Gestione dell`Energia nelle piccole e medie imprese - engine

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Gestione dell`Energia nelle piccole e medie imprese - engine
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Efficienza Energetica nelle piccole e medie imprese
Gestione dell’Energia
nelle piccole e medie imprese
Materiali per la formazione
1
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
1 Dati generali (Introduzione generale)
Quadro dei dati energetici
La tabella seguente presenta un quadro dei tipici dati di consumo per singole aree.
Consumo elettrico
Max. Potenza
elettrica
Prezzo
Consumo di gas
Potenza caldaia
Prezzo
Costo di elettricità
+ gas
Common units
Power
consumption
Power capacity
Domestico
PMI
Industria
Unità di misura
3.000
6
1.500.000
800
200.000.000
35.000
kWh/a
kW
20
20.000
20
10
8.000.000
3.000
7
250.000.000
50.000
€ Cent/kWh
kWh/a
kW
8
1.500
4,5
500.000
3,0
25.000.000
€ Cent/kWh
€
2.500
kWh
1.500
MWh
6.000
W
800
kW
Potenziale di risparmio di energia primaria nell’industria entro il 2020
L’istituto tedesco Wuppertal ha identificato i risparmi possibili negli impianti e processi
industriali; il diagramma che segue evidenzia in quali ambiti essi generalmente si
verificano.
Illuminazione
1%
Forza motrice
22%
Office equipment &
condizionamento
1%
Calore di processo
58%
Riscaldamento
ambienti e ACS
18%
2
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Fonte: Wuppertal-Institut: Energieeffizienz-Fonds – Documento stilato per conto della Fondazione
Hans-Böckler, 2004
Dati caratteristici delle industrie
La tabella che segue offre un quadro dell’incidenza dei costi energetici sui costi
complessivi nelle industrie a maggiore intensità energetica:
Miniere
8,7 %
Produzione metalli e relativi processi
6,2 %
Vetro, ceramica e processi relativi a pietre e terra
5,6 %
Cartiere
5,1 %
Chimico
2,9 %
Alimentare
1,8 %
Media industrie produttive
1,6 %
Fonte: Statistisches Jahrbuch 2006, a cura del Statistischen Bundesamt, Settembre 2006
I consumi energetici nelle industrie riguardano aree diverse, tuttavia i singoli settori
evidenziano la stessa struttura nei consumi energetici. Il seguente diagramma mostra
quale sistema energetico offre il potenziale maggiore di risparmio e quali sono le aree alle
quali dare priorità.
Industria chimica
Riscaldamento di processo e degli ambienti, elettricità per processi e vettori diversi,
raffrescamento, aria compressa, illuminazione
Chemical
Fresh
water
12%
Sewage
8%
Electricity
35%
Heating
45%
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Industria della carta
Calore per essiccazione (vapore), elettricità per processi e vettori diversi
Industria alimentare
Calore di processo (riscaldamento di piccoli spazi), elettricità per processi e vettori diversi,
raffrescamento, aria compressa
Food
Fresh
water
6%
Sewage
5%
Electricity
48%
Natural gas
41%
Industria della plastica
Elettricità per estrusione, vettori diversi, illuminazione, poco calore (eccetto per la
verniciatura).
Plastics
Heating
10%
Fresh
water
1%
Sewage
1%
Electricity
88%
Andamento dei prezzi dell’energia
L’energia è divenuta un costo molto importante da tenere in considerazione. I diagrammi
seguenti mostrano l’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas verificatisi negli ultimi 7
anni nelle singole nazioni europee.
4
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Electricity price development 2001-2007 (industrial customers)
0,1200
0,1000
Euro per kWh
0,0800
2001
2002
2003
2004
0,0600
2005
2006
2007
0,0400
0,0200
0,0000
EU (27)
EU (25)
EU (15)
Germany
Italy
Austria
Sweden
UK
Gas price development 2001-2007 (industrial customers)
14,0000
12,0000
10,0000
2001
2002
8,0000
2003
2004
2005
6,0000
2006
2007
4,0000
2,0000
0,0000
EU (27)
EU (25)
EU (15)
Germany
Italy
Austria
Sweden
UK
Euro per GJ
Fonte: EUROSTAT, 2007
Le ragioni per adottare un sistema di gestione dell’energia
A prescindere dalle dimensioni dell’azienda, un’analisi strutturata del suo sistema
energetico è molto importante perché i sistemi energetici possono essere particolarmente
complessi a causa di vari fattori fra i quali:
• uno svariato numero di fonti energetiche (elettricità, gas naturale, olio combustibile)
spesso distribuiti da compagnie diverse e misurati in modi diversi
• queste fonti possono richiedere di essere convertite in una forma diversa prima di
essere usate, ad esempio vapore, acqua calda o aria compressa
5
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•
•
•
un confronto dei costi non è facile perché il prezzo della singola fonte energetica si
basa su unità diverse ed è composto da fattori diversi
all’interno dell’azienda c’è interazione fra i diversi flussi energetici; per esempio il
calore di scarto di un processo può influenzare la quantità di energia richiesta per il
riscaldamento ambientale
molto spesso lo sviluppo di un sistema energetico è legato allo sviluppo aziendale
nel corso del tempo, il che può dar luogo a un sistema energetico complesso. Ciò a
sua volta potrebbe rendere ancora più complicata l’analisi dei flussi.
Dato che l’energia è sempre più costosa, i miglioramenti nell’efficienza energetica sono
sempre più interessanti.
La figura che segue mostra le ragioni per adottare un sistema di gestione dell’energia
secondo uno studio tedesco.
Reducing energy costs
94
Be prepared f or rising energy
prices
54,7
Reduction of green house gases
48
Improving w orking conditions
20
Increasing value of building
19,3
Improving production conditions
15,3
Improve image
10,7
Increasing product quality
10
Increasing saf ety
10
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Percentage of re spons es
Fonte: KfW-Befragung zu den Hemmnissen und Erfolgsfaktoren von Energieeffizienz in
Unternehmen, Dicembre 2005
Come iniziare
L’esperienza insegna che solitamente, prima che la direzione decida di adottare un
sistema di gestione dell’energia, i consumi energetici sono già diventati un problema di
difficile gestione. Da un certo punto in poi questi problemi diventano seri e singole azioni
non servono a migliorare la situazione. Alcuni casi tipici:
• mancanza di conoscenza sul sistema energetico e di informazioni su dove l’energia
viene consumata
• aumento dei costi energetici e volontà della direzione di ridurre questi costi
• gli indicatori evidenziano che i consumi energetici sono troppo alti in confronto a siti
analoghi
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In alcuni casi la direzione comincia a implementare un sistema di gestione dell’energia e
dato che la pressione viene dall’alto il processo avviene rapidamente.
In molti casi il responsabile dei consumi energetici è colui che deve spingere queste
iniziative. Egli o ella deve gestire i problemi di approvvigionamento e i costi, e deve
convincere lo staff e la direzione a concentrarsi sull’energia. Solo con un approccio
strutturato si può migliorare la situazione esistente, motivare i colleghi all’efficienza
energetica e ottenere il budget per i necessari investimenti.
A causa della complessità dei sistemi energetici, si raccomanda un approccio step-bystep:
1. Nominare un Energy manager e una squadra energetica
2. Definire l’obiettivo dell’analisi
3. Definire i vincoli del sistema
4. Raccogliere i dati
5. Sviluppare un’analisi input-output e un diagramma di flusso
6. Mettere le basi per un sistema informativo energetico
7. Preparare una rassegna della legislazione
8. Predisporre un Manuale per la Gestione dell’Energia
9. Sviluppare una strategia di comunicazione
10. Condurre un’Audit interno
11. Implementare una revisione da parte della direzione
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2 Politica energetica
Lo sviluppo di una politica energetica è il punto di partenza per una efficace gestione
dell’energia. Sebbene molte aziende possano già avere intrapreso azioni per ridurre la loro
bolletta energetica, poche hanno riconosciuto la necessità di formalizzarle in una politica
energetica.
Una politica energetica è simile ad altre politiche aziendali nel senso che formalizza la
posizione dell’azienda stabilendo principi, scopi chiave e obiettivi. Senza la
formalizzazione di una politica, la gestione dell’energia resta un punto vulnerabile rispetto
a priorità fra loro conflittuali o a riduzione di risorse. Il progresso sarà particolarmente
vulnerabile se la causa della gestione dell’energia è portata avanti solo da uno o due
persone chiave dello staff. Un cambio di personale potrebbe condurre a una cessazione
completa dell’azione. Una formale adozione di una politica energetica da parte dei
responsabili della direzione assicura che la questione venga presa in considerazione.
Inoltre una politica è più facilmente accettata e realizzata all’interno di una organizzazione
se viene sostenuta dalla direzione. Una precisa dichiarazione di intenti della direzione
aiuta a focalizzare l’azione e fornisce un quadro di riferimento per il monitoraggio dei
progressi.
Una politica energetica non deve essere vista in modo isolato ma considerata parte
integrante delle politiche aziendali, e come tale dovrebbe essere:
• estesa a tutta l’azienda dato che coinvolge tutte le attività, e non essere ristretta a
particolari processi o singoli dipartimenti (le politiche di dipartimento possono
essere adatte ma dovrebbero essere considerate sotto-politiche, in quanto
aggiungono obiettivi specifici di dipartimento al quadro dell’azienda)
• strategica dato che scopi e obiettivi dovrebbero essere rilevanti per tutte le attività,
prodotti e servizi aziendali
Le politiche spesso servono a più di uno scopo e dovrebbero tener conto di forze esterne
ed interne.
Una politica deve essere sia:
• una espressione pubblica di impegno dell’azienda a gestire l’energia in modo
efficiente, che riconosca l’importanza della gestione dell’energia non solo per
l’azienda ma in un contesto globale
• un documento guida alle buone pratiche aziendali in materia di gestione
dell’energia che fornisca un quadro di continuità nel tempo
In un certo senso lo sviluppo di una politica dipende dalla struttura organizzativa e dalla
cultura aziendale. In alcune aziende le politiche sono semplicemente scritte dalla direzione
e imposte al personale con scarsi o nessun intervento di comunicazione. All’estremo
opposto, in alcune aziende lo sviluppo di politiche comprende ampie e talvolta ripetute
consultazioni fra il personale e la direzione finchè viene raggiunta una posizione di
compromesso. Il metodo utilizzato per lo sviluppo di una politica energetica probabilmente
dipende dalle procedure e dalle modalità di comunicazione già esistenti in azienda, ma ci
sono alcuni passi chiave essenziali perché questa politica, una volta sviluppata, venga
implementata con successo.
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Senza l’impegno della direzione e del consiglio di amministrazione è molto improbabile
che una politica energetica abbia successo. Perciò è importante lavorare per questo
impegno fin dai primi passi del processo di sviluppo. Idealmente un membro della
direzione dovrebbe prendersi la responsabilità di assegnare risorse e personale al
processo di gestione dell’energia e dovrebbe comunicare al personale l’impegno della
direzione. Molto spesso le politiche falliscono perché sono impraticabili nel momento della
traduzione in azioni degli scopi e obiettivi oppure perché la gente non è stata coinvolta e
allora sceglie di ignorarle o non capisce cosa le viene chiesto di fare. Molti di questi
problemi possono essere superati se durante lo sviluppo della politica si svolge una
consultazione efficace.
Spesso è chi lavora sul compito giorno per giorno ad avere la migliore conoscenza dei
processi e quindi a sapere quello che più probabilmente si potrà ottenere. Queste persone
saranno gli attori chiave quando sarà il momento di implementare la politica. Perciò è
importante che essi abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo della politica. I metodi
utilizzabili per la consultazione sono molti, e ognuno di essi ha vantaggi e svantaggi a
seconda delle dimensioni e della natura dell’azienda. Potreste decidere che una
combinazione di più metodi è la strategia più appropriata per la vostra azienda. Nel
seguito si descrivono alcuni dei metodi utilizzabili e i loro vantaggi e svantaggi:
• Sessioni di discussione – grandi aziende
• Sessioni di discussione – piccoli gruppi o gruppi di dipartimento
• Comitati interdipartimentali
• Circolazione di questionari o documenti in bozza
Il passo successivo è tradurre le opinioni espresse in politiche. Le politiche energetiche in
dettaglio varieranno da azienda a azienda a seconda della natura delle attività. Tuttavia ci
sono molti aspetti generali che dovrebbero essere inclusi:
• Una dichiarazione di impegno – un’ampia dichiarazione di intenti che impegna
l’azienda ad una gestione efficiente dell’energia
• Principi guida – i concetti chiave sui quali si basa la politica, i quali probabilmente
si riferiranno a questioni quali l’efficacia dei costi e il miglioramento delle
performance ambientali
• Scopi – scopi generali dell’azienda riguardo alla gestione dell’energia. Essi danno
la direzione di sviluppo della politica e dovrebbero essere specifici per l’azienda e le
sue attività. Il piano d’azione aziendale per la gestione dell’energia si svilupperà in
relazione a questi scopi perciò è importante che essi siano centrati sui temi che
l’azienda è in grado di affrontare e rispetto ai quali si possano sviluppare target
realistici.
• Una breve descrizione della struttura e delle responsabilità – È importante che
siano formalizzati ruoli e responsabilità per la gestione dell’energia. Nella politica va
descritta la struttura di base per la gestione dell’energia all’interno dell’azienda.
Essa varierà da azienda ad azienda ma può comprendere alcune o tutte le seguenti
figure: un membro senior della direzione che ha la responsabilità complessiva per
la gestione dell’energia; un comitato di gestione dell’energia che sarà responsabile
della supervisione sull’implementazione della politica; l’energy manager che sarà
responsabile giorno per giorno della gestione dell’energia; e tutto lo staff che ha
responsabilità di una gestione efficace dell’energia in relazione al suo specifico
ambito di lavoro. È importante anche un impegno a erogare adeguata formazione.
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•
•
•
•
Un impegno al miglioramento continuo – Una gestione efficace dell’energia
richiede un impegno al continuo miglioramento piuttosto che azioni una tantum.
Un impegno alla valutazione – I sistemi di gestione dell’energia, come tutti gli altri
sistemi di gestione, sono inefficaci se statici. Essi hanno bisogno di adattamento ai
progressi fatti e ai cambiamenti intercorsi in azienda. Un impegno a valutare le
attività di gestione dell’energia, per esempio su base annuale o semestrale,
dovrebbe essere contenuto nella politica.
Un impegno alla comunicazione efficace – Se si vuole mantenere il livello di
gestione dell’energia è necessario comunicare i risultati delle azioni. La politica
dovrebbe contenere un impegno alla comunicazione efficace, magari producendo
un rapporto annuale. Bisogna specificare se si tratta di rapporti pubblici o ad uso
interno.
E’ importante assicurarsi che la politica energetica sia compatibile con le altre
politiche aziendali. Se ad esempio l’azienda ha una politica ambientale, è
importante che le due politiche abbiano gli stessi scopi riguardo all’efficienza
energetica e la protezione ambientale. Bisogna considerare anche i contenuti delle
politiche per la salute e la sicurezza e delle politiche finanziarie.
La politica va ratificata dalla direzione e formalmente adottata dall’azienda. La firma del
direttore alla fine del documento è un modo efficace per dimostrarlo. Il documento deve
essere fatto circolare in tutti i dipartimenti e sezioni aziendali. Dato che una politica
energetica dovrebbe fornire un quadro d’insieme per le azioni piuttosto che essere un
piano d’azione di dettaglio, non dovrebbe aver bisogno di essere periodicamente
corretta. Tuttavia cambiamenti aziendali e progressi significativi possono richiedere
una revisione degli scopi generali. Attribuire una data alla politica permette di
assicurarsi che stiamo usando la versione più aggiornata.
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3 Analisi dell’esistente, obblighi normativi e programma
3.1 Identificazione e analisi degli aspetti che riguardano l’energia
L’analisi iniziale dovrebbe essere un processo step by step. Le fasi elencate nel seguito
vengono descritte in dettaglio:
1. definizione dell’obiettivo
2. raccolta dati e misure
3. preparazione dei dati e degli indicatori
4. sviluppo di un’analisi input-output e di un diagramma di flusso
5. analisi e interpretazione
1. Definizione dell’obiettivo dell’analisi
Se un’azienda non conosce i suoi consumi energetici è utile cominciare con un’analisi
generale. Lo scopo dell’analisi è determinare le quantità, tipologie e costi dell’energia
usata in azienda. Quando si definisce l’obiettivo di un’analisi energetica bisogna
considerare i seguenti elementi:
• Intensità dei consumi energetici. E’ utile cominciare lo studio nelle aree in
cui i consumi energetici sono elevati. Generalmente è sufficiente esaminare
le macchine e i processi con i consumi energetici più elevati. L’esperienza
dimostra che il 20% delle macchine e dei processi utilizza circa l’80% del
totale dell’energia consumata.
• Struttura dei consumi energetici. In molte aree i consumi energetici non
sono direttamente connessi ai livelli di produzione. Spesso questo fatto viene
male interpretato come se non ci fosse potenziale di risparmio energetico. In
alcune aree non c’è conoscenza dettagliata sui consumi energetici. I sistemi
sono largamente influenzati da fattori variabili (es. temperatura esterna,
illuminazione naturale), perciò si dovrebbero esaminare i sistemi per i quali
non ci sono conoscenze sui fattori fissi e variabili che li influenzano.
• Sistemi di mantenimento o attrezzature elettroniche sono spesso
considerati fattori fissi. Anche se i risparmi energetici sono relativamente
bassi rispetto a quelli dei processi di produzione, tuttavia spesso si possono
ottenere con investimenti scarsi o nulli. Un cambio di comportamento non
richiede investimenti, si può realizzare con un minimo sforzo and will add
directly to the bottom-line (??).
11
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Electricity consumption
2000000
kWh
1600000
2001
1200000
2002
2003
800000
400000
re
st
lin
g
co
m
pr
es
se
d
ai
r
w
at
er
pu
m
ps
oo
C
H
ea
tin
g
O
ffi
ce
0
Figura 1: Consumi elettrici di un’azienda – le maggiori utenze sono individuate, ma rimane poca
consapevolezza sull’impiego di grandi quantità di energia
Nell’esempio sopra riportato più del 50% dell’utilizzo dell’energia elettrica non può essere
allocato a un’utenza specifica. Questo utilizzo dell’energia dovrebbe essere oggetto di
analisi.
Oltre agli obiettivi tecnici, l’energy manager dovrebbe considerare sia l’organizzazione che
i “fattori umani”. Gli aspetti organizzativi influenzano i consumi energetici dovuti a scarso
coordinamento fra i singoli dipartimenti o a gruppi di lavoro non strutturati o irregolari.
I fattori umani riguardano
• La motivazione
• Le attività svolte in passato
• Le opportunità di formazione sulla conservazione dell’energia
Perciò può essere necessario focalizzare l’obiettivo dell’analisi sui fattori umani, per
esempio sulle competenze e le motivazioni del personale sulla conservazione dell’energia
nelle singole aree. L’energy manager dovrebbe identificare il personale con conoscenze
adeguate a supportare le attività di analisi, il personale che ha bisogno di migliorare le
conoscenze e definire come il gruppo dovrebbe organizzarsi per migliorare l’efficienza.
Un altro elemento importante sono gli acquisti verdi. L’obiettivo dell’analisi potrebbe
essere identificare le aree per le quali si possono usare criteri di risparmio energetico negli
acquisti. Elettrodomestici, condizionatori, lampade e altre attrezzature si possono
acquistare facendo riferimento all’etichetta energetica europea. L’etichetta classifica le
applicazioni da A (il più efficiente, o in alcuni casi A++) fino a G (il meno efficiente) e
mostra quanta energia si utilizza in condizioni operative standard. Un investimento iniziale
più alto in attrezzature di risparmio energetico può essere velocemente compensato da
costi operativi più bassi. Un’altra etichetta che può aiutare a identificare attrezzature a
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imprese
risparmio energetico è la “Energy Star”, che spesso si trova ne dispositivi elettronici per
ufficio. Ci sono anche etichette nazionali che aiutano a identificare applicazioni a risparmio
energetico e che potrebbero essere utilizzate come criteri di acquisto.
A questo punto la direzione potrebbe essere interessata a sapere quanto costa un’analisi
e i risparmi che si possono ottenere. Purtroppo non c’è una risposta generale, ogni
organizzazione è unica e ogni sistema energetico è diverso. Per una stima preliminare dei
costi energetici, e solo dei potenziali risparmi, si dovrebbero utilizzare i dati disponibili nel
sito oppure i dati rilasciati dai fornitori di energia. Questo non dovrebbe richiedere
investimenti economici.
Successivamente l’energy manager dovrà definire le aree dove occorrono misure per
avere informazioni più dettagliate. I costi dell’analisi devono essere bilanciati con i risparmi
che probabilmente si verificheranno. Tuttavia le ragioni per intraprendere un’analisi stanno
nell’ottenere un quadro del sistema e nel minimizzare le perdite; se l’azienda non finanzia
l’analisi non scoprirà mai le perdite di energia e i potenziali risparmi, Una volta che si è
definito lo scopo dello studio, il passo successivo consiste nel decidere quali aree devono
essere considerate e con quale dettaglio.
2. Definire i vincoli del sistema
Per una piccola azienda è molto semplice definire i vincoli del sistema. Le piccole aziende
di solito sono centrate su tutte le aree e non c’è vantaggio a dividere l’azienda in unità
separate. La direzione sarà responsabile di tutte le aree e di tutti i combustibili.
Le aziende più grandi avranno maggiori difficoltà. All’inizio dovrebbero decidere quali sono
le aree da considerare ed escludere quelle meno rilevanti. Nell’analisi iniziale è meglio
inserire le unità produttive, le aree di stoccaggio e gli uffici, ed è necessario sapere quali
sono le aree ad alta intensità energetica. E’ necessario fare attenzione se i consumi
energetici non sono separati per usi privati o per unità aziendali, o quando gli spazi sono
condivisi. Questo può essere il caso il cui il proprietario dell’impianto vive sul sito oppure
due rivenditori condividono lo stesso edificio, e c’è una sola misura per l’intero impianto.
Se è il caso, bisognerebbe considerare separatamente anche il parco veicoli aziendale.
Occorre inoltre tener presente che la specifica struttura dell’azienda influisce sulle relazioni
fra i dipartimenti, fra i centri di profitto, fra i centri di costo, su quali dati sono disponibili e
perciò su come dovrebbe essere condotta l’analisi. La struttura dei centri di profitto può
essere diversa dai consumatori di energia. In questo caso l’energy manager dovrebbe
considerare che, poiché i dati per i centri di profitto sono già disponibili, questi dovrebbero
cercare di svolgere l’analisi seguendo la struttura già esistente.
Prima che si inizino le misure il sistema energetico e di distribuzione dovrebbero essere
noti in dettaglio; molto spesso potrebbe essere necessario aggiornare la documentazione
esistente. Un programma di misure dovrebbe comprendere le date, le responsabilità e le
tipologie di misure da prendere. L’esempio seguente illustra questo concetto.
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imprese
Transformer 1
30 MW
Lighting
Drilling
Transformer 2
35 MW
Repair dept.
Cooling
devices
IT
Kitchen
Office
Measurement energy
supplier
Own Measurement
Temporary Measurement
possible
Compressed
Air 45kW
3. Raccolta dati e misure
Una raccolta dati strutturata è fondamentale per l’analisi energetica. In una prima fase
dovrebbero essere utilizzati soltanto le fonti di dati già esistenti. Le fonti di informazione
sono:
• Fatture
• Contatori
• Manuali
• Documentazione di misura, es. fogli di lettura dei contatori
• Report di audit
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Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
È importante decidere quale genere di dati devono essere raccolti:
Fornitori di energia
• Bollette di fornitura di energia per gli ultimi 2/3 anni
- Carico [kW]
- Tariffe giornaliere, notturne, di punta [kWh]
- Prezzi [euro/kWh], [euro/(kW*a)]
- Costi [euro]
•
•
•
Si raccomanda di valutare i contratti di fornitura di energia su base annua e di
controllare i prezzi
Dovrebbero essere chiari i costi di fornitura dell’energia, che comprendono
- Costi interni di trasporto e trasformazione dell’energia
- Costi di personale e manutenzione
- Costi generali
Assicurarsi di mantenere periodi di riferimento confrontabili per tutte le fonti
energetiche
Infrastrutture
I sistemi energetici si dividono spesso in processi di produzione (consumatori) e
infrastrutture.
Le infrastrutture forniscono l’energia necessaria per condurre i processi o per sostenerli, e
comprendono sistemi quali boiler, ara compressa, riscaldamento, illuminazione.
Per dare un quadro dei consumi relativi alle infrastrutture occorre raccogliere i seguenti
dati:
• Nome dell’attrezzatura
• Produttore, tipo, anno di costruzione
• Carico
• Localizzazione
• Combustibile
• Efficienza
• Carichi significativi e livelli (temperatura, pressione, umidità)
• Intervalli di manutenzione, contratto di manutenzione
• Note aggiuntive (condizioni tecniche ecc.)
Utenze
Secondo lo standard tedesco VDI 3922 le utenze dovrebbero essere divise nei seguenti
gruppi:
Attrezzature e servizi relativi agli edifici
•
•
•
•
Attrezzature e macchine per la
produzione
Condizionamento e ventilazione
• Sistemi di guida
Raffrescamento
• Fornaci industriali
Illuminazione
• Processi termici
Infrastrutture generali quali ascensori
• Processi di raffreddamento
e cucine
• Ventilazione di processo
• Compressori
Le utenze dovrebbero anche essere divise secondo:
• Struttura dell’edificio
15
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
Processi di produzione
Centri di costo
Dati da raccogliere per ogni utenza:
• Nome e tipo di costruzione/macchina
• Produttore, anno di costruzione e condizioni tecniche
• Capacità o performance
• Domanda di picco
• Consumo energetico
• Tipo di operazione (pieno carico, carico parziale)
• Periodi operativi
• Curve di carico (utili per la gestione del carico)
• Opzioni di controllo
Emissioni
I consumi energetici dell’azienda contribuiscono al riscaldamento globale e dunque
occorre calcolare le emissioni, che comprendono:
• Idrocarburi incombusti (CnHm)
• Polvere e fuliggine
• Biossido di carbonio (CO2)
• Monossido di carbonio (CO)
• Biossido di zolfo (SO2)
• Ossidi di azoto (NOx)
Le emissioni si possono valutare mediante:
• Protocolli di misura (possibilmente obblighi di legge)
• Calcoli
Le emissioni di CO2 si possono facilmente calcolare in base ai consumi energetici. La
tabella seguente riporta i poteri calorifici significativi:
INSERIRE TABELLA
Un significativo aumento di informazioni sugli usi dell’energia in un’azienda è
relativamente facile da ottenere ma spesso richiede un lavoro di raccolta e interpretazione.
Semplicemente raccogliendo informazioni adatte si può far emergere una visione più
chiara degli usi e dei costi dell’energia.
Tuttavia ci sono problemi connessi alla raccolta dati mediante fatture, ad esempio:
• Non esistono copie delle fatture per informazione del personale
• I dati sono illeggibili, per es. per la cattiva qualità della copia
• C’è confusione fra i periodi di contabilità e di consumo
• Ci sono aggiustamenti contabili per i periodi di non consumo (es.tariffe di base
caricate durante l’anno)
Dati calcolati
Dopo aver raccolto i dati dalle fatture, può essere che l’energy manager debba completare
i dati mancanti. Questa fase serve a migliorare la conoscenza di tutte le aree coinvolte. Si
possono calcolare i dati per le aree dove sono note le richieste di potenza e le ore di
funzionamento. Sono possibili le seguenti opzioni:
16
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
Per avere una stima dei consumi di illuminazione, contare le lampadine e
moltiplicare il numero per le ore di funzionamento e la potenza
Per avere una stima approssimata dei consumi relativi a motori e raffrescamento si
può moltiplicare la potenza per le ore di funzionamento.
Contatori
In una fase successiva, l’energy manager dovrà identificare le aree dove i consumi
energetici non sono noti o sono poco noti. Sarà necessario pensare a misurare i consumi
energetici di singoli processi, impianti o congegni. In questo caso, i seguenti aspetti vanno
presi in considerazione:
• La localizzazione del contatore dipende dalla struttura del sistema e da cosa si
misura. Dovrebbe essere il più vicino possibile al consumo di energia.
• Se è necessario raccogliere dati regolarmente (ad es. per i costi elevati
dell’energia), bisogna installare un sistema automatico, ad es. nel caso di sistemi di
riscaldamento o condizionamento.
• Solo un contatore adatto fornirà una base affidabile per identificare i potenziali
risparmi e stabilire un programma di misure
• I cicli di lettura devono essere rappresentativi. Si devono includere tutte le
deviazioni, picchi e differenze stagionali.
• Per le attrezzature e macchine a basso consumo, i dati mancanti possono essere
calcolati in base alle informazioni esistenti.
Si raccomanda di usare contatori separati se:
• I consumi possono soltanto essere calcolati e sono significativi
• Si devono identificare potenziali picchi di consumo
La misurazione dei consumi elettrici si può effettuare con un contatore installato fra
l’apparecchio e il bus bar. In questo caso è necessario interrompere la corrente per
installare il contatore.
La misurazione senza interruzione di corrente si può effettuare in 2 modi:
• Per carichi resistive: usando amperometri clip-on
• Per carichi reattivi, come nel caso di motori: un amperometro per misurare la
potenza reattiva
Misurazione di potenza elettrica attiva
La potenza elettrica attiva si calcola in caso di corrente diretta come prodotto del
voltaggio e dell’amperaggio:
P=UxI
P = potenza elettrica attiva
U = voltaggio
I = amperaggio
In caso di corrente trifase la potenza elettrica si calcola nel seguente modo:
P = U x I x cos (ψ)x √3
17
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
E’ necessario un amperometro per misurare l’amperaggio di ciasuna delle tre fasi. Il
voltaggio fra le due fasi di solito si misura con il controllo del motore e preferibilmente nello
stesso momento dell’amperaggio. Il fattore di carico dei motori elettrici per i range operativi
a carico parziale è generalmente 0.7, mentre per i range operativi a pieno carico è 0.9.
Esempio:
Calcolo per range operativi a pieno carico
Consumo elettrico (kWh) = [U x I x √3 x cos (ψ) x ore di funzionamento x fattore di carico] /
1000
es:
90 A x 400 V x √3 x 0.85 x 7000 x 0.8 = 296795 kWh
Per calcolare la potenza consumata da un motore elettrico in caso di corrente trifase si
deve identificare il carico parziale di 2 delle 3 fasi con 2 wattmetri. La somma totale dei
carichi parziali dà il consumo totale di potenza. Non sono molti i motori che consentono
questa procedura di misurazione.
I dispositivi elettronici di misura di amperaggio e voltaggio con calcolo delle medie costano
dai 350 euro in su. Misuratori meno costosi a bassa qualità spesso danno valori scorretti.
Come si calcola il fattore di carico?
LF = (P in / P rated x) η = (V line x I line x PF x √3 ) / (P rated x 1000) x η
LF – Fattore di carico
Pin – Potenza elettrica in ingresso (kW)
Prated – Potenza del motore o Potenza nominale (kW)
- Efficienza del motore a pieno carico (decimale)
Vline - Voltaggio (V)
Iline - Corrente (A)
PF – Fattore di potenza (decimale)
Attrezzatura richiesta: Wattmetro o amperometro, Voltmetro o contatore del fattore di
potenza
INSERIRE GRAFICO
Uso di curve caratteristiche di pompe e ventilatori
Un modo per calcolare il consumo elettrico di pompe e ventilatori è la misurazione della
velocità di flusso in volume o della velocità di flusso distribuito mediante l’installazione di
contatori, levette a scatto o dispositivi ad ultrasuoni. Le curve caratteristiche di pompe e
ventilatori si possono usare per leggere i carichi richiesti. In teoria è lo stesso con l’altezza
di distribuzione. Poiché molte pompe hanno una curva caratteristica piatta, le
conseguenze di un minimo errore di stima possono essere notevoli.
Caratteristiche del carico parziale nelle pompe
18
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Le pompe di solito si definiscono secondo le caratteristiche di base illustrate sotto. Esse
evidenziano le relazioni fra la testa, la potenza e l’efficienza in rapporto al flusso. E’
importante notare come possano esserci picchi di efficienza; il funzionamento a carico
parziale (testa e/o flusso) probabilmente determina una significativa riduzione
nell’efficienza della pompa. Il Miglior Punto di Efficienza (BEP) di una pompa idealmente è
il punto ratedload (a pieno carico ?)
INSERIRE FIGURA
Misurazione dell’illuminazione
• Si può misurare con un luxmetro
• I consumi si possono calcolare prendendo in considerazione diversi periodi del
giorno e delle stagioni
• Vanno considerati le richieste di legge più significative e gli standard per l’intensità
di illuminazione
Misurazione della temperatura
• Misurare la temperatura relativa all’aria ambiente, ai flussi di aria e di acqua, alle
superfici
• Prendere in considerazione diversi periodi del giorno e delle stagioni
• Prendere in considerazione le necessità di temperatura minima e le richieste di
legge
Misurazione dei volumi
• Misurare usando contatori a flusso induttivo
• E’ importante misurare i flussi durante tutto il giorno
Misurazione dell’aria compressa
• Solitamente si misura il consumo elettrico del compressore (es. usando un
amperometro per misurare la potenza reattiva)
• Il consumo di energia va comparato con il volume di aria compressa prodotta
• Si devono identificare le perdite verificando la quantità di aria compressa prodotta
nelle 24 ore staccando i consumatori ma collegando i compressori
• Le perdite si possono identificare con microfoni a ultrasuoni
Metodi di raccolta dei dati misurati
Ci sono alcuni principi guida nella raccolta e misurazione dei dati:
• Almeno 2 persone devono conoscere la localizzazione dei contatori ed imparare a
leggerli
• Le letture dei contatori devono essere fatte nel momento corrispondente ai periodi
consueti di registrazione (o fatturazione), es. alla fine del mese, alla fine della
settimana ecc.
• Bisogna lasciare tempo sufficiente per la lettura del contatore
• La raccolta manuale di dati significa che l’intero sito è regolarmente visitato. Questo
offre l’opportunità di osservare e registrare difetti che altrimenti rimarrebbero
inosservati.
Qualità dei dati
I dati servono per confronti futuri, perciò vanno raccolti sistematicamente. Deve essere
noto chi raccoglie i dati, quali e in quale momento. L’esperienza ha mostrato che la
19
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
persona responsabile del processo o del dipartimento deve essere la responsabile della
raccolta dati.
L’analisi del sistema è accurata tanto quanto la qualità dei dati utilizzati; le informazioni
che si basano sull’analisi di dati di scarsa qualità è senza significato. L’accuratezza dei
dati è di notevole importanza come lo è la significatività dei metodi di raccolta dati. E’ poco
rilevante che un contatore sia accurato al 100%, o che i dati di costo siano precisi al quinto
decimale, se poi il responsabile della raccolta dati legge male i contatori o calcola i costi
da fatture stimate. E’ importante che i calcoli successivi e lo sviluppo di indicatori si basino
su dati reali e non su stime.
4. Preparazione dei dati
In questa fase dell’analisi i dati aziendali devono essere predisposti in modo che si possa
valutare la performance dell’azienda. Molto spesso è utile utilizzare diagrammi per
riassumere i dati.
Quando si preparano i dati bisogna considerare i seguenti punti:
• Usare solo i dati essenziali per l’analisi
• Ridurre i dati a piccole unità
• Etichettare chiaramente tutti i dati
• Tutte le colonne e le righe di una tabella devono essere intestate
• Descrivere la fonte di dati usati, tutte le ipotesi fatte e i calcoli usati durante la
raccolta
• Segnare la data della raccolta e la data di predisposizione dei dati, il nome della
persona che ha raccolto e preparato i dati e il nome del file.
Costruire indicatori
Si possono costruire indicatori per:
• L’intera azienda
• Alcune divisioni dell’azienda
• Alcuni processi
Gli indicatori sono uno strumento utile per confrontare processi, macchine o aziende. Ad
esempio possono essere usati indicatori per confrontare:
• Macchine di diversa capacità
• Processi che usano tecnologie diverse
• Macchine che producono prodotti simili
• L’efficienza di macchine simili
Gli indicatori si costruiscono con dati misurati e unità di riferimento. Per esempio, i
consumi energetici da riscaldamento per la superficie totale del pavimento.
Ci sono due tipi di indicatori:
Indicatori assoluti. L’obiettivo è diminuire i consumi energetici da 80 MWh a 70 MWh nei
prossimi 12 mesi.
Indicatori relativi. L’obiettivo è diminuire i consumi energetici da 80 kWh/unità a 70 kWh
per unità di produzione nei prossimi 12 mesi.
20
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
E’ pratica comune usare indicatori relativi per essere in grado di confrontare diversi
sistemi. Per esempio, è possibile riferirsi alle quantità di inquinanti e al consumo di energia
di prodotti, dipendenti, dipartimenti, altre aziende ecc. La tabella seguente mostra esempi
di possibili indicatori assoluti e relativi.
INSERIRE TABELLA
E’ importante scegliere la corretta unità di riferimento. Essa deve:
• Avere un chiaro collegamento con i consumi energetici
• Essere semplice da calcolare (per esempio unità di produzione, input di risorse)
• Essere legata all’aspetto dei consumi energetici che si sta valutando (ad es. per
unità di prodotto, kg per prodotto finale)
5. Analisi input-output
Lo sviluppo di un’analisi input-output serve a dare un’idea precisa della posizione
complessiva dell’azienda e a evidenziare le emissioni annuali. L’analisi dovrebbe
comprendere:
• Gli input energetici
• Gli output in emissioni e calore di scarto
Gli input si riferiscono essenzialmente ad energia non rinnovabile come olio combustibile,
gas naturale ed elettricità. Se è il caso, occorre segnalare l’energia rinnovabile ad es.
legno. Dal punto di vista degli output, vanno segnalati soprattutto le emissioni e il calore di
scarto. Le emissioni di biossido di carbonio sono direttamente legate al consumo
energetico dell’azienda e contribuiscono a generare effetti ambientali negativi. Il personale
dovrebbe essere consapevole di questi effetti e sapere che la propria attività influenza non
solo i consumi ma anche l’ambiente.
Input
Carbone
Riscaldamento
Elettricità
Gas naturale
Olio combustibile
Legno
Output
Emissioni
Calore di scarto
Il calore di scarto si genera in parecchi processi industriali, macchine e compressori, e può
essere utilizzato in altre applicazioni compreso il riscaldamento degli ambienti. Il recupero
di questo calore può essere molto efficace in termini di costo perché consente una
riduzione della bolletta energetica complessiva. Tuttavia, poiché non è facile valutare il
calore di scarto disponibile, bisognerebbe contattare un esperto per avere un consiglio e
un’analisi di dettaglio.
Disegnare un diagramma di flusso
21
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Con i dati raccolti finora, il sistema energetico dovrebbe essere visualizzato mediante un
diagramma di flusso, che consente una rappresentazione grafica dei flussi energetici più
rilevanti nell’azienda.
INSERIRE FIGURA
La figura illustra come un semplice diagramma possa evidenziare i flussi energetici.
Questo tipo di rappresentazione si può preparare usando software professionale oppure a
mano. L’obiettivo è identificare i flussi energetici dell’azienda e le quantità ad essi
associate. I flussi devono avere le stesse unità di misura. L’ampiezza del flusso dipende
dai consumi energetici del sistema o della macchina.
6. Analisi e metodi di interpretazione
La semplice raccolta di informazioni non è sufficiente. Perché sia utile l’informazione deve
essere analizzata e interpretata. Ci sono numerose metodologie di analisi con varie
funzioni e gradi di dettaglio. La scelta di una adatta metodologia permette di identificare
secondo quali modelli variano e l’importanza relativa degli usi energetici all’interno
dell’organizzazione.
Dopo aver raccolto i dati sui consumi e sui costi energetici, il passo successivo è
l’adozione di metodi di analisi adatti ad interpretare i dati e a identificare quali sono
mancanti. L’analisi dei dati si può fare secondo modelli:
• Giornalieri
• Settimanali
• Stagionali
L’uso di questi modelli dipende dall’importanza dei dati in termini di quantità e di costi. Un
modello giornaliero o settimanale è utile quando i dati sono raccolti automaticamente,
quando icosti relativi sono significativi e quando occorre una risposta immediata.
Altre tecniche utilizzabili per l’analisi dei dati energetici comprendono:
• Semplici diagrammi a barre (es. consumi energetici per il riscaldamento di
quartiere)
INSERIRE 4 FIGURE
•
Parametri (es. consumo di acqua tiepida e calda nelle industrie)
INSERIRE TABELLA
•
Confronto fra anno in corso e ultimo anno (es. calcolo di consumi energetici
specifici e consumi di gas specifici)
INSERIRE TABELLA
Il confronto dei dati correnti con i dati degli anni precedenti e con i parametri indica la
performance dell’azienda nel tempo e in relazione ad altre aziende simili. La valutazione
dei dati ha lo scopo di identificare le opportunità di riduzione dei consumi energetici al fine
di ridurre i costi, migliorare le performance ambientali e assicurare le forniture di energia.
22
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Analizzare in dettaglio aree selezionate
Per particolari processi industriali, i parametri e i dati di comparazione probabilmente non
saranno disponibili. L’unico modo per identificare i possibili risparmi è determinare dalla
letteratura il consumo energetico teorico di singoli processi industriali e confrontare questi
dati con i consumi reali. Se i consumi sono diversi è necessario capirne le ragioni e
cercare di migliorare il processo. Ciò può essere fatto da personale ben addestrato o da
esperti esterni.
4.3.2 Obblighi di legge
I vincoli normativi sono uno degli stimoli principali al miglioramento delle performance delle
aziende. Con l’aumento della severità delle multe per infrazioni alla normativa e la sempre
maggiore divulgazione di informazioni sulle non conformità, le aziende non possono più
permettersi di ignorare i loro doveri istituzionali. Costosi adattamenti degli impianti e dei
processi per il raggiungimento di nuovi standard possono anche ridurre la competitività se
le aziende non programmano in anticipo questi cambiamenti. E’ perciò essenziale una
buona conoscenza della legislazione che riguarda l’energia, sia quella in vigore sia quella
proposta.
Solo con questo genere di procedure attivate l’azienda può essere in grado di ottenere la
registrazione EN16001. E’ in vigore un’ampia quantità di normativa che riguarda l’energia,
ogni anno in crescita. Senza dubbio non tutta si riferisce ad un’azienda, perciò serve un
po’ di tempo per capire quale normativa è effettivamente rilevante. Solo quella significativa
per le attività, i prodotti e i servizi dell’azienda deve essere inclusa nella registrazione.
Ogni infrazione alla norma sarà considerata una mancanza dell’EMS e la registrazione
sarà rifiutata. Un’infrazione dopo che la registrazione è stata ottenuta può causare la
revoca della registrazione. Perciò è importante che il registro non solo identifichi quali
norme sono rilevanti ma in più aggiunga un’interpretazione della norma e traduca gli
obblighi in azioni specifiche per l’azienda. Analogamente, nel registro si dovrebbero
identificare e interpretare le norme proposte che probabilmente influenzeranno le azioni
dell’azienda.
Vanno inclusi nel registro i vincoli relativi alle condizioni operative di un sito, le
autorizzazioni di esonero da soddisfare, o le autorizzazioni di processo da ottenere. Ogni
vincolo di politica aziendale, sia interno che di struttura, deve essere registrato. Questi
obblighi possono comprendere codici di comportamento, carte d’intenti, standard
industriali per i quali l’azienda si è impegnata. Vanno anche valutate e registrate le
conseguenze di questi impegni per le procedure operative giornaliere dell’azienda.
La compilazione del registro
Ci dovrebbe essere sul posto un registro delle normative o una descrizione della
procedura utilizzata per identificare i vincoli rilevanti di legge. I cambiamenti nelle
normative avvengono rapidamente perciò è importante che le procedure siano consolidate
per essere sicuri che il registro sia aggiornato. Le procedure devono essere anche
documentate. In pratica, una procedura step-by-step utile per gli adempimenti ambientali
potrebbe:
• Identificare i materiali, impianti, rifiuti, emissioni, la pianificazione generale
influenzata dalla normativa
• Decidere quali azioni occorrono per assicurare gli adempimenti alla norma e
definire ruoli e responsabilità
• Decidere come aggiornare il registro normativo
23
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Dato che il registro deve essere adatto alle attività, ai prodotti e servizi aziendali, un utile
punto di partenza può essere la considerazione degli aspetti ambientali che coinvolgono
l’organizzazione. Questi aspetti si possono raggruppare in 2 aree diverse:
• Impianti e macchine (es. regolazioni per macchine, manutenzione; livelli di
emissione)
• Prodotti e servizi (es. potenzialmente dannosi durante l’uso, esoneri da obblighi
ecc.)
Andrebbero considerati gli impatti delle emergenze e degli incidenti oltre alle normali
condizioni operative. Per ognuno degli aspetti identificati occorrerebbe valutare gli obblighi
normativi e di politica aziendale. Per alcuni aspetti la norma può essere estensiva e
complessa. Le autorità di controllo e le associazioni di categoria sono buone fonti di
competenza in merito.
La definizione di ruoli e responsabilità aiuta a garantire che le possibili aree coinvolte siano
eliminate (??? che significa???) e che si intraprendano azioni adeguate. In pratica può
essere utile segnare quali unità aziendali dell’organizzazione sono coinvolte da una norma
in modo che il personale sappia quali aree di lavoro sono sottoposte a vincoli. Durante il
processo di audit si verificheranno gli adempimenti normativi. Si dovrebbero annotare nel
registro i commenti del personale responsabile per spiegare cosa si intende fare per
garantire l’adeguamento alla norma e come si comunicheranno gli aggiornamenti o le
nuove normative al personale coinvolto.
L’ultima fase consiste nel definire come sarà aggiornato il registro normativo. Ci dovrebbe
essere un sistema sul posto che stabilisce da chi e a quali intervalli il registro dovrebbe
essere aggiornato. Inoltre devono essere messe a disposizione le risorse necessarie per
questo lavoro. Non è prescritto un format per il registro, perciò tocca a voi svilupparne uno
adatto all’organizzazione.
A partire dall’analisi iniziale dovrebbe essere possibile stabilire la posizione attuale
dell’organizzazione riguardo agli obblighi normativi e di politica aziendale Il registro
dovrebbe includere un breve riassunto della situazione attuale e un piano d’azione
dettagliato su ciò che occorre fare. Dovrebbe essere inclusa anche una data obiettivo per
le revisioni. Nel seguito un possibile layout per il registro.
Argomenti
Aree, attività, prodotti, servizi rilevanti
1
2
3
Legislazione, norme, politiche rilevanti
§
§
§
Adempimenti richiesti
Autorità di controllo
Responsabilità interne
Procedure adeguate e documentazione
Situazione attuale
Azioni
In sintesi, nel registro dovrebbero essere citati i seguenti punti:
24
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
•
•
•
•
•
•
Unità organizzativa, prodotto, attività o aspetto da identificare nell’analisi energetica
per il quale la norma è rilevante
Estremi della legge, direttiva, normativa o regolamento amministrativo (es. titolo,
data pubblicazione ecc)
Note esplicative
Descrizione delle attività e compiti che vanno svolti per adempiere alla normativa
Descrizione delle azioni correttive che vanno condotte per soddisfare agli
adempimenti
Autorità di controllo competente
Responsabile dell’adeguamento normativo
Data dell’analisi
4.3.3 Programma energetico ( meglio Piano d’azione per l’energia?)
Un indirizzo politico non è sufficiente a determinare un cambiamento in una
organizzazione dato che è troppo generale per essere utilizzato su base giornaliera.
L’azienda non può affrontare tutti i problemi contemporaneamente, perciò è necessario
che definisca delle priorità di lavoro.
Per ottenere miglioramenti ambientali e in termini di costi, i principi e gli scopi elencati in
un documento di politica energetica devono essere tradotti in azioni mediante lo sviluppo
di obiettivi e target. Le informazioni raccolte durante la fase di analisi possono essere
utilizzate per definire delle priorità e sviluppare un piano di miglioramento che segua gli
indirizzi politici stabiliti.
Gli obiettivi e i target di un piano d’azione o programma di lavoro dovrebbero stabilire
come raggiungere gli scopi del programma politico. Dovrebbero essere realistici,
raggiungibili e costituire una base per il monitoraggio dei progressi. Ciò significa che, ove
possibile, dovrebbero essere quantitativi e stabilire quale livello di miglioramento deve
essere ottenuto in un dato periodo di tempo. Quando è necessario, le azioni dovrebbero
essere valutate in termini di costi.
Un obiettivo stabilisce quello che si dovrebbe ottenere in una particolare area. Per
esempio, uno degli obiettivi dell’azienda riguardo all’energia può essere la riduzione dei
consumi di illuminazione. Il numero degli obiettivi che l’azienda stabilisce dipende
ampiamente dalle risorse disponibili per la gestione dell’energia.
Un target quantifica un obiettivo specificando la quantità e l’ambito temporale. Per
l’esempio sopra riportato, il target può essere la riduzione dei consumi di illuminazione del
10% entro aprile 2010. I target stabiliti dovrebbero riflettere le priorità dell’azienda nella
gestione dell’energia e dovrebbero essere tali da assicurare un miglioramento visibile delle
performance ma allo stesso tempo effettivamente raggiungibile.
Identificare le priorità
Per definire in quali aree le azioni devono essere centrate in fase iniziale, l’azienda deve
stabilire un elenco di priorità. Questo potrebbe richiedere una certa quantità di informazioni
sulle attuali performance aziendali nella gestione dell’energia, ricavabili dall’analisi
energetica. L’azienda dovrà anche stabilire una serie di criteri in base ai quali si
determinano le priorità. Questi possono includere:
• Adeguamenti legislativi
• Standard industriali
• Facilità di realizzazione
• Vantaggi di costo
25
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
• Basi per azioni future
• Miglioramenti ambientali
Adeguamenti legislativi
Una priorità chiave per ogni azienda è l’adeguamento alle normative per ridurre i rischi di
denuncia e prevenire danni ambientali. Ciò è particolarmente importante per quelle
aziende nelle quali il sistema di gestione dell’energia costituisce una parte di un più ampio
sistema di gestione ambientale, che è, o vuole essere, accreditato EMAS o ISO14001.
La normativa riguardo alla gestione dell’energia non è moltissima. Le infrazioni normative
riguardano principalmente le eccedenze nei massimi o minimi legali per l’illuminazione, il
riscaldamento o la ventilazione, oppure norme edilizie, sanitarie o di sicurezza.
Tuttavia l’uso dell’energia può avere implicazioni negli adeguamenti alla normativa
ambientale. Per esempio se l’azienda decide di utilizzare l’olio combustibile come fonte di
energia occorre stoccarlo sul posto. Per prevenire i rischi di inquinamento delle acque o la
contaminazione del terreno per versamenti o dispersioni, il serbatoio deve essere
adeguatamente isolato e il riempimento controllato. Se capita un inquinamento o una
contaminazione, parecchie norme ambientali possono determinare l’avvio di un
procedimento.
Standard industriali
La conservazione e la buona gestione dell’energia sono ampiamente determinate da
indirizzi politici piuttosto che legislativi. Il risultato è che in molti paesi si sono sviluppati
standard di buone pratiche, parametri di riferimento e schemi premianti. Questi forniscono
una buona indicazione di quello che si potrebbe ottenere con una efficace gestione
dell’energia in un’ampia gamma di settori industriali. Ottenere una buona performance dal
punto di vista di standard industriali può essere una priorità per l’azienda, soprattutto se
state operando in un settore dove c’è elevata competitività.
Facilità di realizzazione
L’azienda potrebbe voler dare priorità a quegli obiettivi che può raggiungere velocemente
e facilmente. Può passare del tempo fra l’adozione di una politica e il momento in cui si
evidenziano effettivi risparmi o miglioramenti. Può essere difficile mantenere la
motivazione del personale durante questo periodo. Perciò può essere vantaggioso
lavorare su obiettivi che richiedono pochi cambiamenti organizzativi e che danno risultati
rapidamente, anche se di piccola entità.
Vantaggi di costo
Le azioni che portano i maggiori vantaggi di costo possono a prima vista apparire come le
più attraenti ma ciò non significa necessariamente che debbano essere in cima alla lista
delle priorità. Obbiettivi che richiedono un elevato investimento di capitale, anche se
comportano grandi guadagni, possono non essere fattibili o desiderabili nelle prime fasi di
applicazione di un sistema di gestione dell’energia. Se l’azienda ha poco capitale sarà
necessario scegliere azioni a basso o nessun costo. Il reinvestimento dei risparmi potrà
consentire più avanti di finanziare progetti a maggiore intensità di capitale. La
dimostrazione del potenziale di risparmio con poco rischio di capitale può essere un buon
fattore motivazionale all’inizio di una campagna di conservazione dell’energia. Tuttavia
bisogna notare che le azioni a basso o nessun costo richiedono spesso elevati livelli di
coinvolgimento del personale, non facili da ottenere nelle fasi iniziali di un programma di
gestione dell’energia.
Basi per azioni future
26
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
In alcune circostanze può essere necessario ottenere certi obiettivi prima che altri siano
fattibili. Per esempio l’azienda può avere necessità di determinare adatti livelli di
illuminazione per certi compiti prima di intraprendere azioni relative all’obiettivo di
risparmiare energia per l’illuminazione.
Miglioramenti ambientali
Un’azione aziendale relativa alla gestione dell’energia può essere parte di un più ampio
programma d’azione ambientale. Può essere perciò necessario dare priorità alle azioni
energetiche che conducono alle migliori performance ambientali.
Stabilire target realistici
Per monitorare i miglioramenti di performance è essenziale che i target stabiliti per il
conseguimento di obiettivi siano quantitativi e realistici. Essi devono definire i livelli e le
scadenze temporali dei miglioramenti. E’ importante evitare di definire target irrealistici.
Essi devono essere raggiungibili anche con vincoli finanziari o di altre risorse. Un
fallimento nel raggiungimento di target può essere un fattore di forte demotivazione.
D’altra parte i target devono essere anche in qualche misura abbastanza rigorosi. Se si
raggiungono troppo facilmente può essere che ottenere cambiamenti significativi richieda
molto tempo e che le azioni intraprese manchino di credibilità.
Nella definizione dei target è importante considerare il contesto più ampio in cui opera il
sistema di gestione dell’energia. Fra i fattori da considerare ci sono:
• Restrizioni economiche
• Limitazioni di processo o di attrezzature
• Miglioramenti tecnologici
• Disponibilità di personale
• Conflitti con altri interessi
• Target assoluti e proporzionali
Restrizioni economiche
La disponibilità di finanziamenti da parte dell’azienda può definire quanto realistico sia un
target. Per esempio, se per ottenere una riduzione del 20% nei consumi energetici
l’azienda deve acquistare una nuova attrezzatura, può essere più realistico fissare un
target del 10% di riduzione nel breve periodo se questo si può ottenere semplicemente
con modifiche all’impianto esistente. La sostituzione dell’impianto può essere un obiettivo
di lungo periodo. Tuttavia si potrebbe obiettare che questa strategia in definitiva sia più
costosa. Si dovrebbe predisporre un’analisi costi benefici per quegli obiettivi che
richiedono un grande investimento di capitale.
Limitazioni di processo o di attrezzature
Alcuni processi o attrezzature ad elevato consumo energetico possono avere un’influenza
significativa sui consumi energetici complessivi dell’azienda. Ad esempio, fissare un target
del 10% di riduzione dei consumi energetici entro 12 mesi potrebbe essere irrealistico se
l’azienda non è in condizioni di fare cambiamenti nelle fonti di questi consumi energetici.
Può essere più realistico fissare target separati per singoli processi o per singole
attrezzature.
Miglioramenti tecnologici
27
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Non si dovrebbero fare ipotesi circa la futura disponibilità di tecnologie e dei relativi
potenziali risparmi che potrebbero consentire. I target si dovrebbero basare su quanto si
può ottenere con le attuali tecnologie disponibili. Possono sempre essere adattati in tempi
successivi quanto intercorrono dei cambiamenti.
Disponibilità di personale
Non è solo la disponibilità di capitale che può vincolare l’azienda in quanto può ottenere.
Se uno specifico target richiede un elevato impiego di personale, è essenziale assicurarsi
che ciò sia possibile. E’ anche necessario assicurarsi che siano disponibili le necessarie
competenze e conoscenze di base. L’impegno della direzione è essenziale.
Conflitti con altri interessi
Gli obiettivi e i target stabiliti nell’ambito del sistema di gestione dell’energia possono
entrare in conflitto con quelli di altre aree aziendali. Per esempio, il cambiamento di
procedure operative per ridurre i consumi energetici può determinare un conflitto con le
procedure sanitarie e di sicurezza, oppure l’introduzione di un diverso combustibile per
ridurre i costi dei consumi energetici può dar luogo a più elevate emissioni in atmosfera.
Altre misure possono agire da vincoli rispetto a quanto si può ottenere perciò è importante
avere un quadro complessivo delle politiche aziendali e consultare il personale
responsabile delle aree di lavoro coinvolte prima di adottare dei target. Lo scopo dovrebbe
essere il raggiungimento di un equilibrio fra tutti gli interessi.
Target assoluti e proporzionali
Nel tempo le condizioni aziendali possono cambiare. Per esempio la produzione può
aumentare. Perciò target proporzionali possono essere più significativi di target assoluti.
Per esempio, se l’azienda stabilisce un target di riduzione dei consumi energetici relativi
ad un particolare processo del 10% in due anni (target assoluto), ma in quel periodo la
produzione raddoppia, per raggiungere il target originale si dovrebbe ottenere una
riduzione del 20%. Quindi può essere più appropriato definire il target in termini di unità di
produzione, cosicchè il target sopra citato può diventare “riduzione dei consumi energetici
del 10% per 100 kg del prodotto X entro 2 anni” (target proporzionale).
Aggiunte o cambiamenti di prodotti e servizi che intervengano nel futuro possono
influenzare i target stabiliti. E’ dunque essenziale che si definiscano limiti precisi.
Ciò non significa che gli obiettivi e i target una volta stabiliti non possano essere corretti. E’
improbabile che l’azienda raggiunga tutti i target che ha stabilito di ottenere. Il processo di
gestione dell’energia è ciclico. La procedura di valutazione determinerà l’efficacia del
sistema nel raggiungimento dei target, se i target sono appropriati e quali cambiamenti
devono essere introdotti.
Dopo aver definito obiettivi e target, occorre considerare i meccanismi necessari per
raggiungerli. Anche in una piccola azienda ci possono essere molti modi diversi di
raggiungere uno specifico target. Ad esempio, una riduzione nei consumi energetici per
l’illuminazione si può ottenere installando sensori remoti per il controllo dell’accensione
oppure installando lampade a basso consumo.
Il primo passo dunque è la valutazione delle opzioni disponibili per stabilire quale è più
appropriata. Nella pratica è probabile che per raggiungere il target si intraprendano molte
azioni diverse.
Le restrizioni di capitale, attrezzature e personale citate sopra relativamente ai target
possono essere riferite anche alle azioni. Alcune azioni, sebbene diano il risultato atteso,
non sono possibili perché il capitale o il personale per attuarle non è disponibile. La
28
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
maggior parte delle azioni avrà un budget fisso che dipende dalle risorse tecnologiche e di
personale che occorrono. La disponibilità di capitale e di altre risorse determinerà l’arco
temporale nel quale l’azione si realizza.
Una volta che le azioni sono state identificate, occorre assegnare la responsabilità per la
loro realizzazione e allocare i fondi necessari. Tutte le informazioni devono essere riunite
in un piano d’azione. Quest’ultimo può essere redatto in forma di tabella come
nell’esempio seguente.
29
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Obiettivo
Riduzione
dei consumi
energetici
per
illuminazione
Riduzione
dei consumi
energetici
durante la
produzione
Target
Riduzione
dell’uso di
energia per
illuminazione
del 10%
entro aprile
1999
Riduzione
dell’uso
dell’energia
del 10% per
100 kg di
prodotto
entro
gennaio
2009
Azione
Valutare i livelli
di illuminazione
necessari per
tutti i processi
e i compiti
Installare
lampade a
basso
consumo
Installare
sensori remoti
per il controllo
dell’accensione
Valutare tutte
le fonti di
energia
utilizzate nel
processo di
produzione del
prodotto X
Azioni
aggiuntive da
decidere a
seguito
dell’analisi
Responsabilità
Budget
Capo
dipartimento/Energy
Manager
Scadenza
Settembre
2008
Ingegnere capo
Dicembre
2008
600
euro
Ingegnere capo
400
euro
Ingegnere di
produzione
150
euro
Marzo
2009
Agosto
2008
Potrebbe essere necessario modificare il piano nel tempo, specialmente se si aggiungono
nuovi prodotti o processi o in vista dei risultati delle azioni preliminari.
Un piano d’azione da solo non dà luogo ad azioni. La struttura di gestione dell’energia
nell’azienda deve essere definita e si deve avviare la formazione del personale in modo
che sia in grado di svolgere i compiti assegnati. Una crescita di consapevolezza è
essenziale per motivare il personale. Anche schemi incentivanti possono essere utili. Nel
caso in cui obiettivi e target debbano essere conseguiti mediante cambiamenti nelle
pratiche di lavoro piuttosto che nell’installazione di nuove tecnologie, può essere
necessario scrivere le procedure che descrivono come un compito deve essere svolto.
Occorre inoltre monitorare i progressi fatti verso il piano d’azione. E’ possibile che
l’azienda non raggiunga tutti i suoi target. Questo perché erano troppo ambiziosi, oppure a
causa di cambiamenti nelle circostanze esterne, oppure perché altri fattori nel sistema di
gestione dell’energia (es. l’erogazione della formazione) sono mancati nel sostenere
l’azione. Per queste ragioni l’efficacia di tutto il sistema dovrebbe essere periodicamente
verificata a si dovrebbero apportare adeguate correzioni.
Procedure scritte
Le procedure scritte sono un valido mezzo di controllo in un sistema di gestione
dell’energia.
Quando un obiettivo o un target richiedono di svolgere un compito in un determinato
modo, si dovrebbe scrivere una procedura in modo che tutto il personale sappia che cosa
30
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
gli viene richiesto. Le procedure scritte sono anche un mezzo per comunicare le richieste
aziendali ai fornitori e contraenti.
Ogni procedura dovrebbe contenere:
• Una descrizione dello scopo della procedura
• Una descrizione dei compiti o attività a cui si riferisce
• Una sintesi dei ruoli e responsabilità relative alla procedura
• Una descrizione di quello che occorre fare
Nella tabella seguente un formato standard che può essere usato come base.
Procedura per :
Data: (di approvazione
della procedura)
Scopo:
Ambito:
Responsabilità:
Procedura:
Procedure correlate:
Ref.: (numero o codice di
Autorizzata da: (ruolo e
riferimento)
firma)
definisce ciò che la procedura si propone
definisce la situazione a cui si applica la procedura
definisce le responsabilità di tutte le persone che hanno un
ruolo nell’applicazione della procedura
descrive quello che occorre fare, come va fatto e quando
definisce titolo e numero di riferimento delle procedure
correlate significative
Raccolta di proposte
Durante la prima raccolta dati e la preparazione delle fonti, il gruppo energia identificherà i
punti deboli del sistema e le possibilità di miglioramento. Alcune idee saranno centrate su
singole azioni che possono subito essere realizzate e che non richiedono investimenti
addizionali.
Altri problemi possono richiedere soluzioni più complesse che necessitano di analisi
dettagliata del rapporto costi/benefici. Perciò la prima fase del processo consiste nella
raccolta di idee che saranno successivamente prese in considerazione.
Ci sono due tecniche utili per la raccolta di idee:
• Brainstorming
• Proposte migliorative
Brainstorming
E’ una tecnica per raccogliere idee spontanee per la soluzione di un problema. Si inizia
con una fase di riscaldamento e un punto della situazione (target, procedure, ruoli) fatto
dall’Energy Manager. Il processo consiste di 2 fasi:
1. Raccolta di idee
2. Valutazione delle idee
Durante la fase di raccolta il gruppo elenca tutte le possibilità per diminuire i consumi
energetici. L’Energy Manager prende nota di tutte le idee su una lavagna e invita i
partecipanti a trovare quante più idee possibili In caso di incertezza solo l’autore è
autorizzato a spiegare. Un vantaggio di questa tecnica è che si raccolgono anche idee
nuove e creative che possono offrire un nuovo approccio alla soluzione di un problema.
Proposte migliorative
La gestione dell’energia richiede la partecipazione attiva del personale dell’organizzazione
a tutti i livelli. Questo potenziale intellettuale spesso è sottostimato. I dipendenti conoscono
le loro aree di lavoro, gli impianti, le macchine, meglio di chiunque altro e normalmente
31
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
hanno una conoscenza precisa delle possibilità di miglioramento. Perciò i miglioramenti
suggeriti dai dipendenti dei diversi dipartimenti dovrebbero essere considerati e analizzati.
Il personale dovrebbe avere l’opportunità di inoltrare proposte di miglioramento. Tutte le
idee saranno raccolte all’interno dei dipartimenti o direttamente presso le attrezzature. Si
dovrebbe definire un momento periodico per incontri dedicati alla discussione delle idee e
alla spiegazione dei possibili passaggi in dettaglio. Il coordinatore del gruppo energia
verifica tutti i suggerimenti secondo criteri predefiniti e presenta le idee al gruppo. E’
importante:
• Descrivere il punto debole
• Descrivere la soluzione
• Descrivere come si attua il miglioramento
• Sottolineare chiaramente chi ha dato l’idea
Non dimenticate di dare riscontro all’autore del suggerimento sugli sviluppi successivi.
Valutazione finanziaria
A un certo punto occorre prendere una decisione se l’opportunità di promuovere
l’efficienza deve essere o no realizzata. Assunto che l’opportunità è realizzabile, è
essenziale dar corso ad una valutazione finanziaria. Lo scopo della valutazione dovrebbe
essere determinare il rapporto costi benefici di un’azione. In termini più semplici, più gli
investimenti (costi) sono bassi e più alti sono i risparmi (benefici), più è probabile che
un’azione venga realizzata. Dopo avere determinato i costi e i benefici, la fattibilità di
un’azione si dovrebbe stabilire secondo criteri finanziari prestabiliti. Questi criteri
dovrebbero essere noti prima delle richieste di fondi perché occorre sapere quali calcoli
sono necessari.
Ci sono diversi metodi di calcolo della fattibilità finanziaria di un’azione o un progetto. Il più
semplice, il più usato dalle piccole organizzazioni ma anche il più inaffidabile, è payback.
Sebbene più affidabili, altri metodi più complessi sono il Net Present Value e Internal Rate
of Return. Per organizzazioni più piccole, periodi di payback accettabili non dovrebbero
superare i tre anni e spesso dovrebbero essere più brevi.
Quando si decide quale metodo di calcolo è più adatto all’azienda è importante capire il
valore del capitale: se state considerando un investimento, si valuta il ritorno nel giro di un
anno; considerate il tasso di interesse del denaro che dovete prendere in prestito da una
banca.
Prima di tutto è necessario scegliere un tasso di interesse appropriato. Una buona idea è
considerare un altro progetto che sia redditizio o considerare quale tasso di interesse è
disponibile presso la banca per un investimento di una somma analoga.
L’esempio seguente mostra quale effetto avrebbe un tasso del 10% su un investimento e
un ritorno in 5 anni. Mentre un calcolo statico produce un profitto di 5000 euro, il metodo
dinamico che considera il valore del denaro nel tempo produce un profitto di soli 864 euro.
32
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Esempio 1:
to
-10000
= -10000
1
2
3
4
5
1000
3000
3000
4100
3900
+1000*
= -10000
1
1.1
+909
+3000*
1
1.12
+2479,3
+3000*
1
1.13
+2253,9
+4100*
1
1.14
+2800,3
+3900*
1
1.15
=864
+2421
=864
€ 1000 dopo un anno = 1000 + 0.1*1000 = 1100
Il denaro rimane lo stesso e si aggiunge il tasso di interesse.
Esempio 2: € 1000 per 4 anni
Tasso di interesse 10%
Annualmente 10% =
= 1000
10
= 0.1
100
* 1.1
*1.1
*1.1
*1.1
1100
1210
1331
1464
= 1.14
= 1464
Somma finale = Somma iniziale*qn
q = fattore di aumento del denaro
D’altra parte talvolta è importante identificare il valore del denaro che verrà rimborsato in futuro.
Quanto valgono € 1464 oggi se verranno pagati in 4 anni? Tasso di interesse = 10%
In questo caso è necessario calcolare il ritorno:
1464*
1
=1000
1.14
1
= fattore di sconto
qn
L’esempio seguente mostra che, considerando un tasso di interesse dell’8%, in 4 anni il
pagamento risulta pari a € 4904.
anno
pagamento
Equivalente di
cassa B =
1
1000
1000*
925.9
2
2000
3
1000
4
2000
1
1
1
1
+ 2000*
+ 1000*
+ 2000*
+ = 4904
2
3
1.08
1.08
1.08
1.08 4
1714
793
1470
4904
1. Il calcolo statico non considera I tassi di interesse. Può andar bene per periodi brevi con
continue fluttuazioni della moneta, ma per lunghi periodi con flussi irregolari questo tipo di calcolo
non dovrebbe essere utilizzato.
33
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
2. Il calcolo dinamico tiene conto dei tassi di interesse.
Metodo statico
Occorre considerare The costs of an investment the benefits over the years will be considered:
(frase non chiara)
Esempio: Investimento di 10000; Risparmio di
Primo anno: 4000
Secondo anno: 2000
Terzo anno: 4000
Quarto anno: 5000
Anno
1
2
3
Risparmi
4000
2000
4000
Risparmi accumulati
4000
6000
10000
In case of an investment of € 10000 in this example there would be a payback time of 3 years.
Tuttavia ciò non permette di sapere se l’investimento è vantaggioso perchè non viene considerato
nessun tasso di interesse. Il pay back si ottiene se dopo 3 anni non c’è altro beneficio. In questo
caso non si perde né guadagna nulla.
Pay back dinamico:
Esempio: Stessi dati di prima, tasso di interesse 10%:
Anno
Risparmi
1
4000
2
2000
3
4000
4
5000
1
1.1t
Risparmi
Risparmi
accumulati
1
1.1
1
2000* 2
1.1
1
4000* 3
1.1
1
5000* 4
1.1
3636
3636
1653
5289
3005
8294
3415
11709
4000*
Il pay back si consegue dopo 3,5 anni.
34
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
4.4 Gestione, comunicazione e controllo
4.4.1 Risorse, ruoli e responsabilità
Nomina di un energy manager
A prescindere dalle dimensioni dell’azienda, è necessario nominare un energy manager.
Egli o ella sarà responsabile di tutte le attività condotte nell’ambito dell’analisi iniziale. Se
l’azienda non nomina una persona specifica per questi compiti, nessuno si sentirà
responsabile ed è possibile che i compiti richiesti non vengano svolti.
Inoltre, il ruolo e le competenze dell’energy manager devono essere comunicati all’interno
dell’organizzazione. L’energy manager deve avere la possibilità di chiedere il supporto
della aree per le quali non ha conoscenza dettagliate. La pratica dimostra che l’analisi
iniziale richiede meno di una settimana nelle aziende molto piccole (< 50 dipendenti), circa
2 settimane nelle aziende medie (50-250 dipendenti) e circa un mese nelle aziende grandi
(> 500 dipendenti).
Uno dei primi compiti dell’energy manager sarà di fare un quadro delle informazioni e dei
dati già disponibili nell’organizzazione. A parte i documenti scritti, ci sono moltissime
informazioni presso i dipendenti. Se è il caso, l’energy manager dovrebbe perciò
identificare le persone che lavorano nelle aree ad alta intensità energetica e nelle aree che
influenzano il consumo di energia.
Tipicamente queste aree sono:
• La produzione
• Le infrastrutture
• I dipartimenti di manutenzione
Nelle aziende medie (> 250 dipendenti), l’energy manager dovrebbe costituire
formalmente un gruppo energia che svolga le attività richieste e funzioni da collegamento
fra l’energy manager e gli altri dipartimenti. Il gruppo energia è formato da persone che
conoscono i singoli processi e tecnologie. Le loro conoscenze possono essere utilizzate
per modificare i consumi energetici dei rispettivi dipartimenti e per contribuire allo sviluppo
e al sostegno della strategia aziendale. Ciò è necessario perché la pratica dimostra che
raramente i singoli dipartimenti cooperano per migliorare l’efficienza. Isolati processi di
produzione e un sistema di contabilità che segue centri di profitto funzionano da barriera
nei confronti di una strategia comune orientata ad aumentare l’efficienza complessiva del
sistema energetico. Nelle organizzazioni più piccole l’energy manager dovrebbe essere
già vicino alle strutture aziendali e cooperare su base informale.
Spesso vengono assunti esperti esterni quando l’organizzazione non ha sufficienti
conoscenze o risorse. Il principale vantaggio degli esterni è il fatto che abbiano uno
sguardo aperto sul sistema dell’energia e sulle strutture aziendali. La pratica dimostra che
spesso i consulenti esterni sono in grado di identificare le aree di miglioramento. I
principali svantaggi di questa soluzione sono i costi elevati, il fatto che spesso il personale
ostacola le azioni raccomandate da esperti esterni perché le vede come interferenze su
procedure consolidate, e il tempo richiesto per familiarizzare con il lavoro.
Oltre all’energy manager e al suo gruppo tutti gli altri attori dell’organizzazione devono
avere ruoli e responsabilità chiari per garantire che il sistema di gestione dell’energia abbia
successo.
35
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
•
Direzione
- definizione di obiettivi strategici
- definizione del progetto di gestione
- allocazione delle risorse
Capi dipartimento, Energy manager
- organizzaione della raccolta dati
- pianificazione della domanda energetica
- sviluppo di un piano d’azione
- controllo
Livello operativo
- supporto ai processi decisionali, sviluppo di misure raccolta dati
- realizzazione delle misure
Gli attori principali di un sistema di gestione dell’energia sono:
Direzione Generale
„smooth run“,
raggiungre I target
finanziari, fare profitti
Vendite
Migliorare le vendite e le
condizioni di acquisto,
“one stop shop”
Produzione
Garantire la qualità dei prodotti e gli
obiettivi di consegna, ottimizzare i
costi di produzione, affidabilità delle
attrezzature e delle macchine
Gestione fornitori
Affidabilità delle catene di fornitura,
ottimizzazione dei costi energetici
(personale, conbustibili ecc.)
Operatori alle macchine
Affidabilità e buona utilizzabilità
delle attrezzature, diminuzione
dei guasti e malfunzionamenti
Esterni: Consulenti
Identificazione delle potenzialità di
miglioramento, soddisfazione del cliente
Esterni: Produttori
Vendita delle macchine/attrezzature ai
migliori prezzi, soddisfazione del cliente
I principali compiti dell’energy manager e della sua squadra sono:
• sviluppo e applicazione di strategie di gestione dell’energia
• sviluppo e applicazione di un sistema informativo energetico
• comunicazione interna ed esterna
• sviluppo di un programma energetico, identificazione di proposte migliorative e
realizzazione di azioni per migliorare l’efficienza energetica
• (qui presumibilmente manca qualcosa nel testo inglese) acquisto di energia e
applicazione di linee guida per l’acquisto di attrezzature energeticamente efficienti
• sviluppo di un report sull’energia
• formazione e sensibilizzazione del personale
• essere punto di riferimento per il personale
36
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Struttura di gestione dell’energia
La distribuzione di ruoli e responsabilità dipende dalla struttura organizzativa. Ciò è in
stretta relazione con le gerarchie esistenti e la cultura organizzativa.
Figura 3: L’Energy manager in una organizzazione gerarchica
Figura 4: L’energia in una matrix organisation
Risorse
La gestione delle risorse richiede una pianificazione di progetto e la valutazione della sua
fattibilità. Essa può raggiungere diversi gradi di dettaglio ed è influenzata dalla cultura
dell’azienda. La gestione delle risorse è una parte della gestione del progetto e può
riguardare input e distribuzione di risorse definiti a priori oppure la ricerca di risorse
potenziali. Fra le risorse si contano il personale (qualifiche e competenze), il denaro, il
tempo e i materiali/attrezzature.
La tendenza crescente verso scadenze ravvicinate e standard di qualità rigidi dà luogo a
una domanda sempre maggiore di progetti produttivi e squadre di progetto coese. Tuttavia
un elemento critico nel raggiungimento di performance più elevate è l’applicazione di
strategie che incoraggiano i progetti e il lavoro di squadra. L’esperienza insegna che se le
stime iniziali di costi e tempi sono precise, ci sono meno eccedenze e meno spese. Ciò
può significare l’investimento di un po’ di tempo e denaro nella fase di pianificazione
(studio di fattibilità). Questo può raggiungere il 3-5 % del totale dei costi di progetto, ma è
meglio che dover abbandonare un progetto a metà strada.
Il risultato di uno studio sulla gestione delle risorse dovrebbe essere un rapporto che
contiene:
37
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
•
•
•
•
scaletta dei tempi
budget
personale/qualifiche
materiali/attrezzature
supporto esterno-richieste specifiche
specifiche di progetto/obiettivi
4.4.2 Sensibilizzazione
Tutti i gruppi (tutto il personale?) devono sapere:
• come risparmiare energia
• informazioni di base sui consumi energetici
• costi energetici e performance delle attività migliorative
Le informazioni dovrebbero essere predisposte per la direzione generale, il personale e gli
attori esterni. E’ ovvio che i singoli gruppi target hanno bisogno di informazioni diverse per
le loro rispettive aree. Una delle ragioni di questo è che ogni gruppo usa termini e modi di
comunicare diversi. Potrebbe essere necessario individuare figure chiave dal punto di
vista tecnico. Può essere utile che il resto del personale riceva consigli pratici di
comportamento e informazioni illustrate su grafici relative alle performance.
Oltre alla direzione, tutto il personale deve essere informato al più presto dell’esistenza di
un sistema di gestione dell’energia per essere in grado di accettarlo e sostenerlo.
Sfortunatamente questo accade raramente nelle grandi aziende e conduce ad un rifiuto
del sistema. L’energy manager deve predisporre appena possibile un sistema informativo
e di sensibilizzazione. Il sistema sarà la base per attività future di risparmio energetico e
potrà mostrare i risultati delle azioni.
Le informazioni per il personale dovrebbero riguardare molti argomenti quali:
1. Informazioni sul sistema di gestione dell’energia
2. Dati e indicatori di performance
3. Informazioni e consigli sull’uso corretto delle attrezzature
4. Opportunità di riduzione delle perdite
5. Punti di contatto per l’inoltro di proposte di miglioramento
Prima di tutto deve essere chiaro al personale che l’energia è un tema chiave per la
direzione generale e che sarà oggetto di azioni e controllo.
In secondo luogo l’Energy Manager deve specificare quali informazioni verranno date al
personale e come saranno predisposte. Esse potrebbero comprendere dati quantitativi,
costi, emissioni, presentati con figure e diagrammi. Sebbene questo sembri semplice, la
trasformazione di noiosi dati energetici in figure interessanti e attraenti per persone che
non hanno mai avuto a che fare con questi temi è un’attività che richiede molto tempo e
creatività. Inoltre il personale dovrebbe essere informato e formato su come le attività che
conduce possono influenzare i consumi energetici.
La terza questione riguarda la sensibilizzazione. Questo genere di comunicazione non è
necessariamente centrata su dati energetici e attività riguardanti direttamente l’azienda ma
dovrebbe aiutare la gente a capire perché l’efficienza energetica è un tema importante. Si
possono trattare temi che hanno a che fare con problemi ambientali legati all’uso
38
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
dell’energia (es. protocollo di Kyoto), il confronto fra consumi energetici privati e industriali,
le iniziative locali per ridurre i consumi, il mercato delle emissioni.
Il quarto punto riguarda la documentazione. L’Energy Manager deve predisporre un
sistema di raccolta, analisi e archivio delle informazioni. Generalmente ciò significa
predisporre un Energy Book Keeping system (sistema di registrazione ?). E’ utile
preparare un manuale di istruzioni del sistema.
Le informazioni sul Sistema di Gestione dell’Energia (SGE) dovrebbero includere nome e
telefono dell’energy manager, i nomi, ruoli e responsabilità dei componenti del gruppo
energia, la politica energetica dell’azienda, gli obiettivi del programma, le attività
necessarie per raggiungere gli obiettivi, le scadenze e i dati di performance da
raggiungere, i risultati dell’audit energetico.
I dati sui consumi energetici dell’azienda dovrebbero essere tratti dall’Energy Book
Keeping system (sistema di registrazione ?). L’energy manager dovrebbe sapere che
queste informazioni dovrebbero essere predisposte per i singoli gruppi target e che non
tutte le informazioni sono significative. Dato che normalmente il personale è sovraccarico
di lavoro, le informazioni devono essere precise e ben preparate. Ad esempio non ha
senso dare al personale della produzione dati precisi sui consumi di riscaldamento degli
edifici amministrativi. E’ compito dell’energy manager predisporre i dati per le rispettive
aree, in accordo con i target, e monitorare le performance. Un buon modo per far questo è
discutere con il gruppo sul modo di presentare le informazioni. Questo non riguarda
soltanto il mezzo utilizzato (intranet, piuttosto che copie su carta), ma anche le attitudini
personali. Ricordate che è difficile per il personale visualizzare informazioni date in termini
quantitativi come kWh o metri cubi. Una possibilità è presentare le quantità come
confronto con quantità domestiche oppure esprimere i dati di consumo in termini monetari.
Ad esempio “il consumo energetico di tutti i PC dell’azienda (40.000 kWh) è equivalente al
consumo elettrico totale annuo di 5 famiglie”.
Uso corretto delle attrezzature. Bisogna formare il personale che lavora in aree e con
macchine che fanno un uso significativo di energia. La formazione deve riguardare il modo
di condurre le attività perché abbiano effetti positivi sui consumi energetici. Bisogna dare
consigli generali sull’uso delle attrezzature ma con riferimento ai dati aziendali. Ad
esempio è una buona idea presentare i consumi energetici delle stampanti e descrivere
quali risparmi si ottengono spegnendole di notte e nei weekend. E’ chiaro a tutti che
materiali diversi, temperature di processo diverse, qualità di prodotto diverse e altre
variabili del genere influenzano i consumi energetici ma questi fatti non sono mai stati
analizzati in dettaglio. La pratica dimostra che occorre un gruppo molto motivato e un
energy manager efficiente per lanciare una campagna di misure su quanto influiscono i
materiali, i cambiamenti di processo e nell’uso delle macchine sugli input energetici.
Le perdite si verificano in ogni area e sono strettamente legate all’uso corretto delle
attrezzature. Si possono dare consigli generali sul riscaldamento e l’illuminazione.
Spegnere le luci quando si esce dall’ufficio o nelle stanze inutilizzate, chiudere le finestre e
le porte nelle aree riscaldate, sono tipici esempi di riduzione delle perdite negli edifici
adibiti ad ufficio. Le perdite nelle aree produttive sono più complesse, e normalmente
dipendono dalle macchine e dai processi di produzione. Un esempio è l’aria compressa e
le perdite dovute a dispersione. La pratica dimostra che il personale spesso si accorge che
ci sono perdite nelle tubazioni ad aria compressa ma non conosce i costi e le procedure
per riparare le perdite.
39
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Infine l’informazione sul punto di contatto per la discussione e lo sviluppo di proposte
migliorative deve essere diffusa internamente e i risultati devo essere pubblici. In molti casi
l’ufficio dell’energy manager può funzionare da punto informativo, per incoraggiare il
personale ad esprimere le proprie idee in modo appropriato. Altrimenti le proposte
possono essere descritte in modo sommario e il gruppo energia può indagare per
sviluppare i concetti espressi.
Il punto chiave di una campagna di sensibilizzazione è l’informazione. In primo luogo va
dimostrato al personale che esiste un problema e successivamente che le loro azioni
hanno un effetto. Fra i metodi per sensibilizzare si possono citare:
• Una newsletter sull’energia
• Poster e brochure
• Schemi competitivi e premianti
• Scatole per suggerimenti
• Discussioni informali durante i pranzi e le pause caffè
• Coinvolgimento di rappresentanti dei dipendenti nelle riunioni di gestione
dell’energia
• Presentazione di temi specifici da parte di esperti esterni
4.4.3 Comunicazione
Una funzione molto importante del sistema di gestione dell’energia è la comunicazione dei
dati di consumo e di performance. Una informazione che non viene distribuita è inutile. La
comunicazione interna aiuta il personale a valutare le attività e ad essere consapevoli dei
risultati raggiunti. L’informazione è cruciale anche per la motivazione. Se non si
raggiungono gli obiettivi bisognerebbe analizzarne le ragioni per evitare futuri fallimenti.
L’informazione agli esterni aiuta a creare fiducia nell’azienda e può essere usata come
veicolo promozionale per attività e servizi.
I report dovrebbero essere predisposti per un gruppo target ben definito. Report generali o
molto dettagliati spesso non vengono letti da tutti. Prima di compilare un report
bisognerebbe considerare:
• Chi ha bisogno dell’informazione?
• Che genere di informazione serve?
• Come dovrebbe essere fornita l’informazione?
• Quando dovrebbe essere fornita?
Nelle organizzazioni più gradi l’informazione va divisa singolarmente per tre gruppi target:
• Personale e gruppi esterni
• Personale di controllo dei consumi energetici di impianti e attrezzature
• Direzione generale
Personale e gruppi esterni
L’informazione generale sull’energia per il personale e i gruppi esterni è difficile da
preparare. Il personale è sovraccarico di informazioni, carta e email, e non si occuperà di
informazioni aggiuntive specialmente se non sono immediatamente significative per il suo
lavoro. Perciò la preparazione di queste informazioni in modo chiaro e conciso è
40
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
veramente una sfida. L’obiettivo è motivare il personale a usare l’energia in modo
efficiente.
Personale di controllo dei consumi energetici di impianti e attrezzature
Questo gruppo target ha bisogno di informazioni chiare sui consumi energetici di impianti e
attrezzature. E’ importante spiegare come si può direttamente influire sui consumi
energetici e come utilizzare le macchine in modo efficiente. Queste informazioni non
possono essere fornite una volta l’anno in un report ma devono arrivare giornalmente in
modo appropriato. In generale è meglio dare dettagli sugli attuali consumi energetici,
confrontarli con indicatori e discutere su come raggiungere i target di consumo. I manager
dovrebbero avere la possibilità di monitorare i consumi energetici su base permanente.
Direzione generale
La direzione è interessata ai costi, agli obiettivi, alle performance e alle future attività per
aumentare l’efficienza. Queste informazioni dovrebbero essere predisposte in un report
sintetico, presentate alla direzione e discusse almeno una volta l’anno.
Opzioni comunicative
La scelta di alcuni media per lanciare e disseminare le informazioni dipende dalle
dimensioni dell’azienda e dalle strategie in atto. La decisione deve essere presa dai
manager responsabili. I seguenti media sono una selezione delle possibilità per le piccole
e medie aziende:
• Intranet – questa opzione sta diventando sempre più importante nell’area dell’uso
dell’energia perché i dati di consumo possono essere monitorati in tempo reale
• Si possono raccogliere comunicati stampa da indirizzare ad es. al gruppo energia o
al direttore generale; si può trattare di articoli sulla gestione dell’energia comparsi
sui giornali o riviste
• Le lettere sono un modo molto vecchio di comunicare, ma in un mondo invaso dalla
posta elettronica possono essere un via molto buona per attrarre l’attenzione
• I depliant aiutano la gente a ricordare argomenti specifici, e la firma della direzione
generale può assicurare che tutti li prendano in considerazione
• Media esterni: articoli sui quotidiani, brochure e giornali aziendali
• Comunicazione diretta: telefono. Occorre considerare quale informazione va
disseminata per telefono e come, nonché come reagirebbe il personale in caso di
indagine telefonica
• Discorsi
• Nello sviluppo di materiale il responsabile dovrebbe dedicare del tempo ad
assicurarsi che il formato sia standard – specialmente le piccole e medie aziende
che non prestano attenzione al layout e alla grafica – così il personale può
identificare gli argomenti dal formato dei documenti e usare più facilmente
l’informazione.
Altre attività:
• Un sistema di proposte di miglioramento dell’efficienza energetica prodotte dal
personale può aiutare la sensibilizzazione. Questo sistema richiede l’impegno e il
sostegno della direzione generale perché le buone idee vanno premiate.
• Le attività di pubbliche relazioni (PR) nel settore della gestione dell’energia sono
centrate su gruppi target esterni e richiedono un impegno più intenso di tempo e
41
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
risorse. Un’attività di PR comprende attività dai comunicati stampa
all’organizzazione di eventi sulla gestione dell’energia in azienda.
Si possono organizzare eventi, seminari e workshop sull’importanza della gestione
dell’energia. Diversi tipi di eventi offrono l’opportunità di sottolineare le singole
responsabilità del personale e di raccogliere proposte di miglioramento.
Feste aziendali si possono tenere per celebrare un successo specifico. Si tratta di
ottime opportunità per affrontare il tema energetico da un altro punto di vista e
discutere in un’atmosfera rilassata.
Report sull’energia
Si dovrebbe compilato regolarmente un report sull’energia che sintetizzi tutte le attività e i
dati sui consumi energetici dell’ultimo periodo. Il principale obiettivo del report è informare
la direzione sul sistema di gestione dell’energia. Si devono presentare i risultati, le attività
programmate e il budget necessario per aumentare l’efficienza energetica.
Un report sull’energia non dovrebbe soltanto sintetizzare i dati chiave ma anche
considerare le attività intraprese e programmate. Può rappresentare una base per
decisioni da prendere su quali attività sostenere e quale budget dedicare. Se l’azienda
segue gli standard ambientali EMAS o ISO 14001 si pubblicano normalmente rapporti
ambientali. In questi rapporti destinati ad esterni può essere descritto il sistema di gestione
dell’energia.
Un report sull’energia dovrebbe avere la struttura seguente:
Sintesi operativa
• Motivazioni per lo sviluppo di un report sull’energia
• Principali risultati e aree di miglioramento
1. Introduzione
Panoramica sull’azienda comprendente:
• Indirizzo
• Numero dipendenti
• Prodotti e servizi offerti
• Area edificata (m2)
• Vendite e principali mercati
• Principali responsabilità
• Energy Manager / gruppo energia
• Attività realizzate e storie di successo
2. Prezzi dell’energia e tendenze
Fornitori e prezzi netti di:
• Elettricità (euro/kWh)
• Gas (euro/kWh)
• Olio combustibile
• Teleriscaldamento
• Benzina
• Energie rinnovabili / utilizzo
• Descrizione dei prezzi dell’energia negli ultimi 5 anni e previsioni per l’anno
seguente
• Descrizione della struttura dei prezzi (es. costi di trasmissione, di misurazione)
3. Consumi totali (formato excel)
42
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
•
•
Struttura dei costi nell’azienda (personale, energia, investimenti, capitale)
Consumi energetici per gli ultimi 5 anni
Parametri energetici (consumo energetico/prodotto; consumo energetico/m2)
Motivazioni dei cambiamenti nei consumi energetici, es. aumento di produzione,
temperature esterne, perdite, miglioramenti tecnologici
4. Consumi energetici nelle singole aree
Sistema di registrazione per
Infrastrutture
• Riscaldamento
• Raffrescamento
• Aria compressa
• Illuminazione
• Consizionamento
• Motori elettrici
Produzione
• Elettricità, calore, raffrescamento, consumo idrico dei principali processi di
produzione
INSERIRE FIGURA
5. Aree di miglioramento
• Gestione della potenza
• Caldaie
• Velocità dell’aria nei sistemi di ventilazione
• Aria compressa
• Sostituzione di lampade
• Passaggio a tariffe elettriche più economiche
• Riduzione di luci inutili
• Sostituzione di lampadine normali con lampade fluorescenti
• Riparazione dei guasti nelle reti ad aria compressa
• Prevenzione di riscaldamento inutile specialmente nei sistemi di protezione dal
gelo
• Pulizia dei condensatori nei sistemi di raffrescamento
• Riduzione di temperature ambiente eccessivamente alte
• Prevenzione di riscaldamento inutile mediante il controllo di punti critici e
attrezzature di ispezione
• Controllo dei tempi di funzionamento dei ventilatori
• Pulizia delle caldaie e controllo dei bruciatori
• Passaggio da riscaldamento elettrico a teleriscaldamento
Esempio di panoramica di proposte di miglioramento:
43
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
Azione
Tempo di ritorno
(anni)
>5
Caldaia nuova e cambio a
gas naturale
Recupero di calore dal
sistema di ventilazione
Valvole termostatiche nei
radiatori degli uffici
Nuove lampade ad efficienza
energetica nelle zone
produzione
Aria compressa ottimizzata
Gestione dei picchi di
potenza
5>..>3
Da fare
Risparmi
<3
La caldaia deve essere
cambiata nei 2 anni seguenti e
si passa a una caldaia a
condensazione
Installazione di scambiatori di
calore nelle tubazioni aria in
arrivo e in uscita
Installazione di valvole
termostatiche negli uffici
Installazione di nuove lampade
ad efficienza energetica con
electronic ballast and reflectors
Riduzione della pressione a 8
bar, limitazione della velocità
del motore al minimo a 10 min
Riduzione della domanda di
picco mediante una migliore
gestione della domanda:
sfasamento dei grandi carichi
elettrici
44
20-25% dei consumi
attuali di calore
Fino al 50% dei
consumi di calore
nei processi di
produzione
„spraying“
3-5% dei consumi di
calore degli uffici
1.440 kWh
10% dell’elettricità
per aria compressa
Risparmi di €x per
KvAr di riduzione
della capacità di
fonitura disponibile
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
4.4.4 Documentazione del sistema di gestione dell’energia
Lo sviluppo di un sistema di gestione dell’energia produce moltissimi documenti. Sono
importanti perché sono la memoria degli eventi e delle operazioni svolte, e costituiscono
l’evidenza che esse sono state fatte. Per esempio, la documentazione della formazione
illustra che genere di programmi sono stati svolti e perché, chi li ha frequentati e quando. Il
sistema richiede una copia completa su carta, riassunta in un manuale o documenti
connessi.
Il Manuale di gestione dell’energia
Il primo scopo della documentazione di gestione dell’energia è fornire una buona
descrizione del sistema. Il manuale dovrebbe servire da riferimento permanente per
l’applicazione e il mantenimento del sistema.
La documentazione di politiche, obiettivi e target, programmi, ruoli chiave e responsabilità,
interazioni fra gli elementi del sistema, è una parte indispensabile del manuale. Non c’è
bisogno che il sistema sia contenuto in un solo manuale. Il manuale dovrebbe includere
riferimenti ad altra documentazione che contiene informazioni più specifiche su parti del
sistema. Altra documentazione connessa può riguardare:
• Informazioni di processo
• Descrizione dei compiti
• Standard interni e procedure operative
• Piani di emergenza dei siti
La natura della documentazione può variare a seconda delle dimensioni e della
complessità dell’organizzazione. Il manuale dovrebbe contenere informazioni sui seguenti
argomenti:
• La descrizione del sistema di gestione, con dettagli sugli scopi in relazione alla
politica energetica dell’organizzazione, obiettivi e target
• Una copia della politica energetica
• Gli obiettivi e target dell’organizzazione
• Una presentazione dell’organizzazione, che illustri la struttura con riferimento alla
gestione dell’energia. Dovrebbe includere la lista dei nomi degli attuali responsabili.
• Criteri di valutazione dei consumatori significativi di energia
• Un registro delle richieste di legge, regolamenti e altre politiche
• Una lista delle procedure e istruzioni con rilevanza energetica (i documenti
dettagliati possono essere allegati)
• Una descrizione dei programmi di gestione dell’energia dell’azienda
• Una descrizione del sistema di registrazione della gestione energetica
• Modalità di esecuzione di audit periodici, compresi report o note su dove si trovano i
report
• Modalità di esecuzione di aggiornamenti
Per effettuare il controllo dei documenti come sopra ricordato è importante assicurarsi che
su tutta la documentazione ci sia:
• La data stampata (comprese le date delle revisioni)
• Un segnale di identificazione es. nome procedura, numero di riferimento, autore
ecc.
• Facilità di archiviazione in modo sistematico es. numeri e lettere di riferimento per
singole procedure
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Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
4.4.5 Controllo dei documenti
I documenti del sistema devono essere aggiornati, revisionati e approvati periodicamente
in modo che siano sempre disponibili informazioni aggiornate sui compiti e le attività che si
svolgono. Per evitare fraintendimenti, i documenti obsoleti devono essere rapidamente
rimossi da tutte le zone di utilizzo, e tutti i documenti obsoleti devono essere conservati e
identificati come tali in archivio.
L’azienda deve fare in modo che:
• I documenti siano identificabili per divisione, funzione, attività e persona di contatto
• I documenti siano periodicamente aggiornati, revisionati e approvati prima della
diffusione
• Presso tutte le aree siano disponibili le versioni aggiornate dei documenti relativi
all’area stessa
• I documenti obsoleti vengano rapidamente rimossi
4.4.6 Controllo operativo
Ogni azienda ha processi o procedure che costituiscono i prevalenti consumatori di
energia. Di solito il 20% delle attrezzature consuma l’80% dell’energia utilizzata. E’
necessario identificare le attrezzature e i processi, e assicurarsi che siano gestiti in modo
efficiente.
Per le principali attrezzature e operazioni occorre sviluppare procedure operative scritte
(comprese i consigli su come utilizzare l’energia in modo responsabile). Inoltre si deve
sviluppare e seguire un piano di manutenzione perché sia assicurata l’efficienza delle
operazioni e minimizzati i guasti.
Oltre all’uso efficiente delle attrezzature esistenti, è importante assicurarsi che siano
acquistate macchine energeticamente efficienti. Ciò è facile per elettrodomestici con
etichetta energetica CE (da A o A++ - migliori – a G – peggiori). Le attrezzature industriali
spesso sono progettate e costruite su domanda senza considerare i costi operativi. In
questa area è importante che l’energy manager inserisca criteri di acquisto quali
“efficienza energetica” o “consumo idrico” nelle linee guida per gli acquisti.
L’ultima questione riguarda la costruzione di nuovi edifici e il restauro di quelli esistenti. In
fase di progettazione occorre considerare i futuri consumi energetici degli edifici e l’energy
manager deve assicurarsi che siano considerati non soltanto i costi di investimento ma
anche i costi operativi.
E’ compito dell’energy manager e del suo gruppo che l’informazione sul corretto
funzionamento di impianti e attrezzature, sulle procedure di manutenzione, sui principi per
gli acquisti e la progettazione di nuovi edifici, sia effettivamente comunicata al personale
coinvolto.
46
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
4.5 Dal monitoraggio alla revisione
4.5.1 Monitoraggio dell’energia
Monitoraggio dell’energia significa come ricavare, registrare e archiviare i dati di gestione
dell’energia. I dati possono riferirsi a moltissime aree di lavoro e devono intendersi in
sostanza come base per la presa di decisioni in materia di gestione dell’energia.
Principalmente i dati si riferiscono a consumi energetici e costi, però è probabile che si
richiedano anche altri dati rilevanti quali i livelli produttivi, i dati “grado giorno” e i prezzi di
acquisto di tecnologie a risparmio energetico.
Dato che la gestione dell’energia è un continuo processo decisionale finalizzato al
controllo e al miglioramento dei consumi e dei costi, bisogna installare un sistema di
monitoraggio permanente dei dati che consenta di verificare i miglioramenti nei confronti
degli obiettivi e target stabiliti nel piano d’azione.
Possono emergere nuove aree di opportunità. Il monitoraggio iniziale e l’analisi per
stabilire basi di comparazione con gli standard servono a determinare le aree con
opportunità di miglioramento dei consumi. Quando sono state identificate le opportunità, si
definiscono le priorità in base a una serie di criteri prestabiliti. Le opportunità in priorità
servono da base per obiettivi e target che, una volta stabiliti, devono essere
continuamente confrontati con le performance correnti. La politica esprime gli scopi
generali dell’azienda, gli obiettivi e target servono a tradurre questi scopi in azioni pratiche.
Monitoraggio e definizione target
Questo processo comprende una serie di fasi. I sistemi di monitoraggio e targeting
possono variare a seconda che il sistema si sviluppi con l’appoggio di consulenti esterni
oppure con competenze interne. Ci sono una serie di passi logici che vanno sviluppati per
essere certi che il monitoraggio non sia un processo una tantum ma continuo. Nel seguito
si descrivono i principali passaggi.
La prima fase è l’identificazione dei costi e dei consumi energetici in relazione al tipo di
combustibile, e la registrazione dei dati derivati su tabelle in forma appropriata. I dati
possono essere rappresentati in forma grafica per dare un’immagine più comprensibile di
costi e consumi. Questo aiuterà a capire quale combustibile registra le percentuali più
elevate di costi e consumi energetici.
La seconda fase comprende l’analisi “grado giorno” per determinare come costi e consumi
energetici sono correlati alle condizioni atmosferiche. Questa analisi andrebbe correlata
con l’analisi del riscaldamento ambientale. L’analisi delle relazioni fra i gradi giorno e i
costi/consumi può consentire un utile approfondimento sull’energia consumata da quelle
attività che variano (o non variano) a seconda del clima.
Successivamente si determina l’efficienza della caldaia, seguita dal confronto fra
produzione e consumo energetico. Questo calcolo si usa per evidenziare i costi fissi e
variabili associati alla produzione. Naturalmente occorrono i dati di produzione. Poi si
analizzano i dati relativi agli utilizzi elettrici e ai combustibili per trasporti.
Per la quarta fase si raccomanda di utilizzare un foglio di controllo come base per il
sistema di monitoraggio. Per costruire il foglio si utilizza la correlazione, se esiste, fra
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Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
produzione e consumo dell’energia. Il foglio contiene i limiti superiori e inferiori che
indicheranno i periodi di consumo inatteso, sia troppo alto che troppo basso. Se si
mantiene un sufficiente dettaglio di registrazione, si possono identificare le cause di
queste variazioni inattese. Successivamente si riportano la domanda per riscaldamento
spaziale, la valutazione dell’efficienza di processo e la definizione del piano d’azione.
Naturalmente ci sono moltissime tecniche che richiedono qualche competenza. Una di
queste è la regressione per determinare “lines of best fit” in relazione ai consumi sia docuti
al clima che alla produzione.
A questo punto si passa alla base per il sistema di monitoraggio e targeting, ovvero la
raccolta di dati grezzi, fra i quali consumi e costi energetici, e dati di produzione, registrati
e archiviati in format appropriati. Segue l’uso di adatte tecniche di analisi per tradurre i dati
in informazioni più comprensibili per identificare le opportunità e confrontarle con i target.
Infine viene la fase di report, che tuttavia potrebbe avvenire a vari livelli del processo. Se
l’informazione è significativa e viene riportata al personale coinvolto, ne dovrebbe
conseguire l’azione relativa.
Il sistema
Con lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni i modi possibili di monitorare sono aumentati.
I grandi consumatori di energia possono giustificare i costi di sistemi basati su computer
con relativa formazione e competenze necessarie. Per gli utenti più piccoli troppa
automazione può essere controproducente. Nella scelta del sistema più adatto è bene
considerare se i risparmi economici giustificheranno i costi per le tecnologie, la formazione
e il tempo del personale. Gli investimenti nel sistema dovrebbero corrispondere ai risparmi
energetici potenziali. Sono le singole necessità in termini di copertura e/o dettaglio a
determinare se le opzioni disponibili sono applicabili ad un’azienda.
Copertura
La lista seguente può servire a identificare la situazione della vostra azienda e a dare
suggerimenti sulle necessità del sistema:
• Il sito è trattato nel suo complesso e i dati sono monitorati utilizzando la fonte più
basilare, es. i contatori di consumo generale per fornitura e le fatture di costi
generali. L’informazione si ottiene soltanto per il sito intero.
• Sito singolo con sub-contatori o altre tecnologie di misura, già posizionati o messi
appositamente per monitorare indipendentemente le singole aree. L’informazione si
può avere sia per il sito intero che per singole aree.
• Utenze multi-sito. L’azienda ha molte sedi e ogni sito è monitorato separatamente,
ma si utilizzano i contatori di fornitura e le fatture per la raccolta dati. L’informazione
si può avere per ogni singolo sito ma non per singole aree.
• Multi sito con sub-contatori. Il sistema copre molte aree in molti siti diversi. Si usano
sub-contatori per monitorare separatamente ogni area; l’informazione può variare
dalla specifica area all’intera organizzazione.
Livello di dettaglio
La lista seguente descrive i diversi livelli di dettaglio e si può usare per individuare quella
che si adatta meglio alla vostra situazione. Anche questa può servire come punto di
partenza per produrre suggerimenti sui bisogni dell’azienda:
• Sistemi manuali. Si basano sulla carta e richiedono la raccolta di dati su tabelle.
Dipendono dalla registrazione manuale dei dati e dalla lettura delle fatture per i dati
grezzi.
48
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
•
•
•
Sistemi a input da tastiera. Sono un’estensione dei precedenti e dipendono dagli
stessi processi per la raccolta dati. Si usano computer per l’archiviazione dei dati,
l’analisi e il reporting via tastiera oppure mediante una unità portatile di raccolta
dati.
Sistemi a input automatici. I dati sono monitorati automaticamente; i contatori sono
connessi a un computer via data logger o altra interfaccia. I costi e le altre variabili
si inseriscono sia da tastiera sia automaticamente, ma i dati possono essere di
seconda mano e provenire da altre applicazioni. In questo contesto, “automatico”
significa che l’input dei dati avviene direttamente da contatore invece che
indirettamente da altre applicazioni.
Sistemi avanzati. Sono sistemi automatici integrati con altri sistemi esperti es.
processi contabili o di emissione ordini.
Qualità dei dati
Il sistema è buono se è buona la qualità dei dati usati. L’informazione che si basa su
dati scadenti è insignificante. L’accuratezza dei dati è di notevole importanza; tuttavia è
egualmente importante la consistenza dei metodi di raccolta dati. E’ inutile assicurarsi
che un contatore sia accurato al 100% o che i costi siano calcolati alla quinta cifra
decimale se la persona responsabile della raccolta dati legge male il contatore o
calcola i costi sulla base di fatture stimate. E’ necessario assicurarsi che siano
applicate procedure adeguate, e che siano documentate, archiviate e aggiornate se
necessario.
Registrazione e archiviazione
E’ stata già trattata altrove la registrazione dei dati. Naturalmente non serve assicurarsi
che i dati prodotti siano accurati e pertinenti se non sono registrati e archiviati in forma
appropriata. L’archiviazione dei dati è necessaria perché possono essere raccolti in
svariati periodi di tempo es. istantanei o durante il funzionamento, ogni ora o
settimanalmente, e può essere necessario analizzarli per un lungo periodo.
Naturalmente il modo con il quale i dati sono registrati e archiviati dipenderà e/o
influenzerà il sistema di raccolta dati.
Qualsiasi sistema venga scelto, dovrà tener conto delle decisioni prese dalla direzione
dell’energia, una delle quali è dove applicare riduzioni di consumi. Per la maggior parte
delle imprese piccole e medie è probabile che si monitoreranno i consumi e costi
energetici totali di tutta l’azienda e le relative aree target. Questo anche perché si
assume che debba essere ancora identificata l’attività dove c’è il potenziale maggiore
di riduzione dell’energia. Inoltre, dato che la gestione dell’energia è un processo
continuo, una volta che le opportunità in un’area sono state esaurite, devono essere
considerate altre aree, oppure parecchie aree possono simultaneamente presentare
opportunità sufficienti e/o significative.
Per calcolare i consumi totali, devono essere raccolti, e convertiti in unità di misura
comuni, i dati di costo e di consumo per tutti i combustibili utilizzati. La registrazione e
archiviazione di questa informazione dipenderà dal livello di dettaglio adatto
all’azienda, nonchè dai potenziali risparmi e risorse disponibili. E’ probabile che per le
aziende più piccole si raccoglieranno dati iniziali con sistemi manuali. Se servono le
fatture, l’energy manager si assicurerà che siano disponibili delle copie. Se è
disponibile un computer con un foglio di calcolo può essere utile usare questo per
l’analisi. Se è questo il caso inevitabilmente qualcuno deve avere le necessarie
49
Gestione dell’energia nelle piccole e medie
imprese
competenze. Con il procedere della gestione e con il realizzarsi dei risparmi, sistemi
più automatici diventeranno una valida alternativa.
Man mano che i costi e i consumi diventano più precisamente definiti in relazione a
singole attività, diventa necessario adattare la registrazione e l’archiviazione. Per
esempio, se si decide che occorre un sub-contatore per monitorare l’energia utilizzata
per l’aria compressa, occorrerà documentazione aggiuntiva per registrare i dati di
consumo dell’aria compressa.
Dato che l’obiettivo primario del monitoraggio è la fornitura di informazioni per misurare
le performance in rapporto agli obiettivi, ai target e alle azioni, l’energy manager dovrà
assicurarsi non soltanto che questi siano misurabili e monitorati ma anche che si
effettuino regolari confronti. Inoltre, bisognerà agire per aggiustare tutte le situazioni in
cui obiettivi, target e azioni non vengono raggiunti. Questo vuol dire aggiungere
elementi finanziari relativi all’allocazione del budget.
E’ essenziale che non si spenda oltre il budget. Per minimizzare l’eventualità che ciò
succeda, occorrono informazioni esatte, regolarmente aggiornate e precise. Ogni
spesa inferiore al previsto va registrata per assicurare che il denaro venga reindirizzato
ad altre iniziative di gestione dell’energia. Ci potrebbe essere la necessità di archiviare
documenti aggiuntivi, non solo dati grezzi di consumo e costi, ad es. documenti che
riguardano la formazione, procedure, leggi, specifiche di processo, revisioni di piani
d’azione ecc. Occorre considerare il modo in cui vengono archiviati. L’esperienza
suggerisce che sebbene le aziende abbiano le informazioni necessarie disponibili in
qualche formato, raramente c’è un sistema attivo in grado di renderle disponibili in
forma utile o facilmente accessibile.
L’analisi dei dati si svolge in fase iniziale. Molti dei principi a cui ci si riferisce in quella
fase sono applicabili anche al monitoraggio. E’ essenziale comunicare le performance
in relazione agli obiettivi e ai target; l’informazione che non viene comunicata non serve
a nulla. La funzione primaria dell’informazione diffusa è incoraggiare l’azione mediante
la consapevolezza.
50
Guidebook
Sommario
1. Perchè occuparsi di energia?
Tutte le aziende utilizzano l’energia in una delle sue forme. Anche quando il costo
dell’energia contribuisce solo in minima parte ai costi generali, spesso ci sono comunque
buone opportunità di risparmio economico grazie ad un uso più efficiente dell’energia. Piccoli
investimenti nell’efficienza energetica possono portare significativi risparmi sia nei costi di
produzione che di gestione dell’edificio e, di conseguenza, migliorare i margini di profitto.
L’analisi di un sistema energetico e l’identificazione di aree di intervento, richiedono una
know-how tecnico. Queste problematiche vanno oltre le competenze proprie di un’azienda,
che normalmente riguardano argomenti come tempi, qualità e produzione. Il materiale fornito
da ENGINE vuole essere di aiuto nel superare questa situazione e nel fornire una base di
conoscenza per:
• implementare un Energy Management System (secondo la EN 16001)
• analizzare singoli sistemi energetici e identificare le aree di miglioramento.
Vantaggi delle gestione dell’energia
Riduzione dei costi – Per molte aziende l’effetto più immediato di una migliore gestione
energetica è la riduzione dei costi. Sebbene il risparmio effettivo dipenda da molti fattori
come il tipo di processo produttivo, l’età, il progetto e la manutenzione dell’edificio e la
quantità di lavori eseguiti in passato per il controllo degli usi di energia, quasi tutte le aziende
possono risparmiare grazie a una corretta gestione dell’energia. Il potenziale di risparmio nel
primo anno è tra il 3% e il 10%. Questa percentuale è portata ad aumentare negli anni in
conseguenza dell’aumento del costo dell’energia.
Uso efficiente dell’energia – Una volta che il sistema di gestione dell’energia è in funzione,
l’azienda monitora i consumi di energia ed è in grado di controllarne ed influenzarne
l’andamento. I costi e il consumo di energia possono essere minimizzati e riportati ad un
valore di riferimento (baseline) più basso ed efficiente.
Ridotto impatto ambientale – L’uso di energia ha un forte impatto sull’ambiente. La
produzione di inquinanti, in particolare CO2 e SO2, riceve oggi grande attenzione ed il loro
impatto viene attribuito per gran parte agli usi di energia.
Miglioramento del profilo aziendale – Nei paesi europei, l’uso efficiente di energia ha una
grande risonanza in tutti i settori che, probabilmente, continuerà a crescere man mano che le
misure di controllo delle emissioni di CO2 diventano più restrittive. Un controllo effettivo della
gestione dell’energia può migliorare il profilo aziendale, sia internamente che esternamente,
e spesso funge da spinta per l’attuazione di più ampie misure ambientali.
2. Introduzione di ENGINE
Il manuale ENGINE permette al responsabile della gestione energetica ed al suo team di
imparare, autonomamente e col proprio ritmo, a gestire problematiche energetiche. Questo
materiale può essere utilizzato anche per diffondere informazioni e know-how agli altri
membri dello staff o altre aziende. Lo scopo del manuale è di fornire le basi per un
miglioramento continuato dell’efficienza in tutti gli usi di energia all’interno di un’azienda.
Contenuti dei materiali:
• Energy management system EN 16001
• Capitoli tecnici su analisi e miglioramento degli impianti tecnici
• Linee guida per lo sviluppo di Energy Audits
2
Struttura del materiale:
• Manuale su EN16001
• Slide ppt su EN16001
• Slide ppt sui sistemi tecnologici
3. Contenuti del materiale (didattico)
3.a Energy management system EN16001
Lo scopo principale dello standard europeo EN16001 è quello di aiutare le aziende ad
istituire sistemi e processi necessari a migliorare l’efficienza energetica. Questo mira alla
riduzione dei costi e delle emissioni di gas serra attraverso una gestione sistematizzata
dell’energia.
Lo standard specifica i requisiti di un sistema di gestione dell’energia, al fine di consentire ad
un’azienda di sviluppare e avviare una politica e degli obiettivi che tengano conto dei requisiti
di legge (e di informazioni sugli usi di energia più significativi). Lo standard può essere
applicato ad aziende di diverso tipo e taglia e adattato a condizioni geografiche, culturali e
sociali differenti.
I contenuti di un sistema di gestione dell’energia:
•
Politiche
Sviluppare una politica energetica è il punto di partenza per una gestione dell’energia
efficace, poiché permette di definire una serie di azioni all’interno della quale
muoversi nella pianificazione degli interventi. Nelle aziende di grossa taglia una
politica energetica è necessaria per il raggiungimento di un obiettivo comune.
L’esistenza di una politica può inoltre avere funzione di dimostrazione efficace, per i
clienti e altri stakeholder, dell’impegno dell’azienda nella gestione energetica.
•
Identificazione e controllo degli usi di energia
In primo luogo sarà necessario un controllo per identificare tutti i carichi energetici, in
ingresso e in uscita, ed i flussi all’interno dell’azienda. Nella seconda fase si
identificano la aree con i consumi di energia più elevati e si ricercano i dati sulla aree
di cui non sono noti i consumi ed i costi energetici. Per poter individuare le aree in cui
intervenire con maggiore priorità, l’azienda necessiterà di un certo numero di
informazioni sullo stato della gestione dell’energia al momento del controllo.
•
Obblighi di legge
Si deve tenere un registro dei regolamenti in sede o un descrizione della procedura
utilizzata per identificare obblighi rilevanti.
•
Programma energetico
Nel programma dei lavori sarà descritto come verranno raggiunti obiettivi e traguardi
previsti dalla politica energetica. Un sistema di raccolta di proposte di intervento e per
l’identificazione delle aree verrà predisposto in sede. Le azioni dovranno essere
valutate e gli obiettivi sviluppati per migliorare l’efficienza del sistema energetico.
Gli obiettivi devono essere realistici, raggiungibili e devono fornire le basi per il
monitoraggio dell’efficacia degli interventi. Significa che, ove possibile, gli obiettivi
dovranno essere quantitativi, ad indicare il livello di miglioramento raggiunto entro
una scadenza predefinita.
•
Risorse, ruoli e responsabilità
3
La gestione energetica ha successo nel momento in cui tutte le persone coinvolte
sono a conoscenza di ciò che devono fare, come farlo ed hanno il tempo e le risorse
per farlo. È importante definire la struttura organizzativa per la gestione energetica
all’interno dell’azienda, in particolare per le aziende di grandi dimensioni. L’energy
manager viene nominato ed è il responsabile per tutte le problematiche legate agli
aspetti energetici. Per la grandi aziende deve essere istituito un energy team.
•
Crescita della consapevolezza, formazione e competenza
L’aziende deve garantire che tutti abbiano le conoscenze necessarie e le abilità
tecniche per svolgere adeguatamente il proprio ruolo. Per il personale direttamente
coinvolto in usi importanti di energia può rendersi necessario un corso di formazione.
Potrebbe rendersi necessaria un’analisi dei bisogni per definire i contenuti del corso.
È importante documentare tutte le decisioni riguardanti la formazione e definire le
priorità del corso.
Tutto lo staff ha bisogno di conoscenze di base sui principi per la conservazione
dell’energia, prima di poter contribuire all’applicazione delle misure per l’efficienza
energetica sul posto di lavoro. La crescita di consapevolezza si può ottenere con
metodi formali e non, e può richiedere un cambiamento nella cultura della società e
nel comportamento da parte degli impiegati. Fondamentalmente lo scopo è di
motivare i singoli, accrescendo la consapevolezza dell’importanza di conservare
l’energia.
•
Divulgazione
La divulgazione delle prestazioni in relazione agli obiettivi è essenziale; l’informazione
che non viene diffusa non è utile. La funzione principale della comunicazione è di
promuovere alcune azioni attraverso la loro comprensione. È necessario chiarire chi
siano i destinatari dell’informazione, il tipo di informazioni necessarie e come
debbano essere diffuse.
•
Documentazione EMS (Energy Management System)
Lo scopo principale della documentazione riguardante la gestione energetica è di
fornire una buona descrizione del sistema di gestione. Il manuale di Energy
Management ha funzione di riferimento permanente per l’implementazione e il
mantenimento del sistema.
•
Controllo dei documenti
I documenti relativi all’EMS devono essere revisionati, controllati ed approvati
regolarmente così da avere informazioni aggiornate agli obiettivi e sulle attività in
corso. Per evitare usi non previsti, i documenti obsoleti devono essere rimossi dalle
postazioni di distribuzione e di utilizzo, mentre i documenti conservati per ragioni
legali e/o per mantenerne memoria dovranno essere identificati come tali.
•
Controllo operativo
Per operazioni e attrezzature energeticamente intensive devono essere sviluppate
delle procedure scritte. Inoltre bisogna elaborare ed utilizzare un piano di
manutenzione in modo da garantire un funzionamento efficiente. È importante
assicurarsi che le attrezzature siano energeticamente efficienti e che i consumi futuri
di strutture ed edifici vengano presi in considerazione già in fase di progettazione.
•
Monitoraggio e misurazione dell’energia utilizzata
Il monitoraggio dell’energia comprende la registrazione, l’analisi e la raccolta dei dati
di consumo di energia e dei costi. È necessario identificare i consumi reali e quindi le
aree in cui questi sono più elevati. I dati servono a monitorare le prestazioni del
4
sistema di gestione dell’energia in modo continuativo e ad identificare le perdite in
tempo utile per intervenire.
•
Valutazione di conformità
È necessaria per accertarsi che vi siano informazioni aggiornate circa gli obblighi di
legge disponibili all’interno dell’azienda.
•
Non-conformità, azioni correttive
L’azienda deve essere dotata di procedure per l’identificazione di potenziali nonconformità e per intervenire in modo appropriato. Tipicamente si verifica una nonconformità quando il consumo di energia ed il suo costo per aree e processi produttivi
predefiniti non rispettano gli obiettivi, o quando le pratiche operative e di gestione non
corrispondono alle linee guida, oppure, infine, quando le procedure di manutenzione
e conservazione non vengono rispettate.
•
Controllo della documentazione
Lo scopo del controllo della documentazione è di verificare la reperibilità di documenti
necessari da parte dello staff in modo tale che il raggiungimento di obiettivi e
traguardi sia possibile. Carte organizzative, informazioni di processo, standard interni
e piani procedurali e di emergenza devono essere inclusi nel sistema gestionale.
•
Verifiche interne
Le verifiche servono a confrontare le attività e le procedure pianificate con la
situazione del momento e ad individuare discrepanze nella documentazione. Le
ragioni di eventuali differenze tra i piani e la situazione reale vengono dichiarate così
che il team di EM decida come eliminare le diversità, come migliorare il sistema e
quali attività e sviluppi futuri occorreranno.
•
Controllo
Il controllo periodico del sistema di gestione da parte del management (aziendale) è
seguito da una serie di azioni, comprendenti modifiche all’EMS (individuate in questa
fase). Il processo di controllo della gestione è finalizzato ad assicurare che l’EMS sia
adatto alla “missione” attuale ed efficace per il raggiungimento delle politiche e degli
obiettivi dell’azienda.
3.b Capitoli tecnici per l’analisi e lo sviluppo dei sistemi tecnologici
I capitoli tecnici sono incentrati sugli elementi delle singole tecnologie energetiche,
sull’analisi dei consumi di energia e sulle possibili aree di intervento. Consistono in una serie
di slide (di powerpoint) che aiutano il relatore a trattare questi argomenti. Hanno una struttura
indipendente, permettendo così di selezionare solo il capitolo di interesse. Sono analizzate le
seguenti tecnologie:
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Lighting - illuminazione
Heating - riscaldamento
Ventilation and air condition – ventilazione e aria condizionata
Compressed air – aria compressa
Warm and hot water – acqua calda
Electric motors – motori elettrici
Use of waste heat – Uso acque reflue
Cooling - raffrescamento
Renewable energies – energie rinnovabili
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3.c Linee guida per l’implementazione di Energy Audit
Per eseguire gli Energy check si dovrebbe seguire un metodo strutturato, in modo da
ottenere risultati significativi. Lo scopo degli Energy check è di ottenere riduzioni nei consumi
di energia concrete e misurabili e, allo stesso tempo, gettare le basi per la raccolta delle
“best available technologies” per l’efficienza energetica in Europa, per diversi settori
industriali. Le linee guida, basate su metodi testati e comprovati, forniscono le istruzioni da
seguire per realizzare gli Energy check.
4. Struttura del materiale didattico
Il materiale è suddiviso in tre sezioni:
• Manuale per EN16001 Energy Management System
• Slide in Powerpoint su
o EN 16001
o Capitoli tecnici
• Guida agli energy checks
I contenuti del corso di formazione sono stati definiti dagli esperti degli stati membri
partecipanti al progetto ENGINE e approvati in una serie di incontri e workshop in tutta
Europa.
Materiale formazione
GUIDE-BOOK
Come utilizzare i materiali e gli
energy check
Materiale sulla
EN16001
(Text)
Materiale sulla EN16001 e
sistemi tecnologici
(MS Powerpoint slides)
Energy
Checks
(guida)
Leggere (prima dell’uso)
Man mano che i consumi di energia e le emissioni diventano più rilevanti, ed i metodi di
controllo più diversificati e sofisticati, è necessario aggiornare le proprie conoscenza ed
abilità tecniche.
Questo materiale permette alle persone responsabili della gestione energetica di apprendere
concetti importanti a questo proposito, autonomamente e al loro ritmo. Lo stesso materiale
può essere anche utilizzato per diffondere informazione e know-how ad altri membri dello staff.
Lo scopo è di fornire una base per un miglioramento continuo in tutte le aree di utilizzo di energia
all’interno di un’azienda.
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ENGINE
These training materials were developed and assembled during the EU project ENGINE.
ENGINE stands for Energy Efficiency in Small and Medium Sized Enterprizes and is a
European project funded by Intelligent Energy Europe 2003-2006. ENGINE supports SMEs
in finding qualified experts who carry out the basic analysis and steps needed to enter low
carbon business. ENGINE will be implemented by eight project partners in Austria, Germany,
Italy, Sweden and the UK. Key results and concepts will be disseminated thoroughly to new
Member States.
Get more information and services at:
Germany:
Project promotor:
target GmbH
Walderseestraße
D-30163 Hannover
[email protected]
AGIMUS GmbH
Am Alten Bahnhof 6
D-38122 Braunschweig
[email protected]
Austria
Austrian Energy Agency
Mariahilfer Straße 136
A-1150 Wien
[email protected]
Energon
Kundmanngasse 33/8
A-1030 Wien
[email protected]
Italy
Ambiente Italia srl
via Carlo Poerio 39
IT-20129 Milano
[email protected]
Sweden
KanEnergi Sweden AB,
Gråbrödragatan 11, Box 63,
SE-532 21 Skara
[email protected]
United Kingdom
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Severn Wye Energy Agency Ltd
Unit 6/15, The MEWs, Brook Street
Mitcheldean, Gloucestershire
GL17 0SL
[email protected]
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