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MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 ANNO XII - N. 54
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected]
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
IL RIGORE NECESSARIO
Giunta, prima mossa. Gli ex: nessuna soluzione drastica. Bolzano fischia Kompatscher
Via Calepina
A CHI CONVIENE
LA POLITICA
RESPONSABILE
2
1
Imprese,
Dalpez vede
una timida
ripresa
di MARCO BRUNAZZO
Regione, addio ai vitalizi
Consiglieri in carica, via i privilegi. Rossi: scelta chiara
L
arga parte del discorso con cui Matteo
Renzi ha richiesto la fiducia alle Camere è
stato dedicato all’Europa. A più riprese, il
presidente del Consiglio ha ribadito la necessità che l’Italia non si faccia «dettare la linea
dall’Europa», sostenendo che le misure di austerità proposte hanno aggravato la crisi più che
contribuire a risolverla. Questi di Renzi sono temi che ritornano spesso nel dibattito politico,
non solo italiano, e che saranno ancora più frequenti in vista delle elezioni europee del prossimo maggio. Eppure, sono temi a cui occorre
guardare con la massima circospezione: Renzi
ha ragione solo in parte. Al contempo, e soprattutto, le sue dichiarazioni possono aprire spazi a
comportamenti irresponsabili che, se anche sul
breve periodo sono elettoralmente redditizi, sul
lungo sono semplicemente dannosi.
Dove Renzi ha ragione è che l’austerità da sola
non ha aiutato i singoli Paesi e l’Europa a uscire
dalla crisi. La situazione della Grecia, ma anche
dell’Italia era e rimane così complicata da non
poter essere risolta solamente con misure restrittive. Il premier dimentica però di sottolineare
due aspetti essenziali, tra loro collegati. Il primo
è che non c’è, in Europa, un tiranno cattivo che
impone ai cittadini italiani inutili e costosi sacrifici. Le decisioni europee non sono infatti la trasposizione in atti della volontà di un singolo governo o di una singola mente: sono il risultato di
negoziazioni cui partecipano i governi, tra cui l’Italia, nonché molti altri attori e istituzioni.
Il secondo aspetto è che, se un Paese non ha
un potere contrattuale adeguato, non deve prendersela con gli altri, ma interrogarsi su quali siano le condizioni per riuscire a sedersi con l’identica forza delle altre nazioni allo stesso tavolo.
Una di tali condizioni si chiama credibilità. Mi
spiace per Renzi (e anche per me come cittadino
italiano): la credibilità del Paese non è ricuperatile solo con dichiarazioni, ma attraverso il rispetto di trattati, alcuni dei quali firmati poco più di
un anno fa.
Il premier continuerà probabilmente nelle
sue esternazioni, perché nella fase in cui viviamo la critica superficiale alla Ue raccoglie più
consensi della critica circostanziata. Le conseguenze di tale discorso saranno tuttavia percepibili sulla lunga distanza: in particolare contribuiranno a quel bisogno di «auto-assoluzione» cui
anela l’Italia, rischiando di riaprire margini di
azione per un ritorno a un cattivo uso delle risorse pubbliche. Per questo, il Trentino non deve
seguire Renzi su una simile strada, allentando le
politiche di responsabilità in ambito economico
che sta cercando di seguire da almeno qualche
anno (fatta eccezione per la vicenda dei vitalizi,
ovviamente): i benefici a lungo termine saranno
maggiori dei vantaggi a breve.
Il sociologo Bauman
«I poveri confinati
dentro le mura
dei ghetti urbani»
TRENTO — Doppio
appuntamento a Trento e Bolzano
con il grande sociologo Zygmunt
Bauman. Il 21 marzo sarà nel
capoluogo altoatesino per
discutere, con Agnes Heller, del
tema della bellezza, nell’ambito
del ciclo di incontri promosso dal
Centro per la Pace. A questo
proposito Bauman parlerà della
sua teoria sulla criminalizzazione
della povertà: «In passato il
povero era una risorsa per lo
Stato, perché serviva nelle
fabbriche e sui campi di battaglia;
da qui la nascita del Welfare. Oggi
non lo è più e per questo viene
marginalizzato». Bauman il
giorno successivo sarà a Trento
per presentare il suo nuovo libro,
edito da Erickson e intitolato «La
scienza della libertà».
A PAGINA 13 Boschi
La vittima è Maria Nives Ferrari, 78 anni. Fu segretaria di Bruno Kessler
A22, incidente mortale con fuga
Arrestato un uomo: era ubriaco
TRENTO — È stato arrestato per omicidio
colposo e omissione di soccorso Michele Veronesi, 36 anni, di Mezzocorona. L’uomo era alla
guida del Suv che lunedì sera in A22 ha travolto la piccola utilitaria di Maria Nives Ferrari,
78 anni, di Ravina, e poi è fuggito. La donna è
stata catapultata ed è morta sul colpo. L’uomo, agente di commercio, era ubriaco. Lo sfogo in aula: «Non volevo scappare, ma chiedere
aiuto. Chiedo scusa». Il dolore della nipote dell’anziana. Il giudice ha disposto l’obbligo di dimora. Maria Nives Ferrari è stata consigliera
comunale a Riva e segretaria di Bruno Kessler
durante la nascita di Sociologia.
Cavedine
Ruspa si ribalta
e travolge
un operaio
Gravissimo
A PAGINA 4 Ferro
TRENTO — Basta vitalizi.
Anche quelli calcolati con il
nuovo sistema contributivo,
che sarebbero dovuti partire
con questa legislatura, saranno cancellati. Questa la decisione presa ieri in giunta regionale. «Una decisione chiara per ridare credibilità alla
politica» commenta Ugo
Rossi. Per quanto riguarda
gli ex consiglieri, che ieri si
sono ritrovati per ribadire di
non godere di un privilegio,
ma di un diritto, la giunta ha
chiesto al giurista Luca Nogler un parere legale sui margini di manovra legislativi
per procedere a un recupero
delle «liquidazioni». I soldi
recuperati saranno stanziati
su un fondo destinato al welfare.
ALLE PAGINE 2 E 3
TRENTO — L’ateneo
trentino ha il suo codice
etico. Il Senato accademico ha licenziato il testo e
ieri è arrivato il parere della Consulta dei direttori.
Il codice è diviso in tre
parti e contiene nove principi: integrità, rispetto,
pari opportunità, responsabilità e trasparenza,
qualità nella ricerca e nella didattica, libertà, equità e merito, tutela dell’ambiente, riservatezza.
A PAGINA 4 Damaggio
Finanza
Impianto per i rifiuti
Il capoluogo dice no
La classifica
POLIZIA LOCALE
TOP LIST ITALIANA
3
Sindaci
più amati,
Andreatta
primo
Sicurezza
notturna,
assunzioni
stoppate
A PAGINA 7 Romagnoli
A PAGINA 7
TRENTO — Il Comune di Trento «boccia» la
localizzazione a Ischia
Podetti dell’impianto
per la produzione di
combustibile solido secondario. Le osservazioni, condivise dalla giunta, sono state presentate
ieri dall’assessore Michelangelo Marchesi. Intanto, in città la raccolta differenziata «vola»: a gennaio si è sfiorata la quota dell’80%.
A PAGINA 6 Giovannini
Occupazione
Il Progettone
non smobilita
Dalla Provincia
altri due milioni
A PAGINA 11
L’intervento/ 1
L’intervento/ 2
AZZERATE
LE DECISIONI
STRATEGICHE
DEI COMUNI
PANIZZA,
ACQUA CALDA
SCOPERTA
DUE VOLTE
di MARCO DALLA FIOR
di LORENZO DELLAI
Il dibattito sulle tematiche
urbanistiche apertosi
dopo l’insediamento della
nuova giunta provinciale
sta, sia pur lentamente,
acquisendo ritmi e
contenuti. Nei giorni
scorsi sul Corriere del
Trentino sono apparsi
due autorevoli interventi
che meritano qualche
riflessione, anche perché
hanno lasciato più
interrogativi che risposte.
Muovo dalle riflessioni
dell’amico architetto
Roberto Bortolotti
(Corriere del Trentino di
mercoledì 26 febbraio).
Il senatore Panizza scopre
due volte l’acqua calda. In
primo luogo quando
sostiene che in Italia
l’azione per ricostruire
un’area popolare e liberal
democratica (definita in
gergo «centrista») è
faticosa. Ovvio, dopo
vent’anni di
semplificazione e
banalizzazione della
politica attorno alla
categoria del bipolarismo
forzato. D’altra parte, non
tutti possono trovare
sempre la pappa cotta;
per noi la politica è anche
fatica.
CONTINUA A PAGINA 9
CONTINUA A PAGINA 4
R4030503
L’università vara
il suo codice etico
A PAGINA 11 Rossi Tonon
Graziosi, Ruggera, Scarpetta
A PAGINA 5 Roat, Rossi Tonon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO — Timida ripresa delle imprese trentine
con un +2,7% di fatturato. È
il quadro che emerge dai dati dell’indagine congiunturale promossa dalla Camera
di commercio sull’ultimo
trimestre 2013. Intanto il
presidente Adriano Dalpez
dice: «Non mi ricandido».
Corriere del Trentino Mercoledì 5 Marzo 2014
3
Primo Piano
TN
Il retroscena
Il presidente di Pensplan assicura
«Family, nessun vantaggio fiscale»
Contestazione Da sinistra, la giovane di Renon Corinna Brugger mostra il cartello in dialetto tedesco («Se ci volete rappresentare, lasciate stare i soldi»); Arno Kompatscher contestato
dalla folla ed un sacco di finte banconote lasciato in piazza
BOLZANO — «Non mi risulta che il fondo Family consen- ni. «In effetti le cifre sono molto impressionanti — ammette
ta dei vantaggi fiscali. Si tratta di un fondo che, come altri, la consigliera della Svp — ma quella riforma era l’unica posconsente casomai di mettere al riparo un determinato capita- sibile e, a regime, permetterà di ridurre della metà le spese
le dal rischio dei mercati finanziari. Questo è quello che pos- per i vitalizi. Del resto, si poteva scegliere di non cambiare
so dire da tecnico, ma non voglio comunque entrare nel me- nulla oppure di fare quello che ho fatto io. Inoltre finora mai
rito di decisioni che sono politiche e quindi
nessuno era riuscito a togliere qualcosa retroatnon commento la vicenda delle pensioni dei
tivamente. Ditemi voi — aggiunge — se per il
consiglieri». La precisazione è del presidente
territorio era meglio lasciare tutto com’era o
di Pensplan, Gottfried Tappeiner, dopo che sulse, invece, con un po’ di coraggio si poteva
la stampa tedesca era stata data ieri un’interprecambiare, trovando una soluzione che ci contazione dello strumento del fondo Family, dosentisse di liberare dei fondi, mettendo a dispove sono stati versati i fondi non incassati cash.
sizione delle famiglie risorse preziose». PrecisaSecondo questa interpretazione, si tratterebbe
mente, a suo dire, 50milioni di euro destinati
di un fondo chiuso realizzato più che altro per
al pacchetto famiglia.
avere dei presunti vantaggi fiscali, anche se
Va ricordato che una parte delle liquidazioni
Tappeiner smentisce che vi sia questa caratteri(22,1 milioni di euro) è già stata incassata dai
stica.
beneficiari, 123 consiglieri ed ex consiglieri; il
Gottfried Tappeiner
Intanto Rosa Thaler Zelger, ideatrice della
resto (31,6 milioni) dovrebbe essere intascata
contestata riforma delle pensioni d’oro del 2012, difende la dal 2018, dopo aver alimentato il fondo Family, gestito da
sua scelta di ridurre le pensioni da 6.000 euro al mese a Pensplan (si potrà prelevare un massimo del 25% all’anno).
2.800 euro, garantendo però in cambio agli ex consiglieri de- Chi ha maturato il diritto al vitalizio, inoltre, lo percepirà al
gli incassi immediati di decine di migliaia di euro. Proprio la massimo di 2.800 euro.
scelta che ha scatenato le fortissime proteste di questi gior© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giunta regionale L’esecutivo ha annunciato una legge che sopprimerà i contributi. Per i «vecchi» richiesto un parere legale a Nogler
1
Rossi: i vitalizi adesso saranno cancellati
Il governatore: «Una scelta chiara, vogliamo ridare credibilità alla politica»
TRENTO — L’impegno è preso:
la giunta regionale presenterà un
disegno di legge per cancellare
completamente i vitalizi dei nuovi
consiglieri, quelli eletti nell’ottobre
scorso. Se vorranno, potranno versare privatamente i propri contributi. Quanto ai «vecchi», quelli
eletti dalla penultima legislatura in
giù, la giunta ha incaricato Luca Nogler — ordinario di diritto del lavoro a Trento — di fornire «entro un
mese, il quadro giuridico di possibile intervento anche retroattivo
sui vitalizi, sulle relative anticipazioni e sugli accantonamenti del cosiddetto fondo family». Infine, sarà
istituito un fondo destinato al welfare per gli «atti di liberalità», per i
soldi cui alcuni ex consiglieri hanno già rinunciato.
Insomma, se le promesse saranno mantenute, i consiglieri regionali del Trentino Alto Adige si dimenticheranno presto della parola «vitalizio». Il sistema contributivo (vitalizio a partire dai 65 anni in base
a quanto versato) votato nella tredicesima legislatura e operativo a partire dall’attuale (quindicesima)
non entrerà di fatto mai in funzione: non basterà una legislatura di
contributi versati per percepire
800 euro al mese di «pensione», o
due legislature per averne 1.600 e
così via. Sotto la crescente pressione dell’opinione pubblica, la giunta regionale ha deciso di prendere
una decisione radicale: come già i
sindaci, anche i consiglieri regionali non percepiranno più alcun tipo
di trattamento pensionistico. Resteranno ovviamente liberi di versare
parte del proprio «stipendio» in un
fondo previdenziale. L’indennità
di carica resterà quella attuale:
9.800 euro lordi. A differenza di prima, però, la Regione smetterà di
versare il 24% (2.350 euro) di contributi.
«Ciò che è stato deciso oggi dalla
giunta regionale è un modo veloce,
radicale e coraggioso per risolvere
un problema che doveva essere affrontato. Lo dobbiamo ai nostri cittadini». Queste le parole del presidente Ugo Rossi al termine della seduta. Lui, eletto la prima volta nella
scorsa legislatura (quattordicesima), sarà tra coloro che, se la legge
sarà approvata, non percepiranno
mai il vitalizio. «La Regione non è
un ente pensionistico. D’ora in poi
i consiglieri avranno il loro stipendio, ognuno potrà valutare se eccessivo o equo, ma quelli saranno gli
unici soldi che percepiranno. Non
c’è dubbio che da questa vicenda la
politica trentina abbia subito un
danno alla propria credibilità, ma
credo che la nostra chiarezza possa
Rinunce individuali
I soldi recuperati saranno
destinati a un fondo
con finalità di welfare
e assistenza sociale
aiutare a recupera».
Più complicata la questione che
riguarda gli ex consiglieri. Come annunciato, la giunta ha chiesto un
parere legale per capire fino a che
punto potrà spingersi nel mettere
in discussione i loro «diritti» acquisiti. «Non dobbiamo nasconderci e
nascondere che esistono delle difficoltà giuridiche — dice Rossi —.
Quando avremo ben chiaro il quadro, sapremo che margini legislativi ci sono».
Il parere ed il disegno di legge saranno poi trasferiti al consiglio regionale e quindi ai capigruppo per
l’esame dell’assemblea legislativa
regionale, come concordato con il
presidente del consiglio regionale
Diego Moltrer, che ha partecipato
alla riunione della giunta. «Alla fi-
La petizione
La raccolta firme nazionale
contro la legge che ha deciso
le liquidazioni ha superato
le 8.500 sottoscrizioni
Prima seduta La giunta regionale riunitasi ieri pomeriggio a Trento
ne — spiega Rossi — è probabile
che il disegno di legge sia uno solo,
per gli ex e per gli attuali consiglieri. Per questi ultimi l’attuale indennità resterà la stessa e il blocco dei
versamenti contributivi avrà valore retroattivo, sarà cioè valido dall’inizio della legislatura».
Tutte le somme che verranno recuperate, anche quelle cui alcuni
ex consiglieri hanno già detto di voler rinunciare, saranno destinate
ad un apposito fondo regionale,
istituito sul bilancio della Regione
e vincolato a politiche in campo di
welfare e assistenza sociale. «Non
sarà il fondo family — assicura Rossi — anche perché di family ha poco e nulla».
Quanto alla petizione nazionale
«No alla legge truffa del Trentino
Alto Adige», che nel frattempo ha
raggiunto oltre 8.500 sottoscrizioni, Rossi non si allarma. «Come dicevo, il danno alla nostra immagine c’è stato, ma le petizioni sono
l’applauso in chiesa, nessuno si tira indietro».
Tristano Scarpetta
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L’incontro La posizione del’associazione: «Disponibili al dialogo, ma il nostro è un diritto già ridotto»
Gli ex: «Equità, no a soluzioni drastiche»
La riunione Tarcisio Andreolli e Giorgio Grigolli (Foto Rensi)
TRENTO — Due ore è durato l’incontro dell’associazione che riunisce gli ex
consiglieri regionali. Due ore passate
in una sala della Regione per ricordare
che i vitalizi e le liquidazioni percepiti
in questi anni e in questi giorni sono
un diritto previsto per legge, già ridotto, e che preso atto «delle reazioni della
pubblica opinione» ci si rende disponibili a «ricercare forme equitative che
evitino soluzioni drastiche».
Pur avendo scelto gli spazi della Regione per il proprio incontro, gli ex consiglieri si sono lamentati con gli usceri
per aver fatto entrare i giornalisti: la loro attesa davanti alla porta della sala disturbava la decina di ex riunitisi. «Che
figura ci facciamo con Passerini (il primo ex ad annunciare che rinuncerà alla
«liquidazione», ndr) è una delle poche
frasi che si sentono anche fuori. Dentro
Pierluigi Angeli, presidente dell’associazione, Tarcisio Andreolli, l’ex presiden-
te di Provincia e Regione Giorgio Grigolli, l’ex presidente Gianni Bazzanella,
Oskar Peterlini, Franz Pahl, Bauer, Sergio Matuella e Claudia Piccoli. L’unico
a non opporre un «no comment» ai cronisti è Grigolli, che parla di «disponibilità al dialogo» aggiungendo che non
sono entrati «nel dettaglio delle possibili proposte». Gli altri rimandano tutti
al comunicato stampa la cui stesura è
costata almeno un’ora di lavoro.
Questo il testo: «Il consiglio direttivo dell’associazione ex consiglieri regionali ed ex parlamentari del Trentino
Alto Adige, riunitosi in data odierna,
ha preso in esame la questione dei vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali, così come emersa dopo l’attuazione
della legge regionale 6 del 2012, a suo
tempo approvata a scrutinio segreto
con tre voti contrari ed un astenuto. Il
consiglio direttivo, in presenza di molteplici prese di posizione politiche, sin-
dacali e dei mezzi di comunicazione, intese a contestare la legittimità giuridica
e politica dell’istituto dei vitalizi oltre
che la validità della rappresentanza politica e democratica, rileva, anzitutto,
che da parecchi decenni questo istituto
è previsto dalla legislazione regionale,
come per tutte le altre istituzioni politico-legislative ed ha avuto numerosi interventi che lo hanno via via ridimensionato. L’ultimo di tali interventi — ricordano — è quello della legge regionale sopracitata la quale ha perseguito l’obiettivo di definire un percorso per il
superamento del sistema dei vitalizi
con un rilevante risparmio per il bilancio del consiglio regionale». Un superamento del sistema dei vitalizi che —
sia detto per inciso — non ha mai riguardato loro, gli ex. «Mentre gli assegni vitalizi — continuano — sono stati
notevolmente ridotti fino ad un massimo del 60%, il legislatore regionale ha
ritenuto di attualizzare in parte la misura del vitalizio in base all’aspettativa di
vita dei singoli». Insomma, abbiamo
già dato. «Il consiglio direttivo — concludono — prende atto delle reazioni
della pubblica opinione in ordine
all’entità delle cifre e dichiara la sua disponibilità, come sempre fatto in passato, a ricercare forme equitative che evitino soluzioni drastiche. Ciò si renderà
tanto più possibile quanto più — da
parte di tutti — vi sarà un atteggiamento responsabile e collaborativo». Un’ultima frase che suona quasi come una
minaccia: esagerate nel chiedere e difenderemo i nostri «diritti» per via giudiziaria.
Il pensiero è impietoso, ma dai ricordi del liceo emerge quello della figura
di Mazzarò ne La roba di Giovanni Verga.
T. Sc.
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Mercoledì 5 Marzo 2014 Corriere del Trentino
Regione Attualità
TN
Sicurezza Questa mattina l’incontro con il prefetto. L’operazione riguarda anche i carabinieri
Brevi
1
VIA ROMA
«Crisi, posti di polizia a rischio»
L’allarme dei sindacati: nessun risparmio per i cittadini
BOLZANO — Un taglio senza appello di commissariati,
posti di polizia ferroviaria e
polizia postale dell’intera
provincia. E quello che, secondo gli otto rappresentanti sindacali della questura, attendono i presidi di pubblica
sicurezza di Bolzano. Questo
almeno sarebbe il contenuto
di una lettera inviata nei giorni scorsi dal Dipartimento di
pubblica sicurezza del ministero dell’Interno a 103 prefetti italiani, fra cui anche
quello altoatesino Elisabetta
Margiacchi.
Nel dettaglio la missiva
prefigurerebbe la chiusura
delle sedi di polizia ferroviaria di Merano, Fortezza, Brennero e San Candido, la sede
della polizia stradale di Merano, il commissariato di Bressanone e la sezione di Bolzano della polizia postale. Tagli
e chiusure saranno oggetto
di un incontro fra il prefetto
Margiacchi e i rappresentanti delle otto sigle sindacali
della polizia. L’incontro si terrà questa mattina a Palazzo
Ducale e si preannuncia infuocato.
Dalla questura fanno sapere che per il momento non
c’è ancora nulla di definito
fra i provvedimenti di cui si
vocifera, e che in ogni caso
ciascun provvedimento potrà essere ridiscusso «nell’ambito di una riflessione
congiunta che dovrà coinvolgere tutti i soggetti coinvolti
nella ridefinizione chiesta
dal ministero, dai lavoratori
ai rappresentanti sindacali».
Ma alla prospettiva di nuovi
tagli i sindacati sono già sul
piede di guerra. «Siamo contrari a queste chiusure, poiché si tratta di provvedimenti irrazionali. Queste chiusu-
re non garantiscono infatti
un vero risparmio per il Paese, poiché vanno a peggiorare la nostra possibilità come
forze dell’ordine di garantire
la sicurezza dei cittadini»
spiega il sindacalista del Coisp Fulvio Coslovi, che però
attende di avere dalla viva voce del prefetto la comunicazione dell’elenco definitivo
delle sedi in via di smantellamento. «Le nostre critiche sono motivate anche dal fatto
che questa presunta razionalizzazione non è stata in alcun modo concordata né con
i lavoratori né con le sigle
sindacali che ne sono i naturali portavoce» rimarca Coslovi. Il provvedimento è da
settimane nelle mani del ministero dell’Interno, che ha
chiesto ai prefetti e ai questori di individuare sul territorio le sedi periferiche "sacrificabili". Di qui l’elenco informale reso noto ai sindacati.
La conferma ufficiale non c’è
ancora. Certo è che il 3 mar-
Protesta I sindacati manifestano a Palazzo Ducale
Il quadro
La razionalizzazione
interesserebbe quattro sedi
Polfer e il commissariato
di Bressanone
zo scorso lo stesso Dipartimento di pubblica sicurezza
ha comunicato ai questori italiani i dettagli del «Progetto
di razionalizzazione delle risorse e dei presìdi della Polizia di Stato sul territorio»,
che tenga in debito conto
«della conclamata carenza di
organico in cui versano le forze dell’ordine e l’attuale congiuntura economica». Poiché la razionalizzazione interessa, scrivono dal Dipartimento di pubblica sicurezza,
anche i presìdi dei carabinieri, l’operazione è stata concertata non solo con i questori ma anche con il Comando
Generale dell’Arma di Roma.
Della lista destinata alla soppressione a livello nazionale
fanno parte 11 commissariati, 27 presidi minori di polizia stradale, 73 sottosezioni e
posti Polfer, 73 sezioni provinciali della polizia postale,
polizia di frontiera, squadre
nautiche e polizia a cavallo.
In totale si parla di 267 presidi di polizia - di cui sette sarebbero proprio sedi altoatesine - e quasi 200 caserme
dei carabinieri. Le chiusure
dovrebbero essere attuate entro l’estate.
Sil. Fa.
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Tribunale L’uomo era sospettato di spacciarsi per medico veterinario a Terlano
Archiviata l’inchiesta su Galeotti
BOLZANO — Si è chiusa con un’archiviazione l’indagine aperta dalla procura di Bolzano con l’ipotesi di reato di
esercizio abusivo della professione veterinaria a carico di Christian Galeotti.
Nell’agosto del 2012 il bolzanino era stato infatti oggetto di una denuncia da
parte dell’ordine dei veterinari di Bolzano. L’ordine aveva segnalato come il
36enne avesse avviato e pubblicizzato
sulla pagina web www.allevamentodellago.com un’attività che offriva servizi
specifici della professione veterinaria
come visite di controllo, immunizzazio-
ni, certificati di sanità, marcatura elettronica e consulenza all’alimentazione
dei cuccioli. A destare l’attenzione dell’ordine dei veterinari era stato il fatto
che proprio sul sito internet Galeotti
aveva caricato un profilo in cui si definiva «medico veterinario, laureato
all’Università degli Studi di Bologna,
specializzato in Parassitologia». Oggetto della segnalazione dell’Ordine locale
dei veterinari era stato proprio il fatto
che Galeotti esercitasse questo servizio
all’interno di una struttura priva di insegne, cartelli e nomi sui campanelli che
si trovava in via Novale di Sopra 3 a Terlano. Fin dall’inizio Galeotti aveva contestato le accuse, sostenendo di non essersi spacciato per veterinario: «Sono
contento del mio lavoro e quello mi basta. Non ho bisogno di inventarmi delle
altre professioni o qualificarmi per quello che non sono. Evidentemente per alcune persone, invidiose del mio lavoro,
sono un facile bersaglio». Il gip ha infine accolto le tesi della difesa di Galeotti
e ha disposto l’archiviazione dell’indagine.
Macchina esce di strada
Soccorsi due automobilisti
BOLZANO — Due automobilisti hanno riportato ferite di
media gravità a seguito di un incidente che si è verificato
ieri pomeriggio in via Roma. Un’auto Lancia è finita fuori
strada andando a sbattere contro un lampione e
provocando qualche danno all’arredo urbano della zona.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Bolzano e i
vigili urbani. I feriti sono stati soccorsi dall’ambulanza
della Croce Bianca.
BASCHI VERDI
Posti riservati ai bilingui
nel concorso della Finanza
BOLZANO — È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il
bando di concorso per 237 allievi marescialli all’86esimo
corso della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia
di finanza. Ventisette posti del contingente ordinario sono
riservati, subordinatamente al possesso degli altri
requisiti, ai candidati in possesso dell’attestato di
bilinguismo. La domanda di partecipazione va compilata
sul sito www.gdf.gov.it entro il 20 marzo 2014.
COMMERCIO
Slitta il mercatino delle pulci
Appuntamento per sabato
BOLZANO — È slittato a sabato 8 febbraio il mensile
Mercatino dell’Usato alla passeggiata Talvera.
Tradizionalmente svolto ogni primo sabato del mese,
l’appuntamento è saltato lo scorso 1˚ marzo per ragioni di
calendario. Il tradizionale ritrovo per gli appassionati del
vintage e per i bolzanini a caccia di occasioni speciali è
stato rinviato al prossimo sabato. Il mercatino si svolgerà
come sempre sulla passeggiata dal lato di castel Mareccio.
VIABILITÀ
Riaperto il Passo Gardena
Esultano gli albergatori
BOLZANO — È stato riaperto ieri alle 12 dopo una
settimana di lavori il Passo Gardena, da tempo inagibile a
causa delle copiose precipitazioni nevose che per tutto
l’inverno hanno interessato la zona e facendo arrivare la
coltre nevosa a uno spessore anche di 4 metri di altezza. La
chiusura aveva creato non pochi problemi agli albergatori
della zona. Ora il passo è percorribile 24 ore su 24.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Selva Un turista era rimasto ferito
Guardia di finanza Fruttuoso controllo alla barriera di Vipiteno
Pedone investito
Si consegna l’autista
Il cane scopre la droga
BOLZANO — Ha contattato i carabinieri, costituendosi, il conducente dell’automobile che nel tardo pomeriggio di domenica aveva investito e ferito gravemente
un pedone in pieno centro a
Selva di Val Gardena. L’uomo, sentendosi braccato dagli uomini dell’Arma della
compagnia di Ortisei giunti
ormai sulle sue tracce grazie
alle indagini svolte nell’immediatezza del fatto, si è
consegnato spontaneamente ai carabinieri. L’uomo è
BOLZANO — Un approfondito controllo e il fiuto del cane in dotazione Babol, ha permesso ai finanzieri di Vipiteno, in servizio presso la barriera autostradale di Vipiteno, di
fermare un trasporto di droga.
Tutto è partito dal blocco
Accertamenti
Nel corso delle indagini
sono emersi riscontri
utili grazie alle immagini
della videosorveglianza
stato così denunciato per fuga in caso di incidente con
danni a persone e omissione
di soccorso. La sua posizione è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Bolzano. Dopo
essersi consegnato ai carabinieri l’uomo ha ammesso le
proprie responsabilità e si è
messo spontaneamente a disposizione delle forze dell’ordine per chiarire con
esattezza la dinamica dei fatti. L’incidente si era verificato nella serata di domenica e
Babol trova coca e ecstasy: due arresti
aveva provocato il ferimento di un turista di nazionalità germanica di 50 anni. In
quel momento l’uomo stava
attraversando la strada sulle
strisce pedonali quando è
stato centrato da un’auto in
corsa, il cui conducente non
si è fermato a prestare soccorso al ferito.
Nel corso delle indagini i
militari dell’Arma della compagnia di Ortisei hanno analizzato in particolare le immagini riprese da alcuni
esercizi pubblici della zona.
L’incidente si era infatti verificato proprio nel centro di
Selva Val Gardena, in prossimità della farmacia e di altri
negozi dotati di servizio di
videosorveglianza. Le telecamere hanno ripreso la scena
dell’investimento, consentendo ai carabinieri di riconoscere il modello d’auto
condotta dall’automobilista.
Ulteriori accertamenti
hanno consentito di trovare
riscontri sulla carrozzeria
dell’auto rispetto ai danni riportati nell’incidente. A seguito dell’incidente il pedone era stato soccorso dalla
Croce Bianca e trasportato all’ospedale di Bressanone
con ferite medio gravi. Nel
nosocomio della Valle Isarco
i medici gli hanno riscontrato la sospetta frattura del femore.
BOLZANO — Festa all’insegna delle
maschere e del divertimento ieri pomeriggio sui Prati del Talvera, dove le mascherine si sono date appuntamento per
chiudere il tempo del Carnevale fra
scherzi e giochi. Interventi di ordinaria
amministrazione per la Croce Bianca: ai
sanitari non sono state segnalate particolari situazioni di criticità. Grande successo per le manifestazioni dedicate ai più
piccoli che si sono svolte in tutta la città.
Al museo di Scienze naturali il tema era
’orso, che ha attirato molti bambini under dieci. Ressa anche nel piazzale antistante la chiesa di Regina Pacis dove dalle 14,30 alle 17,30 è amdato in scena lo
spettacolo "La bottega della magia". "Indiani e cowboys", nella zona sportiva
Maso della Pieve, è stata invece l’iniziativa che dalle 13 alle 17 ha proposto ai più
piccoli tiro con l’arco, paint-ball su bersagli fissi, trekking con lama e alpaca.
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Cinofilo Un cane antidroga con l’addestratore
di un’auto con targa albanese,
con a bordo due cittadini della stessa nazionalità.
Visto anche il nervosismo
dei due, le Fiamme Gialle hanno provveduto al controllo
del mezzo con l’unità cinofila.
Babol, una veterana del servizio, ha «puntato» un punto
Carnevale Martedì grasso all’insegna del divertimento senza eccessi
Maschere e festoni sulle passeggiate
Divertimento Due maschere sul Talvera
precisodell’auto, in prossimità della ruota anteriore sinistra. L’auto è stata così portata in caserma e la successiva
verifica con smontaggio di alcuni componenti, ha permesso di trovare 113 grammi di
cocaina, 175 grammi di ecstasy e 7 di marijuana, avvolti
in involucri di cellophane trasparente, impregnati esternamente, di una sostanza chimica di color azzurro (probabilmente dentifricio), forse proprio nel tentativo di sviare il
fiuto e l'attenzione del cane
antidroga.
Oltre alla droga, sono stati
anche sequestrati 12.670 euro
in contanti, tre telefoni cellulari con relative schede, re ovviamente anche l’auto. I due
uomini sono stati arrestati e
trasportati al carcere di Bolzano, a disposizione della Procura le cui indagini accerteranno il presunto mercato di destinazione dello stupefacente.
L'operazione s'inquadra nel
contesto dei servizi operativi
organizzati attraverso il dispositivo di controllo economico
del territorio coordinato dal
comando provinciale Bolzano. Si tratta di un sistema integrato di vigilanza su strada finalizzato al contrasto di tutte
le tipologie di traffici illeciti:
dal traffico di stupefacenti al
contrabbando, dall'immigrazione clandestina alla valuta.
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Codice cliente: 2684846
Corriere del Trentino Mercoledì 5 Marzo 2014
11
TN
Economia
Dolomiti fruits
«Un distretto
alimentare»
Non solo produzione primaria di mele, ma anche la loro trasformazione
in loco per la Dolomiti Fruits srl di Nanno, attiva dal 2009, con un
fatturato 2013 da 13 milioni di euro ed un volume di vendita di 25
milioni di chili di frutta trasformata. La valle di Non ha già iniziato a
compiere i primi passi per rafforzare e sviluppare una filiera corta
agroalimentare. Ieri in visita all’azienda, l’assessore provinciale
Alessandro Olivi l’ha definita «un’eccellenza tecnologica e
imprenditoriale che non fa rumore e alla quale è giusto dare evidenza».
Camera di commercio I dati di ottobre-dicembre 2013. Dalpez sul mandato: «Non mi ricandido, ma...»
Elezioni via Calepina Rete impresa unita
1
«Imprese, una piccola ripresa»
2
De
Laurentis: «Nessuno
può chiamarsi fuori»
Lombardini sta con Bort
Il fatturato sale a + 2,7%. Bene terziario e manifatturiero
TRENTO — «Qualche timido segnale di ripresa c'è, ma
non possiamo parlare né di crescita né sbilanciarci pronosticando una prospettiva positiva». Sono le parole che usa
Adriano Dalpez, presidente della Camera di commercio, per
descrivere la situazione delle
imprese trentine nel corso dell’ultimo trimestre del 2013.
Una delle possibili ultime congiunturali del presidente, che
esclude di ricandidarsi alle
prossime elezioni che si terranno a luglio: «Non mi pongo il
problema, perché dopo tre legislature trovo normale chiudere
la mia esperienza», afferma. Anche se un piccolo spiraglio resta aperto: «Se poi ci dovessero
essere delle situazioni eccezionali per cui mi dovesse essere
chiesto l’impegno, ci penserò».
I segnali di ripresa di cui parla Dalpez sono documentati
dall’aumento di fatturato del
2,7% rispetto al quarto trimestre del 2012 e dalla vivacità
riacquisita dalla domanda interna, cresciuta del 3,8% per quella nazionale, e del 3% per la domanda locale. Cresce, anche se
in modo più modesto, la domanda estera: +1% contro il
+10,3% del terzo trimestre
2013.
Nel complesso, il presidente
parla di «un fatturato sostanzialmente stagnante», comprendendo i primi mesi del
2014 in cui «le cose non sembrano andare male». Ma considera il 2014 meglio del 2013.
Il settore che evidenzia il miglior andamento è quello dei
servizi alle imprese, sia sul piano dei risultati economici (fatturato cresciuto dell’11,3%) sia
su quello occupazionale (+4%),
e anche le costruzioni, i trasporti e il commercio al dettaglio
mostrano buoni livelli di crescita, pur se affiancati da preoccu-
tratto meridionale della galleria di Base del
Brennero, cuore della nuova linea ferroviaria
Monaco-Verona: con i suoi 64 chilometri di
lunghezza, sarà il tunnel ferroviario
sotterraneo più lungo del mondo. Sui tempi
per l’aggiudicazione dell’opera, però, nessuno
scommette perché — ancora Milano Finanza
— i tre consorzi esclusi dalla gara, guidati da
Pizzarotti, Toto e Cmc, starebbero meditando
il ricorso al Tar. Alla base della possibile
controffensiva dei raggruppamenti tagliati
fuori c’è il fatto che l’esclusione sarebbe legata
al mancato rispetto della richiesta del
committente sulle fideiussioni da fornire in
caso di aggiudicazione del progetto.
non ha aiutato, nonostante questo i risultati non sono stati negativi». «Benissimo», invece, è
andata l’agricoltura che «durante i periodi di crisi mostra sempre segnali molto positivi».
A soffrire più di tutti sono le
piccole e micro imprese: «Sono
settori difficilmente indagabili,
ma so per certo che esistono situazioni drammatiche». Un’ipotesi sulle responsabilità di questa situazione, Dalpez la avanza: «In passato si è accompagnata la nascita di piccole imprese con troppa facilità, attività che non avevano una struttura adeguata e un po’ improvvisate — spiega —. Adesso si ritrovano in ginocchio anche per
la situazione del credito, con il
sistema delle Casse rurali che
non riesce più a reggere portandone molte in stato di sofferenza». Imprese del terziario, in
molti casi legate al benessere:
«Una volta magari si andava
dal parrucchiere una volta alla
settimana, oggi ci si va una volta al mese».
Nonostante questo, Dalpez
dice di essere «fiducioso» e di
«crederci». Questo perché la situazione trentina è diversa e
migliore rispetto alla media del
Paese: «Il cuneo fiscale ma soprattutto la pubblica amministrazione — spiega il presidente — sulla quale i debiti pesano
in maniera minima».
L’indagine congiunturale
presentata ieri mattina nella sede della Camera di Commercio,
però, prende in considerazione
anche le opinioni degli imprenditori sulla redditività e situazione economica delle proprie
aziende. Un giudizio che si
mantiene piuttosto negativo,
pur evidenziando un leggero
miglioramento rispetto alla prima parte del 2013.
TRENTO — Rete imprese Italia scende in campo compatta per
l’appuntamento elettorale di luglio alla Camera di Commercio. Insieme dunque Artigiani, Unione commercio turismo, Confesercenti. «Le parole del vicepresidente dell’Unione Marco Fontanari (ieri
sul Corriere del Trentino) sono state una sorpresa anche per me»,
dice il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis dopo aver
letto che la strategia dell’Unione consiste nel fare squadra, tutti insieme, nell’ambito di Rete imprese Italia. Poi ammette: «Una piacevole sorpresa: in effetti abbiamo avuto una chiacchierata amichevole con Unione e Confesercenti una settimana fa». De Laurentis apre
anche agli albergatori e al mondo dell’agricoltura: «Dobbiamo allearci tra piccole imprese: siamo il nerbo che resiste e deve resistere
anche in futuro». E Confindustria? «È altro da noi. Non ci deve essere uno scontro sulle poltrone, com’è avvenuto in passato, ma è ovvio che per stare insieme occorre un programma condiviso». Se
pensi a candidarsi per le elezioni di via Calepina, ancora non lo dice. Però rivela: «Nessuno può chiamarsi fuori né dentro. Certo, io
ho chiari progetti sulle esigenze dell’Associazione artigiani e magari altri potrebbero condividere le mie idee…». Vuole una svolta: «La
Camera di Commercio non può rimanere, come è oggi per gli artigiani, un ente a cui si versano solo soldi». Dunque, come nel Jobs
Act del premier Matteo Renzi, meglio eliminare l’obbligo d’iscrizione alle Camere di Commercio?
«No, è una sciocchezza — ri«Jobs Act» di Renzi
batte De Laurentis — così si toLo scongiura il numero uno glie un ente che invece è necessario e deve divenire punto
degli Artigiani «ma serve
d’incontro tra le imprese». La
ridimensionare l’ente».
ricetta del presidente degli artiD’accordo Confesercenti
giani vuole meno consiglieri:
«La Camera è pletorica. Un
consiglio direttivo di 48 persone, una giunta a 12. Sono decisamente troppe le sedie. E in materia
di internazionalizzazione serve un interlocutore unico. Non possiamo avere Trentino Sviluppo, Trentino Export e mille altri volti simili allo stesso tavolo. Tutte le imprese di quel settore devono avere
un solo referente». Sul ridimensionamento è d’accordo anche colui
che da Confesercenti promuove la squadra con Artigiani e Unione,
il presidente Loris Lombardini: «Scimmiottiamo la Camera di Bolzano, che ha tanti consiglieri per reali esigenze di bilinguismo, ma
noi siamo troppi. Già in passato si era votato per il dimezzamento
del consiglio a 24 membri, ora spetta alla politica imporlo».
Come De Laurentis, Lombardini scongiura il Jobs Act di Renzi:
«Una Camera che dia spazio a più voci, alle piccole imprese quanto
alle industrie, è un ottimo strumento per l’economia». E alla presidenza di via Calepina non esclude la candidatura del presidente di
Confcommercio Gianni Bort: «So che è indagato ma ci ho parlato e,
stando le cose come sono oggi, non avrei riserve. Anche se non
significa che, poiché artigiani e Unione hanno più iscritti, il candidato spetti a loro. Anche Confesercenti ha progetti di qualità». Tutti
insieme dunque, anche se non è detto che la scelta del possibile
presidente sarà una questione pacifica.
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Andrea Rossi Tonon
Elisa Dossi
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+3,8%
L’aumento della domanda
interna, nazionale, rispetto
al quarto semestre 2012. Si
registra inoltre un +3% per
la domanda interna locale.
+11,3%
L’incremento del fatturato
del settore dei servizi alle
imprese. Anche a livello
occupazionale si registra
una crescita con un +4%
La situazione Da sinistra, Massimo Pavanelli e Adriano Dalpez (Rensi)
panti contrazioni della forza lavoro: -5,1% nelle costruzioni,
-4,3% nei trasporti e -0,6% nel
commercio al dettaglio. «Il problema è che, ad esempio intor-
no al settore dell’edilizia, ruotano molte piccole imprese —
sottolinea Dalpez — sulle quali
si ripercuotono in maniera sensibile le variazioni negative».
Tuttavia «in Trentino esistono anche altri settori oltre a
quelli indagati, come il turismo: per il 2013 si prevedeva
una buona stagione ma il clima
Gara: sfida tra i colossi
Edilizia, maxi-appalto per il Brennero
BOLZANO — I colossi Impregilo, Astaldi e
Condotte si giocano la partita per la
realizzazione della parte meridionale del
tunnel del Brennero. Le tre società, alla guida
di altrettanti consorzi, secondo quanto
rivelato ieri dal quotidiano Milano Finanza,
sarebbero le uniche rimaste in gara, dopo
l’esclusione di altri tre pretendenti, mentre
sarebbe già in corso da parte del committente
Bbt (la società mista italo-austriaca) la
valutazione delle offerte tecniche. Questo
significa — rileva il quotidiano economico —
che l’aggiudicazione dei lavori, per 365
milioni di euro, potrebbe arrivare anche prima
dell’estate. La gara riguarda la realizzazione
del sottoattraversamento del fiume Isarco,
Panorama
Intesa Sanpaolo si riorganizza
Ipotesi logo unico nel Nordest
Solo Btb rimarrebbe autonoma
Il gruppo Intesa Sanpaolo vuole riorganizzare la presenza nel
Nordest. Il primo passo, secondo quanto rivelato ieri dal
quotidiano Il piccolo di Trieste, è stato già compiuto in Friuli
Venezia Giulia accorpando 10 filiali, altre 8 lo saranno a breve.
L’operazione rientra nel piano taglia-costi avviata dal consigliere
delegato di Intesa, Carlo Messina. L’ipotesi più gettonata prevede
la semplificazione dei marchi nell’offerta retail e la creazione di un
polo unico nel Nordest accorpando Cassa di risparmio del Friuli
Venezia Giulia e Cassa di risparmio di Venezia sotto la Cassa di
risparmio del Veneto ma senza coinvolgere la Banca di Trento e
Bolzano che rimarrebbe legata al territorio anche per la presenza di
un azionariato di minoranza «che non lascia le mani libere alla
banca».
Mauro Casotto al Distretto del porfido. Mauro Casotto,
direttore della Divisione sviluppo e innovazione di Trentino
sviluppo, è il nuovo amministratore unico della Distretto del
porfido e delle pietre trentine Srl, società che funge da braccio
operativo dell’omonimo distretto. Casotto succede a Diego Laner,
dimessosi a gennaio, ed è anche amministratore unico di Arca casa
legno. La scelta, espressa dal consiglio di amministrazione di
Trentino sviluppo per garantire un efficace coordinamento dei
progetti di filiera, è stata ratificata ieri dall’assemblea dei soci della
Distretto del porfido.
Trentino Network, modello da esportare. Domani il sindaco
di Mitrovica, Agim Bahtiri, accompagnato da una delegazione
istituzionale della città, sarà a Trento per conoscere il modello di
sviluppo digitale messo in atto dalla Provincia di Trento attraverso
la società di sistema Trentino Network per comprendere come
riproporlo nel capoluogo kosovaro. Oggetto della visita il centro di
gestione della rete e il data center di Trentino network.
Mobilità Lunedì la richiesta dei sindacati. Ieri la decisione della giunta provinciale: da 42,8 a 44,8 milioni
3
«Progettone», arrivano 2 milioni in più»
Olivi: «Necessità di consolidare un’esperienza unica in Italia»
TRENTO — Due milioni di
euro in più per il Progettone.
In sede di assestamento di bilancio, le risorse messe a disposizione dalla giunta provinciale
passeranno quindi dagli attuali
42,8 milioni di euro a 44,8 milioni. «Due milioni in più nel
contesto di un bilancio sottoposto alle cure dimagranti ben note, ci sembrano un segno netto, chiaro, preciso», ha annuncia ieri Alessandro Olivi, vicepresidente della Provincia e
competente in materia di sviluppo economico e lavoro, in riferimento al progetto di ricollocazione dei lavoratori in mobilità. Un progetto, ha sottolineato
con orgoglio, unico a livello nazionale, «da consolidare e irrobustire». E ha voluto «rassicurare chi ci ricorda la necessità
legate a questa particolare forma di sostegno al mondo del lavoro la cui bontà e attualità
non è mai venuta meno». La decisione della giunta, tra l’altro,
arriva proprio all’indomani della richiesta di almeno un milione di euro delle risorse da parte della Cgil.
Il vicepresidente Olivi ricor-
da come questo aumento di risorse consentirà l’assunzione
di un ulteriore centinaio di lavoratrici e lavoratori che hanno terminato il periodo di mobilità e sono pertanto assegnati
al comparto dalla commissione provinciale per l’impiego.
Di questi, quelli a cui mancano
meno di 5 anni alla pensione,
verranno assunti con contratto
a tempo determinato mentre
per gli altri si attiveranno contratti a termine. I lavoratori verranno assegnati sia allo svolgimento di attività di custodia,
di servizio alla persona o a supporto di attività d’ufficio, sia in
attività di cantiere per la valorizzazione e manutenzione del
territorio: è il caso della manutenzione delle piste ciclopedonali, della realizzazione di parchi ricreativi o del recupero dei
Appello del Comitato Dignità e raccolta firme
«Porfido, serve un coordinamento»
TRENTO — Appello dei lavoratori del porfido,
settore sempre più in difficoltà con la crisi: il
Comitato Dignità propone la costituzione di un
coordinamento Lavoro zona del profido aperto a
singoli, gruppi, associazioni che si impegnino a
cooperare per aprire un confronto serio sulla
crisi. Tre le proposte avanzate: salvaguardia dei
posti di lavoro, senza distinzione di nazionalità o
credo; tutela della risorsa porfido; sfruttamento
rispettando le esigenze di vivibilità dei paesi e
dell’ambiente. In calce le firme di quindici
persone tra operatori e sindaci. A giorni la
raccolta firme.
«Alcuni problemi gestionali dell’attività
estrattiva che si trascinano da anni hanno
contribuito ad aggravare la crisi», dicono Walter
Ferrari e Kamber Mazllami del Comitato Dignità.
«Già nel 2006, con la revisione della legge 6/80
che regola l’attività estrattiva, un comitato locale
aveva messo in luce gli elementi di grave criticità
e debolezza del settore». Ma nulla era stato fatto
in Provincia per dotarsi di una legge che mutasse
la situazione. «La proposta di un contratto di
solidarietà rivolto a tutto il settore meriterebbe
ancora oggi di essere presa in considerazione».
«Da anni assistiamo impotenti al degenerare
della situazione: aziende che chiudono,
licenziamenti, cassa integrazione, operai che
percepiscono il salario anche dopo 6/8 mesi».
Martedì 11 marzo alle 20.30 incontro pubblico
del Coordinamento al teatro di Lona Lases.
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sentieri escursionistici. Per favorire l’assunzione di un maggior numero di lavoratori verranno inoltre estesi i contratti
a tempo determinato e sarà incrementata la compartecipazione alle spese da parte degli enti
beneficiari. Lo scorso anno nel
Progettone sono stati coinvolti
circa 1.450 lavoratori espulsi
dai processi produttivi. Con le
risorse messe a disposizione
dalla manovra di assestamento, questi valori saranno garantiti anche per il 2014.
La riforma del progettone risale al 14 marzo dello scorso anno quando i sindacati confederali e la Provincia, affiancati dalle categorie sindacali nel settore agroalimentare, hanno concordato una revisione che si è
trasformata nella delibera che
ha imposto nuove regole di accesso: solo a chi mancano meno di 5 anni per raggiungere la
pensione viene data la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato, mentre per quelli
compresi fra 5 e 10 anni l’assunzione può essere solo a tempo determinato.
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R4030118
40305
l 'Adige
www.ladige.it
Mercoledì 5 marzo 2014
9 771594 144005
Anno 67 - numero 63 • 1,20 euro
Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
Economia
8
1
Imprese,
ricavi in ripresa
Riparte la domanda
Trento
19
La raccolta differenziata
ha raggiunto l’80%
Cultura
9
Petrosino, il trentino Ceola
condusse le indagini
Carnevale
20 - 38
Piazze invase dai bambini
E il sindaco fa la polenta
POLITICA
Incarico al giuslavorista Nogler per un intervento retroattivo sulle pensioni d’oro del passato
2
La giunta cancella i vitalizi
Intesa in Regione: d’ora in avanti solo le indennità
Ma gli ex non ci stanno
e dopo una riunione
nel palazzo fanno sapere
«Attacco ai nostri diritti»
A
ddio vitalizi, almeno per il
futuro. La nuova giunta regionale, guidata da Ugo Rossi, ha deciso ieri, nella sua prima
seduta, che la Regione non pagherà più nuovi vitalizi o pensioni ai
consiglieri regionali. Questi ultimi
avranno solo le indennità. Ma per
il passato? Per le pensioni d’oro
degli ex? Un tentativo si farà. La
stessa giunta ha dato incarico al
giuslavorista Luca Nogler di verificare la praticabilità di un intervento retroattivo. Ma gli ex consiglieri alzano le barricate. Ieri si sono riuniti a palazzo e ammoniscono: no ad attacchi ai nostri diritti.
PATRUNO,TOMASI
DA PAG.
12 A PAG. 15
WWW.LADIGE.IT
Centinaia di commenti dei lettori
sul tema dei vitalizi dei politici
Hanno cancellato
le Professionali
GIANNI CASSANELLI
na delle gravi
nel sistema
U mancanze
scolastico trentino
riguarda l’Istruzione
professionale. Per questo
ho apprezzato molto
l’intervento sull’Adige del
professor Mario Casna.
Molti non avevano capito
quali sarebbero state le
conseguenze quando la
Provincia con un colpo di
spugna ha voluto
cancellare questo
importantissimo ramo
dell’Istruzione che
fortunatamente rimane
però in tutto il territorio
nazionale. Ora i nodi
vengono al pettine: i
ragazzi che frequentano la
formazione professionale
non potranno più dal
prossimo anno scolastico
conseguire la maturità.
Nel 2004 l’Istituto Martino
Martini di
Mezzolombardo, allora
diretto proprio da Casna,
sede dell’Istruzione
professionale, aveva
creato a Ossana e poi a
Tione un quarto e quinto
anno di Istruzione
professionale per i servizi
alberghieri e della
ristorazione a favore di
quanti volevano
proseguire la carriera...
CONTINUA A PAGINA
43
Schianto in A22: arrestato
Nei guai Michele Veronesi. Vittima Maria Nives Ferrari
È
stato arrestato,
con l’accusa di
omicidio
colposo aggravato
dalla guida in stato di
ebbrezza e omissione
di soccorso, Michele
Veronesi, 36enne di
Mezzocorona. L’uomo,
che ha l’obbligo di dimora, era alla guida
del Suv che lunedì sera ha travolto in A22
l’utilitaria di Maria Nives Ferrari (nella
foto), 78 anni, morta dopo essere stata
sbalzata dall’abitacolo.
F. PEDRINI, L. PONTALTI
A PAGINA
SCHIACCIATO
DALLA PALA
È grave un operaio
di Mezzolombardo
schiacciato da una
pala a Cavedine.
L’incidente è
avvenuto ieri
mattina.
PONTALTI A PAG.
16
Vallagarina | Mori, fiamme all’isola ecologica. Si sospetta un atto vandalico
L4030404
A fuoco un furgone e sei cassonetti
A4030597
SCUOLA TRENTINA
23
CRESCONO I POVERI
Sempre più trentini
in Caritas per il cibo
L. HOFFER, A. BONORA, G. BROLI
rima era un’idea molto diffusa
tra la gente, ma ora è anche
ufficiale: durante una crisi
economica, i ricchi diventano superricchi e tutti gli altri si
impoveriscono. Il «Rapporto 2014
sui rischi globali» del World
Economic Forum, il documento
annuale del centro studi del Credit
Suisse e un recente studio della
Banca d’Italia, parlano chiaro: la
crisi economica che stiamo vivendo
fa incrementare le diseguaglianze.
Non solo i poveri sono sempre più
poveri, ma crescono costantemente
di numero: in Italia durante la crisi
sono raddoppiati. Secondo l’Istat,
quasi un quarto della popolazione
italiana si trova in condizioni di
povertà relativa oppure di povertà
assoluta. La crisi economica non è
quindi paragonabile a una
grandinata che si abbatte su tutto e
su tutti, ce lo dice l’indice
misuratore della disuguaglianza che
continua a crescere: ora il 10% più
ricco della popolazione italiana
detiene la metà della ricchezza
totale. Rovesciando i valori, il 50%
più povero possiede solo il 10%
della ricchezza. La crisi non morde
per tutti, anzi qualcuno spera che
non finisca. Anche noi, volontari
Caritas, verifichiamo nel nostro
Centro di Ascolto cittadino questo
fenomeno: sempre più spesso
persone «normalissime» ci
presentano la loro situazione
drammatica, quasi con vergogna,
perché mai avrebbero pensato di
dover chiedere aiuto a un ente
caritativo. Sono uomini al limite
della depressione, sbalzati da una
vita sul luogo di lavoro a una vita
casalinga priva di rapporti sociali;
sono donne che spesso si
immettono per la prima volta...
P
CONTINUA A PAGINA
45
CTT
STUDI MEDICI DI TRICOLOGIA
N
otte di fuoco a Mori.
Poco prima dell’alba di
ieri, nell’isola
ecologica di via Battisti, è
scoppiato un incendio che ha
mandato in cenere auto e
cassonetti. In particolare, il
rogo ha distrutto sei bidoni e
un furgone Volkswagen
parcheggiato lì vicino, e
danneggiato più lievemente
un’altra automobile. I tecnici
dei vigili del fuoco ritengono
che si tratti, molto
probabilmente, di un
incendio doloso, opera di
qualche vandalo.
L. GALASSI
A PAGINA
27
•Cure delle varie patologie del capello
•Trattamento chirurgico della calvizie
•Test genetico per alopecia androgenetica
(maschile e femminile)
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8
ECONOMIA
mercoledì 5 marzo 2014
Gara a tre con Astaldi e Condotte per il tratto sud del tunnel da 365 milioni
l'Adige
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
Insieme ai bresciani Ferrari cede 18 centri logistici all’investitore statunitense
Collini con Impregilo nel maxiappalto del Brennero
1
Arcese,
affare da 200 milioni col fondo Blackstone
BOLZANO - Il maxiappalto di Bbt Se da 365 milioni di euro per la realizzazione del «Sottoattraversamento Isarco», tratto meridionale della galleria di base del Brennero, vede ormai in corsa solo tre cordate, guidate dai colossi Salini-Impregilo, Astaldi e Condotte. Secondo
MF-DJ, infatti, le tre società, alla guida di altrettanti consorzi, sarebbero le uniche rimaste in gara dopo l’esclusione di altri tre pretendenti e sarebbe già in corso da parte del committente Bbt la valutazione delle offerte tecniche. In corsa c’è una sola azienda trentina, la
Collini Lavori, nella cordata Impregilo.
L’aggiudicazione dei lavori potrebbe arrivare prima dell’estate. Ma
sui tempi per aggiudicare l’opera non ci sono certezze perché i tre
consorzi esclusi dalla gara, guidati da Pizzarotti, Toto e Cmc, starebbero meditando il ricorso al Tar. Alla base della possibile controffensiva dei raggruppamenti tagliati fuori c’è il fatto che l’esclusione sarebbe legata al mancato rispetto della richiesta del committente sulle fideiussioni da fornire in caso di aggiudicazione del progetto.
TRENTO - Arcese Immobiliare e Fap Investments, partecipata dalla
stessa Arcese e dalla famiglia Ferrari di Brescia, hanno venduto al
fondo statunitense Blackstone 18 centri logistici nel Centro e Nord
Italia, alcuni dei quali fanno capo ad un fondo immobiliare gestito da
Torre Sgr. L’acquisto si è chiuso a una cifra vicina ai 200 milioni di euro. L’operazione è stata congiuntamente condotta da Faustino Ferrari,
socio fondatore della della Fap Investments insieme al gruppo Arcese, ed Eleuterio e Matteo Arcese, rispettivamente presidente onorario
e amministratore delegato del gruppo, e segue di poche settimane il
recente riacquisto della Germani trasporti di San Zeno dal fondo di
private equity Wise, messo a segno dalle famiglie Ferrari e Arcese.
Con questa acquisizione, realizzata attraverso un fondo immobiliare gestito da Bnp Paribas, il valore complessivo delle operazioni immobiliari realizzate negli ultimi dodici mesi da Blackstone supera il
miliardo di euro. Blackstone, tra l’altro, è entrato recentemente nella casa di moda Versace.
2
Sorpresa: domanda interna sprint +3%
Ricavi delle imprese in ripresa del 2,7%
Ma l’occupazione soffre: -1,5% nel 2013
CCIAA
Incontro con Progetto Manifattura
TRENTO - Giunta della Camera di commercio in trasferta lunedì
presso la ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, dove ha incontrato
il presidente di Progetto Manifattura Gianluca Salvatori che ha
illustrato il progetto di riqualificazione del compendio. Nel corso
della seduta di giunta è stato adottato l’aggiornamento del Piano
di miglioramento dell’ente camerale 2014-2016, con particolare
attenzione al contenimento dei tempi dell’azione amministrativa,
al miglioramento dei servizi all’utenza, all’ulteriore spinta
all’evoluzione tecnologica e più in generale al sostegno alle
imprese e al territorio, e il Codice di comportamento del personale
camerale, strumento previsto dalla normativa in materia di
prevenzione della corruzione, che declina i doveri dei dipendenti
allo scopo di assicurare trasparenza, imparzialità e incisività
dell’attività amministrativa e a prevenire i conflitti d’interesse.
Nella foto, da sinistra, Maria Pellegrini, Massimo Pavanelli e Adriano
Dalpez alla presentazione ieri dei dati della congiuntura.
TRENTO - La svolta, dicono tutti, è ancora timida. Ma è il secondo trimestre
consecutivo che l’economia trentina
dà segnali di uscita dalla recessione.
Nel periodo ottobre-dicembre 2013 il
fatturato delle imprese aumenta del
2,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. E la sorpresa è che
a tirare la ripresa non è, come di consueto, l’export, che cresce solo
dell’1%, ma la domanda interna: quella nazionale, salita del 3,8%, e quella
locale, cresciuta del 3%. Con altre sorprese tra i settori, dove brillano le performance dei servizi, del commercio
e, addirittura, delle costruzioni. I guadagni economici però non si riflettono sull’occupazione che continua a
scendere, dello 0,3% nel trimestre,
dell’1,5% nell’anno.
Il rapporto sulla congiuntura è stato
presentato in Camera di commercio
dai ricercatori Massimo Pavanelli e Maria Pellegrini, insieme al presidente
Adriano Dalpez e al segretario Mauro
Leveghi. Delle 2.125 imprese intervistate, sono state 952 quelle rispondenti su un totale di 19.081 imprese con
oltre un addetto. «Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente arrivano, dopo un biennio di contrazione, timidi segnali positivi» commenta
il presidente Dalpez.
L’aumento dei ricavi delle imprese nel
quarto trimestre porta in pari il risultato del 2013, che si attesta su un
+0,2%. Il settore che evidenzia la per-
formance migliore è quello dei servizi
alle imprese, con un fatturato che cresce dell’11,3%, rovesciando il trend
dei trimestri precedenti, e l’occupazione che sale del 4%.
Ma, a sopresa, va bene anche l’edilizia,
che registra un incremento del volume d’affari dell’8,7% nel trimestre, portando il dato annuo in positivo del
3,8%. Il buon esisto del comparto, spiega Pavanelli, è sostenuto dalla doman-
Servizi +11%, trasporti
+7%, commercio +6%
e perfino un +8% nelle
costruzioni, dove però si
perdono posti di lavoro
Male artigiani e porfido
da locale e dalla domanda nazionale.
«Ciò sembra indicare che la manovra
pubblica di sostegno messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e
lo sblocco di risorse pubbliche per gli
investimenti in infrastrutture abbiano prodotto i loro effetti». La grave crisi strutturale del settore si mostra però nell’occupazione, in calo del 5,1%
nel trimestre e del 3,1% nell’anno.
Cresce anche l’autotrasporto, trainato
dai traffici con l’estero: +7,1% nel trimestre, +4,7% nell’anno. Anche in questo caso soffre l’occupazione, in calo
del 4,3% (del 6,8% annuo), «probabilmente anche per i fenomeni di esternalizzazione». Si riprende il commercio al dettaglio, +6,4% nel trimestre ma
l’occupazione cala, dove incide soprattutto il risultato di alcune concessionarie e dove l’alimentare va meglio
del non food.
Il manifatturiero aumenta solo dell’1%,
proprio come l’export, ma tiene nei livelli occupazionali. Risultati negativi
invece nell’estrattivo (porfido), con fatturato in calo del 5,6% (-10,2% annuo)
e l’occupazione in egual misura,
dell’artigianato, che perde il 6,4% ma
difende l’occupazione (+2,8%), segnalando le difficoltà di tanti subfornitori, del commercio all’ingrosso (-3,1%),
soprattutto non alimentare (-5,9%).
Il quadro è migliore per le imprese
maggiori, mentre soffrono quelle più
piccole. La variazione tendenziale della consistenza degli ordinativi è positiva per il 7,1%. Il dato sembra confermare la prosecuzione della ripresa anche nei primi mesi del 2014. I giudizi
degli imprenditori sulla redditività e
sulla situazione economica dell’azienda evidenziano lievi miglioramenti rispetto ai trimestri precedenti, ma resta negativo, tranne per le grandi imprese, il saldo tra valutazioni «buone»
e «insoddisfacenti».
F. Ter.
Dopo Cassa Depositi, Provincia, Itas, Pensplan e Marchi, 4,3 milioni dalle coop
COOPERAZIONE
3
Casa, le Rurali mettono 3 milioni nel fondo
TRENTO - Il credito cooperativo trentino metterà 3 milioni di euro nel Fondo Housing Sociale, il fondo immobiliare dedicato alle case a canone moderato e gestito da Pensplan Invest e
da Finint. Di esso, 1 milione 760 mila
euro verranno dalle singole Rurali in
proporzione alle masse intermediate.
Insieme al resto dell’impegno coop,
400.000 euro da Cooperfidi, altrettanti da Promocoop, 300.000 dal Cla,
150.000 da Consolida, per un totale di
4 milioni 250 mila euro, le somme saranno investite nel fondo attraverso
la società Partecipazioni Cooperative
srl, il cui cda è composto da Diego
Schelfi (presidente), Renzo Cescato (vi-
cepresidente), Renato Dalpalù, Mariano Failoni e Roberto Simoni.
Non è l’unica richiesta alle Casse rurali partita in questi giorni dalla Federazione della Cooperazione. C’è bisogno anche di 850 mila euro di sottoscrizioni di obbligazioni (”strumento
non innovativo di capitale”) della Cassa Rurale di Folgaria, già in rosso l’anno scorso e in difficoltà anche nei conti 2013. Il bond fa parte dell’operazione di salvataggio da oltre 20 milioni
della Rurale. Era stato sottoscritto per
3 milioni da Fincoop, la Finanziaria della Cooperazione, ma ora si attende che
le Rurali facciano la propria parte sottoscrivendo il 28% dello strumento,
mentre il resto sarà in capo a Promocoop e Cassa Centrale Banca.
Ma nella lettera alle Casse si aggiunge: «Considerata la situazione congiunturale complessiva, in ulteriore peggioramento, e stante la visita ispettiva della Banca d’Italia che è attualmente in corso si ritiene di non poter escludere ulteriori iniziative a sostegno della Cassa. È in fase di valutazione la predisposizione di un’integrazione del
piano sin qui proposto, che sarà oggetto di illustrazione nel proseguo».
Federcoop, inoltre, chiede alle Casse
rurali un sostegno di 163 mila euro,
sempre in proporzione alle masse intermediate, per Euricse, l’istituto di
ricerca europeo sull‘impresa cooperativa e sociale.
Tornando al fondo di housing sociale, il contributo coop si aggiunge agli
altri sottoscrittori della prima tranche di 40 milioni dei 110 totali con i
quali verranno realizzati 500 alloggi:
Cassa Depositi e Prestiti (24 milioni),
Provincia (8 milioni), Itas (2,5 milioni), Pensplan (1 milione), Finargo (250
mila euro). In questa prima fase il fondo ha individuato 180 alloggi sociali,
scegliendo all’interno di un elenco di
400 alloggi preparato da Itea e coprendo i Comuni trentini considerati a più
alta tensione abitativa. Ad oggi sono
stati acquistati 9 alloggi.
F. Ter.
Altri 850 mila euro per
il salvataggio della Rurale
di Folgaria, ancora in rosso
Possibili nuovi interventi
dopo l’ispezione Bankitalia
IL CONVEGNO. «Unica strada per i piccoli». Domani al Mart incontro di Manageritalia
NOTIZIE IN BREVE
Boom delle reti di imprese: 32 trentine, +60%
CASOTTO ALLA GUIDA DI DISTRETTO DEL PORFIDO
쐢 TRENTO - Mauro Casotto, direttore della divisione Sviluppo e
innovazione di Trentino Sviluppo, è, su indicazione del cda della
holding pubblica, il nuovo amministratore unico della Distretto del
Porfido e delle Pietre Trentine Srl, società che funge da braccio
operativo dell’omonimo distretto. Casotto succede a Diego Laner,
dimessosi nel gennaio scorso, ed è anche amministratore unico di
Arca Casa Legno. Al nuovo ruolo non è associato alcun ulteriore
compenso. Intanto, come abbiamo scritto ieri, la giunta provinciale
ha nominato i 26 nuovi membri del Coordinamento del distretto.
TRENTINO WOOD & DESIGN AL FUORISALONE BRERA
쐢 TRENTO - Trentino Wood & Design, progetto comune di otto
aziende trentine del legno e dell’arredo, presenterà un allestimento
che racconterà la sua nuova collezione di mobili al Fuorisalone
2014 del Brera Design District di Milano, in programma dall’8 al
13 aprile. La collezione è composta da 12 prodotti che offrono
un’ampia gamma di funzioni destinate a spazi per lo più domestici.
4
TRENTO - Nel periodo 31 marzo 2013-30 novembre 2013 i
contratti di rete in Italia sono
passati da 768 a 1.298, con un
balzo del 69% e le imprese in
rete hanno visto un’impennata del 61% da 3.964 a 6.385. Ed
è boom anche in Trentino Alto
Adige. In termini assoluti Trento è in testa e passa da 20 a 32
contratti (+60%) e da 32 a 50
imprese (+56%), mentre Bolzano triplica da 3 a 8 contratti e
da 5 a 15 imprese. La dimensione media dei contratti in regione (1,8 imprese) è però inferiore alla media nazionale (4,8).
Manageritalia ne parlerà con
esperti del mondo economico
e delle reti d’imprese domani,
giovedì 6 marzo, alle 17,30 al
Mart di Rovereto. Parteciperanno il notaio Andrea Cimino,
Enrico Cancino del Centro Regionale Assistenza per la Cooperazione Artigiana di Mestre
(Venezia); Enrico Pollini, commercialista dello studio Matuella Monti di Rovereto, Roberto
Saliola, project leader nazionale InnovazioneOrganizzativa
per le imprese.
«Non saremo mai in Italia e ancor più nella nostra regione –
dice Mariella Girardi, presidente di Manageritalia Trentino Alto Adige – un’economia di grandi imprese, non sarebbe né
possibile né logico. Anche perché oggi anche la più grande
corporate del mondo è vincente solo se è capace di essere
leader o parte di una catena del
valore nella quale deve per forza collaborare, e al meglio, con
fornitori e clienti e anche con
gli stessi concorrenti».
«Gli esempi - prosegue Girardi
- sono tanti, da Ferrero e Mars,
di norma litigiosi fra gli scaffali, che hanno collaborato per
innovare logistica e distribuzione dei prodotti a Bmw che
ha progettato, prodotto e assemblato con una rete globale
di fornitori il 70% delle parti
della X3 e della Serie 7. Potremmo prendere proprio qui in
Trentino Alto Adige i famosi
due piccioni con una fava, anzi una rete, unico modo per chi,
piccolo, vuole competere al
meglio e andare sui mercati globali. Per questo serve mettere
a capo della rete un manager
che ragioni e faccia ragionare
tutte le imprese come una
squadra coesa».
TRENTO
12 mercoledì 5 marzo 2014
POLITICA
l'Adige
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
La giunta regionale presenterà un disegno di legge per eliminare il trattamento
pensionistico per i consiglieri in carica. Per le azioni retroattive su chi già beneficia
dei vitalizi ha dato l’incarico al giuslavorista Nogler per studiare come intervenire
A sinistra,
la seduta della
giunta
regionale
di ieri: oltre
agli assessori
c’è anche
Diego Moltrer
A destra, la
protesta degli
«indignati»,
sopra Luca
Nogler
1
«D’ora in poi basta pensioni»
Rossi: la Regione darà solo l’indennità poi ognuno si arrangi
LUISA MARIA PATRUNO
[email protected]
La nuova giunta regionale presidente il trentino Ugo
Rossi - ha deciso ieri nella sua
prima seduta che la Regione
non pagherà più nuovi vitalizi
o pensioni ai consiglieri
regionali.
Quindi, ha stabilito, in un
conchiuso approvato
all’unanimità, che presenterà
entro il mese un disegno di
legge con l’obiettivo di evitare
per il futuro che la Regione
debba continuare ad erogare
trattamenti pensionistici per i
consiglieri provinciali e
regionali in carica e per le
prossime legislature. I
consiglieri avranno
«Entro un mese
avremo il parere
legale e decideremo
il tipo di intervento
sul passato: pronti
a correre rischi»
solamente l’indennità. I
trattamenti pensionistici
saranno privati e
completamente a loro carico.
Stop alle pensioni.
La riforma approvata nel 2012
aveva infatti sostituito al
precedente e più generoso
sistema dei vitalizi il
riconoscimento comunque di
un trattamento pensionistico,
calcolato con sistema
contributivo invece che
retributivo. Il nuovo sistema
consente ai consiglieri in
carica di maturare dopo una
sola legislatura di 5 anni una
pensione di circa 800 euro
lordi ogni mese dai 65 anni in
poi. Chi fa due legislature - 10
anni - arriva a 1.600 euro di
pensione. Alla cifra molto
consistente per un periodo
così breve di contribuzione si
arriva grazie al fatto che
l’indennità lorda mensile su
cui si basa il calcolo è molto
alta: 9.800 euro. I consiglieri
versano l’8,8% di questa cifra.
E la Regione ci mette altri
soldi, pari al 24,2%
dell’indennità lorda.
Ora la giunta regionale ha
deciso di eliminare questa
pensione. «Dai consiglieri di
questa legislatura - sottolinea
il presidente Rossi - la
Regione pagherà solo
l’indennità e con quella si
dovranno arrangiare a
pagarsi i contributi per la loro
pensione. La Regione non
pagherà più un’altra
pensione». Rossi non spiega
però se l’indennità resterà
quella attuale, che è di 5.435
euro netti al mese (9.800 euro
lordi) o sarà aumentata per
tenere conto dei contributi.
«Ne discuteremo - si limita a
dire - per ora abbiamo fissato
Sarà istituito
un fondo
per raccogliere
le restituzioni
volontarie e
i vitalizi recuperati
il principio».
Tagli sui vecchi vitalizi.
La settimana scorsa, nella sua
relazione al consiglio
regionale, il neopresidente
della Regione, Ugo Rossi,
aveva promesso di mettere
mano entro un mese anche
allo scandalo dei 50 milioni di
vitalizi «attualizzati», che in
parte sono già stati versati a
123 tra ex consiglieri e
consiglieri in carica e in parte
ora e in parte sono stati
accantonati nel «Fondo
Family» ma potranno essere
riscattati dal 2018 al 2021, e ai
vitalizi da 2.800 euro al mese
(più le reversibilità per le
vedove) che si dovranno
comunque continuare a
pagare.
Per cercare di mettere in atto
un’azione retroattiva di
recupero di quei soldi che sia
il meno possibile esposta a
ricorsi e al rischio di
incostituzionalità, ieri la
giunta regionale ha deciso di
incaricare il professor Luca
Nogler, che è un giuslavorista,
già preside della facoltà di
Giurisprudenza
dell’Università di Trento,
affinché fornisca, entro il
mese di marzo, il quadro
giuridico di possibile
intervento anche retroattivo
sui vitalizi, sulle relative
anticipazioni e sugli
accantonamenti nel «Fondo
family».
«Vogliamo sapere che vincoli
ci sono - dice il presidente
Rossi - ma anche le possibilità
e dunque l’alea nella materia
di fronte alla quale ci
assumeremo poi noi la
responsabilità politica di
decidere come intervenire. Il
nostro obiettivo è quello di
cercare di tagliare il più
possibile sul passato».
Un Fondo per i soldi recuperati.
La giunta regionale, formata
oltre che da Rossi anche dal
presidente altoatesino, Arno
Kompatscher, e dagli assessori
Violetta Plotegher (Pd), Beppe
Mauro Delladio (1,3 milioni)
Roberto Pinter (837 mila euro)
Il presidente: «Mi
auguro che ci sia
una condivisione
trasversale
o l’approveremo
come maggioranza»
Detomas (Ual) e Joseph
Noggler, ha deciso infine che
tutte le somme che verranno
recuperate, in conseguenza
anche di atti di liberalità da
parte degli ex consiglieri,
ovvero di chi deciderà di
restituire quanto già
incassato o di lasciare i soldi
ora nel Fondo family, saranno
destinate ad un apposito
fondo regionale, istituito sul
bilancio della Regione e
vincolato a politiche in
campo di welfare e assistenza
sociale.
Il parere del professor Nogler
ed il disegno di legge saranno
poi trasferiti al presidente del
consiglio regionale Diego
Moltrer, che ieri ha assistito
alla riunione di giunta, e ai
capigruppo per l’esame da
parte del consiglio regionale.
«Speriamo - si augura Rossi che ci sia una condivisione
trasversale, altrimenti
l’approveremo comunque
come maggioranza».
La candidata alla segreteria Pd è molto dura
Filippi: «Pinter fuori dal mondo»
Elisa Flippi, candidata alla segreteria provinciale del Pd,
replica all’ex consigliere Roberto Pinter, presidente del Pd
trentino, che ieri in un’intervista all’Adige, ha detto che
non rinuncerà ai soldi del vitalizio anticipati dalla Regione dicendo no alla sollecitazione che gli era venuta oltre
che da Filippi anche dagli altri due candidati alla segreteria, Giulia Robol e Vanni Scalfi. «Pinter - sostiene Filippi dimostra plasticamente di essere fuori dal mondo oltre
che dalla linea politica del Pd del Trentino espressa da tutti e tre i candidati alla segreteria del partito. Il tema non è
un contratto privato fra Pinter e la Regione, come se gli ex
consiglieri fossero la controparte. Quei soldi sono soldi
della comunità trentina e qui c’è in gioco una frattura tra
il sistema politico, che rischia di perdere la sua legittimità, e la società. È questo che è in gioco, ma Pinter non sembra averlo capito, proprio lui che non perde occasione per
criticare Renzi sull’autonomia. Ma se è questo l’esempio
che diamo di come usiamo i soldi dell’autonomia, siamo
noi a mettere a repentaglio l’autonomia stessa. Le cifre di
questi giorni fanno impallidire lo scandalo di Fiorito nel
Lazio. Infine, spero che questo ciclone non travolga anche
gli amministratori dei piccoli comuni, che prendono ben
altre cifre e hanno molte responsabilità».
Nerio Giovanazzi (836 mila euro)
Trento
18 mercoledì 5 marzo 2014
FINANZIARIA
l'Adige
Segreteria Pd, sette consiglieri comunali e l’assessore Franzoia con Scalfi
Vanni Scalfi (nella foto), candidato
alla segreteria del Pd del Trentino,
ha ottenuto il sostegno di sette
consiglieri comunali di Trento e
dell’assessore alle politiche sociali
Maria Chiara Franzoia.
Ieri Alberto Salizzoni, Elisabetta
Bozzarelli, Nicola Salvati, Silvio Carlin,
Silvano Pedrini, Corrado Bungaro e
Paolo Serra, hanno firmato un
Oggi il sì del Consiglio
delle autonomie al
protocollo di finanza locale
documento a supporto della
candidatura di Scalfi che è anch’egli
consigliere comunale nonché
coordinatore del Pd cittadino.
Bozzarelli, Salizzoni, Salvati e Serra
sono anche candidati nella lista per
l’elezione dei membri
dell’assemblea provinciale,
collegata al candidato segretario
Scalfi. «Vanni è la persona giusta -
scrivono - e il suo programma va in
una chiara direzione di
cambiamento, stabilendo come
primo obiettivo il miglioramento del
rapporto tra la cittadinanza e la
rappresentanza politica, attraverso
una forte partecipazione a tutti i
livelli. Con la prospettiva di
superare le correnti interne al
partito».
1
Tasi, no all’esenzione per le banche
Pagano pure edifici rurali
e gli studi professionali
Alla fine Comuni e Provincia hanno
trovato un accordo sull’applicazione
della nuova Tasi. E oggi il Consiglio
delle autonomie dovrebbe dare il via
definitivo al Protocollo di finanza locale, che venerdì sarà approvato dalla giunta e diventerà parte integrante
della legge finanziaria della Provincia.
Tasi, niente esenzioni per le banche.
La versione definitiva del protocollo
è stata limata ieri mattina in un’ennesima riunione del Consiglio delle autonomie sul tema con l’assessore provinciale agli enti locali, Carlo Daldoss.
I sindaci hanno concordato sull’esen-
I comuni limitano la
previsione della Provincia
di non fare pagare
la tassa ai fabbricati
per attività economiche
zione dalla Tasi prevista dalla Provincia per i fabbricati delle attività economici, ma «con l’esclusione di quelli rurali e di quelli utilizzati per l’esercizio dell’attività bancaria, assicurativa e professionale».
Saranno esentati anche gli immobili
di proprietà pubblica e dell’Itea. Sarà
invece applicata una aliquota massima pari all’1 per mille con detrazione
pari a 50 euro sull’abitazione principale e una sua pertinenza. Infine è introdotta un’esenzione della componente minima a carico del locatario
con rimborso a carico della della Provincia.
I comuni si sono impegnati inoltre ad
applicare, per il resto, l’aliquota Tasi
ad un massimo dell’1,5 per mille (rispetto al massimo previsto per legge
del 3,3 per mille).
A fronte del rispetto di questo limite
dell’1,5 per mille, i comuni hanno però ottenuto dalla Provincia l’impegno
a istituire un fondo di compensazione pari a 5 milioni per sostenere i comuni che rispettando queste misure
non riusciranno a recuperare interamente la propria quota di 28 milioni
di euro (che era l’introito dell’Imu prima casa abolita), mantenendo le aliquote Imu per gli altri immobili invariate rispetto al 2013.
Nonostante le compensazioni garantite, i comuni hanno chiesto e ottenuto anche l’impegno a una «verifica tra
LA POLEMICA
gettito stimato e gettito effettivo, quale ulteriore strumento di supporto alle decisioni» da fare entro la fine dell’anno.
Diluiti i tagli di spesa.
La distribuzione sui 5 anni del risparmio di parte corrente richiesto dalla
Provincia ai Comuni, pari a 30,6 milioni
e la conseguente riduzione dei trasferimenti è stata modificata rispetto alla proposta iniziale allontanando in
parte i sacrifici. Per quest’anno resta
il taglio previsto di 8,3 milioni di euro
ma l’anno prossimo, invece di un sacrificio pressoché equivalente, la Provincia si accontenta di un taglio di 6,1
milioni, il resto è infatti spostato sul
2016 e 2017 con rispettivamente 5,3
milioni. A differenza di quanto accaduto l’anno scorso, non sarà la Provincia a dire dove tagliare ma ogni singolo comune o comunità di valle dovrà trovare gli strumenti per raggiungere l’obiettivo.
Personale, blocco turn over allentato.
Altra concessione fatta dalla Provincia riguarda l’assunzione di personale, con l’allentamento del blocco del
turn over. Invece della possibilità di
una assunzione a fronte di cinque pensionamenti o contratti a termine scaduti, il protocollo di finanza locale consentirà due assunzioni a fronte di cinque in uscita. I comuni avevano infatti lamentato il fatto che quest’anno sono previsti una sessantina di pensionamenti e tempi determinati che scadono.
Tagli: 8,3 milioni
Il Consiglio delle autonomie,
presieduto da Paride Gianmoena,
oggi approverà il protocollo di
finanza locale per il 2014 che
prevede un risparmio di spesa di
8,3 milioni di euro a carico dei
Comuni. Complessivamente, il
trasferimento in parte corrente da
parte della Provincia sarà di
244.105.000 euro. Per gli asili
nido, i trasferimenti sono come
l’anno scorso (25.400.000 euro),
insufficienti secondo i comuni che
per evitare l’aumento delle tariffe
per le famiglie utilizzeranno le
riserve eccedenti degli esercizi
precedenti. Ma in futuro, verrà
messo mano ai requisiti minimi
del servizio.
SCUOLA
Ugo Rossi delinea il programma di legislatura sull’istruzione
alla presentazione del libro di Antonelli edito dal «Margine»
«Lingue e contatti con le imprese»
Andreatta critico
per gli stanziamenti non
aumentati per asili nido
e trasporti e la mancanza
di idee sulla sicurezza
Asili nido, polizia locale e trasporti.
La Provincia ha mantenuto gli stessi
stanziamenti dell’anno scorso per asili nido, trasporti e polizia locale, salvo per quest’ultima i 500 mila euro in
più destinati al servizio notturno, richiedendo l’impegno dei comuni a non
aumentare le tariffe. Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha criticato questa scelta che rischia di penalizzare la qualità dei servizi e in particolare ha lamentato i ritardi della Provincia sul fronte della sicurezza. L.P.
Lo studioso
Quinto
Antonelli ha
completato
la sua ultima
fatica «Storia
della scuola
trentina: dall’umanesimo
al fascismo»
«Non sono un esperto di scuola, e non voglio certo combinare danni, ma sul tema dell’istruzione voglio dire questo:
dobbiamo tentare di rimettere al centro dello sviluppo economico e territoriale del Trentino il sistema scolastico, l’elemento più importante su cui
possiamo incentrare una ripresa. Il nostro sforzo deve essere finalizzato ad una alfabetiz-
zazione linguistica della popolazione, mentre è nostra intenzione portare negli istituti
competitività e merito senza
perdere la vocazione all’inclusione ed alla solidarietà».
Tra il serio ed il faceto, il presidente della Provincia Ugo
Rossi ha usato poche parole,
nel pomeriggio di ieri, per delineare gli obiettivi che intende perseguire in ambito di
istruzione e formazione scolastica. L’occasione dell’intervento è stata offerta dalla presentazione del libro «Storia
della scuola trentina: dall’umanesimo al fascismo», un’accurata ricerca sulla storia della
istruzione eseguita dallo studioso Quinto Antonelli.
«Quella della scuola - ha specificato Rossi, che in qualità
di presidente della giunta provinciale ha tenuto per sé diverse competenze istituzionali, tra cui proprio l’istruzione
- è una sfida difficile, che non
deve più essere intesa come
un fastidio per la politica. Anzi, come è stato in passato,
quando uomini lungimiranti
hanno pensato di investire nella formazione dei propri figli,
l’istruzione deve tornare ad es-
sere un tema di centrale importanza».
Tra i provvedimenti più urgenti, il presidente ha parlato dell’apprendimento delle lingue
straniere, dell’introduzione
della meritocrazia e, soprattutto, del contatto diretto tra
il mondo della formazione e
quello produttivo. Alla base di
ciò, vi è la convinzione che
l’istruzione possa fornire la
spinta necessaria ad una ripresa economica e ad uno sviluppo complessivo del territorio.
Infine, Rossi ha invitato il personale scolastico a collaborare per il perfezionamento del
sistema formativo locale.
L’incontro di presentazione del
volume, edito da «Il margine»,
è quindi proseguito con il dialogo tra l’autore e Marcello Bonazza, professore liceale e storico, in merito all’introduzione dell’istruzione obbligatoria
nel Trentino tra il diciottesimo secolo e la seconda guerra mondiale. A tal proposito,
si è parlato di analfabetismo,
scolarizzazione nelle comunità rurali e di montagna, formazione professionale e nascita
della figura delle maestre uniche in periodo fascista. L.B.
Il Comune risponde ai commercianti: non vi dimentichiamo
«Via S.S. Trinità, in arrivo la Ztl»
Il Comune non si è dimenticato di via S.S. Trinità. Le lamentele segnalate in una conferenza stampa dai commercianti
della via, però, necessitano di
verifiche tecniche e finanziarie
per essere affrontate.
Così Palazzo Thun risponde al
sit in di protesta organizzato
l’altro ieri dai negozianti di via
S.S. Trinità e dalla Lega nord
sulle condizioni «da periferia
degradata» che vivrebbe la
strada a pochi passi dal Duomo.
Il Comune ammette che ci sono dei «ritardi di programmazione infrastrutturale», determinati dal fatto che è stata oggetto di importanti lavori pubblici nel 2011 per i sotto-servi-
zi e la sostituzione dei collettori delle acque bianche. «Si è
trattato, comunque, di interventi impattanti, necessari e
preliminari a qualsiasi successivo ragionamento. Attualmente è allo studio una revisione
della Ztl che riguarderà anche
quest’area, con l’obiettivo di
dare maggior spazio ai percorsi a piedi, tutelare il patrimonio architettonico e valorizzare, di conseguenza, tutto il centro e le attività commerciali».
In questo modo secondo il Comune sarà possibile controllare in modo migliore la zona evitando accessi e soste abusive
che contribuiscono a congestionare l’area con un evidente effetto negativo. Nella zona
di via S.S Trinità ciò potrebbe
comportare una revisione degli attuali posti auto e una diversa sistemazione della via.
Per il Comune, inoltre, il trasferimento del rettorato in via Calepina e, soprattutto la riqualificazione del palazzo delle Poste potrebbero ridare linfa a
tutto il comparto. «L’ipotesi sul
palazzo delle Poste - spiega la
nota del sindaco - prevede la
riapertura al pubblico per ospitare all’interno negozi e uffici,
con una conseguente valorizzazione di tutte quest’area del
centro e un netto miglioramento della sua capacità di attrazione».
Per quanto riguarda il capitolo dell’arredo urbano e del mi-
glioramento della viabilità pedonale, il Comune sostiene che
prima di avviare un ragionamento di fattibilità vanno trovate le risorse per finanziare il
progetto. «Ciò vale anche per
la proposta di allargare i marciapiedi e per il rifacimento della pavimentazione, così come
l’abbellimento estetico della
via con panchine e fioriere»
spiega il sindaco.
«L’amministrazione comunale
- conclude - è disponibile non
solo a confrontarsi, ma anche
a sentire le proposte dei commercianti e a collaborare con
loro per iniziative e proposte
che possano rendere più attraente la via, come già si sta facendo in altre parti della città».
Via Santissima Trinità e il retro del palazzo delle Poste
ROVERETO
l'Adige
URBANISTICA
Tomasi (Urban City): «Altro che inattivi, abbiamo
spostato la dorsale distributiva delle linee telefoniche
e gran parte dei sottoservizi. Ma ora partono le ruspe»
Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148
email: [email protected]
G
mercoledì 5 marzo 2014
25
A breve incontro pubblico in Comunità di Valle tra
costruttori e commercianti per studiare strategie
comuni per l’attrattività del nuovo centro di Rovereto
1
«Cantiere attivo, da oggi scaviamo»
Ex stazione corriere, il primo mese di lavori
per i sottoservizi per le Poste e i monitoraggi
Ex stazione corriere, oggi via
agli scavi. Insomma, a un mese
dalla chiusura dell’area, spazio
alle ruspe. «Non che finora non
si sia fatto niente - spiega Giuseppe Tomasi, presidente del
consorzio Urban City Scarl -. Finora abbiamo effettuato i campionamenti, i monitoraggi e i
“provini” necessari». «Conclusa la messa in sicurezza del cantiere - spiega una nota del consorzio - si sono eseguiti i sondaggi esplorativi per procedere alla caratterizzazione del materiale di scavo; è stato approntato un programma di monitoraggio vibrometrico e fessurimetrico esteso agli edifici limitrofi allo scopo di poter monitorare l’evolversi delle condizioni ambientali con il proseguo dei lavori. Contemporaneamente sono partite le operazioni riguardanti l’eliminazione dei
sottoservizi, complesse ed onerose. Esiste una importante dorsale distributiva delle linee telefoniche lungo corso Rosmini
strategica rispetto a tutta la rete di telecomunicazioni cittadina e che necessita di un approccio particolarmente attento. Si
sono conclusi i lavori di rimozione di tutta la rete relativa all’illuminazione pubblica dell’area con la rimozione dei corpi illuminanti e dei cavi di alimentazione». L’intervento più
delicato ha riguardato lo spostamento della linea telefonica
a servizio delle Poste, proprio
in questi giorni in via di riposizionamento lungo corso Rosmini. Una «variante» da 30mila euro. «Visto da fuori - agginge Tomasi - può sembrare un cantie-
Così oggi,
così domani
Sopra il colpo
d’occhio che
dà oggi l’ex
stazione delle
corriere. A
fianco, il
rendering del
futuro lato
ovest
re immobile, ma chiunque lavori nel campo sa che i tempi tecnici prima di iniziare a “tirar su
l’asfalto” sono inevitabili. Se sarebbe stato possibile effettuare questi lavori senza chiudere
il parcheggio? No, assolutamente. La chiusura era indispensabile».
In attesa quindi che le ruspe inizino il balletto delle benne la
città prende sempre più le misure del futuro compendio commerciale. Agli stalli lungo Cor-
TEATRO
Presidente del consiglio
Dorigatti visita lo Zandonai
Ad ammirare il rinato Teatro
Zandonai ieri è arrivato il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti (Il terzo a destra nella foto). I tecnici, con il
sindaco Andrea Miorandi hanno spiegato che il fuoco non fa
più paura, perché ora il teatro
ha un impianto modernissimo
di spegnimento «a secco». In teatro c’erano anche il direttore dei lavori, Michele Condini, l’architetto Michelangelo Lupo, gli assessori Franco Frisinghelli e Giuseppe Bertolini e
il dirigente comunale Paolo Piccinni. Dorigatti ha espresso
la soddisfazione per un risultato eccellente dell’autonomia,
tanto che - su espressa richiesta di Miorandi - inviterà tutti
i consiglieri provinciali ad una prossima visita guidata.
so Rosmini per le auto della Posta si aggiungeranno a breve altri dieci stalli a disco orario in
largo Posta, in compensazione
dei posti auto cancellati dalla
chiusura dell’ex stazione. È
quanto ha stabilito ieri la giunta a parziale compensazione dei
posti auto persi con la chiusura dell’ex stazione. Un taglio di
parcheggi che ha influito negativamente sul giro di affari dei
negozi dell’area. Ma soprattutto si stanno muovendo i commercianti. Un incontro informale della settimana scorsa tra il
presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, i
vertici dell’Urban City ed i rappresentanti di alcune associazioni di categoria e consorzi ha
gettato le basi di una prossima
serata informativa aperta ai
commercianti da tenersi nella
sede della Comunità in via Tommaseo. «Sono tanti gli esercenti interessati a conoscere meglio il futuro della piazza, e diverse le richieste da parte di
commercianti del centro di in-
formazioni per uno spazio espositivo all’interno dell’area commerciale al primo piano» ha dichiarato Tomasi. «I commercianti del centro storico non sono preoccupati dal progetto o
contrari, ma vogliono capire cosa arriverà nell’area. L’intervento di riqualificazione resta comunque un’opportunità da cogliere per rendere tutto il centro di Rovereto più attrattivo.
L’importante sarà concertare
tutti insieme strumenti e iniziative per ottimizzare la presenza del nuovo compendio. Penso ad esempio alla possibilità
di dare ai clienti dei negozi del
centro la sosta gratuita nel parcheggio multipiano. Ci sono
aperture su questo fronte». Il
«pezzo forte» del nuovo compendio commerciale il futuro
supermercato Conad: 1.500 metri quadrati al piano seminterrato dell’edificio principale, che
si svilupperà sul lato ovest dell’area, adiacente lungo il marciapiede di via Paoli: un investimento da sette milioni. Ma.Pf.
La guerra bianca sul National Geographic
Questa sera al Mart sarà
presentato il numero
dedicato al conflitto sulle Alpi
È in edicola l’ultimo numero del
National Geographic Italia la cui
copertina è dedicata alla Guerra
Bianca, «vivere e morire sul
fronte alpino della Prima guerra
mondiale». Un servizio in cui c’è
anche un pezzo di Trentino.
All’interno della rivista è infatti
proposto un servizio di 28 pagine
firmato da Michele Gravino con
le foto di Stefano Torrione. Al
reportage, che riguarda appunto i
fatti bellici che si sono consumati
sulle alpi durante la Grande
Guerra, hanno collaborato la
Provincia autonoma di Trento
(Soprintendenza Beni storico
Alpi. Un’assurdità tutta riassunta
in una croce sghemba di filo
spinato che chissà quali
suppliche avrà dovuto
ascoltare».
Il numero del National
Geographic sarà presentato
mercoledì 12 marzo, alle 21 al
Mart di Rovereto (sala
conferenze), in via Bettini 43.
Parteciperanno alla serata il
direttore della rivista, Marco
Cattaneo, il giornalista Michele
Gravino e il fotografo Stefano
Torrione. Introdurrà la serata
Camillo Zadra, provveditore del
Museo della Guerra.
STORIA
Reportage grazie al contributo di Provincia e Museo della guerra
artistici e Ufficio beni
archeologici) e il Comando della
Guardia di Finanza di Bolzano. E
se si parla di prima guerra
mondiale Rovereto può dire la
sua. E infatti il museo storico
italiano della guerra ha fornito
non solo la consulenza scientifica
ma anche le numerose foto
storiche allegate
all’approfondimento giornalistico
proposto ai lettori. Apporti sono
stati inoltre garantiti da alcuni
dei musei della Rete Trentino
Grande Guerra coordinata dal
Museo della Guerra.
Nelle 28 pagine ricche di foto,
dopo un inquadramento generale
sulla guerra in alta quota,
vengono messi in luce alcuni dei
luoghi simbolo del conflitto sul
fronte alpino, dal Corno di
Cavento a Punta Linke.
Nell’editoriale il direttore della
rivista Marco Cattaneo scrive:
«La Guerra Bianca resta un
simbolo indelebile di quel
conflitto disumano. Basta uno
sguardo agli oggetti che i
ghiacciai in ritirata ci stanno
restituendo ancor oggi per
assaggiare l’assurdità di quel
combattere sulle cime
eternamente imbiancate delle
La copertina del numero che sarà presentato stasera
Danza | Iscrizioni aperte fino a venerdì prossimo
Salute | Accertamenti non stop da venerdì
L’evento | Domani la raccolta dei feedback
Imparare il metodo Feldenkrais:
a marzo parte il corso al Cid
Festa della donna e prevenzione:
visite all’ambulatorio Anvolt
Nuovi scenari per il lavoro
Incontro nella sede di The Hub
Sono aperte le iscrizioni al corso per imparare il metodo Feldenkrais,condotto da Luna
Pauselli.
Il Metodo Feldenkrais è un metodo di apprendimento attraverso il movimento che si propone di offrire gli strumenti
per aumentare la propria flessibilità fisica, mentale e psicologica e per imparare ad utilizzare pienamente le proprie
risorse, con vitalità e creatività. Il movimento rivela chi siamo e supporta ogni aspetto
della nostra vita: azioni, sensazioni, emozioni. Cambiando
il nostro modo di muoverci questa l’idea alla base - possiamo agire sul nostro benessere psicofisico e sulla nostra
salute ad ogni livello, migliorando la qualità della nostra
vita.
Il Feldenkrais è un metodo di
conoscenza e rieducazione di
sé attraverso il movimento col
quale re-impariamo a muoverci liberi da limitazioni, stress
e schemi motori inefficaci che
spesso sono fonte di dolore.
Il corso si terrà tutti i martedì
dalle 19 alle 20 a partire dall’
11 marzo. Si tratta di 11 incontri (11-18-25 marzo 01-08-15-29
aprile 06-13-20-27 maggio). Costo: 120 euro. Le lezioni si terranno nello studio 2 (secondo
piano del Cid). Iscrizioni entro il 7 marzo. Info sul sito
www.centrodelladanza.it o al
numero 0464 431660.
Come ogni anno si ripete, a marzo in
occasione della festa delle donne, l’iniziativa della tre giorni di visite da parte di Anvolt Onlus (Associazione nazionale volontari lotta contro i tumori).
Tutte le donne potranno effettuare visite di prevenzione dei tumori femminili (visite ginecologiche, senologiche,
pap-test), in orari non stop nei giorni
7-8-9 marzo presso gli ambulatori Anvolt di Trento in via della Prepositura
n. 32 e di Rovereto in Corso Rosmini n.
8.
«Si tratta di un modo - osserva l’associazione - da parte di Anvolt, di complimentarsi con tutte coloro che dimostreranno
così di avere a cura la salute del proprio corpo e di aver capito l’importanza della prevenzione in questo tipo di patologie».
L’associazione opera proficuamente, da oltre vent’anni, nel
campo dell’assistenza e della prevenzione.
Per informazioni e prenotazioni telefonare all’ambulatorio dell’Anvolt al numero 0461/235543.
Domani alle 18 nella sede di via delle
Scuole, Impact Hub Rovereto organizza la seconda fase del progetto «About
a Job. Nuovi scenari per il lavoro», per
approfondire e capire insieme come
dare un contributo concreto a livello
locale sulle tematiche legate al tema
dell’occupazione discusse durante l’incontro inaugurale del 23 gennaio scorso. In quest’occasione si raccoglieranno feedback e riflessioni personali attraverso un brainstorming sulle possibilità di azione: i partecipanti si divideranno in vari gruppi
di lavoro con il fine di sviluppare nuove strategie e formulare proposte concrete da implementare a breve termine, con
obiettivi definiti e possibilità di monitoraggio nel tempo.
«About a Job. Nuovi scenari per il lavoro» è un’iniziativa che
si propone di discutere le modalità per rafforzare la rete delle persone disoccupate e per salvaguardarla, generando un
circolo virtuoso di legami positivi che possano avere una ripercussione concreta sull’intera comunità. Info al 338 7252941.
RIVA DEL GARDA
l'Adige
Redazione: 0464 552236 fax 0464 551580
email: [email protected]
G
mercoledì 5 marzo 2014
29
1
Il bluff del Lochness: sfratto per morosità
La proprietà,
l’immobiliare
«Resedil»
del Gruppo
Azzolini,
reclama un
anno e mezzo
di affitti non
pagati. Ieri
l’esecuzione
LA SENTENZA
Ancora ieri i messaggi d’amore e di rabbia hanno riempito
la pagina Facebook del Pub Lochness, a distanza di qualche
ora dalla notizia della chiusura dello storico locale di viale
Dante.
«Troppe pressioni, troppe polemiche, troppa burocrazia» si
è lamentato e ha spiegato il gestore Michelangelo Scarpetta,
per dare un senso ad una decisione che direttamente o indirettamente tocca migliaia di
rivani e non.
Ma la verità forse sta da un’altra parte. E la verità si è materializzata ieri mattina quando
accanto alla porta d’ingresso
in ferro che si affaccia su viale Dante è stato affisso un avviso che ha poco a che vedere
con le «continue pressioni a livello socio-burocratico subite
in questi anni», come ha raccontato ai quotidiani locali
(sempre tramite i social network) il gestore del locale. L’av-
viso arriva direttamente dalla
Corte d’Appello di Trento ed è
firmato dall’ufficiale giudiziario che, proprio in data di ieri,
ha dato seguito al provvedimento di «sfratto per morosità» firmato dal tribunale di Rovereto.
In buona sostanza il proprietario del locale (la Immobiliare Resedil srl del Gruppo Azzolini) da un anno e mezzo a
questa parte non vede lo straccio di un euro di affitto e, co-
m’è suo diritto, ha inoltrato al
tribunale la richiesta di sfratto. Proprio ieri mattina è stato notificato il «preavviso di rilascio» (in base all’articolo 608
del codice di procedura civile) ed entro 15 giorni il locale
dovrà essere svuotato dei beni di proprietà del gestore.
Poi che per i locali notturni la
vita a Riva non sia facile, è tutta un’altra storia. Ma che con
questa ha forse poco a che fare...
P.L.
Due anni e tre mesi a uno svizzero, accusato di aver mostrato foto oscene e parti intime a una piccola di 8 anni
Molestie alla bimba, dura condanna
La condanna è pesante. Due anni e tre mesi: reato sessuale ai
danni di una bambina. E il fatto che l’imputato sia svizzero
non lo rende in automatico immune da conseguenze. Sia a casa sua, sia in Italia. Per questo
la difesa ha già annunciato una
lettura particolarmente attenta delle motivazioni della sentenza emessa ieri mattina dal
presidente Corrado Pascucci:
l’appello, in sintesi, è più che
probabile.
Si è chiusa così la vicenda che
ha visto protagoniste due famiglie di turisti stranieri, ospiti sul Garda nell’estate di quattro anni fa. Le due famiglie erano utenti di un noto hotel della zona, o meglio dei bungalow
messi a disposizione dalla
struttura ricettiva. Stavano trascorrendo la loro vacanza a pochi metri di distanza: da una
parte una coppia di polacchi
residenti a Vienna con due figli di cui una bambina di otto
anni, dall’altra una famiglia
svizzera. Complice la lingua comune, tra i turisti si era instaurata una pur superficiale amicizia. Fino a quel giorno, nell’agosto 2013, quando la bambina di 8 anni venne chiamata
nel bungalow dello svizzero.
All’interno c’erano solo loro
due.
L’uomo che - secondo l’accusa
SAN TOMASO
IN BREVE
INCONTRI DEL GIOVEDÌ
CON LA FNP-CISL
쐢 Si intitola «Tecnologie
stupefacenti» il prossimo
incontro organizzato dal
sindacato pensionati FnpCisl in collaborazione con la
Comunità Alto Garda e
Ledro, sottotitolo: «Il nativo
digitale, l’identità digitale e il
peso delle parole all’interno
della rete». Serata a cura di
Mauro Berti, responsabile
dell’uifficio indagini pedofilia
presso il compartimento
Polizia della comunicazioni di
Trento. Appuntamento
giovedì sera, alle 20.30,
presso la sala ex biblioteca in
viale Damiano Chiesa.
PRO SAN TOMASO,
POLENTA MORTADELLA
쐢 Dopo la distribuzione di
gnocchi di ieri sera alla Pro
San Tomaso già preparano il
prossimo evento. Domenica,
dalle 19.30, presso la sede,
cenetta a base di polenta e
mortadella riservata a coloro
che si saranno iscritti al costi
di otto euro a persona. E’
anche aperto il tesseramento
2014, al prezzo di sette euro.
CONSORZIO IRRIGUO
VARONE, ASSEMBLEA
쐢 Veneredì si tiene
l’assemblea generale
ordinaria del Consorzio di
miglioramento fondiario di
irrigazione del Varone” alle
20 in seconda convocazione
presso la sala dell’auditorium
delle “Scipio Sighele”.
All’ordine del giorno il
bilancio consuntivo 2013, la
proposta di variazione della
quota consortile,
l’approvazione del bilancio
preventivo 2014, l’elezione
del nuovo consiglio dei
delegati e revisori dei conti.
LA «CIASPOLADA»
SUL MONTE BALDO
쐢 Il gruppo micologico e
protezione della flora alpina
“Don Porta” organizza per
domenica una “ciaspolada”
sul Baldo.
Si è chiuso ieri il processo a carico di
un turista svizzero, accusato di aver
molestato una bambina di 8 anni in
un albergo rivano nell’agosto 2013
- avrebbe iniziato a mostrare
alla piccola delle foto. Foto di
vacanze, sulle prime. In mezzo
alle quali ci sarebbe stata una
foto di uomini nudi. A quel punto lui si sarebbe calato i pantaloni e le avrebbe mostrato le
parti intime. Un approccio che
ha spaventato la piccola abbastanza da scappare dai genitori, che denunciarono l’episodio.
Queste le basi del processo,
piuttosto lungo - la prima
udienza risale a più di un anno
fa - per via delle difficoltà procedurali. Innanzitutto la lingua:
i genitori della piccola sono tornati a Rovereto per testimoniare, assistiti però da un’interprete.
E anche la bambina ha dovuto
raccontare tutto dall’inizio. La
testimonianza resa quella se-
ra, data attraverso due interpreti improvvisati - un collaboratore dell’hotel che si era reso disponibile e lo stesso papà della piccola - era stata indispensabile per capire qualcosa di più nell’immediatezza
dell’accaduto, ma non poteva
bastare per un processo.
Quindi la bambina è stata sentita nei mesi scorsi attraverso
un incidente probatorio fatto
in rogatoria: un giudice a Vienna le ha parlato, assistito da
uno psicologo, ponendole le
domande decise in Italia dal
presidente Corrado Pascucci
e dalle parti in causa. Ieri, alla
fine del procedimento, la sentenza. Con la difesa che, sottolineando la mancanza di atti
sessuali, contestava le richiesta (molto alta) dell’accusa. Ma
la condanna non è stata mite.
Il pastore Eddy Trentin colpito da un contadino, finisce all’ospedale: un braccio rotto
«Aggredito e picchiato per le mie pecore»
«Sono entrato in campo con le mie pecore - ci raccontava ieri il pastore - e subito mi è corso incontro il proprietario del campo, urlandomi che le
pecore tra Riva e Arco non le vuole più vedere.
Poi sono volati i calci e sono finito a terra, dove
ho continuato a prenderle».
Trentin, attorno a mezzogiorno, si stava spostando con il suo gregge di circa 600 pecore, gestito
assieme al socio Luca Giuliani. «Per fortuna c’erano tre testimoni - racconta - che possono confermare l’accaduto. Hanno chiamato i carabinieri e
poi l’ambulanza. Ho telefonato alla Coldiretti e
sono stati loro a dirmi di raccontare tutto a
l’Adige, perché si sappia quello che succede a
chi fa il nostro lavoro». Ora ci sarà la formalizzazione della denuncia e le relative indagini.
Sempre ieri, attorno alle 18.30, l’elisoccorso, l’ambulanza e i vigili del fuoco sono intervenuti anche in centro a Riva per un uomo colpito da malore vicino all’Inviolata. È stato trasferito a Trento in elicottero.
Eddy Trentin, il pastore finito ieri all’ospedale dopo un’aggressione
Varone | Appuntamento domenica anche con la marcia non competitiva
Il fascino di «Polenta e mortadella»
Polenta protagonista a Varone
Torna domenica nella piazza della chiesa a Varone la tradizionale «Festa di polenta e mortadella»,
organizzata dal comitato omonimo con il patrocinio del Comune di Riva, con distribuzione gratuita di polenta e mortadella. E com’è ormai tradizione, all’antica sagra si aggiunge anche quest’anno «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tracciati di
diversa difficoltà il cui ricavato sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto
Garda e Ledro. La sagra rappresenta una delle
feste popolari più antiche di tutto il Trentino. È
possibile risalire al dicembre del lontano 1708,
quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di
cui godeva le rendite conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell’Annunciata nella chiesa di
Santa Maria del Perdono una «soma di pane di
frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta». L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima.
Per la marcia «Quattro Passi in attesa di polenta e
mortadella», i gruppi possono iscriversi anche in
questi giorni tramite email ai seguenti indirizzi:
[email protected] e [email protected].
Per info Gianni Zanolli (0464.554692, 331.4462491).
R4030410
L’episodio va ancora chiarito nella sua esatta dinamica e soprattutto sul fronte delle responsabilità. Ma qualche punto fermo sembra già esserci. Ad iniziare dal ricovero in pronto soccorso di
Eddy Trentin, giovane e robusto pastore finito
sul lettino dell’ospedale di Arco ieri poco dopo
mezzogiorno con alcune costole incrinate, un
braccio rotto e uscitone nel tardo pomeriggio
con l’arto immobilizzato e un collarino di sicurezza al collo.
Il giovane pastore oggi sarà a Rovereto, in ortopedia, per il gesso e sicuramente porterà con sè
per qualche tempo i ricordo di una brutta giornata vissuta nei campi tra Riva e Arco.
Stando al suo racconto - fino a ieri sera non è stato possibile avere una conferma dell’accaduto
da parte delle forze dell’ordine intervenute sul
posto - sarebbe stato aggredito e malmenato dal
proprietario di un campo coltivato a vigna a San
Tomaso, alle spalle dei centri commerciali che
sorgono a nord della borgata, lungo la statale.
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Valsugana e Primiero
34 mercoledì 5 marzo 2014
l'Adige
Il presidente della Comunità di valle: «La chiusura
del Centro diurno di Cinte è una sconfitta per tutti ma
forse è mancata anche la partecipazione dei locali»
BORGO
IN BREVE
I CASTELLO TESINO
Pasta di Quaresima
C’è la «Pasta del Biagio» in
piazza Crosara oggi dalle 12 in
poi.
«Tagli all’assistenza
la Valsugana soffre»
I LEVICO
Ciaspolada per bimbi
Gita in montagna con le
ciaspole oggi per i bambini:
ritrovo alle 9 davanti alla
stazione dei treni.
Sandro Dandrea: «Qui la crisi è più forte»
BORGO - Per il terzo anno consecutivo la Provincia ha ridotto i fondi alla
Comunità Valsugana e Tesino destinati alle attività socio-assistenziali. Il calo era stato dell’1,58% nel 2012, salito
all’1,90% l’anno seguente. Circa 180
mila in due anni per un budget che lo
scorso anno ammontava a quasi 5,7
milioni di euro. «Quest’anno dobbiamo fare i conti con una ulteriore sfor-
biciata pari all’1,2% con la struttura sottolinea il presidente della Comunità Sandro Dandrea (nella FOTO) - che
sta facendo i salti mortali per continuare a garantire i servizi sul territorio. I bisogni sono sempre maggiori
per una crisi che in valle è più forte rispetto ad altre zone del Trentino».
Nei giorni scorsi l’ex sindaco di Cinte
Tesino Leonardo Ceccato è tornato al-
la carica, con una interrogazione, sulla chiusura del Centro Diurno. A Dandrea chiede lumi sulla differenza tra i
costi per l’acquisto e la realizzazione
della struttura (2.102.803,69 euro) e
quelli forniti dall’assessora Borgonovo Re (3.350.000 euro). «Che dati sono stati inviati dal Servizio Sociale della Comunità all’assessorato - scrive
Ceccato - sulle presenze ed i costi tra
Borgo. La conferenza dei sindaci ribadisce le richieste per la questione mobilità in Valsugana
1
«Valdastico: la Provincia dica cosa vuol fare»
BORGO - No alla Nuova Valsugana,
sì alla Valdastico e
completamento, con messa in
sicurezza, delle quattro corsie
sulla SS47. Tre richieste, ribadite
anche lunedì sera dalla
conferenza dei sindaci, rivolte alla
Provincia per risolvere la
questione della mobilità in
Valsugana. «Non abbiamo chiesto
niente di nuovo rispetto al
documento sottoscritto il 14
ottobre del 2011 - sottolinea il
coordinatore Attilio Iseppi dall’allora collegio dei sindaci.
Sono passati più di due anni e
siamo ancora qui a ripetere le
stesse cose». Richieste che
saranno inserite anche nel
documento, mozione o ordine del
giorno che sia, che i tre consiglieri
provinciali Chiara Avanzo,
Gianpiero Passamani e Luca Zeni
porteranno in discussione in
occasione nelle prossime sedute
in Consiglio Provinciale.
«Ora la Provincia deve dirci cosa
ha in mente e cosa intende fare
per mettere mano alla viabilità
della valle. Perché, ancora oggi,
sulla cartografia del Pup - rimarca
Iseppi - questa strada di
collegamento è considerata
un’asse di collegamento
privilegiata per chi arriva dal
Veneto. Se non vogliono il
completamento della Valdastico
lo dicano apertamente, così ci
mettiamo il cuore in pace anche
se noi, quel collegamento, lo
chiediamo con forza e non da
ieri». I lavori dell’altra sera sono
serviti anche per dare il via libera
ad un nuovo progetto promosso
dal Settore Sociale della Comunità
Valsugana e Tesino e dall’Agenzia
del Lavoro. Con un investimento
di 110 mila euro tutti i comuni
hanno condiviso l’idea di attivare
una squadra di 20-25 persone per
lavori socialmente utili in
collaborazione con il Servizio
Ripristino e Valorizzazione
Ambientale. Interventi nel verde,
pulizia degli alvei di fiumi e
torrenti finanziati con fondi
destinati alla riqualificazione
ambientale. Destinatari
dell’iniziativa saranno le persone
espulse dal lavoro, senza nessun
paracadute sociale e senza
reddito di garanzia, segnalate
dagli uffici competenti. Nelle
prossime settimane verrà
sottoscritto il protocollo d’intesa
per avviare, quanto prima, il
progetto in tutti i 21 comuni della
Comunità Valsugana e Tesino.
M.D.
CASTELLO TESINO
il 2009 ed il 2013? Credo che a queste
domande - replica prontamente Dandrea - Ceccato possa in gran rispondere da solo visto che ha ricoperto la
carica di assessore in Comprensorio
dal 2005 al 2010, periodo in cui è stata promossa la realizzazione del Centro di Cinte Tesino. Detto questo voglio sottolineare come, rispondendo
in parte anche ad altri punti della stessa interrogazione, negli ultimi anni la
Comunità abbia fatto la sua parte, ed
anche molto di più, per quanto riguarda il servizio sociale all’interno del
Centro Diurno. Noi i nostri costi li abbiamo sempre tenuti sotto osservazione, per la parte sanitaria la competenza era ed è di competenza dell’Asl».
Da lunedì, intanto, la struttura di Cinte è chiusa con la giunta della Comunità che ha approvato lo schema di
convenzione per garantire il servizio,
all’utenza della conca, di presa in carico diurna continuativa presso l’Apsp
«Suor Agnese» di Castello Tesino.
Per gli utenti del fondovalle, invece,
sempre da lunedì è stata aperta la nuova struttura di Scurelle dove sono stati trasferiti i 3 dipendenti della Comunità, ora a disposizione dell’Apsp di
Borgo che gestisce il centro diurno.
«In quei spazi, come Comunità avevamo condiviso la necessità di realizzare un centro per malati di halzeimer.
Poi, in un secondo momento - conclude Sandro Dandrea - la Provincia ha
cambiato idea affidandone la gestione, come centro diurno, alla casa di
riposo di Borgo. Noi siamo contrari alla chiusura di Cinte anche se, con rammarico, mi viene da dire che le comunità locali non lo hanno utilizzato come ci si aspettava».
M.D.
I TELVE
Bilancio in consiglio
Consiglio comunale oggi alle
20.30. Si parla del bilancio
2014 del comune e dei vigili del
fuoco, del potenziamento della
strada comunale Longhini e
dell’acquisto di quote della
Masoenergia in cessione dalla
società Bifrangi spa.
I CASTELLO TESINO
Nordic Walking
Lezione di nordic walking
domani alle 14: per info
0461593322.
I LEVICO
La Filo sul palco
Il teatro parrocchiale propone
domani «Basta parlar male dele
done» con la Filo Levico: ore
20.30, ingresso libero.
I TELVE
Libro da presentare
Presentazione del libro «Oggi
ho imparato a volare. A ogni
creatura ferita nel tentativo di
un volo» di Luca Bassanese
domani in biblioteca: ore
20.30.
I TELVE
Biblioteca chiusa
Fino a venerdì la biblioteca
comunale rimarrà chiusa.
I RONCEGNO
Acquedotto comunale
Al geometra Giorgio Trentin la
giunta ha affidato l’incarico per
la stesura del Fia sulla gestione
dell’acquedotto comunale: la
spesa prevista è di circa 25 mila
euro.
L’assessore Fattore ha risposto alla petizione di un centinaio di cittadini
«La scuola sarà abbattuta e ricostruita»
Il vecchio edificio delle scuole
CASTELLO TESINO - La nuova
scuola si fará. Sorgerà sulle vestigia
dell’edificio attuale, che sarà
demolito e poi ricostruito, secondo
i più moderni parametri di
sicurezza e agibilità previsti dalla
normativa in materia di edilizia
scolastica. La risposta alla
petizione «Scuola di Castello Tesino
quo vadis?», sottoscritta da più di
cento cittadini per scongiurare
l’abbattimento della struttura e la
richiesta di edificarla da un’altra
parte, è letta dall’assessore alle
opere pubbliche Claudio Fattore di
fronte ad uditorio che per
l’occasione ha riempito i banchi del
pubblico. La decisione è stata
motivata dalla disponibilità di fondi
FAMIGLIA COOPERATIVA LAGORAI
PRIMIERO
Società Cooperativa
ASSEMBLEA STRAORDINARIA
indetta, in prima convocazione, per il giorno sabato 15 marzo 2014 alle
ore 07.oo ed in seconda convocazione, per
lunedi 17 marzo 2014 alle ore 19.00
presso la sala riunioni
della Cassa Rurale di Roncegno Terme, in via Froner, 3
Roncegno Terme, li 26 febbraio 2014
Il presidente
Montibeller Luigi
R4030402
per deliberare sul seguente
1) Modifica articoli Statuto sociale.
2) Delega al Presidente dell’Assemblea di apportare eventuali modifiche di natura formale per richiesta in sede di iscrizione al Registro
imprese competente.
3) Delibere consequenziali.
il silenzio in merito alla necessità
di: «Ragionare su tutti i servizi in
un’ottica di condivisione da parte
di tutti gli amministratori».
Approvata poi all’unanimità la
seconda variante generale al Prg
risalente al 2011. Le criticità al
piano sono state valutate in
venticinque pagine di osservazioni
da parte delle commissioni
preposte della Provincia e 17 le
osservazioni presentate da parte
dei privati (accolte per la maggior
parte) con la richiesta anche di uno
studio di compatibilità per una
serie di varianti che hanno
ritardato l’iter procedurale del
piano. Stralciate le aree individuate
a vocazione alberghiera (in località
San Rocco per l’ampliamento
chiesto dal Gruppo Paterno e l’altra
in località Zuna) con l’invito a
disporre, prima di pensare ad altri
spazi, alla cubatura già individuata
(circa 120 mila metri a disposizione
dei tre comuni)». Parere piuttosto
severo - ha argomentato
l’architetto Francesca Boneccher che
ha redatto il piano - anche sulle
ristrutturazioni del centro storico
(un centinaio). Passate alla
categoria di risanamento in
conseguenza del cambio della
normativa. Altri venti edifici, che in
prima adozione erano stati inseriti
nel centro storico, sono stati
invece collocati nell’area
residenziale».
N.B.
I sindaci spiegano il loro no al bilancio di previsione della Comunità
Troppi squilibri e dubbi sul macello
AVVISO DI CONVOCAZIONE
I soci della Famiglia Cooperativa Lagorai società cooperativa sono convocati in
ORDINE DEL GIORNO:
che saranno attinti per l’80 per
cento sul Fut (il resto peserà sulle
casse comunali), per un costo
complessivo di 3 milioni di euro (a
dicembre del 2014 sará indetta la
gara d’appalto che privilegerà
esclusivamente le imprese
valsuganotte) e per ragioni di
economicità. Il risparmio,
realizzando il polo scolastico nei
modi decisi dall’amministrazione
frutterà 700 mila euro. Impossibile
per i presenti replicare durante la
seduta consigliare. Tuttavia, anche
quando il sindaco Sisto Fattore ha
consentito il dibattito in aula,
diventata terreno neutro, solo
l’intervento del consigliere di
Comunità di valle Ivan Boso ha rotto
PRIMIERO - Sono stati spiegati lunedì sera all’assemblea della Comunità i motivi
per cui i sindaci hanno espresso parere
non favorevole al bilancio di previsione
(vedi l’Adige di gioveddì). Il voto della conferenza dei sindaci, non vincolante, è
espresso a maggioranza e su otto, tre erano i contrari (Fiera, Tonadico e Sagron
Mis), tre gli astenuti (Siror, Imèr e Transacqua) e due i favorevoli (Mezzano e Canal San Bovo). Ciò non ha comunque inficiato l’approvazione del documento, che
chiude con un importo complessivo di
12.817.554 euro, e un aumento del 5%
(643.177 euro) rispetto al 2013. Se Mezzano esprime parere favorevole senza riserve, Canale auspica una maggiore omogeneità territoriale nella programmazione
delle opere pubbliche sovracomunali.
Tra i vari motivi di contrarietà o astensionismo, Fiera, Imèr, Tonadico e Sagron Mis
sono dubbiosi sull’intervento previsto per
il macello, difficilmente giustificabile in
prospettiva e mancante di una documentazione tecnica a supporto della spesa preventivata; Transacqua non approva lo
stralcio dell’unico intervento programmato per il Soprapieve, ovvero il progetto di
riqualificazione di Casa Piazza a Pieve, e
rileva, assieme a Fiera, uno squilibrio nella dislocazione delle opere pubbliche prevalentemente rivolte al fondovalle.
Fiera, inoltre, chiede lumi sul progetto dello snow park ai Fossi, che pare fermo nonostante la messa a disposizione dell’area
da parte dei Comuni, e non condivide la
previsione che la Comunità stanzi propri
fondi per il trasporto degli studenti delle
medie a Canal San Bovo, auspicando piuttosto un tempo pieno anche a Primiero
che eviti il pendolarismo. Siror ha una differente visione di quelle che dovrebbero
essere le funzioni e i compiti assegnati alle Comunità. La questione del macello è
stata trattata anche dal consigliere Daniele Gubert, con l’inoltro di un’interpellanza
al proposito. Il presidente Cristiano Trotter
ha spiegato che la spesa per l’acquisto dello stabile era già iscritta nel bilancio 2007,
pertanto, tecnicamente, la spesa di 600
mila euro per il futuro allestimento è conseguente. Sullo sbilanciamento delle opere pubbliche nel fondovalle, ne è concausa la dislocazione della scuola musicale,
ma Trotter ha evidenziato come solo Mezzano si sia reso disponibile per ospitare
la sede, rimarcando come ci fosse l’accordo per spartirsi i costi di gestione.
Per quanto riguarda l’ambizioso progetto
di riqualificazione di Casa Piazza come casa della cultura, nonostante il disappunto della Comunità, è stata la Provincia a
decidere di tagliare i fondi.
M. Cr.
Valli di Fiemme e Fassa
l'Adige
CAVALESE
A un anno dall’incendio presentato
il progetto di ricostruzione firmato
dagli architetti Sergio e Michele Facchin
mercoledì 5 marzo 2014
Tecnologie all’avanguardia, nuova torre
scenica e parete mobile per gli spettacoli
all’aperto nel rispetto dell’originalità
35
CAVALESE
Il vicesindaco Malfer
Il nuovo teatro nel 2018
ma sarà un «gioiellino»
MARIO FELICETTI
CAVALESE - La ricostruzione a
nuovo del teatro comunale come sala, con in più l’adeguamento dimensionale della parte scenica ed il restauro del corpo antistante l’edificio, dove è
situato l’ingresso. Ed in più la
realizzazione di un teatro all’aperto, nella zona che guarda
verso il Palacongressi, con una
parete a scomparsa sul palcoscenico e la disponibilità di 140
posti, che si aggiungono ai 208
della platea ed ai 126 della galleria. Sono i dati essenziali del
progetto preliminare della nuova struttura, illustrato lunedì
sera dagli architetti Sergio e Michele Facchin di Cavalese, padre e figlio, nel corso di una seduta informale del consiglio comunale, alla quale hanno partecipato tredici consiglieri.
La serata si è svolta esattamente a distanza di un anno da
quando, nella notte tra il 3 e 4
marzo 2013, subito dopo la
chiusura dei Mondiali, l’edificio
è stato quasi completamente
distrutto da un furioso incendio, del quale non è stata ancora accertata l’origine e che ha
preservato parzialmente il solo avancorpo d’ingresso, in
quanto separato da un muro tagliafuoco. Dopo attente verifiche e sopralluoghi, sia per motivi di sicurezza delle strutture
che per ragioni economiche, è
emersa la necessità di demolire e ricostruire a nuovo l’edificio, salvando solo la parte an-
FASSA
1
teriore della struttura nella sua
originalità progettuale, così come era stata concepita nel 1925
dall’allora capo dell’Ufficio tecnico comunale ingegner Cirillo
Zadra.
«Un incendio» ha sottolineato il
sindaco Silvano Welpomer, «che
ha provocato una ferita grave
per la nostra comunità». Ricordando il sondaggio effettuato
tra i cittadini, che hanno espresso la volontà di veder ricostruito il teatro come era prima, a
parte il miglioramento della torre scenica. Indicazione popolare pienamente condivisa da Sergio Facchin, che ha parlato di
«un gioiellino nel suo genere» e
che è stato ringraziato «per la
grande professionalità e la passione dimostrate». I particolari
tecnici del progetto sono stati
quindi illustrati da Michele Facchin, attraverso una articolata
serie di slide. In sostanza, il nuovo edificio si presenta diviso in
tre volumi: il primo comprende
la biglietteria, gli uffici, la caffetteria, i servizi, l’atrio-foyer,
la sala verde (al primo piano),
una sala polifunzionale interrata e la torre di collegamento con
ascensore; del secondo fanno
parte la platea, la galleria, la sala regia e i ripostigli; nel terzo
sono compresi la torre scenica
(che sarà adeguata e sopraelevata), il deposito, i camerini e i
servizi di scena. Poi, come si diceva, l’aggiunta del teatro all’aperto per eventuali manifestazioni estive.
La progettazione prevede la ricostruzione strutturale degli ap-
«La centralità della cultura
e il valore della bellezza»
parati murari, con adeguamento alla legge sismica e con l’inserimento di un opportuno cappotto termico, finalizzato al risparmio energetico. La ricostruzione del tetto avverrà mediante una struttura lignea e l’inserimento di una isolazione termo acustica, prevista anche a
livello del solaio di copertura.
Di particolare rilevanza, inoltre,
gli adeguamenti tecnologici per
gli impianti elettrico e termoidraulico, rifatti in toto anche
per adeguarli alle attuali normative di sicurezza. Il tutto per
un costo finale complessivo di
circa 5 milioni di euro.
Da definire, ha fatto presente il
sindaco, la cifra relativa ai risarcimenti, della quale stanno discutendo i periti del Comune e
dell’assicurazione, in vista di
un accordo che dovrebbe essere raggiunto entro un paio di
mesi. Per quanto riguarda i tempi, si prevedono due anni per
arrivare prima alla progettazione definitiva e quindi al progetto esecutivo. Dopodiché serviranno altri due anni per realizzare l’opera, che quindi sarò restituita alla comunità non prima del 2018. Ai consiglieri comunali è stato chiesto di comunicare entro una trentina di giorni eventuali annotazioni e suggerimenti.
Guglielmi: «Se istituita i soldi dovranno rimanere in valle e non a Trento»
Tassa di soggiorno, un coro di «no»
CAMPITELLO - La nuova tassa
di soggiorno? Iniqua, dicono
gli esponenti
dell’associazione Fassa, e con
loro si schierano albergatori e
semplici cittadini. I dati di un
sondaggio lanciato «on line»
sono stati resi pubblici ieri
pomeriggio. A questo
referendum in rete hanno
partecipato 84 albergatori (il
53%), 37 tra affitta camere e
appartamenti (23%) e 39
semplici cittadini (24%). In
106 si sono dichiarati soci
dell’Apt (68%), in 121 contrari
alla tassa di soggiorno (78%)
e 21 favorevoli (13%). Alla
domanda se, vista la crisi e il
rischio di perdere clienti,
l’esercente pagherà la tassa
ZIANO DI FIEMME
di tasca propria hanno
risposto «no» in 74 (47%) e
«sì» in 57 (37%). In 127 (81%)
sono convinti che il balzello
aumenterà il carico
burocratico e 111 (71%) sono
sicuri che questa nuova tassa
non produrrà nuovi e migliori
servizi in Fassa.In 127 (81%),
infine, ritengono che per
reperire nuove finanze,
anziché istituire tasse
sarebbe meglio snellire gli alti
costi della macchina di
promozione turistica. L’esito
del sondaggio, ovviamente,
era scontato ma lo scopo
dell’iniziativa era, appunto,
sondare. «Abbiamo voluto
essere promotori di questa
iniziativa - spiega il segretario
di Forza Fassa Luca Guglielmi non tanto dal punto di vista
politico ma per dare voce alla
popolazione, palesare l’umore
della gente». Tutti contrari
alla tassa? «Era prevedibile
ma sappiamo che è quasi
impossibile bloccarla. Ma i
dati verranno consegnati a
tutti i Comuni della valle, al
Comun general di Fascia,
all’Apt, alla Ual che ci
rappresenta in Provincia e
all’assessore al turismo
Michele Dallapiccola. E
appena ci sarà chiarezza su
questa tassa di soggiorno
faremo una serata informativa
per illustrarla nel dettaglio a
tutti i fassani».
Speranze di «ravvedimenti
Due nuovi vigili hanno giurato all’assemblea
operosi» da parte di Trento?
«No. Siamo consci del fatto
che questa tassa di soggiorno
verrà introdotta ma
cercheremo in tutti i modo di
limitare i danni».
Come? «Chiedendo che i soldi
raccolti in valle rimangano
qui, in Fassa, e che non
vadano a sostituire i fondi
provinciali ma siano un di più.
In val di Fassa arrivano circa
4 milioni di turisti all’anno e
quindi ci si dovrebbe trovare
con 4 milioni di euro
potenziali in tasca. Noi
insistiamo perché questi soldi
restino qui e non finiscano,
per esempio, a finanziare i
pomi di Dimaro o il rilancio
del Monte Bondone».
N. G.
POZZA
Pompieri, oltre 4.500 ore di lavoro
Nicola Rasom
al posto di Dorich
ZIANO DI FIEMME - Si è svolta venerdì
scorso a Ziano di Fiemme, presso la
caserma, l’assemblea annuale dei Vigili del
Fuoco volontari del paese, che rappresenta
anche l’occasione di confronto sulle attività
svolte, sui problemi relativi al
funzionamento del Corpo e sui progetti
futuri.
Il 2013 è stato un anno relativamente
tranquillo, almeno per quanto riguarda gli
interventi sul territorio, ed è questo un
aspetto importante, dovuto in gran parte
alla efficace attività di prevenzione che
viene svolta con disponibilità e spirito di
servizio dai memebri del Corpo.
Nel corso dell’assemblea sono stati
presentati i dati salienti dell’attività svolta
nel 2013. Sono state complessivamente
1.590 le ore complessive impiegate in
attività di manovra (49 uscite), 145 quelle
riservate agli interventi (25 in totale), 1.190
POZZA - Il consiglio comunale di Pozza ha proceduto alla surroga del consigliere comunale Giancarlo
Dorich, con Nicola Rasom,
residente a Pera. Il consiglio ha poi visto un nuovo
passaggio in consiglio dello schema di convenzione
relativo al Piano attuativo
per insediamenti produttivi relativo alla zona termale: la rettifica dell’errore materiale che aveva fissato al 20% anziché 15% il
contributo sugli oneri di
urbasnizzazione, ha portato la nuova adozione
della convezione corretta.
quelle dedicate a servizi vari e 1.636 quelle
destinate a corsi di formazione. Il tutto per
un ammontare complessivo di 4.561 ore di
attività prestate a favore della comunità.
L’impegno del Corpo è stato illustrato dalla
relazione del comandante Tiziano Larger,
dopodiché il sindaco Fabio Vanzetta e
l’ispettore distrettuale Stefano Sandri si sono
complimentati con i pompieri e li hanno
formalmente ringraziati per l’impegno
dimostrato.
L’assemblea è stata anche l’occasione per
confrontarsi con l’Amministrazione
comunale su alcune problematiche sorte nel
corso del 2013, e che saranno approfondite
in cerca di una soluzione.
In chiusura, c’è stato il giuramento formale
di due nuovi Vigili del fuoco volontari,
Christian Tomasini e Alessandro Varesco, che,
con questo atto, sono ufficialmente entrati a
M.F.
far parte del Corpo.
WWW.LADIGE.IT
@
Volete vedere
i progetti e lo
stato attuale
del teatro di
Cavalese? Le
immagini
sono
disponibili
nella sezione
Fiemme e
Fassa del sito
www.ladige.it
CAVALESE - «Al di là delle questioni
tecniche, il pensiero non può non
andare al senso di questa scelta, voluta
dai cittadini e dal Comune, in uno
spirito di condivisione che segna il
nostro essere comunità». Sono le
parole del vicesindaco Michele Malfer,
dopo l’incontro di lunedì sera.
«Ricostruire un teatro» ha commentato
«non è solo un’arida operazione
architettonica, ma significa riallacciare
i fili con un processo complessivo di
crescita culturale e sensoriale di un
dato gruppo sociale, nella
consapevolezza della centralità della
cultura per qualsiasi prospettiva di
sviluppo. Ricostruire il teatro vuol dire
riscoprire il valore della bellezza, ben
sapendo che l’uomo non può
dimenticare la sua dimensione
spirituale e tanto meno smettere di
cercare un significato nelle cose. L’arte
e la cultura sono quelle chiavi che, da
sempre, contribuiscono a dischiuderci
mondi che sono altrimenti preclusi alla
sola razionalità. La nostra vita e i nostri
pensieri, le nostre aspirazioni non
sarebbero di sicuro gli stessi se non
avessimo mai potuto bearci di un
paesaggio di Bruegel o di un ritratto di
Velasquez, così come dei versi di
Dante, delle note di Bach o del teatro di
Shakespeare. Ecco perché oggi,
ricostruire un teatro ha un senso forse
ancora più profondo che in passato,
perché alla fine,come insegna
Dostoevskij, «solo la bellezza può
salvarci».
M.F.
Soraga | Via libera anche alla variante del Prg
Mezzo milione per Malga Boer
Obiettivo inizio lavori in maggio
FEDERICA GIOBBE
SORAGA - Un consiglio
comunale svolto nella
totale serenità quello
tenutosi ieri sera presso la
sala consigliare del
comune di Soraga. Tre i
punti sviluppati all’ordine
del giorno.
Primo fra tutti
l’osservazione relativa al
Piano Stralcio della Val di
Fassa dove il vicesindaco
Francesco Dellantonio,
assessore ai lavori
pubblici, è intervenuto
esponendo le varie ipotesi
di soluzione per la nuova
circonvallazione di Soraga.
«L’amministrazione di
Soraga insieme a tutti i
consiglieri» ha spiegato il
sindaco Roberto
Pellegrini «ha sempre
perseguito l’ipotesi di
previsione della
circonvallazione di Soraga
Alta (posta subito dopo la
galleria di Moena) utile per
poter agevolare il traffico
in modo efficace e
continuo». In giorni di
decisioni importanti per le
sorti finanziarie dei
comuni, date dalla
discussione del protocollo
d’intesa da parte del
Consiglio delle Autonomie
della Provincia per
l’assegnazione delle
rispettive risorse, per il
comune di Soraga sono già
stati presentati gli
interventi di opere
pubbliche anche se non
ancora approvati, come ha
spiegato Pellegrini.
Pertanto, come comune, in
consiglio si sarebbero
dovuti presentare la
proposta di opere di
rifacimento della piazza
principale del paese per le
opere di canalizzazione
previste, gli arredi
dell’edificio pluriuso
previsti nella previsione di
bilancio 2013, e la
realizzazione del nuovo
acquedotto in località
Molin. Ma la Provincia ha
autorizzato di portare in
consiglio solo la
dichiarazione d’urgenza e
modalità di finanziamento
dei lavori di opera
pubblica per la
ristrutturazione di Malga
Boer, secondo punto
esposto. «Pur in assenza di
un bilancio di previsione rammenta il sindaco - vi è
stata l’urgenza di fare
qualcosa per aiutare
l’uscita del bando di gara e
far in modo che le aziende
possano presentare un loro
progetto di offerta, già con
inizio dei lavori per la metà
di maggio». Quindi,
attraverso anche un
mutuo, si riuscirà a
realizzare, grazie
all’approvazione unanime
della delibera, un’opera di
cui il costo complessivo
sarà di 550mila euro.
In ultimo è stata approvata
all’unanimità la proposta di
adozione della variante al
Piano regolatore di
lottizzazione della zona
artigianale e commerciale
di Soraga, dove il comune
ladino aveva già adottato
la variante del 19 agosto
scorso, come richiesto
dalla provincia in termini
di forma di presentazione
progettuale.
MARTEDì GRASSO » Stop al Carnevale: ultime feste con grande successo
€ 1,20 ANNO 69 (CXXVIII) - N
O
54
Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
■ ALLE PAG. 12, 27 E 41
QUOTIDIANOFONDATONEL 1945
DIREZIONE REDAZIONE:
VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111
ALTO ADIGE
[email protected] ■ www.giornaletrentino.it
Privilegi/2
privilegi/1
Già millecinquecento firme
sulla nostra petizione
Gli ex provano a fare muro
«Vitalizi legittimi»
■ A PAGINA 15
■ CHIARA BERT A PAGINA 17
y(7HB5J2*TQQNKM( +&!"!%!z!\
Privilegi/3
E a Bolzano la protesta
finisce in piazza
■ A PAGINA 14
1
Abolite le pensioni dei consiglieri
Dalle liquidazioni nasce un fondo: la Regione fa sua la nostra proposta
QUEI VITALIZI,
IL PAESE REALE
E LA POLITICA
la vittima è maria nives ferrari, arrestato l’investitore
■ ALLEPAG. 1 , 15E 17
nelle cronache
Ubriaco tampona e uccide un’anziana sull’A22
di Antonio Merlino
L
e pensioni d'oro dei consiglieri indigeni svelano un
nervo scoperto delle democrazie occidentali: la radicale separazione tra chi governa e
chi è governato pare brillare sotto la luce del sole. Non vi è alcuna relazione tra chi amministra
e chi è amministrato: gli elettori
non si riconoscono negli eletti
se non in un'immagine caricaturale, deformata. C'è stato un
tempo, in Italia, in cui si andava
a votare e all'esito elettorale si
diceva:"abbiamo vinto" o "abbiamoperso". Cisi riconosceva,
a volte troppo generosamente,
inunpartito o nei suoirappre-
traslochi e MALUMORI
■ A PAG. 20
Nuovi uffici
della Provincia
nell’ex sede Itas
■ SEGUE APAGINA 9
Il palazzo di via Mantova: visione verticale
LA CASTA
E I CITTADINI...
PAZIENTI
rovereto
2
Donna rapinata
nel vicolo
in pieno giorno
di Giorgio Dobrilla
C
aro Direttore, deformato
dalla mia professione mi
viene da inquadrare inevitabilmente in ottica sociosanitaria la scioccante e scandalosa
notizia riportata opportunamente dal suo e da altri giornali
circale pensionid’oro dei nostri
Consiglieri (anticipi + family
fonds). In un momento di spending review (solo millantata?) i
tagli ricadono purtroppo anche
sullasanità provincialeinmodo
impietoso e grossolano. Per
mancanza di soldi le casse in
ospedale sono ridotte all’osso e,
conseguentemente,ipazienti
■ RUDARI A PAG. 25
■ ■ Lei non doveva trovarsi lì. Forse aveva solo sbagliato strada entrando in autostrada, in direzione nord, quando avreb-
be dovuto prendere la tangenziale e tornare a casa, a Ravina. Un erroreche è costato la vita a Maria Nives Ferrari, pensionata di 78 anni, tamponata e catapultata fuori dalla sua auto. Arrestato Michele Veronesi. ■ MARA DEIMICHEI ALLE PAG. 18 E 19
classifiche di gradimento
tempo libero
3
Andreatta «amatissimo»
È il primo sindaco d’Italia
■ SEGUE APAGINA 8
Montura pianta la bandierina
nel centro storico di Trento
■ A PAGINA 20
■ LUCA MAROGNOLI A PAGINA 23
viaggio nell’inverno
4
Troppa neve, isolati da un mese
Lo strano scenario di Passo Fedaia: sembra «Shining»
di Andrea Selva
S
ul calendario di Aurelio
Soraruf, al rifugio Castiglioni, c’erano ieri 34
croci: una per ogni giorno di
isolamento completo del passo. Oggi saranno 35. E domani 36. E’ da fine gennaio, infatti, che non si sale al Fedaia
dal versante trentino. E nemmenodaquellobellunese.
■ SEGUEAPAGINA 38
le pensioni d’oro
antica saggezza
di Raffaele Zancanella
I cinici latini
e la pecunia
che non puzza:
è tutto vero
gregio Direttore, ho
deciso di scriverle perché pecunia non olet.
con questa espressione gli
antichi Latini, cinici, freddi e
disincantati calcolatori, descrivevano una visione del
mondocheè tutt’oravalida
E
■ SEGUE APAGINA 9
riva, la scure di roma
■ A PAG. 30
Squadra nautica
della Polizia
verso la chiusura
■ e-mail: [email protected]
Economia
TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
6
»
«Segnali positivi, ma la crisi c’è ancora»
CAMERA DI COMMERCIO L’INDAGINE SUL QUARTO TRIMESTRE 2013
1
L’analisi di Dalpez: «Troppe imprese ingozzate dai contributi pubblici. Calando il fiume di soldi, emergono i problemi»
di Roberto Colletti
I DATI
2
◗ TRENTO
Ci sono timidi segnali positivi,
ma la crisi è ancora qui. Ridotto
all'essenziale è questo il messaggio contenuto nell'ultima
indagine congiunturale dell'Ufficio studi della Camera di commercio relativa al quarto trimestre 2013. “In alcuni settori si registrano piccole inversioni di
tendenza ed il fatturato complessivo delle aziende trentine,
per il secondo periodo consecutivo, cresce del 2,7%. Ma non
facciamoci illusioni” avverte
Adriano Dalpez “il 2014 sarà ancora un anno pesante, soprattutto per le piccole imprese”. E
lancia l'invito: “Le ragioni delle
difficoltà stanno nella crisi da
cui l'Italia, più di altri paesi europei, fatica ad uscire. In Trentino, tuttavia, dovremmo guardare anche in casa nostra ed individuare qui, non altrove, le ragioni delle nostre debolezze. La
crisi, del resto, le ha messe in
piazza: troppe imprese nate e
cresciute in un mercato alimentato dalla domanda pubblica,
ingozzate con abbondanti contributi e poco, per non dire per
nulla, abituate alla concorrenza, non dico con l'estero, ma
nemmeno con Verona. Ora che
questo fiume dei soldi cala,
emergono i problemi.”
Diagnosi non nuova. “Certo,
ma le vecchie abitudini mentali restano” continua il presidente della Camera di commercio,
commentando i dati appena illustrati dal responsabile dell'
Ufficio studi, Massimo Pavanelli. “Si cercano altrove cause e
responsabilità: nelle tasse, nella burocrazia, nell'accesso al
credito. Le associazioni imprenditoriali ripropongono oggi le stesse cose già raccontare
quindici anni fa nei Patti per lo
sviluppo. Nodi veri, sia ben
chiaro. Ma nel frattempo la realtà produttiva è rimasta la stessa: frammentata, sottodimensionata, incapace di mettersi in
rete. É per questo – con poche
eccezioni - che le nostre aziende perdono le gare d'appalto
Il fatturato cresce del 2,7%
Edile in ripresa, giù il porfido
◗ TRENTO
Massimo Pavanelli, Adriano Dalpez e Mauro Leveghi alla presentazione dell’ultima indagine congiunturale (f.Panato)
«Il fatturato
complessivo
cresce del 2,7%.
Ma non dobbiamo
farci illusioni»
Il fatturato del settore edile aumenta dell’8,7%
non appena si presenta un concorrente da fuori. Insomma, la
crisi c'è per tutti, ma una buona dose di deficit imprenditoriale ce lo procuriamo da soli.”
Un'analisi impietosa, ma
non lontana dal vero, che è un
invito a non lasciarsi consolare
dalla (molto) timida inversione
di tendenza rilevata nel quarto
trimestre 2013. Inversione che
non si rispecchia nell'occupa-
zione, ancora in calo anche se
non con la medesima intensità,
né nelle vendite che, se crescono del 6,4% nelle piccole imprese con 5-10 addetti e del 5,1% in
quelle con 25-50 addetti, crollano del - 3% nella fascia mediana.
La misura delle difficoltà,
inoltre, non si trova tanto nell'
indagine campionaria, bensì
nell'andamento delle sofferen-
ze bancarie, in forte crescita.
“Perciò insisto: è giusto che i
pochi segnali positivi alimentino lo spirito imprenditoriale,
ma non nascondiamoci la realtà di cui siamo tutti consapevoli. Forse è tempo di lasciar perdere gli argomenti di parte e di
fare un'analisi severa e serena
delle nostre qualità e delle nostre debolezze. La Camera di
commercio, istituzione non
partigiana, è il posto giusto per
fare quest'esame” propone
Dalpez. Proponendo, con ciò, il
tema di un confronto che, da
qui a luglio, si concluderà con
l'elezione del nuovo consiglio
camerale e del nuovo presidente. La maratona è iniziata.
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Il quarto trimestre 2013 propone uno scenario con molte ombre e qualche luce. L'Ufficio studi camerale ha rilevato che il fatturato complessivo delle imprese trentine cresce del 2,7% sull'
analogo periodo dello scorso anno, confermando per il secondo
trimestre consecutivo i segnali
di inversione di tendenza in senso positivo. L’occupazione nel
trimestre continua a ridursi con
un -0,3% tendenziale.
Industria manifatturiera. Il
comparto manifatturiero industriale aumenta il fatturato su
base annua dell’1,0%. Si tratta
della seconda, seppur timida, variazione positiva dopo un anno
di contrazione dei ricavi. Le imprese con andamento positivo
nel manifatturiero alimentare,
mentre registrano un calo del
fatturato le metallurgiche e le
meccaniche.
Artigianato. Il fatturato delle
imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi diminuisce su
base annua del 6,4%, risultato
inatteso nelle dimensioni e confermato dall’analogo andamento dei dati sul valore della produzione (-7,7%).
Estrattive. Dopo i dati incoraggianti del terzo trimestre, il
comparto estrattivo del porfido
evidenzia nuovamente grosse
difficoltà nelle vendite. Rispetto
all’analogo periodo del 2012 il
fatturato diminuisce del 5,6% e
il valore della produzione del
10%. La crisi strutturale che
coinvolge il settore da oltre un
quinquennio non sembra avere
fine.
Costruzioni. Il settore edile
conferma i risultati positivi registrati tra luglio e settembre. Il fatturato aumenta decisamente
dell’8,7%, il valore della produ-
zione mostra una crescita altrettanto interessante (+7,3%). I risultati sembrano indicare che la
manovra messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e
lo sblocco di risorse pubbliche
per le infrastrutture abbiano
prodotto i loro effetti.
Distribuzione all’ingrosso e
al dettaglio. Il commercio all’ingrosso evidenzia un calo del fatturato complessivo su base tendenziale (-3,1%), con una sostanziale tenuta di quello alimentare e un calo sensibile del
non alimentare (-5,9%). Il commercio al dettaglio, invece, mostra in questo quarto trimestre
2013 segnali di vivacità, con il
fatturato in aumento del 6,4%.
Incidono il risultato complessivo delle concessionarie automobilistiche, mentre il commercio
al minuto non alimentare (esclusi gli autoveicoli) cala dello 0,7%;
leggermente positivo il dettaglio
alimentare (+1,6%).
Autotrasporto merci. Il fatturato nel periodo ottobre-dicembre ha un andamento decisamente positivo, determinato
prevalentemente dai risultati di
alcune medie e grandi imprese
(+7,1% la variazione su base annua) e dall’ottimo andamento
dei traffici all’estero. Diminuisce pesantemente, invece, l’occupazione per il settimo trimestre consecutivo (-4,3%). Una
spiegazione di tale forbice, probabilmente sta nelle esternalizzazioni praticate da alcune imprese.
Servizi alle imprese e terziario avanzato. Il settore beneficia
in modo evidente della ripresa
della domanda locale. Dopo sei
trimestri consecutivi con fatturato in diminuzione su base tendenziale, i risultati economici
del trimestre presentano un deciso aumento dell’11,3%. (r.c.c.)
Lettere e Commenti
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
LA RUBRICA
LEGGE STABILITÀ
1
SI COMPLICANO
I RIMBORSI
DA MODELLI 730
Consulenti del Lavoro
I
rimborsi derivanti dai modelli 730 diventano più
complicati: è l’effetto della
legge di stabilità 2014 sui lavoratori che si avvalgono di questa modalità per effettuare la
propria dichiarazione dei redditi. Infatti è stato introdotto
un sistema di controlli preventivi dei modelli 730, nelle ipotesi in cui le dichiarazioni presentino un rilevante saldo a
credito per il contribuente,
con lo scopo di evitare indebiti
rimborsi Irpef sia da parte del
sostituto d’imposta, sia da parte dell’agenzia delle Entrate.
In sintesi – a partire dalle dichiarazioni presentate nel
2014 – l’amministrazione finanziaria, entro sei mesi dalla
scadenza dei termini previsti
per la trasmissione del 730, ov-
Se dopo la verifica
preventiva il credito
risulta dovuto, sarà
erogato il rimborso
vero, se successiva, dalla sua
data di trasmissione, effettua
controlli preventivi sull’effettiva spettanza delle detrazioni
per carichi di famiglia, nell’ipotesi in cui scaturisca un rimborso complessivamente superiore a euro 4.000, anche se
determinato da precedenti dichiarazioni.
Se al termine della verifica
preventiva il credito risulta dovuto, sarà cura delle Entrate
erogare il rimborso al contri-
segue dalla prima pagina
QUEI VITALIZI,
IL PAESE REALE
E LA POLITICA
sentanti. In seguito si andò alle
urne turandosi il naso. Ora si
entra in cabina elettorale con
la sconfortante impressione
che comunque vada l'elettorato perderà. Vincono gli eletti.
Una intera classe politica si
trova al cospetto di un Paese
gravemente colpito dalla crisi
e non sa trovare alcuna ragione valida per giustificare la
propria esistenza e le proprie
grasse prebende. Abbiamo
sentito politici di mestiere
spiegare che privilegi e pensioni dorate sono legittime, poiché essi "lavorano" per il bene
comune, si affaticano per il bene comune, magari sono sottoposti a forti stress: e dopo una
vita così dura che cosa dovrebbero fare? Accontentarsi delle
vacche magre?
Non si capisce bene che cosa distingua il "lavoro" del politico da quello di chi ogni giorno contribuisce con il sudore
della fronte e con il proprio
onesto mestiere al bene comune. Qual è la differenza? Vi è
una distinzione qualitativa?
Cosa giustifica il privilegio?
Non esercita forse ogni mestiere una sua funzione sociale?
Non si capisce bene poi come si sia giunti a considerare
la politica come una professione, quando essa è invece un
servizio reso ai propri concittadini. Ad osservare poi alcuni
politici di mestiere non si sa
bene come rispondere alle ingenue domande "perché proprio loro?", "come mai essi sono stati eletti?", "chi li ha sollevati sopra la massa per circondarli di benefici"? Lo scenario
politico assomiglia a un desolante deserto: mancano perso-
nalità, mancano esempi di ingegno e di morale (o se vi sono,
si ha l'impressione che se ne
stiano nascosti). Sembra che
qualcosa si sia irrimediabilmente inceppato nella "procedura" democratica e la disfunzione è difficile da decifrare,
poiché le sue radici affondano
nell'oscurità della storia. C'è
stato un momento in cui la civiltà occidentale
ha assorbito categorie economicistiche, squisitamente borghesi,
nella sfera politica: la smania capitalista per il
profitto, l'idea
che l'aumento
indiscriminato
della produzione sia sempre e
comunque un
bene, il mito dell'
espansione economica sono stati trapiantati sul
terreno della politica e l'esito
sciagurato è stato un imperialismo che ha contagiato menti e
cuori, uno spirito di conquista
(che è ricerca di profitto, ma
sul piano politico) che si è diffuso ovunque e ha portato sull'
orlo dell'abisso il luminoso
mondo moderno. Questa malattia espansionistica non è
mai stata debellata: ancora oggi una mentalità imperialista
dilaga. Dilaga la ricerca del
profitto ad ogni costo e dilaga
lo spirito di conquista (che sono poi la stessa cosa). Dilaga
l'idea che "di più è meglio"
(più profitto, più guadagno,
più…pensioni) e che lo scopo
prioritario del politico così come dell'imprenditore sia il tornaconto passeggero, la cresci-
buente che ne ha diritto.
La disposizione descritta
non riguarda soltanto i lavoratori interessati dal 730, ma anche i datori di lavoro nella loro
veste di sostituti d’imposta: peraltro, su queste novità normative e sui risvolti operativi entrano in gioco anche i Consulenti del lavoro, chiamati a gestire questi adempimenti e a
fornire alle aziende la consulenza in merito.
I lavoratori e i sostituti d’imposta devono quindi prestare
particolare attenzione nel richiedere e nell’attribuire le detrazioni per carichi di famiglia:
si ricorda che l’obbligo di presentare al datore di lavoro una
nuova dichiarazione sussiste
solo in caso di variazione dei
dati precedentemente comu-
9
nicati, ma deve essere tempestiva.
Il contribuente, per evitare
di dover restituire all’erario importi non spettanti, deve tener
conto – ad esempio – che la detrazione per il coniuge spetta a
condizione che questi non sia
legalmente ed effettivamente
separato e che sia “a carico”;
stesso discorso riguarda i figli
a carico. Inoltre, la detrazione
può essere ripartita nella misura del 50% fra i genitori oppure, previo accordo tra gli stessi,
spetta al genitore che possiede
il reddito complessivo con ammontare più elevato, non essendo più ammessa una diversa divisione.
A cura del Consiglio
provinciale dei CDL di Trento
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l’intervento
ta e l'espansione del capitale
così come del consenso: non
importa per quale fine, sociale, a lungo termine, comune.
Ci siamo così abituati a questo
scenario che la vista ci è impedita e a fatica indoviniamo il
grande inganno che si cela dietro alla melensa ideologia dell'
espansione. A forza di ingozzarsi, si esplode. Lo stiamo presagendo: prima
o poi il sistema
esploderà e il
grande banchetto si dissolverà
nel nulla. Allora
ci chiederemo
come abbiamo
potuto essere così ciechi. La classe dirigente italiana (e indigena) porta sulle
spalle un pesante fardello, ma
pare farlo con
leggerezza e innocenza. Con inconsapevolezza
infantile. Essa
dovrebbe guidarci fuori dal pantano della crisi,
ma proprio in
questo frangente perde di credibilità e offre un'immagine di
sé votata all'espansione individuale. Dovrebbe offrire esempi di sobrietà dei costumi, di
frugalità, di semplicità. Dovrebbe esibire l'esempio storico che illumini la direzione da
seguire, la decrescita da intraprendere.
E invece si pasce nella smodata soddisfazione economica
e si adagia comoda sulla cultura imperialista che non abbiamo mai rinnegato e che di questo passo decreterà la nostra
condanna.
Antonio Merlino
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I CINICI LATINI
E LA PECUNIA
CHE NON PUZZA
ed attuale e le vicende regionali di questi giorni ne sono la
conferma, che, probabilmente, ne Lei ne io, mai avremmo
voluto avere.
Che il denaro sia stato frutto
di una rapina, di uno stupro, di
un assassinio, di una truffa o di
un raggiro, di un furto, di una
lunga scia di sangue, di
un’estorsione o di una menzogna, non contava nulla in
quanto il denaro, essendo solo
un strumento, non portava
con se il puzzo degli eventi che
l’avevano generato o trasferito
in un posto anziché in un altro;
pecunia non olet.
IL denaro, come strumento
di scambio, può essere equiparato ad una merce: io ti do una
quantità di una merce e tu mi
dai una certa quantità di un’altra merce che concordiamo.
Strumento di scambio, quindi,
ma come ogni strumento di
scambio, accettato da tutti, ha
anch’esso le dimensioni che lo
definiscono in base alla quale
gli scambi vengono effettuati,
che sono: la quantità e la qualità. E’ chiaro che le dimensioni
del denaro sono interconnesse, perché migliore è la qualità
del lavoro e maggiore sarà la
quantità di denaro erogata.
Giusto, ma qual’è il rapporto
fra i due parametri? Questo è il
dilemma che attanaglia la nostra
società
disorientata
dall’applicazione, in qualche
settore, di parametri alieni a
quelli normalmente adottati
nella vita comune dei cittadini
che, frastornati dagli eventi, si
pongono seri interrogativi sul
significato di società civile e su
coloro che avrebbero dovuto
servirla e guidarla.
Il tempo dedicato, le responsabilità connesse, la visione
del futuro che si vuole realizzare, l’impegno etico e morale
che si esprimono attraverso
l’operato, sono fattori qualificanti del lavoro svolto e determinanti per stabilire l’altro parametro fondamentale in un
rapporto di lavoro: la quantità
con cui si remunerano i risultati ottenuti nella
realizzazione del
rapporto lavorativo.
Il lavoro, quindi, qualsiasi impegno in tal senso, dovrebbe essere remunerato
secondo i criteri
sopra
esposti
che dovrebbero
valere per tutti,
ma sembra che
non sia così, in
quanto, dalle cronache di questi
giorni sembra
che per una classe di lavoratori
questi criteri siano
completamente diversi.
Se accettiamo
il fatto che esista
una società come ipotizzato sopra, significa accettare una Società con cittadini di Classe Privilegiata e cittadini di classi inferiori, e, se i
rapporti, fra prestazione e remunerazione della stessa, fossero così come riportato dai
giornali di questi giorni per
una certa classe, è evidente che
siamo tornati ai servi della gleba, dove chi comanda è il padrone che dispone di immense
ricchezze mentre chi produce
queste ricchezze vive con difficoltà.
Oggi, però, c’è un’aggravan-
te; ai tempi dei servitori della
gleba il padrone usava le ricchezze prodotte sulla sua terra
e ne disponeva come voleva,
mentre oggi, le ricchezze sono
si prodotte da chi lavora, spesso trainando un carro pesantissimo, e utilizzate da chi non ne
è il padrone, ma in forza di un
rapporto fiduciario, ha ricevuto il potere di gestirle, pro tempore, dai produttori di ricchezza,
e, tuttavia, ne dispone a piacimento senza riguardi. Pecunia
non olet.
Per aver potuto disporre a proprio piacimento
e vantaggio le ricchezze prodotte
da altri, che qualità di servizio,
come contropartita, hanno prestato alla società
i gestori pro tempore delle ricchezze altrui?
La
risposta
non è sicuramente facile da dare
per non cadere
nella demagogia
e nel populismo,
ma al di sopra
dell’analisi sociale ed amministrativa della realtà,
credo che si possa trovare nel
fatto che il rapporto fiduciario
fra produttori di ricchezza e gestori pro tempore, sia soprattutto di natura etica e morale.
Non legare la qualità del proprio impegno ai parametri della società, ma creare una classe
diversa, di fatto privilegiata
senza averne le caratteristiche
è immorale, e, naturalmente,
Pecunia non olet.
Raffaele Zancanella
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TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
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vitalizi d’oro
1
Consiglieri, la giunta
abolisce le pensioni
La Regione non verserà più nulla, ognuno se le pagherà a proprie spese
E con i vitalizi d’oro restituiti sarà creato un fondo per il sociale
di Chiara Bert
◗ TRENTO
Niente più vitalizi dalla Regione.
Un fondo dove - i consiglieri ed
ex consiglieri che lo vorranno potranno versare le somme delle maxi-liquidazioni ricevute
nelle scorse settimane e che hanno scatenato la bufera sui vitalizi. Quanto al passato, il capitolo
più insidioso perché va a toccare i diritti acquisiti, sarà un
esperto giuridico, il professor
Luca Nogler dell’Università di
Trento, a dire quali spazi esistano per interventi retroattivi, per
recuperare il più possibile di
quanto già versato. Sono le tre
decisioni assunte ieri dalla giunta regionale presieduta da Ugo
Rossi, nella sua prima seduta a
una settimana dalla sua elezione in consiglio.
Seduta monopolizzata dal tema vitalizi, e non poteva essere
altrimenti vista la pressione popolare che sta montando. Un’indignazione crescente, che ha
messo fretta al nuovo esecutivo
della Regione. Il presidente Rossi è uscito dalla riunione annunciando tre decisioni.
La prima riguarda il futuro,
ovvero i consiglieri di oggi, e prevede che la Regione, a partire da
questa legislatura, non eroghi
più nessun vitalizio o trattamento pensionistico: i consiglieri regionali dovranno provvedere
con la propria indennità (che resterà invariata, da questa legislatura è di 9.800 euro lordi, 5435
netti, più 700 euro di rimborso
spese per l’esercizio del mandato e 750 euro per spese documentate) ai contributi per la pro-
Thaler: «Con la mia
riforma i vitalizi
saranno dimezzati»
«Le cifre sono impressionanti,
molto impressionanti», ha
ammesso Rosa Zelger Thaler,
presidente del consiglio
regionale nella passata
legislatura e madre della
riforma delle indennità,
presente ieri alla riunione degli
ex consiglieri. Ma Thaler difende
la sua riforma: «Era l’unica
possibile - ha detto ieri - non è
mai accaduto che sia stato tolto
a qualcuno retroattivamente. E
ricordo che a regime la spesa per
i vitalizi, da 12, 5 milioni,
scenderà a meno della metà».
pria pensione. L’ente Regione,
che oggi versa il 24% dei contributi (l’8% è a carico del consigliere) non verserà più nulla. «Rimuoviamo un privilegio - spiega
Rossi - e diciamo che i consiglieri sono come tutti gli altri lavoratori. Ricevono uno stipendio,
La giunta regionale ieri riunita per la prima volta. Sulla destra il presidente del consiglio Diego Moltrer
‘‘
‘‘
ugo
rossi/2
ugo
rossi/1
Proporremo un
disegno di legge al
consiglio. Spero ci sia un
accordo trasversale,
altrimenti andremo
avanti da soli
Rimosso un
privilegio. I consiglieri
sono come tutti gli altri
lavoratori, ricevono un
buono stipendio e possono
pagarsi la pensione
che è un buon stipendio per chi
ha responsabilità amministrative, e con questo si pagano la
pensione».
La seconda decisione presa
dalla giunta consiste nell’istituzione di un fondo destinato al
welfare, sul bilancio regionale,
dove i consiglieri ed ex consiglieri potranno versare-restituire le
somme (o una parte di esse) che
si sono visti liquidare in queste
settimane - in base alla legge approvata nel 2012 - come prima
tranche a titolo di riscatto di
quanto sarebbe stato loro erogato in forma di vitalizio. In totale
22 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 31 milioni in questo momento vincolati nel fondo pensionistico Family, e che
A Bolzano la protesta scende in piazza
Manifestazione davanti al consiglio provinciale: «Vergogna». Fischiato anche Kompatscher
◗ BOLZANO
Il presidente Arno Kompatscher
La consigliera Eva Klotz
Protesta in piazza Magnago e
protesta sul web. Il bersaglio
non cambia: i vitalizi d’oro. I
giovani dell’Asgb hanno organizzato ieri in piazza Magnago
la manifestazione contro le
maxi liquidazioni ai consiglieri
regionali. Sono arrivati in piazza con i sacchi pieni di banconote false da 500 euro. Le hanno buttate addosso ai pochi
consiglieri scesi dal palazzo del
consiglio provinciale, che almeno ci hanno messo la faccia.
Si sono travestiti da Babbo Natale. Hanno fischiato il presi-
dente provinciale Arno Kompatscher, che nulla c’entra con
la legge del 2012 che ha permesso tutto questo, e ha provato a spiegare: «Sto andando
proprio adesso a Trento per decidere in giunta regionale come uscire da questa situazione». Erano 150 ma molto arrabbiati. «Speravamo di essere di
più, ma i social media sono pieni di proteste, di sicuro non si
può sminuire questa situazione», spiega Thomas Ferrazin,
dei giovani dell’Asgb.
«Restituite i soldi», «vergogna», «il potere ha bisogno di
controllo» hanno scritto sui
saranno sbloccati, e dunque versati ai consiglieri, a partire dal
2018. «Ad oggi- spiega il presidente del consiglio regionale
Diego Moltrer - chi vuole trasferire alla Regione delle somme
non lo può fare, con il fondo sarà
cartelli. L’Asgb è il sindacato
sudtirolese e mai come ieri è
stato evidente quanto le liquidazioni d’oro stiano frantumando la fiducia dei cittadini
nei confronti della politica, dalla Svp ai partiti di opposizione.
«Non ci fidiamo più di nessuno. Le fabbriche chiudono e intanto i consiglieri in silenzio si
sono assegnati 80 milioni di euro», accusa Reinhard Innerhofer, responsabile della funzione pubblica della Asgb. Presi
d’assalto dai cittadini Eva
Klotz (Stf) e Hans Heiss (Verdi),
due dei beneficiari dei bonus.
Insieme a loro si sono visti i
neo eletti Brigitte Foppa (Verdi), Paul Köllensperger (M5S),
Helmuth Renzler (Svp) e Bernhard Zimmerhofer (Stf). E basta. Nessun altro consigliere ha
voluto ieri confrontarsi con la
manifestazione.
Trento1 15
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
Rinuncia anche Urzì. E la Svp dà la linea ai suoi: «Restituire»
Anche Alessandro Urzì (Alto Adige
nel cuore) annuncia di avere
congelato il denaro ricevuto con
bonifico dalla Regione. Al
consigliere spettano 133 mila euro
in denaro liquido e 535 mila nel
Family Fonds. «Credo che ciascuno
debba guardare nel profondo della
propria coscienza. Bene che si
riconosca un sistema dei vitalizi su
base contributiva, come vale per
ogni lavoratore». Intanto anche
l’indicazione interna che arriva
dalla Svp ai propri consiglieri ed ex
è di restituire le maxi-liquidazioni.
Già oltre 1400 firme
alla petizione
del nostro giornale
Tra le adesioni anche quella dell’ex consigliere Passerini
Anche a Beccara rinuncia ai 155 mila euro del fondo family
◗ TRENTO
‘‘
arno
kompatscher
In un mese gli
esperti ci diranno come
si può intervenire sui
vitalizi, in alternativa
puntiamo a donazioni
spontanee
possibile». E viste le prese di posizione degli ultimi giorni da parte di diversi consiglieri che hanno annunciato di voler restituire
in tutto o in parte le maxi-liquidazioni (in Trentino Vincenzo
Passerini e Paolo Tonelli, in Alto
Adige Leitner e Mair dei Freiheitlichen, i Verdi Dello Sbarba,
Heiss e Kury, Kasslatter Mur della Svp), il fondo ha il sapore della
moral suasion. «Io mi auguro siano in molti - dice Rossi - e siccome contiamo di recuperare qualche somma dal passato come segno di buona volontà, abbiamo
deciso di istituire un fondo le cui
entrate saranno destinate al miglioramento del nostro welfare,
alle politiche sociali e dell'assistenza», ha spiegato Rossi.
Per il passato la giunta si muove consapevole di camminare
su un terreno minato. Per questo ieri ha deciso di affidare un
incarico a Luca Nogler, ordinario di diritto del lavoro (che sarà
codiuvato dall’amministrativista Giandomenico Falcon) per
avere, entro un mese, un quadro
giuridico che dica quali sono le
possibilità di agire anche in maniera retroattiva sulle somme
del passato e su quelle del fondo
family che sono accantonate:
«Useremo tutti i margini a disposizione, sapendo che sarà difficile ottenere tutto», ammette Rossi. Che sulle prossime mosse anticipa: «Proporremo un disegno
di legge al consiglio regionale.
Spetterà al presidente cercare
una condivisione trasversale. Mi
auguro ci sia, se così non fosse
andremo avanti come maggioranza».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Oltre 1400 firme arrivate in meno di 24 ore sul nostro sito
(www.giornaletrentino.it). La
petizione lanciata dal Trentino
e dall’Alto Adige ha già registrato un boom di adesioni, paragonabile solo alla risposta che
si registrò nel 2011 quando i
nostri giornali lanciarono una
raccolta firme per il taglio delle
indennità dei consiglieri provinciali. Tre anni dopo la reazione si ripete, questa volta nel
mirino ci sono le liquidazioni
d’oro a 123 tra consiglieri ed ex
consiglieri. I quali, a fronte della riduzione dei vitalizi a partire da questa legislatura (scesi a
un massimo di 2900 euro netti
al mese), si sono visti liquidare
decine, ma più spesso centinaia di migliaia di euro, a titolo di
riscatto di quanto altrimenti sarebbe stato erogato loro in forma di vitalizio. In totale 22 milioni distribuiti tra 123 tra consiglieri in carica ed ex, come
prima tranche. Le altre tre arriveranno a partire dal 2018,
quando saranno sbloccati altri
31 milioni di euro accantonati
nel Fondo pensionistico regionale family. Cifre che hanno
subito fatto gridare allo scandalo. Di qui la scelta di lanciare
una nuova petizione. Un appello ai consiglieri regionali, in
carica ed ex, perché diano un
segnale concreto: il denaro che
hanno già incassato, e con
quello ancora congelato, vada
ad alimentare un fondo straordinario per il lavoro.
Un appello che ieri la giunta
regionale ha subito raccolto,
decidendo di istituire un capitolo ad hoc sul prossimo bilancio della Regione, sul quale i
consiglieri potranno versare in
tutto o in parte quanto ricevuto o quanto spetterà a loro nei
prossimi anni.
Vincenzo Passerini, il primo
nei giorni scorsi ad annunciare
l'intenzione di fare a meno della maxiliquidazione fino al
2018 congelata nel Fondo family (nel suo caso 115 mila euro),
ieri ha aderito all’iniziativa del
giornale. E all’elenco degli ex
WWW.GIORNALETRENTINO.IT
MANIFESTO DEI QUOTIDIANI
PRIVILEGI eDAI PRIVILEGI UN FONDO
PER IL LAVORO
Noi oggi torniamo a chiedere a gran voce
ai consiglieri regionali (pensionati e operativi) di istituire con una parte del denaro
proveniente dagli importi netti già anticipati
e da quelli finiti nel fondo pensione un fondo
Ritaglia e firma
straordinario (possibilmente per il lavoro).
la nostra petizione. Da oggi pubblicheremo ogni giorno i nomi di
Spedisci a:
chi è pronto ad "autotassarsi" concretamengiornale Trentino
te, con una chiara lettera scritta al consiglio
via Sanseverino 29 regionale.
38100 Trento
Chi ha il coraggio di togliersi il prosciutto
dagli occhi si faccia avanti.
FIRMA
Gli ex consiglieri provinciali Vincenzo Passerini e Antonio a Beccara
consiglieri intenzionati a dare
un segnale, dopo Passerini e
Paolo Tonelli, si aggiunge anche Antonio a Beccara: «Mi
sembra superfluo - scrive - precisare che ogni singolo ex consigliere deciderà, in coscienza,
cosa fare in merito a quanto
prevede la legge regionale del
2012 sui vitalizi. Per quel che
mi riguarda - a meno che nel
frattempo non intervenga una
legge del consiglio regionale comunico di rinunciare ai
155.000 euro del "Fondo family" a me assegnati. Destinerò
questa somma, se e quando mi
verrà liquidata, in segno di solidarietà con chi è nel bisogno, a
quattro realtà trentine, nate
I sindaci della Val di Cembra all’attacco
«Togliete subito i vitalizi, tagliatevi le indennità e riducete anche le nostre. È urgente»
◗ TRENTO.
L’aula del consiglio regionale di Trento
I sindaci dei Comuni della Valle di Cembra e il presidente
della Comunità della Valle di
Cembra hanno firmato un documento congiunto conil quale chiedono un radicale cambiamento ai consiglieri regionali. Riaffermano innanzitutto che non è comprensibile il
fatto che vi siano dei vitalizi
per chi fa il consigliere mentre
non è previsto per chi è sindaco o presidente di Comunità e
poi vanno all’attacco:
«A nostro parere è assolutamente necessario, urgente e
improrogabile:
A) rideterminare le indennità anche diversificandole per
consiglieri, assessori e presidenti di Provincia/Regione o
altre figure che dovrebbero
quantomeno essere dimezzate, almeno per i consiglieri;
B) eliminare l’erogazione
per ora e per sempre dei vitalizi dei consiglieri provinciali/
regionali;
C) eliminare agevolazioni,
gratificazioni e tutto ciò che
non sia indennità o rimborso
per spesa effettivamente sostenuta;
D) impedire il cumulo di in-
dennità, gettoni e quant’altro
per incarichi sostenuti in più
enti in virtù del mandato conferito dai cittafini agli amministratori pubblici;
E) siamo fin d’ora disponibili affinché le indennità degli
amministratori comunali e di
comunità di valle siano rivisitate.
In sostanza - proseguono i
sindaci e il presidente della
Comunità della Valle di Cembra - è giunto il momento di
un radicale cambiamento affinché le istitutzioni pubbliche provinciali siano finalmente un modello esemplare
proprio per aiutare i più deboli
tra di noi: Trentino solidale, Caritas, San Vincenzo, Canalete
onlus». Ma a Beccara prosegue
la riflessione: «Mi pare ingiusto
che tutti, dico tutti, gli ex consiglieri, siano aggrediti da giudizi come quelli che stiamo leggendo sui quotidiani locali in
questi giorni (qualcuno ci ha
definiti persone infami). Sono
certo che fra di noi ci sono persone rette e giuste che testimoniano nel silenzio e con azioni
concrete la loro solidarietà con
i più deboli. Ben vengano anche le spinte e le sollecitazioni
della stampa, purchè siano
equilibrate e costruttive».
(ch.be.)
per l’intero panorama nazionale, dimostrando a tutti che
anche questo è il valore
dell’Autonomia. Non per ultimo una tale manovra porterà
forse all’interno delle istituzioni pubbliche più cittadini interessati al bene comune piuttosto che a sostanziosi guadagni e pensioni».
E quindi anche i sindaci della Valle di Cembra c’è un problema di carattere etico alla
base di tutta la questione.
Certo il caso delle pensioni
(con le liquidazioni d’oro e i
cospicui stanziamenti del
Fondo Family) ha fatto esplodere un problema che già da
anni si segnalava e che il
«Trentino» con la sua campagna di due anni fa aveva messo a nudo, partendo dal problema dell eindennità di carica.
20
Trento
TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
L’INDAGINE
Andreatta il sindaco più amato
«Monitor» gli assegna il primo posto. «Io sempre tra la gente»
◗ TRENTO
Alessandro Andreatta: il suo gradimento è al 61,5%
Alessandro Andreatta è tra i sindaci più apprezzati d'Italia. Lo
rivela l'ultima indagine di Monitorcittà, relativa al secondo semestre 2013, che assegna al primo cittadino di Trento il gradi-
no più alto della classifica in ex
aequo con Paolo Perrone, sindaco di Lecce. Entrambi, infatti, ottengono un gradimento
del 61,5 per cento.
Li segue da vicino il primo cittadino di Pavia, Alessandro Cattaneo con una percentuale di
apprezzamento del 61,1 per
cento. In particolare il sindaco
Andreatta risale dall'11sima posizione ottenuta nei primi sei
mesi dello scorso anno, con un
incremento di gradimento
dell'1 per cento.
Monitorcittà è il sondaggio
semestrale che enumera i sindaci dei capoluoghi di Provincia al di sopra del 55% di gradimento sull’operato, calcolato
sulla base di un giudizio espresso dai cittadini.
Sul totale di sindaci monitorati sono 36 quelli che entrano
nella “top 55%”, erano 36 anche
nel primo trimestre 2013.
Il sindaco si è detto gratificato dall’esito dell’indagine, «perché rispetto ad altre riguarda la
persona». Un sindaco - ha detto
- «deve sempre stare tra la gente, per condividere momenti di
soddisfazione e sofferenza».
“Nuovi” uffici provinciali
nell’ex sede dell’Itas
Ma è già polemica su chi andrà in via Mantova: l’assessora Sara Ferrari
e alcuni dirigenti non hanno intenzione di lasciare la sede di piazza Dante
L’assessore Daldoss e il presidente del consiglio delle autonomie Gianmoena
il protocollo di finanza locale
Comuni, si allenta
il blocco al turn over
◗ TRENTO
L’ingresso della ex sede dell’Itas in via Mantova
◗ TRENTO
Ancora poche ore e un pezzo
di Provincia si sposterà in via
Mantova, nell'ex sede dell'Itas
(Itas che s'è spostata in queste
settimane nella nuovissima sede disegnata da Renzo Piano,
nel nuovo quartiere delle Albere).
Il problema, come si può
ben capire aggirandosi in questi giorni nei corridoi di piazza
Dante, non sono le poche ore perché si tratta di un trasloco
previsto da tempo, anche se
organizzato a tempo di record
- ma il "pezzo" di Provincia. A
Palazzo si dava, infatti, per
scontato che quello sarebbe diventato il quartier generale
dell'assessore Sara Ferrari e di
una serie di funzionari.
L'assessora vuole però stare
assolutamente nel Palazzo che
conta - anche se stiamo parlando dell’ala meno nobile,
quella che s’affaccia per intenderci su via Vannetti - e nelle
ultime ore avrebbe convinto il
presidente Rossi: lei e i suoi nel
cuore dell'autonomia, qualche altro servizio in via Mantova.
Apriti cielo. Essere in via
Mantova - soprattutto per alcuni dirigenti e per alcuni settori dell’amministrazione - significa essere (irrimediabilmente, a detta dei più preoccupati) fuori dal cerchio magico.
Di qui l’aria pesante di questi
giorni, con dirigenti e dipendenti di alcuni settori che sembrano i protagonisti della nuova edizione di Hunger Games,
celebre film nel quale, alla fine, può sopravvivere solo un
"concorrente".
Un’aria, quella che ha avvolto il Palazzo del potere provinciale in queste ore, che ha prodotto un braccio di ferro con
derive che sfiorano il grottesco: si lotta infatti anche sui
parcheggi, che nell’ampio cortile del Palazzo non mancano
e che in via Mantova, in pieno
centro storico, invece non esistono proprio. Alla fine, il tutto
potrebbe concludersi alla democristiana: l’assessora, i capi
e alcuni loro collaboratori a Pa-
lazzo, il resto dei loro Servizi in
via Mantova. Come a dire che
un dirigente può anche stare
lontano dai propri dipendenti,
ma non potrebbe mai e poi
mai allontanarsi dai potenti.
La famosa battuta («Mi si nota di più se non vado o se vado?») in piazza Dante ha
un’unica risposta: ti si nota di
più se ci sei, se ti si vede in giro,
se sei a portata di cenno (presidenziale). Ancora qualche
giorno e il finale della versione
trentina di Hunger Games sarà noto a tutti. Ma una cosa già
si sa: non possono vincere tutti. Lo spazio - in quella che non
è esattamente una fabbrica dislocata a chilometri dal centro
- è quello che è.
1
«Via Ss Trinità, il Comune c’è»
Sì al dialogo con i negozianti. «Benefici da rinnovo Poste e arrivo del rettorato»
◗ TRENTO
Via Ss Trinità chiede attenzione
Le problematicità sollevate dai
commercianti di via S.S Trinità
sono all'attenzione dell'amministrazione comunale. Lo afferma, in una nota, il Comune di
Trento. «Si tratta di questioni
che per avere risposta, però, necessitano di verifiche tecniche
e finanziarie, i cui tempi non
sono sempre compatibili con
le attese. In ogni caso sugli
aspetti evidenziati sono già stati coinvolti, all'indomani della
lettera degli esercenti, tutti i
servizi comunali competenti e
si ritiene opportuno incontrare
gli esercenti nel momento in
cui saranno concluse tutte le
verifiche così da poter fornire
loro proposte concrete». Il Comune sottolinea che la via presenta ritardi di programmazione infrastrutturale determinati
dal fatto che è stata oggetto di
importanti lavori pubblici nel
2011 per i sotto-servizi e la sostituzione dei collettori delle acque bianche. Nel 2012, al termine dei lavori, la strada è stata interamente riasfaltata. Attualmente è allo studio una revisione della zona traffico limitata
che riguarderà anche quest'
area, con l'obiettivo di dare
maggior spazio ai percorsi a
piedi, evitando accessi e soste
abusive. «Non vanno sottovalutati, inoltre, due importanti
cambiamenti che nel breve e
medio termine riguarderanno
tutta questa zona, l'ormai prossimo trasferimento del rettorato in via Calepina e, soprattutto
la riqualificazione del Palazzo
delle Poste». Quest'ultimo dovrebbe ospitare al suo interno
negozi e uffici, «con una conseguente valorizzazione di tutte
quest'area». Quanto all’arredo
urbano, vanno trovate le risorse da stanziare e avviare un ragionamento di fattibilità.
L’allarme lo aveva lanciato la settimana scorsa il presidente del
Consiglio delle autonomie Paride Gianmoena davanti al governatore Ugo Rossi: «Abbiamo 200
dipendenti che rischiano il posto di lavoro perché non possiamo rinnovare i loro contratti a
tempo determinato». Appello
raccolto, tanto che la novità più
importante del protocollo di finanza locale per il 2014 - che sarà firmato oggi - riguarda l’allentamento del blocco del turn
over: i Comuni potranno sostituire i dipendenti che vanno in
pensione nella misura di 2 su 5,
e non più di 1 a 5 com’era inizialmente stato previsto dalla giunta provinciale. Il Consiglio delle
autonomie ha previsto che siano le conferenze dei sindaci, insieme al presidente di Comunità
di valle, ad avere la possibilità di
scelta in ogni singola situazione.
La manovra ieri è stata nuovamente discussa in Consiglio insieme all’assessore provinciale
Carlo Daldoss. Confermato il taglio di 8,3 milioni di euro a carico dei Comuni per il 2014. Complessivamente, il trasferimento
in parte corrente si attesta sui
244 milioni. Per gli asili nido i
trasferimenti saranno di 25,4
milioni: per evitare l’aumento
delle tariffe a carico delle famiglie, saranno utilizzate le riserve
eccedenti degli esercizi precedenti. Ma in futuro, visto il calo
delle risorse, già si annuncia un
intervento sui requisiti minimi
del servizio con il tavolo tecnico
che entro luglio renderà note le
sue valutazioni. Per la Tasi è confermata l'esenzione per le attività economiche, per l'abitazione
principale l'aliquota massima
sarà dell'1 per mille con detrazione di 50 euro, 1,5 per mille sugli altri immobili, con un fondo
di solidarietà di 5 milioni per i
Comuni che avranno un minor
gettito. Animato il confronto, durante il quale il sindaco di Trento Alessandro Andreatta - che
pure è stato tra i tessitori dell’accordo - non ha risparmiato qualche critica alla Provincia, a partire dal capitolo sicurezza sul quale - secondo Andreatta - negli ultimi due anni c’è stato un disimpegno. Sei i milioni stanziati per
la polizia locale per il 2014, 500
mila euro in più di quelli previsti. Nel mirino di Andreatta anche i trasferimenti per il trasporto pubblico: «Sono fermi da tre
anni. Con l’aumento dei costi
per noi significa un taglio di 300
mila euro all’anno che si ripercuote sul servizio».
(ch.be.)
Trento
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
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via Mantovia, 51 - Tel. 0461/234387
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Il servizio è attivo tutti i giorni dalle ore 20.00 alle
ore 8.00 del giorno dopo. Nei prefestivi dalle ore
10.00 alle ore 20.00. Il sabato, la domenica e nei
giorni festivi il servizio è reperibile 24 ore su 24 in
via P. Orsi, 1 - tel. 0461/904298.
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0461.362222
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0461.903111
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0461.899736
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0461.433100
0471.255255
045.8095666
800.279940
0461.980085
Biblioteche (sede centr.)
0461.275526
Denunce piccoli reati
0461.910100
Ferrovie dello Stato (s. pref.)
892021
Lega Lotta Tumori
0461.922733
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Municipio numero verde
800017615
Municipio servizi sociali
0461.884477
Patenti (rilascio/rinnovo) 0461.904266
Piscina di Gardolo
0461.959441
Piscina Manazzon
0461.924248
Prenotazione ambulanze
800070080
Provincia Trento
0461.984331
Radiotaxi
0461.930002
Consorzio Tassisti Trento
840.024.000
Servizi funerari
0461.884301
Servizio veterinario
0461.902777
Soccorso Alpino
118
Telefono Amico
199.284.284
Telefono Azzurro
19696
Trentino Trasporti
0461.821000
Trib. Malato gio 15.30-18.30 0461.902456
Ufficio oggetti smarriti
0461.884351
Ufficio protezione civile
0461.204447
Viaggiare informati
1518
Vigili ufficio multe
0461.884420/1/5/6
Violenza alle donne
0461.220048
appuntamenti
CANTIERE
DI PAROLE
■■ Riprendono gli incontri a
Barycentro alle 17 di «Cantiere di
parola» per lavoratori non
occupati. Un luogo dove parlare
delle difficoltà, delle paure e
preoccupazioni provocate dalla
perdita del lavoro.
L’ULTIMO SONDERKOMMANDO
ITALIANO
■■ Presentazione del libro
«L'ultimo Sonderkommando
italiano. A Dachau ero il numero
123343» di Enrico Vanzini.
Imprigionato a 22 anni dai
tedeschi dopo l'8 settembre,
Enrico Vanzini fu internato a
Dachau e costretto a far parte
del Sonderkommando, un'unità
di internati il cui compito era
raccogliere i corpi nelle camere
a gas per poi portarli ai forni
crematori e ritirarne i resti
carbonizzati. Alle 17,30 nella
sala degli Affreschi della
biblioteca.
GOOD MORNING
BARYCENTRO
■■ Inaugura il ciclo di
conversazioni a tema in inglese
con appuntamento fisso il
mercoledì, dalle 11 alle 12 al
Barycentro.
«AFGHANISTAN 2014
dettaglio»
■■ «Afghanistan 2014 Dettaglio» è il secondo episodio
di una trilogia di documentari,
un viaggio dalla Grecia all'Italia,
23
dalla Germania alla Svezia per
incontrare i rifugiati politici
afghani. Proiezione e dibattito
con Razi e Sohelia Mohebi
(registi del film) e Giuliano
Battiston (giornalista) Alle 21
cinema Astra.
ORSO LUPO E LINCE
IN TRENTINO
■■ Oggi alle 20,45 al Muse la
conferenza con Claudio Groff,
servizio forestale della Provincia
su «Orso, lupo e lince in Trentino
e nelle Alpi centrali».
TRENTATRE’ 3000
IN TRENTINO ALTO ADIGE
■■ Presentazione del libro
«Trentatré 3000 in Trentino
Alto Adige - scialpinismo sulle
montagne più alte della
regione», alle 18 al Muse.
IN CITTÁ GLI SPECIALISTI DELLA MONTAGNA
La scalata di Montura
Primo negozio in centro
lettera del nucleo elicotteri per magnago
«Ciao Mario, uomo buono
sarà impossibile dimenticarti»
Il marchio roveretano aprirà a breve in via Mazzini, al posto di Wp Store
Il titolare Sani: «Test importante, guardiamo anche a un pubblico urbano»
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
Montura conquista il centro storico della città. Sta per aprire,
all’angolo fra via Mazzini e via
Santissima Trinità, il primo negozio monomarca del marchio
roveretano. Che dall’ambiente
specialistico, legato ad alcune discipline tecniche della montagna, si allarga anche a quello urbano e del tempo libero in senso
più ampio.
Il negozio prenderà il posto di
Wp Store, che aveva l’esclusiva
cittadina della Woolrich. Il titolare però resta lo stesso, Lorenzo
Sani, che nei giorni scorsi da direttore commerciale di Woolrich è passato a Montura per svolgere un incarico analogo. «Dopo
10 anni passati a Bologna, dove
c'è la licenziataria mondiale di
Woolrich, torno a Trento - afferma - per seguire un marchio regionale (creato da Roberto Giordani) che sta crescendo molto
bene, tanto che raggiungerà a
breve i 40 milioni di fatturato».
«Montura possiede già quasi
20 punti vendita con insegna
“Alp Station”: oltre all’abbigliamento con il nostro marchio, il
cliente trova attrezzatura tecnica da montagna, arrampicata e
scialpinismo prevalentemente»,
continua Sani. Negozi diffusi in
tutto il nord Italia e in Austria, ai
quali se ne stanno per affiancare
un altro in Trentino, ad Arco, e
due in fase di apertura in Germania.
«Il negozio di Trento sarà il
primo monomarca in assoluto.
Per Montura una novità e anche
un test: sarà infatti anche il primo negozio in centro città, perché gli altri sono posizionati in
zone ad alto scorrimento. Una
verifica della forza del marchio,
del quale si assiste sempre più
ad una diffusione presso un pubblico più ampio, che pratica attività outdoor ma non estreme».
Alle novità commerciali si affianca un salto di qualità dal
punto di vista manageriale:
«L’azienda ora ha tre dirigenti,
tutti arrivati negli ultimi mesi».
Le vetrine sono tappezzate di
una pellicola rossa con il marchio e la scritta: “Opening soon”, apertura a breve. «La data
dovrebbe essere quella del 22 e
23 marzo, il penultimo weekend
del mese. Il tempo di fare dei lavori di sistemazione e arredamento in linea con il marchio,
poi alzeremo le serrande».
Addio invece a Wp store: «Il
marchio Woolrich, che avevamo
in esclusiva in città, verrà ora
venduto da negozi multimarca».
Non vi sarà alcun riflesso sull’occupazione perché i tre dipendenti resteranno al lavoro.
Ma a chi si rivolge Montura?
Mario Magnago in una foto fatta dai colleghi del nucleo
◗ TRENTO
La vetrina «annuncia» la prossima apertura (foto Panato)
«Il target è di 30-50 anni prevalentemente. I nostri capi sono
conosciuti per la loro ergonomicità, che li rende molto apprezzati anche dalle donne. La nostra clientela è quella che pratica
l'outdoor, anche se Montura nasce nello scialpinismo, dove è
marchio leader nell'ambito alpino italiano».
Montura era approdata pochi
mesi fa nel cuore del Giro al
Sass, in via San Pietro, ma con il
negozio “Urban station”, «nato
per supportare la sponsorizzazione alle Universiadi e per commercializzare il marchio Wildnis, quello storico di Roberto
Giordani, e l’americano Timbuctu. Ora dovremo valutare se vale
la pena tenerlo». L’azienda produce piumini, giacche in Gore-Tex, pantaloni da trekking e
scialpinismo. Ad abbigliamento
e accessori presto si aggiungeranno le calzature.
Oggi alle 14.30 a Levico ci sarà il
funerale di Mario Magnago figura storia del nucleo elicotteri,
del soccorso alpino, dei pompieri e della Sat. E questa è la lettera
che i colleghi del nucleo gli hanno dedicato. «Degli amici ricordiamo i lati più evidenti: pregi e
difetti, virtù e debolezze. Però
quando pensiamo a chi conosciamo veramente bene a volte
ci vengono in mente anche caratteristiche e aspetti meno importanti, forse insignificanti. E’
la prova di un’amicizia più profonda, nata dall’aver condiviso
esperienze e peripezie; questo è
il nostro ricordo di Mario. Adesso il soccorso non si ferma mai
ma una volta alla sera al termine
del turno di servizio c’era un
momento particolare, un momento di calma dopo giornate
frenetiche. Gli elicotteri riposavano nell’hangar, le radio del
soccorso erano spente e si rimaneva in pochi. Era il momento
delle ultime chiacchiere prima
di andare a casa e i volteggi del
fumo del Toscanello di Mario facevano da sfondo alle sue battute, ai suoi ricordi e agli aneddoti
di una lunga carriera. Non mancavano i consigli (più o meno
tecnici) per i colleghi più giovani: “Recordate che quando le
nuvole le ven en sù ven brut
temp, quando le và en zò ven
bel” e i progetti per la prossima
escursione in montagna. Alla festa di Natale non c’e stato alcun
dubbio su chi si sarebbe travestito da Babbo Natale e avrebbe
distribuito i regali ai nostri bambini: il Mario! Da quando era andato in pensione lo vedevamo
più raramente e siamo convinti
che soffrisse di un po’ di nostalgia per gli elicotteri ma la luce
che brillava nei suoi occhi quando parlava della sua piccola nipotina era la conferma che aveva trovato qualcosa di molto più
prezioso di cui occuparsi. Ciao
Mario, uomo buono. Sarà impossibile dimenticarti».
VENERDÌ A SOPRAMONTE
giovani con stile
Chiara manda «Audrey» in passerella
Concerto di Quaresima con Rattini e la soprano Ricci
◗ TRENTO
Chiara, in abito “Sinequanone”, raccoglie gli applausi con il fidanzato
Una sfilata quasi in stile milanese per Chiara Franco, che
della capitale della moda è nativa e a Trento ha aperto un anno
fa la sua Stanza di Audrey, boutique che si ispira allo stile della
mitica Audrey Hepburn. Allo
spazio Mauve di via Malvasia è
andata in scena l’anteprima
della collezione primavera estate 2014. «La stessa sera di quella di Versace alla Settimana della moda», sorride Chiara, 31 anni. Che in passerella ha portato
capi italiani, londinesi, spagnoli e francesi. Ad applaudire le
modelle e l’organizzatrice
dell’evento più di 150 persone.
■ ■ Venerdì, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale del S. Cuore, a Sopramonte, si terrà il “Concerto
di Quaresima: meditazioni musicali” con la soprano Sara Ricci, all’organo il maestro Stefano Rattini (in foto). Il concerto sarà preceduto, alle 20, dalla Via Crucis animata dal coro parrocchiale.(g.m.)
■ e-mail: [email protected]
Rovereto
TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
■ Indirizzo
BorgoS.Caterina,9-Rovereto
■ Centralino 0464/421515
■ Fax
0464/434020
25
■ Abbonamenti 0471/904252
■ Pubblicità 0464/432499
■ RadioTaxi
0464/480066
» VITTIMA UN’INFERMIERA
Aggredita e rapinata in pieno giorno
IN CENTRO STORICO
1
La donna è stata afferrata alle spalle da un uomo che le ha tappato la bocca mentre l’altro le ha strappato la borsa
di Giancarlo Rudari
◗ ROVERETO
Aggressione e rapina in pieno
giorno in centro città: vittima
una donna, un’infermiera della Rsa di via Vannetti, che dapprima è stata bloccata da un
uomo che le ha tappato la bocca mentre il complice le ha
strappato la borsa. I due, ovviamente, sono fuggiti mentre la
donna sotto choc ha chiesto
aiuto ai passanti, ma purtroppo inutilmente: i malviventi
hanno fatto perdere le loro
tracce in un battibaleno. L’episodio, che risale a qualche
giorno fa, ha destato ovviamente preoccupazione e allarme soprattutto tra le donne
che solitamente parcheggiano
in via Fosse per poi accedere al
centro storico. Ed era proprio
a quel parcheggio che l’infermiera aggredita e rapinata era
diretta.
Saranno state le 11.30 quando la donna, dopo aver percorso via Rialto è arrivata in piazza San Marco per dirigersi poi
verso la sua auto parcheggiata
in via Fosse. Un percorso breve, attraverso un vicolo stretto
(nello spazio tra la chiesa e la
canonica) e qualche gradino
della breve scalinata che porta
alla stradina sotto il castello.
Qualche posto auto vicino alla
scalinata, altri davanti alla sede staccata dell’istituto d’arte
Depero: spazi che spesso vengono occupati da chi lavora in
centro storico che lascia la
macchina di mattino e la ritira
a fine giornata lavorativa. Alle
11.30 non c’era tanta gente in
giro e il percorso tra piazza San
Marco e il vicolo per via Fosse
si è rivelato una “trappola” per
la donna.
Ad un certo punto, senza
che lei se ne accorgesse, da dietro è stata raggiunta da un uomo che le ha subito messo una
mano sulla bocca per evitare
che qualcuno sentisse le sue
urla e nello stesso tempo le ha
bloccato un braccio torcendoglielo dietro la schiena. In pochissimi secondi è arrivato an-
che un altro giovane che alla
donna ha strappato la borsa
che portava ad una spalla. La
donna per qualche minuto ha
tentato di resistere, ma la forza
dei due ha avuto il sopravvento. E i due rapinatori, una volta
“conquistato” il bottino, se ne
sono andati a gambe levate.
Angosciata e sotto choc l’infermiera ha cercato aiuto nelle
poche persone che si trovavano in zona, ma la caccia ai fuggitivi non ha dato alcun esito.
Al di là dei documenti contenuti nella borsa (che dovranno
essere rifatti) e dei pochi soldi
nel portafoglio, resta la paura
per quanto accaduto in pieno
giorno in centro città. S’è confidata con le sue amiche raccontando quei momenti di terrore che non si dimenticherà
mai. E soprattutto si è ripromessa che in quel parcheggio
non ci andrà più: troppo pericoloso per una donna sola, anche in pieno giorno...
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il passaggio che porta in via delle Fosse
La donna rapinata stava salendo da piazza San Marco verso il parcheggio alle Fosse (F. Festi)
Tentano truffa ad anziano, ma lui fugge
Pensionato di 89 anni avvicinato in corso Bettini. E in tribunale condanne per le fregature online
◗ ROVERETO
Truffe: mai fidarsi degli sconosciuti, soprattutto se chiedono soldi
Ancora truffatori all’opera in città e ancora una volta anziani
nel mirino. L’ultimo episodio risale all’altro giorno quando, attorno alle 9, due figuri in auto
hanno affiancato un ottantanovenne che stava camminando
lungo il viale cittadino. Lo hanno fatto quando l’anziano si trovava vicino alla chiesa di San
Rocco, mettendo in atto la solita strategia: l’uomo al volante
s’è subito mostrato molto cordiale e gentile e s’è presentato
come un ex collega della vittima, insegnante di scuola media
in pensione. Dopo i convenevoli, il truffatore offre all’anziano
due capi d’abbigliamento in re-
galo e lo invita a salire sull’auto
per mostrarglieli meglio. L’ottantanovenne accetta e sale accanto al guidatore mentre il
passeggero si sposta dietro. I capi in questione sono un giubbotto di pelle e un montone: il
truffatore si “offre” di accompagnare a casa l’ottantanovenne
così da fargli depositare i capi.
Ma in contemporanea chiede
alla sua vittima anche un prestito di denaro. Ovviamente promettendo di restituirlo il giorno
successivo. A quel punto l’anziano si insospettisce e scende
dall’auto, allontanandosi. Ma il
furfante al volante dell’auto
non si arrende e prima di allontanarsi, urla: «Dai, dammi almeno 100 euro per la benzina!»
Le persone care non se ne vanno,
continuano solo il proprio viaggio.
intervista fiume su “l’espresso”
2
E' mancato all'affetto dei suoi cari
Franco Bernabè spiega all’Italia il «miracolo» del Mart
◗ ROVERETO
Franco Bernabè al Mart
Dopo 10 anni Franco Bernabè
lascerà il Cda del Mart. Ma non
si può dire che se ne vada in
punta di piedi. Il numero in edicola del settimanale «L’Espresso» gli dedica una lunga intervista chiamandolo a spiegare
all’Italia come si realizza un piccolo miracolo. Perché come
quasi miracolosa è vista, da Roma, la stagione del rilancio del
Mart, capace con un calo importante di risorse e in un anno
di crisi durissima, di guadagnare visitatori. Una mosca bianca
- così è tratteggiato - nel panorama dei musei nazionali. Tanto che a Bernabè si chiede qua-
Sull’episodio sta ora indagando
la polizia di Stato. E le truffe,
questa volta online, sono state
al centro anche di alcune udienze, ieri mattina in tribunale. Un
roveretano che aveva comperato i fanali usatio per la sua Golf
da un furbacchione di Lucera
che, dopo aver incassato i 200
euro pattuiti, ha chiamato il
truffato, che chiedeva lumi sulla merce, è gli ha detto senza
tanti giri di parole «Ti ho tirato
una sola. Non rompermi più i
c...». Quattro mesi di reclusione
al pugliese, subito identificato
dai carabinieri. Condannato anche un calabrese che, con indubbia abilità, era riuscito ad alleggerire la postapay di un reveretano di 253 euro.
le sia la formula magica. Con
una premessa che non piacerà
molto ai roveretani: il suo miracolo, dice L’Espresso, il Mart lo
ha fatto in una «gradevole cittadina ma che certo non brilla di
attrattive per il turista medio»
ed anche lontana dal mondo:
«Lassù sulle montagne. A più di
500 chilometri da Roma e 200
da Milano». Eppure ha resistito
alla crisi, come si fa?
Bernabè ha risposto ricostruendo la storia del Mart, violuto e sostenuto da una politica
che ha saputo investire senza
intromettersi nelle scelte museali. Ma presentando anche come felice la scelta di affrontare
un momento storico ed econo-
mico diverso cambiando velocità e prospettive: Cristiana
Collu è arrivata proprio per governare questa fase nuova ed i
risultati dimostrano che è stata
la scelta giusta. Tutto questo,
ovviamente, operando in un
contesto favorevole: autofinanziandosi per circa un quarto, dice Bernabè, il Mart si colloca
nella fascia dei migliori al mondo, ma resta comunque solo
un quarto delle spese. Il resto,
conclude il presidente, arriva
da un sostegno pubblico che in
Trentino non è mai mancato,
mentre altrove spesso non si
considerano i musei fondamentali per economia e formazione dei cittadini.
ARMANDO
SIMONINI
CAV. UFF. DELLA REPUBBLICA
ITALIANA GIÀ CONSOLE
PROVINCIALE E REGIONALE
DEI MAESTRI DEL LAVORO
di anni 81
Ne danno il doloroso annuncio la moglie Liliana, i figli Manuela, Roberto,
Gabriele e Amanda, il genero Antonio, le nuore Mirella e Barbara, gli
affezionati nipoti Ambra, David, Selina, Sira e Lorenzo, la sorella Anita, i
cognati, le cognate, i nipoti e parenti tutti.
NOGAREDO, 3 marzo 2014
I funerali avranno luogo giovedì 6 marzo alle ore 15.00 partendo
dalla Chiesa di S. Lucia. Seguirà la cremazione. S. Rosario di
suffragio mercoledì 5 marzo alle ore 20.00 nella Chiesa di
Nogaredo.
Un sentito ringraziamento al personale medico ed infermieristico del
Reparto di Geriatria dell'Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto
per le premurose cure prestate.
I fiori piu' graditi sono le opere di bene Invia un messaggio di cordoglio su
www.zandonatti.it
LA PRESENTE SERVE QUALE PARTECIPAZIONE DIRETTA E RINGRAZIAMENTO
Riva ❖ Arco
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
31
1
Centro per l’impiego,
iscritti cresciuti del 25%
Nel 2013, nell’Alto Garda e Ledro, erano 5.000: 1.000 in più rispetto al 2012
Vertice in Comunità di valle tra l’assessore Olivi, Valandro e Michelotti
◗ ALTOGARDA
La Comunità dell'Alto Garda e
Ledro ha tra le proprie priorità
anche quella di affrontare con il
problema occupazionale che
sta attanagliando sempre di più
il Paese.
Assieme al Centro per l'impiego e all'Agenzia del lavoro ha dato vita ad un Tavolo che rappresenta, di fatto, un osservatorio
permanente sui bisogni e le problematicità lavorative presenti
nel nostro territorio. Lunedì sera il presidente Salvador Valandro e l'assessore Tarcisio Michelotti hanno organizzato un incontro del Tavolo, allargato a
tutta l'assemblea di Comunità,
al quale hanno preso parte anche il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, che ha
le deleghe specifiche per quanto concerne il lavoro trentino, i
rappresentanti dei settori produttivi (industria, artigianato,
commercio) e i sindacati. Una
riunione proficua e che è servita
a fare il punto della situazione
alla luce dei nuovi dati sulla disoccupazione trentina, aumentata nel 2013 dello 0,5% rispetto
all'anno precedente. Per quan-
Da sinistra Salvador Valandro, Alessandro Olivi e Tarcisio Michelotti
to concerne l'Alto Garda e Ledro è significativo l'incremento
delle persone che si sono iscritte al Centro per l'impiego: si è
passati dalle 4000 del 2012 alle
5000 del 2013. Alessandro Olivi
ha elogiato l'operato svolto dalla Comunità dell'Alto Garda e
Ledro, la sola Comunità ad aver
dato vita ad un'iniziativa di questo genere volta a tenere continuamente monitorato lo stato
di salute del mondo del lavoro.
La disoccupazione in Trentino è salita al 6,5% con un peggioramento che ormai è definito fisiologico. La ripresa economica non è ancora del tutto partita anche se la fase acuta della
crisi può dirsi passata. L'occupazione, però, non segue pedissequamente i segnali di rilancio e
se diminuisce la disoccupazione maschile purtroppo aumenta quella femminile e giovanile,
i due fronti maggiormente
emergenziali. Olivi ha poi illustrato le iniziative che la Provincia intende mettere in campo a
livello di defiscalizzazione, agevolazioni, formazione. I rappresentanti delle categorie economiche hanno portato elementi
nuovi alla discussione. Gli artigiani, ad esempio, hanno evidenziato il positivo avvio – persino più delle aspettative – del credito messo a disposizione dalla
Cassa Rurale per finanziare, a
tassi agevolati, le ristrutturazioni affidate ad imprese della zona. La Cgil, invece, ha fatto il
punto sulle situazioni più critiche presenti nelle grandi realtà
produttive della zona. La Comunità, per bocca dell'assessore
Michelotti, ha invece spiegato
ciò che è stato fatto e che verrà
messo in campo anche quest'
anno, dagli interventi nelle
scuole ai tirocini formativi, dalla
collaborazione con Ingarda all'
attivazione di progetti dedicati
ai soggetti con maggiori difficoltà, con un'attenzione particolare rivolta al campo ambientale e
turistico. «In totale – ha spiegato
Michelotti – quest'anno prevediamo di dare lavoro ad una
quarantina di persone».
dipendenti pubblici
Indennità, a Nago-Torbole
riconosciuti 24.700 euro
◗ NAGO-TORBOLE
La giunta di Nago-Torbole ha
determinato per il 2014 le posizioni di lavoro interne beneficiarie e i relativi importi dell'indennità di area direttiva, delle indennità di coordinamento e delle indennità per mansioni rilevanti.
L’indennità per area direttiva
spetta al personale delle categorie C livello evoluto e D cui sono
affidati compiti specialistici o di
eccellenza strumentale e professionale: è un’indennità annua
lorda da un minimo di 550 a un
massimo di 4.400 euro, differenziata in base al livello di responsabilità, alla complessità delle
competenze attribuite e alla specializzazione richiesta dai compiti affidati. La giunta l'ha destinata a sette dipendenti, con una
quota pro capite di 2.050 euro,
per un totale di 14.350 euro. L'indennità di coordinamento spetta al personale delle categorie B
e C livello base cui sia affidata
appunto la responsabilità di coordinamento di un gruppo di lavoro o di squadre di operai e viene erogata al termine di ogni anno: sono stati assegnati 575 euro
ciascuno per il coordinamento
della squadra del verde e per il
coordinamento della squadra di
manutenzione, per un totale di
1.150 euro.
L'indennità per mansioni rilevanti può essere conferita a chi
svolge mansioni individuate appunto quali particolarmente rile-
SiAmo Arco: «La coalizione di Betta vacilla»
Duro attacco dal centrodestra: «L’unico obiettivo del Patt è quello di superare il Pd nelle preferenze»
◗ ARCO
Claudio Del Fabbro, candidato sindaco di SiAmo Arco
La campagna elettorale è in pieno fermento e le forze politiche
sono impegnate in un continuo
botta e risposta. Più si avvicina il
momento del voto più si intensificano le iniziative e più è difficile riuscire a stare al passo con le
serate, gli incontri e le prese di
posizione. Inevitabilmente ci
tocca fare una sintesi quasi
estrema di quanto è accaduto e
sta accadendo in questi giorni.
Venerdì scorso il Movimento
5 Stelle ha organizzato un incontro al Casinò con i deputati Fraccaro e Sorial e il senatore Endrizzi per parlare, fra le altre cose, di
vitalizi e del problema dei videopoker. Sabato, invece, il Pd ha
ospitato, sempre al Casinò, il
sindaco di Capannori Giorgio
Del Ghingaro, primo comune in
Italia a “rifiuti zero”. E' stata
l'occasione per raccogliere qualche spunto in merito alle buone
pratiche da adottare anche ad
Arco e per rispondere alle critiche di questi giorni. «La presenza di Del Ghingaro – commenta
la segretaria del Pd Tiziana Betta – è stata la miglior risposta alle polemiche connesse ai piani
edilizi e alla variante 14, che purtroppo hanno avvelenato inutilmente gli animi durante la campagna elettorale».
Proprio nei confronti della variante 14 è tornato a tuonare, ieri, Andrea Ravagni: «La pervicacia di Betta nel perseverare nel-
la variante 14 lo pongono in netta continuità rispetto alle scelte
urbanistiche fatte negli ultimi
20 anni». Domenica sera, invece, la Lega Nord ha organizzato
un incontro, nella sala consiliare, con il segretario del Carroccio Matteo Salvini che ha tenuto
a “battesimo” la candidatura di
Virginia Boninsegna sottolineando il radicamento della Lega
sul territorio. Ad ascoltarlo una
sala gremita di gente. Negli stessi spazi, lunedì, serata Patt con
Vittorio Sgarbi che è giunto ad
Arco per tirare la volata alle Stelle alpine e all'amico Mauro Ottobre mentre ieri sera il partito
di Stefano Bresciani è stato alla
casa sociale di Vigne per parlare
del tema dei costi della politica
Arco: laicità nelle istituzioni, tenno
oggi l’incontro con Englaro Casa Artisti, contributo di 38.000 euro
◗ ARCO
◗ TENNO
Oggi duplice appuntamento
elettorale. Alle 18, nella sala Segantini al Casinò, si svolgerà l’incontro dal titolo “Laicità bene
comune - l'importanza della laicità nelle istituzioni" organizzato da Arco Bene Comune in collaborazione con i Laici Trentini
per i Diritti Civili. Ospite Beppino Englaro, affiancato dal presidente dei laici Mauro Bondi. Alla
stessa ora e nella sala Conti d'Arco al Casinò, l’Upt organizza un
incontro
sul
tema
“Valorizziamo le vocazioni di Arco: territorio, turismo, viabilità”.
Interverrà l'assessore provinciale Mauro Gilmozzi.
(gl.m.)
La Giunta comunale tennese
ha approvato il piano annuale
delle attività e il relativo bilancio preventivo della Casa degli
Artisti "Giacomo Vittone" del
borgo medioevale di Canale per
la stagione 2014, per una spesa
complessiva di 38.000 euro,
confermando l'affidamento della gestione e del coordinamento allo Studio Eventi di Gianfranco Pivetti, per il corrispettivo di 9.200 euro più Iva. Si parla
di 10.000 euro per attività culturali (mostre, corsi e convegni),
11.516 euro per spese ordinarie
di gestione, 1.000 euro per spese ordinarie di manutenzione
Beppino Englaro
dell'immobile, 2.760 euro quale
quota di compartecipazione
personale per servizio di custodia, 1.500 euro di imposte e tasse, 11.224 euro per l'incarico di
gestione e coordinamento.
Lo scorso anno, si apprende
dal piano annuale delle attività,
le presenze a Casartisti da metà
aprile a metà ottobre (più il periodo natalizio) sono state oltre
ventimila: «Numeri importanti
- si legge nel documento - soprattutto perché raggiunti con
budget di spesa irrisori rispetto
a quelli di cui dispongono altri
enti che realizzano in termini di
visitatori cifre simili o addirittura inferiori a quelle registrate a
Canale». Nella sezione dei sog-
giorni scuola resteranno attivi i
corsi estivi che hanno sempre
interessato artisti e appassionati di diverse regioni italiane. La
novità sarà quella di un corso di
disegno per bambini (aggiornato fino alle tecniche computerizzate), oltre ad Artiterapie, un
corso di chitarra acustica, incontri con la letteratura e altro.
Tra le mostre, una documentativa sulla prima guerra mondiale, una a ricordo di Gianni Longinotti e Silvana Groff, una rassegna del pittore tedesco Henning Von Gierke e dello scultore
bolognese Mauro Mazzali,
mentre nelle sale dei vòlti verranno allestite varie mostre di
artisti locali e non.
(m.cass.)
Il municipio di Nago-Torbole
vanti per l'ente tra il personale
della categoria C livello base (a
cui può essere corrisposta un'indennità annua tra i 300 e i 1.250
euro) e il personale amministrativo della categoria B livello evoluto (tra i 250 e i 500 euro all'anno): l'indennità massima (1.250
euro) è stata riconosciuta ai dipendenti degli uffici segreteria-delibere, ragioneria-personale, polizia amministrativa, edilizia pubblica-patrimonio, tecnico manutenzione e tecnico lavori pubblici, 500 euro all'ufficio
relazioni con il pubblico-protocollo, 333,33 euro (rapportati all'
orario 24/36) all'ufficio commercio-attività sociali e 277,78 euro
(rapportati all'orario 20/36) agli
uffici protocollo-anagrafe, segreteria-accettazione denunce e segreteria servizi attività economiche, per un totale di 9.167 euro,
che sommati al resto fanno
24.667 euro.
(m.cass.)
con il consigliere provinciale Lorenzo Baratter. Ma nei confronti del Patt si scaglia, in queste ultime ore, la lista avversaria SiAmo Arco. «Non ci capacitiamo
di come si possa affermare che
la “grande coalizione” di Alessandro Betta sia unita e coesa –
scrivono - e ci chiediamo: ma lo
scopo principale del Patt è solo
quello di superare il Pd nella
conta dei voti in modo da formare la giunta che desidera?
Premesse poco incoraggianti
nell’ottica di una collaborazione interna Patt-Pd in caso di vittoria. Punto da chiarire sarebbe
anzitutto quello del doppio incarico dell’onorevole Ottobre
che, già deputato a Roma, non
nasconde di mirare alla poltrona di vicesindaco di Arco. Crediamo sia molto difficile ricoprire allo stesso tempo due incarichi, soprattutto se si vuole lavorare efficacemente per il bene
della comunità».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Zambotti interroga:
«Acqua imbevibile
nelle case Itea»
RIVA. Pier Giorgio Zambotti
chiede lumi a Mosaner
sull'acqua delle case Itea di via
Marchi: «Sono stato sollecitato
- afferma il consigliere - a
domandare al sindaco se ha
notizie sulla qualità dell'acqua
potabile che scorre almeno in
alcuni rubinetti nel nuovo
nucleo abitativo e che a detta
dei censiti richiedenti ha un
sapore che la rende imbevibile.
Mi si dice che in seguito a
richiesta specifica sono stati
fatti dei prelievi dell'acqua ma
che dei risultati pare non si
sappia nulla». (m.cass.)
32
Riva ❖ Arco
di Daniele Tonelli
◗ RIVA
L’ultima serata al Lochness
Pub. I “mostri” (Michelangelo e i suoi colleghi baristi)
hanno servito da bere per un
ultima volta. Hanno tutti gli
occhi lucidi, forse un misto di
gioia nel vedere tanti amici ritrovarsi insieme dopo tanto
tempo, ma anche tanta malinconia, per un percorso che
si conclude, che volge al termine.
C’è chi decide di andare al
Lochness sul presto, quando
il clima è ancora tranquillo,
per fare un aperitivo lungo,
birra, spritz e qualche stuzzichino. Mano a mano che passa il tempo l’affluenza continua ad aumentare. Alle 21 di
lunedì sera il locale è già pieno. Tanta, tantissima gente
ha voluto salutare “Miki” e il
suo Lochness. Adolescenti,
coppie, genitori con i proprio
figli, alcuni anche con il passeggino. Persone vestite da
carnevale, alcune tirate a lucido, altre anche in pigiama o
in tenuta da lavoro, vogliono
bere l’ultima e poi iniziare il
turno. Ogni rappresentante
di ogni ambito e classe sociale è voluto passare a salutare
– d’altronde in 11 anni le mura del pub hanno davvero visto di tutto – Infatti alcuni ci
raccontano di aver festeggiato al Lochness la fine della
maturità, altri la laurea, alcuni le prime paghe dei loro lavori (commutate tutte in consumazioni).
Al Lochness Pub sono nati
amori, riappacificati rapporti, prese decisioni importanti. Ecco che arrivano i genitori di una piccola bambina.
AVVISI ECONOMICI
La PICCOLA PUBBLICITÀ si riceve
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TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
1
Ultima birra al Lochness:
l’addio è una grande festa
Riva, una folla immensa ha partecipato alla serata di chiusura del Pub
I clienti: «Qui sono nati tanti amori, questo posto mancherà a tutta la città»
Michelangelo Scarpetta, ormai ex titolare del Lochness
La ressa al bancone per l’ultima birra al Lochness
Vogliono farle vedere per l’ultima volta dove mamma e papà si sono conosciuti e innamorati. Chi non può esserci
fisicamente lascia messaggi
su internet, email e sms. E’
presente anche la “vecchia
guardia”, circa una ventina
di ragazzi che hanno sulla loro pelle il biscione scozzese,
il mostro del lago. Tatuaggi
offerti da Miki a chi avesse
avuto il coraggio di farseli fare. In alto i calici quindi per
un addio di gioia e festa, per
un locale che non c'è più.
Qualche persona non riesce
trattenere la tristezza e le lacrime vanno a bagnare le
guance. Tanti amici. le cui
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€
Milano, 5 marzo 2014
strade si sono separate, si ritrovano insieme per una sera. Come ai vecchi tempi, come una volta.
Un padre viene con il figlio
perché «Mi ha chiesto di poter bere l’ultima coca cola al
pub del Miki. Non si possono
negare certe cose ai bimbi».
Racconti di feste, concerti e
sbronze colossali, tutti hanno una luce particolare negli
occhi quando condividono i
loro ricordi legati a questo
pub, che è davvero un simbolo di Riva del Garda. Poi c’è
chi decide di portarsi a casa
un ricordo fisico, materiale.
Chi il boccale, chi i tappetini
da birra, fino agli striscioni
appesi fuori e i sassolini nelle
aiuole vicine, perfino qualche sgabello: «Un pezzo di
Lochness me lo voglio portare a casa, i ricordi non bastano, voglio qualcosa di concreto» Si fa fatica ad arrivare al
bancone per ordinare un secondo giro, tanta gente dentro e fuori il locale, un fiume
di persone, una piena di ricordi, sorrisi, abbracci e pacche sulla schiena. Gli alcolici
per l’addio non bastano e
spesso si fa spola con al vicino Tapas bar a prendere fusti
e casse di birra. Il Lochness
Pub ha regalato tanti bei ricordi a molte persone, ma alla fine ci si deve lasciare, ci si
saluta, senza potersi più dire:
«A sabato prossimo, ci vediamo al Loch!».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
in BREVE
riva
identità digitale,
parla l’esperto
■■ Domani alle 20.30
nell'ex biblioteca in viale
Daminano Chiesa
"Tecnologie stupefacenti. Il
nativo digitale, l’identità
digitale e il peso delle parole
all’interno della Rete",
incontro con Mauro Berti,
responsabile ufficio indagini
pedofilia polizia
comunicazioni Trento.
Partecipazione libera.
(m.cass.)
riva
Educazione di genere,
incontri in biblioteca
■■ Ci si può iscrivere in
biblioteca a Riva (ingresso
libero, tel. 0464/573806) a
"Maschi con/tra femmine" in
programma sabato dalle 10
alle 12 e intitolato "Il teatro
dei mestieri" (per la parità di
genere), per bambini dai 3 ai
6 anni, con l'associazione
Oplà. (m.cass.)
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Arte «over 60»,
al via le iscrizioni
■■ Sono aperte (80 euro,
fino al 15 marzo in biblioteca
a Riva, 0464/573806) le
iscrizioni al laboratorio "Over
60", progetto di Silvia
Gribaudi rivolto alle donne (e
proposto da biblioteca,
Andromeda e Mnemoteca)
che si terrà dal 5 all'11 aprile
dalle 18 alle 20 all'ex colonia
Sabbioni. (m.cass.)
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Val di Fiemme ❖ Val di Fassa
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
37
1
Tassa di soggiorno, il sondaggio
Contrario l’80% degli intervistati
Delle 156 persone che hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione Fassa 84 sono albergatori
Testor: «Emerge scarsa informazione sull’argomento». Franceschetti: «La raccolta rimanga in valle»
di Valentina Redolfi
◗ VAL DIFASSA
Su 156 soggetti aderenti, 121 (il
78%) hanno dichiarato di essere contrari all’introduzione
della tassa di soggiorno in Val
di Fassa. È stato questo l’esito
del sondaggio che l’Associazione Fassa ha organizzato e messo a disposizione sul proprio
sito internet nei giorni scorsi
per dare libera voce ai cittadini
attraverso otto quesiti sulla
possibile introduzione del
nuovo balzello.
Ieri pomeriggio al ristorante
pizzeria Olimpic di Campitello
di Fassa sono stati illustrati i risultati del sondaggio che, come ha spiegato la presidente
del partito Elena Testor, ha
coinvolto 156 soggetti di cui 84
(53%) albergatori, 29 (18%) affitta-appartamenti e 39 (24%)
non appartenenti a nessuna
categoria specifica. La maggior parte della popolazione
coinvolta nel sondaggio è di
Canazei (44%); a seguire troviamo Campitello (16%), Moena (13%), Vigo (11%), Pozza
(8%), Soraga (4%) e Mazzin
(3%).
I responsabile dell’Associazione Fassa hanno presentato ieri i risultati del sondaggio sulla tassa di soggiorno
Quello della tassa di soggiorno è un argomento di grande
attualità e se ne è discusso anche durante l’ultima visita del
presidente della Provincia
Ugo Rossi in Val di Fassa, la
settimana scorsa, durante la
quale si è chiesto che eventualmente una quota della tassa
raccolta rimanga in valle.
Sul tema l’Associazione Fassa è da sempre contraria, però
durante la conferenza il segretario politico Luca Guglielmi
ha dichiarato: «Non abbiamo
voluto dare un segnale politico, ma semplicemente offrire
ai cittadini l’opportunità di
esprimere la propria opinione». Sui risultati sempre la presidente Testor ha spiegato che
dal sondaggio emerge anche
la scarsa informazione della
popolazione sul tema e che
l’81% è favorevole all’opinione
«invece di imporre nuove tasse per reperire nuove finanze,
la politica dovrebbe snellire gli
alti costi della macchina di
promozione turistica».
Su questo è intervenuto Riccardo Franceschetti, componente dell’Associazione Fassa
e sindaco di Moena, che ha
detto: «Prima di tutto vorrei
specificare che abbiamo avuto
un approccio serio e siamo stati gli unici a chiedere l’opinione alla gente. In secondo luogo, non vogliamo esprimerci a
favore o contro, ma chiedere
spiegazioni a chi ci rappresenta, perché tale decisione va
spiegata e condivisa fra tutti gli
operatori e non calata dall’alto. Non vorremmo poi – continua Franceschetti - che la tassa di soggiorno rappresenti
una scappatoia della Pat per
dismettere le risorse sul turismo. La Val di Fassa ha bisogno di risorse e investimenti e
4 milioni di euro farebbero comodo, ma la raccolta deve rimanere in valle, la decisione
deve essere condivisa e, soprattutto, un’eventuale tassa
deve essere istituita a seguito
di una politica più equa di distribuzione di risorse e di grandi eventi in tutto il Trentino».
cavalese
Il nuovo teatro comunale
sarà pronto fra sei anni
◗ CAVALESE
L'obbiettivo del Comune di Cavalese per la rinascita del teatro, andato a fuoco giusto un
anno fa, è partire con i lavori
entro il 2016 ultimandoli nel giro di 4 anni. La corsa contro il
tempo è di fatto partita con la
presentazione del progetto preliminare, l'altra sera in una seduta informale del consiglio
comunale. E sindaco ed assemblea hanno già individuato
una serie di scadenze, fondamentali per centrare l'obbiettivo. I consiglieri hanno trenta
giorni di tempo per formulare
osservazioni e suggerimenti
val di fassa
sul progetto. Poi, come ha confermato il sindaco, entro due
mesi dovrebbe chiudersi il confronto tra i periti del Comune e
dell'assicurazione per la quantificazione del risarcimento. La
cosa, ha spiegato sempre il sindaco, potrebbe allungarsi, in
caso di mancato accordo, di altri tre mesi per arrivare al pronunciamento di un terzo perito "super partes". Ma si propende per una conclusione entro una sessantina di giorni.
Dopodiché partirebbe il bando di gara per la progettazione
definitiva che potrebbe essere
assegnata entro fine anno.
L'iter di approvazione del
progetto definitivo con l'eventuale richiesta di finanziamento e l'avvio del bando per la
progettazione esecutiva richiederebbero un altro anno e mezzo, con la seconda metà del
2015 destinata al bando di gara
per l'assegnazione dei lavori,
prevista appunto per il 2016.
Rispondendo poi ad una domanda del consigliere Franco
Corso, il sindaco ha precisato
che si potrebbe passare dalla
progettazione preliminare direttamente alla progettazione
esecutiva nel caso le spese progettuali rientrassero in 200 mila euro lordi, la qual cosa, ha
aggiunto, è possibile ma potrà
Il fregio sul frontone del teatro comunale di Cavalese
essere confermata solo a quantificazione del risarcimento avvenuta.
Nel corso della riunione di
presentazione del progetto preliminare, alla presenza di 13
consiglieri, 9 di maggioranza e
4 di minoranza, si è parlato an-
che di altri aspetti. L'architetto
Sergio Facchin ha precisato, ad
esempio, che la parte del collegamento al palacongressi non
fa parte del progetto preliminare ma è una proposta aggiuntiva. Sempre l'architetto Facchin ha illustrato, con alcune
Sette comuni ladini, una sola rete
in breve
SORAGA
«FestadelaFemena»
alRifugioMiralago
■■ LaPro LocoSoraga
organizzasabato8 marzola
«Festadela Femena»con cena
alRifugioMiralagoal PassoSan
Pellegrino(20 euroa testa).
Iscrizionientrodomani. (v.r.)
CAVALESE
Scambiodiavvocati
nelcaso Mastroianni
■■ Nel raccontarela lungae
complicatavertenza
giudiziarianella qualeera
coinvoltol’exprimariodi
anestesiadell’ospedaledi
CavaleseAlfio Mastroianni,che
havinto finalmente lasua
battagliacontro
l’amministratoredel
condominioCondini, siamo
incorsiununo spiacevole
errorescrivendo cheil
difensoredelprofessoreera
l’avvocatoGiacomoDellasega
diPredazzo. Inrealtà
l’avvocatogiusto èPaolo
PontrellidiCavalese.Ce ne
scusiamocon gliinteressatie
coninostrilettori. (l.ch.)
VALLEDI FASSA
IlComungeneral
discuteilbilancio 2014
■■ Venerdì alle20.30il
consigliodel Comungeneral
discuteràdelbilanciodi
previsione2014 epluriennale
2014–2016;designeràpoi due
rappresentantiall'interno del
nuovocdadell'Istituto
culturaleladino Majondi
Fasegn.(g.b.)
mappe, la centralità del teatro
rispetto agli altri edifici pubblici di Cavalese ed il suo ruolo
quindi fondamentale ed ha poi
fatto una riflessione pure sugli
spazi verdi del paese che necessiterebbero di maggiori collegamenti. In sede di discussione sono emerse in particolare
domande sull'acustica, sul
confronto con l'assicurazione
e di chiarimenti sul fatto se
l'edificio del teatro sia vincolato o meno.
In conclusione, l'annotazione dell'architetto Michele Facchin sul fregio che campeggia
sul frontone del teatro. Un fregio che rappresenta due pavoni che bevono da una fontana
davanti a due palme e che, ha
spiegato Facchin, simboleggia,
secondo l'iconografia paleocristiana, l'immortalità e questo,
ha concluso, vuole essere un
auspicio per il ritorno in grande stile del teatro di Cavalese.
(mi.za.)
pozza di fassa
Piano giovani, entro
Consiglio comunale,
oggi le adesioni
Nicola Rasom
al Project Anti-crisa La procuradora Cristina Donei: «Servizi condivisi e più semplici a costi contenuti» subentra a Dorich
◗ VAL DI FASSA
Continua l’attività del Piano giovani di Fassa “La Risola”: entro
oggi devono essere presentate
le domande di partecipazione al
primo progetto, “Projet Joegn
Anti-crisa”, rivolto ai giovani dai
15 ai 29anni, realizzato per far
conoscere loro le opportunità
lavorative sul territorio, perché
sempre più dopo il diploma o la
laurea essi si trovano in difficoltà di fronte al loro futuro. Previsti 8 incontri, il primo il 10 marzo al Devil Jump a Canazei. Info:[email protected] o [email protected]. (v.r.)
di Gilberto Bonani
◗ VALLE DI FASSA
I sette comuni fassani sono in
rete. In particolare gli uffici tecnici, punto nevralgico per la
gestione del territorio, potranno condividere strumenti e
modalità operative grazie al
progetto sostenuto dal Comun General de Fascia, e realizzato in collaborazione con
Informatica Trentina e Geopartner, fornitore del software. In sintesi la nuova organizzazione del lavoro consentirà
di contenere i costi e migliorare i servizi offerti alla cittadi-
nanza.
Il nodo dell'attività è affidato al sistema informatico territoriale (Giscom) ideale per le
amministrazioni pubbliche
che
nella
logica
dello
“sportello unico” desiderano
distribuire informazioni ai
censiti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse e di miglioramento dei servizi. In valle è in atto una riorganizzazione delle amministrazioni che
nel prossimo futuro lavoreranno insieme, specializzando il
loro personale ma in grado, comunque, di offrire ai censiti
tutto il supporto necessario.
Tutti gli uffici tecnici potranno
attingere informazioni a
un’unica banca dati dove confluiscono le informazioni dell'
Agenzia del Territorio e del Catasto. Qualunque ufficio comunale potrà gestire con estrema efficienza pratiche urbanistiche, l'anagrafe e le entrare
di pertinenza dei Comuni.
Alla conferenza stampa tenutasi alcuni giorni fa nella sede del Comun general erano
presenti la procuradora Cristina Donei, la responsabile
dell’Area Consulenza Enti Locali di Informatica Trentina Silvana Del Giudice e Silvano To-
noni di Geopartner.
«Con questo progetto il Comun General de Fascia – ha
sottolineato la procuradora
Cristina Donei – ha promosso
la condivisione di servizi. I
nuovi strumenti garantiranno
la semplificazione del modo di
lavorare e lo scambio di esperienze e supporto tra amministrazioni ladine, in un’ottica
del contenimento dei costi. A
questo risultato arriviamo dopo un primo, importante passaggio, quello grazie al quale
siamo arrivati alla gestione comune delle entrate e dei tributi».
◗ POZZA
Lunedì sera nel breve consiglio
comunale a Pozza di Fassa è
stato sostituito il consigliere di
maggioranza Giancarlo Dorich, che due settimane fa si era
dimesso per motivi personali.
Al suo posto, seguendo l’ordine dei primi non eletti, ci sarebbe dovuto essere Emilio Zacchia che però non ha accettato, dunque si è passati al secondo dei non eletti, Nicola Rasom, che ha invece accettato il
mandato di consigliere. Sul
punto tutto il consiglio comunale è stato unanime.
(v.r.)
38
Val di Fiemme ❖ Val di Fassa
TRENTINO MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014
il viaggio » cronache dal grande inverno
Nel bianco di passo Fedaia - dove si arriva solo in motoslitta o con altri mezzi cingolati - spuntano dalla neve solo i cartelli stradali e le bandiere che segnano il confine tra le province di Trento e Belluno (fotoservizio Andrea Selva)
1
Passo Fedaia, ecco la terra di nessuno
Ci si arriva solamente in motoslitta o con il gatto delle nevi: dieci persone isolate da 34 giorni, ecco come vivono
di Andrea Selva
◗ PASSO FEDAIA
Sul calendario di Aurelio Soraruf, al rifugio Castiglioni, c’erano ieri 34 croci: una per ogni
giorno di isolamento completo del passo. Oggi saranno 35.
E domani 36. E’ da fine gennaio, infatti, che non si sale al Fedaia dal versante trentino. E
nemmeno da quello bellunese. Bisogna andare indietro
agli anni Settanta per trovare
una situazione simile. «Ricordo che ci capitò di restare isolati per un paio di settimane,
ma non è mai accaduto di ritrovarsi completamente bloccati per un mese intero. E non
è ancora finita» dice Aurelio
Soraruf, titolare del rifugio.
Con lui - su a passo Fedaia c’è la moglie, quindi il fratello
Giuseppe e un paio di dipendenti dell’albergo Dolomia. E
poi il custode della diga, l’unico che riceve il cambio in elicottero una volta alla settimana. In tutto una decina di persone.
Salire al Fedaia non è facile.
Lungo il versante trentino la
strada è chiusa a pian Trevisan. Dalla parte bellunese la
strada si ferma a Capanna Bill
(dove una valanga ha distrutto
la seggiovia paralizzando i collegamenti sciistici) ma è possibile salire al rifugio Fedaia lungo una pista di emergenza che
è servita sabato scorso a riportare a valle i dipendenti e il titolare della struttura (Giorgio Da
Pian) che hanno trascorso in
quota un mese intero e poi
hanno chiuso la struttura: inutile prolungare ancora una stagione invernale agonizzante.
Da Capanna Bill e Pian Trevisan c’è quindi una terra di
nessuno dove dominano il silenzio e il colore bianco. Ci si
arriva in motoslitta (oppure
con il gatto delle nevi) sfidando le valanghe che hanno segnato i fianchi delle montagne, numerose e spaventose
come non si vedeva da tempo.
La provincia di Trento ha
provato nelle settimane scorse
ad aprire un varco con uno
scavatore enorme (come abbiamo raccontato sulle pagine
del Trentino) ma quando ormai il lavoro era quasi finito,
‘‘
Aurelio
soraruf
Sembra di
essere tornati indietro
di quarant’anni, ma non
era mai accaduto di
essere completamente
bloccati per oltre un mese
Di fronte a una valanga può capitare di vedere anche le donne con la pala per agevolare il passaggio del gatto
con la strada che saliva tra muraglioni di neve alti oltre sei
metri, è scesa un’altra valanga:
tutto da rifare. Vanificato anche il lavoro di Soraruf e del caposervizio delle Funivie Fedaia-Marmolada che si erano
messi al lavoro con il gatto del-
le nevi per scaricare a valle
centinaia di metri cubi di neve
e agevolare il lavoro del servizio strade provinciale.
Non è facile convincere gli
operai del servizio strade a guidare frese e spazzaneve lungo
una strada dove si contano al-
meno quattro enormi valanghe e un’infinità di distacchi
più piccoli. Luigi Dantone - il
cantoniere, presidente della
commissione valanghe - conosce i rischi di questi versanti
dopo che alcuni anni fa venne
investito da una slavina pro-
prio mentre cercava di liberare la strada del passo Sella.
Di buono c’è che al Fedaia le
dispense sono piene: parliamo infatti di albergatori che attendevano i turisti per la stagione invernale. I telefoni funzionano e l’elettricità non è
In alto una grossa valanga e l’impianto Graffer sommerso dalla neve. Qui sopra, meglio evitare rischi e spostarsi lungo il lago ghiacciato del Fedaia
(quasi mai) mancata. Però
l’isolamento può fare impressione: «Ma siamo gente di
montagna che vive quassù per
scelta» dice ancora Soraruf.
«Altrimenti non sarebbe possibile trascorrere un inverno in
questo modo. Certo, se avessimo saputo che sarebbe andata
a finire così ci saremmo organizzati diversamente, ma ogni
volta che nevicava abbiamo
sperato che sarebbe stata l’ultima. E così per ogni valanga. E
ci siamo ritrovati a marzo».
Ci si alza la mattina e si lavora per sgomberare la neve, altrimenti - quando arriva alle finestre - sale quel senso di soffocamento che è l’anticamera
della depressione. Si scende a
Canazei (in motoslitta o con il
gatto) solo se è strettamente
necessario: un occhio al termometro e un occhio al bollettino valanghe per evitare rischi inutili. Se lungo la strada
c’è una valanga, anche le donne prendono la pala per agevolare il passaggio dei mezzi cingolati.
Le cronache sono piene di
notizie e di dichiarazioni sulla
strada del Fedaia. La Provincia
riteneva di poter risolvere il
problema con l’installazione
(in quota) dei cannoni per il distacco artificiale delle valanghe, ma ora anche i sostenitori
di questo sistema cominciano
a nutrire grandi dubbi. Di fronte alle enormi valanghe - composte di neve pesantissima - risulta chiaro anche all’occhio
del profano che l’unica soluzione che garantirebbe a questa strada l’apertura invernale
è la realizzazione di nuovi tunnel paravalanghe oltre a quelli
già esistenti. Il presidente della Provincia di Trento Rossi ha
inserito la messa in sicurezza
di questa strada tra le priorità
del piano della mobilità della
valle di Fassa, in attesa che la
nuova giunta provinciale riprenda in mano il piano di sviluppo della Marmolada, che
l’esecutivo precedente aveva
solo predisposto in attesa di
un confronto con gli enti locali
e con la Regione Veneto. Di
certo c’è che per gli operatori
del Fedaia questo inverno è andato completamente perso.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Val di Non ❖ Val di Sole
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
39
Oratorio, bar senza slot e superalcolici
Taio, per far fronte alle spese la Parrocchia intende dare in affitto 95 metri quadri al piano terra della nuova struttura
di Giacomo Eccher
◗ TAIO
Il nuovo oratorio con la canonica dell'Unità pastorale è
quasi finito e si cercano proposte ed idee per l'utilizzo
dello spazio (95 metri quadrati coperti oltre a 25 esterni) da
destinare ad attività commerciale (bar, pasticceria, negozio, ecc.). «Questo per garantire alla Parrocchia una fonte
di reddito costante per coprire almeno in parte le spese di
manutenzione e gestione della struttura, che non può gravare completamente sulla
casse sempre più povere della Parrocchia stessa» - fanno
notare i membri del Consiglio affari economici che per
incarico del decano don Carlo Daz stanno cercando una
destinazione produttiva.
«Se sarà bar non potranno
essere somministrati superalcolici e niente slot machine.
Possono comunque essere
prese in considerazione varie
tipologie perché la proposta e
le possibilità sono a 360 gradi.
Vediamo intanto se c'è interesse e quali sono le idee che
arriveranno, poi si deciderà
con il Decano a chi e come affidare il locale» - spiegano i
componenti del Consiglio affari economici Sergio Chilovi,
Armano Larcher e Luciano
Inama.
Il nuovo complesso edilizio
Per mantenere il nuovo oratorio dell’Unità pastorale a Taio la Parrocchia deve affittare il piano terra
dell'oratorio – canonica di Taio è nato al posto del vecchio
edificio a quattro piani nel
quadro della riconsiderazione urbana che ha inserito
l'immobile, molto meno impattante del precedente, in
un contesto armonico con la
vicina chiesa parrocchiale di
San Vittore e, sul lato opposto
del lotto, con il municipio e la
scuola materna, anch'essa totalmente ristrutturata.
La decisione di abbattere il
vecchio oratorio era stata assunta dal Consiglio parrocchiale su input del pool di tre
giovani tecnici del paese, coordinati dall'architetto Ivan
Larcher. Il tutto nell'ottica
della riorganizzazione ecclesiastica che, a causa della cro-
in breve
cles
1
Area ristorante Giardino,
ultimo passaggio in consiglio
SANZENO
Mercoledìdelle ceneri
conMessain basilica
■■ Oggièil “mercoledìdelle
ceneri”.LaS.Messasarà
celebratain basilicaalle ore
20conl’imposizionedelle
ceneri.Nella lamattinatai
fratipasseranno aportarele
ceneriagli ammalatinelle
lorocase.(g.e.)
CLES
Ilfilm «The Butler»
alcinema comunale
■■ Questa sera,peril
cineforumdel mercoledì,alle
21c'è ilfilm "TheButler – Un
maggiordomoalla Casa
Bianca”,filmdrammatico di
L.Daniels, conF.Whitaker,J.
Cusak.Ingresso unicoeuro
5,50.(g.e.)
Nell’area del ristorante Giardino a Cles sono consentiti volumi interrati
◗ CLES
Approvata in prima lettura il
14 novembre scorso dal consiglio comunale con un voto all'
unanimità, domani torna in
aula, per l'adozione definitiva,
la variante puntuale al Prg comunale per l'area ristorante
Giardino, in pieno centro storico. L'area è soggetta a piano attuativo: in base alla normativa
vigente, è consentita la realizzazione di volumi, che ad opere ultimate dovranno risultare
completamente interrati, finalizzati all’ampliamento dell’attività esistente e nel limite
massimo del 150 metri quadri
netti in ampliamento dell’attuale interrato. All’interno
dell’area dovrà essere realizzato un passaggio pedonale pubblico privo di barriere architettoniche. La variante puntuale
su cui è chiamato a decidere in
maniera definitiva il consiglio
comunale, prevede la realizza-
zione di uno spazio interrato
coperto e chiuso di circa trecento metri quadri e uno spazio all’aperto di circa duecento metri quadri. Viene anche
leggermente modificata la perimetrazione (2,9%) con
l'obiettivo di far combaciare il
piano attuativo con i confini di
proprietà, possibilità questa
consentita dall’articolo 7 comma 2 delle norme di attuazione del Prg. Il piano prevede
inoltre un percorso pedonale
pubblico di collegamento fra
le strade lungo i lati est e sud
inglobando degli spazi a verde. Sulla variante urbanistica
richiesta dalla società Multigest srl lo scorso 16 settembre
su elaborato tecnico dell'architetto Gianluigi Zanotelli, si erano espresse favorevolmente la
Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio
della Comunità della Val di
Non e la Commissione edilizia
comunale.
(g.e.)
monclassico
Pangrazzie Mariotti
suonanoalBio Lago
■■ Venerdìalle 21,alBio
LagodiMonclassico,si
esibiràilduo “Unponte fra
cieloeterra” binomio
artisticocompostoda Luca
PangrazzieTizianaMariotti
natopochimesifa con
l’intentodiraccontare
frammentidistoriedivita
comune,attraversoparole,
immaginiesuoni.(f.t.)
romeno
Corsoanti-stress
allacooperativa Gsh
■■ Per chièinteressatoalla
“comunicazioneautentica”e
agestirelostress dalavorola
cooperativaGsh, conGemino
Formazione,organizzain
corsoche sisvolgeràun fine
settimanaalmese percinque
mesidal 29marzo.Info:
segreteriadiGsh0463 424634.(g.e.)
nica carenza di preti degli ultimi decenni, ha portato alla
nascita delle Unità pastorali
con più parrocchie.
A quella di Taio attualmente fanno capo ben sette Parrocchie: Taio, Segno, Mollaro, Priò, Vervò, Dardine e Torra i cui archivi storici saranno
pure concentrati i nel nuovo
immobile, per preservarli
dall'incuria e dell'abbandono in cui sono relegati nelle
ex canoniche rimaste vuote.
«Gli spazi sono pronti ma il
finanziamento per l'arredo
degli armadi blindati ad hoc
non c'è ancora, un costo di
22.000 euro per cui abbiamo
chiesto il finanziamento alla
Provincia che non si è finora
pronunciata. Ma bisogna decidere presto, sono in ballo
documenti e dati che riguardano la storia e la vita di tante
comunità» - sottolineano i tre
consiglieri parrocchiali.
Tornando al nuovo oratorio di Taio, al piano terreno
(leggermente interrato per
addolcire i volumi) trovano
posto una sala polivalente indipendente dotata di cucina
e bagni, attrezzata anche per
ospitare feste e ricorrenze.
Sul lato verso la chiesa ci sarà
la sala giochi dell'oratorio e
una cappella per celebrazioni
feriali, e al piano superiore la
canonica attrezzata per ospitare più preti. Verso il municipio c'è il locale (100 metri
quadrati) a scopo commerciale su cui si attendono proposte entro e non oltre il prossimo martedì 25 marzo. Si possono consegnare per posta
all'indirizzo del parroco don
Carlo Daz, attualmente residente a Segno di Taio in Via
Sonora 6, o consegnate direttamente presso la stessa abitazione.
Cles, cous cous
tè e ratatouille
dopo il film
Martina De Gramatica
◗ CLES
Domani alle 21, al cinema teatro, secondo appuntamento
con la rassegna di cinema e cibo "Tutti nello stesso piatto a
Cles". In occasione della giornata internazionale della donna verrà proiettato il film "Solar Mamas", pellicola del 2012
girata in Giordania e India in
arabo ed inglese con sottotitoli
in italiano, che dura 58 minuti.
A seguire nel piatto gli spettatori troveranno cous cous della Palestina con ratatouille di
verdure a km zero e tè alla
menta dell'India. Infine interverrà Martina De Gramatica,
antropologa e membro del
cda di Mancacarù onlus. (g.e.)
Valli Giudicarie ❖ Val Rendena
MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014 TRENTINO
Tione, conquista il podio la lotta alle slot
◗ TIONE
Il carro che conquistato il primo premio: Alice in Pokerland del Bleggio
A Tione ha vinto il carro di Marazzone di Bleggio: “Alice in Pokerland” un carro denuncia
contro il gioco d’azzardo e la dipendenza. Al Gran Carnevale
di Tione tra i nove carri allegorici che hanno partecipato alla
manifestazione tra due ali di
folla, era il più architettonicamente ben congegnato. Ma anche quello che maggiormente
ha centrato e stigmatizzato
uno dei temi più attuali della
nostra società. Nella sezione
gruppi mascherati il Gran Giurì
del carnevale giudicariese ha
premiato Master Chef: del
gruppo amici dell’oratorio di
Tione. Una rappresentazione
con decine di figuranti ed
un’enorme torta da dove uscivano provetti cuochi con una
parodia dell’omonima trasmissione. In una giornata quasi primaverile sei gruppi mascherati, più nove carri hanno dato vi-
ta all’edizione numero 110 del
carnevale tionese, dove ogni
anno tra lazzi e rappresentazioni mascherate si confrontano
gruppi provenienti dai paesi
della Busa, della Val Rendena,
del Chiese e delle Giudicarie
Esteriori.
Un Re del Carnevale soddisfatto allo scoccare della mezzanotte, nella discoteca Absolute di Zuclo dove si chiusa la festa, ha letto le classifiche.
Per i gruppi mascherati, que-
41
sto il resto della classifica: secondo, “W la f” Tione e Busa, e
al terzo posto I gnaf e lo sgionfometro di Preore, Reparto maternità di Roncone, Le coccisnelle di Ville del Monte, Porca
pig e gli Infoiatubbies di Daone.
Per i carri allegorici: secondo, Lipu (Lega italiana polenta
uccelli) di Tione, I Piza ciok e la
gallina dalle uova d’oro di Tione, Magna, bevi e godi!!! di Zuclo, La valle dei morti dementi
della Val rendena, Mulino bianco di Roncone, The new open:
la disco tarzan di Bondo, Avanti un altro di Preore, Il ritorno
della baita di Roncone.
(e.z.)
Storo, il Carnevale dominato dal gallo
Alla kermesse trionfa il carro che scherza sui vicini «da Dars», secondo quello sui lavori infiniti dell’Auditorium
di Aldo Pasquazzo
in breve
◗ STORO
Alla 47˚ edizione Gran Carnevale di Storo, tra sfottò tra darzesi,
condinesi e storesi sono sfilati 8
carri e 3 gruppi mascherati. Ed
è stato quell’atteso gallo del
“Tore da Dars” e ovaiole al seguito a trionfare. Dopo qualche
ora di attesa e di calcoli, la giuria ha stravotato per il Gallo di
Darzo, al primo posto dei carri
con 1316 voti. Hanno fatto colpo quei 48 figuranti appollaiati
all’interno di quei quindici metri di carro. Un gallo senza stimoli (che però al gàl nàl fa al
gàl), comperato alla Fera dei
Sanc (Fiera dei Santi) da un
contadino di Storo, che è riuscito a far produrre un uovo rigorosamente quadrato, dentro il
quale c’era pure un pulcino di
colore.
Successo anche per il carro
“Al Dom da Stor”, arrivato secondo, con 1267 voti, per denunciarne i tempi interminabili. Per il cosiddetto teatro
dell’Opera di via San Floriano,
c’è chi addirittura ha già prenotato un posto a sedere entro fine dicembre. Forse per allora –
e lo auspicano in molti - gli strumentisti del professore Romagnoli, dopo anni di trasferte, la
sera di Capodanno avranno la
possibilità di esibirsi tra la loro
gente. E al terzo scalino del podio, è arrivato “Ar... rapa Nui”,
facendo così un en plein per
Storo, con 1221 punti. Un mix
tra costumi esotici e doppi sensi, che richiama l’isola di Pasqua.
Tornando alla sfilata, se la
Compagnia Scaldabache di
Condino sembrava dovesse
puntare l’attenzione sulla qualità dell’aria, ha invece optato
sull’arma lunga (modello 91 e
calibro 7.35) utilizzata il 22 no-
TIONE
«La grande bellezza»
sul grande schermo
■■ La rassegna del
Coordinamento teatrale si
apre con “La grande bellezza”
fresco vincitore dell’Oscar per
miglior film straniero. La
pellicola del regista Paolo
Sorrentino, con Toni Servillo,
Carlo Verdone e Sabrina
Ferilli, è oggi, alle ore 21, al
cine teatro comunale. (f.s.)
TIONE
Giacomo Sartori
presenta lo spettacolo
Da sinistra, in senso orario, il carro del gallo “Da Dars”, “Ar... rapa Nui”, “Cima Rest” e quello sui tempi eterni per l’Auditorium
madonna di campiglio è asburgica
Carrozze, Sissi e fiaccolata conclusiva
vembre 1963 a Dallas per uccidere John Kennedy che proveniva da Storo. Con l’occasione
gli Scaldabache (che sanno che
al Carnevale di Storo non potranno mai vincere e sono infatti arrivati quinti) hanno insce-
La tre giorni i della Campiglio
Asburgica, iniziata sabato con la
sfilata della Corte Asburgica, si è
conclusa ieri sera con la fiaccolata
imperiale. Lo sfilare delle dame, dei
cavalieri e degli ussari a cavallo
hanno annunciato il tanto atteso
arrivo dell’Imperatore Franz Josef
e della bella Sissi sulla carrozza
imperiale e la serata si è conclusa
con uno spettacolare finale sulle
note dei walzer di Strauss. Ierila
conclusione con la sciata mattutina
sulle piste della skiarea Campiglio
Dolomiti di Brenta, festa per ipiù
piccini con mascherine e dolci e la
Fiaccolata Imperiale della corte
asburgica alla pista Belvedere.
nato bene tutti quei misteri.
Bello anche il carro “Cima
Rest”, con tanto di trenino che
dalla Valvestino raggiungeva
Storo via tunnel, che si è aggiudicato il quarto posto, con 1202
voti. Poi “Al Car dal Hermann e
del povero Valanga”, la cui sequenza di pianisti e di organi si
è tenuta in un improvvisato teatro con molti posti a sedere davanti ad un codazzo di gente.
Quindi i castellani “The Sportello Show “ e “L’Asan Zucche
Scorla“ di Bersone, che di fusione con Daone e Praso proprio
non ne vogliono sapere. Per la
cronaca, per i gruppi mascherati ha conquistato il rpimo posto
“Co ghe sarà ter” di Storo (928
punti), secondo “The stortello
show” (656) e poi i “Pacchi vostri” (606). Lungo il teatro a cielo aperto (vie Papaleoni, Veneziani, Foilo e Sette Pievi) ieri si
sono radunate 4 mila persone.
Nel contempo anche mamma
Provincia aveva dato una mano aprendo in deroga la statale
di Loppio, all’inizio d’Ampola,
altrimenti chiusa per lavori.
«Quest’anno, a fare qualità e
differenza nella giuria - dicono
Nicola Zontini e Davide Canetti dei Mati Quadrati - era la presenza di otto donne su dieci
componenti».
tione
1
«Connessi al territorio»: è la parola d’ordine al Centro di Formazione Professionale Università
Popolare
Trentina
(Cfp-Upt) di Tione. «L’esigenza
formativa concreta a servizio
delle aziende, spiegano i responsabili della scuola, in questo periodo di crisi permette
agli studenti di avere delle possibilità per entrare nel mondo
del lavoro». Un successo dovuto al nuovo corso avviato nel
2011 che lega il territorio delle
Giudicarie, le sue risorse ambientali, culturali e turistiche al
curricolo scolastico degli studenti, e sta formando Operatori
Giudicarie Esteriori
Gita dell’Avis, scadono
le prenotazioni
■■ Scade oggi la
prenotazione alla gita Sociale
dell’Avis Comunale Giudicarie
Esteriori in Umbria dal 31
maggio al 2 giugno.
Prenotazioni: tel. Maria
Grazia Bosetti (333-1711914),
Silvia Bagattini ( 393
2331969), Mara Zambotti (333
1711915), Leonardo Luchesa
(340 4802987) e dal
presidente Alfonso Sottini
(340 9044695). (r.r.)
castello condino
Festa della donna,
sorprese e musica
all’Hosteria
Dalle professionali siti web per le aziende
◗ TIONE
■■ Domani, alle 20.30, alla
sala riunioni del municipio, è
in programma l’incontro con
Giacomo Sartori, autore del
romanzo “Sacrificio”. Dal
libro è stato tratto uno
spettacolo teatrale, che andrà
in scena a Tione il 26 marzo.
Durante l’incontro saranno
presenti i registi e alcuni dei
ragazzi trenini che hanno
partecipato alla realizzazione
dello spettacolo. (f.s.)
(terzo anno) e Tecnici (quarto
anno) dei servizi di Vendita specializzati in accoglienza e promozione del territorio. Gli studenti del Cfp-Upt di Tione, attraverso specifici stage formativi aziendali e collaborazioni
spesso legate all’area dell’informatica, entrano a contatto con
le aziende giudicariesi che li conoscono e li apprezzano. Le
Aziende si stanno interfacciando con il Cfp - Upt di Tione per
specifici progetti di gestione di
mailing-list e siti aziendali e istituzionali. Dopo la collaborazione con le Terme di Sant’Antonio di Caderone e il Consorzio
turistico Giudicarie Centrali oggi la scuola sta preparando i ra-
gazzi per progettare, realizzare
e gestire siti web istituzionali e
aziendali «tra questi il sito web
di Fercasa di Tione con un approccio all’e-commerce (commercio informatico), e quelli
del Comune di Cimego, della
Cooperativa “il Chiese”, della
Scuola dell’infanzia di Tione e
del Laboratorio sociale di Tione.
Nel percorso di studio degli
Operatori e Tecnici ai servizi
d’impresa gli studenti stanno
concludendo
il
database
dell’Archivio “Paolino Scalfi” alle Regole di Spinale e Manez,
mentre si preparano per gestire
l’accoglienza al Convegno degli
Ecomusei a Campo Lomaso e
◗ CASTELLO CONDINO
Gli studenti degli operatori e tecnici organizzano i siti di archivi e Ecomusei
realizzare Adrealina “B+” (Benessere plus) “Scuola – Professioni”, il 17 maggio con la collaborazione dei Piani giovani di
Rendena-Tione, Chiese e Giudicarie Esteriori e la gestione della Mostra sul bosco con la Sta-
zione forestale di Tione. «Nonostante la crisi - spiega Claudio
Nicolussi dirigente del Cfp-Upt
di Tione, i nostri ragazzi vengono apprezzati per le loro competenze e spesso le aziende propongono loro un lavoro». (w.f.)
La locandina dei castellani, per
la festa della donna, è di per sé
intrigante e carica di suspense,
visto che appare un uomo in abiti succinti. Il programma dell’8
marzo, non smentisce la voglia
di divertirsi dei castellani, che si
danno appuntamento all’Hosteria e Ostello della Gioventù a Castel Condino, con piatti gustosi,
il cantautore Alberto e camerieri
d’eccezione come Ivan, Alberto
e il popolare Renato. La sera prima, a Cimego, al Centro polifunzionale, “Voce al Silenzio” con
Barabàn.
(a.p.)