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Codice cliente: 2684846 MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 ANNO XII - N. 54 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente IL RIGORE NECESSARIO Giunta, prima mossa. Gli ex: nessuna soluzione drastica. Bolzano fischia Kompatscher Via Calepina A CHI CONVIENE LA POLITICA RESPONSABILE 2 1 Imprese, Dalpez vede una timida ripresa di MARCO BRUNAZZO Regione, addio ai vitalizi Consiglieri in carica, via i privilegi. Rossi: scelta chiara L arga parte del discorso con cui Matteo Renzi ha richiesto la fiducia alle Camere è stato dedicato all’Europa. A più riprese, il presidente del Consiglio ha ribadito la necessità che l’Italia non si faccia «dettare la linea dall’Europa», sostenendo che le misure di austerità proposte hanno aggravato la crisi più che contribuire a risolverla. Questi di Renzi sono temi che ritornano spesso nel dibattito politico, non solo italiano, e che saranno ancora più frequenti in vista delle elezioni europee del prossimo maggio. Eppure, sono temi a cui occorre guardare con la massima circospezione: Renzi ha ragione solo in parte. Al contempo, e soprattutto, le sue dichiarazioni possono aprire spazi a comportamenti irresponsabili che, se anche sul breve periodo sono elettoralmente redditizi, sul lungo sono semplicemente dannosi. Dove Renzi ha ragione è che l’austerità da sola non ha aiutato i singoli Paesi e l’Europa a uscire dalla crisi. La situazione della Grecia, ma anche dell’Italia era e rimane così complicata da non poter essere risolta solamente con misure restrittive. Il premier dimentica però di sottolineare due aspetti essenziali, tra loro collegati. Il primo è che non c’è, in Europa, un tiranno cattivo che impone ai cittadini italiani inutili e costosi sacrifici. Le decisioni europee non sono infatti la trasposizione in atti della volontà di un singolo governo o di una singola mente: sono il risultato di negoziazioni cui partecipano i governi, tra cui l’Italia, nonché molti altri attori e istituzioni. Il secondo aspetto è che, se un Paese non ha un potere contrattuale adeguato, non deve prendersela con gli altri, ma interrogarsi su quali siano le condizioni per riuscire a sedersi con l’identica forza delle altre nazioni allo stesso tavolo. Una di tali condizioni si chiama credibilità. Mi spiace per Renzi (e anche per me come cittadino italiano): la credibilità del Paese non è ricuperatile solo con dichiarazioni, ma attraverso il rispetto di trattati, alcuni dei quali firmati poco più di un anno fa. Il premier continuerà probabilmente nelle sue esternazioni, perché nella fase in cui viviamo la critica superficiale alla Ue raccoglie più consensi della critica circostanziata. Le conseguenze di tale discorso saranno tuttavia percepibili sulla lunga distanza: in particolare contribuiranno a quel bisogno di «auto-assoluzione» cui anela l’Italia, rischiando di riaprire margini di azione per un ritorno a un cattivo uso delle risorse pubbliche. Per questo, il Trentino non deve seguire Renzi su una simile strada, allentando le politiche di responsabilità in ambito economico che sta cercando di seguire da almeno qualche anno (fatta eccezione per la vicenda dei vitalizi, ovviamente): i benefici a lungo termine saranno maggiori dei vantaggi a breve. Il sociologo Bauman «I poveri confinati dentro le mura dei ghetti urbani» TRENTO — Doppio appuntamento a Trento e Bolzano con il grande sociologo Zygmunt Bauman. Il 21 marzo sarà nel capoluogo altoatesino per discutere, con Agnes Heller, del tema della bellezza, nell’ambito del ciclo di incontri promosso dal Centro per la Pace. A questo proposito Bauman parlerà della sua teoria sulla criminalizzazione della povertà: «In passato il povero era una risorsa per lo Stato, perché serviva nelle fabbriche e sui campi di battaglia; da qui la nascita del Welfare. Oggi non lo è più e per questo viene marginalizzato». Bauman il giorno successivo sarà a Trento per presentare il suo nuovo libro, edito da Erickson e intitolato «La scienza della libertà». A PAGINA 13 Boschi La vittima è Maria Nives Ferrari, 78 anni. Fu segretaria di Bruno Kessler A22, incidente mortale con fuga Arrestato un uomo: era ubriaco TRENTO — È stato arrestato per omicidio colposo e omissione di soccorso Michele Veronesi, 36 anni, di Mezzocorona. L’uomo era alla guida del Suv che lunedì sera in A22 ha travolto la piccola utilitaria di Maria Nives Ferrari, 78 anni, di Ravina, e poi è fuggito. La donna è stata catapultata ed è morta sul colpo. L’uomo, agente di commercio, era ubriaco. Lo sfogo in aula: «Non volevo scappare, ma chiedere aiuto. Chiedo scusa». Il dolore della nipote dell’anziana. Il giudice ha disposto l’obbligo di dimora. Maria Nives Ferrari è stata consigliera comunale a Riva e segretaria di Bruno Kessler durante la nascita di Sociologia. Cavedine Ruspa si ribalta e travolge un operaio Gravissimo A PAGINA 4 Ferro TRENTO — Basta vitalizi. Anche quelli calcolati con il nuovo sistema contributivo, che sarebbero dovuti partire con questa legislatura, saranno cancellati. Questa la decisione presa ieri in giunta regionale. «Una decisione chiara per ridare credibilità alla politica» commenta Ugo Rossi. Per quanto riguarda gli ex consiglieri, che ieri si sono ritrovati per ribadire di non godere di un privilegio, ma di un diritto, la giunta ha chiesto al giurista Luca Nogler un parere legale sui margini di manovra legislativi per procedere a un recupero delle «liquidazioni». I soldi recuperati saranno stanziati su un fondo destinato al welfare. ALLE PAGINE 2 E 3 TRENTO — L’ateneo trentino ha il suo codice etico. Il Senato accademico ha licenziato il testo e ieri è arrivato il parere della Consulta dei direttori. Il codice è diviso in tre parti e contiene nove principi: integrità, rispetto, pari opportunità, responsabilità e trasparenza, qualità nella ricerca e nella didattica, libertà, equità e merito, tutela dell’ambiente, riservatezza. A PAGINA 4 Damaggio Finanza Impianto per i rifiuti Il capoluogo dice no La classifica POLIZIA LOCALE TOP LIST ITALIANA 3 Sindaci più amati, Andreatta primo Sicurezza notturna, assunzioni stoppate A PAGINA 7 Romagnoli A PAGINA 7 TRENTO — Il Comune di Trento «boccia» la localizzazione a Ischia Podetti dell’impianto per la produzione di combustibile solido secondario. Le osservazioni, condivise dalla giunta, sono state presentate ieri dall’assessore Michelangelo Marchesi. Intanto, in città la raccolta differenziata «vola»: a gennaio si è sfiorata la quota dell’80%. A PAGINA 6 Giovannini Occupazione Il Progettone non smobilita Dalla Provincia altri due milioni A PAGINA 11 L’intervento/ 1 L’intervento/ 2 AZZERATE LE DECISIONI STRATEGICHE DEI COMUNI PANIZZA, ACQUA CALDA SCOPERTA DUE VOLTE di MARCO DALLA FIOR di LORENZO DELLAI Il dibattito sulle tematiche urbanistiche apertosi dopo l’insediamento della nuova giunta provinciale sta, sia pur lentamente, acquisendo ritmi e contenuti. Nei giorni scorsi sul Corriere del Trentino sono apparsi due autorevoli interventi che meritano qualche riflessione, anche perché hanno lasciato più interrogativi che risposte. Muovo dalle riflessioni dell’amico architetto Roberto Bortolotti (Corriere del Trentino di mercoledì 26 febbraio). Il senatore Panizza scopre due volte l’acqua calda. In primo luogo quando sostiene che in Italia l’azione per ricostruire un’area popolare e liberal democratica (definita in gergo «centrista») è faticosa. Ovvio, dopo vent’anni di semplificazione e banalizzazione della politica attorno alla categoria del bipolarismo forzato. D’altra parte, non tutti possono trovare sempre la pappa cotta; per noi la politica è anche fatica. CONTINUA A PAGINA 9 CONTINUA A PAGINA 4 R4030503 L’università vara il suo codice etico A PAGINA 11 Rossi Tonon Graziosi, Ruggera, Scarpetta A PAGINA 5 Roat, Rossi Tonon © RIPRODUZIONE RISERVATA TRENTO — Timida ripresa delle imprese trentine con un +2,7% di fatturato. È il quadro che emerge dai dati dell’indagine congiunturale promossa dalla Camera di commercio sull’ultimo trimestre 2013. Intanto il presidente Adriano Dalpez dice: «Non mi ricandido». Corriere del Trentino Mercoledì 5 Marzo 2014 3 Primo Piano TN Il retroscena Il presidente di Pensplan assicura «Family, nessun vantaggio fiscale» Contestazione Da sinistra, la giovane di Renon Corinna Brugger mostra il cartello in dialetto tedesco («Se ci volete rappresentare, lasciate stare i soldi»); Arno Kompatscher contestato dalla folla ed un sacco di finte banconote lasciato in piazza BOLZANO — «Non mi risulta che il fondo Family consen- ni. «In effetti le cifre sono molto impressionanti — ammette ta dei vantaggi fiscali. Si tratta di un fondo che, come altri, la consigliera della Svp — ma quella riforma era l’unica posconsente casomai di mettere al riparo un determinato capita- sibile e, a regime, permetterà di ridurre della metà le spese le dal rischio dei mercati finanziari. Questo è quello che pos- per i vitalizi. Del resto, si poteva scegliere di non cambiare so dire da tecnico, ma non voglio comunque entrare nel me- nulla oppure di fare quello che ho fatto io. Inoltre finora mai rito di decisioni che sono politiche e quindi nessuno era riuscito a togliere qualcosa retroatnon commento la vicenda delle pensioni dei tivamente. Ditemi voi — aggiunge — se per il consiglieri». La precisazione è del presidente territorio era meglio lasciare tutto com’era o di Pensplan, Gottfried Tappeiner, dopo che sulse, invece, con un po’ di coraggio si poteva la stampa tedesca era stata data ieri un’interprecambiare, trovando una soluzione che ci contazione dello strumento del fondo Family, dosentisse di liberare dei fondi, mettendo a dispove sono stati versati i fondi non incassati cash. sizione delle famiglie risorse preziose». PrecisaSecondo questa interpretazione, si tratterebbe mente, a suo dire, 50milioni di euro destinati di un fondo chiuso realizzato più che altro per al pacchetto famiglia. avere dei presunti vantaggi fiscali, anche se Va ricordato che una parte delle liquidazioni Tappeiner smentisce che vi sia questa caratteri(22,1 milioni di euro) è già stata incassata dai stica. beneficiari, 123 consiglieri ed ex consiglieri; il Gottfried Tappeiner Intanto Rosa Thaler Zelger, ideatrice della resto (31,6 milioni) dovrebbe essere intascata contestata riforma delle pensioni d’oro del 2012, difende la dal 2018, dopo aver alimentato il fondo Family, gestito da sua scelta di ridurre le pensioni da 6.000 euro al mese a Pensplan (si potrà prelevare un massimo del 25% all’anno). 2.800 euro, garantendo però in cambio agli ex consiglieri de- Chi ha maturato il diritto al vitalizio, inoltre, lo percepirà al gli incassi immediati di decine di migliaia di euro. Proprio la massimo di 2.800 euro. scelta che ha scatenato le fortissime proteste di questi gior© RIPRODUZIONE RISERVATA Giunta regionale L’esecutivo ha annunciato una legge che sopprimerà i contributi. Per i «vecchi» richiesto un parere legale a Nogler 1 Rossi: i vitalizi adesso saranno cancellati Il governatore: «Una scelta chiara, vogliamo ridare credibilità alla politica» TRENTO — L’impegno è preso: la giunta regionale presenterà un disegno di legge per cancellare completamente i vitalizi dei nuovi consiglieri, quelli eletti nell’ottobre scorso. Se vorranno, potranno versare privatamente i propri contributi. Quanto ai «vecchi», quelli eletti dalla penultima legislatura in giù, la giunta ha incaricato Luca Nogler — ordinario di diritto del lavoro a Trento — di fornire «entro un mese, il quadro giuridico di possibile intervento anche retroattivo sui vitalizi, sulle relative anticipazioni e sugli accantonamenti del cosiddetto fondo family». Infine, sarà istituito un fondo destinato al welfare per gli «atti di liberalità», per i soldi cui alcuni ex consiglieri hanno già rinunciato. Insomma, se le promesse saranno mantenute, i consiglieri regionali del Trentino Alto Adige si dimenticheranno presto della parola «vitalizio». Il sistema contributivo (vitalizio a partire dai 65 anni in base a quanto versato) votato nella tredicesima legislatura e operativo a partire dall’attuale (quindicesima) non entrerà di fatto mai in funzione: non basterà una legislatura di contributi versati per percepire 800 euro al mese di «pensione», o due legislature per averne 1.600 e così via. Sotto la crescente pressione dell’opinione pubblica, la giunta regionale ha deciso di prendere una decisione radicale: come già i sindaci, anche i consiglieri regionali non percepiranno più alcun tipo di trattamento pensionistico. Resteranno ovviamente liberi di versare parte del proprio «stipendio» in un fondo previdenziale. L’indennità di carica resterà quella attuale: 9.800 euro lordi. A differenza di prima, però, la Regione smetterà di versare il 24% (2.350 euro) di contributi. «Ciò che è stato deciso oggi dalla giunta regionale è un modo veloce, radicale e coraggioso per risolvere un problema che doveva essere affrontato. Lo dobbiamo ai nostri cittadini». Queste le parole del presidente Ugo Rossi al termine della seduta. Lui, eletto la prima volta nella scorsa legislatura (quattordicesima), sarà tra coloro che, se la legge sarà approvata, non percepiranno mai il vitalizio. «La Regione non è un ente pensionistico. D’ora in poi i consiglieri avranno il loro stipendio, ognuno potrà valutare se eccessivo o equo, ma quelli saranno gli unici soldi che percepiranno. Non c’è dubbio che da questa vicenda la politica trentina abbia subito un danno alla propria credibilità, ma credo che la nostra chiarezza possa Rinunce individuali I soldi recuperati saranno destinati a un fondo con finalità di welfare e assistenza sociale aiutare a recupera». Più complicata la questione che riguarda gli ex consiglieri. Come annunciato, la giunta ha chiesto un parere legale per capire fino a che punto potrà spingersi nel mettere in discussione i loro «diritti» acquisiti. «Non dobbiamo nasconderci e nascondere che esistono delle difficoltà giuridiche — dice Rossi —. Quando avremo ben chiaro il quadro, sapremo che margini legislativi ci sono». Il parere ed il disegno di legge saranno poi trasferiti al consiglio regionale e quindi ai capigruppo per l’esame dell’assemblea legislativa regionale, come concordato con il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer, che ha partecipato alla riunione della giunta. «Alla fi- La petizione La raccolta firme nazionale contro la legge che ha deciso le liquidazioni ha superato le 8.500 sottoscrizioni Prima seduta La giunta regionale riunitasi ieri pomeriggio a Trento ne — spiega Rossi — è probabile che il disegno di legge sia uno solo, per gli ex e per gli attuali consiglieri. Per questi ultimi l’attuale indennità resterà la stessa e il blocco dei versamenti contributivi avrà valore retroattivo, sarà cioè valido dall’inizio della legislatura». Tutte le somme che verranno recuperate, anche quelle cui alcuni ex consiglieri hanno già detto di voler rinunciare, saranno destinate ad un apposito fondo regionale, istituito sul bilancio della Regione e vincolato a politiche in campo di welfare e assistenza sociale. «Non sarà il fondo family — assicura Rossi — anche perché di family ha poco e nulla». Quanto alla petizione nazionale «No alla legge truffa del Trentino Alto Adige», che nel frattempo ha raggiunto oltre 8.500 sottoscrizioni, Rossi non si allarma. «Come dicevo, il danno alla nostra immagine c’è stato, ma le petizioni sono l’applauso in chiesa, nessuno si tira indietro». Tristano Scarpetta © RIPRODUZIONE RISERVATA L’incontro La posizione del’associazione: «Disponibili al dialogo, ma il nostro è un diritto già ridotto» Gli ex: «Equità, no a soluzioni drastiche» La riunione Tarcisio Andreolli e Giorgio Grigolli (Foto Rensi) TRENTO — Due ore è durato l’incontro dell’associazione che riunisce gli ex consiglieri regionali. Due ore passate in una sala della Regione per ricordare che i vitalizi e le liquidazioni percepiti in questi anni e in questi giorni sono un diritto previsto per legge, già ridotto, e che preso atto «delle reazioni della pubblica opinione» ci si rende disponibili a «ricercare forme equitative che evitino soluzioni drastiche». Pur avendo scelto gli spazi della Regione per il proprio incontro, gli ex consiglieri si sono lamentati con gli usceri per aver fatto entrare i giornalisti: la loro attesa davanti alla porta della sala disturbava la decina di ex riunitisi. «Che figura ci facciamo con Passerini (il primo ex ad annunciare che rinuncerà alla «liquidazione», ndr) è una delle poche frasi che si sentono anche fuori. Dentro Pierluigi Angeli, presidente dell’associazione, Tarcisio Andreolli, l’ex presiden- te di Provincia e Regione Giorgio Grigolli, l’ex presidente Gianni Bazzanella, Oskar Peterlini, Franz Pahl, Bauer, Sergio Matuella e Claudia Piccoli. L’unico a non opporre un «no comment» ai cronisti è Grigolli, che parla di «disponibilità al dialogo» aggiungendo che non sono entrati «nel dettaglio delle possibili proposte». Gli altri rimandano tutti al comunicato stampa la cui stesura è costata almeno un’ora di lavoro. Questo il testo: «Il consiglio direttivo dell’associazione ex consiglieri regionali ed ex parlamentari del Trentino Alto Adige, riunitosi in data odierna, ha preso in esame la questione dei vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali, così come emersa dopo l’attuazione della legge regionale 6 del 2012, a suo tempo approvata a scrutinio segreto con tre voti contrari ed un astenuto. Il consiglio direttivo, in presenza di molteplici prese di posizione politiche, sin- dacali e dei mezzi di comunicazione, intese a contestare la legittimità giuridica e politica dell’istituto dei vitalizi oltre che la validità della rappresentanza politica e democratica, rileva, anzitutto, che da parecchi decenni questo istituto è previsto dalla legislazione regionale, come per tutte le altre istituzioni politico-legislative ed ha avuto numerosi interventi che lo hanno via via ridimensionato. L’ultimo di tali interventi — ricordano — è quello della legge regionale sopracitata la quale ha perseguito l’obiettivo di definire un percorso per il superamento del sistema dei vitalizi con un rilevante risparmio per il bilancio del consiglio regionale». Un superamento del sistema dei vitalizi che — sia detto per inciso — non ha mai riguardato loro, gli ex. «Mentre gli assegni vitalizi — continuano — sono stati notevolmente ridotti fino ad un massimo del 60%, il legislatore regionale ha ritenuto di attualizzare in parte la misura del vitalizio in base all’aspettativa di vita dei singoli». Insomma, abbiamo già dato. «Il consiglio direttivo — concludono — prende atto delle reazioni della pubblica opinione in ordine all’entità delle cifre e dichiara la sua disponibilità, come sempre fatto in passato, a ricercare forme equitative che evitino soluzioni drastiche. Ciò si renderà tanto più possibile quanto più — da parte di tutti — vi sarà un atteggiamento responsabile e collaborativo». Un’ultima frase che suona quasi come una minaccia: esagerate nel chiedere e difenderemo i nostri «diritti» per via giudiziaria. Il pensiero è impietoso, ma dai ricordi del liceo emerge quello della figura di Mazzarò ne La roba di Giovanni Verga. T. Sc. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Codice cliente: 2684846 8 Mercoledì 5 Marzo 2014 Corriere del Trentino Regione Attualità TN Sicurezza Questa mattina l’incontro con il prefetto. L’operazione riguarda anche i carabinieri Brevi 1 VIA ROMA «Crisi, posti di polizia a rischio» L’allarme dei sindacati: nessun risparmio per i cittadini BOLZANO — Un taglio senza appello di commissariati, posti di polizia ferroviaria e polizia postale dell’intera provincia. E quello che, secondo gli otto rappresentanti sindacali della questura, attendono i presidi di pubblica sicurezza di Bolzano. Questo almeno sarebbe il contenuto di una lettera inviata nei giorni scorsi dal Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno a 103 prefetti italiani, fra cui anche quello altoatesino Elisabetta Margiacchi. Nel dettaglio la missiva prefigurerebbe la chiusura delle sedi di polizia ferroviaria di Merano, Fortezza, Brennero e San Candido, la sede della polizia stradale di Merano, il commissariato di Bressanone e la sezione di Bolzano della polizia postale. Tagli e chiusure saranno oggetto di un incontro fra il prefetto Margiacchi e i rappresentanti delle otto sigle sindacali della polizia. L’incontro si terrà questa mattina a Palazzo Ducale e si preannuncia infuocato. Dalla questura fanno sapere che per il momento non c’è ancora nulla di definito fra i provvedimenti di cui si vocifera, e che in ogni caso ciascun provvedimento potrà essere ridiscusso «nell’ambito di una riflessione congiunta che dovrà coinvolgere tutti i soggetti coinvolti nella ridefinizione chiesta dal ministero, dai lavoratori ai rappresentanti sindacali». Ma alla prospettiva di nuovi tagli i sindacati sono già sul piede di guerra. «Siamo contrari a queste chiusure, poiché si tratta di provvedimenti irrazionali. Queste chiusu- re non garantiscono infatti un vero risparmio per il Paese, poiché vanno a peggiorare la nostra possibilità come forze dell’ordine di garantire la sicurezza dei cittadini» spiega il sindacalista del Coisp Fulvio Coslovi, che però attende di avere dalla viva voce del prefetto la comunicazione dell’elenco definitivo delle sedi in via di smantellamento. «Le nostre critiche sono motivate anche dal fatto che questa presunta razionalizzazione non è stata in alcun modo concordata né con i lavoratori né con le sigle sindacali che ne sono i naturali portavoce» rimarca Coslovi. Il provvedimento è da settimane nelle mani del ministero dell’Interno, che ha chiesto ai prefetti e ai questori di individuare sul territorio le sedi periferiche "sacrificabili". Di qui l’elenco informale reso noto ai sindacati. La conferma ufficiale non c’è ancora. Certo è che il 3 mar- Protesta I sindacati manifestano a Palazzo Ducale Il quadro La razionalizzazione interesserebbe quattro sedi Polfer e il commissariato di Bressanone zo scorso lo stesso Dipartimento di pubblica sicurezza ha comunicato ai questori italiani i dettagli del «Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presìdi della Polizia di Stato sul territorio», che tenga in debito conto «della conclamata carenza di organico in cui versano le forze dell’ordine e l’attuale congiuntura economica». Poiché la razionalizzazione interessa, scrivono dal Dipartimento di pubblica sicurezza, anche i presìdi dei carabinieri, l’operazione è stata concertata non solo con i questori ma anche con il Comando Generale dell’Arma di Roma. Della lista destinata alla soppressione a livello nazionale fanno parte 11 commissariati, 27 presidi minori di polizia stradale, 73 sottosezioni e posti Polfer, 73 sezioni provinciali della polizia postale, polizia di frontiera, squadre nautiche e polizia a cavallo. In totale si parla di 267 presidi di polizia - di cui sette sarebbero proprio sedi altoatesine - e quasi 200 caserme dei carabinieri. Le chiusure dovrebbero essere attuate entro l’estate. Sil. Fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tribunale L’uomo era sospettato di spacciarsi per medico veterinario a Terlano Archiviata l’inchiesta su Galeotti BOLZANO — Si è chiusa con un’archiviazione l’indagine aperta dalla procura di Bolzano con l’ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione veterinaria a carico di Christian Galeotti. Nell’agosto del 2012 il bolzanino era stato infatti oggetto di una denuncia da parte dell’ordine dei veterinari di Bolzano. L’ordine aveva segnalato come il 36enne avesse avviato e pubblicizzato sulla pagina web www.allevamentodellago.com un’attività che offriva servizi specifici della professione veterinaria come visite di controllo, immunizzazio- ni, certificati di sanità, marcatura elettronica e consulenza all’alimentazione dei cuccioli. A destare l’attenzione dell’ordine dei veterinari era stato il fatto che proprio sul sito internet Galeotti aveva caricato un profilo in cui si definiva «medico veterinario, laureato all’Università degli Studi di Bologna, specializzato in Parassitologia». Oggetto della segnalazione dell’Ordine locale dei veterinari era stato proprio il fatto che Galeotti esercitasse questo servizio all’interno di una struttura priva di insegne, cartelli e nomi sui campanelli che si trovava in via Novale di Sopra 3 a Terlano. Fin dall’inizio Galeotti aveva contestato le accuse, sostenendo di non essersi spacciato per veterinario: «Sono contento del mio lavoro e quello mi basta. Non ho bisogno di inventarmi delle altre professioni o qualificarmi per quello che non sono. Evidentemente per alcune persone, invidiose del mio lavoro, sono un facile bersaglio». Il gip ha infine accolto le tesi della difesa di Galeotti e ha disposto l’archiviazione dell’indagine. Macchina esce di strada Soccorsi due automobilisti BOLZANO — Due automobilisti hanno riportato ferite di media gravità a seguito di un incidente che si è verificato ieri pomeriggio in via Roma. Un’auto Lancia è finita fuori strada andando a sbattere contro un lampione e provocando qualche danno all’arredo urbano della zona. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Bolzano e i vigili urbani. I feriti sono stati soccorsi dall’ambulanza della Croce Bianca. BASCHI VERDI Posti riservati ai bilingui nel concorso della Finanza BOLZANO — È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il bando di concorso per 237 allievi marescialli all’86esimo corso della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza. Ventisette posti del contingente ordinario sono riservati, subordinatamente al possesso degli altri requisiti, ai candidati in possesso dell’attestato di bilinguismo. La domanda di partecipazione va compilata sul sito www.gdf.gov.it entro il 20 marzo 2014. COMMERCIO Slitta il mercatino delle pulci Appuntamento per sabato BOLZANO — È slittato a sabato 8 febbraio il mensile Mercatino dell’Usato alla passeggiata Talvera. Tradizionalmente svolto ogni primo sabato del mese, l’appuntamento è saltato lo scorso 1˚ marzo per ragioni di calendario. Il tradizionale ritrovo per gli appassionati del vintage e per i bolzanini a caccia di occasioni speciali è stato rinviato al prossimo sabato. Il mercatino si svolgerà come sempre sulla passeggiata dal lato di castel Mareccio. VIABILITÀ Riaperto il Passo Gardena Esultano gli albergatori BOLZANO — È stato riaperto ieri alle 12 dopo una settimana di lavori il Passo Gardena, da tempo inagibile a causa delle copiose precipitazioni nevose che per tutto l’inverno hanno interessato la zona e facendo arrivare la coltre nevosa a uno spessore anche di 4 metri di altezza. La chiusura aveva creato non pochi problemi agli albergatori della zona. Ora il passo è percorribile 24 ore su 24. © RIPRODUZIONE RISERVATA Selva Un turista era rimasto ferito Guardia di finanza Fruttuoso controllo alla barriera di Vipiteno Pedone investito Si consegna l’autista Il cane scopre la droga BOLZANO — Ha contattato i carabinieri, costituendosi, il conducente dell’automobile che nel tardo pomeriggio di domenica aveva investito e ferito gravemente un pedone in pieno centro a Selva di Val Gardena. L’uomo, sentendosi braccato dagli uomini dell’Arma della compagnia di Ortisei giunti ormai sulle sue tracce grazie alle indagini svolte nell’immediatezza del fatto, si è consegnato spontaneamente ai carabinieri. L’uomo è BOLZANO — Un approfondito controllo e il fiuto del cane in dotazione Babol, ha permesso ai finanzieri di Vipiteno, in servizio presso la barriera autostradale di Vipiteno, di fermare un trasporto di droga. Tutto è partito dal blocco Accertamenti Nel corso delle indagini sono emersi riscontri utili grazie alle immagini della videosorveglianza stato così denunciato per fuga in caso di incidente con danni a persone e omissione di soccorso. La sua posizione è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano. Dopo essersi consegnato ai carabinieri l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità e si è messo spontaneamente a disposizione delle forze dell’ordine per chiarire con esattezza la dinamica dei fatti. L’incidente si era verificato nella serata di domenica e Babol trova coca e ecstasy: due arresti aveva provocato il ferimento di un turista di nazionalità germanica di 50 anni. In quel momento l’uomo stava attraversando la strada sulle strisce pedonali quando è stato centrato da un’auto in corsa, il cui conducente non si è fermato a prestare soccorso al ferito. Nel corso delle indagini i militari dell’Arma della compagnia di Ortisei hanno analizzato in particolare le immagini riprese da alcuni esercizi pubblici della zona. L’incidente si era infatti verificato proprio nel centro di Selva Val Gardena, in prossimità della farmacia e di altri negozi dotati di servizio di videosorveglianza. Le telecamere hanno ripreso la scena dell’investimento, consentendo ai carabinieri di riconoscere il modello d’auto condotta dall’automobilista. Ulteriori accertamenti hanno consentito di trovare riscontri sulla carrozzeria dell’auto rispetto ai danni riportati nell’incidente. A seguito dell’incidente il pedone era stato soccorso dalla Croce Bianca e trasportato all’ospedale di Bressanone con ferite medio gravi. Nel nosocomio della Valle Isarco i medici gli hanno riscontrato la sospetta frattura del femore. BOLZANO — Festa all’insegna delle maschere e del divertimento ieri pomeriggio sui Prati del Talvera, dove le mascherine si sono date appuntamento per chiudere il tempo del Carnevale fra scherzi e giochi. Interventi di ordinaria amministrazione per la Croce Bianca: ai sanitari non sono state segnalate particolari situazioni di criticità. Grande successo per le manifestazioni dedicate ai più piccoli che si sono svolte in tutta la città. Al museo di Scienze naturali il tema era ’orso, che ha attirato molti bambini under dieci. Ressa anche nel piazzale antistante la chiesa di Regina Pacis dove dalle 14,30 alle 17,30 è amdato in scena lo spettacolo "La bottega della magia". "Indiani e cowboys", nella zona sportiva Maso della Pieve, è stata invece l’iniziativa che dalle 13 alle 17 ha proposto ai più piccoli tiro con l’arco, paint-ball su bersagli fissi, trekking con lama e alpaca. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Cinofilo Un cane antidroga con l’addestratore di un’auto con targa albanese, con a bordo due cittadini della stessa nazionalità. Visto anche il nervosismo dei due, le Fiamme Gialle hanno provveduto al controllo del mezzo con l’unità cinofila. Babol, una veterana del servizio, ha «puntato» un punto Carnevale Martedì grasso all’insegna del divertimento senza eccessi Maschere e festoni sulle passeggiate Divertimento Due maschere sul Talvera precisodell’auto, in prossimità della ruota anteriore sinistra. L’auto è stata così portata in caserma e la successiva verifica con smontaggio di alcuni componenti, ha permesso di trovare 113 grammi di cocaina, 175 grammi di ecstasy e 7 di marijuana, avvolti in involucri di cellophane trasparente, impregnati esternamente, di una sostanza chimica di color azzurro (probabilmente dentifricio), forse proprio nel tentativo di sviare il fiuto e l'attenzione del cane antidroga. Oltre alla droga, sono stati anche sequestrati 12.670 euro in contanti, tre telefoni cellulari con relative schede, re ovviamente anche l’auto. I due uomini sono stati arrestati e trasportati al carcere di Bolzano, a disposizione della Procura le cui indagini accerteranno il presunto mercato di destinazione dello stupefacente. L'operazione s'inquadra nel contesto dei servizi operativi organizzati attraverso il dispositivo di controllo economico del territorio coordinato dal comando provinciale Bolzano. Si tratta di un sistema integrato di vigilanza su strada finalizzato al contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti: dal traffico di stupefacenti al contrabbando, dall'immigrazione clandestina alla valuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 5 Marzo 2014 11 TN Economia Dolomiti fruits «Un distretto alimentare» Non solo produzione primaria di mele, ma anche la loro trasformazione in loco per la Dolomiti Fruits srl di Nanno, attiva dal 2009, con un fatturato 2013 da 13 milioni di euro ed un volume di vendita di 25 milioni di chili di frutta trasformata. La valle di Non ha già iniziato a compiere i primi passi per rafforzare e sviluppare una filiera corta agroalimentare. Ieri in visita all’azienda, l’assessore provinciale Alessandro Olivi l’ha definita «un’eccellenza tecnologica e imprenditoriale che non fa rumore e alla quale è giusto dare evidenza». Camera di commercio I dati di ottobre-dicembre 2013. Dalpez sul mandato: «Non mi ricandido, ma...» Elezioni via Calepina Rete impresa unita 1 «Imprese, una piccola ripresa» 2 De Laurentis: «Nessuno può chiamarsi fuori» Lombardini sta con Bort Il fatturato sale a + 2,7%. Bene terziario e manifatturiero TRENTO — «Qualche timido segnale di ripresa c'è, ma non possiamo parlare né di crescita né sbilanciarci pronosticando una prospettiva positiva». Sono le parole che usa Adriano Dalpez, presidente della Camera di commercio, per descrivere la situazione delle imprese trentine nel corso dell’ultimo trimestre del 2013. Una delle possibili ultime congiunturali del presidente, che esclude di ricandidarsi alle prossime elezioni che si terranno a luglio: «Non mi pongo il problema, perché dopo tre legislature trovo normale chiudere la mia esperienza», afferma. Anche se un piccolo spiraglio resta aperto: «Se poi ci dovessero essere delle situazioni eccezionali per cui mi dovesse essere chiesto l’impegno, ci penserò». I segnali di ripresa di cui parla Dalpez sono documentati dall’aumento di fatturato del 2,7% rispetto al quarto trimestre del 2012 e dalla vivacità riacquisita dalla domanda interna, cresciuta del 3,8% per quella nazionale, e del 3% per la domanda locale. Cresce, anche se in modo più modesto, la domanda estera: +1% contro il +10,3% del terzo trimestre 2013. Nel complesso, il presidente parla di «un fatturato sostanzialmente stagnante», comprendendo i primi mesi del 2014 in cui «le cose non sembrano andare male». Ma considera il 2014 meglio del 2013. Il settore che evidenzia il miglior andamento è quello dei servizi alle imprese, sia sul piano dei risultati economici (fatturato cresciuto dell’11,3%) sia su quello occupazionale (+4%), e anche le costruzioni, i trasporti e il commercio al dettaglio mostrano buoni livelli di crescita, pur se affiancati da preoccu- tratto meridionale della galleria di Base del Brennero, cuore della nuova linea ferroviaria Monaco-Verona: con i suoi 64 chilometri di lunghezza, sarà il tunnel ferroviario sotterraneo più lungo del mondo. Sui tempi per l’aggiudicazione dell’opera, però, nessuno scommette perché — ancora Milano Finanza — i tre consorzi esclusi dalla gara, guidati da Pizzarotti, Toto e Cmc, starebbero meditando il ricorso al Tar. Alla base della possibile controffensiva dei raggruppamenti tagliati fuori c’è il fatto che l’esclusione sarebbe legata al mancato rispetto della richiesta del committente sulle fideiussioni da fornire in caso di aggiudicazione del progetto. non ha aiutato, nonostante questo i risultati non sono stati negativi». «Benissimo», invece, è andata l’agricoltura che «durante i periodi di crisi mostra sempre segnali molto positivi». A soffrire più di tutti sono le piccole e micro imprese: «Sono settori difficilmente indagabili, ma so per certo che esistono situazioni drammatiche». Un’ipotesi sulle responsabilità di questa situazione, Dalpez la avanza: «In passato si è accompagnata la nascita di piccole imprese con troppa facilità, attività che non avevano una struttura adeguata e un po’ improvvisate — spiega —. Adesso si ritrovano in ginocchio anche per la situazione del credito, con il sistema delle Casse rurali che non riesce più a reggere portandone molte in stato di sofferenza». Imprese del terziario, in molti casi legate al benessere: «Una volta magari si andava dal parrucchiere una volta alla settimana, oggi ci si va una volta al mese». Nonostante questo, Dalpez dice di essere «fiducioso» e di «crederci». Questo perché la situazione trentina è diversa e migliore rispetto alla media del Paese: «Il cuneo fiscale ma soprattutto la pubblica amministrazione — spiega il presidente — sulla quale i debiti pesano in maniera minima». L’indagine congiunturale presentata ieri mattina nella sede della Camera di Commercio, però, prende in considerazione anche le opinioni degli imprenditori sulla redditività e situazione economica delle proprie aziende. Un giudizio che si mantiene piuttosto negativo, pur evidenziando un leggero miglioramento rispetto alla prima parte del 2013. TRENTO — Rete imprese Italia scende in campo compatta per l’appuntamento elettorale di luglio alla Camera di Commercio. Insieme dunque Artigiani, Unione commercio turismo, Confesercenti. «Le parole del vicepresidente dell’Unione Marco Fontanari (ieri sul Corriere del Trentino) sono state una sorpresa anche per me», dice il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis dopo aver letto che la strategia dell’Unione consiste nel fare squadra, tutti insieme, nell’ambito di Rete imprese Italia. Poi ammette: «Una piacevole sorpresa: in effetti abbiamo avuto una chiacchierata amichevole con Unione e Confesercenti una settimana fa». De Laurentis apre anche agli albergatori e al mondo dell’agricoltura: «Dobbiamo allearci tra piccole imprese: siamo il nerbo che resiste e deve resistere anche in futuro». E Confindustria? «È altro da noi. Non ci deve essere uno scontro sulle poltrone, com’è avvenuto in passato, ma è ovvio che per stare insieme occorre un programma condiviso». Se pensi a candidarsi per le elezioni di via Calepina, ancora non lo dice. Però rivela: «Nessuno può chiamarsi fuori né dentro. Certo, io ho chiari progetti sulle esigenze dell’Associazione artigiani e magari altri potrebbero condividere le mie idee…». Vuole una svolta: «La Camera di Commercio non può rimanere, come è oggi per gli artigiani, un ente a cui si versano solo soldi». Dunque, come nel Jobs Act del premier Matteo Renzi, meglio eliminare l’obbligo d’iscrizione alle Camere di Commercio? «No, è una sciocchezza — ri«Jobs Act» di Renzi batte De Laurentis — così si toLo scongiura il numero uno glie un ente che invece è necessario e deve divenire punto degli Artigiani «ma serve d’incontro tra le imprese». La ridimensionare l’ente». ricetta del presidente degli artiD’accordo Confesercenti giani vuole meno consiglieri: «La Camera è pletorica. Un consiglio direttivo di 48 persone, una giunta a 12. Sono decisamente troppe le sedie. E in materia di internazionalizzazione serve un interlocutore unico. Non possiamo avere Trentino Sviluppo, Trentino Export e mille altri volti simili allo stesso tavolo. Tutte le imprese di quel settore devono avere un solo referente». Sul ridimensionamento è d’accordo anche colui che da Confesercenti promuove la squadra con Artigiani e Unione, il presidente Loris Lombardini: «Scimmiottiamo la Camera di Bolzano, che ha tanti consiglieri per reali esigenze di bilinguismo, ma noi siamo troppi. Già in passato si era votato per il dimezzamento del consiglio a 24 membri, ora spetta alla politica imporlo». Come De Laurentis, Lombardini scongiura il Jobs Act di Renzi: «Una Camera che dia spazio a più voci, alle piccole imprese quanto alle industrie, è un ottimo strumento per l’economia». E alla presidenza di via Calepina non esclude la candidatura del presidente di Confcommercio Gianni Bort: «So che è indagato ma ci ho parlato e, stando le cose come sono oggi, non avrei riserve. Anche se non significa che, poiché artigiani e Unione hanno più iscritti, il candidato spetti a loro. Anche Confesercenti ha progetti di qualità». Tutti insieme dunque, anche se non è detto che la scelta del possibile presidente sarà una questione pacifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Rossi Tonon Elisa Dossi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA +3,8% L’aumento della domanda interna, nazionale, rispetto al quarto semestre 2012. Si registra inoltre un +3% per la domanda interna locale. +11,3% L’incremento del fatturato del settore dei servizi alle imprese. Anche a livello occupazionale si registra una crescita con un +4% La situazione Da sinistra, Massimo Pavanelli e Adriano Dalpez (Rensi) panti contrazioni della forza lavoro: -5,1% nelle costruzioni, -4,3% nei trasporti e -0,6% nel commercio al dettaglio. «Il problema è che, ad esempio intor- no al settore dell’edilizia, ruotano molte piccole imprese — sottolinea Dalpez — sulle quali si ripercuotono in maniera sensibile le variazioni negative». Tuttavia «in Trentino esistono anche altri settori oltre a quelli indagati, come il turismo: per il 2013 si prevedeva una buona stagione ma il clima Gara: sfida tra i colossi Edilizia, maxi-appalto per il Brennero BOLZANO — I colossi Impregilo, Astaldi e Condotte si giocano la partita per la realizzazione della parte meridionale del tunnel del Brennero. Le tre società, alla guida di altrettanti consorzi, secondo quanto rivelato ieri dal quotidiano Milano Finanza, sarebbero le uniche rimaste in gara, dopo l’esclusione di altri tre pretendenti, mentre sarebbe già in corso da parte del committente Bbt (la società mista italo-austriaca) la valutazione delle offerte tecniche. Questo significa — rileva il quotidiano economico — che l’aggiudicazione dei lavori, per 365 milioni di euro, potrebbe arrivare anche prima dell’estate. La gara riguarda la realizzazione del sottoattraversamento del fiume Isarco, Panorama Intesa Sanpaolo si riorganizza Ipotesi logo unico nel Nordest Solo Btb rimarrebbe autonoma Il gruppo Intesa Sanpaolo vuole riorganizzare la presenza nel Nordest. Il primo passo, secondo quanto rivelato ieri dal quotidiano Il piccolo di Trieste, è stato già compiuto in Friuli Venezia Giulia accorpando 10 filiali, altre 8 lo saranno a breve. L’operazione rientra nel piano taglia-costi avviata dal consigliere delegato di Intesa, Carlo Messina. L’ipotesi più gettonata prevede la semplificazione dei marchi nell’offerta retail e la creazione di un polo unico nel Nordest accorpando Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia e Cassa di risparmio di Venezia sotto la Cassa di risparmio del Veneto ma senza coinvolgere la Banca di Trento e Bolzano che rimarrebbe legata al territorio anche per la presenza di un azionariato di minoranza «che non lascia le mani libere alla banca». Mauro Casotto al Distretto del porfido. Mauro Casotto, direttore della Divisione sviluppo e innovazione di Trentino sviluppo, è il nuovo amministratore unico della Distretto del porfido e delle pietre trentine Srl, società che funge da braccio operativo dell’omonimo distretto. Casotto succede a Diego Laner, dimessosi a gennaio, ed è anche amministratore unico di Arca casa legno. La scelta, espressa dal consiglio di amministrazione di Trentino sviluppo per garantire un efficace coordinamento dei progetti di filiera, è stata ratificata ieri dall’assemblea dei soci della Distretto del porfido. Trentino Network, modello da esportare. Domani il sindaco di Mitrovica, Agim Bahtiri, accompagnato da una delegazione istituzionale della città, sarà a Trento per conoscere il modello di sviluppo digitale messo in atto dalla Provincia di Trento attraverso la società di sistema Trentino Network per comprendere come riproporlo nel capoluogo kosovaro. Oggetto della visita il centro di gestione della rete e il data center di Trentino network. Mobilità Lunedì la richiesta dei sindacati. Ieri la decisione della giunta provinciale: da 42,8 a 44,8 milioni 3 «Progettone», arrivano 2 milioni in più» Olivi: «Necessità di consolidare un’esperienza unica in Italia» TRENTO — Due milioni di euro in più per il Progettone. In sede di assestamento di bilancio, le risorse messe a disposizione dalla giunta provinciale passeranno quindi dagli attuali 42,8 milioni di euro a 44,8 milioni. «Due milioni in più nel contesto di un bilancio sottoposto alle cure dimagranti ben note, ci sembrano un segno netto, chiaro, preciso», ha annuncia ieri Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia e competente in materia di sviluppo economico e lavoro, in riferimento al progetto di ricollocazione dei lavoratori in mobilità. Un progetto, ha sottolineato con orgoglio, unico a livello nazionale, «da consolidare e irrobustire». E ha voluto «rassicurare chi ci ricorda la necessità legate a questa particolare forma di sostegno al mondo del lavoro la cui bontà e attualità non è mai venuta meno». La decisione della giunta, tra l’altro, arriva proprio all’indomani della richiesta di almeno un milione di euro delle risorse da parte della Cgil. Il vicepresidente Olivi ricor- da come questo aumento di risorse consentirà l’assunzione di un ulteriore centinaio di lavoratrici e lavoratori che hanno terminato il periodo di mobilità e sono pertanto assegnati al comparto dalla commissione provinciale per l’impiego. Di questi, quelli a cui mancano meno di 5 anni alla pensione, verranno assunti con contratto a tempo determinato mentre per gli altri si attiveranno contratti a termine. I lavoratori verranno assegnati sia allo svolgimento di attività di custodia, di servizio alla persona o a supporto di attività d’ufficio, sia in attività di cantiere per la valorizzazione e manutenzione del territorio: è il caso della manutenzione delle piste ciclopedonali, della realizzazione di parchi ricreativi o del recupero dei Appello del Comitato Dignità e raccolta firme «Porfido, serve un coordinamento» TRENTO — Appello dei lavoratori del porfido, settore sempre più in difficoltà con la crisi: il Comitato Dignità propone la costituzione di un coordinamento Lavoro zona del profido aperto a singoli, gruppi, associazioni che si impegnino a cooperare per aprire un confronto serio sulla crisi. Tre le proposte avanzate: salvaguardia dei posti di lavoro, senza distinzione di nazionalità o credo; tutela della risorsa porfido; sfruttamento rispettando le esigenze di vivibilità dei paesi e dell’ambiente. In calce le firme di quindici persone tra operatori e sindaci. A giorni la raccolta firme. «Alcuni problemi gestionali dell’attività estrattiva che si trascinano da anni hanno contribuito ad aggravare la crisi», dicono Walter Ferrari e Kamber Mazllami del Comitato Dignità. «Già nel 2006, con la revisione della legge 6/80 che regola l’attività estrattiva, un comitato locale aveva messo in luce gli elementi di grave criticità e debolezza del settore». Ma nulla era stato fatto in Provincia per dotarsi di una legge che mutasse la situazione. «La proposta di un contratto di solidarietà rivolto a tutto il settore meriterebbe ancora oggi di essere presa in considerazione». «Da anni assistiamo impotenti al degenerare della situazione: aziende che chiudono, licenziamenti, cassa integrazione, operai che percepiscono il salario anche dopo 6/8 mesi». Martedì 11 marzo alle 20.30 incontro pubblico del Coordinamento al teatro di Lona Lases. © RIPRODUZIONE RISERVATA sentieri escursionistici. Per favorire l’assunzione di un maggior numero di lavoratori verranno inoltre estesi i contratti a tempo determinato e sarà incrementata la compartecipazione alle spese da parte degli enti beneficiari. Lo scorso anno nel Progettone sono stati coinvolti circa 1.450 lavoratori espulsi dai processi produttivi. Con le risorse messe a disposizione dalla manovra di assestamento, questi valori saranno garantiti anche per il 2014. La riforma del progettone risale al 14 marzo dello scorso anno quando i sindacati confederali e la Provincia, affiancati dalle categorie sindacali nel settore agroalimentare, hanno concordato una revisione che si è trasformata nella delibera che ha imposto nuove regole di accesso: solo a chi mancano meno di 5 anni per raggiungere la pensione viene data la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato, mentre per quelli compresi fra 5 e 10 anni l’assunzione può essere solo a tempo determinato. © RIPRODUZIONE RISERVATA R4030118 40305 l 'Adige www.ladige.it Mercoledì 5 marzo 2014 9 771594 144005 Anno 67 - numero 63 • 1,20 euro Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige Economia 8 1 Imprese, ricavi in ripresa Riparte la domanda Trento 19 La raccolta differenziata ha raggiunto l’80% Cultura 9 Petrosino, il trentino Ceola condusse le indagini Carnevale 20 - 38 Piazze invase dai bambini E il sindaco fa la polenta POLITICA Incarico al giuslavorista Nogler per un intervento retroattivo sulle pensioni d’oro del passato 2 La giunta cancella i vitalizi Intesa in Regione: d’ora in avanti solo le indennità Ma gli ex non ci stanno e dopo una riunione nel palazzo fanno sapere «Attacco ai nostri diritti» A ddio vitalizi, almeno per il futuro. La nuova giunta regionale, guidata da Ugo Rossi, ha deciso ieri, nella sua prima seduta, che la Regione non pagherà più nuovi vitalizi o pensioni ai consiglieri regionali. Questi ultimi avranno solo le indennità. Ma per il passato? Per le pensioni d’oro degli ex? Un tentativo si farà. La stessa giunta ha dato incarico al giuslavorista Luca Nogler di verificare la praticabilità di un intervento retroattivo. Ma gli ex consiglieri alzano le barricate. Ieri si sono riuniti a palazzo e ammoniscono: no ad attacchi ai nostri diritti. PATRUNO,TOMASI DA PAG. 12 A PAG. 15 WWW.LADIGE.IT Centinaia di commenti dei lettori sul tema dei vitalizi dei politici Hanno cancellato le Professionali GIANNI CASSANELLI na delle gravi nel sistema U mancanze scolastico trentino riguarda l’Istruzione professionale. Per questo ho apprezzato molto l’intervento sull’Adige del professor Mario Casna. Molti non avevano capito quali sarebbero state le conseguenze quando la Provincia con un colpo di spugna ha voluto cancellare questo importantissimo ramo dell’Istruzione che fortunatamente rimane però in tutto il territorio nazionale. Ora i nodi vengono al pettine: i ragazzi che frequentano la formazione professionale non potranno più dal prossimo anno scolastico conseguire la maturità. Nel 2004 l’Istituto Martino Martini di Mezzolombardo, allora diretto proprio da Casna, sede dell’Istruzione professionale, aveva creato a Ossana e poi a Tione un quarto e quinto anno di Istruzione professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione a favore di quanti volevano proseguire la carriera... CONTINUA A PAGINA 43 Schianto in A22: arrestato Nei guai Michele Veronesi. Vittima Maria Nives Ferrari È stato arrestato, con l’accusa di omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso, Michele Veronesi, 36enne di Mezzocorona. L’uomo, che ha l’obbligo di dimora, era alla guida del Suv che lunedì sera ha travolto in A22 l’utilitaria di Maria Nives Ferrari (nella foto), 78 anni, morta dopo essere stata sbalzata dall’abitacolo. F. PEDRINI, L. PONTALTI A PAGINA SCHIACCIATO DALLA PALA È grave un operaio di Mezzolombardo schiacciato da una pala a Cavedine. L’incidente è avvenuto ieri mattina. PONTALTI A PAG. 16 Vallagarina | Mori, fiamme all’isola ecologica. Si sospetta un atto vandalico L4030404 A fuoco un furgone e sei cassonetti A4030597 SCUOLA TRENTINA 23 CRESCONO I POVERI Sempre più trentini in Caritas per il cibo L. HOFFER, A. BONORA, G. BROLI rima era un’idea molto diffusa tra la gente, ma ora è anche ufficiale: durante una crisi economica, i ricchi diventano superricchi e tutti gli altri si impoveriscono. Il «Rapporto 2014 sui rischi globali» del World Economic Forum, il documento annuale del centro studi del Credit Suisse e un recente studio della Banca d’Italia, parlano chiaro: la crisi economica che stiamo vivendo fa incrementare le diseguaglianze. Non solo i poveri sono sempre più poveri, ma crescono costantemente di numero: in Italia durante la crisi sono raddoppiati. Secondo l’Istat, quasi un quarto della popolazione italiana si trova in condizioni di povertà relativa oppure di povertà assoluta. La crisi economica non è quindi paragonabile a una grandinata che si abbatte su tutto e su tutti, ce lo dice l’indice misuratore della disuguaglianza che continua a crescere: ora il 10% più ricco della popolazione italiana detiene la metà della ricchezza totale. Rovesciando i valori, il 50% più povero possiede solo il 10% della ricchezza. La crisi non morde per tutti, anzi qualcuno spera che non finisca. Anche noi, volontari Caritas, verifichiamo nel nostro Centro di Ascolto cittadino questo fenomeno: sempre più spesso persone «normalissime» ci presentano la loro situazione drammatica, quasi con vergogna, perché mai avrebbero pensato di dover chiedere aiuto a un ente caritativo. Sono uomini al limite della depressione, sbalzati da una vita sul luogo di lavoro a una vita casalinga priva di rapporti sociali; sono donne che spesso si immettono per la prima volta... P CONTINUA A PAGINA 45 CTT STUDI MEDICI DI TRICOLOGIA N otte di fuoco a Mori. Poco prima dell’alba di ieri, nell’isola ecologica di via Battisti, è scoppiato un incendio che ha mandato in cenere auto e cassonetti. In particolare, il rogo ha distrutto sei bidoni e un furgone Volkswagen parcheggiato lì vicino, e danneggiato più lievemente un’altra automobile. I tecnici dei vigili del fuoco ritengono che si tratti, molto probabilmente, di un incendio doloso, opera di qualche vandalo. L. GALASSI A PAGINA 27 •Cure delle varie patologie del capello •Trattamento chirurgico della calvizie •Test genetico per alopecia androgenetica (maschile e femminile) PRP Platelet-Rich Plasma Plasma arrichito di piastrine TRENTO - VIA ROMA, 7 Per appuntamento telefonare in segreteria 0461 983282 fax 0461 234823 - www.studictt.it email: [email protected] Resp. Medico Dott. C. Zorzetto 8 ECONOMIA mercoledì 5 marzo 2014 Gara a tre con Astaldi e Condotte per il tratto sud del tunnel da 365 milioni l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G Insieme ai bresciani Ferrari cede 18 centri logistici all’investitore statunitense Collini con Impregilo nel maxiappalto del Brennero 1 Arcese, affare da 200 milioni col fondo Blackstone BOLZANO - Il maxiappalto di Bbt Se da 365 milioni di euro per la realizzazione del «Sottoattraversamento Isarco», tratto meridionale della galleria di base del Brennero, vede ormai in corsa solo tre cordate, guidate dai colossi Salini-Impregilo, Astaldi e Condotte. Secondo MF-DJ, infatti, le tre società, alla guida di altrettanti consorzi, sarebbero le uniche rimaste in gara dopo l’esclusione di altri tre pretendenti e sarebbe già in corso da parte del committente Bbt la valutazione delle offerte tecniche. In corsa c’è una sola azienda trentina, la Collini Lavori, nella cordata Impregilo. L’aggiudicazione dei lavori potrebbe arrivare prima dell’estate. Ma sui tempi per aggiudicare l’opera non ci sono certezze perché i tre consorzi esclusi dalla gara, guidati da Pizzarotti, Toto e Cmc, starebbero meditando il ricorso al Tar. Alla base della possibile controffensiva dei raggruppamenti tagliati fuori c’è il fatto che l’esclusione sarebbe legata al mancato rispetto della richiesta del committente sulle fideiussioni da fornire in caso di aggiudicazione del progetto. TRENTO - Arcese Immobiliare e Fap Investments, partecipata dalla stessa Arcese e dalla famiglia Ferrari di Brescia, hanno venduto al fondo statunitense Blackstone 18 centri logistici nel Centro e Nord Italia, alcuni dei quali fanno capo ad un fondo immobiliare gestito da Torre Sgr. L’acquisto si è chiuso a una cifra vicina ai 200 milioni di euro. L’operazione è stata congiuntamente condotta da Faustino Ferrari, socio fondatore della della Fap Investments insieme al gruppo Arcese, ed Eleuterio e Matteo Arcese, rispettivamente presidente onorario e amministratore delegato del gruppo, e segue di poche settimane il recente riacquisto della Germani trasporti di San Zeno dal fondo di private equity Wise, messo a segno dalle famiglie Ferrari e Arcese. Con questa acquisizione, realizzata attraverso un fondo immobiliare gestito da Bnp Paribas, il valore complessivo delle operazioni immobiliari realizzate negli ultimi dodici mesi da Blackstone supera il miliardo di euro. Blackstone, tra l’altro, è entrato recentemente nella casa di moda Versace. 2 Sorpresa: domanda interna sprint +3% Ricavi delle imprese in ripresa del 2,7% Ma l’occupazione soffre: -1,5% nel 2013 CCIAA Incontro con Progetto Manifattura TRENTO - Giunta della Camera di commercio in trasferta lunedì presso la ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, dove ha incontrato il presidente di Progetto Manifattura Gianluca Salvatori che ha illustrato il progetto di riqualificazione del compendio. Nel corso della seduta di giunta è stato adottato l’aggiornamento del Piano di miglioramento dell’ente camerale 2014-2016, con particolare attenzione al contenimento dei tempi dell’azione amministrativa, al miglioramento dei servizi all’utenza, all’ulteriore spinta all’evoluzione tecnologica e più in generale al sostegno alle imprese e al territorio, e il Codice di comportamento del personale camerale, strumento previsto dalla normativa in materia di prevenzione della corruzione, che declina i doveri dei dipendenti allo scopo di assicurare trasparenza, imparzialità e incisività dell’attività amministrativa e a prevenire i conflitti d’interesse. Nella foto, da sinistra, Maria Pellegrini, Massimo Pavanelli e Adriano Dalpez alla presentazione ieri dei dati della congiuntura. TRENTO - La svolta, dicono tutti, è ancora timida. Ma è il secondo trimestre consecutivo che l’economia trentina dà segnali di uscita dalla recessione. Nel periodo ottobre-dicembre 2013 il fatturato delle imprese aumenta del 2,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. E la sorpresa è che a tirare la ripresa non è, come di consueto, l’export, che cresce solo dell’1%, ma la domanda interna: quella nazionale, salita del 3,8%, e quella locale, cresciuta del 3%. Con altre sorprese tra i settori, dove brillano le performance dei servizi, del commercio e, addirittura, delle costruzioni. I guadagni economici però non si riflettono sull’occupazione che continua a scendere, dello 0,3% nel trimestre, dell’1,5% nell’anno. Il rapporto sulla congiuntura è stato presentato in Camera di commercio dai ricercatori Massimo Pavanelli e Maria Pellegrini, insieme al presidente Adriano Dalpez e al segretario Mauro Leveghi. Delle 2.125 imprese intervistate, sono state 952 quelle rispondenti su un totale di 19.081 imprese con oltre un addetto. «Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente arrivano, dopo un biennio di contrazione, timidi segnali positivi» commenta il presidente Dalpez. L’aumento dei ricavi delle imprese nel quarto trimestre porta in pari il risultato del 2013, che si attesta su un +0,2%. Il settore che evidenzia la per- formance migliore è quello dei servizi alle imprese, con un fatturato che cresce dell’11,3%, rovesciando il trend dei trimestri precedenti, e l’occupazione che sale del 4%. Ma, a sopresa, va bene anche l’edilizia, che registra un incremento del volume d’affari dell’8,7% nel trimestre, portando il dato annuo in positivo del 3,8%. Il buon esisto del comparto, spiega Pavanelli, è sostenuto dalla doman- Servizi +11%, trasporti +7%, commercio +6% e perfino un +8% nelle costruzioni, dove però si perdono posti di lavoro Male artigiani e porfido da locale e dalla domanda nazionale. «Ciò sembra indicare che la manovra pubblica di sostegno messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e lo sblocco di risorse pubbliche per gli investimenti in infrastrutture abbiano prodotto i loro effetti». La grave crisi strutturale del settore si mostra però nell’occupazione, in calo del 5,1% nel trimestre e del 3,1% nell’anno. Cresce anche l’autotrasporto, trainato dai traffici con l’estero: +7,1% nel trimestre, +4,7% nell’anno. Anche in questo caso soffre l’occupazione, in calo del 4,3% (del 6,8% annuo), «probabilmente anche per i fenomeni di esternalizzazione». Si riprende il commercio al dettaglio, +6,4% nel trimestre ma l’occupazione cala, dove incide soprattutto il risultato di alcune concessionarie e dove l’alimentare va meglio del non food. Il manifatturiero aumenta solo dell’1%, proprio come l’export, ma tiene nei livelli occupazionali. Risultati negativi invece nell’estrattivo (porfido), con fatturato in calo del 5,6% (-10,2% annuo) e l’occupazione in egual misura, dell’artigianato, che perde il 6,4% ma difende l’occupazione (+2,8%), segnalando le difficoltà di tanti subfornitori, del commercio all’ingrosso (-3,1%), soprattutto non alimentare (-5,9%). Il quadro è migliore per le imprese maggiori, mentre soffrono quelle più piccole. La variazione tendenziale della consistenza degli ordinativi è positiva per il 7,1%. Il dato sembra confermare la prosecuzione della ripresa anche nei primi mesi del 2014. I giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda evidenziano lievi miglioramenti rispetto ai trimestri precedenti, ma resta negativo, tranne per le grandi imprese, il saldo tra valutazioni «buone» e «insoddisfacenti». F. Ter. Dopo Cassa Depositi, Provincia, Itas, Pensplan e Marchi, 4,3 milioni dalle coop COOPERAZIONE 3 Casa, le Rurali mettono 3 milioni nel fondo TRENTO - Il credito cooperativo trentino metterà 3 milioni di euro nel Fondo Housing Sociale, il fondo immobiliare dedicato alle case a canone moderato e gestito da Pensplan Invest e da Finint. Di esso, 1 milione 760 mila euro verranno dalle singole Rurali in proporzione alle masse intermediate. Insieme al resto dell’impegno coop, 400.000 euro da Cooperfidi, altrettanti da Promocoop, 300.000 dal Cla, 150.000 da Consolida, per un totale di 4 milioni 250 mila euro, le somme saranno investite nel fondo attraverso la società Partecipazioni Cooperative srl, il cui cda è composto da Diego Schelfi (presidente), Renzo Cescato (vi- cepresidente), Renato Dalpalù, Mariano Failoni e Roberto Simoni. Non è l’unica richiesta alle Casse rurali partita in questi giorni dalla Federazione della Cooperazione. C’è bisogno anche di 850 mila euro di sottoscrizioni di obbligazioni (”strumento non innovativo di capitale”) della Cassa Rurale di Folgaria, già in rosso l’anno scorso e in difficoltà anche nei conti 2013. Il bond fa parte dell’operazione di salvataggio da oltre 20 milioni della Rurale. Era stato sottoscritto per 3 milioni da Fincoop, la Finanziaria della Cooperazione, ma ora si attende che le Rurali facciano la propria parte sottoscrivendo il 28% dello strumento, mentre il resto sarà in capo a Promocoop e Cassa Centrale Banca. Ma nella lettera alle Casse si aggiunge: «Considerata la situazione congiunturale complessiva, in ulteriore peggioramento, e stante la visita ispettiva della Banca d’Italia che è attualmente in corso si ritiene di non poter escludere ulteriori iniziative a sostegno della Cassa. È in fase di valutazione la predisposizione di un’integrazione del piano sin qui proposto, che sarà oggetto di illustrazione nel proseguo». Federcoop, inoltre, chiede alle Casse rurali un sostegno di 163 mila euro, sempre in proporzione alle masse intermediate, per Euricse, l’istituto di ricerca europeo sull‘impresa cooperativa e sociale. Tornando al fondo di housing sociale, il contributo coop si aggiunge agli altri sottoscrittori della prima tranche di 40 milioni dei 110 totali con i quali verranno realizzati 500 alloggi: Cassa Depositi e Prestiti (24 milioni), Provincia (8 milioni), Itas (2,5 milioni), Pensplan (1 milione), Finargo (250 mila euro). In questa prima fase il fondo ha individuato 180 alloggi sociali, scegliendo all’interno di un elenco di 400 alloggi preparato da Itea e coprendo i Comuni trentini considerati a più alta tensione abitativa. Ad oggi sono stati acquistati 9 alloggi. F. Ter. Altri 850 mila euro per il salvataggio della Rurale di Folgaria, ancora in rosso Possibili nuovi interventi dopo l’ispezione Bankitalia IL CONVEGNO. «Unica strada per i piccoli». Domani al Mart incontro di Manageritalia NOTIZIE IN BREVE Boom delle reti di imprese: 32 trentine, +60% CASOTTO ALLA GUIDA DI DISTRETTO DEL PORFIDO 쐢 TRENTO - Mauro Casotto, direttore della divisione Sviluppo e innovazione di Trentino Sviluppo, è, su indicazione del cda della holding pubblica, il nuovo amministratore unico della Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine Srl, società che funge da braccio operativo dell’omonimo distretto. Casotto succede a Diego Laner, dimessosi nel gennaio scorso, ed è anche amministratore unico di Arca Casa Legno. Al nuovo ruolo non è associato alcun ulteriore compenso. Intanto, come abbiamo scritto ieri, la giunta provinciale ha nominato i 26 nuovi membri del Coordinamento del distretto. TRENTINO WOOD & DESIGN AL FUORISALONE BRERA 쐢 TRENTO - Trentino Wood & Design, progetto comune di otto aziende trentine del legno e dell’arredo, presenterà un allestimento che racconterà la sua nuova collezione di mobili al Fuorisalone 2014 del Brera Design District di Milano, in programma dall’8 al 13 aprile. La collezione è composta da 12 prodotti che offrono un’ampia gamma di funzioni destinate a spazi per lo più domestici. 4 TRENTO - Nel periodo 31 marzo 2013-30 novembre 2013 i contratti di rete in Italia sono passati da 768 a 1.298, con un balzo del 69% e le imprese in rete hanno visto un’impennata del 61% da 3.964 a 6.385. Ed è boom anche in Trentino Alto Adige. In termini assoluti Trento è in testa e passa da 20 a 32 contratti (+60%) e da 32 a 50 imprese (+56%), mentre Bolzano triplica da 3 a 8 contratti e da 5 a 15 imprese. La dimensione media dei contratti in regione (1,8 imprese) è però inferiore alla media nazionale (4,8). Manageritalia ne parlerà con esperti del mondo economico e delle reti d’imprese domani, giovedì 6 marzo, alle 17,30 al Mart di Rovereto. Parteciperanno il notaio Andrea Cimino, Enrico Cancino del Centro Regionale Assistenza per la Cooperazione Artigiana di Mestre (Venezia); Enrico Pollini, commercialista dello studio Matuella Monti di Rovereto, Roberto Saliola, project leader nazionale InnovazioneOrganizzativa per le imprese. «Non saremo mai in Italia e ancor più nella nostra regione – dice Mariella Girardi, presidente di Manageritalia Trentino Alto Adige – un’economia di grandi imprese, non sarebbe né possibile né logico. Anche perché oggi anche la più grande corporate del mondo è vincente solo se è capace di essere leader o parte di una catena del valore nella quale deve per forza collaborare, e al meglio, con fornitori e clienti e anche con gli stessi concorrenti». «Gli esempi - prosegue Girardi - sono tanti, da Ferrero e Mars, di norma litigiosi fra gli scaffali, che hanno collaborato per innovare logistica e distribuzione dei prodotti a Bmw che ha progettato, prodotto e assemblato con una rete globale di fornitori il 70% delle parti della X3 e della Serie 7. Potremmo prendere proprio qui in Trentino Alto Adige i famosi due piccioni con una fava, anzi una rete, unico modo per chi, piccolo, vuole competere al meglio e andare sui mercati globali. Per questo serve mettere a capo della rete un manager che ragioni e faccia ragionare tutte le imprese come una squadra coesa». TRENTO 12 mercoledì 5 marzo 2014 POLITICA l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G La giunta regionale presenterà un disegno di legge per eliminare il trattamento pensionistico per i consiglieri in carica. Per le azioni retroattive su chi già beneficia dei vitalizi ha dato l’incarico al giuslavorista Nogler per studiare come intervenire A sinistra, la seduta della giunta regionale di ieri: oltre agli assessori c’è anche Diego Moltrer A destra, la protesta degli «indignati», sopra Luca Nogler 1 «D’ora in poi basta pensioni» Rossi: la Regione darà solo l’indennità poi ognuno si arrangi LUISA MARIA PATRUNO [email protected] La nuova giunta regionale presidente il trentino Ugo Rossi - ha deciso ieri nella sua prima seduta che la Regione non pagherà più nuovi vitalizi o pensioni ai consiglieri regionali. Quindi, ha stabilito, in un conchiuso approvato all’unanimità, che presenterà entro il mese un disegno di legge con l’obiettivo di evitare per il futuro che la Regione debba continuare ad erogare trattamenti pensionistici per i consiglieri provinciali e regionali in carica e per le prossime legislature. I consiglieri avranno «Entro un mese avremo il parere legale e decideremo il tipo di intervento sul passato: pronti a correre rischi» solamente l’indennità. I trattamenti pensionistici saranno privati e completamente a loro carico. Stop alle pensioni. La riforma approvata nel 2012 aveva infatti sostituito al precedente e più generoso sistema dei vitalizi il riconoscimento comunque di un trattamento pensionistico, calcolato con sistema contributivo invece che retributivo. Il nuovo sistema consente ai consiglieri in carica di maturare dopo una sola legislatura di 5 anni una pensione di circa 800 euro lordi ogni mese dai 65 anni in poi. Chi fa due legislature - 10 anni - arriva a 1.600 euro di pensione. Alla cifra molto consistente per un periodo così breve di contribuzione si arriva grazie al fatto che l’indennità lorda mensile su cui si basa il calcolo è molto alta: 9.800 euro. I consiglieri versano l’8,8% di questa cifra. E la Regione ci mette altri soldi, pari al 24,2% dell’indennità lorda. Ora la giunta regionale ha deciso di eliminare questa pensione. «Dai consiglieri di questa legislatura - sottolinea il presidente Rossi - la Regione pagherà solo l’indennità e con quella si dovranno arrangiare a pagarsi i contributi per la loro pensione. La Regione non pagherà più un’altra pensione». Rossi non spiega però se l’indennità resterà quella attuale, che è di 5.435 euro netti al mese (9.800 euro lordi) o sarà aumentata per tenere conto dei contributi. «Ne discuteremo - si limita a dire - per ora abbiamo fissato Sarà istituito un fondo per raccogliere le restituzioni volontarie e i vitalizi recuperati il principio». Tagli sui vecchi vitalizi. La settimana scorsa, nella sua relazione al consiglio regionale, il neopresidente della Regione, Ugo Rossi, aveva promesso di mettere mano entro un mese anche allo scandalo dei 50 milioni di vitalizi «attualizzati», che in parte sono già stati versati a 123 tra ex consiglieri e consiglieri in carica e in parte ora e in parte sono stati accantonati nel «Fondo Family» ma potranno essere riscattati dal 2018 al 2021, e ai vitalizi da 2.800 euro al mese (più le reversibilità per le vedove) che si dovranno comunque continuare a pagare. Per cercare di mettere in atto un’azione retroattiva di recupero di quei soldi che sia il meno possibile esposta a ricorsi e al rischio di incostituzionalità, ieri la giunta regionale ha deciso di incaricare il professor Luca Nogler, che è un giuslavorista, già preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, affinché fornisca, entro il mese di marzo, il quadro giuridico di possibile intervento anche retroattivo sui vitalizi, sulle relative anticipazioni e sugli accantonamenti nel «Fondo family». «Vogliamo sapere che vincoli ci sono - dice il presidente Rossi - ma anche le possibilità e dunque l’alea nella materia di fronte alla quale ci assumeremo poi noi la responsabilità politica di decidere come intervenire. Il nostro obiettivo è quello di cercare di tagliare il più possibile sul passato». Un Fondo per i soldi recuperati. La giunta regionale, formata oltre che da Rossi anche dal presidente altoatesino, Arno Kompatscher, e dagli assessori Violetta Plotegher (Pd), Beppe Mauro Delladio (1,3 milioni) Roberto Pinter (837 mila euro) Il presidente: «Mi auguro che ci sia una condivisione trasversale o l’approveremo come maggioranza» Detomas (Ual) e Joseph Noggler, ha deciso infine che tutte le somme che verranno recuperate, in conseguenza anche di atti di liberalità da parte degli ex consiglieri, ovvero di chi deciderà di restituire quanto già incassato o di lasciare i soldi ora nel Fondo family, saranno destinate ad un apposito fondo regionale, istituito sul bilancio della Regione e vincolato a politiche in campo di welfare e assistenza sociale. Il parere del professor Nogler ed il disegno di legge saranno poi trasferiti al presidente del consiglio regionale Diego Moltrer, che ieri ha assistito alla riunione di giunta, e ai capigruppo per l’esame da parte del consiglio regionale. «Speriamo - si augura Rossi che ci sia una condivisione trasversale, altrimenti l’approveremo comunque come maggioranza». La candidata alla segreteria Pd è molto dura Filippi: «Pinter fuori dal mondo» Elisa Flippi, candidata alla segreteria provinciale del Pd, replica all’ex consigliere Roberto Pinter, presidente del Pd trentino, che ieri in un’intervista all’Adige, ha detto che non rinuncerà ai soldi del vitalizio anticipati dalla Regione dicendo no alla sollecitazione che gli era venuta oltre che da Filippi anche dagli altri due candidati alla segreteria, Giulia Robol e Vanni Scalfi. «Pinter - sostiene Filippi dimostra plasticamente di essere fuori dal mondo oltre che dalla linea politica del Pd del Trentino espressa da tutti e tre i candidati alla segreteria del partito. Il tema non è un contratto privato fra Pinter e la Regione, come se gli ex consiglieri fossero la controparte. Quei soldi sono soldi della comunità trentina e qui c’è in gioco una frattura tra il sistema politico, che rischia di perdere la sua legittimità, e la società. È questo che è in gioco, ma Pinter non sembra averlo capito, proprio lui che non perde occasione per criticare Renzi sull’autonomia. Ma se è questo l’esempio che diamo di come usiamo i soldi dell’autonomia, siamo noi a mettere a repentaglio l’autonomia stessa. Le cifre di questi giorni fanno impallidire lo scandalo di Fiorito nel Lazio. Infine, spero che questo ciclone non travolga anche gli amministratori dei piccoli comuni, che prendono ben altre cifre e hanno molte responsabilità». Nerio Giovanazzi (836 mila euro) Trento 18 mercoledì 5 marzo 2014 FINANZIARIA l'Adige Segreteria Pd, sette consiglieri comunali e l’assessore Franzoia con Scalfi Vanni Scalfi (nella foto), candidato alla segreteria del Pd del Trentino, ha ottenuto il sostegno di sette consiglieri comunali di Trento e dell’assessore alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia. Ieri Alberto Salizzoni, Elisabetta Bozzarelli, Nicola Salvati, Silvio Carlin, Silvano Pedrini, Corrado Bungaro e Paolo Serra, hanno firmato un Oggi il sì del Consiglio delle autonomie al protocollo di finanza locale documento a supporto della candidatura di Scalfi che è anch’egli consigliere comunale nonché coordinatore del Pd cittadino. Bozzarelli, Salizzoni, Salvati e Serra sono anche candidati nella lista per l’elezione dei membri dell’assemblea provinciale, collegata al candidato segretario Scalfi. «Vanni è la persona giusta - scrivono - e il suo programma va in una chiara direzione di cambiamento, stabilendo come primo obiettivo il miglioramento del rapporto tra la cittadinanza e la rappresentanza politica, attraverso una forte partecipazione a tutti i livelli. Con la prospettiva di superare le correnti interne al partito». 1 Tasi, no all’esenzione per le banche Pagano pure edifici rurali e gli studi professionali Alla fine Comuni e Provincia hanno trovato un accordo sull’applicazione della nuova Tasi. E oggi il Consiglio delle autonomie dovrebbe dare il via definitivo al Protocollo di finanza locale, che venerdì sarà approvato dalla giunta e diventerà parte integrante della legge finanziaria della Provincia. Tasi, niente esenzioni per le banche. La versione definitiva del protocollo è stata limata ieri mattina in un’ennesima riunione del Consiglio delle autonomie sul tema con l’assessore provinciale agli enti locali, Carlo Daldoss. I sindaci hanno concordato sull’esen- I comuni limitano la previsione della Provincia di non fare pagare la tassa ai fabbricati per attività economiche zione dalla Tasi prevista dalla Provincia per i fabbricati delle attività economici, ma «con l’esclusione di quelli rurali e di quelli utilizzati per l’esercizio dell’attività bancaria, assicurativa e professionale». Saranno esentati anche gli immobili di proprietà pubblica e dell’Itea. Sarà invece applicata una aliquota massima pari all’1 per mille con detrazione pari a 50 euro sull’abitazione principale e una sua pertinenza. Infine è introdotta un’esenzione della componente minima a carico del locatario con rimborso a carico della della Provincia. I comuni si sono impegnati inoltre ad applicare, per il resto, l’aliquota Tasi ad un massimo dell’1,5 per mille (rispetto al massimo previsto per legge del 3,3 per mille). A fronte del rispetto di questo limite dell’1,5 per mille, i comuni hanno però ottenuto dalla Provincia l’impegno a istituire un fondo di compensazione pari a 5 milioni per sostenere i comuni che rispettando queste misure non riusciranno a recuperare interamente la propria quota di 28 milioni di euro (che era l’introito dell’Imu prima casa abolita), mantenendo le aliquote Imu per gli altri immobili invariate rispetto al 2013. Nonostante le compensazioni garantite, i comuni hanno chiesto e ottenuto anche l’impegno a una «verifica tra LA POLEMICA gettito stimato e gettito effettivo, quale ulteriore strumento di supporto alle decisioni» da fare entro la fine dell’anno. Diluiti i tagli di spesa. La distribuzione sui 5 anni del risparmio di parte corrente richiesto dalla Provincia ai Comuni, pari a 30,6 milioni e la conseguente riduzione dei trasferimenti è stata modificata rispetto alla proposta iniziale allontanando in parte i sacrifici. Per quest’anno resta il taglio previsto di 8,3 milioni di euro ma l’anno prossimo, invece di un sacrificio pressoché equivalente, la Provincia si accontenta di un taglio di 6,1 milioni, il resto è infatti spostato sul 2016 e 2017 con rispettivamente 5,3 milioni. A differenza di quanto accaduto l’anno scorso, non sarà la Provincia a dire dove tagliare ma ogni singolo comune o comunità di valle dovrà trovare gli strumenti per raggiungere l’obiettivo. Personale, blocco turn over allentato. Altra concessione fatta dalla Provincia riguarda l’assunzione di personale, con l’allentamento del blocco del turn over. Invece della possibilità di una assunzione a fronte di cinque pensionamenti o contratti a termine scaduti, il protocollo di finanza locale consentirà due assunzioni a fronte di cinque in uscita. I comuni avevano infatti lamentato il fatto che quest’anno sono previsti una sessantina di pensionamenti e tempi determinati che scadono. Tagli: 8,3 milioni Il Consiglio delle autonomie, presieduto da Paride Gianmoena, oggi approverà il protocollo di finanza locale per il 2014 che prevede un risparmio di spesa di 8,3 milioni di euro a carico dei Comuni. Complessivamente, il trasferimento in parte corrente da parte della Provincia sarà di 244.105.000 euro. Per gli asili nido, i trasferimenti sono come l’anno scorso (25.400.000 euro), insufficienti secondo i comuni che per evitare l’aumento delle tariffe per le famiglie utilizzeranno le riserve eccedenti degli esercizi precedenti. Ma in futuro, verrà messo mano ai requisiti minimi del servizio. SCUOLA Ugo Rossi delinea il programma di legislatura sull’istruzione alla presentazione del libro di Antonelli edito dal «Margine» «Lingue e contatti con le imprese» Andreatta critico per gli stanziamenti non aumentati per asili nido e trasporti e la mancanza di idee sulla sicurezza Asili nido, polizia locale e trasporti. La Provincia ha mantenuto gli stessi stanziamenti dell’anno scorso per asili nido, trasporti e polizia locale, salvo per quest’ultima i 500 mila euro in più destinati al servizio notturno, richiedendo l’impegno dei comuni a non aumentare le tariffe. Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha criticato questa scelta che rischia di penalizzare la qualità dei servizi e in particolare ha lamentato i ritardi della Provincia sul fronte della sicurezza. L.P. Lo studioso Quinto Antonelli ha completato la sua ultima fatica «Storia della scuola trentina: dall’umanesimo al fascismo» «Non sono un esperto di scuola, e non voglio certo combinare danni, ma sul tema dell’istruzione voglio dire questo: dobbiamo tentare di rimettere al centro dello sviluppo economico e territoriale del Trentino il sistema scolastico, l’elemento più importante su cui possiamo incentrare una ripresa. Il nostro sforzo deve essere finalizzato ad una alfabetiz- zazione linguistica della popolazione, mentre è nostra intenzione portare negli istituti competitività e merito senza perdere la vocazione all’inclusione ed alla solidarietà». Tra il serio ed il faceto, il presidente della Provincia Ugo Rossi ha usato poche parole, nel pomeriggio di ieri, per delineare gli obiettivi che intende perseguire in ambito di istruzione e formazione scolastica. L’occasione dell’intervento è stata offerta dalla presentazione del libro «Storia della scuola trentina: dall’umanesimo al fascismo», un’accurata ricerca sulla storia della istruzione eseguita dallo studioso Quinto Antonelli. «Quella della scuola - ha specificato Rossi, che in qualità di presidente della giunta provinciale ha tenuto per sé diverse competenze istituzionali, tra cui proprio l’istruzione - è una sfida difficile, che non deve più essere intesa come un fastidio per la politica. Anzi, come è stato in passato, quando uomini lungimiranti hanno pensato di investire nella formazione dei propri figli, l’istruzione deve tornare ad es- sere un tema di centrale importanza». Tra i provvedimenti più urgenti, il presidente ha parlato dell’apprendimento delle lingue straniere, dell’introduzione della meritocrazia e, soprattutto, del contatto diretto tra il mondo della formazione e quello produttivo. Alla base di ciò, vi è la convinzione che l’istruzione possa fornire la spinta necessaria ad una ripresa economica e ad uno sviluppo complessivo del territorio. Infine, Rossi ha invitato il personale scolastico a collaborare per il perfezionamento del sistema formativo locale. L’incontro di presentazione del volume, edito da «Il margine», è quindi proseguito con il dialogo tra l’autore e Marcello Bonazza, professore liceale e storico, in merito all’introduzione dell’istruzione obbligatoria nel Trentino tra il diciottesimo secolo e la seconda guerra mondiale. A tal proposito, si è parlato di analfabetismo, scolarizzazione nelle comunità rurali e di montagna, formazione professionale e nascita della figura delle maestre uniche in periodo fascista. L.B. Il Comune risponde ai commercianti: non vi dimentichiamo «Via S.S. Trinità, in arrivo la Ztl» Il Comune non si è dimenticato di via S.S. Trinità. Le lamentele segnalate in una conferenza stampa dai commercianti della via, però, necessitano di verifiche tecniche e finanziarie per essere affrontate. Così Palazzo Thun risponde al sit in di protesta organizzato l’altro ieri dai negozianti di via S.S. Trinità e dalla Lega nord sulle condizioni «da periferia degradata» che vivrebbe la strada a pochi passi dal Duomo. Il Comune ammette che ci sono dei «ritardi di programmazione infrastrutturale», determinati dal fatto che è stata oggetto di importanti lavori pubblici nel 2011 per i sotto-servi- zi e la sostituzione dei collettori delle acque bianche. «Si è trattato, comunque, di interventi impattanti, necessari e preliminari a qualsiasi successivo ragionamento. Attualmente è allo studio una revisione della Ztl che riguarderà anche quest’area, con l’obiettivo di dare maggior spazio ai percorsi a piedi, tutelare il patrimonio architettonico e valorizzare, di conseguenza, tutto il centro e le attività commerciali». In questo modo secondo il Comune sarà possibile controllare in modo migliore la zona evitando accessi e soste abusive che contribuiscono a congestionare l’area con un evidente effetto negativo. Nella zona di via S.S Trinità ciò potrebbe comportare una revisione degli attuali posti auto e una diversa sistemazione della via. Per il Comune, inoltre, il trasferimento del rettorato in via Calepina e, soprattutto la riqualificazione del palazzo delle Poste potrebbero ridare linfa a tutto il comparto. «L’ipotesi sul palazzo delle Poste - spiega la nota del sindaco - prevede la riapertura al pubblico per ospitare all’interno negozi e uffici, con una conseguente valorizzazione di tutte quest’area del centro e un netto miglioramento della sua capacità di attrazione». Per quanto riguarda il capitolo dell’arredo urbano e del mi- glioramento della viabilità pedonale, il Comune sostiene che prima di avviare un ragionamento di fattibilità vanno trovate le risorse per finanziare il progetto. «Ciò vale anche per la proposta di allargare i marciapiedi e per il rifacimento della pavimentazione, così come l’abbellimento estetico della via con panchine e fioriere» spiega il sindaco. «L’amministrazione comunale - conclude - è disponibile non solo a confrontarsi, ma anche a sentire le proposte dei commercianti e a collaborare con loro per iniziative e proposte che possano rendere più attraente la via, come già si sta facendo in altre parti della città». Via Santissima Trinità e il retro del palazzo delle Poste ROVERETO l'Adige URBANISTICA Tomasi (Urban City): «Altro che inattivi, abbiamo spostato la dorsale distributiva delle linee telefoniche e gran parte dei sottoservizi. Ma ora partono le ruspe» Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148 email: [email protected] G mercoledì 5 marzo 2014 25 A breve incontro pubblico in Comunità di Valle tra costruttori e commercianti per studiare strategie comuni per l’attrattività del nuovo centro di Rovereto 1 «Cantiere attivo, da oggi scaviamo» Ex stazione corriere, il primo mese di lavori per i sottoservizi per le Poste e i monitoraggi Ex stazione corriere, oggi via agli scavi. Insomma, a un mese dalla chiusura dell’area, spazio alle ruspe. «Non che finora non si sia fatto niente - spiega Giuseppe Tomasi, presidente del consorzio Urban City Scarl -. Finora abbiamo effettuato i campionamenti, i monitoraggi e i “provini” necessari». «Conclusa la messa in sicurezza del cantiere - spiega una nota del consorzio - si sono eseguiti i sondaggi esplorativi per procedere alla caratterizzazione del materiale di scavo; è stato approntato un programma di monitoraggio vibrometrico e fessurimetrico esteso agli edifici limitrofi allo scopo di poter monitorare l’evolversi delle condizioni ambientali con il proseguo dei lavori. Contemporaneamente sono partite le operazioni riguardanti l’eliminazione dei sottoservizi, complesse ed onerose. Esiste una importante dorsale distributiva delle linee telefoniche lungo corso Rosmini strategica rispetto a tutta la rete di telecomunicazioni cittadina e che necessita di un approccio particolarmente attento. Si sono conclusi i lavori di rimozione di tutta la rete relativa all’illuminazione pubblica dell’area con la rimozione dei corpi illuminanti e dei cavi di alimentazione». L’intervento più delicato ha riguardato lo spostamento della linea telefonica a servizio delle Poste, proprio in questi giorni in via di riposizionamento lungo corso Rosmini. Una «variante» da 30mila euro. «Visto da fuori - agginge Tomasi - può sembrare un cantie- Così oggi, così domani Sopra il colpo d’occhio che dà oggi l’ex stazione delle corriere. A fianco, il rendering del futuro lato ovest re immobile, ma chiunque lavori nel campo sa che i tempi tecnici prima di iniziare a “tirar su l’asfalto” sono inevitabili. Se sarebbe stato possibile effettuare questi lavori senza chiudere il parcheggio? No, assolutamente. La chiusura era indispensabile». In attesa quindi che le ruspe inizino il balletto delle benne la città prende sempre più le misure del futuro compendio commerciale. Agli stalli lungo Cor- TEATRO Presidente del consiglio Dorigatti visita lo Zandonai Ad ammirare il rinato Teatro Zandonai ieri è arrivato il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti (Il terzo a destra nella foto). I tecnici, con il sindaco Andrea Miorandi hanno spiegato che il fuoco non fa più paura, perché ora il teatro ha un impianto modernissimo di spegnimento «a secco». In teatro c’erano anche il direttore dei lavori, Michele Condini, l’architetto Michelangelo Lupo, gli assessori Franco Frisinghelli e Giuseppe Bertolini e il dirigente comunale Paolo Piccinni. Dorigatti ha espresso la soddisfazione per un risultato eccellente dell’autonomia, tanto che - su espressa richiesta di Miorandi - inviterà tutti i consiglieri provinciali ad una prossima visita guidata. so Rosmini per le auto della Posta si aggiungeranno a breve altri dieci stalli a disco orario in largo Posta, in compensazione dei posti auto cancellati dalla chiusura dell’ex stazione. È quanto ha stabilito ieri la giunta a parziale compensazione dei posti auto persi con la chiusura dell’ex stazione. Un taglio di parcheggi che ha influito negativamente sul giro di affari dei negozi dell’area. Ma soprattutto si stanno muovendo i commercianti. Un incontro informale della settimana scorsa tra il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, i vertici dell’Urban City ed i rappresentanti di alcune associazioni di categoria e consorzi ha gettato le basi di una prossima serata informativa aperta ai commercianti da tenersi nella sede della Comunità in via Tommaseo. «Sono tanti gli esercenti interessati a conoscere meglio il futuro della piazza, e diverse le richieste da parte di commercianti del centro di in- formazioni per uno spazio espositivo all’interno dell’area commerciale al primo piano» ha dichiarato Tomasi. «I commercianti del centro storico non sono preoccupati dal progetto o contrari, ma vogliono capire cosa arriverà nell’area. L’intervento di riqualificazione resta comunque un’opportunità da cogliere per rendere tutto il centro di Rovereto più attrattivo. L’importante sarà concertare tutti insieme strumenti e iniziative per ottimizzare la presenza del nuovo compendio. Penso ad esempio alla possibilità di dare ai clienti dei negozi del centro la sosta gratuita nel parcheggio multipiano. Ci sono aperture su questo fronte». Il «pezzo forte» del nuovo compendio commerciale il futuro supermercato Conad: 1.500 metri quadrati al piano seminterrato dell’edificio principale, che si svilupperà sul lato ovest dell’area, adiacente lungo il marciapiede di via Paoli: un investimento da sette milioni. Ma.Pf. La guerra bianca sul National Geographic Questa sera al Mart sarà presentato il numero dedicato al conflitto sulle Alpi È in edicola l’ultimo numero del National Geographic Italia la cui copertina è dedicata alla Guerra Bianca, «vivere e morire sul fronte alpino della Prima guerra mondiale». Un servizio in cui c’è anche un pezzo di Trentino. All’interno della rivista è infatti proposto un servizio di 28 pagine firmato da Michele Gravino con le foto di Stefano Torrione. Al reportage, che riguarda appunto i fatti bellici che si sono consumati sulle alpi durante la Grande Guerra, hanno collaborato la Provincia autonoma di Trento (Soprintendenza Beni storico Alpi. Un’assurdità tutta riassunta in una croce sghemba di filo spinato che chissà quali suppliche avrà dovuto ascoltare». Il numero del National Geographic sarà presentato mercoledì 12 marzo, alle 21 al Mart di Rovereto (sala conferenze), in via Bettini 43. Parteciperanno alla serata il direttore della rivista, Marco Cattaneo, il giornalista Michele Gravino e il fotografo Stefano Torrione. Introdurrà la serata Camillo Zadra, provveditore del Museo della Guerra. STORIA Reportage grazie al contributo di Provincia e Museo della guerra artistici e Ufficio beni archeologici) e il Comando della Guardia di Finanza di Bolzano. E se si parla di prima guerra mondiale Rovereto può dire la sua. E infatti il museo storico italiano della guerra ha fornito non solo la consulenza scientifica ma anche le numerose foto storiche allegate all’approfondimento giornalistico proposto ai lettori. Apporti sono stati inoltre garantiti da alcuni dei musei della Rete Trentino Grande Guerra coordinata dal Museo della Guerra. Nelle 28 pagine ricche di foto, dopo un inquadramento generale sulla guerra in alta quota, vengono messi in luce alcuni dei luoghi simbolo del conflitto sul fronte alpino, dal Corno di Cavento a Punta Linke. Nell’editoriale il direttore della rivista Marco Cattaneo scrive: «La Guerra Bianca resta un simbolo indelebile di quel conflitto disumano. Basta uno sguardo agli oggetti che i ghiacciai in ritirata ci stanno restituendo ancor oggi per assaggiare l’assurdità di quel combattere sulle cime eternamente imbiancate delle La copertina del numero che sarà presentato stasera Danza | Iscrizioni aperte fino a venerdì prossimo Salute | Accertamenti non stop da venerdì L’evento | Domani la raccolta dei feedback Imparare il metodo Feldenkrais: a marzo parte il corso al Cid Festa della donna e prevenzione: visite all’ambulatorio Anvolt Nuovi scenari per il lavoro Incontro nella sede di The Hub Sono aperte le iscrizioni al corso per imparare il metodo Feldenkrais,condotto da Luna Pauselli. Il Metodo Feldenkrais è un metodo di apprendimento attraverso il movimento che si propone di offrire gli strumenti per aumentare la propria flessibilità fisica, mentale e psicologica e per imparare ad utilizzare pienamente le proprie risorse, con vitalità e creatività. Il movimento rivela chi siamo e supporta ogni aspetto della nostra vita: azioni, sensazioni, emozioni. Cambiando il nostro modo di muoverci questa l’idea alla base - possiamo agire sul nostro benessere psicofisico e sulla nostra salute ad ogni livello, migliorando la qualità della nostra vita. Il Feldenkrais è un metodo di conoscenza e rieducazione di sé attraverso il movimento col quale re-impariamo a muoverci liberi da limitazioni, stress e schemi motori inefficaci che spesso sono fonte di dolore. Il corso si terrà tutti i martedì dalle 19 alle 20 a partire dall’ 11 marzo. Si tratta di 11 incontri (11-18-25 marzo 01-08-15-29 aprile 06-13-20-27 maggio). Costo: 120 euro. Le lezioni si terranno nello studio 2 (secondo piano del Cid). Iscrizioni entro il 7 marzo. Info sul sito www.centrodelladanza.it o al numero 0464 431660. Come ogni anno si ripete, a marzo in occasione della festa delle donne, l’iniziativa della tre giorni di visite da parte di Anvolt Onlus (Associazione nazionale volontari lotta contro i tumori). Tutte le donne potranno effettuare visite di prevenzione dei tumori femminili (visite ginecologiche, senologiche, pap-test), in orari non stop nei giorni 7-8-9 marzo presso gli ambulatori Anvolt di Trento in via della Prepositura n. 32 e di Rovereto in Corso Rosmini n. 8. «Si tratta di un modo - osserva l’associazione - da parte di Anvolt, di complimentarsi con tutte coloro che dimostreranno così di avere a cura la salute del proprio corpo e di aver capito l’importanza della prevenzione in questo tipo di patologie». L’associazione opera proficuamente, da oltre vent’anni, nel campo dell’assistenza e della prevenzione. Per informazioni e prenotazioni telefonare all’ambulatorio dell’Anvolt al numero 0461/235543. Domani alle 18 nella sede di via delle Scuole, Impact Hub Rovereto organizza la seconda fase del progetto «About a Job. Nuovi scenari per il lavoro», per approfondire e capire insieme come dare un contributo concreto a livello locale sulle tematiche legate al tema dell’occupazione discusse durante l’incontro inaugurale del 23 gennaio scorso. In quest’occasione si raccoglieranno feedback e riflessioni personali attraverso un brainstorming sulle possibilità di azione: i partecipanti si divideranno in vari gruppi di lavoro con il fine di sviluppare nuove strategie e formulare proposte concrete da implementare a breve termine, con obiettivi definiti e possibilità di monitoraggio nel tempo. «About a Job. Nuovi scenari per il lavoro» è un’iniziativa che si propone di discutere le modalità per rafforzare la rete delle persone disoccupate e per salvaguardarla, generando un circolo virtuoso di legami positivi che possano avere una ripercussione concreta sull’intera comunità. Info al 338 7252941. RIVA DEL GARDA l'Adige Redazione: 0464 552236 fax 0464 551580 email: [email protected] G mercoledì 5 marzo 2014 29 1 Il bluff del Lochness: sfratto per morosità La proprietà, l’immobiliare «Resedil» del Gruppo Azzolini, reclama un anno e mezzo di affitti non pagati. Ieri l’esecuzione LA SENTENZA Ancora ieri i messaggi d’amore e di rabbia hanno riempito la pagina Facebook del Pub Lochness, a distanza di qualche ora dalla notizia della chiusura dello storico locale di viale Dante. «Troppe pressioni, troppe polemiche, troppa burocrazia» si è lamentato e ha spiegato il gestore Michelangelo Scarpetta, per dare un senso ad una decisione che direttamente o indirettamente tocca migliaia di rivani e non. Ma la verità forse sta da un’altra parte. E la verità si è materializzata ieri mattina quando accanto alla porta d’ingresso in ferro che si affaccia su viale Dante è stato affisso un avviso che ha poco a che vedere con le «continue pressioni a livello socio-burocratico subite in questi anni», come ha raccontato ai quotidiani locali (sempre tramite i social network) il gestore del locale. L’av- viso arriva direttamente dalla Corte d’Appello di Trento ed è firmato dall’ufficiale giudiziario che, proprio in data di ieri, ha dato seguito al provvedimento di «sfratto per morosità» firmato dal tribunale di Rovereto. In buona sostanza il proprietario del locale (la Immobiliare Resedil srl del Gruppo Azzolini) da un anno e mezzo a questa parte non vede lo straccio di un euro di affitto e, co- m’è suo diritto, ha inoltrato al tribunale la richiesta di sfratto. Proprio ieri mattina è stato notificato il «preavviso di rilascio» (in base all’articolo 608 del codice di procedura civile) ed entro 15 giorni il locale dovrà essere svuotato dei beni di proprietà del gestore. Poi che per i locali notturni la vita a Riva non sia facile, è tutta un’altra storia. Ma che con questa ha forse poco a che fare... P.L. Due anni e tre mesi a uno svizzero, accusato di aver mostrato foto oscene e parti intime a una piccola di 8 anni Molestie alla bimba, dura condanna La condanna è pesante. Due anni e tre mesi: reato sessuale ai danni di una bambina. E il fatto che l’imputato sia svizzero non lo rende in automatico immune da conseguenze. Sia a casa sua, sia in Italia. Per questo la difesa ha già annunciato una lettura particolarmente attenta delle motivazioni della sentenza emessa ieri mattina dal presidente Corrado Pascucci: l’appello, in sintesi, è più che probabile. Si è chiusa così la vicenda che ha visto protagoniste due famiglie di turisti stranieri, ospiti sul Garda nell’estate di quattro anni fa. Le due famiglie erano utenti di un noto hotel della zona, o meglio dei bungalow messi a disposizione dalla struttura ricettiva. Stavano trascorrendo la loro vacanza a pochi metri di distanza: da una parte una coppia di polacchi residenti a Vienna con due figli di cui una bambina di otto anni, dall’altra una famiglia svizzera. Complice la lingua comune, tra i turisti si era instaurata una pur superficiale amicizia. Fino a quel giorno, nell’agosto 2013, quando la bambina di 8 anni venne chiamata nel bungalow dello svizzero. All’interno c’erano solo loro due. L’uomo che - secondo l’accusa SAN TOMASO IN BREVE INCONTRI DEL GIOVEDÌ CON LA FNP-CISL 쐢 Si intitola «Tecnologie stupefacenti» il prossimo incontro organizzato dal sindacato pensionati FnpCisl in collaborazione con la Comunità Alto Garda e Ledro, sottotitolo: «Il nativo digitale, l’identità digitale e il peso delle parole all’interno della rete». Serata a cura di Mauro Berti, responsabile dell’uifficio indagini pedofilia presso il compartimento Polizia della comunicazioni di Trento. Appuntamento giovedì sera, alle 20.30, presso la sala ex biblioteca in viale Damiano Chiesa. PRO SAN TOMASO, POLENTA MORTADELLA 쐢 Dopo la distribuzione di gnocchi di ieri sera alla Pro San Tomaso già preparano il prossimo evento. Domenica, dalle 19.30, presso la sede, cenetta a base di polenta e mortadella riservata a coloro che si saranno iscritti al costi di otto euro a persona. E’ anche aperto il tesseramento 2014, al prezzo di sette euro. CONSORZIO IRRIGUO VARONE, ASSEMBLEA 쐢 Veneredì si tiene l’assemblea generale ordinaria del Consorzio di miglioramento fondiario di irrigazione del Varone” alle 20 in seconda convocazione presso la sala dell’auditorium delle “Scipio Sighele”. All’ordine del giorno il bilancio consuntivo 2013, la proposta di variazione della quota consortile, l’approvazione del bilancio preventivo 2014, l’elezione del nuovo consiglio dei delegati e revisori dei conti. LA «CIASPOLADA» SUL MONTE BALDO 쐢 Il gruppo micologico e protezione della flora alpina “Don Porta” organizza per domenica una “ciaspolada” sul Baldo. Si è chiuso ieri il processo a carico di un turista svizzero, accusato di aver molestato una bambina di 8 anni in un albergo rivano nell’agosto 2013 - avrebbe iniziato a mostrare alla piccola delle foto. Foto di vacanze, sulle prime. In mezzo alle quali ci sarebbe stata una foto di uomini nudi. A quel punto lui si sarebbe calato i pantaloni e le avrebbe mostrato le parti intime. Un approccio che ha spaventato la piccola abbastanza da scappare dai genitori, che denunciarono l’episodio. Queste le basi del processo, piuttosto lungo - la prima udienza risale a più di un anno fa - per via delle difficoltà procedurali. Innanzitutto la lingua: i genitori della piccola sono tornati a Rovereto per testimoniare, assistiti però da un’interprete. E anche la bambina ha dovuto raccontare tutto dall’inizio. La testimonianza resa quella se- ra, data attraverso due interpreti improvvisati - un collaboratore dell’hotel che si era reso disponibile e lo stesso papà della piccola - era stata indispensabile per capire qualcosa di più nell’immediatezza dell’accaduto, ma non poteva bastare per un processo. Quindi la bambina è stata sentita nei mesi scorsi attraverso un incidente probatorio fatto in rogatoria: un giudice a Vienna le ha parlato, assistito da uno psicologo, ponendole le domande decise in Italia dal presidente Corrado Pascucci e dalle parti in causa. Ieri, alla fine del procedimento, la sentenza. Con la difesa che, sottolineando la mancanza di atti sessuali, contestava le richiesta (molto alta) dell’accusa. Ma la condanna non è stata mite. Il pastore Eddy Trentin colpito da un contadino, finisce all’ospedale: un braccio rotto «Aggredito e picchiato per le mie pecore» «Sono entrato in campo con le mie pecore - ci raccontava ieri il pastore - e subito mi è corso incontro il proprietario del campo, urlandomi che le pecore tra Riva e Arco non le vuole più vedere. Poi sono volati i calci e sono finito a terra, dove ho continuato a prenderle». Trentin, attorno a mezzogiorno, si stava spostando con il suo gregge di circa 600 pecore, gestito assieme al socio Luca Giuliani. «Per fortuna c’erano tre testimoni - racconta - che possono confermare l’accaduto. Hanno chiamato i carabinieri e poi l’ambulanza. Ho telefonato alla Coldiretti e sono stati loro a dirmi di raccontare tutto a l’Adige, perché si sappia quello che succede a chi fa il nostro lavoro». Ora ci sarà la formalizzazione della denuncia e le relative indagini. Sempre ieri, attorno alle 18.30, l’elisoccorso, l’ambulanza e i vigili del fuoco sono intervenuti anche in centro a Riva per un uomo colpito da malore vicino all’Inviolata. È stato trasferito a Trento in elicottero. Eddy Trentin, il pastore finito ieri all’ospedale dopo un’aggressione Varone | Appuntamento domenica anche con la marcia non competitiva Il fascino di «Polenta e mortadella» Polenta protagonista a Varone Torna domenica nella piazza della chiesa a Varone la tradizionale «Festa di polenta e mortadella», organizzata dal comitato omonimo con il patrocinio del Comune di Riva, con distribuzione gratuita di polenta e mortadella. E com’è ormai tradizione, all’antica sagra si aggiunge anche quest’anno «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tracciati di diversa difficoltà il cui ricavato sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro. La sagra rappresenta una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino. È possibile risalire al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell’Annunciata nella chiesa di Santa Maria del Perdono una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta». L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Per la marcia «Quattro Passi in attesa di polenta e mortadella», i gruppi possono iscriversi anche in questi giorni tramite email ai seguenti indirizzi: [email protected] e [email protected]. Per info Gianni Zanolli (0464.554692, 331.4462491). R4030410 L’episodio va ancora chiarito nella sua esatta dinamica e soprattutto sul fronte delle responsabilità. Ma qualche punto fermo sembra già esserci. Ad iniziare dal ricovero in pronto soccorso di Eddy Trentin, giovane e robusto pastore finito sul lettino dell’ospedale di Arco ieri poco dopo mezzogiorno con alcune costole incrinate, un braccio rotto e uscitone nel tardo pomeriggio con l’arto immobilizzato e un collarino di sicurezza al collo. Il giovane pastore oggi sarà a Rovereto, in ortopedia, per il gesso e sicuramente porterà con sè per qualche tempo i ricordo di una brutta giornata vissuta nei campi tra Riva e Arco. Stando al suo racconto - fino a ieri sera non è stato possibile avere una conferma dell’accaduto da parte delle forze dell’ordine intervenute sul posto - sarebbe stato aggredito e malmenato dal proprietario di un campo coltivato a vigna a San Tomaso, alle spalle dei centri commerciali che sorgono a nord della borgata, lungo la statale. ANNUNCI ECONOMICI 18 OFFERTE IMPIEGO LAVORO LEDSTORE ricerca ambosessi per nuova apertura. varie mansioni FullTime, valutasi 1'esperienza. Candidature allo 0461 960480. TRENTO Via Missioni Africane, 17 Tel. 0461 1735555 Sportello: Via Belenzani Tel. 0461 886257 Gli annunci si possono richiedere presso gli uffici Media Alpi Pubblicità 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 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Sandro Dandrea: «Qui la crisi è più forte» BORGO - Per il terzo anno consecutivo la Provincia ha ridotto i fondi alla Comunità Valsugana e Tesino destinati alle attività socio-assistenziali. Il calo era stato dell’1,58% nel 2012, salito all’1,90% l’anno seguente. Circa 180 mila in due anni per un budget che lo scorso anno ammontava a quasi 5,7 milioni di euro. «Quest’anno dobbiamo fare i conti con una ulteriore sfor- biciata pari all’1,2% con la struttura sottolinea il presidente della Comunità Sandro Dandrea (nella FOTO) - che sta facendo i salti mortali per continuare a garantire i servizi sul territorio. I bisogni sono sempre maggiori per una crisi che in valle è più forte rispetto ad altre zone del Trentino». Nei giorni scorsi l’ex sindaco di Cinte Tesino Leonardo Ceccato è tornato al- la carica, con una interrogazione, sulla chiusura del Centro Diurno. A Dandrea chiede lumi sulla differenza tra i costi per l’acquisto e la realizzazione della struttura (2.102.803,69 euro) e quelli forniti dall’assessora Borgonovo Re (3.350.000 euro). «Che dati sono stati inviati dal Servizio Sociale della Comunità all’assessorato - scrive Ceccato - sulle presenze ed i costi tra Borgo. La conferenza dei sindaci ribadisce le richieste per la questione mobilità in Valsugana 1 «Valdastico: la Provincia dica cosa vuol fare» BORGO - No alla Nuova Valsugana, sì alla Valdastico e completamento, con messa in sicurezza, delle quattro corsie sulla SS47. Tre richieste, ribadite anche lunedì sera dalla conferenza dei sindaci, rivolte alla Provincia per risolvere la questione della mobilità in Valsugana. «Non abbiamo chiesto niente di nuovo rispetto al documento sottoscritto il 14 ottobre del 2011 - sottolinea il coordinatore Attilio Iseppi dall’allora collegio dei sindaci. Sono passati più di due anni e siamo ancora qui a ripetere le stesse cose». Richieste che saranno inserite anche nel documento, mozione o ordine del giorno che sia, che i tre consiglieri provinciali Chiara Avanzo, Gianpiero Passamani e Luca Zeni porteranno in discussione in occasione nelle prossime sedute in Consiglio Provinciale. «Ora la Provincia deve dirci cosa ha in mente e cosa intende fare per mettere mano alla viabilità della valle. Perché, ancora oggi, sulla cartografia del Pup - rimarca Iseppi - questa strada di collegamento è considerata un’asse di collegamento privilegiata per chi arriva dal Veneto. Se non vogliono il completamento della Valdastico lo dicano apertamente, così ci mettiamo il cuore in pace anche se noi, quel collegamento, lo chiediamo con forza e non da ieri». I lavori dell’altra sera sono serviti anche per dare il via libera ad un nuovo progetto promosso dal Settore Sociale della Comunità Valsugana e Tesino e dall’Agenzia del Lavoro. Con un investimento di 110 mila euro tutti i comuni hanno condiviso l’idea di attivare una squadra di 20-25 persone per lavori socialmente utili in collaborazione con il Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale. Interventi nel verde, pulizia degli alvei di fiumi e torrenti finanziati con fondi destinati alla riqualificazione ambientale. Destinatari dell’iniziativa saranno le persone espulse dal lavoro, senza nessun paracadute sociale e senza reddito di garanzia, segnalate dagli uffici competenti. Nelle prossime settimane verrà sottoscritto il protocollo d’intesa per avviare, quanto prima, il progetto in tutti i 21 comuni della Comunità Valsugana e Tesino. M.D. CASTELLO TESINO il 2009 ed il 2013? Credo che a queste domande - replica prontamente Dandrea - Ceccato possa in gran rispondere da solo visto che ha ricoperto la carica di assessore in Comprensorio dal 2005 al 2010, periodo in cui è stata promossa la realizzazione del Centro di Cinte Tesino. Detto questo voglio sottolineare come, rispondendo in parte anche ad altri punti della stessa interrogazione, negli ultimi anni la Comunità abbia fatto la sua parte, ed anche molto di più, per quanto riguarda il servizio sociale all’interno del Centro Diurno. Noi i nostri costi li abbiamo sempre tenuti sotto osservazione, per la parte sanitaria la competenza era ed è di competenza dell’Asl». Da lunedì, intanto, la struttura di Cinte è chiusa con la giunta della Comunità che ha approvato lo schema di convenzione per garantire il servizio, all’utenza della conca, di presa in carico diurna continuativa presso l’Apsp «Suor Agnese» di Castello Tesino. Per gli utenti del fondovalle, invece, sempre da lunedì è stata aperta la nuova struttura di Scurelle dove sono stati trasferiti i 3 dipendenti della Comunità, ora a disposizione dell’Apsp di Borgo che gestisce il centro diurno. «In quei spazi, come Comunità avevamo condiviso la necessità di realizzare un centro per malati di halzeimer. Poi, in un secondo momento - conclude Sandro Dandrea - la Provincia ha cambiato idea affidandone la gestione, come centro diurno, alla casa di riposo di Borgo. Noi siamo contrari alla chiusura di Cinte anche se, con rammarico, mi viene da dire che le comunità locali non lo hanno utilizzato come ci si aspettava». M.D. I TELVE Bilancio in consiglio Consiglio comunale oggi alle 20.30. Si parla del bilancio 2014 del comune e dei vigili del fuoco, del potenziamento della strada comunale Longhini e dell’acquisto di quote della Masoenergia in cessione dalla società Bifrangi spa. I CASTELLO TESINO Nordic Walking Lezione di nordic walking domani alle 14: per info 0461593322. I LEVICO La Filo sul palco Il teatro parrocchiale propone domani «Basta parlar male dele done» con la Filo Levico: ore 20.30, ingresso libero. I TELVE Libro da presentare Presentazione del libro «Oggi ho imparato a volare. A ogni creatura ferita nel tentativo di un volo» di Luca Bassanese domani in biblioteca: ore 20.30. I TELVE Biblioteca chiusa Fino a venerdì la biblioteca comunale rimarrà chiusa. I RONCEGNO Acquedotto comunale Al geometra Giorgio Trentin la giunta ha affidato l’incarico per la stesura del Fia sulla gestione dell’acquedotto comunale: la spesa prevista è di circa 25 mila euro. L’assessore Fattore ha risposto alla petizione di un centinaio di cittadini «La scuola sarà abbattuta e ricostruita» Il vecchio edificio delle scuole CASTELLO TESINO - La nuova scuola si fará. Sorgerà sulle vestigia dell’edificio attuale, che sarà demolito e poi ricostruito, secondo i più moderni parametri di sicurezza e agibilità previsti dalla normativa in materia di edilizia scolastica. La risposta alla petizione «Scuola di Castello Tesino quo vadis?», sottoscritta da più di cento cittadini per scongiurare l’abbattimento della struttura e la richiesta di edificarla da un’altra parte, è letta dall’assessore alle opere pubbliche Claudio Fattore di fronte ad uditorio che per l’occasione ha riempito i banchi del pubblico. La decisione è stata motivata dalla disponibilità di fondi FAMIGLIA COOPERATIVA LAGORAI PRIMIERO Società Cooperativa ASSEMBLEA STRAORDINARIA indetta, in prima convocazione, per il giorno sabato 15 marzo 2014 alle ore 07.oo ed in seconda convocazione, per lunedi 17 marzo 2014 alle ore 19.00 presso la sala riunioni della Cassa Rurale di Roncegno Terme, in via Froner, 3 Roncegno Terme, li 26 febbraio 2014 Il presidente Montibeller Luigi R4030402 per deliberare sul seguente 1) Modifica articoli Statuto sociale. 2) Delega al Presidente dell’Assemblea di apportare eventuali modifiche di natura formale per richiesta in sede di iscrizione al Registro imprese competente. 3) Delibere consequenziali. il silenzio in merito alla necessità di: «Ragionare su tutti i servizi in un’ottica di condivisione da parte di tutti gli amministratori». Approvata poi all’unanimità la seconda variante generale al Prg risalente al 2011. Le criticità al piano sono state valutate in venticinque pagine di osservazioni da parte delle commissioni preposte della Provincia e 17 le osservazioni presentate da parte dei privati (accolte per la maggior parte) con la richiesta anche di uno studio di compatibilità per una serie di varianti che hanno ritardato l’iter procedurale del piano. Stralciate le aree individuate a vocazione alberghiera (in località San Rocco per l’ampliamento chiesto dal Gruppo Paterno e l’altra in località Zuna) con l’invito a disporre, prima di pensare ad altri spazi, alla cubatura già individuata (circa 120 mila metri a disposizione dei tre comuni)». Parere piuttosto severo - ha argomentato l’architetto Francesca Boneccher che ha redatto il piano - anche sulle ristrutturazioni del centro storico (un centinaio). Passate alla categoria di risanamento in conseguenza del cambio della normativa. Altri venti edifici, che in prima adozione erano stati inseriti nel centro storico, sono stati invece collocati nell’area residenziale». N.B. I sindaci spiegano il loro no al bilancio di previsione della Comunità Troppi squilibri e dubbi sul macello AVVISO DI CONVOCAZIONE I soci della Famiglia Cooperativa Lagorai società cooperativa sono convocati in ORDINE DEL GIORNO: che saranno attinti per l’80 per cento sul Fut (il resto peserà sulle casse comunali), per un costo complessivo di 3 milioni di euro (a dicembre del 2014 sará indetta la gara d’appalto che privilegerà esclusivamente le imprese valsuganotte) e per ragioni di economicità. Il risparmio, realizzando il polo scolastico nei modi decisi dall’amministrazione frutterà 700 mila euro. Impossibile per i presenti replicare durante la seduta consigliare. Tuttavia, anche quando il sindaco Sisto Fattore ha consentito il dibattito in aula, diventata terreno neutro, solo l’intervento del consigliere di Comunità di valle Ivan Boso ha rotto PRIMIERO - Sono stati spiegati lunedì sera all’assemblea della Comunità i motivi per cui i sindaci hanno espresso parere non favorevole al bilancio di previsione (vedi l’Adige di gioveddì). Il voto della conferenza dei sindaci, non vincolante, è espresso a maggioranza e su otto, tre erano i contrari (Fiera, Tonadico e Sagron Mis), tre gli astenuti (Siror, Imèr e Transacqua) e due i favorevoli (Mezzano e Canal San Bovo). Ciò non ha comunque inficiato l’approvazione del documento, che chiude con un importo complessivo di 12.817.554 euro, e un aumento del 5% (643.177 euro) rispetto al 2013. Se Mezzano esprime parere favorevole senza riserve, Canale auspica una maggiore omogeneità territoriale nella programmazione delle opere pubbliche sovracomunali. Tra i vari motivi di contrarietà o astensionismo, Fiera, Imèr, Tonadico e Sagron Mis sono dubbiosi sull’intervento previsto per il macello, difficilmente giustificabile in prospettiva e mancante di una documentazione tecnica a supporto della spesa preventivata; Transacqua non approva lo stralcio dell’unico intervento programmato per il Soprapieve, ovvero il progetto di riqualificazione di Casa Piazza a Pieve, e rileva, assieme a Fiera, uno squilibrio nella dislocazione delle opere pubbliche prevalentemente rivolte al fondovalle. Fiera, inoltre, chiede lumi sul progetto dello snow park ai Fossi, che pare fermo nonostante la messa a disposizione dell’area da parte dei Comuni, e non condivide la previsione che la Comunità stanzi propri fondi per il trasporto degli studenti delle medie a Canal San Bovo, auspicando piuttosto un tempo pieno anche a Primiero che eviti il pendolarismo. Siror ha una differente visione di quelle che dovrebbero essere le funzioni e i compiti assegnati alle Comunità. La questione del macello è stata trattata anche dal consigliere Daniele Gubert, con l’inoltro di un’interpellanza al proposito. Il presidente Cristiano Trotter ha spiegato che la spesa per l’acquisto dello stabile era già iscritta nel bilancio 2007, pertanto, tecnicamente, la spesa di 600 mila euro per il futuro allestimento è conseguente. Sullo sbilanciamento delle opere pubbliche nel fondovalle, ne è concausa la dislocazione della scuola musicale, ma Trotter ha evidenziato come solo Mezzano si sia reso disponibile per ospitare la sede, rimarcando come ci fosse l’accordo per spartirsi i costi di gestione. Per quanto riguarda l’ambizioso progetto di riqualificazione di Casa Piazza come casa della cultura, nonostante il disappunto della Comunità, è stata la Provincia a decidere di tagliare i fondi. M. Cr. Valli di Fiemme e Fassa l'Adige CAVALESE A un anno dall’incendio presentato il progetto di ricostruzione firmato dagli architetti Sergio e Michele Facchin mercoledì 5 marzo 2014 Tecnologie all’avanguardia, nuova torre scenica e parete mobile per gli spettacoli all’aperto nel rispetto dell’originalità 35 CAVALESE Il vicesindaco Malfer Il nuovo teatro nel 2018 ma sarà un «gioiellino» MARIO FELICETTI CAVALESE - La ricostruzione a nuovo del teatro comunale come sala, con in più l’adeguamento dimensionale della parte scenica ed il restauro del corpo antistante l’edificio, dove è situato l’ingresso. Ed in più la realizzazione di un teatro all’aperto, nella zona che guarda verso il Palacongressi, con una parete a scomparsa sul palcoscenico e la disponibilità di 140 posti, che si aggiungono ai 208 della platea ed ai 126 della galleria. Sono i dati essenziali del progetto preliminare della nuova struttura, illustrato lunedì sera dagli architetti Sergio e Michele Facchin di Cavalese, padre e figlio, nel corso di una seduta informale del consiglio comunale, alla quale hanno partecipato tredici consiglieri. La serata si è svolta esattamente a distanza di un anno da quando, nella notte tra il 3 e 4 marzo 2013, subito dopo la chiusura dei Mondiali, l’edificio è stato quasi completamente distrutto da un furioso incendio, del quale non è stata ancora accertata l’origine e che ha preservato parzialmente il solo avancorpo d’ingresso, in quanto separato da un muro tagliafuoco. Dopo attente verifiche e sopralluoghi, sia per motivi di sicurezza delle strutture che per ragioni economiche, è emersa la necessità di demolire e ricostruire a nuovo l’edificio, salvando solo la parte an- FASSA 1 teriore della struttura nella sua originalità progettuale, così come era stata concepita nel 1925 dall’allora capo dell’Ufficio tecnico comunale ingegner Cirillo Zadra. «Un incendio» ha sottolineato il sindaco Silvano Welpomer, «che ha provocato una ferita grave per la nostra comunità». Ricordando il sondaggio effettuato tra i cittadini, che hanno espresso la volontà di veder ricostruito il teatro come era prima, a parte il miglioramento della torre scenica. Indicazione popolare pienamente condivisa da Sergio Facchin, che ha parlato di «un gioiellino nel suo genere» e che è stato ringraziato «per la grande professionalità e la passione dimostrate». I particolari tecnici del progetto sono stati quindi illustrati da Michele Facchin, attraverso una articolata serie di slide. In sostanza, il nuovo edificio si presenta diviso in tre volumi: il primo comprende la biglietteria, gli uffici, la caffetteria, i servizi, l’atrio-foyer, la sala verde (al primo piano), una sala polifunzionale interrata e la torre di collegamento con ascensore; del secondo fanno parte la platea, la galleria, la sala regia e i ripostigli; nel terzo sono compresi la torre scenica (che sarà adeguata e sopraelevata), il deposito, i camerini e i servizi di scena. Poi, come si diceva, l’aggiunta del teatro all’aperto per eventuali manifestazioni estive. La progettazione prevede la ricostruzione strutturale degli ap- «La centralità della cultura e il valore della bellezza» parati murari, con adeguamento alla legge sismica e con l’inserimento di un opportuno cappotto termico, finalizzato al risparmio energetico. La ricostruzione del tetto avverrà mediante una struttura lignea e l’inserimento di una isolazione termo acustica, prevista anche a livello del solaio di copertura. Di particolare rilevanza, inoltre, gli adeguamenti tecnologici per gli impianti elettrico e termoidraulico, rifatti in toto anche per adeguarli alle attuali normative di sicurezza. Il tutto per un costo finale complessivo di circa 5 milioni di euro. Da definire, ha fatto presente il sindaco, la cifra relativa ai risarcimenti, della quale stanno discutendo i periti del Comune e dell’assicurazione, in vista di un accordo che dovrebbe essere raggiunto entro un paio di mesi. Per quanto riguarda i tempi, si prevedono due anni per arrivare prima alla progettazione definitiva e quindi al progetto esecutivo. Dopodiché serviranno altri due anni per realizzare l’opera, che quindi sarò restituita alla comunità non prima del 2018. Ai consiglieri comunali è stato chiesto di comunicare entro una trentina di giorni eventuali annotazioni e suggerimenti. Guglielmi: «Se istituita i soldi dovranno rimanere in valle e non a Trento» Tassa di soggiorno, un coro di «no» CAMPITELLO - La nuova tassa di soggiorno? Iniqua, dicono gli esponenti dell’associazione Fassa, e con loro si schierano albergatori e semplici cittadini. I dati di un sondaggio lanciato «on line» sono stati resi pubblici ieri pomeriggio. A questo referendum in rete hanno partecipato 84 albergatori (il 53%), 37 tra affitta camere e appartamenti (23%) e 39 semplici cittadini (24%). In 106 si sono dichiarati soci dell’Apt (68%), in 121 contrari alla tassa di soggiorno (78%) e 21 favorevoli (13%). Alla domanda se, vista la crisi e il rischio di perdere clienti, l’esercente pagherà la tassa ZIANO DI FIEMME di tasca propria hanno risposto «no» in 74 (47%) e «sì» in 57 (37%). In 127 (81%) sono convinti che il balzello aumenterà il carico burocratico e 111 (71%) sono sicuri che questa nuova tassa non produrrà nuovi e migliori servizi in Fassa.In 127 (81%), infine, ritengono che per reperire nuove finanze, anziché istituire tasse sarebbe meglio snellire gli alti costi della macchina di promozione turistica. L’esito del sondaggio, ovviamente, era scontato ma lo scopo dell’iniziativa era, appunto, sondare. «Abbiamo voluto essere promotori di questa iniziativa - spiega il segretario di Forza Fassa Luca Guglielmi non tanto dal punto di vista politico ma per dare voce alla popolazione, palesare l’umore della gente». Tutti contrari alla tassa? «Era prevedibile ma sappiamo che è quasi impossibile bloccarla. Ma i dati verranno consegnati a tutti i Comuni della valle, al Comun general di Fascia, all’Apt, alla Ual che ci rappresenta in Provincia e all’assessore al turismo Michele Dallapiccola. E appena ci sarà chiarezza su questa tassa di soggiorno faremo una serata informativa per illustrarla nel dettaglio a tutti i fassani». Speranze di «ravvedimenti Due nuovi vigili hanno giurato all’assemblea operosi» da parte di Trento? «No. Siamo consci del fatto che questa tassa di soggiorno verrà introdotta ma cercheremo in tutti i modo di limitare i danni». Come? «Chiedendo che i soldi raccolti in valle rimangano qui, in Fassa, e che non vadano a sostituire i fondi provinciali ma siano un di più. In val di Fassa arrivano circa 4 milioni di turisti all’anno e quindi ci si dovrebbe trovare con 4 milioni di euro potenziali in tasca. Noi insistiamo perché questi soldi restino qui e non finiscano, per esempio, a finanziare i pomi di Dimaro o il rilancio del Monte Bondone». N. G. POZZA Pompieri, oltre 4.500 ore di lavoro Nicola Rasom al posto di Dorich ZIANO DI FIEMME - Si è svolta venerdì scorso a Ziano di Fiemme, presso la caserma, l’assemblea annuale dei Vigili del Fuoco volontari del paese, che rappresenta anche l’occasione di confronto sulle attività svolte, sui problemi relativi al funzionamento del Corpo e sui progetti futuri. Il 2013 è stato un anno relativamente tranquillo, almeno per quanto riguarda gli interventi sul territorio, ed è questo un aspetto importante, dovuto in gran parte alla efficace attività di prevenzione che viene svolta con disponibilità e spirito di servizio dai memebri del Corpo. Nel corso dell’assemblea sono stati presentati i dati salienti dell’attività svolta nel 2013. Sono state complessivamente 1.590 le ore complessive impiegate in attività di manovra (49 uscite), 145 quelle riservate agli interventi (25 in totale), 1.190 POZZA - Il consiglio comunale di Pozza ha proceduto alla surroga del consigliere comunale Giancarlo Dorich, con Nicola Rasom, residente a Pera. Il consiglio ha poi visto un nuovo passaggio in consiglio dello schema di convenzione relativo al Piano attuativo per insediamenti produttivi relativo alla zona termale: la rettifica dell’errore materiale che aveva fissato al 20% anziché 15% il contributo sugli oneri di urbasnizzazione, ha portato la nuova adozione della convezione corretta. quelle dedicate a servizi vari e 1.636 quelle destinate a corsi di formazione. Il tutto per un ammontare complessivo di 4.561 ore di attività prestate a favore della comunità. L’impegno del Corpo è stato illustrato dalla relazione del comandante Tiziano Larger, dopodiché il sindaco Fabio Vanzetta e l’ispettore distrettuale Stefano Sandri si sono complimentati con i pompieri e li hanno formalmente ringraziati per l’impegno dimostrato. L’assemblea è stata anche l’occasione per confrontarsi con l’Amministrazione comunale su alcune problematiche sorte nel corso del 2013, e che saranno approfondite in cerca di una soluzione. In chiusura, c’è stato il giuramento formale di due nuovi Vigili del fuoco volontari, Christian Tomasini e Alessandro Varesco, che, con questo atto, sono ufficialmente entrati a M.F. far parte del Corpo. WWW.LADIGE.IT @ Volete vedere i progetti e lo stato attuale del teatro di Cavalese? Le immagini sono disponibili nella sezione Fiemme e Fassa del sito www.ladige.it CAVALESE - «Al di là delle questioni tecniche, il pensiero non può non andare al senso di questa scelta, voluta dai cittadini e dal Comune, in uno spirito di condivisione che segna il nostro essere comunità». Sono le parole del vicesindaco Michele Malfer, dopo l’incontro di lunedì sera. «Ricostruire un teatro» ha commentato «non è solo un’arida operazione architettonica, ma significa riallacciare i fili con un processo complessivo di crescita culturale e sensoriale di un dato gruppo sociale, nella consapevolezza della centralità della cultura per qualsiasi prospettiva di sviluppo. Ricostruire il teatro vuol dire riscoprire il valore della bellezza, ben sapendo che l’uomo non può dimenticare la sua dimensione spirituale e tanto meno smettere di cercare un significato nelle cose. L’arte e la cultura sono quelle chiavi che, da sempre, contribuiscono a dischiuderci mondi che sono altrimenti preclusi alla sola razionalità. La nostra vita e i nostri pensieri, le nostre aspirazioni non sarebbero di sicuro gli stessi se non avessimo mai potuto bearci di un paesaggio di Bruegel o di un ritratto di Velasquez, così come dei versi di Dante, delle note di Bach o del teatro di Shakespeare. Ecco perché oggi, ricostruire un teatro ha un senso forse ancora più profondo che in passato, perché alla fine,come insegna Dostoevskij, «solo la bellezza può salvarci». M.F. Soraga | Via libera anche alla variante del Prg Mezzo milione per Malga Boer Obiettivo inizio lavori in maggio FEDERICA GIOBBE SORAGA - Un consiglio comunale svolto nella totale serenità quello tenutosi ieri sera presso la sala consigliare del comune di Soraga. Tre i punti sviluppati all’ordine del giorno. Primo fra tutti l’osservazione relativa al Piano Stralcio della Val di Fassa dove il vicesindaco Francesco Dellantonio, assessore ai lavori pubblici, è intervenuto esponendo le varie ipotesi di soluzione per la nuova circonvallazione di Soraga. «L’amministrazione di Soraga insieme a tutti i consiglieri» ha spiegato il sindaco Roberto Pellegrini «ha sempre perseguito l’ipotesi di previsione della circonvallazione di Soraga Alta (posta subito dopo la galleria di Moena) utile per poter agevolare il traffico in modo efficace e continuo». In giorni di decisioni importanti per le sorti finanziarie dei comuni, date dalla discussione del protocollo d’intesa da parte del Consiglio delle Autonomie della Provincia per l’assegnazione delle rispettive risorse, per il comune di Soraga sono già stati presentati gli interventi di opere pubbliche anche se non ancora approvati, come ha spiegato Pellegrini. Pertanto, come comune, in consiglio si sarebbero dovuti presentare la proposta di opere di rifacimento della piazza principale del paese per le opere di canalizzazione previste, gli arredi dell’edificio pluriuso previsti nella previsione di bilancio 2013, e la realizzazione del nuovo acquedotto in località Molin. Ma la Provincia ha autorizzato di portare in consiglio solo la dichiarazione d’urgenza e modalità di finanziamento dei lavori di opera pubblica per la ristrutturazione di Malga Boer, secondo punto esposto. «Pur in assenza di un bilancio di previsione rammenta il sindaco - vi è stata l’urgenza di fare qualcosa per aiutare l’uscita del bando di gara e far in modo che le aziende possano presentare un loro progetto di offerta, già con inizio dei lavori per la metà di maggio». Quindi, attraverso anche un mutuo, si riuscirà a realizzare, grazie all’approvazione unanime della delibera, un’opera di cui il costo complessivo sarà di 550mila euro. In ultimo è stata approvata all’unanimità la proposta di adozione della variante al Piano regolatore di lottizzazione della zona artigianale e commerciale di Soraga, dove il comune ladino aveva già adottato la variante del 19 agosto scorso, come richiesto dalla provincia in termini di forma di presentazione progettuale. MARTEDì GRASSO » Stop al Carnevale: ultime feste con grande successo € 1,20 ANNO 69 (CXXVIII) - N O 54 Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 ■ ALLE PAG. 12, 27 E 41 QUOTIDIANOFONDATONEL 1945 DIREZIONE REDAZIONE: VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 ALTO ADIGE [email protected] ■ www.giornaletrentino.it Privilegi/2 privilegi/1 Già millecinquecento firme sulla nostra petizione Gli ex provano a fare muro «Vitalizi legittimi» ■ A PAGINA 15 ■ CHIARA BERT A PAGINA 17 y(7HB5J2*TQQNKM( +&!"!%!z!\ Privilegi/3 E a Bolzano la protesta finisce in piazza ■ A PAGINA 14 1 Abolite le pensioni dei consiglieri Dalle liquidazioni nasce un fondo: la Regione fa sua la nostra proposta QUEI VITALIZI, IL PAESE REALE E LA POLITICA la vittima è maria nives ferrari, arrestato l’investitore ■ ALLEPAG. 1 , 15E 17 nelle cronache Ubriaco tampona e uccide un’anziana sull’A22 di Antonio Merlino L e pensioni d'oro dei consiglieri indigeni svelano un nervo scoperto delle democrazie occidentali: la radicale separazione tra chi governa e chi è governato pare brillare sotto la luce del sole. Non vi è alcuna relazione tra chi amministra e chi è amministrato: gli elettori non si riconoscono negli eletti se non in un'immagine caricaturale, deformata. C'è stato un tempo, in Italia, in cui si andava a votare e all'esito elettorale si diceva:"abbiamo vinto" o "abbiamoperso". Cisi riconosceva, a volte troppo generosamente, inunpartito o nei suoirappre- traslochi e MALUMORI ■ A PAG. 20 Nuovi uffici della Provincia nell’ex sede Itas ■ SEGUE APAGINA 9 Il palazzo di via Mantova: visione verticale LA CASTA E I CITTADINI... PAZIENTI rovereto 2 Donna rapinata nel vicolo in pieno giorno di Giorgio Dobrilla C aro Direttore, deformato dalla mia professione mi viene da inquadrare inevitabilmente in ottica sociosanitaria la scioccante e scandalosa notizia riportata opportunamente dal suo e da altri giornali circale pensionid’oro dei nostri Consiglieri (anticipi + family fonds). In un momento di spending review (solo millantata?) i tagli ricadono purtroppo anche sullasanità provincialeinmodo impietoso e grossolano. Per mancanza di soldi le casse in ospedale sono ridotte all’osso e, conseguentemente,ipazienti ■ RUDARI A PAG. 25 ■ ■ Lei non doveva trovarsi lì. Forse aveva solo sbagliato strada entrando in autostrada, in direzione nord, quando avreb- be dovuto prendere la tangenziale e tornare a casa, a Ravina. Un erroreche è costato la vita a Maria Nives Ferrari, pensionata di 78 anni, tamponata e catapultata fuori dalla sua auto. Arrestato Michele Veronesi. ■ MARA DEIMICHEI ALLE PAG. 18 E 19 classifiche di gradimento tempo libero 3 Andreatta «amatissimo» È il primo sindaco d’Italia ■ SEGUE APAGINA 8 Montura pianta la bandierina nel centro storico di Trento ■ A PAGINA 20 ■ LUCA MAROGNOLI A PAGINA 23 viaggio nell’inverno 4 Troppa neve, isolati da un mese Lo strano scenario di Passo Fedaia: sembra «Shining» di Andrea Selva S ul calendario di Aurelio Soraruf, al rifugio Castiglioni, c’erano ieri 34 croci: una per ogni giorno di isolamento completo del passo. Oggi saranno 35. E domani 36. E’ da fine gennaio, infatti, che non si sale al Fedaia dal versante trentino. E nemmenodaquellobellunese. ■ SEGUEAPAGINA 38 le pensioni d’oro antica saggezza di Raffaele Zancanella I cinici latini e la pecunia che non puzza: è tutto vero gregio Direttore, ho deciso di scriverle perché pecunia non olet. con questa espressione gli antichi Latini, cinici, freddi e disincantati calcolatori, descrivevano una visione del mondocheè tutt’oravalida E ■ SEGUE APAGINA 9 riva, la scure di roma ■ A PAG. 30 Squadra nautica della Polizia verso la chiusura ■ e-mail: [email protected] Economia TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 6 » «Segnali positivi, ma la crisi c’è ancora» CAMERA DI COMMERCIO L’INDAGINE SUL QUARTO TRIMESTRE 2013 1 L’analisi di Dalpez: «Troppe imprese ingozzate dai contributi pubblici. Calando il fiume di soldi, emergono i problemi» di Roberto Colletti I DATI 2 ◗ TRENTO Ci sono timidi segnali positivi, ma la crisi è ancora qui. Ridotto all'essenziale è questo il messaggio contenuto nell'ultima indagine congiunturale dell'Ufficio studi della Camera di commercio relativa al quarto trimestre 2013. “In alcuni settori si registrano piccole inversioni di tendenza ed il fatturato complessivo delle aziende trentine, per il secondo periodo consecutivo, cresce del 2,7%. Ma non facciamoci illusioni” avverte Adriano Dalpez “il 2014 sarà ancora un anno pesante, soprattutto per le piccole imprese”. E lancia l'invito: “Le ragioni delle difficoltà stanno nella crisi da cui l'Italia, più di altri paesi europei, fatica ad uscire. In Trentino, tuttavia, dovremmo guardare anche in casa nostra ed individuare qui, non altrove, le ragioni delle nostre debolezze. La crisi, del resto, le ha messe in piazza: troppe imprese nate e cresciute in un mercato alimentato dalla domanda pubblica, ingozzate con abbondanti contributi e poco, per non dire per nulla, abituate alla concorrenza, non dico con l'estero, ma nemmeno con Verona. Ora che questo fiume dei soldi cala, emergono i problemi.” Diagnosi non nuova. “Certo, ma le vecchie abitudini mentali restano” continua il presidente della Camera di commercio, commentando i dati appena illustrati dal responsabile dell' Ufficio studi, Massimo Pavanelli. “Si cercano altrove cause e responsabilità: nelle tasse, nella burocrazia, nell'accesso al credito. Le associazioni imprenditoriali ripropongono oggi le stesse cose già raccontare quindici anni fa nei Patti per lo sviluppo. Nodi veri, sia ben chiaro. Ma nel frattempo la realtà produttiva è rimasta la stessa: frammentata, sottodimensionata, incapace di mettersi in rete. É per questo – con poche eccezioni - che le nostre aziende perdono le gare d'appalto Il fatturato cresce del 2,7% Edile in ripresa, giù il porfido ◗ TRENTO Massimo Pavanelli, Adriano Dalpez e Mauro Leveghi alla presentazione dell’ultima indagine congiunturale (f.Panato) «Il fatturato complessivo cresce del 2,7%. Ma non dobbiamo farci illusioni» Il fatturato del settore edile aumenta dell’8,7% non appena si presenta un concorrente da fuori. Insomma, la crisi c'è per tutti, ma una buona dose di deficit imprenditoriale ce lo procuriamo da soli.” Un'analisi impietosa, ma non lontana dal vero, che è un invito a non lasciarsi consolare dalla (molto) timida inversione di tendenza rilevata nel quarto trimestre 2013. Inversione che non si rispecchia nell'occupa- zione, ancora in calo anche se non con la medesima intensità, né nelle vendite che, se crescono del 6,4% nelle piccole imprese con 5-10 addetti e del 5,1% in quelle con 25-50 addetti, crollano del - 3% nella fascia mediana. La misura delle difficoltà, inoltre, non si trova tanto nell' indagine campionaria, bensì nell'andamento delle sofferen- ze bancarie, in forte crescita. “Perciò insisto: è giusto che i pochi segnali positivi alimentino lo spirito imprenditoriale, ma non nascondiamoci la realtà di cui siamo tutti consapevoli. Forse è tempo di lasciar perdere gli argomenti di parte e di fare un'analisi severa e serena delle nostre qualità e delle nostre debolezze. La Camera di commercio, istituzione non partigiana, è il posto giusto per fare quest'esame” propone Dalpez. Proponendo, con ciò, il tema di un confronto che, da qui a luglio, si concluderà con l'elezione del nuovo consiglio camerale e del nuovo presidente. La maratona è iniziata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il quarto trimestre 2013 propone uno scenario con molte ombre e qualche luce. L'Ufficio studi camerale ha rilevato che il fatturato complessivo delle imprese trentine cresce del 2,7% sull' analogo periodo dello scorso anno, confermando per il secondo trimestre consecutivo i segnali di inversione di tendenza in senso positivo. L’occupazione nel trimestre continua a ridursi con un -0,3% tendenziale. Industria manifatturiera. Il comparto manifatturiero industriale aumenta il fatturato su base annua dell’1,0%. Si tratta della seconda, seppur timida, variazione positiva dopo un anno di contrazione dei ricavi. Le imprese con andamento positivo nel manifatturiero alimentare, mentre registrano un calo del fatturato le metallurgiche e le meccaniche. Artigianato. Il fatturato delle imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi diminuisce su base annua del 6,4%, risultato inatteso nelle dimensioni e confermato dall’analogo andamento dei dati sul valore della produzione (-7,7%). Estrattive. Dopo i dati incoraggianti del terzo trimestre, il comparto estrattivo del porfido evidenzia nuovamente grosse difficoltà nelle vendite. Rispetto all’analogo periodo del 2012 il fatturato diminuisce del 5,6% e il valore della produzione del 10%. La crisi strutturale che coinvolge il settore da oltre un quinquennio non sembra avere fine. Costruzioni. Il settore edile conferma i risultati positivi registrati tra luglio e settembre. Il fatturato aumenta decisamente dell’8,7%, il valore della produ- zione mostra una crescita altrettanto interessante (+7,3%). I risultati sembrano indicare che la manovra messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e lo sblocco di risorse pubbliche per le infrastrutture abbiano prodotto i loro effetti. Distribuzione all’ingrosso e al dettaglio. Il commercio all’ingrosso evidenzia un calo del fatturato complessivo su base tendenziale (-3,1%), con una sostanziale tenuta di quello alimentare e un calo sensibile del non alimentare (-5,9%). Il commercio al dettaglio, invece, mostra in questo quarto trimestre 2013 segnali di vivacità, con il fatturato in aumento del 6,4%. Incidono il risultato complessivo delle concessionarie automobilistiche, mentre il commercio al minuto non alimentare (esclusi gli autoveicoli) cala dello 0,7%; leggermente positivo il dettaglio alimentare (+1,6%). Autotrasporto merci. Il fatturato nel periodo ottobre-dicembre ha un andamento decisamente positivo, determinato prevalentemente dai risultati di alcune medie e grandi imprese (+7,1% la variazione su base annua) e dall’ottimo andamento dei traffici all’estero. Diminuisce pesantemente, invece, l’occupazione per il settimo trimestre consecutivo (-4,3%). Una spiegazione di tale forbice, probabilmente sta nelle esternalizzazioni praticate da alcune imprese. Servizi alle imprese e terziario avanzato. Il settore beneficia in modo evidente della ripresa della domanda locale. Dopo sei trimestri consecutivi con fatturato in diminuzione su base tendenziale, i risultati economici del trimestre presentano un deciso aumento dell’11,3%. (r.c.c.) Lettere e Commenti MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO LA RUBRICA LEGGE STABILITÀ 1 SI COMPLICANO I RIMBORSI DA MODELLI 730 Consulenti del Lavoro I rimborsi derivanti dai modelli 730 diventano più complicati: è l’effetto della legge di stabilità 2014 sui lavoratori che si avvalgono di questa modalità per effettuare la propria dichiarazione dei redditi. Infatti è stato introdotto un sistema di controlli preventivi dei modelli 730, nelle ipotesi in cui le dichiarazioni presentino un rilevante saldo a credito per il contribuente, con lo scopo di evitare indebiti rimborsi Irpef sia da parte del sostituto d’imposta, sia da parte dell’agenzia delle Entrate. In sintesi – a partire dalle dichiarazioni presentate nel 2014 – l’amministrazione finanziaria, entro sei mesi dalla scadenza dei termini previsti per la trasmissione del 730, ov- Se dopo la verifica preventiva il credito risulta dovuto, sarà erogato il rimborso vero, se successiva, dalla sua data di trasmissione, effettua controlli preventivi sull’effettiva spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia, nell’ipotesi in cui scaturisca un rimborso complessivamente superiore a euro 4.000, anche se determinato da precedenti dichiarazioni. Se al termine della verifica preventiva il credito risulta dovuto, sarà cura delle Entrate erogare il rimborso al contri- segue dalla prima pagina QUEI VITALIZI, IL PAESE REALE E LA POLITICA sentanti. In seguito si andò alle urne turandosi il naso. Ora si entra in cabina elettorale con la sconfortante impressione che comunque vada l'elettorato perderà. Vincono gli eletti. Una intera classe politica si trova al cospetto di un Paese gravemente colpito dalla crisi e non sa trovare alcuna ragione valida per giustificare la propria esistenza e le proprie grasse prebende. Abbiamo sentito politici di mestiere spiegare che privilegi e pensioni dorate sono legittime, poiché essi "lavorano" per il bene comune, si affaticano per il bene comune, magari sono sottoposti a forti stress: e dopo una vita così dura che cosa dovrebbero fare? Accontentarsi delle vacche magre? Non si capisce bene che cosa distingua il "lavoro" del politico da quello di chi ogni giorno contribuisce con il sudore della fronte e con il proprio onesto mestiere al bene comune. Qual è la differenza? Vi è una distinzione qualitativa? Cosa giustifica il privilegio? Non esercita forse ogni mestiere una sua funzione sociale? Non si capisce bene poi come si sia giunti a considerare la politica come una professione, quando essa è invece un servizio reso ai propri concittadini. Ad osservare poi alcuni politici di mestiere non si sa bene come rispondere alle ingenue domande "perché proprio loro?", "come mai essi sono stati eletti?", "chi li ha sollevati sopra la massa per circondarli di benefici"? Lo scenario politico assomiglia a un desolante deserto: mancano perso- nalità, mancano esempi di ingegno e di morale (o se vi sono, si ha l'impressione che se ne stiano nascosti). Sembra che qualcosa si sia irrimediabilmente inceppato nella "procedura" democratica e la disfunzione è difficile da decifrare, poiché le sue radici affondano nell'oscurità della storia. C'è stato un momento in cui la civiltà occidentale ha assorbito categorie economicistiche, squisitamente borghesi, nella sfera politica: la smania capitalista per il profitto, l'idea che l'aumento indiscriminato della produzione sia sempre e comunque un bene, il mito dell' espansione economica sono stati trapiantati sul terreno della politica e l'esito sciagurato è stato un imperialismo che ha contagiato menti e cuori, uno spirito di conquista (che è ricerca di profitto, ma sul piano politico) che si è diffuso ovunque e ha portato sull' orlo dell'abisso il luminoso mondo moderno. Questa malattia espansionistica non è mai stata debellata: ancora oggi una mentalità imperialista dilaga. Dilaga la ricerca del profitto ad ogni costo e dilaga lo spirito di conquista (che sono poi la stessa cosa). Dilaga l'idea che "di più è meglio" (più profitto, più guadagno, più…pensioni) e che lo scopo prioritario del politico così come dell'imprenditore sia il tornaconto passeggero, la cresci- buente che ne ha diritto. La disposizione descritta non riguarda soltanto i lavoratori interessati dal 730, ma anche i datori di lavoro nella loro veste di sostituti d’imposta: peraltro, su queste novità normative e sui risvolti operativi entrano in gioco anche i Consulenti del lavoro, chiamati a gestire questi adempimenti e a fornire alle aziende la consulenza in merito. I lavoratori e i sostituti d’imposta devono quindi prestare particolare attenzione nel richiedere e nell’attribuire le detrazioni per carichi di famiglia: si ricorda che l’obbligo di presentare al datore di lavoro una nuova dichiarazione sussiste solo in caso di variazione dei dati precedentemente comu- 9 nicati, ma deve essere tempestiva. Il contribuente, per evitare di dover restituire all’erario importi non spettanti, deve tener conto – ad esempio – che la detrazione per il coniuge spetta a condizione che questi non sia legalmente ed effettivamente separato e che sia “a carico”; stesso discorso riguarda i figli a carico. Inoltre, la detrazione può essere ripartita nella misura del 50% fra i genitori oppure, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore che possiede il reddito complessivo con ammontare più elevato, non essendo più ammessa una diversa divisione. A cura del Consiglio provinciale dei CDL di Trento ©RIPRODUZIONE RISERVATA l’intervento ta e l'espansione del capitale così come del consenso: non importa per quale fine, sociale, a lungo termine, comune. Ci siamo così abituati a questo scenario che la vista ci è impedita e a fatica indoviniamo il grande inganno che si cela dietro alla melensa ideologia dell' espansione. A forza di ingozzarsi, si esplode. Lo stiamo presagendo: prima o poi il sistema esploderà e il grande banchetto si dissolverà nel nulla. Allora ci chiederemo come abbiamo potuto essere così ciechi. La classe dirigente italiana (e indigena) porta sulle spalle un pesante fardello, ma pare farlo con leggerezza e innocenza. Con inconsapevolezza infantile. Essa dovrebbe guidarci fuori dal pantano della crisi, ma proprio in questo frangente perde di credibilità e offre un'immagine di sé votata all'espansione individuale. Dovrebbe offrire esempi di sobrietà dei costumi, di frugalità, di semplicità. Dovrebbe esibire l'esempio storico che illumini la direzione da seguire, la decrescita da intraprendere. E invece si pasce nella smodata soddisfazione economica e si adagia comoda sulla cultura imperialista che non abbiamo mai rinnegato e che di questo passo decreterà la nostra condanna. Antonio Merlino ©RIPRODUZIONE RISERVATA I CINICI LATINI E LA PECUNIA CHE NON PUZZA ed attuale e le vicende regionali di questi giorni ne sono la conferma, che, probabilmente, ne Lei ne io, mai avremmo voluto avere. Che il denaro sia stato frutto di una rapina, di uno stupro, di un assassinio, di una truffa o di un raggiro, di un furto, di una lunga scia di sangue, di un’estorsione o di una menzogna, non contava nulla in quanto il denaro, essendo solo un strumento, non portava con se il puzzo degli eventi che l’avevano generato o trasferito in un posto anziché in un altro; pecunia non olet. IL denaro, come strumento di scambio, può essere equiparato ad una merce: io ti do una quantità di una merce e tu mi dai una certa quantità di un’altra merce che concordiamo. Strumento di scambio, quindi, ma come ogni strumento di scambio, accettato da tutti, ha anch’esso le dimensioni che lo definiscono in base alla quale gli scambi vengono effettuati, che sono: la quantità e la qualità. E’ chiaro che le dimensioni del denaro sono interconnesse, perché migliore è la qualità del lavoro e maggiore sarà la quantità di denaro erogata. Giusto, ma qual’è il rapporto fra i due parametri? Questo è il dilemma che attanaglia la nostra società disorientata dall’applicazione, in qualche settore, di parametri alieni a quelli normalmente adottati nella vita comune dei cittadini che, frastornati dagli eventi, si pongono seri interrogativi sul significato di società civile e su coloro che avrebbero dovuto servirla e guidarla. Il tempo dedicato, le responsabilità connesse, la visione del futuro che si vuole realizzare, l’impegno etico e morale che si esprimono attraverso l’operato, sono fattori qualificanti del lavoro svolto e determinanti per stabilire l’altro parametro fondamentale in un rapporto di lavoro: la quantità con cui si remunerano i risultati ottenuti nella realizzazione del rapporto lavorativo. Il lavoro, quindi, qualsiasi impegno in tal senso, dovrebbe essere remunerato secondo i criteri sopra esposti che dovrebbero valere per tutti, ma sembra che non sia così, in quanto, dalle cronache di questi giorni sembra che per una classe di lavoratori questi criteri siano completamente diversi. Se accettiamo il fatto che esista una società come ipotizzato sopra, significa accettare una Società con cittadini di Classe Privilegiata e cittadini di classi inferiori, e, se i rapporti, fra prestazione e remunerazione della stessa, fossero così come riportato dai giornali di questi giorni per una certa classe, è evidente che siamo tornati ai servi della gleba, dove chi comanda è il padrone che dispone di immense ricchezze mentre chi produce queste ricchezze vive con difficoltà. Oggi, però, c’è un’aggravan- te; ai tempi dei servitori della gleba il padrone usava le ricchezze prodotte sulla sua terra e ne disponeva come voleva, mentre oggi, le ricchezze sono si prodotte da chi lavora, spesso trainando un carro pesantissimo, e utilizzate da chi non ne è il padrone, ma in forza di un rapporto fiduciario, ha ricevuto il potere di gestirle, pro tempore, dai produttori di ricchezza, e, tuttavia, ne dispone a piacimento senza riguardi. Pecunia non olet. Per aver potuto disporre a proprio piacimento e vantaggio le ricchezze prodotte da altri, che qualità di servizio, come contropartita, hanno prestato alla società i gestori pro tempore delle ricchezze altrui? La risposta non è sicuramente facile da dare per non cadere nella demagogia e nel populismo, ma al di sopra dell’analisi sociale ed amministrativa della realtà, credo che si possa trovare nel fatto che il rapporto fiduciario fra produttori di ricchezza e gestori pro tempore, sia soprattutto di natura etica e morale. Non legare la qualità del proprio impegno ai parametri della società, ma creare una classe diversa, di fatto privilegiata senza averne le caratteristiche è immorale, e, naturalmente, Pecunia non olet. Raffaele Zancanella ©RIPRODUZIONE RISERVATA ■ e-mail: [email protected] Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 ■ Indirizzo viaSanseverino,29-Trento ■ Centralino 0461/885111 ■ Fax 0461/235022 14 ■ Abbonamenti 0471/904252 ■ Pubblicità 0461/383711 ■ RadioTaxi 0461/930002 econsms 3409949655 vitalizi d’oro 1 Consiglieri, la giunta abolisce le pensioni La Regione non verserà più nulla, ognuno se le pagherà a proprie spese E con i vitalizi d’oro restituiti sarà creato un fondo per il sociale di Chiara Bert ◗ TRENTO Niente più vitalizi dalla Regione. Un fondo dove - i consiglieri ed ex consiglieri che lo vorranno potranno versare le somme delle maxi-liquidazioni ricevute nelle scorse settimane e che hanno scatenato la bufera sui vitalizi. Quanto al passato, il capitolo più insidioso perché va a toccare i diritti acquisiti, sarà un esperto giuridico, il professor Luca Nogler dell’Università di Trento, a dire quali spazi esistano per interventi retroattivi, per recuperare il più possibile di quanto già versato. Sono le tre decisioni assunte ieri dalla giunta regionale presieduta da Ugo Rossi, nella sua prima seduta a una settimana dalla sua elezione in consiglio. Seduta monopolizzata dal tema vitalizi, e non poteva essere altrimenti vista la pressione popolare che sta montando. Un’indignazione crescente, che ha messo fretta al nuovo esecutivo della Regione. Il presidente Rossi è uscito dalla riunione annunciando tre decisioni. La prima riguarda il futuro, ovvero i consiglieri di oggi, e prevede che la Regione, a partire da questa legislatura, non eroghi più nessun vitalizio o trattamento pensionistico: i consiglieri regionali dovranno provvedere con la propria indennità (che resterà invariata, da questa legislatura è di 9.800 euro lordi, 5435 netti, più 700 euro di rimborso spese per l’esercizio del mandato e 750 euro per spese documentate) ai contributi per la pro- Thaler: «Con la mia riforma i vitalizi saranno dimezzati» «Le cifre sono impressionanti, molto impressionanti», ha ammesso Rosa Zelger Thaler, presidente del consiglio regionale nella passata legislatura e madre della riforma delle indennità, presente ieri alla riunione degli ex consiglieri. Ma Thaler difende la sua riforma: «Era l’unica possibile - ha detto ieri - non è mai accaduto che sia stato tolto a qualcuno retroattivamente. E ricordo che a regime la spesa per i vitalizi, da 12, 5 milioni, scenderà a meno della metà». pria pensione. L’ente Regione, che oggi versa il 24% dei contributi (l’8% è a carico del consigliere) non verserà più nulla. «Rimuoviamo un privilegio - spiega Rossi - e diciamo che i consiglieri sono come tutti gli altri lavoratori. Ricevono uno stipendio, La giunta regionale ieri riunita per la prima volta. Sulla destra il presidente del consiglio Diego Moltrer ‘‘ ‘‘ ugo rossi/2 ugo rossi/1 Proporremo un disegno di legge al consiglio. Spero ci sia un accordo trasversale, altrimenti andremo avanti da soli Rimosso un privilegio. I consiglieri sono come tutti gli altri lavoratori, ricevono un buono stipendio e possono pagarsi la pensione che è un buon stipendio per chi ha responsabilità amministrative, e con questo si pagano la pensione». La seconda decisione presa dalla giunta consiste nell’istituzione di un fondo destinato al welfare, sul bilancio regionale, dove i consiglieri ed ex consiglieri potranno versare-restituire le somme (o una parte di esse) che si sono visti liquidare in queste settimane - in base alla legge approvata nel 2012 - come prima tranche a titolo di riscatto di quanto sarebbe stato loro erogato in forma di vitalizio. In totale 22 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 31 milioni in questo momento vincolati nel fondo pensionistico Family, e che A Bolzano la protesta scende in piazza Manifestazione davanti al consiglio provinciale: «Vergogna». Fischiato anche Kompatscher ◗ BOLZANO Il presidente Arno Kompatscher La consigliera Eva Klotz Protesta in piazza Magnago e protesta sul web. Il bersaglio non cambia: i vitalizi d’oro. I giovani dell’Asgb hanno organizzato ieri in piazza Magnago la manifestazione contro le maxi liquidazioni ai consiglieri regionali. Sono arrivati in piazza con i sacchi pieni di banconote false da 500 euro. Le hanno buttate addosso ai pochi consiglieri scesi dal palazzo del consiglio provinciale, che almeno ci hanno messo la faccia. Si sono travestiti da Babbo Natale. Hanno fischiato il presi- dente provinciale Arno Kompatscher, che nulla c’entra con la legge del 2012 che ha permesso tutto questo, e ha provato a spiegare: «Sto andando proprio adesso a Trento per decidere in giunta regionale come uscire da questa situazione». Erano 150 ma molto arrabbiati. «Speravamo di essere di più, ma i social media sono pieni di proteste, di sicuro non si può sminuire questa situazione», spiega Thomas Ferrazin, dei giovani dell’Asgb. «Restituite i soldi», «vergogna», «il potere ha bisogno di controllo» hanno scritto sui saranno sbloccati, e dunque versati ai consiglieri, a partire dal 2018. «Ad oggi- spiega il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer - chi vuole trasferire alla Regione delle somme non lo può fare, con il fondo sarà cartelli. L’Asgb è il sindacato sudtirolese e mai come ieri è stato evidente quanto le liquidazioni d’oro stiano frantumando la fiducia dei cittadini nei confronti della politica, dalla Svp ai partiti di opposizione. «Non ci fidiamo più di nessuno. Le fabbriche chiudono e intanto i consiglieri in silenzio si sono assegnati 80 milioni di euro», accusa Reinhard Innerhofer, responsabile della funzione pubblica della Asgb. Presi d’assalto dai cittadini Eva Klotz (Stf) e Hans Heiss (Verdi), due dei beneficiari dei bonus. Insieme a loro si sono visti i neo eletti Brigitte Foppa (Verdi), Paul Köllensperger (M5S), Helmuth Renzler (Svp) e Bernhard Zimmerhofer (Stf). E basta. Nessun altro consigliere ha voluto ieri confrontarsi con la manifestazione. Trento1 15 MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO Rinuncia anche Urzì. E la Svp dà la linea ai suoi: «Restituire» Anche Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) annuncia di avere congelato il denaro ricevuto con bonifico dalla Regione. Al consigliere spettano 133 mila euro in denaro liquido e 535 mila nel Family Fonds. «Credo che ciascuno debba guardare nel profondo della propria coscienza. Bene che si riconosca un sistema dei vitalizi su base contributiva, come vale per ogni lavoratore». Intanto anche l’indicazione interna che arriva dalla Svp ai propri consiglieri ed ex è di restituire le maxi-liquidazioni. Già oltre 1400 firme alla petizione del nostro giornale Tra le adesioni anche quella dell’ex consigliere Passerini Anche a Beccara rinuncia ai 155 mila euro del fondo family ◗ TRENTO ‘‘ arno kompatscher In un mese gli esperti ci diranno come si può intervenire sui vitalizi, in alternativa puntiamo a donazioni spontanee possibile». E viste le prese di posizione degli ultimi giorni da parte di diversi consiglieri che hanno annunciato di voler restituire in tutto o in parte le maxi-liquidazioni (in Trentino Vincenzo Passerini e Paolo Tonelli, in Alto Adige Leitner e Mair dei Freiheitlichen, i Verdi Dello Sbarba, Heiss e Kury, Kasslatter Mur della Svp), il fondo ha il sapore della moral suasion. «Io mi auguro siano in molti - dice Rossi - e siccome contiamo di recuperare qualche somma dal passato come segno di buona volontà, abbiamo deciso di istituire un fondo le cui entrate saranno destinate al miglioramento del nostro welfare, alle politiche sociali e dell'assistenza», ha spiegato Rossi. Per il passato la giunta si muove consapevole di camminare su un terreno minato. Per questo ieri ha deciso di affidare un incarico a Luca Nogler, ordinario di diritto del lavoro (che sarà codiuvato dall’amministrativista Giandomenico Falcon) per avere, entro un mese, un quadro giuridico che dica quali sono le possibilità di agire anche in maniera retroattiva sulle somme del passato e su quelle del fondo family che sono accantonate: «Useremo tutti i margini a disposizione, sapendo che sarà difficile ottenere tutto», ammette Rossi. Che sulle prossime mosse anticipa: «Proporremo un disegno di legge al consiglio regionale. Spetterà al presidente cercare una condivisione trasversale. Mi auguro ci sia, se così non fosse andremo avanti come maggioranza». ©RIPRODUZIONERISERVATA Oltre 1400 firme arrivate in meno di 24 ore sul nostro sito (www.giornaletrentino.it). La petizione lanciata dal Trentino e dall’Alto Adige ha già registrato un boom di adesioni, paragonabile solo alla risposta che si registrò nel 2011 quando i nostri giornali lanciarono una raccolta firme per il taglio delle indennità dei consiglieri provinciali. Tre anni dopo la reazione si ripete, questa volta nel mirino ci sono le liquidazioni d’oro a 123 tra consiglieri ed ex consiglieri. I quali, a fronte della riduzione dei vitalizi a partire da questa legislatura (scesi a un massimo di 2900 euro netti al mese), si sono visti liquidare decine, ma più spesso centinaia di migliaia di euro, a titolo di riscatto di quanto altrimenti sarebbe stato erogato loro in forma di vitalizio. In totale 22 milioni distribuiti tra 123 tra consiglieri in carica ed ex, come prima tranche. Le altre tre arriveranno a partire dal 2018, quando saranno sbloccati altri 31 milioni di euro accantonati nel Fondo pensionistico regionale family. Cifre che hanno subito fatto gridare allo scandalo. Di qui la scelta di lanciare una nuova petizione. Un appello ai consiglieri regionali, in carica ed ex, perché diano un segnale concreto: il denaro che hanno già incassato, e con quello ancora congelato, vada ad alimentare un fondo straordinario per il lavoro. Un appello che ieri la giunta regionale ha subito raccolto, decidendo di istituire un capitolo ad hoc sul prossimo bilancio della Regione, sul quale i consiglieri potranno versare in tutto o in parte quanto ricevuto o quanto spetterà a loro nei prossimi anni. Vincenzo Passerini, il primo nei giorni scorsi ad annunciare l'intenzione di fare a meno della maxiliquidazione fino al 2018 congelata nel Fondo family (nel suo caso 115 mila euro), ieri ha aderito all’iniziativa del giornale. E all’elenco degli ex WWW.GIORNALETRENTINO.IT MANIFESTO DEI QUOTIDIANI PRIVILEGI eDAI PRIVILEGI UN FONDO PER IL LAVORO Noi oggi torniamo a chiedere a gran voce ai consiglieri regionali (pensionati e operativi) di istituire con una parte del denaro proveniente dagli importi netti già anticipati e da quelli finiti nel fondo pensione un fondo Ritaglia e firma straordinario (possibilmente per il lavoro). la nostra petizione. Da oggi pubblicheremo ogni giorno i nomi di Spedisci a: chi è pronto ad "autotassarsi" concretamengiornale Trentino te, con una chiara lettera scritta al consiglio via Sanseverino 29 regionale. 38100 Trento Chi ha il coraggio di togliersi il prosciutto dagli occhi si faccia avanti. FIRMA Gli ex consiglieri provinciali Vincenzo Passerini e Antonio a Beccara consiglieri intenzionati a dare un segnale, dopo Passerini e Paolo Tonelli, si aggiunge anche Antonio a Beccara: «Mi sembra superfluo - scrive - precisare che ogni singolo ex consigliere deciderà, in coscienza, cosa fare in merito a quanto prevede la legge regionale del 2012 sui vitalizi. Per quel che mi riguarda - a meno che nel frattempo non intervenga una legge del consiglio regionale comunico di rinunciare ai 155.000 euro del "Fondo family" a me assegnati. Destinerò questa somma, se e quando mi verrà liquidata, in segno di solidarietà con chi è nel bisogno, a quattro realtà trentine, nate I sindaci della Val di Cembra all’attacco «Togliete subito i vitalizi, tagliatevi le indennità e riducete anche le nostre. È urgente» ◗ TRENTO. L’aula del consiglio regionale di Trento I sindaci dei Comuni della Valle di Cembra e il presidente della Comunità della Valle di Cembra hanno firmato un documento congiunto conil quale chiedono un radicale cambiamento ai consiglieri regionali. Riaffermano innanzitutto che non è comprensibile il fatto che vi siano dei vitalizi per chi fa il consigliere mentre non è previsto per chi è sindaco o presidente di Comunità e poi vanno all’attacco: «A nostro parere è assolutamente necessario, urgente e improrogabile: A) rideterminare le indennità anche diversificandole per consiglieri, assessori e presidenti di Provincia/Regione o altre figure che dovrebbero quantomeno essere dimezzate, almeno per i consiglieri; B) eliminare l’erogazione per ora e per sempre dei vitalizi dei consiglieri provinciali/ regionali; C) eliminare agevolazioni, gratificazioni e tutto ciò che non sia indennità o rimborso per spesa effettivamente sostenuta; D) impedire il cumulo di in- dennità, gettoni e quant’altro per incarichi sostenuti in più enti in virtù del mandato conferito dai cittafini agli amministratori pubblici; E) siamo fin d’ora disponibili affinché le indennità degli amministratori comunali e di comunità di valle siano rivisitate. In sostanza - proseguono i sindaci e il presidente della Comunità della Valle di Cembra - è giunto il momento di un radicale cambiamento affinché le istitutzioni pubbliche provinciali siano finalmente un modello esemplare proprio per aiutare i più deboli tra di noi: Trentino solidale, Caritas, San Vincenzo, Canalete onlus». Ma a Beccara prosegue la riflessione: «Mi pare ingiusto che tutti, dico tutti, gli ex consiglieri, siano aggrediti da giudizi come quelli che stiamo leggendo sui quotidiani locali in questi giorni (qualcuno ci ha definiti persone infami). Sono certo che fra di noi ci sono persone rette e giuste che testimoniano nel silenzio e con azioni concrete la loro solidarietà con i più deboli. Ben vengano anche le spinte e le sollecitazioni della stampa, purchè siano equilibrate e costruttive». (ch.be.) per l’intero panorama nazionale, dimostrando a tutti che anche questo è il valore dell’Autonomia. Non per ultimo una tale manovra porterà forse all’interno delle istituzioni pubbliche più cittadini interessati al bene comune piuttosto che a sostanziosi guadagni e pensioni». E quindi anche i sindaci della Valle di Cembra c’è un problema di carattere etico alla base di tutta la questione. Certo il caso delle pensioni (con le liquidazioni d’oro e i cospicui stanziamenti del Fondo Family) ha fatto esplodere un problema che già da anni si segnalava e che il «Trentino» con la sua campagna di due anni fa aveva messo a nudo, partendo dal problema dell eindennità di carica. 20 Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 L’INDAGINE Andreatta il sindaco più amato «Monitor» gli assegna il primo posto. «Io sempre tra la gente» ◗ TRENTO Alessandro Andreatta: il suo gradimento è al 61,5% Alessandro Andreatta è tra i sindaci più apprezzati d'Italia. Lo rivela l'ultima indagine di Monitorcittà, relativa al secondo semestre 2013, che assegna al primo cittadino di Trento il gradi- no più alto della classifica in ex aequo con Paolo Perrone, sindaco di Lecce. Entrambi, infatti, ottengono un gradimento del 61,5 per cento. Li segue da vicino il primo cittadino di Pavia, Alessandro Cattaneo con una percentuale di apprezzamento del 61,1 per cento. In particolare il sindaco Andreatta risale dall'11sima posizione ottenuta nei primi sei mesi dello scorso anno, con un incremento di gradimento dell'1 per cento. Monitorcittà è il sondaggio semestrale che enumera i sindaci dei capoluoghi di Provincia al di sopra del 55% di gradimento sull’operato, calcolato sulla base di un giudizio espresso dai cittadini. Sul totale di sindaci monitorati sono 36 quelli che entrano nella “top 55%”, erano 36 anche nel primo trimestre 2013. Il sindaco si è detto gratificato dall’esito dell’indagine, «perché rispetto ad altre riguarda la persona». Un sindaco - ha detto - «deve sempre stare tra la gente, per condividere momenti di soddisfazione e sofferenza». “Nuovi” uffici provinciali nell’ex sede dell’Itas Ma è già polemica su chi andrà in via Mantova: l’assessora Sara Ferrari e alcuni dirigenti non hanno intenzione di lasciare la sede di piazza Dante L’assessore Daldoss e il presidente del consiglio delle autonomie Gianmoena il protocollo di finanza locale Comuni, si allenta il blocco al turn over ◗ TRENTO L’ingresso della ex sede dell’Itas in via Mantova ◗ TRENTO Ancora poche ore e un pezzo di Provincia si sposterà in via Mantova, nell'ex sede dell'Itas (Itas che s'è spostata in queste settimane nella nuovissima sede disegnata da Renzo Piano, nel nuovo quartiere delle Albere). Il problema, come si può ben capire aggirandosi in questi giorni nei corridoi di piazza Dante, non sono le poche ore perché si tratta di un trasloco previsto da tempo, anche se organizzato a tempo di record - ma il "pezzo" di Provincia. A Palazzo si dava, infatti, per scontato che quello sarebbe diventato il quartier generale dell'assessore Sara Ferrari e di una serie di funzionari. L'assessora vuole però stare assolutamente nel Palazzo che conta - anche se stiamo parlando dell’ala meno nobile, quella che s’affaccia per intenderci su via Vannetti - e nelle ultime ore avrebbe convinto il presidente Rossi: lei e i suoi nel cuore dell'autonomia, qualche altro servizio in via Mantova. Apriti cielo. Essere in via Mantova - soprattutto per alcuni dirigenti e per alcuni settori dell’amministrazione - significa essere (irrimediabilmente, a detta dei più preoccupati) fuori dal cerchio magico. Di qui l’aria pesante di questi giorni, con dirigenti e dipendenti di alcuni settori che sembrano i protagonisti della nuova edizione di Hunger Games, celebre film nel quale, alla fine, può sopravvivere solo un "concorrente". Un’aria, quella che ha avvolto il Palazzo del potere provinciale in queste ore, che ha prodotto un braccio di ferro con derive che sfiorano il grottesco: si lotta infatti anche sui parcheggi, che nell’ampio cortile del Palazzo non mancano e che in via Mantova, in pieno centro storico, invece non esistono proprio. Alla fine, il tutto potrebbe concludersi alla democristiana: l’assessora, i capi e alcuni loro collaboratori a Pa- lazzo, il resto dei loro Servizi in via Mantova. Come a dire che un dirigente può anche stare lontano dai propri dipendenti, ma non potrebbe mai e poi mai allontanarsi dai potenti. La famosa battuta («Mi si nota di più se non vado o se vado?») in piazza Dante ha un’unica risposta: ti si nota di più se ci sei, se ti si vede in giro, se sei a portata di cenno (presidenziale). Ancora qualche giorno e il finale della versione trentina di Hunger Games sarà noto a tutti. Ma una cosa già si sa: non possono vincere tutti. Lo spazio - in quella che non è esattamente una fabbrica dislocata a chilometri dal centro - è quello che è. 1 «Via Ss Trinità, il Comune c’è» Sì al dialogo con i negozianti. «Benefici da rinnovo Poste e arrivo del rettorato» ◗ TRENTO Via Ss Trinità chiede attenzione Le problematicità sollevate dai commercianti di via S.S Trinità sono all'attenzione dell'amministrazione comunale. Lo afferma, in una nota, il Comune di Trento. «Si tratta di questioni che per avere risposta, però, necessitano di verifiche tecniche e finanziarie, i cui tempi non sono sempre compatibili con le attese. In ogni caso sugli aspetti evidenziati sono già stati coinvolti, all'indomani della lettera degli esercenti, tutti i servizi comunali competenti e si ritiene opportuno incontrare gli esercenti nel momento in cui saranno concluse tutte le verifiche così da poter fornire loro proposte concrete». Il Comune sottolinea che la via presenta ritardi di programmazione infrastrutturale determinati dal fatto che è stata oggetto di importanti lavori pubblici nel 2011 per i sotto-servizi e la sostituzione dei collettori delle acque bianche. Nel 2012, al termine dei lavori, la strada è stata interamente riasfaltata. Attualmente è allo studio una revisione della zona traffico limitata che riguarderà anche quest' area, con l'obiettivo di dare maggior spazio ai percorsi a piedi, evitando accessi e soste abusive. «Non vanno sottovalutati, inoltre, due importanti cambiamenti che nel breve e medio termine riguarderanno tutta questa zona, l'ormai prossimo trasferimento del rettorato in via Calepina e, soprattutto la riqualificazione del Palazzo delle Poste». Quest'ultimo dovrebbe ospitare al suo interno negozi e uffici, «con una conseguente valorizzazione di tutte quest'area». Quanto all’arredo urbano, vanno trovate le risorse da stanziare e avviare un ragionamento di fattibilità. L’allarme lo aveva lanciato la settimana scorsa il presidente del Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena davanti al governatore Ugo Rossi: «Abbiamo 200 dipendenti che rischiano il posto di lavoro perché non possiamo rinnovare i loro contratti a tempo determinato». Appello raccolto, tanto che la novità più importante del protocollo di finanza locale per il 2014 - che sarà firmato oggi - riguarda l’allentamento del blocco del turn over: i Comuni potranno sostituire i dipendenti che vanno in pensione nella misura di 2 su 5, e non più di 1 a 5 com’era inizialmente stato previsto dalla giunta provinciale. Il Consiglio delle autonomie ha previsto che siano le conferenze dei sindaci, insieme al presidente di Comunità di valle, ad avere la possibilità di scelta in ogni singola situazione. La manovra ieri è stata nuovamente discussa in Consiglio insieme all’assessore provinciale Carlo Daldoss. Confermato il taglio di 8,3 milioni di euro a carico dei Comuni per il 2014. Complessivamente, il trasferimento in parte corrente si attesta sui 244 milioni. Per gli asili nido i trasferimenti saranno di 25,4 milioni: per evitare l’aumento delle tariffe a carico delle famiglie, saranno utilizzate le riserve eccedenti degli esercizi precedenti. Ma in futuro, visto il calo delle risorse, già si annuncia un intervento sui requisiti minimi del servizio con il tavolo tecnico che entro luglio renderà note le sue valutazioni. Per la Tasi è confermata l'esenzione per le attività economiche, per l'abitazione principale l'aliquota massima sarà dell'1 per mille con detrazione di 50 euro, 1,5 per mille sugli altri immobili, con un fondo di solidarietà di 5 milioni per i Comuni che avranno un minor gettito. Animato il confronto, durante il quale il sindaco di Trento Alessandro Andreatta - che pure è stato tra i tessitori dell’accordo - non ha risparmiato qualche critica alla Provincia, a partire dal capitolo sicurezza sul quale - secondo Andreatta - negli ultimi due anni c’è stato un disimpegno. Sei i milioni stanziati per la polizia locale per il 2014, 500 mila euro in più di quelli previsti. Nel mirino di Andreatta anche i trasferimenti per il trasporto pubblico: «Sono fermi da tre anni. Con l’aumento dei costi per noi significa un taglio di 300 mila euro all’anno che si ripercuote sul servizio». (ch.be.) Trento MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO FARMACIe ❙❙ TRENTO Gallo via Mantovia, 51 - Tel. 0461/234387 dalle ore 0.00 alle 24.00 ❙❙ ROVERETO Pavani v.le d. 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Villa Bianca Polizia stradale Questura Vigili del fuoco Vigili urbani Aci Aeroporto Bolzano Aeroporto Verona A22 Informazioni A22 Centro operativo SOS EMERGENZE 0461.904111 848816816 0461.903206 0461.420090 0461.202000 118 0461.904298 0461.362222 0461.216111 0461.903111 0461.916000 0461.899736 0461.899511 115 (492300) 0461.889111 0461.433100 0471.255255 045.8095666 800.279940 0461.980085 Biblioteche (sede centr.) 0461.275526 Denunce piccoli reati 0461.910100 Ferrovie dello Stato (s. pref.) 892021 Lega Lotta Tumori 0461.922733 Materiale ingombrante 0461.362460 Municipio numero verde 800017615 Municipio servizi sociali 0461.884477 Patenti (rilascio/rinnovo) 0461.904266 Piscina di Gardolo 0461.959441 Piscina Manazzon 0461.924248 Prenotazione ambulanze 800070080 Provincia Trento 0461.984331 Radiotaxi 0461.930002 Consorzio Tassisti Trento 840.024.000 Servizi funerari 0461.884301 Servizio veterinario 0461.902777 Soccorso Alpino 118 Telefono Amico 199.284.284 Telefono Azzurro 19696 Trentino Trasporti 0461.821000 Trib. Malato gio 15.30-18.30 0461.902456 Ufficio oggetti smarriti 0461.884351 Ufficio protezione civile 0461.204447 Viaggiare informati 1518 Vigili ufficio multe 0461.884420/1/5/6 Violenza alle donne 0461.220048 appuntamenti CANTIERE DI PAROLE ■■ Riprendono gli incontri a Barycentro alle 17 di «Cantiere di parola» per lavoratori non occupati. Un luogo dove parlare delle difficoltà, delle paure e preoccupazioni provocate dalla perdita del lavoro. L’ULTIMO SONDERKOMMANDO ITALIANO ■■ Presentazione del libro «L'ultimo Sonderkommando italiano. A Dachau ero il numero 123343» di Enrico Vanzini. Imprigionato a 22 anni dai tedeschi dopo l'8 settembre, Enrico Vanzini fu internato a Dachau e costretto a far parte del Sonderkommando, un'unità di internati il cui compito era raccogliere i corpi nelle camere a gas per poi portarli ai forni crematori e ritirarne i resti carbonizzati. Alle 17,30 nella sala degli Affreschi della biblioteca. GOOD MORNING BARYCENTRO ■■ Inaugura il ciclo di conversazioni a tema in inglese con appuntamento fisso il mercoledì, dalle 11 alle 12 al Barycentro. «AFGHANISTAN 2014 dettaglio» ■■ «Afghanistan 2014 Dettaglio» è il secondo episodio di una trilogia di documentari, un viaggio dalla Grecia all'Italia, 23 dalla Germania alla Svezia per incontrare i rifugiati politici afghani. Proiezione e dibattito con Razi e Sohelia Mohebi (registi del film) e Giuliano Battiston (giornalista) Alle 21 cinema Astra. ORSO LUPO E LINCE IN TRENTINO ■■ Oggi alle 20,45 al Muse la conferenza con Claudio Groff, servizio forestale della Provincia su «Orso, lupo e lince in Trentino e nelle Alpi centrali». TRENTATRE’ 3000 IN TRENTINO ALTO ADIGE ■■ Presentazione del libro «Trentatré 3000 in Trentino Alto Adige - scialpinismo sulle montagne più alte della regione», alle 18 al Muse. IN CITTÁ GLI SPECIALISTI DELLA MONTAGNA La scalata di Montura Primo negozio in centro lettera del nucleo elicotteri per magnago «Ciao Mario, uomo buono sarà impossibile dimenticarti» Il marchio roveretano aprirà a breve in via Mazzini, al posto di Wp Store Il titolare Sani: «Test importante, guardiamo anche a un pubblico urbano» di Luca Marognoli ◗ TRENTO Montura conquista il centro storico della città. Sta per aprire, all’angolo fra via Mazzini e via Santissima Trinità, il primo negozio monomarca del marchio roveretano. Che dall’ambiente specialistico, legato ad alcune discipline tecniche della montagna, si allarga anche a quello urbano e del tempo libero in senso più ampio. Il negozio prenderà il posto di Wp Store, che aveva l’esclusiva cittadina della Woolrich. Il titolare però resta lo stesso, Lorenzo Sani, che nei giorni scorsi da direttore commerciale di Woolrich è passato a Montura per svolgere un incarico analogo. «Dopo 10 anni passati a Bologna, dove c'è la licenziataria mondiale di Woolrich, torno a Trento - afferma - per seguire un marchio regionale (creato da Roberto Giordani) che sta crescendo molto bene, tanto che raggiungerà a breve i 40 milioni di fatturato». «Montura possiede già quasi 20 punti vendita con insegna “Alp Station”: oltre all’abbigliamento con il nostro marchio, il cliente trova attrezzatura tecnica da montagna, arrampicata e scialpinismo prevalentemente», continua Sani. Negozi diffusi in tutto il nord Italia e in Austria, ai quali se ne stanno per affiancare un altro in Trentino, ad Arco, e due in fase di apertura in Germania. «Il negozio di Trento sarà il primo monomarca in assoluto. Per Montura una novità e anche un test: sarà infatti anche il primo negozio in centro città, perché gli altri sono posizionati in zone ad alto scorrimento. Una verifica della forza del marchio, del quale si assiste sempre più ad una diffusione presso un pubblico più ampio, che pratica attività outdoor ma non estreme». Alle novità commerciali si affianca un salto di qualità dal punto di vista manageriale: «L’azienda ora ha tre dirigenti, tutti arrivati negli ultimi mesi». Le vetrine sono tappezzate di una pellicola rossa con il marchio e la scritta: “Opening soon”, apertura a breve. «La data dovrebbe essere quella del 22 e 23 marzo, il penultimo weekend del mese. Il tempo di fare dei lavori di sistemazione e arredamento in linea con il marchio, poi alzeremo le serrande». Addio invece a Wp store: «Il marchio Woolrich, che avevamo in esclusiva in città, verrà ora venduto da negozi multimarca». Non vi sarà alcun riflesso sull’occupazione perché i tre dipendenti resteranno al lavoro. Ma a chi si rivolge Montura? Mario Magnago in una foto fatta dai colleghi del nucleo ◗ TRENTO La vetrina «annuncia» la prossima apertura (foto Panato) «Il target è di 30-50 anni prevalentemente. I nostri capi sono conosciuti per la loro ergonomicità, che li rende molto apprezzati anche dalle donne. La nostra clientela è quella che pratica l'outdoor, anche se Montura nasce nello scialpinismo, dove è marchio leader nell'ambito alpino italiano». Montura era approdata pochi mesi fa nel cuore del Giro al Sass, in via San Pietro, ma con il negozio “Urban station”, «nato per supportare la sponsorizzazione alle Universiadi e per commercializzare il marchio Wildnis, quello storico di Roberto Giordani, e l’americano Timbuctu. Ora dovremo valutare se vale la pena tenerlo». L’azienda produce piumini, giacche in Gore-Tex, pantaloni da trekking e scialpinismo. Ad abbigliamento e accessori presto si aggiungeranno le calzature. Oggi alle 14.30 a Levico ci sarà il funerale di Mario Magnago figura storia del nucleo elicotteri, del soccorso alpino, dei pompieri e della Sat. E questa è la lettera che i colleghi del nucleo gli hanno dedicato. «Degli amici ricordiamo i lati più evidenti: pregi e difetti, virtù e debolezze. Però quando pensiamo a chi conosciamo veramente bene a volte ci vengono in mente anche caratteristiche e aspetti meno importanti, forse insignificanti. E’ la prova di un’amicizia più profonda, nata dall’aver condiviso esperienze e peripezie; questo è il nostro ricordo di Mario. Adesso il soccorso non si ferma mai ma una volta alla sera al termine del turno di servizio c’era un momento particolare, un momento di calma dopo giornate frenetiche. Gli elicotteri riposavano nell’hangar, le radio del soccorso erano spente e si rimaneva in pochi. Era il momento delle ultime chiacchiere prima di andare a casa e i volteggi del fumo del Toscanello di Mario facevano da sfondo alle sue battute, ai suoi ricordi e agli aneddoti di una lunga carriera. Non mancavano i consigli (più o meno tecnici) per i colleghi più giovani: “Recordate che quando le nuvole le ven en sù ven brut temp, quando le và en zò ven bel” e i progetti per la prossima escursione in montagna. Alla festa di Natale non c’e stato alcun dubbio su chi si sarebbe travestito da Babbo Natale e avrebbe distribuito i regali ai nostri bambini: il Mario! Da quando era andato in pensione lo vedevamo più raramente e siamo convinti che soffrisse di un po’ di nostalgia per gli elicotteri ma la luce che brillava nei suoi occhi quando parlava della sua piccola nipotina era la conferma che aveva trovato qualcosa di molto più prezioso di cui occuparsi. Ciao Mario, uomo buono. Sarà impossibile dimenticarti». VENERDÌ A SOPRAMONTE giovani con stile Chiara manda «Audrey» in passerella Concerto di Quaresima con Rattini e la soprano Ricci ◗ TRENTO Chiara, in abito “Sinequanone”, raccoglie gli applausi con il fidanzato Una sfilata quasi in stile milanese per Chiara Franco, che della capitale della moda è nativa e a Trento ha aperto un anno fa la sua Stanza di Audrey, boutique che si ispira allo stile della mitica Audrey Hepburn. Allo spazio Mauve di via Malvasia è andata in scena l’anteprima della collezione primavera estate 2014. «La stessa sera di quella di Versace alla Settimana della moda», sorride Chiara, 31 anni. Che in passerella ha portato capi italiani, londinesi, spagnoli e francesi. Ad applaudire le modelle e l’organizzatrice dell’evento più di 150 persone. ■ ■ Venerdì, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale del S. Cuore, a Sopramonte, si terrà il “Concerto di Quaresima: meditazioni musicali” con la soprano Sara Ricci, all’organo il maestro Stefano Rattini (in foto). Il concerto sarà preceduto, alle 20, dalla Via Crucis animata dal coro parrocchiale.(g.m.) ■ e-mail: [email protected] Rovereto TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 ■ Indirizzo BorgoS.Caterina,9-Rovereto ■ Centralino 0464/421515 ■ Fax 0464/434020 25 ■ Abbonamenti 0471/904252 ■ Pubblicità 0464/432499 ■ RadioTaxi 0464/480066 » VITTIMA UN’INFERMIERA Aggredita e rapinata in pieno giorno IN CENTRO STORICO 1 La donna è stata afferrata alle spalle da un uomo che le ha tappato la bocca mentre l’altro le ha strappato la borsa di Giancarlo Rudari ◗ ROVERETO Aggressione e rapina in pieno giorno in centro città: vittima una donna, un’infermiera della Rsa di via Vannetti, che dapprima è stata bloccata da un uomo che le ha tappato la bocca mentre il complice le ha strappato la borsa. I due, ovviamente, sono fuggiti mentre la donna sotto choc ha chiesto aiuto ai passanti, ma purtroppo inutilmente: i malviventi hanno fatto perdere le loro tracce in un battibaleno. L’episodio, che risale a qualche giorno fa, ha destato ovviamente preoccupazione e allarme soprattutto tra le donne che solitamente parcheggiano in via Fosse per poi accedere al centro storico. Ed era proprio a quel parcheggio che l’infermiera aggredita e rapinata era diretta. Saranno state le 11.30 quando la donna, dopo aver percorso via Rialto è arrivata in piazza San Marco per dirigersi poi verso la sua auto parcheggiata in via Fosse. Un percorso breve, attraverso un vicolo stretto (nello spazio tra la chiesa e la canonica) e qualche gradino della breve scalinata che porta alla stradina sotto il castello. Qualche posto auto vicino alla scalinata, altri davanti alla sede staccata dell’istituto d’arte Depero: spazi che spesso vengono occupati da chi lavora in centro storico che lascia la macchina di mattino e la ritira a fine giornata lavorativa. Alle 11.30 non c’era tanta gente in giro e il percorso tra piazza San Marco e il vicolo per via Fosse si è rivelato una “trappola” per la donna. Ad un certo punto, senza che lei se ne accorgesse, da dietro è stata raggiunta da un uomo che le ha subito messo una mano sulla bocca per evitare che qualcuno sentisse le sue urla e nello stesso tempo le ha bloccato un braccio torcendoglielo dietro la schiena. In pochissimi secondi è arrivato an- che un altro giovane che alla donna ha strappato la borsa che portava ad una spalla. La donna per qualche minuto ha tentato di resistere, ma la forza dei due ha avuto il sopravvento. E i due rapinatori, una volta “conquistato” il bottino, se ne sono andati a gambe levate. Angosciata e sotto choc l’infermiera ha cercato aiuto nelle poche persone che si trovavano in zona, ma la caccia ai fuggitivi non ha dato alcun esito. Al di là dei documenti contenuti nella borsa (che dovranno essere rifatti) e dei pochi soldi nel portafoglio, resta la paura per quanto accaduto in pieno giorno in centro città. S’è confidata con le sue amiche raccontando quei momenti di terrore che non si dimenticherà mai. E soprattutto si è ripromessa che in quel parcheggio non ci andrà più: troppo pericoloso per una donna sola, anche in pieno giorno... ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il passaggio che porta in via delle Fosse La donna rapinata stava salendo da piazza San Marco verso il parcheggio alle Fosse (F. Festi) Tentano truffa ad anziano, ma lui fugge Pensionato di 89 anni avvicinato in corso Bettini. E in tribunale condanne per le fregature online ◗ ROVERETO Truffe: mai fidarsi degli sconosciuti, soprattutto se chiedono soldi Ancora truffatori all’opera in città e ancora una volta anziani nel mirino. L’ultimo episodio risale all’altro giorno quando, attorno alle 9, due figuri in auto hanno affiancato un ottantanovenne che stava camminando lungo il viale cittadino. Lo hanno fatto quando l’anziano si trovava vicino alla chiesa di San Rocco, mettendo in atto la solita strategia: l’uomo al volante s’è subito mostrato molto cordiale e gentile e s’è presentato come un ex collega della vittima, insegnante di scuola media in pensione. Dopo i convenevoli, il truffatore offre all’anziano due capi d’abbigliamento in re- galo e lo invita a salire sull’auto per mostrarglieli meglio. L’ottantanovenne accetta e sale accanto al guidatore mentre il passeggero si sposta dietro. I capi in questione sono un giubbotto di pelle e un montone: il truffatore si “offre” di accompagnare a casa l’ottantanovenne così da fargli depositare i capi. Ma in contemporanea chiede alla sua vittima anche un prestito di denaro. Ovviamente promettendo di restituirlo il giorno successivo. A quel punto l’anziano si insospettisce e scende dall’auto, allontanandosi. Ma il furfante al volante dell’auto non si arrende e prima di allontanarsi, urla: «Dai, dammi almeno 100 euro per la benzina!» Le persone care non se ne vanno, continuano solo il proprio viaggio. intervista fiume su “l’espresso” 2 E' mancato all'affetto dei suoi cari Franco Bernabè spiega all’Italia il «miracolo» del Mart ◗ ROVERETO Franco Bernabè al Mart Dopo 10 anni Franco Bernabè lascerà il Cda del Mart. Ma non si può dire che se ne vada in punta di piedi. Il numero in edicola del settimanale «L’Espresso» gli dedica una lunga intervista chiamandolo a spiegare all’Italia come si realizza un piccolo miracolo. Perché come quasi miracolosa è vista, da Roma, la stagione del rilancio del Mart, capace con un calo importante di risorse e in un anno di crisi durissima, di guadagnare visitatori. Una mosca bianca - così è tratteggiato - nel panorama dei musei nazionali. Tanto che a Bernabè si chiede qua- Sull’episodio sta ora indagando la polizia di Stato. E le truffe, questa volta online, sono state al centro anche di alcune udienze, ieri mattina in tribunale. Un roveretano che aveva comperato i fanali usatio per la sua Golf da un furbacchione di Lucera che, dopo aver incassato i 200 euro pattuiti, ha chiamato il truffato, che chiedeva lumi sulla merce, è gli ha detto senza tanti giri di parole «Ti ho tirato una sola. Non rompermi più i c...». Quattro mesi di reclusione al pugliese, subito identificato dai carabinieri. Condannato anche un calabrese che, con indubbia abilità, era riuscito ad alleggerire la postapay di un reveretano di 253 euro. le sia la formula magica. Con una premessa che non piacerà molto ai roveretani: il suo miracolo, dice L’Espresso, il Mart lo ha fatto in una «gradevole cittadina ma che certo non brilla di attrattive per il turista medio» ed anche lontana dal mondo: «Lassù sulle montagne. A più di 500 chilometri da Roma e 200 da Milano». Eppure ha resistito alla crisi, come si fa? Bernabè ha risposto ricostruendo la storia del Mart, violuto e sostenuto da una politica che ha saputo investire senza intromettersi nelle scelte museali. Ma presentando anche come felice la scelta di affrontare un momento storico ed econo- mico diverso cambiando velocità e prospettive: Cristiana Collu è arrivata proprio per governare questa fase nuova ed i risultati dimostrano che è stata la scelta giusta. Tutto questo, ovviamente, operando in un contesto favorevole: autofinanziandosi per circa un quarto, dice Bernabè, il Mart si colloca nella fascia dei migliori al mondo, ma resta comunque solo un quarto delle spese. Il resto, conclude il presidente, arriva da un sostegno pubblico che in Trentino non è mai mancato, mentre altrove spesso non si considerano i musei fondamentali per economia e formazione dei cittadini. ARMANDO SIMONINI CAV. UFF. DELLA REPUBBLICA ITALIANA GIÀ CONSOLE PROVINCIALE E REGIONALE DEI MAESTRI DEL LAVORO di anni 81 Ne danno il doloroso annuncio la moglie Liliana, i figli Manuela, Roberto, Gabriele e Amanda, il genero Antonio, le nuore Mirella e Barbara, gli affezionati nipoti Ambra, David, Selina, Sira e Lorenzo, la sorella Anita, i cognati, le cognate, i nipoti e parenti tutti. NOGAREDO, 3 marzo 2014 I funerali avranno luogo giovedì 6 marzo alle ore 15.00 partendo dalla Chiesa di S. Lucia. Seguirà la cremazione. S. Rosario di suffragio mercoledì 5 marzo alle ore 20.00 nella Chiesa di Nogaredo. Un sentito ringraziamento al personale medico ed infermieristico del Reparto di Geriatria dell'Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto per le premurose cure prestate. I fiori piu' graditi sono le opere di bene Invia un messaggio di cordoglio su www.zandonatti.it LA PRESENTE SERVE QUALE PARTECIPAZIONE DIRETTA E RINGRAZIAMENTO Riva ❖ Arco MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO 31 1 Centro per l’impiego, iscritti cresciuti del 25% Nel 2013, nell’Alto Garda e Ledro, erano 5.000: 1.000 in più rispetto al 2012 Vertice in Comunità di valle tra l’assessore Olivi, Valandro e Michelotti ◗ ALTOGARDA La Comunità dell'Alto Garda e Ledro ha tra le proprie priorità anche quella di affrontare con il problema occupazionale che sta attanagliando sempre di più il Paese. Assieme al Centro per l'impiego e all'Agenzia del lavoro ha dato vita ad un Tavolo che rappresenta, di fatto, un osservatorio permanente sui bisogni e le problematicità lavorative presenti nel nostro territorio. Lunedì sera il presidente Salvador Valandro e l'assessore Tarcisio Michelotti hanno organizzato un incontro del Tavolo, allargato a tutta l'assemblea di Comunità, al quale hanno preso parte anche il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, che ha le deleghe specifiche per quanto concerne il lavoro trentino, i rappresentanti dei settori produttivi (industria, artigianato, commercio) e i sindacati. Una riunione proficua e che è servita a fare il punto della situazione alla luce dei nuovi dati sulla disoccupazione trentina, aumentata nel 2013 dello 0,5% rispetto all'anno precedente. Per quan- Da sinistra Salvador Valandro, Alessandro Olivi e Tarcisio Michelotti to concerne l'Alto Garda e Ledro è significativo l'incremento delle persone che si sono iscritte al Centro per l'impiego: si è passati dalle 4000 del 2012 alle 5000 del 2013. Alessandro Olivi ha elogiato l'operato svolto dalla Comunità dell'Alto Garda e Ledro, la sola Comunità ad aver dato vita ad un'iniziativa di questo genere volta a tenere continuamente monitorato lo stato di salute del mondo del lavoro. La disoccupazione in Trentino è salita al 6,5% con un peggioramento che ormai è definito fisiologico. La ripresa economica non è ancora del tutto partita anche se la fase acuta della crisi può dirsi passata. L'occupazione, però, non segue pedissequamente i segnali di rilancio e se diminuisce la disoccupazione maschile purtroppo aumenta quella femminile e giovanile, i due fronti maggiormente emergenziali. Olivi ha poi illustrato le iniziative che la Provincia intende mettere in campo a livello di defiscalizzazione, agevolazioni, formazione. I rappresentanti delle categorie economiche hanno portato elementi nuovi alla discussione. Gli artigiani, ad esempio, hanno evidenziato il positivo avvio – persino più delle aspettative – del credito messo a disposizione dalla Cassa Rurale per finanziare, a tassi agevolati, le ristrutturazioni affidate ad imprese della zona. La Cgil, invece, ha fatto il punto sulle situazioni più critiche presenti nelle grandi realtà produttive della zona. La Comunità, per bocca dell'assessore Michelotti, ha invece spiegato ciò che è stato fatto e che verrà messo in campo anche quest' anno, dagli interventi nelle scuole ai tirocini formativi, dalla collaborazione con Ingarda all' attivazione di progetti dedicati ai soggetti con maggiori difficoltà, con un'attenzione particolare rivolta al campo ambientale e turistico. «In totale – ha spiegato Michelotti – quest'anno prevediamo di dare lavoro ad una quarantina di persone». dipendenti pubblici Indennità, a Nago-Torbole riconosciuti 24.700 euro ◗ NAGO-TORBOLE La giunta di Nago-Torbole ha determinato per il 2014 le posizioni di lavoro interne beneficiarie e i relativi importi dell'indennità di area direttiva, delle indennità di coordinamento e delle indennità per mansioni rilevanti. L’indennità per area direttiva spetta al personale delle categorie C livello evoluto e D cui sono affidati compiti specialistici o di eccellenza strumentale e professionale: è un’indennità annua lorda da un minimo di 550 a un massimo di 4.400 euro, differenziata in base al livello di responsabilità, alla complessità delle competenze attribuite e alla specializzazione richiesta dai compiti affidati. La giunta l'ha destinata a sette dipendenti, con una quota pro capite di 2.050 euro, per un totale di 14.350 euro. L'indennità di coordinamento spetta al personale delle categorie B e C livello base cui sia affidata appunto la responsabilità di coordinamento di un gruppo di lavoro o di squadre di operai e viene erogata al termine di ogni anno: sono stati assegnati 575 euro ciascuno per il coordinamento della squadra del verde e per il coordinamento della squadra di manutenzione, per un totale di 1.150 euro. L'indennità per mansioni rilevanti può essere conferita a chi svolge mansioni individuate appunto quali particolarmente rile- SiAmo Arco: «La coalizione di Betta vacilla» Duro attacco dal centrodestra: «L’unico obiettivo del Patt è quello di superare il Pd nelle preferenze» ◗ ARCO Claudio Del Fabbro, candidato sindaco di SiAmo Arco La campagna elettorale è in pieno fermento e le forze politiche sono impegnate in un continuo botta e risposta. Più si avvicina il momento del voto più si intensificano le iniziative e più è difficile riuscire a stare al passo con le serate, gli incontri e le prese di posizione. Inevitabilmente ci tocca fare una sintesi quasi estrema di quanto è accaduto e sta accadendo in questi giorni. Venerdì scorso il Movimento 5 Stelle ha organizzato un incontro al Casinò con i deputati Fraccaro e Sorial e il senatore Endrizzi per parlare, fra le altre cose, di vitalizi e del problema dei videopoker. Sabato, invece, il Pd ha ospitato, sempre al Casinò, il sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro, primo comune in Italia a “rifiuti zero”. E' stata l'occasione per raccogliere qualche spunto in merito alle buone pratiche da adottare anche ad Arco e per rispondere alle critiche di questi giorni. «La presenza di Del Ghingaro – commenta la segretaria del Pd Tiziana Betta – è stata la miglior risposta alle polemiche connesse ai piani edilizi e alla variante 14, che purtroppo hanno avvelenato inutilmente gli animi durante la campagna elettorale». Proprio nei confronti della variante 14 è tornato a tuonare, ieri, Andrea Ravagni: «La pervicacia di Betta nel perseverare nel- la variante 14 lo pongono in netta continuità rispetto alle scelte urbanistiche fatte negli ultimi 20 anni». Domenica sera, invece, la Lega Nord ha organizzato un incontro, nella sala consiliare, con il segretario del Carroccio Matteo Salvini che ha tenuto a “battesimo” la candidatura di Virginia Boninsegna sottolineando il radicamento della Lega sul territorio. Ad ascoltarlo una sala gremita di gente. Negli stessi spazi, lunedì, serata Patt con Vittorio Sgarbi che è giunto ad Arco per tirare la volata alle Stelle alpine e all'amico Mauro Ottobre mentre ieri sera il partito di Stefano Bresciani è stato alla casa sociale di Vigne per parlare del tema dei costi della politica Arco: laicità nelle istituzioni, tenno oggi l’incontro con Englaro Casa Artisti, contributo di 38.000 euro ◗ ARCO ◗ TENNO Oggi duplice appuntamento elettorale. Alle 18, nella sala Segantini al Casinò, si svolgerà l’incontro dal titolo “Laicità bene comune - l'importanza della laicità nelle istituzioni" organizzato da Arco Bene Comune in collaborazione con i Laici Trentini per i Diritti Civili. Ospite Beppino Englaro, affiancato dal presidente dei laici Mauro Bondi. Alla stessa ora e nella sala Conti d'Arco al Casinò, l’Upt organizza un incontro sul tema “Valorizziamo le vocazioni di Arco: territorio, turismo, viabilità”. Interverrà l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi. (gl.m.) La Giunta comunale tennese ha approvato il piano annuale delle attività e il relativo bilancio preventivo della Casa degli Artisti "Giacomo Vittone" del borgo medioevale di Canale per la stagione 2014, per una spesa complessiva di 38.000 euro, confermando l'affidamento della gestione e del coordinamento allo Studio Eventi di Gianfranco Pivetti, per il corrispettivo di 9.200 euro più Iva. Si parla di 10.000 euro per attività culturali (mostre, corsi e convegni), 11.516 euro per spese ordinarie di gestione, 1.000 euro per spese ordinarie di manutenzione Beppino Englaro dell'immobile, 2.760 euro quale quota di compartecipazione personale per servizio di custodia, 1.500 euro di imposte e tasse, 11.224 euro per l'incarico di gestione e coordinamento. Lo scorso anno, si apprende dal piano annuale delle attività, le presenze a Casartisti da metà aprile a metà ottobre (più il periodo natalizio) sono state oltre ventimila: «Numeri importanti - si legge nel documento - soprattutto perché raggiunti con budget di spesa irrisori rispetto a quelli di cui dispongono altri enti che realizzano in termini di visitatori cifre simili o addirittura inferiori a quelle registrate a Canale». Nella sezione dei sog- giorni scuola resteranno attivi i corsi estivi che hanno sempre interessato artisti e appassionati di diverse regioni italiane. La novità sarà quella di un corso di disegno per bambini (aggiornato fino alle tecniche computerizzate), oltre ad Artiterapie, un corso di chitarra acustica, incontri con la letteratura e altro. Tra le mostre, una documentativa sulla prima guerra mondiale, una a ricordo di Gianni Longinotti e Silvana Groff, una rassegna del pittore tedesco Henning Von Gierke e dello scultore bolognese Mauro Mazzali, mentre nelle sale dei vòlti verranno allestite varie mostre di artisti locali e non. (m.cass.) Il municipio di Nago-Torbole vanti per l'ente tra il personale della categoria C livello base (a cui può essere corrisposta un'indennità annua tra i 300 e i 1.250 euro) e il personale amministrativo della categoria B livello evoluto (tra i 250 e i 500 euro all'anno): l'indennità massima (1.250 euro) è stata riconosciuta ai dipendenti degli uffici segreteria-delibere, ragioneria-personale, polizia amministrativa, edilizia pubblica-patrimonio, tecnico manutenzione e tecnico lavori pubblici, 500 euro all'ufficio relazioni con il pubblico-protocollo, 333,33 euro (rapportati all' orario 24/36) all'ufficio commercio-attività sociali e 277,78 euro (rapportati all'orario 20/36) agli uffici protocollo-anagrafe, segreteria-accettazione denunce e segreteria servizi attività economiche, per un totale di 9.167 euro, che sommati al resto fanno 24.667 euro. (m.cass.) con il consigliere provinciale Lorenzo Baratter. Ma nei confronti del Patt si scaglia, in queste ultime ore, la lista avversaria SiAmo Arco. «Non ci capacitiamo di come si possa affermare che la “grande coalizione” di Alessandro Betta sia unita e coesa – scrivono - e ci chiediamo: ma lo scopo principale del Patt è solo quello di superare il Pd nella conta dei voti in modo da formare la giunta che desidera? Premesse poco incoraggianti nell’ottica di una collaborazione interna Patt-Pd in caso di vittoria. Punto da chiarire sarebbe anzitutto quello del doppio incarico dell’onorevole Ottobre che, già deputato a Roma, non nasconde di mirare alla poltrona di vicesindaco di Arco. Crediamo sia molto difficile ricoprire allo stesso tempo due incarichi, soprattutto se si vuole lavorare efficacemente per il bene della comunità». ©RIPRODUZIONERISERVATA Zambotti interroga: «Acqua imbevibile nelle case Itea» RIVA. Pier Giorgio Zambotti chiede lumi a Mosaner sull'acqua delle case Itea di via Marchi: «Sono stato sollecitato - afferma il consigliere - a domandare al sindaco se ha notizie sulla qualità dell'acqua potabile che scorre almeno in alcuni rubinetti nel nuovo nucleo abitativo e che a detta dei censiti richiedenti ha un sapore che la rende imbevibile. Mi si dice che in seguito a richiesta specifica sono stati fatti dei prelievi dell'acqua ma che dei risultati pare non si sappia nulla». (m.cass.) 32 Riva ❖ Arco di Daniele Tonelli ◗ RIVA L’ultima serata al Lochness Pub. I “mostri” (Michelangelo e i suoi colleghi baristi) hanno servito da bere per un ultima volta. Hanno tutti gli occhi lucidi, forse un misto di gioia nel vedere tanti amici ritrovarsi insieme dopo tanto tempo, ma anche tanta malinconia, per un percorso che si conclude, che volge al termine. C’è chi decide di andare al Lochness sul presto, quando il clima è ancora tranquillo, per fare un aperitivo lungo, birra, spritz e qualche stuzzichino. Mano a mano che passa il tempo l’affluenza continua ad aumentare. Alle 21 di lunedì sera il locale è già pieno. Tanta, tantissima gente ha voluto salutare “Miki” e il suo Lochness. Adolescenti, coppie, genitori con i proprio figli, alcuni anche con il passeggino. Persone vestite da carnevale, alcune tirate a lucido, altre anche in pigiama o in tenuta da lavoro, vogliono bere l’ultima e poi iniziare il turno. Ogni rappresentante di ogni ambito e classe sociale è voluto passare a salutare – d’altronde in 11 anni le mura del pub hanno davvero visto di tutto – Infatti alcuni ci raccontano di aver festeggiato al Lochness la fine della maturità, altri la laurea, alcuni le prime paghe dei loro lavori (commutate tutte in consumazioni). Al Lochness Pub sono nati amori, riappacificati rapporti, prese decisioni importanti. Ecco che arrivano i genitori di una piccola bambina. AVVISI ECONOMICI La PICCOLA PUBBLICITÀ si riceve presso le filiali dell’A. MANZONI & C. di TRENTO, via Sanseverino 29, tel. 0461 / 383711; ROVERETO, Borgo Santa Caterina 9, tel. 0464 /432499 TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 1 Ultima birra al Lochness: l’addio è una grande festa Riva, una folla immensa ha partecipato alla serata di chiusura del Pub I clienti: «Qui sono nati tanti amori, questo posto mancherà a tutta la città» Michelangelo Scarpetta, ormai ex titolare del Lochness La ressa al bancone per l’ultima birra al Lochness Vogliono farle vedere per l’ultima volta dove mamma e papà si sono conosciuti e innamorati. Chi non può esserci fisicamente lascia messaggi su internet, email e sms. E’ presente anche la “vecchia guardia”, circa una ventina di ragazzi che hanno sulla loro pelle il biscione scozzese, il mostro del lago. Tatuaggi offerti da Miki a chi avesse avuto il coraggio di farseli fare. In alto i calici quindi per un addio di gioia e festa, per un locale che non c'è più. Qualche persona non riesce trattenere la tristezza e le lacrime vanno a bagnare le guance. Tanti amici. le cui mento, zona esclusiva, fisso 1.200,00 Euro ed alte provvigioni. Telefono 049 / 768 766 Golmar - padova o inviare curriculum a: padova@ golmar.com ROVERETO Barbara, 40enne signora italiana, dolce e raffinata per momenti indimenticabili. 333 3804840 SILVIA vedova, indipendente, in pernsione, snella,dinamica e sorridente, cerco compagno serio. In Due 328 1710629 ROVERETO affascinante, ammaliante, bellezza, sensuale dolce, molto paziente e riservata, cerca amici.Tel. 377 2809789 ENTI PUBBLICI E ISTITUZIONI Gli avvisi pubblicati sono consultabili on-line all’indirizzo: www.entietribunali.it CASTELL O SGR S .p .A. CASTELLO S.p .p.A. Società di Gestione di Fondi Immobiliari Chiusi Sede in Milano, Piazza A.Diaz, 7 AZIENDA importanza nazionale cerca giovane agente (massimo 40 anni), per vendita prodotti professionali di consumo presso aziende industriali ed artigianali + settore ristorazione e servizi della provincia di Bolzano. Il prescelto dovrà curare la clientela esistente ed acquisire nuovi utilizzatori. Offriamo interessante portafoglio, corso d'inseri- Quota al 31.12.2013 € Milano, 5 marzo 2014 strade si sono separate, si ritrovano insieme per una sera. Come ai vecchi tempi, come una volta. Un padre viene con il figlio perché «Mi ha chiesto di poter bere l’ultima coca cola al pub del Miki. Non si possono negare certe cose ai bimbi». Racconti di feste, concerti e sbronze colossali, tutti hanno una luce particolare negli occhi quando condividono i loro ricordi legati a questo pub, che è davvero un simbolo di Riva del Garda. Poi c’è chi decide di portarsi a casa un ricordo fisico, materiale. Chi il boccale, chi i tappetini da birra, fino agli striscioni appesi fuori e i sassolini nelle aiuole vicine, perfino qualche sgabello: «Un pezzo di Lochness me lo voglio portare a casa, i ricordi non bastano, voglio qualcosa di concreto» Si fa fatica ad arrivare al bancone per ordinare un secondo giro, tanta gente dentro e fuori il locale, un fiume di persone, una piena di ricordi, sorrisi, abbracci e pacche sulla schiena. Gli alcolici per l’addio non bastano e spesso si fa spola con al vicino Tapas bar a prendere fusti e casse di birra. Il Lochness Pub ha regalato tanti bei ricordi a molte persone, ma alla fine ci si deve lasciare, ci si saluta, senza potersi più dire: «A sabato prossimo, ci vediamo al Loch!». ©RIPRODUZIONE RISERVATA in BREVE riva identità digitale, parla l’esperto ■■ Domani alle 20.30 nell'ex biblioteca in viale Daminano Chiesa "Tecnologie stupefacenti. Il nativo digitale, l’identità digitale e il peso delle parole all’interno della Rete", incontro con Mauro Berti, responsabile ufficio indagini pedofilia polizia comunicazioni Trento. Partecipazione libera. (m.cass.) riva Educazione di genere, incontri in biblioteca ■■ Ci si può iscrivere in biblioteca a Riva (ingresso libero, tel. 0464/573806) a "Maschi con/tra femmine" in programma sabato dalle 10 alle 12 e intitolato "Il teatro dei mestieri" (per la parità di genere), per bambini dai 3 ai 6 anni, con l'associazione Oplà. (m.cass.) riva Arte «over 60», al via le iscrizioni ■■ Sono aperte (80 euro, fino al 15 marzo in biblioteca a Riva, 0464/573806) le iscrizioni al laboratorio "Over 60", progetto di Silvia Gribaudi rivolto alle donne (e proposto da biblioteca, Andromeda e Mnemoteca) che si terrà dal 5 all'11 aprile dalle 18 alle 20 all'ex colonia Sabbioni. (m.cass.) ENTI PUBBLICI E ISTITUZIONI Gli avvisi pubblicati sono consultabili on-line all’indirizzo: www.entietribunali.it ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services Group 02 29518014. Val di Fiemme ❖ Val di Fassa MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO 37 1 Tassa di soggiorno, il sondaggio Contrario l’80% degli intervistati Delle 156 persone che hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione Fassa 84 sono albergatori Testor: «Emerge scarsa informazione sull’argomento». Franceschetti: «La raccolta rimanga in valle» di Valentina Redolfi ◗ VAL DIFASSA Su 156 soggetti aderenti, 121 (il 78%) hanno dichiarato di essere contrari all’introduzione della tassa di soggiorno in Val di Fassa. È stato questo l’esito del sondaggio che l’Associazione Fassa ha organizzato e messo a disposizione sul proprio sito internet nei giorni scorsi per dare libera voce ai cittadini attraverso otto quesiti sulla possibile introduzione del nuovo balzello. Ieri pomeriggio al ristorante pizzeria Olimpic di Campitello di Fassa sono stati illustrati i risultati del sondaggio che, come ha spiegato la presidente del partito Elena Testor, ha coinvolto 156 soggetti di cui 84 (53%) albergatori, 29 (18%) affitta-appartamenti e 39 (24%) non appartenenti a nessuna categoria specifica. La maggior parte della popolazione coinvolta nel sondaggio è di Canazei (44%); a seguire troviamo Campitello (16%), Moena (13%), Vigo (11%), Pozza (8%), Soraga (4%) e Mazzin (3%). I responsabile dell’Associazione Fassa hanno presentato ieri i risultati del sondaggio sulla tassa di soggiorno Quello della tassa di soggiorno è un argomento di grande attualità e se ne è discusso anche durante l’ultima visita del presidente della Provincia Ugo Rossi in Val di Fassa, la settimana scorsa, durante la quale si è chiesto che eventualmente una quota della tassa raccolta rimanga in valle. Sul tema l’Associazione Fassa è da sempre contraria, però durante la conferenza il segretario politico Luca Guglielmi ha dichiarato: «Non abbiamo voluto dare un segnale politico, ma semplicemente offrire ai cittadini l’opportunità di esprimere la propria opinione». Sui risultati sempre la presidente Testor ha spiegato che dal sondaggio emerge anche la scarsa informazione della popolazione sul tema e che l’81% è favorevole all’opinione «invece di imporre nuove tasse per reperire nuove finanze, la politica dovrebbe snellire gli alti costi della macchina di promozione turistica». Su questo è intervenuto Riccardo Franceschetti, componente dell’Associazione Fassa e sindaco di Moena, che ha detto: «Prima di tutto vorrei specificare che abbiamo avuto un approccio serio e siamo stati gli unici a chiedere l’opinione alla gente. In secondo luogo, non vogliamo esprimerci a favore o contro, ma chiedere spiegazioni a chi ci rappresenta, perché tale decisione va spiegata e condivisa fra tutti gli operatori e non calata dall’alto. Non vorremmo poi – continua Franceschetti - che la tassa di soggiorno rappresenti una scappatoia della Pat per dismettere le risorse sul turismo. La Val di Fassa ha bisogno di risorse e investimenti e 4 milioni di euro farebbero comodo, ma la raccolta deve rimanere in valle, la decisione deve essere condivisa e, soprattutto, un’eventuale tassa deve essere istituita a seguito di una politica più equa di distribuzione di risorse e di grandi eventi in tutto il Trentino». cavalese Il nuovo teatro comunale sarà pronto fra sei anni ◗ CAVALESE L'obbiettivo del Comune di Cavalese per la rinascita del teatro, andato a fuoco giusto un anno fa, è partire con i lavori entro il 2016 ultimandoli nel giro di 4 anni. La corsa contro il tempo è di fatto partita con la presentazione del progetto preliminare, l'altra sera in una seduta informale del consiglio comunale. E sindaco ed assemblea hanno già individuato una serie di scadenze, fondamentali per centrare l'obbiettivo. I consiglieri hanno trenta giorni di tempo per formulare osservazioni e suggerimenti val di fassa sul progetto. Poi, come ha confermato il sindaco, entro due mesi dovrebbe chiudersi il confronto tra i periti del Comune e dell'assicurazione per la quantificazione del risarcimento. La cosa, ha spiegato sempre il sindaco, potrebbe allungarsi, in caso di mancato accordo, di altri tre mesi per arrivare al pronunciamento di un terzo perito "super partes". Ma si propende per una conclusione entro una sessantina di giorni. Dopodiché partirebbe il bando di gara per la progettazione definitiva che potrebbe essere assegnata entro fine anno. L'iter di approvazione del progetto definitivo con l'eventuale richiesta di finanziamento e l'avvio del bando per la progettazione esecutiva richiederebbero un altro anno e mezzo, con la seconda metà del 2015 destinata al bando di gara per l'assegnazione dei lavori, prevista appunto per il 2016. Rispondendo poi ad una domanda del consigliere Franco Corso, il sindaco ha precisato che si potrebbe passare dalla progettazione preliminare direttamente alla progettazione esecutiva nel caso le spese progettuali rientrassero in 200 mila euro lordi, la qual cosa, ha aggiunto, è possibile ma potrà Il fregio sul frontone del teatro comunale di Cavalese essere confermata solo a quantificazione del risarcimento avvenuta. Nel corso della riunione di presentazione del progetto preliminare, alla presenza di 13 consiglieri, 9 di maggioranza e 4 di minoranza, si è parlato an- che di altri aspetti. L'architetto Sergio Facchin ha precisato, ad esempio, che la parte del collegamento al palacongressi non fa parte del progetto preliminare ma è una proposta aggiuntiva. Sempre l'architetto Facchin ha illustrato, con alcune Sette comuni ladini, una sola rete in breve SORAGA «FestadelaFemena» alRifugioMiralago ■■ LaPro LocoSoraga organizzasabato8 marzola «Festadela Femena»con cena alRifugioMiralagoal PassoSan Pellegrino(20 euroa testa). Iscrizionientrodomani. (v.r.) CAVALESE Scambiodiavvocati nelcaso Mastroianni ■■ Nel raccontarela lungae complicatavertenza giudiziarianella qualeera coinvoltol’exprimariodi anestesiadell’ospedaledi CavaleseAlfio Mastroianni,che havinto finalmente lasua battagliacontro l’amministratoredel condominioCondini, siamo incorsiununo spiacevole errorescrivendo cheil difensoredelprofessoreera l’avvocatoGiacomoDellasega diPredazzo. Inrealtà l’avvocatogiusto èPaolo PontrellidiCavalese.Ce ne scusiamocon gliinteressatie coninostrilettori. (l.ch.) VALLEDI FASSA IlComungeneral discuteilbilancio 2014 ■■ Venerdì alle20.30il consigliodel Comungeneral discuteràdelbilanciodi previsione2014 epluriennale 2014–2016;designeràpoi due rappresentantiall'interno del nuovocdadell'Istituto culturaleladino Majondi Fasegn.(g.b.) mappe, la centralità del teatro rispetto agli altri edifici pubblici di Cavalese ed il suo ruolo quindi fondamentale ed ha poi fatto una riflessione pure sugli spazi verdi del paese che necessiterebbero di maggiori collegamenti. In sede di discussione sono emerse in particolare domande sull'acustica, sul confronto con l'assicurazione e di chiarimenti sul fatto se l'edificio del teatro sia vincolato o meno. In conclusione, l'annotazione dell'architetto Michele Facchin sul fregio che campeggia sul frontone del teatro. Un fregio che rappresenta due pavoni che bevono da una fontana davanti a due palme e che, ha spiegato Facchin, simboleggia, secondo l'iconografia paleocristiana, l'immortalità e questo, ha concluso, vuole essere un auspicio per il ritorno in grande stile del teatro di Cavalese. (mi.za.) pozza di fassa Piano giovani, entro Consiglio comunale, oggi le adesioni Nicola Rasom al Project Anti-crisa La procuradora Cristina Donei: «Servizi condivisi e più semplici a costi contenuti» subentra a Dorich ◗ VAL DI FASSA Continua l’attività del Piano giovani di Fassa “La Risola”: entro oggi devono essere presentate le domande di partecipazione al primo progetto, “Projet Joegn Anti-crisa”, rivolto ai giovani dai 15 ai 29anni, realizzato per far conoscere loro le opportunità lavorative sul territorio, perché sempre più dopo il diploma o la laurea essi si trovano in difficoltà di fronte al loro futuro. Previsti 8 incontri, il primo il 10 marzo al Devil Jump a Canazei. Info:[email protected] o [email protected]. (v.r.) di Gilberto Bonani ◗ VALLE DI FASSA I sette comuni fassani sono in rete. In particolare gli uffici tecnici, punto nevralgico per la gestione del territorio, potranno condividere strumenti e modalità operative grazie al progetto sostenuto dal Comun General de Fascia, e realizzato in collaborazione con Informatica Trentina e Geopartner, fornitore del software. In sintesi la nuova organizzazione del lavoro consentirà di contenere i costi e migliorare i servizi offerti alla cittadi- nanza. Il nodo dell'attività è affidato al sistema informatico territoriale (Giscom) ideale per le amministrazioni pubbliche che nella logica dello “sportello unico” desiderano distribuire informazioni ai censiti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse e di miglioramento dei servizi. In valle è in atto una riorganizzazione delle amministrazioni che nel prossimo futuro lavoreranno insieme, specializzando il loro personale ma in grado, comunque, di offrire ai censiti tutto il supporto necessario. Tutti gli uffici tecnici potranno attingere informazioni a un’unica banca dati dove confluiscono le informazioni dell' Agenzia del Territorio e del Catasto. Qualunque ufficio comunale potrà gestire con estrema efficienza pratiche urbanistiche, l'anagrafe e le entrare di pertinenza dei Comuni. Alla conferenza stampa tenutasi alcuni giorni fa nella sede del Comun general erano presenti la procuradora Cristina Donei, la responsabile dell’Area Consulenza Enti Locali di Informatica Trentina Silvana Del Giudice e Silvano To- noni di Geopartner. «Con questo progetto il Comun General de Fascia – ha sottolineato la procuradora Cristina Donei – ha promosso la condivisione di servizi. I nuovi strumenti garantiranno la semplificazione del modo di lavorare e lo scambio di esperienze e supporto tra amministrazioni ladine, in un’ottica del contenimento dei costi. A questo risultato arriviamo dopo un primo, importante passaggio, quello grazie al quale siamo arrivati alla gestione comune delle entrate e dei tributi». ◗ POZZA Lunedì sera nel breve consiglio comunale a Pozza di Fassa è stato sostituito il consigliere di maggioranza Giancarlo Dorich, che due settimane fa si era dimesso per motivi personali. Al suo posto, seguendo l’ordine dei primi non eletti, ci sarebbe dovuto essere Emilio Zacchia che però non ha accettato, dunque si è passati al secondo dei non eletti, Nicola Rasom, che ha invece accettato il mandato di consigliere. Sul punto tutto il consiglio comunale è stato unanime. (v.r.) 38 Val di Fiemme ❖ Val di Fassa TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 il viaggio » cronache dal grande inverno Nel bianco di passo Fedaia - dove si arriva solo in motoslitta o con altri mezzi cingolati - spuntano dalla neve solo i cartelli stradali e le bandiere che segnano il confine tra le province di Trento e Belluno (fotoservizio Andrea Selva) 1 Passo Fedaia, ecco la terra di nessuno Ci si arriva solamente in motoslitta o con il gatto delle nevi: dieci persone isolate da 34 giorni, ecco come vivono di Andrea Selva ◗ PASSO FEDAIA Sul calendario di Aurelio Soraruf, al rifugio Castiglioni, c’erano ieri 34 croci: una per ogni giorno di isolamento completo del passo. Oggi saranno 35. E domani 36. E’ da fine gennaio, infatti, che non si sale al Fedaia dal versante trentino. E nemmeno da quello bellunese. Bisogna andare indietro agli anni Settanta per trovare una situazione simile. «Ricordo che ci capitò di restare isolati per un paio di settimane, ma non è mai accaduto di ritrovarsi completamente bloccati per un mese intero. E non è ancora finita» dice Aurelio Soraruf, titolare del rifugio. Con lui - su a passo Fedaia c’è la moglie, quindi il fratello Giuseppe e un paio di dipendenti dell’albergo Dolomia. E poi il custode della diga, l’unico che riceve il cambio in elicottero una volta alla settimana. In tutto una decina di persone. Salire al Fedaia non è facile. Lungo il versante trentino la strada è chiusa a pian Trevisan. Dalla parte bellunese la strada si ferma a Capanna Bill (dove una valanga ha distrutto la seggiovia paralizzando i collegamenti sciistici) ma è possibile salire al rifugio Fedaia lungo una pista di emergenza che è servita sabato scorso a riportare a valle i dipendenti e il titolare della struttura (Giorgio Da Pian) che hanno trascorso in quota un mese intero e poi hanno chiuso la struttura: inutile prolungare ancora una stagione invernale agonizzante. Da Capanna Bill e Pian Trevisan c’è quindi una terra di nessuno dove dominano il silenzio e il colore bianco. Ci si arriva in motoslitta (oppure con il gatto delle nevi) sfidando le valanghe che hanno segnato i fianchi delle montagne, numerose e spaventose come non si vedeva da tempo. La provincia di Trento ha provato nelle settimane scorse ad aprire un varco con uno scavatore enorme (come abbiamo raccontato sulle pagine del Trentino) ma quando ormai il lavoro era quasi finito, ‘‘ Aurelio soraruf Sembra di essere tornati indietro di quarant’anni, ma non era mai accaduto di essere completamente bloccati per oltre un mese Di fronte a una valanga può capitare di vedere anche le donne con la pala per agevolare il passaggio del gatto con la strada che saliva tra muraglioni di neve alti oltre sei metri, è scesa un’altra valanga: tutto da rifare. Vanificato anche il lavoro di Soraruf e del caposervizio delle Funivie Fedaia-Marmolada che si erano messi al lavoro con il gatto del- le nevi per scaricare a valle centinaia di metri cubi di neve e agevolare il lavoro del servizio strade provinciale. Non è facile convincere gli operai del servizio strade a guidare frese e spazzaneve lungo una strada dove si contano al- meno quattro enormi valanghe e un’infinità di distacchi più piccoli. Luigi Dantone - il cantoniere, presidente della commissione valanghe - conosce i rischi di questi versanti dopo che alcuni anni fa venne investito da una slavina pro- prio mentre cercava di liberare la strada del passo Sella. Di buono c’è che al Fedaia le dispense sono piene: parliamo infatti di albergatori che attendevano i turisti per la stagione invernale. I telefoni funzionano e l’elettricità non è In alto una grossa valanga e l’impianto Graffer sommerso dalla neve. Qui sopra, meglio evitare rischi e spostarsi lungo il lago ghiacciato del Fedaia (quasi mai) mancata. Però l’isolamento può fare impressione: «Ma siamo gente di montagna che vive quassù per scelta» dice ancora Soraruf. «Altrimenti non sarebbe possibile trascorrere un inverno in questo modo. Certo, se avessimo saputo che sarebbe andata a finire così ci saremmo organizzati diversamente, ma ogni volta che nevicava abbiamo sperato che sarebbe stata l’ultima. E così per ogni valanga. E ci siamo ritrovati a marzo». Ci si alza la mattina e si lavora per sgomberare la neve, altrimenti - quando arriva alle finestre - sale quel senso di soffocamento che è l’anticamera della depressione. Si scende a Canazei (in motoslitta o con il gatto) solo se è strettamente necessario: un occhio al termometro e un occhio al bollettino valanghe per evitare rischi inutili. Se lungo la strada c’è una valanga, anche le donne prendono la pala per agevolare il passaggio dei mezzi cingolati. Le cronache sono piene di notizie e di dichiarazioni sulla strada del Fedaia. La Provincia riteneva di poter risolvere il problema con l’installazione (in quota) dei cannoni per il distacco artificiale delle valanghe, ma ora anche i sostenitori di questo sistema cominciano a nutrire grandi dubbi. Di fronte alle enormi valanghe - composte di neve pesantissima - risulta chiaro anche all’occhio del profano che l’unica soluzione che garantirebbe a questa strada l’apertura invernale è la realizzazione di nuovi tunnel paravalanghe oltre a quelli già esistenti. Il presidente della Provincia di Trento Rossi ha inserito la messa in sicurezza di questa strada tra le priorità del piano della mobilità della valle di Fassa, in attesa che la nuova giunta provinciale riprenda in mano il piano di sviluppo della Marmolada, che l’esecutivo precedente aveva solo predisposto in attesa di un confronto con gli enti locali e con la Regione Veneto. Di certo c’è che per gli operatori del Fedaia questo inverno è andato completamente perso. ©RIPRODUZIONERISERVATA Val di Non ❖ Val di Sole MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO 39 Oratorio, bar senza slot e superalcolici Taio, per far fronte alle spese la Parrocchia intende dare in affitto 95 metri quadri al piano terra della nuova struttura di Giacomo Eccher ◗ TAIO Il nuovo oratorio con la canonica dell'Unità pastorale è quasi finito e si cercano proposte ed idee per l'utilizzo dello spazio (95 metri quadrati coperti oltre a 25 esterni) da destinare ad attività commerciale (bar, pasticceria, negozio, ecc.). «Questo per garantire alla Parrocchia una fonte di reddito costante per coprire almeno in parte le spese di manutenzione e gestione della struttura, che non può gravare completamente sulla casse sempre più povere della Parrocchia stessa» - fanno notare i membri del Consiglio affari economici che per incarico del decano don Carlo Daz stanno cercando una destinazione produttiva. «Se sarà bar non potranno essere somministrati superalcolici e niente slot machine. Possono comunque essere prese in considerazione varie tipologie perché la proposta e le possibilità sono a 360 gradi. Vediamo intanto se c'è interesse e quali sono le idee che arriveranno, poi si deciderà con il Decano a chi e come affidare il locale» - spiegano i componenti del Consiglio affari economici Sergio Chilovi, Armano Larcher e Luciano Inama. Il nuovo complesso edilizio Per mantenere il nuovo oratorio dell’Unità pastorale a Taio la Parrocchia deve affittare il piano terra dell'oratorio – canonica di Taio è nato al posto del vecchio edificio a quattro piani nel quadro della riconsiderazione urbana che ha inserito l'immobile, molto meno impattante del precedente, in un contesto armonico con la vicina chiesa parrocchiale di San Vittore e, sul lato opposto del lotto, con il municipio e la scuola materna, anch'essa totalmente ristrutturata. La decisione di abbattere il vecchio oratorio era stata assunta dal Consiglio parrocchiale su input del pool di tre giovani tecnici del paese, coordinati dall'architetto Ivan Larcher. Il tutto nell'ottica della riorganizzazione ecclesiastica che, a causa della cro- in breve cles 1 Area ristorante Giardino, ultimo passaggio in consiglio SANZENO Mercoledìdelle ceneri conMessain basilica ■■ Oggièil “mercoledìdelle ceneri”.LaS.Messasarà celebratain basilicaalle ore 20conl’imposizionedelle ceneri.Nella lamattinatai fratipasseranno aportarele ceneriagli ammalatinelle lorocase.(g.e.) CLES Ilfilm «The Butler» alcinema comunale ■■ Questa sera,peril cineforumdel mercoledì,alle 21c'è ilfilm "TheButler – Un maggiordomoalla Casa Bianca”,filmdrammatico di L.Daniels, conF.Whitaker,J. Cusak.Ingresso unicoeuro 5,50.(g.e.) Nell’area del ristorante Giardino a Cles sono consentiti volumi interrati ◗ CLES Approvata in prima lettura il 14 novembre scorso dal consiglio comunale con un voto all' unanimità, domani torna in aula, per l'adozione definitiva, la variante puntuale al Prg comunale per l'area ristorante Giardino, in pieno centro storico. L'area è soggetta a piano attuativo: in base alla normativa vigente, è consentita la realizzazione di volumi, che ad opere ultimate dovranno risultare completamente interrati, finalizzati all’ampliamento dell’attività esistente e nel limite massimo del 150 metri quadri netti in ampliamento dell’attuale interrato. All’interno dell’area dovrà essere realizzato un passaggio pedonale pubblico privo di barriere architettoniche. La variante puntuale su cui è chiamato a decidere in maniera definitiva il consiglio comunale, prevede la realizza- zione di uno spazio interrato coperto e chiuso di circa trecento metri quadri e uno spazio all’aperto di circa duecento metri quadri. Viene anche leggermente modificata la perimetrazione (2,9%) con l'obiettivo di far combaciare il piano attuativo con i confini di proprietà, possibilità questa consentita dall’articolo 7 comma 2 delle norme di attuazione del Prg. Il piano prevede inoltre un percorso pedonale pubblico di collegamento fra le strade lungo i lati est e sud inglobando degli spazi a verde. Sulla variante urbanistica richiesta dalla società Multigest srl lo scorso 16 settembre su elaborato tecnico dell'architetto Gianluigi Zanotelli, si erano espresse favorevolmente la Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio della Comunità della Val di Non e la Commissione edilizia comunale. (g.e.) monclassico Pangrazzie Mariotti suonanoalBio Lago ■■ Venerdìalle 21,alBio LagodiMonclassico,si esibiràilduo “Unponte fra cieloeterra” binomio artisticocompostoda Luca PangrazzieTizianaMariotti natopochimesifa con l’intentodiraccontare frammentidistoriedivita comune,attraversoparole, immaginiesuoni.(f.t.) romeno Corsoanti-stress allacooperativa Gsh ■■ Per chièinteressatoalla “comunicazioneautentica”e agestirelostress dalavorola cooperativaGsh, conGemino Formazione,organizzain corsoche sisvolgeràun fine settimanaalmese percinque mesidal 29marzo.Info: segreteriadiGsh0463 424634.(g.e.) nica carenza di preti degli ultimi decenni, ha portato alla nascita delle Unità pastorali con più parrocchie. A quella di Taio attualmente fanno capo ben sette Parrocchie: Taio, Segno, Mollaro, Priò, Vervò, Dardine e Torra i cui archivi storici saranno pure concentrati i nel nuovo immobile, per preservarli dall'incuria e dell'abbandono in cui sono relegati nelle ex canoniche rimaste vuote. «Gli spazi sono pronti ma il finanziamento per l'arredo degli armadi blindati ad hoc non c'è ancora, un costo di 22.000 euro per cui abbiamo chiesto il finanziamento alla Provincia che non si è finora pronunciata. Ma bisogna decidere presto, sono in ballo documenti e dati che riguardano la storia e la vita di tante comunità» - sottolineano i tre consiglieri parrocchiali. Tornando al nuovo oratorio di Taio, al piano terreno (leggermente interrato per addolcire i volumi) trovano posto una sala polivalente indipendente dotata di cucina e bagni, attrezzata anche per ospitare feste e ricorrenze. Sul lato verso la chiesa ci sarà la sala giochi dell'oratorio e una cappella per celebrazioni feriali, e al piano superiore la canonica attrezzata per ospitare più preti. Verso il municipio c'è il locale (100 metri quadrati) a scopo commerciale su cui si attendono proposte entro e non oltre il prossimo martedì 25 marzo. Si possono consegnare per posta all'indirizzo del parroco don Carlo Daz, attualmente residente a Segno di Taio in Via Sonora 6, o consegnate direttamente presso la stessa abitazione. Cles, cous cous tè e ratatouille dopo il film Martina De Gramatica ◗ CLES Domani alle 21, al cinema teatro, secondo appuntamento con la rassegna di cinema e cibo "Tutti nello stesso piatto a Cles". In occasione della giornata internazionale della donna verrà proiettato il film "Solar Mamas", pellicola del 2012 girata in Giordania e India in arabo ed inglese con sottotitoli in italiano, che dura 58 minuti. A seguire nel piatto gli spettatori troveranno cous cous della Palestina con ratatouille di verdure a km zero e tè alla menta dell'India. Infine interverrà Martina De Gramatica, antropologa e membro del cda di Mancacarù onlus. (g.e.) Valli Giudicarie ❖ Val Rendena MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO Tione, conquista il podio la lotta alle slot ◗ TIONE Il carro che conquistato il primo premio: Alice in Pokerland del Bleggio A Tione ha vinto il carro di Marazzone di Bleggio: “Alice in Pokerland” un carro denuncia contro il gioco d’azzardo e la dipendenza. Al Gran Carnevale di Tione tra i nove carri allegorici che hanno partecipato alla manifestazione tra due ali di folla, era il più architettonicamente ben congegnato. Ma anche quello che maggiormente ha centrato e stigmatizzato uno dei temi più attuali della nostra società. Nella sezione gruppi mascherati il Gran Giurì del carnevale giudicariese ha premiato Master Chef: del gruppo amici dell’oratorio di Tione. Una rappresentazione con decine di figuranti ed un’enorme torta da dove uscivano provetti cuochi con una parodia dell’omonima trasmissione. In una giornata quasi primaverile sei gruppi mascherati, più nove carri hanno dato vi- ta all’edizione numero 110 del carnevale tionese, dove ogni anno tra lazzi e rappresentazioni mascherate si confrontano gruppi provenienti dai paesi della Busa, della Val Rendena, del Chiese e delle Giudicarie Esteriori. Un Re del Carnevale soddisfatto allo scoccare della mezzanotte, nella discoteca Absolute di Zuclo dove si chiusa la festa, ha letto le classifiche. Per i gruppi mascherati, que- 41 sto il resto della classifica: secondo, “W la f” Tione e Busa, e al terzo posto I gnaf e lo sgionfometro di Preore, Reparto maternità di Roncone, Le coccisnelle di Ville del Monte, Porca pig e gli Infoiatubbies di Daone. Per i carri allegorici: secondo, Lipu (Lega italiana polenta uccelli) di Tione, I Piza ciok e la gallina dalle uova d’oro di Tione, Magna, bevi e godi!!! di Zuclo, La valle dei morti dementi della Val rendena, Mulino bianco di Roncone, The new open: la disco tarzan di Bondo, Avanti un altro di Preore, Il ritorno della baita di Roncone. (e.z.) Storo, il Carnevale dominato dal gallo Alla kermesse trionfa il carro che scherza sui vicini «da Dars», secondo quello sui lavori infiniti dell’Auditorium di Aldo Pasquazzo in breve ◗ STORO Alla 47˚ edizione Gran Carnevale di Storo, tra sfottò tra darzesi, condinesi e storesi sono sfilati 8 carri e 3 gruppi mascherati. Ed è stato quell’atteso gallo del “Tore da Dars” e ovaiole al seguito a trionfare. Dopo qualche ora di attesa e di calcoli, la giuria ha stravotato per il Gallo di Darzo, al primo posto dei carri con 1316 voti. Hanno fatto colpo quei 48 figuranti appollaiati all’interno di quei quindici metri di carro. Un gallo senza stimoli (che però al gàl nàl fa al gàl), comperato alla Fera dei Sanc (Fiera dei Santi) da un contadino di Storo, che è riuscito a far produrre un uovo rigorosamente quadrato, dentro il quale c’era pure un pulcino di colore. Successo anche per il carro “Al Dom da Stor”, arrivato secondo, con 1267 voti, per denunciarne i tempi interminabili. Per il cosiddetto teatro dell’Opera di via San Floriano, c’è chi addirittura ha già prenotato un posto a sedere entro fine dicembre. Forse per allora – e lo auspicano in molti - gli strumentisti del professore Romagnoli, dopo anni di trasferte, la sera di Capodanno avranno la possibilità di esibirsi tra la loro gente. E al terzo scalino del podio, è arrivato “Ar... rapa Nui”, facendo così un en plein per Storo, con 1221 punti. Un mix tra costumi esotici e doppi sensi, che richiama l’isola di Pasqua. Tornando alla sfilata, se la Compagnia Scaldabache di Condino sembrava dovesse puntare l’attenzione sulla qualità dell’aria, ha invece optato sull’arma lunga (modello 91 e calibro 7.35) utilizzata il 22 no- TIONE «La grande bellezza» sul grande schermo ■■ La rassegna del Coordinamento teatrale si apre con “La grande bellezza” fresco vincitore dell’Oscar per miglior film straniero. La pellicola del regista Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, è oggi, alle ore 21, al cine teatro comunale. (f.s.) TIONE Giacomo Sartori presenta lo spettacolo Da sinistra, in senso orario, il carro del gallo “Da Dars”, “Ar... rapa Nui”, “Cima Rest” e quello sui tempi eterni per l’Auditorium madonna di campiglio è asburgica Carrozze, Sissi e fiaccolata conclusiva vembre 1963 a Dallas per uccidere John Kennedy che proveniva da Storo. Con l’occasione gli Scaldabache (che sanno che al Carnevale di Storo non potranno mai vincere e sono infatti arrivati quinti) hanno insce- La tre giorni i della Campiglio Asburgica, iniziata sabato con la sfilata della Corte Asburgica, si è conclusa ieri sera con la fiaccolata imperiale. Lo sfilare delle dame, dei cavalieri e degli ussari a cavallo hanno annunciato il tanto atteso arrivo dell’Imperatore Franz Josef e della bella Sissi sulla carrozza imperiale e la serata si è conclusa con uno spettacolare finale sulle note dei walzer di Strauss. Ierila conclusione con la sciata mattutina sulle piste della skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta, festa per ipiù piccini con mascherine e dolci e la Fiaccolata Imperiale della corte asburgica alla pista Belvedere. nato bene tutti quei misteri. Bello anche il carro “Cima Rest”, con tanto di trenino che dalla Valvestino raggiungeva Storo via tunnel, che si è aggiudicato il quarto posto, con 1202 voti. Poi “Al Car dal Hermann e del povero Valanga”, la cui sequenza di pianisti e di organi si è tenuta in un improvvisato teatro con molti posti a sedere davanti ad un codazzo di gente. Quindi i castellani “The Sportello Show “ e “L’Asan Zucche Scorla“ di Bersone, che di fusione con Daone e Praso proprio non ne vogliono sapere. Per la cronaca, per i gruppi mascherati ha conquistato il rpimo posto “Co ghe sarà ter” di Storo (928 punti), secondo “The stortello show” (656) e poi i “Pacchi vostri” (606). Lungo il teatro a cielo aperto (vie Papaleoni, Veneziani, Foilo e Sette Pievi) ieri si sono radunate 4 mila persone. Nel contempo anche mamma Provincia aveva dato una mano aprendo in deroga la statale di Loppio, all’inizio d’Ampola, altrimenti chiusa per lavori. «Quest’anno, a fare qualità e differenza nella giuria - dicono Nicola Zontini e Davide Canetti dei Mati Quadrati - era la presenza di otto donne su dieci componenti». tione 1 «Connessi al territorio»: è la parola d’ordine al Centro di Formazione Professionale Università Popolare Trentina (Cfp-Upt) di Tione. «L’esigenza formativa concreta a servizio delle aziende, spiegano i responsabili della scuola, in questo periodo di crisi permette agli studenti di avere delle possibilità per entrare nel mondo del lavoro». Un successo dovuto al nuovo corso avviato nel 2011 che lega il territorio delle Giudicarie, le sue risorse ambientali, culturali e turistiche al curricolo scolastico degli studenti, e sta formando Operatori Giudicarie Esteriori Gita dell’Avis, scadono le prenotazioni ■■ Scade oggi la prenotazione alla gita Sociale dell’Avis Comunale Giudicarie Esteriori in Umbria dal 31 maggio al 2 giugno. Prenotazioni: tel. Maria Grazia Bosetti (333-1711914), Silvia Bagattini ( 393 2331969), Mara Zambotti (333 1711915), Leonardo Luchesa (340 4802987) e dal presidente Alfonso Sottini (340 9044695). (r.r.) castello condino Festa della donna, sorprese e musica all’Hosteria Dalle professionali siti web per le aziende ◗ TIONE ■■ Domani, alle 20.30, alla sala riunioni del municipio, è in programma l’incontro con Giacomo Sartori, autore del romanzo “Sacrificio”. Dal libro è stato tratto uno spettacolo teatrale, che andrà in scena a Tione il 26 marzo. Durante l’incontro saranno presenti i registi e alcuni dei ragazzi trenini che hanno partecipato alla realizzazione dello spettacolo. (f.s.) (terzo anno) e Tecnici (quarto anno) dei servizi di Vendita specializzati in accoglienza e promozione del territorio. Gli studenti del Cfp-Upt di Tione, attraverso specifici stage formativi aziendali e collaborazioni spesso legate all’area dell’informatica, entrano a contatto con le aziende giudicariesi che li conoscono e li apprezzano. Le Aziende si stanno interfacciando con il Cfp - Upt di Tione per specifici progetti di gestione di mailing-list e siti aziendali e istituzionali. Dopo la collaborazione con le Terme di Sant’Antonio di Caderone e il Consorzio turistico Giudicarie Centrali oggi la scuola sta preparando i ra- gazzi per progettare, realizzare e gestire siti web istituzionali e aziendali «tra questi il sito web di Fercasa di Tione con un approccio all’e-commerce (commercio informatico), e quelli del Comune di Cimego, della Cooperativa “il Chiese”, della Scuola dell’infanzia di Tione e del Laboratorio sociale di Tione. Nel percorso di studio degli Operatori e Tecnici ai servizi d’impresa gli studenti stanno concludendo il database dell’Archivio “Paolino Scalfi” alle Regole di Spinale e Manez, mentre si preparano per gestire l’accoglienza al Convegno degli Ecomusei a Campo Lomaso e ◗ CASTELLO CONDINO Gli studenti degli operatori e tecnici organizzano i siti di archivi e Ecomusei realizzare Adrealina “B+” (Benessere plus) “Scuola – Professioni”, il 17 maggio con la collaborazione dei Piani giovani di Rendena-Tione, Chiese e Giudicarie Esteriori e la gestione della Mostra sul bosco con la Sta- zione forestale di Tione. «Nonostante la crisi - spiega Claudio Nicolussi dirigente del Cfp-Upt di Tione, i nostri ragazzi vengono apprezzati per le loro competenze e spesso le aziende propongono loro un lavoro». (w.f.) La locandina dei castellani, per la festa della donna, è di per sé intrigante e carica di suspense, visto che appare un uomo in abiti succinti. Il programma dell’8 marzo, non smentisce la voglia di divertirsi dei castellani, che si danno appuntamento all’Hosteria e Ostello della Gioventù a Castel Condino, con piatti gustosi, il cantautore Alberto e camerieri d’eccezione come Ivan, Alberto e il popolare Renato. La sera prima, a Cimego, al Centro polifunzionale, “Voce al Silenzio” con Barabàn. (a.p.)