Povera casa … ma quanto mi costi

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Povera casa … ma quanto mi costi
Povera casa … ma quanto mi costi
Cedolare secca
La cedolare secca è l'imposta sulle locazioni che, dal 2011, ha sostituito l'Irpef sui redditi
da locazione, l'imposta di registro e l'imposta di bollo. Il suo importo è del 21 per cento sui
redditi da locazione ed è facoltativo adottarla.
IMU
L'Imposta Municipale Unica si paga su tutti gli immobili ed ha sostituito sia l'Ici, sia l'Irpef.
Per sapere quale importo devi pagare, vai direttamente al nostro calcolatore IIMU on line
Tassa di scopo
Nota anche come Iscop, l'imposta di scopo consente ai singoli Comuni di richiedere ai
propri cittadini un contributo per scopi specifici, come ad esempio la realizzazione di
un'opera pubblica. L'Iscop si basa sull'applicazione dell'aliquota Imu agli immobili, per una
durata massima di 10 anni. Se entro i primi 2 anni l'opera prevista non è stata ancora
iniziata, ilComune deve restituire ai contribuenti quanto incassato fino a quel momento.
Tassa di registro sul contratto di locazione
Quando si stipula un contratto di affitto, occorre registrarlo all'Ufficio del Registro e pagare
la tassa e i bolli (a meno che non si scelga la Cedolare secca). L'imposta per i fabbricati ad
uso abitativo è pari al 2 per cento del canone annuo, con un minimo di 67 euro. Chi
sceglie di pagare per l’intera durata del contratto ha diritto a uno sconto, che consiste in
una detrazione dall’imposta dovuta pari alla metà del tasso di interesse legale
(attualmente 2,5%) moltiplicato per il numero delle annualità..
Imposta di registro
L'imposta di registro si paga allo Stato al momento dell'acquisto dell'immobile ed è
proporzionale al valore dell'immobile, secondo certi coefficienti stabiliti dallo Stato.
Esistono varie aliquote variabili, a seconda che si acquisti da imprese o da privati e se
l'immobile è prima o seconda casa.
Imposta ipotecaria e catastale
È una tassa che si paga allo Stato in seguito a volture catastali e trascrizioni, iscrizioni e
variazioni nei pubblici registri immobiliari, in proporzione ad aliquote stabilite dallo Stato.
Se si acquista da un privato, entrambe le imposte corrispondono a 168 euro, se si puo’
godere delle agevolazioni, per la prima casa. Non avendo le agevolazioni l’imposta
ipotecaria corrisponde al 2 per cento del valore catastale, mentre quella di registro
corrisponde al 7 per cento.
IVA
L'Iva si paga allo Stato se si acquista l'immobile da una impresa,. Esistono varie aliquote,
a seconda che si acquisti come prima o seconda casa. L’aliquota a carico dell'acquirente è
del 4 per cento per la prima casa, del 10 per cento per le altre abitazioni non di lusso e del
21 per cento per quelle di lusso.
Tassa sui passi carrabili
Tassa che si paga al Comune per accedere dalla proprietà privata alla strada comunale
con l'automobile.
Tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche
Tributi locali che vengono applicati nelle città (esempio: ponteggi per eseguire lavori di
ristrutturazione nei condomini).
Tassa di registro sul contratto di locazione
Quando si stipula un contratto di affitto, occorre registrarlo all'Ufficio del Registro e pagare
la tassa e i bolli. Se si acquista da un privato l’imposta è pari al 3% del valore catastale,
avendo diritto alle agevolazioni per la prima casa; è pari al 7% invece non avendo diritto
alle agevolazioni. Nel caso in cui si acquisti da un’impresa invece, l’imposta è fissata a 168
euro.
INVIM
L'Invim è dovuta sull'incremento di valore dell'immobile quando si vende una casa. E' stata
"congelata" con l'introduzione dell'ICI con la Finanziaria 2002, ma si continua a pagare
ancora per 10 anni dall’introduzione dell’ICI.
IRPEF
L'Irpef è una tassa sul reddito delle persone fisiche che si paga allo Stato in base a delle
aliquote progressive stabilite dallo Stato. L'irpef colpisce il reddito della casa.
Imposta di registro
Si paga allo Stato al momento dell'acquisto dell'immobile ed è proporzionale al valore
dell'immobile secondo certi coefficienti stabiliti dallo Stato. Esistono varie aliquote variabili
a seconda che si acquisti da imprese o da privati e se la casa è prima o seconda casa.
Imposta ipotecaria e catastale
Una tassa che si paga allo Stato in seguito a volture catastali e trascrizioni, iscrizioni e
variazioni nei pubblici registri immobiliari in proporzione ad aliquote stabilite dallo Stato. Se
si acquista da un privato, entrambe le imposte corrispondono a 168 euro se si puo’ godere
delle agevolazioni, per la prima casa. Non avendo le agevolazioni l’imposta ipotecaria
corrisponde al 2% del valore catastale, mentre quella di registro corrisponde al 7%.
TARSU
Tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che si paga al Comune proporzionalmente
alla superficie dei locali occupati. Sta prendendo forma in questi mesi la riforma di questa
tassa. Essa prevede che l'intero costo del servizio sia coperto con la tariffa e chi produce
più rifiuti pagherà di più. La tariffa gradualmente sostituirà la tassa. Alcuni comuni di varie
regioni d'Italia si stanno adeguando o si sono già adeguati, ma, per altri l'applicazione
della tanto conclamata tariffa sarà diluita in un periodo abbastanza lungo: il passaggio
inizialmente fissato per il 2000, sarà graduale e proiettato in avanti di alcuni anni.
Tassa sui passi carrai
Tassa che si paga al Comune per accedere dalla proprietà privata alla strada comunale
con l'automobile.
Tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche
Tributi locali che vengono applicati nelle città (esempio: ponteggi per eseguire lavori di
ristrutturazione nei condomini).
La successione, intesa come eredità che si riceve alla morte di un parente o di un coniuge,
e la donazione, ovvero il passaggio volontario di beni immobili, mobili e rendite, sono state
riformate dalle legge finanziaria 2007 con il ritorno delle imposte e aliquote, fissate in
funzione del valore dei beni interessati.
Ecco i principali cambiamenti introdotti:
tutte le aliquote e le soglie per l’esenzione dalle imposte sono uguali, sia per le
successioni che per le donazioni;
il calcolo delle aliquote è fatto sul patrimonio, inteso come la totalità dei beni immobili e le
rendite;
la soglia massima per l’esenzione dalle imposte è passata da 250 mila euro a un milione
di euro;
non c'è più la quota fissa di 168 euro e fino a un milione di euro si pagano solo le imposte
ipotecarie e catastali, pari al 3 per cento del valore complessivo, nel caso di parenti in
linea diretta e coniuge;
in caso di beni mobili o valori non sono previste imposte;
per i beni superiori al milione di euro si applicano diverse aliquote: il 4 per cento per i
parenti in linea diretta e per il coniuge; il 6 per cento per gli altri parenti fino al 4° grado e si
arriva all’8 per cento per tutti gli altri soggetti.
Fonte Intrage