vi sono infine condizioni lavorative quali turni notturni o lavori in seminterrati e/o profondità in cui è totalmente assente la luce naturale. Quindi si ricorre alla sola illuminazione artificiale. Quest’ultima, se non correttamente progettata e/o realizzata, può presentare dei rischi. Sono frequenti disturbi alla vista e alla testa dovuti ad una disuniformità di illuminamento, e all’abbagliamento causato dal gradiente di luminanza nell’ambiente; non ultimi sono da considerare gli infortuni dovuti ad un livello di illuminamento inferiore alla minima percezione, particolarmente gravi se occorsi lungo le scale. 13 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario ASPETTI FISIOPATOLOGICI rischi per l’apparato visivo intensità dell’impegno visivo distanza media di osservazione (da cui dipendono gli sforzi di accomodazione e convergenza) tempo e dose di esposizione alla radiazione ottica. condizioni illuminotecniche irrazionali (elevati rapporti di luminanza nel campo visivo professionale, sfarfallii, insufficiente contrasto, con scarsa nitidezza, instabili, jitter, etc.), Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 14 Tali rischi possono essere acuiti da: alterazioni della vista e della motilità oculare, proprietà termiche (Vis-IR) che favoriscono l’ustione del cristallino e della retina e fotochimiche (Vis-UV) che possono determinare retinite, cataratta ed eritemi. presenza di agenti chimici aerodispersi nell’ambiente di lavoro, con azione irritativa sulla superficie oculare (formaldeide, VOCs, ETS, NOx, etc.) condizioni microclimatiche inadeguate (bassa umidità relativa, elevata velocità dell’aria). Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 15 Possono essere presenti ulteriori disturbi quali il senso di affaticamento o di malessere (cefalea o emicrania, difficoltà alla concentrazione, senso di nausea, senso di spossatezza, dolori muscolari e/o articolari, etc). Tale sintomatologia è probabilmente imputabile, oltre che a elevati sovraccarichi anche a sindromi psicosomatiche le quali non sono però ancora normate dal legislatore. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 16 RADIAZIONE OTTICA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DI TIPO SANITARIO illuminazione generale illuminazione localizzata/ lampade di tipo vario illuminazione specifica (area paziente, schermi, ecc.) fonti UV-IR Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 17 ILLUMINAZIONE DELL’AREA PAZIENTE testa letto scialitica mobile scialitica fissa scialitica satellite spot a luce fredda oftalmoscopio oftalmoscopio indiretto fonte luminosa illumina attraverso fibra ottica il campo operatorio o quello reso visibile dall'endoscopio. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 18 SCHERMI E PROIETTORI Illuminazione di un dettaglio microscopico o di debole intensità intensità per un’ un’analisi e/o una diagnosi Fotocopiatrice e/o scanner Videoproiettore/lavagna luminosa schermo di hesshess-lancaster Test visivo laser di puntamento Microscopio ottico Diafanoscopio optometro (ottotipo) Transilluminatore Consente di esaminare per trasparenza determinate strutture fisiologiche, illuminandole con una luce ad alta intensita` Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 19 SCHERMI CRT e display a cristalli liquidi Il monitor e/o videoterminale genera immagini luminose e testi a vario titolo (bioimmagini (bioimmagini,, sistemi elettromedicali, riprese video a c.c., c.c., foto, grafici). Considerazioni Ormai il monitor è pressoché pressoché integrato in ogni tipo di ambiente lavorativo. Tuttavia restano escluse dalle attività ex attività al videoterminale D.Lgs. D.Lgs. 626/94, anche se non esenti da impegno visivo e posturale, posturale, quelle che richiedono la sola osservazione di monitor (controlli su monitor di sistemi a circuito chiuso, di visualizzazione di processo). Potrebbero invece rientrare quelle categorie di lavoratori quali gli addetti a controllo di processo, processo, in quanto utilizzatori di schermi che presentano immagini grafiche e/o alfanumeriche anche se solo per parte del tempo di utilizzo dell'apparecchiatura. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 20 SISTEMI DI ACQUISIZIONE DI BIOIMMAGINI intensificatore di brillanza (IB) tomografo a risonanza magnetica ( NMR ) tomografo ad emissione di positroni (PET) tomografo assiale computerizzato ( TAC ) archiviazione bioimmagini (PACS) ecotomografo ecodoppler Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 21 SISTEMI ELETTROMEDICALI PER DIAGNOSTICA La maggior parte di questi sistemi è costituita da: - Monitor - PC con scheda acquisizione dati - trasduttore INPUT Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 22 ELENCO NON ESAUSTIVO analisi del movimento (del cammino) Centrale di monitoraggio per terapia intensiva sistema di scopia (intens. di brillanza + catena tv) analisi del sonno analisi di immagine analisi elettroencefalografiche analisi neuro-miografiche analisi nucleare analisi sforzo (ergometria) archiviazione tracciati ecg lettura per ecg dinamico (holter) emodinamica/angioplastica litotripsia extracorporea urodinamica videoendoscopia sistema televisivo a circuito chiuso sistema televisivo per microscopia/endoscopia/laparoscopia microscopia/endoscopia/laparoscopia operatoria Monitor operatorio/posto letto stimolatore visivo (per potenziali evocati) Analizzatori chimici Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 23 LAMPADE AD AMPIO SPETTRO EFFETTO FOTOCHIMICO La fonte UVUV-Vis induce reazioni chimiche utili nei processi di sterilizzazione, polimerizzazione, pigmentazione ed esfoliazione lampada germicida: germicida: lampada a vapori di Hg a bassa pressione con lunghezza d’onda 254 nm per sterilizzare l’aria luce fredda dentale lampada a vapori di Hg a bassa pressione con lunghezza d’onda usata per polimerizzare resine lampada di Wood Lampada UV-A a media pressione a vapori di Hg per l'esame con fluorescina delle lenti a contatto. Fototerapia: Fototerapia: lampade UV-A e UV-B ad uso dermatologico e neonatale EFFETTO TERMICO (DIATERMIA) La fonte IRIR-Vis induce calore dall’ dall’esterno a fini chirurgici e/o terapeutici laser chirurgico: chirurgico: CO2, Argon, Kripton, Kripton, NdNd-YAG, YAG, Rubino, a eccimeri laser antalgico/laser terapeutico lampada raggi infrarossi lampada ultravioletti infrarossi Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 24 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 25 ILLUMINAZIONE IN SALA OPERATORIA E' necessario realizzare una illuminazione generale 300 lx in ogni locale. Le condizioni di illuminamento (con scialitica) raccomandate per il campo operatorio (diametro teorico = 32 cm) sono: massimo 50.000 - 150.000 lx; minimo >10.000 lx massimo in ombra L 60.000 lx minimo in ombra 2.000 lx Nelle seguenti condizioni operative: - intensità intensità della lampada al massimo; - fascio focalizzato sul piano test; - distanza campo testtest-lampada coincidente con la distanza focale; - il punto di luminosità luminosità massimo va misurato sull'asse ottico; - il punto di luminosità luminosità minimo va misurato a 16 cm dall'asse ottico. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 26 G U A R D AT E A T T E N T A M E N T E ! Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 27 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 28 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 29 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 30 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 31 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 32 ESERCITAZIONE A B C Si abbia un impianto illuminotecnico di S.O. così composto: A. Illuminazione generale; B. Illuminazione localizzata con lampada spot a luce fredda su braccio articolato; C. Apparecchio d’illuminazione di tipo Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario scialitico e relativo satellite. 33 Si supponga inoltre che gli interventi chirurgici siano effettuati : • di rado con l’illuminazione generale accesa, • con l’illuminazione spenta (è acceso solo il monitor del carrello laparoscopico e una fievole luce proviene dalle porte d’ingresso). e che tali condizioni si ripetano anche in alcuni interventi a cielo aperto, con l’ambiente illuminato come di seguito descritto Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 34 SCOPO: EFFETTUARE UNA VERIFICA ILLUMINOTECNICA 10 6 9 11 12 4 5 7 8 1 2 3 • punti 1 ÷ 5 illuminati da satellite; • punti 6 ÷10 illuminati da lampada spot a luce fredda su braccio articolato; • illuminazione generale spenta; Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario • tavolo operatorio illuminato nella zona centrale da scialitica 35 L’obiettivo è valutare se, nelle ipotesi elencate, sia soddisfatto l’art. 33, comma 8, D.lgs. 626/94 e s.m.i.: “I locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentono un’illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori”, confrontando inoltre le misure con i requisiti della Norma UNI EN Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 12464 -1. 36 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 37 CONCLUSIONI: - uniformità d’illuminamento insufficiente nelle zone dei ferri durante l’intervento - nella zona limitrofa al tavolo operatorio e alla vasca dei ferri, l’illuminamento è notevolmente inferiore alla Norma. Quindi se l’illuminazione generale viene tenuta spenta la norma risulta disattesa. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 38 AZIONI CORRETTIVE Per evitare disturbi di adattamento visivo tra il campo operatorio e l’ambiente circostante è richiesto un elevato livello d’illuminamento; perciò devono riunirsi i chirurghi e il progettista, per discutere ed eventualmente decidere l’eventuale modifica o integrazione impiantistica e soddisfare così le proprie richieste e le prescrizioni normative. Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 39 MICROCLIMA Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 40 SALA OPERATORIA temperatura interna invernale e estiva: 20-24°C umidità 40-60% umidità relativa estiva e invernale: ricambi aria/ora: 15 v/h velocità 0,05 - 0,15 m/s velocità dell'aria: pressione: positiva con gradiente minimo 10 Pascal ambienti limitrofi: 15 Pascal (ambienti esterni) filtraggio aria 99,97% Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 41 Zona preparazione paziente, risveglio, lavaggio e preparazione staff chirurghi temp. 20-24 °C temp. aria (in inverno e in estate) UR 40-60% temperatura rad. rad.differenziale con t °C aria <2 velocità 0,05-0,15 velocità aria m/s PMV (calcolare infunzione di attività e vestiario) ±0,5 PPD (in funzione del PMV ottenuto) L10% Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 42 Lavaggio strumentario e substerilizzazione temp. 20-27 °C temp. aria (in inverno e in estate) UR 40-60% PMV (calcolare infunzione di attività e vestiario) ±0,5 PPD (in funzione del PMV ottenuto) L10% In tutti gli altri locali temp. temp. aria (in inverno e in estate) UR velocità aria 20-27 °C 40-60% 0,05-0,15 m/s Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 43 2.SONDA PSICROMETRICA 1.GLOBOTERMOMETRO 3 3.ANEMOMETRO A FILO CALDO 1 2 4 4.CENTRALINA CENTRALINA 44 CON SONDE Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 45 Questionario per individuare eventuali disagi accusati dai lavoratori e le relative cause 1. indagine conoscitiva: patologie e terapie in atto 2. confort ambientale (illuminazione, microclima) 3. disturbi lamentati frequentemente 4. altri disturbi forse imputabili all’attività Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 46 QUESTIONARIO 1 – INDAGINE CONOSCITIVA Soffre abitualmente (in modo continuativo da oltre un anno) di: PATOLOGIE ALLERGICHE Allergie da contatto (metalli) e da farmaci Asma allergica Faringite Rinite allergica Rinite allergica (acaro) Rinite allergica (graminacee, polveri) + allergia da latticini Rinite allergica (polveri) Non soffre di patologie allergiche CEFALEA Non soffre di cefalea DISTURBI RESPIRATORI Non soffre di disturbi respiratori % 5,3 5,3 5,3 26,3 5,3 5,3 10,5 36,8 47,4 52,6 73,7 26,3 Fa uso regolare (quotidiano) di farmaci? SI NO 10,5 89,5 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 47 QUESTIONARIO 2 – COMFORT AMBIENTALE Nell’ultimo mese, nell’ambiente dove lavora, le è capitato di avvertire: Problema Caldo eccessivo Freddo eccessivo Sensazione di umidità eccessiva Sensazione di secchezza eccessiva Odori sgradevoli Presenza di polveri Illuminazione insufficiente Illuminazione eccessiva Illuminazione fastidiosa (tremolante, sfarfallante, ecc) mai di rado talvolta sempre % % % % 5,3 15,8 73,7 5,3 15,8 10,5 57,9 15,8 31,6 5,3 52,6 10,5 15,8 10,5 31,6 42,1 15,8 63,2 57,9 36,8 10,5 10,5 31,6 52,6 15,8 26,3 15,8 21,1 10,5 15,8 15,8 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 48 QUESTIONARIO 3 – I DISTURBI PIÙ FREQUENTI Nell’ultimo mese, durante il turno di lavoro, le è capitato di soffrire di uno o più disturbi? Disturbo Stanchezza Nausea Mal di testa Bruciore agli occhi Bruciore al naso Secchezza della bocca Secchezza della gola Tosse Difficoltà di respirazione Irritazione della cute Il disturbo durante il turno mai 68,4 31,6 36,8 47,4 10,5 15,8 26,3 42,1 89,5 di rado talvolta 21,1 5,3 10,5 5,3 15,8 21,1 10,5 10,5 10,5 68,4 26,3 52,6 31,6 36,8 42,1 31,6 42,1 36,8 sempre 10,5 5,3 31,6 10,5 31,6 31,6 21,1 10,5 Il disturbo dopo il turno permane migliora scompare 15,8 10,5 26,3 15,8 63,2 15,8 26,3 36,8 21,1 5,3 15,8 10,5 21,1 21,1 21,1 57,9 47,4 21,1 36,8 10,5 15,8 31,6 21,1 5,3 5,3 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 49 QUESTIONARIO 4 – ALTRI DISTURBI Accusa altri disturbi che pensa derivino dalle attuali caratteristiche del suo ambiente di lavoro? SI NO Possibile % 26,3 68,4 5,3 Se la risposta è sì, si descrivano i disturbi accusati: Adenopatie laterocervicali 5,3 Algie muscolari arti inferiori 5,3 Algie muscolari spalla (da 1,5 anni) 5,3 Dolori articolari (da 2 anni) 5,3 Dolori articolari cervicali (da 2 anni) 5,3 Nessun altro disturbo 57,9 Nessun altro disturbo (ma sintomatologia negativa in ambiente analogo) 5,3 Saltuaria, moderata oppressione toracica 5,3 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario Segnala insetti 5,3 50 DISTRIBUZIONE DEI DISTURBI SUDDIVISA PER ZONA LOCALI RADIOLOGIA % Zona centr. (saletta) calda, sin. (RMN) calda, 5,3 dest. (studi) calda + zona dest. (sala) fredda Zona centrale (RX diagnostica) 10,5 + sinistra (TAC, RMN) Zona centrale (sintomi) 10,5 Zona centrale (sintomi) + zona destra (fredda) 5,3 + zona d'attesa pazienti (molto calda) Zona centrale (sintomi) + zona sinistra d'angolo (odori) 5,3 Zona centrale d'ingresso 5,3 Zona centrale d'ingresso (fredda) 10,5 Zona destra (Ecografie, Mammografie) 5,3 Zona destra (Ecografie, Mammografie) calda 5,3 + zona destra (sala, spogliatoio) fredda Zona destra (studi) 5,3 Zona sinistra (studi, TAC) 5,3 Zona totale 21,1 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario Zona totale + zona d'attesa pazienti (molto calda) 5,3 51 DISTRIBUZIONE RUOLI, ATTIVITA’ E TEMPI Ore/giorno Qualifica e mansioni % per ambiente coadiutore amministrativo 15,8 5,0 / sportello, 6,0 Infermiera 10,5 Supporto medici, pazienti; pulizie 7,0 Medico Radiologo 7,12 / Diagnosi radiologica 10,5 7,30 / Diagnosi radiologica/Direzione 8,0 5,3 medica 9,0 / Diagnosi radiologica/Ecografie 5,3 / Ecografie/Mammografie 5,3 Ausiliaria 5,3 / ecografia Tecnico Radiologo 36,8 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione Coordinatore tecnica radiologica 5,3 e Protezione In Ambiente Sanitario % 5,3 5,3 5,3 15,8 5,3 57,9 5,3 52 VIDEOTERMINALI Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario Abbagliamento indiretto. 53 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 54 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 55 Associazione Italiana Responsabili Servizi Prevenzione e Protezione In Ambiente Sanitario 56